Relazioni moleste

di _Kurama_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Date ***
Capitolo 2: *** La notte e ciò che comporta ***
Capitolo 3: *** 3. Soffia le candeline! ***



Capitolo 1
*** First Date ***








                                                                                                #1. First Date





«Pessimo, assolutamente pessimo.»

Shiho era perfettamente consapevole che, in quanto a stile, la sua coinquilina era una vera incapace.

Era in grado di indossare un sensuale vestito nero con le ciabatte Adidas.

Nemmeno lei sapeva per quale motivo avesse accettato di accompagnarla per lo shopping pre-appuntamento con l’altro. Senza contare il fatto che per un esaurito cronico come lui una che ti saltava al collo appena entravi dalla porta era sfiancante. Per non parlare dell’accostamento scuro a scuro, assolutamente antiestetico!

Lei perlomeno aveva un colore affascinante ed estivo, anche vagamente esotico! Mah!

Era un quarto d’ora che Shiho si faceva questo genere di complessi e quando vide l’amica uscire con l’ennesimo orripilante vestito, questa volta con una fantasia animalié, le afferrò un polso guidandola verso un nuovo reparto

«Così almeno non sembrerai una mentecatta, o perlomeno, non più del solito.»aveva borbottato.

 

 

«Shiho-san, non so se questo è esattamente il mio stile...-»

«Taci baka, lascia fare a me.»

 

Ran guardava la compagna spiazzata, sembrava sicura tra quei capi di alta moda. Cercava accessori da abbinare e tra le sue mani poteva vedere un vestito che, da sola, non sarebbe mai stata in grado di trovare.

 

 

 

**

 

 

«Usuratonkachi, esci subito!»

«Ma Shiho-san, mi vergogno!»

 

«Quando dico subito -alzò di poco la voce- intendo subito!»

 

 

 

La rossa accennò un invisibile sorriso quando vide la coinquilina uscire dal camerino.

Indossava un lungo vestito azzurro chiaro, i sandali bianchi con il tacco di legno. Camminava tenendosi a stento in equilibrio.

 

 

 

 

«Devo dire che mi piace molto. Lo prendo!»

 

«Tsk, ci mancherebbe. Almeno al tuo ritorno, stanotte, non dovrò preoccuparmi di un barbone che entra in casa.»

 

 

 

**

 

 

 

 

Il contenuto della borsa, interamente svuotato sulla cassa, non comprendeva il portafogli.

Shiho sbatteva, violentemente, un piede a terra.

Ran sorrise nervosamente.

 

«Ehm, scusi, forse è nel taschino. Un attimo… - frugò ancora e, per un attimo il suo viso si illuminò- ho la cart- sudò freddo, riconoscendo un vecchio biglietto da visita- ehm… Shi-chan...»

 

 

«Con quale coraggio tuo padre continua a mandarti soldi con i quali, teoricamente, dovresti mantenerti?»

 

 

La castana stava per rassegnarsi al rinunciare agli acquisti quando vide Shiho tendere la sua carta alla cassiera.

 

 

«Shi-chan...»

 

 

Lei scosse la testa.

 

 

«Non voglio disilludere quel pover’uomo, non so se potrebbe resistere.» spalancò gli occhi all’abbraccio di Ran.

 

 

«Grazie! Sapevo che eri una OK»

«Mentecatta, io l’ho sempre detto.»






Angolo Autrice

Eh già, eccomi qua con questa nuova raccolta V.V
E' arrivata l'ispirazione e non potevo non sfruttarla.
Che ve ne pare?
Mi farebbe piacere sapere se vi interessa o se è il caso di ripubblicarla più avanti.
Vedremo... U.U
Spero piacerà.
A presto (spero)

Ross :D

 

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Capitolo 2
*** La notte e ciò che comporta ***


                                                                                                                             #1. La notte e ciò che comporta





Ran continuava a rigirarsi nel suo letto, i capelli sparsi sul cuscino, la frangia appiccicata alla fronte.

«Fa troppo caldo…» sussurrò, il viso sprofondato nel cuscino.

Si alzò, cercando di fare il minor rumore possibile, e si diresse verso il frigorifero. Lo aprì, accorgendosi che non si accedeva alcuna luce e, da quanto poteva capire toccando una lattina, l’apparecchio era guasto già da un po’.

