L'ULTIMA EVOLUZIONE

di ForeverDream2015
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO - GIUGNO ***
Capitolo 2: *** Segreti ***
Capitolo 3: *** Una novità ***
Capitolo 4: *** Chronos ***
Capitolo 5: *** Un aiuto ***
Capitolo 6: *** Allenandosi ***
Capitolo 7: *** Il primo attacco ***
Capitolo 8: *** Il secondo ed il terzo ***
Capitolo 9: *** Il quarto ***
Capitolo 10: *** Usagi ***
Capitolo 11: *** Sailor Sun ***
Capitolo 12: *** Il primo frammento ***
Capitolo 13: *** Il secondo frammento pt. 1 ***



Capitolo 1
*** PROLOGO - GIUGNO ***


1 GIUGNO
 
Usagi apre gli occhi. A fatica riesce a mettere a fuoco dove si trova. Si sente intorpidita. Qualcosa la punzecchia sotto la schiena. Si siede. Si stiracchia. Sbadiglia. E si accorge di essere in mezzo ad un prato verde. Il cielo è dorato, illuminato dalla luce di un presunto sole. La sua attenzione ricade sulla sua mise: è vestita di bianco. E’ vestita come Serenity. Si alza in piedi. Si guarda intorno. E’ un mondo favoloso. Immense distese verdi, grandi cascate, fiori ovunque. Improvvisamente una bellissima Aurora Boreale si scaglia nel cielo.
“Le chiedo scusa regina di questo rapimento”
Usagi si volta. E lo riconosce subito.
“Helios!”
Lui si inchina. Lei si abbassa verso di lui.
“No no ti prego! Qui siamo nel tuo regno, non nel mio. Dovrei essere io ad inchinarmi a te. Siamo nel mondo dei sogni?”
Lui annuisce sorridendo.
“C’è qualcuno che desidera parlarti. E non sapevo come poterti contattare se non in questo modo”
Lui si sposta lasciando spazio ad una donna. Alta come lei, lunghissimi capelli rosa raccolti un due Odango a punta. Usagi si commuove nel vederla.
“Chi..Chibiusa!”
“Ciao mamma!”
“Sei bellissima piccola mia!”
Lei si avvicina e l’abbraccia con tutta la forza che ha.
“Anche tu mamma. Come sta papà?”
“Bene. Lo sai che finalmente ci siamo sposati?”
“Davvero? Potevate invitarmi eh!”
Una risatina di Chibiusa invade le orecchie di Usagi.
“Che succede? Perché volevi parlarmi?”
Chibiusa cambia espressione. Helios si avvicina a lei prendendola per mano.
“Le notizie sono due”
“Buone o cattive?”
“Non so come prenderai entrambe Usagi”
“E’ così grave la situazione?”
“Quello che sto per dirti, almeno per ora, non parlarne con nessuno ok?”
“Perchè?”
Helios si intromette nella conversazione tra madre e figlia.
“Abbiamo bisogno di interfacciarci con Luna”
“Luna?”
“Quello che sta per accadere è già successo in passato. Magari lei ricorda”
Usagi annuisce lentamente.
Chibiusa riprende la parola
“Non so se te ne sei accorta. Ma siete già in ritardo sulla venuta del 30° secolo”
“Già. Ne ho parlato anche con le ragazze. Tu saresti dovuta nascere l’anno scorso”
“Esatto. Ma tra la tua morte e quella di papà e il caos combinato da Pluto ha fatto sì che il tempo si distorcesse. Ma ormai ci siamo”
“Quando?”
“Due anni. Mese più mese meno”
“E come avverrà?”
Chibiusa scuote la testa.
“So pochissimo. Mamma mi ha solo che sarà diverso da come è successo a lei”
“Quindi combatteremo un nemico”
“Sì. Questo fra pochi mesi, a detta di Pluto”
“Più forte di tutti quelli affrontati sino ad ora”
“Probabilmente sì”
Usagi sospira rassegnata.
“A proposito! Pluto! Come sta?”
“Diciamo che mamma è stata buona con lei. Le ha riassegnato il suo vecchio ruolo. E le ha ridato in parte i suoi poteri. Le ha dato fiducia”
“Avrei fatto la stessa cosa, nonostante tutto”
Chibiusa fa spallucce. Poi si illumina.
“Dovrai anche ritrovare i frammenti della pietra dell’equilibrio prima che sia il nemico a trovarli”
“Pietra dell’equilibrio?”
“Ne so quanto te”
“E….che devo fare?”
“Non lo so. Mamma ascolta. Io dopo questa volta non potrò più mettermi in contatto con te quindi ascoltami. Quando sarai regina..non dimenticare mai chi sei stata. Non abbandonare il tuo ruolo di guerriera. Perché di voi ci sarà sempre bisogno e..”
Helios la interrompe.
“Si sta svegliando! Dille subito l’altra notizia!”
“Mamma…!”


Usagi si sveglia di soprassalto.
Sente Luna che, ai piedi del letto, si stiracchia. Sente le sue zampette che camminano sul letto verso di lei.
“Scusami Luna, non volevo svegliarti”
“Che succede? Hai sognato qualcosa?”
“Veramente…non mi ricordo”
Usagi sospira e guarda il cielo.
La pace stava per finire. E chissà Chibiusa cos’altro doveva dirle.

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Capitolo 2
*** Segreti ***


SETTEMBRE
 
Il sole splende alto nel cielo di Tokyo. Mamoru sorride di fronte alla scritta di quello che, da 9 mesi, è diventato il suo nuovo posto di lavoro: Aiiku Hospital. I suoi sacrifici, le notti passate in bianco a studiare, il poco tempo passato a divertirsi sono stati ripagati.
Entra nello spogliatoio, con calma si cambia. Guarda l’orologio: le 7.50. Aveva ancora 10 minuti prima dell’inizio del suo turno. Esce e opta per un buon caffè.
Si ferma alla vista di una ragazza mai vista prima. 
Alta pochi centimetri in meno di lui, lunghi capelli castani, occhi marroni e verdi, pelle chiara. Un sogno per chiunque.
“Tu sei Chiba?”
Lui annuisce. La osserva senza mai abbassare lo sguardo. E’ carina. Molto carina.
“Piacere sono Kojima Suisei, sono qui per l’internato”
“E il professor Yoshida ha detto che dovrei seguirti io?”
“Esattamente”
Lui scuote la testa con un unico pensiero: nessuno l’ aveva avvisato.
“Guarda che mi sono laureata a pieni voti e sono..”
“Sì sì. Non ce l’ho con te. Yoshida non mi aveva avvertito”
“Ok. Possiamo iniziare?”
Lui annuisce. Beh, almeno avrà qualcosa di bello da vedere oltre ai pazienti.
“Seguimi. Ti faccio strada”
 
Osservatorio Astronomico Nazionale di Mitaka
“Usagi?”
Lei, persa nella lettura di un plico di 200 pagine, non sente Akira che la sta chiamando.
“Usa?”
Come se si fosse risvegliata da un sogno finalmente saluta.
“Buongiorno Akira”
“Non mi sentivi?”
“Stavo leggendo la relazione dei ragazzi sui buchi neri”
“Bene. Sei pronta?”
“A cosa Akira?”
“Tre…due…uno…”
La voce del dottor Harada blocca la loro conversazione.
Lei alza gli occhi al cielo.
“Lo sapevo che ci avrebbe chiamato.Andiamo! O ci richiamerà tra pochi secondi”
 
“Eccoci dottor Harada”
“Era ora!Dove eravate entrambi?”
“In ufficio”
Con una mano zittisce Akira. Harada annuisce portandosi due dita sulla bocca.
“E’ ufficiale”
“Cosa dottor Harada?”
“Gli americani ci verranno a far visita sabato 12 settembre”
“Lo sappiamo dal 30 di aprile dottor Harada”
“Tsukino, lo so. Ma ora è ancora più ufficiale”
Usagi annuisce poco convinta.
“Non vorrà mica che li porti io in giro vero?”
“Non sono pazzo! Non ti lascerei mai un gruppo di americani in mano Tsukino! La tua pronuncia è pessima a dir poco!Li guiderà Akira!”
“Ottimo. Quindi non devo far nulla corretto?”
“Sbagliato”
Non aveva dubbi.
“Tu dovrai comunque fare qualcosa: organizzare la cena. Cerca un ottimo ristorante qui a Tokyo. Saremo in 35. Ovviamente dovrete venire anche tutti voi”
“Il suo segretario ha deciso di licenziarsi?”
“Oh avanti Tsukino. Sei una donna! Hai occhio per queste cose!”
Usagi annuisce, stancamente.
“Ora potete andare. Tsukino. Fammi sapere quando hai prenotato. Akira. Fammi sapere quando possiamo ritirare i completi da uomo per la serata. Tsukino pensa al tuo abito. Il costo inseriscilo nel rimborso mensile.”
“Va bene dottor Harada”
“Che sia bello per favore”
“Ha dubbi sui miei gusti?”
“Se porti Chiba con te è meglio. A proposito, come sta?”
“Sta…bene…”
“Ancora medicina?”
Usagi ridacchia.
“Sì, ancora medicina!”
Harada alza gli occhi al cielo.
“Ricordagli che se cambia idea lo prendo io chiaro?”
 
 “…vuoi fare qualcosa di particolare stasera?”
Usagi sta inviando una mail dal suo pc e contemporaneamente sta tentando di seguire il discorso di Mamoru al telefono.
“Hai ragione…”
“Usako…non mi stai ascoltando vero?”
Lei smette di scrivere, sbuffa e appoggia la schiena sullo schienale della sedia blu ergonomica nel suo ufficio. Si strofina gli occhi.
“No..scusami Mamo. Oggi è stata una giornata pesantissima qui in ufficio. Il capo è agitato come poche volte l’ho visto in questi mesi. Questa storia della visita degli americani lo sta facendo ammattire. Ho paura di dimenticare qualcosa”
Lei alza la manica della maglia per guardare l’ora dal suo orologio: le 19.45.
“Io un quarto d’ora e stacco”
“Passo a prenderti, mangiamo qualcosa fuori insieme e serata a casa a guardare un film ok?”
“Hm hm”
“Ci vediamo tra poco”
“Ok Mamo a dopo”
Usagi riattacca il telefono.
 
“Io prendo una porzione di Tamagoyaki e del riso in bianco”
“Anche io, grazie!”
Mamoru restituisce il menù alla cameriera. Allunga una mano verso Usagi. Lei gliela stringe.
“Stanca?”
Lei annuisce lentamente ed ad occhi chiusi. Mamoru la osserva. Le occhiaie sono vistose, il sorriso che di solito la caratterizza oggi non c’è. La luce che di solito l’avvolge è spenta.
“Mangiamo e dopo voliamo a casa ok?”
“Sì Mamo-Chan”
“Hai richiamato tua mamma?”
Usagi spalanca gli occhi portandosi una mano alla bocca.
“Lo sapevo. L’ho chiamata io. Voleva solo sapere come stavi”
“Grazie Mamo-chan”
“Che hai Usako?”
“Solo…troppe cose in una volta”
“Non sei da sola sai?”
Lei annuisce lentamente.
“Dai Usa. E’ solo questione di abitudine. Presto andrà meglio”
Un’esplosione all’esterno del ristorante attira l’attenzione di entrambi.
“Ma che..”
“Un mostro?”
Usagi alza gli occhi al cielo e scuote la testa.
“Pace finita”


Usagi entra in casa per prima. Mamoru chiude la porta sbattendola. Si sfila la giacca lanciandola sul divano.
“Tu sapevi che sarebbe arrivato”
“Cosa?”
“Usagi tu lo sapevi. Non eri affatto stupita di vederlo”
Lei scuote la testa. Mamoru si passa una mano tra i capelli. E’ il segnale: Ora diventerà ingestibile. Usagi deglutisce. E’ pronta.
“Tu lo sapevi”
“Mamo-chan..no davvero. Cioè….io…Sapevo che ci sarebbe stata una guerra ma non così presto”
“Una guerra?”
Lei annuisce abbassando lo sguardo.
“E quando avevi intenzione di parlarmene!”
“Nessuno sa. Solo io.”
“E da quanto lo sai?”
“Da…un po’. Me l’ha detto Chibiusa”
Mamoru si appoggia al tavolo della cucina con il fiato corto.
“Mamo”
“Come ti viene in mente di tenerci nascosta una cosa del genere!”
“Non so nulla ancora! Helios mi ha detto di non parlarne con nessuno. E così ho fatto”
“Usagi…”
Lei sospira. Lui chiude gli occhi.
“Hai altri segreti?”
“Tra 2 anni saremo Re e Regina. E devo recuperare dei frammenti di una pietra. La pietra dell’equilibrio”
“E cos’è?”
Lei scuote la testa. Lui si arrende.
“Non posso pensare di essere sposato con qualcuno che non si fida di me”
“Mamo io mi fido di te. Te l’avrei detto”
Lei spalanca gli occhi che le cominciano immediatamente a bruciare. Lui la guarda.
“Quando?”
“Io…”
“Quando Usagi!”
“Non lo so!”
Lui sorride amaramente e scuote la testa.
“Io me ne vado a dormire”
“No aspetta ti prego. Prometto che tra qualche tempo tutto ti sarà chiaro Mamo”
“Voglio che mi sia chiaro ora!”
L’urlo di Mamoru fa trasalire Usagi che si prende la fronte tra le mani.
“Ora…io non…”
Lui la guarda per un attimo negli occhi. Poi volta le spalle. Sente il profumo di Usagi avvicinarsi a lui. Lei lo abbraccia da dietro. Sente l’umido delle lacrime di lei appoggiarsi alla sua maglietta.
“Mamoru ti prego”
Lui sospira. Incrocia le mani a quelle di lei. E si arrende.
“Andiamo a dormire per favore”
Lei annuisce. E mano nella mano si avviano verso la camera da letto.

