Heartbeat

di s4nflow3r
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inquilino ***
Capitolo 2: *** Presentazioni ***
Capitolo 3: *** Telefono ***
Capitolo 4: *** La tua voce ***
Capitolo 5: *** Miglioramenti ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inquilino ***


  La vita è così noiosa quando hai 17 anni, due genitori iperprotettivi e vivi in una casa di campagna abbandonata da Dio. Letteralmente. La casa più vicina si trova al di là di un fiumiciattolo, a circa 4 km.
  Cristina è figlia unica, non frequenta più la scuola: sono tutte troppo lontane, e le uniche amiche che ha, vengono dalla città come lei.
  Come al solito, oggi Cris ha pranzato con sua madre (suo padre lavora in città e tornava solo per i week-end, ma ormai ha capito che questo viavai è inutile, quindi non torna proprio più) e adesso sta studiando. Più tardi verranno le sue amiche a farle visita.
  Ormai ha imparato ad accettare ciò che non può cambiare. Sono ormai tre anni che vivono qui, isolate da tutto, annoiate.
  Anche sua madre si annoia, Cris lo sa. Ma quando i problemi sono più grandi di te, non puoi farci niente.
  I suoi genitori credono che l'unico modo per scappare dalla mafia sia scappare dalla città. Probabilmente hanno ragione, perché la polizia non era mai servita a molto, però avrebbero dovuto pensare anche alla felicità della loro "piccolina"- sì, la chiamano ancora così. 
  Lei era innamorata di Giulio, un ragazzo della sua classe, il più bello della scuola, anzi della città, anzi del mondo. Così la pensava lei. Era riuscita finalmente ad ottenere un appuntamento con lui, sarebbe stato la sera dopo. Purtroppo fu proprio il giorno in cui partirono. Non riuscì nemmeno a dirgli che non sarebbe venuta: gli smartphone non erano ancora così evoluti. Probabilmente adesso la odiava.
  Aveva passato tre anni a maledire la sua vita. Avrebbe voluto conoscere un nuovo amore, oppure poter uscire con le amiche, ma sua madre non le permette nemmeno di andare a fare la spesa.
  Per fortuna le sue amiche, due sorelle che vivono nella casa "vicina", vengono quasi tutti i giorni a trovarla. Studiano insieme e fanno cose da ragazze, sapete... parlano di ragazzi, si fanno la ceretta e la pedicure, leggono Cosmopolitan... le solite cose.
  Tutti i santi giorni. 
  Dopo un po', non ce la fai più nemmeno così.
  In questo momento, però, sta succedendo qualcosa di molto strano, che attira la sua attenzione: la porta si è appena aperta da sola, ha visto la maniglia abbassarsi!!! Ha sentito dei passi sul pavimento, poi ha visto la finestra aprirsi... di nuovo da sola!
  "Mammaaaaaaaaaaaa!- urla, correndo giù per le scale -vieni a vedere! Presto!" 
  "Che succede tesoro? Non vedi che sto cucinando?"
  "Credo che ci sia un fantasma!" 
  "Un fantasma? Non dire stupidaggini tesoro. Devo cucinare, altrimenti stasera cosa mangeremo"? 
  "Perché non chiedi alla signora Ferri di cucinare, ogni tanto? Così potresti passare un po' di tempo con me!" 
  (La signora Ferri è la domestica, incaricata di fare la spesa e pulire la casa) 
  "Non dire sciocchezze, tesoro. La signora Ferri non sa cucinare."
  Cris torna in camera sua e vede che, sul suo letto, la coperta si è deformata.
  "Chi sei?" dice, timidamente.
  "CHI SEI?" urla, non sentendo nessuna risposta.
  "Non ci credo! Mi stai ignorando? Non è possibile che non riesci a sentirmi nemmeno se urlo!"
  Ancora nessuna risposta.
  Si accende una sigaretta, poi inizia: "sai che c'è? Non fa nulla. Non sei mai stato qui e adesso inizio a vederti. Forse sto impazzendo, o forse prima non prestavo abbastanza attenzione. Probabilmente dovrei fuggire spaventata, ma sai che c'è di nuovo? Sei la cosa migliore che mi sia capitata ultimamente, una minima cosa diversa dal solito. Adesso posso studiare come mettermi in contatto con gli spiriti, invece di quelle poesie insulse che mi assegna mia madre. Una volta che avrò trovato il modo per comunicare con te, almeno avrò trovato un nuovo amico." 
  Il campanello suona. Sono arrivate le sue amiche. Cris va ad aprire, perché sua madre non ci va mai.
  "Ciao Ale, ciao Franci! Entrate pure!"
  Come al solito, entrano in camera sua chiacchierando di ragazzi e di gossip.
  A un certo punto Cris si alza in piedi e dà il grande annuncio: nella sua stanza si è manifestata un'apparizione. Un fantasma era entrato dalla sua porta, aveva aperto la sua finestra e si era steso sul suo letto, poi, quando lei aveva cercato di parlarci, non aveva sentito niente. Come avrebbe potuto comunicare con uno spirito? 
  "Non provarci nemmeno!" esordisce Alessia.
  "È pericoloso!" conclude Francesca.
  "Oh, ma che avete tutti quanti oggi? O mi prendete per pazza, o per scema. Lo so che è pericoloso, ma preferirei morire più che passare un altro giorno così, lo capite? Sono sempre sola e quando non lo sono, comunque faccio sempre le stesse cose. Non intendo offendervi, ma voi non vi annoiate?- Ale e Franci si guardano per un attimo, poi tornano a rivolgerle l'attenzione -non importa. Comunque sia, io voglio sapere qualcosa in più su di lui. Tipo com'è morto, o chi era quando era in vita..."
  "Dovresti prendere in considerazione l'idea che lui potrebbe non sapere di essere morto..." la interrompe Franci.
  "Giusto! Dovresti prima farci amicizia, poi dovresti capire se sa di essere morto e solo dopo, chiedergli come. Altrimenti potresti scatenare la sua ira e ti perseguiterebbe per l'eternità. Sai che bello vivere sotto lo stesso tetto di un fantasma arrabbiato?" continua Ale.
  "Giusto ragazze! Avete ragione. Stasera, quando sarete andate via, cercherò un modo per comunicare con lui."

