Anima ritrovata 2

di Lady_Michi1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capilolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Capitolo 1 

Questo nuovo finale alternativo parte dal presupposto che Juan Andres, monaco Gesuita spagnolo e filosofo ( reale personaggio storico)
come nella realtà, non giunse mai in Francia di conseguenza, padre Stefan ( personaggio inventato) non salvò Andre.
Gli avvenimenti si sarebbero susseguiti immutati ( Girodelle allontanato da Oscar corre a denunciarla al Tribunale Militare, 
Alain svela i suoi reali sentimenti, la nascita di Isabeau in assenza di Nanny e Rosalie trattenute a S Martin dalla tempesta)

28 Marzo 1790

- " Alain per quanta riguarda la nostra discussione volevo sapessi che non ce l' ho con te e, per quel che vale, se non avessi
mai incontrato Andre, forse noi... " - 
- " Non è il caso. Avevo già capito e vorrei non parlarne più . Se lo desideri mi allontanerò. " - 
Oscar lo guardò con tenerezza, il colloquio che stavano affrontando la rimandò indietro nel tempo ad un ricordo già vissuto,
una donna affranta ed innamorata respinta sul portone della scuderia di Palazzo Jarjayes.
Un altro uomo, quello di cui si credeva innamorata e per lui si era esposta rischiando di cadere nel ridicolo.
L' aveva respinta con grazia e sentito affetto " ...se avessi saputo subito che donna eravate..." parole che le giunsero al cuore
con freddezza immane, senza scampo, lo stesso trattamento che adesso riservava ad Alain, altra vittima inconsapevole
della corazza che le era stata forgiata attorno senza pietà.
Negli occhi abbassati di Alain, Oscar aveva colto la medesima sconfitta e l' amarezza che aveva provato lei quella sera.
- " Vado a rendermi utile, la tempesta ha devastato il giardino, ci sono rami spezzati ovunque. " - 
disse l' uomo con mezzo sorriso, intento ad uscire, 
- " Aspetta Alain. " - 
gli chiese avvicinandosi,
- " Ti prego abbracciami..." - 
e si adagiò sul grande petto,
- " Oscar ma... " - 
Alain rimase interdetto ma vinto dai suoi sentimenti contrastanti, circondò il corpo della donna.
- " Sono ancora sconvolta dalla morte di Andre, cerca di capire, mi è difficile guardare avanti. Mi sei sempre rimasto accanto
e so che sei cambiato per me. " - 
- " Dai andiamo, non mi serve la tua compassione, non sono un bambino. " - 
- " Non è compassione ! " - 
affermò Oscar guardandolo dritto negli occhi,
- " Allora cos' è ? " - 
chiese divincolandosi dal morbido abbraccio,
- " Ti prego dammi del tempo, è troppo presto, non andartene, non lasciarmi. " - 
Oscar aveva lo sguardo lucido e stringeva ancora la camicia di Alain all' altezza del petto,
- " Rimarrò finchè vorrai e prometto di non forzarti in alcun modo. " - 
le rispose lambendole gli avambracci.
Una nuova luce brillò negli occhi scuri di Alain, una luce rimasta assente per troppo tempo.
- " Non sono ancora pronta per amarti e neppure per lasciarti andare. " - 
I due furono interrotti dalle voci di Nanny e Rosalie, finalmente ritornate dopo tre giorni di assenza, madame Marguerite 
faceva strada verso le stanze di Oscar,
 - " Venite è nata Isabeau ! " - 
ed un coro di oohhhh riempì l' aria, tanta era l' ammirazione per la piccola che dormiva tranquilla nella sua culla, con le 
manine strette a pugno.
- " Com' è bella Oscar, somiglia tanto al mio povero Andre. " - 
affermò commossa Nanny trattenendo l' immancabile fazzolettino tra le mani,
- " Secondo me è presto per dirlo ma ne sarei davvero felice se somigliasse al padre. " - 
disse Oscar con dolcezza,
- " E tu come stai cara ? " - 
- " Sto bene nonna, non ti preoccupare, sono sempre un soldato e presto potrò togliere queste gonne ingombranti. " - 
asserì con un sorriso, rammaricando le donne presenti, abituate alla versione femminile e più armoniosa di Oscar.
 La bambina si svegliò pretendendo tutte le attenzioni della mamma e Nanny , fece allontanare Alain in modo che Oscar
potesse nutrire Isabeau.

Quella sera giunse il Generale annunciando l' imminente arrivo delle Guardie Reali con l' ordine di arrestare Oscar.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2
Quella sera stessa vennero preparati i bauli per il viaggio da intraprendere già all' alba.
Il Generale De Jarjayes aveva anticipato di poco la Guardia Reale permettendo così ai suoi cari di evitare l' arresto.
Stava cambiando, il buon nome della famiglia e gli ideali da sempre perseguiti erano scemati con la nascita della
bambina e la felicità di Oscar rappresentava una nuova priorità, non avrebbe mai permesso di fare arrestare la 
figlia per alto tradimento.
Il Generale era stato rapito dagli occhi verde smeraldo di Isabeau, gli occhi di suo padre, vittima delle rivolte popolane.
Aveva già calcolato tutto, come di consuetudine, inviando un messo al porto pagando profumatamente il viaggio
verso la salvezza per la figlia, la moglie, Nanny e la domestica di Oscar, perchè tale rimaneva Rosalie ai suoi occhi,
nessuna Carta dei Diritti stipulata a Parigi avrebbe potuto livellare le differenze tra le classi sociali.
Il soldato Soisson, rimasto accanto alla figlia in un periodo tragico della sua vita, sarebbe stato gratificato con le
proprietà terriere di Arras, comprando così anche il suo silenzio.
Secondo il Generale non vi sarebbe stato alcun motivo di affiancarlo ancora ad Oscar, in Inghilterra, la sua famiglia 
sarebbe stata ospitata dalla cugina Colette De Jarjayes, nobildonna vedova, attorniata da una cinquantina di servitori.
Presto la vita di Oscar sarebbe mutata nuovamente, sarebbe tornata ad una vita agiata mentre Isabeau, seppur figlia
illegittima, perlopiù di un servo, una volta raggiunti i quattordici anni, sarebbe stata presentata alla nobiltà londinese
e delle sue umili origini, non ci sarebbe più stato alcun ricordo.

Con le prime luci dell' alba i bauli furono fissati al carro e le donne presero posto a sedere, pronte per la partenza,
il custode monsieur Armand le avrebbe scortate al porto.
- " Sali Alain, si fa tardi. " - 
lo chiamò Oscar ignorando le volontà del padre,
- " No Oscar, noi ci salutiamo qua, io non parto con voi. " - 
sconcertata scese dal carro,
- " Come sarebbe a dire ? " - 
In quel momento giunse il Generale spiegando il suo disegno,
- " Non necessiti più dei servigi del soldato Soisson, lui rimarrà in Francia. " - 
- " Padre non si tratta di servigi o meno, Alain è un amico, che ne sarà di lui ? " - 
chiese Oscar concitata,
- " Per Soisson ho predisposto un cospicuo risarcimento, non preoccuparti, pensa solo a te e Isabeau. " - 
decretò il Generale ma Oscar che non intendeva più piegarsi al volere del padre, gli si parò davanti con i pugni stretti,
- " Isabeau ed io non andiamo da nessuna parte senza Alain ! " - 
- " Oscar ubbidisci a tuo padre, sei in grave pericolo, Alain può sempre raggiungerti in un secondo tempo, se lo vorrà." - 
la supplicò Nanny in preda all' ansia.
Oscar aveva sfidato il padre più volte negli ultimi tempi e, seppur gli volesse molto bene, non accettava ulteriormente
imposizioni di sorta.
Per trentaquattro anni era stata il soldatino del Generale e nell' ultimo anno, una figlia da maritare secondo il suo 
volere ma ora non più, a causa delle regole impostale, Oscar aveva gettato al vento molti anni di vita nei quali, lo 
aveva capito troppo tardi, poteva essere felice con il suo Andre.
Adesso non voleva perdere anche Alain, lui e Rosalie erano stati un' ancora di salvezza nel periodo più buio della 
sua vita.
In Alain rivedeva Andre, entrambi lo avevano amato, seppur in modo differente ed in lui si rispecchiava : stessa 
testardaggine, stesso coraggio, stesso senso della giustizia e del dovere...allontanarsi da lui sarebbe stato come
perdere un po di se stessa, nuovamente.
Suo malgrado Alain era divenuto un punto di riferimento.
- " Padre voi non avete alcun diritto di decidere della mia vita, non più ! " - 
chiosò Oscar, 
- " Non ti permetto di parlarmi così ! Quello che faccio è per il tuo bene, ricorda che rimani una Jarjayes ! " - 
- " Non più padre, adesso sono Oscar Francois Grandier ! " - 
 rispose determinata,
- " Smettila Oscar ! Non hai ottenuto la Dispensa Reale per sposarti, Andre è morto, devi dimenticare quel nome,
è anche per il bene di tua figlia ! Quale futuro avrebbe se portasse il nome di un servo ? " - 
gridò il Generale.
Oscar avvertì le gambe piegarsi sotto il peso di quelle parole atroci e spietate, non si capacitava della severità del 
padre e cercò lo sguardo di Alain per non sentirsi sola in quella battaglia,
- " Alain... " - 
lui ed il Generale si scambiarono uno sguardo d' intesa, 
- " Fai come dice tuo padre, in Inghilterra sarete più sicure tu e la piccola, non pensare più a me, me la caverò. " - 
- " Non voglio lasciarti qui in Francia, non dopo tutto quello che hai fatto per me ! " - 
- " Sai, non ho alcuna intenzione di lasciare la Francia anzi, me ne tornerò a Parigi, un po mi manca l' aria di casa
e la vita notturna ! " - 
rispose infine l' uomo sfoggiando un sorriso impertinente da faccia tosta che Oscar non gli vedeva da tempo,
- " Ma dicevi di voler rimanere accanto a me ed Isabeau..." - 
disse sgranando gli occhi increduli,
- " A volte ciò che si pensa e si dice, non sempre rappresenta ciò che si desidera ! " - 
concluse gelidamente con un sorriso beffardo.
Oscar avvertì una fitta al petto, il dispiacere le scorreva come veleno assieme al sangue nelle vene, per mesi si era 
fidata ed appoggiata a lui che, in realtà non era mai cambiato e si rivelava l' uomo arrogante e menefreghista di
sempre.
- " Ho capito ! " - 
concluse voltandogli le spalle ed avvicinandosi al carro.
Nel vederla andare via, Alain avvertì una profonda tristezza nel cuore, era stato costretto a lasciarla andare per volere
del Generale ma questo lei, non avrebbe mai dovuto saperlo,
- " Salvati amore mio e prenditi cura della bambina di Andre ! " - 
pensò imprimendo nella memoria i lunghi capelli dorati trattenuti da un nastro color porpora.
 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


capitolo 3 

Il lento dondolio del carro non sortì alcun effetto rilassante su Oscar, seppur fosse partita da Villa Jarjayes due 
ore prima.
Le parole dure di suo padre seguite da altrettante vuote e fredde di Alain, le martellavano il cervello più del rumore
monotono degli zoccoli del cavallo sul selciato, ma qualcosa non tornava, più ci rifletteva e meno la convincevano
quelle frasi insensate di Alain, perchè tali le risuonavano.
non poteva averle pensate davvero, non più, non dopo averle proposto una vita assieme !
Sicuramente il Generale stava manipolando la vita della famiglia ma cosa aveva promesso ad Alain ? 
Possibile che i sentimenti per lei fossero così inconsistenti da lasciarsi corrompere dal denaro o altro ?
Aveva fatto una promessa ad Andre, aveva dato la sua parola e benchè in passato fosse stato un uomo della peggior 
fattispecie, per Alain l' onore veniva prima di tutto, anche di se stesso.
Oscar osservò il sonno placido della sua bambina, dondolata dall' andatura del cavallo, protetta all' interno della
culla di legno.
Forse era giusto così, Isabeau meritava una vita migliore, lontana dai disordini della Francia, meritava di meglio...
Lentamente Oscar s' immerse nei ricordi del passato : Alain seduto a vegliare il corpo esanime della sorella, ripetendo
ossessivamente le stesse frasi che adesso riferiva alla sua bambina.
Da quel giorno Alain non aveva più indossato alcuna maschera,non necessitava di nascondere i propri timori, non 
aveva più l' impegno di Diane....ma adesso, perchè l' aveva nuovamente indossata ?
Quali erano i nuovi timori di Alain, tali da sciogliere una promessa ? 
Lentamente il tassello mancante trovò la giusta collocazione : il Generale lo aveva minacciato ! 
Ricattato forse ! 
Avvertì la rabbia montarle dentro, avrebbe voluto urlare la propria ira se avesse avuto la certezza di non destare
la bambina.
Le era tutto chiaro, l' intento del Generale consisteva nell' allontanare Alain da loro, temeva una possibile liason
con il soldato, lui desiderava riportare lei ed Isabeau nell' alta società ed Alain ne avrebbe dovuto pagare le spese.