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Capitolo 3
*** Una novità ***


Sbuffa. Gioca con una ciocca dei suoi capelli. Guarda l’orologio. E’ in ritardo.
“E poi si lamentano che sono in ritardo io!”
“E ma tu non sei un gatto! Hai idea del traffico che c’è il lunedì mattina Usagi?”
“Tutti i giorni c’è traffico Luna!Devi partire prima”
“Ma se fino a ieri eri tu quella sempre in ritardo!”
Lei abbraccia la sua gatta Luna. Le accarezza la testa. La sua gatta si calma facendo qualche fusa.
“Ora ti sei calmata?Dobbiamo parlare”
“Di cosa?”
“Sai nulla di una nuova battaglia che dobbiamo combattere tra qualche mese?”
Luna drizza le orecchie e scuote la testa convinta.
“Luna non mentire”
“Non so nulla davvero!”
“Siamo stati attaccati ieri sera!”
“Di già?”
Usagi alza un sopracciglio. Luna si accorge della gaffe. Sospira.
“Ascolta Usagi. Fin’ora non te ne ho parlato perché questa battaglia non ti compete”
“Se si svolgerà sulla Terra mi compete eccome”
“No Usa. Questa volta no. Non sei tu a dovertene fare carico. Non è compito tuo”
“E di chi sarebbe scusami?”
“Non posso ancora rivelartelo”
“Luna. Chbiusa ed Helios, in sogno, mi hanno detto qualcosa”
La gatta spalanca gli occhi sorpresa. Poi scuote la testa.
“Cosa?”
“Che ci sarà una battaglia e che devo trovare i frammenti della pietra dell’equilibrio”
Luna chiude gli occhi.
“I frammenti. Non sei tu a doverli trovare”
“E chi sarebbe scusa!”
“E’ un discorso di cui ancora non so…”
“Avanti Luna! Ora parli!”
Luna abbassa la testa. E controvoglia spiega. Usagi ascolta attenta.
“Dovrò…dovrò parlarne con le ragazze e…”
“Non ancora”
“Devono sapere Luna!”
“Dammi tempo!”
“Non ne abbiamo!”
Luna scende dalle braccia della sua padrona.
“Usagi per favore. E’ un discorso troppo delicato e…”
“Cosa c’è di delicato? Un nemico, dieci frammenti da trovare prima di lui e subirò un evoluzione?”
“Tutti subirete un’evoluzione”
“Appunto. Cosa c’è di complicato?”
Luna sospira.
“La pietra. E’ terrestre. Non devi essere tu a recuperarla”
“Chissenefrega! Lo farò io e basta!”
“Usagi no! L’ultima persona che ha portato a termine questo compito è morta! Lo capisci che sei troppo importante per l’intero universo?”
“Luna…”
“Facciamo un accordo. Non dirai nulla alle ragazze e a Mamoru fino al prossimo attacco. Se succederà di nuovo…” Luna sospira pesantemente “Potrai parlare”
Usagi annuisce triste. Non è una soluzione.
“Parlerò con Mamoru di questo accordo. Almeno a lui lo devo”
“E sia”
15 dicembre
 
Si trascina verso lo spogliatoio. Gli occhi gli si chiudono da soli. Non si è svegliamo per nulla bene.
Ha riposato ancora peggio. Una leggera nausea lo attaglia. Le manca Usagi nonostante si siano separati solo da poche ore. Oggi, lei, è con le sue amiche per passare una giornata di relax al centro termale. La situazione fra loro è ancora troppo tesa.
“Mamoru!”
Il suo umore è già ballerino. Sentire la sua voce lo rende ancora più nervoso.
Suisei si attacca al suo braccio. Lui si scosta.
“Scusami stavo scivolando. Come stai?”
Lui cerca di allontanarsi.
“Senti Suisei. Dobbiamo parlare. Questa situazione mi sta mandando al manicomio”
“Certo quando vuoi!”
“Ora! Smettila. Per favore smettila. Devi lasciarmi in pace. Non so come fare a farti capire che non mi interessa avere un rapporto con te”
“Mamo, perché?”
“Mamoru. Non Mamo. Solo una persona mi chiama Mamo. Ed è Usako. E la amo. Davvero. E non cambio idea.”
“Ma..”
“Ma la amo”
“Riuscirò a conquistarti”
“Perdi tempo. Non mi interessi.”
“Ho sempre ottenuto tutto quello che volevo”
“Con me non funzionerà”
Suisei inizia a perdere la pazienza. Stringe entrambe le mani a pugno.
“Funzionerà. Te lo assicuro. Prima che tu possa prendere provvedimenti ti sarai già innamorato di me.”
“Quello che mi lega ad Usagi è troppo forte per essere spezzato. Abbiamo vissuto cose che nessuna coppia dovrebbe vivere”
Lei scoppia a ridere.
“Santo cielo sembra che tu l’abbia vista morire”
Lui abbassa lo sguardo senza rispondere. Lei smette di ridere.
“L’hai vista morire?”
“Lasciami in pace Suisei”
“No. Voglio sapere!”
“Ti ho detto di lasciarmi in pace. O sarò costretto a chiedere di farti assegnare a qualcun altro chiaro?”
Lui gli da le spalle mentre lei lo guarda andare via.
 
Acqua che scorre.
Vapore che sale verso l’alto.
Ogni cosa ha il suo rumore. Ogni cosa ha una sua forza.
“Usagi?”
Lei non risponde, assorta nel suo piccolo allenamento. Tre mesi senza attacchi. Tre mesi di pensieri.
Rei le passa una mano davanti agli occhi.
“Cosa?Mi stavi chiamando?”
“Come cosa?Hey sei qui o no? E’ un mese che non ci vediamo tutte insieme! A che diavolo stai pensando?”
“Lo so, scusami. Sono di pessima compagnia oggi”
Vedendo la reazione di Usagi, Rei, si preoccupa. Cambia tono, da infastidita a impensierita
“Che hai Usa-chan?”
Usagi scuote la testa.
“E dai Usa. Con me puoi parlare e lo sai! Non tenerti dentro sempre tutto”
“Forse…forse perché non ha ancora nevicato. Fa freddo, è umido, sono preoccupata per il futuro, i prati sono secchi, l’aria…”
“Ferma ferma ferma! Che hai detto?”
“I prati?”
“No prima!”
“L’umidità?…”
“il futuro?!?!?”
Usagi sospira tristemente abbassando lo sguardo ed annuisce. Allunga le gambe lasciando che l’acqua calda delle terme la bagni. Già. Il futuro. Voleva parlarne con tutte, ma…era ancora troppo presto.
“Rei è…complicato. Davvero. Un giorno appena me la sentirò ti spiegherò tutto”
L’unica cosa che Rei riesce a fare è abbracciarla dolcemente.
“C’è qualcosa che posso fa per te Usa?”
Usagi scuote la testa. Prende fiato.
“Nulla. Tranquilla”
Usagi si alza in piedi. Si getta in acqua. Cerca di non pensare.Guarda Rei.
“Io non…”
Un capogiro.
E il mondo si fa nero.
 
Usagi riapre gli occhi.
Una luce bianca le offusca la vista. Cerca di stirarsi, ma sente il braccio destro tirare.
“Attenta Usa, hai una flebo”
Era la voce di Mamoru. Usagi cerca di parlare, ma sente la gola troppo secca per iniziare una conversazione. Lui se ne accorge e l’aiuta a bere da un bicchiere.
“Sei in ospedale. Sei svenuta mentre eri con le ragazze”
“Calo di pressione?”
“Arrivata qui la tua pressione era abbastanza nella norma. Hai fatto colazione stamattina?”
Lei scuote la testa.
Lui sospira.
“Ho chiesto al dottore di farti un emocromo completo per capire se è tutto a posto”
“Emoche?”
“Esami del sangue Usa”
“Ah. Ora è chiaro”
Lui sorride e da un bacio sulla fronte ad Usagi. E nell’istante in cui lei vorrebbe un bacio meno casto, il dottor Yakamura, fa il suo ingresso.
“Oh Dottor Chiba. Allora anche lei ha un cuore!”
Lui sorride, preoccupato.
“E’ tutto ok?”
“Sì, sì. E’ stato un calo di zuccheri”
“In effetti” interviene Usagi “non ho fatto colazione oggi”
“Nelle sue condizioni signorina Tsukino non dovrebbe mai farlo. Soprattutto in vista di una giornata fuori casa”
Mamoru e Usagi si guardano per un istante negl’occhi. Che significava? Mamoru cerca di sciogliere i dubbi di entrambi.
“Per condizioni intende il fatto che è stata al sole tutto il giorno?”
Il dottore guarda entrambi, stupito.
“Non ditemi che non lo sapete”
“Sapere cosa?”
Scoppia a ridere e passa il foglio delle analisi a Mamoru.
“Tieni Chiba e…auguri”
Mamoru controlla subito i valori. E vede quello che tanto ha fatto divertire Yakamura. Deve sedersi e riguardare nuovamente il foglio. Spalanca la bocca.
“Oh cazzo”
“Mamoru!”
“Usako….io non so come dirtelo”
“O mio Dio sono malata?”
Lui scuote la testa.
“E allora?”
“Sei incinta Usagi. Di 3 settimane”

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Capitolo 4
*** Chronos ***


“Cosa?”
“Sei incinta!”
Gli occhi di Mamoru diventano lucidi. E’ costretto a sedersi. Si sfrega gli occhi.
“Una famiglia. Usako…avremo famiglia. Io…”
Si alza in piedi ed incurante di tutto la abbraccia e la bacia piangendo.
“Mamo…”
“Ti amo Usa. Stai realizzando il sogno più grande della mia vita!”
“Mamo…qualcosa non va”
Lui si stacca dall’abbraccio. Pensa un attimo.
“In effetti. Tre settimane sono davvero poche per avere già problemi. In teoria non dovresti avere sintomi”
“Quando sarei rimasta incinta?”
“Ultima settimana di novembre circa”
“Quindi questo…bambino nascerebbe a?”
“Settembre. I primi di Settembre circa. Ma una ecografia, tra qualche settimana, ti dirà…”
Usagi scuote la testa. E Mamoru capisce.
“Non è Chibiusa”
“Esatto Mamo. Devo parlare con Luna. Credo sia tutto legato a ciò che affronteremo. Avviso anche le ragazze. Stasera possiamo trovarci tutte a casa di Rei per una riunione. E’ un problema?”
Lui scuote la testa.
“Ok”
“Ti accompagno io da Luna.”


