You and me against the world di SPNlifestyle (/viewuser.php?uid=1030245)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Then and Now ***
Capitolo 2: *** L'incontro con Crowley ***
Capitolo 3: *** Ricerca, Viaggio... Sfortunato incontro ***
Capitolo 4: *** Lo scontro ***
Capitolo 5: *** Resistere ***
Capitolo 6: *** Fine ... ? ***
Capitolo 7: *** In macchina ***
Capitolo 8: *** Di nuovo al motel ***
Capitolo 9: *** Forza Dean.. ***
Capitolo 10: *** You and me against the world ***
Capitolo 1 *** Then and Now ***
Ciao a tutti! Questa è la prima fanfiction che scrivo quindi mi piacerebbe molto ricevere vostri commenti (che mi possano aiutare a migliorare) o anche solo qualche supposizione su cosa potrebbe accadere nel prossimo capito ;) .
Chiedo scusa in anticipo per eventuali errori ortografici.
Buona lettura!
-Eli-
THEN
Il caso a cui stavano lavorando l'aveva trovato 2 giorni prima Sam al bunker mentre , cercando nelle notizie locali, un articolo in particolare aveva attirato la sua attenzione: una donna era stata trovata morta in casa sua e del marito – sindaco del paese, molto amato dalle persone - alcuna traccia, il che insospettì il minore.
Dopo aver parlato con il fratello la decisione era presa: sarebbero partiti presto e, in poche ore di macchina, avrebbero raggiunto il posto dell'omicidio e indagato, come facevano sempre, fingendosi agenti dell FBI. Una volta arrivati alla casa della vittima , farsi dare le informazioni era stato più facile del previsto visto che la polizia locale voleva risolvere la faccenda alla svelta in quanto coinvolta la famiglia del sindaco. Appena entrati nell'abitazione della vittima i due fratelli avevano notato un particolare, insignificante per gli altri ma ,per loro, di vitale importanza per l'identificazione del colpevole: sulla finestra del soggiorno, posta di fronte alla salma della povera donna, c'erano tracce di zolfo, riconoscibili dal particolare colore e soprattutto dal forte odore. Solo guardandosi i due fratelli capirono che stavano pensando esattamente la stessa cosa: il marito era stato posseduto da un demone. Così, dopo aver controllato ancora un pó in giro e garantendo alla polizia che avrebbero risolto il più velocemente possibile la faccenda, decisero di tornare al motel dove qualche ora prima avevano affittato una camera .
NOW
“Perché un demone dovrebbe impossessarsi del sindaco per poi scappare? Credevo che, dopo la caduta di Lucifero e la salita al trono di Crowley come suo sostituto, gli stronzi dagli occhi neri si erano dati una calmata e riscuotevano solo le anime dei patti!” dice Dean al fratello , mentre entra nella loro stanza.
“non lo so Dean, la cosa sembra strana anche a me” gli risponde Sam , seguendo il maggiore all interno.
“ bhe.. c’è qualcuno a cui possiamo chiedere in caso..”.
Il minore, non appena sentite quelle parole si gira di scatto verso l'altro e, con tono deciso gli chiede “ non stai seriamente pensando di domandarlo a lui?!”, sapendo esattamente a chi si riferiva il fratello.
Con il suo classico sorriso strafottente stampato in faccia Dean gli risponde “stavo proprio pensando a lui”.
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Capitolo 2 *** L'incontro con Crowley ***
Hello
girls/boys! Allora eccoci al secondo capitolo.. solo qualche
informazione prima di iniziare...
- Le
battute classiche di Crowley ho preferito lasciarle in inglese;
- Da
ora in poi quando vedrete il corsivo, significa che quello è
il pensiero di uno dei personaggi.
Bene
questo è tutto..Buona lettura!
-Eli-
Dopo aver recuperato tutto l'occorrente e preparato la stanza a dovere,
i fratelli si posizionano al centro dove sul tavolo vi è un
grosso recipiente con tutti gli ingredienti necessari all evocazione;
basta gettare un fiammifero nel contenitore e subito davanti a loro
compare Crowley.
“Hello
boys” saluta il re dell'inferno, notando subito la trappola
del diavolo che lo blocca “ noto che ancora non siamo
arrivati a fidarci l'uno dell'altro… a cosa devo questa
spiacevole chiamata?”.
Si
fa subito avanti dean e senza troppi giri di parole gli dice
“sappiamo che ora sei tu a capo di quel branco di idioti con
gli occhi neri quindi rispondi a questa domanda.. come mai uno dei tuoi
si diverte ad andare in giro ad uccidere la gente senza che ci sia in
ballo un patto?!”.
Crowley,
prima di rispondere, guarda velocemente nella direzione di sam e con il
suo classico sorriso e tono strafottente gli chiede “ oh
moose, come mai così silenzioso oggi? Scommetto che l'idea
di evocarmi è stata di tuo fratello e tu ti sei opposto
subito” ma prima che il minore potesse ribattere,
il demone continua il suo monologo “allora fatemi
pensare… visto che ora siamo amici intimi –
virgolettando le ultime parole – posso darvi le informazione
che vi servono.. come si dice? due piccioni con una fava: voi menate un
pó le mani in giro, evitando di intralciare i miei
affari e io mi disfo di quella palla al piede di Raul” .
