You and me against the world

di SPNlifestyle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Then and Now ***
Capitolo 2: *** L'incontro con Crowley ***
Capitolo 3: *** Ricerca, Viaggio... Sfortunato incontro ***
Capitolo 4: *** Lo scontro ***
Capitolo 5: *** Resistere ***
Capitolo 6: *** Fine ... ? ***
Capitolo 7: *** In macchina ***
Capitolo 8: *** Di nuovo al motel ***
Capitolo 9: *** Forza Dean.. ***
Capitolo 10: *** You and me against the world ***



Capitolo 1
*** Then and Now ***


Ciao a tutti! Questa è la prima fanfiction che scrivo quindi mi piacerebbe molto ricevere vostri commenti (che mi possano aiutare a migliorare) o anche solo qualche supposizione su cosa potrebbe accadere nel prossimo capito ;) .

Chiedo scusa in anticipo per eventuali errori ortografici.

Buona lettura!
-Eli-


THEN

Il caso a cui stavano lavorando l'aveva trovato 2 giorni prima Sam al bunker mentre , cercando nelle notizie locali, un articolo in particolare aveva attirato la sua attenzione: una donna era stata trovata morta in casa sua e del marito – sindaco del paese, molto amato dalle persone - alcuna traccia, il che insospettì il minore.
Dopo aver parlato con il fratello la decisione era presa: sarebbero partiti presto e, in poche ore di macchina, avrebbero raggiunto il posto dell'omicidio e indagato, come facevano sempre, fingendosi agenti dell FBI. Una volta arrivati alla casa della vittima , farsi dare le informazioni era stato più facile del previsto visto che la polizia locale voleva risolvere la faccenda alla svelta in quanto coinvolta la famiglia del sindaco. Appena entrati nell'abitazione della vittima i due fratelli avevano notato un particolare, insignificante per gli altri ma ,per loro, di vitale importanza per l'identificazione del colpevole: sulla finestra del soggiorno, posta di fronte alla salma della povera donna, c'erano tracce di zolfo, riconoscibili dal particolare colore e soprattutto dal forte odore. Solo guardandosi i due fratelli capirono che stavano pensando esattamente la stessa cosa: il marito era stato posseduto da un demone. Così, dopo aver controllato ancora un pó in giro e garantendo alla polizia che avrebbero risolto il più velocemente possibile la faccenda, decisero di tornare al motel dove qualche ora prima avevano affittato una camera .

NOW

“Perché un demone dovrebbe impossessarsi del sindaco per poi scappare? Credevo che, dopo la caduta di Lucifero e la salita al trono di Crowley come suo sostituto, gli stronzi dagli occhi neri si erano dati una calmata e riscuotevano solo le anime dei patti!”  dice Dean al fratello , mentre entra nella loro stanza.
“non lo so Dean, la cosa sembra strana anche a me” gli risponde Sam , seguendo il maggiore all interno.
“ bhe.. c’è qualcuno a cui possiamo chiedere in caso..”.
Il minore, non appena sentite quelle parole si gira di scatto verso l'altro e, con tono deciso gli chiede “ non stai seriamente pensando di domandarlo a lui?!”, sapendo esattamente  a chi si riferiva il fratello.
Con il suo classico  sorriso strafottente stampato in faccia Dean gli risponde “stavo proprio pensando a lui”.

 

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Capitolo 2
*** L'incontro con Crowley ***


Hello girls/boys! Allora eccoci al secondo capitolo.. solo qualche informazione prima di iniziare...
- Le battute classiche di Crowley ho preferito lasciarle in inglese;
- Da ora in poi quando vedrete il corsivo, significa che quello è il pensiero di uno dei personaggi.
Bene questo è tutto..Buona lettura!
-Eli-

Dopo aver recuperato tutto l'occorrente e preparato la stanza a dovere, i fratelli si posizionano al centro dove sul tavolo vi è un grosso recipiente con tutti gli ingredienti necessari all evocazione; basta gettare un fiammifero nel contenitore e subito davanti a loro compare Crowley.

