The Mercenary Vampire 2

di Donatozilla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il fratello perduto ***
Capitolo 3: *** Attacco a sorpresa ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era notte, e non si vedeva nessuno per strada. C’era però una macchina che si dirigeva verso il Freddy Fazbear’s Pizza. A guidare l’auto era Alumad il Mercenario Vampiro. Erano passati alcuni anni da quando aveva conosciuto insieme a sua figlia coloro che abitavano dentro il ristorante. Si era fatto nuovi amici… una famiglia… e inoltre si era messo insieme a Puppet, una dolce marionetta di cui si era innamorato sin dal primo momento. Alumad parcheggiò la propria auto nel parcheggio del ristorante. Scese dall’auto dicendo “Finalmente… casa, dolce casa”. Entrò nel ristorante e lì vide Roxy stare seduta su un tavolo. LA ragazza vedendo il padre disse “Papà!” corse verso di lui dicendo “Finalmente sei tornato! Non ti sei fatto vedere da giorni!” “Che ci posso fare?” rispose Alumad facendo spallucce “Il lavoro di mercenario non è così semplice come si pensa” “Alu?” disse una voce femminile che attirò l’attenzione di Alumad e Roxy. I due si voltarono e videro Puppet che correva verso il vampiro con un grosso sorriso sulle labbra. La marionetta abbracciò Alumad che ricambiò subito l’abbraccio. “Come stai Puppy?” “Io bene! Ero preoccupata per te!” “Ehi sai che non c’è bisogno di preoccuparsi per me” rise Alumad. “Comunque esattamente qualche giorno fa sono venuti Elias, Ashes, Ellen, Cristian, Chica e Asriel con i loro figli per l’ultimo giorno di vacanze. Sai volevano incontrarti” “Ehm… cos’hai detto a loro?” “Che eri troppo occupato al lavoro. Ma si sono ripromessi di tornare qui domani per rivederti” “A proposito di lavoro” disse Alumad prendendo dalla tasca alcune banconote e porgerle a Puppet “Ecco qua. I 50.000 dollari che mi hanno dato per il mio lavoro” “Oh” disse Puppet prendendo le banconote “è una cifra molto alta. Chi era il tuo bersaglio?” “Beh…” disse Alumad.

 


Qualche giorno prima…

 


Alumad sfondò la porta di un ufficio e ci entrò. Un uomo graso e pelato, con addosso uno smocking elegante gli puntava contro la pistola e dicendo con tono spaventato “N-non avvicinarti… mostro…” “Io sarei il mostro? Divertente” rise Alumad avvicinandosi ancor di più all’uomo “Sai, un uccellino mi ha dato che tu non sei proprio la bontà fatta persona. Dicono che hai ucciso molte persone, e questo perché loro non hanno potuto pagare la tua egoistica tassa, oppure perhé hanno tentato di ribellarsi” Alumad si spodtò di lato mostrando i cadaveri degli uomini del boss dicendo “Non è stato difficile superarli”. Tirò fuori dalle dita i suoi artigli di adamantio, e l’uomo spaventato gli sparò al petto ben quattro volte. Alumad non si scompose, e le sue ferite si rigenerarono sotto lo sguardo terrorizzato del boss. “Ah sì, mi stavo dimenticando di dirtelo… non posso morire”. Si lanciò all’attacco, e trapassò il petto del criminale facendolo urlare.

 


“Diciamo che era un cattivo ragazzo” disse Alumad ridendo, seguito poi da Puppet e Roxy. Quest’ultima lanciò un sonoro sbadiglio dicendo “Oh beh… credo sia ora di andare a dormire” e si diresse verso la sua camera, appositamente separata da quella di Alumad e Puppet in modo da poterli lasciare nei loro momenti più… ‘intimi’.