“Chi
?” chiedono nello stesso istante i fratelli.
“Raul..
un demone di basso livello. La vittima su cui state indagando ha per
caso capelli biondi e occhi scuri?” . Sam guarda un attimo
dean, notando anche nel suo volto l'espressione sconcertata dopo aver
ascoltato la domanda, e subito risponde a crowley
“Si, esatto. Come fai a saperlo?”.
“Qualche
tempo fa una vostra compare cacciatrice lo ha rispedito all'inferno e
in quel momento ha promesso che si sarebbe vendicato…
probabilmente è così euforico all'idea che ha
iniziato a uccidere a caso; infatti dalla conferma che mi avete dato a
quanto pare sta massacrando tutte le donne che assomigliano in qualche
modo al suo bersaglio” risponde crowley, spiegando
così il motivo ai fratelli dell'attacco alla moglie del
sindaco che in tutta questa storia alla fine non c'entrava niente.
“Bene
la mia parte l'ho fatta quindi con permesso ho qualche anima da
torturare, un regno da sistemare ecc ecc “ conclude il suo
lungo discorso , indicando prima i Winchester e poi la trappola del
diavolo.
Dean,
senza indugio, con la scarpa spezza il cerchio esterno del simbolo,
permettendo così al demone di andarsene. Nel momento in cui
rimangono solo i due fratelli, nella stanza cala un silenzio surreale;
questo è spezzato da sam che, dando sfogo ai suoi pensieri,
incomincia a parlare “ok, se quel che dice è vero
i conti tornano ma comunque abbiamo un problema. Come facciamo a capire
chi è la prossima vittima? Seguendo l'identikit dei suoi
bersagli dobbiamo cercare un donna con occhi scuri e capelli
biondi… ma ce ne saranno a centinaia nel paese con
queste particolari caratteristiche”.
Il
maggiore , che stava ascoltando attentamente il minore, inizia a
elaborare una possibile linea d'azione… come possono
rintracciare il demone ?
Subito
gli viene un'idea “ ascolta sammy, sappiamo che si
è impossessato del sindaco. Possiamo iniziare seguendo lui
attraverso le telecamere di sorveglianza nella zona e monitorare i suoi
spostamenti; da come ne ha parlato crowley non mi sembra un tipo molto
sveglio infatti probabilmente non penserà neanche a cambiare
contenitore per soddisfare la sua vendetta “.
Come
ho fatto a non pensarci prima! si
chiede Sam e subito dice all’altro “Hai ragione!
Mettiamoci al lavoro!”.
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Capitolo 3 *** Ricerca, Viaggio... Sfortunato incontro ***
Passano
le successive 2 ore a cercare nei filmati stradali locali, partendo
dalla casa del sindaco, facendo particolare attenzione a ogni
dettaglio. Come aveva detto Dean, fortunatamente , questo demone non
era molto sveglio e, sicuro della sua bravura, ha mantenuto lo stesso
contenitore.
Finalmente c'è una svolta solo quando, in un video, si vede
la macchina con a bordo il demone – rubata in un parcheggio
di un supermercato – che si dirige a tutta
velocità verso un bosco che circondava l'intera zona;
così, facendo una ricerca incrociata, scoprono che
all'interno dell'area verde c'è una baita in cui abita una
donna appartenente alla polizia forestale, con l'aspetto simile alla
prima vittima. Questo basta a far scattare i due fratelli che, dopo
aver controllato velocemente il baule della macchina, si dirigono verso
la casa, preoccupati per la sorte della povera ragazza.
In
macchina..
“Dean,
pensi che la ragazza si ancora viva? Insomma, quel maledetto demone ha
qualche ora di vantaggio su di noi..” dice il minore con un
tono triste, tenendo fissi gli occhi sul cruscotto davanti a se.
“ non lo so Sammy” gli risponde sinceramente il
fratello, sperando con tutto il cuore che in realtà non
fosse troppo tardi “se la ragazza appartiene alla polizia
forestale, probabilmente avrà lavorato tutto il giorno e
questo va a nostro vantaggio visto che il sole non è
tramontato da molto” e poi , dopo un sospiro profondo,
conclude “solo… cerchiamo di fare in fretta e
rimaniamo concentrati, ok?!”. La risposta di sam non tarda
molto ad arrivare e, con un accenno di sorriso sulle labbra, annuisce
al maggiore che, per confermare ciò che ha detto, schiaccia
di più sull'acceleratore.
Mentre la macchina sfreccia a tutta velocità verso la baita,
il minore non può che notare che la temperatura si stava
piano piano abbassando: dopotutto erano su una strada circondata da un
bosco, in pieno inverno; sugli alberi intorno a loro si poteva vedere
ancora qualche spruzzo di neve, probabilmente dovuto a una nevicata
precedente al loro arrivo, che ancora non si era del tutto sciolta.
