Unconventional Family

di Summer11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno al passato ***
Capitolo 2: *** La festa ***
Capitolo 3: *** Programmi a sorpresa ***
Capitolo 4: *** La commemorazione ***
Capitolo 5: *** Non osare farla soffrire ***
Capitolo 6: *** Finalmente, era ora! ***
Capitolo 7: *** Il matrimonio ***
Capitolo 8: *** Non li perdonerò mai ***
Capitolo 9: *** E' tornato tutto come prima ***
Capitolo 10: *** Il Natale è alle porte ***
Capitolo 11: *** Allegro Natale ***
Capitolo 12: *** Ciò che è evidente non si può nascondere ***
Capitolo 13: *** Cambiamenti ***
Capitolo 14: *** Ricominciare dall'inizio ***
Capitolo 15: *** Il secondo primo giorno di scuola ***
Capitolo 16: *** Nuove amicizie ***
Capitolo 17: *** Festa scolastica con sorpresa ***
Capitolo 18: *** La richiesta ***
Capitolo 19: *** Indecisioni ***
Capitolo 20: *** La scelta ***
Capitolo 21: *** L'incontro ***
Capitolo 22: *** Bugie svelate ***
Capitolo 23: *** La giornata dei litigi ***
Capitolo 24: *** Il passato torna a galla ***
Capitolo 25: *** La prima crepa ***
Capitolo 26: *** Questione di chimica ***
Capitolo 27: *** Amori e tregue ***
Capitolo 28: *** Dolci arrivi ***
Capitolo 29: *** Cuori esausti ***
Capitolo 30: *** Ascolta il tuo cuore ***
Capitolo 31: *** Un'unica anima ***
Capitolo 32: *** La sorpresa ***
Capitolo 33: *** Gelosie in amicizia ***
Capitolo 34: *** Settembre porta novità ***
Capitolo 35: *** Conto alla rovescia ***
Capitolo 36: *** L'esplosione ***
Capitolo 37: *** Niente ci ha separati ***
Capitolo 38: *** Favore restituito ***
Capitolo 39: *** Tutti i nodi vengono al pettine ***
Capitolo 40: *** Sentimenti condivisi ***
Capitolo 41: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 42: *** Famiglia al completo ***
Capitolo 43: *** Natale insieme ***
Capitolo 44: *** Problemi e scontri ***
Capitolo 45: *** Il quadro completo ***
Capitolo 46: *** Nuova estate... Nuovi amori? ***
Capitolo 47: *** Sei innamorato di lei! ***
Capitolo 48: *** Houston, abbiamo un problema! O due? ***
Capitolo 49: *** Broke up ***
Capitolo 50: *** Impossibile dimenticarle ***
Capitolo 51: *** Svelato il misfatto ***
Capitolo 52: *** From the bottom to the top ***
Capitolo 53: *** Ce la farà! E' un testone, ricordi? ***
Capitolo 54: *** Stesso sangue non significa Famiglia ***
Capitolo 55: *** Back ***
Capitolo 56: *** Strong love ***
Capitolo 57: *** Grow up ***
Capitolo 58: *** Presentazioni ***
Capitolo 59: *** Twins' birthday ***
Capitolo 60: *** Verità ***
Capitolo 61: *** A cuore aperto ***
Capitolo 62: *** La lettera ***
Capitolo 63: *** Estate ***
Capitolo 64: *** Nove anni dopo ***
Capitolo 65: *** Decisioni ***
Capitolo 66: *** Sentimenti nascosti ***
Capitolo 67: *** Nuove consapevolezze ***
Capitolo 68: *** Inizi inaspettati ***
Capitolo 69: *** Come un flashback ***
Capitolo 70: *** Halloween ***
Capitolo 71: *** Quello giusto ***
Capitolo 72: *** Undercover ***
Capitolo 73: *** Settimana bianca ***
Capitolo 74: *** Soltanto una scusa ***
Capitolo 75: *** Amici ***
Capitolo 76: *** Faith ***



Capitolo 1
*** Ritorno al passato ***


Unconventional Family

 





Capitolo 1
-Ritorno al passato.-


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Giugno 1997.
Bonsall, California.


-Oliver, era il tipico bel ragazzo, alto, con un bel fisico magro dagli addominali ben visibili ed un ego più grande di sé. Ciò che lo rendeva davvero speciale agli occhi di tutte le ragazze del liceo di Bonsall, una piccolissima città della California, erano sicuramente i suoi spensierati e allegri occhi blu. Non era il solito blu, era diverso. Precisamente il colore dei suoi occhi era blu polvere, che rendeva il suo viso molto più affascinante e desiderato insieme ai suoi capelli castani che sulla fronte scendevano in un ciuffo che tutte le ragazze sognavano un giorno di poter toccare. Per essere un ragazzo del penultimo anno, si atteggiava come una superstar già al college. Inutile dire che i soldi di papà e il nome della sua famiglia aiutava parecchio la sua socializzazione. Con il suo atteggiamento sicuro si incamminò per il corridoio fermandosi all'armadietto che più preferiva al mondo. Di certo non il suo ma quello della sua fidanzata Brittany. La vide chiudere l'armadietto e subito l'abbracciò da dietro stringendola a sé e sussurrandole all’orecchio...-

Oliver: Ehi bellissima, ieri sera è stato stupendo. Non sono riuscito a chiudere occhio per tutta la notte

-Lui sorrise avendola tra le sue braccia e la baciò sulla guancia mentre lei arrossiva. Brittany dal canto suo, era una ragazza minuta, con il tipico fisico e rigidezza di una ballerina. Sì, lei ballava con il gruppo della scuola. Occhi castani, capelli pure, anche se ogni tanto cedeva alla tentazione e usciva dal salone della parrucchiera con i capelli biondi. Ciò che indusse Oliver ad innamorarsi di lei fu il suo caratterino. Oh sì, Brittany era come un fiammifero, se si accendeva era la fine per tutti. Forte e decisa, estroversa e chiacchierona. Brittany aveva fin da piccola anche una certa tendenza per i pettegolezzi, ma cosa più importante, era l'unica in grado di far stare con i piedi per terra Oliver, cosa che anche lui faceva con lei. Brittany si voltò sempre tra la stretta del fidanzato e sussurrò...-

Brittany: Anche per me è stato bellissimo Olly!

-Lo baciò dolcemente sulle labbra mentre Oliver sorridendo le accarezzò la guancia sinistra.-

Oliver: Perché arrossisci? E' raro che accada tra noi

-Lei lo guardò.-

Brittany: E' per lo stesso motivo per il quale tu stai sorridendo
Oliver: E' stato...
Brittany: Incredibile, lo so!
Oliver: Non è mai stato così meraviglioso come ieri
Brittany: Già! Le prime due volte non è stato grandioso come...
Oliver: Evidentemente è questione di esercizio. Stiamo diventando più bravi. Sai, dovremmo allenarci più spesso...

-Lei scoppiò a ridere e lui vide il paradiso. Ecco qual era la cosa a cui mai avrebbe rinunciato di Brittany, la sua angelica risata e come essa accendeva il viso della fidanzata rendendolo ancora più celestiale. Lei spinse leggermente Oliver presa dalla risata.-

Brittany: Che scemo sei a volte!

-Proprio in quel momento, Alex, migliore amico di Oliver fin dall'asilo e migliore amico anche di Brittany, arrivò mano nella mano con Rachel, la sua fidanzata e insostituibile migliore amica di Brittany. Alex era un tipetto molto sveglio, agile e non ancora molto sviluppato fisicamente. Lui tendeva ad essere un po' più basso di Oliver, più magro e secco, con il viso più da bambino. Capelli castano chiaro e occhi celesti. Amichevole e giocherellone, lui era senza dubbio il fidanzato perfetto per Rachel. Minuta ragazzina dagli occhi e capelli neri. I suoi occhi erano belli grandi ed espressivi, caratteristica che permetteva ai suoi amici di capire ciò che provava in ogni momento. Proprio come Brittany, anche Rachel era tanto devota alla scuola ma rimaneva la più timida dei quattro ragazzi. Lei non amava essere al centro dell'attenzione come Brittany, ma nonostante ciò andava sempre a sostenere la sua amica.-

Alex: Ciao ragazzi, com’è andato il vostro appuntamento ieri? Il nostro benissimo!

-Lui avvicinò Rachel a sé e la baciò teneramente sulla guancia. Brittany sorrise.-

Brittany: Anche il nostro è stato...
Oliver: Interessante!

-Oliver l’anticipò con un super sorriso stampato in faccia. Sia Rachel che Alex sapevano bene cosa Oliver e Brittany facevano ai loro appuntamenti “interessanti”.-

Rachel: Ragazzi, sabato si va al cinema e voi starete zitti senza aver diritto di parola

-Rachel e Brittany si guardarono e subito si presero le mani saltando di gioia.-

Brittany: Ma ti rendi conto di quanto sarà bello rivederlo al cinema?
Rachel: E' il ragazzo più sexy del mondo!
Brittany: Del mondo?! Dell'universo semmai! E poi dicono che questo film sarà un successo

-Alex si schiarì la voce rovinando il momento fiabesco delle due ragazze.-

Alex: Scusate... Chi andiamo a vedere?
Brittany: Alex, non fare domande stupide. Il film si chiama “Titanic”. Secondo te chi non vediamo l'ora di andare a vedere?
Alex: Oh no, ci risiamo!
Oliver: Esattamente amico. Quell'idiota di Di Caprio
Rachel: Siete solo invidiosi
Oliver: Tanto è gay, mettetevi l'anima in pace!

-Brittany diede un colpo sulla spalla al suo fidanzato proprio mentre la campanella iniziava a suonare. Ciò decretava la fine della della pausa.-

Rachel: Ragazzi, io e Britt abbiamo matematica, non possiamo tardare con il professor Fenton...
Brittany: E voi fareste bene ad andare alla vostra lezione! Fate questo ultimo sforzo, manca appena un mese alla fine della scuola
Alex: Uff!!
Oliver: Okay, però ci vediamo a pranzo!
Rachel & Brittany: Okay!

-Li baciarono, andarono in classe e si sedettero.-

Professor Fenton: Buongiorno ragazzi, ho corretto i vostri compiti. Il migliore, come al solito, è quello della signorina Green!

-Brittany diventò rossa. Era sempre stata la più brava in quella classe ma non voleva che il professore la elevasse mentre tutti i compagni la odiavano.-

Prof. Fenton: Ciò nonostante, sono molto contento, perché molti di voi sono migliorati tanto. Sono lieto che il mio corso di recupero sia servito a qualcosa!

-Lui si sedette alla cattedra tirando fuori dalla borsa tutti i compiti.-

Prof. Fenton: Signor Jonson consegni i compiti per favore! Oggi ci dedicheremo alla correzione

-Tra una correzione e l’altra, l’ora finì. Tutti uscirono dalla classe e Rachel e Brittany tornarono ai loro armadietti per posare i libri e andare a pranzo. Passarono prima in quello di Brittany. Lei lo aprì e subito cadde un bigliettino. Lo raccolse e lo aprì leggendolo “Questa mattina mi sono dimenticato di dirti una cosa di vitale importanza, TI AMO TANTISSIMO! Ci vediamo a pranzo.” Lei sorrise, strappò dal suo quaderno un foglio di carta e scrisse in risposta “Ti amo anche io! A dopo, un bacio.” Rachel ovviamente curiosa non si trattenne.-

Rachel: Beh, chi è?

-Brittany le fece leggere il biglietto.-

Rachel: Che carino! Sai che cosa penso? Secondo me abbiamo trovato i ragazzi giusti!
Brittany: Lo credo anche io!

-Entrambe sorrisero e Brittany richiuse il suo armadietto. Andando verso quello di Rachel, Brittany, inserì la sua risposta nell'armadietto di Oliver. Subito dopo aver aspettato che Rachel prendesse i libri, andarono in un’altra classe, per un’altra interminabile ora di lezione.
Circa un mese dopo il gruppo dei quattro ragazzi era diviso. Alex e Oliver se ne stavano al campo da basket, sfidandosi fino all'ultimo canestro. Oliver, in possesso di palla andò a tutti i costi a tirare a canestro, spingendo Alex con forza e facendolo cadere a terra. Inoltre Oliver nemmeno fece canestro. Lui guardò l'amico e lo aiutò a rialzarsi.-

Oliver: Scusa! Comunque dovresti essere un po' più forte fisicamente. Vai in palestra
Alex: Ma che ti prende oggi? Sei strano

-Si sedettero sulle gradinate quando altri ragazzi presero il loro campo.-

Oliver: Sono preoccupato
Alex: Per cosa?

-Oliver non guardava Alex in faccia ma guardava il pallone da basket che stava facendo roteare tra le sue mani.-

Oliver: Brittany! Insomma, la vedessi. E' così strana ultimamente. Da una o due settimane non vuole più fare determinate cose
Alex: Stiamo parlando di sesso?
Oliver: Sì, ma non solo quello, anche i preliminari. E poi la vedo davvero sottotono
Alex: Quello l'ho notato anche io. Credo sia preoccupata per qualcosa
Oliver: Sì, ma cosa?!
Alex: Non lo so. E non credo che Rachel sappia qualcosa altrimenti me lo avrebbe detto. Se Britt non ne ha ancora parlato nemmeno con Rachel probabilmente non è ancora pronta a parlarne. Dalle tempo, Olly. Fai finta di niente e cerca solo di farla ridere. Vedrai che le passerà. Magari è solo in quel periodo, sai come le ragazze si trasformano. Oppure c'entra anche il fatto che il film “Titanic” che volevano tanto vedere, uscirà a dicembre anche se sarebbe dovuto uscire un mese fa. Rachel ha passato una settimana intera furibonda

-Oliver annuì capendo che l'amico aveva ragione. Inutile preoccuparsi, probabilmente presto Brittany sarebbe tornata al suo normale comportamento. Non aveva nulla da temere.
Intanto a casa di Brittany, Rachel le invadeva l'armadio, portando fuori tutti i vestiti nuovi. Inutile dire che Brittany aveva un gusto impeccabile e Rachel per questo un po' la invidiava.-

Rachel: Ma questi nuovi vestiti sono a dir poco splendidi!! Me li presterai per qualche serata con Alex, non è vero? Dove li hai comprati?

-Rachel guardò l'amica che, seduta sul letto, parve fuori dal mondo fissando un angolo della camera.-

Rachel: Britt? Britt??

-Lei passò la mano davanti al viso dell’amica che ancora non dava segni di vita.-

Rachel: Allora?

-In quel momento Brittany si risvegliò scuotendo la testa.-

Brittany: Allora cosa?

-Rachel sbuffò alzando gli occhi al cielo.-

Rachel: Non hai ascoltato niente di quello che ho..

-Rachel non riuscì a finire la frase che subito vide l’amica in lacrime, diventare sempre più sconvolta. A quel punto si preoccupò.-

Rachel: Ehi Britt, non prendertela, io sto scherzando...Io non...
Brittany: Sono incinta!

-Rachel aveva sentito bene?-

Rachel: Cosa?

-Neanche lei riuscì a nascondere la sua espressione scioccata. Si avvicinò all'amica, si sedette a letto e l'abbracciò.-

Rachel: Ma ne sei sicura al cento per cento?
Brittany: No, non ho ancora fatto il test, però c’è un ritardo. Un mese è passato e.. E niente!

-Brittany sospirò mentre le lacrime continuavano a scenderle sul viso e Rachel le accarezzava i capelli.-

Rachel: Oliver non sa niente, vero?
Brittany: No, e non devi dirglielo e neanche Alex deve saperlo!
Rachel: Va bene. Domani compriamo dei test, magari ti stai disperando per niente!

-Rachel asciugò gli occhi all'amica trasmettendole forza e speranza. Brittany non poteva comunque evitare quella preoccupazione che la stava mangiando viva.-

Brittany: Speriamo sia così!

-Il giorno seguente, che decretava l'ultimo giorno di scuola, al suono dell'ultima campanella, le due ragazze uscirono, corsero a prendere il bus e andarono dall'altra parte della città, quella un po' malfamata a dire la verità. Era però l'unica soluzione se non volevano essere viste comprare dei test di gravidanza da qualcuno che conosceva le loro famiglie. Trovarono lo scaffale e ne presero uno di ogni marca per essere sicure, poi andarono a pagare. La commessa le guardò.-

Commessa: Buonasera! Questi sono per voi?

-Rachel guardò Brittany che sembrava pietrificata, così decise di parlare.-

Rachel: Sì!
Commessa: Che Dio vi aiuti allora!

-Pagarono e uscirono dal negozio.-

Rachel: Andiamo a casa tua?
Brittany: Sì!

-Presero di nuovo il bus e andarono a casa di Brittany mentre i suoi genitori erano ancora a lavoro quel giorno. Si sistemarono e mentre Rachel aspettava fuori dalla porta del bagno in ansia, Brittany fece il primo test. Aspettarono, e appena videro il risultato, Brittany sorrise sollevata.-

Brittany: E' negativo!
Rachel: Vedi? Che ti dicevo? Era un falso allarme!

-Rachel rise super felice per l'amica. Poi la guardò.-

Rachel: Però sarà meglio che tu faccia anche gli altri tre
Brittany: Sì, hai ragione!

-Dopo aver fatto anche gli altri tre test...-

Brittany: Tutti e tre positivi... Sono incinta! Non posso crederci

-Arrabbiata prese i test e li lanciò tutti nel cestino, poi abbassò lo sguardo turbata e scoraggiata mentre Rachel si avvicinava a lei.-

Rachel: Tesoro, non è detto. Devi fare una visita all’ospedale, solo lì ti sapranno dire con certezza se sei incinta oppure no. E' ora di dirlo ai tuoi e anche a Oliver, Britt!
Brittany: Hai ragione, con i miei ci parlerò stanotte e a Oliver lo dirò solo quando ne sarò certa!
Rachel: Mi sembra una buona idea. Io ora dovrei tornare a casa. Te la senti di aspettare i tuoi da sola?
Brittany: Sì, non preoccuparti!

-Brittany sospirò ancora sconvolta e Rachel la strinse in un abbraccio caloroso, asciugando poi le lacrime che scapparono al controllo dell'amica.-

Brittany: Nemmeno mi piacciono i bambini! Perché è capitato proprio a me?

-Rachel la guardò.-

Rachel: Magari è solo un errore dei test, tesoro. Finché non ne hai la certezza non torturarti. Ora vado. Puoi chiamarmi a qualsiasi ora del giorno e della notte se hai bisogno, lo sai?

-Brittany annuì mentre vedeva l'amica prendere la borsa e la giacchina.-

Brittany: Sono davvero fortunata ad averti. Grazie di tutto!
Rachel: E per cosa?

-Rachel sorrise, diede un bacio sulla fronte a Brittany e la salutò con la mano uscendo dalla porta del bagno. Dopo qualche secondo Brittany sentì la porta dell'entrata chiudersi. Era rimasta da sola con i suoi pensieri, sperava solo di non impazzire. Doveva pensare a cosa dire e soprattutto come dirlo ai suoi. Forse le conveniva dire tutto a sua madre che lo avrebbe detto a suo padre, anche se quella non era la giusta cosa da fare e Brittany lo sapeva. Lei e Oliver si erano cacciati in un guaio più grande di loro. Doveva affrontare la realtà come un'adulta. Se davvero fosse stata incinta, avrebbe dovuto iniziare a cambiare atteggiamento. Sia lei che il suo fidanzato avrebbero dovuto trovare un lavoro e una casa e avrebbero dovuto rinunciare a tutti i loro sogni per far spazio a un bambino che nemmeno desideravano. Si sedette sul divano del salotto spostando la sua rivista di moda preferita a cui era abbonata. Sbuffò pensando che avrebbe dovuto annullare l'abbonamento sia alla rivista di moda sia a quella di danza per risparmiare i soldi per poter comprare i pannolini. Era così arrabbiata. Prese il telefono di casa e compose il numero di Rachel.-

Rachel: “Pronto?”
Brittany: “E se abortissi? Faccio ancora super in tempo! Non credo poi sia così difficile”

-Rachel sospirò sentendo l'amica.-

Rachel: “Hai parlato con i tuoi?”
Brittany: “No. Ma insomma, ci stavo pensando. Perché io e Oliver dobbiamo rovinarci la vita?”
Rachel: “E' davvero quello che vuoi? Abortire, intendo!”
Brittany: “Io... Io credo di sì...”

-Rachel sentì l'amica andare completamente nel pallone. Nemmeno Brittany sapeva ciò che voleva, l'unica cosa che probabilmente non voleva realmente, era abortire. Rachel la conosceva bene, l'amica era disperata ma lei doveva riportarla sulla retta via.-

Rachel: “Sarebbe facile sbarazzarsi del problema sai? Vai all'ospedale e lo fanno. Ti porteranno via per sempre il tuo bambino. Non avrai mai la possibilità di conoscerlo, di sapere se proprio come te ama il cibo cinese, se proprio come te ama ballare o giocare a basket come suo padre. Abortendo non gli dai la possibilità di prendere forma e soprattutto di farsi spazio in questo mondo con il suo nome e la sua personalità. Magari chissà, quando sarai al college non farai che pensare a come sarebbe potuta andare ma non potrai più tornare indietro, sarà troppo tardi. Sì, direi che questa è la soluzione più facile che tu possa prendere”

-Brittany rimase in silenzio per circa un minuto pensando a ciò che l'amica le disse, poi...-

Brittany: “Ma sono matta? No, io non voglio abortire! Non ce la farei mai”

-Rachel sorrise sentendo l'amica. Poi Brittany continuò.-

Brittany: “Dovrò rinunciare alle mie riviste preferite”

-Rachel scoppiò a ridere.-

Rachel: “Se sarai così tanto in bancarotta te le comprerò io”

-Anche Brittany sorrise, finalmente.-

Rachel: “Stai meglio?”
Brittany: “Sì, ho le idee molto più chiare e so cosa dire ai miei”
Rachel: “Buona fortuna”
Brittany: “Grazie di tutto”

-Rachel sorrise.-

Rachel: “Figurati! A domani Britt”
Brittany: “A domani Rach”

-Brittany chiuse la chiamata e decise di aspettare l'ora di cena per dirlo ai suoi. Dopo circa un'ora tutti erano seduti a tavola e lei non riuscì a trattenere le lacrime.-

Brittany: Devo parlarvi

-Entrambi i genitori la guardarono preoccupati poi il padre rise.-

Nicholas Green: Non starai piangendo di nuovo a causa dell'allenamento di danza non andato perfettamente bene?! Lo sai che quella ragazza, Lena, non è molto portata. Spostala in ultima fila e mettiti l'anima in pace, tesoro. Non puoi farne un dramma ogni volta, non fa bene alla tua salute

-Brittany lo guardò. Quanto avrebbe voluto che il problema fosse quello. Il suo pianto si fece più intenso.-

Brittany: E' a proposito della mia salute
Joanna: Tesoro, non ti senti bene?
Brittany: No mamma... I-io mi sento bene... E non solo io

-I genitori la guardarono confusi e Brittany continuò.-

Brittany: C'è la possibilità che dentro me stia crescendo un'altra vita. Forse sono incinta!

-Sia sua madre che suo padre rimasero letteralmente a bocca aperta, sbalorditi. Le loro posate caddero a terra e la signora Green si riprese dallo shock.-

Joanna Green: Ma ne sei sicura?
Brittany: No, ma voglio fare una visita per esserne certa!

-Suo padre, ancora scosso, non riuscì a nascondere la sua totale delusione alla figlia. Decise di parlare con un tono freddo e distaccato. Si direbbe quasi gelido.-

Nicholas Green: Se dovessi essere incinta, lo terresti?
Brittany: Sì, papà. Non posso abortire, non ne ho il coraggio. Non posso togliere la vita ad un altro essere che condivide il mio stesso DNA
Nicholas Green: Non parlo di aborto. Parlo di adozione

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Cosa?!

-La signora Green si intromise.-

Joanna Green: Caro, ma cosa dici?!
Brittany: Papà, non darò il mio bambino a degli estranei. Se nascerà, nascerà per stare con me e con il suo papà

-Il signor Green parve tornare in sé arrabbiandosi.-

Nicholas Green: Il guaio è combinato, ecco le conseguenze! Brittany sappi che io e la mamma non ci occuperemo di questo bambino al posto tuo, è tuo figlio! Sarà sotto la tua responsabilità! Non è un gioco crescere un bambino. Ma che diavolo avevate per la testa tu e quell’altro ragazzo? E se lui andasse via?

-Quelle parole distrussero Brittany completamente. Perse il controllo e urlò.-

Brittany: QUELL'ALTRO RAGAZZO SI CHIAMA OLIVER, PAPA', E LO AMO. E' SUCCESSO, E' SUCCESSO E BASTA. CREDI DAVVERO CHE IO LO VOLESSI? NON SONO COSI' STUPIDA DA VOLERMI ROVINARE LA VITA AD APPENA DICIASSETTE ANNI. SO CHE E' DIFFICILE CRESCERE UN BAMBINO E STAI TRANQUILLO CHE OLIVER NON SE NE ANDRA'

-Tirò su con il naso cercando di respirare mentre le lacrime le continuavano a bagnare il viso. Lei cercò di calmarsi.-

Nicholas Green: Tu questo non lo puoi sapere!
Brittany: Sì invece, lo so! Tu non lo conosci, PERCHE' NON HAI MAI VOLUTO CONOSCERLO!

-Brittany si alzò da tavola spostando il piatto e corse in camera sua dove sbatte' forte la porta.-

Signora Green: Caro, ha bisogno di tutto il nostro aiuto. Conosci nostra figlia, è già abbastanza terrorizzata, adesso non farla stare peggio!

-Lui guardò sua moglie e si disse che forse aveva ragione. Anche se era difficile mandare giù questo rospo, lo fece. Sua figlia era più importante e dovevano pensare ad un piano per far funzionare tutto.-

Signor Green: D’accordo, vado a parlarle!

-Si alzò e andò a bussare alla porta della figlia. La sentì piangere disperatamente ed entrò. Il suo cuore non poteva reggere quella scena. Brittany era la sua unica figlia e l'amava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Vederla così a pezzi lo faceva stare male. Si sedette a letto a fianco a lei e la strinse forte in un abbraccio. Anche lei lo abbracciò continuando a piangere.-

Brittany: Oh papà!
Signor Green: Non preoccuparti, tesoro. Io e la mamma ci siamo e ci saremo sempre per te. Noi vi aiuteremo, ma voglio che tu capisca che sarà tuo figlio
Brittany: Lo so, papà. Io e Oliver ci prenderemo cura di lui. Io voglio solo il vostro appoggio
Signor Green: Ma già lo hai. Io ho reagito in quel modo perché non me lo aspettavo
Brittany: Lo so
Signor Green: E comunque non ho mai voluto conoscere Oliver perché non era una cosa giusta. Voi siete dei ragazzini, non dovete ufficializzare le cose perché la vostra vita è in continuo cambiamento. Ma io comunque conosco Oliver, conosco la sua famiglia. In fondo è un bravo ragazzo, è una buona famiglia

-Brittany sorrise. Dopo aver risolto con suo padre, lei si tranquillizzò un pochino, ma ciò non le impedì di piangere per tutta la notte dalla preoccupazione. Due giorni dopo andò a fare la visita, accompagnata da sua madre e da Rachel. Il medico la visitò.-

Medico: Signorina Green, lei è incinta di un mese!

-Brittany si sentì morire mentre il medico le mostrava lo schermo.-

Medico: Non si deve preoccupare. E' più piccolo di un fagiolo ancora!

-Rachel guardava lo schermo davvero emozionata mentre la signora Green prese la mano della figlia ancora sul lettino. Cercò di incoraggiarla.-

Signora Green: Guarda tesoro. Quello è il tuo bambino, piano piano crescerà

-Brittany sorrise leggermente ma quando il medico riprese a parlare lei smise di ascoltare ciò che diceva perché era ancora sconvolta. Quel bambino era davvero reale.-

Medico: …Quindi gli ultimi mesi dovrà stare a riposo, ma lo vedremo più avanti, okay?

-Brittany annuì mentre continuava a pensare la stessa frase “Diventerò mamma, non è possibile.” Lo sconforto si prese possesso di lei. Una volta fuori dall'ospedale, tenendo la mano di Rachel, Brittany chiamò Oliver.-

Brittany: “Ciao Olly, hai da fare?”

-Il suo freddo tono era dovuto alla sua preoccupazione.-

Oliver: “Sono con Alex. Pulce, tutto okay?”
Brittany: “Devo parlarti, ci vediamo a casa mia tra un quarto d'ora!”

-Lei chiuse la chiamata, tornarono a casa e mentre la signora Green entrava dentro, le due ragazze aspettarono i loro ragazzi in giardino. Una volta che furono tutti insieme Alex andò da Rachel che gli avrebbe spiegato tutto, lasciando Oliver e Brittany soli. Brittany decise di sputare il rospo senza aspettare un momento di più.-

Brittany: Aspetto un bambino
Oliver: Cosa? Britt non scherzare...

-Brittany per l'ennesima volta non riuscì a trattenere quelle dannate lacrime.-

Brittany: Non sto scherzando!

-Oliver l'avvicinò stringendola a sé e le asciugò le lacrime.-

Oliver: Dai, tranquilla

-L'accarezzava mentre anche lui si riprendeva dallo shock.-

Oliver: C’è sempre l’aborto, no?
Brittany: L’aborto? Davvero Olly? Io non posso farlo, non voglio abortire! Voglio tenere questo bambino!
Oliver: Ma sei impazzita forse? Non possiamo tenerlo! Non siamo pronti ad avere un figlio
Brittany: Sì, lo so, sarà dura, ma non possiamo sbarazzarci di lui
Oliver: E perché no? Tanto è presto, non è nemmeno un bambino ancora

-Brittany iniziava ad arrabbiarsi perché voleva farlo ragionare ma lui era così deciso. Lui non era combattuto come lo era stata lei. Lui sapeva ciò che voleva e quel bambino non lo voleva proprio.-

Brittany: Ma lo sarà Olly, sappi che non abortirò
Oliver: Brittany non sei lucida. Un bambino? Io non lo accetterò mai, io non voglio questa responsabilità adesso
Brittany: E' UNA TUA RESPONSABILITA' DA QUANDO ABBIAMO FATTO L'AMORE IL MESE SCORSO E QUALCOSA E' ANDATO STORTO. E' UNA TUA RESPONSABILITA' QUANTO MIA

-Oliver sospirò cercando di calmarsi.-

Oliver: Britt, possiamo evitare tutto questo. Devi solo abortire!
Brittany: Ti sembra una cosa facile?
Oliver: Non dico che sia facile ma non è nemmeno facile crescere un bambino. Lo avremo sulle nostre spalle per tutta la vita!
Brittany: Sai che c'è? Lascia perdere. Non vuoi proprio capire e se non vuoi questo bambino puoi anche andartene!

-Anche Alex e Rachel si avvicinarono sentendo le loro voci. Oliver con uno scatto d'ira urlò.-

Oliver: LO FARO', STAI TRANQUILLA. NON MI FARO' ROVINARE LA VITA IN QUESTO MODO

-Lui era così frustrato perché Brittany non capiva qual era la cosa giusta da fare. Intanto Alex non poteva più stare a guardare. Intervenne urlando.-

Alex: NON SOLO LA TUA VITA SI ROVINA IDIOTA. PERCHE' NON PENSI A BRITTANY?
Oliver: Ci ho pensato, non vuole abortire!
Alex: Il suo pensiero è giusto. Si parla di un altro essere umano. Il casino lo avete combinato insieme, lei si sta prendendo la sua parte di responsabilità tu assumiti le tue una volta tanto!
Oliver: Cosa vorresti dire?

-Si avvicinarono l’un l’altro pronti a colpirsi a vicenda quando le ragazze li separarono.-

Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!

-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-

Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!

-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò. Intanto Alex e Rachel abbracciarono Brittany e si sedettero tutti e tre nel gradino del giardino.-

Brittany: Grazie ragazzi!
Alex & Rachel: Figurati, ti saremo sempre vicini!
>>>


Settembre 2012.
Fallbrook, California.


-Una ragazzina minuta dai capelli castani e gli occhi di un blu particolare e la pelle chiara, tornò a casa e, aprendo il cancelletto, entrò nel vialetto.-

Lily: Oh mamma! Non ci tieni per niente alla vita di queste povere piante!

-Rise mentre sua madre mise da parte i propri pensieri e spense l'acqua guardando sua figlia avvicinarsi. L'abbracciò.-

Brittany: Quanto siamo spiritose stasera! Ti sei divertita con i tuoi diddini?
Lily: Oh si, tantissimo!

-Dal cancelletto intanto entrarono Alex e Rachel.-

Lily: Avresti dovuto vedere diddi Alex. Si è versato il caffè addosso

-La ragazzina scoppiò a ridere, subito Alex la prese e la mise a testa in giù.-

Alex: Cosa?! E' stata totalmente colpa tua, bimba. Sei tu quella maldestra in questa famiglia!
Lily: Fino a prova contraria non sono io che ho la nuova maglietta bianca macchiata di caffè

-Anche Brittany rise mentre quei due si stuzzicavano a vicenda, come sempre del resto. Rachel si avvicinò all'amica sorridendo.-

Rachel: Hai visto? È sana e salva!
Brittany: Grazie per averla portata con voi!
Rachel: Di niente. Ma come è andato il colloquio?
Brittany: Spero bene. Dovrebbero richiamarmi domani. Ci serve davvero, questo lavoro, a me e Lily

-Entrambe spostarono lo sguardo e videro Alex aiutare con il basket Lily, che fece un grande canestro e sorridendo guardò sua madre e sua diddina.-

Lily: Visto?? Miglioro di giorno in giorno!
Alex: Peccato che sarai sempre troppo secchiona!

-Lui rise e Lily gli lanciò una pallonata prima di inseguirlo. Rachel e Brittany scossero la testa senza speranza.-

Brittany: Vi fermate a cena?
Rachel: Perché no?! Grazie
Brittany: Prego, tanto cucini tu!

-Rachel rise e tutti andarono dentro. Dopo aver preparato si sedettero tutti a tavola per gustarsi la cena. Alex si spazzolò tutto, poggiò la forchetta sul piatto e guardò la sua migliore amica di una vita incredulo.-

Alex: Quindi l’azienda dove lavoravi ha proprio chiuso i battenti?
Brittany: Sì! Non hanno licenziato solo me ma tutti gli altri anche
Rachel: E' davvero incredibile. Scommetto però che la nuova azienda domani ti prenderà. Insomma, è una cosa grande!
Brittany: Speriamo... Lily ha detto che andava a prendere una cosa. Ma dov’è?

-Alex si alzò e si affacciò in salotto.-

Alex: Eccola!

-Videro Lily dormire profondamente sul divano.-

Rachel: E' proprio un angioletto
Brittany: Sì, ma l’angioletto pesa a quattordici anni!
Alex: Tranquilla, la porto io in cameretta...
Brittany: Grazie Alex!

-Lui prese Lily e la portò nella sua camera, la poggiò a letto rimboccandole le coperte. Le diede un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza chiudendo poi la porta.-

Rachel: Noi andiamo adesso, è tardi e domani si lavora...
Alex: Purtroppo! Però chiamaci e facci sapere del lavoro
Brittany: Certo!

-Lei li salutò, uscirono e chiuse la porta. Guardò una foto di Lily poggiata sul mobile in salotto, spense le luci e anche Brittany andò a letto.-


Ciao Meraviglie!
Finalmente sono tornata dopo anni di lontananza dalla scrittura e da Efp.
Avevo postato questa storia precedentemente, moooolto tempo fa. Ho deciso di ristrutturarla un po', migliorando sia forma che contenuti. Ho cambiato anche il suo nome e posso assicurarvi che c’è davvero tanto in più.
Comunque, per chi non lo sapesse, i “diddini” sono il padrino e la madrina di battesimo.
Questi primi giorni posterò più episodi insieme, in modo da farvi incuriosire di più!
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia, spero vi piaccia.
Ah, inoltre piano piano vi presenterò tutti i personaggi. Ora iniziamo con quelli principali.

FLASHBACK:

Brittany, Oliver e Alex e Rachel.

Vedrete più avanti delle loro foto 15 anni dopo, per ora accontentatevi di Lily :)


Ora, vi mando un bacio,
Sum <3




 

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Capitolo 2
*** La festa ***


Unconventional Family
Capitolo 2
-La festa.-


-La sveglia iniziò a suonare come tutte le mattine alle 6:30 e Brittany si aggrappò al comodino per poterla spegnere, poi si rivoltò a letto sbuffando. Anche i suoi pensieri le diedero il buongiorno quella mattina.-

Brittany: “E' ora di alzarmi, devo anche svegliare Lily. Su, coraggio Brittany, alzati!”

-Appena riuscì ad alzarsi sentì un dolce profumino.-

Brittany: Ma cos’è questo odore?

-Guidata dal quel profumo che le metteva l'acquolina in bocca uscì da camera sua per entrare, poi, in cucina.-

Lily: Buongiorno mamma!

-La figlia quella mattina era di ottimo umore.-

Brittany: Buongiorno amore. Che cosa stai combinando a quest’ora?

-Ancora assonnata si avvicinò e le diede un bacio sulla testa.-

Lily: Pancakes!! Oggi è il compleanno di Meg e volevo portarglieli. Che ne pensi?
Brittany: Penso che sia un’ottima idea. Però devi lasciarne un paio qua, vorrei assaggiarli anche io!

-Dopo una breve pausa di riflessione ne prese un altro paio dalla scatola mentre la figlia la guardava alzando il sopracciglio destro.-

Lily: Ehi!! Lo so che sono buoni però..

-Brittany la interruppe.-

Brittany: Immagina se diddi Alex dovesse venire a conoscenza di questi pancakes e scoprisse che non ne hai lasciato neanche uno per lui... Insomma tesoro, sai com’è fatto!

-Lily velocemente immaginò la reazione del diddino. Conoscendolo, glielo avrebbe rinfacciato per mesi.-

Lily: Oddio, mamma hai ragione! Per fortuna ci sei tu. Mi hai appena risparmiato mesi di frecciatine ogni qualvolta si parli di cibo. Quante ne conservo?
Brittany: Mah, direi che sei è un numero sufficiente! Due ad Alex, due a Rachel...

-Lily capì dove sua madre voleva andare a parare.-

Lily: E due a te!! MAMMA!

-Brittany rise, adorava quando la figlia capiva di essere appena stata manipolata. La reazione di Lily era sempre fantastica, Brittany non si sarebbe mai stancata di vedere il viso sconcertato della figlia.-

Brittany: Tesoro sono buonissimi, davvero!
Lily: Se la metti così allora... Dai prendili

-Lily sorrise compiaciuta mentre Brittany prendeva i pancakes.-

Brittany: Sai una cosa? Dovresti cucinare più spesso Lily!
Lily: Ho un cattivo esempio davanti! Oggi l’ho fatto per Megan e tu ne hai approfittato
Brittany: Sono queste le occasioni della vita amore, impara dalle persone più...
Lily: ...Vecchie!

-Scoppiò a ridere.-

Brittany: Sono abbastanza forte per farti pentire di ciò che hai appena detto! Io avrei usato il termine “esperte”

-Lily le fece la lingua poi tornò seria.-

Lily: Sai che oggi torna anche il padre di Megan per il suo compleanno? Lei è eccitatissima!
Brittany: Immagino! Dove hai detto che sta lavorando adesso?
Lily: New York, credo
Brittany: Sicuramente sarà un bel regalo per lei
Lily: Sì, infatti, non sta più nella pelle. Questa è la dimostrazione che se uno non smette mai di sperare le cose migliorano. Se continuo a sperare magari anche mio padre tornerà
Brittany: Oh, tesoro mio!

-La strinse forte a sé.-

Brittany: Purtroppo non è così semplice
Lily: Non smetterò mai di sperarci mamma

-Il sorriso sincero e determinato di Lily intenerì Brittany. Chi era lei per dire alla figlia di smettere di sperare? Era l'unica cosa che faceva sorridere la sua piccolina quando si parlava di Oliver. Cosa che comunque capitava raramente. Brittany le diede un bacio e Lily andò in salotto a finire di preparare il suo zaino mettendoci dentro il contenitore con i pancakes per la sua amica. Brittany, intanto, beveva il suo santo caffè in cucina e in quel momento si ricordò.-

Brittany: Devi ancora ritirare il regalo?

-Lily urlò in risposta dal salotto.-

Lily: Sì, SENTI..
Brittany: Vado a prenderlo io e lo porto a casa di Megan. Ho capito!

-Concluse con un sorriso.-

Lily: Grazie, sei la migliore!

-Dieci minuti più tardi Lily era già sul ciglio della porta.-

Lily: Dai mamma, è tardi! La scuola non aspetta

-Brittany guardò l’orario.-

Brittany: Lily è presto, manca ancora mezz’ora! Mi hai fatto venire un colpo
Lily: Meglio essere in anticipo che in ritardo

-Rise.-

Lily: Sbrigati!
Brittany: Mi devo lavare i denti
Lily: Allora ti aspetto in macchina

-Dopo qualche minuto Lily vide entrare sua madre in macchina e si tolse le cuffiette dalle orecchie rimettendole nello zaino. Brittany sorrise mise la cintura e partì.-

Brittany: Justin ti stava facendo compagnia?
Lily: Selena, questa volta. Dovremmo comprare una macchina nuova con il lettore cd, mamma. Questa è vecchia e non possiamo ascoltare la musica insieme
Brittany: A me piace la nostra macchina. Non mi va di sostituirla
Lily: Anche a me piace, mamma, però ammettiamolo, una nuova è più comoda
Brittany: Questa macchina ha la tua età. Quando morirà ne prenderemo una nuova. Ora come ora non possiamo permetterci una macchina nuova, almeno finché non trovo un nuovo lavoro
Lily: Lo troverai e ce la caveremo come abbiamo sempre fatto. Ieri hai fatto un colloquio, vero?

-Brittany annuì.-

Lily: Per che posto di lavoro?
Brittany: Alla Kellogg's Company. Avevo mandato il curriculum e mi hanno richiamata
Lily: Ma la Kellogg's dei cereali? Quella Kellogg's?
Brittany: Esattamente
Lily: Wow! E' una grande multinazionale. Tu che farai lì? Trasformerai i cereali? Li impacchetterai?
Brittany: Non è stato ancora deciso, ma il responsabile delle assunzioni pensava di affidarmi al team per le nuove idee
Lily: Cos’è il team per le nuove idee?
Brittany: Beh vedi, per fartela breve... Noi decidiamo quali nuove creazioni, quindi i nuovi prodotti, che la Kellogg's metterà in commercio
Lily: Noo, ma è una cosa fighissima, mamma!
Brittany: Sì, non è male. La paga non è altissima ma è migliore del mio vecchio impiego all'azienda dei materassi
Lily: Tutto è meglio di quell'azienda, mamma. Ma quindi voi creerete le nuove idee?
Brittany: Se abbiamo delle buone idee e ricette che funzionano, beh sì, possiamo. Ma ogni giorno ci verranno consegnati tanti campioni da esaminare e da promuovere o bocciare, poi noi ci mettiamo d'accordo con il team addetto alla pubblicità dei prodotti e anche con un altro team che si occupa della relazione con le compagnie Kellogg's degli altri paesi mondiali, come l'Europa, l'Asia, eccetera..
Lily: Oh mamma, spero tanto che ti prendano. Sono così felice!

-Brittany sorrise fermandosi davanti alla scuola della figlia.-

Brittany: Lo spero anche io. Beh eccoci arrivati. La tua seconda settimana di liceo inizia
Lily: Sì! Oh, ecco Megan lì. Io vado

-Lily diede un bacio alla madre e scese dalla macchina.-

Brittany: Ci vediamo a casa di Megan questo pomeriggio, okay?
Lily: D'accordo. Ciao mamma!

-La salutò con la mano e mentre sua madre ripartiva, lei si avvicinò all'amica saltando di gioia.-

Lily: BUON COMPLEANNOOO
Megan: Oh grazie!!
Lily: Ti ho fatto i pancakes! Volevo fartene uno per ogni anno che hai, quindi quattordici, ma purtroppo mamma me ne ha rubato tipo otto e te ne rimangono solo sei
Megan: Beh, abbiamo tempo prima di scuola. Che ne dici se ce li mangiamo? Tre tu e tre io. Grazie mille per il pensiero
Lily: Figurati. Comunque mi sembra un'idea geniale. Ho giusto un po' di fame
Megan: Quando mai tu non hai fame?

-Entrambe scoppiarono a ridere e mangiarono i pancakes per poi andare a lezione.
Intanto, dopo aver accompagnato Lily a scuola, Brittany tornò a casa e ripulì il disastro che aveva combinato sua figlia, uscì a fare la spesa, andò a pagare le bollette e infine passò a ritirare il regalo.-

Brittany: Classico! Una calcolatrice con la loro foto, Lily sei un genio!

-La commessa si avvicinò a lei.-

Commessa: Salve, posso esserle utile?
Brittany: Salve! Sì, mia figlia ha ordinato una calcolatrice
Commessa: Aspetti un secondo, gliela porto!

-La commessa si allontanò e tornò dopo un paio di minuti.-

Commessa: Sà è strano, nessuno aveva mai ordinato una calcolatrice con sopra una foto! -Ammise divertita.-
Brittany: Capisco, mia figlia è molto originale nel fare regali! L’amica è molto brava in matematica, ecco il perché della calcolatrice. Vedo che è uscita molto bene!
Commessa: Sì! Vuole il pacchetto?
Brittany: Sì, grazie. Vede sono...

-Suonò il cellulare di Brittany.-

Brittany: Scusi un momento!

-Rispose.-

Brittany: “Pronto?”
Dave Aston: “Buongiorno! Parlo con la signorina Green?”
Brittany: “Sì!”
Dave Aston: “Sono Dave Aston, della Kellogg's Company. La chiamo per il colloquio di ieri. E' disposta ad incontrarci verso le 18:00? Vorremmo parlare ancora con lei riguardo il posto di lavoro.”
Brittany: “Sì, certo! Quindi oggi alle 18:00?“

-Mimò alla commessa carta e penna e scrisse.-

Dave Aston: “Sì, alle 18:00 al Coffee’s Lake!”
Brittany: “Perfetto, a stasera, arrivederci!”

-Chiuse la chiamata con un grande sorriso e guardò la commessa.-

Brittany: Scusi, era una chiamata importante. Comunque, le dicevo che non sono proprio brava ad incartare regali
Commessa: E' un problema di molti, non si preoccupi
Brittany: Mi sento sollevata. A Natale è sempre stata una tragedia

-Entrambe scoppiarono a ridere mentre la commessa finì di impacchettare il regalo. Brittany pagò e andò a casa di Megan ad aiutare la madre della festeggiata ad organizzare la festa.-

Sig.ra Lewis: Ciao! Vieni, entra pure
Brittany: Grazie. Questo è il regalo per Megan

-Diede il pacchetto alla signora Lewis che lo appoggiò sul tavolo con gli altri regali.-

Sig.ra Lewis: Grazie mille, sarà bellissimo!
Brittany: E' molto originale
Sig.ra Lewis: Conoscendo tua figlia credo proprio di sì

-Entrambe risero.-

Sig.ra Lewis: Rimani a pranzo qua? Le ragazze arriveranno tra due ore così saremo più veloci ad organizzare il tutto
Brittany: Accetto volentieri!

-Dopo aver mangiato qualche squisitezza spagnola, entrambe iniziarono ad organizzare la festa, appendendo bandiere e preparando il cibo e le bevande.-

Brittany: Lily mi ha detto che ci sarà anche tuo marito
Sig.ra Lewis: Sì, siamo tutti felici. Doveva essere una sorpresa ma con Megan non si possono fare le sorprese, scopre sempre tutto!
Brittany: Poverina, sarà contentissima
Sig.ra Lewis: Eh sì. Sarò franca con te, Brittany. Ho paura che Megan esageri parlandone con Lily. So che anche per tua figlia è un tasto dolente e non vorrei che Megan si dimenticasse di essere cauta o che facesse soffrire Lily in qualche modo
Brittany: Sai, crescendo Lily, con il tempo ho capito che non posso proteggerla sempre dalla sofferenza. Quando si parla dell'argomento “papà”, lei perde la testa. E' diverso dalla vostra situazione, perché Megan conosce suo padre, Lily no. Non per mia scelta, non per sua scelta. Non le parlo di lui perché non voglio che soffra, non voglio che si senta più vicina a lui, perché poi il senso di abbandono e la fissazione per lui diventerebbero più accentuati. Io e suo padre eravamo veramente giovani quando sono rimasta incinta. Eravamo dei bambini a diciassette anni ed entrambi abbiamo preso la nostra decisione. Lui quella di non restare con me e non accettare Lily e non credo, se mai dovesse capitare, che avrà l'occasione di rimediare. Lily ha sofferto per tanti anni la sua mancanza non voglio che soffra ancora, e soprattutto il doppio, perché lui si farà vivo e poi sparirà di nuovo
Sig.ra Lewis: Lily non si sentirà mai abbandonata avendo una madre come te, Brittany. Tu sei la sua roccia
Brittany: Lo spero. Quindi, non preoccuparti. Lascia che Megan sia al settimo cielo per il ritorno di tuo marito. Se lo merita. Lily starà bene, è felice per Megan e non avrà problemi

- La signora Lewis sorrise e Brittany la guardò.-

Brittany: Senti, io alle 18:00 devo andare via a fare un colloquio di lavoro. Verranno a prendere Lily, Alex e Rachel verso le 21:00. Io non so a che ora mi lasceranno andare via
Sig.ra Lewis: Per noi va bene. Non preoccuparti, è come se anche Lily vivesse qua da quanto spesso viene a trovarci!

-Brittany sorrise.-

Brittany: Vero? Sembrano più sorelle loro che certe sorelle vere. Stanno sempre insieme o a casa nostra o a casa vostra. Non potevano capitare meglio
Sig.ra Lewis: Già, hai proprio ragione!

-Dopo mezz’ora, Megan e Lily tornarono a casa con tutti i compagni. Lily diede il regalo a Megan che rimase incantata.-

Megan: E' stupenda. Grazie, userò questa per tutta la vita. Ti voglio bene
Lily: Anche io sorella!

-Lily abbracciò l'amica e poi subito si buttò sul buffet mentre Megan ringraziava gli altri ospiti. Brittany intanto si avvicinò a sua figlia e le spiegò il suo programma.-

Lily: Non preoccuparti mamma, vai pure al colloquio. Ci vediamo dopo a casa
Brittany: Va bene, allora io vado! Ci vediamo dopo

-La baciò sulla guancia e uscì di casa recandosi poi al colloquio. La festa invece continuò e finalmente arrivò il padre di Megan.-

Sig. Lewis: Dov'è la mia bambolina?! E tutta l'altra mia ciurma?
Megan: Ciao papà!!!

-Megan fu la prima dei suoi fratelli a saltare addosso al padre abbracciandolo.-

Megan: Sapevo che saresti venuto. Non era più una sorpresa per me
Sig. Lewis: Non avevo dubbi che avessi scoperto tutto

-Il padre abbracciò anche la sorellina di quattro anni, i due fratelli e la sorella di Megan, loro tre più grandi di lei. Dopo qualche minuto Megan riprese suo padre avvicinandolo a Lily.-

Megan: Papà ti ricordi di Lily? E' ancora la mia migliore amica
Sig. Lewis: Ma quella bambina di cui da lontano si vedevano solo gli occhi?!

-Tutti risero. E Lily si lasciò abbracciare dal padre di Megan.-

Lily: Credo di sì. Come sta signor Lewis?
Sig. Lewis: Io davvero bene. Tu signorina?
Lily: Non mi lamento!

-Tutti risero ancora e ovviamente Megan passò praticamente tutta la festa vicina a suo padre mentre Lily si sedette e guardò la famiglia riunita divertirsi. Non riusciva a smettere di provare quella brutta sensazione allo stomaco. Tra scherzi e risate arrivarono Alex e Rachel.-

Alex: Ehi bimba!
Rachel: Ciao tesoro!

-Rachel l’abbracciò.-

Rachel: Tutto okay?
Lily: Ciao diddi, non mi sento tanto bene. Torniamo a casa?
Alex & Rachel: Certo, come vuoi!

-Avvertirono tutti, salutarono e andarono via. Arrivati a casa, Lily andò in camera sua senza dire una parola. Rachel preoccupata bussò.-

Rachel: Ehi piccola! Che succede?
Lily: Sono solo un po’ stanca. Adesso mi metto a dormire
Rachel: Sicura?
Lily: Sì diddi, non preoccuparti
Rachel: D'accordo. Buonanotte!

-Le diede un bacio sulla fronte, uscì dalla cameretta spegnendo la luce e chiudendo silenziosamente la porta. Si sedette sul divano con Alex che aveva acceso la televisione.-

Alex: Cosa è successo?
Rachel: Non me lo ha detto. Credo sia turbata per qualcosa
Alex: Se è per un ragazzo sto già andando a spezzargli le gambe
Rachel: Sempre il solito tu. Anche se fosse? Sta crescendo. Non puoi evitare che cresca!
Alex: Posso evitare che i ragazzi le girino intorno però!

-Guardò la fidanzata soddisfatto della sua idea, Rachel sospirò scuotendo la testa, poi gli diede una cuscinata in faccia.-

Rachel: Sta’ zitto!

-Dopo venti minuti tornò Brittany. Alex e Rachel si alzarono dal divano stiracchiandosi.-

Brittany: Ciao ragazzi, scusate il ritardo. Mi hanno trattenuta anche per cena, però ho il lavoro!

-Sia Brittany che Rachel saltellarono di gioia tenendosi per mano, poi anche Alex abbracciò la sua migliore amica, felice.-

Alex: Grande!! Lo sapevo che ti avrebbero presa. Sarebbero stati degli idioti a lasciarti andare. Siamo contenti per te
Brittany: Grazie

-Lei sorrise staccandosi dall'abbraccio dell'amico.-

Brittany: Lily?
Alex: Dice di essere stanca. E' in camera sua ma pensiamo sia successo qualcosa alla festa. E' strana!
Brittany: Ora ci vado a parlare io. Grazie!
Rachel: E di che cosa? Noi andiamo
Brittany: Okay, buonanotte!

-Li vide uscire di casa e subito andò in camera di Lily. Bussò.-

Lily:Sì?

-Lily si stava asciugando le lacrime al buio.-

Brittany: Ehi, sono tornata!

-Accese la luce e andò a sedersi vicino a sua figlia.-

Brittany: Perché piangi? È successo qualcosa?

-Preoccupata le accarezzò il braccio.-

Lily: Mamma sono un mostro, sono una persona orribile!

-Iniziò a piangere di nuovo tra le braccia della madre.-

Brittany: Perché dici così?

-Brittany le accarezzò i capelli per farla calmare.-

Lily: Oggi alla festa, è arrivato il padre di Meg.. Si stavano divertendo.. E.. E io h- ho provato tanto odio nei confronti della mia migliore amica, capisci?
Brittany: Oh tesoro, quello non è odio, è un po’ di gelosia ed è normale vista la situazione
Lily: Perché mio padre non si è voluto divertire insieme a me?

-Brittany sospirò. Sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato e doveva affrontarlo con Lily. Guardò sua figlia e la lasciò sfogare. Lily continuava a piangere disperata e a singhiozzare.-

Lily: Perché non mi ha voluta? Ho qualcosa che non va, mamma? Perché non è mai venuto a un mio compleanno in quattordici anni?
Brittany: Amore, non hai niente che non va. Sei adorabile e riguardo a tuo padre, vedi lui non è che non ti volesse, lui non era pronto ad avere un figlio. Aveva bisogno di crescere. Tesoro, quando ho scoperto di essere incinta, io e tuo padre avevamo appena diciassette anni. Tre anni in più di te. E' stata una decisione difficile e sofferta per entrambi. So che non ti ha mai vista però sono sicura che ti pensi ogni giorno della sua vita, nonostante lui non sia qui con noi...
Lily: Però non è giusto!

-Tirò su con il naso mentre Brittany continuava a parlare e ad accarezzarla asciugandole le lacrime.-

Brittany: Se ti conoscesse credo che andrebbe davvero fiero di te. Anzi, credo che sarebbe impazzito per te
Lily: Dici per davvero?
Brittany: Si, dico per davvero. Siete più simili di quanto io non voglia realmente ammettere

-Lily sorrise debolmente, felice di ciò che la madre le aveva detto. Brittany le diede un bacio sulla fronte.-

Brittany: Non importa che lui non ci sia amore, perché ci sono io con te e ci sarò per sempre!

-Con le ultime energie rimaste Lily sussurrò un...-

Lily: Grazie mamma

-...Prima di crollare addormentata. Brittany spense la luce della camera di Lily e chiuse la porta. Si sedette in salotto, chiamò Rachel e le raccontò tutto.-

Rachel: “Sei incredibile, Britt! Dopo tutto ciò che è successo parli ancora bene di lui?”
Brittany: “Non voglio che porti rancore per suo padre, eravamo dei ragazzini e... E anche io volevo abortire all'inizio”
Rachel: “Oh, ma per favore! Tu non volevi abortire, non hai mai voluto. Oliver non ha nessuna giustificazione. E' stato un codardo immaturo. Comunque, questo weekend esci con me. Andiamo a divertirci, è da un po’ di tempo che non usciamo”
Brittany: “Si ma non posso, Lily...”
Rachel: “Non usare tua figlia come scusa tesoro. Starà con Alex!”
Brittany: “Okay, sono in trappola..”
Rachel: “Sono sicura che non ti farà male”
Brittany: “Va bene, ma non voglio niente di esagerato. Il cinema andrà benissimo”
Rachel: “Sì sì, lascia fare a me. Ci sentiamo domani. Buonanotte”
Brittany: “Notte!”

-Andò a letto e si addormentò, pensando al venerdì che sarebbe arrivato e a cosa Rachel le avesse organizzato.-



Meraviglie <3
Eccomi con il nuovo episodio!
Volevo dirvi, che per qualsiasi cosa, io sono qui. Se volete darmi dei consigli sono ben accetti, se volete chiacchierare con me io sono super disponibile! Caricherò gli episodi in fretta, se vedo che siete interessati.
Quindi per favore, se potete lasciate una recensione con le vostre considerazioni e dubbi, sarò felice di rispondervi.
Vi lascio con la foto di Megan, la migliore amica di Lily.


Buonanotte,

Sum <3

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Capitolo 3
*** Programmi a sorpresa ***


Unconventional Family
Capitolo 3
-Programmi a sorpresa.-


-Dopo una lunga settimana, anche il venerdì arrivò e in casa Green si faceva colazione prima di andare a scuola e a lavoro. Lily era al settimo cielo per sua madre che trovò quel lavoro. Quella mattina le ragazze Green non facevano altro che interrogarsi sui programmi che gli amici avevano per loro quella sera.-

Lily: Ma dove andrete?
Brittany: A dire il vero non lo so nemmeno io. Ho detto a Rachel di non organizzare una di quelle serate “mondane”. ll cinema andrà benissimo!
Lily: Mmmh
Brittany: Tuo diddino per caso ti ha detto qualcosa?
Lily: No no mamma, se avessi saputo qualcosa te lo avrei già spifferato! È solo che lui non mi ha detto cosa faremo quando uscirò da scuola...
Brittany: Amore ti farà una sorpresa. Sai com’è fatto!

-Lily guardò sospettosa sua madre che imburrava il suo toast.-

Lily: Tu piuttosto, sai qualcosa che io non so?
Brittany: No! E la cosa mi preoccupa. Vorrei proprio sapere cosa stanno combinando!

-Entrambe, senza speranza, sospirarono e nello stesso momento morsero ognuna il proprio toast pensierose. Dopo aver finito di fare colazione si prepararono e poi Brittany accompagnò la figlia a scuola. Prima che Lily scendesse dalla macchina sua madre la fermò.-

Brittany: Okay, tesoro. Buona giornata e divertiti con diddi!
Lily: Anche tu con diddi Rachel! Ti voglio bene mamma
Brittany: Anche io. Ah se in tv c’è la partita dei Lakers stasera, dai a tuo diddino ragione su tutto! Se non dici “Forza Lakers” almeno una volta credo ti farà dormire fuori

-Sia Lily che Brittany risero.-

Lily: Okay mamma, a domani. Ciao. Ah abbi una buona giornata a lavoro
Brittany: Ci proverò amore

-Brittany sorrise e Lily scese dalla macchina andando poi a lezione, dove si sedette a fianco a Megan.-

Megan: Ehi Lily, stasera ti va di venire a casa mia?
Lily: Scusa Meg, non posso!
Megan: Perché?
Lily: Mia madre oggi esce con mia diddina e io starò fino a domani con diddi Alex. Non so però cosa faremo
Megan: Ah, ho capito!

-Le si leggeva la delusione in faccia e Lily lo capì.-

Lily: Facciamo una cosa, passo o domani o domenica però, okay?

-Lily sorrise facendo tornare il sorriso anche all'amica.-

Megan: Okay. Ora andiamo, abbiamo matematica!
Lily: Già, voglio proprio vedere com’è andato il compito. Vediamo se almeno questa volta sono riuscita a batterti!

-Megan rise mentre entravano in classe sedendosi ai propri posti.-

Megan: Vedremo!

Professor Gulls: Buongiorno ragazzi!
Classe: Buongiorno professore!
Nicholas: Ha corretto i compiti?
Prof. Gulls: Certo!
Julia: Come sono andati?
Prof. Gulls: Quasi tutti bene. Signorina Morgan li consegni
Megan: Ho preso A+
Lily: Ufff! Sempre la solita B+. Non è giusto. Stupida matematica. Come se servisse a qualcosa nella vita calcolare X:Y

-Finita la lezione suonò la campana e uscirono dalla classe dirigendosi agli armadietti.-

Lily: Che cosa c’è da mangiare oggi in mensa?
Megan: Non ti ricordi mai niente tu
Lily: Ehi!!!

-Entrambe scoppiarono a ridere e poi si divisero. Ognuna doveva andare al proprio armadietto.
Alle 14:55 mancavano solo cinque minuti alla fine dell'ultima lezione, scienze naturali. Lily non riusciva a smettere di pensare.-

Lily: “Chissà cosa faremo oggi io e diddi... Devo mettere subito in chiaro una cosa, prima faccio i compiti, così non li farò nel weekend. Sì, questa volta non mi farà cambiare idea!”

-Suonò la campana riportando Lily alla realtà. Si alzò, prese le sue cose che mise nel suo armadietto e poi, incontrandosi con Megan, uscirono da scuola.-

Megan: Beh Lily, allora divertiti con Alex
Lily: Grazie mille Meg. Ci sentiamo

-Si salutarono e poi Lily si avviò verso i parcheggi dove vide il diddino farle segno di andare da lui.-

Alex: Ehi bimba!
Lily: Ciao diddi!
Alex: Forza sali in macchina

-Entrambi salirono nella super perfetta macchina di Alex.-

Lily: Allora, mettiamo in chiaro una cosa diddi. Io devo fare i compiti, non poss..
Alex: I compiti?? Ma è venerdì e sei appena uscita da scuola. Non fare la secchiona come al solito!

-Lily si offese per quella sua battuta.-

Lily: Per tua informazione, li faccio sempre quando esco da scuola
Alex: Oggi no, bimba!

-Un super sorriso gli spuntò in faccia.-

Lily: Quella faccia non mi piace per niente!

-Alex accese l’auto e partirono.-

Alex: Sei proprio uguale a tua madre. Andiamo a divertirci!
Lily: Oh diddi! Sei sempre il solito… Ma, un momento, stiamo andando a casa...
Alex: Esatto

-Arrivarono in casa Green e Alex si fermò parcheggiando vicino al marciapiede.-

Alex: Vai a prendere il costume da bagno
Lily: Costume?
Alex: Dai sbrigati

-Lily scese dalla macchina e andò a prendere il costume. Tornò dopo 10 minuti.-

Lily: Ma dove andiamo?
Alex: In spiaggia
Lily: Grazie, fin lì ci arrivo anche io!
Alex: Tra poco vedrai

-Intanto dopo aver finito di lavorare Brittany corse a casa di Rachel.-

Brittany: Scusa il ritardo!
Rachel: Figurati! Adesso però è ora di prepararci
Brittany: Ma dove andiamo? Posso vestirmi comoda?
Rachel: Non posso dirti niente se non di toglierti quei jeans e metterti questo vestitino!
Brittany: Ma sei matta? Sono secoli che non ne indosso uno così..
Rachel: Vedrai, ti starà divinamente. Hai ancora il corpo sexy di una ventenne. Questo vestito è perfetto per la disc..

-Rachel si bloccò all’improvviso maledicendosi per aver parlato troppo.-

Brittany: COSAAAAA?? Tu hai organizzato in discoteca? Ma dico, sei impazzita? Ho una figlia!
Rachel: Ma non hai 70 anni!! Sono sicura che a Lily non dispiacerà
Brittany: Ti odio! Non so più neanche come si balla..
Rachel: Lo saprai subito in pista, anche perché eri molto brava se ben ricordo
Brittany: Vedremo...

-Intanto Alex e Lily erano ancora per strada.-

Lily: Diddi, ma quando arriviamo? Hai detto che ci mettevamo poco
Alex: Scherzavo! Però siamo quasi arrivati
Lily: Speriamo..

-Dopo 10 minuti passati a fare zapping con la radio, finalmente Alex parcheggiò in un grande campo sterrato vicino al mare.-

Alex: Eccoci qui!
Lily: Wow! Ma qui si viene per...
Alex: Surfare. Esattamente
Lily: Fantastico!

-Lei sorrise, poi improvvisamente si fece seria.-

Alex: Cosa c’è, bimba?
Lily: Io non so surfare
Alex: Se è questo il problema ti insegno io

-Dopo aver chiuso la macchina si avvicinarono al piccolo negozio sulla spiaggia. Si appoggiarono al bancone.-

Alex: Salve, vorrei affittare due tute e due tavole
Commesso: Certo, venite a scegliere tutto...

-Intanto Brittany, dopo essersi preparata, continuava a guardarsi allo specchio un po' insicura fino a quando Rachel non le passò dietro.-

Rachel: Andiamo tesoro, sei uno schianto!

-Brittany si voltò per guardare Rachel che si stava mettendo le scarpe con il tacco.-

Rachel: Sono pronta anche io!
Brittany: Wow! Tu non sei da meno, amica mia. Ma Alex ha mai visto questo vestito?
Rachel: Emh.. Non ancora, è nuovo!
Brittany: Vederti con un vestito del genere lo farebbe impazzire
Rachel: Anche se sapesse quanto l'ho pagato. Fidati, so per certo che gli verrebbe un infarto!

-Brittany scoppiò a ridere. Le due ragazze presero le giacchine e le borse e dopo aver chiuso la porta di casa salirono in macchina. Rachel guidava mentre Brittany si agitava.-

Brittany: Ma non è presto per andare in discoteca?
Rachel: Santo cielo Britt, calmati! Adesso andiamo a cena dove incontreremo Jessica, poi andremo in discoteca. Non voglio più né domande e né disappunti, CHIARO?

-Brittany sbuffò.-

Brittany: Va bene!

-Rachel aumentò il volume della radio per calmare l'amica che sospirò.-

Brittany: Cosa sentono le mie orecchie?!
Rachel: Non so che gruppo sia sinceramente. Alex mi ha messo questo cd in macchina l'ultima volta che siamo andati a trovare i miei
Brittany: Oh guarda, va benissimo. Credo che le mie orecchie siano felici di non ascoltare per la miliardesima volta le canzoni di Justin Bieber, Selena Gomez, Taylor Swift o Demi Lovato!

-Rachel scoppiò a ridere continuando a guidare. Entrambe erano eccitate di passare del tempo da sole in cui si sarebbero divertite.
Intanto dopo aver surfato tutta la sera, Alex e Lily stavano seduti in spiaggia ad ammirare il mare gustandosi del tè alla pesca freddo e della fantastica insalata di mare.-

Lily: E' bellissimo qui
Alex: Già. Sai, avevo portato tua diddina qui per un anniversario. E' stato stupendo!
Lily: Oh, che romanticone sei, diddi!
Alex: Solo quando si tratta di tua diddina
Lily: Da quanto tempo state insieme voi due?

-Lily iniziava ad incuriosirsi mentre Alex rispondeva con tranquillità.-

Alex: Quindici anni
Lily: QUINDICI ANNI???
Alex: Sì, perché?
Lily: Sono tanti. Quindi io vi ho sempre conosciuti? Fin dalla mia nascita intendo...
Alex: Esattamente bimba!
Lily: Perché non vi sposate?
Alex: Credi sia il caso?

-Alex sapeva che era proprio il caso ma voleva sentire il parere della figlioccia.-

Lily: Si tanto ormai abitate insieme da parecchio tempo e vi amate follemente...
Alex: Io e Rachel non ne parliamo spesso. Dovrei farle una sorpresa!
Lily: Credo sia una delle idee più intelligenti che tu abbia mai avuto diddi

-Entrambi scoppiarono a ridere mentre anche il sole lentamente iniziava a tramontare. Se lo godettero in silenzio. Quando il sole sparì e iniziò a farsi buio, Alex si alzò.-

Alex: Coraggio, sono le 20:30. Torniamo a casa, la partita dei Lakers inizia tra mezz'ora, dobbiamo anche ordinare le pizze!
Lily: Mamma e diddi torneranno a casa vostra?
Alex: No. Allora, io so che si sono preparate a casa nostra e che sarebbero tornate a casa vostra
Lily: Ah okay! Dove andranno?
Alex: Oh non ne ho la minima idea. Ovunque saranno credo che il vino non mancherà!

-Andando alla macchina entrambi scoppiarono a ridere. Intanto anche la discoteca aveva aperto. Le persone ubriache di certo non mancavano e dopo tre drink anche loro iniziarono a farsi trascinare dal divertimento anche se Brittany sentiva di non appartenere più a quel mondo. Ormai era un'estranea a quel tipo di divertimento. Doveva assolutamente uscire fuori a prendersi una boccata d'aria fresca. Provò a parlare con l’amica.-

Brittany: Ma mi dovevi portare proprio in discoteca?
Rachel: Cosa? Non ti sento!

-Brittany si avvicinò a lei.-

Brittany: Esco un po’ fuori, mi sto per sentire male!
Rachel: Vengo anche io!
Brittany: No dai, se vuoi restare, resta, tranquilla. Stai pure con Jessica
Rachel: Okay, ci vediamo dopo!

-Si ributtò in pista con l’altra sua amica mentre Brittany usciva dalla discoteca andando nel giardino. Pensò a come stesse Lily, la cosa più importante della sua vita. Ripensò a quando disse che odiava la matematica ed ebbe un flashback di sedici anni prima.-

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Maggio 1996.
Bonsall, California.


Oliver: Dai, chiudi quel libro!
Brittany: Devo studiare Olly, te l'ho detto!
Oliver: Ma tu non hai bisogno di studiare matematica. Sei la più brava della classe!
Brittany: E secondo te perché?!

-Lei scosse la testa spostandosi dal fidanzato.-

Oliver: Mi è venuta un'idea, facciamo un gioco. Ogni volta che leggerai la lettera x ci baciamo

-Brittany lo guardò.-

Brittany: La lettera x compare due volte in ogni riga!
Oliver: Appunto!

-Lui le fece l'occhiolino mentre lei alzava gli occhi al cielo per poi tornare a leggere il libro. Lui lo chiuse.-

Brittany: Olly, dai piantala. Sono seria. Fammi studiare o me ne torno a casa. Non voglio che il mio compito vada male
Oliver: Disse quella che prende A+ tutte le volte
Brittany: A proposito, tu quanto hai preso al compito di recupero?
Oliver: Che importanza ha, scusa?
Brittany: L'hai passato, vero?
Oliver: Beh, dipende da cosa tu intendi per “passato”
Brittany: Non dirmi che hai ripreso F...
Oliver: Okay, non dirò nulla

-Lui sorrise mentre la fidanzata sbuffò.-

Brittany: Cosa hanno detto i tuoi? Conoscendo la loro rigidezza...
Oliver: Niente, non hanno detto niente
Brittany: Non glielo hai detto, vero?
Oliver: Che perspicace che sei pulce
Brittany: Tu non ti farai bocciare in matematica, chiaro? Da domani studieremo insieme per il tuo re-recupero
Oliver: Ma anche no. Se recupererò bene, se non recupererò pazienza. La matematica mi fa schifo. Tutti quegli stupidi numeri e lettere che non servono a niente

-Brittany lo prese per la maglietta avvicinandolo a sé con forza.-

Brittany: Ascoltami bene, io quest'estate voglio godermela. Voglio abbronzarmi andando tutti i giorni al mare con i miei amici e il mio fidanzato che non deve essere occupato con il corso estivo di matematica. Tu non mi rovinerai l'estate Oliver! Quindi da domani, tutti i giorni, compresi venerdì, sabato e domenica, spegnerai quel tuo stupidissimo videogioco e porterai il tuo sedere sulla sedia della biblioteca dalle 17:00 alle 18:30 e faremo matematica! Siamo alla fine del secondo anno e hai solo un'ultima occasione per poter recuperare tutto. Non la sprecherai
Oliver: Tutti i giorni? Ma tu sei pazza. Non ci penso proprio
Brittany: Bene, la mia bocca entrerà in sciopero allora
Oliver: Cosa?
Brittany: Hai capito bene. Niente più sbaciucchiamenti fino a che non avrai recuperato matematica se non accetti di studiare con me!

-Oliver sapeva bene che la fidanzata avrebbe fatto sul serio. Alzò gli occhi al cielo sbuffando.-

Oliver: Domani devo portare il mio libro?

-Lei sorrise soddisfatta. Il suo fidanzato dal giorno seguente avrebbe studiato, poco ma sicuro.-
>>>


-Molte volte la figlia assomigliava così tanto a suo padre. Si chiedeva dove fosse lui in quel momento. Una voce le distolse i pensieri dalla mente.-

Matt: Ciao! Bella serata, eh?

-Quel ragazzo alto,dai capelli biondi e gli occhi chiari, usò un tono di voce molto sarcastico.-

Brittany: Oh sì, da non andarsene più!

-Lei rise.-

Matt: Mi chiamo Matt, piacere!
Brittany: Brittany

-Si strinsero la mano e Brittany continuò.-

Brittany: Come mai sei qui se non ti piacciono le discoteche?
Matt: Un mio amico mi ha incastrato. Mi stressava dicendo che avevo bisogno di uscire, vedi la mia ex ragazza mi ha lasciato il mese scorso
Brittany: Mi dispiace! Comunque anche a me hanno incastrato. Non sei l'unico malcapitato
Matt: Ah si?? Dai racconta!
Brittany: E' da parecchio che non uscivo a divertirmi ma vedi, queste serate non fanno più parte di me. Insomma forse quattordici anni fa avrei amato questa serata e ne avrei combinate di tutti i colori lì dentro, ma adesso non riesco più a provare tutto quel divertimento. Preferisco qualcosa di più tranquillo come il cinema ma la mia amica...
Matt: Ti ha teso una trappola...
Brittany: Esatto!
Matt: Se non sono indiscreto, come mai non esci da tanto tempo?
Brittany: Con il mio ultimo fidanzato ufficiale ho avuto una bambina
Matt: Wow, non si direbbe per niente!
Brittany: Devo prenderlo come un complimento?
Matt: Assolutamente!

-Lei sorrise.-

Brittany: Comunque, lui non ha accettato questa situazione, io ho sofferto molto e da quando è nata penso soltanto a mia figlia
Matt: Che verme! Come si chiama la bambina?
Brittany: Lily
Matt: E' un bellissimo nome
Brittany: Sì, però ormai non è più una bambina
Matt: Perché quanti anni ha?
Brittany: Quattordici
Matt: Quattordici? E quello stupido non si è fatto ancora vivo?
Brittany: No, guarda meglio così! Io e Lily stiamo benissimo. Ora che ti ho raccontato la mia storia, posso chiederti come mai ti ha lasciato?
Matt: Beh, vedi mi riteneva noioso, a lei piace girare per i locali alla moda, a me no invece. Se le proponevo qualcosa che piaceva a me si annoiava e sbuffava in continuazione
Brittany: Oddio, neanche mia figlia lo fa

-Brittany rise.-

Matt: Immagino!
Brittany: Aspetta però, mia figlia ama la cultura. Lei è molto brava a scuola
Matt: Devi essere fiera di lei
Brittany: Sì, lo sono parecchio. Lei è la mia soddisfazione più grande. Comunque, stavi dicendo della tua fidanzata..
Matt: Oh sì, beh non so con quale folle magia mi abbia fatto innamorare di lei e quando mi ha lasciato è stato un colpo
Brittany: Mi dispiace!

-Parlarono e parlarono di ciò che facevano nella loro vita e Brittany si sentì totalmente a suo agio parlando con Matt, come se fossero amici da una vita.-

Brittany: Quindi mentre tu eri intento a conquistare la tua prima ragazza del college, io mi facevo sputare in faccia da mia figlia la pappa che non voleva mangiare

-Risero.-

Matt: Forse avrei preferito che una bambina mi sputasse addosso del cibo piuttosto che venir massacrato dal fidanzato di quella ragazza...
Brittany: Oh non ci credo.. Era fidanzata?
Matt: Esattamente. Ti assicuro che il mio stomaco se lo ricorda ancora
Brittany: Oh povero Matt!

-Entrambi risero e Brittany poggiò la sua mano sul braccio del ragazzo che la guardò. Lei subito ritrasse la mano.-

Brittany: Oh, scusami tanto. Lo faccio in continuazione quando mi sento a mio agio con le persone. E' uno stupidissimo vizio
Matt: Quindi in questo momento ti senti a tuo agio?
Brittany: Immagino di sì...

-Lei sorrise avvicinandosi a Matt che sorrideva.-

Matt: Beh, allora devo essere proprio fortunato

-Proprio in quel momento quando tutti e due sorridevano, qualcuno interruppe la loro conversazione.-

Rachel: Ehi Britt, ti stavo cercando, ecco dov’eri! È ora di tornare, sono le 4:30
Brittany: Cosa? Sono passate già due ore da quando sono uscita fuori?

-Matt la guardò.-

Matt: Come passa veloce il tempo quando ci si diverte!

-Brittany sorrise mentre Rachel era stanca morta e ubriaca, tanto ubriaca.-

Rachel: Non reggo più!
Brittany: Hai ballato come una matta, eh? Comunque lui è Matt!

-Si strinsero le mani.-

Matt: Piacere!
Rachel: Piacere Rachel, super migliore amica di Brittany
Brittany: Allora ciao Matt, è stato un piacere conoscerti
Matt: Anche per me. Ma senti.. Mi daresti il tuo numero?
Brittany: Emh, oh sì, certo!

-Si scambiarono i numeri e poi Brittany guidò per riportare a casa la loro amica Jessica e poi finalmente tornò a casa sua con Rachel che appena entrò in casa urlò.-

Rachel: BRITTANY GREEN E' DI NUOVO SULLA PIAZZA RAGAZZI. FATEVI AVANTI

-Non riuscì a fare un altro passo che cadde a terra come un sacco di patate. Brittany alzò gli occhi al cielo, la raccolse da terra e la sorresse.-

Brittany: Tu hai bevuto un po’ troppo. Riesco a sentire l’alito fino a qui. Vieni in cucina e bevi dell'acqua, ti aiuterà
Rachel: D’accordo mammina!

-Lo disse con il suo tono sarcastico quando la punizione divina arrivò. Subito senza dire nulla corse in bagno dove vomitò i drink e tutta la cena. Brittany corse ad aiutarla portandole i capelli indietro mentre continuava a vomitare nel wc.-

Brittany: Io te lo dicevo di non mangiare gamberi e pesce crudo

-Rise mentre l'amica lacrimava dallo sforzo.-

Rachel: Me lo ricorderò la prossima volta

-Dopo aver aspettato che Rachel finisse, Brittany le portò una bottiglia d'acqua da bere per far passare un po' la sbornia. Rachel abbracciò l'amica.-

Rachel: Oh Britt, ti voglio così bene
Brittany: Anche io Rach, tanto. Adesso è ora di andare a letto

-Entrambe andarono in camera di Brittany e finalmente dopo quella lunga giornata si lasciarono cadere a letto.-

Rachel: Buonanotte Britt!
Brittany: Buonanotte Rachel!

-Rachel si addormentò immediatamente mentre Brittany riuscì a prendere sonno solo dopo quindici minuti, passati a pensare a Matt. Quella sensazione di soddisfazione e felicità non la provava da anni. Con il sorriso si addormentò anche lei.-


Buongiorno meraviglie <3
Spero che questo episodio vi piaccia. Spero sempre che voi mi facciate sapere qualcosa.
Io, intanto, vi lascio la foto di Matt e dei nostri tre amici.

        
 

Cosa ne pensate di questo nuovo personaggio?
Vi mando un bacio
Sum <3

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Capitolo 4
*** La commemorazione ***


Unconventional Family
Capitolo 4  
-La commemorazione.-


-Quel pomeriggio, Lily stava leggendo una rivista sdraiata sul letto in camera sua quando sua madre entrò disperata con due magliette in mano per l'ennesima volta.-

Brittany: Che dici? La nera o la bianca?

-Lily sbuffò.-

Lily: Mamma te l'ho già detto. La bianca!
Brittany: Sì, ma la bianca potrebbe sembrare un po' troppo... Non so, bianca!
Lily: State andando a giocare a minigolf, starete sotto il sole. Non sai che il nero attira il caldo?
Brittany: Oh, giusto. Allora vada per la nera...
Lily: La bianca, mamma. LA BIANCA!
Brittany: Oh, la bianca volevo dire

-Scosse la testa uscendo dalla camera per andare a cambiarsi. Lily si alzò dal letto.-

Lily: Sarei proprio curiosa di incontrare questo famoso Matt che ti fa dimenticare di avere un cervello

-Brittany si stava cambiando mentre sua figlia si affacciava in camera.-

Brittany: Ma come sei simpatica! Lui non mi fa dimenticare di avere un cervello. Voglio dire, siamo usciti solo un paio di volte e siamo buoni amici
Lily: Usciti solo un paio di volte? Ci stai uscendo da due settimane e so che quando io sono ancora a scuola e voi siete liberi uscite insieme di nascosto
Brittany: Cosa? Questa è proprio una tua fantas...
Lily: Me lo ha detto diddi Alex!
Brittany: Io lo ammazzo a quello

-Brittany sbuffò mentre Lily rideva.-

Lily: Mamma, a me sta bene. Io voglio solo che tu sia felice

-Brittany sorrise.-

Brittany: Grazie amore. Vedi, io e Matt abbiamo un certo legame. Ci divertiamo molto insieme
Lily: Lo vedo. Anzi, tutti lo vediamo!

-Brittany sorrise di nuovo.-

Brittany: Mi spinge a fare tante cose nuove...
Lily: A proposito, hai mai giocato a minigolf?
Brittany: No!
Lily: Hai una vaga idea di come si giochi?
Brittany: Ehm.. No, ma non credo sia poi così importante. Andiamo, è minigolf! Quanto credi possa essere difficile?!
Lily: Andrai alla grande allora oggi!

-Lily scoppiò a ridere mentre sua madre la guardava indignata cambiando poi argomento.-

Brittany: Allora lo vuoi conoscere veramente?
Lily: Mi piacerebbe incontrare chi fa innamorare mia madre
Brittany: Io non sono innamorata di Matt!
Lily: No, non lo sei....

-Brittany la riguardò dopo aver rimesso a posto la maglia nera.-

Brittany: No, non lo sono!
Lily: D'accordo, d'accordo. Non lo sei
Brittany: Sono seria. Siamo solo ottimi ottimi amici
Lily: Anche io sono seria! Prima di andare ad incontrare Matt, me lo dai un passaggio da Megan?
Brittany: Certo! Cosa farete?
Lily: Quello che facciamo sempre. Ci facciamo delle fantasie su come dev'essere essere ricche, famose e sposate con Justin
Brittany: Messaggio ricevuto. Parlerete di ragazzi carini di cui non volete rivelare l'identità a me e alla madre di Megan
Lily: Forse avremo tempo anche per quello

-Entrambe scoppiarono a ridere poi Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Profumo o no?
Lily: Dipende da quanto vicini starete!

-Lily la guardò con aria furbetta mentre sua madre la guardava sbalordita.-

Brittany: Da quando la mia piccolina si intende di questi argomenti?
Lily: Da quando sento te e diddi Rachel parlare quando pensate di essere sole
Brittany: Ah sì?

-Lily sorrise mentre si metteva il giacchetto.-

Lily: Sì. Quando magari torno da casa di Megan o Ryan e diddi è qui a casa, non faccio rumore per ascoltarvi cinque minuti. Amo il vostro essere così naturali. Voglio dire, siete solo due amiche che si danno consigli su cosa fare e non più mamma e diddina che hanno praticamente sempre ragione
Brittany: Anche noi siamo umane amore, non siamo sempre sicure, anzi, spesso siamo davvero indecise e anche noi abbiamo bisogno dei nostri momenti come tu hai bisogno dei tuoi momenti con Megan. Perché semplicemente, in certi ragionamenti, lei può capirti meglio di me. Lo stesso succede tra me e diddi Rachel

-Lily prese le chiavi della macchina.-

Lily: Hai ragione. E' che la vostra vita al di fuori di me mi affascina così tanto..

-Brittany l'abbracciò forte.-

Brittany: Allora niente ti può appassionare così tanto perché tu sei la mia vita in ogni singolo momento
Lily: Ti voglio bene

-Si staccarono dall'abbraccio.-

Brittany: Anche io, tesoro
Lily: Inizio ad andare in macchina, okay?
Brittany: Perfetto!

-Dopo qualche minuto Brittany raggiunse Lily in macchina e appena si sedette la figlia sorrise.-

Lily: Ti sei messa il profumo, non è così?
Brittany: Non giungere a conclusioni affrettate. Non l'ho messo per Matt ma per sentirmi più a mio agio con me stessa!
Lily: Oh mamma!

-Scoppiò a ridere.-

Lily: Con questa le batti tutte

-Brittany sospirò, accendendo la macchina e partendo.
Intanto in casa McKay-Brooks, Alex era appena tornato da lavoro. Andò in cucina dove era certo di trovare Rachel.-

Alex: Sei già alle prese con i fornelli?

-L'abbracciò da dietro e le diede un bacio sul collo. Lei si voltò e gli diede un dolce bacio.-

Rachel: Ciao!
Alex: Non eravamo d'accordo che mi avresti aspettato? So che sono una frana in cucina, ma posso sempre affettare le verdure o prepararti gli ingredienti
Rachel: Lo so tesoro, scusa. E' solo che non ce la facevo a rimanere seduta sul divano ad aspettare. Dovevo smettere di pensare e... E...

-Quasi le mancò la voce mentre il suo fidanzato la strinse forte a sé proteggendola dal mondo e da se stessa.-

Alex: Sch! Lo so, amore. Domani è quel giorno

-Lei si strinse a lui mentre delle lacrime scivolarono sul suo volto delicato. I singhiozzi le impedirono di parlare tranquillamente.-

Rachel: Io...Io devo avvisar... Avvisare Brittany... Per domani

-Alex continuava a stringerla e ad accarezzarle i capelli.-

Alex: Sono convinto che Brittany se ne ricordi. Non preoccuparti. A che ora arrivano i tuoi genitori stasera?
Rachel: I miei finti genitori vuoi dire?

-Si staccarono dall'abbraccio e Rachel si asciugò le lacrime mentre Alex la guardava dispiaciuto.-

Alex: Non dire così...
Rachel: Lo so che non dovrei dire così, lo so Alex, e mi sento uno schifo perché a loro devo molto. Però in questi due giorni non ce la faccio, non ce la faccio proprio

-Riscoppiò in lacrime mentre Alex la prese di nuovo tra le sue braccia per calmarla.-

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Novembre 1995 - Bonsall, California.

-Quella sera Rachel era uscita di casa per andare a comprare altri quaderni per la scuola. Doveva fare qualcosa per tenere la mente occupata quel giorno. Non poteva permettersi di pensare alla sua vita, così decise di mettersi in pari con alcuni programmi della nuova scuola, dato che si era appena trasferita in un altro stato. Mentre tornava, qualcuno su una bici si affiancò a lei.-

Rachel: Oddio, Alex! Mi hai fatta spaventare
Alex: Scusa, non volevo!

-Subito lui fermò la bici.-

Alex: Sei andata a fare shopping?
Rachel: Sì, ma solo di quaderni per la scuola

-Lei sorrise debolmente mentre Alex scendeva dalla bici.-

Alex: Ti va un gelato? Ho il resto della spesa di mia madre in tasca

-Lui le fece l'occhiolino.-

Rachel: Ma non puoi spenderli!
Alex: Ah, le dirò che me li ha rubati mia sorella

-Entrambi scoppiarono a ridere dirigendosi in gelateria.-

Rachel: Povera tua sorella
Alex: Non lo è, te lo assicuro. Tu non hai fratelli e sorelle?
Rachel: No, sono figlia unica
Alex: Oh no. Un'altra. Anche Oliver e Brittany sono figli unici
Rachel: Ti prego, non nominarmi Brittany!
Alex: E' successo qualcosa?
Rachel: No, è solo che mi odia e non riesco proprio a farmela amica

-Ordinarono i loro gelati, Alex pagò e si andarono a sedere.-

Alex: Comunque non devi essere preoccupata per Brittany. Le passerà, è solo gelosa
Rachel: Di chi? Di me? Voglio dire, lei è bellissima non capisco perch..
Alex: Perché, tu non lo sei?
Rachel: Cosa?
Alex: Bellissima!

-Subito Rachel diventò rossa in viso.-

Alex: Senti, non farci caso a Brittany. Lei ha paura che io mi allontani da loro, tutto qui. Ma quando non succederà e ti conoscerà veramente vedrai che diventerete amiche per la pelle
Rachel: Dici?
Alex: Ne sono sicuro. Anche perché ad essere sincero le amiche che ha adesso sono un mucchio di idiote e false oche. Lei è in quel gruppo perché ha un carattere forte e le rigira come vuole. Ma io quella non la chiamo amicizia
Rachel: Nemmeno io
Alex: Devi sapere che con me lei è diversa. Con me è la vera Brittany, per questo sono così sicuro che diventerete amiche, lei ha bisogno di una persona come te!

-Rachel sorrise debolmente e Alex lo notò.-

Alex: C'è qualcosa che non va? Oggi è già una triste giornata. Si ricordano i morti dell'aereo caduto un mese fa destinato ad arrivare in Canada. Non è avvenuto qui in Californa, penso nel New Messico ma comunque tanta gente è morta e i giornali parlano solo di questo

-Alex vide il gelato di Rachel a terra.-

Alex: Oh, ti è caduto il gela...

-Appena rialzò lo sguardo vide la ragazza trattenere il pianto. Subito lui si alzò e le prese la mano.-

Alex: No, non qui!

-La portò fuori e si nascosero dietro un grande albero, dove Rachel scoppiò in un pianto disperato.-

Rachel: In… In Arizona. E' successo in Arizona... E... E i miei genitori... Vedi, loro... LORO ERANO SU QUEL MALEDETTISSIMO AEREO

-Alex si sentì davvero a disagio, ma lui non poteva sapere. Si limitò a stringerla a sé e ad accarezzarle i capelli.-

Alex: Mi dispiace Rachel. Mi dispiace davvero tanto
Rachel: Ecco perché mi sono trasferita qui. Mi hanno affidato a dei parenti di mio padre

-Lui provò ad asciugarle le lacrime ma senza risultati. Asciugata una, altre due le marcavano il viso.-

Alex: Non devi parlarmene per forza. Non sei obbligata

-Lei tirò su con il naso cercando di calmarsi.-

Rachel: Mi sento sicura quando parlo con te, Alex. Però ti prego, non dirlo a nessuno
Alex: Te lo giuro. Gli altri lo sapranno quando tu glielo dirai. Non preoccuparti. Sappi, però, che puoi sempre contare su di me. Per qualsiasi cosa, okay?

-Lei sorrise debolmente tra le lacrime.-

Rachel: Grazie Alex

-Lui la ristrinse a sé trasmettendole tutta la calma necessaria per riprendersi.-

>>>

-Dopo quel triste momento, Alex riuscì a calmare la sua fidanzata che fece un grande sospiro e finse un sorriso staccandosi dalle braccia del ragazzo.-

Rachel: Scusa, amore!
Alex: Niente scuse. In questi giorni ti è concesso di stare male e di piangere

-Lui sorrise accarezzandole il viso.-

Alex: Poi, se vuoi comprare anche quattro vaschette di gelato nessuno te lo impedisce!

-Rachel scoppiò a ridere con piacere. Alex riusciva sempre a tirarle su il morale e a non farla sentire sola.-

Rachel: Il solito scemo. Per mangiartele tutte tu, vero?!
Alex: Beh qualcuno dovrà pur farlo

-Rachel scosse la testa con un sorriso.-

Rachel: Mi servirà aiuto per servire la cena alle 19:00 per l'arrivo dei miei genitori

-Alex sorrise.-

Alex: Arriveranno alle 19:00?

-Rachel annuì riprendendo a cucinare.-

Alex: Chef, cosa posso fare per aiutarla?

-Lei sorrise dando ad Alex il coltello e indicandogli le carote.
Intanto Brittany e Matt si erano incontrati al minigolf e subito iniziarono la partita, inutile dire che a vincere era Matt, il quale mandò un'altra pallina in buca al primo colpo mentre parlava con Brittany.-

Matt: No, non ci credo!
Brittany: Te lo giuro Matt! Non sono mai stata vittima di prese in giro al liceo. Insomma non sono mai stata una preda. Forse l'unica cosa che i miei compagni hanno fatto è stata quella di spettegolare alle mie spalle quando sono rimasta incinta di Lily. Da allora però non ho più frequentato per ovvi motivi quindi non è da contare ma poi, anche se fosse stato così, avrei camminato a testa alta
Matt: Come è possibile che tu non abbia mai avuto di quei problemi?
Brittany: Se ci penso avevo un'arcinemica a scuola. Si chiamava Jennifer ma ciò che diceva non mi feriva minimamente, anche perché pure io ero abbastanza vipera

-Matt scosse la testa.-

Matt: La gente come te mi dava un mucchio di problemi a scuola!
Brittany: Oh, povero cucciolo di Matt. Dai, io ti avrei difeso
Matt: Da chi? Da te stessa?

-Entrambi scoppiarono a ridere.-

Matt: Però, chi lo avrebbe detto che un giorno sarei diventato amico di una reginetta della scuola?
Brittany: Sono stata eletta solo una volta
Matt: Questo non cambia le cose!

-Brittany colpì la pallina che andò fuori campo.-

Brittany: AAAAAAAAAHHHHHHHHHHH NON E' POSSIBILE!

-Lei vide Matt ridere.-

Brittany: Non gioire della mia disfatta!
Matt: Oh, credo che tu non sia proprio portata per il minigolf, sai?
Brittany: All'inizio mi hai detto che ci vuole pratica per imparare...
Matt: Ma si riconosce subito chi è portato o no, amica!

-Brittany gli diede un colpo, poi lo guardò imbronciata.-

Brittany: Smettila di fare il saputello
Matt: Va bene, allora non ti aiuto

-Si sedette a terra e Brittany lanciò la mazza.-

Brittany: Stupida mazza e stupido minigolf. E' tutta la partita che perdo
Matt: Oh oh, qualcuno qui non sa perdere
Brittany: Accetterei la sconfitta se questo fosse un vero sport e poi mi sono stufata di perdere

-Matt la guardava ridendo da terra.-

Matt: E' appena passata una bambina di cinque anni è scoppiata a ridere dopo averti vista

-Lei raggiunse Matt.-

Brittany: Dai Matt, aiutami almeno a mandare una pallina in buca!
Matt: Sono un saputello. Preferisco godermi il sole

-Brittany sbuffò rassegnata andando a raccogliere la mazza. Matt a tanta tenerezza non resistette. Si alzò per aiutarla. Si misero in posizione.-

Matt: Okay, signorina. Segui il movimento che faccio io!

-Lui poggiò le sue mani su quelle di Brittany che teneva la mazza o almeno ci provava dato che la vicinanza di Matt la faceva agitare e sudare. Lei sentì il corpo dell'amico appoggiarsi al suo e imitò i suoi movimenti.-

Matt: Allora, pronta? Uno... Due… Mmh che buon profumo hai!

-Lei sentì il viso di Matt avvicinarsi sempre più al suo collo quando poi lui gridò.-

Matt: TRE!

-Con un movimento delle braccia colpirono la pallina che andò in buca. Subito Brittany lo abbracciò felice.-

Brittany: Ho fatto buca, ho fatto buca!

-Lui rise godendosi l'abbraccio di Brittany.-

Brittany: Ora che ho fatto buca possiamo anche andare via

-Entrambi sorrisero e andarono a recuperare la pallina. Brittany lo guardò.-

Brittany: E così ti piace il mio profumo, eh?
Matt: Stai attenta, qualcuno potrebbe innamorarsi di te!

-Si guardarono intensamente per qualche secondo.-

Brittany: Ne sarei onorata

-A interrompere il loro momento magico fu un signore che con i suoi figli aveva bisogno di quel campo. Così Brittany e Matt misero tutto a posto e uscirono dal minigolf. Si sedettero su una panchina all'aperto mentre si gustavano un bel gelato, Brittany fragola e crema, Matt pistacchio.-

Brittany: Senti, che ne diresti di venire a cena a casa mia uno di questi weekend?
Matt: Cosa? E dove va a finire tutto il mistero e la privacy? Voglio dire... Tua figlia...
Brittany: Oh, lei sa di te e proprio oggi mi ha detto che è tanto curiosa di conoscerti
Matt: Ah sì? Tu cosa pensi?
Brittany: Penso che noi andiamo davvero tanto d'accordo e che mi farebbe davvero piacere che tu e Lily vi conosciate

-Lui sorrise. Sapeva che Brittany provava qualcosa nei suoi confronti altrimenti mai gli avrebbe fatto conoscere sua figlia, ovvero la sua ricchezza più grande.-

Matt: Grazie, accetto volentieri!

-Lei sorrise soddisfatta.-

Brittany: Perfetto!
Matt: Possiamo fare domani?
Brittany: Mmh, domani no. Sono impegnata tutto il giorno. Ogni anno io, Alex e Rachel andiamo in Arizona in quel giorno
Matt: In Arizona?
Brittany: Sì, per una questione personale di Rachel
Matt: Oh, va bene

-Brittany cambiò argomento.-

Brittany: Beh? Allora sono bocciata o promossa a minigolf?
Matt: Diciamo rimandata
Brittany: Cosa?!

-Entrambi scoppiarono a ridere e dopo un'altra mezz'ora, a malavoglia si separarono. Brittany si fermò a prendere delle pizze e poi andò a prendere sua figlia. Una volta tornate a casa mentre mangiavano in salotto davanti alla tv, Brittany guardò Lily.-

Brittany: Hai lo zaino pronto per domani?
Lily: Come ogni anno, sì!

-Brittany la guardò corrugando la fronte notando il tono scocciato di Lily.-

Brittany: Lily...
Lily: Mamma, ma credete che io sia scema forse? Domani so che è quel giorno. E' quel maledettissimo giorno in cui tu, diddi Alex e diddi Rachel mi scaricate a casa di Megan per stare soli senza di me. Sono anni ormai che lo so. Ogni anno sempre gli stessi due giorni. Mica sono stupida
Brittany: Ascoltami bene. Noi non ci sbarazziamo di te perché vogliamo stare da soli. Insomma è un argomento molto delicato e tu sei sempre stata così piccola. Non potevi capire...
Lily: Beh mamma, adesso ho quattordici anni. Non escludetemi come fate ogni anno. Ti prego

-Lily guardò sua madre con i suoi occhi da cucciolo e Brittany sospirò. Dopotutto la figlia aveva ragione, non era più una bambina. Le prese la mano.-

Brittany: Vedi tesoro, noi andiamo in Arizona
Lily: Arizona? Cambiate addirittura stato? Cosa ci andate a fare in Arizona?

-Incrociò le gambe sul divano mangiando un'altra fetta di pizza.-

Brittany: Andiamo a trovare i veri genitori di Rachel

-Lily inarcò le sopracciglia.-

Lily: I suoi veri genitori? Scusa, non sono i nonni Brooks i suoi veri genitori?

-Brittany scosse la testa.-

Brittany: Andiamo a commemorare i suoi veri genitori
Lily: S-sono morti?

-Brittany annuì continuando poi a parlare mentre Lily riponeva la pizza sul cartone. Le si era chiuso lo stomaco.-

Brittany: Quando avevamo quattordici anni, ci fu un drastico incidente aereo, cadde e non arrivò a destinazione. I genitori di Rachel erano su quell'aereo

-Lily subito si asciugò la guancia. Una lacrima era appena scesa.-

Lily: Povera diddi!
Brittany: Prima lei abitava in Arizona con i suoi genitori. Poi però è rimasta orfana. I suoi nonni erano troppo vecchi per prendersi cura di lei, perciò è stata affidata ai nonni Brooks che l'hanno sempre fatta sentire come figlia loro. Ecco perché si era trasferita qui in California, i nonni Brooks abitavano e tutt'ora abitano a Bonsall. La città dove siamo cresciuti tutti quanti. Io, Alex, Rachel...
Lily: Papà...

-Brittany la guardò imbarazzata.-

Brittany: Sì, anche lui. Comunque hai lo zaino pronto?

-Cambiò discorso. Non le piaceva parlare di Oliver.-

Lily: Lo ho pronto per venire con voi! Non crederai che ora faccia finta di niente. Voglio stare vicino a diddi Rachel. Voglio vedere da dove viene. Per favore, mamma..
Brittany: E va bene

-Lily sorrise.-

Lily: Vado a rifare lo zaino allora

-Si alzò dirigendosi in camera sua. Poi si girò.-

Lily: Lasciami tre pezzi di pizza

-Brittany sbuffò.-

Brittany: D'accordò, vorrà dire che riempirò il vuoto del mio stomaco con del gelato

-Entrambe sorrisero e Lily andò in camera sua mentre Brittany andò a prendere il gelato chiamando al telefono la madre di Megan per disdire per i giorni seguenti.
La mattina successiva le due ragazze dopo essersi preparate salirono in macchina.-

Lily: Perché niente colazione oggi?
Brittany: La facciamo sempre tutti insieme da qualche parte
Lily: Oh mi piace questa idea! La Kellogg's adesso sta monopolizzando le nostre colazioni
Brittany: Beh, almeno è buon cibo!

-Entrambe risero e Brittany partì arrivando poi a casa di Alex e Rachel. Subito Lily corse ad abbracciare la diddina che capì e la strinse a sé. Si separarono dopo qualche secondo.-

Lily: Mamma mi ha raccontato tutto. Mi dispiace tanto diddi. Volevo starti vicina, ho perso già tanti anni..
Rachel: Tesoro, non è colpa tua. Eravamo tutti d'accordo sul non dirtelo fin quando non avresti capito. E quel momento è arrivato. Grazie per essere qui

-Le diede un bacio sulla fronte e mentre Lily andava a salutare Alex, anche i “nonni Brooks” uscirono di casa. Loro non erano realmente i nonni di Lily ma era come se lo fossero perché Brittany e Rachel erano praticamente sorelle.-

Lily: Ciao nonno, ciao nonna! Venite anche voi?
Annie: Certamente!

-Dopo essersi tutti salutati iniziarono il loro viaggio. Si fermarono un paio di volte per mangiare e fare una pausa. Quando arrivarono lì e varcarono il cancello del cimitero Lily si bloccò di scatto. Alex la guardò dato che era dietro di lei.-

Alex: Ehi, bimba. Che succede?
Lily: Io... Io... Non so... C-cosa fate di solito qui? Cioè come vi comportate?
Alex: Beh vedi... Andiamo fino alle tombe e stiamo lì a pensare e a sostenere diddi Rachel che fa i conti con il suo dolore. Poi se lei se la sente dice qualche parola. Ma ciò non accade quasi mai. Mettiamo tutti dei fiori e stiamo lì a commemorare i suoi genitori. Spesso Toby racconta qualche aneddoto su loro e sulla loro famiglia. Rachel è contenta di ciò ma lei non parla spesso. Le piace stare in silenzio a guardare le loro foto. Tu non devi preoccuparti. Sarà solo un po' strano per te vedere diddi giù di morale, dato che normalmente non tiene un secondo la bocca chiusa!

-Entrambi risero e mano nella mano andarono dagli altri. Anche loro si sedettero sul prato. Lily, seduta tra i nonni Brooks e la madre, guardava curiosa le foto e i nomi. Alan e Isabelle Brooks. Una lacrima scivolò sul suo viso vedendo quanto la diddina stesse soffrendo. Brittany guardò sua figlia e la strinse a sé in silenzio. Le asciugò le lacrime, quando Rachel si alzò in piedi sorprendendo tutti.-

Rachel: Vorrei dire due parole ai miei genitori...

-Alex le prese la mano da seduto.-

Alex: Tutte quelle che vuoi tesoro

-Rachel sospirò.-

Rachel: Sapete, mi piace credere che voi da lassù ci proteggiate, a me e a tutti quelli a cui voglio bene. Oggi per la prima volta potrete vedere la piccola Lily di cui vi ho parlato tanto. Sono molto felice che lei sia qui oggi a conoscervi e conoscere la mia storia. A voi piacerebbe sicuramente come a lei piacereste voi. Sono felice di essere qua con tutta la mia famiglia al completo. Anche quest'anno siamo qui a commemorarvi e a ricordarvi che non passa giorno in cui io non vi pensi. Mi mancate da morire e so quanto siate riconoscenti a Toby ed Annie per avermi tirata su come una figlia partendo dall'adolescenza, un periodo orribile per la crescita. So che sareste fieri del lavoro che hanno fatto con me. Io lo sono. Entrambi mi hanno fatto diventare la donna che sono oggi, portando a termine il lavoro che voi avete iniziato...

-Le sue lacrime marcavano tutto il suo viso. Lei respirò a fatica mentre Alex si alzava per stringerla a sé. Anche Annie si alzò.-

Annie: Anche io mi sento di dire qualche parola oggi. La loro morte è stata davvero tragica e entrambi ci mancano spesso ma mi sento in dovere di ringraziarli Rachel. Li ringrazio per aver affidato il loro angelo a noi. Li ringrazio per averci regalato la figlia che abbiamo sempre sognato di avere per tanti anni potendola crescere al meglio

-Brittany si alzò continuando.-

Brittany: Li ringrazio per avermi dato la migliore amica di sempre. Li ringrazio per avermi fatto te come dono. Senza te non so come sarei adesso. Senza te non so cosa starei facendo. Tu mi hai cambiata in meglio in questi anni, Rachel. Mi hai aiutata a prendere le giuste decisioni e mi sei sempre stata accanto. Perciò li ringrazio per aver reso migliore anche la mia vita

-Anche Alex parlò stringendo ancora Rachel a sé.-

Alex: E io li ringrazio per averti messa al mondo. Gli sarò per sempre grato di averti lasciata a casa con i tuoi nonni in questo giorno di tanti anni fa. Grazie Alan e Isabelle Brooks per aver salvato la vita della persona che amo e per il quale nutro una stima e rispetto unici. Vi sono grato per il sacrificio che avete fatto dandomi la possibilità di incontrare la mia anima gemella, formando la famiglia che ho sempre desiderato avere. Vostra figlia sarà sempre in buone mani ve lo assicuriamo

-Lui le diede un bacio sulla testa mentre Rachel non smetteva di piangere. Lily decretò la fine del grande discorso.-

Lily: Non importa dove vi troviate. Sappiate che avete appena guadagnato una nuova nipote da proteggere. Sono onorata di essere qui con tutti voi, oggi, per commemorarvi

-Tutti si risedettero sul prato ma Rachel si rialzò allontanandosi. Anche Alex si alzò.-

Alex: Ha solo bisogno di un momento!

-Subito raggiunse la fidanzata lasciando Brittany e Lily con i signori Brooks.-

Lily: Povera diddi Rachel!

-Toby accarezzò la sua nipote acquisita.-

Toby: Vedi Lily, è stata davvero una brutta storia. Noi quella notte non ce lo saremmo mai aspettati..

<<<

Ottobre 1995 - Bonsall, casa Brooks.

-I due coniugi Brooks, Toby e Annie, entrambi sulla cinquantina, quella sera decisero di concedersi una giornata di relax, dimenticandosi del lavoro e dei dispiaceri della vita. Pur abitando in quella casa da più di vent'anni, essa era perfetta. Niente di rotto o da riverniciare. Quella casa era la stessa di quando era stata comprata. Non era una casa vissuta e questo ai proprietari dispiaceva molto, dato che avevano provato e riprovato ad avere dei bambini per anni e anni. Alla fine si convinsero che Dio aveva un altro piano per loro, di cui ebbero segno proprio quella notte, quando sentirono il telefono suonare alle 22:00 mentre brindavano con un bicchiere di vino in salotto. Entrambi si guardarono abbastanza perplessi.-

Toby: Chi può essere a quest'ora?
Annie: Non ne ho idea. Vai a rispondere

-Suo marito si alzò e andò a rispondere al telefono. Dalla faccia che il marito fece rispondendo, anche Annie si preoccupò poggiando il bicchiere di vino.-

Toby: “Sì, sì. Capisco. Grazie per averci informati. Arrivederci”

-Lui chiuse la chiamata e riandò a sedersi dispiaciuto.-

Toby: Ricordi mio cugino Alan?
Annie: Sì, lo ricordo molto bene
Toby: Lui e sua moglie, Isabelle, questo pomeriggio sono partiti in vacanza. Erano diretti in Canada ma...

-Annie si portò le mani alla bocca dalla preoccupazione.-

Annie: Non dirmi che erano sull'aereo che non è arrivato a destinazione...
Toby: Purtroppo è proprio così
Annie: Oh santo cielo!

-Entrambi non riuscirono ad evitare che qualche lacrima scendesse, poi Annie si ricordò.-

Annie: Se non sbaglio loro avevano una figlia. La ricordi? Capelli scuri, mossi, occhi grandi grandi neri
Toby: Oh, sì. La piccola Rachel
Annie: Sono sei anni che non li vediamo ormai. Credi che la figlia fosse con loro?
Toby: Non mi hanno parlato di una bambina
Annie: Ormai credo sia una signorinella, caro
Toby: Già, hai ragione. Comunque non so se lei fosse con loro
Annie: In qualsiasi caso, povera creatura. Se lei fosse ancora viva a chi verrà affidata?
Toby: Non lo so, Annie. Questa è proprio una brutta faccenda

-In quel momento il telefono suonò ancora. Toby andò a rispondere.-

Toby: “Sì, salve. E' da voi? Cosa vorreste che facessimo? ..Sì, capisco. D'accordo, per noi sarebbe meglio il prima possibile... Sì, perfetto. Allora domani sera?... Sì... Arrivederci!”

-Richiuse la chiamata e guardò la moglie.-

Toby: Prepariamo le valigie, si va in Arizona. Gli assistenti sociali vogliono parlarci!

>>>

-Quella lunga giornata di commemorazione finì con Rachel che finalmente sorrideva. Tutti andarono a mangiare un hamburger in una tavola calda della città. Dopo aver finito e pagato andarono a dormire in un piccolo albergo. Dovevano tutti rimettersi in forze per poter tornare a casa il giorno successivo.-

Meraviglie!
Piano piano andiamo avanti. Questo capitolo è proprio la tristezza. Voi che ne pensate?

*Sum*

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Capitolo 5
*** Non osare farla soffrire ***


Unconventional Family
Capitolo 5
-Non osare farla soffrire.-


Lily: Ha detto davvero di sì?

-Brittany fermò la macchina proprio davanti all'entrata del liceo di Lily. Sospirò e spostò lo sguardo sulla figlia.-

Brittany: Sì, verrà
Lily: Dici che gli starò simpatica?
Brittany: Certo che gli starai simpatica, sei mia figlia

-Lily la guardò alzando il sopracciglio destro.-

Lily: Grazie mille mamma, davvero!

-Scosse la testa e Brittany rise.-

Brittany: Tesoro, andrà tutto alla grande. Non preoccuparti. E poi diddi Alex e diddi Rachel saranno presenti quindi tu sarai totalmente a tuo agio
Lily: Lo spero. Ciao, ci vediamo stasera
Brittany: A stasera, amore

-Brittany sorrise dando un bacio alla figlia che scese dalla macchina avviandosi all'entrata di scuola. Prima di andare a lavoro, Brittany passò a casa di Alex e Rachel. Alex era già a lavoro, Rachel avrebbe iniziato in due ore.-

Brittany: Ehi, come va?

-Rachel sorrise.-

Rachel: Molto meglio. Sai che in quei giorni io...
Brittany: Lo so, Rach. Hai tutto il diritto di essere triste

-Rachel cambiò discorso.-

Rachel: Allora, finalmente rivedrò questo famoso Matt non da ubriaca

-Brittany rise.-

Brittany: Esatto
Rachel: Sono davvero curiosa. Finalmente esci un po' dalla tua tana
Brittany: Non è semplice. Io dopo Oliver... Sì, insomma Lily... E tutta quella storia... Ho paura ma credo di starmi innamorando di nuovo
Rachel: Oh, cosa sentono le mie orecchie! Scommetto che Matt ne vale la pena, non come quegli idioti con cui sei uscita durante questi anni!
Brittany: Ne parli come se siano stati un’infinità e soprattutto, dopo Oliver, non è mai stato niente di serio e duraturo. Con nessuno!
Rachel: E’ vero. Comunque, ora che stai uscendo con Matt da un po', passiamo ai pettegolezzi importanti. Come bacia?

-Brittany sorrise imbarazzata.-

Brittany: Beh, veramente noi... Noi non ci... Beh, non ci siamo ancora baciati, ecco!
Rachel: Oh scusa. Io pensavo...
Brittany: Sì, lo so! Ho avuto tante occasioni per baciarlo ma ho sempre mandato tutto all'aria. Il punto è che io non so come fare con lui. Sono quattordici anni che non cerco una storia seria e sento che con lui potrebbe diventarla. Ecco perché mi blocco come una ragazzina di quindici anni
Rachel: Secondo me ti metti troppi problemi, Britt. Insomma, non pensare a tutto ciò. Pensa solo a quanto Matt ti faccia stare bene
Brittany: Hai proprio ragione. Ci proverò dalla prossima volta
Rachel: Capita proprio a pennello. Stasera, la sera delle presentazioni!
Brittany: Oddio... Non dirlo con quel tono. Sembra che debba presentare il mio fidanzatino a mamma e papà
Rachel: Solo un pochino

-Lei sorrise poi si ricordò di chiedere qualcosa all'amica.-

Rachel: Senti Britt, ricordi quando eri incinta?
Brittany: Oh, eccome se me lo ricordo
Rachel: Ricordi più o meno quando hanno iniziato ad arrivarti le nausee e i forti mal di testa?
Brittany: Se non ricordo male era passato qualche mese prima che gli attacchi fossero ben riconoscibili
Rachel: Oh!

-Rachel rimase sovrapensiero per qualche momento quando la domanda di Brittany la riportò alla realtà.-

Brittany: Perché me lo chiedi?
Rachel: Ricordi la mia collega Yvette? Lei è incinta, quindi...
Brittany: Capisco. Pensavo volessi qualche informazione per te ed Alex
Rachel: NO!
Brittany: Okay, okay!
Rachel: Cioè, insomma, non credo che per Alex sia il momento giusto. Sento qualcosa di strano nell'aria
Brittany: Ti riferisci a lui?

-Rachel annuì e continuò.-

Rachel: Penso sia stressato per qualcosa ma è solo una mia sensazione. Non ho ancora nessuna prova
Brittany: Beh, fammi sapere se posso aiutarvi in qualche modo

-Rachel sorrise annuendo mentre Brittany guardava l'orario.-

Brittany: Ora devo proprio scappare. Abbiamo una riunione importante a lavoro
Rachel: Corri allora. Ah, non è che ci fai avere dei buoni sconto della Kellogg's? Sono ben accetti!

-Brittany sorrise prendendo il giubbotto e la borsa.-

Brittany: Te li faccio avere stasera!

-Si salutarono e Brittany andò a lavoro. Dopo due riunioni da tre ore ciascuna, lei e il suo collega George, un uomo sulla sessantina quasi, dai capelli grigi e gli occhiali tondi, andarono a prendersi un caffè alla macchinetta. Brittany e George già si conoscevano, infatti lui oltre a essere un suo nuovo collega, era anche un amico dei suoi genitori, quindi si può dire che si conoscevano da una vita.-

Brittany: Sì, verrà qui e poi torniamo a casa. La sua scuola dista solo qualche isolato
George: Non vedo l'ora di vedere di nuovo quella meraviglia di tua figlia. E' così, così uguale alla madre. Voi siete due pazze strampalate, ve lo dico io!

-Brittany scoppiò a ridere.-

Brittany: Ti vogliamo tanto bene anche noi George!

-Lui scosse la testa prendendo il suo caffè mentre il telefono di Brittany squillò. Lei rispose.-

Brittany: “Pronto?”
Matt: “Ciao Britt!”
Brittany: “Ciao Matt, come stai?”
Matt: “Bene, grazie! Senti sarò sincero... Non mi ricordo più a che ora è l’appuntamento oggi!”
Brittany: “Per caso ti sento nervoso o è solo una mia intuizione?”
Matt: “Io nervoso? Ma che dici, figurati!”
Brittany: “Matt??”
Matt: “Va bene un po’ lo sono”
Brittany: “Hai ragione. Anche io sarei in ansia di conoscere una quattordicenne. Poi è Lily! Sappi che oggi ti giudicherà!”

-Lei rise al telefono prendendosi gioco dell'amico.-

Matt: “AH AH AH! Che simpatica!”
Brittany: “Dai Matt! È una ragazzina! Poi la mamma sono io, no? La conosco e sicuramente le starai simpatico. Tra te e lei non ne uscirò viva..”
Matt: “Me e lei?”
Brittany: “E' da giorni che mi stressa e vi do lo stesso consiglio. Siate naturali e tutto andrà liscio. Comunque non ti ho detto l’orario di proposito, volevo che mi richiamassi. Vieni a casa alle 18:00. Ci saranno anche Alex e Rachel per rendere la cosa meno formale”
Matt: “Che strega! D’accordo alle 18:00 a casa tua, non tarderò. Ah, e comunque, ti avrei richiamata con una scusa e avrei fatto la figura dell’idiota pur di sentirti. Beh allora, ci vediamo stasera bellezza!”
Brittany: “A stasera Matt. Non vedo l'ora”
Matt: “Io pure Britt”

-Entrambi sorrisero e Brittany chiuse la chiamata. George la guardava.-

George: Era la tua nuova fiamma al telefono?
Brittany: George!!

-Lei sorrise imbarazzata mentre il collega rideva.-

George: Sono solo curioso di sapere se vi tratta come meritate, a te e Lily
Brittany: E' un mio caro amico e sì, mi tratta a meraviglia. Lo stesso farà con Lily. Si conosceranno stasera a cena
George: Mi raccomando Brittany, stai attenta
Brittany: E' un bravo ragazzo, George. Non preoccuparti!
George: I tuoi genitori lo sanno?
Brittany: No, quindi acqua in bocca chiaro?!
George: Va bene
Brittany: Glielo dirò quando anche io ne sarò certa

-George la guardò con il suo solito sguardo accusatorio.-

George: Mi chiedo perché io mi ritrovi sempre a dover mantenere i tuoi segreti!
Brittany: Perché mi vuoi bene come se fossi tua figlia e mi rispetti come un'amica

-Lei sorrise mentre George scuoteva la testa senza speranza.-

<<<
Bonsall, California. Giugno 1994.

-Una giovane appena quattordicenne Brittany era seduta sul sedile posteriore del motorino del suo nuovo fidanzato. Lui si fermò dietro casa della ragazza per non essere visti da qualcuno. Lei scese togliendosi il casco e sbandierando al vento i suoi capelli lunghi castani.-

Brittany: Ti senti ancora a disagio pensando che io sia più grande di te di qualche mese?
Thomas: Sì!
Brittany: Andiamo, tu guidi il motorino! Non è colpa mia se sono nata a giugno
Thomas: I tuoi genitori avrebbero dovuto aspettare prima di fare sesso
Brittany: Sì, come no. Non me li immagino facendolo. Che schifo! Tu... Sì, insomma.. Cosa sai a proposito?
Thomas: Del sesso? Beh, so che è molto bello
Brittany: Lo hai già fatto?!
Thomas: No, certo che no. Vado solo per sentito dire!
Brittany: Io pure. Sono curiosa, ma allo stesso tempo mi vergogno di andare in biblioteca a prendere un libro del genere e tanto meno voglio chiedere ai miei genitori. Loro sono vecchi!
Thomas: Io credo scopriremo tutto più avanti
Brittany: Forse hai ragione. Comunque, tornando al vero problema, compirai gli anni la settimana prossima e ne avrai quattordici come me
Thomas: Non ricordarmi la settimana prossima. In un mese poi avremo gli esami di terza media
Brittany: A me non spaventano. Io davvero non vi capisco. Anche Alex è disperato. Penso che con quell'imbecille del suo amico Oliver tenteranno il suicidio il giorno prima dell'esame!
Thomas: Ma cosa ti ha fatto Oliver? Lo odi a morte!
Brittany: E' solo un'idiota. Ogni volta che sono con Alex deve fare qualche cretinaggine delle sue. In più è un ricco pallone gonfiato
Thomas: E se diventassimo amici?
Brittany: Ti spezzo l'osso del collo! E' già troppo dividere il mio migliore amico con quel verme

-Thomas scoppiò a ridere.-

Thomas: D'accordo, non lo nominerò più
Brittany: Che bravo!

-Sorrise avvicinandosi a lui che la strinse sulla vita.-

Brittany: Sei il migliore fidanzato di tutto il mondo e un giorno ci sposeremo
Thomas: Non vedo l'ora. Stiamo insieme da una settimana e mezzo già, la migliore della mia vita.

-Lui l'avvicinò ancora di più a sé e la baciò. Fu un bacio molto tenero. Dopo qualche secondo si staccarono e Thomas la guardò.-

Thomas: Possiamo provare una cosa nuova?

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Cosa?

-Lui si avvicinò e sussurrò qualcosa a Brittany che subito sorrise eccitata.-

Brittany: Sarebbe la mia prima volta
Thomas: Oh, anche per me. Ma se va male possiamo sempre allenarci, non credi?

-Lei sorrise e si riavvicinò a lui che riprese a baciarla ma questa volta con la lingua. Furono un po' impacciati ma quel lungo bacio piacque a entrambi. Si staccarono.-

Brittany: Mi è piaciuto tanto
Thomas: Anche a me. Ora però devo tornare a casa. Papà mi compra il nuovo gameboy finalmente!
Brittany: Beh allora torna a casa velocemente!

-Lui salì sul motorino, diede un veloce bacio a Brittany e ripartì. Lei rimase lì a guardarlo mentre lui con il motorino girava l'angolo. Brittany decise di andare a casa e proprio mentre si incamminava qualcuno la bloccò. Era George, il suo vicino di casa, nonché amico fedele dei suoi genitori. Sarebbe stata nei guai.-

George: Brittany!!
Brittany: George, ti prego. Non dirlo a mamma e papà. Ti prego, ti prego, ti pregoooo

-Si inginocchiò pregandolo. Era l'unica cosa che poteva fare.-

George: Ma non sarai un po' troppo giovane per avere un fidanzatino?

-Lei si rialzò.-

Brittany: Ho quattordici anni ormai e mi piacciono i ragazzi. Cosa dovrei fare?
George: Quando io ero giovane....
Brittany: Senza offesa George, ma i tempi sono un po' cambiati. Ti prego, non dirlo a mamma e papà o non mi lasceranno più uscire di casa

-Lui ci pensò qualche momento mentre lei lo guardava con quegli occhioni nocciola che conquistavano anche il cuore più duro.-

George: Starai attenta?
Brittany: Certo! Tra una settimana lo dirò a mamma e papà. Ho solo bisogno di prepararli. Non voglio che a papà venga un collasso. Io e Thomas staremo insieme da due settimane e mezzo. E' un record per la nostra scuola

-George scosse la testa.-

George: E questo Thomas ti tratta bene?
Brittany: Benissimo!

-Lui sospirò.-

George: D'accordo, un'altra settimana. Solo una, okay?
Brittany: Sì, sì! Te lo prometto. Grazie, grazie, grazie!!

-Lei subito lo abbracciò e lui sorrise.-

George: Ora fila a casa signorina!
Brittany: Sì, corro. Ho tantissimi compiti da fare! Ci vediamo presto. Ancora grazie!
George: Filaa!

-Lui sorrise mentre la vedeva correre verso casa. Quella ragazzina era davvero speciale.-

>>>

-Brittany guardò l'orario.-

Brittany: Ma Lily dovrebbe già essere qui!

-Proprio in quel momento la porta si spalancò facendo entrare un'arrabbiata Lily.-

Lily: Ciao!!

-Brittany l’abbracciò.-

Brittany: Ciao tesoro
Lily: Oh ciao anche a te George!

-Andò ad abbracciarlo.-

George: Ciao bellissima! Ragazze, io torno in ufficio. Oggi stacco alle 19:00
Brittany: Oh, mi dispiace per te
George: Sei solo felice di non essere al mio posto
Brittany: Emh sì, lo ammetto!

-Entrambi sorrisero e George si avviò nel suo ufficio salutandole con la mano. Brittany riprese a guardare sua figlia.-

Brittany: Com’è andata oggi?
Lily: Bene, se non fosse stato per quello stupido voto!
Brittany: Quale voto, signorina?

-Brittany la guardò sospettosa entrando in ufficio dove prese giubbotto e borsa. Dopo di che entrambe si avviarono verso la macchina mentre Lily continuava a parlare.-

Lily: Matematica! Megan riesce a prendere sempre un voto più alto del mio e questo non è giusto. Stupida B!

-Brittany sorrise pensando a quanto la figlia le assomigliasse. Grandi tragedie per piccole cose. Cose da ragazze Green. Si sedettero in macchina e Brittany partì.-

Brittany: Tesoro è una B. E' un bel voto comunque
Lily: Mamma è una B! Nemmeno la solita B+. Come diavolo fa Megan a prendere A+ ogni volta? Ma sono davvero così stupida? Quando sono nata i medici ti hanno detto che avresti avuto una figlia completamente deficiente?
Brittany: Piantala di dire certe stupidaggini
Lily: Mamma io mi preoccuperei fossi in te
Brittany: D'accordo prenotiamo all’ospedale una visita per farti controllare il cervello!
Lily: Ora esageri però. Ciò che hai appena detto è inquietante...
Brittany: Che c'è? L'hai voluto tu!

-Brittany rise mentre sua figlia si rilassava. Ormai erano quasi arrivate a casa.-

Lily: L'unica cosa che posso fare, è quella di buttarmi ancora di più sullo studio della matematica. Non vedrò la luce del sole fino a quando non prenderò la mia meritata A+ come in tutte le altre materie
Brittany: Non essere così dura con te stessa, amore. C'è chi è portato e c'è chi non è portato. Tu semplicemente hai preso da tu...
Lily: Da mio...?
Brittany: Oh, niente! Senti, stavo pensando... Per dessert prendiamo torta gelato? Diddi Alex ne va proprio matto, vero?
Lily: Stavi per dire “padre”? Mamma non cambiare discorso. Smettila adesso. Mi sembra di essere cresciuta ormai, non puoi più cambiare argomento facendo finta di niente. Voglio sapere tutto di lui!

-Brittany fermò la macchina sul vialetto di casa.-

Brittany: Beh, io non voglio parlarne Lily. Chiuso il discorso!
Lily: Non mi puoi liquidare così, mamma. Io un padre ce l'ho. Voglio che mi racconti di lui

-Brittany sospirò disperata passandosi le mani tra i capelli, poi guardò sua figlia.-

Brittany: Lily, ti prego. Non ce la faccio, non costringermi. Non voglio farti conoscere tuo padre attraverso le mie parole. Potrei dire qualcosa di brutto o qualcosa di sbagliato e tu ci crederesti. Non voglio che ciò accada. Non è giusto per te

-Spostò il ciuffo della figlia dietro l'orecchio e le accarezzò la guancia. Lily sospirò capendo sua madre.-

Lily: Puoi almeno dirmi come si chiama? Nome e cognome?
Brittany: Solo il nome...
Lily: D'accordo. Mi accontenterò
Brittany: T-tuo padre si chiama Oliver

-Lily sentendo quel nome sorrise.-

Lily: Oliver... Mi piace!

-Brittany sorrise vedendo il viso felice della figlia. Felice per così poco. Aveva davvero una figlia meravigliosa. In quel momento Lily cambiò argomento, non voleva che sua madre stesse male.-

Lily: Comunque quella stupida B mi ha messo il malumore. Che pizza!

-Brittany sorrise.-

Brittany: Pensa al povero Ryan allora... Lui va peggio di te!
Lily: Sai che consolazione!!

-Tutte e due scoppiarono a ridere. Scesero dalla macchina ed entrarono in casa, dove si cambiarono. Dopo dieci minuti arrivarono Alex e Rachel che aiutarono a sistemare. Brittany poi uscì e Lily rimase con i suoi diddini a casa.-

Rachel: Allora, com’è andato il compito? Sei riuscita a batte…
Lily: No!! Come al solito mi devo accontentare di una misera B!

-Alex entrò in salotto dalla porta della cucina con una birra in mano e parlò con un tono di voce da finto arrabbiato.-

Alex: Oh, che schifo! Davvero un pessimo risultato. Come sei potuta rientrare a casa con quel voto insignificante?

-Lui sorrise e continuò.-

Alex: Ma dai Lily, che t’importa!

-La fidanzata si intromise.-

Rachel: Piantala Alex! Tu non potrai mai capire. E' molto fastidioso
Lily: Come fai a saperlo? Cioè...
Rachel: A scuola, in matematica, tua madre prendeva sempre voti più alti dei miei
Lily: Davvero?? Non sei mai riuscita a batterla? Neanche una volta? Neanche l’ultimo anno?
Rachel: No...
Lily: Mai??
Rachel: Mai!

-Alex passò a fianco a Rachel.-

Alex: A dire il vero l’ultimo anno sì! Ci credo, Britt non frequentava...

-Rachel subito reagì d'istinto dandogli un colpo così forte da farlo spostare.-

Rachel: Sempre il solito inappropriato!
Lily: Come, non frequentava?

-Lily rimase delusa e mentre Alex cercava di risolvere il problema, lei pensava.-

Alex: Mmh vedi...

-La ragazzina fece due più due in mezzo secondo, capì e sprofondò in un’improvvisa paranoia.-

Lily: E' colpa mia!
Rachel: Oh no tesoro, non è colpa tua!
Lily: Sì, invece!

-Era sull’orlo del pianto. Si sentiva terribilmente in colpa.-

Lily: Se non fossi nata, mamma avrebbe finito la scuola con voi a pieni voti!
Rachel: Lily, ascoltami, non è così facile…

-Brittany intanto tornò dal supermercato ed entrò in casa.-

Brittany: Chi vuole il gelato? Purtroppo non è quello di marca questa volta!

-Ridendo, Brittany, si avvicinò ad Alex.-

Brittany: Credo che te lo spazzolerai lo stesso, vero?

-Lily non capiva perché non ci avesse mai pensato. Aveva rovinato la vita scolastica e lavorativa della madre. Con il cervello che aveva chissà dove sarebbe potuta arrivare. E invece era costretta a comprare uno stupido gelato non di marca. Andò da Brittany.-

Lily: Scusa mamma. A quest’ora staresti mangiando caviale in un bel ristorante di lusso su una crociera. Altro che gelato non di marca!
Brittany: Tesoro, che succede?

-Guardò prima Lily e poi Alex che spostò lo sguardo altrove.-

Brittany: Che cosa ti ha detto Alex??
Lily: Che non hai frequentato l’ultimo anno di scuola. Ho collegato le cose e la conclusione è che la colpa è mia!
Brittany: Amore non dire certe cose. Se questo è il tuo pensiero mi fai capire di avere fatto degli errori con te. Non ti senti abbastanza amata?

-La sua voce si fece più tenera che mai.-

Brittany: Ascoltami bene, io ho fatto una scelta. La scelta giusta! Ho voluto tenerti e non mi pento di averlo fatto. Sei la mia vita e sono felice di come sia andata. Questa scelta la rifarei altre cinquecento volte perché io non posso vivere senza di te. Tu, sei parte di me! Chiaro?
Lily: Davvero?

-Le parole della madre le sollevarono il morale.-

Brittany: Certo sciocchina! Non farti più venire idee del genere. Non le devi neanche pensare -L’abbracciò.-
Brittany: Ora asciugati le lacrime e tutti quanti, compreso tu Alex, aiutatemi a preparare. Matt sarà qui tra poco!
Lily: Non vedo l’ora di conoscerlo!

-Mentre Brittany e Rachel sistemavano la tavola, Alex si avvicinò alla figlioccia.-

Alex: Bimba, vieni con me? Mi devi aiutare a portare una cosa dentro!
Lily: Arrivo!

-Brittany, conoscendo l’amico, s’insospettì. Guardò Rachel.-

Brittany: Che cos’ha in mente?
Rachel: Adesso vedrai!

-Le sorrise. Intanto Lily e Alex si avvicinarono alla macchina di quest'ultimo.-

Lily: E' una cosa grande?
Alex: Mmh, non tanto!

-Aprì il cofano della macchina e prese la busta con dentro una scatola. La diede a Lily che guardò subito dentro.-

Lily: Ma questo è un karaoke con microfoni e tutto il resto!
Alex: Indovinato bimba!

-Rientrarono in casa andando in salotto.-

Lily: Ma non ti secca montarlo, smontarlo, rimontarlo...?
Alex: Ma non lo devo smontare...
Lily: E come lo riporti a casa?
Alex: Non lo riporto a casa. Questo resta qui!
Lily: E' un regalo? Per me?

-Alex annuì.-

Lily: Grazie diddi!

-Abbracciò sia Alex che Rachel mentre Brittany sorrideva felice per la figlia.-

Brittany: Grazie ragazzi!
Rachel: Abbiamo pensato che, dato che adori cantare, ti sarebbe piaciuto!
Alex: Hai una splendida voce bimba, almeno così non è sprecata!
Lily: Grazie!
Rachel: Visto che non vuoi andare al corso di canto...
Lily: E tu come fai a saperlo?

-Si voltò immediatamente fulminando la madre.-

Lily: MAMMA! Avevi promesso di non dirlo!
Brittany: Amore dovevo parlarne con qualcuno. Sai che non sono d’accordo con te. Dovresti andare a quel corso, soprattutto adesso che ho un nuovo lavoro
Lily: No, ne abbiamo già parlato. Non voglio che tu faccia i doppi turni per farmi andare a quel corso. Non voglio più tornare sull’argomento, io sto bene così. E poi adesso ho anche il karaoke che mi piace da impazzire

-Brittany sbuffò mentre Alex rideva.-

Alex: E' stata molto chiara!

-Brittany scosse la testa arrendendosi.-

Brittany: Noi finiamo di sistemare. Voi pensate a montare il karaoke
Lily: Okay!

-Mentre attaccavano le prese alla tv, Alex e Lily, chiacchieravano.-

Alex: ...E Ryan come sta?
Lily: Bene bene. Ti sta proprio simpatico, eh?
Alex: Sì, è simpatico, sveglio e tifa i Lakers! Direi che va più che bene

-Sorrise.-

Lily: Diddi è solo un amico, un amico e basta! Non farti strane idee
Alex: Il tuo migliore amico...
Lily: Sì, ma non c’entra niente. Ci vogliamo solo bene tutti e due. È solo AMICIZIA!
Alex: Sicura??
Lily: Certo!
Alex: Mmh.. Comunque, la sorpresa non è ancora finita
Lily: Che vuoi dire?
Alex: Accendi il karaoke

-Lo accese facendo partire la schermata.-

Lily: Ooooohhhhh, non ci credo! Ci sono un sacco di canzoni dei miei cantanti preferiti. Siete fantastici! Grazie!

-Lily abbracciò suo diddino e proprio in quel momento sentirono il campanello suonare. Subito Brittany si voltò verso Rachel.-

Brittany: Come sto??

-L'amica sorrise.-

Rachel: Sei bellissima! Quanti anni hai? Diciassette per caso?

-Rise facendo sorridere anche Brittany.-

Brittany: Piantala!

-Alex intanto andò ad aprire la porta.-

Alex: Ciao amico, accomodati!
Matt: Ehi, ciao!

-Brittany subito si avvicinò dando un bacio sulla guancia a Matt che era completamente senza parole.-

Brittany: Ciao Matt!
Matt: Ciao... Ma s-sei bellissima!

-Lei arrossì mentre si guardavano intensamente.-

Brittany: Grazie. Adesso è ora delle presentazioni

-Lily si avvicinò abbastanza intimidita vedendo Matt. Per lei era un gigante dai capelli biondi e gli occhi celesti.-

Lily: Eccomi. Piacere Lily!
Matt: Finalmente la famosa Lily. Io sono Matt, il piacere è tutto mio. Tua madre parla davvero tanto di te
Lily: Lo stesso di te qui a casa

-Entrambi sorrisero.-

Matt: Ma davvero?!

-Brittany si intromise.-

Brittany: Lily, amore mio, ora non esagerare
Lily: Ma è la veri..

-Brittany le tappò la bocca spostandola e facendo passare Matt che rideva.-

Brittany: Loro sono i miei migliori amici. Alex e Rachel

-Alex gli strinse la mano.-

Alex: Piacere!

-Lo stesso fece Rachel e Matt si ricordò.-

Matt: Ciao Rachel! Spero tu ti sia ripresa da quella notte
Rachel: Oh sì, non preoccuparti! Normalmente sono più tranquilla

-Alex la guardò.-

Alex: Perché? Cosa hai combinato quella notte signorina?
Rachel: Ehm. Niente di che amore.. Solo tante tante risate

-Tutti risero tranne Alex che decise di non indagare oltre mentre Brittany poggiava la mano sulla spalla di Matt cosa che a nessuno passò inosservata.-

Brittany: Allora, vogliamo mangiare?
Alex: Finalmente Britt, io muoio di fame
Lily: Diddi, questa non è una novità per nessuno

-Tutti scoppiarono a ridere sedendosi a tavola. Lily vicino ai diddini e, Matt vicino a Brittany. Mentre mangiavano parlavano delle loro vite in generale.-

Lily: Quindi sei un architetto?
Matt: Così dice il mio titolo di studi!

-Matt sorrise. Era felice che Lily fosse così interessata a lui.-

Lily: Io non potrei mai farlo
Matt: Perché?
Lily: Scherzi? Sai quanta matematica dovrei studiare? La odio
Matt: No, è così simpatica

-Lui scoppiò a ridere.-

Lily: Io sbaglio sempre qualcosa nei compiti

-Lui la guardò.-

Matt: Probabilmente è perché ti stressi troppo. Cerca di essere più rilassata quando fai un compito
Lily: Ti faccio vedere l'ultimo
Brittany: Noo Lily!
Lily: Torno subito

-Mentre Brittany scuoteva la testa rassegnata, Lily andava a prendere il compito da camera sua. Tornò facendolo vedere a Matt che lo lesse.-

Matt: Oh sì, guarda. I tuoi sono errori di distrazione dovuti allo stress. Guarda qui per esempio... Dovevi moltiplicare prima di addizionare. Fino a questo momento lo hai sempre fatto giusto. Sicuramente qui hai perso la concentrazione. Non devi vedere la matematica come una tua nemica altrimenti è peggio. Un altro consiglio, quando ti accorgi di aver sbagliato qualcosa, tu cancelli solo l'ultimo passaggio, giusto?

-Lily annuì seria e Matt continuò.-

Matt: Vedi, la cosa migliore da fare è quella di cancellare tutto e riniziare
Lily: Grazie. Proverò a seguire i tuoi consigli Matt
Matt: Figurati. Se ti serve aiuto io sono qui

-Sorrisero e Lily si avvicinò alla madre.-

Lily: Mamma me lo firmi? Così lunedì lo riporto al professore

-Brittany le firmò il compito e Lily lo riportò in camera sua per poi tornare a sedersi a tavola con tutti. Matt la guardò.-

Matt: A me invece è stato riferito che sai cantare molto bene...
Lily: Così dicono!
Matt: Dopo mi fai sentire qualcosa?
Lily: Va bene. Così posso provare anche il karaoke nuovo!

-Continuarono tutti a parlare durante la cena.-

Matt: ...E quando ha buttato la mazza per aria stanca di perdere, i bambini che passavano la guardavano a bocca aperta...

-Tutti risero eccetto Brittany.-

Alex: Mi immagino molto bene la scena
Brittany: E' molto divertente prendermi in giro?! AH, Alex, non ti azzardare a rispondere!
Alex: Dai Britt, è troppo divertente!
Brittany: Bene, niente torta gelato per te e Matt!
Matt e Alex: Cosa??
Brittany: Peggio per voi!
Alex: Di quella non mi avevate detto niente però!

-Alex offeso guardò la fidanzata. Puntava al suo buon cuore.-

Rachel: Te la saresti mangiata tutta da solo amore mio. Ecco perché non ti abbiamo detto niente!

-Lily guardò Matt e Alex.-

Lily: Magari se chiedete umilmente scusa sarete perdonati!

-Entrambi si guardarono.-

Alex e Matt: Chiediamo umilmente scusa!

-Brittany li guardò.-

Brittany: Oh, ridurvi così per una torta gelato. Quanto mi diverte!

-Scoppiò una risata generale e Brittany prese la torta gelato mettendola al centro della tavola. La finirono in meno di dieci minuti. Mentre tutti sparecchiavano, Matt prese la mano a Brittany.-

Matt: Vieni un momento fuori?
Brittany: Okay!

-Il cuore le batteva a più non posso, cosa che non le capitava da anni. Uscirono sotto gli occhi di tutti.-

Matt: Vedi, io mi sto affezionando tanto a te. Mi piaci sempre di più, Britt! E adesso che ho conosciuto tua figlia mi sento decisamente meglio

-Prese Brittany per i fianchi e l’avvicinò a sé dolcemente sussurrandole...-

Matt: Non smetterò mai di dirlo. Mi piaci, mi piaci tantissimo

-L’avvicinò sempre di più e le loro labbra iniziarono a sfiorarsi. Brittany sentì il cuore accelerare. Non riusciva a credere a ciò che stava succedendo fin quando finalmente le loro labbra s’incontrarono. Il bacio si fece sempre più passionale e profondo. Continuarono fino a che gli mancò il fiato poi si allontanarono lentamente.-

Brittany: Anche tu mi piaci tanto Matt!
Matt: Non voglio metterti pressioni però
Brittany: Schhh! Nessuna pressione

-Si avvicinò ancora e lo baciò con passione un’altra volta. Rimasero abbracciati per dieci minuti quando poi sentirono Lily cantare.-

Matt: Cavolo, è brava davvero!
Brittany: Te lo avevo detto io
Matt: Andiamo dentro, voglio vederla!

-Lui le prese la mano e la portò dentro. Rachel quando li vide entrare mano nella mano sorrise all’amica e Brittany ricambiò il sorriso imbarazzata mentre Rachel sussurrava qualcosa ad Alex.-

Alex: Vado a prendere una birra. Matt vieni con me?
Matt: Volentieri!

-Entrarono in cucina e Alex si voltò verso Matt.-

Alex: Spero che tu abbia intenzioni serie!

-Matt fu spiazzato ma poi capì.-

Matt: Sì, non sono venuto per scappare
Alex: Brittany non ha bisogno di gente che scappa. Si sta riprendendo solo ora, quindi non osare farla soffrire perché altrimenti te la vedrai con me. Se non te la senti di impegnarti...

-Indicò la porta della cucina.-

Alex: ...Quella è la porta. Devi essere abbastanza sicuro
Matt: Sono qui per restare, se lei me lo permetterà. Le voglio bene e non intendo farla soffrire. Sapevo che sarebbe stata una situazione un po' più difficile. Sapevo di Lily dal primo giorno in cui ho incontrato Brittany. So che Lily verrà sempre prima di tutto. Brittany non soffrirà, stanne certo. Lei è speciale e mi piace. Mi piace davvero
Alex: Sì, lei è speciale. Voglio crederti. Beh allora benvenuto in famiglia!
Matt: Grazie!

-Si strinsero le mani sorridendo, presero le birre e tornarono in salotto dalle ragazze per concludere la serata.-



Buonasera  meraviglie!
Finalmente vediamo qualcosa in più di Matt. Che ve ne pare? Finalmente sono riusciti a baciarsi!
Spero che l'episodio vi sia piaciuto!
Un bacio
*Sum*

 

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Capitolo 6
*** Finalmente, era ora! ***


Unconventional Family
Capitolo 6
-Finalmente, era ora!-


-Un'altra settimana si apprestava a finire. Quel giovedì pomeriggio, a scuola, durante la pausa pranzo, Lily era seduta al solito tavolo con Megan. Molte persone snobbavano quel tavolo perché era distaccato dal resto della mensa. Era collocato sotto le scale ma a Lily e Megan ciò non importava. Avevano la loro privacy, nessuno gli dava fastidio ed erano state le uniche a notare quanto da quel tavolo si vedessero bene i ragazzi dell'ultimo anno. Quel giorno però, un argomento più focoso assorbiva tutte le attenzioni delle due ragazze.-

Lily: Sì Meg, lo so. Sarebbe bellissimo andare al concerto e vederlo dal vivo ma il biglietto costa troppo!
Megan: Lo so Lily, ma è Justin. Non possiamo perderci questa occasione

-Lily abbastanza abbattuta guardò l'amica.-

Lily: Se vuoi andare, vacci.. Io però non posso!
Megan: Se non ci vai tu non ha senso andarci da sola. Entrambe lo amiamo e so per certo che se ci andassimo da sole non potremmo mai divertirci al massimo. Comunque lui sta ancora incidendo il prossimo album. Abbiamo tempo per pensarci!

-Lily annuì e abbracciò l'amica.-

Lily: Grazie Meg! Senti, hai notato anche tu che Ryan ormai passa molto tempo con Jake e la sua banda?
Megan: Sì.. Non mi piacciono per niente quei tizi. Ryan è diverso da loro, non capisco perché abbia iniziato a frequentarli
Lily: E' cambiato molto rispetto all'anno scorso. Adesso sta diventando come loro. Eccolo arriva!
Ryan: Ciao belle bambole!

-Lui le abbracciò entrambe.-

Lily: Belle...
Megan: ...Bambole??
Lily: E questa? Spostati, stai diventando un cretino!

-Lily gli diede una spinta mentre Megan ancora lo guardava disgustata.-

Megan: Già, perché li frequenti?
Ryan: Beh, loro sono la popolarità in persona!
Lily: E da quando ti interessa la popolarità?

-Lily fece una smorfia mentre la campanella suonava.-

Ryan: Ne parliamo un altro giorno!

-Mentre Ryan si allontanava...-

Megan: Oggi vieni da Lily per guardare il film come ogni giovedì?
Ryan: Non posso, scusate!

-Voltò l’angolo lasciando le due ragazze sbuffando.-

Lily: Non me la racconta giusta!
Megan: Sì! Ma oggi passo lo stesso a casa tua?
Lily: Sì vieni, ma non guarderemo un film!
Megan: Quello sguardo mi fa paura
Lily: Dai, andiamo a lezione!
Megan: Okay!

-Intanto Brittany a lavoro parlava con un suo collega del settore pubblicità.-

Brittany: Anthony, la pubblicità dev'essere carina e soprattutto colorata. Stiamo parlando di merendine ricoperte totalmente di zucchero. I genitori non vorranno mai comprarle ai loro figli. Si sa che effetto ha lo zucchero sui bambini
Anthony: Cosa suggerisci?
Brittany: Create una pubblicità che catturi i bambini, che catturi la loro immaginazione. Una pubblicità che gli faccia desiderare da morire queste merendine. In questo modo romperanno l'anima ai genitori fino alla morte e loro saranno costretti a comprarle. Le mangeranno, piaceranno anche a loro e le ricompreranno. Te lo assicuro
Anthony: Ottimo piano Brittany. Sei davvero geniale!
Brittany: Ho cresciuto una bambina, credo di sapere tutti i trucchi ormai. Non voglio nemmeno ricordare il tormento che mi diede Lily per quelle stupide merendine “Ho hos” della Hostess che ovviamente tutt'ora compriamo! Ne andiamo matte

-Anthony scoppiò a ridere.-

Anthony: Tu la sai lunga!
Brittany: In quella pubblicità c'era uno stupido gatto che cercava di rubare le merendine senza avere successo. Quindi pensate una pubblici...

-In quel momento Brittany fu interrotta da un fattorino che le porse un mazzo di fiori molto bello. Erano dei tulipani rosa e bianchi ovvero variegati.-

Corriere: Brittany Green?
Brittany: Sì, sono io!

-Lei firmò la ricevuta sorridendo, poi prese i fiori. Anthony li guardò.-

Anthony: Il tuo fidanzato sa come farsi perdonare
Brittany: Lui non ha bisogno di farsi perdonare. Questa si chiama galanteria! Ora vado nel mio ufficio a leggere il bel biglietto che mi ha scritto di suo pugno. Anthony trovate una pubblicità che catturi i bambini, questa è la chiave. Prima di andare a pranzo mi godo i miei bei fiori
Anthony: Povero ragazzo. Non sa a cosa sta andando incontro!
Brittany: Sparisci!

-Lui rise voltandosi mentre Brittany entrava nel suo ufficio. Si sedette alla scrivania e aprì il biglietto che diceva: “Questi fiori descrivono ciò che provo per te, Britt. Li ho visti e la loro bellezza mi ha catturato proprio come mi cattura la tua. Ti penso continuamente e non vedo l'ora di vederti. Matt.” Lei sorrise. Cercò su internet il significato di quei fiori particolari. Sorrise ancora leggendo. “I tulipani rosa rappresentano l'amore affettuoso. Se essi presentano altri colori allora vengono chiamati tulipani variegati. Questa varietà si regala se si vuole sottolineare la bellezza degli occhi della persona a cui vengono regalati.” Brittany strinse il biglietto a sé.-

Brittany: Oh, Matt! Come faccio a non innamorarmi di te?

-Si alzò e mise i fiori in un vaso, proprio in quel momento il suo telefono suonò. Un messaggio, lo lesse. “Riesci a liberarti da lavoro per l’ora di pranzo? Ho bisogno di parlarti. Fammi sapere, baci.”-

Brittany: Rachel, cosa è successo?

-Rispose al messaggio.-

Brittany: “Sono libera solo per un’ora.. Ci vediamo al Coffee’s Lake alle 13:00. Baci”

-Subito Brittany prese la macchina e si diresse al ristorante dove l'amica, che l'aspettava seduta al tavolo, la vide arrivare.-

Brittany: Ehi!

-Rachel sembrava davvero sconvolta.-

Rachel: Ciao!

-Il cameriere arrivò e ordinarono.-

Brittany: Allora, mi dici cosa è successo?
Rachel: Alex
Brittany: Cos’ha combinato questa volta?
Rachel: Cosa NON sta combinando vorrai dire..

-Brittany aggrottò la fronte.-

Brittany: Eh??
Rachel: Da un paio di giorni ha smesso di guardarmi. Quando mi parla è sempre di fretta, sembra quasi che non mi voglia incontrare. Ho paura di non piacergli più Britt!
Brittany: Ma cosa stai dicendo? Lui ti ama da morire e lo sai. State insieme da quindici anni ormai!
Rachel: Appunto!! Quindici anni Britt! In quindici anni si sarà stancato di me. Può succedere...

-Rachel abbassò lo sguardo.-

Brittany: Tu lo ami ancora?
Rachel: Sì, ma cosa c’entra?
Brittany: Anche lui ti ama. Se tu non ti sei stancata di lui non capisco perché lui si debba essere stancato di te!
Rachel: Non lo so Britt! Però quando riusciamo a scambiarci qualche parola, alla fine litighiamo. Io gli chiedo cosa gli prende, lui risponde niente, io non gli credo e iniziamo ad urlare
Brittany: Magari è solo un periodo un po’ così, può succedere a tutti. Voi due siete inseparabili tesoro, vedrai che tra un paio di giorni si sistemerà tutto!
Rachel: Io non credo Britt. Io.. Oh, ma che casino. Proprio adesso doveva succedere? Ma perché?

-Brittany la guardò disorientata.-

Brittany: Rach, calmati. Tra le mani non hai niente di certo. Sai che Alex non ti farebbe mai del male!
Rachel: Lui mi vuole lasciare. Me lo sento

-Brittany poggiò la forchetta sul piatto esasperata.-

Brittany: Stai diventando paranoica!
Rachel: Paranoica? Britt, non facciamo altro che litigare e lui ha smesso di guardarmi. Non ce lo possiamo proprio permettere in questo momento, la nostra famiglia è rovinata!
Brittany: Oddio Rachel!! Ne stai facendo una tragedia...

-Gli occhi di Rachel esprimevano una seria preoccupazione che preoccupava anche Brittany che continuò..-

Brittany: Non credo che lui ti voglia lasciare. Alla fine siete solo tu e lui, se anche c'è qualcosa, la risolverete! Smettila di preoccuparti così tanto. Perché non vi prendete una piccola pausa? Sono sicura vi farà be...
Rachel: Aspetto un bambino!

-Brittany spalancò gli occhi.-

Brittany: T-tu sei incinta?

-Rachel annuì poi parlò mentre Brittany si riprendeva.-

Rachel: Ora capisci tutta la mia preoccupazione nei confronti di Alex?

-Brittany si alzò lentamente avvicinandosi a Rachel per poi scoppiare a ridere.-

Brittany: Ma chi se ne importa delle tue paranoie. Rachel, tu e Alex aspettate un bambino! Dico, un bambino. Dio, l'avete sempre voluto e finalmente è arrivato! Ne sei sicura al cento per cento?

-Brittany abbracciò Rachel dalla felicità mentre l'amica iniziava a piangere dall'emozione.-

Rachel: Sì, sono di appena un mese
Brittany: Ora capisco bene il perché delle tue domande qualche settimana fa!
Rachel: Sì, due settimane fa ho iniziato ad avere dei sospetti. Poi ho fatto la visita ed è stato confermato!
Brittany: Alex dev'essere al settimo cielo!
Rachel: Ehm, lui...
Brittany: Non lo sa? Cioè non era con te durante la visita?

-Rachel scosse la testa.-

Rachel: Avevamo appena iniziato la fase dei litigi, Britt. Non potevo dirglielo
Brittany: Oddio Rachel! Stai prendendo tutte le strade sbagliate
Rachel: Beh, cosa dovrei fare allora?

-Brittany si risedette al suo posto.-

Brittany: Prima cosa, devi dire ad Alex del bambino. Ancora non posso crederci, sono così emozionata per voi! Comunque punto secondo chiedi ad Alex cosa gli prende. Non basarti sulle tue paranoie, chiedigli la verità e lui sarà sincero. Poi vedrete il da farsi. Ciò che devi fare è solo quello di stare calma. Ora aspetti un bambino e devi vivere serenamente
Rachel: Spero che tutto si risolva
Brittany: Vedrai che sarà così! Non vedo l'ora che voi lo diciate a Lily. Sono sicura impazzirà

-Rachel sorrise ma Brittany capì che l'amica era ancora preoccupata per Alex. In silenzio ripresero a mangiare e poi tornarono ognuna al proprio lavoro. Il pomeriggio, finita la scuola, Megan andò a casa di Lily.-

Megan: Tua madre non c’è?
Lily: No, è a lavoro. Noi adesso usciamo
Megan: Usciamo? E dove?
Lily: Dobbiamo pedinare Ryan, mi sembra logico!
Megan: Perché?
Lily: Voglio sapere che cosa combina con quei tizi! Tanto è sicuro che ci ha scaricate per andare con loro
Megan: Ma a tua madre non le dici...
Lily: Le lascio un biglietto sul frigo!

-Lily scrisse un biglietto e dopo averlo appeso al frigo con una calamita sia lei che Megan uscirono andando a casa di Ryan. Lo videro uscire e lo seguirono di nascosto.-

Lily: Che ti avevo detto?

-Megan sospirò e passarono tutta la serata appostate guardando quei ragazzi che fumavano e facevano gli idioti. Megan guardò Lily.-

Megan: Non mi piace ciò che sta diventando...
Lily: Neanche a me!
Megan: Posso dirti una cosa?
Lily: Dimmi...
Megan: Secondo me ha una cotta per te!
Lily: Cosa??? Ma chi??
Megan: Ryan
Lily: No, ma cosa dici...

-Lily scosse velocemente la testa sotto lo sguardo serio dell'amica.-

Megan: Stai arrossendo!
Lily: Sì, perché mi sento in imbarazzo se penso che Ryan, il mio migliore amico da sempre, abbia una cotta per me. Insomma fa ridere la cosa
Megan: Mmh, forse hai ragione, che stupidaggine! Però mi sono stancata di pedinarlo. Andiamo a prendere un gelato?
Lily: Perché no?!

-Dopo aver mangiato il gelato ognuna tornò a casa propria. Lily entrò in casa aspettandosi un ospite seduto sul divano e così fu.-

Matt: Ciao Lily
Lily: Ciao Matt! Rimani a cena qui da noi?
Matt: Sì, il piano sarebbe questo. Va bene?
Lily: Certo, però il film lo scelgo io!
Matt: D’accordo signorina

-Risero.-

Lily: Mamma dov’è?
Brittany: Sono qui tesoro!

-Lily andò in cucina e abbracciò sua madre.-

Brittany: Dove siete state?

-Le mostrò il biglietto sul frigo. Lily rispose disinvolta.-

Lily: A spiare Ryan
Brittany: Sì?
Lily: Sì! Non mi piacciono le persone con cui sta uscendo. Ci sta snobbando per loro. “Ehi belle bambole!”

-Lo imitò mentre Brittany rideva e Matt entrava in cucina ascoltando il discorso.-

Brittany: Vi ha davvero chiamate così?
Lily: Sì! Ti sembra normale?

-Brittany scosse la testa sorridendo. Matt si sedette di fronte alla ragazzina.-

Matt: Vedi Lily, è un periodo un po’ strano che capita a tutti i ragazzi. Vogliono sentirsi popolari, apprezzati e vorrebbero avere dietro un sacco di ragazze. Ryan vuole solo farsi notare. A modo suo sta cercando di farvi vedere come, secondo lui ovviamente, è cresciuto
Lily: Stupidi maschi! Siete così dannatamente complicati
Matt: Ah, noi maschi? Nessun uomo è ancora riuscito a capire le stranezze e la lunaticità di voi donne...

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Cosa staresti insinuando? Siamo lunatiche?
Matt: Dire che siete lunatiche è riduttivo tesoro!
Brittany: Oh e adesso tu vorresti mangiare con noi?
Matt: Possibilmente...

-Lily li guardò ridendo.-

Lily: Buonanotte Matt! Grazie per essere passato!

-Matt scoppiò a ridere.-

Matt: D'accordo, vado a casa allora...

-Si voltò ma Brittany gli prese il braccio.-

Brittany: Per questa volta sei perdonato. Quei bellissimi fiori ti hanno dato molto punteggio

-Si avvicinò di più a lui.-

Matt: Sono felice che ti siano piaciuti!

-Sorrisero e lui la baciò dolcemente.-

Lily: Dai piccioncini, io ho fame! Mamma, cosa hai ordinato?
Brittany: Le pizze stanno arrivando!
Lily: Ma come, pizza?
Brittany: Scusa amore, è stato Matt a decidere...

-Lily lo fulminò con lo sguardo.-

Lily: Matt!!
Matt: Sì?
Lily: Dovevi scegliere il cinese, non la pizza. Oddio, ne hai di cose da imparare!

-Scosse la testa facendo ridere sia Brittany che Matt. Dopo aver cenato guardarono un film. Suonò il telefono e Lily andò a rispondere.-

Lily: “Pronto?”
Megan: “Ciao Lily!”
Lily: “Meg, dimmi tutto!”
Megan: “E' a proposito di Ryan. Ho scoperto che adesso fa davvero parte di quel gruppo. Perciò...”
Lily: “Ci mollerà definitivamente...”
Megan: “Riusciremo a cavarcela benissimo anche senza di lui!”
Lily: “Sì, infatti, però che cretino!”
Megan: “Già, scusa ora devo attaccare. Ne parliamo domani a scuola”
Lily: “Okay, buonanotte”

-Riattaccò il telefono.-

Brittany: Chi era?
Lily: Megan, voleva parlare di Ryan. Cavolo è tardissimo, io vado a letto!

-Baciò sua madre e abbracciò Matt andando poi a dormire.-

Brittany: Questi teenagers!!

-Lei sorrise e usò un tono di voce sensuale.-

Brittany: …E quindi tutti i ragazzi hanno un periodo in cui vogliono sentirsi popolari, eh?

-Si avvicinò a lui mentre continuava a parlare.-

Brittany: Anche tu l’hai avuto?

-Iniziarono a baciarsi sul divano.-

Matt: Sì, anche se non è durato molto

-Continuavano a baciarsi quando qualcuno bussò alla porta molto forte. Iniziò ad urlare.-

Rachel: BRITT, APRIMI!

-Brittany si alzò ed andò ad aprire cercando di trattenere il suo attacco omicida nei confronti della sua migliore amica.-

Brittany: Rachel, ehi!

-Rachel piangendo abbracciò l’amica poggiando la testa sulla sua spalla mentre Matt capendo la situazione si alzò, prese il giubbotto e si avvicinò alla porta d'ingresso.-

Matt: Tesoro, forse è il caso che io vada. Ci vediamo domani. Buonanotte!
Brittany: Buonanotte!

-Lui le diede un bacio sulla testa e uscì. Brittany chiuse la porta facendo entrare una Rachel disperata.-

Brittany: Rach, cosa è successo?

-L'amica si asciugò le lacrime.-

Rachel: Alex ha un’altra!
Brittany: Cosa?!
Rachel: Hai sentito bene!
Brittany: Rachel, stai prendendo la storia dei litigi troppo seriamente. Lo sai anche tu che Alex non ti farebbe mai una cosa del genere!
Rachel: Così sapevo.. Britt è sempre al telefono e bisbiglia, riceve messaggi in continuazione e non mi dice mai chi è!
Brittany: Okay, ammetto che sia un po' strano!
Rachel: Chissà da quanto mi tradisce..
Brittany: Dai Rachel..
Rachel: Non mi credi? L’ho lasciato!
Brittany: Cos’hai fatto tu?
Rachel: L’ho lasciato Britt! Non voglio continuare a farmi prendere in giro
Brittany: Tu hai broccoli al posto del cervello!

-Ed ecco che la porta bussava ancora a suon di pugni seguiti da altre urla.-

Alex: BRITT, APRI! SO CHE LEI E' LI' DENTRO
Brittany: Ecco il secondo!

-Aprì la porta e fece entrare Alex che vide Rachel.-

Alex: Ascoltami, io ti amo più di qualsiasi cosa al mondo. Come puoi pensare che ti abbia tradita?
Rachel: VATTENE ALEX!

-Lily intanto uscì dalla sua camera, e assonnata andò dalla madre cercando di capire a cosa era dovuto tutto quel baccano. Alex e Rachel nel mentre continuavano.-

Alex: Tu mi devi far spiegare, amore!
Rachel: Non chiamarmi così, non ti devi permettere! ESCI!

-Lei iniziò a lanciargli tutto ciò che riusciva a prendere. Lui la raggiunse e le gridò...-

Alex: RACHEL, MI VUOI SPOSARE?

-Lei si fermò improvvisamente stordita.-

Rachel: Cosa?

-Alex si inginocchiò davanti a lei, prese dalla tasca una scatolina e l’aprì.-

Alex: Rachel Brooks, vuoi sposarmi?

-Rachel fissò per qualche secondo l’anello stupendo dentro la scatolina, poi Alex e iniziò a piangere.-

Rachel: Aspetto un bambino!

-Alex la fissò per qualche secondo sbalordito.-

Alex: A-aspetti un.. Un bambino?

-Rachel annuì e mentre le sue lacrime venivano giù, quelle di Alex le fecero compagnia. Furono due lunghe lacrime che lui non asciugò.-

Alex: Diventerò padre. E' la notizia più bella del mondo! Ti amo da impazzire

-Rachel gli asciugò il viso.-

Rachel: Ti amo Alexander McKay e voglio sposarti!

-Alex la prese in braccio e la fece girare, poi la baciò con passione. Brittany intanto guardò sua figlia sorridente.-

Lily: Mamma, aspettano un bambino. Ma è bellissimo!

-Brittany sorrise stringendo sua figlia a sé. Alex con calma spiegò tutto a Rachel.-

Alex: Stavo organizzando tutto e volevo che fosse una sorpresa. Ecco il perché di tutto il mistero. Doveva essere una cosa speciale, perché tu sei speciale e meriti il meglio. Però non sei stata buona neanche per un secondo, non mi hai dato tempo e l’organizzazione è andata in fumo!
Rachel: Beh, sei riuscito bene con l'effetto sorpresa comunque
Alex: Mai quanto te. Cavoli, un bambino. Avremo un bambino io e te. Sei la mia vita!
Rachel: Ti amo!

-Entrambi si voltarono verso le ragazze Green che sì, erano ancora lì. Subito Lily corse ad abbracciarli.-

Lily: CONGRATULAZIONI!

-Entrambi la strinsero in un abbraccio.-

Alex e Rachel: Grazie!
Lily: Finalmente non sarò più la più piccola

-Tutti scoppiarono a ridere e anche Brittany si congratulò con gli amici. Rachel la guardò.-

Rachel: Grazie Britt. Adesso forse è il caso di tornare a casa
Brittany: Figurati, avete fatto tutto da soli!
Alex e Rachel: Buonanotte!

-Entrambi le salutarono poi uscirono abbracciati con un sorriso.-

Lily: Finalmente, era ora!
Brittany: Sì, infatti. Ne riparliamo domani, ora vai a letto. Buonanotte tesoro!
Lily: Buonanotte mamma!

-Diede un bacio alla madre e tornò in camera sua. Brittany spense le luci e anche lei andò a letto. Quella giornata era stata magnificamente devastante.-


Meraviglie!
Allora, tre parole
ALEX E RACHEL <3


Ma questi due, in dolcezza, sono insuperabili!!
Vi è piaciuto l'episodio? E' di una dolcezza infinita!
Per oggi finisco di postare. Ahh, vi lascio anche la foto di Ryan che ne combinerà delle belle!

Fatemi sapere cosa ne pensate!
Buonanotte e un bacione
*Sum*

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Capitolo 7
*** Il matrimonio ***


Unconventional Family
Capitolo 7
-Il matrimonio.-


-Visto che il pancino di Rachel cresceva a dismisura, tutti i preparativi per il matrimonio si svolsero alla velocità della luce e in un mese tutto era pronto. Alex e Rachel vollero celebrare l'addio al celibato e nubilato due giorni prima del matrimonio. Volevano divertirsi e Alex avrebbe bevuto con i suoi amici, anche Rachel avrebbe tanto voluto farlo ma era incinta e non poteva permettersi questo lusso. A bere al posto di Rachel furono le sue amiche. Fortunatamente Lily era rimasta a dormire da Megan quel venerdì notte. Brittany passò tutta la mattinata del sabato in hangover a letto. Si alzò solo alle 8:30 per aprire la porta a Matt che arrivò in casa Green, quella mattina, con una colazione da favola ma Brittany non ne volle sapere trascinandolo a letto con lei. Lui rimase lì a guardarla dormire per tutto il tempo. Verso le 14:00, Brittany si svegliò sotto lo sguardo protettivo del suo ragazzo che l'accarezzò.-

Matt: Ciao bellissima
Brittany: Ciao tesoro

-Sorrise mettendosi a sedere a letto. Lo baciò, Matt volle approfondire quel bacio ma Brittany non glielo permise.-

Brittany: Non mi sono nemmeno lavata i denti ancora!
Matt: Ma non mi importa, io voglio baciarti
Brittany: Ti prego, aspetta che io abbia la voglia di alzarmi e lavarmi i denti. Mi sento tutta la bocca impastata
Matt: Noto con piacere che ieri notte qualcuno si è divertito..
Brittany: Qualcuno doveva pur bere al posto di Rachel. Poverina, era l'unica sobria su dieci ragazze. Penso avrà tanti filmati imbarazzanti su di noi e li tirerà fuori nei momenti giusti per ricattarci

-Matt rise spostando i capelli della fidanzata da quel bel viso.-

Matt: Sono contento che abbiate passato una bella serata!
Brittany: Tu che hai fatto?
Matt: Ieri c'era la partita!
Brittany: Casa, amici, tv, birra e pizza?
Matt: Ovviamente! A che ora torna Lily? Non vorrei che ci trovasse così..
Brittany: Dovrebbe tornare alle 16:00. Poi insomma, sei vestito. E... E non è successo niente. Magari si può fare un'altra volta. Si, ecco, insomma...
Matt: Tesoro? Non entrare in ansia. So che non hai avuto una vita facile, so che hai avuto una bambina a diciassette anni e so che per te può essere difficile ricominciare una storia seria. Non sentirti sotto pressione, io posso aspettare
Brittany: Matt... Io...
Matt: Schh! Non dire più nulla

-Lui la ribaciò passionalmente ma lei subito si alzò dal letto.-

Brittany: E va bene!

-Corse in bagno, si lavò i denti e tornò a letto saltando addosso a Matt. Si baciarono passionalmente per interi minuti sostituendo poi il piacere dei baci a quello di alcuni leggeri preliminari. Alla fine Brittany rise ritirandosi completamente su. Matt la baciò.-

Matt: E' stato molto divertente!
Brittany: Già! Dato che ormai sono già le 15:00 è ora di rimetterci a posto. Io ho bisogno di una doccia completa. Vuoi entrare prima tu in bagno a risistemarti?

-Matt annuì, le diede un ultimo bacio, si alzò dal letto e andò al bagno. Dopo essersi risistemati entrambi, erano in salotto a mangiare qualcosa quando il cellulare di Brittany squillò. Lo prese e rispose.-

Brittany: “Pronto mamma?”
Joanna: “Ciao Brittany! Ti disturbo?”
Brittany: “Oh no, dimmi!”
Joanna: “Volevo solo assicurarmi che tu dicessi ad Alex e Rachel quanto a me e tuo padre dispiaccia perderci il loro matrimonio”
Brittany: “Mamma, tranquilla. Loro sanno che per voi non è facile prendere l'aereo così di punto in bianco. Abitate in Australia adesso. Loro hanno dovuto organizzare il matrimonio in un mese perché Rachel non voleva sembrare una mongolfiera. Poi comunque tornerete qui per Natale, tra due settimane, giusto?”
Joanna: “Si, e staremo due settimane”
Brittany: “Saremo tutti contenti di avervi qui. Lily particolarmente. Le mancate”
Joanna: “Anche voi ci mancate tanto tesoro. Piuttosto come ci organizziamo per la notte? La vostra casa è davvero piccola..”
Brittany: “Io dormirò in camera di Lily. Tiriamo fuori da sotto il suo letto il secondo materasso e voi potete dormire in camera mia. Non mettetevi di questi problemi. Quando arriverete?”
Joanna: “Il 23 Dicembre”
Brittany: “Sapete che vi aspettiamo a braccia aperte!”
Joanna: “Sì, tesoro. Mi raccomando, fai tanti auguri agli sposini anche da parte nostra e dai un bacione a Lily.”
Brittany: “Lo farò mamma, tranquilla. Ciao”

-Brittany chiuse la chiamata e Matt la guardò.-

Matt: Non mi avevi detto che i tuoi sarebbero venuti...
Brittany: Beh, insomma, non mi sembrava una cosa importante
Matt: Mi vuoi tenere nascosto?
Brittany: No, non è quello. E' che penso che noi dobbiamo ancora conoscerci
Matt: Passiamo quasi tutti i giorni insieme da quasi quattro mesi ormai
Brittany: Non intendevo quello Matt. Insomma, non abbiamo ancora fatto l'amore e non so quanto la nostra storia possa essere seria...
Matt: Non è seria perché non abbiamo fatto sesso? Britt, io sto prendendo questa storia molto seriamente. Tu sei diventata il centro della mia vita
Brittany: Matt non voglio dire che è meno importante. Dico solo che prima di presentarci i nostri genitori vorrei che tra noi andasse tutto bene. Non vorrei che il sesso con me non ti piacesse e ci lasciassimo subito dopo averti presentato ai miei genitori. Io devo essere sicura di te al cento per cento perché non voglio che pensino che presenti a Lily tutti i miei ragazzi. Loro, dopo il padre di Lily, non sanno nulla della mia vita “sentimentale”
Matt: Ciò che provo per te, con il sesso, potrà solo migliorare. Non metterti in testa certe paranoie. Comunque hai tempo per pensarci e se non cambi idea va bene, ti appoggerò

-Sorrise e la baciò.-

Matt: Sono convinto che il ses...

-Proprio in quel momento Lily entrò in casa e Matt subito cambiò rotta.-

Matt: ...Sesamo ci stia alla grande sui panini!!

-Brittany lo guardò trattenendo una risata.-

Brittany: Sì, anche io!
Lily: Ciao, sono a casa! Mamma prendi subito una vaschetta di gelato. Sono triste

-Li raggiunse in salotto e Brittany la guardò facendole posto sul divano.-

Brittany: Amore, cosa è successo?
Lily: Ero a casa di Megan e stavamo parlando del matrimonio di diddi Alex e diddi Rachel, quando ho pensato ad una cosa
Brittany: Cosa?
Lily: Ci sarà anche Alice, la nipote di diddi Alex, domani?

-Brittany la guardò annuendo pronta a calmare la figlia.-

Lily: Ma no! Questa è una tragedia. Non ci può essere anche lei

-Matt guardò cauto le due ragazze e cercò il momento opportuno per infilarsi nella conversazione.-

Matt: Scusate ragazze, mi fate un riassunto? Questa Alice è...
Lily: E' la nipote di sangue di diddi Alex, Matt. Ti assicuro che è una vera strega e io la detesto e per di più devo anche vederla in un giorno così meraviglioso
Brittany: Tesoro, non dovresti metterti problemi. Lei porterà solo le fedi. Tu invece sei una delle damigelle di Rachel. Coraggio, non c'è proprio paragone!

-Brittany guardò sua figlia che andava in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Poi guardò Matt.-

Brittany: La loro è una guerra costante da quando avevano due anni. L'unica fortuna è che Alice abita ancora a Bonsall
Matt: Dove tu e i tuoi amici siete cresciuti?

-Brittany annuì mentre Lily tornava in salotto.-

Lily: In qualsiasi caso si vede la differenza tra me e Alice. Diddi Alex si diverte di più con me

-Matt guardò Lily sorridendo.-

Matt: Scommetto che quella Alice non ha proprio speranze

-Tutti sorrisero e Lily sospirò sedendosi a fianco alla madre.-

Lily: Domani dovrò vederla tutto il giorno, questo è sufficiente. Cambiamo argomento che è meglio. Di cosa stavate parlando quando sono entrata?

-Matt poggiò il suo braccio sulle spalle di Brittany avvicinandola a sé e con un grande sorriso guardò Lily.-

Matt: Panini con o senza sesamo?
Lily: Senza ovviamente
Matt: Oh Lily, Lily. Sei senza speranza
Lily: Parla quello che preferisce la pizza al cinese! Mamma penso che Matt dovrebbe stare ancora di più a contatto con noi. Devono iniziare a piacergli i nostri gusti

-Tutti scoppiarono a ridere e finirono quella giornata in tranquillità. La mattina seguente dopo essersi preparate ed aver incontrato Matt, le ragazze Green si diressero in Chiesa. Brittany, la damigella d'onore, andò dritta nella stanza dei preparativi di Rachel, mentre Lily rimase con Matt.-

Lily: Tu vuoi proprio bene alla mamma. Non è così, Matt?
Matt: Sì. E' come se lei mi avesse stregato
Lily: Fa questo effetto a tutti gli uomini

-Lui la guardò perplesso.-

Matt: Te ne ha mai presentati altri?
Lily: No. Però a volte vedo come certi uomini la guardano incantati o scioccati per la sua stranezza
Matt: La sua stranezza è la sua migliore caratteristica

-Entrambi scoppiarono a ridere, poi Lily guardò Matt seriamente.-

Lily: Non mi ha mai presentato nessuno. Ti basti pensare che non so quasi niente nemmeno di mio padre. Comunque l'unico uomo della mia vita di cui mi fiderò per sempre è diddi Alex

-Matt sorrise.-

Matt: E' come se fosse un padre per te, vero?
Lily: Già, in un certo senso lo è. Insomma lo conosco da quando sono nata. Tu devi piacere davvero tanto alla mamma, Matt o mai ci avrebbe fatti conoscere. Io penso che sia innamorata di te
Matt: Sai, tra me e tua madre è davvero una cosa seria. Non preoccuparti, non la ferirò. E se insieme staremo bene e tu sarai d'accordo, magari un giorno si potrà parlare di matrimonio. So quanto tua madre sia stata male e non accadrà di nuovo

-Lily sorrise.-

Lily: Sei proprio un bravo ragazzo, Matt. Grazie per rendere mamma ogni giorno più felice

-Matt sorrise quando a interrompere la loro conversazione fu una vocina stridula e altezzosa che Lily conosceva molto bene.-

Alice: Oh anche tu qui, Lily?
Lily: Alice!
Alice: Non pensavo che ti avrei vista, insomma questa celebrazione riguarda i familiari. Non mi pare che tu lo sia
Lily: Lo sono molto più di te!
Alice: Mi dispiace per te ma non lo sei di sangue e mai potrai esserlo
Lily: Io faccio la damigella!
Alice: Niente in confronto ai legami di sangue!

-Lily ribolliva di rabbia mentre Alice se ne andava. Matt poggiò una mano sulla spalla di Lily.-

Matt: Coraggio Lily, lasciala perdere. Non ne vale nemmeno la pena. Vieni, manca ancora mezz'ora all'inizio della cerimonia
Lily: Dove andiamo?
Matt: Ti porto a mangiare un dolce alla nutella

-Lui le fece l'occhiolino mentre Lily tornava serena.-

Lily: Oh, Matt!

-Sorrisero e entrambi uscirono dalla Chiesa. Intanto la damigella d'onore sistemava il velo alla sposa.-

Brittany: Nervosa?
Rachel: Non immagini quanto. Ancora qualche giorno e non sarei entrata nel vestito
Brittany: E' anche normale tesoro. Aspetti un bambino
Rachel: Oh, sì. Devo darmi una calmata. So che abbiamo fatto le prove ma il fatto è che tutti ci guarderanno oggi
Brittany: Andrà tutto bene, vedrai!
Rachel: Dopo il matrimonio parleremo con Lily
Brittany: Sicuri? Glielo volete dire voi?
Rachel: Sì, Britt! Dobbiamo dirglielo io e Alex insieme. Ho paura di come possa reagire
Brittany: Sicuramente soffrirà all’inizio ma poi tornerà tutto alla normalità

-Lei sorrise a Rachel.-

Brittany: Adesso è ora di fare la tua entrata!

-Si prepararono in fila e appena la musica partì le damigelle iniziarono la loro elegante sfilata fino all'altare. Dopo di che fu il momento di Rachel che veniva accompagnata all'altare da suo padre. Alex vedendo la sua sposa non poté che avere gli occhi lucidi e lo stesso Rachel che lasciava il braccio del padre per prendere la mano di Alex, il suo futuro marito. La cerimonia iniziò e dopo canti e preghiere, lo scambio delle promesse era vicino.-

Sacerdote: Alla presenza di Dio e davanti alla Chiesa qui riunita, datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso. Il Signore, inizio e compimento del vostro amore, sia con voi per sempre
Alex: Io, Alexander, accolgo te, Rachel, come mia sposa. Vuoi, tu, unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?
Rachel: Sì, lo voglio. Io, Rachel, accolgo te, Alexander, come mio sposo. Vuoi, tu, unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?
Alex: Sì, lo voglio.
Alex e Rachel: Noi promettiamo di amarci fedelmente, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di sostenerci l'un l'altra tutti i giorni della nostra vita.
Sacerdote: Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio che nel paradiso ha unito Adamo ed Eva confermi in Cristo il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e vi sostenga con al sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce.
Tutti: Amen

-Brittany che con una mano stringeva la mano della figlia e con l'altra reggeva un mazzolino di fiori, si asciugò gli occhi che diventarono brillanti. Era davvero felice per i suoi migliori amici mentre la cerimonia continuava.-

Sacerdote: Signore benedici Alexander e Rachel e santifica l'amore di questi sposi: l'anello che porteranno come simbolo di fedeltà li richiami continuamente al vicendevole amore.
Tutti: Amen
Alex: Rachel, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Rachel: Alexander, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Sacerdote: Effondi, Signore, su Alexander e Rachel lo spirito del tuo amore, perché diventino un cuore solo e un'anima sola: nulla separi questi sposi che tu hai unito e, ricolmati della tua benedizione, nulla li affligga. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen
Sacerdote: Scenda su Alexander e Rachel la ricchezza delle tue benedizioni e la forza del tuo Santo Spirito infiammi i loro cuori, perché, mentre vivono il reciproco dono di amore, siano esemplari per integrità di vita e genitori saldi nella virtù.
Ti lodino, Signore, nella gioia, ti cerchino nella sofferenza; godano del tuo sostegno nella fatica e del tuo conforto nella necessità.
Vivano a lungo nella prosperità e nella pace e, con tutti gli amici che ora li circondano, giungano alla felicità del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen
Sacerdote: Ora lo sposo può baciare la sposa

-Sotto gli occhi lucidi di tutte quelle persone, Alex e Rachel, sorridenti ed emozionati, si scambiarono un tenero bacio che finì con gli applausi e le urla di felicità degli invitati. Quando la cerimonia finì tutti andarono a congratularsi con gli sposi. Ovviamente la fila era infinita e solo alle 14:00 poterono andare tutti a mangiare in ristorante dove Brittany, Lily e Matt erano seduti affianco ai genitori di Rachel, i signori Brooks i quali erano accanto agli sposi. Vicino a Lily vi era seduta anche Megan che Alex e Rachel avevano invitato volentieri al matrimonio. Lily guardò Megan.-

Lily: Sono contenta che tu sia venuta Meg
Megan: Anche io. Insomma è come se fossero i tuoi secondi genitori, no?
Lily: Sì, lo sai bene ormai

-Brittany fece un enorme sospiro dopo aver mandato giù l'ultimo pezzetto di carne.-

Brittany: Aiuto, quando finisce questo pranzo?

-Alex la sentì mentre Matt rideva.-

Alex: Ci sono ancora la frutta, i dolci e la torta!
Brittany: ODDIO! Mi sento male

-Alex e Rachel risero. Si, forse avevano esagerato con il cibo. Lily intanto parlava con i genitori di Rachel.-

Lily: Si, vanno tutte bene. Tranne per matematica, ho voti bassi lì!
Toby: Quanto?
Lily: B
Annie: Non è un voto basso, Lily!
Lily: Lo so però mi abbassa un po’ la media!
Toby: Suvvia...
Lily: Sei proprio come diddi Alex!!
Toby: Lo sciagurato che ha appena sposato mia figlia e grazie al quale diventerò nonno intendi? Eh già!

-Scoppiarono tutti a ridere. Brittany si alzò avvicinandosi ad Alex e sussurrandogli...-

Brittany: Le avete già accennato qualcosa?
Alex: No, non ancora! Mi spezza il cuore dirglielo
Brittany: Lo so, però prima lo fate e prima lo accetterà!

-Finito il pranzo tutti si lanciarono in karaoke, danze e spettacoli. Matt si avvicinò a Brittany.-

Matt: Tesoro, tutto okay?
Brittany: Sì!
Matt: A cosa pensi?
Brittany: Rachel e Alex non hanno ancora detto niente a Lily...
Matt: Ma l’unica che non sa niente è lei?
Brittany: A quanto pare sì
Matt: ..E tu?
Brittany: Sono i miei migliori amici ma riuscirò a cavarmela..