 


“Sai mi sei mancato in questi giorni” disse Puppet sdraiata accanto ad Alumad. “Anche tu…” sorrise Alumad a Puppet. Quest’ultima sorrise maliziosa ad Alumad dicendo “Sai… non c’è nessuno che possa disturbarci…” “Tranne Sam e gli altri” corresse Alumad “Che vuoi vengano a disturbarci?” disse Puppet “La porta è chiusa a chiave… quindi…” la marionetta prese Alumad per il colletto e lo avvicinò alla propria faccia sussurrando “Possiamo fare quel che vogliamo…”. Baciò Alumad che ricambio al bacio… nulla poteva rovinare quel momento… “Interrompo qualcosa?” una voce femminile interruppe Alumad e Puppet che si staccarono completamente rossi in viso. “Eeeeeeeeeee… beccati…” dissero in coro i due, pensando che fossero riusciti ad aprire la porta… ma la videro chiusa. Ciò li lasciò basiti: chi aveva parlato dunque? “Io sarei qui” i due si voltarono e videro… uno spirito. Sì uno spirito. Quello di una donna molto giovane, dai capelli neri e che osservava il tutto con le braccia conserte. “Oh dio… un… fantasma?!” disse Puppet sconvolta mentre Alumad sbarrava gli occhi. “N-non posso crederci… Martha?!” “La conosci Alumad?!” chiese Pupet. Alumad con ancora lo sguardo fisso verso lo spirito disse “Sì… lei… è la mia ex moglie” “CHE COSA?!” disse Puppet. “Prorpio io” disse Martha per poi dire “è passato molto tempo, vero Alu?” “Ehm… direi di sì…” disse Alumad alzandosi dal letto insieme a Puppet. “Comunque… Martha lascia che ti presenti…” tentò di dire Alumad ma fu interrotto da Martha che disse “Già la conosco… Puppet giusto?” si avvicinò a Puppet, e quest’ultima imbarazzata disse “Ehm… nessun rancore?” “Di cosa parli?” chiese Martha inarcando il sopracciglio. “Per… ehm… averti fregato Alumad?” “Nah… sta tranquilla” disse Martha sorridendo benevola “Dopo la mia morte, mio marito meritava di mettersi insieme a una donna che lo amasse con tutto il cuore… e tu sei quella donna… humatronica… lasciamo perdere” “Cosa ti porta qui?” chiese Alumad a Martha. Quest’ultima si fece seria in volto e disse “Jake…” “Jake?” ripeté Alumad incredulo. “Alu… Jake è ancora vivo… nostro figlio è ancora vivo”.

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Capitolo 2
*** Il fratello perduto ***


“Jake… ancora vivo?!” disse Alu sbarrando gli occhi. “Jake? Chi è Jake?” chiese Puppet non capendo più nulla. Alumad si voltò verso la marionetta e disse “Jake… è il mio secondo figlio… il fratello minore di Roxy”.

 


Anni fa, Aushwitz…

 


Alumad, Martha e Roxy erano appena arrivati ad Aushwitz. La moglie e la bambina, che aveva 6 anni, piangevano spaventate mentre Alumad stava accanto a loro, abbracciandole. Martha teneva in braccio un bambino di almeno un anno, con qualche ciuffo di capelli biondi. Il piccolo bambino si guardava intorno spaesato e con gli occhi lucidi. Era oramai sul punto di piangere. Uno delle SS si avvicinò alla famiglia con fare minaccioso dicendo “I neonati vengono con noi!” “No la prego!” tentò di dire Martha ma un sonoro schiaffo del soldato le fece allentare la presa sul bambino, e così il soldato prese il bimbo. “Fermo!” urlò Alumad lanciandosi sul soldato, mentre Roxy fissava il tutto terrorizzata. L’uomo però con un singolo pugno colpì Alumad e lo mandò al tappeto dicendo “Noi non accettiamo ribellioni sporco ebreo. Qui voi… siete nulla. Provate a fare un'altra cosa simile e non sarò tanto clemente”. E dopo aver detto ciò il nazista si diresse verso uno dei laboratori, mentre il bimbo piangeva senza sosta.

