Hijack one-shots

di Otakugirlforever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bulli ***
Capitolo 2: *** Bulli-pt.2 ***
Capitolo 3: *** Festa ***
Capitolo 4: *** Sedia. ***



Capitolo 1
*** Bulli ***


                                                           Bulli.      

 

Da quando è entrato al college tutto è andato a rotoli.

Non era mai stato un ragazzo che spiccava nella folla, sociale o popolare.

Non pretendeva di esserlo, non ci teneva neanche ad esserlo.

Ma non si aspettava comunque che sarebbe arrivato in una situazione del genere. Ogni giorno veniva preso in giro, picchiato, perseguitato solo per il suo "essere diverso".

Era davvero un problema? E poi in cosa era diverso? Era più intelligente e prestante di quelle teste vuote? Per questo lo prendevano in giro? Lui si, si era sempre sentito diverso, ma non credeva fosse tutto sto problema, non fino a quel punto.

 

La sua Migliore amica, Astrid, si era dovuta trasferire per via del lavoro del padre, e lui aveva perso insieme a lei ogni protezione, speranza e conforto.

In quel momento si trovava in classe tentando di seguire decentemente la lezione su cui non riusciva a concentrarsi per via di tutti quei schiamazzi dietro di lui e per le palline di carta che puntualmente gli venivano lanciate contro.

 

Ringrazio Odino quando la lezione finì e lui poté andarsene,almeno aveva circa un quarto d'ora libero prima di dover rientrare in quella prigione, aveva bisogno di una boccata d'aria così iniziò ad avviarsi verso il retro di quel grande college dove si trovava un giardino altrettanto grande in cui lui solitamente andava a rilassarsi.

Ovviamente mentre percorreva il corridoio venne come sempre guardato male e preso in giro.

Ormai ci aveva fatto l'abitudine.

 

Una volta arrivato in giardino si sedette su una panchina in un angolo, all'ombra, aprì il suo libro sulla cultura vichinga e sui draghi, ed iniziando a leggere si sentì subito meglio, era strano, ma i draghi lo tranquillizzavano, lo affascinavano, forse anche troppo.

Purtroppo solo dopo notò poco lontano da lui un gruppetto di sei ragazzi che fumavano urlando e ridendo tra di loro.

Ebbe un brivido quando uno di loro si girò verso di lui e ghignando lo indicò al resto del gruppo.

"Fantastico"- pensò.

Essi arrivarono davanti a lui sempre ghignango e non poté che provare paura.

-Ehy sfigato- disse quello che lo aveva notato, sembrava essere il capobanda.

"Ma che saluto originale" si ritrovò a pensare senza osare proferire parola.

-Sto parlando con te- continuò indurendo il tono.

"Ignoralo, è meglio così"

-Mi stai ignorando piccola feccia?!-

Questa volta lo afferrò per il colletto della maglia per poterlo guardare negli occhi, tenne uno sguardo indifferente ma il capobanda riusci comunque a notare la paura celata dietro esso.

-Vuoi continuare ad ignorarmi, eh? Vediamo se riuscirai a farlo dopo questo-

Disse sorridendo e sferrandogli un pugno nello stomaco per poi scaraventarlo sul muro dietro di lui.

Lui si piegò in due dal dolore lasciando che i sei della banda potessero prenderlo a calci.

Si trattene dall'urlare di dolore fino a quando ognuno di loro prendendo le proprie sigarette dalla bocca , le spensero su di lui in quasi ogni parte del corpo.

Il capobanda gli fece alzare il viso prendendolo per i capelli,

-Ti conviene non ignorarci mai più-

Il ragazzo lo guardò truce e gli sputò in faccia

-Oh questo non lo dovevi fare verme- disse l'altro irato, e pulendosi con la manica della maglietta prese altre cinque sigarette e accendendo le tutte gliele spese una sulla fronte, due sulle guancia, una sulle labbra e l'ultima sulla palpebra per poi sferrare vari calci nei medesimi posti.

Soddisfatti risero guardandolo un'ultima volta , per poi andarsebe a petto gonfio.

Il ragazzo dopo vari minuti che passo dolorante e sanguinante a terra, si tirò a sedere appoggiandosi con la schiena al muro, gli doleva tutto e si dovette trattenere dallo sputare sangue.

Guardò il cielo e poi il suo corpo, questa volta ci erano andati pesanti.

Iniziò a socchiudere gli occhi dalla stanchezza, quanto avrebbe voluto non esistere in quel momento..

Venne distratto dai sui pensieri quando sentì qualcuno correre nella sua direzione.

