IT-girl

di Roxy_ 91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


IT-girl
- Capitolo 1 -


Lo ' Star Coffee ' oggi è estremamente affollato ed una stanchissima Felicity cerca di farsi largo tra la folla.
Raggiunto il tavolo posto accanto la vetrata, la bionda ragazza di lascia cadere con poca grazia sulla sedia, tirando fuori dalla borsa il suo inseparabile tablet. Con pochi semplici gesti, si collega alla linea wi-fi del locale e controlla la posta elettronica. Sbuffa sonoramente quando legge l'e-mail di un suo sottoposto che, ancora una volta, chiede chiarimenti sul banale compito da portare a termine entro il week-end.
-Giuro che prima o poi lo licenzio...- sussurra a bassa voce.
Decisa a lasciar la mente libera per almeno qualche ora, non risponde all'e-mail e ordina una tazza di caffè accompagnata da una fetta della più buona torta di mele che abbia mai assaggiato, un peccato che raramente si concede.
L'attenzione di Felicity è rivolta ad alcuni articoli di informatica quando ad un tratto sul suo tablet comincia a lampeggiare una piccola icona arancione che la fa sobbalzare.
-E questo, da dove sbuca fuori??-
Curiosa, tocca l'icona che ancora lampeggia. Esamina brevemente lo schermo e poi esclama – Oh, perfetto. Ci mancava solo questo...-
Nel momento in cui la bionda si è collegata alla rete wi-fi del locale, è avvenuto il download automatico e l'istallazione di una chat, “un modo carino per far conoscenza” si è limitata a rispondere un membro dello staff dello Star Coffee.
Arresa, la giovane informatica cambia il nickname da guest862 in IT-girl.
Fatto questo, torna alla lettura del suo magazine informatico a cui è abbonata e si distrae solo quando la casella di quella diabolica chat ricomincia a lampeggiare.
Sbuffa Felicity mentre muove le dita sullo schermo.
Un certo Arrow l'ha contattata.
Ho già sentito questo nome...- borbotta e mentre cerca di ricordare, legge quello che il suo interlocutore ha scritto.
<< Ciao, disturbo? >>
La bionda si ritrova a bocca aperta, incapace di credere che qualcuno stia cercando di adescarla via chat. Scuote la testa e si ritrova a pensare che non c'è niente di male nel rispondere, giusto il tempo di terminare la sua ordinazione...
<< Ciao, no nessun disturbo.>>
<< Posso sapere il tuo nome??>>
Un sorriso spunta sulle sue labbra.
<< Se avessi voluto rivelare il mio nome, l'avrei fatto nel nick...>>
<< Giusto. Quindi, piacere IT-girl. Io sono Arrow.>>
Un'illuminazione, ecco cosa colpisce Felicity nel leggere questa frase.
<< Aspetta. Arrow? Utilizzi come nickname il nome del supereroe di Starling??>>
<< Chi ti dice che non sia proprio lui?>>
<< I supereroi utilizzano internet?>>
<< Sarebbe così strano? >>
<< Non ti hanno mai insegnato che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda? E comunque si. Anche perchè se tu fossi davvero Arrow, cosa ci fai in un bar? Non dovresti essere per le strade a combattere il crimine??>>
<< Diciamo che sono in pausa. E poi, io il crimine lo combatto di notte.>>
<< Non era Batman quello? Ti stai confondendo...>>
Sorride soddisfatta Felicity , convinta di aver messo in difficoltà la persona che si nasconde dietro lo schermo.
<< IT-girl, di giorno svolgo diligentemente il mio lavoro.>>
<< Di cosa ti occupi? >> 
<< E' un segreto. Tu ti occupi di Informatica?>>
<< Già, il mio nickname rivela più cose di quanto io voglia...>>
Nella confusione a Felicity è sembrato di sentire una risata sommessa, così alza gli occhi e scruta il locale, ma da dove è seduta non ha una visuale completa. Ora la curiosità la invade, vorrebbe riuscire ad individuare Arrow, ma è certa che non ci riuscirà.  Scuote vigorosamente la testa e torna a prestare attenzione alla chat.
<< Raccontami un po' di te. >>
<< Cosa vuoi che ti dica? Mi sono trasferita a Starling tre settimane fa dopo aver accettato di ricoprire un discreto ruolo in una delle più importanti aziende della città.>>
<< Benvenuta in città allora. Ti piace vivere qui? Hai visitato la città? Potrei farti da guida...>>
<< Ah si?! E come, saltando da un tetto all'altro, Arrow? >>
<< Uhm... no sarebbe troppo pericoloso. >>
<< Già, magari puoi consigliarmi un locale carino dove andare a bere...>>
<< So che il Verdant è molto cario e frequentato.>>
<< Ci farò un salto. >>
<< Magari ci incontriamo li.. >>
<< Vedrò apparire improvvisamente un cappuccio verde tra la folla? >>
<< Chissà... >>
Felicity viene distratta dalla suoneria del suo cellulare. Guarda il display e risponde velocemente.
-Smoak. -
-Miss Smoak, mi dispiace disturbarla. Sono Diggle responsabile della sicurezza. Dovrebbe rientrare alla Queen Consolidated, abbiamo un problema. -
Qualcosa di grave? -
Niente che lei non possa gestire. La aspetto nell'ufficio di Mr Queen tra venti minuti. -
Il responsabile della sicurezza riaggancia senza aspettare alcuna risposta da parte della bionda .
Felicity si appresta a recuperare le sue cose e velocemente digita sullo schermo.
<< Arrow, devo tornare in ufficio. >>
<< L'orario lavorativo non è terminato? >>
<< Non per me a quanto pare.. >>
<< Tornerai allo Star Coffee?? >>
<< Se il capo non mi licenzia... A presto...>>
Felicity non aspetta risposta, chiude il tablet e lo infila velocemente in borsa mentre si reca verso l'ufficio.
Dall'altra parte del locale, Oliver Queen alza gli occhi dallo schermo giusto in tempo per vedere una testa bionda uscire velocemente dal locale poi, finalmente, accetta la telefonata di Mr Diggle , responsabile della sicurezza e suo amico.


_______________________________________________________________________________

Banco della verdura.

Accorrete Popolo.
Qui gratis verdura andata a male per colpire l'autrice.
Seriamente...
Bentornati. Sono pessima, ma a questa storia tengo
particolarmente.
Chi già la seguiva, noterà capitoli uguali con soltanto qualche
correzione. 
i dialoghi in chat saranno tra questi simboli <<  >>,
mentre quelli dal vivo tra i trattivi         -         -      

E niente, spero di strapparvi un sorriso.
3...2...1.... via col lancio delle verdeure.

Un bacio a voi :*
Roxy_ 91

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Popolo di Efp, salve.
Piccola intro, poi vi lascio in pace.
Aggiornerò con maggiore frequenza perchè ho
un pò di tempo libero, ma sicuramente non aggiornerò 
sempre tutti i giorni.
La lunghezza dei capitoli varia e chissà dove andremo a finire.
Buona lettura gente.




IT-girl.
 