Il carro giunse al porto di S Martin verso mezzogiorno, avrebbero sostato per l' intera giornata in attesa dell' imbarco
ed Oscar, scesa dal carro, si diresse alla stazione di cambio e noleggiò un cavallo fresco.
- " Oscar, ma dove stai andando ? " - 
le chiese la madre corruciata,
- " Tornerò prima del tramonto, vado a riprendermi il mio soldato ! " - 
rispose lanciando il cavallo al galoppo.
Secondo i suoi calcoli, procedendo a quell' andatura, sarebbe tornata alla villa in meno di un' ora e mezza.
Non poteva abbandonare Alain per un assurdo capriccio del padre.

                                                                                          *******

Alain era rimasto a fissare Oscar finchè il carro scomparve dietro la collina, con lei ed Isabeau, se ne andavano 
anche i ricordi del periodo migliore della sua vita o meglio, il periodo durante il quale lui era stato migliore : 
niente ubriacature, niente risvegli in squallidi letti sfatti, niente scazzottate.
Aveva persino coltivato un orto, il primo della sua vita, aveva spaccato legna ed era andato a pesca.
Una vita semplice senza screzi o vizi, quella che avrebbe voluto condurre da sempre, aveva sperato durasse
il più possibile ma sapeva che a tutto c' è una fine e l' aveva guardata bene in faccia stavolta.
Non avrebbe mai scordato la triste delusione dipinta sul volto di Oscar, dopo aver sofferto per la morte di
Andre, la nascita di Isabeau le aveva offerto una motivazione per continuare a vivere mentre le parole che
lui aveva usato, l' avevano irrimediabilmente fatta ripiombare in una triste realtà : era sola !
Solo Dio sapeva quanto gli era costato mentirle su argomenti tanto delicati ma solamente in quel modo lei
sarebbe partita senza di lui.
- " Hai compiuto il tuo dovere soldato, ho già commesso un errore in passato affiancandole un uomo di rango
inferiore ed è meglio non si ripeta . " - 
gli disse orgoglioso il Generale affiancandolo,
- " Vai a nasconderti, il Comandante Girodelle è già qui. " - 
ubbidendo agli ordini, Alain s' innoltrò nella fitta boscaglia mentre i soldati della Guardia Reale facevano il loro
ingresso nel cortile di Villa Jarjayes.
Girodelle tirò con forza le redini del suo cavallo, fermandosi al cospetto del Generale,
- " Generale De Jarjayes, devo ammettere che non sono poi così sorpreso d' incontrarvi qui !  Dov' è la traditrice ? 
Ho un ordine d' arresto emesso dal Generale Buille ! " - 
- " Se vi riferite a mia figlia, è morta il 14 Luglio dello scorso anno ! " - 
dichiarò imperterrito il Generale,
- " Se la state nascondendo mi vedrò cistretto a denunciarvi al Tribunale Militare ! Soldati perquisite l' interno ! " - 
sbraitò e, intravvedendo la figura di Alain tra la boscaglia, gridò ad un soldato :
- " Spara a quel plebeo e non lasciartelo fuggire ! " - 
- " Per l' amor del Cielo Victor cosa vi è capitato ? Siete sempre stato un ottimo amico di famiglia, lasciate andare
il soldato Soisson ! " - 
chiese con voce supplichevole il Generale, con l' intento di placare un Girodelle che sembrava impazzito,
- " Il mio rango è stato oltraggiato da vostra figlia e dal suo nuovo amante ! Mi ero offerto di crescere come mio,
quel suo figlio bastardo ma lei ha preferito un altro plebeo anzichè il mio nobile casato ! " - 
tuonò Girodelle ed il Generale, ferito dagli insulti rivolti alla piccola Isabeau, con amarezza chiosò : 
- " Forse mia figlia ha visto giusto nel negarsi a voi ! Ho sempre nutrito una grande stima nei vostri confronti ed oggi me ne
rammarico, sareste stato il compagno meno idoneo per Oscar, voi non siete un uomo ! " - 
- " Come osate De Jarjayes ? Vi farò rapporto per alto tradimento, la mia pazienza si è perpetuata fin troppo ! " - 
sentenziò Girodelle.
Il Generale montò a cavallo ed avvicinandosi gli sussurrò all' orecchio ; 
- " Se non erro, voi avete scortato madame De Jarjayes e la nostra governante fin qui, in piena libertà e con 
aspettative riguardanti un matrimonio riparatore con una... come avete detto ? Traditrice ? Qualcosa mi dice
che voi ed io, marciremo nella stessa cella ! Ma permettete un consiglio Comandante Girodelle : fossi in voi
terrei la bocca chiusa, il reato di alto tradimento non pende solamente sulla mia testa e su quella di mia figlia ! " - 
e spronando il cavallo al galoppo, abbandonò l' attonito Girodelle nel cortile di Villa Jarjayes.
Non gli rimase altro che richiamare i suoi uomini e tornare a Parigi.

Oscar giunse alla villa in tempo per osservare il drappello di soldati sulla via di Parigi.
I cognugi Armand le corsero incontro concitati,
- " Madame Grandier cosa fate ancora qua ? Perderete la vostra nave ! " - 
- " Non vi preoccupate per me, dove sono mio padre ed Alain ? " - 
chiese guardandosi attorno, - " Vostro padre è tornato a Parigi mentre Alain è stato inseguito dai soldati, volevano
ucciderlo ! " - 
rispose madame Annette ed Oscar presa dal panico chiamò a gran voce Alain cercandolo tra il folto della boscaglia
quando improvvisamente vide il corpo dell' uomo riverso immobile in una pozza di sangue.
Oscar rapidamente lo soccorse impregnandosi le mani del sangue denso dell' uomo e, voltandolo, lo strinse forte 
tra le braccia mentre calde ed innarrestabili lacrime scendevano copiose dai suoi occhi esterreffatti,
- " No ! Ho già vissuto questo orrore ! Non posso perdere anche lui ! " - 
pensò mentre un vento gelido le attraversò le membra strette al corpo di Alain.


 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


capitolo 4

Le lacrime di Oscar caddero sul viso di Alain stretto tra le sue braccia.
Con un flebile lamento si ridestò e sollevando lentamente le palpebre, incontrò il blu dell' Oceano degli occhi 
di Oscar, annegati tra le copiose lacrime.
- " Oscar che ci fai qui ? " - 
chiese con un filo di voce ed Oscar gli offrì un largo sorriso, stringendolo ancora di più,
- " Sei vivo, sei vivo ! " - 
- " Piano Oscar, ho almeno due pallottole nel fianco, quel dannato Girodelle mi ha quasi fatto uccidere da un suo
soldato ! " - 
mugolò Alain afferrandole un braccio con la mano libera.
- " Perchè sei tornata, dov' è Isabeau ? " - 
- " Sono tornata per portarti con noi, non devi cedere ai ricatti di mio padre. Isabeau è al sicuro con Rosalie. " - 
La mano di Alain salì dal braccio alla gota, dove raccolse le lacrime col pollice,
- " Stai piangendo per me ." -
era più una riflessione che una domanda,
- " Allora ci tieni davvero a me. " - 
mormorò mentre la commozione gli fece inumidire gli occhi ed Oscar combattuta, si lasciò guidare dall' istinto
del momento e posò le labbra su quelle di Alain che, tentando di sollevarsi , rispose prontamente al bacio.
Un' intensa emozione s' impossessò della donna che socchiuse la bocca approfondendo ulteriormente quel bacio.
Per Alain fu come attingere al calice della vita, labbra dolci come il miele dei fiori di primavera, sublime e morbida 
essenza sciolta nella sua bocca.
Se la morte lo avesse colto in quel momento, se ne sarebbe andato senza rimpianti.
Ad interromperli, giunse la voce melodiosa di madame Annette, i due staccarono le labbra pur mantenendo lo 
sguardo legato.
Entrambi avevano un' espressione confusa mentre Alain, seppur sofferente, non mancò di stendere i tratti in un 
accenno di sorriso che sortì l' effetto di imporporare il volto di Oscar. 
- " Mio Dio Alain che ti hanno fatto ? Madame vi prego aiutatemi a sollevarlo. " - 
e passatasi il braccio dell' uomo attorno alle spalle, invitò Oscar ad imitarne la manovra.
Alain era letteralmente piegato in due dal dolore e lentamente riuscirono ad entrare in casa e far sedere l' uomo ,
- " Perdi molto sangue, se vado a prendere il dottore, tornerei a notte fonda ! C' è solo una cosa da fare : madame
Annette, aiutatemi a fissargli delle fasce attorno al fianco, lo porto direttamente dal dottore ! " - 
tuonò Oscar in maniera da non ammettere repliche,
- " Lasciami qui Oscar e torna da Isabeau, lei ha più bisogno di te. Quando arrivi, mandami un dottore. " - 
disse flebile Alain,
- " Raggiungeremo Isabeau insieme. " - 
Dopo aver fasciato l' uomo, Oscar e madame Annette lo aiutarono ad issarsi sul cavallo, dove rimase col busto 
piegato in avanti, aggrappato alla criniera, mentre la donna prese posto dietro di lui e partirono al trotto.
Il silenzio accompagnò il viaggio verso il porto, stava calando la sera ma l' ampia schiena di Alain, le fungeva da 
riparo donandole un leggero tepore.

Era già buio quando si ricongiunse con Rosalie, teneva in braccio Isabeau, esausta dalla mancanza di nutrimento.
Alain era svenuto da tempo mentre Oscar scese da cavallo, tendendo le redini a Rosalie,
- " Ti prego portalo subito dal dottore, è in fin di vita ! " - 
le chiese stancamente,
- " Subito madame Oscar, vostra madre vi attende alla locanda, non vorrei dirvelo, ma è molto adirata con voi. " - 
disse Rosalie,
- " Grazie ma non preoccuparti, ho affrontato ire ben peggiori. " - 
rispose Oscar con un sorriso appena accennato, tenendo tra le braccia Isabeau urlante.

                                                                                         ********

- " Oscar volevi farci prendere un colpo ? Ti sei forse ammattita ? " - 
sbraitò Nanny appena la vide entrare nella stanza che avevano affittato alla locanda,
- " Oscar cos' è successo ? " - 
le chiese con più dolcezza madame Marguerite,
- " Perdonatemi, non potevo lasciare Alain in balia degli assurdi disegni di mio padre. " - 
rispose la donna sedendosi sul letto,
- " Adesso dov' è ? " - 
le chiese Nanny,
- " Rosalie l' ha portato da un dottore, è gravemente ferito, Girodelle gli ha fatto sparare e non so se..." - 
rispose abbassando le spalline dell' abito per nutrire la bambina ed un singhiozzo le impedì di terminare la frase.
Le due donne si sedettero ai suoi fianchi tentando così di confortarla mentre Isabeau mangiava a più
non posso.
- " Sarai esausta, devi mangiare qualcosa. " - 
affermò Nanny,
- " Mangierò dopo, devo raggiungerlo, potrebbe non farcela. " - 
rispose Oscar trattenendo le lacrime,
- " Non sarai utile a nessuno se perderai i sensi, mangia qualcosa. " - 
le consigliò Nanny visibilmente preoccupata,
- " Va bene, fai portare un po di frutta e del formaggio, per favore. " - 
chiese Oscar cullando Isabeau che, placata la fame e vinta dal sonno, si perse tra le braccia amorevoli della madre.

