Saga e Kanon: due Gemelli Identici.....ma Caratterialmente Diversi!

di Geminibros
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era una giornata come le altre  al santuario della dea Atena. Dopo la guerra galattica contro Ade, il signore degli inferi, era finalmente tornata la pace. La stessa divinità, aveva riportato in vita tutti i suoi valorosi guerrieri, compresi Sion che aveva assunto nuovamente il ruolo di Gran Sacerdote, il giovane Doko Cavaliere di Libra, che era tornato giovane grazie al Misopetamenos, adesso abitava con gli altri cavalieri al santuario, custodendo appunto La settima casa, quella della Bilancia. Tornarono in vita anche Saga,Camus,Shura,Death Mask e Aprodite, nonostante il loro tradimento ad Atena, diventando Specter di Ade e anche Kanon.

Kanon il fratello minore di Gemini, aveva ricevuto il perdono della divinità ancor prima di perdere la vita, durante la guerra contro Ade. Kanon, insieme al fratello, custodiva ora la terza casa, ma alcuni Cavalieri d'Oro in particolare Aiolia non erano ancora riusciti a perdonarlo.

Tutti i cavalieri d’oro, ad eccezione di Milo, Doko e Camus, si erano riuniti alla quinta casa per parlarne. “Ragazzi non so cosa ne pensiate voi ma propongo di andare ad avvisare la Dea Atena e il Gran Sacerdote, dicendo loro che i gemini stanno nuovamente litigando.” Disse Mur.

“Sono d'accordo con te, abitando due case più avanti li sento e anche bene, mi stanno facendo ammattire. Non sono più fanciulli.” Disse Aiolia.

Scorpio si trovava all’undicesima casa, andato a trovare l’amico del cuore, Camus e casualmente vide i cavalieri salire trafelati le scalinate.

“Dove state andando?” domandò Scorpio, esterefatto di quella sorta di processione.

“Dobbiamo parlare con Atena e Sion di una faccenda molto importante!” disse Aiolos.

“Riguarda i due custodi della terza casa ovvero Saga e Kanon, vero?” intervenne Acquarius.

“Sì, esatto, adesso se volete scusarci dobbiamo andare!” disse Aldebaran.

“Ho la vaga sensazione che tra non molto vedremo passare i nostri due compagni” disse Camus, incrociando le braccia al petto.

Ben presto, i cavalieri giunsero a destinazione ed entrarono nella sala del Gran Sacerdote, dove seduta sul suo trono dorato vi era la Dea Atena e alla sua destra in piedi c'era Sion; gli otto ragazzi s'inginocchiarono in segno di rispetto.

“Cavalieri, cosa vi porta qui, tutti compatti?” chiese la Dea.

“Volevamo dirvi che i due custodi della terza casa, ovvero Saga e Kanon, stanno litigando per l’ennesima volta.” Disse Aiolia.”

“Che cosa? Litigando? Siete venuti fin qua solo per fare dei pettegolezzi di bass’ordine? Non è l’atteggiamento che mi aspetto dai cavalieri d’oro, questo.”

“Mia signora, non avremmo voluto arrivare a questo punto, ma non si tratta più di semplici liti..con le loro liti, i due fratelli, riescono a scatenare dei terremoti che fanno tremare non solo la loro casa, ma tutte quelle vicine.” Disse Aiolia.

“E se si venisse a sapere che i cavalieri d’oro combattono tra di loro, che ne sarebbe del nostro onore?” chiese Mur.

“Va bene, va bene, siete stati chiari.”disse Sion, irritato dal fatto che i cavalieri osassero contraddire la dea. “Parleremo con loro di questa situazione. Sion, puoi pensarci tu, per favore?”

chiese Atena, rammaricata. “Ma certo, mia dea.” Disse l’altro.

*

Mentre i cavalieri d’oro tornavano nelle rispettive case, congedandosi dalla dea, i due custodi ormai pieni di graffi e lividi a causa dei colpi che si erano inflitti a vicenda, continuavano a guardarsi in cagnesco; non avevano alcuna intenzione di smettere ne tanto meno arrendersi.

“Tornatene da Poseidone, faresti un favore a tutti quanti e anche a te stesso!” disse Saga.

“È inutile che mi guardi dall’alto in basso, solo perché sei geloso che Atena mi abbia perdonato e mi abbia concesso il privilegio di difenderla durante il periodo in cui tu invece eri il soldatino di Ade!”.

“CHIUDI IL BECCO!”

Saga lo afferrò di peso e lo sbattè violentemente contro una colonna.

Kanon mugolò di dolore per il colpo, mentre Saga infieriva.

“Il fatto che sei mio fratello, non mi impedirà di ucciderti!”

“Ma sì, fallo. Fratello. In fondo ci hai già provato in passato, non è vero? Mi avresti lasciato morire affogato in quella squallida prigione, se non fosse stato per la grande magnanimità della dea Atena.” Lo provocò Kanon.

Saga lo guardò con odio, avvicinandosi a lui.

“Per la grande magnanimità di Atena, eh?”

Lo sollevò di peso e lo scaraventò di nuovo sul pavimento.

“IO avevo informato Atena che ti trovavi in quella prigione, IO, avevo detto a lei cosa ti sarebbe successo se non ti avesse concesso la grazia, SEMPRE IO dissi alla dea che la sofferenza patita in quella prigione era il riscatto sufficiente ad assolverti dalle tue gravi colpe di tradimento!”

“C-che cosa? Ma allora tu non..”

le parole di Kanon vennero interrotte dalla voce di Shion potente come un altoparlante che chiedeva di recarsi immediatamente al cospetto della dea.

Camminarono in silenzio per tutto il tragitto. Erano consapevoli di non avere un bell’aspetto ed entrambi si vergognavano di presentarsi ad Atena in quello stato.

Quando arrivarono da Atena e dopo essersi inginocchiati, la dea disse: “Saga, Kanon, voi due siete gemelli, avete lo stesso sangue e avete condiviso un destino avverso e misero. Avete lasciato questo mondo senza aver avuto la possibilità di sanare gli antichi rancori o anche solo di recuperare un rapporto fraterno logorato dalla scelta tra bene e male. Vedo che nonostante siete tornati in vita, non state facendo tesoro della seconda possibilità che il fato vi ha concesso..”

“Atena, noi..” cominciò Saga, ma la dea voleva finire il discorso.

“è evidente ormai che le ferite sono troppo profonde da poter essere sanate in un luogo come questo, ad ogni modo e poi non è fondamentale che voi continuiate a stare qui. Viviamo in pace, ormai. Non ci sono altre guerre in corso..”

“Vi prego, Atena, non ci cacciate dai cavalieri d’oro..” cominciò Kanon, ma Sion stava perdendo la pazienza.

“La volete finire di interrompere la dea, brutti inetti??”

“Scusate.” Mormorarono i due in coro, imbarazzandosi di averlo fatto insieme.