Capitolo 2


Oliver Queen siede alla sua scrivania e sorseggia l'ennesimo caffè della giornata.
Il telefono squilla, ma il nostro CEO non risponde. Non ha alcuna voglia di ascoltare le lamentele dei suoi clienti e soprattutto non ha alcuna voglia di ascoltare Laurel e i suoi pettegolezzi. Di nuovo, controlla l'ora e sbuffa dopo essersi reso conto che è passata più di un'ora nell'attesa del responsabile del reparto informatico.
Sfiora per un momento l'idea di andare via e lasciare tutto nelle mani dei suoi dipendenti quando un ticchettio insistente giunge  alle sue orecchie facendogli alzare gli occhi.
Assiste così al trionfante ingresso di una ragazza bionda che su quei tacchi vertiginosi sembra trovarsi davvero a suo agio.
La osserva attentamente classificandola come la classica ragazza secchiona che da brutto anatroccolo, si trasforma in cigno poco prima di laurearsi. Una trasformazione tale che la rende irriconoscibile perfino agli occhi di chi da tempo non la vede. Insomma, il tipo di ragazza che lui non ha mai nemmeno guardato, eppure deve ammettere a se stesso che è davvero carina, un corpo niente male fasciato egregiamente da un abito grigio con forme geometriche colorate in vita che gli sembrava di aver già visto.
Il giovane CEO chiude per un istante gli occhi e quando li riapre si alza per andare incontro alla donna.
- Mr Queen, Felicity Smoak, piacere di conoscerla. - Oliver afferra la sua mano stringendola saldamente.
- Miss Smoak, il piacere è mio. Deve scusarmi per non averla ricevuta prima. Queste settimane sono state un vero inferno.-
- Non deve scusarsi. So perfettamente come funziona in un'azienda come la sua. -
- Perfetto. Ora, sarebbe così gentile da spiegarmi cosa è accaduto? Così porremo finalmente fine a questa lunga giornata. -
Felicity annuisce e comincia a parlare così velocemente e con termini così complessi che Mr Queen a stento le sta dietro. Lei notando il suo sguardo vago, cerca di esprimersi con vocaboli il più elementari possibili.
- Vede Mr Queen, qualcuno – non so chi, ma lo scoprirò presto- è entrato nel nostro sistema riuscendo a superare le procedure di protezione e dopo un attento inventario siamo riusciti a capire il perchè di tutto questo. -
- Ebbene? - 
La bionda osserva il suo capo e un senso di paura si impossessa di lei quando nota l'espressione di impazienza e fastidio sul suo viso.
- Bhe... ecco...mancano dei file...-
- Quali precisamente?? - 
- I progetti di un certo Curtis Holt. Ha ideato un nuovo tipo di lega capace di resistere anche a proiettili perforanti...-
Il volto di Oliver Queen diviene una maschera indecifrabile e adesso la paura di Felicity non è solo una sensazione.
- Lei non ha idea di quanto sia grave la situazione... -
- Grave? Sono arrivata giusto in tempo e sono riuscita a bloccare il flusso dei dati che invadeva il nostro sistema. -
- Ma i progetti di Mr Holt sono stati comunque rubati...-
- Si, ma...-
- Niente 'ma' Miss Smoak, quei progetti potrebbero essere stati rubati da qualche criminale e solo Dio sa cosa potrebbe farci. Come capo del reparto informatico la ritengo responsabile dell'accaduto e mi vedo costretto a prendere seri provvedimenti. -
A Felicity si mozza il respiro, impallidisce per un momento, poi un moto di rabbia si impossessa di lei.
- Mr Queen. Sono qui da solo tre settimane e lei non ha minimamente idea di quanti problemi ho dovuto risolvere. Il sistema informatico della sua azienda aveva numerose falle che altri avrebbero impiegato mesi a riparare. Il suo staff è composto da molte persone competenti, ma da altrettante totalmente ignoranti in materia. Io, come capo del reparto informatico, mi impegnerò a trovare il responsabile di tale furto e cercare di capire cosa abbia causato questo macello, ma di certo non starò zitta mentre lei mi addossa colpe che non sono mie. Adesso, se vuole scusarmi, andrei via. Il mio orario lavorativo è terminato da almeno due ore. -
Detto questo, Felicity si guarda intorno. Nella foga non si è nemmeno accorta di essersi alzata e che l'abbia fatto anche il suo capo. Entrambi si guardano con aria si sfida ma Oliver Queen ammette a se stesso che la bionda ha ragione. Prendersela con lei non ha senso.
La nostra IT-girl sorregge ancora lo sguardo del suo capo e quando si rende conto che sta per cedere, si volta per uscire velocemente da quell'ufficio.
Oliver Queen la osserva sfrecciare attraverso la porta ed è in questo momento che ricorda dove ha visto quel vestito.
Felicity Smoak è IT-girl, la ragazza dal cui nickname si capisce davvero troppo.


Felicity cammina spavalda per i corridoi del reparto informatico della Queen Consolidated urlando ordini a chiunque le capiti a tiro.
Da quando ha avuto quella discussione con il suo capo, è irriconoscibile. Scontrosa, arrabbiata, praticamente sull'orlo di una crisi isterica minaccia di licenziare in tronco chiunque commetta un errore.
Ovviamente il suo comportamento non è passato inosservato al resto degli impiegati e soprattutto al giovane Amministratore Delegato, il quale dopo una settimana di continue lamentele decide che è arrivato il momento di affrontare quella che molti ora chiamano 'furia bionda'.
Quando le porte dell'ascensore si aprono diciotto piani sotto il suo ufficio, non riesce a credere di star davvero assistendo alla scena che gli si para d'avanti.
Felicity Smoak è seduta sul pavimento, con tanti fogli che svolazzano e, soprattutto, il vestito completamente imbrattato di caffè.
Oliver si guarda intorno, tutti i dipendenti presenti alternano lo sguardo tra lui e la bionda che è ancora sul pavimento. E' deciso a dire qualcosa, ma prima che possa accadere, la ragazza comincia a sbraitare contro il suo dipendente.
- QUESTO E' TROPPO. SEI UN INCAPACE!!-
- Miss Smoak, mi scusi...-
- LE TUE SCUSE NON MI INTERESSANO. UNA SOLA COSA TI AVEVO CHIESTO DI FARE E NON SEI RIUSCITO NEMMENO IN QUELLO.-
- Mi dia la possibilità di rimediare...aiutandola ad alzarsi per cominciare...-
- NON TOCCARMI. SEI LICENZIATO!!! -
Oliver aveva visto abbastanza. Dopo aver discusso con lei, aveva chiesto a Diggle maggiori informazioni su quella biondina tutto pepe e gli era stata descritta come una persona pacata, gentile e sorridente, ma in quel momento non sembrava così.
Sospira pesantemente e con passi veloci raggiunge la bionda sollevandola senza alcun problema da terra facendola girare verso di se.
I loro occhi si incontrano e Felicity prega un'entità superiore di far apparire sotto di lei una voragine affinchè la inghiottisca, ma questo non avviene. L'unica cosa che può fare è continuare a sostenere il suo sguardo ed aspettare che il nostro CEO dica qualcosa.
Lo vede abbassare lo sguardo e poi girarsi verso gli altri dipendenti.
- Voi, siete pregati di tornare a lavoro. Miss Smoak, nel suo ufficio. Adesso. -
La bionda gli fa strada, incurante delle piccole gocce di caffè che lascia lungo il suo percorso e una volta raggiunto l'ufficio si siede alla poltrona della sua scrivania lanciando un chiaro messaggio “ anche se sei il capo, non mi fai paura”.
Oliver , per niente intimorito dal suo comportamento, la osserva incrociando le braccia al petto.
Felicity sospira. Ovviamente il suo capo si aspetta una spiegazione, ma non sa da dove iniziare, o meglio non c'è un motivo reale che possa giustificare le sue azioni. Distratta da tali pensieri, non si accorge che Oliver si è avvicinato e sussulta quando sente la sua mano poggiarsi sulla spalla.
- Miss Smoak, sarebbe così gentile da spiegarmi cosa succede?-
- Da quando abbiamo discusso, non ho mai smesso di lavorare per scovare il responsabile di quel hackeraggio, ma non ci sono riuscita nonostante abbia violato i sistemi di FBI, CIA e...-
- Lei ha fatto cosa..??-
Felicity chiude gli occhi e sventola la mano freneticamente maledicendosi di non riuscire a omettere alcuni dettagli.
- Dimentichi quest'ultima frase. Il fatto è che non riesco a trovarlo e questo mi fa sentire una fallita. L'informatica è l'unica cosa in cui riesco meglio, ma oggi credo che questa convinzione stia cominciando a vacillare...-
- Miss Smoak, ha fatto il possibile, non si torturi per questo...-
- Lo so, ma ciò che più mi fa stare peggio, Mr Queen, è l'aver riversato la mia rabbia sui dipendenti. Le assicuro che non assisterà più ad un comportamento del genere in futuro. Adesso se permette, devo delle scuse ai miei dipendenti...-
Oliver annuisce debolmente e si scansa per lasciarla passare. La osserva mentre si stringe le braccia al petto come per darsi calore e senza pensarci attira la sua attenzione chiamando il suo nome.
- Miss Smoak, abbiamo iniziato col piede sbagliato... ricominciamo tutto da capo??-
Il ragazzo allunga la mano e Felicity la afferra ricambiando la stretta.
- E' un piacere conoscerla Miss Smoak. Sono Oliver Queen, Amministratore Delegato della Queen Consolidated. Benvenuta a bordo.-
Il leggero sorriso sulle labbra del giovane CEO finisce per contagiare anche la bionda informatica.
- Il piacere è mio Mr Queen. E' un onore fare parte del suo equipaggio.-
Dopo un tempo che sembra interminabile, Oliver scioglie la stretta di mano e osserva Felicity uscire dall'ufficio, lasciando tracce di caffè sul pavimento.



______________________________________________________________

Banco della verdura.
Oggi pomodori marci **GRATIS** .

