Fatta apposta per me

di piccola_Calliope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Le 24 ore peggiori della mia vita ***
Capitolo 3: *** Color peperone ***
Capitolo 4: *** Scontata ***
Capitolo 5: *** Non ti bacerò mai ***
Capitolo 6: *** Siamo sulla strada giusta ***
Capitolo 7: *** Con calma Castelli ***
Capitolo 8: *** Lezione di vita ***
Capitolo 9: *** Vuoi essere l'ultimo? ***
Capitolo 10: *** Lo scopriremo solo vivendo ***
Capitolo 11: *** Non siamo una coppia ***
Capitolo 12: *** Adesso tu ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                  
Prologo

POV. MARGHERITA
''E' l'uomo per me, fatto apposta per me...
E' forte con me e da uomo sa dir parole d'amore, ma ciò che amo in lui, è il ragazzo che nasconde in sè.
E' l'uomo per me, è sicuro di sé , da uomo sa già i progetti che ha, i sogni che fa, ma ciò che amo in lui è il ragazzo che nasconde in sé, mai nessuno saprà separarlo da me, ogni giorno saprò con lui restar.
E' l'uomo per me sicuro di sé e forte con me, come un uomo sa dire parole d'amore, ma ciò che amo in lui, è il ragazzo che nasconde in sé''
-Buongiorno mondo, il nostro buongiorno a voi oggi viene dato dalla fantastica Mina e dalle sue parole per l'uomo fatto apposta per lei...
E voi? Voi avete l'uomo o la donna fatta apposta per voi?-chiede il conduttore radiofonico.
-Probabilmente nemmeno esiste-mi lamento coprendomi il viso con il cuscino.
Eccomi qui Margherita Turchi, una venticinquenne più sfigata che altro, lavoro con mio padre come procuratord di giocatori di calcio e basket, vedo uomini continuamente e begli uomini, voglio dire...Calciatori da addominali scolpiti e giocatori di basket alti e possenti...E sono tristemente single, si tristemente, dopo l'ultimo idiota che mi ha malamente lasciato due anni fa, non ho più trovato nessuno pronto ad amare tutte le mie stranezze, anzi in realtà qualcuno pronto a fare questo non l'ho mai conosciuto, non avrai una sfilza di ex se fosse altrimenti.
Brontolando scendo dal lettino di casa dei miei, altra cosa mortificante, sognavo l'indipendenza e l'autonomia a 18 anni, ma purtroppo...Purtroppo non sono in grado di trovare l'uomo perfetto figuriamoci la casa perfetta.
Faccio uno chignon, giusto per dare una sistematina ai miei lunghi capelli castani.
Mi guardo allo specchio.
-Margherita ma chi? Dimmi chi vuoi conquistare? Sei cosi anonima-sbuffo davanti alla mia immagine.
-Tesoro ma parli da sola?-mi domanda mia madre aprendo la porta della mia cameretta, con ancora il poster di Cristiano Ronaldo in bella mostra, ho sempre avuto un debole per quel calciatore, è fascinoso non lo si può negar.
-Ti ho preparato il caffè-mi sorride lei.
Mi lascia sola e io fisso Cristiano.
-Tu che dici?-domando.-E che devi dire? Tu esci con le modelle-sbuffo.-Vado a fare colazione-sono pronta ad uscire dalla mia camera, quando inciampo nelle lenzuola, cado rumorosamente per terra.-Ma non è giusto-urlo.
Mio padre corre al piano superiore, mi osserva in silenzio e poi scoppia a ridere.
-Come devo far con te?-mi chiede.
-Non fare nulla, lasciatemi morire-mi distendo e inizio a piagnucolare.
Mio padre viene a liberarmi dalla trappola mortale di quelle odiose lenzuola.
-Rimpiango l'uomo che avrà l'onore di sposare la mia bambina-sorride.
-Non esiste papà-sbuffo.-Ed è inutile che Mina canta quella sciocca canzona, non esiste il ragazzo apposta per me-incrocio le braccia al petto e assumo la mia solita aria imbronciata.
-Arriverà al momento giusto, vieni a fare colazione ora, evitando di cadere di nuovo-trattiene il riso, visto che lo sto fulminando.
Raggiunta la cucina io mi metto al tavolo a sorseggiare il mio caffè.
-Il giornale?-domando.
-Eccolo, Marco ne ha combinata una delle sue-sbuffa mio padre.
Afferro il giornale e in prima pagina trovo lui Marco Castelli.
Mai visto personalmente ma conosco tante di quelle storie su di lui...
Mio padre lo segue da quando era solo un sedicenne, Marco Castelli è il miglior elemento della nazionale italiana basket, un ragazzo da sempre sicuro di sé e convinto di poter spaccare il mondo, in effetto un vero talento, sempre fedele alla sua associazione il Roma Basket nonostante abbia ricevuto importanti proposte da squadre americane, mio padre ritiene che lui sia troppo mammone per pensare di andar a vivere solo in America.
Che controsenso uno cosi sicuro di sé mammone...A me lui non piace per niente, penso che sia arrogante per non parlare quanto si diverta a spiattellare i suoi fatti personali su delle riviste, leggo l'articolo, accompagnato da un Marco Castelli che palpa il sedere ad una stangona bionda e ha l'occhietto fin troppo lucido segno inequivocabile del fatto che avesse esagerato con l'acool.
''Marco Castelli non si smentisce mai!
Ennesimo venerdì sera passato in compagnia di una delle tante modelle straniere che si trovano a visitare la nostra capitale, in questo caso si tratta della svedese Delphina Persson, i due hanno trascorso una divertente serata nel solito pub frequentato dal Castelli, a metà serata sono saliti sulla sua Porche, diretti chissà dove e a fare chissà cosa...
Castelli non ha più un ottimo rapporto con il suo allenatore a causa di questa sua vita sregolata, cosa accadrà se mister Rossi dovesse stancarsi di lui?''
-Se Rossi si stanca siamo rovinati-affermo.
-Marco mi farà venire un infarto prima a poi-afferma afflitto mio padre.
-Pure con le svedesi ora-guardo disgustata la sua mano sul sedere della Delphina di turno.
-E ci provassi tu?-dice mio padre.
-A fare cosa?-chiedo spalancando gli occhi.-Io e questa sotto specie di uomo delle caverne non dobbiamo avere nulla a che fare, sai quanto poca simpatia nutro nei confronti di ''Castelli che salta di fior in fiore''-dico.
-Ma che senso del umorismo ha la mia bambina-sorride mia madre.
-Proprio per questo Margherita, tu non lo tolleri, sarai schietta e severa e poi sei una ragazza, lui è incline ad assecondare il volere delle donne-mi dice mio padre fin troppo entusiasta.
Io scendo dal mio sgabello e faccio un giro su me stessa.
-Incline ad assecondare la Delphina di turno-indico il giornale.
-Amore tu sei bellissima-afferma mia madre oltraggiata.
-Provaci almeno-dice mio padre.
-Papà no io non voglio-sbuffo.-Vuoi ulteriormente rovinare questa pessima giornata?-chiedo.
-Io sono convinto che tu possa riportare Marco sulla retta via, io lo considero come un figlio e tendo ad assecondare i suoi voleri-mi dice.
-E' colpa tua e non posso pagare io! Io non lavorerò come procuratore di ''Castelli che salta di fior in fiore''-affermo perentoria.
-Non chiamarlo cosi, non davanti a lui almeno-mi ammonisce mio padre.
-Oh povero potrei urtare la sua sensibilità, già provata dai cattivoni giornalisti-roteo gli occhi nervosa.
-Castelli ti odierà-mio padre scoppia a ridere.
-Vuoi davvero che lavori con lui?-chiedo seria.
-Sei fatta apposta per lui-mi sorride lui.
-Chiamalo tra un ora lo raggiungo e non voglio trovare la Delphina di turno a casa sua-sbuffo.

POV. MARCO
Sento la voce di credo Mina in lontananza, chi diavolo ha acceso la radio?
-Buongiorno mondo, il nostro buongiorno a voi oggi viene dato dalla fantastica Mina e dalle sue parole per l'uomo fatto apposta per lei...
E voi? Voi avete l'uomo o la donna fatta apposta per voi?-chiede il conduttore radiofonico.
-Fatta apposta per me?-chiedo ridendo, mentre apro gli occhi definitivamente.
Mi alzo indosso qualcosa e scendo al piano inferiore della mia villetta.
In cucina trovo Delphina con in mano il suo cellulare, è molto nervosa.
-Dannati giornalisti-sbuffa appena si rende conto del mio arrivo.
-Cosa hanno scritto?-domando aprendo il frigo per prendere un po' di spremuta d'arancia.
-Ho un fidanzato io Mark-sbraita la bionda.
-Si arrabbierà-rido di gusto.
-E' colpa tua-mi spintona.
-Senti bella non voglio iniziare cosi la mia mattinata, quindi fatti una doccia e sparisci-sbuffo e mi allontano pronto ad andare in giardino, poco cortese? Si è vero, ma mi ha spintonato urlando di prima mattina.
-Come faccio con Zolten?-chiede.
-Zolten?-scoppio a ridere.-Chiamerò cosi il mio prossimo cane-le faccio l'occhiolino.
-Dannati uomini italiani-sbraita.
-Io ci sento ancora bene e vorrei che continuasse cosi per i prossimi anni, quindi smettila di urlare, fatti una doccia e torna dal tuo Zoltan-affermo.
-Sei disgustoso-mi fulmina.
-Scusa ma dato ciò che è successo stanotte stento a crederci-rido di gusto.
Sento suonare il campanello.
-Quando il buongiorno si vede dal mattino-sbuffo.
Vado ad aprire e mi ritrovo davanti, mia madre, mio padre e Giada, mia sorella.
-A cosa devo la visita?-chiedo ridendo, so perfettamente perchè sono qui, riconosco lo sguardo di mia madre.
Mia madre senza dire una parola mi spintona ed entra.
-Mammina sono cosi felice di vederti-sorrido.
-E' arrabbiatissima-sussurra Giada.
Mio padre non parla.
-Eccola qui-urla mia madre in cucina, deve aver incontrato Delphina.-Ma non ti vergogni ad importunare mio figlio?-domanda Gloria Forti in Castelli.
-Mamma non mi ha proprio importunato-scoppio a ridere.
-Non parlare-sussurra mio padre.
-Suo figlio è disgustoso-urla offesa Delphina.
-La mamma la ucciderà-afferma Giada preoccupata.
-Delphina cara vai a farti una doccia-ripeto per l'ennesima volta, perchè questa donna non mi ascolta?! Meglio non mettersi contro la mia amata mammina.
-Si lavati e va via-mia madre la fulmina.
-Vi offro qualcosa?-chiedo alla mia famiglia mentre finalmente Delphina esce dalla mia cucina.
-Che razza di nome è Delphina?-domanda furiosa mia madre.
-Ha proprio delle belle gambe, ottimo scelta figliolo-mi sorride mio padre.
Mia madre senza fare complimenti gli dà un pugno sulla spalla, stanno insieme da più di 30 anni, hanno 3 figli eppure le loro vicendevoli gelosie non sono mai cessate, eppure l'uno stravede per l'altra, quanto li ammiro.
-Sono stanca Marco-mia madre si siede.
-Di cosa?-chiedo facendo il finto tonto, quanto mi divertivo a far perdere la pazienza alla mia amata mammina.
-Hai 26 anni, dovresti metterti pensare a costruirti una famiglia, anche il tuo allenatore è stanco della vita da perenne adolescente-dice.
-Rossi se ne farà una ragione-sbuffo, quel uomo ultimamente si divertiva a farmi perdere la pazienza.
-Potrei presentarti qualche mia amica, qualche brava ragazza-mi sorride Giada.
-Mamma ma perchè non vuoi accasare Giada? Ha 31 anni e nemmeno uno straccio d'uomo-sbuffo.
-Idiota-mia sorella mi sferra un calcio.
-Non iniziate a litigare-urla Gloria Forti.-Tu uscirai con qualche amica di tua sorella, è arrivato il momento di pensare al matrimonio-dice convinta.
-Mamma ascolta, io cosa ti ho sempre detto?-le chiedo.
-Che ti sposerai solo nel momento in cui troverai una donna che ti faccia perdere la testa esattamente come tuo padre l'ha persa per me, una donna che ti convinca a rinunciare alla tua vita precedente solo per stare con lei, mi ripeti questa storiella da 5 anni ormai, è una bugia per tenermi buona-sbuffa.
-Ho trovato questa donna?-chiedo.
-Non la troverai di certo uscendo con la Delphina di turno-sbotta lei.
-Secondo te una modella non può essere una buona madre di famiglia?-chiedo.
-No quelle hanno un fisico cosi perfetto, non lo rovinerebbero di certo per un bambino-sbuffa Giada.
Giada è bassina e abbastanza formosa, non di certo una modella, ma è molto bella, ha profondi occhi verdi e un sorriso cosi luminoso, io non ho ancora capito come non abbia trovato l'uomo adatto a lei e poi è cosi simpatica e premurosa.
-Sei bellissima sorellina-le carezzo il mento.
Lei mi regala il suo sorriso dolcissimo.
-Ti do un anno, un anno per trovare la donna che dici tu!-afferma mia madre.
-Sennò?-chiedo.
-Ti combinerò un matrimonio e Marco Castelli sai che non scherzo!-afferma lei.
-Tesoro mi sembra troppo-interviene mio padre.
-E accetterai qualunque tipo di donna? Anche una Delphina?-le domando.
-Se mi dimostrerai che l'ami si-afferma.
-Ci sto-le porgo la mano.
-Perfetto-Gloria Forti fiera stringe la mia.
Dopo questo vanno via e qualche istante dopo anche Delphina esce da casa mia.
-Finalmente solo-affermo raggiungendo la mia sdraio di fronte alla piscina in giardino.
Proprio in quel momento suona il telefono è il mio procuratore.
-Hey vecchio mio-rispondo.
-Ho una notizia importante per te Marco-mi dice serissimo.
-Che succede?-spero non siano notizie di Rossi il mio mister.
-Da oggi il tuo procuratore sarà mia figlia, Margherita-afferma.
-E perchè? Una donna poi-sbuffo.
-Perchè sono convinto ti metterà in riga e tu in questo momento hai bisogno di una come lei-mi dice.
-E' una gran cazzata, le donne non possono fare il procuratore-affermo nervoso, io mi fido solo di lui.
-Mia figlia è in gamba te ne renderai conto, ah sta arrivando a casa tua e mi ha detto che non vuole trovare nessuna Delphina-ride di gusto.
-E' gelosa?-sbotto acido.
-Trattala bene! Lei è fatta apposta per te-detto questo riattacca.
-Dannazione, che giornata di merda-sbuffo.
Improvvisamente sento delle urla e nemmeno il tempo di rendermi conto da dove provengono che vedo una brunetta correre come una pazza, rincorsa da Nerone il mio pastore tedesco.
-Dannato cane-urla lei.
Lancia la sua valigetta e si butta in piscina.
-Fatta apposta per me?-mi domando ridendo.
Lei sentendo la mia risata si volta e mi osserva.
-Iniziamo male male Marco Castelli-sbuffa.
Me la immaginavo diversa la figlia di Silvio, è molto carina invece, brunetta, occhi verdi e viso decisamente irato ora...Con me.
-Vieni-le porgo la mano per aiutarla ad uscire dalla piscina.
Ma non avevo di certo previsto la goffaggine di questa ragazza, con una sola manata mi trascina in acqua con sé'.
Riemergo e scoppio a ridere.
-Sei assurda-affermo.
-Margherita Turchi, sono il tuo nuovo procuratore, non so che tipo di rapporto lei abbia con mio padre signor Castelli ma io esigo che lei mi chiami signorina Turchi e mi dia sempre del lei, poca confidenza ma molta collaborazione-mi porge la mano.
Io la osservo, è completamente zuppa d'acqua, il mascara colato e una magliettina bianca da cui fa capolinea un reggiseno di pizzo e riesce ad osservarmi con serietà, come se fossimo in ufficio.
-Signorina Turchi quando vuole rinfrescarsi nella mia piscina le sconsiglio le maglie bianche-le faccio uno dei miei soliti sorrisetti maliziosi.
Lei diventa rossissima.
Io riprendo a ridere.
Lei mi schizza il viso e si avvicina al bordo piscina per uscire, ma scivola, io svelto la raggiungo e l'aiuto ad uscire, posando ''accidentalmente'' una mano sul suo sedere.
-Castelli-urla lei indignata.
Si gira per spintonarmi, ma il suo movimento, mi fa perdere l'equilibrio e mi fa cadere su di lei sul prato del mio giardino.
-Un incontro con il procuratore singolare senza dubbio-le sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lei segue attentamente i movimenti della mia mano.
Mi spintona.
-Togliti Castelli-sbuffa coprendosi come meglio può, quella maglietta lascia davvero poco alla fantasia e devo dire che la figlia del mio procuratore ha proprio un bel seno, sarà divertente lavorare con lei, diciamo che la giornata è migliorata.-Non fissarmi-sbuffa nervosa.
-Mi ha dato del tu-sorrido.
-Solo per un istante-mi fulmina.
Ha proprio dei bellissimi occhi verdi.
Angolo autrice.
Salve a chi è arrivato fin qui :) E grazie anche a chi recensirà, sono sicura di trovare qui tante mie vecchie lettrici, della storia di Alessandro e Gloria, ve l'avevo detto che ho adorato il piccolo Marco e volevo vederlo adulto...
Bhe eccolo qui che mi dite??
E di Margherita? Spero la storia vi piaccia.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

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Capitolo 2
*** Le 24 ore peggiori della mia vita ***


                                                                           
Le 24 ore peggiori della mia vita

POV.MARGHERITA
Avevo perso venti minuti abbondanti a scegliere cosa indossare per quel dannato incontro con Castelli, mi ero anche passata la piastra sui capelli, volevo apparire ai suoi occhi una ragazza seria e rispettabile.
Avevo guardato fiera il risultato allo specchio, ero arrivata di fronte al suo villino sorridendo, gli avrei presto mostrato che tipo ero e che tipo di rapporto noi avremmo intrattenuto...
Ma si sa, nulla può andare come si vuole, ecco che dopo aver varcato il cancello, un pastore tedesco da mastodontiche dimensioni inizia a ringhiarmi contro, io spaventata inizio a correre su questi dannati tacchi, il cane mi rincorre e abbaia terribilmente, ecco che l'unico spiraglio di salvezza è quel enorme piscina, lancio la valigetta e mi lancio in acqua magari quel bestione odia l'acqua, sono infatti fortunata, non mi segue anche lì dentro, tiro un sospiro di sollievo giusto il tempo di sentire una risata, voltarmi e ricordarmi con che soggetto avevo l'incontro, Marco Castelli il bellissimo Marco Castelli, le foto suoi giornali non gli rendono assolutamente giustizia, aveva indosso un pantalone di tuta, il petto totalmente scoperto, muscoli davvero ben scolpiti e un tribale sul bicipite sinistro, capelli nerissimi corti un po' scompigliati e una barbetta curatissima...
-Iniziamo male male Marco Castelli-sbuffo non so perchè o perchè lui è talmente bello da indurre in tentazione chiunque e questa cosa non mi piace o perchè ho fatto davanti a lui una pessima figura e anche questa non mi piace.
-Vieni-si avvicina e mi porge la mano per farmi uscire dalla sua dannata piscina.
Ma il mio papà l'ha sempre detto sono fin da bambina goffissima, lo trascino con me in acqua, lui riemerge poco dopo e ride di gusto, sono cosi ridicola vorrei solo piangere.
-Sei assurda-afferma lui.
Eh certo che poteva dirmi? Ha perfettamente ragione, ma io sono Margherita Turchi mai stata sicura di me, ma con lui, con lui devo fingere, anche se mi trovo bagnata fradicia, con un trucco sfatto e un aspetto orribile di fronte ad uno dei giocatori di basket più belli d'Italia devo essere sicura di me.
-Margherita Turchi, sono il tuo nuovo procuratore, non so che tipo di rapporto lei abbia con mio padre signor Castelli ma io esigo che lei mi chiami signorina Turchi e mi dia sempre del lei, poca confidenza ma molta collaborazione-gli porgo la mano.
Lui mi osserva attentamente a lungo, che diavolo ci guarda? Mi mettono in imbarazzo quegli occhi neri come il carbone.
-Signorina Turchi quando vuole rinfrescarsi nella mia piscina le sconsiglio le maglie bianche-mi fa un sorrisetto malizioso e io ricordo ora la mia maglietta bianca.
Mi sento avvampare, lui se la ride. Gli schizzo il viso, si vai iniziamo anche a fare la bambina offesa, sbuffo e avanzo verso il bordo piscina per uscire, lui in un secondo mi raggiunge e cerca di aiutarmi, posando una mano sul mio sedere, io mi volto per spingerlo.
-Castelli-urlo indignata, ma si Margherita senza contegno, urlagli anche contro, impegnati nel dare il meglio di te.
Non faccio però i conti con la nostra posizione instabile, tanto che io cado e lui su di me, non so se mi spiego Marco Castelli mi è completamente sopra e noi siamo completamente bagnati.
-Un incontro con il procuratore singolare senza dubbio-mi sistema una ciocca di capelli, io seguo attentissima i movimenti della sua mano, ha anche un buonissimo profumo, ora che siamo cosi vicini lo sento, ora capisco tutte le Delphine di turno che si fanno conquistare, Marco Castelli fa girare la testa.
Ma io non sono la Delphina di turno, io non piacerò mai ad uno come lui e con lui ci devo solo lavorare, forza Margherita sveglia, devo smettere di leggere romanzetti rosa, nella vita reale il più bello della storia non si innamora mai della sfigata.
Lo spintono.
-Togliti Castelli-sbuffo coprendomi come meglio posso, mi sento terribilmente in imbarazzo, lui mi scruta con troppa attenzione.-Non fissarmi-continuo a sbuffare nervosa.
-Mi ha dato del tu-sorride.
-Solo per un istante-lo fulmino.
Ci rialziamo da terra.
-Dobbiamo parlare-dico.
-Cosi?-domanda ridendo e indicandomi.
-Qualche problema?-chiedo acida.
Sono pronta ad insultarlo e mandarlo al diavolo, poco mi importa del volere di mio padre quando sento quel dannato cane ringhiarmi di nuovo dietro.
-Aiuto-urlo e salto letteralmente addosso a Marco.
Lui perde per un istante l'equilibrio ma poi mi afferra con una presa decisamente salda, io incrocio le mie braccia dietro il suo collo e le mie gambe all'altezza della sua vita.
Lui ride di gusto, di una risata che parte dalla pancia e porta ilarità con sé...Mi è davvero difficile trattenermi.
Ma perchè è cosi bello? Io avrò non pochi problemi a lavorare con lui.
-Volevi per caso saltarmi addosso?-chiede.-E' da quando sei arrivata che non fai altro-afferma di nuovo con quel sorrisetto malizioso.
Io lo fulmino.
-Fa' sparire il tuo cane-urlo.
-Non ti piacciano gli animali?-mi chiede.
-Mi piacciono ma il tuo vuole uccidermi-piagnucolo, sto davvero piagnucolando? Uccidetemi vi prego.
Lui mi sorride.
-E' solo protettivo-mi informa.
-Castelli secondo lei dovremmo parlare in questa condizione del suo cane?-domando acidissima, io ero pur sempre ancorata al suo corpo, sottolineo quel suo corpo possente.
-Sei stata tu a saltarmi addosso-lui riprende a ridere.
-Il tuo cane-urlo.
-Dannazione ci sento-sbuffa.-Scendi-tenta di staccarmi da lui ma io al sentire il cane abbaiare mi arpiono ancor di più.
Lui ride di gusto.
-Nerone va' tranquillo, è un amica-il cane mi lancia un ultima occhiata e poi si allontana.
Io mi affretto a scendere.
-Nerone?-domando.
-E' il suo nome-sorride e riprende ad osservarmi.
Io mi sento avvampare, voglio anzi esigo cancellare l'ultima mezz'ora della mia vita un vero e proprio disastro.
-Dobbiamo cambiarci, la mia colf si occuperà di mettere nel asciugatrice i tuoi abiti-mi dice.
-E io che mi metto?-domando allarmata.
-Una mia maglia?-chiede.-Non ho abiti per donne-si giustifica.
-Sono una sfigata-sbotto.
Marco mi osserva.
-L'ho detto ad alta voce vero?-domando, lui riprende a ridere.
Lo seguo in silenzio.
Entriamo nella sua villetta, è molto elegante e dall'arredamento minimalista, tipico di un uomo come Marco.
Saliamo al piano superiore ed entriamo in una grande e luminosissima camera dove al centro si trova un letto a baldacchino dalle lenzuola nere completamente sfatto, segno del passaggio di Delphina.
-Delphina ha dormito comoda?-domando.
-Come scusa?-chiede lui spalancando gli occhi.
Ma perchè non sto zitta? No ditemi perchè? Voglio nascondermi in un angolino e piangere.
-Ho detto che hai una bella camera da letto-sorrido.
Lui apre una porta da dove intravedo una cabina armadio, tipico mica lui è un comune mortale con un armadio disordinato pieno di vestiti.
Perde qualche istante e torna con in mano una maglia rossa e qualcos'altro.
-Ti ho preso anche dei boxer immagino tu voglia far asciugare anche la tua biancheria-dice grattandosi la fronte.
-Dovrei indossare i tuoi boxer?-urlo e spalanco gli occhi.
-Non ho biancheria per donna, solitamente quella alla mia vista sparisce in meno di un secondo-sorride malizioso.
Io lo guardo indignata e gli strappo da mano la maglia e i boxer, esco veloce dalla sua camera.
Un secondo dopo però non so dove andare, questa casa è immensa.
-Dove diavolo è il bagno?-domando.
Lui mi raggiunge e mi fa segno di seguirlo.
Apre una porta, tipico anche il fatto che al centro di un enorme bagno si trovi un enorme vasca, uomini ricchi che clichè.
-Qui c'è il phon-me lo indica.-E li troverai asciugamano puliti-mi indica un mobiletto.-Ci vediamo giù-detto questo richiude la porta.
Io mi volto verso lo specchio e quasi sbianco.
Un mostro, ho i capelli bagnati, arruffati e ho anche delle foglie nel mezzo, la maglia bianca quasi completamente trasparente, il mascara colato e il rossetto rosa sbavato.
-Sei un disastro Margherita-sbuffo.
Mi tolgo la maglia,l'adagio sul lavabo quando questa casca per terra, mi abbasso per raccoglierla e accanto a questa trovo un perizoma blu di pizzo, lo guardo disgustata.
-La biancheria sparisce in meno di un secondo-gli faccio il verso.

POV. MARCO
Dopo essermi asciugato e aver indossato un pantaloncino e una canotta scendo al piano inferiore, in salotto, aspetto Margherita, ripenso alle scene di poco prima e una risata sfugge al mio controllo, come può una ragazza essere cosi sgraziata, turbolenta e goffa? Avevo conosciuto moltissime donne, ma nessuna e dico nessuno era come lei, cosi dannatamente goffa.
Sento il campanello suonare, mi alzo ad aprire, quella era decisamente una mattinata turbolenta.
Apro e mi ritrovo davanti mio fratello Edoardo in effetti nella riunione mattutina lui non si era presentato.
-Mamma ti ha mandato per ricordarmi il nostro accordo?-chiedo ridendo.
-No sono venuto a prendere un caffè dal mio fratellino famoso-mi fa l'occhiolino.
-Non hai lezione oggi?-domando, Edoardo studiava giurisprudenza.
-Oggi sono libero-sorride.
Mi scanso per farlo passare.
-Wow-sospira.
-Che c'è?-mi volto nella sua stessa direzione.
Margherita sta scendendo le scale, ha il viso finalmente pulito da tutto quel mascara, i capelli castani asciutti e vaporosi, ha uno sguardo assorto non ci sta nemmeno guardando, avevo capito che era bella, ma non cosi, i suoi occhi verdi ora liberi dal pasticcio del trucco sono ancor più magnetici, ha delle lunghe gambe e decisamente un bel fisico.
Non ho mai visto portare una mia maglia con tanta grazia.
-Ma la modella di ieri non era bionda?-domanda Edoardo.
Margherita sentendo parlare mio fratello salta in aria e ci osserva con aria interrogativa.
-Lei è...-sono senza parole, a maggior ragione adesso che i suoi occhioni verdi si sono posati su di me.
-Edoardo Castelli-mio fratello sorridendo le porge la mano.
-Sei un Castelli?-domanda disgustata Margherita, ho capito che non mi tollera granchè.
-Il Castelli sfigato che studia-le sorride Edoardo, Margherita è il suo prototipo di donna ideale, mora occhi verdi si la donna perfetta per lui, io ho sempre preferito le bionde.
Margherita ricambia il suo sorriso, per la prima volta in quella folle mattinata, ha un espressione che non sia accigliata o spaventata da Nerone.
-Margherita Turchi il nuovo procuratore di tuo fratello-Margherita gli stringe la mano.
-Ci sei and...-mio fratello non sa che dire, mi sta domandando se ci ho fatto qualcosa, lo capisco dalla sua espressione imbarazzata.
-Assolutamente no, fossi pazza-sbotta Margherita, che deve aver perfettamente capito.
-Pazza?-domando io, nessuna donna aveva mai considerato da questo punto di vista il venire a letto con me.
-Sono caduta in piscina-spiega lei, ignorandomi.
-Eddy dobbiamo parlare di lavoro io e Margherita, ci vediamo più tardi?-chiedo a mio fratello.
-Non posso prendere un caffè con voi?-domanda lui.
-Certo-sorride Margherita.
-Andiamo in giardino, ci porteranno il caffè-affermo.
Usciti in giardino, vedo Margherita correre verso la sua valigetta.
-E' bellissima-afferma Edoardo non smettendo di guardarla.
-E' più grande di te-dico.
-Di quanto?-chiede.
-Credo sia mia coetanea-rispondo.
-Va bhe io sono un ragazzo maturo, non credo per lei ci siano problemi e poi mica voglio sposarla domani fratellino-mio fratello mi dà una pacca sulla spalla.
Margherita ci raggiunge.
-Ma il tuo procuratore non era Silvio?-chiede Edoardo.
-Mio padre-Margherita continua a sorridere, avrà una paralisi se continua con quei sorrisini, io ero convinto che non sapesse sorridere, pensa un pò.
-Sei la figlia di Silvio? Posso darti del tu o è un problema?-chiede Edoardo.
-Nessun problema-continua lei.
-Non sapevo che Silvio avesse una figlia che svolgesse il suo stesso lavoro-dice Edoardo.
-Diciamo che sin da bambina sono stata incuriosita dal mestiere di mio padre, sono una di quelle ragazze fin troppo innamorate del calcio-dice lei.
-E il basket?-domanda Edoardo ridendo, io gioco a basket d'altronde, se il mio procuratore non ama un minimo questo sport partiamo male.
-E' anche molto affascinante, ma sai noi italiani tendiamo ad interessarci maggiormente al calcio, vedi se solo ripenso ai mondiali del 2006 sento ancora la pelle d'oca per quella vittoria-dice Margherita fin troppo esaltata.
-Quella è stata una notte magica-sorride Edoardo.
-A te piace più il basket o il calcio?-domanda Margherita.
-Calcio, ogni venerdi mi dedico alla partitina di calcetto, certo non ho il successo del mio fratellino-sorride contento lui.
-E cosa fai nella vita?-lei è interessatissima.
-Studio giurisprudenza-afferma mio fratello fiero, è da quando ha 12 anni che parla con orgoglio di questa professione.
-Avvocato o Giudice?-domanda lei.
-Avvocato penalista-le fa l'occhiolino Edoardo.
-Dovremmo...-vengo interrotto.
-Si vede che lo fai con gioia, te lo si legge negli occhi-afferma lei.
-Oh si, adoro ciò che sto studiando e non vedo l'ora di poter mette in pratica tutto ciò che sto imparando-risponde mio fratello.
-Questo è un bene, se si fa qualcosa che ci appassiona non lo si fa mai con fatica-lei è un continuo sorridere a destra e sinistra.
-E' una ragazza cosi interessante è fidanzata?-domanda Edoardo.
-Edoardo non essere sfacciato-lo ammonisco.
-Lui sfacciato?-ride di gusto Margherita.
-Che vorresti dire?-chiedo.
-Lo sfacciato qui è lei signor Castelli, vantarsi che lei ha il poter di far sparire la biancheria intima di una donna in pochi secondi cosa le sembra?-mi domanda lei.
-Una battuta-rispondo.
-Una battuta da un uomo che ha bisogno di continue conferme, di un insicuro che ha bisogno di sentirsi dire bravo, proprio perchè riesce ad entrare alla velocità della luce nelle mutande di una donna! E forse sa fare solo quello-afferma lei pungente.
-Un insicuro?E comunque entrambi sappiamo che sono uno dei migliori nel basket-preciso.
-Castelli mettiamolo in chiaro subito, lei non mi piace, non mi piace il suo modo di fare, mio padre le ha sempre concesso troppo, con me si cambia musica! Esigo stilare con lei un calendario dettagliato dei suoi impegni, in questo calendario meno uscite pubbliche ci sono in compagnie di donne meglio è! Non voglio che il giocatore di cui mi sto occupando venga preso in giro da mezza Italia per la sua vita sregolata! Deve stare attento alla sua immagine e a quella della sua società, parlerò con il suo mister e sono convinta asseconderà la mia idea, lei ultimamente si è montato troppo e non rende come un tempo, non vorrei che la sua convocazione per la nazionale venisse messa a repentaglio-mi dice.
Io la osservo in silenzio.
-Chi tace acconsente?-domanda.
-Forse è meglio che ne parlate dopo il caffè?-interviene Edoardo.
-Comunque Edoardo non sono fidanzata-Margherita sorride di nuovo a mio fratello.
-Signorina Turchi lei pensa che la vita di un calciatore o di un giocatore di basket giri tutta intorno agli allenamenti? No signorina Turchi si sbaglia! Io non ho intenzione di sottostare alle sue sciocche regole, io ho 26 anni, voglio divertirmi, voglio godermi la popolarità ottenuta e poco mi importa che lei mi reputi un insicuro o qualunque altra sciocchezza detta dalla sua bocca! Io la pago per occuparsi dei miei affari, per assicurarsi che io non abbia problemi con la società o con la nazionale, ma questo non le dà il dovere di impormi regole! Sono un uomo adulto, posso e scelgo da solo-affermo nervoso.
-Un uomo adulto non ha il suo comportamento, la ricchezza e la popolarità le hanno dato alla testa-risponde lei.
-E lei si è rivestita di un'autorità che non penso possieda-sorrido con il solo scopo di provocarla, sono un personaggio noto, spesso mi capita d'esser giudicato o criticato ma le parole delle signorina Turchi sono solo cattiverie sparate senza la minima coscienza e mi infastidiscono.
-Io lavor....-la interrompo.
-Io nemmeno credo che lei sia un buon procuratore-affermo.
Lei si alza e batte i pugni sul tavolo.
-Solo perchè non assecondo un capriccioso? E' da quando ho 18 anni che mi dedico con dedizione a questo lavoro, seguo sicuramente personaggi meno noti di lei, ma ho sempre e dico sempre ottenuto ottimi risultati, lo sa due mesi fa ho battezzato il figlio di un calciatore che seguo, proprio perchè io sono una ragazza pacifica, che riesce ad intrattenersi, riesce ad instaurare rapporti e lavora con passione e impegno, non sono un'autorità per lei è vero, ma lei signor Castelli non è nessuno per mettere in dubbio la mia professionalità, avrò senza dubbio sbagliato a giudicarla cosi a zero, è vero, ho sparato il mio giudizio su di lei, ma questo non accadrà più non si preoccupi, perchè non è lei a mettere in dubbio me, ma sono io che non ho intenzione di lavorare con lei-detto questo lascia me ed Edoardo soli in giardino.
-Avete esagerato entrambi, penso che però per te sia un bene che non sia lei a seguirti, vi state molto antipatici, ciò non toglie però che io potrei sempre contattarla la trovo interessante-mi fa l'occhiolino Edoardo.