“è tutto a posto, Sion. Non ho alcuna intenzione di cacciarvi, Kanon, vorrei però, che vi prendeste una vacanza, un congedo da definirsi, finchè non avrete risolto i vostri problemi, visto che a quanto sto vedendo, non ci riuscite stando qui e chissà..magari in un posto più appartato e senza altre persone vicino, voi due da soli, riuscirete a venire a patto con i vostri demoni interiori e tornare ad occupare il vostro posto, più uniti e più forti.”

*

Kanon stava salutando Doko, abbracciandolo, mente Saga restava in disparte, silenzioso e sconfortato.

“Cerca di approfittarne per recuperare il rapporto con Saga. È tuo fratello. La famiglia è importante.” Disse Doko.

“Anche l’onore..” disse Kanon. Sinceramente l’idea di abbandonare il suo posto di cavaliere, anche se temporaneamente, per colpa di Saga, non gli piaceva neanche un po’ e non contribuiva di certo a fargli venire la voglia di recuperare il rapporto fraterno.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Saga e Kanon erano l'uno accanto all'altro e stavano camminando sul marciapiede.

“Dove andiamo, fratello?” chiese il minore.

“Per adesso, andiamo in albergo.” Disse Saga, sbuffando.

Kanon lo guardò perplesso davanti a quell’affermazione.

“Ma attireremo l’attenzione..ci conoscono tutti.”

“Credi che ci sia un posto in cui non ci conoscono?” chiese Saga.

Kanon si girò a guardare la piccola folla che si era radunata attorno a loro

Le strade di Rodorio non erano molto trafficate, però la gente che passava, li osservava con ammirazione, rispetto ed adorazione.

Si fermarono davanti ad un albergo piuttosto carino. Saga guardò il gemello accennando un sorriso:

“Questo albergo mi attira. Entriamo?”

“Ok! Stavolta ti voglio dare ascolto.” Disse Kanon divertito.

Stranamente da quando avevano lasciato il santuario, Kanon si sentiva più rilassato e aveva l’impressione che anche per Saga era così.

La hall era spaziosa. Si avvicinarono all’uomo dietro il bancone. Era un uomo di statura media con i capelli corti castani e gli occhi dello stesso colore. Notandoli, disse:

“Buon pomeriggio.. ma un attimo, ci vedo doppio?”

“No, stia tranquillo, siamo gemelli. Volevamo sapere se avete una camera doppia!”

“Certo!” rispose l’uomo sorridendo gentilmente.

*

La stanza era grande . Sulla destra, c'erano due letti singoli, un grande armadio e due comodini ai lati dei due letti, due sedie e un tavolo circolare con sopra la televisione.

“Pensavo peggio.” Disse Kanon, posando la sua valigia.

“Va tutto bene, Kanon?”

“Tranquillo, è solo che mi è venuto mal di testa. Tutto qua.”

“Stai pensando che in questo posto dovremmo contenere la nostra ira per non spaventare la gente, vero?” chiese Saga ridacchiando.

“Non c’è niente da ridere, Saga.”

“Va bene. Ascolta, riposati. Avevamo una sola valigia, è vero, ma l’hai portata tu per tutto il tragitto. Fai un sonnellino, penserò io a disfarla. Sarai stanco.” Disse Saga, accarezzandogli la guancia con il pollice Kanopn fece una smorfia disgustata non gli piaceva tanto quel gesto decisamente troppo affettuoso da parte del gemello.

“V-va bene, allora. Comunque, non era molto pesante.” Disse Kanon, ma poco dopo essersi sdraiato sul suo letto, si addormentò profondamente.

Saga sorrise teneramente a guardare il gemello crollare addormentato. Cercò di concentrarsi sulla valigia. Non avevano molta roba. Essendo cavalieri di Atena, potevano vivere con poco, soprattutto perché per la maggior parte del tempo, indossavano le armature. Nonostante ciò, credette che entrambi avessero bisogno di rifarsi un guardaroba nuovo. Magari avrebbe chiesto a Kanon di andare inseme a comprare dei vestiti.

L’idea lo faceva ridere. Chissà che gusti aveva suo fratello in termine di abbigliamento? Non si era mai chiesto cose del genere prima d’ora.

Non gli ci volle molto per sistemare la poca roba che avevano. Tornò a girarsi verso il gemello che stava ancora dormendo e un sorriso affettuoso gli comparve in volto.

Nonostante il loro rapporto di amore/odio, lui voleva davvero un gran bene a quel birbante di suo fratello minore.

Si avvicinò e sedendosi sul suo letto, lo osservò dormire. Una ciocca dei lunghi capelli, gli andò sul viso, quindi delicatamente Saga gliela spostò dietro l'orecchio e nel frattempo non riusciva a smettere di guardarlo.

Dopo un po’ tuttavia, il sonno prese il sopravvento anche su di lui, quindi si spostò nell’altro letto.

Dopo un tempo indefinito, sentì una voce chiamarlo e due mani scuoterlo.

“Saga, svegliati.”

“Ehh? Che c’è?? Atena si trova in pericolo??”

Suo fratello ridacchiò.

“Sei tu. Cosa vuoi?” chiese Saga, sbadigliando e ricordando dove si trovassero.

“Beh..ecco..”

“Lascia stare, piuttosto, come va il mal di testa?”

“Sta passando, ma perché ti preoccupi tanto?” chiese Kanon.

“è colpa mia?”

“Cosa? Che diavolo dici?”

“Beh..fino a qualche ora fa, ti ho sbattuto contro una colonna.” Disse Saga.

Kanon lo fissò. Era forse sensi di colpa quelli che vedeva negli occhi del gemello?

“Mi sembra assurdo che dopo quello che abbiamo passato, ti preoccupi di queste fesserie.”

“Kanon, oggi non ho voglia di litigare, per favore..”

“Solo oggi? Strano!”

Saga restò in silenzio, ma inaspettatamente, Kanon sorrise e gli mise un braccio intorno alle spalle.

“Sai, stasera neanche io ho voglia di trattarti con disprezzo. Ora andiamo, è ora di cena e ho una fame da lupi.”

“Stai migliorando in confronto al solito!” disse Saga, ridendo e facendo ridere anche lui.


I due gemelli ordinarono due primi.

Saga prese delle penne con le zucchine e peperoni, mentre suo fratello prese dei semplici spaghetti all'arrabbiata.

“Perchè mi guardi così?”chiese Kanon al fratello, un po’ imbarazzato mentre mangiava gli spaghetti.

“Niente.” Disse Saga, guardando con un sorriso intenerito Kanon, che faceva entrare nella sua bocca, uno spaghetto lunghissimo. Vederlo così rilassato e spensierato, lo faceva sentire bene.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



Quando Saga e Kanon finirono di cenare, decisero di andare a fare un giro per la città, anche perché non avevano voglia di restare chiusi dentro l'albergo.

Mentre camminavano vicini, Saga ad un certo punto disse:

 “Che figure che abbiamo fatto con Atena, eh?”

“In effetti, ma gli altri cavalieri d’oro potevano anche farsi gli affaracci loro..” disse Kanon.

“La colpa è più nostra che loro, abbiamo iniziato a discutere e siamo arrivati a questo punto.” Disse Saga.

“Non è che li difendi perché tra questi c’è anche il tuo amico Aiolos, eh?”disse Kanon geloso.