Ben arrivati alla fine di questo capitolo.
Spero che la vostra lettura sia scorrevole
e ovviamente piacevole.
Non mi stancherò mai di dire che EFP è un popolo magnifico
e sono onorata che mi leggiate.
Bando alle ciance...

3....2.....1.....
Date inizio alla guerra!!

Baci
Roxy_ 91

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


IT- girl
 
capitolo 3 


Finalmente un'altra giornata è terminata.
Oliver Queen entra in ascensore allentandosi il nodo della cravatta, un gesto che ha sempre visto fare a suo padre e che avrebbe voluto imitare. Volge lo sguardo al pavimento ricordando il modo in cui il suo vecchio è scomparso, ma il sorriso non lo abbandona. Si amplia quando le porte dell'ascensore si riaprono e appare una Felicity con in braccio tre enormi faldoni che le coprono la visuale.
La bionda, con non poca difficoltà, riesce ad appoggiare tutto sul pavimento e quando alza lo sguardo non può far a meno di arrossire. ' Un sorriso del genere dovrebbe essere dichiarato illegale' , si ritrova a pensare.
- Miss Smoak..-
- Mr Queen...-
- Come è andata la giornata, Miss Smoak..?-
- Be-bene...tutto tranquillo...-
- Si, effettivamente è stata una giornata piuttosto tranquilla...-
Felicity Smoak si limita ad annuire con lo sguardo rivolto alle sue scarpe rosse e, non appena si aprono le porte, si fionda fuori, uscendo dall'edificio senza salutare.
Mr Diggle, capo della sicurezza e amico del CEO, per poco non viene travolto da quella piccola furia bionda. Come faccia a correre su quei trampoli non se lo spiegherà mai e scuotendo la testa si dirige verso Oliver che saluta con un cenno del capo.
- L'hai messa tu in fuga? -
Oliver lo guarda divertito, poi si abbassa a recuperare i tre faldoni dimenticati dalla bionda. Diggle alza un sopracciglio guardandolo in maniera interrogativa. Oliver Queen non possiede neanche una valigetta da lavoro, quindi gli risulta davvero difficile credere che porterà a casa tre faldoni colmi di documenti.
- Li ha dimenticati in ascensore Miss Smoak quando è scappata via. Potresti farglieli recapitare?-
- Perchè non raggiungerla Oliver? E' allo Star Coffee.-
Oliver guarda al di là delle porte di vetro e la vede sedersi ad un tavolo vicino alla grande vetrata. Con un cenno del capo si avvia all'uscita ordinando all'amico di aspettarlo nella hall dell'azienda.
Quando entra allo Star Coffee si dirige spedito verso la bionda che gli sembra agitata, si guarda intorno e si mangiucchia le unghie smaltate di rosso.
- Cercava forse questi Miss Smoak??-
La bionda IT-girl non può far a meno di sobbalzare e pronunciare a bassa voce un'imprecazione.
- Mr Queen, sono desolata. Non è mai accaduta una cosa del genere. -
- Non si preoccupi. Stia solo più attenta. -
Batte leggermente la mano sui faldoni il nostro Oliver e fa per andare via.
- Mr Queen, aspetti...posso offrirle un caffè p-per ringraziarla?? -
- Mi dispiace Miss Smoak, ho degli impegni..-
Felicity annuisce e prima di tornare a sedersi ringrazia ancora l'uomo.
Olive sorride, ma invece di dirigersi all'uscita principale, fa il giro del locale e, assicuratosi di non essere nella visuale della ragazza, si accomoda al solito tavolo nell'angolo collegandosi alla chat dello Star Coffee. Scorre l'elenco degli utenti collegati e sorride ancora quando tra questi vi è anche IT-girl.


“Arrow ti ha contattata”.
La piccola finestra lampeggia da cinque minuti ormai ed è da altrettanto tempo che Felicity osserva lo schermo con la bocca aperta e la tazza di caffè a mezz'aria. Riprende possesso delle sue facoltà mentali e apre la chat per leggere ciò che il suo interlocutore ha scritto.
<< IT-girl, ben tornata... >>
<< Arrow, grazie. Come va? >>
Si schiaffeggia mentalmente Felicity. Il modo in cui ha iniziato la conversazione le risulta così banale da voler sparire...
<< Tutto bene. E' una giornata tranquilla...>>
<< Niente lotta contro il crimine?? >>
<< Per adesso no. Ho sventato una rapita ieri notte.>>
<< Oh, vedo che anche tu leggi i giornali.>>
Una fragorosa risata aleggia nel locale e la bionda perde un battito. E' un suono così armonioso che potrebbe ascoltare ogni giorno senza mai esserne annoiata...
<< Cos'hai da ridere con così tanto gusto??>>
<< IT-girl, tu credi che ti stia mentendo...>>
<< Sono convinta che tu menta. >>
<< Perchè? >> 
<< Perchè che se tu fossi davvero Arrow non andresti a dirlo in una chat di un Cafè alla prima persona che incontri...>>
<< Cosa posso fare per convincerti del contrario? >>
<< Non lo so... portami con te in missione, oppure offrimi un caffè. >>
<< E' troppo pericoloso e non credere che per scoprire chi ci sia sotto al cappuccio basti chiedergli di offrire un caffè. >>
<< Bhe, capisco, ma non posso fidarmi di te Arrow. Potresti essere un mal intenzionato, quindi... arrivederci. >>  

“IT-girl è offline”
Doveva ammetterlo Oliver, era rimasto spiazzato dalla reazione della donna, ma non poteva darle torto. Infondo era solo una persona senza volto che si nasconde dietro una tastiera e comincia a domandarsi davvero come abbia potuto, in una chat, colloquiare con la donna affermando di essere Arrow.
Maledicendosi, raccoglie le sue cose e si reca, come la definisce Roy, alla Arrow's Cave.

Arrow insieme al suo team si trova in un edificio apparentemente abbandonato nel The Glades. Gli uomini si muovono con cautela, ispezionando ogni angolo dello stabile alla ricerca di un trafficante d'armi che negli ultimi periodi  ha causato non pochi problemi.
La speranza di trovare qualcuno da interrogare era ormai vana e Arrow era pronto a richiamare i suoi amici e colleghi per tornare alla base. Improvvisamente, però, una porta infondo al corridoio si apre e da questa due uomini con passamontagna escono. I tre eroi si nascondono nell'ombra e solo quando sono sicuri di non essere caduti in una trappola, sfondano la porta per far irruzione nella stanza.
Inutile dire che si è scatenato il panico e colpi d'arma da fuoco esplodono in ogni dove. Nella confusione, Spartan si accorge di un uomo accanto ad un pc che velocemente digita qualcosa. Insospettito si avvicina a lui intimandogli di alzare le mani dall'aggeggio, ma l'uomo, con un sorriso inquietante, non lo ascolta e dopo aver causato un black out mette fuori uso il computer con due colpi di pistola. Tutto finisce con la stessa velocità in cui è iniziata e alla luce delle torce Arrow – Oliver Queen- recupera l'ormai inutile pezzo d'informatica. Lo rigira più volte tra le man, poi rivolgendosi ai suoi amici li rassicura.
- So chi può aiutarci. -

________________________________

Salve EFP e buona domenica.
Eccoci arrivati alla fine di un altro capitolo.
Spero che sia di vostro gradimento e, soprattutto,
grazie per non aver lanciato pomodori.
Un bacio 
Roxy_ 91

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


IT- girl
 
Capitolo 4.
 
 

- Buongiorno Miss Smoak, sulla sua scrivania ci sono i fascicoli chi mi ha richiesto ed inoltre è arrivato anche...-
' Buongiorno un cavolo' pensa Felicity mentre con poca grazia chiude la porta alle sue spalle lasciando l'assistente fuori dall'ufficio.
Quella mattina era cominciata nei peggiori dei modi. Il suo vestito preferito si è macchiato a colazione, è tornata a casa per cambiarsi e nella fretta ha parcheggiato in area di sosta vietata beccandosi una multa e come se non bastasse le aspettava una giornata tremenda che si sarebbe conclusa con una riunione del direttivo.
La bionda lancia borsa e cappotto sul piccolo divanetto posto di fronte alla grande finestra e va verso la scrivania afferrando i fascicoli che l'avrebbero tenuta impegnata ore intere facendola saltare anche il pranzo. Compie gesti meccanici, analizza dati in maniera accurata e alza gli occhi dai fogli solo per osservare infastidita la sua assistente entrare senza chiedere permesso.
- Il suo caffè Miss Smoak e questo, è arrivato stamattina. E' per lei. -
Felicity osserva il pacco che ora si trova sulla scrivania con aria interrogativa e curiosa lo avvicina a se. La sua assistente è quasi sulla porta quando si maledice per averla trattata in malo modo.
- Sarah, grazie mille per il caffè e scusami. -
Sarah Lance si limita ad annuire e sorridere per poi tornare alla sua postazione.
Il pacco è anonimo e sopra vi è solo il suo nome con il piano e il reparto in cui lavora. La bionda afferra il taglia carte che ha di fronte e lo apre. 
' Chi ha usato questo pc doveva essere molto arrabbiato ' è la prima cosa che pensa quando nota i fori di proiettile che lo rendono uno scolapasta. Poggia il pc sulla scrivania e controlla che nella scatola non ci sia altro, poi sul fondo nota un foglio piegato a metà e non può credere a ciò che legge.