Intanto che Dean è concentrato sulla strada, Sam inizia ad
analizzare la cartina del posto, in particolare la zona intorno
all’abitazione della possibile vittima, così da
poter pianificare un eventuale piano di attacco e le possibili vie di
fuga che potrebbe prendere il demone per scappare.
E’ così che nota che vi è un piccolo
lago, situato accanto alla baita... Sicuramente
con questo freddo sarà completamente ghiacciato pensa
il minore, lasciando che sul suo volto compaia un sorriso. Chissà che spettacolo meraviglioso..un
piccolo lago circondato da montagne e boschi..peccato non poterlo
vedere in circostanze migliori e
quel piccolo segno di felicità di prima, si trasforma in
attimo in un sospiro di tristezza.
“Ehi bell’addormentato, sveglia! Siamo
arrivati” gli dice Dean, risvegliando il fratello da quel
filo di pensieri .
Scendendo dalla macchina, notano che le luci della casa sono accese e,
dopo uno sguardo veloce tra loro, si dirigono velocemente verso il
baule per prendere tutto l’occorrente. “Ok Sammy..
ci dividia-” e neanche il tempo di terminare la frase che
sentono un urlo provenire dall’abitazione ;
“Dannazione!” urla Dean, precipitandosi
all'interno, seguito subito da Sam. Con le armi spianate, fanno
irruzione entrando dalla porta principale, sfondandola con un calcio
ben assestato ma, quello che vedono li paralizza per pochi secondi: al
centro del salotto c'è la donna, riversa a terra ricoperta
di sangue, con un braccio disteso in direzione di un fucile situato
poco distante e, accanto a lei, in piedi, l’uomo che i
ragazzi riconoscono subito come sindaco, nonché demone.
Sentendo il tonfo provenire dall entrata, l'assassino si volta verso i
due ragazzi, ostentano i suoi occhi neri e, con un tono divertito li
dice “A giudicare dalle armi e dall'atteggiamento
con cui siete entrati deduco che siete dei cacciatori...vediamo, fatemi
riflettere... dovete essere i famosi Winchester! Ho sentito molto
parlare di voi giù all’Inferno” mentre
pronuncia queste parole, un largo sorriso strafottente si fa breccia
sul suo volto “Purtroppo siete arrivati tardi, come potete
vedere” e, con un gesto della mano, mostra la donna distesa a
terra. Quel movimento basta a far scattare Dean che, accecato dalla
rabbia, si avventa sul demone, urlandogli “Son of a
bitch!” e, nello stesso tempo, afferrando il coltello, un
tempo appartenuto a Ruby.
Quando Raul nota l’avanzata furiosa del maggiore dei
fratelli, alza automaticamente la mano e concentrandosi, scaraventa il
maggiore attraverso la finestra, facendolo atterrare nel cortile di
fronte all’abitazione, con un grosso tonfo.
“DEAN!!” Sam, finora spettatore della scena spara
al demone, consapevole del fatto che non gli avrebbe fatto niente ma
che in compenso, avrebbe permesso a lui di guadagnare un attimo di
tempo per raggiungere il fratello all’esterno, dove la lotta
sarebbe stata più facile per i cacciatori. Appena colpito il
demone, senza aspettare un secondo, il minore si precipita fuori e si
avvicina al maggiore, che anche se con qualche lamento, si stava
rialzando per combattere.
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Capitolo 4 *** Lo scontro ***
Dean,
appena ripreso dal colpo infertogli il demone, si rialza nonostante
alcune ferite e parti doloranti per la caduta; voltandosi verso la sua
destra, nota subito che il fratello lo ha raggiunto, offrendogli una
mano per rialzarsi. Quando entrambi si trovano in piedi, uno di fianco
all’altro, sulla soglia della porta appare Raul che,
nonostante alcuni fori nel suo bel completo dovuti agli spari di Sam,
è in perfetta forma, con un sorriso stampato in faccia.
“Bhe,
per ora la mia vendetta può aspettare...non posso farmi
scappare delle prede così pregiate” dice
rivolgendosi ai Winchester, con un tono eccitato e allo stesso tempo
divertito.
Basta
uno sguardo tra i fratelli per capire cosa devono fare: ormai stavano
insieme da così tanto tempo che le parole non servivano.
Così
Dean passa di soppiatto il coltello a Sam, facendo in modo da non farsi
vedere dal demone, per un successivo attacco a sorpresa e soprattutto
perchè, così facendo, Sammy è
più al sicuro in quanto ha l’unica arma letale
verso il mostro di fronte. Senza attendere oltre, i cacciatori si
scagliano contemporaneamente addosso a Raul, impedendogli di utilizzare
il suo potere per scaraventare uno dei due lontano dalla battaglia; gli
attimi successivi sono un seguito di colpi assestati da entrambe le
parti: durante lo scontro il demone riesce a incassare molti pugni ed
anche a ricambiare il favore.