-Proprio in quel momento Lily sbuccò dietro sua madre.-

Lily: Bella festa, eh?

-Brittany e Matt si voltarono.-

Matt: Sì! Dove hai lasciato la tua amica?
Lily: Sono venuti a prenderla i suoi genitori o si faceva troppo tardi altrimenti

-La nottata volò, e verso mezzanotte Matt tornò a casa sua, il giorno dopo avrebbe lavorato. Invece Brittany e Lily si sarebbero prese un giorno di vacanza da scuola e lavoro e rimasero alla festa più a lungo.-

Brittany: Sono quasi le 3:30! Lily?
Lily: Sì, mamma?
Brittany: E' tardi! Saluta i tuoi diddini che andiamo!
Lily: Okay!

-Andarono a salutare.-

Lily: Buonanotte diddi!

-Abbracciò Alex e Rachel.-

Alex: Buonanotte bimba
Rachel: Buonanotte tesoro. Oggi eri davvero bellissima
Lily: Ha parlato. Diddi tu sembravi un angelo del paradiso!

-Alex strinse Rachel a sé.-

Alex: Chi dice che non lo fosse?

-Lui baciò la sua sposa e tutti sorrisero. Brittany si fermò un momento con gli amici mandando Lily alla macchina.-

Brittany: Tesoro vai in macchina, arrivo subito!
Lily: Okay!

-Ascoltò sua madre e si avviò alla macchina.-

Rachel: Senti Britt...
Brittany: Non mi devi spiegare niente. Oggi è stata una giornata impegnativa per tutti!
Rachel: Avremmo voluto dirglielo!
Brittany: Tranquilli!
Rachel: Domani passeremo a casa vostra, poi il giorno seguente partiremo per la luna di miele
Brittany: Va bene. Vi aspetto domani!

-Anche lei li salutò e raggiunse sua figlia alla macchina. La mattina seguente sarebbe stata davvero pesante.-

 

Meraviglie, ciao! Rieccoci al nostro appuntamento.
Finalmente quei due sono riusciti a sposarsi! Suoniamo le trombe tutti insieme :)
Coomunque, a parte gli scherzi... Vi è piaciuta la cerimonia? O pensate sia stato un pezzo noioso?
Ora pubblico il nuovo episodio.
Mi fate sapere se la storia vi sta piacendo?
*Sum*

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Capitolo 8
*** Non li perdonerò mai ***


Unconventional Family
Capitolo 8
-Non li perdonerò mai.-


-La mattina dopo il matrimonio, in casa Green, Lily si svegliò e andò in cucina a fare colazione.-

Lily: Buongiorno mamma, il tuo zombie ambulante preferito sta entrand..
Brittany, Rachel e Alex: Buongiorno!
Lily: Ciao diddi! Cosa ci fate qui a quest’ora? Non che non sia felice di vedervi...

-Si avvicinò e abbracciò tutti, sedendosi poi a tavola a fare colazione. Brittany li guardò.-

Brittany: Vado in garage a caricare la lavatrice, così almeno quella è fatta
Lily: Okay!

-Brittany uscì dalla cucina dando ad Alex e Rachel il tempo e la privacy per parlare con Lily.-

Rachel: Lily dobbiamo dirti una cosa
Lily: E' una cosa grave? Mi devo preoccupare?

-Alex decise di non fare giri di parole e di strappare subito quel cerotto tanto doloroso per tutti.-

Alex: Bimba, io e Rachel ci trasferiamo a Los Angeles!
Lily: Cosa??

-Lei li guardò stupita e Rachel riprese a parlare.-

Rachel: Tesoro abbiamo comprato casa lì. E' più comodo!

-Sentendo quelle parole, Lily non poté che arrabbiarsi. Il suo viso iniziò a diventare rosso e la sua bocca diventava piano piano una smorfia che tratteneva la sua voce tremolante e le sue lacrime.-

Lily: Io non ci credo. Prima non ci badavate però. Cosa è cambiato? Stavate aspettando che la mamma trovasse un uomo per lasciarci in modo da godervi la vostra vita in santa pace??

-Non resistette più a quel vortice di brutte sensazioni ed emozioni e iniziò a piangere. Mentre Lily era in preda al panico più totale, Alex cercava di spiegare.-

Alex: No bimba, non è così!
Lily: NON MI CHIAMARE BIMBA! CI SIETE STATI VICINI PER ABBANDONARCI!
Rachel: No Lily, non devi nemmeno pensarci. Los Angeles è più comoda come città!

-Rachel si avvicinò prendendole la mano ma Lily subito lasciò la presa con forza.-

Lily: Più comoda un corno!!

-Intanto, Brittany tornò dentro, si aspettava una reazione del genere da parte della figlia.-

Brittany: Lily, calmati!

-Lily guardò sua madre con occhi stanchi e disperati. Si avvicinò a lei abbracciandola e a voce bassa, rotta dai singhiozzi, parlò.-

Lily: Andranno via...
Brittany: Tesoro….

-Vedendo la faccia poco sorpresa della madre, staccandosi da quell'abbraccio, Lily ritrovò la voce.-

Lily: Tu lo sapevi?
Brittany: Sì!
Lily: Bravi allora. Complimenti a tutti e tre!

-Ovviamente ciò non fece altro che aumentare la sua furia.-

Lily: E voi due...

-Guardò i diddini.-

Lily: Siete peggio di mio padre. Almeno lui non si è mai fatto vivo in quattordici anni. Almeno lui non è rimasto per poi deludermi

-Alex, sentendo quelle parole, diventò rosso di rabbia e si alzò di scatto dalla sedia cosa che in un certo senso fece spaventare Lily che si allontanò da lui. Non lo aveva mai visto così arrabbiato.-

Alex: Non posso restare qui un minuto di più

-Brittany tentò di fermare Alex.-

Brittany: Alex….

-Lui la scansò passando a fianco a lei che lo guardò davvero dispiaciuta perché sapeva quanto le parole di sua figlia lo avevano ferito. Così non insistette e lo lasciò andare mormorando un...-

Brittany: Scusa!

-Alex non rispose e uscì di casa sbattendo la porta. Anche Rachel non era rimasta indifferente alle parole della figlioccia. Lei era sempre stata la più emotiva e sensibile, in più la gravidanza la rendeva ancora più fragile. Ecco perché tratteneva a stento il pianto.-

Rachel: Ci sentiamo

-Abbracciò velocemente Brittany prima di uscire di casa seguendo suo marito. Una volta che furono sole in casa, Brittany si sedette a fianco a Lily.-

Brittany: Tesoro, lo so che è difficile, ma anche loro hanno il diritto di iniziare la loro vita insieme. Adesso è il loro turno e noi dobbiamo supportarli e stargli vicino

-Intanto Lily cercava di calmarsi respirando profondamente mentre poggiava la testa sconsolata sulla spalla della madre.-

Lily: Ma proprio a Los Angeles devono iniziare la loro vita da marito e moglie? Non possono stare qua?
Brittany: E' per comodità

-Le accarezzò i capelli ma Lily di scatto alzò la testa mettendosi a sedere dritta.-

Lily: Anche tu con questa comodità? Uffa! Noi qui stiamo bene e anche loro stavano bene fino al matrimonio!
Brittany: Noi abitiamo qui perché veniva comodo a me. Sai che io abitavo a Bonsall quando sei nata. Ma poi quando i nonni sono dovuti partire in Australia, noi ci siamo trasferite qui a Fallbrook perché avevo trovato una casa tutta per noi che mi potevo permettere e che era più vicina all'azienda dove lavoravo. I tuoi diddini vanno a vivere a Los Angeles perché è più comodo per loro!
Lily: Sarà così... Non m’importa. Non li perdonerò mai!

-Spostò la tazza con i cereali e si alzò.-

Lily: Io non ho fame! Me ne vado in camera e mi finisco i compiti
Brittany: Tesoro...

-Lily andò in camera sua senza ascoltare sua madre che sospirò e iniziò a sistemare la cucina. Appena l'orario scolastico finì, Lily andò a casa di Megan che era appena tornata da scuola. Doveva sfogarsi con qualcuno.-

Megan: Non è possibile...
Lily: Eccome se è possibile. Andranno via!
Megan: Dai su Lily!

-Abbracciò l’amica.-

Lily: E verranno a trovarmi sempre meno. Non è giusto, stavamo così bene tutti insieme. Il loro bambino non lo vedrò mai praticamente!
Megan: Non credo. Adesso vedi tutto in negativo è normale, però secondo me hai esagerato dicendo che sono peggio di tuo padre
Lily: No, non ho esagerato.. Va bene, forse un pochino, ma è quello che penso. Diddi Alex era furibondo!
Megan: Ci credo Lily. Sai che non ti farebbero mai del male
Lily: Certo, lo so!

-Lily, stanca e triste, si distese sul letto e Megan si sedette a fianco a lei.-

Megan: Devi fare pace con loro. Quando partono?
Lily: Non lo so e non mi importa. Che se ne vadano a Los Angeles. Buon viaggio!!
Megan: Lily...

-Megan usò un tono di rimprovero che fece innervosire Lily ancora di più.-

Lily: Che c’è??

-Suonò un cellulare.-

Lily: E' Ryan. Vuole vederci da Franky alle 17:00
Megan: Da Franky? E da quando vuole rimettere piede nel nostro locale?
Lily: Non lo so, ma oggi non è giornata. Se è per qualcosa di stupido, lo picchio!
Megan: Saremo in due allora
Lily: Senti Meg, non è che posso stare a cena qui? Scusa per l’auto-invito, solo che non mi va di tornare a casa con mamma che mi ripete che non ho ragione e cose simili
Megan: Certo!
Lily: Grazie! Ora le mando un messaggio

-Prese il telefono e scrisse “Resto a cena da Megan, ci vediamo dopo”.-

Lily: Fatto!

-Intanto in casa Green, Brittany si godeva una romantica serata con il suo amorevole ragazzo in salotto quando suonò il suo cellulare.-

Brittany: Aspetta Matt, fammi leggere il messaggio

-Prese il telefono e lo lesse.-

Brittany: E' Lily, non torna per cena!
Matt: L’ha presa male eh?
Brittany: Male è dir poco. Prima di cena mi avvicino da Alex e Rachel. Entrambi sono distrutti. Alex era davvero fuori di sé e francamente non posso nemmeno dargli torto
Matt: Ma dal canto suo Lily è una ragazzina ancora e loro nella sua vita sono fondamentali
Brittany: Purtroppo so anche questo. La cosa peggiore è che se questo stupido litigio continua, si perderanno gli ultimi giorni qui, tutti insieme e Lily so per certo che non se lo perdonerebbe mai
Matt: Quando partono Alex e Rachel?
Brittany: Domani pomeriggio partono per la luna di miele a Parigi e ci staranno una decina di giorni, poi tornano qui, hanno dieci giorni per impacchettare le ultime cose e poi si trasferiscono definitivamente nella casa nuova. Se togli la luna di miele e il Natale, sarà poco il tempo che avremo a disposizione. Insomma, io sono felice che loro siano felici ma mi mancheranno da morire

-Matt la strinse a sé coccolandola sul divano.-

Matt: Ecco perché Dio ci ha fatti incontrare. Sapeva che avresti avuto bisogno di qualcuno al tuo fianco per superare questo momento. Non poteva lasciare uno dei suoi angeli migliori in solitudine

-Brittany sorrise debolmente.-

Brittany: Tu credi in Dio?
Matt: Sì. Perché non dovrei? Essere un credente è qualcosa che ho dentro, è come se fosse parte della mia educazione. I miei lo sono sempre stati e sinceramente io non mi sono mai opposto

-Brittany lo guardava attentamente. Adorava ascoltare Matt e soprattutto sentire qualcosa a proposito della sua vita. Stretta tra le braccia del ragazzo parlò.-

Brittany: Io non so se ci credo tanto
Matt: Beh, non devi credere per forza tesoro. Devi sentirtelo dentro
Brittany: Insomma mi piace credere che qualcuno da lassù ci protegga. Io ho fede ma in modo diverso. Non credo a tutto ciò che c'è scritto sulla Bibbia

-Lui sorrise.-

Matt: Sai, credo che veramente in pochi ci credano totalmente. Nemmeno io sono tra quelli. Penso che Dio ci sia per tutti quanti. Non importa chi tu sia, quale sia la tua vita. Tutti abbiamo bisogno di credere in qualcosa, altrimenti questa vita, a volte così dura, sarebbe troppo difficile da portare avanti

-Brittany si accoccolò sempre di più a lui. Iniziava davvero a provare qualcosa di più forte nei suoi confronti. In quei momenti solo loro, entrambi sentivano il loro legame crescere.-

Brittany: Amo il tuo saggio modo di tranquillizzarmi e mettermi a mio agio, sempre

-Entrambi sorrisero e si baciarono trascorrendo quella serata tra coccole e carezze. Prima di cena Matt andò via, lasciando a Brittany il tempo di andare a parlare con gli amici.-

Brittany: Ciao ragazzi

-Entrò in casa e si sedette sul divano a fianco a Rachel.-

Rachel: Ciao Britt!
Brittany: Alex non c’è?
Rachel: No, è uscito!
Brittany: Senti Rachel, mi dispiace per quello che è successo
Rachel: Lily è ancora arrabbiata?
Brittany: Più che altro si sente abbandonata ma con il tempo le passerà. Comunque non solo a Lily mancherete!
Rachel: Oh, Britt!

-Rachel abbracciò forte l’amica.-

Rachel: Mi manchi già! Comunque Alex è a pescare al fiume. Sai quando è nervoso e stressato...
Brittany: Sì, lo so. Grazie Rach. Vado da lui

-Brittany si alzò salutando l'amica e poi si diresse al fiume. Raggiunse il posto preferito del suo migliore amico e lo vide, seduto sui sassi. Si avvicinò sedendosi a fianco a lui.-

Brittany: Ciao!
Alex: Ciao! Ti ha dett..
Brittany: ..Detto Rachel dov’eri. Sì. Tu cosa ci fai qui?
Alex: Pesco la cena!

-L'amica guardò il secchiello dei pesci vuoto alzando il sopracciglio destro.-

Brittany: Se Rachel dovesse aspettare i tuoi pesci per preparare la cena credo che rimarrete a digiuno oggi!

-Lei sorrise facendo sorridere debolmente anche l'amico.-

Brittany: Sul serio, cosa ci fai qui?
Alex: Rifletto!
Brittany: Senti, riguardo a questa mattina…
Alex: Scusa se non sono rimasto. Ci ha paragonati a quello stupido di Oliver!
Brittany: So che per te non c’è cosa peggiore che sentire quelle parole. Lily ha sbagliato e presto se ne renderà conto, conosci Lily!
Alex: Sì, la conosco e non l’avevo mai vista così. Forse stiamo sbagliando io e Rachel, dopotutto stiamo bene anche qua
Brittany: Non pensarlo nemmeno Alex, a Los Angeles starete molto meglio e lo sai! Noi verremmo a trovarvi il più possibile
Alex: Anche noi. Non vi lasceremo mai, è una promessa!

-Brittany poggiò la testa sulla spalla dell’amico.-

Brittany: Grazie di tutto. Ti voglio bene Alex!
Alex: Anche io Britt!

-Insieme continuarono a guardare il fiume.
Passò una settimana e mentre Alex e Rachel avevano una romantica vacanza in Europa, la vita di Brittany e Lily non era cambiata per niente a Fallbrook.-

Lily: Mamma facciamo tardi, sbrigati!!
Brittany: Tesoro tanto la scuola non ha le gambe, non scappa!
Lily: Ma non sarai troppo esilarante stamattina?

-Finse una risata.-

Lily: AH AH AH!
Brittany: E tu non sarai troppo socievole?! Devi parlare con i tuoi diddini, non ce la faccio più a vedervi così
Lily: Sai benissimo che farò pace con loro solo se restano a vivere qua!

-Brittany sbuffò.-

Brittany: Andiamo a scuola che è meglio!

-Prese le chiavi e uscirono. Dopo aver accompagnato Lily a scuola, Brittany passò al lavoro da Matt con cornetti e caffè.-

Brittany: Buongiorno amore!

-Lo baciò e Matt ricambiò dolcemente.-

Matt: Buongiorno anche a te, tesoro. Che brava, mi hai portato la colazione!
Brittany: Sì, solo per te

-Sorrise e si sedette iniziando a mangiare.-

Matt: Ma non l’hai fatta a casa? Stai mangiando tutto
Brittany: Ops! No, veramente l’ho fatta anche a casa...
Matt: Pozzo senza fondo!

-Lui la baciò di nuovo.-

Brittany: Scusa, è che sono nervosa
Matt: Lily?
Brittany: Sì, non riesce a perdonarli. Che poi... “Perdonarli”! Non ci vuole nemmeno parlare. E' così incredibilmente testarda...
Matt: Non capisco proprio da chi possa aver preso!

-Lui sorrise facendo l'occhiolino alla sua ragazza, poi continuò.-

Matt: Vedrai che tra pochi giorni le passerà
Brittany: Speriamo. Ehi, ma lo mangi quello?

-Matt stava per mordere il suo cornetto, l’unico che riuscì a prendere. Sospirò.-

Matt: Mmh no. Tieni, mangialo tu. Il caffè però è mio!

-Brittany rise accarezzando il viso rilassato di Matt.-

Brittany: Cosa progetti?
Matt: La casa dei Martinez. Ma tu non lavori oggi?
Brittany: Sì, ma inizio alle 9:00

-Matt guardò l'orario sul suo orologio seguito da Brittany che subito si mise in piedi disperata.-

Brittany: Cavolo è tardissimo. Scappo!

-Matt le prese il braccio mentre usciva, l’avvicinò a sé e la baciò dolcemente.-

Matt: Buona giornata!
Brittany: Anche a te, tesoro!

-Corse fuori dall'ufficio con Matt che le gridava..-

Matt: Guida piano!

-Ma Brittany era già scesa per le scale come un razzo. Lui scosse la testa rientrando in ufficio, pensando alla sbadataggine della sua ragazza. Cosa che amava totalmente. Intanto a scuola...-

Lily: Davvero posso?
Megan: Sì! È da tanto che non facciamo un pigiama-party io e te
Lily: Bene. Devo avvertire mamma appena torno a casa
Megan: Okay!
Lily: Sai, anche oggi ha provato a difenderli
Megan: Non si è ancora arresa?
Lily: No e non lo farà tanto presto! Non capisce che più fa così, meno voglio stare con lei
Megan: Che situazione!

-In quel momento, Ryan, il loro amico dai capelli biondo cenere piombò dietro le due ragazze.-

Ryan: Ehi, belle bambole!
Lily: Ma la pianti di chiamarci così?
Megan: Guarda che non c’è la tua banda dietro eh!
Ryan: Ah okay, okay. Rilassatevi. Sentite, avete da fare oggi?

-Si avvicinò a Lily e le prese la mano. Lei subito mollò la presa mentre Megan rispondeva.-

Megan: Facciamo un pigiama-party a casa mia
Ryan: E non invitate lo zio Ryan?
Lily e Megan: Zio Ryan???

-Lily perse decisamente la pazienza e gli diede una librata in testa.-

Lily: Ma la vuoi smettere?! Più il tempo passa e più diventi idiota

-Megan rise.-

Ryan: Aii okay, okay. Ho capito, la smetto!

-Le due ragazze lo guardarono decise e quella dai capelli corvini parlò.-

Megan: Senti Ryan, se hai deciso di stare con quel gruppo...

-Lily continuò.-

Lily: Non venire più da noi!

-Suonò la campana e le ragazze andarono in classe, lasciando Ryan senza parole.
Finito il lavoro, Brittany tornò a casa e dopo aver appeso borsa e giubbotto all'appendiabiti, si buttò sul divano, prese il cellulare e chiamò Matt. -

Matt: “Salve mia regina. Posso esserle utile?”
Brittany: “Ciao amore! Sono tornata ora da lavoro e avevo voglia di sentirti. Ceni con noi stasera?”
Matt: “Sì, perché no?!”
Brittany: “Cinese, ti avviso!”
Matt: “Perché non facciamo qualcosa di diverso oggi?”
Brittany: “D'accordo, d'accordo. Se proprio ci tieni, puoi ordinare il pollo in agrodolce invece del riso all'anatra”
Matt: “Intendevo totalmente diverso”
Brittany: “Totalmente diverso in che senso?”
Matt: “Cuciniamo!”

-Brittany scoppiò a ridere al telefono quando sentì Matt in silenzio.-

Brittany: “Stavi scherzando, giusto?”
Matt: “No. Ero serio, tesoro”
Brittany: “Amore, per quanto io apprezzi la tua buona volontà e impegno, io, insomma, non vorrei che perdessimo tanto tempo e poi...”
Matt: “Cucino io per voi”
Brittany: “Oh, ma allora è perfetto! Sei una benedizione”

-Matt rise.-

Matt: “Esco da lavoro, vado a fare la spesa e corro da te”
Brittany: “Fai in fretta”
Matt: “Il più possibile”

-Chiusero la chiamata e Brittany andò a farsi un bel bagno. Il tempo volò e un'ora dopo Matt si trovava fuori di casa ad aspettare, quando Lily tornò.-

Lily: Ciao Matt! Cosa ci fai seduto qua fuori?
Matt: Oh, ciao Lily. Sinceramente non so cosa tua madre stia combinando lì dentro. So solo che non mi apre
Lily: Vieni, entra con me. Per fortuna ho le chiavi

-Entrarono in casa e al rumore della porta chiudersi, Brittany sgranò gli occhi. Subito uscì dalla vasca infilandosi l'accappatoio e le ciabattine, e correndo uscì dal bagno ancora gocciolante.-

Brittany: Ehi, siete già qua?

-Lily si avvicinò a sua madre.-

Lily: Piuttosto la domanda è... Eri ancora lì?
Brittany: Il tempo è volato
Lily: Il tuo povero fidanzato ti stava aspettando fuori dalla porta

-Brittany si avvicinò a Matt.-

Brittany: Perdonami amore!
Matt: Già fatto

-Sorrise e la baciò.-

Matt: Vado a mettere la spesa in frigo
Lily: Perché tu hai fatto la spesa?

-Brittany passò a fianco alla figlia mentre Matt andava in cucina.-

Brittany: Oggi Matt cucina!
Lily: Ma è pazzo?
Brittany: No, solo molto gentile!
Lily: Sembra una cena speciale, perciò mamma, che ne dici se vado a dormire da Megan? Domani andiamo a scuola insieme
Brittany: Se per la mamma di Megan non ci sono problemi a me va bene

-Lily sorrise e corse in camera sua a preparare lo zaino con la sua roba. Appena tornò in salotto sua madre la guardò.-

Brittany: Sai, dovresti chiamare i tuoi diddini...
Lily: Mamma uffa. Piantala. Non è colpa mia se si trasferiscono. Ora vado. Ciao!

-Entrambi la salutarono guardandola uscire di casa poi, mentre Matt iniziava a cucinare, Brittany andò a vestirsi e dopo dieci minuti andò in cucina dove osservò il fidanzato che rideva mentre girava la salsa.-

Matt: Starai a guardarmi lì per tutto il tempo?
Brittany: Probabile! Oh, amore hai della salsa proprio...

-Velocemente mise un dito nella salsa per poi sporcare la guancia del ragazzo.-

Brittany: QUI!

-Matt sbalordito all'inizio, trattenne Brittany a sé, mise d'istinto la mano nella salsa per poi spalmarla bene su tutto il viso della ragazza.-

Brittany: COS'HAI FATTO?! MI SONO APPENA FATTA IL BAGNO

-Prese il contenitore della salsa e lo rovesciò sulla testa di Matt che subito la scosse levandosi la salsa dai capelli e dal viso. Subito rincorse Brittany che era scappata a gambe levate ridendo, rifugiandosi in camera sua. Matt la raggiunse con un sorriso.-

Matt: L'ho sempre detto e non smetterò mai di dirlo. Sei una strega!

-La prese in braccio strofinando i capelli pieni di salsa su di lei che urlava dal ridere.-

Brittany: MATT TI PREGOOO. NON LO FACCIO PIU'!
Matt: MAI PIU'?
Brittany: Sì, MAI PIU'
Matt: GIURI?
Brittany: GIURO, GIURO! MI ARRENDOOOO
Matt: Okay ma solo perché mi fai troppa tenerezza!

-Lui ridendo la poggiò a letto dove lei iniziò a baciarlo passionalmente e a sussurrare.-

Brittany: Ti desidero. Ti prego Matt

-Lui si fermò per un istante.-

Matt: Sei sicura?
Brittany: Come non mai. Abbiamo aspettato fin troppo direi. Hai con te dei...
Matt: Sono sempre pronti!

-Lui le baciò il naso e iniziarono a spogliarsi a vicenda tra baci e carezze.-

Matt: Sei bellissima
Brittany: Baciami!

-Fu l'ultima parola che riuscì a pronunciare prima di iniziare lentamente quel nuovo capitolo della loro storia d'amore. Iniziarono piano con baci, carezze e preliminari, cosa che portò via un bel po' di tempo. Quando entrambi furono soddisfatti, passarono alla fase successiva, senza troppe parole o preoccupazione da parte di entrambi. Appena Brittany sentì Matt farsi sempre più vicino a lei, capì che quella era la cosa giusta per lei. Liberò la mente da tutti i suoi pensieri e si lasciò cadere nel piacere più totale. I loro respiri pesanti, il loro ondeggiare uniti in un unico corpo dava a Brittany un brivido costante. Più l'eccitazione aumentava e più lei sentiva di appartenere a lui, più qualcosa nella sua mente si evolveva. Oh no, da quella serata il rapporto tra lei e Matt sarebbe stato magnificamente diverso. Brittany non era più semplicemente innamorata di lui, lo amava. Finalmente riprese ad amare dopo tanto tempo. L'eccitazione dell'amarsi portava Brittany a stringere sempre più con le dita la schiena di Matt, il quale continuava a baciarla senza sosta. Aumentarono il ritmo sempre più stanchi e ansiosi di un finale mozzafiato che arrivò per entrambi dopo qualche minuto proprio mentre Matt baciava sul collo la sua ragazza che non si trattenne più e urlò.-

Brittany: AAHH! NON CE LA FACCIO PIU'

-Anche Matt in quel momento si lasciò andare a quell'ondata di piacere che riusciva a malapena a controllare stringendo forte le lenzuola proprio a fianco a Brittany. Lui fece un profondo sospiro prima che il suo cuore riprendesse a battere regolarmente. Diede un ultimo romantico bacio a Brittany e si sdraiò a letto a fianco a lei accarezzandole i capelli.-

Matt: Grazie!
Brittany: No, grazie a te!

-Entrambi sorrisero e completamente stravolti si addormentarono, Brittany tra le braccia di Matt.-


Meraviglie del mio cuoree,
vi do la buonanotte con questo capitolo e con i nostri Brittany e Matt.
Vi piacciono insieme? Vi lascio una loro foto.


Buonanotte e sogni d'oro
*Sum*

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Capitolo 9
*** E' tornato tutto come prima ***


Unconventional Family
Capitolo 9
-E' tornato tutto come prima.-


-Quella sera, dopo una lunga giornata lavorativa, Brittany era seduta sul divano con il suo cellulare ascoltando il “tu.. tu..” d'attesa, quando finalmente quella dolce voce familiare rispose.-

Rachel: “Ciao Britt!”
Brittany: “Ciao sposini! Non vi ho svegliati, vero?”
Rachel: “No, siamo svegli e abbiamo già fatto colazione. Qui sono le 9:00 del mattino. Alex è sotto la doccia e appena siamo pronti usciamo. Parigi è magnifica!”
Brittany: “Posso immaginarlo. Sono contenta che vi stiate godendo la vacanza, ve lo meritate. Io però ho chiamato per dare una certa notizia alla mia migliore amica...”
Rachel: “Sputa il rospo. Non farmi aspettare”
Brittany: “Io e Matt abbiamo fatto l'amore ieri notte”
Rachel: “ODDIO, ODDIO, ODDIO. Com'è stato?”
Brittany: “Non ho parole per definirlo. E' stato bellissimo, Rach. Mi sono risentita viva dopo tanto tempo e io... Io, sì, insomma, credo di...”
Rachel: “Lo ami, vero?”
Brittany: “Sì, tanto”
Rachel: “Ve lo siete detti ieri?”
Brittany: “No, beh... Vedi, non ce lo siamo detti. Insomma io non so nemmeno se lui provi lo stesso per me. Voglio aspettare. Sono stata male per troppo tempo”
Rachel: “Tesoro, lo so ma ciò non ti deve impedire di essere finalmente felice. Matt è un bravo ragazzo. Piace a tutti quanti. Cavolo, sono così felice per voi!”
Brittany: “Grazie! Voi piuttosto quando vi decidete a tornare?”
Rachel: “Ancora qualche giorno e purtroppo saremo sul volo di ritorno per Los Angeles.”
Brittany: “Quindi il piano sarebbe quello di atterrare a Los Angeles e tornare qui con il pullman?”
Rachel: “Prima passiamo a vedere la nostra casa, speriamo sia tutto a posto e poi sì, andiamo a prendere il pullman per tornare a Fallbrook. Tu e Lily ci mancate da morire”

-Proprio in quel momento Lily rientrò a casa chiudendo la porta.-

Lily: Ciao!
Brittany: “E' rientrata proprio ora.” Ciao tesoro, vieni a salutare al telefono tua diddina? Le manchi
Lily: Beh, dille di abituarsi perché quando si trasferiranno a Los Angeles sarà sempre così. Io non ho fame, ho mangiato da Megan. Notte
Brittany: Lily, andiamo! Non ti sembra di starla tirando troppo per le lunghe?
Lily: No. Vado in camera. Notte!

-Brittany sentì Rachel sospirare al telefono.-

Rachel: “E' ancora così arrabbiata?”
Brittany: “Sì, ma le passerà. Non può farla durare in eterno. E a pensare che la sua adolescenza sta iniziando proprio ora. Non voglio immaginare come sarà a sedici anni”
Rachel: “Beh, probabilmente come sua madre”

-Rachel rise.-

Brittany: “No, lei non lo è. Io anche alla sua età ero una bomba ad orologeria, con amici, nemici e genitori. Grazie di essermi stata amica”
Rachel: “Non c'è di che”

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Marzo 1996. Bonsall, California.

Brittany: Allora ragazzi, abbiamo tutto a posto per il concerto?
Oliver: I miei sanno che dormo da Alex
Alex: E i miei sanno che sono da Olly
Rachel: Beh... Io non credo verrò. Non mi va di chiedere qualcosa del genere ai miei zii...
Brittany: Andiamo Rach! Tu sei così fortunata, in un certo senso. Voglio dire, questi tuoi zii nemmeno ti conoscono bene e puoi usare la carta dei genitori morti quando vuoi!

-Alex si alzò in piedi mentre Rachel non sapeva nemmeno cosa rispondere.-

Alex: Ma quanto insensibile puoi essere Britt?
Brittany: Io sto solo dicendo la verità Alex. Voglio dire, i suoi non torneranno in vita, tanto vale che si giochi questa carta! Io lo farei

-Rachel ormai con le lacrime agli occhi si alzò furibonda.-

Rachel: BEH NON HAI LA MINIMA IDEA DI COSA SIGNIFICHI!

-Prese il suo zaino e si allontanò da loro seguita da Alex che sconcertato guardò Brittany.-

Alex: Ma perché ti devi comportare così?!

-Lui raggiunse Rachel mentre Brittany guardava il suo fidanzato che era ancora a fianco a lei.-

Brittany: Scusa ma cosa ho detto?
Oliver: Beh, potevi essere un po' più delicata
Brittany: Io ho detto solo la verità
Oliver: Le sono morti i genitori sei mesi fa e ha ragione. Ciò che prova non possiamo capirlo. Ma tu vuoi che Rachel sia tua amica?
Brittany: Certo, ma lo è già!
Oliver: Intendo amica, amica, non tirapiedi come Kendra
Brittany: Lo siamo, Oliver!
Oliver: Beh, da come la tratti non si direbbe

-Brittany sbuffò annoiata ma le parole del fidanzato diventarono indelebili nella sua mente. Intanto Alex, tranquillizzava Rachel.-

Alex: Io non la voglio difendere perché questa volta ha superato il limite però lei è fatta così. E' sempre sincera e lei davvero pensava ciò che ha detto. Lo pensava perché non sa cosa si prova. Nessuno di noi lo sa, è solo che lei è così, a volte non ha tatto
Rachel: Io non voglio più provare ad essere sua amica. Sono stanca di sopportarla perché, sì, io ogni volta la sopporto. Non mi sta simpatica e non voglio che con i suoi modi maleducati trascini anche me
Alex: So che ha sbagliato, ma dalle una seconda occasione..
Rachel: Questa sarà la ventesima occasione che le do Alex. Ogni volta è sempre peggio
Alex: Lo so. Il fatto è che lei non sa come comportarsi con un'amica, amica vera. Non ne ha mai avuta una
Rachel: Un sacco di ragazze le sono amiche, con la danza ha tutta una squadra dietro
Alex: Quelle galline si possono chiamare amiche? Conosco Brittany come le mie tasche. Lei è diversa

-Rachel sospirò.-

Rachel: Perché ci tieni tanto che faccia amicizia con Brittany?
Alex: Perché so che farebbe bene a entrambe. E poi voglio dire, non sarebbe male averti nel nostro gruppo. Oliver e Brittany, tu ed io.
Rachel: Io e te?
Alex: Beh, sì. Mi piace così tanto averti intorno Rachel. Tu, tu sei così speciale. Tu rendi tutto più bello e hai illuminato la mia vita con la tua dolcezza e timidezza per non parlare del fatto che tu sia bellissima

-Lui si avvicinò ancora di più a lei e la baciò dolcemente. Fu davvero un tenero bacio. Appena si staccarono Rachel arrossì violentemente.-

Alex: Ehi, che succede?

-Lui le accarezzò il viso.-

Rachel: Beh, ho appena dato il mio primo bacio...
Alex: Allora siamo in due e trovo che sia stato molto bello. Spero da oggi di poter dire che tu sei la mia fidanzata

-Rachel sorrise e si strinse al suo nuovo fidanzato che l'accarezzava dolcemente in silenzio.
Qualche giorno dopo, la ragazza passava per i corridoi per raggiungere Alex dall'altra parte della scuola quando sentì delle grida rimbombare dalla palestra. Si fermò ad ascoltare dato che aveva sentito la voce di Brittany.-

Brittany: RINGRAZIA CHE NON TI SBATTO FUORI DALLA SQUADRA A TE E ALLE ALTRE, JENNIFER
Jennifer: DOVRESTI BUTTARE FUORI TUTTA LA SQUADRA, IDIOTA FINTA BIONDA
Brittany: LO FAREI SE POTESSI! COME AVETE FATTO AD ESSERE COSI' DEFICIENTI? SE VI AVESSE SCOPERTO LA COACH SAREMMO TUTTE FUORI E IL CAMPIONATO SAREBBE STATO ANNULLATO

-Rachel sentì un'altra voce intervenire. Doveva essere quella di Kendra la migliore amica di Brittany.-

Kendra: Sì, ma non ci hanno scoperte
Brittany: Beh perché l'ho fatto io, Kendra! Ma da che parte stai?

-Jennifer si intromise di nuovo.-

Jennifer: Se è intelligente non dalla tua
Brittany: STAMMI BENE A SENTIRE CRETINA, IO NON PERMETTERO' A DELLE STUPIDE CHE FUMANO ERBA A SCUOLA DURANTE LA PAUSA DI ROVINARMI I PIANI FUTURI
Jennifer: PROPRIO PER QUESTO MOTIVO NON FARAI NULLA, MALTINTA
Brittany: MI DARETE RETTA D'ORA IN POI O ANDRO' A FARE LA SPIA LA PROSSIMA VOLTA CHE VI BECCO
Jennifer: SEI UNA CAROGNA! PROPRIO TU DOVRESTI TACERE INVECE DI FARE LA MORALISTA. TUTTA LA SCUOLA SA CHE SEI UNA TROIA. SOLO UNA DEL GENERE SI PUO' FIDANZARE CON OLIVER HUNT
Brittany: STAI ZITTA SE NON CONOSCI I FATTI O LE PERSONE. NON CONOSCO PERSONA PIU' SUPERFICIALE DI TE. OH SCUSA, TERMINE TROPPO DIFFICILE PER IL TUO LIVELLO CULTURALE? SPARISCI DALLA MIA PALESTRA O TI FACCIO USCIRE A CALCI IN CULO
Jennifer: Andiamo ragazze non ho tempo da perdere con questa sfigata. Kendra, tu cosa fai? Da che parte stai?

-Per un momento Rachel sentì solo silenzio, probabilmente Kendra si stava avvicinando a Brittany, quando poi la sentì parlare.-

Kendra: Sai Britt, mi dispiace
Brittany: Tranquilla. Tutti possono fare degli errori ma non fumare più erba
Kendra: No, mi dispiace di aver perso così tanto tempo a presso a te!

-Rachel spalancò la bocca dallo stupore. Pensò che Brittany sarebbe stata totalmente distrutta.-

Brittany: Kendra...
Kendra: Tu continua a stare con quel gruppo di sfigati che ti ritrovi. Ah, e una dritta per la tua parrucchiera... Dille di comprare tinte meno scadenti!

-Brittany non rispose e sentendo i passi delle ragazze raggiungere l'uscita della palestra, Rachel si nascose dietro la porta e quando tutte uscirono, rimase qualche secondo lì dietro ad ascoltare il sofferente silenzio di Brittany. Dopo un po' decise di entrare e vide la ragazza sistemare gli attrezzi della coreografia. La sentì tirare su con il naso e appena Brittany percepì qualcun altro nella stanza subito si asciugò gli occhi e le guance. Stava piangendo. Guardò Rachel che parlò.-

Rachel: E quelle sarebbero le tue amiche?
Brittany: Già! O per meglio dire, erano. Cosa hai sentito?

-Brittany si sedette e Rachel si sedette a fianco a lei sulle gradinate.-

Rachel: Abbastanza da capire quanto tu sia circondata da vere stronze

-Brittany la guardò sbalordita. Rachel non diceva mai parolacce. Non le piacevano. Brittany continuò ad ascoltare la ragazza dai capelli mossi e corvini.-

Rachel: Posso immaginare quanto tu stia male. Penso sia normale con tutte quelle cose orribili che hanno detto su di te, specialmente Kendra...
Brittany: Non nego di esserci rimasta male ma ciò che dicono non mi riguarda. Molte cose che dicono su di me non sono vere
Rachel: Tipo?
Brittany: Io non sono una troia. Non ho neanche avuto la mia prima volta ancora!

-Rachel la guardò un po' sorpresa a dire la verità.-

Rachel: Tu e Oliver non...
Brittany: No, non lo abbiamo ancora fatto, anche se stiamo insieme da un po' ormai
Rachel: Io pensavo...
Brittany: Sì, tutti pensano ciò. Sai, sinceramente sono sollevata di aver praticamente chiuso con quelle idiote. Io ho un carattere davvero pessimo Rachel e tu lo sai, penso te ne sia accorta e loro tiravano fuori il peggio di me, in ogni situazione. Ciò che mi ha fatto stare male non è tanto ciò che pensano di me ma guardare i loro comportamenti. Sai come si dice? “Per capire che persona sei guarda come si comportano i tuoi amici perché tu sei come loro.” Non voglio essere come loro e mi dispiace per quello che ti ho fatto passare. Mi dispiace per quello che ti ho detto e sopratutto per non essere stata abbastanza delicata. E' solo che a volte non riesco a controllare i miei modi. Hai ragione, noi siamo fortunati e non possiamo capire cosa voglia dire ciò che tu hai passato. So che le mie scuse non bastano per rimediare ma sappi che mi sento uno schifo se ti può essere d'aiuto. Poi tanto ora che stai con Alex non sei nemmeno più costretta a uscire con noi e a vedere la mia faccia tutti i giorni. Spero che tu possa trovare delle amiche meno idiote, che non ti feriscano

-Brittany si alzò in piedi per andare via quando Rachel la fermò.-

Rachel: Brittany, aspetta. Prima di tutto accetto le tue scuse. Penso che tu abbia bisogno della giusta compagnia che tiri fuori il meglio di te. Sai, ho una sensazione che mi porta a darti un'ultima possibilità. Penso che tu sia davvero speciale, leale e sincera. Poi Alex crede davvero tanto in te, lui ti conosce bene e dice che sei diversa. Voglio fidarmi di lui. Non ci deludere di nuovo

-Brittany sorrise.-

Brittany: No, non lo farò. Questa volta lo giuro. Ci proverò con tutta me stessa

-Rachel l'abbracciò quando Brittany le sussurrò...-

Brittany: Sarei davvero onorata di incontrarli...
Rachel: Chi?
Brittany: I tuoi veri genitori

-Rachel la guardò per qualche secondo sbalordita.-

Rachel: Sabato io e i miei zii andremo in Arizona per andare a trovarli. Potresti venire con noi
Brittany: Mi farebbe davvero tanto piacere. Andiamo dai ragazzi?

-Rachel annuì sorridendo e pensando che il suo presentimento non era sbagliato. Lo sapeva, in fondo Brittany era una persona speciale.-
>>>

-La mattina seguente, Matt portò la colazione alle ragazze prima di andare in ufficio.-

Brittany: Tu si che ci conosci!

-Lo baciò facendolo entrare.-

Brittany: LILY, MATT CI HA PORTATO LA COLAZIONEE!

-Subito Lily uscì dalla sua camera fiondandosi in cucina.-

Lily: Mmh cornetti al cioccolato, sììì! Ciao Matt
Matt: Buongiorno. Sono davvero felice che la mia idea vi abbia migliorato la giornata!
Brittany: La mia giornata è già bella. Oggi niente lavoro

-Tutti si sedettero e fecero colazione.-

Lily: Posso avere del caffè?
Brittany: Non fino ai tuoi diciotto anni, amore

-Matt guardò Lily sorridendo.-

Matt: Ci hai provato!
Lily: Già

-Scosse la testa e bevette il suo succo d'arancia poi guardò l'orario.-

Lily: Cavolo è tardissimo. Mamma muoviti!
Brittany: Tesoro calmati, devo solo pettinarmi...
Lily: No mamma, non c'è tempo
Matt: Se vuoi ti posso accompagnare io!

-Brittany guardò il suo fidanzato.-

Brittany: Salveresti entrambe!
Lily: Grazie Matt!

-Matt baciò Brittany e subito lui e Lily andarono alla macchina, si sedettero e partirono.-

Matt: Giornata importante oggi?
Lily: Ho il compito di storia alla prima ora
Matt: Mi è sempre piaciuta la storia
Lily: Anche a me!
Matt: Per non parlare del modo infallibile per ricordare le date...

-In quel momento Lily e Matt parlarono all'unisono.-

Matt: Dividere la data ricollegandola a fatti personali
Lily: Dividere la data ricollegandola a fatti personali

-Si guardarono ridendo.-

Matt: Esatto!

-Lui si fece serio.-

Matt: Hai parlato con i tuoi diddini?
Lily: Matt anche tu? Per favore, non mi va di parlarne
Matt: Beh, allora ascolta e basta. So che sei molto arrabbiata con loro ma forse dimentichi che anche loro sono umani e soffrono. Tra l’altro, Los Angeles non è poi così lontano. Con il pullman ci impiegheresti meno di tre ore e poi scommetto che andrete lì molto più spesso di quanto tu possa immaginare. Loro non vi abbandoneranno Lily, di questo puoi starne certa!
Lily: Perché mi dici questo?
Matt: Perché ci tengo a te e non voglio vederti costruirti una barriera intorno escludendo le persone che ti amano più di se stesse. Non fare questo errore Lily. Appena Alex e Rachel torneranno avranno solo poco tempo da passare qui con voi e non voglio che tua madre stia in pena perché ti vede sofferente. La tua scelta è questa: O tieni il muso per quei giorni e soffri quando si saranno già trasferiti o passi oltre questo ostacolo sorridendo e soffrendo per questo distacco sia con i tuoi diddini che con tua madre. Anche lei ci soffre da morire ma vuole vedere i suoi amici felici

-Arrivarono a scuola e entrambi videro Megan salutare Lily.-

Matt: Pensa se Megan, quando sarete adulte, si trasferisse per vari motivi felici. Come reagiresti?

-Lily lo guardò molto seriamente. Il discorso di Matt aveva acceso qualcosa nella sua mente.-

Lily: Grazie per il passaggio Matt. Ora vado!

-Lui non insistette e la lasciò andare.-

Matt: Buona giornata!

-Lei scese dalla macchina e Matt ripartì.
Qualche giorno dopo Alex e Rachel erano finalmente tornati a casa mentre Lily e Megan si trovavano al loro locale preferito, Franky.-

Megan: Dai Lily, ora si vede lontano un miglio che ha una cotta per te!!
Lily: Quante volte devo ripeterlo? Ryan non ha una cotta per me!
Megan: Si si, tu continua a negare l’evidenza e vedrai...
Lily: Vedrò cosa?

-Furono interrotte da un bel ragazzo biondo dagli occhi azzurri e dalle braccia muscolose.-

Cameron: Allora ragazze, il frappè al cioccolato è per Lily, giusto?
Lily: Credo che ormai tu sappia le nostre ordinazioni a memoria

-Lui sorrise.-

Cameron: E quello alla fragola è per Megan...
Megan: Esattamente!
Cameron: Siete le nostre clienti migliori ragazze

-Sorrise di nuovo e appena si allontanò le ragazze entrarono nel mondo dei sogni.-

Megan: Ohh Cameron, tu si che sei carino
Lily: Già. Se solo avessimo tre anni in più... Uffa!
Megan: E' il cameriere più affascinante di tutta la zona!
Lily: Direi proprio di sì. Altro che Ryan!

-Scoppiarono a ridere.-

Lily: Anche mamma e diddi Rachel dicono che è un bel giovanotto!

-Lily s’intristì un po’ dopo aver nominato la madrina.-

Megan: Ehi, ti manca, vero?
Lily: Vuoi la verità?
Megan: Possibilmente!
Lily: Sì, però se solo penso al fatto che andranno via m’intristisco quindi preferisco fare finta di niente
Megan: Secondo me sbagli così!
Lily: Non lo so...
Megan: Sei proprio testarda!

-Lily fece spallucce per poi ricordarsi all'improvviso di una cosa importante.-

Lily: Devo dirti una cosa!!
Megan: Dimmi tutto
Lily: Matt è rimasto a casa a dormire!
Megan: Cosa? Come fai a saperlo?
Lily: Ha dimenticato l’orologio a casa un po' di tempo fa...
Megan: Va beh cosa c’entra! Magari è rimasto a cena e lo ha dimenticato
Lily: No, Meg, tu non capisci. Era sul comodino in camera di mamma!
Megan: Allora è proprio così...
Lily: Deve essere successo il giorno del pigiama-party a casa tua!
Megan: Certo. E tu che mi dici?
Lily: Sono contenta per mamma. E poi diciamolo, Matt è un bravo ragazzo!
Megan: Pensi che te lo dirà?
Lily: Non saprei. Le rare volte che usciva con qualcuno me lo diceva. Però questo è diverso. È una storia seria, vedremo... E anche io inizio ad affezionarmi di più a Matt
Megan: Capisco. Comunque tua madre sembra davvero innamorata!
Lily: Già. E' cotta a puntino

-Risero per poi gustarsi il loro amati frappé. Intanto Brittany, appena tornata a casa dal lavoro, parlava al cellulare con Alex, poggiando le chiavi sul mobile del salotto.-

Brittany: “Davvero?”
Alex: “Sì, ho una specie di piano. Se anche questo non funziona, mi arrendo”
Brittany: “Okay. Abbraccia Rachel da parte mia!”
Alex: “Lo farò. Comunque, ho saputo di te e Matt. Congratulazioni!”

-Brittany divenne rossa in viso. Lei avrebbe senza dubbio ucciso Rachel.-

Brittany: “Oh, g-grazie. Chi te lo ha detto?! Un uccellino, il cui nome inizia per R?”
Alex: “Hai indovinato. A parte tutto Britt, sono davvero felice per te. Matt è una brava persona”
Brittany: “Sì, lo credo anche io...”

-In quel momento sentì quella voce femminile che tanto conosceva.-

Rachel: “Ma sentila lei, tutta innamorata finalmente!”
Brittany: “Alex hai messo il vivavoce?”
Alex: “Proprio ora!”
Brittany: “Ciao Rachel!”
Rachel: “Ciao Britt”
Brittany: “Cosa state combinando?”
Rachel: “Io preparo la cena e Alex mangia!”
Brittany: “Ma che strano...”

-Rise.-

Rachel: “Ora finisco di preparare! Ciao Britt”
Brittany: “Ciao tesoro!”

-Dopo ciò Alex tolse il vivavoce.-

Alex: “Britt..”
Brittany: “Dimmi!”
Alex: “Dov’è Lily?”
Brittany: “Penso sia da Franky. Perché?”
Alex: “Posso rubartela e riportarla a casa domani pomeriggio?”
Brittany: “Okay, ma che cosa..”
Alex: “Lascia fare a me!”
Brittany: “Mi devo preoccupare?”
Alex: “Direi di no! Potresti preparare una borsa con della sua roba per domani? Sto passando a prenderla”
Brittany: “Va bene, allora ci vediamo tra poco”
Alex: “Okay, ciao Britt!”

-Da Franky il tempo continuava a passare.-

Lily: Finalmente Ryan!! Sono le 19:00!
Megan: Già. Sono due ore che ti aspettiamo
Ryan: Scusate bambo... Emh, ragazze!
Megan: Eri con quei tizi?

-Ryan rispondendo prese posto accanto a Lily.-

Ryan: No!!
Lily: Bugiardo!

-Megan rise.-

Ryan: Comunque, voi avete già mangiato?
Megan: Alle 17:00 abbiamo preso un frappè.. Ma adesso ho fame!
Ryan: Okay, Cameronnn

-Ryan chiamò il cameriere.-

Cameron: Ciao Ryan! Cosa vi porto?
Ryan: Per me un hamburger..
Lily: Per me patatine fritte..
Megan: E per me dei pancakes!
Cameron: Arrivano subito

-Lily guardò il suo amico.-

Lily: Visto che sei arrivato così tardi oggi offri tu!
Ryan: Okay, ma solo perché sei la ragazza più bella del mondo!

-Lily fece finta di niente ma arrossì, sentì arrivare un calcio sulle gambe e guardò storta Megan. Intanto Ryan ruppe il silenzio mentre tutti mangiavano

Ryan: Ormai è quasi Natale e tra poco consegneranno le pagelle!
Megan: Quante materie hai sotto?
Ryan: Abbastanza...
Lily: Non ci credo!
Ryan: Inglese, matematica, scienze, storia e geografia!
Megan: Sono tante!
Lily: Devi impegnarti di più Ryan!!
Ryan: Perché non me le dai tu le ripetizioni, baby?

-Senza pensarci due volte, Lily, gli diede uno schiaffo.-

Lily: Piantala! Ohh, Cameron? Puoi aggiungere al conto di Ryan anche la torta più costosa della casa?
Cameron: Certo Lily, con piacere!

-Ryan guardava la scena esterrefatto.-

Ryan: Cosa? Ma costa settanta dollari!!
Lily: Così impari!
Ryan: Tutti i miei risparmiiii! Ma da chi hai imparato questo comportamento che usi con gli uomini?

-Megan lo guardò.-

Megan: Ryan ma ti sembra una cosa da chiedere?! Sua madre è una forza della natura!

-Lily rise poi vide Megan diventare seria.-

Megan: Ehi Lily, ma quello non è tuo diddino?
Lily: Sì. Ma che ci fa qui? Facciamo finta di niente!

-Alex intanto entrò nel locale e andò verso la figlioccia.-

Alex: Ciao Cam!
Cameron: Ciao Alex!
Alex: Ciao ragazzi!

-Ryan e Megan risposero mentre Lily lo ignorava totalmente.-

Ryan e Megan: Ciao!
Alex: Lily devo parlarti…

-Lui fece una pausa.-

Alex: Bimba...
Lily: Uffa!! Ma questa zanzara è davvero fastidiosa!
Alex: Ah sì? Adesso basta. La zanzara ti rapisce

-Prese Lily a sacco di patate e la portò in macchina.-

Lily: Lasciami!! Ti posso anche denunciare per una cosa del genere

-Alex chiuse la macchina con la sicura e iniziò a guidare.-

Lily: Dove andiamo?!
Alex: Lo vedrai...
Lily: La mamma si arrabbierà un sacco quando lo verrà a sapere!
Alex: Tua madre sa già tutto. Devo farti vedere una cosa, ti riporterò a casa domani pomeriggio e poi noi, dopo Natale, partiremo. Se non ci avrai “perdonati” lasceremo perdere e non ci vedrai più. Te lo prometto!

-Lily si bloccò, non si era mai fermata a pensare seriamente. Se ne sarebbero andati e non li avrebbe più neanche sentiti. Si calmò pensando anche al discorso di Matt quando Alex parlò.-

Alex: Non voglio più vedere Rachel triste, soprattutto ora che aspetta il bambino!

-Lily pote' solo rimanere in silenzio. Dopo un'ora di viaggio e meditazione...-

Lily: Davvero diddi Rachel è così triste?

-Alex fece un mezzo sorriso. Lily gli aveva parlato senza urlare, con il suo solito dolce tono di voce, forse un po’ imbarazzata, pensò.-

Alex: Sì, è molto triste perché le manchi!

-Lily rimase in silenzio di nuovo abbassando la testa e dopo un’altra ora di viaggio, finalmente arrivarono e parcheggiarono in un vialetto. Il giardino aveva un recinto in legno bianco, anche la casa a due piani era bianca. Alex tirò fuori le chiavi ed entrò. Dentro, era molto spaziosa.-

Alex: Seguimi!

-Salirono le scale e arrivarono davanti ad una porta, su cui c’era una targhetta “Lily” con una farfalla disegnata a fianco. Alex aprì la porta ed entrarono. Lily vide un letto ad una piazza e mezzo, un grande armadio, una scrivania, una libreria e uno stereo molto bello. La stanza era lilla e rosa, i suoi colori preferiti, pensò. Si girò dal diddino con le lacrime agli occhi.-

Lily: E a te manco?
Alex: Non immagini quanto, bimba!

-Lui avvicinò Lily a sé e l’abbracciò commosso mentre la figlioccia scoppiava a piangere.-

Lily: Mi siete mancati tantissimo! Grazie per la camera
Alex: Anche tu, bimba. Questa camera è tutta per te. Sappiamo che sarà difficile per tutti. Così io e Rachel abbiamo deciso di dedicarti una camera in questa nostra nuova casa. Così potrai venire quando ti pare. Ti piace?

-Lily asciugandosi le lacrime rispose.-

Lily: E' stupenda diddi, davvero!
Alex: Ormai è tardi per tornare a casa. Pizza e film?
Lily: Mi sembra un ottima idea
Alex: In macchina ho uno zaino con la tua roba. Lo ha preparato Brittany. Domani mattina andremo a fare un giro per Los Angeles e poi dopo pranzo torniamo a Fallbrook. Questo sarebbe il piano
Lily: Lo trovo perfetto!
Alex: Bene, ora chiama diddi Rachel e dalle la bella notizia!

-Lily sorrise annuendo e mentre il diddino andava in macchina a prendere gli zaini, compose il numero di Rachel che era in casa Green quando il cellulare squillò.-

Rachel: “Ehi Alex, dimmi tutto”

-Andò a parlare in camera di Brittany, poi tornò in cucina con un super sorriso.-

Rachel: Era Lily. Ha ripreso a parlarci!
Brittany: Oh finalmente!!

-Brittany abbracciò l’amica sorridendo.-

Rachel: E' tornato tutto come prima!


Buon pomeriggio Meraviglie
eccomi con un nuovo capitolo! Questo pomeriggio ne posto altri.
Grazie mille per le recensioni, adesso rispondo <3
Credo che per voi sia più utile e importante l'aggiornamento :P
Ho bisogno di chiedervi qualcosa. Quando leggete la storia dal cellulare, compaiono le immagini che carioco o vi da degli errori? Perché per esempio, il mio telefono non me le fa vedere, ma se accedo con il computer, beh, ci sono!!
Quindi volevo sapere se voi riuscite a vederle. Per favore, fatemi sapere!
Finalmente Lily ha abbassato le mura.
Cosa pensate del rapimento compiuto da Alex? 
Io li amo alla follia tutti quanti!
Vi aspetto al prossimo capitolo.
Sum <3

 

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Capitolo 10
*** Il Natale è alle porte ***


Unconventional Family
Capitolo 10
-Il Natale è alle porte.-


-Finalmente anche quelle vacanze di Natale erano arrivate e quella mattina, Matt, Brittany e Lily vagavano per la città in cerca di un albero di Natale da portare a casa.-

Lily: Io te lo avevo detto, mamma. Dovevamo andare a prenderlo prima invece di rinviare e rinviare. Guarda! Adesso non ce ne sono più...
Brittany: Ce ne sono tantissimi, invece!
Lily: Decenti, intendevo!

-Matt prese la mano a Brittany mentre camminavano e rise.-

Matt: Già, perché non ci hai pensato prima? So che è a mio rischio e pericolo ma questa volta sono dalla parte di Lily. Il mio è già pronto!
Brittany: Beh certo, il tuo è uno di quegli stupidi alberi finti pieghevoli. Sai che difficoltà aprirlo e piazzarlo in un angolo della casa! Comunque non ci ho pensato prima perché Rachel era in luna di miele
Matt: Quindi?
Brittany: Quindi, non è stata seccante come al solito. Ogni anno, è lei che mi spinge a uscire, comprare un albero e addobbare casa. Quest'anno lei è stata impegnata con il matrimonio e io non volevo andare a fare compere da sola
Lily: Mamma dovrai abituarti dato che loro andranno a Los Angeles
Brittany: Lo so, ma datemi tempo!
Lily: Tutto quello che vuoi, ma sta di fatto che adesso dovremo andare fino a Bonsall per trovare un bell'albero
Brittany: Abbiamo tutto il giorno prima che arrivino i nonni stanotte!
Lily: Se la casa non sarà decorata, la nonna sarà indignata
Brittany: Si, lo sarà

-Tutti scoppiarono a ridere quando Matt abbracciò le due ragazze.-

Matt: Beh, allora torniamo alla macchina e partiamo verso Bonsall mie adorabili ragazze

-Le ragazze annuirono e dopo dieci minuti di macchina arrivarono a Bonsall dove vagavano per le strade in cui vi erano dei negozi all'aperto di alberi veri.-

Brittany: Lily, ti avverto, se non ne trovi uno che ti piaccia qui lo prendiamo finto!
Lily: Ma mamma!! Che Natale è senza un albero vero?
Brittany: Allora abbassa i tuoi standard

-Lily sbuffò mentre Matt rideva.-

Lily: Zitto tu!

-Mentre Lily spostava lo sguardo, vide un maestoso albero di un bel verde scuro. Si avvicinò per toccarlo e sentire il suo profumo natalizio.-

Lily: Sì, sei tu! MAMMAAA, MAMMAA, L'HO TROVATO
Brittany: Wow, tesoro. E' bellissimo. Hai controllato il prezzo?
Lily: Vado a chiedere al proprietario

-Lily si allontanò e mentre Brittany e Matt si scambiavano un dolce bacio, Brittany sentì una voce familiare purtroppo non proprio piacevole.-

Signora McKay: Brittany?!

-Brittany si voltò.-

Brittany: Signora McKay, salve!

-Sì, era la madre del suo migliore amico.-

Signora McKay: Ancora alla ricerca di un albero di Natale?
Brittany: Beh, sì. Siamo stati abbastanza impegnati in questo periodo. Sa, il matrimonio...
Signora McKay: Suvvia, come se fosse stato il tuo!

-Brittany fece un respiro profondo per calmarsi.-

Signora McKay: Questo ragazzo qui presumo sia il tuo nuovo fidanzato...
Matt: Piacere, Matt!

-Lui allungò la mano ma la signora lo ignorò continuando a parlare con Brittany.-

Signora McKay: Vedo che sei ancora molto lontana all'idea del matrimonio. Un mese con un ragazzo, altri due con un altro. La vita è un vero spasso, non è così? D'altronde dopo aver avuto una figlia a diciassette anni, senza avere un marito, cosa ci si può aspettare?
Brittany: Con tutto il rispetto signora McKay, non conosco la vita di cui sta parlando. Matt è il mio unico ragazzo e il fatto di aver avuto mia figlia in giovane età non ha compromesso la mia moralità e la mia serietà. Poi, non devo spiegazioni a lei, giusto?
Signora McKay: Assolutamente. Alexander mi ha accennato che hai trovato un nuovo lavoro!
Brittany: Questo è esatto. Non sapevo avesse ripreso i contatti con Alex

-La signora la guardò accigliata per aver sentito il nome del figlio storpiato.-

Signora McKay: Con la storia del matrimonio e del bambino abbiamo deciso di sotterrare l'ascia di guerra e ricominciare dall'inizio
Brittany: Oh, quindi presumo che lei abbia chiesto scusa a Rachel...
Signora McKay: Non mi sono sentita in dovere di farlo. Semplicemente ci siamo lasciati tutto alle spalle, soprattutto sapendo di questo bambino. Dovrà pur avere una figura seria su cui poter contare
Brittany: I suoi genitori saranno le figure importanti per lui o lei. Alex e Rachel saranno dei genitori fantastici!
Signora McKay: Ho qualche dubbio a riguardo ma non voglio rovinare il tuo ottimismo. Capisco di non poter pretendere comprensione da parte tua data la tua storia

-In quel momento proprio quando Brittany perdeva totalmente la pazienza e Matt le stringeva la mano per calmarla, Lily, tornò di corsa dalla madre.-

Lily: Mamma, non puoi immaginare chi ho visto di sfugg..

-Subito si bloccò vedendo la madre di Alex.-

Lily: Signora McKay! Salve
Signora McKay: Lilian...
Lily: Il mio nome è Lily!
Signora McKay: Non sui tuoi documenti di nascita

-Brittany avvicinò sua figlia a sé mentre la madre di Alex riprendeva a parlare.-

Signora McKay: Hai per caso visto mia nipote Alice? Mentre passavamo per questa strada ha voluto fermarsi per vedere gli alberi di Natale. Come se a casa sua non ne avesse già uno perfetto

-Alice raggiunse la nonna e vide Lily. Ovviamente le sorrise in tono di sfida.-

Alice: Un po' tardino per lo shopping natalizio, no? Ma d'altronde, Lily, tu sei abituata ad arrivare seconda. Sempre!

-Lily non rispose e Brittany si affrettò a chiudere quell'incontro spiacevole per tutti, soprattutto per sua figlia. Brittany sapeva bene quanto Alice la facesse stare male.-

Brittany: Ora noi avremmo da fare. Se volete scusarci...
Signora McKay: Arrivederci!

-Brittany e Lily fecero un cenno con la testa mentre nonna e nipote andavano via. Brittany sollevò il mento della figlia che era pensierosa con il capo chino.-

Brittany: Amore, non ci pensare. Questo genere di persone apre la bocca solo per farle prendere aria
Lily: Lo so, ma ciò non mi impedisce di stare male!
Brittany: Ascoltami bene. Non c'è bisogno di trasformare tutto in una gara, specialmente l'affetto di diddi Alex. Lui ti ama come un padre e, poi con Alice ci ha meno a che fare. Perciò fammi un bel sorriso e dimmi quanto costa questo bell'albero che porteremo a casa
Lily: Non lo so. Prima di parlare con il commesso ho visto Alice e sono subito tornata indietro
Brittany: Allora corri a chiederglielo prima che qualcuno ce lo rubi!

-Lily annuì e si avviò mentre sua madre le urlò...-

Brittany: NON DIMENTICARE IL SORRISO!

-Ciò fece sentire meglio la ragazzina che sorrise andando a chiedere le informazioni mentre Matt e Brittany si sedevano sulla panchina a fianco all'albero.-

Matt: Che persone alla mano...
Brittany: Vero? Mi piacerebbe davvero tanto poter dire che le odio, ma non è giusto, perché quella è la famiglia di Alex
Matt: Come può uno come Alex venire fuori da una famiglia del genere?
Brittany: Non ne ho la minima idea. Per tanto tempo Alex non ha parlato con loro perché lui era così lontano da quel mondo, e mai avrebbe lasciato Rachel per la sua famiglia
Matt: Perché ce l'hanno a morte con Rachel?
Brittany: Rachel ha perso i genitori in giovane età. Secondo te la madre di Alex cosa poteva vedere in lei? L'orfanella in cerca di denaro
Matt: Ma come si può? Che snob!
Brittany: Ora capisci perché?! Da sempre ce l'hanno contro Rachel, poi ci sono passata anche io. Prima quando io e Alex eravamo più piccoli erano gentili con me poi ho fatto l'errore di rimanere incinta a sedici anni, ne facevo diciassette qualche settimana dopo, e di tenere mia figlia. Loro non approvavano Rachel, avevano smesso di approvare me, e Alex non poteva sopportare tutto ciò. Finché eravamo ragazzini era un conto ma crescendo Alex li ha proprio allontanati da sé e da noi. Avevano litigato pesantemente il giorno della sua laurea così decise di andare a vivere con Rachel in un appartamento in affitto. Se non sbaglio, lui aveva appena iniziato a lavorare e avevano davvero pochi soldi in tasca. Così vennero aiutati dagli zii di Rachel. Da quella esperienza ne uscirono più forti che mai
Matt: Certo che nessuno di voi ha mai avuto una vita facile!
Brittany: Già! Ecco perché stiamo tutti così vicini a Lily. Vogliamo che abbia una vita felice nonostante le sue mancanze...
Matt: Ci state riuscendo alla perfezione!

-Lui sorrise e la baciò. Poi la guardò.-

Matt: Adoro il tuo modo di non farti mettere i piedi in testa da nessuno. Sei stata brava prima

-Brittany sorrise.-

Brittany: Devo farlo. Devo essere forte per Lily
Matt: Ora hai me e puoi permetterti di essere più fragile e di sfogarti di tanto in tanto

-Lui le accarezzò il viso e Brittany sorrise quando Lily tornò con il sorriso spento.-

Lily: Andiamo a cercare un altro albero...
Brittany: Come? Perché?
Lily: Questo costa troppo
Brittany: Quanto?
Lily: Troppo

-Matt poggiò la mano sulla spalla della ragazzina.-

Matt: Posso sempre aiutarvi io a comprarlo
Brittany: Lily, quanto?
Lily: Sessantacinque dollari

-Brittany guardò sua figlia che era già a pezzi per l'incontro con Alice.-

Brittany: Sai che c'è? Per questo Natale possiamo prenderlo!
Lily: Cosa? Ma mamma, è più del doppio di quanto volevi spendere
Brittany: Lo so. Però quest'anno mi sento di festeggiare prendendo questo bell'albero. Insomma abbiamo incontrato Matt, tu hai iniziato il liceo, il matrimonio di Alex e Rachel, il loro bambino in arrivo... Insomma che diavolo, per un anno chiuderemo gli occhi, okay?

-Lily sorrise felice abbracciando sua madre.-

Lily: Oh grazie mamma, grazie! Starà benissimo a casa
Matt: Penso che siamo tutti d'accordo!

-Matt rise e Brittany lo guardò.-

Brittany: Fossi in te non riderei tanto, dovrai aiutarci ad addobbarlo!
Matt: Oh, no!

-Matt scosse la testa senza speranza facendo scoppiare a ridere le due ragazze che andando a pagare.
Quello stesso 23 Dicembre notte, Brittany guidava per andare all'aeroporto mentre la figlia teneva il telefono in mano con il vivavoce mentre un Matt preoccupato andava nel panico.-

Brittany: “Matt i regali che hai scelto per loro vanno benissimo. Ne saranno entusiasti. Smettila di preoccuparti!”
Matt: “Sì, ma...”
Brittany: “Piuttosto, dovresti essere così preoccupato per il mio regalo. Sei sicuro che mi piacerà?”

-Lui rise.-

Matt: “Ti piacerà. Ne sono sicuro al cento per cento e sono abbastanza sicuro anche di quello di Lily”
Lily: “Ooh, no. Mi state dicendo che Babbo Natale non esiste?!”

-Tutti scoppiarono a ridere.-

Matt: “Comunque sono più che sicuro che le mie ragazze Green rimarranno molto felici”
Brittany: “Vedremo! Amore, noi siamo arrivate in aeroporto. Tu fatti bello... Ma che dico, già lo sei. Sai cosa devi fare? Rilassati fino a domani. I miei genitori non hanno ancora mangiato nessuno”
Lily: “Esatto. Poi se la mamma è ancora viva dopo essere rimasta incinta di me, per te dovrebbe essere una passeggiata”
Brittany: “Esattamente! Ti chiamo stanotte, va bene?”
Matt: “A stanotte tesoro mio. Ciao Lily”
Brittany e Lily: “Ciao!”

-Brittany parcheggiò e le ragazze scesero dalla macchina.-

Brittany: E' incredibile quanti soldi questi idioti ci guadagnino. Mi chiedo perché non lascino una parte di parcheggi gratis
Lily: Che poi pagassi per avere il parcheggio sicuro...
Brittany: Esatto. Io pago e mi succede che lo trovo per miracolo il più lontano possibile dall'entrata dell'aeroporto
Lily: Odio camminare!
Brittany: Credo ti dovrai rassegnare a fare ogni anno questo chilometro a piedi
Lily: Tu ti sei rassegnata in tutti questi anni?
Brittany: No, purtroppo!

-Finalmente entrarono in aeroporto e andarono a controllare il tabellone degli arrivi.-

Lily: Che bello! Stanno per arrivare
Brittany: Forza, andiamo a sederci. Ho bisogno di parlarti di qualcosa...

-Lily guardò curiosa sua madre che era diventata improvvisamente seria, troppo seria.-

Lily: Dimmi

-Brittany sospirò prendendo coraggio e introdusse il discorso.-

Brittany: Vedi tesoro, io e Matt stiamo molto bene insieme e io credo davvero di amarlo
Lily: Beh, questo si vede. Penso che anche lui ti ami tanto. E' così premuroso...

-Brittany sorrise imbarazzata.-

Brittany: Sì, lo è. A te andrebbe bene se qualche weekend Matt rimanesse a dormire a casa nostra?
Lily: A casa nostra?
Brittany: Lo so che per te e per il nostro equilibrio è un gran cambiamento, però sarà solo per qualche weekend. Possiamo provare. Poi se tu non ti senti a tuo agio, lasciamo perdere. So che per una cosa del genere potrebbe crollarti il mondo addosso ma sappi che tu sei e sempre sarai la mia priorità

-Da una parte Lily era turbata e ansiosa. Avrebbero avuto un uomo in casa, che avrebbe dovuto dormire con sua madre. Anche se Lily adorava Matt qualcosa in lei la bloccava.-

Lily: Matt piace davvero tanto anche a me mamma, però è strano pensare che un uomo dormirà con te... Voglio dire, io non so se mi troverei a mio agio...
Brittany: Oh, certo tesoro. Hai tutte le ragioni di questo mondo a non essere d'accordo. Senti, facciamo finta che non ti abbia mai chiesto nulla, okay? Mi dispiace di averti messo in una situazione di disagio. Io..
Lily: Mamma?
Brittany: ...Non so a cosa stessi pensando. E' normale che tu non lo accetti...
Lily: Mamma??
Brittany: ...Sei cresciuta vivendo a casa da sola con me e...
Lily: MAMMA??!!

-Brittany si zittì sentendo la figlia alzare il tono di voce.-

Brittany: Sì?
Lily: Non mi hai fatto finire la frase. C'era un però. Io non mi sentirei a mio agio, però come hai detto tu, si può provare. So che questo ti rende felice e a me rende felice vederti felice e mi piace che tu stia amando di nuovo una persona. Matt è davvero un bravo ragazzo che ci vuole bene. Provare non mi costa niente e grazie per avermi consultata e resa partecipe della tua decisione
Brittany: Amore, è una cosa che riguarda entrambe e sono davvero felice che tu sia d'accordo

-Brittany sorrise abbracciando sua figlia che la guardò.-

Lily: Posso farti una domanda? Non sarebbero affari miei, e so che è una cosa imbarazzante e privata però..
Brittany: Puoi chiedermi qualsiasi cosa
Lily: Sicura?
Brittany: Sì, certo!
Lily: Tu e Matt, si insomma, vedi.. Ehm quando io.. No no, aspetta, riordino le idee!

-Fece una pausa di due minuti, poi prendendo il colorito di un pomodoro parlò.-

Lily: Okay, ci sono. Tu e Matt, sì, mi chiedevo se tu e Matt… Voi fate...

-Brittany la guardò capendo dove volesse arrivare e pensò che sì, tutto ciò fosse imbarazzante ma non poteva mentire a sua figlia. Concluse la domanda.-

Brittany: Vuoi sapere se io e Matt facciamo l'amore?

-Lily annuì davvero imbarazzata.-

Brittany: Beh, la risposta è sì. Vedi tesoro, quando si ama una persona...
Lily: …Mamma, tranquilla. Non mi devi nessuna spiegazione. Io sono contenta per voi! Volevo solo esserne certa...
Brittany: Esserne certa?
Lily: Ho visto l'orologio di Matt sul comodino in camera tua qualche tempo fa
Brittany: Oh sì, lo aveva dimenticato. Non ti sfugge proprio niente a te! Grazie per avere accettato Matt senza storie
Lily: E' perfetto per te mamma! Penso sia quello giusto

-Brittany sorrise ringraziando il cielo per averle mandato una creatura come sua figlia. Proprio in quel momento videro la porta aprirsi e i genitori di Brittany uscire. Subito corsero ad abbracciarli.-

Lily: Finalmente siete qui!
Nicholas Green: Oh le nostre bellissime ragazze!

-Tutti si salutarono, Brittany e Lily presero le valigie dei nonni e si avviarono verso l'uscita.-

Brittany: Coraggio, andiamo a casa!


Ehiii <3
So che parlare di Natale con fuori 45 gradi all'ombra è un po' scomodo e ciò potrebbe influenzare il vostro giudizio.
Io, però, adoro gli episodi natalizi. Non preocupatevi, li facciamo fuori entrambi oggi, così soffrirete una volta e basta! :')
E qui avete conosciuto un po' anche la storia di Alex. Abbiamo parlato un po' della sua famiglia, cosa ne pensate?
Baci, Sum <3

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Capitolo 11
*** Allegro Natale ***


Unconventional Family
Capitolo 11
-Allegro Natale.-


-La sera seguente, la famiglia Green metteva tutti i regali sotto il bellissimo albero di Natale come a ogni vigilia. Lily, si buttò sul divano mentre la nonna arrivava in salotto con i biscotti.-

Lily: Ah, non vedo l'ora di farmi una bella scorpacciata a cena!

-Brittany la guardò sorridendo.-

Brittany: La farai, anzi faremo. Tra la nonna e diddi Rachel, oggi prenderemo come minimo cinque chili
Lily: A proposito... Biscotti con le gocce di cioccolatoooo!

-Mentre il nonno leggeva una rivista, la nonna poggiava il piatto dei biscotti sul tavolino e si sedeva sul divano.-

Joanna: Quindi Alex e Rachel ceneranno con noi anche quest'anno?
Brittany: Come tutti gli anni mamma. Ah, ci sarà anche un altro ospite da farvi conoscere
Joanna: Un altro ospite?

-Anche il signor Green sentendo quelle parole prestò attenzione abbassando il giornale e spostando lo sguardo sulla figlia che prese coraggio e parlò.-

Brittany: Si chiama Matt e diciamo che stiamo insieme
Joanna: State insieme o no, Brittany?
Brittany: Stiamo insieme!

-Il signor Green sospirò poi guardò sua nipote.-

Nicholas: Lily, saresti così gentile da portarmi un bicchiere d'acqua?

-Lily annuì e prendendo un altro biscotto, andò in cucina. Il signor Green riprese a guardare Brittany.-

Nicholas: Hai pensato a tua figlia prima di buttarti in una storia seria?
Brittany: Certo che ci ho pensato, papà. Ho pensato solo a lei prima di prendere una decisione. Prima di giudicare, date a me e Matt una chance. Per favore. So che lo adorerete. Lui è speciale e vuole bene sia a me che a Lily e anche lei gli vuole bene
Nicholas: E' questo il problema...
Brittany: Sentite, io sono sicura di Matt al cento per cento. Altrimenti non lo avrei mai presentato a Lily, vi pare?

-I genitori guardarono la figlia attentamente. Erano anni che non vedevano in quei suoi occhi color cioccolato quella luce di entusiasmo e felicità. Sua madre sospirò.-

Joanna: Gli daremo questa possibilità
Brittany: Non ve ne pentirete!

-Brittany sorrise prendendo un altro biscotto mentre Lily tornava con l'acqua per il nonno. Qualche ora dopo, il campanello suonò. Lily corse ad aprire e immediatamente abbracciò i suoi diddini che entravano con un grande sacco colmo di regali impacchettati.-

Alex: OH OH OH! BABBO NATALE E' QUI. BUONA VIGILIA!
Lily: Oh diddi! Non lo fate più con me e dovrete farlo per questo batuffolo

-Lei accarezzò il pancino di Rachel che cresceva sempre più. La madrina, intanto, sorrideva.-

Rachel: Beh, non sai quanto ne siamo felici! Buona vigilia tesoro
Lily: Buona vigilia

-Rachel baciò Lily ed entrò in casa andando a salutare tutti. Stessa cosa fece il marito che poi tirò fuori i regali mettendoli sotto l'albero, cosa che anche Lily e Brittany fecero con quelli degli amici e di Matt. Intanto la signora Green si sedette a fianco a Rachel.-

Joanna: Allora ragazzi, scommetto che siete al settimo cielo!
Rachel: Da morire!
Joanna: Maschietto o femminuccia?
Rachel: Ancora non si sa. L'unica cosa che posso dirvi è che è già bello grande e il peso si fa sentire!

-Proprio in quel momento il campanello risuonò e Brittany andò ad aprire. Appena lo vide...-

Brittany: Non vedevo l'ora!
Matt: Sei bellissima

-Matt l'accarezzò.-

Matt: Buona vigilia!
Brittany: Anche a te!

-Lo baciò dolcemente, poi sorrise.-

Brittany: Coraggio, vieni dentro

-Lui sorrise entrando dentro.-

Matt: Salve. Buona vigilia a tutti!
Lily: Matt ciao!

-Lei sorrise abbracciandolo mentre i nonni guardavano la scena inteneriti. Non volevano cedere troppo facilmente ma Matt sembrava davvero un bravo ragazzo. Brittany si avvicinò a loro con Matt a fianco.-

Brittany: Ecco il famoso Matt, il mio ragazzo!
Matt: Piacere di conoscervi!

-Si strinsero le mani e si sedettero sul divano.-

Nicholas: Allora, perché non ci parli un po' di te?
Matt: Beh in realtà non c'è tanto da dire. La mia famiglia viene da Los Angeles, insomma, tutti abitano lì. Io mi sono trasferito a Fallbrook perché mi piacciono i luoghi calmi e non troppo grandi
Nicholas: Hai dovuto lasciare il lavoro?
Matt: Diciamo che l'ho portato con me. Sono un architetto. Qui ho iniziato da solo poi sono stato assunto da un'impresa più grande. Brittany mi ha detto che voi invece vivete in Australia...

-Continuarono a parlare per un'altra ora e quando la cena fu pronta tutti si sedettero a tavola. Rachel si guardava intorno veramente colpita.-

Rachel: Britt, questa volta devo farti davvero i miei complimenti! Sei stata molto brava con gli addobbi e l'albero. E il tutto senza di me!
Brittany: Grazie Rach. Devi avere più fiducia in me. Ho un talento nascosto a quanto pare
Matt: Si, quello di mentire spudoratamente!

-Lui le fece il solletico e continuò.-

Matt: Io e Lily abbiamo provveduto a rendere questa casa così bella e natalizia quest'anno
Lily: E' vero diddi!
Brittany: Che traditori!
Rachel: Oh, lo sapevo! Sapevo che non avresti mosso un dito. Qui poi è tutto troppo perfetto!
Brittany: E' sempre una congiura contr...

-Proprio in quel momento Brittany scivolò e Matt con uno scatto la prese evitando di farla cadere. Si guardarono a lungo negli occhi.-

Matt: Dovresti stare più attenta, lo sai che ti voglio tutta intera!

-Quello sguardo diceva tutto e anche i genitori di Brittany capirono che quello era amore. Matt d'altronde stava simpatico ad entrambi e non ci sarebbe voluto molto prima che lui entrasse in confidenza anche con loro dato che con Brittany e Lily era perfetto. Dopo il super cenone, a mezzanotte tutti si diedero gli auguri e Alex e Rachel tornarono a casa. Matt si trattenne di più. Uscì di casa e tornò dopo qualche minuto con dei pacchetti.-

Matt: So che la vostra tradizione non permette di aprire i regali fino alle 6:00 della mattina successiva ma per quest'anno vi chiedo di fare uno strappo alla regola. Questo è per te...

-Diede un pacchetto a Lily.-

Lily: Grazie!
Matt: Questi sono per voi signori Green...
Nicholas: Non c'era bisogno. Ma grazie
Joanna: Concordo con mio marito. Grazie mille
Matt: E' un piacere per me!

-Si avvicinò a Brittany.-

Matt: E questo è per te!

-Le porse un altro pacchetto e proprio in quel momento Lily scartò il suo scoppiando in un urlo improvviso.-

Lily: MY WORLDS ACUSTICOOOO. GRAZIE MATT, GRAZIE!! NON LO TROVAVO PIU' DA NESSUNA PARTE!
Matt: Sapevo che ti sarebbe piaciuto!

-Lily corse subito ad abbracciarlo mentre i nonni erano ancora sconvolti.-

Nicholas: Come mai tutta questa felicità?
Lily: Questa è la versione acustica degli album di Justin Bieber, il mio cantante preferito
Joanna: Ora capiamo!

-Anche i nonni aprirono i loro regali. Un portabottiglie di vino per il signor Green e un set di creme raffinate per la signora Green. Entrambi parvero molto soddisfatti dei loro regali. Anche perché il signor Green era un intenditore di vini e la signora Green non poteva vivere senza le sue creme. Finalmente, poi, fu il turno di Brittany. Aprì il pacchetto e appena lesse la scritta “Tiffany” sulla scatolina sorrise. L'aprì e vide una meravigliosa collana di perle abbinata a un braccialetto dello stesso modello. Guardò Matt senza parole e lo baciò. Lui sorrise.-

Matt: Beh, ti piacciono?
Brittany: Sono bellissimi! Grazie
Matt: Ho anche un altro regalo. Questo è per te e Lily

-Le diede una bustina che Brittany aprì.-

Brittany: Non ci credo. Un intero weekend in un centro benessere?
Matt: So che per te e Lily non sarà facile la partenza di Alex e Rachel e so che amate passare del tempo da sole senza me tra i piedi. Perciò credo vi meritiate un po' di pace
Brittany: Vieni qui!

-Lei lo avvicinò a sé e lo ribaciò, questa volta con passione. Appena si staccarono leggermente, lui sorridendo sfregò il suo naso su quello di Brittany e sussurrò...-

Matt: Non posso più tenermelo per me ormai. Ti amo Brittany Green. Ti amo da impazzire

-Brittany non resistette e una lacrima le scivolò sul viso.-

Brittany: Anche io ti amo Matt. Ti amo più di quanto tu possa immaginare

-Lui le asciugò le lacrime e la ribaciò ancora mentre gli altri erano intenti a sparecchiare.-

Matt: Tutto bene?
Brittany: Sì, solo.. Troppe emozioni tutte insieme. Hai reso questo Natale uno dei più belli di tutta la mia vita
Matt: Tu rendi ogni mio nuovo giorno più bello di quello precedente

-Si abbracciarono per poi alzarsi.-

Brittany: Forse è il caso di dare una mano. Ah comunque tu non infrangerai la regola. Il nostro regalo lo aprirai domani
Matt: Ma questo non è giusto!
Brittany: Tu mi hai fatto infrangere la “regola Green”, io non la farò infrangere a te
Matt: D'accordo. Mi arrendo

-Proprio in quel momento Lily li vide.-

Lily: Venite ad aiutarci? Ho sonno e vorrei andare a letto...
Brittany: Arriviamo!
Lily: Oh Matt, ti è piaciuto l'orologio? Mamma ha scelto be..
Brittany: LILY!
Lily: Che c'è? Oh, non lo hai ancora aperto?

-Matt sorrise scuotendo la testa.-

Lily: Beh, ora lo sai!

-Lily fece un sorriso a trentadue denti mentre la madre scuoteva la testa senza speranza. Quel Natale fu davvero speciale per tutti. Nessuno l'avrebbe dimenticato.-


Bellezze! 
Se riesco posto anche il prossimo episodio!
Che ne dite di questo? Matt è davvero dolce. Cosa ne pensate di quei due insieme?
A me piacciono molto <3
Sum <3

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Capitolo 12
*** Ciò che è evidente non si può nascondere ***


Unconventional Family
Capitolo 13
-Ciò che è evidente non si può nascondere.-


-E anche Natale era passato, e per quel 27 Dicembre era stabilita la partenza di Alex e Rachel. Quella mattina, tutto era praticamente pronto. Alex, chiudendo il cofano della macchina guardò sua moglie.-

Alex: Ecco fatto! Ho caricato anche l'ultima borsa
Rachel: Abbiamo preso tutto, vero?
Alex: Sì amore, fino all'ultima statuina

-Lui la baciò e Rachel ricambiò quel piacevole bacio, quando una vocina squillante molto familiare interruppe quel loro momento.-

Lily: Basta con tutte queste smancerie. Per strada passano tantissime persone!

-Rise e corse ad abbracciare i diddini.-

Rachel: Ci mancherai così tanto tesoro!
Lily: Anche voi... Ma ci vedremo presto, ricordate?
Alex: Certo! Come potremmo dimenticarci del tuo spettacolo scolastico?
Lily: Quindi verrete?

-Rachel sorrise dolcemente, come suo solito, quando si trattava della figlioccia.-

Rachel: Certo!
Lily: Farò del mio meglio!
Alex: Ci contiamo. Questo giovedì, giusto?
Lily: Sì, alle 17:00
Alex: Okay bimba! Adesso è ora di andare. Meglio non fare aspettare i traslocatori

-Alex baciò sulla fronte Lily che si sedette poi sul marciapiede. Intanto Brittany si avvicinò agli amici.-

Brittany: Matt vi fa i suoi più grandi auguri e saluti. Avrebbe voluto essere qui ma doveva lavorare
Alex: Non preoccuparti e ringrazialo da parte nostra
Brittany: Lo farò. Beh, allora ragazzi, buon viaggio!

-Abbracciò Alex.-

Alex: Grazie Britt! Chiamiamo appena arriviamo
Brittany: Okay, almeno sarò più tranquilla

-Brittany si soffermò a guardare Rachel con le lacrime agli occhi e l'abbracciò. Quella era la sua migliore amica da sempre. Cercò di trattenersi dal piangere ma non ci riuscì e le lacrime le scesero sul viso mentre continuava ad abbracciare l'unica persona che l'aveva aiutata a cambiare e migliorare durante la sua vita.-

Brittany: Mi mancherete!

-Anche Rachel tirò su col naso.-

Rachel: Non piangere, poi fai piangere anche me!

-Brittany la guardò sorridendo.-

Brittany: Stai già piangendo!
Rachel: Zitta!!

-Sorrise e l'abbracciò di nuovo.-

Rachel: Ci mancherai anche tu!

-Lily si avvicinò a loro sorridendo.-

Lily: Non dovete piangere, non è un addio. Tornerete tra due giorni!
Brittany: Hai ragione Lily!
Rachel: Giusto

-Si asciugarono le lacrime, si salutarono tutti un'ultima volta e poi Alex e Rachel salirono in macchina e partirono, lasciando Lily e Brittany lì a salutarli con le mani. Appena le ragazze Green videro la macchina degli amici voltare l'angolo, Brittany guardò sua figlia sospirando e Lily le prese la mano.-

Lily: Prima i nonni che tornano in Australia per problemi di lavoro dopo solo tre giorni che sono stati con noi e ora diddi Alex e diddi Rachel. Sono felice per loro ma sono anche triste
Brittany: Lo so tesoro mio. Forza, torniamo a casa!

-La figlia annuì abbracciando sua madre. Intanto Alex e Rachel in macchina parlavano del bambino che sarebbe arrivato.-

Rachel: Non voglio iniziare a comprare tutte le cose del bambino
Alex: Come mai hai cambiato idea? Eppure eri così decisa...
Rachel: Lo so, non vedevo l'ora

-Suo marito la guardò studiando il suo volto e lei continuò.-

Rachel: Potrebbe succedere che ci dicano il sesso del bambino, noi compriamo tutto e poi nasce del sesso opposto!
Alex: Rachel, andiamo. Queste sono solo tue paranoie
Rachel: Questo succede a tante famiglie
Alex: Ma non è possibile che in altri quattro o cinque mesi i dottori non si accorgano di quale sia il sesso giusto!
Rachel: Beh, intanto accade!

-Alex sospirò mentre guidava.-

Alex: Non succederà proprio a noi...
Rachel: Questo non puoi saperlo!

-Lui scosse la testa e vide con la coda dell'occhio la moglie chinare il capo dispiaciuta. Lui sapeva bene quanto Rachel ci tenesse a quel bambino e al diventare mamma. Lui sapeva quanto lei avrebbe voluto iniziare a comprare tante cose ma queste sue paranoie la bloccavano, impedendole di essere felice. Alex doveva assolutamente buttare quel libro che la moglie stava leggendo riguardo storie di gravidanze difficili. Glielo avrebbe bruciato, pensò. Quel libro le stava rovinando il momento più bello della sua vita. Appena videro il cartellone “Los Angeles 10 miglia”, ad Alex venne un'idea.-

Alex: Non dovresti rinunciare a ciò, tesoro. Sappiamo bene che né tu e né io vogliamo vedere la cameretta del nostro bambino vuota per i prossimi cinque mesi!
Rachel: Alex, ma mi hai ascoltato? Hai sentito quello che ho detto? Lasciarla vuota è l'unica soluzione
Alex: Non credo. Sai che ti dico? Compreremo tutto in bianco

-Rachel lo guardò sbalordita.-

Rachel: Non ci avevo pensato. E' un piano perfetto. Per ora però forse è meglio prendere piccole cose, non credi? Voglio che quella camera sia perfetta e voglio assicurarmi di scegliere senza fretta
Alex: Mi trovi più che d'accordo! Allora, se proprio vuoi iniziare da qualcosa di non ingombrante... Beh, guarda nei sedili posteriori. Ci dovrebbe essere una busta verde!

-Rachel si voltò, vide la busta e la prese. Ci guardò dentro e tirò fuori un'altra busta trasparente. Dentro vi era una di quelle scritte adesive da muro. Di certo Rachel non poteva aprirla, non sapendo quanto grande fosse, così si limitò a leggere la scritta nel cartoncino.
“Twinkle twinkle little star
Do you know how loved you are?
Sweet dreams, sleep tight,
we love you, goodnight”
(Brilla, brilla piccola stella. Sai quanto sei amata? Sogni d'oro, dormi sereno, ti amiamo, buonanotte).
Rachel, con le lacrime agli occhi, guardò suo marito che guidava.-

Rachel: Amo questa scritta, è semplicemente perfetta!
Alex: No, grazie a te per rendere la mia vita perfetta!

-Entrambi sorrisero e Alex continuò a guidare. Non vedevano l'ora di sistemarsi nella loro nuova casa.
Qualche ora dopo a Fallbrook, in casa Green, si chiacchierava davanti ad una tazza di cioccolata calda.-

Lily: Perché non lo hai detto a diddi Alex?
Brittany: Se dovesse sapere che sua madre ci ha parlato in quel modo non lo sopporterebbe. Ci passo sopra tesoro, come ho sempre fatto
Lily: Non è giusto però!
Brittany: Lo so! Senti un po'... Intanto che aspettiamo Matt, facciamo una sfida al karaoke?
Lily: Oh, mamma. Se vuoi distrarmi da questa conversazione sii più credibile. Sai che al karaoke ti straccio, non c'è partita
Brittany: Oh sì, stai proprio crescendo!

-Entrambe risero, poi Lily, dopo aver finito la cioccolata, si alzò dal divano.-

Lily: Che dici se vado ad ordinare le pizze per cena?
Brittany: Tu che ordini pizza?
Lily: Lo faccio per ringraziare Matt del suo fantastico regalo di Natale
Brittany: Lui si che ci sa corrompere bene!

-Lily rise, sua madre le diede i soldi e uscì di casa. In quel momento il telefono squillò e Brittany rispose.-

Brittany: “Pronto?”
Dave Aston: “Signorina Green?”
Brittany: “Sì, sono io”
Dave Aston: “Sono Dave Aston”
Brittany: “Oh, salve. Mi dica pure”

-Brittany era abbastanza preoccupata di quella telefonata. Cosa voleva il suo capo da lei durante le vacanze natalizie, che tra l'altro stavano per finire?-

Dave Aston: “La contatto durante le vacanze perché ho un urgente bisogno di parlarle”
Brittany: “Riguardo...”
Dave Aston: “Questa è una faccenda che ancora non posso rivelarle al telefono. L'ho chiamata solo per dirle di presentarsi nel mio ufficio, a fine giornata lavorativa il 4 Gennaio. Sì, proprio il giorno di riapertura”
Brittany: “Oh, d'accordo allora. Ci sarò”
Dave Aston: “Perfetto. Allora ci vediamo il 4 Gennaio, signorina. Arrivederci”
Brittany: “Arrivederci”

-Brittany chiuse la chiamata e si buttò sul divano pensierosa. Sentiva puzza di bruciato.-

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20 Luglio 1996. Bonsall, California.

-Quella mattina d'estate Alex, Rachel e Oliver si trovavano a prendere il sole in spiaggia, meritato riposo dopo l'ultimo giorno scolastico. Alex e Oliver giocavano in riva al mare con il loro pallone mentre Rachel li guardava sorridendo seduta sul suo telo da mare. Pensava a quanto la sua sfortuna le avesse procurato un grande tesoro. Erano passati nove mesi dalla morte dei suoi genitori, ma da quando aveva incontrato Alex e aveva iniziato a instaurare una vera e propria amicizia con Brittany, la sua vita aveva preso una piega diversa, era molto più leggera. Proprio in quel momento, a distrarla dai suoi pensieri ci pensò l'amica che arrivò in spiaggia gridando di gioia.-

Brittany: CE L'HO FATTA RACH! CE L'HO FATTA!

-Subito Brittany corse ad abbracciare Rachel che sorrise facendole posto sul suo telo da mare.-

Brittany: Miss White mi ha preso con sé! Sono la sua apprendista
Rachel: Oh, ci avrei scommesso Britt! Tu sei portata per la danza. Sono così felice per te!

-Si abbracciarono e Brittany parlò.-

Brittany: So che le farò da spalla solo agli allenamenti delle bambine ma non mi importa. E' pur sempre un inizio...
Rachel: Un grande inizio direi. Cavolo, il tuo primo lavoro! Poi ballare è la tua passione
Brittany: Già, e mi pagano per mostrare alle bambine che passi fare o aiutarle! Avrei preferito aiutare le ragazzine delle medie, con i bambini non mi trovo tanto bene. Non fanno altro che piangere
Rachel: Ma non è vero. Loro sono solo da capire. Sono dolcissimi, a me piacciono un sacco. Sicuramente quando sarò grande ne avrò più di uno

-Brittany rise.-

Brittany: Il primo maschio o femmina?
Rachel: Femmina. Ma solo perché so già come la chiamerò
Brittany: Tu si che hai le idee chiare! Però sono curiosa. Come la chiamerai?
Rachel: Emily
Brittany: Devo riconoscere che è un nome carinissimo
Rachel: Sì, lo è!
Brittany: Io sono sicura al cento per cento che non avrò bambini prima dei trentacinque anni. Voglio godermi la vita!

-Vedendo la faccia seria di Brittany, Rachel scoppiò a ridere contagiando la risata anche all'amica che poi si alzò in piedi togliendosi i vestiti e restando in costume.-

Brittany: Beh?! Andiamo ad affogare quei due deficienti?

-Rachel annuì alzandosi, seguendo, poi, l'amica fino alla riva.-
>>>

-Lily dopo essere arrivata in pizzeria ed avere ordinato, si guardava intorno aspettando, quando una voce familiare catturò la sua attenzione.-

Ryan: Ehi bella!
Lily: Ciao Ryan, che cosa ci fai qui?
Ryan: Per il tuo stesso motivo, credo!
Lily: Oh già, è vero. Che stupida!
Ryan: Sei agitata per lo spettacolo di giovedì?
Lily: Un po'
Ryan: Vedrai che andrà tutto bene. Tu sei fantastica
Lily: Grazie

-Lei lo guardò molto seriamente con un'aria dispiaciuta.-

Lily: Ry, cosa è cambiato tra noi?
Ryan: Lily, tu mi piaci ecco cosa è cambiato! Lo sai anche tu, perché continui a far finta di niente?
Lily: Non voglio crederci Ryan, non dovrei piacerti!
Ryan: Perché no?
Lily: Tu mi piaci Ry..

-Lui sorrise, pensando che l'amica stesse tirando fuori i suoi sentimenti. Lily continuò.-

Lily: ..Ma come amico, niente di più. Sei simpatico e carino, ma siamo cresciuti insieme e per me sei come un fratello
Ryan: Non ci credo Lily!
Cameriera: Signorina ecco le sue pizze, grazie e arrivederci!
Lily: Grazie a lei!

-Lily si voltò guardando Ryan dopo aver preso le pizze.-

Lily: Ciao Ryan, dimentichiamo questa conversazione!
Ryan: Ciao

-Lei tornò a casa e raccontò tutto a sua madre mentre Matt suonava il campanello. Brittany andò ad aprire mentre rispondeva alla figlia.-

Brittany: Vedrai che prima o poi capirà, tesoro!

-Matt entrò in casa dando un bacio sulla guancia a Brittany.-

Matt: Chi dovrebbe capire?
Lily: Ryan! Mi sono stancata di lui che fa il cretino. Ma perché sono tutti deficienti alla mia età? Non posso fare un salto temporale di dieci anni? Odio questa nuova parte della mia vita. Problemi, solo problemi!
Brittany: Oh, e questo è niente, amore mio!

-Matt guardò Lily mentre si mettevano a sedere per cena.-

Matt: Non essere così dura con la tua adolescenza...

-Brittany continuò.-

Brittany: Sì, tesoro. Vedi, stai solo iniziando e scommetto che questo periodo ti riservi tante belle cose. Vedrai che sarà uno dei periodi più belli di tutta la tua vita
Lily: Non ne sono tanto convinta, ma vedremo. Per ora non è nulla di speciale
Matt: I primi mesi del primo anno di liceo non sono mai speciali!
Brittany: Fidati di Matt, lui ne sa qualcosa

-Brittany rise, strappando un sorriso anche alla figlia. Dopo aver mangiato una pizza e guardato un film, Lily andò a letto mentre Brittany e Matt chiacchieravano abbracciati sul divano.-

Matt: Alex e Rachel sono arrivati?
Brittany: Oh sì, stanchi ma contenti. Senti tesoro, io pensavo di iniziare i nostri weekend da dopo le vacanze. Sento che Lily in questo momento ha tanto bisogno di me e non vorrei destabilizzarla
Matt: Per me va bene. Non dev'essere facile vedere un uomo che va a dormire con tua madre. Sono contento che lei sia positiva e abbia accettato questa cosa. Non preoccuparti, prendiamocela con calma. Nessuno ha fretta qui, quando sarete più sicure ne riparliamo. Per ora limitiamoci a casa mia

-Lei sorrise e lo baciò.-

Brittany: Grazie per capirci! Sai, oggi mi ha chiamata Dave Aston, il mio capo
Matt: Ah sì? Cosa voleva?
Brittany: Non lo so, è proprio questo che mi spaventa. Non posso perdere il lavoro adesso
Matt: Non essere così negativa!
Brittany: Ci proverò
Matt: Lo sai, per qualsiasi cosa io sono qui

-Brittany sorrise e si accoccolò sul ragazzo finendo così quella stancante giornata.

Il giovedì arrivò e a scuola, prima che lo spettacolo iniziasse, Lily vide i suoi diddini arrivare con sua madre e Matt. Corse ad abbracciarli.-
Lily: Ce l'avete fatta allora!

-Rachel l'accarezzò.-

Rachel: Non ce lo saremo persi per nulla al mondo!

-Lily sorrise, mostrò a tutti quanti i loro posti e poi andò dietro le quinte a prepararsi insieme agli altri.
Lo spettacolo durò quasi due ore e durante la penultima canzone, mentre tutti ballavano, Ryan si avvicinò a Lily ballando e le sussurrò...-

Ryan: Non è vero che non ti piaccio

-Sussurrò anche lei.-

Lily: Invece sì. Capiscilo, diavolo!

-Ryan in quel momento smise di ballare, la prese e la baciò. Lily subito si staccò dandogli uno schiaffo talmente forte da fargli girare il viso, lasciandogli l'impronta della mano e mentre la musica continuava, lei scappò via piangendo. Tra lo stupore della gente, Brittany si alzò per andare a cercare sua figlia che doveva essere abbastanza sotto shock. Rachel fermò Brittany.-

Rachel: Ti serve aiuto?
Brittany: No, so dov'è!

-Brittany si allontanò e andò a cercare l'aula di matematica che trovò quasi subito. Entrò e vide sua figlia in lacrime, si avvicinò sedendosi sulla sedia affianco e l'abbracciò forte facendo poggiare la testa della ragazzina sul suo cuore. Quello era l'unico modo per far calmare la figlia in qualsiasi situazione. Sentire il battito cardiaco di sua madre tranquillizzava Lily in poco tempo. Brittany le accarezzò i capelli tenendola ancora stretta a sé.-

Brittany: Tesoro...

-Inutile, la ragazzina alzò la testa continuando a piangere sempre più forte.-

Lily: Mamma non sapevo che fare. Mi ha preso alla sprovvista e non ero pronta! Perché lo ha fatto? LO ODIO! PROPRIO COME ODIO QUESTA STUPIDA CLASSE!

-Con un attacco d'ira buttò a terra i libri poggiati sul banco.-

Brittany: Lily calmati, ti prego!
Lily: L'ho sprecato mamma.. L'HO SPRECATO!
Brittany: Amore, non l'hai sprecato...
Lily: Sì invece, il mio primo bacio dato ad una persona che non amo! IO LO ODIO! LO DETESTO CON TUTTO IL MIO CUORE!

-Lily era proprio fuori controllo, così Brittany la riprese sotto le sue braccia e poggiò di nuovo la testa della figlia sul suo cuore. Questa volta non le permise di alzarsi. Dopo qualche minuto di silenzio, il respiro della ragazzina iniziò a tornare regolare. L'unico rumore che si sentiva, in quel momento di grande intimità tra madre e figlia, era il tirare su col naso di Lily. La tempesta stava passando e Brittany alleggerì la presa sulla figlia in modo da lasciarla libera di alzarsi. Questo non accadde subito, infatti Lily rimase ad ascoltare il battito cardiaco della madre per altri cinque minuti. Brittany le diede un bacio sulla testa e Lily si staccò asciugandosi gli occhi ma restando ancora tra le braccia della madre. Fece un gran sospiro e parlò sussurrando.-

Lily: Io ci tenevo a questo bacio. Doveva essere speciale e invece...

-Brittany le accarezzò quel visino che tanto amava guardare.-

Brittany: Tesoro, il primo bacio non deve essere per forza speciale, non è una regola. Il bacio diventa speciale se la persona a cui lo dai è speciale. Se per te Ryan non significa niente allora neanche quel bacio dovrebbe significare qualcosa. Ti da così fastidio? Beh, pensa a quel bacio come a un segno d'affetto di tuo fratello

-Lily la guardò riflettendo su questa teoria che la stava facendo sentire immediatamente meglio. Il suo cuore sembrò alleggerirsi.-

Lily: Forse hai ragione. Non so perché ma mi sto sentendo molto meglio. Grazie!
Brittany: Di niente, tesoro!

-Lily riprese a guardare sua madre.-

Lily: Almeno non ha usato la lingua...

-Brittany scoppiò a ridere contagiando anche sua figlia che non riuscì a trattenere un sorriso.-

Brittany: Ah, finalmente! Ecco dov'era!
Lily: Cosa?
Brittany: Quel bellissimo sorriso sul tuo viso. E comunque gli hai fatto fare una bella figuraccia!
Lily: Se l'è cercata. Il peggio per lui dovrà ancora venire!



Eccomi meraviglie!
Volevo avvisarvi che questo è il penultimo episodio della prima stagione :)
Vi è piaciuto? Lily è andata fuori di testa. Cosa pensate della sua reazione?
Mi scuso se non ho ancora risposto a tutte le recensioni, lo farò domani mattina :) Ancora grazie mille :*
Baci,
Sum <3

 

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Capitolo 13
*** Cambiamenti ***


Unconventional Family
Capitolo 14
-Cambiamenti.-


-Le vacanze di Natale erano volate e sia Brittany che Lily si rifiutavano psicologicamente di tornare a lavoro e a scuola. Quella notte in casa Green la disperazione e l'angoscia regnavano sovrane.-

Lily: No, niente. Niente di niente!
Brittany: Lily, metti a posto quel termometro! Sia tu che io non abbiamo scampo. Domani mattina io devo andare a lavoro e tu a scuola

-Lily sbuffò alzandosi dal divano, rimettendo il termometro al suo posto. Andò a sedersi e si buttò sopra sua madre che la strinse forte a sé dandole un bacio sulla testa.-

Lily: Non voglio vedere Ryan domani!
Brittany: Purtroppo devi, tesoro. Non possiamo scappare dai nostri problemi

-Brittany sospirò e Lily alzò lo sguardo.-

Lily: Hai paura che ti licenzino domani?
Brittany: Se ti dicessi di no, mentirei!
Lily: Non importa cosa succederà, mamma. Supereremo anche questa insieme
Brittany: Su questo non ho dubbi!

-Brittany sorrise dolcemente accarezzando il volto così innocente della figlia.-

Brittany: Coraggio, è il caso di andare a letto. Domani entrambe avremo una giornata impegnativa

-Lily annuì e si alzarono dal divano.-

Lily: Buonanotte mamma
Brittany: Buonanotte amore

-Si scambiarono un ultimo bacio e ognuna andò nella propria camera da letto.
La mattina seguente nessuna delle due ragazze fiatò e soprattutto nessuna delle due fece colazione. Brittany portò Lily a scuola e poi andò a lavoro, l'aspettava una lunga giornata. Anche quella di Lily non fu leggera. La ragazzina, infatti, passò tutto il tempo ad evitare l'amico che non faceva altro che seguirla e lanciarle bigliettini a lezione che lei strappò uno per uno. Per tutto il giorno Lily corse da una parte all'altra della scuola, quando poi Ryan riuscì a bloccarla all'armadietto prima di andare a pranzo.-

Ryan: Non scappare di nuovo!
Lily: Meglio che io scappi piuttosto che fermarmi, guardare la tua schifosa faccia e darti un altro colossale ceffone! Cosa ne pensi?
Ryan: Penso che me lo meriterei!

-Lily lo guardò sorpresa. Non aveva immaginato quella reazione. Era rimasta spiazzata e Ryan ne approfittò riprendendo a parlare.-

Ryan: Lily ti prego, scusami! Sono stato un vero idiota

-Lei si riprese e, riponendo i libri nell'armadietto, senza guardarlo rispose.-

Lily: Meno male che te lo dici da solo!
Ryan: Cerca di capirmi. Non lo avrei mai fatto se non fossi stato...

-Lui si fermò capendo di aver parlato troppo.-

Lily: Se non fossi stato cosa?!
Ryan: Se non fossi stato costretto, ecco!
Lily: Oh, ma per favore Ryan! Il tuo cervello decide i tuoi comportamenti, non quello degli altri. Hai fatto lo stupido perché volevi farlo. Hai seguito quella banda di idioti perché volevi farlo. Non perché te lo ha ordinato quell'idiota di Jake!
Ryan: Tu non capisci!
Lily: Non capisco cosa? Hai usato la tua migliore amica! Questo è sufficiente
Ryan: Ti prego, ascoltami

-Lily lo guardò e sospirò.-

Lily: Hai due minuti!

-Lui la guardò.-

Ryan: Hai ragione, è tutta colpa mia. Desideravo far parte di quel gruppo con tutto il mio cuore. Volevo essere conosciuto e popolare qui al liceo. Non volevo essere uno sfigato. Sono uscito con loro tante volte e dopo molte “prove” sono arrivato a quella finale. Mi chiesero di rivelare il mio segreto più grande per dimostrare la mia fiducia nei loro confronti e così feci. Quando poi voi mi deste quell'ultimatum “o voi o loro”, io decisi per voi. Non potevo abbandonarvi. Andai a dirlo a Jake e lui si arrabbiò perché con me aveva condiviso tanti segreti e così iniziò a ricattarmi
Lily: Ricattarti?

-Quella storia le sembrava davvero surreale ma Ryan non stava mentendo. Quella era la pura verità e lei lo sapeva bene.-

Ryan: Avrebbe detto il mio segreto in giro se non avessi fatto come voleva. Così iniziai ad obbedire ai suoi ordini, ovvero la mia autodistruzione per suo puro divertimento e per avere la sua vendetta. Sfruttò il mio segreto e decise di farmi corteggiare te, ma io non avevo altra scelta

-Lily lo guardò molto seriamente.-

Lily: Qual è il tuo segreto?

-Lui non rispose abbassando il capo e quando poi vide Megan al suo armadietto alzò lo sguardo quasi incantato e Lily capì.-

Lily: Ti piace Megan?
Ryan: Io ne sono innamorato
Lily: Dovresti dirglielo!
Ryan: Rovinerei tutto
Lily: Non più di quanto hai già fatto in questi mesi!
Ryan: Non dirlo a Megan, ti prego!
Lily: Con me il tuo segreto è al sicuro
Ryan: Io non intendevo farti soffrire. Purtroppo ho dovuto farlo. Ma dopo lo spettacolo e il tuo meritatissimo schiaffo, ho capito. Ho capito che non potevo passare gli anni del liceo a farmi ricattare. Così sono andato da Jake e l'ho affrontato. Era abbastanza arrabbiato e aveva intenzione di rivelare il mio segreto a Megan così anche io lo ricattai facendogli capire che i suoi segreti gli sarebbero costati più di un semplice rifiuto di una ragazza. Ti prego Lily, ritorniamo ad essere amici come prima. Mi manchi e ho bisogno di te

-Lily ci pensò un momento. In fondo le mancava Ryan, le mancava il vero Ryan. Sospirò e lo guardò.-

Lily: Okay Ryan, continueremo ad essere amici. Ma sia chiaro, non voglio più vederti con Jake!
Ryan: Sì, tranquilla. Ho capito che tipo di persone sono e non voglio diventare come loro
Lily: Lo spero per te. Dai, io muoio di fame, andiamo a mangiare! Oh, e intanto non provare a sviare il discorso. Voglio sapere di Megan!

-Lui scosse la testa sorridendo. Almeno la su migliore amica non lo avrebbe mai tradito.
Intanto Brittany, appena finito il lavoro, andò a parlare con il suo capo. Bussò alla porta, lui la fece entrare e si accomodarono alla scrivania.-

Brittany: Salve!
Dave Aston: Salve signorina Green. Immagino quanto lei possa essere in ansia. La mia telefonata deve averla fatta preoccupare
Brittany: Non posso negarlo, Signor Aston!

-Lui sorrise e riprese a parlare.-

Dave Aston: Il fatto, signorina, è che ho urgente bisogno di sistemare una situazione delicata. Non so se durante questi mesi, lei se ne sia accorta, ma io l'ho tenuta strettamente sotto controllo. Non mi aspettavo dei risultati simili da una nuova assunta. Lei prende il suo lavoro seriamente, ha tante idee e non si lascia scoraggiare. Lavora davvero sodo, signorina Green e mi piace davvero tanto la sua determinazione. Lei è arrivata qui come una ventata d'aria fresca, portando novità e un notevole incremento delle vendite. I suoi colleghi amano lavorare con lei e nonostante sia qui solo da pochi mesi, tutti la vedrebbero bene come leader di un team. Qui, però, purtroppo siamo al completo...

-Brittany lo ascoltava molto attentamente e quell'ultima frase la preoccupò abbastanza. Se lo sentiva, il licenziamento stava arrivando. Se proprio dovevano licenziare qualcuno, avrebbero licenziato i nuovi arrivati. I complimenti del suo capo servivano solo a mandare giù la pillola. Lei continuava a guardarlo ed ascoltarlo aspettandosi il colpo di grazia che, stranamente, non arrivò.-

Dave Aston: Io e gli altri soci della Kellogg's Company, abbiamo deciso di ampliare la nostra azienda. E' pronto un nuovo edificio a Los Angeles e noi ci stiamo impegnando per creare dei nuovi team che ci possano lavorare per l'inizio di Febbraio. Con questo nuovo edificio ci aspettiamo un ulteriore aumento di vendite, ecco perché da ogni azienda di tutti gli Stati Uniti prendiamo due o tre persone all'altezza di questo compito. Lei è una delle persone che io ho scelto di questo edificio. Quindi l'ho convocata qui per parlare di una promozione. Lei diventerebbe il leader della nuova squadra per le nuove idee. Questo ovviamente includerebbe un notevole aumento di stipendio
Brittany: I-io sono senza parole, davvero. Sembra bellissimo. Mi dovrò trasferire a Los Angeles per questo, giusto?
Dave Aston: Beh, sì!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: E se decidessi di non accettare la promozione? Potrei rimanere qua, alla mia solita posizione?
Dave Aston: Sarò molto franco con lei, signorina. Aprire il nuovo edificio e creare i nuovi team ci sta costando un occhio della testa. Con questa nuova apertura dovremo licenziare un po' di personale dalle vecchie aziende e...

-Brittany, capendo dove lui volesse andare a parare, lo guardò sconsolata.-

Brittany: E ovviamente licenzierete prima i nuovi assunti...
Dave Aston: Le ultime assunzioni che sono state fatte qui sono quelle a cui lei era presente

-Brittany sospirò. Sapeva che poteva parlare con il suo capo, non era poi una cattiva persona.-

Brittany: E dovrei trasferirmi prima di Febbraio, giusto?
Dave Aston: Sì!
Brittany: Posso prendermi qualche giorno di tempo per pensarci? Vede, questo è un gran cambiamento. Ho una figlia di quattordici anni che ha appena iniziato il liceo. Non posso sconvolgerle la vita così
Dave Aston: Posso capire. Le darò tre giorni di tempo, d'accordo?
Brittany: Grazie mille e grazie per questa opportunità!
Dave Aston: Le assicuro signorina che lei se la merita!

-Brittany sorrise, si alzò, gli strinse la mano e uscì dall'ufficio. Adesso sì, che aveva un bel fardello addosso, doveva immediatamente parlarne con Matt e con i suoi due migliori amici.
Mentre Brittany ne parlava con Matt, Lily tornò a casa sua a fine giornata scolastica. Sua madre non era ancora tornata, così decise di fare i compiti. Appena prese il libro di matematica, il telefono di casa squillò. Andò a rispondere.-

Lily: “Pronto?”

-Con sua felicità sentì la voce della madrina al telefono.-

Rachel: “Ciao tesoro”
Lily: “Ciao diddi! Come state?”
Rachel: “Diciamo tutto bene. Sono felice di sentirti. Come stai? Com'è andato il primo giorno di scuola dopo le vacanze?”
Lily: “Beh, diciamo che è andato”
Rachel: “Sei riuscita ad evitare Ryan?”
Lily: “No, ma alla fine abbiamo chiarito e siamo tornati amici come prima. Il tutto dopo che si è dato dell'idiota però”

-Entrambe risero al telefono.-

Rachel: “Così si fa tesoro! La scuola tutto bene?”
Lily: “Tutto bene anche se in questo periodo è abbastanza stressante”
Rachel: “Fine del semestre, eh?!”
Lily: “Precisamente!”
Rachel: “Allora capita proprio a pennello. Alla fine del mese a me e Alex farebbe piacere avervi come ospiti, ovviamente l'invito è anche per Matt. Così per un paio di giorni staccate da Fallbrook e vi fate una mini vacanza. Che ne dici?”
Lily: “Dico che sto già preparando lo zaino, diddi! Grazie dell'invito”
Rachel: “Vedi tesoro, ci mancate tanto e in più io e Alex abbiamo qualcosa di importante da dirvi”

-Lily sorrise euforica.-

Lily: “IL SESSO DEL BAMBINO?”

-Rachel rise.-

Rachel: “Saprete qualcosa di più tra qualche settimana”
Lily: “Davvero volete farci passare praticamente un mese in attesa?”
Rachel: “Fino a prova contraria io non ho detto niente”
Lily: “OOOOHHH! Odio non sapere le cose!”
Rachel: “Lo so, sei tale e quale a tua madre!”

-Lily sbuffò mentre la madrina rideva.-

Rachel: “Allora, ci vediamo presto?”
Lily: “Spero di sì! Lo dico alla mamma appena torna. Lei sicuramente ti richiamerà”
Rachel: “Perfetto. Buona serata, tesoro. Ci vediamo venerdì”
Lily: “A venerdì, diddi. Oh, saluta diddi Alex”
Rachel: “Lo farò!”

-Si salutarono e Lily chiuse la chiamata per poi iniziare a fare i compiti che vennero interrotti un'ora dopo dal rientro di sua madre.-

Brittany: Ciao, tesoro! Che fai?

-Si avvicinò alla figlia e le diede un bacio sulla testa.-

Lily: La materia del diavolo!
Brittany: Ti serve aiuto?

-Si tolse il giubbotto e lo appese, appendendo anche la borsa. Poi tornò dalla figlia e guardò il quaderno.-

Lily: Vorrei aiuto, perché non mi tornano questi stupidi conti! Ma se tu mi aiutassi non imparerei nulla
Brittany: Beh, direi che il tuo errore è davvero stupido. Tesoro, è distrazione, niente che tu non sappia fare
Lily: Ma come hai fatto a trovarlo in mezzo secondo? E' da mezz'ora che la leggo e la rileggo senza trovare nulla!

-Lily sbuffò e sua madre rise chiudendole il quaderno.-

Brittany: Fai una pausa. Mangiamo qualcosa e poi riapri il quaderno, sono convinta che troverai subito l'errore

-Brittany sorrise e andò in cucina dove sua figlia la seguì e dove prepararono i popcorn. Lily raccontò a sua madre tutta la faccenda di Ryan.-

Brittany: Noo, non ci credo!! Lui e Megan insieme...
Lily: Il punto è, che ancora Megan non lo sa, e mi chiedo se mai lo saprà. Secondo me Ryan dovrebbe dirglielo
Brittany: Anche secondo me! Ma tu potrest...
Lily: Ho giurato che non mi sarei messa in mezzo!
Brittany: Oh, la cosa peggiore!!

-Entrambe scoppiarono a ridere.-

Lily: Diddi Rachel ci ha invitati a trascorrere il weekend della fine del mese a Los Angeles. Hanno una notizia da darci. Sono sicura che è il sesso del bambino. E' invitato anche Matt!
Brittany: Perfetto. Stanotte allora li chiamo. Senti tesoro, ho bisogno di parlarti

-Tornarono in salotto e si sedettero sul divano.-

Lily: Dimmi! A lavoro tutto bene? Cosa voleva il tuo capo?

-Brittany sospirò e raccontò tutto alla figlia. O si sarebbero trasferite o l'avrebbero licenziata. O tutto o niente. Al racconto della madre Lily rimase quasi sotto shock.-

Lily: Wow, Los Angeles! Dovremo trasferirci...
Brittany: Sì, tesoro!
Lily: Hai accettato?
Brittany: No, devo dargli una risposta entro tre giorni. Prima volevo parlarne con...
Lily: Accetta!
Brittany: Sicura?
Lily: Sì, mamma. Questo lavoro ti piace e avrai un bell'aumento. Non è facile trovare un altro bel lavoro adesso, perciò tienitelo stretto. I miei amici...
Brittany: Verremo ogni volta che vorrai, tesoro! Possiamo invitare i ragazzi per i weekend!
Lily: Davvero? Almeno così sentirò di meno la loro mancanza. Sai, non posso compromettere il tuo lavoro, di nuovo. Comunque ci sono anche lati positivi con questo trasferimento. Saremo più vicini a diddi Alex, diddi Rachel e al bambino!

-Brittany sorrise.-

Brittany: Già, la famiglia sarà riunita!
Lily: Hai già sentito Matt? Cosa ha detto della promozione?
Brittany: Che dovrei accettare al volo. Ha detto che lui può lavorare anche a Los Angeles. L'azienda per cui lavora è talmente ampia che non faranno storie, gli concederanno il trasferimento a Los Angeles senza nessun problema. Pagherà l'affitto del suo appartamento a Fallbrook solo per il resto di Gennaio e intanto ne cercherà uno a Los Angeles, in modo da averci vicino
Lily: Non posso credere che faccia tutto questo per noi, anzi per te! Ti ama davvero
Brittany: Sì, lo so. Sono proprio fortunata! Allora accetto...
Lily: Al volo. Dovremmo muoverci a cercare casa, giusto?

-Brittany annuì guardando sua figlia.-

Brittany: Ce la faremo anche questa volta, amore!

-Lily sorrise accoccolandosi tra le braccia della madre. Brittany le diede un bacio sulla testa, poi sua figlia si alzò, andando a riprendere il suo quaderno di matematica. Lo riaprì, lesse da capo l'esercizio e si diede una manata in faccia.-

Lily: OHHH! Che idiota! Prima dovevo dividere e poi addizionare!

-Sbuffò e si risedette alla scrivania del salotto mentre Brittany sorrideva.
Quella notte, Lily si addormentò tra le braccia di Brittany nel lettone, era stata una giornata impegnativa che entrambe avevano bisogno di metabolizzare e parlando fino a tarda notte, Lily si addormentò. Brittany, però, non riusciva a chiudere occhio. Aveva bisogno di parlare con la sua migliore amica. Guardando il viso angelico della figlia non riuscì a trattenere la voglia di accarezzarlo. Dopo ciò, si alzò lentamente dal letto e andò in salotto dove chiamò Rachel che fortunatamente rispose.-

Rachel: “E' successo qualcosa?”
Brittany: “Ciao Rach. Scusa se ti ho svegliata ma non riesco a prendere sonno”
Rachel: “Qualcosa ti turba?”

-Brittany sospirò e le raccontò la faccenda del trasferimento.-

Brittany: “Quindi comunque per la fine del mese dovremmo già abitare a Los Angeles come voi. Però vi posso mandare Lily per tutto il weekend lo stesso. E' così eccitata!”
Rachel: “L'ho percepito al telefono. Pensa che le diremo il sesso del bambino”
Brittany: “E' così?”
Rachel: “Forse”

-Brittany sorrise scuotendo la testa, poi tornò seria.-

Brittany: “Credi che io stia sbagliando?”
Rachel: “Accettando la promozione e trasferendoti? No, io credo di no!”
Brittany: “Non voglio sballare il ritmo di Lily”
Rachel: “E' normale che Lily sia spaesata ma accettare la promozione vi permetterà di vivere meglio. So che trasferirsi sarà difficile!”
Brittany: “Dovrà farsi dei nuovi amici e sai che non è il suo forte...”
Rachel: “Sì, lo so. Ma voi avrete sempre noi. Britt, qualsiasi difficoltà troverete, noi saremo qui ad aiutarvi. So che il trasferimento è un salto nel buio e so che tu possa essere spaventata, ma sono sicura che andrà tutto per il meglio. Dovrete solo tenere i denti stretti per il primo periodo!”
Brittany: “Mi sembra che il tempo sia troppo veloce per i nostri passi”
Rachel: “E' normale! In quattro, cinque mesi, siete state soggette a tanti cambiamenti. Lily al liceo, il tuo licenziamento e il tuo nuovo lavoro, Matt, il matrimonio mio e di Alex, Natale, i tuoi genitori. Britt è normale, sono i cambiamenti che rendono la vita tale. Arrivano e non ci possiamo fare niente”
Brittany: “Hai ragione. E' che ho tanti pensieri nella mia mente ora. Credo che questo mese ci vedremo spesso dato che contatterò un'agenzia di Los Angeles per la nuova casa”
Rachel: “A me farà piacere averti a pranzo qui”

-Brittany rise.-

Brittany: “Magari ti sfuggirà anche il sesso del bambino!”
Rachel: “Ne dubito”

-Rachel sorrise mentre sentiva Brittany ridere al telefono.-

Rachel: “Ti senti meglio?”
Brittany: “Abbastanza da tornare in camera ed addormentarmi”
Rachel: “Buonanotte Britt”
Brittany: “Buonanotte Rachel”

-Quel mese di vai e vieni da Fallbrook a Los Angeles passò in un batter di ciglia. Mentre Brittany era impegnata con la ricerca della nuova casa, Lily spendeva il più tempo possibile con i suoi migliori amici che le sarebbero mancati da morire. Dal canto loro, Megan e Ryan, non potevano che stare vicini all'amica che, sapevano bene, avrebbe sofferto da cani per questa separazione. Quando Brittany trovò la casa, secondo lei, perfetta, portò Lily, Megan e Ryan a vederla. Lily l'adorava. Era una carina e intima casetta color sabbia a due piani, con un bel cortile sul davanti dotato di garage per la macchina e di un vialetto. Sul retro vi era un altro cortile più piccolo e modesto in cui c’era anche un piccolo capanno per gli attrezzi. La casa disponeva di tre camere da letto e due bagni. Quello al piano di sotto era il più grande in quanto vi era l'accesso per uno piccolo stanzino che avrebbe fatto da lavanderia. Il secondo bagno, un po' più piccolo, stava al piano di sopra. In casa vi era una bella cucina e anche una sala da pranzo, non tanto grande ma ci si poteva accontentare. Sia Lily che Brittany si innamorarono di quella casetta circondata da un bel prato verde che trasmetteva ordine e pace dei sensi, che faceva da angolo in quella via così carina della periferia di Los Angeles. Anche a Matt piaceva molto. Quella casa era fatta apposta per quelle due ragazze. Brittany e Lily decisero di comprarla appena avviarono le pratiche per la vendita della loro vecchia e amata casa.
Il mese finì e la mattina successiva, di sabato, Brittany e Lily sarebbero partite.
Ormai tutte le loro cose erano sistemate nella nuova casa mentre la loro amata casa di Fallbrook si preparava ad accogliere una nuova giovane coppia appena sposata che aveva urgente bisogno di una casa. Quella notte Brittany parlava al telefono con Alex mentre Rachel si faceva un lungo e rilassante bagno caldo.-

Alex: “Siete pronte a lasciare la casa?”
Brittany: “Diciamo che non siamo pronte emotivamente. Però sì, per il resto tutto è pronto”
Rachel: “So come ci si sente. Io e Rachel lo sappiamo. Tutti noi abbiamo amato Fallbrook e abbiamo visto Lily crescere in quella casa”

-Brittany sospirò e Alex riparlò.-

Alex: “Ma scommetto che costruirete tanti altri ricordi in quella nuova”
Brittany: “Lo spero anche io, Alex. Allora ci vediamo domani a cena?!”
Alex: “Sì, ci vediamo domani, Britt. Oh, buon viaggio”
Brittany: “Grazie Alex!”

-La mattina seguente, dopo aver caricato in macchina le ultime cose, le ragazze Green uscirono di casa chiudendo la porta. Lily si avvicinò a sua madre.-

Lily: Matt è già partito?

-Brittany annuì.-

Brittany: Sì, passerà prima nel suo nuovo appartamento e poi ci vediamo direttamente stasera nella nuova casa. Tu hai salutato Ryan e Megan?
Lily: Sì, ieri sera. E' stato molto triste
Brittany: Mi dispiace, amore!

-Brittany la strinse a sé fermandosi a osservare da fuori la loro vissuta casa.-

Lily: Mi mancherà questa casa!
Brittany: Anche a me! Su dai, andiamo, altrimenti arriviamo tardi e i tuoi diddini ci aspettano per cena!
Lily: Ooohh, sei consapevole del fatto che finalmente ci diranno il sesso del bambino? Non vedo l’ora! Adesso non possono più rimandare!
Brittany: Già!

-Si voltarono e salirono in macchina sorridendo. Brittany inserì la chiave, schiacciò la frizione e accendendo il motore, partì. Dopo aver voltato l'angolo della loro via, guardò sua figlia che era assorta nei suoi pensieri.-

Brittany: A cosa pensi amore?
Lily: A tutti i cambiamenti di questi ultimi mesi...
Brittany: Non tutti i cambianti sono negativi!
Lily: Lo so, però mi mancherà questo posto!
Brittany: Anche a me, tesoro. Ma vedrai che a Los Angeles ci troveremo bene. Ricominceremo tutto dall’inizio e sarà un inizio fantastico!

-Brittany sorrise e la figlia ricambiò con un altro dolce sorriso.-

Lily: Speriamo!


Buongiorno Meravigliee <3
Oggi mi sento carica. Sarò molto impegnata, ma farò del mio meglio per poter caricare quanti più episodi possibili!
La vita delle ragazze Green è di nuovo scombissolata, però finalmente saranno insieme ad Alex e Rachel <3
Cosa ne pensate?
Questo è l'ultimo episodio della prima stagione.
Sper vi piaccia.
Baci,
*Sum* 

 

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Capitolo 14
*** Ricominciare dall'inizio ***


Unconventional Family
Episodio 14
-Rincominciare dall'inizio.-



<<<
Agosto 2002. Fallbrook, California.

-Una Brittany ventiduenne guidava la sua vecchia, ma ancora funzionante, macchina mentre si addentrava in quella curiosa cittadina che aveva sempre conosciuto, anche se non ci aveva mai abitato prima di allora. Si fermò al semaforo rosso e mentre i pedoni attraversavano, guardò dal suo specchietto retrovisore i sedili posteriori dell’auto. Sorrise alla vista della figlia di quattro anni dagli occhi blu e dai capelli castani raccolti in due codette, seduta sul seggiolino che giocava in tranquillità con i suoi pupazzetti. La piccola sollevò il suo solito sguardo profondo ma allo stesso tempo innocente. Quello era uno sguardo che segnava Brittany ogni volta. Era una delle cose che lei preferiva della figlia. La bambina incontrò gli occhi della madre dallo specchietto e sorrise. Mentre Brittany ripartiva con il semaforo verde, Lily parlò con la sua vocina dolce e squillante.-

Lily: Mamma siamo arrivate?
Brittany: Non ancora
Lily: Ma questo viaggio dura cento anni!!
Brittany: Amore, siamo in macchina da appena dieci minuti...
Lily: Beh, sembrano cento anni!

-Brittany rise scuotendo la testa.-

Brittany: Abbi pazienza, stiamo arrivando
Lily: Diddi Alex e diddi Rachel sono già là?
Brittany: Penso di sì

-Brittany mise la freccia e voltò a destra prendendo la via della loro nuova casa. Infatti poco dopo, si riuscivano a vedere in lontananza i due camion che trasportavano la loro roba.-

Lily: MAMMAA MI STO ANNOIANDOOO
Brittany: Senti un po’... Riesci a vedere l’albero dalle foglie rosa?
Lily: Sìì! Lì!
Brittany: Riesci a vedere… La casa verde?
Lily: Sìììì! Là!
Brittany: Ora, riesci a vedere il signore che porta a passeggio il cane?
Lily: Sìììì!! Ma il cane sta facendo la… La pipì!

-Subito la bambina scoppiò in una risata dolce e squillante. Quella risata era la stessa di Brittany. Sentendo la figlia scoppiare a ridere anche la madre rise. Era così divertente pensare che con la figlia le parole “pipì” e “pupù” fossero tabù. Ogni volta, quelle parole rendevano Lily sciocchina e ci si rideva su. Più Brittany guidava e più si avvicinavano alla nuova casa dove si iniziava a vedere anche la macchina di Alex.-

Brittany: Senti un po’, patatina... Riesci a vedere la macchina di diddi Alex?

-Lily tornò seria prestando attenzione alle macchine parcheggiate per strada, poi la vide.-

Lily: Sìììììì! E’ quella blu lì!!

-Brittany sorrise e andò a parcheggiare proprio davanti alla macchina dell’amico. Suonò il claxon facendo così voltare Alex e Rachel che stavano ammirando la casetta. Brittany scese dalla macchina mentre Alex faceva scendere Lily.-

Lily: CIAO DIDDI!!
Alex: Finalmente, bimba! Vi stavamo aspettando da un bel po’ ormai!

-Alex la prese in braccio dandole un bacio sulla guancia. Si avvicinò a Rachel che diede, anche lei, un bacio a Lily.-

Lily: Indovinate cosa abbiamo visto io e mamma!!
Rachel: Cosa?
Alex: Io scommetto che avete visto una capretta volare!
Lily: NOOO! Abbiamo visto un cane che faceva la pipì sul marciapiede... La pipì...

-E di nuovo quella risata rimbombava nell’aria. Quella risata che contagiò Alex e Rachel e rifece ridere anche Brittany che subito abbracciò gli amici dopo che Alex mise a terra Lily. Non li vedeva da qualche settimana.-

Brittany: Ecco tre idioti che ridono a lacrime alla parola “pipì” detta da una bambina di quattro anni!
Alex: Questa è la nostra vita da ormai ben quattro anni!

-Brittany e Rachel sorrisero, poi Brittany guardò gli amici.-

Brittany: Dove sono i traslocatori?
Rachel: Sono andati a prendere un caffè. Abbiamo pensato che tu e Lily sareste volute entrare da sole nella vostra nuova casa per la prima volta
Brittany: Grazie!

-Lei sorrise agli amici e prese per mano la sua bambina.-

Brittany: Vieni amore, ti andrebbe di entrare nella nostra nuova casetta?

-Lily annuì e si lasciò guidare dalla madre che con le chiavi aprì quella porta che avrebbero poi aperto e chiuso per i dieci anni successivi. Entrarono piano e Lily aveva un’aria diffidente, quando poi, finalmente, riuscirono ad arrivare al salotto. Era una casetta piccola con due stanze da letto una difronte all’altra collegate da un corridoio che terminava con la cucina. Vi era un bagno a fianco alla camera di Brittany e un piccolo salotto all’entrata. Fuori, un cortiletto circondava la casa sul davanti. Inoltre vi erano vialetto e garage dove Brittany contava di mettere anche la lavatrice oltre che la macchina. Era tutto quello che Brittany e i suoi genitori potevano permettersi. I suoi sarebbero partiti in Australia mentre Brittany decise di restare in California. Non si sarebbe mai trasferita così lontano. Dopo aver lavorato per quattro anni come cameriera in un locale di lusso, Brittany, aveva risparmiato abbastanza e con un prestito da parte dei suoi genitori e il suo nuovo lavoro all’azienda di materassi, le era stato possibile comprare quella intima casetta dove poter crescere sua figlia. Lily si guardava intorno sorpresa, stringendo tra le mani il suo pupazzetto. Le piaceva quella casa. Guardò sua madre con aria innocente.-

Lily: Quindi noi adesso viviamo qui, vero?
Brittany: Sì! E’ bella non è così?

-A Brittany non importava che la casa fosse piccola. L’amava perché era la sua prima casa. Mentre anche Alex e Rachel entravano dentro, la domanda inaspettata di Lily prese Brittany alla sprovvista.-

Lily: Quindi adesso dobbiamo solo aspettare papà? Quando arriva? Quando arriva?

-La bambina iniziò a salterellare eccitata mentre Brittany diventava seria. Prese la mano alla figlia e si sedettero sul pavimento mentre Alex e Rachel si avvicinavano.-

Brittany: Perché pensi che papà stia arrivando, tesoro?

-Lily fece spallucce.-

Lily: Pensavo che arrivava anche lui con la nuova casa
Brittany: Amore, questa casa è solo per me e per te. Papà non verrà qui

-Le accarezzò i capelli.-

Lily: Oh!

-Un’espressione sconsolata comparve sul volto della bambina e Brittany era pronta a stringerla a sé quando Alex e Rachel catturarono per primi l’attenzione di Lily.-

Alex: Bimba, se ci fai un sorriso, ma uno bello intendo, io e diddi Rachel ti diamo un regalino!

-A quelle parole Lily scattò in piedi sorridendo felicemente. Aveva già dimenticato la faccenda del padre.-

Lily: Un regalo? Per me??

-Rachel annuì e Alex andò a prendere dalla macchina un bel pacco di media grandezza con Lily che gli stava dietro seguendo ogni suo movimento. Intanto Rachel aiutò Brittany a tirarsi su.-

Rachel: Tutto bene?
Brittany: Ma come le sarà venuto in mente?
Rachel: E’ difficile per noi capire cosa passi nella mente di un bambino di quattro anni ormai. Siamo adulti ora e non riusciamo più a vedere le cose dal loro punto di vista

-Brittany abbracciò l’amica.-

Brittany: Per fortuna ci siete voi con me!
Rachel: Sempre!

-In quel momento Lily tornò dentro con un grande pupazzo. Brittany sorrise vedendo la figlia gioire mentre stringeva il suo nuovo giocattolo, Sebastian, il granchio de “La sirenetta”. Lily amava quel cartone.-

Lily: Guarda mamma! E’ Sebastian, è Sebastian!! Grazie diddi, grazie! E’ il mio giocattolo preferito, lo terrò sempre con me. Promesso!

>>>

29 Gennaio 2013. Los Angeles, California.


Lily: GEMELLI! SONO DEI GEMELLI!! VOGLIO DIRE, NON E’ PIU’ SOLO UNO. SONO DUE BAMBINI!!

-Lily non stava più nella pelle. Era troppo eccitata alla notizia che i diddini avevano dato la sera precedente durante la cena. Lily aprì uno dei tanti scatoloni piazzati in salotto, tirando fuori un bel pupazzo, il granchio rosso, Sebastian. Anche Brittany era intenta ad aprire gli scatoloni con il suo nome sopra. Guardò sua figlia.-

Brittany: Ora capisco perché Rachel si sentisse così esageratamente pesante!
Lily: Mamma, io ancora non ci credo! Ne avremo due da coccolare. Un maschietto e una femminuccia! Come pensi li chiameranno?
Brittany: Non credo abbiano già deciso in definitiva
Lily: Sei la loro migliore amica, qualcosa in più dovresti saperla…
Brittany: Va bene! Per quanto riguarda la bimba a Rachel è sempre piaciuto il nome Emily
Lily: Emily? Mi piace un sacco!
Brittany: Sì, devo ammettere che è una bella scelta. Rachel ha sempre detto di trovare quel nome carino ed elegante, degno della sua bambina

-Entrambe scoppiarono a ridere.-

Lily: Più che degno!
Brittany: Vedi, lei è sempre stata molto convinta di questo nome, fin dalle superiori, non l’ha mai cambiato. Io invece non ci avevo mai pensato. Quando ero ancora al liceo, la mia idea era quella di non avere figli prima dei trentacinque anni. Volevo godermi la vita!
Lily: Ops ops! I tuoi piani non sono andati proprio a buon fine!

-Brittany sorrise vedendo Lily ridere.-

Brittany: Per fortuna non sono andati a buon fine. Ho avuto una meravigliosa figlia che mi ha cambiata in meglio. Sono contenta di come sia andata!
Lily: Quindi come hai fatto a scegliere il mio nome?
Brittany: Non l’ho fatto!
Lily: Cosa?
Brittany: Fu Alex a scegliere il tuo nome!
Lily: No, non ci credo! Diddi Alex?

-Brittany annuì.-

Brittany: Il tuo nome è stato l’ultimo dei miei pensieri. Non riuscivo a credere di essere rimasta incinta. Comunque le ultime settimane dovetti per forza decidermi. Gli unici nomi che mi interessavano erano Daphne e Jasmine
Lily: Sono belli anche quelli! Jasmine è meraviglioso
Brittany: Oh sì, ma a quanto pare diddi Alex non la pensava così, tesoro!
Lily: Davvero?
Brittany: Sì! Mi ricordo molto bene. Mancava davvero poco alla tua nascita e io e Rachel avevamo deciso di andare al parco. Sai, non ci vedevamo più spesso come prima, perché lei andava a scuola e doveva studiare per il diploma, però riuscivamo a trovare tempo per stare insieme. Comunque, al parco avevamo deciso di sederci in una panchina. Rachel mi stava raccontando della scuola quando a un certo punto davanti a noi passarono le ragazze che facevano parte del mio vecchio gruppo di danza…
Lily: Scusa? Tu... Tu... Tu ballavi?
Brittany: Sì, non ridere troppo! Sono stata anche il capitano per due anni, poi ho smesso quando ho scoperto di essere rimasta incinta

-Entrambe sorrisero e Brittany continuò il suo racconto.-

Brittany: Nonostante il mio gruppo fosse composto da streghe snob con la puzza sotto il naso, amavo ballare e niente mi fermava. Poi devo ammettere che Rachel mi ha aiutata parecchio
Lily: Anche diddi Rachel ballava?

-Brittany scoppiò a ridere sentendo le parole della figlia.-

Brittany: No, ciò non fa parte del suo DNA! A lei l'ho conosciuta lo stesso anno in cui ho iniziato a ballare, si era trasferita il secondo anno del liceo. Da quando avevamo iniziato ad andare veramente d’accordo molte volte veniva agli allenamenti e dopo mi sfogavo con lei che riusciva a capirmi alla perfezione
Lily: Come adesso!
Brittany: Esattamente. Comunque tornando alla storia del tuo nome, guardai il gruppo e vidi Jennifer, capetta e mia arci-nemica, avvicinarsi…

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Bonsall, California. Marzo 1998

Jennifer: Ciao mammina!! Sai chi ha preso il tuo posto come protagonista? Io. Ma d'altronde era scontato, ballare è la mia vita! Non penso ad altro!

-Rachel la guardò sorpresa.-

Rachel: Ah, perché, tu pensi? Che novità! A vederti a scuola non si direbbe
Jennifer: Hai assunto miss secchiona anche per rispondere al tuo posto oltre come babysitter??
Brittany: Sparisci prima che io ti faccia penti...

-Brittany si stava alzando dalla panchina ma Rachel la fermò.-

Rachel: Britt, non ne vale la pena! Pensa al bambino, stai calma!
Jennifer: E’ un maschio? Sarò molto lieta di dirlo ad Oliver di persona, io che ci parlo ancora!

-Brittany diventò rossa di rabbia e urlò con quanto fiato aveva in gola.-

Brittany: SPARISCI DALLA MIA VISTA, STRONZA!
Jennifer: Tranquilla, io sono abbastanza impegnata. Non devo mica stare agli orari di un poppante! Ci vediamo presto

-Andò via ridendo e salterellando. Rachel subito si mise faccia a faccia con Brittany che esplodeva di rabbia.-

Rachel: Lasciala perdere!
Brittany: Sai qual è la cosa che mi fa arrabbiare di più? Che ha ragione, cazzo. Io sono rimasta fottuta… Fottuta in tutti i sensi. Ho perso tutto Rach, tutto quanto! Oliver, la danza, la scuola, i miei progetti per il futuro. E mi ritrovo incinta da sola

-Era talmente nervosa da non riuscire a controllare più nemmeno una lacrima.-

Rachel: Non hai perso tutto. Guarda, noi ci siamo!

-Rachel sorrise.-

Rachel: Ti confido una cosa, Alex non sta più nella pelle, sembra lui il papà. Mi chiede tutto!
Brittany: A me non chiede niente invece

-Rise tra le lacrime.-

Rachel: E’ perché si vergogna di chiedere di persona le cose e le novità. Credo che abbia comprato un regalino alla bimba, sai?
Brittany: Siete dei pazzi, prima tu con quelle bellissime scarpine e adesso lui un'altra cosa!
Rachel: Non sei sola, questa creaturina ti amerà alla follia e non sentirà mai la mancanza di qualcosa perché sono sicura le darai tutto ciò di cui avrà bisogno, anche senza Oliver!

-Brittany abbracciò l'amica.-

Brittany: Grazie di tutto!
Rachel: Ora parliamo di cose serie...

-Arrivò Alex con il pallone in mano, baciò Rachel velocemente e abbracciò Brittany.-

Alex: Ciao ragazze! Come mai da queste parti?
Rachel : Prendevamo un po' d'aria!
Alex: Ho visto il capo gallina Jennifer parlare con voi. Cosa voleva?

-Alex sapeva i rapporti che c'erano tra Brittany e molte ragazze del corso di danza e neanche lui le sopportava. Brittany e Rachel risero. Anche lui sorrise, adorava vederle ridere.-

Rachel: Niente di importante!
Alex: Di che parlavate invece voi due?
Rachel: Stavo giusto per chiedere a Britt se ha finalmente scelto il nome per la piccola...

-Brittany li guardò disperata dandosi una manata in fronte.-

Brittany: NOOO! Questa storia è un incubo ormai. Alla fine credo sarà Jasmine!

-Alex la guardò senza nascondere tutto il suo disaccordo.-

Brittany: Che c'è?
Alex: Non mi piace per lei, non è adatto! Sarà bellissima e voglio che il nome le faccia onore!
Brittany: Infatti non deve piacere a te!

-Alex e Rachel ormai erano abituati agli sbalzi d'umore dell'amica. Lui si sedette affianco a Rachel e riprese a parlare.-

Alex: Secondo me, Lily le starà a meraviglia! E’ perfetto per lei. Deve essere Lily il suo nome. Lily Green!
Brittany: Lily? Lily Green?

-Brittany rimase subito colpita e affascinata da quel nome che non aveva neanche preso in considerazione.-

Rachel: Non ti piace?
Brittany: Lo adoro. Avete ragione, è perfetto!

>>>

Lily: Wow, questa storia non me l'hai mai raccontata! Simpatica quella Jennifer eh!
Brittany: Oh amore, devi sapere che in tutte le scuole esiste una Jennifer. Poi io e lei davamo grande spettacolo a scuola perché ci odiavamo da morire

-Lily rise.-

Lily: Comunque, il maschietto come lo chiameranno?
Brittany: Ah non guardarmi, non lo so. Credo che la decisione spetterà ad Alex con il consenso di Rachel ovviamente!
Lily: Mi sembra giusto!

-Il campanello di casa suonò e Brittany andò ad aprire.-

Brittany: Dev’essere Matt!
Lily: Salgo in camera a prendere quella rivista, così posso sbattergli in faccia che io avevo ragione e lui no!

-Brittany rise scuotendo la testa senza speranza mentre la figlia saliva di corsa le scale, poi aprì la porta.-

Brittany: Finalm…. Oh, salve!
Hilary Connors: Salve

-Brittany guardò quella signora dal bell’aspetto sofisticato davanti a lei. Quella era la classica mamma casalinga di una famiglia abbastanza benestante. Caschetto biondo perfetto, nemmeno un capello era fuori posto, occhi di un verde particolare e nasino alla francese. Una donna sui quarantacinque anni affiancata da un uomo dai rossi capelli folti e dai baffi alla super Mario. Lui portava gli occhiali, spessi e neri che ingrandivano i suoi occhi castano scuro. Dietro di loro c’era quella che doveva essere la figlia adolescente. Tale e quale al padre ma senza baffi e occhiali. Messaggiava senza alzare gli occhi dallo schermo. Brittany aveva un certo presentimento su quella famiglia. Subito la donna riprese a parlare guardando Brittany che sentendosi in imbarazzo si slegò i capelli tenuti su da una crocchia fissata con una matita e, boccolati, essi, scivolavano su spalle e schiena.-

Hilary: Scusa tanto ma siamo rientrati ieri sera da un weekend in montagna e non abbiamo potuto darti il benvenuto il giorno del trasferimento!
Brittany: Oh non si preoccupi. Venite, accomodatevi..

-Brittany si spostò per farli entrare e poi chiuse la porta. Spostò con il piede uno dei tanti scatoloni sparsi per tutta la casa. Subito la signora le porse un vassoio.-

Hilary: Tieni, ti ho preparato questa torta all’ananas. E’ deliziosa!
Brittany: G-Grazie! Sedetevi pure. Scusate il disordine ma abbiamo ancora tanto da sistemare...

-Si sedettero sul divano e la ragazzina continuava a messaggiare.-

Hilary: Io mi chiamo Hilary, lui è Leonard, mio marito.
Leonard: Per gli amici Leo!
Brittany: Piacere Brittany, Brittany Green!

-Il marito sembrava simpatico e alla mano nonostante si aggirasse sulla cinquantina. Hilary guardò Brittany con un sorriso un po’ forzato, cosa che a Brittany non andò a genio.-

Hilary: Che bel nome! Comunque lei è..

-Toccò il braccio della figlia che subito alzò lo sguardo e rispose con una voce annoiata. Non sembrava per niente felice di essere lì.-

Victoria: Io sono Victoria!
Hilary: La nostra unica e amorevole figlia!

-Brittany annuì poco convinta mentre quella donna continuava a parlare.-

Hilary: Noi siamo i Connors e abitiamo tre case prima di te, ma dall’altro lato. Tu vivi qui da sola? Il tuo fidanzato non c’è?
Brittany: Fidanzato?! Come…
Hilary: Ieri sera stavo facendo giardinaggio e così per caso, ho visto un bel ragazzo alto e biondo uscire da qui!

-Brittany alzò il sopracciglio destro. Altro che “così per caso”, quella donna spiava sia lei e che Matt che aveva guardato molto bene a quanto pareva. E’ proprio normale fare giardinaggio alle sei di sera a fine Gennaio. Brittany cercò di contenersi cercando di fare la superiore.-

Brittany: Sì, è il mio ragazzo però non abitiamo insieme
Hilary: Oh, capisco! Come si chiama?

-Proprio in quel momento Lily scese le scale correndo.-

Lily: Mammaaa, Maaaaatt, avevo ragione iooo

-Si bloccò all’istante vedendo quelle persone estranee e subito diventò di un rosso innaturale. Li guardò e li salutò. Poteva fare solo quello.-

Lily: Oh, salve!

-L’entrata di Lily catturò subito l’attenzione dell’altra ragazzina, Victoria, che la guardò storta mentre la madre fece un altro grande sorriso forzato.-

Hilary: Ciao bella! Brittany, cosa aspettavi a dirmi che hai una figlia? Possiamo anche darci del tu ormai...

-Brittany la guardò torva. Troppa confidenza tutta in una volta. Non si fidava di quella gente. Avrebbe preferito continuare a rivolgersi a loro dandogli del lei. Guardò sua figlia e le prese la mano avvicinandola a sé.-

Brittany: Ehm.. Tesoro, questi sono i nostri nuovi vicini, i Connors. Leonard, Hilary e Victoria! Ci hanno portato una torta all’ananas
Lily: All’ananas?! Ma non ci piace…

-Brittany velocemente le diede un colpetto e Lily subito si corresse.-

Lily: ...Non ci piace quanto quella al cioccolato, però adoriamo anche questa! Mmmh sarà finita entro domani, credo

-Fece un sorriso incerto mentre Hilary riprese a parlare.-

Hilary: Non ne dubito! Allora come ti chiami?
Lily: Oh sì, scusi, Lily!

-Victoria continuava a fissare Lily con superiorità, cosa che metteva la ragazzina in soggezione. Solo in quel momento Victoria si decise a parlare.-

Victoria: Quanti anni hai? 11?
Lily: No, 14 a dire la verità!
Victoria: Non si direbbe proprio

-Rise in modo davvero maleducato e fastidioso. Era una risata di superiorità. A buttare altra legna al fuoco ci si mise anche Hilary riprendendo a guardare Brittany.-

Hilary: Se la piccola Lily ha 14 anni...

-Brittany sapeva dove la signora volesse andare a parare e l’anticipò.-

Brittany: Sì, l’ho avuta a 17 anni...
Hilary: Ops! Grande e irrimediabile incidente di percorso!

-Brittany strinse i pugni ma restò calma. Aveva risposto tante volte a quel tipo di provocazioni nel corso della sua vita.-

Brittany: Non era in programma ma è la cosa migliore della mia vita!
Hilary: Capisco! Vicky invece ha quasi 16 anni. Li compie tra qualche mese

-Lily la guardò sorpresa.-

Lily: Quindi ne ha ancora 15!! Abbiamo solo un anno di differenza!
Hilary: E’ vero, però è una grande differenza! Tu sembri così piccola e innocente!

-Brittany s’intromise.-

Brittany: Lily è innocente. Ha 14 anni, non 30!

-Victoria guardò Lily.-

Victoria: Andrai al liceo di questo quartiere?

-Lily annuì.-

Victoria: Quando inizi?
Lily: Domani!
Victoria: In questa scuola pretendono tanto. Riuscirai a stare al passo, piccoletta?
Lily: Certo!

-Brittany si intromise ancora vedendo come stava andando la situazione.-

Brittany: Lily nella vecchia scuola era tra le migliori. Si impegna tanto, non avrà problemi

-Victoria sorrise malvagiamente.-

Victoria: Quanto hai in matematica?
Lily: B!
Victoria: Tra le migliori? Mi immagino lo standard, allora. La matematica non è poi così difficile! Io ho sempre avuto A. Devi solo seguire le regole. Ci vuole molto?

-Lily si stava arrabbiando sul serio e usò un alto tono di voce.-

Lily: Sì, MA COS…

-Brittany fermò sua figlia.-

Brittany: Ognuno ha le proprie difficoltà

-Anche la signora Connors concordò con Brittany per poi riprendere a guardare Lily.-

Hilary: Questo è vero! Comunque, rincomincerai tutto da capo. Farai nuove amicizie! Non è eccitante?

-Lily guardò sua madre scoraggiata mentre la signora Connors guardava l’orario.-

Hilary: Santo cielo, com’è tardi. Dobbiamo proprio andare. Grazie della piacevole chiacchierata e benvenute. Ci vedremo molto presto!

-Brittany li accompagnò all’uscita.-

Brittany: Sì certo, grazie per la torta. Arrivederci!

-Chiuse la porta e si voltò verso la figlia che la guardava davvero arrabbiata e infastidita.-

Lily: Non li sopporto!!
Brittany: Ho visto, tesoro. Forse è solo questione di conoscerli meglio...
Lily: Piantala! Stanno antipatici anche a te!
Brittany: Okay, è vero!
Lily: La figlia spero di non incontrarla mai a scuola!

-Lily si fece improvvisamente cupa e Brittany la guardò avvicinandosi a lei.-

Brittany: So a cosa stai pensando. Dovresti essere contenta, adesso non agitarti. Ti piace così tanto la scuola!
Lily: Sì però rincominciare tutto, cioè stringere amicizie… Beh, lo sai che non è il mio forte. E se starò antipatica a tutti? Oddio già immagino “La solitaria della scuola”, “L’associale”!
Brittany: Smettila tesoro, vedrai che farai amicizia velocemente
Lily: Speriamo! Ma non troverò mai nessuno come Ryan e Megan…
Brittany: Questo non puoi saperlo

-Brittany sorrise accarezzando il viso della figlia che sospirò. In quel momento il campanello suonò di nuovo. Lily andò ad aprire la porta. Appena vide Matt, rise.-

Lily: Mi devi tre cene cinesi!
Matt: Cosa?!
Lily: Il panda è un animale erbivoro. Ne ero abbastanza certa ma ho fatto una ricerca! Mangia prevalentemente bambù

-Matt sorrise entrando e chiudendo la porta, poi andò a baciare Brittany mentre tutti si risedevano in salotto.-

Matt: Beh signorina, il risultato della tua ricerca è sbagliato!
Lily: Nei tuoi sogni. Ti porto la rivista!

-Matt e Brittany scossero la testa mentre Lily correva su per le scale a prendere la rivista. Matt si avvicinò di più a Brittany e la baciò.-

Matt: Ciao luce dei miei occhi!
Brittany: Ciao amore. Poco fa sono venuti a presentarsi i nostri nuovi vicini. I Connors! Ci hanno portato una torta...
Matt: Sono stati gentili, no?
Brittany: Gentili? Ci hanno portato una torta all’ ANANAS!!
Matt: Ops!!
Brittany: Esatto, ops! Come si può anche solo pensare di portare una torta all’ananas? Adesso lasciamo da parte il fatto che né a me e né a Lily piaccia l’ananas. Io dico, cavolo la torta portala al cioccolato o allo yogurt e vai sul sicuro. No, all’ananas! E io cosa me ne faccio di una torta all’ananas?
Matt: Beh...

-Brittany lo interruppe intenta nel suo monologo così tipico delle ragazze Green.-

Brittany: Okay, la posso dare ad Alex, quello mangia tutto! All’ananas!!!

-Lei fece un grande sospiro e Matt la strinse di più a sé. C’era qualcos’altro che preoccupava Brittany. Le diede un delicato bacio sulla fronte mentre Lily si fermò sulle scale ad ascoltare tenendo la rivista in mano. Matt riprese a parlare.-

Matt: E’ successo qualcos’altro dopo l’ananas, vero?
Brittany: Sì, quello è stato solo l’inizio. Dovevi esserci. Sono odiosi, si credono chissà chi! Prima sono stati fatti i soliti commentini riguardo la mia gravidanza in giovane età con tanto di occhiatacce di superiorità e poi hanno anche avuto il coraggio di insinuare che Lily non è all’altezza della nuova scuola, che sarebbe quella frequentata dalla figlia
Matt: Lily è bravissima!
Brittany: Sì, lo è!
Matt: Entrambi lo sappiamo. Non conosco ragazzina più intelligente di lei. Lascia a quegli snob la convinzione di ciò che dicono. Noi sappiamo che non è così e sono sicuro che Lily dimostrerà al meglio tutte le sue qualità e capacità. Ride bene chi ride ultimo. La nostra Lily non ha nulla da temere!

-Brittany lo guardò con un sorriso.-

Brittany: La “nostra” Lily?

-Matt la guardò imbarazzato.-

Matt: Cioè, volevo dire... Lily. Sì, Lily... Mi sono lasciato andare...
Brittany: Oh Matt! Non avrei mai pensato di trovare una persona speciale come te. Consideri Lily come una figlia. Vero?
Matt: Non dovrei? Insomma le voglio molto bene e amo te. Si è creata una certa sintonia tra noi tre e questa cosa mi piace, mi piace molto
Brittany: Anche a me piace tantissimo questa sintonia e, per quanto io vorrei vederti gironzolare qui in casa la mattina, o spegnere la luce la notte, io devo pensare a Lily prima. Vorrei davvero che i nostri weekend tutti insieme iniziassero, ma per Lily il trasferimento è già uno shock, voglio che lei sia pronta. So che ti avevo chiesto di avere pazienza e ora te ne sto chiedendo altra. I mesi passano e io sono sempre più disastrata!
Matt: Avete tutto il tempo che vi serve. Non pensare a me, so che è una grande cosa questa, per te e per Lily. A me va bene anche così amore. Non forziamo le cose. Te l’ho detto, abbiamo sempre il mio appartamento. Non abbiamo nessuna fretta

-Brittany lo guardò, sorrise e lo baciò.-

Brittany: Sai che ti amo?
Matt: Oh sì! Ti amo anche io. Comunque rilassati e non preoccuparti per Lily, per il suo primo giorno e per le amicizie. So che sei pensierosa. Lei è stupenda è ovvio che troverà degli amici. Ha così tante qualità, molte prese dalla sua fantastica mamma!

-Brittany sorrise ma doveva dire la verità.-

Brittany: Non tutte però. Per esempio, guarda i suoi occhi, sono bellissimi!
Matt: Posso chiederti com’è suo padre?

-Brittany guardò Matt. Mentre Lily, sulle scale, si sistemava, pronta a sapere qualcosa in più di suo padre.-

Brittany: Adesso non lo so. Non lo vedo da quindici anni
Matt: Prima com’era?
Brittany: Gli occhi erano uguali a quelli di Lily. Era molto popolare a scuola, giocava a basket e amava profondamente la musica
Matt: Come si chiama?

-Proprio in quel momento sentirono un botto e videro Lily scivolare giù per le scale. Cambiando posizione aveva messo male il piede proprio nel momento più importante della conversazione. Subito Brittany e Matt si alzarono e l’aiutarono a rimettersi in piedi non pensando minimamente che lei avesse ascoltato. Brittany la guardò.-

Brittany: Amore, so che adori queste scale visto che nella vecchia casa non ne avevamo. ma non ti conviene farle correndo perché poi, vedi cosa succede?
Lily: Lo so, lo so. Ero solo felice di sbattere in faccia a Matt la mia vittoria!

-Tutti si sedettero sul divano e Matt rise prendendo la rivista.-

Matt: Vediamo, diamo un’occhiata...

-Aprì la rivista alla pagina giusta.-

Matt: Qui dice che i panda mangiano bambù!
Lily: Visto? Avevo ragione!
Matt: Ma non specifica che siano erbivori!
Lily: Se mangiano bambù certo che lo sono
Matt: No, sono carnivori anzi, onnivori per essere precisi!
Lily: VOGLIO LA PROVA!

-Matt prese il suo telefono e sedendosi vicino a Lily controllarono. Vederli così vicini riscaldava il cuore a Brittany che sorrise felice. Lily si alzò con il broncio.-

Lily: Vado a telefonare per la pizza da asporto!

-Matt e Brittany scoppiarono a ridere. Lily aveva perso la scommessa e avrebbero dovuto fare tre cene a base di pizza. Brittany la guardò.-

Brittany: Sarà per la prossima volta, amore!
Lily: No, non scommetto più con Matt

-Matt scoppiò di nuovo a ridere. La serata passò velocemente tra pizza e risate. Come al solito si divertirono, dimenticando, che il giorno successivo avrebbe portato tanta ansia. Verso le 22:00 Matt salutò le due ragazze e tornò al suo appartamento. Lily finiva di lavarsi i denti e pensava a ciò che aveva ascoltato mentre la madre e Matt parlavano. Non voleva privare Brittany della tanta felicità che aveva finalmente ritrovato. Credeva davvero che sua madre avesse sofferto parecchio per tutta la situazione con suo padre. C’era mancato pocchissimo che Lily sapesse anche il cognome di lui che avrebbe potuto cercare. Invece era scivolata giù per le scale proprio in quel momento. Però, comunque, doveva ammetterlo, ormai Matt faceva parte della famiglia. Lily prese la sua decisione. Mise a posto lo spazzolino e si sciacquò la bocca, dopodiché si affacciò in camera della madre e andò a sedersi sul letto. Brittany la guardò e si sdraiarono l’una affianco all’altra.-

Lily: Sono stata davvero bene oggi. Matt mi fa sentire amata mamma
Brittany: Sono davvero felice che tu dica questo. Io sono convinta che ti voglia tanto bene
Lily: Ricordi quando mi chiedesti riguardo a quei weekend?

-Brittany corrugò la fronte e annuì. Lily continuò.-

Lily: Beh, credo di essere pronta. Potremmo provare

-Brittany sorrise e baciò la figlia.-

Brittany: Non sai quanto tu mi renda felice con queste parole
Lily: Hai sempre fatto tante cose per me. E’ il momento che anche io faccia qualcosa per te
Brittany: Grazie!

-Le diede un bacio e spense la luce mentre Lily si addormentava affianco a lei. Forse con quel trasferimento le cose stavano veramente migliorando. Brittany doveva solo aspettare.-



Meraviglie, ciao!
Ecco l’inizio della seconda stagione! Che ve ne pare dei nuovi personaggi? Di Victoria? Presto la conoscerete meglio.
Allora, vi do carta bianca per immaginare i genitori di Victoria e adesso vi presento la ragazza.

Con questo episodio vi sto facendo un sacco di sorprese :') Adesso vi farò vedere anche la nuova casa delle ragazze Green.
Mi dite cosa ne pensate?

Nel capitolo ci sono anche la bellezza di DUE flashback. Spero vi siano piaciuti! :) Io amo i flashback!
Lo so, l'episodio è un po' lungo, ma non mi andava di spezzarlo, non avrebbe avuto molto senso.
Ora cerco di caricare il prossimo episodio. Conto di caricarne altri due oggi. Ce la farò? :')
Sum :*

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Capitolo 15
*** Il secondo primo giorno di scuola ***


Unconventional Family
Capitolo 15
-Il secondo “primo” giorno di scuola.-


-Quella notte, Brittany si svegliò all’improvviso e subito guardò la sveglia. "Le 4:00", pensò. Si girò e osservò il viso della figlia mentre dormiva tranquilla, si era addormentata nel lettone mentre parlavano. Quella notte una voce nella sua testa non le dava pace.-

Brittany: "Oh Lily, vedrai che oggi andrà tutto bene. Diavolo, sono più agitata di te, Brittany calmati adesso!"

-Si alzò silenziosamente e andò a prepararsi una tazza di tè caldo tra mille pensieri. Quando lo finì tornò a letto, accarezzò il viso della figlia e si disse...-

Brittany: "Non avrà problemi!”

-Sorrise e si riaddormentò. Qualche ora dopo una ventata gelata la colpì. No, non aveva lasciato la finestra aperta, semplicemente la figlia si era alzata, decidendo di buttare all’aria tutte le coperte mentre esortava sua madre ad alzarsi, o meglio, le gridava contro.-

Lily: SUU, SVEGLIA DORMIGLIONAAAAAAAAAAA!!

-Brittany si svegliò di colpo, non proprio di buonumore.-

Brittany: LILY, MA CHE DIAVOLO...
Lily: Dai mamma! Arrivo tardi se l'autista non si sveglia, e non voglio fare ritardo il primo giorno

-Brittany, ancora mezzo addormentata, guardò sua figlia cercando di sopprimere tutti i suoi istinti omicidi.-

Brittany: LILYY!! Odio quando mi svegli così, lo sai!

-Lily le lanciò un’occhiataccia.-

Lily: Mi sono svegliata alle 6:00 e ho avuto pietà di te. Mi sono preparata con calma lasciandoti dormire. Poi ho provato a svegliarti con gentilezza, con coccole e sussurri. Mi hai russato in faccia e ti sei girata dall’altra parte!

-Brittany, indignata, guardò sua figlia.-

Brittany: Io non russo!
Lily: Stamattina lo hai fatto!
Brittany: Beh, scusa tanto se l’ansia mi ha corroso il cervello ieri notte! Credo sia più che legittimo. Io inizio a lavorare in una nuova struttura e tu hai il secondo primo giorno di liceo da affrontare!
Lily: A proposito di ciò... Sarò già etichettata come “la nuova”, “la strana”, “la contadina” solo per il fatto di essere nuova e di provenire da una piccola cittadina, non aggiungiamo anche il titolo di “Ritardataria dell’anno” solo perché tu non hai la voglia di alzarti e accompagnarmi in orario!

-Brittany la guardò.-

Brittany: Okay, okay! Posso riuscire ad alzarmi...
Lily: Bene, muoviti allora. Cambiati e poi scendi a fare colazione!

-Lanciò un cuscino addosso alla madre che con il broncio, lentamente si mise seduta a letto e si stiracchiò mentre Lily usciva dalla camera e scendeva le scale.-

Brittany: Ma chi ci deve andare a scuola di noi due?!

-La figlia la sentì e le urlò un...-

Lily: VELOCEE!!

-Brittany sbuffò.-

Brittany: Va bene, mamma!

-Scosse la testa, si alzò e andò a prepararsi. Scese in cucina a fare colazione mentre si dava l’ultima spazzolata ai capelli.-

Brittany: Caffè, caffè, caffè! Dov’è?

-Sua figlia la guardò mentre sfogliava il giornale.-

Lily: L’ho bevuto io!

-Brittany subito si girò fulminandola con lo sguardo.-

Brittany: COSA? Sai che non...
Lily: ...Vuoi che io beva caffè prima dei diciott’anni! Lo so, lo so. Così me lo fai desiderare ancora di più però
Brittany: Poi diventi dipendente. Non voglio una figlia dipendente dal caffè a quattordici anni!
Lily: Comunque stavo scherzando. Sto bevendo del semplicissimo tè. Non ti farebbe male se lo bevessi
Brittany: Ne ho bevuto una quantità industriale mentre tu dormivi

-Brittany si versò del caffè e il campanello suonò. Andò ad aprire con la tazza in mano mentre parlava con sua figlia ancora in cucina.-

Brittany: Cosa abbiamo per colazione?

-Aprì la porta e sorrise vedendo il suo ragazzo che teneva in mano un sacchetto bianco.-

Brittany: E’ la nostra colazione?

-Matt sorrise e la baciò entrando in casa e richiudendo la porta.-

Matt: Ho pensato che dei buoni cornetti alla nutella vi avrebbero dato la carica per questa giornata così importante!

-Andarono in cucina e Lily abbracciò Matt.-

Lily: Questo sì, che migliora la giornata, non una madre ritardataria!

-Brittany scosse la testa, si sedettero e mangiarono i cornetti. Lily andò a prendere lo zaino e dal salotto urlò...-

Lily: Mamma è ora. Andiamo?

-Brittany notò nella voce della figlia un sovraccarico di preoccupazione. Quel comportamento era un classico. La fretta mascherava l’ansia e l’angoscia ma Brittany la conosceva molto bene. Lei e Matt andarono in salotto e si misero la giacca. Brittany parlò dolcemente.-

Brittany: Sì, andiamo!

-Matt guardò Lily.-

Matt: Come ti senti?

-Lily lo guardò.-

Lily: Sono un po' agitata. Si sta avvicinando l'ora di entrare…

-Sua madre le scompigliò un po’ i capelli.-

Brittany: Dai, Lily non stai andando all'inferno! Vedrai che la giornata passerà velocemente
Lily: Speriamo!

-Lily si mise a posto i capelli lisci e castani, uscirono di casa e le ragazze salutarono Matt che andava a lavoro poi anche loro salirono in macchina e Brittany accompagnò Lily a scuola. Una bellissima ed enorme scuola. Lily fece un bel respiro e sua madre la guardò.-

Brittany: Guarda tesoro quanto è bella! Qui avrai tante opportunità. Questo sarà il tuo liceo, amore. Ricorderai per sempre questo colore blu e giallo delle pareti

-Brittany le prese la mano prima che Lily scendesse dalla macchina.-

Brittany: Andrà tutto alla grande, amore mio. Te lo prometto. Sei bellissima e fortissima. Ora entra in quella scuola e pensa ad imparare e divertirti. Sarà fantastico!

-Lily sorrise e subito abbracciò sua madre. Aveva bisogno di qualche coccola prima di andare. Brittany la strinse forte a sé dandole un bacio sulla testa. Quando si separarono, Lily sospirò.-

Lily: Sto bene, posso sopravvivere al primo giorno di scuola!
Brittany: Ce la farai benissimo!
Lily: Grazie mamma!

-Baciò sua madre sulla guancia e si avviò verso l'entrata di scuola un po’ intimidita. Brittany la guardò fino a che non la vide entrare da quella immensa porta mentre si faceva spazio tra tutti i ragazzini che scherzavano e ridevano. Lily sparì dentro la scuola ma Brittany rimase fuori ad aspettare in macchina in caso sua figlia tornasse indietro per la paura. Sorrise quasi malinconicamente.-

Brittany: L’uccellino ha lasciato il nido!

-Sospirò e ripartì con la macchina. Anche lei avrebbe avuto una giornata impegnativa.
Intanto dentro la scuola, Lily vagava a bocca aperta. Quella scuola era bellissima. Era maestosa e moderna. Era immensa e Lily non sapeva nemmeno da quale parte girarsi. Camminò dritta per il corridoio non proprio a suo agio mentre tutti la fissavano. Continuava a ripetersi..-

Lily: "Calma, non agitarti. Ma perché mi fissano tutti? Sarà perché sono nuova o... O forse ho qualcosa in faccia, cavolo."

-Proprio in quel momento si trovò davanti a un grande manifesto che diceva:

“Benvenuti alla John H. Francis High School.
“L’arte di insegnare è l’arte di assistere a una scoperta.-Mark Van Doren-

Lily sorrise leggendo quella frase. Era così positiva, quella scuola era così positiva. Le piaceva davvero. Più in basso vi era un cartello con tutte le indicazioni. Guardò per il bagno. Freccia a sinistra. Prese il corridoio alla sua sinistra e trovò i bagni. Entrò e andò a guardarsi allo specchio mentre sentiva delle voci provenire da dentro i gabinetti. Delle ragazze parlavano del compito che avrebbero dovuto affrontare quella mattina. Il suo volto era perfetto, forse un po’ stanco.-

Lily: "Okay, in faccia non ho niente. Mi fissano perché sono nuova. Sì, Lily, sai che consolazione!"

-Scosse la testa, si lavò le mani, notando con piacere che il sapone era sopra il lavandino. Nella vecchia scuola poteva solo sognarselo. Si asciugò le mani e uscì dal bagno. Decise di tornare all’entrata. Ricontrollò il cartello. Segreteria. Freccia a destra, così prese il corridoio a destra. Si avvicinò allo sportello dove vide una donna sui sessant’anni seduta su una sedia. Capelli grigi, alta e molto magra, la donna guardò Lily senza darle importanza mentre la campanella suonava. Lily parlò.-

Lily: Buongiorno, io sarei la ragazza nuova e...
Segretaria: Chi sei?
Lily: Sono nuova, vengo da...
Segretaria: Voglio sapere come ti chiami!

-Si vedeva lontano un miglio che non aveva tanta voglia di lavorare. Probabilmente aveva avuto una brutta mattinata, pensò Lily.-

Lily: Giusto, mi scusi. Lily Green

-La segretaria, Jo, diceva la targhetta sul suo maglione blu, aprì un cassetto di metallo da dove tirò fuori una cartellina con dei fogli dentro.-

Segretaria: Qui ci sono gli orari, le classi e le lezioni che devi seguire. C’è anche una mappa della scuola. Attenta a non perdere questi fogli, non te ne verranno dati altri!

-Lily annuì mentre controllava i suoi orari. Matematica alla prima ora. Guardò la segretaria.-

Lily: Grazie!

-Tirò fuori la mappa della scuola e intanto la campana suonava di nuovo. Appena si voltò, un gruppo di ragazzini di corsa la spinsero. Uno di loro con il cappellino rosso e dalla pelle color cioccolato al latte, i capelli corti, ricci e neri e dagli occhi scuri, correndole molto vicino e tenendo il telefono in mano prese in pieno la mappa di Lily strappandola e facendola cadere a terra. Come se ciò non bastasse, tutti ci passarono sopra, riducendola ad una poltiglia. Il ragazzino dal capellino rosso le urlò un…-

Ragazzo: SCUSA, SIAMO IN RITARDO!

-Loro corsero via lasciando Lily in un pieno attacco di panico.-

Lily: "Perfetto Lily, ti sei fatta distruggere la mappa in meno di dieci secondi. Era l’unica che avevi! E adesso come la raggiungo la classe di matematica? Dove diavolo sarà? Stupidi ragazzini!"

-Si guardò intorno e vide Victoria, la sua vicina di casa insieme alla sua cerchia di amiche. Guardò da altre parti e si avvicinò a lei pensando...-

Lily: "Coraggio, è l'unica soluzione.” Ciao!

-Victoria la guardò scocciata e con superiorità.-

Victoria: Ragazze questa è la mia vicina di casa, la piccola Lily! E’ al primo

-Lily incassò quella frecciatina. Le serviva l’aiuto di Victoria. Fece un sorriso incerto.-

Lily: Piacere! Comunque mi sai dire dov'è la classe di matematica, per favore?
Victoria: Non ti hanno dato la mappa in segreteria?
Lily: Dei ragazzini me l’hanno disintegrata!

-Victoria rise.-

Victoria: Oh, capisco. Allora, vai sempre dritta poi giri a destra prendi le scale cambiando edificio, giri ancora a destra, superi le tre classi a destra e a sinistra, vai dritta, cambi edificio e lì trovi subito la classe di matematica. E’ proprio la prima aula che vedi.-
Lily: Okay, grazie. Ci sono troppi edifici in questa scuola!

-Lily salutò e si allontanò sentendo quel gruppetto ridere alle sue spalle. Mentre camminava si ripeteva le indicazioni.-

Lily: "Dritta, gira a destra, scale, cambia edificio poi gira ancora a destra, supera le classi e cambia edificio. Perfetto. Però, alla fine è stata gentile. Forse ho sbagliato a pensare che fosse antipatica. Forse l’apparenza mi ha ingannata. Devo ammettere che mi ha salvata oggi."

-Arrivò davanti alla classe. Con tutta quella strada e con il secondo suono della campanella, ovviamente, Lily era un po' in ritardo e bussò. Il professore rispose.-

Professore: Avanti

-Lily aprì la porta ed entrò.-

Lily: Salve, sono la nuova alunna
Professore: Ma in questa classe non abbiamo nuovi alunni!
Lily: Come no?
Professore: No!
Lily: Ma non mi hanno registrata? Cosa...

-Tutta la classe li fissava, il che infastidiva Lily ancora di più.-

Professore: Questo è impossibile, signorina!
Lily: Eh allora?!
Professore: Credo che lei abbia sbagliato classe
Lily: Non può essere. Ho fatto esattamente la strada che mi ha detto una ragazza per arrivare all'aula di matematica...
Professore: Ma questa non è la classe di matematica!
Lily: No???

-Era davvero imbarazzata.-

Professore: Credo che lei si sia confusa con le indicazioni. La classe di matematica è dall'altra parte della scuola
Lily: Cosa?? Mi sa dire che strada devo fare?
Professore: Certo! Percorre tutto questo lungo corridoio, scende le scale cambiando edificio, giri alla prima porta a sinistra e poi è la terza aula a destra
Lily: Grazie mille e scusi se le ho interrotto la lezione. Arrivederci!
Professore: Non si preoccupi, arrivederci!

-Mentre percorreva la strada, Lily guardava l’orario furibonda.-

Lily: “Dio, è lontanissima da qui. Sono già le 8:25 mi ci vorranno come minimo altri cinque minuti. Al massimo si può arrivare in classe alle 8.10. Oohhh, ma guarda questa stupida di Victoria in che guaio mi ha messa! Io lo sapevo, non stavo sbagliando. Non è buona. Che poi perché si è comportata così con me? Non le ho fatto niente. Stupida oca!!”

-Arrivò stanca, arrabbiata e in ansia. Bussò e appena sentì “Avanti”, entrò.-

Lily: Buongiorno! È la classe di matematica, questa?
Prof. Howe: Sì, ma lei chi è, signorina?
Lily: Lily Green!
Prof. Howe: Lei dev’essere la ragazza nuova allora!
Lily: Sì!
Prof. Howe: Mi chiedevo quando ci avrebbe degnati della sua presenza. Davvero si permette di arrivare con venti minuti di ritardo?!
Lily: No, vede... Io...

-Lui, un professore sulla cinquantina, alto e abbastanza grosso, dai capelli e gli occhi grigi, guardò Lily bloccandola.-

Prof. Howe: Non m’interessano le sue scuse, signorina. Questa è una scuola seria e non gradiamo i ritardi. Non so come lei sia abituata, ma qui ci si impegna dando il 110% e lei non mi sembra lo faccia. In questa scuola non ammettiamo gli scansafatiche, questo se lo deve sempre ricordare. Oggi non le do il permesso di entrare!
Lily: Come??

-Ormai Lily aveva la voce spezzata e gli occhi lucidi. Era pronta a scoppiare a piangere. Quel professore l’aveva umiliata davanti a tutti, non curandosi della sua sensibilità. Il professore continuò.-

Prof. Howe: Così la prossima volta sarà più puntuale
Lily: Ma...
Prof. Howe: Niente “Ma”. Arrivederci!

-Lui si alzò dalla sedia, si avvicinò a Lily che indietreggiò fin fuori la classe. Il professore si avvicinò di più e le chiuse la porta in faccia. Lily, subito, corse in bagno e scoppiò a piangere.-

Lily: Iniziamo bene e adesso?

-Dopo dieci minuti di pianto continuo si calmò, si asciugò le lacrime, uscì dal bagno e andò a cercare il suo armadietto. Lo trovò, ripose i libri, tenendo solo quelli della lezione successiva e andò a cercare la classe. Dopo aver girovagato per un po', in uno dei tanti piani dell'edificio, trovò una grande mappa della scuola e Lily fece un grande sospiro di sollievo. Trovò la classe di scienze, si sedette in corridoio e aspettò. Poco dopo sentì delle grida venire dalla classe affianco alla sua. Dalla porta uscì un ragazzo mediamente alto con gli occhi celesti e i capelli biondo cenere con un ghigno sul volto. Sembrava abbastanza soddisfatto di essere appena stato sbattuto fuori dalla classe. Lui vide Lily, la osservò per qualche secondo mentre lei non lo guardava affatto. Era troppo imbarazzata e lui troppo bello.-

Ragazzo: Che ci fai lì per terra?

-Lily lo guardò e la rabbia tornò. Già, perché era seduta lì per terra?!-

Lily: Aspetto la lezione di scienze! Tu cos’hai fatto per fare arrabbiare così il professore?
Ragazzo: Niente di che. Era così noiosa la lezione! Io e il mio migliore amico, Jordan, abbiamo fatto una gara a chi faceva il miglior aeroplano di carta...

-In quel momento, ascoltandolo, Lily pensò...-

Lily: “Non ammettiamo gli scansafatiche?! Sì, si vede!!!”
Ragazzo: ...E così il professore ce li ha ritirati. Ma è scoppiato quando ha visto che mi stavo mettendo le cuffiette per la musica nelle orecchie
Lily: E ci credo! Poverino
Ragazzo: Ormai è vecchio, non capisco perché insegni ancora...
Lily: Magari adora insegnare
Ragazzo: Di sicuro non a persone come me o Jordan!

-Lui rise e anche Lily sorrise vedendo il paradiso per la prima volta in tutta la sua vita. Quel ragazzo aveva un sorriso mozzafiato. Lui continuò.-

Ragazzo: Comunque, mi chiamo Daniel, Daniel Lee. Però mi puoi chiamare Dan
Lily: Lily Green, piacere
Daniel: Non ti ho mai vista qua in giro. Sei nuova?
Lily: Sì!
Daniel: Lo sapevo, altrimenti ti avrei già notata da tempo. Adesso mi dici perché sei qui quando dovresti essere a lezione?

-Lui si sedette a fianco a Lily che gli raccontò tutto.-

Daniel: Oh, il vecchio professor Billy!
Lily: Billy? Quell’omone senza tatto si chiama davvero così?
Daniel: No, però mi piace chiamarlo così. Il suo nome è William Howe! È una seccatura, ci tiene alle regole è davvero palloso. Non devi prendertela
Lily: Ci sono rimasta male perché non mi conosce e non mi può giudicare!
Daniel: Scommetto che hai voti stellari a scuola
Lily: Me la cavo!
Daniel: Quanto hai?
Lily: Tu?
Daniel: Meglio che tu non lo sappia

-Lui sorrise mandando Lily in paradiso di nuovo.-

Daniel: Allora me lo dici?
Lily: Tutto “A” tranne per matematica!
Daniel: Cavolo, se te la cavi. Solo a quelli bravi può importare il parere di quel vecchio!

-Lily rise mentre la campanella suonava.-

Daniel: Io vado, Lily. E’ stato davvero un piacere conoscerti. Ah, e non te la prendere, sono tutti idioti in questa scuola, specialmente Victoria! Fidati di uno che la conosce bene
Lily: Grazie Daniel! Ci vediamo...
Daniel: Puoi contarci Lily! E chiamami Dan

-Lui si allontanò e Lily sorrise. Qualcosa in lei era scattato in quel momento. Sentì il viso molto caldo e non riusciva a smettere di sorridere.-

Lily: “Dan!”

-Andò in classe e passò il resto della mattinata tranquillamente.