 


Ora…
Puppet aveva ascoltato il tutto in silenzio, e con la bocca semi spalancata. Alumad guardò poi Martha e chiese “Come? Come fa ad essere vivo? Pensavo che fosse stato ucciso, come facevano con tutti i neonati” “Beh… lo pensavo pure io fino a ieri… finché non ho avvertito la sua presenza… insieme a quelle di altri bambini ebrei di Aushwitz” “Com’è possibile?!” “A quanto pare… hanno fatto esperimenti pure a lui e ad altri bambini… gli stessi esperimenti che hanno fatto a noi. Come è successo a me, alcuni bambini non sono stati fortunati, e gli esperimenti li ha uccisi. Però Jake e gli altri bambini sono sopravvissuti e tutti loro hanno ricevuto poteri psichici, con cui sono in grado di far levitare gli oggetti  e spostarli da una parte all’altra con il solo potere delle mente, e oltre a ciò, come te e Roxy possono invecchiare più lentamente”. Alumad non riusciva crederci: era troppo sconvolgente. Si sedette sul letto mentre Puppet lo guardava preoccupata, mentre Martha si aspettava una risposta. “Non posso crederci…  Jake… è stato vivo per così tanti anni… e ora.. ora lui…” guardò Martha e chiese “Ora dov’è?” “Dopo che i Russi liberarono gli abitanti di Aushwitz” rispose lo spirito “Li trovarono. Tentarono di aiutarli, ma uno di loro aveva un idea ben diversa. Questo soldato russo pensò di poterli usare per gli scopi del suo padrone. Infatti i suoi compagni non sapevano che quel soldato faceva parte di un organizzazione segreta, il cui scopo è quello di conquistare il mondo… il nome dell’organizzazione… è l’Impero Segreto. Questa spia, avvertì i compagni dell’Impero delle presenza di Jake e degli altri… e così sono stati prelevati in modo da essere addestrati e usati come armi. Jake… e gli altri… si trovano nella loro base principale… a 3000 chilometri da qui”. Alumad rimase in silenzio, ancora sconvolto dalla scoperta che suo figlio era ancora vivo. Come l’avrebbe presa Roxy? Guardò poi Martha chiedendo “Da quanto lo sai?” “Da poco… ho avvertito la presenza di Jake… e ho voluto avvertirti…”. Alumad rimase ancora in silenzio. Poi disse “Okay… partirò a cercare Jake… dovrò prima avvertire Roxy… poi partirò… lo riporterò a casa”. Martha guardò semplicemente Alumad, per poi sorridere e dire “Grazie” e scomparve. Nella camera rimasero solo Alumad e Puppet che nel mentre si era seduta accanto a lui. “Ehi…” sussurrò lei attirando l’attenzione del vampiro “Non so cosa si prova… sapere che hai un figlio ancora vivo dopo così tanti anni…” disse Puppet mentre Alumad ascoltava in silenzio “Però…” prese la mano di Alumad e gliela strinse “Vai. Prendi tuo figlio e portalo qui. Io credo in te”. Alumad sorrise leggermente dicendo “Grazie Puppet… ora però… la parte più difficile sarà dirlo a mia figlia”.

 


Roxy nel mentre, era pronta a coricarsi. Fece per sdraiarsi sul suo letto ma qualcuno bussò alla sua porta. Andò ad aprire e si trovò dinnanzi suo padre. “Oh papà. Come mai qu…” non finì di parlare dato che vide lo sguardo serio di suo padre, e chiese “Papà? Che succede?” “Roxy… ti ricordi di Jake? Di tuo fratello?”. Roxy si fece scura in volto e chiese “Perché me lo chiedi? Cosa succede?” “Ecco… tua madre… è apparsa… e ha detto che Jake… lui… è ancora vivo”. Roxy sbarrò gli occchi poi con sguardo furioso disse “è uno scherzo per caso? È SCHERZO?! SCHERZI PURE SU QUESTE COSE?!” “Non scherzerei mai su ciò” disse Alumad ancor più serio “Guardami in faccia? Ti pare la faccia di uno che scherza?”. Roxy rimase in silenzio a fissare il padre, per poi chiedere “Come… come fa ad essere vivo?!” “A lui… e ad altri bambini… hanno fatto esperimenti simili ai nostri, che hanno donato a loro, come a noi due l’abilità di invecchiare molto lentamente e soprattutto… possiedono poteri psichici”. Alumad guardò il volto della figlia, a metà tra l’incredulità e lo schock. “Sono stati catturati da un organizzazione segreta, che vuole usare loro come arma… mi è stato detto che ora si trovano nella loro base principale… a 3000 chilometri da qui”. Roxy scosse la testa dicendo “Non… posso crederci…” “Anche io non ci ho creduto all’inizio… ma se l’ha detto tua madre… partirò per andare da lui… lo porterò qui… e allora….” “Vengo con te!” “Come?” “Hai sentito: vengo con te! È mio fratello, e quindi vengo con te!” “Sei pazza? Quella base sarà piena di soldati armati fino ai denti! Io ho un fattore rigenerante che mi permetterà di sopravvivere, ma tu non ce l’hai e rischieresti di morire!” “Ho affrontato di peggio papà! Per esempio quei licantropi che ha creato Creed quando siamo arrivati qui anni fa! Se sono sopravvissuta a quello, non avrò problemi con questo!”. Alumad sospirò “Sei proprio testarda sai?” “Come te e mamma no?” disse Roxy sorridendo ironica. “D’accordo… prepariamo il necessario… partiremo fra poco”.