Saga lo guardò basito. “Ma che..”

“Apri gli occhi, Saga, lui non ti ha perdonato e mai lo farà, non..”

“BASTA, FINISCILA. Chiudi quella boccaccia.” Disse Saga, afferrandolo per il colletto, Sembrava volesse dargli un pugno, ma poi ci ripensò, mollandolo lì e andandosene via da solo.

Kanon lo guardò allontanarsi, per poi decidere di seguirlo, affrettando il passo.

Quando tornò in albergo, trovò il fratello sul letto.

“Si può sapere cosa ti è preso? Cercavo solo di spiegarti il mio punto di vista.” Disse Kanon.

“Non stavi spiegando il tuo punto di vista. Stavi facendo il pazzo. Di nuovo.” Puntualizzò Saga.

“Resto pur sempre tuo fratello minore e aggredirmi per difendere uno che per te è poco più di uno sconosciuto…non..”

“Cosa? Non lo sopporti?” Kanon restò zitto.

“Sei geloso di Aiolos, Kanon?”

“Non dire idiozie.” Disse Kanon arrabbiato,ma evitò di guardarlo.

Saga lo abbracciò inaspettatamente, lasciandolo di sasso.

“Fratello, questa è la prima dimostrazione di affetto che ricevo da te.

” Kanon farfugliò qualcosa di incomprensibile, sciogliendo l’abbraccio, imbarazzato.

“Usciamo dai, è troppo una bella giornata per stare chiusi qui.”

*

I gemelli si ritrovarono a camminare in un parco naturale, godendosi le bellezze della natura, il loro umore grazie a tutto quel verde, era decisamente migliorato.

“Sai, in fondo dare spettacolo con i nostri litigi, è divertente!” disse Kanon.

“Cosa? Trovi divertente litigare con tuo fratello maggiore?”

“Sì, ma solo per dieci minuti!”

“Cosa? Aspetta che ti prenda!” e incredibilmente i due fratelli presero a rincorrersi come due fanciulli.

Stranamente il minore dei gemelli dimenticata la rabbia, adesso aveva voglia di giocare e ridere con suo fratello. Quando Saga lo raggiunse, inchiodandolo a terra, Kanon disse ridendo:

“Ehi cosi non vale hai usato la velocità della luce....imbroglione!”

“Tsk sei tu ad essere troppo lento!” rispose Saga, un po’ imbarazzato.

“Non..dovevamo prenderci un gelato?” chiese Kanon, muovendosi a disagio, cercando di alzarsi.

“Sì, si, certo.” Disse Saga, lasciandolo andare.

Quel loro giocare aveva fatto pensare molto Saga, infatti appena si addormentò, quella notte, fece uno strano sogno.

Un piccolo Saga correva allegramente in un campo d'erba e una voce alle sue spalle disse: “Saga aspettami!”

-“Dai fratellino muovi quelle gambe!” ma allo stesso tempo rallentò, per farsi raggiungere da lui.

Kanon, gli balzò addosso, abbracciandolo.

“Saremo sempre e solo io e te vero?”

-Si due facce della stessa medaglia, io e te!Non ti lascerò mai solo Kanon, perché sei l’altra metà del mio cuore.”

Delle lacrime cominciarono a scendere copiose dal volto di Saga, mentre dormiva. Si mise meglio su un fianco, perché non voleva che Kanon lo sentisse.

NOTA DELL'AUTRICE: Ecco pubblicati anche il secondo e il terzo capitolo, spero davvero che vi siano piaciuti, io ci sto mettendo tutto il mio impegno per scrivere una storia carina e apprezzabile......ringrazio lilyy per l'aiuto indispensabile....presto metterò un nuovo capitolo grazie ancora a tutti.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il mattino seguente com'era prevedibile l'umore di Kenny tornò quello di sempre, ovvero scorbutico e decisamente intrattabile.

Suo fratello maggiore, come al solito doveva avere moltissima pazienza, anche se cominciava a stufarsi di questo atteggiamento.

Mentre stavano facendo colazione assieme agli altri clienti dell'albergo, Saga disse:

“Sembravi più tranquillo ieri.” Disse Kanon.

“Scusa se non ho i tuoi stessi modi da angelo sceso in terra, mi dispiace!” disse Kanon alzando la voce.

“Dai, Kanon, stiamo parlando da persone civili e come al solito tu perdi le staffe!”

Kanon si alzò di scatto.

“Torno in stanza. Non mi va più di fare colazione.”

Quando tornò nella sua stanza, vide Kanon sdraiato sul letto che si appuntava qualcosa.

“Dovremmo vedere un’agenzia immobiliare.” Disse, sorprendendo il gemello.

“Una..COSA?”

“Sei sordo? Un’agenzia immobiliare. Dovremmo pure prenderci una casa o hai intenzione di restare in albergo per sempre?”

“Kanon, ma SEI..SCEMO?” Saga stava riprendendo ad alterarsi.

“Chi è quello che insulta poi?”

“Ma ti rendi conto? Siamo dei cavalieri d’oro, non abbiamo tempo per queste sciocchezze.”

Kanon si alzò dal letto, guardandolo furibondo.

“Anche i cavalieri d’oro mangiano, bevono, hanno bisogno di un tetto sopra la testa e noi non abbiamo una casa, perciò dobbiamo cominciare a pensarci, senza contare che così posso non pensare…”

“A cosa?”

“A te che piangi nel letto come un fanciullo, ecco.”

Saga si sentì tremare la terra sotto i piedi. Era stato scoperto, ma sentì anche un piacevole tepore avvolgerlo. Kanon si era preoccupato per lui?

“Se non vuoi restare da solo con me, non c’è bisogno di piangere. Posso andarmene in qualsiasi momento tu voglia, senza che tu debba..”

“Aspetta, è questo che pensi? Che io non voglia stare con te?”

“Cos’altro dovrei pensare? Piangi così senza motivo nel cuore della notte!”

“Stupido idiota, stavo piangendo per un sogno che ho fatto!”

“Che..che cosa? Da quando piangi per un sogno?”

“Ho sognato..noi due, da fanciulli, che giocavamo spensierati.”

Kanon restò zitto. “Io..”

“Non dire niente, prima di fare altri danni..”

“Saga, in realtà c’è una cosa che vorrei chiederti..

“…”

“Potresti..raccontarmi il tuo sogno? Mi interessa..”

Quando uscirono dall’agenzia immobiliare, cui avevano lasciato un recapito telefonico, Kanon inaspettatamente disse:

“Saga, tu pensi che io non abbia sentimenti?”

“Che diavolo dici? Perché dovrei pensare una cosa del genere?”

“Pensi che abbia un caratteraccio?”

Saga non gli rispose, ma gli passò un braccio attorno al collo.

“Ma la vuoi finire? Ti ho chiesto una cosa seria! Perché non prendi mai niente sul serio?”

“Visto? Ti sei risposto da solo!” disse Saga ridendo.

“Ti trovi bene con me?”

“Non molli eh? Rispondi tu a una cosa. Cosa pensi del mio sogno di ieri notte?”