Intanto anche Brittany affrontava il suo primo giorno di lavoro. Completo nuovo grigio perla, capelli perfettamente piastrati e un trucco leggero, l’aiutava a sentirsi più sicura di sé. Per la prima volta avrebbe lavorato come leader della squadra. Non aveva intenzione di deludere nessuno. Entrò nel suo nuovo ufficio lasciando cappotto e borsa. Le uniche cose che portò nella sala riunioni furono una matita, un blocco per gli appunti e la sua bottiglietta d’acqua. Entrò in quella piccola e accogliente saletta arredata con un bel tavolo di vetro rotondo circondato da sedie con le ruote. Vi era anche un grande armadio, un proiettore e una lavagna interattiva. Brittany adorava tutto ciò, non vedeva l’ora di iniziare. Andò a sedersi a “capo tavola” se così si può dire per i tavoli rotondi. Si sentiva come Re Artù. Prese il suo telefono, nessun messaggio da parte della figlia. Si tranquillizzò, stava andando tutto bene. Proprio in quel momento tutto il team iniziò ad entrare nella sala, Brittany si alzò e li salutò. La squadra era davvero bene assortita erano in cinque ed erano tutti abbastanza giovani, si direbbe dai trent’anni fino ai quaranta massimo. Oltre Brittany, si era presentato Archie, un uomo afroamericano davvero alto, sorridente e molto positivo. Candice era stata la seconda ad arrivare, capelli neri, sguardo di ghiaccio. Abbastanza rigida, non si scompose tanto, una stretta di mano e andò a sedersi. Probabilmente la più riservata del gruppo. Arrivava da New York. Derren, giovane asiatico, dai capelli e occhi neri entrò e si presentò a Brittany e gli altri stringendogli le mani. Lui era qualche anno più grande di Brittany. Sarebbe dovuto essere il penultimo ma in realtà fu l’ultimo ad entrare nella sala quel giorno. Brittany si alzò dalla sedia dopo altri dieci minuti di silenzio.-

Brittany: Beh, a questo punto credo che Andy non si faccia vedere oggi. Direi che possiamo iniziare. Penso che questa squadra sia perfetta e lavoreremo molto bene insieme. Che ne dite di andare a pranzo tutti insieme? Almeno iniziamo a conoscerci in un ambiente meno formale

-Loro la guardarono abbastanza sorpresi, almeno gli uomini. Candice non mostrava emozioni. Archie subito si alzò.-

Archie: Direi che a stomaco pieno si ragiona meglio!

-Brittany rise.-

Brittany: Concordo!

-Anche Derren si alzò.-

Derren: Conosco un posto molto bello e non costoso qui vicino
Brittany: Direi che è perfetto. Prendo il giubbotto e vi raggiungo!

-Brittany andò a prendere giubbotto e borsa, li raggiunse e andarono a pranzo. La giornata scolastica finì e all’uscita Lily vide il diddino farle segno di avvicinarsi. Finalmente una buona notizia, Alex era passato a prenderla da scuola. Lily si avviò verso la macchina ma Victoria la raggiunse e l’affiancò camminando.-

Victoria: Trovata la classe di matematica?

-Lily la ignorò e Victoria si girò dalle amiche che aveva dietro.-

Victoria: Oh, no! La piccoletta si è arrabbiata! Era solo uno scherzo. Non ti sarai mica messa a piangere?

-Victoria e le amiche risero e Lily seccata si voltò fermandosi si scatto.-

Lily: Lasciami in pace!

-Si rivoltò andando poi dal diddino.-

Alex: Ciao bimba!
Lily: Ciao diddi! Mamma è da voi?
Alex: Sì! Com’è andato il primo giorno?

-Salirono in macchina e Lily gli raccontò tutto.-

Alex: Chi è di quelle?
Lily: Victoria è quella atteggiata con i capelli rossi e la frangia

-Alex aprì lo sportello e andò da Victoria con Lily dietro.-

Lily: Diddi, che vuoi fare? Lascia perdere, sono stupidaggini!

-Alex non ascoltò la figlioccia e andò dritto da Victoria.-

Alex: Senti tu, l’hai trovato uno scherzo divertente?

-Victoria guardò Lily.-

Victoria: Sì, molto!
Alex: Dovresti vergognarti invece! Se lo avessero fatto a te?
Victoria: Sicuramente non mi sarei messa a piangere e non ne avrei fatto una cosa così colossale! Diavolo, rilassatevi...
Alex: Senti...
Lily: Dai, lascia perdere. Andiamo a casa che è meglio

-Lily fermò il diddino che si voltò per andare alla macchina.-

Alex: Sì, hai ragione Lily!

-Mentre le amiche ridevano come oche, Victoria prese il braccio a Lily e sussurrò...-

Victoria: Adesso ci facciamo difendere anche dal paparino!
Lily: Stammi alla larga!

-Lily si voltò e raggiunse il diddino in macchina. Una volta arrivati in casa McKay, entrarono in casa, Lily per prima. Guardò sua madre e sua diddina sedute sul divano ad aspettarla. Rachel sorrise.-

Rachel: Allora, com’è andato questo favoloso primo giorno di scuola?

-Anche Brittany sorrideva, era curiosa. Lily poggiò lo zaino a terra.-

Lily: E’ stato un vero schifo! Diddi, posso usare il telefono?
Rachel: Certo tesoro!
Lily: Grazie!

-Per prendere il telefono passò a fianco al divano dove era seduta sua madre che le prese la mano.-

Brittany: Amore...

-Lily girò la faccia, mollò la presa e andò a prendere il telefono. Rachel guardò Brittany senza parole.-
Rachel: Ma che le sarà successo?
Brittany: Non lo so!

-Alex entrò in casa, salutò le due ragazze e gli raccontò ciò che Lily gli aveva detto.-

Alex: ...E in macchina non ha fiatato!
Rachel: Vorrà stare un po’ da sola
Brittany: Infatti, meglio lasciarla sola per un po’. Sicuramente starà chiamando Megan! Rachel: Almeno si sfoga con qualcuno. Strano che non ti abbia nemmeno guardata.
Brittany: Già... Questa giornata deve averla ferita parecchio. Però girarmi addirittura la faccia... Insomma noi parliamo di tutto!
Alex: Avrà avuto vergogna?
Rachel: Di sua madre?? Dai, Alex!
Brittany: Rach, se ci pensi non ha voluto dire niente neanche a te!
Rachel: E’ vero, le rare volte che le cose non le dice a te, le dice a me! Questa volta invece non ha voluto parlare con nessuna di noi due
Brittany: E perché con Alex sì, allora?
Alex: Dai ragazze si sa, sono il suo preferito!

-Le ragazze risero lanciandogli addosso un cuscino del divano.
La notte in casa Green, Brittany bussò alla porta di Lily con un piatto in mano ed entrò.-

Brittany: Tesoro ti ho portato la cena
Lily: Scusa, non ho fame e ora devo finire di leggere questo libro
Brittany: Mi dici che hai? È tutto il giorno che m’ignori!

-Lily si sedette sul letto.-

Lily: Non riesco neanche a guardarti in faccia!
Brittany: Perché ne hai parlato con Alex e con me e Rachel no?
Lily: Perché lui non da tutta l’importanza che date voi alla scuola! Lui non mi avrebbe giudicata! Per voi invece dovrei essere una delusione perché mi sono fatta conoscere in quel modo e in più ho saltato la prima ora
Brittany: Primo non è stata colpa tua. Secondo, come puoi pensare una cosa del genere? Neanche noi ti avremmo giudicata. E terzo può capitare una brutta giornata!
Lily: Questa è stata uno schifo però...
Brittany: Non lasciare che quell’ochetta di Victoria ti spenga il sorriso. Vedrai che piano piano andrà meglio!
Lily: Spero che tu abbia ragione!
Brittany: Ora mangia e poi dormi. Hai bisogno di una bella nottata di sonno. Ah, e non girarmi più la faccia, con oggi ha fatto credere ad Alex di essere il tuo preferito e lo sai che non lo sopportiamo quando fa quello fiero di sé!

-Brittany diede un bacio sulla fronte a sua figlia e Lily sorrise prendendo il piatto dalle mani di sua madre.-

Lily: Grazie mamma!



Eccomi con il nuovo capitoloo :)
Ma che giornataccia ha avuto Lily? 
Diciamo che il primo giorno non è stato proprio come se lo aspettava. Victoria ha fatto centro!
Comunquee, abbiamo la presenza di un nuovo personaggio :)
Cosa ne pensate per ora di Daniel? Avete avuto solo un piccolo accenno di lui!
Ve lo presento :)

Ora vi faccio vedere anche la nuova scuola di Lily, interni ed esterni. Se ve lo state chiedendo, sì, la scuola esiste davvero e ha quello stesso nome. Ho fatto la stalker su google maps :')
    
Scuola all'esterno con tanti murales                                     I corridoi con gli armadietti, l'auditorium e il teatro


E infine i campi sportivi. Quello da football, basket e pallavolo e la mascot della scuola :)
Spero vi piaccia tutto questo!
Vedo se riesco a postare il prossimo episodio.
Baci,

Sum <3

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Capitolo 16
*** Nuove amicizie ***


Unconventional Family
Capitolo 16

-Nuove Amicizie.-


-La mattina seguente, verso le 7:00, Brittany, andò in camera di Lily, si sedette sul letto e accarezzandola le sussurrò...-

Brittany: Amore, è ora di alzarti. Non vorrai fare tardi a scuola…

-Lily mise la testa sotto il cuscino e usò un tono di voce assonnato e nervoso.-

Lily: Mmh! Oggi non ci vado a scuola. Giorno sabbatico!
Brittany: Tesoro, so che ieri non è stata una bella giornata, però...

-La figlia subito si svegliò velocemente.-

Lily: Non è stata una bella giornata?? Mamma, è stato un vero disastro. Non voglio più metter piede in quella scuola!

-Si ributtò sotto le coperte mentre sua madre sospirava.-

Brittany: Sono sicura che farai amicizia con qualcuno. Deve pur esserci qualcuno che hai incontrato che ti abbia trattata bene

-Lily tirò fuori la testa da sotto le coperte pensando a Daniel.-

Lily: In effetti qualcuno c’è. E’ un ragazzo che si chiama Daniel. Mentre io aspettavo la lezione di scienze lui veniva sbattuto fuori dall’aula dal suo professore
Brittany: Oh, studente modello vedo…
Lily: Magari lo stare a scuola non fa per lui, però è stato gentile con me
Brittany: Beh, allora puoi andare a cercare lui per fare due chiacchiere
Lily: Quando arriverò a scuola tutti rideranno di me
Brittany: Non credo Lily. A nessuno importa quello che è successo ieri, fidati!
Lily: Questo fidati l'ho già sentito. Ah già, quando mi hai detto che il primo giorno di scuola sarebbe stato fantastico… Scusa se non mi fido!

-Brittany diede uno scossone alla figlia.-

Brittany: Andiamo! Fai vedere a quel professore chi sei. Diavolo, sei una Green, e noi non ci facciamo giudicare in quel modo dalle persone. Dimostragli quanto sei eccezionale

-Lily si alzò dal letto.-

Lily: Hai ragione! Non sono come ha detto lui. Gli farò vedere! Forza mamma, devo arrivare prima che suoni la campanella
Brittany: E’ così che ti voglio tesoro! Oggi andrà meglio
Lily: Speriamo! Ah, mamma?
Brittany: Sì?
Lily: Grazie

-Brittany sorrise dando poi un bacio alla figlia.-

Brittany: Forza prepariamoci ora!

-Si prepararono, fecero colazione e mentre Lily saliva in macchina, Brittany, che chiudeva la porta, sentì arrivare un forte attacco di nausea. Subito rientrò in casa e corse al bagno buttandosi verso il wc proprio nel momento giusto. Intanto, Lily rientrò in casa.-

Lily: Mamma! Faccio tar..

-Proprio in quel momento sentì sua madre vomitare. Corse in bagno, le tirò su i capelli e poi tirò lo scarico, trucco che la stessa Brittany le aveva insegnato dopo grandi indigestioni di cibo cinese avanzato da due giorni.-

Lily: Mamma, ora respira. Guarda su e prendi fiato

-Le diede la carta igienica e Brittany si ripulì la bocca respirando profondamente e asciugandosi le lacrime.-

Brittany: Grazie amore!
Lily: I tuoi insegnamenti danno i loro frutti. Ma che ti è preso?
Brittany: A quanto pare non ho digerito la colazione. Ho rivisto anche la cena di ieri
Lily: Oh, disgustoso! Vuoi qualcosa ora?
Brittany: No tesoro. Rifaccio colazione in azienda. Ora mi lavo i denti e partiamo. Tu vai in macchina, io ti raggiungo subito
Lily: Ti senti meglio? Sicura?
Brittany: Sicurissima!

-Lily sorrise e andò in macchina. Una volta partite, appena arrivarono a scuola con venti minuti d’anticipo sul suono della campanella, Lily salutò sua madre ed entrò a scuola. Prese il libro di matematica dal suo armadietto, andò in classe, si sedette e aspettò. Circa dieci minuti dopo entrò il professore.-

Prof. Howe: Oh!
Lily: Buongiorno professore!
Prof. Howe: Lei è la signorina Green, giusto? La ragazza nuova di ieri!
Lily: Sì, sono io e come vede più che puntuale

-Lily sorrise pienamente soddisfatta. Il professore la guardò senza scomporsi.-

Prof. Howe: Lei è in anticipo!

-Il sorriso di Lily svanì mentre la campanella suonava e i compagni entravano in classe.-

Lily: Sì, visto che ieri...
Prof. Howe: In classe si entra al suono della seconda campanella, né prima e né dopo. Non mi pare che lei sia entrata al suono della seconda campanella signorina Green! Noto che l'orario non è il suo forte. Sarà così anche per i numeri e la matematica?

-Lily cercò di replicare e di spiegare i suoi motivi mentre tutti i compagni la guardavano.-

Lily: Ma lei...
Prof. Howe: Basta! Vuole farmi perdere altro tempo? Devo iniziare la lezione. Aprite tutti il libro a pagina 394

-Lily era così arrabbiata e la sua mente non riusciva a smettere di pensare.-

Lily: "Che professore del cavolo! Già lo odio. Non gli va bene proprio niente"
Prof. Howe: Signorina Green, vuole farmi il piacere di aprire il suo benedetto libro? O vuole che rimanga lì a prendere polvere?

-Lily aprì il libro di malavoglia.-

Lily: "Mmh ma che rottura, ce l'ha proprio con me! Che se ne vada a bersi un.. "

-Le pagine di quel libro catturarono la sua attenzione.-

Lily: "Ma io queste cose non le ho fatte nella vecchia scuola. E adesso come faccio? Mi farò aiutare da mamma e da Matt questi giorni. Iniziamo benissimo proprio… Dai, consolati Lily, peggio di così non può andare!"

Prof. Howe: Ragazzi domani compito in classe su questi ultimi argomenti!
Lily: "Come non detto, sono fregata! Potrei parlare con il professore, magari potrebbe capirmi. Mmh... No Lily, ti odia, dicendoglielo gli daresti un'altra occasione di metterti in ridicolo davanti a tutti. Ma devo rischiare, non posso prendere un brutto voto"

-La lezione continuò e Lily non capiva un accidente. Quando suonò la campanella e tutti furono usciti, lei si avvicinò dal professore.-

Prof. Howe: Cosa le serve? Un orologio?
Lily: "AH AH AH! Ma che simpatico, se ne vada al diavolo!" Emh no...
Prof. Howe: Beh, che aspetta allora? Vuole fare ritardo ad un’altra lezione?
Lily: Volevo solo dirle che io nella vecchia scuola queste cose non le ho fatte e non so come si facciano. Per domani non credo di riuscire a...
Prof. Howe: E’ una giustificazione?
Lily: No!
Prof. Howe: Eccome se lo è signorina. Senta, questo non è un problema mio
Lily: Ah okay. Cercherò di fare il possibile allora

-Lily era furibonda e totalmente disperata.-

Lily: "Ma guarda che odioso! “Non è un problema mio” Eh certo, grazie tante... Benvenuta F!!"

-Uscì dalla classe e passando in corridoio, vide Victoria avvicinarsi. Abbassò la testa sperando di non venir notata. Beh, non funzionò.Victoria la bloccò prendendole il braccio.-

Victoria: Ehi piccoletta! Dov’è papino oggi? Non viene a farmi la predica all’uscita?
Lily: Lasciami passare!!
Victoria: Sai, dovresti imparare a difenderti da sola. Ciò ti renderebbe meno ridicola
Lily: Ho detto di lasciarmi passare!

-In quel momento Lily vide passare Daniel e lo salutò da lontano, sperando poi di poterci parlare, ma lui non ricambiò. Victoria vide tutta la scena e scoppiò a ridere.-

Victoria: Volevi davvero salutare Dan? Come diavolo l’hai conosciuto? Gli sei caduta sui piedi forse? Non ti pensa proprio, e si è visto, quindi mettiti l'anima in pace!
Lily: E’ stato gentile con me e gli fa piacere se lo saluto e se gli parlo
Victoria: Oh, povera piccola Lily. Davvero hai pensato che gli interessasse conoscerti? Scommetto che l’hai incontrato mentre lo sbattevano fuori da una delle sue lezioni, come sempre del resto. Lui pur di non girarsi i pollici ha parlato con te, ma parla anche con le più cozze della scuola, con se stesso e con la spazzatura. Parla con qualsiasi cosa gli capiti a tiro in quei momenti. La tua giovane e sconsiderata mammina non ti ha insegnato a distinguere immaginazione dalla realtà? Le persone importanti e fighe come lui non perdono tempo con gente come te!
Lily: Lui sembrava sincero!
Victoria: Sembrava, hai detto bene. Ti do un consiglio per la tua sopravvivenza scolastica… Stagli bene alla larga, chiaro? Lui è mio. Ora con tanto dispiacere dobbiamo separarci. Vado a parlare con il mio boy

-Victoria diede una spallata a Lily facendola spostare, poi raggiunse Daniel.-

Lily: Cretina…

-Lily, poi, guardò tutta la scena. Victoria abbracciò da dietro Daniel che si voltò. Li vide parlare e prima di allontanarsi, Victoria schioccò a Daniel un bel bacio sulla guancia. Lui alzò gli occhi al cielo ma Lily pensò fosse normale. Se quei due stavano insieme, beh Daniel aveva davvero tanti motivi per alzare gli occhi al cielo. Anche Lily, dopo quella enorme delusione, si voltò per andare alla sua lezione successiva.
Intanto anche Brittany non stava avendo una bella giornata. Durante la pausa pranzo ne approfittò per chiamare Matt, che sembrava alquanto preoccupato.-

Matt: “Ma sei sicura? Saresti dovuta rimanere a casa sotto le coperte. Mi avresti chiamato e avrei portato io Lily a scuola. Sai che non è un problema”
Brittany: “Tesoro, sto bene. Forse ho mangiato troppo velocemente stamattina e ieri notte non ho digerito bene la cena. Non preoccuparti, sto bene. Sono solo un po’ stanca. In più anche oggi questo Andy non si è fatto vedere. Nemmeno lo conosco e già mi fa saltare i nervi. Mi chiedo se mai si farà vedere. Altrimenti io e il mio team possiamo lavorare benissimo anche da soli”
Matt: “Amore, credo dovresti rilassarti un po’. Non è un tuo problema se quell’idiota non si fa vedere. Il lavoro lo perde lui, mica tu”
Brittany: “Hai ragione. A proposito di relax… Non vedo l’ora che sia venerdì! Il nostro primo weekend tutti insieme”
Matt: “Sarà magnifico. Sai, dovremmo fare qualcosa di eccitante. Tipo una mini-vacanza!”
Brittany: “Per esempio….”
Matt: “Disneyworld”
Brittany: “Sarebbe fantastico!”
Matt: “Venerdì potremmo passare una serata tranquilla a casa e poi sabato si parte per tornare la domenica sera. Che dici?”
Brittany: “Oh, Lily lo adorerà, e io pure!”
Matt: “Deciso allora! Ora tesoro, io devo tornare a lavoro. Ci sentiamo dopo. Ti amo”
Brittany: “A dopo. Ti amo anche io”

-Brittany chiuse la chiamata e tornò nel suo ufficio, dove si riprese con la riunione in corso. Un’ora dopo erano ancora fermi sullo stesso punto, quando sentirono la porta di vetro aprirsi. Un ragazzo veramente biondo, dagli occhi verdi, i denti bianchissimi e una super abbronzatura entrò, sedendosi di malavoglia su una delle sedie girevoli, mentre Brittany lo guardava letteralmente a bocca aperta. Era scioccata. Quello che sembrava essere un ragazzino, indossava degli short e una camicia aperta che metteva in mostra la sua canottiera bianca. Ai piedi portava delle infradito blu. Lui guardò tutti i membri del team.-

Andy: Ciao a tutti, io sono Andy. Tra circa un’ora avrei un impegno, perciò possiamo velocizzare un po’ le cose? Mi seccherebbe arrivare in ritardo!

-Brittany lo guardò ancora più scioccata.-

Brittany: Ah, ti seccherebbe arrivare in ritardo?
Andy: Abbastanza!
Brittany: Beh, credo proprio che dovrai cancellare il tuo impegno. Abbiamo tanto a cui pensare. Non credo riusciremo a finire prima di due ore. Adesso se riesci a sederti composto magari possiamo riprendere, Andy. E comunque io sono Brittany Green, il capo della squadra. Nessuno lascerà questa stanza finché non avremo finito, chiaro?

-Andy sbuffò appoggiando la testa allo schienale della sedia mentre Brittany dava a tutti dei fogli per poi riprendere il lavoro.

Dopo aver pranzato ed aver affrontato quasi tutta la giornata scolastica, Lily, ascoltava la lezione dell’ultima ora. Musical.-

Prof.: Infine ragazzi, vi ricordo che la festa a scuola si terrà tra sette giorni. E tutti, e sottolineo TUTTI, dovete portare una pietanza fatta in casa. Che sia una torta, che siano dei panini, che sia della pasta… La scelta spetta alle vostre famiglie che sono chiaramente invitate a restare. La scuola si occuperà della musica e della band!
Paul: Che band ci sarà professore?
Prof.: Gli Stormy Waves! (Onde tempestose) E’ un gruppo...
Gabriel: Qui lo sanno tutti chi sono professore. E’ una delle band più famose degli ultimi 7-8 anni! E i loro album vanno ancora a ruba

-Tutti quanti erano eccitatissimi mentre Lily non vedeva l’ora che quella pesante giornata finisse. L’unica cosa che le veniva in mente pensando a quella band era...-

Lily: "E questi chi sono??" Meno male che la giornata sta finendo...
Rebecca: A chi lo dici!

-La ragazza dai capelli castani molto chiari e gli occhi scuri seduta a fianco a lei la guardò. Lily imbarazzata provò a dare una spiegazione.-

Lily: Oh scusa, volevo solo pensarlo e invece l'ho detto!
Rebecca: Tranquilla. Ammetto che sia una cosa strana…. Ma capita anche a me!

-Sorrise mentre Lily si rilassava vedendo che quella era una ragazza alla mano.-

Rebecca: Sei la ragazza nuova?
Lily: Sì!
Rebecca: Sei nella mia classe di matematica. Già ti conoscevo
Lily: Oh grazie alle mie figuracce ovviamente!
Rebecca: All'inizio come professore può sembrare molto severo
Lily: Ce l'ha con me…
Rebecca: Vuole solo metterti alla prova, lo fa con tutti gli studenti nuovi
Lily: Non mi piace per niente questa prova!

-La ragazza sorrise dolcemente. Trovava Lily tenera e il suo istinto le diceva di proteggerla.-

Rebecca: Perché domani non ti siedi vicino a me?
Lily: Certo, sei gentile!
Rebecca: Grazie. Comunque io sono Rebecca, piacere
Lily: Penso che tu lo sappia già il mio nome, comunque Lily, il piacere è mio!

-Finalmente la campanella suonò.

Rebecca: Allora a domani Lily. Ciao
Lily: Ciao!!

-Lily sorrise, felice di avere qualcuno dalla sua parte a scuola. Andando verso i parcheggi vide sua madre arrivare in macchina, la raggiunse e salì. L’abbracciò.-

Lily: Ciao mami!
Brittany: Ciao amore. Sbaglio o qualcuno ha fatto amicizia oggi?

-Sorrise. Aveva visto Lily salutare Rebecca mentre parcheggiava.-

Lily: Sì, si chiama Rebecca, siamo nella stessa classe di matematica e musical

-In macchina, Lily, raccontò ciò che era successo nella classe di matematica e del compito che ci sarebbe stato il giorno seguente. Mentre entravano in casa Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Allora faremo il possibile oggi!

-Andarono in cucina e si sedettero al tavolo e Lily diede il libro di matematica alla madre che guardò quelle pagine senza parole.-

Brittany: Oh amore, questo è lontano anni luce dal tuo vecchio programma. Certo che il professore poteva anche venirti incontro
Lily: Mamma, mi odia e gli piace mettermi in difficoltà
Brittany: Per quanto difficile possa essere, noi non ci faremo abbattere. Coraggio, ripartiamo dalle ultime cose che hai studiato, faremo gradino per gradino

-Sua madre sorrise trasmettendo quella grinta anche alla figlia, per poi iniziare a spiegare i vari concetti. Avevano tanti argomenti da fare.
Verso le 19:00 sentirono il campanello suonare e Brittany andò ad aprire al suo fantastico fidanzato. Andarono in cucina e Matt guardò il quaderno di Lily.-

Matt: E’ tosta?
Lily: Non ne posso più, davvero!
Matt: Allora fai una pausa, ho una bella notizia da darvi...

-Entrambe lo guardarono e lui sorridendo tirò fuori dalla tasca una busta da cui tirò fuori tre biglietti.-

Matt: Studia tanto oggi Lily, perché questo weekend si va a…
Lily: OH MIO DIO! DISNEYWORLD! NON CI CREDO!

-Subito Lily gli saltò addosso abbracciandolo.-

Lily: Grazie, grazie! Non vedo l’ora

-Mentre Lily felice andava a preparare la tavola per cena, Brittany si avvicinò al suo ragazzo e lo baciò dolcemente.-

Brittany: Grazie per essere così speciale ed incredibile
Matt: C’è qualcuno che mi ispira ogni giorno ad essere migliore
Brittany: Ti amo
Matt: Anche io. A che punto è Lily?
Brittany: Siamo in mezzo a una tempesta. Troppe cose da fare in troppo poco tempo, ma non voglio scoraggiarla
Matt: Pensi che domani ce la possa fare?
Brittany: Non credo. Voglio dire, tutto ciò è troppo da imparare in una notte. A seconda di come andranno le cose andrò a parlare con il professore. Quello che lui ha fatto non è stato per niente giusto
Matt: Concordo. Se vi dovesse servire una mano…
Brittany: Non preoccuparti. Per oggi le hai già dato una marcia in più con quei biglietti!
Matt: Non vede proprio l’ora
Brittany: E non è l’unica!

-Entrambi sorrisero e dopo aver preparato la cena e mangiato velocemente, Matt tornò al suo appartamento, lasciando Brittany e Lily alle prese con la matematica.
Alle 23:00, la ragazzina stava decisamente crollando quando la madre la prese per mano.-

Brittany: Lily, hai studiato abbastanza per oggi. Adesso andiamo a letto
Lily: No, devo ancora studiare!

-Ormai Lily era mezzo addormentata così Brittany tenendole le mani la fece alzare guidandola poi verso la cameretta al piano superiore.-

Brittany: Adesso non serve a niente, andiamo!

-La mattina seguente in casa regnava il silenzio più totale. Le due ragazze si prepararono e Brittany portò Lily a scuola.
In perfetto orario con la seconda campanella Lily entrava in classe e si andò a sedere vicino a Rebecca, la ragazza molto gentile della mattina precedente. La ragazza le sorrise.-

Rebecca: Ciao! Pronta?
Lily: Ciao! Non credo, queste cose non le ho mai fatte prima…
Rebecca: Sei fortunata, lo farà recuperare
Lily: Speriamo, Becky!

-Rebecca la guardò per qualche secondo e Lily subito si corresse.-

Lily: Oh scusa, Rebecca!
Rebecca: No no, mi fa piacere. Chiamami così d'ora in poi

-Anche il professore si fermò a guardare i banchi di Lily e Rebecca.-

Prof. Howe: Signorina Green noto che è riuscita ad arrivare puntuale oggi. Un giorno su tre, niente male!

-Lily finse un sorriso mentre il professore distribuiva i compiti.-

Prof. Howe: Vi distribuisco i compiti, potete iniziare!

-Il tempo sembrò volare mentre Lily ragionava tra un esercizio e l’altro , fece tutto ciò di cui era capace. Il professore ritirò i compiti.-

Prof. Howe: Li correggerò questo fine settimana, perciò avrete i risultati lunedì mattina

-Uscendo dalla classe Lily guardò Rebecca.-

Lily: Sono molto felice di sapere che lui passerà tutto il weekend a correggere i nostri compiti mentre io sarò sulle montagne russe a Disneyworld

-Rebecca rise.-

Rebecca: Questa è la tua rivincita
Lily: Ci puoi scommettere!

-Dopo aver affrontato altre tre lezioni, Lily, si dirigeva verso la mensa quando qualcuno la fermò per il corridoio con un enorme sorriso.-

Daniel: Ciao Lily! Ti stavo cercando
Lily: Ciao Daniel, come mai mi saluti? Lasciami in pace e torna dalla tua fidanzata!
Daniel: Fidanzata?
Lily: Sì, Victoria
Daniel: Non è la mia ragazza! Ma che ti prende?

-Lily gli raccontò ciò che Victoria le aveva detto il giorno precedente.-

Lily: ...E a dare conferma di tutto ciò è stato il tuo mancato saluto!
Daniel: Oh capisco, scusa allora. Non devo averti né vista e né sentita. Comunque lascia perdere Victoria e ciò che dice. Non si deve azzardare a minacciarti. Poi io e lei non stiamo insieme. Non lo siamo mai stati e le cose non cambieranno. Il fatto è che ci conosciamo da tanto tempo e questo le permette di avere una certa confidenza con me, anche se le ho detto tante volte di smetterla. Senti, io non la sopporto! E’ altezzosa e viziata. Tu lasciala stare. Fai come me, se ti viene a parlare fai entrare da un orecchio le sue parole e poi falle uscire dall’altro. Te lo assicuro, lei non è la mia fidanzata. Sono single al momento
Lily: Davvero?
Daniel: Sì, lo sono
Lily: No, io per davvero... Vedi intendevo… Non stai con Victoria? Poi, vedi, mi chiedevo… Ti da noia parlare con me?

-Lui sorrise. Lily gli inteneriva il cuore. La rassicurò.-

Daniel: No, non sto con Victoria. E certo che no! Come potresti darmi noia? Mi piace parlare con te

-Lily sorrise e si sentì più felice. Daniel la guardò, ricordando il tono arrabbiato della ragazzina a inizio conversazione.-

Daniel: Come mai sei così arrabbiata?
Lily: Oggi ho fatto il compito di matematica con tantissime cose che non ho studiato nella vecchia scuola e credo proprio che prenderò la mia prima F. Ma lasciamo perdere. Non so come rimedierò...
Daniel: Se vuoi ti faccio io ripetizioni!
Lily: Sei bravo?
Daniel: Me la cavo!

-Le fece l'occhiolino.-

Lily: Mi piacerebbe, ma non posso. Io e mamma abbiamo appena traslocato e non possiamo perm...
Daniel: Lo faccio gratis, Lil!!
Lily: Lil?
Daniel: Non ti piace?
Lily: E’ la prima volta che qualcuno mi chiama così e detto da te mi piace

-Lei sorrise riconcentrandosi poi sul discorso.-

Lily: Comunque non è giusto!
Daniel: Facciamo così, tu mi fai ripetizioni di storia e io a te di matematica. Così siamo pari!
Lily: Così va un po’ meglio! Ma per caso hai fatto matematica al primo semestre?
Daniel: Sì, altrimenti sarei in classe con te ora
Lily: Oh meglio di no dopo tutte le figuracce che ho fatto. Io ho fatto storia al primo semestre, non è poi così difficile
Daniel: Vedremo!
Lily: Allora, vieni tu a casa mia e dalle 17:00 alle 18:00 facciamo matematica e dalle 18:00 alle 19:00 storia, okay?
Daniel: Perfetto!
Lily: Tutti i giorni tranne i weekend a partire da venerdì magari?
Daniel: Alla grande! Direi che va benissimo

-Lui sorrise poi si ricordò il motivo per il quale l’aveva fermata.-

Daniel: Oh tieni!

-Tirò fuori dalla borsa un pezzo di carta. Era la mappa della scuola.-

Daniel: Così non ti perderai più!
Lily: Grazie mille! Ma tu come farai?
Daniel: Oh per favore, conosco questa scuola come le mie tasche ma poi tanto ce ne danno una ad ogni semestre quindi questa non è l’unica che ho. Ah, comunque ti ho segnato in rosso anche le scorciatoie, sai in caso fossi in ritardo
Lily: Non so cosa dire, davvero!

-Lei sorrise e lui contraccambiò dandole la mappa.-

Daniel: Vieni a pranzo con me? Scommetto che stavi andando in mensa
Lily: Sì, molto volentieri

-Lei gli sorrise e andarono a pranzo insieme.-


Ehii
Forse per Lily le cose a scuola miglioreranno. Nonostante questo compito sia andato parecchio male!
L'avete trovata un'ingiustizia?
Un altro personaggio che diventerà importante... La nostra Rebecca/Becky!
Vi lascio la sua foto.

Ora carico anche l'ultimo episodio. Per oggi credo di averne pubblicato abbastanza. Che dite? :')
Sum <3

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Capitolo 17
*** Festa scolastica con sorpresa ***


Unconventional Family
Capitolo 17
-Festa scolastica con sorpresa.-


-Quella mattina durante la pausa pranzo, Lily mangiava il suo panino al burro di arachidi mentre parlava con Rebecca riguardo la festa che si sarebbe tenuta la settimana seguente.-

Rebecca: Credo che ne vedremo delle belle
Lily: Dici?
Rebecca: A questo tipo di feste succede sempre qualcosa di scioccante
Lily: Partecipa tanta gente?
Rebecca: I fighetti di questa scuola non mancheranno, te lo assicuro
Lily: Beh, allora non possiamo perdercela!

-Rebecca scoppiò a ridere quando poi si ricordò di dare all’amica qualcosa.-

Lily: Cosa è?
Rebecca: La mappa della scuola, così non ti perderai. Io ne ho un’altra a casa

-Lily la guardò.-

Lily: Grazie mille Becky, ma ho risolto il problema. Me l’ha data Dan

-Rebecca si accigliò guardando Lily.-

Rebecca: Specifica quel “Dan” per favore. Solo un’idiota in questa scuola si fa chiamare “Dan” e ti prego dimmi che non stai parlando di quell’idiota
Lily: Il suo cognome è Lee
Rebecca: Oh mio Dio! E’ quell’idiota….
Lily: Perché dici così?
Rebecca: Ed ecco che parli del diavolo e….

-Proprio in quel momento Daniel si avvicinò al loro tavolo.-

Daniel: Ehi Lil!

-Rebecca guardò Lily alzandosi dalla sedia.-

Rebecca: Io vado. Ci vediamo Lily e stai attenta!

-Lily la guardò confusa e la salutò facendole il segno con la mano. Avrebbero riparlato di quell’argomento. Lily si riconcentrò su Daniel appena Rebecca sparì.-

Lily: Ciao Dan! Sei pronto per stasera?
Daniel: Prontissimo, non farmi studiare troppo però

-Lily scosse la testa.-

Lily: Abbiamo bisogno di studiare tanto se vogliamo recuperare, io matematica e tu storia!

-Daniel rise e Lily lo guardò.-

Lily: Oh, ti avviso già da ora. Non fare caso a mia madre, non perderà l’occasione per fare la spiritosa
Daniel: Non le dispiace che io studi a casa vostra?
Lily: I miei amici sono anche amici suoi e viceversa
Daniel: Detto così sembra più tua sorella che tua madre
Lily: Beh, vedi, in un certo senso potrebbe anche esserlo...

-Daniel la guardò confuso e Lily si spiegò meglio.-

Lily: Mi ha avuta quando aveva diciassette anni!

-Daniel aggrottò la fronte sorpreso.-

Daniel: Mia sorella ha diciassette anni. Sarebbe strano se rimanesse incinta, i miei, so per certo, che la ucciderebbero
Lily: Mia madre è figlia unica e penso che anche i miei nonni l’avrebbero volentieri uccisa. Peccato che l’omicidio sia un reato

-Daniel rise.-

Daniel: Senti, quindi ci vediamo a casa tua alle 17:00?
Lily: Direi che è perfetto. Hai ancora il bigliettino con la mia via?
Daniel: Sì, è nel mio portafoglio
Lily: Perfetto!

-La campana suonò e Daniel aiutò Lily ad alzarsi tenendole la mano.-

Daniel: Posso accompagnarti in classe?
Lily: Molto volentieri!

-Risero e lasciarono la mensa.
Intanto la giornata di Brittany non procedeva proprio bene a lavoro a causa del suo collega Andy, che continuava a battere la punta della matita sulla scrivania mentre gli altri discutevano riguardo una nuova idea.-

Archie: Ma perché volete bocciare quest’idea? Io sono dalla parte di Brittany, se sponsorizzata bene può portare una bella parte di guadagno
Candice: Io punterei più su dei cereali che su altre merendine
Derren: Concordo con te, Candice..

-Quel picchiettare della matita irritava tutti, specialmente Brittany che si alzò sbattendo le mani sulla scrivania.-

Brittany: ANDY, PIANTALA!

-Andy fece un salto dalla sedia per quell’urlo, si mise a sedere e Derren continuò la conversazione con gli occhi bene aperti in caso Brittany urlasse di nuovo.-

Derren: Voglio dire, questi nuovi cereali saranno una bomba. Cereali e marshmallow nella stessa scatola. Quelle merendine non sono nulla di speciale
Brittany: Nulla di speciale? Ma scherzi? Sono fantastiche e fres..

-Di nuovo, quel picchiettare della matita. Quella era una chiara provocazione. Brittany si alzò dalla sedia e scattò verso Andy, gli strappò la matita dalle mani e la spezzò in due davanti agli occhi di quel ragazzo dai capelli biondi e l’abbronzatura esagerata. Lei tornò a sedersi in silenzio con ancora in mano la matita. Archie parlò guardando Andy.-

Archie: Okay, siamo chiaramente in parità. Perciò Andy a te spetterà la scelta. Merendine, proposte da me e Brittany o cereali, proposti da Derren e Candice?

-Andy guardò dritto negli occhi Brittany che lui odiava tanto. Si alzò dalla sedia e con tono sprezzante disse...-

Andy: Io voto per i cereali. Caso risolto. Ci vediamo domani!

-Prese il suo zaino e uscì dall’ufficio mentre tutti lo guardavano allontanarsi scioccati. Brittany li guardò.-

Brittany: Sembra che abbia dieci anni! Ma come diavolo c’è finito qui?

-Derren la guardò stupito.-

Derren: Non lo sai?

-Brittany scosse la testa e Archie rispose.-

Archie: Lui è il figlio del capo!

-Brittany inarcò le sopracciglia dallo stupore e dopo aver preso tutta la sua roba, uscì dall’ufficio insieme ai suoi colleghi. Quella giornata di lavoro finalmente era finita.
Il pomeriggio in casa Green, Lily parlava al telefono con Megan e Ryan in camera sua.-

Lily: “Non potete immaginare quanto odi questa scuola!”
Ryan: “Sei poco abituata a prendere brutti voti, tutto qui. Vedrai che ci farai l'abitudine…”
Lily: “Sei scemo?! No! Quel professore non ha ancora capito di che pasta sono fatta!”

-Megan diede un colpo a Ryan.-

Megan: “Forza Lily! Sono sicura che glielo farai capire presto”
Lily: “Grazie del supporto Meg. Comunque cosa mi raccontate voi due?”
Ryan: “Faccio palestra adesso!”

-Lily scoppiò a ridere mentre Ryan rispose offeso.-

Ryan: “Non è carino da parte tua!”
Megan: “Lily, lo so che fa ridere l'idea però Ryan si è fatto più muscoloso”
Lily: “Wow!”
Ryan: “E comunque mi hanno preso anche nella squadra di football”
Lily: “Davvero?”
Ryan: “Sì!”
Lily: “Immagino allora come ti monti la testa”
Megan: “Sì, in effetti sì. Però è bravo”

-Quella risposta così dolce e premurosa di Megan fece insospettire Lily.-

Lily: “Ragazzi, mi dovete dire qualcosa d'importante per caso?”
Megan: “Perchè?”

-Entrambi sudavano freddo.-

Lily: “Siete strani, sì insomma, Meg stai difendendo Ryan un po' troppo per i miei gusti”
Ryan: “Beh Lily... Insomma vedi...”
Megan: “IOERYANCISIAMOMESSIINSIEME3GIORNIFA. Però non offenderti”
Lily: “HO SENTITO BENE?”
Ryan: “Sì, Lily!!”
Lily: “Congratulazioni ragazzi!! Sono felicissima per voi. Sapevo che tu, Ryan, prima o poi ce l’avresti fatta e credo che siete fatti l'uno per l'altra”
Megan: “Cosa vuoi dire con “Sapevo che tu, Ryan, prima o poi ce l’avresti fatta”?”
Lily: “Emh.. Diciamo che sapevo della cotta di Ryan...”
Megan: “E non mi hai detto niente? Che traditricee”
Lily: “L’ho fatto per il tuo bene Meg. Ah Ryan, vedi di trattarla bene o ti uccido!”
Ryan: “Ovvio! Mi mancavano le tue minacce di morte”
Lily: “So benissimo che faccia del cavolo stai facendo. Oh, ragazzi sono quasi le 17:00”

-Mise il vivavoce mentre si sistemava e Brittany entrava in cameretta a portare la roba pulita.-

Megan: “E sta arrivando DANIELLLLLLLLLLLLLLL!!”
Lily: “Sì, dobbiamo studiare!”
Megan: “Sì, come no, a chi vuoi darla a bere?”

-Brittany rise sentendo i commenti di Megan.-

Brittany: “Sembra cotta a puntino ragazzi!”

-Megan e Ryan risero.-

Lily: “Piantatela. Ci conosciamo solo da pochi giorni. Siamo solo amici!”
Brittany: “Ragazzi queste sono le ultime parole famose”
Megan: “Ti piace ammettilo!”
Lily: “Siamo amici, punto”
Megan: “Non neghi e ti freghi!! E’ vero! Ti conosciamo troppo bene”
Lily: “Uff! Siete tutti così impiccioni”
Megan: “Non ti piacerebbe così tanto studiare matematica”

-Brittany si avvicinò al telefono prima di uscire dalla camera.-

Brittany: “Diglielo Megan! Ciao ragazzi”
Megan e Ryan: “Ciao Brittany!”

-Lily sospirò.-

Lily: “Ora devo spegnere davvero! Ci sentiamo piccioncini”
Megan e Ryan: “Ciao Lily, divertiti!”

-Chiusero la chiamata e Lily andò giù in salotto sorridendo. Si buttò sul divano abbracciando sua madre.-

Lily: Ciao simpaticona
Brittany: Ehi coccolona!

-Accarezzò i capelli alla figlia dandole poi un bacio sula testa.-

Brittany: Oggi diddi Alex e diddi Rachel verranno a cena qui. Se vuoi puoi chiedere a Daniel di unirsi a noi
Lily: Mmh, non mi sembra una buona idea...
Brittany: Perché? Se siete SOLO amici, come dici e ci credo, qual è il problema?

-Lily ci pensò un momento e poi sorrise.-

Lily: Oh sì, giusto, è come Ry. Non ci sono problemi! “Si certo, con Ryan non mi batteva il cuore a mille”
Brittany: Credo che ci divertiremo! Così poi potrai presentare il tuo amico a diddi, visto che gliene hai parlato
Lily: A diddi? Alex intendi?
Brittany: Beh, ovvio!
Lily: Sì, giusto. “E adesso Lily? Sai com'è diddi Alex! Dai non ti preoccupare adesso, Daniel è solo un amico, niente di più, perciò...”

-Il campanello suonò e il cuore di Lily iniziò a battere all’impazzata cosa che Brittany capì all’istante. Così si alzò e andò ad aprire la porta. Non poteva credere che stesse assistendo al primo innamoramento di sua figlia. Un ragazzino di media altezza e dai lineamenti delicati la guardò con grandi occhi celesti.-

Daniel: Salve, signora Green!
Brittany: Ciao! Ecco il famoso Daniel...
Daniel: Sono famoso?
Brittany: In questa casa parecchio

-Brittany sorrise e Daniel si trovò subito a suo agio. Ricambiò il sorriso. Lily intanto si avvicinò.-

Lily: Ciao Dan! Ti presento quella matta di mia madre
Brittany: Ehi!! Daniel chiamami pure Brittany
Daniel: D'accordo!
Lily: Vieni, andiamo in cucina. Ti raggiungo subito, vai tutto dritto
Daniel: Okay

-Mentre Daniel entrava in cucina, Brittany sussurrò a Lily...-

Brittany: Ha proprio un bel sorriso!

-La figlia la spinse leggermente sorridendo.-

Lily: Ci vediamo dopo!

-Brittany sorrise, adorava stuzzicare Lily.-

Brittany: Vado ad aprire altri scatoloni al piano di sopra tanto per cambiare!
Lily: Brava! Ciaooo

-Mentre Brittany saliva le scale Lily andava in cucina da Daniel.-

Lily: Eccomi! Scusa per tutto questo macello, ma stiamo cercando di sistemare tutti gli scatoloni del trasferimento
Daniel: Non preoccuparti. Capisco. Comunque, simpatica tua madre! E’ molto giovanile
Lily: Sì, lo è! Vogliamo iniziare?
Daniel: Sì!

-Studiarono per due ore buone mentre sgranocchiavano patatine e bevevano coca cola. Tutto quello studio era alleggerito dalle loro battute e risate.-

Lily: Dodici, tredici, quattordici, quindici, sedici, dicias... Ohhh
Daniel: Oh, no! Dannazione! Ce l’avevo quasi fatta...
Lily: Sei un bugiardoo!
Daniel: No, te lo giuro. So tenere una patatina in equilibrio sulla punta del mio naso per venticinque secondi
Lily: Da questa dimostrazione non si direbbe

-Lei rise provocandolo.-

Daniel: Tu mi trasmetti ansia quindi non riesco a fare il mio trucco!

-Lily gli diede una leggera spinta ed entrambi scoppiarono a ridere per poi tornare seri. Mentre riordinavano i libri, Daniel notò il collage di foto che Lily e Brittany tenevano appeso sul frigorifero con le calamite. Notò delle foto di Brittany e Lily di tanto tempo prima. C’erano anche delle foto con i diddini e con Matt. Daniel si avvicinò al frigo per guardarle meglio, poi parlò.-

Daniel: Quel ragazzo biondo nelle foto con te e tua madre, è tuo padre? Perché non vi assomigliate per niente!

-Lily si avvicinò a Daniel guardando anche lei le foto. Proprio in quel momento Brittany stava per entrare in cucina ma si bloccò quando vide la scena e sentì di cosa i ragazzini stessero parlando.-

Lily: No, quello è Matt, il suo fidanzato! Mio padre non lo conosco neanche. So solo che si chiama Oliver. Non so niente di lui. Ha lasciato la mamma quando ha scoperto di me...
Daniel: Oh!
Lily: Sai...

-Non riuscì a trattenere quella lacrima che scivolò giù per il suo viso.-

Lily: Non ha voluto nemmeno conoscermi, sapere come io fossi. Non sa nemmeno la mia data di nascita

-Daniel le asciugò quella lacrima e strinse la ragazzina a sé in modo molto naturale, come se lo facesse da una vita.-

Daniel: Sono stato un vero stupido. Scusa, non avrei dovuto...
Lily: Non lo sapevi, non preoccuparti. La stupida sono io che piango ancora. Dovrei averlo accettato da un pezzo, non credi?

-Si staccarono dall’abbraccio e Daniel le prese le mani.-

Daniel: Non hai niente di cui vergognarti. Sei umana piccolina e questa credo sia una grande ferita per te. La prossima volta che faccio delle domande così personali dammi un calcio e dimmi di farmi gli affari miei

-Lei rise.-

Lily: Stai tranquillo Dan. Puoi chiedermi sempre qualsiasi cosa
Daniel: Però tu ricorda di dirmi che non ti va di parlare e io non ti forzerò
Lily: Grazie. Senti Dan...
Daniel: Dimmi
Lily: Ti va di restare a cena qui? Verranno anche i miei diddini e Matt stanotte..

-Lily indicò le foto dei diddini sul frigo mentre Daniel la guardava incuriosito.-

Daniel: Io cosa c'entro?
Lily: Accidentalmente ti ho nominato qualche giorno fa e mio diddino vorrebbe conoscerti perché gli ho detto che giochi a basket, cosa che lui ama e ha deciso che gli stai simpatico. Mia madre poi li ha invitati a cena oggi e mi ha chiesto se tu ti volessi unire a noi

-Lily non riuscì a leggere l’espressione di Daniel.-

Lily: Perchè fai quella faccia?

-Preoccupata pensò di essersi totalmente umiliata.-

Daniel: Scusa, è che sono sorpreso. Con nessuna ragazza è mai successa una cosa del genere
Lily: Cioè?
Daniel: Ho conosciuto subito tua madre, per esempio. Con le altre ragazze non è mai successo. Insomma, non entravo in casa loro, non venivo accolto così e non m'interessava. Non ho mai conosciuto i genitori. E oggi non solo conosco tua madre, ma conoscerò anche i tuoi diddini!

-Lily era senza parole ed imbarazzata, si sentiva un po' umiliata a dire la verità.-

Lily: Ma noi siamo solo amici!

-Daniel capì immediatamente lo stato d'animo della ragazzina.-

Daniel: Non fraintendere Lil, sono felice che tu mi abbia invitato. E’ solo che per me è strano, è una cosa nuova. Volevo che lo sapessi. Anche se siamo amici, nessuna amica mi ha mai preso così tanto in considerazione come fai tu. Sarà bello conoscerli
Lily: Grazie Dan!

-Lei diventò rossa ma non poteva reprimere quel desiderio così forte.-

Lily: Posso abbracciarti?
Daniel: Vieni qui, piccolina!

-Lui aprì le braccia e la strinse forte a sé mentre Lily andava in paradiso. Intanto Brittany dall’angolo guardava la scena intenerita. Daniel era proprio un bravo ragazzo. Lily si staccò dall’abbraccio sorridendo.-

Lily: Grazie!
Daniel: Stai meglio?
Lily: Decisamente!

-Brittany decise di entrare in cucina.-

Brittany: Ragazzi, finito di studiare?
Daniel: Sì!
Brittany: Daniel, sei dei nostri?
Daniel: Con piacere, Brittany!
Brittany: Andiamo allora!
Lily: Dove? Pensavo che loro venissero qua?
Brittany: Sì, beh, dato che tua diddina porta la cena possiamo almeno degnarci di andare a comprare un buon dolce. Possibilmente prima che arrivi Matt così se lui non saprà nulla non potrà prendermi in giro

-Sia Lily che Daniel risero, presero i giubbotti e le borse e uscirono tutti insieme. Mentre si avviavano alla macchina sentirono una voce molto fastidiosa urlare.-

Victoria: DAAAAANN!

-Lui si voltò e vide Victoria fargli segno di avvicinarsi.-

Daniel: Scusate un attimo

-Andò da Victoria, e Brittany guardò la figlia che era abbastanza seccata.-

Brittany: E Victoria cosa vuole?
Lily: Non lo so!

-Intanto Victoria provò ad abbracciare Daniel che si scansò.-

Victoria: Ciao bello! Dove vai con quella ragazzina?
Daniel: Non sono affari tuoi. Ti ho già detto di stare fuori dalla mia vita, ormai è tutto finito. Oh, e lascia in pace me e Lily!
Victoria: Chi è? La tua nuova fidanzatina da una botta e via? Comunque, ho la casa libera e mi annoio...
Daniel: NON HO TEMPO DA PERDERE CON TE!

-Tornò da Lily e Brittany e salirono in macchina.-

Lily: Cosa voleva?
Daniel: Rompere come sempre. Le ho detto di lasciarci in pace
Lily: Non credo serva a qualcosa...

-Dopo essere corsi a comprare un dolce in negozio, Brittany, Lily e Daniel tornarono a casa dove iniziarono ad apparecchiare quando la porta si aprì facendo entrare Alex, Rachel e Matt che arrivarono tutti insieme.-

Brittany: Ciao!
Alex, Rachel e Matt: Ciao ragazzi!

-Brittany si avvicinò baciando Matt e poi abbracciò gli amici. Anche Lily abbracciò tutti quanti.-

Lily: Ciao Matt, ciao diddi! Ciao bimbi!

-Sorrise toccando il pancino di Rachel. Intanto Alex adocchiò Daniel. Gli sembrava un bel giovanotto furbetto. Si avvicinò a lui.-

Alex: Allora... Tu devi essere questo celebre Daniel!

-Subito Daniel si imbarazzò e salutò sia Alex che Rachel e poi anche Matt.-

Daniel: Oh, sì signore! Salve!

-Rachel poggiò le buste con la cena sul tavolo.-

Rachel: Forza, coraggio, la cena è pronta. Si sfredda velocemente!

-Una volta seduti a tavola, mentre si godevano la cena, Daniel sudava freddo dato che Alex non lo lasciava in pace.-

Alex: E così tu giochi a basket, giusto?
Daniel: Sì!
Alex: In quale ruolo?
Daniel: Playmaker!
Alex: Anche io lo sono stato, sai?! Qual è il tuo team preferito?
Daniel: Emh vede...

-Rachel vedendo Daniel in difficoltà ammonì suo marito.-

Rachel: Alex!!
Alex: Voglio solo vedere che tipo di tifoso è!

-Lui si riconcentrò su Daniel.-

Alex: Allora?
Daniel: Non so cosa penserai ma io tifo i Lakers e li tiferò per tutta la vita

-Ed ecco che ad Alex gli si illuminarono gli occhi.-

Alex: Finalmente mi dai del tu! Comunque lo sapevo. Sapevo che eri un tipetto intelligente. Dovremmo giocare insieme una volta tanto!
Daniel: Ci sto!

-Rachel bisbigliò a Brittany.-

Rachel: Santo Cielo e lui sta per diventare papà!

-Brittany rise mentre sentì la mano di Matt prendere la sua. Lo sentiva abbastanza nervoso. Appena tutti fossero andati via avrebbero parlato tranquillamente. Mentre mangiavano il dolce, una torta al cioccolato, Daniel guardò Lily intensamente. Lei arrossì quando lui le accarezzò il mento togliendole una macchiolina di cioccolato. Lui sorrise.-

Daniel: Cerca di stare più attenta, piccolina!

-Anche lei sorrise. Aveva proprio voglia di abbracciarlo quando poi Alex catturò l’attenzione di tutti.-

Alex: Ragazzi, un momento di silenzio. Io e Rachel abbiamo delle novità per voi
Rachel: Abbiamo deciso come chiamare i bambini. La bimba, sarà Emily Isabelle McKay

-Brittany sorrise guardando sua figlia come per dire "te lo avevo detto!”. Rachel continuò.-

Rachel: E il bimbo sarà Samuel Alan McKay
Alex: Abbreviati sarebbero Sam ed Emy!
Brittany: Sono davvero nomi bellissimi e sono contenta che i secondi nomi siano quelli dei tuoi genitori Rach
Lily: Sì, sono molto belli. E’ un abbinamento perfetto, diddi!

-Finita la cena tutti tornarono a casa, tutti tranne Matt che si fermò a dormire dalle ragazze quella sera. Appena Lily andò a letto Matt e Brittany si godettero un bel bicchiere di vino rosso seduti sul divano. In silenzio, abbracciati, si fecero le coccole quando Matt si alzò. Non poteva più sopportare quel silenzio.-

Matt: Ho bisogno di parlarti
Brittany: Amore, dimmi. Però rilassati, non fare così. Mi trasmetti ansia

-Lui la guardò e decise di sputare il rospo.-

Matt: Ricordi lo scorso weekend?
Brittany: E come potrei scordare quei giorni e sopratutto, quelle notti così belle?

-Lui la guardò.-

Matt: Beh, credo che non le scorderai mai più

-Lei lo guardò confusa.-

Matt: Il sabato notte nell’albergo a Disneyworld, il preservativo si è rotto!

-Brittany si gelò.-

Brittany: C-cosa vuol dire che il preservativo si è rotto Matt?

-Matt sospirò mentre Brittany respirava profondamente.-

Brittany: No, non può essere successo di nuovo...

-Matt si sedette sul divano passandosi le mani tra i capelli biondi. Brittany intanto decise di darsi una calmata e ragionare a mente lucida. Diede un bacio sulla guancia a Matt.-

Brittany: Amore, cerchiamo di pensare positivo. Magari non è successo niente!
Matt: E se fosse…
Brittany: E se anche fosse, ce ne occuperemo quando ne saremo certi. Domani prendo subito un appuntamento con il dottore, okay?

-Lui annuì.-

Brittay: Diavolo, non me ne sono accorta!
Matt: Nemmeno io, se non dopo aver finito
Brittany: Avresti dovuto dirmelo subito Matt
Matt: Non volevo rovinare quei momenti. Sappi che qualsiasi cosa succeda, io ti amo
Brittany: Ti amo anche io

-Si diedero un tenero bacio e andarono a letto con quest’altro pensiero per la testa. Il giorno seguente passò velocemente e la sera iniziava la tanto attesa festa scolastica.

Preside: Che la festa abbia inizio!

-Daniel, che vide Lily entrare dalla porta insieme a sua madre e a Matt, si staccò dai suoi amici e si avvicinò a quella ragazzina che colorava i suoi pensieri.-

Daniel: Buonasera, piccolina!
Lily: Dan! Ciao!
Daniel: Come siamo belle ed eleganti stasera...

Lily: Grazie
Daniel: Ciao Brittany, ciao Matt! Vi dispiace se ve la rubo un istante?

-Brittany guardò Daniel sorridendo.-

Brittany: E’ tutta tua!

-Daniel prese la mano a Lily allontanandola dall’entrata.-

Daniel: Ti devo far conoscere delle persone. Tu mi hai presentato la tua famiglia, ora ti presento la mia. Mamma, papà...

-I signori Lee si voltarono e Daniel catturò anche l’attenzione di sua sorella maggiore Cleo.-

Daniel: Vi voglio presentare una mia amica. Lei è Lily!
Lily: Piacere!
Signor Lee: Ciao, io sono James!
Signora Lee: Io mi chiamo Katie, tanto piacere!
Cleo: Ciao Lily! Io sono Cleo, la sorella maggiore di questo scricciolo!

-Scompigliò i capelli a Daniel e gli fece l’occhiolino mentre lui urlava imbarazzato.-

Daniel: CLEOO!!

-Lui guardò Lily.-

Daniel: Lei sì, che è matta!

-Rise e la sorella gli diede un piccolo calcio.-

Daniel: Noi, andiamo! Ciaoo
Lily: Arrivederci!
Signori Lee e Cleo: Ciao!

-I due ragazzi si avvicinarono al tavolo con il rinfresco e Daniel parlò.-

Daniel: Ma a che ora suoneranno?
Lily: Rilassati Dan. Capisco che adori questo gruppo. Scommetto che inizieranno a suonare tra un po'
Daniel: Speriamo!
Lily: Allora, cosa hai portato?
Daniel: Ovviamente gli hamburger di papà. La perfezione!

-Lily ne assaggiò uno, o meglio, lo divorò.-

Lily: Cavoli, è buonissimo! Noi abbiamo portato quei biscotti là!

-Daniel assaggiò i biscotti.-

Daniel: Wow, non sono niente male. Sono molto buoni!
Lily: Ti confesso un segreto. Li ha fatti mia diddina!
Daniel: Cosa?? Che imbroglione che siamo!
Lily: Capiscimi, mamma avrebbe ucciso qualcuno!

-Entrambi scoppiarono a ridere quando poi Lily si incantò e Daniel, a sua volta, si incantò a guardare lei e la sua innocenza. Lui l’accarezzò.-

Daniel: Ehi Lil, tutto okay?
Lily: Oh sì. Guarda, non avevo ancora notato queste rose bianche sul tavolo. Hanno scelto delle belle decorazioni. La rosa bianca è il mio fiore preferito, sai? Sono il simbolo della purezza
Daniel: No, non lo sapevo

-Daniel prese una rosa dal tavolo, spezzò il gambo e portando indietro i capelli di Lily gliela fissò sull’orecchio, poi le accarezzò il viso.-

Daniel: Adesso sei perfetta!

-Lei sorrise e proprio quando erano sul punto di baciarsi, il preside prese il microfono.-

Preside: Potrei avere la vostra attenzione per favore? Fate un caloroso applauso agli Stormy Waves!

-Tutti applaudirono e urlarono mentre la band iniziava a suonare. Dopo un po’ Brittany ne riconobbe uno. Era una persona troppo familiare. Una persona che lei non avrebbe mai potuto dimenticare. Respirava profondamente mentre pensava.-

Brittany: “No Britt, non è possibile, non può essere. Eppure gli assomiglia così tanto. Non può essere lui”

-Un quarto d’ora passò mentre Brittany rimaneva concentrata verso il palco. Matt la strinse da dietro.-

Matt: Amore, a cosa pensi?
Brittany: A niente, tesoro. Guarda come sono carini Lily e Daniel
Matt: Sì, trasmettono tenerezza

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Ti dispiace se vado in bagno?
Matt: Fai pure con comodo. Io vado a ingozzarmi di biscotti che tu e Lily spacciate per vostri

-Entrambi risero andando in direzioni diverse. Quando Brittany uscì dal bagno il gruppo era in pausa e mentre lei si affrettava a raggiungere Matt passando vicino al palco, un ragazzo dagli occhi blu penetranti e dai capelli castani la bloccò incredulo.-

???: Non ci posso credere! Brittany?! Cosa ci fai qui?

-Non c'erano dubbi, era proprio lui. Brittany lo guardò e il cuore riprese a batterle come sedici anni prima.-

Brittany: Oliver…


Meraviglieeee <3
Allora, sì, per oggi vi lascio così a bocca aperta e asciutta!
OLIVER.
Dico tutto.
Allora, partiamo dalle cose più semplici. Brittany e Matt hanno combinato un piccolo guaio. In cosa sperate?
Alex alle prese con Daniel mi fa spaccare :’) Eeee finalmente sappiamo i nomi dei gemelli. Vi piacciono?
Lily e Daniel. Mio Dio, come si fa a non amarli? <3 Cosa pensate anche di loro?
E poi… Torniamo al finale
OLIVER.

Niente, lascio a voi i commenti. Spero ne abbiate tanti dopo questo episodio.
E così io vi lascio per oggi. 
Buonanotte,
Sum <3

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Capitolo 18
*** La richiesta ***


Unconventional Family
Capitolo 18
-La richiesta.-


Oliver: Almeno ricordi il mio nome. E’ già qualcosa!

-Esordì lui. Brittany rimase in silenzio per qualche secondo riprendendosi dallo shock. Lui non era cambiato di una virgola. L’Oliver che avrebbe voluto uccidere tante volte, era lì, di fronte ai suoi occhi. Lo guardò intensamente e parlò.-

Brittany: Che cosa ci fai qui?
Oliver: Suono, no?!

-Brittany diventò rossa. Non sapeva come gestire quella situazione mentre Oliver sembrava avere tutto sotto controllo. Silenzio, di nuovo, così Oliver si decise a parlare.-

Oliver: Sai è imbarazzante. Io e te. Qui, insieme…
Brittany: Okay. Siamo qui, ma non siamo insieme. Per uno scherzo, non divertente, di Dio ci troviamo nello stesso posto, tutto qui!
Oliver: Presumo che dovrò andare a ringraziarlo allora!
Brittany: Chi?
Oliver: Dio!

-Quello era il genere di umorismo che faceva ridere Brittany. Sarebbe davvero voluta scoppiare a ridere ma si trattenne. Avere di fronte Oliver non la faceva ridere per niente. Rimase seria davanti a lui, anzi era addirittura scocciata. Oliver la guardò abbastanza deluso, era sicuro di poter rompere il ghiaccio con quella battuta ma niente, Brittany era diventata come una busta a sorpresa. Non sapeva cosa ci avrebbe trovato una volta guardato dentro. Lui decise di rompere quell’ennesimo silenzio tra loro.-

Oliver: Sei cambiata. Sei così seria adesso…

-Ecco la frase che lui non avrebbe proprio dovuto dire.-

Brittany: Sai, dover crescere un figlio ti cambia!
Oliver: E’ qui?
Brittany: Non sono affari tuoi
Oliver: Sei ancora arrabbiata e ne hai tutte le ragioni!
Brittany: No Oliver. Io non sono arrabbiata con te… Io sono furiosa! Ho pregato Dio per non farci rincontrare o povero te. Ho sognato per tante notti di passarti sopra con la macchina. Ho desiderato darti un pugno su quella faccia da idiota ogni volta che cambiavo un pannolino, ogni volta che mi veniva sputato addosso del cibo, ogni volta che passavo una notte in bianco ma soprattutto, avrei voluto spaccarti la faccia ogni volta che vedevo le lacrime scivolare sul viso di quella creatura innocente. Ogni volta che il suo respiro veniva disturbato dai singhiozzi e il suo sonno veniva interrotto a causa della mancanza di un padre. E questo succedeva come minimo a ogni compleanno, a ogni Natale e a ogni Pasqua. Vorrei spaccarti quella faccia per aver fatto sentire MIA FIGLIA come mai abbastanza per questo mondo. Come mai abbastanza per te. Questo non te lo perdonerò mai Oliver. Mai nella vita!

-Lui la guardò e quelle parole gli trafissero il cuore come solo una spada poteva fare. D’altronde lui, tutte quelle cose le sapeva. Non era mai stato in pace con se stesso, ed era il giusto prezzo da pagare per tutto quello che aveva fatto. Si guardò intorno per poi riprendere a guardare Brittany.-

Oliver: Mi dispiace!

-Brittany sospirò calmandosi. Aveva sfogato tutta la sua rabbia ed era stanca. Lo guardò.-

Brittany: Non guardarti intorno, non la vedrai. Non ti dirò chi è. Ma sono sicura che non ti interessa nemmeno saperlo. Senti, fai una cosa. Perché non risali sul palco e fingiamo che nulla sia accaduto? Ognuno riprende la propria vita!

-Brittany si voltò ma lui le prese il braccio.-

Oliver: No!
Brittany: No, cosa?

-Lei scosse il braccio e lui mollò la presa.-

Oliver: Non voglio che riprendiate le vostre vite senza di me
Brittany: Beh, penso che sia tardino ormai. E poi scusa, ma non hai proprio diritto di parola

-Lui le riprese leggermente il braccio e la portò fuori dalla palestra.-

Oliver: Lo sai! Ero un ragazzino immaturo ed egoista. Non sapevo cosa fare al tempo!
Brittany: Io per caso non ero una ragazzina immatura ed egoista?! Hai preferito cancellarmi dalla tua vita e io ti amavo. Ti amavo davvero, Oliver. Hai preferito andare a divertirti, perciò adesso torna da dove sei venuto. Torna a divertirti! Noi non abbiamo bisogno di te!

-A quelle parole anche Oliver si accese.-

Oliver: Divertirmi? Sai cosa vuol dire vivere con un rimorso del genere per quattordici anni? Non credo. So che non avete bisogno di me. Ho sempre saputo che tu avresti fatto un ottimo lavoro. Ce l'avresti fatta anche senza di me, perché tu sei tu Britt, e ho sempre avuto rispetto per te, per quello che sei e quello che fai. Fin dal primo momento!

-Onestamente quelle parole, Brittany, davvero non se le aspettava. Lasciò continuare Oliver senza interromperlo.-

Oliver: Sono io che ho bisogno di voi. Ho bisogno di nostra figlia, di vederla. Ho perso già tanto di lei, non voglio continuare così. Voglio esserci per lei. Il fatto di avervi ritrovate è stata veramente una fortuna per me. Pensavo che convivere con questo rimorso sarebbe stata la mia punizione eterna. E per la cronaca, ti amavo anche io. Ti amavo come non ho mai amato nessun’altra che sia venuta sia prima che dopo di te!

-Brittany lo guardò. Qualcosa tra loro era scattato. Fu come una specie di magia e lei ebbe compassione di lui. Senza rendersene conto parlò.-

Brittany: Ha i tuoi stessi occhi blu polvere. Identici
Oliver: Non dev’essere stato facile per te
Brittany: No, per niente!
Oliver: Non ho la possibilità di vederla o conoscerla, vero?

-Brittany avrebbe davvero voluto urlargli un bel “NO, NON CE L’HAI” ma poi pensò a sua figlia. Qual era la cosa più giusta da fare?-

Brittany: Spetterà a lei decidere se incontrarti o no. Io le parlerò. Nel caso dovesse accettare, non azzardarti a farla soffrire ancora, perché questa volta sarò io a distruggerti senza pietà
Oliver: Non ho intenzione di ferirla. Non ho intenzione di ferirvi. Dimmi almeno come si chiama!

-Brittany vide Matt dentro la palestra che la cercava, così in fretta riguardò Oliver.-

Brittany: Sarà meglio per te! Comunque si chiama Lily!
Oliver: Lily…

-Lui rimase lì incantato pensando a quel nome che trovava davvero dolce e carino quando Brittany lo riportò alla realtà.-

Brittany: Ora devo andare...
Oliver: Aspetta, ti do il mio numero, così mi fai sapere. Rincontriamoci per favore
Brittany: Okay, dammi il tuo numero

-Lui le diede il numero e poi un bacio sulla guancia molto velocemente.-

Oliver: Ci vediamo!
Brittany: Ciao!

-Ancora sottoshock Brittany tornò da Matt rimettendo il bigliettino con il numero in borsa.-

Brittany: "Non sei cambiato per niente. Oh Oliver, perché non sei rimasto prima?!"

-Intanto Lily e Daniel dopo aver ballato, se ne stavano seduti su delle sedie. Lui accarezzava dolcemente le mani alla ragazzina che aveva la testa poggiata sulla sua spalla. Lui ruppe il silenzio.-

Daniel: Allora, quando è la mia prossima partita di basket?
Lily: Mmh.. Non ricord…
Daniel: Oh Lily, se non ti ricordi neanche il giorno della mia pross…
Lily: E' il 18!! Me lo ricordo Dan. Ci sarò, non mancherò. Te lo prometto. So quanto è importante per te. E poi voglio proprio vedere se sei davvero bravo come dici di essere!
Daniel: Oh Lil, lo sono molto di più!
Lily: Sono cresciuta con un appassionato di basket. So riconoscere quando uno è bravo o no
Daniel: Quando io e tuo diddino ci sfideremo da che parte starai?
Lily: Beh, dipende!
Daniel: Dipende da cosa?

-Proprio in quel momento Brittany richiamò Lily per tornare a casa, ormai era già mezzanotte passata. Lily guardò Daniel e gli fece l’occhiolino, ma prima di andare via, velocemente, gli schioccò un bacio sulla guancia.-

Lily: Buonanotte Dan!
Daniel: Buonanotte piccolina

-Entrambi sorrisero e Lily, Brittany e Matt tornarono a casa. Dieci minuti più tardi la festa finì.
Una volta a casa, Lily andò in camera sua e Brittany, prima di andare a letto andò a dare la buonanotte al suo angelo dopo quella serata così impegnativa. Trovò Lily già sotto le coperte al buio, si avvicinò e le schioccò un bacio sulla fronte.-

Brittany: Buonanotte amore!
Lily: Buonanotte mami!

-Brittany la guardò intensamente e il viso di Oliver le riaffiorò nella mente. Si assomigliavano davvero tanto. Brittany parlò, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio della figlia quasi addormentata.-

Brittany: Sei la mia intera vita. Non scordarlo mai

-Probabilmente la madre parlò più per ricordarlo a se stessa. Lily le prese un braccio.-

Lily: Resti qua cinque minuti?

-Brittany sorrise.-

Brittany: Tutto il tempo che vuoi!

-Seguì qualche minuto di silenzio e entrambe parlarono all’unisono.-

Brittany: Ho bisogno di pa…
Lily: Credi che Dani…
Lily: Oh scusa! Parla tu
Brittany: No, parla tu. La mia cosa può aspettare!
Lily: D’accordo

-Sbadigliò prima di riprendere.-

Lily: Credi che Daniel sia un bravo ragazzo?

-Brittany sorrise. Adorava quando Lily le chiedeva il suo parere. Ciò significava che sua figlia aveva ancora bisogno di lei.-

Brittany: Ne sono sicura tesoro! Ti tratta molto bene e so per certo che è un buon amico

-Brittany sapeva quanto a Lily piacesse quel ragazzino, però non volle insistere con la storia della cotta. Tempo al tempo, ma sapeva bene che quei due si sarebbero messi insieme un giorno. Riguardò sua figlia accarezzandola e capì che si stava addormentando. Le diede un altro bacio, si alzò dal letto e uscì dalla cameretta chiudendo la porta. Finalmente entrò in camera sua dove Matt l’aspettava già a letto. Lei si spogliò e si mise il pigiama, andò a lavarsi i denti per poi infilarsi a letto accoccolandosi sul ragazzo. Lui l’accarezzò preoccupato mentre lei sospirava.-

Matt: Amore, tutto okay?
Brittany: Sì, tesoro
Matt: Ti vedo un po' preoccupata!
Brittany: No, davvero è tutto okay…
Matt: Sei preoccupata per l’ipotetico bambino?

-Lei sospirò.-

Brittany: Anche…
Matt: Mi dispiace di averti messa in questa situazione. Può essere come può non essere. Questa cosa deve ucciderti
Brittany: Sì, diciamo che mi stressa abbastanza
Matt: So che hai paura e che rivedi tutto come un flashback ma non sarà così. Io ci sono e ci sarò per sempre. Non scapperò. Solo, ti prego, se dovessi essere incinta… Non abortire. Non farlo. E’ pur sempre mio figlio e credo di avere tanto da dargli
Brittany: Sai, il tuo, sarebbe proprio un bimbo fortunato. So che saresti un padre super presente e, no, se dovessi essere incinta non abortirò
Matt: Sei sicura?
Brittany: Certo! Tu mi fai sentire sicura di ciò che abbiamo

-Lui la guardò ammirandola. L’amava davvero e sapeva che in fondo non avrebbe mai amato nessun’altra così tanto. Lui le accarezzò il viso e in quel momento fu il suo cuore a parlare.-

Matt: Mi sposi?
Brittany: C-cosa?
Matt: Non te lo chiedo perché so della possibilità che tu sia incinta. Te lo chiedo perché ti amo e perché so che amerei la mia vita con te, con Lily e con o senza il nostro bambino. Poi, se avremo un bambino o no è una cosa in secondo piano. So che stiamo insieme da meno di un anno e che forse questa è una pazzia ma io..
Brittany: Sì, Matt! So che sei quello giusto per me e sì, voglio sposarti! Ti amo anche io e amo come ti prendi cura di Lily. Voglio sposarti perché con te non ho paura del futuro. So che ci sarai!

-Lui sorrise abbracciandola e baciandola. Non riuscirono a trattenersi e a quei baci seguì una dolce nottata romantica.
La mattina seguente, Brittany si risvegliò sentendo il rumore della doccia. Matt era già sveglio. Lei si mise a sedere sul letto a pensare quando poi Matt uscì dal bagno pronto. Lui la guardò e si sedette sul letto accanto a lei.-

Matt: Buongiorno!
Brittany: Ciao tesoro. Sai, mi piace quando succede improvvisamente!

-Matt sorrise.-

Matt: Ti riferisci a ieri notte? Sì, è stato molto bello!
Brittany: Pensi che Lily ci abbia sentiti?
Matt: Hai detto che era crollata. Poi abbiamo cercato di essere più silenziosi possibile
Brittany: Hai ragione
Matt: Poi l’essere più cauti dovrà essere la nostra priorità dato che andremo a vivere insieme

-Brittany sorrise.-

Brittany: Mi hai davvero chiesto di sposarti?
Matt: Sì, l’ho fatto e tu hai risposto di sì. Non ti puoi più tirare indietro ormai

-Lei rise e lo baciò.-

Brittany: Devo trovare il modo per dirlo a Lily
Matt: Credo che dovresti lasciarlo fare a me
Brittany: Vuoi dirglielo tu?
Matt: Sì, almeno se non è d’accordo e non le va giù, mi potrà picchiare personalmente

-Brittany sorrise.-

Brittany: Onestamente non so come potrebbe reagire
Matt: Tu rilassati e lascia fare a me!

-Si coccolarono per dieci minuti a letto e poi decisero che era il momento di dare inizio a quel weekend.-

Lily: Per fortuna esiste il sabato!

-Lily si buttò sulla sedia della cucina pronta a sbranarsi una ciambella al cioccolato.-

Matt: Chi vuole caffè?
Brittany: Io, io

-Brittany subito porse la tazza a Matt che le versò il caffè.-

Matt: Come desidera!

-Anche Lily porse la sua tazza e Matt rise divertito.-

Matt: Ci hai provato, e anche questa volta ti va male...
Lily: Quando litigherete non contare sul mio appoggio!

-Lei gli fece la linguaccia mentre finiva la sua ciambella.-

Matt: Sei giovane per il caffè. Tua madre ha ragione
Lily: Io voglio solo provarlo

-Entrambi sorrisero poi Lily si alzò dalla sedia.-

Lily: Mamma, posso andare a pranzo con Daniel al centro commerciale?
Brittany: Okay, tesoro. Per che ora torni?
Lily: Non lo so. Ma non preoccuparti, mi faccio riaccompagnare da Daniel
Brittany: Così sto più tranquilla

-Poi lei guardò Matt.-

Brittany: Amore, io vado da Rachel, magari ha bisogno di qualcosa
Matt: Okay, tesoro!

-Anche lui si alzò dal tavolo e diede un dolce bacio a Brittany, poi guardò Lily.-

Matt: Lily, ti serve uno strappo al centro commerciale?
Lily: Sei di strada?
Matt: No, ma posso accompagnarti!
Lily: Grazie mille Matt! Vado a sedermi in macchina

-Lei uscì di casa e Matt guardò Brittany che stava caricando la lavastoviglie.-

Brittany: Glielo dirai ora?
Matt: Ci proverò
Brittany: Beh, grazie. Oh, e in bocca al lupo!
Matt: Crepi!

-Lui diede un altro bacio a Brittany e tutti uscirono di casa. Brittany salì sulla sua macchina, invece Matt raggiunse Lily. Durante il tragitto Lily parlò.-

Lily: Puoi convincere la mamma a comprare una macchina nuova?
Matt: Perché? Lei c’è così affezionata a quella macchina! E poi funziona ancora bene, è abbastanza sicura
Lily: Sì, ma non ha nemmeno la radio! E’ vecchia!
Matt: Beh credo che sia tu la radio di tua madre
Lily: Come fa a non annoiarsi guidando? Scommetto che tu non ti annoi mai. La tua macchina è bellissima. L’adoro! Cosa si prova a guidarla?
Matt: Onestamente, proprio una bella sensazione!
Lily: Me lo immaginavo. Tutti hanno delle belle macchine. Tu, diddi Alex, diddi Rachel... Perché noi siamo le uniche ad avere una macchina vecchia?
Matt: Oh Lily, credo che questa per te sia una battaglia persa!

-Lui rise e Lily lo guardò.-

Lily: Matt? Quando avrò sedici anni mi farai scuola guida con questa macchina? Per favoreee!

-Matt sorrise. Quelle parole significavano davvero tanto per lui. Era felice di sapere che Lily si stesse affezionando a lui così tanto.-

Matt: Pensi che io e tua madre staremo ancora insieme quando tu avrai sedici anni?

-Si fermò al semaforo rosso e Lily lo guardò seriamente.-

Lily: Beh, sì. Mamma ti ama e state bene insieme. Tu praticamente vivi con noi ormai. Perché? Stai forse pensando di lasciarla? Io e diddi Alex siamo pronti a spaccarti le ossa!

-Matt rise.-

Matt: No, io non lascerò mai tua madre. E’ una donna speciale
Lily: Perché me lo hai chiesto allora?
Matt: Le ho chiesto di sposarmi ieri notte!
Lily: Dove? Quando? Come? E perché?! Ripeti un momento! Le hai chiesto di sposarti?

-Lui ripartì al semaforo verde. E Lily continuò.-

Lily: Lei cosa ti ha risposto?
Matt: Ha risposto di sì!

-Lily rimase in silenzio per qualche minuto poi Matt parlò.-

Matt: Sei arrabbiata?
Lily: No, ma perché non me lo ha detto lei?
Matt: Le ho chiesto se potevo parlartene io. So che forse è presto per il matrimonio ma io e lei abbiamo qualcosa di speciale. Io sono sicuro dei miei sentimenti e anche lei lo è. Voglio poter prendermi cura di voi e voglio poter essere una famiglia
Lily: Non tutti gli uomini farebbero quello che fai tu per noi, Matt. Sono felice che tu sia capitato alla mamma e sono felice che voi siate felici. Le nostre vite erano comunque destinate a cambiare per sempre. Noi ti abbiamo assorbito totalmente, è come se la tua vita ora appartenesse a noi. Sono felice che abbiate deciso di sposarvi
Matt: Grazie Lily!
Lily: E’ giusto che la mamma sia felice anche al di fuori di me. Oh, lasciami pure qua!

-Videro Daniel aspettare poggiato al muretto.-

Matt: Dì a Daniel di fare da bravo!
Lily: Ma lui lo è!

-Sorrisero e Lily scese dalla macchina, Daniel l’aspettava.
Circa un'ora dopo Brittany decise di andare a sfogarsi con l’unica che davvero poteva consigliarla...-

Rachel: Avresti dovuto sputargli in un occhio, Britt! Ma come si permette anche solo di chiederti come si chiama TUA figlia? Con che faccia ti ha chiesto di poterla vedere?

-Rachel era davvero arrabbiata.-

Brittany: Non lo so Rach. Non so che fare. Vorrei dirgli di sparire dalla nostra vita. Non voglio che conosca Lily, la farà soffrire, lo so per certo. Ha già sofferto abbastanza
Rachel: Appunto! Credo ti sia data la giusta risposta
Brittany: Ma d’altra parte… Come faccio a tenere Lily all’oscuro da tutto questo? Sai anche tu che il suo sogno più grande è quello di incontrare suo padre, di conoscerlo e di instaurare un rapporto con lui. Quante volte ha pianto anche sulla tua spalla per questo motivo?

-Rachel sospirò.-

Rachel: Tante, troppe volte.
Brittany: Come capisco qual è la cosa giusta da fare?

-Rachel la guardò prendendo la sua mano.-

Rachel: Guarda tua figlia negli occhi e lo capirai. Nessuno di noi vuole vederla soffrire e con questo, Oliver dovrà farci i conti se deciderai che potranno costruire un rapporto
Brittany: Poco ma sicuro. Se dovesse ferirla può definirsi un uomo morto!
Rachel: Passerà anche questa, tesoro. Ah, di Oliver, nemmeno una parola con Alex, okay?
Brittany: Sì, lo so. Andrebbe su tutte le furie se lo sapesse. Stai tranquilla!
Rachel: A Matt quando dirai di lui?
Brittany: Sicuramente il prima possibile, appena avremo la giusta occasione. Non voglio segreti tra noi, specialmente in questo momento!

-Brittany sospirò, la sua mente era annebbiata anche da altre preoccupazioni e questo Rachel lo notò.-

Rachel: C’è qualcos’altro che vorresti dirmi?

-Bastò uno sguardo per far capire a Rachel cosa c’era sotto. Conosceva l’amica troppo bene.-

Rachel: Sei incinta?
Brittany: C-come fai a saper..
Rachel: Conosco quello sguardo, fin troppo bene!
Brittany: Ancora non ne sono sicura. Matt mi ha detto che c’è stato un incidente di percorso, quindi c’è una grande possibilità che io lo sia
Rachel: Si è rotto il preservativo?
Brittany: Matt se n’è accorto dopo
Rachel: Questa cosa avrebbe dovuto sconvolgerti...
Brittany: Mi ha sconvolta… In un primo momento. Stavo andando fuori di testa, ma poi ho guardato Matt. Era Matt che avevo di fronte, un imparanoiato Matt. Non era Oliver, capisci? Mi sono sentita subito al sicuro, non mi avrebbe abbandonata e infatti non lo ha fatto…
Rachel: E…
Brittany: E… Mi ha chiesto di sposarlo. Ieri notte, nel modo meno romantico possibile, ma me lo ha chiesto!
Rachel: OH MIO DIO!

-Subito si buttò sull’amica per abbracciarla e stringendola a sé la sentì piangere.-

Brittany: N-non gli importa che io sia incinta o no. Mi vuole sposare perché mi ama, Rachel. Mi ama e se dovessi essere incinta amerebbe da morire nostro figlio
Rachel: Oh, tesoro. Non sai quanto io sia felice per te, per voi!
Brittany: Non ho più paura di crederci
Rachel: Ti meriti tutta la felicità di questo mondo e sai che noi adoriamo Matt!

-Si staccarono dall’abbraccio e entrambe si guardarono sorridendo.-


Meraviglie! Eccomi con l’episodio! Che ne pensate? Oliver ha troppe pretese? Matt e Brittany wow!
Lascio a voi i commenti.
Baci,
Sum <3

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Capitolo 19
*** Indecisioni ***


Unconventional Family
Capitolo 19
-Indecisioni.-


-Dopo aver pranzato e aver raccontato a Daniel le ultime novità, Lily lo guardò. Daniel fece lo stesso e sorrise.-

Lily: Perché sorridi?
Daniel: Mi rende felice vederti sorridere. E sono ancora più contento che tua madre e Matt si sposino. Matt sembra un bravo ragazzo, si prende cura di te, anche se non sei sua figlia. E' una cosa ammirevole!
Lily: Lo so, sembra tutto essere perfetto, finalmente, dopo tanto tempo...

-Lily istintivamente poggiò la testa sulla spalla del ragazzo che le diede un dolce bacio sulla testa, stringendola a sè.-

Lily: Sai Dan, sono ancora "la nuova" a scuola, ma tu non mi fai sentire sola!
Daniel: Ti mancano i tuoi amici di Fallbrook?
Lily: Un sacco. Ma qui sento di ricominciare

-Lui sorrise e le accarezzò i capelli.-

Daniel: Cosa volevi dire l'altra notte?
Lily: Quando?
Daniel: Quando mi hai fatto l'occhiolino. Dipende da cosa?

-Lily sorrise, sapeva di averlo lasciato con il fiato sospeso la notte precedente. Però in quel momento era troppo imbarazzata per dirgli cos'aveva pensato la sera prima. Lei non fece in tempo a rispondere che una vocina fastidiosamente familiare fece voltare i due ragazzi.-

Victoria: Bene bene!

-Victoria e il suo gruppo si avvicinarono e lei guardò Daniel che le ringhiò contro.-

Daniel: Che cosa vuoi??
Victoria: Niente, rilassati. Pensavo solo che oggi saresti stato a casa a studiare educazione civica per il compito di lunedì!
Daniel: Non sono affari tuoi cosa faccio o no...

-Lily li interruppe.-

Lily: Educazione civica? Ma non si inizia dal secondo anno?
Daniel: Lily, posso spiegarti!

-Victoria li guardò.-

Victoria: Ops, credo di aver parlato troppo

-Daniel la guardò furibondo.-

Daniel: VATTENE!
Victoria: L'unica persona con cui puoi prendertela è te stesso. Almeno Lily aprirà gli occhi e capirà che razza di bugiardo sei. Giusto piccola, Lily?

-Victoria sorrise andando via soddisfatta sapendo di aver appena lanciato una bomba.-

Lily: Cosa vuol dire che studi educazione civica? Significa che sei al secondo anno, no?
Daniel: Sì, lo sono!

-Lily si alzò in fretta e furia dalla panchina senza rivolgere a Daniel uno sguardo. Era davvero ferita. Daniel si alzò e le prese il braccio.-

Daniel: Lil!
Lily: Lasciami in pace! Ti ho appena spiegato quanto io ci tenga a te e come tu mi faccia sentire e adesso mi sento una totale idiota. Perché mi hai fatto questo? Un'altra umiliazione, da parte di Victoria!
Daniel: Ma tu non devi pensare a Victoria!
Lily: MI HAI DETTO UNA BUGIA! ORA LASCIAMI ANDARE!

-Mollò la presa e uscì dal centro commerciale con il cuoricino a pezzi. Chiamò sua madre e si fece passare a prendere.
Mentre Brittany guidava, notò che sua figlia era davvero scossa pensò si trattasse del matrimonio.-

Brittany: Pensavo saresti rimasta tutto il pomeriggio con Daniel
Lily: Anche io!
Brittany: Senti tesoro, possiamo parlarne?
Lily: Non mi va di parlarne. Voglio solo andare a casa

-Brittany la guardò senza sapere bene cosa dire. La reazione della figlia la rese davvero triste, non se lo aspettava proprio. Continuò a guidare in silenzio quando poi sentì Lily sussurrare...-

Lily: Vorrei tornare a Fallbrook, alla nostra vecchia vita!

-Brittany sospirò e continuò a guidare fino a casa.
Una volta dentro, Lily corse in camera sua lasciando Brittany in salotto davvero preoccupata. Decise di chiamare Matt.-

Matt: "Amore ciao! Ti manco già così tanto?"
Brittany: "Mi hai detto la verità?"
Matt: "A quale proposito?"
Brittany: "A proposito di Lily e della sua reazione al matrimonio"
Matt: "Certo che ho detto la verità. Cosa ti fa pensare che abbia mentito?"
Brittany: "Mi ha chiamata per andare a prenderla al centro commerciale prima del previsto. Era sconvolta, amore. In macchina non ne ha voluto parlare"
Matt: "Ti posso assicurare che con me l'ha presa benissimo, Britt. Voglio dire, era felice e ci ha dato la sua benedizione"
Brittany: "A quanto pare non è davvero felice. Forse non voleva scoppiare di fronte a te. Forse si sarà sfogata con Daniel e i suoi sentimenti hanno preso il sopravvento. Oh, sapevo che dovevo dirglielo io!"
Matt: "E' strano, tesoro. A me è sembrata del tutto sincera. Insomma, sai che lei non è brava a mascherare i suoi sentimenti"
Brittany: "Già. Ma magari ci ha ripensato con calma a tutta la faccenda"
Matt: "Non lo so... Cosa intendi fare?"
Brittany: "Per ora le lascio un po' di spazio, vuole stare da sola. Ci parlerò stasera"
Matt: "Vuoi che venga anche io?"
Brittany: "Meglio di no. E' una cosa tra me e lei. Ti chiamo stanotte comunque"
Matt: "Va bene. Tu cerca di stare serena, okay?"
Brittany: "Ci proverò"
Matt: "Ah, un'altra cosa. Hai già prenotato l'appuntamento dal medico?"
Brittany: "No, lo faccio ora"
Matt: "Ho chiesto un permesso da lavoro per mercoledì, vorrei venire con te"

-Brittany sorrise.-

Brittany: "Prenderò l'appuntamento per mercoledì"
Matt: "Buona fortuna con Lily. Ci sentiamo dopo"
Brittany: "A dopo. Ti amo"
Matt: "Ti amo anche io"

-Una volta che Brittany riuscì a prendere l'appuntamento con il medico per il mercoledì, si sedette sul divano con il suo computer. Buttò giù una relazione per il lavoro, pensò di dover comprare una nuova cartella per documenti, così decise di fare un po' di shopping online. Ne aveva decisamente bisogno. Guardò tanti articoli, fino a quando la ricerca la condusse agli oggetti per neonati. Rimase su quella pagina per un po', guardando ciucci, bavaglini, biberon, arredi per la cameretta, set per il bagnetto e per la pappa. Fu proprio in quel momento che capì cosa realmente voleva, e doveva parlarne con Matt. Prima però aveva altre due questioni da risolvere con sua figlia. Chiuse la pagina e spense il computer. Decise di salire le scale e bussare alla porta della figlia.-

Brittany: Posso entrare?

-Non sentì alcuna risposta ed entrò. Vide sua figlia piangere.-

Brittany: Non dirmi che è tutto il pomeriggio che piangi!

-Lily si asciugò gli occhi.-

Lily: Non riesco a fermare le lacrime, sono troppo arrabbiata e delusa
Brittany: Lo capisco amore, ma dobbiamo parlarne, io e te!
Lily: Sì, non ce la faccio più a tenermelo dentro

-Brittany si preparò al peggio.-

Lily: Daniel è un bugiardo! Si prende gioco delle persone

-Brittany aggrottò la fronte confusa.-

Brittany: Daniel?
Lily: Sì! Mi ha mentito sulla sua reale età e oggi sono venuta a saperlo da Victoria! Da Victoria, mamma! Ti rendi conto? Umiliata per l'ennesima volta da Victoria

-Brittany capì e sollevata cercò di far ragionare sua figlia.-

Brittany: Ma a te cosa da più fastidio? Il comportamento di Victoria o il fatto che Daniel ti abbia mentito?
Lily: Che Daniel mi abbia mentito ovviamente! E' solo che, vedi, io non me lo aspettavo. Perché mentirmi? Cosa gli ho fatto di male? Non capisco il senso, lui sa perfettamente quanto io mi fidi di lui
Brittany: Tutte queste domande dovresti farle a lui, amore. Non voglio giustificare Daniel per quello che ha fatto, ma credo sia giusto dargli l'occasione di spiegarti perchè si sia comportato così. Tu ci tieni tanto a lui e so che ti ha ferita ma cerca di risolvere il problema. Scappare ed essere arrabbiata con lui non ti aiuterà di certo
Lily: Non pensavo potesse mentirmi
Brittany: A volte vediamo le cose e le persone solo come le vogliamo vedere noi, tutto sembra perfetto, e poi realizzi che le cose non sono poi così perfette. E' come fare un puzzle, sembra che quel pezzo sia quello giusto per completare l'immagine perfetta, ma poi, solo alla fine ti rendi conto che quello non è l'incastro giusto. Puoi provare ad attaccarlo, ma sarà una cosa forzata e niente deve essere forzato nelle nostre vite. Siamo umani, e possiamo sbagliare, tutti quanti. I rapporti umani, vanno avanti solo se noi ci sforziamo di farli andare bene. Niente va lascato nel dimenticatoio, ogni cosa va affrontata se ci teniamo veramente all'altra persona
Lily: Forse hai ragione. Dovrei dargli una possibilità
Brittany: Sarebbe un peccato lasciare indietro Daniel senza averlo prima ascoltato. Ci tieni tanto a lui
Lily: Già!

-Lily si asciugò le lacrime per poi abbracciare sua madre tranquillizzandosi. Brittany le accarezzò i capelli.-

Brittany: Pensavo ce l'avessi con me
Lily: Perché dovrei?
Brittany: Per il matr..
Lily: IL MATRIMONIO! ODDIO! Scusa mamma. Mi sono completamente dimenticata con questa storia di Daniel. Sono davvero felice che tu e Matt vi sposiate, desidero per te qualcuno che non ti faccia soffrire, qualcuno su cui tu possa finalmente fare affidamento. Mi dispiace di essere stata così egoista da non pensarci e non farti i miei auguri!
Brittany: Quindi a te sta bene?
Lily: Scherzi? Io adoro Matt. Lo sai. Sono al settimo cielo per voi. Sapete già la data?
Brittany: No, tesoro. Per ora meglio aspettare, non è ancora il momento giusto per decidere certe cose con tutti i pensieri che ho per la testa!

-Lily aggrottò la fronte.-

Lily: Quali pensieri? Pensavo che fosse tutto perfetto...

-Ed ecco che era arrivato quel momento. Brittany guardò sua figlia negli occhi intensamente.-

Lily: Mamma, mi spaventi così

-Decise di sputare il rospo. Non voleva più mentire a sua figlia.-

Brittany: Ho rincontrato tuo padre ieri sera

-Lily capì, dallo sguardo di sua madre, che quello non era uno scherzo e rimase senza parole.-

Lily: M-mio p-padre?
Brittany: Sì!
Lily: Perché me lo dici solo adesso? Ieri sera eravamo insieme... I-io non capisco. Me lo sono persa. Tu incontri mio padre e non me lo dici?
Brittany: Cos'avrei dovuto fare Lily? Prenderti con me, portarti davanti ad uno sconosciuto e dirti "Cuccù questo è tuo padre, quello che ti ha abbandonata per quattordici anni"?
Lily: Perché dici così adesso? Lo hai sempre difeso, hai sempre detto che era spaventato e immaturo e ora lo butti in pasto ai coccodrilli quando è il mio turno di conoscerlo?

-Entrambe si stavano scaldando.-

Brittany: E' una decisione difficile, Lily. Tu questo non puoi capirlo, ma ora come vedi te ne sto parlando. Non te lo avrei nascosto per tutta la vita

-Entrambe si calmarono e Lily si avvicinò a sua madre.-

Lily: Lo hai visto alla festa della scuola?

-Brittany annuì.-

Lily: P-perché era lì? H-ha u-un altro figlio?
Brittany: No, che io sappia no. Fa parte del gruppo che suonava, è il cantante
Lily: Fa parte di quel gruppo? L'ho avuto sotto il mio naso per tutta la serata senza sapere che...

-Subito delle lacrime scivolarono giù per il suo viso. Avrebbe dovuto interessarsi di più a quel gruppo. Brittany la strinse in un abbraccio cercando di asciugarle gli occhi.-

Brittany: Oh, amore!
Lily: Lui ti ha vista?
Brittany: Sì, abbiamo parlato
Lily: Ti ha chiesto di me?
Brittany: E' stata la prima cosa

-Lily sorrise tra le lacrime.-

Lily: Allora non si è dimenticato
Brittany: Io ti ho sempre detto che saresti sempre stata nei suoi pensieri

-In quel momento Brittany fece un grande respiro decidendo di portare un'ondata di disordine nelle loro vite.-

Brittany: Vorrebbe conoscerti, creare un rapporto con te
Lily: O mio Dio! Davvero? Ha detto proprio così?
Brittany: Sì, ho il suo numero. Devo solo chiamarlo
Lily: Oh, mamma! Sono così felice!
Brittany: Vorrei poterlo essere anche io, tesoro
Lily: Ti prego, dagli una possibilità. Fallo per me!
Brittany: Sto facendo tutto questo per te
Lily: So che per te è difficilissimo mamma, ma te ne sarò grata per sempre
Brittany: Amore, la nostra vita cambierà, di nuovo. So che noi non conoscevamo il gruppo di tuo padre, ma qui loro sono famosi. La tua vita cambierà totalmente, devo dirtelo!
Lily: Sopporterò ogni cosa se ho mio padre al mio fianco

-Brittany sospirò pensando "Spero sia così".-

Lily: Lo chiami?

-Brittany annuì e scesero entrambe al piano di sotto. Lily prese il telefono mentre Brittany cercava il bigliettino dentro la sua borsa. Lo trovò e compose il numero.-

Lily: Metti il vivavoce? Voglio sentire la sua voce...

-Brittany acconsentì mentre il telefono squillava.-

Lily: Squilla, squilla!

-Un'altro squillo mentre Lily sorrideva felice e Brittany capiva di aver fatto la cosa giusta. Ecco che in quel momento sentirono la sua voce.-

Oliver: "Pronto?"

-Lily non reggeva l'emozione.-

Brittany: "Ciao Oliver. Sono.."
Oliver: "Brittany! La tua voce è inconfondibile. Mi porti buone notizie?"

-Gli occhi di Lily brillarono. Suo padre davvero non si era dimenticato, nè di Brittany e nè di lei. Sentiva già di adorarlo.-

Brittany: "Fortunatamente sì, per te. Ho parlato con Lily e vuole incontrarti"
Oliver: "E' possibile che anche solo sentire il suo nome mi metta allegria? Quando e dove ci vediamo?"
Brittany: "Facciamo al John's Coffee alle 15:00, domani"
Oliver: "Perfetto!"
Brittany: "Sai i patti!"
Oliver: "Non vi deluderò. Non ti deluderò questa volta"
Brittany: "Lo spero per te! Ciao Oliver"
Oliver: "Ciao Britt!"

-Brittany chiuse la chiamata e sua figlia le diede un colpo.-

Lily: Non trattarlo così male, poverino!
Brittany: Amore, non scapperà anche se ci comportiamo come nostro solito. Lui non si merita alcuna pietà. Ha tanto da recuperare
Lily: Lo so, ma...
Brittany: Ascoltami bene. Mi ha detto che ti vuole conoscere, perché davvero lo vuole. Non lo ha detto tanto per dire. Penso sia sicuro di ciò che vuole. Non devi cambiare ciò che sei perchè hai paura di perderlo e non lo farò neanche io

-Brittany accarezzò sua figlia e le diede un bacio.-

Brittany: Ora non pensarci, okay?

-Lily annuì, poi parlò.-

Lily: Matt lo sa già?
Brittany: Cosa?
Lily: Di mio padre
Brittany: Non ancora. Voglio trovare il momento giusto per dirglielo
Lily: Oh.
Brittany: Glielo dirò, non preoccuparti. A proposito non farne parola con diddi Alex
Lily: Perché?
Brittany: Diciamo che tra Alex e Oliver non scorre buon sangue. E tuo diddino andrebbe su tutte le furie. Diddi Rachel è tranquilla, se ti va puoi parlarne con lei
Lily: Va bene. Ah, mamma?
Brittany: Sì?
Lily: Grazie per dare a Oliver un'altra possibilità. So quanto questo ti stia costando. Credo in lui
Brittany: Anche io

-Brittany sorrise.-

Brittany: Ora che ne dici di cenare? Muoio di fame!
Lily: Allora siamo in due!

-Entrambe andarono in cucina, cenando a base di noodles.

Quella notte non fu facile per nessuno. Brittany prima di andare a letto chiamò Matt e lo tranquillizzò riguardo a Lily ma non ebbe il coraggio di dirgli di Oliver o di come quella "quasi" gravidanza la facesse davvero sentire. Andò a letto con un bel macigno sullo stomaco. A Lily d'altra parte, non andò meglio. Fece tre incubi legati a suo padre e al suo abbandono. Dopo ciò, non volle riaddormentarsi e rimase sveglia dalle 4:00 del mattino con il forte desiderio di scrivere a Daniel cosa stava succedendo. Quel ragazzo stava creando in lei una vera dipendenza. Prese il cellulare dal comodino e gli scrisse un messaggio. Voleva incontrarlo quella mattina per pranzo, avrebbero parlato di tutta la loro situazione.-

Brittany: Allora passo a prenderti alle 14:30, così poi incontriamo tuo padre, okay?

-Lily guardò sua madre prima di uscire di casa. Avrebbe tanto voluto parlarle dei brutti sogni della notte precedente. Ma non lo fece. Annuì, si infilò il giubbotto e uscì di casa salutando sua madre.-

Lily: Ciao!
Brittany: Cia..

-Troppo tardi, sua figlia era già uscita di casa. Infatti Lily camminava con le cuffiette della musica nelle orecchie, l'aiutava a non pensare. Dopo dieci minuti arrivò alla caffetteria e riconobbe Daniel che l'aspettava all'entrata. Lily rimise le cuffiette in borsa, sospirò guardando Daniel e prendendo coraggio, si avvicinò.-

Daniel: Ehi!

-L'abbracciò.-

Lily: Ciao!
Daniel: Sono davvero felice che tu mi abbia mandato quel messaggio. Vieni, entriamo dentro e sediamoci

-Lily annuì. Andarono a sedersi e ordinarono. Lei lo guardò intensamente in silenzio per qualche minuto per poi parlare.-

Lily: Perché?
Daniel: Speravo me lo chiedessi. Speravo mi dessi l'opportunità di spiegarti tutto
Lily: Ora la hai!
Daniel: Io non volevo mentirti, è successo. Eri arrabbiata a causa di matematica e del professor Howe e volevo aiutarti, così ti ho detto che ti avrei fatto ripetizioni. Ma tu non volevi sentirti in debito, giusto?

-Lily annuì.-

Daniel: Dirti che anche io avevo bisogno di delle ripetizioni mi sembrava l'unico modo per aiutarti... E... E per starti vicino!
Lily: Dan...
Daniel: Volevo davvero conoscerti e creare un'amicizia con te, Lil! Mi fa stare bene parlare con te o semplicemente passare del tempo insieme
Lily: Lo hai fatto davvero per questo motivo?
Daniel: Sì!
Lily: Ti sei sorbito ore di storia che non ti servivano, per questo motivo? Per me?
Daniel: Sì, e non voglio perderti! Mi dispiace se mi sono comportato da idiota, avrei dovuto dirtelo invece che fartelo scoprire da Victoria. Poi quella non si fa mai gli affari su...

-Non fece in tempo a finire la frase che Lily si alzò dal suo posto e corse ad abbracciarlo forte. Lui sorrise facendola sedere su di sé e stringendola più che poteva. Il profumo della ragazza lo deliziava. Lui le accarezzò i capelli e quando si staccarono da quell'abbraccio Lily gli diede un bacio sulla guancia.-

Lily: Grazie! Sono stata una vera cretina, dovevo farti spiegare prima tutto ciò. Mi sei mancato!
Daniel: Anche tu a me. Ero preoccupato, pensavo non mi volessi più vedere
Lily: Infatti era così. Mi sentivo così umiliata. Non volevo più rivolgerti la parola
Daniel: Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Lily: Mia madre
Daniel: Oh grazie, Brittany, santa donna!

-Entrambi scoppiarono a ridere quando, poi, il loro pranzo arrivò. Lily gli sorrise.-

Lily: Vado un minuto in bagno
Daniel: Non metterci troppo o le patatine si fredderanno
Lily: Okaay!

-Lily andò in bagno, dove prese il cellulare per mandare un messaggio a sua madre. Ci aveva pensato e quella era la cosa giusta da fare in quel momento.
Intanto Brittany, si preparava per quell'incontro mentre la sua migliore amica se ne stava seduta sul suo letto con il vasetto della nutella aperto e un bel cucchiaio all'interno.-

Rachel: Non capisco se quella più agitata per questo incontro sia tu o Lily...
Brittany: Io non sono agitata! Non mi importa di questa uscita e tanto meno dell'attenzione di Oliver!
Rachel: Ah, no? Dal vestitino che ti stai mettendo non si direbbe!
Brittany: OOHH VA BENE, LO CAMBIO. A ME NON IMPORTA!

-Disse togliendosi il vestito e prendendone un altro, mentre Rachel affondava il cucchiaio nella nutella per mangiarne dell'altra.-

Rachel: Certo!
Brittany: Mi interessa che tutta l'attenzione di Oliver sia concentrata su sua figlia. Non voglio che mi guardi!
Rachel: Peccato che quest'altro vestito gridi " Guardami razza di idiota! Guarda cosa ti sei perso per quindici anni!" Il che sarebbe del tutto comprensibile!
Brittany: Io sto con Matt, ho tutte le attenzioni neccessarie, grazie. Non ho bisogno di Oliver

-Si tolse anche quel vestito per prenderne un altro. Rachel la guardò.-

Rachel: Ma se non ti interessa, perché ti punti con un vestito?
Brittany: Ma io mi vesto sempre così!

-Rachel la guardò scoppiando a ridere e Brittany, offesa, si avvicinò a lei.-

Brittany: Scommetto che il barattolo di nutella ha una voglia matta di farsi un volo fuori dalla finestra!
Rachel: Non puoi farmi questo! Non puoi farlo a Sam ed Emy!
Brittany: Ringrazia che sei incinta!

-Rachel le fece una linguaccia e Brittany, sospirando, si sedette accanto a lei rubandole il cucchiaio che stava portando alla bocca.-

Rachel: Ehii!
Brittany: Sono depressa!
Rachel: Perché dovresti esserlo? Voglio dire, Oliver vuole conoscere Lily, e comunque ti darà una mano con lei, hai un fidanzato da favola che ti ama alla follia e vi sposerete. Forse avrete un bambino... Goditi la tua meritata felicità!

-Strappò il cucchiaio dalle mani dell'amica e si mangiò la nutella.-

Brittany: Forse è troppo tutto insieme

-Rachel le prese la mano.-

Rachel: Hai paura?
Brittany: Penso che io e Matt stiamo correndo con questa faccenda del matrimonio
Rachel: E' solo questo il problema?
Brittany: Ieri facevo shopping online e ho guardato gli accessori per i neonati. Non voglio avere un bambino adesso. Non sono pronta. E' un periodo particolare della vita di Lily e della mia. Oliver è tornato...
Rachel: Già, il problema è che Oliver è tornato. Tutto gira intorno a questo
Brittany: Non è vero!
Rachel: Sì, invece. E scommetto che il fatto che sia diventato un gran bel figo non aiuti
Brittany: Io non ti ho mai detto ciò
Rachel: Oh, no. Ma io me lo immagino eccome!
Brittany: Comunque non ruota tutto intorno al ritorno di Oliver e per provartelo andrò all'appuntamento in jeans e camicia a quadri!

-Si alzò dal letto e si cambiò per l'ultima volta.-

Brittany: E non mi truccherò!

-Rachel rise gustandosi un altro cucchiaio di nutella. Appena Brittany fu pronta prese il suo cellulare e lesse un messaggio a voce alta.-

Brittany: "Mamma, ci ho pensato tanto ieri notte e non me la sento di incontrare Oliver oggi. Puoi chiamarlo e dirgi che mi dispiace? Ho bisogno di più tempo per digerire la cosa. Voglio stare con Daniel questo pomeriggio. Sì, abbiamo risolto per fortuna. Ci vediamo stasera. Ti voglio bene"
Rachel: Che le è preso?
Brittany: Credo che abbia paura! Stamattina non era molto loquace. Ci parlerò stasera. Ora cosa faccio? Non posso chiamare Oliver e disdire. Ci rimarrebbe molto male
Rachel: Beh, vacci da sola. Non credo che la cosa a te dispiaccia. Si vede che vuoi vederlo e parlare con lui
Brittany: Sì, ma solamente di Lily!
Rachel: Ceerto!

-Rachel si alzò.-

Rachel: Rimetto la nutella al suo posto e poi e corro a casa. Ho un po' di cose da sbrigare. Tu divertiti
Brittany: Non con Oliver!

-Rachel le fece l'occhiolino e l'abbracciò. Scesero le scale, rimisero la nutella a posto e entrambe uscirono di casa.-

Buongiorno Meraviglie!
Eccomi qui, anche oggi posto un nuovo capitolo.
Cosa ne pensate? Siete anche voi dalla parte di Rachel?
Vi mando un bacione
Sum <3

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Capitolo 20
*** La scelta ***


Unconventional Family
Episodio 20
-La scelta.-


-Dopo aver pranzato, riso e scherzato, Daniel e Lily si dirigevano verso il parco. Daniel guardò la ragazzina.-

Daniel: C'è qualcosa che non va? Sei ancora arrabbiata con me?
Lily: No Dan, assolutamente
Daniel: Allora hai voglia di dirmi cosa succede?
Lily: Niente, davvero...
Daniel: Penso di conoscerti almeno un po’. Stai zitta zitta e questo non è un buon segno!

-Entrarono al parco e si sedettero sul prato.-

Lily: Scusa...

-Lily sospirò e fece una pausa con la quale Daniel capì che si trattava davvero di qualcosa di grosso.-

Lily: Mamma ha rivisto mio padre!
Daniel: Tuo padre? Dove?
Lily: Alla festa a scuola, è il cantante di quel grup..
Daniel: Tuo padre è quell'Oliver?? Cavolo! E’ una leggenda vivente...E ha una casa discografica tutta sua e poi...
Lily: Dan, non m'interessa! Non m’importa di tutto ciò. Lui è mio padre, voglio dire, anche io ho un padre!

-Daniel la guardò intenerito. Lily era ancora abbastanza scossa da quella scoperta e il suo discorso ne era la prova.-

Daniel: Scusa, hai ragione. Mi sono fatto prendere la mano. E’ solo che è una cosa troppo eccitante
Lily: All’inizio anche io ho reagito così, ero felicissima, specialmente perché ha detto che vuole conoscermi. Non si è mai dimenticato di me. Capisci?

-Daniel annuì lasciando continuare Lily.-

Lily: Però ieri notte ci ho dormito su. Forse dormito non è il termine adatto. Ho fatto degli incubi. E se mi abbandonasse di nuovo? Io non so che fare, insomma non si è mai fatto vivo, perché adesso dovrei farlo entrare nella mia vita?

-Daniel la strinse a sé e Lily si godette quel momento, poi lo sentì parlare.-

Daniel: Senti, secondo me non ci devi pensare tanto al fatto che non ci sia stato. Ti vuole conoscere, vi stava cercando e vi ha trovate adesso
Lily: E’ stata tutta fortuna
Daniel: E anche se fosse? Piccolina, si capisce che vuole recuperare il tempo perso. Altrimenti non vi avrebbe cercate e soprattutto non avrebbe detto a tua madre che ti vuole conoscere
Lily: Sì, ma..
Daniel: Non sprecare questa occasione, poi avrai il rimorso per tutta la vita. Incontralo, poi deciderai. Questo è quello che penso
Lily: Mi sono fatta prendere dalla paura
Daniel: Lo so. Non è facile. Ma non dev’essere facile nemmeno per lui e per tua madre. Il fatto che loro si siano lasciati da ragazzini è affare loro. Tu non sai come le cose siano andate tra loro, e non credo che tua madre ti dirà mai la verità. Quello rimane tra tua madre e tuo padre, era la loro vita. Tu devi pensare solo a te stessa ora. Da quello che racconti hai passato un’intera vita ad aspettare tuo padre. Hai diritto di conoscerlo
Lily: Hai ragione. Ho fatto una bella idiozia. Questo pomeriggio io e mamma avremmo dovuto incontrarlo, mi sono tirata indietro…
Daniel: Oh Lil…
Lily: Avevo bisogno di parlare prima con te
Daniel: Ti senti più tranquilla ora?

-Lily annuì appoggiando delicatamente la testa sulla spalla del ragazzo.-

Daniel: Comunque, per quello che vale, vi assomigliate parecchio!

-Lily lo guardò e un sorriso le spuntò sul volto.
Brittany, dopo aver salutato Rachel, andò all'incontro con Oliver. Lo vide dalla vetrina della caffetteria. Era seduto a un tavolo mentre aspettava giocherellando con la saliera. Da quel gesto, Brittany, capì l’agitazione del ragazzo. Decise di non perdere tempo e di entrare. Lui la vide arrivare e, rimettendo la saliera a posto, si alzò in piedi sorridendo.-

Oliver: Ehi!
Brittany: Ciao!

-Lui le diede due baci sulle guance e entrambi si sedettero. La guardò.-

Oliver: Sbaglio o manca qualcuno?
Brittany: Ci ha ripensato

-Oliver si allarmò.-

Oliver: Non vuole più conoscermi?
Brittany: No, penso le serva solo un po’ più di tempo. Ha bisogno di mandare giù la cosa. Non è facile per lei
Oliver: Per lei o per te?

-Lui la guardava severo.-

Brittany: Cosa staresti insinuando?
Oliver: Niente!
Brittany: Sputa il rospo
Oliver: Bene. Hai davvero parlato con lei?
Brittany: Pensi davvero che io non lo abbia fatto e che mi sia presentata qui da sola di proposito per farti fare la figura del cretino?
Oliver: Non dovrei?
Brittany: Non ti dovrebbe passare nemmeno per l’anticamera del cervello una cosa del genere. Lily lo sa, era a fianco a me quando ti ho chiamato e faceva i salti di gioia, te lo assicuro. Forse durante la notte è andata in paranoia, ha avuto paura e non se l’è sentita di conoscerti oggi

-Lui continuava a guardarla e Brittany continuò.-

Brittany: Lei lo sa Oliver, non ti mentirei mai su di lei. Ah, guarda, ho la prova!

-Prese il cellulare e si avvicinò ad Oliver per fargli leggere l’ultimo messaggio della figlia. Appena lei fu vicina, lui sorrise.-

Oliver: Non posso credere che in sedici anni tu non abbia mai cambiato shampoo. Posso sentire il tuo dolce profumo fino a qui. Garnier al latte di vaniglia, ricordo bene?

-Lei lo guardò sorpresa, veramente sorpresa. Quasi ipnotizzata dai suoi occhi blu, confermò.-

Brittany: Ricordi benissimo

-Lui sorrise accarezzandole la mano e subito l’incantesimo svanì. Brittany tornò in sé e fece leggere il messaggio ad Oliver facendo finta di niente.-

Brittany: Leggi! Io non sono una bugiarda

-Lui lesse il messaggio e ridandole il telefono la guardò.-

Oliver: Chi sarebbe questo Daniel?
Brittany: Oh, è la sua prima cotta, ma lei ancora non ha la minima idea di quanto si stia innamorando di lui
Oliver: Innamorata? Nostra figlia si sta già innamorando?

-Solo in quel momento, Brittany capì veramente lo stato d’animo di Oliver, e si sentiva uno schifo da parte sua. Lui si era perso tutto della figlia. Brittany capì che non ci aveva perso lei per tutti quegli anni, certo la strada era difficile da fare da sola, però era stato Oliver a perderci. Si era perso tutta la crescita di Lily. A Brittany sembrava una cosa orribile. E doveva ammettere che trovava lo sguardo di Oliver che realizzava ciò, davvero straziante. Prese il portafoglio dalla borsa e tirò fuori delle foto, le appoggiò sul tavolo catturando l’attenzione del ragazzo.-

Brittany: Eccola. Appena nata, a due, sei, dieci e quattordici anni. La porto sempre con me
Oliver: I-io… E’ stupenda. Non posso credere che…
Brittany: Sia uguale a te?
Oliver: Abbia il tuo stesso sorriso!

-Lui guardava le foto in maniera così avida, le teneva in mano come se fossero il suo tesoro più grande. Brittany sospirò decidendo di dare una seconda e vera occasione ad Oliver.-

Brittany: Non azzardarti a farla soffrire, Oliver. Se non sei sicuro di voler starle accanto per tutta la vita, ti prego, sparisci ora e sparisci per sempre. Posso ancora reggerla se crolla. Ma se tu la fai affezionare e lei inizia ad amarti, ho paura di non riuscire a ritirarla su dopo il crollo
Oliver: Sono sicuro al cento per cento e non la farò soffrire
Brittany: Lei dovrà sempre essere la tua priorità. Sempre, in ogni momento
Oliver: Lo so, e lo sarà. Te lo prometto, Britt!

-Lei lo guardò per poi guardare le foto che lui teneva ancora in mano.-

Brittany: Puoi sceglierne una e tenerla con te!
Oliver: Davvero?

-Vide la ragazza annuire e scelse quella di Lily a quattordici anni, ovvero quella di qualche mese prima. Brittany poi mise a posto le altre. Lui la guardò.-

Oliver: Dobbiamo preoccuparci di questo Daniel?
Brittany: No, è un bravo ragazzo. Quello che sta nascendo tra loro è un amore sano e innocente. Ancora nulla in confronto a quello ossessivo per Justin Bieber, ovviamente!

-Lei scoppiò a ridere lasciando Oliver scioccato.-

Oliver: Andiamo! Davvero? Justin Bieber? Ma non ti ho proprio insegnato niente?
Brittany: Mi dispiace per te, ha la musica commerciale nel sangue!

-Lui rise, poi la guardò serio.-

Oliver: Lei è felice?
Brittany: Sì, è una ragazzina felice e spontanea
Oliver: So già che impazzirò per lei
Brittany: Sì, impazzirai. Senti, so che tu hai il tuo mondo, il tuo gruppo, la tua cerchia di fan, ma devo chiederti di lasciare Lily fuori da tutto questo, almeno il più possibile. Non voglio che il suo cuore si oscuri grazie alla fama e ai soldi. Lei è troppo speciale e io ho lavorato troppo duramente per farla crescere in questo modo

-Oliver la guardò e sospirò.-

Oliver: Tu hai sempre saputo che la musica sarebbe stata la mia vita. Nonostante sia riuscito a fare della mia passione il mio lavoro, vedi, non sono mai stato completamente felice. Aver perso te e Lily mi ha sempre tormentato. Adesso, qui con te, sapendo di avere la possibilità di conoscere e passare del tempo con mia figlia, mi fa stare al settimo cielo. Da quando ci siamo rivisti alla festa scolastica, dal modo in cui mi hai parlato di Lily, ho capito cosa vuoi veramente per lei, e ho capito che tipo di persona tu sia diventata. Sapevo che non avresti voluto che il mondo di Lily toccasse il mio. E’ per questo che ho lasciato il gruppo...
Brittany: Cos’hai fatto? Cioè, io non ti avrei mai chiesto di lasciare il gruppo o di…
Oliver: Lo so, tranquilla. E’ una decisione che ho preso io. Ho fatto tanto in questi anni, sono andato in tour, ho vinto dei premi e mi sono divertito, devo ammetterlo. Ma adesso c’è Lily e non voglio più farlo. Non voglio essere costretto a lasciarla per mesi, o a doverci nascondere nei ristoranti
Brittany: Olly, io…
Oliver: Non devi dire niente, Britt. Non abbandonerò la musica, continuerò a lavorare alla casa discografica, continuerò a fare della mia passione un lavoro, però voglio esserci al cento per cento per la mia famiglia. E’ ora di mettere la testa a posto

-Brittany sorrise.-

Brittany: Sono felice di sentirtelo dire

-Anche il ragazzo sorrise, poi la guardò con aria furbetta.-

Oliver: Hai detto “Olly” per caso?! Da quanto tempo non mi chiamavi così?

-Brittany prese il colore di una fragola.-

Brittany: Da ben sedici anni e comunque è stato involontario

-Lui la guardò sicuro di sé.-

Oliver: Mi sei mancata!
Brittany: Allora, vuoi saper qualcos’altro di Lily?

-Lei imbarazzata cambiò argomento facendo finta di non aver sentito. Oliver recepì il messaggio e non la pressò.-

Oliver : Oh sì, per favore!
Brittany: Alcune cose le ha prese da te...
Oliver: Tipo?
Brittany: Lei adora la scuola, però odia la matematica. E' come se fosse un po' negata, come te, si applica ma non riesce mai a prendere A. L’unica differenza è che tu non ti applicavi proprio. Comunque il voto più alto che ha preso è stato A--, e ti assicuro che quei meno non le sono andati giù per settimane
Oliver: Mi ricorda tanto una ragazza che odiava prendere voti inferiori ad A!

-Le sorrise.-

Brittany: Okay, questa parte l'ha presa da me. Poi è assolutamente portata per il basket, però non ama fare sport, preferisce guardarlo
Oliver: Come può nostra figlia essere pigra per lo sport? Insomma io giocavo a basket, tu ballavi...
Brittany: Non lo so, davvero! Quando aveva cinque anni ho provato ad iscriverla a danza, è durata due settimane!
Oliver: Due settimane?
Brittany: Sì, dal terzo giorno ha iniziato a nascondersi per non andarci!

-Lui rise immaginandosi la scena.-

Oliver: Furba!
Brittany: Oh sì, è molto astuta, lo è sempre stata. Ama cantare. Ha una voce incredibile, altro punto in tuo favore, e adora gli animali. Pensa che un giorno, aveva più o meno cinque anni, andammo al parco e voleva tornare a casa con uno scoiattolo, e di queste cose ne sono successe parecchie!

-Entrambi scoppiarono a ridere.-

Oliver: Che fine fece lo scoiattolo?
Brittany: Non glielo feci portare a casa! Al parco pianse come una disperata e mi tenne il muso per due giorni, poi per fortuna tornarono dall’Arizona Alex e Rachel e mi salvar…

-Subito Brittany si zittì. Forse aveva parlato troppo.-

Oliver: Alex e Rachel?
Brittany: Tanto verrai a saperlo comunque, quindi te lo dico. Loro sono i suoi diddini. L’hanno battezzata. Per lei sono importanti, molto importanti. Sono sempre stati presenti nella nostra vita

-Pensò che dopo quelle parole Oliver si sarebbe offeso e arrabbiato ed era pronta a controbattere. Ma lui parlò con tranquillità.-

Oliver: Hai fatto bene. Sono le persone giuste per nostra figlia!
Brittany: Lo so!

-Era un po' sorpresa da quella risposta, però non lo diede a vedere.-

Oliver: Alex lo sa?
Brittany: Della tua ricomparsa?

-Lui annuì.-

Brittany: No, non lo sa. E per ora è meglio che non sappia niente

-Proprio in quel momento il cellulare di Brittany vibrò e sullo schermo lampeggiò un nome, “Amore”. Subito rispose.-

Brittany: “Ehi!”
Matt: “Ciao tesoro. Volevo solo avvisarti di non andare a comprare la salsa barbecue. L’ho appena comprata io. Okay?”
Brittany: “Va bene, grazie”
Matt: “Puoi immaginare chi ho incontrato al supermercato nella corsia degli snack? Stava svaligiando lo scaffale”

-Brittany sorrise.-

Brittany: “Rachel?”
Matt: “Sì!”

-Anche lui rise divertito.-

Brittany: “Evidentemente non le è bastato il mio barattolo di nutella che si è praticamente finita”
Matt: “Nascondilo la prossima volta”
Brittany: “Si, lo farò. Ora vado. Ti chiamo dopo, okay?”
Matt: “Va bene amore. Ti amo”
Brittany: “Anche io!”

-Brittany chiuse la chiamata e guardò Oliver.-

Brittany: Scusa!
Oliver: Chi è il fortunato ad essere memorizzato sul tuo telefono come “Amore”?
Brittany: Si chiama Matt…
Oliver: State insieme da molto tempo?
Brittany: Sei mesi. Sei mesi molto intensi
Oliver: Lo voglio conoscere!!
Brittany: Prima vedi di conoscere tua figlia!

-Lui rise.-

Oliver: Allora, quando e a che ora ci vediamo?
Brittany: Venerdì? Alle 16:30? Cercherò di parlare con Lily e vedrò cosa succede
Oliver: Okay, tienimi informato però
Brittany: Certo! Ora però devo proprio scappare
Oliver: Va bene. Allora ci vediamo venerdì
Brittany: A venerdì

-Uscirono dalla caffetteria, si salutarono e si separarono.
Una volta arrivata a casa, ad attenderla c’era una sorpresa.-

Brittany: Amore, sono tornata e dobbiamo parlare!

-Appese il giubbotto e la borsa nell’appendiabiti e andò in cucina, dove trovò sia Lily che Matt.-

Brittany: Oh, Matt! Sei qui…
Matt: Ciao tesoro

-La baciò e continuò.-

Matt: Sì, ho pensato di farvi una bella sorpresa per cena!
Brittany: Oh wow!
Matt: Tutto okay? Ti vedo strana!

-Subito in quel momento Lily cambiò argomento salvando sua madre. In fondo glielo doveva.-

Lily: E’ solo stanca Matt! Vero mamma? Com’è andata in ufficio?
Matt: Ufficio? Di domenica?
Lily: Beh, sì… Vedi…

-Brittany parve tornare sulla terra.-

Brittany: Sì, sono dovuta tornare a lavoro a prendere assolutamente la chiavetta con dei documenti che dovevo spedire tramite email entro stanotte. Per fortuna questo pomeriggio mi sono ricordata, altrimenti sarei stata proprio in un bel guaio
Matt: Li hai spediti?
Brittany: Sì, dato che c’ero, l’ho fatto direttamente dall’ufficio!
Matt: Beh, dato che hai lavorato anche oggi ti meriti una bella cenetta rilassante

-Brittany e Lily si scambiarono uno sguardo complice condito di senso di colpa. Entrambe stavano mentendo a Matt, spudoratamente, mentre lui era sempre più dolce e carino con entrambe.
Cenarono e, dopo aver guardato un film, Matt decise di tornare al suo appartamento. Quella sera le ragazze erano state piuttosto strane. Poche risate, conversazioni banali. Insomma non erano le ragazze Green. C’era qualcosa sotto e voleva dare a entrambe spazio. Così, non rimase a dormire là quella sera. Mentre Brittany lo salutava sul ciglio della porta…-

Brittany: Sei sicuro? Puoi restare…
Matt: Sì, lo so. Però sono stanco. Per oggi torno a casa. Poi tu e Lily praticamente non vi siete viste oggi, tra la sua uscita con Daniel e il tuo lavoro in ufficio. Avrete tante cose da raccontarvi. Prendetevi il tempo per voi. Noi ci sentiamo domani!

-Lui la baciò.-

Brittany: Ti amo. E sono davvero fortunata ad averti

-Lui sorrise.-

Matt: Ti amo anche io!

-Le diede un altro bacio e uscì di casa andando alla macchina. Subito Brittany chiuse la porta. Si sedette sul divano a fianco alla figlia.-

Lily: Mi sento uno schifo!
Brittany: Non dirlo a me. Devo assolutamente dirgli di Oliver il prima possibile!
Lily: Concordo! A proposito, com’è andata con Oliver?
Brittany: E’ andata. Era deluso perché non ha potuto vederti
Lily: Mi dispiace. Ho avuto paura, mamma
Brittany: Lo so, amore! Possiamo parlarne e affrontare la cosa
Lily: No. Questa volta sono sicura. Voglio incontrarlo e non mi tirerò indietro. E’ una vita che aspetto questo momento…
Brittany: Oh sì, lo so eccome!
Lily: Non voglio vivere con un rimpianto del genere. Pensi che si sia offeso?
Brittany: No, tesoro. Lui, poi, è una persona che non si da mai per vinta. Non vede l’ora di vederti
Lily: Si può riorganizzare un…
Brittany: Venerdì pomeriggio dopo scuola e lavoro!

-Lily sorrise.-

Lily: Ho un padre. Oliver Hunt
Brittany: Oliver Duncan Hunt
Lily: Ha un secondo nome?

-Brittany annuì sorridendo.-

Lily: Ho così tanto da imparare su di lui!
Brittany: Lo farai tesoro!
Lily: Credo che andrò a letto. Domani ho la scuola

-Si alzò dal divano dando un bacio a sua madre che la guardò.-

Brittany: Con Daniel tutto okay?
Lily: Magnificamente!

-Sorrise e salì le scale andando in camera sua. Brittany rimase sul divano qualche minuto in più a pensare a tutti i casini che stava combinando prima di andare a letto e concludere quella lunga giornata.
Quel lunedì mattina a scuola all'ora di pranzo, Lily e Rebecca si erano appena accomodate al tavolo, quando arrivò anche Daniel.-

Daniel: Lil, Lil! Devo farti vedere una cosa!

-Rebecca lo guardò. Non lo sopportava proprio.-

Rebecca: Ciao anche a te Daniel eh!

-Lui le fece un segno mentre Lily parlava.-

Lily: Cosa?
Daniel: Vieni con me nell'aula di informatica. Devo farti vedere un video
Lily: Che video?
Daniel: Vieni, abbiamo poco tempo!

-Daniel le prese la mano e Lily si alzò guardando Rebecca.-

Lily: Scusa Becky! Ci vediamo dopo?

-Rebecca sospirò e annuì lasciandoli andare.
Arrivati in aula, Daniel accese un computer e subito entrò su youtube.-

Lily: Mi dici cosa c'è di tanto importante? Rebecca se la prenderà a morte con me!
Daniel: Questo è più importante!

-Digitò il nome di Oliver sulla tastiera e poi selezionò il video. Era un'intervista. Lily sgranò gli occhi e si sedette sulla sedia in silenzio.-

[[ Jenna: Ed eccoci tornati al Jenna's show dopo la pubblicità. Vi ricordo che siamo in compagnia del giovane Oliver Hunt, la stella del gruppo Stormy Waves…]]

-Lily lo guardò. Pensò a quanto giovane fosse suo padre.-

[[Oliver: Beh, io non mi definirei l'unica stella. Insomma siamo una squadra, senza il resto del gruppo non ci sarebbe tutto questo. Io sono solo il cantante...
Jenna: Che ragazzo modesto. Tutti sappiamo che non sei solo il cantante. Tu suoni diversi strumenti...
Oliver: Sì, per divertimento e passione. Suono la chitarra e la batteria. Ora sto imparando a suonare il piano...
Jenna: E noi sappiamo che sei tu a scrivere le canzoni per il gruppo...
Oliver: Oh beh, non tutte...
Jenna: Dovresti imparare a prenderti qualche merito ragazzo!
Oliver: Io sono solo sincero. Tante le ho scritte io perché avevo tanto da raccontare e tirare fuori
Jenna: Non hai avuto una vita facile, eh?
Oliver: No, vedi, l'opposto. Ho sempre avuto una vita facile, mia madre ha sempre sostenuto la mia passione. Mi padre di meno. Lui voleva che facessi economia. La mia famiglia non aveva problemi di soldi. Stavo abbastanza bene, ma poi, ho gettato via il mattoncino portante della mia vita e da lì, tutto è andato a rotoli. Non sono più stato lo stesso...
Jenna: Ti hanno fatto soffrire?
Oliver: Ho fatto soffrire e quando fai del male a qualcuno che tiene a te, beh, non puoi più tornare indietro, capisci? Non importa quanto tu possa cambiare e diventare una persona migliore, hai incasinato le cose e ti prendi le conseguenze
Jenna: Da qui deriva il nome del gruppo? Stormy Waves, onde tempestose.
Oliver: Sì. Il gruppo si è formato quando più ne avevo bisogno. Ho scaricato tutte le mie emozioni e frustrazioni nel nostro album
Jenna: Che a quanto pare è primo in classifica! Davvero niente male!
Oliver: Grazie!
Jenna: Ora, guarda che foto abbiamo trovato!

-Fecero vedere la foto di Oliver con una ragazza dai capelli neri. A Lily diede sinceramente fastidio. Oliver rise.-

Oliver: E' solo una mia amica
Jenna: Dicono tutti così. Secondo noi è la tua fiamma
Oliver: Niente fiamme al momento
Jenna: Eppure te ne vanno dietro tante
Oliver: Per ora sto bene per conto mio
Jenna: Abbiamo ascoltato tutti quanti il vostro album. Sembra che tu sia ancora innamorato...
Oliver: Se ti riferisci alla canzone "That laugh, that love" beh, per me lei è stata ed è tutt'ora importante
Jenna: Quella è una canzone bellissima. E lei dovrebbe andare fiera di ciò che tu hai scritto di lei. La vedi ancora?
Oliver: No, ho perso le sue tracce da anni ormai
Jenna: Oh no! Ti manca?
Oliver: Ogni giorno. Ma sai, io presi la decisione più sbagliata di tutta la mia vita tempo fa e non si possono cambiare le cose. Quindi si va avanti, no?
Jenna: Oh Oliver, così giovane ma già così serio!
Oliver: Non sono sempre così!

-Lui rise e continuò.-

Oliver: Avete toccato i tasti sbagliati. Siete davvero pessimi!

-Anche Jenna rise.-

Jenna: Ci approfittiamo della tua giovane età! Ventidue anni, giusto?
Oliver: Esatto
Jenna: Cosa vorresti dire a questa ragazza?
Oliver: Vorrei dirle che le auguro tutta la felicità di questo mondo che ammiro la sua forza
Jenna: Sei proprio carino Oliver. Grazie per aver parlato un po' di te....]]

-In quel momento i due ragazzi sentirono la campanella suonare e subito Daniel spense il computer. Lily era ancora scioccata da tutta la faccenda mentre uscivano dalla classe.-

Daniel: Lil, tutto bene?
Lily: L-lui era lì... Mamma avrebbe potuto rintracciarlo e non l'ha fatto. Non l'ha fatto Dan, lo capisci?

-Daniel la guardò e l'abbracciò accompagnandola poi alla lezione di matematica.-

Ehi Meraviglieee <3
Come state? Come avete notato ho rallentato un po' il ritmo, spero che la cosa non vi faccia incavolare troppo :(
Cosa ne pensate del capitolo? Aspetto i vostri pareri!
Un bacio,
Sum <3

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Capitolo 21
*** L'incontro ***


Unconventional Family
Capitolo 20
-L'incontro.-


-I giorni passavano e il segreto della ricomparsa di Oliver diventava sempre più pesante da gestire ma Brittany non aveva ancora trovato il momento giusto per parlarne a Matt. Quel mercoledì mattina Brittany si trovava a lavoro e a metà riunione Andy, il più giovane del team, entrò in sala con le cuffie nelle orecchie e una merendina in mano. Si sedette senza salutare appoggiando i piedi sul tavolo. Brittany non ci poteva credere. Già quella, era una giornata abbastanza pesante per lei. Lei e Matt avrebbero saputo se aspettavano un bambino o no, lei doveva parlare chiaramente a Matt di ciò che voleva per il futuro e in più il pensiero di sua figlia la tormentava. Quegli ultimi giorni, infatti, Lily era strana. Era stata davvero sfuggente e non sapere il perché di quel comportamento, rendeva Brittany ancora più agitata. La goccia che fece traboccare il vaso fu vedere l'arroganza di Andy. Probabilmente quello che stava per fare le avrebbe causato dei guai a lavoro, ma non ce la fece più. Si alzò dalla sedia, si avvicinò a Andy e gli tolse le cuffie dalle orecchie.-

Brittany: IO E TE, FUORI. ADESSO!

-Andy si alzò arrabbiato e seguì Brittany fuori dalla sala. Lei lo aggredì.-

Brittany: MA SI PUO' SAPERE CHE PROBLEMI HAI? MI SONO STANCATA DEL TUO ATTEGGIAMENTO ARROGANTE!
Andy: Io mi sono stancato di te invece! Perché non mi lasci in pace?
Brittany: Senti un po' ragazzino. Non mi interessa chi sia tuo padre in questa azienda, okay? Tu sei stato assegnato alla mia squadra e lavorerai insieme a noi. Ci aiuterai e non ci metterai i bastoni tra le ruote! Se non vuoi stare qui, puoi benissimo andartene, chiaro?! Anzi, ci faresti un favore!
Andy: Magari potessi andarmene! Tu non capisci. Non ne hai idea. Io non ho diritto di scelta. Per mio padre quest'azienda è il mio futuro, io non posso scegliere cosa fare!

-Sentendo quelle parole Brittany ebbe un flashback di quindici anni prima.-

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Bonsall, California. 1997.


Oliver: Riesci a immaginare? Io e te in giro per il mondo. Io a diffondere la mia musica e tu a scrivere di tutti i bellissimi paesi che visiteremo

-Lui le accarezzò il viso mentre lei, con la testa poggiata sulle gambe del ragazzo, lo guardava dal basso sognate.-

Brittany: Senza mai fermarci, Olly. Sarebbe bellissimo. Proprio il tipo di vita che vorrei
Oliver: Già, anche io. Peccato che sia un sogno difficile da realizzare
Brittany: Io non credo che sia poi così tanto difficile. Dopo aver finito il college prendiamo uno zaino e partiamo. Io sono sicura che emergerai molto presto
Oliver: Purtroppo è solo un sogno. Mio padre non lo permetterà mai. Vuole che mi laurei in economia, non vuole sentire ragioni
Brittany: Hai provato a parlarci e a spiegargli quanto la musica sia importante per te?
Oliver: Lui lo sa già, Britt. Lo sa e non gli importa
Britttany: In un anno tutto può cambiare, anche tuo padre può
Oliver: Ne dubito fortemente, le persone non cambiano mai. Io so bene che non avrò diritto di scegliere riguardo al mio lavoro. L'unica cosa di cui sono sicuro al cento per cento è che nel mio futuro ci sarai tu. Sempre e solo tu!

-Lei lo guardò e sorrise mentre lui si abbassava per baciarla.-

Brittany: Ti amo!
Oliver: Anche io, più di qualsiasi cosa al mondo!

>>>

Andy: Sono costretto a fare sempre ciò che cazzo vuole mio padre! Questo sarà un anno di merda

-Le parole di Andy riportarono Brittany alla realtà. Lei lo guardò e vide in lui un ragazzino che aveva bisogno di sfogarsi.-

Brittany: Perché dici così?
Andy: Vuole che faccia quest'anno in azienda. Pensa che io non abbia idea di ciò che voglia dire lavorarci. In base a quest'anno, poi prenderà una decisione, se potersi fidare di me o se lasciare perdere
Brittany: Ecco perché ti comporti così. Vuoi farti sbattere fuori! Perché anche tu non ti dai una possibilità? Voglio dire... Cos'hai da perdere? Alla fine è solo un anno, prendi un bello stipendio, che ti importa? Penso che dovresti provarci. Ma dico per davvero. Non fare finta come fai ora. Fare così non ti porterà da nessuna parte e tuo padre non ti prenderà mai seriamente
Andy: Non l'avevo mai vista sotto questo aspetto...
Brittany: Dimostragli che si sbaglia e che si può fidare di te a tal punto da lasciarti decidere cosa è meglio per te. Lui pensa che tu sia ancora un ragazzino, rimboccati le maniche e dimostragli che non ti conosce affatto

-Andy la guardò.-

Andy: In fondo cos'ho da perdere?

-Lei sorrise, lui pure.-

Andy: Grazie Brittany!
Brittany: Non c'è di che! Allora, ricominciamo dall'inizio?

-Lui annuì e insieme tornarono in sala.
Quella sera, poi, dopo il lavoro, Matt passò a prendere Brittany a casa e andarono in ospedale. Mentre aspettavano, chiacchieravano.-

Brittany: Io davvero non ne avevo idea tesoro. Dovevi vederlo, ha tirato fuori tante di quelle idee, in sola mezza giornata! Voglio dire... Ora capisco la decisione di suo padre. Andy ha del talento ed è super portato per questo tipo di lavoro. L'unico a non capirlo è lui
Matt: Probabilmente è troppo concentrato ad odiare suo padre per capire che forse quello è il lavoro adatto a lui
Brittany: Già! Spero che da oggi in poi sarà tutto in discesa
Matt: Hai fatto proprio bene a parlargli
Brittany: Lo credo anche io

-Matt la guardò.-

Matt: Lily dov'è?
Brittany: A casa di Alex e Rachel. E' andata direttamente là dopo la scuola. A quanto pare Rachel vuole insegnarle qualche ricetta
Matt: Il che, gioverà tutta la tua vita!

-Matt rise facendo ridere anche Brittany.-

Brittany: Mi conosci bene ormai!

-Lei gli diede un bacio sulla guancia poi Matt parlò.-

Matt: Lily lo sa?
Brittany: Cosa?
Matt: Del bambino
Brittany: Oh no... Beh, vedi, non volevo allarmarla inutilmente. Glielo dirò se ne sarò certa
Matt: Hai paura di come possa prenderla?
Brittany: Non abbiamo mai parlato dell'argomento. Non c'è mai stata l'ipotesi di un fratellino o una sorellina. A me è sempre bastata lei, io non ho mai voluto un altro b...

-In quel momento si fermò. Aveva parlato troppo e lo capì dall'espressione arrabbiata e delusa del suo ragazzo.-

Matt: Quindi non vuoi questo bambino!
Brittany: Non sto dicendo questo Matt. Questo è un discorso diverso. Se dovessi essere incinta è fatta. E amerò con tutta me stessa questo bambino, però c'è da dire che non lo abbiamo cercato! Nemmeno tu lo volevi
Matt: Lo so. Ma dopo il primo momento di shock ho iniziato a pensarci seriamente e l'idea mi piaceva. Mi piace immaginare nostro figlio, Britt
Brittany: E' ipotetico, Matt. Non so nemmeno se sono incinta!
Matt: A te questo tempo è servito a capire che non lo vuoi. Non è così?

-Proprio in quel momento l'infermiera li interruppe, facendoli poi, entrare nello studio del medico.
Intanto in casa McKay si faceva lezione di cucina.-

Rachel: Vedi tesoro, il crumble è molto facile da fare
Lily: Si, è vero. Anche l'impasto è semplicissimo!
Rachel: Ora, metti tutto l'impasto sopra le pesche. Mi raccomando, sbriciolalo bene, okay?

-Lily annuì seguendo le direzioni della diddina.-

Lily: Fatto! Adesso?
Rachel: Adesso, prendi il crumble e mettilo in forno. E' già acceso, quindi stai attenta!
Lily: Okay!

-Una volta messo il dolce in forno si sedette e sorrise a Rachel.-

Lily: Sarai una mamma formidabile, diddi! Samuel ed Emily saranno davvero fortunati!

-Rachel l'abbracciò e le diede un bacio sulla fronte, poi si risedette.-

Rachel: Grazie tesoro! Ti vedo un po' giù di morale ultimamente. Va tutto bene?
Lily: Sono solo molto confusa. Mi sento come al centro di un ciclone. Sai, per la storia di Oliver...

-Rachel la guardò.-

Rachel: E' così strano sentire uscire quel nome dalla tua bocca. Oggi mi rendo conto di quanto tu sia cresciuta
Lily: Diddi, perché mi avete tenuto all'oscuro di tutto? Lui è mio padre ed è ancora vivo. Perché mamma mi ha tenuta così lontano da lui? Perché non ha mai provato a combattere per creare una famiglia? Perché lo ha lasciato andare via?
Rachel: E' questo che pensi, amore? Pensi davvero che tua madre lo abbia lasciato andare via?
Lily: Sì, e mi fa stare male
Rachel: Tuo padre era libero di restare. Anzi, lui sarebbe dovuto restare, per te e sopratutto per tua madre. Erano giovani, Lily. Erano due ragazzini e nessuno sapeva come comportarsi in quella situazione. Ma io ti posso assicurare che tu sei nata da un gesto d'amore. Per quanto piccoli potessero essere, beh, loro si amavano. Era davvero un amore forte. Ma a volte solo quello non basta. A volte si prendono delle decisioni e non si riesce più a tornare indietro
Lily: Lui è famoso diddi! Perché mamma non l'ha cercato per dirgli di me?
Rachel: Tuo padre ha fatto una scelta e tua madre ha reagito di conseguenza. Cancellare Oliver dalla sua vita è stata la cosa più difficile che abbia mai dovuto affrontare. Ha sofferto così tanto e non gli avrebbe mai permesso di ferire anche te. Per quanto strano ti possa sembrare, tua madre ha fatto la cosa giusta per te. Per tanto tempo si è chiesta come comportarsi quando tu iniziasti a chiedere di tuo padre e del perché non ne avevi uno. Io e Alex eravamo pienamente d'accordo con Brittany
Lily: Beh, tutto ciò non è servito a molto. Venerdì lo incontrerò
Rachel: Lo so. Ma nessuno di noi poteva immaginare che le loro vite si sarebbero rincrociate
Lily: Tu questo come lo chiameresti?
Rachel: Destino, purtroppo, destino!

-Dopo aver fatto la visita, Brittany si rivestì e insieme a Matt si sedettero alla scrivania del medico che li guardò.-

Dottor Groose: Dalle analisi che abbiamo fatto non risulta alcun bambino. Lei non è incinta, Brittany!
Brittany: Oh!
Dottor Groose: Comunque se avete bisogno di qualsiasi cosa, questo è il mio bigliettino da visita. D’accordo?
Brittany: Sì, grazie mille dottore! Allora, arrivederci!

-Sia lei che Matt si alzarono, strinsero la mano al dottore e tornarono in macchina in silenzio. Brittany sapeva che per Matt quello era stato un colpo. Si sedettero e Matt iniziò a guidare. Brittany lo guardò.-

Brittany: Forse non avresti dovuto sperarci tanto…
Matt: Possiamo non parlarne?
Brittany: Invece dobbiamo! Parlami, dimmi cosa pensi!
Matt: Cosa vuoi che possa pensare? Penso che almeno uno dei due sia felice dato che tu non lo volevi. Scommetto che hai tirato un bel sospiro di sollievo, non è così?
Brittany: Non dire così. Sei ingiusto!
Matt: Ah, io sono ingiusto? Mi spieghi cosa sta succedendo tra noi, Brittany? Ultimamente sei così distante, fisicamente e anche col pensiero. Ci vediamo poco, non so, è come se la magia tra noi si stesse sciogliendo. Eri così felice di sposarmi...
Brittany: Ma io lo sono!
Matt: Allora spiegami, perché io non capisco. Perché sei così distante?

-In quel momento Brittany avrebbe davvero voluto dire a Matt di Oliver. Ma non ebbe né il coraggio e né le parole. Matt era già arrabbiato con lei. Non voleva che lui pensasse che tra lei e Oliver ci fosse qualcosa. Quella situazione era già abbastanza complicata, non era ancora il momento giusto. Dopo un lungo silenzio arrivarono a casa, Matt parcheggiò e entrarono sedendosi sul divano. Brittany lo guardò e parlò.-

Brittany: Sta andando tutto troppo velocemente e ho paura...

-Matt la guardò.-

Matt: Paura di cosa? Del futuro?

-Lei annuì.-

Brittany: Sai, il matrimonio, il fatto di poter essere incinta. E’ stato tutto troppo al momento sbagliato
Matt: Io pensavo che fosse tutto perfetto
Brittany: L’ho pensato anche io all’inizio. Ero al settimo cielo. Ma poi ho pensato a tutto ciò che comporta un neonato. E adesso, in questo momento della vita di Lily non me la sentivo. E’ già tutto abbastanza complicato tra me, lei…
Matt: Che momento, scusa? Io pensavo andasse tutto a gonfie vele. Lily sembra essere felice

-Ecco che un’altra occasione per parlare di Oliver si era appena presentata. Cercò di prendere coraggio e…-

Brittany: Sì, ma sai, il primo anno di liceo, la sua prima cotta, gli amici che ha dovuto lasciare a Fallbrook e i nuovi che si sta creando qui, Alex e Rachel che stanno per avere i gemelli. Sì, insomma, credo sia un po’ troppo. Le ho stravolto la vita un mese fa, vorrei darle tregua per un po’. Non è facile

-Matt le prese la mano.-

Matt: Lo so che non è facile, amore. Ma questa è la vita. So che Lily per te verrà sempre al primo posto, ma sta crescendo. Non potrai proteggerla dalla vita per sempre. Devi pensare anche a ciò che vuoi tu. Un altro bambino in casa sarebbe stata una benedizione
Brittany: Sì, lo so. Ma un figlio ti cambia la vita radicalmente, Matt. Io non sono ancora pronta a rimbarcarmi in tutto questo. So cosa vuol dire mettere al mondo e crescere un bambino, l’ho già fatto. Tu, invece?
Matt: Okay, questo è un punto a tuo favore!
Brittany: Voglio che tu capisca che non sto dicendo di non volere dei figli da te in futuro. E’ solo che adesso è troppo presto. So che mi hai chiesto di sposarti perché mi ami, ma tutto ciò è stato spinto dal pensiero di un ipotetico bambino…
Matt: Ci hai pensato bene, eh?
Brittany: Così tanto da non dormirci la notte, e mi dispiace di essere stata così distante
Matt: Non volevo metterti tutte queste pressioni
Brittany: Lo so!
Matt: Senti, io ti amo. Mi basta semplicemente stare con te per ora. Forse hai ragione e mi sono lasciato trasportare un po’
Brittany: Ti amo anche io Matt e non voglio rinunciare a noi
Matt: Io non voglio rinunciare a sposarti, ma chiaramente è una cosa che ha bisogno di tempo e organizzazione. Facciamo una cosa. Prendi questo come promessa di matrimonio futura

-Lui si inginocchiò a terra e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una scatolina, l’aprì mostrando l’anello di fidanzamento. Un anello in platino con incastonato un rubino rosso dal taglio a cuore. Brittany si portò le mani alla bocca dallo stupore.-

Matt: Brittany Green, vuoi sposarmi, in futuro?

-Brittany rise e subito lo baciò.-

Brittany: Certo che voglio sposarti Matt!

-Anche lui sollevato la baciò.-

Matt: Non voglio metterti nessuna fretta, sappi che ti aspetterò
Brittany: Non so cos’ho fatto per meritarmi un ragazzo come te!

-Matt sorrise.-

Matt: Ti piace l’anello?
Brittany: E’ bellissimo!

-Ovviamente quella stessa sera, quando Matt andò via, Brittany corse a casa dei suoi migliori amici, inoltre avrebbe anche riportato sua figlia a casa. Appena Rachel aprì la porta, Brittany le mostrò la mano.-

Rachel: Oh mio Dio! Ti ha dato l’anello? E’ bellissimo!!
Brittany: Vero??

-Rachel la guardò.-

Rachel: Ma questo vuol dire che sei in…
Brittany: No, è stato un falso allarme!
Rachel: Onestamente non so come reagire, Britt!

-Si sedettero in salotto.-

Brittany: Io mi sento sollevata. Lily dov’è?
Rachel: Lei ed Alex sono appena usciti a fare la spesa. Ci metteranno un po’. Possiamo parlare! Matt come l’ha presa? Sembrava così entusiasta all’idea...
Brittany: Lo era e penso che questo esito negativo l’abbia buttato abbastanza giù. Mi dispiace molto vederlo soffrire, ma non era il momento giusto. Come avrei fatto? Lily è in un momento molto delicato e sinceramente il ritorno di Oliver non so dove ci porterà. Io ho la testa tra le nuvole e, questo, Matt l’ha capito. Era arrabbiato perché ultimamente sono distante…
Rachel: Puoi biasimarlo, Britt? Voglio dire, gli stai nascondendo un segreto enorme… La stessa cosa che io sto facendo con Alex per l’amor del cielo!
Brittany: Non mollare Rachel! Alex va messo di fronte al fatto compiuto. Solo così, dopo essersi parecchio incazzato, forse riuscirà ad accettare la cosa. Alex non deve ancora sapere, Matt invece… Oh, ma io ci ho provato a dirglielo!
Rachel: Non con molto successo a quanto vedo...
Brittany: E’ che lui mi guarda con quegli occhi e io mi sento in colpa se penso a cosa gli sto nascondendo!
Rachel: Britt non dovresti! Voglio dire… Non sei andata tu a cercare Oliver, è una cosa che è successa. Matt non avrà problemi ad accettare ciò. Andiamo, ti ha chiesto di sposarlo nonostante tu non sia incinta e nonostante lui debba aspettare!
Brittany: Lo so. Ho paura che lui pensi che ci possa essere qualcosa tra me e Oliver
Rachel: Sbaglio o qualcuno qua ha la coda di paglia?
Brittany: Rachel!
Rachel: Anche se mi guardi con quello sguardo indignato, Britt! Conosco i miei polli! E tu pollastrella sei perfettamente in grado di ricascarci. Provi qualcosa per Oliver
Brittany: Non è vero. Tra me e Oliver non potrà più succedere nulla. Sai che non lo perdonerò mai
Rachel: Io lo spero. Perché, tu sai, che rovinare la tua storia con Matt per Oliver è pura follia, vero?
Brittany: Smettila di parlare così. Io amo Matt, lo amo da morire e tu lo sai. Non gli farei mai del male
Rachel: Sì, lo so, ma non si sa mai!

-Brittany sbuffò.-

Brittany: Parlami di mia figlia piuttosto! Come sta? Penso sia molto agitata per l’incontro con Oliver
Rachel: Sì, lo è. Però, oggi, mi ha fatto delle domande strane
Brittany: Che genere di domande?
Rachel: Era ossessionata dal perché tu non ti sia battuta per stare con Oliver…
Brittany: Oh. E come faccio a spiegare a una ragazzina il perché?

-Rachel la guardò pronta a rispondere ma, proprio in quel momento, a interrompere la conversazione, furono Lily e Alex varcando la soglia della porta con le buste in mano. Salutarono e poggiarono la spesa in cucina per poi tornare in salotto. Brittany fece vedere a entrambi l’anello e Lily rimase a bocca aperta.-

Lily: E’ stupendo mamma! Matt ha proprio gusto
Brittany: Direi proprio di sì

-Quella sera le ragazze Green si fermarono a cena da Alex e Rachel, per poi tornare a casa dopo aver visto un film.
Il venerdì pomeriggio arrivò in un batter d’occhio e Lily non riusciva a darsi pace. Sia Daniel che Rebecca le furono di supporto a scuola, ma ciò non l’aiutava a stare meglio. Una volta che furono finite le lezioni, Lily salutò gli amici e salì in macchina salutando sua madre. Per tutto il viaggio ci fu un silenzio tombale. Dopo aver parcheggiato e chiuso la macchina erano pronte ad entrare al parco quando Brittany sentì Lily fare un respiro profondo.-

Brittany: Sei agitata?
Lily: Molto. Mi viene la tremarella e quasi da piangere. Posso avere uno dei tuoi abbracci?
Brittany: Oh amore, vieni qui! Vedrai che andrà tutto bene

-La strinse forte in un abbraccio e Lily si calmò godendosi quella coccola. Si staccarono dall’abbraccio.-

Lily: Mamma, come sto?
Brittany: Sei perfetta!

-Sorrise accarezzandole i capelli sciolti.-

Lily: Ho paura

-Confessò Lily.-

Brittany: Lo so, ma non ce n'è bisogno. Tuo padre è una brava persona ed è anche simpatico!
Lily: E se non dovessi piacergli? E se gli stessi antipatica?
Brittany: Tesoro calmati, gli piacerai. Ne sono sicura! Ora andiamo altrimenti facciamo tardi

-Entrarono al parco e percorsero il sentiero. Una volta arrivati al chiosco, lo videro seduto a un tavolo ad aspettare. Brittany accarezzò sua figlia.-

Brittany: Eccolo, lo vedi? E' lui.

-Lo indicò.-

Lily: Sì, lo vedo! "Forza e coraggio Lily, puoi farcela"

-Sospirò.-

Brittany: Andiamo!

-Le due ragazze s'incamminarono verso Oliver che, vedendole arrivare fece la stessa cosa. Lily teneva forte la mano di sua madre nascondendosi dietro di lei, quando finalmente si incontrarono. Ed eccolo lì. Suo padre in carne ed ossa. Un bel ragazzo sul metro e ottanta dagli occhi blu, che si rese conto essere uguali ai suoi, dai capelli castani e dalla barba corta ben curata. Lui era ben curato. Lui sorrise vedendo le ragazze. Ecco, anche il sorriso era smagliante e perfetto. Ora Lily capiva come mai sua madre si fosse innamorata di lui. Oliver ai suoi occhi era perfetto.-

Oliver: Ciao Britt!
Brittany: Ciao Olly

-Entrambi si salutarono dandosi due baci sulle guance e Lily rimase senza copertura. Oliver subito la guardò e lei si sentì in soggezione. Guardando sua figlia le prime parole che gli uscirono di bocca furono...-

Oliver: S-sei bellissima, davvero. Ciao Lily!

-Lui si avvicinò a lei e entrambi non sapevano bene come comportarsi. Il cuore di Lily batteva a mille e lei decise di tendergli la mano.-

Lily: Ciao Oliver!

-C'era molto imbarazzo nell'aria ma Oliver non voleva salutare sua figlia per la prima volta in quel modo. Si avvicinò di più.-

Oliver: Io, beh, si, insomma. Io vorrei…

-Guardandoli, Brittany ebbe una strana sensazione e capì l’imbarazzo di Oliver che comunque non durò a lungo.-

Oliver: Oh, al diavolo! Posso abbracciarti?

-Lily si avvicinò, e lui la strinse a sé. Fu un caldo abbraccio che Lily si godette totalmente. Aveva sempre sognato quel giorno che finalmente era arrivato. Dal suo canto, anche Oliver si godette quel momento. Anche lui si rese conto di quanto si assomigliassero. Non la conosceva, eppure sentiva già di amarla. Nessuno dei due voleva staccarsi da quell’abbraccio e a Brittany si sciolse il cuore. Sapeva quanto tutto questo fosse importante per Lily.
Dopo qualche altro secondo si staccarono dall’abbraccio e Oliver fece l’occhiolino a sua figlia, poi guardò Brittany.-

Oliver: Avrei dovuto riconoscerla quel giorno alla festa. E’ identica a me!

-Brittany rise.-

Brittany: Calma l’animo, cowboy! E’ solo apparenza. Le cose che spiccano di più sono quelle che le hai trasmesso tu, ma se la si guarda bene, si vede che c’è il mio zampino!
Oliver: Concordo!

-Rise e continuò.-

Oliver: Ho guardato quella foto fino a consumarla in questi giorni!

-Subito Lily lo guardò e parlò.-

Lily: Hai una mia foto?
Oliver: Me l’ha data tua madre la settimana scorsa

-Lily continuava a guardarlo. Aveva occhi solo per lui, poi si ricordò.-

Lily: Scusa se non mi sono presentata. Non sono stata molto bene

-Mentì, ma sia Oliver che Brittany sapevano la verità, si guardarono e sorrisero, e lui decise di stare al gioco di sua figlia.-

Oliver: Oh, già. Gira proprio una brutta influenza in giro! Conoscendo tua madre e immaginando che tu sia uguale a lei, scommetto che avete fame. Vi va una fetta enorme di torta al cioccolato?? Offro io!

-Lily si sorprese. Come faceva lui a rendere tutto così semplice? Come faceva, nonostante anni di lontananza ad essere così connesso con loro? Come faceva a ricordarsi di come fosse Brittany? Notò che suo padre non aveva minimamente paura di dire la cosa sbagliata. Lui parlava rendendo tutto più leggero. Mentre camminavano per andare a sedersi, Lily li guardò un momento mentre loro ridevano. Insieme erano perfetti, si disse. Si fermò e lo stesso fecero Oliver e Brittany.-

Brittany: Che succede, amore?

-Lily li guardò e parlò.-

Lily: Ho bisogno di sapere...Voi due vi siete amati?

-Brittany la guardò sorpresa, si avvicinò a sua figlia.-

Brittany: Certo che ci siamo amati!

-Anche Oliver si avvicinò alla ragazzina prendendole la mano e accarezzandola.-

Oliver: Io e tua madre ci siamo amati tanto quanto sei bella tu! Non dubitarne mai

-Lily annuì. Provava un vortice di emozioni fortissime però dopo quella risposta di entrambi si sentì più calma e rilassata. Il resto poteva aspettare. La ragazzina guardò sua madre cambiando poi discorso.-

Lily: Tu come la prendi la fetta di torta?

-Oliver sorrise guardando Brittany.-

Brittany: Enorme credo che sia un tantino esagerato. Per me piccola!
Oliver: E tu Lily?
Lily: Anche io piccola, grazie!
Brittany: Lily, non farti problemi, se vuoi quella grande, prendila! Tanto paga papà

-Lei rise e Oliver parlò.-

Oliver: A parte gli scherzi, davvero Lily, se vuoi la fetta grande, prendila, tranquilla! Almeno mi farai compagnia...
Lily: No, la prendo piccola!
Brittany: Vai a prenderle tu?
Lily: Sì!

-Si sedettero al tavolino mentre Lily andava a fare l’ordine.-

Brittany: Lei ADORA la torta al cioccolato! E' agitatissima, si deve calmare un po’
Oliver: E’ normale, anche io sono agitato
Brittany: Lo so, l’ho intuito!

-Si guardarono per qualche secondo, quando poi Lily tornò dando la torta a tutti. Anche lei si sedette al tavolo e iniziarono a mangiare. Oliver riprese a parlare.-

Oliver: Mi ha detto la mamma che ti piace la scuola e vai benissimo...
Lily: Diciamo di sì..

-Brittany, mentre li guardava, pensava "Forza Lily scongelati".
Questa conversazione formale e con silenzi imbarazzanti durò per un' altra ora poi...-

Oliver: Ma è vero che ti piace Justin Bieber?
Lily: Sì, lo adoro! Come fai a conoscerlo? Si, insomma, non sei un..
Oliver: Mi stai dando del vecchio?

-Lui sorrise facendo arrossire visibilmente il viso di Lily che era davvero imbarazzata.-

Lily: Oh, io non volevo dire quello…

-Anche Brittany rise.-

Brittany: Amore, sei in trappola!

-Scoppiò di nuovo una risata generale. Oliver non poteva fare a meno di guardare Lily ridere. Era stupenda, come la madre. Quella risata era una tratto di Brittany che adorava. Appena tutti si ripresero dalle risate, Oliver parlò.-

Oliver: Quindi mi vuoi dire che tu conosci Justin Bieber, e non conoscevi noi? I grandissimi Stormy Waves?

-Sentendo il tono scherzoso di suo padre anche Lily iniziava a divertirsi. Si era finalmente rotto il ghiaccio.-

Lily Esattamente! Però neanche mamma vi conosceva...

-Oliver guardò Brittany.-

Brittany: Lily sei una scarica barili!
Lily: Però non siete male!
Brittany: Già, mi hai sorpresa!
Oliver: Grazie mille per la grande fiducia riposta in me, ragazze!

-Brittany e Lily risero, poi quest’ultima tornò seria.-

Lily: Ma posso chiederti una cosa?
Oliver: Tutto quello che vuoi
Lily: Per venire qui sei dovuto scappare dai paparazzi?
Oliver: Sì! Anche se devo ammettere che sono molto meno da quando ho annunciato di lasciare il gruppo!

-Lily lo guardò incredula.-

Lily: Perché lo hai fatto? La tua deve essere una vita da favola da invidiare! Perché cambiare tutto?

-A Brittany quella conversazione iniziava a non piacere, poi sentì la risposta di Oliver e non pote’ che provare tenerezza.-

Oliver: Per potermi prendere cura di te!

-Lui accarezzò la mano di sua figlia che lo guardava quasi con le lacrime agli occhi. Entrambi sorrisero e Lily continuò a fargli domande.-

Lily: Come sei diventato famoso?
Oliver: Beh, vedi, io e i miei amici abbiamo formato il gruppo al college. Dopo aver inciso i primi singoli, li abbiamo distribuiti a vari manager. Ha deciso di rappresentarci un ottimo manager che ha saputo giocare bene tutte le nostre carte… Ed eccoci qui
Lily: Wow… Quindi c’entra anche la fortuna?
Oliver: E’ stata tutta questione di fortuna se devo essere sincero!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: E’ questione di talento. Hai una bella voce, l’hai sempre avuta
Oliver: Ricordi?
Brittany: Sì! E comunque sono sicura che hai dovuto fare un sacco di sforzi

-Brittany guardò Lily e continuò.-

Brittany: Vedi tesoro, lui è un altro esempio. Solo l’impegno e il sacrificio ti aiutano a percorrere la strada del successo, qualunque esso sia!

-Oliver guardò Brittany. Era incredibile quanto quella ragazza fosse in gamba ai suoi occhi. Stava dando a sua figlia una bella lezione e rimase senza parole mentre Lily rispondeva a sua madre.-

Lily: Sì, ma alcuni vivono di fortuna
Brittany: Può sembrare così apparentemente, ma la fortuna non dura per sempre. Ci vuole impegno e sacrificio nella vita per costruire qualcosa di duraturo. Devi fare delle scelte e rinunciare a qualcosa ed è quello che ha fatto anche tuo padre!

-Silenzio. Quelle ultime parole furono un secchio di acqua gelata per tutti quanti. Era una frecciatina bella e buona e tutti l’avevano capito. Anche Brittany si sorprese di se stessa, una cosa del genere avrebbe solo dovuta pensarla ma ormai il danno era fatto. Aveva superato tutta quella vecchia storia, ma a volte la rabbia nei confronti di Oliver tornava. Lui la guardò.-

Oliver: Britt...

-Lui era davvero senza parole e Brittany, consapevole di aver rovinato la serata, fece finta di niente guardando l’orario.-

Brittany: Si è già fatta ora di cena! Credo che sia ora di andare a casa...
Lily: Di già?

-Lily si lamentò delusa mentre Brittany la guardava molto seriamente.-

Brittany: Sì
Lily: Uffa!
Oliver: Lily, vai a pagare per favore?

-Oliver le diede i soldi.-

Lily: Certo!

-Prese i soldi e si allontanò.-

Oliver: Perché non la lasci con me? La porto fuori a cena, così ci conosciamo meglio e poi te la riporto a casa… Non sono ancora pronto a dirle “Ciao” per oggi!
Brittany: Mmh, Olly, non lo so. Magari possiamo rivederci domani sera a casa nostra per cena, se per te va bene…
Oliver: Oh, d’accordo. Certo, domani sera ci sarò! Non voglio più perdermi nulla di nostra figlia
Brittany: Credo che per oggi sia abbastanza. Insomma, inizia a fare un sacco di domande…
Oliver: Perché credi che ci abbia chiesto se ci siamo amati?
Brittany: Non ne ho la minima idea, e questo mi spaventa un po’

-Oliver si avvicinò con la sedia e le accarezzò il braccio.-

Oliver: Non devi preoccuparti, Britt. Andrà tutto bene…

-Lily vide la scena da lontano emozionata. Suo padre era così premuroso, e simpatico, e divertente e… E tutto. Brittany continuava ad ascoltare Oliver.-

Oliver: Non sei più sola. Adesso ci sono io

-Brittany lo guardò. Quell’affermazione le diede davvero fastidio. Lei non aveva bisogno di lui, se l’era sempre cavata senza.-

Brittany: E dove sei stato fino ad adesso?! Ce la faccio anche da sola, grazie. Ci sono abituata!

-Subito la ragazza si alzò allontanandosi da Oliver che non capiva cosa avesse detto di tanto sbagliato. Intanto tornò anche Lily.-

Oliver: Britt!
Brittany: Su, Lily, saluta tuo padre, lo vedrai domani!
Lily: Davvero?

-Chiese con aria incantata e Oliver rispose.-

Oliver: Sì! Sei contenta?
Lily: Sì, tanto. Allora ci vediamo domani, Oliver?
Oliver: Puoi giurarci!

-Lui sorrise e lei lo guardò. Avrebbe tanto voluto abbracciarlo… E fu proprio ciò che Oliver fece. La strinse in un abbraccio.-

Oliver: Ci vediamo domani, bellissima!

-Brittany li guardava. Era ancora arrabbiata con Oliver, ma vedere come trattava Lily le scioglieva il cuore. Li interruppe.-

Brittany: Andiamo tesoro, torniamo a casa!

-Lily si staccò da Oliver salutandolo con la mano per poi seguire Brittany.-

Oliver: Ciao anche a te Britt!

-Brittany, ormai già voltata, sbuffò scuotendo la testa. Oliver le aveva già fatto saltare i nervi. L’aspettava un periodo impegnativo. Ne era sicura.-


Ehi Meraviglie!
Come state? Oggi posto un nuovo episodio.
Finalmente Oliver e Lily si incontrano.
Cosa ne pensate?
Brittany è ancora molto rancorosa nei confronti di Oliver.
Spero che l'episodio vi piaccia
Per favore, fatemi sapere. Mi piace parlare con voi.
Un bacio
Sum <3

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Capitolo 22
*** Bugie svelate ***


Unconventional Family

Capitolo 22

-Bugie svelate.-


 Lily: Sono le 20:00! Perché non è qui?

Brittany: Tesoro, calmati. Starà per arrivare. Stai spaccando il minuto

Lily: Lo so, è che non vedo l'ora di vederlo!

-Disse buttandosi sul divano sospirando. Sua madre la seguì abbracciandola. Lily continuò.-

Lily: E’ davvero un peccato che non siate rimasti insieme…

Brittany: A volte capita, amore. È andata così

-Lily la guardò aggrottando la fronte e, staccandosi dall'abbraccio di sua madre, scoppiò.-

Lily: No, non è vero che capita. Non sarebbe successo se tu avessi lottato per lui. Tu hai semplicemente lasciato perdere e cancellato Oliver dalla vita di entrambe. Probabilmente se tu non lo avessi allontanato, lui starebbe con noi già da un pezzo e io non sarei cresciuta senza un padre!

-Brittany la guardò sconcertata.-

Brittany: Lily… Da dove viene tutta questa rabbia? Si può sapere?

Lily: Lo sai, non fare finta di non sapere, mamma. Lo sai da anni!

-Proprio mentre Brittany stava per rispondere alla figlia, sentirono il campanello suonare. Subito Lily corse ad aprire.-

Lily: Ciao! Finalmente! Ti stavamo aspettando

Oliver: Ciao bellissima!

-Lui subito l'abbracciò.-

Oliver: Scusate il ritardo, ma mi sono permesso di portare la cena. Sono perdonato?

Lily: Dipende da cosa hai portato!

-Entrambi risero e Lily fece entrare suo padre in casa. Anche Brittany si alzò andando a salutare Oliver.-

Brittany: Ciao Olly!

Oliver: Avete proprio una bella casa!

Brittany: Abbiamo ancora gli ultimi scatoloni da svuotare

Oliver: Trasferirsi è un incubo, lo so bene!

-Lily prese dalle mani di suo padre la busta che lui teneva.-

Lily: Parliamo di cose serie. Cosa ci hai portato?

-Poggiò la busta sul tavolo tirando fuori il take away.-

Oliver: Cibo giapponese!

Lily: Sì? Mmh, non l’ho mai provato

Oliver: Non sai cosa ti sei persa!

Lily: Fosse stato per me lo avremmo provato secoli fa, ma per mamma era troppo costoso! Quindi niente giapponese

-Oliver guardò Brittany. Iniziava a capire tante cose della vita delle ragazze e il solo pensiero di non esserci stato lo distruggeva. Subito Brittany cercò di spiegare. Non voleva che Oliver sapesse che avevano problemi economici.-

Brittany: Beh, veramente, tu hai sempre adorato il cibo cinese. Non penso ti sia mancato niente nella vita!

-Lily guardò sua madre mentre si sedeva a tavola servendosi del sushi.-

Lily: Mi è mancato solo un padre, proprio una sciocchezza, giusto?

-Sia Oliver che Brittany si guardarono. Oliver si sentì uno schifo mentre Brittany non riusciva proprio a capire cosa stesse prendendo alla sua dolce bambina. Il silenzio invase quella casa per qualche minuto, poi anche Oliver e Brittany si sedettero a tavola decidendo di non rispondere. Iniziarono a mangiare e le acque si calmarono per un po'.-

Oliver: Devo ammettere che siete brave ragazze, usate quelle bacchette meglio di me!

Lily: Ci alleniamo costantemente, non è per niente facile mangiare il riso cinese con le bacchette

Oliver: No, concordo! Credo di non averlo mai fatto!

Brittany: Allora sappi che la settimana prossima ti metteremo alla prova, caro mio. Devi stare al nostro passo!

-Brittany rise e lui la guardò andando dritto in paradiso. Quella risata lo colpiva al cuore ogni volta. Era talmente assorto nei suoi pensieri da non sentire nemmeno il suo cellulare suonare. Brittany passò la sua mano davanti al viso di Oliver.-

Brittany: Olly, Olly! Il telefono. Ti squilla il telefono!

Oliver: Oh, già... Sì, scusate, rispondo un momento

-Lily vide il nome nel display. Era una certa “Lucy”. Subito Oliver si alzò da tavola andando a rispondere. Sia Lily che Brittany sentivano cosa diceva.-

Oliver: “Sì, sì, sono da amici… Non preoccuparti… No, non aspettarmi sveglia oggi, non so a che ora tornerò... Vai pure a letto... Sì, d'accordo…Sì, anche io. Buonanotte"

-Chiuse la chiamata e andò a sedersi a tavola mentre le due ragazze lo guardavano. Lily rise e non si trattenne.-

Lily: Chi era? Qualcuno dei tuoi amici super famosi? Ti pregoo, dimmi che conosci Selena Gomez, dimmi che conosci Selena Gomez!

-Oliver rise sentendo la cantilena della figlia.-

Oliver: Mi dispiace deluderti Lily, ma non l’ho mai incontrata di persona. Più o meno ha la tua età, giusto?

Lily: Ha sei anni in più di me. Comunque, posso provare ad indovinare chi era?

Oliver: Fai pure!

-Lui rise mentre Lily saliva di sopra a prendere il suo computer. In quel momento rimasti soli, Oliver guardò Brittany.-

Oliver: Mi dispiace davvero tanto per ieri sera. So che non hai bisogno di me, ma io ho disperatamente bisogno di nostra figlia, soprattutto ora che l’ho conosciuta

Brittany: Penso che anche io ti debba delle scuse. La mia uscita è stata inappropriata. Mi dispiace. Ti giuro che non ho mai detto a Lily qualcosa di male su di te. Mai. Ho sempre evitato di parlarne perché non volevo che ti conoscesse in base alla mie parole che a seconda del momento potevano essere brutte o belle

Oliver: Ti credo, Britt. Si vede che non mi odia!

-Brittany rise bevendo un altro bicchiere di vino bianco.-

Brittany: Io ti odio! Lei stravede per te, Olly e non hai dovuto muovere un dito. Solo presentarti

-Anche lui rise.-

Oliver: Non sarà per niente bello quando inizierà a vedere i miei difetti

Brittany: Ci convivrà, stai tranquillo

-Entrambi sorrisero quando Lily tornò giù, mostrando una foto di Oliver insieme ad una ragazza dai capelli rossi.-

Lily: Era Lucy, vero?

Oliver: Era lei. Mi hai scoperto Sherlock!

Lily: E’ la tua fidanzata?

Brittany: Lily! Saranno fatti suoi!

-Brittany guardò sua figlia, poi Oliver. Forse non era pronta a sentire quella risposta. Sentiva una strana fitta allo stomaco.-

Oliver: Britt, mia figlia può farmi tutte le domande che vuole. Comunque sì, diciamo che è la mia ragazza. Le voglio bene

-Brittany prese il computer dalle mani di Lily.-

Brittany: Tesoro, fammela rivedere…

-Guardò la foto per qualche altro secondo insieme a sua figlia che disse…-

Lily: Cavolo, è proprio bellissima!

Brittany: Sembra perfetta!

-Appoggiarono il computer sul divano e tutti ripresero a mangiare mentre Oliver spiegava.-

Oliver: Anche lei ha i suoi difetti, come chiunque altro!

Lily: Sembra una modella! Vorrei essere come lei

-Oliver guardò sua figlia prendendole la mano.-

Oliver: Voi ragazze Green non avete proprio nulla da invidiare a Lucy!

-Lo disse in un modo talmente veritiero da far pensare a Brittany che stesse dicendo sul serio.-

Brittany: Sembra davvero che tu creda a ciò che dici

-Lui subito guardò Brittany intensamente.-

Oliver: Ti ho mai mentito forse?

Brittany: No, non l’hai fatto!

-Lily sorrise e godeva da morire a vedere i suoi genitori insieme. L’idea le piaceva da morire. E le piaceva da morire come suo padre faceva di loro due il centro del mondo. Brittany parlò ancora.-

Brittany: Come hai conosciuto Lucy?

Oliver: Amici in comune ad una festa. Ora però voglio chiedervi io qualcosa, specialmente a Lily!

Lily: Dimmi!

Oliver: Ti piace il fidanzato della mamma?

-Brittany guardò Oliver. Non si aspettava quella domanda e nemmeno Lily.-

Lily: Sai che mamma ha un fidanzato?

Oliver: Già!

Lily: Oh

-Disse con un po’ di delusione. Poi rispose.-

Lily: Onestamente Matt è fantastico. Gli vogliamo molto bene. Sai, è un architetto e ha deciso di trasferirsi qui quando il capo di mamma l’ha costretta a trasferirsi

Oliver: Sembra tenerci davvero tanto a voi!

Brittany: Sì, infatti è così.

-Confermò Brittany cercando di chiudere quella conversazione. Lily si alzò dalla tavola avvicinandosi al computer.-

Lily: Oliver, ti dispiace se metto le tue canzoni? Sto andando in fissa e poi voglio che le ascolti anche mamma

Oliver: Fai pure!

-Lui guardò Brittany.-

Oliver: Davvero non ne hai mai sentita nemmeno una?

Brittany: Nemmeno una!

-Proprio in quel momento Lily fece partire quella canzone in particolare che parlava di sua madre, “That laugh, that love”. Più Brittany ascoltava quella canzone e più tornava indietro nel tempo. Capì che tutte quelle parole erano la sua descrizione. Era una canzone bellissima che esprimeva tutto l’amore nei suoi confronti. Guardò Oliver che era abbastanza imbarazzato, di certo non si aspettava che la figlia riproducesse quella canzone di tanti anni prima. Sia Oliver che Brittany ripensarono al passato e a tutti gli errori che entrambi fecero guardando loro figlia che se ne stava seduta lì a canticchiare la canzone, già la sapeva a memoria. Al terzo ritornello, Brittany guardò Oliver.-

Brittany: In che anno l’hai scritta?

-Oliver capì che Brittany aveva capito tutto. Proprio in quel momento, a distrarre tutti, fu il campanello che suonava. Chi poteva essere?

Brittany andò ad aprire mentre Oliver si spostava andandosi a sedere vicino alla figlia, per farle ascoltare altre canzoni.-

Brittany: Matt???

Matt: Che saluto strano il tuo!

-Sorrise e la baciò mentre Brittany sudava freddo.-

Matt: Sono passato a portarti questa cartella. Non è che ti serve per lavoro? L’ho trovata a casa e ho pensato di port…

-Fece per entrare dentro e lo vide. Brittany si portò le mani agli occhi mentre a Matt cadeva la cartella. Lei era proprio nei guai. Subito la raccolse e la poggiò sul tavolo.-

Brittany: Sì, grazie. L’ho cercata dappertutto!

-Matt guardava ancora Oliver e Lily e capì. Capì all’istante chi fosse quel ragazzo. Non era così difficile arrivarci, lui e Lily erano due gocce d’acqua. Brittany presa dall’imbarazzo, prese il braccio di Matt, facendolo voltare verso sé. Lui la guardò per un secondo incredulo, poi parlò lentamente.-

Matt: E’ lui, non è così?

-Brittany lo guardò e annuì in silenzio. Matt la guardò con uno sguardo schifato e in silenzio uscì di casa sbattendo la porta. Brittany non aveva mai visto gli occhi di Matt guardarla in quel modo. Oliver guardò la ragazza.-

Oliver: Vai da lui! Sbrigati! Sto io con Lily

-Subito Brittany corse fuori sotto la pioggia incessante e si posizionò di fronte alla macchina di Matt. Lui si sporse dal finestrino.-

Matt: Spostati Brittany! Lasciami passare

Brittany: No, parliamo ti prego! Fammi spiegare!

Matt: Ah, adesso vuoi spiegarmi le cose? E’ un po’ tardino, non credi?

Brittany: Ti prego, scendi dalla macchina

Matt: E’ meglio che me ne vada. Potrei dire delle cose di cui probabilmente mi pentirei

-Sentendo quelle parole Brittany iniziò a piangere, temendo per la sua relazione con Matt. Si avvicinò al finestrino e lo guardò.-

Brittany: Matt, ti prego!

-La pioggia continuava a cadere insistentemente bagnando Brittany completamente che non voleva tornare dentro senza Matt.-

Matt: Non sei tu a dover piangere questa volta! Mi hai ferito Brittany, pensavo che il nostro rapporto si basasse sulla sincerità, ma mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso. Ora capisco tutto quanto. Il tuo cambiamento, il tuo non volere il bambino e sposarti. Capisco ora che momento importante stia passando tua figlia. Mi hai rifilato la scusa del liceo e delle nuove amicizie e ci sono dannatamente cascato perché mi fidavo di te. Sapevo che mi stavi nascondendo qualcosa, nel profondo lo sapevo!

Brittany: Lo so che può sembrare così, ma non lo è

Matt: Scommetto che non è la prima volta che lo vedi, non è così?

Brittany: Per favore Matt, scendi e parliamone. Te lo presento… Io… Oliver…

Matt: Risparmiamelo Britt. Non ho la minima voglia di conoscere il padre di tua figlia stanotte. Torna dentro, sei bagnata fradicia, ti prenderai un accidente!

Brittany: Matt!

Matt: Per favore Brittany, lasciami andare a casa mia. Dammi il mio tempo, ne ho bisogno!

-Brittany si spostò capendo che non poteva fare più nulla e mentre Matt andava via con la macchina, lei si sedette a terra disperata mentre la pioggia e le lacrime continuavano a bagnarla tenendole compagnia.

Oliver, vedendo che Brittany non rientrava si preoccupò e uscì fuori. La vide lì per terra e subito corse da lei togliendosi la giacca che usò a mo’ di ombrello sulla ragazza.-

Oliver: Britt, coraggio. Alzati, ti prenderai una polmonite così. Andiamo!

-Lui la sentì piangere.-

Brittany: Sono una stupida, Olly. Ho rovinato tutto. Matt mi lascerà

Oliver: Oh no. Sono sicuro che non ti lascerà. Non credo che questo Matt sia così stupido da lasciarti, ha bisogno di tempo, così come ne hai bisogno tu. Forza rientriamo in casa

-La aiutò a rialzarsi e l’abbracciò. Lei pianse su di lui.-

Brittany: Va tutto male, Olly, tutto male!

Oliver: Andrà tutto bene, si sistemerà tutto quanto!