“Hello boys” saluta il re dell'inferno, notando subito la trappola del diavolo che lo blocca “ noto che ancora non siamo arrivati a fidarci l'uno dell'altro… a cosa devo questa spiacevole chiamata?”.
Si fa subito avanti dean e senza troppi giri di parole gli dice “sappiamo che ora sei tu a capo di quel branco di idioti con gli occhi neri quindi rispondi a questa domanda.. come mai uno dei tuoi si diverte ad andare in giro ad uccidere la gente senza che ci sia in ballo un patto?!”.
Crowley, prima di rispondere, guarda velocemente nella direzione di sam e con il suo classico sorriso e tono strafottente gli chiede “ oh moose, come mai così silenzioso oggi? Scommetto che l'idea di evocarmi è stata di tuo fratello e tu ti sei opposto subito”  ma prima che il minore potesse ribattere, il demone continua il suo monologo “allora fatemi pensare… visto che ora siamo amici intimi – virgolettando le ultime parole – posso darvi le informazione che vi servono.. come si dice? due piccioni con una fava: voi menate un pó le mani in giro, evitando di intralciare  i miei affari e io mi disfo di quella palla al piede di Raul” . 
“Chi ?”  chiedono nello stesso istante i fratelli.
“Raul.. un demone di basso livello. La vittima su cui state indagando ha per caso capelli biondi e occhi scuri?” . Sam guarda un attimo dean, notando anche nel suo volto l'espressione sconcertata dopo aver ascoltato la domanda,  e subito risponde a crowley “Si, esatto.  Come fai a saperlo?”.
“Qualche tempo fa una vostra compare cacciatrice lo ha rispedito all'inferno e in quel momento ha promesso che si sarebbe vendicato… probabilmente è così euforico all'idea che ha iniziato a uccidere a caso; infatti dalla conferma che mi avete dato a quanto pare sta massacrando tutte le donne che assomigliano in qualche modo al suo bersaglio” risponde crowley, spiegando così il motivo ai fratelli dell'attacco alla moglie del sindaco che in tutta questa storia alla fine non c'entrava niente. 
“Bene la mia parte l'ho fatta quindi con permesso ho qualche anima da torturare, un regno da sistemare ecc ecc “ conclude il suo lungo discorso , indicando prima i Winchester e poi la trappola del diavolo.
Dean, senza indugio, con la scarpa spezza il cerchio esterno del simbolo, permettendo così al demone di andarsene. Nel momento in cui rimangono solo i due fratelli, nella stanza cala un silenzio surreale; questo è spezzato da sam che, dando sfogo ai suoi pensieri, incomincia a parlare “ok, se quel che dice è vero i conti tornano ma comunque abbiamo un problema. Come facciamo a capire chi è la prossima vittima? Seguendo l'identikit dei suoi bersagli dobbiamo cercare un donna con occhi scuri e capelli biondi… ma ce ne saranno a centinaia nel paese con  queste particolari caratteristiche”.
Il maggiore , che stava ascoltando attentamente il minore, inizia a elaborare una possibile linea d'azione… come possono rintracciare il demone ? 
Subito gli viene un'idea “ ascolta sammy, sappiamo che si è impossessato del sindaco. Possiamo iniziare seguendo lui attraverso le telecamere di sorveglianza nella zona e monitorare i suoi spostamenti; da come ne ha parlato crowley non mi sembra un tipo molto sveglio infatti probabilmente non penserà neanche a cambiare contenitore per soddisfare la sua vendetta “.
Come ho fatto a non pensarci prima! si chiede Sam e subito dice all’altro “Hai ragione! Mettiamoci al lavoro!”.

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Capitolo 3
*** Ricerca, Viaggio... Sfortunato incontro ***


Passano le successive 2 ore a cercare nei filmati stradali locali, partendo dalla casa del sindaco, facendo particolare attenzione a ogni dettaglio. Come aveva detto Dean, fortunatamente , questo demone non era molto sveglio e, sicuro della sua bravura, ha mantenuto lo stesso contenitore.
Finalmente c'è una svolta solo quando, in un video, si vede la macchina con a bordo il demone – rubata in un parcheggio di un supermercato – che si dirige a tutta velocità verso un bosco che circondava l'intera zona; così, facendo una ricerca incrociata, scoprono che all'interno dell'area verde c'è una baita in cui abita una donna appartenente alla polizia forestale, con l'aspetto simile alla prima vittima. Questo basta a far scattare i due fratelli che, dopo aver controllato velocemente il baule della macchina, si dirigono verso la casa, preoccupati per la sorte della povera ragazza.

In macchina..