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Capitolo 2
*** Presentazioni ***


  Ale e Franci sono appena uscite dalla porta. Ciò significa che questo è il momento per cercare di comunicare con lo spettro... che, però, non dà più cenni di... esistenza.
  "Dove sei?" inizia Cristina.
  Nessuna risposta. 
  Dopo aver ripetuto la stessa frase tre o quattro volte, decide di shockarlo.
  Sposta tutti i mobili della stanza, li mette in posizioni completamente diverse, rovescia un armadio e nel farlo ha una strana sorpresa: tutti i suoi vestiti si sono trasformati in vestiti da uomo.
  "Ah, è così? Vuoi giocare con me?" urla.
  Sparge tutti i vestiti per la stanza, ne strappa alcuni, ne butta altri dalla finestra. 
  Dopo un po' sente di nuovo i passi pesanti del suo spettro personale. Non riesce a vederlo, ma, a giudicare dalle impronte e dal rumore dei passi, è davvero rimasto shockato. Sta indietreggiando. Non riesco a sentire cosa dice, ma sono sicura che sta parlando.
  O urlando.
  All'improvviso, tutti i vestiti iniziano a spostarsi da soli (ovviamente è lo spettro, certo, ma fa davvero impressione vederlo)... oh, Dio, ma sono due! I vestiti si stanno... piegando e mettendo a posto da soli? In due parti diverse della stanza??????
  Ok, la casa è infestata da due fantasmi che amano mettere a posto... posso considerarmi la donna più fortunata del mondo!

