Scenderà come la neve.. quel triste ricordo lontano

di Daistiny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scenderà come la neve.. quel triste ricordo lontano ***
Capitolo 2: *** Un pomeriggio di marzo ***
Capitolo 3: *** Momenti ***
Capitolo 4: *** Salsedine tra le dita ***
Capitolo 5: *** Parole d'amore con gli occhi di un altro. ***
Capitolo 6: *** Conflitto tra fratelli ***
Capitolo 7: *** Non fossimo come onde ***
Capitolo 8: *** Il rumore del nulla ***
Capitolo 9: *** Siamo uomini d'onore ***
Capitolo 10: *** Bocca di rosa ***
Capitolo 11: *** Quando ci decideremo ***
Capitolo 12: *** D'altronde è solo tua la scelta ***
Capitolo 13: *** Notte intorno al fuoco ***
Capitolo 14: *** Ci sarà anche per te ***
Capitolo 15: *** Scrittura -Basch- ***
Capitolo 16: *** Scrittura 2 -Giudice Magister Gabranth ***
Capitolo 17: *** Incontro/Giuda ***
Capitolo 18: *** Pazzia ***
Capitolo 19: *** Ombra ***
Capitolo 20: *** Essere in te ***



Capitolo 1
*** Scenderà come la neve.. quel triste ricordo lontano ***


*Note blu*

Erano passati diversi inverni. Noah non la smetteva di guardare fuori dalla finestra la neve che scendeva a grossi fiocchi, mentre con la mente si ricordava ai fuochi della sua infanzia. Quando la sua famiglia si riuniva a torno al fuoco, a raccontare di miti o leggende della antica reppubblica.
Di suo fratello si ricordava solo un ombra scura, un riflesso in un vetro. Rimaneva ora solo lui... sua madre era venuta a mancare l'inverno scorso. La povera donna l'aveva più volte cercato di fargli mettere pace e di perdonare suo fratello e quel gesto sconsiderato dell'età.
Noah però non poteva, non voleva e non ci sarebbe mai riuscito se pur avesse voluto. Era troppo simile e diverso da suo fratello...
Noah si ritrovava a guardare la neve solo nella sua stanza, in quell'enorme casa, che gli sembrava ora mai troppo grande e che ogni volta gli faceva ricordare sua madre. 


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Capitolo 2
*** Un pomeriggio di marzo ***


Un pomeriggio di marzo

Stava piovendo fuori, Noah senza troppe pretese si limitò ad osservare quel paesaggio ora mai di metà marzo. Uno di quei tanti pomeriggi grigi.
Tutto sembrava avere un leggero velo di grigio... in quella città che gli gridava di non essere il benvenuto, bollandolo come un reietto senza una patria a cui far ritorno.
Null'altro che un venduto, senza più un nome legato dal sangue di una fratello recicida.
Non aveva nulla da fare quel giorno Noah, se  ne stava solo in quello studio che gli sembrava enorme, osservando il mondo fuori dalla sua finestra.
Noah si chiedeva quand e che egli era morto...e ciò che restava di lui ora mai. 

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Capitolo 3
*** Momenti ***


Momenti 

Momenti.Sono tanti i momenti che trascendono la vita di Noah di quando si alza la mattina e indossa le vesti del Giudice Magister Gabranth. Quella è un'armatura difficile da poratare, gli ricorda i tanti anni di soffenza.
Si ricorda il momento in cui ha venduto la sua anima, tradito la sua patria caduta giurando fedeltà a chi con tutto il suo cuore doveva odiare.
Si ricorda quando ha perso il suo nome,la sua dignità. Quando con mano ferma e mente luicida ha trafitto il cuore di un re, maledicendo dall'inferno l'anima di Basch e chiedendo perdono per sua madre. 
Il momento della vendetta, in cui vedeva dopo tanto gli occhi di suo fratello brillare di rabbia, eppure dentro di lui non era cambiato nulla, dopo l'esaltazione momentanea di vedere distruto suo fratello.
Ma nulla sambra essere cambiato...

