LUIGI-ROCKET

di SuperGoat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** SONO PAZZO? ***
Capitolo 2: *** Che magica invenzione! ***
Capitolo 3: *** La magica scatola delle meravigliose ricerche piene di potenza! ***



Capitolo 1
*** SONO PAZZO? ***


Ero seduto dietro la mia scrivania.
“Giovane Lama?”
La voce del mio assistente mi raggiunse dalla sua postazione in un angolo dello studio.
“Si, signore?” rispose
Mi alzai in piedi. “Vado un attimo nell’ufficio accanto” affermai.
“Si, signore”
Iniziai a correre verso la parete, naturalmente, la colpii in pieno. Scommetto che voi ve lo aspettavate, io invece no! Finii lungo disteso a terra perdendo sangue dal naso e dalle gengive.
“Dannazione” sussurrai.
Come si è arrivati a questo punto? Immagino che ve lo chiederete. Sono forse pazzo? Questo non lo so nemmeno io. Ho voluto imitare la scena iniziale de “L’Uomo che fissa le capre”? No, è stata una coincidenza fortuita.
La spiegazione del perché mi sono schiantato contro un muro ha origine da cinque anni e mezzo fa, gennaio del 2012. Il motivo? Alla fine lo scoprirete, e con “alla fine” intendo alla fine.
Quindi coraggio, sta per iniziare una storia spaventosa e sconcertante, l’orribile quanto angosciante testimonianza di un uomo che ebbe a che fare con lui….

LUIGI-ROCKET

Come ho già accennato la storia inizia nel 2012, quando mia sorella inventò l’attrezzo per legare insieme le maniglie degli sportelli della credenza, quella di sotto con quella di sopra, in modo da aprire entrambi gli sportelli in un colpo solo, capito? Non temete alla fine tutti i pezzi troveranno il loro senso nella storia e con “alla fine”, ancora una volta, intendo alla fine.

Io avevo undici anni all’epoca tuttavia non avevo dei genitori…o almeno…non sono importanti ai fini della trama quindi vabbè. Vivevamo del lavoro di mia sorella, inventrice, ovviamente, aveva 16 anni.
Ricordo che nel lontano 2012, dopo l’ultima invenzione che aveva avuto successo, la cerbottana capace di sparare palline di carta a 50 metri di distanza, era in costante ricerca dell’invenzione successiva che ci avrebbe portato all’eterna gloria.
Riprendeva tutto con una vecchia telecamera digitale, diamine, era il 2012, così che alla fine aveva una serie di cassettine tutte ad argomento “invenzioni fantastiche” conservate in una scatola arancione.

Mia sorella sparì un anno e mezzo dopo l’invenzione dell’elastico da maniglia, per motivi ignoti. Ritrovarla è diventata la mia missione? La risposta è no. Mia sorella, eccetto per la cosa di essere una grande inventrice, era parecchio fastidiosa quindi ho lasciato perdere.
Sono diventato inventore anch’io, geniale come mia sorella, per pura coincidenza adesso ho la stessa età che aveva lei quando tutto iniziò, a gennaio 2012, tuttavia è a partire da giugno di quest’anno che sono iniziati i guai con Luigi Rocket.

Non fatemi domande stupide del genere “Cosa diamine è Luigi Rocket?” tanto non lo so nemmeno io, credevo di saperlo, ma non lo so. Per vostra fortuna ho conservato tutti i diari dell’estate 2017 quando iniziai ad avere a che fare con lui e alla fine ho deciso di renderli pubblici, quindi potete leggerli ma la domanda è…siete sicuri di volere farlo?
Insomma, non che sia particolarmente pericoloso leggere la mia storia, anzi, vi potrebbe mettere in guardia ma volevo creare la suspance…per scoprire la terribile verità di Luigi sarete costretti a leggere tutta la storia, per l’appunto, fino alla fine. 