“Dean, pensi che la ragazza si ancora viva? Insomma, quel maledetto demone ha qualche ora di vantaggio su di noi..” dice il minore con un tono triste, tenendo fissi gli occhi sul cruscotto davanti a se.
“ non lo so Sammy” gli risponde sinceramente il fratello, sperando con tutto il cuore che in realtà non fosse troppo tardi “se la ragazza appartiene alla polizia forestale, probabilmente avrà lavorato tutto il giorno e questo va a nostro vantaggio visto che il sole non è tramontato da molto” e poi , dopo un sospiro profondo, conclude “solo… cerchiamo di fare in fretta e rimaniamo concentrati, ok?!”. La risposta di sam non tarda molto ad arrivare e, con un accenno di sorriso sulle labbra, annuisce al maggiore che, per confermare ciò che ha detto, schiaccia di più sull'acceleratore.
Mentre la macchina sfreccia a tutta velocità verso la baita, il minore non può che notare che la temperatura si stava piano piano abbassando: dopotutto erano su una strada circondata da un bosco, in pieno inverno; sugli alberi intorno a loro si poteva vedere ancora qualche spruzzo di neve, probabilmente dovuto a una nevicata precedente al loro arrivo, che ancora non si era del tutto sciolta. Intanto che Dean è concentrato sulla strada, Sam inizia ad analizzare la cartina del posto, in particolare la zona intorno all’abitazione della possibile vittima, così da poter pianificare un eventuale piano di attacco e le possibili vie di fuga che potrebbe prendere il demone per scappare.
E’ così che nota che vi è un piccolo lago, situato accanto alla baita... Sicuramente con questo freddo sarà completamente ghiacciato pensa il minore, lasciando che sul suo volto compaia un sorriso. Chissà che spettacolo meraviglioso..un piccolo lago circondato da montagne e boschi..peccato non poterlo vedere in circostanze migliori e quel piccolo segno di felicità di prima, si trasforma in attimo in un sospiro di tristezza.
“Ehi bell’addormentato, sveglia! Siamo arrivati” gli dice Dean, risvegliando il fratello da quel filo di pensieri .
Scendendo dalla macchina, notano che le luci della casa sono accese e, dopo uno sguardo veloce tra loro, si dirigono velocemente verso il baule per prendere tutto l’occorrente. “Ok Sammy.. ci dividia-” e neanche il tempo di terminare la frase che sentono un urlo provenire dall’abitazione ; “Dannazione!” urla Dean, precipitandosi all'interno, seguito subito da Sam. Con le armi spianate, fanno irruzione entrando dalla porta principale, sfondandola con un calcio ben assestato ma, quello che vedono li paralizza per pochi secondi: al centro del salotto c'è la donna, riversa a terra ricoperta di sangue, con un braccio disteso in direzione di un fucile situato poco distante e, accanto a lei, in piedi, l’uomo che i ragazzi riconoscono subito come sindaco, nonché demone.
Sentendo il tonfo provenire dall entrata, l'assassino si volta verso i due ragazzi, ostentano i suoi occhi neri e, con un tono divertito li dice  “A giudicare dalle armi e dall'atteggiamento con cui siete entrati deduco che siete dei cacciatori...vediamo, fatemi riflettere... dovete essere i famosi Winchester! Ho sentito molto parlare di voi giù all’Inferno” mentre pronuncia queste parole, un largo sorriso strafottente si fa breccia sul suo volto “Purtroppo siete arrivati tardi, come potete vedere” e, con un gesto della mano, mostra la donna distesa a terra. Quel movimento basta a far scattare Dean che, accecato dalla rabbia, si avventa sul demone, urlandogli “Son of a bitch!” e, nello stesso tempo, afferrando il coltello, un tempo appartenuto a Ruby.
Quando Raul nota l’avanzata furiosa del maggiore dei fratelli, alza automaticamente la mano e concentrandosi, scaraventa il maggiore attraverso la finestra, facendolo atterrare nel cortile di fronte all’abitazione, con un grosso tonfo. 
“DEAN!!” Sam, finora spettatore della scena spara al demone, consapevole del fatto che non gli avrebbe fatto niente ma che in compenso, avrebbe permesso a lui di guadagnare un attimo di tempo per raggiungere il fratello all’esterno, dove la lotta sarebbe stata più facile per i cacciatori. Appena colpito il demone, senza aspettare un secondo, il minore si precipita fuori e si avvicina al maggiore, che anche se con qualche lamento, si stava rialzando per combattere.

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Capitolo 4
*** Lo scontro ***


