Old Man Dz

di Donatozilla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 3: *** Un ritorno dal passato ***
Capitolo 4: *** Inizia il viaggio ***
Capitolo 5: *** Randor ***
Capitolo 6: *** Riposo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Attenzione, la seguente storia non segue le vicende della saga di My Little Brony di thelucas97. Quindi tutto ciò che verrà detta qua non è accaduta nella saga originale. Dopo ciò buona lettura.

 

                                                                                                            OLD MAN DZ


La Lucas Force non c’è più.


Accadde infatti un giorno, che apparve una minaccia persino più grande di quella di Shadow Blade. La minaccia fu così tremenda che l’intero Multiverso rischiò di raggiungere la propria fine. La Terra perse gran parte dei suoi abitanti, molte città furono spazzate via durante la prima battaglia. La Lucas Force non riuscì a battere il nemico, e per questo si rifugiarono ad Equestria. Ma fu inutile. Il loro nemico li seguì: non si sarebbe fermato finché non li avrebbe eliminati. I componenti della Lucas Force erano usciti feriti e malconci dalla prima battaglia, e non si erano nemmeno ripresi quando il loro nemico apparve ad Equestria. Quella battaglia fu l’ultima e la più tremenda: come sulla Terra, anche ad Equestria la battaglia causò molti morti e molte città furono spazzate via a causa della potenza sprigionata dallo scontro. In quella battaglia molti membri della Lucas Force persero la vita. Gli unici rimasti capirono che fermare quella minaccia, bisognava fare un grosso sacrificio. Un sacrificio che avrebbe costato la vita al loro leader: Lucas.


In un hotel che si trovava ad Equestria, o per meglio dire si trovava nel bel mezzo del nulla, stava accadendo una rapina. Un unicorno dal manto blu stava facendo levitare grazie alla sua magia un coltello e lo stava puntando alla gola del povero proprietario, un pony di terra dal manto grigio e con della barba sul volto. “Dammi subito i tuoi soldi vecchio!” “Ti… ti prego… non ho molti soldi… dato che i clienti non sono molti e…” “Non importa! Dammeli lo stesso!” ripeté l’unicorno avvicinando ancor di più il coltello al collo del proprietario. “Erc ehm…” disse una voce. I due si voltarono e videro uno dei clienti uscire dalla sua stanza. Non era un pony… ma un umano. Era Donatozilla, Dz, uno dei componenti della ormai defunta Lucas Force. Aveva cinquanta anni, i suoi capelli oramai aerano bianchi con qualche ciuffo blu, e aveva della barba bianca-blu sul volto e indossava una giacca marrone con un jeans grigio. “Vi dispiace fare silenzio? Sto cercando di riposarmi” “Torna in camera tua vecchio” disse il ladruncolo “Non sono affari tuoi” “Non mi piace il tuo tono” disse Dz con fare serio “Vattene via subito”. L’unicorno rise dicendo “Ahahhahah  e cosa pensi di farmi? Picchiarmi? Sei un povero vecchio” e continuò a ridere. Dz sospirò. I suoi artigli da Kaiju uscirono dalle sue dita facendo sobbalzare non solo il criminale ma anche al proprietario. “Ma.. tu sei uno di quegli umani che faceva parte della Lucas Force” “Esattamente” rispose semplicemente Dz “Ti do ancora la possibilità di andartene. Se non te ne vai… ti ucciderò”. L’unicorno indietreggiò, poi dirignò dicendo “Pensi… pensi di farmi paura?”. Si lanciò all’attacco tentando di accoltellare Dz, ma quest’ultimo si spostò solo di lato, per poi trafiggere il ladro sul collo. L’unicorno sputò del sangue, e Dz staccò gli artigli con violenza dal collo dell’avversario. Il ladro indietreggiò facendo cadere al suolo mentre stava soffocando a causa del suo sangue. Cadde al suolo, mentre gli artigli di Dz rientravano nelle sue dita. Guardò il proprietario che era rimasto in silenzio a osservare la scena. “Meglio se tu porti via il corpo” disse Dz. Tirò poi fuori dalla tasca sinistra del suo jeans alcune monete d’oro e le mise sul bancone dicendo “Tenga questi. Dovevo stare qui solo per poche ore… giusto per un po’ di riposo”. Uscì fuori dall’hotel dirigendosi verso l’auto che aveva parcheggiato nel parcheggio. Accese la macchina e partì… gli attendeva fare un ultima cosa prima di tornare a casa.


“Sono venti monete d’oro prego” disse una pony di terra a Dz, che nel mentre stava tirando fuori le monete richieste. Le mise sul bancone, prendendo poi la medicina che aveva richiesto. “Grazie” disse semplicemente  per poi uscire dalla farmacia, che si trovava in una piccola cittadina e pochi pony si trovavano fuori casa. Ora Dz doveva tornare a casa… sì… se si poteva definire casa.


La macchina arrivò in una casa in mezzo al nulla. La casa era molto grande, fatta interamente di legno. Dz parcheggiò l’auto e scesa da essa, poi una voce molto anziano attirò la sua attenzione “Bentornato”. Dz si voltò e vide un uomo molto anziano dinnanzi a sé. I capelli dell’uomo erano bianchi e molti lunghi, così come la sua barba che arrivava fino al petto, mentre gli occhi cambiavano continuamente colore. E questo perché non era un umano: ma un antracia: Era Lord Gyber Damucard.