IT-girl,
Felicity, alcune volte per combattere il crimine non sono sufficienti armi e velocità in combattimento.
Ho bisogno del tuo aiuto, delle tue abilità.

Il biglietto riportava anche un luogo e ora di incontro e Felicity si ritrova a pensare che forse era davvero un buongiorno quello.


Ore 22.00. 
Tetto della Queen Consolidate.
Felicity Smoak si stringe nel suo cappotto nero guardandosi intorno con fare preoccupato. Quella mattina è cominciata nel modo più assurdo possibile e sta terminando ancor peggio.
Arrow le aveva fatto recapitare un pc perforato da proiettili che ora si trova nella sua borsa e non ha la mia idea di come abbia fatto a scoprire che IT-girl fosse lei. Si reca verso il parapetto per osservare la città e la trova incredibilmente bella con tutte quelle luci. Persa nei suoi pensieri non si accorge che Arrow è alle sue spalle e il giovane si vede costretto a tossire per manifestare la sua presenza.
- O mio Dio!-
- IT-girl...-
Felicity porta una mano sul cuore e lo osserva. E' alto, postura rigida come se fosse sempre in allerta, il costume evidenzia il suo fisico statuario con muscoli ben definiti, il cappuccio calato sul viso per celare la sua identità.
- Co-come hai scoperto chi sono e dove lavoro? Chi sei e cosa vuoi?-
- Non ha importanza. Se sei qui è perchè hai ricevuto il pacco che ti ho inviato.-
- Non ho fatto alcuna ricerca. Volevo soltanto vedere se fosse uno scherzo. -
Oliver Queen nelle vesti di Arrow si muove impercettibilmente sul posto.
- Stai mentendo. L'informatica è il tuo pane quotidiano e lo vedo scritto nei tuoi occhi che hai portato a termine una sfida con successo. -
Felicity scrolla le spalle, recupera la borsa e si avvicina all'arciere, il quale abbassa il capo per celare ancor meglio il suo volto.
- Tutto quello che ho scoperto è su questa penna usb. Sono cianografie, mappe delle fognature e tra questi ho trovato anche i file rubati alla Queen Consolidated qualche settimana fa. Se sono qui è per dirti che recapiterò tutto alla polizia affinchè possano indagare. -
- Non puoi. Ci sono le tue impronte sopra, comincerebbero a farti domande. Fidati di me Felicity...-
Felicity sospira. - Ho trovato un nome. J.Yang . Ho fatto qualche ricerca con persone che hanno precedenti e ho trovato un certo James Yang. Furto con scasso, rapina a mano armata e per finire commercio d'armi illegale. L'ultimo indirizzo noto è in The Glates. E' tutto qui...-
La bionda porge le informazioni al giovane arciere il quale annuisce in segno di riconoscimento.
- Dimmi che non sto commettendo un errore a fidarmi di te.-
- Hai fatto la scelta giusta Felicity...-
- Voglio che tu mi tenga informata, infondo è anche una questione che riguarda l'azienda...-
Arrow annuisce ancora e poi si dirige verso il parapetto e dopo aver dato un ultimo sguardo alla bionda, si lancia nel vuoto.
La ragazza si affaccia giusto in tempo per vedere il giovane atterrare su una sporgenza dell'edificio e sparire nel buio.


Sono passati diversi giorni da quando Arrow e Felicity si erano incontrati e non è passato giorno in cui l'arciere non avesse visitato ogni singolo luogo indicato dalla bionda informatica.
E' frustrato e avvilito tanto che neanche le parole di Spartan , Diggle, riescono a calmarlo.
- Lo troveremo Oliver, è solo questione di tempo... -
- Sono stanco Jhon... Questo Yang è diventato un'ossessione...-
- Tranquillo amico... troveremo un modo. Non ha scampo...-
- Spero che tu abbia ragione. Vorrei solo sapere quale sia il suo piano... -
Oliver si avvicina ai computers che si trovano al centro del covo e osserva i file sfogliandoli lentamente.
Quale era lo scopo di Yang? Lavorava per se stesso o era stato ingaggiato da qualcuno? A cosa gli serviva una lega sperimentale?
Tante sono le domande che affollano la mente del biondo ed intanto, mentre il team Arrow abbandona il covo, al porto di Starling City, James Yang incontra per la prima volta ATOM, l'uomo per cui lavora. I due si stringono la mano iniziando così un'alleanza che causerà non pochi danni alla città.


_________________________________________________________________
Ecco a voi un altro capitolo.
Mi sembra che sia breve, ma alcune volte scrivo
lo stretto necessario senza dilungarvi troppo.
Che dire, spero vi sia piaciuto, grazie per
arrivare sempre alla fine e alla prossima.
Baci 

Roxy_ 91


P.S.
Piccolo sfogo e non è per questo fandom.
Su Efp leggo taaante storie e una intrapresa , bellissima nulla da dire, ha l'autrice che risponde alle recenzioni sotto ogni capitolo. Ora, giusto per dire come la penso.... 1° non chiedete mai di recensire, l'ho fatto in passato e nel rileggere me ne pento, chi vuole lasciare un parere lo fa... 2° credo che rispondere alle recenzioni sotto ogni cap sia di cattivo gusto, al massimo si ringrazia, si fa la battuta, ma rispondere a 8/9 recenzioni...
Vabbè, sfogo finito, scusatemi.
bacioniiii


 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


IT-girl
 
Capitolo 5.

Felicity Smoak è seduta a gambe incrociate sul suo divano, il computer in grembo ed una coppa di gelato accanto. Sta svolgendo l'ennesima ricerca per Arrow, un'azione che non avrebbe mai immaginato di compiere.
E' una collaborazione alquanto strana la loro. Arrow le fa recapitare il solito pacco anonimo in ufficio, allega a questo un foglietto con le istruzioni e quando ha novità, la bionda contatta l'arciere mediante una chat criptata ideata da lei stessa.
Sospira pesantemente la bionda e porta un cucchiaio di gelato alla bocca assaporando quel mix di gusti che molti trovano strano. Improvvisamente, sullo schermo, appare l'ormai familiare schermata della chat e la bionda sorride nel leggere ciò che Arrow ha scritto. Sta cominciando a capire qualcosa di lui, ad esempio è ormai chiaro che è una persona impaziente.
<< Ci sono novità? >>
<< Sto aspettando i risultati dal laboratorio. >>
<< Non abbiamo molto tempo Felicity...>>
<< Lo so, ma da qui non posso fare molto. >>
Quella mattina, Felicity all'interno del pacco, trova una siringa e sul foglio un unico ordine, ' Falla analizzare.' .
Era droga, Vertigo per la precisione. Chi si occupa del traffico di questo prodotto è il Conte, un criminale consegnato già una volta alla giustizia da Arrow, ma che è riuscito ad evadere da prigione in seguito al terribile terremoto causato da un congegno e adesso torna sul mercato con una diversa formula della Vertigo, potenziata, pericolosa.
Il conte ha scelto un bruttissimo periodo per tornare nel giro di affari. A causa di James Yang, Arrow è sempre di pessimo umore, quel tipo sembra essere sempre un passo avanti, sembra conoscere ogni via di fuga e riesce a capire se gli è stata tesa una trappola o meno. Arrivati a quel punto, i due si sono convinti che Yang abbia un complice.
Felicity si ridesta dai suoi pensieri quando, finalmente, le arriva una e-mail con i risultati sulla Vertigo, così, mentre ancora il file si sta caricando sul suo pc, contatta l'arciere.
<< Ho i risultati. >>
<< Ti ascolto. >>
<< In realtà, sarebbe molto più corretto dire 'ti leggo'. Comunque, come ben sai, per comporre la Vertigo hanno bisogno d'acqua. Sono a Starling e dalle particolari proprietà dell'acqua posso individuare una zona vicino al fiume. Ti invio le coordinate di uno stabile poco lontano dal corso d'acqua che in questo periodo ha un alto consumo di energia elettrica. >>
<< Vado. >>
<< Arrow, sta attento...>>
<< Sempre...>>
Felicity si appoggia con la schiena ai morbidi cuscini e chiude gli occhi pregando che tutto vada bene.
All'interno dell'Arrow's cave, invece,  Oliver si dirige verso la zona d'allenamento dove Dig e Roy si allenano in un corpo a corpo.
Preparatevi. -
E' un ordine e i due, guardandolo il maniera interrogativa, si apprestano ad indossare i loro costumi. 
I tre eroi si trovano ancora sulle traccie del conte, quando vengono attratti da strani movimenti alle loro spalle. Agiscono con cautela e si dirigono verso la zona da cui sentono provenire delle voci e tutti arrestano il loro cammino quando riconoscono James Yang tra quegli individui.
Arrow si sente davvero confuso. Gli amici lo esortano a tornare sulla missione principale, ovvero fermare il traffico della Vertigo, ma l'ossessione di Oliver per quell'uomo prevale e si precipita verso il gruppo di uomini cominciando a combattere.
Vengono quasi subito sopraffatti tanto che Roy sente del sangue scorrere copiosamente dal naso. 'Maledizione, è la terza volta che mi rompono il naso', si ritrova a pensare mentre assesta un gancio destro nello stomaco di un nemico. Continuano a combattere fino a quando gli uomini di Yang battono in ritirata, ma non è una sconfitta la loro, no...semplicemente sono soddisfatti di come hanno ridotto i tre uomini che adesso sono riversi a terra.