Dean, appena ripreso dal colpo infertogli il demone, si rialza nonostante alcune ferite e parti doloranti per la caduta; voltandosi verso la sua destra, nota subito che il fratello lo ha raggiunto, offrendogli una mano per rialzarsi. Quando entrambi si trovano in piedi, uno di fianco all’altro, sulla soglia della porta appare Raul che, nonostante alcuni fori nel suo bel completo dovuti agli spari di Sam, è in perfetta forma, con un sorriso stampato in faccia.
“Bhe, per ora la mia vendetta può aspettare...non posso farmi scappare delle prede così pregiate” dice rivolgendosi ai Winchester, con un tono eccitato e allo stesso tempo divertito.
Basta uno sguardo tra i fratelli per capire cosa devono fare: ormai stavano insieme da così tanto tempo che le parole non servivano. 
Così Dean passa di soppiatto il coltello a Sam, facendo in modo da non farsi vedere dal demone, per un successivo attacco a sorpresa e soprattutto perchè, così facendo, Sammy è più al sicuro in quanto ha l’unica arma letale verso il mostro di fronte. Senza attendere oltre, i cacciatori si scagliano contemporaneamente addosso a Raul, impedendogli di utilizzare il suo potere per scaraventare uno dei due lontano dalla battaglia; gli attimi successivi sono un seguito di colpi assestati da entrambe le parti: durante lo scontro il demone riesce a incassare molti pugni ed anche a ricambiare il favore.
Sarà anche uno stupido stronzo eccitato, ma se la cava piuttosto bene nel combattimento, non può che pensare involontariamente Dean, in un attimo di respiro. 
Dopo vari minuti di lotta senza tregua, c’è un momento di pausa. Ai fratelli sembra quasi che il demone stia solo guadagnando tempo, per godersi fino all'ultimo il divertimento di ucciderli.
Questo è un maledetto sadico, riflette il minore, notando lo sguardo del mostro, concentrato sulle ferite che è stato in grado di procurare.
“Cos’è ragazzi, siete già stanchi?” li chiede Raul, con aria compiaciuta “sapete, dalle voci che girano su di voi, mi aspettavo davvero di più..a quanto pare sono infondate” continua, cercando di provocare i cacciatori, consapevoli del piano dell’ “uomo” di fronte a loro; così decidono di stare al gioco, in modo da posizionarsi per l’attacco decisivo, e uccidere definitivamente il demone.
“Stai scherzando spero?! Non ci siamo neanche scaldati!” gli risponde subito Dean, attirando l’attenzione su di sé, permettendo così al fratello di muoversi per posizionarsi alle spalle del rivale … e sapeva esattamente cosa dire per distrarre la persona (se così si poteva ancora definire) davanti a se “Sai, anche noi abbiamo sentito parlare di te“. L'espressione confusa del loro avversario gli fa capire che ha fatto centro. 
Bingo. “Eh già. Abbiamo parlato con Crowley, lui ci ha detto tutto su di te” continua il maggiore “ci ha detto che sei un demone di basso livello, impazzito per una vendetta verso una cacciatrice” e in quel preciso momento la confusione sul volto del demone si trasforma in rabbia. Dean sa che, continuando di questo passo, potrebbe far arrabbiare veramente il mostro di fronte a lui, ma a Sam manca veramente poco per essere in un punto perfetto, così continua a provocarlo per concentrare l’attenzione su di lui. “Sai, ti pavoneggi a demone imbattibile e inarrestabile, quando sei stato spedito all’inferno da una cacciatrice che ti ha battuto senza neanche farsi aiutare”.
Ed ecco che accade ciò che Dean temeva: in preda alla rabbia per l’affronto subito, il demone scaglia il maggiore all’indietro, lontano da lui, facendolo finire nel lago parzialmente ghiacciato.

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Capitolo 5
*** Resistere ***


Hello evrybody! 
Con questo capitolo siamo arrivati a metà della storia!! Spero vi stia piacendo!! 
Vi lascio al nuovo capitolo.... Buona lettura! =)
-Eli-

(In questo capitolo la storia seguirà i punti di vista di Dean e di Sam)

POV SAM

Nel momento in cui Raul alza la mano in direzione di Dean, capisco cosa sta per succedere ma non faccio in tempo a intervenire; pochi attimi dopo il demone lo scaglia in direzione del lago e subito, preoccupato, urlo in automatico “DEAN!!”. Vedo mio fratello cadere pesantemente sulla superficie ghiacciata del piccolo lago, per poi sprofondare nelle sue acque gelide. 
Non ho tempo da perdere, devo uccidere questo stronzo così da andare ad aiutare Dean; ma appena mi muovo per scagliarmi contro il demone, lui si gira nella mia direzione e con un ghigno mi dice “Bene, occupiamoci prima di te, poi penserò a dar il colpo di grazia a quell’altro”. 
“Bastardo!” gli urlo ma, quella forza che prima ha scaraventato mio fratello lontano da me, ora mi fa andare a sbattere contro un albero lì vicino, provocandomi una ferita alla testa, che mi annebbia la vista.

POV DEAN

Nel momento in cui Raul alza la mano verso di me, capisco cosa sta per succedere; sento il mio corpo irrigidirsi, consapevole del fatto che, da lì a poco, sarebbe arrivato il colpo, il quale non tarda ad arrivare. 
Appena cado sullo strato superficiale del lago, sento un dolore ovunque ma niente è paragonabile a quello che accade poco dopo: infatti, per colpa della forza esercitata sulla lastra, questa si rompe, facendomi sprofondare nelle sue acque gelide.  
Quando capisco che non posso affondare ulteriormente, incomincio a nuotare verso la superficie, fortunatamente non troppo distante da me ma, ogni movimento è sempre più difficile. Principio di ipotermia penso ho battuto mostri, demoni, angeli e muoio per ipotermia..questi si che è esilarante; poi mi rendo conto che Sam è da solo a combattere contro quel maledetto demone... SAMMY e questo mi da la forza per spingere il mio fisico al limite e raggiungere di nuovo la fredda aria invernale.
Appena riemerso, inizio a muovermi freneticamente nell’acqua, cercando un qualche punto di riferimento e soprattutto cercando Sam. Quando finalmente vedo la baita, subito sposto lo sguardo nell’area intorno per cogliere qualche segno della lotta in corso; appena poco distante da dove eravamo a combattere prima del mio grande volo, noto una figura ai piedi di un albero e un’altra che le si avvicina. Quando finalmente riesco a concentrare meglio lo sguardo sulla persona a terra, riconosco in quei lunghi capelli e l'altezza sovrumana, mio fratello; senza neanche il tempo di metabolizzare quello che ho visto, il mio corpo si muove d’istinto e, con molta fatica, raggiungo la riva del lago.
Il demone è così concentrato su Sam che non si accorge della mia presenza e questo mi permette di raggiungere il coltello poco distante, probabilmente caduto quando il demone ha sbalzato Sammy lontano; una volta afferrato, anche se con mani tremanti per il freddo che si stava insinuando piano nelle ossa, mi avvicino silenziosamente alle spalle di quel maledetto mostro.