Sarà
anche uno stupido stronzo eccitato, ma se la cava piuttosto bene nel
combattimento,
non può che pensare involontariamente Dean, in un attimo di
respiro.
Dopo
vari minuti di lotta senza tregua, c’è un momento
di pausa. Ai fratelli sembra quasi che il demone stia solo guadagnando
tempo, per godersi fino all'ultimo il divertimento di ucciderli.
Questo
è un maledetto sadico,
riflette il minore, notando lo sguardo del mostro, concentrato sulle
ferite che è stato in grado di procurare.
“Cos’è
ragazzi, siete già stanchi?” li chiede Raul, con
aria compiaciuta “sapete, dalle voci che girano su di voi, mi
aspettavo davvero di più..a quanto pare sono
infondate” continua, cercando di provocare i cacciatori,
consapevoli del piano dell’ “uomo” di
fronte a loro; così decidono di stare al gioco, in modo da
posizionarsi per l’attacco decisivo, e uccidere
definitivamente il demone.
“Stai
scherzando spero?! Non ci siamo neanche scaldati!” gli
risponde subito Dean, attirando l’attenzione su di
sé, permettendo così al fratello di muoversi per
posizionarsi alle spalle del rivale … e sapeva esattamente
cosa dire per distrarre la persona (se così si poteva ancora
definire) davanti a se “Sai, anche noi abbiamo sentito
parlare di te“. L'espressione confusa del loro avversario gli
fa capire che ha fatto centro.
Bingo.
“Eh già. Abbiamo parlato con Crowley, lui ci ha
detto tutto su di te” continua il maggiore “ci ha
detto che sei un demone di basso livello, impazzito per una vendetta
verso una cacciatrice” e in quel preciso momento la
confusione sul volto del demone si trasforma in rabbia. Dean sa che,
continuando di questo passo, potrebbe far arrabbiare veramente il
mostro di fronte a lui, ma a Sam manca veramente poco per essere in un
punto perfetto, così continua a provocarlo per concentrare
l’attenzione su di lui. “Sai, ti pavoneggi a demone
imbattibile e inarrestabile, quando sei stato spedito
all’inferno da una cacciatrice che ti ha battuto senza
neanche farsi aiutare”.
Ed
ecco che accade ciò che Dean temeva: in preda alla rabbia
per l’affronto subito, il demone scaglia il maggiore
all’indietro, lontano da lui, facendolo finire nel lago
parzialmente ghiacciato.
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Capitolo 5 *** Resistere ***
Hello
evrybody!
Con
questo capitolo siamo arrivati a metà della storia!! Spero
vi stia piacendo!!
Vi
lascio al nuovo capitolo.... Buona lettura! =)
-Eli-
(In
questo capitolo la storia seguirà i punti di vista di Dean e
di Sam)
POV
SAM
Nel
momento in cui Raul alza la mano in direzione di Dean, capisco cosa sta
per succedere ma non faccio in tempo a intervenire; pochi attimi dopo
il demone lo scaglia in direzione del lago e subito, preoccupato, urlo
in automatico “DEAN!!”. Vedo mio fratello cadere
pesantemente sulla superficie ghiacciata del piccolo lago, per poi
sprofondare nelle sue acque gelide.
Non ho tempo da perdere, devo uccidere questo stronzo così
da andare ad aiutare Dean; ma appena mi muovo per scagliarmi contro il
demone, lui si gira nella mia direzione e con un ghigno mi dice
“Bene, occupiamoci prima di te, poi penserò a dar
il colpo di grazia a quell’altro”.
“Bastardo!” gli urlo ma, quella forza che prima ha
scaraventato mio fratello lontano da me, ora mi fa andare a sbattere
contro un albero lì vicino, provocandomi una ferita alla
testa, che mi annebbia la vista.
POV
DEAN
Nel
momento in cui Raul alza la mano verso di me, capisco cosa sta per
succedere; sento il mio corpo irrigidirsi, consapevole del fatto che,
da lì a poco, sarebbe arrivato il colpo, il quale non tarda
ad arrivare.
Appena cado sullo strato superficiale del lago, sento un dolore ovunque
ma niente è paragonabile a quello che accade poco dopo:
infatti, per colpa della forza esercitata sulla lastra, questa si
rompe, facendomi sprofondare nelle sue acque gelide.
Quando capisco che non posso affondare ulteriormente, incomincio a
nuotare verso la superficie, fortunatamente non troppo distante da me
ma, ogni movimento è sempre più difficile. Principio di ipotermia penso ho battuto mostri, demoni, angeli e muoio per
ipotermia..questi si che è esilarante; poi mi
rendo conto che Sam è da solo a combattere contro quel
maledetto demone... SAMMY e
questo mi da la forza per spingere il mio fisico al limite e
raggiungere di nuovo la fredda aria invernale.
Appena riemerso, inizio a muovermi freneticamente nell’acqua,
cercando un qualche punto di riferimento e soprattutto cercando Sam.