«Eh no, non possono farmelo, non questo!»
Un cuscino le arrivò dritto in faccia.
«Usuratonkachi(*), si può sapere che hai da urlare alle- guardò il cellulare- tre e un quarto del mattino?»
«Shi-chan, il frigorifero è rotto!»​
La rossa si accigliò.
«Tsk, maledetti bastardi, tutto questo perché quei maledetti aggeggi sono fatti con scarti della seconda guerra mondiale. Mouri, domattina ricordami di chiamare tua madre, inizierò un’azione legale contro quegli inetti. Anche se…-fece una rapida ricerca- tsk, come non detto. Di notte il centralino è staccato.»​
Ran la ascoltava distratta, sdraiata sul parquet del loro piccolo bilocale universitario. Shiho, invece, si sdraiò sulle lenzuola.
« Neh, Shishi, dopodomani io e Shin facciamo un picnic con Heiji, Kazuha e la piccola Ayumi. Vuoi venire? »​
La rossa si portò un braccio sulla fronte.
«Non nominarmi quella nanerottola e quell’imbec- alzò la testa- scusa, come mi hai chiamata?»​

 

La castana si alzò, puntellandosi sui gomiti.


«Shishi, è un nomignolo creato apposta per te, ti piace?»​ sorrise ingenuamente.
La compagna si rabbuiò «chiamami ancora così e la tua vita non avrà altro scopo se non essere una mia cavia.»​
L'altra sembrò non curarsi della minaccia.
«Oh, Mouri, renditi utile e dammi qualcosa da bere, anche se sarà brodaglia ormai. »​

Ran l’assecondò, porgendole un the dietetico con una faccia disgustata.

«Allora, vuoi venire? »​
«No, devo studiare e poi non mi va di intossicarmi per quella mocciosa.»​
 Ran rise «ma si può sapere che ti ha fatto?»​
 L'altra ridusse gli occhi a due fessure «Ha sangue Mouri nelle vene, già questo è un valido motivo-»​
«Acida, la mia cuginetta è adorabile. Ha preso tutto da me! »​ cinguettò la castana.
«Appunto. Comunque quella nana è una maledetta provocatrice. E la cosa peggiore è che ha anche l’appoggio di quell’idiota… anzi, non è che mi diresti com’è che siete imparentati? Non sembra avere nessun gene Mouri. A parte quello dell’idiozia, ovviamente.»​
«Ma chi, parli di Heiji? Noi non siamo parenti di sangue, però i nostri genitori sono sempre stati molto amici. Sono di famiglia… »​
«Contaminazione... »​ rifletté l'altra.
«Eh?»​
«Riflettevo ad alta voce. Dunque, tu ed Heiji siete cresciuti insieme, come fratelli, giusto? »​
«Sì, ma per- »​
«Deduco, quindi, che la sua acuta stupidità derivi da tutto il tempo trascorso con voi, la famiglia teletubbies, che unendosi alla sua idiozia naturale ha creato questo “essere”, se così vogliamo chiamarlo.»​
Ran la guardò male «ehi, noi non siamo come i teletubbies!  »​
Shiho inarcò un sopracciglio «Sbaglio o sei stata proprio tu a raccontarmi che, da piccola, tua madre ti diceva che il sole aveva una faccia e che tu ha cominciato a vederla?»​
«Sì, ma...»​
«Stop, caso chiuso. Ho ragione io.- si prese una pausa- I geni Mouri hanno contaminato anche tua madre,-scosse il capo- pessimo, davvero pessimo.»​

 

Ran guardava il soffitto non prestandole più attenzione, si toccava la punta del naso con un dito. Shiho la guardò con disapprovazione.




«Onee-chan, lasciami in pace!»​
«Oh, andiamo! Mi dici che problemi hai con quella piccola? E’ dolcissima!»​

Shiho si sistemò meglio la cornetta tra la spalla e l’orecchio «certo, tanto quanto un cactus su per il culo.»​ borbottò.
Akemi ridacchiò «Nee-chan, non è che sei gelosa?»​
«Tsk, e perché mai dovrei essere gelosa di una mocciosa?»​
«Perché “la mocciosa” non fa che accoccolarsi sul tuo caro “Kudo-kun”!»​ la stuzzicò.
«Tsk! Mentecatti, siete tutti degli stupidi mentecatti!»​ Akemi rise ancora.
«Tsk, ridi, ridi, intanto, onee-chan, quella nanerottola ha messo gli occhi anche su nii-san.»​
«Oh, quindi mi stai dicendo che dovrei essere gelosa di una bimba?»​
 La rossa scrollò le spalle «Vedila come ti pare. Io ti ho avvertita: la mocciosa è astuta e pericolosa.»​
«Nee-chan, stai diventando paranoica.»​
«Tsk!Comunque, sono riuscita a ricavare altro spazio nell’armadio, domani passerò a prendere il resto dei vestiti. Mi aspetto di ritrovarli tutti e in condizioni assolutamente impeccabili. La pacchia per te è finita.»​
Akemi poteva scommettere che stesse ghignando.