Dopo aver trangugiato il futile pasto e fattasi spiegare l' indirizzo del dottore, avvolta in un pesante scialle, raggiunse 
Alain al quale, nel frattempo, gli erano state tolte due pallottole dal fianco destro.
Era tranquillamente disteso sul letto dell' infermeria, sotto l' effetto del laudano e vedendo Oscar, sorrise debolmente,
- " Soldato Soisson, sei pallido come un cencio. " - 
gli disse avvicinandosi e tirando un sospiro di sollievo,
 - " Sono vivo grazie a voi Comandante ma, permettete una domanda : ve l' ha mai detto nessuno che siete pazza ? " - 
chiese con un sorriso beffardo,
- " Continuamente ! " - 
gli rispose sedendosi sul letto accanto a lui,
- " Meriteresti uno schiaffo ! Hai lasciato Isabeau per tornare a prendermi, ma cosa ti è frullato nella testa ? 
Promettimi che non farai mai più una cosa del genere ! " - 
la rimproverò bonariamente,
- " Sono tornata perchè avevo capito, eri stato manipolato da mio padre ! " - 
- " Mi ha solamente aperto gli occhi e dovresti farlo anche tu : quale futuro potrebbe avere Isabeau rimanendo in
Francia ? I nobili sono presi di mira e non puoi credere di poter rimanere a Villa Jarjayes per sempre.In Inghilterra
vivrete agiate in tranquillità. " - 
le spiegò Alain,
 - " Isabeau è figlia di un uomo del popolo e come tale la voglio crescere. Non abbiamo bisogno di lusso o fronzoli! " - 
A quelle dichiarazioni il volto di Alain s' illuminò, era piacevolmente colpito dal radicale cambiamento che era 
avvenuto in Oscar.
Era giunta trai soldati della Guardia Metropolitana, cavalcando con i guanti bianchi mentre, da quando aveva 
abbracciato i valori dell' uguaglianza modificando le sue abitudini, si era integrata completamente, tanto da 
voler allevare sua figlia nella semplicità.
Aveva amato solo Andre, il suo attendente, un modo più elegante per chiamarlo servo.
Gli balenò l' idea che non fosse cambiata affatto, forse in lei albergavano da sempre i valori dell' uguaglianza ma
la sua indole era rimasta intrappolata nel ruolo che le era stato pianificato alla nascita e ciò ne esaltò ancor di
più la nobiltà d' animo ai suoi occhi.
Oscar era semplicemente meravigliosa.
- " Vorrei porti una domanda..." - 
chiese Oscar ridestandolo dai suoi pensieri,
- " Cosa ti ha offerto mio padre per il tuo silenzio ? " - 
- " Una casetta circondata da alcuni vigneti ad Arras. " - 
le rispose con un sorriso,
- " Davvero generoso da parte sua offrire in dono le mie proprietà ! " - 
rispose sarcastica Oscar scoppiando in una risata fragorosa che contagiò anche Rosalie ed il dottore, rimasti tutto
il tempo accanto a loro come figure trasparenti.
- " Rimettiti in fretta soldato Soisson, dobbiamo partire quanto prima. " - 
sentenziò Oscar divenuta seria,
- " Ah sì ? E dove andiamo Comandante ? " - 
chiese Alain con stupore,
- " Ad Arras, naturalmente ! " -  

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


capitolo 5 

1 Aprile 1790

Dopo aver trascorso la notte a vegliare Alain, Oscar e Rosalie tornarono alla locanda dove avevano preso
alloggio madame Marguerite e Nanny.
La bambina si destò avvertendo il suono della voce della madre che subito la prese in braccio,
- " Ciao mia piccola Isabeau, la mamma è tornata e non ti lascerà più. " - 
madame Marguerite le guardò con tenerezza infinita,
- " Oscar dobbiamo andare, ho pagato molto denaro per posticipare la partenza della nave. " - 
- " Perdonatemi madre se vi sono stata d' intralcio e se vi sembrerò una figlia ingrata ma ho preso la decisione
di rimanere in Francia con Isabeau ed Alain ! " - 
dichiarò Oscar senza staccare lo sguardo dalla figlia,
- " Oscar, non è prudente ! E poi è contro il volere di tuo padre ! " - 
rispose colta dall' ansia madame Marguerite.
Oscar si voltò lentamente verso la madre e con un timido sorriso affermò ; 
- " Con tutto il rispetto madre, con i miei trentacinque anni d' età, nessuno al mondo ha il diritto di dirmi cosa 
devo oppure non devo fare ! Sono vedova quindi neppure mio marito non lo può, non più ! " - 
- " E come pensi di gestirla questa tua libertà ? È quell' uomo la causa ? Te lo ha chiesto lui di rimanere ? " - 
chiese la madre attonita,
- " Assolutamente no, lui mi ha fatto riflettere sui vantaggi del trasferimenti in Inghilterra ma voglio crescere 
Isabeau come avremmo desiderato io ed Andre. Noi volevamo una vita semplice ad Arras ed è lì che ci 
dirigeremo quando Alain starà meglio. " - 
Madame Marguerite e Nanny erano stupefatte dalla risolutezza di Oscar,
- " Sei sicura di ciò che stai scegliendo ? Io non posso contraddire un ordine di tuo padre, anche se avrei voluto 
averti vicina figlia mia. " - 
le disse posandole le mani sulle guancie,
- " Non preoccupatevi madre, sapremo badare a noi e poi, c ' è sempre Alain..." - 
rispose Oscar serenamente.
- " Se mi posso permettere e se non sono di peso, vorrei rimanere con voi madame Oscar e la piccola. Sarei
anche più vicina a Bernard. " - 
chiese timidamente Rosalie,
- " Sarei davvero contenta se tu rimanessi con noi Rosalie, sei sempre stata una sorella minore per me. " - 
concluse Oscar.

Seppur a malincuore, le due donne partirono per l' Inghilterra con la promessa di ritornare per il primo compleanno
di Isabeau, se la situazione politica francese non fosse peggiorata.

                                                                                       **********

10 Aprile 1790 -  Parigi

Il Generale Bouille battè con tutte le proprie forze, il pugno sulla scrivania, era fuori di sè,
- " Comandante Girodelle, mi avevate assicurato che Oscar Francois De Jarjayes si nascondeva in Normandia !
Ho impiegato una truppa, denaro pubblico, adesso siamo nel mirino e tornate affermando che la donna non era lei 
ma una contadina del luogo, somigliante alla Jarjayes ? " - 
- " Purtroppo sì Generale, sono costernato ! " - 
rispose Girodelle livido in volto con gli occhi bassi,
- " Costernato non basta, avete fallito l' ennesima missione ! Ritenetevi sollevato dal vostro incarico con
effetto immediato ! " - 
tuonò il Generale Bouille, così all' ormai ex Comandante, non rimase che lasciare l' ufficio.
Lungo il corridoio incontrò il Generale De Jarjayes e, con aria di sfida gli chiese :
- " Sono fuori, vi ritenete soddisfatto ? " - 
- " Alquanto Girodelle ! Avevate sfidato l' uomo sbagliato, vi auguro un felice ed ozioso soggiorno al vostro
palazzo ! " - 
rispose borioso il Generale allungando il passo, lasciando Girodelle interdetto.
 Da sempre era stato l' orgoglio della sua famiglia, non un fallimento, non una macchia nella sua brillante
carriera militare e poi, era arrivata lei : bella, raffinata, intelligente, coraggiosa, se la ricordava ancora quando gli chiese
di non sparare sulla folla.
Una donna di elevati principi morali, la più nobile delle creature terrestri, ma vittima di un amore malato per il
suo attendente, cresciuto assieme a lei per volontà del padre.

Per lei aveva perso tutto : onore, dignità, carica militare, sopratutto aveva perso lei !
La superbia prima, la rabbia poi, l' avevano allontanata per sempre, lei che detestava la superbia e la vendetta!
Era rimasto accecato dalla gelosia e la vergogna di essere radiato dall' Esercito era la più consona delle punizioni
ed ora cosa gli rimaneva se non la morte ?
Ma non se ne sarebbe andato così in silenzio, trascinato nel fango dal suo stesso ego, l' avrebbe trovata 
implorandole di perdonarlo e sapeva come trovarla, avrebbe raggiunto tutte le proprietà dei Jarjayes finchè
qualcuno avrebbe avuto pietà di un umile uomo reo di aver amato nel modo sbagliato.

                                                                                     ***********

30 Settembre 1790 - Arras

La lunga estate di Arras stava volgendo al termine, Alain Oscar e Rosalie avevano preso parte alla vendemmia
assieme ai contadini del luogo, tutte persone fedeli ad Oscar, seppur non fosse più la proprietaria di quelle terre.
In passato era stata una benefattrice per quei luoghi, la gente comune non aveva dimenticato e nessuno si 
poneva domande su quella inappropriata quanto sconveniente convivenza che avrebbe destato scalpore se non
si fosse trattato di lei, perchè ad Oscar le si condonava tutto : la scelta di indossare abiti maschili, una figlia 
senza padre ed una convivenza a tre.
Isabeau aveva già sei mesi ed iniziava a mangiare le minestre di verdura preparate dalla brava Rosalie che, di 
arte culinaria, poco aveva da invidiare a Nanny.

La piccola abitazione era composta da una sala da pranzo con una piccola cucina e due grandi stanze da letto
al piano superiore, collegate da un balcone in legno adornato da fiori colorati, un vezzo di Rosalie.
Quel pomeriggio Rosalie andò al mercato con la piccola Isabeau, la giornata si presentava piacevolmente 
tiepida ed Oscar raggiunse Alain che, trattenendo un filo d' erba tra le labbra, si godeva il clima temperato di 
fine estate, sdraiato ai piedi di una quercia.
- " Ciao. " - 
gli disse sedendosi accanto,
- " Ciao. " - 
rispose lui asciutto guardando la collina verdeggiante di filari vendemmiati,
- " Sono sei mesi che attendo di parlarti... " - 
esordì Alain senza preamboli e lei, intuendo la natura del discorso, posò lo sguardo sulle proprie mani giunte 
in grembo,
- " Quel bacio Oscar...non ne abbiamo mai parlato, perchè me l' hai dato se non c' è stato un seguito ? " - 
guardandolo con occhi sgranati e colpevoli, stringendo con forza il tessuto dei suoi calzoni, riuscì a dirgli :
- " Temevo saresti morto e ..." - 
- " E ? " - 
incalzò lui,
- " Non lo so, l' ho fatto e basta ! " - 
- " Oscar, io ti ho pensato molto in questi mesi... " - 
le confessò accarezzandole il viso ed avvicinandosi,
- " Ti prego non farlo. " - 
chiese irrigidendosi,
- " Ti amo Oscar ! " - 
e la baciò teneramente ma lei si rialzò sottrandosi a quel contatto,
- " Non dirlo, non voglio ! " - 
Alain alzandosi le rimase alle spalle,
- " Non puoi evitare ciò che già conosci. Perchè non ti lasci amare...da me ? "- 
- " Perchè tu non sei lui ! " - 
gli rispose voltandosi con i pugni all' altezza del petto,
- " Non sono Andre e neppure vorrei essere come lui ! È un anno che ti aspetto, non posso attenderti una vita 
come ha fatto lui ! " - 
rispose Alain di rimando,
- " Perdonami, forse non sono la persona giusta per te . " - 
disse con tristezza Oscar,
 - " Perchè non mi offri una possibilità ? Era piaciuto anche a te, lasciati andare... " - 
Voltò il corpo esile di Oscar e come una morsa d' acciaio, la strinse affondando nella sua bocca per assaporare
nuovamente quel miele che non riusciva a dimenticare.
Penetrò con la lingua per saggiarne la consistenza vellutata ed invitante ma non trovò altrettanta bramosia
anzi, con le mani serrate alle sue grandi braccia, Oscar tentava di staccarlo dal suo corpo.
- " Lasciami Alain, non ce la faccio ! " - 
mugolò allondanandosi,
- " Ho cercato di capirti e di aspettarti, probabilmente sono un' egoista ma io ti amo ed ho bisogno di te,
se capisci ciò che intendo. " - 
se ne uscì lui,
- " Non essere volgare Alain ! " - 
lo rimbrottò,
- " Sono solo un uomo, ho le mie esigenze e non posso attendere in eterno ! " - 
si congedò lasciandola sola accanto al vigneto.
Dentro sè era furiosa, per chi l' aveva presa, per una donna di piacere ? " - 
Non aveva alcun diritto su di lei, c' erano delle taverne con ragazze compiacenti anche ad Arras, ma quei
pensieri la ferivano, avrebbe sofferto nel sapere Alain tra le braccia di un' altra donna ! 
Forse l' egoista era lei, voleva tutto per se e non offrire nulla in cambio.
Tornò a casa decisa a chiarire quando, avvicinandosi alla stanza aperta di Alain, nella penombra lo intravvide
di spalle con la testa china, uno strano repentino movimento continuo, stonava con la pace della stanza e, 
quando avvertì un flebile gemito accompagnato dal reclinarsi del capo di Alain all' indietro, capì ciò che era 
avvenuto.
Quando ancora ansimante, con la bocca socchiusa si voltò lentamente, sgranò leggermente gli occhi incontrando
quelli di lei che arrossì all' inverosimile.
Oscar si chiuse nella sua stanza, non se la sentiva di giudicarlo " Sono solo un uomo " aveva detto ed era vero.
Dal suo basso ventre, sentì un calore ed una tensione che da tempo s' era assopita ed avvertì la necessità
di avvicinare le mani dove sorgeva il suo intimo piacere.
Pensò alla sua unica, intensa notte d' amore con Andre, il ricordo delle mani sul suo corpo, la sensazione del
suo calore più intimo divenne quasi carne, l' attimo in cui i corpi si congiunsero...e fu investita da un violento 
orgasmo mentre il viso le si rigò di lacrime amare.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


