La vespa e il calabrone di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Amore e follia ***
Capitolo 2: *** Cap.2 The true ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Ricchezza ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Il veleno della vespa ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Guerra ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Preparandosi al lieto evento ***
Capitolo 7: *** Cap.7 La figlia della vespa ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Amore e follia ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Pairing:
CrossHope
Prompt:
Ambizione
Cap.1 Amore e follia
La luce delle lampadine illuminava il
laboratorio.
“Perché tuo
padre non vuole dirmi la verità. Io odio dover
vivere nella menzogna” ringhiò Cross. Si
portò la mano al viso e digrignò i
denti, sentendo una fitta all’altezza del petto.
Sgranò gli occhi e tirò una
manata al tavolo di ferro davanti a sé. Hope
sentì il rimbombo metallico
risuonare nella stanza e avanzò.
“Mio padre teme la tua
ambizione” gli disse. Si portò una
mano al fianco e con l’altra si accarezzò la
spalla ossuta. Cross espirò
rumorosamente.
“A proposito di questo
… Odio il fatto che non faccia altro
che mandarmi nelle succursali della sua fabbrica. Non si fida di me,
delle mie
doti, di quello che sono” sibilò. Hope
espirò rumorosamente ed incrociò le
braccia al petto.
“Lui è rimasto
bloccato nel passato. Tu sei ambizioso,
guardi al futuro. Ovvio che ti allontani” ribatté.
Le iridi di Cross divennero
liquide.
“La verità
è che in me vede la follia che ha colpito lui
sotto altre forme, ma non si rende conto che l’insania deriva
dalla reclusione”
ribatté. Si voltò verso Hope e fece un passo
verso di lei. Hope ghignò.
“Poverino, costretto a
occuparti delle fabbriche in mezzo
alla campagna. Ho notato che hai finito per odiare contadini e animali
da
cortile” disse ironica. Cross inarcò un
sopracciglio e si deterse le labbra con
la lingua.
“Lo hai dedotto dal fatto
che uso belanti e sporche pecore
nei miei esperimenti?” chiese sibilando. Hope
indurì lo sguardo, socchiuse le
labbra e gli si mise di fronte, guardandolo negli occhi.
“Già, ti meriti
qualcosa più di classe” mormorò con
tono
gelido. Cross sorrise e il proprio battito cardiaco accelerò.
“Ad esempio?”
domandò.
Hope socchiuse gli occhi e
piegò di lato il capo, facendo
ondeggiare il caschetto di capelli neri. Avanzò verso di
lui, gli mise le mani
sulle spalle e gli sorrise.
“Ad esempio me.”
sussurrò seducente. Cross sorrise, le prese
il mento con la mano e piegò il capo in avanti.
“Oh, tesoro. Non
c’è dubbio che tu sia di classe e un uomo
ambizioso come me non può farsi sfuggire una simile
opportunità” ribatté. Piegò
a sua volta la testa e la baciò.
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Capitolo 2 *** Cap.2 The true ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Pairing:
Cross\Hope
Prompt:
calabrone, vespa
Cap.2 The true
“Ti rendi conto?! Mi ha
nascosto una tuta che apparteneva a
mia madre per tutti questi anni!” gridò Hope.
Tirò un pugno al sacco da box
davanti a sé, facendo cigolare le catene che lo tenevano.
Cross accavallò le
gambe e appoggiò la schiena contro il sedile della poltrona.
“Ha mai fatto altro che
tenerci segreti?” chiese. Hope
digrignò i denti e piegò in avanti il capo, la
frangetta mora le finì davanti
al viso.
“Però non li
tiene a quel deficiente convinto di averti
ucciso. Preferisce uno scialbo plebeo a sua figlia”
soffiò. Cross sospirò e
congiunse i polpastrelli delle mani.
“Quell’idiota di
Scott credeva davvero che non avessi creato
una soluzione per la miniaturizzazione infinita. Era ovvio che le
difficoltà
del restringimento ci fossero perché era già
inserita la potenzialità dell’ingigantirsi
per uscire dalla dimensione elementare” mormorò.
Hope diede un altro paio di
pugni al sacco, facendolo ondeggiare davanti a sé.
“Già, mi sono
sorpresa che anche lui si sia salvato. Questo
non era previsto” ribatté gelida. Sulla parete
alle sue spalle si arrampicarono
una serie di formiche soldato. Cross alzò la testa e
guardò il soffitto.
“Poco importa. Mi considera
scomparso per sempre, questo è
l’importante”
ribatté. Hope si allontanò dal sacco, raggiunse
una sedia e prese un asciugamano
appoggiato di sopra.
“ In quel mondo
… Hai trovato mia madre?” domandò. Si
deterse il sudore che le scendeva lungo il viso. Cross
abbassò il capo e le sue
iridi divennero liquide.
“Mi dispiace amore, ma non
ci sono riuscito. Non temere,
però, ormai tuo padre ha tutti i dati necessari per tirarla
fuori” ammise con
voce roca. Hope si diresse verso di lui.