Angolo dell’autore: salve ragazzi: Spero non vi siate dimenticati di me, il vostro caro Dz :D?...... ok frse vi sarete dimenticati persino chi sono, ma rieccomi qua dopo mooooooooolto, ma moooooooooooooooooooooooolto tempo con una nuova storia ispirata alla miniserie Vecchio Logan (o Old Man Logan in lingua originale) e al film Logan. Allora cosa ve ne pare di questo primo capitolo? Spero vi sia piaciuto e a presto!

 

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Capitolo 2
*** Ritorno a casa ***


“Come mai questo ritardo?” chiese Gyber mentre Dz avanzava verso di lui. “Mi sono voluto fermare in un hotel a riposarmi… niente di che” “Sai che aveva bisogno delle pillole qualche ora fa?” chiese Gyber con sguardo serio indicando il flaccone della medicina che Dz portava in mano. Dz sospirò irritato dicendo “Ha per caso avuto uno dei suoi attacchi?” “Fortunatamente no, ma se non ti sbrighi potrebbe averli da un momento all’altro” continuò Gyber entrando in casa, seguito poi da Dz. L’interno della casa non era messa molto bene: i muri erano pieni di crepe, in alcuni punti c’era persino della muffa.  Alcune sedie erano rotte e si trovavano a terra mentre le finestre erano crepate. La casa nonostante fosse abbastanza grande aveva solo n bagno, con tre camere da letto. Due con semplici porte di legno e la terza stranamente con una porta di ferro. Dz si diresse proprio verso la terza stanza e prima di aprire la porta di ferro tirò un sospiro. Alla fine aprì la porta, entrando nella stanza con la medicina. La stanza aveva i muri fatti completamente di ferro, era completamente priva di finestre e c’erano semplicemente un letto in mezzo alla stanza e un tavolo con sopra una siringa e uno strano liquida dentro un strano bicchiere. Chi abitava in quella stanza si trovava proprio accanto al letto. Era un alicorno. Era Twilight Sparkle. Era nella sua forma pony e come Dz e Gyber era visibilmente invecchiata: la sua criniera e la sua coda erano sbiancate così come la sua pelle oramai completamente pallida. Aveva grosse occhiaie e il suo sguardo era vuoto, perso nell’osservare le mura di ferro della sua stanza. Durante la battaglia finale a Canterlot, Twilight aveva perso l’uso delle zampe e delle ali. Nessuna magia l’avrebbe potuta curare. Inoltre col tempo aveva sviluppato una malattia che aveva reso la sua magia incontrollabile, e se non prendeva le pillole ci sarebbero stati effetti collaterali molto gravi. Dz chiuse la porta dietro di sé, attirando così l’attenzione di Twilight che si voltò verso di lui con la propria sedia a rotelle. Twilight osservò Dz per qualche secondo per poi dire “Chi sei tu?”. Dz sospirò. Non prendendo le pillole Twilight si scordava completamente chi erano Dz e Gyber… e non ci sarebbe stato solo quell’effetto collaterale. “Lo sai chi sono” disse Dz avvicinandosi a Twilight e appoggianndo il flaccone delle pillole sul tavolo. Prese poi la siringa riempiendola del liquido dentro il bicchiere, mentre Twilight continuava ad osservarlo. “No… non so affatto chi sei…”. Dz si avvicinò a Twilight con la siringa, ma lei vedendo la siringa lanciò un urlo dicendo “No NO NO STAMMI LONTANO!!!” spinse via Dz, ma finì per cadere dalla sedia a rotelle. Dz la osservò dicendo “Twilight dannazio…”. Non finì di parlare dato che il corno di Twilight si illuminò e lanciò una violenta scossa magica che paralizzò Dz. Fortunatamente gli effetti non oltrepassavano quella stanza grazie alle forti mura composte da non semplice ferro. Dz nonostante sentisse gli effetti della scossa magica riuscì a muoversi, anche se con difficoltà. Grazie alla sua natura di Kaiju poteva sopportare quelle scosse anche se con fatica. Cominciò a muoversi verso Twilight e si piegò accanto a lei. Ficco l’ago della siringa sulla zampa di Twilight iniettandole il siero. E subito la tremenda scossa magica finì. Dz poté tirare un sospiro di sollievo mentre Twilight respirava a fatica. “Cosa… è… successo? L’ho… l’ho fatto di nuovo?” chiese Twilight. Dz la prese tra la braccia, per poi metterla sul letto dicendo “Il siero non durerà a lungo. Fa in modo che gli effetti della tua malattia smettano per qualche minuto. Però sono queste” prese il flacone con dentro le pillole “Che ti aiutano veramente. Ne devi prendere una al giorno in modo che i tuoi poteri magici non si scatenino”. Dz prese una pillola e la porse a Twilight. Quest’ultima la prese e la ingoiò per poi  chiedere “Da quanto… tempo sono qui?”. Ecco. Un altro effetto collaterale se non prendeva le pillole. Oltre a scordarsi chi erano le persone che si trovavano accanto a lei si scordava anche molti eventi accaduti negli anni. Come per esempio da quanto tempo si trovava là. Dz non rispose. Si avvicinò alla sedia rotelle di Twilight e la mise vicino al letto dicendo “Credo si ora che tu ti riposi Twilight. Dopo ciò che è successo…” “Da. Quanto. Tempo. Mi trovo. Qui?!” ripeté Twilight stavolta quasi ringhiando. Dz la osservò e semplicemente rispose “Da molto tempo Twilight”. Fece per andarsene dalla stanza ma fu bloccato dalla voce furiosa di Twilight “Mi trovo qui dalla battaglia di Canterlot eh?! Rispondimi! Rispondimi cazzo!”. Dz non rispose, poi aprì la porta dicendo “è per il tuo bene Twilight” “No no no! Non è vero! Nessuno dovrebbe vivere in una situazione del genere! Nessuno dovrebbe vivere come una fottuta drogata dentro una dannata stanza di ferro, senza che possa vedere la luce del sole!”. Dz non la ascoltò. Non la voleva ascoltare. Uscì dalla stanza chiudendosi dietro la porta, e Gyber si avvicinò a lui dicendo “è andata bene?” “Tu che dici?” chiese Dz dirigendosi verso la sua stanza. Si sarebbe riposato per qualche oretta, poi sarebbe nuovamente uscito per andare a comprare altre pillole. Non sarebbero durate tutta la settimana.