-L’abbracciò e le accarezzò i capelli bagnati aiutandola, poi, a tornare dentro. Dopo essersi assicurato che le due ragazze stessero bene e dopo che Brittany si fece un bel bagno caldo, diede la buonanotte a entrambe e tornò a casa. Quella serata era già stata molto movimentata.

Prima di andare a dormire, Lily entrò nella camera di sua madre, appena Brittany la vide si asciugò gli occhi.-

Brittany: Pensavo fossi già a nanna!

Lily: Non riesco a dormire. Come stai mami?

-Subito salì sul lettone e si accoccolò tra le braccia della madre. Brittany sospirò.-

Brittany: Sono un po’ più calma, mi ci voleva un bagno caldo

Lily: Mi dispiace tanto che Matt non ti abbia voluta ascoltare

Brittany: No, tesoro. Questa volta è tutta colpa mia. Avrei dovuto dirglielo subito dopo aver incontrato tuo padre. Ho fatto tutte le scelte sbagliate. Lui ha ragione ad avercela con me

Lily: Mi rende triste vederti stare male!

Brittany: Non preoccuparti. Tutto passerà

Lily: Scusa se sono stata antipatica questi giorni

Brittany: Sì, mi dici che ti è preso?

Lily: E’ solo che mi chiedo come hai potuto fare finta di niente dopo quell’intervista

Brittany: Che intervista?

Lily: Di Oliver

-Brittany aggrottò la fronte e Lily portò il loro portatile in camera, si risedette a fianco a sua madre e su youtube fece partire il video dell’intervista di Oliver che le aveva fatto vedere Daniel.

Brittany rimase totalmente senza parole. Non aveva mai visto quell’intervista. Non aveva mai sentito quelle parole uscire dalla bocca di Oliver. Lily la guardò.-

Lily: Io ero già nata, avevo quattro anni e in questa intervista è chiaro che lui stia chiedendo scusa. Perché mi hai tenuta lontana da lui?

-Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Lily, credimi. Io non sapevo niente di questa storia. Non avevo la minima idea di cosa stesse facendo tuo padre, ero impegnata a crescerti. Io…

Lily: Credi che se tu avessi visto quest’intervista le cose sarebbero state diverse per noi?

Brittany: Onestamente penso di sì. Mi dispiace, amore!

-Lily si riaccoccolò sulla madre.-

Lily: Credo di essere pronta a mettermi alle spalle il passato, mamma. Insomma, adesso Oliver è qui, con noi

-Brittany sorrise.-

Brittany: Già

Lily: Non scapperà, vero?

Brittany: No, non lo farà!

-Lily sorrise mentre sua madre le accarezzava i capelli.-

Lily: E’ stato davvero gentile oggi

-Disse Lily sbadigliando e chiudendo gli occhi.-

Brittany: E’ vero! Tuo padre avrà fatto anche degli errori, ma è una brava persona!

-Guardò sua figlia addormentata e ringraziò il cielo per averle dato un simile dono. Non riusciva a chiudere occhio, così riguardò l’intervista più volte.-

“Jenna: Abbiamo ascoltato tutti quanti il vostro album. Sembra che tu sia ancora innamorato...

Oliver: Se ti riferisci alla canzone "That laugh, that love" beh, per me lei è stata ed è tutt'ora importante

Jenna: Quella è una canzone bellissima. E quella ragazza così speciale dovrebbe andare fiera di ciò che tu hai scritto di lei. La vedi ancora?

Oliver: No, ho perso le sue tracce da anni ormai

Jenna: Oh no! Ti manca?

Oliver: Ogni giorno. Ma sai, io presi la decisione più sbagliata di tutta la mia vita tempo fa e non si possono cambiare le cose. Quindi si va avanti, no?

Jenna: Oh Oliver, così giovane ma già così serio!

Oliver: Non sono sempre così!

-Lui rise e continuò.-

Oliver: Avete toccato i tasti sbagliati. Siete davvero pessimi!

-Anche Jenna rise.-

Jenna: Ci approfittiamo della tua giovane età! Ventidue anni, giusto?

Oliver: Esatto

Jenna: Cosa vorresti dire a questa ragazza?

Oliver: Vorrei dirle che le auguro tutta la felicità di questo mondo e che ammiro la sua forza

Jenna: Sei proprio carino Oliver. Grazie per aver parlato un po' di te....”

-Brittany guardò quell’intervista e ascoltò quella canzone e quell’album fino a che non sentì gli occhi chiudersi. Spense il computer e si mise a dormire con sua figlia già nel mondo dei sogni a fianco a lei.

La mattina successiva Lily e Daniel si avviavano insieme all’entrata del parco, quella domenica dei primi di Febbraio.-

Lily: Grazie, grazie, grazie!

-Lily gli salterellò intorno dandogli poi un bacio sulla guancia.-

Daniel: A cosa devo questo affettuoso saluto?

-Lui sorrise e Lily parlò.-

Lily: Ho finalmente incontrato mio padre!

Daniel: Com'è andata?!

-Chiese subito il ragazzo. Lily gli raccontò ogni istante passato con suo padre, le brillavano gli occhi.-

Lily: ...E se non fosse stato per il discorso che mi hai fatto, avrei perso questa occasione! Ecco il perché del grazie!

Daniel: Sono stra-felice per te, davvero! Non volevo che tu perdessi questo momento per colpa della tua paranoia. Comunque mi dispiace per tua madre e Matt...

Lily: Già, anche a me. Non avevo mai visto la mamma soffrire così tanto. Meno male che papà l’ha aiutata. Posso dirti un segreto?

Daniel: Spara!

Lily: Senza togliere niente a Matt, però secondo me i miei genitori si piacciono ancora

-Daniel la guardò.-

Daniel: Non voglio fare il guastafeste della situazione, però non fissarti con l’idea che tra i tuoi ci possa essere un ritorno di fiamma, Lil! Magari vanno semplicemente d’accordo. Non voglio che tu ti illuda per poi rimanere delusa

Lily: Sì, lo so Dan, però diciamo che l’idea non mi dispiacerebbe!

-Lui sorrise vedendo lo sguardo furbetto dell’amica e le accarezzò la guancia. Lily prese il colore di un pomodoro. Adorava le attenzioni di Daniel. Adorava lui.-

Lily: Ah, Dan, domani ho il compito di recupero di matematica, oggi studierò tutta la sera. Spero di ricordarmi tutto quello che mi hai spiegato

Daniel: Sono sicuro che andrai benissimo e poi hai tutti gli appunti. Hai scritto ogni parola che ho detto. Rileggiteli e stai tranquilla, okay? Se non lo passi con un bel voto, questa volta, vado e metto un topo dentro i cassetti del professor Howe!

-Entrambi scoppiarono a ridere immaginandosi la scena quando un ragazzino sbatté addosso a Daniel.-

Daniel: Ehi, stai attento!

-Lo disse con un tono sprezzante, come per dire “Guarda dove cammini”. Lily lo guardò sorpresa e lo rimproverò.-

Lily: Dan!!

-Poi lei guardò il ragazzino.-

Lily: Scusalo!

Justin: No, scusate voi, sono stato maldestro!

Lily: Tranquillo! Ma io ti ho già visto. Tu per caso sei in classe con me a scienze?

-Lui la guardò ricordando meglio.-

Justin: Oh si, adesso mi ricordo chi sei. Lily, vero?

Lily: Sì, e tu sei?

Justin: Io mi chiamo Justin!

-Daniel, ancora lì si schiarì la gola, non gli piaceva stare in un angolo.-

Lily: Lui è Daniel!

Daniel: Daniel Lee, piacere!

Justin: Tu giochi nella squadra di basket! Piacere. Ora devo andare, ho da studiare! Ciao!

Daniel e Lily: Ciao!

Daniel: Che tipo!

Lily: Dai, finiscila

-Dopo quell’incontro i due ragazzi passarono la mattinata al parco a passeggiare, chiacchierare, ridere e scherzare.

La sera, invece, mentre Lily studiava matematica, Brittany fece un salto a casa di Alex e Rachel. Alex era uscito ad allenarsi e le ragazze poterono parlare tranquillamente davanti a una tazza di cioccolata fumante e marshmellows.-

Rachel: Sono sicura che a Matt serva solo un po’ di tempo, tutto qui. Lui ti ama e ti conosce. Appena sarà più calmo parlerete e risolverete la cosa!

Brittany: Lo spero. Oliver è stato carino a restare fino a che io non mi sentissi più tranquilla

Rachel: Premuroso il ragazzo!

Brittany: Rach, non giudicarlo per favore

Rachel: Mi viene difficile Britt, lo sai. Ti abbiamo vista nei momenti peggiori della tua vita per colpa sua. Poi adesso nella tua vita c’è Matt e tutti noi ci siamo affezionati a lui

Brittany: Lo so...

-Brittany abbassò lo sguardo e cambiò discorso.-

Brittany: Ormai tutti sanno di Oliver, tranne…

Rachel: Sì, tranne…

-Proprio in quel momento Alex entrò in casa.-

Alex: Ciao ragazze!

-Si avvicinò e salutò sia Brittany che Rachel. Entrambe si guardarono e decisero che quello era il momento giusto per dire la verità ad Alex.-

Rachel: Amore, dobbiamo dirti una cosa

Alex: Che succede? Ragazze, avete delle facce da funerale, mi fate preoccupare

-Brittany prese coraggio e parlò, ormai non poteva più evitarlo.-

Brittany: Ho rivisto Oliver. Vuole creare un rapporto con Lily!


Meraviglieeee
Scusate se posto tardi, sono stata impegnata!
Allora, che dire? Questo diventa un campo minato, esplode una bomba e ne esplodono altre 100 intorno.
Lascio a voi i commenti!

Spero che l'episodio vi soddisfi!
Buonanotte,
Sum <3

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Capitolo 23
*** La giornata dei litigi ***


Unconventional Family
Capitolo 23
-La giornata dei litigi.-



-Alex le guardò sconcertato.-

Alex: Cosa? Dimmi che gli hai detto di non farsi più vedere, Britt!
Brittany: Scusa, Alex, ma lui e Lily hanno già avuto modo di incontrarsi. Lei è così feli…

-Per Alex fu un tradimento e non riuscì a trattenersi. Era furioso.-

Alex: Si sono incontrati? Ma vuoi scherzare? Non dovrebbe avere neanche il permesso di pensare a lei!
Brittany: E' suo padre!
Alex: NO, NON LO E’! Non è suo padre. Il primo sorriso, la prima gattonata, i primi passi, le prime parole, chi l’ha vista fare tutte queste cose? E c'era il suo primo giorno d'asilo, di scuola? Ha visto la sua prima A+? E la bicicletta? Chi le ha insegnato ad andarci senza rotelle a cinque anni? Chi la curò la prima volta che cadde e si sbucciò mani e ginocchia? Dov'era, Oliver, quando Lily si prese la varicella a sette anni e dovette stare chiusa in casa rinunciando alla festa di compleanno della sua migliore amica? Fu lui a starle a fianco affinché evitasse di grattarsi? Chi la vide piangere quando al mare venne punta da una medusa a dieci anni? Chi la consolò e chi le trasmise di nuovo l’amore per il mare nonostante quella brutta esperienza? Non lui, Britt! Quindi non mi venire a dire che lui è suo padre!
Brittany: Lei adesso ha bisogno di lui! Entrambi hanno il diritto di passare del tempo insieme!
Alex: LUI NON AVEVA IL DIRITTO DI ABBANDONARLA!

-Rachel guardava suo marito, sapeva che sarebbe esploso. Non poteva sopportare quella faccenda. Brittany guardò Alex.-

Brittany: Vuole recuperare il tempo perso, Alex! Il passato non si può cambiare purtroppo
Alex: Non è così che funzionano le cose, Britt, mi dispiace! Uno non si può svegliare un giorno e dire "Oh da oggi faccio il padre"! Lily ci può anche cascare, è una ragazzina e ha sempre voluto incontrare suo padre, è normale che per lei sia un punto debole. Ma tu... non me lo sarei mai aspettato. Dopo tutto quello che ti ha fatto passare gli dai ancora queste opportunità? Possibile che tu sia così stupida?
Brittany: LO STO FACENDO PER LEI! POSSIBILE CHE TU NON LO CAPISCA?
Alex: PER LEI O PER TE?
Brittany: NON TI AZZARDARE A DIRE CHE NON METTO MIA FIGLIA AL PRIMO POSTO. CRISTO SANTO, SAI QUANTO LEI ABBIA SOFFERTO PER LA MANCANZA DI OLIVER! COME POTEVO TENERLA LONTANO DA LUI DOPO AVERLO VISTO?
Alex: MANTENEVI IL SEGRETO!

-Rachel in mezzo ai due fuochi cercava di calmarli.-

Rachel: Ragazzi, per favore. Smettetela. Abbassate i toni!

-Brittany guardò Rachel e tornando a un respiro più lento e regolare rispose ad Alex.-

Brittany: Tu, Alex, ti stai comportando da egoista. Il punto è che non puoi capire. Non sei ancora padre. Non potevo mentire a mia figlia su Oliver. L’avrei distrutta!
Alex: Dovresti odiarlo e anche Lily dovrebbe!
Brittany: Non è giusto influenzare Lily e mentirle
Alex: Non è giusto che quel pezzente sia tornato e voglia conoscere Lily. Hai fatto una grossa cazzata, Britt. Vedrai come ti fregherà ancora!
Brittany: Basta Alex, non si può parlare con te! Riflettici sopra. Io me ne vado

-Rachel provò a fermarla.-

Rachel: Britt, per favore, aspetta!
Brittany: Scusa, ma non voglio stare qui un minuto di più a venir giudicata!

-Prese la borsa, il cappotto e uscì di casa. Decise di andare da Matt, doveva assolutamente chiarire tutto. Quella situazione con lui la distruggeva. Mentre guidava il cellulare squillò, rispose.-

Brittany: “Pronto?”
Oliver: “Ciao Britt, sono io”
Brittany: “Ciao, Olly!”
Oliver: “Volevo sapere come stavi...”
Brittany: “Sto andando a risolvere le cose con Matt proprio adesso. Devo spiegargli tutto, comunque mi sento meglio. Grazie per ieri”
Oliver: “Figurati”
Brittany: “Alex lo sa!”
Oliver: “Ah. Come l’ha presa?”
Brittany: “Male, davvero male. Me ne sono andata via da casa loro, non volevo più ascoltarlo”
Oliver: “Posso solo immaginare. Mi dispiace averti creato tutti questi problemi, Britt!”
Brittany: “Sono cose che avremmo dovuto affrontare prima o poi. Mi fido di te Olly”
Oliver: “Non ti deluderò”
Brittany: “Come mai mi hai chiamata?”
Oliver: “Vorrei vedere Lily regolarmente, se per lei e te va bene”

-Brittany ci pensò un po’ stando in silenzio, poi rispose.-

Brittany: “Va bene!”
Oliver: “Va bene?! Davvero?”
Brittany: “Sembri sorpreso”
Oliver: “Onestamente non mi aspettavo già il tuo consenso. So che Lily è la cosa più preziosa che tu..”
Brittany: “Te lo dico chiaramente Oliver. Se sparisci di nuovo sei spacciato.”
Oliver: “Sono finiti i tempi in cui scappavo. Io mi sono già innamorato di lei. Non riuscirei a lasciarla”
Brittany: “Lo spero con tutto il cuore. Lei sembra essere molto felice e sembra che tu l'abbia conquistata almeno un po'!”
Oliver: “Sono contento. Posso passare a farle una sorpresa questa sera?”
Brittany: “Deve studiare matematica per recuperare una F+!”
Oliver: “Dai Britt, solo un saluto! Ma che razza di voto è F+?”
Brittany: “Mmh, va bene. Cerca di non distrarla troppo però. Comunque un voto molto simile a quelli che prendevi tu!”

-Lui rise al telefono, poi si fece serio.-

Oliver: “Non preoccuparti. Ci vediamo dopo”
Brittany: “Okay, a dopo!”

-Brittany chiuse la chiamata e dopo qualche minuto arrivò all’appartamento di Matt. Ripensò a tutta la faccenda prima di bussare. Sì, era vero, aveva mentito a Matt, ma non lo aveva fatto con cattive intenzioni e lui non le aveva dato nemmeno il tempo di spiegare. Bussò alla porta. Matt aprì e la guardò.-

Matt: Ciao!

-La fece entrare in casa.-

Brittany: Ciao! Non mi hai chiamata...
Matt: Sinceramente non me la sono sentita. Tu mi hai nascosto una cosa così grande...
Brittany: Matt, mi dispiace, davvero. Mi dispiace da morire. Credi che io fossi felice di nascondertelo? Ho sbagliato! Avrei dovuto dirtelo subito, il giorno della festa appena lo incontrai. Il fatto è che mi sembrava tutto così dannatamente irreale. Rivedere il padre di tua figlia per caso dopo sedici anni, credimi, è scioccante!
Matt: Potevi parlarmene, lo avremmo affrontato insieme!
Brittany: Lo so Matt. E’ che noi due come coppia avevamo già tanto a cui pensare
Matt: Il bambino che non volevi ad esempio?
Brittany: Non riesci proprio a dimenticarlo, eh?

-Si sedettero entrambi sul divano e Brittany continuò prendendogli la mano.-

Brittany: So quanto per te fosse importante, abbiamo più di trent’anni e capisco il tuo desiderio di diventare padre in questo momento. Io però so già cosa vuol dire accudire un bambino e per quanto io possa amare Lily, è stato estenuante e noi due non siamo ancora pronti come coppia ad avere un bambino. Io, non ne ho mai neanche parlato con Lily..
Matt: E se tu fossi stata incinta?
Brittany: Te lo ripeto. Avrei amato infinitamente il nostro bambino e anche Lily lo avrebbe amato. Sicuramente sarebbe stato concepito da tanto amore e avrebbe avuto un padre a dir poco eccezionale, perché tu lo sei, Matt. Sei una persona fantastica e io sono fortunata ad averti. Faccio degli errori e tu sei sempre al mio fianco. Mi dispiace essere stata distante e di averti fatto sentire in più o che non ti amassi abbastanza da avere un bambino. E spero tu capisca che il ritorno di Oliver ha influito parecchio, ma non ha cambiato i miei sentimenti per te. Ecco perché non ti ho detto niente. Avevo paura di perderti. Tu avresti frainteso, avresti pensato che io provassi qualcosa per Oliver e non lo avresti sopportato. Avrei voluto dirtelo ogni giorno ma non trovavo mai il momento giusto e questo peso mi stava logorando dentro. Ti giuro che tra me e Oliver non c’è niente!

-Lui la guardò e non pote’ resistere. Lei era così speciale ai suoi occhi. Le accarezzò il viso e parlò.-

Matt: Lo so. Io mi fido di te. Penso che tu sia l’amore della mia vita Brittany. Il nostro rapporto si è sempre basato sulla sincerità e vedere Oliver, in casa tua, vicino a tua figlia... Io, io non ci ho visto più. Ho capito immediatamente di chi si trattasse. Mi sono sentito escluso, completamente fuori dalla tua vita e ti posso dire che ha fatto male. Voi due, tu e Lily, mi avete risucchiato completamente e guardarvi da lontano con qualcun altro è stato orribile
Brittany: Mi dispiace averti fatto sentire così. Non ho saputo gestire la cosa, Matt. Sono stata spinta dalla paura. Non è stato facile prendere delle decisioni per il bene di Lily. Sai, sapere qual era la cosa giusta da fare per lei. Avrei voluto dire a Oliver di sparire per tutto quello che aveva fatto. Ma potevo io mentire a mia figlia e non permetterle di incontrare suo padre?
Matt: Solo ora capisco quanto possa essere stato stressante per te e per Lily. Come sta lei?
Brittany: E’ al settimo cielo, Matt! Credo di non averla mai vista così felice ed entusiasta!
Matt: E tu sei felice?

-Si avvicinò accarezzandole i capelli.-

Brittany: Sono al settimo cielo per aver chiarito con te. Pace fatta? Niente più bugie
Matt: Assolutamente!

-Si avvicinarono sempre più.-

Matt: In questo momento devo essere estremamente sincero!

-Ormai le loro bocche si sfioravano.-

Brittany: Dimmi…
Matt: Ho un infrenabile bisogno di fare l’amore con te
Brittany: Nessuno ti fermerà dal togliermi i vestiti di dosso! Mi sei mancato!
Matt: Non sai quanto tu a me!

-Lui la baciò iniziando ad accarezzarla e toglierle i vestiti. Finalmente dopo un tempo che parve infinito, riuscirono a riconnettersi fisicamente e spiritualmente. Forse da quel momento le cose sarebbero migliorate.
Quella domenica sera, Lily non ne poteva più di studiare da sola, così chiamò Daniel per avere un po’ di compagnia e risolvere gli ultimi problemi con sicurezza.-

Daniel: Non devi preoccuparti, Lil! Andrai alla grande domani
Lily: Speriamo!

-Daniel la guardò sorridendo.-

Daniel: Sai, mia madre ha chiesto di te. A proposito, ti saluta
Lily: Di me?
Daniel: Sì, sa che passiamo molto tempo insieme
Lily: Cosa ti ha chiesto?
Daniel: Come stavi. Ha detto che sei una ragazza molto educata, diversa dalle ragazzine di adesso
Lily: Oh, beh, devo prenderlo come un complimento?
Daniel: Assolutamente! Le ho detto di tua madre, che ti ha avuta a soli diciassette anni
Lily: E lei?
Daniel: E’ rimasta colpita
Lily: Beh, come tutti. Io e la mamma ci siamo abituate
Daniel: Non fraintendere. Ha detto che tua madre è da stimare e che è stata molto coraggiosa a tenerti
Lily: Oh, grazie

-Lily divenne rossa, Daniel si stava avvicinando sempre di più. Sentire il suo profumo la mandava in paradiso.-

Daniel: Quanto sei bella quando arrossisci!

-Lui le accarezzò il viso e Lily lo guardò.-

Lily: E tu cosa pensi? Pensi che io sia diversa dalle altre?
Daniel: Oh, totalmente. Sei fantasticamente diversa e sinceramente sono davvero grato che tua madre ti abbia tenuta con sé e che ti abbia trascinato qui a Los Angeles, da me!

-Ormai erano talmente vicini da sfiorarsi i nasi. Entrambi volevano assaporare le labbra dell’altro. Daniel accarezzò il dolce viso di Lily che lo guardava intensamente con quegli occhioni blu. Quando entrambi chiusero gli occhi per assaporare quel dolce bacio che stava per arrivare, sentirono la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi e Brittany che urlò dal salotto.-

Brittany: TESORO, VIENI A VEDERE CHI C’E’!

-I ragazzi riaprirono subito gli occhi, entrambi un po’ delusi. C’erano andati davvero vicini. Subito si allontanarono. Lily era ancora imbarazzata e accaldata. Daniel la mandava fuori dai binari. Si guardarono, si alzarono e Lily andò in salotto con Daniel che la seguiva.-

Lily: Mamma, c’è anche Dani..

-Appena vide suo padre corse ad abbracciarlo felice. Non se lo aspettava.-

Lily: Ciao!
Oliver: Ciao bellezza! Come va lo studio? Ho pensato di farti una sorpresa
Lily: Hai fatto bene. Sono contenta! Lo studio procede

-Brittany vide Daniel.-

Brittany: Oh, ciao Daniel! Non sapevo che tu fossi qui
Daniel: Ciao Brittany!
Lily: Sì, mamma, l’ho chiamato in mio soccorso! Oh Oliver, sai che Daniel è un tuo grande fan? E’ lui che mi ha fatto sentire tutte le tue canzoni e poi non vedeva l’ora di vedere il tuo gruppo suonare alla festa della scuola

-Oliver guardò il ragazzino che si imbarazzò.-

Oliver: Beh, grazie per il supporto! Piacere di conoscerti, Daniel. Penso che ci incontreremo spesso d’ora in poi
Daniel: Già! Piacere, signore!
Oliver: Se chiami lei per nome...

-Indicò Brittany.-

Oliver: Chiama anche me per nome! Abbiamo la stessa età
Brittany: Beh, tecnicamente tu sei più vecchio!
Oliver: Capirai!

-Brittany gli fece la lingua e poi li guardò.-

Brittany: Vi dispiace se faccio una telefonata a Rachel?
Oliver: Fai pure! Io aiuterò i ragazzi con la matematica!

-Brittany scoppiò a ridere prima di prendere il telefono e uscire a chiacchierare con Rachel fuori. Lily, Daniel e Oliver andarono in cucina.-

Oliver: Siete tutti e due sotto con la matematica? Io non me la cavo bene e sono di poco aiuto!
Lily: Oh no, Daniel mi fa ripetizioni!
Oliver: Ripetizioni? Lui ti fa le ripetizioni?

-Guardò Daniel, aggiungendo...-

Oliver: Senza offesa!
Daniel: Non preoccuparti!

-Lily guardò suo padre.-

Lily: Sì!
Oliver: Adesso ci sono io, Lily. Sappi che i soldi non mancano. Puoi fare ripetizioni con qualcuno più qualificato!

-Lily iniziò ad arrabbiarsi. Suo padre stava veramente screditando Daniel senza conoscerlo minimamente?-

Lily: Io non voglio fare ripetizioni con gente qualificata, voglio che continui Daniel!
Oliver: Ma sarebbe meglio, no? Daniel è un ragazzino, avrà altre tante cose da fare che stare qua a darti ripetizioni

-Lily era imbarazzatissima e aveva quasi le lacrime agli occhi dal nervoso. Come poteva suo padre non arrivarci? Poi sentì la voce di Daniel.-

Daniel: Oliver, per me non è un disturbo. Mi fa piacere. Comunque è meglio che vada ora!

-Oliver lo guardò.-

Oliver: Sì, forse è meglio

-Daniel salutò Lily con un bacio sulla guancia e andò via. Lily non ci vide più dalla rabbia.-

Lily: MA COME TI PERMETTI? DANIEL E’ MIO AMICO E LO HAI TRATTATO MALISSIMO!
Oliver: Io non volevo essere scortese. Voglio solo che tu sia messa nelle condizioni migliori per studiare
Lily: Daniel è bravissimo e mi aiuta un sacco. Sono tranquilla con lui!
Oliver: Ma è pur sempre un ragazzino
Lily: TU NON CONOSCI DANIEL, PAPA’! SAI CHE C’E’? E’ MEGLIO CHE TE NE VADA ANCHE TU!

-Oliver la guardò, era distrutto. Non riusciva a capire il punto di vista di sua figlia. Per lui non aveva detto niente di male. Guardò Lily asciugarsi gli occhi con la manica della maglietta e decise di non insistere oltre. Era già abbastanza dispiaciuto.-

Oliver: D’accordo. Mi dispiace Lily, per qualsiasi cosa sai come contattarmi!

-Tentò di abbracciare sua figlia per salutarla, ma Lily si spostò, proprio quando Brittany rientrava in casa dopo aver sentito le urla della figlia.-

Brittany: Che succede?!
Oliver: Io vado a casa. Ho già fatto troppi danni qui! Ciao Lily, ciao Britt!

-Con il morale a terra andò via, aveva parecchio su cui riflettere.
Subito, Lily raccontò tutto a Brittany che la guardò sospirando.-

Brittany: Tesoro, tuo padre vuole solo il meglio per te. Prova a capirlo, è appena entrato nella tua vita. Lui non capisce che hai una supercotta per Daniel...
Lily: Ma come fai a saperlo?
Brittany: Ti conosco, Lily. So che sei arrabbiata con lui, però non sa niente. Cerca solo di conoscerti e darti il meglio. Pensaci, okay?
Lily: Va bene. L'ho chiamato per la prima volta papà durante il litigio. Mi è venuto spontaneo e mi dispiace
Brittany: Non se la prenderà vedrai... E poi è pur sempre un passo avanti!

-Sorrise e abbracciò sua figlia tranquillizzandola. Lily si lasciò cullare un po’ da sua madre, poi la guardò.-

Lily: Tu, tutto bene con Matt?
Brittany: Non preoccuparti. Abbiamo chiarito tutto!
Lily: Sono contenta!

-Sorrise e decise di andare in camera sua.-

Lily: Ora vado a letto dopo la giornata dei litigi!

-Baciò Brittany e andò a dormire.
Il lunedì mattina, Lily,a scuola raccontò tutto a Justin, il ragazzino che incontrò al parco la mattina precedente, dato che lui l'aveva vista triste.-

Justin: Secondo me ha ragione tua madre, Lily. Lui sta cercando di conoscerti...
Lily: Spero non lo faccia più. Devo anche scusarmi con Daniel!

-Proprio in quel momento lo vide passare in corridoio, salutò Justin e rincorse Daniel.-

Lily: Dan!
Daniel: Ciao piccolina! Tutto okay?

-Lui sorrise tranquillizzandola all’istante.-

Lily: Sì, volevo chiederti scusa. Sai, per come si è comportato mio padre!
Daniel: Non ti preoccupare Lil, è normale. Probabilmente anche io avrei reagito così fossi stato in lui. Stai tranquilla, non è successo niente. Piuttosto, com'è andato il compito?
Lily: Oh benissimo, è stato facilissimo per me! Mentre alcuni li ho visti in difficoltà. Jared credo che abbia consegnato il compito in bianco!
Daniel: E Rebecca?
Lily: Lei non lo doveva fare. Ha preso B al primo compito. Comunque, sei un grande maestro!
Daniel: Addirittura?

-Lui sorrise facendole l'occhiolino.-

Lily: Sì! Sai, ho raccontato di ieri anche a Juss!

-Sentendo quell'abbreviazione, Daniel s'innervosì.-

Daniel: “Juss”?? Ma vi conoscete da un giorno, Lil!!
Lily: Ma è simpatico! E poi sto bene con lui. Mi ha vista triste, mi ha chiesto ed è stato molto facile parlare con lui!

-Daniel mise il broncio offeso.-

Daniel: E con me non stai bene?

-Lily si avvicinò per abbracciarlo, ma Daniel fu più veloce e le baciò la guancia, per poi andare a pranzo insieme.-


Meravigliee, ciao!
Scusate se ieri non ho postato ma la giornata mi è volata. Sono stata impegnata.
Oggi posterò più episodi comunque!
Spero che la cosa vi piaccia.
Qui esplode una bomba dietro l'altra! Oh, questi maschietti! Povere le nostre ragazze Green! Ricordate i tranquilli tempi con solo Brittany, Lily, Alex e Rachel? Beh, sono finiti! :P
Fatemi sapere cosa ne pensate dell'episodio. 
Vi aspetto.
Un bacio
Sum <3

 

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Capitolo 24
*** Il passato torna a galla ***


Unconventional Family
Capitolo 24
-Il passato torna a galla.-


-Quella settimana, non era iniziata nei migliori dei modi per le ragazze Green. Alex era ancora arrabbiato a morte con Brittany e Lily ancora non si capacitava di come suo padre si fosse reso ridicolo davanti agli occhi di Daniel. A causa di quei litigi, le ragazze, si trascinavano quel malumore giorno dopo giorno.
Quel giovedì sera, Matt, sorprese le due ragazze con il take away cinese, il loro cibo preferito in assoluto. Lily prese la busta dalle mani di Matt e andò a sedersi a tavola.-

Lily: Grazie Matt, tu sì che ci capisci!
Matt: Questi ultimi giorni vi vedo molto sottotono e la cosa non mi piace!

-Si tolse il cappotto, lo appese all’appendi abiti e si andò a sedere a tavola con le due ragazze. Lily guardò sua madre mentre si serviva con dei ravioli ripieni di polpa di gambero.-

Lily: Non hai ancora fatto pace con diddi Alex?
Brittany: E’ ancora arrabbiato, ma gli passerà, tesoro. Non preoccuparti!
Lily: E se non dovesse passargli?
Brittany: Gli passerà se vuole ancora vederti!
Lily: Quando diddi Alex si arrabbia mi fa paura…
Brittany: Perché sei abituata a vederlo sempre contento. Tu, piuttosto, hai chiamato tuo padre? Domani è già venerdì
Lily: No, non l’ho chiamato. Non so se sono pronta a perdonarlo. E’ stato orribile!
Brittany: Amore, devi ricordarti che lui non è come noi. E’ cresciuto in un altro ambiente, certe piccolezze lui non le coglie
Lily: Deve imparare a coglierle però!
Brittany: Lo farà, dagli tempo.

-Lily sospirò e riprese a mangiare. Matt guardò Brittany.-

Matt: Com’è andata a lavoro? Andy ti da ancora problemi?
Brittany: No, anzi, è diventato fondamentale. E’ un genio per certe sue trovate. Capisco al cento per cento le intenzioni di suo padre. Credo che abbia un futuro brillante in questa carriera e pare che mi abbia preso molto in simpatia ora!
Matt: Spero non troppo!
Brittany: E’ un ragazzino, gelosone!

-Brittany si avvicinò e lo baciò. Tutti continuarono a mangiare e le ragazze guardavano Matt concentrarsi totalmente sulle bacchette e sul come riuscire a prendere del riso. Lily scoppiò a ridere.-

Lily: Oh Matt! Almeno sei riuscito a portarti un chicco di riso alla bocca! Fai progressi, però se non vuoi morire di fame, prendi una forchetta!

-Matt la guardò.-

Matt: Ce la posso fare! Non mi arrenderò, soprattutto dopo questi visibili progressi!

-Brittany scoppiò a ridere mentre Lily continuava.-

Lily: Mettila così, sarai sempre un passo avanti a papà! Lui non ha mai nemmeno provato!

-Tutti risero, poi Matt la guardò.-

Matt: Sai, credo che non dovresti perdere tempo. Vai a chiamare tuo padre
Lily: Ma?!
Matt: Niente ma. Non puoi permettere a una sciocchezza così piccola di rovinare tutto. Sono convinto che se gli spieghi come ti abbia fatto sentire, lui capirà. Ha fatto quello che ha fatto solo perché ci tiene
Lily: Mmh. Non so!
Matt: Faccio la cosa ancora più comprensiva alle orecchie di voi ragazze. Tuo padre non capirà mai dove ha sbagliato. Noi ragazzi, al settanta per cento delle volte, non capiamo che abbiamo sbagliato, quando, dove e perché. Se non ce lo dite voi, chiaro e tondo, noi potremmo anche non arrivarci mai. Abbiamo bisogno del vostro essere schiette e voi ragazze Green lo siete anche fin troppo. Lo dico per te, Lily. Chiamalo, vedetevi e chiarisci tutto. Capirai che ne hai fatto un problema più grande di quello che realmente è

-Lily lo guardò attentamente e doveva ammettere che quel punto di vista era davvero convincente. Subito si alzò dalla sedia.-

Lily: Vado a chiamare papà! Grazie Matt
Matt: Non c’è di che!

-Lui le fece l’occhiolino mentre Brittany guardava sua figlia dirigersi in camera propria. Poi guardò Matt accarezzandogli la mano.-

Brittany: Grazie! Non eri tenuto a farlo!
Matt: Lo so, ma voglio bene a Lily. Non voglio che abbia rimpianti
Brittany: Ti amo, lo sai?
Matt: Penso di iniziare a crederci…

-Lui sorrise e la baciò. Brittany sussurrò.-

Brittany: Resta qui stanotte…
Matt: A fare le ore piccole con te?
Brittany: Esattamente!
Matt: Come dire di no?

-Brittany sorrise. Matt era davvero una persona speciale.
La sera seguente Oliver si presentò a casa delle ragazze verso le 17:00. Era contento che sua figlia lo avesse chiamato la sera precedente. Si sedette sul divano a fianco a Brittany che lo guardò.-

Brittany: L’hai fatta davvero arrabbiare, sai?

-Lei sorrise.-

Oliver: Cercavo solo di darle il meglio
Brittany: Lo so, Olly. Ma non forzare le cose. Cerca di stare attento, non sembra, ma è molto sensibile

-Oliver annuì quando vide Lily scendere le scale.-

Lily: Ciao!
Oliver: Ciao Lily!

-Brittany li guardò.-

Brittany: Allora, che si fa oggi?
Oliver: Pensavo di fare una passeggiata al parco, di portare Lily a mangiare fuori e poi dritti a guardare un film
Brittany: Sembra proprio un ottimo piano, uno dei preferiti di Lily
Lily: E’ vero, mi va!

-Oliver fece un sospiro di sollievo, poi guardò Brittany parlare.-

Brittany: Posso lasciarvi soli? Mi piacerebbe passare un po’ di tempo con Rachel e poi andare a un appuntamento con Matt stanotte. E’ da tanto che noi non usciamo...
Oliver: Per me non ci sono problemi, anzi, darà a me e Lily il tempo di chiarirci sugli ultimi avvenimenti
Lily: Sì, mamma. Vai pure con Matt. Noi staremo bene!

-Anche Brittany e Oliver si alzarono dal divano pronti a uscire di casa.-

Brittany: Olly, mi fido di te!
Oliver: Non preoccuparti, andrà tutto bene! Ti chiamo in caso di emergenza

-Brittany annuì, Oliver guardò Lily.-

Oliver: Pronta?

-Lei annuì, salutò sua madre con un bacio e sia lei che Oliver uscirono andando al parco. Parcheggiarono la macchina, scesero ed entrarono. Dopo qualche minuto di camminata in silenzio, Oliver parlò.-

Oliver: Mi dispiace per ciò che è successo domenica sera. Io non volevo offenderti
Lily: Credo di aver capito perché lo hai fatto. Però Daniel è mio amico, lui si è offerto di farmi le ripetizioni e a me piace stare insieme a lui. Io non ho bisogno di ripetizioni solitamente, ma quando ho cambiato scuola mi sono scontrata con un’altra realtà. In matematica erano molto più avanti di me e Daniel mi ha aiutato a recuperare. E lo ha fatto gratis, senza che nessuno gli chiedesse niente. Ho odiato come tu lo hai trattato e poi hai detto che lui ha di meglio da fare che stare a fare ripetizioni con me. A Daniel piace passare del tempo insieme a me!

-Oliver l’ascoltava attentamente. Aveva fatto proprio un casino. Era stato un perfetto idiota. D’istinto prese la mano a Lily.-

Oliver: Mi dispiace. Hai ragione. Ci scommetto che a Daniel piaccia passare del tempo con te. Hai frainteso quella frase, forse ho usato le parole sbagliate. Intendevo dire che potreste spendere meglio il vostro tempo insieme piuttosto che su dei libri di matematica. Comunque la prossima volta che lo vedo, mi scuserò con Daniel
Lily: Grazie!
Oliver: Spero che sia tutto okay tra voi
Lily: Sì, lo è. Daniel, lui è… Lui è così fantastico. Mi aiuta a sopravvivere in quella giungla di scuola. E’ uno dei miei pochi amici e ci tengo a lui
Oliver: Ho capito, Daniel è off limits
Lily: Se lo conoscessi piacerebbe anche a te. Credo che diddi Alex lo adori
Oliver: Avrò tutto il tempo di conoscerlo. Ma ora voglio conoscere mia figlia

-Lily sorrise sentendo un brivido sulla schiena. Adorava le attenzioni di suo padre. Lo guardò.-

Lily: D-domenica, i-io ti ho chiamato… T-ti ho chiamato “papà”. Mi dispiace di averlo fatto durante il litigio. E’ semplicemente uscito fuori e io non sono riuscita a fermarmi. E’ stato più forte di me

-Oliver sorrise fermandosi un momento. Guardò sua figlia negli occhi.-

Oliver: E’ stata l’unica cosa positiva di quel giorno. So che eri arrabbiata, ma stiamo facendo dei passi avanti. Sei stata te stessa, mi hai urlato contro e mi hai chiamato “papà”. Sono cose che i figli fanno. Non voglio forzarti a chiamarmi “papà”, ma se ti viene naturale tanto meglio. Io ne sono felice!
Lily: Ti fa sentire vecchio venir chiamato “papà”?
Oliver: Assolutamente no! Non hai bisogno di chiedermi il permesso. Fai sempre ciò che senti, okay?

-Lily annuì felice e abbracciò suo padre. Lui la strinse a sé e quando si allontanarono la guardò.-

Oliver: Fetta di torta come merenda?
Lily: Oh sì, muoio decisamente di fame!

-Si avviarono al chioschetto.-

Oliver: Allora, raccontami un po’ della nuova scuola. Oh e anche della vecchia. Dove avete abitato prima di trasferirvi qua a Los Angeles?
Lily: Ci siamo trasferite a Fallbrook quando avevo appena quattro anni
Oliver: Fallbrook! E’ a dieci minuti da Bonsall
Lily: Già! Sono cresciuta lì, adoravo Fallbrook! Anche diddi Alex e diddi Rachel vennero ad abitarci dopo la loro laurea. Abbiamo passato dieci anni in quella cittadina. Poi a dicembre, dopo il loro matrimonio, hanno preferito Los Angeles. Una grande città. Penso che lo facciano per i bambini… Oh sai che diddi Rachel aspetta due gemelli? Maschio e femmina
Oliver: Rachel è incinta?

-Lui sorrise. Era davvero felice per loro nonostante tutto.-

Oliver: Sono contento di sapere che stiano bene e siano felici! Scommetto che è stata dura doverli lasciare andare
Lily: E’ stato orribile. Credevo di non vederli più e invece poi il capo della mamma non le ha dato molta scelta. O si trasferiva nella nuova struttura a Los Angeles o il licenziamento. Ed eccoci qui!
Oliver: La vostra vita è stata davvero movimentata
Lily: Già!

-Proprio in quel momento Oliver alzò la guardia, qualcosa di familiare stava per accadere ed ecco. Il primo flash accecò anche Lily e appena riaprì gli occhi erano circondati da tre persone con le macchine fotografiche. Subito Oliver si mise davanti a Lily per proteggerla e iniziò a urlare.-

Oliver: LASCIATECI IN PACE! VOLETE SPOSTARVI?!

-Niente. Quelli continuavano a fargli le foto e i video. Oliver si stancò, prese per mano Lily e corsero verso l’uscita.-

Lily: Papà, ma che succede?!
Oliver: Corri Lily e copriti il viso, andiamo alla macchina. Quelli sono i paparazzi. Qualcuno deve avergli fatto una soffiata!

-Corsero alla macchina e subito Oliver partì, lasciandosi alle spalle quei tre paparazzi. Una volta lontani, Oliver rallentò mentre Lily cercava di tornare a un respiro regolare. Non era abituata a correre.-

Lily: Questa è la tua vita?
Oliver: In parte. Mi dispiace!
Lily: E’ stato divertente!
Oliver: Se tua madre scopre che sei finita sulle copertine dei giornali, mi fa fuori! Questo è meno divertente

-Lily rise poi si fece seria.-

Lily: Devi sempre scappare. Come fai a vivere così?
Oliver: Ti abitui. Poi comunque adesso la cosa è migliorata. Quando ero più giovane era molto peggio. Non dico ai livelli di Justin Bieber, non so come quel ragazzino riesca a vivere, però comunque anche io ho avuto i piantagrane che mi inseguivano. Negli ultimi due anni io e il mio gruppo ci siamo calmati. Non abbiamo più rilasciato album, e tanto meno andati in tour. Credo di aver ottenuto abbastanza gli anni precedenti. Poi adesso ci sei tu e ho preferito sciogliere il gruppo
Lily: Gli altri erano d’accordo?
Oliver: Sì, sono dei miei amici e troveranno altre band in cui suonare. Erano d’accordo con la mia decisione. Quando smetti di essere al centro dell’attenzione, tutti si dimenticano. Eccetto qualche paparazzo in cerca di scoop, ma adesso sono davvero pochi. Riesco a gestirli anche da solo. Ma questa cosa non deve più succedere. Non voglio che tu finisca sui giornali e su internet
Lily: Beh, papà, tanto scriveranno di me quando sposerò Justin Bieber!

-Oliver scosse la testa ridendo. Anche Lily rise e suo padre parlò.-

Oliver: Ora tutti sapranno che sono in giro. Dobbiamo cambiare programma. Ordiniamo la cena take away e ci guardiamo un film a casa mia. Okay? Ti dirò, anche meglio, perché puoi scegliere tra un sacco di film!
Lily: L’idea mi piace! E come dico sempre a diddi Alex… Preparati al peggio!

-Oliver scoppiò a ridere e continuò a guidare.
Intanto Brittany era seduta sul divano con Rachel.-

Brittany: Non sono preoccupata!
Rachel: Lo so, vedrai che ad Alex gli passerà
Brittany: Ne sono sicura! Comunque ho lasciato Lily sola con Oliver per la prima volta…
Rachel: Pensi che se la caverà?
Brittany: Chi, Lily?
Rachel: No, Oliver! So che di Lily mi posso fidare!
Brittany: Mi fido di lui
Rachel: Vorrei poterlo fare anche io!

-Brittany guardò storta la sua amica.-

Rachel: Scusa, ma è più forte di me!
Brittany: Vedere Lily sorridere grazie a lui, cancella il passato. A proposito di passato e di Oliver… Devo farti vedere una cosa. Prendi il computer?

-Rachel lo prese curiosa e Brittany fece ascoltare quella particolare canzone di Oliver all’amica. Appena finì, Rachel guardò Brittany.-

Rachel: Ma parla di te?!
Brittany: E’ il primo album che hanno fatto uscire! Sì, parla di me. Avevamo ventidue anni
Rachel: E lui pensava ancora a te…
Brittany: Già! Ma non è finita qua. Guarda questa intervista…

-Rachel guardava quel video cambiando spesso espressione. Non poteva credere a quello che sentiva. Brittany la guardò.-

Brittany: Ne eri a conoscenza?
Rachel: No, Britt, non ne avevo idea!

-Continuarono a guardare il video, quando Alex tornò a casa sudato dalla corsa.-

Alex: Brittany! Cosa ci fai qui?
Brittany: Non posso nemmeno venire a trovare la mia migliore amica?!

-Rachel chiuse il computer velocemente mentre Alex, ignorando il commento di Brittany, si avvicinava, e con curiosità riaprì il computer.-

Alex: Cosa stavate guardando di tanto segreto?

-Appena vide il video sullo schermo si bloccò non capendo più nulla.-

Alex: Come diavolo siete arrivate a questo video? Come lo conoscete?

-Brittany lo guardò sospettosa. L’atteggiamento di Alex era davvero strano. Era davvero scioccato per quel video, non sembrava essere la prima volta che lo vedeva.-

Brittany: No, TU, come conosci questo video, Alex?
Alex: Io… Io…. Come mai lo state guardando? Volete riempirmi di altre bugie?!
Brittany: No, a proposito di bugie, te lo chiedo per l’ultima volta. Come conosci questo video?!

-Alex la guardò, era il momento di dirle la verità. Sospirò e iniziò il suo racconto.-


<<< Bonsall, California. Luglio 2002.

-Alex, annoiato sul divano, faceva zapping tra un programma e l’altro quando sua madre entrò in salotto.-

Signora McKay: Alexander, sono le 14:30, il Jenna’s show è già iniziato! Metti al canale 19. Me lo volevi fare perdere, eh?
Alex: Mamma, non me ne può importare di meno. Gli ospiti di quel programma fanno sempre schifo. Mai una volta che intervistassero Jhonny Depp!
Signora McKay: E chi è?
Alex: Appunto! Tieni il telecomando

-Le passò il telecomando e continuò.-

Alex: Io vado a prendere Rachel, andiamo a vedere un nuovo appartamento

-Sua madre sbuffò.-

Signora McKay: Ma sei sicuro, tesoro? Andare a vivere con una persona è un passo importante. Quella Rachel, poi, lo sai…
Alex: “Lo sai”, cosa?
Signora McKay: Beh, non ha nemmeno trovato lavoro dopo il college! Le spese saranno tutte a carico tuo. Come fai, caro, a non vedere che se ne approfitta? Non farti intrappolare. Certe donne sanno essere davvero opportuniste!
Alex: Meglio non aprire nemmeno il discorso. So che con te è tutto fiato sprecato. Rachel troverà presto un lavoro e ad aiutarci con le spese dell’appartamento saranno i suoi genitori! Non permetterti di insinuare certe cose sulla mia ragazza che nemmeno conosci bene. Io la amo e lei mi ama. Stiamo bene ed è una persona fantastica
Signora McKay: Sei proprio cocciuto, Alexander! Vedrai anche Brittany, oggi? E anche la bambina, Lilian, che se devo essere sincera è un po’ strana. Beh, certo che crescendo senza un padre e avendo come punto di riferimento la tua amica, che diciamoci la verità, non prende mai una decisione giusta…
Alex: Ma la vuoi piantare? Prima di tutto la bambina si chiama Lily, Lilian, è una formalità. E secondo, Brittany è la ragazza più coraggiosa che io abbia mai conosciuto. Sta facendo un ottimo lavoro con la bimba!
Signora McKay: Quella bambina non sa nemmeno cosa siano le buone maniere. Non ha niente a che vedere con la nostra Alice… Perché sei circondato da questi casi umani?
Alex: Okay, basta. Me ne vado!

-Proprio mentre apriva la porta per andarsene sentì quella voce familiare arrivare dalla tv. Si affacciò in salotto e lo vide.-

Alex: Oliver?!
Signora McKay: Ma quello non era il tuo migliore amico?

-Alex continuava a guardare la tv.-

Alex: Sì!

-Si sedette sul divano e ascoltò tutta l’intervista e anche la sua canzone alla fine. Alex era sconcertato. Brittany non sarebbe mai dovuta venire a conoscenza di una registrazione del genere. Ci sarebbe ricascata, avrebbe ricontattato Oliver e lui l’avrebbe ferita ancora. Ci pensò un momento e si tranquillizzò, Brittany non aveva ancora fatto aggiustare la televisione che si era rotta, quindi non c’era alcuna possibilità che lo avesse visto. Subito, Alex salì su per le scale, entrò in camera e prese la sua vecchia rubrica telefonica con il numero di casa dei genitori di Oliver. Dopo aver ottenuto il numero di Oliver, dalla madre, provò a chiamarlo con il nuovo cellulare, senza sperarci troppo. Dopo qualche squillo rimase molto sorpreso di sentire rispondere la voce del ragazzo.-

Oliver: “Pronto?”
Alex: “Oliver, sono io, Alex!”

-Intanto Rachel era in casa Green, intenta a pitturare con Lily sul tavolo della cucina.-

Lily: Diddi, diddi! Ti piace il mio disegno?
Rachel: Ma è bellissimo! E’…
Lily: Un cane!
Rachel: Oh, certo! Un cane
Lily: E’ quello che mi prenderà la mamma
Rachel: Da quando la mamma vuole prenderti un cane?
Brittany: Io non ho mai detto che ti avrei preso un cane, Lily!
Lily: Me lo ha detto la nonna!

-Brittany sospirò, e andando in salotto, urlò.-

Brittany: MAMMA!
Joanna: Cosa c’è, tesoro?

-Lei scese le scale con un cesto di biancheria tra le mani.-

Brittany: Perché hai detto a Lily che le avrei preso un cane?

-La donna entrò in cucina seguita dalla figlia e guardò la bambina.-

Joanna: Io ho detto che magari in futuro avrebbe potuto avere un cane
Lily: Ecco, vedi?!

-Lily guardò sua madre facendole la lingua.-

Brittany: Non sperarci, Lily. Non ci sono cani in vista! E tu mamma, per favore, non remarmi contro!
Lily: Non è giusto!
Brittany: Oh si, che povera vita ingiusta la tua! E’ uno stress avere quattro anni, vero?

-Brittany scosse la testa e aiutò sua madre a piegare la biancheria. In quel periodo era così stressata. I suoi genitori sarebbero presto partiti in Australia e lei avrebbe dovuto trovare un’altra casa per lei e la sua bambina. Solo l’idea di avere un cane in casa la faceva rabbrividire. In quel momento a distrarla dai suoi pensieri fu Rachel.-

Rachel: Oh Lily, a quanto pare non sei l’unica a ricevere brutte notizie, oggi!

-Brittany guardò la sua amica mentre Lily riprese il pennello per pitturare sul foglio della diddina, i disegni di Rachel erano sempre più belli.-

Brittany: Che succede?
Rachel: Alex mi ha appena mandato un sms. Dobbiamo spostare la visita dell’appartamento, sua madre lo obbliga ad accompagnarla dai suoi parenti per delle visite!
Brittany: Che pizza! Quello era l’appartamento che più vi piaceva dalle foto...
Rachel: Già, non me ne parlare! Ha scritto che non vuole ritardare le cose, quindi posso andare a vederlo e decidere. Si fida di me. Ma io non voglio andarci da sola, quindi credo proprio che lo sposterò
Brittany: No, dai, se Alex ti ha dato il via libera… Ti accompagno io!
Lily: E anche io!!

-Disse la bambina sollevando la mano e sporcando di tempera blu il viso di Rachel.-

Rachel: AAHH! Ma cosa hai fattoooo

-Lily rise.-

Rachel: Hai cinque secondi per scappare, dopo di che ti prendo e ti faccio il super solletico!
Lily: NOOOOOOO

-Subito Lily corse in salotto a nascondersi ridendo. Amava profondamente Rachel, non si arrabbiava mai con lei ed era sempre dolce. Brittany rise vedendo l’amica alzarsi e inseguire Lily, e per l’ennesima volta si sentì fortunata ad avere Alex e Rachel nella sua vita.
Intanto, dopo quella telefonata e più di due ore di viaggio, Alex arrivò a destinazione, Oliver lo aspettava sul marciapiede.-

Oliver: Com’è andato il viaggio?

-Alex scese dalla macchina e sbatté lo sportello. Era davvero arrabbiato.-

Alex: Ma come hai osato? Hai scritto delle canzoni su Brittany e parli di lei durante le interviste
Oliver: E’ la prima che ho fatto, mi hanno preso alla sprovvista!
Alex: Quello che hai fatto quattro anni fa è imperdonabile! Brittany ne paga ancora le conseguenze, quindi sei pregato di starle alla larga. E’ troppo tardi per i rimpianti!
Oliver: Io... Senti Alex, io la amo ancora!
Alex: Tu la ami ancora?! Vorrei spaccarti quella faccia da coglione che hai! L’AMAVI QUANDO LA LASCIASTI MENTRE ASPETTAVA UNA BAMBINA DA TE? DIO, OLIVER, L’HAI LASCIATA IN UNA BARCA DI MERDA! E ADESSO TORNI E DICI CHE TI PENTI E CHE LA AMI ANCORA? TI CONVIENE SPARIRE E NON PARLARE PIU’ DI LEI!
Oliver: E’ una bambina?! Jennifer mi disse che era un maschio!
Alex: La cosa è poco rilevante perché starai lontano da entrambe. Fatti una nuova vita e sappi che Brittany se la cava alla grande…
Oliver: Non ho dubbi…
Alex: Non ha bisogno di te. Insomma ci ha messo una pietra sopra e si sta rifacendo una vita. Se ti vedesse, probabilmente, ti sputerebbe in faccia. Non permetterà mai che tu incontri sua figlia, non dopo quattro anni che tu sei sparito. Se tu torni, lei farà parlare un giudice che non credo dirà qualcosa in tuo favore. Io e Rachel testimonieremo
Oliver: Mi odia così tanto?
Alex: Sì! Lei sta meglio senza te. Non provare a cercarla, non abiterà più a Bonsall!
Oliver: E se dicessi che sono pronto a fare il padre seriamente?
Alex: Oh no, Oliver. Tu non sai minimamente cosa voglia dire fare il padre. Tu vedi tutto come un gioco, ma non lo è. Quella bambina è un essere umano, come noi. Tu non hai idea di cosa voglia dire accudire una bambina e sono sicuro che tu non lo voglia in questo momento della tua vita. Hai una carriera che sta decollando. Se decidi di fare il padre devi farlo a tempo pieno, non potrai lasciarla quando ti capita. Quindi, fatti passare questa fissazione e lasciale in pace. So che presto partirai in tour. Fai buon viaggio!

-Alex si voltò e risalì in macchina. Oliver si appoggiò al finestrino.-

Oliver: Puoi dirmi il nome della bambina?

-Alex lo guardò e accese la macchina.-

Alex: Non meriti di sapere nemmeno il suo nome. Sei sempre stato fuori dalla sua vita, ora continua a farlo! >>>

-Brittany era lì, in piedi in mezzo al salotto. Guardava in faccia il suo migliore amico cercando di capire qualcosa di tutta quella storia. Più lo guardava e più la rabbia cresceva in lei. Non si trattenne più.-

Brittany: MA COME CAZZO TI SEI PERMESSO? DIAVOLO, ALEX! QUELLA ERA LA MIA VITA, LA MIA E DI LILY!
Alex: VI AVREBBE ABBANDONATE DI NUOVO!
Brittany: MA CHE NE SAI?!

-Improvvisamente delle lacrime segnarono il volto di Brittany. Rachel, che era scioccata quanto lei, provò ad abbracciarla, ma Brittany si spostò.-

Brittany: HAI CONDANNATO ME E LILY A UNA VITA DI INFERNO! CHE CAZZO AVEVI NELLA MENTE? COME HAI OSATO AGIRE COME SE TU SAPESSI COSA FOSSE MEGLIO PER NOI?! AVRESTI DOVUTO DIRMELO! COME DIAVOLO FACEVI A GUARDARE MIA FIGLIA, LA TUA FIGLIOCCIA, NEGLI OCCHI E A TIRARLE SU IL MORALE DOPO UNA CRISI DI PIANTO DOVUTA AL FATTO CHE NON AVESSE UN PADRE? OLIVER VOLEVA FARE IL PADRE, DANNAZIONE!

-Pianse più forte, si sentiva così tradita dal mondo.-

Brittany: E TU LO HAI ALLONTANATO DI PROPOSITO DA NOI! LUI MI AMAVA ANCORA E AVEVA CAPITO I SUOI ERRORI! VOLEVA FARE IL PADRE. AVEVA ACCETTATO LILY. TU SAPEVI BENE CHE LO AMAVO A QUEL TEMPO. LA SUA MANCANZA MI LOGORAVA DENTRO. CON CHE CORAGGIO MI DICEVI CHE A LUI NON IMPORTAVA NULLA?
Alex: L’HO FATTO PER IL VOSTRO BENE!
Brittany: NO, ALEX! LO HAI FATTO PER IL TUO DANNATO BENE. NON VOLEVI OLIVER INTORNO A LILY, A ME. TU LO ODI!
Alex: PERCHE’, TU NO, DOPO TUTTO QUELLO CHE TI HA FATTO?

-In quel momento Brittany capì e prendendo un bel respiro mentre si asciugava gli occhi rispose.-

Brittany: No! I-io non posso andare oltre a questo, Alex. E’ stata una grossa mancanza di rispetto. Tu non avevi il diritto di cambiare la mia vita e quella di Lily

-Brittany prese la sua borsa e il cappotto e lo guardò con rabbia e delusione.-

Brittany: Stai fuori dai nostri affari e dalle nostre vite. Non voglio più vederti!

-Prima che Alex o Rachel ebbero il tempo di reagire a quell’uragano, Brittany uscì sbattendo la porta.-


Meraviglie <3
Rieccomi. Questo capitolo è una bomba atomica. 
Cosa pensate del comportamento di Alex? Della reazione di Brittany e del loro litigio?
Vi aspettavate tutto questo?
Sono molto molto curiosa di sapere cosa ne pensate!
Io trovo questo capitolo molto dinamico e lo adoro!
Non dimentichiamoci di Lily e Oliver. Li adoro.
Aspetto i vostri pareri come sempre.
Un bacio
Sum <3

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Capitolo 25
*** La prima crepa ***


Unconventional Family
Capitolo 25
-La prima crepa.-


<<<
Fallbrook, California. Agosto 2002.

Brittany: Amore stai ferma per favore?
Lily: Ookay!

-La bambina s'immobilizzò e trattenne il respiro. Una Brittany ventiduenne che decisamente non ne poteva più di ripetere a sua figlia di quattro anni di stare ferma, alzò gli occhi al cielo, chiedendo al Signore di donarle un po’ di pazienza extra, quella mattina.-

Brittany: Senza fare la sciocchina, respira!

-Lily buttò fuori tutta l'aria che aveva dentro e riprese a giocare con il pupazzetto facendolo saltellare. Brittany sospirò.-

Brittany: Non riesco a farti le codette se ti muovi così
Lily: Io voglio le codette!
Brittany: Devi stare ferma, altrimenti andrai all’asilo con la coda di cavallo!
Lily: NOO!
Brittany: Allora non muoverti!

-Lily sbuffò e rimase seduta sullo sgabello del bagno per un tempo che le parve infinito. Finalmente dopo dieci minuti, Brittany, riuscì a pettinare sua figlia, che era pronta per andare all’asilo.-

Brittany: Forza, adesso andiamo. Non vogliamo mica fare ritardo il primo giorno nel nuovo asilo?!
Lily: Non ci voglio andare!
Brittany: Non ti posso portare con me a lavoro e poi all'asilo ti diverti. Giochi insieme agli altri bambini e disegni.. Tu adori disegnare!

-Brittany prese le chiavi dal mobiletto del soggiorno sperando che quell’incoraggiamento fosse sufficiente. Lily guardò sua madre pensierosa, l’aveva convinta, ma c’era ancora qualcosa che non voleva fare.-

Lily: Ci saranno altri bambini! Non voglio conoscere altri bambini
Brittany: Sono sicura che ci farai subito amicizia! Poi sai cosa ho saputo?
Lily: Cosa?
Brittany: In quell’asilo c’è anche una piccola fattoria!
Lily: Davvero?
Brittany: Ci sono le galline ed i pulcini e c’è anche una mucca!

-Lily guardò sua madre sorpresa.-

Lily: NO!
Brittany: Sì!

-Lily la guardò.-

Lily: Forse questo asilo non sarà brutto come l’altro!
Brittany: Ottima positività, amore. Avanti, vai a prendere lo zainetto!

-Lily andò nella sua cameretta e tornò da Brittany dopo qualche secondo con lo zainetto sulle spalle. Prese la mano di sua madre e la guardò facendosi seria, mentre Brittany chiudeva a chiave la porta di casa.-

Lily: Mamma?
Brittany: Sì?
Lily: Hai messo le coperte del mio letto a fare il bagnetto?
Brittany: Sì...
Lily: Stanotte dormirò nel lettone con te?

-La bambina fece un grande sorriso speranzoso. Brittany si inchinò guardando la bambina negli occhi.-

Brittany: Non guardarmi con quel sorriso, Lily! E’ capitato, ma non è una cosa di cui andarne fieri

-Subito Brittany s’intenerì vedendo lo sguardo di Lily farsi triste. Forse era stata troppo dura con lei, in fondo aveva solo quattro anni. Le accarezzò il visino.-

Brittany: Amore, non puoi ogni volta fare la pipì a letto solo per dormire nel lettone con me
Lily: Ma tu poi non mi fai più stare nel lettone!
Brittany: Tesoro, devi imparare a dormire nel tuo lettino. Adesso che i nonni sono in Australia e che noi abbiamo cambiato casa, hai una cameretta tutta per te!
Lily: Mi piaceva dividere la vecchia con te
Brittany: E' giusto che ognuno abbia i propri spazi!
Lily: Uffi, però!

-Lily sbuffò mentre Brittany si rialzava.-

Brittany: Forza, andiamo!

-Entrarono in macchina e Brittany portò Lily all'asilo, che, nonostante l’eccitazione iniziale per la fattoria, come al solito fece storie per entrare in classe. Brittany, poi, andò a lavoro. Alle 15:00 dopo una lunga mattinata all’azienda dei materassi, andò dritta all’appartamento di Rachel e Alex. Entrò e subito si buttò sul divano. Rachel la guardò sorridendo.-

Rachel: Stanca?!
Brittany: Abbastanza! Alex?
Rachel: E’ a lavoro!
Brittany: Com’è andata la prima settimana di lavoro al Roynon?
Rachel: E’ stato fantastico Britt! Sono stati tutti gentilissimi, è vero, io sono la più piccola là dentro, però sento che posso imparare tanto da loro. E parlare con il pubblico è stato fantastico. E’ bellissimo quando sono realmente interessati a ciò che dici. Oh, adoro il mio lavoro!

-Brittany la guardava felice.-

Brittany: Non hai idea di quanto, vederti al settimo cielo, mi renda felice. Sono fiera di te, tesoro!

-L’abbracciò.-

Rachel: Grazie! Tu e Alex avevate ragione, non dovevo mollare. Amo da morire quel museo
Brittany: Voglio proprio vedere cos’avrà da dire la madre di Alex ora!
Rachel: Troverà qualcos’altro per attaccarmi! Altrimenti non saprà cosa fare della sua vita!

-Entrambe scoppiarono a ridere, poi Brittany si alzò dal divano.-

Brittany: Vieni con me a prendere Lily all'asilo? Impazzirà di gioia
Rachel: Sì! E' da un bel po' che non vedo la bambolina
Brittany: Te la lascio per qualche notte così ti rinfrescherà le coperte!

-Anche Rachel si alzò guardando Brittany attentamente.-

Rachel: Ancora il problema della pipì a letto?
Brittany: Sì! E’ successo anche ieri notte. Da quando mamma e papà sono partiti, ci siamo trasferite qui a Fallbrook e ha una camera tutta per sé, è la terza volta che capita. Non succedeva da quando aveva due anni, quindi lo fa proprio a posta. Non è vero che le scappa. E' tutto calcolato. Sa che se bagna il letto, la notte dopo dormirà con me, mentre il suo letto asciuga. Infatti quando dorme nel lettone, non succede niente, anzi, mi sveglia per accompagnarla in bagno, perché ha paura del buio, si siede nella tazza e la fa. L'autocontrollo lo ha benissimo
Rachel: Dio, quant'è furba!
Brittany: Già. Ma come lo risolvo questo problema?

-Rachel ci pensò un momento.-

Rachel: E se provassimo a farla vergognare indirettamente?
Brittany: Vuoi umiliare la mia bambina?
Rachel: In un certo senso!

-Entrambe sorrisero, Rachel spiegò il piano a Brittany e poi informarono Alex.
Il venerdì sera in casa Green, Rachel e Brittany cucinavano, o meglio Rachel cucinava e Brittany parlava con lei, mentre Lily era sdraiata sul tappeto a fare il puzzle della sirenetta, quando Alex bussò alla porta.-

Alex: C'è qualcuno in casa??
Lily: DIDDIII!

-Subito la bimba si alzò di scatto e andò ad aprire la porta. Alex la prese in braccio e la lanciò in aria per poi riprenderla. Le diede un bacio sulla guancia.-

Alex Bimba! Come stai?
Lily: Benissimo, tu? Sai che c’è anche diddi Rachel? Ti è mancata?

-Lily sorrise e Alex la mise a terra.-

Alex: Certo che mi è mancata, anzi mi siete mancate! Tutte e tre!

-Rachel e Brittany appena sentirono Alex entrare andarono in salotto.-

Alex: Ehi ragazze!

-Si avvicinò, baciò Rachel e abbracciò Brittany.-

Rachel: Come mai così in ritardo?

-Tutti si sedettero sul divano.-

Alex: Non ci crederete mai! E' una storia divertente
Brittany: Racconta, allora!
Lily: Sì diddi, racconta!
Alex: Stavo parlando con Eric, il mio collega. Mi stava dicendo che questa notte ha dovuto dormire sul divano
Rachel: Poverino, perché?
Alex: Suo figlio, che ha quattro anni…

-Guardò Lily.-

Alex: …Come te bimba, aspettate, questa è troppo divertente

-Iniziò a ridere.-

Brittany: Dai Alex, non tenerci sulle spine!! Dicevi che suo figlio ha la stessa identica età di Lily...

-Lily Intanto sorrideva, non vedeva l'ora di ridere a crepapelle.-

Alex: Sì, fa ancora la pipì a letto!

-Lily sgranò gli occhi e il suo sorriso svanì.-

Alex: E quindi mentre il letto asciuga il bambino dorme con la mamma ed Eric è costretto a dormire sul divano! Ma vi rendete conto?

-Lily diventò rossa e vide Rachel ridere.-

Rachel: Andiamo! E' come se Lily facesse ancora la pipì a letto! Se fosse stato mio figlio non lo avrei sopportato. Credo che non riuscirei a trattarlo più come un bambino grande

-Sentire i diddini parlare in quel modo la mortificava, Lily voleva sprofondare nel pavimento e non uscire più. Guardò sua madre-

Lily: Mamma, puoi venire un momento in cameretta? Voglio farti vedere una cosa
Brittany: Certo, amore! Aspettami lì, arrivo subito

-Lily annuì e si diresse in camera sua. Brittany guardò i suoi amici.-

Brittany: Siete stati grandiosi!

-Sorrise e andò da Lily. Alex strinse Rachel a sé.-

Alex: Avrei dovuto fare l’attore. Sono proprio bravo, devo ammetterlo!

-Rachel rise e lo baciò.-

Rachel: Siamo stati cattivi, poverina!

-Brittany intanto entrò in camera e si sedette sul tappeto vicino a Lily.-

Brittany: Cosa c'è, tesoro?
Lily: Non dire a diddi Alex e diddi Rachel che ho fatto la pipì a letto per tre volte, poi mi prendono in giro. Io non lo farò più!

-Il piano geniale di Rachel aveva funzionato alla perfezione. Brittany ne era entusiasta.-

Brittany: Amore ma se è una cosa che non riesci a controllare...

-Lily la interruppe quasi arrabbiata. Brittany la conosceva, come poteva pensare che lei non avesse il controllo?-

Lily: Io mi so controllare, sono grande! Lo faccio per dormire nel lettone con te, perché mi manchi!

-A quelle parole, la ragazza si sciolse. Subito strinse sua figlia a sé.-

Brittany: Oh, tesoro mio! Devi imparare a dormire nel tuo lettino però
Lily: Ma come faccio tutta sola in questa cameretta? E se devo andare al bagno? Il buio mi fa paura
Brittany: Lo so. Facciamo così. Vedi quella lampada da tavolo carina carina?

-Lily annuì.-

Brittany: La metteremo sopra il tuo comodino e terrai quella luce sempre accesa, così quando ti sveglierai per andare in bagno ci sarà la luce e mi potrai chiamare. Io ti sentirò anche dalla mia camera
Lily: Davvero?
Brittany: Sì!
Lily: Proverò a dormire nel mio letto senza fare storie allora!

-Brittany annuì e apprezzava lo sforzo che faceva sua figlia.-

Brittany: Io starò con te fino a quando ti addormenterai e verrò a svegliarti la mattina

-Vide il visino preoccupato della bambina e continuò.-

Brittany: E poi, per qualche occasione speciale potrai dormire nel lettone con me!
Lily: Non vedo l'ora che arrivino le occasioni speciali!

-Subito i suoi occhietti blu s’illuminarono, si accoccolò tra le braccia della madre che la baciò e la strinse a sé.
Dopo aver cenato e guardato un po’ la televisione, Brittany, mise a letto Lily e tornò in salotto dai ragazzi.-

Brittany: E’ crollata!
Rachel: La nostra bambina!
Brittany: Credo che non si sia mai vergognata tanto come oggi!
Alex: Forse abbiamo esagerato con le finte risate. Però è stato divertente

-Alex sorrise.-

Brittany: No, l’avete spronata a dormire nel suo letto. Mi ha detto che voleva dormire nel lettone perché le mancavo
Rachel: Ooh amore! Uno di questi giorni me la mangio da quanto è dolce

-Brittany sorrise, poi parlò.-

Brittany: Finalmente è arrivato il weekend. Sono felice di non doverla portare all’asilo. E’ un incubo!

-Quell’affermazione fece sorridere Alex che la consolò.-

Alex: Forza, un altro anno e Lily finirà l’asilo
Brittany: Non farmi pensare a quando inizierà la scuola per favore. Mi sto già preparando psicologicamente. Si aggrappa a tutte le cose possibili ed immaginabili per non entrare in classe all’asilo, dove giocano e disegnano, figuriamoci a scuola dove dovrà studiare e ci sarà poco tempo per il gioco. Credo proprio che la carriera scolastica non sia nel suo DNA. Altra stupida caratteristica presa da Oliver! MA PERCHE’?
Rachel: Tesoro, tantissime cose le ha prese da te!
Brittany: Peccato che io riesca a vedere solo i tratti di Oliver. Quegli occhi! Ogni volta che mi fissa è un colpo al cuore. E’ come se fosse lui a fissarmi. A volte mi chiedo come sarebbe stato se fosse rimasto. Me lo immagino con Lily in braccio, o che le rimbocca le coperte. Se ci fosse stato lui non avremmo avuto il problema della pipì a letto. Se ci fosse stato lui sarebbe tutto perfetto

-Rachel capiva bene i sentimenti che provava l’amica. Ogni tanto c’erano anche questi momenti tristi e Rachel la lasciava sfogare, accarezzandola e lasciandola parlare.-

Brittany: Quanto vorrei che entrasse da quella dannata porta e ci dicesse che è pronto a stare con noi. Che è pronto a fare il padre. Non m’importano le sue scuse, lo perdonerei a prescindere...

-Le lacrime cominciarono a scenderle sul viso.-

Brittany:. ...vorrei solo che lui tornasse e mi abbracciasse. Vorrei averlo qua con me. Mi manca, mi manca da morire e Lily me lo ricorda ogni giorno

-Rachel si avvicinò e la strinse in un abbraccio.-

Rachel: Sch. Tranquilla, le cose miglioreranno!
Brittany: No Rach, non miglioreranno mai perché lui non è qui! Lui sarà in giro a fare sesso con quante più ragazze possibili, e io invece penso a crescere nostra figlia! Non è giusto

-Le lacrime continuavano a scendere senza sosta. Alex la guardò.-

Alex: Britt, non vostra figlia. E’ TUA figlia dato che tu ti prendi cura di lei. Possibile che tu non lo capisca? E’ lui che ci ha perso
Brittany: No Alex, sono io quella che ci ha perso

-Era disperata, quei momenti di nostalgia erano molto rari, ma quando arrivavano, distruggevano Brittany completamente.-

Alex: So che lo ami ancora, ma devi andare avanti. Lui se ne frega
Brittany: Tu non sai cosa si prova! E’ come se Rachel rimanesse incinta e appena nascesse il bambino te lo scaricasse e se ne andasse! Tu come ti sentiresti? Eh?!

-Rachel notò che Brittany diventava sempre più isterica e usò l’unico modo per riuscire a far tornare l’amica in sé. La guardò negli occhi.-

Rachel: Adesso come potresti riuscire a vivere senza l’amore di tua figlia?! Se tu avessi dato in adozione Lily per stare con Oliver, lo avresti mai sopportato?

-Brittany si calmò e spostò lo sguardo.-

Rachel: Guardami!!! Riusciresti a sopportare il fatto che altre braccia la stringano, che altre persone vedano il suo bel visino sorridente, che la vedano crescere. Sopporteresti il fatto di essere un’estranea per lei, una persona qualunque, anzi probabilmente non saprebbe neanche della tua esistenza ora!
Brittany: BASTA RACHEL, BASTA!

-Brittany continuava a piangere sempre più disperata.-

Rachel: Sopporteresti tutto questo PER STARE CON OLIVER?!
Brittany: Smettila, per favore!
Rachel: Sacrificheresti davvero tua figlia per lui? A cui non importa un accidente di voi?!

-Brittany sempre più stanca poggiò la testa sulla spalla dell’amica e sospirò.-

Brittany: No! Quella bambina è tutta la mia vita, la amo infinitamente. Hai ragione, non ce la farei a sopportarlo

-Rachel sorrise. Era riuscita a riportare l’amica in sé. Alex si avvicinò e asciugò le lacrime a Brittany.-

Alex: Devi incontrare qualcuno che ti meriti!

-Brittany riprese a respirare regolarmente, quel momentaccio era passato.-

Brittany: Grazie ragazzi, non so come farei senza di voi!

>>>


-Brittany era ancora ferita a morte dalla verità di Alex. Tutta la sua vita sarebbe potuta essere diversa. Arrivò a casa di Matt in lacrime. Non avrebbe dovuto piangere ma era troppo nervosa e non riusciva a controllarsi, nemmeno davanti a Matt.-

Brittany: Io vorrei ucciderlo. Come si può tenere un segreto del genere per dieci anni? Dire a Oliver che lo avrei minacciato con gli avvocati... Solo Dio sa quanto stia odiando Alex in questo momento!

-Matt le accarezzò i capelli asciugandole le lacrime.-

Matt: Sono convinto che Alex voleva agire in buona fede. Amore, lui ti vuole bene, vi è stato sempre affianco. Avevate appena ventidue anni. Eravate ancora dei ragazzini ed eravate tutti imbarcati in una situazione più grande di voi, in una situazione che a malapena gli adulti riescono a gestire
Brittany: Matt, Alex ha cambiato tutto. Ha cambiato tutta la mia vita!

-Brittany era talmente arrabbiata da sputare fuori ogni singolo pensiero, senza curarsi minimamente dei sentimenti di Matt. Lui d’altronde cercava di non turbare la sua fidanzata ancora di più ingoiando tutte le pillole. Brittany continuò.-

Brittany: Lily avrebbe potuto avere un padre e passare un’infanzia perfetta. Avremmo risolto tutto, io avrei riavuto Oliver. Lo amavo e soffrivo parecchio. I primi cinque anni della vita di Lily sono stati i più duri, fino a quando non ho capito che Oliver non sarebbe più tornato. Non mi avrebbe più amata. Così ho deciso di andare avanti per me e per mia figlia, senza più aspettarmi il ritorno di Oliver. Ma lui sarebbe tornato, Matt. Ho aspettato così tanto tempo perché in cuor mio sapevo che il nostro amore non poteva venir cancellato così. Conoscevo il suo cuore e sapevo che non avrebbe resistito a starci lontano. Certo, magari gli ci sono voluti quattro anni, ma direi molto meglio di quattordici!

-Matt la guardò. Quelle parole lo ferirono. Quella reazione così esagerata di Brittany lo preoccupava. Si mise a sedere sul divano e parlò.-

Matt: Credo che tu ti stia concentrando troppo sul passato. Pensi al “Se fosse stato”. Non mi sembra che tu e Lily foste così infelici quando ti incontrai. Ti eri costruita la tua vita. Sei diventata una Donna con la D maiuscola perché te la sei dovuta cavare da sola. Ora, non puoi pensare che tutto ciò che hai costruito da sola, sia un castello di carte perché avrebbe potuto esserci Oliver a consolidarlo. Ormai quello è il passato. Sì, Alex ha sbagliato, ma ha pensato solo al tuo bene, evidentemente non si fidava del tuo ex fidanzato!

-Brittany guardò Matt. Come poteva difendere Alex?-

Brittany: Alex era accecato dalla rabbia. Anche io lo ero, ma lui non capiva quanto io mi fidassi di Oliver e Lily avrebbe potuto avere un padre. Non aveva alcun diritto!
Matt: Sì, forse non aveva alcun diritto di farlo, ma è successo, Brittany. E’ successo dieci anni fa. Dovresti fartene una ragione. E’ stupido abbandonare un amico che ti ha aiutato per tanto tempo e che ama sia te che tua figlia, per una cosa che sarebbe potuta accadere. Non intrappolarti nel passato. Pensa a cosa hai costruito e a quanto tu sia felice adesso. Tua figlia ormai è grande e hai fatto un ottimo lavoro con lei, che è fantastica quanto te. Tu sei più libera e rilassata, hai un bel lavoro, una casa nuova abbastanza spaziosa e hai incontrato me. Ci sposeremo più avanti. Dovresti essere felice!
Brittany: Già!

-Brittany lo guardò ma non sembrava per niente convinta e il suo fidanzato lo capì. Lui non voleva andare oltre, la questione avrebbe ferito entrambi. Forse non era pronto a sapere la verità su tutti i sentimenti di Brittany. Preferiva lasciare perdere, quell’oceano così profondo di emozioni della sua fidanzata gli faceva davvero paura e non aveva intenzione di perderla. Però, sicuramente da quel momento iniziò a sentirsi minacciato da Oliver e dal loro passato. Nonostante le parole di Matt fossero vere, c’era qualcosa che impediva a Brittany di essere felice. Se lo sentiva. Non sarebbe mai riuscita a perdonare Alex, le aveva tolto troppo.

Lily, intanto, era lì, ancora seduta in macchina ad ammirare la casa di suo padre. Doveva ammettere che non era una casa eccessivamente grande però era molto elegante. A due piani, composti da dei blocchi quadrati e arricchiti da delle grandi vetrate che illuminavano l’interno. Il tetto era a mo’ di terrazzo e l’intera casa era circondata dal prato verde e da delle mura e un cancello molto alti. Entrando, Lily poteva vedere il parcheggio auto in cui ci stavano due macchine e un vialetto di pietra per poter uscire di casa senza rovinare il prato. Il cancello era elettrico, infatti, Oliver dovette usare il telecomando per aprirlo. Il giardino era ben curato con delle belle piante verdi e una bella siepe lunga per delimitare uno dei confini della casa. Sul prato vi era un grande gazebo bianco con sotto un tavolo con le sedie e un bel barbecue. Lily guardò suo padre scendendo dalla macchina mentre il cancello si richiudeva.-

Lily: Questa casa è fantastica, papà! Vicino al gazebo ci starebbe bene una bella piscina!

-Oliver rise.-

Oliver: Non ho una piscina ma ho una vasca idromassaggio sul terrazzo!
Lily: Che meraviglia!

-Oliver guardò sua figlia.-

Oliver: Coraggio, entriamo dentro, inizia a fare freddo per te!
Lily: Ma no!
Oliver: Capisco che vorresti ammirare ancora questo giardino, ma stai tremando. Coraggio, dentro!

-Lily sorrise seguendolo all’interno della casa che la lasciava a bocca aperta. Era dotata di un open space e di dei mobili moderni.-

Oliver: Benvenuta a casa!
Lily: I-io sono senza parole. E’ bellissima! L’hai arredata tu?

-Oliver annuì.-

Lily: Hai un gusto impeccabile!
Oliver: Grazie! Fai pure come se fosse la tua unica casa! Te la mostro?
Lily: Sì, per favore! Adoro questo salotto. Guarda che pianoforte!

-Lily subito corse all’angolo del salone per guardare il pianoforte. Oliver si avvicinò.-

Oliver: Lo sai suonare?
Lily: No, ma mi piacerebbe tanto imparare!
Oliver: Se vuoi, io posso insegnarti le basi per il momento. Ti andrebbe?
Lily: Oh sì, non sai quanto. Grazie!

-Lei lo abbracciò per poi andare ad accarezzare il soffice divano ad angolo grigio, davanti al quale vi era un tappetto e un tavolino in vetro. Oltre ciò, una televisione molto grande e super sottile appesa al muro sopra il cammino. Ai lati vi erano due mobili. Uno a destra che faceva da libreria, e uno a sinistra in cui vi era la playstation e tantissimi giochi con tutti gli accessori. Microfoni, chitarre, occhiali 3D,volanti e chi più ne ha più ne metta. Oliver accese il suo impianto sound che era collegato sia alla televisione che al suo incredibilmente tecnologico stereo. Lily riusciva a sentire perfettamente la musica in qualsiasi punto della casa lei si spostasse. Oliver le mostrò il bagno di servizio, spazioso, pulito e molto ordinato. Era caratterizzato da una bella vasca a forma di luna con i getti massaggianti, due lavandini attaccati, e uno specchio molto grande sulla parete.-

Lily: Potrei viverci in questo bagno! Cosa c’è al piano di sopra?

-Lei seguì suo padre sulle scale trasparenti e salirono al piano superiore.-

Oliver: Ci sono tre camere da letto, compresa la mia!

-Aprì la porta e Lily pote’ ammirare un letto enorme e una cabina armadio da sogno. Gironzolò per la camera e aprì un’altra porta.-

Lily: Hai anche il bagno in camera! E che tv. Il mio sogno è poter mangiare a letto davanti alla tv

-Oliver la guardava completamente ammaliato dalla spontaneità della figlia. Era proprio uguale a Brittany. Quel momento gli ricordò la prima volta che Brittany mise piede in casa sua diciassette anni prima. La voce di Lily lo riportò alla realtà.-

Lily: Il tuo letto è comodissimo!

-Lui rise e parlò mentre vedeva sua figlia rialzarsi dal letto.-

Oliver: Le altre camere sono più piccole di questa, ma entrambe hanno un letto confortevole, una tv, un po’ più piccola di questa qua, un lettore dvd, una libreria, una scrivania e una cabina armadio. L’unica piccola pecca è che condividono il terzo bagno
Lily: Hai un terzo bagno?! Oh mio Dio!

-Subito, Lily corse a vedere le due camere e il bagno, in cui c’erano sia una doccia che una vasca da bagno. Oliver la seguì e rise appena la vide sdraiata dentro quella vasca in cui Lily avrebbe potuto nuotarci.-

Lily: Lasciami morire qui dentro!
Oliver: Oh, e io che pensavo che volessi vedere i pezzi forti della casa!

-Lily lo guardò sbalordita.-

Lily: Esistono anche i pezzi forti di questa casa?

-Subito la ragazzina uscì dalla vasca e seguì suo padre per il corridoio. Aprì un’altra porta.-

Lily: Vuoi scherzare? Hai una palestra in casa?!
Oliver: Una piccola palestra. Solo gli attrezzi base. Ma scommetto che questo non ti interessa così tanto come lo faranno le prossime due camere!

-Lily sorrise e riscesero le scale, poi entrarono in uno stanzino in cui c’era un’altra rampa di scale che portava a un seminterrato. Scesero e dopo che Oliver aprì la porta a Lily quasi venne un infarto.-

Lily: U-u-una sala cinema?! Ritiro ciò che ho detto prima, questo è il mio sogno! Hai lo schermo del cinema! E le poltroncine… E… E la macchina dei pop corn! E dello zucchero filato. Possiamo guardare il film qui? E’ centomila volte meglio del vero cinema!

-Lily lo abbracciò e lui le accarezzò i capelli ridendo.-

Oliver: Tutto quello che vuoi, principessa! Ti faccio vedere l’ultima stanza e poi ordiniamo la cena, va bene?

-Lily annuì.-

Oliver: Mi ha detto la mamma che ti piace cantare
Lily: Lo trovo molto liberatorio
Oliver: Vero?! Io provo la stessa identica sensazione!
Lily: Hai per caso una sala karaoke?

-Oliver la guardò ridendo e risalirono al piano terra entrando poi, in un’altra stanza.-

Oliver: Direi anche meglio di una sala karaoke!
Lily: Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio, una sala di registrazione!
Oliver: Esatto!
Lily: C’è tutta la strumentazione, e la saletta con i microfoni…

-Subito Lily, entrò nella saletta e Oliver la guardava sorridendo da dietro il vetro mentre lei osservava curiosa ogni piccolo oggetto. Lei si voltò e vide gli altri strumenti musicali di suo padre, la chitarra e la batteria. Subito riuscì e andò da suo padre.-

Lily: Questo è un paradiso!

-Oliver sorrise e insieme si sedettero sul divanetto della sala registrazione.-

Oliver: Sai cosa potremmo fare? Ordiniamo la cena e intanto tu potresti incidere qualcosa. Niente di grosso, almeno ti faccio vedere come funziona la strumentazione e tu potrai cantare tutte le canzoni che vorrai
Lily: Mi piacerebbe tantissimo!

-Oliver vide il viso di sua figlia cambiare espressione. Da felice a preoccupata. Subito le poggiò il dito sotto il mento facendo alzarle la testa.-

Oliver: C’è qualcosa che non va? A me puoi dirlo
Lily: No, è che… Io non so cosa ti abbia detto la mamma. Lei dice a tutti che sono brava ma il fatto è che io non ho mai preso lezioni. Sì, ho una bella voce, ma avere una bella voce non equivale per forza ad essere bravi. Insomma, mamma mi vuole bene e poi, diciamola tutta, lei non capisce tanto di musica!
Oliver: Su questo concordiamo!

-Rise facendo sorridere anche sua figlia, poi lui continuò.-

Oliver: Magari la mamma non è così esperta di musica, ma Brittany è la persona più sincera che io abbia mai conosciuto. Insomma, se non pensasse che sei molto piacevole da ascoltare e che tu possa avere del talento, non direbbe in giro che tu sei brava. Lo dice perché è la verità. Il fatto di prendere delle lezioni passa in secondo piano. Potrai sempre prenderle per migliorare e imparare
Lily: Sai, mi sarebbe piaciuto fare uno di quei corsi estivi intensivi di musica e canto. Con insegnanti e tutto il resto. Mamma si è sempre battuta per farmelo fare, ma io non ho mai voluto. Sapevo che non nuotavamo nell’oro e non volevo che mamma facesse un sacco di lavoro extra per pagarmi quel corso che è sempre stato super costoso

-Oliver guardò sua figlia e parlò senza pensarci.-

Oliver: Tua madre ha davvero fatto un lavoro eccellente con te, principessa! Mi dispiace non esserci stato. Avrei dovu…

-Lily lo bloccò.-

Lily: Non voglio più pensare al passato, ma solo al futuro e adesso ci sei. Non potrei chiedere di meglio!

-Lily si accoccolò tra le braccia di Oliver che la strinse forte a sé. Rimasero abbracciati per qualche secondo quando poi il campanello suonò. Entrambi si alzarono e andarono alla porta.-

Lily: Aspettavi ospiti?
Oliver: No, non proprio!

-Disse sbuffando dopo aver visto dalla telecamera chi fosse. Oliver fece entrare la ragazza dai capelli rossi, ovvero la sua fidanzata, Lucy. Lei lo guardò e da felice diventò infastidita.-

Lucy: Grazie per la bella accoglienza, Oliver! Cancella quella faccia da funerale
Oliver: Lo sai, non ce l’ho con te. E’ solo che oggi non avrei dovuto esserci per nessuno

-Lui si avvicinò e la baciò dolcemente. Sì, a Lily diede veramente fastidio. Lucy, poi si voltò vedendo Lily. La guardò per qualche secondo.-

Lucy: Ciao, tu devi essere Lily! Io sono Lucy. Sono…
Lily: La fidanzata di mio padre, giusto?

-Lucy la guardò.-

Lucy: Esatto. Finalmente ci incontriamo. Tuo padre mi parla tanto di te. Sei davvero molto bella e graziosa, sai? Amore, è la tua fotocopia!

-Disse guardando Oliver. Lui guardò Lily e poi Lucy.-

Oliver: Ti posso assicurare che ha preso la maggior parte delle cose da Brittany, per fortuna! Comunque, c’è qualcosa di urgente da risolvere?

-Guardò Lily.-

Oliver: Oh, Lily, non voglio annoiarti. Fai come a casa tua. Gironzola, accendi la tv, lo stereo… Non so, se hai fame vai in cucina, mangia e bevi quello che vuoi, okay? Io sarò da te tra un minuto!

-Lily sorrise e andando in cucina salutò Lucy.-

Lily: Ciao Lucy!
Lucy: Ciao piccola, spero di rivederti presto!

-Appena Lily andò in cucina, Oliver guardò Lucy.-

Oliver: Allora?
Lucy: Non pensavo ti dovessi trattenere con lei. Pensavo che l’avresti portata fuori per una fetta di torta. Non credevo la portassi a casa
Oliver: Il piano era quello di andare a cena e al cinema, ma poi ci hanno beccato i paparazzi e allora ho deciso di portarla qui
Lucy: Io volevo cenare con te, potremmo sempre cenare tutti insieme!
Oliver: Non mi sembra il caso, Lucy. Non oggi. Devo prima parlarne con Brittany. So che sei curiosa di conoscere Lily, ma tempo al tempo, anche io sto ancora cercando di conoscerla. Oggi credo di aver oltrepassato il limite imposto da Brittany circa tre volte. Credo di essere già nei guai
Lucy: Non è giusto però, è anche tua figlia!
Oliver: Non ci sono stato per quattordici anni, non ho nessun diritto con lei! Possiamo cenare insieme io e te domani?

-Lucy lo guardò.-

Lucy: Quando mi guardi con quello sguardo da cucciolo bastonato non so mai dirti no. Ci vediamo domani allora?

-Oliver annuì.-

Oliver: Sì!

-Lui la baciò e poi l’accompagnò all’uscita. Si salutarono ancora e Lucy andò via. Oliver raggiunse Lily in cucina.-

Oliver: Tutto okay principessa? Scusa, la visita di Lucy non era prevista
Lily: Non fa niente. E’ stato interessante incontrarla. E’ davvero bella. Però, papà, queste patatine non mi sfamano. Io ho fame
Oliver: Ordiniamo subito da mangiare. E poi di corsa in sala registrazione!
Lily: Adoro tutto questo!

-Entrambi risero e seguirono alla lettera il programma.

Brittany e Matt, quella sera mangiarono tardi, e dopo essersi calmati e aver chiuso l’argomento “Alex e bugie”, cercarono di aggiustare quella serata e di tornare il più naturali possibile. Non se la sentirono di uscire, Matt preparò la cena e Brittany scelse il film.-

Brittany: Chissà che film ha scelto Lily da far guardare ad Oliver al cinema!

-Matt la guardò sedendosi sul divano portando con sé anche i piatti di pasta.-

Matt: Ho visto la programmazione, e non credo che Oliver riuscirà a salvarsi da “Noi siamo infinito”

-Brittany rise.-

Brittany: Mangiamo? Sono le 22:30, muoio di fame e questa pasta ha un profumo fantastico!

-Proprio in quel momento il cellulare di Brittany suonò. Lo prese e lesse il messaggio di Oliver.-

Oliver: “Si è addormentata mentre guardavamo un film a casa mia. So che non è ciò che avevamo concordato per la serata di oggi, ma possiamo parlarne domani? Ti prego, non farmela svegliare. E’ la prima volta che la vedo dormire e non credo di aver mai visto niente di più bello. Ho delle camere in più in casa, può dormire qui se non ti crea problemi. La riporto a casa tua domani mattina dopo colazione. Tu goditi il tuo tempo libero. Va bene?”

-Allegata vi era una foto di Lily che dormiva beata nelle poltroncine della sala cinema. Brittany non resistette a quella tenerezza e decise di fidarsi di Oliver e di iniziare a dargli più spazio nella vita di Lily, anche se il giorno dopo avrebbero parlato. Eccome se avrebbero parlato. Per quella sera ne aveva decisamente abbastanza di discussioni, voleva godersi Matt, e Lily sembrava stare alla grande. Così rispose a Oliver.-

Brittany: “Va bene, Olly. Ma per le 10:00 la voglio a casa. Grazie per esserti preso cura di lei fino al suo sfinimento e grazie per la serata libera. Dalle un bacio da parte mia. Buonanotte”

-Subito Brittany ricevette la risposta.-

Oliver: “Grazie a te per lasciarla qui. Buonanotte, ci vediamo domani!”


MERAVIGLIE DEL MIO CUORE!
Cosa pensate del capitolo?
Scusate se eventualmente doveste trovare errori di scrittura, battitura. Non ho avuto il tempo di ricontrollarlo. Ve lo sto pubblicando al volo!
Eccomi qui per la terza volta nel giro di un giorno, sì, fate bene a sentire puzza di bruciato!
Ho voluto lasciarvi tre capitoli insieme perché sto partendo. Vado a festeggiare il ferragosto partendo da oggi. 
Sarebbe stato anche perfetto, io in vacanza che vi pubblicavo i capitoli, non ci sarebbe stato alcun problema. Peccato che dove stia andando non ci sia internet e tanto meno mi prende il telefono. Zero segnale! Quindi purtroppo non riuscirò ad entrare sul sito fino a martedì.
Sì, lo so, penso andrò in astinenza da pubblicazione, però... sto portando carta e penna con me e la mia testolina continuerà a lavorare per voi anche in vacanza!
Se state leggendo, vi prego lasciatemi una recensione. Sarò felicissima di rispondere appena torno. 
Fatemi una bella sorpresa :P
Vi auguro un piacevole ferragosto, divertitevi e godetevi il bel tempo!
Spero di leggervi martedì,
un bacio
Sum <3

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Capitolo 26
*** Questione di chimica ***


Unconventional Family
Capitolo 26
-Questione di chimica.-


-La mattina seguente, Brittany aspettava con impazienza che Oliver riportasse Lily a casa e ovviamente qualcosa stava andando storto. La ragazza continuava a fare avanti e indietro nel salotto maledicendo il padre di sua figlia.-

Brittany: Un’ora di ritardo. Ma dove diavolo siete andati a cacciarvi? Oh Oliver, se ti prendo io ti…

-Proprio in quel momento li vide entrare in casa. Lily corse ad abbracciarla felice.-

Lily: Mamma, ciao!
Brittany: Oh, allora siete vivi!

-Brittany le diede un bacio poi guardò Oliver che la salutò con la mano e un sorriso colpevole.-

Brittany: Vi avevo detto alle 10:00 qui e ops, guarda un po’, sono le 11:00! Se io dico una cosa, quella deve essere! Un’ora di ritardo, Olly. Ti conosco, vedi di cambiare ritmo. Non voglio più ritardi del genere
Oliver: Andiamo Britt, per un’oretta. Ci stavamo divertendo...
Brittany: Oh, voi vi stavate divertendo? Io ho sprecato un’ora ad aspettarvi

-In quel momento, vedendo Brittany così arrabbiata, Oliver sorrise. Si era dimenticato quanto diventasse bella quando si arrabbiava. Brittany lo guardò.-

Brittany: Non ridere, non c’è proprio niente da ridere!
Lily: Mamma, è stata tutta colpa mia. Ho chiesto a papà se potevo finire di guardare il film di ieri notte

-Oliver guardò Brittany.-

Oliver: Come potevo dirle di no?!

-Brittany alzò gli occhi al cielo, sapendo che Oliver avrebbe viziato Lily. Tutti andarono a sedersi sul divano.-

Brittany: Avete fatto almeno colazione?
Lily: Ci siamo ingozzati di muffins! Oh mamma. Non immagini quanto io mi sia divertita. Casa di papà è assolutamen...

-In quel momento il cellulare di Oliver suonò, lesse il messaggio e si alzò dal divano guardando le ragazze.-

Oliver: Scusate ragazze, ma devo proprio andare. Il lavoro mi chiama!

-Lily, triste, guardò suo padre.-

Lily: Ma come?! Vai già via? Di sabato mattina? Volevo raccontare alla mamma tutto quanto!
Oliver: Raccontale tutto tu. Mi dispiace, principessa, ma non posso proprio spostare questo gruppo. Non preoccuparti, ti chiamo stanotte e ci vediamo i prossimi giorni, okay?

-Lily annuì.-

Lily: Grazie per ieri sera. E’ stato uno dei giorni più belli della mia vita!

-Lui sorrise e le diede un bacio sulla testa.-

Oliver: Sai che puoi venire da me quando vuoi. Magari la prossima volta porti anche la mamma, eh?

-Brittany lo guardò.-

Brittany: La prossima volta la mamma ti fa a fettine se non la riporti in tempo!

-Oliver sorrise, si avvicinò e schioccò un bacio sulla guancia anche a Brittany che rimase piacevolmente sorpresa.-

Oliver: Sì, SIGNORA!

-Brittany lo guardò e ridendo prese un cuscino del divano per tirarglielo addosso.-

Brittany: Sempre il solito deficiente!

-Tutti, compresa Lily, scoppiarono a ridere. Oliver riabbracciò sua figlia e si diresse verso la porta.-

Oliver: Se vi dovesse servire qualcosa chiamatemi pure! Ciao ragazze!
Brittany e Lily: Ciao!

-Lo videro uscire richiudendo la porta e subito Lily si voltò verso sua madre.-

Lily. E’ stata una serata fantastica!

-Subito Lily le raccontò ogni minima cosa, dal discorso che aveva affrontato con suo padre alla corsa lontano dai paparazzi, dalla descrizione della casa di Oliver alle registrazioni musicali che avevano fatto. Parlò a Brittany anche di Lucy. Sua madre la guardò abbastanza infastidita da tutto quel racconto.-

Brittany: E’ davvero così bella, come nelle foto?
Lily: Sì, mamma. Comunque papà le ha gentilmente detto di andarsene perché voleva stare con me. Dovresti proprio venire a vedere casa sua, è bellissima!

-Brittany annuì pensierosa. Era felice di vedere Lily così al settimo cielo, ma Oliver aveva cacciato sua figlia in delle situazioni che a lei non piacevano. La voce di Lily la fece tornare alla realtà.-

Lily: Vado a farmi una doccia adesso! Stasera esco con Rebecca
Brittany: Va bene, tesoro!

-Appena Brittany sentì l’acqua della doccia aprirsi, subito chiamò Oliver. Lui rispose e lei, subito lo attaccò.-

Brittany: “Punto primo. Ti avevo chiesto di tenere mia figlia lontano dalla tua vita mondana, e cosa vengo a sapere? Che siete stati fotografati dai paparazzi!”

-Oliver sentiva il tono di Brittany farsi sempre più arrabbiato.-

Oliver: “Britt, posso spiegarti. Qualcuno deve aver fatto una soff...”
Brittany: “Punto secondo. Sei il primo che ancora deve conoscere sua figlia, e cosa fai? Fai entrare la tua fidanzata in casa per farle conoscere? Dio santo, Oliver, sto cercando di fidarmi di te! Non voglio che mia figlia si affezioni a degli estranei...”
Oliver: “Non è come sembra, posso spiegarti tutto quanto. Britt, ascol…”
Brittany: “E punto terzo, non comprerai l’affetto di Lily con le cose materiali, lei ha un cuore puro. Ciò che le serve è l’affetto, non tutte le cose super tecnologiche che hai”
Oliver: “Non l’ho portata a casa perché volevo comprare il suo affetto. L’ho portata da me perché volevo stare con lei e conoscerla meglio e al parco o in luoghi pubblici non potevamo più stare. Non avevo scelta!”
Brittany: “NON DEVI OSTENTARE TUTTO CIO’ CHE HAI, OLIVER. E’ UNA COSA CHE NON SOPPORTO!”

-Anche lui si accese sentendo quelle accuse.-

Oliver: “Io non ostento proprio niente. Lily voleva vedere la mia casa, gliel’ho mostrata. Cosa devo fare, Britt? Possiedo quegli oggetti. Devo vendere ogni cosa che ho e fare il poveraccio? E’ questo che vuoi? Sì, dovrei vivere da poveraccio, così magari ti fiderai di me e non dirai che cerco di comprare l’amore di mia figlia o che inquino il suo cuore con i soldi e la fama. Non ci posso fare niente, ho questi soldi e ho questi beni e non voglio che mia figlia venga ancora privata di tutto ciò. Credo che abbia già rinunciato a tanto durante la sua vita!”

-Brittany era furiosa. Ma come si permetteva? Lei aveva sempre dato il massimo a sua figlia, lui chi era per sputare quelle sentenze? Oliver aveva davvero una grande faccia tosta. Brittany subito lo interruppe.-

Brittany: “Vaffanculo Oliver!”

-Senza nemmeno aspettare la risposta, lei chiuse la chiamata, ributtandosi poi sul divano.
Quel pomeriggio, dopo che Lily uscì, Rachel si presentò in casa Green. Brittany, sorpresa e felice di vederla, la fece entrare. Senza dire una parola si abbracciarono e poi si sedettero in salotto. Brittany spense la tv e Rachel la guardò.-

Rachel: Come ti senti, oggi?
Brittany: Ancora tradita dal mondo. E’ una risposta esaustiva?

-Rachel si avvicinò a lei e le accarezzò il braccio mentre Brittany continuava.-

Brittany: Ieri, dopo che ho lasciato casa vostra sconvolta, sono andata da Matt. Ne abbiamo parlato e non faceva altro che difendere Alex. Proprio non riusciva a capire il mio punto di vista. Ho sentito qualcosa cambiare nel nostro rapporto, anche se abbiamo chiarito
Rachel: Supererete anche questa! E per quello che vale, Britt, io sono dalla tua parte. Ciò che ha fatto Alex è stato da egoisti. Credo che si sia sentito minacciato da Oliver. Se lui fosse tornato dieci anni fa, tutto sarebbe cambiato, tutto sarebbe stato diverso. Probabilmente non avresti più avuto così tanto bisogno di noi

-Brittany la guardò.-

Brittany: Certo, tutto sarebbe stato diverso, ma io e Lily avremmo sempre avuto bisogno di voi. Solo che ci sarebbe stato anche Oliver. Saremmo stati i fantastici quattro, anzi, cinque con Lily!

-Entrambe sorrisero.-

Brittany: Rach, davvero non sapevi nulla di tutto questo?
Rachel: No, te lo giuro. Se lo avessi saputo avrei cercato di aggiustare le cose. Ho odiato vederti stare così male per Oliver. Alex probabilmente non poteva capire, ma io sì. Sapevo quanto fosse importante per te

-Brittany l’abbracciò.-

Brittany: Alex si è pentito di quello che ha fatto?
Rachel: Nemmeno un po’!
Brittany: Oh, quanto è cocciuto quando ci si mette. Vedi? Lui crede di essere nel giusto
Rachel: So quanto possa essere difficile perdonarlo. Non ti chiedo di farlo ora, però ti prego, non escluderlo dalla vostra vita. Così facendo lo distruggeresti e ci vedremmo sempre meno. Non voglio che succeda. Pensaci, per favore

-Brittany annuì, quando poi le arrivò un messaggio di Oliver.-

Brittany: E’ Oliver, dice di collegarmi a questo sito!

-Lo fece vedere a Rachel.-

Rachel: Sbrigati, prendi il computer e collegati!

-Brittany fece come disse l’amica. Una volta che riuscirono ad accedere al sito, si guardarono.-

Rachel: Addirittura un conto alla rovescia?

-Intanto il conto alla rovescia continuava 3… 2… 1…-

Brittany: Il solito esibizionista!

-Ecco che in quel momento apparve l’immagine di Oliver. Entrambe lo guardarono. Rachel rimase davvero senza parole.-

Rachel: Non è cambiato di una virgola, è l’Oliver diciassettenne con quindici anni in più e i muscoli! Ora capisco perché al primo incontro volevi indossare un vestito!

-Rachel fece un’espressione furbetta, e Brittany le diede una gomitata, stanca di quei commenti. Oliver parlò.-

Oliver: “Sono online? Dovrei esser… Sì, ci sono. Ci siamo. Allora ragazzi, come state? So che è passato tanto tempo dalla mia ultima live chat. Bene, vedo che le visualizzazioni aumentano! Volevo raccontarvi un po’ di me e di quello che mi è successo ieri sera. Spero che voi possiate capire ciò che provo e capire le mie scelte.
C’è qualcosa che voglio chiarire. I giornali di oggi mentono, dicono un sacco di idiozie. Io non tradisco Lucy, con una ragazzina. Quando ho letto la notizia sono rimasto senza parole, non capisco che piacere ci provi la stampa a rovinare le persone. Quella ragazzina che si intravede nelle foto è… E’ mia figlia. Sì, ho una figlia. Quella meravigliosa ragazzina è entrata a far parte della mia vita poco tempo fa. Voglio potermi concentrare su di lei e sulla mia famiglia in questo momento. Come sapete, il gruppo si è sciolto e io non rilascerò nuova musica ufficiale da solista. Volevo ringraziarvi per tutto l’affetto e sostegno che mi avete dato in questi anni e spero possiate capire la mia posizione. Ora dirò una cosa ancora meno piacevole. Spero che i paparazzi tengano bene le orecchie aperte perché io mi sono stancato. Qualsiasi persona, giornale, sito internet, social network, o programma televisivo che diffonda delle foto, o dei dati di mia figlia, non autorizzati da me in persona, sarà soggetto a pesanti denunce per violazione della privacy. I miei avvocati non scherzano e io neppure. Mi dispiace dover essere così duro ma l’accaduto di ieri sera non dovrà più succedere. Ho bisogno di tutelare la mia famiglia, spero possiate capire. Sappiate che non smetterò mai di amare la musica, continuerò a lavorare alla mia casa discografica, quindi, buttatevi e mandatemi i vostri pezzi. Non vedo l’ora di poter lavorare con qualcuno di interessante. Grazie per avermi ascoltato e grazie a chi rispetterà le mie volontà! Non dimenticherò mai ciò che avete fatto per me. Significate davvero tanto. Siate felici! Ciao”

-Appena finì il video, Rachel guardò Brittany ancora più sbalordita.-

Rachel: Sta facendo tutto questo per te e Lily?!

-Brittany era scioccata tanto quanto Rachel, se non di più. La guardò e rispose.-

Brittany: Credo proprio di sì!

-Quella stessa notte, durante la cena, Oliver chiamò in casa Green per poter chiacchierare con sua figlia. Mentre Lily raccontava a suo padre della sua giornata, Brittany continuava a cenare insieme a Matt. Quando sentirono la ragazzina salutare suo padre, Brittany si alzò da tavola.-

Brittany: Tesoro, mi puoi passare papà prima di chiudere?

-Lily annuì, salutò suo padre e passò il telefono a Brittany che subito sorrise sentendo la voce di Oliver.-

Oliver: “Ciao Britt! Sei ancora arrabbiata?”
Brittany: “Grazie Olly, per quello che hai fatto stasera!”

-Sentendo quelle parole, Matt, sospettoso, cercò di ascoltare quella conversazione, sopratutto perché Brittany iniziava a parlare sottovoce.-

Brittany: “Lo hai davvero fatto per noi?”
Oliver: “Sì. Ci ho pensato su e hai ragione. Io devo proteggerla il più possibile. Sono sicuro che dopo il mio annuncio nessuno oserà provare a farle delle foto. E tutti perderanno l’interesse anche per me. Lily è al sicuro”
Brittany: “Credo di doverti delle scuse, per stamattina, intendo. Ho esagerato. E’ solo che ascoltare Lily mi ha fatto impazzire. Non sono abituata a condividerla. So che ieri hai fatto tutto il possibile per proteggerla dai paparazzi e mi fido di te. E questa volta lo dico per davvero. Hai rinunciato a tutta la tua carriera per lei. Ho capito che fai sul serio e che davvero ci vuoi essere. Lily adora stare con te e non ho intenzione di remarti contro, però voglio essere a conoscenza di ogni cosa. Se ci sono dei problemi li dobbiamo risolvere insieme Olly, di qualsiasi tipo essi siano”
Oliver: “Concordo. Entrambi vogliamo il meglio per lei. Quindi, mi stai dicendo che può stare da me il fine settimana?”
Brittany: “Non ti allargare! Non posso resistere tutto il fine settimana senza di lei. Ti concedo dal venerdì dopo scuola, passi a prenderla tu, al sabato sera. Ma il sabato notte deve dormire qua”
Oliver: “Per ora mi posso accontentare. Spero che Lily sia contenta!”
Brittany: “Sarà al settimo cielo!”
Oliver: “Sai, mi mancava da morire vederti impazzire!”

-Brittany arrossì e subito si affrettò a concludere la telefonata, Matt era nell’altra stanza.-

Brittany: “Grazie ancora! Buonanotte”
Oliver: “Grazie a te. Buonanotte anche a voi piccole imprevedibili Green!”

-Brittany sorrise per poi chiudere la chiamata.
Un mese volò. Da quella telefonata, tutto era cambiato. Oliver e Brittany avevano ritrovato quella complicità che li aveva sempre legati. Passavano davvero tanto tempo tutti e tre insieme. Anche se Lily stava a casa di Oliver il venerdì e il sabato, lui per la domenica aveva sempre qualche cosa di divertente da fare, includendo anche Brittany. Anche lei rimase davvero a bocca aperta vedendo la casa di Oliver e aveva incontrato anche Lucy. Non ufficialmente ovviamente, ma Oliver continuava a tenere la sua fidanzata fuori dalla vita di Lily e Brittany. Il venerdì e il sabato, Brittany, passava il suo tempo con Matt, anche se ultimamente battibeccavano parecchio per cose inutili ma facevano subito pace.
Quella mattina di mercoledì 27 marzo, a scuola, Lily si accertava che tutti i suoi amici si ricordassero di partecipare alla sua festa di compleanno. Durante l’ora di matematica bisbigliava con Rebecca.-

Rebecca: Quindi la festa è domani. A che ora?
Lily: Dopo scuola, Becky. Verso le 16:30
Rebecca: Conta pure su di me!

-Entrambe sorrisero, quando poi Rebecca cambiò argomento.-

Rebecca: Come procede con Daniel?
Lily: Siamo amici. Non procede in nessun modo!
Rebecca: Non che io voglia supportare e incoraggiare questa super sbagliata cotta che ti sei presa per lui, ma quando la smetterai? So che ti piace da morire. Lo sanno tutti. Perché continuare a negare? Anche se tu non me lo dici, scommetto che siete andati molto molto vicini al bacio

-Lily la guardò alzando le sopracciglia.-

Lily: Come fai a…
Rebecca: Ma per favore Lily. Si vede lontano un miglio!

-In quel momento il professore sbatté il libro sulla cattedra catturando l’attenzione delle due ragazze.-

Professor Howe: Signorina Green e compagna, vogliamo smetterla di fare baccano?

-Rebecca guardò Lily sbuffando.-

Rebecca: Da quando sono a fianco a te sgrida sempre anche me!!

-Entrambe risero sottovoce, riprendendo poi, ad ascoltare la lezione.
All’ora di pranzo, Lily si sedette al tavolo insieme a Daniel.-

Lily: Domani è il mio compleanno, te lo ricordi, vero?
Daniel: Cavolo, è domani?! Mi sono dimenticato. Scusa, non posso venire. Sono fuori con i miei genitori!

-Lily abbassò lo sguardo delusa.-

Lily: Ah! Non me lo avevi detto…

-Daniel subito scoppiò a ridere.-

Daniel: Scherzo credulona! Mi parli di questa festa da due settimane, come posso dimenticarmi? Certo che ci sarò. Non mi perderei la tua festa per niente al mondo!
-Lily tirò un sospiro di sollievo.-
Lily: Meno male! Anche perché sei un terzo della festa!
-Entrambi scoppiarono a ridere, poi Lily continuò.-
Lily: Ho invitato anche Juss!
-Ancora una volta, Daniel, sentendo quell'abbreviazione s'innervosì.-
Daniel: Justin?? Ma vi conoscete da quattro settimane, Lil!!
Lily: Ma è simpatico. E poi sto bene con lui
Daniel: Secondo me non dovresti invitarlo
Lily: Ma perché lo odi tanto?
Daniel: Dico solo che lo conosci da poco, è un tizio abbastanza strano. Non c’è da fidarsi!
Lily: Sei insopportabile quando parli così. Non hai nessun diritto di classificarlo “strano”. E’ un mio amico ed è sempre pronto ad aiutarmi. A me non importa cosa pensano gli altri. Mi fa davvero piacere averlo alla mia festa. Tu magari puoi essere strano ai suoi occhi
Daniel: Io non ho niente di strano! Sono sicuro che la sua presenza rovinerà la festa
-Lily lo guardò arrabbiata.-

Lily: Perché dici queste cose?! Sei un vero deficiente quando ti ci metti!

-Daniel la guardò per qualche secondo, poi parlò.-

Daniel: Va bene! Non venire a piangere dal deficiente quando quel microbo insignificante che è così tanto tuo amico e che ti sta così tanto simpatico ti rovinerà la festa!

-Subito si alzò prendendo il vassoio e andò via mentre Lily lo guardava allontanarsi senza parole.
Quella sera, Oliver portò del cibo giapponese alle ragazze e dopo aver cenato tutti insieme, guardarono un programma in televisione, ma Lily non riusciva a togliersi dalla testa la conversazione avuta con Daniel e parlò guardando i suoi genitori.-

Lily: Credo che Daniel non verrà più alla mia festa

-Brittany la guardò.-

Brittany: Lui ti vuole troppo bene, verrà!
Lily: Gli ho detto che è un deficiente, se l’è presa a morte. Ma io che ci potevo fare? Lui si stava comportando in modo pessimo...

-Oliver le guardò.-

Oliver: Oh Brittany, è identica a te! Lily, non puoi dare alle persone delle deficienti! Soprattutto ai ragazzi!

-Brittany lo guardò indignata. Proprio ciò che Oliver voleva.-

Brittany: Certo che può. Specialmente se si comportano da tali!

-In quel momento Lily si alzò.-

Lily: Comunque sia, io vado a letto. Domani mi aspetta una giornata abbastanza pesante ed è tardi!

-Baciò sia Brittany che Oliver e mentre saliva le scale…-

Lily: Vi voglio bene. Notte!
Oliver: Anche noi!
Brittany: Buonanotte, tesoro!

-Oliver guardò Brittany dopo che Lily fu salita in camera.-

Oliver: E rimasero in due!

-Brittany rise, lui si alzò e dopo essere andato in cucina, tornò in salotto con una bottiglia di vino rosso e due bicchieri. Si sedette a fianco a Brittany e aprì la bottiglia, versando poi del vino ad entrambi.-

Oliver: Direi che ce lo siamo meritati!

-Brittany rise, si alzò e dopo qualche secondo tornò con un album di foto tra le mani. Si sedette e lo diede ad Oliver che iniziò a sfogliarlo. Più lui guardava le foto di sua figlia e più si sentiva legato a lei.-

Oliver: Abbiamo fatto un vero e proprio capolavoro!
Brittany: Già, lo penso anche io. E’ bellissima e dolcissima

-Oliver la guardò.-

Oliver: Penso che sappia tirare fuori anche i suoi artigli. Ha preso da te
Brittany: Lo fa, ogni tanto. Quello parte dalla sua emotività

-Oliver cambiò pagina e vide una foto di Alex, Rachel e Brittany. Continuando a sfogliare quell’album si rese conto di quanto Brittany fosse cresciuta.-

Oliver: Non riesco ancora a crederci. Eri così piccola…
Brittany: Già, onestamente, non so nemmeno io come abbia fatto. Da dove io abbia tirato fuori tutta quella forza
Oliver: Tu ce l’hai dentro. Sei una leonessa!

-Brittany sorrise e Oliver senza riuscire a controllarsi, le accarezzò il viso dolcemente. Entrambi si guardarono seriamente poi Brittany spostò lo sguardo dagli occhi blu di Oliver, il quale capì di aver fatto una stupidaggine. Dal canto suo Brittany non disse niente, sapeva che quel gesto era stato molto naturale. Non c’era bisogno che Oliver le chiedesse scusa. Vedersi così tanto grazie a Lily non faceva altro che aumentare la loro chimica e questo, entrambi lo sapevano bene. La voce di Oliver riportò Brittany alla realtà.-

Oliver: Dov’è Matt?

-Brittany mandò giù il primo sorso di vino prima di parlare.-

Brittany: Abbiamo litigato. Non volevo che Lily lo sapesse e ho mentito
Oliver: Perché avete litigato questa volta? Hai fatto un po’ la pazza?
Brittany: Io non faccio la pazza! Vuole fissare la data del matrimonio, ma io non ho la testa in questo momento. Il matrimonio è l’ultimo dei miei pensieri!

-Finì il suo primo bicchiere di vino e Oliver la seguì. Ne versò dell’altro.-

Oliver: Ma fallo felice. Cosa ti costa?
Brittany: Non lo so, Olly. Sento che non è il momento!
Oliver: Lily mi ha detto di te e Alex. Questo fatto c’entra qualcosa con la storia del matrimonio e del perché tu non voglia decidere la data? Lily mi ha anche detto che avete litigato per colpa del mio ritorno
Brittany: Questo è quello che le ho detto. Questa scusa riesce a sopportarla e le permette di non odiare Alex. Non voglio che sappia la verità. Non è giusto trascinarla nei nostri affari
Oliver: Non sembra essere un litigio passeggero!

-Brittany prese la bottiglia di vino e bevette al bacio.-

Brittany: Praticamente non parliamo civilmente da un mese. Scambiamo qualche parola tranquilla solo in presenza di Lily. Ieri mi ha silenziosamente fatto capire che non parteciperà alla festa di compleanno domani. Non vuole discutere con me e tanto meno vedere te. Ma come può, solo pensare di saltare la festa di sua figlioccia, che lo adora? Come lo dico adesso a Lily?

-Oliver guardò attentamente Brittany. Capiva perché Alex lo odiasse, ma non capiva come mai Brittany ce l’avesse a morte con lui.-

Oliver: Perché ce l’hai con lui?

-La ragazza bevette un altro sorso di vino, poi rispose.-

Brittany: Dieci anni fa, hai rilasciato il tuo primo album e le prime interviste. Alex ti ha rintracciato ed è venuto a trovarti, ricordi?

-In quel momento, Oliver prese dalle mani di Brittany la bottiglia di vino e bevette anche lui.-

Oliver: Sì, ricordo. Ricordo bene!
Brittany: Non posso perdonargli ciò. Olly, io non sapevo nulla. Non ti ho mai visto in tv, non ho mai saputo niente di te. E poi non ti avrei mai portato davanti ad un giudice

-Oliver bevette un altro sorso dalla bottiglia, guardando Brittany.-

Oliver: Cosa avresti fatto se avessi sentito la canzone e l’intervista del tempo?
Brittany: Ti avrei cercato. Senza ombra di dubbio. A quei tempi speravo ancora che tu tornassi da noi

-Strappò la bottiglia dalle mani di Oliver, bevette e continuò.-

Brittany: Ti amavo ancora e Alex non aveva alcun diritto di allontanarti. La nostra vita sarebbe stata diversa e completa

-Oliver si riprese la bottiglia e buttò giù un lungo sorso prima di parlare. Aveva paura di dire ciò che pensava, aveva paura di perdere Brittany e Lily, ma doveva farlo.-

Oliver: Credo che Alex abbia fatto la cosa giusta!

-Brittany lo guardò sbalordita lasciandolo continuare.-

Oliver: Non rovinare la vostra amicizia per questo motivo. Alex ha fatto bene ad allontanarvi da me. Tu pensi che sarei tornato e che sarebbe andato tutto bene, ci saremo amati e avremo avuto una vita felice e immagino che questa sensazione di mancata felicità ti faccia odiare Alex ancora di più. Ma prova a pensarci. E se non fosse andata bene? Ero ancora un ragazzino immaturo. Mi mancavi, solo Dio sa quanto mi sei mancata in questi anni, Brittany. Ma non ero ancora pronto a fare il padre. Alex aveva ragione. Io non sapevo cosa volesse dire fare il padre. Io rivolevo te principalmente, e avrei sopportato tutte le difficoltà che avrebbe comportato un bambino, pur di starti accanto. Sono totalmente onesto con te ora. Solo più avanti ho capito, quanto effettivamente mi mancasse mia figlia e quanto desideravo farle da padre. Se a ventidue anni fossi tornato da te, beh, non credo che avrebbe funzionato. Avrei dovuto fermare la mia carriera che era appena decollata. Sono sicuro che con il tempo avrei fatto di te e Lily il motivo della distruzione della mia carriera. Io sarei stato infelice ma ancora peggio, avrei reso voi infelici. Alex questo lo sapeva. Mi conosceva meglio di chiunque altro. Quindi ti dico, sì, probabilmente saremmo tornati insieme, avremmo vissuto insieme, ma saremmo stati infelici e chissà, magari a quest’ora staremmo litigando per il divorzio, trascinando dietro con noi Lily. So che tu riesci a vedere la cosa solo in positivo ora, ma la realtà era un’altra. Non ero pronto. Alex mi mise davanti ad una scelta. Se avessi davvero voluto, me ne sarei fregato di ciò che diceva e sarei corso da voi. Ma lui aveva toccato il tasto giusto. La mia carriera. Gli sono davvero grato per averti nascosto questa faccenda per tutti questi anni. Gli sono grato per tante cose!

-Brittany lo guardò intensamente cercando di mandare giù quella pillola così amara. Forse Oliver aveva ragione, le cose sarebbero potute andare anche molto male tra loro. Lo lasciò continuare.-

Oliver: Io non lo biasimo per niente. Alex ha tutte le ragioni del mondo per odiarmi. Penso che sia l’unico ad aver agito lucidamente, ecco perché mi detesta tanto. Sa cosa c’era in gioco, chi ero e cosa ho fatto. Probabilmente, anche lui quella sera, in fondo, sperava di vedermi salire in macchina e seguirlo fino a casa vostra, ma non è stato così. Lui voleva solo il tuo bene e non aveva senso farti soffrire inutilmente. Ha capito subito quale fosse la mia scelta

-Oliver alzò lo sguardo e vide una lacrima di Brittany scivolare su quel viso ai suoi occhi perfetto. Subito si avvicinò stringendola a sé.-

Oliver: Dio, Britt, no. Ti prego. Non sprecare le tue lacrime per un coglione come me. Non farlo, lo hai fatto per troppo tempo e io non sono così importante. Non te lo meriti, non hai mai meritato niente di quello che ti ho fatto. Mi dispiace continuare a farti soffrire ma devi sapere la verità. Se c’è una persona che devi odiare, sono io, non Alex. Lui, ti è stato sempre vicino e ti ha sempre protetta

-Brittany lo guardò godendosi quella stretta che, in fondo, se lo sentiva, le era mancata. Eccome se avrebbe dovuto odiare Oliver, sapere la verità distruggeva quel velo di speranza che l’aveva accompagnata per tutto quel tempo e che l’aveva in qualche modo sempre confortata. Guardava ancora Oliver. Era sincero. Lui aveva tanti difetti, ma almeno era sempre sincero. Nel bene e nel male, Brittany sapeva che poteva fidarsi di lui. La faceva sentire protetta. Oliver avrebbe potuto stare zitto e lasciare che lei e Alex rovinassero per sempre la loro amicizia e famiglia. Invece no, lo vedeva davvero cambiato e maturato. Finalmente riusciva a prendersi le sue responsabilità anche se ciò comportava la rinuncia di qualcosa a lui molto cara.-

Brittany: Non ho il potere di odiarti Oliver, ancora non lo hai capito? Mi è sempre piaciuta l’idea di poter essere una famiglia felice unita dall’amore

-Oliver le prese le mani e le asciugò le lacrime, spostandole, poi i capelli dietro l’orecchio.-

Oliver: Ma lo siamo. Adesso, dopo anni, lo siamo. Non mi sono mai sentito così felice. Se avessi conosciuto prima questa bella sensazione, avrei buttato la mia carriera al cesso tempo fa. Mi sono perso davvero tanto
Brittany: Adesso hai davvero buttato tutta la tua carriera al cesso!
Oliver: Ne è valsa la pena. Dovevo capirlo prima. Non so come diavolo sia riuscito a vivere senza questo
Brittany: Senza cosa?

-Oliver la guardò e le accarezzò il viso dolcemente, avvicinandosi sempre più a Brittany. Erano talmente vicini da sentire l’uno il respiro dell’altro. Brittany, totalmente incantata dagli occhi blu del ragazzo, gli accarezzò i capelli.-

Oliver: Questo!

-Sarà stata la bottiglia di vino rosso, ormai vuota sul pavimento, saranno stati i ricordi che spuntavano fuori come funghi dopo una nottata di pioggia, ma quella chimica talmente forte li trascinò come la corrente d’acqua di un fiume. Si lasciarono andare l’uno al sapore dell’altra. Fu un dolce bacio che si evolse in qualcosa di più profondo. Le loro lingue continuavano a cercarsi incessantemente. Oliver prese Brittany facendola sedere sulle sue ginocchia mentre quel bacio continuava senza lasciare passare un filo d’aria. Brittany continuava a toccare i capelli di Oliver che accarezzava la schiena della ragazza. Quando furono totalmente senza fiato, entrambi capirono che quel momento era finito e non sarebbe più tornato. Brittany lo guardò spostandosi dalle gambe del ragazzo.-

Brittany: Non avremmo dovuto. Io voglio sposare Matt
Oliver: Ne sono convinto, ma io ne avevo bisogno. Avevo bisogno di gustarmi le tue labbra un’ultima volta prima che un altro uomo ti faccia sua mentre io divento pazzo a causa degli errori commessi in passato e a cui non potrò mai porre rimedio

-Brittany gli accarezzò le mani avvicinandosi a lui, appoggiando la testa su quella forte e rassicurante spalla.-

Brittany: E’ piaciuto anche a me, Olly, te lo assicuro. Ma non posso, non possiamo. Perché non sei rimasto prima?!
Oliver: Perché sono stato un vero codardo. Ecco perché!

-Entrambi sospirarono pesantemente, restando lì, brilli, seduti su quel divano in silenzio per una buona mezz’ora.-


Meraviglieeee
Eccomi  qui, finalmente dopo quasi cinque giorni di attesa!
Spero di regalarvi un capitolo bomba. Per me lo è.
CIOE' OLIVER E BRITTANY, BRITTANY E OLIVER!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cosa ne pensate fino ad ora di Oliver? E' un personaggio interesante, non credete?
Prima che posti il prossimo capitolo, riusciamo a far arrivare questo qua a tre recensioni? :(
So che ci siete, e so che vi piace fare i lettori silenziosi, ma ho bisogno del vostro supportino.
Grazie mille a chi già recensisce, adoro chiacchierare con voi! <3
Ora, io vi lascio con questo capitolo. Spero di sentirvi presto e spero che abbiate tutti passato un buon ferragosto!
A presto,
Sum <3

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Capitolo 27
*** Amori e tregue ***


Unconventional family
Capitolo 27
-Amori e tregue.-

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28 Marzo 2006. Fallbrook, California, h:5:00.

-Sentendo il campanello suonare, Brittany corse ad aprire la porta ancora in pigiama.-

Brittany: SIETE IMPAZZITI O COSA?!

-Subito fece entrare in casa Alex e Rachel. L’amico la guardò.-

Alex: Non ci hai detto di venire presto?!

Brittany: Per presto intendevo alle 7:00. Sono le 5:00, dannazione! Non ho la forza di pensare a quest’ora. Come avete fatto ad alzarvi così presto?

Rachel: Lo abbiamo fatto per Lily!

Alex: E tre caraffe di caffè ci hanno aiutato a non addormentarci di nuovo. La bimba dorme?!

Brittany: Sì, a quest’ora non la svegliano nemmeno le bombe per fortuna. Poi ieri si è addormentata davvero tardi, a mezzanotte!

-Rachel la guardò.-

Rachel: Nel lettone?

Brittany: Sì, nel lettone con i lacrimoni

Alex: Anche quest’anno?

-Brittany sospirò.-

Brittany: Stavamo per sfiorare quell’argomento. Ci siamo date la buonanotte e poi dopo qualche minuto di silenzio l’ho sentita parlare

-Sia Alex che Rachel sospirarono e Brittany continuò mentre andavano a sedersi in cucina per bere del caffè.-

Brittany: “Mamma, pensi che il mio papà quest’anno venga al mio compleanno? Noi abbiamo spedito la cartolina con il suo invito. Magari il desiderio dell’anno scorso quest’anno si avvera”

Rachel: E’ così sensibile e tenace. Non si arrende!

Brittany: Le ho dovuto dire la verità. Le ho detto di non illudersi troppo e mi si è spezzato il cuore

Rachel: Britt, non avevi altra scelta!

Brittany: Già. Ecco perché vi ho detto di venire stamattina. Non voglio che si svegli ancora triste il giorno del suo compleanno!

-Alex la guardò sorridendo.-

Alex: Sento l’odore di una nuova tradizione in casa Green!

-Brittany li guardò sorseggiando il caffè, poi parlò.-

Brittany: Siete pronti ad organizzare una mini caccia al tesoro?

-Alex e Rachel la guardarono eccitati. Erano pronti ad organizzare ed iniziare quella nuova tradizione per il bene di quella bambina che tanto amavano e li teneva tutti ben legati tra loro.-

>>>

28 Marzo 2013. Los Angeles.

-Quella mattina, Lily aprì lentamente gli occhi, trovando sul cuscino un biglietto. Sorrise capendo subito di cosa si trattasse, lo prese e lo lesse.-

Lily: “BUONGIORNO CERCATRICE! SE AGLI AUGURI DI COMPLEANNO VUOI ARRIVARE, UN LIBRO DI LETTERATURA DEVI SFOGLIARE. ATTENTA A NON SBAGLIARE, IL POETA PIU’ ROMANTICO DEVI TROVARE!” Oh, quest’anno vi siete messi tutti d’impegno! Non è così?!

-Sorrise alzandosi subito dal letto. Corse alla sua libreria dove teneva i libri di scuola e prese il suo libro di letteratura. Convinta di trovare lì dentro la risposta sfogliò il libro. Niente. Sorpresa lo sfogliò altre due volte. Dentro non c’era alcun biglietto. Si ripeté a mente l’indovinello. Ma che libro doveva cercare? Non ricordava di avere altri libri di letteratura in casa. Subito le venne un flash. Corse giù nel soggiorno e andò a controllare la libreria.-

Lily: Coraggio Lily, puoi arrivarci. In quale libro possono aver messo il biglietto? Ragiona. Letteratura. Qui c’è lo zampino di mamma e diddi Rachel. Escludiamo diddi Alex, anche perché lui ha avuto la sua fetta di gloria l’anno scorso e tutto sarebbe stato collegato allo sport. Quindi, mamma e diddi Rachel. Chi è il loro poeta preferito?

-Lily guardava i libri. In quella libreria c’erano davvero tanti classici con tanti autori diversi. Si ripeté l’ultimo verso dell’indizio.-

Lily: “Attenta a non sbagliare, il poeta più romantico devi trovare.” Il più romantico… il più romanti… Oh, ma certo! Perché ci ho messo tanto?! SHAKESPEARE!

-Subito prese il libro che stava sulla libreria e lo sfogliò, mostrando una parte evidenziata di giallo. Lily la lesse.-

Lily: “NON SI E’ MAI VISTA BELLA DONNA CHE NON FACESSE LE SMORFIE DAVANTI A UNO SPECCHIO” Specchio. Uno specchio!

-Corse subito nel bagno principale e attaccato allo specchio vide un post-it. Lesse anche quello.-

Lily: “TROVA COLEI CHE APRE PORTE, SENTIERI, SCRIGNI E SOGNI, NELLA STANZA IN CUI OGNI MATTINA, AFFAMATA RITORNI.” Colei che apre porte… Una chiave. Ma cosa posso farci con una chiave? A che mi serve? Comunque, mettiamo che sia una chiave. Devo cercare una chiave… “Nella stanza in cui ogni mattina affamata ritorni.” Affamata, quando ho fame vado in cucina. Quindi devo trovare una chiave in cucina! Speriamo sia giusto!

-Corse in cucina e sul tavolo trovò un barattolo di biscotti con un altro post-it attaccato.-

Lily: “SE TUTTI QUESTI BISCOTTI TI SPAZZOLERAI, LA SOLUZIONE TROVERAI E NEL GIARDINO POSTERIORE RECARTI DOVRAI” Oh, questa rima è sicuramente di diddi Alex!

-Lily aprì il barattolo e vide dei piccoli biscotti decorati con una glassa dal colore diverso per ognuno di essi. Ogni biscotto conteneva una parola che andava a formare una frase. “BUON 15° COMPLEANNO BIMBA DELLA NOSTRA VITA”. Appena prese l’ultimo biscotto, vide sul fondo del barattolo una piccola chiave. La ragazzina la prese e ancora in pigiama e scalza corse nel giardino, dove con suo stupore, Brittany, Rachel e Alex l’aspettavano. Appena la videro uscire le tirarono addosso dei coriandoli.-

Brittany: Finalmente ce l’hai fatta! Buon compleanno, amore mio!

-Brittany l’abbracciò stringendola a sé, poi la lasciò andare a salutare i diddini.-

Alex: Già, pensavo non arrivassi più ai biscotti!

-Anche Alex, l’abbracciò. Lily rise.-

Lily: Sapevo che quella rima era la tua!

-La ragazza abbracciò subito anche Rachel che le diede un bacio sulla testa.-

Rachel: Buon compleanno, tesoro! Quest’anno non è stato facile, vero?

Lily: No, cavolo! Mi ci è voluto un po’ per arrivare a Shakespeare! E’ il vostro poeta preferito, giusto?

Rachel: Assolutamente! Sia mio che di tua madre

-Lily li guardò mentre tutti rientravano dentro.-

Lily: A che serve questa chiave?

Brittany: Ad aprire lo scrigno con i tuoi regali dentro, stasera, alla tua festa!

Lily: Non mi farete fare una caccia al tesoro anche per lo scrigno, vero?

Rachel: Ah, perché, Shakespeare non ti è bastato?

Lily: Fin troppo!

-Si sedettero intorno al tavolo della cucina e Brittany portò i pancakes. Alex subito ne prese uno.-

Alex: Io lo dicevo di farlo sullo sport!

Brittany: Tu hai già avuto il tuo momento di gloria l’anno scorso!

-Entrambi si guardarono e in quel momento capirono che dovevano assolutamente risolvere quella situazione di ghiaccio tra loro. Dovevano farlo per il bene di Lily. Mentre la ragazzina si faceva la doccia, Alex, Rachel e Brittany parlavano.-

Brittany: Dobbiamo mettere da parte tutta questa rabbia, Alex. Non puoi mancare al compleanno di Lily!

Alex: Non ne ho perso nemmeno uno fino ad ora!

Brittany: Allora vieni!

Alex: Perché dovrei? Per vedere quel coglione di Oliver? E poi, tu non eri arrabbiata con me? Abbiamo passato settimane ad urlarci contro, perché sei così calma?

Brittany: Perché ho capito che non vale la pena arrabbiarsi per il passato. Non voglio perdere te come amico per una cosa successa anni fa!

-Alex la guardò cercando di studiarla e Brittany continuò.-

Brittany: Allora, verrai?

-Alex scosse la testa e aprì la porta di casa pronto ad andare via.-

Alex: Mi dispiace Britt. Io non ce la faccio. O Oliver o me!

-Prima che Alex uscisse di casa Brittany parlò.-

Brittany: Sei proprio cocciuto Alex! Sappi che è grazie ad Oliver che io ti ho perdonato

-Si guardarono e Alex uscì di casa senza dire una parola. Era stanco di quella situazione. Quando Lily fu pronta, dopo che anche Rachel partì per andare a lavoro, Brittany accompagnò sua figlia a scuola. Prima che Lily scendesse dalla macchina sua madre parlò.-

Brittany: Amore, ho bisogno di parlarti!

Lily: Dimmi

-Brittany la guardò, e per qualche secondo indugiò. Non voleva far soffrire la sua bambina il giorno del suo compleanno, ma non vedere Alex arrivare alla festa senza essere preparata, l’avrebbe distrutta. Doveva parlarle.-

Brittany: Probabilmente alla festa verrà solo Rachel

Lily: E diddi Alex?

Brittany: Non verrà. Vedi, ne abbiamo parlato anche stamattina mentre tu facevi la doccia. Mi dispiace, ho provato a farlo ragionare

Lily: E’ perché ci sarà anche papà, vero?

Brittany: Sì. Ti avevo detto che tra loro due non scorre buon sangue

Lily: Ma io li voglio tutti e due. Non voglio dover scegliere

Brittany: Lo so, amore. Spera che Alex cambi idea!

-La mattinata passò velocemente per tutti quanti. Lily provò a parlare con Daniel prima di andare a casa.-

Lily: Dan! Finalmente, è tutto il giorno che ti cerco. Possiamo parlare?

Daniel: Mi dispiace Lily. Non posso trattenermi

-Lui iniziò ad allontanarsi e Lily parlò a voce più alta mentre lo vedeva andare via.-

Lily: Ma, verrai alla mia festa?

Daniel: Scusa, devo scappare!

-Lily abbassò lo sguardo delusa e sospirò. In quel momento ebbe la certezza che Daniel non si sarebbe presentato alla festa. Quando rialzò lo sguardo, vide sua diddina uscire dalla macchina. Subito andò ad abbracciarla.-

Lily: Diddi! Che bello vederti qui!

Rachel: Ho pensato di farti una sorpresa. Tua madre e Matt stanno sistemando il buffet

Lily: Che tu hai preparato, giusto?

-Rachel sorrise.-

Rachel: Sì, non preoccuparti. Non è ancora arrivato l’anno in cui Brittany ci avvelenerà tutti con i suoi esperimenti culinari!

-Entrambe scoppiarono a ridere, poi Lily le accarezzò il pancino sempre più grande.-

Lily: Non dovresti affaticarti, diddi. Ricordati che qui dentro ci sono Sam ed Emy!

Rachel: Oh, tesoro. Ti posso assicurare che si fanno sentire. Non posso dimenticarmi di loro nemmeno per un minuto!

Lily: Scalciano?

Rachel: Parecchio!

-Entrambe salirono in macchina e Rachel partì. Lily la guardò.-

Lily: Sei riuscita a convincere diddi Alex?

-Rachel sospirò.-

Rachel: Temo di no, tesoro

Lily: Perché fa così?

Rachel: Credo sia più forte di lui! Non vuole avere a che fare con tuo padre

Lily: Nemmeno tu vuoi avere a che fare con papà, ma sei presente alla mia festa! Ma è possibile che tutto ciò che papà ha fatto per me e la mamma adesso non conti niente?

Rachel: Non è facile, Lily. Anche io mi rendo conto che tuo padre è cambiato, però è normale che non vedendolo per quindici anni, sia difficile aggiustare le cose, ma non dico impossibile

Lily: Non voglio che la nostra famiglia si divida. E comunque io ho notato che da quando mamma e papà hanno trovato un punto d’incontro, la mamma è molto più felice

Rachel: L’ho notato anche io!

-Entrambe sorrisero e Rachel continuò a guidare. Intanto in casa Green, Brittany e Matt preparavano la tavola in silenzio. Matt era davvero deluso dal comportamento che Brittany aveva avuto nei suoi confronti in quel mese ed era ancora più deluso del fatto che la sua fidanzata non volesse ancora minimamente parlare delle nozze. L’arrivo di Oliver aveva scombussolato tutti quanti e Brittany non era più la stessa. Questo Matt, non poteva sopportarlo. Dopo qualche altro minuto di silenzio, Brittany parlò, appoggiando un vassoio di tartine sul tavolo.-

Brittany: Il 20 Settembre!

-Matt la guardò.-

Matt: Cosa?

Brittany: Ho deciso la data! Avevi ragione. Il ritorno di Oliver ha cambiato le mie priorità e non sarebbe dovuto succedere. Noi due siamo una coppia e non è giusto che io mentalmente non ci sia

Matt: Cosa ti ha fatto cambiare idea?

Brittany: I-io...

-Brittany lo guardò. La notte precedente non aveva chiuso occhio dai sensi di colpa. Non poteva credere di non essere riuscita a fermare Oliver. Si erano baciati. E sì, diavolo, era piaciuto ad entrambi e si erano anche dilungati. Questa infatuazione nei confronti del padre di sua figlia doveva sparire. Lei si sarebbe sposata con un uomo che la meritasse per davvero, che c’era stato e aveva lottato per lei e poi anche Oliver stava con un’altra ragazza. Ciò che era successo era un errore per entrambi. Stare insieme ad Oliver e ad una bottiglia di vino era stata un’enorme idiozia. Brittany amava Matt e voleva iniziare una vita con lui senza segreti. Doveva dirglielo, non poteva vivere con quei sensi di colpa. Proprio in quel momento ad interromperli furono Lily e Rachel che entrarono in casa.-

Lily: Eccoci qua! Ho una fame da lupi!

-Abbracciò sua madre e Matt.-

Brittany: Com’è andata la giornata?

Lily: Daniel è riuscito a rovinarla. So per certo che non verrà

Brittany: Te lo ha detto lui?

Lily: Non proprio!

Brittany: Allora non fasciarti la testa prima che si rompa!

-Rachel guardò la sua amica.-

Rachel: E’ quello che le ho detto anche io!

Lily: Rebecca e Justin arriveranno a minuti. Mamma puoi accendere la radio? Io vado a cambiarmi!

-Brittany annuì e fece come disse sua figlia che corse al piano di sopra. Matt si avvicinò a Brittany e le sussurrò all’orecchio.-

Matt: Ne parliamo dopo, okay? Ora pensa a stare bene!

-Brittany annuì e Matt le accarezzò il viso stampandole poi un dolce bacio sulla guancia. Rachel sorrise vedendo quella scena.-

Rachel: Siete così dolci!

-Proprio in quel momento, il campanello suonò e Rachel, la più vicina alla porta aprì. Lei guardò Oliver che era in perfetto orario. Anche lui si soffermò a guardare quegli occhi scuri che non erano cambiati per niente. Si sorprese di quanto anche Rachel fosse cresciuta, davanti a lui c’era una donna ormai, non più una ragazzina timida. Non aveva mai pensato a lei ed Alex in versione adulta.-

Oliver: Rachel?!

Rachel: Oliver! Chi non muore si rivede!

-Brittany la sentì e corse in soccorso di Oliver sgridando l’amica.-

Brittany: Rachel, andiamo!

-Rachel guardò prima Brittany e poi Oliver.-

Rachel: Non ti chiederò scusa!

Oliver: E’ giusto. Non ti do torto, me lo merito!

-Rachel rimase senza parole. Non si aspettava un’Oliver così pacato. Lentamente aprì di più la porta. Lui la guardò notando la pancia. Sapeva che Rachel era incinta, glielo aveva detto Lily, ma vederla con i propri occhi aveva tutto un altro effetto.-

Oliver: Congratulazioni per i gemelli. Me lo ha detto Lily

-Si affrettò a spiegare. Aveva la vaga impressione che Rachel volesse ammazzarlo. Ma lei si limitò a dire.-

Rachel: Grazie

-Lei chiuse la porta facendolo entrare. Brittany lo abbracciò, entrambi cercarono di essere più naturali possibile, Oliver strinse la mano a Matt salutandolo, poi si rivoltò verso Brittany.-

Oliver: Dov’è la festeggiata?

-Brittany sorrise, si affacciò alle scale e urlò.-

Brittany: LILY, SCENDI. E’ ARRIVATO PAPA’!

-Subito la ragazzina scese in salotto e corse ad abbracciare suo padre sotto gli occhi di Rachel. Vedere padre e figlia, che si assomigliavano così tanto, insieme, le scioglieva il cuore. Lily era davvero felice e anche Brittany sembrava esserlo. Una vera felicità collegata a Oliver. Rachel, notò anche certi sguardi che Oliver e Brittany si scambiarono e capì che c’era qualcosa sotto. Doveva assolutamente parlare con la sua amica. Doveva anche ammettere che vedere Lily, Brittany e Oliver insieme, inspiegabilmente le dava un senso di pace. Forse era il caso di allentare un po’ la corda con Oliver, Brittany in fondo, sapeva il fatto suo.-

Oliver: Buon compleanno!

-Lui le diede i due regali. Uno era abbastanza grande e l’altro pacchetto, era una bustina avvolta da un fiocco.-

Lily: Grazie papà! Ma non dovevi!

Oliver: Apri prima il più grande

-Oliver sorrise, lo stesso Brittany che sapeva bene ciò che Oliver aveva preparato. Subito Lily si affrettò a scartare il primo regalo e rimase letteralmente a bocca aperta.-

Lily: N-non ci credo! E’ una chitarra! Una chitarra tutta per me?

Oliver: Tutta per te. Hai bisogno dello strumento se vuoi imparare a suonarlo. Io fossi in te aprirei subito il pacchetto più piccolo

-Lily scartò velocemente anche il secondo pacchetto. Lesse quel biglietto e non riuscì a trattenere le lacrime. Abbracciò suo padre.-

Lily: O-oh, papà, grazie! Grazie mille. E’ il regalo più bello del mondo!

-Si staccarono dall’abbraccio e Lily si asciugò le lacrime. Poi abbracciò sua madre.-

Lily: Tu lo sapevi?

-Brittany annuì sorridendo.-

Brittany: Dì a Matt e diddi Rachel cos’è!

Lily: E’ l’iscrizione per il corso estivo di musica e canto! Che poi è molto meglio di quello che volevo io. Questo è un intero mese!

-Rachel l’abbracciò felice per lei. Quella ragazzina si meritava ogni goccia di quella felicità.-

Rachel: Scommetto che ti divertirai tanto!

-Oliver guardò sua figlia.-

Oliver: La cosa bella è che farai due corsi, quello di canto e quello di chitarra. Sono sicuro imparerai tantissimo. E ovviamente noi non vedremo l’ora di sentirti. Partirai alla fine della scuola

Lily: Ancora non posso crederci!

-Rebecca e Justin arrivarono un quarto d’ora dopo e diedero i loro regali a Lily, un braccialetto da parte di Rebecca e un cagnolino peluche da parte di Justin. Tutti si sedettero a mangiare, ascoltare la musica e chiacchierare. Anzi, soprattutto a parlare di Lily. In quel momento, senza che nessuno se lo aspettasse, entrò in casa Alex, cercando di capire se le ragazze Green ce l’avessero ancora con lui.-

Alex: Allora, è rimasta un po’ di torta qui?

-Lily incredula corse ad abbracciare il suo padrino. Era davvero al settimo cielo.-

Lily: Diddi!! Sapevo che non ti saresti perso la mia festa!

-Lui sorrise e le accarezzò il viso.-

Alex: Solo perché tu sei molto importante, bimba! Tanti auguri!

Lily: Grazie!

-Alex sorrise ancora alla ragazzina, ma si vedeva che era irritato. Oliver osservò la scena tra i due con tenerezza e un po' di gelosia a dire la verità. Rachel, conosceva molto bene suo marito e capiva il suo stato d'animo. Si avvicinò a lui che aveva lo sguardo fisso su Oliver, mentre Lily andava a parlare con i suoi amici.-

Rachel: Tesoro, calmati. Pensa solo a Lily oggi, okay?

-Alex, infastidito, continuava a fissare Oliver.-

Alex: Io lo distruggo!

Rachel: Non rovinare il compleanno a Lily. Sono qui anche i suoi nuovi amici!

-Alex guardò Rachel e pensò a quanto fosse bella. Si calmò.-

Alex: Hai ragione, amore. Però mi chiedo com’è possibile che Brittany ci ricaschi! E' assurda!

-Rachel lo fissò severamente e Alex dovette arrendersi.-

Alex: Okay, okay! Ti ho già detto che sei stupenda stasera?

-Rachel sorrise e lo baciò.
Anche Matt non abbassava la guardia con Oliver e continuava a fissarlo. In fondo al suo cuore non provava felicità per Lily e Brittany. Questa sorta di gelosia lo portava a pensare che sarebbero stati molto meglio senza di lui. Oliver non faceva altro che cacciare fuori i suoi dannati soldi. In più il comportamento di Brittany non lo convinceva per niente. Alex, intanto, si avvicinò a salutarlo e iniziarono a chiacchierare. Brittany, vedendo Oliver da solo, seduto sul divano con una birra in mano, andò da lui.-

Brittany: Ehi!
Oliver: Ehi bellezza! Hai visto quanto è piaciuto a Lily il regalo?
Brittany: Sì. L’hai mandata in paradiso!
Oliver: Grazie per avermi permesso di farle questi regali

-Sorrisero e lui la guardò.-

Oliver: Sei ancora agitata per ciò che è successo ieri notte?
Brittany: Se ti dicessi di no?
Oliver: Saprei che stai mentendo!
Brittany: Mi conosci bene tu!

-Si sedette sul divano a fianco a lui.-

Oliver: Già. Mi dispiace di averti messo in quella brutta situazione con Matt. Non so cosa mi sia preso
Brittany: Ti dico io cosa ci ha preso. Un’intera bottiglia di vino rosso e un po’ di nostalgia del passato. Con Matt, sì, vedi… Ci parlerò. Non voglio perderlo per uno sciocco errore

-Oliver la guardò. Le sue parole lo ferirono. Per lui, non era stato uno sciocco errore ma decise di non trattenere Brittany, lei aveva trovato la propria felicità con un altro uomo e lui non era nessuno per renderla infelice per l’ennesima volta. Ormai era troppo tardi.-

Oliver: Matt, mi sembra un bravo ragazzo!
Brittany: Lo è!

-Oliver la guardò. Non avevano altro da dire.-

Oliver: Vuoi una birra?
Brittany: Sì, dai, perché no?!

-Lei sorrise e lui gliela portò risedendosi poi affianco a lei. Intanto Lily si prese un minuto per stare da sola con Rebecca. Si sedettero in cucina e Rebecca la guardò accarezzandole il viso.-

Rebecca: Perché sei così triste? Tuo padre è qui, tuo diddino alla fine si è presentato qua per te. Cosa ti manca?
Lily: Daniel. Daniel non verrà e credo di averlo perso per sempre invitando qui Justin!
Rebecca: Si è arrabbiato perché hai invitato Justin che è innocuo?

-Lily annuì, Rebecca rise e poi si spiegò.-

Rebecca: Oh mio Dio. Quello è cotto e stracotto di te. Voglio dire, come si può essere gelosi di Justin?
Lily: E’ geloso di Justin?
Rebecca: Sveglia amica! E' gelosissimo, ecco perché non voleva che tu lo invitassi. Lo vede come una minaccia. Daniel ha paura di perderti se passerai molto tempo con Justin!!
Lily: No! Io non ci credo. Lo odio per come si è comportato. Odio quando diventa così arrogante, altezzoso ed egoista!
Rebecca: Benvenuta nel mondo di Daniel Lee e della sua banda di babbuini! Questo è niente!
Lily: Cosa vuoi dire?

-Proprio quando Rebecca stava per rispondere, sentirono dal salotto una conversazione molto accesa. Erano le voci di Alex e Oliver. Subito Lily corse da loro e li sentì parlare. Alex era su tutte le furie.-

Alex: Oh, adesso è divertente fare il padre, vero? La maggior parte delle rogne ce le siamo beccati noi! Tutte quelle lacrime sprecate per colpa tua!
Oliver: Non hai idea di cosa io abbia passato e di quanto le abbia cercate!
Alex: Certo, quando la tua carriera falliva!
Oliver: La mia carriera non ha mai fallito. E comunque se ti fossi informato sapresti che ho lasciato tutto per Lily!
Alex: Oh, peccato che tu ci sia arrivato troppo tardi. Avresti dovuto farlo anni fa! NON HAI ALCUN DIRITTO DI FARLE DA PADRE
Oliver: E TU NON SEI SUO PADRE! CREDO CHE TU SIA ENTRATO TROPPO NELLA PARTE. PENSA A OCCUPARTI DEI TUOI FIGLI! A MIA FIGLIA ORA CI PENSO IO

-Lily non poteva più ascoltare tutta la cattiveria che quei due si sputavano addosso. Erano peggio dei ragazzini. Decise di allontanarsi e Rachel la vide mentre Brittany cercava di separare Alex e Oliver. Rachel urlò.-

Rachel: Ehi!

-Nessuno le fece caso e urlò più forte.-

Rachel: EHI, BRUTTI IDIOTI! LA VOLETE PIANTARE?

-Alex e Oliver si voltarono dopo quelle urla. Subito Rachel indicò Oliver.-

Rachel: Tua figlia, ovvero tua figlioccia...

-Indicò Alex.-

Rachel: Sta andando via! Anche lei ha capito che vi state comportando da imbecilli! Perché non la smettete una buona volta? Le state rovinando la festa!

-Sia Oliver che Alex cercarono Lily con lo sguardo, la videro pronta a salire le scale e la fermarono in tempo. Alex le prese la mano e la fece voltare verso di sé.-

Alex: Bimba!
Lily: ALLONTANATI, ANZI ALLONTANATEVI! IO MI SONO STANCATA. SONO STANCA DELLE GUERRE FAMIGLIARI. IO NON SONO UN DANNATO TROFEO!
Alex: Nessuno ti tratta come un trofeo. E’ una storia lunga e tu...
Lily: SAPETE CHE C’E’? NON M'INTERESSA COSA È SUCCESSO SEDICI ANNI FA. SONO AFFARI VOSTRI. ADESSO BASTA DIDDI, MI SEMBRA CHE PAPA’ SI SIA PRESO LE CONSEGUENZE DELLE SUE AZIONI. STA CERCANDO DI RIMEDIARE IN TUTTI I MODI. E TU? COSA STAI FACENDO?

-Riprese fiato e cercando di calmarsi abbassò la voce continuando a guardare Alex.-

Lily:Tu me lo dici sempre, le persone crescono e cambiano. Perché non riesci a pesarlo anche per papà? ERAVATE MIGLIORI AMICI. E poi lo abbiamo perdonato sia io che la mamma, non vedo perché non lo debba fare tu!

-Alex rimase spiazzato dalle parole della figlioccia. Forse quella sfuriata era proprio ciò che gli serviva per uscire da quel circolo di brutti pensieri e sensazioni.-

Alex: Mi dispiace bimba. Hai ragione, dovremmo cercare di risolvere le cose tra noi. Non volevo rovinarti la festa!

-Lily si sedette su un gradino delle scale e Brittany fece lo stesso sedendosi affianco a lei. L’abbracciò e videro Alex avvicinarsi ad Oliver.-

Alex: Possiamo parlarne fuori?

-Oliver annuì e seguì Alex. Era davvero felice che sua figlia avesse preso le sue difese. Uscirono nel cortile e si guardarono per qualche secondo. Fu come se cercassero di riconnettersi come ai vecchi tempi e potersi fidare l’uno dell’altro come quando erano amici. Alex guardò Oliver e decise di andare dritto al sodo. Doveva togliersi quella curiosità.-

Alex: Cos’hai raccontato a Brittany di quella sera di dieci anni fa? Che bugia le hai detto per farla calmare e portarla dalla tua parte?
Oliver: Nessuna bugia. Solo la verità. Le ho detto che se doveva odiare qualcuno ero io, non te. Le ho detto di non pensare al passato e che tu mi conoscevi troppo bene e avevi ragione. Tu sapevi che avrei scelto la mia carriera al tempo
Alex: Le hai detto tutto?
Oliver: Tutto quanto. Credo che ti abbia perdonato in un istante. Non meritavi il suo odio, così come io non meritavo il suo perdono!
Alex: Credi di meritare il mio perdono invece?

-Oliver lo guardò. Ed eccoli lì, due uomini adulti che tornavano nei panni di due ragazzini immaturi per risolvere una questione del passato. Oliver capì subito a cosa Alex si stesse riferendo.-

Oliver: No. Come ho già detto a Brittany, io ti sarò per sempre grato, per tante cose, ma soprattutto per averle tenuto nascosto che razza di persona di merda io sia stata in passato. Nonostante tu mi odiassi, non hai mai giocato sporco, mi hai sempre protetto!
Alex: Volevo proteggere Brittany e Lily, non te!
Oliver: Lo so, ma intanto lo hai fatto. Non ho mai avuto modo di ringraziarti, e voglio farlo adesso. Grazie Alex!

-Alex lo guardò e un altro scatto d’ira prese possesso di lui.-

Alex: VAFFANCULO OLIVER! CAZZO, VAFFANCULO DAVVERO! Te ne sei andato, non solo lasciando Brittany incinta. Te ne sei andato, cazzo, scegliendo le sorti di tutti quanti. Te ne sei andato dopo che abbiamo condiviso dodici anni delle nostre vite. Eravamo una cosa sola io e te, e tu te ne sei andato. Hai lasciato tutti e con la tua sicurezza del non volere quella magnifica bambina, hai fatto pensare a me che avessi torto a difendere Brittany e prendere le sue parti. Mi hai fatto sentire in colpa perché noi, la pensavamo sempre allo stesso modo e nonostante nel profondo io sapessi che ero nel giusto, c’era una piccola parte di me che non voleva voltarti le spalle. Ma sai cosa? Col tempo ho capito che TU hai voltato le spalle a noi, a tutti quanti. Nessuno di noi aveva delle colpe, se non tu! Quell’estate la ricordo molto bene, sei semplicemente scappato da tutto e tutti e noi, avevamo bisogno di te. Tu eri il fratello che io mi ero scelto. Eri l’unica famiglia che mi capisse e non te ne è importato!

-Entrambi, nonostante fossero uomini adulti, a quelle parole si commossero. Ritirare fuori quei sentimenti era duro per entrambi. Oliver lo guardò.-

Oliver: Non ho mai trovato nella vita una persona che mi capisse come te o che anche solo lontanamente potesse venir paragonato al rapporto che avevamo noi, Alex. Mi dispiace di aver incasinato tutto quanto. Nemmeno per me è stato facile perdere il mio migliore amico. Ti pensavo in tanti momenti che avrei voluto condividere con te, sarei voluto crescere e diventare adulto con te. Non posso tornare indietro nel tempo, lo farei se ne avessi la possibilità, ma non si può. Ho vissuto con troppi rimorsi e nonostante sia dura, voglio affrontare tutte le conseguenze. Tutto ciò che chiedo è solo una seconda possibilità, Alex!

-Alex lo guardò, sapere che anche per Oliver non era stato facile vivere senza di lui gli dava un senso di pace. Sapere di non essere stato l’unico a soffrirci lo tranquillizzò. Onestamente non si aspettava un tale comportamento da quel ragazzo, anche perché per tutti quei quindici anni, tutti non avevano fatto altro che immaginarsi il loro Oliver. Tutti lo vedevano in un modo diverso e soprattutto come volevano vederlo. Brittany lo vedeva come il perfetto marito e ad Alex, invece, faceva più comodo vederlo come lo stronzo rovina rapporti. In questo modo avrebbe sentito meno la sua mancanza e sarebbe stato più facile odiarlo. Purtroppo tutti quanti si sbagliavano. Alex doveva ammettere che Oliver, forse, era davvero cresciuto, ed era, finalmente dopo tanto tempo, reale.-

Alex: Noi amiamo Lily più di noi stessi. Prova a farla soffrire e...
Oliver: Non succederà!
Alex: Oliver, mi sto fidando di te!
Oliver: Lo so Alex, grazie. Facciamo una tregua per Lily?
Alex: Sì, per Lily!

-Dopo quell’intoppo la festa continuò, tutti erano più rilassati e Lily aprì lo scrigno che conteneva i regali di sua madre, dei diddini e di Matt. Brittany le regalò il nuovo cellulare che tanto desiderava, un Samsung Chat 322 rosa, Lily usava ancora un vecchissimo cellulare di sua madre che non faceva nemmeno le foto, si meritava un nuovo telefono. Alex e Rachel le regalarono il nuovo Ipod nano color lilla. Per finire il tutto, Matt le comprò le nuove cuffie Beats richiudibili bianche con i pois rosa. Lily era al settimo cielo, tutti i regali erano bellissimi. Mentre abbracciava tutti per ringraziarli, il campanello suonò e la ragazzina andò ad aprire. Appena lo vide, subito si fiondò su quel ragazzo così perfetto ai suoi occhi.-

Lily: DANIEL!

-Daniel sorrise e la tirò verso sé facendola uscire fuori.-

Daniel: Vieni. Ho bisogno di parlarti, senza interruzioni, questa volta!

-Lui teneva una mano dietro la schiena, allontanò Lily dalla porta d’ingresso e parlò.-

Daniel: Mi dispiace, davvero. Mi dispiace di averti evitato oggi e mi dispiace di aver litigato con te ieri a scuola e di essermi perso la tua festa. Senti, io non ho niente contro Justin in particolare. E’ solo che mi danno fastidio i ragazzi che ti girano intorno...
Lily: Dan!
Daniel: Schh! Lo ammetto. Sono geloso, okay? Non mi è mai capitato. Non mi sono mai innamorato di una ragazza, ma adesso, io impazzisco, parto in quarta senza neanche pensarci se ti vedo con altri ragazzi, perché non ho la sicurezza che tu sia mia. Mi dispiace di aver fatto tardi anche stasera, ma sono andato a cercarti queste che ti piacciono tanto...

-Mostrò ciò che aveva dietro la schiena: un bel mazzo di rose bianche. Le preferite di Lily. Lei le prese e le odorò mentre Daniel la guardava.-

Daniel: Simbolo della purezza, no?!
Lily: Oh Daniel! Io non so cosa dire...
Daniel: Dì che vuoi stare con me!

-Lui le prese una mano.-

Lily: Cosa?

-Stava succedendo tutto troppo in fretta. Daniel si avvicinò a lei e dolcemente la baciò. A Lily caddero le rose dalla mano, era al settimo cielo. Daniel poggiò le mani intorno alla vita della ragazzina, l'avvicinò ancora di più a sé e le parlò in un sussurro.-

Daniel: Sono innamorato di te!

-Lily sorrise e lo guardò.-

Lily: Pensavo non me lo avresti mai detto!

-Dolcemente ripresero a baciarsi e dopo qualche minuto Daniel si ricordò di dare il suo regalo a Lily. Lei aprì quella piccola confezione dal nastro lilla. Dentro vi erano degli orecchini a forma di lettera “D”. Erano così delicati e perfetti. Lily lo guardò.-

Lily: Non li toglierò mai, li adoro. E comunque sì, voglio stare con te!

-Daniel la prese, la fece girare dalla felicità e la baciò ancora. Lily rise e prese la mano del ragazzo.-

Lily: Sai di essere spacciato? Ora dobbiamo entrare e dare la notizia!

-Daniel sorrise.-

Daniel: Lo sospettavo!

-Diede a Lily un delicato bacio sulla guancia ed entrarono, pronti ad affrontare l’intera famiglia. Quel compleanno, nonostante tutte le imperfezioni, era il migliore che Lily avesse mai avuto.-

Ehi Meraviglie!
Come state? Beh, ecco che posto il nuovo capitolo, Spero vi siate goduti anche voi il compleanno di Lily.
Come sempre sono ben felice di rispondere ai vostri commenti.
Vi allego una foro di Lily e Daniel perché li amo ed è impossibile non amarli.
E anche loro ce l'hanno fatta finalmente!

Spero amiate questi due quanto me!
Buonanotte,
Sum <3

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Capitolo 28
*** Dolci arrivi ***


Unconventional Family
Capitolo 28
-Dolci arrivi.-


-Il venerdì pomeriggio, Brittany e Matt si trovavano in casa della ragazza. Matt era abbastanza eccitato, finalmente Brittany aveva iniziato ad organizzare il matrimonio. Erano intenti a scegliere il tipo di torta, seduti in salotto.-

Brittany: Io direi di farla metà al cioccolato e metà classica bianca. Lily ci uccide se la facciamo tutta bianca!
Matt: Puoi farla come ti pare. So che sarà un capolavoro. Ti do carta bianca anche sulla torta, mi fido di te!

-Lui le diede un dolce bacio e Brittany lo guardò. Era stanca di sentirsi uno schifo. Lui preoccupato le prese le mani.-

Matt: Amore, tutto bene? Non farmi preoccupa…
Brittany: Matt, io e Oliver ci siamo baciati!

-Le uscì così forte, come lo strappo di un cerotto. Lui la guardò senza parole.-

Matt: C-cosa? Cos’ha fatto quello stron…
Brittany: E’ colpa di entrambi. Non solo di Oliver. Abbiamo bevuto un po’ troppo. Era vino rosso. Sai che effetto mi fa il vino rosso...
Matt: E’ una giustificazione? Dio, Brittany!
Brittany: No, Matt, non è una giustificazione. Non esistono giustificazioni per quello che ho fatto. Voglio solo spiegarti le cose. Abbiamo parlato dei vecchi tempi e non lo so, è successo così in fretta. Lui si è avvicinato e io non l’ho fermato
Matt: E’ allucinante. Ma ti ascolti quando parli? Lo dici come se fosse tutto normale. Hai baciato il padre di tua figlia e mi stai confessando che provi qualcosa per lui!

-Matt si alzò dal divano passandosi la mano fra i capelli. Era scioccato e disgustato.-

Brittany: Io non provo niente per Oliver. Te lo sto dicendo per correttezza, perché ci dobbiamo sposare e non voglio fondare il nostro matrimonio su una bugia
Matt: Sai Brittany, mi sono stancato di arrabbiarmi e litigare con te. Litighiamo da più di un mese e ora salta fuori che hai baciato Oliver
Brittany: Non posso cancellare il passato, Matt. So che ti ferisco ma se te lo confesso è perché ci tengo a te e a noi. Ho rispetto per quello che siamo
Matt: Se davvero tu avessi rispetto per quello che siamo non avresti baciato quel verme! Me lo sentivo che ci provava
Brittany: Matt, è stato un errore e per me non ha contato niente. E’ stato un bacio d’addio. Te lo giuro. Mi conosci, non ti ho mai dato motivo di dubitare di me!
Matt: Da quando lui è tornato mi hai dato mille motivi per dubitare di te. Lo capisci che per me, saperti con Oliver, è una tortura costante? E ora salta fuori che vi siete baciati. Come cazzo faccio a crederti? Come posso pensare che voi vi siate fermati al bacio?

-Brittany si alzò di scatto e lo guardò.-

Brittany: NON OSARE!

-Matt rise con arroganza. Si sentiva davvero preso in giro e questa, a Brittany, non gliel’avrebbe lasciata passare.-

Matt: Sai cosa, Brittany? Sono stanco di provare a non urtare la tua sensibilità. Tu, nemmeno, ne hai una. NON TE NE FREGA UN CAZZO. PER QUANTO MI RIGUARDA POTRESTI ANCHE ESSERCI ANDATA A LETTO!

-Brittany non riuscì a controllarsi e lo spinse talmente forte da riuscire ad allontanarlo.-

Brittany: NON TI PERMETTERE!

-Lui la guardò.-

Matt: Devo andarmene da qui!
Brittany: Sì, VATTENE. CERCA DI INIZIARE A RAGIONARE COME UN ADULTO E NON COME UN RAGAZZINO!
Matt: HAI BACIATO IL PADRE DI TUA FIGLIA MENTRE NOI ORGANIZZIAMO IL NOSTRO MATRIMONIO!
Brittany: MIO DIO, QUANTO SEI CIECO! CONCENTRATI SUL PERCHE’ IO TE LO ABBIA DETTO, NON SUL PERCHE’ LO ABBIA FATTO. TRA ME E OLIVER NON C’E’ NIENTE!
Matt: Sì, brava. Continua ad auto-convincerti!

-Proprio in quel momento, mentre lui prendeva il giubbotto per andare via, il campanello suonò. Matt aprì e si trovò faccia a faccia con Oliver. Non resistette. Tutta la rabbia che provava nei confronti suoi e di Brittany, la scaricò con un pugno sul naso di Oliver. Subito lo spintonò e uscì di casa. Brittany corse da Oliver mentre lui urlava a Matt.-

Oliver: MA CHE CAZZO! MA CHE PROBLEMI HAI?

-Brittany fece entrare Oliver e mentre guardava Matt andare via gli urlò...-

Brittany: VATTENE, VATTENE PURE. SCAPPA COME UN RAGAZZINO INVECE DI RISOLVERE LA SITUAZIONE DA PERSONE MATURE!

-Matt la ignorò, salì in macchina e partì. Brittany scosse la testa e chiuse la porta. Vedendo che Oliver si sedeva sul divano, corse a portargli del ghiaccio.-

Brittany: Mi dispiace, Olly! Come ti senti?
Oliver: Come uno che è stato appena pestato senza aspettarselo!

-Brittany gli appoggiò il ghiaccio sul naso.-

Brittany: Scusa. Gli ho detto del bacio
Oliver: Oh, Britt. Perché lo hai fatto?
Brittany: Sarà mio marito, doveva saperlo. Dobbiamo andare oltre questo! Io e te abbiamo chiarito che non succederà più. La nostra occasione l’abbiamo avuta anni fa, non ha funzionato. Ora l’unico rapporto che abbiamo è quello d’amicizia e di amore per nostra figlia

-Oliver la guardò.-

Oliver: Io e Lucy ci siamo lasciati!
Brittany: Cosa? Perché? Per colpa di questo stupido ed insignificante bacio?

-“Perché amo te e non posso stare con un’altra donna. Sei tu che rendi la mia vita completa!” Ecco cosa avrebbe voluto dirle. La guardava, guardava quei suoi occhioni nocciola. Non poteva rovinarle di nuovo la vita. Lei amava Matt, lo aveva appena dimostrato raccontandogli tutto. Lei non voleva perdere il suo fidanzato, e lui non si sarebbe messo in mezzo, se non come padre di sua figlia o amico. Doveva ammetterlo, aveva perso Brittany per sempre. Matt era un’idiota, un’idiota che però Brittany amava e lui doveva rispettare questa scelta. I sentimenti emersi la sera del bacio erano dovuti alla bottiglia di vino secondo la ragazza, ma non secondo Oliver. Comunque decise di mentire a Brittany per la prima volta. Lo faceva per il suo bene.-

Oliver: Oh, no. Le cose tra noi andavano già male. Tu e Lily non c’entrate. E’ questione di business!
Brittany: Oh, mi dispiace!
Oliver: Succede. Tu come ti senti?
Brittany: Io so di aver sbagliato, e mi sento da schifo per questo, ma lui non sta ragionando. Se mi ascoltasse potremmo risolvere la cosa. Penso che stasera andrò da Alex e Rachel. Ho bisogno della loro compagnia
Oliver: Ottima idea!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Tu come mai sei qui?
Oliver: Oh, Lily mi ha chiamato durante la pausa pranzo. Mi ha chiesto se potevo venire qui a prendere il suo libro di storia per domani mattina. A quanto pare lunedì ha un compito in classe
Brittany: Che programmi avete per oggi e domani?
Oliver: Uscirà con Daniel stasera. Andranno a prendere una fetta di torta al parco, oppure andranno in sala giochi. Non avevano ancora deciso cosa fare quando l’ho sentita
Brittany: Quindi passerai il pomeriggio da solo!
Oliver: Non ricordarmelo! Sono geloso di Daniel. Ce la porterà via

-Brittany sorrise.-

Brittany: Sì, lo farà
Oliver: Ho provato a corromperla. Le ho detto che l’avrei portata al maneggio a fare una cavalcata, ma niente. Daniel è più importante!

-Brittany rise facendo ridere anche Oliver.-

Brittany: Ormai nella sua mente esiste solo Daniel, specialmente da quando stanno ufficialmente insieme
Oliver: Credo dovremmo rassegnarci
Brittany: Già!
Oliver: Comunque, dato che questo pomeriggio starà con Daniel e stanotte ci spariamo la maratona di Twilight...

-Brittany scoppiò a ridere.-

Brittany: Non posso credere che sia riuscita a convincerti a guardarlo. Non solo un film, ma addirittura l’intera saga. Tu odi quel genere di film!
Oliver: Cosa non si fa per l’amore di una figlia! Comunque, smettila di ridere e interrompermi. Dicevo, ci spariamo la maratona e mangiamo un bel menù di burger king. Domani mattina, visto che è sabato, ne approfitta per studiare dato che il pomeriggio andrà a vedere la partita di basket di Daniel. Credo la guarderò anche io. Voglio proprio vedere come se la cava questo ragazzino, poi li lascio in pace
Brittany: Sei sempre il solito

-Lui sorrise.-

Oliver: Comunque gli do il tempo di farsi un giretto e stare un po’ insieme dopo la partita, poi te la riporto a casa. Oh, a proposito di casa, oggi le darò le chiavi di casa mia, così siamo tutti più tranquilli. Lei può andare e venire quando le pare. Ne lascio un paio anche a te, in caso ci siano problemi!
Brittany: Oh, certo! Comunque non preoccuparti, Lily non ti darà problemi. E’ molto attenta a queste cose

-Oliver sorrise e diede le chiavi a Brittany che andò ad appenderle insieme alle altre. Prese anche il libro di Lily e lo diede ad Oliver che si alzò.-

Oliver: E’ ora di andare. Se faccio tardi mi ammazza!
Brittany: Ci puoi contare! Cosa le dirai per il…

-Gli indicò il naso rosso e gonfio.-

Oliver: Le dirò che ho sbattuto al palo perché ero impegnato a guardare i messaggi al telefono
Brittany: Si farà grosse risate ma credo che potrebbe servirle da lezione!
Oliver: Già, ama quel cellulare nuovo più di se stessa!

-Brittany rise.-

Brittany: Sì, stacca gli occhi da quel telefono solo quando sta con Daniel
Oliver: Ah, questi nuovi amori!

-Entrambi risero, Oliver aprì la porta, diede un bacio sulla guancia a Brittany e andò alla macchina. Doveva correre a prendere Lily.
L’ultima campanella suonò e le porte di tutte le classi si aprirono lasciando uscire file di studenti che si unirono tutti in un’onda che portava dritta all’uscita dell’edificio. Daniel aspettava Lily al suo armadietto, quando lei arrivò. Lo vide e sorrise, lui subito aprì le braccia e la strinse a sé.-

Lily: Mi sei mancato in queste tre ore!
Daniel: Il pensiero del tuo sorriso è l’unica cosa che mi ha spinto a resistere a biologia!

-Lui sorrise accarezzandole il viso, poi la baciò dolcemente e Lily contraccambiò con piacere.-

Lily: Biologia non può essere così terribile!
Daniel: Ne riparleremo l’anno prossimo quando frequenterai quel corso e io sarò libero. Ti ricorderò ciò che hai appena detto

-Lily aprì l’armadietto e ci ripose i libri prendendone altri due, lo richiuse e guardò Daniel.-

Lily: La differenza tra me e te è che io studio e mi interessa imparare. Poi, mi fai davvero ridere, sarai libero da biologia, ma al terzo anno si studia chimica. Non ne sarei così felice fossi in te!
Daniel: Sì, ma io non sono una frana come te con i numeri

-Lily lo guardò scuotendo la testa.-

Lily: Oh, sta’ zitto!

-Daniel rise e la ribaciò. Lei sorrise poggiandosi a lui che poi le prese la mano e insieme andarono all’uscita. Proprio fuori, nel cortile della scuola, Victoria passò in mezzo ai due ragazzi dividendo la loro presa.-

Victoria: Ops, scusate. Non vi avevo visto! Oh Daniel, sei così disperato da dover andare a cercare una ragazza all’asilo?
Daniel: Sparisci da qui! Vai a comandare il gruppetto di idiote che chiami amiche!

-Victoria rise e raggiunse le sue amiche. Subito Daniel riprese la mano a Lily, la guardò.-

Daniel: Ehi…
Lily: Come fa a non farti saltare i nervi? Quanto la odio!
Daniel: Perché non la lasci parlare al vento e mi dici cosa hai deciso per stasera? Parco o sala giochi?
Lily: Non sono mai stata in sala giochi qui a Los Angeles!
Daniel: Ottima scelta! Ti vengo a prendere a casa di tuo padre appena sono pronto, okay? Verso le 16:45. Facciamo una passeggiata e per le 17:00 siamo in sala giochi!
Lily: Sbaglio o qualcuno qui è eccitato?
Daniel: Amo la sala giochi!
Lily: Preparati a mangiare i dischetti del tavolo ad aria!
Daniel: Ah sì?!

-Entrambi risero.-

Lily: E’ da quando avevo sei anni che diddi Alex mi allena alle partite di tavolo ad aria
Daniel: Sì, ma quella era la tristissima e piccolissima sala giochi di Fallbrook!
Lily: Non sfidarmi!

-Daniel vide la macchina di Oliver fermarsi.-

Daniel: Tuo padre è qui. Allora ci vediamo tra un po’ piccolina!
Lily: Ti aspetto!

-Lei lo baciò velocemente per poi andare a sedersi in macchina. Non vedeva l’ora di andare in sala giochi con Daniel.
Intanto Brittany, dopo aver raccontato le ultime vicende della sua vita, si trovava seduta di fronte a una Rachel scioccata.-

Rachel: Ricapitoliamo un attimo per vedere se ho capito quest’assurda faccenda. Tu e Oliver vi siete ubriacati…
Brittany: Io non direi ubriacati. Eravamo brilli
Rachel: Diciamo abbastanza brilli da non capire molto, giusto? Comunque, parlate del passato, cosa totalmente sbagliata da fare, lui ti bacia e tu non lo fermi neanche….
Brittany: Alla fine io l’ho ferma…
Rachel: Oh, Britt, siete rimasti senza respiro! Questo è ben diverso dal fermarlo di tua volontà! Comunque, chiarite ipocritamente che tra voi non ci sia alcun sentimento e poi tu dici tutto a Matt? Ma io dico, cos’hai al posto del cervello? Me lo spieghi?
Brittany: Io amo Matt! Non voglio farlo soffrire
Rachel: Dio, Brittany, anche io amo Alex da morire, ma non andrei MAI a dirgli quanto ho speso dal parrucchiere l’ultima volta, perché so, che gli prenderebbe un infarto e non voglio che i miei bambini siano orfani di padre prima che nascano!
Brittany: Sì, ma non puoi paragonare il parrucchiere a un bacio…
Rachel: APPUNTO! La cosa migliore da fare, era nascondere tutto se davvero questo bacio non ha significato nulla per te e Oliver. Matt non avrebbe saputo niente e tutto sarebbe filato liscio. Perché continui ad auto-sabotare il tuo matrimonio?
Brittany: Volevo solo essere sincera
Rachel: Brava, adesso ti ritrovi con un fidanzato che ce l’ha a morte con te e il padre di tua figlia con il naso gonfio! Senti, io ti conosco e so perché lo hai fatto. So quanto tu sia sincera, nel bene e nel male. Ma tutto questo, il tuo modo di agire, mi porta a pensare che tu voglia Oliver
Brittany: Non dire sciocchezze!
Rachel: Nessuno te ne fa una colpa, Britt. Qui si tratta solo di essere sincera con te stessa!
Brittany: Possiamo, per favore, cambiare argomento?!
Rachel: Ti lascio andare per or… AAAHHH! O MIO DIO!

-Subito Rachel si accovacciò toccandosi la pancia. Brittany si alzò alla velocità della luce prendendo la mano all’amica.-

Brittany: Rachel, che succede?
Rachel: I bambini. Britt, i bambini. ODDIO CHE MALE! CREDO CHE VOGLIANO NASCERE! OH NO, NO. NON QUA SOPRA!

-Videro una macchia ampliarsi sul divano.-

Brittany: Ti si sono rotte le acque!
Rachel: GRAZIE BRITTANY PER QUESTA TUA ILLUMINANTE AFFERMAZIONE. ANCHE IO HO NOTATO DI ESSERMI COMPLETAMENTE PISCIATA ADDOSSO, E, FINO A PROVA CONTRARIA NORMALMENTE RIESCO ANCORA A GESTIRE LA MIA VESCICA!
Brittany: Okay, Okay. Calmiamoci entrambe un momento. Rach, respira con me. INSPIRA ED ESPIRA, INSPIRA ED ESPIRA!

-Entrambe eseguirono questo esercizio calmandosi. Brittany guardò la sua amica.-

Brittany: Okay, punto primo. Alex. Dov’è Alex?
Rachel: Finisce di lavorare alle 17:00 oggi
Brittany: Perfetto. Mentre ti prepari lo chiamo, okay? Poi, hai la borsa dell’ospedale pronta?
Rachel: Sì, è qui, nel bagno!
Brittany: Perfetto
Rachel: Voglio ripulirmi prima di andare in ospedale!
Brittany: Vai, fallo. Io prendo la borsa e chiamo Alex. Gli dico di venire all’ospedale

-Rachel annuì, Brittany l’aiutò ad alzarsi, l’accompagnò in bagno, prese la borsa e poi subito chiamò Alex. Appena Rachel fu pronta, Brittany la portò in ospedale. Subito, assegnarono una camera alla ragazza e Brittany si sedette su una sedia a fianco al letto dell’amica. Non era ancora totalmente pronta al parto.-

Brittany: Alex sta arrivando. Non preoccuparti

-Brittany sorrise e Rachel la guardò.-

Brittany: Cos’è quello sguardo? Non dirmi che te la stai facendo sotto dalla paura!

-Entrambe sorrisero e Rachel parlò.-

Rachel: Si vede così tanto?
Brittany: Per chi ti conosce da vent'anni, sì! Andiamo Rach, è il momento che hai sempre aspettato!

-Rachel la guardò diventando cupa. Brittany le prese la mano e l’accarezzò.-

Brittany: Senti, io non posso dirti che sarà una passeggiata, che non soffrirai, perché soffrirai, eccome se soffrirai. Ma quando li vedrai per la prima volta, quando stringerai delicatamente il loro corpicino tra le tue braccia, sarà tutto passato. Sarà l'emozione più grande di tutta la tua vita e penserai che ne è valsa la pena e ogni giorno, non importa se avranno due mesi, due anni, dieci o quindici, quando li guarderai penserai che siano il vero miracolo della tua vita!

-Rachel la guardò e sorrise stringendole la mano. Due lacrime le scivolarono sul viso e Brittany l’accarezzò.-

Rachel: Grazie di esserci!
Brittany: Sarò là fuori ad aspettarti tutto il tempo, okay?

-Rachel annuì e proprio in quel momento nella camera entrò un Alex completamente emozionato e sotto shock. Rachel lo guardò.-

Rachel: Ciao amore!
Alex: Ciao ragazze! Allora?! Ci siamo, eh?!