POV. MARGHERITA
Una volta rivestitemi esco da quella casa alla velocità della luce, Marco Castelli non mi piaceva, avevo un giudizio negativo su di lui e questo non è cambiato,anzi è peggiorato, arrogante e immaturo, io non posso lavorare con un bambino, con un bambino che per lo più mi ha anche offeso mettendo in dubbio la mia professionalità torno a casa dove trovo mio padre disteso sul divano.
-E' andato tutto bene?-mi chiede.
-Riprenditi Castelli e non farmelo vedere nemmeno in foto-sbotto nervosa.
-Che è successo?-lui mi raggiunge.
-E' un idiota e io non lavoro con tipi del genere, io te l'avevo detto papà-lo ammonisco.
-Ma Margherita spiegami-dice lui.
-Non c'è niente da spiegare, mi cambio e vado in ufficio-detto questo raggiungo velocemente la mia camera.
Io davvero non capisco come mio padre possa considerare quell'idiota come un figlio, non trovo simpatia in lui vedo solo un adolescente in un corpo da quasi 30 enne, io non posso essere di certo la balia di un bambino.

POV. MARCO
Tornato dal mio allenamento salgo in camera per prendere qualcosa di pulito da indossare dopo la doccia quando trovo sul mio letto la maglia rossa indossata da Margherita.
-Piccola strega-sbuffo.
Afferro il cellulare e compongo il numero del padre.
-Aspettavo la tua telefonata molto prima-dice lui, è arrabbiato, eh certo chissà cosa gli avrà raccontato la sua adorata bambina.
-Tua figlia è indisponente-dico.
-Mia figlia è un tipo tosto-risponde.
-Allora hai dimenticato la mia testardaggine, cosa ti ha fatto solo pensare che io e lei potessimo andare d'accordo?-chiedo.
-Mia figlia non si fa mai coinvolgere emotivamente, ho pensato che ti potesse trattare con schiettezza-risponde.
-Ah non si fa coinvolgere? Darmi del donnaiolo, insicuro e capriccioso ah anche dell'immaturo non è un coinvolgimento emotivo? Sono pensieri suoi che vanno fuori dal lavori-chiedo nervoso osservando quella maglia.-E poi mentre c'era Edoardo ha osato ignorarmi-sbotto.
Sento Silvio ridere di gusto.
-Il problema è questo lei non ti tratta come vuoi-dice lui.
Io sbuffo e riattacco, mi faccio una doccia e salto in macchina.
Raggiungo casa di Silvio e lo chiamo.
-Cosa succede Marco?-mi domanda.
-Di' a tua figlia di raggiungermi giù-affermo.
-Sei qui?-chiede lui interdetto.
-Ha un minuto dopo di che inizio a dare di matto, nessuno e dico nessuno mi dà del immaturo, del insicuro ecc...-sbotto.
-Io faccio quello che voglio-urla Margherita.
-Un minuto-ripeto.
Lei riattacca.
Io osservo il mio orologio.
-Tempo scaduto!-scendo dalla macchina tenendo ben salda la mano premuta sul clacson.
Qualche secondo dopo Margherita si affaccia al balcone.
-Va via!-urla.
-Scendi o sto qui tutta la notte!-urlo più nervoso di lei.
Lei si chiude di nuovo dentro, io continuo imperterrito con il clacson.
Un minuto dopo lei compare di nuovo sul balcone.
-Marco-mi chiama.
Io alzo lo sguardo e una colata di acqua ghiacciata mi cola addosso.
-Margherita-urlo.
Lei ride di gusto.
-Ora scendo-sorride soddisfatta.
Ma stiamo scherzando? Questa ragazza è irreale, non può esistere davvero una cosi fuori di testa.
Due minuti dopo mi raggiunge, non avevo notato il suo abbigliamento, una maglietta di Winnih pooh e dei pantaloncini.
-Ci siamo bagnati una volta per uno-sorride soddisfatta.-Ti ho portato un fazzoletto per asciugarti-con quel aria insolente osa davvero passarmi un fazzoletto di carta come se io possa davvero asciugarmi...
Io senza dire nulla l'attiro contro il mio corpo in un contorto abbraccio che bagna anche lei.
-Brutto coglione-lei mi schiaccia il piede.
-Ora sono soddisfatto-sorrido appoggiandomi sul cofano della mia Aston Martin.
-Questa macchina vale molto vero?-domanda lei carezzando uno specchietto.
-Margherita no!-urlo.
Ma lei con un calcio lo frantuma, io mi sento quasi morire, quella macchina oltre a valere molto è per me un gioiello.
-Ora sono io quella soddisfatta-sorride.
-Tu sei una pazza, si tu sei una pazza e tuo padre è più pazzo di te!-urlo.
-Marco Castelli sei un bambino!-sbraita lei.
-Tu sei cosi matura invece vero?-chiedo.
-Sei tu che mi fai perdere la pazienza, tu i tuoi muscoli, la tua aria di magnificenza, la tua voce, il tuo sorriso e io mi innervosisco perchè non assomiglio nemmeno per sbaglio alla Delphina di turno e tu sei odioso Marco Castelli, queste sono state senza dubbio le peggior 24 ore della mia vita-mi spintona.
-Io non ho capito nulla-sbotto, questa ragazza era fuori di testa e faceva sentire cosi anche a me, dannato il secondo in cui l'ho conosciuta.
-E' meglio se vado-dice.
-Proviamo a ricominciare?-eccoli i segni del mio squilibrio mentale.
-Cosa?-chiede lei interdetta.
-Ricominciamo, domani mattina vieni in casa mia, eviterai il bagno in piscina e parleremo seriamente come procuratore e giocatore da lei seguito, dimentichiamo queste 24 ore assurde?-domando porgendole la mano.
-Smettetela di urlare idioti-la signora del 3° piano, esce sul balcone e ci gira addosso un secchio d'acqua.
Io e Margherita ci guardiamo in faccia siamo di nuovo totalmente bagnati come quella mattina, ci guardiamo qualche altro istante e scoppiamo entrambi a ridere.
Angolo autrice
Buonasera <3
Grazie a chi ha iniziato a seguire la storia. Ecco un nuovo capitolo.
Tengo a sottolineare che riconosco quanto i miei personaggi siano ''immaturi'' in questo capitolo, ma è un effetto voluto, per far ridere, nei prossimi capitoli si vedrà dell'altro preciso questo, perchè tempo fa mi è stata mossa un ingiusta critica.
Spero che il capitolo vi piaccia e vi abbia fatto ridere.
Se vi va lasciate qualche recensione, fanno sempre piacere.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 3
*** Color peperone ***


                                                                   
Color peperone

POV. GLORIA
Rientro a casa con l'ennesimo giornale in cui nella copertina c'è mio figlio Marco.
Marco sembra farlo apposta, sembra si diverta a farmi cosi preoccupare, è sempre stato molto libertino e autoritario, da bambino però odiava le ragazze, maltrattava la sorella e la cugina e invece adesso? Adesso le donne erano diventate il suo principale passatempo, si purtroppo per mio figlio erano un passatempo, in questo mi ricorda paurosamente il padre ai tempi di quando frequentavo l'università; Alessandro Castelli l'assistente stronzissimo ma affascinante, quello che si intratteneva con le studentesse.
Mio figlio è un famoso giocatore di basket che si intrattiene con le modelle.
Mio fratello Cristian tra poco sarà già nonno in quanto la sua adorata Marta era sposata con Federico da un anno ed era al 4° mese di gravidanza, mentre io mi ritrovo una figlia trentunenne innamorata dell'amore ma sfortunata più che mai, ha incontrato solo idioti, Marco che non fa altro che cambiare ragazze ed Edoardo che è principalmente interessato solo allo studio, ma lui posso capirlo d'altronde ha solo 23 anni.
Rientrata trovo Edoardo e Alessandro che chiacchierano in cucina.
-Amore-Alessandro mi sorride e io ricambio, stavamo insieme da 33 anni, ma ci amavamo come il primo giorno.
-Mammina-Edoardo mi manda un bacio con la mano.
-Lezione?-domando.
-Alle 11 oggi-mi sorride il mio bellissimo 3° figlio, lui è identico al padre, ha una somiglianza paurosa, Marco è un miscuglio, mentre Giada somiglia più a me, escluso il mento quello è identico a quello del padre.
-Guarda tuo figlio di nuovo in prima pagina-sbotto passando il giornale a mio marito.-Perlomeno la ragazza di quest'articolo mi sta simpatica-dico, infatti non era la classica modella e mio figlio non era brillo a palparle il sedere.
''Castelli colpisce ancora! Ma chi sarà questa misteriosa ragazza?
Ieri un nostro operatore ha intravisto un Castelli parecchio nervoso sotto una palazzina in centro, poco dopo la ragione della sua rabbia si è affacciata al balcone con un'adorabile maglia di Winnie The Pooh, ma non solo ci sorprende il fatto che non sia la classica modella che accompagna il Castelli, ci sorprende ancor di più il fatto che lei abbia osato scaricargli un secchio d'acqua addosso, per poi raggiungerlo e ridere di gusto. Castelli non l'ha proprio presa bene, ecco che infatti, come viene mostrato nella seconda foto attira la ragazza contro il suo corpo, bagnandola, la ragazza furiosa da un calcio allo specchietto della preziosa Aston Martin facendo sbiancare il nostro adorato Castelli, ma la cosa più comica,è che a causa delle loro urla, devono aver svegliato una vicina che ha riservato a entrambi il trattamento che la signorina aveva prima riservato a Castelli, i due si osservano completamente bagnati e scoppiano a ridere.
La ragazza ha suscitato non poche curiosità. Chi sarà mai? Che il Castelli abbia da sempre tenuto una fidanzata nascosta e che questa sia ormai stanca di vederlo sempre con una modella diversa? Vi terremo aggiornati.''
-Chi è questa ragazza?-domanda Alessandro.
-La ragazza promette bene-sorrido, adoro quelle donne sicure di sé che non cadono ai piedi del mio bel figliolo.
Edoardo osserva il giornale.
-Io la conosco-esclama.-Ieri era da Marco-ci informa.
-Chi è?-domando.
-La figlia di Silvio, Margherita il suo nuovo procuratore, mamma mi dispiace comunicarti che non si tollerano-mi sorride Edoardo.
-I grandi amori nascono proprio dall'odio-guardo complice Alessandro che mi sorride.-Odio e amore sono facce della stessa medaglia-faccio l'occhiolino a mio figlio.
-Pensi che lei possa piacere a Marco? In realtà, bhe piaceva a me-afferma in imbarazzo.
Spero che quella di Edoardo sia una stupidissima infatuazione, perchè se questa Margherita dovesse piacere ad entrambi, sarà proprio un bel problema.
Mando un messaggio a mio figlio.
''Carina, molto carina la ragazza in copertina con te, oggi pomeriggio passo da te, dobbiamo parlare!
Bacioni mamma.''

POV. MARGHERITA
Apro gli occhi, colpita dalla luce del sole.
-Perchè sorridi?-salto in aria sentendo la voce di mio padre.
-Papà mi hai fatto prendere un colpo-sbuffo.
-Che è successo con Marco?-mi domanda.
-Ci riproviamo oggi-continuo a sbuffare.
-Davvero?-domanda mio padre fin troppo felice.
-Non è detto che si abbia un esito positivo-affermo scendendo dal letto.
-Se Marco si è scusato è un passo in avanti-afferma lui.
-Il tuo amato Marco non si è scusato-sbotto, se quelle erano scuse...Ci siamo comportati peggio di due ragazzini.
-E perchè tu ci vuoi riprovare?-domanda.
-Perchè abbiamo preso questo accordo-affermo.
-Tesoro ma non è da te-dice lui.
-Papà vuoi o non vuoi che lavori con lui?-domando, fino a ieri mi ha assillato.
-Speriamo bene oggi allora-dice.
Io inizio a prepararmi, oggi sarei dovuta andare a casa sua e ci saremmo dovuti comportare con massima serietà.
Apro l'armadio alla ricerca di cosa indossare.
Afferro un paio di jeans, ma poi una gonna nera attira la mia attenzione...
Castelli quando ieri indossavo la sua biancheria e la sua maglia mi ha fissato le gambe e sembrava che gli piacessero, bhe non solo a lui, anche a suo fratello minore mi ha letteralmente mangiato con gli occhi, mi sono sentita gratificata di questo, due Castelli che mi fissavano con quegli occhi, forse nessun uomo mi ha davvero guardato in quel modo.
Afferro la gonna, vediamo che succede se la indosso...
Ci abbino sopra un camicetta grigia e le decoltè nere, faccio una treccia di lato, un po' di rossetto fuxia e via...
Arrivo di fronte al portone di Marco, un po' agitata.
-Margherita calmati, avrete un rapporto professionale oggi-mi incito.
Suono il campanello.
Marco con tuta e borsone mi viene incontro.
-Rossi mi ha già rovinato la giornata, ho allentamento, dobbiamo andare-non mi dà nemmeno il tempo di salutare o dire altro, che mi trascina per mano con lui.
-Dove andiamo?-chiedo quando si ferma di fronte alla sua auto.
-Non ci senti? Agli allentamenti-sbuffa.
-Non iniziare a trattarmi male-sbotto.
-Rossi mi fa innervosire-continua a sbuffare ed entra in macchina.
Io già nervosa ci entro anche.
-Partiamo male-sbotto.
-Sei ripetitiva-afferma lui ingranando la retromarcia.
-Dobbiamo parlare di lavoro, hai un momento tranquillo oggi?-chiedo, se per oggi era impegnato, potevamo anche riparlarne domani.
-Dobbiamo parlare di altro-esce una rivista dal borsone e me la adagia sulle grembo.
Io spalanco gli occhi quando mi riconosco in copertina, con Marco Castelli...Io! Sono io!
Leggo l'articolo.
-Hanno visto la mia maglia di Winnie The Pooh-piagnucolo.
-Non piagnucolare, è odiosa questa cosa, l'hai fatta anche ieri-sbuffa lui.
-Pensa tu sei tutto odioso-lo fulmino, ma lui non mi può vedere è attento a guidare e io mi perdo nell'osservarlo, è cosi affascinante e sicuro di sé mentre stringe quel volante o cambia marcia, quest'uomo è perfetto in ogni movimento, ma con cosa l'ha nutrito la madre? Io sono goffa, sbadate e imbranata mentre lui è perfetto anche solo nel passare da 3° a 4°, sospiro.
Lui si volta un istante.
-Il problema è la maglia?-chiede.
-No il problema è che questa gente pensa che io sia la tua fidanzata nascosta-sbotto.-Fossi matta-ammetto.
-Perchè?-chiede acido.
-No Marco scusa se non ci tengo a essere incoronata come la cornuta dell'anno-sorrido fintamente.
-Se io fossi fidanzato non tradirei mai la mia donna-dice guardandomi negli occhi.
-Dovrei crederci?-chiedo ridendo.
-Per me mio padre e mia madre sono l'esempio d'amore vero, quando io troverò una donna come mia madre che ha fatto letteralmente perdere la testa a mio padre, la sposerò-dice.
Io non so che dire, non posso di certo mettere bocca sulla storia di suo padre e sua madre, certo sentire la parola sposare da uno cosi, fa paura...
Uno che...
-Ah certo è mentre aspetti la donna perfetta salti di fiore in fiore-rido di gusto.
Lui ride anche.
-Percaso conosci mia madre? Lei mi chiama Castelli che salta di fior in fiore-afferma, io sono sorpresa, credevo d'essere l'unica a chiamarlo cosi.
-Anche io ti chiamo cosi con mio padre-affermo.
-Hai qualcosa in comune con mia madre, solo per questo ti adorerebbe e infatti le sei piaciuta quando ti ha vista sul giornale, certo non cadi ai piedi del suo adorato figliolo-dice.
-E ti dispiace?-domando.
-Cosa? Non sei il mio tipo Margherita, non offenderti-mi fa l'occhiolino.
E cosi non sono il suo tipo? Si in effetti so anche io di non essere il suo tipo non sono una modella dal sedere perfetto, però ieri i suoi occhi su di me...
Quando lo vedo per l'ennesima volta cambiare marcia, alzo un po' la gonna, osservo la sua reazione, lui guarda le mie gambe...Ha lo stesso sguardo di ieri, è cosi poco attento alla strada, tanto da sbandare leggermente, io mi ricopro le gambe.
-Dovrai fare una dichiarazione in cui chiarirai che sono il tuo procuratore-affermo.
-Cosi scriveranno che sono passato dalle modelle ai procuratori-sbotta.
-Tesoro nessuna donna con un po' di sale in zucca verrebbe a letto con te, sarebbe un offesa per me, non per te-affermo e lui mi fulmina.
Finalmente arriviamo al campetto da basket.
Prima di scendere dalla sua auto, mi avvicino a lui...
-Castelli sei anche bugiardo, ho visto come mi guardi le gambe, buon allentamento-gli sussurro all'orecchio.
Vedo la sua bocca spalancarsi leggermente, io scendo dall'auto e vorrei prendermi a schiaffi.
-Cosa hai fatto Margherita?-mi domando, Castelli ha una pessima influenza su di me.
Ho davvero alzato la mia gonna per distarlo e poi ho anche sussurrato al suo orecchio con la presunzione di attrarlo? No ma davvero? Raggiungo gli spalti dove guardo la sua squadra allenarsi, Castelli è senza dubbio il più bello, il più bravo, il più slanciato.
-Margherita vuoi metterti una maglietta con scritto Castelli sei fantastico?-mi domando ammonendomi, mi sto rincretinendo e non poco.
Vedo Marco scherzare con Kevin Santi, suo compagno di squadra e a quanto ne so io suo migliore amico, anche Santi è molto affascinante, ha qualche anno più di Marco, è biondo occhi azzurri e barbetta curata, per non parlare anche del suo fisico mozzafiato.
A vederli sono proprio uno spettacolo per la vista.
A fine allenamento li raggiungo in campo, mi voglio presentare con Rossi il mister di Marco, avrò molto da discutere con lui.
I ragazzi quando mi vedono entrare fanno un fischio d'approvazione che mi fa arrossire, Castelli è seduto per terra e non mi toglie gli occhi di dosso, è come se volesse spogliarmi con quello sguardo, mi sento svenire.
-Margherita giusto?-mi domanda il mister.
-No-dico.
-Come no?-chiede lui interdetto.
-Si sono Margherita Turchi-mi affretto a porgergli mano, sento qualcuno ridere per la mia distrazione, mi volto e altri non può essere che Marco Castelli, lo fulmino.
-Il nuovo procuratore di Castelli giusto?-mi domanda.
-Esatto-sorrido.
-Povera te procuratore-afferma una voce calda accanto a me, mi volto e mi ritrovo due occhioni azzurri che mi scrutano, Santi.
-Santi non importunare la signorina, andatevi a fare la doccia ragazzi su-li caccia il mister.
-Belle gambe procuratore-afferma Santi facendomi l'occhiolino.
-Le gambe del mio procuratore Santi-Marco mi passa una mano sulla vita e mi attira al suo corpo sudato, io non sento più il cuore battere, ma può essere un uomo cosi possente, bello, affascinante? Quante volte ho ripetuto questi aggettivi? Sono patetica.
-Castelli non marcare il territorio-Kevin gli dà uno scherzoso pugnetto sul viso.
-Ci vediamo dopo-mi dice e si allontana trascinandosi dietro Santi.

POV. MARCO
-Ti infastidisce che la guardo?-mi domanda Kevin mentre entriamo negli spogliatoi.
-E' timida, non voglio che tu la metti in imbarazzo-dico.
In realtà quando è entrata in campo e tutti hanno fischiato con approvazione, mi sono sentito come dire, orgoglioso, volevo dire ''Guardate, guardate ma lei è mia''; mi sono io stesso stupito del pensiero, quando poi ho visto come la guardava Kevin mi prudevano le mani, volevo dargli un cazzotto e tutto dire lui è il mio migliore amico, nemmeno so perchè sento questo fastidio, a me e Kevin è capitato che stessimo con la stessa donna in momenti differenti, però se penso che lui ci possa provare con Margherita questa cosa mi turba, un po' come se penso che ci possa provare Edoardo, io Margherita la conosco si e no da due giorni, la trovo, goffa e snervante, lontanissima dal tipo di donna che frequento eppure qualcosa mi intriga, come prima in macchina, quel suo sussurro al mio orecchio...Quel commento sulle sue bellissime gambe, solo a ripensarci sorrido, se la osservi troppo arrossisce eppure ha volutamente alzato la gonna per farsi guardare le gambe.
Finita la doccia la trovo appoggiata alla mia macchina.
-Divertita a sparlarmi con Rossi?-chiedo.
-Rossi ti stima più di quanto tu credi-mi dice.
-Forza andiamo a casa c'è la mia mammina che ci aspetta-le faccio l'occhiolino.
-Tua madre?-sbianca.
-Sei o non sei la mia fidanzata?-rido di gusto.
-Castelli mai assaggiato un tacco sul sedere?-domanda.
-Sali dai, vorrà farmi la solita ramanzina ma se le diciamo che dobbiamo lavorare andrà via presto e poi stileremo la lista dei miei impegni proprio come volevi tu-dico.
-Va bene-sbuffa.
Arrivati a casa mia non trovo solo mia madre ma anche la mia adorata sorellina.
-Hai portato anche i rinforzi-affermo ridendo.
Mia madre mi bacia le guance e poi osserva Margherita che diventa rossissima.
-Giada-bacio le guance di mia sorella.-Lei è Margherita il mio procuratore-dico.
-Salve io sono Gloria-mia madre le porge la mano, Margherita la stringe.
-Mia sorella Giada-Margherita le porge la mano e Giada la stringe sorridendole.
-Scusate ma il mio procuratore ha la lingua cosi tagliente, ma adesso deve averla dimenticata in macchina, Margherita sbianca un po' il color peperone non ti dona-le do un buffetto sulla guancia.
-Idiota-lei mi spintona.
Mia madre ci osserva.
-Ci sediamo in giardino?-domanda mia madre.
-Signora Gloria è stato un piacere conoscerla, però noi dovremmo lavorare-dice Margherita.
-Lavorerete dopo-mia madre le sorride e si dirige in giardino.
-Ti presento Gloria Forti in Castelli-sorrido a Margherita.
-Me la paghi-mi fulmina.
Ci sediamo in giardino e mia madre non ci stacca gli occhi da dosso.
-Mamma che c'è?-domando.
-E' molo molto carina-Margherita diventa rossa.
-Non è il mio tipo-io fisso Margherita, entrambi stiamo ripensando all'incidente della macchina ne sono sicuro.
-Margherita a te Marco piace?-le domanda mia madre e Margherita si strozza con la saliva, io scoppio a ridere.
-Non morire ti prego-rido di gusto.
-Sei davvero un idiota-Margherita mi fulmina.
-E' molto bello non è vero?-domanda ancora mia madre, Margherita passa dal rosso, al fuxia, al viola.
-Puoi dirlo che sono bello, lo so già-faccio l'occhiolino.
-Voglio ben augurarmi che sai anche quanto sei presuntuoso-mi fulmina, quando mi guarda cosi i suoi occhi sono più luminosi e lei è proprio bella.
-Mamma non fare imbarazzare Margherita-mia sorella sorride a Margherita.
-Gloria suo figlio sa d'esser bello come ha già dimostrato, è inutile che io lo dica anche-risponde Margherita.
-Allora pensi che io sia bello?-chiedo ridendo.
-E tu?-mi chiede lei.
-Io cosa?-domando
-Ti sta chiedendo se la trovi bella-sorride mia madre.
-Ma che domande sono?-sbotto
-E la tua che domanda è?-mi risponde Margherita.
-Mamma noi dobbiamo lavorare, Margherita ha già perso tantissimo tempo oggi-comunico a mia madre.
-Margherita ti infastidisco?-chiede mia madre.
-Assolutamente no-Margherita le sorride.
-Ha paura che ti possa raccontare qualcosa di compromettente-mia madre ride di gusto.
-Tipo?-chiede fin troppo interessato il mio procuratore.
-Niente che il mio procuratore debba sapere-affermo.
-Mio fratello era un bambino odioso, davvero insopportabile-ecco che è partita mia sorella.
-Chissà perchè lo sospettavo-Margherita sorride.
-Dispettoso fino allo stremo-sbuffa Giada fulminandomi.-Una volta di notte mi ha tagliato i capelli Margherita, i miei lunghissimi capelli-mia sorella non ha mai superato questa cosa.
-Ma eri davvero un teppista-sbotta indignata Margherita.
-Stai attenta che non li tagli a te, a te taglierei la lingua-sbuffo.
-Odiava tutto il genere femminile, ogni bambina per lui era una minaccia-aggiunge mia madre.
-Odiavi le donne? Tu?-chiede ridendo Margherita.
-Castelli che passa di fior in fiore-affermano insieme mia madre e Margherita, si guardano e scoppiano a ridere.
-Uccidetemi ora-sbotto.
-Poi era ossessionato dalla barba, ogni giorno si passava la lametta con la schiuma con la speranza che gli crescesse qualcosa, un giorno ha visto un pelo, ha urlato gioioso per tutta casa-racconta Giada ridendo.
-E tu hai pensato bene di togliermelo con la pinzetta di notte-la fulmino.
Margherita ride di gusto.
-O perchè quando si è fatto crescere i rasta?-domanda mia madre.
-I rasta?-Margherita ride con le lacrime.
-Io chiamerò Silvio e mi farò raccontare cose imbarazzanti su di te-la ammonisco
-Non esistono-mi fa l'occhiolino.
-Miss Perfettina?-chiedo ridendo.
-Esattamente-mi sorride.
-Sei fidanzata Margherita?-domanda mia madre.
L'ho capita, Margherita le piace, è una ragazza semplice, acqua e sapone, una ragazza sicuramente intraprendente e poi non dimentichiamo l'affinità di carattere che ha trovato, lei ha scelto la moglie perfetta per me.
-No-risponde Margherita.
-Ci vuole provare Santi con lei-dico io.
-Santi ci vuole provare con me?-domanda sorpresa Margherita.
-Santi ci vuole provare con lei?-domanda Giada alzando notevolmente la voce, ho sempre pensato che lei avesse una cotta per il mio migliore amico.
-Anche Santi ci vuole provare con lei?-domanda mia madre.
-Anche?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Il tuo fratellino-mia madre mi sorride.
-Edoardo?-chiede scioccata Margherita.
-Tesoro pensavi di non far effetto agli uomini?-chiede ridendo mia madre.
-Evidentemente ne fa fin troppo-sbotto io e due secondi dopo me ne pento perchè mi trovo 3 paia di occhi verdi spalancati a fissarmi, ma hanno davvero tutte e 3 gli occhi verdi.-E' una constatazione-affermo.
Poco dopo finalmente mia mamma e mia sorella decidono di togliere le tende, mia mamma davanti alla porta, mi abbraccia e...
-Volevi la donna che ti facesse perdere la testa? L'hai trovata-mi sussurra.
Dopo di che raggiungo Margherita in giardino.
-Stiliamo la lista?-le chiedo.
-Io credo che a tua sorella piaccia Kevin-afferma.
-L'ho sempre pensato anche io-dico sedendomi accanto a lei.
-A lui lei non piace?-chiede.
-Lui è abituato ad uscire con modelle-dico.
-Come te, certo voi non potete accontentarvi di ragazze normali, con pochi grilli per la testa ma con un cuore enorme-sbotta, afferrando dei fogli dalla valigetta.
-Come te?-chiedo.
-Stiliamo la lista-prende una penna.
-Hai delle bella gambe-dico.
-Lo so me l'hanno già detto-mi fa l'occhiolino.
-E chi? Santi?-domando.
-Esatto-sorride.
-Ma il mio giudizio conta più del suo-affermo.
-Chi te l'ha detto?-mi chiede.
-Ti piace Santi?-le domando.
-Non mi piaci nemmeno tu-sbotta.
Io rido di gusto.
-Da vedere signorina Turchi-affermo afferrandole una ciocca di capelli, il suo viso diventa rossissimo.-Non mi piaci color peperone, te l'ho già detto no?-rido con piacere.
Lei scaccia la mia mano e inizia a parlarmi del ferreo programma che dovrò seguire, che comprende davvero poche uscite pubbliche, io la seguo attento, ho sbagliato a giudicarla male a dirle che non sa fare il procuratore, Margherita sa senza dubbio il fatto suo.
-Bene ti lascio la copia del programma, dovrai seguirlo-mi ammonisce passandomi il foglio.
-Sennò che succede?-domando.
-Mi infurio-sbuffa.
-E che succede se ti infuri?-chiedo ridendo.
-Non prenderti gioco di me-mi fulmina.
-Non lo sto facendo-affermo alzando le mani in segno di resa, ma continuando a ridere.
-Potrei farlo anche io con te-dice.
-E come?-domando non riuscendo a smettere di ridere.
-Aspetta sei sporco qui-posa la sua mano sulle mie labbra.
-Sporco di che?-chiedo ingoiando nervosamente.
-Ti pulisco io-sorride e cauta si avvicina al mio viso, il naso sul mio, le sue labbra ad un millimetro...
Io mi sento esplodere il cuore, sento salirmi la pressione, dannazione è il mio procuratore, Marco contieniti.
-Non sta bene nemmeno a te il color peperone-scoppia a ridere ad un millimetro dalle mia labbra, si allontana.-Buona serata Castelli-detto questo mi lascia lì.
Angolo autrice
Buonasera :) Ecco un nuovo capitolo che spero sia di vostro gradimento.
Per le vecchie lettrici della storia di Alessandro e Gloria spero che questo pov Gloria vi abbia fatto piacere.
Io adoro Margherita, è secondo me una donna con la D maiuscola il giusto mix tra ingenuità e malizia, la donna perfetta per Marco proprio come ha detto Gloria, voi che ne pensate?
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 4
*** Scontata ***


           
Marco
                                                                                                Margherita
                    
Kevin
                                                                       Giada
 Scontata
POV. MARGHERITA
Dire che quella mattina io fossi stordita, era dire poco, avevo dormito male,avevo passato tutta la notte a girarmi nel letto, a causa di tormentati sogni con un ragazzo dagli occhi color carbone.
-Dannato Marco Castelli-borbotto.
-Cosa hai detto tesoro?-mi domanda mio padre.
-Vuoi un caffè?-io gli sorride e faccio finta di niente, non voglio certo iniziare a parlare di Marco Castelli di prima mattina.
-Tesoro ci hai pensato tu alla colazione stamattina?-mi chiede mia madre entrando in cucina.
-Poco sonno-mento, in realtà avevo sonnissimo, ma restare a letto senza poter riposare mi innervosiva parecchio.
Mio padre accende la televisione, mentre io mi dedico a versare il caffè nelle tazzine.
-Oh guarda chi c'è qui-esclama mio padre.
Alzo lo sguardo e lo punto sul televisore e chi ci trovo? Marco Castelli, che domande.
-Marco Castelli è un uomo dalla bellezza indescrivibile, tanto che è stato candidato tra i 100 uomini più affascinanti dell'anno, fisico scultoreo e sguardo intrigante-una giornalista decanta la sua bellezza, mentre scorrono sue immagini sullo schermo, lui che posa per un servizio fotografico e passa qualche immagine del backstage dove Marco balla e saltella ridendo di gusto accanto alla truccatrice.-Non c'è che dire Castelli è il bello impossibile, moro dagli occhi neri e il sorriso malizioso, il sogno proibito di milione di donne, in poco tempo ha raggiunto una grande popolarità-continua la giornalista.
Ad un certo punto Castelli fa un occhiolino sullo schermo e a me cade una tazzina per terra...
-Ti sei distratta?-mi domanda ridendo mia madre.
-Ammiravo come quella giornalista pompasse ulteriormente l'ego di quel megalomane-sbotto acida.
-Sarà per la sua vita sregolata? A tale proposito sembra che Castelli sia molto interessato a quella, che ci è giunta nota, sia il suo nuovo procuratore Margherita Turchi, bellissima ragazza senza dubbio ma fuori dai canoni di bellezza riscontrati nelle donne di Castelli, però al bel giocatore di basket non sembra importare anzi, sembra anche parecchio geloso, ieri durante un allenamento una nostra talpa ha spiato Castelli che ha portato con le sé la Turchi e quando la donna ha raggiunto il campo da gioco non è di certo passata inosservata, ciò ha scatenato Castelli che si è alzato e stretto a sé la sua fantomatica donna, chiarendo a tutti la situazione, la Turchi avrà rubato il cuore del bel Castelli?-conclude quella bionda idiota.
Mio padre si strozza con l'acqua.
-Margherita-mi chiama.
-Dimmi papà-sorrido angelica, d'altronde non ho fatto nulla.
-Che c'è tra te e Marco?-domanda.
-Assolutamente nulla se non un rapporto lavorativo e un antipatia reciproca-rispondo.
-Ho visto come ti stringeva-continua mio padre.
-A quello piace mettersi al centro dell'attenzione-rispondo.
-A quello piacciono le donne-esclama mio padre.
-Non sono il suo tipo, lo ripete continuamente-lo rassicuro.
-E lui?-chiede mia madre.
-Lui cosa?-domando alzando notevolmente la voce.
-Lui è il tuo tipo?-mi fa l'occhiolino mia madre.
-Mamma-la fulmino.
-Margherita devi stare attenta! Non farti prendere in giro da due addominali, so che tipo è Marco, io lo stimo, sai perfettamente che lo considero come un figlio, ma se dovesse farti soffrire sono pronto ad ucciderlo-afferma serissimo mio padre.
Io gli sorrido e mi avvicino a lui.
-Com'è dolce il mio papi-gli bacio la guancia.
-Starai attenta?-mi chiede.
-Papà ma con chi credi di star parlando? Io Castelli me lo giro come voglio-faccio l'occhiolino, stile Castelli.
In quel momento mi suona il telefonino.
-Pronto Turchi-rispondo.
-Margherita ciao, sono Giada la sorella di Marco-afferma una vocetta dolce, Giada è una ragazza davvero adorabile.
-Hey Giada-le rispondo allegra.
-Scusami se ti ho chiamato e se ho stressato mio fratello per avere il tuo numero, però sai mi hai fatto molta simpatia e mi piacerebbe molto prendere un caffè con te, tranquilla questa volta non ci sarà quel sergente di mia madre-mi dice.
-Tua madre non è assolutamente un sergente, anzi è simpaticissima, comunque si possiamo vederci tra una mezz'oretta-sorrido, faceva piacere anche a me uscire con lei.
-Dove devi andare?-mi domanda mio padre.
-Esco con Giada la sorella di Marco-dico.
-E perchè?-chiede lui.
-Papà ma che hai?-gli chiedo ridendo.
-Ma ci pensi se la nostra bambina sposa Castelli?-domanda mia madre con gli occhi a cuoricino.
-Mamma-la fulmino di nuovo, questa donna se ci si mette dice davvero una moltitudine di idiozie.
-Che Dio non voglia, Castelli che salta di fior in fiore-sbotta mia padre.
-Ma come? Quel sopranome prima lo detestavi-rido di gusto.
-Prima di poter credere che un fiore d'interesse per Castelli potessi essere tu-risponde.
-Perchè scusa?-domando acida, da donna offesa, anche mio padre credeva che io a uno come Castelli non potessi interessare?
-Ecco l'hai detto anche tu tesoro, non assomigli alla Delphina di turno, per quanto tu sia bellissima-mi bacia la mano.
-Quindi secondo te a Castelli non potrei piacere?-domando.
-Io spero di no-dice.
Dopo questo lascio i miei genitori in cucina e mi vado a preparare per l'incontro con Giada.