Le urla. I rumori della battaglia. Dz sentiva solo questo mentre osservava con orrore tutto ciò che stava accadendo intorno a lui. Canterlot distrutta, fiamme e cadaveri di pony innocenti ovunque. Oltre a quei cadaveri c’erano anche… i cadaveri di alcuni suoi compagni di squadra. Clessidrus, Victus, Maty e molti altri. Spostò lo sguardo dinnanzi a sé. Gli ultimi suoi compagni rimasti in vita, guidati da un deciso Lucas, attaccavano senza indugio il loro nemico. Dz nonostante fosse nella sua forma Kaiju non riusciva a tener testa al tremendo avversario, ma decise di attaccare sperando di ferirlo. Si lanciò alla carica lanciando raggi atomici che si univano alle sfere di enrgie o ad altri attacchi energetici che lanciavano i suoi compagni. L’avversario sembrò non farsi niente, e puntò la propria mano destra contro i suoi avversari. Sparò un possente raggio di energia che colpì i suoi avversari. E prima di svenire Dz sentì ciò che non voleva sentire: le urla di dolore di sua moglie Rainbow Dash e di sua figlia Gwen.


Dz si svegliò di soprassalto. Respirò a fatica e sussurrò una flebile imprecazione. Si massaggiò la testa mentre scendeva dal suo letto. Gyber aprì la porta della stanza di Dz che sobbalzò dicendo “Gyber dannazione! Quante volte ti ho detto di non spaventarmi così?!” “Scusa Dz ma… è urgente!” “Urgente? Cosa c’è di così urgente?!” disse Dz uscendo dalla stanza. “Ecco fammi spiega…” “Ciao Dz” disse la voce anziana di una donna. Dz sbarrò gli occhi vedendo seduta su una sedia una donna anziana, dai capelli lunghi tra il castano e il bianchi. Ma ciò che attirò l’attenzione di Dz e Gyber era che dietro la schiena aveva delle ali che la rendevano simile ad un angelo. Sul suo volto anziano si stampò un sorriso e disse “Vi sono mancata?” “Giuly?!”.

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Capitolo 3
*** Un ritorno dal passato ***


Dz rimase paralizzato vedendo Giuy. Erano anni che non la vedeva, e lo stesso poteva dirsi per Gyber sorpreso quanto il Kaiju. Solo allora i due notarono che Giuly portava con sé una borsa marrone. “Allora?” ripeté Giuly “Non vi sono mancata?” “Giuly tu…” disse Dz avvicinandosi alla donna. Quest’ultima notò subito che qualcosa non andava. Gli occhi di Dz esprimevano un unico sentimento: rabbia. “Con quale coraggio ti presenti qui” cominciò a dire Dz con rabbia “E dirci se ci sei mancata?! Dopo la battaglia di Canterlot non ti sei più fatta vedere! Twilight aveva bisogno di aiuto e tu e gli altri avete preferito andarvene!”. Giuly guardò Dz tirando un sospiro. Poi disse “Sai bene che ero addolorata per la morte di Lelq…” “Eravamo tutti addolorati per le perdite che abbiamo subito!” rispose Dz quasi gridando “Però io e Gyber abbiamo deciso di andare avanti e prenderci cura di Twilight! Voi invece siete spariti senza dire nulla!”. Gyber nel mentre rimaneva in silenzio. A differenza di Dz non era arrabbiato… solo sorpreso. Giuly nel mentre rimaneva in silenzio a sentire lo sfogo di Dz, poi disse “Mi… mi dispiace…” “Come prego?” disse Dz alzando un sopracciglio. “Mi dispiace okay? Io ero… disperata. Lelq era morto… e non solo lui… non sapevo che fare… e allora me ne sono andata… ho trovato un lavoro, una nuova casa… ma mi dispiace di avervi abbandonato”. Passò qualche secondo di silenzio. Poi Dz tirando un sospiro disse “Okay allora… come hai fatto a trovarci? E perché sei qui? Non mi pare sia Natale oppure qualche altra festa” “Beh” cominciò Giuly alzandosi dalla sedia “Ho chiesto un po’ in giro riguardo a voi due. Finché poi il proprietario di un hotel nel bel mezzo del nulla non mi detto di un membro della Lucas Force con artigli che ha ammazzato un ladro che stava tentando di rapinarlo”. Gyber guardò Dz dicendo “Dz! Sai che non dobbiamo attirare l’attenzione!” “Senti quel ladruncolo mi stava dando i nervi!” rispose seccato Dz poi chiese “E come ci hai trovati l’hai detto. Ora dicci perché sei qui” “Prima… prima posso vedere Twilight?” chiese Giuly “Voglio sapere come sta”. Dz sospirò e disse “E va bene… seguimi allora”.