  Hanno finito di rimettere a posto e si sono spente le luci... questo fantasma fa sentire forte la sua presenza! Ho fatto qualche ricerca su Google e adesso so come mettermi in contatto con lui. Proverò prima con qualcosa di soft: la scrittura automatica. In pratica, si tratta di una non-seduta spiritica, in cui si cerca di comunicare con lo spirito scrivendo, e aspettando che lui muova la penna al posto tuo, per risponderti. È come se fossi sempre tu a scrivere, ma le risposte non arrivano dal tuo cervello.
  Accendo le luci, mi procuro carta e penna e mi siedo sul letto affianco a lui.
  Inizio a scrivere: "Ciao. Chi sei?"
  Vedo dei movimenti tra le lenzuola, credo si stia agitando. Ma non risponde. Allora insisto: "Io sono Cristina. Piacere di conoscerti. Come ti chiami?"
  Un po' di esitazione, ma poi la mia mano inizia a muoversi, da sola: "Mi chiamo Sam."
  Finalmente sta comunicando! Ho intenzione di andarci un po' più pesante: "non riesco a vederti né sentirti. So solo che ci sei. È così strano. Mi hai spaventata un po' all'inizio..." 
  La penna si muove immediatamente: "anche tu mi hai spaventato! Perché non riesco a vederti?" 
  Non devo dirgli che so che è un fantasma, perché potrebbe rimanere shockato e odiarmi per sempre. E non voglio vivere sotto lo stesso tetto di un fantasma arrabbiato.
  Allora rispondo: "non lo so. Che ne pensi di cercare questa risposta insieme? Mi piacerebbe fare amicizia con te. Mi sembri una brava persona. Per ora possiamo chiacchierare un po', ma prima o poi troveremo il modo di incontrarci."
  "Mi piacerebbe molto- è la sua immediata risposta -quanti anni hai? Da quanto tempo sei qui?"
  "Ho 17 anni, e vivo qui da tre anni. Odio la mia vita, è così noiosa! Tu, invece?"
  "Io ho 21 anni, vivo qui con mio fratello, ci siamo trasferiti ieri... e la vita è uno sballo! Non capisco come tu faccia a non divertirti, io sfrutto al massimo ogni giornata! Però vorrei sapere come sei fisicamente... cioè, non posso vederti, ma vorrei almeno immaginare la persona con cui sto parlando..." 
  "Beh... hai ragione, anche io vorrei immaginarti! Descriviti per primo... sono timida..." 
  "Okay, allora... sono alto 1.82 cm, gioco a football (sì, ho una vera e propria ossessione per l'america... ho anche abbreviato il mio vero nome--> Samuele in Sam, così sembra più cool!), ho le spalle larghe e sono abbastanza... pompato! ahahahah"
  Qui scappa una risata anche a me. È così spontaneo... si vede che ha avuto modo di parlare con molte ragazze... non come me.
  Continua a scrivere: "Ho i capelli e gli occhi castani, anche un po' di lentiggini e ti confesso che le odio! Mi danno un'aria così da bambino! A volte vorrei essere uno di quei fighi biondi con gli occhi chiari... o uno di quei neri palestrati che si vedono nei film... ma sono solo io!" 
  Allora mi viene naturale scrivere: "E mi sembri fantastico! Adoro il tuo modo di essere, così estroverso e tranquillo... sei il mio opposto!" 
  "È strano, in realtà, che te l'abbia scritto, ma... forse il fatto che non posso vederti mi rende più facile aprirmi con te. Però, dai, adesso descriviti tu!"
  "Allora... sono bassa... circa 1,59... sono di costituzione magra, senza particolari forme e ho i capelli neri e gli occhi azzurri, non ho lentiggini, purtroppo, perché le adoro!" 
  "Sembri davvero una bella ragazza. Vorrei davvero vederti. Però adesso ho bisogno di dormire. Domani devo andare all'università e dovrò svegliarmi presto. Ti troverò qui?" 
  "Sempre."
  "Buonanotte."
  "Anche a te." 
  E così mi addormento, proprio dove si addormenta lui. Nello spazio occupato dal suo corpo fantasma, che non posso toccare, ma posso solo avvertirne la presenza.
  Mi sento meno sola da quando lui è qui. 