POV. GIADA
Ero seduta al tavolo del locale che Margherita mi aveva indicato da qualche minuto ,quando la vedo comparire, con una tuta, una coda di cavallo, nemmeno un filo di trucco.
Era semplicissima eppure bellissima.
-Sei cosi bella-esclamo appena mi è vicina.
-Chi? Io?-domanda ridendo.
-Io non potrei permettermelo-sbuffo.
-Cosa?-domanda lei interdetta.
-Di uscire cosi con tuta e senza trucco-rispondo, io passavo ore intere di fronte allo specchio solo per apparire più o meno carina, mi ero sempre sentita bruttina.
-Giada scherzi? Sei una bellissima ragazza anche tu-mi sorride dolcemente.
-Un tipetto anonimo-le dico sedendomi, io era cosi che mi sentivo, anonima e inosservata.
-Non è vero-continua lei.-Comunque mi fa davvero piacere che tu mi abbia invitata-mi sorride nuovamente, ha davvero un bel sorriso, posso ben capire mio fratello, è vero Margherita non è forse il suo tipo, d'altronde lui è sempre uscito con modelle, biondissime, magrissime e altissime, però Margherita ha una bellezza tutta sua, è fine, delicata e molto solare.
-Mi hai fatta molta simpatia, è un piacere-sorrido.
-Allora tu di cosa ti occupi?-mi chiede.
-Sono una maestra d'asilo-sorrido, il mio lavoro è una delle cose più belle che ho, adoro i bambini, d'altronde ho sempre aiutato mia madre con quelle due bestioline dei miei fratelli.
-Oh che bello-mi sorride.
-Tu come mai hai scelto di seguire le orme di tuo padre?-le domando.
-Fanatica del calcio, ho sempre ammirato mio padre e il suo lavoro e poi vuoi scherzare? Posso essere in contatto con bellissimi calciatori-ride di gusto.
-E giocatori di basket-aggiungo.
-Come tuo fratello? Prediligo i calciatori, decisamente-sorride.
-Non andate d'accordo per niente?-le domando, eppure avevo notato una certa affinità.
-Diciamo che apparteniamo a due modi diversi e abbiamo due concezioni di vita diverse-mi risponde.
-Ma guarda che Marco è un ragazzo normalissimo-difendo mio fratello.
-Non intendevo dire questo, intendevo dire, che lui è uno che si gode la vita, la bella vita, è uno che non vuole legami, io sono una comunissima ragazza routinaria, non cozzeremmo molto-mi dice.
-Solo perchè non sei una modella?-le chiedo.
-Si un po' e poi io con Marco ci devo lavorare e basta-mi risponde, si stava innervosendo un po'.
-E di Santi che mi dici? Lo segui anche?-domando...Kevin Santi il migliore amico di mio fratello e la mia cotta storica.
-No Santi non è seguito dall'agenzia di mio padre, come mai me lo chiedi?-domanda sorridendomi.
-No cosi, Marco l'altro giorno ne parlava-dico.
-Posso farti una domanda?-mi chiede.
-Certo-le sorrido.
-Non voglio essere indiscreta, ma Kevin ti piace?-mi domanda e mi sorride.
-Si vede cosi tanto?-sbuffo, solo Kevin sembra non accorgersene, ma forse fa solo finta di non vedere.
-Diciamo che sei fin troppo partecipe quando si parla di lui-mi sorride.
-Ma tanto per lui non esisto-sbotto.
-Ma perchè non lo dici a Marco? Io penso ti possa dare una mano-mi dice.
-Kevin è anche peggio di Marco, lo conosco bene, credo sia stato lui addirittura a spingere mio fratello a svolgere questo tipo di vita, Kevin è più grande di lui ha la mia età, però quando si sono trovati compagni di squadra, sono stati affini sin da subito e non si sono mai separati, sono molto amici...Però c'è una grande differenza tra Kevin e Marco, Marco un giorno si sposerà, Marco crede nel amore, vuole innamorarsi, sta solo aspettando la donna giusta, Kevin invece proprio non ci riesce, non riesce ad immaginarsi in una relazione seria e duratura, eppure ha 31 anni, dovrebbe smetterla di comportarsi cosi, da scellerato-dico.
-Secondo me nemmeno lui ha incontrato la donna giusta o non si è accorto di averla accanto-mi carezza la mano sorridendo.
-Non sono io la donna per Kevin, nemmeno mi vede-affermo amareggiata.-Ed io sono davvero sciocca, ha 31 anni aspetto ancora che il bello della favola si innamori della principessa sfigatella-sbuffo.
-Ho un'idea-Margherita si illumina.-Facciamo un po' di shopping per stasera-mi fa l'occhiolino.

POV. MARCO
Sento in lontananza il mio campanello suonare, mi volto, afferro il telefono, le 12:30.
-Chi cavolo è?-sbotto.
Afferro il pantalone di una tuta, lo indosso e scendo al piano inferiore, apro la porta e mi ritrovo di fronte Margherita con un borsone e due borse della spesa.
-Che diavolo vuoi?-chiedo.
-Ho un'idea per aiutare Giada-mi spintona ed entra.
-Per fare cosa? Aiutare? Margherita ma che diavolo stai blaterando?-sbuffo.
-Ti sei svegliato con il piede sbagliato?-mi sorride e io finalmente la guardo, è senza trucco, con la coda di cavallo, eppure è bellissima, le modelle che mi porto a letto in questa condizione starebbero malissimo, lei invece sta da Dio.
-Avrei dormito un'altra pò-sbuffo.
-Senti che idea grandiosa, ora prendi il telefono, chiami Kevin e lo inviti a cena, io l'ho già detto a Giada, faremo una cenetta a 4, non sai che abito bellissimo ho fatto comprare a Giada, Marco, si starà benissimo, Kevin le dimenticherà quelle rinsecchite. Bhe che stavo dicendo? Ah si inviti Kevin e io e te cuciniamo, ho fatto la spesa, non andremo per locali, non voglio farmi paparazzare ancora con te, comunque secondo me da questa cena otterremo ottimi risultati-sorride tutta contenta mentre straparla.
-Hai pensato di chiedermi il permesso prima?-domando.
-Dobbiamo farlo per Giada-dice.
-Da quando sei diventata amica di mia sorella?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Mettiti qualcosa di comodo, ci aspetta una lunga giornata tra i fornelli-sorride e si dirige con la spesa in cucina.
Io la osservo e scoppio a ridere, è folle, completamente folle.
Dieci minuti dopo la raggiungo con una canotta e un pantaloncino, mentre lei sta già soffriggendo qualcosa.
-Io odio cucinare-mi lamento.
-Prendi tre uova e sbattimele in una terrina, Castelli non essere sempre cosi scontato-sbuffa.
-Scontato?-domando.
-Uomo Alpha che non deve chiedere mai e odia cucinare-risponde.-Poi se non ti piace cucinare, perchè in casa tua c'è una cucina ultramoderna piena di utensili?-domanda.
-Poi perchè in questa cena devi partecipare anche tu?-domando io.
-Tua sorella si sente meno a disagio che domande, secondo te dovrei lasciarla a cena da sola con due come voi?-chiede alzando un sopracciglio.
-Ovvio con due cavernicoli come noi-rido di gusto.
-Giusto cavernicolo a lavoro-mi dà un colpo di mestolo sul sedere.
Io scoppio a ridere.
-Davvero?-domando.
-Tre uova da sbattere si-risponde.
-No davvero mi hai dato un colpo di mestolo sul sedere?-chiedo.
-Ne vuoi un altro Castelli?-mi fa l'occhiolino.
-Sbatto tre uova-prendo la confezione d'uova.
-Uuu hai paura del mestolo, traumi infantili?-chiede ridendo.
-Ho delle uova in mano, potrei spiattellartele in testa-le sorrido.
-Fanno benissimo ai capelli lo sai?-mi chiede.
Io scoppio a ridere, Margherita Turchi è assurda.
-Sei davvero assurda-rido di gusto.
-Immagino che una delle tue Delphine non abbia mai cucinato qui-dice.
-Le mie Delphine hanno manicure costosissime, non farebbero mai una cosa del genere-rispondo.
-Che donne frivole-sbuffa lei.
-Tu invece sei una vera donna, ti sporchi le mani-rido di gusto.
Lei si avvicina con il mestolo ora pieno di salsa.
-Assaggia e dimmi, dimmi se una Delphina potrà mai fare una cosa del genere-mi dice orgogliosa.
Io assaggio, la salsa è ottima, molto simile a quella che prepara mia madre.
-Allora?-domanda.
-Discreta, ho il palato molto fine io-rispondo, non le avrei mai dato la soddisfazione.
Lei mi fulmina e si allontana, passiamo l'intero pomeriggio a cucinare, Margherita è davvero brava, ha preparato tantissime cose, delle frittelle con diverse verdure per antipasto, la salsa per gli spaghetti, poi delle polpette davvero ottime e delle patate con un sapore afrodisiaco, chissà cosa ci ha messo non me l'ha proprio voluto dire.
-Dobbiamo occuparci del dolce e poi potremo fare la doccia-afferma.
-Insieme?-domando malizioso.
-Essere viscido ti piacerebbe-sbuffa lei.
-Piacerebbe a me?-chiedo.
-Sarebbe un'esperienza indimenticabile-risponde e io scoppio a ridere.
-Ma sai solo ridere idiota?-domanda acida.
-Sei buffa-rispondo come se fosse ovvio il perchè della mia ilarità.
-Dimenticavo di non assomigliare nemmeno per sbaglio alle tue Delphine-sbotta.
In realtà lei è molto meglio delle mie Delphine, come dice lei, lei è vera genuina, spontanea e non un bel corpo senza cervello e senza emozioni.
-Prima di fare il dolce dobbiamo darci un segnale, dobbiamo lasciare soli Kevin e Giada senza però dare troppo nel occhio-mi dice.
-Non so dirai di dover prendere qualcosa in cucina e io ti seguo, d'altronde è la mia cucina-affermo.
-Si si ok-sbuffa.
-Avevi qualche idea migliore?-domando.
-No Castelli come sempre lei è superlativo, l'uomo dalla bellezza indescrivibile e le idee grandiosi-si prende gioco di me.
-Come se essere belli è una colpa-rispondo.
-Il sogno proibito di milioni di donne-esclama sventolandosi la mano.
Io la spingo contro il frigo e la blocco tra la porta di quest'ultimo e il mio corpo.
-Il tuo no?-chiedo.
Lei spalanca gli occhi e diventa rossissima.
Io strofino il mio naso sul suo.
-Non sono anche il tuo sogno proibito?-chiedo.
Lei si irrigidisce e il suo respiro corto colpisce le mie labbra, fin quando alza lo sguardo.
Mi scoppia a ridere in faccia.
-Margherita?-la richiamo.
Lei si sventola di nuovo scherzosamente.
-E' cosi che fai capitolare le Delphine? Scontato Castelli, scontato-mi fa l'occhiolino e si allontana da me.
-Sono scontato?-chiedo ancora una volta in quella giornata.
-Infinitamente-risponde.
Io afferro il pacchetto di farina e glielo capovolgo in testa.
-Ti dona il bianco-rido di gusto.
-Castelli sei un fottuto bastardo!-detto questo afferra il cacao e me lo lancia contro.
Adesso è lei che ride con piacere.
-Hai detto che fanno bene ai capelli no?-chiedo mentre le apro due uova in testa.
Lei afferra il mestolo e prende a colpirmi.
-Stai ribollendo troppo, dovremmo calmare i tuoi bollenti spiriti-dico afferrandola, caricandomela sulle spalle come un sacco di patate.
Salgo al piano superiore, con un calcio apro la porta del bagno mentre lei cerca in tutti i modi di divincolarsi, la metto nella vasca e apro subito l'acqua, io rido di gusto mentre lei sbuffa e urla.
-Ti odiooo!-urla e mi morde il braccio.
-Ahia cazzo!-sbotto e mi libero di quella piccola tigre.
Lei prende a schizzarmi, io mi libero della maglia e mi ficco nella vasca con lei.
-Che che che che che fa fa fai?-domanda balbettando.
-Fammi tutto quello che vuoi sono a tua disposizione-le faccio l'occhiolino.
Lei velocemente esce dalla vasca cadendo rovinosamente per terra.
-Ti giuro mi fa male la pancia per le risate-rido tenendomi la pancia.
-Volevo semplicemente essere più comoda anche io-mi volto verso di lei e la trovo che mi osserva senza maglia con un reggiseno di pizzo bordeux.
-Per fare cosa?-chiedo.
Lei sorride maliziosa, io perdo un battito.
-Castelli sei arrossito, calma i tuoi bollenti spiriti-mi spinge sotto il getto dell'acqua ed esce dal bagno.

POV. MARGHERITA
Castelli aveva una cattiva influenza su di me.
Si mi spingeva a comportarmi non come mio solito, mi sono davvero tolta la maglia davanti a lui?
-Margherita tu stai impazzendo-dico tra me e me.
Dopo aver preparato il tiramisù e aver sistemato il disastro in cucina, Marco mi ha prestato il suo bagno per fare una doccia e prepararmi.
Io mi sto lavando con il suo bagnoschiuma, bagnoschiuma dal profumo decisamente mascolino.
Mi sembra di sentire Marco Castelli ovunque cosi.
Uscita dalla doccia mi asciugo i capelli con calma, indosso l'abito che Giada mi aveva consigliato e un po' di rossetto rosso, rosso come l'abito, mi osservo allo specchio, era forse un po' esagerato quel abito, ma Giada aveva tanto insistito, era monospalla e ricco di brillantini.
Chissà cosa ne penserà Castelli? Ultimamente sembra importarmi troppo del parere di quel donnaiolo.
Mi guardo un ultimo istante allo specchio, apro la porta e scendo al piano di sotto, dove trovo Marco seduto sul divano, con una camicia bianca di lino e un pantalone nero elegante, bello ed accattivante come sempre.
-Non sono ancora arrivati?-domando per rompere il ghiaccio e attirare la sua attenzione.
-No Kevin è sempre in ritar...- Marco si volta e non conclude la sua frase.
Si alza e mi viene incontro.
Cerca di dire qualcosa, ma continua ad osservami, mi lusinga l'averlo mandato in confusione e l'averlo lasciato senza parole.
-Non ti piace?-chiedo.
Lui mi osserva in silenzio.
-Fin troppo-sussurra, ma non cosi piano da non farsi sentire.
-Ma forse a Delphina sta meglio no?-domando posando una mano sul suo petto, movimento che non resta inosservato a lui che è fin troppo teso.
Lui sorride.
-Sorridi perchè?-chiedo.
Lui mi spinge contro il muro come quel pomeriggio, il mio cuore perde un battito.
-Ti piace giocare Margherita Turchi giusto?-domanda.
-In che senso?-chiedo continuando il mio massaggio sul suo petto.
Lui passa il suo naso sul mio collo.
-Tu sei tutto fuorchè scontata Margherita Turchi-sussurra lasciandomi un bacio sul collo.
Io sento le gambe molli e sento decisamente troppo ma troppo caldo.
-E' un complimento?-chiedo con un filo di voce.
Lui si stacca da me e mi dà un buffetto sul naso.
-Respira-mi fa l'occhiolino.
-Fottiti Castelli-sbotto pronta ad andare in cucina.
Lui mi afferra e mi fa sbattere contro il suo petto.
-Sei bellissima e Delphina accanto a te con lo stesso abito sfigurerebbe-mi sorride dolcemente, tanto che io ricambio.
Anche se nel mio cervello fa la comparsa l'immagine di mio padre con un coltello in mano.
''Lo ucciderei''.
POV. MARCO
Lei non mi aveva stupito, lei mi aveva scioccato, io avevo capito subito il fatto che fosse una bella ragazza, mica sono scemo, ma cosi, cosi è troppo anche per me, Margherita è divina, diversa da tutte e proprio per questo magnifica, si decisamente magnifica.
Margherita è bellissima, molto affascinante ed è vero mai scontata, tutto mi sarei aspettato ma non quel abito, quel abito che la fascia divinamente, sono ancora perso nella sua contemplazione quando apparecchia la tavola che non sento il campanello.
-Marco vai ad aprire-mi ammonisce lei.
Apro e mi ritrovo davanti Giada con un abito decisamente fuori dalla sua routine, verde acqua e fin troppo scollato.
-Giada-spalanco la bocca, era rarissimo vedere mia sorella vestita cosi, anche Santi non sarebbe stato indifferente.
-Sto male?-chiede diventando rossa.
-Giada sei splendida-compare dietro di me Margherita.
-L'avete comprato nello stesso negozio?-domando.
-Si-Giada sorride.
-Sorellina sei uno schianto-le faccio l'occhiolino e mi beo nel vederla arrossire, Giada è cosi dolce, cosi pura, cosi buona e cosi bella, spero solo che Kevin non la faccia soffrire, non potrei sopportarlo.-E' un po' corto ma a Santi piacciono-le faccio un occhiolino.
Margherita mi sorride e io ricambio.
-La cena sarà ottima, Margherita ha preparato tutto ed è tutto buonissimo, cucina meglio di mamma-dico.
-Dici sul serio?-domanda Margherita sorpresa.
-Non volevo darti la soddisfazione, ma sei un ottima cuoca-le sorrido e lei ricambia.
Io e lei siamo ancora a sorriderci davanti alla porta quando arriva Kevin.
-Che meraviglia-Kevin le fa il baciamano.
-Kevin-lo richiamo, stava indugiando troppo all osservare le gambe di Margherita.
-Ciao Kevin-Giada arrossisce nel salutarlo.
Lui alza lo sguardo e fissa mia sorella, lo vedo sorpreso, l'abito ha decisamente lasciato il segno.
-Giada?-domanda lui.
-Si certo-sorride lei.
-Giada-ripete Kevin sorridendole.
-E' mia sorella Santi-gli do una pacca sulla spalla.
-Buon sangue non mente Castelli-mi fa l'occhiolino e fa il baciamano a mia sorella.
Margherita mi guarda e mi fa l'occhiolino, forse ci ha davvero preso, da questa cena potremmo avere esiti positivi e non solo riguardo Kevin e Giada.
-Andiamo in sala da pranzo-esclama Margherita.
-Ma voi due state insieme?-domanda Kevin.
Io mi strozzo con la saliva.
-Castelli le donne qui ci entrano solo per...-si trattiene guardando Giada passare dal fuxia al rosso in meno di un secondo.-Bhe non le hai mai fatte cucinare qui, nessuna ha mai organizzato una cena simile, dove ci accoglie come padrona di casa quasi...-dice lui.
-Non si sono nemmeno mai fatte la doccia con il mio bagnoschiuma-esclamo, si sentire il mio profumo su Margherita, mi rendeva irrequieto e non poco.
-Il sacro bagnoschiuma di Castelli?-domanda Kevin sorpreso.
-E' un comune bagnoschiuma e comunque non stiamo insieme, tentiamo di andar d'accordo-sbotta Margherita.
-No Margherita non hai capito, se tu hai usato quel bagnoschiuma è perchè sei entrata nel bagno personale di Marco Castelli, bagno che non ho visto nemmeno io-dice il biondo accanto a me.
-E' un comune bagno-ribatte lei.
-Infatti-Giada le dà manforte.
-Castelli poi e io te a quattrocchi parliamo di questa cosa-mi fa l'occhiolino Kevin.
-Di un bagno dovete parlare?-domanda interdetta Margherita.
-Uomini-Giada scoppia a ridere.
Angolo autrice
Salve mie care :)
Buon Ferragosto questo è il mio regalino per voi <3 nuovo capitolooo, secondo voi come andrà questa cena?? 
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 5
*** Non ti bacerò mai ***


                                                                                
Non ti bacerò mai 

POV. MARGHERITA
-Castelli Castelli qualcosa non va-vedo Kevin dare un'altra pacca a Marco.
-Kevin-sbuffa lui.
-Posso capire anche io la storia di questo bagno?-domando, mi sembrava davvero sciocco, che si fermassero a parlare di cose cosi futili.
-Ti spiego cara Margherita-Kevin mi prende sottobraccio mentre andiamo in sala da pranzo.
-Kevin evita-sbuffa Marco.
-Marco non trattare cosi Kevin-interviene Giada, che carina è, cosi dolce e premurosa, proprio non capisco come lo sgorbutico Castelli sia suo fratello.
Kevin sorride a Giada e lei diventa rossissima, secondo me a Kevin lei piace, dobbiamo solo insistere un po' e il caro Santi cadrà completamente innamorato della dolcissima Giada.
Ci sediamo a tavola.
-Vado a prendere l'antipasto-affermo.
-Avete cucinato insieme?-domanda Giada al fratello.
-Si-risponde sbuffando.
Io proprio non capisco questo brusco cambiamento d'umore, avevo già capito che Marco fosse un po' lunatico, ma non a questo livello.
Li raggiungo con gli antipasti.
-Allora questa storia del bagno?-chiedo a Kevin.
-Ancora con questa cavolata?-domanda acidissimo Marco.
-Prova a mangiare un po', magari ti passa un po' di questa acidità-sbuffo, non sopportavo questo suo atteggiamento.
-Mia dolce Margherita devi sapere che il signor Marco Castelli ha messo una regola nel momento in cui ha deciso di prendere questa villetta-sorride Kevin.
-Che regola?-domanda curiosa Giada.
-Ha fatto istallare due bagni uno nella sua camera, quello suo personale, dove avrebbe messo tutti i suoi prodotti e poi l'altro bagno che può essere utilizzato da tutti-continua il biondo.
-E fin qui tutto bene-rido, davvero non capisco cosa voglia dirmi, è cosi assurdo questo discorso.
-Vorrei tanto avere anche io un bagno personale-sospira Giada.
Kevin si volta a guardarla e le sorride ancora una volta.
-Guarda Kevin come le sorride-sussurro a Marco soddisfatta.
-Non ti montare per due sorrisini-sbuffa.
Io lo guardo davvero seccata, tranne qualche bisticcio quel pomeriggio era andato davvero bene, avevamo fatto qualche passo avanti, che ci sarebbe giovato anche dal punto di vista lavorativo, ora proprio questo suo atteggiamento non lo capisco.
-Magari potresti decidere di andartene da casa da mamma e papà-afferma acido Marco.
-Marco-anche Giada è sorpresa.
Kevin lo guarda scioccato, sta avendo un comportamento davvero indisponente.
-Perchè non concludi questa stupida storia del bagno?-domanda Marco fulminandolo.
-Marco perchè diavolo ti stai comportando cosi? Non la voglio sapere questa storia se ti irrita tanto-sbuffo, non era giusto che trattasse male tutti, stava rovinando la serata.
-Vuoi sapere qual'era la regola?-chiede acido.
-Marco datti una calmata-interviene Giada, ma non con tono accusatorio come si può pensare, ma con un tono dolce, lo stesso che penso utilizzi con i suoi alunni del asilo.
-Dimmi questa regola-sbuffo.
-Kevin continua tu, il tuo racconto è più eccitante-afferma seccato l'uomo accanto a me.
-Che significa scusa?-lo fulmino.
-Kevin ti prego continua questa sciocca storia-interviene nuovamente Giada carezzando una mano del biondo che si irrigidisce, cosi Giada scottata la ritrae questa cena sta davvero andando a rotoli ed è tutta colpa di Marco Castelli e del suo dannato bagno personale.
-Ha detto che nel momento in cui una donna entrerà nel suo bagno personale sarà solo perchè lui è completamente innamorato di lei ed è pronto a sposarla, Marco però volevo raccontarla giusto per prenderti un po' in giro non di certo per farti innervosire-conclude Kevin.
Io osservo Marco in silenzio, lui ha il viso corrucciato.
-Credevi fosse che sapendo la storia del bagno personale avrei preteso una proposta di matrimonio da parte tua? Davvero infantile Marco-affermo, per uno stupidissimo discorso si era creato un pessimo clima.
-Non è per il bagno-dice lui.
-E per cosa allora? Cosa ti indispone cosi tanto?-chiedo nervosa, mi ero impegnata tanto per far si che tra Giada e Kevin andasse tutto per il meglio.
-Tu-risponde Marco proiettando i suoi occhi neri come il carbone nei miei.
-Marco ma che cazzo dici?-interviene Kevin.
-Ti indispongo io?-domando interdetta.
-Tu e il tuo modo di fare, sei fastidiosa Margherita-mi dice freddo, sembra cosi diverso da quello che ho conosciuto in questi giorni, si Marco Castelli tende ad essere un po' stronzetto, ma questo che ho davanti è cosi freddo e davvero infastidito da me.
-Margherita è una ragazza deliziosa!-Giada questa volta alza la voce e fulmina il fratello.
-Deliziosa è una torta non una ragazza-sbuffa lui.
Io mi alzo in piedi Kevin e Giada mi fissano.
-Se il problema sono io posso andare via-affermo amareggiata, si Marco mi ha ferita, il suo tono, il suo sguardo, sono cosi freddi e derisori.
-Assolutamente no!-ordina Giada.
-Hai visto ti sei trovata un avvocato-afferma ridendo sarcasticamente Marco.
-Marco io davvero non capisco-sussurro.
-Ah no? Sei cosi con gli altri calciatori o giocatori di cui ti occupi? Vieni a casa loro? Imponi loro cosa fare? Chi invitare a cena? Non penso Margherita, non penso che ti infili nella loro vita senza che loro lo vogliano-afferma duro alzandosi anche lui e fronteggiandomi.
-Io...-mi interrompe.
-Si è vero mi hai detto che riesci a legare con loro, ad instaurare bei rapporti, ma con me non funziona cosi, sei troppo invadente e fastidiosa-sbotta.-Hai messo su questa cazzata solo per far capire a Kevin che mia sorella è interessata a lui, bhe pensi che lui non l'abbia capito? Ha evitato di dirglielo apertamente per non ferirla perchè è mia sorella e la rispetta, ma non è interessato a lei Margherita-afferma.
Mi volto verso Giada che abbassa lo sguardo imbarazzata.
-Stai davvero esagerando Marco-lo rimprovera Kevin.
-Sto solo dicendo la verità, Kevin quelli come te non si interessano a quelle come mia sorella-afferma.
Vedo Giada alzarsi e sbattere un pugno sul tavolo.
-Eviterò di comunicare a mamma quello che hai appena fatto, non perchè tu abbia offeso me, ma perchè hai trattato uno schifo una ragazza carinissima ed educata e mamma questo non te lo perdonerebbe mai, Marco io non sono arrabbiata con te, ma delusa, molto delusa-vedo i fratelli Castelli guardarsi negli occhi.-Margherita prendi le tue cose andiamo via-afferma serissima Giada.
Io senza dire altro esco dalla sala da pranzo.
-Si toglimela davanti!-urla Marco.
L'ultima cosa che sento è il rumore di una mano che si infrange su un volto...

POV. GIADA
Uscite da casa di Marco, fisso Margherita, è senza parole e stringe a sé il borsone.
-Ti va di fare due passi?-le chiedo sorridendo.
Lei si volta verso di me, non sa che dire.
-L'hai schiaffeggiato?-chiede.
-Ogni tanto Marco merita una strigliata-dico.
-E' stato cattivo con te, per la storia di Kevin-afferma.
-Io sapevo di non piacere a Kevin, lo sapevo perfettamente ma certo avrei preferito che mio fratello nel dirmelo fosse un po' meno come dire...Incisivo-dico.
Sapevo di non avere possibilità con Kevin abituato ad uscire con bellissime modelle, ma parlare con Margherita mi aveva fatto ritrovare un po' di speranza e di autostima...Margherita è positiva e allegra e proprio non capisco come Marco possa trattarla cosi male.
Lei ci è rimasta davvero male, me lo comunica il suo sguardo affranto e anche il fatto che non abbia quasi per niente ribattuto alle parole crude di Marco.
-Mi scuso per il suo comportamento-affermo.
-Non devi scusarti tu, assolutamente-mi risponde lei.
-Marco è un bravo ragazzo e anche molto dolce quando vuole, so che non è cosi facile trattare con lui è sempre stato un po' autoritario e solitario e uno che ama i suoi spazi-le dico, nonostante tutto non voglio che detesti mio fratello.
-Ho invaso i suoi spazi e forse ho sbagliato-afferma Margherita osservando un sassolino.
-Ci voleva qualcuno che lo scuotesse un pò-le sorrido e lo penso davvero lei ha scosso Marco, non l'ho mai visto cosi furente per un niente.
Margherita mi sorride.
-Avrei voluto finisse meglio tra te e Kevin-afferma amareggiata.
-Cercherò un appartamento e comprerò un gatto, cosi avrò un bagno personale-affermo, entrambe ci guardiamo e scoppiamo a ridere, d'altronde tutto era successo per uno sciocchissimo bagno personale.
-Ci sentiamo in questi giorni-mi sorride Margherita.
-Ciao-le sorrido calorosamente, non avevo conquistato Kevin Santi, però mi ero trovata un'amica.
In quel istante la Porche di mio fratello ci sfreccia accanto ad elevata velocità.
-Spero non combini casini-sospiro.
Un secondo dopo anche Kevin compare con la sua auto e segue mio fratello.
-Credo che Kevin ci starà attento, ciao Giada-Margherita mi sorride un'ultima volta e si avvia verso a sua auto.

POV. KEVIN
Marco quella sera aveva davvero esagerato, aveva dato di matto per un nulla, io però lo conosco bene e capisco da cosa sia data quella reazione, dopo venti minuti in cui giro in un lungo e in largo trovo la sua auto parcheggiata fuori da uno dei club esclusivi che solitamente frequentiamo.
Lo raggiungo.
E' seduto ad un tavolo con un cocktail.
-Amico mio hai sbagliato di grosso-esordisco.
-Non farmi paternali Kevin-sbuffa.
Mi siedo accanto a lui e ripenso alla serata, alla mano di Giada sulla mia, al mio irrigidimento e al suo allontanamento e alle parole crude di Marco che ha utilizzato per dirle che non mi piace.
-A me tua sorella piace e non poco, la trovo una bellissima ragazza e non solo questo, Giada è molto dolce, adora i bambini, è simpatica, adorabile mentre arrossisce-sorrido.
Marco mi guarda sorpreso.
-Ti piace Giada?-chiede.
-La trovo una donna meravigliosa-affermo.-Mi è sempre piaciuta Marco probabilmente da quando 12 anni fa ti conobbi e conobbi anche lei-ammetto.
Si Giada mi aveva colpito fin da subito, ricordo ancora la prima volta in cui varcai la soglia di casa Castelli avevo 18 anni, ero un cretinetto...
Giada mi ha aperto la porta, un pantoloncino decisamente largo una canotta raffigurante Minnie e una coda disordinata, me lo ricordo come se fosse ieri quel giorno, Giada era bellissima nella sua semplicità, il suo sorriso era bello anche se coperto da ferraglia.
-Tu le piaci da sempre non capisco perchè....-Marco non sa che dire.
-Paura? Mancanza di palle? Chiamala come vuoi-dico.
-Perchè non mi hai fermato? Le ho detto che...-lo interrompo.
-Non voglio chiedere di sposare a tua sorella domani Marco-dico.
-Ma lei ti piace-afferma.
Io osservo il mio migliore amico e sorrido.
-E a te piace Margherita e per te questo è un gran problema-affermo.
Lo vedo stringere il bicchiere del suo cocktail.
-La tratti cosi male perchè lei si è infilata nella tua vita senza che lo volessi, cosi velocemente, è entrata nella tua cucina, nel tuo bagno e tu la cacci perchè non la vuoi fare entrare in quel organo che ti batte dentro al petto-affermo.
-Non dire cazzate-sbuffa.
-Marco ti conosco bene, non dico che tu l'ami però lei è diversa dalle modelle che sei abituato a frequentare e hai paura, come io ho sempre avuto paura di Giada, è più facile allontanarla piuttosto che avvicinarla-affermo amareggiato, avrei voluto essere più coraggioso con Giada.
-A me non piace Margherita e non mi fa paura, la tratto male solo perchè è invadente e a me le persone invadenti non piacciono, esclusa mia madre-afferma.
-Tuo madre in effetti vince un premio-scoppio a ridere.
-Un brindisi a Gloria Forti-Marco ride insieme a me e alza il bicchiere.
-Marco non fare il cazzone-lo ammonisco.
-Non parlarmi più della signorina Turchi-sbuffa.
-Lo sai che il fatto che tu voglia evitare di parlarne conferma la mia ipotesi vero?-gli chiedo.
-Senti ha un bel fisico e me la farei tutto qui, non farmi filmettini romantici, se proprio devi farli, fa' in modo che i protagonisti siate tu e mia sorella, se ti piace prenditela amico, mia sorella ti muore dietro e io dovrò farmi perdonare l'ho trattato uno schifo-afferma.
-Marco-lo richiamo.
-Eh?-chiede.
-Lo sai che ti avrei voluto spaccare il setto nasale quando lei hai urlato contro il quel modo?-ammetto, si non volevo che Marco le mancasse di rispetto.
Lui sorride quasi intenerito.
-Non volevi che mancassi di rispetto alla tua donna-ride Marco.
Io sorrido.
-Non me l'hai mai detto-afferma.
-Mi vergognavo un pò-dico.
-E perchè me l'hai detto adesso? Non dirmi per Margherita ti prego-sbuffa.
-Ma tu mi vedi con tua sorella?-chiedo.
Lui scoppia a ridere.
-Sei l'uomo perfetto per Giada Castelli-mi fa l'occhiolino.-E adesso io trovo qualcuno che mi scaldi il letto-detto questo raggiunge una biondina non lontano da noi.
A me proprio questa sera non va di stare con nessuna ragazza, a me è sempre piaciuta Giada, lei è la mia cotta storica, però ho sempre avuto paura di non essere abbastanza per lei, paura di poterla far soffrire a causa della mia condotta, ma la cena di stasera e quella mano che si è staccata dalla mia mi ha fatto capire, che non posso per sempre giocare in difesa e spero che anche Marco questo lo capisca presto.

POV. MARCO
Mi duole concludere che Kevin ha perfettamente ragione, Margherita mi piace, mi piace diversamente di come mi sono sempre piaciute le donne, semplicemente perchè lei è diversa da tutte le altre, rendermi conto di quanto lei si fosse infilata nella mia vita mi ha fatto irritare, perchè non può succedere, questa cosa mi fa perdere la pazienza e mi fa venire l'ansia, perchè innamorarsi è tremendo, bisogna essere pronti e io non sono pronto, non sono pronto a dipendere da qualcuno, a volere quel qualcuno sempre intorno, ad arrabbiarmi per un nulla con la paura di poterla perdere, a ingelosirmi magari di fronte ad un collega che le regala un sorriso in più, l'amore è qualcosa di immenso, che ti investe e a me fa paura, perchè per la prima volta in vita mia ho trovato una ragazza che mi possa far venire la voglia di farmi investire da questo enorme sentimento.
Per quello l'ho trattata male, per allontanarla e per dare un po' di respiro a me e il mio cuore, però lo giuro, mi sono sentito terribilmente in colpa quando l'ho vista lì accanto a me, esile e con lo sguardo basso senza le parole per poter rispondere, perchè la signorina Turchi che ho conosciuto io ha sempre la battutina pronta, io devo averla spiazzata.
Ma non posso continuare a pensare anche a lei ecco perchè mi avvicino a questa biondina con il vestitino leopardato.
-Ma sei Marco Castelli?-domanda lei sorpresa.
-In carne ed ossa-le faccio l'occhiolino.
Lei mi si getta al collo e attacca le sue labbra alle mie, mai conquista stata più facile...
Ah se solo volessi un bacio da Margherita, quanto? Quanto dovrei sudare...
-Hey bellezza andiamo da me?-le chiedo carezzandole il sedere.
Vedo dei paparazzi e faccio di tutto per farmi fotografare voglio che Margherita domani veda le copertine tappezzate dalla mia faccia.
Arrivato da me non ho nemmeno il tempo di pensare ad altro che sono dentro la biondina...
-Ma come ti chiami?-chiedo.
-Dio-sussurra lei.
-Dio?-chiedo ridendo.
-Castelli parli troppo-mi bacia.
Poco dopo lei raggiunge l'apice e io anche il mio corpo ha provato piacere è vero, ma io, io questa sera non mi sento appagato, vado in bagno e trovo un rossetto rosso accanto al lavandino e lo osservo...
-Margherita-sussurro.