“oh, beh, pazienza, vuol dire che lascerò che si sfoghi con me più spesso. Chissà che non riesca a fregarle un paio di scarpe.”

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3. Soffia le candeline! ***


                              

                             #3. Soffia le candeline!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Onee-chan, io ti odio oltre ogni limite.”

“Oh sì, certo.” Akemi roteò gli occhi.

“Sweetie, Honey, non è il caso di fare discussioni.”

Shiho incrociò le braccia al petto “col cavolo! Onee-chan, questa doveva essere la mia speciale cena di compleanno: io, te, nii-chan(*), kaa-san(**) e tou-san(***)! Perché diavolo hai invitato quei mentecatti?”

“Nee-chan, così ci divertiremo di più!”

Shiho le scoccò un’occhiataccia e Akemi sbuffò disperata.

“Nee-chan, alzati immediatamente!”

 

Shuichi si passò una mano sugli occhi, era letteralmente sfinito.

 

“Ragazze, credo sia davvero il caso di piantarla. Ai-chan(****), urlarle contro non la smuoverà di un millimetro, dovresti saperlo. Imouto-chan(*****), alza il culo da quella panchina e andiamo.”

 

Sorrise all’espressione imbronciata di Shiho “ Ti difenderò io dagli attacchi di Heiji e Ayumi, giuro.”

“Non ho bisogno di essere difesa!” urlò la rossa sventolando un pugno in aria.

“Bene, quindi non c’è motivo per cui non dovresti entrare.” il riccio fece il tipico sorriso da ʻti ho incastrata, se continui a controbattere sarà peggio per te.ʼ

Shiho lo guardò di traverso “Quando la nanerottola ti si appiccicherà come una gomma a un apparecchio odontoiatrico non provare a chiamarmi: te la sei cercata, stronzo.”

 

Akemi rimase in silenzio, una vena le pulsava sulla tempia. Si avvicinò di soppiatto alla sorellina, poggiò il viso sulla sua spalla e la guardò, le pupille erano sottili come quelle di un felino.

“Com’è che dai tanto ascolto a Shu-chan?”

“Forse perché lui è riuscito a mettermi in una situazione in cui sarebbe stato controproducente rispondere. Tu che dici?”

 

La mora assottigliò ancora di più lo sguardo. “Non è che ti piace Shu-chan, Shiho?”

La domanda fece inciampare la rossa nei suoi stessi piedi.

“Baggianate. Ultimamente stai bevendo troppo Akemi. Non è Shuichi quello che mi piace.”

La maggiore ghignò maleficamente.

“Quindi qualcuno c’è.”

Shiho si bloccò “non è quello che intendevo.”

Akemi la ignorò “Shuichi, sweetheart, la nostra Shiho è innamorata! Si vergogna a farsi vedere dal suo Kudo-kun mentre soffia le candeline!” si ancorò al braccio del castano.

 

“Akemi sta zitta, ti sentiranno!” la rossa le corse dietro.

La maggiore saltellò allegramente “avevo ragione!”

Shiho si bloccò sul posto.

Maledetta Akemi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TANTI AUGURI A TE!”

 

 

Shiho si guardava intorno imbarazzata.

 

“Itoko (******) guardala, soffia le candeline come una bambina!”

 

Dalle orecchie della rossa cominciò a uscire del fumo.

 

“Taci mocciosa!”

 

“Shiho, sbaglio o sei un po’ esaurita?”

 

Adesso ci si metteva anche quel detective, bastardo.

 

“Nee-chan, non fare quella faccia [nda: frase che Shuichi dice a Shiho nell’anime]. Sorridi di più!” Shuichi la guardava sorridendo da dietro la macchina fotografica.

La ragazza lo guardò accennando un sorriso laterale che sembrava più una smorfia disgustata.