Maledizione! Ci è scappato di nuovo!!! –
- Calmati Arrow, torniamo al covo. –
- Tornateci voi. Ho bisogno d’aria. Aspettatemi li. –
Arrow indossa il casco salendo a bordo della sua moto. Sfreccia per le strade di Starling infrangendo quasi tutte le regole del codice stradale.
E’ furioso con il suo team, ma soprattutto con se stesso. E’ la terza volta che quel criminale riesce a scappare, la prima volta era stato fortunato, per quanto riguarda le altre due non si poteva dire lo stesso.
Al ricordo dei suoi fallimenti, il nostro eroe spinge la moto al limite facendo lo slalom tra le vetture che tranquille scorrono nel traffico della sera e arrivato al porto, si ferma.
Gli è sempre piaciuto quel luogo, gli infonde una calma e una serenità che niente e nessuno riesce a dargli. Chiude gli occhi cercando di rilassarsi al suono delle onde che pigre si infrangono sulla banchina, ma , oggi, nemmeno questo luogo per lui speciale riesce a tranquillizzarlo.
Apre gli occhi e sospira pesantemente. Doveva trovare una soluzione, o meglio doveva trovare qualcuno che li guidasse nelle loro missioni, che li aiutasse a localizzare i cattivi.
Un sorriso nasce sulle labbra del nostro eroe, sapeva a chi rivolgersi, doveva solo trovare un modo per rendere il tutto meno pericoloso.
 
Al covo, Dig e Arsenal ripongono le loro maschere sui manichini infondo alla stanza, soffermandosi a guardare il primo ancora vuoto e chiedendosi dove fosse finito quel pazzo del loro capo e amico Arrow.
Il rumore di una porta metallica che si apre, li fa voltare. Arrow scende velocemente le scale togliendosi la maschera lanciandola sul tavolo insieme ad un fascicolo.
Incuriositi, i due uomini si avvicinano al loro capo guardandolo con aria interrogativa, dal canto suo, Oliver Queen comincia a parlare senza guardarli ancora in volto.
- Abbiamo bisogno di aiuto. –
- In che senso? –
- Nel senso che in città i cattivi aumentano e non riusciamo a gestire bene la situazione. –
- Oliver, non capisco. Siamo stati sconfitti stasera, ma abbiamo avuto tante vittorie... –
- Non è questo il problema, Roy. Abbiamo bisogno che qualcuno ci guardi le spalle. –
Dig e Roy guardano Oliver con l’aria di chi non ha capito assolutamente niente.
Oliver , notando le loro espressioni si decide a spiegarsi meglio.
- Andiamo alla cieca. Prima di entrare in azione dobbiamo ispezionare tutto il perimetro rischiando di essere visti e di far saltare il piano. –
- Oliver, arriva al sodo. –
- Ok, abbiamo bisogno di un nuovo membro in squadra. –
Roy scoppia in una fragorosa risata. – E come hai intenzione di trovarlo? Annuncio sul giornale? “ Aperte le selezioni per aspirante eroe mascherato nell’Arrow Team.
1000$ per ogni missione portata a termine.”?-
Dig non può far a meno di sorridere alla battuta del suo collega, ma l’occhiata del suo capo gli fa intendere che sta parlando seriamente, così torna serio dando una gomitata a Roy per zittirlo.
- Non abbiamo bisogno di fare selezioni… - riprende Oliver.-…ho già un’idea di chi potrebbe aiutarci. –
Oliver apre il fascicolo porgendo ai due amici una foto.
Li osserva attentamente mentre la guardano, vede le espressioni del viso cambiare a seconda delle emozioni che provano in quel momento.
Uno corruga la fronte guardando l’amico con aria stranita, l’altro sorride facendo cenni di assenso con la testa.
- Figo. Ci sto. Com’è sul campo?? – 
Dig fulmina con lo sguardo Roy.
- Oliver, sei impazzito? E’ troppo pericoloso, non ha alcuna esperienza in campo. –
- Non voglio che combatta, lo so da me che non ha esperienze… -
- E allora in cosa ti sarà utile? –
- In tutto ciò che riguarda sorveglianza, allarmi, telecamere. –-
- Vuoi che diventi il nostro sistema di sicurezza? –
- Voglio che sia i nostri occhi quando siamo in campo. –
- Non accetterà mai. –
- Never say never, amico. – Con questa battuta, Roy riceve un sorriso da Oliver e una bottiglia d’acqua in pieno viso da Dig.


_____________________________________
Salve ragazzi. Altro capitolo di It-girl terminato.
Spero vi piaccia e ringrazio a chi è arrivato alla fine.
Vi cominico che stasera parto, torno mercoledì, quindi il prossimo
capitolo verrà pubblicato giovedì.
un bacio

Roxy_ 91



 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


IT-girl.
 
Capitolo 6




Quando Arrow fa il suo ingresso nel covo seguito da Arsenal e Spartan, comincia ad urlare così forte che Felicity è costretta ad allontanare l’auricolare dall’orecchio.
- E’ scappato di nuovo!!!!!!-
Ad accompagnare le sue urla, c’è il suono di qualcosa che si frantuma e di oggetti che cadono per terra. Distrattamente Felicity si chiede perché, nonostante adesso sia parte integrante del team, lei durante le missioni sia in quell'angusto luogo nel The Glades da sola, mentre loro condividono uno spazio in comune e magari alcune volte si divertono. Sospira pesantemente la bionda e un piccolo sorriso le spunta sulle labbra al ricordo dell'ultimo pacco ricevuto da Arrow. Ogni volta che entra nel suo ufficio, Felicity prega che sulla scrivania ci sia quel pacco anonimo, segno che quella giornata sarà diversa dalle altre con l'adrenalina che scorre dino alla punta delle dita, ma questo pacco un po' l'ha confusa. All'interno non vi è alcun oggetto o nome su cui fare ricerche, ma un semplice indirizzo e lei ovviamente, finito l'orario lavorativo, ci si è fiondata.
Viene accolta dai tre eroi mascherati che la scortano all'interno. E' il suo covo. Un luogo sicuro dove può hackerare ciò che vuole senza aver paura di essere scoperta. Tutti le stringono la mano e Arrow la trattiene dandole il benvenuto nel team con una frase particolare, ' Benvenuta a bordo Felicity.' .
Quella frase l'aveva già sentita, ma non riusciva a ricordare dove. Viene riportata alla realtà dal suono di altri oggetti che subiscono l'ira di Arrow, così si decide ad intervenire.
- Arrow. -
Felicity lo chiama, ma l’eroe mascherato continua ad urlare contro i suoi amici ignorando la sua voce. Lo richiama diverse volte portando le mani sugli occhi e pregando un’entità superiore che non ferisca gli altri o se stesso.
- ARROW! -
- FELICITY!!! CHE COSA VUOI? -
La bionda sobbalza. Ha sentito spesso Arrow arrabbiato, ma non l’ha mai sentito urlare così. Sospira pesantemente e chiude gli occhi cercando di trovare le parole giuste per calmarlo anche se in quel momento l’unica cosa che vorrebbe fare è strangolarlo o trafiggerlo con una delle sue frecce.
- Non serve a niente arrabbiarsi…-
- E’ la quarta volta che ci sfugge! -
- Ma non per questo dobbiamo perdere la calma o uscire fuori di testa. -
- IO NON SONO USCITO FUORI DI TESTA! -
E detto questo, Arrow butta l’auricolare a terra rompendolo con un colpo di tacco. La bionda toglie per qualche secondo il suo auricolare e quando lo rimette trova Dig, Spartan , ad attenderla.
- E’ andato via. -
James Yang è diventato un chiodo fisso dell’arciere, non passa giorno che non chieda a Felicity se ha qualche novità su di lui o se è riuscita a scovare qualche scarico insolito al porto. Lei ci metteva tutto l’impegno possibile, ma quel tipo sembra un fantasma e poi lei riteneva che avrebbe lavorato meglio se fosse stata al loro fianco in una delle missioni per cercare di raccogliere maggiori informazioni.
Arrow però è stato chiaro. Lei avrebbe operato sempre e solo dal suo bellissimo covo.
Sospira ancora una volta Felicity mentre porta una mano sugli occhi. E’ stanca vorrebbe fare una doccia e dormire, ma il pensiero dell’arciere a girovagare chissà dove pieno di rabbia non l’avrebbe fatta chiudere occhio.
- L’avevo immaginato. Dobbiamo fare qualcosa. -
- No Felicity, in questi casi è meglio lasciarlo solo. Dormi, ci pensiamo noi a lui.- 
- Sapete dove è andato? - 
- Al porto… - 
- Ci vado io. - 
Seguono secondi di silenzio duranti i quali la bionda decide di togliere l’auricolare e uscire di casa prima che i due amici comincino a farle una paternale su quanto sia pericoloso girovagare sola di notte.
Afferra le chiavi dell’auto e il suo fedele giubbotto di pelle ed esce nella fredda notte di novembre mentre Dig continua a parlare da solo.
 