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Capitolo 4
*** Salsedine tra le dita ***


Salsedine tra le dita

Una volta tanto Noah aveva smesso di fare il giudice, godendosi la vista del mare, che solo da bambino vi era stato.
Si ricordava di quella fanciullezza ora mai sbiadita ed erosa dal mare, come quella spiaggia che assiduamente frequentava. Saliva veloce e rapido sugli scogli più alti e taglienti dalla quale si buttava per avere almeno una volta il brivido di essere vivo.
Era una delle poche volte che dismessa la sua corazza da giudice Magister Gabranth tornava ad essere semplicemente se stesso. Noah Von Rosenburg.
Come da ragazzo si arrampicava sulle rupi, ma stavolta senza l'ombra di suo fratello a suo fianco, a ridere, a scommettere che ne anche quella volta ci sarebbe riuscito a tuffarsi.
Risate di un eco ora mai lontano. Noah si tutta e in un attimo si dimentica tutto lasciandosi alle spalle il suo passato.
Il mare gli lava via adosso ogni colpa ed ogni fardello. Lentamente sale a galla, dirigendosi a grandi bracciate verso la riva dove l'aspetta Gabranth.

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Capitolo 5
*** Parole d'amore con gli occhi di un altro. ***


Parole d'amore con gli occhi di un altro.

Non l'avrebbe mai detto Ashelia che nei suoi sogni più bui si sarebbe innamorata di un suo nemico, colui che indomita sfrontatezza aveva trafitto il cuore di suo padre ed adesso anche il suo.
Non osava pronunciare quel nome a lei sconosciuto. Il cuore ribelle gli batteva nel petto, incauti erano stati gli avvisi di Basch nei riguardi di suo fratello. Le sembrava una condanna.
Quel uomo così impudente il cui sguardo era freddo come il vento del nord.
Ashe l'aveva visto, non credeva ai suoi occhi per quanto Noah fosse uguale a suo fratello... 
Com'era potuto succedere si chiedeva, Noah non se ne curava più di tanto era solo stata questione di destino.

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Capitolo 6
*** Conflitto tra fratelli ***


Conflitto fra fratelli

E come una guerra fredda l'odio fra fratelli. Una guerra fatta di risentimenti e rancori covati come tesori più preziosi.
Il sangue e la vendetta del riscatto. La parola data e poi non mantenuta.
Le resposabilità gli uni verso gli altri, e la famiglia la sola cosa più preziosa. Il valore non dato e il rimorso di aver perso tutto.
La rabbia che acceca tutto e poi l'odio giurato alla propria nemesi. Questa è Noah Von Rosenburg.
L'amore, la misericordia e l'onore mai perso se pure del suo nome non vi rimane traccia. Questo è Basch Von Rosenburg.
Non dimentichiamo chi siamo. Non esiste uno senza l'uno senza l'altro. Siamo luce e l'ombra della nostra esistenza.
Le luci e le ombre dei nostri sogni più segreti al di là dei semplici mortali che non potranno mai capire cosa ci lega. 

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Capitolo 7
*** Non fossimo come onde ***


Non fossimo come onde 

Come un'onda che tutto travolge. Danzano dentro e fuori le lingue del mare.
Cresta e spuma figlie dell'acqua, anima persa che si batte per la sua vita, la chiaman gli abissi.
Noah lotta, non vuole morire, si sente trascinare giù da una forza oscura, mentre vede Basch che con l'acqua alla gola inbalia delle onde capricciose si dimena per la sua salvezza.
Il suo gemello lo afferra per le caviglie trascinandolo giù per quelle buie correnti d'aqua gelida, in una sorte simile alla sua.   