POV SAM

Quando riprendo i sensi, noto che il demone si è fatto più vicino, nonostante la vista ancora annebbiata; cerco di muovermi per posizionarmi in modo da attaccarlo appena si avvicina ma, con grande sorpresa, noto che il coltello non è più nella mia mano.
Provo a concentrarmi il più possibile, nonostante il dolore alla testa, in modo da capire dove mi è caduto; quando torno a vedere un pò più chiaramente distinguo alle spalle del demone una figura che mi lascia spiazzato: DEAN.
Dean, non solo era riuscito a riprendersi e uscire da quel lago lago ghiacciato, ma aveva recuperato il coltello e si avvicinava, senza fare alcun rumore, alle spalle di Raul. 
“Voglio essere gentile, solo per questa volta” mi dice Raul, ormai a pochi metri da me: il suo passo è lento, probabilmente si sta godendo per bene il momento , penso mentre lui continua la frase lasciata in sospeso “ti permetto di dire le tue ultime parole..contento?”  mi chiede, rivolgendomi un sorriso soddisfatto. 
“Allora?”  e dopo aver notato il gesto affermativo di Dean , gli rispondo “Sì...Muori”.

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Capitolo 6
*** Fine ... ? ***


Tutto accade in un attimo: dopo che Sam pronuncia quelle parole, Dean scatta in avanti e, prima che il demone capisca cosa sta succedendo, affonda il coltello al centro della schiena del mostro; bastano pochi secondi per far si che Raul cada a terra con un grosso tonfo.
Quando tutto finisce, i due fratelli si guardano, scrutando sull’altro i danni causati dallo scontro appena terminato : Dean ha il respiro accelerato, trema appena e ha alcune ferite sul corpo, probabilmente dovute all’impatto con il ghiaccio e alle sue acque fredde; Sam, invece, ha un taglio abbastanza profondo sulla fronte, e alcune escoriazioni, causate dall’urto con il terreno e con l’albero. 
Per un attimo intorno a loro non c’è nient’altro che silenzio; anche la natura sembrava trattenere il fiato per dar tempo ai due ragazzi di riprendersi. 
“Tutto bene?” chiede Dean al fratello,interrompendo quel momento di pace, con la voce un pò tremante.
“Si, tranquillo Dean, ho preso solo una botta in testa..non sono io quello che ha fatto un tuffo nel lago ghiacciato in pieno inverno” risponde Sam, tentando di tranquillizzare il fratello, anche se la ferita sulla fronte faceva più male di quello che dava a vedere.
“Si certo...è inutile che cambi discorso, si vede che ti fa male; probabilmente hai una leggera commozione cerebrale. Le vedi bene queste?” chiede il maggiore, mettendo quattro dita a poca distanza dal viso di Sam che, con qualche secondo di esitazione risponde un secco “Si”.
Dal volto di Dean si capisce immediatamente che non crede neanche per un secondo a quella affermazione; così, facendo finta di niente, allunga una mano al fratello, offrendogli un aiuto per alzarsi da terra, per poi circondargli le spalle con un braccio, in modo da sostenerlo fino a raggiungere la macchina.
All’inizio Sam sembra rifiutare l’aiuto del maggiore ma, non appena muove qualche passo, comincia a provare una forte nausea e la vista torna ad annebbiarsi, il che lo costringe, anche se malavoglia, ad accettare il sostegno dell’altro.
Appena entrati nell’Impala, Dean si volta verso il minore e, cercando di mostrare il suo miglior sorriso tranquillizzante, dice “Ok Sammy! Ora torniamo al motel e vediamo di darci una sistemata, riposiamo qualche ora e poi torniamo al bunker. Va bene?!” . 
Sam, in risposta, muove solo lentamente la testa in senso affermativo per poi sistemarsi meglio sul sedile, in una posizione un pò più comoda.