“Cosa?!?!?!?!”
“Luna..non è Chibiusa. Nascerà a Settembre. Chibiusa è nata a Giugno. Tu sai chi è Luna?”
“Rei”
“Rei?”
“No Usa! Dobbiamo parlare con Rei! Se è come penso io allora dovremo parlare con Chronos! Mamoru, accompagnaci da lei. Subito!”


“Rei!”
“Usagi come stai?Luna? Mamoru? Che sta succedendo?”
Luna si ferma a pochi centimetri da Rei e le sale su una spalla.
“Non abbiamo tempo. Tocca subito la pancia di Usagi e dicci cosa senti”
“Cosa?”
“Rei fallo!”
Rei sospira e scuote la testa. Chiude gli occhi e si concentra. Porta una mano sulla pancia di Usagi. Rei respira lentamente.
“Cosa senti?”
“Un potere. Molto debole. E non è quello di Usagi. Ma non è un potere maligno. No. E’ qualcosa di positivo. E già lo conosciamo”
“Rei può essere che assomigli al potere di…”
“….di Mamoru!”
Rei riapre gli occhi e stacca la mano da Usagi.
“Che succede?”
Luna scende dalla spalla di Rei.
“Ne parliamo alla riunione stasera. Usagi vieni veloce. Dobbiamo andare”
“Ma io…”
“Ma tu niente! Benedetta ragazza ascoltami ogni tanto!”
Usagi scuote la testa, saluta Rei e corre insieme a Luna.
 
Parco. Il lago dove fece apparizione per la prima volta Chibiusa.
“Che facciamo qui?”
Luna chiude gli occhi.
“Mamoru. Devo chiederti di restare qui. Non so come fare a portare di là più persone”
“Non preoccuparti. Resto qua. Vi aspetto”
“Luna? Di là dove?” Ma Luna non risponde ad Usagi.
“Chronos, signore del tempo, accelera questo spazio e questo tempo. Aprici le porte e ascolta i nostri cuori. Veniamo in pace e non in guerra. Accoglici nel tuo regno!”
Usagi sente la testa leggera. Chiude gli occhi. E appena li riapre è in un altro mondo.
 
“Chronos!”
“Luna bentornata…”
“Al diavolo i convenevoli! Che diavolo di soluzione è questa!”
“Non so di cosa stai parlando Luna”
“Ti avevo detto che lei non doveva essere coinvolta!”
Chronos sospira.
“Luna, governeranno il vostro mondo. Lo sa anche lei”
“Potevi semplicemente ridare i poteri a Mamoru!”
Usagi cerca di intervenire, ma la conversazione tra i due è troppo accesa. Le gira la testa.
“Non potevo! Anche i miei poteri sono stati parzialmente bloccati!”
“Non prendermi in giro Chronos!”
Usagi si gratta la fronte. Non capisce nulla. Ma continua ad ascoltare.
“Non è un compito suo”
“Lo so benissimo, Luna”
“L’origine di quella pietra è terrestre”
“So anche questo Luna”
“Dovrebbe essere lui a ricomporla”
“Non posso affidare a lui questo compito. Soprattutto ora che sappiamo che anche qualcun altro vuole quella pietra”
“Lei ha bisogno di pace”
“Quando hai detto ad Usagi che sarebbe stata Sailor Moon l’ha capito da sola che la pace nella sua vita sarebbe stata un’ eccezione”
“Ha salvato troppe volte l’universo per chiederglielo di nuovo”
“Non abbiamo scelta”
“E invece ce l’abbiamo. E lo sai anche tu!”
“Non posso”
“Sono passati più di mille anni. Come punizione è più che sufficiente”
“Un millennio fa è stato lui a dirmi di essere il responsabile di tutto. Non dovevano amarsi!”
“Infatti si amano anche in questa vita! Si ameranno per sempre”
“Io…non posso fare nulla te lo ripeto!”
“E lei dovrà battersi per tutte le guerre che lui non può affrontare per colpa tua vero?”
“Non ti permetto di parlarmi così Luna!”
“Il mio compito era di far crescere Usagi, trasformarla in una grande guerriera, ritrovare la principessa e il Cristallo D’Argento. Ho fatto tutto quello che hai chiesto. E molto di più. Non puoi chiedermi anche questo! L’ultima persona che ha tentato di ritrovare tutti i frammenti è morta!”
“Mi dici cose che sa già so!”
“Bene Chronos. E se già lo sai allora immaginerai anche la mia risposta: no. Non manderò Usagi al suicidio. Non è sacrificando una vita che risolveremo il problema!”
“Sacrificare?” Usagi ferma la conversazione. “Chi?”
Nessuno ha il coraggio di rispondere. Usagi riprende in mano la situazione.
“Prima di tutto è un onore per me conoscerti Chronos. Ho sentito parlare tantissimo di te”
“L’onore è solo mio Usagi. Sei la guerriera più straordinaria che io abbia mai conosciuto in tutta la mia esistenza. E ti assicuro che è lunga”
Usagi ridacchia.
“Posso immaginare”
Chronos sembra rilassarsi.
“Io so molto poco di tutto questo. Helios e Chibiusa mi hanno spiegato quello che potevano in sogno. E so che dovrò affrontare qualcuno. E recuperare i frammenti di una pietra particolare. Non so altro. Qualche settimana fa siamo stati attaccati da un mostro. Poca cosa. Credo fosse una specie di test. Ho bisogno di più informazioni per coinvolgere le altre guerriere. Quindi ti chiedo di ripartire dall’inizio. Che cos’è la pietra dell’equilibrio?”
Un sospiro di Luna. E la voce di Chronos rompe il silenzio.
“La pietra dell’equilibrio è una pietra formata da 10 frammenti: 5 del male e 5 del bene. Qualcuno sta cercando di ricomporla. Vuole ricomporla per poter distruggere la parte del bene affinché il male abbia il sopravvento in tutto l’universo”
“Dove si trovano questi frammenti?”
“I 5 frammenti del male sono nei posti dove hai sconfitto i 5 nemici più potenti che hai affrontato fino ad oggi Usagi: Beryl, Wiseman, il Pharaon 90, Nehellenia e Galaxia.”
“E non basterebbe recuperare questi e distruggerli?”
“Il mondo finirebbe nell’annichilimento più totale. Senza male non c’è il bene. Senza il bene non esisteranno i sentimenti e le emozioni. Deve esserci sempre un equilibrio”
“E se venisse distrutta la parte del bene non funzionerebbe allo stesso modo?”
“No. Esisterebbe solo il male. E’ un discorso un po’ complicato Usagi. E non credo sia la sede giusta”
“Ok va bene. I 5 frammenti del bene dove si trovano?”
“Sparsi sul pianeta Terra. Non sappiamo dove”
Usagi annuisce pensierosa. Luna interviene.
“L’ultima persona che ha avuto questo compito è morta!”
“Era da sola. E non aveva i poteri che hanno tutte le guerriere a disposizione”
Usagi interviene bloccando Luna.
“Lei mi ha condotto da te quando ha saputo che ero incinta. Ne sai qualcosa?”
Luna si mette sull’attenti.
“Hai dentro di te l’erede del potere terreste”
Usagi resta senza fiato. E lui ne approfitta per proseguire.
“Il bambino che porti in grembo, Usagi, non è altro ch il potere che è stato tolto ad Endymion 1000 anni fa per aver amato Serenity.Ti servirà il suo potere per vincere e governare”
“Come… come farà a dare i poteri a Mamoru?”
Chronos abbassa lo sguardo.
“Dovrà sacrificare se stesso”
Usagi si prende il viso fra le mani.
“A differenza di quello che pensa Luna non sono stato io a togliere i poteri ad Endymion. Fu la Cosmo di allora. E li tolse in parte anche a me. Attualmente, come ben sai, sei tu Cosmo. Ma non ti sei ancora rivelata. E fino al quel momento non posso fare nulla”
“Perché ti han tolto i poteri?”
Chronos sorride.
“Per aver amato tua madre. Ho amato Selene con tutto me stesso. E anche io ho subito una punizione. Ma avremo tempo di parlarne”
“Non posso permettere ad un bambino di morire”
“Lui nascerà con solo quello scopo. Sarà come…Chibi Chibi. Destinato a questo. Quando arriverete alla battaglia più grande lui avrà le sembianze di un quindicenne. Nonostante abbia solo 1 anno. Nessuno si accorgerà della tua gravidanza. Bloccherò il tempo nella loro memoria. Ti vedranno sempre uguale”
“No”
“Usagi…”
“No. Dammi un’alternativa!”
“Non ne ho!”
“Mi trasformerò in Cosmo. Non sarà sufficiente?”
“Non riuscirai ad evolverti prima dell’ultima battaglia”
Usagi spalanca gli occhi.
“Come….”
“Non riuscirai. Riuscirai solo dopo che anche Mamoru avrà i suoi poteri”
“Non sacrificherò mio figlio”
“Lo dovrai fare”
“No. O mi dai un’alternativa o io..non combatterò”
“Sailor Moon. Non è una trattativa. Sai chi sta cercando i frammenti? Un alleato di Chaos. Se i frammenti dovessero arrivare a lui l’universo cesserà di vivere”
“L’ho già sconfitto una volta”
“No. Hai sconfitto un nemico che non era pronto a combattere, ma ero mosso da così tanto odio nei tuoi confronti che non ha aspettato”
Usagi si inginocchia sconfitta.
“Non permetterò a nessuno di uccidere mio figlio”
“Nessuno dovrà ucciderlo. Lo farà da solo”
“No. Per favore Chaos. Io..combatterò. Farò tutto quello che sarà in mio potere. Ma dammi una soluzione alternativa!”
“Usagi dobbiamo andare”
“Non andrò via da qua senza una soluzione Luna!”
Luna le appoggia una zampa sulla mano.
“Usagi ascoltami. Andiamo”
Lo sguardo della sua gatta nasconde qualcosa. E lei si fida.
 
“Perché non mi hai fatto finire!”
“Perché ho una soluzione!”
“E quale sarebbe?”
Luna espone la sua idea. Usagi e Mamoru ascoltano senza fiatare.
“Non possiamo darle una responsabilità così grande. Lei…è così piccola”
“…per ora è l’unica cosa che mi viene in mente”
Usagi annuisce, Mamoru la abbraccia.
“Usako. Andrà tutto bene. Fidati. Noi saremo con te”
Lei si lascia coccolare. Fra le lacrime.