-Lui baciò Rachel e abbracciò Brittany che si alzò.-

Brittany: Vi lascio soli. Ci vediamo dopo. Ora sei in buone mani!

-Brittany abbracciò Rachel e uscì dalla stanza andando a sedersi in sala d’aspetto. Intanto Alex accarezzava sua moglie.-

Rachel: Sì, ci siamo. Ho paura, Alex!
Alex: Lo so, ma tu non devi averne, amore mio. Tu sei coraggiosa, molto coraggiosa. Andrà tutto bene, vedrai!
Rachel: Alex...

-Lui si preoccupò vedendola serissima.-

Rachel: Dobbiamo comprare un divano nuovo, mi si sono rotte le acque mentre ero seduta. Amavo quel divano!

-Alex la guardò scoppiando a ridere. Subito la baciò delicatamente.-

Alex: Sistemeremo la cosa appena potrai!

-La ginecologa entrò in camera controllò le condizioni della ragazza e subito diede l’ordine di portarla in sala parto. Alex si andò a mettere camice e cuffietta e poi li raggiunse in sala parto.
Intanto, Brittany seduta in sala d’aspetto, chiamava Matt per la sesta volta. Niente, lui non aveva intenzione di rispondere.-

Brittany: Dai Matt, rispondi, dannazione!!

-Gli lasciò un messaggio in segreteria e subito si affrettò a chiamare Oliver che rispose subito. Lei gli spiegò tutto. Dopo un quarto d’ora d’attesa, Brittany vide entrare dalla porta, Oliver che teneva un mazzo di fiori in una mano e nell’altra una busta.-

Oliver: Ciao!
Brittany: Grazie a Dio sei arrivato!

-Lei lo abbracciò e lui le diede un gentile bacio sulla guancia.-

Oliver: Come sta Rachel?
Brittany: E’ un po’ spaventata, il che è normale. Ma tutto sommato era abbastanza tranquilla nonostante lo shock iniziale
Oliver: Alex?
Brittany: Se la sta facendo sotto!
Oliver: Come immaginavo!

-Entrambi risero e Brittany sbirciò dentro la bustina.-

Brittany: Cosa c’è qui dentro? Uuh. Con questi farai impazzire Rachel. Guadagnerai punti, molto astuto!

-Vide una super scatola di cioccolatini, Rachel li avrebbe adorati. Avrebbe rivalutato completamente Oliver. Doveva ammettere, che in quel mese i rapporti tra Alex e Rachel, e Oliver erano migliorati, erano abbastanza umani. Tutto merito di Lily.-

Oliver: E’ quello il mio scopo! Come stai? Matt, dov’é?
Brittany: Tu lo sai? Perché io non ne ho idea. L’ho chiamato sei volte, alla fine gli ho lasciato un messaggio in segreteria. Come va il tuo naso?
Oliver: Meglio, molto meglio. Guarda è meno gonfio. Ora posso addirittura toccarlo!
Brittany: E’ vero!

-Lei rise, poi videro uscire Alex che arrivò serio. Vedere Oliver lì, lo rese speranzoso e felice, anche se avevano ancora un lungo percorso da fare. Brittany guardava il suo amico non capendo come mai fosse fuori dalla sala parto. Oliver lo guardò e parlò.-

Oliver: Cosa succede?
Alex: C'è una complicazione, Rachel non riesce a spingere e i bambini non riescono a nascere! Non capisco che diavolo stia succedendo lì dentro!

-Oliver poggiò una mano sulla spalla del suo “amico”.-

Oliver: Alex, non dare di matto! E’ VIETATO DARE DI MATTO, MI HAI CAPITO?! L’amore della tua vita è là dentro. Rachel è forte, lo sappiamo, ce la farà, vedrai! Torna là dentro. Brittany vai con lui. Sei la migliore amica di Rachel, devi riuscire a farla collaborare. Credo che abbia un blocco psicologico, succede spesso a quanto ho letto. E' solo questo il problema, Rachel non collabora!
Brittany: E tu che ne sai?
Oliver: Mi sono documentato in questi anni. Volevo sapere più o meno cos'hai dovuto passare senza di me. Lo so che per te non è stato per niente facile!

-Alex li guardò.-

Alex: Sì, è vero. E’ questo che hanno detto i medici. Ha un blocco psicologico
Oliver: Andate, veloce. Sono convito che tu riuscirai a darle la giusta carica, Britt!
Brittany: Grazie per la fiducia!

-Lei lo abbracciò e in quel momento ad aprire la porta della sala d’attesa fu Matt.-

Matt: Ma che diavolo state facendo?! Brittany!
Brittany: Matt, posso spiegarti!
Matt: Cosa mi vuoi spiegare? I fatti parlano da soli!

-Oliver guardò Matt.-

Oliver: Ti conviene darti una calmata amico! Brittany, vai con Alex, subito!

-Brittany seguì Alex e dopo essersi messa il camice entrò in sala parto con il suo amico che parlò a Rachel.-

Alex: Amore, guarda chi c'è?!
Rachel: NON HO VOGLIA DI INDOVINELLI ADESSO!

-Ficcò le unghie nel braccio del marito istericamente, mentre Brittany si avvicinava.-

Alex: Aaahhhi
Brittany: Ciao Rach, so che ce la puoi fare. Perché non collabori?
Rachel: Britt! Io non ce la faccio. E’ troppo difficile. Fa troppo male!
Brittany: So che fa male, tesoro. Ma poi passerà tutto, te lo prometto. Tutto questo dolore fisico finirà e ti resterà solo la gioia! I bambini contano su di te per nascere, noi tutti crediamo in te. Vuoi sì o no prendere in braccio i TUOI BIMBI dopo nove mesi di pura immaginazione??
Rachel: SI’!

-Finalmente, grazie alla forza dell’amica, Rachel iniziò a collaborare.
Intanto Matt e Oliver per non dare spettacolo, uscirono fuori dall’ospedale. Matt era davvero fuori di sé. Non poteva crederci. Non c’era fine al peggio.-

Matt: Non ti è bastato il naso gonfio? Vuoi anche un occhio nero?!
Oliver: Se vuoi, fallo. Non ti do torto. Sei arrabbiato, ti capisco. Ma questo non farà altro che allontanare sempre più Brittany da te! Ti stai comportando da vero coglione. Sì, è vero, ci siamo baciati. Per Brittany è stato uno sbaglio, sapeva che dicendotelo c’era il rischio di rovinare tutto, ma lo ha fatto lo stesso perché ti ama! Ti ama e non voleva mentirti perché ha troppo rispetto per te. Avrebbe potuto fregarsene e non avrebbe avuto problemi. Ha scelto la strada più difficile per rimediare e iniziare la vostra vita insieme. Quindi perché non la pianti di fare l’idiota e avercela con lei?
Matt: Lei prova qualcosa per te, ne sono sicuro!
Oliver: Ma ha scelto te! Lei ha scelto te, diavolo. Smettila di sprecare questa opportunità, è una ragazza troppo speciale. Come cazzo fai a non capire che io sono fuori gioco? Per lei potrò essere solo un amico e il padre di sua figlia. Ha chiuso quella porta tanto tempo fa. Io ho sprecato la mia occasione, non farlo anche tu. Sopratutto, non azzardarti a farla soffrire perché ti spezzo le ossa. Per ora ho solo scherzato!

-Matt lo guardò calmandosi. Il discorso di Oliver aveva senso. Brittany aveva davvero scelto lui. Lo guardò.-

Matt: Tu la ami?
Oliver: Che importanza ha adesso? Ti do un consiglio, smettila di essere geloso. Non ne hai alcun motivo. Io non sono una minaccia. Pensa solo a renderla felice, così come hai fatto in precedenza. Lei è davvero innamorata di te, o non farebbe tutti questi casini
Matt: Ho bisogno di riflettere!
Oliver: Cerca di fare una riflessione intelligente. Non penso che tu sia uno stupido, Matt!

-Oliver lo guardò.-

Oliver: Vai, dirò a Brittany che la chiamerai stanotte!

-Matt lo guardò. Avrebbe fatto gli auguri ad Alex e Rachel il giorno seguente. Quella sera non era dell’umore adatto e avrebbe rovinato la serata a tutti. Oliver l’aveva fatto sentire uno schifo. Annuì e tornò alla sua macchina mentre Oliver rientrava dentro e andava a sedersi ad aspettare.
Dopo venti minuti d’attesa, sia Brittany che Alex uscirono dalla sala parto felici. Corsero da Oliver. Brittany non si trattenne e lo abbracciò dalla gioia.-

Brittany: Ce l'ha fatta! Sono nati i bambini finalmente e stanno bene!

-Brittany riprese possesso delle sue facoltà mentali e si staccò immediatamente da Oliver imbarazzata. Al ragazzo, sentire quella stretta, il suo profumo, migliorò ancora di più la giornata. Si congratulò con Alex.-

Oliver: Finalmente! Ve lo dicevo che Rachel è forte! Quando possiamo vederli?
Alex: Tra un quarto d'ora e anche a Rachel!
Brittany: Ragazzi, ora chiamo Lily, vorrà sicuramente vedere Rachel e i bimbi
Oliver: Vado a prenderla?
Brittany: Sì! Sarà eccitata. Dov’è Matt?
Oliver: Aveva una piccola riflessione da fare. Non preoccuparti. Sta bene. Ti chiama stanotte! Beh, allora vado a prendere Lily. Tu chiamala!

-Brittany annuì e prima di separarsi, lei prese il braccio ad Oliver.-

Brittany: Grazie di tutto, Olly, davvero!

-Lui sorrise, le accarezzò la mano e uscì dall’ospedale.-

Ehi meraviglieee! 
Scusate l'assenza e questo ritardo! Oggi è il mio compleanno e la giornata mi è volata preparando il rinfresco. Oggi posterò anche un altro capitolo, tra un'oretta!
Allora che dire? Finalmente quei patatini di Sam ed Emy sono venuti al mondo! 
Eccoli qui!
 
Samuel                                  Emily
Io li amo!
Siete felici? Li aspettavate con impazienza?
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo come sempre!
Vi mando un bacio,
Sum <3

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Capitolo 29
*** Cuori esausti ***


Unconventional Family
Capitolo 29
-Cuori esausti.-

Lily: Potrei stare a guardarli giorni interi senza sosta, diddi! Sono così perfetti, tutti e due!
Rachel: E’ rassicurante sapere che non solo io e Alex impazziamo per loro!
Brittany: Avete dato vita a due capolavori, davvero!

-Brittany teneva in braccio Emily e, Lily, seduta sulla sedia della camera dell’ospedale, teneva in braccio Samuel. Il profumo dei bimbi riempiva quella stanza di amore. Lily cullò Samuel.-

Lily: Hanno un profumo così dolce!

-Brittany guardò la sua bambina riconsegnando Emily alla propria madre.-

Brittany: La prima volta che ti presi in braccio, piansi. Piansi come una pazza disperata!
Rachel: Oh sì, me lo ricordo. Tu piangesti per tutta la settimana successiva!
Brittany: Quello era un tipo di pianto diverso. Era disperazione perché non voleva dormire. Ricordi?
Rachel: Sì. E aveva disperatamente bisogno di dormire
Lily: Chi? Io o mamma?
Rachel: Entrambe!

-Tutte scoppiarono a ridere, quando Alex e Oliver tornarono dentro la camera. Brittany guardò Oliver.-

Brittany: Rachel si è fatta fuori tutti i cioccolatini. Direi che li ha graditi!
Rachel: Se vuoi Olly, puoi prendere in braccio uno dei bambini. Ti sono davvero grata per questi cioccolatini!

-Lui sorrise.-

Oliver: Sei sicura?

-Alex lo guardò. Pensò che Oliver fosse stato davvero un amico in quella circostanza, gliene era grato.-

Alex: Sì, ne siamo sicuri!
Lily: Tieni papà, prendi Sam! Io l’ho tenuto tanto

-Oliver si avvicinò e prese in braccio quel batuffolo avvolto da una copertina celeste.-

Oliver: E’ più piccolo di un pallone da basket!

-Gli accarezzò il visino mentre il bimbo dormiva beato. Alex rise.-

Alex: L’ho pensato anche io!
Oliver: Come chiamano questo tipo di gemelli?
Rachel: Gemelli dizigoti
Alex: Sì, praticamente sono due fratelli normali, nati però, da una stessa gravidanza. Quindi possono essere molto diversi tra loro
Oliver: Infatti lo sono. Samuel rimane molto più chiaro di Emily
Alex: Samuel ha preso da me, ricordi quanto ero biondo da piccolo? Emily è tutta Rachel!
Rachel: C’è anche da dire che hanno solo un giorno di vita. Cambieranno durante la crescita

-Brittany guardava Oliver che cullava Samuel. Era perfetto con un bambino in braccio, si disse. Si sorprese di se stessa. Il suo primo pensiero non era stato un rancoroso “Sarebbe stato bene con Lily in braccio, perché non è rimasto con me?” Aveva finalmente superato quel blocco. Oliver stava dando il cento per cento a sua figlia, la riempiva di tutte le attenzioni che non aveva avuto negli anni passati. Lui aveva iniziato a vivere per sua figlia, pensò Brittany. Non aveva nulla da rimproveragli. No, il primo pensiero di Brittany fu quello di un altro bambino di Oliver. Con i suoi occhi, il suo atteggiamento e il suo sarcasmo. Un bambino influenzato dalla presenza di Oliver nella sua vita. Ma perché ci stava pensando? Per quanto quell’immagine l’affascinasse, dovette tornare alla realtà. Oliver le stava toccando il braccio, dopo aver dato Samuel ad Alex.-

Oliver: Britt? Allora voi che fate?
Brittany: Per cosa?
Oliver: Io li lascio un po’ in pace con i loro bambini. Voi andate via?

-Brittany si risvegliò. Guardò i suoi amici.-

Brittany: Quando ti dimettono, Rach?
Rachel: Stando ai medici domenica mattina
Brittany: Allora passiamo a trovarvi domani sera qui. Verrà anche Matt, vuole vedere i bambini
Alex: Siete i benvenuti!

-Tutti sorrisero, si salutarono e Brittany, Lily e Oliver tornarono alle macchine. Lily fu la prima a sedersi dentro. Brittany bloccò Oliver prima che lui salisse nella propria macchina.-

Brittany: Olly?!
Oliver: Sì, bellezza?
Brittany: Cos’hai detto a Matt ieri, qui in ospedale? Mi ha chiamata ieri notte e sembrava diverso. Era più calmo, ancora un po’ arrabbiato forse, ma calmo!
Oliver: Gli ho solo detto che facendo così ti avrebbe persa. E’ un uomo fortunato. Non ha alcun motivo di essere geloso, specialmente di me. Tu ami lui, hai scelto lui. La mia chance con te l’ho persa tempo fa e convivo con ciò ora. Perciò gli ho detto di non fare il mio stesso errore, perché poi se ne sarebbe pentito. E’ vero, io e te abbiamo fatto una cosa sbagliata, ma hai scelto di dirglielo perché lo ami!
Brittany:S-sei pentito?
Oliver: Da quando ho voltato il maledettissimo angolo della tua strada sedici anni fa

-Brittany lo guardò intensamente e parlò.-

Brittany: Rachel dice che continuo ad auto-sabotare la mia relazione con Matt
Oliver: Perché dovresti farlo?
Brittany: “Perché non riesco a resistere a quei tuoi dannati occhi!”

-A primo impatto, senza pensarci, gli avrebbe risposto in quel modo, ma si limitò a scuotere la testa.-

Brittany: Non lo so!
Oliver: Senti, pensa solo ad essere felice con lui, okay? E’ un bravo ragazzo, ma mi dispiace per lui, io ti conosco meglio!

-Brittany rise.-

Brittany: Questo puoi scommetterlo. Hai assistito a tanti di quei drammi…
Oliver: Drammi con la “D” maiuscola, direi! Uno dei più catastrofici fu quando ti presero nella squadra di danza a scuola e scopristi che avevano preso anche Jennifer. Avevi scatenato il putiferio

-Brittany scoppiò a ridere, sorpresa che Oliver lo ricordasse ancora.-

Brittany: Quella fu proprio una brutta faccenda! Sono felice però che tu riesca ancora a ricordarlo
Oliver: Ricordo tante cose che ti riguardano!

-Lui sorrise e, di nuovo, i suoi occhi blu catturarono quelli color nocciola di Brittany. La ragazza dovette usare tutta la sua buona volontà per allontanarsi da lui.-

Brittany: I-io devo andare. Matt viene da noi e Lily mi aspetta in macchina!
Oliver: Oh, già. Io ho una cena con degli amici. Devo prepararmi!

-Lui le schioccò un bacio sulla guancia che la fece rabbrividire. Subito Brittany corse in macchina. Perché Oliver la faceva sentire in quel modo così scomodo? Doveva provare quelle emozioni per Matt, non per Oliver. Lily guardò sua madre.-

Lily: Pizza stanotte? C’è Matt?
Brittany: Niente pizza, credo che cucinerà lui qualcosa! Tu e papà vi siete divertiti alla partita di Daniel questo pomeriggio?
Lily: Oh sì, è davvero bravo. Lo dice anche papà!
Brittany: Se vuoi puoi invitare Daniel a cena!
Lily: E’ a cena a casa dei suoi nonni oggi. La prossima volta, tanto ormai è di famiglia!

-Entrambe risero e Brittany partì. Tornarono a casa e dopo essersi preparate e rilassate, dopo un’oretta arrivò Matt. Brittany andò ad aprire e aiutò Matt con le buste della spesa. Una volta in cucina, Matt la fermò.-

Matt: Possiamo parlare?
Brittany: Sì, approfittiamone ora. Lily è al telefono con Daniel!

-Uscirono fuori in giardino. Brittany notò immediatamente che anche la signora Connors, la madre di Victoria, era fuori in giardino e scosse la testa infastidita. Quella donna non si faceva mai gli affari suoi.-

Brittany: Matt, solo, cerchiamo di non urlare. Non voglio che quella strega sappia gli affari miei. E’ già successo tante volte!
Matt: Non ho intenzione di urlare. Senti, non credo che la storia del bacio mi andrà mai giù, ma ho capito perché me lo hai detto. I-io vedi, ero molto acceso
Brittany: Sì, non ti avevo mai visto così
Matt: Ho detto delle brutte cose e non avrei dovuto!
Brittany: Ti posso assicurare che nessuno più di me si sia sentito uno schifo. Non sono stata corretta, mi dispiace. Volevo solo ripartire da zero. Senza segreti, senza gelosie. Io, non so cosa sia successo tra noi. Ero così arrabbiata perché non avevo il tuo supporto per la discussione avuta con Alex, che… Non so ti ho visto sotto un’altra luce e non c’ero abituata. Siamo sempre andati molto d’accordo io e te, fin dall’inizio. Forse tu mi hai accontentata troppo, non lo so, Matt! Mi sentivo così lontana da te, da noi, come se…
Matt: ...Se non stessimo più insieme!

-Lei lo guardò e sospirò.-

Brittany: Già!
Matt: Credo di essermi eclissato parecchio in questo periodo. Tutto questo è anche colpa mia. Ho lavorato tanto e ti ho lasciata da sola ad affrontare il ritorno del padre di tua figlia, ti ho stressato con la storia del bambino. Insomma, anche io ho fatto parecchi errori
Brittany: Possiamo ricominciare? Possiamo buttarci questi ultimi tre mesi alle spalle e pensare al futuro?
Matt: Sì, torniamo quelli di un tempo!

-Lui si avvicinò e la baciò dolcemente. Brittany sorrise leggermente, in apparenza. Dentro sé era preoccupata. Non sarebbero più tornati quelli di un tempo. Lei era cambiata, la loro relazione era cambiata e, nonostante lei volesse credere con tutto il cuore il contrario, beh quel bacio, che non le aveva provocato alcuna emozione, era stata la dimostrazione che sarebbe stato molto difficile far tornare tutto a posto.
Entrambi tornarono dentro, Matt iniziò a cucinare e Brittany ad apparecchiare. Intanto scese al piano inferiore anche Lily.-

Lily: Oh Matt, devi proprio vedere i gemelli. Sono bellissimi!
Matt: Andrò a trovare Alex e Rachel domani sera. Sono uguali o diversi?
Lily: Oh, totalmente diversi!

-Anche Brittany entrò in cucina.-

Brittany: Il che è un bene, almeno riusciamo a riconoscerli ora da piccoli anche se sono vestiti dello stesso colore. Giallo, bianco, sono colori che vanno un sacco!
Lily: Mi piace il giallo! A che ora mangiamo? Ho fame!
Matt: Ora tolgo il pollo e le patate dal forno

-Lily sorrise e insieme a sua madre andarono a sedersi a tavola.
Ormai Alex e Rachel vivevano in un mondo a sé da un mese. Entrambi, si erano completamente scordati cosa significasse la parola “dormire”. Se Emy dormiva, Sam restava sveglio a piangere, se Sam dormiva, Emy stava sveglia, obbligando i suoi genitori a cantare per lei, altrimenti scattava il pianto tattico.
Quel sabato mattina, Brittany si trovava in casa McKay per un buon caffè tra amiche.-

Rachel: Senza di te non saprei che al di fuori di questa casa ci sia un intero mondo che vive!
Brittany: Questo è il trentesimo giorno di fila che non dormite, vi vedo un po’ provati!
Rachel: Trovi?!

-Entrambe risero.-

Brittany: Dov’è Alex?
Rachel: Samuel dorme, quindi Alex…

-Non finì la frase, prese uno dei baby monitor dal tavolino e alzò il volume. Brittany scoppiò a ridere sentendo Alex cantare la ninna nanna con la gola secca, praticamente senza voce. Però c’era da dire che era davvero tenero.-

Brittany: Mi sembra che la piccola Emy sappia già come tenervi in pugno!
Rachel: Ad Alex di sicuro!

-Entrambe risero ancora, quando poi sentirono un pianto e videro Alex scendere le scale.-

Alex: Devo lasciarla piangere. Ho bisogno di una bottiglia d’acqua! Oh ciao Britt!
Brittany: Ciao papà! Non te la cavi per niente male con la ninna nanna!
Alex: Non so più cosa sia una vita, Britt. Ho perso l’udito con i pianti di Sam e la voce a causa di Emy

-Rachel lo guardò.-

Rachel: Grazie amore. Ti prometto che domani ti lascio la serata libera, okay?
Alex: Credo che andrò a guardare la partita a casa di Oliver!
Brittany: Sì, dovresti!
Alex: Ora il mio capo mi attende!

-Andò in cucina prese la bottiglia d’acqua e mentre risaliva le scale a suon di pianto di Emily, guardò le ragazze.-

Alex: E’ davvero molto esigente!

-Sia Rachel che Brittany sorrisero e ritornarono alla loro conversazione.-

Rachel: Che novità mi porti dal mondo esterno e lontano dai neonati? Oh, com’è andata ieri sera con Matt?
Brittany: Non è nemmeno rimasto a dormire, figurati!

-Brittany sospirò.-

Rachel: Ma no! Perché?
Brittany: Diciamo che né io e né lui eravamo dell’umore adatto a passare tutta la notte e la mattinata insieme. Il sesso è andato da schifo
Rachel: Ma come da schifo?
Brittany: Non so che diavolo ci stia prendendo. Nessuno dei due è soddisfatto. Lui si butta giù perché non capisce come mai io non provi più piacere, e io sono insoddisfatta perché sembra che nemmeno lo stiamo facendo
Rachel: Mi dispiace, tesoro! Magari è solo un periodo in cui non riuscite a connettervi e…
Brittany: Sì, ma siamo stanchi di questo periodo. C’eravamo ripromessi di ricominciare, lo abbiamo fatto, ma va tutto male. Io mi sto rendendo conto che ultimamente mi annoio con lui. Non parliamo più tanto, lui si interessa poco alla nostra vita. Non lo so, non so come andrà a finire sinceramente. Ci stiamo facendo più male che altro
Rachel: Lui cosa dice?
Brittany: Non parla, non dialoga più, quindi non so cosa pensa. Credo che abbia abbandonato l’idea di venire a vivere da noi e del matrimonio. Non ne parla praticamente più
Rachel: E tu nemmeno…
Brittany: Già! Solo il tempo potrà dare risposta a tutto. Cambiamo argomento che è meglio. Stavo pensando che tu e Alex non avete più un momento per voi. Se volete io e Lily possiamo fare da babysitter ai gemelli una sera. Così tu e Alex magari vi potete godere una serata romantica
Rachel: Oh, ci vorrebbe proprio. E ci vorrebbe anche del…
Brittany: ...Sesso?
Rachel: Sì, dell’estenuante sesso! Oh, scusa. Che indelicata sono…
Brittany: Solo perché a me e Matt non sta andando bene, ciò non vuol dire che io non voglia ascoltare i vostri segreti!

-Entrambe scoppiarono a ridere.-

Rachel: Sai qual è il problema? Vedere quanto si impegna ed è bravo con i bambini, me lo fa desiderare ancora di più e anche per lui diventa difficile controllarsi. Ma appena ci capitano quei rari momenti di quiete dopo quelle tempeste dei gemelli, beh, tocchiamo il letto e ci addormentiamo. L’ultima volta ci siamo addormentati mentre ci spogliavamo. E’ imbarazzante!

-Brittany rise.-

Brittany: Normalissimo per le persone con gemelli che non dormono mai. Bene, scegliete il giorno, lasciateci abbastanza latte per i bambini, tornate a casa, vi fate un bel sonnellino, vi mettete in tiro, andate a cena fuori in un bel ristorante, tornate a casa e fate l’amore fino al mattino seguente!
Rachel: Un sogno che diventa realtà, di questi tempi!
Brittany: Davvero Rach, per me non è un problema. Ve lo devo. Mi avete guardato Lily tante di quelle volte da non riuscire nemmeno a tenere il conto!
Rachel: Grazie Britt!

-Brittany sorrise, anche a lei avrebbe fatto piacere rivivere le sensazioni che solo un bebè poteva dare.
Tra Lily e Daniel andava tutto alla grande, quel ragazzino era accettato da tutti in famiglia e finalmente, dopo un altro interminabile mese, la scuola stava per finire e Lily sarebbe partita per il corso musicale il mese successivo. La ragazzina era tornata da uno dei suoi ultimi giorni di scuola, e dopo aver parlato con i nonni Green al telefono, andò in salotto da sua madre e Matt che facevano finta di andare d’accordo. Persino lei percepiva della freddezza tra i due e qualche volta era capitato che discutessero o che facessero delle frecciatine a tavola. Comunque si sedette a fianco a sua madre sospirando.-

Lily: I nonni erano di cattivo umore?
Brittany: Per sbaglio ho nominato tuo padre
Lily: Perché non si mettono l’anima in pace, eh?
Brittany: Sono cocciuti, amore. Finché non vedranno con i loro occhi quanto lui sia perfetto con te non cambieranno idea

-Matt le guardò e si intromise nel discorso.-

Matt: A me sembrano delle brave persone, con un ottimo metro di giudizio. Onestamente hanno tutto il diritto di odiarlo

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Così sei ingiusto!
Matt: Siamo ingiusti io e i tuoi genitori , o lui che ti ha mollata incinta senza nessun tipo di aiuto? Oh, sì scusa, ma lui ti amava!

-A Brittany iniziava a uscire il fumo dalle orecchie.-

Brittany: La pianti? Hai mangiato veleno oggi?
Matt: No, sinceramente non mi va giù il fatto che facciate passare i tuoi genitori come i cattivi della situazione, quando non lo sono per niente!

-Lily li guardò e si sentì in imbarazzo lì in mezzo, così decise di parlare.-

Lily: Io e Rebecca usciamo oggi. Passa a prendermi e poi andiamo a mangiare un gelato. L’aspetto fuori, sicuramente starà arrivando!
Brittany: Va bene, tesoro!
Lily: Beh, ciao allora!

-Prese la sua borsa e uscì di casa con la sensazione che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto Matt. Appena la ragazzina uscì, Brittany guardò Matt.-

Brittany: Ma sei impazzito? Addirittura di fronte a Lily? Ma come ti permetti? Senti, non so perché tu ti sia svegliato con il piede sbagliato oggi, ma forse faresti bene a tenere la bocca chiusa in presenza di Lily. Specialmente se parli di suo padre!
Matt: A chi da più fastidio? A lei o a te? Diavolo, guai se ti toccano il tuo “Olly”!
Brittany: Perché dobbiamo ripassare per questa strada?
Matt: Perché io non riesco a lasciarmelo alle spalle. E tu non mi aiuti. Stare con te significa anche stare con Oliver. E io non posso stare a guardare mentre torni lentamente da lui!
Brittany: Perché continui con queste tue paranoie?
Matt: Perché lui ti ama. Non sono paranoie, è la realtà. Me lo ha detto lui, in persona. Lui ama ogni minimo aspetto di te e ogni volta che ti guarda lo percepisco come un possibile tradimento
Brittany: Sì, ma io non lo amo!
Matt: Questo è quello che ti ostini a dire. Ma sembrerebbe il contrario da come interagisci con lui!
Brittany: Tra noi c’è solo intesa, tutto qua. C’è sempre stata!
Matt: C’è sentimento, Brittany. Il che è diverso. Non sono arrabbiato, te lo giuro. Io ti voglio un bene dell’anima e credo che anche tu ne voglia a me, ma io sono stanco. Non ce la faccio più a trascinare questa situazione. Tra noi, va da schifo. Ti vedo ogni giorno annullare una parte di te stessa per far piacere a me. Io invece, ho sempre paura di dire la cosa sbagliata, di andare contro il tuo parere per non farti sentire senza il mio appoggio, il sesso va da schifo perché non siamo più concentrati sull’amore. Non c’è più complicità e nonostante tu mi abbia rassicurato tante volte, io continuo ad avere una piccola scintilla di gelosia. Penso sempre che qualcosa tra te e Oliver possa succedere e non me la vivo bene. Credo che dovremmo…
Brittany: ...Lasciarci!
Matt: Già!

-Entrambi sospirarono. Prima o poi sarebbero arrivati a quel momento.-

Brittany: Non so nemmeno spiegare il perché
Matt: Evidentemente come coppia non siamo stati abbastanza forti da gestire tutto e da andare oltre e mi dispiace da morire. Mi dispiace che tu tenga così tanto a me da dover offuscare i tuoi sentimenti per Oliver…
Brittany: Matt…
Matt: No, Britt. Ti prego. Nemmeno tu sai cosa provi per lui. Dovresti prenderti il tuo tempo e capirlo. Io per esempio, so che tu sei la donna per me, ma io non sono l’uomo per te. Possiamo dire che ce l’abbiamo messa tutta, ma non è andata. Non voglio rovinare ciò che siamo stati per dei litigi
Brittany: No, hai ragione. Ma io non sono d’accordo a lasciarci per Oliver
Matt: Questo lo so. Chiudiamola così, semplicemente non è andata! Tu sei felice? Ti sto rendendo felice ultimamente?

-Brittany lo guardò e rispose sinceramente.-

Brittany: No!
Matt: Beh, neanche io sono più felice. Questo è il perché della nostra rottura!

-Brittany annuì. Quel momento le spazzava il cuore mentre ricordava tutti i bei momenti con Matt. Ma lui aveva ragione, non erano più felici insieme ed era meglio lasciare le cose così. Matt si avvicinò, abbracciò Brittany tenendola forte a sé. La ragazza annusò il profumo di Matt per l’ultima volta, e prima di allontanarsi, lui la baciò dolcemente. Lei sorrise e gli accarezzò la mano. Lui le sussurrò.-

Matt: Mi mancherai Brittany Green. Non ti dimenticherò mai!
Brittany: Mi mancherai anche tu, Matt!

-Brittany si guardò le mani e si sfilò l’anello di fidanzamento che portava al dito, lo restituì a Matt che sorrise malinconicamente e lo mise in tasca. Mentre lui andava via, Brittany lo bloccò.-

Brittany: Matt?
Matt: Sì?
Brittany: Grazie per aver curato le mie ferite e avermi fatto ricredere nell’amore e all’essere trattata come merito. Ti auguro tutta la felicità di questo mondo!
Matt: Anche io a te. Addio Brittany!
Brittany: Addio!

-Lui si rivoltò e uscì di casa senza voltarsi. Era già stato tutto troppo difficile. In cortile, vide Lily seduta sul marciapiede. Lui si asciugò quella lacrima sfuggita al suo controllo. La ragazzina lo guardò intensamente mentre lui si avviava alla macchina. Prima che aprisse lo sportello, vide Lily correre verso di lui e subito lo abbracciò forte.-

Lily: Tra voi è finita, non è così?

-Matt annuì, la strinse forte e poi la guardò. Le asciugò le lacrime e Lily parlò.-

Lily: Ci mancherai Matt. Davvero. Mi dispiace che l’arrivo di papà abbia causato tutto questo
Matt: Non è stata colpa di tuo padre. Sai Lily, a volte le persone cambiano, le situazioni le portano a cambiare. Posso assicurarti che è meglio che sia andata così
Lily: Grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Sei stato fondamentale. Ti voglio bene, Matt!
Matt: Anche io, Lily. Mi raccomando, resta sempre in gamba!

-Lily annuì tirando su col naso. Lo abbracciò per l’ultima volta e poi lo guardò salire in macchina e allontanarsi dalla loro casa per l’ultima volta. Sia per Lily che per Brittany, fu come perdere una parte di cuore. Avevano davvero voluto tanto bene a Matt.
Passarono due settimane da quella rottura, ma il cuore di Brittany continuava ad essere tormentato. Quel venerdì sera, Lily andò a dormire a casa di Rebecca, il loro primo pigiama party. Brittany, invece, ne approfittò per una serata tra colleghi. In quei mesi avevano instaurato proprio un bel rapporto, soprattutto Brittany e Andy che non avevano iniziato con il piede giusto. Andy adorava prendere in giro Brittany facendo finta di provarci con lei. Quella sera, l’organizzazione spettava proprio a lui e Brittany non si fidava per niente. Mentre entravano in un locale Andy parlava.-

Andy: Andiamo, ti hanno scaricata da solo due settimane. Sei uno straccio, hai bisogno di bere!

-Il ragazzo spinse Brittany dentro e vennero seguiti da tutti gli altri.-

Brittany: Matt non mi ha scaricata! Ci siamo lasciati di comune accordo
Andy: Ma perché sei sempre così dannatamente noiosa?
Brittany: Io non sono noiosa!
Andy: Sei una mamma, certo che lo sei!
Brittany: Sono una madre cool, io!
Andy: Sì, certo!
Brittany: Piuttosto, vedi di non stracciarti stasera, ti ricordo che mi devi riportare a casa!
Andy: Mi metti in punizione se non ti ascolto? Una punizione nella tua camera da letto magari?

-Brittany gli diede una pizza sul collo e ridendo lo guardò.-

Brittany: Sei un bimbo per me!
Andy: Beh, allora perché non mi concedi la mano di Lily?
Brittany: Perché ha appena quindici anni e lei è sicuramente troppo per te!
Andy: Non hai una sorella, una cugina? Mi piace il gene Green

-Brittany scosse la testa.-

Brittany: Povera sfortunata ragazza con la quale ti sistemerai!

-Andy rise e abbracciò Brittany. Iniziava a volerle davvero bene, come se fosse una sorella maggiore. La guardò.-

Andy: A proposito della mia futura ragazza… Oliver è ancora un pezzo grosso, giusto?

-Brittany annuì.-

Andy: Puoi chiedergli se mi rimedia due biglietti per il concerto di Taylor Swift?

-Brittany scoppiò a ridere.-

Brittany: Tu che vai a vedere Taylor Swift? Da quando?
Andy: Da quando voglio concludere con una ragazza!
Brittany: Uuh, ti piace tanto se la vuoi portare a quel concerto!
Andy: E’ carina! Comunque può procurarmeli?
Brittany: Glielo chiederò, non ti prometto nulla!
Andy: Persuadilo, è il tuo ex. Hai avuto una figlia con lui. Sono sicuro al cento per cento che non rifiuterà mai una proposta sconcia da te. Non aspetta altro!
Brittany: Ma che dici!

-Brittany indurì lo sguardo. Adesso Andy le aveva messo un’altra pulce nell’orecchio. Ottimo. Lo guardò mentre si avvicinavano al bancone per ordinare e la musica cominciava a farsi alta.-

Brittany: Un long island per me!

-Andy la guardò sorpreso.-

Andy: Mi sorprendi ragazza! Scommetto che un long island ti fa fuori
Brittany: Scommetto che perdi la scommessa!

-Brittany prese il suo cocktail e iniziò a mandarlo giù facendo lo stesso con altri tre drink mentre si scatenava in pista e sudava, eccome se sudava, ma non si divertiva così tanto dai tempi delle superiori.
Alle 3:00 mentre venivano buttati fuori dal locale che stava chiudendo, Andy caricò Brittany in macchina.-

Andy: Andiamo, ti riporto a casa!
Brittany: No, non portarmi a casa!
Andy: Britt, non ti reggi in piedi. Ora da brava, fatti mettere la cintura e non fiatare!

-Brittany sbuffò.-

Brittany: Non portarmi a casa. Sono sola soletta!
Andy: Dove ti porto allora?
Brittany: Olly! Voglio vedere Olly!
Andy: Olly sta a significare Oliver? Vuoi che ti porti da lui? Forse è una buona idea, almeno non sarai sola! Dove abita Oliver? Mi sai dire la via?
Brittany: Rory Lane 2114 a Simi Valley… Ti indico io la strada…
Andy: Forse è meglio che io metta il navigatore!

-Dopo aver guidato per venti minuti e aver risvegliato Brittany, Andy suonò il campanello.
Dopo cinque minuti, sentirono Oliver rispondere al citofono, non molto amichevolmente.-

Oliver: Chi diavolo è a quest’ora?
Andy: Sono Andy, il collega di Brittany. Mi ha chiesto di riportarla…

-Nemmeno il tempo di finire la frase e Oliver era già fuori in pigiama. Guardò Brittany che era appoggiata alla macchina.-

Oliver: Oh, Britt!

-Subito la prese in braccio.-

Brittany: Olly, s-sei tu? Sento il tuo profumo!
Oliver: Sì, sono io. Ma cosa hai combinato?

-Lui guardò Andy.-

Oliver: Grazie per averla portata fino a qua!
Andy: Figurati. Ho fatto solo ciò che voleva! Io vado

-Oliver annuì, vide Andy rientrare in macchina e partire. Lui entrò in casa, tenendo ancora Brittany in braccio.-

Brittany: Sto male, Olly!
Oliver: Lo so, si vede!

-La adagiò sul divano e si sedette a fianco a lei spostandole i capelli dal viso. Non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, era bellissima anche da ubriaca.-

Brittany: Ho bevuto un long island come primo drink
Oliver: Ci sei andata giù pesante, pulce!

-Brittany rabbrividì, lo guardò quasi commossa. Oliver ricordava.-

Brittany: “Pulce”! Mi fai tornare indietro nel tempo
Oliver: Sarebbe bello poterlo fare. Mi mancava chiamarti così!
Brittany: Non lo fai da sedici anni. E’ passato così tanto che quasi me ne dimenticavo

-Oliver continuava a guardarla negli occhi e a sorridere quando Brittany continuò.-

Brittany: Sì, sarebbe bello tornare indietro nel tempo

-Oliver sorrise malinconicamente, poi cambiò discorso.-

Oliver: Vieni, ti do una maglietta, così potrai dormire tranquilla

-Brittany annuì e seguì Oliver verso la stanza degli ospiti. Mentre lui le procurava la maglietta, lei si sedette sul letto cercando di spogliarsi. Ci provò e riprovò, ma quei collant non avevano la minima intenzione di sfilarsi, o, cosa più probabile, dopo quei forti drink, Brittany non ne aveva più la forza. Oliver, intanto, tornando nella camera degli ospiti, sentì un forte colpo e delle urla. Subito entrò in camera spaventato e vide la ragazza che si massaggiava la testa presa da un attacco isterico.-

Brittany: NON DOVEVO INDOSSARE QUESTE CALZE! IO LO SAPEVO E NON SI TOLGONO NEMMENO! SONO INTRAPPOLATA. COME FACCIO? MI SENTO MORIRE

-Oliver, subito la prese e l’abbracciò.-

Oliver: Okay, calmiamoci un attimo. Non morirai, Brittany. Te le tolgo io, okay?

-Brittany annuì e Oliver la svestì molto lentamente ammirando il corpo della ragazza. Gli era davvero difficile trattenersi, avrebbe voluto baciarla e farla sua ma non poteva farlo in quel momento. Brittany non capiva nulla. Lui osservò la ragazza mettersi la maglietta, sdraiarsi e addormentarsi. La guardò per cinque minuti, e, solo alle 3:45 anche lui riuscì ad andare a letto. Non passò molto tempo, quando si svegliò di soprassalto. Brittany si era infilata nel suo letto. Oliver la guardò, sorrise e le fece spazio.-

Brittany: Non riesco a dormire. Posso stare con te?
Oliver: Tutto il tempo che vuoi!

-Si guardarono per qualche secondo, poi Brittany parlò.-

Brittany: Stanotte ho perso la testa. Ho dimenticato di avere una figlia e mi sono resa ridicola davanti ai tuoi occhi. Matt ha fatto bene a lasciarmi, sono un disastro!

-Oliver la guardò mentre una lacrima scivolava sul viso della ragazza. Lui gliela asciugò.-

Oliver: No, non dire così. Non potrei essere più fiero della donna che sei diventata. Avevi bisogno di una serata di auto-distruzione visto tutte le cose che stanno succedendo nella vostra vita. Hai trattenuto tutte quelle emozioni per troppo a lungo, ti è consentito esplodere di tanto in tanto, pulce!
Brittany: Smettila di chiamarmi così!
Oliver: Ti da fastidio?

-Brittany lo guardò rispondendo con molta sincerità.-

Brittany: Mi fa sentire protetta e voluta e mi fa desiderare stare con te

-Oliver la guardò senza rispondere e a Brittany, quella domanda scivolò fuori dalla sua bocca senza pensarci troppo.-

Brittany: Ti manca toccarmi?

-Oliver un po’ spiazzato rispose con sincerità.-

Oliver: Da morire!
Brittany: Perché non lo fai?
Oliver: Ho paura di non riuscire a fermarmi. Ti desidero troppo e ho troppo rispetto per te, quindi cerco di non pensarci anche se mi rendi la cosa molto difficile in questo momento
Brittany: Puoi farlo, Olly!
Oliver: Non voglio farlo in questo modo. Voglio che lo voglia anche tu
Brittany: Ma io lo voglio!
Oliver: Lo so. Sto aspettando e continuerò ad aspettare fin quando non sarai pienamente cosciente di ciò che vuoi. Adesso non ragioni lucidamente

-Brittany lo guardò. Era davvero sorpresa di Oliver, anche se lei era ubriaca, lui si stava comportando da vero signore, e questo, non faceva altro che accrescere il sentimento della ragazza.
Lei lo guardò e, decidendo di chiudere quella conversazione, disse...-

Brittany: Buonanotte Olly!
Oliver: Buonanotte pulce!

-Sorrise, le accarezzò il viso e si addormentarono.-

Meraviglie eccomi!
Cosa ne pensate? L'addio di Brittany e Matt mi rattrista. Matt ci piaceva davvero tanto! 
Un bacione,
Sum <3

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Capitolo 30
*** Ascolta il tuo cuore ***


Unconventional Family
Capitolo 30
-Ascolta il tuo cuore.-


-Quel pomeriggio, del penultimo weekend scolastico, appena la campanella di scuola suonò, tutti gli studenti si affrettarono a lasciare le loro classi. Rebecca e Lily percorrevano il corridoio insieme.-

Rebecca: Ma come farò senza di te?
Lily: Sarai in vacanza comunque, potrai fare ciò che vorrai. Ti manderò dei messaggi per tenerti informata e appena tornerò a casa faremo un super pigiama party a casa di mio padre. Sto cercando di convincerlo a mettere la piscina nel cortile!
Rebecca: Ce la farai?
Lily: Per ora cerco di mettere le basi!

-Entrambe scoppiarono a ridere, quando arrivarono vicino all’armadietto di Daniel, lo videro parlare con il suo migliore amico, Jordan. Rebecca guardò la sua amica.-

Rebecca: Come farai a stargli lontana per un mese? Siete sempre attaccati come due calamite!

-Lily sospirò tristemente.-

Lily: Sinceramente non lo so. Vorrei non doverlo lasciare per partire. Lo sentirò ogni giorno al telefono. Mi mancherà da morire

-La ragazzina distolse lo sguardo dal suo fidanzato per qualche secondo per guardare la sua amica.-

Lily: Oh, guardalo! E’ così carino. Come si fa a non innamorarsi di lui al primo sguardo?

-Rebecca la guardò disgustata.-

Rebecca: Oh mio Dio, quanto siete mielosi! Mi fate venire il diabete e prima che sia troppo tardi… Io me ne vado!

-Rebecca sorrise e stampò un bacio sulla guancia a Lily.-

Rebecca: Ci vediamo lunedì! Divertiti questo fine settimana
Lily: Lo farò. Ciao Becky!

-La vide andare via e subito Lily si avvicinò a Daniel e il suo amico. Il suo fidanzato la vide arrivare e subito sorrise, le prese la mano e la baciò di fronte al suo amico che alzò gli occhi al cielo.-

Daniel: Ciao piccolina! Lui è il mio migliore amico, Jordan. Non vi avevo ancora presentati ufficialmente
Lily: No, ma ho sentito tanto, davvero tanto, parlare di lui!

-Lily tese la mano con un sorriso ma Jordan non ricambiò, così in imbarazzo, anche Lily la ritrasse. Jordan li guardò.-

Jordan: La vedo tutti i giorni, so chi è!

-Quella voce, Lily, l’aveva già sentita prima, tempo un minuto, mentre Jordan riprendeva a parlare di un videogioco con Daniel, e lei lo riconobbe. Lo guardò per qualche secondo, guardò i suoi capelli ricci corti neri, la sua pelle color cappuccino e i suoi occhi neri.-

Lily: Sei quello che mi ha strappato la mappa della scuola il mio primo giorno! Tu e i tuoi amici l’avete disintegrata e non vi siete nemmeno fermati a chiedermi se andava tutto bene...
Jordan: Eravamo di fretta!

-Fulmini e saette riempivano l’aria attorno a loro mentre Daniel al centro cercava di calmarli. Lui guardò il suo amico.-

Daniel: Siete sempre i soliti, siete incredibili, davvero!
Jordan: Ma guardala! E’ così piccoletta! Nemmeno tu ci avresti fatto caso

-Lily lo guardò fulminandolo, ma fu Daniel ad intervenire e a porre fine a quella conversazione.-

Daniel: L’avrei notata anche se fossimo stati al centro di New York a Times Square durante il capodanno. Lei è collegata a me!

-Jordan li guardò imitando il gesto del vomito.-

Jordan: Io ne ho abbastanza, me ne vado. Dan, cerca solo di tornare in te!

-Lui si voltò e i due ragazzi lo videro andare via. Lily guardò il suo fidanzato.-

Lily: Cosa voleva dire con quell’ultima frase?
Daniel: Niente, piccolina, lascialo perdere! Allora, sei pronta per il weekend con i tuoi genitori?
Lily: Sì, non vedo l’ora! Anche mamma è molto eccitata all’idea. Noi pensiamo che papà ci porterà in un hotel a cinque stelle, con sauna, piscina, sala giochi e tutti i comfort!

-Daniel sorrise vedendola così felice.-

Daniel: Poi mi dirai com’è! Mi mancherai
Lily: Anche tu, tanto. Chiederò a papà se possiamo tornare domenica pomeriggio, così di sera possiamo stare insieme io e te!

-Daniel sorrise e la baciò mentre uscivano dalla scuola.-

Daniel: Come sta Brittany?
Lily: Sinceramente molto meglio. Tutti a casa la vediamo un po’ più rilassata
Daniel: A proposito del diavolo…

-Lily si voltò e vide la macchina di sua madre parcheggiarsi.-

Lily: Vado. Ti chiamo stanotte per farti sapere dove ci ha portate mio padre!
Daniel: Non vedo l’ora!

-L’avvicinò a sé, la ribaciò e la lasciò andare da sua madre, poi anche lui tornò a casa propria.

Quando le due ragazze tornarono a casa, trovarono Oliver già parcheggiato con la macchina, pronto a partire. Le aiutò a caricare i bagagli e partirono a suon di Justin Bieber. Ormai anche Brittany sapeva quelle canzoni a memoria e insieme a sua figlia cantarono “Beauty and a Beat”. Oliver guardò la madre di sua figlia sconvolto.-

Oliver: Britt, davvero? Anche tu, no!

-Lily rise dai sedili posteriori.-

Lily: Non hai scampo papà. Ora lasciaci cantare in pace e subisci!
Oliver: Ma chi me lo ha fatto fare di portarvi in vacanza con me?!

-Brittany subito gli diede un colpetto mentre lui guidava e subito lei parlò.-

Brittany: Semplicemente non puoi vivere senza di noi!

-Oliver la guardò mentre le due ragazze riprendevano a cantare. Sorrise e sussurrò…-

Oliver: Già!

-Era già passata un’ora tra una canzone e l’altra, quando videro il cartello che indicava la strada per l’aeroporto. Lily subito si scatenò.-

Lily: Voliamo? Oh, dove andiamo? Papà non tenerci all’oscuro di questo!
Oliver: Voleremo per un’oretta. Niente di eccezionale!

-Brittany lo guardò non soddisfatta.-

Brittany: Ci dai un altro indizio, per favore?
Oliver: Perché mai dovrei? E’ così divertente tenervi sulle spine
Brittany: Dacci un altro indizio o io e Lily ci alleeremo e ti affogheremo in piscina!
Lily: Già, ci siamo messe d’accordo. Dai papà, tanto sappiamo che ci stai portando a fare una vacanza da favola in qualche albergo super costoso con piscina!

-Oliver scosse la testa sorridendo. Le ragazze non avevano la minima idea di dove lui le stesse portando quel fine settimana di inizio Luglio.-

Oliver: Mettiamo in chiaro una cosa. Stiamo prendendo l’aereo perché abbiamo solo tre giorni di tempo, anzi due e mezzo, dato che stamattina e metà pomeriggio abbiamo tutti lavorato. Teoricamente questo viaggio avrebbe dovuto svolgersi in macchina!

-Brittany lo guardò preoccupata.-

Brittany: Scusa, quanto dovrebbe durare questo viaggio in macchina?
Oliver: Cinque ore e mezzo!
Brittany: Cosa? Sei impazzito? Cinque ore di macchina sono un’eternità!
Oliver: Ma quel posto ne vale la pena, te lo assicuro!

-Proprio in quel momento partì la canzone “Baby” di Justin Bieber. Brittany lo guardò.-

Brittany: Vale QUESTA pena? Pensa a un viaggio di cinque ore così!

-Si voltò indicando Lily che cantava senza alcuna pietà le canzoni del suo cantante preferito. Anche Oliver la guardò per poi riguardare Brittany e sussurrare.-

Oliver: La radio potrebbe anche accidentalmente rompersi!

-Brittany rise di gusto. Amava quella complicità che si formava tra lei e Oliver quando parlavano di come gestire le cose con Lily. Sembravano quasi una famiglia. Lily li interruppe.-

Lily: Papà, puoi dirci se c’è la piscina almeno?
Oliver: Ossessionata di piscine, posso assicurarti che ti farai il bagno. Ci sarà anche l’idromassaggio!
Lily: Sì! Mamma, te lo dicevo, centro benessere e piscina! Non vedo l’ora di arrivare!
Brittany: Spero sia così, amore. Tuo padre è imprevedibile! E anche un po’ antipatico

-Oliver la guardò offeso.-

Oliver: Come sarebbe a dire “un po’ antipatico”? Vi sto portando in vacanza!
Brittany: Sì, ma non ci dici dove! Gli unici indizi che ci hai dato sono che se mai torneremo là ci dovremmo fare cinque ore e mezzo di macchina e che c’è la piscina idromassaggio!

-Lily si intromise.-

Lily: Oh mamma, può portarci pure in capo al mondo. Sopporto qualsiasi cosa se so che c’è una piscina! A proposito, quando ti decidi a costruirla a casa tua, papà?

-Oliver la guardò e scosse la testa ridendo.

Finalmente arrivarono in aeroporto, Oliver comprò i biglietti e dopo aver passato tutti i controlli veloci ed essere saliti in aereo, partirono.
Quell’ora passò davvero in fretta, e, mentre Lily ascoltava la musica con il suo Ipod e cuffie e sgranocchiava delle patatine, Brittany e Oliver ridevano e scherzavano bevendo un bicchiere di spumante e mangiando degli stuzzichini. Sentirono la voce del pilota annunciare che sarebbero atterrati in un quarto d’ora. Brittany guardò Oliver per poi appoggiare la testa sulla sua spalla.-

Brittany: Grazie per questa vacanza! Io non so come sdebitarmi
Oliver: Non hai bisogno di sdebitarti. E’ il mio turno di prendermi cura di nostra figlia e tu fai parte del pacchetto!

-Brittany si accigliò e gli diede una spinta. Oliver rise e continuò seriamente.-

Oliver: Amo renderti felice!

-Lei lo guardò e quella frase così carica di sentimento la riportò al fine settimana precedente, mentre nello stesso letto parlavano e si guardavano intensamente. Prima di parlare, Brittany diede un’occhiata a sua figlia, ascoltava ancora la musica distratta, quindi lei poteva parlare.-

Brittany: Non ti ho ancora chiesto scusa per lo scorso weekend!
Oliver: Non hai bisogno di chiedere scusa
Brittany: No, Olly. Sono stata terribile
Oliver: Nah, non eri così male!

-Entrambi risero e Brittany continuò.-

Brittany: Grazie per tutto quello che hai fatto per me, sia la notte che la mattina successiva!
Oliver: Non ho fatto nulla di che. Ho solo impedito che ti suicidassi per colpa dei tuoi collant!

-Risero di nuovo. Oliver riusciva sempre a strapparle un sorriso. Lui le alleggeriva il cuore. Come poteva, Brittany, anche solo pensare di non innamorarsene? Lo guardò tornando seria.-

Brittany: No, Olly, davvero!

-Anche lui la guardò seriamente capendo quanto quella ragazza gli fosse riconoscente e senza pensarci due volte rispose...-

Oliver: Prego!

-Lui sorrise, prese la mano della ragazza e gliela accarezzò finché non atterrarono.
Una volta che scesero dall’aereo andarono a noleggiare una macchina. Si rimisero in viaggio e dopo aver fatto una sosta alla McDonalds drive in, mangiarono strada facendo. Dopo quell’ultima ed estenuante ora, Oliver percorse un sentiero. Brittany lo guardò.-

Brittany: Ma dove ci stai portando? Sono le 20:30 ormai
Oliver: Se fossimo partiti in macchina ci mancherebbe ancora un’ora e mezzo di strada. Abbiamo risparmiato un po’ di tempo!
Brittany: Sì, ma non soldi!
Oliver: Questo non è un problema che ti riguarda, okay?

-Oliver sorrise rassicurando la ragazza. In quel momento sentirono silenzio mentre passavano tra gli alberi mentre il cielo iniziava ad oscurarsi. Subito sentirono Lily animarsi.-

Lily: IL MIO CELLULARE NON PRENDE!

-Anche Brittany guardò il suo.-

Brittany: Nemmeno il mio!
Oliver: E neanche il mio!
Lily: E come facciamo?
Oliver: Non preoccuparti, in questo posto ci sono i telefoni a gettoni!
Lily: Ma siamo tornati negli anni ‘80?
Oliver: Andiamo principessa, ci farà bene staccare dai cellulari

-Brittany guardò Oliver.-

Brittany: Sono d’accordo!
Lily: Ma devo sentire Daniel!
Oliver: Potrai chiamarlo con il telefono a gettoni!

-Lily sospirò tranquillizzandosi un po’, poteva andarle peggio. Ed ecco che quel peggio, arrivò in un istante per le ragazze Green. Arrivò, appena varcarono quel cancello in legno e lessero il grande cartello di benvenuto:
"BENVENUTI A  PFEIFFER BIG SUR STATE PARK
BIG SUR LODGE"
Sia Brittany che Lily guardarono Oliver ed urlarono.-

Brittany e Lily: CI HAI PORTATE IN CAMPEGGIO??

-Brittany era sconvolta.-

Brittany: Ma ti sembriamo persone da campeggio, forse?!

-Oliver scoppiò a ridere.-

Oliver: No, ma scommetto che vi piacerà da morire. Andiamo, dategli una possibilità!
Lily: Ci hai detto che c’era la piscina idromassaggio! Io qui vedo solo alberi!
Oliver: Io ho detto che ti saresti fatta il bagno. A dieci minuti di macchina c’è una spiaggetta privata del campeggio che è magnifica e poi, in mezzo alla foresta ci sono le cascate e un fiume!

-Lily era davvero scioccata, non si aspettava niente di tutto ciò.-

Lily: Dove dormiremo?!
Oliver: In tenda!

-Lily si buttò all’indietro sbattendo la schiena sullo schienale del sedile sbuffando.-

Lily: E’ un incubo, vero?

-Anche Brittany cercò di far ragionare il ragazzo. Non aveva intenzione di dormire in terra su un sacco a pelo.-

Brittany: Non ci sono delle casette in legno con veri letti, una vera cucina e un comodo bagno?
Oliver: Ma a queste condizioni non si chiamerebbe campeggiare! Sentite, so che non siete delle fan del campeggio, ma datemi la possibilità di dimostrarvi quanto sia fantastico. Prima di partire ho chiamato qui in campeggio e sapendo che saremmo arrivati molto tardi, ho chiesto se potevano montarci le tende. Hanno gentilmente detto di sì. Non dormiremo a diretto contatto con la terra. Dentro gonfieranno dei materassini, quindi dormiremo abbastanza comodi. Non dovete preoccuparvi di nulla!

-Brittany guardò Oliver rassegnata.-

Brittany: Beh, immagino che della piastra per capelli io non me ne faccia un bel niente!

-Oliver scoppiò a ridere ed entrò nel campeggio con la macchina. Se lo sentiva, aveva fatto bene a portare le due ragazze in quell’incredibile posto mozzafiato.
Dopo aver parcheggiato ed aver sistemato tutto, tutti e tre, esausti entrarono nelle tende. Oliver in una, e Brittany e Lily nell’altra.-

Brittany: Rachel non potrà credere a dove ci ha portato tuo padre!
Lily: E’ pazzo! E’ chiaramente uscito fuori di testa. E se degli orsi sentissero il nostro odore? Gli faremo da cena!

-In quel momento le ragazze vennero zittite da…-

Oliver: NON C’E’ NESSUN ORSO QUI INTORNO! VI SENTO! ORA, ZITTE E A NANNA, TUTTE E DUE. DOMANI AVREMO UNA GIORNATA IMPEGNATIVA!

-Brittany e Lily si guardarono colpevoli per poi ridere. Adoravano allearsi contro Oliver. Brittany sussurrò.-

Brittany: Lo stiamo facendo arrabbiare!
Lily: Credo proprio di sì!
Brittany: Che dici, gliela diamo una possibilità?

-Lily annuì sorridendo.-

Lily: Buonanotte mami. Ti voglio bene!
Brittany: Vieni qui!

-Brittany l’avvicinò a sé stringendola forte e dopo averle dato un bacio sulla testa, si addormentarono insieme. Erano distrutte.

La mattina seguente, le due ragazze vennero svegliate da una leggera brezza e, il profumo di uova e bacon appena cucinati, aleggiava nell’aria. Entrambe uscirono dalla tenda in pigiama e super affamate. Subito videro Oliver già pronto, seduto su un tronco mentre cucinava la colazione sul fuoco vivo. Aveva acceso un piccolo falò e usò una griglia per poter appoggiare i pentolini.-

Lily: Mmh, che profumino!
Oliver: Buongiorno chiacchierone!

-Brittany sorrise, si avvicinò a lui e da dietro gli diede un bacio sulla guancia incrociando le braccia sul petto del ragazzo.-

Brittany: Buongiorno!

-Solo dopo qualche secondo tutti si accorsero di cosa era appena successo. Era venuto tutto così naturale che sembrava addirittura normale. Brittany, imbarazzata, cercò di cambiare argomento. Inutile dire che Oliver aveva adorato quel momento, ne era estremamente felice.-

Brittany: Che programmi abbiamo oggi?
Oliver: Stamattina potremmo andare a cercare le cascate, che ne dite? Ci sarà da camminare, però poi, una volta tornati possiamo prendere la macchina, andare in spiaggia e rilassarci. Così potrete riprendervi!
Brittany: Mi sembra un’ottima idea. Lily, cosa ne pensi?
Lily: Possiamo farci il bagno nel fiume?
Oliver: Assolutamente sì, indossate il costume quando vi preparate. Fidatevi di me, adorerete questo posto!

-Lily si guardò intorno avvicinandosi a suo padre e sedendosi sulle sue gambe lo guardò.-

Lily: Sì, se devo essere sincera è davvero un posto tranquillo. Mi rilassa!

-Oliver l’accarezzò sorridendo. Poi Lily riparlò alzandosi.-

Lily: Beh, mangiamo? Muoio di fame!

-Oliver mise tutta la colazione sul tavolo in legno, si sedettero e divorarono tutto quanto. Uova, bacon, pane tostato e succo d’arancia. Mangiando, Brittany guardò Oliver.-

Brittany: Dove hai preso tutte queste cose?
Oliver: Ci sono tre negozi nel campeggio, uno di alimentari, uno di materiale da campeggio e uno di souvenir. Ho comprato tutto lì, torneremo a casa con più bagagli!

-Brittany scosse la testa e dopo aver fatto colazione, le ragazze andarono a prepararsi, mentre Oliver spegneva il fuoco con l’acqua e andava a lavare i piatti.-

Lily: Papà, a che ora dobbiamo partire per l’escursione?
Oliver: Avete il tempo di andare a fare delle telefonate!

-Subito Lily corse ad abbracciarlo e lui le diede i gettoni.-

Oliver: Tieni, dovrebbero bastare. Dì a Daniel in che posto magnifico ti ha portato tuo padre!

-Mentre Lily si allontanava seguendo le indicazioni per il centro del campeggio, Brittany si avvicinava a Oliver.-

Oliver: Scommetto che anche tu vuoi andare a spiattellare tutto questo a Rachel!
Brittany: Beh, mi piacereb…
Oliver: Tieni i gettoni! Vai pure a lamentarti e criticarmi con la tua migliore amica

-Oliver ormai ne era più che consapevole. Brittany rise.-

Brittany: Grazie!

-Lei sorrise, gli diede un bacio sulla guancia e seguì sua figlia mente Oliver gli gridava dietro.-

Oliver: PARTIAMO TRA MEZZ’ORA!

-Intanto in casa McKay, quella mattina era stranamente tranquilla. I gemelli, ormai avevano quattro mesi e finalmente si erano stabilizzati. Alex e Rachel, erano pronti ad uscire per fare una passeggiata con i bimbi e prendere un po’ di aria fresca, quando il telefono squillò. Rachel corse a rispondere.-

Rachel: “Pronto?!”
Brittany: “In campeggio!!”
Rachel: “Cosa?”
Brittany: “Oliver ci ha portate in campeggio!”
Rachel: “Oh Dio santo! Ma sa con chi ha a che fare?”
Brittany: “E’ quello che gli ho detto anche io. Lo abbiamo scoperto una volta arrivate qui. Ti sto chiamando da un telefono a gettoni, renditi conto. Io e Lily abbiamo passato tutta la sera a lamentarci fin quando Oliver non ci ha sgridate dalla sua tenda!”
Rachel: “Vi sta facendo dormire in tenda? Ma di che morte vuole morire precisamente questo ragazzo?”
Brittany: “E’ quello che ho pensato anche io. Lo avrei ammazzato, però poi lui… Non so, lui… E’ stato così… Oh e poi, ha cucinato la colazione e io… Oh, io…”
Rachel: “Oh mio Dio, Brittany! Sei cotta e stracotta di lui”
Brittany: “Non è vero!”
Rachel: “Ma se non riesci nemmeno a descriverlo!”

-Alex si avvicinò chiedendo a Rachel cosa stesse succedendo.-

Rachel: Oliver ha portato Brittany e Lily in campeggio!

-Subito Alex scoppiò a ridere.-

Alex: Spero che lui abbia una telecamera a presso. Ci sarà da morire dal ridere!

-Rachel mise il vivavoce.-

Brittany: “GUARDA CHE TI SENTO, IDIOTA!”
Alex: “L’ho detto a posta per farmi sentire. Sono convinto che vi farà dei video, li caricherà su youtube e diventeranno virali”
Brittany: “T’ammazzo appena torno. Sappilo!”
Alex: “Se mai tornerai!”

-Rachel gli diede uno spintone.-

Rachel: “Non dire così!”
Brittany: “AH AH AH. Che spassoso Alex! Tu credi che io riesca a perdermi in questa foresta?”
Alex: “Non credo, ne sono sicuro!”
Rachel: “Alex, basta! Brittany mi stava raccontando delle cose importanti! Non distrarla”
Brittany: “Sì, appunto. Mi rimane poco tempo, sono convinta che il sergente Hunt verrà qui a recuperare me e Lily presto. Lei ne approfitta per chiamare e dire addio a Daniel! Oliver vuole farci camminare in cerca delle cascate”

-Sia Alex che Rachel risero.-

Brittany: “Ieri lo abbiamo fatto arrabbiare parecchio, quindi oggi gli diamo retta. Gli facciamo credere che sia al comando”

-Rachel rise per poi farsi seria.-

Rachel: “Torniamo alle cose importanti. Vi ha preparato la colazione?”
Brittany: “Uova, bacon, pane tostato e succo d’arancia!”
Rachel: “Oh, che carino!”
Brittany: “Ti ricordo che mesi fa lo detestavi!”
Rachel: “Diciamo che è riuscito a comprare il mio affetto con la cioccolata dopo la nascita di Sam ed Emy e poi, persino io devo ammettere che è davvero cresciuto”
Alex: “Penso di parlare a nome di tutti dicendo che nessuno di noi si immaginava un Oliver del genere. Sta sorprendendo parecchio anche me”
Rachel: Siete usciti spesso insieme ultimamente
Alex: Non lo so, andiamo semplicemente d’accordo. Penso che tutti noi gli abbiamo dato una seconda possibilità e lui ci è davvero grato per questo. Non ha sprecato questa occasione
Rachel: “Già, diciamo che sa giocarsi bene le sue carte”

-Brittany decise di sputare il rospo.-

Brittany: “Mi ha chiamata “Pulce””
Rachel: “Oh oh!”
Brittany: “Già”
Rachel: “Come ti ha fatto sentire?”
Brittany: “Completamente sua. E… E stamattina, io non so cosa mi sia preso. Lui ci ha dato il buongiorno, mi sono avvicinata a lui, l’ho abbracciato e gli ho dato un bacio sulla guancia dicendogli “buongiorno””
Rachel: “Lo hai fatto?”
Brittany: “L’ho fatto, davanti agli occhi di Lily. Oliver mi sta sfuggendo di mano”

-Dopo qualche secondo di silenzio, Alex parlò.-

Alex: “Ascolta il tuo cuore, Britt!”
Brittany: “Cosa?”
Alex: “So che sei confusa, che hai rotto con Matt e che ti ostini a dire di non provare niente per Oliver, ma i tuoi gesti sono più importanti. Sai quanto noi ci teniamo a te e credo di parlare anche a nome di Rachel. Approfitta di quel silenzio e di quella tranquillità per zittire il tuo cervello che non ti lascia in pace e ascolta il tuo cuore. Guarda Oliver quando senti il tuo cuore battere più forte dei tuoi pensieri e lì, sono sicuro al cento per cento che capirai cosa vuoi veramente. Non puoi continuare a vivere in questo limbo”

-Rachel continuò.-

Rachel: “Già! Noi vogliamo la tua felicità e sappiamo quanto tu te la stia negando per essere coerente con quello che hai sempre detto e pensato. Siamo cresciuti, siamo cambiati e le situazioni sono cambiate. Non è un errore tornare sui propri passi! Ti è permesso ricrederti. Oliver ti ama e lo dimostra ogni giorno. E’ una cosa molto palese”
Brittany: “Io… Io non so come gestire il tutto, ragazzi! Ho paura”
Alex: “Agire in base alle tue paure non può essere definito “vivere””
Rachel: “Fai come ha detto Alex, Britt. Spegni il cervello, ascolta il tuo cuore guardando Oliver e lì, in quel preciso momento, sarà tutto più chiaro”

-In quel momento anche Alex e Rachel riuscirono a sentire la voce di Oliver in lontananza. Sorrisero, stava andando a recuperare le sue ragazze. Alex parlò.-

Alex: “Il sergente è arrivato!”
Brittany: “Già, devo andare. Grazie ragazzi!”
Alex e Rachel: “Buona passeggiata!”

-Chiusero la chiamata e sospirarono.-

Rachel: Credi che ce la farà?
Alex: Non lo so. Spero ci dia retta
Rachel: Le hai fatto proprio un bel discorso
Alex: E’ quello che faccio io. Sai, quando torno da una pesante e seccante giornata di lavoro, a me piace spegnere il cervello e guardarti. Mi tranquillizza perché mi fa sentire finalmente a casa!

-Rachel lo guardò sorridendo. Aveva un marito davvero fantastico. Lo baciò, presero il passeggino e uscirono di casa con i gemelli.-


Ciao Meraviglie!
Finalmente dopo giorni di tormento e distrazioni, riesco a postare. Questo è uno dei capitoli indeti, è fresco fresco di battitura. Ci ho messo così tanto perché il solo capitolo è talmente lungo che ho deciso di dividerlo e farci due capitoli. Il secondo lo posto subito dopo di questo.
Per ora, cosa ne pensate?  Con Oliver tra i piedi, le nostre ragazze Green non possono mai stare tranquille!
Vi piace il campeggio che ho scelto? Esiste davvero e penso che sia una favola. Vi lascio le foto. Oh e poi, quasi dimenticavo, all'inizio del capitolo, incontriamo un nuovo personaggio. Jordan! Vi mostro anche lui

Questo è il campeggio.

Questo è Jordan, il migliore amico di Daniel!
Ora, vi lascio con la seconda parte, sperando che vi piaccia, così possiamo chiudere questa seconda stagione. 
Baci,
Sum <3

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Capitolo 31
*** Un'unica anima ***


Unconventional Family
Capitolo 31
-Un’unica anima.-


-Dopo due ore passate tra gli alberi, la polvere, e quel caldo soffocante, le ragazze non ce la facevano più.-

Lily: Alla faccia della passeggiata, papà! E’ da due ore che camminiamo senza fermarci. Io non ce la faccio più!

-Lily buttò lo zaino per terra e si sedette sopra un masso, lo stesso fece Brittany mentre Oliver le guardava.-

Oliver: Me lo sento, ci siamo quasi!
Brittany: Come sarebbe a dire che te lo senti? Stai andando a sentimento?!

-In quel momento Lily urlò.-

Lily: Ma questo è lo stesso albero di prima!!!!!!
Oliver: No, io non credo, principessa!
Lily: Sì, guarda!

-Anche Brittany si avvicinò e lo guardò bene.-

Brittany: Sì, è lui. Ha quella macchia a forma di cuore sulla corteccia!

-Subito le ragazze si voltarono verso Oliver e, Brittany, urlò.-

Brittany: STIAMO GIRANDO INTORNO! CI SIAMO PERSI?
Oliver: Beh, io non direi proprio persi!

-Lily si buttò a terra in mezzo alle foglie senza speranza.-

Lily: Addio, moriremo qui, mangiati dagli insetti!
Oliver: Andiamo, non fate le melodrammatiche, adesso!

-Brittany lo fulminò con lo sguardo.-

Brittany: Stiamo camminando da due ore sotto il sole inutilmente. Sappi che se non riusciamo a trovare la via per tornare alla tenda, io e Lily ci ciberemo della tua carne!

-Oliver la guardò veramente scioccato. Deglutì.-

Oliver: Sei inquietante. Mi fai paura parlando così!
Brittany: Fai bene ad averne! E’ tutta colpa tua!

-Brittany raccolse un sasso da terra e lo lanciò lontano. Era stanca e nervosa e iniziava ad avere fame mentre i moscerini si attaccavano alle loro pelli sudate. Lily si alzò di scatto e i suoi genitori la guardarono.-

Oliver: Che succede?!
Lily: Avete sentito?!
Brittany: Cosa?!
Lily: La pietra ha fatto “pluff”!
Oliver: Cosa vuol dire che ha fatto “pluff”?
Lily: Non capite? Ci dev’essere dell’acqua qua vicino!

-Subito raccolse il suo zaino e corse dove Brittany aveva lanciato la pietra. I suoi genitori la seguirono.-

Lily: Lo sentite? Questo è il rumore dell’acqua!

-Passarono in mezzo a qualche albero e sbucarono su un sentiero che accostava il fiume. Non potevano crederci, erano davvero vicini. Appena alzarono lo sguardo videro le cascate davanti a loro. Oliver guardò le due ragazze.-

Oliver: Beh, io vi dicevo che eravamo vicini!

-Sia Brittany che Lily gli diedero un colpo.-

Lily: Tu ci hai fatto perdere! E’ tutto merito della mamma e mio se abbiamo trovato le cascate!

-Subito Lily si tolse i vestiti e, in costume, andò a buttarsi al fiume. Quella camminata l’aveva riscaldata troppo, aveva bisogno di acqua fresca. Oliver la seguì a ruota e Brittany pure, anche se esitava ad entrare in acqua. Oliver e Lily la guardarono mentre nuotavano.-

Lily: Mamma, l’acqua è stupenda!!
Oliver: Coraggio, pulce! Non fare la fifona!

-Lily sorrise sentendo Oliver chiamare sua madre in quel modo. Adorava il fatto che si stessero comportando come una vera famiglia. Forse c’era ancora la possibilità che il suo sogno più grande si realizzasse dopotutto. In quel momento vide Oliver uscire dall’acqua, prendere Brittany in braccio e tornare dentro mentre lei urlava.-

Brittany: GIURO CHE TI AFFOGO OLIVER DUNCAN HUNT! DOVESSE ESSERE L’ULTIMA COSA CHE FACCIO NELLA VITA! RIPORTAMI SULLA RIVA, SUBITO!
Oliver: Non credo proprio!

-Si immerse tenendo ancora Brittany con sé.-

Brittany: E’ MALEDETTAMENTE FREDDAAAA!

-Oliver fece per lasciarla andare ma Brittany rimase attaccata al ragazzo.-

Brittany: Non ti azzardare a lasciarmi. Sai benissimo che non so nuotare!
Oliver: Lo so. Ricordo molto bene, però qui tocchi, pulce!

-La poggiò e Brittany poté stare sulle sue gambe.-

Brittany: Oh!

-Tutti scoppiarono a ridere e Lily nuotò fino ai suoi genitori andando ad abbracciarli. Galleggiando sul fiume guardò suo padre.-

Lily: Avevi ragione, papà! Questa è vita!

-Passarono l’ora di pranzo e parte del pomeriggio al fiume. Anche Brittany e Lily iniziavano ad amare quel posto, era così fresco, così tranquillo e divertente allo stesso tempo. Verso le 15:30 rientrarono alla loro piazzola.-

Brittany: Però, prendendo il sentiero che segnano le indicazioni, le cascate non sono poi così lontane dalla nostra piazzola!
Lily: Per fortuna! Guai a noi se diamo retta alle prossime “ScorciatoieSicuramenteCiPerdiamo” di papà!
Oliver: Volevo farvi camminare di meno!
Brittany: Eh, si è visto!

-Sia Lily che Brittany scoppiarono a ridere quando Oliver cambiò argomento.-

Oliver: Chi mi accompagna a raccogliere un po’ di legna per fare il fuoco stanotte? Questa sera, cambiamo programma, voglio portarvi nella costa a vedere le balene!
Lily: Si può fare?

-Chiese Lily speranzosa.-

Oliver: Sì, mi sono informato. C’è un orario però. Dalle 17:00 alle 19:00. Quindi, meglio cercare la legna adesso!
Lily: Vengo io con te!
Brittany: Io vi preparo uno spuntino, va bene?
Lily: Niente di cucinato per favore!
Brittany: AHAHAH! Simpaticona, non preoccuparti. Beh, vado a comprare qualcosa allora, fate una buona passeggiata!
Lily e Oliver: A dopo!

-La videro voltarsi e anche loro andarono alla ricerca di rametti. Dopo dieci minuti di silenzio, mentre Lily raccoglieva una pigna utile per accendere il fuoco, parlò.-

Lily: Hai chiamato la mamma “pulce”!

-Oliver la guardò. Forse era arrivato il momento di essere onesto con sua figlia.-

Oliver: Sì, l’ho fatto. La chiamavo così quando eravamo al liceo, è più forte di me!
Lily: Le cose stanno cambiando tra voi?
Oliver: Sono già cambiate, non credi?
Lily: Già. Ma non capisco se questa è una cosa momentanea o no. Sto così bene con voi adesso. Amo vedervi così felici insieme e ho paura che questo possa finire. Ho paura che voi litighiate e che vi facciate la guerra

-Oliver la guardò e fermò sua figlia. Si sedettero per terra e lui parlò.-

Oliver: Non devi aver paura. Io ci sarò sempre per te e lo stesso tua madre e faremo sempre il possibile per renderti felice. Non ti trascineremo mai in una guerra tra noi. Sei grande e puoi capire che questa è una situazione particolare. Non è facile, sai?
Lily: Tu la ami? Perché la tratti come una regina e non ti ho mai visto trattare Lucy così. Sì, la trattavi bene, ma non ridevi così tanto. Ora ti brillano gli occhi!
Oliver: Sono nei guai, eh?
Lily: Perché dovresti esserlo? Non ti piacerebbe se diventassimo una famiglia? Una vera famiglia, abitare tutti insieme, fare le vacanze tutti insieme…
Oliver: Oh, principessa. Ti piacerebbe?
Lily: Da morire, papà! Perché tu e la mamma non potete tornare insieme?
Oliver: Credo che tua madre abbia bisogno di tempo. Non dev’essere facile. Le ho fatto davvero male in passato, non la biasimo. Se è destino, tornerà!
Lily: Secondo me è destino. Tu sarai pronto?
Oliver: Io sono sempre pronto!

-Lily abbracciò suo padre.-

Lily: Grazie per essere tornato nelle nostre vite. Ti voglio bene papà
Oliver: Non hai la minima idea di quanto te ne voglia io!

-Lui sorrise, accarezzò sua figlia e si rialzarono riprendendo la ricerca. Era davvero felice che sua figlia desiderasse così tanto che lui facesse, effettivamente, parte della famiglia. L’unica che mancava all’appello era solo Brittany.
Quella sera, dopo aver fatto scorta di legnetti e aver fatto merenda a base di schifezze, d’altronde erano in vacanza, i tre, andarono a vedere le balene. Lily rimase totalmente affascinata da quegli animali. Fece un sacco di domande alla guida e Brittany e Oliver, di comune accordo, tapparono la bocca alla figlia alla fine della visita. Dopo quell’incredibile giornata erano tutti distrutti. Tornarono al campeggio e subito Lily andò a buttarsi dentro la tenda facendosi cadere sul materassino. Lei, forse, era quella più stanca di tutti. Oliver iniziò ad accendere il fuoco, mentre vedevano una famiglia arrivare e parcheggiarsi nella piazzola affianco alla loro. Oliver li salutò.-

Oliver: Salve!

-Quello che doveva essere il padre di famiglia, si avvicinò a Oliver e gli strinse la mano.-

Tom: Buonasera!

-Intanto Lily uscì dalla tenda e, insieme a sua madre, si avvicinarono a Oliver che continuava a parlare con quel signore.-

Oliver: Lungo viaggio, non è così?
Tom: Sì, ma penso che ne valga davvero la pena!
Oliver: Assolutamente!
Tom: Comunque piacere, sono Tom Hoswolt! Quella è mia moglie, Tracy e i miei due figli adolescenti Damian e Rose!
Oliver: Noi siamo gli Hunt! Io sono Oliver, Brittany e nostra figlia Lily!
Tom: Siete davvero giovani!
Brittany: Grazie!

-Oliver guardò Tom.-

Oliver: Scommetto che state morendo di fame dopo il lungo viaggio. Perché non vi unite a noi per cena? Abbiamo abbastanza cibo per tutti!
Tom: Sei gentile Oliver! Accettiamo volentieri, però a buon rendere. Domani sarete nostri ospiti a pranzo!
Oliver: D’accordo!

-In quel momento, Rose, la figlia di Tom, urlò.-

Rose: PAPA’ IO NON LA TRATTENGO PIU’ POSSO ANDARE IN BAGNO? DOV’E’?

-Oliver guardò sua figlia.-

Oliver: Principessa, perché non fai vedere a Rose dov’è il bagno?
Lily: Va bene, prendo le cose per la doccia. Quanto manca a cena?
Oliver: Hai una mezz’ora buona!
Lily: Perfetto!

-Lily prese la sua roba e poi si avvicinò ai ragazzi.-

Lily: Ciao, io sono Lily! Siamo i vostri vicini di tenda. Io sto andando a farmi una doccia, se volete vi mostro i bagni!

-Rose la guardò.-

Rose: Grazie mille. Sei la nostra salvatrice!

-Mentre si allontanavano, i genitori li sentirono ancora parlare.-

Damian: Dopo sette ore di macchina non so più se mi funzionano le gambe!
Lily: Sette ore?! Come avete fatto a non impiccarvi in macchina?
Rose: Grande forza di volontà! Comunque, io sono Rose e lui è mio fratello Damian!
Lily: Quanti anni avete?
Rose: Io quasi sedici, mio fratello quasi quindici!
Lily: Io ho quindici anni! Venite, per di qua, adesso arriviamo al centro del…

-Le voci iniziavano a farsi sempre più lontane fin quando i ragazzi sparirono dietro gli alberi. Intanto gli adulti iniziarono a conoscersi e mentre Oliver cucinava, Brittany aiutò la signora Hoswolt, Tracy, a scaricare le valige dalla macchina. Andavano tutti abbastanza d’accordo. Damian e Rose aspettarono che Lily si facesse la doccia, poi tornarono tutti insieme alle loro piazzole e si sedettero a mangiare con gli altri. Risero e scherzarono per tutta la cena. Mentre i ragazzi sparecchiavano, Lily parlò.-

Lily: Mamma, papà, c’è una festa al centro del campeggio stanotte, è sabato! Possiamo andarci?

-Brittany la guardò.-

Brittany: Veramente io e papà abbiamo pensato di farci una passeggiata al fiume!

-Tracy guardò Brittany.-

Tracy: Se volete, portiamo noi i ragazzi alla festa!
Damian: Sì!
Rose: Lily può stare a dormire nella nostra tenda, tanto è per tre!
Lily: Sì! Vi prego, posso?!

-Tom continuò.-

Tom: Li portiamo alla festa, prendiamo un gelato e domani mattina potremmo fare colazione tutti insieme al mare. Che ne dite?

-Oliver e Brittany si guardarono mentre Lily li pregava. Sorrisero vedendola così felice e annuirono. Subito Rose abbracciò Lily. Si conoscevano da meno di tre ore ma andavano d’amore e d’accordo. Si raccontavano tutti i segreti scolastici.-

Brittany: Va bene. Ve la affidiamo se non è di troppo disturbo!
Tracy: Ma quale disturbo! Siete stati gentilissimi a offrirci la cena e ad essere così amichevoli!

-Subito Rose prese a braccetto Lily.-

Rose: Noi iniziamo ad andare alla festa. Damian, vieni?
Damian: Certo!

-Gli adulti li videro allontanarsi e dopo aver finito di ripulire, anche Tom e Tracy li raggiunsero. Brittany e Oliver invece andarono dritti per il fiume. Oliver prese con sé lo zaino con tutto il necessario, asciugamani, felpe, portafogli, una torcia e i cellulari, anche se non prendevano il segnale. I due camminavano sempre più vicini su quel piccolo sentiero illuminato. Si sfiorarono le mani, una, due e alla terza volta, Brittany decise di stringere quella di Oliver. Lui sorrise mentre la sentiva parlare.-

Brittany: E’ stata proprio una bella giornata...
Oliver: Non la parte dove mi minacciavi di morte, piccola cannibale!
Brittany: Ti avrei davvero ucciso. Hai visto come Lily ha stretto amicizia velocemente?
Oliver: Già. In vacanza non puoi scegliere gli amici. Si è tutti nella stessa barca. Nemmeno quei ragazzini sono stati felici di farsi sette ore di macchina per il campeggio. Probabilmente anche quei due erano felici di vedere qualcuno della loro età! E’ una famiglia simpatica, vero?

-Brittany lo guardò annuendo.-

Brittany: Sei stato molto carino ad invitarli a cena!
Oliver: Beh, sappiamo cosa vuol dire arrivare qui in tarda sera. A noi ha salvato la McDonalds!

-Brittany rise.-

Brittany: Già!

-Arrivarono vicino alle cascate e Oliver mollò la presa di Brittany, iniziandosi a spogliare.-

Brittany: Cos’hai intenzione di fare?!
Oliver: Guarda e impara!

-Lui si svestì lasciandosi addosso solo i boxer, prese la rincorsa e si buttò dentro il fiume. Brittany lo guardò sconvolta.-

Brittany: Tu sei un pazzo!
Oliver: Tu non lo sai, ma questa è l’ora più bella di tutte per stare al fiume!

-Oliver si avvicinò iniziando a schizzare la ragazza.-

Brittany: SMETTILAA! SEI UN…

-Più lei parlava e più lui continuava a schizzarla. Brittany perse la pazienza e si spogliò restando in biancheria intima. Si avvicinò alla riva.-

Brittany: QUESTA VOLTA TI AFFOGO PER DAVVERO!

-Oliver si avvicinò di più, le prese la gamba e la fece cadere in acqua mentre rideva.-

Brittany: OH MIO DIO!

-Urló Brittany prima di rendersi conto di quanto si stesse bene dentro all'acqua e lo dovette proprio ammettere.-

Brittany: L’acqua è bellissima!

-Oliver la prese e la strinse a sé per poi portarla sempre più vicino alle cascate.-

Oliver: Te lo dicevo che ti sarebbe piaciuta!
Brittany: Tu sei pazzo!
Oliver: Di te, sì, assolutamente colpevole!

-Lui sorrise aprendo a Brittany le porte del paradiso. Lo guardò stringendosi sempre più a lui dato che iniziavano a non toccare più.-

Brittany: Ci hai presentati come gli “Hunt” a quella famiglia
Oliver: E’ stato bello, non è così?! Sarebbe ancora più bello poterlo dire a chi ci pare

-Brittany lo guardava.-

Brittany: Grazie per questa vacanza. Ci stai regalando tante emozioni!
Oliver: Voi siete la mia emozione giornaliera!

-Lei lo accarezzò ricordando la conversazione della sera a casa di Oliver.-

Brittany: Anche a me manca toccarti!
Oliver: Oggi non sei ubriaca. Attenta a quello che dici, non potrai tirarti indietro!
Brittany: No, seriamente. Mi manchi Olly! I-io vorrei sol..

-In quel momento, Brittany si ricordò le parole degli amici e decise di spegnere il cervello. Guardò Oliver che sorridendo l’ascoltava attentamente e in un istante, capì ogni cosa. Si avvicinò di più e lo baciò. Lo baciò dolcemente tra quelle acque illuminate dalla luna. Oliver approfondì quel bacio che fece desiderare a Brittany qualcosa di più. Lui continuava a baciarla accarezzandole il corpo.-

Brittany: Oh Olly! Ti prego, non fermiamoci

-Lui le baciò il collo, completamente catturato dalla morbida pelle della ragazza, poi la guardò.-

Oliver: Sei sicura? Britt, io…
Brittany: Mi sei mancato per troppo tempo. Sono stanca di aspettare e di lasciare in panchina il mio cuore
Oliver: Quanto amo quando cerchi di fare metafore con lo sport!

-Lui riprese a baciarla e le sussurrò.-

Oliver: Forse dobbiamo uscire dall’acqua e prendere un pr...
Brittany: Ho iniziato a prendere la pillola. Non preoccuparti, questa volta non accadrà! Ti voglio, Olly!

-Lui l’avvicinò sempre più a sé, si tolsero l’intimo a vicenda, lo lanciarono fino alla riva ridendo, e lui, delicatamente, la fece sua, accompagnando il tutto con dei baci e delle carezze. Era così strano, nessuno dei due lo aveva mai fatto in acqua, eppure, lì, sotto il chiaro di luna e con il sottofondo dei grilli che cantavano, sembrava tutto perfetto. Loro erano finalmente perfetti insieme. Aumentarono il ritmo, mentre i loro spiriti si rintrecciavano e ormai a entrambi veniva molto difficile respirare e stare a galla contemporaneamente.-

Brittany: OH… OLIVER. M-mi s-sei...
Oliver: R-risparmia le forze, pulce! OH

-Entrambi ansimavano stanchi ma estremamente felici. Fecero in tempo a dire…-

Oliver: Ti amo!
Brittany: Ti amo!

-Prima di arrivare al culmine del piacere ed accasciarsi nell’acqua. Con le poche energie rimaste, Oliver galleggiò fino alla riva, portando con sé anche Brittany. Si sdraiarono in riva e lei si rannicchiò su Oliver. Era stato tutto perfetto. Non poteva chiedere di meglio.
Ripresero fiato e lui, accarezzando il viso di Brittany, parlò.-

Oliver: Perché ci hai messo così tanto?!
Brittany: Avevo e ho ancora un po’ di paura. Ho paura che tu te ne vada di nuovo. Se tu lo facessi, io ci morirei, lo capisci?

-La ragazza non riuscì a controllare le lacrime e continuò.-

Brittany: Ho paura di affidarti di nuovo il mio cuore che è appena guarito!

-Oliver le asciugò le lacrime e dato che iniziava a fare freddo, prese l’asciugamano dalla borsa e lo avvolse intorno alla ragazza. Ne prese uno anche per sé e si asciugarono per poi rivestirsi.-

Oliver: So quanto male io ti abbia fatto, ho agito egoisticamente ma ho ferito anche me stesso. Ritrovarti è stato il mio miracolo. So che hai paura di fidarti di me, ma te lo chiedo per l’ultima volta. Fidati di me. Regalami il tuo cuore. So che non lo merito, ma per favore, fallo un’ultima volta, rischia un’ultima volta e scommetti su di me. Prometto che d'ora in avanti farò tutto ciò che è in mio potere per renderti felice. Io non voglio più aspettare, ma stare con te tutti i giorni, baciarti, amarti e vivere insieme. Abbiamo aspettato troppo tempo

-Prese qualcosa dalla borsa e si avvicinò sempre più alla ragazza.-

Oliver: Metti a rischio il tuo cuore scommettendo su di me e su di noi un’ultima volta. Scommettici come ci avresti scommesso sedici anni fa ad occhi chiusi. Ti prometto, qui su questa riva, che Zeus mi possa fulminare, che ne vale la pena. Noi ne valiamo la pena. Voglio essere tuo per sempre. Nessuna attesa, voglio che torniamo ad essere noi. Io non ho più paura di impegnarmi e di crescere. Ti amo, quindi…

-Brittany riconobbe quella scatolina e Oliver l’aprì mostrando un meraviglioso anello che luccicava.-

Oliver: ...Brittany Green, amore indiscusso della mia vita, mi faresti l’onore di diventare mia moglie?

-Brittany lo guardava senza parole. Le voci delle sue paure si fecero sempre più alte nella sua testa. In quel momento, guardando Oliver, con quella scatolina in mano, decise di spegnere di nuovo il cervello. Lui era cambiato, entrambi erano cambiati. Non l’avrebbe più abbandonata. Lui non aveva alcuna certezza che quel weekend sarebbe successo qualcosa tra loro, eppure era pronto. Portava l’anello con sé, perché, qualsiasi momento per lui andava bene. La stava aspettando senza pressioni. Brittany gli accarezzò quel viso perfetto e subito lo baciò tra le lacrime. Era davvero commossa dalle parole del ragazzo.-

Brittany: Affrontare la vita con te è più semplice e sconfiggeremo tutte le paure insieme. Sì, Oliver, voglio diventare tua moglie!

-Lui la strinse forte a sé e la baciò dalla gioia.-

Oliver: Ti amo più di quanto ami me stesso!
Brittany: E’ davvero tanto allora!

-Risero e Oliver le fece il solletico. La baciò ancora e ancora, dolcemente.-

Oliver: Non posso credere di esserci riuscito. Ti ho di nuovo tra le mie braccia!

-Le diede un delicato bacio sul collo mentre Brittany gli accarezzava le braccia.-

Brittany: Veramente no. Non mi hai ancora messo l’anello al dito!
Oliver: Oh, sono un’idiota! Ero troppo felice e l’ho scordato

-Prese l’anello dalla scatolina e lo infilò al dito della ragazza.-

Brittany: Dobbiamo dirlo a Lily!
Oliver: Credo farà i salti di gioia. Questo pomeriggio mi ha chiesto come mai noi non tornassimo insieme e mi ha detto che si notava parecchio che io sia innamorato di te
Brittany: Tu cosa le hai risposto?
Oliver: Che a sua madre piace molto fare la preziosa!
Brittany: Sempre il solito scemo. Sono felice e sono ancora più felice di rendere nostra figlia felice al cento per cento!
Oliver: Secondo lei è destino
Brittany: Anche secondo me! Comunque, quando ci sposiamo?
Oliver: Potremmo sposarci qui! Domani sera?
Brittany: Cosa?!
Oliver: Lily partirà per un mese e io non voglio più aspettare. Non voglio starti lontano nemmeno un minuto. Questo posto è perfetto. Organizzano anche le cerimonie. Sì, sarà un po’ “arrangiata” ma potremmo dare una festa meglio organizzata più avanti, verso Settembre magari
Brittany: Ma come facciamo? Io vorrei che ci fossero…
Oliver: Torniamo al campeggio e svegliamo Alex e Rachel per dargli la notizia. Non possiamo sposarci senza testimoni, no?

-Brittany lo baciò.-

Brittany: Lo stiamo facendo davvero?
Oliver: Oh sì! Ah, facciamo anche in tempo a chiamare i tuoi. Posso comprargli un biglietto aer…
Brittany: No. Sposiamoci, poi glielo diremo. So per certo che rovinerebbero tutto e non voglio che questa magia finisca!
Oliver: Non finirà, te lo giuro! Forza, andiamo a chiamare Alex e Rachel e a dirlo a Lily!

-Si alzarono e tornarono al campeggio. Dopo aver chiamato Alex e Rachel, che erano veramente felici per loro, andarono a lavarsi e aspettarono che Lily tornasse dalla festa. Ormai era quasi l’una. La videro arrivare e mentre Lily andava a dare la buonanotte ai suoi genitori, Brittany alzò la mano, mettendo in mostra quel luccicante anello che adorava. Lily appena lo vide scoppiò a piangere dall’emozione.-

Lily: E’ COME PENSO IO?

-Brittany annuì e subito Lily abbracciò i suoi genitori.-

Lily: GRAZIE, GRAZIE PER IL REGALO PIU’ BELLO CHE MI POSSIATE FARE

-Brittany la strinse a sé scoppiando anche lei a piangere.-

Lily: Saremo una famiglia, finalmente. Saremo una vera famiglia!
Brittany: Sì, tesoro!

-Oliver le abbracciò entrambe. Finalmente aveva tutto ciò che gli serviva per essere felice.-

Lily: Vedi mamma, c’è qualcuno che ha ascoltato tutte le mie preghiere in questi anni! Quando vi sposate?
Oliver: Domani sera, qui in campeggio. Abbiamo già chiamato Alex e Rachel, passeranno a prendere Daniel e arriveranno tutti qui il primo pomeriggio
Lily: Non ci credo. Sono così felice! Grazie, grazie!
Brittany: Grazie a te per essere arrivata ed essere stato il regalo più bello che potessimo mai avere!
Lily: E chi riesce a dormire adesso?!

-Brittany sorrise.-

Brittany: Vai a nanna, domani avremo una giornata molto impegnativa!

-Lily li abbracciò ancora.-

Lily: Vi voglio bene!
Oliver e Brittany: Anche noi!

-La videro poi entrare nella tenda dei vicini. Aveva sicuramente tanto da raccontare. Oliver e Brittany si baciarono e entrarono nella loro tenda, dove silenziosamente fecero l’amore, per la seconda volta in quella serata così speciale.

Passarono la mattina successiva a organizzare il piccolo matrimonio e finalmente, il pomeriggio, Alex, Rachel e Daniel arrivarono al campeggio. Alex e Rachel lasciarono i bambini a casa dei genitori di Rachel per quella sera e quella notte. Ormai erano abbastanza stazionari e i signori Brooks erano più che felici di prendersi cura dei loro nipotini. Anche Alex, Rachel e Daniel arrivarono in aereo con i biglietti pagati interamente da Oliver. Chiamò perfino per noleggiare una macchina a loro nome per arrivare al campeggio. Ovviamente per tutto ciò si fece aiutare alla reception. Appena Lily vide Daniel corse ad abbracciarlo e lui la baciò. Era davvero felice di essere là e condividere con lei quel momento così importante per la sua ragazza.

Mentre Brittany si truccava, Rachel entrò nella stanza.-

Rachel: Io e Alex non abbiamo pensato a un vero e proprio regalo per te e Oliver come coppia, ma più per te e so, che questo è un matrimonio improvvisato, ma non volevo che tu rinunciassi al tuo abito da sposa. E’ il giorno più bello della tua vita, e noi non potremmo essere più felici per te. Perciò, ecco il nostro regalo!

-Rachel tirò fuori da una busta gialla in cartone, un bellissimo, lungo abito bianco. Le maniche erano in pizzo e aveva una gonna piena estraibile, in modo da poter essere più comoda dopo la cerimonia. Rachel guardò la sua amica che ancora non aveva detto una parola.-

Rachel: Al posto del velo ho preferito scegliere per te una corona di fiori! Volevo qualcosa di più speciale di un semplice velo per te! Abbiamo portato anche un vestito a Lily e un abito ad Oliver

-Brittany continuava a guardare la sua amica in silenzio mentre Rachel teneva ancora l’abito.-

Rachel: Oh, non ti pia…

-Proprio in quel momento Brittany le saltò addosso piangendo di gioia.-

Brittany: LO ADORO! SIETE DUE PAZZOIDI. COME AVETE ANCHE SOLO POTUTO PENSARE A QUESTO?

-Brittany non voleva staccarsi da Rachel.-

Rachel: Sono felice che ti piaccia. Coraggio, indossalo!

-Brittany lo indossò con l’aiuto di Rachel, si guardò allo specchio e parlò.-

Brittany: Non avreste dovuto. E’ perfetto. Dico, davvero perfetto!
Rachel: Concordo!
Brittany: Grazie per essere qui e per essere la sorella che ho sempre desiderato avere. Tu e Alex non mi avete mai fatto sentire sola, mai, nemmeno per un istante. Non so come ringraziarvi

-Rachel le asciugò le lacrime, le prese le mani e gliele strinse forte.-

Rachel: Ringraziaci con la tua felicità. Vederti felice è tutto ciò che conta!
Brittany: Ti voglio bene!
Rachel: Anche io, da morire. Ora, vogliamo finire di sistemarci per il tuo matrimonio?
Brittany: Io e Oliver! Ci avresti mai scommesso?
Rachel: Penso che per voi sia sempre stata questione di destino!

-Entrambe sorrisero e a dare inizio al matrimonio, fu Lily che camminava affianco a Daniel sul sentiero che conduceva a un arco fatto di rami ricoperti di fiori bianchi. Arrivati alla fine, si posizionarono ai loro posti.
In piedi, davanti al prete, stava un Oliver emozionato che indossava un abito dalla giacca scura, la camicia bianca e una cravatta con un motivo nero e rosso scuro. Oliver aveva creato degli anelli di ramoscelli, erano degli anelli simbolici che avrebbero poi sostituito al loro rientro con delle vere e proprie fedi nunziali incise. Fu in quel momento, vedendola percorrere il sentiero con accanto Alex, che a Oliver scappò una lacrima. L’asciugò all’istante, e continuava a venir ammaliato dalla bellezza della sua fidanzata. Vederla avanzare verso di lui con quell’abito da sposa lo fece sentire l’uomo più fortunato di tutto l’universo. Alex lasciò Brittany alle cure di Oliver che le prese la mano, girandosi verso il parroco del campeggio. La cerimonia iniziò, non fu lunga e arrivarono alle promesse che entrambi avevano scritto di proprio pugno quella mattina.-

Oliver: Brittany Green, quel pomeriggio di ormai tanti anni fa, se avessi saputo che tu saresti stata la bambina che avrebbe cambiato la mia vita, che mi avrebbe fatto cambiare in meglio come uomo e che sarebbe stata la mia anima gemella, beh, ti avrei sicuramente dato l’ultimo Bomb Pop del furgoncino dei gelati. Ricordi quel ghiacciolo? Tutti i bambini ne andavano matti. Fui molto antipatico con te che ti misi a fare i capricci scuotendo la testa. Ancora ho il ricordo delle tue lunghe codette castane che sventolavano a destra e a sinistra. Quello, fu il nostro primo vero incontro, prima di sapere che saremmo finiti in classe insieme in prima elementare e che ci saremmo odiati per molti anni successivi. Non ero uno dei bambini più svegli all’epoca…

-Tutti risero.-

Oliver: ...E grazie, per avermi sempre amato così come sono. Grazie per aver creduto sempre in me anche quando nemmeno io avrei scommesso su me stesso. Grazie per aver perdonato i miei errori e avermi dato l’occasione di rimediare. Ecco perché ti amo, ti amo perché sei splendidamente stupenda nel tuo modo d’essere. Quindi sì, io, Oliver Duncan Hunt ti dono questo anello, nella speranza di un amore lungo nel tempo finito e infinito, in segno di lealtà, fiducia e impegno nel renderti felice e voglio prenderti come mia sposa per onorarti e amarti per sempre!

-Brittany ormai in lacrime lo guardava mentre lui le infilava l’anello al dito. Lei dovette aspettare qualche secondo prima di parlare, era troppo commossa. Tutti i presenti erano commossi, Rachel piangeva dall'inizio della cerimonia.-

Brittany: Oliver, sei entrato nella mia vita come un uragano che se la tirava parecchio. Quel lato così sicuro di te, era la cosa che più odiavo. All’apparenza sembri uno sbruffone e per conoscerti bene, bisogna scavare nel profondo. Ti avrei ceduto la mia vita, sedici anni fa e ora, qui, dopo avermi dato una meravigliosa figlia, che ti assomiglia tanto, ed essere tornato come un altro uragano, io affido alle tue mani la mia vita, la mia anima e il mio corpo. Mi fido di te incondizionatamente e sei quello che riesce sempre a farmi ridere e a tirarmi sul il morale, e che soprattutto, sa gestire i miei drammi!

-Tutti riscoppiarono a ridere. Quelle promesse erano divertenti ma allo stesso tempo, dolci e sincere.-

Brittany: Con te non mi sento giudicata, ma libera di fare e vivere tutte le mie scelte. Se dovessero essere quelle sbagliate, me lo ricorderai con del sarcasmo e saprai curare le mie ferite. Ti amo perché sei sempre paziente e rendi la mia, e la vita di nostra figlia più leggere, ci ami e sai prenderti cura di noi. Da quando sei tornato, il mio cuore ha ripreso a battere in quel modo speciale che solo lo stare con te poteva fare. Grazie per aver rinunciato a tutto per noi, io ora sono pronta a rinunciare al mio cuore per donarlo a te. Io, Brittany Green, ti dono questo anello, nella speranza di un amore lungo nel tempo finito e infinito, in segno di lealtà, fiducia e impegno nel renderti felice e voglio prenderti come mio sposo per onorarti e amarti per sempre!
Parroco: E con i poteri conferiti da Dio Onnipotente e dalla Santa Chiesa, io dichiaro Oliver Duncan Hunt e Brittany Green marito e moglie. Ora lo sposo può baciare la sposa!

-Oliver la prese delicatamente, avvicinandola a sé e la baciò dolcemente mentre venivano assordati da urla, canti, fischi e applausi delle persone che avevano voluto partecipare alla cerimonia. Quel bacio segnò l’inizio della loro vita insieme. Il giusto pezzo mancante del puzzle, finalmente, dopo anni di lontananza e sofferenza, era stato messo al posto giusto.-

Meraviglie, eccoci qua con questo finale di stagione.
Allora, a me piace moltissimo. Questi ultimi due capitoli sono diversi dagli altri, non lo so. Comunque io li adoro.
Voi cosa ne pensate? Vi hanno fatto un pochino commuovere?
Cosa ne pensate in generale di questa seconda stagione? Vi è piaciuta?
Caricherò il prossimo episodio al più presto.
Io vi lascio con le foto di Britttany con l'abito da sposa particolare che si trasforma e con Oliver e il suo abito.

Vi piacciono?
Fatemi sapere se i capitoli vi sono piaciuti, io sarò felice di rispondere.
Un bacio,
Sum <3

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Capitolo 32
*** La sorpresa ***


Unconventional Family
Capitolo 32
-La sorpresa.-


-Quella mattina, Brittany si svegliò di soprassalto, ricordando quella cosa di vitale importanza da fare, dopo quel mese che era appena passato. Subito diede una gomitata ad Oliver che ancora dormiva beato affianco a lei, senza il minimo senso del tempo.-

Brittany: Olly, svegliati. Siamo in ritardo!

-La ragazza si alzò dal letto e corse in bagno a prepararsi. Oliver era ancora troppo assonnato per capire qualcosa e Brittany lo sapeva bene.-

Oliver: Mmh, in ritardo per cosa?!

-La ragazza si riaffacciò in camera, mentre si faceva una coda alta, si avvicinò al suo neo marito e lo strattonò per farlo svegliare.-

Brittany: Svegliati! Oggi torna Lily e la sveglia non ha suonato. Ci siamo dimenticati di puntarla ieri. Dobbiamo essere al punto d'incontro alle 12:00

-Lei aprì l'armadio, prese una canottiera bianca, una giacchina beige, dei jeans neri leggeri stretti e dalla scarpiera prese delle ciabattine infradito in tinta con la giacchina. Intanto, Oliver guardò la sveglia.-

Oliver: Diavolo, è tardissimo. Sono le 11:30!

-Finalmente anche lui si alzò di corsa.-

Brittany: Appunto, muoviamoci!

-Lo rimproverò Brittany, mentre lui correva in bagno a lavarsi alla velocità della luce. Sua moglie intanto si cambiò velocemente e lanciò in bagno ad Oliver i suoi vestiti. Una maglietta a maniche corte grigia, una camicia nera da portare aperta e con le maniche sollevate e dei jeans blu scuro. Appena fu uscito dalla doccia, lui si asciugò e si vestì, si pettinò e mise il gel sui capelli. Poi, prese le sue converse basse nere dalla scarpiera, le indossò e finalmente erano pronti. Corsero in macchina e Oliver partì. Solo in quel momento riuscirono a prendere fiato.-

Oliver: Dieci minuti, possiamo ancora farcela!
Brittany: Dobbiamo farcela, Olly! E’ triste scendere dall’autobus e non vedere nemmeno i tuoi genitori
Oliver: Lily ci ammazzerebbe!
Brittany: Senza ombra di dubbio! Perché ieri notte abbiamo fatto così tardi? Non avremmo dovuto!
Oliver: L’abbiamo fatto perché era venerdì sera e siamo in luna di miele
Brittany: Siamo tornati dalla luna di miele una settimana fa!
Oliver: Nella mia testa siamo ancora in Nuova Zelanda!

-Brittany scosse la testa senza speranza.-

Brittany: Dì alla tua testolina che lunedì devi tornare in casa discografica!

-Oliver la guardò offeso.-

Oliver: Sei sempre la solita guastafeste!

-Brittany rise e finalmente arrivarono al punto d’incontro, per fortuna l’autobus non era ancora arrivato. Appena si avvicinarono, videro una sagoma familiare. Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Guarda, c'è Daniel!

-Brittany lo guardò scuotendo la testa.-

Brittany: Che vergogna, è arrivato prima di noi!
Oliver: Raggiungiamolo!

-Si avvicinarono al ragazzo che stava seduto su una panchina a torturarsi le mani. Brittany sorrise e lo guardò.-

Brittany: Ciao Daniel!

-Anche Oliver lo salutò dandogli una pacca sulla spalla.-

Oliver: Ehi!
Daniel: Ciao Brittany, ciao Oliver!
Oliver: Sei appena arrivato?
Daniel: No, in realtà sto aspettando da mezz’ora. Ho pensato che magari potessero arrivare prima, e invece...

-Brittany guardò Oliver che contraccambiò lo sguardo colpevole. Altro che mezz’ora in anticipo, era già tanto se erano arrivati in tempo. Daniel parlò a voce alta, ma parlava più per se stesso in fondo.-

Daniel: Mi è mancata da morire!
Brittany: Anche a noi, non immagini quanto!

-Finalmente videro l’autobus arrivare e parcheggiare. Subito Oliver la indicò.-

Oliver: Eccola!

-La videro scendere e sia Oliver che Brittany guardarono Daniel. Oliver poi parlò.-

Oliver: Vai prima tu, non preoccuparti!
Daniel: Grazie, Oliver!

-Senza pensarci due volte lui corse da lei, l'abbracciò e la baciò dolcemente. Lui continuò riempendole il viso di baci. Lily rise, Daniel le faceva il solletico.-

Lily: Ehi!
Daniel: Ehi, mi sei mancata da impazzire! Finalmente sei qui
Lily: Sì, finalmente a casa!

-Lei lo ribaciò e lui la stinse a sé. Gli era davvero mancata.-

Daniel: Ma sbaglio o siamo diventate ancora più belle in questo mese?

-Le prese la mano e Lily sorrise, prendendo poi il trolley dal bagagliaio dell’autobus. Guardò il suo fidanzato.-

Lily: Sbaglio o hai fatto shopping senza di me in questo mese?
Daniel: Non ti piace?

-Si riferiva alla camicia a quadretti rossi e neri a maniche corte che indossava. Lily sorrise.-

Lily: Ti sta molto bene!
Daniel: Mi ha accompagnato Charlotte!
Lily: Charlotte tua cugina? Quella che abita in Canada nella parte francese? E' venuta qui?!
Daniel: Sì, ci ha fatto una bella sorpresa!

-Daniel la guardò e la accarezzò, prendendole poi dalle mani il trolley.-

Daniel: Lì ci sono i tuoi!
Lily: Andiamo!

-Senza pensarci due volte, corse ad abbracciare i suoi genitori. Ancora non riusciva a credere che si fossero sposati e che suo padre fosse andato a vivere con loro. Era stata un’emozione troppo grande. Si sentiva che tutto andava per il verso giusto e niente avrebbe potuto rovinare tutto quello che stavano costruendo. Brittany strinse la sua bambina a sé, non erano mai state fisicamente lontane per così tanto tempo.-

Brittany: Oh tesoro mio, ci sei mancata tanto!
Lily: Anche voi a me!

-Oliver la strinse a sé.-

Oliver: Scommetto che hai un’infinità di cose da raccontarci!
Lily: Oh sì. Sono talmente tante che non le ricordo tutte!

-Oliver guardò Daniel e gli prese dalle mani il trolley di Lily.-

Oliver: Grazie. Vieni con noi? Andiamo a pranzo da Alex e Rachel!
Lily: Andiamo lì? Che bello! Non vedo l’ora di vedere quanto siano cresciuti i gemelli!

-Daniel li guardò.-

Daniel: Scusate, ma devo aiutare mio padre ad aggiustare la macchina subito dopo pranzo!

-Guardò Lily.-

Daniel: Fragolina, ci vediamo stasera?
Lily: Okay, amore. A stasera! Oh, vuoi un passaggio a casa?
Daniel: No, grazie. Ho chiesto a mia sorella di venirmi a prendere. E’ quella macchina grigia!
Lily: Va bene!

-Lei lo baciò e quando furono vicini alla macchine si separarono. Brittany guardò sua figlia mentre salivano in macchina.-

Brittany: Fragolina?!
Lily: Cambia il nomignolo in base a come sono vestita!

-Portava una maglietta grigia a maniche corte, una tutina corta rossa e delle ballerine rosse e bianche. Lei continuò, mentre Brittany rideva sotto i baffi.-

Lily: Lui si diverte così! E non prenderlo in giro, poverino. Non è l’unico che da nomignoli qui, vero pulce?!

-Brittany scosse la testa guardando Lily e Oliver.-

Brittany: Perché suona così stupido detto da qualcun altro?

-Tutti scoppiarono a ridere e Oliver la baciò dolcemente.-

Oliver: Perché io sono l’unico prescelto che può chiamarti così! Allora principessa, cosa ci racconti?
Lily: E' stato tutto fantastico! Ho imparato tantissimo e l’ultimo giorno di lezione ci hanno dato i diplomi. Posso farvi sentire quello che ho imparato a casa!
Oliver: Non vediamo l’ora!
Lily: Oh, mamma! Ho saputo uno scoop da Rebecca!
Brittany: Uuh. Che scoop?
Lily: Justin si è fidanzato con una ragazza della nostra scuola!
Brittany: E’ carina?
Lily: Sì, si chiama Sharon! Non trovi che sia un nome vecchio stampo?
Brittany: Solo un pochino!

-Oliver le interruppe.-

Oliver: Avete finito con tutto questo gossip?

-Lily gli fece la lingua, poi parlò.-

Lily: Voi avete tantissimo da raccontarmi! Com’è andata la luna di miele?
Oliver: Assolutamente fantastica! Penso che la Nuova Zelanda sia uno dei miei posti preferiti adesso!
Brittany: Sì, anche uno dei miei! Olly, fermati qui un attimo! Compro un dolce da portare ad Alex e Rachel!

-Oliver si fermò e lasciò scendere Brittany, poi guardò sua figlia.-

Oliver: Non preoccuparti, porteremo anche te in Nuova Zelanda la prossima volta!
Lily: Voglio vedere tutte le foto!
Oliver: Sono arrivate proprio ieri. Le abbiamo con noi, dobbiamo far vedere tutto anche ad Alex e Rachel!

-Una volta arrivati in casa McKay e aver suonato il campanello, Rachel aprì la porta con Samuel in braccio.-

Rachel: Ciao tesoro!

-Subito la ragazza abbracciò la sua figlioccia.-

Rachel: Finalmente sei tornata!
Lily: Ciao diddi, mi siete mancati! Ciao piccolino, quanto sei cresciuto

-Sorrise e fece il solletico sul pancino a Samuel. Rachel poi guardò Brittany e Oliver.-

Rachel: Ciao ragazzi, entrate! Uhh, cos’è questa?
Brittany: Torta gelato!

-Alex li sentì a distanza e parlò.-

Alex: Possiamo fare uno scambio? Emy in cambio di quella torta gelato!
Brittany: Vuoi già vendere tua figlia?! Per cosa poi? Per una misera torta gelato!

-Tutti scoppiarono a ridere e Alex diede Emily a Brittany che subito la coccolò. Alex ne approfittò per salutare come si deve la sua figlioccia. L’abbracciò.-

Alex: Bimba, finalmente! Iniziavamo ad annoiarci senza di te
Lily: I gemelli vi lasciano anche il tempo di annoiarvi?

-Rachel rise invitando tutti ad entrare.-

Rachel: Non abbiamo nemmeno il tempo per farci una doccia!

-Tutti risero e Alex riprese a guardare Lily.-

Alex: Hai studiato abbastanza? Dovresti essere soddisfatta, sei riuscita a fare la secchiona pure in estate che non si studia! E’ un nuovo record per te!

-Lily gli diede una leggera spinta.-

Lily: Sempre il solito diddi, non ti smentisci mai! Adesso anche Daniel è fissato con questa cosa
Alex: Ottimo!
Lily: Siete tutti e due molto simpatici, devo dire!

-Alex la prese e l'abbracciò di nuovo. Lily sorrise.-

Lily: In fondo mi sei mancato anche tu!

-Lily guardò Rachel sorridendo. Teneva ancora Samuel in braccio.-

Lily: Vieni da me Sam?

-Rachel le diede Samuel.-

Lily: Oh, ma quanto siamo belli e quanto stiamo diventando pesanti!

-Subito sentirono Emy urlare uno dei suoi versetti incomprensibili. Lily si girò.-

Lily: Adesso vengo a coccolare anche te!

-Si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia. Dopo aver pranzato, mentre aspettavano il dolce, Lily guardò il suo cellulare e il messaggio di Daniel catturò la sua attenzione.
“Piccolina, non vedo l'ora di rivederti oggi. Ho una sorpresa per te, passo a casa tua alle 17:00. Tieniti pronta :* "
Lily pensò a quanto Daniel fosse tenero e rispose.
"Perfetto, sono curiosa per la sorpresa, a dopo <3"
Oliver, dopo aver mandato giù l’ultimo boccone, guardò Rachel.-

Oliver: Era tutto buonissimo Rachel!
Lily: Mamma, perché non impari a cucinare così bene? Diddi potresti darle qualche lezione!
Rachel: Tesoro ci ho già provato, tua madre e la cucina non sono compatibili
Brittany: Ehi!!

-Tutti scoppiarono a ridere. Dopo essersi gustati anche il dolce, Lily prese in braccio Emily che era seduta sulla sdraietta per bambini.-

Lily: Oh, quante cose t'insegnerò!
Alex: OH NO!!
Lily: Diddi!!

-Brittany guardò tutti quanti!-

Brittany: Io e Oliver abbiamo le foto della luna di miele!

-Sia Rachel che Lily non stavano più nella pelle mentre Brittany le tirava fuori e iniziava a farle vedere. Anche Alex le guardava con piacere.-

Alex: Quindi che giro avete fatto?
Oliver: Siamo riusciti più o meno ad attraversare tutto il territorio. Abbiamo visto parte della Nuova Zelanda del nord e del sud. E’ stato davvero bello!
Brittany: E’ stato incredibile! Il nord è un luogo pieno di storia e tradizioni. Abbiamo visto un sacco di parchi con animali che non avevamo mai visto prima, poi abbiamo attraversato i laghi termali e abbiamo visto anche i geyser...
Alex: I geyser? Oh ecco le foto! Ma che figata ragazzi!

-Tutti guardavano quelle foto davvero innamorati del paesaggio. Brittany continuò.-

Brittany: Sempre al nord abbiamo visto anche il lago della città di Taupo. Le caverne di Waitomo, però è stato il luogo che mi è piaciuto di più. Sono delle caverne che vengono illuminate da migliaia di lucciole e ti danno l’idea di essere all’aria aperta a guardare le stelle. Sì, è stata la mia parte preferita!

-Rachel parlò.-

Rachel: Oh eccovi, devono essere queste, non è così? Oh che carini siete qui!
Brittany: Era un posto davvero romantico!

-Oliver strinse Brittany a sé, felice, di averla portata in quel magico luogo. Lily era incantata da quel viaggio.-

Lily: Poi cos’altro avete visto?
Oliver: Poi al sud la natura cambia. Siamo saliti sul monte passando per l’Arthur's Pass, e poi scesi per i vari parchi. Abbiamo visto cascate e ghiacciai che arrivano al livello del mare. Siamo passati dalla neve, dove abbiamo fatto snowboard, o almeno, apprezzo che tu ci abbia provato, pulce...
Brittany: Ehiiii! Sono stata brava!

-Tutti scoppiarono a ridere e Oliver continuò.-

Oliver: Comunque, siamo passati dai ghiacciai e dalla neve a foreste, scogliere e spiagge meravigliose!

-Mentre Oliver e Brittany continuavano a parlare, Alex, Rachel e Lily continuavano a guardare le foto.-

Oliver: Ho convinto Brittany a fare rafting, vela e poi abbiamo anche fatto delle escursioni in bici!
Rachel: Ora capisco come mai sei tornata così in forma. Avete fatto un sacco di movimento!
Brittany: Io lo avrei anche evitato, ma Olly era peggio di un bambino. Ho dovuto accontentarlo con le cose che sembravano essere le meno peggio!
Oliver: Ci credete? Si è rifiutata di fare bungee jumping e paracadutismo!
Brittany: Non troverai mai nessuno che si soprenda della cosa, amore! A nessuno qua salta in mente di buttarsi giù da un aereo!
Rachel: Olly, sono molto felice che tu abbia riportato a casa la mia migliore amica integra!
Lily: Vi meritavate una vacanza così. Mamma, te la meritavi proprio!

-Finirono di guardare le foto e Lily guardò l’orologio.-

Lily: Cavolo, è tardi! Dan passa a prendermi alle 17:00. Vi dispiace se vado a casa?
Rachel: No tesoro, tranquilla, vai pure a prepararti!
Oliver: Ci vediamo alle 20:30 a casa?
Lily: 21:00? Vi pregoo!
Brittany: Va bene. Non un minuto più tardi però, okay?
Lily: Promesso!
Oliver: Fatti riaccompagnare a casa da Daniel per sicurezza
Lily: Va bene super-protettivo papà! Dan ha detto che ha una sorpresa per me, non vedo l'ora!
Rachel: Uuuh una sorpresa. Vai tesoro e divertiti!
Lily: Grazie. Beh, io vado!

-Lily salutò tutti con dei baci e uscì di casa. Rachel guardò Brittany.-

Rachel: E' così carina! Non ci posso credere, il suo primo ragazzo...
Brittany: Non dirlo a me Rach!
Oliver: Sì, il suo primo ragazzo che dovrà comportarsi bene con lei se non vuole…
Alex: Concordo con te. Saremo in due a…
Brittany: Voi due non farete proprio niente! Lascerete scorrere il corso degli eventi della vita di Lily senza intromettervi nelle sue relazioni sentimentali!

-Entrambi sbuffarono e Brittany continuò.-

Brittany: Sembra ieri quando la trovavo in bagno con tutto il rossetto sparso in faccia!
Rachel: Beh, non lo usavi tu e lo prendeva lei!
Alex: Sì, peccato che poi lo mangiasse!

-Scoppiarono tutti a ridere e Oliver li guardò.-

Oliver: Disgustoso!
Rachel: Totalmente disgustoso!
Oliver: Ricordate come eravamo noi alla sua età?

-Tutti quanti sorrisero avevano dei bei ricordi.-

Brittany: La prima volta che vedemmo Rachel fu il 1995, se non sbaglio!
Rachel: Sì, era l’inverno del 1995 quando mi trasferii. Quanto mi odiavi, Britt!
Brittany: Io non ti odiavo! Magari solo un pochino, il primo giorno!
Oliver: E ci passavamo io e Alex!
Rachel: Eri così antipatica
Brittany: Una serpe!
Alex: Che cambiamento radicale hai avuto da quando sei diventata amica di Rachel!

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Liceo di Bonsall. Novembre 1995.

-Brittany raggiunse Alex e Oliver in corridoio.-

Brittany: Ragazzi!
Alex: E' un'ora che ti aspettiamo, Britt! La prossima volta io me ne vado!

-Oliver fece per parlare ma Brittany subito lo zittì.-

Brittany: TU stai zitto! Non puoi dirmi niente, arrivi sempre tardi

-Lo baciò. Oliver prese la mano a Brittany e uscirono da scuola insieme ad Alex.-

Oliver: Hai vinto!
Brittany: Mi serviva il foglio per gli allenamenti...
Oliver: Ma non sei già entrata nel gruppo?
Brittany: Sì, però devo compilare un foglio e farlo firmare ai miei. Essendo ancora minorenne serve l’autorizzazione!

-Camminavano per il cortile della scuola mentre Brittany continuava.-

Brittany: Comunque, davanti a me c'era una ragazzina, probabilmente è nuova, capelli scuri occhi grandi. Non l'ho mai vista qua in giro. Doveva ritirare un sacco di libri, ecco perché ho fatto ritardo!

-Qualcuno catturò l’attenzione della ragazza.-

Brittany: Eccola, è lei!

-Vide tutti i libri a terra e rise.-

Brittany: Era inevitabile!
Oliver: Pulce, che cattiva!
Brittany: Ma scusa Olly, è logico, vedi com'è gracilina? Non ce l'avrebbe mai fatta a portare tutti quei libri! Ma che sta facendo Alex?!
Oliver: Non saprei!

-Alex, appena vide che caddero i libri di mano alla ragazzina, andò ad aiutarla senza esitazione.-

Alex: Ciao!
Rachel: Ciao! Grazie...

-Lei sorrise molto imbarazzata.-

Alex: Figurati. Sei iscritta in questa scuola allora!
Rachel: Oh sì, ho iniziato oggi
Alex: Com'è andato il primo terrificante giorno?
Rachel: Bene, anche se non conosco nessuno!
Alex: Tranne me, non ricordi?
Rachel: Certo che ricordo. Sei stato il mio salvatore! Non sapevo venissi in questa scuola
Alex: Sì, sono il tuo eroe!

-Entrambi scoppiarono a ridere. Quel ragazzino le stava davvero simpatico e inoltre era molto carino.-

Alex: Vieni, ti presento i miei due migliori amici!

-Rachel improvvisamente divenne rossa in viso.-

Alex: Tranquilla, non mordono!

-Lui sorrise rassicurando la ragazzina. Si avvicinarono a Brittany e Oliver.-

Alex: Ragazzi, vi presento Rachel!
Oliver: Ciao, io sono Oliver!
Brittany: Brittany!
Rachel: Piacere!
Brittany: Ma vi conoscevate già?
Alex: Sì, due giorni fa l'ho riaccompagnata a casa, non trovava più la strada!
Brittany: Andiamo, è impossibile perdersi in questo posto. Non capita nemmeno ai bambini!

-Brittany rise e Rachel non replicò. C’era rimasta davvero male e, chi aveva anche solo un minimo di sensibilità, lo capì. Ad Alex non piaceva il modo in cui si stava comportando Brittany. Oliver cercò di ridurre i danni provocati dalla sua fidanzata.-

Oliver: Però può succedere a tutti!
Alex: Già! E poi se non ricordo male, chi era quella ragazza che alle 22:00 mi chiamò perché non capiva dove si trovasse ed era a due sole vie da casa sua?!

-Brittany alzò il sopracciglio sinistro. Come si permetteva Alex a trattarla in quel modo? Si arrabbiò con lui.-

Brittany: Era notte. Non si vedeva niente e in più un maniaco mi stava inseguendo! Ero nel panico

-Oliver la guardò non capendo che avrebbe dovuto farsi gli affari suoi e tenere la bocca chiusa.-

Oliver: Non era un maniaco. Il proprietario della caffetteria ti stava seguendo per restituirti il portafoglio che avevi scordato, pulce!

-Brittany, ancora più arrabbiata per la figuraccia che le avevano fatto fare il suo ragazzo e il suo amico, spinse Oliver.-

Brittany: Sapete che c’è? Ho da fare ora! Ciao

-Se ne andò furibonda e Oliver guardò Alex e Rachel.-

Oliver: Scusate, ho una ragazza da calmare! E' stato un vero piacere Rachel, unisciti a noi quando vuoi!

-Oliver raggiunse Brittany e Rachel guardò Alex.-

Rachel: L'hai fatta arrabbiare parecchio!
Alex: Peggio per lei. Ti ha trattata male senza motivo e non doveva farlo
Rachel: Grazie!

-Entrambi sorrisero. Quella ragazza faceva stare Alex davvero bene. Le prese parte dei libri e la guardò.-

Alex: Senti, ti va se io e te andiamo a prenderci una fetta di torta? Naturalmente offro io!
Rachel: Va bene e, grazie Alex!

-Lui sorrise e si avviarono verso la caffetteria. Intanto il gatto rincorreva il topo…-

Oliver: Dai, Britt fermati!

-Brittany accelerò il passo di proposito. Oliver corse e si piazzò davanti a lei.-

Brittany: Vai a divertirti con Alex e Rachel. Lasciami in pace!
Oliver: Ti calmi per favore?
Brittany: Io sono calma!
Oliver: Oh sì, calmissima direi! Avresti volentieri dato un cazzotto in faccia ad Alex!
Brittany: Perché, non se lo merita?! E quella Rachel! Hai visto come lui la difende? Mi da fastidio la sua aria da santarellina!
Oliver: Non ha l'aria da santarellina! Tu l'avevi quando abbiamo iniziato a uscire insieme!

-Brittany lo fulminò con lo sguardo.-

Oliver: Senti, capisco che ti dia fastidio ma...
Brittany: Non mi da fastidio!
Oliver: Sì invece, non preoccuparti, Alex continuerà ad uscire anche con noi e tu continuerai ad essere la sua migliore amica!
Brittany: E' cotto di lei! Altrimenti non ci avrebbe nascosto tutta questa faccenda e non avrebbe reagito come ha reagito prima
Oliver: Lo so, pulce!
Brittany: Spero non mi scarichi adesso che ha una nuova amica
Oliver: Non lo farà, lo conosciamo, Britt! Tu hai esagerato con Rachel, è simpatica!
Brittany: Sì, forse ho esagerato. Cercherò di essere più carina con lei la prossima volta!
>>>

-Daniel passò a prendere Lily e mentre camminavano mano nella mano, chiacchieravano. Si erano sentiti per telefono tutti i giorni e fu come se anche Daniel avesse partecipato a quel corso.-

Lily: Mi dai un indizio sulla sorpresa?
Daniel: Dovrai aspettare ancora un po'. E’ a casa mia, curiosona!

-Lily sbuffò mentre Daniel rideva. Poi lui cambiò discorso.-

Daniel: Ho deciso di iscrivermi in palestra
Lily: Cosa?! Ma fai già sport e corri come un matto!
Daniel: Sì, però fare un po' di pesi non mi farà male
Lily: Tu non stai bene!
Daniel: Potresti iscriverti con me!
Lily: Sì, e poi? Chi li sa fare quegli esercizi?
Daniel: Potrei aiutarti io

-Lily ci pensò un momento, poi sorrise.-

Lily: Non mi dispiacerebbe se mi aiutassi tu!

-Lui impazziva quando vedeva quel sorriso. La baciò dolcemente.-

Daniel: Certo che lo farò!

-Proprio a metà strada, incontrarono Victoria che tornava a casa propria.-

Victoria: Ma che sdolcinati! Non mi libero di voi nemmeno per le vacanze!
Lily: Victoria!!
Victoria: Oh perché diavolo non sei rimasta dove ti hanno spedita i tuoi genitori per l’intero mese? Scommetto che non riuscivi a sopportare la lontananza dalla tua mammina!

-Daniel guardò Victoria, voleva averci a che fare il meno possibile.-

Daniel: Perché non evapori, eh?! Vai dal tuo fidanzato Ed. Stai ancora con lui, no?
Victoria: Certo!
Lily: Ah, strano che tu stia per più di un'ora e mezza con un ragazzo. Non ne hai visto altri con cui andare a letto nel frattempo?

-Victoria si avvicinò a Lily.-

Victoria: Sì, il tuo! Scommetto che con te soffre per la troppa astinenza!

-Lily diventò rossa di rabbia e si lanciò contro Victoria. Daniel la fermò e la guardò per poi guardare Victoria.-

Daniel: Non ne vale la pena. Victoria, vattene!

-Prima di andare via, Victoria guardò Lily.-

Victoria: Almeno io una grandiosa vita sessuale la ho! Povero Daniel, che spreco!

-Soddisfatta, lei, li superò tornando a casa sua. Daniel scoppiò di rabbia.-

Daniel: Che stronza colossale!
Lily: E’ solo una gallina!

-Lui le prese la mano e cercò di distrarla.-

Daniel: Beh, vuoi vedere o no, la sorpresa?

-Lily annuì sorridendo. Ripresero a camminare fin quando non arrivarono a casa di Daniel. Entrarono. Nel corridoio che portava al salotto e alla cucina c'era qualche petalo di rosa bianca. Lily era davvero senza parole. Subito Daniel la condusse in salotto facendola sedere sul divano. Mentre Lily osservava la casa di Daniel, lui sparì in cucina e tornò con un vassoio in mano con sopra una torta e sulla panna vi era una scritta: “Bentornata piccolina. Mi sei mancata.” Lily, felice, guardò il suo fidanzato.-

Lily: Dan, tutto questo, questa torta… Io… E’ tutto fantastico!
Daniel: La torta è tutta al cioccolato e l’ho fatta io con un aiutino da parte di Cleo. Quindi se fa schifo è perché lei mi ha voluto aiutare!
Lily: Al cioccolato, come piace a me. Non farà schifo

-Subito si buttò su Daniel e lo baciò, poi mangiarono un bel pezzo di torta. Lily vide sul tavolino del soggiorno, affianco alla torta, il libro teorico per la patente.-

Lily: Sono contenta che tu abbia superato l'esame teorico al primo colpo
Daniel: E' stato un piacere studiare per la patente!
Lily: E come sei messo per la tua festa di compleanno? Ti serve aiuto?
Daniel: No, sto organizzando tutto. La tua presenza basta! Renderai la festa favolosa
Lily: Compirai finalmente sedici anni!
Daniel: Già, così dicono in giro!

-Lui fissò il vuoto e Lily si sedette sopra Daniel accarezzandogli il viso.-

Lily: Ehi, non hai ancora fatto pace con Jordan, vero?
Daniel: No!
Lily: Ormai è una settimana che non vi parlate. Ti manca, cosa ti costa ammetterlo? Lo so che ti manca
Daniel: No, lui ha voluto allontanarsi, se non torna non fa niente. Ho tanti altri amici, non ho bisogno di lui
Lily: Pinocchio ti si sta allungando il naso! E' il tuo migliore amico e..
Daniel: Era..
Lily: Sono sicura farete pace!
Daniel: Chissà!

-Daniel la guardò e accarezzandole il viso, iniziò a baciarla con passione. La fece sdraiare sul divano, iniziando a sganciarle la tutina. Subito Lily si fermò e si irrigidì. Anche Daniel, sentendola rigida si fermò, la guardò e le accarezzò il viso sorridendo.-

Lily: Dan!
Daniel: Ehi, piccolina! E’ tutto okay, stai tranquilla!

-Lui le diede un delicato bacio sulla fronte mentre Lily diventava cupa cercando di non guardare il suo ragazzo. Avrebbe pianto da un momento all’altro. Daniel si preoccupò.-

Daniel: Lily… I-io… Scusa! Io non volevo farti stare così male. Pensavo che ti andasse. Mi dispiace!

-Lily lo guardò senza più riuscire a trattenere due lacrimoni. Entrambi si misero a sedere e Daniel continuò ad accarezzarla in silenzio. Lui poi, le portò un bicchiere d’acqua. Lily la bevette, fece un grande sospiro e si asciugò le lacrime per poi parlare piano.-

Lily: Victoria ha ragione. Io ti blocco. Confronto a lei sono solo una ragazzina!

-Daniel la guardò sorpreso.-

Daniel: Ma che dici! Non mi piace come stai parlando di te stessa
Lily: Ma è la verità. Io non so come sei abituato tu e io posso essere una delusione. Dan, tu sei il mio primo vero ragazzo. Io non ho esperienza e non so fare certe cose. Io… Voglio dire, per me è tutto nuovo e ho paura. Io non sono ancora pronta

-Daniel la guardò intenerito. Tutto questo non faceva altro che renderla ancora più meravigliosa ai suoi occhi.-

Daniel: Ascoltami bene. Io non avrei dovuto provarci. Sapevo che era presto, ma mi sei mancata da morire in questo mese. Mi dispiace piccolina. Se non sei pronta aspetteremo, io non ho il minimo problema ad aspettarti. Sono così fortunato ad essere il tuo primo e spero unico ragazzo. E non preoccuparti, quando entrambi ci sentiremo più a nostro agio tra noi anche in questo senso, ne parleremo e impareremo. Lo affronteremo insieme, okay? Però, non avere paura. E poi guai a te se ti riazzardi a credere alle parole di Victoria!

-Lily lo guardò senza parole. Quel ragazzo riusciva sempre a tranquillizzarla, era perfetto. In quel momento, mentre lui la stringeva a sé, accarezzandola, Lily non riuscì più a zittire i suoi veri sentimenti per lui.-

Lily: Ti amo, Dan!

-Daniel la guardò e gli occhi gli si illuminarono. La strinse a sé e la baciò.-

Daniel: Ti amo anche io, piccolina!

-Quella serata forse non era stata come Daniel se l’era immaginata, ma non poteva chiedere di meglio. Dopo aver fatto un passo avanti nella loro relazione, Daniel riportò Lily a casa propria con la felicità nel cuore.-

Ehi meraviglie!
Eccomi qui con un super easy capitolo, primo della terza stagione!
Diamo un po' di pace a questa famiglia?
Ci sarà qualche episodio di assestamento, senza grandi drammi, spero vi piaccia comunque leggere e sapere di più sulle nostre ragazze!
Oliver e Brittany, come avete visto, sono stati tre settimane in luna di miele che oddio, a chi non piacerebbe una luna di miele così?!
Più mi informavo per fare un buon lavoro e più mi ingelosivo dei miei personaggi :P
Ovviamente vi lascio anche le foto per farvi vedere che posto meraviglioso è la Nuova Zelanda.
  
I ghiacciai e lo snowboard

Guardate la meraviiglia delle caverne di Waitomo! Meraviglia!

La spiaggia e il mare.
Spero che non abbiate trovato questa luna di miele banale!
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
Io aspetto. Alla prossima
Sum <3

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Capitolo 33
*** Gelosie in amicizia ***


Unconventional family
Capitolo 33
-Gelosie in amicizia.-


-Quella domenica mattina, Oliver cercava di sistemare tutta la sua roba in casa e, insieme a Brittany svuotavano degli scatoloni. Oliver non sapeva più dove infilare la sua collezione di vinili. Guardò Brittany, riappoggiando i dischi sullo scatolone.-

Oliver: E questi dove li metto? Oh Britt, e se andassimo a viv…
Brittany: No! Ne abbiamo già parlato. Non andremo a vivere a casa tua!
Oliver: Ma perché? Sai anche tu che c’è molto più spazio!
Brittany: Questa casa mi sembra abbastanza spaziosa. Abbiamo la camera degli ospiti libera. Arredala come il tuo studio. Capisco che sia difficile per te rinunciare alla tua super casa con il cinema e la saletta discografica, ma io non intendo spostarmi da qua!

-Oliver sbuffò guardando sua moglie. Si avvicinò a lei.-

Oliver: Mi vuoi dire perché?

-Brittany si voltò e lo guardò.-

Brittany: Perché questa casa è frutto di tutti i miei sacrifici e del mio lavoro. Sono riuscita a comprarla, anzi, la sto ancora pagando, ma ci sto riuscendo da sola. Io, con le mie forze, sono riuscita a permettermi una casa del genere mentre crescevo una figlia. Questa casa è tutto per me. Vado fiera di ciò che sono riuscita a costruire da sola e non butterò tutto all’aria solo perché ora posso contare su di te e sulla tua stabilità econimica. Non lo farò Oliver, mi dispiace!

-Lui la guardò prendendole le mani, sorrise e la baciò.-

Oliver: Sono così fiero della donna che ho al mio fianco!

-Anche lei sorrise.-

Brittany: Ti arrendi?
Oliver: Mi arrendo. Capisco quanto questa casa significhi per te. Non ti priverò di questo e venderò la mia!

-Brittany lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia, poi Oliver continuò.-

Oliver: Però voglio un canestro da basket sul retro del cortile!
Brittany: Va bene!
Oliver: E voglio fare costruire una piccola saletta discografica separata dalla casa, sempre sul cortile posteriore

-Brittany lo guardò e lui si affrettò ad aggiungere...-

Oliver: Mi serve per lavoro!
Brittany: Lascerai del cortile libero con del prato?
Oliver: Non preoccuparti, ci sarà spazio per ogni cosa. Non sarà una grande saletta!

-Brittany lo guardò alzando gli occhi al cielo.-

Brittany: E va bene. Te lo concedo, ma niente di esagerato!
Oliver: Te lo prometto. Dovrà essere tutto approvato da te!
Brittany: Così va già meglio

-Brittany sorrise e Oliver si avvicinò di più a lei.-

Oliver: Ti piace fare il capo, non è così?
Brittany: Oh sì!

-Lei lo baciò.-

Oliver: Vorrei non dover andare a lavoro!

-Brittany sbuffò.-

Brittany: Ma perché ti chiamano di domenica ultimo tuo giorno di ferie?
Oliver: Non lo so, ma farò in un lampo. Poi torno da te!
Brittany: Avremo qualcosa in sospeso!
Oliver: Lo spero!

-Le fece l’occhiolino e le diede un bacio sulla guancia.-

Oliver: Vado a fare la doccia!
Brittany: Io finisco di svuotare questa scatola, poi vado a svegliare Lily!

-Oliver annuì e salì al piano superiore. Mettendo a posto, Brittany trovò in quella scatola qualcosa di particolare. Prese quella piccola scatolina e non l’aprì, si limitò a sedersi sul divano e ad aspettare. Quando Oliver fu pronto e riscese le scale, Brittany parlò.-

Brittany: Avresti dovuto sposarti con qualcuno durante questi anni?

-Oliver la guardò avvicinandosi a lei.-

Oliver: Perché me lo chiedi?

-Brittany alzò in alto la scatolina facendola vedere a suo marito che subito sorrise. Si sedette a fianco a lei.-

Oliver: Non te lo ricordi?
Brittany: Ricordare cosa?
Oliver: Aprilo!

-Brittany la aprì e guardò bene quell’anello sportivo in acciaio con l’esterno nero. Lo prese e notò una piccola scritta dorata all’interno.
"14-05-95
Ti amo".
La ragazza ricordò all’istante e venne trasportata indietro nel tempo nel suo vecchio liceo.-

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14 Maggio 1997. Bonsall, California.

-Una Brittany sedicenne, usciva dalla palestra con alcune sue compagne a seguito. Si voltò veramente stanca di ascoltarle.-

Brittany: BASTA! Sono io il capitano e decido io. Jennifer, tu non puoi ballare con la gamba in quelle condizioni quindi Sophia in queste gare prenderà il tuo posto! Fine del discorso
Jennifer: Non è giusto, lo fai solo perché mi odi e mi vuoi fare fuori!
Brittany: No, lo faccio per il bene della squadra. Non starò qui a discutere con voi un minuto di più!

-Si voltò e andò al suo armadietto. Appena lo aprì si sentì tirare il braccio. Una piccola Rachel euforica non stava più nella pelle.-

Rachel: Lo voglio vedere, lo voglio vedere!!
Brittany: Ehi! Non lo volevo portare qui, poi ti ho pensata e ho cambiato idea. E’ venuto benissimo, meglio di come mi aspettassi. Per me è perfetto!

-Prese una scatolina nera dall’armadietto.-

Rachel: Quando lo hai ritirato?
Brittany: Ieri

-Brittany aprì la scatolina e Rachel guardò quell’anello sorridendo.-

Rachel: E' davvero bellissimo
Brittany: Guarda l'incisione!
Rachel: "14-05-95 Ti amo"
Brittany: Pensi gli piacerà?
Rachel: Credo che appena Oliver lo metterà non lo toglierà più!

-Rachel sorrise condividendo quel momento di felicità con la sua migliore amica.-
>>>

-Brittany passò dal guardare l’anello a guardare Oliver senza parole.-

Brittany: Lo hai sempre tenuto con te?!
Oliver: Mi regalasti questo anello per i tre anni di fidanzamento. Era l’unica cosa che mi restava di te!
Brittany: Mi sento uno schifo. Tu mi regalasti una collanina, ricordi? Beh, la diedi a un senzatetto!
Oliver: Hai fatto un’azione benefica almeno!

-Oliver scoppiò a ridere e Brittany lo guardò poggiando la testa sulla sua spalla.-

Brittany: Grazie per non avermi mai dimenticata!
Oliver: Grazie per non aver sposato un altro uomo. Vado a lavoro adesso. Ti amo!
Brittany: Ti amo!

-Lui la baciò per poi uscire di casa. Brittany sorrise e conservò quell’anello in un posto sicuro. Salì le scale e andò in camera di Lily. Entrò e la svegliò con un bacio.-

Brittany: Buongiorno dormigliona!

-Lily si svegliò stiracchiandosi e stropicciandosi gli occhi. Si voltò verso sua madre.-

Lily: Ciao mami!

-Solitamente Lily non aveva bisogno di venir svegliata da sua madre. Si mise a sedere sul letto.-

Lily: Ma che ore sono?
Brittany: Le 10:30! Mi stavo preoccupando. Sono salita per vedere se eri viva o morta

-Subito Lily si alzò dal letto.-

Lily: Oddio, sono in ritardo! Sono in ritardissimo mamma! Dovevo vedermi con Rebecca dieci minuti fa. Devo aiutarla a comprare un regalo per il compleanno di Daniel. Questa volta mi ammazza!
Brittany: Se vuoi posso accompagnarti in macchina!

-Lily iniziò a vestirsi.-

Lily: Grazie! Ieri notte mi sono sentita male. Non sono riuscita a chiudere occhio fino a quando non sono andata a vomitare. Credo che io e Daniel abbiamo esagerato con la torta ieri. Ne ho mangiate tre fette e mezzo
Brittany: Oh, Lily! Non ti ho sentita ieri notte
Lily: Sono scesa nel bagno di giù, non volevo svegliarvi!
Brittany: A che ora ti sei addormentata?
Lily: Alle 4:00 tra una cosa e l’altra
Brittany: Sei stata meglio dopo aver rigettato?
Lily: Molto meglio! Poi mi sono fatta una doccia, mi sono lavata i denti e sono tornata a letto!
Brittany: Capisco il tuo stato pietoso! Allora, pronta?
Lily: Mi lavo faccia e denti e sono pronta! Dov’è papà?

-Brittany seguì sua figlia in bagno.-

Brittany: In casa discografica!
Lily: Di domenica?
Brittany: A quanto pare c’è stato un equivoco e tuo padre è andato a risolverlo!
Lily: Quella casa discografica lo inghiottisce ogni volta!
Brittany: Sono consapevole del fatto di passare la domenica da sola! Tu stai a pranzo con Rebecca?

-Lily annuì, si asciugò il viso e furono pronte a partire. Lily raggiunse Rebecca al parco di corsa.-

Lily: Scusa, scusa, scusa, scusa! Possono bastare?
Rebecca: Solo per questa volta, ritardataria!
Lily: Scusa, ieri notte sono stata male e stamattina non sono riuscita a svegliarmi in tempo!
Rebecca: Stai bene ora?
Lily: Sì, non preoccuparti! Ieri Daniel mi ha fatto una sorpresa. Mi ha preparato una torta al cioccolato e ne abbiamo mangiato un po’ troppa
Rebecca: Uh uh! Gli sei mancata!
Lily: Già!

-Rebecca notò l’incupirsi dell’amica.-

Rebecca: Ehi, è successo qualcosa?

-Lily la guardò e sospirò.-

Lily: Daniel voleva farlo con me. Mi sono irrigidita come una bambina. E’ stato così imbarazzante!
Rebecca: Tesoro, non te lo aspettavi. E’ normale!
Lily: Ho paura che Daniel si stanchi di questo e Victoria aveva ragione, lui morirà d’astinenza!
Rebecca: Oh mio Dio, Lily! Daniel non morirà di astinenza, è grande abbastanza da poter controllare i suoi impulsi. Se vuole stare con te ti aspetterà, non preoccuparti. E poi, da quand’è che ascolti Victoria?!

-Lily fece spallucce.-

Rebecca: Coraggio, sputa un altro rospo! Cosa ti passa per quella testolina?
Lily: Non so se parlarne con la mamma. Insomma, le ho sempre parlato di tutto ma mi vergogno a parlarle di questo. Cioè, come potrei fare? “Ciao mamma, sai che Daniel ha provato a fare sesso con me? Io mi sono irrigidita e non l’abbiamo fatto. Che tipo di preliminare mi consigli per iniziare?!”

-Rebecca scoppiò a ridere il che fece ridere un po’ anche Lily.-

Lily: Non ridere!
Rebecca: Scusa, ma per me sono problemi inesistenti. Io non parlerò mai con mia madre di ciò che faccio o non faccio sotto le coperte con Tristin. Lei nemmeno sa della sua esistenza. Io credo che certe cose debbano appartenere solo a noi ragazzi. Capisco il tuo rapporto con tua madre, ma queste, sono cose private tra te e Daniel. Non preoccuparti, certe cose verranno naturali e si impareranno con il proprio fidanzato. Daniel come ha reagito quando ti sei irrigidita?
Lily: Mi ha chiesto scusa e ha detto che probabilmente era presto e che avrebbe aspettato senza problemi. Ci siamo detti “Ti amo”. Il mio primo “Ti amo”...

-Continuavano a camminare e Rebecca le schioccò un bacio sulla guancia.-

Rebecca: Sei la tenerezza in persona tu! Comunque, a proposito di Daniel, cosa gli regalerai?
Lily: Il completino originale dei Lakers, la squadra di basket di Los Angeles e voglio fargli mettere qualche autografo dei giocatori. Papà ha un amico che conosce l'allenatore della squadra!
Rebecca: E io cosa gli regalo? Aiutami. Non ho mai fatto regali a loro!
Lily: Loro chi?
Rebecca: Daniel e tutti i suoi amici idioti!

-Lily la guardò.-

Lily: Adesso mi dici perché ce l’hai a morte con loro e con Daniel? Non puoi tirarti più indietro!
Rebecca: Sono così stupidi! Daniel da quando sta con te è cambiato totalmente, ha messo da parte quel suo lato antipatico. Lui maggiormente finge. Io non voglio credere che uno come Daniel, che sta con te, sia davvero così demente come gli altri! Lui fa progressi, adesso mi saluta addirittura!
Lily: Beh, sei mia amica e ti vede spesso, sarebbe un cafone se non ti salutasse!
Rebecca: Prima, non solo non mi salutava ma girava addirittura la faccia, come se non mi vedesse. Eppure ci conosciamo bene perché da piccoli abbiamo fatto la stessa vacanza estiva. Tu gli devi stare molto a cuore, Lily. Lui è cambiato completamente quando ti ha conosciuta, ma gli altri rimangono degli stupidi!
Lily: Ho incontrato Jordan prima della fine della scuola. Non è di certo molto simpatico!

-Videro la vetrina di un negozio di sport.-

Lily: Vieni, entriamo qui. Comunque perché tutto questo odio nei loro confronti?
Rebecca: Per una cosa che è successa tre anni fa. Da quel giorno ho messo una croce su tutti loro, su Jordan soprattutto, è un vero imbecille!
Lily: Me la racconti?

-Rebecca la guardò mentre entravano nel negozio e davano un’occhiata.-

Rebecca: A dodici anni avevo una cotta pazzesca per il loro amico Stephen. Avevo creato una sorta di diario segreto su di lui dato che non avevo il coraggio di parlargli. Sai cosa accadde? Quell'oca di Victoria me lo rubò!
Lily: Oh no!!
Rebecca: Esatto. Lo diede a quel troglodita di Jordan, che non solo disse tutto a Stephen, ma diede il mio diario a tutti i suoi amici, anche a Daniel. Quindi tutti loro hanno letto i miei pensieri privati da dodicenne!
Lily: Sono stati pessimi!
Rebecca: Già! Il diario non mi è più stato restituito. Non ho idea di che fine gli abbiano fatto fare. Ricordo che quell'idiota di Jordan, ogni volta che mi vedeva, mi canticchiava pezzi di canzoni o comunque esordiva con frasi non appropriate o frasi che io avevo scritto in quel diario. Tutto questo per far ridere otto imbecilli, Daniel compreso!

-Lily la guardò davvero dispiaciuta e Rebecca sorrise.-

Lily: Mi dispiace!
Rebecca: Tranquilla. Sono riuscita a prendermi la rivincita

-Subito Lily sorrise e Rebecca continuò.-

Rebecca: L'estate di quell'anno, Stephen mi volle parlare. All'inizio pensavo si trattasse di uno scherzo, poi invece capii che mi voleva sul serio e così ci mettemmo insieme. Non immagini la faccia da pesce lesso di Jordan quando ci vide mano nella mano al parco!
Lily: Me la immagino!

-Le ragazze scoppiarono a ridere e Rebecca poi tornò seria.-

Rebecca: E' da quel giorno che Jordan e tutta la banda non mi rivolgono più la parola, cosa meravigliosa, tra l'altro. Totale indifferenza che continua ancora oggi. Però da quando sei arrivata tu e siamo diventate amiche, Daniel ha iniziato a salutarmi. Sinceramente i meno peggio di quel gruppo erano proprio Daniel e Stephen!
Lily: Com'è finita tra te e Stephen poi?
Rebecca: Ci siamo lasciati perché si è dovuto trasferire con la sua famiglia!
Lily: Non deve essere stato facile...
Rebecca: No, ma ormai sono passati tre anni. E’ acqua passata!

-Rebecca sorrise e Lily la guardò.-

Lily: Sarai felice se ti dico una cosa allora!
Rebecca: Cosa?
Lily: Daniel e Jordan hanno litigato, non si parlano più!

-Rebecca sorrise.-

Rebecca: Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Daniel si è stancato di fingere, perché con te riesce ad essere veramente se stesso
Lily: Lui non mi vuole dire il perché di questo litigio. Augurami buona fortuna, dopo devo parlare con il troglodita

-Entrambe scoppiarono a ridere.-

Rebecca: Cosa dirai a Jordan?
Lily: Non lo so, le parole mi verranno sul momento. Ci dobbiamo incontrare dopo pranzo e Daniel non deve sapere niente!
Rebecca: Buona fortuna!

-Rebecca guardò Lily.-

Rebecca: Allora, cosa prendo a Daniel?
Lily: Forza, diamo un'occhiata!

-Brittany, si trovava nel cortile posteriore della sua casa a contemplare il grande spazio verde. Cercava di immaginare la saletta discografica, doveva prepararsi psicologicamente a tutto ciò. Proprio in quel momento sentì il campanello suonare, rientrò, attraversò la casa e andò ad aprire. Guardò quel ragazzo per qualche secondo. Anche lui la guardava abbastanza perplesso, poi Brittany parlò.-

Brittany: Io ti conosco. Hai un viso che ho già visto da qualche parte, però perdonami, non mi ricordo chi sei!

-Lui, sentendo quella voce non poté che riconoscerla.-

Chad: Oh mio Dio. Brittany, sei Brittany Green?! Sono io, Chad Knott! Abbiamo frequentato il liceo insieme. Oliver mi faceva un po’ da ala!
Brittany: Chad! Ora sì, ti riconosco. Non sei cambiato di una virgola, hai fatto un patto con il diavolo per caso?

-Lei subito lo abbracciò.-

Brittany: Vieni, entra. Accomodati!

-Lui la guardò.-

Chad: Posso fare entrare dentro anche lui?

-Entrambi abbassarono lo sguardo verso quel cucciolo di pastore tedesco che se ne stava sdraiato a terra a mangiucchiare i lacci delle scarpe di Chad.-

Brittany: Certo, ma è dolcissimo! Allora, cosa ti porta da queste parti?

-Entrarono in casa e si sedettero sul divano. Chad prese in braccio il cucciolo per evitare che distruggesse i mobili.-

Chad: Dov’è Oliver?
Brittany: E’ a lavoro. E’ andato a sistemare una questione. Non ho la minima idea dell’ora in cui tornerà. Mi dispiace per questo viaggio a vuoto!

-Lui sorrise.-

Chad: Oh, non ho fatto un viaggio a vuoto. Questo piccolo combina guai è vostro!
Brittany: Quindi Oliver si è rivolto a te?
Chad: Sì, io e Oliver siamo sempre rimasti in contatto. Sa che fuori Los Angeles dirigo e lavoro in una piccola fattoria. Sapeva che possiedo due pastori tedeschi adulti, maschio e femmina, ha provato a chiedermi se avevo dei cuccioli e gli è andata bene!
Brittany: Sì, abbiamo parlato della possibilità di prendere un cucciolo qualche settimana fa, ma non mi ha detto di aver trovato qualcuno e che ci avrebbe portato il cucciolo qui, e soprattutto che tu fossi quella persona!

-Lei sorrise ancora, era felice di rivedere Chad. Prese il telefono, chiamò Oliver e lo mise in vivavoce.-

Oliver: “Ciao pulce, è successo qualcosa?”
Brittany: “No,tranquillo. Senti, per caso avevi un impegno oggi? Hai detto a qualcuno di passare a casa nostra a portarci una certa cosa?”

-Oliver rimase in silenzio cercando di ricordare tutti i suoi impegni, poi Chad parlò.-

Chad: “Sempre il solito senza testa!!”

-In studio di registrazione, Oliver, si diede una manata in fronte ridendo.-

Oliver: "Chad! Scusa, scusa amico. Ho avuto un imprevisto qui a lavoro e ho totalmente dimenticato di avvisarti che non sarei stato presente!”
Chad: “Tranquillo, non sono rimasto fuori dalla porta. Per fortuna ho trovato tua moglie, Brittany. Brittany Green! Certo che potevi anche dirmelo. A poco ci rimanevo secco in quella porta!”

-Tutti scoppiarono a ridere, era stato un piacere rincontrarsi. A Brittany faceva ancora un certo effetto venir descritta come la “moglie di Oliver”. Lei sorrise e Oliver continuò.-

Oliver: “Solo io riesco a farvi certe sorprese! Comunque, il cucciolo sta bene?”
Chad: “Sì, è un maschio e sta benissimo. E’ già stato vaccinato. Vi lascerò insieme a lui anche il suo libro medico. L’unica cosa che dovete fare è quella di fargli mettere il microchip. Dare questo cucciolo a voi è un piacere, so che starà bene!”
Oliver: “Perfetto. Gli faremo mettere il microchip il prima possibile. Grazie Chad! Ora torno a risolvere queste rogne. Pulce, tornerò direttamente questa sera! Buon divertimento ragazzi!”
Chad: "Ciao e buon lavoro!"
Brittany: "Ci vediamo dopo!"

-Brittany chiuse la chiamata e Chad sorrise.-

Chad: Non cambierà mai!
Brittany: Mai. Cosa ci possiamo fare? Ce lo facciamo andare bene così!

-Entrambi scoppiarono a ridere.-

Brittany: Senti, perché non ti fermi a pranzo? Così mi spieghi qualcosa su questa razza canina e mi aiuti a sistemare un posto per questo cucciolotto!

-Lei accarezzò il cane che le leccò tutte le mani. Chad sorrise mettendo, poi il cucciolo a terra.-

Chad: Accetto volentieri!

-Lily e Rebecca avevano finito i loro acquisti. Alla fine, dopo molta indecisione, optarono per dei polsini abbinati al completino. Dopo aver pranzato, mentre uscivano dal locale, Lily invitava Rebecca a uscire con lei e Daniel.-

Lily: Perché tu e Tristin non vi unite a me e Daniel per un gelato questo pomeriggio?
Rebecca: Lo chiedo a Tristin e poi ti faccio sapere!
Lily: Ho chiesto anche a Justin di unirsi a noi. Mi ha detto che voleva stare da solo con Sharon oggi
Rebecca: Ti sembra strano?
Lily: No, stanno sempre insieme. Sono tornata ieri, dopo un mese d’assenza e lui non si è ancora fatto vedere. Questa cosa mi secca!
Rebecca: Non sarai mica gelosa?! Ti ricordo che anche tu e Daniel siete sempre stati molto attaccati!
Lily: Non sono gelosa. E' solo che mi da fastidio il fatto che mi "scarichi" per lei. Se io fossi stata nella sua situazione, avrei trovato un momento per vederci!
Rebecca: E' la sua ragazza, non può passare tutto il suo tempo con te
Lily: Sì, però lei non è quella giusta per lui. La ragazza giusta non ti fa perdere gli amici. Prendi me per esempio, per quanto mi possa stare antipatico Jordan, so che è il migliore amico di Daniel e che lui sta male in questa situazione, quindi ci andrò a parlare e proverò a risolvere le cose tra loro!
Rebecca: Fossi in te lascerei perdere. Questa potrebbe essere la volta buona che ti liberi di quell’idiota!

-Entrambe scoppiarono a ridere.-

Lily: Sono già le 15:00. Vado ad incontrarlo!
Rebecca: Salutalo da parte mia!

-Scoppiarono a ridere ancora una volta, Rebecca abbracciò Lily e si separarono.
La ragazzina, arrivò ai parcheggi della scuola e vide Jordan seduto su un muretto. Si avvicinò.-

Lily: Ciao!

-Lui la guardò davvero infastidito.-

Jordan: Facciamo in fretta, non ho tempo da perdere. Credo sia una convocazione stupida!

-Anche Lily sentendo quel tono e quell’arroganza s’inacidì.-

Lily: Vorrei parlare della ridicola situazione tra te e Daniel!
Jordan: Non ce la fai proprio a farti i cazzi tuoi, eh?
Lily: Scusa?! Sei veramente un maleducato. A me importa se il mio fidanzato sta male!
Jordan: Ma non c'entri niente, diavolo! Sei sempre dannatamente in mezzo a ogni discorso. Ce la fai a stare cinque minuti lontano da Dan?!!

-Lui era davvero arrabbiato, non vedeva l’ora di sbottare. Lily, stava per rispondergli di malo modo quando si fermò un istante a pensare. Capì tutto quanto.-

Lily: Finalmente ho capito il perché del vostro litigio. Sono io, è colpa mia. Ecco perché Daniel non me ne vuole parlare. Fammi capire, tu non mi sopporti perché ti ho "rubato" l'amico? Neanche mi conosci!
Jordan: Da quando ti ha conosciuta è cambiato, non è più lo stesso. Non ha più tempo. Prima ti doveva assolutamente conquistare e parlava solo di te, poi c'è riuscito e ora passate ogni secondo insieme. Adesso che non ci parliamo più non mi ha nemmeno invitato alla festa e ci conosciamo da sempre
Lily: Non ti è passato per la testa che forse Daniel si è stancato di fare il gradasso come fai tu? Di prendere in giro gli altri come fai tu? Di essere qualcuno che non è solo per far ridere il suo migliore amico che dovrebbe conoscerlo meglio di chiunque altro? Perché diavolo non cresci, Jordan? A me fa piacere che esca anche con i suoi amici! Poi dovresti essere contento per lui invece di fare tutte queste storie. Io lo amo. Perciò se non accetti questa cosa sono problemi tuoi. Io voglio prendermi cura di lui, voglio che sia felice, perciò se non ti è di troppo disturbo, il prossimo sabato alzi il culo dal divano e vieni alla sua festa. So che in fondo ci tiene alla tua presenza. Ah e acqua in bocca, Daniel non deve sapere di questa conversazione!

-Lily si voltò e andò via, ne aveva decisamente abbastanza. Lasciò lì Jordan a riflettere. Camminò per un quarto d’ora con le cuffiette nelle orecchie, Jordan l’aveva proprio infastidita. Ricevette un messaggio da Rebecca, lei e Tristin si sarebbero aggiunti a loro. Finalmente arrivò in gelateria, e vide Daniel seduto su uno dei tavolini esterni. Lily si avvicinò e lo baciò.-

Daniel: Ciao piccolina!
Lily: Ehi...

-Lui la guardò mentre Lily si sedeva.-

Daniel: E' successo qualcosa?
Lily: No, perché?
Daniel: Non lo so. Ti vedo strana. Ce l’hai ancora per ieri? Mi dispiace io…

-Lei non poteva dirgli di Jordan, così…-

Lily: Rebecca mi ha detto cosa tu e quel branco di idioti dei tuoi amici, le avete fatto alle medie

-Lui alzò gli occhi al cielo. Sapeva che quella storia sarebbe saltata fuori prima o poi.-

Daniel: E' stato molto tempo fa. Adesso sono cambiato...
Lily: Lo so!

-Lily non era davvero arrabbiata con lui, perché sapeva che era cambiato veramente. Ce l’aveva ancora con Jordan, ma per fortuna riuscì a camuffare quell'agitazione. Lei gli prese la mano e gli accarezzò il braccio. Qualche minuto dopo, arrivarono anche Rebecca e Tristin, si sedettero e finalmente ordinarono.

Intanto in casa Green-Hunt, Brittany e Chad chiacchieravano davanti a una tazza di caffè. Brittany guardò Chad, mentre il cucciolo andava a sdraiarsi nella sua cuccia.-

Brittany: Grazie ancora Chad, per avermi aiutato con tutte le cose per questo cucciolo!

-Entrambi sorseggiarono del caffè e Chad la guardò.-

Chad: Figurati! Scusa se tiro fuori l’argomento, ma sono curioso e devo chiedertelo. Io ricordo che tu e Oliver vi lasciaste

-Brittany sorrise e continuò.-

Brittany: Sì, infatti. Ci siamo rincontrati dopo quattordici anni. Ognuno aveva la propria vita. Lui ha iniziato finalmente a fare il padre e non so, è stato tutto molto magico. Ci siamo sposati un mese fa. Ed eccoci qua adesso, a combattere per una saletta di registrazione in cortile!

-Brittany rise e lui la guardò.-

Chad: Quindi la bambina era di Oliver?!
Brittany: Assolutamente!

-Lei si alzò dal divano e prese una foto di Lily. La mostrò a Chad.-

Brittany: Penso che non ci siano dubbi sul fatto che Oliver sia suo padre!
Chad: A prima vista sembrano due gocce d’acqua
Brittany: Lo sono!
Chad: A scuola giravano delle voci…
Brittany: Lo so! So cosa dicevano su di me. Ero la “puttana che l’aveva data a uno più grande e che era rimasta incinta”

-Chad le prese la mano e l’accarezzò.-

Chad: Mi dispiace così tanto!
Brittany: E’ tutta acqua sotto un ponte ormai. Sai, la cosa che mi faceva arrabbiare era che Oliver ne usciva pulito da tutta questa faccenda!
Chad: Posso assicurarti che non è stato lui a mettere in giro quella voce
Brittany: Lo so, Chad. So benissimo chi mise in giro quella voce per poter tenere la reputazione di Oliver impeccabile e starci insieme dopo
Chad: Jennifer e Oliver non sono mai stati veramente insieme. Oliver non l’ha mai voluta e tanto meno guardata nel modo in cui guardava te. Comunque, Lily è bellissima! Ricordo di averla vista quando era molto piccola. Ci incontrammo al centro commerciale, la tenevi nella carrozzina mentre dormiva
Brittany: Una delle poche volte che mi fece il favore di dormire!

-Entrambi risero e Chad continuò.-

Chad: Poi, passasti anche a scuola, non è così? Senza Lily però!
Brittany: Sì, volevo spiegare ai professori perché non mi ero iscritta l'ultimo anno. Rachel mi disse che i professori chiesero di me, e così l'ultimo mese di scuola andai a parlarci
Chad: Perché hai aspettato quasi un anno?
Brittany: Finché ero incinta era meglio non vedere Oliver. Me lo aveva consigliato mia madre, meglio evitare lo stress. Poi Lily è nata a fine marzo e i primi due mesi ero sconvolta, così mi feci coraggio e ci andai alla fine della scuola. Oliver però non lo vidi. Alex e Rachel sicuramente ci parlarono per tenerlo il più lontano possibile da noi. Sono sempre stati così protettivi nei nostri confronti. Ed entrambi impazziscono per Lily, fin dalla prima volta che la videro in ospedale!

-Chad sorrise sentendo nominare Alex e Rachel.-

Chad: Rachel e Alex! Come stanno quei due?!
Brittany: Oh, stanno molto bene! Sono sposati e hanno due gemelli stupendi!
Chad: Mi fa davvero piacere sentire tutto questo!

-Brittany poi lo guardò notando che portava un anello al dito.-

Brittany: Tu cosa mi racconti piuttosto?
Chad: Sono diventato un veterinario e mando avanti anche una fattoria, dove vivo. Ho uno stile di vita piuttosto contadino, non sono un veterinario a tempo pieno. Produco frutta, verdura e allevo gli animali per avere carne e i derivati. E’ un allevamento sano!
Brittany: Se il cucciolo dovesse avere qualche problema, so dove portarlo!

-Brittany sorrise per poi andare dritta al punto.-

Brittany: Io però vorrei sapere chi è la persona così fortunata da…

-Gli indicò l’anello e Chad sorrise imbarazzato.-

Chad: Sempre a caccia di pettegolezzi tu, eh? Dato che vuoi saperlo, sì, mi sono sposato e hai usato la parola giusta, con una “persona”

-Si guardarono ed entrambi si capirono al volo. Chad apprezzava davvero la delicatezza e il rispetto di Brittany nei suoi confronti.-

Chad: Lui si chiama Austin!
Brittany: Voglio sapere tutto quanto!
Chad: Lo incontrai dopo aver finito il college, ad una fiera del cibo biologico. Siamo subito andati d’accordo. Gli parlai del mio progetto di mettere in piedi una fattoria e un orto e lui apprezzò molto questa idea. Decise di aiutarmi, avevamo lo stesso stile di vita. Io me ne innamorai follemente. All'inizio non volevo ammetterlo neanche a me stesso, mi vergognavo ed ero confuso. Invece fu proprio grazie a lui che riuscii ad accettare chi realmente fossi. Lui mi ha spinto a capire. Ora stiamo insieme da cinque anni

-Lui guardò Brittany.-

Chad: Voi lo sapevate già dal liceo. Non è così?!
Brittany: Non ne eravamo certi a dire la verità. Però ti conoscevamo e non avevamo bisogno di sapere. Ci bastava che tu fossi gentile con noi!
Chad: Grazie. Voi avete sempre fatto finta di niente e mi avete sempre trattato bene, nessuna battuta o cose del genere e mi difendevate sempre, Oliver specialmente!
Brittany: A noi stavi simpatico così. Chad, non c'era bisogno di fingere, hai passato tanto tempo con noi. Non abbiamo mai finto con te e non abbiamo mai visto differenze. Che tu fossi gay o no, eri una persona proprio come noi! Sopportavano me, tu eri una passeggiata in confronto!

-Entrambi scoppiarono a ridere di gusto e Brittany continuò accarezzandogli la mano.-

Brittany: Sono felice che dopo tanto tempo finalmente tu abbia capito chi sei e che tu stia bene con te stesso, Chad! E che sia riuscito a trovare l'amore, che sono sicura, non solo io, ma anche Oliver, Alex e Rachel, non vedono l’ora di conoscere! Non dovremmo più perderci di vista. Tra tre settimane, io e Oliver faremo un ricevimento per il nostro matrimonio. Perché tu e Austin non fate un salto? Così noi conosceremo Austin e tu potrai vedere Lily quattordici anni dopo!

-Chad sorrise, apprezzava davvero ciò che stava facendo Brittany.-

Chad: Grazie. Accetto volentieri! Sarà bello rivedere tutti!


-Intanto in gelateria, i ragazzi mangiavano il gelato con tanto di biscottini e glassa al cioccolato. Daniel poggiò il cucchiaino sul tavolo e guardò Rebecca che contraccambiò lo sguardo. Lui decise di parlare.-

Daniel: Senti Rebecca, so che probabilmente è tardi per questo e che non t'interessa, ma mi dispiace per ciò che è successo alle medie. Siamo stati dei veri idioti!

-Sia Lily che Rebecca rimasero di sasso dopo quell’uscita di Daniel. Erano davvero senza parole e lui continuò.-

Daniel: Ti chiedo scusa anche per averti sempre girato la faccia!

-Rebecca lo guardò riprendendosi dallo shock e sorrise.-

Rebecca: Non preoccuparti Daniel, è tutto passato!

-Anche Daniel sorrise e le strinse la mano, come per fare un patto. Tutti scoppiarono a ridere. Lily era davvero fiera del suo ragazzo. Era proprio una brava persona.
Quella sera padre e figlia tornarono a casa insieme alle 18:00. Chad era già andato via e Brittany sfogliava il libro sui pastori tedeschi che lui le aveva lasciato.-

Lily: Ciao mami!

-Brittany si alzò e l’abbracciò, poi baciò Oliver che la guardò.-

Oliver: Perdonami. E’ successo un disastro in casa discografica. Hanno dato un appuntamento a questo gruppo oggi, di domenica e quando ho provato a spiegargli che era stato un errore, beh, non volevano andarsene. Volevano incidere, quindi per evitare future rogne siamo rimasti lì ad incidere! Beh, sono tornato a lavoro un giorno in anticipo!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Chad mi ha tenuto compagnia! E’ stato bellissimo rivederlo, l’ho invitato per il ricevimento
Oliver: Stavo per dirti io di farlo!

-Lily li guardò.-

Lily: Chi è Chad?
Brittany: Un nostro vecchio compagno di scuola. Ah, ma io e papà abbiamo una sorpresa per te!
Lily: Una sorpresa? Per me?

-Brittany annuì e Oliver parlò.-

Oliver: Sono sicuro l’adorerai. Ho convinto io la mamma a prenderlo!
Lily: Che cos’è? Non tenetemi sulle spine!
Brittany: Qual è la cosa che hai sempre desiderato da piccola? Io non ti ho mai accontentato in questo, sono sempre stata molto ferma. Poi sei cresciuta, hai perso le speranze e hai smesso di lottare per ciò!

-Lily aggrottò la fronte e seguì, curiosa, i suoi genitori che andavano nella stanza lavanderia. Entrò e vide quel cucciolo di pastore tedesco addormentato nel suo lettino di stoffa e gommapiuma. Urlò di gioia abbracciando i suoi genitori.-

Lily: MA E’ UN CUCCIOLO!! E’ BELLISSIMO! GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!

-Il cucciolo si svegliò per quelle grida e subito, vedendo tutte quelle persone in quella stanza, impazzì di gioia saltando da una parte all’altra. Oliver guardò sua figlia.-

Oliver: E' un maschio. Come lo chiamiamo?

-Lily fissò il cucciolo che teneva in braccio mentre lo accarezzava.-

Lily: Mi piace questo colore rossiccio, gli dona parecchio. Credo che ti chiamerò Red. Ti piace?

-Red saltò e, scodinzolando, la leccò. Lily era davvero felice di tenerlo tra le sue braccia. Sì, in quel momento fu sicura che niente avrebbe potuto rovinare tutta quella felicità e serenità.-

Lily: Aggiudicato Red! Per gli amici Reddy!

-Anche Brittany rise accarezzando quella piccola palla di pelo.-

Brittany: Sì, gli sta davvero molto bene!

-Quella sera, dopo aver cenato e aver guardato un film, Lily andò a letto stanca morta. Anche Oliver e Brittany andarono in camera loro. Mentre Oliver si metteva il pigiama e Brittany si spalmava la crema sulle gambe, parlavano.-
Oliver: L’abbiamo resa davvero felice!
Brittany: Sì. Ci rendi davvero felici, Olly!

-Lui si sdraiò a letto vicino a Brittany.-

Oliver: Mi dispiace per oggi, pulce. So che dovevamo passare la giornata insie…
Brittany: Sch! Ora sei qui e se non ricordo male avevamo qualcosa in sospeso!

-Lei si appoggiò sopra Oliver, iniziando a baciargli il collo e mordergli il lobo dell’orecchio.-

Brittany: Mi accusavi di voler fare il capo!
Oliver: Oh sì. Perché, non è così?! Diciamo che sei un po’ prepotente...

-Anche lui iniziò ad accarezzarla mentre Brittany iniziava a respirare pesantemente.-

Brittany: Non è giusto, io ho iniziato andandoci piano. Tu stai già sfoderando i tuoi tocchi migliori!

-Continuavano a baciarsi mentre i loro vestiti da notte finivano sul pavimento.-

Oliver: Perché, tu credi che guardarti prendere l’iniziativa non sia un colpo basso per me? Sai che mi accende in un millesimo di secondo!
Brittany: Sì, ma…

-Oliver la guardò dal basso.-

Oliver: Oh, al diavolo!

-La prese e la spostò finendo sopra di lei.-

Brittany: E sarei io la prepotente?!
Oliver: Ora basta parlare. Ti voglio mia!

-Brittany rise continuando ad accarezzarlo e baciarlo quando poi si unirono in un unico corpo. Niente li faceva sentire così vivi, concludendo quella giornata nel migliore dei modi.-



Meraviglie! Eccomi!
Scusate l'attesa, ma ieri non ce l'ho proprio fatta!
Allora, incontriamo nuovi personaggi. Cosa ne pensate di Chad e della sua storia?
Vi aspettavate che Oliver tenesse con sé quell'anello?
Per non parlare della giornata piena che ha avuto Lily! Cosa ne pensate di tutta questa situazione?
Jordan andrà alla festa di Daniel?
Oh, e finale del finale RED!
Adesso vi allego le foto sia di Chad che di Red!

Questo è Chad.

E il piccolo Red! E' bellissimo <3

Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate dell'episodio, non vedo l'ora di leggervi.
Buona serata,
Sum <3

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Capitolo 34
*** Settembre porta novità ***


Unconventional Family
Capitolo 34
-Settembre porta novità.-


-Il sabato seguente, arrivò velocemente dato che, ormai, le vacanze estive stavano per finire. Lily prese Red con sé e andò a casa del suo fidanzato abbastanza presto, per aiutarlo con le ultime cose da sistemare per la festa. Una volta arrivati, Daniel la fece entrare, conducendola al cortile decorato che la meravigliava. Lily si guardava intorno mentre lasciava Red correre su quel prato verde. Subito Daniel si mise a giocare con il cucciolo, lo adorava. Lily guardò il suo fidanzato.-

Lily: Amore, hai fatto un ottimo lavoro. Questo cortile è decorato benissimo!

-Sorrise, lo baciò e gli diede il regalo.-

Lily: Tanti auguri!
Daniel: Grazie piccolina!
Lily: Dai, scartalo!!
Daniel: Sbaglio o sei più eccitata di me?
Lily: Perché so cos’è!

-Daniel sorrise e aprì prima il biglietto che diceva:

“Sono felice di stare con il ragazzo più attento, comprensivo e divertente di tutto il mondo.
Questo è il tuo primo compleanno che passiamo insieme, non vedo l’ora di partecipare a quelli futuri.
Buon compleanno amore mio!
Ti amo.
La tua piccolina”

Lui guardò Lily e la baciò.-

Daniel: Tu sei il regalo più bello che mi potesse arrivare!

-Lei sorrise e poi lo sgridò.-

Lily: Ora scarta quel regalo, accidenti!

-Lui rise e subito scartò il regalo. Rimase totalmente sbalordito. Non credeva ai suoi occhi.-

Daniel: Ma è quello ufficiale! C-come hai fatto? E' fighissimo! D'ora in avanti userò sempre questo completino agli allenamenti. Ti amo!!

-La prese in braccio e la fece girare dalla felicità, poi la baciò dolcemente. Daniel andò a mettere il completino in camera sua poi tornò nel cortile, dove Lily fece partire lo stereo. Lui subito la guardò.-

Daniel: No, Justin Bieber nel mio cortile, no!
Lily: Ti pregooo!
Daniel: Ma è il mio compleanno!!

-Lily lo guardò con gli occhioni dolci e lui non poté resistere.-

Daniel: E va bene, ma solo fino a quando non arriva il primo ospite, okay? E poi tieni il volume basso!

-Lily sorrise soddisfatta, attaccando la sua chiavetta allo stereo.
I ragazzi aspettarono per un’oretta, Daniel cercava di addestrare Red a riportare la pallina.
Un fallimento totale!-

Daniel: Coraggio Red! Sei un cane intelligente e sei anche un macho. Io ora ti lancio la palla, sì, la palla, questa qua, e tu la riporti qui, ai miei piedi. Proprio qui, okay?

-Red non vedeva l’ora di correre da una parte all’altra, e, appena Daniel lanciò la palla, lui scattò a prenderla. Daniel lo incitava.-

Daniel: Bravo Red! Così, sì, bravo. Porta la palla qui, vieni. Portala da me. No Red, no, non in mezzo ai fiori. Qui Red, bello, portala da me. No, non iniziare a scavare una buca… No Red, riportala qui. Nooo, non la devi sotterrare… REEED NON E’ UN BISCOTTO. NON SOTTERRARLA. OH MIO DIO!

-Daniel corse a prendere la pallina, poi guardò la sua fidanzata.-

Daniel: Il tuo cane è senza speranza. Fa quello che gli pare e piace senza dare minimo ascolto a… Oddio, sto descrivendo la sua padrona!

-Lily si avvicinò a Daniel e lo pizzicò.-

Daniel: Aio!

-Subito sentì Red tirargli i lacci delle scarpe.-

Daniel: Ehi!! Ma è una congiura!
Lily: Peggio per te che ci insulti! Io e Reddy siamo una squadra!

-Daniel scosse la testa senza speranza. Proprio in quel momento iniziarono ad arrivare gli invitati, e come promesso, Lily cambiò la musica. Daniel aveva invitato davvero un sacco di gente.
Dopo un’ora, la festa procedeva alla grande. Lily e Rebecca chiacchieravano mentre quest’ultima coccolava Red che teneva in braccio.-

Rebecca: Certo che questa belva si vende davvero facilmente!
Lily: Sì, due grattini dietro le orecchie o sulla pancia e lo abbiamo perso!
Rebecca: Però è ottimo che tu sia riuscita a fargli fare la passeggiata fino a qui. E ancora piccolo!
Lily: Sì, infatti lui non ha passeggiato. Quando gli ho messo il guinzaglio non voleva saperne di muoversi. Si sdraiava a terra e lo morsicava. Al che, l’ho preso in braccio, e ho fatto la strada anche per lui!

-Rebecca scosse la testa, poi Lily parlò.-

Lily: Hai visto che a Daniel sono piaciuti un sacco i polsini?!
Rebecca: Già, ha detto addirittura che sono utili. Beh, se lo dice lui!

-Entrambe risero, non capendo davvero a cosa quei polsini servissero. In quel momento, videro entrare dal cancelletto, Jordan. Lily sorrise.-

Lily: Finalmente ha preso una decisione giusta. Bravo Jordan!

-Anche Daniel lo vide entrare e si avvicinò a lui.-

Daniel: E tu cosa ci fai qui?
Jordan: Non posso venire a fare gli auguri al mio migliore amico?

-Daniel lo fissò per qualche secondo, poi lo abbracciò sorridendo.-

Daniel: Certo che puoi!
Jordan: Sono stato un'idiota! Scusami, ho perso di vista le cose importanti e...
Daniel: Adesso è tutto okay! Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Jordan: Una vocina rompiscatole nel mio cervello!

-Entrambi risero. Jordan guardò Lily facendole l'occhiolino. Lei gli sorrise da lontano. Daniel catturò l’attenzione dell’amico.-

Daniel: Indovina il regalo dei miei? La vecchia macchina di papà!
Jordan: E' grandioso. Ovviamente la farai provare anche a me!

-Entrambi sorrisero e Jordan gli batté il cinque. Finalmente la loro amicizia si era aggiustata.
La festa di Daniel andò a meraviglia e Lily conobbe un sacco di persone nuove.

La domenica sera, la famiglia Green-Hunt andò a cena a casa di Alex e Rachel. Alex e Oliver guardavano euforicamente la partita in tv con una birra in mano, i gemelli dormivano già e le ragazze spettegolavano sul divano. Lily se ne stava accoccolata sulla diddina, le mancava la presenza assidua di Alex e Rachel, anche se capiva bene che con i gemelli avevano molto meno tempo. Lily parlò di Justin, ancora non si erano potuti vedere.-

Lily: Io non capisco questa fissazione di voler separare le cose. Io non ho problemi a uscire in gruppo!

-Brittany la guardò.-

Brittany: E’ anche vero che il primo periodo uscivi solo con Daniel, amore. Anche Justin fa la stessa cosa!
Lily: Io uscivo solo con Daniel anche perché Rebecca non lo sopportava. Lo odiava a morte

-Rachel accarezzò i capelli alla sua figlioccia.-

Rachel: Vedi il lato positivo, domani a scuola ci parlerai di persona

-Lily sbuffò.-

Lily: Non mi va di tornare a scuola. Vorrei che tutto l’anno fosse estate!
Brittany: Mi dispiace amore, ci siamo passati tutti

-In quel momento, a farle saltare sul divano dallo spavento, furono le urla mascoline di Alex e Oliver che si erano alzati dal loro divano esultando. I Lakers avevano vinto la loro prima partita della stagione. Rachel subito gli lanciò i cuscini del divano.-

Rachel: I bambini dormono finalmente! Se li svegliate vi tiro il collo come se foste dei polli, ci siamo intesi?