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Capitolo 7
*** In macchina ***


(In questo capitolo la storia seguirà i punti di vista di Dean e di Sam)

Circa 15 minuti dopo la partenza dalla baita…

POV DEAN
Non siamo partiti da molto quando inizio a sentire mille brividi che mi attraversano il corpo. 
Istintivamente cerco la manopola del riscaldamento per alzare la temperatura ma, con mia grande sorpresa, noto che è già rivolta verso il massimo; mi giro verso Sammy, per capire se sono io o fa veramente freddo ma, di nuovo, rimango scioccato nel vedere che il mio fratellino si è anche tolto la giacca, ora appoggiata al suo fianco. 
Giusto, dopo il mio tuffo nel lago, sono rimasto con i vestiti bagnati all’aria fredda, penso e, guardando velocemente verso il basso noto che ci sono ancora alcune macchie scure sparse qua e là . Bene... non si sono neanche asciugati del tutto...fantastico!.
Appena sento dei movimenti dall’altra parte del sedile, mi giro per vedere se Sammy è in condizioni migliori delle mie: per fortuna tutte le ferite sembrano aver smesso di sanguinare da tempo, l’unica che mi preoccupa è quella alla testa. Nonostante il buio della notte, da questa distanza non mi sembra molto profonda...per fortuna.
“Ehi Dean, ti senti bene?” mi chiede Sam, con la voce un pò impastata dal poco riposo fatto. 
“Sì tranquillo, tutto bene. Torna pure a riposare” gli rispondo, anche se la voce mi esce rauca. 
Sammy mi fissa un attimo, con il suo solito sguardo da cucciolo.
“Sicuro?” mi chiede alla fine.
“Sì tranquillo. Manca ancora un pò al motel, non ti preoccupare”. Dopo questo, vedo che si posiziona ancora sul sedile, in modo da appoggiare meglio la testa dietro, e chiude gli occhi.
Cercando di ignorare il gelo che piano piano sento sempre di più, continuo a guidare, sperando che, una volta arrivato al motel una bella doccia calda possa far passare tutto.

POV SAM
Non so quanto tempo è passato da quando siamo partiti: appena entrato in macchina mi sono sistemato in modo da essere il più comodo possibile e poi ho chiuso gli occhi; prima di adesso, mi sono svegliato solo una volta, per togliermi la giacca visto che, dalla temperatura dentro la macchina, sembra di stare accanto a un forno. 
Stavolta, invece apro subito gli occhi non appena sento  Dean muoversi verso i comandi del riscaldamento; mi giro verso di lui e gli chiedo “Ehi Dean, ti senti bene?” . 
Lui, senza staccare gli occhi dalla strada mi risponde “Sì tranquillo, tutto bene. Torna pure a riposare” ma la sua voce esce diversa, più bassa. 
Inizio subito a fissarlo, cercando cosa ha che non va: nonostante la poca luce, il suo volto sembra più pallido del solito, mettendo in particolar evidenza le sue numerose lentiggini, e il suo corpo è attraversato da piccoli brividi, quasi impercettibili. Molto probabilmente ha freddo penso, mentre il mio sguardo cade sui suoi vestiti, ancora in parte bagnati dopo lo scontro di prima. Bravo come sempre a nascondere quello che provi per non farmi preoccupare, come da piccoli.
“Sicuro?” alla fine gli chiedo, sapendo che, se lo affrontassi direttamente, farebbe lo stesso finta di niente.
“Sì tranquillo. Manca ancora un pò al motel, non ti preoccupare”mi risponde subito e, facendo finta di rimettermi a dormire, tengo gli occhi socchiusi in modo da tenerlo sotto controllo, sperando che sia solo una cosa temporanea.

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Capitolo 8
*** Di nuovo al motel ***


Quando i due ragazzi raggiungono il motel, ormai è quasi l’alba. Facendo il meno rumore possibile, recuperano tutto dalla macchina per poi raggiungere velocemente la loro camera; tutto intorno silenzio, segno che nessuno si è ancora svegliato.
Appena entrati, posano tutto sul piccolo tavolo della cucina, ma un grosso tonfo fa immediatamente girare Sam, “ma che cavolo-” e non fa neanche in tempo a finire la frase che quello che vede lo pietrifica: Dean è steso a terra, incosciente. “DEAN!!” cerca di chiamarlo il minore, abbassandosi al suo fianco e scuotendolo leggermente per le spalle: se è possibile, la pelle del volto del maggiore sembra ancora più pallida di quando erano in macchina , con le lentiggini sempre più evidenti; il respiro è accelerato, sulle guance un leggero rossore , mentre sulla fronte un lieve strato di sudore… attraverso la stoffa dei vestiti, Sam può percepire il forte calore che emana l’altro.
Cavolo, ha la febbre alta! pensa subito il minore, cercando sempre nel frattempo di svegliare il fratello, cosa che, dopo alcuni tentativi, funziona.
Dean, con un grande sforzo, apre gli occhi, puntandoli subito verso Sammy, e il più piccolo non riesce a non notare che, il classico color verde smeraldo dello sguardo del fratello è ormai oscurato , circondato da rosso. 
Con fatica il maggiore chiede “Ehi Sammy….come stai?”, e l’altro non riesce a non sorridere pensando Accidenti, è lui quello che è appena svenuto sul pavimento, e chiede a me come sto?! Il solito Dean; ma non fa in tempo neanche a rispondere perché il più grande ha di nuovo chiuso gli occhi. 
Senza indugiare un secondo, Sam mette un braccio sulla schiena e l’altro sotto le sue gambe e, ignorando la fatica accumulata durante la serata, lo trasporta fino al letto, dove lo distende delicatamente. 