"Penso che hai nostalgia dei tempi antichi, fratello."

"Tutto qui?" "è un bellissimo sogno."

"Potremmo mai tornare così, Kanon?"

"Mi piacerebbe molto, ma non siamo più fanciulli. Se ti saltassi sulle spalle adesso come facevo una volta, mi prenderesti a pugni."

"Potresti provare, per vedere se hai ragione." lo sfidò Saga.

Kanon sorrise, quasi imbarazzato.

"Magari un'altra volta, fratello." disse.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***



Quella sera, i due gemelli, erano andati al lunapark.
Saga si fermò davanti ad una giostra che lo aveva sempre attirato. Il minore, andando a sbattere su di lui disse: “Saga, avvisa quando ti fermi!” “Ti va di salirci?”

“Il minore lesse il nome della giostra in questione, poi inarcò un sopracciglio. “Vuoi salire sulla giostra dell'amore? Ma ti sei ammattito per caso?”

“No, eddai Kenny, non farti pregare, ti dirò la verità, salire li sopra è sempre stato il mio sogno!”

“Che strani sogni hai.”sospirò rassegnato il gemello.

“e va bene, mi hai convinto.”

Il maggiore andò a pagare due biglietti e scelse la carrozza numero tre.

“Lo sai il perché ho scelto questa carrozza vero?

“Ti ricorda la nostra terza casa!”
“Ma si può sapere perché sei imbronciato adesso?”

“Perché..ma non vedi? Siamo gemelli e stiamo salendo sulla giostra dell’amore. Ci stanno guardando tutti!”

“Oh..e vabbè, tu ignorali!” disse Saga divertito.

Pochi istanti più tardi la giostra iniziò a muoversi e i due gemelli si aggrapparono saldamente alla maniglia di ferro, essa prima andò piano poi sempre più veloce. Entrambi urlavano assieme ad altri ragazzi che erano seduti sulle carrozze.

Poco dopo il telo li coprì e alcune coppie si baciarono. “Saga, me la pagherai per questo.” disse il gemello sotto il telo.

“Smettila, fratello e cerca di entrare nello spirito del gioco.”

“Come? Mhh..” il gemello rimase stupefatto sentendo le labbra di Saga posarsi delicatamente sulle sue labbra, indugiando lì.

Quando scesero dalla giostra, Saga notò che il gemello traballava.

Kanon, ehi tutto ok?”

“Lasciami, tu non ci stai con la testa.”
“Ti ha dato così tanto fastidio?”

“Cosa? La giostra idiota oppure mio fratello che mi bacia?” sbraitò Kanon, poi si rese conto che aveva parlato a voce troppo alta e diventò bordeaux, accelerando il passo e volendo lasciare al più presto quel lunapark.

“Kanon, e dai, ma davvero te la sei presa per quello?”

“Nooooo, figurati!” disse l’altro ironico.

“Era solo uno scherzo. Eravamo sulla giostra dell’amore, ricordi?”

“Solo perché tu hai voluto portarmici per forza.”

“Non mi sembra che hai fatto molta resistenza. E dai, un bacetto innocuo sulle labbra, che sarà mai.” “Mpf…”

Camminarono per un po’ in silenzio fino a quando Saga mise un braccio attorno alle spalle del suo gemello e disse: “Sei ancora arrabbiato?”

“No, idiota.” Disse Kanon, sorridendo.
“Stronzo.”
“Cretino.”

Più tardi i due andarono a mangiare un hamburger in un locale.

Il minore andò ad ordinare e Saga non riusciva a smettere di osservarlo.

Kanon era bellissimo anche di profilo, il minore anche da quella distanza si sentì osservato e si voltò verso il suo doppio, questo distolse immediatamente lo sguardo, cercando di non pensare di nuovo al bacio sulla giostra.

Kanon ridacchiò sotto i baffi, si avvicinò al bancone e ordinò due birre medie , un hot dog con cipolla,maionese,peperoni e krauti, un hamburgher con insalata,pomodoro,peperoni e maionese, come contorno papatine fritte.

Poco dopo raggiunse Saga “Fratellino facciamo un brindisi a questa nostra giornata tra gemelli!”

Quando, la sera tardi, tornarono in albergo, Saga si sdraiò sul letto, mentre Kanon si stava facendo una doccia. Una lacrima gli scese lungo la guancia.

Perché aveva baciato Kanon? Perché a Kanon aveva dato tanto fastidio? Perché lui ci soffriva? E ancora, avrebbe mai potuto perdonarlo, Kanon, per quello che aveva fatto in passato?

Per fortuna, Kanon, forse in preda ad un presentimento, uscì dalla doccia piuttosto in fretta e notò il gemello sul cornicione.

Avrebbe gridato, se non avesse saputo che lo spavento avrebbe fatto precipitare all’istante Saga. “S-Saga, che stai facendo?”

“Mi ammazzo, tu non mi vuoi bene mi odi per tutto quello che ho fatto durante la guerra di Ade, non potrai più essere il fratellino che mi saltava sulle spalle felice, ammirandomi.”

“è questo che vuoi, da me, Saga? Ammirazione? E che cosa te ne fai? Per favore, scendi, non lo fare.”

“Tu non mi ami.”

“Per favore, scendi da quel cornicione e parliamone.”

“è meglio farla finita, cosi se un giorno Atena ci chiamerà sarai tu il Cavaliere di Gemini!”

“NON FARE LO SCIOCCO, SCENDI!
“addio, fratello!”

Saga sI lanciò nel vuoto, ma con una velocità incredibile, suo fratello riuscì ad afferrarlo per il busto.

“Lasciami andare Kanon, preferisco morire!-

“Smettila con le stronzate. Fai l’uomo, per gli dei.”

“Ti ho detto di lasciarmi.”

“No.Tu sei mio fratello. Sarai sempre..mio fratello.” e dicendo così, riuscì toglierlo dal cornicione. I due fratelli finirono così, abbracciati, per terra. “Perchè l'hai fatto?Potevi lasciarmi morire!”

“Dici un sacco di stronzate..”
“Kanon..”

“Smettila..” disse il gemello lasciandogli questa volta lui, un casto bacio sulle labbra, lasciandole poco dopo.

Saga si imbarazzò subito, sentendosi arrossire.

“Kanon..cosa sono..cosa significano questi baci?”

“Niente, Saga..hai cominciato tu, ricordi?”
“M-ma io..”

“Niente, Saga. Non significa niente. Non ci pensare.” Disse, facendolo sdraiare sul letto e sdraiandosi anche lui di riflesso. Entrambi non volevano ancora ammettere i loro sentimenti e la negazione per ora era ancora troppo forte.

NOTA DELL'AUTRICE: Come prima cosa ringrazio Lilyy spero di aver scritto bene il nome, per aiutarmi nel correggere i capitoli di questa storia, dico davvero lei è un'alleata preziosa.Il prossimo capitolo sarà molto piccante, ma non troppo, dato che i due protagonisti ne combineranno una delle loro. Prometto una cosa che il carattere di Kanon NON CAMBIERA' DI UNA SOLA VIRGOLA resterà quello che tutti conosciamo, anche se chissà dovesse innamorarsi di qualcuno/a....Ok alla prossima un bacione.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Quando Saga si calmò, i due ragazzi si diressero a mangiare assieme agli altri clienti dell'albergo e dopo un po’ Saga prese la parola.