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Capitolo 2
*** Bulli-pt.2 ***


                                                           Bulli.      

 

"Ma che bello, ed ecco che si avvicina qualcun altro per concludere per bene il lavoro degli altri"

-Ehy! Stai bene?-

Sgrano un occhio per fortuna rimastogli non ferito e guardò davanti a se.

Un ragazzo dai corti capelli bianchi e dagli occhi azzurri come mai ne aveva visti in vita sua stava davanti a lui con lo sguardo preoccupato.

-Rispondi ti prego! Cos'è successo? Stai bene?-

-Chi..chi sei?- disse lui guardandolo confuso , nessuno sano di mente in quella scuola si sarebbe avvicinato a lui per paura di essere preso di mira.

Il ragazzo sorrise e lui si senti il cuore riscaldarsi piacevolmente -Mi chiamo Jack Frost e mi sono appena trasferito in questa scuola..-

Le piccole speranze del ragazzo di vennero però distrutte da quelle parole, era nuovo , ovviamente se avesse conosciuto la sua situazione non gli avrebbe mai rivolto la parola..

-Bhe..io sono Hiccup...e ti consiglio di andartene subito e non parlarmi mai più Jack..non penso tu voglia finire nella mia situazione..- disse con un leggero sorriso amaro aspettandosi che Jack se ne andasse dopo aversentito ciò.

Ma così non fu.

-Che situazione..?- chiese ingenuamente Jack.

-essere preso di mira...dai bulli e..venir ogni giorno conciato così..- disse guardando se stesso e poi Jack che notò le bruciature da sigaretta sul suo viso.

Jack sembrò capire e Hiccup lo vide fare leva sulle proprie gambe per alzarsi

"Meglio così... Non voglio coinvolgerlo" pensò con un sorriso amaro ma un certo peso sul cuore.

Chiuse gli occhi ispirando piano, gli faceva davvero male tutto soprattutto quelle bruciature provocate dalle sigarette. Appena tornato a casa avrebbe dovuto subito metterci qualcosa sopra se non voleva che rimanessero i segni.

E sospiro di piacere e di leggero dolore sentendo qualcosa di fresco posarsi sulla sua guancia destra, proprio sulla scottatura.

"Aspetta.. Cosa?" pensò aprendo di scatto gli occhi e realizzando solo dopo che davanti a lui vi era Jack con un panno bagnato d'acqua che gli tamponava le scottature.

-Cosa...cosa stai facendo?-chiese con stupore Hiccup.

-Non si capisce?- disse ridacchiando Jack.

-Si..ma perché..?-

-Non potevo lasciarti qui così-

-...così prenderanno di mira pure te!-

-Non mi importa- disse con disinvoltura Jack continuando a tanponargli le scottature.

-Ma..- tentò di dire il ragazzo ma venne fermato dalla frase dell'altro.

-Davvero non mi importa, e poi io sono abbastanza forte- disse mostrando leggermente i muscoli - proteggero me, e te, Hiccup- aggiunse ridacchiando e facendogli l'occhiolino.

E Hiccup arrossi ma non osò proferir parola troppo stupito e imbarazzato dalle parole  e dal comportamento del ragazzo che gli scaldarono immensamente il cuore.

-Ora..- aggiunse prendendo il libro e la cartella di Hiccup per poi prendere delicatamente anche lui - andiamo a casa mia a darti un aggiustata, ti va?- disse ancora sfoderando un luminoso sorriso.

-Ah! Non c'è ne bisogno..- imbarazzato tentò di scendere dalla schiena di Jack, senza successo.

-Ahh non fare il timido, dai- e dopo averlo afferrato più saldamente ma non troppo per evitare di recargli dolore, iniziò ad uscire dal cancello sul retro della scuola.

-No Jack davvero! E poi manca ancora un'ora di lezione , sono i tuoi primi giorni non puoi andartene!- disse preoccupato per l'Albino.

-E chi lo dice? Stai tranquillo- rispose sorridendo ancora e uscendo completamente dalla scuola avviandosi verso casa sua, poco distante.

-..jack..?-

-Si-

Hiccup si aggrappò meglio al ragazzo, stringendogli le braccia al collo e nascondendo il viso sulla sua spalla

-..grazie..-

Jack sorrise di rimando e gli bacio leggermente i capelli ,quando senti delle lacrime bagnargli la spalla, facendo arrossire il castano.

Hiccup si sentiva immensamente felice, Il suo cuore stava per scoppiare, non era più solo.

E mai più lo sarebbe stato.

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Capitolo 3
*** Festa ***


                          Festa.