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Capitolo 8
*** Il rumore del nulla ***


*Il rumore del nulla*

Landis era ora mai caduta. L'ultimo baluardo della sua dipendenza consisteva nei ricordi dei suoi abitanti, cosa ne restava ora, se non la sola polvere.
La polvere di un'antica Repubblica caduta di cui non viera più traccia. Si erano persi i suoi figli, morti o dispersi su una terra arida non più fiorente. Solo la terra secca e polverosa.
Noah non osava voltarsi indietro, di quel bel tempo antichi rimanevano null'altro che ricordi. Se avesse potuto avrebbe restituito a Landis il sio orgoglio e la sua gloria, ma nulla vi era rimasto per i suoi posteri.
Noah con evidente fatica riusci a raccogliere quei quattro stracci che consistevano nel suo bagaglio, sistemandoli con cura nella sacca da viaggio. Sarebbe stato un viaggio lungo, più lungo di quanto potesse immaginare. Più di quanto avesse fatto quel vigliacco di suo fratello abbandonando lui e la loro madre, per una patria che non era la loro.
Vi era solo il racondore di uomo ora mai straziato e il ricordo di una patria ora mai perduta. 

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Capitolo 9
*** Siamo uomini d'onore ***


Siamo uomini d'onore

-Siam uomini d'onore!- Ripetevan i due gemelli questa frase. Erano queste le parole che nostro padre c'aveva insegnato, prima che il nemico ce lo strappasse.
Noi siamo i suoi figli. Siamo una sua metà.
Nei nostri occhi il suo stesso viso, nella nostra mente il suo stesso cuore.
Siamo uomini come c'ha insegnato  nostro padre. L'amore per la patria, la fedeltà  verso chi serviamo a discapito di noi.


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Capitolo 10
*** Bocca di rosa ***


Bocca di rosa 

Quei capelli cosi fini da sembare sabbia e gli occhi grigi dall'aria triste di un cane abbandonato non sembravano sfiorare ne anche lontanamente quelli di lui. 
Era stato per lei un colpo vedere quel volto sotto l'elmo... non se lo sarebbe sognato ... nemmeno lui.
Lui incurante di tale odio fissa di fonte il nemico mentre la sua nemisi si batteva al suo fianco dietro di lui.
Che uomo stupido ed ostinato ripeteva tra se il giudice... o quel che ne restava.
Sua maestà è cosi preziosa ?? Più della sua patria, più di lui e di sua madre??
Rispondimi Basch è più importante quella cagna o la tua famiglia di cui non te ne è importato nulla?.
Quegli occhi grigi e quei capelli color della sabbia lo fisavano il giudice se ne rendeva ben contro durante quel inferno a bordo della "Fortezza dei cieli"... lui null'altro che un ombre nera.
Ashe osservo l'assassino di suo padre li di fronte a lei...silenziosa...  

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Capitolo 11
*** Quando ci decideremo ***


Ma quand'è che ci decideremo? si chideva sempre più spesso il giudice nell'attesa di compiere la sua vendetta. Quasi per caso era stato scovato da sua maestà l'Iperatore... un buon cane da guardia, quandto ai propri pensieri Noah ne faceva mistero difficilmente si capiva... solo la sua ombra sapeva bene cosa pensava.

Decidersi?! Si interrogava Basch in un'ora di pausa dal suo allenamento con Vossler, la guerra era imminente e  un capitano come lui non faceva altro che domandarsi sul  futuro, mille previsioni... e preoccupazioni occupavano la sua testa. Non era più il tempo dei sorrisi e delle feste, era tempo di guerra e tempo di decidersi.

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Capitolo 12
*** D'altronde è solo tua la scelta ***


D'altronde è solo tua la scelta 

Finalmente avrebbe pagato per il suo peccato. Gabranth stava aspettando nervosamente, la chiamata di sua altezza il principe Vayne. Il suo ordine decisivo avrebbe messo inginocchio Dalmasca.
Si era accorto, quasi per caso, come se il destino avesse mandato loro quella mano santa dal cielo. Ora solo a Gabranth spettava l'esito di una guerra ora mai già decisa. Sarebbe stato "lui" il più comune dei mortali a trarre il dado e decidere le sorti di tutti.
La dea della fortuna e del fatto aveva messo nelle mani di un solo uomo, il potere di rivolgere la spada contro la carne del suo stesso sangue o ribellarsi a chi aveva distrutto la sua vita e la sua patria.
Il destino era stato già tanto amaro con lui, come egli lo era stato ancor di più con se stesso... implacabile e inarrestabile aveva spinto il suo odio contro la sua ombra...
"Chi di spada ferisce di spada perisce Basch!" si era detto Noah più volte mentre ripensava ancora la chiamata si sua altezza Vayne.
...Finalmente l'udienza era finita e  il giudice Gabranth aveva lasciato la sala, dietro di lui restava solo sua eccellenza Vayne con il fido dottor Cid.. che sembrava sghignazzare uno dei suoi appunti velenosi e taglienti... ma Vayne sembrava non dar tanto peso al commento del dottore con un espressione di sufficienza rispose solamente "D'altronde è LUI che lo vuole!"... mente guardava il giudice andarsene.