POV. MARGHERITA
La mia nottata era stata pessima, avevo pensato per tutti gli istanti di quella notte alle parole di Marco, lui mi aveva ferito, era stato cosi duro con me, cosi freddo.
Scendo a fare colazione e trovo mia madre che sta preparando una torta.
-Che occhiaie tesoro-esclama lei.
-Notte di pensieri-sbuffo.
-Marco ne ha combinata un'altra-afferma nervoso mio padre sbattendo la rivista sul tavolo.
Io l'afferro, c'è Marco Castelli in copertina che palpeggia una biondina con uno squallidissimo abitino leopardato.
''L'ennesima conquista di Castelli.''
Vado a pagine 10 dove si trova l'articolo.
''Credevamo che la bella Turchi avesse fatto un bel canestro nel cuore del giocare, ma ci sbagliavamo ieri sera Castelli è stato avvistato in uno dei soliti locali frequentato da lui e dai suoi amici strusciarsi, palpeggiare e baciare una biondina di cui non si conosce l'identità, poco dopo sono usciti mano nella mano dal locale per concludere la serata a casa di Castelli?
Castelli la smetterà mai di cambiare donna con questa velocità? E la bella Turchi cosa ne pensa? Anche lei sedotta e abbandonata?''
-Stupidi giornalisti-sbuffo acida.
-E' un ragazzino Marco-afferma mio padre nervoso.
-Papà-lo chiamo.
-Dimmi piccola-mi sorride.
Io giocherello nervosamente con le dita sul tavolo.
-Non voglio seguirlo più, ti prego lavoraci tu con Castelli-affermo.
-E perchè?-mio padre è stupito.
-L'hai detto tu no? E' un ragazzino, io non riesco a trattare con lui-dico, tralasciando la pessima serata appena trascorsa, eviterò di dire come Marco Castelli mi abbia ferito con le sue parole taglienti.
-Aspetta un attimo Margherita Turchi-afferma mia madre.
-Che hai mamma?-chiedo.
-Hai avuto una notte di pensieri hai detto, non sarà mica che è vero? Sedotta e abbandonata?-chiede.
-Mamma!-urlo.
-Non sarebbe un male voglio dire Marco Castelli-afferma lei con gli occhi a cuoricino.
-Non ci sono e non ci andrò mai a letto-affermo serissima.
-Non vuoi lavorarci più insieme?-mi chiede mio padre.
-No-rispondo.
-Ci penso io allora-mi sorride.-E tu cara smettila di fare apprezzamenti sui ragazzi che seguo-sbuffa.
-Il più bello sei tu-mio madre gli bacia le labbra e io a quella scena sorrido.
Quella mattina decido di perdere un po' più di tempo nel prepararmi per andare in ufficio, ho voglia di sentirmi più femminile, ho voglia di sentire su di me altri sguardi come quello di Castelli ieri sera su di me, sguardi d'apprezzamento.
Indosso un aderente gonna nera, con uno spacco sulla coscia sinistra e una di quelle camicette trasparenti dello stesso colore.
Cerco il mio rossetto rosso ma non lo trovo da nessuna parte.
-Castelli-sbuffo, devo averlo dimenticato nel suo stupidissimo bagno personale.

POV. MARCO
Quella mattina mi alzo presto e vado a correre, appena rientrato trovo davanti al portone Silvio Turchi, il padre di Margherita, davvero maturo mandare il papino a farsi difendere.
-Silvio-affermo.
-Il mister mi ha chiamato è furioso-afferma anche lui nervoso.
-Perchè il mister ha chiamato te?-chiedo, lui non mi seguiva più come procuratore.
-In realtà ha chiamato Margherita, ma la chiamata l'ho presa io perchè, adesso il tuo procuratore sono io-dice.
Io lo osservo per un attimo in silenzio.
-E Margherita?-chiedo.
-Non vuole lavorare con te-mi risponde.
-Ti ha lasciato l'incarico?-chiedo ancora sentendo la rabbia montarmi.
-Le testuali parole di mia figlia sono state '' Non voglio lavorare con un ragazzino'' e io sono pienamente d'accordo-afferma serissimo.
-Ragazzino?-domando.
-Marco non puoi comportarti cosi-mi mostra il giornale.
-Silvio ne parliamo dopo-gli do una pacca sulla spalla.
-Dove diavolo vai?-domanda alzando notevolmente la voce.
Io salgo sulla mia Porche ancora sudato a causa della corsa fatta e mi reco nell'ufficio della signorina Turchi.
Arrivato mi viene incontro una ragazzetta rossa con gli occhiali.
-La signorina Turchi?-chiedo.
-Per adesso non può ricevere nessuno-mi risponde lei timidamente.
-Dille che io devo vederla, io sono Marco Castelli-sbatto un pugno sul bancone in cui si trova il telefono.
-Non può riceverla-sussurra la rossa.
-Faccio da solo allora-senza dire nulla mi reco nell'ufficio della signorina Turchi.
Apro la porta senza bussare e la trovo al computer.
-Marco-afferma sorpresa.
-Ciao Margherita, maturo davvero maturo il mandare a cacare il lavoro solo perchè non ti è piaciuto cosa ti ho detto ieri-le faccio un applauso.
-Non alzare la voce nel mio ufficio-mi fulmina.
-Sennò che succede la bambina piange?-chiedo fulminandola a mia volta, proprio non lo tollero questo suo atteggiamento.
Lei si alza e io la osservo...
Il mio cuore prende a battere forsennatamente da quando in qua lei è cosi provocante per venire a lavoro?
Margherita chiude la porta e si appoggia alla scrivania essendomi vicinissima adesso.
-Marco stai male? Hai battuto la testa? Hai detto tu che ti infastidisco, io mi sono solo tolta di mezzo-mi spiega con calma, perchè io invece sono cosi nervoso?
-Hai detto a tuo padre che sono un ragazzino-affermo.
-E lo sei-dice.
Io mi alzo cosi posso fronteggiarla.
-Se non abbiamo altro da dirci puoi anche andare-detto questo cerca di allontanarsi.
Ma io la spingo nuovamente contro la scrivania.
-Non voglio cambiare procuratore-dico.
-Per insultarmi ancora?-mi domanda.
Lei ha ragione io la tratto male, la insulto e tutto ma so per certo che io la voglio ancora intorno, ecco perchè sono scattato nel momento in cui ho scoperto che lei aveva abbandonato il lavoro.
-Che fai? Vuoi sedurmi e abbandonarmi? Il piacere di conquistare una che non ci starà mai fa crescere il tuo ego no? Puoi sbatterlo sui giornali dopo, la bella Turchi è stata sedotta e abbandonata-con uno sguardo mi mostra tutto il suo disprezzo.
Io metto le mie mani suoi suoi fianchi e mi avvicino al suo viso.
La vedo irrigidirsi.
Poi scoppia a ridere.
-Davvero Marco?-mi domanda.
-Cosa?-chiedo.
-Davvero basta uno spacco per farti perdere la ragione? Non oso immaginare se metto uno di quei vestiti leopardati che tanto ti piacciono-sorride, ma il suo è un sorrisetto sadico.
-Non è lo spacco-dico.
-Ah si sono io-risponde sarcastica.
Mi afferra per il viso e lo avvicina al suo, io faccio forza per poggiare le mie labbra sulle sue, è un desiderio impellente il mio.
Lei sorride, mi impedisce di baciarla.
-Non ti bacerò mai Marco-mi spintona.-Inoltre puzzi di lei-detto questo apre la porta e me la indica.
Angolo autrice
Ma salveee mie care <3
Nuovo capitolo, dove abbiamo il mio Marcolino destabilizzato per la vicinanza di Margherita, ma sono tutte cose positive non credete anche voi??
E poi del mio dolce Kevin che dite?? 
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 6
*** Siamo sulla strada giusta ***


                                                                            
Siamo sulla strada giusta

POV. MARGHERITA
Marco Castelli è un uomo, se cosi lo si può definir, davvero ingestibile e qui lo scrivo e sottoscrivo.
La sfuriata in ufficio proprio non me l'aspettavo, certo immaginavo che l'ulteriore cambio procuratore non l'avrebbe tollerato e qualcosa avrebbe detto, ma credevo si sarebbe limitato ad una telefonata ricca di insulti per la sottoscritta; invece no Marco Castelli è venuto ad urlarmi contro nel mio ufficio, senza aver fatto la doccia.
Ma le assurdità di quest'essere non si sono mica concluse, eh no...Voleva baciarmi, lo ammetto essere sbattuta e non posso usare termine differente di questo per descrivere cosa ha fatto Marco Castelli con il mio corpo, mi ha proprio presa e sbattuta contro la mia scrivania, osservata con quel suo sguardo malizioso che ormai ho imparato a conoscere e tentato di baciarmi.
Eh lì no, lì non ci ho visto più, passi la rabbia, passino gli insulti, passi il mio sedere sulla mia scrivania, ma non passa la voglia di baciarmi nonostante l'aver passato la notte con un insulsa biondina.
Lui dopo il mio rifiuto non è scappato, è ancora qui si fissa le scarpe.
-Non vuoi proprio andare via?-domando acidissima.
Lui proietta i suoi occhioni color carbone nei miei, destabilizzandomi, perchè ha degli occhi cosi profondi?
Io per distrarmi dalle sensazioni che quello sguardo mi trasmette afferro una matita e inizio a mangiucchiarla.
Marco mi osserva attento e poi scoppia a ridere.
-Come osi ridere?-domando con una vocetta fin troppo stridula.
Lui mi fa un sorrisetto malizioso, io sbuffo.
-Marco come si chiama la dolce donzella che probabilmente giace ancora nel tuo letto?-domando.
-Sei gelosa?-mi chiede lui alzando un sopracciglio.
-No volevo andare a sottolineare il tuo essere squallido, non ne sai nemmeno il nome, ma davvero è cosi che tratti le donne? Cosa sono per te? Contenitori dove infilare il tuo amichetto e provare piacere? E' squallido Marco! Squallido! Una volta mi hai parlato di matrimonio, mi hai parlato del grande amore che lega i tuoi genitori, mi hai detto di voler trovare una donna simile a tua madre, ma davvero pensi che una donna sana di mente si metta con uno che ha da sempre avuto una considerazione cosi infima delle donne? Eppure che tu trovassi una povera pazza pronta a sposarti, immagina tua figlia abbandonata in un letto la notte dopo essere stata con uno che non sa nemmeno come si chiama-affermo davvero disgustata dalla condotta di vita sregolata di Marco.
-Io le ho chiesto il nome è lei che non me l'ha voluto dire...-sussurra.
-Marco ti pregherei di andare via-gli indico nuovamente la porta.
Lui si osserva ancora qualche istante in silenzio le scarpe, visibilmente a disagio, finalmente, poi si volta pronto ad uscire, quando si ferma.
-Non dire altro ti prego-sbuffo.
-Io comunque penso che le donne siano esseri meravigliosi-afferma serissimo.
-Non farmi cadere nel volgare Marco ti prego-affermo più seria di lui.
-Sei odiosa quando ti metti a giudicare cosi!-sbatte la porta e finalmente va via.
-Pure odiosa-borbotto.
E' un bene che adesso sia mio padre ad occuparsi di Marco Castelli, io non riesco a stare dietro a uno cosi, che non mi ascolta, ha una scarsa considerazione del mio lavoro o del suo mister che lo segue con enorme dedizione, uno che pensa solo al proprio divertimento o piacere e sottolineiamo uno che mi attrae cosi pericolosamente, perchè per quanto io lo trovi arrogante e lontanissimo dal prototipo del uomo che io vorrei accanto per il resto dei miei giorni, Marco è un uomo molto affascinante e davvero impossibile che una donna resti impassibile di fronte a cosi tanti doni da parte di madre natura.
Mi rilasso contro lo schienale della mio poltrona, forse Marco Castelli è uscito definitivamente dalla mia vita....Però sotto sotto un po' mi dispiace, ma credo sempre per la fastidiosa attrazione.
Il mio cellulare prende a squillare, lo afferro senza leggere il mittente.
-Pronto Turchi-rispondo con tono stanco, erano solo le 10:30 ma io ero davvero esausta.
-Che vocina stanca-dall'altro capo del telefono sento la dolcissima voce di Giada.
-Hey Giada-sorrido.
-Ti disturbo? Avevo un momento libero e ne ho approfittato per chiamarti e sapere come ti senti dopo ieri sera, eri cosi amareggiata-sorrido per il pensiero carino che ha avuto Giada, è dal primo giorno in cui l'ho conosciuta, che mi chiedo come fa una ragazza come lei ad essere la sorella di quel idiota di Marco?
-Tutto bene, Marco non verrà seguito più da me-affermo.
-E' un peccato-il suo tono adesso si fa amareggiato.
-Giada io infastidivo tuo fratello e lui rendeva me sempre irrequieta, è meglio per entrambi-le spiego.
-Marco lo sa?-mi domanda.
-E' venuto a farmi una sfuriata in ufficio, non era proprio d'accordissimo, ma solo perchè non ha vinto-sbuffo.
-Non ha vinto cosa esattamente?-chiede Giada ridacchiando.
-Ma niente di che-rispondo veloce, in imbarazzo e mi sento avvampare ripensando allo sguardo di Marco sullo spacco della mia gonna.-Ma con te si è fatto sentire? Ha avuto un comportamento imperdonabile-esclamo, io se fossi stata in Giada non mi sarei limitata ad un ceffone, ma gli avrei rotto l'intero servizio di piatti addosso, si lo so, sono parecchio violenta, purtroppo riguarda solo i pensieri questo mio aspetto, non ho mai messo in atto nulla di cosi ''ardito''.
-No, ma conosco Marco, prima o poi tornerà da me con la coda tra le gambe-sospira.
-Con te è stato davvero stronzo-sbotto.
-Io sono sua sorella, certe cose tra fratello e sorella capitano e so che lui mi vuole bene, ma spesso e volentieri il suo filtro cervello/bocca sparisce e cosi litighiamo, ma il vero stronzo è stato con te, ti ha trattato male ingiustamente-mi dice.
Io ripenso alle parole della sera precedente, non credevo di infastidire cosi tanto Marco, però era parso cosi sincero nel dirmelo.
-Adesso devo tornare dai miei bambini, ma uno di questi giorni pranziamo insieme, un bacio-Giada mi saluta.
-Ciao Giada-riattacco.
Alle 14:00 dopo essere uscita dall'ufficio devo recarmi al supermercato perchè devo prendere a mia mamma non so che tipo di salsa indiana che le serve urgentemente, questa donna un giorno di questi mi farà perdere totalmente la pazienza. Sono ferma a contemplare le salse quando sento una mano carezzarmi la spalla, mi volto e mi ritrovo accanto Edoardo Castelli, oggi i fratelli Castelli si sono impegnati per darmi il tormento.
-Margherita-mi sorride calorosamente, Edoardo è proprio affascinante, non come Marco certo, forse anche per l'età, ma ha un suo perchè, di sicuro tra le sue colleghe universitarie non passa inosservato e poi quel sorriso con le fossette, illegale davvero, vorrei proprio conoscerlo il padre dei Castelli, deve sicuramente essere un uomo bellissimo.
-Edoardo-ricambio il sorriso.
-Hai bisogno di una salsa?-mi chiede.
-Mia madre, quella donna prima o poi mi farà avere un esaurimento nervoso-sbotto.
-Anche mia madre mi ha mandato a prendere uno dei suoi ingredienti speciali, sembra che oggi Marco pranzi da noi, quando c'è il suo Marcolino, mia madre dà il meglio di sé in cucina-afferma per poi scoppiare un secondo dopo a ridere.
-Marco è il figlio preferito?-chiedo.
-Si e no, dai vizia anche me-Edoardo mi regala un altro adorabile sorriso con le fossette.
-Giornata impegnativa all'università?-chiedo.
-Il solito, lezioni noiose per oggi e tu a lavoro?-mi domanda cortese.
-Il solito-rispondo.
Restiamo qualche secondo in silenzio e io mi sento decisamente in imbarazzo.
-Che ne dici se una di queste sere andiamo a cena insieme?-domanda lui all'improvviso.
Io lo osservo sorpresa, andare a cena con lui? E Marco?
-Io davvero non so-mi sento avvampare.
-Non penso che mio fratello faccia problemi-mi sorride.
-Non lavoro più con Marco-gli dico.
-Ancora meglio-Edoardo si apre in un sorriso radioso, questo si che le stende tutte.
-Facciamo cosi, mi lasci il tuo numero e ti faccio sapere-mi ritrovo a carezzargli il braccio, mordendomi il labbro un secondo dopo, ma che diavolo faccio? Questi Castelli fanno davvero perdere la ragione.
-Idea grandiosa-Edoardo mi fa l'occhiolino.
Poco dopo esserci scambiati i numeri, ci salutiamo e lui mi lascia un bacio sulla guancia che mi fa avvampare.
-Margherita ti prego non metterti nei casini-mi sussurro mentre mi reco in macchina.

POV. MARCO
Quando mia madre viene ad aprirmi, è davvero sorpresa.
-A cosa devo la visita?-chiede lei.
-Ho bisogno di un consiglio mammina-le dico.
Mi fa accomodare e io vado a sedermi sul divano in salotto, poco dopo ci raggiunge anche mio padre.
-Figliolo-mi dà una pacca sulla spalla.
-Tuo figlio ha sicuramente combinato qualcosa di grave-mia madre mi fulmina, mentre si sistema accanto a me sul divano.
Io inizio a mordermi il labbro a disagio, non so che dire, nemmeno so perchè dopo lo scontro con Margherita sono venuto qui.
-Allora che succede?-mi incoraggia mio padre.
-Hai fatto qualcosa a Margherita vero?-domanda mia madre.
Io la osservo, questa donna ogni anno che passa mi impaurisce sempre di più, è in grado di leggerti nel pensiero, non sono cosi convinto di volere una donna come lei come moglie.
-Non l'ho trattata proprio bene-affermo impaurito dalla possibile reazione della mia adorata mammina.
-Peggio di tuo padre, lo dico sempre io-sbuffa lei, mio padre le lancia uno sguardo truce.
-Cosa le hai fatto figliolo?-mi domanda mio padre.
-Le ho detto che la sua presenza e i suoi modi di fare mi infastidiscono e lei quindi ha deciso di lasciare il posto da procuratore al padre, io quando l'ho scoperto mi sono infuriato sono andato in ufficio da lei e ci siamo insultati-dico grattandomi nervosamente la fronte.-Non solo insultati ecco-mi copro il viso con il cuscino.
-E cos'altro è successo?-domanda mia madre, io la osservo ha un odioso sorrisetto malizioso.
-Quella ragazza ti attrae?-domanda mio padre.
Io ripenso alle sue gambe, a quello spacco e al mio profumo ieri sera sul suo corpo.
-Lei è...-non so che dire.
-Tesoro ti prego stringimi la mano non penso che questo potrà accadere di nuovo, tuo figlio sta arrossendo parlando di una ragazza-vedo mia madre stringere la mano di mio padre che intanto ride di gusto.
-Grazie davvero-li fulmino.
-Quella ragazza ti piace-urla mia madre gioiosa.
-Non dovevo venire-mi rialzo, ma mia madre mi spinge nuovamente sul divano.
-Marco Castelli devi farti perdonare-mi ordina la mia adorata mammina.
-Fosse facile, voi non conoscete quella piccola strega-sbuffo.
Vedo mia madre e mio padre scambiarsi uno sguardo complice.
-Un po' come tua madre no?-chiede sorridendo mio padre.
-Mamma io non so che fare-mi accoccolo la testa sulle sue gambe.
-Alessandro secondo te c'è la possibilità che diventiamo nonni prima della fine dell'anno?-domanda lei felicissima.
-Mamma ti prego-sbuffo.
-Mi ricordi tanto i tempi in cui ero cotto di tua madre e mi costava ammetterlo-sorride mio padre.
Io salto in aria come una molla.
-Quindi c'è una minima ma dico minima possibilità che un giorno io possa essere spinto dalla voglia irrefrenabile di sposare Margherita Turchi?-domando scioccato.
-Ma lo senti Alessandro? Senti che suono melodioso ha la parola sposare che esce dalla sua bocca?-domanda mia madre con gli occhi a cuoricino.
-Io penso avrò un attacco di panico-inizio davvero a sentire troppo caldo lì dentro.
-Tesoro fermati a pranzo ed escogiteremo un piano per farti perdonare dalla tua dolce Margherita-mia madre mi carezza il viso.
-Dolce? Quella strega?-sbotto e mio padre scoppia di nuovo a ridere.
Mentre aiuto mia madre apparecchiare la tavola, vedo Giada entrare in sala pranzo.
-Buongiorno famiglia-sorride radiosa come sempre.
Appena vede me però il suo sorriso svanisce.
-Pranzi qui?-mi chiede fredda.
-Che succede qui?-mia madre ci osserva.
-Giada ti posso parlare un attimo?-le domando.
Lei non vorrebbe, riconosco la sua espressione ma alla fine annuisce.
-Marco cosa hai fatto a tua sorella?-domanda mia madre con voce stridula.
-Tranquilla mammina-carezzo il braccio di mia madre e seguo mia sorella in salotto.
-Veloce per favore-Giada nemmeno mi guarda, dopo le parole di Kevin ho riflettuto a lungo sul mio comportamento di ieri.
-Ho sbagliato e mi dispiace davvero tanto, so che è poco ma è cosi-le dico.
-Sono tua sorella Marco, la tua compagna di giochi, la prima a cui raccontavi i tuoi sogni al mattino e non puoi nemmeno immaginare quanto il tuo comportamento mi abbia offeso-Giada ha gli occhi lucidi.
-Invece lo so, non dovevo trattarti in quel modo, non lo meritavi, ho detto una serie di cattiverie che non meritavi-le carezzo il viso e lei non si scosta.
-So che non volevi dirle, però è stato...-la interrompo e la stringo a me.
-Ti voglio bene Giada, immensamente bene-le lascio un bacio tra i capelli.
-Anche io Marcolino-si stringe ancor di più a me.
Spero che Kevin trovi il coraggio per confidare a mia sorella quello che ha detto a me, non è giusto che lo faccia io, ma sono convinto che Kevin troverà il modo di rendere finalmente felice mia sorella.
-Ti scuserai con Margherita?-mi domanda dopo essersi staccata da me.
-Mi sto facendo aiutare da quella folle di tua madre-entrambi scoppiamo a ridere.
Due secondi dopo Edoardo apre la porta di casa.
-Abbraccio tra Castelli?-chiede ridendo.
Due secondi dopo anche le sue braccia ci circondano.
-Alessandro guarda i nostri bambini-mia madre piagnucola.
Io li osservo, mio padre la raggiunge le carezza le spalle, lei si volta e si sorridono teneramente.
-Allora mammina ci dedichiamo al piano?-le domando sorridendo.
-Ho incontrato Margherita oggi-afferma d'improvviso Edoardo.
-Dove? E che vi siete detti?-domando.
-Al supermercato, una di queste sere andiamo a cena insieme-Edoardo sorride contento.
-Che hai detto Eddy?-Giada spalanca la bocca.
-Assolutamente no!-urla mia madre.
-Cosa mamma?-domanda interdetto mio fratello.
-Fammi capire Margherita ha accettato un tuo invito?-chiedo e non nego di sentire un certo fastidio.
-Edoardo dimentica immediatamente Margherita Turchi!-mia madre è perentoria.
Io afferro il cellulare e compongo il numero della signorina Turchi, qualche squillo dopo lei risponde.
-Che diavolo vuoi ancora?-sbuffa acida.
-Con chi stai parlando Marco?-domanda mia madre.
-Scusarmi, vieni a cena da me stasera?-chiedo a Margherita con il cuore in gola.
-Mamma con chi sta parlando?-domanda Edoardo alzando notevolmente la voce.
-Allora?-insisto.
-Alle 21:00 sarò lì-risponde Margherita per poi riattaccare.
Io sorrido soddisfatto.
-Allora?-chiede mia madre.
Io le faccio l'occhiolino.
-Non capisco perchè lui possa uscire con Margherita e io no-sbotta il mio fratellino.
-Perchè Margherita è sua-risponde mio padre.
Io a quell'affermazione sorrido
-Siamo sulla strada giusta-mia madre mi fa l'occhiolino.

POV. GIADA
Quella mattina uscita dall'asilo, passando vicino al liceo che si trova accanto al mio posto di lavoro, vengo catturata da due ragazzine che parlano.
-Ma l'hai visto oggi quant'è bello?-domanda una biondina con gli occhi a cuoricino.
-Quel giubbotto di pelle gli sta davvero bene-la brunetta accanto le risponde sorridendo.
-Non sai cosa darei per essere notata da lui-la biondina si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Magari un giorno accadrà-l'amica cerca di consolarla.
Io ripenso alla mia adolescenze e alle insicurezze che avevo proprio come quella ragazzina bionda.
''Marco quel giorno compieva 16 anni, mia madre aveva organizzato per lui una grande festa e lui aveva invitato tutti i suoi compagni di squadra, tra cui Kevin.
Io sono in camera con Marta, mia cugina, mentre lei si sistema il trucco.
-Kevin Santi ti fa ribollire troppo-afferma la rossa sistemandosi il lucidalabbra.
-Questo vestito è orrendo-piagnucolo.
Marta si volta e mi sorride dolcemente.
-Tesoro guarda che sei bellissima-mi carezza le spalle.
-Non bella per Kevin però-sbuffo.
-Kevin è un idiota-lei prende a spazzolare i suoi lunghi capelli rossi.
-Non sai cosa darei per essere notata da lui-sospiro.
Un'ora dopo mi trovo davanti alla porta di casa ad accogliere gli invitati, perchè mia madre è impegnata a sistemare il tavolo dei dolci, Marco intrattiene già gli invitati arrivati e mio padre si è rifiutato di collaborare per quella festa.
Sto dando una sistematina al mio vestito rosso, quando mi sento chiamare, da una voce che conosco fin troppo bene.
-Giada ciao-alzo lo sguardo e mi ritrovo un sorridente Kevin davanti.
Io mi sento avvampare, sono sicura di diventare più rossa del mio vestito.
-Kevin ciao ti ti ti tro trovo be be ben bene-balbetto.
Lui fa l'occhiolino e passa oltre, si dirige verso una biondina che sbava dietro mio fratello.''
Dopo il turbolento pranzo in casa Castelli in cui Edoardo e Marco si sono stuzzicati tutto il tempo sul tema Margherita, io mi rintano in camera mia, una forte emicrania mi spinge a buttarmi sul letto esausta.
Ho appena chiuso gli occhi quando squilla il mio telefono.
Lo afferro e rispondo senza guardare chi sia a chiamarmi.
-Chi ha disturbato un mio momento di relax?-sbuffo, detestavo aver mal di testa.
-Non volevo disturbarti-afferma mortificato...Kevin.
-Kevin-urlo sorpresa e facendo un movimento brusco casco dal letto.
-Cos'è stato questo tonfo?-chiede lui.
Io stacco il telefono dall'orecchio e prendo a sventolarmi.
-Giada ci sei?-chiede lui.
-Si è caduta la sveglia-rispondo.
Lui scoppia a ridere e io perdo un battito, ha sempre avuto una risata cosi dolce e contagiosa.
-Kevin volevi qualcosa?-chiedo.
Sento lui schiarirsi la voce, sembra quasi agitato.
-Domani sera sei impegnata?-chiede.
Io stacco nuovamente il telefono dall'orecchio e prendo a fissarlo sorpresa.
-Ehm io no-rispondo perplessa.
-Allora ti andrebbe di venire a cena con me?-domanda e io perdo un battito, anzi credo di star per morire.
-Ma dici sul serio?-chiedo stupefatta.
-Giada tuo fratello ieri sera ha detto una marea di idiozie e vorrei davvero che tu accettassi il mio invito-afferma.
Una marea di idiozie?
Riprendo a sventolarmi, sono sicura che tra venti secondi il mio cuore cesserà di battere.
-Bhe allora accetto-rispondo quasi in un sussurro.
-Ti passo a prendere alle 21:00 domani allora, buona giornata Giada-mi saluta.
-Ciao Kevin-lo saluto e riattacchiamo.
Mi prendo due secondi per riprendermi e scendo al piano inferiore, dove trovo Marco che chiacchiera con mia madre.
-Kevin mi ha chiesto di uscire-urlo al settimo cielo.
Osservo Marco e lui sorride, lui sa qualcosa che io non so...
-Piccola avrai un appuntamento?-urla mia madre più felice di me.
-Uscirò con Kevin Santi-sento gli occhi pizzicare, è 12 anni che aspetto questo momento.
Marco mi fa l'occhiolino.
Non ci posso credere, mi sembra una favola.

POV. MARCO
Ore 20:45
Sono davanti allo specchio e non faccio altro che sistemarmi la camicia.
Questa sera deve andare tutto bene, ho provato per l'intero pomeriggio un discorso di scuse con mia madre e lei mi ha anche preparato uno dei suoi dolci strepitosi, che sono convinto che a Margherita piacerà tanto.
-Marco è una ragazza, mantieni la calma-mi ammonisco guardando la mia immagine allo specchio fin troppo agitata.
Alle 21:00 esatte suona il campanello.
Faccio un bel sospiro e vado ad aprire.
Margherita ha stampato sul viso un dolce sorriso, questa sera i suoi capelli sono mossi, indossa un lungo capottino e dei tacchi vertiginosi.
-Ciao Margherita-le sorrido anche io.
-Marco-lei mi lascia un bacio a pochissimi centimetri dalle labbra.
Io mi accarezzo il punto e le mie dita si sporcano di rossetto rosso.
-Il rossetto me l'hai...-mi interrompo quando Margherita inizia ad aprire il cappottino.
-Posso entrare?-chiede con un sorrisetto malizioso.
-Io...-sono nuovamente senza parole.
Lei mi sorride ancora una volta, mi spintona ed entra dentro.
Mi volto e lei si è completamente tolto il cappottino.
Margherita indossa un abito nero, decisamente corto, decisamente trasparente e decisamente fuori dal suo stile, la fascia perfettamente e ogni suo forma viene sottolineata, c'è davvero poco da immaginare, le sue lunghe gambe sono scoperte e quei tacchi la rendono pericolosamente seducente. (http://www.mlo.me/upen/v/201405/20140527/Black-Crewneck-Nets-Solid-Color-Polyester-3-4-Length-Sleeves-Sexy-Club-Dress-333210-1560128.jpg )
-Margherita-esclamo, io non so davvero che dire.
-Volevo optare per qualcosa di leopardato so che ti piacciono, però non ho trovato nulla che facesse al caso mio e cosi ho optato per il nero, mai scontato d'altronde, ti piace?-fa un giro su se stessa.
Io vedendola cosi non riesco proprio a connettere, Margherita questa sera è terribilmente sexy.
-Cos'è? Non sai che dire?-domanda avvicinandosi a me.
-Perchè ti avvicini?-domando in difficoltà.
Io indietreggio mentre lei continua a venire avanti, fin quando io non tocco con le spalle il muro e lei mi è completamente davanti, distende un braccio accanto alla mia testa.
-Margherita perchè ti sei vestita cosi?-domando cercando di non fissarle le gambe.
-Ho pensato che potremmo giocare come tuo solito-prende a passare un dito sul mio petto, io sento caldo e inizio a vedere la stanza girare.
-A cosa vuoi giocare? A carte?-domando e mi mordo il labbro un secondo dopo, che diavolo ho detto?!
-Con Delphina a cosa giochi?-domanda sbottonando il primo bottone della camicia e facendomi nuovamente quel sorrisetto malizioso.
Dannatamente bella, si questa sera lei è dannatamente bella e io muoio dal desiderio impellente di buttarla su un letto, ma non devo farlo.
-Margherita mi stai provocando-sospiro.
-Ma davvero?-chiede ridendo.
-Non sai che bisogna non stuzzicare il cane che dorme?-chiedo.
-Sennò che succede? Il cane mi morde?-domanda baciandomi esattamente nello stesso punto di prima.
-Margherita-sussurro.
-Ti trattieni Castelli?-chiede lasciandomi un bacio dove ha sbottonato la camicia.
Il mio respiro si fa corto e le mie mani prudono dalla voglia di toccarla, le mie labbra muoiono dalla voglia di catturare le sue.
-Non ti facevo cosi trattenuto e razionale, forse non ti piaccio abbastanza-afferma offesa.
Io poso le mie mani sui suoi fianchi e la avvicino a me facendole sentire un segno inequivocabile, sto decisamente apprezzando ciò che vedo.
Lei mi carezza il viso e si avvicina finalmente...Sento il suo respiro battere contro le mie labbra, sospiro ma non arriva nulla, non arriva nessun bacio, apro gli occhi confuso.
-Margherita?-chiedo.
Lei si allontana e scoppia a ridere.
La vedo afferrare il suo cappotto e rimetterselo.
-Te ne stai andando davvero?-chiedo.
-Non me ne faccio nulla delle tue scuse Castelli, volevo che ti sentissi...-fa una breve pausa.-Rifiutato-esclama.-Come ci si sente?-domanda soddisfatta.
Io le sorrido.
Poi la attiro verso il mio corpo e la spingo verso il muro, le tolgo il cappotto e questa volta le mie mani sono ovunque sul suo corpo e le mie labbra sono a baciare e mordere la pelle delicata del suo collo, fin quando non emette un gemito.
Adesso sono io ad allontanarmi soddisfatto.
-Sicura di avermi rifiutato?-chiedo facendole l'occhiolino.-Chi di spada ferisce, di spada perisce-sorrido soddisfatto, lei mi fulmina, si rimette il cappotto, gira i tacchi e va via.
-Margherita, Margherita-sospiro scoppiando a ridere appena solo.
Angolo autrice
Salve mie belle <3
Nuovo capitolo, allora cosa abbiamo qui? Una Margherita sicuramente diversa dal solito, ma l'ha detto anche lei no? Questi Castelli fanno perdere la ragione, però Marco ha ribaltato la situazione eh si ''Chi di spada ferisce, di spada perisce''...Però Marco ha vinto questa battaglia mica la guerra, Margherita non si arrenderà.
Inolte abbiamo Edoardo che sembra voler dare del filo da torcere al caro Marco.
Spero che la presenza di Gloria e Alessandro vi abbia fatto piacere, io li ho adorati esattamente come nella loro storia, sono unici <3
Ho anche visto che Kevin e Giada vi piacciono parecchio, nel prossimo capitolo ci sarà il loro primo appuntamento.
Spero che il capitolo si stato di vostro gradimento.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 7
*** Con calma Castelli ***