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Capitolo 3
*** Telefono ***


  Nei giorni a seguire, Cris e Sam ebbero modo di conoscersi molto meglio.
  Parlarono della propria vita familiare e Cris scoprì che anche per Sam non era tutta rose e fiori. Si era trasferito in questa nuova casa appena suo fratello aveva compiuto 18 anni, perché suo padre era un alcolizzato e li aveva picchiati fin da bambini, sua madre era morta quando erano molto piccoli, non sa perché (possibile che il padre l'abbia uccisa? E che dopo abbia ucciso anche i figli? L'unica cosa, pensava Cris, che non tornava, era: i fantasmi non dovrebbero rimanere per sempre nel posto in cui sono morti? Vuol dire che sono morti in casa sua? E perché prima non li vedeva? Magari devono restare per sempre dove sono stati seppelliti, quindi sarebbe possibile che il padre sia venuto a seppellirli qui? Dovrò indagare su questo).
  Che tragedia questa povera famiglia! Un uomo senza scrupoli che distrugge tre vite. Ha tolto la vita a tre persone! Non c'era modo per dirlo in maniera gradevole, Cris non riusciva proprio a pensarci. Si sentiva troppo male per il suo nuovo amico.
  Fecero alcuni accordi per l'armadio: metà sarebbe andato a Cristina, l'altra metà a Sam.
  Nonostante tutto i due, desideravano di potersi vedere e sentire, proprio come due persone normali. Peccato per quel sottile confine che divide la vita dalla morte.
  Passarono molti giorni, Cris si consultò anche con Francesca e Alessia, senza mai incontrarle in camera sua: non voleva che incontrassero il "suo" fantasma, non era giusto. Ne era quasi gelosa. Non le avevano creduto all'inizio, le avevano sconsigliato di parlarci, le avevano detto che non era una cosa buona, le avevano dato addosso in tutti i modi... e adesso volevano incontrarlo? Erano curiose? No, fuori dalla mia stanza!
  Le due amiche, però, le diedero dei consigli giusti, riguardo sedute spiritiche e cose simili.
  Oggi è il giorno in cui Cristina proverà per la prima volta a sentire la voce del suo nuovo amico fantasma. 
  Su internet le hanno consigliato di fare un cerchio di sale in camera sua, illuminata solo da una candela, posizionarsi al centro e invocare lo spirito. Finalmente riuscirà a sentire la sua voce! 
  Cristina lo vede rientrare, la porta si apre e il letto si deforma. Adesso è seduto, è il momento!
  Lo chiama, niente. Lo chiama di nuovo, niente ancora. Lo chiama una terza volta, più forte che può.
  Sente dei rumori sul pavimento, come se fosse balzato in piedi: l'ha sentita.
  Lei non riesce ancora a sentirlo, però.
  La porta si chiude, è scappato?
  Non avrebbe dovuto spaventarlo così, pensa Cristina, quindi ha un'idea.
  Chiude la seduta e prende il solito quaderno su cui si scrivono, gli lascia un messaggio "mi dispiace averti spaventato, volevo solo sentire la tua voce. Non avevo pensato ad avvisarti...", ma, mentre pensava a qualcos'altro da aggiungere, la penna inizia a muoversi, ancora nella sua mano, da sola.
  Sul foglio compare una scritta: "sono ancora qui, non riesci a sentirmi perché non avevo preparato il materiale per la seduta, ora l'ho preso. Sono pronto. Possiamo finalmente sentirci".

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Capitolo 4
*** La tua voce ***


  "È normale che sono spaventata- pensa Cristina -sto per iniziare una seduta spiritica, chi non lo sarebbe? Insomma, il mio spettro sembra molto amichevole... ma non si sa mai. I demoni ingannano, lo sanno tutti. AAhhh non dovrei essere così paranoica, basta!"
  Nel frattempo, sovrappensiero, aveva rimesso a posto tutto l'occorrente per la seduta, sul foglio una scritta: "possiamo incominciare". Sam ha una grafia orribile, per essere un fantasma. Cristina l'aveva sempre immaginata come nei film, la grafia di un morto: perfetta, precisa, piena di ghirigori... ma magari è perché i fantasmi dei film sono morti secoli prima, quando si scriveva così... o perché non esistono. Il suo sì. E, in un certo senso, gli era grata per questo.
  È finalmente tutto pronto.
  "Non posso crederci... sta succedendo!" pensa Cristina, in preda un po' al panico e un po' all'eccitazione.
  Cristina inizia a invocare lo spirito, pensando tra sé: "chissà Sam cosa sta pensando, chissà se anche lui è così ansioso di sentirm-"
  Le luci si spengono completamente, un attimo toglie il respiro
  poi si riaccendono,
  un grido.
  Maschile, poi respiri affannati.
  È Sam, Cristina ne è sicura.
  "Tutto ok?" Dice, prima di rendersi conto che probabilmente non poteva sentirla... 
  Ma poi: "Sì, mi sono solo spaventato perché le luci sono andate, non ci sono abituato al paranormale." 
  Strano, per un fantasma. Cristina ride.
  È anche strano sentirlo così vicino, in un certo senso naturale.
  Questa è la prima volta che parlano, che riescono a sentire l'uno la voce dell'altro. Non si sono nemmeno mai visti, e uno dei due è morto.
  Eppure per Cristina, questo è il momento più romantico che abbia mai vissuto. Ha dimenticato tutto il suo passato.
  Quel passato in cui è stata così felice, lo stesso in cui ha sofferto così tanto.
  Sam le dice che per lui è lo stesso, si sente finalmente felice adesso che ha trovato un'amica così speciale. Anche se "speciale" in questo caso è un eufemismo.