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Capitolo 5
*** Un aiuto ***


Gli ultimi ad arrivare al tempio sono Mamoru e Usagi. E appena Rei li nota corre verso di loro abbracciandoli.
“Bentornati ragazzi!Usagi come ti senti?”
Usagi l’abbraccia stringendola ancora più forte per poi sorridere e salutare le tutte. Da Ami ad Hotaru. Si siede. E come un vero capo prende la parola.
“Prima di tutto grazie per essere tutte qui. E’ bello trovarsi tutte insieme”
A prendere la parola è Haruka.
“Se siamo qui vuol dire che non hai buone notizie Odango, giusto?”
“Diciamo di sì”
Usagi prende fiato.
“Mancano 2 anni all’incoronazione mia e di Mamoru come re e regina”
“Due anni?”
“Sì Ami. Due anni. Ma non sarà tutto rose e fiori”
Mamoru la ferma per prendere la parola. Parlano di quello che hanno saputo.
“…e in considerazione di tutto questo dobbiamo riprendere al più presto gli allenamenti e”
“Non è tutto vero? I vostri sguardi sono cupi. Il mare non mi ha portato buone notizie. Quindi cosa ci nascondete?”
“Michiru ecco…Sono…incinta e non di Chibiusa”
“Santo cielo!”
Usagi annuisce a Rei.
“Ma è una notizia bellissima Usagi”
“No”
“Perché?”
“Lui…”
Un rumore proveniente dall’esterno fa drizzare le orecchie a Rei.
“Shhhh”
Si avvicina allo Shojo e lo fa scorrere velocemente. Trova con ancora l’orecchio in posizione di origliamento una ragazza.
“Chi diavolo sei tu!”
“No ti prego, non uccidermi!”
La seconda voce femminile viene immediatamente riconosciuta da Usagi che si volta di scatto verso Mamoru.
“Che diavolo ci fa lei qui?”
“E lo chiedi a me?”
Rei scuote la testa, prende la ragazza per un braccio e la trascina nella stanza.
“La conoscete?”
“Sì Rei. Lei è Suisei collega di lavoro di Mamoru nonché ragazza follemente innamorata di Mamoru…”
“Non esagerare Usa!”
“Ora parlo solo con lei chiaro? Io e te, Mamoru, faremo i conti dopo! Suisei, hai sentito tutto no?”
“No no. Nulla!”
Rei la guarda. Suisei non regge lo sguardo di fuoco.
“Sì ok? Ma non uccidermi!”
Luna si avvicina a lei.
“Perché sei qui!”
“Oddio il gatto parla!”
“Luna! Mi chiamo Luna!”
“Io…volevo seguire Mamoru e lei!”
Luna si blocca per un instante. E si avvia verso Ami. Usagi prende il suo posto.
“Ti rendi conto in che situazione ti sei cacciata?”
“Mi ucciderai?”
“Vorrei tanto Suisei. Ma non credo. Ma dobbiamo trovare una soluzione”
“Non dirò nulla a nessuno!”
Usagi viene attirata dalla voce di Ami che la chiama. Si avvicina a lei. Le sussurra qualcosa all’orecchio. Usagi spalanca gli occhi per poi annuire e tornare dai ragazzi.
“Ti è mai capitato di fare cose strane?”
“In che senso?”
“Nel senso..qualcosa che non sei riuscita a capire e a spiegare”
“Tipo teletrasportarmi?”
Usagi resta a bocca aperta di fronte a quelle parole.
“Posso teletrasportarmi ovunque voglio”
“Davvero?Come…come fai?”
“Perché questa domanda? In questa stanza c’è qualcun altro che può farlo. Io percepisco l’energia di tutti. Tu, Usagi, hai la stessa energia che emana la Luna. E anche potere della Terra. Poi hai qualcos’altro che non riesco a capire cosa sia. La ragazza mora con i capelli lunghi. Ha un potere legato al fuoco. E ha anche poteri di preveggenza. Quella con la coda invece è legata all’elettricità. La biondina all’amore. Quella con il caschetto al ghiaccio. E le tre la in fondo..una all’acqua e al mare, l’altra al vento e l’ultima..la più piccola..mi spaventa. Morte e vita le appartengono”
“E chi ha il tuo stesso potere?”
Suisei allunga la mano verso Mamoru.
“Oltre al potere della Terra e un po’ della Luna, lui, può teletrasportarsi”
Tutti si girano verso Mamoru.
“Io? Non….”
“Non lo sai fare?”
Mamoru scuote la testa.
“Posso provare ad aiutarti se vuoi. Se serve per salvare la Terra dal prossimo attacco volentieri. Basta che Usagi non mi uccida”
Usagi si volta verso le ragazze.
“Io la terrei potrebbe sempre servirci no?”
Ami non la ascolta. Continua a premere freneticamente i tasti del suo piccolo pc
“Mamoru, Usagi. Vorrei parlarti un attimo”
Usagi si volta verso di lei.
“Che succede?”
“Ho analizzato il potere di Suisei”
“Malvagio?”
Ami scuote la testa.
“E’….stellare”
Usagi la guarda senza capire.
“Cioè?”
“E’ una guerriera Sailor. Di qualche stella”
“Ma del nostro sistema solare?”
“Non lo so. Ma continuerò ad indagare”
“Grazie Ami. Ragazze non ho finito di raccontarvi tutto. Luna, per favore, porta Suisei fuori? Suisei appena finito parleremo”

Usagi termina di parlare. Nessuno osa rompere il silenzio che si è appena creato. Ad intervenire è Hotaru.
“Posso farlo”
“Non sei obbligata. E’ una responsabilità enorme”
“Non importa Usagi. Me la sento. E lo farò”
“Io…non sono sicura di volere che tu lo faccia”
Hotaru si avvicina a lei.
“Non preoccuparti per me. Troverò il modo”
“E io cercherò il modo di trovare una soluzione alternativa ok?”
Hotaru sorride annuendo. Usagi sospira. Mamoru le stringe la mano. Rei fa alcune domande ad Ami sul potere di Suisei. Tutte ascoltano. Tranne Usagi.
“Vuoi andare a prendere una boccata d’aria Usako?”
“Sì Mamo-chan. Per favore”
Appena fuori Usagi scoppia in un pianto incontrollato. Mamoru la abbraccia cercando di consolarla.
“Ha solo 9 anni!”
“Usa…”
“Sono un’egoista!”
“No Usagi. Stai solo cercando di salvare tutti. Come sempre”
“E chi ci perderà questa volta? Degli innocenti che non dovrebbero nemmeno vivere cose del genere! Non sono capace di evolvermi in Cosmo. Se ne fossi capace tutto questo non dovrebbe successo”
“Usako non prenderti tutte le colpe del male del mondo”
Lei cerca di ripendersi.
“Ascolta iniziamo a piccoli passi Usa. Andiamo a prendere il primo frammento. E in caso di battaglia devi giurarmi che non interverrai chiaro?”
“Non posso giurarlo. Avete bisogno di me”
“E noi abbiamo bisogno di te…sana”
“Starò attenta ok?”
“I primi mesi sono i più difficili Usako.”
“Mamo-chan. Per favore. Già mi sento uno straccio. Non togliermi anche la possibilità di difendervi”
Lui sospira annuendo. Il cercapersone suona.
“E’ l’ospedale?”
“Sì Usa. Devo andare. Ci aggiorniamo dopo ok? Ti lascio con Suisei. Per favore non….farle del male”
Un lieve bacio sulle labbra..
“No. La capisco. Capisco perché ha perso la testa per te.Sei troppo speciale”

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Capitolo 6
*** Allenandosi ***


“Sei fuori forma Usagi! Corri!!!! Marte! Freccia inf…”
“No no Rei!”
“…uocata di Marte. Azione!”
Usagi cerca di correre il più velocemente possibile. Il suo piede si incastra in una radice capitolando a terra. E appena si alza scoppia a piangere.
“Sei crudele! Qualcuno mi difenda!”
“Giove!Rivoluzione di Giove, azione!”
“Grazie Mako!”
Ma il colpo viene deviato immediatamente da Rei verso Usagi.
“Makoto!”
Usagi si alza di colpo raggiungendo un albero dove si nasconde.
“Usagi esci se ne hai il coraggio!”
“Perché ce l’avete con me?? Vi ricordo che sono incinta. Non potete trattarmi così!
“Hai sentito Ami no? La tua divisa ti protegge. Quindi smettila di piagnucolare. Spirale dell’amore di venere! Azione”
Usagi sente la catena arrotolarsi intorno alla sua vita. Viene trascinata allo scoperto.
“Mina!”
“Oh Odango. Basta lamentarti! Hai mangiato per 3 a Natale. Ora è tempo di smaltire! Bomba di Urano! Azione!”
“No no no!!!!”
Suisei sta osservando le ragazze combattere. Sorride di fronte alle lamentele di Usagi. Ma si alza in piedi impaurita vedendola bloccata dalla catena di Venus.
Usagi si concentra chiudendo gli occhi. E il campo di protezione si attiva permettendole di non ferirsi. Lei spalanca gli occhi, per un attimo resta senza fiato.
“E’ questa quell’energia che non conosco cosa sia!”
Ami si volta verso Suisei.
“Cosa?”
“Questa..mossa…non proviene né dalla Luna e né dalla Terra!Immagino che già lo sappiate no?”
“Sei sicura?”
“Sì!”
Ami si mette proprio accanto a Suisei. Accende il suo pc.
“Haruka.Per favore. Rifatelo!”
“Ami! Non posso creare i campi a mio piacimento te lo ricordi?”
“Basta lagnarsi Usa! Bomba di Urano! Azione!”
“Uff!”
Ricrea il campo. Il piccolo pc di Ami inizia a suonare all’impazzata.
“Hai ragione! Ma nemmeno lui la riconosce”
Suisei continua ad osservare Usagi. Chiude gli occhi per concentrarsi.
“E’ forte. Molto. Ma è come se il resto dei poteri di Usagi lo blocchino in qualche modo”
“Che sia quello il punto da sviluppare un’ evoluzione?”
“Credo proprio di sì. E’ un’energia immensa”
“Già. Nemmeno il mio computer riesce a dare un numero a questa forza. Parlerò con Usagi. Grazie Suisei”
“Figurati!”
 
Alle 4 del mattina la voglia di dormire di Usagi e il bisogno di abbracciare Mamoru combattono fra di loro. Ha dormito un po’, puntando la sveglia apposta. Sente la porta di ingresso aprirsi. Lo vede entrare in camera da letto. Ora è felice.
“Usa sei sveglia?”
“Mh…volevo vederti”
Lui scuote la testa abbracciandola.
“Grazie Usako”
“Ti amo Mamo-Chan”
“Anche io Usa… Come sono andati gli allenamenti?”
“Benissimo. Ami ha scoperto che la divisa mi protegge. Sai per il piccolo. Solo che siamo in un vicolo cieco per quanto riguarda chi può essere il nemico”
“Non avete idee?”
“No”
Usagi guarda il vuoto pensando. Mamoru le stringe la mano. Meglio cambiare argomento.
“Com’è andata oggi a lavoro Usako?”
“Bene come al solito. Tra una settimana parto te lo ricordi?”
Lui annuisce non molto felice.
“Ti lascio da solo con Suisei. Cosa vuoi di più?”
“Te”
“Prenditi ferie e vieni a Hudson con noi no? Oppure muoviti a capire come teletrasportarti!”
“Ci sto lavorando! Solo che non è semplice. E’ lì. Ma non riesco a prenderlo”
“Magari qualche ora di meditazione con Rei ti farebbero bene”
“Bella idea!”
Lei sorride orgogliosa.
“Lo so!”
“E non è di certo tua!”
Lei mette su un finto broncio. Poi si stiracchia.
“In effetti è quello che mi ha consigliato Makoto”
“Avevo ragione!”
“Antipatico!”
Usagi si getta su Mamoru. Lui la accoglie volentieri fra le sue braccia.
“Volevo farti il solletico non coccolarti Mamo-chan!”
“E io volevo abbracciarti”
“Resti sempre antipatico. Anche se le tue braccia sono sempre un bellissimo posto”
“Puoi restarci quanto tempo vuoi Usa”
“Per sempre dovrebbe essere sufficiente”
Sbadiglia. E il suo bisogno di dormire sconfigge tutto il resto delle sue voglie.
 

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Capitolo 7
*** Il primo attacco ***


Gennaio.Aeroporto. Usagi è agitata. Più per il dover lasciare le ragazze per tre giorni senza di lei che per l’aereo. Akira le accarezza una spalla.
“Tutto ok?”
Usagi sospira. Il loro aereo viene annunciato. Richiama l’attenzione di Akira. E insieme si avviano al Gate che li porterà a Hudson.
 
Rei si sveglia completamente sudata. Agitata, sente un brivido percorrerle la schiena. Scuote la testa. Non ora. Non oggi che Usagi è partita.


Minako apre gli occhi in contemporanea ad Artemis. La ragazza e il gatto si guardano immobili per qualche secondo. A rompere il silenzio è Mina.
“Mi sa di sì Artemis!”
Il gatto sospira.
“Speravo di essermi sbagliato!”


Ami gioca con la matita mentre ripassa un po’. Sta aspettando Makoto al Crown per fare colazione insieme. La matita le scivola dalle mani. Per qualche secondo non riesce a muovere nemmeno un muscolo. Makoto entra con il fiatone e vede Ami. Insieme annuiscono.
 