                                                           
Con calma Castelli

POV. MARGHERITA
Apro gli occhi quella mattina e inizio a fissare il soffitto.
Mi volto verso la poltroncina sotto la finestra e ci trovo piegato quel vestito...
Scatto a sedermi e sento le mie guance avvampare, ma cosa è successo ieri sera? Io volevo vendicarmi, volevo farlo sentire usato e rifiutato esattamente come fa lui...
Si forse avevo esagerato.
Però ci ero riuscita, lui era immobile davanti a me in attesa di un mio bacio. Che soddisfazione vedere Marco Castelli cosi disorientato, ma si sa, non va tutto come si è pronti e lui, lui aveva decisamente ribaltato la situazione, facendomi sentire una cretinetta in balia delle sue mani e delle sue labbra, Dio che frustrazione era sentire quelle labbra sul collo o non sulle mie di labbra, stavo per cedere lo ammetto e il mio gemito ne era la conferma, ma lui da uomo ferito nell'orgoglio si è staccato da me e mi ha confermato che io stessi solo giocando e che lui avesse sempre le redini della partita.
-Dannato Marco Castelli-sbuffo.
Mi ributto sul cuscino sbuffando sonoramente.
Mi perdo ancora al ricordo della serata appena trascorsa, alla consistenza della sua pelle sotto le mie labbra, al suo sguardo confuso e allo stesso tempo lussurioso e poi...Poi quando mi ha fatto avvicinare al suo corpo e al suo desiderio crescente.
Sento le guance avvampare ancora una volta.
-Margherita-mi ammonisco.
-Parlare da sola è un segno di squilibrio mentale lo sai vero?-chiede mio padre aprendo la porta della mia camera.
-Lasciami perdere-borbotto.
-Perchè sei cosi rossa in viso?-mi domanda alzando un sopracciglio.
Io ingoio nervosamente, non posso certo dirgli che in un contorto modo ho provocato Castelli e Castelli si è ''emozionato''.
-Ma cazzo Castelli si è emozionato per me-urlo sorpresa da quella rivelazione, ok che non gli ero indifferente l'avevo capito ma addirittura eccitarsi per due carezzine e un vestito più corto di altri...
Io riuscivo a fare un certo effetto a Marco Castelli.
Io una comunissima ragazza, un po' sfigata e terribilmente goffa.
-Io non sono come Delphina-continuo sorridendo.
-Posso capire?-chiede mio padre perplesso.
Io ricordandomi della sua presenza avvampo nuovamente.
-Andiamo a fare colazione papino?-domando sorridendo, con il mio sorrisetto da angelo.
-Margherita perchè hai nominato Castelli? Che sta succedendo?-domanda sospirando.
Io non so che dire...Veloce mi passano davanti le immagini di mio padre che uccide Castelli, si perchè per quanto io abbia avuto dei ragazzi e ci abbia fatto sesso, mio padre sarà sempre geloso di me e poi stiamo parlando di Marco Castelli, Castelli che salta di fior in fiore.
-Margherita-mio padre è serissimo.
Io inizio a tremare ma il mio cellulare prende a squillare salvandomi.
-Pronto Turchi-rispondo veloce senza vedere chi fosse a chiamarmi.
-Margherita non puoi capire-urla Giada dall'altro capo del telefono.
-Giada che succede?-chiedo, vedo mio padre sbuffare e lasciarmi sola, stavolta l'ho scampata.
-Kevin mi ha invitato a cena stasera-Giada piagnucola al telefono, io sorrido, ci avevo preso giusto, a Kevin Giada piace.
-Oddio sono cosi felice per te-esclamo contenta.
-Margherita ho bisogno di te, devi aiutarmi, non so che mettere, come truccarmi, ti prego per le 18:00 potresti passare da me e darmi una mano?-chiede.
-Ma con piacere-affermo felice di poterle essere utile, il mio lavoro mi ha sempre allontanato dalle amicizie, sono felicissima di poter trascorrere del tempo con una ragazza come Giada.
-Ad oggi pomeriggio allora-esclama al settimo cielo.
Io scendo al piano inferiore dove trovo solo mia madre.
-Papà?-domando.
-Aveva non so che impegni con non so quale calciatore-risponde mia madre.
-Bene-mi verso un po' di caffè.
Mia madre mi osserva attenta.
-Mammina che succede?-domando.
-Strano che tu sia rientrata cosi presto con quel abito addosso ieri-mi dice.
Io mi strozzo con il caffè.
-Castelli dura davvero cosi poco?-chiede lei con una nonchalance che mi terrorizza.
-Mamma-urlo indignata.
Lei scoppia a ridere.
-E comunque non ci sono andata a letto-affermo.
-Ancora no-mi fa l'occhiolino.
-Mamma fammi capire mi incoraggi?-chiedo scioccata.
-Certo-sorride lei.
-E perchè?-domando.
-Perchè quando ti ricapita un Marco Castelli tesoro?-afferma ridendo di gusto.
-Tu sei fuori di testa-roteo gli occhi.
Alle 18:00 in punto dopo esser passata da casa e aver preso qualche vestito da prestare a Giada, mi reco a casa Castelli.
Suono il campanello un po' agitata, è pur sempre la casa dei genitori di Marco Castelli.
Un uomo affascinante sulla cinquantina, con i capelli brizzolati e il sorriso identico a quello di Edoardo mi viene ad aprire.
Io resto incantata, lui deve essere Alessandro Castelli ed veramente un bellissimo uomo come immaginavo.
-Tu devi essere Margherita giusto?-mi domanda sorridendo calorosamente.
-Lei è...-non so che dire, ma questi Castelli devono essere tutti cosi belli?
-Sono il padre di Marco, Giada ed Edoardo, ti prego accomodati-si scansa per farmi entrare.
Io entro e mi guardo intorno, è un ambiente molto caloroso.
-Bella casa-sorrido.
Mi volto e trovo Alessandro Castelli che mi scruta attentamente,dannati Castelli e i loro sguardi penetranti.
-Tesoro non far venire un collasso alla mia dolce Margherita-ci raggiunge Gloria, la madre di Marco e company.
-Salve-le sorrido.
-E' proprio proprio carina-dice Alessandro alla moglie, come se io non ci fossi.
-Tesoro, Giada ti aspetta in camera-sorridendo Gloria mi indica una porta.
Io mi reco da Giada.
Appena apro la porta sono investita da un abbraccio.
-Finalmente sei qui-Giada è fin troppo ''esaltata'' oggi.
-Ti ho portato dei vestiti-le sorrido.

POV. MARCO
Durante gli allenamenti, spesso sbaglio canestro, non sono al mille per mille oggi.
-Castelli cazzo!-sbraita mister Rossi.
-Ma che ti succede?-mi domanda Kevin.
-Margherita-sbuffo, il mio migliore amico mi fa un occhiolino.
Ieri sera dopo il nostro ''scontro'' mi sono ritrovato a mangiare la torta di mia madre solo sul divano e ho passato la notte insonne a pensare a quelle sue labbra tinte di rosso, inutile dire che non ho chiuso occhio.
-Castelli sei una merdina nel campo oggi-mi insulta il mio mister.
-Sempre cosi gentile mister-gli faccio l'occhiolino.
-Castelli vieni un attimo qua-mi chiama.
-Mi rimproveri pure-sbuffo.
-Quella ragazza carina che fine ha fatto?-chiede.
-Quale ragazza?-domando alzando un sopracciglio.
-La Turchi, Castelli sveglia-il mister mi schiocca due dita davanti agli occhi.
-Pure lei mi parla della Turchi? E' un incubo-sto per piangere.
-Mister Castelli è innamorato-interviene il mio migliore amico.
-E tu ti droghi, mister io gli farei fare gli accertamenti anti doping-affermo dando un calcetto a Kevin.
-Castelli io la penso come lui, da quando è entrata lei nella tua vita sei più distratto del solito e vorrei capire perchè-afferma il mister.
-Perchè Castelli non scopa-afferma un altro mio compagno di squadra, Kevin se la ride.
-Coglione scopo più di te-fulmino sia Kevin che Rocco, l'idiota che ha fatto la battuta.
-Hai intenzioni serie?-chiede il mister.
-Chi io?-scoppio a ridere.
-Mister è cotto-Kevin fa l'occhiolino al nostro mister.
-Semmai tu sei cotto, mister lo sa il signorino stasera porta a cena mia sorella-dico e vedo Kevin diventare rosso.-Lo guardi la prego, sta arrossendo-rido di gusto.
-Santi che si scopa una Castelli-Rocco spara un'altra delle sue idiozie.
Io e Kevin inferociti ci voltiamo, il mister ci ferma.
-Rocco vai a farti una doccia-lo caccia il mister.
-Coglione-lo insulta Kevin fulminandolo.
-Sentite non è che per due pollastrelle devo perdere i miei due campioni vero?-ci domanda il mister.
-Io non mi faccio fregare da una pollastrella-sorrido convinto.
-Povero coglione-Kevin se la ride di gusto.
-Mi avete stancato-sbuffa il mister.-Dopo domani vi voglio in forma, con o senza pollastrelle-detto questo ci congeda.
Usciti dalla palestra io fermo Kevin.
-Tratta bene Giada-lo ammonisco.
-Mi comporterò benissimo-mi sorride.
-Niente penetrazioni al primo appuntamento-lo ammonisco nuovamente, sta pur sempre per uscire con mia sorella.
-Marco quanto sei squallido-Kevin scoppia a ridere.
-Kevin sono serio-lo fulmino.
-Ok nulla-alza le mani in segno di resa.
-Io aspetterò che mia sorella rientri e ci tengo a ricordarti che Giada ha due fratelli e un papino fin troppo gelosi, pronti ad ucciderti-gli faccio l'occhiolino.
-Castelli va' via tu e il tuo terrore psicologico-Kevin mi dà una pacca sulla spalla.
Venti minuti dopo busso alla porta di casa Castelli, mia madre viene ad aprirmi.
-Che ci fai qui?-chiede.
-Io aspetterò qui che Giada rientri dall'appuntamento stasera, devo assicurarmi che non succeda nulla-affermo.
Mia madre mi sorride.
-Spero però che tu voglia attendere tua sorella profumato-mi dice lei.
-Ho portato il cambio, posso farmi una doccia?-chiedo.
Lei annuisce, io salgo al piano superiore dove si trova il bagno.

POV. MARGHERITA
Io e Giada avevamo dedicato l'intero pomeriggio, alla scelta del abito e del trucco, finalmente era pronta mancavano solo i capelli, aveva scelto un abito lilla, molto semplice ma allo stesso elegante che io avevo usato due anni fa per la comunione di un mio cuginetto, quest'abito fasciava perfettamente le forme di Giada. (http://static.stylosophy.it/stwww/fotogallery/1200X0/192991/vestito-longuette-lilla.jpg )
-Margherita ti scoccia andare in bagno a prendere la mia spazzola cosi mi dai una sistemata ai capelli?-mi chiede sorridendo Giada.
-Arrivo subito-ricambio il sorriso e mi reco in bagno.
Apro la porta del bagno senza badare alla luce accesa che filtrava dalla porta e mi ritrovo davanti Marco Castelli completamente nudo, ma nudo nudo, con nudo intendo che si vede tutto, davvero tutto, in ogni centimetro.
-Cazzo-urla Marco tirando la tenda della doccia.
-Eh-mi compro gli occhi.
-Che diavolo ci fai a casa mia? Nel mio bagno? Ma sei davvero una strega-urla Marco.
-Ho aiutato Giada, che diavolo ci fai qui tu? Non vivi qui, non ti fai la doccia qui, non hai il tuo dannato bagno personale?-urlo.
-E' casa dei miei e io mi faccio la doccia qui quando diavolo voglio-continua a sbraitare.-Mi hai visto nudo-sbuffa.
-Che novità, come se io fossi l'unica donna su questa terra ad averti visto nudo-mi scopro gli occhi, lo osservo ed è ancora nudo e quella tenda trasparente non è che copra granchè, mi sento avvampare.-Ma sei ancora nudo-urlo.
-Margherita dannazione l'asciugamano è dietro di te, tu perchè stai restando qui?-chiede urlando più di me.
-Non ti agitare-mi volto di schiena.
-Ma cosa sono tutte queste urla?-domanda Gloria venendomi incontro.
Guarda dentro il bagno...
-Oh-afferma.
-Mamma perchè non chiami anche papà?-domanda acido Marco.
-Io dovevo prendere una spazzola-piagnucolo.
-Voglio morire-sussurra Marco.
Gloria veloce afferra la spazzola di Giada e mi spinge fuori dal bagno.
-Ho visto Marco Castelli nudo, totalmente nudo-sussurro.
-Lo so tesoro-Gloria mi carezza il viso.
-E' notevole-esclamo.
Gloria scoppia a ridere.
Sento dietro di me aprirsi la porta.
-Cos'è notevole Margherita?-chiede Marco alle mie spalle.
-E' vestito?-domando a Gloria.
-Ha coperto ciò che è notevole-Gloria si piega in due dalla risate.
-Mamma ti prego-Marco sbuffa.
-Una cosa simile è successa a tuo padre, sai come l'ha chiamato da quel giorno zia Greta? Mr Grandi beltà e tu hai preso decisamente da lui-Gloria non smette di ridere.
-Io sto per svenire-sussurro.
-E' tutta colpa tua, sei una strega-sbuffa Marco e poi si richiude in bagno.
-Torno da Giada no?-domando a Gloria, lei ridendo ancora annuisce.
-Cosa ti è successo? Sei bianca come un fantasma-Giada appena rientrata in camera sua mi carezza il viso.
Io mi siedo sul letto e sospiro...

POV. GIADA
-Andrà bene?-chiedo a Margherita prima di raggiungere Kevin al piano inferiore.
-Benissimo-mi sorride lei.
-Allora vado?-sospiro.
-Principessa è arrivato il momento di vivere la sua favola-Margherita mi carezza la spalla.
Io le regalo un ultimo sorriso e scendo al piano inferiore, dove trovo Kevin che chiacchiera con Marco.
Kevin si volta verso di me e succede proprio come nei film, io scendo le scale e lui mi fissa facendomi sentire le gambe molli.
Quando gli sono davanti, gli sorrido e lui mi fa il baciamano, il mio cuore prende a battere come un matto.
Io e Kevin ci sorridiamo per qualche istante.
-Andate su-Marco ci apre il portone di casa.
-Andiamo-Kevin mi porge il braccio per poterlo prendere sotto braccio.
Arriviamo di fronte alla sua macchina e lui come un gentiluomo mi apre la portiera.
-Ti ringrazio-gli sorrido di nuovo.
-Giada sei bellissima-afferma prima di chiudere la portiera.
Ma si può voler piangere dalla felicità?
Kevin mi raggiunge in auto.
-Ho una grande sorpresa-afferma.
Io non riesco a dire nulla, mi limito ad annuire.
Arrivati di fronte al locale, lui mi prende per mano e mi conduce al suo interno.
Io sono troppo presa ad osservare le nostre mani strette l'una in quella dell'altra per rendermi conto che il locale è deserto.
-Ho pensato di affittarlo per noi-Kevin mi sorride.
Io lo guardo stupefatta.
-Un locale tutto per noi?-chiedo.
-Lontani dalla confusione e dai paparazzi-mi toglie il cappotto.-Quest'abito ti sta divinamente-afferma sorridendomi ancora.
-Ti piace davvero?-liscio la gonna sentendomi avvampare.
Lui mi solleva con un dito il viso dal mento e mi spinge a guardarlo e a perdermi nei suoi occhi azzurri come il mare.
-Moltissimo-sorride ancora.
Seduti a tavola Kevin inizia a raccontare aneddoti sulla sua squadra, rido tantissimo e gli racconto anche io qualche marachella dei miei bambini al asilo.
-Sogni una famiglia numerosa?-mi chiede.
-Mi piacerebbe avere almeno due bambini-sorrido.
-Anche a me piacerebbe avere almeno due figli, sono figlio unico e non voglio che mio figlio abbia la mia stessa sorte-mi dice.
-E' bello crescere in una famiglia numerosa, te lo dice una che ha due fratelli tremendi-sorrido ancora, Kevin mi fa stare bene davvero, è proprio come nei miei sogni.
Lui mi osserva in silenzio mentre sorseggia il suo vino, il suo sguardo mi mette un po' in imbarazzo, cosi prendo a sventolarmi.
-Caldo?-chiede.
-Un pochetto-prendo a giocare nervosamente con alcune ciocche dei miei capelli.
-Ti va di ballare?-mi chiede.
-Ballare?-domando sorpresa.-Io sono un po' negata-ammetto.
-L'importante è che ti fidi di me-dice Kevin porgendomi la mano.
Mi sollevo, sistemo il vestito e lui mi attira verso il suo corpo.
-Te lo ricordi il compleanno di Marco? I suoi 16 anni?-domanda.
Io annuisco.
-Indossavi un abitino rosso-sorride lui.
-Non mi piaceva molto quel vestito-dico.
-Ti stava benissimo-dice lui, non smettendo di sorridere.
-Ma davvero ti ricordi di me e del mio vestito?-chiedo sorpresa, io credevo d'essere totalmente trasparente ai suoi occhi.
-Ti ricordi ad un certo punto tuo fratello ha fatto mettere un lento, per poter ballare con una biondina che gli piaceva tanto?-chiede.
-Io probabilmente sono rimasta seduta-sospiro.
-Avrei voluto che tu ballassi con me, ma mi vergognavo a chiedertelo-mi dice e il mio cuore perde un battito.-Te la ricordi la canzone?-chiede.
-Vagamente-rispondo in subbuglio delle emozioni.
-Musica-urla Kevin e parte finalmente una melodia.
Io sorrido, si era quella la canzone che è stata messa quel giorno, una canzone di Roxette...(https://www.youtube.com/watch?v=k2C5TjS2sh4 )
-E' come se fossimo tornati indietro di 12 anni e io avessi finalmente avuto il coraggio di chiederti di ballare no?-mi domanda sorridendo.
Io sento gli occhi pizzicare, odio essere cosi emotiva.
-Avrei voluto fare altre due cose quella sera-mi sussurra all'orecchio.-Dirti che mi piaci tantissimo, che trovo il tuo sorriso splendido e poi...-mi guarda negli occhi.-E poi avrei voluto baciarti-sorride.
Io gli carezzo il viso.
-Kevin finalmente-sussurro.
Due secondi dopo le labbra della mia cotta storica sono sulle mie.
Lo stringo ancor di più a me e ci baciamo con tanta dolcezza e passione, esattamente come sarebbe dovuto essere 12 anni fa.

POV. MARGHERITA
-Margherita sei stata gentilissima nel aiutare Giada oggi-mi sorride grata Gloria.
-E' stato un vero piacere-ricambio il sorriso.
Marco non mi degna di uno sguardo.
-Adesso vado-affermo.
In quel momento il portone di casa Castelli si apre e compare Edoardo in giacca e cravatta, davvero elegante.
-Guarda guarda chi c'è a casa mia-mi sorride.
-Uscito da qualche udienza?-domando osservandolo.
-Il prof ci ha fatto fare una simulazione oggi-afferma.
-Andata bene?-chiedo.
-Decisamente soddisfacente-Edoardo sorride contento.
Io sento due occhi neri posarsi sulla mia persona.
-Come mai qui?-mi chiede Edoardo.
-Ho dato una mano a Giada per l'appuntamento con Kevin-gli spiego.
-Margherita cara non stavi andando via?-domanda Gloria, sembra quasi che voglia cacciarmi...
-Se aspetti che mi cambio, ci andiamo a prendere un panino insieme in un posto fighissimo ti va?-mi domanda Edoardo carezzandomi il braccio.
-Margherita sarà stanca-interviene Gloria.
Io mi volto verso Marco, mi fissa serissimo.
-Va bhe posso fare un'eccezione per un panino-sorrido ad Edoardo.
-Due minuti e sono da te-Edoardo mi bacia la guancia e sale al piano superiore a cambiarsi.
-Aspetto fuori io, buona serata-esco da casa Castelli.
Edoardo cinque minuti dopo con un abbigliamento decisamente più comodo mi raggiunge.
-Lasciala qui la macchina, ti porto con la moto-Edoardo mi porge un casco.
Venti minuti dopo siamo seduti su una panchina vicino a un chioschetto di panini con la porchetta.
-Un futuro avvocato e la porchetta-prendo in giro Edoardo.
-La prossima volta ti porterò in un ristorante di lusso promesso-mi fa l'occhiolino.
Io prendo a fissare un punto davanti a noi.
-La prossima volta?-chiedo.
-Alla prossima cena-Edoardo mi sorride.
-E come mai vuoi portarmi a cena cosi spesso?-chiedo ancora.
-Non l'hai capito?-domanda lui.
-Dimmi-lo incito a parlare.
-Margherita mi piace e ti trovo una ragazza interessante, non credo che i tuoi due anni in più siano un problema no?-mi chiede.
A Edoardo piaccio, vuole portarmi a cena, vuole corteggiarmi...
Peccato che a me, piaccia il Castelli sbagliato, si perchè Marco Castelli mi piace, non posso negare che ogni volta che lo vedo mi salta il cuore in gola, non posso negare la forte attrazione che provo nei suoi confronti o il formicolio che sento sul mio corpo ogni volta che i suoi occhi sono su di me, a me piace Marco, se fossi stata qui con lui, sarebbe stato tutto diverso; io Edoardo lo vedo come un amico.
-Sei un ragazzo in gamba Edoardo, i due anni non sarebbero assolutamente un problema-gli dico.
-Però?-domanda addentando un altro pezzo di panino.
-Però ti vedo come un amico-gli rispondo.
-Sei caduta pure tu nella trappola di Marco Castelli-sorride amareggiato.
-Ascolta Edoardo...-mi interrompe.
-Io voglio a bene a mio fratello, ma il suo comportamento con le donne è davvero discutibile e mi dispiace vedere una ragazza come te seria, interessarsi ad uno sciupa femmine come lui-afferma.
Finiamo i nostri panini in silenzio, d'altronde io non so che altro dire.
Poco dopo mi riporta a prendere la macchina.
-Se cambi idea il numero del Castelli serio ce l'hai-Edoardo mi sorride, per poi posare un bacio sulla mia guancia e allontanarsi.
Io entro in macchina e sbuffo, ma proprio per il Castelli stronzo dovevo prendermela la cotta?

POV. MARCO
Margherita sarebbe uscita con Edoardo, aveva accettato il suo invito per un panino.
Prendo a mordermi il labbro in silenzio mentre mia madre mi osserva, dopo aver visto uscire Edoardo prendo a giocherellare nervosamente con le dite sul tavolo e osservo l'orologio.
-Marco-mia madre prova a dire qualcosa, ma io la interrompo.
La interrompo, perchè afferro il mio borsone, la chiave della mia macchina e senza dire altro esco di casa.
Sono sotto casa di Margherita ad aspettarla, intorno alle 23:00 vedo la sua macchina comparire, lei rallenta accanto alla mia.
Scenda e si volta nella mia direzione.
Io scendo e la raggiungo.
-Divertita?-chiedo acido.
-Tuo fratello è una compagnia decisamente piacevole-mi risponde sfidandomi con lo sguardo.
-Non ne dubito-sbuffo.
-Sei venuto a controllare che tornassi a casa sana e salva?-chiede.
Io prendo a guardarmi le scarpe.
-Le tue scarpe devono essere proprio belle se ti metti a guardarle ogni volta che mi hai vicino-dice lei.
-Lo faccio per trattenermi-ammetto.
-Dal fare cosa?-chiede proiettando i suoi occhi verdi nei miei.
Io mi avvicino ulteriormente a lei e la spingo contro la sua macchina.
-Vuoi davvero saperlo? Mi sembra che tu mi abbia detto che non mi bacerai mai quindi...-dico.
-Esatto io non ti bacerò mai, nessuno ti priva di farlo tu però-mi guarda con il sorrisetto malizioso di ieri sera.
-Hai baciato Edoardo?-chiedo.
-No e non lo bacerò mai-sorride.
-E lui ti può baciare?-domando avvicinando il mio naso al suo.
-Castelli quanto parli-sbuffa.
-Lui ti può baciare?-chiedo ancora.
-No lui no-detto questo io catturo le sue labbra, Dio da quanti giorni volevo farlo, lei si stringe a me e io gemo contro la sua bocca, Dio come desidero questa donna, le mie mani sono ovunque sul suo corpo, lei mi morde il labbro.
-Con calma Castelli-sussurra tra un bacio e l'altro.
-Mi è impossibile calmarmi-rispondo mentre sento il mio cuore fare come un matto, per nessun bacio ho mai reagito cosi.
Angolo autrice
Hola :D 
E primo bacio fuuuu, sia di Marco e Margherita, che di Kevin e Giada, quale avete preferito???
Spero che questo capitolo vi strappi qualche risata, a me questi pazzerelli fanno proprio ridere. I commenti sono sempre ben accetti.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 8
*** Lezione di vita ***


                                                               
Lezione di vita

POV. MARGHERITA
Marco Castelli mi stava baciando!
Si le carnose labbra di Marco Castelli erano sulle mie!
Le sue mani vagavano affamate sul mio corpo, le sue mani, le mani di Marco Castelli! Sembrava stesse impazzendo, cosi smanioso e passionale, passione pura.
Ora le capisco tutte quelle donne che sospirano di fronte ad una rivista o un servizio in televisione, Marco Castelli è davvero qualcosa di proibito.
E mi sta baciando, me comune ragazza un po' sfigata e decisamente goffissima.
-Dio-sussurra mordendomi per l'ennesima volta il labbro inferiore.
Io improvvisamente e decisamente a malincuore mi stacco da lui, lo guardo negli occhi, sono spaesata, i suoi occhi neri sono invece cosi lucidi.
-Margherita-mi sorride.
Io lo guardo ancora qualche istante e poi scappo via.
Si scappo, non so cosa mi è passato per la mente, farmi baciare da Marco Castelli?
Voglio dire lui è abituato a tutt'altro tipo di donne e si io l'attraggo, ne ho avuto varie volte conferma, però ecco io non sono quel tipo di donna che uscirebbe con lui, non sono quella a cui piace rotolarsi nelle lenzuola per una notte e poi far finta di nulla, io non riuscirei mai a fare finta di nulla.
Entro in casa e corro a buttarmi sul letto, nemmeno mi spoglio mi butto sul letto in silenzio, un silenzio che mi fa percepire quanto il mio cuore vada veloce, per ciò che è appena successo.
-Marco Castelli mi ha baciato-sussurro, carezzandomi quelle labbra un po' gonfie per quel bacio focoso.
-E io ci sono stata-mi colpisco la fronte.
Scendo dal letto e prendo a camminare per tutta la mia camera.
-Mio Dio-sussurro scioccata.
Il telefono improvvisamente prendo a squillare, lo afferro, è Marco.
-Io non posso risponderti, non so che dirti-lancio il telefono sul letto, come se stessi tenendo fra le mani una bomba pronta ad esplodere.
Le chiamate in totale sono 3...
Quando il telefono smette di squillare, mi siedo sul letto e prendo a massaggiarmi la fronte.
Non riesco a capire come siamo finiti a baciarci? Come mi sia venuto un desiderio impellente di assaporare quella labbra? Quella labbra morbide...
E poi il sapore di Marco Castelli, Marco Castelli è cosi virile.
Il bip del mio cellulare, interrompe per un istante i pensieri, è un messaggio, deve essere sicuramente Marco.
Leggo il suo messaggio:
''Sei davvero scappata?''
-Che presuntuoso-sbatto il telefono sul letto.
Gli interessava solo sapere perchè fossi scappata? Non poteva dirmi che baciarmi è stato bello? Che si è perso con me in quel bacio? No voleva un motivo, un motivo che non facesse diminuire il suo ego.
Mi infilo il pigiama, mi metto a letto e mi impongo di dovermi addormentare.
Infatti cosi accade...
Il mattino seguente scendo a colazione con un viso più che cupo.
-Piccola che è successo?-mi domanda mia madre.
-Nulla-sbotto.
-Sei nervosa per qualcosa sul lavoro?-mi domanda mio padre sorridendomi dolcemente.
Io roteo gli occhi e inizio a sorseggiare il mio caffè.
Fin quando non rischio di morire...
-Cosa c'è esattamente tra Castelli e la Turchi? Amore? La passione di sicuro non manca, la nostra talpa ieri sera li ha beccati a baciarsi con foga contro l'auto della Turchi sotto casa sua. Castelli sembrava aver perso letteralmente il controllo delle sue azioni, stringeva la sua donna con foga e possessione...
Però la Turchi forse stravolta dal bacio ardente, improvvisamente scappa via, lasciando lì un povero Castelli, che attende più di mezz'ora prima di andare via, si appoggia al cofano del auto con il telefono in mano...
La Turchi l'avrà rifiutato?
Vi terremo aggiornati-la giornalista ammicca.
Mio padre guarda la televisione in silenzio, io inizio a ripulire il disastro che ho fatto sputando il caffè, mia mamma mi fa un sorrisetto complice.
-Castelli ti ha toccato una tetta-sussurra mio padre.
-L'ha fatto davvero?-domando, non ricordavo questo particolare.
-Margherita-urla mio padre.
-Caro Margherita, è un adulta, è giusto si faccia la sua vita-mia madre inizia a massaggiare le spalle di mio padre.
-Avevi detto che non ti piaceva-esclama mio padre.
-Caro dubito che Castelli possa non piacere a qualcuno-mia madre scoppia a ridere.
-Mamma ti prego-la fulmino.-Papi è successo per sbaglio-cerco di fargli il mio sorrisino angelico.
-Anche la sua mano sulla tua tetta-si copre il viso con le mani.
-Ma io sono scappata-dico in un maldestro tentativo di giustificarmi.
-Margherita non stavi proprio scappando prima-mio padre mi fissa.
-Tesoro ma non sentirti in colpa, Castelli è proprio un bel ragazzo-mia madre mi sorride.
-A Castelli piacciono tutte le donne-mio padre alza notevolmente la voce.
-Guarda che lo so-sussurro.
-Non ne dubito, ma purtroppo ti ho anche visto, stretta a lui, quello partecipe non era di certo solo lui Margherita, io lo capisco, cosa capita tra uomo e donne, non metto in dubbio che quel idiota di Castelli ci sappia fare, ma tu sei la mia bambina io non posso accettarlo-sospira mio padre.
Io mi avvicino a lui, mi siedo sulle sue gambe e lo abbraccio.
-Papà ti voglio tanto bene-sussurro al suo orecchio.
-Margherita ti prego sta' attenta, non voglio che Castelli o qualunque come lui ti faccia soffrire-mi carezza la schiena.
-Però Castelli è proprio bello-mia madre insiste, io e mio padre ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Mio padre ha ragione, ha fatto bene a ricordarmi che tipo fosse Castelli.
Abbiamo due vite diverse, apparteniamo a due mondi completamente differenti, siamo due realtà che non cozzano.

POV. GIADA
Io e Kevin siamo dentro la sua auto, davanti il cancello di casa mia.
Kevin osserva le nostre mani strette sul cambio.
-Quanto tempo ho perso-sussurra.
-Recupereremo-gli sorrido e gli carezzo il viso, nemmeno lo credo che Kevin Santi voglia stare con me.
Lui proietta i suoi dolcissimi occhi azzurri nei miei, facendo aumentare il mio battito cardiaco.
Si avvicina a me e posa un delicato bacio sulle mie labbra.
-Vorrei baciarti in maniera differente, ti giuro, ma ho paura di tuo fratello-scoppia a ridere e io insieme a lui.
-Adesso vado-gli sorrido ancora una volta.
Lui mi bacia la mano.
-Ci vediamo domani-mi sorride.
Io gli carezzo ancora qualche istante il viso e poi scendo dalla sua auto, mi reco verso il portone, leggera come una farfalla, mi sembra di volare, sono cosi felice.
Prima di entrare mi volto e Kevin mi lancia un bacio con la mano, io ricambio il suo gesto e dopo un ultimo sorriso entro.
-Che meraviglia-sospiro appena chiuso il portone.
-Santi si è rubato il cuore della mia sorellina?-chiede Edoardo, facendomi sobbalzare.
-Credevo di trovare Marco al tuo posto-lo raggiungo e mi accomodo accanto a lui sul divano.
-Mamma ha detto che ha avuto un imprevisto-mi spiega.
-Oh Eddy è stato tutto cosi meraviglioso-mi accoccolo contro di lui.
-Non ti deve far soffrire-mi sussurra stringendomi.
Io lo guardo e gli sorrido teneramente, mi reputo davvero fortunata ad avere dei genitori cosi un po' invadenti e dei fratelli cosi buoni e protettivi, pensare che un tempo ero io quella che doveva stare attenta a cosa loro facessero e invece mi ritrovo i miei due fratelli preoccupati per l'uomo che mi starà accanto.
-Il mio piccolo Eddy-gli bacio la guancia.
-A Margherita piace Marco-sussurra un po' scocciato.
-Ti piaceva cosi tanto?-gli chiedo.
-Non cosi tanto è solo che sembra che non esista per me la donna giusta, Marco è circondato da donne, però con nessuna inizia una relazione seria, io che vorrei donare amore a qualcuno, non incontro quella giusta-sbuffa.
-Hai voglia di innamorarti?-gli chiedo scompigliandoli i capelli.
-Mi piacerebbe sentirti come ti senti tu-mi sorride.
-Come su una nuvola-sospiro in estasi.
-Ha allungato le mani?-chiede ridendo Edoardo.
-Kevin è stato meraviglio e super rispettoso, pensa niente lingua davanti a casa-scoppio a ridere.
-Marco l'ha istruito per bene-ride ancora Edoardo.
-Io credo l'abbia terrorizzato-continuo.
-Ha fatto bene-conclude il mio fratellino.
-Secondo te a Marco piace Margherita?-chiedo.
-Marco è un tipo strano-risponde lui.-Però Margherita potrebbe decisamente giovargli-continua.
-Si anche io lo penso-sorrido.
-Forse troverà la strada per andare incontro ad una come Margherita-mi dice.
-Speriamo, mamma sarebbe al settimo cielo-alla mia esclamazione Edoardo scoppia a ridere.
-Quando sono tornato mi ha parlato delle bomboniere del tuo matrimonio-Edoardo ride con le lacrime.
-Davvero?-chiedo scioccata.
-Giadina quei due folli che ci hanno messo al mondo vogliono diventare nonni-afferma.
-Ma io e Kevin ci siamo appena trovati-esclamo.
-Mamma ha già scelto gli inviti-ride di gusto mio fratello.
-Eddy-lo richiamo.
-Dimmi-mi dà un buffetto sul naso.
-Se mai dovessi sposarmi, vorrei che tu e Marco foste i miei testimoni-sorrido.
-Togli a Santi un testimone-Edoardo mi sorride.
-Santi ne troverà un altro-gli faccio l'occhiolino.-Buonanotte-bacio la fronte di Edoardo e vado in camera.
Afferro il cellulare e trovo un messaggio di Kevin:
''Sei una meraviglia, notte.''
Carezzo quelle parole e dopo essermi infilata il pigiama mi metto a letto.
Il mattino seguente a colazione mia madre non fa altro che farmi domande.
-Santi ha messo la testa apposto?-chiede tutta contenta.
-Mamma siamo al inizio-roteo gli occhi.
-Alessandro hai sentito? L'inizio-esclama tutto contenta baciando sulla guancia mio padre.
-Mi preoccupa, l'inizio, ricordo il mio e il tuo-sbuffa il mio tenero papà.
-Papà ti prego non provare a raccontare aneddoti sessuali su te e mamma-lo ammonisce ridendo Edoardo.
-E quando vi rivedete tesoro?-mi domanda mia madre.
-Oh cazzo-esclama Edoardo guardando il televisore.
Tutti ci voltiamo in quella direzione e vediamo Marco e Margherita che si baciano contro la macchina di lei.
-Bell'imprevisto mamma-Edoardo da un pizzicotto a mia madre sul gomito.
-Ma quante gioie in un solo giorno?-mia madre ha gli occhi lucidi.
-Mamma hai gli occhi lucidi?-chiedo stupefatta.
-Potremmo fare un matrimonio doppio, tesoro pensa che bello due campioni del basket, per lo più migliori amici che si sposano lo stesso giorno e diventano anche cognati-urla contentissima mia madre, afferrando le mie mani stringendole.
-Tesoro non esagerare-la ammonisce mio padre.
-Spero di non aver ereditato questo gene di follia-ride di gusto Edoardo.
-Zitto tu che sei il prossimo-mia madre gli dà uno schiaffetto sulla nuca.