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Capitolo 2
*** Che magica invenzione! ***


15 giugno 2017 ore 00.54 
Questa è l’ennesima pagina di diario di Enea, 15 anni, 9 mesi, 0 giorni, altezza 174 cm, peso 62 Kg, professione inventore, invenzioni ad oggi: 0. Non so perché io faccia questa presentazione ogni volta, il mio psicanalista me lo ha sconsigliato ma ormai è una dipendenza e poi il mio “psicanalista” sarebbe la mia gatta Ginny, ha un piccolo ritardo mentale ma è piena d’affetto. 
Ieri, caro diario, ho trovato una nuova pista per giungere finalmente alla mia prima invenzione ovvero quella che mi porterà sicuramente al successo perché Enea fa centro SUBITO. 
Dunque partiamo da ieri alle 12.46, ora del mio risveglio, la sera precedente ero stato in piedi fino alle 3 di notte a guardare e riguardare le cassette della telecamera lasciatemi in eredità da mia sorella. Non è una cosa affatto semplice, per inciso, ci sono ben tre cavi da attaccare dietro al televisore, e io l’ho fatto TUTTI I GIORNI questa è dedizione al proprio lavoro ma non divaghiamo. 
Dopo essermi svegliato ho fatto colazione, fette biscottate con marmellata di pere, che tra l’altro sarebbe la marmellata migliore ma sto divagando ancora. Sono sceso al piano di sotto, la mia cantina e palestra personale, Ginny mi ha seguito, e ho subito iniziato a fare trazioni attaccato alla sbarra, l’addestramento fisico è fondamentale per un inventore della mia autorevolezza. Ginny intanto ha fatto un salto sopra un mobile, e si è schiantata contro un soprammobile, un cane di ceramica. Perché? Non ne ho idea, voglio dire, c’era tutto il resto del mobile libero e poteva atterrare lì senza problemi ma no, lei ha deciso di saltare contro un cane di ceramica! Ovviamente il cane si è frantumato a terra e Ginny è scappata ma è allora che la giornata di ieri ha iniziato a diventare interessante. 
Sono andato a raccogliere i pezzi di ceramica frantumati, ma c’era qualcosa di strano tra questi, presi in mano quella che sembrava un’altra delle cassette della telecamera. Era diversa dalle altre, anche in questa doveva esserci scritto inizialmente “invenzioni fantastiche. Esperimenti” anzi per l’esattezza era inserita la data “Esperimenti 2011/2012” ma l’intero titolo era tagliato, invece era stato aggiunto “LUIGI-ROCKET” così, col trattino, scritto a stampatello, ovviamente sono andato immantinente a visionare la cassetta, lasciando incomplete le trazioni, questa sì che è dedizione. 
Ancora una volta ho attaccato tutti e tre i cavi dietro il televisore, ho inserito la cassetta nella telecamera e ho portato indietro il nastro fino a “62 minuti rimanenti”, ho preso le patatine, ho preso Ginny e mi sono preparato ad un’altra ora di intenso lavoro. 
Per i primi dieci minuti la cassetta mi parve normalissima, non mi era chiaro perché mia sorella l’avesse nascosta dentro un cane di ceramica…forse era normale, forse era abitudine di mia sorella nascondere le cose dentro i soprammobili come lo era dare fuoco ai tappeti, almeno da ciò che ricordo…
In quella cassetta inizialmente mia sorella pubblicizzava inizialmente l’elastico che apriva contemporaneamente lo sportello di sopra e quello di sotto della credenza, in quanto legava insieme le maniglie, diamine, mi ero dimenticato di quel colpo di genio. Presi subito un appunto nel mio block notes. 
“Grazie alla Rocket corporation guadagnerai secondi preziosi” diceva mia sorella, improvvisamente la sua immagine iniziò a vibrare nello schermo e a tratti veniva sovrapposta da un’altra. Mi avvicinai al televisore per capire, l’immagine appariva per troppo poco tempo per poterla decifrare. Mi affrettai a mettere in pausa per quanto fosse difficile con quella telecamera, si intravedevano le sagome di due bambini, misi di nuovo in play, poi di nuovo in pausa. Ora vedevo chiaramente un volto, che occupava tutto lo schermo. 
Era un volto giovane, un ragazzo sorridente dai folti capelli biondi e l’espressione al tempo stesso confusa e accattivante. In cinque anni lo avevo quasi dimenticato ma il suo ricordo tornò alla mia mente in un lampo. 
Sfiorai l’immagine dipinta sullo schermo. “Luigi Rocket” sussurai. 

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Capitolo 3
*** La magica scatola delle meravigliose ricerche piene di potenza! ***


16 giugno 2017 ore 23.16

Questa è una nuova pagina del diario di Enea, 15 anni, 9 mesi, 1 giorno, altezza: 174cm, peso:63 kg, professione: inventore, segni particolari: ufficialmente nessuno ma in realtà ho un callo sul mignolo della mano sinistra, invenzioni ad oggi: zero…ma ho una pista.