capitolo 6

Aver sorpreso Alain in pratiche di autoerotismo non aveva sconvolto Oscar più di tanto, in fondo non vi era nulla 
di sporco o disdicevole.
Tutto ciò le fece immaginare fosse una pratica usata anche dal suo Andre solamente che, nella sua routine, aveva 
sempre avuto il buon gusto di agire con maggior discrezione.
Senza dubbio Alain era più disinvolto, non aveva tenuto conto che, alcune esigenze tipicamente maschili, andassero 
soddisfatte almeno con la porta chiusa.
Tuttavia, la sera stessa a cena, non ne parve in alcun modo turbato, dimostrando serenità ed affezzione verso Isabeau
insistendo nel voler imboccarla, come il più affettuoso dei padri.
Da quando il venticinque Marzo era nata, per Alain era divenuta la sua piccola principessa : la dondolava se non riusciva 
ad addormentarsi, la vegliava se era ammalata e come ultimo, le massaggiava pazientemente le gengive rigonfie a causa
dello spuntare imminente dei primi dentini.
Oscar e Rosalie non poterono che rimanere affascinate dalla dedizione dell' uomo apparentemente rude, mentre dedicava 
infinite dolcezze, avendo sempre i giusti accorgimenti verso Isabeau.
- " Madame Oscar non trovate anche voi che Alain potrebbe essere un buon padre ? Lui non è Andre però vi vedrei bene
assieme, come coppia intendo...Ops, scusate forse ho parlato troppo ! " -
affermò Rosalie portandosi le mani alla bocca, nel suo tipico atteggiamento infantile che la caratterizzava,
- " Ci sa fare con i bambini..." - 
rispose Oscar con un sorriso,
- " ...per il resto sì, hai parlato troppo. " - 
e nel dirlo, andò a prendere Isabeau dalle braccia di Alain, - " Coraggio piccola, è ora di prepararsi per la notte,
Rosalie potresti portare dell' acqua calda per il catino ? " - 
le chiese dolcemente,
- " Certo madame Oscar, subito. " - 
- " Rosalie, quando la smetterai con queste formalità ? Chiamami semplicemente Oscar, sono uguale a te. " - 
dichiarò la donna con un sorriso,
- " Ci ho provato ma non riesco e sono felice così. " - cinguettò allegramente Rosalie.

- " Em Oscar, mi auguro di non averti turbata prima..." - 
le chiese Alain,
- " A cosa ti riferisci esattamente ? Alla tua folle dichiarazione fuori luogo oppure alla scarsa conoscenza 
sull' uso delle porte ? " - 
rispose Oscar con un sorriso di sfida,
- " Vogliamo parlare della tua dispotica curiosità nello sbirciare nelle stanze altrui ? " - 
la sfidò con un sorriso da mascalzone,
- " È casa tua, se lo desideri ti comunicherò l' orario del prossimo spettacolo ! " - 
- " Sei così..." - 
s' innalberò Oscar,
- " Rozzo ? Maleducato ? " - 
suggerì lui,
 - " Presuntuoso ! Cosa ti fa pensare che possa essere attratta da uno spettacolo simile ? Sbruffone ! " - 
rispose risentita andandosene mentre avvertiva la risata sguaiata dell' uomo.
Seppur non volendolo, quella notte pensò a lui, doveva ammettere che era un uomo di bel aspetto, aveva le spalle
larghe ed era molto muscoloso, la superava in altezza di almeno quindici centimetri, aveva sempre un buon odore 
e si teneva rasato quotidianamente.
Alcune volte il mattino, passando davanti alla sua stanza, perennemente aperta, lo aveva scorto con addosso solamente
i calzoni, nell' intento di radersi.
Ripensare a quell' unico indumento leggermente abbassato sui fianchi, fece nascere in lei un desiderio d' insana follia.
Aveva forse già dimenticato il suo Andre, l' unico uomo della sua vita ? 
Come poteva avvertire desiderio per un altro uomo ? 
Doveva soffocare certe congetture partorite dalla sua mente ma come ? 
Non era più l' assessuato Comandante De Jarjayes, aveva scoperto l' amore ed il sesso, una porta scardinata dopo anni
di solitudine che difficilmente si sarebbe richiusa.

Erano trascorse alcune settimane da quando Oscar ed Alain si erano scontrati e, com' era consono del carattere dell' uomo, l' episodio era stato archiviato per il quieto vivere di entrambi.
Quella di non portare rancore, era una delle buone qualità di Alain che si sommavano alla maturità raggiunta nell' ultimo
anno.
Dopo la morte di Diane e di sua madre, era dovuto crescere in fretta, seppur si sentisse già uomo, aveva affrontato
situazioni e scelte senza via di ritorno.
Aveva finalmente aquisito i reali valori ai quali aggrapparsi e si era innamorato della donna del suo amico.
Non era per sfida anzi, voleva molto bene ad Andre e , seppur grande e più forte, in lui era sempre albergato un senso
d' inferiorità.
Andre era stato un uomo puro nei valori, nel corpo e nell' anima, un candore che non differiva dalla propria sposa,
perfetta ed onesta.
Con rammarico ricordava ancora una sera in caserma quando, accecato dalla rabbia, le sferrò un pugno, credendola 
rea di aver denunciato al Tribunale Militare, il povero Lasalle per il furto di un fucile.
L' aveva trascinata in cortile, sotto una pioggia battente e sfidata ad un duello con la spada, deliziosa, sublime forza 
della natura, agile come un felino e scaltra come una volpe, non aveva esitato a battersi con un uomo molto più robusto
di lei ed aveva vinto il duello impari.
Quello era il modo per comunicare con lei, attraverso la spada, perchè non l' aveva capito prima ?
Era l' unica chiave d' accesso per riappacificarsi con lei.

Nel pomeriggio Oscar era in cortile, aveva finito di stendere il bucato ( chi l' avrebbe mai detto ? ) e, vinto dalla bramosia 
di riappacificarsi con lei, prese i due fioreti incrociati sopra al camino ed uscendo di casa a passo sostenuto, la chiamò,
lanciandogliene uno.
Oscar voltandosi, vide il fioretto lanciatole contro e, con riflessi pronti, lo colse al volo mettendosi in guardia.
In breve  il duello si protrasse per l' ampio cortile ed il giardino dove Isabeau, seduta sull' erba, applaudì divertita i due 
insoliti spadacini.
I fioretti scintillavano potenti incrociandosi in aria, fendenti inferti con grande abilità e maestria.
Entrambi fuori allenamento da oltre un anno, assetati di vittoria, con occhi luminosi e sorriso sulle labbra,
- " Perchè non mi parli più ? " - 
chiese Alain fronteggiandola,
- " Mi hai trattata come una donna di piacere ! " - 
rispose secca Oscar,
- " Se così fosse ti avrei presa... " - 
- " Come osi ? " - 
- " Non ho osato, non ti ho neppure sfiorata ! " -
incalzò col solito sorriso da mascalzone,
- " Non aspiro al corpo ma è il tuo cuore che voglio. " - 
le disse, - " Nel mio cuore c' è posto solamente per Isabeau. " - 
ma sapeva che era solo una menzogna e distrattasi, perse il fioretto .
Alain allontanò anche il suo fioretto e cingendola da dietro, le sussurrò all' orecchio : 
- " Il mio cuore è solo tuo, ti aspetterò per tutto il tempo del quale avrai bisogno. " - 
- " Perdi tempo, non dimenticherò mai Andre ! " - 
rispose con amarezza,
- " Non voglio che dimentichi Andre, cerco solamente un posto nel tuo cuore. " - 
e le posò un leggero bacio sulla tempia.
Il cuore di Oscar iniziò a tamburellare come impazzito, le piaceva la dolcezza di Alain e quel profumo di buono le 
annebbiava la mente, per un momento desiderò rimanere stretta tra quelle braccia calde e possenti quando avvertì
il desiderio di Alain lambirle il fondoschiena e si ritrasse.
- " Andiamo alla Festa di fine estate stasera ? " - 
le chiese ridestandola da pensieri osceni,
- " Come ? Sì...certo. " - 

Arras - Festa di fine estate

- " Vi prego Oscar, indossate quest' abito è una meraviglia. " - 
insistè Rosalie tenendo per le spalle uno splendido abito color celeste, - " Non se ne parla, i miei soliti indumenti andranno
più che bene. " - 
- " E poi ad Alain piaccio così come sono. " - 
si ritrovò a pensare stupendosi della sua audacia.
- " Sono pronte le tre dame più belle di Arras ? " - 
chiese Alain dal salone,
- " Che galante, madame Oscar rifiuta d' indossare uno splendido abito. " - 
brontolò Rosalie scendendo le scale con Isabeau in braccio, dietro di loro c' era Oscar,
- " Madame Oscar è già splendida così. " - 
dichiarò l' uomo incollando gli occhi a quelli blu di lei che sentì le gambe molli per l' emozione e capì di essersi innamorata
di lui, malgrado tutto, malgrado Andre.

C' era tutto il villaggio alla Festa di fine estate, con flautisti e fisarmoniche, uomini e donne di ogni età danzavano sorridenti
sfoggiando i loro abiti migliori, incuranti della Rivoluzione che colpiva la Francia, in quella sera, in quell' angolo di paradiso,
tutto si era cristallizzato per qualche ora.
- " Balliamo Oscar ? " - 
le propose Alain,
 - " Non amo ballare, mi ricorda troppo Versailles, Rosalie balla tu con Alain. " - 
e prendendo Isabeau in braccio, guardò i due allontanarsi verso il centro della piazza.
Oscar intanto giocava con la figlia, non avrebbe mai immaginato di divenire una madre così premurosa, teneva le manine
della bambina per accompagnarla nei suoi primi passetti .
Era così bella Isabeau, i riccioli castano chiaro incorniciavano un visetto paffuto e gli occhioni verdi, diventavano due fessure quando sorrideva.
Per un momento la musica cessò e Rosalie raggiunse, ancora ansimante, Oscar e la figlia, d' istinto, guardò oltre le spalle
della giovane con l' intento di individuare Alain. 
Quando la musica riprese, il sorriso morì sulla bocca di Oscar, vedendo Alain avvinghiato ad una giovane ragazza dal corpo
morbido e sinuoso.
L' abito scollato le metteva in evidenza il seno prosperoso, dettaglio al quale Alain non rimase indifferente.
La ragazza lo prese per mano accompagnandolo in un luogo appartato ed Oscar, colta da una gelosia irrefrenabile, seguì
la coppia, pentendosene immediatamente.
La ragazza era seduta su di una muretta, trattenendo Alain tra le gambe mentre lui, con una mano, risaliva la parte esterna della coscia, baciandole il collo.
Oscar calpestò un ramoscello, facendo voltare Alain in tempo per vedere la donna fuggire.
- " Imbecille ! " - 
si rimproverò, scostando la ragazza per inseguire Oscar,
- " Rosalie torniamo a casa, sono stanca. " - 
la richiamò frettolosamente passandole accanto senza fermarsi ,
- " Ma Oscar... cos' è accaduto ? Non attendiamo Alain ? " - 
le chiese Rosalie confusa,
- " Sono certa che se la caverà benissimo anche senza di noi. " - 
rispose la donna con le lacrime agli occhi.
- " Oscar aspetta, ti prego. " - 
la chiamò Alain cercando di fermarla,
- " Rosalie lasciaci soli un momento. " - 
le chiede Alain sorpassandola.
- " Oscar, lasciami spiegare ! " - 
- " Non c' è nulla da spiegare, sei libero di fare come meglio ti aggrada ! " - 
rispose Oscar risoluta ma lui, bloccandola ad un albero appena fuori dal villaggio le sussurrò : 
- " Allora perchè stai piangendo ? " - 
al suono di quelle parole Oscar si sciolse in pianto, consapevole di essere stata smascherata,
- " Mi hai ingannata, hai detto di amarmi, di volermi aspettare, solo vane bugie ! " - 
- " Quella non è nessuna, non conosco neppure il suo nome ! È solo sesso ! " - 
dichiarò indicando col braccio verso il villaggio.
- " Non c' è distinzione tra sesso ed amore ! Non hai alcuna moralità Non sei un uomo d' avere accanto ! " - 
gli urlò Oscar ed Alain sentendosi meschino mai come allora, le disse con rabbia : 
- " Credi che il tuo amato Andre non sia mai stato con una puttana ? " - 
ed un sonoro ceffone lo fece traballare sulle proprie gambe,
- " Sarei con mia madre adesso, sono rimasta in Francia solo perchè avevo visto del buono in te, invece non sei cambiato
sei il solito donnaiolo di sempre ! Vattene da casa mia, non tornare mai più ! " - 
e se ne andò lasciandolo sul posto, consapevole di averla perduta per sempre.

