Something extraordinary and something real di Rinalamisteriosa (/viewuser.php?uid=52428)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come un sacco di patate ***
Capitolo 2: *** Voglio la rivincita! ***
Capitolo 3: *** Punto debole ***
Capitolo 4: *** Il doppio delle zucche ***
Capitolo 5: *** I fuochi d'artificio e lei ***
Capitolo 6: *** Troppa caffeina ***
Capitolo 7: *** Prima notte di nozze (Ultima drabble!) ***
Capitolo 1 *** Come un sacco di patate ***
Prompt: Situazione 8 – A prende in spalla B e la porta via tra le urla di B.
Fandom: Special A
Hikari si sentì sollevare da terra.
Takishima la stava trattando come un sacco di patate, per caso?
Giustamente protestò mentre la portava via dal centro commerciale in cui era impegnata a distribuire volantini.
«Mettimi giù!» insisté.
«Non se ne parla», ribadì con calma quello sfacciato di Takishima.
«Uffa, perché ti comporti così?» gli chiese a bruciapelo.
«Ti impedisco di fare sciocchezze», rispose serio.
«Una sfida non è una sciocchezza. Voglio scendere subito!» ci tenne a precisare lei.
«Non puoi accettare la sfida del primo che passa, cara Hikari. Sono o no il tuo rivale?» puntualizzò lui, sempre tranquillo.
«Ma… ma-!» balbettò la ragazza, interdetta.
«È così che funziona. Rassegnati, numero due», ghignò soddisfatto.
«Non chiamarmi numero due!!!» urlò lei, sbracciandosi nervosa.
{110 parole secondo questo conta parole}
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Capitolo 2 *** Voglio la rivincita! ***
La bambina pestò i piedi, serrò i pugni, mise il broncio.
«Voglio la rivincita e non accetterò un no!» s'impuntò.
Il bambino si volse, incrociò le braccia al petto, mostrò un'espressione indecifrabile.
«No».
«No?!» sbottò Hikari, puntandogli il dito contro.
«Quante volte hai perso questa settimana?» domandò.
«Centodue».
Kei tirò un sospiro. Aveva risposto precipitosamente.
«Veramente sono centosei. Con questo calcolo fanno centosette», puntualizzò.
Lei rimase inebedita per qualche secondo, il dito ancora a mezz'aria. Però la sua spontanea ostinazione non avrebbe vacillato facilmente, mai e poi mai.
Hikari digrignò i denti.
Un'altra volta pestò i piedi, serrò i pugni, mise il broncio.
«Aspetta, Takishima! Voglio la rivincita!».
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Capitolo 3 *** Punto debole ***
Premessa: Doppia pubblicazione oggi! Mi sentivo particolarmente ispirata su Midori, perciò ecco a voi il terzo capitolo, diviso in tre drabble rispettivamente da 110, 104 e 111 parole.
Spero vi piaccia xD niente comico qui, solo sentimentale. L’accenno Kei/Hikari è implicito, ma c’è! **
La donna si appoggiò stancamente contro lo schienale della poltrona, dopo aver chiuso una telefonata urgente.
Midori era gravida per la seconda volta, aveva i nervi a fior di pelle e un tremendo mal di testa.
Il suo vice si stava rivelando un inetto, incapace di risolvere da solo una crisi legata alla succursale australiana del Takishima Group, un problema che lei avrebbe arginato subito se solo quello zuccherino del marito non avesse insistito affinché si concedesse un periodo di ferie in Giappone.
Sperò che almeno con delle disposizioni dettate da lontano, la crisi si sarebbe attenuata.
Seduto sul pavimento, a sinistra della scrivania, suo figlio Kei aveva incastrato l’ultimo tassello di un puzzle.
L’aveva risolto in meno di cinque minuti, ma non c’era da sorprendersi per un tale dettaglio.
«Sai, figlio mio, qual è il punto debole di un Takishima?» chiese atona, mentre massaggiava piano le palpebre chiuse.
«Un punto debole? Perché, ne abbiamo uno?» rispose quasi sarcasticamente il piccolo genio di casa, così simile a lei anche nello sguardo poco interessato che le rivolse.