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Capitolo 13
*** Notte intorno al fuoco ***


Notte intorno al fuoco

Erano come ombre intorno al fuoco.
Figure oscure e tremolanti dalle sembianze umane.
La figura di Balthier stava in piedi con la mano appoggiata ad un tronco, poco più in là Fran seduta osservava silenziosamente il resto del gruppo, mentre il giovane Larsa osserva tra le mani una magicite.
Ashelia e Penelope chiacchieravano allegramente, dietro di loro la figura del  Vaan in piedi a cercare di raccontare una delle sue per nulla terrificanti storie che nessuno dei presenti voleva ascoltare.
Poco distante dalle due ragazze, c'era Basch seduto a terraferma con le gambe incrociate assorto nei suoi pensieri.
Il generale silenziosamente guardava il gruppetto di ragazzi radunati intorno al fuoco.
Tutti più o meno coetanei che per pochi momenti ridevano allegramente. A Basch quel gruppo così svariatamente assortito ricordava la sua spensierata gioventù ora mai sfiorita con gli anni.

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Capitolo 14
*** Ci sarà anche per te ***



Ci sarà anche per te 

Forse non sai quel che darei perchè tu sia felice, piangi lacrime invisibili.
Ma cambierà stagione ci saranno nuove cose. Ci sarà dentro te e me al di là di un orizzonte.
Ci sarà... forse esiste già quell'orizzonte.
Vorrei ricominciare insieme come se non sentissimo più dolore.
Ma il destino a creato vite troppo fragili, per morire adesso solo per un ripianto.
Perdona e dimenticherai per quanto possa fare male infondo sai che siamo ancora qui.
Dare tutto e dare tanto.. quanto il tempo in cui questo segno rimarrà.
Questo nodo lo sciolga il fatto insieme al tempo.


Allora piccola premessa, questa piccola storia parla dei di Basch e Noah e del loro destino, del loro dolore. Ho preso spunto dalla canzone di Elisa "Una poesia anche per te", per meglio dire ho preso il testo della canzone (solo i versi che secondo me mi ricordavano i sentimenti provati dai due gemelli) e vi ho modificato le parole per adattarle meglio a questi due personaggi.
Ora non so quanto possa essere bella questa mia idea, di certo non voglio che sia come un copia incolla di chi ha poca fantasia. Per tanto considero questa piccola storia come un esperimento per migliorare la mia scrittura.
Vorrei sapere cosa ne pensate e se vi sia piaciuto.
Un bacio alla prossima. 

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Capitolo 15
*** Scrittura -Basch- ***


Scrittura - Basch -

Era da poco passata la mezzanotte, Basch entrò nella stanza, trovando Ondine addormentata sull'enorme scrivania in ebano. 
La ragazza si era addormentata poggiando il viso di lato sul braccio,  accanto a lei una serie di fogli bianchi sparsi in giro mentre poco distante dal volto c'era un piccolo libro, probabilmente un diario.
Tra le dita Ondine teneva ancora la grossa penna in piuma d'oca con la quale era solita scrivere.
Basch osservò silenziosamente quella scena, decidendo di prendere in braccio la ragazza, portandola nella sua stanza.
Non appena si avvicinò alla giovane, il cavaliere osservò il piccolo diario della ragazza ed incuriosito lo prese sfogliandone alcune pagine.
Bastarono leggere alcune pagine per far conoscere a Basch un lato di Ondine che mai si sarebbe immaginato.