“Io ti invidiavo, Kanon..” disse Saga.
“Cosa? Perché?”

“Io ero invidioso della tua libertà.. si insomma, dopo il nostro combattimento, l'Armatura di Gemini scelse me. quindi tu avresti dovuto andartene dal Santuario dato che..”

“Due Cavalieri della medesima costellazione avrebbero portato sfiga?”

“Sì… poco dopo venni assegnato ad un maestro e ogni giorno dovevo allenarmi dalla mattina prestissimo sino alla sera tardi, mentre combattevo, pensavo a te che correvi libero per la campagna greca e se avevi voglia, andavi a farti una nuotata in mare, eri libero insomma… Io al contrario, dovevo sottostare agli ordini del mio maestro e onestamente mi piangeva il cuore vedere ragazzi anche più giovani di me, che non riuscivano a diventare Cavalieri, perché non resistevano a quella tortura. Non mi viene un'altro termine, Kanon tra noi quello più fortunato eri tu non io!”

Il minore rimase decisamente a bocca aperta, si sarebbe aspettato di tutto ma non una confessione simile.

“Fratello, io.....io non so co....cosa dire!.”

“Torniamo in stanza.” Disse Saga, visto che entrambi avevano finito di mangiare la loro pizza.

“Mi spiace avertelo tenuto nascosto per cosi tanti anni, ma non sapevo davvero come dirtelo, perché quando ci provavo, tu perdevi le staffe!” disse Saga abbracciandolo, una volta che tornarono nella stanza.

Il minore lasciò andare un sospiro caldo,poi guardò quegli occhi cosi gentili e disse: “Meglio cambiare discorso, vuoi?
“Eh? Sì, ma di cosa..”

“Che cosa ne dici se attacchiamo i nostri letti? Ricordi quando eravamo bambini? Dormivamo sempre insieme”

Saga sorrise. “Ma certo..per così poco.” Ma sembrava preoccupato. Non poteva certo negarglielo però.


Il resto della serata trascorse piacevolmente , mentre Saga e Kanon si erano distesi sui loro letti e stavano guardando un film in televisione,ad un tratto il minore balzò a sedere.

“Ma perché lui ha avuto quella reazione? Non mi sembra affatto corretta!”

“Mah.. secondo me ha fatto bene, invece!” disse Saga.

“Bene? Ma sei scemo? Io sono totalmente contrario.. è stato un cretino. Doveva ammazzare il suo avversario, invece l'ha lasciato libero. Se questo gli frega la donna, beh, sono cavoli suoi!”

Saga si mise seduto e appoggiandogli una mano sulla spalla. “Non stai parlando come un cavaliere ora..e poi calmati. È soltanto un film.” Kanon appoggiò la testa sulla sua spalla.

“Hai ragione, scusa.”

“Però..eri buffo, mente commentavi.”
“Pensi che sia buffo?”

Saga lo guardò e un sorriso tenero gli comparve sul volto.
“E anche spiritoso..e..”

“E..?”
“Mmm..niente!”

“Sono riuscito a strapparti un sorriso, però!”

“Guarda che io sorrido sempre.. quasi in continuazione, tu al contrario hai un muso lungo, sempre!”

“Non più così tanto..”

“è vero..” disse Saga, sorprendendolo, sorridendo ancora.

“Quindi, ti è piaciuto davvero il film?” chiese Kanon. L’aveva scelto apposta per fargli piacere.

“Sì, è stato bellissimo e onestamente inizio ad avere sonno!”
“Anch’io.”

“Dai Kenny, appoggia la testa sulla mia spalla e dormi!”

“Mi piace che mi chiami Kenny, ma possiamo anche evitare le sdolcinerie patetiche…”

Dopo qualche istante d'incertezza, tuttavia, l'ex Dragone del Mare accettò la sua richiesta, ma non disse niente.



Quella notte però, Kanon aprì gli occhi e osservò suo fratello maggiore che dormiva profondamente. Sentiva quel respiro caldo e tranquillo e ne fu affascinato, rapito, si trovò a immaginare il colore dei suoi occhi, il colore del MARE.

Desiderò di baciare quelle palpedre chiuse. Dolcemente.

Devo essere impazzito.. pensò.
Ma lo fece comunque.

Diede dei baci delicati sulle sue palpebre. Prima una, poi l’altra.
“Che stai facendo?” gli chiese Saga, senza aprire gli occhi.

Kanon si vergognò e con una faccia imbarazzata e intimorita, cercò di tirarsi indietro. “N-niente. Dormi.”

Quando cercò di rimettersi sdraiato però, Saga si curvò su di lui, baciandolo sulle labbra.

“Mhh..” mugugnò Kanon sorpreso.
Fu un bacio dolce, ma deciso, quello di Saga.

Continuò a baciarlo piano, lentamente, a fior di labbra, per non incutergli timore e dopo qualche attimo di incertezza, Kanon si decise a ricambiare e quando sentì le braccia forti e muscolose del fratello, circondargli la vita, perse del tutto le inibizioni e il bacio divenne appassionato, famelico. Non potevano fermarsi.

Lasciò che Saga lo spogliò e spogliò anche lui di riflesso. Rimasero nudi, mentre Saga continuava a dargli soffici ed erotici baci. Sulle spalle, sul collo, sulla schiena. Dappertutto.

“Saga…perché?” gli chiese, prendendogli il viso tra le mani.
“Perché ti amo..”

Kanon restò in silenzio, stupito.
“Tu no?” gli chiese, accarezzandogli la guancia.

“Sì..Sì.” disse, Kanon, riprendendo a baciarlo.



I fratelli fecero l’amore per tutta la notte, lasciandosi andare ai gemiti di piacere, ma non troppo, perché non volevano farsi sentire. Non potevano certo farsi sentire dagli altri clienti dell'albergo altrimenti li avrebbero cacciati.

“Ti desidero, fratellino.” Gli disse ad un certo punto Saga, mentre lo stavano ancora facendo.

“Ti desidero a…anch’io!”

Alcune ore più tardi, la stanchezza prese il sopravvento su entrambi e si addormentarono, restando nudi e abbracciati stretti.

Il mattino seguente quando Kanon si svegliò, notò che era ancora abbracciato stretto al fratello e questo stava ancora dormendo, poi però si accorse che entrambi erano completamente nudi e il lenzuolo appallottolato infondo al letto, si sdraiò, lasciandosi andare un lungo sospiro.

“Buongiorno Kanon.” Disse Saga radioso.

“Giorno.” Rispose l’altro, poi si alzò per andare in bagno e guardandosi allo specchio vide che sulla parte sinistra del collo aveva un succhiotto.

“Accidenti, allora è successo davvero? Che stupido sono stato!”
“Non sei stupido! Perché dici questo?” disse Saga, che l’aveva seguito. Il minore si voltò di scatto.