Quando finalmente vedo la baita, subito sposto lo sguardo
nell’area intorno per cogliere qualche segno della lotta in
corso; appena poco distante da dove eravamo a combattere prima del mio
grande volo, noto una figura ai piedi di un albero e un’altra
che le si avvicina. Quando finalmente riesco a concentrare meglio lo
sguardo sulla persona a terra, riconosco in quei lunghi capelli e
l'altezza sovrumana, mio fratello; senza neanche il tempo di
metabolizzare quello che ho visto, il mio corpo si muove
d’istinto e, con molta fatica, raggiungo la riva del lago.
Il demone è così concentrato su Sam che non si
accorge della mia presenza e questo mi permette di raggiungere il
coltello poco distante, probabilmente caduto quando il demone ha
sbalzato Sammy lontano; una volta afferrato, anche se con mani tremanti
per il freddo che si stava insinuando piano nelle ossa, mi avvicino
silenziosamente alle spalle di quel maledetto mostro.
POV
SAM
Quando
riprendo i sensi, noto che il demone si è fatto
più vicino, nonostante la vista ancora annebbiata; cerco di
muovermi per posizionarmi in modo da attaccarlo appena si avvicina ma,
con grande sorpresa, noto che il coltello non è
più nella mia mano.
Provo a concentrarmi il più possibile, nonostante il dolore
alla testa, in modo da capire dove mi è caduto; quando torno
a vedere un pò più chiaramente distinguo alle
spalle del demone una figura che mi lascia spiazzato: DEAN.
Dean, non solo era riuscito a riprendersi e uscire da quel lago lago
ghiacciato, ma aveva recuperato il coltello e si avvicinava, senza fare
alcun rumore, alle spalle di Raul.
“Voglio essere gentile, solo per questa volta” mi
dice Raul, ormai a pochi metri da me: il suo passo è lento, probabilmente si sta godendo per bene il momento ,
penso mentre lui continua la frase lasciata in sospeso “ti
permetto di dire le tue ultime parole..contento?”
mi chiede, rivolgendomi un sorriso soddisfatto.
“Allora?” e dopo aver notato il gesto
affermativo di Dean , gli rispondo
“Sì...Muori”.
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Capitolo 6 *** Fine ... ? ***
Tutto
accade in un attimo: dopo che Sam pronuncia quelle parole, Dean scatta
in avanti e, prima che il demone capisca cosa sta succedendo, affonda
il coltello al centro della schiena del mostro; bastano pochi secondi
per far si che Raul cada a terra con un grosso tonfo.
Quando
tutto finisce, i due fratelli si guardano, scrutando
sull’altro i danni causati dallo scontro appena terminato :
Dean ha il respiro accelerato, trema appena e ha alcune ferite sul
corpo, probabilmente dovute all’impatto con il ghiaccio e
alle sue acque fredde; Sam, invece, ha un taglio abbastanza profondo
sulla fronte, e alcune escoriazioni, causate dall’urto con il
terreno e con l’albero.
Per
un attimo intorno a loro non c’è
nient’altro che silenzio; anche la natura sembrava trattenere
il fiato per dar tempo ai due ragazzi di riprendersi.
“Tutto
bene?” chiede Dean al fratello,interrompendo quel momento di
pace, con la voce un pò tremante.
“Si,
tranquillo Dean, ho preso solo una botta in testa..non sono io quello
che ha fatto un tuffo nel lago ghiacciato in pieno inverno”
risponde Sam, tentando di tranquillizzare il fratello, anche se la
ferita sulla fronte faceva più male di quello che dava a
vedere.
“Si
certo...è inutile che cambi discorso, si vede che ti fa
male; probabilmente hai una leggera commozione cerebrale. Le vedi bene
queste?” chiede il maggiore, mettendo quattro dita a poca
distanza dal viso di Sam che, con qualche secondo di esitazione
risponde un secco “Si”.
Dal
volto di Dean si capisce immediatamente che non crede neanche per un
secondo a quella affermazione; così, facendo finta di
niente, allunga una mano al fratello, offrendogli un aiuto per alzarsi
da terra, per poi circondargli le spalle con un braccio, in modo da
sostenerlo fino a raggiungere la macchina.
All’inizio
Sam sembra rifiutare l’aiuto del maggiore ma, non appena
muove qualche passo, comincia a provare una forte nausea e la vista
torna ad annebbiarsi, il che lo costringe, anche se malavoglia, ad
accettare il sostegno dell’altro.
Appena
entrati nell’Impala, Dean si volta verso il minore e,
cercando di mostrare il suo miglior sorriso tranquillizzante, dice
“Ok Sammy! Ora torniamo al motel e vediamo di darci una
sistemata, riposiamo qualche ora e poi torniamo al bunker. Va
bene?!” .
Sam,
in risposta, muove solo lentamente la testa in senso affermativo per
poi sistemarsi meglio sul sedile, in una posizione un pò
più comoda.
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Capitolo 7 *** In macchina ***
(In
questo capitolo la storia seguirà i punti di vista di Dean e
di Sam)
Circa
15 minuti dopo la partenza dalla baita…
POV
DEAN
Non siamo partiti da molto quando inizio a sentire mille brividi che mi
attraversano il corpo.