POV SAM

Vedere Dean in queste condizioni mi fa impressione: di solito è lui quello forte pronto a sostenere tutto il peso del mondo sulle sue spalle ma, vedendolo così debole sul quel letto, mi rendo conto che, nonostante quello che tutti pensano, lui è soltanto un uomo.
Quando il mio sguardo si riposa su di lui, vedo che il respiro è ancora accelerato, la fronte, prima piena di sudore, ora è asciutta e le labbra secche; non conosco molto di medicina, ma nostro padre, fin da piccoli, ci ha insegnato alcune basi di pronto soccorso e, quell’ultimo dettaglio in particolare, indica che il corpo si sta disidratando velocemente. 
Subito provo a fargli bere un bicchiere d’acqua, ottenendo scarsi risultati; così vado in cucina, prendo due bacinelle e le riempio d’acqua: una la userò per mantenere la fronte sempre fredda ,mentre con l’altra potrei provare a mantenere le labbra umide… non so se funzionerà, non mi resta che provare.
Dopo aver preparato tutto l’occorrente, prendo una sedia e la posiziono subito accanto al letto in cui cerca di riposare Dean; metto tutto il resto sul comodino accanto a me, e incomincio a darmi da fare, alternando fronte e labbra. Coraggio Dean!

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Capitolo 9
*** Forza Dean.. ***


POV SAM

Il tempo passa molto lentamente: non so se sono seduto su questa sedia da ore o solo da minuti; la stanchezza della caccia e la ferita alla testa chiedono con forza il riposo ma non posso dormire, non posso lasciare Dean da solo.
Per un attimo, dopo aver iniziato a idratarlo e a posizionare l’asciugamano bagnato sulla fronte calda, sembrava che la febbre lentamente stava scendendo… mi sbagliavo.
Credo sia ricominciata a salire dopo un oretta quando Dean ha iniziato a lamentarsi nel sonno, credo in preda agli incubi ; nel suo delirio riesco a sentire qualche parola, qualche frase sconnessa “mamma...papà mi spiace, è colpa mia...jo...ellen...mi dispiace...Bobby, perchè? ” e udire questo mi stringe il cuore: stava rivedendo tutti coloro a noi cari, ormai morti? E perchè continuava a scusarsi?
Subito riprendo il controllo...non ho tempo di pensare a questo ora perchè la febbre è davvero molto alta il che non mi lascia altra scelta. 
Mi alzo velocemente dalla sedia per dirigermi nel bagno accanto alla stanza e, quando vedo che in questo schifoso motel c’è una vasca, non posso che ringraziare Dio. 
In qualche modo blocco il buco dello scarico, riempiendola fino a metà di acqua fredda; quando ormai tutto nel bagno è pronto, torno da Dean, in modo da preparare anche lui. 
Lentamente inizio a toglierli i vestiti, lasciandolo solo in boxer.
Coraggio Dean insultami! Dimmi che vuoi essere toccato solo da belle donne e non da quella spina nel fianco di tuo fratello! penso ma niente, non ricevo nessun insulto se non qualche gemito di dolore, e guardandolo bene capisco il perchè: tutto il suo corpo è pieno di numerose ferite e lividi, più di quelli che avevo notato in precedenza. 
Come diavolo hai fatto a nascondermi tutto questo fino a qui?.
Una volta terminato di spogliarlo, ripeto la stessa azione che avevo fatto per portarlo al letto: metto un braccio sotto le gambe e uno sulla schiena e, con molta fatica, lo trasporto fin dentro al bagno, per poi delicatamente immergerlo nell’acqua; al contatto con questa, Den trattiene per un attimo il respiro e questo mi fa sperare...
“Hey Dean..” provo a chiamarlo ma niente. 
Almeno il trattamento sta funzionando: il suo corpo era attraversato da lievi tremori, per poi essere man mano più pronunciati ma, solo quando sento un gemito provenire da Dean, capisco che è giunto il momento di farlo uscire.
Lo avvolgo in un asciugamano grande, in modo da poterlo asciugare e spostare sul letto senza bagnare ovunque; trasportarlo è faticoso ma non mi importa...lui farebbe questo e molto altro per me, anzi...lo ha già fatto.
Una volta rivestito con dei pantaloni della tuta e una maglietta comoda, trovate nel suo borsone, lo faccio tornare sotto le coperte e, come prima, mi siedo accanto a lui, vegliando sul suo sonno febbrile per tutto il giorno e tenendo sempre controllata la febbre.
Solo quando è sera, sento del movimento provenire dalle coperte e, appena sposto il mio sguardo in quella direzione, vedo che due occhi verdi smeraldo mi stanno scrutando.
“Sei ridotto uno schifo, sai?!” mi dice subito Dean, con la voce un pò impastata e, in quel momento non riesco a trattenere una sonora risata, seguita subito dopo dalla sua.