“Ricordi cos'è successo ieri notte, vero?”
“Sì, io e te abbiamo fatto l'amore! Perchè sei cosi sconvolto?”

“Perchè io e te siamo due maschi e per di più gemelli..non avresti dovuto baciarmi.”

“Ehi, vuoi che ti ricordi chi ha cominciato? Pensi di poter stuzzicare un uomo come hai fatto tu ieri notte e che questo resti indifferente e fermo? Benvenuto nella realtà, fratellino!”
“Ma…”
“E poi non mi sembravi tanto scontento..” gli ricordò.

“Va bene, va bene, ma quando ti sei reso conto che io stavo ricambiando, non avresti dovuto assecondarmi, ma bloccarmi.. adesso che facciamo?”

“Tanto per cominciare, cerca di calmarti, d'accordo avremmo sbagliato, questo è vero, però non c'è alcun bisogno di farne una tragedia greca!”

Dopo qualche istante di silenzio il minore disse:

“Non appena ho finito di vestirmi, vado a fare un giro!”

“Vuoi che ti accompagno?”

“No, no ho bisogno di stare solo!”

“Va bene, come vuoi!”

Dopo che ebbe detto questa piccola frase, i due gemelli non parlarono più, appena pronti, andarono a fare colazione assieme agli altri clienti dell'albergo e anche li rimasero in silenzio.

Kanon doveva tenere una bandana al collo per nascondere il succhiotto che quella notte gli aveva lasciato suo fratello maggiore.

Finito li, Saga lo vide andare verso l'uscita dell'albergo e poco dopo era scomparso alla vista.

Dieci minuti più tardi Anche lui decise di uscire, non lo avrebbe seguito anche perché sapeva che suo fratello voleva essere lasciato in pace. Si sarebbero rivisti in albergo,e avrebbero parlato li come persone adulte. Saga accettava senza alcun tipo di problema quello che era successo tra loro durante la notte, Kanon al contrario era ancora letteramente sconvolto.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Il minore dei gemini stava camminando sul marciapiede, senza una destinazione precisa. Aveva veramente bisogno di riflettere riguardo quello che era successo, tra lui e suo fratello , quella stessa notte; lasciò andare un enorme sospiro e strinse le nocche delle mani sino a farle diventare bianche.

Poco dopo arrivò davanti al luna park. Guarda caso, erano in quel posto, solo pochi giorni prima, lui e suo fratello maggiore e anche se per gioco, lui lo aveva baciato sulle labbra mentre erano sopra ad una giostra.

Ora, Kanon, si chiese se fosse stato veramente solo un gioco o il preludio di quello che sarebbe successo in seguito.

Dopo qualche istante d'esitazione, decise di entrare. Probabilmente sarebbe riuscito a distrarsi, anche se non ne era tanto sicuro.

Iniziò a guardarsi intorno e in alcune giostre dov'erano saliti, gli parve di vedere loro due che se la ridevano..dentro la sua testa c'era una gran confusione.

Camminò per un bel po’ e finalmente, dopo circa una mezzora, trovò una panchina libera, che era vicina alla ruota panoramica.

Si mise seduto li e osservò le persone che gli passavano davanti.. alcune erano famiglie, gruppi di amici e per finire coppie di fidanzati che camminavano abbracciati.

Lo sguardo gli cadde su due bambini di otto anni che giocavano allegramente. Gli tornò nuovamente in mente quando da bambini anche lui e Saga erano cosi uniti, mentre adesso si sentiva tradito dal suo stesso sangue e non sapeva cosa fare.

Se solo avesse incontrato qualcuno dei loro amici, sicuramente gli avrebbero dato un consiglio. Si mise le mani tra i capelli e socchiuse gli occhi.

Intanto Saga aveva cambiato idea e lo stava cercando, non aveva la minima idea, di dove il suo adorato gemellino poteva essersi andato a nascondere, ma una cosa era certa: doveva trovarlo prima che lui potesse commettere qualche sciocchezza.

Saga, passandosi una mano nei lunghi capelli pensò:

“Fratellino, dove ti sei cacciato? Per favore vieni fuori!” SI sentiva in colpa pur sapendo che quella notte era stato Kanon a prendere l'iniziativa, lui lo aveva solo assecondato.

Al luna park, Kenny era talmente assorto nei suoi pensieri, quando sentì una voce femminile li vicino che disse:

“Ciao, posso sedermi qui con te?”Lui alzò la testa notando una ragazza riccia con i capelli rossi, decisamente carina e rispose:

“Si certo!Scusa ma ero sovrappensiero!”Ella si mise seduta li e disse:

“Vieni spesso qui?”

“Beh, non tanto spesso, perché ecco sono sempre molto impegnato.....a proposito, il mio nome è Kanon tu come ti chiami?”

“Kira, piacere di conoscerti, sei molto affascinante!”

“grazie!” disse il minore con un sorriso, ma cambiò subito espressione.
“Qualcosa non va?” chiese la sua nuova amica.

“Beh, ho litigato con mio fratello maggiore e insomma, adesso non so cosa fare!”

“Ti va di dirmi il motivo della vostra lite?” “Meglio di no, non è per sfiducia, ma non me la sento di parlarne!” disse Kanon, imbarazzato.

Kira gli accarezzò dolcemente il viso con il dorso della mano.

“Toglimi una curiosità, tu vuoi bene a tuo fratello?”

“Si ,solo che ho un carattere particolarmente arrogante, quindi non glielo dimostro tanto spesso,poi siamo gemelli!”

“Capisco,secondo me dovreste chiarirvi da persone adulte.. non so quale sia il motivo di questa vostra lite, però sono sicura che adesso lui ti starà cercando!”

“Conoscendolo, lo penso anch’io.”

A quelle parole, i due amici scoppiarono a ridere,poi continuarono a parlare tra loro, Intanto Saga aveva raggiunto il luna park e stava sempre cercando suo fratello, quando lo vide seduto su una panchina che parlava tranquillamente con una ragazza. Si avvicinò stando attento a non farsi scoprire, perché voleva sentire quello che si stavano dicendo.

Era diventato geloso di Kanon, anche perché per lui provava un sentimento che andava ben oltre la il legame fraterno.

Il minore, percependo la sua presenza si voltò.

“Ciao Saga, vieni, ti voglio presentare una persona!”

“No, grazie!” disse il suo doppio.
Kanon si stranì.

“Scusami, torno subito!”
“Va bene!”disse la ragazza, divertita.

”Potresti dirmi cosa ti prende? Per quale ragione ti comporti in questo modo?

Saga non disse niente.

“Allora? Ti decidi a parlare o devo tirarti fuori le parole dalla bocca con le pinze?”Kanon si stava innervosendo. “Non ho voglia di parlarne qui, torniamo in albergo!”

“No! Ho trovato un'amica e non mi va di abbandonarla proprio adesso, tornaci tu se vuoi!”

“D'accordo. Sei un'idiota!”Detto questo si allontanò a passo spedito.

Kanon lo guardò allontanarsi, quando sentì una mano leggera poggiarsi sulla sua spalla.