-Alex e Oliver deglutirono e ripresero ad esultare a voce bassa mentre le ragazze scoppiavano a ridere mettendo fine a quella settimana.

La mattina seguente dopo essersi preparati e aver fatto colazione, tutti gli Hunt erano pronti a uscire. Il meno felice di tutti era Red che iniziò tristemente a piangere abbaiando sempre più forte. Lily lo abbracciò intenerita.-

Lily: Oh Red, se potessi, resterei qui a farti le coccole tutto il giorno. Ma io devo andare a scuola e mamma e papà a lavoro. Ti abbiamo dato del cibo, ci vediamo questo pomeriggio!

-Lo accarezzò e appena si alzò, lui riprese a piangere. Lily guardò i suoi genitori.-

Lily: Mi rende triste vederlo triste. Come facciamo a lasciarlo qui?

-Brittany la guardò.-

Brittany: Amore, lo fa a posta. Deve anche abituarsi a stare un po’ da solo. Vedrai che presto non farà più storie!

-Fecero per chiudere la porta della cucina e lasciarono Red nel cortile posteriore. Appena chiusero, lo sentirono piangere più forte. Oliver non resistette.-

Oliver: E va bene!

-Aprì la porta e lo prese in braccio.-

Oliver: Oggi vieni a lavoro con me. Ma solo per oggi Reddy, ci siamo capiti?

-Subito Red iniziò a scodinzolare e a leccargli il viso, era davvero felice. Brittany scosse la testa e tutti uscirono di casa. Oliver andò in casa discografica e Brittany, prima di andare a lavoro, accompagnò Lily a scuola che subito si incontrò con Rebecca che la guardò.-

Rebecca: Il secondo anno ci aspetta! Pronta?!
Lily: Prontissima!

-Entrambe sorrisero ed entrarono a scuola dall’entrata principale.
Dopo avere affrontato quel primo giorno un po’ traumatico per tutti, il tempo riprese a scorrere regolarmente. Red si abituò a stare a casa con i suoi giocattoli nuovi, Lily aveva ripreso a studiare e Oliver e Brittany a lavorare.
Finalmente anche la festa ufficiale del matrimonio, era quasi arrivata.
Quella sera, mentre Oliver preparava la cena, Brittany perdette decisamente le staffe al telefono. Parlava con i suoi genitori.-

Brittany: “Io mi sono stancata. Sapete che c’è?! Se non accettate il fatto che io mi sia sposata con Oliver, beh allora restatevene a casa. State in Australia. Per quanto mi possa fare piacere avervi qui, preferisco che non ci siate se passerete il tempo ad essere scorbutici e rovinare la festa. Io non ve lo permetterò. Sono in grado di badare a me stessa e alla mia famiglia! Quindi, domani, pensateci bene due volte prima di prendere quel maledetto aereo!”

-Brittany chiuse la chiamata senza dare il tempo ai suoi genitori di rispondere. Oliver si avvicinò a lei che respirava ancora pesantemente.-

Brittany: Io non li sopporto. Davvero. Credono di avere ancora a che fare con la Brittany ragazzina!

-Oliver l’accarezzò.-

Oliver: Credo che tu abbia esagerato con loro. Hanno tutte le ragioni del mondo per avercela con me. Tuo padre avrebbe voluto mettermi al rogo, non lo biasimo. Che ti prende in questi giorni? Si può sapere? Scatti per motivi banali!
Brittany: Sono stressata, i miei genitori mi stressano, la festa mi stressa!
Oliver: Andrà tutto alla grande. E’ tutto organizzato. Mangeremo, balleremo e tu indosserai quel bellissimo vestito da sposa e incanterai tutti i nostri ospiti…

-Lui si avvicinò e la baciò. Brittany lo guardò.-

Brittany: A proposito di ospiti… Chad e Austin ci hanno mandato un avviso. Non ci saranno domani. Hanno avuto dei problemi con il bestiame e devono stare alla fattoria a monitorarlo!
Oliver: Oh, è un peccato!
Brittany: Però, ci hanno inviato un regalo e invitato a cena da loro. Dobbiamo ancora concordare il giorno
Oliver: Perfetto direi!

-Brittany prese la mano a suo marito guardandolo attentamente.-

Brittany: A proposito di ospiti che non saranno presenti… Dovresti invitare i tuoi. A me farebbe piacere!

-Oliver subito cambiò umore, irritandosi.-

Oliver: Beh, a me non farebbe piacere!

-Brittany lo guardò rimproverandolo.-

Brittany: Olly…
Oliver: Mio padre mi ha sbattuto fuori di casa quando ho smesso di studiare economia. Non vuole saperne di me e della mia vita. E se solo sapesse di Lily e di ciò che ho fatto. I-io non voglio immaginare la sua reazione
Brittany: Non sei più un ragazzino, amore!
Oliver: Lo so, ma lui mi ha cacciato via quando ancora lo ero. Ancora mi chiedo con che cuore e coraggio lo abbia fatto
Brittany: Non è giusto che ci passi anche tua madre, però. So per certo che a lei farebbe piacere rivederti e non perdersi la nostra festa
Oliver: Mi dispiace che ci sia andata anche lei di mezzo ma ho sempre saputo che non avrebbe abbandonato papà e non lo farà nemmeno adesso, Britt! Non li vedo da undici anni. Agli inizi della mia carriera ho provato a renderli partecipi e fieri. Ma fin da subito mio padre mi ha buttato giù. Sai com’è fatto e sono sicuro che non sarà cambiato di una virgola. Non passerà sopra al suo orgoglio solo perché suo figlio si sposa!
Brittany: Provare non costa niente
Oliver: A me costa invece. Non passo sopra al MIO orgoglio per questioni inutili e che non mi riguardano più. Tu e Lily siete la mia famiglia adesso, solo voi!

-Brittany sospirò sapendo che non avrebbe vinto quella battaglia. Suo marito era davvero determinato a non voler rivedere i suoi genitori. Proprio in quel momento, quando Oliver riprese a cucinare e Brittany iniziava ad apparecchiare, Red e Lily tornarono a casa felici.-

Lily: Ciao famiglia! Oggi Reddy ha camminato per dieci metri senza masticare il guinzaglio!

-Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Sono pur sempre progressi! Ho messo i suoi biscotti-ricompensa nel capanno degli attrezzi in cortile. Dagli pure la cena

-Lily annuì e portò Red fuori, nel cortile posteriore. Quando rientrò si lavò le mani e si sedette a tavola.-

Lily: Ho detto a Daniel e Rebecca di venire verso le 18:00 domani!

-Oliver guardò sua figlia mentre portava la cena a tavola.-

Oliver: Sì, credo che la festa inizierà a quell’ora! A che ora arrivano i tuoi?

-Lui guardò Brittany che rispose.-

Brittany: Se arriveranno, sarà verso le 15:30 in aeroporto. Saremo a casa verso le 16:30!

-Lily guardò sua madre.-

Lily: Cosa vuol dire “Se arriveranno”? E’ ancora per via di papà?

-Sia Brittany che Oliver annuirono.-

Brittany: Non ti preoccupare, tesoro. Sono sicura che alla fine verranno. Tua nonna vorrà vedermi in abito da sposa. E vedrai che accetteranno papà!
Lily: Eh, per forza dovranno accettarlo. Oggi sono stanchissima, abbiamo corso un sacco al parco io, Red e Daniel!
Oliver: Ecco perché Red è così moscio. E’ completamente scarico!
Lily: Già. Comunque vi dispiace se domani mattina dormo un po’ di più?
Brittany: Dormi pure, amore. Tanto penso che sia tutto pronto. Io partirò verso le 9:00!

-Oliver la guardò.-

Oliver: Perché così presto?
Brittany: Beh, sai le ultime commissioni e poi… Trucco e capelli hanno bisogno di tempo. Ma non ti preoccupare, tornerò a casa in tempo e con i miei genitori!

-Entrambi sorrisero, ma Brittany sapeva bene cosa stava nascondendo a suo marito. Il suo nervosismo era passato, soprattutto pensando al rapporto che Oliver aveva con i suoi genitori. Lei pensò che i suoi problemi non fossero poi così grandi. Quella sera, finirono di mangiare tardi e poi andarono a letto. La mattina seguente sarebbe stata una lunga e pesante giornata, dovevano ricaricare le energie.

Quella mattina, Brittany si limitava a guidare in silenzio tra mille pensieri. Fece un viaggio di più di due ore, quando finalmente, dopo anni rientrò in quella cittadina che l’aveva vista crescere. Il cartello di benvenuto di Bonsall le fece venire i brividi. Era finalmente tornata lì a Bonsall con l’anello al dito che Oliver le aveva infilato. Lei non avrebbe mai immaginato che la loro storia sarebbe stata così tormentata. Passò in quella via così familiare e decise di fermarsi e scendere dalla macchina. Si fermò sul marciapiede a guardare quella casa che era stata la spettatrice della sua vita. Nel cortile c’era una bambina bionda dagli occhi verdi, doveva avere non più di sei anni. Mentre giocava con l’hula hop, guardò Brittany e la salutò.-

Bambina: Ciao! Vuoi parlare con la mia mamma e il mio papà?

-Brittany sorrise.-

Brittany: No, volevo solo ammirare questa casa!
Bambina: E’ bella, vero? Io l’adoro!
Brittany: Sì, è bellissima. Sai, quando avevo la tua età ci abitavo io!
Bambina: Era la tua casa?

-Brittany annuì e parlò.-

Brittany: Adesso che ho controllato che è in buone mani, posso tornare nella mia casetta!
Bambina: Grazie per averci regalato la tua casa!

-Tutta quella tenerezza e innocenza le scioglieva il cuore. Brittany sorrise e salutò la bambina per poi tornare alla macchina. Guidò per cinque minuti quando poi vide da lontano quella casa, o per meglio dire, quella villa. Aveva un enorme cortile con siepi curate alla perfezione. La casa era molto grande, se Brittany ricordava bene, aveva cinque camere da letto e quattro bagni, forse un po’ troppo grande per solo tre persone. Era fatta in pietra e aveva quello stile antico ed elegante delle nobili case. Brittany aveva sempre adorato quel posto, rendeva tutto più magico.
Parcheggiò nel vialetto, scese dalla macchina, si sistemò il vestito e i capelli lisci, che iniziavano a tornare del suo naturale colore castano. Arrivò davanti al grande portone di legno e fece un profondo sospiro, poi suonò.
Una signora magra, alta più o meno quanto Brittany, dai capelli tendenti al bianco perfettamente acconciati in un caschetto e dagli occhi verdi, aprì la porta e quasi scioccata guardò Brittany. Anche la ragazza guardò quella donna e parve che il tempo non fosse mai trascorso. Brittany in cuor suo non si aspettava che loro abitassero ancora lì, in quella cittadina. Appena realizzò chi aveva di fronte, la ragazza parlò.-

Brittany: Signora Hunt!

-La signora la guardò per qualche altro secondo, poi si risvegliò.-

Signora Hunt: Brittany, cosa ti porta da queste parti?

-Brittany continuava a guardarla e si fece coraggio, in fondo lo faceva per Oliver.-

Brittany: Ho una storia molto lunga da raccontarle. Posso entrare?
Signora Hunt: Sì, certo!

-La signora Hunt subito si spostò facendola entrare preoccupata. Avrebbe ascoltato tutto quanto con molta attenzione.

Intanto, in casa Green-Hunt regnava il caos più totale. Alex e Oliver che andavano avanti e indietro da un negozio all’altro, Lily e Daniel facevano da babysitter ai gemelli che facevano a gara a chi urlava di più e Rachel che sfornava e infornava una teglia di dolci dietro l’altra.
Daniel cullava Samuel cercando di farlo smettere di urlare. Guardò la sua fidanzata.-

Daniel: Ma come si spengono?!

-Rachel lo sentì e urlò dalla cucina...-

Rachel: Purtroppo non hanno un tasto di spegnimento. Ci avrebbe fatto davvero comodo!

-Lily lo guardò.-

Lily: Penso che la prossima volta ci penserai due volte prima di offrirti volontario!

-Lily rise mentre cullava Emy. Daniel, intanto si sedette stanco sul divano mentre Samuel continuava a strillare.-

Daniel: IO MI ARRENDO UFFICIALMENTE!

-Prese il telecomando e accese la tv. Mise al canale Fox animation il suo preferito. In quel momento trasmettevano i Simpson. Subito lui rise.-

Daniel: Oh, adoro questa puntata! E’ esilarante!

-Lily lo guardò. Lei non riusciva proprio a capire la comicità dei Simpson.-

Lily: Sai le puntate a memoria. Perché ridi ogni volta?! Come se poi facessero ridere!
Daniel: Ma dai piccolina, questo cartone animato piega in due le persone dal ridere. E’ geniale! Guarda Homer, guardalo come strozza Bart!
Lily: Davvero molto educativo!

-Lily scosse la testa senza speranza mentre Daniel rideva senza contegno.
Proprio in quel momento notarono che riuscivano a sentirsi senza avere il bisogno di urlare. Guardarono i gemelli che tenevano in braccio. Quelle pesti erano completamente catturate dalla televisione. Sam, sorrideva. Daniel guardò Lily.-

Daniel: Vedi? Piace anche ai gemelli!
Lily: Non traviarli già da piccoli!

-Anche Alex e Oliver tornarono a casa, portando con loro la console per il karaoke.-

Oliver: E finalmente anche l’ultima commissione è fatta!

-Entrambi si sedettero sul divano vicino ai ragazzi e Alex parlò.-

Alex: Non ci credo! I Simpson, li mandano ancora in onda?

-Daniel lo guardò.-

Daniel: E sono ancora dannatamente esilaranti. E’ il classico dei classici!

-Oliver alzò il volume della tv.-

Oliver: Concordo anche io!

-Tutti parvero ipnotizzati da quell’episodio.
(Homer: * Si sdraia sul divano bevendo una birra. * “Oh, quanto mi piace spaparappacchiarmi il sabato!”
Marge: * Si affaccia in salotto * E’ mercoledì Homer!
Homer: OOOHHH, IL LAVORO! * Subito scatta in piedi e corre a lavoro *)

A quella scena Alex, Oliver e Daniel scoppiarono a ridere fino a lacrimare. Ridevano talmente tanto da far ridere anche i gemelli.
Lily scosse la testa per l’ennesima volta, stanca di quel cartone animato così demenziale, diede Emily ad Alex e si alzò dal divano.-

Lily: Io vado ad aiutare diddi Rachel con i biscotti!

-Quei tre nemmeno fecero caso a Lily, erano totalmente presi da quelle animazioni. Lei sbuffò e raggiunse Rachel.-

Lily: Diddi, come posso aiutarti?
Rachel: Facendomi solo un po’ di compagnia. Tutti i biscotti sono pronti, devo solo infornare e sfornare, infornare e sfornare!

-Lily rise e si sedette sullo sgabello. Rachel la guardò.-

Rachel: Perché quei tre ridono tanto?
Lily: Guardano i Simpson. Daniel è ossessionato!
Rachel: Anche tuo padre e tuo diddino lo erano, e a quanto pare, lo sono ancora! Non ho mai capito quel cartone animato…
Lily: Benvenuta nel mio mondo, diddi! Comunque, perché facciamo i biscotti al cocco?!
Rachel: So che tua madre li odia e le viene da vomitare solo all’odore, però, sono i preferiti dei tuoi nonni. Credo che un po’ di dolcezza occorra in questa circostanza. Meglio coccolarli un po’ dopo la botta che gli ha dato tua madre!
Lily: Credi che odieranno papà per sempre?
Rachel: No, credo proprio di no. In fondo credono in Brittany e nelle sue scelte. Vedrai che gli passerà. Probabilmente non sanno nemmeno che Oliver ha pagato a loro i biglietti aerei!
Lily: Si arrabbieranno se lo scoprono?
Rachel: Credo di no. Oh, una cosa la puoi fare. Ti va di mettere le scaglie di cocco sui biscotti sfornati?

-Lily sorrise e annuì felice di poter aiutare la sua madrina.
La giornata volò e dopo aver finito tutti i biscotti, i McKay tornarono a casa loro per prepararsi per la serata. Anche Oliver e Lily si prepararono, misero un papillon rosso a Red, anche lui, a modo suo doveva essere elegante.

Brittany intanto guidava, tornando a casa. Suo padre stava seduto davanti affianco a lei e sua madre nei sedili posteriori. Cercavano di chiarirsi.-

Brittany: Vi assicuro che è cambiato. Lui è un uomo adesso. E’ altruista e non è spocchioso come potrebbe essere data la sua carriera. Ha rinunciato a tutto per me e Lily e continua a rinunciare a tante cose per assecondare me. Vi posso assicurare che si è punito abbastanza da solo e, davvero, merita di starci accanto. Mi dispiace di avervi delusi per l’ennesima volta non sposando Matt!

-In quel momento la rabbia che provavano i suoi genitori nei confronti di Oliver, si affievolì e per la prima volta capirono ciò che provava la loro figlia. La prima a parlare fu sua madre, Joanna.-

Joanna: Oh Brittany, cara! Non ci hai delusi. Non dovresti mai pensare una cosa del genere
Brittany: Odiate Oliver, e avete sempre criticato le mie scelte!
Joanna: Il nostro non è mai stato un criticare. Abbiamo sempre e solo cercato di guidarti. Hai affrontato il mondo troppo presto, tesoro. Lo hai affrontato per tua figlia e lo hai fatto nel modo migliore possibile…

-Nicholas, il padre di Brittany, interruppe sua moglie.-

Nicholas: Abbiamo sempre paura che tu possa soffrire ancora, Brittany. Mostri di essere forte, ma quando ti innamori per davvero, dai il cento per cento dei tuoi sentimenti. Ci piaceva Matt perché ti vedevamo felice con lui, davvero felice. Ci trasmetteva una certa sicurezza
Brittany: Anche a me, papà. Ma lui aveva ragione, non potevo tenerlo stretto a me per paura di perderlo. Dovevo lasciarlo andare, Oliver iniziava ad avere un impatto maggiore su me e sul mio umore
Nicholas: Non ci hai mai delusi, Brittany. Siamo orgogliosi della donna che sei e siamo ancora più orgogliosi del fatto che tu segua i tuoi sentimenti anche se questo provoca scomodità. Ti ammiriamo per come ti impegni con Lily, cerchi di non farle mancare niente e di evitare che soffra. Abbiamo solo paura che Oliver ti faccia soffrire ancora!
Brittany: Non lo farà, papà. Questa volta non lo farà o non mi avrebbe sposata così senza un minimo di organizzazione e tanto meno si sarebbe portato l’anello dietro per settimane. E con Lily lui è semplicemente fantastico. So che non è facile per voi, ma non è stato facile nemmeno per me dargli una possibilità. Lui l’ha presa al volo e con tanta pazienza e amore l’ha trasformata in una famiglia. Perfino Alex è riuscito a perdonarlo. Vi prego, dategli una possibilità, se la merita. Se non vi fidate di lui, fidatevi di me!

-Sentì i suoi genitori sospirare e poi sussurrare.-

Signori Green: Va bene!

-Brittany sorrise continuando a guidare.

Finalmente arrivarono a casa e non poterono vedere scena più tenera. Padre e figlia seduti sul divano. Lily teneva la chitarra in mano mentre Oliver le insegnava nuovi accordi.-

Oliver: Sì, brava. L’unica cosa… Fai durare meno il suono, okay?
Lily: Oh, sì, hai ragione papà

-Lily riprovò l’accordo e Oliver sorrise dandole il cinque.-

Oliver: Perfetto! Davvero perfetto, principessa. Hai proprio il cervello di tua madre, impari in fretta!

-Lily lo abbracciò e Brittany parlò chiudendo la porta.-

Brittany: Eccoci a casa!

-Subito Oliver si alzò insieme a Lily che corse ad abbracciare i suoi nonni.-

Lily: Nonna, nonno! Finalmente siete quì!

-Anche loro abbracciarono Lily felici di vederla al settimo cielo. Le loro ragazze sembravano stare alla grande. Oliver si avvicinò ai signori Green e gli strinse la mano.-

Oliver: E’ un piacere avervi qua e rivedervi!

-Nicholas lo guardò per qualche secondo, poi, per il bene di sua figlia e sua nipote gli strinse la mano.-

Nicholas: Ciao, Oliver. Ricominciamo da qui, va bene?

-Oliver felice e sollevato, annuì stringendo poi, anche la mano di sua suocera. Brittany e Lily non potevano essere più felici di così. Dopo tanti sacrifici e litigate, tutto si stava rimettendo a posto.

Dopo essersi preparata, Brittany era davvero bellissima con quel vestito bianco, e anche Oliver aveva un certo fascino. La festa, si svolgeva nel loro giardino decorato da candele profumate alla vaniglia e lanterne bianche. Anche i tavoli e le sedie erano bianchi. Avevano ingaggiato un catering e un barman, e il povero Red, non faceva altro che correre da una parte all’altra. C’erano troppe persone, troppi stimoli. Oliver aveva invitato i suoi amici più intimi, ovvero il suo vecchio gruppo e Brittany anche i suoi colleghi di lavoro. Dopo aver ballato, cantato, chiacchierato e anche mangiato, Brittany si sedette su una sedia sperando di sentire il suono del campanello per l’ultima volta. Ci sperava davvero, ma probabilmente si era illusa per niente, forse suo marito aveva ragione, e lei non avrebbe dovuto intromettersi.
Proprio in quel momento, a distogliere i pensieri dalla mente di Brittany, fu Rachel che alla festa si divertiva come una matta. Diciamo che dopo la gravidanza fu felice di poter riniziare a bere del vino. Si sedette a fianco alla sua amica mentre teneva un piattino con dei dolci in mano.-

Rachel: Ehi, solitaria! Cosa ci fai qui sola soletta? Vieni a ballare, tuo marito ti reclama!
Brittany: Dove hai lasciato i gemelli?!
Rachel: I tuoi genitori li hanno presi in ostaggio!

-Brittany sorrise e Rachel la guardò attentamente.-

Rachel: Non mi piace questo sguardo. Cosa è successo? Perché sei così giù?
Brittany: Potrei aver fatto una cosa che non farà piacere a Oliver, oggi!
Rachel: Sai che c’è? Qualsiasi cosa sia, può aspettare a domani. Me ne parlerai domani. Ora... Questa festa è bellissima. E poi non vorrai mica perderti tuo marito che ti canta la tua canzone!
Brittany: Cosa??
Rachel: Oh sì, sta prendendo in mano il microfono ed è ubriaco fino alla punta dei capelli!

-Brittany scoppiò a ridere, poi, guardando il piatto di Rachel, rubò un biscotto. Anzi, non UN biscotto, ma IL biscotto. Subito lo portò alla bocca gustandoselo come se fosse il cibo più buono di tutto il mondo. Rachel la guardò sorpresa.-

Rachel: Era uno dei biscotti al cocco. Tu non li sopporti!
Brittany: Lo so. Ma, mi è venuta voglia di mangiarlo. Andiamo, credo mi sia permesso, è la festa del mio matrimonio e poi non mangio biscotti al cocco da secoli. L’ultima volta che li ho mangiati è stata quando ero…

-In quel momento, Brittany, guardò Lily che ballava con Daniel e due secondi dopo guardò Rachel. Entrambe sgranarono gli occhi, non sapendo bene come reagire. Si guardarono per qualche altro secondo poi Rachel parlò.-

Rachel: Beh, potrebbe essere una coincidenza. E comunque in quel periodo ti divoravi intere scatole di biscotti al cocco!

-Brittany continuava a guardare Rachel.-

Brittany: Non credo sia una coincidenza. Ecco cosa dovevo fare di urgente! Dovevo ritirare la nuova confezione della pillola dalla farmacia!
Rachel: E presumo che tu non lo abbia fatto…

-Brittany chiuse lentamente gli occhi per poi riaprili realizzando come mai in quelle ultime tre settimane si fosse sentita così strana, fuori di sé, stanca e stressata. Per un secondo tutte le sue paure furono sovrastate da una gioia immensa. Brittany guardò Rachel che aveva già capito tutto. Entrambe sorrisero.-

Brittany: Rach…
Rachel: I biscotti al cocco sono la prova schiacciante, non è così?

-Entrambe non riuscivano a smettere di sorridere. Era più forte di loro.-

Brittany: Sono incinta!

 


Eh boom! Ciao meraviglie <3
Eccomi qua al vostro servizio con un nuovo capitolo!
Cosa ne pensate? 
A me piace. Mi piace come l'ho scritto. Qualche cosa è rimasta in sospeso volutamente e mi piace molto il finale. E' molto semlice ma quando lo leggo mi lascia una bella sensazione, spero che sia così anche per voi.
Allora. Devo chiedere scusa per come avevo postato il penultimo capitolo. Scusate ma ero talmente stanca che anche rileggendolo gli errori più grossolani mi passavano sotto gli occhi. Farò in modo che non accada più!
Spero di sentirvi presto e che stiate passando una buona domenica!
Al prossimo capitolo,

Sum <3

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Capitolo 35
*** Conto alla rovescia ***


Unconventional Family
Capitolo 35
-Conto alla rovescia.-


-La mattina seguente, Oliver si svegliò sotto lo sguardo di Brittany. Da quando lei aveva preso coscienza di essere incinta non riusciva a togliere gli occhi di dosso a suo marito. Lui la guardò e sorrise. Aveva ancora la voce impastata dal sonno.-

Oliver: Buongiorno pulce!

-Anche lei sorrise e gli accarezzò il viso avvicinandosi sempre più a lui che la strinse forte a sé. Le diede un bacio sulla fronte.-

Brittany: Buongiorno Mr. Baldoria!

-Lui scosse la testa divertito.-

Oliver: Sono molto felice di non ricordare parte della festa!
Brittany: Mi hai dedicato la mia canzone e abbiamo ballato. Oh, hai anche fatto bere al cane del vino perché altrimenti “Poverino, si sente escluso!” tue testuali parole. E poi hai preso Daniel da parte e gli hai detto quanto tu fossi felice che lui fosse tuo genero. Questa è solo una minima parte di ciò che hai combinato ieri...

-Oliver sgranò gli occhi.-

Oliver: Suona davvero terribile!
Brittany: Lo era, infatti!

-Brittany rise e continuò.-

Brittany: Sei fortunato, erano quasi tutti ubriachi quanto te. Ti incitavano a fare le idiozie. A un certo punto Alex si è tolto la giacca e si è buttato sul prato a ballare la break dance…
Oliver: Ma se Alex non sa ballare neanche giro giro tondo!
Brittany: Appunto! Rachel ha dovuto portarlo via da questa casa tirandolo per un orecchio. Te la immagini?

-Entrambi scoppiarono a ridere a letto mentre erano stretti stretti l’uno all’altra.-

Oliver: A che ora sono andati via tutti?
Brittany: I miei genitori sono tornati in hotel a mezzanotte, i signori Brooks hanno preso i gemelli e sono tornati a casa di Alex e Rachel alla stessa ora, alloggiano lì. Le ultime persone sono andate via più o meno cinque ore fa, Alex e Rachel, in condizioni pietose!

-Oliver si voltò a guardare la sveglia. Erano le 10:00.-

Oliver: Abbiamo finito alle 5:00? Oh santiss… E Lily?!
Brittany: Oh, Lily era abbastanza divertita dal tuo comportamento, ma si è persa il meglio di te. Verso l’una ho trovato lei, Daniel e Rebecca sdraiati sul divano addormentati. Rebecca era appoggiata al bracciolo del divano, Lily su Rebecca e Daniel su Lily. Erano così teneri. Comunque li ho svegliati, ho portato Lily a letto, ho chiamato un taxi e ho fatto riportare Daniel e Rebecca a casa. Ho pagato il taxista extra per assicurarsi che entrambi entrassero in casa. Erano tutti e tre cotti e stracotti. Credo che Lily sarà in coma per tutto il giorno!

-Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Mi sono perso un bel po’ di cose. Mi dispiace aver esagerato in quel modo!
Brittany: Hai solo alzato un po’ il gomito ed è stato bello vedere te, Alex e Rachel felici e senza pensieri!

-Oliver le spostò i capelli dietro l’orecchio.-

Oliver: Quando siamo venuti a letto noi.. Sì, cioè… Io ho dei vaghi ricordi…
Brittany: Amore, non riuscivi nemmeno a toglierti i vestiti di dosso e tu volevi farlo e non riuscivo a farti cambiare idea. Meno male che c’è riuscito il vino!
Oliver: Non è andata?!
Brittany: Eh, no...
Oliver: Devo aver bevuto parecchio!
Brittany: Lo hai fatto, te lo posso assicurare

-Brittany sorrise e Oliver l’accarezzò e la baciò.-

Oliver: Beh, potremmo recuperare stamattina… Non sento segni di vita provenire da camera di Lily!
Brittany: Olly, ho bisogno di sapere il tuo parere riguardo una cosa
Oliver: Su cosa?
Brittany: Hai mai pensato di avere un altro bambino?

-Lui sorrise e l’accarezzò ancora.-

Oliver: Tu vuoi avere un altro bambino?
Brittany: Te l’ho chiesto prima io!
Oliver: Non voglio essere sincero
Brittany: Perché?
Oliver: Perché ho paura di perderti e di ferirti

-Brittany lo guardò delusa.-

Brittany: Non lo vuoi, non è così?

-Oliver la guardò per qualche secondo corrugando la fronte.-

Oliver. Vuoi scherzare?! Io voglio avere un altro bambino con te. Anzi, ne voglio avere cinque, perché no, sei!!

-Brittany subito riprese a respirare e sorrise.-

Brittany: Cinque o sei mi sembrano esagerati, ma un altro sarebbe perfetto. Perché non volevi essere sincero con me e non hai mai tirato fuori l’argomento?
Oliver: Non volevo metterti pressioni. Ciò che voglio io è poco importante confronto a ciò che vuoi tu. Io non ho diritto di scelta su questo argomento. Ho avuto la possibilità di fare da padre a una bambina e ho volutamente deciso di non farlo. Ti ho lasciata con tutti quei problemi e so che non è stato facile per te. Non pensavo volessi altri figli
Brittany: Come faccio a guardarti tutti i giorni e a non desiderare altri figli da te, Olly? Io ti amo e voglio un bambino da te
Oliver: Non immagini quanto io lo stia desiderando. Io… Quando sono nati i gemelli e ti ho vista con Emily in braccio… Io avrei davvero voluto che fosse nostra. Ma qualcuno faceva tanto la preziosa e non mi filava proprio…

-Lui sorrise facendole il solletico. Brittany lo guardò negli occhi per qualche secondo e con una dolcezza infinita parlò.-

Brittany: Olly, aspettiamo un bambino!

-Lui la guardò scioccato per qualche secondo sbattendo gli occhi.-

Oliver: N-non è un sogno, vero?

-Brittany scosse la testa e subito, Oliver, la strinse forte a sé dalla felicità.-

Oliver: Avremo un altro bambino! Ma hai fatto il test senza di me?
Brittany: No, prenoterò la visita per i prossimi giorni. Comunque ne sono più che sicura. E’ una sensazione strana quella che provo. Vuoi venire anche tu a vedere questo fagiolo per la prima volta?
Oliver: E me lo chiedi? Non me lo perderei mai!

-Brittany sorrise e l’accarezzò. Oliver non si trattenne più.-

Oliver: Che ne dici se facessimo sentire a questo fagiolo quanto io ami immensamente la sua mamma?!
Brittany: Ma solo perché qualche ora fa l’hai lasciata all’asciutto!

-Oliver sorrise soddisfatto appoggiandosi a Brittany che sussurrò..-

Brittany: Cerchiamo di fare piano. Lily potrebbe svegliarsi da un momento all’altro
Oliver: Quella che solitamente non si contiene sei tu, pulce! Cerca di fare la brava
Brittany: E tu non farmi dannare!

-Entrambi risero e Brittany iniziò a riempire di baci suo marito.-

Brittany: Ti amo!
Oliver: Io VI amo!

-La settimana passava velocemente tra scuola e lavoro. I genitori di Brittany tornarono in Australia qualche giorno dopo la festa. Sarebbero tornati intorno al periodo di Natale. Brittany e Oliver non dissero niente del bambino. L’unica a saperlo era Rachel, parte dell’anima di Brittany.
Quel mercoledì pomeriggio, Brittany e Oliver aspettavano di poter entrare dal medico, quella sera lo avrebbero detto anche a Lily. Erano davvero eccitati all’idea.-

Oliver: Non vedo l’ora di dirlo a Lily!
Brittany: Non dirlo a me. Odio tenerle nascoste le cose. Ma quanto ci faranno aspettare ancora?
Oliver: Tra poco è il nostro turno. So che sei in ansia!
Brittany: Io lo desidero così tanto! Io me lo sento, c’è qualcosa di diverso dentro me. Se non dovessi essere incinta...
Oliver: ...Vuol dire che ci riproveremo, pulce! Okay?

-Lui sorrise rassicurandola, dandole, poi, un bacio sulla fronte. Proprio in quel momento l’infermiera si avvicinò a loro.-

Infermiera: Signori Hunt, è il vostro turno!

-Presero un bel respiro ed entrarono. Salutarono il medico e Brittany si sdraiò sul lettino, Oliver al suo fianco le teneva la mano mentre il medico la visitava.-

Dottor Groose: Oh, vediamo un po’ se riusciamo a vedere qualcosa… E’ il vostro primo figlio?
Oliver e Brittany: Il secondo!
Dottor Groose: Capisco! Ah, eccolo qui!

-Indicò a Oliver e Brittany lo schermo. Lei presa dalla commozione non riuscì a trattenere le lacrime mentre Oliver, da grande duro qual era, cercava di controllarsi, anche se avrebbe voluto esplodere come un petardo dalla felicità.-

Oliver: E’ il nostro fagiolo! Sembra una piccola macchia
Dottor Groose: Oh, non si preoccupi, crescerà molto velocemente, e presto potrete identificarlo meglio!

-Brittany felice strinse Oliver e lo baciò dalla gioia. Una volta che la visita fu terminata e dopo aver preso un appuntamento per il mese seguente, salutarono il medico, uscirono dall’ospedale e salirono in macchina. Brittany si asciugò di nuovo le lacrime di gioia. Guardò suo marito che iniziò a guidare.-

Brittany: Ci pensi? Avremmo un altro bambino, noi due! Questa volta non te la scamperai da pappine e pannolini

-Lei rise eccitata all’idea di riniziare con Oliver accanto.-

Oliver: Un essere umano cresce dentro di te. Ancora non ci credo!

-Entrambi sorrisero mentre Oliver continuava a guidare. Avevano qualche commissione da fare prima di tornare a casa, volevano fare una bella sorpresa a Lily.
La ragazzina tornò a casa per l’ora di cena, dopo aver passato tutto il pomeriggio a fare i compiti a casa di Rebecca e aver visto Daniel per un’oretta subito dopo. Arrivò a casa e vide un post-it attaccato alla porta.-

Lily: Ma che succede? Non è nemmeno il mio compleanno! Oh, chissà cos’avranno combinato mamma e papà questa volta!

-Staccò il post-it e lo lesse:
“Vieni a trovarci nella stanza più disordinata della casa. Ti aspettiamo lì con una grande sorpresa!”
Lily entrò e corse su per le scale. La camera più disordinata che avevano, era quella degli ospiti. Suo padre aveva portato là dentro la maggior parte della sua roba. Aprì la porta e trovò i suoi genitori seduti per terra. La camera era perfettamente ordinata e molto più libera.-

Lily: Ciao genitori strani! Che ci fate là per terra? Dove avete sistemato tutta la roba che era qui?

-Entrambi si alzarono.-

Oliver: Ho portato quasi tutto nel capanno degli attrezzi, il resto è in camera nostra
Lily: Oh mio Dio! Ti hanno rapito gli alieni per caso? La tua collezione di vinili nel capanno degli attrezzi? Ma SCHERZIAMO? Non vuoi che te li tocchino quei dischi e tu li hai volutamente messi in mezzo alla polvere?!

-Oliver la guardava sorridendo. Certo che quelle due ragazze vivevano di puro sarcasmo. Brittany parlò.-

Brittany: Troveremo una soluzione per la roba di papà. Qui dentro metteremo qualcosa di molto più importante!

-Lily li guardò corrugando la fronte.-

Lily: Non vi riconosco più. Cosa è successo? Siete così strani!

-Brittany guardò sua figlia e le diede una scatolina bianca tenuta chiusa da un ficco giallo. Oliver parlò.-

Oliver: Abbiamo pensato a centinaia di modi per dirtelo ma nessuno era perfetto quanto il silenzio...
Brittany: Non vedevamo l’ora di condividere questa notizia con te. Tesoro, aprilo!

-Lily li guardò per qualche secondo e poi slegò il fiocco. Aprì lentamente il coperchio della scatola e appena vide quel piccolo ciuccio, alzò lo sguardo verso sua madre.-

Brittany: Aspetto un bambino!

-Lily la guardò completamente sotto shock. Si sentì mancare e proprio mentre stava per cadere a terra, Oliver la prese e la fece sdraiare sul letto.-

Oliver. Principessa?! Ehi, ehi. Va tutto bene?

-Lily respirò e cercò di rialzarsi, ma Oliver e Brittany la tennero a letto. Brittany le accarezzò il viso sorridendo.-

Brittany: Non te lo aspettavi, vero?
Lily: No! Cosa si dice in questi casi? Congratulazioni?!
Oliver: Beh, sì!

-C’era qualcosa nella reazione di loro figlia che non li convinceva. Brittany la strinse a sé.-

Brittany: So che non ne abbiamo mai parlato prima. Però non è eccitante?!

-Lily guardò sua madre.-

Lily: Oh, sì. Parecchio eccitante! Sono felice se voi due siete felici. Oh, io ho cenato con Daniel, vi dispiace se vado direttamente a letto? Ho avuto una giornata davvero pesante oggi...

-Brittany e Oliver la guardarono un po’ delusi da quella reazione così poco da “Lily”.-

Brittany: Vai pure, tesoro. Ne possiamo riparlare domani!
Lily: Oh, okay!

-Lily si alzò dal letto, diede un bacio a entrambi e lasciando quel ciuccio a terra dove era caduto andò in camera sua. Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Perché la sua reazione mi ha deluso così tanto?
Brittany: Non solo a te, Olly. Pensavo avrebbe fatto i salti di gioia. Non so, magari non è stato il momento giusto. Magari è successo qualcosa con Daniel o Rebecca ed è giù di morale! Meglio darle il suo spazio, ci parlerò domani e indagherò!

-Oliver prese il ciuccio da terra e lo rimise accuratamente nella scatolina. La richiuse e poi abbracciò sua moglie.-

Oliver: Allora, dato che per cena siamo soli soletti, cosa gradisce mangiare mia regina?
Brittany: Cinese?!
Oliver: Tutto quel fritto farà male al piccolo fagiolo!

-Brittany lo fulminò con lo sguardo.-

Brittany: Non iniziare!

-Oliver la guardò e sorrise.-

Oliver: E che cinese sia!

-La mattina seguente, Lily e Rebecca entrarono nella classe di musical e andarono a sedersi ai propri posti mentre chiacchieravano.-

Lily: Avremo quindici anni di differenza, anzi, sedici dato che nascerà a Maggio se i miei calcoli sono esatti!
Rebecca: Ma che t’importa? Insomma potrai sempre condividere con lui o lei la pazzia della vostra famiglia. Prendi me, per esempio. Mi sarebbe piaciuto avere una sorella, ma già io sono nata tardi per i miei genitori e ora non credo ci sia più la possibilità di avere fratelli. Sarò sola per tutta la vita, è triste!
Lily: Non fare la melodrammatica adesso!
Rebecca: Tu non farla!

-Entrambe si guardarono e sorrisero. Lily cambiò argomento.-

Lily: Piuttosto, devi ancora andare al consultorio?
Rebecca: Assolutamente sì. Voglio quella pillola!
Lily: Tua madre ti compilerà il modulo senza problemi?
Rebecca: Una bella storia ruoterà dietro a questo modulo. Il che la convincerà a firmarlo
Lily: E sentiamo, quale sarebbe questa storia?
Rebecca: Una ragazza della nostra età è rimasta incinta, la scuola ha fatto un corso sull’educazione sessuale e sui contraccettivi. A fine lezione ci hanno dato i moduli e i preservativi come simbolo del sesso sicuro. Vedrai che non vorrà minimamente affrontare un argomento così imbarazzante con me e sarà talmente in ansia che possa succedere a me che mi firmerà il foglio senza dire “Ma”!
Lily: Come fa la tua testolina a pensare sempre queste idee geniali?
Rebecca: Sai, quando non si ha la fortuna di avere una madre super giovane come la tua che ti può capire, beh devi pensarle tutte per poterla fare franca!

-Lily scoppiò a ridere poi la guardò e mentre il professore entrava in classe e iniziava la lezione, sussurrò a Rebecca…-

Lily: Vengo con te. Prenderò anche io quel foglio
Rebecca: Vuoi già prendere la pillola?
Lily: Beh sì!

-Rebecca la guardò per poi ascoltare la lezione.-

Professore: Ragazzi, come sapete, nuovo anno, nuova difficoltà. Questo semestre, ci occuperemo di cosa effettivamente ci sia dietro uno spettacolo. Aiuterete quelli del primo e del terzo anno a mettere in piedi lo spettacolo di natale. Quelli del primo anno canteranno e reciteranno, voi farete i dietro le quinte e quelli del terzo anno penseranno all’idea e alla composizione di dialoghi e canzoni. Questo sarà il progetto del semestre!

-Lily sussurrò a Rebecca...-

Lily: Wow, non vedo l’ora di passare le ore di musical insieme a quella serpe di Victoria!
Rebecca: Dai, magari non avremo niente a che farci
Lily: Speriamo!

-Quella stessa sera, Lily tornò a casa un’ora più tardi dopo aver accompagnato Rebecca al consultorio e aver preso i moduli. Appena varcò la soglia della porta, Brittany la aspettava.-

Brittany: Dove sei stata? Ho provato a chiamarti un centinaio di volte!

-Fu proprio in quel momento che Lily decise di mentire su tutto quanto.-

Lily: Il mio telefono è morto! Oggi avevamo un corso extra a scuola
Brittany: Perché non mi hai fatto chiamare da Daniel o Rebecca?
Lily: Scusa, non ci ho pensato! Dov’è papà?
Brittany: In casa discografica. Tornerà presto. Piuttosto, che corso era? Non me ne hai parlato...
Lily: Ah no?! Mi sembra di avertelo accennato. E’ il corso di educazione sessuale

-Brittany corrugò la fronte.-

Brittany: No, sicuramente non me ne hai parlato. Mi sarei ricordata una cosa del genere!

-Entrambe si sedettero in salotto, ma non fu come sempre. Questa volta, Lily si sedette a distanza da sua madre e parlò.-

Lily: Magari con la storia del bambino ti è semplicemente passato di mente. Lui o lei sarà più importante del mio corso scolastico. Io sono sicura di avertelo accennato

-Brittany sospirò guardando sua figlia. Si avvicinò a lei e le accarezzò il volto.-

Brittany: Tu sai che questo bambino non cambierà le cose tra noi, vero?

-Lily la guardò alterandosi.-

Lily: Non sono più una bambina! Non parlarmi con quel tono che usiamo per parlare con Sam ed Emy. E poi sì, lo so. Lo so benissimo. Non c’è bisogno che tu me lo dica!

-Brittany la guardò sorpresa mentre Lily riprendeva le distanze.-

Brittany: Okay. Scusami! Ora, parlami di questo corso, hai la mia più totale attenzione
Lily: Beh, ci hanno spiegato delle cose, dato che una ragazza di scuola è rimasta incinta…
Brittany: Hanno organizzato un corso solo perché una ragazzina è rimasta incinta?

-Lily annuì mentendo spudoratamente e Brittany sentiva decisamente odore di bruciato. Continuò a stare al gioco.-

Brittany: Chi è questa ragazzina?
Lily: E’ del quarto anno, non la conosci e nemmeno io la conosco!
Brittany: Beh, dato che hanno organizzato il corso in suo onore l’avranno nominata…
Lily: Si chiama Martha! E comunque, hanno parlato anche dei metodi contraccettivi. Ai maschi hanno distribuito i preservativi e a noi ragazze hanno dato questo modulo da compilare, sai per essere sicure al cento per cento…

-Lily lo tirò fuori dallo zaino e lo passò a Brittany per poi risedersi sul divano. Sua madre lesse attentamente il foglio, poi guardò sua figlia.-

Brittany: Mi stai mentendo, Lily?!

-Lily sudava sempre più freddo, non era abituata a mentire. Guardò sua madre mantenendo la sua posizione.-

Lily: No!

-Brittany sospirò.-

Brittany: Ti sto dando la possibilità di cambiare idea, fare la cosa giusta e dirmi la verità riguardo a questo modulo e riguardo a come tu lo abbia ottenuto!
Lily: Ce lo hanno consegnato a scuola!
Brittany: Perché ti ostini a mentire?
Lily: Io non sto mentendo!
Brittany: Beh, io dubito che a scuola vi consegnino moduli di questo tipo, specialmente al secondo anno e dubito fortemente che organizzino un corso di educazione sessuale solo perché una ragazzina è rimasta incinta! La scuola al massimo può dare dei suggerimenti e il corso lo si fa al terzo anno
Lily: Forse ai tuoi tempi. Le cose cambiano, mamma!
Brittany: Davvero credi che io mi beva questa idiozia senza senso?! Sono già passata per questa via, Lily, e so come funzionano certe cose. Sei andata al consultorio senza il mio permesso?
Lily: Me lo avresti dato?
Brittany: No, certo che no! Con chi ci sei andata?
Lily: Con Rebecca. Ma almeno leggi il modulo, pensaci!
Brittany: Ho letto il modulo! Non ti darò il permesso di prendere la pillola!

-Lily non ci vide più dalla rabbia.-

Lily: MA PERCHE’?
Brittany: Non urlarmi contro! Non avrai il mio permesso perché è presto!
Lily: Ma io amo Daniel, lo amo davvero!
Brittany: Tu non conosci Daniel. So che sembra che lui sia la persona più importante di questo mondo per te, ma è solo il tuo primo ragazzo. Da quanto vi conoscete? Quattro mesi?
Lily: Stiamo insieme da sei mesi a dire la verità e ci conosciamo da sette!
Brittany: Oh, scusa! Allora sapete proprio tutto l’uno dell’altra, non è così?
Lily: Sappiamo abbastanza l’uno dell’altra e lui vorrebbe farlo con me!
Brittany: Daniel ti forza a fare certe cose?!
Lily: COSA? NO! CERTO CHE NO. DANIEL E’ UN BRAVO RAGAZZO. MA COSA TI SALTA IN MENTE?
Brittany: Mi saltano in mente le cose peggiori perché inventi delle bugie e non comunichi con me!
Lily: E cosa stiamo facendo adesso?
Brittany: Lily…
Lily: Lo amo e voglio fare l’amore con lui!

-In realtà Lily non si sentiva ancora pronta, ma voleva assolutamente vincere quella battaglia contro sua madre per principio.-

Brittany: Sei troppo giovane! Non compilerò il modulo. Mi dispiace, chiuso il discorso!
Lily: COSA? MA NON E’ GIUSTO! NON E’ GIUSTO, MAMMA. TU ALLA MIA ETA’ FACEVI GIA’ SESSO CON PAPA’. NON FARE L’IPOCRITA!

-A quella frase Brittany si accese totalmente.-

Brittany: PRIMA DI TUTTO NON OSARE RIVOLGERTI A ME IN QUESTO MODO! SONO PUR SEMPRE TUA MADRE!

-Si calmò dopo aver urlato, e continuò con un tono più basso, sempre molto arrabbiato, ma più basso.-

Brittany: E secondo, se proprio lo vuoi sapere, no. Io e tuo padre non avevamo ancora avuto la nostra prima volta alla tua età. Non avrai la mia autorizzazione per la pillola. Basta, mettiti l’anima in pace. Non intendo continuare questo discorso!

-Brittany accartocciò il modulo e lo buttò a terra con rabbia. Lily lo raccolse rimettendolo nello zaino e guardò sua madre cercando di sfidarla ancora di più.-

Lily: Beh, sai che c’è?! Ci sono altri mezzi per non rimanere incinta! Daniel ha i preservativi!
Brittany: Ah sì? Buona fortuna allora! Immagino che da grandi esperti quali siete andrà tutto liscio come l’olio!
Lily: Saranno sufficienti!

-Brittany non avrebbe mai voluto essere così sincera, ma doveva farlo, sua figlia le stava sfuggendo di mano.-

Brittany: Credi davvero che io e tuo padre non usassimo il preservativo? Lo abbiamo usato facendo lo stesso ragionamento che stai facendo tu e data la nostra inesperienza lo abbiamo rotto! Dopo nove mesi e due cuori spezzati sei nata tu. Pensi ancora che il preservativo sia così sicuro?! Sai che c’è? VAI! VAI A FARE L’AMORE CON DANIEL E FACCIAMO PARTIRE LE SCOMMESSE SU QUALE SARA’ IL VOSTRO DESTINO!

-Lily non resse quel carico di rabbia, tristezza e amarezza che le parole di sua madre lasciarono sul suo cuore. Non riuscì a controllare le lacrime.-

Lily: Perché fai così?!

-Brittany si avvicinò a sua figlia cercando di calmarla e di riportarla sulla retta via.-

Brittany: Perché non voglio che tu faccia stupidaggini come stai pensando di fare!

-Lily era davvero infuriata. Sua madre non voleva proprio capirla. Si allontanò di più avvicinandosi alla porta mentre si asciugava le lacrime.-

Lily: Perché non provi a capirmi?
Brittany: Proprio perché ti capisco, dico di no. So che non è il momento giusto e che tu non sei pronta!
Lily: Non tutti sono destinati ad avere la vita che hai avuto tu!

-Lily aprì la porta per uscire. Brittany la guardò.-

Brittany: Dove hai intenzione di andare?
Lily: DA DIDDI! DEVO AVERE LA TUA AUTORIZZAZIONE ANCHE PER QUESTO?!

-Lily uscì sbattendo la porta dietro sé. Brittany la lasciò uscire, sapeva che in quel momento sua figlia aveva bisogno della presenza di Rachel e sapeva che sarebbe davvero andata a casa dei suoi diddini per un po’ di conforto. Inoltre anche a lei le serviva un po’ di tempo per metabolizzare ciò che era appena successo con sua figlia.

In casa McKay invece, Rachel era intenta a parlare al telefono con la maestra dell’asilo nido.-

Rachel: “Quindi mi assicura che è da voi? Sì… Sì, non si preoccupi, per stanotte ho un’altra copertina identica da dare a Samuel. E’ che quella è di vitale importanza. L’importante è sapere che è da voi. Domani pomeriggio, quando passerò a prendere i gemelli me lo ricorderò. Sì, grazie mille. A domani!”

-Rachel guardò i gemelli ancora sul passeggino e mentre li prendeva per metterli dentro il box insieme ai giocattoli, parlò.-

Rachel: Okay Crick e Crock, ora giochiamo un po’ mentre aspettiamo che papino torni a casa. Eh sì, ci manca davvero tanto, non è così? Mangiamo tutta la pappa, vero Emy?! Facciamo il bagnetto e poi dritti a fare la nanna nelle vostre cullette e non nel lettone di mamma e papà, intesi Sam?! E’ proprio un bel piano questo. Questa notte, dopo un mese di nottate fallimentari, riusciremo a metterlo in pratica?! Eh noi ci proviamo!

-Appena lasciò Emily nel box, il campanello suonò e Rachel corse ad aprire. Subito vide Lily con gli occhi rossi e gonfi.-

Rachel: Tesoro, cosa succede?!

-Lily tirò su col naso mentre Rachel l’abbracciava e stringendola a sé la fece entrare e accomodare. Era sicura che da lì a cinque minuti, Lily le avrebbe spiegato tutto.-



Ciao Meravigliee <3
Come state?
Allora, oh oh. In questo capitolo qualcosa sta andando storto!
Cosa ne pensate di Olly e Britt insieme? Della reazione di Oliver al bambino?
E per finire non in bellezza, il litigio di Brittany e Lily!
Pensate che Brittany abbia ragione e si sia comportata nel migliore dei modi?
E Lily? Bella tosta e acidina!
Fatemi sapere cosa ne pensate perchè sono davvero curiosa, sarò felice di rispondere!
Al prossimo capitolo, buonanotte!
Sum <3

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Capitolo 36
*** L'esplosione ***


Unconventional Family
Capitolo 36
-L’esplosione.-



-Dopo essersi calmata e aver raccontato tutto a Rachel che l’ascoltava attentamente, Lily faceva le sue considerazioni.-

Lily: E sai, io amo veramente Daniel, ma allo stesso tempo, non voglio fare stupidaggini e questo mamma non vuole capirlo

-Lily prese dallo zaino il foglio accartocciato dandolo a Rachel.-

Lily: Magari potresti firmarlo tu. Nessuno vuole che mi succeda quanto è già accaduto alla mamma, no?

-Rachel la guardò per poi riguardare il foglio.-

Rachel: Ti sei posta in questo modo anche con tua madre, Lily? Perché onestamente non le do torto per essersi arrabbiata in quel modo. Mentire e cercare di manipolare le persone non sono delle belle qualità e soprattutto non sono da te. Tu non vuoi essere questo tipo di persona, giusto? Ti abbiamo sempre insegnato che la sincerità viene prima di tutto!

-Lily la guardò un po’ imbarazzata. Rachel non l’aveva mai sgridata e quello forse era proprio il suo modo di rimproverare, con calma, ma in grado di fare sentire le persone da schifo. Lily sbuffando si appoggiò al divano.-

Lily: Non lo firmerai nemmeno tu?
Rachel: Non ci penso nemmeno. Mi dici qual è il vero problema? Cosa ti sta spingendo a fare tutto questo?

-Lily sospirò ancora e sputò il rospo senza guardare sua diddina negli occhi. Si vergognava davvero tanto per quello che aveva fatto.-

Lily: Vorrei che tutto fosse facile come per Victoria. Probabilmente ha ragione, Daniel si stancherà di aspettare!

-Rachel la guardò accarezzandole il viso.-

Rachel: Oh, tesoro! Non pensarci nemmeno per un secondo. Chiaramente Victoria è una ragazzina che ha bruciato tutte le tappe e che ancora non ha scoperto cosa sia il vero amore!

-Lily guardò Rachel.-

Lily: Il vero amore è quando si riesce appunto a farlo l’amore, no? Fare l’amore è la cosa più romantica del mondo!

-Rachel scoppiò a ridere.-

Rachel: Dove hai sentito questa roba?
Lily: Nei film e nei libri lo dicono sempre
Rachel: Sai cos’è il vero amore e qual è la cosa più romantica, secondo me? E’ conoscere l’altro e sapersene prendere cura. E’ conoscerlo talmente bene da poter capire i suoi stati d’animo e saperlo consolare. Vedi, tesoro, fare l’amore è importante, sì, non lo nego e ascoltami, perché sarò tristemente sincera con te. Non è sempre romantico, anzi spesso è tutt’altro che romantico. E’ l’atmosfera che gira intorno al sesso a renderlo romantico. Sono i veri sentimenti che tu provi per l’altro che lo rendono romantico. E’ il poterti fidare di lui, qualsiasi cosa accada. Prima di fare l’amore con una persona, la cosa migliore è conoscerla bene, in ogni senso. Davvero ti senti già a questo punto con Daniel? So che tu lo ami, ma davvero sei già pronta a concederti a lui?

-Lily continuava a guardarla per poi appoggiarsi a lei che la strinse forte in un abbraccio.-

Lily: Vorrei poter essere pronta...
Rachel: Tesoro, sei così giovane ancora! Ti posso assicurare che avere quindici anni, è niente confronto a tutta la vita. So che ti sembra un problema enorme ora, ma vedrai che se davvero, Daniel è il ragazzo giusto, lo farete quando entrambi sarete pronti. Vedrai che il fatto di conoscervi già bene aiuterà tanto. Ti prego, piccola, non avere fretta, non potrai più tornare indietro e poi ti assicuro che la prima volta non è come la descrivono nei film!
Lily: Ah no?! E com’è?
Rachel: Beh, si è sempre molto impacciati, il che non aiuta. Vedi, si impara a fare l’amore con l’altro
Lily: Oh diddi, potrei stare ad ascoltarti giorni interi. Ti voglio bene!
Rachel: Anche io, angelo mio. Non sai quanto

-Le diede un bacio sulla fronte e poi decise di tirare fuori un argomento ancora più scomodo a Lily.-

Rachel: Perché non ne hai parlato così in tranquillità con tua madre?
Lily: Non mi avrebbe dato il permesso
Rachel: Nemmeno io te l’ho dato e non ti firmerò quel foglio. Tua madre lo fa per proteggerti
Lily: Non credo di averci mai litigato così tanto. Lei mi ha avuta a diciassette anni, non mi darà mai il permesso di prendere la pillola o altro. Lei non vuole che io lo faccia
Rachel: Non è così, non sottovalutare tua madre. Non avresti dovuto mentirle
Lily: Non sapevo come prendere l’argomento. Non mi aveva mai parlato in questo modo
Rachel: Devi capirla, tesoro. Voglio dire, sai che a tua madre non piace parlare di quel periodo e di tutti gli errori che ha commesso. Preferisce sempre tenere tutto per sé perché ha paura di ferirti. Certe emozioni ha iniziato a provarle solo nel momento in cui ti ha stretto tra le sue braccia. L’amore per te è nato in quel momento e per quanto la storia tra tua madre e tuo padre sia stata ed è tutt’ora romantica, quel periodo non lo è stato per niente per lei. Affrontare tutto senza Oliver… Senti, tua madre è la donna più forte e sincera che io conosca. Non avresti dovuto mentirle e sono sicura che lei ti capisca!
Lily: Non so, in questo periodo ha la testa fra le nuvole. Hai saputo la novità?

-Rachel annuì sorridendo.-

Rachel: Tu non sei felice?
Lily: Sì, lo sono. Papà sembrava davvero felice di avere una seconda possibilità!
Rachel: Ci scommetto! Senti un po’, vuoi stare a cena qui? Poi ci pensa Alex a riportarti a casa dopo cena
Lily: Accetto volentieri!
Rachel: Intanto, se tu controlli un momento i gemelli, io ti porto una cosa

-Lily annuì e Rachel sparì al piano di sopra.
Intanto anche Alex tornò a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Fu molto contento di trovare Lily a casa sua e la compagnia di Alex alleggerì il cuore della ragazzina, come sempre. Mentre Alex portava i gemelli in cucina per la pappa, Rachel tornò al piano inferiore con un libro in mano. Era un libro sull’amore. Lo diede a Lily.-

Rachel: Sai, questo libro è molto utile per chiarirti le idee. E’ stato utile a me e a tua madre. Mi prometti che lo leggerai?
Lily: Promesso! Grazie diddi!

-Rachel la guardò e sorrise.-

Rachel: Prego. Tu e Daniel potreste leggerlo insieme. Farà bene anche a lui!

-Lily sorrise mentre metteva il libro dentro lo zaino. Quella sera aiutò Alex e Rachel con la routine dei gemelli e dopo averli messi a letto, mentre Alex e Lily apparecchiavano, Rachel chiamò Brittany.
Intanto in casa Green-Hunt, Brittany, aveva appena finito di spiegare a Oliver quanto era successo con Lily, quando sentirono il telefono squillare. Lei andò a rispondere mentre Oliver se ne stava sul divano ancora scioccato. La sua dolce figlia non poteva già pensare al sesso. Dopo qualche minuto vide Brittany tornare in salotto. Lei si sedette a fianco a lui.-

Brittany: Lily resta da Alex e Rachel. La riporta Alex dopo cena
Oliver: Sta bene?
Brittany: Sì. Ha provato a convincere pure Rachel a firmare quel foglio. Forse non avrei dovuto trattarla in quel modo. Ho solo peggiorato la situazione
Oliver: Pulce…
Brittany: E’ solo che mi ha fatto saltare i nervi. Mi ha mentito spudoratamente. E’ una cosa che non posso sopportare. Ho paura che stia iniziando a tirare fuori tutti i geni Green
Oliver: Lily non è come te alla sua età. Per quanto vi possiate assomigliare caratterialmente, tu sei stata la sua ombra per quindici anni, le hai insegnato quanto sia importante essere corretti con gli altri. Hai sempre curato questo aspetto della personalità di nostra figlia e poi non capisco perché tu ti stia spaventando così tanto. Tu non eri un mostro!
Brittany: Sì, lo ero. Credo di essere stata io a far diventare bianchi i capelli dei miei genitori! Ho paura di non riuscire più a gestire Lily. Avresti dovuto vedere l’arroganza che ha tirato fuori

-Oliver la guardò accarezzandola.-

Oliver: Vedrai che sistemeremo tutto!

-Le diede un leggero bacio e poi si alzarono, andarono in cucina e cenarono. Verso le 21:30, Alex riportò a casa Lily che corse subito in camera sua. Brittany fece entrare il suo amico.-

Brittany: Vi ha creato problemi?
Alex: Assolutamente no. Ci ha aiutato molto con i gemelli, sembrava davvero felice di farlo. Sarà una sorella maggiore incredibile!

-In quel momento Brittany lo guardò sorridendo.-

Brittany: Volevamo fare un annuncio ufficiale!
Alex: Rachel era troppo eccitata all’idea e sai che quando è così non riesce a mantenere il segreto!
Brittany: Ho fatto la visita solo ieri sera e sì, è confermato!

-Anche Oliver, dopo aver lavato l’ultimo piatto andò in salotto a salutare Alex.-

Alex: Congratulazioni ragazzi!

-Lui li abbracciò entrambi.-

Brittany: I nostri bambini cresceranno insieme. Non avrei potuto chiedere di meglio!
Alex: Già! Io ora vado, spero che Samuel non abbia già preso il mio posto a letto

-Tutti risero e dopo essersi salutati, Alex tornò a casa.
Brittany guardò Oliver.-

Brittany: Salgo a parlare con Lily, okay?

-Oliver annuì. Prima di entrare in camera di sua figlia, Brittany bussò e subito Lily nascose il libro che le aveva dato Rachel.-

Lily: Sì?

-Brittany aprì la porta ed entrò.-

Brittany: Ehi, ho bisogno di parlarti. Non avevo intenzione di urlare in quel modo
Lily: Mi hai detto delle cose orribili!
Brittany: So che sono difficili da accettare, ma purtroppo quella era la verità. Mi hai portato a dirla e non avrei voluto farlo. Perché mi hai mentito, Lily? Non lo avevi mai fatto prima, o almeno, non in questo modo
Lily: Non è importante. Tanto anche se non ti avessi mentito, tu non mi avresti firmato quel modulo
Brittany: No, certo che no. Voglio che tu capisca che lo sto facendo per il tuo bene e che non voglio che tu faccia i miei stessi errori!
Lily: Prendere la pillola serve proprio a evitare di fare i tuoi stessi errori!
Brittany: La pillola è pur sempre un farmaco. Sei così giovane e il tuo corpo sta ancora cambiando e crescendo. Mi dispiace, hai solo quindici anni. E’ troppo presto!

-Lily la guardò seria.-

Lily: Beh, non abbiamo altro da dirci, allora! Sono stanca e domani ho la scuola!

-Lily si voltò a letto dall’altra parte, Brittany sospirò e uscì dalla camera sentendosi un vero fallimento. Qualche minuto dopo bussò alla porta Oliver.-

Lily: Che c’è ancora?
Oliver: Posso entrare?

-Lily annuì e Oliver andò a sedersi sul letto accanto a sua figlia.-

Oliver: La mamma mi ha detto cosa è successo questa sera…
Lily: Cosa?! Sono cose private!
Oliver: Sono tuo padre devo sapere certe cose!
Lily: No, non devi. Sono segreti tra me e mia madre e tu non c’entri!

-Oliver la guardò abbastanza ferito da quelle parole.-

Oliver: Senti, mi dispiace che tu ti senta così tradita ma tua madre ha fatto la cosa giusta. Voglio solo fare una chiacchierata con te
Lily: Sul sesso?

-Oliver annuì e Lily continuò.-

Lily: E’ imbarazzante!
Oliver. Lo è più per me che per te, posso assicurartelo! Ascolta principessa, noi ragazzi siamo dei totali idioti e in certe occasioni diamo il peggio di noi. Certe volte smettiamo di ragionare, specialmente davanti a una persona che ci piace tanto
Lily: Io e Daniel ci amiamo!
Oliver: Okay, vi amate. Scusa. Ma appunto perché amiamo quella persona, siamo anche in grado di aspettare e renderla felice senza dover fare l’amore. Tu e Daniel siete all’inizio della vostra adolescenza e avete tutta la vita davanti!

-Lily lo guardava davvero basita.-

Lily: Mi pare che io sia il risultato di come tu abbia saputo aspettare con la mamma. Sono stanca che mi diciate come dovrebbero essere le cose quando voi siete stati i primi a fregarvene!

-Oliver la guardò.-

Oliver: Mi dispiace, Lily, ma questi non sono affari che ti riguardano. Appunto perché noi siamo un esempio sbagliato cerchiamo di tenerti sulla retta via. Ti assicuro che Daniel ti aspetterà senza problemi se ci tiene a te

-Lily lo guardò.-

Lily: Mi lasciate andare a letto? Non voglio più parlarne, con nessuno di voi!

-Oliver la guardò non sapendo bene cosa dire. Le diede un bacio sulla testa, si alzò dal letto e prima di chiudere la porta parlò.-

Oliver: Buonanotte!

-Lily si voltò senza rispondere per poi addormentarsi qualche minuto dopo.
La mattina seguente, tutti facevano colazione in silenzio. Non volava una mosca, nessuno dei tre aveva dormito molto bene la notte precedente.
Lily uscì nel cortile posteriore a coccolare Red e dargli la colazione. Appena rientrò dentro, Oliver stava scappando a lavoro. Lui diede un veloce bacio sulla testa alla ragazzina e poi baciò sua moglie.-

Oliver: Buona giornata!
Brittany: Anche a te, amore. Ci vediamo questo pomeriggio!

-Lily lo guardò. Nonostante lei fosse stata davvero cattiva con lui la notte precedente, lui non si dava per vinto e continuava ad essere il padre perfetto quale era. Lily era così arrabbiata per non riuscire ad odiarlo. Appena furono pronte, anche le ragazze salirono in macchina. Tra le due c’era ancora un silenzio glaciale e nessuno aveva voglia di parlare. Appena arrivarono davanti a scuola, Brittany la salutò.-

Brittany: Buona giornata!
Lily: Come può essere una buona giornata dopo ciò che hai fatto ieri? Hai detto tutto a papà, come ti sei permessa?!

-Brittany sentendo quel tono si inacidì.-

Brittany: E’ tuo padre, ha diritto di sapere che tipo di atteggiamento stai avendo!
Lily: Non ha il diritto di intromettersi nelle mie faccende personali, così come non lo hai tu! Buona giornata un corno!

-Prima che Brittany potesse ribattere Lily sbatté forte lo sportello della macchina, si voltò e entrò a scuola. Brittany scosse la testa non sapendo più come farla finita con quella storia.
Lily intanto andò nella classe di musical appena la campanella suonò. Si sedette al suo posto e qualche secondo dopo venne raggiunta da Rebecca. Entrambe si guardarono, avevano la stessa espressione quando Rebecca parlò.-

Rebecca: A giudicare dalla tua faccia, non deve essere andata per niente bene!
Lily: Non che la tua sia diversa dalla mia!
Rebecca: Appunto!
Lily: Non c’è stato niente da fare. Mia madre non ha voluto firmare il foglio. Era così arrabbiata, ha capito da subito che stavo mentendo. Maledizione, mi conosce troppo bene! E comunque in una sera ho sentito la bellezza di tre discorsi riguardanti il sesso provenienti da tre persone diverse. Ieri notte mi sono addormentata con il mal di testa. Mia diddina mi ha dato anche un libro sul sesso. Le ho promesso che l’avrei letto!
Rebecca: Ti è andata di gran lunga meglio di me. Non solo mia madre ha strappato il foglio davanti ai miei occhi, mi manderà da qualche dottoressa per parlare di sesso, oh e in più sono in punizione per sei settimane e posso scordarmi di vedere il mio ragazzo la sera. Tra l’altro i miei vogliono anche andare a parlare con i genitori di Tristin. Voglio morire!

-Rebecca si fece cadere sul banco dalla disperazione. Lily le accarezzò la schiena.-

Lily: Non avremmo dovuto sottovalutare i nostri genitori!
Rebecca: Troppo tardi!

-Le due ragazze non si resero minimamente conto che il professore fosse entrato in classe e avesse iniziato a parlare. Solo in quel momento si concentrarono sul discorso.-

Prof. Gonzales: Ho formato delle coppie di lavoro e solo alcune persone del terzo e secondo anno dovranno lavorare insieme

-Il professore guardò Lily.-

Prof. Gonzales: Signorina Green-Hunt?!

-Lily sentiva che il professore avrebbe detto qualcosa che non le avrebbe fatto piacere.-

Lily: Sì?!
Prof. Gonzales: Lei e la signorina Connors, del terzo anno, avrete il compito di fare i provini, scegliere le parti e occuparvi di parte della regia
Lily: Cosa?! No, professore!

-Il professore la guardò accigliandosi.-

Prof. Gonzales: Come sarebbe a dire “No”?!
Lily: Io e Victoria non possiamo lavorare insieme!
Prof. Gonzales: Come mai?
Lily: Noi, beh… Noi non andiamo d’accordo!
Prof. Gonzales: Beh, sarà un ottimo motivo per ricredervi
Lily: Ma professore!
Prof. Gonzales: Niente “ma” signorina. Sono sicuro che potrà imparare tanto dalla signorina Connors. O questo o una “F” a fine semestre!

-Lily sbuffò guardando il professore.-

Lily: Va bene, lavorerò con Victoria!

-Subito il professore sorrise.-

Prof. Gonzales: Saggia scelta signorina!

-A fine lezione, al suono della campanella, Lily uscì con Rebecca dalla classe.-

Lily: Ma che mi succede in questo periodo? Ogni cosa sembra essere una congiura contro di me. Il professor Gonzales mi ha incastrata. Che seccatura, dovrò lavorare con Victoria. Becky, uccidimi!
Rebecca: L’unico consiglio che mi sento di darti è quello di essere superiore. Prima o poi, Victoria si stancherà di dire cattiverie al vento

-Lily la guardò abbastanza giù di morale.-

Lily: Speriamo basti!

-Proprio in quel momento, mentre andavano a cambiare i libri, Lily incontrò Daniel. Lui le sorrise e le diede un dolce bacio. Poi Rebecca salutò Lily lasciando la coppietta in pace.-

Lily: Amore!
Daniel: Ciao piccolina. Mi sei mancata
Lily: Anche tu! Prova a immaginare con chi dovrò lavorare questo semestre per il progetto di musical?
Daniel: Dal tuo tono poco felice escluderei Rebecca. Giusto?
Lily: Con Victoria! Avrei preferito lavorare da sola. Il punto è che non ho avuto altra scelta, o Victoria o una F!

-Daniel la guardò accarezzandola.-

Daniel: Mi dispiace!

-Lily gli diede un bacio abbastanza passionale. Daniel le era mancato il giorno precedente. Lei parlò.-

Lily: Stasera stiamo un po' soli soletti?

-Lui la strinse a sé. Sapeva che la sua fidanzata aveva bisogno d’affetto in quel periodo, soprattutto da quando aveva scoperto che sarebbe diventata una sorella maggiore.-

Daniel: Certo! A casa mia?
Lily: Sì, perfetto! Passi a prendermi tu?
Daniel: Vorrei, ma ho la macchina dal meccanico!
Lily: Non hai fatto in tempo a usarla che è già dal meccanico. Hai preso la patente appena qualche settimana fa!
Daniel: Lo so...
Lily: Mi dovrò fare accompagnare. Che seccatura!
Daniel: Cos'è quel tono? Non hai ancora risolto con i tuoi?
Lily: Dan, non c'è modo. A meno che tu non abbia una macchina che mi porti indietro nel tempo. Magari avrei potuto impedire che mamma rimanesse incinta!
Daniel: Eh dai Lily, dovresti essere contenta. Guarda che in due si sta benissimo, io e Cleo stiamo alla grande. Anzi, a dirti la verità ora che è al college, mi manca. Non fare tutte queste storie, sembri una bambina viziata!
Lily: Cosa? Bambina viziata a me?

-A Lily salì il sangue al cervello in un millesimo di secondo. Daniel sputava sentenze senza nemmeno sapere tutto quello che era successo.-

Lily: Tu non ne hai idea! Sono seccata a causa del loro comportamento. Ieri sera ho litigato con mia madre perché voglio prendere la pillola!

-Prima che Daniel avesse tempo di rispondere la campana suonò.-

Daniel: Ora calmati, perché mi sembri molto nervosa. Parleremo di questo, dopo scuola okay?

-Lui la baciò velocemente e andò in classe. Lily, intanto, prese il libro di matematica e, mentre andava in classe rincontrò Rebecca proprio all’entrata dell’aula. Subito, il professor Howe le rimproverò.-

Professor Howe: Signorine, siete in ritardo!

-Lily lo guardò, pensando che quella non era proprio la giornata adatta per delle provocazioni. Subito rispose acidamente.-

Lily: Lo sappiamo. Me lo regala lei un orologio funzionante?
Professor Howe: Signorina Green!
Lily: Green-Hunt a dire la verità. Ho cambiato il cognome, c’è scritto sull’elenco
Professor Howe: L’ho dimenticato per un momento!

-Rebecca intanto, sottovoce, cercava di far fare a Lily la cosa giusta.-

Rebecca: Lily, basta, smettila. Chiedigli scusa e siediti!

-Lily la ignorò e continuò a prendersela con quel professore.-

Lily: Non devo andare in giro con il cartellino del mio nome, solo perché lei non si ricorda!
Professor Howe: Signorina, ora basta! Vada dal preside!
Lily: Per questo, ora il mio nome se lo ricorda
Professor Howe: Si muova!

-Lui le diede un foglio da dare al preside, Lily lo prese e uscì dalla classe per poi andare in quell’ufficio che aveva sempre e solo guardato da lontano. Entrò e quell’uomo magro e altro e dai baffi anni 80, la invitò ad accomodarsi. La osservò per un po’ dall’altro lato della scrivania.-

Preside: Una faccia nuova!

-Lily rimase impassibile, ce l'aveva con il mondo intero.-

Preside: Signorina Green-Hunt, giusto?

-Lily annuì.-

Preside: Mi trovo costretto a chiamare i suoi genitori!
Lily: Li chiami, è giusto!

-Il preside chiamò Brittany che chiamò, poi Oliver e arrivarono a scuola insieme un quarto d’ora dopo. Entrambi salutarono il preside con una stretta di mano, poi subito guardarono Lily.-

Oliver: Cosa è successo?

-Brittany pensò al peggio, quindi subito prese la mano di sua figlia.-

Brittany: Amore, stai bene?

-Lily mollò la presa della madre all'istante. Avevano litigato, perché Brittany si rivolgeva a lei con quel tono così dolce e preoccupato?-

Lily: Benissimo…

-Anche Oliver e Brittany si sedettero e ascoltarono il preside.-

Preside: Vostra figlia ha risposto in maniera irrispettosa al professore di matematica

-I genitori guardarono la ragazzina sconcertati. Lily non aveva mai avuto un comportamento del genere a scuola. Il preside continuò.-

Preside: Questa volta passa, perché la ragazza non ha mai dato problemi. Ma se la questione dovesse ripetersi un’altra volta si ricorrerà a una nota disciplinare!

-Brittany e Oliver non sapevano davvero cosa dire, se non…-

Oliver: Certo, è giusto. Scusi il comportamento di nostra figlia
Brittany: Sì, lunedì chiederà scusa al suo professore

-Il preside li guardò sorridendo.-

Preside: Perfetto, ora potete andare. Lily, tu puoi tornare in classe!

-Lily annuì e senza nemmeno salutare i suoi genitori tornò in classe. Non aveva la minima voglia di scontrarsi con loro. Quella mattinata non voleva né vedere e né parlare con le persone. Ritirò il suo pranzo e andò a mangiarlo in disparte. Era così amareggiata, preoccupata e arrabbiata. Nemmeno lei sapeva cosa le stesse prendendo. Aveva bisogno che le cose tornassero come prima, ma purtroppo niente poteva aggiustarsi. Quando uscì da scuola i suoi genitori erano lì, in macchina ad aspettarla. Salì senza dire una parola ma loro non la pensavano allo stesso modo. Oliver, subito, parlò.-

Oliver: Beh, cosa è successo?
Brittany: Puoi dircelo, lo sai!
Lily: Il professor Howe mi ha provocata
Brittany: E tu sei scattata??
Lily: Sì, mi sono stancata delle sue accuse! Io arrivo puntuale non in ritardo. E' dall’anno scorso che non perde mai l'occasione di sgridarmi davanti a tutta la classe

-Oliver, mentre guidava si voltò un momento a guardare sua figlia che non era minimamente pentita di ciò che aveva fatto.-

Oliver: Non puoi rispondere male ad un professore!

-Lily, sentendolo così diverso dal solito, sentendolo così severo con lei, si inacidì. Non voleva darla vinta ai suoi genitori.-

Lily: Beh, l'ho appena fatto, troppo tardi!

-Sentir uscire tutta quella arroganza dalla bocca di sua figlia, faceva arrabbiare Brittany ancora di più.-

Brittany: Non rispondere così a tuo padre!

-Tutti e tre iniziavano a scaldarsi alzando la voce. Tornarono a casa dove la discussione sembrava non trovare fine tra un botta e risposta dietro l’altro.-

Oliver: Non sei stata corretta nei suoi confronti!

-Oliver cercava di far capire a sua figlia quanto era stata scorretta nei confronti di quel professore, mentre Lily, non faceva altro che infuriarsi sempre di più. Nessuno provava minimamente a capirla.-

Lily: NON ME NE FREGA NIENTE! Può andarsene benissimo a fanculo!
Brittany: LILY!!

-Brittany era sempre più sbalordita, Lily le sfuggiva di mano ogni giorno di più. Anche Oliver era parecchio alterato perché non riusciva minimamente a placcare sua figlia. Sbatté la bottiglia dell’acqua sul tavolo della cucina. Era davvero arrabbiato.-

Oliver: Non ti permetto di parlare così!
Lily: Ho 15 anni papà, non ne ho 4. Conosco tutte le parolacce. E’ una cosa così scioccante per voi?!
Oliver: Ti stai comportando come una bambina maleducata! Dove sono finiti gli insegnamenti di tua madre?

-Lily era subito pronta a controbattere. Ed ecco che la fresca ferita della ragazzina riprese a bruciare. Il suo cuore le faceva talmente male da non riuscire più a controllare la sua mente.-

Lily: Già, solo quelli di mamma! Perché, ricordamelo un’altra volta… Tu dov’eri? AH, MA TU ERI A SPASSARTELA CON QUELLA SPECIE DI TUO GRUPPO STRIMPELLANDO QUELLA STUPIDA CHITARRA, MENTRE IO CRESCEVO! TI SEI PERSO TUTTO!!

-Più urlava e più le lacrime incontrollabili le scendevano sul viso senza darle tregua.-

Lily: E ADESSO HAI PURE LA FACCIA TOSTA DI VENIRMI A DIRE DOVE SONO FINITI GLI INSEGNAMENTI DI MIA MADRE? DOVRESTI VERGOGNARTI!

-Brittany non reggeva più tutto quell’odio e sapeva quanto Lily stesse ferendo Oliver in quel momento, anche se lui non lo dava a vedere. Anche Brittany urlò disperatamente per cercare di riportare un po’ d’ordine e rispetto in quella casa.-

Brittany: LILY, BASTA! FINISCILA IMMEDIATAMENTE!
Lily: IO NON VI SOPPORTO PIÙ. VADO DA DANIEL!

-Anche Oliver era fuori di sé dalla rabbia ed era davvero ferito. Non l’avrebbe data vinta a sua figlia. Si piazzò davanti alla porta della cucina.-

Oliver: Tu non vai da nessuna parte. Sei in punizione!
Lily: LASCIAMI PASSARE. ME NE INFISCHIO DELLE VOSTRE STUPIDE ED IDIOTE PUNIZIONI!

-Lily non aveva la minima idea di cosa fosse una punizione, sua madre non gliene aveva mai data una, non ce n’era mai stato bisogno, ma le cose iniziavano a cambiare. Forse, Brittany e Oliver dovevano iniziare a prepararsi al cambiamento di Lily. Probabilmente, la ragazzina non sarebbe più tornata dolce e innocente come prima. Brittany non ne poteva decisamente più.-

Brittany: ADESSO BASTA SUL SERIO! DAMMI IL TELEFONO
Lily: SCUSA?! NON SONO COSÌ STUPIDA DA DARTI IL MIO TELEFONO

-Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Lasciaglielo pure, annulliamo il suo abbonamento e chiediamo se è possibile annullare anche il suo numero. Così si tiene il suo amato telefono...

-Lily li guardò, suo padre avrebbe fatto sul serio. Prese il telefono dalla tasca dei jeans e lo lanciò con forza a terra. Si aprì e spaccò in molti pezzi.-

Lily: ECCOVI IL DANNATO TELEFONO!

-Subito approfittando dello spiazzamento dei suoi genitori, corse su per le scale.-

Oliver: PREPARATI AD UN INTERO MESE RINCHIUSA IN CASA, SIGNORINA!

-Urlò Oliver mentre sentivano la porta della camera di Lily sbattere forte. Brittany sospirò e rimontò le parti del telefono con tristezza e pazienza.-

Brittany: Olly, cosa dobbiamo fare?
Oliver: Non lo so, amore mio!

-Lui la strinse a sé.-

Oliver: Davvero, non lo so!

-Verso le 18:30, Brittany era al telefono e Oliver controllava dei testi delle canzoni seduto in cucina vicino a sua moglie.
Lily, dopo essersi preparata uno zaino, scese le scale senza fare il minimo rumore, vide la porta scorrevole della cucina chiusa e uscì di casa.
In casa Lee, Katie, la madre di Daniel, finiva di pulire il salotto, quando il campanello suonò. Lei andò ad aprire.-

Katie: Lily, che piacere!
Lily: Salve signora Lee! C'è Daniel? Dovrei parlargli
Katie: Certo. Vieni, accomodati. Sicuramente starà giocando con quell'aggeggio. E' sempre attaccato al televisore. Sali pure in camera sua. Sai dov'è?
Lily: Sì, grazie!

-Lily salì le scale ed entrò in camera di Daniel. Lui fu molto felice di vedere entrare la sua fidanzata. Mise in pausa il gioco, si alzò e la baciò.-

Daniel: Ehi!
Lily: Ciao! Ma non dovevamo stare soli soletti?

-Lily si avvicinò a lui e lo fece sdraiare sul letto. Iniziò a baciargli il collo e ad aprirgli la giacca.-

Lily: Sono pronta. Lo voglio fare con te, Dan!
Daniel: Lily, no, non è vero! Lily!

-Lei continuava a baciarlo e a toglierli la giacca quando Daniel le bloccò le mani.-

Daniel: Lily, basta! Smettila! Non sei pronta, lo so. Perché lo stai facendo? E poi c'è mia madre in casa!

-Daniel si chiuse la giacca e si sedette sul letto mentre Lily diventava rossa dall’imbarazzo. Dopo qualche secondo, la ragazzina parlò.-

Lily: Non vorrei che tu ti stancassi di quest'attesa solo perché io non sono pronta. Non voglio litigare anche con te
Daniel: Io non mi stancherò, stai tranquilla! Mi dispiace che il programma di oggi sia saltato, ma mia madre ha deciso di stare a casa. Ti ho mandato un messaggio per avvisarti

-Lily sbuffò.-

Lily: Mi hanno sequestrato il telefono!
Daniel: Perché?
Lily: Il professor Howe mi ha sbattuta dal preside oggi

-Daniel era davvero scioccato da quella notizia.-

Daniel: Cosa?? Tu dal preside?!

-Lily gli raccontò ciò che era successo e il ragazzo la strinse a sé.-

Daniel: Avresti dovuto dare retta a Rebecca!
Lily: E' stato più forte di me. Il preside ha chiamato i miei e dopo a casa abbiamo iniziato a litigare. Non era mai successo, mi hanno messa in punizione!

-Poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e le lacrime cominciarono a scendere in silenzio. Daniel la baciò sulla testa e Lily sospirò.-

Lily: Papà era fuori di sé, non lo avevo mai visto così arrabbiato ed è tutta colpa mia. Non riesco a controllare le mie parole. Ho voglia di ferire tutti quanti. Perfino ieri, che l’ho trattato malissimo, mi ha dato la buonanotte e stamattina prima di andare a scuola mi ha dato un bacio sulla testa. E’ un papà fantastico e non voglio che tutto si rovini. Io non voglio questo bambino!

-Un brivido percorse la schiena del ragazzo a fianco a lei. Daniel poteva capire il ragionamento della sua ragazza, capiva come lei si sentisse, ma stava veramente esagerando. La guardò seccato.-

Daniel: Sembri tu quella che aspetta un bambino! La stai facendo più tragica di ciò che è realmente. Finiscila, è una cosa bella

-Lily si allontanò dal ragazzo sfuggendo alla sua stretta.-

Lily: Nessuno in questo stupido mondo mi capisce! Sono venuta qui per avere un po' di conforto e tu cosa fai? Mi tratti così? Dovresti supportarmi!
Daniel: Non se sei in torto. Ti sto dicendo solo la verità. Stai esagerando!
Lily: IO NON HO CHIESTO TUTTO QUESTO, OKAY?

-Lily era decisamente fuori controllo. Tutti le andavano addosso e lei non ce la faceva più. Si sentiva così sola. Daniel invece, odiava le urla. Le aveva sempre odiate, era una delle poche cose che non sopportava.-

Daniel: Non urlare! Ti sento, non sono mica sordo!

-Lily lo guardò alzandosi dal letto. Poi prese il suo zaino da terra.-

Lily: A quanto pare non sono gradita neanche qui!
Daniel: Prima vai contro i tuoi genitori, ora contro di me. Adesso basta, non ragioni più lucidamente. Onestamente credo che tua madre ti abbia coccolata e viziata troppo!
Lily: Non sai niente di me, di mia madre e della vita che abbiamo avuto prima di venire qui. Non ti è permesso sputare sentenze, Daniel. Non ti permettere. Non starò qui un minuto di più ad ascoltare la tua sincerità che non fa altro che buttarmi giù!
Daniel: Ti stai comportando come una bambina!
Lily: Allora sai che c’è? Se non ti vado bene, sei libero di cercarti una ragazza matura!

-Lily uscì dalla camera, scese le scale e uscì di casa di corsa. Aveva bisogno di stare in un posto neutrale e che le desse tregua per qualche ora.
Intanto, in casa Green-Hunt, sia Oliver che Brittany iniziavano a sentirsi uno schifo.-
Brittany: Olly, forse abbiamo esagerato!
Oliver: Ma l'hai sentita?
Brittany: Sì, è solo che mi sento così terribilmente in colpa...
Oliver: Lo so. Credi che io non mi senta in colpa? Ma credo, anche, che abbia davvero esagerato. Non riesco più a capirla
Brittany: Nemmeno io. Ora vado a parlarle, magari risolvo qualcosa...
Oliver: Mi sembra una buona idea. Insomma, si sarà calmata!

-Oliver accarezzò sua moglie prima che lei salisse le scale e bussasse alla porta della camera di Lily.-

Brittany: Lily, mi apri per favore?

-Non sentì alcuna risposta.-

Brittany: Voglio solo parlare, abbiamo esagerato tutti quanti. Dai Lily!

-Ancora nessuna risposta. Brittany aprì la porta e vide la camera vuota. Scese le scale di corsa.-

Brittany: Olly, Lily è scappata! In camera sua non c'è
Oliver: Non è possibile. Ma che le dice il cervello??
Bittany: Cosa possiamo fare? Il suo telefono è qui!

-La ragazza iniziava ad andare nel panico. Oliver l’abbracciò.-

Oliver: Amore, calmiamoci un attimo. Dove può essere andata?
Brittany: Non lo so. Prima voleva andare da Daniel, hai sentito anche tu!
Oliver: Perfetto, chiamiamo Daniel. Se siamo fortunati è da lui

-Oliver prese il cellulare e chiamò Daniel che rispose subito.-

Daniel: “Pronto?!”
Oliver: “Ciao Daniel, sono Oliver! Per caso mia figlia è con te?”
Daniel: “E' andata via circa dieci minuti fa!”

-Subito, Daniel collegò la punizione a quella chiamata e continuò.-

Daniel: “Ma è scappata di casa?!”
Oliver: “Sì, era in punizione. E' uscita senza che noi la vedessimo”
Daniel: “Diavolo, se solo lo avessi capito prima, l'avrei trattenuta un po' di più qui e vi avrei chiamati per non farvi preoccupare. Lei era parecchio scossa e innervosita. Credo di averla fatta arrabbiare ancora di più. Io faccio un giro di telefonate, magari è da Rebecca o Justin. Poi vi richiamo e vi faccio sapere. Però, se anche voi sapete qualcosa, informatemi per favore”
Oliver: “Certo. Grazie Daniel, davvero!”
Daniel: “Figurati!”

-Chiusero la chiamata e in quel momento capirono dove la figlia fosse andata.

Ormai si era fatto buio e dopo aver percorso cinque isolati a piedi, da casa di Daniel, finalmente Lily arrivò davanti a quella casa bianca e suonò il campanello. Dopo qualche secondo un Alex già in pigiama aprì la porta.-

Alex: Bimba, che sorpresa!

-Stanca, Lily, abbracciò suo diddino e iniziò a piangere senza sosta. I singhiozzi le impedivano di respirare regolarmente. Alex la fece entrare e sedere sul divano. Subito Rachel diede Samuel a suo marito e andò a sedersi vicino alla sua figlioccia. Era la seconda sera di fila che Lily si presentava da loro in quello stato. Non riuscivano a capire cosa le stesse prendendo in quel periodo.-

Rachel: Tesoro, cosa è successo?

-Lily sospirò e raccontò della scuola e del litigio avuto con i genitori, o almeno, ci provò. I suoi diddini non capirono molto. Rachel la coccolò per un po’, poi le suggerì di farsi un bel bagno caldo mentre loro mettevano i gemelli a letto. Alex e Rachel tornarono in salotto cercando di capire qualcosa di ciò che era accaduto.-

Alex: Cosa sta prendendo alla nostra dolce Lily?
Rachel: Presumo che l’adolescenza abbia bussato alla sua porta!

-Ecco che proprio in quel momento sentirono la loro porta bussare. Rachel andò ad aprire e subito, vedendo lo sguardo tormentato di Brittany, capì.-

Rachel: E’ scappata di casa?!
Brittany: Ti prego, dimmi che è qui!
Rachel: E’ qui, venite! E’ andata a farsi un bagno caldo. Era in uno stato pietoso

-Li fece entrare e tutti andarono a sedersi sul divano.-

Rachel: Ma cosa è successo? Non ho capito bene dal racconto di Lily

-Brittany guardò i suoi amici spiegando tutto dall’inizio. Intanto Lily, durante il bagno pensò ai suoi genitori, a Daniel e al suo professore. Si disse che aveva esagerato. Doveva controllare le sue parole e i suoi gesti. Forse Daniel aveva ragione, il nervosismo stava prendendo il sopravvento sulla sua persona. Brittany e Oliver già le mancavano. Dopo essersi asciugata e vestita scese le scale.-

Lily: Diddi dov'è il phon? Non lo trovo...

-Subito vide i suoi genitori e si fermò. Li osservò per un po'. Avrebbe davvero voluto correre ad abbracciarli, ma poi si soffermò a guardare Brittany e la sua pancia, anche se era troppo presto e non c’era alcun segno di un bambino. Ma presto sarebbero stati in quattro o addirittura in cinque, se fossero stati gemelli. Al solo pensiero i buoni propositi svanirono.-

Lily: Che cosa ci fate qui?! Se sono scappata di casa ci sarà un motivo!

-Brittany iniziava ad andare fuori di testa. Odiava tutta quella arroganza.-

Brittany: Eravamo preoccupati! Come diavolo ti è saltato in mente di scappare così?
Lily: Mi avete punita per un mese! UN INTERO MESE PER UN’IDIOZIA!
Brittany: Non la definirei idiozia dato che non fai altro che riconfermare il tuo pessimo atteggiamento. Onestamente sono molto delusa dal tuo comportamento
Lily: Sai quanto mi interessa!
Brittany: Sono ancora più delusa da come io ti abbia cresciuta, pensavo di aver fatto di meglio!
Lily: Evidentemente ti sei sopravalutata per tutto questo tempo!

-Oliver si mise tra le due ragazze.-

Oliver: Lily, basta. Torniamo a casa. Questa storia deve finire
Lily: Puoi scordartelo!

-Anche Oliver riniziava a perdere le staffe, soprattutto vedendo come Lily trattava Brittany.-

Oliver: Farai meglio a tornare a casa di tua volontà, subito. Non costringermi a prenderti di peso!
Lily: Devi solo provarci!
Oliver: Vuoi davvero che allunghiamo la tua punizione? Un mese è già lungo
Lily: Non m'interessano le tue minacce, non mi fai paura. Io faccio quello che mi pare
Oliver: Non ci siamo capiti bene, prendi le tue cose e andiamo. Stiamo disturbando Alex e Rachel
Lily: Se non vi seguo cosa mi fai? Te lo dico io, un bel NIENTE!!

-Lily stava mettendo a dura prova la pazienza ed l’autocontrollo di suo padre. In quel momento Brittany sorprese tutti.-

Brittany: Bene, due mesi! Otto settimane in punizione, Lily. Non si contratta. Andrai a scuola e tornerai a casa. Niente telefono. Vediamo se così ti passa la voglia di sfidarci. Abbiamo noi il coltello dalla parte del manico!

-Proprio mentre Lily stava per urlare qualche cattiveria contro sua madre, Rachel si intromise. Tutta quella faccenda stava prendendo una brutta piega.-

Rachel: Sentite, facciamo una cosa!

-C'era molta tensione nell'aria.-

Rachel: Questo weekend Lily può dormire qui da noi. La portiamo a scuola lunedì, tanto dobbiamo portare i gemelli all'asilo

-Anche Alex parlò.-

Alex: Sì, giusto. Così tutti avrete il tempo di pensare e di calmarvi

-Brittany e Lily si guardarono lanciando fulmini e saette.-

Brittany: Forse è meglio!
Lily: Già!

-Lily corse nella “sua” camera lasciando gli adulti da soli. Brittany guardò Alex e Rachel.-

Brittany: Avete visto?

-Alex era veramente senza parole.-

Alex: Sì, non sembrava essere neanche Lily! Era così feroce
Brittany: E' scoppiata, d'ora in poi bisognerà stare molto attenti

-Oliver guardò i suoi amici.-

Oliver: Grazie ragazzi, davvero. Ma se vi dovesse causare anche il più piccolo problema non esitate a sgridarla o chiamarci, okay?

-Rachel lo guardò.-

Rachel: Stai tranquillo Olly, non ce ne sarà bisogno!
Oliver: Speriamo!


Meraviglieee ciao!
Finalmente posto il nuovo episodio!!
Che ve ne pare?Sono successe tante cose!
Acidina Lily, e Brittany si sta puntando con lei.
Abbiamo visto anche un Oliver molto arrabbiato per la prima volta.
Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate!
Buonanotte,
Sum <3

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Capitolo 37
*** Niente ci ha separati ***


Unconventional Family
Capitolo 37
-Niente ci ha separati.-


-Quel lunedì mattina, i raggi di sole toccarono il viso di Lily, che si svegliò. Con la mano toccò le coperte a fianco a lei, come in cerca di qualcuno. Toccò il letto vuoto. Già, Brittany non era là. Ciò che le aveva detto Daniel era vero, sua madre l'aveva abituata troppo bene. Pensò che Brittany aveva creato in lei una vera dipendenza. Non riusciva a starle lontano senza stare male, dopo ciò che era successo. Le mancava il modo che usava Brittany per rassicurarla con dolci carezze, quelle che solo sua madre sapeva dare.

Anche Brittany si svegliò e diede un bacio sul collo a Oliver che ancora dormiva. Si alzò, prese la vestaglia e la indossò. Fece il corridoio e aprì la porta della camera di Lily, per svegliarla, ma il letto era intatto. Solo in quel momento ricordò che sua figlia non era voluta tornare a casa. Dispiaciuta, chiuse la porta e tornò a letto senza riuscire a smettere di pensare a quanto si sentisse vuota. In quella casa mancava una parte di lei.

Alle 7:30, Lily era pronta e scese al piano inferiore a fare colazione. Alex, Rachel e i gemelli l’aspettavano.-

Rachel: Buongiorno tesoro!
Alex: Bimba, hai dormito bene?

-Lily li guardò, non aveva senso mentire ai suoi diddini, la conoscevano troppo bene.-

Lily: Buongiorno diddi! A dire la verità no. Nonostante siano passati tre giorni, ho ancora mille pensieri per la testa

-Si sedette a tavola mentre Rachel faceva sedere Emily sul seggiolone, o almeno ci provava, e Alex prendeva la bottiglia del latte dal frigo.-

Rachel: E' normale, tesoro!
Alex: Già, succede a tutti di litigare!

-Sia Alex che Lily guardarono Emily fare i capricci e dimenarsi per non sedersi sul seggiolone. Rachel le parlava con infinita dolcezza e pazienza.-

Rachel: Amore, per favore, fai la brava! Io non ti terrò in braccio questa volta…

-Anche Alex parlò.-

Alex: Passerotto, non fare disperare la mamma di prima mattina. Per favore, mangia!

-Lily sorrise guardando Samuel che in silenzio e con il sorriso beveva dal suo piccolo biberon.-

Lily: Samuel ha già spazzolato tutto!

-Rachel guardò Lily.-

Rachel: Tale padre, tale figlio!

-Tutti scoppiarono a ridere, anche i gemelli che imitavano i grandi. Distratta da quelle risate, riuscirono a far sedere Emy sul seggiolone e finalmente riuscirono a farla mangiare.

Alle 8:00 precise, prima che suonasse la campanella, Lily andò subito nell'aula di matematica prima che tutti gli studenti arrivassero. Prima di entrare, bussò.-

Prof. Howe: Avanti!

-Lily entrò guardando il suo professore.-

Lily: Buongiorno professore!
Prof. Howe: Signorina Green-Hunt! Oggi non abbiamo lezione
Lily: Lo so. Sono venuta qui per farle le mie scuse. Mi dispiace averle mancato di rispetto, non so cosa mi sia preso. Non è da me!

-Il professore la guardò attentamente annuendo.-

Prof. Howe: Esattamente signorina, non è da lei. Per questo motivo l'ho mandata dal preside all'istante!

-Lily lo guardò confusa e lui continuò.-

Prof. Howe: Non volevo incoraggiare quel suo comportamento. Se l'avessi mandata a sedere al suo posto, non avrebbe capito di aver sbagliato. Anzi, se la sarebbe presa ancora di più e la sua attenzione sarebbe diminuita e questo avrebbe portato a un calo dei suoi voti, che col tempo sono diventati perfetti nella mia materia. L'anno scorso l'ho caricata eccessivamente di lavoro per vedere fin dove riusciva a spingersi, ed è riuscita nel suo scopo magnificamente. E' riuscita a recuperare tutto quanto, mantenendo una media alta e questo mi ha fatto capire quanto lei ci tenga. Tutti quanti abbiamo giornate storte, può succedere. Ho pensato fosse meglio troncare la sua rabbia da subito. Non voglio vederla buttare al vento tutto il duro lavoro che ha svolto. Mandandola dal preside avrebbe sicuramente capito la gravità della questione, perché lei è una ragazza molto intelligente e non può perdersi in queste cose!

-Lily era sbalordita. Non si aspettava un discorso del genere da parte di quel professore, l'avrebbe voluto abbracciare. Era davvero senza parole.-

Lily: Professore...
Prof. Howe: Accetto con piacere le sue scuse. E' tutto risolto, signorina!

-Lui sorrise trasmettendo a Lily una scarica di adrenalina.-

Lily: Grazie. Professore?! Se preferisce, può chiamarmi signorina Hunt. E’ più pratico e veloce

-Mentre Lily usciva dalla classe, il professore la richiamò.-

Prof. Howe: Lily?

-Subito Lily si voltò, lui non chiamava mai nessuno per nome.-

Lily: Sì?!
Prof. Howe: Il tuo compito in classe è andato a meraviglia!

-Lui sorrise facendo sorridere anche Lily proprio mentre la campanella suonava. Tutte le cose negative che pensava sul professor Howe vennero cancellate dalla sua mente. Lui non la odiava affatto e saperlo le alleggeriva il cuore. La matematica iniziava proprio a piacerle!
Uscì dall’aula e in corridoio venne afferrata per il braccio. Già sentire quella voce così fastidiosa le rovinava il buon umore.-

Victoria: Stavo cercando proprio te, bambina!

-Lily sbuffò guardando Victoria.-

Lily: Che vuoi?
Victoria: Dobbiamo lavorare insieme alle assegnazioni dei brani. Me lo ha appena detto Gonzales

-Lily alzò gli occhi al cielo e Victoria la strattonò.-

Victoria: Senti, nemmeno a me va a genio dover sprecare il mio preziosissimo tempo con te! Ma purtroppo non abbiamo scelta, ho provato a fargli cambiare idea ma, o lavoriamo insieme o ci becchiamo una “F”
Lily: Lo so, ci ho provato anch’io!

Victoria: Io non prenderò una “F” per colpa tua

-Lily la guardò.-

Lily: Io nemmeno. Dai, andiamo!

-Percorsero il corridoio e arrivarono in teatro. Si sedettero al tavolo ad aspettare i candidati. Rimasero in silenzio per cinque minuti, poi Victoria parlò.-

Victoria: Hai litigato con Daniel di recente? Oggi non vi ho visti attaccati nemmeno per un secondo. E’ parecchio strano
Lily: Senti Victoria, non ne ho voglia, okay? Sono qui contro la mia volontà, con una persona che non sopporto e sinceramente ho i miei problemi, non aggiungerti anche tu!
Victoria: Sei proprio acidina!

-Lily si zittì pensando a Daniel, e Victoria continuò.-

Victoria: Ieri sera mentre uscivo di casa, ho visto i tuoi genitori rientrare con le buste della spesa. E’ vero che tua madre è incinta? E che fine ha fatto il suo fidanzato? Quello alto e biondo?

-Lily la guardò sconcertata.-

Lily: Cosa ti fa pensare che ti racconterò la storia della mia vita? Non sono affari tuoi!
Victoria: No, non lo sono. Ho solo pensato che magari avessi bisogno di sfogarti con qualcuno di sincero, dato che Rebecca e Daniel non fanno altro che ridere alle tue spalle!
Lily: Cosa stai dicendo?
Victoria: So di tua madre perché li ho sentiti parlare in corridoio di quanto tu stessi impazzendo per questo fatto e poi ne abbiamo avuto la prova. Tutti sanno quanto tu sia stata stupida a rispondere al professor Howe e a farti sbattere dal preside

-Lily sospirò.-

Lily: Rebecca e Daniel hanno veramente detto così?
Victoria: Che stavi impazzendo inutilmente? Sì! Di me puoi dire quello che vuoi, ma non che non sia sincera

-Lily diventò cupa pensando a tutta quella storia. S’intristì pensando che due delle persone più importanti della sua vita potessero parlare di lei in quel modo. Non se lo aspettava. Victoria intanto, continuava a parlare facendo sempre più centro nelle paure e perplessità della ragazzina.-

Victoria: Non so come ci riesci. Io non ce la farei mai ad accettare un bambino in famiglia. E' troppa la differenza. Non mi sentirei per niente di fare la sorella maggiore, ho la mia vita, non mi andrebbe di occuparmi di un bambino, tanto lo scaricherebbero a me!

-Lily la guardò e si stupì di come quelle parole risultassero essere i suoi sentimenti e pensieri. Eppure le aveva dette Victoria, la persona più odiosa del mondo. Era un momento strano per le due ragazze, non urlavano, non s'insultavano. Stavano parlando normalmente e Lily si lasciò andare.-

Lily: Secondo te provare questi sentimenti è una cosa sbagliata?

-Victoria sorrise soddisfatta. Stava arrivando a ciò che voleva.-

Victoria: No, assolutamente no! E' un tuo diritto pensarla così. Anche io reagirei male, è normale. Una cosa che abbiamo in comune è che siamo figlie uniche e solo tra noi ci possiamo capire!
Lily: Io lo odio! Rovinerà tutto quanto e nessuno mi capisce, neanche Daniel!
Victoria: Beh, Daniel è normale che non ti capisca. Lui è il fratello minore, immaginati per la sorella che trauma!

-Lily scoppiò a ridere con piacere. Era la prima risata che non forzava da giorni. Victoria tornò seria.-

Victoria: Non sa cosa vuol dire doversi fare da parte per far posto a qualcun altro!
Lily: Già, e mai lo capirà!
Victoria: Posso essere sincera con te?

-Lily annuì.-

Victoria: A nessuno importerà ciò che pensi. Non ti prenderanno nemmeno in considerazione, tutti stanno aspettando che tu ti rassegni e basta. Scommetto che i tuoi non ti hanno neanche chiesto se volessi un fratello o una sorella

-Subito la rabbia di Lily tornò viva come il fuoco.-

Lily: Sì! A nessuno è importato ciò che pensavo e a nessuno importa come mi sento. Come faccio?

-Parlava più con se stessa che con Victoria.-

Victoria: Semplice, costruisci una corazza!
Lily: Una corazza?
Victoria: Già, come me! Io in realtà non sono così come mi vedi tu. So anche capire e volere bene ma voglio evitare di soffrire. Trattare male tutti ti fa vivere meglio. Da sfogo alla tua rabbia e vedrai che non ti sentirai più così male con te stessa. Semplicemente lasci andare e poi ad essere onesta, tutti quelli che ti stanno vicino se lo meriterebbero. Non avere paura di essere una mina vagante, gli altri capiranno che vuoi essere rispettata e si abitueranno

-Lily la guardò incuriosita. Quel discorso le era entrato in testa. Tutto aveva senso. D’altronde nessuno di loro l’aveva trattata con rispetto. Perché lei doveva sentirsi in colpa perché non riusciva più ad essere gentile? Aveva tutte le motivazioni del mondo per avercela con loro.-

Lily: Forse hai ragione, per una volta!

-Iniziarono ad assegnare le canzoni a tutti i ragazzi che si presentavano. Strano ma vero, Lily si divertì a prendere in giro le persone che non erano brave insieme a Victoria. Lei era divertente. Appena finirono, un’ora dopo, uscirono ridendo dal teatro.

Rebecca passava di lì per andare in classe e si chiedeva dove fosse finita Lily, dato che neanche Daniel l'aveva vista. Poi la vide, ridendo con Victoria. La cosa le sembrò impossibile e si avvicinò.-

Rebecca: Ciao!
Victoria: ..E poi che naso aveva!

-Sia Lily che Victoria continuavano a ridere quando la ragazzina notò la sua amica.-

Lily: Già! Ciao Becky!

-Victoria accarezzò il braccio a Lily.-

Victoria: Beh Lily, ci vediamo. Ricordati quello che ti ho detto!

-Prima di voltarsi, Victoria squadrò Rebecca dalla testa ai piedi.-

Victoria: Ah, Rebecca?! Mia nonna ha detto che rivuole il suo cappello!

-Victoria andò via lasciando Lily ridendo mentre faceva caso al cappello di Rebecca che la guardò malissimo.-

Lily: Devi ammettere che è molto old fashion come cappello!

-Rebecca continuava a guardarla male.-

Rebecca: Ma che ti prende? Ridevi con Victoria?
Lily: Non è poi così antipatica. Poi lei mi capisce!

-L’amica scoppiò a ridere.-

Rebecca: Oh, lei ti capisce? Ma per favore! Che diavolo ti ha detto?
Lily: Non sono affari tuoi!
Rebecca: Senti Lily, la conosco meglio di te, sono anni che frequentiamo la stessa scuola. So bene come fa, ci ha provato anche con me. Prima cerca di diventare tua amica...
Lily: Smettila! Sei solo invidiosa
Rebecca: E di cosa dovrei essere invidiosa?
Lily: Perché io non sono più nel suo mirino. Mentre ancora non sopporta te!
Rebecca: Non m’interessa ciò che dice e fa. E' un'oca egoista, doppiogiochista e stupida!
Lily: Anche lei è buona in fondo ed è sincera. Al contrario di qualcun altro...

-La campanella suonò e Lily non diede a Rebecca il tempo di rispondere.-

Lily: Ora se permetti devo andare a biologia!

-Rebecca le prese un braccio.-

Rebecca: Senti, non so cosa ti abbia detto, ma non devi crederle!
Lily: Lasciami!

-Lily scosse il braccio dalla presa dell'amica.-

Lily: Adesso ho da fare!

-Andò in classe lasciando Rebecca lì a pensare.-

Rebecca:"Sei testarda, io ci ho provato!"

-Proprio in quel momento Daniel incrociò Rebecca.-

Daniel: Becky, scusa se te lo chiedo ancora, ma hai visto Lily?
Rebecca: Sì l'ho vista, se ancora si può chiamare “Lily”...

-Daniel la guardò confuso e Rebecca si affrettò a continuare.-

Rebecca: Ha passato un’ora e mezzo con Victoria. Io non so cosa quella vipera le abbia detto, so solo che ora anche Lily inizia a sputare veleno come lei!

-Quel fine settimana passato a casa dei diddini si allungò a un mese e mezzo. Lily non aveva intenzione di tornare a casa. Oliver avrebbe voluto portarla via con la forza, però poi, dopo averci riflettuto insieme a Brittany, cambiò idea. Portarla a casa contro la sua volontà avrebbe aumentato la sua rabbia e sarebbe scappata di nuovo, cosa che volevano evitare. Questo fu un discorso valido che però, con il passare del tempo perdeva efficacia. Brittany si era decisamente stancata dopo un mese e mezzo.

Quella mattina chiamò Alex al telefono. Sua figlia doveva imparare ad affrontare le conseguenze delle sue azioni, non poteva più scappare.-

Brittany: “No, Alex. So che per voi non è un problema, ma adesso basta. Le abbiamo dato tutto lo spazio possibile, è ora che affronti le conseguenze. La sua punizione finirà tra due settimane e spero che passandole a casa si renda conto di ciò che ha fatto”
Alex: “Britt, dalle un altro po’ di tempo”
Brittany: “Credo di avergliene dato abbastanza. Sono quasi due mesi che non parlo con mia figlia. Non ha bisogno di più tempo. La stiamo trattando con i guanti anche adesso che è in torto e non se lo merita. L’abbiamo assecondata abbastanza. Domani sera siamo invitati a cena da Chad e Austin e lei verrà con noi, che lo voglia o no”
Alex: “Va bene, io e Rachel le parleremo. Ti sento stressata e voglio ricordarti che sei incinta”

-Brittany sospirò stanca.-

Brittany: “Lo so. Ma non riesco a smettere di preoccuparmi per Lily. Ho bisogno di vederla e di parlarci”
Alex: “Forse hai ragione, è ora che torni a casa. Le parlerò questo pomeriggio, appena torna da scuola e poi l’aiuterò a riportare le sue cose a casa vostra”
Brittany: “Grazie, Alex. So quanto ti stia costando fare la parte del cattivo”
Alex: “Non sono abituato a trattare Lily in questo modo. Mi dispiace anche tenerla chiusa in casa”
Brittany: “Quella è la sua punizione. Peggio per lei che ha continuato a sfidarci. Grazie davvero, Alex!”

-Alex sospirò e chiusero la chiamata. Intanto in camera di Brittany entrarono Oliver e Red che si sdraiò a terra guardando marito e moglie. Oliver la baciò, poi guardarono Red. Brittany si inchinò e lo accarezzò.-

Brittany: Manca anche a te, bello. Non è così?

-Red le leccò tutte le mani e Oliver parlò.-

Oliver: E’ cresciuto parecchio in due mesi!
Brittany: Già! Se continua a crescere così velocemente, non ci staremo più in casa!

-Oliver sorrise, avvicinò Brittany a sé, la baciò di nuovo dolcemente e le toccò il pancino. Brittany poggiò le mani su quelle di suo marito.-

Brittany: Tutti questi problemi mi fanno dimenticare del fagiolo! Il mese prossimo sapremo se sarà un lui o una lei…

-Oliver la guardò.-

Oliver: Vogliamo davvero sapere il sesso?

-Lei lo guardò sorpresa.-

Brittany: Non vuoi saperlo?
Oliver: Dico solo che non ho alcuna pretesa. Sai, uno spera di più in un sesso e se poi il bambino è di quello opposto, si rimane delusi. Non voglio delusioni. Dovremmo chiamarlo fagiolo per tutta la gravidanza
Brittany: Io so cosa voglio! Vuoi saperlo?

Oliver: No, perché so che influenzerai il mio pensiero. Non mi interessa di che sesso è. L’importante è che stia bene!
Brittany: Oh, ma che frase fatta!
Oliver: Spero abbia la tua stessa risata. Questo è tutto ciò che chiedo. Questa è una frase fatta?!

-Brittany lo guardò sorridendo, poggiandosi a lui che la strinse a sé.-

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Ottobre 1997. Bonsall, California.

-Quel pomeriggio, una Rachel saltellante andò ad aprire la porta di casa facendo entrare la sua migliore amica.-

Rachel: Indovina chi ha preso il massimo nel compito di matematica?!
Brittany: Quello per il quale mi hai assillata per due settimane di fila e al quale avresti preso una misera D perché non sapevi niente di niente?!
Rachel: Esattamente quello. Sono così felice di averlo passato! Quella “A” sembrava brillare sul foglio
Brittany: Finalmente non dovrò più vederti fare esercizi su esercizi. Mi sembra proprio il caso di festeggiare. Il prossimo fine settimana possiamo andare alla fiera. Starà a Bonsall per tre settimane per fortuna. Almeno non ce la perdiamo anche se andiamo in Arizona!

-Si sedettero sul divano e la signora Brooks, che ormai veniva chiamata “mamma” da Rachel, arrivò in salotto con dei biscotti e dell’aranciata.-

Signora Brooks: Brittany, cara!
Brittany: Salve signora Brooks! Allora, per questo fine settimana facciamo come l’anno scorso? Vengo a dormire qui da venerdì sera, così partiamo il sabato mattina presto?

-Rachel e sua madre si guardarono e Brittany lo notò.-

Brittany: Che succede?!
Rachel: Beh, non credo sia una buona idea. Voglio dire, il viaggio è molto lungo e non so se nelle tue condizioni...

-Brittany subito la interruppe.-

Brittany: Sono incinta di appena quattro mesi! Posso sopportare un viaggio in macchina. Non voglio lasciarti da sola. Voglio venire con te in Arizona!
Rachel: Non voglio che ti affatichi!
Brittany: Ti dico che starò bene. Non voglio smettere di vivere la mia vita solo perché sono incinta. Tra soli cinque mesi smetterò davvero di vivere per colpa sua!

-Indicò il pancino e la signora Brooks guardò Brittany storta.-

Signora Brooks: Non dire così, Brittany! Quel bambino è una benedizione
Brittany: Sarei stata più felice se questa benedizione, Dio, l’avesse fatta a chi la cerca davvero! Continua a crescere, è sempre più grande e si muove sempre di più
Rachel: Quando ti diranno il sesso?!
Brittany: Avrei potuto saperlo la settimana scorsa ma non ho voluto!
Rachel: COSA?! PERCHE’?
Brittany: Perché non mi importa cosa è. E’ un bambino, sono tutti uguali!
Rachel: MA IO VOGLIO SAPERLO!
Brittany: Lo saprai quando nascerà. Ora, torniamo al discorso “Arizona”, per favore?
Rachel: Non mi prenderò questa responsabilità. Tu resterai qui a Bonsall!
Brittany: Ma non è giusto!
Rachel: No Britt, mi dispiace. Non cambierò idea. Tu sei troppo irresponsabile e ancora non hai capito bene ciò che porti in grembo. Devi fare attenzione!
Brittany: Possiamo contrattare?
Rachel: No, assolutamente no!
Brittany: Ti porterò con me alla prossima ecografia e chiederò del sesso del bambino. Allora, mi porti in Arizona con te?
Rachel: Ti odio da morire!
Brittany: Oh, lo so!

-Entrambe risero iniziando poi, a fare merenda.

L’ultima settimana di Ottobre, Brittany, sua madre e Rachel, dopo aver fatto la visita, aspettavano che il medico tornasse con dei fogli e con l’informazione riguardante il sesso del bambino. Rachel non stava più nella pelle.-

Rachel: Secondo voi che cos’è?
Brittany: Maschio!
Joanna: Maschio!

-Brittany guardò sua madre.-

Brittany: Uh, almeno in qualcosa ci troviamo d’accordo!

-Rachel guardò la sua amica.-

Rachel: Vuoi che sia un maschio?!
Brittany: Non voglio che sia un maschio. Ho il presentimento che lo sia, tutto qua. Da tutta questa storia non può uscire qualcosa di semplice. Sarà un maschio uguale identico a Oliver che mi ricorderà ogni giorno quanto io sia stata incredibilmente idiota!

-Rachel scosse la testa.-

Rachel: Odio quando parli così del bambino!

-Joanna si intromise.-

Joanna: Solo quando lo stringerai tra le tue braccia capirai quanta gioia un bambino possa dare. Poi, sul fatto che siate stati degli incoscienti non ci sono dubbi. Ma dato che questo bambino nascerà, dovresti iniziare a pensarlo concretamente, Brittany. Io credo sia un maschietto per la forma della pancia. Quando rimasi incinta di Brittany, era chiaro come il sole che avrei avuto una femminuccia!
Rachel: Lo capisce solo dalla forma della pancia?
Joanna: Esattamente, cara!

-Brittany sospirò.-

Brittany: Rach, non ascoltarla. Sono baggianate! Mia zia Agatha riesce a inculcarti in testa anche le cose più stupide
Joanna: Beh, nella mia famiglia queste baggianate e tua zia Agatha ci hanno sempre preso!
Rachel: Tua zia Agatha ha detto che sarà un maschio?

-Brittany annuì.-

Brittany: Scommetto che Alex farà i salti di gioia. Potrà insegnargli il basket
Rachel: Alex sta ancora realizzando il fatto che una creatura stia crescendo dentro te!

-Tutte scoppiarono a ridere quando il medico tornò dentro e si sedette alla scrivania.-

Dott. Buster: Allora, volete sapere il sesso del bambino?
Brittany: Beh, diciamo una conferma. Sono già rassegnata!

-Lui guardò la Brittany ragazzina e poi parlò.-

Dott. Buster: Avrai una bambina!

-Subito Brittany sgranò gli occhi e Joanna pure. Mentre Rachel esplodeva di gioia.-

Joanna: Ne è sicuro dottore?
Dott. Buster: Assolutamente sicuro!

-Rachel prese le mani a Brittany che era ancora sotto shock.-

Rachel: Oh mio Dio! Speravo fosse una bimba
Brittany: E’ una bambina. Avrò una femminuccia!

-Fu in quel momento che senza aspettarselo, una lacrima le scivolò sul viso dalla felicità. Dopotutto quello non era altro che un grande inizio.-

>>>

 

Al liceo John Francis, l’ultima campanella che decretava la fine della giornata scolastica, era suonata già da dieci minuti quando Lily e Victoria uscirono da scuola.-

Lily: No, Vicky. Non potevamo escluderla, Justin è mio amico!
Victoria: Sì, è tuo amico solo quando gli fa comodo. Quel Justin è un ragazzino senza palle e la sua fidanzata non sa proprio cantare. Perché diavolo è venuta ai provini? Dovevamo darle una parte per forza!
Lily: Già, non posso darti torto. Però, abbiamo cercato di ridurre i danni dandole una piccola parte in modo da non rovinare lo spettacolo!

-Camminando, le due ragazze si avvicinavano a Daniel e alla sua macchina.-

Victoria: Un albero dovevamo farle fare. Almeno non avrebbe parlato e soprattutto cantato!

-Lily rise fermandosi vicino a Daniel. Poi parlò.-

Lily: Lo so, anche io penso che Sharon sia una campana. Ma mi dispiace per Justin. Io davvero non so cosa lui ci trovi in lei. E’ così… Così senza personalità, praticamente inutile!

-Victoria rise mentre Daniel le guardava e ascoltava senza parole. Era disgustato. Victoria guardò Lily.-

Victoria: Probabilmente è disperato!
Lily: Già!

-Lily guardò il suo fidanzato.-

Lily: Ciao amore!

-Lo baciò ma lui non rispose a quel bacio, si lasciò a malapena sfiorare le labbra. Lily ormai era abituata a quel suo comportamento. Victoria intanto li guardava.-

Victoria: Oh Daniel, e che diavolo! La tua ragazza ti ha appena baciato, quella faccia da morto vivente non la spronerà a dartela, sai?

-Lily guardò Victoria imbarazzata.-

Lily: Vicky!!
Victoria: Che c’è? Ho detto solo la verità. Beh, io vado. Ci vediamo lunedì, Lily! Cerca di trovare una soluzione per Sharon la campana!
Lily: Lo farò. Ciao!

-Videro Victoria allontanarsi, poi Daniel spazientito guardò Lily.-

Daniel: Andiamo?
Lily: Sì!

-Salirono in macchina e lui partì.-

Daniel: Da quando parli male di Justin?
Lily: Non parlavo male di Justin!

-Lily lo guardò accigliandosi e Daniel sbuffò.-

Daniel: Senti, non ho voglia di litigare...
Lily: Non stiamo litigando! Tu comunque non hai sentito Sharon cantare. Non puoi capire

Daniel: Sei uscita ultimamente con Rebecca?
Lily: Svegliaaa! Entrambe siamo in punizione, motivo per il quale non esco nemmeno con te!
Daniel: Beh, ci hai parlato a scuola?
Lily: Ultimamente ho poco da dirle. Le volte che ci ho parlato mi ha fatto saltare i nervi con il suo moralismo. Se lei avrà voglia di comportarsi da amica, sa dove trovarmi!

-Daniel la guardava sempre più deluso.-

Daniel: Cosa ti ha detto Victoria in teatro il mese scorso?
Lily: Daniel! Basta, ancora con questo interrogatorio?
Daniel: Voglio sapere cosa ti ha detto per farti cambiare così!
Lily: Così, come?
Daniel: Nemmeno te ne rendi conto!

-Arrivarono a casa di Alex e Rachel e Lily scese dalla macchina guardando il suo ragazzo dal finestrino.-

Lily: Pensa quello che vuoi!

-Si voltò ed entrò in casa, vide Alex e Samuel.-

Lily: Ciao diddi! Ciao piccolino!

-Samuel girò la testa e la guardò divertito.-

Lily: Sì, ho rubato tutti i tuoi biscottini, piccola peste!

-Lily gli fece il solletico e lui si rotolò per terra ridendo con la sua vocina squillante.-

Alex: Oggi sei tornata prima del solito, bimba!
Lily: Mi ha riaccompagnata Daniel in macchina, ecco perché. Con il bus ci avrei messo secoli
Alex: Finalmente è riuscito a ritirare la macchina dal meccanico!
Lily: A quanto pare. Come mai tu sei già a casa con i gemelli?

Alex: Avevo delle vecchie ore di permesso da utilizzare e ne ho approfittato per tornare a casa con le pesti mentre Rachel è ancora a lavoro!

-Alex la guardò, poi si avvicinò a lei.-

Alex: Bimba, devo parlarti un momento...

Lily: Mi metti l’ansia quando diventi serio

-Si sedettero sul divano mentre Samuel rotolava sul tappeto gustandosi le sue costruzioni in gomma.-

Alex: Ho parlato con tua madre al telefono. Domani sera andrete a cena da degli amici e Brittany è stata molto chiara, devi andare con loro
Lily: Gli farò questo favore e poi mi farò riportare qui
Alex: Bimba, sei qui da quasi due mesi...
Lily: AH! Vi disturbo?! Me ne posso andare

-Alex la guardò. Non gli piaceva affatto come si poneva Lily. Forse Brittany aveva ragione, la stavano tutti assecondando troppo.-

Alex: Mi fai finire di parlare?! Non aggrapparti a queste piccole cose, Lily!

-Sentire Alex chiamarla per il suo nome e non “Bimba” destabilizzò la ragazzina, soprattutto per la durezza del tono del suo padrino. In quel momento tornò a casa anche Rachel. Salutò tutti e si sedette sul divano con suo marito e la sua figlioccia. Capì subito che stava succedendo qualcosa di strano.-

Rachel: Che succede qui? Sento della tensione
Lily: I miei genitori mi costringono a tornare a casa. Io non voglio!

-Alex la guardò.-

Alex: I tuoi genitori sono a pezzi per questo tuo inspiegabile comportamento. E’ normale che vogliano che tu torni a casa. Perché non chiarite una volta per tutte?
Lily: Pensi che io non stia male? Pensi che mi diverta a essere così? Ti sbagli, e anche tu, diddi Rachel. Vi sbagliate di grosso

-Alex la guardò perplesso e Lily continuò.-

Lily: Vi sento la notte quando parlate di me, mentre in camera preparo lo zaino e voi state in salotto!
Alex: Bimba, noi vogliamo solo che voi risolviate tutto. Con calma, dovresti pensare a tutta questa storia
Lily: D'accordo!

-La ragazzina aveva un incredibile bisogno d'affetto e Rachel lo sapeva bene. Lily guardò sua diddina che subito aprì le braccia stringendola a sé. Accarezzandole i capelli continuava ad abbracciarla.-

Rachel: Lo so che ti manca, tesoro!

-Lily sospirò, sentendosi, poi toccare il piede. Si staccò dall'abbraccio, vide Samuel a terra e sorrise. Anche Rachel rise, prendendolo in braccio e baciandogli le morbide guance.-

Rachel: Ma guarda questo gelosone!

-Lily guardò Samuel accarezzandogli la manina, quella che non aveva in bocca.-

Lily: Non ti porto via la mamma piccolino, tranquillo! Io ho la mia a casa

-La ragazzina guardò Alex e Rachel con amarezza. Alex l’accarezzò e Lily parlò.-

Lily: Ora vado a fare i compiti
Rachel: D’accordo tesoro!

 

-Intanto Brittany faceva la spesa al negozio e mentre faceva scorta di biscotti al cocco scegliendo i migliori, parlava al telefono con suo marito.-

Brittany: “Come sarebbe a dire “E’ scappato”?”
Oliver: “E’ scappato! Nemmeno io so come abbia fatto. Mi sono distratto un attimo, Red ha tirato un po’ più forte e il guinzaglio mi è sfuggito di mano. Ho provato a inseguirlo ma andava troppo velocemente. Ora salgo in macchina e vado a cercarlo. Oggi dovrebbe fare quel vaccino e lo farà!”

-Brittany sbuffò al telefono.-

Brittany: “Ci mancava solo Red da aggiungere alla lista dei problemi. Perché tutti scappano da casa nostra? Siamo così sgradevoli?”
Oliver: “Non so darti una risposta! Spero di trovarlo velocemente. Ti chiamo dopo!”
Brittany: “Va bene!”

-Chiusero la chiamata e Brittany mise il telefono in borsa. Finì di fare la spesa e andò a pagare alla cassa. In fila davanti a lei c’era un ragazzino familiare. Lo guardò bene, era Daniel. Anche lui girandosi, vide Brittany.-

Daniel: Brittany!
Brittany: Ciao Daniel!
Daniel: E' strano incontrarci senza Lily, vero?
Brittany: Già! Come sta?
Daniel: Non lo so nemmeno io sinceramente. Ci sentiamo poco

-Brittany lo guadò perplessa. Okay, Lily era in punizione e non poteva uscire, però potevano tranquillamente vedersi a scuola o chiamarsi con il telefono di casa. Daniel continuò.-

Daniel: E' diventata amica di Victoria in questo ultimo mese e sta cambiando completamente...

-La ragazza sgranò gli occhi incredula.-

Brittany: Amica di Victoria? La detestava e Victoria non si è mai comportata bene con Lily!
Daniel: Già.. Voi quando la riporterete a casa?
Brittany: Tornerà per forza domani. Dobbiamo andare a cena da degli amici e voglio che sia presente
Daniel: Spero che tornando a casa ritrovi se stessa. Mi manca!

Brittany: Non immagini quanto possa mancare a noi!

-In quel momento fu il turno di Daniel, si salutarono e si separarono prima di pagare.

Intanto in casa McKay, Lily si sorprese a pensare ai suoi genitori e a Red. Sì, le mancavano tutti quanti.-

Lily: “Dai Lily, devi studiare o no? Così non combinerai niente tutta la sera! Visto che sei in punizione approfittane per studiare almeno!”

-Le gocce sulla finestra catturarono la sua attenzione. Iniziava a piovere e a fare più freddo a Los Angeles, la stagione iniziava a cambiare. Presto sarebbe stato Natale, il primo passato tutti insieme come una vera famiglia. Si alzò dalla scrivania, uscì nel balcone e osservò la strada mentre qualche goccia d’acqua le bagnava i capelli e i vestiti. Qualcosa sul marciapiede catturò la sua attenzione.-

Lily: Non ci credo. Ma quello è...

-Red intanto, si avvicinava alla casa con una camminata tranquilla trascinando dietro di sé il guinzaglio. Vide Lily e iniziò a correre più veloce. Anche la ragazzina di corsa scese le scale e aprì la porta d’ingresso. Red, correndo, saltò su Lily che perse l’equilibrio e cadde. Le leccò tutta la faccia. Lily rise abbracciandolo.-

Lily: Ciao bello! Sì, mi manchi anche tu. Mi manchi da morire! Ora fammi alzare

-Alex si alzò dal divano affacciandosi verso l’entrata.-

Alex: Bimba, che succ... Red!

-Senza farselo dire due volte, il cucciolo andò a farsi coccolare da Alex, poi andò nel tappeto dove i gemelli giocavano con le loro costruzioni di gomma e li leccò. Tornò da Lily mostrandole il guinzaglio. Anche Rachel tornò in salotto con due tazze di caffè in mano. Guardò Lily poggiando le tazze sul tavolino, poi anche lei accarezzò il cucciolo.-

Rachel: Credo che voglia portarti da qualche parte!
Lily: Allora, se posso, faccio un giretto con lui. Okay?
Rachel: Vai pure!

Lily: Ci vediamo dopo!

-La ragazzina sistemò Red e uscirono di casa.-

Lily: Allora, dove mi porti? Al parco? Dal tizio degli hot dog? Non ho neanche finito i compiti, uff!

-Red, sentendo il tono di Lily, abbassò le orecchie come per scusarsi.-

Lily: Oh no, Reddy, non è colpa tua! In questo periodo nemmeno io riesco a capirmi. Ma tu ci pensi? Un bambino, che seccatura. So che non posso stare in eterno da diddi Alex e Rachel, mi toccherà sopportarlo o sopportarla..

-Parlando parlando, non badò a dove Red la stesse portando.-

Lily: Però avrà quasi la stessa età dei gemelli. Dato che questo bambino nascerà vorrei almeno che fosse... Oh Reddy, perché mi hai portata a casa?

-Red si aggrappò sulla finestra. Lily, curiosa, andò a sbirciare e vide Brittany sul divano che leggeva. Le vennero le lacrime agli occhi. Sua madre era così vicino e non poteva abbracciarla. Non poteva lasciarsi andare alle coccole e all’affetto. Era tutto finito. Lei non sarebbe più stata la bambina di casa. Vedere sua madre dopo un mese e mezzo, le spezzava il cuore, le mancava da morire.
Brittany, intanto, non riusciva a concentrarsi, alzò lo sguardo e la vide. La vide dalla finestra che la guardava. Sembrava essere passata una vita. Subito si alzò e corse ad aprire la porta.-

Brittany: Lily!

-Sentire pronunciare il suo nome dalla voce di sua madre, fece stare Lily ancora peggio e sempre più nostalgica.

Proprio in quel momento, Oliver tornò a casa dopo aver cercato Red, senza risultati. Subito anche lui corse da Lily e vedendo Red, rise.-

Oliver: Ecco dove sei stato. Hai riportato la nostra principessa a casa. Beh, farai il vaccino un altro giorno. Oggi festeggiamo!

-Oliver si avvicinò a Red accarezzandolo, poi affiancò sua moglie. Red spinse Lily con la testa, come per invitarla ad entrare dentro casa.-

Lily: Okay Reddy, non c’è bisogno di spingere!

-La ragazzina si avvicinò alla porta e subito Brittany l’abbracciò. Non riusciva a credere di averla di nuovo tra le sue braccia.-

Brittany: Ci sei mancata da morire!

-Per quanto, Lily adorasse quella stretta e le mancasse sua madre, il suo profumo e le sue coccole, rimase immobile. Ancora non riusciva a lasciarsi andare.-

Lily: Beh, io... Sono venuta per riportare Red. Domani sera verrò a quella cena con voi e poi, pensavo che potreste riportarmi a casa di diddi Alex e diddi Rachel. Sto bene lì

-Brittany la guardò sentendo un pugnale trafiggerle il cuore.-

Brittany: Pensavo volessi tornare a casa

-Oliver guardò sua moglie che era distrutta, aveva ricevuto l’ennesima botta dalla figlia. La parte severa di Brittany iniziava a crollare. Ormai la ragazza non riusciva più nemmeno a fingere che sua figlia non la ferisse. Era chiaro quanto Brittany ci soffrisse. Oliver pensò che Lily stesse davvero esagerando. Brittany sentiva così tanto la sua mancanza da non riuscire più a prendere il comando, da non riuscire più a imporsi, voleva soltanto che sua figlia tornasse a casa e che tutto tornasse come prima. Qualcuno doveva pur prendere le redini della situazione. Oliver guardò sua figlia con durezza poggiando il braccio sulle spalle di Brittany.-

Oliver: Non ti riporteremo a casa di Alex e Rachel. Domani voglio vederti a casa dopo scuola con tutte le tue cose. Non mi importa come e quando le riporterai qui. I tuoi diddini non ti ospiteranno più. E’ questa casa tua. Se domani non ti vedrò qui, ti verrò a prendere di peso e avrai un altro mese di punizione. Ora noi, dobbiamo mangiare. Grazie per averci riportato Red. Buona cena e saluta Alex e Rachel da parte nostra!

-Lui le chiuse la porta in faccia lasciandola fuori senza darle il tempo di rispondere o reagire in qualche modo. Era distrutto ma doveva farlo. Lily rimase sconcertata e decise di tornare a casa dei suoi diddini. I pensieri non le davano pace.-

Lily: “Non ci posso credere, mi ha chiuso la porta in faccia! Ma chi si crede di essere?! Ooh, non lo sopporto! Mamma però sembrava essere a pezzi. Forse sto sbagliando tutto quanto, ma non riesco a perdonarli, non ancora almeno”

-Una volta tornata a casa di Alex e Rachel gli raccontò tutto durante la cena, per poi andare a letto e addormentarsi tra mille pensieri.

La mattina seguente a scuola, Victoria si era stancata di fingersi una brava ragazza, era più di un mese che stava appresso a Lily e finalmente, dopo essersi conquistata la fiducia della ragazzina, decise di agire. Lasciò Lily insieme ai suoi amici che sapevano cosa fare mentre lei andava da Daniel.-

Victoria: Ciao!

-Lui la guardò storto. Odiava in cosa lei stesse trasformando Lily.-

Daniel: Che vuoi?
Victoria: Sono venuta a fare un lavoro sporco, purtroppo. Lily non se la sente. Sai com’è, è solo una ragazzina!
Daniel: Non ho tempo da perdere con te, Victoria!

-Daniel si voltava per andare via ma la ragazza gli prese il braccio.-

Victoria: Non vuole più stare con te. Ieri mi ha chiamata e mi ha raccontato della sua nuova cotta, Lucas, il mio amico
Daniel: Non dire cavolate!
Victoria: Non dico cavolate. Ieri mi sono arrabbiata con lei, perché ci tengo a te. Mi dispiace che tu ti faccia prendere per il culo da una bambina. Senti, ha detto che tu non sei stato dalla sua parte e che non sopporta più averti vicino. Si annoia con te e non può più essere se stessa. Dice che non l’hai mai supportata per la storia del bambino

-Daniel la guardava. Iniziava a credere a quelle parole perché tutto risultava. Victoria non poteva sapere certe cose, a meno che Lily non si fosse confidata con lei. E lo aveva proprio fatto. Victoria continuò.-

Victoria: Puoi credermi o no, però i fatti parlano chiari. Guarda tu stesso con i tuoi occhi. Per me quello è fare la civetta con un altro

-Daniel vide Lucas e Lily che si abbracciavano. Subito la rabbia prese possesso di lui. Mentre Lily si staccava dall’abbraccio di Lucas…-

Lily: Mi dispiace per tuo nonno, Luke!

-Il piano era quello di farle credere che Lucas aveva recentemente perso suo nonno.
Daniel, accecato dalla rabbia, andò verso Lucas. Lo spinse.-

Daniel: Ma che diavolo fai?

-Lily guardò il suo fidanzato in preda al panico.-

Lily: Daniel! Ma cosa ti prende?!
Daniel: Tu, stai zitta!

-Daniel era furioso. Lucas lo guardò mentre tutti gli studenti iniziavano a radunarsi in cerchio per guardare.-

Lucas: Amico, rilassati
Daniel: Cosa non ti è chiaro del concetto “Questa è la mia ragazza”?

-Gli diede un pugno in faccia, avrebbe voluto ucciderlo. Lily si mise in mezzo, urlando disperata.-

Lily: DANIEL SMETTILA! NON FARE L’IMBECILLE. FINISCILA!

-Per non colpire la sua ragazza, Daniel si fermò. La guardò disgustato.-

Lily: Brava, difendi pure il tuo nuovo ragazzo, però prima, impara a parlare faccia a faccia con le persone. Non devo venire a sapere dagli altri le cose che riguardano noi, per poi vederti due secondi dopo con un altro!

-Lily non aveva idea a cosa Daniel si stesse riferendo.-

Lily: Ma cosa stai dicendo?
Daniel: Non fare la finta tonta!

-In quel momento a farsi largo tra la folla furono Jordan e Rebecca che videro in che condizioni fosse Daniel. Jordan subito prese il suo amico per le braccia.-

Jordan: E’ meglio andare via!

-Daniel continuava a guardare Lily disgustato.-

Daniel: Sì, forse è meglio!

-Si voltarono e andarono via con Rebecca a seguito, che non riusciva più nemmeno a guardare Lily in faccia.

Per tutta la giornata, la ragazzina veniva ignorata da tutti, Daniel, Victoria, Rebecca e anche da Jordan. Prima di andare all’ultima lezione, vide il suo fidanzato e lo fermò. Voleva assolutamente sapere che cosa gli fosse saltato in mente.-

Lily: Mi dici che cosa ti prende?
Daniel: Lo sai benissimo! Ma non ti fai schifo da sola?
Lily: Cosa stai dicendo?

-Anche Lily iniziava a perdere la pazienza.-

Daniel: Perché diavolo hai mandato Victoria a scaricarmi?

-In quel momento la ragazzina si sentì il cuore in gola.-

Lily: Io non ho detto niente a Victoria!
Daniel: Sì, certo! E il tuo nuovo fidanzato Lucas?! Eh? Ho visto quell'abbraccio, non sono mica cieco. Stupido, sì, perché nonostante tu mi abbia lasciato, io sono innamorato perso di te e non riesco nemmeno ad odiarti!

-Lui subito girò il viso per non far vedere a Lily gli occhi rossi. Lei lo guardò.-

Lily: Mi hanno detto che il nonno di Lucas è morto, ecco perché lo abbracciavo!

-Lily prese il viso del ragazzo e lo girò in modo che lui la guardasse negli occhi e lei cedette completamente alle proprie emozioni mentre le lacrime le percorrevano quel viso veramente stanco di tutti quei drammi.-

Lily: Eccome se sei stupido! Come puoi anche solo pensare che io ti voglia lasciare o che sia innamorata di un altro? Io amo te, Dan! Ti amo dal primo momento. Ti amo dai primi sguardi che ci siamo scambiati. Anche se questo è stato un periodaccio e mi dispiace non essere riuscita a dimostrartelo, ma io ti amo. Non mi è mai passato per la testa di lasciarti, solo a pensarci mi sento vuota

-Tirò su col naso, aveva davvero bisogno di sfogarsi e piangere.-

Lily: Come hai potuto pensare che io sia in grado di vivere senza te?

-Subito Daniel la strinse a sé. Lei gli mancava da morire. Si strofinò gli occhi ancora rossi e la strinse più forte.-

Daniel: Non scapparmi mai più, okay?

-Lily teneva il viso poggiato sul petto del suo fidanzato e finalmente si sentì di nuovo protetta. Non riusciva a smettere di piangere. Solo il pensiero di non stare più con lui l'aveva terrorizzata. Perdere Daniel sarebbe stato come perdere una cosa di vitale importanza. Daniel sorrise, amava il profumo di Lily, amava tutto di lei. Aveva quasi paura di lasciarla andare. Poi, con coraggio si staccarono dall’abbraccio. Lily con gli occhi ancora rossi e bagnati lo guardò.-

Lily: Niente ci separerà più, promesso?

-Daniel la guardò e con la mano le asciugò le ultime lacrime.-

Daniel: Niente ci ha separati!

-La strinse ancora e la baciò con passione mentre la campanella suonava. Rebecca vide la scena da lontano sorridendo, proprio mentre Victoria le passava affianco.-

Rebecca: Era ora!

-Anche Victoria guardò Daniel e Lily.-

Victoria: Che schifo!
Rebecca: Il tuo piano è andato male, eh?! Vai a rosicare da un'altra parte
Victoria: Sai benissimo che quando voglio una cosa la ottengo sempre!

-Victoria la superò e, dopo averla guardata male, Rebecca riprese a sorridere felice per i suoi amici. Vide Jordan guardarla sorridendo. Quando la ragazza sentì una stretta da dietro e un bacio sulla guancia. Era Tristin, il suo fidanzato.-

Tristin: Sei felice?
Rebecca: Sì, sono davvero felice per loro!

-Riguardò Lily e Daniel mano nella mano, per poi baciare Tristin.-
 

 

Ciao Meraviglieee!

Lo so, lo so che ci ho impiegato una vita a caricare questo capitolo.

Però è uno dei più lunghi e poi, ho avuto una settimana abbastanza frenetica e non ho avuto tanto tempo.

Spero di farmi perdonare con questo capitolo. Vi è piaciuto?

Spero di non aver deluso le vostre aspettative.

Voglio dire un GRAZIE DI CUORE a tutti quelli che mi hanno recensita. Mi fa un piacere immenso! <3

Come sempre aspetto con ansia le vostre opinioni :)

Dovrei pubblicare il prossimo capitolo i prossimi giorni.

Buona domenica,

Sum <3

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Capitolo 38
*** Favore restituito ***


Unconventional Family
Capitolo 38
-Favore restituito.-



-Quel venerdì sera in casa Green-Hunt, tutti si preparavano per andare a cena a casa di Chad e Austin. Brittany finiva di truccarsi mentre Oliver si faceva la barba.-

Brittany: Tu hai già visto Austin?
Oliver: No, magari posso averlo intravvisto ma non ci siamo mai presentati ufficialmente. Se sta con Chad, credo sia una brava persona
Brittany: Pensi che Chad sia in ansia?
Oliver: Perché mai dovrebbe esserlo? Sa che ha tutto il nostro supporto!

-Brittany si avvicinò a lui e lo baciò cercando di non sporcarsi di schiuma da barba. Era davvero fiera di avere una persona come Oliver al suo fianco. Proprio in quel momento videro Lily percorrere il corridoio. Brittany si affacciò fuori dal bagno guardando come fosse vestita sua figlia. Indossava un vestitino nero semplice e ai piedi portava dei sandali aperti.-

Brittany: Lily, ti conviene cambiarti. Mettiti le scarpe sportive bianche, tanto ci stanno bene con quel vestito. La casa di Chad e Austin è in campagna

-Lily la guardò.-

Lily: Sì, ma non credo mangeremo fuori in mezzo ai maiali! Avranno una sala da pranzo spero...

-Brittany sospirò cercando di contare fino a dieci. Decise che in quel momento non ne valeva la pena.-

Brittany: Fai come vuoi! Ho provato ad avvisarti

-Lily scese le scale senza darle importanza per poi uscire nel cortile posteriore a coccolare Red e dargli la cena.
Dopo un quarto d’ora anche Brittany e Oliver erano pronti, vestiti in modo molto casual e sportivo. Erano appena le 17:30 quando partirono. Dopo mezz’ora di macchina che Lily passò con le cuffiette nelle orecchie senza spiccicare parola, finalmente arrivarono. Oliver parcheggiò nei parcheggi e subito un felicissimo Chad andò ad accoglierli. Indossava una camicia di flanella, una tuta da lavoro in jeans e in testa portava in cappello da cowboy. Subito abbracciò Oliver e Brittany.-

Chad: Finalmente! Vi aspettavamo con gioia!

-Subito lui guardò Lily.-

Chad: Questa signorina deve essere Lily!

-Lily lo guardò.-

Lily: Mi conosci?
Chad: Ti ho vista quando avevi solo qualche mese. Il tempo vola

-Brittany lo guardò sorridendo.-

Brittany: Non dirlo a me!

-Proprio in quel momento, vennero raggiunti da Austin. Era un ragazzo alto e magro, con qualche anno in più di Chad, Brittany e Oliver. Sì, Austin era più sui trentacinque anni. Aveva i capelli castani, ondulati e lunghi, non toccavano le spalle però. I suoi occhi erano di un colore strano. Un mix tra il castano chiaro e il verde, una caratteristica molto difficile da vedere nelle persone californiane. Subito, educatamente, lui salutò tutti stringendogli le mani.-

Austin: Finalmente conosco i famosi Oliver e Brittany del liceo!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Famosi mai quanto te!
Oliver: E’ un vero piacere conoscerti!

-Austin li guardò sorridendo.-

Austin: Scusate per questo ritardo ma non riuscivo a riportare Blaze nel box!

-Chad si affrettò a spiegare.-

Chad: Blaze è il cavallo che alleniamo per qualche corsa, senza grande impegno. Abbiamo due cavalli, un maschio, appunto, Blaze e una femmina Cloud, lei è una vera signorina! Non la alleniamo per le gare, però si lascia cavalcare tranquillamente. E’ molto amichevole, anche Blaze lo è abbastanza

-Lily li ascoltava incantata, desiderava da morire vederli e questo, Austin lo capì. Guardò la ragazzina.-

Austin: Lily, giusto?
LilY: Sì, mi chiamo Lily

-Austin continuò.-

Austin: Ti va di fare una passeggiata su Cloud? Credo possiate diventare amiche!

-Lily lo guardò eccitata.-

Lily: Davvero? Adesso?!
Austin: Sì!
Lily: Mi piacerebbe un sacco!

-Fece per avvicinarsi ad Austin e notò quali scarpe stesse portando. Sbuffò vedendosi addosso quei sandali.-

Lily: Accidenti, non ho le scarpe e i vestiti adatti!

-Disse delusa. Brittany la guardò, contenta di aver avuto ragione quella sera in casa. Si avvicinò a sua figlia.-

Brittany: Sapevo che ti sarebbe servito un cambio. Guarda nel bagagliaio della macchina, c’è una busta con delle scarpe sportive, dei jeans e una camicia!

-Lily guardò sua madre davvero sollevata accennando un piccolo sorriso. Brittany ne fu davvero entusiasta, era pur sempre un passo avanti. La ragazzina prese la busta e Chad fece entrare tutti in casa, dove Lily poté cambiarsi.
Quella piccola casetta composta da un piccolo open space con cucina, tavolo e sedie e salotto, due camere da letto, un bagno e un piccolo studio, era in stile molto rustico. Tutti i mobili erano fatti di vero legno e i colori predominanti erano il castano e poi un verdino chiaro nelle pareti. In quella casa non vi erano molte tecnologie. In cucina possedevano un microonde, un frullatore e una lavastoviglie che cercavano di usare il meno possibile. Brittany notò anche quanto i due ragazzi fossero attenti all’ambiente facendo la raccolta differenziata dei rifiuti. In salotto avevano un vecchio televisore in cui vi era attaccato anche un vecchio videoregistratore che sembrava essere nuovo. Trattavano i loro arredi davvero bene. Sempre in salotto vi era un bel cammino e un divano e in un angolo tenevano un vecchio giradischi. Oliver non ci poteva credere, andando subito ad ammirare quel pezzo di storia mentre sua figlia si cambiava. Nello studio vi era una grandissima libreria con tantissimi libri riguardanti il giardinaggio di alberi, frutta e verdura, l’allevamento di animali, di medicina e apicoltura. Avevano centinaia di libri. Al centro della stanza vi era una grande scrivania con un computer dotato di stampante e fax da un lato, sull’altro lato vi erano delle foto e un portapenne pieno zeppo. Lily uscì dal bagno pronta per la passeggiata e Austin e Chad condussero i loro ospiti di nuovo all’esterno della casa, questa volta passando da una porta scorrevole della cucina. Subito si ritrovarono davanti a questa distesa di prato verde vastissima. Vi erano dei magazzini chiusi e dei recinti all’aperto. I magazzini erano esternamente rossi e bianchi, proprio come l’esterno della casa. Quella era una tipica fattoria americana. Affianco alla porta sventolava un’altissima bandiera a stelle e strisce di cui sia Chad che Austin andavano molto fieri.
Tutti, immediatamente, videro quel gran mulino a vento e ne rimasero affascinati. Austin parlò facendo da guida.-

Austin: Venite, vi mostro la nostra piccola attività. Lily non preoccuparti, abbiamo tempo anche per la tua passeggiata su Cloud!

-Lily annuì sorridendo mentre Oliver guardava i due ragazzi sbalordito.-

Oliver: Io non direi proprio piccola!

-Anche Brittany concordò.-

Brittany Già! Dire che questo posto è piccolo è un eufemismo

-Austin e Chad scoppiarono a ridere, poi Austin riprese a parlare.-

Austin: Come potete vedere qui, dentro questa recinzione, abbiamo la coltivazione del grano. Tutto parte da qui. Come vedete abbiamo lunghe file di grano. Lo coltiviamo e lo raccogliamo, poi, passando per il recinto entriamo dritti…

-Lily non si trattenne.-

Lily: Entriamo nel mulino?!
Chad: Esattamente!

-I ragazzi fecero entrare i loro ospiti dentro il mulino dopo aver camminato per un po’, era una bella distesa. Brittany guardò Austin ammirando quella grande ruota di pietra al centro.-

Brittany: Lo fate ancora a mano?! State scherzando?

-Austin rise.-

Austin: No, sarebbe da pazzi. Al piano superiore abbiamo delle macchine, ma volevamo anche tenere quella in pietra, ci siamo affezionati. Abbiamo iniziato con questa meraviglia a produrre i nostri primi pacchi di farina. Venite, saliamo per le scale. Vedete quelle catene elettriche? Grazie a quei carica pesi, trasportiamo i bidoni di grano in questo piano e una volta trasformati in farina e insacchettati, passano su questo nastro trasportatore che li porta dritti giù al magazzino che è collegato al mulino. Vedete, ci si può accedere da quella porta laggiù!

-Scesero le scale ed entrarono nel grande magazzino. Li vi erano un portone in legno gigantesco e una porta più piccola.-

Austin: Dal portone noi facciamo passare i camion che si occupano del trasporto e della distribuzione della farina, invece, da quella porticina in fondo, si accede alla nostra piccola area di produzione, un piccolo laboratorio. Produciamo anche del pane, esclusivamente per la vendita qui alla fattoria. Quindi non sono grosse quantità

-Entrarono a guardare il piccolo laboratorio con tre postazioni. A quell’ora era vuoto e tutto pulito. Oliver, Brittany e Lily si guardavano intorno davvero affascinati da tutta quella genuinità.
I ragazzi poi li fecero uscire dal grande portone per riprendere a camminare sul sentiero mentre ammiravano la natura intorno a loro. Quel posto era bellissimo. Entrarono in un altro magazzino e Austin continuò.-

Austin: Qui, grazie a queste macchine, prepariamo l’olio, o almeno, ci proviamo. Questo è il primo anno che lo facciamo. Queste due macchine ce le ha regalate mio zio, anche lui è un appassionato della genuinità. Quindi vedremo come uscirà!

-Oliver lo guardò.-

Oliver: Certo che vi date un gran daffare qui!

-Chad lo guardò.-

Chad: Ricorda che comunque qui produciamo solo le quantità necessarie per la vendita qui in fattoria. In futuro vedremo se riusciremo ad ampliarci ulteriormente, ma per ora siamo contenti anche di questo risultato. Ogni giorno finiamo tutti i nostri prodotti al banco vendite
Brittany: Quindi avete allestito una sorta di bottega?
Chad: Esatto. Abbiamo iniziato dieci anni fa a produrre alcuni prodotti solo per il nostro uso domestico, poi siamo riusciti ad ottenere la licenza per la vendita!
Brittany: E’ fantastico Chad, davvero!

-Anche Lily parlò guardando quei frantoi per olive.-

Lily: Ma come fate a fare tutto da soli?
Austin: Non facciamo tutto da soli. Sessanta persone lavorano qui, per ora. Lo stato li incentiva a lavorare per noi e gli paga anche una grossa parte del salario. Questo ci ha permesso di assumerne così tanti. Ogni unità di persone si occupa di una sezione della fattoria. C’è chi si occupa del grano, della farina e del pane, chi si occupa della raccolta delle olive e della produzione dell’olio, c’è chi si occupa delle mucche e della produzione di latte e formaggio, che chi si occupa dell’allevamento e dell’agricoltura di frutta e verdura! Io e Chad invece, facciamo un po’ di tutto
Brittany: Cosa coltivate?
Austin: Come verdure abbiamo zucchine, pomodori, patate normali e dolci, zucche, carote, mais, cipolle, fagioli e peperoni
Oliver: Mica male!
Chad: Siamo un po’ deboli con la frutta. Abbiamo solo mele, pere e avocado. Ci stiamo informando
Brittany: E’ davvero ammirevole tutto questo!

-Chad e Austin li guardarono con un sorriso, soddisfatti, dopo di che riprendendo la camminata gli fecero vedere i filari delle loro piante di frutta e verdura, poi tornarono indietro. Prendendo un altro piccolo sentiero arrivarono alle stalle e superate quelle videro tutto il loro allevamento. I ragazzi possedevano alcune mucche e fecero vedere ai loro ospiti anche il laboratorio di latte e formaggio con le varie attrezzature. Uscendo dal magazzino poterono ammirare il recinto dei maiali, dei tacchini e un grande pollaio, tutti i recinti, insieme, formavano un cerchio. Al centro di questo grande cerchio vi era un piccolo laghetto utile a tutti gli animali che stavano al pascolo. Lily si avvicinò a Chad.-

Lily: I tacchini stanno per fare una brutta fine, non è così?
Chad: Il giorno del ringraziamento si avvicina e purtroppo sì, verranno sacrificati, Lily. Però sappi che hanno avuto una vita davvero sana e felice

-Austin continuò.-

Austin: Per il Ringraziamento dobbiamo prendere le prenotazioni. Facciamo il pienone. Più che per Natale
Oliver: Posso immaginarlo!

-Proprio in quel momento a correre intorno ai ragazzi furono tre pastori tedeschi. Due adulti e un cucciolo. Lily subito si abbassò ad accarezzarli tutti.-

Lily: Sono uguali a Red!

-Chad sorrise.-

Chad: Questi sono i suoi genitori, Dakota e Missy, e, questo piccolo giocherellone, Atom, è l’ultimo rimasto dei fratelli. Erano cinque!
Lily: Come sono carini!
Austin: Ci fidiamo di loro ciecamente. Diciamo che fanno da guardia a tutta la fattoria

-Tutti risero, poi Austin guardò Lily.-

Austin: Allora, andiamo o no a fare questa cavalcata?

-Subito Lily annuì felice. Austin fece uscire Cloud dal box. Lily la guardò accarezzandola.-

Lily: Ora capisco il perché del suo nome. E’ bianca come una nuvola. Sei bellissima Cloud!

-Brittany e Oliver videro Austin aiutare Lily a salire sulla cavalla, sembrava essere davvero felice. Oliver parlò.-

Oliver: Da quant’è che non vedevamo quel sorriso sul suo viso?
Brittany: Sembra un’eternità

-Chad li guardò.-

Chad: Problemi in paradiso?
Brittany: Diciamo che l’adolescenza e tutti i suoi problemi ce la sta portando via
Chad: Datele un po’ di tempo. Le passerà e tornerà da voi. Tutti alla sua età abbiamo odiato i nostri genitori e provato a raggirarli. Non è una cosa che mi sorprende, credo che voi ci stiate pensando un po’ troppo al suo comportamento
Brittany: Forse hai ragione!
Oliver: Già, ne stiamo facendo una malattia
Chad: Datele modo di esprimersi e di sfogare la sua rabbia. E’ di questo che ha bisogno. Lasciatevi scivolare le cose addosso, passerà. E’ solo una fase!

-Brittany lo guardò e lo abbracciò sentendo il peso di quella situazione scivolare via dalle sue spalle.-

Brittany: Grazie Chad!
Chad: Per così poco?

-Lui le accarezzò il viso. Era davvero felice di aver ritrovato Oliver e Brittany insieme.-

Chad: Lily è in ottime mani, venite dentro, inizia a fare buio e ho una cena da preparare!
Oliver: Spero con tutti i vostri prodotti, Chad!
Chad: Assolutamente!

-Diedero un’ultima occhiata a Lily e Austin per poi seguire Chad dentro casa. Intanto, mentre Lily cavalcava, parlava con Austin.-

Lily: E’ una sensazione bellissima. Grazie!
Austin: Non c’è di che. Siamo molto contenti che sia venuta anche tu
Lily: Sono contenta di averlo fatto, anche se mamma e papà non mi hanno dato molta scelta

-Austin la guardò.-

Austin: Beh, capisco che avresti voluto passare il venerdì sera con i tuoi amici invece che stare qui
Lily: Se mi parlassero ancora… Penso che la mia migliore amica non mi parlerà più per il resto della vita
Austin: Il resto della vita è davvero tanto tempo!
Lily: Mi sono comportata davvero male con lei perché ho seguito ciò che diceva la vipera della scuola. Mi si è ritorto tutto contro!
Austin: A volte può succedere di perdere la retta via. E’ così che si cresce, sbagliando. Credo, comunque, che se una persona è in grado di guardarsi dentro, sapere di essere in torto e aver sbagliato, debba essere in grado anche di saperlo ammettere agli altri e chiedere scusa. Fare delle scuse sincere è la medicina per i rapporti umani. Bisogna saper tornare sui propri passi
Lily: E se lei non vorrà più parlarmi anche dopo averle chiesto scusa?
Austin: Allora avrai fatto il possibile e magari le ci vorrà un po’ di tempo prima di poter perdonare. Ma sono sicuro che se tu sarai sincera e le spiegherai tutto, capirà e accetterà le tue scuse. Sai, a volte basta semplicemente essere sinceri!
Lily: Grazie Austin, lo farò!
Austin: Armati di coraggio. Vedrai che andrà bene. La prossima volta che ci vedremo mi racconterai com’è andata
Lily: Certo!

-Austin la guardò e sorrise.-

Austin: Che ne dici di entrare in casa ora? Vediamo cosa Chad combina ai fornelli!
Lily: Volentieri. Anche perché inizio ad essere affamata

-Lily scese dalla cavalla e la riportarono alla stalla. Austin si assicurò che tutto fosse ben chiuso. Lily lo guardò.-

Lily: Questo posto è magnifico!
Austin: Grazie!

-Sorrisero per poi raggiungere gli altri dentro casa.
Passarono una bellissima serata gustandosi i buonissimi prodotti di quella fattoria. Lily non veniva per niente esclusa dagli adulti e anzi, era molto curiosa della loro vita là e di come Chad e Austin si fossero incontrati.
Chad, nell’istante in cui Brittany rifiutò il vino, capì che lei fosse incinta e i due ragazzi si congratularono con la coppia per il futuro nascituro. Austin si mostrò sconvolto dall’idea di Oliver di non voler sapere il sesso, provocando la risata di tutta la ciurma.
Quella era stata davvero un’ottima serata.
Oliver, Brittany e Lily lasciarono la fattoria con il bagagliaio della macchina pieno di deliziosi prodotti, soprattutto con delle buone zucche e della carne di tacchino da mettere in freezer e da cuocere per il Ringraziamento.

Il tempo passò velocemente, anche se a Lily non sembrava proprio. Essere tornata a casa sua e scontare la punizione aveva trasformato le sue giornate in pura noia ma finalmente anche quel Ringraziamento era quasi arrivato. A spezzare la monotonia della ragazzina durante quelle vacanze furono i suoi nonni che arrivarono dall’Australia. Arrivarono il pomeriggio del giorno che precedeva il Ringraziamento, così avrebbero avuto il tempo di riprendersi da tutte quelle ore d’aereo.
Quel mercoledì sera, Brittany invitò Alex e Rachel con i bambini a cena, in modo che anche i suoi genitori potessero vedere i gemelli. Prima che Alex e Rachel arrivassero, tutti si prepararono. Brittany salì le scale per dire a Lily di prepararsi. La ragazzina uscendo da camera sua, si ritrovò faccia a faccia con sua madre. Brittany la guardò notando la borsa in spalla di sua figlia.-

Brittany: Dove hai intenzione di andare?!
Lily: Sono stanca di stare chiusa in casa. Voglio uscire!
Brittany: La punizione finisce la settimana prossima, puoi aspettare!
Lily: Non ci sarei dovuta finire in punizione e lo sai. Tu hai permesso a papà di decidere e punirmi e non hai fatto niente, sei rimasta a guardare. Anzi hai avuto la faccia tosta di prendermi il telefono e aggiungermi un mese di punizione!

-Parlavano con rabbia ma a voce bassa, i nonni erano al piano inferiore.-

Brittany: Te la sei cercata in tutti i modi Lily. Non scaricare le colpe sugli altri, fatti un esamino di coscienza. Se prima avevo qualche dubbio su questa punizione, ora non ne ho proprio più. Ora dovresti prepararti, Alex e Rachel arriveranno tra un’ora. Io sto per far partire la lavatrice, hai dei vestiti da darmi?

-Brittany si affacciò nella camera di sua figlia e non poté credere ai suoi occhi. Quella camera era un vero e proprio casino. C’erano vestiti dappertutto, non si capiva quale roba fosse da lavare e quale fosse quella pulita e piegata. Libri, fogli e quaderni occupavano l’intera scrivania e tre paia di scarpe erano sparse per la camera. Il letto era da rifare completamente. In quei giorni in casa c’era stata una sorta di tregua non dichiarata a voce. Lily aveva dato un po’ di respiro ai suoi genitori dopo la serata alla fattoria. Si era davvero divertita. Brittany non seppe trattenersi, peggiorando la situazione, dato che probabilmente aveva rotto quella tregua silenziosa qualche minuto prima impedendo a Lily di uscire.-

Brittany: Hai fatto la lotta con l’armadio di recente?! Metti in ordine per favore!
Lily: Lo farò appena avrò un minuto libero!

-Brittany sospirò cercando di mantenere la calma. Quella sera era davvero stanca. Non ricordava che la gravidanza la spossasse così tanto.-

Brittany: Ti stai annoiando a morte, non puoi uscire, quindi il tempo libero lo hai! Metti in ordine
Lily: Okay, ma non agitarti tanto!

-In quel momento, anche Oliver entrò in camera stringendo Brittany a sé. Vide tutto quel disordine e guardò sua figlia.-

Oliver: Qualcosa non va? Non sarà il caso di ripulire?

-Lily sbuffò alzando gli occhi al cielo. Prese una rivista e buttandosi a letto borbottò.-

Lily: E’ arrivato anche l’altro!

-Oliver la sentì. Odiava quando sua figlia borbottava in quel modo.-

Oliver: Come scusa?! Farò finta di aver capito male. Senti Lily, Alex e Rachel stanno per arrivare e i nonni sono al piano inferiore. Cerchiamo almeno di fingere che tutto vada bene

-Brittany continuò.-

Brittany: Già. Meglio non dare questo peso a nonna e nonno. Si rattristerebbero e gli rovineremmo la vacanza!

-Lily guardò sua madre.-

Lily: Quando direte ai nonni del bambino? Lo andate a sbandierare a tutti, perché nasconderlo a loro? Lo sanno perfino nella mia scuola. Lo sanno anche i muri!
Oliver: Glielo diremo quando sarà il momento giusto. Cerca di non rovinare quel momento. E’ chiedere troppo?
Lily: Fatemi uscire con Daniel e non vi starò tra i piedi!
Oliver: Sei ancora in punizione. Ci hai provato. Ora, metti in ordine e preparati

-Oliver e Brittany scesero al piano inferiore, lasciando Lily a pensare e riordinare distrattamente la sua camera. “Cerca di non rovinare quel momento. E’ chiedere troppo?” Quella frase non faceva altro che rimbombare nella testa della ragazzina. Le parole di suo padre non la toccavano per niente. Oppure sì? Ci pensò un attimo. C’era rimasta male, sì l’avevano decisamente ferita. Trattenne le lacrime, tirò sul il naso e continuò a riordinare. Era davvero stanca di sentirsi così triste, aveva solo bisogno di esplodere.
Prima che Oliver e Brittany scendessero le scale, la ragazza guardò suo marito.-

Brittany: Non mi piace vederla stare male
Oliver: Lo so, nemmeno a me. Ma cosa dobbiamo fare? Ha chiaramente deciso di farci la guerra

-Brittany sospirò per poi fingere un sorriso e raggiungere i suoi genitori.
Finalmente, un’ora dopo, arrivarono in casa Hunt, Alex e Rachel con i bambini addormentati sul passeggino. Rachel lo bloccò con la sicura mentre Brittany rideva.-

Brittany: Wow, questa sera sono proprio KO

-Anche Lily ridendo si avvicinò a loro. Avrebbe tanto voluto toccarli ma non voleva svegliarli.-

Lily: Già! Guardate Samuel!

-Il piccolo teneva la testa appoggiata al lato e un braccio fuori dal passeggino, la bocca aperta e i piedi sopra il tubo. Dietro di lui, la sua sorellina dormiva composta con il ciuccio in bocca. Rachel guardò le ragazze.-

Rachel: Sapeste che fatica farli addormentare! Stavamo combattendo dalle 18:00
Alex: Sam era scatenato. Non aveva intenzione di dormire

-Oliver li guardò ridendo.-

Oliver: Ma ce l’avete fatta!
Rachel: Solo perché Samuel è crollato nel tappetto con la faccia a terra!

-Solo in quel momento Alex e Rachel si accorsero dei genitori della loro amica. Subito andarono ad abbracciarli.-

Rachel: Signori Green!
Alex: Perdonateci, ma siamo un po' sconvolti e quasi più senza energie!

-I signori Green adoravano Alex e Rachel, da sempre. Tutti si sedettero e continuarono a chiacchierare. Joanna adorava stuzzicare Alex.-

Joanna: Non riesco ad immaginarti preparare un biberon

-Tutti scoppiarono a ridere.-

Alex: Non mi sottovaluti!

-Disse Alex con un ghigno in viso e anche Rachel partì in difesa del marito.-

Rachel: Davvero, mi aiuta molto. Diventa sempre più bravo. Specialmente da quando ho smesso di allattare i gemelli è davvero di grandissimo aiuto!

-Mentre Alex sorrideva compiaciuto, a Brittany venne un flash. Subito prese il braccio a Rachel.-

Brittany: OHHH Rach! Ricordi quando lasciammo Lily ad Alex per la prima volta?

-Era presa dall'entusiasmo, non vedeva l'ora di raccontare la storia. Rachel ricordando scoppiò a ridere.-

Rachel: Come scordarlo?
Alex: AH AH molto divertente ragazze!

-Entrambe ridevano talmente tanto da non riuscire più a respirare. Lily invece voleva sentire quella storia. Sembrava essere davvero divertente.-

Lily: Potete raccontarla?

-Le due ragazze si ripresero dalle risate e si asciugarono le lacrime, poi Brittany parlò.-

Brittany: Tu avevi all'incirca tre mesi e ovviamente uscivo davvero poco con te che eri ancora uno scricciolo. Un giorno, i tuoi nonni uscirono, così chiamai loro due, per avere un po’ di compagnia dato che tu dormivi...

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Bonsall, California. Giugno 1998.


-Una Brittany spettinata e in pigiama aprì la porta, facendo entrare i suoi migliori amici.-

Brittany: Entrate!

-Rachel non stava più nella pelle. Amava Lily.-

Rachel: Dov'è quella patatina? La voglio spupazzare tutta!!
Brittany: Fa la nanna
Rachel: Posso andare a darle un bacino? Non la sveglio, promesso!

-Brittany sorrise e annuì. Videro Rachel sparire in camera della ragazza mentre Alex e Brittany si sedevano sul divano uno affianco all’altro. Alex prese il giornale poggiato sul tavolino e subito Brittany glielo rubò con un sorriso.-

Brittany: Grazie! Non lo avevo ancora letto!
Alex: Sei sempre la solita! Guai a te se trasmetti questo vizio idiota a Lily

-Si riprese il giornale stracciandolo dalle mani della sua amica. In quel momento tornò Rachel e si sedette vicino a loro. Brittany la guardò.-

Brittany: Dorme?
Rachel: Sembra sotto incantesimo!

-Rachel sorrise pensando a quanto dolce fosse Lily. Notò che Alex teneva il giornale in mano, subito glielo rubò.-

Rachel: Oh, ma questo è quello di questa settimana!
Alex: E' una congiura!!

-Alex si arrese. Non poteva fare altro, era in minoranza.-

Rachel: Britt!! Oggi proiettano al cinema “Vi presento Joe Black” con Brad Pitt!
Brittany: Scherzi?! Sarà bellissimo. Brad Pitt è bellissimo

-Le prese il giornale e lo guardarono insieme.-

Rachel: Già!

-Alex le guardò.-

Alex: Perché non andate a vederlo? Lo spettacolo inizia tra un’ora, fate ancora in tempo

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Scordi un piccolo problemino... Lily!
Alex: Potrei stare io qui con lei, se ti fidi. Tanto dorme e lo spettacolo dura solo un'ora e mezzo!

-Brittany ci pensò un momento mentre Rachel cercava di convincerla.-

Rachel: Dai Britt!! Lily è cotta, non si sveglierà neanche e Alex ne approfitterà per guardare la tv in santa pace. E’ da tanto che non usciamo io e te!
Alex: Già!
Brittany: D'accordo, mi avete convinta!

-Brittany corse a farsi una doccia e a sistemarsi. Mezz’ora più tardi era pronta. Mentre le due ragazze uscivano di casa…-

Brittany: Allora Alex, tengo il telefono acceso. Non dovrebbe avere fame perché ha mangiato dieci minuti prima che vi chiamassi e poi è crollata, quindi dovrebbe dormire per almeno due orette ancora!
Alex: Britt, non preoccuparti!

-Mentre uscivano dalla porta…-

Brittany: Ricorda di chiamarmi se ti dovesse servi..

-Rachel trascinò Brittany per il braccio.-

Rachel: Se la caverà!!

-Alex le vide salire in macchina e chiuse la porta. Accese la tv e si sedette sul divano. Dopo circa un’ora di pace, sentì qualche lamento, si alzò e andò in camera di Brittany.-

Alex: No Lily, dimmi che non ti sei svegliata!

-Si affacciò alla culla e la vide muoversi, tre secondi dopo scoppiò il caos. Lily iniziò a piangere disperatamente e Alex non sapeva che fare. A un certo punto la prese in braccio iniziando a scuoterla.-

Alex: Com'è che fa Brittany per farla calmare?! Dai Alex, pensa!!

-Si ricordò e iniziò a cullarla dolcemente. Lily iniziò a calmarsi lentamente.-

Alex: Oh sì, brava Lily. Fai contento lo zio Alex

-Continuava a cullarla mentre gli occhi blu mare di Lily incontravano quelli celesti di Alex e la bambina iniziò a sorridere.-

Alex: Quanto sei bella, bimba!

-Uscì dalla stanza cullando la bambina e iniziò a gironzolare per casa.-

Alex: Tuo padre è un vero idiota, non sa cosa si perde. Sai, l'altro giorno l'ho visto al campetto, giocava a basket. Vedendolo da fuori sembra davvero uno sbruffone. Tu non diventerai così, non te lo permetterò. Sai bimba, sei una creaturina davvero speciale

-Lily rise e Alex sorrise.-

Alex: Ti piace il nome bimba?

-Lily sorrise ancora.-

Alex: E' aggiudicato allora!

-Sorrise e le diede un bacio in fronte. Dopo un po' sentì un certo odorino.-

Alex: Oh no Lily, ti prego. Queste cose le devi fare quando c'è la tua mamma, non lo zio Alex!!

-Lily iniziò a piangere di nuovo, più forte di prima. Alex era disperato.
Appena il film finì, le ragazze tornarono a casa. Entrando, videro Alex e Lily sul divano addormentati e provarono una tenerezza infinita.-

Rachel: Guardali!!

-Lily iniziò a svegliarsi e a muoversi e Brittany la prese dalle braccia di Alex delicatamente.-

Brittany: Buonasera monellina! Hai fatto stancare Alex?

-Alex si svegliò e vide le ragazze. Si stiracchiò.-

Alex: Ciao! Com'era il film?
Rachel: Da 10+!

-Brittany baciò sua figlia per poi darla a Rachel.-

Brittany: Ha fatto la brava?
Alex: Mi ha distrutto i timpani, ma credo sia normale. Ah guardate una cosa

-Si avvicinò a Rachel che cullava la bambina.-

Alex: Lily, Lily guarda lo zio Alex!

-La voce di Alex catturò l'attenzione della bambina.-

Alex: Sei bella bimba?

-Lily sorrise.-

Alex: Bimba?

-Lily sorrise di nuovo. Ci volle provare anche Rachel ma Lily non accennò alcun sorriso. Alex guardò Lily.-

Alex: Bimba!

-La bambina sorrise di nuovo. Ci provò anche Brittany.-

Brittany: Bimba?!

-Sua figlia rimase serissima. Rachel guardò Brittany.-

Rachel: Ma ci sta prendendo in giro?
Brittany: A quanto pare!

-Brittany notò che la borsa di Lily non era al suo posto e guardò Alex incredula.-

Brittany: Non dirmi che l'hai cambiata?!
Alex: Sì, ho dovuto, mi stava distruggendo i timpani!

-Disse Alex imbarazzato mentre Rachel scoppiava a ridere dando Lily a Brittany.-

Rachel: Ti prego, voglio vedere come l'ha sistemata!!
Alex: Alla perfezione!

-Disse lui spavaldo. Brittany controllò la bambina e insieme a Rachel riscoppiarono a ridere.-

Brittany: Alex!! Le hai messo il pannolino al contrario!

-Rachel baciò il suo ragazzo teneramente.-

Rachel: Amore, il tuo compito sarà solo quello di farla ridere, credo!
Alex: Nessuno sarà più felice di me allora. E' stata un'esperienza che non vorrò più ripetere!

-Brittany si sedette sul divano tenendo la bambina in braccio.-

Brittany: Ragazzi, mamma vuole che faccia battezzare Lily...
Rachel: Davvero?
Brittany: Sì, insomma alla fine non è una brutta cosa, sarà solo una festa. Alex mi passi il ciuccio rosa di Lily? Tra un po’ deve mangiare

-Alex corse in cucina, tornò e passò il ciuccio a Brittany che lo diede a Lily. Rachel guardò la sua amica.-

Rachel: A chi la farai battezzare? Sicuramente tua zia Agatha non vede l’ora!
Brittany: Beh, io, in realtà, stavo pensando... Sì, insomma, non è che voi vi sentite di battezzarla?
Rachel: Stai scherzando? Noi?
Brittany: Sì. Voglio che voi stiate nella mia vita per sempre e siete le persone giuste per Lily!

-Rachel super felice e con le lacrime agli occhi, abbracciò Brittany stando attenta alla bambina che poi baciò sulla fronte.-

Rachel: Certo! Io… Sarà un vero piacere!

-Anche Alex abbracciò Brittany accarezzando poi Lily.-

Alex: Ma tu sei sicura? Io ti prometto che mi prenderò cura di lei come se fosse mia figlia. Ci sarò sempre per lei, non importa come andranno le cose!
Rachel: Già, Britt. Non avere paura, noi ci saremo!
Brittany: Siete perfetti per lei, diddi Alex e diddi Rachel
>>>

-Lily era imbarazzata e allo stesso tempo affascinata per quella storia. Era bellissimo sapere qualcosa di più sul suo passato. Alex parlò.-

Alex: Dopo questa magnifica storia e tutte le prese in giro verso il sottoscritto, dato che siamo in tema, io e Rachel avremmo qualcosa da dire

-Brittany e Oliver li guardarono sospettosi.-

Oliver: Ah sì? Cosa ci nascondete?!

-Alex e Rachel si guardarono e sorrisero, quando la ragazza dai capelli corvini parlò.-

Rachel: Britt, Olly, ci fareste il favore di battezzare Samuel? Abbiamo bisogno di persone forti che ci aiutino a combatterlo!

-Brittany la guardò sorridendo.-

Brittany: Siete voi che ci state facendo il favore di essere parte delle vite dei vostri figli! Lo faremo più che volentieri!

-Sia Brittany che Oliver abbracciarono gli amici.-

Oliver: Contate pure su di noi!

-Alex poi parlò guardando Lily.-

Alex: Bimba, tu invece battezzeresti Emily?

-La ragazzina rimase sotto shock per qualche secondo.-

Lily: Ma io? Cioè intendi dire.. me?
Alex: Certo!

-Brittany guardò Alex.-

Brittany: Ma ha l’età adatta?
Alex: Sì. Siamo andati a chiedere al parroco e ci ha detto che non ci sono problemi

-Rachel spiegò meglio.-

Rachel: Lui ci ha dato il permesso. Dice che se il battesimo si svolgerà dopo il raggiungimento dei sedici anni di Lily, non c’è alcun problema!
Lily: Quindi posso?
Alex: Sì, bimba!

-Lily entusiasta abbracciò i suoi diddini. Era davvero felice.-

Lily: Grazie! Io già non vedo l’ora
Rachel: Grazie a te, tesoro!
Alex: Dovrai guidare la nostra bambina sulla giusta via, eh!

-Alex sorrise facendole l’occhiolino e Lily annuì felice mentre anche i signori Green si congratulavano con tutti. Lily davvero non si aspettava tutto questo.

Dopo quella bella serata ricca di emozioni, arrivò anche il Ringraziamento. La carne e le verdure di Austin e Chad erano deliziose e la famiglia fece un pranzo da leccarsi i baffi. Per fortuna, pensò a cucinare la signora Green. Dopo quel lungo pranzo, Joanna si accorse che sua nipote era silenziosa in un angolo del salotto, seduta sulla poltrona con Red ai suoi piedi. Si avvicinò.-

Joanna: Tesoro!
Lily: Nonna, ottimo pranzo, davvero!
Joanna: Grazie! Mi dici che hai? Dov’è la tua solita allegria? E’ per Daniel?

-Lily ci pensò un attimo. Non poteva dire la verità, così…-

Lily: Sì!
Joanna: Ha fatto qualcosa che non va?
Lily: Oh no, lui è un ragazzo d’oro. Mi manca, tutto qui! E’ partito dai suoi nonni per il Ringraziamento
Joanna: E’ normale, dopo questi quattro giorni vi rivedrete!

-Lily si sforzò di sorridere.-

Lily: Già!

-“Oh nonna, sapessi” Pensò. No, non stava male per Daniel. Non riusciva a capirsi. Tutti questi sentimenti negativi le facevano male, la facevano diventare acida e la corrodevano dall’interno. Non capiva perché solo l’idea di questo bambino la infastidisse tanto e non poteva parlarne con nessuno. Era sicura che sua nonna l’avrebbe capita e l’avrebbe aiutata a risolvere tutto, ma non sapeva ancora niente, quindi non poteva parlargliene.
Brittany le vide parlare e dal canto suo, sapeva di mancare a Lily. Ma perché sua figlia non parlava con lei? Perché questa volta non si confidava? Parlavano sempre di tutto. Cosa aveva sbagliato? Arrivò alla conclusione che sua figlia stesse crescendo e non volesse più confidarsi con lei. Come tutti i normali adolescenti. Rimase turbata da quella risposta. Scosse la testa e tornò alla serata, scacciando quel brutto pensiero.-




MERAVIGLIE CIAO!
Lo so, lo so. Per favore, non rincorretemi con i forconi.
Sono tremendamente in ritardo per postare l’episodio, scusate.
Sto cercando di fare del mio meglio. Questo periodo ho avuto pochissimo tempo.
Tra due giorni partirò a Londra per lavoro e quindi credo possiate immaginare come io stia. Super in ansia e con un sacco di cose da fare.
Non preoccupatevi, continuerò a postare dal Regno Unito e vi terrò sempre aggiornati :)
Cosa ne pensate dell’episodio? Vediamo tante cose nuove!
Cosa ne pensate di Chad e Austin? Vi piacciono? Vi allego anche la foto di Austin, un gran bel gnocco a mio parere! Vi mostro anche la fattoria!



Inoltre vorrei che tutti ci prendessimo un momento per ammirare la bellezza della nostra Brittany. La amo tantissimo.


Forse sono io che sono pazza ma Ashley sembra molto più Brittany che Ashley stessa :’)
Trovo che sia davvero perfetta in questo ruolo.
Dopo avervi super annoiato, spero che l’episodio vi sia piaciuto.
Come al solito aspetto curiosa i vostri commenti!
Al prossimo episodio che molto probabilmente sarà la settimana prossima (Scusate scusate scusate)
Un bacione
Sum <3

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Capitolo 39
*** Tutti i nodi vengono al pettine ***


Unconventional Family
Capitolo 39
-Tutti i nodi vengono al pettine.-


-Quella mattina, Lily, alla pausa pranzo parlava con il suo fidanzato mentre mangiava il suo sandwich al burro di arachidi e marmellata.-

Lily: Io davvero non me lo aspettavo!
Daniel: Beh è una bella notizia. E’ un compito importante, sai?
Lily: Lo so! Sono così eccitata all’idea di battezzare Emy. Lei è bellissima, dolcissima e molto sveglia. Si può già vedere nonostante sia molto piccola
Daniel: Sono davvero contento di vederti sorridere di nuovo!
Lily: E’ bello non avercela con il mondo per un po’...
Daniel: Non sei obbligata ad avercela con il mondo, piccolina. Voglio dire, lascia andare tutta questa storia. Lasciala semplicemente andare e prendi il meglio della vita. Non sprecare il tuo tempo
Lily: Non voglio riaprire questo discorso

-Lily abbassò il suo sguardo appoggiando il suo sandwich sul vassoio. Daniel le prese la mano e l’accarezzò.-

Daniel: So quanto ti faccia male e non riapriremo questo discorso. Ma vederti triste e stare male, fa stare male anche me, perché ti amo. Puoi fare dei passi indietro. Sono convinto che i tuoi genitori ti accoglieranno a braccia aperte!

-Lui le diede un dolce bacio sul collo. Lily lo guardò sospirando.-

Lily: Credo sia troppo tardi…
Daniel: Non è mai troppo tardi!

-Proprio in quel momento videro Rebecca passare. Lily guardò Daniel.-

Lily: Ti dispiace se inseguo Rebecca?
Daniel: So che non ti parla da un po’. Vai a riprenderti la tua migliore amica!

-Lily sorrise, lo baciò velocemente e inseguì Rebecca.-

Lily: Becky! Becky, fermati! Becky!!

-La raggiunse di corsa e si piazzò davanti alla sua amica.-

Lily: Ti vuoi fermare per favore?!
Rebecca: Sono di fretta!
Lily: Andiamo, concedimi due minuti. Mi hai fatto correre per tutta la mensa e per il corridoio e io non corro mai!