POV. MARCO
Passo l'intera notte a pensare a Margherita e al nostro bacio, sembrava andasse tutto bene, io mi ero completamente perso nel momento in cui ho posato le mie labbra sulle sue, eppure lei improvvisamente è corsa via e non mi ha risposto al telefono.
Io avevo sentito qualcosa di davvero intenso e pervasivo, Margherita si era presa totalmente la mia razionalità con quel bacio...
Sono ancora a rigirarmi tra le lenzuola quando sento il campanello suonare, anzi suonare è il verbo scorretto, qualcuno si attacca al mio campanello come se non ci fosse un domani.
Nervoso senza indossare nulla oltre che i boxer, scendo giù e vado ad aprire, mi ritrovo davanti mia madre.
-Mammina-sbuffo.
-Scostumato, si apre cosi?-chiede osservandomi.
-Se qualcuno si fosse limitato a suonare invece che tartassare il mio campanello-sbotto acido.
Mia madre mi osserva per un istante, poi mi abbraccia.
-Mamma che succede?-chiedo interdetto.
-Si fa cosi tesoro, bravissimo-mi bacia la fronte.
-Ma cosi come?-io sono scioccato, questa donna seriamente mi terrorizza.
-Il bacio con Margherita-mia madre inizia a saltellare, io sbarro gli occhi mia madre a 50 anni sta davvero salterellando davanti a me?
-Mamma puoi calmarti, Margherita è scappata-sbuffo.
-Classico, è spaventata-risponde lei.
-Da cosa?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Ma da tutto tesoro mio-esclama.
-Mamma davvero non capisco-continuo a sbuffare.
-Tu l'hai rassicurata?-mi chiede.
-Ma su cosa?-domando.
-Su di voi, sul tuo interesse-mi dice.
-Cosa avrei dovuto dirle?-domando più interdetto di prima.
-Che ti piace, che non la consideri come le altre, hai minimamente pensato a cosa lei abbia pensato?-insiste mia madre.
-No!-sbuffo.
-Tu tesoro sei sempre stato circondato da bellissime ragazze, prive di cervello si, ma comunque molto belle ed appariscenti, lei non si sente abbastanza-mi spiega con calma.
-Mamma senti fai soltanto aumentare la mia confusione cosi-riprendo a sbuffare buttandomi sul divano.
-Sei confuso per cosa esattamente?-mi chiede sedendosi accanto a me.
-Mamma io mica lo so se Margherita è diversa dalla altre-sbotto.
Mia madre mi dà uno schiaffo.
-Mamma-urlo indignato.
Si alza, è furiosa.
-Margherita è una ragazza d'oro, se hai anche solo pensato per un secondo che lei fosse come quelle stupide che solitamente frequenti, ha fatto bene ad andare via e io ti proibisco di prenderla in giro-detto questo Gloria Forti in Castelli gira i tacchi ed esce da casa mia.
Io dopo una doccia e un caffè veloce decido di recarmi da Margherita, ho bisogno di vederla, di parlarle, di capire che è successo ieri...
Arrivo nel suo ufficio e la rossa di qualche giorno prima mi si avvicina.
-Salve signor Castelli-mi sorride.
-Si ciao-le faccio un sorriso tirato.
La mia attenzione è monopolizzata, dalla mano di un calciatore che speso ho visto in tv, che accarezza il fianco di Margherita.
-La signora Turchi non può riceverla in questo istante-continua la rossa.
Margherita sorride cordiale al tipo, che le afferra una ciocca di capelli e se la fa girare tra le mani.
-Assurdo-sbuffo.
-E' molto impegnata-mi dice la segretaria.
Il tipo le bacia la guancia e finalmente si allontana, Margherita mi vede, mi guarda per un istante e senza dire una parola si reca verso il suo ufficio.
-Tranquilla adesso mi riceve-do una pacca sulla spalla alla rossa e seguo Margherita.
Entro nel suo ufficio e mi siedo nella sedia di fronte alla sua scrivania, mentre lei è in piedi accanto alla sua poltrona di pelle.
-Desideri?-chiede serissima.
-Margherita non voglio alzare la voce come l'altro giorno, non provocarmi-l'ammonisco.
-Cosa ho fatto stavolta?-chiede.
-Flirtavi con quel tizio?-le domando.
Lei si siede e prende a leggere qualcosa al computer, ignorandomi.
Io stringo i pugni è davvero difficile non tirarne uno verso quel oggetto che lei osserva con tanta attenzione.
-Perchè sei andata via ieri sera?-chiedo ancora.
Lei si volta, finalmente, quando i suoi occhi verdi si posano sulla mia persona perdo un battito.
-Cosa credevi sarebbe successo?-domanda.
-Perchè sei andata via?-insisto.
-Castelli si ok, sono attratta da te, chi non lo è? Ma non sono fatta per il sesso senza complicazioni, so perfettamente che tipo sei, non pretendo nulla da te, nessuna relazione tranquillo, puoi anche andare adesso-mi sorride.
-Hai deciso per entrambi?-chiedo.
-Vuoi iniziare una relazione con me?-domanda proiettando i suoi occhi nei miei.
Io ripenso alle parole di mia madre, al bacio di ieri, alla mano di quel tizio sul suo fianco.
-Mi dava fastidio che lui ti toccasse e questo non l'ho mai provato per nessuno, mi dà fastidio l'idea che mio fratello o chiunque possa aver voglia di carezzarti, baciarti, stringerti come ho fatto io...Valuta tu cosa significa-le dico.
Margherita è sorpresa, lo leggo nei suoi occhi.
-Marco tu sei abituato...-la interrompo.
-Si giusto-mi alzo ed esco dal suo ufficio.
E' vero sono sempre stato abituato ad avere donne con cui passare il tempo, ragazze con cui fare un po' di sesso e via...
Nessuna complicazione.
Però io ho sempre detto di credere nel amore vero, non ho mai negato il mio desiderio di incontrare qualcuna pronta a spingermi a sposarla.
E le osservazioni di Margherita mi hanno decisamente offeso, ecco perchè quella sera in un locale, inizio a ballare poco pudicamente con una tizia di cui non mi interessa nemmeno il nome, voglio che i paparazzi, mi vedano e facciano le foto, voglio che Margherita le veda...Voglio farla arrabbiare, poco mi importa che confermerò l'immagine che lei ha di me, lei mi ha offeso, non provando a capire che la gelosia che sento nei sui confronti è sentore di interesse, nessuna, nessuna mi è mai interessata, lei mi interessa e forse invece che farle i dispetti dovrei, andare da lei, supplicarla, corteggiarla, ma quel suo sguardo, quel suo modo di fare di stamani, mi hanno fatto solo innervosire.
Quando un paparazzo ci osserva decido di ficcare la lingua in gola la tizia e le palpo il sedere.
Poco dopo esco mano nella mano con lei e la faccio entrare nella mia auto.
-Andiamo da te-la tizia appena soli mi carezza il petto.
-Ti accompagno a casa-affermo io.
-Da me? No tesoro vivo ancora con i miei, andiamo da te-inizia a baciarmi il collo.
Io mi scosto.
-Non hai capito, non faremo niente io e te, ti riporto a casa, quindi gentilmente forniscimi un indirizzo o ti accompagnerò alla stazione dei taxi-le dico.
-Per quale motivo mi hai abbordato?-domanda alzando la voce.
-Indirizzo-ripeto.
Lei sbuffando mi dà il suo indirizzo.

POV. MARGHERITA
Sono ancora beatamente addormentata quando la porta della mia camera si spalanca.
-Io lo sapevo-urla mio padre.
-Cosa papà?-sbuffo.
-Castelli-afferma.
Io a quel cognome apro immediatamente gli occhi.
Mio padre mi passa una rivista.
Lo vedo, vedo Marco Castelli stretto ad un'altra, Marco Castelli che bacia un' altra e un titolo strillato ''E la Turchi che ne pensa?''
-Non voglio che tu lo avvicini mai più, è stato un mio errore farlo lavorare per breve tempo con te-afferma mio padre.
Io nemmeno la apro la rivista, fisso le labbra di Marco su quelle della ragazza.
E ieri, ieri sembrava quasi geloso...
Scatto giù dal letto e afferro la scarpe da tennis.
-Tesoro cosa stai facendo?-domanda mio padre.
-Vado a dare una lezione di vita a Marco Castelli-scendo al piano inferiore e afferro le chiavi della macchina.
Arrivo davanti a casa sua, faccio una carezza a Nerone che ormai non veniva più a terrorizzarmi e mi attacco al suo campanello.
-Mamma non puoi sempre fare cosi-urla lui aprendo la porta.
Io alla sua vista, sento le gambe molli, indossa solo un paio di boxer, la sua pelle ambrata attira completamente l'attenzione, quel tatuaggio sul braccio è perfetto, non poteva trovare spazio migliore per posarsi su questo splendido corpo e poi Marco Castelli, ha gli occhietti piccoli di chi si è appena svegliato, ha il faccino che sembra urlare ''coccolami ora''.
Appena mi vede si irrigidisce e spalanca gli occhi sorpreso.
-Margherita-afferma.
-Oh che bravo sai il mio nome-lo fulmino.
Lui mi osserva da capo e piedi e io mi sento avvampare, non posso sopportare il suo sguardo su di me.
-Sei in pigiama?-chiede ridendo.
-Cosa?-urlo io.
Mi osservo e mi rendo conto d'esser davvero uscita in pigiama...
Sono nel mio pietoso pigiama lilla con gli orsetti e le scarpe da tennis davanti a Marco Castelli.
-Doveva essere qualcosa di molto urgente-sorride.
Io lo spingo dentro e dire che toccare il suo petto mi ha provocato mille brividi è dire poco.
-Non vorrei disturbare la dolce fanciulla che giace nel tuo letto quindi parlerò piano-inizio.
-Non c'è nessuna fanciulla, non ci ho fatto niente, volevo solo farti arrabbiare-dice ma io non sto nemmeno ad ascoltarlo.
-Sei un idiota, davvero! Ma anche un falso, sei venuto da me a decantare gelosia e poi? Poi cosa fai? Sei disgustoso, quando ti sei mostrato geloso mi sono quasi sentita in colpa, ma ho fatto bene a dirti...-improvvisamente nella mia mente fanno capolinea le sue parole di qualche secondo fa, mi zittisco e lo guardo, lui mi sorride gongolante.-Volevi solo farmi arrabbiare?-chiedo spalancando gli occhi.
-E' visto questo posso affermare d'esserci riuscito-afferra la maglia del mio pigiama e mi attira verso il suo corpo.
-E adesso che succede?-domando rossa come un peperone, mentre lui prende a baciare il mio collo.
-Mi fai impazzire-sussurra.
-E quindi?-chiedo sventolandomi il viso con la mano.
Lui mi osserva e scoppia a ridere.
-Questo pigiama è davvero carino, ma mi sembra superfluo per il momento-sussurra.
-Non faremo sesso Castelli-lo scaccio via.
Lui mi sorride e mi attira ancora contro il suo corpo.
-Margherita Turchi posso fermamente affermare che con te ci farò l'amore-mi toglie la maglia e io stavolta lo lascio fare.
Angolo autrice
Salve <3
Ecco il nuovo capitolo :) Margherita Turchi è uno dei miei personaggi femminili preferiti, goffa, simpatica, insicura, ma allo stesso tempo cazzuta quando serve, mi fa tantissima simpatia ed è davvero l'unica che sa trattare con il mio piccolo Marco <3 
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Ahhh e spero che anche Eddy vi piaccia tanto è cosi dolce <3
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 9
*** Vuoi essere l'ultimo? ***


                                                         
Vuoi essere l'ultimo?

POV. MARCO
Margherita era venuta qui, si era davvero presentata a casa mia con indosso il suo ridicolissimo ma allo stesso tempo carinissimo pigiama lilla, lei era venuta qui per me, era arrabbiata con me a causa di quelle foto che io volutamente avevo fatto con il solo intento di farla infuriare....
Per quanto sorpreso io quando l'ho vista sono stato felice, davvero felice e quando lei ha iniziato a straparlare nonostante le avessi detto che l'avessi fatto per lei, il mio cuore è stato scosso da qualcosa non perfettamente definito...
-Questo pigiama è davvero carino, ma mi sembra superfluo per il momento-le sussurro tra un bacio e l'altro, io volevo Margherita Turchi e questa volta senza se e senza ma, io volevo lei...
Volevo tremendamente stare con lei.
-Non faremo sesso Castelli-mi scaccia via come si fa con una mosca fastidiosa.
Io sorrido e l'avvicino ancora di più al mio corpo, amo il calore che lei riesce ad emanare, diversa da tutte, in tutto...
-Margherita Turchi posso fermamente affermare che con te ci farò l'amore-provo a toglierle nuovamente la maglia e lei questa volta non oppone resistenza, io non ho mentito, con una come Margherita si può fare solo l'amore, lei non è assolutamente come le modelle che sono solito frequentare...Margherita Turchi è unica e io voglio fare l'amore con lei!
-Castelli complicheremo le cose-sussurra mentre le sue mani vagano curiose sul mio petto scoperto.
-Mi piace complicare le cose da sempre-le faccio l'occhiolino e catturo nuovamente quella labbra sue che tanto mi incantano.
-Certo tu sei complicato-borbotta.
-Vuoi lamentarti anche adesso?-le chiedo osservandola perplesso.
-Questa cosa è fuori controllo-prende a sventolarsi con la mano ancora una volta e ancora una volta mi fa sorridere, cosi buffa ma cosi affascinante ai miei occhi...I miei occhi vedono solo lei, vogliono solo lei, nonostante abbia indosso un pigiamone antisesso.
-Il tuo pigiama è antisesso lo sai vero?-le chiede ridendo.
Lei si stacca da me e mi regala uno sguardo truce.
-Non sono abbastanza seducente Castelli?-mi domanda continuando a fulminarmi con lo sguardo.
-Cosa vuoi che ti dica? Sono abituato ad altro piccola-le regalo un sorrisetto malizioso.
Lei continua a guardarmi malissimo.
-Sai com'è modelle dal fisico longilineo e biancheria intima altamente provocante-affermo buttandomi sul mio divano.
Lei boccheggia e poi viene a piantarsi davanti a me.
-Lo sai che mi stai offendendo?-chiede.
-Sono onesto-le faccio l'occhiolino.
-Anzi no tu non mi stai offendendo, dovrei offendermi se tu osassi dire che io sono come loro, loro sono ragazzette facili, nate per compiacere quelli come te-sbuffa.
-Tu non vuoi compiacermi?-prendo a scrutare il suo corpo, d'altronde è davanti a me con quel pantalone lilla e un reggiseno di cotone bianco, lei arrossisce.
-L'amore non si fa cosi Castelli-afferma seria.
-Fammi vedere allora-le faccio l'occhiolino nuovamente.
Lei mi sale a cavalcioni e cattura le mie labbra, in effetti erano passati troppo minuti senza assaporare i nostri sapori...Le sue labbra erano una droga per me.
Prende a baciarmi il collo lentamente e dolcemente.
-Deve essere tutto lento, dolce...-sussurra.
-Estenuante-sbuffo.
Lei scoppia a ridere, la sua risata mi batte sul collo è una sensazione magnifica sentirla cosi vicina.
-Te l'ho già detto che sei troppo impaziente?-domanda.
-Il tuo pigiama mi sta stufando-sbuffo ancora.
-Devi avere pazienza mio caro Castelli-cattura ancora una volta le mie labbra, ma rimango insoddisfatto, voglio di più.
-Margherita-le lascio un piccolo morso sulla spalla e poi faccio scendere una bretellina del reggiseno.
Lei la tira subito su di nuovo e mi fulmina, io sbuffo.
-Comando io Castelli-mi ammonisce.
-Solitamente a questo gioco guido io-affermo.
Lei si tira su e prende me per mano.
-Porta pazienza mio caro Castelli-inizia a trascinarmi su per le scale, verso la mia camera.
Io ho l'amaro in bocca, lei è qui, lei vuole fare l'amore con me, ma allo stesso tempo la sento lontano e questo non mi piace, io sono smanioso, lei invece è cosi controllata, come si può essere controllati in un momento cosi? Lei stessa poco fa l'ha definita una cosa senza controllo...Come può rimettere apposto il reggiseno?
Riprendo a sbuffare e lei a ridere di gusto.
-Immaginavo la cosa diversa-mi lamento, ho sempre sentito una forte attrazione nei suoi confronti, credevo che a letto avremmo fatto fuoco e fiamme, invece mi sento frustrato e annoiato.
Arriviamo in camera mia e lei mi spinge contro il letto.
-Uh che emozione-sbuffo.
-Pessimista Castelli?-domanda lei.
-Leggermente annoiato-affermo un puntino acido.
-Osservami attentamente Castelli-mi fa l'occhiolino.
Margherita abbassa il pantalone del pigiama, finalmente, rivelando un semplicissimo paio di mutande di cotone bianco, ma addosso a lei sono l'indumento più sexy mai messo, Margherita ha un bel fisico e non solo questo, dei capelli castani fluenti e degli occhi verdi da gatta, è davvero bellissima, davvero mi chiede dove sia stata nascosta tutto questo tempo...
-Diciamo che la mia biancheria non è molto sexy-sorride.
Io ricambio il suo sorriso.
-Sei bellissima Margherita-ammetto.
Lei arrossisce e io mi lusingo, non esistono ancora in giro donne che arrossiscono per un complimento.
Margherita proietta i suoi occhioni verdi nei miei e poco dopo le sue mani fanno scendere le bretelline del reggiseno, i nostri occhi sono completamente incatenati nonostante lei si stia denudando totalmente.
Fa un sospiro e poi sgancia il reggiseno adesso i miei occhi vagano su quel corpo che tanto desidero, lei sale sul letto e mi gattona incontro, l'immagine più sexy a cui abbia assistito nei miei 28 anni, prende a baciarmi il collo, io alzo una mano per toccarla, ma lei la cattura.
-Comando io ho detto-afferma.
-Non posso toccarti?-domando.
-Ci penso io-mi fa l'occhiolino.
I suoi baci dal collo passano al mio petto, io chiudo gli occhi beato da quella sensazione, solitamente il mio fare sesso è tutto e subito, ora è tutto cosi lento , frustrante ma allo stesso tempo appagante, mai provato qualcosa di simile, quando le sue labbra arrivano accanto ai miei boxer tremo.
-Tremi?-chiede ridendo.
-Margherita-sussurro.
I baci tornano a salire, io sono cosi smanioso, voglio toccarla, poco mi importa che lei non voglia alzo una mano e le carezzo la schiena, lei non dice nulla, allora la mia mano scende a carezzarle il sedere sodo...
-Il tuo fisico è decisamente meglio di quello di tutte quelle rinsecchite-affermo.
Lei ride di gusto e poi mi è sopra e cattura le mie labbra.
-Margherita io non...-le mie parole sono ancora interrotte dalle sue labbra.
Io non riesco a controllarmi, capovolgo la situazione, lei mi è sotto, mi libero delle nostre mutande e senza preavviso entro in lei, che subito si arpiona alla mia schiena e ansima il mio nome.
E' tutto cosi forte, cosi pervasivo, sento Margherita in tutto il mio corpo, il mio cuore batte come un matto, mi sento totalmente perso in lei e mai, mai in vita mia era successo qualcosa di simile.
Raggiungiamo l'apice insieme, stringendo le nostre mani.
Subito dopo Margherita si accoccola contro di me e io prendo a giocare con i suoi capelli castani.
-Mi piacciono i tuoi capelli-sorrido.
-Solo quelli?-chiede.
-Mi sembra poco fa di averti mostrato che non mi piacciono solo quelli-le faccio l'occhiolino.
-Ero venuta qui per darti un cazzotto-Margherita scoppia a ridere.
-Invece siamo nello stesso letto soddisfatti-continuo io.
-E felici no?-mi chiede sorridendo.
-Felici si-le catturo le labbra.
-Il tuo tatuaggio mi fa impazzire-mi carezza il braccio.
-L'ho fatto a 18 anni, volevo fare qualcosa che facesse arrabbiare mamma e papà-rido.
-Ci sei riuscito?-chiede.
-Mia madre voleva farmi dormire in garage-rido di gusto.
-Che ribelle Marco Castelli-ride anche lei.
-Da sempre-le faccio l'occhiolino.
Margherita sta per catturare le mie labbra quando un suono ci interrompe.
-Il mio telefono sarà l'ufficio, è tardissimo-dice.
-E vuoi lasciarmi qui solo soletto?-domando.
Lei arrossisce.
-Sei più bella quando arrossisci, anzi sei bella sempre-le bacio la schiena.
-Devo rispondere alla mia segretaria-sussurra.
Io le tolgo il telefono.
-Lascia perdere-la attraggo verso il mio corpo.
Poco dopo però è il campanello che ci interrompe.
-Non è possibile-borbotta Margherita.
-Lasciamoli suonare-dico catturando ancora una volta le sue labbra.
-Marco Castelli apri immediatamente questa porta-sento le urla di mia madre.
-Dannazione-sbuffo nervoso.
-Tua madre?-mi chiede Margherita, coprendosi istintivamente come se mia madre potesse vederci.
-Quella donna è una pazza-borbotto con tono lamentoso.
-C'è qui fuori il padre di Margherita e vuole spaccarti la faccia e fa bene-continua ad urlare mia madre.
-Tuo padre?-chiedo scioccato.
-Oddio-Margherita scende dal letto e inizia a rivestirsi.-Vestiti Marco-mi ammonisce.
-Una volta che decido di godermi il risveglio con una donna succede tutto questo-sbuffo.
Scendiamo al piano inferiore e apriamo la porta dove troviamo mia madre e suo padre furiosi.
-Razza di idiota chi è questa troietta che baci?-mi chiede mia madre colpendomi con il giornale.
-Non ti permetterò di prendere in giro mia figlia-urla Silvio, il padre di Margherita.
-Papà non dare di matto-sbuffa accanto a me Margherita.
-Perchè indossi il pigiama al contrario?-domanda Silvio alzando un sopracciglio.
-E perchè sei a casa di mio figlio in pigiama?-domanda perplessa mia madre.
-Papà io...-Margherita arrossisce e non sa che dire.
-Siete stati insieme?-suo padre alza notevolmente la voce.
-Siete stati insieme?-mia madre ha gli occhi a cuoricino.
-Giuro che ora ti uccido-Silvio mi afferra per il colletto della maglia.
-Siete stati insieme-mia madre inizia a saltellare.
-Papà dai-Margherita lo trattiene.-Non è ne il primo e ne l'ultimo-dice.
-Come non sono l'ultimo?-domando regalandole uno sguardo truce, nemmeno io so esattamente perchè.
-Vuole essere l'ultimo-mia madre inizia a piagnucolare per la gioia.
-Vuoi essere l'ultimo?-domanda perplessa Margherita.
-Margherita noi andiamo-il padre inizia a trascinarla via.
-Ma io devo sentire la risposta-Margherita si lamenta.
Un secondo dopo sparisce alla mia vista con il padre.
-Brava amore di mamma cosi si fa-mia madre mi bacia la fronte e poi scappa via anche lei.

POV. EDOARDO
Arrivo all'università dopo essere passato dal solito bar per il solito caffettino, sto per entrare in aula, quando una ragazzetta magrolina dai capelli castani mi arriva addosso, a me cadono i libri mentre lei cade per terra.
-Perdonami-la ragazzetta arrossisce.
-In teoria perdonami tu, sei caduta a terra, però hai ragione sei stata parecchio maldestra-dico.
-Carino il tuo modo di chiedere perdono-sbuffa proiettando i suoi occhi verdi nei miei.
-Diciamo che ti ho dato ragione no?-scoppio a ridere.
-Simpatico Castelli-afferma lei alzandosi.
-Mi conosci?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Siamo colleghi dal primo anno, chi non conosce Edoardo Castelli?-afferma sarcastica, dov'era la ragazzetta timida di poco prima?
-Io però non conosco te-affermo.
-Non rientro nella cerchia di persone che vengono notate da quelli come te-mi dice.
-Mi stai dando forse del superficiale?-domando.
-Vorrei fermarmi a chiacchierare amorevolmente con te, ma ho da fare-afferma lei pronta ad andare.
-Non segui la lezione?-chiedo.
-Devo andare-si stacca da me e va via.
I raggiungo i soliti colleghi che mi hanno tenuto il posto.
-Perchè parlavi con quella?-mi chiede uno.
-Chi è?-domando.
-Una sfigata-scoppia a ridere quello accanto a me.
-Dai-sbuffo, a volte odiavo questa loro superficialità, io uscivo con loro e forse per quello la ragazza di prima mi ha ritenuto come loro.
-Edo è una scema che pensa di poter fare il magistrato, però non viene da una buona famiglia forse lavora anche per mantenersi gli studi-mi dice il mio collega.
-E' ammirevole questa cosa, mica per questo può essere considerata una sfigata-dico io.
-Lasciala perdere amico, non è manco molto carina-quello accanto a me mi dà una pacca sulla spalla.
Io decido di non rispondere più e seguire la lezione.
Uscito dalla lezione mi vibra il telefono in tasca lo afferro ,è mia madre.
-Mammina-rispondo.
-Irene?-chiede una voce sorpresa.
-Mamma?-domando scioccato, non era la voce di mia madre quella.
-Scusi ma con chi parlo?Io sto cercando mia figlia Irene-afferma la voce.
Io stacco il telefono dal orecchio e lo osservo, sicuramente io e la ragazza di questa mattina avevamo lo stesso modello di cellulare, dovevamo esserceli scambiati.
-Signora salve, sono un collega di Irene stamattina ci siamo scambiati accidentalmente il cellulare-le spiego.
-Ah capisco, potresti portarglielo sul suo posto di lavoro?-mi chiede la donna.
-Certo mi dica dove lavora-dico.
Venti minuti dopo sono seduto al tavolo di questo baretto di periferia dove le cameriere devono indossare i pattini per servire i clienti e un ridicolo grembiule viola prugna.
Vedo subito Irene che serve un tavolo, mi siedo anche io.
Poco dopo lei mi raggiunge.
-Non è un posto solitamente frequentato da te Castelli-sbotta lei.-Comunque cosa ti porto?-domanda.
-Il mio cellulare magari-le mostro il suo.
Lei sorpresa esce il cellulare dalla tasca.
-Deve essere successo stamattina, io non ho guardato nulla ti giuro-afferma mortificata, arrossendo.
-Non avresti potuto ho il codice di sicurezza-sorrido.
-Io però no, tu hai...-la interrompo, immaginando cosa voglia dirmi.
-Non mi piace invadere la privacy degli altri, tranquilla Irene-affermo.
-Come sai il mio nome?-chiede.
-Mi ha chiamato tua madre e mi ha detto di portarti il telefono, ecco perchè sono qui-le spiego.
-Grazie mille allora, vuoi qualcosa?-mi chiede riprendendo il taccuino.
-Non sono il ragazzo superficiale che credi, sono diverso-le dico senza nemmeno comprenderne il perchè.
-Non è importante quello che penso io-afferma.
Io la osservo in silenzio, è una ragazza semplicissima, ma davvero molto carina.
-Se non vuoi qualcosa io mi allontano, ho altri clienti-mi dice.
-Ci vediamo a lezione Irene-sorrido ed esco dal locale.

POV. MARGHERITA
Quella giornata era stata frenetica, anzi dipingerla cosi era dire poco, era successo di tutto, il risveglio brusco con la rivista che raffigura Marco con un'altra, io che come una furia mi reco a casa sua, lui che ammette di averlo fatto per farmi ingelosire, noi che facciamo l'amore, la scenata dei nostri genitori...
Mio padre non ha fatto altro che rimproverarmi e ricordarmi come Marco Castelli sia il ragazzo più inadatto sulla terra per me.
Però se ripenso a quella nostra mattina, un sorriso mi sorge spontaneo, inizialmente Marco appariva scorbutico, poi è stato dolce, passionale, mi sono sentita totalmente presa da lui e non solo a livello fisico, ma anche a livello mentale come se si fosse stabilita una connessione tra di noi.
Però poi sono dovuta andare via e forse questa connessione è stata distrutta...
E poi quella sua domanda: ''Come non sono l'ultimo?''
Sapeva cosa implicava ciò? Davvero sarebbe voluto essere l'ultimo uomo a venire a letto con me? Non era presto per dire questo? E poi lui era davvero pronto a rinunciare alla sua vita? A stare soltanto con una donna?
Marco è probabilmente inadatto, però quando c'è lui io mi sento un fuoco, mi sento viva e stamattina mentre chiacchieravamo nel suo letto dopo aver fatto l'amore io mi ero sentita felice, con nessuno degli idioti dei miei ex era successo.
-Signorina Turchi la vedo preoccupata da tutto il giorno è successo qualcosa?-mi domanda la mia segretaria.
-Nulla tranquilla-le sorrido.
In realtà tutti quei pensieri mi affliggevano e poi, poi Marco era sparito non si era fatto più sentire, possibile che fossi stata un altra donna da spupazzare e abbandonare?
Esco dall'ufficio decisamente di cattivo umore, ho fatto del magnifico sesso questa mattina non dovrei sentirmi cosi.
Do una sistemata alla giacca quando un clacson attira la mia attenzione.
Vedo una Porche e mi apro in un sorriso, mi avvicino ed entro in macchina, Marco è venuto da me.
-Salve signorina Turchi-mi sorride.
-Ciao Marco-mi sento arrossire, le immagini di questa mattina si susseguono nella mia mente.
-Sopresina-Marco mi fa l'occhiolino e mi porge una rosa rossa.
-Una rosa rossa?-domando annusandola.
-A voi donne piacciono no?-domanda e io scoppio a ridere.
-Come rovinare un gesto carino Castelli-rido di gusto.
-Perchè l'ho rovinato? Però ne ho preparato un altro-afferma tutto contento.
-Davvero?-chiedo sorpresa, non era pronto a trovare un Marco Castelli cosi carino fuori dal mio ufficio.
Si sporge nei sedili dietro e poi mi mette davanti al viso un cartone di pizza.
-Pizza-mi fa l'occhiolino.
-Hai voglia di cenare con me? Dovrei interpretare cosi la cosa?-chiedo ridendo.
-Ti ho pensata un sacco-sputa cosi, facendo aumentare il battito del mio cuore.
-Da da davvero?-balbetto.
-Si e tu mi hai pensato?-mi domanda carezzandomi il viso.
-E' tutto cosi confuso-affermo.
-Io non so se voglio essere l'ultimo, però se immagino un altro con te mi sento ribollire Margherita-mi dice.
-Non posso uscire con un altro?-domando.
-No-risponde.
-E tu?-chiedo d'altronde fino a ieri era in un locale con una modella.
-Io penso a te-mi sorride.
-Ed esci con le altre?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Mi sembra impossibile-sorride ancora e mi riempe il cuore di gioia, perchè Marco Castelli in questo momento non mi sembra cosi inadatto per me?
-Come l'hai presa la pizza?-chiedo ridendo.
-Sono andato sul sicuro, indovina com'è? Margherita-dice.
-Non sono brava ad indovinare-sbuffo.
Lui scoppia a ridere.
-Non ho pronunciato il tuo nome prima, la pizza è margherita-ride di gusto.
-Ah-esclamo.
-Quanto sei buffa-mi dà un buffetto sul naso.
-Non è un complimento questo e poi a me la pizza piace tonno e cipolla-sbuffo.
-A me la cipolla non piace e io devo baciarti-mi fa l'occhiolino.
-Non mi sembra che tu l'abbia ancora fatto Castelli-lo provoco.
-Rimedio subito-mi fa un altro occhiolino prima di catturare le mie labbra.
E' un bacio dolce, diverso dagli altri, forse sono io a sentirmi diversa o ad avere un Marco Castelli diverso davanti, ma proprio come questa mattina mi sento felice.
-Grazie per le cose carine che hai fatto-sorrido.
-Tuo padre mi ucciderà-dice.
-E' innocuo-gli faccio l'occhiolino.
-Non dovremo mica fare la fine di Romeo e Giulietta?-chiede ridendo.
-Oh Castelli, Castelli perchè sei tu Castelli-rido di gusto.
-Il mio cognome ti piace tanto eh?-domanda.
-Mi piaci tu-ammetto mordendomi la lingua un secondo dopo, troppo diretta.
-Anche tu mi piaci-Marco mi sorride e mi carezza la guancia.
-Noi cosa siamo?-chiedo.
-Non lo sappiamo però ci piacciamo Margherita partiamo da qui-cattura nuovamente le mie labbra.
Angolo autrice
Salve mia care :) 
Ecco il nuovo aggiornamento, adesso questi andranno un pò a rilento avendo ripreso le lezioni all'università ma non mancheranno promesso :)
Allora prima volta di Marco e Marghe <3
E per le fan di Edoardo che ho capito siete parecchie, incontro con questa Irene che ne pensate?
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 10
*** Lo scopriremo solo vivendo ***