 

Quella sera, si sarebbe svolta , in un locale abbastanza popolare e frequentato, il compleanno di Merida.

Cara amica di Jack e Hiccup.

Ovviamente i due furono invitati e da migliori amici quali sono andarono alla festa insieme dopo esser passati a comperarle un regalo in un negozio poco distante.

Dopo esser entrati, guardandosi intorno notarono la grandezza di quel locale, che alla fine rivelò essersi una discoteca, composta da una pista al centro, un bar, e delle salette appartate con dei tavolini, il tutto sempre non troppo distante dalla pista.

Consegnarono il regalo alla festeggiata e subito vennero trascinati in pista senza troppi problemi.

Quella sera Hiccup si sentiva strano, aveva la sensazione che qualcosa non andasse, non gli piacevano le discoteche, ma non disse niente per rispettare la decisione di Merida.

Però quel senso di angoscia crebbe soltanto quando il ragazzo non vide più Jack poco distante da lui.

 

Perché ti amo.

 

Iniziò a cercarlo, ma venne fermato da un esuberante Rapunzel che lo obbligo a giocare a qualche strano gioco inventato da lei -che lui non comprese bene- insieme a tutte gli altri.

Tutti gli altri tranne Jack ed Elsa.

E fu quando se ne accorse che l'angoscia non fece altro che salire.

Doveva essere felice per Jack...no? Si ricorda che una volta gli aveva raccontato della cotta che aveva per la Ragazza anche se poi aggiunse che non provava più nulla per lei...perché..?

 

Perché ti amo.

 

Hiccup fece fatica a ricordare, era stato tanto tempo fa e non si ricordava cosa l'Albino avesse detto dopo, lascio perdere e tentò di divertirsi con gli amici.

Passarono circa due ore, ma quel senso di angoscia non lo abbandonava.

Si alzò, l'aria iniziava a farsi pesante così decise di uscire un po.

Ma fu proprio lì che l'aria iniziò a mancargli per davvero.

Proprio fuori dal locale appoggiati al muro d'esso, vi erano Jack ed Elsa che si baciavano.

E fu lì che..Hiccup sentì che qualcosa dentro di lui si ruppe.

Non capì bene cosa.

 

Perché ti amo.

 

Ma si ritrovo a portarsi una mano al cuore, sentendo che proprio li, qualcosa mancava, l'angoscia che saliva e saliva, ancora e ancora.

Notò che Jack si staccò immediatamente dal bacio, che agli occhi di Hiccup era durato di più di quanto durò in realtà.

Jack aveva uno sguardo stupito, preoccupato e forse..leggermente offeso.

-"Elsa..io non"- iniziò a dire il ragazzo bloccandosi quando notò Hiccup, a fissarli con gli occhi sgranati e una mano a stringere forte la maglietta proprio all'altezza del cuore.

E lì Jack desiderò sprofondare, tra tutte le persone, proprio lui doveva vederli?

E non si preoccupo più di Elsa, quando Hiccup ridestandosi dal suo momento di torpore, corse via seguito a ruota dall'Albino.

-"Hiccup..! Aspetta!..io non..non volevo è che.."-

"Aspetta.. Perché si sta scusando..?" penso Hiccup continuando a correre, sapeva che così non avrebbe risolto nulla ma lo faceva comunque, magari quel dolore si sarebbe alleviato un po..

 

Perché ti amo.

 


Si fermò di colpo dalla sua corsa realizzando di essersi messo in trappola da solo, correndo in un vicolo ceco.

Col fiato corto si girò, trovandosi davanti l'Albino che lo guardava preoccupato.

-"Hiccup.."-disse con poca convinzione,

-"..perché sei corso via?"- Aggiunse avvicinandoglisi e guardandolo in un modo che Hiccup non seppe decifrare.

 

Perché ti amo.

 

-"Io.."- iniziò cercando di capire perché lo aveva effettivamente fatto, ma gli venne in mente solo un'opzione,

"Io fatto..perché ti amo" no, non l'avrebbe né potuto né dovuto dire, e arrossendo all'istante cercò qualsiasi scusa plausibile, ma la sua mente in quel momento non riuscì a pensare a qualcosa di Sensato, sopratutto con l'altro così vicino a sé -"..io non lo so.."- rispose infine abbassando lo sguardo, tentando di evitare quello dell'amico perché sapeva che i suoi occhi avrebbero parlato per lui.

Jack se ne accorse subito, così gli afferrò il mento delicatamente e gli alzo il viso, e quando stette per proferir parola si fermo sul nascere, notando quei occhi verde foresta che tanto amava umidi e le lacrime che pressavano per uscire da essi.-"Hiccup.. Perché stai piangendo..?"-

 

Perché ti amo.