“Dimmi… la sua paralisi è stata curata?” chiese Giuly seguendo Dz. “No… nulla può curare la sua parali” rispose semplicemente Dz portando Giuly dinnanzi alla porta di ferro. LA aprì e Giuly poté vedere l’interno della stanza. Rimase sorpresa notando l’assenza di finestre e dal fatto che i muri fossero completamente di ferro. Vide Twilight sdraiata sul suo letto e si precipitò verso di lei dicendo “Twilight! Oh Twilight stai bene?!”. LA vecchia alicorno alzò lo sgaurdo e disse “Giuly? Giuly sei tu? Sei davvero tu?” “Sì Twilight sono io” rispose Giuly sul punto di piangere. Era da anni che non vedeva Twilight e trovarsela in quello stato non era affatto un bello spettacolo. “Giuly… oh amica mia che ci fai qui? Sono passati… così tanti anni…” “Sono qui per una cosa molto importante” rispose Giuly “Dimmi tu come stai? Come fai a non avere le scosse magiche che sono causate dalla tua malattia?” “Prendo… quelle pillole” rispose Twilight indicando le pillole sul tavolo “Ne devo prendere… una ala giorno… ma stare qui dentro è un vero inferno…” “Qui dentro? Non dirmi che non esci mai da questa stanza?!” “Esatto…” disse Twilight. Giuly si voltò verso Dz e Gyber che nel mentre erano rimasti all’entrata per osservare il tutto.




“Davvero?! LA imprigionate là dentro, in quella stanza priva di finestre? Non può nemmeno vedere al di fuori di questa casa!” “è per il suo bene” intervenne Gyber “Quella stanza è stata costruita con un metallo che le impedisce di usare i suoi poteri e fa in modo che se i caso non prenda le pillole e causi le scosse magiche, esse non si espandano” “Sì ma non vede il mondo di fuori da chi sa quanto tempo! Lei… lei…” “BASTA!” sbraitò Dz attirando l’attenzione dei suoi due vecchi amici. “La teniamo là dentro per impedire un ennesimo massacro! Quella scossa magica può uccidere chiunque in pochi minuti!” il vecchio metà Kaiju fece un respiro profondo poi disse “Ora puoi avere la decenza di dirci perché sei qui?! Stiamo tentando di capirlo da quando sei arrivata!”. Giuly guardò Dz e sospirando disse “Sono venuta qui… per chiedervi di unirvi a me e formare la nova Lucas Force”. Un silenzio glaciale si fece strada per la stanza principale. “LA… nuova Lucas Force?” chiese Gyber incredulo. Dz rise nervoso dicendo “Giuly tutti questi anni ti hanno dato alla testa? La nuova Lucas Force? Guardaci! Siamo dei vecchi! E poi per cosa vuoi rifondare la Lucas Force?!” “Perché sta per arrivare una nuova minaccia, che rischia di distruggerci tutti” rispose Giuly. Dz guardò Gyber interrogativo. Una nuova minaccia. “Giuly di che parli?” chiese Gyber “Non si vede una nuova minaccia da anni oramai” “Sì. Nonostante Equestria non si sia ancora ripresa dalla battaglia di Canterlot è in pace da molto tempo! Non è apparsa nessuna nuova minaccia che ha rischiato di eliminarci tutti!” Dz si avvicinò a Giuly dicendo “Voglio almeno una prova! Dammi una prova che c’è qualcosa che minaccia Equestria e avrò la decenza di ascoltarti!”. Giuly tirò subito fuori dalla sua borsa delle foto e li mise sul tavolo. Dz e Gyber guardarono le foto. Esse rappresentavano dei muri di una caverna con sopra disegnate strane figure. Una fra tutte colpirono i due: una strana creatura non ben identificata che sbucava dal terreno. “E questo che sarebbe?” chiese Gyber. “Le prove che Equestria è in pericolo” disse Giuly seria in volto “La figura che vedete è Baghoot è quando arriverà sarà la fine per tutti quanti noi!”.