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Capitolo 16
*** Scrittura 2 -Giudice Magister Gabranth ***


Scrittura 2 -Giudice Magister Gabranth 

Erano passati diversi mesi da quando l'Imperatore Gramis aveva presentato Chantal al Giudice Magister Gabranth è la prima reazione a pelle tra i due fu puro odio.
Un odio così profondo e radicato che aveva fatto dubitare anche lo stesso Imperatore e svariati giudici se la decisione di Gramis fosse stata saggia.
Svariate erano state le forti discussioni tra il giudice Gabranth e la sua assistente Chantal e il modo d'essere irriverente di quest'ultima, anche se in quanto a capacità non era seconda a Gabranth.
Col passare degli anni queste due forti personalità così incompatibili tra loro erano riuscite a trovare un punto d'incontro con grande stupore di tutti.
Anche a distanza dalla morte del vero giudice Gabranth, Basch  che aveva ereditato da suo fratello il suo nome e la sua posizione di giudice, in nome di una pace al quanto fragile, aveva anche ereditato dal fratello i suoi averi.
Fu un giorno lontano e al quanto in precisato che Basch rovistando tra gli averi una volta appartenuti al suo gemello trovò delle lettere scritte da Noah indirizzate ad una donna. 

"Alla mia amata ed odiata Chantal..."

Basch lesse tutto il contenuto di quelle lettere, rendendosi conto di quanto suo fratello amasse Chantal.
Ma ora mai Chantal non esisteva più... e non esisteva nemmeno più Noah.

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Capitolo 17
*** Incontro/Giuda ***


INCONTRO

Era l'ora di punta ed la principessa se lo ricordava bene, l'incontro con Al-Cid era andato più che bene. 
Il principe rozariano l'aveva istruita su i movimenti da fare a finche Basch si schierasse dalla sua parte contro sua sorella. Piccoli consigli ed accorgimenti di uno che era tra i migliori diplomatici di tutta Ivalice. Se non il migliore... Larsa non era da meno, ma al ragazzino mancava ancora quella certa malizia che invece il nobile rozariano aveva.
La principessa non era propriamente felice dei modi suggeritogli dal rozariano, Basch meritava solamente la verità. Ma quella verità poteva allontanarlo e lei non poteva perdersi una simile perdita. Era inaccettabile.
Ella doveva ribaltare la sua posizione a suo favore contro Ashe, non le importava se avrebbe manipolato Basch. Infondo non dove mica dirgli tutto.
La ragazza si preparò all'incontro, tra poco si sarebbe vista con Basch e lì sarebbe stato il momento decisivo, se avrebbe avuto Basch come suo alleato in quella guerra fredda e silenziosa, fatta solo di colpi bassi, avrebbe vinto..
Basch non avrebbe mai saputo di essere stato ingannato da chi guardandolo negli occhi gli avrebbe giurato amore.

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Capitolo 18
*** Pazzia ***


Pazzia

-Pazza! quella ragazza è pazza!- esclamò Basch quasi imprecando sulla Stralh, osservando dalla sala di comando l'ennesima bravata di Chantal.
Tutti i presenti erano ammutoliti per la scena, nessuno aveva avuto mai il coraggio di buttarsi fuori da un'aereonave, fuori, nel mezzo di una battaglia.
Chantal doveva essere incosciente o più semplicemente pazza. 
Lo avevano visto tutti e tutti si erano spaventati.
Poi... una luce azzurra e due figure molto simili tra loro. Una era Ultima ben riconoscibile dalle immense ali arancioni, la pelle azzurra e le vesti bianche. L'altra figura era molto simile ad Ultima, si poteva scorgere come lei una donna dalla pelle azzurra, i capelli bianchi e la veste che ben poco lasciava all'immaginazione.
Nessuno sapeva dire da dove, quelle due, fossero sbucate ne cosa avrebbero fatto.
La situazione era abbastanza critica già da se. La Bahamuth stava cadendo e lo scudo di Rabanastre non era sufficientemente potente da reggere un simile impatto. 
Balthier si stava dando da fare per far ripartire i motori da solo, con Fran fuori gioco. Restavano ancora pochi minuti alla tragedia. 
E poi l'intervento di quelle due figure. Ultima a rafforzare la barriera della capitale dalmasca e l'altra figura a respingere la Bahamuth.
Pazza... si quella era una pazzia... ma che avrebbe dato a Balthier più tempo.