Istintivamente cerco la manopola del riscaldamento per alzare la
temperatura ma, con mia grande sorpresa, noto che è
già rivolta verso il massimo; mi giro verso Sammy, per
capire se sono io o fa veramente freddo ma, di nuovo, rimango scioccato
nel vedere che il mio fratellino si è anche tolto la giacca,
ora appoggiata al suo fianco.
Giusto, dopo il mio tuffo nel lago, sono
rimasto con i vestiti bagnati all’aria fredda,
penso e, guardando velocemente verso il basso noto che ci sono ancora
alcune macchie scure sparse qua e là . Bene... non si sono neanche asciugati del
tutto...fantastico!.
Appena sento dei movimenti dall’altra parte del sedile, mi
giro per vedere se Sammy è in condizioni migliori delle mie:
per fortuna tutte le ferite sembrano aver smesso di sanguinare da
tempo, l’unica che mi preoccupa è quella alla
testa. Nonostante il buio della notte, da questa distanza non mi sembra
molto profonda...per fortuna.
“Ehi Dean, ti senti bene?” mi chiede Sam, con la
voce un pò impastata dal poco riposo fatto.
“Sì tranquillo, tutto bene. Torna pure a
riposare” gli rispondo, anche se la voce mi esce rauca.
Sammy mi fissa un attimo, con il suo solito sguardo da cucciolo.
“Sicuro?” mi chiede alla fine.
“Sì tranquillo. Manca ancora un pò al
motel, non ti preoccupare”. Dopo questo, vedo che si
posiziona ancora sul sedile, in modo da appoggiare meglio la testa
dietro, e chiude gli occhi.
Cercando di ignorare il gelo che piano piano sento sempre di
più, continuo a guidare, sperando che, una volta arrivato al
motel una bella doccia calda possa far passare tutto.
POV
SAM
Non so quanto tempo è passato da quando siamo partiti:
appena entrato in macchina mi sono sistemato in modo da essere il
più comodo possibile e poi ho chiuso gli occhi; prima di
adesso, mi sono svegliato solo una volta, per togliermi la giacca visto
che, dalla temperatura dentro la macchina, sembra di stare accanto a un
forno.
Stavolta, invece apro subito gli occhi non appena sento Dean
muoversi verso i comandi del riscaldamento; mi giro verso di lui e gli
chiedo “Ehi Dean, ti senti bene?” .
Lui, senza staccare gli occhi dalla strada mi risponde
“Sì tranquillo, tutto bene. Torna pure a
riposare” ma la sua voce esce diversa, più bassa.
Inizio subito a fissarlo, cercando cosa ha che non va: nonostante la
poca luce, il suo volto sembra più pallido del solito,
mettendo in particolar evidenza le sue numerose lentiggini, e il suo
corpo è attraversato da piccoli brividi, quasi
impercettibili. Molto
probabilmente ha freddo penso,
mentre il mio sguardo cade sui suoi vestiti, ancora in parte bagnati
dopo lo scontro di prima. Bravo come sempre a nascondere quello che provi per
non farmi preoccupare, come da piccoli.
“Sicuro?” alla fine gli chiedo, sapendo che, se lo
affrontassi direttamente, farebbe lo stesso finta di niente.
“Sì tranquillo. Manca ancora un pò al
motel, non ti preoccupare”mi risponde subito e, facendo finta
di rimettermi a dormire, tengo gli occhi socchiusi in modo da tenerlo
sotto controllo, sperando che sia solo una cosa temporanea.
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Capitolo 8 *** Di nuovo al motel ***
Quando
i due ragazzi raggiungono il motel, ormai è quasi
l’alba. Facendo il meno rumore possibile, recuperano tutto
dalla macchina per poi raggiungere velocemente la loro camera; tutto
intorno silenzio, segno che nessuno si è ancora svegliato.
Appena entrati, posano tutto sul piccolo tavolo della cucina, ma un
grosso tonfo fa immediatamente girare Sam, “ma che
cavolo-” e non fa neanche in tempo a finire la frase che
quello che vede lo pietrifica: Dean è steso a terra,
incosciente. “DEAN!!” cerca di chiamarlo il minore,
abbassandosi al suo fianco e scuotendolo leggermente per le spalle: se
è possibile, la pelle del volto del maggiore sembra ancora
più pallida di quando erano in macchina , con le lentiggini
sempre più evidenti; il respiro è accelerato,
sulle guance un leggero rossore , mentre sulla fronte un lieve strato
di sudore… attraverso la stoffa dei vestiti, Sam
può percepire il forte calore che emana l’altro.
Cavolo, ha la febbre alta! pensa
subito il minore, cercando sempre nel frattempo di svegliare il
fratello, cosa che, dopo alcuni tentativi, funziona.
Dean, con un grande sforzo, apre gli occhi, puntandoli subito verso
Sammy, e il più piccolo non riesce a non notare che, il
classico color verde smeraldo dello sguardo del fratello è
ormai oscurato , circondato da rosso.