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Capitolo 4
*** Inizia il viaggio ***


“Baghoot” chiese Gyber inarcando un sopracciglio “E chi sarebbe?” “Ve lo spiego subito” rispose Giuly mentre Dz rimaneva in silenzio ad ascoltare il tutto con le braccia conserte. “Vedete vi ho già detto che dopo la battaglia di Canterlot trovai un altro lavoro? Ebbene fui assunta come giornalista e diciamolo: non è il miglior lavoro del mondo, dato che il capo è persino più tirchio di te” guardò Gyber che tirò uno sbuffo scocciato “Ma non dobbiamo parlare di ciò. Qualche settimana fa il mio capo mi ha mandato in un villaggio per fare alcune foto: secondo alcune voci lì era stato trovato di assolutamente incredibile, un reperto archeologico secondo lui”. Giuly tirò fuori un'altra foto stavolta raffigurante un grosso bozzolo fossilizzato. “Gli abitanti del villaggio erano terrorizzati da questa cosa” spiegò Giuly “Io non capivo sinceramente… e all’inizio non mi importava più di tanto. Poi gli indigeni mi hanno detto di ascoltarmi e di avvisare tutti che quel bozzolo contiene il male supremo… non li ho ascoltati finché non mi hanno portato nella caverna e mostrato quei segni: dicevano che a farli furono i loro antenati, e che avevano predetto il tutto. Solo allora ho creduto a loro. Ho fatto queste foto sperando che il mio capo mi credesse ma non è servito a nulla. Nessuno voleva credermi. Allora capì che per fermare questa minaccia dovevo riunire la Lucas Force… e salvare Equestria!”. Ci fu qualche secondo di silenzio, interrotto poi dalla risata di Dz. “Ah! Giuly quelli sono indigeni! Come hai fatto a credere ad ogni singola cazzata detta?! Quel bozzolo non sarà niente di che, e tu sei venuta qui dopo anni per avvertirci di un pericolo inesistente!” Giuly fissò Dz per poi dire “E se ti dicessi che Baghoot è figlio di Aristor?” “Che cosa?! A-Aristor?!” disse Gyber sbarrando gli occhi. Dz si voltò sconvolto. Aveva sentito bene? Aristor?!

 


“No, no, no non chiudete gli occhi! Non azzardatevi!” disse Dz con le lacrime agli occhi. Era tornato nella sua forma umana e teneva tra le braccia Rainbow Dash e Gwen entrambe ferite fatalmente. Nel mentre i pochi rimasti in piedi avevano attaccato il proprio avversario che grazie alle sue scaglie resistenti non si faceva nulla. “D-Dz…” sussurrò la pegasus blu osservando il marito. “Sono qui! Sono qui nono preoccupatevi” disse continuando a piangere. Gli occhi delle due puledre cominciarono a chiudersi, mentre Dz continuava a supplicare loro di resistere. “no…” sussurrò Dz vedendo che sua moglie e sua figlia avevano smesso di respirare. Erano morte. Dz lanciò un urlo di rabbia e dolore. Guardò poi dinnanzi a sé osservando il suo avversario “Aristor…” Appoggiò delicatamente i corpi di Dash e Gwen al suolo per poi incamminarsi a passo lento verso Aristor, mentre quest’ultimo scacciava coloro che lo attaccavano. “TI UCCIDERò!!!!” Dz si trasformò nella sua forma Kaiju e si lanciò all’attacco. Si sarebbe vendicato.

 


“Aristor?! Lo stesso che ci ha massacrati tutti e che ha portata Equestria a un passo dall’estinzione?!” disse Gyber incredulo. “Proprio lui” disse Giuly “Non so come faccia ad avere un figlio dato che è morto da anni… ma se è davvero figlio suo dobbiamo rifondare la Lucas Force e difendere Equestria”. Nel mentre Dz era rimasto in silenzio mentre quel nome continuava a rimbombargli in testa: Aristor, Aristor, Aristor. Guardò Giuly dicendo “Te l’hanno detto gli indigeni?” “Cosa?” “Che questo Baghoot è figlio di Aristor?” “Sì me l’hanno. Come ho già detto i loro antenati hanno predetto l’arrivo di Baghoot. E in passato predissero anche l’arrivo di Aristor, ma nessuno li ha creduti”. Dz si appoggiò al tavolo. Questo Baghoot di cui tanto parlava Giuly era il figlio di Aristor… guardò Giuly dicendo “D’accordo… ti aiuteremo”. Giuly e Gyber guardarono Dz, ognuno con una reazione diversa: Giuly sorrise felice, mentre Gyber guardò sorpreso l’amico pensando che non avrebbe mai accettato. Dz fece dietrofront dirigendosi verso la stanza di Twilight. Aprì la porta di ferro ed entrò. “Dz?” chiese Twilight. “Sì sono io Twilight. Credo sia ora che u riveda la luce del sole”. Twilight sbarrò gli occhi dicendo “C-cosa? Perché?” “è una storia lunga…” disse Dz “Ti basti sapere che quel bastardo di Aristor ha un figlio chiamato Baghoot, è quest’ultimo si risveglierà e per questo Giuly vuole rifondare la Lucas Force”. Twilight sbarrò gli occhi: com’era possibile? Dz prese la vecchia alicorno tra le braccia e la fece sedere sulla sua sedia a rotelle, poi prese il flaccone delle pillole. Lo aprì e ne prese una dandola a Twilight dicendo “Prendi la pillola. Non voglio che tu rischi di avere un attacco fuori di qui. Twilight annuì e ingoiò la pillola ed uscì fuori dalla stanza, mentre Dz prendeva il flaccone delle pilloe, la siringa e il liquido. Uscì anche lui dalla stanza, e chiuse la porta dietro di se. Uscì poi dalla casa seguito da Gyber, Giuly e Twilight. “Fammi indovinare” chiese Gyber a Giuly “Sei venuta qui volando vero?” “Beh sì non passano molti taxi da queste parti” rispose Giuly con tono sarcastico. Dz nel mentre aveva aperto la portiere di dietro della sua auto e prese in braccio Twilight facendola entrare. Poi piegò la sedia a rotelle e la mise dentro il bagagliaio e alla fine entrò in auto seguito da Giuly e Gyber. “Sai dove dovrebbero trovarsi gli altri?” chiese Dz a Giuly. “Beh… ti posso dire che il prossima si trova in una piccola cittadina chiamata Littlesville. Scoprirete voi stessi chi è”. Dz accese l’auto e partì.