 
Oliver Queen è seduto sul molo con la punta degli stivali che sfiorano il pelo dell’acqua. L’oscurità lo avvolge e lui si sente in pace con il mondo, anche se in quel momento una guerra si svolge nel suo animo.
Abbassa il cappuccio e toglie la maschera permettendo così al vento di scompigliargli i capelli, preme una mano sugli occhi e respira pesantemente.
Nell’ultimo mese James Yang è diventato un chiodo fisso, quando gli sembra di averlo in pugno, sparisce nel nulla senza lasciare alcuna traccia. Come faccia non riesce a spiegarselo, ed è per questo che ha coinvolto Felicity in questa sua crociata e adesso si chiede se abbia fatto la scelta giusta.
Quando apre gli occhi, Oliver resta fermo ad ammirare le luci che ha d’avanti. Sulla sinistra può vedere chiaramente il tratto di strada illuminato e sporadiche auto che sfrecciano nella notte. Distingue la sagoma dei grattacieli che si innalzano verso l’alto e nel silenzio sente un rumore di passi chi si avvicinano. Respira profondamente e tende tutti i muscoli del suo corpo pronto ad attaccare un eventuale nemico, si rilassa poco dopo quando il vento porta con sé il profumo dolce e pungente della sua nuova amica.
Quando Felicity riconosce la sagoma di Arrow nell’oscurità, le manca un battito. Ha tolto il cappuccio, in questo momento è semplicemente l’uomo annoiato che cerca di gestire la sua lotta interna. Si avvicina a passo veloce e senza dir niente, si siede accanto a lui mettendo le gambe a penzoloni.
- I tuoi capelli sono chiari…-
Si, è un modo banale per rompere il silenzio si dice la bionda, ma non sa davvero cosa dire. Detto questo, Arrow cala di nuovo il cappuccio sul viso e la bionda sospira. E’ tornato ad essere l’arciere.
- Come mi hai trovato? -
La voce metallica la fa sobbalzare, si volta verso di lui e lo osserva. Guarda dritto avanti a sé, le spalle rigide, le mani in grembo che stringono una maschera.
- Spartan.  -
Arrow sospira pesantemente e annuisce col capo.
- Dovevo immaginarlo. Sono qui anche loro? -
- No… sono venuta da sola. -
L’uomo si gira leggermente verso Felicity.
- Fe-li-ci-ty….-
- Perché scandisci il mio nome? -
- Io faccio di tutto per proteggerti e tu giri da sola di notte? -
- Capisco che ti preoccupi per me, ma a te chi ci pensa? -
- Nessuno. non ho bisogno di nessuno…-
- Nemmeno di me? -
La bionda si morde la lingua maledicendo la mancanza del filtro cervello-bocca che la mette in continuo imbarazzo.
Arrow si alza e tende la mano alla ragazza che resta delusa nel vedere l’eroe con lo sguardo rivolto altrove, rassegnata afferra la sua mano e si alza perdendo l’equilibrio scontrandosi contro il petto dell’uomo che repentinamente le afferra per la vita.
Felicity alza lentamente il capo inalando il profumo dell’uomo, è odore di sudore mischiato al profumo pungente dell’acqua di colonia. La bionda arrossisce farfugliando delle scuse.
- Di te avrò sempre bisogno Felicity… sei la mia partner. -
Ed anche se la frase dell’uomo da quel suono metallico ed innaturale, la bionda si scioglie ed è orgogliosa di sé stessa per ciò che affronta tutti i giorni.
L’arciere si assicura che riesca a stare impiedi senza problemi, poi le afferra la mano.
- Vieni ti accompagno a casa…-
La guida verso la sua moto e Felicity si volta a guardare la sua auto rossa che spicca nell’oscurità.
- Domani la troverai sotto casa tua con le chiavi nel quadro. -
Annuisce la bionda salendo in sella a quella moto che tanto la affascina.
In poco tempo è sotto casa sua e dopo aver salutato Arrow entra in casa domandandosi come farà a riportarle la macchina senza avere le chiavi. Timorosa che possa rompere un vetro per metterla in moto, torna all’ingresso intenzionata a recuperare le chiavi e consegnargliele, ma quando tasta le tasche del giubbotto non può fare altro che scuotere la testa. Le tasche sono vuote.



___________________________________________________________________

Ciao a tutti ragazzi/e.
scusatemi se non sono stata precisa nel pubblicare, 
ma il mio pc ha deciso di farsi le ferie.
Spero vi piaccia il capitolo anche se questo lo trovo un pò noiosetto.
Grazie a chi arriva sempre alla fine.
Un bacio
buona vigilia di ferragosto e buone vacanze a chi è fuori 
:*

Roxy_ 91

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


IT-girl

 
Capitolo 7.


 

Seduto sui comodi divani in pelle, nella sala d'aspetto della Queen Consolidated, un uomo moro dagli occhi castani si guarda intorno con aria curiosa ed osserva i presenti con fare critico.

Dietro la grande reception una donna di mezza età è intenta a rispondere alle ripetute telefonate e velocemente annota su piccoli post-it i messaggi da far recapitare. Si ritrova a chiedersi come mai non vi sia una ragazza più giovane ad accogliere i possibili futuri soci di Mr Queen, magari come la bionda che si trova infondo al corridoio. Inclina la testa di lato per osservarla meglio e si promette che se fosse riuscito ad entrare in affari con Mr Queen, userà tutte le armi possibili per farne la sua assistente personale.

' Mr Queen. Un viziato figlio di papà che gioca a fare il CEO.'

A quanto pare l'opinione del bel moro per il nostro biondo CEO non è delle migliori e strofinandosi la mano sugli occhi si impone di ricordare il perchè lui si trova in quell'ufficio e non dietro la sua scrivania. Sospira pesantemente, allearsi con la Queen Consolidated è di vitale importanza, non solo perché in tal modo nascerebbero fruttuose collaborazioni, ma soprattutto perché potrebbe aver accesso ai file dell'azienda senza utilizzare metodi illegali per ottenerli...

Perso nei suoi pensieri si ritrova a girovagare per la hall, infastidito da tanta attesa e comincia a chiedersi per quale motivo non ha portato con sé il prototipo dell'armatura e fatto un po' di danni. Si gira di scatto e finisce contro la biondina che lui tanto desidera nel suo staff.

-Mi scusi signore, colpa mia. -

-Ovviamente biondina, guarda dove vai e torna alla tua scrivania.-

Il Tono del moro è un ordine, anche se sul volto ha l'ombra di un sorriso e accompagna le parole con un gesto ben poco carino nei riguardi di una donna, una sonora pacca sul sedere.