Haruka si alza dal letto. Si avvia lentamente verso la camera che Michiru usa per suonare il suo violino. Apre lentamente la porta. La trova. Deve mordersi il labbro. Michiru ha addosso solo una camicia. E suona con trasporto il suo strumento musicale.
“Quanto sei sexy Michi…”
“Hotaru è di là vorrei ricordarti…”
“Sa anche cos’è il sesso!”
Michiru si ferma. Abbassa il violino.
“Haruka!”
Haruka sorride provocante. Si avvicina a Michiru.
“Sei la creatura più bella di questa terra sai?”
Un sospiro alle sue spalle la fa bloccare. Hotaru ridacchia.
“Sai essere dolce a volte?”
“Oh piccola, solo quando voglio qualcosa”
Michiru scuote la testa. Si blocca. Haruka chiude gli occhi.
“Aspettate. Posso dirlo io per una volta? Il mare è in tempesta e il vento porta con sé notizie poco rassicuranti?”
Entrambe guardano Hotaru.
“L’ho detta giusta Haruka?”
“Purtroppo sì, Hotaru. Il nemico è vicino”
 
Mamoru deve sciacquarsi il viso. Un mal di testa lo sta tormentando come mai prima d’ora. Ha un capogiro che lo costringe ad appoggiarsi al lavandino. Improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, capisce cosa sta succedendo: il nemico sta per arrivare.
“Non poteva aspettare il rientro di Usagi il 22 gennaio?”
 
Usagi guarda il suo orologio: sono le 21 a Tokyo, le sei del mattino a Houston. Sono appena arrivati in albergo.
“Ci hanno dato una sola camera? E io dovrei dormire con voi te?”
Akira le sorride, sornione.
“Ovviamente?”
“Piuttosto dormo a terra Akira!”
I ragazzi scoppiano a ridere. Entrano in camera, iniziano a disfare le valigie. Una doccia al volo e il taxi è pronto per portarli alla NASA.
“Wow!Altro che il nostro edificio!”
“Usa non sputare sul piatto dove mangi!”
Ridacchia. Il suo cellulare suona.
“Ancora Mamoru?”
Lei guarda il numero annuendo a Akira.
“Mamo-Chan! Stiamo per entrare alla Nasa..non sai che emozione!”
“Sono felice per te Usa”
La voce di Mamoru è stanca, rassegnata.
“Che diavolo è successo?”
“Nulla Usako”
“Devo chiamare le altre per farmelo dire?”
“Usa ascolta. Non agitarti per favore. E’ andato tutto bene”
“Cosa è andato tutto bene!”
“Siamo stati attaccati”
Usagi si porta una mano alla bocca. Un attacco. Mentre lei non c’era. Un capogiro alla testa rischia di farla cadere.
“Io…rientro in Giappone”
“Usako ascolta. Non c’è bisogno. Stiamo tutti bene ok?”
“Ma..”
“Niente ma! Ascolta Usa. Più tardi appena sei in albergo ti spiego tutto ok?”
“Ma..”
“Niente ma! Ascoltami per favore”
“Va bene. Volevo solo dirti del fuso orario…”
“Non importa. Chiamami. Ti rispondo”
“Ok Mamo”
Lui riattacca. Non l’ha salutata come si deve. Qualcuno deve essersi fatto male. E arrivata a quel punto non vede l’ora di tornare in albergo.
 
La telefonata è veloce e concisa. C’è stato un attacco. Uno dei soliti mostri. Non lontano dal Crown. Pochi minuti dopo la sua partenza.
Le prime ad essere intervenute sono state Ami e Makoto. Pochi minuti e, in loro soccorso, è arrivata Rei. Non c’è stato bisogno di altro. Appena il nemico è stato colpito da Ami ad un braccio è scappato. Troppo veloce per essere ricorso. C’è stato qualche ferito lieve. Compresa Minako. Che sembra non abbia fatto in tempo a trasformarsi.
Usagi non riesce a parlare. Le lacrime si stanno accumulando sui suoi occhi. Non c’era. Le sue guerriere avevano combattuto senza averla vicino.
“Usa?”
“Mh?”
“Va tutto bene. Sei a 10.000 Kilometri da qui. Non piangere ti prego. Non saprei come fare a consolarti”
Lei tira su con il naso.
“Scusa”
“Ti amo Usa. Mi manchi già”
“Anche tu. Ora vai a riposarti ok? Ci sentiamo domani”
Usagi riattacca. E scoppia in un pianto liberatorio.

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Capitolo 8
*** Il secondo ed il terzo ***


Usagi è rientrata da 4 giorni. Sta finendo di sistemare la relazione sul convegno a Houston quando sente un’esplosione. Netta. I vetri dell’ufficio tremano. Akira è il primo ad arrivare da lei.
“Che????”
Usagi si affaccia. Non vede nulla. Il suo comunicatore suona. Deve rispondere. Ma non può davanti ad Akira.
“Vai subito a vedere come sta Harada!”
Akira, in panico, va subito nell’altro ufficio. Lei chiude subito la porta a chiave.
“Rei!”
“Biblioteca!”
“Arrivo mi trasformo!”
“Moon Prism Power Make Up!”
Il corpetto, gli stivali, il fiocco. La Tiara.
Spalanca la finestra e, sicura di sé, si lancia. Appena atterra inizia a correre. Deve arrivare alla biblioteca.
 
“Marte. Freccia infuocata di Marte, azione!”
Il mostro evita abilmente il colpo di Rei.
“Mars!”
“Moon!”
Usagi si blocca. Toglie la Tiara!”
“Cristallo di Luna! Azione!”
Anche questa volta il mostro riesce a non essere colpito. Lei approfitta del momento di distrazione del nemico, ancora in parte accecato dalla luce del Cristallo di Luna.
“Rei tu a destra, io a sinistra!”
Entrambe corrono verso il nemico, dividendosi a meno di mezzo metro da lui. Il mostro decide di voler fermare Rei. Usagi, prima che Mars venga colpita, riesce a sferrare un calcio sulla spalla del nemico.
Un urlo di dolore costringe entrambe le guerriere a tapparsi le orecchie. Usagi riprova con il Cristallo di Luna e riesce a colpirlo dove il suo calcio lo aveva già indebolito. Il mostro si mette in piedi. E corre verso l’uscita della biblioteca. Rei e Usagi si mettono davanti alla porta. Il mostro, con una sola zampa, riesce a scaraventarle lontano preparando la sua via di fuga. Rei si rialza immediatamente, cerca di ricorrerlo. Ma dopo poco ci rinuncia. Usagi la raggiunge.
“E’ troppo veloce”
“Come stai Mars?”
“Io bene. Ma c’era gente nella biblioteca. Andiamo!”
 
Libri sparsi ovunque, librerie riverse a terra. Entrambe aiutano, chi è a terra, a rialzarsi.
“Oh mio Dio è Ami!”
Usagi si avvicina a lei. E’ svenuta a terra. Una spalla gonfia.
“Ami! Ami rispondi!”
Apre gli occhi a fatica.
“Usa…che…che è successo!”
“Un mostro. Siamo state attaccate!”
“Io ero qui a studiare. Non ricordo nulla…Ah che male! La spalla!”
“Ti accompagniamo in ospedale!”
“No Usa chiamo subito mia madre. Tranquilla. Andiamo via da qui!”
“Ami..”
“Credo di essere caduta dalla sedia. Ricordo…poco…”
“Fatti accompagnare!”
“Mia mamma non è di turno oggi. Lei saprà cosa fare. Dammi solo una mano ad alzarmi!”
Usagi la aiuta. Ami le sorride. E insieme escono dalla biblioteca.
 
Dall’attacco alla biblioteca sono passati già due giorni. Pace. Nessun’altro attacco. Non capisce la strategia di questi mostri. Non capisce chi li crea, che intenzioni hanno. Deve solo sperare che nessun’altro si faccia male.
Ami è ancora convalescente. Il colpo alla spalla si è rilevato più grave del previsto. Saeko Mizuno ha messo la figlia a riposo per almeno una settimana.
La sua attenzione viene attirata da Rei che si presenta con la sua Hakama e ne porge una ad Usagi.
“Devo per forza Rei?”
“Vuoi aiuto o no?”
“Ma non possiamo esercitarci nella meditazione vestite normali?”
Rei si infuria.
“Tu a volte dimentichi la sacralità di questo luogo. Siamo comunque in un santuario Usagi! Devi rispettare questo luogo e rispettare le tradizioni chiaro?”
Usagi sospira. Prende l’Hakama e si cambia.
 
“Concentranti lo senti?”
“Cosa Rei, il formicolio alle gambe?”
Rei sbuffa ad occhi chiusi. Sono nella stanza del fuoco. Insieme stanno cercando di concentrarsi per riuscire a toccare quel piccolo potere che Luar sente dentro lei.
“Usagi per favore concentrati!”
“Lo sai che mi annoio!”
“Lo sai che devi salvare il pianeta Terra e sembra che tu, ogni volta, sia l’unica a poterlo fare?”
“Sì, ma…devi darmi un incentivo!”
“Io?!!?”
“Eddai!”
“Usa quanti anni hai?”
“23!”
“Appunto..cresci!”
“Per favore!”
“Ok, ok. Non voglio più sentire piagnistei! Allora se riesci a metterti in contatto con la tua fonte di potere giuro che dopo ti porto a prendere un gelato!”
Usagi incrocia le gambe e chiude le mani di fronte a sé. Concentrata guarda il fuoco sacro per poi serrare gli occhi.
“Pronta!”
Rei scuote la testa. E la copia.

Lentamente perde la cognizione del suo corpo. Le gambe diventato un punto d’appoggio per le braccia. Insensibili. Immobili.  Usagi sente il petto muoversi per il suo respiro lento e regolare. Il cuore le batte costante e senza apici. Lo strepitio della legna è l’unica cosa che riesce a percepire. Il calore del fuoco le muove i capelli facendoli ballare in una danza lenta e rilassante. La mente di Usagi, concentrata sul buio dei sui occhi chiusi, improvvisamente si illumina. Bianco, sfumature di giallo. Buio.
Tutto si illumina di nuovo. Usagi guarda il suo abito. E’ di nuovo Serenity. Adora quel vestito.Alza gli occhi al cielo. Una distesa di stelle che brillano serene. Di fronte a lei, la Terra. Sorride a quella visione. Anche se non è la prima volta che la vede. Si volta. Alle sue spalle lo vede. Il tunnel che la porterà verso il suo potere. Chiude gli occhi ed entra in quel tunnel. E’ stretto. Umido. Caldo. Usagi stringe di istinto gli occhi. Rei la osserva.
“Non sei sola”
Usagi sente le parole appena sussurrate e lontane. Striscia nel tunnel. Le pareti diventano sempre più strette. Il suo respiro diventa affannoso. Il cuore le batte all’impazzata. Lei bofonchia qualche lamento.
“Non mollare. Combatti”
Usagi si ferma in mezzo al tunnel. E cerca di riprendere il controllo del respiro. Striscia. Ogni tanto si ferma per calmarsi. La vede. La luce nel fondo. Ma è troppo stretto. Non riesce a passare.
“Non…stretto…”
“Non mollare. Allunga il braccio!”
Usagi obbedisce. Allunga il braccio verso quella luce. E’ lì. Vicinissima a lei.
La tocca.
Il tunnel si allarga. Lei riesce a uscire. Si trova in una stanza. Le pareti intorno a lei sono rosa acceso. Guarda il soffitto e il pavimento. Marroni.
“Usagi?”
La luce la sta chiamando. Si avvicina. La sfiora. La tocca. Ne percepisce il calore e la potenza. La prende con entrambe le mani. La osserva. E’ una luce dorata. Così forte da far male agli occhi. Con quella luce in mano cerca di tornare verso il tunnel. Entra. Ma la luce non passa. Diventa immensamente pesante.
“Non…riesco!”
Scivola all’interno del tunnel. La luce rotola di nuovo verso la stanza. Il tunnel inizia a stringersi. Usagi si sente schiacciare. Le manca il respiro.
“Respira Usa!”
La voce di Rei non riesce a smuoverla. Le pareti si stritolano attorno a lei.
“Aiuto!”
“Usagi ascoltami! Chiudi gli occhi. Torna a sentire il calore del fuoco. Ascolta la mia voce. Segui me!”
Lei obbedisce. La voce di Rei si fa sempre più forte.
“Sono qui Usagi!”
Riprende l’uso delle gambe. Sente di nuovo le sue braccia. Il respiro si regolarizza. Il cuore riprende a battere regolare.
“Avanti Usa!”
Il tunnel scompare. Lasciando il posto al buio dei suoi occhi chiusi. Sente il calore del fuoco. Sente l’umido sulle sue guance. Ha pianto. Rei l’abbraccia più forte che può.
“Che è successo?”
“Qualcosa…non vuole che prenda quella energia”
“Calmati ora.”
Usagi piange a singhiozzi.
“Shh….dai smettila di piangere”
Annuisce.
“Vuoi un bel tè?”
“Solo se me lo offri con dei pasticcini”
Rei le sorride dolcemente.
“Aspettami qui”
Esce dalla stanza. Usagi alluga le gambe prendendosi la faccia fra le mani. Le lacrime ricominciano a scorrere. Ha troppa paura. Paura di non riuscire.
Un boato.Usagi si alza e corre fuori. Un mostro. L’ennesimo. Rabbrividisce per un istante. Prende il comunicatore. E contemporaneamente si trasforma.
“Usagi!”
“Makoto! Al tempio di Rei!”
“Sto arrivando!”
 Usagi sospira. E inizia a combattere da sola.
 