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


capitolo 7

Una nuova giornata era iniziata, la prima senza il conforto di Alain, seppur non volesse farlo trasparire dai suoi
occhi chiari, allontanarlo l' aveva devastata.
Gli doveva molto, con la sua presenza aveva tentato in tutti i modi di colmare la voragine lasciata nel suo cuore
dalla morte di Andre, infondendole serenità, coraggio e voglia di continuare a vivere.
Con Isabeau era meraviglioso, l' aveva amata come fosse sua figlia, sarebbe stato un padre meraviglioso,
- " Dannato bugiardo ! " - 
gridava in cuor suo rigirandosi nel letto sfatto di una notte insonne,
- " Quello è solo sesso ! " - 
parole pesanti come macigni per lei, stretta nella convinzione che sesso ed amore non potessero scindere l' uno 
dall' altro.
Nessuna differenza quindi : nobili e plebei, uniti in matrimonio davanti a Dio e stretti nell ' abbraccio carnale della
lussuria, nella più oscena e malfamata Parigi, quanto nella più elegante e sfarzosa Versailles.
Era dunque questo l' unico futuro al quale potesse ambire da una possibile unione con Alain ?
Nella sua vita aveva sofferto per un amore non corrisposto, poi per un grande amore estinto troppo in fretta.
Non avrebbe versato alcuna lacrima per un amore infedele ! 
Il suo ricordo tornò ad Andre, a quell' unica notte trascorsa tra le sue braccia amandosi, sussurrando parole
dolci, ridendo tra le lacrime.
- " Credi che il tuo Andre non sia mai stato con una puttana ? " - 
come osava infangare il nome del suo amato Andre ? 
Stringerdo con i pugni il cuscino, Oscar fu scossa dai singhiozzi destando Rosalie che preoccupata, le si
avvicinò : 
- " Tutto bene Oscar ? " - 
- " Sì Rosalie non preoccuparti è solo un po di nostalgia pensando ad Andre. " - 
la rassicurò con gli occhi colmi di lacrime,
Le mancava moltissimo, lui era un uomo perfetto, lo aveva perduto tragicamente da oltre un anno ma quel
mattino, il suo ricordo era più vivido che mai : la notte del 13 Luglio trascorsa trai vicoli di Parigi, dove il dolore 
non sembrava darle scampo, in cerca di un conforto che non giunse e vinta dalla stanchezza e dalla febbre, 
cadde in un sonno profondo senza sogni nè ristoro.
Alain la trovò e la trascinò a combattere per tutto ciò che le era rimasto, sotto le mura della Bastiglia.
Le urla, il fumo soffocante, il cielo offuscato dalle nuvole di cenere ed il volo di una colomba.
Credette di vedere lo spirito del suo Andre tornato a prendere la sua anima, quando fu trafitta da una raffica 
di proiettili,
- " Andre sto arrivando. " - 
il suo ultimo pensiero dopo aver lasciato il comando in mano ad Alain ma quando riaprì gli occhi, al suo fianco
non c' era Andre ma Alain che da quel momento non l' aveva più lasciata, come un' ombra benevola e straziata
nell' anima quanto lei.
Dove finiva Andre, ne trovava seguito Alain ed ora se n' era andato anche lui.
- " Oscar, ieri sera Alain mi ha raccontato ciò che è accaduto. " - 
disse timidamente Rosalie,
- " Non voglio più saperne nulla di lui, non è più di mio interesse ! " - 
rispose risoluta Oscar guardandola con rabbia,
- " Perdonate se insisto ma un uomo che piange è pentito e lo si può perdonare. " - 
- " Non intendo parlarne mai più ! " - 
concluse Oscar.

                                                                                                ********

Alain si svegliò con un gran mal di testa, per qualche istante si guardò attorno smarrito, ricordandosi poi di 
trovarsi alla locanda del villaggio.
Oscar lo aveva allontanato dalla sua vita e quella di Isabeau, un attimo primo stava per raggiundere tutto ciò
che desiderava e subito dopo si ritrovava appoggiato ad un tronco d' albero col cuore infranto, vittima della
propria lussuria.
Quella sciocca ragazza lo aveva trascinato in un vicolo e stretto tra le sue gambe, arrendevole puttana che 
tra molti quella sera aveva scelto lui, fiero e disinvolto ma il più debole tra gli uomini.
Da quasi un anno e mezzo non ricorreva più alla fatua bellezza di rapporti appaganti il tempo esiguo di un
orgasmo.
Ma non era ancora così forte e lei glielo aveva fatto pesare con disprezzo facendolo sentire il più ignobile 
tra gli uomini e senza neppure accorgernese, il volto gli si era rigato di lacrime.
Rosalie lo aveva guardato con muto dispiacere, aveva assistito alla sua sconfitta, la resa di un uomo al quale
è stato tolto l' essenziale, la voglia di sopravvivere in quella nuova era tanto decantata che invece di unità e 
fratellanza, aveva portato vittime ed orrore.
- " Sono un imbecille ! " - 
seguitava a ripetersi, per un attimo di follia aveva perduto quella che poteva divenire la sua nuova famiglia.
Aveva accarezzato e baciato la testina di Isabeau addormentata tra le braccia di Rosalie.
- " Addio principessa, ti vorrò bene per sempre... " - 
mormorò incamminandosi verso il villaggio, sordo ai richiami di Rosalie.

Entrò nella locanda ed ordinò da bere sino a stordirsi e quando la vista iniziò ad annebbiarsi, ebbe l' illusione 
di sentirsi meglio.
- " Che idiota sono stato, lei non mi ha mai voluto, mi ha scaricato con una scusa assurda, vai al diavolo Oscar ! " - 
borbottò prima di scolarsi l' ennesimo bicchiere di vino tutto d' un fiato.
- " Senti tu, sto chiudendo. Esci oppure prendi una stanza. " - 
gli propose senza preamboli l' oste,
- " Allora dammi una stanza, non ho un posto dove dormire. " - 
rispose alzandosi dal bancone con fare incerto,
- " Vuoi compagnia ? " - 
propose l' oste esibendo due graziose e procaci ragazze che Alain studiò attentamente,
- " Entrambe, ho molto da recuperare ! " - 
affermò gettando una moneta sul bancone e prendendo le giovani sottobraccio, raggiunse la sua stanza.
In un attimo, tra un bacio e l' altro, lo spogliarono della camicia stendendolo sul letto dove, una a destra e 
l' altra a sinistra, iniziarono a baciarlo e leccarlo avidamente sul dorso muscoloso.
Chiuse gli occhi per meglio assaporare il suo piacere quando una nuvola di capelli biondi e profumati comparve
nei suoi pensieri, il ricordo dell' esile corpo, ben diverso da quelli prosperosi che stringeva tra le braccia e la 
consistenza delicata e vellutata dei baci inesperti di Oscar lo ridestarono dalle sue azioni improprie.
Mentre le due ragazze iniziarono la loro esplorazione all' interno dei calzoni, Alain si alzò dal letto con uno scatto 
improvviso,
- " Ragazze adesso fuori, voglio stare solo ! " - 
ordinò a loro, tuffando la testa dentro al catino d' acqua,
- " Abbiamo sbagliato qualcosa monsieur ? " - 
chiesero terrorizzate le due,
- " No, no, voi siete favolose ma io ho chiuso con questa vita. " - 
e quando sentì la porta richiudersi, oramai sobrio, fece due giri della stanza con le mani trai capelli, maledicendo
la propria debolezza,
- " Maledizione a me ! " - 
urlò e con un calcio fece cadere il catino con la brocca, mandandoli in frantumi.
- " Non voglio nessuna che non sia lei ! Adesso ho capito cosa ti spingeva a non seguirmi nei bordelli, amico mio! " - 
Si gettò sul letto attendendo che la sbornia gli passasse del tutto.

                                                                                                  *********

Rosalie aveva capito da tempo com' era Alain e lo apprezzava per ciò che era.
Aveva subito un notevole cambiamento, credeva fermamente nella veridicità dei suoi sentimenti per Oscar ed 
era convinta che un uomo lo si può perdonare per un attimo di debolezza, soprattutto lui, abituato com' era
a spassarsela più volte alla settimana.
Decise quindi di andare a cercarlo per tentare di mitigare la tensione creata tra Oscar ed Alain.
Si recò alla taverna dove le venne confermata la presenza dell' uomo al piano superiore,
- " Bussate prima, potrebbe essere ancora in compagnia delle mie ragazze. " - 
l' ammonì l' oste con un sorrisetto malizioso al quale Rosalie non volle prestare attenzione.
Giunta alla porta di Alain, bussò e trovando la porta socchiusa entrò,
- " Alain sono Rosalie, posso entrare ? " - 
Fu investita dall' odore stantio della stanza, un misto tra sudore ed alcol e nella penombra scorse Alain, seduto
a terra con la testa tra le mani.
- " Non dovevi venire Rosalie, non è posto per te e non c' è nulla che tu possa fare. " - 
le disse guardandola con tristezza,
- " È solo scossa, stamani non fa che piangere. Potresti tornare e scusarti. " - 
gli propose,
- " Dovrei scusarmi per essere un uomo ? È stata una follia tornare a cercarla dopo la caduta della Bastiglia,
averla obbligata alla mia presenza ed averle dichiarato il mio amore ! " - 
affermò alzandosi da terra,
- " Lei è pura incontaminata dal sudiciume del mio mondo, non sono degno di rimanerle accanto ! " - 
disse amaramente,
- " Quello non è più il tuo mondo, tu sei migliore di così, il tuo posto è accanto a lei. Oscar ha solo bisogno di
tempo per capire ma so con certezza che ti è molto legata. " - 
ribadì la donna,
- " Io ed Oscar apparteniamo a mondi diversi, non potrò avvicinarmi a com' era Andre neppure se vivessi 
cent' anni, lui era perfetto per Oscar, il solo che potesse essere alla sua altezza !  Loro s' intendevano solo
con uno sguardo ed io sono solo un intruso* ! " - 
rispose Alain con tristezza.
- " Oscar è tutto ciò che mi è rimasto, la amo da star male ed amo sua figlia come fosse la mia...ho preso 
la decisione di tornare a Parigi, mi arruolerò nella nuova Guardia Nazionale, è l' unica vita che conosco. " - 
affermò con risolutezza,
- " Cosa dici ? Non prendere decisioni affrettate, lei soffrirà ! " - 
chiese Rosalie con trepitazione,
- " Soffre ancora per Andre, io non le mancherò di certo. " - 
le rispose Alain sconfitto,
 - " Ora torna a casa Rosalie e non dirle nulla . " - 


* Omaggio a " L' intruso " di Alga e Francois 14
 

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Capitolo 8
*** capilolo 8 ***


capitolo 8

Una bellissima sorpresa attese Rosalie al suo rientro a casa, Bernard dopo mesi, aveva raggiunto la moglie.
Dopo qualche momento di commozione ed efusioni amorose, Bernard, all' oscuro degli ultimi avvenimenti
chiese con naturalezza dove fosse Alain e vedendo mutare l' espressione serena delle due donne, capì la 
gravità della situazione.
Rosalie vincendo la contrarietà di Oscar, raccontò al marito di un Alain troppo spregiudicato, seppur pentito
e della sua visita alla taverna.
- " Mi sembra di capire che si è fatto prendere un po la mano. " - 
affermò con leggerezza Bernard ed Oscar lo incenerì con lo sguardo,
- " Madame Oscar posso capire la delusione che provate ma voi avete dato per scontato di aver accanto un 
uomo d' acciaio ! " - 
proseguìl' uomo,
- " Per come l' ho conosciuto è un uomo di grande coraggio e nobili principi morali ma debole ed insicuro.
Ricordo ancora quando vi trovò a casa nostra : cadde sulle ginocchia è scoppiò a piangere come un bambino 
che ritrova la mamma ! " - 
- " È vero Oscar ero presente anch' io. " - 
confermò Rosalie,
- " E credetemi Oscar, Alain è molto legato a voi. Purtroppo noi uomini siamo molto vulnerabili alla bellezza 
femminile figuratevi il povero Alain, lontano così a lungo dalle donne, trovarsi in una situazione simile ! " - 
disse Bernard a difesa dell' uomo che, tra la sorpresa di tutti, entrò in quell' istante.
- " Bernard che sorpresa, fatti abbracciare ! " - 
e dopo una pacca sulla schiena, si voltò ad affrontare Oscar con lo sguardo.
Prevedibilmente la donna, prima gli lanciò uno sguardo torvo, successivamente puntando il pavimento, si 
trasformò in un misto tra rabbia e dissapore.
- " Noi due prendiamo in alloggio una stanza alla taverna, abbiamo necessità di un po di intimità, ci sono molte
cose delle quali dobbiamo parlare. " - 
affermò Bernard dopo un rapido sguardo d' intesa con la moglie, parole dette al vento alle quali nè Oscar nè
Alain prestarono attenzione, impegnati nella loro silenziosa battaglia.
- " Molte cose delle quali dobbiamo parlare ? " - 
lo canzonò Rosalie una volta in strada,
- " Una scusa come un' altra per lasciarli soli e...per rimanere soli . " - 
replicò sornione abbracciandola stretta.