«Più che una certezza, è una supposizione. Non possiamo fare a meno di una persona pura e ostinata, ma così ostinata da scuotere qualcosa dentro. Diventiamo in qualche modo dipendenti da essa, però non è una debolezza negativa. Quando ne incontrerai una, capirai…» chiarì.
Lasciò il discorso in sospeso perché sentiva il bisogno impellente di alzarsi in piedi, di sgranchire le gambe, di drizzare la schiena. Si aiutò poggiando entrambe le mani sulla scrivania, per poi avviarsi verso la finestra laterale, sfiorando delicatamente il ventre gonfio.
Sperò che, aprendone una parte, l’aria proveniente dall’esterno avrebbe giovato al mal di testa.
«In effetti, lui sa essere veramente ostinato, piagnucoloso, asfissiante. Ma non si può negare che sia un bravo papà. O almeno ci prova, quando non è preso dagli impegni di lavoro».
L’intervento improvviso del suo primogenito quasi la commosse, ma non lo diede a vedere. Non aveva nominato Satoru, eppure Kei aveva capito lo stesso.
Quella debolezza era l’amore.
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Capitolo 4 *** Il doppio delle zucche ***
Doc
Hikari,
da vera amante delle sfide, appariva inarrestabile persino il giorno di
Halloween. Si era messa a intagliare con le sue stesse mani, senza mai fermarsi,
tantissime zucche.
Quando,
a lavoro ultimato, poggiò il coltello, si sgranchì le braccia portandole dietro
la testa.
Nella
serra ne aveva contate cinquecento. Il suo rivale aveva scelto il prato fuori
dalla serra, perciò decise di uscire a controllare a che punto fosse quella
sfida quotidiana, con la speranza di averlo già sconfitto. Ne bastava anche una
sola in meno, non chiedeva poi tanto.
Non
fu così.
Takishima
l’aveva battuta, pensò con irritazione fissando il prato verde, dove mille
zucche intagliate facevano bella mostra di sé, perfettamente
raggruppate.
__
*110
parole esatte secondo utelio*
Note:
Una semplice drabble scritta per Halloween. Non è né comica né romantica, ma non
ho potuto fare a meno di pensare che loro due una sfida del genere sarebbero
capaci di farla davvero xD e vincerebbe Kei, ovvio.
Rina
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Capitolo 5 *** I fuochi d'artificio e lei ***
Doc
I
primi fuochi d’artificio dell’anno invadono il cielo notturno, coprendo con la
loro calda luminosità e i loro colori vivaci persino le
stelle.
Essi
sono giochi di fuoco che affascinano, fiori immensi che si espandono, ghirigori
che saettano veloci da una parte all’altra del firmamento. Hikari non può
rimanere indifferente a quella magia sorprendente, a quell’artificio
incredibile, a quel fenomeno spettacolare. Per tutta la loro durata, lei si
sente felice come una bambina piccola a cui hanno promesso qualcosa di speciale
che alla fine si è realizzato. I suoi occhi luccicano di spontanea meraviglia,
Kei lo sa perché preferisce osservare lei piuttosto che il cielo
illuminato.
Hikari
sembra più femminile, con i lunghi capelli corvini raccolti da una spilla
d’argento e il kimono invernale tinto con sfumature di blu e
verde.
Hikari
è più bella e sorprendente dei fuochi d’artificio, solo non se ne rende conto,
troppo presa a sfidarlo in mille modi differenti, a rincorrerlo costantemente, a
essere la sua degna rivale.
Hikari
sarà sempre l’unica in grado di fargli sussultare il cuore nel petto e
suscitargli calde emozioni.
Non
chiede permesso né pronuncia verbo, quando osa afferrarle una mano e stringerla
con gentile fermezza.
«Takishima!
Mi sono scordata della tua presenza, scusa. Ti piace quello che vedi?» domanda
lei, emozionata.
«Sì.
Mi piace molto».