Il mostro sta avendo la meglio su Sailor Moon. Le sue mani grandi e bagnate stringono il collo di Usagi.
“Giove. Rivoluzione di Giove azione!”
Il nemico molla la presa sulla gola di Usagi ed evita di essere colpito. Makoto gli corre incontro. Gli assenta un calcio nello stomaco. Riprova il suo colpo. Il mostro viene colpito. Lui salta e scappa attraverso gli alberi del bosco. Sailor Jupiter e Sailor Moon tentano di raggiungerlo. Ma senza successo. Lo perdono di vista quasi subito.
“Rei! Era andata in cucina a fare del tè!”
Corrono entrambe per cercarla. E la trovano. A terra, priva di sensi. Il pentolino con l’acqua calda rovesciato a Terra.
“Oddio Rei!”
Usagi si avvicina a lei e le alza la testa, lentamente.
“REI!”
Lei apre gli occhi. Si porta le mani sulla pancia.
“Rei che succede!”
“La pancia!”
“Ti sei rovesciata l’acqua bollente addosso”
Rei annuisce lentamente.
“Che è successo?”
“Non…non lo so”
Usagi la aiuta ad alzarsi.
“Un mostro?”
“Sì”
Usagi guarda Makoto che le sorride.
“Avanti diamole una mano”
 

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Capitolo 9
*** Il quarto ***


Usagi si posiziona alla sua scrivania. Si sente stanchissima. E’ Marzo. E’ nel quarto mese. Nessuno, al di fuori delle sue amiche e Mamoru, si è accorto della sua gravidanza.
Il comunicatore di Usagi suona.
“Mina!”
“Oddio meno male almeno tu mi hai risposto!”
Un’esplosione nasconde per qualche secondo la voce di Minako.
“Verresti ad aiutarmi?”
“Dove sei?”
“Sono all’interno della palestra nel Ark Mori Building!”
“Alle dieci di sera?”
“Storia buffa! Ero al telefono con Makoto e ci stavamo annoiando così…”
Un’altra esplosione.
“Minako lascia perdere arrivo!”
Usagi chiude il comunicatore. Mamoru la guarda.
“Minako in palestra?”
Usagi sorride. E si trasforma con Mamoru.
 
Appena arrivano alla palestra il silenzio regna sovrano.
“Sailor Venus!”
Nessuna risposta.
“Venus!”
“Sono qui dai tapis-roulant!”
Usagi corre immediatamente verso di lei. Vede che, fra le sue braccia, c’è Makoto, ferita ad un braccio.
“O no Mako-chan!”
“Sto bene! Non…ricordo bene che è successo. Credo di essere caduta a terra dopo l’esplosione sai?”
“Tranquilla. Mina com’è andata?”
“L’ho ferito con la mia catena. Ed è scappato”
Usagi annuisce pensierosa.
“L’hai colpito dove?”
“Al braccio. Almeno credo”
Quarto attacco. E per la quarta volta una delle ragazze è stata ferita nello stesso identico punto dove è stato colpito il nemico. Qualcosa non andava. Ne avrebbe parlato con Mamoru appena tornati a casa. Sicuramente lui ha una spiegazione.
 
 Chiude la porta alle loro spalle.
“Non so darti una spiegazione Usa. Credo siano solo coincidenze non credi?”
Usagi scuote la testa. Non ha idee. Contemporaneamente sbadiglia. Mamoru la abbraccia.
“Dai andiamo a dormire, sei troppo stanca”
“No sono…” sbadiglia nuovamente “sveglia....”
Lui ride.
“Ne parliamo domani ok? Solo un’ultima domanda: come stai?”
Lei annuisce accoccolandosi a lui. Mamoru la prende in braccio e la porta nel letto.
Una dormita avrebbe fatto bene ad entrambi.
Usagi si posiziona alla sua scrivania. Si sente stanchissima. E’ Marzo. E’ nel quarto mese. Nessuno, al di fuori delle sue amiche e Mamoru, si è accorto della sua gravidanza.
Il comunicatore di Usagi suona.
“Mina!”
“Oddio meno male almeno tu mi hai risposto!”
Un’esplosione nasconde per qualche secondo la voce di Minako.
“Verresti ad aiutarmi?”
“Dove sei?”
“Sono all’interno della palestra nel Ark Mori Building!”
“Alle dieci di sera?”
“Storia buffa! Ero al telefono con Makoto e ci stavamo annoiando così…”
Un’altra esplosione.
“Minako lascia perdere arrivo!”
Usagi chiude il comunicatore. Mamoru la guarda.
“Minako in palestra?”
Usagi sorride. E si trasforma con Mamoru.
 
Appena arrivano alla palestra il silenzio regna sovrano.
“Sailor Venus!”
Nessuna risposta.
“Venus!”
“Sono qui dai tapis-roulant!”
Usagi corre immediatamente verso di lei. Vede che, fra le sue braccia, c’è Makoto, ferita ad un braccio.
“O no Mako-chan!”
“Sto bene! Non…ricordo bene che è successo. Credo di essere caduta a terra dopo l’esplosione sai?”
“Tranquilla. Mina com’è andata?”
“L’ho ferito con la mia catena. Ed è scappato”
Usagi annuisce pensierosa.
“L’hai colpito dove?”
“Al braccio. Almeno credo”
Quarto attacco. E per la quarta volta una delle ragazze è stata ferita nello stesso identico punto dove è stato colpito il nemico. Qualcosa non andava. Ne avrebbe parlato con Mamoru appena tornati a casa. Sicuramente lui ha una spiegazione.
 
 Chiude la porta alle loro spalle.
“Non so darti una spiegazione Usa. Credo siano solo coincidenze non credi?”
Usagi scuote la testa. Non ha idee. Contemporaneamente sbadiglia. Mamoru la abbraccia.
“Dai andiamo a dormire, sei troppo stanca”
“No sono…” sbadiglia nuovamente “sveglia....”
Lui ride.
“Ne parliamo domani ok? Solo un’ultima domanda: come stai?”
Lei annuisce accoccolandosi a lui. Mamoru la prende in braccio e la porta nel letto.
Una dormita avrebbe fatto bene ad entrambi.
Usagi si posiziona alla sua scrivania. Si sente stanchissima. E’ Marzo. E’ nel quarto mese. Nessuno, al di fuori delle sue amiche e Mamoru, si è accorto della sua gravidanza.
Il comunicatore di Usagi suona.
“Mina!”
“Oddio meno male almeno tu mi hai risposto!”
Un’esplosione nasconde per qualche secondo la voce di Minako.
“Verresti ad aiutarmi?”
“Dove sei?”
“Sono all’interno della palestra nel Ark Mori Building!”
“Alle dieci di sera?”
“Storia buffa! Ero al telefono con Makoto e ci stavamo annoiando così…”
Un’altra esplosione.
“Minako lascia perdere arrivo!”
Usagi chiude il comunicatore. Mamoru la guarda.
“Minako in palestra?”
Usagi sorride. E si trasforma con Mamoru.
 
Appena arrivano alla palestra il silenzio regna sovrano.
“Sailor Venus!”
Nessuna risposta.
“Venus!”
“Sono qui dai tapis-roulant!”
Usagi corre immediatamente verso di lei. Vede che, fra le sue braccia, c’è Makoto, ferita ad un braccio.
“O no Mako-chan!”
“Sto bene! Non…ricordo bene che è successo. Credo di essere caduta a terra dopo l’esplosione sai?”
“Tranquilla. Mina com’è andata?”
“L’ho ferito con la mia catena. Ed è scappato”
Usagi annuisce pensierosa.
“L’hai colpito dove?”
“Al braccio. Almeno credo”
Quarto attacco. E per la quarta volta una delle ragazze è stata ferita nello stesso identico punto dove è stato colpito il nemico. Qualcosa non andava. Ne avrebbe parlato con Mamoru appena tornati a casa. Sicuramente lui ha una spiegazione.
 
 Chiude la porta alle loro spalle.
“Non so darti una spiegazione Usa. Credo siano solo coincidenze non credi?”
Usagi scuote la testa. Non ha idee. Contemporaneamente sbadiglia. Mamoru la abbraccia.
“Dai andiamo a dormire, sei troppo stanca”
“No sono…” sbadiglia nuovamente “sveglia....”
Lui ride.
“Ne parliamo domani ok? Solo un’ultima domanda: come stai?”
Lei annuisce accoccolandosi a lui. Mamoru la prende in braccio e la porta nel letto.
Una dormita avrebbe fatto bene ad entrambi.