 

Il ragazzo in questione lo guardò sorpreso, si tocco il viso e senti con stupore che stava effettivamente piangendo.

Solo dopo realizzo il perché -"Jack è innamorato di Elsa..non di me" pensò- che gli fece versare ancora più lacrime.

Jack lo abbracciò e lo strinse a se, al che il più piccolo sussulto fortemente per poi nascondere il proprio viso nel suo petto.

-"Hiccup..ti posso dire un segreto?"- inizio a dire accarezzando i capelli al castano che non si mosse.

-"...ti amo."- finì lasciando un leggero bacio sempre sui capelli che non smise comunque di accarezzare.

 

Perché...Mi ami.?

 

Silenzio.

In quel momento e in quelli a venire regnò il completo silenzio.

I singhiozzi sommessi di Hiccup cessarono mentre sentiva il vuoto provato poco prima riempirsi di nuovo, Forse anche di troppo.

Jack invece stava provando il contrario, non era sicuro del perché lo avesse detto ma non sopportava più di portarsi quel peso sul petto, anche se il silenzio del ragazzo che stava stringendo in quel momento gliene creò un altro più pesante e grande. 

 

Perché ti amo!

 

 E poi la reazione di Hiccup gli fece pensare che pure lui fosse innamorato, e magari Jack potesse essere ricambiato..che avesse...frainteso tutto?

Finalmente Hiccup alzò il viso ancora rigato dalle lacrime e incastono i sui occhi verde foresta con quelli azzurro cielo di Jack.

-"Davvero..?"-

-"Si. E Non sai quanto.."-

-..jack.."- il ragazzo riabasso la testa.

-"si..?"-

-"Mollami."- Hiccup non era mai stato un ragazzo che giudicava le persone sopratutto per il loro sesso, il loro orientamento sessuale o cose così,

Anzi ci fu un periodo in cui Jack Pensava- ma soprattutto sperava- che Hiccup fosse gay.

Non pensava che di sicuro l'avrebbe rifiutato in quel modo, con un tono così..duro..e Jack si sentì morire.

Anche se con titubanza, lo mollò come chiesto.

-"Hiccup..ti prego io non volevo..rimanimi amico..ti scongiuro.."- disse l'Albino osservando il castano con ancora il capo chino, una lacrima solitaria scese sulla sua guancia.

Perché non doveva mai stare zitto? Perché doveva sempre rovinare tutto?

Perché doveva combinare sempre casini?

Perché era così "da Jack"?

Perché era così "Jack"?

 

Perché ti amo?


-"Hic..per piacere dii qualcosa.."-

E sgrano gli occhi quando il più piccolo gli salto addosso, abbracciandolo per poi poggiare le proprie labbra sulle sue, in un bacio dolce, casto e desiderato.

L'Albino avrebbe voluto ricambiare ma non fece in tempo dato che il castano si staccò quasi subito.

Jack lo guardo, aveva gli occhi ancora lucidi, le labbra dischiuse e un rossore che colorava tutto il suo viso, rendendolo ancora più adorabile ai suoi occhi.

-"..anch'io.."- sussurro così piano col capo chino che l'altro non riuscì a sentirlo.

-"Cosa?"- Chiese infatti.

Hiccup arrossi ancora di più -"..ho detto anch'io."- e Jack all'inizio non collegò, non capì, solo dopo realizzò che era la risposta per qual che gli aveva rivelato prima e non riuscì a non sorridere felice, sorrise così tanto che Hiccup alzò il viso per guardarlo con occhi sognanti, amava il suo sorriso.

E Jack ricambio il suo sguardo, abbassandosi per baciarlo, chiedendo il permesso per poter inserire la sua lingua.

Hiccup lo lasciò fare e ricambiò un po titubante.

Quel bacio era diverso da quello casto e puro di prima, era più profondo appassionato e forte.

Il castano si aggrappò alla maglietta dell'altro sentendo le proprie forze diminuire.

I due si dovettero staccare per la mancanza d'aria, Ma rimasero lì a fissarsi negli occhi, con i visi arrossati e le labbra gonfie.

E sorrisero.

Semplicemente sorrisero.

Perché non trovarono gesto migliore per rappresentare quanto fossero felici.

Così sorrisero, unendo le loro mani e un'altra volta le loro labbra.

 

Perché ci amiamo.

 

 

Vari metri distante da loro, nascosta Elsa li guardava sorridendo, componendo un numero al Telefono -"Si, avevi ragione tu Astrid, missione compiuta."- e compiaciuta torno alla festa, lasciando ai due il loro meritato momento di privacy.