Con fatica il maggiore chiede “Ehi Sammy….come
stai?”, e l’altro non riesce a non sorridere
pensando Accidenti,
è lui quello che è appena svenuto sul pavimento,
e chiede a me come sto?! Il solito Dean; ma non fa in tempo
neanche a rispondere perché il più grande ha di
nuovo chiuso gli occhi.
Senza indugiare un secondo, Sam mette un braccio sulla schiena e
l’altro sotto le sue gambe e, ignorando la fatica accumulata
durante la serata, lo trasporta fino al letto, dove lo distende
delicatamente.
POV
SAM
Vedere
Dean in queste condizioni mi fa impressione: di solito è lui
quello forte pronto a sostenere tutto il peso del mondo sulle sue
spalle ma, vedendolo così debole sul quel letto, mi rendo
conto che, nonostante quello che tutti pensano, lui è
soltanto un uomo.
Quando il mio sguardo si riposa su di lui, vedo che il respiro
è ancora accelerato, la fronte, prima piena di sudore, ora
è asciutta e le labbra secche; non conosco molto di
medicina, ma nostro padre, fin da piccoli, ci ha insegnato alcune basi
di pronto soccorso e, quell’ultimo dettaglio in particolare,
indica che il corpo si sta disidratando velocemente.
Subito provo a fargli bere un bicchiere d’acqua, ottenendo
scarsi risultati; così vado in cucina, prendo due bacinelle
e le riempio d’acqua: una la userò per mantenere
la fronte sempre fredda ,mentre con l’altra potrei provare a
mantenere le labbra umide… non so se funzionerà,
non mi resta che provare.
Dopo aver preparato tutto l’occorrente, prendo una sedia e la
posiziono subito accanto al letto in cui cerca di riposare Dean; metto
tutto il resto sul comodino accanto a me, e incomincio a darmi da fare,
alternando fronte e labbra. Coraggio Dean!
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Capitolo 9 *** Forza Dean.. ***
POV
SAM
Il
tempo passa molto lentamente: non so se sono seduto su questa sedia da
ore o solo da minuti; la stanchezza della caccia e la ferita alla testa
chiedono con forza il riposo ma non posso dormire, non posso lasciare
Dean da solo.
Per un attimo, dopo aver iniziato a idratarlo e a posizionare
l’asciugamano bagnato sulla fronte calda, sembrava che la
febbre lentamente stava scendendo… mi sbagliavo.
Credo sia ricominciata a salire dopo un oretta quando Dean ha iniziato
a lamentarsi nel sonno, credo in preda agli incubi ; nel suo delirio
riesco a sentire qualche parola, qualche frase sconnessa
“mamma...papà mi spiace, è colpa
mia...jo...ellen...mi dispiace...Bobby, perchè? ”
e udire questo mi stringe il cuore: stava rivedendo tutti coloro a noi cari, ormai
morti? E perchè continuava a scusarsi?
Subito riprendo il controllo...non ho tempo di pensare a questo ora
perchè la febbre è davvero molto alta il che non
mi lascia altra scelta.
Mi alzo velocemente dalla sedia per dirigermi nel bagno accanto alla
stanza e, quando vedo che in questo schifoso motel
c’è una vasca, non posso che ringraziare Dio.
In qualche modo blocco il buco dello scarico, riempiendola fino a
metà di acqua fredda; quando ormai tutto nel bagno
è pronto, torno da Dean, in modo da preparare anche lui.
Lentamente inizio a toglierli i vestiti, lasciandolo solo in boxer.
Coraggio Dean insultami! Dimmi che vuoi essere
toccato solo da belle donne e non da quella spina nel fianco di tuo
fratello! penso ma niente,
non ricevo nessun insulto se non qualche gemito di dolore, e
guardandolo bene capisco il perchè: tutto il suo corpo
è pieno di numerose ferite e lividi, più di
quelli che avevo notato in precedenza.
Come diavolo hai fatto a nascondermi tutto
questo fino a qui?.
Una volta terminato di spogliarlo, ripeto la stessa azione che avevo
fatto per portarlo al letto: metto un braccio sotto le gambe e uno
sulla schiena e, con molta fatica, lo trasporto fin dentro al bagno,
per poi delicatamente immergerlo nell’acqua; al contatto con
questa, Den trattiene per un attimo il respiro e questo mi fa sperare...
“Hey Dean..” provo a chiamarlo ma niente.
Almeno il trattamento sta funzionando: il suo corpo era attraversato da
lievi tremori, per poi essere man mano più pronunciati ma,
solo quando sento un gemito provenire da Dean, capisco che è
giunto il momento di farlo uscire.
Lo avvolgo in un asciugamano grande, in modo da poterlo asciugare e
spostare sul letto senza bagnare ovunque; trasportarlo è
faticoso ma non mi importa...lui farebbe questo e molto altro per me,
anzi...lo ha già fatto.