“Avete litigato di nuovo, vero?Kanon devi andare da lui, so che sei arrabbiato, ma in questo momento.. beh, è tuo fratello maggiore ad aver bisogno di te!”

“S....si ..però.. ecco, mi piacerebbe rivederti!”

Kira gli scrisse il suo numero su un foglietto, poi baciandogli la guancia disse:

“Aspetto una tua telefonata,adesso devo andare, ciao!”Non appena ebbe detto questa frase, si allontanò sino a scomparire alla vista .

Il minore rimase li fermo per qualche istante, poi anche lui decise di tornare in albergo; quella fanciulla aveva ragione. Doveva chiarirsi assolutamente con Saga. D'altronde, non erano più ragazzini, ma due adulti.

Il maggiore era arrivato in camera, se ne stava seduto sul letto e pensava alla ennesima discussione avuto con il gemellino. Temeva che lui, il suo Kanon, si innamorasse di quella fanciulla e decidesse di stare con lei, abbandonandolo per sempre. Gli era venuto anche il mal di stomaco da quanto c'era rimasto male.Poco dopo, sentì aprire la porta e qualcuno entrò in camera.

“Mi hai fatto fare una pessima figura, ci tenevo tantissimo a presentarti quella mia amica, che è riuscita a calmarmi, però tu invece di esserti dimostrato gentile, come facevi spesso, sei stato tutto il contrario. Distaccato e freddo, questo non è certo il Saga che conosco, ma è uno stupido idiota, mi spiace dirtelo ma è cosi!”

“ Mi scoccia che tu stia con lei!”
Kanon lo guardò stordito.

“Adesso capisco tutto.. sei geloso,non accetti l'idea che io parli con un'altra persona. Hai paura che ti lasci solo, sappi che se continui a comportarti in questo modo io.....io andrò a dormire in un'altra stanza!”

Saga lo guardò stranito.

“Ma parli sul serio? Cos’hai, cinque anni?”

“Non credere di dimostrarne tanti di più te. Ci mancava solo che battessi i pugni per terra come un moccioso qualunque!” ribattè Kanon.

Saga stette zitto, sapendo di meritarselo.
Kanon ne approfittò per tornare alla carica.

“La sola cosa che desidero, è che tu torni quello di un tempo, anche se non te l'ho mai dimostrato perché ho un carattere del cavolo, io ti voglio veramente bene!” “ Smettila di essere cosi sdolcinato….”disse Saga imbarazzato. Tremava per la rabbia, ma forse anche per l’emozione.

Rimasero in silenzio per qualche minuto, infine il maggiore, pur sapendo che lui odiava questo genere di contatto fisico, si avvicinò e abbracciandolo rispose:

“Kanon per....per favore perdonami; hai ragione, in questo breve lasso di tempo, mi sono comportato da perfetto idiota, non dovevo essere cosi possessivo, ma avevo paura di perderti; ti prometto che cercherò con tutte le mie forze di comportarmi in maniera naturale, però tu non......non andare a dormire in un'altra stanza, resta qui con me!”
Kanon sospirò.


“Ok, rimango.” Il resto di quella folle giornata, trascorse velocemente. Il minore separò i loro letti. Non se la sentiva di dormire troppo vicino a suo fratello, caso vuole, che gli squillò il telefono.

“Pronto?”

“ciao Kanon, sono Aspros l'agente immobiliare puoi parlare?”
“Si certo dimmi!”

“Ho trovato alcune case, che potrebbero fare al caso, ma dovremmo vederci. tT va bene domani pomeriggio alle 15:30, davanti al bar La lucciola?”

“Si,perfetto, grazie infinite, Aspros, a domani!”
 
 
NOTA DELL'AUTRICE: Questo è l'ultimo capitolo,prima delle ferie, gli altri li pubblicherò più avanti, in questo ho pensato di metterci anche i due predecessori di Saga e Kanon,ovvero Aspros e Deuteros,e anche una ragazza ma essa è solo un'amica di Kanon, grazie a tutti e a presto. Un bacio

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Kanon socchiuse gli occhi, portandosi una mano sulla fronte. Saga aveva tutti i motivi per essere sconvolto. Non faceva che trattarlo male, ignorarlo.. e tutto questo dopo aver fatto sesso.

I fratelli non vanno a letto insieme!

Era vero, ma perché aveva dovuto rinfacciarglielo in quel modo, quasi per volerlo punire? Che razza di mostro era? Era chiaro senza bisogno che glielo dicesse, che Saga si sentiva in colpa, come e forse più di lui.

Come era potuta succedere una cosa simile? E lui perché ce l’aveva così a morte con suo fratello? Solo perché era successo o..cosa ancora più incredibile, perché gli era piaciuto?

Non voleva più pensare a queste cose, non in quel momento almeno. L’unica cosa che voleva, era raggiungere suo fratello e chiedergli scusa per tutte le volte che si era comportato come un emerito stronzo!


*


Saga, nonostante la pioggia battente e il vento freddo, stava camminando a passo spedito senza una meta ben precisa, tuoni e fulmini non lo facevano sobbalzare minimamente, non aveva alcuna intenzione di tornare in albergo dal gemello.


*


Kanon, mentre lo cercava sotto la pioggia torrenziale, lasciò che ricordi di quando erano bambini, presero il sopravvento su di lui.


FLASHBACK

C’era il temporale quella notte e il piccolo Kanon di sette anni, stava dormendo tranquillamente nel suo lettino, quando si sentì chiamare da una voce simile alla sua:

“fr....fratellino” Il minore aprì gli occhi, rispondendo con voce assonnata: “Saga che succede? E' tardissimo ed io ho sonno!”

Il suo doppio, tremando come una foglia, disse: “Po....posso dormire con.....con te? Fuori c'è il temporale ed io ho....ho paura!”

“Paura di un temporale?” Kanon chiese stranito.

Proprio in quel momento, vi fu un tuono forte e Saga si rannicchiò di più su sé stesso, a quel punto Kanon, vedendolo così, scattò nel suo letto e lo strinse a sé, facendogli appoggiare la testa sul suo petto.

“Kenny, ho paura!”

“Tranquillo, ci sono io con te, adesso dormiamo!” disse Kanon, teneramente. A quel punto, i due gemelli si assopirono, abbracciati, stretti l'uno all'altro

FINE FLASHBACK

Una lacrima rigò il volto di Kanon. Si sentiva in colpa, iniziò a guardarsi intorno e urlare il suo nome. Aveva paura che gli potesse succedere qualcosa di brutto, tra sè pensò: “Accidenti, perché.....perchè sono cosi testardo e insensibile? Se dovesse succedere qualcosa a Saga, io....io non potrei mai perdonarmelo!”

Nel frattempo il maggiore dei gemelli aveva deciso di ripararsi, stando sotto ad un allbero. Era bagnato fradicio,esausto e deluso. Si mise seduto sull'erba, tenendo la schiena appoggiata al tronco dell'albero e seppellendo la testa tra le gambe, aveva freddo e tremava. Lacrime amare iniziarono a rigargli il volto, In quel momento, la sola cosa che desiderava più di qualsiasi altra, era abbracciare suo fratello, nonostante la delusione, aveva davvero bisogno di lui. Sicuramente, a quest'ora, conoscendolo, era disteso sul letto caldo nella loro stanza d'albergo, infischiandosene di lui. Chiuse gli occhi e poco alla volta si addormentò.