“Speriamo”
mormorò. Si sedette sulle gambe del fidanzato,
mettendosi l’asciugamano dietro il collo e sulle spalle.
“Lo sai che da Wasp sei
davvero bellissima? Troppo, per
lasciarti in pasto a una semplice formica” le
sussurrò seducente Cross,
accarezzandole il viso.
“Vespa e Calabrone suona
decisamente meglio” mormorò Hope.
Si piegò in avanti e gli baciò la fronte spaziosa
priva di capelli.
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Capitolo 3 *** Cap.3 Ricchezza ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Pairing:
Cross\Hope
Prompt:
seconda occasione
Cap.3 Ricchezza
Le ali di Wasp fremettero, la
minuscola figura si lasciò
cadere all’indietro volando. Una serie di gigantesche
formiche soldato facevano
scattare le tenaglie volando in circolo intorno a lei.
Allungò le braccia sotto
la testa, la nuova tuta le aderiva al corpo esaltandole le figure. Un
paio di
zampette gialle e nere la afferrarono al volo. Il Calabrone la
adagiò in piedi
davanti a sé. Hope sorrise e si voltò, la figura
del suo casco si rifletteva
nei vetri gialli di quello di lui. Cross prese le mani di Hope tra le
sue, le
sorrise da dietro il casco e socchiuse gli occhi.
“Io sono la croce, tu la
speranza. Sei la mia possibilità di
redenzione” le mormorò.
“Anche tu sei la mia
seconda occasione” ribatté Hope. Liberò
le mani da quelle di lui.
“Cos’hai
intenzione di fare? Ormai la fabbrica è perduta,
mio padre non mi darà un soldo e il suo impero è in
rovina” spiegò. Passò la mano
guantata sul petto muscoloso della tuta di lui, sopra le cellette
gialle che
assorbivano la luce solare.
“L’Hydra ha
qualcosa di mio, non mi hanno pagato, è giusto
che io vada a riprendermi il prodotto” ribatté. Si
tolse il casco con le
zampette superiori della tuta, la parte aguzza rifletteva la luce del
sole. Le
varie formiche giganti scorrazzavano intorno a loro, sollevando un
polverone di
terra.
“Già che siamo
lì, possiamo anche farci dare gentilmente i
loro soldi. In fondo, un’organizzazione quasi del tutto
smantellata da un
ridicolo uomo con calzamaglia e coperchio di spazzatura colorata, non
si merita
la ricchezza. Non trovi?” domandò. Hope
ridacchiò ed annuì.
“In fondo così
aiutiamo anche Ironman. Mio padre lo odia e
il nemico del mio nemico è mio amico”
sussurrò. Cross si piegò in avanti e le tolse
il casco.
“Chi ha detto che la
seconda occasione non ti può permettere
di vivere sulle coste di qualche isola tropicale?”
domandò. Hope lo baciò.
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Capitolo 4 *** Cap.4 Il veleno della vespa ***
Ringrazio anche solo chi legge
Partecipa alla fanfiction challenge:
Prompt:
Tecnologia
Cap.4 Il veleno della vespa
“La tecnologia
dell’Hydra mi ha davvero deluso” si
lamentò
Cross. Socchiuse gli occhi ed osservò Hope seduta davanti a
lui. La giovane
donna si accarezzò il grembo rigonfio.
“Gliel’abbiamo
proprio fatta. In fondo, la loro testolina
era più piccola di quella di una formica” disse.
Il vento che entrava dalla
finestra faceva ondeggiare i suoi corti capelli neri e le faceva
aderire al
corpo la camicia da notte rosa che indossava. I disegni floreali del
vestito di
Hope brillavano illuminati del sole. Le tendine
dell’appartamento oscillavano,
lasciando intravedere il mare oltre le finestre. Cross si
alzò dalla propria
sedia e raggiunse quella a dondolo della donna. Afferrò lo
schienale,
fermandola dal dondolare e si piegò in avanti.
Baciò il collo di Hope,
facendole il solletico. La donna ridacchiò e
allungò la mano, accarezzandolo.
“Non si aspettavano che una
donna incinta fosse pericolosa
in battaglia” sussurrò.
“Non avevano solo la
tecnologia di scadente se hanno
sottovalutato il veleno di una vespa” rispose lo scienziato.
Accarezzò il
pancione della donna e socchiuse gli occhi.
“Affrettati a nascere
piccolino” bisbigliò.
“O piccolina”
ribatté Hope.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Guerra ***
#prayforparis. Ho scritto questo per metabolizzare la strage di Parigi
Partecipa alla fanfiction challenge:
Prompt:
Tradimento
Cap.5 Guerra
Hope
guardò il diamante sopra il suo anello dorato e sorrise.
Alzò la mano dalle dita affusolate e la mise in controluce
davanti alla
finestra, osservando la pietra brillare illuminata dalla luce del
tramonto.
“Decisamente
ho un marito di classe” si vantò.