La bionda, la nostra IT-girl, diventa rossa. Nessuno si era mai comportato con lei in tal modo e senza perdere coraggio, si gira verso il moro e gli rifila uno schiaffo a mano aperta, tanto che il suo suono fa girare molte persone.

- Come osa avere un simile comportamento nei riguardi di una donna? Non si azzardi mai più a toccarmi. Intesi?!?!-

La bionda scappa via in direzione della sala riunioni ed il moro porta una mano al labbro verificando che non l'abbia spaccato. Un pensiero affiora in quella testa ormai del tutto corrotta dall'odio e dalla vendetta, sarebbe stata sua e avrebbe pagato caro questo affronto.

 

 

In sala riunioni Oliver e Laurel Lance, legale della Queen Consolidated, parlano animatamente quando lui volge lo sguardo verso l'ingresso e appare una Felicity che quasi corre con gli occhi lucidi e lo sguardo basso. Immediatamente scatta dalla sedia preoccupato e fissa i suoi occhi su di lei fino a quando non raggiunge i due amici.

-Oliver, Laurel. Scusate per il ritardo. -

-Figurati Felicity, vuoi dell'acqua?-

- Te ne sarei grata...-

Laurel si allontana e la bionda cerca di spazzare via velocemente le piccole lacrime scappate al suo controllo, poi si volta verso destra e sobbalza quando vede il suo capo ed ormai amico osservarla.

- Felicity, sei davvero provata, cosa è accaduto? -

- Nu-nulla che merita la nostra attenzione in questo momento. Adesso dobbiamo concentrarsi sul nostro possibile futuro collaboratore, ma a proposito di chi si tratta? -

- Lo scoprirai tra poco, andrai matta per lui è il migliore nel campo tecnologico. -

Felicity sorride al suo capo e quando l'assistente esecutiva del biondo annuncia l'arrivo dell'uomo, tutti si alzano e lei resta a testa bassa per lisciare quella piccola piega sulla gonna.

- Buongiorno a tutti. Magnifica giornata per farsi nuovi amici. -

Oliver si allontana dal tavolo e si avvicina all'uomo per stringergli la mano e voltandosi verso i suoi dipendenti lo presenta.

-Signori, signore, lui è Ray Palmer, amministratore delegato della Palmer Tecnologies. Loro, Mr Parlmer sono le persone che mi aiutano a rendere grande questo impero. Laurel Lance, avvocato; Moira Queen, mia madre; Mr Steel reparto finanziario; Curtis Holt, promettente risorsa del reparto tecnologico ed infine Felicity Smoak, responsabile del reparto informatico. -

Nell'udire il suo nome, Felicity alza lo sguardo e quando incontra quello di Mr Parlmer il sorriso sparisce. Mr Parlmer è il moro che nella hall l'ha offesa con quel gesto poco carino.

Abbassa nuovamente lo sguardo e ascolta ben poco di ciò che viene detto in quella riunione, è troppo impegnata a non far trapelare alcuna emozione, ma quando le si pone una domanda, fatica a rispondere e nota Oliver osservarla attentamente. Il biondo dal canto suo ha immediatamente notato il disagio di Felicity alla presenza di Ray, di fatti non fa altro che alternare lo sguardo da lei al suo nuovo 'amico' che per i suoi gusti posa fin troppe volte lo sguardo sulla sua Felicity e nonostante sia concentrato sul comportamento dei due, si domanda da quanto tempo abbia cominciato ad affiancare al nome della bionda gli aggettivi possessivi.

Al termine della riunione, tutti sono entusiasti di Ray Palmer e Felicity è convinta che il suo autocontrollo sarebbe crollato da li a pochi istanti, così recupera velocemente le sue cose e va via spiegando che sulla scrivania le attende una pila enorme di documenti da visionare. Con occhi bassi aggira il tavolo e di nuovo si scontra col moro che non si lascia scappare l'occasione di scambiare con lei qualche battuta.

- Ma allora il suo è un vizio Felicity... -

- Mi scusi, ero distratta Mr Parlmer. -

Lo sguardo di Felicity è ancora rivolto al pavimento, così il moro porta due dita sotto il suo mento facendo incrociare i loro occhi.

- O è una tattica la tua per mandare il chiaro messaggio che sei disponibile ad un incontro come dire..?!? Privato?-

Felicity si allontana di scatto come scottata.

- Mi sembra di averle già detto di non toccarmi...-

- E se non ti dessi ascolto...? -

Oliver osserva la scena e quando vede Palmer avvicinarsi alla bionda con fare predatore, raggiunge i due sperando di trovare una scusa plausibile per far allontanare la bionda che vede in grande difficoltà.

Arriva alle spalle di Felicity e le poggia una mano sulla spalla facendola sobbalzare.

- Felicity, perdonami se ti interrompo. Ti unisci a noi stasera? Saremo al Verdant.-

Felicity si limita ad annuire mentre lancia sguardi di fuoco al moro che continua a sorridere strafottente.

- E lei Mr Palmer? -

- Sarà per la prossima volta, ho cose più importanti da fare. -

- Bene, allora se vuole scusarci, devo discutere di alcune cose con la mia partner... -

Con un cenno della testa il moro si allontana e osserva i due parlare e sorridere inconsapevoli di avergli appena dato una brillante idea per rendere più interessante la loro serata.

 

 

Il Verdant è affollatissimo quella sera. Luci psichedeliche illuminano il locale con colori che farebbero venire il mal di testa persino ad un cieco e centinaia di corpi sudati si muovono a ritmo della musica in maniera frenetica.

Felicity dovrebbe essere all'interno del privè a chiacchierare vivacemente con i suoi colleghi, invece si trova poggiata alla ringhiera della piccola loggia che si affaccia sulla pista e si domanda perchè abbia accettato l'invito di Oliver. Si sente totalmente a disagio in quell'ambiente, ma voleva distrarsi, lasciare la mente libera per almeno qualche ora. Sospira e facendo leva sulle braccia si stacca dalla ringhiera e si dirige verso il bar, magari un po' di coraggio liquido l'avrebbe sciolta un po'.

Si fa largo tra i ballerini improvvisati con non poca difficoltà e quando crede di star per cadere, ritrova l'equilibrio e maledice Arrow perchè anche lui quella sera sembrava molto più che contento del fatto che la bionda passasse una serata lontana da pc e criminali, non che lei avesse un faccia a faccia con uno di loro eh...

Sbuffa sonoramente ed arrivata al bancone ordina un cosmopolitan e lo beve quasi tutto in un sorso. Il barman sorpreso le offre un secondo giro, ma questa volta lo sorseggia lentamente mentre comincia a muovere la testa a ritmo della musica.

Si lancia in pista e si muove in maniera sinuosa senza curarsi di chi ha intorno e senza accorgersi di Oliver che la osserva attentamente in cima alle scale. La guarda ballare, muoversi e alcune volte strusciarsi disinibita ai corpi di ragazzi eccitati e magari sballati. Infastidito da ciò che vede, si dirige verso la bionda e la affianca cominciando a muoversi a ritmo della musica. Lei sorride nel vedere una faccia amica e gli cinge le braccia al collo.

Oliver si sorprende da tanta audacia e si avvicina al suo orecchio consigliandole di andare a prendere un po' d'aria all'esterno. La bionda si lascia trascinare da Oliver pronunciando frasi un po' sconnesse e il biondo scuote la testa nel sentire alcune idee che da ubriaca le vengono in mente.

Fuori, Felicity respira a pieni polmoni e poi si avvicina di nuovo all'amico.

Si appoggia a lui con la testa sul petto cercando di calmarsi seguendo il battito del suo cuore. Inala il suo profumo e non può fare a meno di pensare che è molto buono. Oliver comincia a sentirsi a disagio, così la afferra per le spalle e la allontana. Distratto, non si accorge che alla loro sinistra un uomo vestito di latta li osserva e palesa la sua presenza illuminandoli con un fascio di luce.

-Chi sei? Cosa vuoi? -

- Togliti pivello, mi interessa la bionda. -

Oliver d'istinto porta Felicity dietro di sé, la quale stringe forte i pugni sulle spalle del biondo. L'uomo vestito di latta si avvicina ai due, quando alcuni spari rimbalzano sulla sua armatura. Si volta arrabbiato verso la fonte degli spari e senza pensarci su, fa fuoco con una sorta di laser che Mr Diggle scansa per poco.

Gli spari attirano una folla di ragazzi e l'uomo di latta decide che quello è il momento giusto per battere in ritirata.