Trascorse molto tempo e ancora Kanon non era riuscito a trovare suo fratello, iniziava veramente a perdere le speranze, non riusciva a percepire neanche più il suo cosmo.

Alzando lo sguardo al cielo, urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni:
“SAGAAAAAAAAAAAAA!!!!! ”

Dalla rabbia e disperazione, aveva rotto l'ombrello, spaccandolo a metà con la sola forza delle mani, adesso era bagnato fradicio, tremava per il freddo che gli entrava nelle ossa, ma non si lasciò prendere dallo sconforto, doveva ritrovare suo fratello e chiedergli scusa.

Si diresse verso il bosco, lì non aveva ancora guardato e in cuor suo sperava che lui fosse li, altrimenti non sapeva più dove sbattere la testa,aveva freddo, iniziava ad essere stanco. Le gambe iniziavano a fargli male. Dato che erano gemelli, provò a chiamare Saga nel pensiero, nella speranza che lui gli rispondesse, ma niente da fare.

No, non devo arrendermi!

Kanon?? Kanon, sono qui!!

SAGA!!

Il minore lo riconobbe e iniziò a correre. Poco dopo lo vide, ai piedi di un abete, in piedi, tutto bagnato, ma bello come un dio e istintivamente si fermò, era riuscito a trovarlo finalmente ma per quale ragione non correva ad abbracciarlo?Aveva paura che il suo fratellone lo respingesse?

“Guardati! Sei impazzito? Correre sotto la pioggia in questo modo! Con il tuo stato di salute sempre molto fragile. Irresponsabile.”Disse Saga, venendogli incontro e togliendo della polvere invisibile dalla sua giacca.

“Io non sono frag..”

“Comunque, che sei venuto a fare, mh?”

“Saga, fai il serio per un minuto..io volevo..volevo..”

“Sì?”
“Chiederti scusa.”

Saga lo guardò interrogativo e anche un po’ sorpreso.

“So che meriterei che mi spedissi in un’altra dimensione per quello che ho fatto..io..noi..siamo stati a letto insieme e io ho dato tutta la colpa a te..non avrei dovuto..”

“Cosa? Cosa abbiamo fatto, io e te, Kanon?”

Kanon lo guardò senza capire.

“Abbiamo..abbiamo fatto sesso..” disse imbarazzato, arrossendo.

Ma per Saga non era abbastanza.
“Riprova..magari?”

“Abbiamo..fatto l’amore..”

Saga lo guardò seriamente, con un’espressione profonda e Kanon si perse in quegli splendidi occhi.

“Abbiamo fatto l’amore e…e mi è piaciuto, ma non volevo ammetterlo. Ho cercato quindi di allontanarti e di farmi odiare da te, perché non volevo accettare quello che era successo. Mi dispiace molto..io..”

Saga però decise di venire in suo aiuto e di toglierlo dall’imbarazzo.

“Non ti spedirò in un’altra dimensione, anche se lo meriteresti.” Disse con un gran sorriso, abbracciandolo. “E poi se riesci a praticare la telepatia con me, mi tormenteresti perfino da lì. Sentirei la tua voce sempre, come castigo.”

“Mi hai..sentito davvero, prima?”

“Certo, Kanon. Siamo i gemelli della casa dei gemelli, ricordi? Un potere come quello, deve pur significare qualcosa.” disse Saga, sciogliendo l’abbraccio.

“Saga, io..”

“Adesso però, voglio che torniamo al Santuario. Preghiamo Atena di riprenderci, facciamo tutto, ma mettiamo fine a questa disastrosa vacanza, che ne dici? Torniamo ad essere semplicemente dei cavalieri.”

“E se non mi bastasse questo, ora?”

Saga fece una faccia confusa.
“Kanon, io non capisco..”

“Saga, so che io..che noi..siamo fratelli..ma io..” disse, accarezzandogli la mano.

“Kanon..” disse Saga, turbato, coprendo la mano con la sua.

“Io credo di amarti!” disse suo fratello, con tono solenne.

“Kanon, ti prego, non farlo..”

“Cosa? Sì, invece, io voglio..”

“Ti prego, non devi farlo per me, so che tu non provi..”

“STO DICENDO CHE TI AMO, BRUTTO IDIOTA”

Saga restò spiazzato da quanto suo fratello aveva gridato.

Suo fratello ora aveva le lacrime agli occhi.

“E so che..oltre ad avere un pessimo carattere, sono perfino tuo fratello gemello, so che probabilmente non posso pretendere che tu mi ami, perché sono insopportabile e sono tuo fratello e sono tante cose.., ma ti prometto che se lo farai..se ci proverai..io cambierò, lo prometto, io non…”

Non finì il discorso che Saga gli prese il viso e lo baciò con passione.


Restarono a baciarsi per due lunghi minuti, le loro lingue che sembrano non volersi staccare l’una dall’altro.

“Ti amo anch’io, fratello.”

Kanon riprese a piangere e stavolta lo baciò lui, con più dolcezza e lentezza stavolta.

“Saga..”
“Sì, fratello?”

“Torniamo alla nostra casa. Dove apparteniamo.”



Quella stessa sera, i due gemelli tornarono alla terza casa al Santuario, ma con uno spirito diverso stavolta. Con molta più tranquillità e amore nel cuore.


*


“Kanon..smettila di gridare così o i nostri compagni ci sentiranno..” lo ammonì Saga quella notte, mentre si divertiva a far gemere sotto di sé il fratello, mentre facevano l’amore.

“la colpa è tua. Sembra che sei in astinenza da anni!” diceva Kanon, tutt’altro che scontento.

“Non c’è mai pace con te. Quando litigavamo, gridavi come un pazzo e ora continui a gridare.” Disse Saga, baciandogli il collo.

“E ti dispiace?” gli chiese Kanon, accarezzandogli i capelli.

“Al contrario, mi piace da impazzire..Kanon?” “Sì?” “Continua ad accarezzarmi..”

“Sì..ti amo, Saga.”

“Ti amo anch’io, fratello.” disse Saga, riprendendo a baciarlo.






NOTA DELL'AUTRICE: E fu cosi che i due mitici non che stupendi gemelli o meglio gemini, capirono di amarsi anche se erano consanguinei e di non poter fare a meno l'uno dell'altro, iniziarono anche ad andare d'accordo certo qualche volta litigavano ma facevano subito pace adesso che avevano trovato l'armonia e il giusto equilibrio. Dopo questa parentesi conclusiva vorrei ringraziare davvero chi mi ha aiutata nel correggere i capitoli ovvero spero di scrivere bene il nome ma lei lo capirà Lyli, prossimamente pubblicherò una nuova storia ma stavolta ci sarà un cambiamento non posso dirvi di cosa si tratta perchè non lo so neanch'io comunque vi aggiornerò presto e anche li avrò chi mi aiuta nel frattempo un grazie a tutti!!!!

 

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