                                                                                                     ********

- " Sono passato a prendere le mie cose, tolgo subito il disturbo ! " - 
affermò risoluto Alain salendo le scale per raggiungere la propria stanza,
- " Sono certa che troverai il soggiorno alla taverna decisamente piacevole rispetto a questa casa ! " - 
chiosò piccata Oscar, tanto che l' uomo ritornò sui suoi passi affrontandola sfacciatamente,
- " Sai che c' è ? Hai ragione è piacevole andare alla taverna perchè oltre lo sfogo del sesso, trovi una donna 
che non ti giudica ! Quando ho dovuto lasciare l' Accademia Militare a seguito della perdita del nostro patrimonio,
ceduto al gioco da mio padre che poi si suicidò, ho fatto il mendicante per le strade di Parigi, poichè nessuno
poteva permettersi di pagarmi per lavorare ed io dovevo portar da mangiare a mia madre e mia sorella. " - 
Oscar impallidì a quella improvvisa confessione,
- " Dopo qualche mese sono riuscito ad entrare nella Guardia Metropolitana e garantire un pasto alla mia famiglia,
ho venduto più volte il mio fucile... già, e sono stato picchiato più volte dai miei compagni d' armi perchè ero figlio
di un nobile decaduto ! Avevo diciannove anni quando sono andato per la prima volta in un bordello e sai cosa ? " - 
Alain aveva le lacrime agli occhi,
- " Sono stato confortato nel corpo e nello spirito, ogni volta mi sentivo rinascere in quella poca serenità che loro
riuscivano a donarmi, senza biasimarmi, compatirmi o farmi sentire sporco ! Ho solo ventinove anni ed ho già perso
tutte le persone care che mi stavano accanto e tutto ciò che potrei essere stato ! No Oscar, non mi considero una
persona orribile solo perchè non ho saputo negarmi un po di felicità ! " - 
Oscar si era sciolta in un pianto silenzioso, la drammacità del racconto di Alain l' aveva colpita al cuore al punto da
riuscire a capire cosa intendesse lui quando le parlava della distinzione tra sesso ed amore.
Bernard aveva ragione, Alain era un uomo solo e fragile che sfogava le sue miserie con alcol e sesso a pagamento,
cercando di riempire il vuoto lasciato dalla perdita delle persone a lui care ed i sogni infranti.

Non l' aveva consolata dalle sue lacrime, era salito, aveva preso i suoi effetti personali e sulla porta, senza guardarla
le disse : 
- " Ti restituisco la casa ed i terreni, a me non sono mai interessati e non ne ho di bisogno, addio Oscar. " - 
- " Dove stai andando ? " - 
mormorò,
- " Torno a Parigi, mi arruolo nella Nuova Guardia Nazionale di Lafayette, sono un soldato in fondo." - 
e richiuse la porta lasciando Oscar in balia dei suoi pensieri.
La vita aveva messo alla prova più volte Alain sconfiggendolo, indebolendolo e quando si era preso cura di lei,
aveva cambiato stile di vita, adeguandosi ad una vita più tranquilla fatta di piccole semplici cose.
Adesso stava tornando a Parigi, alla vecchia vita del soldato per fingere con se stesso che non ci fosse alcun' altra
possibilità per lui.
Tornare alle origini per dimenticare una sconfitta, era una scelta che in passato aveva compiuto anche lei 
quando lasciò la Guardia Reale per fingere di essere un uomo e cancellare le debolezze dell' amore. 
Lei ed Alain erano molto simili tutto sommato, quel giorno lui aveva aperto l' armatura svelandole interamente una
vita di insoddisfazioni e rimpianti, sicuramente una persona molto diversa da come lo aveva conosciuto in caserma.
Bernard e Rosalie avevano ragione : un uomo così lo si può anche perdonare.

                                                                                         ************

Alain era uscito da quella casa col cuore in gola, per la prima volta in vita sua si era svelato completamente, senza 
remore, le aveva vomitato addosso tutto ciò che era stata la sua miserabile esistenza che, per l' ennesima volta, lo 
trattava a pesci in faccia.
I pochi vestiti di ricambio ed il rasoio, erano racchiusi all' interno di un lenzuolo legato a mò di sacco, portato sulla
spalla e nonostante il clima ancora mite, indossava l' unica giacca che possedeva.
Si recò alla stazione di cambio in attesa della diligenza per Parigi che sarebbe passata da lì a qualche ora.
Era seduto sulla panca d' attesa a gambe larghe con i gomiti appoggiati alle ginocchia e testa bassa, quando vide
due calzature di foggia maschile fermarsi di fronte a lui.
Alzò lentamente la testa e con stupore, incontrò gli occhi azzurri di Oscar che teneva in braccio Isabeau.
- " Cosa ci fate qui ? " - 
le chiese sgomento, 
- " Noi due...vorremmo non partissi. " - 
rispose Oscar,
- " Mi hai cacciato non mi rimane che tornare in caserma. " - 
Isabeau allungò le braccia verso Alain che subito la prese in braccio posandole un tenero bacio sui riccioli castani.
- " Sono qui per darti una risposta. " - 
disse Oscar arrossendo,
- " Risposta ? Di che cosa ? " - 
chiese Alain alzandosi dalla panca,
- " Ieri pomeriggio mi hai chiesto la motivazione dj quel bacio... " - 
Alain rimase in silenziosa attesa col cuore che palpitava, 
- " Stavi per morire e non volevo perderti perchè... sei l' unico uomo che vorrei al mio fianco ! " - 
affermò d' un fiato ! " - 
- " Oh Oscar. " - 
con gli occhi lucidi per l' emozione.
- " Papà . " - 
lo chiamò improvvisamente Isabeau, Oscar ed Alain si guardarono con imbarazzo e vedendo la donna intristirsi,lui
rispose alla bambina :
- " No principessa, io sono Alain ma ti prometto di raccontarti ogni giorno che uomo straordinario fosse il tuo papà. " - 
Parlò con una dolcezza tale che ad Oscar si strinse il cuore.
Dall' alto del suo metro e novantatrè, Alain si chinò a catturare le labbra della donna in  un bacio di riconciliazione.

                                                                                                    ********

Erano tornati a casa ridacchiando sereni come una famiglia felice, Isabeau troneggiava su tutti sopra le spalle di
Alain.
Gli era bastato davvero poco per rivedere le sue decisioni, sentiva il cuore leggero, ogni barriera tra loro era caduta
definitivamente.
Mangiarono e mentre Oscar cullava Isabeau, Alain si rilassò con un bagno caldo e si rasò il viso dalla lieve peluria
del giorno precedente.
- " Oscar preparo la vasca anche per te ? " - 
le chiese cortesemente affacciandosi alla sua stanza,
- " Grazie Alain, ne ho proprio di bisogno. " - 
Scaldò due paioli d' acqua e riempì la vasca appena usata nella sua stanza, per non svegliare la bambina.
Oscar si distese dentro l' acqua provando un immediato senso di sollievo, tutte le tensioni sparirono in un attimo,
l' essenza di lavanda aveva da sempre il potere di tranquillizzarla e riportarla alla sua infanzia quando tutto era più
semplice e comprensibile.
 
Quando Alain dalla stanza accanto, non sentì più lo sciabordio provenire dalla vasca, si affacciò alla porta indossando
unicamente i calzoni leggermente abbassati, ammirando Oscar avvolta in un grande telo bianco, annodato sopra al 
seno, scendendo aderente fin oltre il ginocchio.
Si guardarono a lungo e dopo un lieve cenno d' assenso, l' uomo la raggiunse, cingendola da dietro.
Le scostò i capelli iniziando a baciarle il collo e la spalla nuda.
In tutta risposta Oscar chiuse gli occhi reclinando il capo.
Nessuna parola tra loro, neppure quando Alain sciolse il nodo del telo facendoglielo scivolare sulla pelle di seta, la
prese in braccio stendendola sul letto, baciandole i capezzoli e lambendoli delicatamente con la lingua.
Ogni suo gesto era gentile ed attento, adorava la dea dalla pelle diafana stesa arrendevole al suo fianco.
Alain prese la mano di Oscar posandosela sui robusti pettorali, invitandola ad esplorare il suo corpo, osò, sfilandosi
i calzoni mostrando senza vergogna l' imponente erezione, impaziente di giungere all' amplesso tanto agognato.
Saggiò con le dita l' intimità  di Oscar, strappandole un gemito ma trovandola ancora impreparata ad accoglierlo, 
la stimolò delicatamente con le labbra e la lingua mandandola in estasi, nonostante il lieve imbarazzo ed il senso di 
colpa che saliva in lei.
Raggiunse l' orgasmo affondando le dita trai capelli scuri di Alain che, non riuscendo a trattenersi, ascoltando i 
sospiri di piacere di Oscar, si rialzò scivolando in lei, gemendo assieme in un rapporto quasi straziante.
- " Oscar apri gli occhi, guardami ti prego. "  
le chiedeva spingendosi in lei, temeva che ad occhi chiusi, immaginasse di stare con Andrè.
- " Alain io...io ti amo. " - 
sospirò al culmine di un altro orgasmo.
- " Non sai quanto ti amo io. " - 
rispose al limite della resistenza ed uscendo da lei, si accasciò mugolando il suo piacere tra la spalla ed il collo di Oscar.
Rapidamente la ripulì dal suo seme sparso sull' addome, tornando a stendersi con lei, tenendola stretta da dietro facendo
aderire i loro corpi.
Un leggero scossone dell' esile corpo, fece intuire ad Alain che Oscar stava piangendo e le accarezzò i capelli.
- " Non devi sentirti in colpa, lui non c' è più ma la nostra vita va avanti anche se a volte non riusciamo a concepirne il
senso. " - 
- " Scusami, credo non sia esattamente la reazione che vorresti dopo ciò che è accaduto su questo letto. " - 
rispose tra le lacrime,
- " La sola reazione che voglio è quella che più ti senti di potermi dare, senza menzogne o vergogna. " - 
Oscar fu colpita ancora una volta da Alain, dimostrava di saperla capire come solo Andrè era riuscito a fare e fu colta 
da un senso di tenerezza e di sicurezza tra quelle braccia forti e muscolose,
- " So che non sei daccordo col mio modo di concepire le cose ma voglio dirtelo ugualmente : questa è stata la prima 
volta che ho fatto davvero l' amore. Tu sei la prima donna di cui mi sono innamorato in vita mia. " - 
Oscar si voltò piacevolmente sorpresa sicura più che mai che Alain fosse davvero l' unico uomo che avrebbe voluto
accanto.

                                                                                                      ********

Poco lontano da loro, in un' altra stanza, un' altra coppia scambiava efusioni dopo l' amore :
- " Che pensi Bernard, avremo fatto bene a lasciarli soli ? " - 
- " Ma certo e vedrai che le cose tra loro si sistemeranno." - 
- " Hai ragione si vede da lontano quanto si amano, spero solo che Oscar non si lasci soffocare dal senso di colpa. " - 
disse Rosalie sempre troppo preoccupata,
- " Sono certo che Andrè approverebbe una loro unione, voleva molto bene ad entrambi. " - 
affermò Bernard con sicurezza.