In tutto quel trambusto, Oliver si dimentica di essere lo scudo umano della bionda e riporta l'attenzione su di lei quando sente un peso morto sulla sua schiena.

Felicity è svenuta tra le sue braccia e ciò che dice fa capire all'uomo che non regge benissimo l'alcool.
-Arrow, grazie di esserci sempre, sei il mio eroe...-
​Oliver scuote la testa e per un attimo si ritrova ad essere geloso del suo alter ego, tanto da volerlo prendere a pugni... 

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Eccoci qui alla fine di un altro capitolo.
spero sia di vostro gradimento e niente.
grazie di esserci sempre
un bacio
Roxy_ 91

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


IT-girl.


Capitolo 8.


Oliver Queen è comodamente seduto al tavolo esterno dello Star Coffee sorseggiando con estrema calma il suo caffè nero, rigorosamente amaro.
E’ una giornata assolata con le temperature abbastanza miti, una cosa insolita visto che siamo a pochi giorni dal Natale, ma Oliver si dice che è meglio godere di questo sole prima che il freddo torni ad invadere la città. Così, allontana per un po’ i pensieri dalla mente e sistemandosi meglio sulla sedia, chiude gli occhi volgendo lo sguardo verso l’alto, facendosi accarezzare dai raggi solari che rendono i suoi capelli lucenti come l’oro.
Gli occhi del giovane Amministratore Delegato si aprono solo quando una mano si posa sulla sua spalla.
Osserva il suo disturbatore dal basso verso l’alto e quando mette a fuoco la figura statuaria di Laurel Lance, non può far a meno di sbuffare mentalmente così forse che persino i pensieri, infastiditi, vanno a chiudersi in un piccolo angolo della sua mente.
Sia chiaro, Oliver non ha nulla contro la sua ex fidanzata storica e attuale amica, è solo che ora ha solo voglia di rilassarsi, ed invece in meno di due secondi, si trova catapultato nel mondo dei pettegolezzi.
Continua a sorseggiare il suo caffè Oliver, sorridendo e annuendo di tanto in tanto a ciò che la sua amica racconta, finge di essere interessato portando la mano a sorreggere il mento, ma guarda ovunque tranne che avanti a sé. Lancia uno sguardo all’altro lato della strada e riconosce la figura della sua IT-girl.
Sua....bha.
Felicity Smoack si muove velocemente e si stampa un sorriso di cortesia sulle labbra. Ha molti pensieri per la testa, primo fra tutti il misterioso e psicopatico uomo di latta.
Si avvicina alla coppia di amici e amplia il sorriso.
-Buongiorno ragazzi. -
-Ciao Fel.-
-Felicity…-
Laurel dopo averla salutata torna a guardare verso Oliver e resta delusa quando lo vede con occhi attenti osservare la bionda.
Il giovane uomo, dal canto suo, non riesce a smettere di guardarla.
‘Ha qualcosa di strano…’ pensa mentre si sofferma ad osservare il sorriso della donna.
Gli sembra forzato, un sorriso di circostanza che si rivolge a conoscenti.
‘Io non sono un conoscente però!’ esclama nella sua testa.
Lui è abituato ai sorrisi spontanei e splendenti della donna, è abituato a quei sorrisi che non ha mai visto rivolgere a nessuno, è abituato ai sorrisi che lei riserba solo ad Arrow.
Ed ecco affiorare di nuovo quella sensazione di gelosia che non riesce a spiegarsi, che non dovrebbe esistere.
- …. ok Oliver?
L’uomo sbatte le palpebre per un paio di volte e per non fare la figura dell’imbranato si limita ad annuire vigorosamente.
La bionda sorride allontanandosi dai due e Oliver si chiede a cosa abbia acconsentito.
-Oliver Jonas Queen. -
- Perché usi il mio nome per intero? Lo fai solo quando sospetti che ti nasconda qualcosa… -
- Infatti sospetto che ti piaccia la biondina. -
Oliver quasi si strozza con il caffè e deve tossire più volte per riprendersi.
- Come ti saltano in testa queste cose? -
- Il tuo sguardo. Quando ti interessa qualcuna la guardi in quel modo. - 
- Tu farnetichi Laurel. -
- Bene, allora dimmi che non provi nessun fastidio nel vederla sorridere al cameriere che cerca in tutti i modi di trovare un contatto fisico con lei. -
Oliver aggrotta la fronte e stringe il pugno così tanto da far diventare le nocche bianche mentre di scatto si gira verso la vetrata del bar.
Vede la bionda sorridere alla camerierA e tornare con lo sguardo sul tablet.
Chiude gli occhi maledicendosi per alcuni istanti. Laurel l’aveva fregato…
- Allora, cosa hai da dire in tua discolpa? -
- Niente Laurel, è un bel tipo. -
- Guarda che anche tu le piaci. -
- Smettila. -
Sorridendo, la donna si alza raccogliendo le sue cose e portando via con sé il muffin a cui ha dato solo un morso.
- Ciao Ollie, ci vediamo domani. -
- Laurel, mi diresti a cosa ho annuito? Ero…uhm… distratto. -
La donna sorride e scuote la testa.
- Ti ha chiesto un aumento di duemila dollari. Non ti facevo così generoso. -
- COSA???? -
Laurel ride più forte e si allontana correndo mentre Oliver si appressa a lasciare una banconota sul tavolo e rincorrere la donna per estorcerle informazioni.
 
 
 
Sono appena le 10.00 di un venerdì mattina e Oliver Queen è già stanco di firmare fogli. Sbuffa sonoramente quando vede la sua segretaria entrare con un altro plico di fogli sotto il braccio.
- E questi ora cosa sono? -
- Le ultime circolari che mi ha chiesto di far stampare, Mr Queen. -
Annuisce debolmente e si appresta a firmare con uno scarabocchio quelli che si spera siano gli ultimi foglio della giornata.
Un debole pugno contro il vetro lo distrae, senza alzare lo sguardo fa cenno con la mano di entrare. Intento a firmare, non si accorge del veloce rumore di tacchi sul lucido pavimento e non sente il buongiorno con cui la donna educatamente lo saluta.
alza lo sguardo dalle scartoffie solo nel momento in cui un pungente profumo arriva alle sue narici. Ispira profondamente e lo riconoscerebbe fra milioni.
‘Felicity…’ .
- Oliver. Sei in ritardo! -
L’amministratore delegato alza gli occhi dalla scrivania e rivolge uno sguardo disorientato alla bionda.
- In ritardo? Per cosa Felicity? -
- La riunione. Ieri al bar te l’ho detto. La riunione di domani è stata anticipata ad oggi. -
- Ah.. vero. -
Oliver si alza dall’imbottita sedia d’ufficio abbottonandosi la giacca e con un debole sorriso dice a Felicity ‘ Andiamo..’ .
La bionda scuote leggermente la testa chiedendosi dove ce l’avesse lui quando gli parla. Si dirigono insieme verso la sala riunioni e come sempre, Oliver la invita a sedersi accanto a lui. Spesso Felicity, durante queste lunghe ed interminabili riunioni, si sofferma ad osservarlo e non può fare a meno di notare quanto sia bello con i suoi occhi azzurri come il cielo e i capelli chiari sempre in ordine.
Sospira Felicity. Anche Arrow ha i capelli chiari e ora che ci pensa, spesso assume la stessa posizione che ha ora Oliver: spalle rigide, il capo basso, la mano che sorregge il mento e lo ha sempre immaginato con lo stesso cipiglio del suo capo in questo istante.
La mente di Felicity comincia a lavorare involontariamente tutte le informazioni.
Arrow le ha detto che di giorno svolge un lavoro noioso ed è certa di aver sentito più di una volta Oliver affermare che il ruolo di CEO è di una noia mortale. Hanno entrambi i capelli chiari, l’altezza le sembra quella e il fisico anche…
La bionda chiude un attimo gli occhi scuotendo la testa. ‘No, non può essere fantastico troppo.’, è quello che si ripete da dieci minuti ormai e quando i suoi occhi incontrano quelli di Oliver non può far a meno di sorridere.
 
‘ Eccolo…’ pensa Oliver, ‘ il sorriso riservato ad Arrow, è finalmente anche il mio.’



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*Entro in punta di piedi*
A voi tutti, buongiorno e buona domenica.
Eccomi qui con un nuovo capitolo di transizione, cominciamo a capire un pò quali sono i sentimenti dei nostri idoli senza maschera e nomi in codice.
Bene, non mi voglio dilungare.
Chiedo umilmente perdono se non ho postato prima.
Vi auguro una piacevole giornata e state attenti a non bruciare il ragù.
 
:P
baci
Roxy_ 91

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