____
Note:
Una doppia drabble di 106 e 110 parole per augurare a tutti voi, lettori
silenziosi, di trascorrere un felice Capodanno :D
Semplice
e senza troppe pretese, dal momento che ho poco tempo a disposizione da passare
al pc, quindi ho deciso che sarà questo l’ultimo aggiornamento del 2016.
Grazie
a tutti quanti, anche a chi non leggerà il mio breve messaggio. Voglio essere
fiduciosa e sperare che l’anno nuovo sia migliore del precedente, non pensiamo
alle cose brutte che sono successe, ma guardiamo avanti con positività e
ottimismo.
Ecco
il miglior augurio che mi viene in mente e che rivolgo a chiunque, anche a me
stessa ^^
Baci,
Rina
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Capitolo 6 *** Troppa caffeina ***
Hikari e Kei
erano ormai abituati alle sfide più disparate.
Per una
settimana, stabilirono di invertire le loro abitudini riguardo al bere tè e
caffè.
La ragazza mora
non aveva mai assunto così tanta caffeina come in quei giorni, ma non si era
data per vinta, pensando che fosse la volta buona per ribaltare finalmente il
risultato e ottenere così la prima vittoria.
Alla fine del
settimo giorno, però, lei si era presentata a scuola con gli occhi spiritati,
decisamente arrossati, poiché non aveva chiuso occhio a causa degli effetti
della bevanda eccitante.
Al contrario,
Kei era lo stesso di sempre, forse un pelino più rilassato e compiaciuto del
solito.
«Se non riesci a
sostenere neanche le mie abitudini con il caffé, come pensi di potermi battere,
Hikari?» puntualizzò ragionevole lui, incrociando le braccia al
petto.
La compagna
ostentò un evidente tic inquieto all’occhio destro, segno che stava raggiungendo
il suo limite di resistenza.
«Questa volta
hai avuto una sfortuna sfacciata, Takishima. Adesso ridi pure, ma alla prossima
io-», biascicò irritata, prima di svenirgli davanti, ma fortunatamente il
ragazzo fu abbastanza rapido da sostenerla per le spalle prima che cadesse a
terra.
«Oh, Hikari…»
mormorò inascoltato, scuotendo piano la testa, per poi addolcire l’espressione,
«quando smetterai di farmi preoccupare, adorabile testona che non sei
altro?».
_____
Doppia drabble. Questa situazione è
decisamente perfetta per loro, o sbaglio? XD
Iniziativa: Questa storia partecipa al
contest “Caffè o Tè?” a cura di Fanwriter.it! Numero Parole: 110 +
105 Prompt/Traccia: A e B si sfidano: per una settimana
invertiranno le loro abitudini su chi beve il tè e chi il
caffè.
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Capitolo 7 *** Prima notte di nozze (Ultima drabble!) ***
Doc
Titolo: Prima notte di
nozze
Prompt
bollente: 24. Bloccare i
gemiti con un bacio
Note: Drabble di 120
parole, secondo questo
contaparole. Il massimo consentito.
Ho deciso di chiudere
così la raccolta di momenti Kei/Hikari. Rating arancione, perché è abbastanza
chiaro quello che stanno facendo, anche se non entro nei particolari. Grazie
mille per aver letto e seguito ^^
Hikari e Kei si
sono sposati un anno dopo la cerimonia del diploma.
L’amante delle
sfide e il genio imbattuto hanno optato per una cerimonia tradizionale
giapponese, invitando solo parenti e amici.
Sono arrivati
vergini alla prima notte di nozze, a quel punto però non è possibile contenersi
oltre.
Kei vuole essere
più delicato possibile, dopo aver messo Hikari a proprio agio ed essersi
liberati dei kimono nuziali, inizia a toccarla dappertutto. Lei si è sempre
fidata del degno rivale, lo incita, gemendo, a non fermarsi. La prende come una
delle loro sfide, una speciale
provocazione alla quale rispondere con il giusto coinvolgimento. E quando
perdono la verginità, lo sposo la rassicura bloccando quei gemiti con un bacio
lento, necessario.
{Partecipa alla
“Corsa delle 24 ore – IV° edizione” indetta da Torre di
Carta}
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