Una volta rivestito con dei pantaloni della tuta e una maglietta
comoda, trovate nel suo borsone, lo faccio tornare sotto le coperte e,
come prima, mi siedo accanto a lui, vegliando sul suo sonno febbrile
per tutto il giorno e tenendo sempre controllata la febbre.
Solo quando è sera, sento del movimento provenire dalle
coperte e, appena sposto il mio sguardo in quella direzione, vedo che
due occhi verdi smeraldo mi stanno scrutando.
“Sei ridotto uno schifo, sai?!” mi dice subito
Dean, con la voce un pò impastata e, in quel momento non
riesco a trattenere una sonora risata, seguita subito dopo dalla sua.
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Capitolo 10 *** You and me against the world ***
Ci
vuole ancora qualche ora di sonno per far riprendere del tutto Dean e,
in tutto quel tempo Sam non lascia il suo fianco; voleva tenere sotto
controllo il fratello, in caso di eventuali ricadute ma, la stanchezza
accumulata e la preoccupazione volata via dopo il risveglio del
maggiore, fanno sì che il sonno prenda il sopravvento su di
lui.
Ormai è di nuovo sera quando Dean si sveglia e, percependo
una presenza accanto a lui, subito si volta ma, la scena che gli si
pone davanti, fa sì che il suo sguardo cambi completamente,
addolcendolo: Sammy, il suo gigante fratellino, è seduto
sulla sedia situata accanto al letto ma la testa, abbandonata sulle
braccia incrociate, è proprio accanto alla mano del
fratello, sfiorandola.
Dean prova a mettersi seduto, facendo il meno rumore possibile per non
svegliare l'altro ma, appena muove un muscolo, Sam apre gli occhi
all'istante. Maledetto
istinto da cacciatore, pensa il maggiore, mentre il minore si
gira immediatamente verso di lui.
"Ehi Dean" gli dice subito Sammy, con la voce ancora impastata dal
sonno, "come ti senti?".
"Tutto bene fratellino" dice Dean, rivolgendo all'altro il suo miglior
sorriso "che ti avevo detto alla baita? Qualche ora di sonno e di nuovo
in strada!"; a sentire quelle parole il minore non può che
lasciarsi andare, con una risata liberatoria, ripensando a tutti gli
avvenimenti della giornata.
Dopo qualche minuto di silenzio è di nuovo il maggiore a
parlare "Ehi Sammy..sai che hai un aspetto di merda, vero?!" e l'altro
non può che sorridere ancora, vedendo il fratello tornare il
solito Dean.
"Jerk!".
"Bitch".
Dopo qualche ora decidono all'unisono che è tempo di partire
per tornare al bunker...non prima di aver una lunga discussione per chi
avrebbe guidato!
"Dean, guido io! Devi ancora riprenderti dalla febbre...non voglio
rischiare di schiantarmi contro un albero!" inizia subito Sam, cercando
di convincere il fratello, ottenendo scarsi risultati.
"NO Sam! Nessuno guida Baby eccetto me! Escludendo casi eccezionali
ovviamente... E poi guardati! Hai un aspetto orribile! Se vai avanti
così rischi che le tue occhiaie tocchino il terreno" ribatte
subito il maggiore.
"Dai Dean, non fare il solito testardo!" cerca ancora di convincerlo il
minore, mostrando i suoi miglior puppy eyes.
"Sai benissimo che quelli con me non funzionano Sammy. E poi ti meriti
un pò di riposo..." e quando dice queste parole abbassa il
tono della voce, quasi come a non farsi sentire, guarda per un secondo
l'altro per poi spostare lo sguardo altrove.
Sam rimane spiazzato per un secondo dopo quell'affermazione...E' il suo modo per dire grazie?.
Così decide di darla vinta al fratello, facendosi promettere
che avrebbero fatto cambio di guida in caso si fosse sentito stanco
durante il tragitto.
Ed è così che, dopo aver caricato la macchina,
partono con destinazione casa.
In
macchina...
"Sai
Dean, mi hai fatto preoccupare..." inizia a parlare Sam, dopo minuti di
silenzio.
"Sam, coraggio, era solo un pò di febbre! Non mi sembra il
caso preoccuparsi per così poco!" risponde subito l'altro,
senza abbandonare lo sguardo dalla strada davanti a sè.
"Si lo so, lo so ma...vederti in quello stato mi ha fatto impressione,
tutto qua" e, capendo quanto queste parole in realtà
nascondevano molto di più, il maggiore gli dice "Tranquillo
Sammy, non è così facile sbarazzarsi di me "
mostrando il suo miglior sorriso "e poi, altrimenti, chi si occuperebbe
di quella spina nel fianco del mio fratellino!?"
Sam lo guarda un attimo , per poi ricambiare il sorriso.
Già...come sempre...tu ed io contro il
mondo.
Eccoci
all'ultimo capitolo!! Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno seguito
la storia fino alla fine <3 un ringraziamento speciale a BALTO97
per le bellissime recensioni =). Grazie ancora! Spero di riuscire a
breve a pubblicare un'altra storia ;)
-Eli-
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