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


capitolo 9

L' alba del nuovo giorno sorprese Oscar ed Alain ancora abbracciati dopo una notte travolgente di emozioni.
Oscar fu la prima a destarsi, col viso steso sul largo torace privo di peluria di Alain e con il corpo perfettamente
aderito a quello muscoloso di lui.
Le era capitato di trovarlo addormentato in passato, ma non con quell' aria serena e distesa, l' osservò nei
tratti mascolini e perfetti, la mascella volitiva ricoperta dalla basetta scura, il naso dritto, il mento con la
fossetta nel centro e le labbra carnose che avevano baciato ed esplorato il suo corpo solamente qualche ora
prima.
Improvvisamente arrossì al ricordo di quel contatto con la parte più segreta di sè, facendole scoprire un nuovo 
ed intenso piacere.
Le aveva sussurrato di amarlo e lui era impazzito di gioia ma era davvero così ?
Era piuttosto l' euforia dello sfogo sessuale e delle intense emozioni che avevano parlato per lei ?
Alain aprì gli occhi, un nuovo sguardo limpido e brillante accompagnava questo suo risveglio abbracciato 
alla donna che amava,
- " Ciao, come stai ? " - 
le chiese con premura,
- " Ciao...e tu come stai ? " - 
eluse la domanda,
- " Mi sento come un uomo al quale è stato donato un sogno. Adesso stiamo insieme... " - 
rispose con un fil di voce,
- " Alain io... per il momento vorrei rimanesse una cosa tra noi. " -
affermò timidamente Oscar,
- " Come desideri. " - 
rispose Alain con una punta di rammarico, che si fosse pentita della notte precedente ?
Cercò di capirlo subito, pretendendo le sue labbra morbide, accarezzandole il corpo rendendo i tocchi sempre
più arditi.
Oscar rispose a quei contatti abbandonandosi al piacere con sottomissione ma Alain, aveva in serbo per lei
qualcosa di nuovo, rimanendo disteso, facendo decidere a lei il ritmo degli affondi, cosa che intimorì Oscar.
Alain l' aiutò prendendola per le natiche, sollevandola ed abbassandola quel tanto da infiammarla per dare
il via ad un moto continuo e sensuale.
Nessun dubbio per Oscar, Alain era un amante decisamente esperto che sapeva donarle un piacere infinito,
le sue mani grandi, quasi paradossalmente, si muovevano sapientemente con dolcezza, come stessero
sfiorando qualcosa di fragile e prezioso.

- " Alain cosa mi devo aspettare da te ? Seguiterai con le tue avventure a scopo sessuale ? " - 
gli chiese Oscar a bruciapelo dopo l' amore,
- " Sono stato uno stupido ed ho agito con leggerezza che non mi appartiene più ! Perdonami, ti giuro che non
ricadrò più in errori simili perchè ci tengo moltissimo a te. Le cose che davvero voglio è poterti rimanere
accanto, renderti felice e crescere insieme Isabeau." - 
rispose Alain con umiltà,
- " C' è ancora una cosa che devo confessarti : la sera della festa sono andato alla locanda, ho bevuto tanto da
stordirmi... " -
- " Alain non voglio ascoltare ! " - 
affermò risoluta Oscar,
- " Sono andato in stanza con due prostitute ... " -
confessò ugualmente e lei, sgranando lo sguardo, rimase inorridita al punto di alzarsi e vestirsi in fretta senza 
guardarlo,
Lui fece altrettanto e raggiungendola seguitò il suo racconto, 
- " Quando hanno iniziato a toccarmi, le ho fatte uscire perchè avevo capito Oscar : l' unico contatto che desidero
è solo con te. " - 
Le prese le mani adagiandovi dei teneri baci sui dorsi e lei lasciò fare, rassicurata da quelle parole.
Furono interrotti dal ripetuto bussare all' ingresso,
- " Devono essere tornati Rosalie e Bernard. " - 
affermò Oscar scendendo la scala ma fu colta di sorpresa nel vedere Paul, il custode della casa padronale di
famiglia,
- " Madame  un uomo è venuto a cercarvi poco fa, non indossava divise militari, si riparava il volto con il cappuccio
del mantello. Gli ho assicurato di non avervi vista ad Arras ma non sembrava tipo da lasciar perdere facilmente. " - 
- " Grazie Paul, starò attenta. " - 
e con un sorriso lo congedò visibilmente turbata.

                                                                                     **********

Dalla strada giunsero Rosalie con Bernard e vedendo Oscar ed Alain che parlavano pacificamente, un sorriso
sincero illuminò il volto della giovane,
- " Oscar sono felice che vi siate riappacificati. " -
affermò Rosalie abbracciandola,
- " Ci siamo chiariti, Alain rimarrà ad Arras. " - 
rispose Oscar .
- " Buongiorno Oscar finalmente vi ho trovata. " -
La voce conosciuta fece trasalire la donna che istintivamente si protese nel farsi scudo per Rosalie.
L' uomo tolse il cappuccio del mantello svelando il volto pallido, leggermente sofferente, incorniciato dai
lunghi riccioli castani,
- " Girodelle cosa volete ? " - 
gridò Oscar in preda alla rabbia.
Alain uscì con Isabeau in braccio, osservando il conte inchinatosi ad Oscar,
- " Non sono più un soldato di Sua Maestà il Re, sono stato radiato dal Generale Buillè a causa della missione
che ho fallito, quella di consegnarvi al Tribunale Militare. " - 
dichiarò Girodelle sommessamente,
- " Suppongo desideriate vendetta ! " - 
affermò piccata,
- " Vi sbagliate, vi ho cercata ovunque con l' unico scopo di chiedervi perdono ! " - 
rispose tenendo la testa china,
- " Cosa ti fa pensare che possiamo fidarci di te ? " - gli chiese sprezzante Alain,
- " Hai ragione Soisson, porgo le mie scuse anche a te. " - 
- " Per avermi quasi ammazzato ? " - 
rispose Alain con un sorriso sarcastico e Girodelle rialzandosi, guardò Oscar e con sincerità le disse :
- " La mia famiglia mi ha diseredato per la vergogna, ho perso ogni titolo e dignità e lo sopporto come giusta
punizione perchè ho peccato di presunzione, la gelosia che nutrivo nei vostri confronti mi ha accecato ed ho
compiuto un atto ignobile nell' ostinarmi a volervi consegnare. " - 
Girodelle si mise una mano sul cuore socchiudendo gli occhi, 
- " Posso sopportare di aver perduto la carriera militare, il prestigio e le mie proprietà ma non posso vivere col
rimorso del male che vi ho procurato ! Madame Oscar, perdonate questo vile uomo che ha già perduto molto ? " -
- " Victor Girodelle, sono sinceramente dispiaciuta per ciò che vi è capitato, credo nella vostra sincerità ed in 
nome della nostra antica amicizia, vi concedo l' uso esclusivo della depandance della casa padronale dei Jarjayes.
Riferite al custode che siete mio ospite. " - 
decise Oscar in moto di compassione e l' uomo, rinfrancato dalla generosità che gli veniva offerta nonostante
tutto l' abbracciò,
- " Oscar ho sempre saputo di questa vostra generosità ma non crediate che vi abbia cercata per chiedervi aiuto
seppur la mia situazione mi costringa ad accettarlo. Vi sono immensamente grato ! " - 
- " Vi prego Girodelle... " - 
chiese Oscar divincolandosi dall' abbraccio indesiderato.
- " E questa è vostra figlia ? " - 
chiese spostando l' attenzione verso Isabeau,
- " Assomiglia molto al vostro Andrè. " - 
dichiarò.
Alain osservò tutta quella scena grottesca tenendo un sopracciglio sollevato.
A lui non era mai piaciuto il conte, dalla prima volta che lo aveva conosciuto all' Accademia Militare.
Troppo sicuro di sè, con quell' aria efemminata che gli dava il voltastomaco e quando si presentava in caserma 
per riaccompagnare a casa Oscar, il disgusto era aumentato, in parte dovuto al fatto che Oscar era la donna 
amata da Andrè.
Adesso poteva ammettere a se stesso che Girodelle gli suscitava gelosia sia perchè aveva avuto la possibilità
di intraprendere la carriera militare alla quale aveva lui stesso aveva ambito ed il suo titolo gli permetteva di aspirare 
alla mano di Oscar.
- " Povero Girodelle, dev' essere dura per lui doversi adeguare ad una vita comune e modesta. " - 
disse Rosalie nel vederlo allontanare,
- " Con tutta la puzza sotto il naso che aveva, un sano e corroborante bagno nella realtà, non può fargli che bene! "- 
sentenziò Alain con l' immancabile sarcasmo,
- " Direi che stavolta hai proprio ragione. " - 
concluse Oscar con una sonora risata.
- " Oscar con tutta questa confusione mi sono scordata di consegnarvi questa lettera di vostra madre. " - 
disse Rosalie consegnandole la lettera.

                                                                                   *********

21 Dicembre 1790

L' Autunno lasciò il passo all' inverno, la casa padronale era stata riaperta per ordine del Generale che
organizzò il pranzo di Natale ad Arras.
Attraverso la corrispondenza con la moglie, era venuto a conoscenza dell' ultimo colpo di testa della figlia
che, disibbedendo ai suoi ordini, era voluta rimanere in Francia con il soldato Soisson.
Non aveva ancora raggiunto Oscar, non ne aveva avuto la forza, quella figlia, l' ultima, quella che maggiormente
aveva assolto le sue aspettative, era cambiata.
La donna da sempre soffocata sotto la divisa militare, improvvisamente si era ribellata imponendosi nella vita 
anaffettiva che da sempre aveva condotto, portandola a trovare l' amore in un uomo di rango inferiore al suo.
Adesso era semplicemente una donna, col nome da uomo, era una mamma bellissima nel fiore dei suoi 
prossimi trentacinque anni.
C' era un uomo accanto a lei, aveva rinunciato a trasferirsi in Inghilterra per averlo accanto, un altro uomo di
rango inferiore, la storia dunque si ripeteva ?
Cosa univa i due, reciproca stima o qualcosa di più ?
Nel frattempo madame Marguerite e Nanny erano già arrivate ad Arras e sovente facevano visita ad Oscar ed 
Isabeau.
Il Generale attendeva la figlia col suo seguito per il giorno di Natale e sommato al disagio che si prestava ad 
affrontare, si sommava la presenza indesiderata di Girodelle nella depandance.
- " Le decisioni di Oscar stanno mettendo a disagio tutta la famiglia ! " - 
brontolò con la moglie,
- " Dovreste accettare la sua nuova vita invece, per la serenità di tutti. " - 
- " E cosa dovrei fare durante il pranzo di Natale, sollevare il calice e brindare ai tre uomini di mia figlia ? Il defunto
padre della bambina, il mancato promesso sposo e l' amante ? Degna follia di Versailles ! " - 
sentenziò piccato,
- " Non dite così Renier, nostra figlia sa quel che fa e sono certa che non sarà motivo di vergogna per la nostra 
famiglia. " - 
- " Ma chi è questo Soisson ? " - 
- " Da quello che ho potuto conoscerlo è un uomo leale e sincero, gli dobbiamo la vita di nostra figlia e vuole
molto bene ad Isabeau. " - 
rispose madame Marguerite,
- " Ma non è nobile ! " - 
- " Renier caro, vi invito a rivedere le vostre opinioni, la Francia sta cambiando, non credete forse anche voi 
che Oscar ed Isabeau sarebbero più al sicuro accanto ad un uomo del popolo ? " - 
rispose dolcemente madame Marguerite,
- " Come sempre la vostra saggezza impone di riflettere, mia cara moglie. Potrebbe essere una buona strategia." - 
dichiarò il Generale baciando la mano della consorte,
- " Non cambierete mai ! " - 
concluse madame Marguerite con un sorriso.

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


capitolo 10

Erano trascorsi oltre due mesi dalla loro notte di passione e con l' arrivo di Bernard, Rosalie all' oscuro della relazione 
tra Oscar ed Alain, aveva seguitato nel dividere la stanza con la donna.
Alain aveva accettato di buon grado quel rapporto clandestino che Oscar seguitava nel voler mantenere, accontentandosi di qualche bacio rubato, magari dietro casa, lontano da occhi indiscreti, la baciava con foga.
- " Mi manchi da impazzire ! " - 
le disse affondando il volto trai capelli dorati,
- " Non faccio che pensare a noi tutte le notti. " - 
e guardandolo negli occhi, Oscar vi scorse la tenerezza alla quale non aveva mai saputo rinunciare.
Aveva trascorso questi mesi angustiata nella più totale confusione.
Ripensando spesso alle ore di estrema follia che l' avevano vista perdersi, corpo e mente , in un altro uomo puntuale insorgeva il senso di colpa verso Andrè, considerato ancora l' unico amore della sua vita.
Perchè nella sua mente Alain rimaneva comunque l' altro, benchè Andrè fosse morto da tempo e non si capacitava di aver ceduto a certi impulsi sessuali.
Con Alain era stato bellissimo, perfetto ed ogni qualvolta il ricordo s' insinuava nella sua mente, un brivido liquido la 
trascinava vicino all' estasi, portandola a desiderarlo come la più abbietta delle mogli infedeli.
Rosalie gli aveva sorpresi abbracciati quella sera e benchè Oscar si fosse scostata dall' uomo, l' aria sognante di Alain,
non dissipava alcun dubbio sulla natura del sentimento che legava i due.
Anche Bernard l' aveva capito da tempo, del resto Alain era come un libro aperto per lui.