 


Questa è la rinascita della Lucas Force.

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Capitolo 5
*** Randor ***


Seguendo le indicazioni di Giuly, Dz e gli altri arrivarono a Littlesville nel giro di tre ore. All’entrata del piccolo paesino c’era un grosso cartello in cui era scritto il nome del paese e il numero dei suoi abitanti: 65. Il gruppetto poté vedere la situazione di Littlesville: i pony che vedevano per le strade indossavano miseri stracci, le case erano piccole e fatte semplicemente di legno. La situazione non era di certo migliore di quella delle altre città di Equestria. Dz tirò un sospirò per poi parcheggiare l’auto. L’anziano Kaiju insieme a Gyber e a Giuly dall’auto, poi prese dal bagagliaio la sedia a rotelle e poi prese Twilight e la mise sulla sedia. “Allora dove si trova l’altro che vorresti nella squadra?” chiese Gyber a Giuly. Quest’ultima rispose semplicemente “Seguitemi e lo scoprirete” cominciò ad incamminarsi seguita da Dz, Gyber e Twilight. Gli sguardi incuriositi degli abitanti ricadevano proprio su di loro, mettendoli così in uno stato di grosso disagio. “Eccoci arrivati” disse Giuly interrompendo i pensieri dei tre. Il gruppo si trovava dinnanzi a un piccolo negozio con una scritta decadente che diceva ‘Emporio’. “Un emporio?” chiese Twilight inarcando un sopracciglio. “Non è l’emporio che ci interessa” disse Giuly per poi entrare seguita dai suoi compagni.

 