-Rebecca la guardò alzando gli occhi al cielo.-

Rebecca: Parla. Hai due minuti

-Lily la guardò.-

Lily: Mi dispiace per averti trattato in quel modo orribile. Sei la mia migliore amica e io sono stata tremenda. Mi dispiace di averti presa in giro per il tuo cappello e di averti ignorata
Rebecca: Tu mi hai ignorata per stare a sentire Victoria. E non solo hai preso in giro me, ma tantissima altra gente. Sei stata pessima!
Lily: Lo so. Ma io, vedi, ero così arrabbiata e Victoria mi ha detto tante cose sensate…
Rebecca: Victoria ti ha detto ciò che volevi sentirti dire. Beh, facile la vita in questo modo, no?
Lily: Tu e Daniel non facevate altro che andarmi contro!
Rebecca: Certo, perché stavi andando fuori di testa, Lily. Noi stavamo solo cercando di farti ragionare. Non eravamo dalla tua parte ma ti stavamo accanto. Il tuo fidarti di Victoria d’altronde ti ha proprio aiutata, vero? Hai visto cosa ti ha combinato alle spalle?
Lily: E’ stato orribile, e lei è stata una vipera
Rebecca: Tu glielo hai permesso, Lily. Ti avevo detto di non darle ascolto e tu hai preferito zittire me
Lily: Lo so. Io e Daniel ci siamo quasi lasciati per colpa del suo trucchetto!
Rebecca: Mi dispiace, però questa volta non sono dalla tua parte. Te la sei cercata, ti sei fidata di lei nonostante io ti avessi detto di non farlo, ed ecco com’è andata a finire
Lily: Non infierire per favore!
Rebecca: No, e invece infierisco. Mi hai delusa. Ti sei fidata di Victoria e non di me!
Lily: Ho detto che mi dispiace, Becky! Che altro devo fare? Non posso tornare indietro nel tempo e fidati se ti dico che lo farei senza ombra di dubbio per evitare tutti questi problemi
Rebecca: Senti, sono contenta che tu e Daniel non vi siate lasciati e che siate di nuovo felici insieme, ma io non posso dimenticare come mi hai fatta sentire. L’anno scorso ti ho accolta in questa scuola quando già Victoria ti dava problemi. Non dico che io e te non torneremo più ad essere amiche, ma ci vuole tempo per mettere tutto a posto
Lily: Ma… Senti, posso chiamarti ogni tanto?

-Rebecca la guardò e da quello sguardo, Lily capì che per il momento Rebecca non voleva sapere niente di lei.-

Rebecca: Scusa Lily, ora devo proprio andare!

-Mentre la campanella suonava, Rebecca la superava per poi andare in classe.
Passarono due settimane da quella conversazione e a Lily, Rebecca, mancava sempre di più. La ragazzina, si rese davvero conto di ciò che aveva fatto alla sua amica e prima o poi avrebbe rimediato alla cosa. No, non avrebbe lasciato che Rebecca uscisse dalla sua vita, era troppo importante.
Quella sera, mentre Lily finiva di controllare che tutte le cose dello spettacolo fossero perfette, Brittany le passò vicino.-

Brittany: Oggi papà farà tardi. A cena siamo solo io e te. Che dici se ordino cinese come ai vecchi tempi? Io e te, un film e il cinese. Ordino anche il gelato fritto

-Lily la guardò.-

Lily: Veramente io non ho fame. E’ tutto il pomeriggio che spizzico mentre studio

-Brittany la guardò abbastanza delusa. Cercava davvero di poter riappacificarsi con sua figlia ma i suoi sforzi erano vani.-

Brittany: D’accordo, vorrà dire che mi preparerò dei nooddles per cena

-La ragazza si voltò per andare in cucina quando Lily, dopo averci pensato, le prese il braccio.-

Lily: Mamma?

-Sentire Lily chiamarla “mamma”, soprattutto con un tono tranquillo, dopo tanto tempo fu un colpo al cuore per Brittany. Subito sorrise dolcemente.-

Brittany: Sì?
Lily: Domani sera tu, papà, i nonni, diddi Alex e diddi Rachel, verrete allo spettacolo scolastico?

-Brittany la guardò, forse sua figlia si era stancata e cercava di alzare bandiera bianca.-

Brittany: Non ce lo perderemmo per nulla al mondo

-Entrambe sorrisero dolcemente poi Lily tornò sul suo quaderno e Brittany andò in cucina. Circa un’ora dopo sentirono il campanello suonare. Lily andò ad aprire e non poteva credere ai suoi occhi. Subito abbracciò quel ragazzo dai capelli biondo cenere che aveva illuminato la sua vita. Lui le diede un dolce bacio.-

Lily: Che sorpresa! Cosa ci fai qui?

-Daniel la guardò e mettendole a posto una ciocca di capelli, sorrise.-

Daniel: Mi manchi!
Lily: Anche tu a me. Non sai quanto! Vieni, entra

-Entrarono in casa e subito Brittany sentendo le voci, andò in salotto. Appena vide il ragazzino, sorrise.-

Brittany: Ciao Daniel!
Daniel: Ciao Brittany. Ho rotto i termini della punizione?
Brittany: No, stai tranquillo. Qui sei il benvenuto
Daniel: Grazie!

-Brittany li guardò.-

Brittany: Se vi dovesse servire qualcosa, io sono in cucina

-I due ragazzi annuirono e quando Brittany sparì nell’altra stanza, si sedettero sul divano. Daniel accarezzò la mano a Lily mentre accendevano la televisione.-

Daniel: Dov’è tuo padre?
Lily: In casa discografica. Penso farà tardi oggi. Tu hai per caso parlato con Rebecca?

-Daniel la guardò.-

Daniel: Sì, ma non vuole parlare di te. Penso sia ancora arrabbiata
Lily: Ma le ho chiesto scusa, cavolo! Sono stanca di correrle dietro
Daniel: Sono sicuro che avrai l’occasione per fare pace con lei. Comunque, domani è il gran giorno!
Lily: Sono in ansia. Abbiamo lavorato così tanto a questo spettacolo
Daniel: Lo so. Sono sicuro andrà tutto alla perfezione. I tuoi nonni verranno?
Lily: Verranno tutti quanti. Anche diddi Alex e diddi Rachel
Daniel: Porteranno anche quelle due pesti di Sam ed Emy?
Lily: Non credo. Penso li lascino all’asilo per poi andarli a prendere un po’ più tardi. Ma te lo immagini Samuel che deve stare fermo per un’ora e mezzo? Impossibile!

-Entrambi scoppiarono a ridere, poi Daniel guardò la sua ragazza.-

Daniel: Ti va di guardare un film?

-Lily annuì e si accoccolò sul suo ragazzo sul divano. Brittany sbirciò dalla cucina i due ragazzi e sorrise. Daniel era davvero un bravo ragazzo, si notava quanto lui tenesse a Lily. Brittany era felice di sapere che sua figlia aveva accanto un ragazzo del genere. In quel momento sentì il cellulare squillare e subito rispose alla chiamata che avrebbe cambiato i piani per quella serata.
Un’ora più tardi erano tutti seduti a tavola. Oliver si era liberato dal lavoro ed era tornato a casa con una calda cena. Intanto anche i nonni arrivarono in casa Hunt quella sera. Si volevano godere la famiglia prima di dover ripartire due giorni più tardi. Per Oliver e Brittany quella fu l’occasione giusta per poter dire ai genitori di Brittany del bambino.
Oliver mise sul piatto l’ultimo osso di pollo. Tutti quanti erano davvero pieni. Lily assaggiò il pollo ma si riempì di patatine fritte, Daniel fece il contrario. Quando Brittany portò il dolce in tavola guardò i suoi genitori.-

Brittany: Grazie per aver portato il dolce!

-Sua madre sorrise.-

Joanna: E’ stato un piacere. Ci mancava passare del tempo solo tra noi

-Lily guardò sua nonna. Nessuno poteva capire quella frase più di lei. Le mancava l’armonia familiare e le mancava essere se stessa. Brittany si sedette a fianco a Oliver sorridendo.-

Brittany: Beh, allora forse è il momento adatto per parlarvi di un cambiamento molto importante nella nostra vita

-Subito Nicholas e Joanna si allarmarono. Le sorprese di Brittany non erano sempre state positive.-

Nicholas: Dobbiamo preoccuparci?
Brittany: No, papà. Assolutamente no!

-Anche Oliver sorrideva davvero felice. Per lui quella era una seconda possibilità e non l’avrebbe sprecata.-

Joanna: Brittany, non ci tenere sulle spine. Vi dovete trasferire? Hai cambiato lavoro? Vuoi finalmente comprarti la macchina nuo…

-Brittany non li fece finire lanciando quella bomba sui suoi genitori.-

Brittany: Sono incinta!

-Nicholas e Joanna ci impiegarono qualche istante per realizzare il tutto. Oliver continuò.-

Oliver: Diventerete nonni per la seconda volta!

-Fu lì che entrambi esplosero di gioia. Joanna si commosse facendo piangere anche Brittany. I nonni si congratularono con Brittany e Oliver mentre a Lily scattò l’impulso si alzarsi da tavola e andare in un’altra stanza, Daniel le prese la mano dolcemente facendola risedere sulla sedia, le mise un braccio sulle spalle e la strinse a sé dandole un dolce bacio sulla testa mentre lei si appoggiava al suo petto. Lui le sussurrò…-

Daniel: Andrà tutto bene, piccolina. Io ci sono!

-Lily si lasciò coccolare da Daniel in quel momento così frustrante per lei. Il suo ragazzo d’altronde, sapeva quanto lei ci stesse male anche se continuava a pensare che fosse alquanto esagerato. Non lo disse alla ragazzina, rimase lì, in silenzio a esserle di supporto.
Invece i nonni non riuscivano a staccarsi da Brittany e Oliver.-

Joanna: Congratulazioni ragazzi!
Nicholas: Aspettavamo proprio un altro nipotino!
Joanna: O nipotina, caro!

-Joanna continuava ad accarezzare il viso di Brittany felice.-

Joanna: Di quanto sei incinta?
Brittany: Praticamente quattro mesi!
Joanna: Oh Gesù! Perché non ce lo avete detto prima?
Brittany: Perché volevo evitare di venir stressata ulteriormente, mamma!
Joanna: Che fesserie, Brittany! Sapete già il sesso? In effetti ti vedevo un po’ più tonda del solito
Brittany: Oh mamma, grazie mille, davvero!

-Tutti gli adulti scoppiarono a ridere. Lily ormai se ne stava seduta sulle gambe del suo ragazzo ad ascoltare tutto quell’allegro discorso che a lei non interessava minimamente. Brittany continuò.-

Brittany: Farò la visita tra qualche giorno e potrei sapere il sesso di questo fagiolo!

-Oliver li guardò.-

Oliver: Però non lo farà perché vogliamo che sia una sorpresa!

-A quelle parole, Lily si animò.-

Lily: COSA?!

-Joanna li guardò.-

Joanna: Ma siete sicuri?

-Oliver annuì e Brittany continuò mentre Lily si alzava dalle gambe del suo fidanzato.-

Brittany: Beh, io vorrei saperlo subito. Ma Olly vorrebbe una sorpresa e sono contenta di assecondarlo
Joanna: E’ una cosa molto carina, Brittany!

-Lily guardò sua madre.-

Lily: Io la trovo un’idiozia, l’ennesima, maledizione!

-Joanna e Nicholas guardarono Lily sconvolti e ormai, che anche loro sapevano tutto, alla ragazzina non importava più nemmeno di fingere. Lily continuò.-

Lily: Vi state davvero impegnando a fare tutte le scelte sbagliate ultimamente, eh? Come si può non volere sapere il sesso del bambino? Come mai potreste prepararvi?! Siete degli sconsiderati!

-Lily guardò intensamente sua madre, era davvero arrabbiata perché Brittany era cambiata. Già, non era più la ragazza di un tempo.-

Lily: E tu, come puoi lasciare che papà decida una cosa così importante?! Tu non sai più pensare e ragionare con la tua testa?! Dipendi da lui ora?

-Oliver la guardò.-

Oliver: Lily, smettila adesso. Stai rovinando la serata!

Lily: E CHI SE NE FREGA PAPA’. IO SONO COSì, NON E’ VERO? SONO QUELLA CHE ROVINA LE COSE. IO ROVINO SEMPRE TUTTO!

-Daniel scosse la testa dispiaciuto. Lily fece per andarsene ma Joanna le prese il braccio.-

Joanna: Tesoro, ma che ti succede?
Lily: Lasciami andare! Sono stanca e non ho voglia di sentire altre idiozie uscire dalle loro bocche

-Mollò la presa e salì su per le scale. Daniel la seguì, cercò di tranquillizzarla, ma non ci riuscì. Le diede la buonanotte e decise di tornare a casa dopo aver salutato tutti quanti. Oliver, Brittany e i suoi genitori parlarono per un po’, erano tutti molto scossi.-

Nicholas: Da dove viene tutto questo odio?

-Oliver guardò suo suocero senza avere una risposta precisa.-

Oliver: Pensiamo che stia passando un periodo particolare e di transizione a scuola. Non ci vuole intorno e non vuole farsi aiutare

-Brittany sospirò davvero stanca e stressata, poi parlò.-

Brittany: Non ha più bisogno di me ormai

-Joanna la guardò.-

Joanna: Adesso dici una vera idiozia, cara. Lily è troppo legata a te. Magari questa ribellione è scatenata dalla gelosia!
Brittany: Gelosia di cosa?
Joanna: Del bambino, naturalmente!
Brittany: Che sciocchezza! Mamma, ci tiene il muso da tre mesi, ne ha passato uno e mezzo a casa di Alex e Rachel, non voleva nemmeno vederci. Non credo riuscirebbe a tenerci il muso per così tanto tempo per gelosia. E’ grande e sa che io e Oliver l’amiamo
Joanna: Glielo avete detto? Insomma le avete fatto un discorso su come quel bambino non cambierà il vostro rapporto?
Brittany: No mamma, inizialmente ci ho provato ma penso che a lei la storia del bambino non interessi. E’ del tutto indifferente a ciò. Lei è nel pieno dell’adolescenza, le ho detto “no” a delle sue richieste ed è da lì che ha cominciato ad odiarci. Non tralasciamo il fatto che abbia quasi sedici anni e che porti i geni Green con sé. Fate due più due. Ricordate com’ero io?
Nicholas: Oh, eccome se lo ricordiamo. Iniziasti a essere difficile da gestire già dalle medie
Joanna: Caro, bisogna anche ammettere però che stando con Oliver, si diede una bella calmata

-Brittany sorrise stingendo la mano di suo marito accanto a lei.-

Brittany: Già. Sono convinta che anche Daniel aiuterà parecchio Lily, adesso che non vuole noi al suo fianco...

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14 Maggio 1995. Bonsall, California.

Brittany: Dai Kendraaa!
Kendra: No! Lo sai che odio il tuo nuovo fidanzato, non esco con voi
Brittany: Non siamo fidanzati. Sì, gli piacerebbe!
Kendra: Ti sta dietro
Brittany: Sì, lo so! Crede che mi piaccia
Kendra: Perché non è così?
Brittany: No, certo che no! Ci voglio uscire soltanto per fare un dispetto a Jennifer! Lui è troppo sicuro di sé, altezzoso e stupido
Kendra: Mah!

-Intanto, Oliver, dall’altra parte del corridoio della scuola superiore di Bonsall, vide Jennifer andargli incontro. Era in trappola e doveva fare qualcosa. In quel momento vide un raggio di salvezza. Subito, bloccandole la strada, si fermò con Brittany.-

Oliver: Ciao bellezza!

-Kendra sbuffando li guardò.-

Kendra: Io vado, ciao!

-Andò via mentre Brittany alzava gli occhi al cielo stanca di ritrovarsi la faccia di Oliver davanti.-

Brittany: Spostati Hunt, fammi passare!
Oliver: E perché mai dovrei?

-Lui tirò fuori il suo solito sorriso da sbruffone.-

Brittany: Sei un pallone gonfiato, sgonfiati. O meglio, esplodi!
Oliver: Sei sempre stata così o da quando ti conosco mangi yogurt acidi tutte le mattine?
Brittany: Come ti permetti?!
Oliver: Sei cotta di me
Brittany: Continua a sognare
Oliver: Muori dalla voglia di uscire con me stasera. Ammettilo
Brittany: Ti sbagli, non pendo dalle tue labbra come quelle stupide che ti vanno dietro!
Oliver: Sei anche gelosa...

-Lui sorrise.-

Brittany: Smettila e fammi passare!

-Brittany lo superò mentre lui le urlava dietro…-

Oliver: Ci vediamo alla fontana alle 16:00. Sii puntuale!

-Il pomeriggio alle 16:00, Brittany arrivò alla fontana. Non vedendo Oliver nemmeno da lontano, si sedette spazientita.-

Brittany: “Ma dove diavolo è quello stupido?! Non mi avrà mica dato buca? Se è così ha finito di vivere!”

-Finalmente, dopo mezz’ora passata ad aspettare, Brittany vide arrivare Oliver con il suo solito sorriso sicuro. Subito lui si scusò.-

Oliver: Scusa per il ritardo. Ma prima di spegnere la playstation dovevo arrivare al punto di salvataggio. Non potevo spegnere senza salvare!

-Brittany lo guardò alzando il sopracciglio destro dal nervoso, a poco le sarebbe uscito pure il fumo dalle orecchie.-

Brittany: Dimmi che mi stai prendendo in giro. E’ mezz’ora che ti aspetto e tu ti giustifichi così? Non potevo salvare? Te la spacco in testa quella playstation!!
Oliver: E’ la verità! Perché dovrei mentirti?
Brittany: La prossima volta abbi la decenza di inventarti una scusa migliore!
Oliver: Quindi ci sarà una prossima volta!

-Lui sorrise spavaldo. Adorava provocarla.-

Brittany: Scordatelo, l’ho detto tanto per dire. E’ già troppo doverti vedere perché abbiamo Alex in comune!
Oliver: Non dirlo a me. Fino a prova contraria sei stata tu ad intrometterti tra me e lui. Il suo migliore e unico amico ero io. Sono io che devo condividerlo con te
Brittany: Se gli faccio il faccino dolce o mi metto a piangere lui da priorità a me e non mi dice mai di no!
Oliver: Ci credo, sei una lagna! Come faceva Thomas Russell a stare con te? Sei davvero impossibile
Brittany: Sei proprio un’ idiota!

-La ragazzina si voltò per andare via ma Oliver la bloccò.-

Oliver: Scusami, è stato un colpo basso. Ti va di accompagnarmi in spiaggia? Devo comprare la tuta da Surf nuova
Brittany: Vuoi fare surf?

-Oliver annuì.-

Oliver: Mi sembra una buona giornata per cavalcare qualche onda
Brittany: Sappi che io non metterò piede in acqua, è troppo fredda!
Oliver: C’è un bellissimo sole però
Brittany: Va bene, ti accompagno!

-Alle 17:15 arrivarono al mare con il bus. Oliver, subito corse al negozietto sulla spiaggia con Brittany dietro. Il commesso che era un ragazzo più grande di loro, lo guardò.-

Kal: Oliver, ciao! Che combini qui in giro? Oggi non c’è allenamento
Oliver: Lo so. Però ho bisogno di una tuta nuova

-Brittany affianco a lui iniziava ad avere caldo. In effetti quella giornata era davvero calda e doveva ammettere che Oliver aveva ragione. La ragazzina si maledì per essere stata orgogliosa e non averlo ascoltato. Oliver si avvicinò a lei e con dolcezza la presentò al commesso.-

Oliver: Kal, questa è la mia amica Brittany. Brittany, questo è Kal, il mio allenatore

-Entrambi si strinsero la mano sorridendo, poi Kal diede a Oliver la sua nuova tuta. Prima di pagare, Oliver guardò Brittany.-

Oliver: E’ una bellissima giornata, non dovresti sprecarla!
Brittany: Beh, è troppo tardi ormai!

-Oliver ci pensò un secondo poi guardò Kal.-

Oliver: Kal, puoi aggiungere al conto anche un costume per Brittany?
Kal: Certo!

-Brittany guardò Oliver. Era davvero impressionata, lui si era dimostrato davvero gentile.-

Brittany: Ti restituirò i soldi
Oliver: Non voglio i tuoi soldi. E’ un regalo, okay?

-Brittany, davvero impreparata a questo suo comportamento, sussurrò.-

Brittany: Grazie!
Oliver: Cosa aspetti? Vai a sceglierne e indossarne uno!

-Brittany corse a scegliere il costume. Oliver intanto chiese al suo allenatore una tavola da surf per esercitarsi e due teli da mare, pagò tutto quanto e poi anche lui andò a cambiarsi.
I ragazzi, poi, uscirono dal negozio e subito andarono in spiaggia. Brittany si sdraiò al sole e Oliver entrò in acqua a surfare. Dopo una buona mezz’ora lui uscì e si andò a stendere sul suo telo da mare a fianco a Brittany che in costume si godeva il mare. La ragazzina, dopo un po’ si accorse che Oliver la guardava, il che le diede abbastanza fastidio. Brittany lo guardò.-

Brittany: Puoi smetterla di guardarmi?!
Oliver: Non conosci il detto “Guardare ma non toccare”?
Brittany: Che schifo. Ecco, lo sapevo. C’era un secondo fine in tutto questo tuo essere gentile. Ti avverto, non faremo quei giochini che fai con tutte le altre oche!

-Oliver si spostò il ciuffo castano dagli occhi mentre Brittany iniziava a sentire il suo cuore battere sempre più forte e veloce.-

Oliver: Pensi davvero questo di me? Pensi che sia stato gentile solo per poter fare dei giochini con te?
Brittany: Tu non sei gentile. Sei uno sbruffone egoista
Oliver: Pensi davvero questo?

-Oliver iniziava ad arrabbiarsi perché Brittany pensava quelle cose orribili. Lui, guardandola in silenzio si rese conto di quanto gli piacesse stare vicino a lei. Ma Brittany era davvero tosta. La guardò continuando.-

Oliver: Tu non mi conosci affatto. Non puoi sputare sentenze in questo modo. Vuoi davvero sapere perché mi sono soffermato a guardarti?
Brittany: Sì!
Oliver: Perché non lo avevo mai fatto prima. Non mi ero mai accorto di quanto tu fossi bella

-Brittany arrossì e Oliver rise, sdrammatizzando la situazione.-

Oliver: Sei bella quanto scorbutica!

-Lei subito gli saltò addosso, sbattendogli le braccia sul telo da mare. Erano davvero molto vicini.-

Brittany: COME OSI?

-Oliver la guardava davvero felice di averla così vicina. I suoi occhi blu si persero in quelli color nocciola di Brittany. Quanto avrebbe voluto baciarla in quel momento. La ragazzina aveva capito cosa avrebbe fatto Oliver. Nonostante, in fondo, le piacesse stare così vicini, si alzò.-

Brittany: Vado a fare una passeggiata, ho bisogno di sgranchirmi le gambe
Oliver: Ti seguo!

-Si alzò anche lui con un sorriso furbo. Brittany capì immediatamente le sue intenzioni.-

Brittany: Non osare schizzarmi, lo odio. Io non toccherò l’acqua!
Oliver: Ma che noia!

-Lui la prese velocemente in braccio e iniziò a correre mentre Brittany urlava disperata.-

Brittany: OLIVER! METTIMI GIÙ!!

-Più si avvicinavano all’acqua e più Brittany gridava istericamente.-

Brittany: NON TI AZZARDAR…

-Non fece in tempo a finire la frase che andò sott’acqua. Appena riemerse affogò Oliver.-

Brittany: SEI UN VERO STRONZO!

-Anche lui tornò a galla e rise.-

Oliver: E’ stato divertente!
Brittany: DIVERTENTE UN CORNO

-Oliver le prese il braccio e la portò nell’acqua alta. Brittany era terrorizzata. Odiava l’acqua alta.-

Brittany: No, qui no. Non tocco. Ho paura, Olly!

-Lei si aggrappò a lui. Di nuovo vicinissimi. Con i loro sguardi non facevano altro che stuzzicarsi ma Brittany non voleva dargliela vinta. Lei non poteva innamorarsi di quell’essere con cui condivideva il migliore amico. Guardò Oliver tornando in sé.-

Brittany: Portami a riva per favore!
Oliver: Hai freddo?
Brittany: No
Oliver: Bugiarda, tremi e hai le labbra viola. Forza, usciamo!

-Uscirono e si asciugarono con i teli da mare. Oliver vide Brittany continuare a tremare. Si avvicinò a lei e l’abbracciò scaldandola.-

Oliver: Così va meglio?

-Brittany annuì.-

Oliver: Mi hai davvero chiamato “Olly” come se fossimo amici?

-Lei sorrise e istintivamente appoggiò la testa sul petto del ragazzo che fu davvero felice di quel gesto così spontaneo. Iniziò a vedere Brittany come una ragazzina fragile da dover proteggere e non più come la stronza scorbutica amica di Alex. Oliver la strinse a sé ascoltandola.-

Brittany: Non ti sfugge proprio niente!
Oliver: Mi piace molto pronunciato da te. Sai, sto davvero bene con te

-Brittany alzò la testa per guardare quegli occhi blu che in fondo non le avevano mai mentito.-

Brittany: Dici per davvero? Perché anche io sto bene con te
Oliver: Sì! Mi vuoi scappare anche adesso?

-Lui sorrise. C’era così tanta chimica tra loro. Fu la terza volta che si trovarono così vicini. Il mondo intorno a loro aveva smesso di girare. Erano protetti da una bolla di elettricità. Brittany lo guardò, decidendo di abbandonarsi alle proprie emozioni. Si avvicinò sempre di più.-

Brittany: No!

-Finalmente, dopo tutta quella attesa, lui la baciò. Fu un lungo, dolce e delicato bacio che entrambi si godettero. Le loro labbra sembravano essere state create per combaciare perfettamente. Appena si staccarono, Brittany pensò che non poteva essersi davvero presa una cotta per Oliver. A riportarla alla realtà fu lui che parlò.-

Oliver: Hai ragione, sono proprio un’idiota. All’inizio volevo uscire con te solo per levarmi di torno Jennifer

-Brittany lo guardò pensandoci un momento prima di dare di matto. Scoppiò a ridere.-

Brittany: Io volevo farle un dispetto!

-Anche Oliver rise, sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.-

Oliver: Non dare retta a Jennifer. E’ solo invidiosa, perché tu sei molto più bella. Sia che tu abbia i capelli castani, sia che tu te li faccia biondi. Non importa. Non so cosa sia successo tra te e Thomas questo inverno, ma credo che sia stato un vero imbecille a lasciarti!
Brittany: Olly...
Oliver: Da oggi in poi lascia che sia io a prendermi cura di te, pulce!

-Lui le diede un bacio sulla testa e Brittany annuì, stanca dalla bella giornata appena trascorsa, baciandolo ancora.-

>>>

-La mattina seguente, tutti facevano colazione in silenzio quando Nicholas si rivolse a Lily.-

Nicholas: Sarai nervosa per lo spettacolo di stasera, signorina!
Lily: Un po'. Anche se io non canto e recito, perché sono quelli del primo anno a farlo, voglio che tutto vada per il meglio. Anche se so che una parte dello spettacolo farà schifo!

-Joanna la guardò.-

Joanna: Perché dici così, tesoro?
Lily: Perché ci sono persone che si umilieranno completamente su quel palco, pur di cantare faranno andare da schifo lo spettacolo, perché rovineranno tutto. Penso che invece di fare cantare anche quelli stonati, avrebbero potuto lasciare il posto a qualcuno che sia almeno intonato

-Oliver guardava sua figlia molto seriamente e Brittany non riusciva a intravedere nemmeno una briciola della ragazzina che aveva cresciuto. Le sembrava di avere davanti un’estranea. La nonna guardò sua nipote.-

Joanna: Bisogna dare la possibilità a tutti però, Lily
Lily: Sì, ma a tutto c’è un limite. Credo di aver fatto fin troppa beneficenza assegnando i personaggi. Sono stata troppo buona e adesso lo spettacolo non sarà perfetto

-Brittany esplose, sbattendo con forza la scatola dei cereali sul tavolo.-

Brittany: E' uno spettacolo creato dalla tua scuola e tutti quelli che la frequentano hanno il DIRITTO di partecipare!
Lily: Ma così la scuola farà una pessima figura. Togliendo la possibilità di stare sul palco a persone brave come…

-Brittany la interruppe.-

Brittany: Come??!

-Oliver parlò, stanco dell’arroganza di sua figlia.-

Oliver: Come lei, no?! Non vedi come si vanta?
Lily: Io non mi sto vantando! Sto dicendo solo la verità
Oliver: Adesso sì che potresti diventare la migliore amica di Victoria!

-Dopo lo scherzo che Victoria le aveva giocato, anche solo sentire il suo nome, mandava Lily in bestia.-

Lily: Scusami??
Oliver: Stai diventando sempre più simile a lei e a tutto ciò che odiavi!

-Lily cercò di fare la superiore guardando i suoi genitori. Adesso che i nonni sapevano del bambino non le importava più di tenere nascosti i litigi.-

Lily: Non ho voglia di litigare con voi due. Papà, mi porti a scuola o sto a casa a girarmi i pollici? E' tardi!
Oliver: Muoviamoci o la superstar arriverà in ritardo!

-Oliver si alzò e baciò Brittany mentre Lily, seccata, prese la borsa andando in macchina. Durante il tragitto non volò una mosca. Una volta arrivati, Lily, scese dalla macchina e chiuse lo sportello. Oliver la fermò e Lily si affacciò al finestrino acida.-

Lily: Che c’è?
Oliver: Dov'è finita la mia principessa? Tutti la rivogliamo indietro!

-Lily rimase in silenzio, mentre Oliver, deluso sempre più dal comportamento di sua figlia, ripartiva con la macchina. Lily andò subito in teatro, quella mattina avrebbero fatto le prove generali. Prima di entrare, vide Sharon scappare via piangendo e subito dopo Justin che la inseguiva. Lily entrò in teatro furibonda. Dal corridoio Daniel e Rebecca videro la scena e la seguirono. Intanto Lily andava fuori di testa mentre si avvicinava a Victoria.-

Lily: CHE DIAVOLO SUCCEDE? QUI CI DOVREBBERO ESSERE LE PROVE FINALI E VEDO PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO SCAPPARE VIA IN LACRIME!

-Victoria la guardò.-

Victoria: Calmati bambina, rilassati! Tanto anche tu la pensi come me. Sharon non sa cantare, è meglio che se ne vada!
Lily: Come lo tappi adesso questo buco, genio della lampada?! Hai fatto un casino, adesso te ne occupi tu, lo spiegherai tu a Gonzales!

-Victoria la guardò e vide arrivare anche Daniel e Rebecca. Si avvicinò a Lily.-

Victoria: Non permetterti di parlarmi in questo modo, perché posso rovinarti la vita!
Lily: Non ho paura di te, Victoria!
Victoria: Ci penso io allo spettacolo. Torna da Daniel e da quella perdente della tua migliore amica Rebecca!

-Lily non ci vide più dalla rabbia e spinse Victoria facendola indietreggiare.-

Lily: Non osare parlare di Rebecca in questo modo. E’ la persona piu’ cool che io conosca e stammi bene a sentire Victoria, perché non lo ripeterò, lasciami in pace. Mi hai giocato un bello scherzetto, non e’ così? Hai provato a dividere me e Daniel e ti è andata male. Sai che c’é? Pensare a te mi rende triste, essere te deve essere la cosa più squallida del mondo. Gioire per aver preso in giro qualcuno, gioire dopo aver messo le persone le une contro le altre. Essere te vuol dire essere una perdente e questo è davvero triste. Non voglio più vederti o avere a che fare con te, quindi facciamo finire questo spettacolo, tu canterai al posto di Sharon. Caso chiuso e te lo ripeto, stammi alla larga!

-Lily si voltò per uscire dal teatro e vide Rebecca sorriderle. Appena si avvicinò la sua amica le prese la mano per poi abbracciarla.-

Rebecca: Grazie per aver tirato fuori la leonessa che c’è in te. Mi sei mancata, Lily!
Lily: Stai dicendo che è tutto a posto tra noi?

-Rebecca annuì e subito Lily l’abbracciò. Finalmente le cose tornavano al proprio posto. Riavere Daniel e Rebecca al suo fianco la rendeva molto più forte.
La mattinata volò tra una prova e l’altra e tra le varie lezioni da seguire. Le persone coinvolte nello spettacolo, non tornarono a casa ma rimasero a scuola a provare e ad accertarsi che tutto andasse bene.
Finalmente, alle 16:00, lo spettacolo iniziò e Lily notò che tutta la sua famiglia era lì a supportarla, anche se li aveva trattati male, anche se lei non avrebbe cantato. Loro erano lì. Da tre mesi ormai non si scambiavano delle battute o dei sorrisi sinceri e questo la distruggeva.
Il tempo passò troppo velocemente e Lily si trovò in una situazione imbarazzante. Era tornata Sharon. Victoria, dietro le quinte aveva il microfono acceso e parlò facendo sentire quella conversazione a tutto il pubblico.-

Victoria: Tu cosa ci fai qui? Non avrai mica intenzione di cantare? Lily ti ha eliminata dalla scaletta, anzi ti ha sostituita con me. Lei pensa che tu non sappia cantare e che avresti rovinato lo spettacolo. Non è vero, Lily? Infatti mi hai detto tu di prepararmi la parte!

-Sharon guardò Lily sconvolta. Lily era davvero senza parole, Victoria l’aveva fregata un’altra volta.-

Sharon: Lily! Ma è vero?
Lily: Io...
Victoria: Certo che è vero, lo ha detto proprio stamattina dopo averti vista scappare piangendo

-Daniel si diede una manata in fronte e Rebecca parlò.-

Rebecca: Victoria quando lascerà in pace Lily?!!

-Jordan, seduto accanto a Daniel, guardò Rebecca.-

Jordan: Quando riuscirà a portarsi a letto Daniel!

-Rebecca lo ignorò, dopotutto le stava antipatico.
Tutti erano sconcertati da ciò che avevano sentito. Brittany decise che quella era davvero l’ultima goccia. Si alzò e andò dietro le quinte dove vide sua figlia. Si guardarono ed entrambe erano di pessimo umore. Lily, vedendo sua madre dietro le quinte sbuffò.-

Lily: Cosa c'è, mamma? Non puoi stare qui dietro!
Brittany: Devo parlarti!

-Brittany era furiosa e fuori di sé. Prese sua figlia per un braccio e la trascinò fuori dal teatro dall’uscita di emergenza.-

Brittany: Ascoltami bene Lily, non mi interessa se stai odiando me e tuo padre, puoi farlo. Odiaci con tutta te stessa, ma non devi prendertela con gli altri. Non ti basta distruggere noi a casa?! Devi fare del male ad altre persone?

-Lily era spaventata, non aveva mai visto sua madre così furibonda.-

Lily: Ma io...
Brittany: Tu cosa, Lily?! Tutto quello che ti ho sempre insegnato, sul come si trattano le persone dove l'hai buttato? Ma cosa sei diventata? Nessuno ti riconosce più. Stai diventando cattiva ed egoista!

-Le lacrime cominciarono a scendere sul viso della ragazzina.-

Lily: Non è vero!
Brittany: Invece è così. Ti sfoghi con gli altri quando non ci siamo noi. Fai stare male tutti quelli che ti stanno vicino!

-Lily non ce la fece più e scoppiò, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo.-

Lily: CREDI CHE IO NON STIA MALE? ODIO QUESTA SITUAZIONE, ODIO ESSERE ACIDA E NON AVERE PIÙ IL CONTROLLO DI ME STESSA. PROPRIO TU MI VIENI A PARLARE DI EGOISMO? TU MI VIENI A DIRE CHE FACCIO STARE MALE LE PERSONE? ODIO QUELLA GRAVIDANZA. PERCHÉ DIAVOLO NON SIETE STATI ATTENTI? DOVEVATE ROVINARE TUTTO, VERO?! TUTTO QUANTO! VI HO MAI CHIESTO UN FRATELLO O UNA SORELLA PER CASO? NON MI PARE! IO VI DETESTO!
Brittany: Lily!

-Brittany era arrabbiata e ferita allo stesso tempo. Non capiva più niente mentre Lily continuava a sputarle addosso tutte le sue colpe.-

Lily: SIETE STATI DUE GRANDI EGOISTI! AVETE PENSATO SOLO A VOI STESSI, SENZA PENSARE MINIMAMENTE A VOSTRA FIGLIA. NON AVETE PERSO TEMPO A FARE UN ALTRO BAMBINO, NON È COSÌ?! ADESSO SARAI LIBERA DI RIMPIAZZARMI. E' TORNATO PAPÀ, UN NUOVO BAMBINO E IO NON CONTERÒ PIÙ NIENTE NELLA TUA VITA. RIMARRÒ SOLO LO STUPIDO ERRORE CHE AVETE FATTO A DICIASSETTE ANNI! DILLO MAMMA, AMMETTILO AL MONDO. SEI FINALMENTE LIBERA DI FARLO. DÌ CHE SE TU AVESSI SAPUTO COSA SAREBBE ACCADUTO NON LO AVRESTI FATTO CON PAPA’ O AVRESTI PRESO LA PILLOLA. AMMETTI CHE SONO STATA SEMPRE E SOLO UN PESO PER TE E CHE IO ESISTO SOLO PERCHE’ NON HAI AVUTO IL FEGATO DI ANDARE AD ABORTIRE!

-Brittany era davvero senza parole. Non poteva credere che quelli fossero i pensieri di Lily. Quelle parole la ferivano come una pugnalata sul cuore. La uccidevano. Non avrebbe mai voluto che sua figlia si sentisse in quel modo così sbagliato e così doloroso. Brittany, insieme ad Alex e Rachel, avevano sempre fatto tutto il possibile per non fare pesare a Lily quella situazione. Con un pianto sempre più disperato, Lily continuava a buttare fuori tutto quanto.-

Lily: QUEL COSO, INVECE, SARÀ IL FIGLIO PERFETTO, IL PREDILETTO. QUELLO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE SECONDO I PIANI. SARÀ ACCUDITO DA TE E PAPÀ, AVRÀ L'AFFETTO DI TUTTI E DUE, NON COME ME. PER PAPÀ SARÀ ANCORA PIÙ SPECIALE DATO CHE LO VEDRÀ CRESCERE. GLI VORRÀ PIÙ BENE DI QUANTO NE VUOLE A ME. LO DICONO TUTTI CHE IN FAMIGLIA C'È SEMPRE UN FIGLIO PREFERITO. FINALMENTE AVRAI LA FAMIGLIA CHE HAI SEMPRE SOGNATO. UN MARITO E UN FIGLIO NATO DENTRO UN MATRIMONIO FELICE. MENTRE IO RIMANGO LA PARTE OSCURA DELLA TUA VITA, QUELLA DA DIMENTICARE PERCHE’ NON E’ MAI STATA PERFETTA. SAI UNA COSA? NON VEDO L'ORA CHE TI CRESCA LA PANCIA, COSÌ NON MI POTRAI PIÙ STARE ATTACCATA COME QUESTI ULTIMI TRE MESI. ALMENO UNO DEI DUE MI LASCERÀ IN PACE E LIBERA DI FARE IL CAVOLO CHE VOGLIO!

-La ragazzina si asciugò le lacrime cercando di ferire Brittany sempre di più. Voleva vederla piangere così come stava accadendo a lei. Proprio in quel momento, mentre Oliver le raggiungeva, Lily toccò un tasto ancora piu’ dolente per Brittany.-

Lily:VOGLIAMO PARLARE ANCORA DI PAPÀ?! CHE DOPO ESSERSENE FREGATO DI NOI PER 14 ANNI ADESSO DECIDE DI FARE IL PADRE? NON DOVREBBE NEANCHE PERMETTERSI DI PUNIRMI. COME HAI POTUTO PERMETTERE CIO’? SEI STATA TU, DA SOLA A CRESCERMI. NON LUI. CHI SI CREDE DI ESSERE? E’ ANCORA UN ESTRANEO PER ME, PERCHE’ MAI DOVREI DARGLI ASCOLTO? E TU COSA FAI? GLI DAI RAGIONE SU TUTTO. TI FAI CONTINUAMENTE CALPESTARE COME UN TAPPETO. TU HAI PERSO TUTTO IL TUO POTERE DA QUANDO LUI E’ TORNATO. LUI TI CALPESTA, LO HA SEMPRE FATTO. SAREBBE STATO MEGLIO SE NON FOSSE MAI TORNATO! A QUEST’ORA NON AVREI AVUTO TUTTI QUESTI PROBLEMI. SAREMMO STATE MEGLIO DA SOLE! ANZI, STAVAMO SICURAMENTE MEGLIO DA SOLE. PERCHE’ NON REAGISCI ORA EH? DOV’E’ FINITA TUTTA LA TUA RABBIA? FINALMENTE CAPISCI DI NON ESSERE L’UNICA AD ESSERE ARRABBIATA

-Brittany guardò sua figlia smettendo di farsi tutte quelle domande. Era chiaro che Lily cercasse lo scontro, era chiaro che volesse ferirla e ci stava maledettamente riuscendo. Brittany si sentiva a pezzi e non riusciva più a guardare la faccia arrogante di sua figlia. Tutto ciò era decisamente troppo. Brittany stava per esplodere quando Lily si avvicinò di più e sempre con più cattiveria continuava a provocarla questa volta calmandosi e parlando in un sussurro e molto lentamente.-

Lily: Sai, prima ti idolatravo. Già, eri il mio idolo. Eri così perfetta ai miei occhi e invece adesso scopro che non sei più la donna forte che credevo tu fossi. Sei solo uno zerbino che mio padre calpesta ogni volta

-Quelle ultime parole oltrepassavano il limite. Brittany era furiosa, non riuscì a trattenersi ed esplose. Tutta quella tristezza, rabbia, frustrazione e preoccupazione che aveva provato negli ultimi mesi vennero fuori con uno schiaffo. Subito la ragazza ritirò indietro la mano ancora più in agitazione. Non aveva mai toccato Lily prima di allora. La ragazzina sentì arrivare lo schiaffo che non le fece male fisicamente, ma psicologicamente la distrusse. Le lacrime invasero nuovamente i suoi occhi blu mare, sapeva che tra lei e sua madre era tutto finito. Brittany l’avrebbe odiata per sempre. Lily la guardò con rabbia.-

Lily: Avresti proprio dovuto abortire!

-La superò dandole una spallata. Dopo pochi secondi, Brittany si sentì svenire scivolando giù a terra. Oliver, che aveva assistito alle ultime battute, corse a sorreggere sua moglie.-

Oliver: Amore mio, che succede? Pulce, ti prego!

-Vedendo che Brittany non si riprendeva, chiamò un’ambulanza d’urgenza, portando poi, Brittany in ospedale. Nessuno poteva immaginare che quella faccenda sarebbe finita in quel modo.-


Ciao Meraviglie <3
Scusate se ci ho messo un'eternità a scrivere anche questo capitolo, però almeno lo avete bello lungo e....
Anche con la presenza di un importantissimo flashback. Olly e Britt, li amo!
Poi, la parte meno piacevole. Finalmente Lily è esplosa completamente!
Fossi in voi sarei in ansia di sapere cosa accadrà a Brittany!
Vi è piaciuto questo episodio?
Che ve ne pare?
Come sempre aspetto i vostri commenti, sarò felicissima di rispondere <3
Vi faccio sapere che sono arrivata a Londra sana e salva, mi sto ambientando piano piano.
Quindi, da ora spero di riprendere con velocità a postare gli episodi, speriamo!
Vi mando una dolce buonanotte.
Sum <3

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Capitolo 40
*** Sentimenti condivisi ***


Unconventional Family
Capitolo 40
-Sentimenti condivisi.-



-Oliver, dopo aver dato le chiavi della sua macchina al suo migliore amico, salì in ambulanza. Alex avrebbe accompagnato i signori Green in ospedale. Quando anche Rachel salì in macchina, guardò suo marito.-

Rachel: Dov’è Lily?
Alex: Non lo so!
Rachel: Non possiamo lasciarla qui da sola sapendo che Brittany sta male. Tu accompagna i signori Green all’ospedale, io vado a cercarla e vi raggiungiamo con la nostra macchina, okay? Oh, i gemelli. Dobbiamo andare a prendere i gemelli all’asilo e portarli dalla babysitter!
Alex: Lo faccio io!
Rachel: Sei sicuro?

-Alex annuì, Rachel gli diede un veloce bacio, scese dalla macchina e suo marito partì. La ragazza corse dentro la scuola e iniziò a cercare la sua figlioccia. Lei non aveva la minima idea di cosa fosse successo tra Brittany e Lily, Oliver disse solo che avevano litigato. Rachel pensò che se fosse stato possibile, in quel momento Oliver sarebbe morto dalla preoccupazione. Una cosa era certa, amava Brittany più della sua stessa vita. La ragazza, intanto, continuava a cercare la sua figlioccia per tutta la scuola mentre tutta la folla si accalcava all’uscita, ormai anche lo spettacolo era finito. Provò ad entrare nei bagni e fu proprio lì che sentì un tirare sul col naso e un singhiozzare. Bussò alla porta da dove proveniva il rumore e finalmente sentì la voce di Lily rotta dai singhiozzi.-

Lily: OCCUPATO, ANDATE VIA!
Rachel: Ehi, piccola. Sono diddi Rachel. Mi fai entrare?

-Dopo qualche secondo di silenzio, mentre Rachel perdeva le speranze, Lily parlò.-

Lily: No, è meglio di no. Non voglio che tu mi veda così!
Rachel: Così, come?
Lily: A pezzi
Rachel: Oh, tesoro! Senti, se non vuoi che ti guardi, almeno possiamo parlare? Mi siedo qui, a fianco alla porta, okay? Quando sarai pronta, io sarò qui ad ascoltarti

-Non ci volle molto prima che Lily iniziasse a parlare. Rachel si sedette a terra sul serio pronta a curare quelle profonde ferite di quella ragazzina che le stava tanto a cuore.-

Lily: Sto male, diddi!
Rachel: Lo so. Perché non mi dici come mai? Non vergognarti dei tuoi sentimenti. Esternali con me, sai che non ti giudicherò
Lily: Ho litigato con la mamma. Le ho detto delle cose orribili e lei mi ha dato uno schiaffo

-Rachel fu spiazzata per qualche secondo. Non poteva credere che le cose fossero precipitate così tanto. Lily doveva essere stata davvero terribile per arrivare fino a quel punto. Brittany non avrebbe mai alzato le mani su sua figlia, se non nel caso più estremo e quello doveva esserlo stato.-

Lily: Non mi aveva mai toccata prima, diddi!

-Rachel sentì la ragazzina ritirare su con il naso.-

Rachel: Cosa ti ha spinto ad essere così orribile con lei?

-In quel momento il pianto di Lily rimbombò in quel piccolo bagno.-

Lily: Aspetta da papà il figlio che ha sempre desiderato, non volevo stare a guardare mentre venivo messa da parte come un vecchio giocattolo. Ho avuto così tanta paura di perderla, di perdere ciò che avevamo, di perdere il suo affetto che ho preferito farmi da parte cercando di essere più forte per potermela cavare da sola d’ora in poi. Ho sempre saputo che quando era incinta di me non era pronta a fare la madre, non era felice di essere rimasta incinta e adesso, vederla dire a tutti quanto sia felice di esserlo mi fa a pezzi. Mi sento come se fossi il diavolo arrivato a rovinare la sua vita e che finalmente lei può rigettare nella lava dell’inferno per fare finalmente posto al vero angelo della sua vita

-Rachel sentendo quelle parole e capendo come quella ancora così giovane ragazzina si sentisse, non poté fare a meno di perdere il controllo delle sue lacrime che le marcavano il viso. Subito si alzò dal pavimento e bussò forte alla porta del bagno.-

Rachel: Ti ordino di aprire la porta in questo medesimo istante, Lily Green!
Lily: Sei arrabbiata, o peggio ancora delusa?
Rachel: Apri la porta!

-Lily abbastanza impaurita dalla reazione di sua diddina aprì la porta e subito Rachel la strinse in un stretto e caldo abbraccio mentre tutte e due piangevano a causa di quel forte vortice di emozioni. Rachel continuava a stringerla a sé e ad accarezzarla.-

Rachel: Mi dispiace così tanto, piccola mia! Mi dispiace che nessuno di noi se ne sia accorto prima. Ma abbi la certezza che tu rimarrai sempre la nostra piccola Lily, quella da proteggere in ogni caso e più del dovuto proprio per colpa della mancanza di un padre. Tesoro, ascoltami. Nell’istante in cui tua madre ha deciso di non abortire ha scelto di amarti e di sacrificare la sua vita per darne una migliore a te. E’ vero, a diciassette anni non era pronta ad averti, eppure quando ti ha stretta tra le sue braccia ha pianto di gioia perché tu, avvolta in quella piccola copertina rosa, eri il suo destino. Sei sempre stata il suo destino e lì ha iniziato a combattere per diventare una persona migliore e per fare di te una persona migliore di quanto lei non lo sia mai stata. Tu hai sempre conosciuto il meglio di Brittany e ti posso assicurare che grazie a te è cambiata tanto. Il vostro legame non potrà mai sciogliersi, Lily. Voi siete una parte dell’altra e niente e nessuno potrà cambiare ciò. Tu resterai sempre quella speciale perché tutti noi sappiamo cosa hai dovuto passare, tutti noi ti eravamo accanto. Non ti deve minimamente passare per la mente che tu possa venire dimenticata. Tua madre darebbe tutta la sua vita per te. Lei in questo momento è felice perché ha ritrovato l’amore della sua vita e soprattutto che tu ti sia ricongiunta con tuo padre e che voi due andiate così tanto d’accordo. Brittany aveva perso completamente le speranze di concederti questo lieto fine e adesso questo bambino è soltanto la ciliegina sulla torta di una vita che tu hai reso bella e speciale ai suoi occhi e che finalmente dopo tanto tempo, finalmente è completa
Lily: Se avesse abortito la sua vita sarebbe stata molto più bella!

-Rachel guardò la sua figlioccia asciugandole le lacrime.-

Rachel: Lo dubito fortemente, Lily! Tu hai portato gioia in tutte le nostre vite, non devi mai pensare il contrario

-Ora che la ragazzina aveva iniziato a sfogarsi non riusciva più a smettere e le parole uscivano fuori senza che le sapesse controllarle.-

Lily: E papà? Lui è così felice di avere un bambino. E’ talmente felice da non voler nemmeno sapere il sesso. Non gliene importa niente. Lui vuole solo una seconda possibilità per riniziare da capo. Per me non c’è stato!
Rachel: Sta cercando di recuperare il tempo che ha perso adesso, tesoro!
Lily: Lo so, ma è diverso vedere tua figlia appena nata, o da quando ha già quattordici anni. Vedere crescere un bambino ti insegna ad amarlo. Sarà molto più affezionato a lui o lei

-Rachel la guardò.-

Rachel: Sai bene quanto io e diddi Alex fossimo contrari al fatto che Oliver facesse parte della tua vita e beh, ci sbagliavamo di grosso. Tua madre aveva ragione a volervi fare incontrare. Tuo padre è cambiato tanto in questi anni e ha fatto tutto quello che ha fatto per te. Per poter stare con te. Ha rinunciato a tutto per poterti finalmente fare da padre. Ti ha amato dal primo momento, questo è ciò che ha detto ad Alex. In te rivedeva se stesso e non avrebbe mai rinunciato a sua figlia. Tuo padre amerà te e il futuro bambino allo stesso modo. Non devi aver paura di ciò

-Lì in quel bagno, mentre Rachel rassicurava Lily tra le sue braccia, la ragazzina si sentì al sicuro. Tutte quelle cose in fondo le sapeva, aveva solo bisogno di sentirsele dire. Si asciugò di nuovo le lacrime facendo un bel respiro profondo. Guardò la sua madrina e sorrise.-

Lily: Grazie diddi. Avevo bisogno di tutto questo!
Rachel: Lo so. Ora devo dirti una cosa, Lily. Però non ti agitare, okay?

-Lily la guardò preoccupata e Rachel continuò.-

Rachel: Brittany si è sentita male. L’hanno portata in ospedale in ambulanza

-Il mondo intero crollò addosso alla ragazzina.-

Lily: C-cosa?

-Era completamente sottoshock. Guardò la sua madrina.-

Rachel: Alex mi ha lasciato le chiavi della sua macchina. Andiamo. Sono sicura che Brittany stia bene

-Lily senza dire una parola seguì sua diddina uscendo dal bagno e dalla scuola per poi andare a sedersi in macchina.
Arrivarono in ospedale e subito raggiunsero Oliver che camminava avanti e indietro per il corridoio. Poco più avanti seduti sulle sedie d’aspetto videro i signori Green e Alex. Rachel si avvicinò ad Oliver abbracciandolo.-

Rachel: Oliver! Ti hanno detto qualcosa?
Oliver: No, la stanno ancora visitando. Questi stupidi medici non ci dicono neanche se almeno si è svegliata!

-Lily si sentiva tremendamente in colpa.-

Lily: “Ma cosa ho combinato?”

-Pensò, mentre le lacrime le riempivano gli occhi di nuovo. Oliver guardò sua figlia.-

Oliver: Sarai contenta ora, non è così?
Lily: Papà...

-La ragazzina era sull’orlo del pianto. Mentre Oliver, arrabbiato e preoccupato per le sorti di sua moglie non riuscì a trattenersi.-

Oliver: Ci sei riuscita! Brittany si è sentita male per colpa tua. Per più di tre mesi l’hai trattata da schifo e sapevi che ci stava male. Non capisco il motivo, ma il tuo unico scopo era ferirla. Mettiamo da parte ciò che hai detto e pensi di me...
Lily: Ma io non penso quelle cose orri...
Oliver: Non m’importa cosa pensi di me in questo momento. Tua madre come minimo rischia di perdere il bambino!

-Il mondo per Lily si fermò. Non poteva crederci, le lacrime le scesero sul viso. Come poteva essersi spinta così in là? Non voleva arrivare a quel punto. Oliver si voltò verso Alex e si spostò all’indietro il ciuffo dagli occhi. Quello era un suo tipico movimento. Rachel si avvicinò a Lily che era in lacrime e l’abbracciò. Non era una situazione facile, pensò.-

Lily: Sono un mostro, diddi!
Rachel: Oh, tesoro. Non dire così. Perché non vai a prenderti una bella cioccolata calda dalla macchinetta? Tieni i soldi!

-Rachel voleva far distrare Lily, così lei e Alex avrebbero parlato con Oliver e i signori Green. Diede i soldi alla ragazzina e la vide allontanarsi. Poi si sedette a fianco ad Oliver e suo marito.-

Rachel: Oliver, non essere così duro con lei
Oliver: Rach, in questi mesi si è comportata sempre peggio nonostante le punizioni e i litigi. Siamo stati troppo buoni con lei, specialmente Brittany e guarda dove siamo arrivati. Mia moglie, la tua migliore amica, rischia di perdere il bambino per colpa dei suoi capricci adolescenziali. E’ troppo!

-Anche Alex guardò Oliver.-

Alex: Olly, non credo che Lily volesse arrivare a questo punto
Oliver: Lo so Alex, ma purtroppo ci siamo!

-Indicò la stanza di Brittany.-

Oliver: E là dentro c’è la mia intera vita!
Alex: Sappiamo che è difficile. Dopotutto è anche la nostra migliore amica e la figlia dei signori Green. Credo, però, che Lily sia davvero pentita
Oliver: Non saprei. Non so più chi sia mia figlia

-Lily intanto si accingeva a mettere le monete nella macchinetta quando si fermò vedendo dei telefoni a gettoni. Abbandonò l’idea della cioccolata calda. Aveva bisogno di qualcuno che potesse consolarla, decise di mettere i soldi nel telefono dell’ospedale e compose il numero.
Intanto, alla scuola superiore, tutti finivano di uscire per tornare a casa dopo lo spettacolo. Daniel parlava di Lily con Jordan e Rebecca.-

Daniel: Sicuramente sarà già tornata a casa con i suoi genitori. Stanotte faccio un salto a casa sua. E’ strano che siano andati via così presto e senza salutare
Rebecca: Già. Se tu fai un salto a casa sua, io la chiamo!
Daniel: Al numero di casa però. Il cellulare penso lo riavrà domani
Rebecca: Ah sì, giusto. E’ ancora in punizione!
Daniel: Becky, vuoi un passaggio fino a casa?

-Arrivarono alla macchina di Daniel e lui l’aprì. Rebecca sorrise.-

Rebecca: Grazie!
Daniel: Jor, falla salire davanti

-Jordan, intanto, si era già accomodato nel posto a fianco all’autista.-

Jordan: Perché mai dovrei? Se non le va bene sedersi dietro perché non torna a casa con Tristin, il bamboccio?

-Rebecca era sconcertata.-

Daniel: Dai, Jor!!
Rebecca: No Dan, lascia stare! Grazie di avermi offerto il passaggio, è come se me lo avessi dato. Tranquillo, torno con Tristin, il bamboccio!

-La ragazzina si avvicinò al finestrino di Jordan che era aperto.-

Rebecca: Cafone eri e cafone sei rimasto!

-Si voltò e se ne andò. Jordan guardò Daniel che salì in macchina e chiuse la portiera guardando il suo amico.-

Daniel: Sei un vero idiota, amico!

-Daniel rise, accese la macchina e partì.
Rebecca sapeva che Tristin era già andato via, perché aveva la partita di football, ma non voleva dare soddisfazione a Jordan. Quell’insulso essere che ogni volta riusciva a farle saltare i nervi.-

Rebecca: “Che imbecille! Il bamboccio?! Ma bamboccio sarai tu”

-Pensava, prima che le squillasse il telefono. Subito rispose.
Lily, aspettava seduta per terra con la schiena appoggiata al muro, quando vide Rebecca entrare si alzò. Anche la sua amica le corse incontro e l’abbracciò.-

Rebecca: Tesoro!

-Lily riscoppiò a piangere tra le braccia dell’amica. Non aveva fatto altro che pensare al peggio per tutto il tempo.-

Lily: I-io non volevo spingermi così oltre!

-Continuava a piangere disperatamente mentre l’amica le accarezzava i capelli e continuava ad abbracciarla.-

Lily: Non pensavo potesse succedere. Mamma è qui per colpa mia, mi sento così in colpa. Se perderà il bambino sarà a causa mia. Becky, i miei genitori mi odieranno per sempre!
Rebecca: No, questo non succederà, tesoro. Vedrai che ti perdoneranno
Lily: Mamma ha ragione, ma cosa sono diventata? Io e Victoria? Ma cosa avevo per la testa?! Come esco da questa me così sbagliata?

-Rebecca la guardò, le asciugò le lacrime e sorrise.-

Rebecca: Stai abbandonando quella parte di te proprio ora

-Lily fece un respiro profondo e si asciugò completamente gli occhi.-

Lily: Sono stata un’idiota con te. Mi dispiace, davvero!
Rebecca: Lo so. E’ tutto risolto adesso, non preoccuparti

-Rebecca le sorrise cercando di tirarle su il morale.
Intanto, finalmente il dottore uscì dalla camera di Brittany e ovviamente venne assalito da tutti quanti.-

Oliver: Come sta?
Dottore: La ragazza sta bene e per fortuna non ci sono state complicazioni con la gravidanza questa volta, ha bisogno di riposo assoluto però. Sua moglie ha rischiato seriamente di perdere il bambino, il suo livello di stress era alle stelle
Oliver: Quindi ora stanno bene?
Dottore: Sì, ma queste cose non devono più succedere. Un’altra volta e il bambino potrebbe non farcela!
Oliver: Certo, non capiterà più! Possiamo vederla?
Dottore: Sì, ma uno alla volta per adesso. Deve riprendersi a poco a poco
Oliver: Grazie, dottore, davvero!

-Oliver, sollevato e felice guardò i suoi suoceri. E il signor Green gli sorrise.-

Nicholas: Vai prima tu!

-Oliver sorrise ed entrò nella camera di Brittany. Lei lo vide.-

Brittany: Olly!

-Lui subito corse a baciarla dolcemente. Lui sussurrò.-

Oliver: Io capisco che odi quando ti faccio lo scherzo del tubetto del dentifricio pieno d’acqua, ma lo spavento che mi hai fatto prendere stasera mi sembra un po’ esagerata come vendetta, pulce!

-Brittany sorrise, guardandolo.-

Brittany: Sto bene, per fortuna. Anzi, stiamo bene!

-Oliver le prese la mano facendosi serio.-

Oliver: Avevi lo stress alle stelle. Avete rischiato troppo

-Brittany gli accarezzò il braccio.-

Brittany: Schh! La cosa più importante è che ci siamo, tutti e quattro!
Oliver: Già!

-Oliver sospirò. Sapendo che sua moglie e il bambino stavano bene, non era più neanche tanto arrabbiato. Si sentiva molto più leggero. Brittany lo guardò.-

Brittany: Dov’è?
Oliver: Alle macchinette. Io credo di aver esagerato prima...

-Lui le raccontò ciò che era successo con Lily.-

Brittany: Tesoro, eri stressato, spaventato e in ansia. Anche se l’hai ferita, è grande e può capire. Non preoccuparti
Oliver: Era distrutta
Brittany: Lo immagino. La mia bambina, la nostra bambina. Dopo mesi ho capito cosa le è preso finalmente. Gelosia!
Oliver: Gelosia?
Brittany: Sì, di te, di me. Mamma aveva ragione. Lei stava bene così, da sola. Noi non le abbiamo mai chiesto se volesse un fratello o una sorella
Oliver: Ma, pulce, è stata una sorpresa anche per noi! Sì, insomma non avevamo mai parlato seriamente di un altro bambino. E’ successo proprio come sedici anni fa
Brittany: Lo so, ma dovevamo capire e parlarci prima. Lei si sente in più, capisci? Pensava l’avremmo abbandonata. Con la notizia di questo bambino lei si è sentita fuori posto. “Lo stupido errore che avete fatto a diciassette anni”. Sue testuali parole

-Oliver la guardò sorpreso.-

Brittany: Si è definita così, ti rendi conto? Ha parlato di figlio preferito e tu in questo caso sei la sua più grande ferita, Olly. Crede che tu amerai più questo bambino di lei
Oliver: Cosa?! Resterà sempre la mia principessa e niente cambierà. Specialmente per lei, avrò sempre un occhio di riguardo, proprio perché non ci sono stato. Lei sarà sempre quella speciale!
Brittany: Lo capirà. Adesso che sappiamo tutto, sarà molto più facile!
Oliver: Speriamo
Brittany: Comunque, per fortuna, adesso stiamo tutti bene!
Oliver: Vuoi che la faccia entrare?
Brittany: Sì, grazie

-Oliver la baciò, le toccò il pancino e uscì dalla camera. Vide Lily seduta sulla sedia e Rebecca a fianco a lei.-

Oliver: Entra tu!

-Il tono di Oliver, nonostante fosse ancora un po’ arrabbiato, fu incoraggiante. Lily fece un grande respiro ed entrò. Vedere sua madre sdraiata su quel lettino le spezzò il cuore. Anche Brittany la guardò e capì che sua figlia aveva appena pianto. Lei parlò.-

Brittany: Sei venuta anche tu. Pensavo fossi scappata da scuola

-Sua figlia la guardò non sapendo bene cosa dire.-

Lily: Mi sono rifugiata in bagno per un po’, finché diddi Rachel non mi ha trovata. Abbiamo parlato e siamo venute qua
Brittany: Diddi è un osso duro, non è così?
Lily: Già!

-Le due ragazze si guardarono per un po’. Lily voleva dire qualcosa, ma ogni frase che le veniva in mente le sembrava stupida. Così Brittany decise di rompere il ghiaccio.-

Brittany: Mi dispiace di non essere riuscita a vedere tutto il dolore che provavi, amore mio. Avrei dovuto concentrarmi più su di te!

-Sentendo quelle parole, senza pensarci due volte, Lily corse da sua madre e finalmente l’abbracciò.-

Lily: Ma che dici! La colpa è tutta mia. Sono stata un’idiota! Mi avresti dovuto dare quello schiaffo tempo fa. Ti prego mamma, non permettere mai più che passi tutto questo tempo. Mi sento persa senza te

-Brittany stringeva la sua bambina tra le sue braccia. Ancora non riusciva a credere che la stesse abbracciando di nuovo.-

Brittany: Mi dispiace Lily, non avrei mai voluto toccarti ma…

-Lily si strinse ancora di più a sua madre e Brittany le fece spazio sul letto, dove la ragazzina si sdraiò interrompendo sua madre.-

Lily: No, mamma è stato giusto così. Me lo sono meritata. Vi ho delusi in questi mesi e distrutti parecchio e mi dispiace. Tu sei qui per colpa mia, papà ha perfettamente ragione!
Brittany: Papà era preoccupato quando ti ha detto quelle cose
Lily: Sì, ma è la pura verità. Daniel aveva ragione, mi sono comportata da bambina viziata, e invece di essere felice per te e papà, ho iniziato ad essere gelosa di un qualcosa che avrebbe portato solo felicità a tutti. E’ solo che… Beh, io ho avuto paura di perderti!
Brittany: Oh, tesoro mio. Tu non mi perderai mai, mai e poi mai. Sei la cosa più importante della mia vita. So di averti detto delle cose difficili da mandare giù riguardo il mio passato e mi dispiace davvero tanto. Non avrei dovuto perdere il controllo in quel modo. Ma voglio rispondere onestamente a ciò che mi hai detto. Se potessi tornare indietro nel tempo con la consapevolezza di cosa sarebbe accaduto, beh io rifarei ogni minima cosa che mi ha portato ad avere te. E’ stato un periodo buio che TU hai illuminato. Tu, sei la parte migliore di me. Da quando ti strinsi tra le mie braccia per la prima volta, non è passato un singolo giorno in cui non sia stata grata di averti con me. Rifarei tutto, forse con un po’ più di furbizia ed esperienza. Non avrei mai dovuto farti guardare “Anastasia” quando avevi solo tre anni, solo perché volevo guardarlo io. Penso di averti traumatizzata a vita!

-Lily sorrise stringendosi sempre più a sua madre. Le era mancata da morire. Sentì una lacrima bagnarle il viso.-

Lily: Io non vi odio, non vi ho mai odiati. Mi sentivo uno schifo
Brittany: Si vedeva tesoro, ma non ci hai permesso di aiutarti
Lily: Siete il mio punto di riferimento, tu soprattutto. Non penso tutto ciò che ti ho detto prima. I-io volevo ferirti perché io ci soffrivo da morire

-La ragazzina si asciugò le lacrime mentre sua madre le accarezzava quel viso delicato che tanto amava guardare.-

Brittany: Tesoro, so che non pensi quelle cose. Avevi ragione anche tu in un certo senso. Non ti abbiamo chiesto nulla su un ipotetico bambino, perché, vedi, nemmeno io e tuo padre ne avevamo discusso prima. Perfino io avevo paura di tirare fuori l’argomento e poi in quest’anno abbiamo subito tanti di quei cambiamenti… Un bambino penso fosse l’ultimo dei nostri pensieri. Proprio come te, anche lui o lei, non era in programma, è successo e basta. Hai ragione, non siamo stati attenti. Io non sono stata attenta. Avevo tante cose per la testa e ho dimenticato di ritirare dalla farmacia la nuova confezione della pillola

-A Lily, sentendo quelle parole, le si alleggerì il cuore.-

Lily: Davvero?

-Brittany annuì e Lily le sorrise abbracciandola ancora.-

Brittany: Mai, io o tuo padre o qualcun altro ti avremmo rimpiazzata o messa al secondo posto! Chiaro? Scommetto che saresti una sorella pazzesca!

-Lily sorrise e la guardò.-

Lily: Tra noi è tutto a posto? Tu e papà potrete mai perdonarmi?
Brittany: Ti abbiamo già perdonata!

-Brittany le diede un bacio sulla fronte.-

Brittany: Mi sei mancata da morire!
Lily: Anche tu!

-In quel momento, per la prima volta in assoluto, Lily poggiò delicatamente la sua mano sul pancino di Brittany.-

Lily: Come sta?
Brittany: Per fortuna bene!

-Entrambe sorrisero sollevate. Lily continuò.-

Lily: Come fate a resistere senza sapere il sesso del bambino? Io vorrei saperlo!
Brittany: Avrei dovuto avere la visita tra qualche giorno. Però oggi mi hanno dovuto visitare per vedere se tutto andava bene e non ho resistito. Ho chiesto al medico qual è il sesso!
Lily: Cosa? Lo sai? Senza averlo detto a papà?
Brittany: Amore, amo da morire tuo padre, ma mi ha chiesto di fare una cosa troppo grande per me. Non posso resistere per altri cinque mesi! Quindi farò finta di non saperlo
Lily: Facciamo finta in due. Voglio sapere che cos’è!

-Brittany sorrise, si avvicinò di più a sua figlia e le sussurrò in un orecchio. Subito Lily sorrise felice.-

Lily: E’ proprio ciò che volevo io!!
Brittany: La pensiamo allo stesso modo. Mi raccomando, acqua in bocca con papà e con tutti gli altri!

-Lily fece il gesto di chiudersi la bocca e buttare la chiave, poi accarezzò sua madre.-

Lily: Hai un bel po’ di visite oggi. Forse è il momento che io lasci spazio alle altre persone. Faccio entrare i nonni?
Brittany: Sì, grazie tesoro!

-Lily baciò sua madre, scese dal lettino e uscì dalla camera, permettendo agli altri di entrare. Uscendo, Lily vide Rebecca e le sorrise, poi notò che suo padre se ne stava seduto da parte. Si avvicinò e lui alzò lo sguardo.-

Lily: Mi dispiace. Per tutto quanto, dall’inizio alla fine. Mi dispiace per come mi sono comportata, per ciò che ho detto su di te. Tu non meritavi tutte quelle cattiverie gratuite. Sono felice che tu sia con noi e sono felice che questo bambino sia tuo e della mamma. Saremo una una vera famiglia d’ora in poi e io ho rischiato di rovinare tutto per colpa della mia gelosia. Avevi ragione, è tutta colpa mia!
Oliver: Lily...
Lily: Non voglio giustificare il mio comportamento, perché è stato scorretto, però ho passato un’intera vita a desiderarti, la cosa che più volevo al mondo era conoscerti. Sai, a ogni mio compleanno ti aspettavo, vedere gli altri bambini con i papà è sempre stato frustrante per me. Poi sei entrato nella mia vita e mi hai reso la figlia più felice del mondo perché sei un papà praticamente perfetto. Tu e la mamma vi siete sposati, per me è stato come vivere in un sogno. Finalmente vi avevo entrambi tutti per me, sapevo e so che mi amate. Però ho pensato che questo bambino avrebbe rovinato il nostro rapporto, perché a lui o lei la vedrai crescere. Quando per me non è stato così...

-Quel discorso aveva spiazzato Oliver. Lui capì che sua figlia era davvero pentita per quello che aveva fatto e a pensarci bene, tutto ciò non era colpa di Lily. La guardò e sentì la rabbia sparire prima di poter parlare.-

Oliver: Sono stato un imbecille a non capire, principessa. Se c’è un colpevole in tutta questa storia sono io. Io ho abbandonato te e tua madre quindici anni fa ed è normale per te non vedere tutto rose e fiori. E’ normale che tu paragoni la tua vita con quella futura e l’unico colpevole sono io. Ero un ragazzino così immaturo e in quell’occasione mi sono dimostrato anche egoista pensando solo a me stesso. Lily, ti giuro, però, che non c’è stato giorno in cui non ti abbia pensata. Poi quando vidi per la prima volta una tua foto, la prima volta che ci vedemmo e tu ti nascondesti dietro Brittany dalla timidezza, io… E’ lì che ho iniziato ad amarti. Da quando i tuoi occhi hanno incontrato i miei per la prima volta. Fu proprio quel giorno che capii veramente cosa mi fossi perso in questi anni. E giurai a me stesso che tu saresti sempre venuta prima di tutto e tutti e che non avrei perso nemmeno un secondo della mia vita senza di te. Ti ho amata dal primo momento, proprio come farò con lui o lei. L’età non conta, l’importante è il bene che ci lega!
Lily: Lo so!

-Lily ricominciò a piangere dall’emozione e soprattutto dal sentirsi finalmente così sollevata. Finalmente aveva buttato tutto fuori.-

Lily: Oggi non riesco a smettere di piangere…

-Oliver l’avvicinò a sé e l’abbracciò.-

Oliver: Mi sei mancata, principessa
Lily: Anche tu a me. Papà, mi dispiace così tanto!

-Si staccarono dall’abbraccio.-

Oliver: Lo so. Niente rovinerà il rapporto che abbiamo costruito e che consolidiamo di giorno in giorno, okay?

-Lily sorrise ed annuì. Poi parlò.-

Lily: Vado da Rebecca che mi ha sopportata per tutto questo tempo!
Oliver: Io vado a parlare con i medici così sapremo quanto la mamma dovrà rimanere qui
Lily: Okay!

-Lily si alzò andando da Rebecca. Si sedette a fianco a lei e l’amica parlò.-

Rebecca: Adesso che si è risolto tutto e sei al settimo cielo, mi dici perché hai chiamato me e non Daniel? Che, tra parentesi, non sa nulla di questa storia?
Lily: Mi vergognavo...
Rebecca: E perché mai?!
Lily: Lui mi disse che mi comportavo da bambina viziata e io non lo volevo ascoltare. Ma qui, ho capito che ciò che mi ha detto, è solo la verità. Se sapesse a che punto siamo arrivati, non saprei cosa potrebbe pensare di me. E lui è troppo importante, non voglio perderlo
Rebecca: Lui ti ama! E poi abbiamo tutti capito che finalmente sei tornata in te. Ti conosce e non ti avrebbe mai lasciata, specialmente in questo momento e in fondo lo sai anche tu...
Lily: Credo di sì. E comunque, tu sei la mia migliore amica e avevo bisogno di te

-Rebecca sorrise felice.-

Rebecca: Anche tu sei diventata la mia migliore amica. Da quando sei arrivata nella nostra scuola è cambiato tutto. Un mese prima che tu arrivassi ho chiuso i rapporti con il mio vecchio gruppo di amicizie e sono rimasta praticamente sola. Mi hanno tradita per Victoria
Lily: Come ho fatto io...
Rebecca: Ma con la differenza che tu poi sei tornata in te e volevi chiarire. Tu ti sei staccata da lei, loro no. Era il mio gruppo, capisci? Victoria non riuscendo a farsi me come amica ha deciso di rubarmi le amiche
Lily: Ecco perché c’è tanta rivalità tra te e Victoria!
Rebecca: Già, oltre a tutto il resto! Svelato anche questo mistero

-Entrambe sorrisero. Poi Rebecca sgranò gli occhi, ricordandosi una cosa di fondamentale importanza.-

Rebecca: Ti devo assolutamente raccontare del troglodita!!

-Lily rise. Ormai quello era diventato il nomignolo che usavano per definire Jordan, anche se alla fine a Lily iniziava a stare simpatico. Certo, era sempre uno sbruffone, ma stava iniziando a comportarsi bene.-

Lily: Cos’ha fatto?!

-Rebecca le raccontò accuratamente ciò che era avvenuto dopo lo spettacolo.-

Rebecca: Ma ti rendi conto di quanto è maleducato?

-Lily non riusciva a smettere di ridere. Ogni volta che Jordan e Rebecca si trovavano nello stesso posto, succedeva qualcosa che provocava le sue risate e quelle di Daniel. Quei due non facevano altro che litigare e stuzzicarsi.-

Rebecca: Fossi stata in sua madre mi sarei già impiccata avendo un figlio così imbecille!

-Lily a poco lacrimava dal ridere.-

Lily: Perché vi stuzzicate sempre?
Rebecca: Lui mi provoca e io rispondo! Lo ODIO! Come si permette di chiamare il mio ragazzo bamboccio?! Se Tristin lo scopre lo accartoccia!!

-D’un tratto, la ragazza sorrise, le era appena venuta un’idea. Lily praticamente le lesse nel pensiero.-

Lily: No, Becky!! Non dire niente a Tristin!
Rebecca: Perché non dovrei?
Lily: Perché Tristin lo ammazza questa volta!
Rebecca: E cosa c’è di più bello di vedere la testa di Jordan spalmata sul muro della scuola?
Lily: Okay, ora inizi a farmi paura! E poi una cosa migliore di vedere Jordan massacrato ci sarebbe… Vorrei che Victoria ci lasciasse in pace!
Rebecca: Ah, no! Non m’interessa cosa dice Victoria, è solo una stupida ragazzina. Può parlare quanto le pare. A me non tocca
Lily: Beata!
Rebecca: Devi solo imparare a lasciarla perdere tesoro, tutto qui! Riesci già a tenerle testa. Questa mattina sei stata fenomenale!

-Entrambe sorrisero, poi Lily guardò Rebecca.-

Lily: Perché non lasci perdere Jordan come fai con Victoria?

-Rebecca per una volta non seppe dare una risposta alla domanda dell’amica.-

Rebecca: Io... Io non saprei a dire la verità. Giuro che a volte lo strozzerei con le mie stesse mani. E’ un imbecille e si crede chissà chi. Che poi non se lo può neanche permettere!
Lily: No, dai Becky, non puoi dire questo. Oggettivamente è un bel ragazzo
Rebecca: Io non sono oggettiva!

-Lily scosse la testa senza speranza.-

Lily: Bravo chi vi capisce!

-Rebecca diede una gomitata a Lily e risero.
Quella sera, l’orario di visita era terminato. Tutti salutarono Brittany, Oliver sarebbe andato a prendere sua moglie il giorno seguente. Alex e Rachel andarono a prendere i gemelli che avevano lasciato con la babysitter, e Oliver riportò a casa Rebecca e portò i signori Green in albergo, dove alloggiavano.
Finalmente alle 18:30, anche Oliver e Lily tornarono a casa. Era stata una giornata davvero pesante, e entrambi su buttarono sul divano a guardare un film mangiando una pizza.
Una mezz’ora più tardi sentirono il campanello suonare. Lily andò subito ad aprire non capendo chi potesse essere a quell’ora. Aprì la porta e davanti a sé vide una signora molto minuta, dai capelli a caschetto argentati e dagli occhi verdi. La donna vedendo la ragazzina, si portò le mani alla bocca dallo stupore. Lily parlò.-

Lily: Come possiamo aiutarla, signora?

-La signora la guardò per qualche altro secondo, poi parlò.-

Signora: Tu devi essere la piccola Lily… Oh per l’amor del cielo… Sei iden…

-Proprio in quel momento, Oliver si affacciò dal salotto.-

Oliver: Principessa, chi c’è alla por…

-Oliver vide quella signora alla sua porta e subito si fermò di botto. Non riusciva a credere ai suoi occhi.-

Oliver: Mamma?!


Ciao MERAVIGLIEE <3
Allora vi sono mancata? Vi aspettavate un mio aggiornamento oggi?
Sono molto contenta di essere riuscita a postare!
Cosa ne pensate del capitolo? Siate sinceri :)
Spero vi sia piaciuto!
Come sempre aspetto il vostro parere. Recensitemi :P
Al prossimo capitolo, che spero di poter pubblicare presto!
Buonanotte,
Sum <3

 

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Capitolo 41
*** Preoccupazioni ***


Unconventional Family
Capitolo 41
-Preoccupazioni.-


***
-Brittany, quella sera, era seduta sul tappeto della sua camera da letto e rideva, quando improvvisamente arrivò Oliver. Lui la guardò.-
Oliver: Che ci fai là per terra?
Brittany: Nulla
-Brittany si alzò guardandolo preoccupata.-
Brittany: E’ successo qualcosa?
Oliver: No. Ho comprato il latte e l’ho messo in frigo
Brittany: Okay!
-In quel momento sentirono il pianto di un neonato venire dalla camera di fronte. Brittany subito corse fuori da camera sua mentre Oliver la seguiva più lentamente completamente spaesato. Entrarono nella stanza.-

Oliver: Ma che diavolo di stanza è questa??!
-Brittany prese quella dolce bambina dagli occhi blu e la cullò. Perplessa, si voltò a guardare suo marito.-

Brittany: E’ la stanza di Riley! Ma che domande fai?

-Oliver continuava a guardare sua moglie confuso. Brittany lo guardò cercando di riportarlo alla realtà.-

Brittany: Riley, Olly, la nostra bellissima bambina! Che ti prende? Mi stai spaventando
Oliver: Nostra figlia?! Un’altra? Ora che Lily è partita per il college, pensavo che finalmente saremmo stati liberi da qualsiasi responsabilità. Pensavo fossimo d’accordo sull’idea dell’aborto!
-Brittany lo guardò con le lacrime agli occhi. Cosa diavolo stava dicendo suo marito? Rimise la bambina nella culla per poi avvicinarsi a Oliver.-

Brittany: Oliver, io pensavo che questa volta sarebbe stato diverso!
Oliver: Sarebbe stato diverso in che modo? Sai benissimo che io non voglio altri bambini. Troppe responsabilità!
-Brittany lo guardava sempre più senza parole.-

Brittany: Dimmi che stai scherzando...
Oliver: Scherzerei mai su una cosa del genere? Ma cosa ti è saltato in mente? Non avresti dovuto portare avanti la gravidanza!
Brittany: Credevo lo volessi anche tu questa volta
Oliver: Secondo me invece non hai proprio ascoltato ciò che io volevo. Non voglio un altro moccioso in giro per casa. Dai la bambina in adozione!
Brittany: Cosa? Olly, ma che diavolo dici? E’ Riley. E’ la nostra bambina. Eri felicissimo di tenerla in braccio per la prima volta. Eri felicissimo di sapere che sarebbe arrivata un’altra bambina in casa
Oliver: Tu ti sei fumata il cervello. Un’altra figlia è una condanna. Noi, dobbiamo lavorare, Brittany. Io partirò in tour tra qualche giorno. Non abbiamo tempo per bambini. Devi darla in adozione!
Brittany: Non darò mia figlia in adozione. Dov’è il mio Oliver?!
-Lui la guardò con uno sguardo di sfida.-

Oliver: Benissimo, allora! Non vuoi darla in adozione? Ne prenderò atto!
-Lui tirò fuori dall’armadio una valigia, mise dentro tutti i suoi vestiti e la richiuse proprio sotto gli occhi di sua moglie. La guardò.-
Oliver: Continui sempre a fare la scelta sbagliata, brava. Adesso la bambina la crescerai da sola
Brittany: Oliver, NO!
-Lei subito lo rincorse verso le scale mentre lui andava via. Brittany riuscì ad aggrapparsi al braccio di suo marito nell’andito, mentre iniziava a piangere disperata.-
Brittany: TI PREGO, NON LASCIARMI UN’ALTRA VOLTA, PER FAVORE, NON LO FARE! TI AMO E ORA NON POSSO VIVERE SENZA DI TE!
-Oliver freddamente riuscì a staccarsi Brittany di dosso facendola cadere a terra.-

Oliver: Mi dispiace, tu hai fatto la tua scelta ed io la mia. Non hai voluto accettare i miei consigli? Beh tanti auguri! Crescerai un’altra figlia da sola. A quanto pare questo è il tuo destino. Vedi il lato positivo, lo hai già fatto, ci sei abituata. Addio Brittany!
-Lui la guardò, poi scese le scale e uscì dalla porta di casa.-
***

-Brittany si svegliò di soprassalto tutta sudata e spaventata. Si guardò intorno e tornò alla realtà, ricordandosi dove fosse e perché. Poi guardò l’orario. Erano le 21:30. Si girò di fianco sul letto. Era ancora in ospedale, dopo che le infermiere mandarono tutta la sua famiglia a casa perché l’orario di visita era terminato, Brittany, presa dalla noia, si era addormentata. Ma quell’incubo l’aveva turbata, non avrebbe chiuso occhio per tutta la notte.
Intanto in casa Hunt, Oliver guardava sua madre senza parole. Lei lo abbracciò e lui si lasciò abbracciare ancora sconvolto. Come mai sua madre sapeva dove lui fosse?-

Dana: Oliver, figlio mio!
Oliver: Come mai sai dove abito?!
-Sua madre lo guardò, non poteva mentirgli.-
Dana: Ho parlato con Brittany poco tempo fa!
-Lui era davvero sconvolto, anche Lily lo era sentendo quelle parole.-
Oliver: Brittany?!
-Proprio in quel momento, dato che avevano ancora la porta aperta, videro arrivare Daniel.-

Daniel: Ehi!
-Subito Lily lo abbracciò e non capendo bene la situazione tra suo padre e sua nonna decise di prendere Daniel per mano e allontanarsi da lì, andando nel cortile posteriore della casa, dove Red li avrebbe accolti con grande entusiasmo. D’altronde anche Lily e Daniel avevano bisogno di parlare.-

Lily: Noi andiamo a dare la cena a Red
-Oliver li guardò.-

Oliver: D’accordo!
-Lily e Daniel salutarono educatamente la signora e corsero da Red. Oliver ancora non poteva credere ai suoi occhi e alle sue orecchie. Sua madre parlò.-
Dana: Posso entrare?
Oliver: Sì, certo. Scusa, ma sono scioccato!
-Lui la fece entrare e si sedettero sul divano. Sua madre continuava a guardarlo.-
Dana: Sei proprio cresciuto. Sei diventato un uomo
Oliver: Succede in dodici anni! Come mai sei qui? Voglio dire, ti sei sempre schierata con papà per dodici anni. Perché cercarmi ora?
Dana: Perché mi manchi figlio mio. Per me è stato un inferno vivere senza di te, e quando Brittany si è presentata alla nostra porta, io non potevo crederci
Oliver: Quando hai visto Brittany? Cosa ti ha detto?
Dana: Si è presentata a casa nostra il giorno della festa del vostro matrimonio. Voleva che partecipassimo e mi ha raccontato tutta la storia. Oliver, come hai potuto abbandonarla in quel modo?
Oliver: Senti mamma, lo so. Mi porterò dietro questo rimorso a vita. Per favore, non infierire
Dana: Quella ragazzina… Lei, è uguale a te
Oliver: Il cervello l’ha preso da sua madre, grazie a Dio! E a proposito di Brittany, mi chiedo come le sia saltato in mente di fare tutto questo!
Dana: Non arrabbiarti con lei. Lo ha fatto perché chiaramente ti ama
Oliver: Ha agito alle mie spalle. Sapeva che non ero d’accordo
Dana: Non volevi invitarci al tuo matrimonio?
Oliver: Come avrei potuto? Papà mi ha sbattuto fuori di casa dodici anni fa dicendomi di cavarmela da solo, e so che tu mi hai aiutato, ma non ti sei mai schierata dalla mia parte per difendermi. Perché bussare alla vostra porta e portare alla luce tutti i miei errori? Non avrei mai dato questa soddisfazione a papà
Dana: Oh, Oliver!
Oliver: Anche tu mi sei mancata, mamma. Mi sei mancata al mio matrimonio. Mi sei mancata per dodici anni. Ma io adesso ho la mia famiglia
Dana: E’ anche per questo motivo che ho mentito a tuo padre. Dovevo vederti, tesoro. Voglio essere parte della tua vita. Abbiamo già perso abbastanza
Oliver: Hai mentito a papà?
Dana: Gli ho detto che avrei avuto un convegno. Senti Oliver, non sono qui per giudicarti perché anche io mi sento di avere fallito nei tuoi confronti. Avrei dovuto lottare di più per te, hai ragione. Io voglio solo rimettere a posto i pezzi della nostra famiglia
-Oliver la guardò, capendo quanto per sua madre fosse importante tornare nella sua vita.-
Oliver: Anche io lo vorrei
Dana: Diamoci una seconda possibilità. Vorrei davvero conoscere Lily e conoscere la vostra vita
Oliver: Mi farebbe piacere se la settimana prossima vi uniste a noi per cena. Potremmo vederci venerdì
Dana: Ci saremo, Oliver!
Oliver: Come farai con papà?
Dana: Non preoccuparti. A tuo padre ci penso io!
-Oliver sorrise. Sua madre gli era mancata da morire. Lui l’abbracciò.-
Oliver: Vuoi restare a dormire qua? Abbiamo una stanza in più
Dana: Non preoccuparti, caro. Ho prenotato una camera d’albergo, torno a casa domani mattina con il bus delle 9:00
Oliver: Sicura?
Dana: Sicurissima. Non vedo l’ora che arrivi venerdì!
-Entrambi si alzarono e Oliver l’accompagnò alla porta.-
Oliver: Allora buonanotte mamma!
Dana: Buonanotte tesoro!
-Sorrisero e Dana uscì. Oliver la seguì con lo sguardo per poi tornare dentro chiudendo la porta dietro sé.
Intanto, i ragazzi, se ne stavano in cortile a parlare. Daniel guardò la sua ragazza e le accarezzò il viso dolcemente.-
Daniel: Volevo sapere cosa è successo questa sera. Sei sparita da scuola, la tua famiglia è sparita da scuola
Lily: Oh, già!
-Lily, triste e indecisa, non sapeva cosa fare. Dire al suo ragazzo la verità e rischiare di essere lasciata o mentire spudoratamente e sentirsi in colpa? Daniel notò l’espressione della ragazza e la guardò intensamente negli occhi. Lily sentì lo sguardo di quel ragazzino penetrare i suoi pensieri. Lei fece un gran respiro.-

Lily: Dopo che Victoria ha fatto il suo teatrino dietro le quinte, mamma è venuta a parlarmi. Siamo uscite da scuola dall’uscita d’emergenza. Lei era furiosa, abbiamo litigato come non mai e urlato tanto, almeno, io ho urlato. Le ho detto delle cose orribili, molte neanche le pensavo. Io volevo solo farla arrabbiare, ferirla almeno quanto lo ero io. Lei era talmente arrabbiata da perdere il controllo e darmi uno schiaffo. Sai Dan, non lo aveva mai fatto, non mi aveva mai toccata. A quel punto sono scappata e sono andata a nascondermi in bagno. Mia diddina mi ha trovata e abbiamo parlato. Ho capito molte cose, soprattutto di aver sbagliato e che quella gelosia era solo una reazione eccessiva da bambina viziata. Devo delle scuse anche a te. Hai sempre avuto ragione. Mi sono comportata come una bambina e...
Daniel: Se te lo stessi chiedendo, non mi hai deluso! Può succedere a tutti un periodo no, anche se il tuo è durato un bel po’
-Lui sorrise, appoggiando il braccio intorno alle spalle di Lily. Anche lei sorrise per poi tornare seria.-

Lily: Poi diddi mi ha detto che mia madre era in ospedale. Lei si è sentita male per colpa mia

-Daniel fece subito una faccia preoccupata per Brittany e Lily si affrettò a finire.-

Lily: I dottori hanno detto che sta bene e anche il bambino. Però si è sentita male perché era troppo stressata. Un’altra volta e il bambino potrebbe non farcela. Quindi è meglio tenerla a riposo!
-Lui le accarezzò il viso.-

Daniel: Ti sei data una bella calmata, non è così?
Lily: Ho chiamato Becky, perché non potevo chiamare te, mi vergognavo. Ho pensato che mi avresti lasciata a causa del mio comportamento
Daniel: Oh, piccolina! Non ti avrei mai fatto questo
-Lui la strinse a sé e Lily sorrise.-

Lily: Comunque Becky è arrivata quasi subito e mi sono sfogata. Poi ho parlato con mamma e con papà e finalmente abbiamo risolto tutto quanto!
-Lei sorrise e anche Daniel lo fece.-

Daniel: Mi rende super felice vederti felice, finalmente!

-Lei lo baciò con passione.-

Lily: Ti amo
Daniel: Ti amo anche io, piccolina!
Lily: Domani ho intenzione di andare da Sharon. So che non mi perdonerà mai, ma vorrei potermi scusare almeno
Daniel: E’ la cosa giusta da fare. Sono sicuro che comunque vada, apprezzeranno le tue scuse
Lily: Speriamo vada tutto bene!

-Daniel sorrise e insieme a Lily coccolarono Red per poi dargli da mangiare. Dopo qualche altro minuto, Lily accompagnò Daniel alla porta, si era già fatto tardi. Quando la ragazzina tornò dentro andò a sedersi sul divano appoggiando la testa sulla spalla di suo padre.-

Lily: Dobbiamo parlare, non è così?
-Oliver sospirò.-

Oliver: Sì
Lily: Quella signora è mia nonna?
-Suo padre annuì.-
Lily: Pensavo non parlassi con i tuoi genitori
Oliver: Infatti è così. In verità non parlo con tuo nonno. Con tua nonna è impossibile litigarci, lei è così buona e disponibile con tutti. E’ una brava persona
Lily: Perché non parlavi più nemmeno con lei allora?
Oliver: Perché ha scelto di prendere le parti di tuo nonno, tempo fa
Lily: Il nonno non è una brava persona?
-Oliver sospirò. Per lui era un tasto dolente e solo Brittany lo sapeva. Però parlarne con sua figlia avrebbe migliorato il loro rapporto e poi Lily li avrebbe dovuti conoscere.-
Oliver: Lui è una brava persona, ma è davvero testardo. Fa di testa sua, senza mai ascoltare gli altri. Sai, è sempre stato tutto come voleva lui
Lily: E’ severo?
Oliver: Diciamo pure così. Un suo pregio è la sincerità, nel bene e nel male. Comunque li ho invitati a cena venerdì, così potrai conoscerli meglio
Lily: Ho paura di incontrare il nonno!
Oliver: Fossi in te sarei tranquilla. So per certo che ti adorerà. Se dovesse venire, sarà felice di prendersela con suo figlio
-Oliver guardò sua figlia che parlò.-
Lily: Mamma è nei guai?
Oliver: La amo, ma non mi va giù ciò che ha fatto. Comunque tu non ti preoccupare. Andrà tutto bene. Io e la mamma abbiamo solo bisogno di fare una chiacchierata
-Lily sorrise rassicurata. Quella sera erano stanchi e decisero di andare a letto. Durante la notte, Oliver sentì la porta della sua camera aprirsi e subito si svegliò. Vide Lily entrare e sdraiarsi a letto a fianco a lui.-

Lily: Mi manca da morire!
Oliver: Lo so, principessa. Domani tornerà a casa
Lily: Posso dormire qui stanotte?

-Oliver annuì sorridendo. Si stupì di quella richiesta. Brittany gli disse che a volte capitava che Lily dormisse nel lettone con lei, prima che lui si trasferisse a casa loro. Oliver capì quanto a Lily mancasse sua madre, soprattutto da quando avevano fatto pace. La ragazzina sorrise girandosi dall’altra parte per poi chiudere gli occhi finendo nel mondo dei sogni.
La mattina seguente, Brittany si svegliò vedendo sul comodino un vaso di fiori, dei “Nontiscordardime” di preciso. Sorrise, spostò lo sguardo e vide Oliver seduto sulla sedia.-

Oliver: Buongiorno pulce!
-Lui si alzò e la baciò. Lei sorrise.-

Brittany: Buongiorno! I fiori sono bellissimi
Oliver: Ti piacciono?
Brittany: Da impazzire. Sono davvero splendidi
Oliver: Sono “Nontiscordardime” e rappresentano..
Brittany: Amore eterno!
-Sorrise, mettendosi seduta in modo da fare spazio a Oliver che si sedette sul letto.-

Oliver: Ti vedo preparata
Brittany: Ti amo!
-Lei sorrise e in quel momento Oliver si fece serio.-

Oliver: Per questo lo hai fatto, non è così? Perché mi ami
Brittany: Fatto cosa?
Oliver: Ieri sera mia madre si è presentata a casa nostra
-Brittany si fece seria e sospirò.-

Brittany: Non pensavo sarebbe venuta. Avevo perso le speranze
Oliver: Ti avevo detto di non voler parlare con loro
Brittany: E’ una cosa stupida, Olly!
Oliver: No, non è stupido avercela con il proprio padre perché a vent’anni ti ha sbattuto fuori di casa con un calcio in culo!
Brittany: Calmati, per favore
Oliver: Hai ragione. Scusami. Però sai come lui mi fa sentire. Perché hai agito alle mie spalle?
Brittany: Perché credo che tu sia più testardo di tuo padre. Si sono persi la festa del matrimonio. Tu ti sei perso la loro presenza. Olly, ti sei perso troppe cose, vuoi davvero continuare a perderti dei bei momenti per colpa dell’orgoglio? Ti lamenti per come tuo padre sia, ma tu non sei diverso. Sei tale e quale a lui
Oliver: Non impedirei mai a nostra figlia di inseguire i propri sogni!
-Brittany sospirò. Non poteva vincere quella battaglia.-

Brittany: Mi dispiace di aver fatto tutto alle tue spalle ma tu non volevi darmi ascolto. Io voglio che tu stia bene e sono certa che i tuoi genitori ti manchino. Ti prego, arrenditi
-Oliver la guardò.-
Oliver: L’ho già fatto. Ho invitato a cena mia madre venerdì. Ha detto che convincerà anche mio padre. Dubito che lui venga
Brittany: Dagli una chance!
Oliver: Hai ragione, ma che dico! Lui verrà, eccome se verrà. Non si perderebbe mai questa succulenta occasione per ribadire quanto io sia una delusione ai suoi occhi. Quando saprà di te e Lily vedrai che divertimento per lui. Oh, che imbecille sono stato. Non dovevo invitarli!
Brittany: Io credo che tu abbia fatto la cosa giusta. Sono fiera di te
-Brittany sorrise dolcemente dando a suo marito un leggero bacio sul collo.-

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Bonsall, California. Giugno 1997.
-Quella sera, Brittany, aveva scelto di indossare per l’occasione un bel vestitino bianco con fiorellini rossi. Uscì di casa di corsa, vedendo Oliver in macchina ad aspettarla. Subito entrò e lo baciò.-
Brittany: Ehi. Non ti aspettavo così puntuale!
Oliver: Mio padre odia aspettare!
-Oliver accese la macchina e partì. Brittany sorrise.-

Brittany: Come fa ad avere un figlio come te, allora?
Oliver: Penso mi abbiano adottato
-Lui le fece l’occhiolino e lei rise. Oliver continuò.-

Oliver: Infatti per lui sono una vergogna
Brittany: Dai, non fare quello melodrammatico adesso
Oliver: E’ la verità, Britt. Tra poco vedrai, quell’uomo non si smentisce mai!
Brittany: Che ansia, stiamo davvero andando a casa dei tuoi genitori? E’ troppo formale!
-Brittany era agitata. Già, quella sera, lei era stata invitata a cena a casa dei genitori di Oliver. La signora Hunt era proprio felice che Oliver e Brittany stessero insieme e non vedeva l’ora di fare quattro chiacchiere con la ragazzina che conosceva da una vita dato che aveva sempre frequentato le stesse scuole di suo figlio.-

Oliver: Già. Comunque sei bellissima stasera!
Brittany: Grazie!
-Lei arrossì. Adorava quando il suo ragazzo la faceva sentire come il centro del mondo. Subito Oliver si ricordò.-
Oliver: Ah, ricordati che questa dovrebbe essere la prima volta che metti piede in casa mia…
-Brittany rise.-

Brittany: Giusto! Anche se ormai la tua camera la conosco meglio delle mie tasche
Oliver: Anche la cucina, mangiona!
-Lui le fece l’occhiolino e Brittany parlò.-
Brittany: A mia discolpa posso dire che mi fai venire sempre un sacco di fame?
Oliver: Adoro vedere la tua fame incontrollabile!
Brittany: Lo adori solo perché abbiamo appena fatto l’amore
Oliver: Vuoi forse negare che sia la cosa più bella del mondo?
Brittany: No, non lo nego. Anche io amo fare l’amore con te e amo te
Oliver: Ti amo anche io, pulce!
-Finalmente arrivarono e Oliver parcheggiò la macchina nel vialetto. Scesero e si trovarono di fronte alla casa, o meglio, villa.


Subito la signora Hunt si precipitò all’entrata molto sorridente.-

Dana: Buonasera Brittany!
Brittany: Buonasera signora Hunt!
Dana: Io sono Dana!
-La donna abbracciò immediatamente la ragazzina che guardò il suo fidanzato che rideva sotto i baffi.-

Dana: Vieni pure in salotto, ecco mio marito!
-Quel signore alto e ben piazzato, dalla barba folta e dagli stessi occhi di Oliver, dopo aver chiuso il libro che stava leggendo, si avvicinò a Brittany. La fissò, il che mise la ragazzina molto in imbarazzo e Oliver lo percepì. Il signor Hunt parlò, stringendo con una stretta solida e sicura la mano di Brittany.-
Gerald: Io sono Gerald Duncan Hunt, piacere!
-Lanciò un’occhiataccia a suo figlio.-
Gerald: Come al solito sei in ritardo Oliver!
Oliver: Papà, solo due minuti
Gerald: Se tu fossi partito da casa prima, non avresti fatto due minuti di ritardo. Ci vogliamo accomodare?
-Tutti si sedettero su quei divani di pelle molto lussuosi. La signora Hunt parlò.-

Dana: La cena sarà pronta tra qualche minuto!
Oliver: Mmh, ho una fame!
-Intanto, il signor Hunt, continuava a fissare Brittany.-

Gerald: Oliver ci ha detto che sei molto brava a scuola
Brittany: Me la cavo, diciamo…
-Oliver sorrise.-

Oliver: Non fare la modesta, ora. Brittany ha in tutte le materie A!
Gerald: Non devi nascondere la tua bravura, anzi dovresti andarne davvero fiera. Scommetto che i tuoi genitori lo sono. Chissà che sensazione si deve provare. Sai, in questa casa Oliver non ci da molte soddisfazioni!

-Oliver strinse i pugni dalla rabbia. La battaglia stava iniziando, gli dispiaceva solo dare un brutto spettacolo a Brittany. Tutti andarono a sedersi a tavola dopo quella spiacente battuta del signor Hunt. Sua moglie lo rimproverò.-

Dana: Suvvia caro, non è vero!
Gerald: Non è vero? Dana, ma sei diventata cieca? Hai visto le sue pagelle? Fa il minimo indispensabile! L’unica cosa che deve fare è solo quella di andare bene a scuola e non fa nemmeno quello. Immaginati cosa potrà fare della sua vita...

-Brittany si sentì così in imbarazzo. In quella conversazione lei era in più. Finalmente iniziava a capire perché Oliver avesse un rapporto così conflittuale con suo padre. Subito il ragazzino parlò in sua difesa.-

Oliver: Faccio tante cose che tu definisci inutili, papà. La scuola non è tutto!
Gerald: La scuola non è tutto? Alla tua età deve essere tutto!
-Il signor Hunt guardò Brittany.-
Gerald: Spera che non ti porti a fondo con lui
-Brittany iniziava davvero a stare male per Oliver. Da sotto il tavolo prese la mano del suo ragazzo, stingendola forte.-

Brittany: Stiamo insieme da tempo e non mi ha ancora portata a fondo con lui. Anzi ha migliorato certi miei aspetti!
Gerald: Per ora!

-Oliver non ne poteva più. Si alzò dalla sedia sbattendo le mani sul tavolo.-
Oliver: Solo perché non faccio ciò che vuoi tu, non vuol dire che io sia un fallito!
Gerald: Come chiami una persona che inizia e non porta mai a termine neanche un progetto dei tanti che ha iniziato?
Oliver: Non ti è mai passato per la testa che a me non piacessero tutti quei progetti a cui mi facevi partecipare per forza?! Se quei corsi non m'interessano è logico che li lascio a metà
Gerald: Il mondo non funziona così, Oliver! E' ora di capirlo. Sarai costretto a fare cose che non vorrai fare e non potrai mollare tutto così come hai fatto con il corso di economia!
Oliver: Ora capisco. Non ti è andato giù il fatto che abbia mollato quello stupido corso!
-Oliver aveva il viso rosso di rabbia. Brittany non lo aveva mai visto così arrabbiato.-

Gerald: Tra un anno dovrai scegliere il college e sei ancora un ragazzino viziato!
Dana: Gerald!!
Gerald: Perché non è così, Dana? L'hai sempre tenuto sotto una campana di vetro. Con te ha sempre fatto tutto ciò che voleva, lo hai sempre giustificato con la scusa del "lasciamolo esprimere" e adesso guarda! E' ora che cresca o non sarà in grado di affrontare il mondo perché è abituato troppo bene. Ha sempre avuto tutto!
Oliver: Non è vero! La mia vita l'ho costruita da solo. Tu non hai mai approvato le mie decisioni
Gerald: Ma ti ho fornito tutti i mezzi! Non saresti in quella banda di sciagurati se non fosse per il fatto che tua madre abbia insistito per comprarti la batteria e la chitarra o se non ti avessimo pagato i corsi per imparare a suonare. Sei sempre stato aiutato, fin troppo. Da solo non sapresti costruirti niente!
Oliver: Questo lo dici tu!
-Oliver spostò la sedia sbattendola e lasciò la tavola. Brittany guardò i signori Hunt.-

Brittany: Scusate!
-Si alzò e raggiunse Oliver fuori casa nel vialetto. Dana guardò suo marito con uno sguardo accusatorio.-

Dana: Perché dobbiamo sempre finirla così? Gerald, io non ti capisco. Ci ha fatto finalmente conoscere la sua fidanzata e tu parli di queste cose?!

-Il signor Hunt guardò sua moglie, riprendendo poi, a mangiare con calma.
Intanto Brittany, fuori si avvicinava al su fidanzato.-
Brittany: Ehi...
Oliver: Ti presento la famiglia Hunt nella sua più splendida forma! Hai visto? Mi ritiene un fallito. Non ha mai capito quali siano le cose importati per me!
-Lui si sedette sugli scalini davanti alla porta d'ingresso, facendo sedere Brittany sulle sue gambe. Lei gli accarezzò i capelli.-

Brittany: Secondo me sta cercando di fare la cosa giusta per te, anche se lo fa con i suoi modi bruschi e severi. Vedrai che prima o poi capirà
Oliver: Ne dubito!
-Lui le accarezzò la gamba e Brittany riprese a parlare.-

Brittany: Per un momento, quando eravamo in macchina e tu stavi guidando, ho pensato al futuro. Ho pensato a quando verremo qui con i nostri bambini. Scommetto che adoreranno questa casa
-Oliver la guardò e sorrise.-

Oliver: Come mai questo pensiero, pulce?
Brittany: Non lo so, mi piace l'idea!
-Immaginando la scena, Oliver sorrise, pensando che sarebbe stato davvero bello. Baciò il collo della ragazza e la strinse a sé. In quel momento aveva bisogno solo di lei.-
>>>

-Mentre Oliver accarezzava sua moglie, chiacchieravano sul letto di quella stanza di ospedale.-
Brittany: Io non ci credo. Dovrai pur avere una preferenza!
Oliver: No, non ce l’ho! E non voglio che tu mi dica la tua
Brittany: Sappi che io e Lily vogliamo la stessa cosa
Oliver: Bene, quindi io potrei essere in minoranza, come al solito!
Brittany: Dimmi il sesso che preferiresti e lo scopriamo subito
Oliver: Non ho un sesso preferito. Che sia maschio o femmina andrà bene
Brittany: Che testardo sei!
Oliver: Non voglio che il primo pensiero riguardo al mio secondo figlio sia di delusione
Brittany: Ma so al cento per cento che hai una preferenza, e anche se non la dici a voce alta, se il sesso non sarà quello, resterai un po’ deluso allo stesso modo. Quindi tutto il tuo discorso non ha senso. Io odio aspettare e non sapere se siamo sulla stessa lunghezza d’onda!
Oliver: Come ti ho già detto, per me è uguale. Non ho mai visto una bambina crescere perché mi sono perso ogni cosa di nostra figlia e un maschio… Beh, un maschio…
Brittany: Tu vorresti un maschietto!
Oliver: Non l’ho mai detto
Brittany: Vorresti un maschietto per plasmarlo come te!
Oliver: Non usare questi termini. Mi fai paura
Brittany: Vorresti un mini te. Vedi? Sei cresciuto, cambiato, ma il tuo super ego è sempre lì in agguato!
-Lei rise e Oliver le fece il solletico.-
Oliver: L’ego che ti ha fatto innamorare di me!
Brittany: L’ego che mi ha fatto odiare te per i primi tredici anni della nostra vita!
-Entrambi scoppiarono a ridere poi Oliver parlò.-
Oliver: Sono serio ora. Non mi importa. Spero solo che questo fagiolo stia bene e che tu stia bene!
-Brittany lo baciò e in quel momento entrò nella camera l’infermiera.-
Infermiera: Signor Hunt, buongiorno! Purtroppo devo informarla che non posso farle portare via sua moglie stamattina
Oliver: Perché?
Infermiera: I fogli per le dimissioni non sono ancora pronti. Può tornare questo pomeriggio verso le 14:00. Mi dispiace
Oliver: Non si preoccupi, non è colpa sua. Io però devo andare in casa discografica, anche se è sabato!
-Brittany lo guardò.-
Brittany: Amore, vai! Ci vediamo questo pomeriggio, okay?
Oliver: Va bene! Allora ci vediamo dopo. Ti amo
-Schioccò un bacio sulla guancia a Brittany e uscì dalla stanza insieme all’infermiera, dopo aver dato delle vitamine alla ragazza.
Quella mattina, però Brittany non la passò da sola. Infatti, Alex e Rachel, insieme ai gemelli si presentarono in ospedale con una bella scatola di cioccolatini.-

Rachel: BUONGIORNO DORMIGLIONAA!!
-Sia Alex che Rachel l’abbracciarono e Brittany fu davvero felice di vedere i suoi amici.-

Brittany: Ehi!
Alex: Ti abbiamo chiamata stamattina, ma dormivi

-I ragazzi si sedettero sulle sedie.-

Rachel: Come stai?
Brittany: Adesso sto meglio, ma stanotte non ho chiuso occhio
Alex: Tu e il bambino state benissimo, Britt!
Brittany: Sì lo so, però insomma... Io ho paura di fallire. Non mi ricordo più come si fa!
-Si accarezzò il pancino preoccupata per quella creatura che sarebbe nata da lì a qualche mese.-

Alex: Hai tirato su Lily da sola, ed è cresciuta una meraviglia, non hai nulla da temere. Sarai più che all’altezza
Brittany: Sì, ma Lily è sempre stata brava, non mi ha mai dato problemi da piccola!
-Rachel la guardò.-

Rachel: Con il secondo figlio sarà tutto più semplice. Oliver sarà accanto a te!
Brittany: E se lui non reggesse di nuovo? E se sparisse per la seconda volta?!
-Brittany era davvero terrificata all’idea. Rachel le prese la mano, capendo perfettamente le paure della sua amica.-

Rachel: Ti ama tesoro, ed è cresciuto. Adesso è pronto ad avere un bambino, ma a diciassette non lo era e nemmeno tu, però ce l’hai fatta e sono sicura che ce la farete alla grande anche con lui o lei!
Alex: E poi non dimenticare che ora siete sposati. Non può andarsene così avendo dei figli -Anche Alex sorrise cercando di rasserenare Brittany. La ragazza prese la scatola di cioccolatini e l’aprì.-
Brittany: Grazie ragazzi! Allora, chi ne vuole uno?

-Sia Alex che Rachel ne approfittarono, prendendo un cioccolatino e mangiandolo con gusto.
Intanto, Lily si svegliò, e sul comodino della camera da letto vide un biglietto. Lo prese e lo lesse.
“Principessa, guarda nel cassetto del comodino di tua madre, c’è una cosa che ti appartiene.
E’ ora che tu lo riprenda.
La punizione è finita.
Ti chiamo tra qualche ora. Buona giornata. Ti voglio bene.
Papà”
Subito Lily aprì il cassetto e prese il cellulare. Sorrise. Ormai non ricordava più nemmeno che forma avesse. Subito lo accese e mandò un messaggio a tutti dicendo che aveva di nuovo il cellulare. Poi scese giù, fece colazione, andò a farsi una doccia, si preparò ed uscì. Arrivò davanti a una grande casa, sapeva che li avrebbe trovati tutti e due lì. “Dai Lily che aspetti?” Suonò il campanello. Sharon subito aprì la porta ridendo, ma appena vide Lily il suo sorriso scomparve.-
Sharon: Che ci fai qui?
Lily: Ciao Sharon, volevo solo parlare con te e Justin, so che è qui. Ti prego, fammi entrare!

-Sharon la fece passare e andarono in salotto dove c’era anche Justin. Appena lui la vide entrare l’assalì.-

Justin: Che diavolo ci fai tu qui?! Dopo ieri sera penso sia chiaro, il fatto che non ti voglia più vedere!
Lily: Juss, so che sei arrabbiato con me, anche io lo sono con me stessa. Sono mortificata per ciò che è successo. Sono venuta a chiedervi scusa, soprattutto a te Sharon. Mi dispiace, io... Mi sono comportata...
-Lily non riusciva nemmeno a trovare le parole, ma a ciò rimediò Sharon.-

Sharon: Da vera stronza Lily!
Lily: Sì, hai proprio ragione!
-Sconsolata, la ragazzina si sedette sul divano immaginando se ciò che lei e Victoria avevano fatto a Sharon, l’avessero fatto a lei. Si sentì sprofondare in un mare di angoscia e tristezza e le lacrime scesero giù senza che lei riuscisse a fermarle.
Sia Justin che Sharon rimasero stupiti da quella reazione e tutti e due, nonostante fossero ancora arrabbiati, capirono quanto Lily fosse veramente pentita. Lei si asciugò le lacrime guardando il suo amico.-

Lily: E’ stato un periodo terribile, Juss. Tu lo sai! Io non so cosa mi sia preso, io odio Victoria! Mi dispiace davvero tanto
-Sharon la guardò, pensando che Lily stesse davvero male con se stessa. Quella punizione era abbastanza per lei.-

Sharon: Accetto le tue scuse
-Lily, sentendo quelle parole sgranò gli occhi, tirando su con il naso.-

Lily: Davvero?
Sharon: Sì, ma non stare più dalla parte di Victoria. Diventi insopportabile!

-Lily sorrise guardando Sharon.-
Lily: Lo so, è la verità! Spero che io e te possiamo riniziare e diventare amiche!
Sharon: Ti fidi di me?
Lily: Sì. Grazie per questa seconda possibilità!
-Lily guardò Justin con uno sguardo supplichevole.-

Lily: Mi dispiace!
-Lui si avvicinò e l’abbracciò.-

Justin: Okay. Ti voglio bene
Lily: Anche io!
-Si staccarono dall’abbraccio e Lily guardò Sharon.-
Lily: Adesso possiamo uscire in quattro, tutti insieme
Sharon: Sì, certo!
Lily: Poi vi assicuro che quando ci sono anche Jordan e Rebecca, è il massimo. Riderete come matti!
Justin: Ce lo immaginiamo!
-Lily guardò l’orario ed era tremendamente in ritardo. Quella mattina aveva deciso che sarebbe andata insieme a suo padre a prendere Brittany dall’ospedale. Guardò i ragazzi.-

Lily: Adesso devo proprio scappare! Ci vediamo a scuola
Justin: Puoi contarci!
-Lily sorrise, li abbracciò e li salutò per poi correre a chiamare suo padre. Non vedeva l’ora di riavere sua madre a casa.-
 
Meraviglieee, ciao!
Eccomi finalmente con il nuovo episodio. Ce l’ho fatta anche questa settimana. Cosa ne pensate? Avete qualche domanda da fare? Oh, oh, vi è piaciuto il flashback? Finalmente sappiamo qualcosa di più su Oliver! Come sempre, spero mi scriviate.
Vi lascio anche le foto dei gemelli. Sopra Samuel e sotto Emily :)

Buonanotte.
Sum <3

 

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Capitolo 42
*** Famiglia al completo ***


Unconventional Family
Capitolo 42
-Famiglia al completo.-


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Giugno 1997. Bonsall, California.


Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!

-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-

Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!

-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò. Si asciugò le guance umide. Era furioso, come poteva essere successo a lui e Brittany? Come? Eppure erano stati attenti. Non avevano neanche finito il liceo, sarebbero dovuti andare al college. Lui avrebbe dovuto iniziare una carriera nel mondo della musica e aprire una casa discografica e Brittany avrebbe dovuto intraprendere la carriera da giornalista, la ragazza aveva davvero molto talento per la scrittura. Ma possibile che quel brillante futuro fosse stato spazzato via dall’arrivo di un bambino?!-

Oliver: "No, non mi farò rovinare i piani. Mi dispiace, Britt!"

-Tornò a casa, salì in camera sua e si lasciò cadere sul letto con quel peso enorme che si portava sulle spalle.
Quell’estate, Oliver, decise di partire in vacanza con i suoi genitori per allontanarsi da tutto quel mondo e da tutti i suoi problemi.
L’estate finì in un batter di ciglia e la scuola stava per riniziare. Brittany decise di studiare da privatista, così da seguire il bambino, lavorare, prendersi il diploma e soprattutto evitare di vedere Oliver.-

Settembre 1997. Bonsall, California. Casa Green, h:22:00.


-Brittany stava sdraiata sul letto, sfogliando una rivista sulla gravidanza e sui primi mesi dei neonati. Doveva iniziare a capirci qualcosa. Mentre girava pagina, sentì la porta della sua camera aprirsi. Subito si girò, vedendo entrare Rachel che chiuse la porta dietro sé.-

Rachel: Ciao!
Brittany: Ehi, cosa fai in giro così tardi?

-Brittany sorrise, incrociò le gambe e fece spazio a Rachel che si sedette di fronte a lei. La ragazzina dai capelli corvini, abbassò la testa mentre una lacrima le scivolò sulla guancia. Sospirò prima di parlare.-

Rachel: Volevo vederti. Sai, il rientro a scuola non sarà la stessa cosa senza te!
Brittany: No, no, no Rach, non fare così! Continueremo sempre a vederci. La nostra amicizia non finisce qua!

-Delicatamente, Brittany le alzò il mento in modo che l’amica potesse guardarla negli occhi e le asciugò quella lacrima tanto trattenuta durante l'ultimo periodo estivo.-

Rachel: Promesso?
Brittany: Certo. Niente e nessuno ci separerà. Quest'anno fai vedere a Jennifer chi sei anche da parte mia!

-Rachel rise il che fece sentire meglio anche Brittany.-

Rachel: Scusa per questo momento “no”!
Brittany: Non te lo nascondo, ci ho pensato anche io e accettare il fatto che non avrei visto né te e né Alex costantemente, è stato duro!

-Rachel abbracciò la sua amica e capì che qualcos’altro non andava.-

Rachel: Sei sicura di voler studiare da privatista?
Brittany: Sì, è la cosa migliore per tutti. Se dovessi vedere Oliver lo ammazzerei!
Rachel: Oh, no! Tu gli correresti dietro disperata, non tanto per il bambino, ma perché lo ami ancora

-Brittany la guardò, ormai Rachel la conosceva bene.-

Brittany: E’ difficile dopo gli anni passati insieme, smettere all'improvviso di amare una persona
Rachel: Vedrai che starai meglio!
Brittany: Ti prego, non parliamone più

-Rachel le prese le mani e la guardò negli occhi.-

Rachel: Non preoccuparti, ci siamo noi con te!

-Intanto, quella stessa sera, anche Oliver era abbastanza preoccupato per l’inizio della scuola. Pensava che avrebbe rivisto Brittany, Alex e Rachel e probabilmente nessuno gli avrebbe rivolto la parola. Si sentiva davvero da schifo. Dopo una nottata insonne, la mattina seguente, a scuola, Oliver vide Alex e si avvicinò a lui. Alex non ne fu felice, era davvero disgustato dal comportamento del suo ormai ex amico.-

Alex: Che diavolo vuoi?

-Oliver lo guardò. Non lo riconosceva più dopo un’estate passata ognuno per conto proprio. La prima preoccupazione, comunque, fu quella per Brittany.-

Oliver: Come sta?
Alex: Hai una gran bella faccia da schiaffi! Dopo averla lasciata, per non rovinarti la vita, non è più affar tuo!

-Rachel, che passava di lì per salutare il suo ragazzo, si avvicinò con rabbia vedendo Oliver.-

Rachel: Cosa vuoi?

-Alex bloccò la sua ragazza cercando di fermarla.-

Alex: Niente tesoro, se ne stava giusto andando!

-Prese la mano Rachel, si voltarono e andarono a lezione.
Oliver era rimasto completamente solo. Ci stava davvero male, però si sarebbe ripreso. Ormai non poteva più cambiare il passato. Aveva preso la sua decisione e forse era un bene per tutti. Si avvicinò a un gruppo di ragazzi, gli sportivi della scuola. Li salutò.-

Oliver: Ciao ragazzi!

-Nick, un ragazzo alto, dai capelli rossi con il ciuffo all’insù e dal corpo allenato, lo guardò, appoggiando il suo braccio sulle spalle di una ragazza dai capelli lunghi e biondi e dagli occhi verdi. Quella era Jennifer. Nick guardò Oliver.-

Nick: Oliver! A cosa dobbiamo l'onore?
Oliver: Avete un posto per me nel gruppo? So di avervi causato un sacco di problemi, ma questa volta giuro che starò per le mie
Nick: Ti vedo abbastanza pentito, amico. Per te ci sarà sempre un posto, ma ricorda che qui sono io a comandare!

-Oliver annuiva mentre Jennifer non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Nick si avvicinò al ragazzo dagli occhi blu polvere.-

Nick: Dove hai lasciato quello sfigato di Alex e quella troietta di Brittany?

-Appena Oliver sentì quelle parole uscire dalla bocca di Nick, si accese afferrandolo per la maglietta e sbattendolo agli armadietti.-

Oliver: Non ti azzardare a chiamarla così o anche solo a nominarla. Hai capito? Non mi importa che tu sia il capo. Azzardati un’altra volta a parlare male di lei e ti spacco i denti!

-Nick non riusciva a credere che Oliver avesse tutta quella forza. Lo sguardo furioso di quel ragazzo gli aveva messo un certo timore. A quanto pareva Oliver aveva perso Brittany e Nick era abbastanza sicuro che al suo nuovo amico avrebbe fatto piacere prendersela con qualcuno e spaccargli davvero i denti. Lui guardò Oliver.-

Nick: O-okay amico, scusa!

-Oliver, riprendendo fiato, lo guardò e mollò la presa. Avevano tracciato i punti di confine.-

>>>


-Finalmente quel venerdì tanto aspettato era arrivato, e in casa Hunt erano tutti un po' agitati per l'arrivo dei nuovi nonni. Lily in camera sua guardava il suo armadio spalancato. Urlò.-

Lily: MAMMAAAAAA!!

-Brittany, mentre si piastrava i capelli nel bagno del piano di sotto, sentì le grida di sua figlia. Invece che salire le scale come una persona normale, rispose a sua figlia con le urla. Normale amministrazione in casa Green… Ops, Hunt. Scusate, l’abitudine.-

Brittany: COSA C'E', TESORO?

-Una più pigra dell’altra. Anche Lily urlò in risposta a sua madre.-

Lily: PUOI SALIRE UN MOMENTO?
Brittany: E' URGENTE?
Lily: QUESTIONE DI VITA O DI MORTE!

-Brittany, un po' allarmata, mettendo da parte la sua pigrizia, salì in camera di Lily, con metà dei capelli perfettamente lisci e l'altra metà raccolti in malo modo e tenuti su con una pinza fuxia. Vide l'armadio aperto e poi sua figlia ancora in accappatoio seduta sul letto. Scosse la testa, cercando di esaminare i capi dentro l’armadio.-

Brittany: Hai ragione! E’ una questione di vita o di morte
Lily: Aiutami, ti prego. O stanotte incontrerò i nonni in accappatoio!
Brittany: Ti suggerisco di vestirti sportiva ma carina!

-Tirò fuori dall'armadio una polo blu e una gonna rigida e semplice bianca.-

Brittany: E poi…

-Lily l’anticipò.-

Lily: Le ballerine "Lacoste" bianche e blu. Mamma, sei un genio!

-La baciò e, ancora in accappatoio, corse al piano inferiore, in lavanderia a prendere le ballerine.
Oliver, intanto, tornò a casa dopo essere passato in pasticceria per prendere una torta dopo una giornata di lavoro. Finalmente anche le vacanze di Natale stavano arrivando. Sarebbe stato il primo da passare tutti insieme. Lui entrò in casa e vide sua figlia in accappatoio con le ballerine in mano.-

Oliver: Siamo ancora a questo punto, davvero?
Lily: Sì papà, ho appena trovato l'abbinamento giusto. Corro a vestirmi e ad asciugarmi i capelli!
Oliver: Sì, corri. I nonni arriveranno qua tra mezz’ora!

-Lui portò la torta in cucina, poggiandola sul bancone. In quel momento gli venne un sospetto. Chiamò Brittany che scese le scale correndo, doveva finire la sua acconciatura.-

Oliver: Pulce?
Brittany: Sì?

-Oliver vide com’era conciata e scoppiò a ridere.-

Oliver: Streghetta, avrei dovuto dire!
Brittany: AH AH, che spiritoso!

-Lei gli diede una spinta al petto e Oliver continuò, ridendo.-

Oliver: Perché non ti presenti con questa acconciatura? Mio padre ne andrà pazzo!
Brittany: Più tempo mi trattieni con il tuo pessimo sarcasmo sulla mia acconciatura e più tempo io ci metterò ad essere pronta. E tu non vuoi che tuo padre pensi che tu ti sia sposato con una pazza psicopatica, giusto?
Oliver: Beh, sei la mia pazza psicopatica. Sei bellissima anche in versione strega di Halloween!

-La baciò e Brittany lo trattenne in un bacio sempre più profondo, poi si staccò.-

Brittany: Per quanto io voglia continuare a baciarla, sono costretta ad allontanarmi, signor Hunt. Ho ancora un milione di cose da fare e i tuoi stanno davvero per arrivare
Oliver: Almeno tu sei già vestita! Nostra figlia gironzola per la casa ancora in accappatoio!
Brittany: Credo che i nostri geni della poca puntualità si stiano diffondendo in lei

-Brittany portava un vestito in pizzo rosa salmone lungo fin sopra le ginocchia e le maniche lunghe. Era abbastanza comodo anche se non si poteva dire altrettanto delle scarpe, dei tacchi neri. Questo però, non la preoccupava, avrebbero passato la serata seduti. Oliver la guardò, le diede un bacio veloce e cose al piano di sopra. Si fece la doccia e con l'accappatoio addosso, andò in camera da letto. Prima di entrare, incontrò in corridoio Lily che correva in bagno ad asciugarsi i capelli. Lei guardò suo padre ancora in accappatoio, facendogli il verso.-

Lily: Sei ancora così?!

-Gli fece la lingua e Oliver sorrise.-

Oliver: Io sarò pronto prima che tu abbia finito di asciugarti i capelli, principessa

-Lui le fece l'occhiolino e Lily scosse la testa con un sorriso, entrando poi in bagno.
Dopo un quarto d'ora, tutti erano pronti. Oliver aveva deciso di indossare una camicia a maniche lunghe grigia e nera, un paio di jeans neri e delle scarpe Diesel grigie. Lui scese le scale facendosi ammirare dalle sue ragazze che stavano in salotto.-

Oliver: Beh, che ve ne pare?
Lily: Wow papà, sembri anche giovane vestito così!

-Lily rise prendendolo in giro e subito Oliver si avvicinò a sua figlia cominciando a farle il solletico, il suo punto debole.-

Oliver: Scusa? Non ho sentito bene. Ti ricordo che sono il padre più cool della tua scuola!
Lily: No, papà. Ti prego, bastaaa!! Per favore, ritiro ciò che ho detto!

-Mentre Brittany rideva, Oliver smise di torturare sua figlia. Tutti si sedettero sui divani ad aspettare i nonni, quando Lily, toccando il pancino di Brittany, parlò.-

Lily: Io non so come tu faccia, papà. Come fai a vivere senza sapere il sesso del fagiolo? Io non ce la farei mai. Sarei già impazzita

-Oliver sgranò gli occhi e Brittany fece lo stesso guardando sua figlia, dandole una piccola gomitata al braccio.-

Brittany: LILY!
Oliver: Voi sapete il sesso? COSA? Pulce, noi avevamo un patto!
Brittany: Scusa Olly. Mi hai chiesto una cosa troppo grande! Ti amo, ma avevo bisogno di sapere
Lily: Scusa mamma! Mi è scappato

-Brittany scosse la testa senza speranza mentre Oliver era sconvolto.-

Oliver: Quindi io sono l’unico a non sapere?
Lily: Solo perché lo hai deciso tu. Dai, dicci che sesso vorresti e noi ti diciamo se è quello o no
Oliver: Non ci penso nemmeno! Tenetevi il vostro segreto
Brittany: Papà vorrebbe un maschietto
Lily: Oh…
Oliver: Io non l’ho mai detto!
Brittany: Il fatto di non dirlo a voce alta non ti impedirà di rimanere deluso. Olly, è normale avere una preferenza, non farai alcun torto al bambino
Oliver: Da quanto lo sapete?
Lily: Mamma me lo ha detto all’ospedale
Brittany: L’ho saputo quel giorno!
Oliver: Spero siate felici ora!
Lily: Dai papà, non offenderti!

-Brittany rise.-

Brittany: Sì, papino. E’ successo e basta. Non siamo andate a cercarcela

-Proprio in quel momento, mentre Oliver stava per rispondere, sentirono il campanello suonare. Il ragazzo guardò sua figlia e sua moglie.-

Oliver: Salvate dal campanello. Ma non finisce qui. Ne riparleremo!

-Lily e Brittany risero vedendo il loro uomo di casa fare l’offeso severo. Oliver intanto, pensando a chi ci fosse dall’altra parte della porta, divenne improvvisamente serio. Brittany gli prese la mano, gli accarezzò il viso e lo baciò dolcemente, mentre lui la guardava preoccupato.-

Brittany: Andrà tutto bene!
Oliver: Lo spero!

-Lui si avvicinò alla porta e l'aprì. Sua madre lo salutò con un grande sorriso e un forte abbraccio.-

Dana: Ciao!
Oliver: Ciao mamma!

-Dana entrò dentro e Oliver si trovò faccia a faccia con suo padre, dopo dodici anni. Lui gli tese la mano.-

Gerald: Oliver!
Oliver: Ciao papà

-Oliver gli strinse la mano dopo qualche secondo. I due, stavano ancora sulla porta d'ingresso quando dalla cucina entrò di corsa Red saltando addosso al signor Hunt.-

Gerald: Ma che diavolo!

-Brittany si diede una manata in faccia ricordandosi di non aver chiuso a chiave la porta della cucina che dava al cortile posteriore.-

Oliver: RED! FUORI!

-Mentre Red correva felice per tutta la casa, Oliver cercava di prendere posizione, sgridandolo e rincorrendolo. Riuscì a prenderlo per il collare rosso.-

Oliver: RED, A CUCCIA!

-Lo portò fuori, lo legò vicino alla cuccia e lo guardò accarezzandolo.-

Oliver: Mi dispiace Reddy, ma lo devo fare! Dopo ti porto la cena

-Oliver tornò dentro, si lavò le mani e raggiunse gli altri in salotto. Sentì suo padre borbottare.-

Gerald: Non riesce a tenere a bada neanche quel cane!
Dana: Forza caro, non è niente!

-Subito Lily intervenne in difesa di Red.-

Lily: Reddy non voleva farle del male signore, glielo posso assicurare! Stava solo giocando. Lui è buono

-La signora Hunt vide Lily e l'abbracciò con le lacrime agli occhi senza dire nulla. Lily, dal canto suo, si lasciò abbracciare sorridendo. La nonna era davvero buona e super affettuosa. La signora si staccò dall'abbraccio e sorrise.-

Dana: Io sono Dana!
Lily: Lily
Dana: Sei davvero una bella signorina!

-Le accarezzò il viso mentre Lily arrossiva.-

Lily: Grazie!
Dana: D'altronde è normale con due genitori così!

-Subito la signora guardò Brittany e l'abbracciò affettuosamente.-

Brittany: Signora Hunt!!

-Si staccarono dall’abbraccio e la signora Hunt strinse le mani a Brittany.-

Dana: Ci dispiace Brittany! Se lo avessimo saputo…

-Guardò Lily che era impegnata a guardare suo nonno.-

Dana: ...Ti avremmo sicuramente aiutata. E grazie per esserti presentata a casa nostra

-Brittany sorrise.-

Brittany: Non si preoccupi, è acqua passata!
Dana: Nostro figlio è stato proprio un imbecille
Brittany: Su questo siamo tutti d'accordo

-Brittany sorrise e anche Oliver. Doveva ammettere che se lo meritava. Il signor Hunt guardò Lily con attenzione e qualcosa lo segnò profondamente. Quegli occhi. Erano come i suoi, infatti Oliver aveva preso da lui. Vedeva quella ragazzina, così simile alla sua famiglia, anche se aveva molti tratti di Brittany. Si avvicinò a Lily.-

Gerald: Ciao Lily, mi chiamo Gerald!

-Lui le strinse la mano, ma non con il suo solito modo forte e deciso, era più amichevole e affettuoso in realtà. Anche in Lily era scattato lo stesso meccanismo, sentiva di fare parte di quella famiglia da sempre. Improvvisamente abbracciò suo nonno, sorprendendosi di se stessa. Lui, davvero felice, la strinse a sé.-

Gerald: Piacere di conoscerti!
Lily: Il piacere è tutto mio!

-Si staccarono dall’abbraccio e, sempre più felice, il signor Hunt si avvicinò a Brittany. Sua nipote gli metteva allegria.-

Gerald: Brittany!
Brittany: Signor Hunt!

-Lei gli tese la mano ma sorprendentemente il signor Hunt la ignorò, stringendo la ragazza in un abbraccio. Oliver, fu davvero molto felice di vedere quella scena, nonostante tutto. Appena suocero e nuora si staccarono dall’abbraccio, Brittany parlò.-

Brittany: Beh, accomodatevi!

-Tutti si sedettero e la signora Hunt guardò Brittany.-

Dana: Hai visto? Rispetto a sedici anni fa, mio marito si è scongelato! Dev'essere la vecchiaia

-Brittany sorrise divertita e la signora Hunt non vedeva l’ora di conoscere meglio la sua nipotina anche se non poté non notare il pancino sospetto di Brittany.-

Dana: Non vorrei sembrare sfacciata, Brittany, ma non ricordo di aver visto quel pancino quattro mesi fa!

-Brittany sorrise imbarazzata e Oliver, seduto accanto a sua moglie, le mise un braccio sulle spalle guardando i suoi genitori.-

Oliver: Brittany è incinta!

-Subito la signora Hunt si alzò e abbracciò suo figlio e sua nuora. Anche il signor Hunt fece gli auguri ai due ragazzi, ovviamente in modo più distaccato. Poi entrambi i nonni si concentrarono sulla ragazzina.-

Dana: Lily… Sai che Lily è proprio un bel nome?

-Lily e Brittany parlarono all’unisono felici del complimento.-

Lily e Brittany: Grazie!
Lily: In realtà il mio nome intero è Lilian. Però se mi dovessero chiamare con quel nome, beh, probabilmente non mi volterei. Per me il mio nome è solo Lily, è sempre stato così!
Dana: Oh!

-Brittany spiegò.-

Brittany: Beh, vedete, mia madre registrò al comune la bambina mentre io ero ancora in ospedale. Pensava che Lily fosse un nome troppo corto e che fosse soltanto il diminutivo di Lilian e quindi l’ha registrata in quel modo

-Oliver guardò Brittany.-

Oliver: Devi avere mangiato viva tua madre dopo aver saputo questo fatto
Brittany: Sì, l’ho fatto. E’ stata una sfuriata che tutti ricorderemo. Ero stanca, avevo appena avuto la bambina, una bambina che i primi mesi non dormiva mai e lei l’aveva registrata all’anagrafe con un nome diverso da quello prestabilito. Se non mi avesse fermato mio padre, probabilmente quella sera avrei ammazzato mia madre

-Tutti risero poi Dana continuò guardando Lily.-

Dana: Quando sei nata?
Lily: Il 28 Marzo del 1998
Dana: Tra qualche mese compirai sedici anni allora!
Lily: Sì! Sono super eccitata all’idea. Sto già pensando alla mia festa. Quest’anno finalmente posso invitare più persone. L’anno scorso i miei amici erano solo tre dato che avevo iniziato a frequentare quella scuola solo da poco tempo

-Il signor Hunt parlò.-

Gerald: Vi siete trasferite?

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Più di una volta. Abbiamo vissuto a Bonsall per i primi quattro anni di Lily e, mentre tutti facevano il college, io lavoravo come segretaria in un’azienda di materassi a Fallbrook. Quando i miei genitori si sono trasferiti in Australia per lavoro, io ho deciso di non seguirli. La mia vita e quella della mia bambina erano qui. Però decisi di trasferirmi con Lily a Fallbrook, in modo da avere il posto di lavoro più vicino. Poi l’anno scorso, il mio nuovo lavoro mi ha imposto di trasferirmi qui a Los Angeles e quindi abbiamo rifatto armi e bagagli e ci siamo ritrasferite. In un anno le nostre vite sono state sconvolte. Abbiamo affrontato tante cose!
Dana: Sei una donna davvero coraggiosa e forte cara!
Brittany: Non ho avuto molta scelta. Non volevo trasferirmi con i miei genitori e non volevo portare Lily lontano dai sui diddini. Alex e Rachel sono fondamentali per noi!

-Dana guardò suo figlio.-

Dana: Alex? Quel minuto ragazzino che vagava sempre in casa nostra?

-Oliver la guardò.-

Oliver: Sì. Sentiva più noi come la sua famiglia che la sua famiglia stessa. Sono sicuro avrete modo di vederli. Ora, ci vogliamo accomodare a tavola?

-Tutti annuirono, si sedettero a tavola e chiacchierano. Lily raccontò qualche aneddoto della sua vita e poi parlò della scuola. Suo nonno fu davvero felice di sapere che alla ragazzina stesse così a cuore la scuola. Oliver parlò anche della sua vita, del suo lavoro e carriera. Era davvero orgoglioso di sbattere in faccia a suo padre che ce l’aveva fatta. Era riuscito ad aprire una casa discografica sua. Una volta mangiato anche il dolce, Oliver uscì nel cortile posteriore a dare la cena a Red. Il signor Hunt lo seguì. Appena suo figlio diede da mangiare al cane, lui parlò.-

Gerald: Sei stato un vero idiota, Oliver. Come hai potuto lasciare Brittany da sola con quello splendore di figlia che hai? Ringrazio il cielo che Lily abbia una madre forte e con il sale in zucca!

-Oliver si voltò e lo guardò.-

Oliver: Ecco dov'era il vero Gerald Hunt! Non avevo dubbi che me lo rinfacciassi. So di essere stato un'idiota, ho vissuto una vita con questo rimorso. Non c’è bisogno che me lo dica anche tu
Gerald: Vivere una vita con un rimorso del genere è il minimo Oliver!
Oliver: Sai che c’è? Sì, ho sbagliato. Non ho avuto le palle di affrontare quella situazione. Ma d’altronde, se io ve ne avessi parlato, cosa mi avresti detto, eh? Di certo non avrei avuto il supporto di mio padre, dato che non mi supportavi mai. Tu mi hai sempre fatto sentire da schifo. Ho avuto paura di affrontare quella situazione e di affrontare te. Quindi diciamo che anche tu non sei stato un padre modello. E comunque, è vero, non ci sono stato per tanto tempo, ma adesso, le mie ragazze mi sembrano abbastanza felici!
Gerald: Tu parli del presente. Ma ti sei mai chiesto quanto possa essere stato difficile per Brittany? O per Lily dover crescere senza suo padre?!

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31 Ottobre 2001. National University, Carlsbad, California.



-Oliver, ormai all’ultimo anno di college, aveva deciso di prendere economia come aveva sempre voluto suo padre. Dopo aver passato il più brutto anno scolastico di sempre al liceo, voleva soltanto una vita semplice e serena che gli avrebbe fatto dimenticare tutta quella faccenda. Da quando aveva deciso di frequentare economia in un’università privata, il rapporto con suo padre era decisamente migliorato.
Quel pomeriggio, si mise seduto sul letto guardando dormire accanto a lui quella ragazza bionda, che tanto conosceva fisicamente ma poco mentalmente. Da quando aveva iniziato il college, era davvero distaccato dalle ragazze, non gli interessava minimamente conoscerle. Quella ragazza dai capelli biondi gli ricordava qualcuno, qualcuno che aveva amato davvero tanto. I fantasmi del passato, in fondo, non avevano mai smesso di perseguitarlo. Quella sera in modo particolare, Oliver ricordò quegli occhi, quel sorriso e quella risata. Subito, senza indugiare un secondo, prese un foglio e una matita e buttò giù alcune strofe. Più scriveva e più si sentiva meglio. Le parole venivano giù veloci e pesanti come l’acqua di una cascata. Aveva così tanto da dire e niente avrebbe potuto fermalo. In un quarto d’ora la sua prima canzone fu pronta. Subito si mise una maglietta e prese la chitarra. Aveva in mente anche la melodia. Appena iniziò a suonare, la ragazza accanto a lui si svegliò. Lei sorrise e gli accarezzò la schiena.-

Melissa: Ehi, sei sveglio!
Oliver: Non avevo molto sonno!

-La ragazza si mise a sedere sul letto.-

Melissa: Prima sei stato davvero bravo. E’ stato fantastico, no?!

-Oliver annuì senza darle importanza e, mentre continuava a segnare le note su quel pezzo di carta, la ragazza continuò a parlare.-

Melissa: Sono molto felice che il tuo compagno di stanza avesse altri programmi
Oliver: Già!

-Lei si avvicinò a lui sbirciando quel foglio.-

Melissa: “That laugh, that love”. Oh, stai scrivendo una canzone per me? Che dolce! Perché questo venerdì non vieni a San Diego con me? Voglio presentarti i miei genitori

-Oliver sgranò gli occhi.-

Oliver: Cosa? No! Non voglio conoscere i tuoi genitori, Melissa. Non mi interessa conoscerli
Melissa: Oliver! E’ molto maleducato da parte tua. Mi ami, stai scrivendo una canzone per me. Perché non vuoi conoscere i miei?
Oliver: La canzone non è per te!
Melissa: Come, scusa?! E per chi è allora?
Oliver: Non è affar tuo!
Melissa: Esci con un’altra ragazza?? E' così? Chi è?
Oliver: Ti ho detto che non ti riguarda!
Melissa: Stiamo insieme da tre mesi e mi rispondi così?

-Lei si alzò furiosa e si rivestì alla velocità della luce prendendo poi, la sua borsa. Oliver la guardò alterato. Si era decisamente stancato, tutte si innamoravano di lui.-

Oliver: NO! Noi non stiamo insieme, Melissa. Te l'ho detto dall'inizio, il nostro è solo sesso. Io non ti amo
Melissa: Sei uno stronzo, Oliver. Non osare cercarmi mai più!
Oliver: Non preoccuparti, non c’è rischio!

-Melissa, sempre più indignata uscì dalla camera sbattendo la porta. Oliver riprese a lavorare sulla canzone e rileggendo il testo non poté che sentire una fitta al cuore. Solo in quel momento lui capì quanto ancora l’amasse. Non aveva mai superato quella rottura. Fu come se stesse vivendo la vita di qualcun altro. Sì, era una vita facile, ma lui non era felice. Voleva dare un’altra possibilità ai suoi sogni e voleva riconquistare Brittany. In quel momento pensò al bambino e non poteva credere che fossero già passati quasi quattro anni. Subito prese il foglio con la canzone, lo piegò e lo mise in tasca. Chiamò il suo gruppo, era da un po’ che non suonavano tutti insieme. Si sarebbero incontrati la mattina seguente per parlare dell’incisione di una demo. Subito dopo, Oliver prese le sue chiavi e il portafoglio e decise di riprendere in mano la sua vita. Ormai aveva finalmente deciso e niente gli avrebbe più fatto cambiare idea. Andò alla macchina e partì, doveva assolutamente parlare con suo padre.

Quella stessa sera, a Bonsall, Brittany non riusciva a placare i capricci di sua figlia.

Brittany: E’ ora di fare la nanna, Lily. Che tu lo voglia o no. Basta urlare, disturbi i vicini!
Lily: MA IO NON SONO STANCAAA!
Brittany: Non sei semplicemente stanca, tu sei cotta e stracotta e questo comportamento ne è la prova. Coraggio, a letto!
Lily: NOO! TU VACCI!

-La bambina continuava a piangere e urlare disperatamente con tutto il visino rosso. Brittany sospirò sedendosi sul lettino della figlia.-

Brittany: Che ne dici se ti porto un po’ di latte caldo nella tua bottiglia preferita? Quella di Ariel?
Lily: NO! IO NON VOGLIO ANDARE A LETTO. VOGLIO MANGIARE I DOLCETTI
Brittany: Penso che tu ne abbia mangiati a sufficienza, signorina!
Lily: NOOO!

-In quel momento, la signora Green aprì la porta della camera delle due ragazze.-

Joanna: Cosa succede qui?! Inizia a farsi tardi. Sono già le 20:30!

-Subito Lily corse ad abbracciare sua nonna piangendo.-

Lily: Io non sono stanca, nonna! Voglio mangiare altri dolcetti

-Brittany, che ormai aveva esaurito tutta la sua pazienza, la guardò.-

Brittany: Se questo è il risultato dei dolcetti, beh non credo che tu ne vedrai altri in tutta la tua vita!
Lily: NOOO. SEI UNA MAMMA CATTIVA, IO TI ODIOOOOO

-Brittany si avvicinò arrabbiata alla bambina dopo quelle grida così forti. Subito le prese la mano facendola voltare verso sé.-

Brittany: Non voglio più sentire le tue urla Lily Green, ci siamo capite?! E’ ora di lavare i denti e andare a letto. Non avrai altri dolcetti. Ora basta con questi capricci o l’anno prossimo potrai scordarti Halloween!

-La bambina riscoppiò a piangere voltandosi verso sua nonna che non riusciva a dire di no. Joanna si inchinò asciugando le lacrime alla bambina e parlando, la fece calmare.-

Joanna: Oh tesoro, ma sai che Halloween è finito ormai?
Lily: Ma io voglio altri dolcetti. Ne ho tantissimi ancora!
Joanna: Li possiamo conservare. Senti un po’, perché non scendi giù con la nonna a preparare una bella tazza di latte e cioccolato in polvere? Così lo beviamo, ci calmiamo e…

-Brittany era davvero arrabbiata.-

Brittany: Mamma! Ho detto niente più dolcetti perché contengono zuccheri e tu le vuoi preparare la cioccolata? Mi prendi in giro?
Joanna: Brittany, credo sia un buon compromesso!
Brittany: Non ci sono compromessi da raggiungere. Questa volta si fa come dico io. Non puoi premiarla per questo comportamento
Joanna: Non la sto premiando, tesoro. Ma guardala, è sconvolta. Voglio solo che si rilassi un po’
Brittany: E’ sconvolta perché ha mangiato metà cesto di dolci in una sola serata. Ha solo bisogno di dormire. Cerca anche tu di non rendermi le cose ancora più difficili
Joanna: E’ solo una tazza di latte caldo con un po’ di polvere di cacao!

-La nonna prese in braccio la bambina.-

Joanna: Se la nonna ti fa bere la cioccolata, poi prometti che fai la brava e vai a nanna?

-Lily annuì, e dopo aver sbadigliato, appoggiò la testolina sulla spalla della nonna. Era completamente distrutta e in qualche secondo si addormentò. Brittany guardò sua madre prendendole la bambina dalle braccia.-

Brittany: Conosco mia figlia, so ciò di cui ha bisogno, mamma. E se io dico una cosa, gradirei che tu mi appoggiassi!

-Brittany adagiò la bambina a letto, le tolse le ciabattine e le rimboccò le coperte.-

Joanna: Sai che non riesco a vederla stare male!
Brittany: Mamma, non stava male. E’ stata la bambina più felice del mondo per tutta la giornata. Stava solo facendo i capricci
Joanna: Lo so, ma se anche l’accontentiamo un po’, non crolla il mondo, Brittany. Già il fatto di crescere senza un papà presente è orribile, possiamo anche coccolarla
Brittany: Il fatto che Oliver non sia presente non deve essere una giustificazione per viziarla! Non è sola. Lei ha me, ha voi, ha i suoi diddini che la fanno sentire il centro del mondo perché per loro, per tutti noi, questa bambina è il centro del mondo. Lily non ha bisogno di essere viziata. So cosa è meglio per lei. Oggi doveva solo andare a letto, ma era eccitata per via dello zucchero che ha mangiato. Sa benissimo che non deve urlare ma parlare normalmente. Lei era semplicemente fuori di sé. Non voglio che tu o papà l’appoggiate quando ha questi comportamenti. Prova a pensare a quando io ero piccola. Non mi avreste mai permesso di fare una scenata così!

-Proprio in quel momento il cellulare della ragazza suonò e entrambe uscirono dalla camera. Brittany andò a parlare fuori in giardino. Era Rachel.-

Rachel: “Sei riuscita a metterla a letto?”
Brittany: “E’ crollata tra le braccia di mia madre dopo urla, pianti e il lancio dei giocattoli. La nostra camera è un vero disastro al momento!”
Rachel: “Ha pianto?!”
Brittany: “Disperatamente. L’anno prossimo dobbiamo inventarci qualche altra regola per Halloween. Ha mangiato decisamente troppi dolci sulla via del “dolcetto o scherzetto” e per questo, Alex mi sentirà”

-Rachel rise.-

Rachel: “Non riusciva a dirle di no dato che anche lui era bello e felice di mangiare dolcetti! Però è stato divertente portare Lily a fare dolcetto o scherzetto!”
Brittany: “Già, lei si è divertita parecchio, e anche noi!”
Rachel: “Era senza dubbio la fatina vampiro più carina di tutti!”
Brittany: “Beh, anche perché è difficile trovare qualcuno con due costumi addosso”
Rachel: “Almeno lei è originale!”
Brittany: “Questo è vero. Grazie per la meravigliosa serata e grazie per esservi presi qualche giorno libero dal college per venire qui e stare con noi”
Rachel: “Per noi è stato un piacere. Sai che adoriamo renderla felice.”
Brittany: “Sì, lo so. Buonanotte Rachel!”
Rachel: “Buonanotte Britt!”

-Quella stessa sera, mentre Brittany rientrava in casa abbastanza stanca, anche Oliver si trovava di nuovo a Bonsall dopo tanto tempo. Vedere tutte le case decorate per Halloween gli fece ricordare i suoi vecchi Halloween passati insieme ad Alex. Parlare con suo padre, tuttavia lo riportò alla realtà.-

Gerald: Non puoi fare un’idiozia del genere, Oliver. Ti manca solo un anno per laurearti!
Oliver: Papà mi sono già ritirato!
Gerald: Sei proprio uno sciocco! Dovresti svegliarti ragazzo, non hai alcuna possibilità di diventare un cantante e aprire una casa discografica!

-Gerald era furioso con suo figlio che era decisamente stanco di venir manipolato da suo padre.-

Oliver: Questo lo dici tu!
Gerlad: E’ la verità. E’ solo il sogno di un ragazzino
Oliver: Non hai mai capito cosa io volessi veramente e mai lo capirai. Io non lavorerò nella tua azienda
Gerald: Allora da me non vedrai più un centesimo! Dato che hai lasciato il college, trovati anche un posto dove dormire. A casa mia non ci metterai più piede!
Oliver: Troverò una soluzione. Non sarai tu a decidere cosa fare della mia vita!

-Il ragazzo uscì di casa sbattendo la porta. Non poteva credere che suo padre gli avesse davvero fatto ciò.
Qualche ora dopo la signora Hunt chiamò Oliver e si incontrarono in un ristorante.-

Oliver: Mamma, immagino che non andrai contro papà, giusto?
Dana: Sai che non posso, tesoro. Però questo non significa che io non possa aiutarti. Tieni, tuo padre non lo saprà!

-Lei gli diede le chiavi di un appartamento a Los Angeles.-

Oliver: Grazie mamma! Ma appena troverò un lavoro pagherò l’affitto

-Sua madre lo guardò e prese dalla borsa una bustina. La diede a Oliver.-

Dana: Questi sono tuoi. E’ un fondo che abbiamo aperto per te appena sei nato. Tuo padre ha firmato il modulo di ritiro, perché questi soldi sono tuoi
Oliver: Mamma, grazie!

-Oliver era davvero senza parole e sua madre continuò.-

Dana: I soldi dovrebbero bastarti per un po’. Promettimi che ti prenderai cura di te e che tornerai da noi appena ti sarai realizzato e sarai felice
Oliver: Te lo prometto!

-Lui sorrise, abbracciò sua madre e insieme finirono di mangiare. Dopo essersi salutati, quella stessa notte, Oliver fece il suo trasloco. Una volta arrivato a Los Angeles e aver portato dentro gli scatoloni, prese il suo cellulare, la sua vecchia rubrica telefonica e chiamò Alex e Rachel, ma tutti e due, proprio come Brittany, avevano cambiato numero. Oliver voleva riconquistare Brittany, o almeno voleva provarci. Decise di fare le cose con calma. Avrebbe inciso la canzone per lei e magari sentendola, lei avrebbe capito i sentimenti del ragazzo. Oliver strinse il testo della canzone tra le mani.-

Oliver: Non mi arrenderò così facilmente. Britt, ti riconquisterò a te e al bambino!
>>>

Oliver: Papà so di essere stato un codardo. Sono cresciuto e mi sono preso le mie responsabilità. Lo avrei fatto anni fa, ma poi la demo è piaciuta subito e la mia carriera è decollata all’istante e tutto è stato più grande di quanto mi aspettassi.
Pensi che io sia uno poco intelligente, uno stupido che ha passato tutta la sua vita a perdere tempo. So che per te sono soltanto una delusione!

-Il signor Hunt lo guardò seriamente.-

Gerald: Sei giunto alla conclusione sbagliata, come al solito Oliver!

-Oliver sbuffò mentre suo padre riprendeva a parlare.-

Gerald: Non ho mai pensato che mio figlio fosse uno poco intelligente, al contrario! Io non volevo che la tua intelligenza andasse sprecata e questo tu non lo hai mai capito

-Oliver lo guardò confuso. Aveva sentito bene?-

Gerald: Ho sempre voluto il meglio per te! Sei il mio unico figlio Oliver, volevo darti un lavoro sicuro una volta laureato e se avessi seguito altre strade non ti avrei potuto aiutare. Invece sei cocciuto, proprio come me e pur di realizzare il tuo sogno, hai preferito andartene di casa. Sapendo la strada che hai fatto, ora vorrei dirti quanto io sia fiero di te

-Oliver continuava a guardarlo. Non era possibile, stava sognando. Suo padre non poteva dirgli quelle cose, lo conosceva troppo bene.-

Oliver: Fiero di me?
Gerald: Sei andato contro la tua famiglia e a parer mio è un gesto di grande coraggio. Sei riuscito a costruirti il tuo impero, nonostante i tuoi errori. Adesso goditi questa felicità figliolo, perché te la meriti
Oliver: Beh, grazie papà!

-Sorrise e continuò.-

Oliver: Tu sapevi che abitavo in quell’appartamento a Los Angeles, non è così?

-Il signor Hunt sorrise ed annuì guardando suo figlio e cambiando discorso.-

Gerald: Comunque, vorrei proprio vederla questa casa discografica!
Oliver: Certo, ti ci farò fare un giro
Gerald: Brittany e Lily sono fantastiche. Scommetto che ti renderanno davvero felice
Oliver: Già, sono davvero fortunato! Papà, sei diventato davvero molto sentimentale!
Gerald: Tua madre ha proprio ragione, la vecchiaia fa questo effetto. In più sono davvero felice di riavere la mia famiglia indietro!

-Sorrisero e, dopo aver accarezzato il cane, tornarono dentro. Finalmente la famiglia era al completo.-


MERAVIGLIEE <3
Scusate la mia assenza! Questo periodo è abbastanza stressante per me. In più ovviamente mi manca un sacco casa. Comunque cerco di tenere i denti stretti!
Allora, finalmente eccomi dopo due settimane con un nuovo episodio. Vi piacciono i flashback?
Cosa ne pensate ora del personaggio di Oliver?
Ah ho bisogno di chiedervi un'altra cosa. Siete riusciti a visualizzare l'ultima foto che ho messo dei gemelli? Ho bisogno che mi diate risposta così troverò il modo per farveli vedere. Sono super coccolosi!
Fatemi sapere. Buonanotte,
Sum <3

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Capitolo 43
*** Natale insieme ***


Unconventional Family
Capitolo 43
-Natale insieme.-



-Anche quel Natale, finalmente stava arrivando. La famiglia Hunt era radunata in salotto a sistemare le varie decorazioni di Natale in giro per la casa. Quell’anno, Oliver, volle accontentare sua figlia prendendo un grande e maestoso abete sempreverde dal colore intenso che sprizzava aria natalizia da tutti gli aghi. Dopo aver messo le lucine, ovviamente non poté che partire un dibattito. Quali colori avrebbero usato per le decorazioni?-

Brittany: No, Olly! Non cambierai la nostra tradizione. Sono quindici anni che addobbiamo l’albero sempre nello stesso modo
Oliver: Sarà ora di cambiare, non credi?
Brittany: Non voglio mettere le decorazioni blu e argento. Sarà strano, non sembrerà nemmeno essere un albero di Natale. Quei colori sono così freddi!
Oliver: Non hai mai visto le decorazioni blu e argentate insieme, non puoi parlare. Rosse e dorate sono troppo scontate, andiamo!
Brittany: No, scendi a un compromesso. Io ho accettato di farti mettere tutte quelle decorazioni all’esterno e adesso addobbiamo l’albero del colore che piace a me
Oliver: Esci dalla tua monotonia!
Brittany: Vuoi davvero fare arrabbiare una donna incinta?

-In quel momento, Lily li guardò tenendo ancora in mano delle decorazioni. Ne avevano davvero tante, Oliver ne aveva comprato di tutti i tipi. Anche lui adorava il Natale. Beh, Oliver veramente adorava tutte le feste, Natale, Pasqua, 4 Luglio, Halloween, il Ringraziamento… In più il fatto di avere di nuovo la sua famiglia riunita lo mandava dritto sulla luna. Voleva fare le cose per bene.-

Lily: Bianche e dorate!

-Brittany e Oliver si voltarono verso Lily.-

Brittany: Beh, bianche e dorate non sarebbero poi così male

-Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Potrebbe essere un buon compromesso!

-Lily li andò ad abbracciare.-

Lily: Cosa fareste senza di me?!

-I suoi genitori risero e Brittany le diede un dolce bacio sulla testa.
Iniziarono ad addobbare l’albero e la casa, e Brittany fu davvero molto felice di usare la scusa del “fagiolo” per sedersi e guardare gli altri lavorare. D’altronde quell’anno, Rachel non era là a torturarla, ma Brittany era molto felice di poter litigare con Oliver. La ragazza pensò ai suoi amici, sicuramente anche loro erano intenti ad addobbare la loro bella casetta. Rachel andava pazza per il Natale e finalmente anche loro potevano dare il via ai magici Natali riempiti dalle risate e dalla gioia dei loro bambini.
Dopo circa un’oretta passata ad addobbare e a cambiare sempre la disposizione degli oggetti, Oliver guardò le due ragazze.-

Oliver: Sentite, io esco nel cortile posteriore a mettere qualche decorazione, anche Red vuole la sua parte, è Natale anche per lui!

-Lily guardò il suo cucciolo e lo strinse a sé.-

Lily: Il tuo primo Natale, Reddy! Sei felice?!

-Gli diede un bacetto sulla testa e Red le leccò la guancia. Lui adorava le coccole e adorava i suoi padroni. Lily lo lasciò andare e Oliver lo accarezzò.-

Oliver: Vieni con me là fuori? Coraggio, andiamo!

-Il ragazzo, seguito dal cane, uscì dalla porta posteriore della cucina, mentre le due ragazze decisero di fare una pausa andando a preparare della cioccolata calda da mangiare con i marshmallows. Tenendo la sua tazza in mano, dopo un quarto d’ora, Lily vide dalla finestra suo padre che si avviava per rientrare in casa. Subito fece l’occhiolino a sua madre che sorrise. Poi, proprio mentre suo padre entrava, lei, con la schiena che dava alla porta, parlò.-

Lily: Non mi importa se l’hai sognato. Non voglio che chiamiate la mia sorellina “Riley”! Voglio un nome più principesco per lei

-Oliver chiuse la porta dietro sé e Brittany lo guardò con un’espressione preoccupata, forse lei e sua figlia avevano esagerato. Lui continuava a guardarle per poi parlare.-

Oliver: E’ una femmina allora?
Brittany: Tesoro, mi dispiace. Non volevamo che tu lo scoprissi così. Pensavamo che ti trattenessi un po’ di più fuori. Ti prego, non ti arrabbiare. E’ stato solo un incidente
Lily: Sì, papà, scusa. Non volevo rovinarti la sorpresa. Scusa davvero, so quanto tu ci tenessi a scoprirlo solo alla fine
Oliver: No, no… Non sono arrabbiato. Sono solo un po’… Non so…
Brittany: Deluso?

-In quel momento, Oliver capì che sua moglie aveva sempre avuto ragione. Sì, si sentiva un po’ deluso in effetti. Ovviamente non l’avrebbe mai data vinta a Brittany.-

Oliver: No! Non sono per niente deluso. Sapevate che non avevo nessuna aspettativa. Sono solo sconvolto per averlo scoperto in questo modo. E’ stata come una secchiata d’acqua fredda

-Lily lo abbracciò.-

Lily: Scusami tanto, papà!
Oliver: Non importa, principessa. E’ stato un incidente. Ma adesso, almeno, sarete contente che tutti sappiamo il sesso del fagiolo… Fa strano chiamarla “fagiolo” adesso che so che è una femmina!

-Brittany lo accarezzò, dandogli poi, una tazza di cioccolata fumante e dei marshmallow. Tutti si sedettero a tavola e Oliver parlò.-

Oliver: Quindi come vorreste chiamarla?
Brittany: Io ho proposto Riley. Lily non è d’accordo
Oliver: Mi piace Riley!
Lily: Beh, a me no. Come minimo dovete scegliere un nome che piaccia anche a me
Oliver: A cosa pensavi?
Lily: Qualcosa come Charlotte. Charlotte è carino!

-Brittany la guardò storta.-

Brittany: E’ troppo principesco!
Lily: L’intento è quello, mamma. Potremmo sempre chiamarla Lottie qui in casa
Brittany: Suona un pochino meglio!

-Brittany guardò suo marito che sembrò essersi perso nei suoi pensieri. Lei cercò di riportarlo alla realtà.-

Brittany: Olly, ci sei?

-Lo strattonò un momento e Oliver parve tornare sulla terra.-

Oliver: Scusate, ma ho appena realizzato che sarò sempre in minoranza d’ora in poi!

-Sentendo quella sua preoccupazione, tutti scoppiarono a ridere. Proprio in quel momento, sentirono il campanello suonare. Era Daniel, che quel pomeriggio aveva chiamato Lily e si era offerto di aiutarli con le decorazioni natalizie. Subito, la ragazzina lo baciò e lo fece entrare.-

Lily: Vieni, stiamo facendo una pausa. Vuoi una tazza di cioccolata e marshmallow?
Daniel: Chi mai rifiuterebbe?

-Entrarono i cucina e Daniel salutò Brittany e Oliver.
Dopo aver chiacchierato e aver finito la cioccolata, tutti si rimisero al lavoro. Tutti eccetto Brittany. Oliver la guardò e subito lei alzò le mani in alto.-

Brittany: Sono incinta, ricordi?

-Lui scosse la testa ridendo, le diede un bacio e poi si soffermò sul pancino, lo accarezzò e sussurrò.-

Oliver: Ti amo, non importa cosa tu sia!

-Brittany si commosse davanti a tutta quella dolcezza di Oliver. Era davvero felice di aver sposato un uomo che fosse in grado si esprimere i suoi sentimenti senza alcuna vergogna. Lui accarezzò il viso di sua moglie per poi rimettersi all’opera.
Dopo un’altra estenuante ora, finalmente erano agli sgoccioli. Oliver cercava di mettere la stella sulla punta dell’albero. Ovviamente Brittany, da buona Green quale era, aveva da ridire.-

Brittany: Olly, è storta!
Oliver: No, non è storta!
Brittany: Sì, lo è
Oliver: Ti dico di no. Alzati dal divano e guardala bene!

-Brittany si alzò e sua figlia si avvicinò a lei guardando l’albero.-

Lily: Sì, papà. E’ storta

-Daniel sentendo Lily, la guardò.-

Daniel: No, che non lo è!
Lily: Sì, lo è
Brittany: Olly, spostala leggermente più a destra. Prova per un momento!

-Oliver sbuffando spostò la stella leggermente più a destra. Quando scese dalla scaletta, tutti guardarono l’albero e Lily parlò.-

Lily: Ora è dritta!

-Suo padre rise.-

Oliver: Voi due Green, siete un po’ troppo precisine per i miei gusti. Poteva andare bene anche com’era prima!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: E’ il tuo modo per dire “Scusa, avevate ragione voi?”

-Lei gli fece la lingua e lui scosse la testa. Brittany si risedette sul divano e Lily si appoggiò a lei, Oliver corse a spegnere le luci per poter vedere l’albero illuminato. Mentre il fuoco riscaldava e rischiarava la stanza, tutti ammiravano l’albero e tutte le decorazioni della casa che si illuminavano. Avevano fatto davvero un ottimo lavoro. Rachel sarebbe stata molto fiera di loro. In quel momento, Brittany si accorse che sua figlia non guardava le decorazioni illuminate. Lei ammirava il suo fidanzato che, compiaciuto, guardava le decorazioni sotto la luce dell’albero. Brittany fu molto attenta a leggere lo sguardo di sua figlia. Lily non stava semplicemente guardando Daniel, lei ne era ipnotizzata. Guardava quel ragazzo come se fosse una delle meraviglie del mondo, lo guardava con desiderio, e Brittany, lì capì, che qualcosa stava cambiando e presto sarebbe cambiata per sempre nella vita di sua figlia.
Quel lungo, faticoso ma davvero piacevole 22 Dicembre volgeva al termine quando Brittany bussò alla porta della camera di sua figlia ed entrò. Vide Lily poggiare sopra il letto la rivista che leggeva.-

Brittany: Oh, scusa. Ti ho interrotto?

-Lily si sedette meglio sul letto.-

Lily: No, vieni. Stavo solo leggendo questa rivista

-La ragazzina le fece spazio e Brittany si sedette accanto a lei.-

Brittany: Volevo solo darti la buonanotte

-Brittany le accarezzò il viso e Lily sorrise.-

Lily: Pensi che abbiamo esagerato con papà stasera?

-Brittany rise.-

Brittany: Ho pensato la stessa cosa. Hai visto la sua faccia?
Lily: Era impossibile non notarla. In fronte aveva scritto “DELUSIONE” con le lucine rosse che si illuminavano

-Entrambe scoppiarono a ridere, poi Lily si fece seria.-

Lily: Glielo darai stanotte?

-Brittany annuì.-

Brittany: Sì, così il giorno di Natale potremo dirlo a tutti!
Lily: Sono davvero felice
Brittany: Anche io

-Brittany le diede un bacio sulla fronte e mentre si alzava, Lily la fermò, facendola risedere sul letto.-

Lily: Mamma?
Brittany: Sì?
Lily: E’ stato bello lavorare di nuovo in squadra insieme. Mi è mancata la nostra complicità!
Brittany: Anche a me, Lily. Non sai quanto. E’ stato divertente
Lily: Già

-Per qualche secondo ci fu un silenzio un po’ imbarazzante. Forse entrambe non erano ancora pronte ad affrontare quell’argomento tanto temuto. Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Abbiamo avuto una giornata impegnativa. E’ meglio andare a dormire

-Lily sorrise e abbracciò sua madre.-

Lily: Non vedo l’ora di vedere l’espressione di papà domani mattina. Buonanotte mamma!
Brittany: Buonanotte amore mio!

-Brittany diede un bacio a sua figlia e uscì dalla camera chiudendo la porta, poi raggiunse suo marito nella camera matrimoniale. Si misero i pigiami e si sdraiarono a letto. Brittany vide suo marito pensieroso. Gli accarezzò il braccio e lui parlò.-

Oliver: Permetterai davvero che la nostra seconda bambina si chiami Charlotte? E’ così poco da noi questo nome!

-Brittany sorrise continuando a guardarlo.-

Brittany: Sei deluso, non è così?
Oliver: Ancora con questa storia? Perché ci tieni tanto a saperlo?
Brittany: Perché voglio dimostrarti che avevi torto. Stai prendendo la storia della gravidanza troppo seriamente, Olly. Hai scontato già la tua pena. Nessuno ti giudicherà per come farai da padre. Devi prendere tutto quanto più alla leggera. Te lo dico perché ci sono già passata, non sarai mai perfetto. Non siamo genitori perfetti. Sbaglieremo e sbaglierai. Non voglio che tu abbia paura del futuro!

-Lei gli strinse la mano e lui la guardò.-

Oliver: Per te è facile parlare. Ci sei già passata. Sai come si fa. Io sarò un totale disastro
Brittany: Non si finisce mai di imparare come essere genitori migliori, Olly. E fidati se ti dico che anche per me sarà tutto completamente nuovo!

-Oliver la guardò confuso.-

Oliver: Cosa vuoi dire?

-Brittany sorrise, si alzò dal letto e prese dall’armadio una scatola infiocchettata. Tornò a sdraiarsi accanto a suo marito dandogli la scatola.-

Brittany: Non hai mai chiesto a me e Lily cosa volessimo. Credo che tu lo abbia sempre dato per scontato, pensando che, dato che noi, volevamo la stessa cosa, tu saresti stato in minoranza. Oh, è così facile prenderti in giro. Apri la scatola!

-Oliver l’aprì e non poté credere ai suoi occhi che subito iniziarono a brillare. Non capiva più niente, quelle due ragazze gli facevano il lavaggio del cervello. Lui tirò fuori dalla scatolina un piccolo body blu della sua squadra del cuore, i Lakers. Abbinati c’erano un bavaglino blu, in cui vi era scritto “Piccolo fan dei Lakers”, una copertina viola con il simbolo della squadra e Topolino con una palla da basket disegnato e poi per finire, delle piccole, minuscole scarpette blu con ai lati disegnato un pallone da basket. Brittany guardò suo marito che ancora, incredulo, teneva in mano tutti quegli oggetti. Lei sorrise.-

Brittany: E’ un maschietto, Olly! Noi aspettiamo un maschietto!

Oliver: Ma non è femmina? V-voi stavate decidendo per il suo nome… Aspetta, aspettiamo dei gemelli?
Brittany: No, Olly. Io e Lily ti abbiamo fatto uno scherzo. Aspettiamo un maschietto!
Oliver: Noi aspe… Noi aspettiamo… Oh Dio. NOI ASPETTIAMO UN MASCHIO!

-Subito lui saltò di gioia abbracciando e baciando Brittany. Tirò su il pigiama alla ragazza e iniziò a baciargli ripetutamente il pancino. Brittany scosse la testa.-

Brittany: Non avevi preferenze, eh?!

-Lo conosceva troppo bene. Anche Lily poté sentire le grida di gioia di suo padre e, scoppiando a ridere spense la luce della sua camera, per poi addormentarsi felice.
Brittany accarezzava i capelli di suo marito che non riusciva a smettere di accarezzarle il pancino e parlare al bambino.-

Oliver: Non hai la minima idea di quante cosa ti insegnerò, piccolo fagiolo!
Brittany: Deve prenderla come una promessa o come una minaccia?!

-Oliver la guardò storto e lei scoppiò a ridere.-

Oliver: Quindi, tu e Lily… Sì, insomma, cosa volete?
Brittany: Anche noi siamo molto felici che sia un maschio! Sei felice?
Oliver: Da impazzire! Inoltre la nostra principessa già l’abbiamo
Brittany: Sono d’accordo! Volevo darti la scatola a Natale, ma dopo lo scherzo che ti abbiamo fatto io e Lily, ci hai fatto tenerezza e ho deciso di anticipare uno dei tuoi regali di Natale!
Oliver: Direi il più bel regalo di Natale. Non avrei mai creduto di ritrovarmi qui, accanto a te con una figlia bellissima e un piccolo fagiolo in arrivo
Brittany: Non dirlo a me. Ce l’abbiamo fatta, Olly!
Oliver: Buon Natale amore della mia vita!

-Lui la baciò con un bacio che avrebbe portato a un’altra notte di amore e passione.

Quel 25 Dicembre, dopo anni di lontananze, mancanze, litigi, incomprensioni e qualche bugia, finalmente la famiglia era al completo. I nonni Green erano arrivati dall’Australia solo il giorno precedente, i nonni Hunt erano arrivati la mattina di Natale, dopo due ore di macchina, e tutti insieme si godettero il meraviglioso pranzo di Natale cucinato dalle due nonne, con l’aiuto dei nonni che andavano d’amore e d’accordo. Il menù prevedeva oca ripiena con tante verdure di stagione, salse e purè di patate e carote. Ovviamente non poteva mancare la torta di mele con meringa, roba da leccarsi i baffi. Quel giorno, Oliver accese il fuoco nel cammino e portò il lettino di Red in salotto, d’altronde anche lui doveva festeggiare. Mentre i nonni cucinavano, Lily e Brittany costruirono una casetta di marzapane. Era un compito abbastanza difficile. Quel Natale, i regali non erano di certo mancati. Il regalo che piacque di più a Lily fu la tastiera professionale. Avrebbe iniziato a suonare il piano presto, e suo padre le dava il giusto supporto e la giusta spinta verso la musica. In quasi un anno, la ragazzina era diventata molto brava a suonare la sua amata chitarra. Sotto l’albero vi erano anche tanti regali per il piccolo fagiolo e per Red, oltre che Brittany, Oliver e tutti i nonni.
La sera, raggiunsero casa Hunt, anche i McKay con le loro due piccole pesti. Rachel fu davvero impressionata dalle belle decorazioni, e ovviamente i regali da scambiarsi non mancavano. Passarono una bella serata in compagnia a raccontare aneddoti sul passato. Brittany e Oliver svelarono il sesso del bambino e tutti ne furono molto felici. Come ogni anno, nessuno poteva scamparsela dalla visione del film “Il Grinch”, accompagnato da insalatieri di popcorn, biscotti vari e cioccolata con marshmallow per tutti. Per un giorno, tutti lasciarono i propri problemi e pensieri alle spalle, godendosi quel tempo in famiglia e passando le ultime ore della giornata a fare una lunga partita a monopoli. Quello era stato il Natale che aspettavano da anni ed era senza dubbio il migliore di sempre dato che finalmente erano tutti insieme.-


-Quando le vacanze finirono, il tempo passò molto velocemente, così come il compleanno di Oliver, a Gennaio, e il compleanno di Lily, a fine Marzo. Il giorno della festa, c’erano proprio tutti, fatta eccezione per i nonni Green che non poterono tornare a Los Angeles. Comunque, loro mandarono dei soldi alla loro nipotina. I signori Hunt, invece, aprirono anche a Lily un fondo a suo nome, proprio come fecero in passato con Oliver. Se avessero saputo di Lily, glielo avrebbero aperto alla nascita.
Daniel, invece, regalò alla fidanzata un carinissimo portafoglio rosa, ma il vero regalo fu un portachiavi “Liu Jo” che ritraeva una rosa bianca. Daniel amava davvero Lily e la sua parte pura e innocente. Sperava che la ragazza la conservasse per sempre, o almeno, lui l’avrebbe preservata per sempre. Inutile dire che Lily adorò alla follia i regali, specialmente il portachiavi che era stato proprio pensato per lei. I suoi amici, Jordan, Rebecca, Justin, Sharon e qualche altro compagno di scuola, fecero una colletta e le regalarono l’ultimo profumo firmato "Justin Bieber" uscito, più il suo cd.
Alex e Rachel, non furono da meno, regalarono a Lily un set orecchini-anello “Pandora” a forma di fiocco rosa. Erano dei gioielli davvero carini ed eleganti, ovviamente scelti da Rachel.-

-I gemelli stavano per compiere un anno e si poteva già notare quanto entrambi iniziassero ad essere incredibilmente svegli. Samuel fu molto precoce con la camminata, lui addirittura riusciva già a correre e gli piaceva dannatamente stare al centro dell’attenzione. Emily era più per le sue ma già riusciva a dire più parole del normale. Alex, diede a Lily anche un altro pacchetto da aprire. Lily lo scartò e guardò quel basco francese confusa.-

Lily: Sapete che io adoro tutti i vostri regali e ci azzeccate sempre, ma l’inverno è finito. Perché questo basco?
Alex: Perché ti servirà per mischiarti con quella gente!
Lily: Quale gente?!

-Rachel la guardò.-

Rachel: Beh, dovresti aprire l’ultimo regalo per poter capire questo!

-Rachel guardò Brittany e Oliver che si avvicinarono alla loro bambina dandole una bustina bianca. Lily subito l’aprì e si portò una mano alla bocca dallo stupore.-

Lily: A-a-andiamo a Parigi?

-Brittany e Oliver annuirono e subito Lily li abbracciò con le lacrime agli occhi. Non poteva credere che tutto ciò stesse accadendo per davvero.-

Lily: Quando ci andiamo?
Oliver: Queste vacanze estive. Ci staremo una decina di giorni!
Lily: Questo è il compleanno più bello di sempre! Grazie a tutti quanti per essere venuti e grazie per questi magnifici regali. Mi lasciate davvero senza parole

-Lei abbracciò tutti quanti e il compleanno continuò con musica, balli e canti, cibo delizioso, il soffio delle candeline e il taglio della torta. Quel compleanno fu tutto ciò che la ragazzina potesse desiderare.
Quando tutti furono andati via, dopo aver riordinato un po’ la casa, tutti salirono al piano superiore. Brittany bussò alla porta della camera di sua figlia. Appena entrò, vide Lily buttare giù dal letto un libro con velocità. Non volle chiederle di cosa si trattasse e perché lo nascondesse a lei. Brittany decise di fidarsi, Lily sarebbe ritornata da lei, non voleva calcare troppo la mano dopo tutto quello che era successo nei mesi precedenti.-

Brittany: Ehi, festeggiata! Sei troppo stanca per due chiacchiere?
Lily: No, vieni!

-Lily fece spazio a sua madre e l’aiutò a sedersi, dato che ormai il pancino di Brittany era abbastanza grande. Mancava solo un mese alla nascita del fagiolo.-

Brittany: Com’è andata la festa?
Lily: Solo tu sai quanto questo sia molto di più di quanto io abbia mai desiderato
Brittany: Lo so!
Lily: Ci sono voluti quasi quindici anni, ma ne è valsa la pena se questo è il risultato. Papà ci rende davvero felici. E’ così strano pensare che adesso siamo così tanti
Brittany: Già! Siamo sempre stati solo io, te, Alex e Rachel
Lily: Grazie per aver dato una seconda possibilità a papà
Brittany: Anche io sono grata a me stessa per aver fatto questa scelta, te lo assicuro!

-Ci fu qualche secondo di silenzio, poi Brittany parlò.-

Brittany: E’ meglio che io vada a letto. Questo fagiolo assorbe tutte le mie energie

-Lily sorrise e appena vide sua madre provare ad alzarsi, la fermò prendendole il braccio. Brittany la guardò. Vide sua figlia abbassarsi e prendere un libro da terra. Riconobbe immediatamente quella copertina rossa. Era un libro che anche lei aveva letto quando era più giovane. Anche Lily la guardò, temendo un po’ la reazione di sua madre.-

Lily: Non voglio che ci siano più segreti tra noi. I segreti rovinano tutto. Sinceramente ho paura di mostrartelo perché so cosa pensi riguardo a quest’argomento. Ne abbiamo parlato mesi fa e mi dispiace averti mentito, mamma. Mi dispiace da morire!

-Fece vedere a sua madre il libro sull’amore che Rachel le aveva dato. Brittany guardò sua figlia e subito la strinse a sé.-

Brittany: Io sono quella più dispiaciuta tra le due, Lily. Non ho saputo gestire la situazione. I-io… Noi avremmo dovuto parlarne in un altro modo
Lily: Già! Questo libro me lo ha dato diddi Rachel. Spesso, quando abbiamo del tempo libero, io e Daniel lo leggiamo insieme
Brittany: Lui lo legge insieme a te?

-Lily annuì.-

Lily: Non credevo volesse farlo. Io gli ho proposto di leggere qualche pagina ogni tanto. Ma lui è davvero di supporto. Vuole che lo leggiamo tutto. E’ interessante a dire il vero, ed è carino che Daniel lo voglia leggere con me
Brittany: Significa che ci tiene!
Lily: Già. Sto capendo tante cose che prima ignoravo totalmente
Brittany: Sì, è proprio un buon libro!
Lily: Avevi ragione, mamma. Non ero pronta. Mesi fa non ero assolutamente pronta. Avevo paura, ma allo stesso tempo non volevo perdere Daniel
Brittany: Non l’hai perso!
Lily: Lo so. Non mi ha abbandonata nemmeno quando le cose si sono fatte difficili e io mi comportavo male con tutto il mondo, lui compreso. Io lo amo davvero tanto
Brittany: Lo so. Vedo come lo guardi. E’ da Natale che noto in voi uno sguardo diverso
Lily: Oh. I-io vedi, non so cosa mi prenda. Forse è a causa di questo libro, forse è perché sto andando fuori di testa… Ma… Io lo desidero, mamma. Desidero toccarlo, desidero abbracciarlo e stare sempre con lui
Brittany: Lo so tesoro, lo capisco
Lily: Abbiamo iniziato a fare delle cose insieme verso il periodo di Natale. Niente di serio, ma pur sempre importante

-Brittany la guardò.-

Brittany: Oh…
Lily: E’ stato tutto così nuovo per me
Brittany: Dove siete st…
Lily: A casa sua. Stavamo leggendo il libro ed eravamo soli e non lo so. E’ stato più forte di noi, ci abbiamo provato con naturalezza ed è stato bello

-Brittany la guardava cercando di riprendersi. Non sapeva davvero come affrontare la cosa e soprattutto come affrontare i suoi sentimenti. Lily continuò.-

Lily: Mi dispiace di non riuscire ad essere, come dici sempre, “migliore di te”. Mi dispiace deluderti e caricarti d’ansia, e mi dispiace non riuscire ad aspettare oltre. Ma io lo amo, mamma. Lo amo davvero. So che stiamo insieme solo da un anno, ma io mi fido di lui. So che tu pensi che questa sia solo una storiella insignificante, dato che lui è solo il mio primo ragazzo…
Brittany: Ascoltami, tesoro. Non penso che la tua sia solo una storiella, so che tra te e Daniel c’è qualcosa di profondo. Mi piace Daniel. Sono davvero felice che tu stia con lui. Io vedo come ti supporta, vedo come ti protegge e si prende cura di te. Capisco questo vostro desiderio di andare fino in fondo portando il vostro rapporto a un livello più alto e maturo. Sarei un’ipocrita a dirti che non puoi provare dei sentimenti del genere alla tua età. Sarei un’ipocrita, perché li ho provati anche io per tuo padre. So cosa significa e ti capisco. Mi dispiace bloccarti ma è che siete ancora così giovani e… E io non sono pronta a lasciarti andare. Sei la mia bambina ed è dura. Io sono costantemente terrorizzata dal fatto che possa succederti qualcosa, voglio che tu abbia la vita che ti meriti. Nessun rimpianto. Voglio che tu arrivi in alto, dove sei destinata ad arrivare e non voglio che niente ti metta i bastoni tra le ruote

-Lily si strinse a sua madre.-

Lily: Oh, mamma. Tu, però, mi devi lasciare andare
Brittany: Lo so, ma è dannatamente difficile
Lily: Sto con un bravo ragazzo che mi ama e sono certa che se non mi ha lasciata fino ad ora che ha dovuto aspettare tanto, non mi lascerà dopo averlo fatto. Mamma, io sono felice. Lui mi da tutto ciò di cui ho bisogno. Stai tranquilla e lasciami andare. Io e Daniel ci stiamo informando bene, stiamo imparando tante cose e piano piano stiamo imparando ad amarci totalmente. Questa volta lo dico perché è vero. Io lo amo e mi sento pronta a fare l’amore con lui. Io mi fido ciecamente. Abbiamo perfino parlato dell’eventualità di un incidente di percorso…

-Brittany sgranò subito gli occhi. Non voleva nemmeno pensarci.-

Brittany: Lily, ma questo…
Lily: Mamma! Con quello che è successo a te come minimo ne parlo con il mio fidanzato. Abbiamo parlato dell’ipotesi. Ha detto che lui mi supporterà qualsiasi decisione io prenda e non scapperà. Le cose si fanno in due

-Brittany era sempre più senza parole, poi Lily continuò.-

Lily: Vorrei iniziare a prendere la pillola. Per favore, mamma. Non voglio fare le cose di nascosto o mentirti. Sono pronta, ho sedici anni e voglio proteggermi

-Brittany ci pensò un po’ poi la guardò e, perdendosi in quegli occhi blu prese una decisione.-

Brittany: Prima voglio che tu faccia qualche chiacchierata con la ginecologa

-A Lily non sembrava vero. Sua madre l’aveva capita. Subito l’abbracciò.-

Lily: Certo, certo! Farò tutto quello che vuoi. Grazie mamma, grazie!
Brittany: Mi raccomando, quando accadrà, voglio che entrambi siate protetti, tu prendendo la pillola e lui…
Lily: Sì, non preoccuparti. Saremo super protetti! Grazie per capirmi
Brittany: E finite di leggere tutto il libro prima. E’ importante!
Lily: Sì, promesso!