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Capitolo 10
*** Usagi ***


Usagi spalanca gli occhi. Guarda il soffitto. Il suo respiro è lento e regolare. Ruota il viso verso Mamoru. Sta dormendo. Perfetto. Si alza lentamente cercando di spostare il meno possibile le lenzuola. Lui si muove leggermente. Usagi si blocca. Mamoru continua a dormire. Lei sorride e si avvia verso la cucina.
. Prende il coltello con cui di solito, Mamoru, tagliava il pane. Si avvia verso la camera da letto. Si ferma un attimo appoggiandosi allo stipite. Lo osserva dormire beato. Si avvicina. A passi lenti. Lui è ancora fermo. Lei alza il braccio dove impugna il coltello.
Tutto avviene in pochi secondi.
Lei abbassa la lama verso il petto di Mamoru. Lui spalanca gli occhi pochissimi istanti prima di essere colpito. Da un calcio ad Usagi che viene scagliata contro il muro. Mamoru si alza in piedi, lei anche. Corre verso di lui per colpirlo di nuovo. Lui, con maestria, riesce a bloccarle il braccio.
“Usagi!”
I loro occhi si incrociano per un attimo. E li vede. I suoi splendidi occhi azzurri, ora, sono rossi come il sangue.
“Usa..”
Lei approfitta di quell’attimo di distrazione per liberarsi. Cerca di nuovo di colpirlo, lui riesce a spostarsi in tempo trovandosi alle spalle di Usagi. La colpisce alla schiena. Lei perde l’equilibrio cadendo a terra. Il coltello le sfugge di mano. Mamoru lo vede e con un calcio lo allontana. Lei cerca di rialzarsi. E’ in ginocchio. Da un pugno al pavimento.
“Merda!”
Lui ne approfitta. Le lega le mani con una sua maglietta trovata per terra. La costringe ad alzarsi e la porta sul divano della sala.
“Che diavolo stai facendo!”
“Devi morire come le altre guerriere!”
“Cosa….Ok ho bisogno di aiuto”
“Qualsiasi cosa farai non servirà! Morirete”
“Vedremo”
Si allunga verso il tavolo di ingresso. Prende il cellulare. Due, tre, quattro squilli.
“Rei!”
“Mamoru?”
“Ho bisogno di te. Ora qui a casa mia!”
“Arrivo dammi 5 minuti!”
“Meno!”
“Sei più antipatico del solito adesso!”
“Vorrei vedere se fossi stato svegliato come sono stato svegliato io!”
Riaggancia. Fa un altro numero.
“Mamoru?”
“Puoi venire qua da me per favore? Ho un problema!”
“Stai bene?”
“No”
“Arrivo!”
Pochi secondi e Mamoru se la ritrova alle spalle.
“Ma che …santo cielo Suisei! Non sono abituato alle persone che entrano così a casa mia!”
“Scusami Mamo”
Usagi la guarda negl’occhi. Suisei si allontana da lei.
“Non è Usagi”
“Sono io!”
“No. Dentro te…che diavolo è questa cosa?”
“Suisei sono io e solo io!”
Qualcuno suona alla porta. Mamoru apre senza guardare. E’ Rei, con il fiatone. Trasformata per correre più in fretta.
“Non è Usagi”
Mamoru sospira. Si prende la fronte fra le mani.
“Ha cercato di uccidermi”
“Peccato non esserci riuscita!”
“Chi sei?”
“Io Usagi e tu Rei!”
“No. Parlo con chi è dentro di te!”
Il sorriso di Usagi si deforma. Sospira appoggiando la schiena al divano.
“Io? Sono solo quello che le guerriere Sailor hanno creato”
“Cosa?”
“Ogni qualvolta le guerriere colpivano un nemico, ogni qualvolta Sailor Moon ne distruggeva uno una parte di male finiva in loro. Io sono l’accumulo di tutto il male che fin’ora hanno raccolto”
Rei si avvicina spaventata.
“E’ inutile che mi guardi così Rei. Sono stato anche dentro di te non ricordi? Il pancino va meglio?”
Rei si tocca d’instinto la pancia.
“Come….”
“Ti ha ferito Jupiter”
“No! Io non c’ero in quella battaglia!”
“Eri tu il mostro!Ricordate il primo attacco? Era Minako”
Rei scuote la testa.
“Non è possibile…”
Suisei si intromette.
“Tu sei il male?”
“Energia oscura per la precisione. Sono parte dell’energia che le guerriere hanno distrutto ogni volta”
Rei si avvicina minacciosa.
“Ti batteremo qualsiasi cosa tu sia”
“Non ne sarei così sicuro. Solo una persona può distruggere il grande male. E visto che non è ancora riuscita a diventare ciò che può sterminare Chaos credo che accelererò i tempi. Non mi aspettavo sarebbe stato così facile”
“Di..di cosa parli?”
“Nemmeno sai di cosa parlo? Ancora meglio!”
Mamoru guarda la sua Usagi. Vorrebbe fare qualcosa per lei. Ma non sa cosa.
“Esci. Vai via dal suo corpo. Ora!”
“Oh vorrei…ma sto bene qui”
Rei prepara le sue pergamene.
“Metti via quelle cose. Non servono. Vorrei andarmene anche io come ho sempre fatto. E’ lei che mi sta trattenendo”
“Usagi lascialo andare è troppo pericoloso!”
“Ha pensato di no”
“Smettila di leggere nei suoi pensieri!”
“Dille ancora di lasciarmi andare e smetto.”
Rei si inginocchia davanti a Usagi.
“Usa. Lascialo. Sappiamo già abbastanza”
Usagi trema un istante. I suoi occhi tornano azzurri.
“Brava Usa-chan”
Rei le slega le mani. Usagi si lancia addosso a lei piangendo a dirotto. Le sue braccia cedono. Il pianto si ferma. E’ svenuta.
 
“E’ bollente. Ha la febbre alta”
Rei guarda per un attimo Suisei che annuisce.
“Lo sento anche io Rei”
Lei sospira chiudendo gli occhi.
“Dobbiamo andare da mio nonno. Lui può salvarla”
Mamoru non riesce a capire.
“Rei..”
“Lo spirito di Usagi è ferito. L’energia che era dentro di lei ha combattuto per andarsene. E l’ha ferita. Io non riesco…io..non so come fare!”
Usagi ha un tremore. Mamoru la stringe a sé.
“Mamoru..”
“Suisei. Teletrasportaci al tempio!”


Il nonno di Rei è sul piazzale.
“Nonno??”
Suo nonno si avvicina solo un momento ad Usagi. La tocca.
“Portatela immediatamente nella stanza del fuoco sacro!Mamoru resta qua!
Suisei e Rei obbediscono.
“Che è successo!”
“Usagi è stata impossessata da non si sa bene quale energia negativa”
“Giovanotto!Non sarei qui se non lo sapessi! Ho bisogno di capire come. Durante un combattimento?”
Mamoru non risponde.
“Avanti cosa credi! Che non sappia di voi?”
“Da quanto?”
“Da quando il padre di Rei me l’ha affidata. Stavo solo attendendo che le altre guerriere Sailor la trovassero. E appena ho visto arrivare Usagi ho capito che Rei, finalmente, avrebbe avuto il suo posto nel mondo”
Mamoru annuisce.
“Quindi sappiamo come è successo?”
“No purtroppo. Stavamo dormendo entrambi. Si è svegliata ed ha cercato di uccidermi”
Il nonno di Rei scoppia a ridere. E continuando a ridere si avvia nella stanza del fuoco.
 
Rei lo vede entrare. Ha posizionato Usagi su un futon appena accanto al fuoco sacro.
“Nonno”
Lui non risponde. Ad occhi chiusi pone una mano sul ventre di Usagi.
“Nonno. E’ come penso?”
“Sì Rei. Il suo spirito è stato ferito”
Le lacrime piene di dolore e rabbia bagnano il viso di Rei.
“Stupida! Non mi ascolta mai!”
“Non prendertela con lei Rei. Ha fatto solo quello che avresti fatto tu per aiutare il resto delle guerriere Sailor no?”
Rei spalanca gli occhi. Suo nonno sapeva.
“Da…come…cosa…”
“Possiamo parlarne dopo Rei?Ora ho del lavoro dal fare”
 
Un’ora. L’ora più lunga che Mamoru abbia mai vissuto. L’attesa lo aveva messo a durissima prova. Appena lo Shojo della stanza del fuoco si apre, Mamoru, corre incontro al nonno di Rei.
“Fatto. A breve starà meglio. Sono il miglior curatore di spiriti del Giappone io!”
“Grazie. Io…”
“Oh non ringraziarmi. Ho fatto solo il mio lavoro. Portate Usagi in camera di Rei e fatela riposare il più possibile. Si riprenderà come se nulla fosse successo”
“Ricorderà?”
Il nonno di Rei abbassa lo sguardo. Cupo risponde.
“Purtroppo sì. Soprattutto il dolore che ha provato.”
 
Apre gli occhi. La luce, nonostante sia molto fioca, le da fastidio. Allunga le gambe per stirarsi un po’. Il pigiama le fa male alla pelle. E’ bagnato. Lo sente. Tira fuori le braccia dalla coperta. Anche la giacca del pigiama è madida di sudore. Si passa una mano sui capelli. Anche quelli sono umidi. Tossisce. La bocca è impastata. Prova a parlare. Ma la gola le brucia. Si siede nel letto. Mamoru è accanto a lei.
“Mamo”
Lui apre un occhio. Lo richiude. Poi li spalanca entrambi come un bambino davanti a un regalo. La abbraccia.
“Usako!”
“Mamo…io non volevo. Davvero lo giuro..”
“Usa calma. Lo sappiamo”
Lei non riesce più a trattenere le lacrime. Scoppia in un pianto liberatorio.
“Mamo…”
“Shh….non piangere ti prego”
Lei non riesce a fermarsi. Fino a che lo Shojo si spalanca. Rei la abbraccia fra le lacrime.
“Usagi…come ti senti?”
“Bene. Scusatemi davvero io non…”
“Usagi basta. Smettila di piangere.”
“Devo capire come sta il bambino”
Rei annuisce sorridendo.
“Ho chiamato Ami e…sta arrivando. Tranquilla adesso”
Usagi si sdraia. In attesa.
Serve un piano di attacco.

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Capitolo 11
*** Sailor Sun ***


L’allenamento è appena iniziato. Oggi non è giornata per Usagi. Ed è seduta accanto a Suisei. Haruka sta facendo un combattimento contro Mamoru. Suisei li osserva come un bambino guarda un giocattolo nuovo.
La caduta a terra di Mamoru fa preoccupare entrambe. Lui impreca.
“Mamo Chan! Abbiamo ospiti!”
Impreca di nuovo. Contro di lei.
Usagi resta per un attimo a bocca aperta.
“Ma…”
“Niente ma! Ho da fare!”
Lui torna da Haruka. Usagi scuote la testa.
“Vorrei allenarmi anche io”
“Davvero Suisei?”
“Io…sì. Sento di aver qualcosa dentro che deve uscire”
Usagi ci pensa un attimo. Ripensa alle parole di Ami. Potere stellare. Si alza in piedi nonostante la stanchezza.
“Forza. Alleniamoci io e te. Non mi trasformo. Userò il mio potere senza esagerare. Proviamo no?”
“Ne sei sicura?”
“Un po’ di movimento ci farà bene. Ci faremo seguire da Ami”


Usagi prepara una piccola bolla di potere fra le mani. Hotaru si pone sull’attenti, Ami è pronta a raccogliere più dati possibili.
“Pronta Suisei?”
“No!”
Lei sorride e gliela lancia. L’allenamento ha inizio.
La velocità di Suisei è incredibile, quasi veloce come Mamoru. Ad ogni scatto il computer di Ami emette un bip. Hotaru, sempre con gli occhi su Usagi, si avvicina a lei.
“Che succede Ami?”
“Ogni volta che Suisei corre il suo potere ha un picco”
“Prende energie da quello”
“Inconsciamente si”
Hotaru continua ad osservare le due ragazze. Si avvicina a loro.
“Dove vai?”
“Lascia fare a me”
Suisei si ferma in attesa della nuova bolla di potere di Usagi. Sta per scattare quando una lama si ferma a pochi centimetri dalla sua gola.
“Ma che…”
“Concentrati”
“Con una lama al collo?”
“Meglio vicino al collo che nello stomaco”
Suisei trema impaurita.
“Sei…”
“Inquietante? Lo so. L’hai detto anche tu. Vita e morte mi appartengono. Usagi per favore colpiscila”
Usagi lancia una sfera verso entrambe. Suisei è ferma immobile.
“Toglimi quella lama non riesco a scappare”
“E’ questo l’obiettivo Suisei. Concentrati. Prendi il potere”
“Io non…”
“Lo fai sempre per correre! Fallo anche ora!”
“Non so come fare!”
“Invece lo sai forza!”
La bolla raggiunge entrambe. Suisei chiude gli occhi terrorizzata. All’ultimo istante Hotaru attiva un campo di protezione. Una nuvola di polvere avvolge entrambe. Usagi è costretta a coprirsi gli occhi.
“Ragazze!”
Nessuna risposta. Usagi si porta una mano alla bocca.
“Oddio. Ragazze rispondete!”
Ancora nessun segnale. Usagi inizia a correre verso di loro. La polvere si dirada. Hotaru è in piedi e si sta pulendo la gonna.
“Saturn! Suisei?”
Hotaru le sorride e le fa segno con la testa di guardare più attentamente. E la vede. Seduta a terra a gambe incrociate con il viso fra le mani. Usagi si avvicina a lei.
“Suisei! Cosa….chi sei?”
“Eh?”
Usagi scoppia a ridere. Le porge una mano a cui Suisei si aggrappa. Ami chiude il computer e osserva la scena con i propri occhi.
“Ma che…”
La fuko delle Sailor. La gonna che da rossa sfuma in arancione. Uno stivale giallo alto fino al ginocchio le fascia perfettamente le gambe. I guanti, a protezione delle mani, sono corti come quelli delle Outers. Il diadema sulla fronte con una splendida pietra gialla al centro.
“Benvenuta Sailor?”
Ami appoggia una mano sulla spalla di Usagi.
“Sun”
“Sun?”
“Sì. La guerriera del Sole”

Sul loro letto lei gli medica la fronte.
“Ahia!”
“Non dirmi che ti fa male Mamoru!Sei un medico!”
“Il fatto che sia medico non significa che non posso provare dolore!”
Usagi abbassa il viso fino al suo e gli lascia un dolce bacio.
“Questo non fa male Usagi. Puoi darmene un altro?”
Lei gli sorride. Lui abbassa la testa fino ad appoggiare l’orecchio sulla pancia di lei.
“Hey tu stai bene?”
Usagi ridacchia.
“Mi sta facendo dannare”
“Credo che sia solo una questione di potere Usagi. I tuoi esami sono perfetti. Queste tue mancanze di energie credo siano dovute a lui”
“Non importa Mamo. Ho te accanto. Il miglior medico del Giappone no?”
“Esagerata!
Lei lo spinge lontano, il viso preoccupato.
“Mamo - Chan!”
“Che succede!”
“Non abbiamo ancora pensato al nome!”
Lei ridacchia. Quanto ama metterlo in difficoltà!
“Mi hai fatto spaventare”
“Ho delle idee”
“Sentiamo!”
“Daichi”
“E se fosse una femminuccia?”
“Sarà un maschietto”
“Sicura?”
“Me l’ha detto Ami”
“E allora Daichi!”
 Usagi sorride e sbadiglia. Si sdraia.
“Vado a prepararmi il caffè, fra due ore devo essere in ospedale”
Lei annuisce già ad occhi chiusi. Mamoru sorride e va in sala.
Chiude la porta che divide la parte giorno dalla parte notte. Aspetta qualche minuto per essere certo che Usagi stia dormendo.
Prende il comunicatore e chiama Ami.
“Mamoru”
“Sta dormendo”
“Sarà praticamente impossibile che lei non se ne accorga”
“Proviamoci Ami. Non voglio che si metta in pericolo se non è necessario”
Ami sospira. Mamosu sente la sua tensione anche a distanza.
“Alle 9.00 da Rei”
Lui annuisce. Ami sorride salutando con la mano. Avrebbe avvisato Suisei arrivato a lavoro.
Sarà dura senza Usagi. Ma ce la faranno.