Dentro l’emporio c’era di tutto. Dai cibi ai giocattoli, oppure dai vasi ai quadri. Il gruppo si avvicinò alla cassa vedendo un uomo con addosso un vestito nero, e la sua testa era coperta da un cappuccio facendo vedere semplicemente gli occhi gialli. Dz, yber e Giuly sbarrarono gli occhi riconoscendolo subito. “Non posso crederci…” sussurrò Twilight. “Salve signori che posso fare per voi?” chiese l’uomo voltandosi verso il gruppo. Sbarrò anche lui gli occhi. Nonostante fossero invecchiati li riconobbe subito. “N-non posso crederci… Dz, Gyber, Twilight, Giuly?! Siete… davvero voi?!” dopo aver detto si tolse il cappuccio mostrando così il suo volto: i capelli erano diventati bianchi e le rughe solcavano il suo volto. “Sì Randor. Siamo noi” rispose Giuly con gli occhi lucidi. Era davvero felice di rivederlo. Randor allora uscì dalla cassa abbracciando Giuly dicendo “Oh Giuly… è passato tanto tempo”. Randor poi si avvicinò a Twilight dicendo “Twilight…” prese il suo zoccolo sinistro anteriore tra le mani “Mio Dio… come stai?” “Potevo stare meglio” rispose Twilight sorridendo lievemente “Ma… non mi lamento”. Randor si alzò in piedi e si avvicinò a Dz e a Gyber… e prendendoli di sorpresa li abbracciò. “Dz… Gyber… Mio Dio è così bello rivedervi” “Uh… “ disse Gyber ricambiando l’abbraccio “Lo stesso vale per noi Randor”. L’uomo incappucciato si staccò dall’abbraccio e guardò poi i suoi vecchi amici dicendo “Non posso crederci.. siete davvero qui, davanti ai miei occhi. Ditemi cosa vi porta qui?”. Dz guardò Giuly dritto negli occhi, e quest’ultima tirando un sospiro disse “Ecco… non siamo di certo venuti qui per un visita…” lo sguardo della donna alata si fece serio “Siamo qui per chiedere il tuo aiuto Randor” “Il… mio aiuto?” ripeté Randor inarcando un sopracciglio. “Una nuova minaccia incombe su Equestria e abbiamo intenzione di ricreare la Lucas Force”. Randor sbarrò gli occhi completamente sconvolto. “Una… nuova minaccia?” chiese incredulo “Ricreare la Lucas Force?! Puoi essere un po’ più precisa?!”. Giuly tirò un ennesimo sospiro e tirò fuori dalla borsa le stesse foto che aveva mostrato in precedenza a Dz e a Gyber. Le appoggiò sulle cassa e cominciò a raccontare tutto: della profezia di Baghoot, di come ne era venuta a conoscenza. Randor ascoltò il tutto in completo silenzio e con gli occhi sbarrati, non osando proferir parola. “E questo è tutto” disse Giuly finendo di raccontare “è per questo che ho deciso di ricreare la Lucas Force. Quegli indigeni non si erano sbagliati sull’arrivo Aristor… non possono sbagliare dunque, sull’arrivo di Baghoot”. Randor rimase in silenzio per qualche secondo per poi dire “Baghoot… è il figlio di Aristor” “Già” disse Dz che per tutto quel tempo era rimasto in silenzio “Anche noi siamo rimasti sconvolti da ciò…” “Randor” disse Giuly prendendo le mani dell’incappucciato con le sue “Abbiamo bisogno del tuo aiuto… e degli altri… ora più che mai! Perché se non rifonderemo la Lucas Force… se non ci riusciremo… sarà la fine di Equestria… stavolta per davvero”. Randor rimase ancora in silenzio tenendo il capo abbassato. Lo alzò di scatto con un espressione determinata sul volto “Se quello che dici è vero… allora… accetto. Vi aiuterò a sconfiggere questo Baghoot!”. Giuly sorrise al settimo cielo e abbracciò l’amico dicendo a raffica “GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE!” “Ouch! Giuly… non… respiro…” “Ops… scusa” disse Giuly imbarazzata e lasciandolo andare. A vedere la scena Dz, Gyber e Twilight sorrisero divertiti. Gli anni erano passati, ma nonostante tutto Giuly non era cambiata. Il gruppo uscì dall’emporio e Randor chiuse a chaiva la porta lasciando un cartello che dicevo ‘Chiuso fino a tempo indeterminato’. “Non c’è bisogno di partire subito” disse Randor “Possiamo passare la notte a casa mia. Vedete? È già buio”. Dz e gli altri alzarono lo sguardo in aria, e videro che effetivamente era già calato il buio. “Uh… sei sicuro Randor?” disse Dz “Se vuoi possiamo passare la notte in un albergo… Littlesville avrà un albergo no?” “Beh.. sì ce l’ha ma non è tra i migliori” rispose Randor “Ma non c’è bisogno di preoccuparsi. Casa mia è abbastanza spaziosa… ci staremo tranquillamente tutti. Forza seguitemi” “Uh… è sicuro lasciare qui l’auto?” chiese Twilight. “Non preoccupatevi. I pony non sanno guidare le auto… senza offesa Twilight” “Nessun problema” “E poi  cosa mai dovrebbe fare con un auto?” finì Randor per poi incamminarsi verso casa sua, seguito dai suoi compagni. Arrivarono infine dinnanzi alla casa di Randor che, per grande sorpresa di Dz e gli altri, era messa meglio rispetto alle altre case di Littlesville. Era una casa a due piani fatta interamente di legno non consumato dal tempo, a differenza delle altre case di quel paese, e con una canna fumaria sul tetto. “Signori” disse Randor sorridendo “Benvenuti nella mia umile dimora. Prego entrate”. Aprì la porta facendo entrare prima i suoi amici che poterono vedere l’interno della casa: vi era una cucina con una sala da pranzo, tre divani, un camino all’angolo, dei mobili con varie foto sopra e con delle scale che portavano al piano di sopra. “Bene ragazzi” disse Randor entrando in casa e chiudendo la porta “Fate come se foste a casa vostra”.

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Capitolo 6
*** Riposo ***


~~Dz osservò nuovamente l’ambiente circostante. Era sorpreso dal fatto che la casa di Randor, rispetto alle altre, fosse messa così bene. “Sedetevi pure” disse Randor indicando i divani “Io nel mentre preparerò la cena… volete qualcosa in particolare?” “Per me va bene tutto grazie” disse Gyber. “Anche per noi” dissero in coro Twilight e Giuly. “Tu Dz? Non vuoi una succulenta bistecca?” chiese Randor sorridendo sarcastico. “Non sono più l’ingordo di una volta” rispose Dz seccato “Lo stesso come loro”. Randor fece spallucce e si diresse verso la cucina dicendo “Vi chiamerò quando sarà pronto”. Giuly e Gyber si accomodarono sul divano, mentre Dz mise Twilight accanto al divano per poi sedersi anche lui. Sul gruppo era sceso un imbarazzante silenzio, che nessuno sapeva come rompere. “Ehm… da quando non vuoi mangiarti una bistecca?” chiese Giuly a Dz, cercando di rompere in qualche modo il silenzio che si era venuto a creare. Dz guardò semplicemente Giuly dicendo “Sono passati anni Giuly… e le persone col tempo cambiano. Persino io” e ritornò in silenzio. Giuly si diede della stupida, pensavo di averlo offeso e disse “Ehm… scusa, non volevo…” “Offendermi? Fa niente… non devi preoccuparti…”. Giuly si avvicinò a Gyber sussurrandogli all’orecchio “Perché c’è l’ha tanto con me?” “Ti sei scordata della discussione che abbiamo avuto stamattina?” sussurò Gyber in risposta, ricordandogli di quando lei si era fatta viva in casa loro “è arrabbiato del fatto che tu e gli altri ve ne siete andati, proprio quando Twilight ne aveva più bisogno” “Ho… ho già detto che mi dispiace” “Dubito che un ‘mi dispiace’ basti per farti perdonare” finì Gyber osservando Dz, che nel mentre si era messo a fissare il vuoto senza alcun tipo di motivo. Twilight osservò i suoi tre amici e tirò un sospirò ‘Grandioso’ pensò ‘Siamo partiti da almeno tre ore e già stanno litigando… per me inoltre’. Si sentiva tremendamente in colpa… Dz era arrabbiato con Giuly a causa sua… “Ehm…” una voce richiamò l’attenzione dei presenti, che si voltarono verso la cucina. Videro Randor che con un sorriso nervoso disse “Ehm… mi dispiace interrompere la conversazione… ma la cena è pronta”.