  Da quel giorno, ogni notte, Cristina e Sam, prima di andare a dormire, ricominciarono daccapo quel rituale, per raccontarsi ogni giorno la loro giornata e... sorprendentemente i fantasmi hanno una vita molto attiva! Più attiva di quella di Cris, in realtà...
  Sam tutti i giorni va all'università, poi agli allenamenti di calcetto, esce con suo fratello, va al bar dove si è fatto molti amici, passa lì la serata e ogni sera ne succede una nuova! 
  Per esempio, l'ultima che ha raccontato a Cris è che ha conosciuto una ragazza, molto carina, che sembrava molto disponibile con lui... dopo aver trascorso insieme una bella serata lei ha detto che voleva farsi pagare! Incredibile! Cristina aveva riso fino alle lacrime quando gliel'aveva raccontata.
  "Tristemente- pensava -al giorno d'oggi queste cose non succedono più. Nel mondo dei fantasmi dev'essere tutto così facile. La gente muore ogni giorno, i morti sono infiniti... non come i vivi. 
  Prima o poi noi ce ne andiamo, loro sono immortali. Potranno divertirsi per sempre.
  Il bar qui vicino non è più così popolato. Non c'è più nessuno, oltre ai drogati. Mia madre mi proibisce di andarci. Fortunato Sam che può divertirsi con gente di ogni tipo... e di ogni epoca. Come avere una macchina del tempo."
  Frequentando Sam, la vita di Cristina sembra sempre più triste. Ormai vive delle sue storie.
  La notte, si accuccia nella conca che si forma sul letto grazie al corpo di Sam, e sogna di dormire abbracciata a lui.

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Capitolo 5
*** Miglioramenti ***


  Ormai non esiste più nulla nel mondo di Cristina, se non Sam, le sue storie, la sua "vita".
  È sempre più curiosa di scoprire cose nuove sugli spiriti, fantasmi, sulla vita dopo la morte.
  Ha smesso da un po' di tempo di studiare le cose che le assegna sua madre, non le interessa più farsi una cultura, perché non vede futuro. Per Cristina è, ormai, tutto grigio.
  Tutto il resto del mondo è ormai sparito, tutto il suo passato... l'ha lasciato andare ormai.
  Sta trascurando anche l'amicizia con Ale e Franci. Ogni tanto si vedono, hanno iniziato a provare attività diverse: mettono la musica e ballano, guardano commedie rosa, fanno giochi da tavolo. 
  Ma questo non basta più a Cristina, che si sente oppressa da questa vita così cupa e triste, vorrebbe vivere come Sam. Con Sam. 
  Passa le sue giornate attaccata alla finestra, aspettando di vedere le sue orme per capire che sta rientrando, per poter di nuovo parlare con lui, ancora, ancora e ancora. Sempre più a lungo.
  Ultimamente, Sam ha deciso di aiutare Cristina con il problema della sua "vita triste". Vuole darle qualche consiglio per farla sentire più soddisfatta, per passare meglio il tempo. Le giornate sembrano eternità e per nessuno dovrebbe essere così. Non è così per Sam che è un fantasma, figuriamoci se dovrebbe essere così per noi vivi.
  Ci vorrà tempo per aggiustare ogni singolo aspetto della sua vita, ma Sam le ha consigliato, per iniziare, di ricominciare a studiare ciò che sua madre le assegna. 
  Prima di conoscerlo, effettivamente, la giornata di Cristina trascorreva abbastanza bene, studiando e passando qualche ora con le sue amiche. 
  Arriva, però, un momento nella vita in cui ci si rende conto di una cosa: "non mi basta più".
  Di qualsiasi cosa si tratti, si pronuncia questa frase. Una vita semplice e monotona, può tenere occupati e anche soddisfatti, in un certo senso, per un po'. 
  Ma poi, inevitabilmente, si viene a contatto con qualcosa di meglio. 
  C'è sempre di meglio, perché l'erba del vicino è sempre più verde. Perché l'invidia fa sempre parte di noi, anche se non vogliamo. 
  Perché possiamo essere la persona più ricca del mondo, non ci basteranno i soldi; possiamo essere la persona più popolare del mondo, non ci basteranno gli amici, la più bella: non ci basta la bellezza.
  Niente basta mai, vogliamo sempre tutto. La routine non stava più bene a Cristina, ma riprenderla l'avrebbe aiutata, lei e Sam erano d'accordo su questo. 
  Avrebbe iniziato da quello per poi mettere in ordine tutto il resto.
  L'insoddisfazione è una piaga generale dell'umanità, non è facile sfuggirne, ma con un po' d'impegno ce l'avrebbe fatta. 
  Il legame di Cristina con quell'entità divenne sempre più forte. È bello avere un amico sincero, che si preoccupa seriamente per noi, che ci vuole bene davvero, che ci mette al centro della sua esistenza.
  Sam era quell'amico. Un amico fantasma.
  Tutti dovremmo avere un amico fantasma.

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