Sentì
delle voci provenire nella stanza accanto, abbassò il
braccio e si diresse verso di esse. Raggiunse la porta socchiusa, la
aprì ed
entrò raggiungendo il marito. Si sedette sul divanetto di
bambù accanto a lui e
si voltò verso la televisione. Vide una serie di immagini di
esplosioni,
seguite da immagini di transenne e di persone che correvano.
“Del
finimondo in Africa hanno parlato decisamente meno di
quanto avrebbero dovuto, ora, invece, è il panico”
spiegò Cross. Unì le mani
sotto il mento e socchiuse gli occhi. Hope gli appoggiò la
testa sulla spalla,
rabbrividendo.
“Cosa
sta succedendo?” chiese. Le iridi di Cross brillarono di
riflessi argentei.
“C’è
una guerra civile in America. Se ci avessero scoperto ci
avrebbero chiamati traditori, ma ora chi veramente si sta macchiando di
tradimento sta uscendo allo scoperto” sussurrò.
“Una
guerra civile?” bisbigliò Hope. Sgranò
gli occhi vedendo
AntMan correre sullo schermo davanti a una parete squarciata.
“Quello
è Scott” sussurrò. Cross
corrugò la fronte e un rivolo
di sudore gli scese lungo la fronte.
“Come
sempre dalla parte di chi sembra essere il buono, di chi è
convinto di avere ragione. Non si rendono conto che se adesso vince
quel
pagliaccio di Capitan America, l’intera nazione
avrà perso” disse. Hope gli
cinse il braccio e se lo portò al petto.
“Vuoi
tornare? Vuoi fare qualcosa?” chiese. Cross
abbassò lo
sguardo, voltandosi verso di lei e gli accarezzò il ventre
rigonfio.
“Ho
una famiglia da proteggere” ribatté.
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Capitolo 6 *** Cap.6 Preparandosi al lieto evento ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo:
Angel - Theory of a deadman
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
Cross\Hope
lezione/i
di meditazione
Cap.6 Preparandosi al lieto evento
“Pensi
che io sia in grado di andare a delle lezioni di meditazione in
questo momento?” chiese Hope. Cross la avvolse tra le proprie
braccia all’altezza
delle spalle e le baciò la testa sui capelli corvini.
“Devi
pur imparare la respirazione per il parto” le
sussurrò.
“Non
trovo di classe andare a quelle specie di ridicole
preparazioni da ospedale” brontolò la giovane. I
capelli a caschetto le
solleticavano il collo. Si deterse le labbra con un fazzolettino.
“E
se mi venisse da vomitare proprio mentre sono lì? Sarebbe
imbarazzante … per non parlare di come sarà
vestita quella gentaglia” si
lamentò. Cross ridacchiò e la cullò
contro il proprio corpo.
“Devi
far venire gli anticorpi contro i plebei a nostro figlio”
la stuzzicò. Le iridi di Hope brillarono e socchiuse le
labbra pallide.
“Forse
la meditazione mi aiuterà a sopportare gli altri
partecipanti” sussurrò Hope. Cross
abbassò le mani fino al ventre rigonfio e lo
accarezzò.
“Il
dottore presto verrà sull’isola, finalmente
sapremo di che
sesso è” bisbigliò.
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Capitolo 7 *** Cap.7 La figlia della vespa ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta
sentendo:https://www.youtube.com/watch?v=HRqXiD15sgw&feature=push-u&attr_tag=SQ5QzdaochdHGLJm-6.
Cap.7 La figlia della vespa
Cross sorseggiò il
bicchiere di vino rosso rubino, sembrava
brillare nella penombra. Era affacciato dalla finestra, il corpo gli
premeva
contro il davanzale. Chiuse gli occhi e inspirò, il vento
gli sferzava il viso
e la testa calva, facendolo rabbrividire.
“Amore” si
sentì chiamare. Finì il contenuto del bicchiere e
lo appoggiò sul davanzale, allontanandosi.
Si voltò e
guardò Hope, le sorrise guardando la piccola tra
le sue braccia.
“La nostra regina come
sta?” domandò. Guardò la piccola,
teneva il labbro sporto in fuori, gli occhi assottigliati e le braccia
incrociate al petto.
“Non vuole ancora andare a
dormire” spiegò la donna.
“La maestra mi limita. Oggi
volevo disegnare, papà” si
lamentò la piccola.
Cross fece una risata roca e si
piegò in avanti, prese la
bambina in braccio e se la cullò al petto.
“Sei uguale a tua madre.
Una vespa che vuole volare libera e
pungere in libertà.
Ti va se disegniamo
insieme?” propose il genitore.
La bambina gli sorrise.
“Davvero,
papà?” domandò.
“Certo, Hime. La maestra
non comprende l’importanza dei tuoi
desideri. Magari lo andiamo a fare in riva al mare” propose.
“Bello” disse la
bambina. Sgranò gli occhi che le brillarono
e aprì la bocca a o.
“Preparo il
necessario” disse Hope.
< Ancora non ci credo di
essere qui, libera e lontana, in
questo angolo di paradiso.
Alle volte, innamorarsi di un
calabrone è l’unico modo per
trovare la chiave della propria felicità >
pensò.
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