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Capitolo 12
*** Il primo frammento ***


Rei guarda pensierosa l’orologio. Sono le 7.45. Un quarto d’ora e sarebbero tutte arrivate da lei.
Cerca di calmarsi. L’agitazione sta prendendo il sopravvento su di lei. Chiude gli occhi cercando di concentrarsi su altro.Sente dei passi. Si avvicina alla scalinata e vede arrivare Ami con Mamoru. Rilascia il fiato più serena. Appena dietro di loro Makoto e Minako seguite da Artemis e Luna.
Rei saluta tutti con il cenno di una mano.
“Usagi è già andata a lavoro”
“Sei sicuro che non sospetta nulla Mamoru?”
“No Rei. E’ tutto sotto controllo”
“Le altre?Suisei?”
Il tempo di terminare la frase e dalla scalinata si sentono voci femminili. La voce di Haruka sovrasta quelle di Michiru ed Hotaru. Suisei è appena dietro di loro visibilmente impaurita.
“Hey biondina! Sei in anticipo!”
“Haruka!”
“Eddai Michiru….Minako in anticipo è un evento!”
Hotaru si schiarisce la voce.
“Ma voi prendete mai sul serio una missione?”
Minako si avvicina a lei e l’abbraccia.
“Mai. Per quello vinciamo sempre! Andiamo!”
 
Polo Nord.
Le ragazze camminano spedite verso quel luogo che ricordano come se fosse passato un solo giorno.  Ami segue attentamente la via segnalata dal suo computer. Procedono tutte spedite verso il punto indicato.
“Ragazze ci siamo quasi”
“Questo posto mi da i brividi”
“Anche a me Minako. Ma dobbiamo resistere e non pensare a quello che è successo”
Haruka scuote la testa sospirando.
“E’ il Polo Nord. Fa freddo ed è normale che tu abbia i brividi”
Minako scoppia a ridere.
“Non è per il freddo! Qui siamo morte!”
Suisei si ferma interdetta.
“Morte?”
“E’ stata la nostra prima grande battaglia. Siamo morte ad una ad una per aiutare Usagi ad arrivare da Metaria. Poi siamo rinate grazie al potere del Cristallo D’Argento. Eravamo inesperte. Se ci avesse attaccato ora l’avremmo sconfitta senza problemi”
“Come…come fai a riderne?”
Minako scuote una mano.
“Mai piangere sulla bistecca bruciata!”
“Eh?”
Makoto si avvicina a loro sorridendo.
“Mai piangere sul latte versato. Non la bistecca bruciata!”
“E vabbè…quella cosa li!”
Suisei si prende la faccia tra le mani. Haruka interviene per stemperare la situazione.
“E renditi conto che la salvezza del mondo è in mano a queste persone”
Scoppiano tutte a ridere in una risata rilassata. Tranne Suisei che cerca di non farsi prendere dal panico. Il computer di Ami emette un sibilo continuo. Sono arrivate. E lo vedono.
E’ un frammento non molto grande. Da lontano sembra una pietra qualunque. Una semplice Ossidiana nera che spicca nella neve bianca come il latte. Una figura sovrasta quella pietra.
“Vi aspettavo! Questa pietra è mia e nessuno me la porterà via!”
Il primo a fermarsi interdetto è Mamoru. Anche le ragazze si bloccano.
“Ma è….”
“Sì Makoto”
“Ma Ami, non può essere. Usagi l’ha…”
“Sconfitta, Rei? Lo so”
Mamoru ha un brivido alla schiena. Non deve pensare. Deve solo combattere.
“Lasciaci quella pietra!”
“Mai e poi mai, Endymion. La consegnerò solo a lui! A lui che finalmente vi eliminerà dalla faccia della Terra!”
“Beryl. Lasciaci prendere il frammento. Ti abbiamo sconfitto una volta, lo faremo di nuovo se necessario!”
“Iniziamo a combattere!”
Mamoru estrae il suo bastone. E la battaglia ha inizio.
 
Usagi cammina lenta verso il tempio di Rei. Ha appena finito di lavorare e Mamoru è ancora in ospedale. Passare un’oretta con una sua amica le avrebbe fatto bene.
Sta male. Sta male al pensiero di quello che Daichi dovrà passare. E ancora oggi non ha trovato una soluzione. Sale la scalinata con una strana sensazione di inquietudine addosso. Vede Luna correrle incontro.
“Luna?”
“U…Usagi!”
“Che ci fai qua?”
“No che ci fai tu qui?”
“Cosa?”
Pochi secondi dopo compare Mamoru.
“Mamo-chan!”
“Usagi!Che ci fai qui?”
“Io?Che ci fai tu qui!”
Doveva inventarsi una scusa. Ma quale? Ci pensa qualche secondo di troppo. Usagi se ne accorge.
“Che diavolo sta succedendo?”
“Nulla. Ti…ti stiamo preparando una sorpresa ok?”
Luna raddrizza improvvisamente le orecchie. Inquieta inizia a correre veloce lontana da loro.
“Luna!”
Usagi sospira grattandosi la fronte. Riguarda Mamoru. E il suo sguardo si ferma sulla sua mano.
“Che hai fatto?”
“Dove?”
“Alla mano?”
Lui la guarda. Non si era accorto di essersi ferito.
“Non saprei”
“Cosa mi stai nascondendo Mamoru?”
“Nulla!”
Usagi scuote la testa e alza le mani al cielo.
“Mi arrendo ok?”
“Fai bene. Andiamo a casa?”
Lei annuisce e Mamoru tira un respiro di sollievo. Si mette una mano in tasca e stringe forte quella piccola pietra nera.
4. Ne mancavano solo 4.

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Capitolo 13
*** Il secondo frammento pt. 1 ***


Perdonate la lentezza con cui aggiorno.
E' un periodo complicato non solo privatamente.
Aggiungo questo spezzone e prometto di impegnarmi nel week end per andare avanti un bel pò. Ho in mente tutta la storia, ma la fretta di arrivare alla fine è così tanta che non mi piace cosa sto scrivendo. quindi devo fermarmi e ripartire.
a presto 
baci
FD

“Vorrei tanto restassi qui stanotte”
“Nessun problema Usagi. Mi do malato”
Mamoru lascia un dolce bacio sulle labbra di Usagi mentre lei ridacchia.
“E di cosa sei malato? Usagimania?”
Lui fa finta di pensarci. Ed annuisce convinto.Lei lo abbraccia.
“Tutte scuse per non lavorare. Sfaticato!”
Lui si sdraia accanto a lei. Usagi appoggia il suo viso sulla sua spalla.
“Chiudi gli occhi. Resto fino a che non ti addormenti”
“La vedo dura. Oggi mi ha fatto penare!”
“Il nostro piccolo?”
Lei annuisce.
“Durante la riunione con Harada ha iniziato a muoversi a ritmo di Samba. Non sapevo se ridere o disperarmi”
Lui ride. Lei ricomincia a parlare
“E quanto tempo ho per addormentarmi?”
Lui guarda il suo orologio. Sono le 21.18. Entro le 21.40 avrebbe dovuto essere fuori di casa.
“12 minuti”
Lui non riceve risposta. Volta lo sguardo verso di lei. Usagi ha gli occhi chiusi. Una mano sulla spalla di Mamoru, l’altra sulla pancia. Lui la guarda dormire serena. Un lieve sorriso sulla bocca. Vorrebbe che quel piccolo momento di serenità durasse per sempre. Le accarezza la frangetta e le guance appena arrossate.
Quello che le hanno chiesto questa volta è veramente grande. Conosce Usagi e sa che sta tenendo dentro se un dolore immenso. Impedirà ad ogni modo ad un bambino di sacrificarsi.
Lentamente si muove per liberarsi da Usagi che continua a dormire. Guarda l’ora: 21.45.
Un quarto d’ora e deve essere da Rei. Luna deve dire a tutti qualcosa.
 
“Mentre stavate recuperando il frammento da Beryl qualcuno ha rubato un frammento del bene”
“Chi?”
Luna scuote la testa verso Rei.
“Cronos ha individuato un’energia ma nulla di più. Ma c’è una cosa che gioca a nostro favore. Ve la spiega Ami”
 Ami, annuendo, apre il suo computer. Mostra a tutti le immagini.
“Mentre noi eravamo al polo Nord è comparso il frammento del bene nella parte opposta del mondo. Ovvero Polo Sud. Chi è stato a prenderlo? Probabilmente la stessa entità che si era impossessato di noi. Il fatto che sia apparso dalla parte opposta gioca a nostro favore sul prossimo. Ci serve un piano.”
Mamoru ci pensa un attimo. Tutte pendono dalle sue labbra e lui se ne accorge.
“Non sono io il vostro capo”
“E’ come se lo fossi Mamoru”
Lui scuote la testa verso Haruka.
“No. E’ Usagi. E se lei ora non c’è dobbiamo collaborare insieme. Non è giusto che sia solo io a prendere questa decisione”
Suisei si alza in piedi.
“Ho un’idea”
“La ascolto volentieri”
“Il secondo frammento del male. Dove si dovrebbe trovare?”
“Dove è stato sconfitto il grande Saggio”
Suisei si gratta la fronte.
“Andiamo lì tutti insieme. E appena siete sicuro della posizione io mi teletrasporto con qualcuno di voi dalla porta opposta a recuperare la parte del bene. Se siamo in difficoltà ci metterò un secondo a venirvi a prendere”
Mamoru annuisce pensieroso insieme ad Ami. Rei sospira pesantemente.
“Il piano può funzionare. Ma…di nuovo di nascosto da Usagi?”
“Lei vorrà combattere. E io non voglio. Mancano pochi mesi. E aspettare porterà non solo Usagi a rischiare, ma anche il nemico ad approfittare della situazione”
“Mamoru. Se dovesse accorgersene Usagi…”
Lui annuisce.
“Lo so. Ma non abbiamo scelta. Ora vado a lavoro. Domani alle 15.00 troviamoci qui. E andiamo. Ami. Ti chiedo per favore di individuare i due punti. Rei, Minako e Makoto resterete con me ad Ami contro il grande saggio. Suisei, Haruka, Michiru e Hotaru andrete a recuperare l’altro frammento”
Tutte annuiscono.
“Dopo il recupero di questi frammenti cercherò di concentrarmi sul mio potere. E a teletrasportarmi”
E  si avvia verso l’uscita del tempio.
 

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