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Capitolo 19
*** Ombra ***



Ombra 

Il giudice Magister Gabranth amava guardarla. Lei così libera per nulla ancorata al suo passato perlustrava la zona sotto ordine dello stesso giudice. Gabranth si domandava spesso come poteva essere la vita privata della sua assistente.
Ma quando lo sguardo di Ganbranth incrociava quello di Chantal, ne percepiva la distanza e si rendeva conto dello strano battito del suo cuore.
Chantal aveva la metà dei suoi anni, sarebbe potuta essere sua figlia gli suggeriva la ragione, il cuore e l'anima suggerivano altro.
Lo spazio tra loro aumentava sempre, i loro sguardi se pur simili guardavano in due direzioni opposte, incatenati dalle stesse catene.
Quando Chantal si allontana ulteriormente Gabranth ha come la sensazione, che lei non sia li per lui.
Gabranth da soldato quale è, grazie alle esperienze maturate sul campo, risultato di molti scontri sa che nonostante ciò lui è umano e non può illudersi a desideri che non gli si addicono.
Lui è fragile nella sua apparente freddezza, nascosta alla vista di tutti dalla sua corazza.
Vorrebbe baciarle le labbra, scoprire che sapore hanno quando lei avvolge le sue dita vicino al corpo di lui durante lo svolgimento di un allenamento. Quello l'unico contatto fisico.
Gabranth cerca di raccontarsi la verità, la sua visione. Però Chantal non si accorge di lui, il suo sguardo è fisso altrove, nei suoi occhi c'è già qualcun altro.
Il giudice se ne accorge, intravedendolo appena. Lui è la sua ombra.
Quando la verità poi si scopre, Gabranth non fa altro che maledire il destino, i suoi sogni inconsistenti su di lei.
Solamente allora si accorge di essere un sostituto per lei, ma dentro se spera ancora che Chantal si schieri con lui.







Altra storia-drabble su Gabranth, fatemi dire quanto amo questo personaggio. Tra i due gemelli, io preferisco Basch, ma finisco sempre per scrivere di Noah  nelle mie storie ha sempre un margine di spessore.
Perchè sono sempre stata dell'idea che Noah non avesse abbastanza attenzioni e fosse bistrattato. Inoltre io per come sono personalmente mi rivedo molto in lui come carattere.
Noah come personaggio è molto reale a differenza di Basch che diciamolo è la perfezione, ma è molto facile da idealizzare (nonostante anche lui esprima molto i suoi pensieri se pur in modo molto più sottile e meno esplicito del fratello.)
Una delle scene più significative di Gabranth sono al faro dove rivolge ad Ashe delle provocazioni, che signori miei quelle trovo che siano farsi ben pensate.

  • Gabranth : Non desideri il potere? E che ne sarà dell'onta subita dal tuo regno? I morti vogliono giustizia! 
  • Vaan: Ti sbagli. Cosa cambierebbe? Non posso aiutare mio fratello ora... Mio fratello non c'è più. è morto!
    Ashe: Anche con il potere non possiamo cambiare il passato. Ciò che è stato è stato.
    Gabranth: Ma senza potere che futuro puoi pretendere? A che serve un regno che non puoi difendere?

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Capitolo 20
*** Essere in te ***


Passarono anni prima che Ondine decidesse di scrivere, alcune pagine della sua vita che non avrebbe fatto leggere mai a nessuno, su di un agenda che ricomprava di ogni anno uguale e che mai avrebbe cambiato.
Basch avrebbe visto solo più avanti, uscire dalla mano e dalla penna di Ondine, parole e pensieri che solo con lui avrebbe potuto condividere.
E solo rileggendo il contenuto di quelle lettere, esse l'avrebbero riportato lì, dove riaffioravano immagini indelebili.
Il bel cavaliere avrebbe voluto far parte di lei, del suo mondo, capire se quello che faceva era abbastanza per dare almeno l'idea dell'immensità che Ondine esistendo avesse reso sua.

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