                                                               
Lo scopriremo solo vivendo 

POV. IRENE
-Tesoro chi era il ragazzo che ha risposto al tuo telefono?-mi domanda mia madre appena rientro da lavoro, nemmeno mi saluta, eh si trovarmi un fidanzato benestante è uno dei suoi obiettivi principali nella vita, visto l'andazzo della nostra.
Mio padre ha sempre lavorato, ha fatto mille mestieri tra i più disparati, dal pizzaiolo, allo spazzino...Ha fatto tutto ciò per non farci mai mancare niente, per farci fare tutto ciò che desideravamo, da due anni a questa parte mio padre non pensa più a noi e non perchè lui non voglia, ma perchè non può, un incidente ce l'ha portato via. La mia vita da quel giorno è totalmente cambiata, ho smesso di sorridere, era lui la fonte di ogni mio sorriso, mi sento cosi vuota senza le sue battute a pranzo, lui sorrideva sempre, nonostante tutto, nonostante la fatica o il dolore, lui riusciva ad essere sempre allegro. Ricordo ancora qualche giorno prima del suo incidente, quando dopo le prime lezioni all'università gli raccontavo cosa avevo appreso, era cosi fiero di me...
Lui voleva vedermi laureata, voleva vedere il mio desiderio realizzarsi, fin da bambina, affascinata dal mondo della legge, dei giudici, magistrati e avvocati, ecco perchè non ho abbandonato gli studi, per renderlo fiero di me, sempre e comunque, ecco perchè faccio due lavori, cameriera, in uno squallido localino di periferia e cubista quando capita in un locale di un cugino alla lontana. Mia madre non si è mai ripresa, spesso piange ancora oggi, ha lasciato fallire la sua sartoria, occasionalmente sistema qualcosa, ma passa gran parte del suo tempo di fronte a quelle ridicole telenovela spagnole che tanto la fanno ridere, proprio perchè sciocche e scontate. Ogni giorno spera in un principe azzurro per me, un principe ricco che mi faccia smettere di lavorare...
-Un idiota-rispondo ripensando a quello sfacciato di Edoardo Castelli, figlio di buona famiglia, fratello di un popolarissimo giocatore di basket, che problemi ha uno cosi? Inoltre mamma e papà sono docenti universitari alla facoltà di lettere.
-Aveva una bella voce-mi sorride mia madre.
-Mi faccio una doccia-le dico lasciandola davanti al televisore.
Entro in bagno e ripenso ancora a Castelli, non ha solo una bella voce e anche un bellissimo ragazzo, ma io non faccio per lui e poi non sono interessata ai ragazzi, rubano tempo alla studio e io già lavorando ne ho davvero poco.
E poi io e Castelli siamo due mondi che non cozzano e non perchè siamo il classico clichè lui ricco e io povera, ma perchè oltre che bello e ricco, è pure stronzo, lo ricordo il nostro primo incontro due anni fa in segreteria.
''Con le cuffie nelle orecchie, seduta su un muretto, con i moduli del piano di studi in grembo vedo entrare un gruppetto di ragazzi, tutti con golfini di lana, sicuramente figli di papà, nella mischia ne riconosco due, sono miei colleghi, uno è Edoardo Castelli, l'altro Marco Rossini. Rossini mi nota e mi guarda con il suo sorrisino beffardo, da quando mi ha visto mezza svestita al locale di mio cugino, mi guarda spesso...Chissà con che intenzioni. Castelli attira la sua attenzione, lui è quello che mi sta meno antipatico, si è sempre fatto i fattacci suoi e se la sente molto meno rispetto a quelli del suo gruppo. Rossini mi fa un cenno di saluto con il capo, Castelli allora mi nota, prende ad osservarmi anche lui. Poco dopo si allontanano insieme.
Mezz'ora dopo qualcuno mi tocca la spalla. Mi volto e mi ritrovo davanti Edoardo Castelli.
-Dimmi-lo esorto a parlare.
Lui mi regala un sorrisino forzato, si siede accanto a me sul muretto.
-Nostra collega giusto?-mi domanda.
-A quanto pare-rispondo.
-Conosci Marco?-mi chiede ancora.
-Conoscere è un parolone, ci siamo visti qualche volta in giro e poi siamo colleghi-rispondo con ovvietà.
-Bhe lascialo perdere-mi dice.
-Come scusa?-mica sono io a lanciare sguardi languidi al suo amico.
-Io ho capito che tipo sei-afferma serio.
-Sentiamo-mi alzo e mi piazzo davanti a lui, cosi posso guardare la sua faccia da idiota, mentre dirà delle sciocchezze.
-Fai la cubista giusto? Magari ti sei iscritta a giurisprudenza per passare il tempo, magari i tuoi ti permettono di sperperare il loro denaro in questo modo, vedi io e Marco, siamo nati per fare gli avvocati e non possiamo di certo, rovinarci per stare con quelle come te, magari una notte si, ma vedi Marco ha l'innamoramento facile e non vorrei...-lo interrompo.
-Sei stato chiarissimo Castelli-gli regalo uno sguardo truce e mi allontano, totalmente schifata. Da oggi in poi lui sarebbe stato il più antipatico.''
Entro nella doccia con lo stesso nervosismo di due anni fa, Castelli poi al bar ha osato anche dire che non è superficiale...E quello che mi ha giudicato una poco di buono, una che sperpera il denaro a caso chi era?
-Stupido Castelli-borbotto mentre mi insapono i capelli.
Il mattino seguente mentre sono nel cortiletto a fumare una sigaretta, prima del inizio della lezione, Castelli si avvicina a me.
-Ciao Irene-mi sorride.
Io continuo a fumare senza considerarlo.
-Ti ho salutato-insiste il cretino.
-E io non voglio salutarti-gli faccio l'occhiolino.
-E per quale motivo?-domanda.
-Dimmi perchè dovrei farlo-rispondo.
-Siamo colleghi-risponde come se fosse ovvio.
Io sorrido nervosamente, ricordando le sue taglienti parole di due anni fa.
-Castelli lascia perdere-gli do uno scherzoso buffetto sul viso, proprio come fa lui spesso con i suoi amici.
-Sei tu quella superficiale se non mi permetti di parlarti-afferma serissimo.
-Io superficiale?-scoppio a ridere.
-Non mi sembra di aver fatto una battuta, non penso di riuscire a scatenare tanta ilarità-esclama quasi infastidito l'idiota.
-Due anni fa non eri cosi contento d'aver me come collega, anzi...-gli dico.
-Io per la prima volta ti ho visto ieri-è interdetto.
-Mi hai voluto notare ieri, ma due anni fa mi hai dato della poco di buono e della spendacciona, sai Castelli mio padre è morto e da quel giorno io mi faccio il culo, per studiare e per portare un piatto di pasta in tavola e aver chiacchierato questi venti secondi con te mi ha fatto peggiorare questa giornata già pietosa di suo-butto il mozzone e mi allontano.
Poi però mi riavvicino.
-In realtà io ti sto preservando, tu sei nato per fare l'avvocato e parlare con una che fa la cubista per realizzare il suo sogno, potrebbe rovinarti, sei viscido e superficiale Castelli-gli dico, fulminandolo con lo sguardo.
-Mi dis...-lo interrompo, ha lo sguardo impietosito come tutti quelli che vengono a sapere della dipartita di mio padre.
-Non voglio la tua pietà-lo lascio lì.

POV. GIADA
Io e Kevin ci frequentiamo esattamente da una settimana, si ok, non è chissà cosa, ma da una che è una vita che lo aspetta ed è sempre uscita con idioti, è un traguardo, Kevin è cosi dolce e io non credevo che quel sexy giocatore di basket potesse essere cosi.
E' una settimana che vivo nel mondo di pan di zucchero, sono cosi felice.
-Maestra è cosi bella mentre sorride-mi dice una bambina che seguo al asilo da due anni.
-Grazie piccola-le scompiglio i capelli ed esco dalla scuola.
-Maestra mi sa che il suo fidanzato le ha fatto una sorpresa-afferma la stessa bimba.
Io mi volto e di fronte mi ritrovo Kevin Santi con un mazzo di rose rosse in mano e un gran sorriso.
-Kevin-esclamo felice.
-Sorpresa-mi sorride dolcemente.
-Sono felice di vederti-mi avvicino a lui e gli lascio un casto bacio sulle labbra.
-Spero ti piacciano-mi consegna le rose.
-Sono fantastiche-gli faccio l'occhiolino.
-Che fai gli occhiolini stile Castelli?-scoppia a ridere.-Ho un'altra sorpresa-mi prende per mano.
-Mi piacciono le sorprese-affermo entusiasta.
-E io?-chiede mentre mi trascina verso la sua auto.
-Tu da sempre-sorrido.
Lui mi sorride e poi cattura le mie labbra, il bacio è molto dolce ma allo stesso tempo passionale. Dopo venti minuti di macchina arriviamo al parco.
-E' una bellissima giornata, ho pensato che potremmo fare un picnic-sorride allegro.
-E' tutto cosi bello-esclamo ancora incredula di tutta questa felicità.
-Ti ho detto che ho un'altra sorpresa?-mi dà un bufetto sul naso.
-Come mi vizia Santi-affermo ridendo.
-Ho perso davvero troppo tempo Giada-afferma.
-Lo recupereremo tutto-catturo le sue labbra.
Ci sediamo sul prato e gustiamo gli sfiziosi panini preparati da Kevin, fin quando lui non mi consegna uno scatolo.
-E' l'ultima sorpresa?-domando, lui annuisce.
Io apro lo scatolo e di fronte mi trovo un semplicissimo abitino rosso a maniche corte, molto simile a quello che io indossai per il 16° compleanno di Marco. (http://image.nanopress.it/donna/fotogallery/845X0/155303/vestiti-inverno-2013-abitino-rosso-svasato.jpg )
-E' molto carino-sorrido a Kevin.
-Ti ricorda qualcosa?-mi domanda.
-Il compleanno di Marco-rispondo.
Kevin mi sorride e mi carezza la guancia.
-Il giorno in cui ho perso la testa per la timidissima sorella maggiore del mio migliore amico, ho perso tanto tempo Giada, ma te lo prometto non accadrà più-stringe le mie mani, il suo sguardo è cosi tenero.
-E questo vestito quando lo indosserò? Al prossimo compleanno di Marco?-chiedo.
-No domani sera a cena-il mio bel giocatore mi fa l'occhiolino.
-Signor Santi mi porta a cena e non mi dice niente?-chiedo ridendo.
-Lo sai che eri bellissima mentre parlavi con quella bambina?-mi chiede sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Io catturo le sue labbra, è tutto cosi bello ed irreale, fino ad un mese fa, io piangevo di fronte all'ennesimo articolo di lui con una modella e adesso posso baciarlo, lui mi fa regali e vuole recuperare tutto il tempo perso con me.
-E tu saresti bellissimo con un bambino tra le braccia-affermo e spero che quest'affermazione non lo spaventi.
-E' troppo presto?-chiede.
-Abbiamo 31 anni-rispondo.
-Tu faresti un figlio con me?-ride.
-Tu vuoi avere un figlio? Vuoi smettere d'avere quella vita sregolata?-chiedo, d'altronde lui una settimana fa era stato avvistato con una biondina.
-Mi piacerebbe fare il papà-sorride.
Io mi accoccolo contro il suo corpo.
-Tuo fratello vuole fare una sorpresa a Margherita oggi-afferma.
-Davvero?-chiedo alzando notevolmente la voce, anche mio fratello sta mettendo la testa apposto?
-Io e tuo padre dobbiamo dargli una mano-mi dice.
-Passerai tempo con mio padre?-chiedo.
-E' già capitato ma non l'ho mai considerato come un suocero-afferma.
-E tu lo consideri tuo suocero adesso?-domando.
-Giada io e te non ci stiamo solo frequentando, non siamo più ragazzini, noi vogliamo fare andare bene questa cosa vero?-domanda.
-Voglio conoscere la tua famiglia-affermo.
-Mia madre ti adorerà-mi fa l'occhiolino.
-La mia famiglia già ti adora-sorrido.
-Diciamo che i tuoi fratelli e tuo padre da una settimana a questa parte non mi amano più cosi tanto-entrambi scoppiamo a ridere.

POV. MARCO
-Questa camicia blu mi sta bene?-la mostro a mio padre che è comodamente seduto sul mio letto.
-Ma pensi davvero che a Margherita importi il colore della tua camicia?-mi domanda lui ridendo di gusto.
Sento il campanello.
-Deve essere Kevin-affermo.
Apro la porta di casa e mi ritrovo di fronte il mio migliore amico.
-Sei in ritardo-lo ammonisco.
-Ero con Giada-si giustifica.
-A fare?-domanda mio padre che ci ha appena raggiunti.
-Non sesso, se vi fa sentire tranquilli-risponde Kevin.
-Certo-esclamiamo in coro io e mio padre.
-Accadrà prima o poi eh-puntualizza Santi.
-Non me lo ricordare-sbuffa mio padre.
-Potrei tagliarti le palle lo sai Santi?-do un pugnetto sulla spalla al mio migliore amico.
-A te potrebbe tagliarle il papà della tua Margherita-mi fa l'occhiolino il biondo.
-Non è mia, ci stiamo lavorando, Kevin non mettermi ansia-sbuffo.
-Che cucini alla tua donzella?-mi domanda spaparanzandosi sul divano accanto a mio padre.
-Sto facendo preparare a Kora delle delizie-affermo soddisfatto.
-Hai davvero fatto cucinare alla tua colf?-chiede Kevin.
-Io non so cucinare-rispondo con ovvietà.
-Oggi le chiederai di mettervi insieme?-mi chiede mio padre sorridendo.
-In realtà no-rispondo alzando un sopracciglio.
-E questa sorpresa a cosa serve?-chiede Kevin interdetto.
-Alle donne piacciono queste cose, voglio che sia contenta-spiego.
-Marco ma che intenzioni hai con questa ragazza?-chiede mio padre.
-Camminiamo insieme nella stessa strada-affermo sorridendo.
-Parla anche per metafore ora-sbuffa Kevin.
-Tu e Giada state insieme?-chiedo indispettito.
-La porterò presto dai miei-sorride il biondo.
-Bravo Kevin-mio padre gli fa l'occhiolino.
-E io sarei cattivo?-chiedo fin troppo acido.
-Non te la fare scappare Marco, non fare l'idiota-afferma mio padre.
Io non so dove mi porterà questo percorrere la stessa strada con Margherita, lei mi piace io le piaccio, il resto come dice, cito la famosa frase di una canzone; ''lo scopriremo solo vivendo.''

POV. MARGHERITA
La prima cosa che vedo quando apro gli occhi, è mio padre decisamente arrabbiato seduto ai piedi del letto.
-Cosa c'è?-domando.
-Non mi piace Marco per te-mi passa con un gesto brusco una rivista.
Ci siamo in copertina io e Marco che ci baciamo nella sua Porche...
Il titolo recita: ''Castelli e le sorprese romantiche, il giocatore finalmente innamorato.''
-Papà...-lui mi interrompe subito.
-Non mi piace, ti farà soffrire, non è l'uomo per te-afferma serio.
-Allora se conosci l'uomo perfetto per me, perchè non me lo presenti?-chiedo acida, non posso accettare che la mia famiglia si intrometta nella mia vita sentimentale, questa è già disastrosa di suo, senza il loro intervento.
-Ma non ambisci anche tu a qualcosa di meglio di uno che è stato con tantissime donne?-mio padre alza la voce.
-Nella vita si può cambiare-rispondo.
-Ci credi solo tu in queste favole Margherita-mio padre è molto nervoso e sta facendo innervosire molto anche me, scendo dal letto sbuffando.
-Grazie per avermi rovinato il risveglio-gli regalo uno sguardo truce.
-Pensa Castelli potrebbe rovinarti la vita-risponde lui.
-Ma non era come un figlio per te?-domando, questo cambio di posizione davvero non lo capisco.
-Da oggi in poi no-risponde serio.
-Io e Castelli non stiamo insieme, però a me piace-gli comunico.
-Non state insieme? E ti va bene?-mio padre adesso sta urlando.
Io non rispondo, apro l'armadio per cercare cosa indossare.
-Menomale che a te piace conservare queste riviste, lo vedi dov'era il tuo Castelli fino a qualche giorno fa?-mi passa il giornale di qualche tempo fa in cui Marco era ritratto con una biondina in un locale.
-L'ha fatto solo per farmi ingelo...-mi interrompe.
-E tu ci credi?-chiede ridendo nervosamente lui.
-Papà la vita è la mia e me la gestisco io-alzo anche io la voce.
-Non venire a piangere da me Margherita-sbatte un pugno sulla mia scrivania e va via.
Io scoppio in un pianto nervoso, non capisco cosa ci sia di male nella conoscenza con Castelli? Si ok, non è il perfetto bravo ragazzo, ma si da il caso che quei bravi ragazzi mi hanno sempre trattato a pezze in faccia, ieri Marco con me è stato carinissimo e mi ha detto che sono diversa dalle altre, perchè non posso crederci? Perchè non posso illudermi che una volta nella vita davvero il più bello della storia si innamora della sfigatella?
Poco dopo mi raggiunge mia madre.
-Tesoro come stai?-mi chiede.
-Non è giusto che lui si intrometta-le dico.
-Vuole solo il tuo bene-cerca di giustificarlo.
Passo quella giornata nervosissima sul posto di lavoro, non faccio altro che alzare la voce senza motivo e sbattere qualunque cosa mi sia data in mano, ripenso continuamente alle parole di mio padre.
All'uscita dell'ufficio quella sera, mi ritrovo davanti Marco.
-Ciao Marco-affermo.
-Sei arrabbiata con me?-mi domanda a causa del mio volto sicuramente.
-Stanca e arrabbiata con mio padre, ma sono felice di vederti-affermo.
-Non si direbbe, nemmeno ti sei avvicinata-sorride lui e il mio cuore perde un battito, quest'uomo è bellissimo, quella camicia blu gli sta da Dio.
-Potresti avvicinarti tu-gli faccio un sorrisino per la prima volta in quella serata.
-Hai ragione-lui afferra la cintura dei miei jeans e mi avvicina al suo corpo.-Ti avvicino-mi fa l'occhiolino.
-Hai un buon profumo Castelli-affermo godendomi la sua fragranza.
-Ceni da me?-mi chiede sorridendo.
-E' un invito?-domando.
-Vorrei ordinartelo, ma non credo sia opportuno-continua a sorridere.
-Ho una fame da lupi-sorrido anche io.
Venti minuti dopo siamo a casa sua.
Marco ha sistemato tutto, luci soffuse, candele profumate e tavola apparecchiata con un elegante tovaglia di seta bianca.
-Che eleganza, tutto per me?-chiedo carezzando un bicchiere di cristallo probabilmente.
-Mi sto impegnando no?-chiede sorridendo.
-Sei stato bravo, mi fai accomodare?-indico con lo sguardo la sedia, che lui prontamente scosta, ho di fronte a me la versione di Castelli gentiluomo, un altro rispetto a quello che ho conosciuto qualche settimana fa, uno sfacciato, egocentrico.
-Giornata lavorativa stressante?-mi domanda quando si accomoda di fronte a me.
-La mia vita è stressante-sbuffo ripensando a mio padre ancora una volta.
-E io cosa potrei fare per allentare questo stress un massaggio? Prenotare un fine settimana in una Spa?-domanda.
-E perchè vuoi che il mio stress si allenti?-chiedo, non sono mica abituata a questo Castelli premuroso.
-Sei più bella quando sorridi-mi regala un sorriso tenerissimo.
-Mi è piaciuta la tua sorpresa di oggi-carezzo la sua mano sul tavolo.
Lui osserva le nostre mani, sorride e le intreccia.
-Ero molto agitato prima d'incontrarti-ammette e penso gli costi parecchio, io non sono abituata al Castelli premuroso e lui non è abituato ad esserlo.
-Ti agito cosi tanto?-rido, ma per nervosismo, ho paura che questa cosa possa fregarmi cervello e cuore.
-Ti penso spesso-Marco sorride.
-Anche io-stringo ancor di più la sua mano.
-Volevo giocare a calcio, si fin da piccolissimo, mi divertivano tanto quei giocatori che rincorrevano la palla, mio padre era entusiasta di questo mio interesse, lui tifosissimo, mi hanno iscritto a scuola calcio a tre anni, me la cavavo, bambino vivace, si-sorride e io non comprendo molto il senso di questo suo discorso.-Era la prima partita dei pulcini, quella mattina sono stato investito, è stato un incidente gravissimo, per un bambinetto cosi piccolo, ho rischiato grosso, la mia caviglia ne ha risentito parecchio e il dottore mi aveva dato un divieto tassativo, non potevo mai più giocare a calcio, ero il bambino più triste di questa terra, poi un giorno il dottore disse a mio padre di farmi provare con il basket, le probabilità di un grave infortunio sono minori, cosi a 6 anni per la prima volta ho toccato un pallone da basket, è stato amore a prima vista-sorride anche se ha gli occhi lucidi, io stringo ancor di più la sua mano.-Il basket è la mia vita, il basket è stato il mio riscatto nei confronti di quel incidente che mi voleva fermo...Mi piace l'arancio, è un bel colore, mette allegria, preferisco il salato, in particolare il fritto, ho un tatuaggio nel inguine sbiadito è un infinito, lo abbiamo fatto quando Edoardo aveva 16 anni anche con Giada, è segno che il nostro legame sarà infinito, mi piacciono molto i cani, ne ho uno, lo conosci bene-trattiene la risa, probabilmente ricordando il nostro primo incontro.-Ho avuto una fidanzatina per due mesi all'età di 14 anni, ma non ricordo il suo nome, ho una strana passione per Celentano colpa della madre di mio padre, mi piace anche Mina per lo stesso motivo, al momento non mi viene altro, però ti ho dato varie informazioni, ho letto su internet che bisogna fare cosi quando si conosce qualcuno, tu cosa vuoi raccontarmi?-chiede sorridendo.
Io mi alzo, scosto la sua sedia e mi accomodo sulle sue gambe.
-Mi sarebbe tanto piaciuto coccolare quel bimbetto di 3 anni che non poteva più giocare a calcio-gli carezzo il viso.
Marco è stato cosi carino, nel dirmi tutte queste cose.
-Sei tra le pochissime persone che conoscono questa storia-mi dice.
-In effetti non è nota?-domando.
-E voglio che cosi rimanga, non voglio che questo lo sappia il resto del mondo-mi dice.
-Capisco-rispondo continuando a carezzargli il viso.
-Mi racconti qualcosa?-mi ruba un bacio a stampo.
-Sono molto goffa, cado spesso, riesco a strappare vestiti in continuazione, anche la tonaca per la comunione, la mia prima parola non è stata né mamma né papà ma cacca-rido e lui con me.-Mi piacciono molto il rosso e il viola, vado pazza per la pizza tonno e cipolla, mi piace lo sport ma sono troppo pigra per praticarlo, spesso guardo i cartoni animati, piango ogni volta che rivedo la Bella e la Bestia, la prima volta che ho baciato un ragazzo mi sono ritrovata la sua gomma in bocca-affermo disgustata al ricordo, lui continua a ridere.-Mi piace moltissimo il mare, mi rilassa, canto sotto la doccia e sono stonata, nel periodo di Natale per andare a nanna indosso delle buffe calze che raffigurano Babbo Natale-ridiamo ancora come due scemi.
Marco improvvisamente cattura le mie labbra.
-Voglio vederti solo con quelle calze addosso per il nostro Natale-sussurra tra un bacio e un altro.
-Mancano ancora due mesi, non sono troppi per noi?-chiedo, d'altronde Castelli non è mai stato fan delle relazioni durature.
-Posso anche morire dopo, ma prima devo vederti quelle calze-ride.
-E' una promessa?-chiedo.
Lui annuisce e cattura di nuovo le mie labbra.
-Io non ho molta fame-afferma mentre inizia ad aprire la mia camicetta.
-Io ho fame di te-affermo.
-Mmmm mi piace- mi toglie velocemente la camicetta.

POV. MARCO
Margherita giace addormentata accanto a me dopo aver rifatto l'amore, questa volta è stato tutto cosi passionale e molto più intenso rispetto alla prima volta.
La osservo e le carezzo il delicato viso, sto bene con lei, mi incuriosisce, mi fa ridere.
-Non hai sonno?-borbotta.
-Mi piace guardarti-affermo.
Apre gli occhi.
-Sono un bello spettacolo?-domanda.
-Molto bello-sorrido.
-Sai che per adesso mi sorridi spesso?-mi chiede.
-Ti ho sempre sorriso, mi sei sempre piaciuta-affermo e non mento, lei mi ha colpito sin da subito.
-E hai sempre detto che non ero il tuo tipo, falso-mi morde una spalla, senza farmi male però.
-La tua lingua lunga mi indispettiva-le do un pizzicotto sul sedere.
-Mio padre oggi ha fatto una scenata, è contro la nostra frequentazione-sospira.
-Potrei parlarci io, magari...-mi interrompe.
-Non avrebbe senso, non siamo una coppia-mi sembra quasi amareggiata nel pronunciare ciò.-Ti rubo una maglia, vado un attimo al bagno-afferma, vestendosi e allontanandosi in fretta.
-Non siamo una coppia-affermo ad alta voce tra me e me, mentre accarezzo il lato del suo letto che si sta raffreddando.
Angolo autrice
Salve mie care <3 E' tantissimo che manco, ma ho avuto vari imprevisti, che mi hanno allontanato dalla scrittura, ho ricevuto molti vostri messaggi e vi ringrazio.
E' stato difficile riprendere a scrivere.
Questo capitolo, è un capitolo di passaggio in questa storia il prossimo che spero di farvi avere giorno 27, sarà un vero e proprio passo in avanti :D
Vi piace Irene? Vi incuriosisce la sua storia? Perchè io vorrei approfondirla, fatemi sapere.
Vi faccio tantissimi auguri di Buon Natale, mie pazienti lettrici <3
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 11
*** Non siamo una coppia ***


                            
Non siamo una coppia 

POV. MARCO
-Che ha il mio bambino?-domanda mia madre versandomi il latte nella tazza, quella mattina dopo aver accompagnato Margherita in ufficio, ho deciso di passare a fare colazione dai miei.
-Non lo so-sbuffo, nemmeno io riesco a spiegare questo nervosismo.
-Hai litigato con qualcuno?-indaga mia madre.
-Silvio vuole uccidermi, ma va bhe-continuo a sbuffare.
-E' andata male la cena con Margherita?-chiede mio padre.
-Che cena?-domanda mia madre alzando notevolmente la voce.
-Una sorpresa che ho preparato per Margherita-le dico.
-E tu ne eri a conoscenza Alessandro Castelli?-chiede mia madre regalandogli uno sguardo truce.
-Cara io...-mio padre tenta di giustificarsi, ma mia madre lo interrompe...
-Potrei lasciarti in bianco per questo lo sai vero?-domanda lei soddisfatta nel vedere sbiancare mio padre.
-Voi fate ancora sesso?-domando disgustato, immaginando la scena sono pur sempre i miei genitori.
-Fanno più sesso di me-ci raggiunge Edoardo.
-Tu li senti?-domando ormai senza parole.
-Vostra madre non è mai stata molto silenziosa-esclama mio padre.
Io sputo il latte che stavo sorseggiando.
-Fanno sempre cosi, tu sei stato fortunato ad andare via di casa presto-sbuffa il mio fratellino.
-Buongiorno famiglia di che si parla?-ci raggiunge una gioiosa Giada.
-Del fatto che mamma e papà ci danno dentro alla grande-spiega Edoardo.
-Edoardo Castelli sei scurrile-mia madre gli regala uno sguardo truce.
-Tu non hai ancora fatto sesso con Kevin vero?-chiedo a Giada, è fin troppo allegra di prima mattina.
-Marco!-la mia sorellina si strozza con il suo thè.
-I Castelli e i loro discorsi sensati di prima mattina-esclama mio padre.
Tutti scoppiamo a ridere.
-Comunque non so sono infastidito con Margherita-sbotto all'improvviso.
-Ecco un altro che fa sesso più di me-esclama scocciato Edaordo.
-Edoardo siamo andati avanti rispetto al discorso sesso-lo rimprovera mia madre.-Tesoro cosa è successo?-mi carezza il viso.
-Hai fatto arrabbiare Margherita?-domanda Giada con tono accusatorio.
-Magari potrebbe avermi fatto arrabbiare lei non credi?-chiedo acido.
-Ne dubito-risponde la mia sorellina.
-Che poi a me Margherita piaceva-esprime con fin troppa enfasi mio fratello mentre gira il suo caffè.
-Edoardo i tuoi interventi sono davvero inutili e poi solo il pensiero che a te possa interessarti Margherita, mi fa venire una voglia immensa di spaccarti la faccia-affermo antipatico.
-Alessandro lo senti?-mia madre ha gli occhi a cuoricino.
-Si cara mamma, il tuo figlio preferito si è preso una bella cotta-afferma Edoardo.
-Noi non siamo una coppia-sbuffo.
-Hai pensato di chiedere a Margherita di fare coppia?-chiede Giada come se fosse ovvio.
-Forse non vuole, secondo il padre non sono l'uomo adatto a lei-dico e proprio non capisco perchè ciò mi infastidisca notevolmente.
-Parlerò io con Silvio-interviene mia madre.
-Ma tu vuoi stare con lei?-mi chiede mio padre.
-Non lo so-riprendo a bere il mio latte.
-Andiamo bene-adesso è mia madre quella che sbuffa.
-Va' da lei, guardala negli occhi e penso capirai tutto-afferma mio fratello dandomi una pacca sulla spalla.
-E tu come lo sai?-chiedo.
-Sei diverso Marco, nessuna è arrivata a tanto...Ti fa stare bene e si vede! E poi cazzo avresti spaccato la faccia al tuo adorato fratellino, voglio dire-sorride.
-E' vero-urla mia madre.
-Devo andare da lei?-chiedo.
-Assolutamente si-risponde Giada.
-Va' da lei fratello-Edoardo mi fa l'occhiolino.
-Quella ragazza mi piace da matti, è quella adatta a te-mio padre mi sorride.
-Vado?-chiedo guardando mia madre.
-Vai tesoro-mi bacia la fronte.-E' arrivato il momento di mettere la testa apposto-afferma.
-Va bene famiglia vado e tu non fare sesso con Kevin-saluto la mia famiglia e avverto mia sorella.
-Ho 31 anni-sbotta lei.
Arrivo di fronte all'ufficio di Margherita e non nego d'essere agitato, entro nell'edificio e come sempre mi viene incontro la sua segretaria dai rossi capelli.
-Salve signor Castelli-mi sorride.
-Buongiorno, Margherita?-domando.
-Aveva un appuntamento con un calciatore e al momento è con lui, non può riceverla, dovrà attendere-mi informa la rossa.
-Che calciatore?-chiedo...Certo che un giorno potrei non tollerare più il lavoro di Margherita, questo stare continuamente in contatto con uomini.
-Non ricordo il nome al momento, mi spiace-mi risponde la segretaria.
-Mi accomodo qui-mi siedo su una seggiola e prendo a giocherellare con le dita.
Dopo venti minuti finalmente Margherita apre la porta del suo ufficio ed esce seguita da un calciatore, un biondo insipido.
-E' stato un piacere Marghe-afferma il tizio baciandole poi la guancia, indugiando per troppi secondi sulla sua pelle.
-Vieni quando vuoi, mi fa sempre piacere vederti-Margherita gli carezza la spalla.
-Ma una cena quando me la concedi?-chiede il tizio con sguardo fin troppo malizioso per i miei gusti.
Margherita sicuramente risponderà che non andrà mai a cena con lui, poiché esce con me.
-Vediamo una di queste sere-Margherita gli fa l'occhiolino.
Il tizio finalmente si allontana e la signorina Turchi mi nota.
-Marco che fai qui?-domanda senza nemmeno salutare. Questa Margherita non sembra nemmeno la stessa di quella che questa mattina si è svegliata accoccolata contro il mio petto.
-Entriamo nel tuo ufficio?-chiedo.
-Ho poco tempo, ho la mattinata piena e poi tu oggi hai un importantissima partita di campionato-mi dice.
-Perderemo poco tempo-la rassicuro, ma mi sento stranamente furioso, se penso a quel biondo che osa baciare la sua guancia per più di mezzo secondo.
Entriamo finalmente nel suo ufficio...
-Che vuoi?-chiede.
-Vai a cena con quel tizio?-domando.
-Lo seguo da moltissimo tempo, siamo amici-mi dice.
-Ci vengo pure io, cosi me lo presenti, voglio conoscere i tuoi amici-le dico.
-E come dovrei presentarti?-chiede alzando un sopracciglio.
-Non ho bisogno di presentazioni, tutti mi conoscono, sono Marco Castelli-rispondo.
-Bene-inizia a fissare il monitor del suo pc, odio quando lo fa.-Ho tante cose da fare, ci vediamo oggi pomeriggio alla partita-mi dice.
-Mi stai cacciando? No ti ricordo che stamattina ti sei svegliata nuda nel mio letto e ti sei fatta la doccia nel mio bagno con il mio bagnoschiuma-riconosco di suonare un tantino acido e nemmeno io comprendo il perchè, ma quel biondo e quel letto freddo stamattina mi hanno fatto innervosire parecchio.
-E quindi?-chiede lei.
-Ma come e quindi?-alzo la voce.
-Marco hai il ciclo?-domanda ridendo.
-Ma ti sembra questo il modo di trattarmi?-devo sembrare una donna isterica.
-Marco ci vediamo oggi pomeriggio, ho davvero da fare-ripete lei calmissima.
-Vaffanculo-esco dal suo ufficio sbattendo la porta.
Arrivato in macchina, do due pugni al volante.
-Margherita mi fai perdere la pazienza-borbotto tra me e me.
Più tardi negli spogliatoi, Kevin deve notare la mia distrazione.
-Amico che ti succede?-mi chiede.
-Margherita-sbuffo.
-Cosa è capitato?-chiedo ancora.
-Esce con un tizio e mi ha trattato con freddezza dopo che abbiamo fatto l'amore, tutta la notte-sbotto e alzo la voce. Margherita mi fa proprio perdere il senno.
Kevin inizia a ridere di gusto.
-Castelli non credevo che anche quelli come te potessero finire sotto per una ragazza-il Mister se la ride.
-Cose strane no Mister?-chiede ridendo ancora quell'idiota del mio migliore amico.
-Stamattina si è svegliata e ha iniziato a dire che non siamo una coppia-sbuffo pesantemente.
-E tu dille che vuoi che voi siate una coppia-afferma Kevin.
-Lo vuoi no?-domanda il Mister.
Io sorrido.

POV. MARGHERITA
Finalmente vedo i ragazzi uscire dagli spogliatoi per riscaldarsi, mi avvicino e chiamo Marco, stamattina no so per quale motivo abbiamo litigato, lui è andato via abbastanza nervoso, ho provato a chiamarlo per tutta la mattinata ma lui ha sempre rifiutato o evitato la mia chiamata.
-Devo riscaldarmi-mi dice serio, appena mi è davanti.
-Che è successo stamattina?-afferro la sua mano e la stringo.
-Pensi ancora di andare a cena con quel tizio?-chiede.
-Sei geloso?-domando sorridendo, questa sua gelosia mi gratifica e non poco.
-Mi devo riscaldare-bruscamente si stacca da me e riprende a correre.
Io mi volto e negli spalti trovo mio padre.
-Che ci fai qui?-chiedo freddissima, il suo atteggiamento mi ha davvero ferito.
-Giocano dei miei seguiti-risponde.
-Bene-sono pronta ad allontanarmi, ma lui afferra il mio polso.
-Ti ha trattato male-afferma indicando con lo sguardo Marco.
-Abbiamo avuto un battibecco, ma non voglio darti spiegazioni-dico.
-Io voglio proteggerti-afferma, io lo osservo ha gli occhi lucidi.
Mi siedo accanto a lui.
-Io ti voglio bene papà, ma sono grande, so quello che faccio-gli dico.
-Non potrei mai accettare, la sofferenza dipinta sul tuo volto-mi carezza il viso.
-Papà starò attenta, ti prego non litighiamo più- lo abbraccio.
-Io e Castelli dobbiamo parlare-mi dice.
-Va bene-affermo, ma non sono pienamente convinta, d'altronde io e Marco, purtroppo non siamo una coppia.
-Guardiamo la partita adesso-mio padre mi carezza nuovamente il viso.
Come sempre il Roma Basket non delude, Kevin segna vari punti, Marco sembra assente però, il Mister lo rimprovera spesso.
-Non è da Marco-esclama mio padre.
-Forse l'ho fatto innervosire io-affermo.
Marco finalmente riesce a fare un canestro da tre punti, il Mister gli fa l'occhiolino.
-Bravo Marco-faccio un urletto e un saltello.
-Tesoro contieniti-mio padre se la ride di gusto, in effetti devo essere parecchio ridicola.
Marco si volta verso di me, io gli sorrido...Lui ricambia e io perdo mille battiti, quanto può essere bello mentre sorride?
Pochi minuti dopo Marco segna nuovamente e lo vedo togliersi la maglia e accanto a lui Kevin e un terzo loro compagno di squadra, di cui non ricordo il nome.
-Margherita-mi chiama urlando da centro campo.
Io li osservo, sulle loro sottomaglie ci sono della parole....
-Bravo Castelli-mio padre sorride.
Le maglie recitano ''Marghe mi fai impazzire''
I tre si mettono di schiena e ci sono altre parole...
''Vuoi essere la mia ragazza?''
Lui si avvicina al bordo campo e mi fa segno d'avvicinarmi.
-E' pazzo-sussurro scioccata.
Io lo raggiungo.
-Ma sei pazzo?-chiedo.
-Di te, te l'ho detto-mi fa l'occhiolino.
-Sei assurdo-scoppio a ridere.
-Vuoi essere la mia ragazza?-chiede.
-Vuoi davvero fidanzarti con una sfigata come me?-domando io.
Lui annuisce.
-E va bhe allora io sarò la ragazza di Castelli che salta di fior in fiore-affermo mentre mi stringo al suo possente corpo sudato.
Lui mi cattura immediatamente le labbra.
-Castelli io e te dobbiamo parlare-urla mio padre dagli spalti.
-Vuole uccidermi?-domanda Marco.
-Eri geloso stamattina?-chiedo, io voglio sapere.
-Tuo padre vuole uccidermi?-insiste.
-Eri geloso?-insisto io.
-Marcio-sorride con le sue labbra carnose vicinissime alle mie.
-Ti salverò io da mio papà-adesso sono io a catturare quelle meravigliose labbra.