                                                                                                *********

Girodelle dimorava nella depandance della casa padronale dei Jarjayes già da due mesi approffittando della generosità
di Oscar che aveva messo a suo servizio una giovane cameriera nativa del luogo.
Il bel conte non era indifferente all' avvenenza della ragazza castana dai grandi occhi scuri e più volte si era intrattenuto
in sua compagnia in biblioteca, raccontandole della sua vita trascorsa ai tempi d' oro di Versailles.
Elise aveva imparato a leggere e, nelle lunghe giornate invernali, aveva conosciuto le grandi opere dei filosofi greci ed 
arrossiva ogni qualvolta notava lo sguardo di Girodelle posato su di sè.
Rassegnatosi alla nuova vita, aveva rinunciato alle formalità, ritenendisi al pari di Elise, ragazza allegra e solare, a tratti
timida che, rimasta orfana in tenera età, era stata accolta dai Jarjayes come aiutante della governante e proprio alla vigilia di Natale, Girodelle la mise al corrente della sua scelta:
- " Dolce Elise è mio desiderio chiederti in moglie a madame De Jarjayes ma solamente se anche tu mi vuoi. " - 
le chiese trattenendole la mano, posandovi un lieve bacio,
- " Oh Victor speravo tanto me lo chiedessi ma non possiamo rimanere ospiti in questa casa. " - 
rispose lei al settimo cielo,
- " Ho già pensato a tutto, ho trovato lavoro come insegnante, appena potremo permettercelo compreremo una piccola 
casetta tutta nostra. " - 
in preda all' entusiasmo Elise si alzò in punta dei piedi ed affondando le braccia trai morbidi capelli ondulati dell' uomo,
con audacia lo baciò sulle labbra.

                                                                                                **********

Natale 1790

Fortunatamente per tutti, il pranzo natalizio si svolse nella più totale tranquillità, senza commenti sgraditi e senza brindisi
inopportuni tanto temuti da madame Marguerite.
terminato il pranzo, i commensali si accomodarono nel salotto intenti a sorseggiare del buon brandy quando Bernard, 
richiamando l' attenzione dei presenti, sollevò il calice, 
- " In questa lieta occasione del Santo Natale ed il compleanno della nostra amatissima Oscar Francois, vi chiedo di 
brindare alla nostra felicità. " - 
e cingendo la moglie concluse : 
- " Siamo in attesa del nostro primo figlio. " - 
Rosalie felice abbassò lo sguardo arrossendo mentre l' applauso generale riempì la stanza.
Erano tutti rilassati e felici quando Alain osò, prendendo la mano di oscar, si inginocchiò umilmente, 
- " ho immaginato molte volte questo momento e credo non ci sia situazione più adatta, se non alla presenza delle persone
che più ti sono care : madame Grandier mi concedete l' onore di essere mia moglie ? " - 
Improvvisamente il silenzio colmò l' aria lasciando in trepida attesa tutti i presenti quando, tra lo stupore generale, Oscar a
fil di voce rispose : 
- " Alain io...no...non potrei mai ! " - 
Tutti gli sguardi erano puntati sulla coppia, Oscar con gli occhi bassi spostati a lato ed Alain improvvisamente impallidito.
Ferito nell' orgoglio, si rialzò sfoggiando uno dei suoi sorrisi più fasulli ed uscendo dalla stanza disse : 
- " Non importa, scusa se ti ho messa a disagio. Vado a prendere dell' altra legna oer il camino. " - 
Incurante degli sguardi puntati su di lei, uscì rincorrendo Alain.
Nel suo intimo sentiva di averlo ferito, in qualche modo umiliato e, benchè non avesse risposte chiare, voleva fornirgli 
una qualche spiegazione per il suo rifiuto.
Lo trovò nel fienile, aggrappato alla scala di legno, con la testa appoggiata tra le braccia.
Ad Oscar mancarono le parole, avrebbe voluto confortarlo e soffriva nel leggere la sofferenza in quegli occhi fissi nel vuoto.
- " Abbiamo fatto l' amore, avevi detto di amarmi ! " - 
esordì con vice incolose senza guardarla,
- " Mi dispiace. " - - " Non ci posso credere ! Mi hai preso in giro ! Avevi detto di tenere a me invece...mi hai solo scopato ! " - 
affermò contrito in una risata isterica,
- " Non è così Alain e lo sai. " - 
rispose Oscar con le lacrime agli occhi,
- " Allora perchè non vuoi sposarmi ? Non sono abbastanza importante per te, questa è la verità ! Dannazione Oscar perchè
non mi hai lasciato tornare a Parigi ? " - 
- " Perchè non voglio lasciarti, io... ti amo Alain ! " - 
affermò d' un fiato Oscar aggrappandosi alla sua giacca all' altezza del petto,
- " Allora qual' è il problema ? Io non riesco a capirlo ! " - 
le  chiese in tono pacato,
- " Non ti sarà semplice da accettare ma io amo ancora Andrè ! Vi amo entrambi anche se non dovrebbe essere possibile 
e questo senso di colpa mi fa impazzire ! " -
e scoppiò a piangere.
Alain la strinse forte tra le braccia,
- " Amore mio sono sempre ottuso, sono saltato subito a delle conclusioni errate, perdonami. " - 
- " Sono proprio le tue imperfezioni ciò che più amo di te. " - 
le disse fissandolo in quegli occhi scuri colmi d' amore incondizionato per lei,
- " Riportami a casa Alain. " - 
gli chiese e, senza indugi, s' incamminarono abbracciati lungo la via.
Stretta a quell' uomo grande e muscoloso, Oscar si sentì sicura, protetta ed amata.

Giunsero a casa ed una volta acceso il candelabro a quattro bracci, Oscar, avvicinandosi a lui, iniziò a cercarlo con le labbra delicate ma impertinenti.
Alain colto dalla passione, senza staccarsi dalle labbra, la sollevò adagiandola sul tavolo dove le ultime distanze si
annullarono,
- " Alain fai l' amore con me. " - 
un sussurro trai sospiri,
- " Sei la persona più preziosa per me, ti amo da star male ma non è giusto. " - 
la guardò dritta negli occhi,
- " Sei una creatura pura, divina, non è giusto così... non prenderlo come un ricatto ma la prossima volta, desidero farlo
come si deve, come tuo marito. " - 
le rispose tra un bacio e l' altro.
Le gambe che gli cingevano i fianchi si allentarono come la stretta delle braccia, particolare che non sfuggì ad Alain che
notando l' espressione delusa della donna, prese la sua decisione :
- " Al diavolo ! " -
imprecò prendendola in braccio con uno scatto,
- " Prendi il candelabro...per una volta che intendo fare le cose per bene.... " - 
la rimproverò con severità fasulla.
Fecero l' amore a lungo con passione e dolcezza ed alla fine Oscar si appisolò stesa sul fianco.
Alain l' aveva colta come un fiore fragile e delicato, con un coinvolgimento che mai avrebbe creduto di provare.
Adesso l' ammirava nel suo sonno tranquillo mentre la timida luce della luna, si rispecchiava in quei lineamenti terrei.
Quant' erano lontani quei pensieri osceni che s' insinuavano nella mente ai tempi della caserma, ammirare le sue gambe 
slanciate divaricarsi per salire in groppa al cavallo...
- " Vorrei tanto dei figli da te. " - 
un pensiero formulato a voce alta che ridestò Oscar dal sonno leggero,
- " Non sarò troppo vecchia ? " - 
e voltandosi verso lui, gli donò un sorriso appena accennato,
- " Scusa ti ho svegliata. " - 
- " Vorrei anch' io dei figli da te. " - 
rispose soffocando l' emozione mentre Alain le baciava la spalla.
- " Ma se ci sposiamo, che ne sarà di Isabeau ? " - 
chiese quasi con timore,
- " Lei è già mia figlia e si chiamerà Isabeau Grandier De Soisson... è giusto mantenga anche il nome di Andrè. " - 
- " Lo vorrei davvero un futuro con te, ora mi è tutto più chiaro ma come potrei farlo senza deludere mia madre, Rosalie e Nanny? " - 
Alain l' abbracciò da dietro e con voce suadente le disse :
- " Ti capisco amore mio e ti aspetterò per tutto il tempo che sarà necessario a far chiarezza nella tua vita. Sarò sempre
qui al tuo fianco, per me tu sei già mia moglie. " - 
Oscar baciò l' arto dell' uomo.
Alain attese che il suo amore si addormentasse e poi sarebbe tornato nella sua stanza prima dell' arrivo dei cognugi 
Chatelet.

Bernard e Rosalie tornarono a notte fonda trovando i due seminudi addormentati,
- " Spero tanto che Oscar riesca a mettere da parte il senso di colpa e dia ad Alain una possibilità per renderla felice. " - 
mormorò Bernard mentre Rosalie raccoglieva la sua camicia da notte per ritirarsi nell' altra stanza.


                                                                                                  **********

26 Dicembre 1790

- " Oscar non vorrei intromettermi nella tua vita, ma sei sicura di non volere accettare la proposta di Alain ? " - 
affermò madame Marguerite nel salone della casa padronale,
- " Oscar cara, hai portato tanta gioia al mio povero Andrè ma sei giovare per portare il lutto tutta la vita. Sono certa che lui ti vorrebbe vedere felice. Pensa anche alla tua bambina. " - 
- " Ma io amo ancora Andrè. " - 
rispose Oscar sconsolata chiudendo gli occhi,
- " E lo amerai per sempre bambina mia, anche attraverso Isabeau. Non mancherai di rispetto alla memoria di Andrè se 
ti risposi. " - 
le sussurrò la madre,
 - " Hai la nostra benedizione bambina. " - 
affermò Nanny asciugandole le lacrime con le mani.
Quella mattina Oscar si era svegliata nel caldo abbraccio di Alain e fu immediaramente colta dall' imbarazzo, avendo
capito che la relazione tra lei ed Alain era stata scoperta dai cognugi Chatelet.
Senza proferir parola con Rosalie, era tornara dalla madre per riprendere Isabeau e non si aspettava che le donne avessero
a cuore caldeggiare il possibile matrimonio tra lei ed Alain.
Il Generale non si era scomposto se non per dirle : 
- " Oscar figlia mia, vivi la tua vita come meglio ti aggrada, che sia ad Arras oppure a Londra, con Alain Soisson o meno e 
sii felice. " - 
Tornò a casa col cuore più leggero e raggiungendo Alain nel cortile retrostante, con Isabeau in braccio gli disse solamente :
- " Alain...sì ! " -
L' uomo le corse incontro stringendole entrambe.

                                                                                                     *******

30 Marzo 1791 

Epilogo

La situazione in Francia peggiorava di giorno in giorno tanto che neppure Arras era più un luogo sicuro.
Girodelle con la moglie Elise si erano trasferiti in Belgio qualche settimana prima, in attesa di tempi migliori.

La nave salpata da Le Havre qualche ora prima, stava per raggiungere le coste britanniche ed un pizzico di tristezza velò
lo sguardo di Oscar intenta ad osservare le spiagge sabbiose del Paese estero.
Aveva lasciato la sua terra nativa, lasciandosi alle spalle la vita trascorsa con Andrè che riposava in un grande cimitero 
Parigino.
Teneva Isabeau per mano, i suoi passi incerti incutevano ancora timore alla madre,
- " Siete pronta all' attracco madame Grandier De Soisson ? " - 
le chiese con tenerezza il marito.
Adesso portava un nome importante a ricordo degli amori incancellabili che convivevano indissolubilmente nel suo cuore.
- " Non del tutto ma mi ci abituerò. " - 
sorrise Oscar.
- " Tra poco andrò ad avvisare Rosalie e Bernard di prepararsi a sbarcare. " - 
affermò Alain.
Lo sciabordio della nave e lo stridore dei gabbiani fendeva l' aria ed un ricordo passato fece capolino nella mente di Alain :
la fresca spiaggia della Normandia, testimone della nascita del loro amore, tra un passato devastante ed un futuro incerto.
- " Ricordi Oscar quando giungemmo a Le Havre lo scorso anno ?  Avevo sempre pensato di averti salvato la vita. " - 
disse Alain,
 - " Ed è così, mi hai dato la forza di continuare a vivere, lottare ed accettarmi come madre. È solo grazie a te che ho ritrovato la mia anima, " - 
- " Ti sbagli Oscar, sei stata tu a salvare me *, senza di te mi sarei perduto tanto tempo fà. " - 
le sussurrò all' orecchio abbracciandola da dietro mentre le mani accarezzavano delicatamente il ventre, custode di un 
dolce segreto,
- " Presto saremo al sicuro in Inghilterra mia dolce moglie, mia adorata Lady Oscar. " - 

Fine

* Frase rubata al film " Screek e vissero per sempre felici e contenti "

Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno seguito questa ff e che in qualche modo ha regalato emozioni.  
 
 

 

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