Mi sono preso una pausa ieri dopo essermi dato da fare giorno 14, non appena ho visto l’immagine di Luigi Rocket monopolizzare lo schermo ho capito che avevo del lavoro da svolgere! In realtà non che abbia dovuto sforzarmi un granchè visto che, subito dopo l’apparizione del volto sorridente di Luigi, detto Lullino, nel filmino seguiva una lunga pubblicità di Luigi Rocket creata da mia sorella e che tentava di spiegarne il funzionamento.
“Da oggi con un tocco delle dita, posso ottenere tutto quello che voglio” diceva la voce di mia sorella, fuori campo in quanto era lei a tenere la telecamera, poi appariva un suo dito che fingeva di toccare il nulla ed immediatamente dopo ecco che Luigi era lì davanti, sorrideva. Mia sorella indicava una poltrona e vi appariva Luigi seduto, ancora sorridente. Indicava un ventilatore e questo veniva seduta stante rimpiazzato da Luigi. Indicava una porta, la apriva, e dietro questa c’era ancora Luigi Rocket, che la fissava…MI fissava, con la stessa espressione sorridente e le mani dietro la schiena, finalmente parlava “Tutti i Luigi che vuoi, con Luigi Rocket” diceva ammiccando.
“Tutti i Luigi che vuoi con Luigi Rocket” questa frase continuai a sentirla e risentirla di notte. Mi ero fissato il dito dopo aver visto il video, intensamente come non avevo mai fatto in vita mia dopo quella volta che me lo ero chiuso per sbaglio nella portiera della macchina, “non è possibile” avevo sussurrato, dopo tutto sono un uomo di scienza, so cosa è possibile fare con la materia e gli atomi, e so anche altre cose, tipo che c’è grande differenza tra H2O e H2O2, questo l’ho scoperto dopo un…ehm…piccolo avvelenamento, e da quel momento divisi la cucina dal laboratorio, ma non divaghiamo.

Dunque ieri, un po’ per lo shock e un po’ per la soddisfazione, tutte e due le cose insieme, mi sono seduto sul divano a mangiare melanzane grigliate (come dicevo, un inventore del mio calibro ci tiene alla salute) e mi sono sparato How I met your mother dalla quinta alla nona stagione, tranne gli ultimi due episodi…temo che sia un particolare inutili ai fini del racconto.

Oggi, ho scoperto di aver preso 460gr, e mi sono messo subito a lavoro per scoprire il grande mistero di Luigi Rocket, ho attaccato nuovamente i tre cavi al televisore, ripensandoci è inutile farlo ogni volta, potrei comodamente lasciarli attaccati ma sorvoliamo. Dunque, non c’erano molti altri elementi su cui riflettere, modificare gli atomi in modo da far apparire un ragazzino dai folti capelli biondi e la maglietta rossa, il tutto con un tocco delle dita. Insomma mi sono subito dato allo studio della fisica molecolare…e delle particelle…si, beh, insomma, mi sono messo ad agitare sempre più forte il mio indice nel tentativo di far apparire Luigi. A metà pomeriggio ero sfinito, poi, l’illuminazione. Se mia sorella aveva inventato Luigi Rocket aveva certamente fatto degli studi, dovevo trovare i suoi appunti, nella sua camera da letto aveva una scatola grigia, la chiamava la magica scatola…magica…come Lullino.
Iniziai a scartare la roba inutile: cartina topografica, elenco degli invitati al suo diciottesimo, un album di foto, svariati coltellini svizzeri, bussola, binocolo, orsetto di pezza, insomma, classici oggetti da scatola magica. Dopo ore passate a rovistare nella scatola…la trovai… finalmente…dopo tanti anni passati a cercarla! Mi alzai urlando “Eureka!” non potevo crederci, avevo di nuovo in mano la mia penna preferita, che avevo prestato a mia sorella otto anni fa… ricordo ancora le sue parole “te la restituisco tra cinque minuti al massimo”.
Presi il primo pezzo di carta che mi capitò tra le mai, era un diario, nella copertina c’era scritto: diario di guerra e delle invenzioni di Adelaide, lo aprii subito, ci feci qualche scarabocchio per vedere se la penna funzionasse, non c’era niente da fare, era diventata scarica; disperato scaraventai il diario verso il muro, sentii un tonfo ed un miagolio, capii che avevo colpito Ginny.
Spensi la luce con tristezza e rassegnazione, sia per la penna e sia per la consapevolezza che le mie ricerche non erano ancora finite, uscii e sospirando guardai le ombre della stanza, deluso e amareggiato.

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