 


Poco dopo Alumad e Roxy erano pronti. Avevano deciso di portare dell’acqua e del cibo che sarebbe durante abbastanza per l’intero viaggio. Sam e gli altri humatronics erano stati avvertiti della situazione, e ora stavano dando l’arrivederci ad Alumad e Roxy. “Quando tornerete?” chiese Freddy. “Beh… l’andata dovrebbe durare due giorni e la stessa durata dovrebbe avere il ritorno” disse Alumad “Quindi in quattro giorni dovremmo essere qui” “Beh non vediamo l’ora di conoscere questo Jake” disse Toy Bonnie “Potrebbe essere davvero simpatico!”. Puppet guardò Alumad dicendo “State attenti okay?” “Sta tranquilla. Andrà tutto bene” sorrise Alumad. Poi lui e Puppet si baciarono. Poi Alumad e Roxy uscirono dal ristornate, per poi dirigersi verso il parcheggio. Entrarono nell’auto di Alumad e quest’ultimo chiese “Pronta Roxy?” “Sono sempre pronta” e partirono.

 


Nel mentre nella base dell’Impero Segreto alcuni uomini si trovavano dinnanzi enormi computer, che rappresentavano dei radar oppure osservavano alcune strade di importanti città con telecamere. Uno degli uomini guardando uno degli schermi disse “Mio signore! Presto venga qui!”. Una figura si avvicinò al sottoposto osservando il computer. Rappresentava due puntini rossi con sopra scritto Soggetti 1 e 2 che si muovevano. Erano Alumad e Roxy. “Oh… molto interessante…” disse la figura “Alla fine li abbiamo trovati”.

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Capitolo 3
*** Attacco a sorpresa ***


~~La macchina stava avanzando senza alcun problema. Erano già passate sei ore da quando Alumad e Roxy erano partiti, e nessuno dei due aveva osato proferir parola. Erano ancora sconvolti dal fatto che Jake era ancora vivo. Roxy dal canto suo non aveva mai visto suo padre così serio… era raro vederlo in quello stato. La ragazza sospirò, per poi prendere una bottiglia d’acqua e porgerla al padre dicendo “Tieni papà… sarai assetato”. Alumad guardò la figlia dicendo “No grazie… non ho sete…” “Non bevi da sei ore papà!” “Col mio fattore rigenerante non ho bisogno di acqua, lo sai…” “Papà! Non ti ho mai visto così! Anche io sono in pensiero per Jake… ma… vedrai che starà bene… okay?”. Alumad guardò la figlia e sorrise. Sì forse aveva ragione.

 


Nel mentre una oggetto simile a un jet nero stava volando in cielo, diritto verso Alumad e Roxy. “Signore siamo quasi vicino ai bersagli” disse il pilota rivolto a uno schermo in cui si trovava il suo padrone. “Molto bene…” disse l’individuo.

 


“Ehm… papà?” “Sì Roxy?” “Sono io, oppure vedi anche tu quel grosso jet lassù?”. Alumad guardò in alkto… e sbarrò gli occhi vedendo che sua figlia aveva ragione. C’era davvero un jet più grosso del normale che volava sopra di loro. Il jet atterrò a 10 metri dall’auto di Alumad che fermò all’istante. Un enorme porta del jet si aprì, mostrando alcuni uomini con delle strane uniformi nere e con armi da fuoco in mano. “Resta qui” disse Alumad a Roxy. “Ma…” “Niente ma!” disse Alumad, per poi uscire dall’auto. “Posso aiutarvi?” chiese Alumad. “Uno degli uomini si fece avanti dicendo “Alumad, conosciuto come Soggetto 1 e Roxy conosciuta come Soggetto 2. Dovete venire con noi”. Alumad e Roxy si irrigidirono. Soggetto 1 e 2. Erano i nomi che avevano dato gli scienziati di Aushwitz a loro.