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Capitolo 4
*** Sedia. ***


                               Sedia.

 

Hiccup amava Jack.

Lo amava, tanto, di questo ne era sicuro.

Ma sapeva che in certi momenti gli avrebbe dato volentieri una sedia in testa.

Come quando lo faceva arrossire fino all'inverosimile raccontando cose che non devono essere dette , ai loro amici.

Come quando gli ripeteva fino allo sfinimento di non mangiare i suoi biscotti preferiti, trovandoli prontamente finiti.

Come quando lo toccava in posti in cui non l'avrebbe dovuto toccare - certo, non che gli dispiacesse poi così tanto..-

soprattutto in situazioni come compiti, interrogazioni o semplicemente mentre erano in pubblico.

Bhe, ci sono abbastanza situazioni in cui gli vorrei tirare una sedia addosso,si.

Poi perché proprio una sedia? Non lo sapeva bene manco lui ma gli sembrava un oggetto abbastanza comodo da maneggiare, abbastanza leggero per permettergli di tirarlo con più forza ma anche abbastanza doloroso.

Una volta si ricordò che gli aveva per davvero tirato una sedia addosso, in un leggero attacco di rabbia Dopo aver sentito Jack raccontare fin troppo nei dettagli certe cose che avevano fatto...a suo padre.

Si appoggio al tavolo della cucina ridendo un po istericamente a quel ricordo, alla faccia di suo padre schokata che non capiva , a lui che tirava una sedia tutto rosso a Jack, esso che la schivava ridendo per poi essere però preso da Stoik. Lì Jack non rise più.

Quando Hiccup arrivò per proteggerlo dalla furia del padre, scoprirono di non doversi preoccupare, il padre del castano voleva soltanto assicurarsi che l'Albino non ferisse il figlio , che lo amasse e che non gli raccontasse mai più quelle cose per il suo bene.

Alla fine era andato tutto per il meglio.

Mentre Hiccup stava ancora seduto sul tavolo in fondo alla cucina in un angolo buio, notò che il fidanzato entrò di soppiatto nella stanza, e non notandolo si avvicinò al cassetto in cui solitamente lui teneva i suoi biscotti preferiti aprendolo, con uno strano ghigno sul volto.

Hiccup spostò istintivamente la mano sulla sedia accanto a lui ma si fermò quando notò che invece di prendere dei biscotti - che alla fine non vi erano, notò anche se con un po di difficoltà dovuta alla distanza - Jack ne mise tre pacchi ed un bigliettino per poi chiudere il casetto e andarsene con un sorriso sollevato e soddisfatto.

Appena l'Albino uscì dalla stanza, Hiccup si alzò ed incuriosito aprì il cassetto, sorridendo e sentendosi colmo di gioia alla vista si cosa ebbe lasciato il fidanzato.

Tre pacchi versione grande dei suoi biscotti preferiti, con sopra un bigliettino color verde chiaro - il preferito di Hiccup - scritto sicuramente da Jack - avrebbe riconosciuto ovunque quello strano modo di scrivere, disordinato ma comunque bello - e gli bastarono le poche e semplici parole scritte sopra quel piccolo foglio di carta, per farlo correre tra le braccia dell'albino e stringerlo a sé.

 

"Scusa Hic, so che ti arrabbi tanto quando mangio i tuoi biscotti e l'altro giorno l'ho rifatto.. Scusa ancora, questi sono per farmi perdonare, Ti amo."

E la nota era accompagnata da due piccoli cuori, uno verde e uno azzurro, visibilmente disegnati a mano, un po troppo storti ma comunque rappresentativi.

 

Jack all'inizio non capì quella strana reazione del più piccolo, ma notando il casserto dei biscotti lasciato aperto in cucina e il suo bigliettino stratto tra le mani di Hiccup, capì , sorrise e lo strinse forte a sé, donandogli un bacio dolce sulla fronte.

Hiccup arrossi e si strinse ancora di più a lui, felice di quelle piccoli, dolci attenzioni.

 

Sentiva che per un po le sedie sarebbero rimaste al loro posto.

 

Angolo dell'autrice:

Mi scuso, in quanto mi sono accorta che in questo capitolo il personaggio di Hiccup possa risultare un po OOC ;^;

Comunque dato che possiamo dire che "prendo spunto" da delle parole per creare le one - shot, stavo pensando di dare a voi la possibilità di dirmi delle parole, che ne pensate?

Grazie per aver letto la mia storia fino a qui, alla prossima! ^•^

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