POV. KEVIN
La partita di campionato era andata alla grande, avevamo vinto e Marco si era finalmente dichiarato a Margherita.
-Mio fratello è stato dolcissimo-esclama Giada accoccolata accanto a me sul mio divano, eravamo venuti da me a festeggiare la vittoria, lei aveva indossato l'abito rosso che io le avevo regalato. E' cosi bella la mia Giada.
-Finalmente direi, Margherita gli fa bene-sorrido, sono fiero del mio migliore amico.
-E io faccio bene a te?-domanda sorridendo.
-Infinitamente-le bacio la fronte.
-Ma non ti annoi solo in una casa cosi grande?-domanda Giada osservando il mio grande salotto dall'arredamento minimalista.
-Spero di riempirla presto di bambini-sorrido e non mento, ora come non mai ho voglia di costruirmi una famiglia.
Giada mi bacia la guancia.
-Desidero cosi tanto fare l'amore con te-sussurro improvvisamente.
-Mio fratello e mio padre non sono d'accordo-scoppia a ridere, ha una risata cosi melodiosa, è infinitamente dolce, proprio come lei.
-Lo so mi hanno avvertito-roteo gli occhi.
-Però anche io voglio fare l'amore con te-mi sorride.
-Siamo impavidi no?-le domando catturandole le labbra.
Qualche minuto dopo siamo in camera mia intenti a liberarci dei nostri abiti che sono d'impaccio alla nostra passione.
-Avrei voluto fare l'amore con te, tantissimo tempo fa-sussurro mentre le bacio il collo delicato.
-Adesso sono qui e potremo farlo quante volte vorremo-mi sorride.
-Interessante-le regalo un sorrisino malizioso.
-Kevin Santi io ti desidero da sempre-afferma, i suoi occhi hanno una luce diversa, è eccitazione ciò che leggo.
-Sono qui, puoi farmi ciò che vuoi-le faccio l'occhiolino, mentre sgancio il suo reggiseno, Giada ha un bellissimo corpo, con le forme al punto giusto.
-Non sono come le mod...-la interrompo, io al momento la trovo ancor più bella con quelle guanciotte rosse.
-Sei molto meglio Giada, molto meglio-catturo le sue labbra.
Poco dopo mi perdo nel suo corpo, la nostra unione è perfetta, come se fossimo nati per incastrarci cosi, perfettamente.
-Kevin-urla Giada prima di raggiungere il massimo piacere.
-Devo vincerle più spesso le partite di campionato, se questo è il mio premio-affermo ridendo qualche minuto dopo mentre siamo stretti l'uno all'altra.
-Scemo-Giada mi dà un pugnetto sul petto.
-Ma se ti dicessi che ho voglia di nuovo di rifare l'amore?-chiedo.
-Direi che abbiamo molto tempo da recuperare-Giada cattura le mie labbra in un bacio che si fa subito ardente, eh si abbiamo parecchio tempo da recuperare.

POV. EDOARDO
Chiudo il libro di procedura penale e mi butto sul letto, questa sera ho una festa a casa di uno che conosco da poco, ma i miei colleghi hanno tanto insistito perchè ci andassi, loro sono sempre lì a prendermi in giro...''Eddy studi troppo'', ''Eddy sei pesante, staccati un po' dai libri''.
-Ma tu non hai una festa stasera?-chiede mia madre ferma di fronte alla porta della mia camera.
-Sono stanco, ho studiato tutto il pomeriggio-rispondo.
-E devi distrarti tesoro-afferma lei.
-E' una festa sciocca-sbuffo, d'altronde una festa tra universitari da cosa può essere caratterizzata? Da alcool e un gran numero di ragazze, il primo anno d'università, andavo pazzo per questa vita, mi piaceva divertirmi, fare tardi ogni sera, andare a ballare, ubriacarmi...
Ma poi il mio migliore amico è morto in un incidente di moto e da quel giorno, la mia vita è cambiata...Per questo ho capito il discorso che Irene mi ha fatto, io un tempo era uno che si limitava a giudicare la copertina...Lei era stata catalogata come spogliarellista scansafatiche...Invece lei cerca di mantenersi come può gli studi, sono sempre stato superficiale, ma la morte di Michael mi ha cambiato profondamente, non mi permetto più di dare giudizi affrettati, non mi sono mai più ubriacato e per quello non mi piace passare per superficiale, perchè si avrò sbagliato a giudicare negativamente Irene, ma lei adesso sta facendo lo stesso con me.
-Una volta ti divertivano tanto-afferma mia madre.
-Non c'è più Michael mamma-guardo la foto sul comodino, io e il mio migliore amico felici al mare.
-Michael vorrebbe vederti felice tesoro-mia madre si siede accanto a me e prende a carezzarmi il viso.
-Mi manca tanto-sussurro e sento gli occhi pizzicare.
Michael è cresciuto con me, siamo cresciuti insieme, siamo passati dallo scambiarci la merendina alle ragazze in un battibaleno, lui era sempre con me, mi sosteneva in tutto e ci divertivamo un mondo, era il compagno d'avventura perfetto, era come un secondo fratello per me. La ricordo come se fosse ieri la notte in cui se n'è andato via...Non ho mai pianto tanto come il quella notte in quella sala d'attesa.
-Lui è sempre con te-mi bacia la fronte mia madre.
-Mi faccio una doccia-le sorrido e mi dirigo verso il bagno.
Un'ora e mezza dopo sono seduto su un divanetto con una birra in mano ad annoiarmi, non sono più fatto per questo tipo di feste.
Improvvisamente da lontano vedo Irene, non credevo avessero invitato anche lei, a quanto ho capito non ha legato con molti nostri colleghi.
Mi alzo e la raggiungo.
-Castelli-pronuncia il mio cognome con il solito tono derisorio.
-Ciao Irene, come mai qui?-chiedo.
-Puoi divertiti solo tu?-domanda acidissima, mi odio proprio tanto.
-Mi sembra strano vederti qui-le dico.
-Ah certo, mi perdoni sua eminenza queste sono feste esclusive solo per lei e gente come lei-sputa sarcastica.
-Non è quello, è solo che tu so...-mi interrompe.
-Cosa sai?-chiede perforandomi con i suoi occhi verdi.
-Fai la stronza con me o sei cosi con tutti?-chiedo adesso io decisamente acido, d'altronde stavo provando in tutti i modi ad essere carino con lei.
Si avvicina a me, il suo profumo mi investe.
-Solo per te Castelli-sussurra al mio orecchio per poi allontanarsi.
-Ancora a perdere tempo con quella?-domanda un mio collega del mio gruppo.
-Non ci siamo detti niente-dico.
-E' una cubista Eddy-dice un altro.
-E quindi?-domando.
-Non è una tipa raccomandabile-risponde quello seduto accanto a me.
-Anche i coglioni come voi che la giudicano e poi magari vorrebbero andarci a letto, non sono raccomandabili, è un lavoro come un altro e non per questo è una tipa non raccomandabile-detto questo mi alzo per andare via e quando mi volto mi trovo Irene davanti.
Esco nel terrazzino, ho bisogno d'aria, tra poco andrò via, mi sto annoiando e innervosendo.
-Vuoi fare colpo su di me?-mi chiede Irene accendendosi una sigaretta.
-Bastano due parole?-chiedo ridendo, deve aver sentito cosa ho detto a quei ragazzi.
-No Castelli-mi fa l'occhiolino.
-So che non le accetterai, ma io ti porgo le mie scuse, non dovevo giudicarti male ai tempi, è vero ciò che penso, è un lavoro come un altro, certo non potrei tollerare che la mia fidanzata lo facesse, ma per gelosia...Non perchè si è tipi poco raccomandabili, c'è di peggio in giro, che una cubista che vuole fare il magistrato-le dico sorridendo.
-Mi pagano bene e io devo pensare anche a mia madre-il suo tono sembra diverso, sembra quasi aver abbassato l'ascia di guerra.
-Non mi devi spiegazioni-continuo a sorriderle.
-Hai un figlio?-chiede indicando il mio tatuaggio sul polso.
Io lo osservo, lo carezzo e sorrido.
-E' il nome del mio migliore amico-affermo fiero, si qualche giorno dopo la sua morte mi sono tatuato il suo nome sul polso, volevo che ci fosse sempre con me, nonostante tutto.
-Cosi legato?-chiede sorpresa.
-Non c'è più-accarezzo le lettere nere sul mio polso.
-Ah-è l'unico suono che esce dalla sua bocca.
-Era come un fratello per me, è morto in un incidente di moto-le dico.
-La mia sigaretta è finita, vado-è a disagio e per questo scappa via.
Poco dopo rientro e vedo che stanno giocando al gioco della bottiglia.
-Eddy vieni-una biondina mi chiama
Vedo che Irene sta giocando allora li raggiungo.
E' il turno di Irene che sceglie lo schiaffo e mi regala un sorrisetto malizioso.
Il fato vuole che lei debba proprio darlo a me lo schiaffo.
-Che fortuna-esclama soddisfatta.
-Desideri ardentemente schiaffeggiarmi?-le chiedo.
-Non immagini quanto-mi sorride e poi sento le sue cinque dita sulla mia guancia.
-Wow-esclama un tizio.
-Mi hai fatto male-le regalo uno sguardo truce, lei sorride e non dice una parola.
E' il mio turno...Io non so che scegliere.
-Scegli bacio-mi incoraggia la biondina che prima mi aveva chiamato.
-Io non ti bacio Castelli-afferma ridendo un mio collega.
-Bacio-esclamo, Irene mi fissa, mi perfora ancora con quei magnetici occhi verdi, si sono davvero magnetici.
-Devi baciare la Piromalli-afferma il mio amico.
Irene si avvicina a me.
-Veloce e indolore per favore-sbuffa appena mi è davanti.
-Sai che dovrei utilizzare lo stesso ardore con cui mi hai schiaffeggiato?-le domando sorridendo.
-Niente lin...-non faccio terminare la sua frase che catturo le sue labbra, non capisco come e perchè ma sono attraversato da mille brividi...Irene prima è molto rigida ma poi si addolcisce contro il mio corpo, tanto che è la sua lingua che cerca la mia ed io totalmente preso dal bacio la lascio fare.
Ma pochi secondi dopo un'altra cinquina mi colpisce il viso.
-Niente lingua avevo detto-Irene mi fulmina e si allontana.
Io mi carezzo il punto che ha appena colpito.
-E' fuori di testa-affermo e sorrido.
Angolo autrice
Salve mie care <3 Nuovo capitolo, Marco si dichiara, prima volta per Kevin e Giada ed abbiamo anche un approfondimento su Edoardo e Irene.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, spero di riuscire a postare un nuovo capitolo prima della fine dell'anno.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 12
*** Adesso tu ***


                                                         
Adesso tu

POV. IRENE
-Stupida cretina-do un calcio ad un sassolino, uscita da quella stupida festa a cui non volevo andare.
Le feste universitarie non hanno mai fatto per me, io non riesco e non sono mai riuscita a mescolarmi con quei figli di papà, però mia mamma aveva tanto insistito”Tesoro meriti di distrarti ogni tanto, pensi solo allo studio e al lavoro’’…Il reale motivo però forse non era stato quello spingermi da parte da mia madre, ma l’aver sentito che sua eminenza Edoardo Castelli ci avrebbe partecipato, va bene lo ammetto, Edoardo Castelli mi è sempre piaciuto, è stato il primo ragazzo che ho notato il primo giorno di lezione, di tre anni fa, indossava un aderente maglioncino beige che metteva ulteriormente in mostra il suo fisico da mozzare il fiato, ma non l’ ho notato solo per il fisico atletico e il sorriso cordiale, ma anche perché era stato l’unico nostro collega a chiacchierare con un ragazzo disabile che condivideva il nostro stesso sogno, l’ho trovato cosi dolce e umano mentre gli carezzava la spalla, che il mio cuore ha perso un battito quando per sbaglio i suoi occhi si sono posati sulla mia figura gracile. Poi però avevo capito che non era cosi umano come credevo, avevo cambiato idea, dopo quello spiacevole avvenimento in segreteria, in cui mi aveva dato della poco di buona, ma poi stasera…Mi aveva difeso e mi aveva accennato ad una tragedia avvenuta nella sua vita…Oggi mi era sembrato nuovamente il bravo ragazzo di tre anni fa…E per quello quando mi aveva baciato mi sono fatta trasportare e prendere fin troppo.
-Hai messo tu la lingua in quel dannato bacio-mi do uno schiaffo sulla fronte.
Mi rigiro a letto per vario tempo e quando finalmente mi addormento, purtroppo sogno…
‘’ Ero al locale di mio cugino, stavo facendo un numero sul cubo, più svestita che vestita, un tizio decisamente ubriaco sale sul cubo con me e inizia a strusciarsi davvero poco pudicamente, io sono molto infastidita da ciò. In lontananza noto Edoardo che mi osserva, con sguardo davvero scocciato, poco dopo si avvicina, sale sul cubo e colpisce il tizio.
-Sei il mio prode cavaliere?-domando, sorridendo, fin troppo per i miei gusti.
-Mi piace proteggerti-mi sorride e cattura le mie labbra.’’
Io mi sveglio immediatamente e do un pugno al cuscino.
-Pure nei miei sogni ti infili dannato Edoardo Castelli, i tuoi muscoli, i tuoi sorrisi, il tuo profumo , i tuoi modi cordiali e quelle tue labbra carnose e attraenti-borbotto tra me e me.
-Irene lo devi evitare da domani, evitare si per forza-mi ammonisco.
-E devi anche smetterla di parlare da sola-continuo.

POV. EDOARDO
-Come è stata la festa?-mi domanda mia madre il mattino seguente a colazione.
-Piacevole-sorrido, ripensando al bacio con Irene.
-E’ successo qualcosa in particolare?-indaga la mia adorabile mamma curiosona.
-Mi interessa una ragazza-affermo, questa notte ho pensato moltissimo a Irene, l’ho anche sognata, più che altro ho sognato molti baci come quello di ieri sera.
-Pure a te?-urla mia madre.
-Mamma non voglio sposarla-le dico, non si sa mai con mia madre.
-Chi è? Come si chiama? Come mai ti piace? Tesoro devi invitarla a cena-la mia mammina inizia a straparlare.
-Chi deve invitare?-esordisce mio padre.
-Amore a nostro figlio piace una ragazza-mia madre è fin troppo esaltata.
-Bravo figliolo-mio padre mi dà una pacca sulla spalla.
-Me lo sento, quest’anno ci sono grosse probabilità che diventiamo nonni-mia madre cattura le labbra di mio padre, in un bacio fin troppo passionale per i miei gusti per due che hanno passato la cinquantina.
-Voi e le vostre effusioni esagerate-roteo gli occhi.
-Va’ da lei, comprale dei fiori o dei cioccolatini-mi consiglio la signora Gloria Forti.
-Lei non è quel tipo mamma, è particolare-dico.
-Dote innata dei Castelli scegliere donne decisamente singolari-mio padre sorride mentre sorseggia il suo caffè.
-Sono le migliori-mia madre sorride.
-Si chiama Irene è una mia collega-informo mia madre, tanto vale dirle tutto il necessario, per evitare scomode domande in futuro.
-Oh che carini, due universitari-mia madre saltella.
-Tesoro tranquillizzati-la ammonisce mio padre.
Quel pomeriggio dopo la lezione a cui Irene non ha partecipato, mi reco al bar dove lavora e la trovo lì esattamente come la prima volta pattini ai piedi e grembiulino viola in vita.
Mi siedo ad un tavolo e finalmente lei mi nota.
-Salve cosa le porto?-domanda serissima.
-Magari un tuo sorriso-le faccio l’occhiolino.
-Le consiglio il frappè alle fragole, è squisito da noi-continua tichettando la matita sul blocchetto, indice di nervosismo probabilmente.
-Le fragole non mi fanno impazzire-dico.
-Peccato a me piacerebbe imboccare il mio uomo con delle fragole-afferma.
-Davvero?-domando con un sorrisetto malizioso, l’Irene post bacio è davvero diversa, un po' più ‘’morbida’’.
-Vuoi un caffè?-è nervosa, le sue guance rosse ne sono la conferma.
-Ci siamo baciati ieri Irene-le ricordo.
-E’ stato per colpa del gioco-mi risponde.
-Avevi detto niente lingua-sorrido di gusto nel vedere i suoi capelli quasi rizzarsi da soli per l’imbarazzo.
-Stavamo giocando, su Castelli-si accarezza i capelli concitatamente.
-Baci molto bene Irene-le faccio l’occhiolino.
-Anche tu…Cioè io…Castelli!!-sbuffa.
-Mi piace molto          quest’Irene agitata-sorrido.
-Io ti piaccio?-domanda squadrandomi con i suoi occhioni verdi.
-Mi piacerebbe baciarti di nuovo-ammetto.-L’ho anche sognato-le dico.
-Pure tu?-chiede scioccata.
-Mi hai sognato Irene?-chiedo ridendo.
-Io ho da fare, lo vuoi un caffè Castelli?-domanda.
-Vorrei un altro bacio-sorrido.
-Guarda che il nostro è stato un bacio senza importanza-chiarisce.
-Ci vieni a cena con me?-domando.
-Nemmeno per sogno-esclama fin troppo ad alta voce.
-Vorrei conoscerti di più-continuo a sorridere.
-Io no! Il nostro è stato un bacio senza importanza-ripete.
-Ma ti è piaciuto tanto da sognarlo-le regalo nuovamente un occhiolino.
-Quanto sei presuntuoso-sbuffa.
-Secondo me potremmo andare d’accordo-dico.
-Secondo me no-risponde.
-Sei prevenuta-le faccio notare sbuffando.
-Perdonami se un tempo sei stato uno stronzo con me-mi fulmina.
-Sono diverso e lo sai-le dico.
-Perché ieri mi hai difesa dovrei considerarti diverso?-chiede un puntino acida, non volevo si innervosisse, preferivo l’Irene maneggevole.
-Perché sono convinto che tu sia un’ottima osservatrice e ti ho detto qualcosa in più di me-ho accennato a Michael e io di lui non ne parlo con nessuno.
-Non verrò a cena con te-ribadisce.
-Non ti piaccio?-chiedo.
-Castelli-sbuffa.
-Si o no?-domando.
-Non voglio venire a cena con te e non voglio parlarti-si sta spazientendo.
-Io penso di piacerti parecchio, quel bacio è stata la dimostrazione-sorrido pavoneggiandomi un po’.
Irene mi afferra dal colletto della camicia  e mi bacia nuovamente, con lo stesso o con maggior impeto di ieri, io raggiungo un’altra dimensione mentre le sue labbra sono sulle mie.
-Adesso ti faccio vedere una cosa-mi regala un sorrisetto malizioso.
Afferra un tizio dalla maglia verde che le passa accanto e lo bacia, vedo la sua lingua infilarsi in quella dello sconosciuto.
-Irene!-un omaccione con i baffi da dietro il bancone la richiama, dev’essere il suo capo.
-Se mi cacciano ti taglio le palle Castelli-mi ammonisce Irene.
-Cosa volevi dimostrare?-affermo afferrandola dal polso, mi ero un puntino innervosito, lo ammetto.
-Che non era un bacio importante-risponde come se fosse ovvio.
-Tu verrai a cena con me, vuoi o non vuoi, detto questo portami quel frappè alla fragole-affermo.
Mi fulmina un ultimo istante e appena solo scoppio a ridere, Irene è davvero fuori di testa, ma mi piace davvero parecchio cosi.

POV. MARGHERITA
Sono accoccolata contro il possente corpo di Marco Castelli dopo aver rifatto l’amore per la millesima volta, si dopo quella partita e quella stramba ma allo stesso tempo dolcissima ed eclatante dichiarazione, ci siamo fiondati da lui a fare e rifare l’amore.
Marco Castelli è il mio ragazzo.
Castelli che salta di fior in fiore è mio.
Gli bacio la piccola cicatrice sul petto.
Lui borbotta qualcosa mentre è ancora addormentato.
Io carezzo il suo viso e sciolgo con le mie carezze il suo broncio.
Lui apre i suoi splendidi occhioni neri.
-Mi piace svegliarmi con te, potrei abituarmi e potrei essere altamente folle da invitarti a vivere da me-afferma.
-Sono disordinata Castelli-dico mentre disegno dei cerchi immaginare sul quel petto scolpito.
-Non più di me-risponde lui.
-Andiamo piano ok?-chiedo catturando le sue labbra.
-Mi piace svegliarmi con il tuo corpo nudo spalmato sul mio-sorride tra un bacio e l’altro.
-Anche a me piace svegliarmi con un sexy giocatore di basket nudo accanto a me-mordicchio il suo labbro inferiore.
-Mi piaci tanto-sorride ancora.
-Anche tu-sorrido anche io.
-Sei la prima donna a cui permetto di fare tanto, di avvicinarsi cosi tanto a me-ammette.
-Ti dispiace?-chiedo.
-No sono felice-mi cattura di nuovo le labbra.-E indovina? Ho voglia di rifare l’amore con te-afferma e inizia a carezzarmi ovunque.
-Sei insaziabile Castelli-scoppio a ridere.
Finalmente alle 16:00 del giorno dopo, della partita, siamo nella sua cucina a mangiare degli spaghetti aglio e olio.
-E se domani venissi a cena da me? Giusto per tranquillizzare i miei, mio padre-dico, ho paura di ricevere un no.
-Va bene-mi sorride Marco e mi sorprende.
-Sei adorabile e non l’avrei mai detto-catturo ancora una volta quelle sue stupende labbra.
-Potrei offendermi-sbuffa, per poi scoppiare a ridere, io lo seguo.

POV. MARCO
Sono le 20 e 30 e io sono fermo con una bottiglia di vino, davanti a casa di Margherita, sono parecchio agitato, conosco già i suoi, ma oggi sono qui in veste di suo ragazzo.
Silvio mi viene ad aprire la porta.
-Marco-mi sorride, ma sembra quasi studiarmi.
-Ho portato un pensiero-gli porgo la bottiglia di vino.
-Non dovevi-mi fa accomodare.
Tamara sua moglie, mi viene incontro.
-Marco è un piacere vederti-mi bacia le guance.
-Tamara sei in forma come sempre-le sorrido cordialmente.
Poi la mia attenzione viene catturata dalla mia Margherita che scende le scale con addosso un abitino viola a palloncino.
-Ciao Marco-mi sorride dolcemente.
-Sei bellissima-le faccio il bacia mano.
Ci sediamo a tavola e Silvio, sta molto attento a ciò che faccio, questa cosa mi terrorizza.
-Tuo padre mi sta studiando-sussurro al orecchio di Margherita.
-E’ solo geloso-mi sorride lei.
-Quindi non vedrai altre ragazze?-mi domanda il diretto interessato.
-Assolutamente, voglio vedere solo Margherita-stringo la sua mano.
-Cosa ti piace di mia figlia?-chiede.
-Papà non essere indiscreto-Margherita lo ammonisce.
-Mi piacciono moltissime cose, il suo sorriso, il suo essere sicura di sé anche se pensa di non esserlo, il suo sapersi rapportare con schiettezza, il suo essere buffa, goffa, il suo non avere filtri, è una folle e non si vergogna di esserlo, il suo cuore enorme, la sua immensa maturità ma anche il suo saper tornare bambina e poi una cosa che mi fa impazzire è il suo modo di guardarmi, nessuna mi ha mai guardato cosi, come se mi conoscesse da sempre-carezzo la sua gelata mana e sento i suoi occhi puntati su di me.
-Che dolce-esclama Tamara.
-La vuoi sposare?-chiede ancora Silvio.
-Papà-esclama alzando notevolmente la voce Margherita.
-Ho sempre cercato qualcuno come Margherita, che mi facesse desiderare di volere qualcuno accanto, è presto per parlare di matrimonio, ma in futuro potrei essere decisamente tentato-sorrido.
-Davvero?-chiede sorpresa Margherita.
-Te l’ho detto che cercavo un amore simile a quello dei miei genitori-continuo a sorridere.
-E pensi d’averlo trovato?-chiede ancora.
-Lo spero con tutto il cuore-le carezzo la guancia.
-Vuoi tanti figli?-domanda Tamara entusiasta.
-Finiranno mai queste domande idiote?-sbuffa Margherita.
-Provengo da una famiglia numerosa e vorrei una famiglia numerosa-faccio un occhiolino a Tamara.
-Mi voglio fidare Castelli-afferma Silvio.
-Fai bene, sto facendo sul serio-gli dico.
Tre ore dopo siamo a casa mia io e Margherita.
-I miei sono stati pesanti-sbuffa Margherita.
-Nessuno è più folle di mia madre-scoppio a ridere.
-Tua madre mi è molto simpatica-mi risponde Margherita.-Marco devo darti un regalo-mi passa una confezione.
-Cos’è?-chiedo sorridendo.
-Apri-sorride anche lei.
Apro e mi ritrovo davanti quattro buffe calze natalizie, un paio è decisamente grande, mentre uno è più piccolo.
-Un paio è per me e uno per te, le indosseremo insieme questo Natale, magari perché staremo sotto lo stesso tetto-mi sorride.
-Hai pensato a ciò che ti ho detto stamattina?-domando e lei annuisce.-E’ un regalo fantastico-catturo le sue labbra.
-E adesso? Me lo vuoi togliere si o no questo vestito?-chiede ridendo.
-No voglio farmi un selfie con te e pubblicarlo sul mio profilo facebook, tutti devono sapere che io sto con una ragazza magnifica-sorrido.
-Va bene-sorride anche lei.
Ci scattiamo una foto e io la posto, con una dedica…
-Pure la dedica-afferma Margherita appena le arriva la notifica.
‘’E ci sei adesso tu, a dare un senso ai giorni miei, va tutto bene dal momento che ci sei, adesso tu.’’
-Sono parole fantastiche-Margherita cattura le mie labbra.
-E’ quello che penso-le sorrido teneramente, sto cosi bene con lei.
Buonasere mie belle <3
Ecco il nuovo aggiornamento, allora probabilmente questo capitolo rispetto agli altri vi apparirà, un pò più breve, questo perchè non manca molto alla fine di questa storia, poichè avevo pensato ad un ''inciucio'' per rivoluzionare il tutto, ma ho deciso di cambiare idea, alla fine ho scelto per questa storia la serenità, volevo una storia simpatica, romantica al punto giusto senza drammi, ed eccola qui. Non so quanti capitoli ci saranno ma non molti.
Spero che questo sia di vostro gradimento.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


                                                        
Epilogo 

4 anni dopo

POV. GIADA


-Amore faremo tardi-bacio l’ispida di guancia di Kevin che ancora non vuole decidersi ad abbandonare il letto.

-Qualche altro minuto-borbotta il mio meraviglioso marito, si io e Kevin ci siamo sposati 3 anni fa.

-Mia madre si arrabbierà-gli faccio presente, visto che era il 25 Dicembre e tutti i Castelli dovevano assolutamente riunirsi o Gloria Forti in Castelli avrebbe dato di matto.

-Tua madre mi ama-borbotta ancora Kevin.

-Non più se non porti a casa, il giorno di Natale la sua primo genita e il suo amato primo nipote-si io e Kevin eravamo genitori, un mese dopo il matrimonio ho scoperto d’essere incinta, mai gioia più grande per me e Kevin.

-Voglio dormire-Kevin si copre il viso con il cuscino.

Qualche secondo dopo un dolce bussare attira la nostra attenzione, Kevin apre i suoi occhioni azzurri e li punta verso la porta.

-Entra amore di mamma-chiamo il piccolo Alessandro, mio padre ha insistito tanto perché si chiamasse come lui e io e Kevin siamo stati ben lieti di assecondare questo suo volere.

Alessandro apre la porta e in un nano secondo è con noi sul lettone.

-Il mio ometto-Kevin prende a riempirlo di baci e il mio cuore si riempie di gioia come ogni volta che li osservo, sono la fonte della mia immensa felicità, sono follemente innamorata di questi uomini.

-Ma Babbo Natale mi ha portato quello che volevo io?-chiede il mio adorabile bambino.

-Non so, ma dobbiamo scoprirlo-Kevin inizia a fare il solletico ad Alessandro.

-E alla sorellina niente?-domanda Alessandro carezzandomi il pancione pronto a scoppiare, si a breve alla nostra allegra famiglia si sarebbe aggiunta una dolce donzella e io ogni sera ero costretta a sorbirmi le scenate di gelosia di Kevin…Nessun ometto dovrà mai avvicinarsi alla sua bambina.

-Il prossimo anno anche lei avrà un regalo-carezzo la paffuta guanciotta di Alessandro.

-Buongiorno principessa-Kevin mi bacia il pancione.-Buongiorno amore mio e buon Natale-cattura le mie labbra.

-Bleah i baci-Alessandro si copre gli occhietti.

-Io sono innamorato perso della mamma-Kevin mi sorride teneramente.-E adesso noi andiamo a vedere cosa ti ha portato Babbo Natale-Kevin prende in braccio il piccolo e finalmente scende dal letto.

-Dobbiamo andare dalla nonna-li ammonisco.

-Più tardi-rispondono i miei uomini, rubandomi un sorriso.

POV. EDOARDO

Sono in cucina che osservo il vassoio che ho preparato e sono pienamente soddisfatto del risultato, lo prendo e raggiungo Irene addormentata in camera, si signori e signore io e Irene stiamo insieme da 3 anni e mezzo e da 1 conviviamo e siamo più felici che mai, non si direbbe visto il caratterino della mia dolce metà, ma superati i mille muri che lei con cura ha costruito intorno al suo cuore, tutto va a gonfie vele, litighiamo si, ma poi facciamo pace con del magnifico sesso, è un violenta, brucia ancora la cicatrice sulla spalla che ho a causa del lancio di un posacenere, però io l’amo e non voglio altra donna accanto a me. Apro la porta e la trovo raggomitolata nel letto a pancia in giù, la osservo è cosi bella e cosi mia, è stato difficile conquistarla, un impresa eroica, Irene non voleva che l’avvicinasse, Irene mi baciava e poi scappava, Irene faceva l’amore con me e poi per giorni non mi rispondeva al telefono, fin quando una sera furioso, sono andato al locale di suo cugino dove lei faceva la cubista e ho fatto a botte con due uomini che insistevano per infilarle le mance nelle mutandine, sono salito sul cubo, le ho messo il mio giubbotto e portata via…

Da quel giorno in poi ho iniziato a tenere in pugno duro e la nostra storia ha avuto inizio, ogni volta che Irene era pronta a scappare io catturavo le labbra ancora e ancora da sfinirla, ogni volta che facevamo l’amore chiudevo la porta a chiave e nascondevo quest’ultima…Alla fine si è arresa, io l’amo e lei mi ama.

-Tesoro buongiorno-le carezzo la guancia.

-Edo-ha ancora gli occhi chiusi ma sorride…

-Buon Natale tesoro mio-affermo.

Lei a tentoni, non aprendo ancora gli occhi cerca il mio viso per carezzarlo.

-Ti ho portato la colazione-punto sulla sua golosità.

-Colazione?-domanda e apre immediatamente gli occhi.

Delicatamente le adagio il vassoio sul grembo.

Vedo i suoi occhi che sorpresi osservano la rosa rossa e la scatoletta di velluto blu.

-Cos’è?-la indica.

Io sorridendo l’afferro e l’apro.

-Che che che che si si sign significa Edo Ed Ed Edo Edoardo?-balbetta.

-Significa che ti amo infinitamente, che sei la donna perfetta per me e che ti voglio sposare-le sorrido.-Tu vuoi?-domando, vedo i suoi occhi farsi lucidi.

Due secondi dopo sono stretta tra le sue gracili braccine.

-Ti amo Edoardo Castelli e si ti voglio sposare, si ti voglio sposare-cattura le mie labbra.

POV. MARCO

Margherita accanto a me ancora dorme, io non riesco a dormire, devo farle una domanda fondamentale che da due notti non mi fa chiudere occhio, accidentalmente l’altra sera ho visto nell’immondizia due test di gravidanza entrambi positivi…Però lei non mi ha ancora detto nulla…

Forse non vuole questo bambino? Io vorrei tanto diventare papà, siamo sposati da un anno e per me al momento diventare papà sarebbe realmente un sogno.

-Il giorno di Natale in cui si può dormire un po' di più, Marco Castelli si sveglia presto-Margherita pronuncia questa frase, io mi volto e la trovo ad osservarmi sorridendo.

-Va bhe-rispondo.

-Marco succede qualcosa?-mi domanda seria.

Io non so proprio come iniziare il discorso…

-Marco-mi carezza la guancia.

-Ho trovato due test di gravidanza positivi, diventerò papà?-domanda di getto.

Margherita sorride…

Poi apre il secondo cassetto del comodino.

-Apri il tuo regalo di Natale-mi bacia la guancia.

Io apro la confezione e dentro uno scatolino mi trovo un paio minuscolo di scarpe da basket con sopra un bigliettino ‘’Giocheremo presto insieme papà’’.

-Sarà maschietto?-domando con gli occhi che pizzicano.

-E’ impossibile ancora saperlo, ma in tutti i casi giocherà a basket con il suo papà-Margherita si carezza il ventre, sorridendomi dolcemente.

-Sono l’uomo più felice di questa terra-affermo al settimo cielo.

-E io ti amo da morire-Margherita dolcemente mi bacia.

-Io vi amo da morire-bacio il suo pancino.-Diventerò papà-non riesco a smettere di sorridere.

-Dobbiamo dirlo ai tuoi-sorride la mia bellissima moglie e futura madre dei miei figli.

-Mia madre impazzirà di gioia-esclamo.

-Finalmente Gloria Forti in Castelli ha tutti i figli sistemati-dice Margherita, due secondi dopo scoppiamo a ridere entrambi.
Angolo autrice
Buon pomeriggio belle mie.
Lo so forse molte di voi non si aspettavano un epilogo, ma come annunciato precendentemente volevo una storia simpatica e senza drammi, tirarla ancora avrebbe significato rovinarla, quindi spero che questo dolce e simpatico epilogo sia di vostro gradimento, d'altronde finalmente Gloria Forti in Castelli ha tutti i figli sistemati ahahaha.
Per un epilogo che arriva, c'è un nuovo prologo, storia fresca fresca, vi lascio il link: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3746739
Grazie per avermi seguito in questo percorso.
Tanti saluti piccola_Calliope 

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