 


In passato…

 


Alcuni scienziati osservavano Alumad, Roxy e Martha attraverso una grossa finestra. I tre si trovavano in una stana sporca e sudicia, legati a delle sedie. “Uhm… sì” disse uno scienziati dai capelli rossi e gli occhi verdi “Loro saranno i primi tre soggetti dei miei esperimenti” “Ne è proprio sicuro Dottor Krueger?” “Certo che sì. Inizieremo con gli esperimenti domani stesso”.

 


“Come fate a conoscerci?” “Il nostro leader vi vuole… e vi porteremo da lui” disse semplicemente l’uomo. “Leader… siete l’Impero Segreto non è vero?” chiese Alumad. “Indovinato. Non lo ripeterò una seconda volta: venite subito con noi!” “Ho un idea migliore” disse Alumad. Fece uscire i suoi artigli di adamantio e subito cominciò a correre verso i soldati. “ALL’ATTACCO!” disse il soldato e i suoi compagni attaccarono. Cominciarono a sparare contro Alumad, ma le sue ferite subito guarivano. Con i suoi artigli trapassò la testa ad un avversario, poi li tolse violentemente e trapassò il petto di un altro. Nel mentre i soldati continuavano a sparargli, ma nonostante ciò le sue ferite continuavano a guarire. “Ohhhh col cavolo che ti diverti solo tu papà!” disse Roxy uscendo dall’auto e lanciandosi nella mischia. Morse al collo uno degli assalitori facendolo urlare dal dolore. Strappò con violenza un pezzo di carne dal collo dell’avversario, che tenendosi la ferita grondante di sangue cadde al suolo. Saltò addosso a un altro nemico, trapassandogli il petto con un forte pugno. “Roxy!” disse Alumad tagliando la gola a un altro soldato “Ti ho detto di rimanere in auto!” “E io non ti ho voluto ascoltare!” diss Roxy con fare canzonatorio, mentre massacrava un avversario. “Sigh…” sospirò Alumad “Dietro di me!” disse poi Alumad facendo a Roxy un cenno con gli occhi. La ragazza annuì, e Alumad si lanciò all’attacco. Prese un avversario per la gola e gli trapassò il volto con gli artigli. Poi Alumad si piegò e Roxy corse verso di lui. Appoggiò i piedi sulla sua schiena e si lanciò contro gli avversari. Roxy morse un avversario al collo, mentre Alumad correva verso gli altri nemici che stavano per sparare contro Roxy. Con i suoi artigli trapassò il petto di un avversario e lo stomaco di un altro, facendoli crollare al suolo. “Dannazione! Via, via!” dissero i soldati sopravvissuti correndo verso il loro jet. Ci entrarono, e dopo aver chiuso l’enorme portone partirono via. Alumad e Roxy guardarono il jet sparrire nel cielo, e allora la ragazza chiese “Perché ci volevano prendere?” “Non lo so… probabilmente non solo vogliono usare Jake e gli altri come armi… ma anche noi due”. Roxy guardò il padre e chiese “E ora che si fa?” “Ci riposeremo… dubito che qui intorno ci sia un albergo… quindi dormiremo in macchina” “Che comodità…” disse Roxy con tono sarcastico.

 


Nel mentre nella base dell’Impero Segreto i soldati sopravvissuti erano tornati e si erano inginocchiati dinnazni al loro padrone. “Mi dispiace signore…” disse il soldato che aveva guidato i compagni “Abbiamo fallito.. noi…” “Non preoccupatevi… è comunque servita questa battaglia” disse l’individuo “Abbiamo inviato delle Micro Spie Volanti che hanno ripreso l’intera battaglia… grazie a ciò… ora so le tecniche di combattimento di Alumad e Roxy… di sicuro… andrà meglio la prossima volta”.

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