 

Akemi lanciò una manciata di coriandoli.

 

“La mia sorellina sta invecchiando!” la castana la abbracciò tanto da toglierle il fiato seguita a ruota da sua madre e suo padre.

“Shiho, anche se ora hai vent’anni ti pregherei di non bere troppo o ti rovinerai il fegato.” sentendo quelle parole Shiho si strinse ancora di più a sua madre.

 

“E mi raccomando, niente ragazzi idioti. Trovatene uno come tuo padre.”

 

“Atsushi, pensavo ne avessimo già parlato.”

 

Il castano allentò leggermente la presa sulle sue figlie.

 

“Sì Elena, ma rimango fermo nelle mie posizioni. Niente idioti.”

 

La bionda stava per controbattere, ma fu interrotta dalle braccia della figlia minore che si strinsero di più a lei e suo marito.

 

 

 

“Abbraccia la mamma e il papà come una moccciosa!”

 

Shiho spalancò gli occhi e si staccò dai genitori dirigendosi a tutta velocità verso quella voce.

 

“Ripetilo, nanerottola.”

“Sei una mocciosa...” cantilenò Ayumi.

 

In quel momento Ran sudò freddo.

 

“Shi-chan...”

 

La rossa parve non sentire; ghignò maleficamente procedendo la sua avanzata verso la bambina.

 

“Shinichi-kun, aiutami, Shiho-baachan (*******) vuole farmi del male!”

 

La piccola castana si gettò tra le braccia di uno Shinichi imbarazzato all’inverosimile che, però, mantenne la sua aria imbronciata.

 

“Io credo di dover andare...”

 

Shiho lo guardò con uno sguardo tagliente.

 

“Ottima idea, Kudo.”

 

Ran approfittò di questo momento per porsi davanti alla sua cuginetta.

“Shi-chan, si è fatto tardi, Ayumi deve tornare a casa e anche io sono stanca.” lo disse sbadigliando.

 

“Tsk, Miyano, ma non ti vergogni a cercare di intimorire una piccola bimba come Ayumi-chan?”

 

Pelle scura, capelli altrettanto scuri, aria strafottente e completamente stravaccato su una sedia con uno stuzzicadenti in bocca.

Proprio lui, maledetto Hattori.

“Oi, Hattori, non rompere troppo i coglioni, non è aria.”

“Sai cara, mi sa che non troverai mai un ragazzo se continui ad essere così.”

“Vorresti essere tu il fortunato, Hattori?”

“Per carità, a me piacciono le donne, non le mocciose che baciano ancora mamma e papà.” sibilò al suo orecchio.

La rossa sorrise e, veloce come un gatto, lo bloccò contro il muro.

“Ripetilo se hai coraggio.”

Il castano biascicò qualcosa di incomprensibile prima di tornare a respirare regolarmente grazie all’aiuto della sorella di Shiho.

“Sei una vipera, Miyano!”

La rossa sibilò inviperita, venendo trattenuta da Shuichi.

“Me la pagherai Hattori, te lo giuro!

E tu- lanciò uno sguardo a Ran- quando arrivi a casa metti in ordine, non voglio che sia un porcaio per il mio ritorno!”

 

 

 

 

I signori Miyano guardarono la scena leggermente attoniti.

“E’ tua figlia quella.” disse Elena prendendo una tazza di caffè.

 

“Mi spieghi com’è che diventa tua figlia quando c’è da lodarla, nostra figlia quando si tratta di competere con Yusaku e Yukiko e mia figlia quando, chissà come chi, mostra a cuore aperto la sua isteria?”

 

“Tsk.”

 

“Come volevasi dimostrare.” Atsushi sbuffò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(*): fratellino.
(**): mamma.
(***): papà.
(****): amore.
(*****): sorellina.
(******): cugino.
(*******): nonna/vecchia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Hello there, i’m using EFP!
Come state? E’ da un sacco che non ci sentiamo!
Lo so, sono davvero pessima e non voglio stare qui a giustificarmi.
Però ci tengo tanto a farvi sapere che non ho la benché minima intenzione di abbandonare le mie storie, so don’t worry, anche se non mi faccio sentire per molto torno sempre!
In questi giorni proverò ad aggiornare anche Stay close to me (incrociamo le dita).
Beh, a prestissimo ragazzi, spero che questo capitolo vi piaccia!
Vi abbraccio
Ross

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