 


Il gruppo era seduto intorno al tavolo nel completo silenzio. Sul tavolo si trovava semplicemente qualche panino e un po’ di verdure e Randor imbarazzato disse “Ehm… scusate se è poco…” “Non fa niente” lo rassicurò Twilight con un sorriso “Ci accontenteremo…”.  E iniziarono a mangiare nel completo silenzio. Esso fu interrotto dopo qualche minuto dopo da Randor, che chiese “Partiremo domani mattina non è così?” “Esatto” rispose semplicemente Dz. “E quale sarà la nostra prossima tappa?” “Sarà Appleloosa” rispose Giuly “Ci sveglieremo domani all’alba… così non arriveremo tardi”. Tutti semplicemente annuirono e ritornare a mangiare.

 


“Dormirò sul divano” disse Randor dopo aver finito di sparecchiare la tavola insieme a Gyber. “Randor non devi farlo” disse l’antracia “Posso dormire tranquillamente io sul divano e tu…” “Nah sta tranquillo. Siete miei ospiti no?” rispose Randor con un sorriso “Le camere sono quattro e si trovano al piano di sopra. Buonanotte” finì l’uomo per poi sdraiarsi sul divano e chiudere subito gli occhi per addormentarsi. Dz allora prese Twilight dalla sedia a rotelle e cominciò a salire le scsle, seguito da Giuly e Gyber. Dz aprì una porta delle stanze e la osservò per bene: era una stanza semplice, con un letto e una finestra. Si avvicinò al letto e fece sdraiare Twilight per poi tirare dalla tasca le pillole. Ne prese una e la porse a Twilight dicendo “Prendila… se ce ne scordavamo avresti provato un altro Attacco Magico…” “Non c’è bisogno che me lo ricordi” rispose Twilight seccata, per poi prendere la pillola e ingoiarla. Guardò poi l’amico dicendo “Dz… dei perdonare Giuly…siete amici voi due…” “Come posso perdonarla dopo che lei e gli altri ti hanno abbandonato in queste condizioni?” “Erano tutti addolorati per le loro perdite Dz… cerca di capirli… prima lo farai… meglio sarà per tutti”. E dopo aver detto questo, l’anziana alicorna chiuse gli occhi e si addormentò subito. Dz restò in silenzio per qualche secondo, per poi uscire dalla stanza di Twilight e chiudere la port. Vide Giuly e Gyber entrare nelle loro rispettive stanze, e allora aprì l’ultima porta osservando la stanza: tale e quale a quella di Twilight. Probabilmente era così pure per le stanze di Giuly e Gyber. Si sdraiò sul letto e ripensò alle parole di Twilight ‘Erano tutti addolorati per le loro perdite Dz… cerca di capirli… prima lo farai… meglio sarà per tutti’. Scosse la testa. Non voleva pensarci al momento. Chiuse gli occhi e si addormentò.

 


Dz tirò uno sbuffo furioso dalle sue narici. Nella sua forma Kaiju stava dando qualche problema ad Aristor, complice anche la tremenda rabbia che stava provando in quel momento. Ma nonostante ciò, quel mostro non era ancora morto ed era ancora lì a deriderlo. “Tutto qui quello che sai fare? Me lo sarei dovuto aspettare” rise Aristor. Spalancò le fauci e sparò un raggio di energia che travolse Dz e i suoi compagni, senza che essi potessero fare nulla per evitarlo. Poi il buio.

 


“Dz! Dz!” disse Gyber scuotendo l’amico addormentato. Quest’ultimo si svegliò di soprassalto lanciando un urlo e sguainando i suoi artigli, facendo di conseguenza arretrare Gyber che disse “Calmo Dz! Sono io!”. Dz tirò dei respiri affannati dicendo “Cosa… che è successo?” “Stavi avendo un altro dei tuoi incubi. Inoltre è mattina… ti stiamo tutti aspettando giù”. Dz rimase in silenzio per qualche secondo, poi disse “Va bene… scendi dagli altri… arrivo subito…”. Gyber annuì e uscì dalla stanza, mentre Dz si alzò dal letto. Quei dannati incubi lo tormentavano gni dannata notte, sin dalla battaglia di Cannterlot. Sospirò irritato per poi scendere dagli altri. “Ben svegliato bell’addormentato” disse Randor sghignazzando “Dormito bene?”. Uno sguardo irritato da parte di Dz bastò a far tacere Randor che smise subito di scherzare. Il gruppo senza proferir parola uscì dalla casa, e Randor chiuse a chiave la porta. Il gruppo allora andò verso l’auto di Dz, che mise Twilight in auto per poi piegare la sedia a rotelle e metterla nel bagagliaio. Allora entrarono in auto e Giuly disse “Molto bene! Appleloosa ci attende!”. E dopo questo Dz accese l’auto e partì.

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