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Capitolo 10
*** You and me against the world ***


Ci vuole ancora qualche ora di sonno per far riprendere del tutto Dean e, in tutto quel tempo Sam non lascia il suo fianco; voleva tenere sotto controllo il fratello, in caso di eventuali ricadute ma, la stanchezza accumulata e la preoccupazione volata via dopo il risveglio del maggiore, fanno sì che il sonno prenda il sopravvento su di lui.
Ormai è di nuovo sera quando Dean si sveglia e, percependo una presenza accanto a lui, subito si volta ma, la scena che gli si pone davanti, fa sì che il suo sguardo cambi completamente, addolcendolo: Sammy, il suo gigante fratellino, è seduto sulla sedia situata accanto al letto ma la testa, abbandonata sulle braccia incrociate, è proprio accanto alla mano del fratello, sfiorandola.
Dean prova a mettersi seduto, facendo il meno rumore possibile per non svegliare l'altro ma, appena muove un muscolo, Sam apre gli occhi all'istante. Maledetto istinto da cacciatore, pensa il maggiore, mentre il minore si gira immediatamente verso di lui. 
"Ehi Dean" gli dice subito Sammy, con la voce ancora impastata dal sonno, "come ti senti?".
"Tutto bene fratellino" dice Dean, rivolgendo all'altro il suo miglior sorriso "che ti avevo detto alla baita? Qualche ora di sonno e di nuovo in strada!"; a sentire quelle parole il minore non può che lasciarsi andare, con una risata liberatoria, ripensando a tutti gli avvenimenti della giornata.
Dopo qualche minuto di silenzio è di nuovo il maggiore a parlare "Ehi Sammy..sai che hai un aspetto di merda, vero?!" e l'altro non può che sorridere ancora, vedendo il fratello tornare il solito Dean.
"Jerk!".
"Bitch".
Dopo qualche ora decidono all'unisono che è tempo di partire per tornare al bunker...non prima di aver una lunga discussione per chi avrebbe guidato!
"Dean, guido io! Devi ancora riprenderti dalla febbre...non voglio rischiare di schiantarmi contro un albero!" inizia subito Sam, cercando di convincere il fratello, ottenendo scarsi risultati.
"NO Sam! Nessuno guida Baby eccetto me! Escludendo casi eccezionali ovviamente... E poi guardati! Hai un aspetto orribile! Se vai avanti così rischi che le tue occhiaie tocchino il terreno" ribatte subito il maggiore. 
"Dai Dean, non fare il solito testardo!" cerca ancora di convincerlo il minore, mostrando i suoi miglior puppy eyes.
"Sai benissimo che quelli con me non funzionano Sammy. E poi ti meriti un pò di riposo..." e quando dice queste parole abbassa il tono della voce, quasi come a non farsi sentire, guarda per un secondo l'altro per poi spostare lo sguardo altrove.
Sam rimane spiazzato per un secondo dopo quell'affermazione...E' il suo modo per dire grazie?. 
Così decide di darla vinta al fratello, facendosi promettere che avrebbero fatto cambio di guida in caso si fosse sentito stanco durante il tragitto.
Ed è così che, dopo aver caricato la macchina, partono con destinazione casa.

In macchina...

"Sai Dean, mi hai fatto preoccupare..." inizia a parlare Sam, dopo minuti di silenzio.
"Sam, coraggio, era solo un pò di febbre! Non mi sembra il caso preoccuparsi per così poco!" risponde subito l'altro, senza abbandonare lo sguardo dalla strada davanti a sè.
"Si lo so, lo so ma...vederti in quello stato mi ha fatto impressione, tutto qua" e, capendo quanto queste parole in realtà nascondevano molto di più, il maggiore gli dice "Tranquillo Sammy, non è così facile sbarazzarsi di me " mostrando il suo miglior sorriso "e poi, altrimenti, chi si occuperebbe di quella spina nel fianco del mio fratellino!?" 
Sam lo guarda un attimo , per poi ricambiare il sorriso.

Già...come sempre...tu ed io contro il mondo.


Eccoci all'ultimo capitolo!! Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno seguito la storia fino alla fine <3 un ringraziamento speciale a BALTO97 per le bellissime recensioni =). Grazie ancora! Spero di riuscire a breve a pubblicare un'altra storia ;)

-Eli-

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