-Brittany la strinse a sé e le sussurrò.-

Brittany: Non posso impedirti di crescere. Mi fido di te, Lily. Mi fido di ciò che ti ho insegnato e mi fido del tuo istinto. Solo, non abbiate fretta di farlo. Tu prima dovrai abituarti alla pillola, abituatevi all’idea...

-Lily annuì era davvero felice e Brittany continuò.-

Brittany: Lunedì chiamerò la ginecologa, okay?
Lily: Grazie, grazie!
Brittany: Ora, dopo questa batosta, ho davvero bisogno di dormire

-Lily sorrise, si alzò dal letto e aiutò sua madre ad alzarsi.-

Lily: Buonanotte mami!
Brittany: Buonanotte tesoro!

-Mentre sua madre usciva dalla porta, Lily prese subito il suo cellulare per mandare un messaggio a Daniel. Era al settimo cielo.
Intanto Brittany andò in camera sua, dove trovò Oliver seduto a letto. La sua espressione arrabbiata non prometteva nulla di buono.-

Brittany: Olly, cos’è successo? Perché stai così?
Oliver: Perché sto così?! Brittany, ho sentito tutto. Hai appena dato il permesso a nostra figlia di fare sesso!

-Lei lo guardò infastidita dalla parola che suo marito aveva appena usato.-

Brittany: Da quando per te è diventato fare sesso?!
Oliver: Da quando è mia figlia a volerlo fare! Ma tu credi davvero che sappiano cosa sia l’amore? Sono dei ragazzini
Brittany: Anche noi eravamo ragazzini, Olly. Eppure non la pensavi così alla loro età!
Oliver: E’ diverso, è tutta un’altra storia!
Brittany: No, non è vero!
Oliver: Non credo che i tuoi genitori ti avessero dato il permesso di farlo, Britt. Noi lo avevamo fatto di nascosto. Sono sicuro che se tu avessi detto a Lily che non era il momento giusto ci avrebbe già ripensato, perché hai una grande influenza su di lei!
Brittany: No, Oliver! Non mi avrebbe presa nemmeno in considerazione perché per loro, è il momento giusto. Non possiamo evitare che succeda, che io sia “a favore” o contro lo faranno lo stesso. Non voglio che Lily sia sola o pensi che io non la supporti. Non voglio che mi nasconda le cose. Questo non è il tipo di rapporto che io voglio con i miei figli. Voglio che siano liberi di venire a parlare con me
Oliver: Le stai dando il via libera. Possibile che tu non te ne accorga? Non è normale che tu la conduca a fare sesso!

-Entrambi parlavano a voce bassa per non farsi sentire da Lily, ma nessuno dei due aveva un tono calmo. Brittany lo fulminò con lo sguardo. Odiava sentire quella parola pronunciata dalla voce di Oliver. Lo guardò, chiaramente lui aveva smesso di ragionare.-

Brittany: Io non la conduco a fare sesso! Lei mi ha spiegato la situazione, mi ha spiegato come si sente quando è con lui. Come posso anche solo pensare di negarle di provare quei sentimenti?
Oliver: E’ ancora troppo piccola! E’ la nostra bambina
Brittany: Non è più la nostra bambina, Olly. Ho parlato con lei e ti assicuro che loro sono più informati di come lo eravamo noi. Sono più pronti. Noi non avevamo parlato nemmeno dell’ipotesi di una gravidanza. Loro ne hanno addirittura già parlato. Non la sto incoraggiando, ma questi sono i fatti. Le ho chiesto di aspettare ancora un po’. Voglio che parli con la ginecologa prima. Olly, non possiamo fermarla. Non possiamo impedirle di crescere!
Oliver: Sì, tu potevi fermarla e non lo hai fatto!
Brittany: E’ impossibile fermarli, lo faranno a prescindere, okay? Come fai a non arrivarci? Secondo te chi ci avrebbe mai potuto fermare la nostra prima volta? Nessuno!
Oliver: Noi eravamo un’altra storia, Brittany. Erano altri tempi. Nostra figlia è troppo giovane per farsi scopare da qualcuno!

-Brittany ormai era su tutte le furie. Non poteva sopportare come Oliver stesse parlando dell’amore.-

Brittany: Oh, sì, erano altri tempi. Certo, noi eravamo più pronti di loro, infatti si vede il grande risultato che abbiamo ottenuto, Oliver! Io sto solo evitando che mia figlia rimanga da sola e incinta a diciassette anni, perché il suo ragazzo troppo immaturo l’ha lasciata in un mare di merda!

-Continuavano a sussurrare ma Brittany era davvero molto arrabbiata e parlava molto velocemente. Oliver la guardò.-

Oliver: Non vedevi l’ora di rinfacciarmelo, non è così?! Stanotte non aspettarmi sveglia!

-Si voltò, uscì dalla camera, scese le scale e uscì di casa. Brittany sospirò, decidendo che non ne valeva la pena. Doveva rilassarsi, lo stress non aiutava il bambino. Decise di farsi una doccia calda e mettersi il pigiama. Prima di andare a letto, scese le scale andando in cucina e dal frigo prese una fetta di torta che portò in camera sua. Aveva un disperato bisogno di cioccolato in quel momento. Mangiò la torta a letto e poi si addormentò con ancora il piatto sulle coperte. Quella serata l’aveva totalmente distrutta.

Intanto, anche in casa McKay, gli animi erano un po’ tormentati. Rachel era al telefono con la madre di Alex, ormai era tarda notte.-

Rachel: “Sì, signora McKay, abbiamo invitato anche loro. Al battesimo ci saranno tutti i vostri parenti, non si preoccupi”
Sig.ra McKay: “Mi preoccupo, eccome se mi preoccupo. Io ancora non so come tu sia riuscita a inculcare in testa a mio figlio il fatto di voler fare battezzare i gemelli a quella famiglia così strana”
Rachel: “No, mi dispiace. Se la conversazione sta prendendo questa piega, io voglio che finisca immediatamente. Senta, per il battesimo è tutto pronto, si svolgerà tra meno di un mese e...”
Sig.ra McKay: “Non è tutto a posto. Il catering che hai assunto è orrendo. Faremo una figuraccia”
Rachel: “E’ solo un battesimo! Senta, le passerei Alex molto volentieri, ma sta mettendo a letto i bambini quindi...”
Sig.ra McKay: “I bambini sono ancora svegli?! Ma che razza di cose fate in quella casa? I bambini dovrebbero essere a letto già da parecchie ore”
Rachel: “Siamo stati al compleanno della nostra figlioccia e i nostri figli non si addormentano quando c’è movimento. Samuel è iperattivo. Siamo tornati un’ora fa, proprio quando lei ha chiamato”
Sig.ra McKay: “Oh il piccolo Samuel. E’ tale e quale a suo padre da piccolo. Dimmi, Rachel, Emily sta diventando più chiara?”

-Rachel fece un gran respiro prima di parlare.-

Rachel: “No, signora McKay! Emily, ha preso da me e dalla mia famiglia. Non cambierà magicamente il colore dei capelli da castano scuro a biondo o il colore dei suoi occhi da scuri a celesti!”
Sig.ra McKay: “Oh, è un vero peccato!”

-Rachel alzò gli occhi al cielo, davvero non ne poteva più.-

Rachel: “Allora, mi ha detto tutto ciò che mi doveva dire?”
Sig.ra McKay: “In realtà no. Volevo sapere di che marca sono i vestitini dei bambini per la cerimonia. Preferirei sapere che non hai scelto tu l’abbigliamento. Ho paura che tu li abbia presi in qualche negozio di scarsa qualità. Come si chiama quel negozio che tu e la tua amica frequentate spesso? “H&M”? Credo che quella sia tutta roba baratta e non voglio che la nostra famiglia veda i vostri bambini, che sono pur sempre figli di mio figlio, vestiti di stracci. So che tu non sei abituata a volare alto, ma non puoi trascinare i bambini giù nel fango con te. Quindi sì, gradirei sapere la...”

-Rachel aveva percorso il corridoio ed era entrata in camera dei gemelli. Vide suo marito rimboccare le coperte ad Emy, si avvicinò a lui e gli diede il telefono, mentre la signora McKay continuava a parlare da sola.-

Rachel: Non la reggo più! Finisco io di mettere i bambini a letto

-Alex prese il telefono e uscì dalla camera dei gemelli. Rachel lo sentì.-

Alex: “Mamma, ciao! Oh sì, Rachel ha avuto un contrattempo con i gemel… No, no, certo che non li ha fatti cadere!”

-Rachel scosse la testa sentendo Alex allontanarsi, sua suocera non si smentiva mai.-

Ehi meraviglie <3
Sono contenta di riuscire a postare così “velocemente”!
Spero siate contenti. Oggi per voi, come avete visto, ci sono tante fotine. Vi assicuro che mi sono sciolta nel creare i collage <3
Cosa ne dite dell’episodio? Vi ho sorpresi? Vi ho fatto un po’ dannare con la storia del fagiolo :’)
Come sempre aspetto i vostri commenti.
Grazie mille per le recensioni nel capitolo precedente. Oh, a proposito, ho modificato il problema della foto dei gemelli. Potrete vederli quando avevano sette-otto mesi! Dovete solo tornare al capitolo “Preoccupazioni”.
Chiudo questo papiro, dicendovi che siamo giunti al penultimo capitolo della terza stagione.
Io vi mando un bacione.
Buon inizio settimana,
Sum<3

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Capitolo 44
*** Problemi e scontri ***


Unconventional Family
Capitolo 45
-Problemi e scontri.-


-La mattina seguente, Brittany, si svegliò abbastanza presto per i suoi standard. Il weekend era sempre stato sacrosanto per la ragazza, ma la gravidanza le sbandava tutti i ritmi, specialmente da quando, una settimana prima, aveva iniziato il congedo di maternità, forzato. Brittany sosteneva di sentirsi in forze per poter lavorare fino all’ultimo giorno di gravidanza, ma nessuno voleva che un bambino nascesse durante una riunione tra i vari team, perciò, il capo spedì la ragazza dritta a casa.
Brittany, sbuffò, vedendo che erano appena le 6:00 del mattino. Si voltò dall’altra parte e poté toccare Oliver. Lo vide dormire, lì a letto a pancia in giù con la bocca aperta, sembrava essere così innocente da venir scambiato per un bambino troppo cresciuto. Lei gli accarezzò dolcemente quel viso che tanto amava guardare, poi sussurrò.-

Brittany: Devi aver avuto proprio una nottataccia!

-Lei capiva a pieno come Oliver si sentisse per la storia di Lily e Daniel. Sapeva che per suo marito era come mandare giù una bomba pronta a scoppiare. D’altronde, anche per lei non era facile lasciare andare la sua bambina.Suo marito, la sera precedente, davvero si ostinava a non voler capire. Quando si spaventava, lui aveva la tendenza a chiudersi in se stesso e non ascoltare gli altri,valeva solo il suo punto di vista. Brittany lo conosceva troppo bene, in fondo, non era cambiato poi così tanto. La ragazza decise di alzarsi dal letto, indossare la vestaglia e scendere al piano di sotto. Prese una fetta di torta dal frigo, si sedette a tavola e con il telefono, chiamò la sua migliore amica, con il rischio che la sbranasse viva. Rachel, con grande sorpresa della ragazza, rispose.-

Rachel: “Mi hai letto nel pensiero!”
Brittany: “Insonnia mattutina, eh?”
Rachel: “Cosa ti è capitato? Perché sei già sveglia di sabato?”
Brittany: “Prima dimmi perché tu non riesci a dormire!”
Rachel: “Solitamente la risposta sarebbe “Perché i gemelli sono già svegli”, ma oggi credo che Dio voglia prendersela con me. I gemelli dormono che è una meraviglia per una santa volta e io sono sveglia con l’ansia per questo stupido battesimo”
Brittany: “Goditi questi anni di stupidate che ti preoccupano, perché poi, più i bambini crescono e più i problemi si fanno grandi”
Rachel: “Cosa succede?”
Brittany: “La mia bambina continua a crescere e io non ho il potere di fermare il tempo. Hai ancora il numero della ginecologa? Io non trovo più il suo bigliettino da visita”
Rachel: “Ginecologa? Siamo di nuovo a quel punto?”
Brittany: “Non “siamo di nuovo”, questa volta ci siamo. Ci siamo per davvero, Rach!”
Rachel: “Oh, Dio Santissimo!”
Brittany: “A Settembre era solo un capriccio. Era solo un modo per andarci contro e stare allo stesso livello di Victoria. Questa volta è pronta per davvero, vuole farlo per se stessa perché si sente di farlo e a vedere dal modo in cui guarda Daniel, credo che ci stia mettendo tutta la sua buona volontà per controllarsi. Sono già passati ai preliminari. Io non posso fermarla, quindi cerco solo di evitare i danni”
Rachel: “Oh, cavolo. Ci siamo per davvero, allora. Quando, precisamente, è cresciuta così tanto? Voglio dire, due giorni fa io e Alex eravamo al parco con lei a insegnarle ad andare sull’altalena!”
Brittany: “Lo so, Rach. Non ho idea di dove il tempo sia finito. Sto ancora cercando di mandare giù il fatto che mia figlia abbia il desiderio costante di saltare addosso al suo fidanzato”

-Rachel rise.-

Rachel: “Le farai prendere la pillola?”
Brittany: “Non ho molta scelta. Ma sono contenta che sia ciò che vuole anche lei. Grazie per averle dato il libro, Rach. Sono tranquilla perché so che mia figlia ha il sale in zucca e sono davvero fiera di come lei stia affrontando la cosa anche con me. Non vuole mentirmi e ci vuole del fegato per essere sinceri”
Rachel: “Concordo, comunque do ragione alla tua insonnia mattutina!”
Brittany: “Come se questa questione in sé non bastasse, ieri notte ho discusso anche con Oliver. Non immagini minimamente la scenata di gelosia che mi ha piazzato una volta che sono entrata in camera da letto. Davvero, Rach, è stata un’ottima performance”
Rachel: “Se riguarda la questione di Lily e Daniel, posso immaginarla”
Brittany: “Mi ha accusato di incoraggiare Lily a fare sesso”
Rachel: “Oddio. Non voglio crederci”
Brittany: “E’ così cocciuto alle volte che non si rende minimamente conto delle stupidate che dice. Eppure è una persona molto intelligente!”
Rachel: “Britt, ma lui ci arriva. Ci arriva benissimo. Sa anche lui che non può fare niente a riguardo, perciò deve pur sfogare la sua frustrazione su qualcuno. Non preoccuparti, tu stai facendo la cosa giusta con Lily. Vedrai che a Oliver passerà. Deve solo abituarsi all’idea”
Brittany: “Ovviamente, nemmeno io ho fatto salti di gioia con le bandierine in mano, quando Lily me ne parlava! Voglio il meglio per lei, non voglio che si rovini il futuro. Ieri notte, Olly era così nervoso da non riuscire a stare nemmeno in casa. E’ uscito”
Rachel: “E’ andato al pub per dimenticare?”

-Rachel rise. Oliver prendeva quella situazione troppo seriamente e Brittany parlò.-

Brittany: “Non credo. Non ho sentito odore di birra o alcolici, ma solo di sudore. Probabilmente è andato al campetto a fare due tiri a canestro. Ieri doveva essere distrutto”
Rachel: “Se anche dopo il basket, il suo cervellino non c’è ancora arrivato, vedrai che ci arriverà presto!”
Brittany: “Quando si sveglierà vedrò come sta!”
Rachel: “Buona idea. Appena ci vediamo ti do il numero della ginecologa. Ti prego, dammi il tempo di ricordarmi dove anche io abbia messo il bigliettino”
Brittany: “Non preoccuparti. Grazie, comunque. Allora, ora mi dici cosa c’è di così tanto preoccupante in questo battesimo? Pensavo che aveste risolto tutto e che foste pronti!”
Rachel: “E’ tutto pronto, ma la madre di Alex è assillante. Ieri sera le avrei volentieri spaccato il telefono in testa. Te lo giuro”
Brittany: “Wow, credo di non averti mai sentita così aggressiva”

-Proprio in quel momento, anche Brittany, dall’altra parte del telefono sentì la voce di Alex parlare. Ce l’aveva con Rachel.-

Alex: “Parlando così, non ti dimostri migliore di mia madre!”

-Brittany si morse il labbro inferiore, sentiva aria di litigata arrivare fino a casa sua. Rachel, sentendo la voce di suo marito chiuse gli occhi e li riaprì maledicendosi, Alex non avrebbe dovuto sentire ciò. La ragazza riparlò al telefono.-

Rachel: “Britt, ti dispiace se ti richiamo più tardi?”
Brittany: “Ma no, figurati. Buona fortuna con Alex!”
Rachel: “Grazie, ne ho bisogno!”

-Rachel chiuse la chiamata e si voltò verso suo marito. Erano ancora a letto.-

Rachel: Pensavo dormissi. Non avresti dovuto sentire!
Alex: Sentire cosa? Tutto l’odio che provi per mia madre e che nascondi?
Rachel: Puoi biasimarmi, Alex? Davvero? E’ una vita che tua madre mi scredita!
Alex: Pensavo fossimo andati oltre ciò
Rachel: Come faccio ad andare oltre ciò se ogni volta che ci parlo, tua madre mi attacca?
Alex: Sii superiore, diavolo! Se anche tu ti metti al suo livello a che punto arriveremo?

-Rachel lo guardò sbalordita.-

Rachel: Pensi davvero che io stia scendendo al suo livello?
Alex: Sì, lo penso!

-Lei lo guardò per qualche secondo.-

Rachel: Wow, Alex! Davvero, io non posso credere alle mie orecchie!

-Rachel si alzò dal letto, prese i primi vestiti che vide e si vestì mentre sentivano i gemelli urlare. Si erano appena svegliati.-

Alex: Dove vai?
Rachel: I gemelli sono svegli, non li senti?
Alex: Non puoi semplicemente evitare l’argomento o chiuderla in questo modo
Rachel: Oh, invece sì, eccome se posso!
Alex: No, non lo farai!
Rachel: Non lo farò? Guardami uscire da questa stanza e non rivolgerti più la parola, Alex!

-Rachel si voltò e uscì dalla camera mentre Alex, più arrabbiato, si alzava dal letto ancora in pigiama, seguendo sua moglie. Entrò nella stanza dei gemelli e vide Rachel prendere Samuel e vestirlo.-

Alex: Dobbiamo parlare di questo!
Rachel: Non ho niente da dirti se tu non provi minimamente a capire quanto tua madre mi stia facendo impazzire!
Alex: Anche a me fa impazzire in questo periodo. E’ solo eccitata per il battesimo dei gemelli, tutto qua. Le passerà
Rachel: No, non le passerà finché io non sarò sottoterra
Alex: Sei ingiusta!
Rachel: No, sono solamente sincera

-Lei guardò suo marito e continuò mentre infilava le scarpine a Samuel.-

Rachel: Allora, vuoi vestire Emily o devo fare tutto io?!

-Alex scosse la testa, prese la bambina con i vestitini e seguendo Rachel che teneva Samuel in braccio scesero al piano di sotto. Lui parlò.-

Alex: A me non è sembrato che ti attaccasse ultimamente. Pensavo che tutti avessimo fatto un bel passo avanti

-Disse Alex, guardando sua moglie e infilando un vestitino rosa e giallo a maniche lunghe alla sua bambina. Rachel mise Samuel a terra che subito corse verso le ceste dei giocattoli.-

Rachel: Certo che non ti è sembrato, tua madre è furba. Ha imparato ad attaccarmi solo quando tu non sei presente
Alex: Ha tanti difetti, ma non è così meschina!
Rachel: Ah no? Allora perché ieri sera è riuscita a rovinarmi la giornata per telefono? Mi stava affossando, Alex!
Alex: Non mi sembra che tu fossi così indifesa. L’hai lasciata parlare da sola al telefono fino a quando non me l’hai passata
Rachel: Avresti preferito che glielo chiudessi in faccia quel dannato telefono?!

-Rachel andò in cucina a preparare i biberon per i gemelli e quando Alex finì di mettere le scarpine ad Emily, la mise a terra e poi raggiunse sua moglie.-

Alex: Perché ti stai trasformando in questo modo? Prima non eri così, eri più paziente e meno aggressiva con lei!
Rachel: Mi trasformo, perché sono sempre più stanca di starla a sentire. La sopporto da vent’anni. Sono stanca dei suoi giudizi, delle sue battute e del suo screditarmi come madre!
Alex: Anche a me scredita come padre, ma non me la prendo così. Faccio un respiro profondo e capisco che si comporta così perché vuole il meglio per i gemelli e noi siamo dei genitori alle prime armi. Credo sia normale, tutte le mamme si comportano così quando diventano nonne!
Rachel: Ti sbagli di grosso, Alex. Mia madre non ci ha mai mancato di rispetto, né a te e né a me. Se non riesci più a vedere la differenza, non so più cosa pensare!
Alex: Ho appena riallacciato i rapporti con mia madre, mi sto sforzando di fare funzionare le cose!
Rachel: Beh, non credo tu ci stia riuscendo, specialmente con me. Non so cosa ti stia prendendo in questo periodo
Alex: E’ la mia famiglia!

-Rachel a quell’affermazione si accese, non si trattenne e urlò.-

Rachel: E NOI CHE DIAVOLO SIAMO? IO, I GEMELLI… COSA SIAMO PER TE, ALEX? IERI SERA HO SMESSO DI ASCOLTARE TUA MADRE PERCHE’ MI HA CHIARAMENTE DETTO CHE CON IL MIO “SGUAZZARE NEL FANGO” PORTERO’ GIU’ CON ME ANCHE I NOSTRI FIGLI! COSA RISPONDI A QUESTO, EH? TU LA DIFENDI E IO LOTTO PER TENERE LA NOSTRA FAMIGLIA UNITA MENTRE TUA MADRE SE LE INVENTA TUTTE PER FARCI ALLONTANARE. QUINDI, PRIMA DI VENIRE A DIRE A ME QUANTO IO SIA CRUDELE CON LA TUA POVERA MAMMA, STAMMI ACCANTO E ASCOLTA TUTTE LE CATTIVERIE CHE ESCONO DALLA BOCCA DI QUELLA DONNA COSI’ MESCHINA!

-Proprio mentre Rachel riprendeva fiato, e Alex realizzava il tutto risvegliandosi da quella sorta di incantesimo, sentirono delle urla e Emy iniziare a piangere.-

Rachel: SAM! EMY!

-Subito corsero in salotto dove videro Samuel ridere e Emily piangere con un segno rosso appena sotto l’occhio sinistro. Subito Rachel, prese la bambina in braccio e, ancora nervosa per la discussione con suo marito e spaventata per ciò che sarebbe potuto succedere ad Emily, urlò.-

Rachel: SAMUEL COS'HAI FATTO??

-Non riusciva a reggere anche le monellerie di suo figlio in quel momento. Mentre lei cullava la bambina e la rassicurava, Samuel smise di ridere, offeso.-

Rachel: Amore, stai tranquilla. Non è successo nulla. Mettiamo un po’ di ghiaccio sulla guancia?

-Emily annuì e Rachel continuò.-

Rachel: Cosa è successo?
Emily: TAM TIRA GOCO
Rachel: Samuel, hai tirato un giocattolo contro Emy?!

-Samuel annuì mentre Emily si calmava. Rachel diede la bambina ad Alex, che stava lì ad osservare la scena. Lui era ancora abbastanza sconvolto dalla litigata avuta con sua moglie che si avvicinò al bambino molto arrabbiata.-

Rachel: IN QUESTA CASA NOI NON LANCIAMO GLI OGGETTI, SAMUEL! CIO’ CHE HAI FATTO MI RENDE MOLTO TRISTE. SEI STATO DAVVERO MONELLO!

-Samuel odiava venire sgridato. Sempre più offeso dalle parole dure di sua madre, piangendo, corse ad aggrapparsi alla gamba di suo padre.-

Samuel: PAPAA'!

-Alex accarezzò la testolina biondina di suo figlio mentre con l’altro braccio reggeva Emily. Guardò sua moglie che riprendeva fiato e capì che con lei aveva sbagliato tutto. Rachel si avvicinò a lui prendendo in braccio la bambina.-

Alex: Rachel, io..
Rachel: Niente “Io”, Alex! In questo momento non voglio nemmeno guardarti in faccia. Ho bisogno di uscire. Ci vediamo dopo!

-Lei, prese per mano anche Samuel ma lui faceva forza dalla parte opposta alla direzione di sua madre mentre piangeva.-

Samuel: PAAAPAAA'
Rachel: Sam, non è il momento!

-Lei prese in braccio anche suo figlio ed uscì con i gemelli. Alex li guardò andare via, si sedette sul divano ripensando alla litigata di qualche minuto prima. "Sono un'idiota!" si disse, prima di pensare a un modo per farsi perdonare.
Rachel, intanto, allacciava le cinture dei seggiolini dei gemelli e una volta messa alla guida, non poté che andare dalla persona che più le dava conforto.

Quella mattina, Lily, al contrario di sua madre, si alzò verso le 9:30 e scendendo le scale ancora in pigiama per andare a fare colazione, non poté che notare quelle due piccole pesti che giocavano in salotto con Oliver. Lily sorrise correndo ad abbracciarli.-

Lily: Mi sembrava di aver sentito delle vocine squillanti familiari!

-Subito strinse i gemelli a sé e li baciò. Oliver la salutò.-

Oliver: Buongiorno!
Lily: Buongiorno papà! Ehi pesti, come mai siete qui a quest’ora?

-Oliver si alzò dal tappeto guardando sua figlia.-

Oliver: Puoi controllarli tu? Io vado a fare la doccia. Tua madre è uscita per colazione con Rachel
Lily: Certo, non preoccuparti!

-Oliver sorrise e corse al piano superiore. Lily, riconcentrandosi sui gemelli, notò che Samuel non era vivace come al solito, così lo prese in braccio.-

Lily: Ehi paperino, cosa c’è che non va?

-Lui appoggiò la testolina sulla spalla di Lily, che lo abbracciò forte. Quando lei lo sentì rilassato, lo rimise a terra. Samuel le prese la mano e le fece vedere il nuovo giocattolo suo e di Emily. Era un libro molto colorato fatto di stoffa, che suonava.-

Samuel: Nosto gioco!
Lily: Ma è nuovo? Chi ve lo ha comprato?

-Emily la guardò sorridendo.-

Emily: Nonno!
Lily: Lo ha comprato il nonno? Ma che bello! Suona?

-I gemelli annuirono e Samuel schiacciò un punto cerchiato di rosso. Dal giocattolo uscì il verso del cane e sia Samuel che Emily lo imitarono.-

Lily: Siete bravissimi! E il pulcino come fa?

-Emily senza perdere tempo rispose.-

Emily: PIO PIO
Lily: Brava tesoro. Sei la dolcezza in persona. Vieni da diddi!

-Lily le accarezzò il visino e l’abbracciò, anche Samuel, super geloso, si buttò nell’abbraccio. Una mezz’oretta più tardi, mentre Lily e Oliver mangiavano dei pancakes con i gemelli, Rachel e Brittany, tornarono a casa.-

Rachel: Grazie Britt!
Brittany: E di cosa?! Torna a casa e chiarisci con Alex, credo che anche lui non se la stia passando bene
Rachel: Sì, hai ragione!
Brittany: Lascia parlare sua madre al vento. Tanto, noi sappiamo che razza di persona sia. Questo è abbastanza!

-Rachel sorrise e quando Lily si affacciò in salotto, corse ad abbracciare sua diddina.-

Lily: Diddi!
Rachel: Ciao tesoro!
Lily: Va tutto bene?
Rachel: Sì, avevo bisogno di un po’ di tempo con tua madre. Dove sono quei piccoli terremoti?

-Proprio in quel momento Samuel, Emily e Oliver raggiunsero le ragazze in salotto. Lily parlò.-

Lily: I gemelli mi hanno fatto vedere il nuovo giocattolo!
Rachel: Oh sì! Glielo ha portato mio padre, tra un po’ dobbiamo uscire noi di casa per far spazio a tutti i loro giocattoli. Ne calpestiamo in continuazione!

-Brittany rise e Rachel la guardò.-

Rachel: Non ridere tanto, tra poco toccherà anche a voi!
Brittany: Sinceramente non vedo l’ora. Non ne posso più di questo pancione!
Rachel: Ti capisco bene!

-Rachel rise, poi guardò i suoi amici.-

Rachel: Noi adesso andiamo. Grazie per aver fatto da babysitter a tutti noi! Forza bambini, salutate tutti, adesso torniamo a casa da papà!

-Samuel ed Emily si fiondarono prima su Oliver che baciarono sulla guancia e Emily fece una smorfia per via della barba, non era lunga, però era fastidiosa. Poi abbracciarono Lily e infine Brittany. Prima di uscire dalla porta salutarono con le manine.-

Sam e Emy: Ciao diddi!!

-Rachel sospirò, salutò tutti e seguì i gemelli. La famiglia Hunt poté sentirla urlare ai gemelli…-
Rachel: Non correte!!

-Tutti risero e Oliver chiuse la porta di casa, dopo essersi assicurato che Rachel acchiappasse i gemelli. Lily guardò i suoi genitori.-

Lily: Vado a fare la doccia, mi vedo con Rebecca tra meno di un’ora e pranzeremo insieme. Poi esco un po' con Daniel!
Brittany: Va bene, però non fare troppo tardi. Oggi andiamo a comprare i regali per il battesimo dei gemelli
Lily: Non posso credere che manchino solo due settimane!
Brittany: Non dirlo a me!

-Lily sorrise e corse a prepararsi. Dopo che fu uscita di casa, finalmente, Brittany e Oliver poterono parlare. Lei si avvicinò a suo marito.-

Brittany: Ti ho dato abbastanza tempo per calmarti?
Oliver: Forse ieri ho esagerato!
Brittany: “Forse”?!
Oliver: Penso ancora ciò che ho detto. Nostra figlia è ancora piccola
Brittany: Mi trovi d’accordo, Olly. Anche io penso che sia troppo presto, ma lei si sente pronta, si fida di Daniel e noi non possiamo farci nulla. So come ti senti, mi sento allo stesso modo, ma dobbiamo lasciala andare e assicurarci che lei stia bene

-Lei lo accarezzò e Oliver la strinse a sé.-

Oliver: Mi dispiace di averti trattata in quel modo. Non ho nemmeno pensato al fagiolo!
Brittany: Ho trovato il modo di consolarmi. Non preoccuparti!
Oliver: Ho visto. Ti sei addormentata con il piatto sul letto

-Brittany rise.-

Brittany: E tu lo hai portato giù prima di dormire. Sei stato al campetto?
Oliver: Ho fatto due tiri. Dovevo scaricare la tensione. E’ così difficile da accettare
Brittany: Lo so
Oliver: Però hai ragione, anche a noi non ci avrebbe potuto fermare nessuno!
Brittany: Non vivertela così male, amore. Ti assicuro che Lily è pronta e lo sarà ancora di più perché farò tutto ciò che è possibile per prepararla al meglio
Oliver: Mi fido di te! 
Brittany: Sono felice

-Oliver sorrise.-

Oliver: E’ la cosa più importante!

-Lui la baciò e Brittany lo guardò.-

Brittany: Credo sia arrivato il momento di comprare i mobili per la cameretta del piccolo fagiolo!
Oliver: Verrò con te solo per assicurarmi che tu non faccia danni!

-Entrambi risero e uscirono di casa. In casa McKay, Rachel aveva appena varcato la porta e i bambini corsero subito a giocare in salotto. Alex si affacciò dalla cucina e guardò sua moglie.-

Alex: Sei tornata!
Rachel: Sì, senti Alex...
Alex: No tesoro, tu devi ascoltare me! Hai ragione. Ero talmente concentrato a voler riunire la famiglia che mi sono dimenticato ciò che è importante. Ho ripensato agli ultimi mesi e ho finalmente visto tanta cattiveria in certe battute di mia madre. Mi dispiace, ho sottovalutato la cosa. Hai tutto il diritto di avercela con lei e io, come tuo marito, e ancora di più, come persona che ti ama follemente, non posso chiederti di mandare giù questi rospi. Non posso. Io devo difenderti e proteggerti perché io ti ho scelta. Ti ho scelta vent’anni fa e continuerò a sceglierti per tutti i giorni della mia vita. Mi dispiace aver vacillato questa mattina. Mi dispiace per averti deluso, so che non posso cancellare quello che ho detto, ma voglio che tu sappia che non avevo ragione. Chiamerò mia madre stasera e le dirò che è ora che inizi a farsi gli affari suoi. Le dirò che se non inizia a trattarti con rispetto allora sarà fuori dalla nostra vita e da quella dei nostri bambini e che si può scordare il battesimo. Adesso la mia famiglia sei tu, tu e queste due meravigliose pesti

-Lui guardò i bambini che tiravano fuori dalla cesta una marea di giocattoli e continuò.-

Alex: E vi amo più di qualsiasi altra cosa al mondo!

-Rachel, intenerita, si strinse a lui.-

Rachel: Oh Alex! Anche io vi amo alla pazzia!
Alex: Mia madre non deve più essere la causa dei nostri litigi!

-Lui le diede un bacio sulla testa e Rachel lo guardò.-

Rachel: Mi dispiace di aver alzato la voce prima
Alex: Anche a me, e mi dispiace di essermi arrabbiato così! Pace?
Rachel: Pace!

-Lui sorrise e stringendola a sé la baciò. Quando si staccarono, Alex rise guardando i gemelli.-

Alex: Ora, aiutami a catturare queste scimmiette. Il pranzo è pronto!
Rachel: Hai cucinato tu?

-Alex sorrise soddisfatto.-

Alex: Sì!
Rachel: Quando l’hai progettato questo omicidio?
Alex: AH AH AH che spiritosa!!

-Rachel lo accarezzò, poi chiamò i gemelli.-

Rachel: Andiamo monelli, avete fame?

-Samuel ed Emily corsero in cucina con i loro genitori, poi Sam si fermò. Rachel lo guardò.-

Rachel: Amore, cosa c’è? Non hai fame?
Samuel: Io NO monello!

-Rachel rise, lo prese in braccio per poi sedersi a tavola e pranzare.

Quello stesso tardo pomeriggio, mentre Lily allentava la presa delle lenzuola e tornava a un respiro più calmo e regolare, Daniel sbucò fuori dalle coperte sorridendo. Accarezzò la sua ragazza.-

Daniel: E se…

-Lily subito lo fermò.-

Lily: Lo so, Dan. Anche a me viene difficile fermarmi, ma ormai manca poco. Prenderò la pillola a breve!
Daniel: Non vedo l’ora! Sono davvero felice che tua madre abbia capito
Lily: Già! Sai che Rebecca e Tristin l’hanno fatto?
Daniel: Cosa?! Quando?
Lily: Ieri sera! Me lo ha detto oggi. Mi ha raccontato tutto nei dettagli
Daniel: Non ci credo. Ci hanno battuto sul tempo!

-Lily scoppiò a ridere.-

Lily: Preferisco aspettare un pochino di più ma essere sicura di ciò che facciamo e come lo facciamo. Becky non prende la pillola e non so se mi sentirei a mio agio a farlo sapendo di non essere protetta al cento per cento
Daniel: Credo che tu sia un po’ troppo paranoica in questo senso…

-Lily lo guardò corrugando la fronte e Daniel si affrettò a continuare.-

Daniel: Il preservativo è sicurissimo, bisogna solo stare un po’ più attenti
Lily: Sì, ma forse Rebecca ha preso tutta la faccenda un po’ troppo alla leggera
Daniel: Io credo solo che si siano lasciati andare. Non c’è niente di male, a volte capita

-Proprio in quel momento a Lily sorse un dubbio. A dire la verità non ci aveva mai pensato. Guardò il suo fidanzato e parlò.-

Lily: Tu lo hai già fatto?!

-Daniel la guardò non sapendo bene cosa fare. Doveva ferirla o mentirle?-

Daniel: Beh, io… Sì, l’ho già fatto!

-Lei lo guardò senza parola. Aveva sempre dato per scontato che Daniel non lo avesse ancora fatto, proprio come lei.-

Lily: Cosa?
Daniel: Vedi, è successo qualche mese prima che tu arrivassi…
Lily: Perché non me lo hai detto?
Daniel: Tu non me lo hai mai chiesto!
Lily: Mi hai lasciato con la convinzione che tutti e due fossimo vergini! Mi fai sentire così stupida!

-Lui la guardò decidendo di lasciarla sfogare. L’unica cosa di cui la ragazzina aveva bisogno.-

Lily: Abbiamo letto quel libro… Oddio, mi hai fatto leggere quel libro fingendo di non sapere. Oh, e quante domande idiote ho fatto. Tu sai già quello che si prova, per te è facile! Con chi lo hai fatto? E’ della nostra scuola? Io come faccio ora a vederti nello stesso modo in cui ti vedevo prima? Voglio sapere con chi lo hai fatto. Chi è che ha catturato così il tuo cuore da farci l’amore per la prima volta? Lei ti piace ancora? Quanti anni ha?

-Daniel la guardò e scoppiò a ridere.-

Lily: Non ridere! Perché diavolo ridi? E’ una faccenda importante! Smettila di ridere. Mi farai fare tardi all’appuntamento con mia madre!

-Lily prese da terra la sua biancheria e mentre si rivestiva, Daniel le prese il braccio, trascinandola di nuovo a letto verso di sé. La strinse forte in un abbraccio e dopo averle dato un bacio sulla fronte, parlò.-

Daniel: Tu sei le mie prime volte. Sei il mio primo batticuore, sei la mia prima carezza, sei la mia prima "piccolina", sei il mio primo innamoramento, sei il mio primo “ti amo” e sei la prima con cui io farò l’amore. Sei proprio una scemina a volte. Ho letto quel libro perché mi faceva piacere leggerlo con te, l’ho letto perché era interessante e davvero, tante cose, non le sapevo. Sai che c’è? E’ triste da dire, ma la prima volta io ho fatto sesso. Non c’era grande interesse tra me e quella ragazza. Siamo stati stupidi, l’abbiamo fatto per non essere più vergini. Se avessi saputo che tu saresti presto entrata nella mia vita, ti avrei aspettata. So che per te è fastidioso sapermi con un’altra, ma non ha significato nulla. Non è stato nemmeno così bello, eravamo troppo impacciati. Onestamente penso che non lo avrei dovuto fare in quel modo così superficiale. Tu mi stai insegnando ad amare, tu mi insegni a vivere e io ti amo da morire. Voglio che per me sia la prima volta!
Lily: Ti amo anche io!

-Lily sorrise poi lo guardò.-

Lily: Mi dici chi è la ragazza, ora?

-Daniel sbuffò.-

Daniel: Okay, tanto non mi lascerai in pace. Si chiama Tamara, non è mai stata nella nostra scuola, abitava vicino a casa mia, però lei e la sua famiglia si sono trasferiti in Canada. Ora sei più tranquilla?

-Lily annuì e lo baciò, poi guardò l’orario.-

Lily: Cavolo, è tardissimo. Puoi accompagnarmi al centro commerciale?
Daniel: Certo!

-Subito i ragazzi si vestirono, si sistemarono in bagno e uscirono da casa di Daniel di corsa. Lily non vedeva l’ora di comprare i regali per i gemelli.

Due settimane passarono davvero velocemente così come la cerimonia del battesimo. Erano tutti davvero emozionati. Oliver, Brittany e Lily regalarono ai gemelli dei bracciali d’oro con i loro nomi e il loro segno zodiacale, il Toro, essendo nati il 24 aprile. Durante quelle due settimane Lily aveva parlato spesso con la ginecologa e aveva appena iniziato a prendere la pillola. Per quanto riguardava Brittany, invece, la nascita del piccolo fagiolo era sempre più vicina, mancava meno di un mese. La cameretta era finalmente pronta, un pensiero in meno per la ragazza.
Il battesimo fu davvero bello, il giardino di casa McKay era tutto decorato, il cibo era fantastico e la musica rendeva tutto più leggero. Nonostante il suo essere seccata, anche la signora McKay aveva ben poco da dire. Rachel e Alex avevano organizzato tutto alla perfezione, lo stesso si poté dire per la festa di compleanno dei gemelli.

Anche Aprile, lasciò il posto al mese seguente, e quel fine settimana di Maggio, nessuno si sarebbe aspettato tutto quel trambusto che si sarebbe presto creato proprio con il suonare del campanello di casa, mentre Lily faceva uno spuntino e faceva skype con i suoi genitori che si trovavano alla fattoria di Austin e Chad che si erano avvicinati tanto ad Oliver e Brittany. Gli davano sempre del buon cibo fresco.-

Lily: “Austin, Chad, vi prego. Questa è una richiesta d’aiuto. Fate cambiare idea a mio padre. Non voglio che mio fratello si chiami Michael. Non lo so, non fa per lui!”
Oliver: “Ma se nemmeno lo conosci ancora?!”
Lily: “Papà, sto parlando con i ragazzi. Non con te. No, non lo chiameremo Michael!”

-Lily sentì il campanello suonare e si alzò dalla sedia.-

Lily: “Il campanello suona. Voi tutti divertitevi all’aria aperta e mi raccomando voglio che portiate a casa il pane che farà la mamma”
Chad: “Vedrai che sarà buonissimo”
Lily: “Chad, non hai mai visto la mamma preparare una qualsiasi cosa. Se non darà fuoco alla fattoria dovete ritenervi fortunati!”

-Tutti scoppiarono a ridere, Lily li salutò e corse ad aprire la porta. Appena li vide, il suo sorriso svanì. Loro erano lì, dopo più di un anno che non parlavano o messaggiavano. Loro erano lì.-

Lily: Meg, Ryan!

-Ryan la guardò sorridendo.-

Ryan: Ciao Lily! Possiamo entrare?

-Lily annuì facendoli entrare. Non aveva la minima idea di come comportarsi. Era passato tanto tempo, decisamente troppo.-


Ehi meraviglie!
Eccomi tornata. Scusate se posto solo oggi ma sono stata tanto impegnata, anch se penso di non essere stata l'unica.... Dove siete?
Per caso lo scorso capitolo non vi è piaciuto? 
Potete aiutarmi a capire?
Io pensavo che quel capitolo così semplice vi sarebbe piaciuto, ma ho visto che non c'è stata nessuna recensione
Vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate anche di questo. Il prossimo capitolo sarà l'ultimo di questa stagione. Fatemi sapere se lo volete o no.
Spero abbiate un buon inizio settimana,
un bacione,
Sum <3

 

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Capitolo 45
*** Il quadro completo ***


Unconventional Family
Capitolo 45
-Il quadro completo.-


Ryan: Hai proprio una bella casa!

-Ryan si guardava intorno mentre Megan continuava a guardare Lily. A poco non la riconosceva più.-

Lily: Grazie! Beh, accomodatevi pure sul divano. Volete una coca cola, un tè?

-I ragazzi si sedettero.-

Ryan: Per me una coca cola

-Disse Ryan, tranquillo. Lui notò che Megan non rispose e si affrettò a parlare.-

Ryan: Per Meg un tè al limone! Beh, lo sai, è il suo preferito
Lily: Già, è vero. Arrivo subito!
Ryan: Grazie!

-Lui prese la mano a Megan e l’accarezzò mentre osservavano quella casa così carina e piena di foto di persone che non conoscevano.-

Ryan: Dovresti calmarti e scongelati un po’...
Megan: Non ce la faccio Ry. Non saremo dovuti venire e tu lo sai!
Ryan: No, non lo so! Questa situazione è brutta sia per noi che per lei. Dobbiamo chiarire una volta per tutte. Io voglio chiarire!

-Dolcemente Ryan diede un bacio alla sua ragazza, proprio mentre Lily tornava con le bibite, gliele diede e poi si sedete sulla poltrona di fronte a loro. Ci fu un silenzio imbarazzante per qualche minuto. Non si conoscevano più, ed erano cresciuti, era difficile riconoscersi. Ryan, dopo aver sorseggiato la sua coca cola, finalmente ruppe il silenzio.-

Ryan: Come sta tua madre?
Lily: Lei… Lei sta bene. E’ un po’ stanca al momento!
Ryan: A causa del lavoro?
Lily: No, il suo lavoro va a gonfie vele. Le piace molto. Vedi, lei… Lei è…

-Per Lily fu strano, non riusciva a tirare fuori le parole. Non si confidava con i due ragazzi da troppo tempo e si vergognava di dover parlare della sua vita e dei vari cambiamenti, dato che nessuno dei tre si era più fatto vivo. Con tutte quelle enormi novità e vivendo una nuova vita, Lily iniziava a dimenticare com’era stato vivere a Fallbrook. Guardò Ryan che ancora aspettava una risposta mentre Megan guardava il pavimento. Lily si fece coraggio e parlò.-

Lily: Lei aspetta un bambino, che secondo i medici dovrebbe arrivare il prossimo fine settimana. Sarà mio fratello a tutti gli effetti, mia madre e mio padre si sono ritrovati l’anno scorso e si sono sposati
Ryan: Wow! Diventerai una sorella maggiore. Che bella notizia! E hai conosciuto tuo padre!

-In quel momento Megan alzò lo sguardo borbottando.-

Megan: Solo due, delle tante cose di poca importanza, che non ha avuto bisogno di dirci!

-Nonostante quello di Megan fosse solo un bisbiglio, Lily lo sentì.-

Lily: Scusa?!
Megan: Lascia stare!

-Megan la guardava seccata e Lily non tollerò quello sguardo da santarellina.-

Lily: Perché non dici cosa pensi a voce un po’ più alta? Non hai nemmeno il coraggio di parlare chiaramente. E’ da più di un anno che non vi fate vivi e ora “ding dong”, suonate alla porta di casa mia come se nulla fosse e ti permetti pure di giudicarmi?!

-Megan si alterò parecchio per quella frase e subito si alzò dal divano guardando Lily.-

Megan: Noi non ci siamo fatti vivi?! Perché tu, ti sei fatta sentire per caso? Qui ti sei fatta una nuova vita, lasciandoci perdere. Dopo l’ultima telefonata che TI HO fatto, non ti sei più fatta sentire!
Lily: Se te ne fosse importato davvero, non avresti aspettato una mia telefonata, mi avresti chiamata invece di fare la bambina e offenderti!
Megan: Spettava a te chiamarmi, Lily!
Lily: Spettava a me? Non mi sembra avessimo dei turni!
Megan: Non c’era bisogno di farli. Ci saremmo dovute chiamare ogni volta, dovevamo venirci a trovare di tanto in tanto
Lily: Senti Megan, sai che non è facile ricominciare tutto? Sono stata molto occupata con i vari cambiamenti!
Megan: Era tanto un’oretta quando capitava? No Lily, è che tu, neanche ci pensavi più a noi!
Lily: Scusa se la mia vita non ha ruotato intorno a voi!
Megan: Non dico che dovesse ruotare intorno a noi. Dico che mi avrebbe fatto piacere esserti stata vicina quando hai conosciuto tuo padre, quando i tuoi si sono sposati, quando hai saputo del fratellino, quando ti sei creata la tua cerchia di amici e quando...

-Megan prese una foto di Lily e Rebecca dal tavolino del salotto e, dandola alla ragazzina, continuò.-

Megan: ...hai trovato un’altra migliore amica. Io volevo solo essere partecipe di tutto questo e gioire con te!

-Lei non riuscì a trattenere le lacrime e asciugandole continuò.-

Megan: Avrei dovuto rassegnarmi tempo fa. Per te non significo più niente e questo, finalmente è chiaro come il sole!

-Lei guardò Lily, si voltò e uscì di casa, non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime un secondo di più. Lily, sbalordita, guardò Ryan che si alzò, le diede un bacio sulla guancia e parlò.-

Ryan: Mi dispiace per come siano andate le cose. Ti voglio bene, ma ora devo seguirla, è la mia fidanzata ed è a pezzi. Ciao!

-Respirando a fatica, Lily non fece nemmeno in tempo a salutare Ryan, che lui era già uscito dalla porta di casa.
La ragazzina, dopo essersi ripresa, corse in camera sua e portò, al piano di sotto in salotto, una scatola che teneva nell’armadio. L’appoggiò sul divano, si sedette e iniziò a sfogliare un album di foto. Era un album che aveva creato lei, con delle foto di quando era solo una piccola fagiolina e le sue prime foto con i suoi amici. Una lacrima le marcò il volto mentre rifletteva e tutti i ricordi le tornavano in mente. Era vero ciò che Megan le aveva detto. Lei non pensava più a Fallbrook e alla vita che aveva vissuto lì.
Dopo una buona mezz’ora passata tra i suoi ricordi d’infanzia, Lily sentì la porta aprirsi.
Subito Red le saltò addosso mentre Brittany e Oliver entravano in casa. Lily li guardò confusa.-

Lily: Come mai siete già a casa?
Brittany: Il tuo fratellino ha voluto fare i capricci!
Lily: Oddio. Stai bene, mamma?

-Oliver si sedette tra le due ragazze.-

Oliver: Tua madre sta bene, è solo un po’ stanca. Non ha ancora ben chiaro il concetto di “riposo assoluto”

-Brittany guardò suo marito per poi alzare gli occhi al cielo. Lily li guardò.-

Lily: Quindi niente pane fatto in casa?
Brittany: Per ora no, ma domani pomeriggio, Chad e Austin verranno qua per insegnarci come si fa e resteranno a cena!
Lily: Oh, che bello!

-Brittany notò l’album di foto che sua figlia teneva in mano. Lo indicò.-

Brittany: Ti sei fatta prendere dalla nostalgia?

-Lily sospirò.-

Lily: Megan e Ryan si sono presentati qui!
Brittany: Cosa?! E io me li sono persa? Volevo almeno salutarli. Digli di tornare presto
Lily: Beh, credo che loro non abbiano la minima voglia di rimettere piede in questa casa!
Brittany: Perché mai?

-Lily sospirò ancora e raccontò ai suoi genitori dell’incontro con i suoi amici.-

Lily: … E in fondo sento che lei ha ragione. Io non ci pensavo più, ci sono state così tante cose!

-Brittany prese la mano di sua figlia e l’accarezzò.-

Brittany: E’ normale tesoro, a volte succede. Si diventa grandi e le strade si separano e tu sei stata soggetta a davvero tanti cambiamenti in questo anno. Ora, se ci tieni a loro e li vuoi ancora nella tua vita, devi concentrarti sul come aggiustare le cose!
Lily: Io so di aver sbagliato, è stata tutta colpa mia. Megan ha ragione, ma non ho voluto dirglielo. Non volevo darle ragione perché la verità è così scomoda!

-Anche Oliver si intromise nella conversazione abbracciando sua figlia.-

Oliver: Principessa, fare tanto, addirittura troppo l’orgogliosa, non ti porterà da nessuna parte. A volte devi tornare e devi ammettere di aver sbagliato, non far passare troppo tempo altrimenti potrebbe essere troppo tardi. Se davvero ci tieni, non lasciarli scappare!

-Lily si godette quell’abbraccio del suo papà, per poi alzarsi dal divano convinta.-

Lily: Sai, papà? Hai ragione. Io li voglio ancora nella mia vita. Chiamo subito Ryan per sapere dove si trovano

-Brittany sorrise.-

Brittany: Loro sono stati fondamentali per te. Brava!

-Anche Lily sorrise e subito chiamò Ryan, che felice gli disse che si trovavano alla stazione dei bus. Lily li raggiunse dopo venti minuti. Megan era arrabbiata sia con Lily che con Ryan per aver detto all’amica dove si trovassero.-

Megan: Ma cosa vorrà ancora?! Uff!
Ryan: Non iniziare a fare la scontrosa però!

-La rimproverò il ragazzo, proprio mentre Lily si avvicinava a loro.-

Lily: Ciao!
Megan: Ciao!

-Senza nemmeno perdere un secondo di più, Lily parlò.-

Lily: Senti Meg, io ho sbagliato su tutti i fronti. Mi dispiace!

-La ragazzina dai capelli neri di certo non si aspettava quelle parole da parte di Lily che continuò.-

Lily: Avrei dovuto richiamarti io. E’ solo che sono successe tante di quelle cose. Solo adesso che sei qui davanti a me, capisco quanto mi manchi. Ho combinato un sacco di pasticci quest’anno, ho fatto soffrire tante persone e ho fatto stare male anche te da lontano. Hai ragione, un’ora l’avrei potuta trovare e invece no, ho pensato solo a me stessa. Mi dispiace di aver rovinato il nostro rapporto, eravamo sorelle!

-Lily sospirò senza avere un briciolo di speranza di venir perdonata, quando sentì Megan prenderle le mani.-

Megan: Lo siamo ancora!

-Tutto ciò che le aveva detto Lily era bastato per perdonarla.-

Megan: So che non deve essere stato facile per te. Dispiace anche a me!
Lily: Voglio che facciate parte della mia vita per sempre!

-Megan l’abbracciò e le sussurrò.-

Megan: Ti voglio bene!
Lily: Anche io!

-Appena si staccarono dall’abbraccio, Ryan sorrise e anche lui abbracciò Lily.-

Lily: Allora, state tornando a Fallbrook?
Ryan: In realtà siamo qui per il mio regalo di compleanno. Ho i biglietti per la partita dei Lakers che ci sarà oggi tra due ore. Abbiamo pensato di partire prima per venire a trovarti. Torneremo a Fallbrook domani. Dopo la partita andiamo a dormire in albergo!
Lily: Perché non state a casa mia? Abbiamo dei posti letto in più e a me farebbe davvero piacere passare un po’ di tempo con voi!
Megan: Abbiamo già pagato la stanza in albergo e poi non vorremmo disturbare, specialmente ora che tua madre è incinta!
Lily: Mia madre sarà felicissima di vedervi! Facciamo così, perché non venite a cena da noi? Io e Daniel possiamo passare a prendervi in macchina dopo la partita, vi portiamo a casa, ceniamo tutti insieme e poi io e papà, o io e Daniel, vi portiamo in albergo! Che ne dite?

-Megan e Ryan si guardarono e sorrisero. Megan parlò.-

Megan: Accettiamo volentieri. Non vedo l’ora di sapere tutto ciò che è successo in questo anno!

-Ryan parlò, indicando alle ragazze uno dei bus.-

Ryan: Ragazze, il bus per andare alla partita sta per partire!
Lily: Sbrigatevi allora. Noi ci vediamo dopo!

-Lily abbracciò i suoi amici e guardandoli salire sul bus, chiamò il suo ragazzo per farsi venire a prendere.
Una volta in macchina, Lily raccontò tutto a Daniel e quando furono arrivati, i ragazzi scesero dalla macchina.-

Daniel: Sono contento che abbiate fatto pace, ma sono ancora più contento di conoscerli. Avranno tante cose da dirmi su di te!
Lily: Megan non mi tradirebbe mai

-Lei rise facendo la lingua al suo ragazzo che prese le chiavi di casa e aprì la porta. Entrarono dentro e salirono due rampe di scale entrando, poi, nella mansarda di casa di Daniel.-

Lily: Uuhh, non mi hai mai detto quanto è carina questa mansarda!
Daniel: E’ solo una mansarda!
Lily: E’ più di una mansarda, è una camera da letto! Questa è una mansarda abitabile!
Daniel: In passato ci dormivano i miei nonni quando venivano a trovarci, ma ora che sono vecchi non possono fare due rampe di scale, quindi gli cedo la mia camera e io dormo qui!
Lily: A proposito di dormire, sei sicuro di voler stare qui solo soletto per il weekend? Sei tranquillo a restare qui da solo la notte?

-Daniel, che cercava qualcosa dentro delle scatole, si voltò per guardare la sua fidanzata.-

Daniel: Starò bene! Non sono tutti fifoni come te
Lily: Io non sono fifona. E’ solo che dormire sola soletta in casa non mi piace!

-Daniel sorrise prendendola in giro.-

Daniel: Fifona! Io sono più che felice che i miei siano andati a trovare mia sorella al college e domani sarà la mia ultima notte di libertà. Pizza, coca cola, e videogames tutta la notte!

-Poi lui, aprì un’altra scatola, mentre Lily si sedeva su quel comodo letto.-

Lily: Tu sei sempre libero. Ogni giorno giochi a quella playstation fino a tarda notte
Daniel: Sì, ma non avere i genitori intorno è tutta un’altra cosa!
Lily: Io davvero non ci trovo niente di così eccitante...
Daniel: Certo, tu sei la cocca di mamma e papà per eccellenza!
Lily: E… La cocca di diddi Alex e diddi Rachel
Daniel: Già, dimenticavo!

-Entrambi scoppiarono a ridere, quando poi, Daniel trovò ciò che stava cercando.-

Daniel: Sapevo di averlo ancora!

-Tirò fuori dalla scatola, un gioco di società, “Risiko” e lo passò a Lily.-

Daniel: Potremmo giocarci stanotte con Megan e Ryan, in più sono sicuro che a tuo padre e Alex piacerà giocarci. Che ne pensi?
Lily: Sì, sembra un buon piano. Pensavo volessi prendere il Monopoli, però...
Daniel: Non sono sicuro di avere tutti i pezzi e le banconote del monopoli
Lily: Vada per il Risiko, allora!

-Daniel guardò ancora dentro la scatola e rise, tirando fuori un vecchio gioco di società.-

Daniel: Non avevo la minima idea che mia madre lo avesse conservato. Pensavo lo avessimo rotto!
Lily: Che gioco è?
Daniel: Il gioco dell’oca. Quando eravamo piccoli, io e mia sorella lo adoravamo. Ma andiamo, quale bambino non adora il gioco dell’oca?!
Lily: A me non piaceva!

-Daniel sorrise alzando gli occhi al cielo.-

Daniel: Dovevo immaginarlo. Tu eri proprio controcorrente da piccola!
Lily: Ehi, non è colpa mia! Giocando a quel gioco con mamma, diddi Alex e diddi Rachel, mi facevano sempre vincere, poi quando giocavo con i miei compagnetti perdevo sempre e mi dovevo sorbire gli altri vincitori!

-Daniel scoppiò a ridere, sedendosi sul letto accanto alla ragazza.-

Daniel: Non sapevi proprio perdere, allora!
Lily: Non c’è niente da ridere, sai?

-Lei lo tirò per la giacca verso sé e Daniel delicatamente iniziò a baciarla, con baci che divennero sempre più profondi. Lui adorava sentire il profumo della ragazza. Si guardarono intensamente negli occhi e finalmente capirono: Quel momento tanto desiderato e aspettato da entrambi, finalmente era arrivato. Lily si strinse a Daniel e sussurrò.-

Lily: Voglio amarti!
Daniel: Sei sicura di volerlo fare? Ti senti pronta?
Lily: Sì. Non voglio più perdere tempo

-Daniel annuì e dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni tirò fuori il portafoglio, da dove, poi prese una piccola bustina plastificata quadrata che poggiò sul comodino a portata di mano. Ripresero a baciarsi e ad accarezzarsi, togliendosi i vestiti di dosso. Daniel fece sdraiare delicatamente sul letto la ragazza e velocemente si infilarono entrambi sotto le coperte. Lui continuava ad accarezzarla mentre l’eccitazione di entrambi iniziava a scaldarsi.-

Lily: Oh, Dan!

-Lui sorrise guardandola iniziare a perdere il controllo. Amava vederla così fragile nel pieno del piacere. Vide Lily deglutire e sorridendo le diede un dolce bacio sulle labbra.-

Daniel: Sei bellissima, lo sai?
Lily: Ti amo!
Daniel: Come ti senti?
Lily: Ho un po’ di paura!

-Disse Lily riprendendo fiato. Daniel cercò di capire.-

Daniel: Che faccia male?

-Lily annuì e Daniel, sempre più intenerito, la ribaciò.-

Daniel: Cercherò di fare il più piano ed essere il più delicato possibile, okay? Non avere paura, amore mio. Andrà bene, te lo prometto. Pensa solo a stare bene. E’ il momento giusto! Ora… Posso?

-Lei annuì e Daniel prese il profilattico dal comodino. Il cuore delle ragazzina batteva a più non posso mentre sentiva di nuovo il tocco di Daniel. Lei fece come lui le disse, si concentrò sul quanto lui la facesse stare bene, suoi loro ricordi e su quanto lei lo avesse desiderato in quegli ultimi mesi. Fu sempre più convinta di volerlo fare. Piano, piano, sentì Daniel farla sua e proprio mentre quel piccolo dolore iniziava a farsi più forte, lui sussurrò, rassicurandola e distraendola.-

Daniel: Ti amo e tu sei la cosa più importante di tutta la mia vita
Lily: Ti amo anche io e non posso più vivere senza te!

-Prima che Lily potesse accorgersene, erano un unico corpo. Finalmente, poterono iniziare ad amarsi come non avevano mai fatto prima.
Talmente presi dal piacere, i ragazzi non si resero minimamente conto del tempo che passava, fin quando senza più un briciolo di energia, Daniel, rotolò giù sul letto, mentre entrambi respiravano a fatica. Il primo pensiero del ragazzo, fu per la sua fidanzata.-

Daniel: Come va il dolore?

-Lui si avvicinò a Lily che si accoccolò tra le braccia del ragazzo.-

Lily: Va meglio, però è stato bellissimo!
Daniel: Non posso darti torto!
Lily: D-davvero? E’ piaciuto anche a te?
Daniel: Vuoi la verità?

-Lily annuì preoccupata. Era spaventata al pensiero che a Daniel non fosse piaciuto, perché lui c’era andato piano con lei dato che era la sua prima volta.-

Daniel: E’ la cosa più bella e soddisfacente che io abbia mai fatto in tutta la mia vita
Lily: Sì? Anche se ci sei andato piano?
Daniel: Soprattutto per quello. Me lo sono proprio goduto

-Lily sorrise debolmente.-

Lily: Sono felice, Dan! Noi staremo insieme per sempre, vero?
Daniel: Sì, per sempre!

-Lily sbadigliò e Daniel l’accarezzò, la strinse a sé e si addormentarono, l’uno tra le braccia dell’altro. Erano davvero felici, perché tutto era stato incredibilmente perfetto.
Intanto, Brittany e Oliver, si preparavano per uscire di casa. Brittany lesse il messaggio che Lily le mandò e fu contenta di avere tutti i ragazzi per cena, così invitò anche Alex e Rachel con i bambini. Quel pomeriggio, avevano deciso di uscire per fare la spesa, anche perché il pomeriggio seguente avrebbero ospitato Chad e Austin.
Brittany, era seduta sul divano cercando di allacciarsi le scarpe, quando, presa da un attacco isterico, urlò, lanciando la scarpa che teneva in mano verso l’entrata. Subito Oliver corse da lei cercando di abbottonarsi la camicia.-

Oliver: Pulce, che succede?
Brittany: SUCCEDE CHE NON RIESCO NEMMENO AD ALLACCIARMI LE SCARPE! SONO UNA DANNATA MONGOLFIERA, OLLY. LA MIA PELLE STA INVECCHIANDO A VISTA D’OCCHIO, SONO SEMPRE STANCA, NON HO PIU’ ENERGIE, NON FACCIO ALTRO CHE MAGIARE QUEI DISGUSTOSI BISCOTTI AL COCCO, SONO GRASSA, BRUTTA E NEMMENO IO RIESCO PIU’ A SOPPORTARMI!

-La ragazza scoppiò in un pianto infrenabile e subito suo marito l’accarezzò, inchinandosi a terra.-

Oliver: Vuoi sapere cosa vedono i miei occhi?

-Brittany si asciugò le lacrime e tirò su con il naso.-

Brittany: No!
Oliver: Io te lo dico lo stesso!

-Lei sbuffò mentre Oliver allacciava le scarpe a sua moglie.-

Oliver: I miei occhi vedono una donna affascinante e super sexy talmente coraggiosa da portare in grembo il mio bambino. Ringrazia il fatto di aver deciso che in questo ultimo periodo, non avremmo fatto l’amore per non avere delle sorprese con questo fagiolo. Tu non hai idea di quanto io ti desideri anche con questo pancione. Mi manca la nostra intimità. E comunque, anche se sei più pazza del solito, non ti ho mai visto così raggiante. E chi se ne importa se non riesci ad allacciarti le scarpe, posso farlo io per te, oppure ti comprerò delle scarpe semplici da indossare per queste ultime due settimane

-La ragazza lo guardò mentre lui si rialzava. Entrambi sorrisero.-

Brittany: Solo due settimane e terremo il nostro piccolo fagiolo tra le nostre braccia. Non vedo l’ora di conoscerlo!
Oliver: Non dirlo a me!
Brittany: Che ne dici di “Christopher”?!
Oliver: E’ troppo lungo e old fashion!

-Brittany alzò gli occhi al cielo. Esatto, quel mese erano entrati in crisi perché non riuscivano a trovare il nome perfetto per il piccolo fagiolo. Oliver aiutò sua moglie ad alzarsi e mentre si infilavano i giubbotti…-

Oliver: “Tyler”!
Brittany: Assolutamente no. E’ troppo usato!

-Oliver sbuffò, presero le chiavi, uscirono di casa e salirono in macchina, avevano tanto cibo da comprare.
I due ragazzini invece, si erano appena svegliati dalla loro oretta di sonno, dopo quel magnifico pomeriggio. Lily non ci poteva ancora credere. Si voltò e vide Daniel sveglio che la osservava in silenzio.-

Lily: Ehi!
Daniel: Ciao dormigliona! Come stai?
Lily: Direi benissimo!

-Il ragazzo vide Lily toccarsi lo stomaco.-

Daniel: Sei sicura di stare bene?
Lily: Sì, sto benissimo ma ho una gran fame!

-Lui rise e dopo essersi rivestiti e sistemanti in bagno, cambiarono le lenzuola del letto e svuotarono il frigorifero facendo una bella scorpacciata di cibo. Poi Daniel riaccompagnò Lily a casa, entrambi avevano bisogno di una bella doccia, sarebbe ripassato a prenderla un’ora e mezzo più tardi per andare poi a recuperare Megan e Ryan.
Quella sera, mentre Lily si faceva la doccia, Brittany e Oliver tornarono a casa e sistemarono la spesa in cucina. Brittany salì le scale proprio mentre Lily tornava in camera sua in accappatoio, ma appena vide sua madre corse ad abbracciarla sorridendo. Brittany la strinse a sé.-

Brittany: Sono contenta che tu abbia fatto pace con i ragazzi e che vengano a cena qua. Sei stata brava a non farli andare via!
Lily: Già!

-Lily guardò sua madre, sì, era felice di aver fatto pace con i suoi amici ma era ancora più felice di aver fatto l’amore con il suo fidanzato. Solo, non sapeva come dirlo a sua madre, voleva davvero condividere con lei quel momento così importante. Brittany la guardò.-

Brittany: Come mai ti sei rifatta la doccia? L’hai fatta quattro ore fa!

-Ecco che forse il momento giusto era arrivato.-

Lily: Beh, vedi… Sono stata a casa di Daniel questo pomeriggio
Brittany: Cos’avete fatto per sporcarvi così tanto?

-Proprio in quel momento Brittany capì, maledicendosi per non averlo capito prima. Prese sua figlia per un braccio e la trascinò in cameretta chiudendo la porta.-

Brittany: T-Tu e Daniel… Voi…

-Lily sorrise annuendo.-

Lily: Lo abbiamo fatto, mamma. E’ stata la cosa più bella del mondo. Mi ha fatto sentire così completa!

-Brittany la guardò.-

Brittany: Oh, amore mio!

-Brittany la strinse di nuovo a sé, ormai era fatta, non poteva più fare nulla, ma vedere Lily così felice, non poté che renderla felice.-

Brittany: Siete stati attenti?
Lily: Super attenti! Ora capisco perché alle persone piace farlo!
Brittany: Sì, però prendetela con calma, ora!

-Lily rise.-

Lily: Abbiamo avuto fortuna e avuto l’occasione di farlo. Non era stato pianificato
Brittany: Quando tornano i genitori di Daniel?
Lily: Lunedì mattina!

-Brittany sospirò.-

Brittany: Sono felice che sia andato tutto bene. Sei raggiante!
Lily: Mai quanto te, mamma! Papà ti dice che sei bellissima?
Brittany: Tutti i giorni, anche se so per certo che mente!
Lily: Non è vero! Oh, mamma, c’è una cosa che mi preoccupa

-Brittany si fece seria.-

Brittany: Cosa?
Lily: Dopo averlo fatto, mi è venuta una fame tremenda, ma è normale?

-Brittany rise, pensando che Lily fosse davvero sua figlia in tutto e per tutto. Guardò il volto della ragazzina ancora in accappatoio e l’accarezzò.-

Brittany: Perfettamente normale! Coraggio, ora preparati!

-Lily annuì e si preparò, Daniel sarebbe passato a prenderla in quindici minuti.
Quel weekend sembrava non finire mai. Megan e Ryan restarono a casa di Lily anche tutta la domenica, sarebbero tornati a Fallbrook con l’ultimo pullman, dopo cena. I ragazzi incontrarono Daniel e, tutti e quattro andavano davvero molto d’accordo, specialmente quando prendevano in giro Lily. Anche Oliver incontrò i ragazzini e raccontò loro un po’ della sua vita. Rachel, Alex e Brittany furono entusiasti di rivedere Megan e Ryan che si presentarono anche a Chad ed Austin quella sera.-

Megan: Questi due gemellini sono dolcissimi!

-Disse Megan mettendo a terra Emily. Rachel guardò la ragazzina.-

Rachel: Dolci quanto monelli. Ti lascio immaginare

-Tutti scoppiarono a ridere mentre Brittany usciva dalla cucina urlando, seguita da Chad.-

Brittany: Il mio primo pane fatto in casa è pronto!!

-Appoggiò il vassoio con la pagnotta con le salse sul tavolino del salotto.-

Brittany: Coraggio, prendetene tutti un pezzo. E’ pronto!

-Tutti guardavano Brittany e nessuno voleva assaggiare nemmeno una briciola di quella pagnotta. La ragazza si guardò intorno.-

Brittany: Vi stavate lamentando fino a dieci minuti fa per la fame! Lily, Olly… Andiamo!

-Ancora nessuno aveva il coraggio solo di toccare quella pagnotta. Brittany iniziava a perdere la pazienza, era così fiera di ciò che aveva fatto.-

Brittany: Alex, prendine un pezzo!
Alex: Beh, vedi io… Credo che mi sia passata la fame
Brittany: Rachel?
Rachel: Britt, sai che sto cercando di tagliare i carboidrati e poi…
Brittany: Megan, Ryan, Daniel? Ragazzi almeno voi!

-Tutti si lanciavano sguardi complici quando poi Austin parlò.-

Austin: Io e Chad non abbiamo lasciato Brittany da sola nemmeno per un secondo. Odorate questa pagnotta, è perfetta!

-Oliver guardò i suoi amici.-

Oliver: Siete sicuri di non averla persa di vista nemmeno per un millesimo di secondo? Perché quel tempo le basta per combinare pasticci!

-Brittany spinse suo marito offesa, mentre tutti ridevano. Chad parlò.-

Chad: Non preoccupatevi, questo pane è buonissimo. Abbiamo aiutato noi Brittany nelle parti più complicate!

-Sentendo quella frase tutti risero e si accalcarono per prendere un pezzo di pane. Brittany li sentì commentare.-

Alex: Oh, meno male, morivo di fame!
Rachel: Bambini, volete un pezzo di pane?
Lily: Lasciatemi salsa al formaggio!
Daniel: Piccolina, non finire tutta la salsa!
Megan: Chad e Austin hanno ragione…
Ryan: Già, questa pagnotta è buonissima!
Samuel: BUNITTIMA!
Emily: Attora, mamma. Attora!!

-Oliver si avvicinò a sua moglie ancora masticando e appena mandò giù il boccone, parlò.-

Oliver: Mh, Austin e Chad sono due mani mandate dal cielo!

-Brittany lo guardò arrabbiata.-

Brittany: Loro mi hanno solo dato un piccolo aiuto!
Oliver: Appunto!

-Brittany gli fece una smorfia e continuò.-

Brittany: Io ho fatto la maggior parte del lavoro!! Ho preparato l’impasto, impastato, e dat…

-Proprio in quel momento, la ragazza vide suo marito cadere e accasciarsi sul divano. Preoccupata, subito si avvicinò a lui, cercando di tirarlo su.-

Brittany: Olly, che ti prende?

-Tutti si voltarono a guardare la scena e quando Brittany fu abbastanza vicina, Oliver le sorrise maliziosamente e lì Brittany capì che lui aveva appena finto un malore per prenderla in giro. Oliver rise e Brittany lo spinse verso terra, arrabbiata.-

Brittany: SEI UN VERO CRETINO! MI HAI FATTO VENIRE UN COLPO!

-Oliver si alzò da terra e avvicinò sua moglie abbracciandola mentre gli altri, dopo aver riso, continuavano a mangiare. Oliver sussurrò.-

Oliver: Sei stata bravissima. E’ la pagnotta più buona che io abbia mai mangiato. Grazie per averla preparata

-Brittany sorrise, non riusciva a tenergli il muso. Oliver riusciva sempre a sorprenderla e a farla ridere. Lui le baciò il collo per poi darle un dolce bacio sulle labbra. Lei gli accarezzò il viso quando vide gli occhi del ragazzo illuminarsi.-

Oliver: “Connor”!
Brittany: No!
Oliver: Perché no? “Connor Hunt” è perfetto!
Brittany: Non mi piace
Oliver: Oh mio Dio, Britt! Il fagiolo arriva tra una settimana e tu non ti decidi!

-Lily si avvicinò ai suoi genitori.-

Lily: Siete ancora in guerra per il nome?
Oliver: Ti ricordo che tu ne hai bocciati almeno una ventina!
Lily: Erano orribili o troppo usati, papà!
Oliver: Non erano troppo usati, e comunque il tempo sta scadendo e dobbiamo assolutamente deciderci, tutti e tre!

-Proprio in quel momento, Oliver si sentì una stretta al braccio, si voltò e vide Brittany respirare pesantemente.-

Brittany: Non credo ci rimanga molto tempo per deci… AAAAHHHH! OH DIO!
Oliver: BRITT!
Lily: MAMMA!

-Tutti si voltarono verso la famiglia proprio quando a Brittany le si ruppero le acque. Il panico scoppiò nel giro di mezzo secondo. Tutti urlavano emozionati e sorpresi di sapere che avrebbero assistito alla nascita del piccolo fagiolo Hunt. Rachel guardò Oliver.-

Rachel: Olly, dobbiamo andare subito in ospedale! Vai a prendere la borsa di Brittany, io e Lily la portiamo in bagno... Oh, tesoro…

-Rachel guardò Lily.-

Lily: Sì, diddi?
Rachel: Corri a prendere un cambio pulito per tua madre!

-Sia Oliver che Lily corsero al piano di sopra per poi riscendere dopo qualche secondo. Lily raggiunse sua madre e sua diddina al bagno e Oliver caricò la borsa in macchina mentre tutti gli altri si preparavano ad andare in ospedale. Alex, Rachel e i gemelli sarebbero andati con la loro macchina, Austin e Chad con il loro fuoristrada e Daniel avrebbe accompagnato Megan, Ryan e Lily. Appena Brittany fu pronta, tutti salirono nelle macchine e guidarono fino all’ospedale. Oliver in macchina con sua moglie davvero non sapeva che fare, odiava vederla soffrire.-

Oliver: Amore, posso fermarmi!
Brittany: No, continua a guidare… Continua a guidAAAAAAAHH! ODDIO UN’ALTRA CONTRAZIONE. Me lo sento, Olly, sta per nascere. SCHIACCIA QUEL CAZZO DI ACCELERATORE
Oliver: Sono sempre più frequenti! Adesso vedo ogni quanto arrivano, teniamo il conto!
Brittany: OH MIO DIO, STA PER NASCERE E NON SAPPIAMO NEMMENO IL SUO NOME. NOSTRO FIGLIO NON AVRA’ UN NOME!
Oliver: Certo che avrà un nome!
Brittany: Nemmeno per Lily ero stata così impreparata

-Oliver le prese la mano.-

Oliver: Ce la caveremo, non preoccuparti! Come va il dolore?
Brittany: Un po’ meglio. Sì, direi meglio
Oliver: Resisti ancora un po’, siamo quasi arrivati
Brittany: Stiamo per avere un altro bambino, Olly!
Oliver: Ancora non ci credo e non ci crederò finché non lo terrò tra le mie braccia!
Brittany: Non sai quanto mi sei mancato la prima volta
Oliver: Mi dispiace di averti lasciata sola ad affrontare tutto!


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28 Marzo 1998. Bonsall, California.


-Quella mattina, Brittany si era svegliata con dei dolori che non erano poi così forti, e da ragazzina irresponsabile quale era, non gli diede importanza, fino a quando, a metà mattinata, mentre studiava in cucina, le si ruppero le acque mentre Joanna cucinava. Sua madre sconvolta, la sgridò dicendo che avrebbe dovuto dirle prima dei dolori, poi subito, chiamarono un taxi e andarono in ospedale. Tutto sommato, Brittany stava ancora abbastanza bene e non si rendeva minimamente conto che avrebbe avuto una bambina di lì a poche ore. Non era nemmeno preparata psicologicamente, anche perché la piccolina sarebbe dovuta nascere nelle settimane seguenti.
La ragazza, arrivata in ospedale, prima di fare tutti gli accertamenti, come prima cosa volle chiamare Rachel, che sapeva essere in pausa pranzo.-

Brittany: “Ci siamo, Rach. Tra qualche ora sarò grassa e non avrò più la scusa della bambina”
Rachel: “QUESTO E’ IL TUO MODO PER DIRMI CHE SEI IN OSPEDALE E STAI PER PARTORIRE? MI PRENDI PER IL CULO?”

-Quella fu una delle poche volte che Brittany sentì Rachel pronunciare una parolaccia.-

Brittany: “Rimarrò enorme per sempre!”
Rachel: “Siamo in pausa pranzo, Alex e io usciamo da scuola e corriamo in ospedale. Tieni duro. Hai paura?”
Brittany: “Ho solo paura di non riuscire a tornare in forma”

-Rachel scosse la testa non capendo come Brittany potesse essere così fredda in quel momento. Stava per avere la sua bambina, finalmente.-

Rachel: “Arriviamo”

-Rachel chiuse la chiamata, recuperò Alex e andarono in ospedale. Il traffico era pazzesco a causa di un incidente stradale, i ragazzi arrivarono in ospedale un’ora e mezzo più tardi e subito videro Joanna e Nicholas.-

Alex: E’ nata? Lily è nata?
Rachel: Come sta Brittany?
Joanna: Ragazzi, calmatevi. Lily è nata, sta benissimo ed è bellissima. Brittany fisicamente sta bene, è stata bravissima e anche se ha sofferto parecchio, non ha avuto problemi. Sono preoccupata per come lei stia psicologicamente. Non ha voluto prendere in braccio la piccola!
Rachel: Non l’ha presa in braccio?!
Joanna: Ho provato a convincerla ma non mi ascolta. Ha avuto una crisi isterica e ci ha cacciati fuori dalla camera

-Alex guardò la signora Green.-

Alex: Pensa che i medici lascino entrare me e Rachel?
Joanna: Entrate pure. Sono ammesse visite
Rachel: La bambina…
Joanna: La bambina è nella culla in camera di Brittany. Buona fortuna ragazzi!

-Alex e Rachel entrarono nella camera della ragazza che guardava il muro persa nel vuoto. A fianco al letto, vi era la piccola culla e i ragazzi sbirciarono dentro senza farsi vedere troppo da Brittany, avrebbero avuto modo di coccolare quella piccola creatura più avanti, anche se vedere Lily per la prima volta aveva sciolto il cuore ad entrambi. Subito, Rachel si sedette sul letto a fianco a Brittany.-

Rachel: Tesoro!

-La ragazza dai capelli corvini accarezzò la sua amica, sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.-

Rachel: Ce l’hai fatta!

-Brittany annuì, ancora impegnata a fissare il vuoto.-

Brittany: Già!
Rachel: Perché non vuoi vederla? E’ bellissima!
Brittany: E’ figlia di Oliver e non si è fatto sentire per nove mesi. Non gli frega un cazzo di avere una figlia
Rachel: Britt, è tua figlia. Non sarà mai figlia di Oliver
Brittany: Quello stronzo l’ha condannata a una vita di merda e io non sono pronta. Non sono pronta a prendermi cura di qualcuno
Rachel: No, Britt. Ascoltami…

-Rachel non riuscì a trattenere le lacrime capendo quanto Brittany stesse soffrendo e l’accarezzò, proprio mentre Alex, non resistendo alla tentazione, prese Lily in braccio per la prima volta. Non sapeva tanto di bambini, ma prendere quel piccolo fagotto rosa in braccio era stato più forte di lui. Il suo istinto lo incoraggiava a prendere quella bimba così indifesa, stringerla a sé e difenderla da ogni pericolo. Era addirittura più bella di come l’aveva immaginata e subito si sentì legato a lei.-

Alex: Buongiorno, signorina Lily! E’ un piacere conoscerti

-Mentre Alex cullava Lily, Rachel continuava a parlare con Brittany.-

Rachel: ...sono sicura al cento per cento che tu darai a questa bambina la vita migliore del mondo. Le darai amore e felicità. Sono sicura che lei mai dubiterà del tuo amore o si sentirà sola. Lei non ha bisogno di Oliver, proprio come non ne hai bisogno tu!
Brittany: Ho paura di non riuscire ad amarla
Rachel: L’amerai subito dopo averla presa in braccio
Brittany: Ho paura di prenderla…
Rachel: Perché?
Brittany: Ho paura di farle male e di romperle qualcosa! Non ho mai preso un neonato in braccio prima d’ora
Rachel: Non le romperai niente, te lo prometto. Anche Alex non ha mai preso in braccio un neonato prima d’ora, eppure guardalo, è lì che culla tua figlia completamente innamorato di lei! Sei stata coraggiosa fino ad ora Britt, non arrenderti adesso
Brittany: Non so tenerla, Rachel. E’ inutile!
Rachel: Ti aiuto io. La teniamo insieme, okay?

-Dopo qualche secondo Brittany annuì e Alex diede la bambina a Rachel che vedendola da così vicino non poté che emozionarsi. Lei, lentamente, la passò a Brittany che, dopo averla osservata per qualche secondo e averla tenuta in braccio, iniziò a piangere senza sosta. Tutte le paure che la ragazzina si era tenuta dentro in quei mesi, venivano fuori a ondate come fa la lava quando erutta da un vulcano.-

Brittany: Mi dispiace da morire, Lily!

-Proprio in quel momento la bambina si svegliò e sbadigliò aprendo poi i suoi occhi blu, inconfondibili di Oliver. Brittany tirò su con il naso e a tanta dolcezza non seppe resistere. Proprio in quel momento, mentre lo sguardo di madre e figlia si incontrava, Brittany sentì qualcosa crescere in lei. Avrebbe tenuto quella bambina con sé per sempre, non voleva condividerla più con nessuno. Quella era la sua bambina e si stava follemente innamorando di lei al solo sguardo. Tirò su la bambina e le diede un bacio sulla guancia.-

Brittany: Ho una figlia. Rach, ho una figlia!
Rachel: Sì, è tutta tua!
Brittany: Sei la mia bambina e sei bellissima. Lo zio Alex e la zia Rachel hanno ragione. Spero di essere all’altezza per poterti farti da madre. Probabilmente non avrò idea di cosa starò facendo per la maggior parte del tempo, sappilo, ma farò del mio meglio per renderti felice. Non ti farò mancare niente, perché la vita, così strana, ti ha già tolto tanto prima che tu nascessi. Non permetterò a nessuno di farti del male. Mi dispiace non averti stretta prima tra le mie braccia, Lily, ero spaventata, ma ora non ti lascerò mai più

-Mentre Rachel era totalmente in lacrime per ciò che aveva appena sentito, Brittany ristrinse la bimba a sé.-

Brittany: Te lo prometto, amore mio, sarò una persona migliore per te. Grazie per essere arrivata e aver dato vita alla nostra speciale famiglia. Tu sarai il mio cuore, sempre e per sempre

-Alex e Rachel si strinsero a Brittany e alla bambina. Il nuovo capitolo della loro vita era finalmente iniziato.-

>>>


Dott.Groose: Ogni quanto sono le contrazioni?
Oliver: Ho tenuto il tempo, più o meno ogni cinque minuti
Dott.Groose: Allora siete arrivati giusto in tempo!
Brittany: La prego dottore, mi faccia entrare in sala parto. Queste contrazioni sembrano durare un’eternità e mi stanno uccidendo!
Dott.Groose: Non si preoccupi signora Hunt, sono sicuro che lei sia quasi pronta, questa è la sua stanza, indossi il camice e stia a letto. L’ostetrica passerà tra dieci minuti per vedere come sta!
Brittany: NON POSSO ASPETTARE ALTRI DIECI MINUTI. QUESTO DOLORE E’ STRAZIANTE!
Dott.Groose: Ci vediamo tra poco, signora!

-Disse il dottore con un sorriso, uscendo dalla stanza mentre Oliver cercava di calmare sua moglie.-

Oliver: Tesoro sono solo dieci minuti, resisti! So che ce la puoi fare!
Brittany: NON HAI LA MINIMA IDEA DI QUANTO QUESTO FACCIA MALE. DEVI SOLO STARE ZITTO, OLIVER. HAI CAPITO? ZITTO. PERCHE’ SE IO STO SOFFRENDO IN QUESTO MALEDETTO MODO E’ PER COLPA TUA! E’ TUTTA COLPA TUA, DANNAZIONE!
Oliver: Oh no, inizi a delirare
Brittany: “DAI AMORE, SE PRENDI LA PILLOLA CHE PROBLEMA C’E’? FACCIAMOLO SENZA IL PRESERVATIVO” MALEDETTA ME CHE TI HO ASCOLTAAAAAAAAAAAHHHH! UN’ALTRA CONTRAZIONE IN ARRIVO! TI PREGO OLLY, FALLO SMETTERE!

-Mentre Brittany piangeva dal dolore, Oliver l’aiutava a mettersi il camice e a sdraiarsi a letto completamente impotente.-

Oliver: E’ quasi finita, pulce. L’ostetrica sta per arrivare. Mancano solo cinque minuti
Brittany: No, altri dannati cinque minuti, no. Tiratemi fuori questo bambino!

-La ragazza strinse la mano di suo marito che l’accarezzava.-

Oliver: Lo faranno, tesoro. Lo faranno presto. Respira, respira!

-Proprio in quel momento, nella stanza entrò Lily.-

Lily: Posso?!

-Brittany la guardò, guardò quei suoi occhioni blu cercando di trattenere il dolore. Non voleva far spaventare sua figlia, così provò a sorridere.-

Brittany: Certo, tesoro!

-Subito Lily corse ad abbracciare sua madre che la strinse a sé.-

Lily: Come stai?
Brittany: Potrebbe andare meglio, molto meglio!
Lily: Volevo solo abbracciati prima che ti portino via. Sono sicura che andrà tutto bene!
Brittany: Anche io!

-L’aprirsi della porta catturò l’attenzione della famiglia. L’ostetrica entrò e controllò Brittany.-

Ostetrica: Forza, signora. E’ ora di far nascere questo bambino, andiamo in sala parto!

-Mentre l’ostetrica portava via Brittany, Lily le prese la mano.-

Lily: Vi aspettiamo fuori, a te e al fagiolo. Ti voglio bene, mamma!
Brittany: Anche io, amore!

-L’ostetrica accelerò il passo, spingendo il letto di Brittany verso la sala parto e prima che fosse troppo tardi, Lily fermò anche suo padre.-

Lily: Papà?
Oliver: Sì, principessa?
Lily: Prenditi cura di lei!
Oliver: Lo farò!

-Entrambi sorrisero e si separarono, Oliver corse in sala parto e Lily tornò in sala d’aspetto dagli altri, dove si sedette a fianco a Daniel mentre Alex e Rachel erano intenti a seguire quelle pesti dei gemelli.
Il tempo sembrava non passare mai da quando Lily aveva lasciato i suoi genitori. Lei poggiò la testa sulla spalla del suo fidanzato che le accarezzò la mano sussurrando.-

Daniel: Andrà tutto bene, vedrai!

-Lily sorrise debolmente quando poi Chad parlò.-

Chad: Adesso non potete più rimandare, dovete scegliere un nome per il bambino!

-Lui sorrise e Lily lo guardò.-

Lily: Già, prima di decidere il nome, vorrei poterlo conoscere, però. Diavolo, perché papà non esce da quella maledetta porta?!

-Alex si avvicinò alla ragazzina e le accarezzò il viso.-

Alex: So che sei preoccupata, bimba. Scommetto che tua madre ce la stia mettendo tutta e vedrai che starà bene!

-Anche Rachel si avvicinò tenendo i gemelli per mano.-

Rachel: Alex ha ragione tesoro, tua madre è forte e ce la farà. Sai, i parti possono essere lunghi, è passata solo mezz’ora ed è davvero doloroso. Ogni donna ha i suoi tempi. Tua madre sa già cosa fare e in più è la donna più senza paura che io conosca!

-Lily sorrise anche se non si sarebbe calmata fino a quando non avesse visto uscire suo padre dalla porta blu, il che accadde venti minuti più tardi. Tutti lo videro uscire sorridendo con le lacrime che gli marcavano il viso.-

Oliver: E’ NATO! FINALMENTE E’ NATO E STA BENE!

-Subito Lily corse da lui.-

Lily: Mamma? Come sta mamma?

-Oliver sorrise.-

Oliver: Ha ancora dei forti dolori, ma sono normali. Sta bene ed è andata alla grande. E’ stata bravissima!

-Tutti corsero ad abbracciarlo e a congratularsi, poi, Oliver prese per mano sua figlia.-

Oliver: Allora, vuoi conoscere tuo fratello?!

-Subito la ragazzina annuì felice e seguì suo padre fino alla stanza di Brittany. Entrarono proprio mentre Brittany respirava e riprendeva il suo normale colorito. Lily corse ad abbracciarla.-

Lily: Mamma! Come stai?
Brittany: Dolorante e stanca. Davvero tanto stanca

-Brittany sorrise accarezzando il viso di sua figlia, la quale si accorse di quella culla vuota.-

Lily: Dov’è il bambino?
Oliver: L’hanno preso per fare dei controlli. Lo porteranno qui tra un…

-Ed ecco che in quel momento l’ostetrica entrò nella stanza con un fagotto blu tra le braccia. Lo diede delicatamente a Brittany.-

Ostetrica: Ecco il vostro piccolo, sano e forte bambino. Oh, sbrigatevi a scegliere il suo nome! Tornerò tra dieci minuti

-L’ostetrica sorrise e uscì dalla camera mentre Lily subito sbirciò dentro quella copertina blu. Vide quel piccolo innocente esserino muoversi e aprire quei piccoli occhietti grigio-blu mentre Brittany lo stringeva a sé.-

Brittany: Fagiolino, guarda chi è venuta a conoscerti. E’ Lily, la tua sorellona!

-Lily si commosse mentre guardava quella creatura così perfetta ai suoi occhi. Anche Oliver non riusciva a smettere di lacrimare. La ragazzina accarezzò il braccino del neonato, dandogli un bacino sulla guancia.-

Lily: E’ bellissimo e perfetto!
Brittany: Sì, lo è!
Oliver: Allora, ragazze. Decidiamo questo nome sì o no?

-Oliver si asciugò il viso, tranquillizzandosi. Lily guardò i suoi genitori.-

Lily: Ne avrei in mente uno perfetto per lui. Credo gli calzi a pennello
Oliver: Quale?

-Lily guardò i suoi genitori, per poi riappoggiare il suo sguardo sul piccolino.-

Lily: Dylan!

-Sia Oliver che Brittany guardarono il bambino e il ragazzo parlò.-

Oliver: Non so perché, ma stranamente questo nome mi piace!

-Brittany concordò.-

Brittany: Anche a me. Gli sta davvero bene

-La ragazzina guardò i suoi genitori.-

Lily: Allora deciso? Dylan Hunt?

-Brittany guardò suo marito che annuì e sorridendo, la ragazza accarezzò il visino del suo bambino.-

Brittany: Deciso. Benvenuto in famiglia, Dylan Hunt!


CIAO MERAVIGLIEEEEEE
So che ci ho messo secoli a completare questo capitolo. Scusate, ma il punto è che è lunghissimo. Tante cose importanti accadono qui. Qual è la vostra preferita?
Lily e Daniel amori miei <3 Io li adoro. Lily ha risolto con i suoi amici, Brittany che fa la pazza, il flashback e la nascita del piccolo, che a proposito, vi presento.
Ecco il piccolo Dylan. Non è tenerissimo?

Ovviamente come sempre aspetto i vostri commenti.
Spero di poter pubblicare la prossima settimana.
Io vi aspetto, un bacione
Sum <3

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Capitolo 46
*** Nuova estate... Nuovi amori? ***


Unconventional Family
Quarta stagione
Capitolo 46
-Nuova estate...Nuovi amori?-



-Passarono due mesi e mezzo da quando nacque il piccolo Dylan, e finalmente anche la scuola finì, lasciando che la vera e propria estate iniziasse.
Quella notte di fine Luglio, appena finirono di cenare, Oliver e Lily si andarono a sedere sul divano e lui accese la TV mentre la ragazzina poggiava le sue gambe su quelle di suo padre, sospirando.-

Lily: Che stanchezza!

-Oliver sorrise.-

Oliver: Certo che queste vacanze piene di divertimento devono essere proprio estenuanti!
Lily: Ehi, stare tutto il giorno in spiaggia, stanca!

-Oliver scosse la testa sorridendo mentre faceva zapping con il telecomando. Subito Lily gli prese il braccio.-

Lily: Papà, torna indietro. Lascia a Sky Cinema Family!

-Lui tornò indietro.-

Oliver: Cosa c’è?
Lily: Monte Carlo! Il film con Selena Gomez
Oliver: Principessa, perché vuoi torturarmi così dopo un venerdì di fuoco a lavoro?
Lily: Ti prego papino! Sei fortunato, sta finendo!

-Oliver sbuffò, ma non riusciva a dire di “no” a sua figlia.-

Oliver: D’accordo, ma poi scelgo io
Lily: Promesso!

-Lily sorrise e guardarono il film mentre Brittany, dopo essere scesa al piano inferiore, si fece posto sul divano, sedendosi a fianco a sua figlia che alzò la testa dal divano per fare spazio a sua madre. Oliver guardò Brittany.-

Oliver: Si è addormentato?
Brittany: Sembrerebbe. Era stanchissimo, stava crollando ma non voleva cedere!

-Lily poggiò la testa sulle gambe di sua madre.-

Lily: Il fagiolo non è l’unico ad essere stanco, speriamo che stanotte non pianga. Domani mi devo alzare presto, dobbiamo arrivare al parco alle 8:00, così non troveremo tanta gente in fila.
Oliver: Avete già i biglietti, perché fare la fila?
Lily: Papà, tu ci hai fatto un grande favore procurandoceli, però ci sarà una grande fila anche per entrare, non solo per l’acquisto dei biglietti. Non credo che ci siano file veloci e prioritarie al parco
Oliver: Giusto, non ci avevo pensato
Brittany: Chi va al concerto con te e Daniel?
Lily: Rebecca e Tristin, Justin e Sharon, Jordan e Samantha e Bryan il cugino antipatico di Dan, però lui non so chi porterà
Brittany: Una ragazza sconosciuta!

-Brittany rise facendo ridere anche sua figlia mentre il film finiva.-

Lily: Pff! A quanto pare Bryan trova una nuova ragazza ogni due giorni. Ora puoi cambiare canale, papà!

-La ragazzina sbadigliò mentre suo padre cambiava il canale.-

Oliver: Oh perfetto, “I tre moschettieri”!

-Lui guardò Brittany come per chiedere il suo consenso e la ragazza sorrise.-

Brittany: Dai, te lo concedo questa volta!
Oliver: Grazie!

-Tutti guardavano il film mentre Brittany coccolava sua figlia accarezzandole i capelli. Dopo circa mezz’ora, Oliver vide Lily dormire.-

Oliver: Oh oh! Penso che quelle coccole siano state più che efficaci!

-Anche Brittany guardò il viso di sua figlia addormentato e sorrise.-

Brittany: Ecco che è crollata anche la seconda

-La ragazza accarezzò il viso a Lily, poi le sussurrò all’orecchio.-

Brittany: Amore, sei stanca, andiamo a letto

-Con una voce assonnata e ancora gli occhi chiusi, Lily parlò.-

Lily: Mamma, altri dieci minuti
Brittany: Dormirai meglio nel tuo letto

-Lily aprì leggermente gli occhi e lentamente si alzò, seguita da sua madre.-

Lily: Notte papà!
Oliver: Buonanotte principessa!

-Brittany, guidando sua figlia su per le scale, guardò suo marito.-

Brittany: Torno subito!

-Oliver annuì mentre la ragazza accompagnava Lily in camera, la quale si sdraiò sul letto riaddormentandosi in un istante.-

Brittany: Buonanotte tesoro!

-Le baciò la fronte e uscì dalla camera, ma prima di scendere le scale, passò a controllare Dylan. Si avvicinò alla culla per essere certa che il bambino respirasse. Si tranquillizzò vedendo quel piccolo petto alzarsi e abbassarsi. Sì, Dylan dormiva beatamente. Lei tornò al piano inferiore e si sedette sul divano, appoggiandosi ad Oliver.-

Brittany: Come abbiamo fatto a fare due figli così meravigliosi?
Oliver: Penso che tutto l’amore che proviamo l’uno per l’altra abbia influenzato il concepimento!

-Entrambi sorrisero e Oliver la baciò. Quando finì il film, i due si risvegliarono sul divano e decisero di andare a letto. Stranamente, Dylan li lasciò dormire per più di cinque ore di fila, svegliandoli con il suo pianto alle 5:45. Brittany sbuffò ancora assonnata, nascondendosi sotto le coperte. Oliver la sentì agitata e anche lui, ancora assonnato, parlò.-

Oliver: Posso andare io, pulce. Stai a letto!

-La ragazza si tolse le coperte di dosso alzandosi dal letto, bloccando, poi, suo marito.-

Brittany: No amore, ha fame. Tu non puoi fare nulla al momento
Oliver: Allora, mi dispiace!

-Lui stancamente la baciò e tornò sotto le coperte mentre Brittany si alzava con gli occhi gonfi, prendendo in braccio dalla culla il piccolo Dylan.-

Brittany: Ecco la mamma, so che hai fame fagiolino. Però non ci dai tregua un secondo!

-Finalmente, dopo aver allattato il bimbo e averlo fatto calmare, Brittany poté tornare a letto e riaddormentarsi.

Alle 6:45 la sveglia suonò anche in casa McKay, con una vocina squillante che urlava.-

Samuel: MAMMAAAA, MAMMAAAA, MAMMAAAAAA

-Rachel non voleva che con quelle urla si svegliasse anche Emily, così si alzò e corse in cameretta da Samuel che saltava sulla culla scrollando la sbarra.-

Rachel: Amore, non urlare per favore!

-Lui sorrise con sguardo furbetto appena vide la sua mamma entrare e, ancora più agitato continuò a saltare su e giù. Rachel lo prese in braccio portandolo al piano inferiore.-

Rachel: Oggi mi sembri un po’ troppo agitato. Non oso immaginare cosa combinerai in tutta la giornata!

-Lei lo mise a terra e con il suo pigiamino estivo, Samuel corse verso la cucina.-

Samuel: FAMEEEEEEEE!

-Rachel lo acchiappò prima che fosse troppo tardi.-

Rachel: Adesso preparo il latte, tu non combinare guai!

-Lei sapeva bene che Samuel non se ne sarebbe stato buono, era un bambino molto impaziente e a suo parere fin troppo vivace. Per tenere Samuel buono almeno finché il latte non fosse pronto, Rachel accese la televisione al canale che spesso salvava la sua salute mentale e quella di Alex, Disney Junior, il preferito dei gemelli. La ragazza sapeva bene che a quell’ora andava in onda il cartone animato preferito di suo figlio, “Le nuove avventure di Peter Pan”. Nonostante, Samuel fosse ancora molto piccolo, quella serie animata lo ipnotizzava. Quella preferita di Emily invece era “La principessa Sofia”.-

Rachel: Sam, guarda, sta iniziando “Peter Pan”

-Appena lui sentì quel nome, buttò a terra il trattore giocattolo che teneva in mano, e, prendendo il suo pupazzo di Peter Pan, si fiondò in salotto, si aggrappò al divano e si sedette. Cercò di cantare tutta la sigla, riuscendo ad azzeccare solo alcune frasi, mentre Rachel preparava il biberon e glielo portava in salotto.-

Rachel: Ecco il latte. Mangia anche qualche biscotto, Sam!

-Lui era come ipnotizzato dalla televisione e prese il biberon dalle mani di sua madre senza staccare gli occhi dal cartone animato. Rachel poggiò sul divano il piattino con alcuni biscotti. Dopo essersi accertata che suo figlio iniziasse a mangiare, tornò in cucina a preparare il resto della colazione. “Finalmente un po’ di pace!” pensò.
Dieci minuti più tardi, vide entrare in cucina Alex, che teneva in braccio Emily.-

Alex: Buongiorno!

-Lui baciò sua moglie che sorrise, prendendo in braccio Emily.-

Rachel: Buongiorno! Ma ciao, passerotto!

-Emily si strinse alla sua mamma, poi la guardò.-

Emily: Mamma, come Tam!
Rachel: Vuoi fare colazione insieme a Sam?

-La piccola annuì, Rachel le diede il biberon e facendola sedere in salotto a fianco a suo fratello, lasciò anche a lei un piattino di biscotti mentre Alex portava la loro colazione sul tavolo del salotto, in modo da tenere d’occhio i gemelli e godersi un’abbondante colazione con sua moglie. Anche Rachel si sedette a tavola prendendo un cornetto alla nutella. Alex la guardò.-

Alex: A che ora ha cantato il gallo stamattina?

-Ovviamente non poté che riferirsi a Samuel, e Rachel rise.-

Rachel: Non so da che ora fosse sveglio, ha iniziato ad urlare e saltare nella culla alle 6:45
Alex: Ma perché si sveglia così presto di sabato?
Rachel: Mi faccio la stessa domanda da quindici mesi ormai!

-Entrambi risero riprendendo a mangiare.

In casa Hunt alle 7:00, la sveglia, quella vera, suonò. Oliver la spense per poi voltarsi a letto e ammirare sua moglie dormire, pensando a quanto fosse fortunato ad averla. Si alzò senza fare rumore e andò a svegliare sua figlia.-

Oliver: Principessa è ora di alzarti. Sono le 7:00!

-Lily si rigirò a letto grugnendo.-

Lily: Mmh, di già?
Oliver: Sì!

-Oliver sorrise baciandole la fronte. Lily si alzò molto lentamente dal letto guardando suo padre.-

Lily: Forse è meglio se vado a farmi una doccia, magari riesco a svegliarmi!
Oliver: Buona idea, io scendo a preparare la colazione

-Alle 7:30, anche Lily, scese al piano inferiore. Aveva deciso di vestirsi sportiva, con molta probabilità si sarebbero dovuti sedere sul prato durante il concerto. Optò per una magliettina addidas rossa, degli shorts in jeans e delle scarpe in tela rosse. I sandali o le ballerine li avrebbe sicuramente rovinati, pensò.-

Lily: Buongiorno papà!
Oliver: Oh, vedo che la doccia è servita a svegliarti!

-Lui rise facendosi abbracciare da sua figlia che si sedette a tavola, prendendo una ciambella e versandosi del succo di frutta nel bicchiere. Mentre Oliver si versava il caffè…-

Lily: Papà, ne versi un po’ anche a me?
Oliver: Vuoi farmi finire nei guai con tua madre?

-Lily rise.-

Lily: Non se ne accorgerà!

-Oliver scosse la testa sorridendo, prese la caraffa del caffè e ne versò un po’ nella tazza di sua figlia.-

Oliver: Non dovresti berne fino ai diciott’anni! Se Brittany ti becca…
Lily: Lo so, lo so. “Mentre eri distratto ho preso il caffé e se mamma ci becca, sarà solo colpa mia.” So le regole, papà!
Oliver: Meglio ricordare i patti di tanto in tanto!

-Entrambi risero godendosi quella colazione e quei segreti tra padre e figlia quando poi Lily parlò.-

Lily: A proposito, ma la mamma?
Oliver: E’ stesa a letto. Tuo fratello ha iniziato a piangere alle 5:45 e aveva fame. Non so poi a che ora Brittany sia tornata a letto. E’ stata molto silenziosa
Lily: Era davvero agitato allora!
Oliver: Sì, quindi è meglio lasciare a letto tua madre, almeno fin quando non ricaricherà le batterie.

-Lily annuì dando un altro morso alla ciambella.-

Oliver: A che ora passa a prenderti Daniel?

-Lei guardò l’orologio appeso in cucina e per poco gli occhi non le uscirono fuori dalle orbite.-

Lily: Cavolo, tra cinque minuti!!

-Si ficcò il resto della ciambella in bocca e per poco non si strozzò. Salì di corsa al bagno e mentre continuava a masticare si asciugò i capelli e li pettinò, facendosi una treccia bassa laterale. Si lavava i denti, quando il suo cellulare suonò. Lo prese e rispose con ancora lo spazzolino in bocca.-

Lily: “Arrivo!”
Daniel: “Amore?! Quando esci?”
Lily: “Ho fnto, mi sto lavndo i dnti!”

-Lei si risciacquò la bocca.-

Daniel: “Cosa?”
Lily: “Mi stavo lavando i denti. Sto scendendo”
Daniel: “Dai, veloce che facciamo tardi. Gli altri ci stanno aspettando al parco!”
Lily: “Okay, scendo!”

-Chiuse la chiamata, scese le scale, prese la borsa buttandoci dentro le sue cose. Uscendo di casa di corsa, urlò...-

Lily: CIAO PAPA’!

-Oliver si affacciò dalla cucina.-

Oliver: Ciao prin…

-Non fece in tempo a salutarla che lei era già uscita di casa.
Subito, Lily entrò in macchina, baciando Daniel velocemente.-

Lily: Buongiorno!
Daniel: Ti faccio sapere che perfino Jordan è già al parco

-Lei lo guardò con aria colpevole.-

Lily: Allora siamo proprio in ritardo
Daniel: Già! I ragazzi sono già tutti in fila, dobbiamo raggiungerli!

-Lily annuì mentre Daniel accendeva la macchina e partiva. Quando arrivarono al parco corsero a cercare i loro amici. Videro Rebecca e si avvicinarono mentre la ragazza li guardava seccata.-

Rebecca: Alla buon’ora ragazzi!!

-Lily alzò la mano.-

Lily: Scusate è colpa mia!

-Jordan rise.-

Jordan: Non avevamo dubbi!
Lily: Simpatico come sempre!

-Lei fece una smorfia a Jordan mentre Daniel, concentrato, cercava suo cugino.-

Daniel: Ma dov’è quello scemo di Bryan?

-Tristin guardò Daniel.-

Tristin: Sta recuperando la ragazza che ha invitato!

-Anche Justin parlò.-

Justin: Ma a proposito, chi è?

-Tutti guardarono Daniel aspettandosi una risposta. Lui mise le mani avanti scuotendo la testa.-

Daniel: Non mi fissate, non ne ho idea! L’ultima con cui è uscito se non sbaglio è Susan

-Anche Sharon parlò.-

Sharon: Non credo abbia portato lei!

-Lily corrugando la fronte la guardò. Sentiva odore di pettegolezzo nell’aria.-

Lily: Perché?
Sharon: Ricordate quando ieri, in spiaggia, io e Justin siamo andati a fare una passeggiata?

-Tutti annuirono.-

Sharon: Beh, abbiamo visto Susan con un altro ragazzo, in atteggiamenti più che amichevoli!

-Lily e Rebecca scoppiarono a ridere.-

Lily: Non ci posso credere!
Rebecca: Posso immaginare quanto potesse essere triste per la rottura con tuo cugino, Dan!

-Tutti continuarono a ridere e proprio mentre Bryan arrivava con Victoria, tanto odiata da tutti, le risate di Lily finirono in un millesimo di secondo. Sbuffò, non ci poteva davvero credere.-

Lily: Sta scherzando, vero?!

-Tutti rimasero scioccati e soprattutto senza parole, quando Bryan salutò Daniel.-

Bryan: Cugino, finalmente siete arrivati!

-Anche Victoria salutò con la sua insopportabile voce.-

Victoria: Ciao a tutti!

-Ormai quando si trattava di Victoria, Lily non aveva più peli sulla lingua.-

Lily: Cosa ci fai qui? Non sei la benvenuta
Victoria: Bryan me lo ha chiesto e io gli ho detto di sì! Ah e ringrazia il tuo paparino per il biglietto

-Victoria tirò fuori il suo solito sorriso antipatico e subito Lily si voltò infastidita.-

Lily: Io me ne vado!

-Daniel e Rebecca la bloccarono insieme.-

D&R: NO!

-Lily li guardò, era furiosa.-

Lily: Non intendo passare un’intera giornata con lei. Rovinerà tutto!

-Rebecca la guardò.-

Rebecca: Ma ci siamo anche tutti noi. Anche io la detesto, ma so che mi basta stare insieme a voi per divertirmi!

-Daniel continuò.-

Daniel: Già, Rebecca ha ragione, piccolina. E poi, se anche tu tornassi a casa, cosa faresti tutto il giorno? Ti annoieresti e basta!
Lily: Uff!

-Lily sbuffò e Daniel sorrise. Mentre Justin dava i biglietti alle guardie ed entravano al parco, Daniel accarezzò la sua fidanzata.-

Daniel: Ci sediamo lontano da loro!
Lily: Okay!

-Lily alzò gli occhi al cielo e appena entrarono, trovarono un buon posticino con una buona visuale e sistemarono i teli sul prato. Daniel e Lily stavano sul loro, Rebecca e Tristin si sedettero a fianco, Sharon e Justin davanti e Jordan e Samantha affianco a questi ultimi.
Victoria posizionò l’asciugamano sull’altro fianco di Daniel e Lily. La ragazzina, alzò il sopracciglio destro e sussurrò a Daniel.-

Lily: Vedi che mi provoca?!
Daniel: Ignorala. Fai come se non ci fosse. Vuole solo provocarti, sta aspettando che tu scatti. Non darle questa soddisfazione!

-Lily si appoggiò a Daniel che la strinse a sé e lei sussurrò.-

Lily: Come farò dieci giorni senza di te?
Daniel: Non pensiamoci ora e godiamoci questo mese, e soprattutto questa giornata!

-Lui sorrise e teneramente la baciò.
A Victoria, vedendo la scena, a poco non le uscì il fumo dalle orecchie. Daniel non poteva aver scelto una così al posto suo. Era una bambina. Guardò bene Lily, in quell’anno e mezzo era cambiata un bel po’. Sì, doveva ammetterlo anche lei, Lily era cresciuta e purtroppo era una bella ragazza, che ormai le teneva testa. Doveva inventarsi qualcosa se voleva conquistare Daniel, l’unico modo era stare con suo cugino.
Intanto, Rebecca parlava con Tristin mentre guardava Daniel e Lily.-

Rebecca: Guardali, sono così teneri!
Tristin: Sì, ora però, avvicinati!

-Lui provò a baciarla ma lei si spostò.-

Rebecca: Dai Trist, non mi va ora!
Tristin: Come non ti va? E’ solo un bacio
Rebecca: Non farne una tragedia

-Lui sospirò e la guardò.-

Tristin: Senti Rebecca, è da un po’ che sei distante. Mi dici che hai?
Rebecca: NIENTE!

-Lei si alzò di scatto e andò verso il chiosco. Lily la vide e corse a raggiungerla. Le prese la mano e la fermò.-

Lily: Becky, cosa è successo?

-Rebecca si fermò e insieme si sedettero ai piedi di un albero.-

Rebecca: Niente. Non è successo nulla. Lui deve fare sempre una tragedia per tutto. Prima non mi andava di baciarlo, tutto qua!
Lily: Ma è il tuo ragazzo! Come puoi non volerlo baciare?
Rebecca: Non lo so. Anche ieri a casa sua, dopo dieci minuti sono andata via con una scusa

-Lily la guardò sbalordita.-

Lily: Dovevate farlo e l’hai piantato in asso all’ultimo secondo?

-Rebecca arrossì, temendo un po’ il parere di Lily.-

Rebecca: Non metterla sotto questo punto di vista. Sembra terribile!
Lily: E’ così, Becky!
Rebecca: Lui dice che sono distante, ma io semplicemente non me la sento più
Lily: Ti sembra poco?
Rebecca: Per un periodo che non facciamo sesso, lui ne fa una tragedia!
Lily: Non vuoi fare l’amore con lui?
Rebecca: Beh, io...

-Lily sgranò gli occhi.-

Lily: Ma vuoi scherzare? E’ normale che ti dica che sei distante. Povero Tristin!
Rebecca: Io non so cosa mi prenda. E’ un periodo strano
Lily: Te lo dico io cosa ti prende!

-Rebecca guardò la sua migliore amica, quasi come se avesse paura della risposta.-

Lily: Ti sei stancata di lui!

-Rebecca sospirò.-

Rebecca: Hai ragione, io credo di non amarlo più
Lily: Becky, glielo devi dire il prima possibile, non puoi trattenerlo così. Non è giusto!
Rebecca: Lo so, ma non voglio ferirlo
Lily: Comportandoti così lo ferisci ancora di più, però
Rebecca: Forse è meglio che vada a parlargli!
Lily: Brava! Forza e coraggio!

-Le ragazze si alzarono e Lily abbracciò la sua amica, lasciandole poi la privacy per parlare con Tristin. Lei andò a sedersi a fianco a Daniel e poggiò la testa sulla sua spalla mentre Jordan osservava Rebecca e Tristin parlare da lontano, per poi avvicinarsi a Daniel e Lily.-

Jordan: Cosa succede tra quei due?

-Lily sorrise.-

Lily: Non sono affari tuoi!
Jordan: Dai Lily, dimmelo!
Lily: Chiedilo a Rebecca se proprio lo vuoi sapere
Jordan: No! Non me lo dirà mai, mi odia
Lily: Fatti due domande sul perché

-Lei rise facendo scoppiare a ridere anche il suo ragazzo. Jordan guardò storto Daniel.-

Jordan: Grazie del supporto, amico! Me ne torno da Samantha, forse è meglio...
Lily: Buon viaggio!

-Lily rise e Jordan sorrise sussurrandole...-

Jordan: Che scema

-Lily gli fece la lingua per poi scuotere la testa, Jordan era proprio senza speranza. Quando lui vide Tristin andare via abbastanza a pezzi, si avvicinò a Rebecca che era tornata a sedersi sul suo telo con le braccia intorno alle ginocchia. Lei, notando che qualcuno la fissava, alzò la testa e vedendo Jordan, ringhiò.-

Rebecca: Che diavolo vuoi?

-Jordan la guardò.-

Jordan: Sapere cosa è successo!
Rebecca: Ma che t’importa! Sono affari miei
Jordan: Arrangiati, volevo solo aiutarti!
Rebecca: Così da potermi prendere ancora più in giro? Scordatelo!
Jordan: Non ho più tredici anni...

-Rebecca gli fece una smorfia.-

Rebecca: Di età anagrafica, forse, ma di cervello ne dubito!

-Lui la guardò innervosendosi.-

Jordan: Yogurtino scaduto?!

-Rebecca gli diede un calcio.-

Rebecca: Vattene!!

-Jordan, rassegnato, si riavvicinò a Lily e Daniel che giocavano a carte con Sharon, Justin e Samantha mentre aspettavano l’inizio del concerto. Il ragazzo guardò con disgusto Bryan e Victoria uno sopra l’altra. Si tolse una scarpa e gliela lanciò.-

Jordan: LA PIANTATE PER FAVORE?!

-Bryan, abbastanza infastidito, gliela rilanciò.-

Bryan: FATTI GLI AFFARI TUOI, PIDOCCHIO!

-Lily guardò Daniel sempre più sconcertata, cercando di ignorare i comportamenti di quella coppia.-

Lily: Sicuro che sia tuo cugino?
Daniel: Sì, purtroppo!

-Jordan, rinfilandosi la scarpa, guardò Lily.-

Jordan: Vai da Rebecca, mi ha cacciato via
Lily: Non vuole nessuno, Jor. Per ora vuole solo stare da sola a riflettere, la conosco!

-Anche lui si fece serio. Era strano vedere Rebecca così giù di morale.-

Jordan: Si sono lasciati, vero?

-Lily annuì seria per poi sorridere vedendo l’espressione di Jordan.-

Lily: Tanto non le interessi!
Jordan: Neanche a me interessa lei!

-Daniel subito finse un colpo di tosse.-

Daniel: CCBUGIARDOCC

-Facendo così, scoppiare a ridere anche Lily. Jordan guardò i due, indignato.-

Jordan: Ve lo hanno mai detto? Voi due siete fatti a posta per stare insieme! SCEMI!
Daniel: Dai Jor, non te la prendere!

-Loro continuavano a ridere mentre Jordan tornava al suo telo, facendo il dito medio all’amico con un ghigno stampato in faccia. Lily si accoccolò su Daniel.-

Lily: E’ sempre così carino e gentile!

-Insieme scoppiarono a ridere proprio mentre il concerto delle varie band aveva inizio.

Il weekend prima della partenza della famiglia Hunt per Parigi, Oliver e Brittany avevano totalmente riposto la loro fiducia su Lily, concedendo a lei e i suoi amici di passare quel weekend alla casa al mare di Oliver. Quel pomeriggio, finalmente anche Megan e Ryan arrivarono in casa Hunt. Quei giorni sarebbero stati una perfetta occasione per stringere amicizia con il gruppo di Lily. Mentre Brittany preparava una scatola con del cibo da portare alla casa al mare per i ragazzi, Megan era occupata a sbaciucchiare il piccolo Dylan, che dopo aver visto alla sua nascita, doveva ammettere era cresciuto davvero tanto.-

Megan: Ma è cresciuto tantissimo. Ma ciao fagiolo!

-Megan gli fece le facce mentre Dylan sorrideva. Era un bimbo molto allegro, regalava sorrisi a tutti.-

Megan: Sei proprio bellissimo. Da grande farai una strage di ragazze!

-Lily sentendola, rise.-

Lily: Sì, lo penso anche io. Sarà un vero rubacuori!

-Anche Brittany, entrando in salotto, parlò.-

Brittany: Specialmente se sarà come suo padre!

-Le ragazze risero e Brittany si sedette sul divano vicino a sua figlia e Ryan che armeggiavano con il portatile della ragazzina.-

Brittany: Non che capisca tanto di computer ma… Cosa state facendo?
Lily: Oh, Ryan mi sta iscrivendo a Facebook!
Brittany: Cos’è?!
Ryan: E’ un social network, Brittany!
Brittany: E a cosa serve?
Ryan: Teoricamente servirebbe per rimanere in contatto con tutti i tuoi amici, soprattutto quelli che abitano lontano, puoi mandargli foto, video, messaggi, però, in pratica, è una perdita di tempo

-Brittany scosse la testa.-

Brittany: Queste cose non le capirò mai. Okay, forza fagiolo, è l’ora di fare la nanna!

-I ragazzi risero e Megan diede Dylan a Brittany che lo portò al piano superiore. Ryan guardò Lily.-

Ryan: Ecco, ora il tuo profilo è attivo, abbiamo messo le tue foto e ora devi solo chiedere l’amicizia alle persone che conosci. Tipo noi!

-Lily sorrise e subito inviò richieste di amicizia qua e là. Aggiunse tra gli amici anche il suo fidanzato e quei due ragazzi che l’anno precedete aveva conosciuto in campeggio e con il quale aveva condiviso la bella notizia del matrimonio dei suoi genitori. Quei due ragazzi le rimasero nel cuore.
Dopo dieci minuti passati a capire come utilizzare Facebook, sentirono un claxon suonare e videro Oliver affacciarsi dentro casa, lui era impegnato a tagliare il prato sul cortile anteriore della casa.-

Oliver: Daniel è qui!

-Lily guardò i suoi amici.-

Lily: Chissà come mai ma l’avevo intuito!

-Daniel scese dalla macchina mentre i ragazzi uscivano fuori, diede un dolce bacio a Lily e salutò Megan e Ryan.-

Daniel: Ciao ragazzi! Come state?

-Ryan gli diede il cinque.-

Ryan: Bene! Tu?
Daniel: Alla grande!

-Lily guardò il suo ragazzo dalla testa ai piedi.-

Lily: Fammi capire, indossi già il costume da bagno?
Daniel: Ovviamente! Non vedo l’ora di buttarmi in acqua. Fa troppo caldo!
Lily: Stranamente questa risposta non mi sorprende

-Daniel prese il suo cellulare e lesse un messaggio, proprio quando Brittany usciva di casa raggiungendo tutti con il walkie talkie in mano. Daniel parlò.-

Daniel: E’ ora di andare. Jordan ha preso Sharon, Justin e Rebecca. Sono appena partiti
Lily: Okay, allora partiamo anche noi!

-Oliver caricò la scatola di cibo sulla macchina mentre tutti salutavano Brittany. Lily corse ad abbracciare anche suo padre che le diede le chiavi della casa.-

Oliver: Cercate di non distruggere quella casa, o niente più weekend al mare. Intesi?

-Tutti annuirono e Lily gli diede un bacio sulla guancia.-

Lily: Grazie mille papà!
Oliver: Ricordate di chiudere a chiave le porte la notte
Lily: Sì! Strapazzate il piccolo fagiolo anche per me in questi due giorni e mezzo. Ci vediamo domenica sera

-Brittany li salutò.-

Brittany: A domenica. Daniel, mi raccomando, guida piano!
Daniel: Non preoccuparti, Brittany!

-I ragazzi sorrisero, caricarono i borsoni in macchina e una volta seduti e con le cinture allacciate, partirono.
Dopo un quarto d’ora di puro inferno dovuto alle canzoni di Justin Bieber, Daniel e Ryan furono davvero grati di essere finalmente arrivati e di poter scendere da quella macchina. Anche le ragazze scesero e Lily corse ad abbracciare Rebecca, che sapeva non se la passava proprio da favola dopo la rottura con Tristin.-

Lily: Becky! Come stai oggi?
Rebecca: Ciao tesoro, diciamo meglio. Comunque non voglio rovinarmi questo favoloso weekend. Sono così felice che tuo padre sia entrato nella tua vita!

-Lily scoppiò a ridere.-

Lily: Solo perché ha la casa al mare. Ringrazia che mamma non gliel’ha fatta vendere come la sua vecchia casa qui a Los Angeles
Rebecca: Secondo te l’ha venduta davvero?
Lily: Io credo proprio di no! Però ha fatto felice la mamma venendo ad abitare da noi!

-Lily poi, si ricordò di Megan e Ryan e decise di presentarli al gruppo.-

Lily: Ragazzi, loro sono Ryan e Megan i miei vecchi amici, perciò non fatevi riconoscere come sempre!

-La ragazzina guardò Jordan in particolare.-

Jordan: Perché fissi me?

-Rebecca diede una spallata a Jordan superandolo, avviandosi verso l’entrata della casa.-

Rebecca: Oh, ma chissà perché, Jordan!

-Scoppiò una risata generale e tutti seguirono Rebecca dopo aver fatto tutte le presentazioni. Lily andò ad aprire la porta, inserendo poi, il codice dell’allarme. La casa dava proprio sulla spiaggia e i ragazzi adorarono ciò. Portarono tutti i bagagli dentro e corsero ad occupare le varie camere.-

Rebecca: OH DIO! Non posso crederci!

-Lily uscì dalla camera sua e di Daniel, sentendo Rebecca così arrabbiata.-

Lily: Che succede?
Rebecca: E’ rimasta solo una camera e io non la divido con quel troglodita!

-Anche Jordan si accorse del problema e andò dritto da Lily e Daniel.-

Jordan: Ragazzi io non divido il letto con lei!

-Rebecca lo fulminò.-

Rebecca: Non ho mica la lebbra!
Jordan: Ma non si sa mai!

-Lei gli diede un calcio sugli stinchi.-

Rebecca: IDIOTA!

-Daniel non ne poteva decisamente più di vedere quei due litigare.-

Daniel: LA VOLETE PIANTARE TUTTI E DUE?!

-Lily rise abbracciando il suo fidanzato.-

Lily: Bambini, siete riusciti a far urlare papà e lui non lo fa mai. Sentite, uno di voi due dormirà sul divano

-Jordan guardò Rebecca.-

Jordan: COSA? VACCI TU!
Rebecca: VACCI TU PIUTTOSTO! Brutto cafone, le ragazze non si fanno dormire sul divano!
Jordan: Da quando saresti una ragazza? Sei un maschiaccio

-Ryan e Megan si avvicinarono a Daniel guardando Jordan e Rebecca a bocca aperta.-

Ryan: Ma sono sempre così?
Daniel: Ogni giorno, ogni ora e ogni minuto. Sono impossibili!

-Si riconcentrarono tutti sulla litigata dei due ragazzi mentre Rebecca rispondeva.-

Rebecca: Solo perché riesco a picchiare più forte di te, ciò non vuol dire che io sia un maschiaccio, piuttosto sei tu una femminuccia!

-Anche Lily si era decisamente stancata di starli a sentire. Urlò, separandoli.-

Lily: BASTA ADESSO! Sfidatevi a carta, forbice e sasso. Chi perde dormirà sul divano

-Jordan guardò Rebecca, convinto.-

Jordan: Bene! Preparati ad avere mal di schiena per tre giorni!

-Lily li guardò.-

Lily: Pronti?

-Jordan e Rebecca annuirono.-

Lily: Carta, forbice, saaasso!

-Jordan buttò le forbici e Rebecca il sasso. Lei sorrise soddisfatta.-

Rebecca: Dormi bene sul divano!

-Prese il suo borsone e lo portò in camera mentre tutti quanti scoppiavano a ridere. Daniel diede una pacca sulla spalla al suo amico.-

Daniel: Mi dispiace, Jor!

-Jordan arrabbiato, buttò la sua roba nel salotto.-

Daniel: Forza ragazzi, ora tutti in spiaggia!!

-Tutti a parte Daniel, che era già pronto, si cambiarono e scesero in spiaggia proprio mentre Oliver riceveva quella telefonata che lo avrebbe davvero messo in crisi.-

Oliver: “Ma io non so che dire. Certo, farò un salto da voi per chiacchierare un po’ riguardo a questa proposta. Ho bisogno di un po’ di tempo per pensarci e darvi una risposta. E’ una cosa molto importante, soprattutto perché sono fuori da quel mondo ormai… Sì, d’accordo. Allora ci vediamo lunedì. Arrivederci”

-Proprio quando lui alzava gli occhi al cielo e sospirava, Brittany andò in salotto tenendo in mano un bicchiere di succo d’arancia, che appoggiò sul tavolino.-

Brittany: Amore, tutto okay?

-Lei accarezzò la schiena a suo marito che la strinse a sé.-

Oliver: Sì, tutto bene!
Brittany: Chi era?
Oliver: Mia madre. Domani saranno a Los Angeles, facciamo un brunch tutti insieme?!
Brittany: Certamente!

-Oliver si forzò di sorridere sentendosi uno schifo per aver omesso la verità. Proprio mentre lui cercava di scacciare dalla sua mente quel senso di colpa, Brittany iniziò a baciargli il collo, desiderosa delle loro coccole e della loro intimità. Lui sorrise.-

Oliver: Come faccio a resistere se fai così?
Brittany: Chi ha detto che devi resistere?
Oliver: Oh, beh, se la metti in questi termini…

-Lui la fece sdraiare sul divano continuando a baciarla e proprio mentre entrambi iniziavano a riscaldarsi, sentirono quel pianto familiare provenire sia dal piano superiore che dal walkie talkie del salotto. Oliver continuò a baciare Brittany, sussurrando…-

Oliver: Possiamo ignorarlo per un po’?
Brittany: Oh, Olly, forse...

-Sentirono il pianto farsi più forte e Oliver scosse la testa.-

Oliver: No, mi do una risposta da solo. Non possiamo ignorarlo!

-Brittany sorrise.-

Brittany: Questo è solo un rinvio. Stanotte. In camera nostra. Appena Dylan si riaddormenta. Sii puntuale!
Oliver: Sarò più che in anticipo!

-Anche Brittany si alzò dal divano, dirigendosi verso le scale, quando suo marito la fermò.-

Oliver: Stai pure in salotto, prendi il tuo succo, siediti sul divano, accendi la TV a uno di quei programmi spazzatura che ti piace tanto guardare e rilassati. Sto io con il fagiolo!

-Lei lo baciò.-

Brittany: Ti amo! Grazie per essere così presente e di aiuto. Non so come farei senza di te adesso!

-Lui finse un sorriso e corse al piano di sopra ad occuparsi del bambino, proprio quando i sensi di colpa tornarono a rimbombargli in testa.

Per i ragazzi, quei due giorni alla casa al mare volarono, tra sabbia, sole e mare. Jordan si divertiva a schizzare Rebecca che lo affogava, Lily e Daniel passavano le giornate a fare i piccioncini e si scoprì che Megan e Ryan andavano molto d’accordo con Sharon e Justin. La seconda notte, dopo aver cenato, tornarono tutti in spiaggia. Adoravano il mare e a mezzanotte, sotto grande insistenza di Daniel, Jordan e Ryan, tutti quanti si buttarono in acqua. Il bagno, per Lily e Rebecca, durò meno di un minuto, infatti uscirono tutte infreddolite. Tornarono tutti dentro casa e fecero i turni per farsi la doccia. Mentre Rebecca si lavava tranquillamente, sentì la porta bussare. Subito rispose.-

Rebecca: SII?

-Jordan sbuffò sentendo la voce della ragazza.-

Jordan: Ah, ci sei tu. Muoviti!
Rebecca: Sparisci!

-Lei non sentì la porta chiudersi ed urlò.-

Rebecca: JORDAN, CHIUDI IMMEDIATAMENTE LA PORTA!

-Lui continuava ad ignorarla lasciando la porta del bagno aperta.-

Rebecca: JORDAN!!

-Lily, sentendo quelle urla, si avvicinò al bagno.-

Lily: Becky, tutto bene? Perché la porta è aperta?
Rebecca: E’ STATO QUELL’IDIOTA! Potresti chiuderla per favore?
Lily: Okay!

-La ragazzina chiuse la porta andando in camera sua, dove Daniel l’aspettava.-

Daniel: Stanno ancora litigando?
Lily: Sì!

-Lei si spogliò mettendosi una camicia da notte estiva. Daniel si alzò dal letto, l’abbracciò da dietro, le baciò il collo e sussurrò.-

Daniel: E’ proprio bello questo pigiamino. Ti sta d’incanto!
Lily: Oh no Dan, il collo no. Sai che è il mio punto debole

-Lily si morse il labbro inferiore cercando di resistere mentre Daniel chiudeva la porta a chiave e sorridendo, prese in braccio la sua fidanzata portandola a letto.-

Daniel: Ecco perché miro sempre là!
Lily: Oggi ne hai proprio voglia!
Daniel: E come potrei non averne vedendoti con solo questo leggero pigiamino?

-Lui riprese a baciarla e levandosi i pantaloncini, sparirono sotto le coperte.
Intanto Rebecca, dopo essersi messa il suo pigiamino, ne approfittò per vendicarsi di Jordan mentre lui faceva la doccia. Così gli prese il borsone dal salotto portandolo in camera sua. Frugò tutto quanto, quando a un certo punto, vide qualcosa di familiare. Con grande stupore, tirò fuori il suo vecchio diario segreto delle medie e sorrise. Poi si ricordò di averlo trovato nel borsone di Jordan.
Lui, ancora in accappatoio, aprì la porta della camera di Rebecca.-

Jordan: Okay, sei stata simpatica. Ora ridammi il borsone

-Vide Rebecca infuriata, seduta sul letto con il diario in mano.-

Rebecca: Mi spieghi cosa ci fa questo nel tuo borsone?!

-Lei tirò su il diario mostrandolo per bene al ragazzo che sospirò.-

Jordan: Senti, mi fai vestire almeno?

-Rebecca gli lanciò con forza il borsone.-

Rebecca: Muoviti!

-Dopo essersi messo il pigiama, Jordan tornò in camera di Rebecca che subito lo attaccò.-

Rebecca: Lo cercai per parecchi mesi, dopo che tu dicesti tutto della mia cotta a Stephen. E adesso scopro che lo hai sempre avuto tu?
Jordan: Sì, l’ho tenuto!
Rebecca: Perché?
Jordan: Pensavo di trovare altri segreti su di te
Rebecca: Così hai pensato di tenerlo e di leggerlo per bene, così, per farti due risate ogni notte?

-Lei era furiosa, ma cercava di mantenere la calma e Jordan si avvicinò

Jordan: Ti sbagli! Volevo vedere se mi accennavi, okay?
Rebecca: Perché?!

-Lui si sentiva davvero messo alle strette e Rebecca non avrebbe mai ceduto. In più era davvero stanco di mantenere quel segreto che finalmente riuscì a sputare fuori.-

Jordan: Perché mi piacevi, ecco il perché! Sei contenta ora?
Rebecca: Per niente! Avrei preferito che tu lo avessi buttato. Lì dentro c’era la mia vita, Jordan!
Jordan: Non sono mai riuscito a buttarlo. Ci ho provato, ma non ci sono riuscito e non ce la farei nemmeno adesso

-Rebecca più guardava quel diario e più si arrabbiava, ripensando a tutto il male che Jordan le aveva fatto.-

Rebecca: DIAVOLO, MI DICI IL PERCHE’?
Jordan: PERCHE’ IN QUESTO DIARIO SI SENTE ANCORA IL TUO PROFUMO!

-Rebecca, ancora scioccata, rimase in silenzio per un istante, quando poi capì. Jordan continuò.-

Jordan: Mi piace quel profumo. Tra l’altro non lo hai mai cambiato. E’ sempre lo stesso. Te lo sento addosso ogni volta che ti sto vicino!

-Lui la guardò. Qualcosa delle sue parole, aveva catturato l’attenzione della ragazza che parlò in un sussurro mentre Jordan continuava ad avvicinarsi a lei.-

Rebecca: E’ vero!
Jordan: E’ il profumo che io preferisco al mondo!

-Lui sorrise e mentre la ragazza lo guardava quasi ipnotizzata e soprattutto sorpresa dal fatto che per Jordan quel dettaglio fosse così importante, lui la baciò. Continuò a baciarla dolcemente fino a quando i baci si fecero sempre più profondi e la fece sdraiare sul letto.
Stava accadendo e anche Rebecca perse l’uso dell’intelletto. Era tutto così spontaneo, le sembrava tutto così semplice. Buttò il diario per terra e mise le braccia intorno al collo di Jordan che continuava a baciarla.
Senza pensarci troppo si spogliarono a vicenda e iniziarono a fare s… No! Nel loro caso, proprio come in quello di Lily e Daniel, era proprio fare l’amore.-


CIAO MERAVIGLIEE <3
Scusate il ritardo come al solito!
Qui tra natale, ultimi giorni di lavoro e fine settimana, il tempo vola.
Questo capitolo comunque è abbastanza lunghino e spero che vi piaccia!
Iniziamo così la quarta stagione. Vi aspettavate un capitolo del genere che vede i personaggi secondari protagonisti?
Che ve ne pare? Posso dirvi che questa stagione sarà diversa dalle altre.
Fatemi sapere se vi piace.
Vi mando un bacio.
Alla prossima settimana.
Sum <3

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Capitolo 47
*** Sei innamorato di lei! ***


Unconventional Family

Capitolo 47
-Sei innamorato di lei!-


-La mattina presto Rebecca si svegliò, sentendo affianco a lei la presenza di qualcuno. Si girò e vide Jordan addormentato. Solo in quel momento realizzò di essere nuda e le tornò in mente ciò che era successo la notte precedente. Chiuse gli occhi per un momento pensando a quanto stupida fosse stata. Subito lei scosse Jordan che si svegliò. Lui sorrise.-

Jordan: Ehi, buongiorno!

-Lui provò a baciarla ma Rebecca si spostò.-

Rebecca: Dobbiamo parlare!

-Lui la guardò mettendosi seduto a letto tranquillamente.-

Jordan: Parliamo allora
Rebecca: Mi fai vestire?!

-Sbottò lei nervosa. Jordan annuì fissandola, quando la ragazza gli ringhiò contro.-

Rebecca: Girati!

-Il ragazzo facendo un respiro profondo si voltò, decidendo di vestirsi. Mentre prendeva il suo pigiama da terra, parlò.-

Jordan: Che strano, eppure ieri notte non hai provato alcun tipo di vergogna a farti vedere nuda da me...

-Rimettendosi la vestaglia addosso, Rebecca lo guardò.-

Rebecca: Ieri notte è stato uno sbaglio. Un grosso, grossissimo sbaglio
Jordan: Vuoi forse dire che tu non lo volevi?
Rebecca: Certo che no! Io non ti sopporto, lo capisci? Non potrei mai amarti. E’ stato solo sesso
Jordan: Ti sei divertita a fare la sgualdrina!!

-Jordan era davvero arrabbiato. Come aveva potuto non significare niente per lei? Rebecca reagì di conseguenza dandogli uno schiaffo.-

Rebecca: Non ti permettere!

-Lui nemmeno sentì quella manata, il suo cuore faceva più male.-

Jordan: Mi permetto eccome. Se tu non avessi voluto mi avresti dato uno schiaffo, conoscendoti. Invece no, ti sei avvicinata, dandomi il via libera. Non mi sembravi dispiaciuta
Rebecca: E’ stato un errore! Penso ancora a Tristin e mi sono lasciata andare
Jordan: Lo hai lasciato tu!
Rebecca: E quindi?
Jordan: Non sai più come giustificarti. Non capisci neanche ciò che dici!
Rebecca: Sei un vero cretino, Jordan! Dimentica tutto ciò che è successo. Per me non ha significato niente

-Jordan la guardò decidendo di lasciare perdere. Lui si era già esposto troppo.-

Jordan: Questa volta il cretino non sono io. D’accordo, facciamo come se non fosse successo niente. Stammi bene alla larga
Rebecca: Non ti preoccupare!

-Si scambiarono un ultimo sguardo quando Jordan uscì da quella camera, andando, poi, in spiaggia a riflettere.

Intanto Daniel, che usciva dal bagno quella mattina così presto, vide il suo amico uscire in pigiama. Subito lo seguì, raggiungendolo.-

Daniel: Buongiorno!
Jordan: Non è proprio un buongiorno

-Borbottò Jordan sedendosi in spiaggia. Daniel continuò, tra i due non c’erano segreti.-

Daniel: Sbaglio o ti ho visto uscire dalla camera di Rebecca?
Jordan: Non sbagli, siamo stati insieme ieri notte
Daniel: Fammi capire, siete andati a letto insieme e tu sei così depresso?! E’ andata così male?
Jordan: NO! Cioè, tutta quella parte è stata eccezionale, addirittura al di sopra delle mie aspettative
Daniel: Oh, oh!
Jordan: Che c’è?
Daniel: Se è andato addirittura al di sopra delle tue aspettative, sei nei guai amico!
Jordan: In che senso?
Daniel: Sei innamorato di lei! Dopo averlo fatto con le altre ragazze non hai mai detto una cosa simile e soprattutto non con questa serietà. Anche per me è così con Lily, è sempre importante. Jor, tu la ami!
Jordan: Credo di sì. Non so come ci si senta, perché in realtà non mi sono mai innamorato di nessuna. Ma con lei mi sento strano e diverso. Mi sento vulnerabile. Un suo gesto, una sua parola, beh possono farmi cambiare umore
Daniel: Benvenuto nel club degli innamorati cotti!

-Daniel rise, dandogli una pacca sulle spalle. Anche Jordan sorrise per un istante, ma poi tornò serio.-

Jordan: Almeno tu sei ricambiato! Per lei è stato un errore e non ha significato niente

-Anche Daniel si fece serio, cercando di consigliare il suo migliore amico.-

Daniel: Mi dispiace Jor. Puoi provare ad aspettarla
Jordan: No, non lo farò. Mi sono umiliato abbastanza facendole capire i miei sentimenti. Proverò a divertirmi
Daniel: Se ti fa sentire meglio, va bene!

-I due ragazzi si alzarono e tornarono dentro.

A colazione, Rebecca e Jordan non si guardarono nemmeno e la mattina in spiaggia, Lily e Megan se ne stavano sui loro teli da mare a prendere il sole mentre guardavano tutti i ragazzi giocare in acqua con il pallone. Lily rise.-

Lily: Quanto sono scemi!
Megan: Già! Sono contenta che Ryan si trovi bene con loro!

-Lily guardò la sua amica d’infanzia. Qualcosa nel suo tono la preoccupava.-

Lily: Perché tu non stai bene con noi?
Megan: Sì, sì! Insomma, mi trovo bene con te e, Sharon è davvero simpatica e gentile
Lily: Sì, lo è! E’ la più sensibile del gruppo, credo. C’è un “ma”, giusto?

-Megan annuì.-

Megan: Credo che la tua amica, Rebecca, beh vedi, penso che mi odi

-Lily sgranò gli occhi.-

Lily: No, ma che dici?! Lei non ti odia affatto! E’ il suo carattere. Sai sembra forte e dura, però sa essere anche più dolce di una torta alla panna. Sa stare vicino alle persone in una maniera incredibile. E’ una ragazza su cui poter contare sempre. Se ci tiene non ti abbandonerà mai, insomma è fatta così. Poi questi giorni può sembrarti una pazza perché quell’idiota di Jordan non fa altro che provocarla, però in generale se non la si stuzzica è tranquilla. Col tempo avrai modo di conoscerla. Puoi aggiungerla su facebook, se vuoi…

-Megan sorrise dolcemente.-

Megan: Okay. Se tu parli così bene di lei vuol dire che è una brava persona. Proverò a scambiarci due chiacchiere più tardi. Ora chiedo a Sharon se mi accompagna a prendere un gelato! Ne vuoi uno?

-Lei si alzò e Lily sorrise.-

Lily: No, grazie. Ora non mi va
Megan: Va bene!

-Lily la guardò allontanarsi e poi decise di avvicinarsi a Rebecca che stava stranamente per conto suo.-

Lily: Ehi! Oggi niente scontri con Jordan?
Rebecca: Non tocchiamo l’argomento “Jordan”
Lily: Cosa è successo?

-Rebecca la guardò e con fatica rispose.-

Rebecca: Ieri ci sono andata a letto

-Lily immediatamente sgranò gli occhi.-

Lily: Ci sei… Andata a letto, andata a letto??
Rebecca: Sì!
Lily: Oh, cavolo
Rebecca: Sia chiaro, io per lui non provo niente di niente!

-Rebecca le raccontò tutto, partendo dal diario ritrovato nel borsone di Jordan. Lily era senza parole.-

Lily: Se non me lo stessi dicendo tu, non ci crederei!
Rebecca: Già! E’ stato tutto così improvviso, tutto così spontaneo che…

-In quell’istante le venne in mente quel piccolo dettaglio a cui la notte precedente non aveva prestato attenzione. Sgranò gli occhi.-

Rebecca: PORCA VACCA!
Lily: Che succede?!

-Lily vide la sua amica alzarsi e partire come un razzo verso la riva. Rebecca provò a chiamare Jordan.-

Rebecca: Jordan, esci dall’acqua!
Jordan: Ma che diavolo vuoi?! Torna all’ombrellone!

-La preoccupazione prese possesso della ragazza che urlò.-

Rebecca: ESCI DALL’ACQUA DANNATO IMBECILLE!

-Jordan uscì dall’acqua raggiungendo Rebecca.-

Jordan: Che cosa vuoi ancora?!
Rebecca: Ieri notte abbiamo usato il preservativo?

-Jordan ci pensò un momento.-

Jordan: No, a dire la verità no. Non ci abbiamo pensato
Rebecca: Perché diavolo non ci hai pensato?

-Lei, disperata, gli sbatté i pugni sul petto, quando lui la bloccò.-

Jordan: Tu prendi la pillola, no?! Non mi hai detto niente e l’ho dato per scontato
Rebecca: NO, DIAVOLO. NON PRENDO LA PILLOLA!
Jordan: Oh, cazzo!

-Lui si mise le mani in testa, poi cercò di riprendersi.-

Jordan: Dai, insomma, forse non è successo niente. Non saremo così sfortunati, per una volta che si fa...
Rebecca: La percentuale è dal cinquanta per cento in su, Jordan!
Jordan: C-come fai a saperlo?

-Anche il ragazzo, si allarmò.-

Rebecca: Il ciclo mi è passato qualche giorno fa. DIAVOLO!
Jordan: Cosa vuol dire?
Rebecca: Che ci sono ancora più possibilità che io rimanga incinta
Jordan: No, cavolo, no!! Cosa possiamo fare?

-Rebecca sospirò.-

Rebecca: Solo aspettare!

-Lei tremava dalla preoccupazione e Jordan la strinse a sé, rassicurandola.-

Jordan: Andrà tutto bene!

-La sera, mentre i ragazzi caricavano i loro borsoni sulle macchine, e Lily si accertava di aver messo l’allarme alla casa al mare, Megan si avvicinò a Rebecca, che non era proprio dell’umore migliore del mondo.-

Megan: Possiamo parlare un secondo?

-Rebecca la guardò.-

Rebecca: Vuoi parlare con me?!

-Megan annuì.-

Megan: Per caso hai qualche problema con me?

-Rebecca la guardò e rise.-

Rebecca: Perché mai dovrei averne?
Megan: Non so, mi hai dato questa impressione. Forse perché siamo tornati nella vita di Lily e la cosa potrebbe disturbarti…
Rebecca: Senti, a me non interessa un accidente che voi siate tornati nella vita di Lily, è la mia migliore amica e sono sicura al cento per cento che lei ci sarà sempre per me e io ci sarò sempre per lei. Di certo non la lascerò andare solo perché lei non mi ha richiamata!

-Megan arrossì. Rebecca la stava mettendo davvero a disagio.-

Rebecca: Poi sinceramente non ho tempo da perdere con queste bambinate sull’amicizia. Lily è la nostra amica in comune, punto. Noi non dobbiamo per forza essere amici. Soprattutto perché ci vediamo una volta ogni morte di Papa!

-Megan non voleva mostrarle di esserci rimasta male, così concordò.-

Megan: Sì, hai ragione. Probabilmente mi stavo facendo delle inutili paranoie. Grazie per aver chiaramente risposto ai miei dubbi!

-Proprio in quel momento le due ragazze videro Daniel, Lily e Ryan salire in macchina per lasciare la casa al mare. Rebecca li raggiunse immediatamente lasciando Megan senza parole. In macchina non volò una mosca per tutto il tempo. Daniel, dopo aver accompagnato Megan e Ryan alla stazione dei bus e averli salutati, portò Lily e Rebecca a casa. Lily non seppe nulla della conversazione tra Rebecca e Megan. Rebecca quella notte avrebbe dormito a casa della sua amica, non poteva stare sola con quel peso sulle spalle. Mentre giravano, entrando nella via di casa di Lily, la ragazzina parlò.-

Lily: Becky c’è passata anche mamma, magari parlare con lei ti potrà tranquillizzare

-Rebecca sospirò alzando le spalle.-

Rebecca: Non saprei, Lily...

-Rebecca si rifece silenziosa fin quando non arrivarono a casa e Daniel parcheggiò. Tutti scesero e Lily si avvicinò al suo fidanzato.-

Lily: Amore, entri?
Daniel: No, tesoro

-Lui guardò Rebecca e continuò.-

Daniel: Starò da Jordan. Sicuramente anche lui avrà bisogno di compagnia in questo momento

-Lily annuì, si avvicinò e lo baciò. Lui la strinse a sé.-

Lily: Buonanotte allora
Daniel: Buonanotte patatina!

-Le baciò la fronte e poi si avvicinò a Rebecca abbracciandola.-

Daniel: Forza Becky, coraggio! Scommetto che andrà tutto bene...
Rebecca: Lo spero con tutto il cuore, Dan!
Daniel: Ora vado!

-Si separarono dall’abbraccio, lui mandò un bacio a Lily, salì in macchina e partì. Le ragazze invece, entrarono in casa, lasciando sulle scale i loro borsoni. Lily urlò.-

Lily: CIAO FAMIGLIA, SONO TORNATA!

-Subito videro Brittany correre dalla cucina fino al soggiorno per abbracciare sua figlia.-

Brittany: Finalmente siete tornati! Qui era tutto troppo monotono

-Guardò bene sua figlia dalla testa ai piedi.-

Brittany: Ma che ne hai fatto di mia figlia? L’hai mandata in Brasile e hai preso il suo posto?
Lily: Ah ah, molto divertente!

-Lily sorrise e Brittany salutò anche Rebecca.-

Brittany: Rebecca! Ciao
Rebecca: Ciao Brittany
Lily: Può stare a dormire da noi?
Brittany: Nessun problema. Ho solo paura che il pianto di Dylan possa svegliarti…
Rebecca: Non credo di riuscire a chiudere occhio stanotte, comunque!

-Brittany la guardò, pronta a chiederle delle spiegazioni quando Oliver, scendendo dal piano superiore con Dylan in braccio, catturò l’attenzione di tutti.-

Oliver: Ragazze! Ma siete diventate delle marocchine! Avete cenato?

-Lily sorrise.-

Lily: E’ solo un po’ di abbronzatura, e comunque, sì, abbiamo cenato!

-Appena Oliver e Dylan furono vicino a loro, Lily subito prese suo fratello in braccio.-

Lily: Fagiolo! Non è possibile che in tre giorni tu sia cambiato così tanto. Sei sempre più simile a papà!

-Brittany parlò mentre Dylan sorrideva e si agitava dalla felicità per essere di nuovo in braccio a Lily.-

Brittany: Sì, è sempre più sputato a Oliver!

-Oliver rise abbracciando sua moglie.-

Oliver: Fattene una ragione!

-Tutti risero e Lily fece il solletico sul pancino al piccolo mentre Rebecca, guardandoli sorrise.-

Lily: E lo so che ti sono mancata, monello!

-Oliver guardò le ragazze.-

Oliver: Bene, è ora! Io vado a fare due tiri con Alex. Mi ha dato il via libera. I gemelli sono a letto

-Brittany rise e lo baciò.-

Brittany: Buon divertimento
Oliver: Grazie! Ciao ragazze
Lily e Rebecca: Ciao!

-Quella sera, le ragazze fecero entrare Red in casa e lui felice come una pasqua saltò subito addosso a Lily. La sua padroncina gli era mancata molto in quei tre giorni. Lui rimase sdraiato vicino alle ragazze e a Dylan per tutta la durata del pigiama party. Brittany volle sapere tutto ciò che avevano fatto in quei giorni e Lily raccontava tutto con entusiasmo mentre Rebecca interveniva poche volte, quando Dylan scoppiò a piangere nella sua sdraietta. Brittany lo guardò.-

Brittany: Credo sia stanco morto. Rivedervi lo ha eccitato ma è davvero stanco
Lily: Lo faccio addormentare io questa volta. Mi è mancato cantargli la nostra canzone

-Disse Lily e Brittany la guardò sorridendo.-

Brittany: Grazie tesoro!

-Lily prese Dylan in braccio e andò al piano di sopra, lasciando Brittany e Rebecca da sole in salotto. Rebecca, che accarezzava Red, sdraiato sopra di lei, dato che era seduta sul tappeto, guardò Brittany per qualche secondo. Poi la troppa preoccupazione la spinse a parlare.-

Rebecca: E’ stato difficile avere una bambina a sedici anni?

-Brittany la guardò spiazzata ma poi rispose.-

Brittany: Sì, lo è stato. Io comunque ho avuto Lily a diciassette...

-In quel momento, Brittany guardò negli occhi Rebecca, e diavolo, eccome se riconosceva quello sguardo. Quando iniziò a rendersi conto di poter essere incinta, ogni volta che si guardava allo specchio, vedeva quella stessa identica espressione e capì che Rebecca chiese più per se stessa. Brittany era senza parole.-

Brittany: Non mi dirai che...

-D’un tratto la Rebecca che tutti conoscevano scomparve, facendo apparire una Rebecca fragile, sensibile ed insicura che scoppiò in lacrime, iniziando a blaterare.-

Rebecca: Io non sono in grado. Non so badare nemmeno a me stessa. E Jordan, insomma lui è un pagliaccio. Come potremmo fare? Io non ho mai avuto a che fare con i bambini, sono figlia unica. E poi come lo dirò ai miei? Mi uccideranno e la mia vita andrà in pezzi…
Brittany: Ehi, ehi, ehi, calmati adesso

-Subito Brittany la prese e la strinse a sé in un abbraccio, cullandola e accarezzandole i capelli. Rebecca aveva bisogno di sfogarsi e di essere capita. Brittany le asciugò le lacrime.-

Brittany: Ne hai già la certezza?
Rebecca: No, per niente. Però le probabilità sono altissime, ieri notte io e Jordan lo abbiamo fatto. Non era programmato, ci siamo lasciati andare e non abbiamo usato precauzioni

-Brittany subito la guardò storta. Sì, quello era il suo istinto di mamma. Rebecca mise le mani avanti.-

Rebecca: Lo so, lo so. Siamo stati degli stupidi! Ma è stato tutto così inaspettato e non ci siamo resi conto...
Brittany: Rebecca, siete stati degli ENORMI stupidi. Questo vuol dire cercarsela!
Rebecca: Lo so, Brittany! Avremmo dovuto parlare prima. E’ solo che le cose tra me e Jordan sono così complicate. E’ stato uno sbaglio enorme e lo sarebbe stato anche se fossimo stati protetti. Comunque, il ciclo mi è passato cinque giorni fa, il che fa aumentare le probabilità. Io non so che fare!

-A Brittany non andava di infierire ancora. Sapeva come ci si sentiva. Accarezzò la ragazzina che tornava a respirare in modo regolare cercando di far passare il singhiozzo.-

Brittany: Senti, il test è meglio se lo fai tra due settimane, per il momento cerca di non pensarci. Perché se entri in ansia, anche se non sei incinta, il ciclo ritarda e ti fa preoccupare ancora di più. Magari siete stati molto fortunati e non è successo niente!
Rebecca: Lo spero!

-Brittany la strinse a sé. Rebecca era diventata come una figlia ormai.-

Brittany: Qualsiasi cosa accada, puoi venire da me. Ti aiuterò. D’accordo?

-Rebecca annuì facendo un grande respiro ancora tra le braccia della donna.-

Rebecca: Grazie Brittany!

-Il martedì seguente, Brittany e Oliver invitarono a cena Alex, Rachel e i gemelli, per poterli salutare prima che patissero il giorno seguente per Parigi.
Oliver e Alex se ne stavano nel cortile posteriore ad arrostire le bistecche sul barbecue con una birra in mano a sussurrare.-

Alex: Non puoi rifiutare, Olly!
Oliver: Credi che non sappia quanto una proposta del genere possa essere importante per la mia carriera e visibilità? Ma dall’altra parte, come faccio a lasciare Brittany sola? Io non ce la faccio. Dylan ha solo tre mesi. Io non posso lasciarla ancora
Alex: Tu non la stai lasciando, Oliver. Sarai sempre qui, tornerai sempre a casa. Sarai solo un po’ più occupato
Oliver: Non lo so…

-Oliver girò le bistecche sul barbecue e Alex si avvicinò a lui.-

Alex: Senti, sarei il primo a dirti di non farlo se in qualche modo potesse nuocere a Brittany. Io sono sicuro che lei sarà felice per te. Dylan avrà già sette mesi, sarà più gestibile e andrà all’asilo già da Settembre. Non farai nessun torto a tua moglie e ai tuoi figli. Per me dovresti dirlo a Brittany e accettare

-In quel momento Red si avvicinò ai due uomini e Oliver lo accarezzò sorridendo.-

Oliver: Mi piacerebbe davvero per la mia carriera, intendo. Ti immagini vedermi ogni settimana in tv come giudice e soprattutto come tutor? Per non parlare del fatto che potrebbe essere un mio programma per metà
Alex: Ci calzeresti a pennello. Perché questo è il tuo lavoro, tu sforni talenti, questo già lo fai. Dovrai solo farlo in televisione. Se rifiuti adesso, non credo ti faranno un’altra offerta come questa in futuro. Devi accettare, Olly! Quanto tempo ti hanno dato per pensarci?
Oliver: Una settimana
Alex: Non nasconderlo a Brittany. Parla con lei e ti sentirai molto meglio!

-Oliver sospirò e annuì riprendendo poi a controllare le bistecche. Red intanto saltò sulla porta che dava alla cucina e aggrappandosi alla maniglia, l’aprì entrando in casa, per poi dirigersi in salotto dove c’erano tutti quanti. Samuel ed Emily erano davvero affascinati dal piccolo Dylan che era poggiato nella sua sdraietta mentre Lily, Rachel e Brittany chiacchieravano sedute sui divani.-

Lily: Sì, diddi. Per colpa sua ora ho il raffreddore. “Facciamo il bagno di mezzanotte, sarà divertente”

-Lily starnutì dopo aver fatto il verso del suo fidanzato.-

Rachel: Daniel è proprio un ragazzino pieno di vita!
Lily: Alle volte anche troppo. E’ proprio un deficiente…

-Fece una piccola pausa pensando a lui per poi continuare.-

Lily: Il mio deficiente, però!

-Lei sorrise, intenerendo Rachel e Brittany. Lily era completamente innamorata di Daniel. Non esisteva altro ragazzo al mondo. Amava tutto di lui, specialmente i suoi difetti. Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Piuttosto, a che ora arriva?
Lily: Penso alle 20:30. Andava a giocare al campetto questo pomeriggio. Ha detto che sarebbe tornato a casa per una doccia e poi sarebbe venuto qui
Brittany: Oh, magari arriverà con Chad e Austin

-Rachel guardò Brittany.-

Rachel: Sono contenta che tu li abbia invitati. Io, Alex e i gemelli li adoriamo!
Brittany: Diciamo che abbiamo un annuncio da dare

-Rachel e Lily sorrisero capendo a cosa Brittany si riferisse. Proprio in quel momento Dylan iniziò a piangere. I gemelli subito si allarmarono. Samuel corse lontano tappandosi le orecchie mentre Emily lo accarezzò con la sua manina paffutella, poi si voltò verso sua madre.-

Emily: Mamma, pupo piange!

-Rachel sorrise accarezzando il visino di sua figlia.-

Rachel: Lo facciamo calmare? Che dici?

-Emily annuì e Brittany lasciò che Rachel prendesse in braccio Dylan e lo cullasse insieme ad Emily.-

Emily: Cantiamo mamma?
Rachel: Vuoi cantargli una canzone, amore?

-Emily annuì e insieme a Rachel, Brittany e Lily cantarono una ninna nanna che fece calmare il piccolo, mentre Samuel si riavvicinava. Rachel poi, rimise Dylan nella sdraietta, dove si addormentò. Subito Samuel corse verso sua madre, sedendosi poi sopra le sue gambe, stringendosi a lei.-

Samuel: Tu sei mia mamma!

-Precisò il bambino, mentre Rachel lo stringeva a sé e gli dava un bacio sulla testolina bionda.-

Rachel: Sei proprio un gelosone!

-Tutti scoppiarono a ridere e quando Samuel ne ebbe abbastanza con le coccole, scese a terra e andò a sedersi vicino a Red che era sdraiato sul tappetto. Subito il bambino lo abbracciò e lo accarezzò e lo stesso fece Emily. Lily gli fece una foto e poi parlò.-

Lily: I gemelli adorano Red! Diddi, perché non gli prendete un animale? Ora che ci penso, voi non avete mai avuto un animale. Non vi piacciono?!

-In quel momento Brittany e Rachel si scambiarono uno sguardo complice e preoccupato. Forse avrebbero dovuto raccontare quella storia a Lily, lei non si sarebbe fermata con le domande e chiaramente aveva completamente dimenticato quella storia. Brittany parlò.-

Brittany: Beh, Alex e Rachel avevano un animale a dire la verità!
Lily: Cosa? Quando? Prima che io nascessi?

-Rachel la guardò e si fece coraggio.-

Rachel: No, beh, quando nascesti tu, io e Alex eravamo ancora al liceo. Prendemmo un gatto appena ci trasferimmo a Fallbrook, nel nostro primo appartamento. Tu avevi quattro anni

-Lily la guardò scioccata.-

Lily: Un gatto? Io non ricordo che voi abbiate mai avuto un gatto!

-E di nuovo, Brittany e Rachel si scambiarono quello sguardo complice come per autorizzarsi a parlare della vicenda, proprio quando Alex e Oliver rientravano dentro con le bistecche cotte. Oliver andò a sedersi affianco a Brittany e Alex affianco a Rachel.-

Alex: Beh, di cosa stanno parlando le mie ragazze preferite?

-Rachel lo guardò.-

Rachel: Stiamo per dire a Lily di Bart!
Alex: Cosa? Pensavo che fosse un segreto che ci saremmo dovuti portare nella tomba!

-Oliver li guardò.-

Oliver: “Bart”?
Alex: Era il nostro gatto

-Lily li guardò.-

Lily: Perché me lo volevate tenere nascosto? Raccontatemi tutto!

-Alex sospirò e poi parlò.-

Alex: Appena ci trasferimmo a Fallbrook, notammo nel nostro vicinato, un gatto randagio. Girava sempre nel cortile del nostro palazzo. Era sempre più magro e sempre più senza forze, fin quando un giorno, io e diddi Rachel decidemmo di prenderlo con noi. Lo portammo dal veterinario e ci disse che era un gatto adulto di sette anni e che sarebbe morto di fame a breve. Il veterinario ci disse anche di dargli un antibiotico per dieci giorni perché aveva un ascesso

-Lily li interruppe.-

Lily: Cos’è un ascesso?
Alex: L’ascesso è un infezione batterica. Praticamente si forma del pus sulla pelle del gatto e solitamente questo è provocato da una ferita o da un morso di un altro gatto. Quindi abbiamo tenuto Bart con noi, lo abbiamo curato e nutrito e nel giro di un mese e mezzo è tornato ad essere un gatto attivo, energico e in salute. Gli facemmo fare tutti i vaccini e sembrava felice di stare da noi. Gli comprammo addirittura con collare rosso. Ormai faceva parte della famiglia

-Oliver guardò Alex.-

Oliver: Lo scegliesti tu il nome, non è così?

-Alex scoppiò a ridere.-

Alex: Già. “I Simpson” sono sempre stati il mio cartone animato preferito. Ecco il perché del nome “Bart”

-Rachel scosse la testa e continuò guardando Lily.-

Rachel: Poi, ad Agosto tu e Brittany veniste ad abitare a Fallbrook e ricordo che tua madre, quel periodo a lavoro aveva degli orari che non coincidevano affatto con gli orari del tuo asilo
Brittany: Già, quell’imbecille di Tod mi faceva lavorare il pomeriggio e la sera e non la mattina e io non potevo farci niente, purtroppo quei soldi ci servivano
Rachel: Già, così dato che io lavoravo la mattina e il pomeriggio e finivo giusto in tempo per venirti a prendere all’asilo, ti prendevo con me e passavamo metà del pomeriggio e la sera insieme nel nostro appartamento, ogni giorno fino alle 20:00, quando Brittany veniva a prenderti
Lily: Io davvero non ricordo di questo periodo
Rachel: Beh, non durò tantissimo
Brittany: Fu due mesi, forse tre. Fu un periodo d’inferno per me. Comunque, Lily, tu adoravi Bart. Davvero, lo amavi alla follia. Tu adoravi gli animali in generale
Rachel: Io dico che Bart era diventato il suo migliore amico!

-Lily sorrise, poi Alex parlò.-

Alex: Peccato che per Bart non fosse lo stesso!
Lily: Cosa? Perché? Non gli piacevano i bambini?

-I tre ragazzi si guardarono, qualcuno avrebbe pur dovuto sputare il rospo. Alex e Rachel non ebbero il cuore per farlo, così Brittany parlò.-

Brittany: Non gli piacevi tu in particolare!
Lily: Ma no! Perché?

-Alex continuò.-

Alex: Diciamo che la tua idea di “gioco” non corrispondeva alla sua

-Rachel guardò la sua figlioccia mentre i gemelli continuavano a coccolare Red.-

Rachel: Eri una bambina molto creativa. Ti piaceva fare i lavoretti e a Bart non piaceva quando gli incollavi il pelo con la colla spruzzandogli sopra i brillantini…
Alex: O quando gli dipingevi il muso, le orecchie, la coda e soprattutto le zampe per fare le impronte sui fogli …
Brittany: O quando provavi ad infilargli i vestiti delle bambole, perché altrimenti avrebbe avuto freddo in inverno

-Lily li guardò esterrefatta.-

Lily: Gli facevo tutte queste cose?
Alex: E questo è niente. Volevi che lui vivesse come un umano. L’hai buttato nell’acqua gelida dentro la vasca da bagno…
Rachel: L’hai messo dentro il water…
Brittany: E una volta hai provato a lavargli i denti con il tuo spazzolino e il tuo dentifricio alla fragola

-Lily si diede una manata in fronte iniziando a intuire che forse quella storia non sarebbe finita bene.-

Rachel: Sta di fatto che quel povero gatto iniziò a ribellarsi e a graffiarti qualche volta…
Alex: E odiarti parecchio. Imparò a nascondersi da te fino a quando Brittany non venisse a prenderti. Quella era la sua salvezza

-Brittany continuò.-

Brittany: Penso che riuscisse a sopravvivere proprio perché sapeva che ti avrei portata via. Ma un weekend il mio capo mi chiese di andare a Los Angeles per rappresentare la nostra azienda a una fiera. Mi avrebbe dato un grosso bonus per quel lavoro e così...
Rachel: ...io e Alex, la costringemmo ad andare. Ti avremmo tenuta noi per tutto il weekend!

-Lily si portò le mani alla bocca.-

Lily: Oh, no. Povero Bart!
Alex: Già, povero Bart. Infatti quel weekend fu l’ultimo che passò con noi. Scappò di casa e non tornò più. Noi provammo a cercarlo e a mettere dei volantini per la città, ma nessuno ci chiamò. La volta seguente che tu e Brittany veniste all’appartamento, tu cercasti Bart disperatamente. Io e le ragazze ci sedemmo sul divano e io ti feci sedere sulle mie ginocchia.-

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Ottobre 2002. Fallbrook, California.

Lily: Diddi, dov’è Bart? L’ho cercato dappertutto!
Alex: Vedi, bimba, Bart è andato via

-Subito gli occhi di Lily si riempirono di lacrime che scivolarono giù per quel suo visino così delicato.-

Lily: Come è andato via? Perché è andato via? Io gli voglio bene e voglio che sia mio amico per sempre!

-Alex asciugò le lacrime alla bambina. Nessuno di loro sarebbe riuscito a dire a Lily la verità riguardo a Bart. Loro sapevano che Lily era in buona fede quando si trattava di Bart. Ovviamente che lui fosse scappato di casa, era dispiaciuto molto anche ad Alex e Rachel, ma ormai non potevano più fare niente. Alex guardò la bambina inventandosi una storia che avrebbe fatto stare meglio la piccola.-

Alex: Vedi, quando noi lo abbiamo preso, lui stava male...
Lily: Aveva la bua, per colpa dei gatti monelli
Alex: Sì, brava. Io e diddi Rachel lo abbiamo curato ma poi quando si è sentito meglio lui è dovuto tornare dalla sua famiglia
Lily: Oh. Quindi è solo tornato nella sua casa da sua moglie e dai figli gattini che lo aspettano?

-Alex, Rachel e Brittany si sciolsero all’innocenza della bimba e Alex sorrise. Non aveva nemmeno il bisogno di dare una logicità alla storia. Lily aveva già immaginato tutto a modo suo.-

Alex: Già!
Lily: Allora sarà felice?

-Rachel sorrise accarezzandole i capelli.-

Rachel: Sarà super felice
Lily: Credete che si ricorderà di noi?

-Alex rise.-

Alex: Puoi ben dirlo!

-Facendo scoppiare a ridere anche Brittany e Rachel.-
>>>

Rachel: Perdere Bart ti aveva turbata parecchio, quindi decidemmo di non prendere più animali. Tra l’altro eri troppo piccola, anche se ti spiegavamo perché i gatti fossero diversi dagli umani, tu non riuscivi a capire. Eri troppo innocente e fantasiosa. Ecco perché non prenderemo animali fino a che i gemelli non saranno grandi abbastanza da poter capire come curarli...

-Spiegò Rachel, proprio mentre il campanello suonava. Lily si alzò e andò ad aprire la porta mentre parlava con i suoi diddini.-

Lily: Mi dispiace di aver fatto scappare Bart!

-Daniel la guardò con sguardo furbetto entrando a casa.-

Daniel: Sbaglio o sento l’odore di una nuova storia su di te da piccola?
Lily: Mi dispiace, caro, te la sei appena perso!

-Lily gli fece la lingua mentre Daniel entrava in casa ridendo. Salutò tutti e subito i gemelli, Samuel specialmente, si fiondarono sopra di lui.-

Samuel: TAAAAANNNN
Emily: DANIEL E’ QUI, DANIEL E’ QUI

-Loro adoravano Daniel, Emily ne era innamorata. Lui li prese entrambi sulle sue ginocchia. Prima che Lily chiudesse la porta, vide il fuoristrada di Chad e Austin parcheggiarsi. Li aspettò e anche loro entrarono in casa, salutando tutti. Anche loro, come tutti, adoravano Dylan e tenerlo in braccio era sempre una gioia. Avrebbero tanto voluto adottare un bambino, ma con il lavoro che facevano, non volevano forzarlo a vivere la loro stessa vita che non era proprio normale per questi tempi e comunque Chad e Austin si bastavano a vicenda. Avevano tanti animali a cui badare.
Tutti si sedettero a tavola e cenarono tra le varie chiacchiere. Brittany si avvicinò a Lily e le sussurrò.-

Brittany: Come sta Rebecca?
Lily: Ancora preoccupata, ma meglio. Sta cercando di reagire
Brittany: E’ quello che deve fare. Ormai non può più tornare indietro!

-Mentre Lily annuiva, Oliver apriva lo champagne, lo versò nei calici e Brittany capì che il momento era arrivato, così si avvicinò a suo marito che parlò.-

Oliver: Vorrei fare un brindisi a delle persone molto speciali che stanno per entrare a far parte della nostra famiglia e soprattutto nella vita di nostro figlio…

-Brittany sorridente, continuò mentre tutti alzavano i bicchieri.-

Brittany: Chad, Austin, vorremmo che voi foste i padrini di Dylan!

-Subito entrambi scoppiarono di gioia, alzandosi e abbracciando Oliver e Brittany.-

Chad: Ma è uno scherzo?
Oliver: No, assolutamente no! Voi siete le persone giuste per lui
Austin: Beh, io non so che dire. Grazie ragazzi!

-Brittany rise.-

Brittany: Beh, però non ci avete dato una risposta!
Chad: Certo, siamo onorati di battezzare Dylan
Austin: Già, lo abbiamo visto nascere!

-Erano tutti davvero felici e Lily si alzò da tavola avvicinandosi ai suoi diddini, stringendoli a sé. Alex la fece sedere sulle sue ginocchia stringendola in un abbraccio. Tutta quella felicità le aveva fatto ricordare quanto fosse grata alla vita per avere Alex e Rachel al suo fianco e sperava per suo fratello, lo stesso legame indissolubile con i suoi diddini.
Quella notte, quando tutti tornarono a casa, anche in casa Hunt tutti andarono a letto. Brittany si sdraiò affianco a suo marito, che la guardò e sorrise.-

Oliver: Il fagiolo aveva davvero fame!
Brittany: Non dirmelo, sembrava non finire più!

-Lui sorrise accarezzando sua moglie che parlò.-

Brittany: Hai visto quanto Chad e Austin si sono emozionati?
Oliver: Già, potevo sentire il loro battito cardiaco perfino quando li ho accompagnati al fuoristrada. Credo che loro siano le persone giuste
Brittany: Lo credo anche io. Beh, buonano…
Oliver: Pulce, ho bisogno di parlarti!

-Brittany si allarmò, Oliver era serissimo.-

Brittany: A che proposito?
Oliver: Ho avuto un’offerta di lavoro…
Brittany: Partirai in tour?!
Oliver: No!
Brittany: Dobbiamo trasferirci in Antartide?!

-Oliver rise.-

Oliver: No, non dobbiamo trasferirci in Antartide!
Brittany: Allora posso rilassarmi

-Oliver l’accarezzò.-

Oliver: Mi è stato proposto di collaborare a un nuovo talent show sulla musica. Io aiuterò a crearlo e poi farò da tutor e da giudice. Si terrà tutto qui a Los Angeles. Ancora non si sa molto a riguardo, però…
Brittany: ...l’idea è davvero allettante per te
Oliver: Già! Però io non voglio lasciarti sola con Dylan o ributtarvi in mezzo al ciclone che è la mia vita da personaggio pubblico. Tu cosa vorresti che io facessi?

-Brittany lo guardò e poi si strinse a lui.-

Brittany: Entrambi sappiamo quanti soldi tu porti a casa e nonostante ciò, tu non mi hai mai chiesto di abbandonare il mio lavoro per stare a casa a badare alla famiglia. Sai quanto mi piaccia questo lavoro e non mi hai ostacolato. Perché dovrei farlo io con il tuo? Voglio dire… Dylan inizierà l’asilo nido appena torneremo dal viaggio a Parigi e io riprenderò a lavorare. Anche se tu sarai impegnato in questo progetto, ce la faremo! Sarai sempre qui con noi, non importa se sarai un po’ più impegnato. E poi io me la sono andata a cercare, ho sposato l’idolo delle ragazzine…

Oliver: Sì, delle ragazzine di dieci anni fa!

-Entrambi scoppiarono a ridere.-

Brittany: Posso immaginare quanto questa proposta sia importante per te e per la tua carriera. Non posso bloccarti in questo modo, altrimenti amerei più me stessa che te, e non è il mio caso. Perciò ti dico di accettare
Oliver: Ci sarò sempre per voi. Il mio lavoro sarà sempre in secondo piano!
Brittany: Lo so, me lo hai dimostrato tante volte!

-Lui iniziò a baciarla e lei sussurrò.-

Brittany: Non posso credere che tra qualche ora partiremo per Parigi
Oliver: Non dirlo a me!
-Lei sorrise baciandogli il collo dandogli il via libera per poterla fare sua quella notte.-


Ciao MERAVIGLIE! <3
Come avete passato questo Natale? Spero sia andato bene. Scusate. Volevo postare prima di Natale ma tra una cosa e l'altra non ho avuto tempo. 
Tornare a casa per le vacanze è bellissimo ma super impegnativo.
Eccomi con un nuovo capitolo. Allora, che ne pensate?
Di nuovo, un altro flashback, scusate ma io li adoro.
Credo riuscirò a postare soltanto dopo capodanno, quindi vi faccio i miei migliori auguri.
Auguro a tutti voi di iniziare il nuovo anno al meglio, circondati da tutti i vostri affetti <3
Mi raccomando, fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo. 
Un bacione.
Sum <3

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Capitolo 48
*** Houston, abbiamo un problema! O due? ***


Unconventional Family
Capitolo 48
-Houston, abbiamo un problema! O due?-


-Il mercoledì mattina, la famiglia Hunt partì per Parigi, dopo aver salutato tutti quanti la sera precedente a cena. Tutta la famiglia fu davvero felice in quei giorni. Una notte Brittany si soffermò a guardare i suoi figli dormire. Penso che se non avesse rincontrato Oliver, una vacanza del genere non sarebbe riuscita nemmeno a sognarla. La ragazza, aveva passato la sua vita ad insegnare a sua figlia l’importanza delle piccole cose e non l’importanza dei soldi. Ora, però, che i soldi non mancavano, doveva ammettere a sé stessa che si sbagliava. Anche i soldi danno la loro bella fetta di felicità, rassicurazione e pace. Durante quella vacanza si erano tolti tutti gli sfizi. Volarono su un bell’aereo in prima classe e alloggiarono in un bellissimo appartamento al centro di Parigi. Oliver avrebbe preferito un hotel, ma Dylan era ancora troppo piccolo e Brittany preferiva avere un appartamento con tutte le necessità per il piccolo.
In quei dieci giorni, videro tutti i monumenti o almeno, i più importanti. Ammirarono la bellezza della Tour Eiffel illuminata di notte, mangiarono delle calde crepes alla nutella e assaggiarono quanto più cibo francese possibile. Ebbero il tempo anche di fare shopping nel lungo viale delle Champs-Élysées. Lily e Brittany non ebbero alcuna pietà di Oliver a cui interessavano solo i negozi di sport. E poi come non alloggiare un paio di giorni a Disneyland Paris?
Certo, Brittany e Oliver dovettero darsi il cambio per salire sulle attrazioni con Lily, dato che uno dei due doveva stare con Dylan. Oliver fece con sua figlia le attrazioni più adrenaliniche e spaventose, mentre Brittany preferiva quelle più calme e meno spaventose.
Trascorsero dieci giorni fantastici, quella sì, che si poteva definire “vacanza”. Però rimasero tutti molto colpiti dalla diversità delle persone, il modo di vestirsi e di comportarsi. Sembravano tutti avere la puzza sotto il naso. Oliver e Lily adoravano prendere in giro i francesi imitando il loro accento e la loro camminata. A malincuore però, dovettero tornare a casa dopo aver sfruttato al massimo ogni momento.
Ci volle qualche giorno per riabituarsi agli orari, ai ritmi americani e anche al cibo. Lily tornò giusto in tempo per il compleanno del suo fidanzato, che organizzò come sempre una bellissima festa.
La scuola stava per ricominciare, mancavano solo tre giorni e Daniel, Lily e Jordan si trovavano tutti in camera di Rebecca che aveva appena fatto il primo test di gravidanza. Jordan la vide uscire dal bagno.-

Jordan: E adesso?
Rebecca: Adesso aspettiamo!

-Rebecca in quel periodo aveva ripreso a essere più se stessa. Ormai si era rassegnata, avrebbe tenuto il bambino, però. Si sedette sul letto poi si alzò guardando Lily e Daniel.-

Rebecca: Ragazzi, se dovessi essere incinta, cosa molto probabile, sarete voi i diddini della bambina!

-Lily sorrise, era onorata di quella decisione. Poi tornò alla realtà.-

Lily: Finiscila Becky! Non sei incinta!

-Daniel rise.-

Daniel: Già, anche secondo me. Sei troppo te stessa per essere incinta
Lily: E poi niente nausee per tutto questo tempo…

-Rebecca alzò gli occhi al cielo. Lei ormai credeva di essere incinta.-

Rebecca: Le nausee non sono obbligatorie e poi credo sia ancora presto. Comunque, la chiamerò Maya!

-Subito Jordan si accigliò.-

Jordan: Non sarà una femmina! Sarà un maschio, Declan!
Rebecca: Declan? Ma che razza di nome è?! Scordatelo! Se dovesse essere maschio Zane o Aiden
Jordan: Zane assolutamente no!

-Si alzò e le tese la mano.-

Jordan: Vada per Aiden!

-Rebecca si avvicinò a lui.-

Rebecca: Tanto sarà una femmina!
Jordan: Io scommetto di no! Sarà Aiden Carter
Rebecca: Non gli darò il tuo cognome!
Jordan: E’ anche mio figlio!
Rebecca: Figlia!
Lily: BASTA!! PIANTATELA! Dovete litigare anche per questa cosa? Non è possibile, è una questione seria!

-Lily esplose mentre Daniel si dava una manata in fronte quando il timer suonò. Tutti rimasero di sasso e nessuno aveva il coraggio di guardare.-

Rebecca: Io non ce la posso fare ragazzi! Lily, ti prego, guarda tu!

-Lily si alzò lentamente e prese il test. Rebecca, senza pensarci, prese la mano di Jordan, che si avvicinò e la strinse a sé. La ragazzina dagli occhi blu guardò i suoi amici sorridendo.-

Lily: Non aspettate nessun bambino!

-Rebecca urlò dalla felicità e abbracciò Jordan che fece un gran sospiro di sollievo mentre Daniel li guardava sorridendo.-

Daniel: Siete stati fortunati questa volta!

-Sentendo le parole del suo amico, Rebecca parve tornare alla realtà, staccandosi immediatamente da Jordan.-

Rebecca: La prima ed ultima!

-Jordan rimase zitto e Daniel capì ciò che provava mentre le ragazze si abbracciavano dalla felicità. Rebecca fece anche gli altri tre test, tutti negativi. Erano stati davvero fortunati.

Passarono tre mesi dal viaggio a Parigi, dai test e dall’inizio della scuola. Lily e Rebecca ormai frequentavano il terzo anno mentre Jordan, Daniel e Victoria l’ultimo. Lily era davvero felice di sapere che non avrebbe più rivisto Victoria per il resto della sua vita dopo la fine di quell’anno, ma allo stesso tempo era triste, quello sarebbe stato l’ultimo anno scolastico trascorso con Daniel. Decise comunque di godersi quell’anno al massimo. Niente avrebbe potuto rovinarglielo.
Intanto, in quei mesi, anche Brittany tornò a lavorare con il suo team che gli diede un grande bentornato. Ormai si erano affezionati gli uni agli altri e avevano tutti trovato la giusta complicità per poter lavorare in serenità.
Ricordate Andy? Sì, il collega di Brittany. Beh, lui non solo decise di lavorare in quell’azienda per suo padre ma affiancò Brittany nella gestione del gruppo e la ragazza ne fu davvero felice. Andy era nato per fare quel lavoro.
Dylan, iniziò l’asilo nido, lo stesso di Sam ed Emy, i quali si accertavano sempre che “il pupo” stesse bene, chiedendo sempre alle maestre. Per Brittany fu orribile lasciare Dylan all’asilo il primo giorno, era pur sempre il suo bambino e lasciarlo nelle mani di qualcun’altro non la faceva stare bene. Tutto sommato non andò male, Dylan era un bimbo molto socievole e sorridente. Brittany si ricordò che portare Lily per la prima volta all’asilo fu un vero trauma per entrambe.
Oliver, invece, iniziò a lavorare al nuovo show televisivo, subito dopo il battesimo di suo figlio e questo lavoro lo rendeva davvero felice. Avrebbero preso dei ragazzi con del talento senza però grandi opportunità economiche. Questo show avrebbe davvero cambiato le vite di tante persone e non quelle già agevolate.
Quei tre mesi volarono per tutti, e si ritrovarono a festeggiare un nuovo Ringraziamento. Quell’anno, tutta la famiglia lo festeggiò a Bonsall a casa dei nonni Hunt. Passarono una gradevole giornata con il cammino acceso, buon cibo caldo e gli immancabili giochi di società che duravano secoli. La sera, mentre Brittany lottava per imboccare Dylan che non ne voleva sapere di mangiare, Lily si andò a sedere sui comodi divani in pelle di quel grande salone e, prendendo il cellulare provò a chiamare il suo fidanzato. Voleva sapere com’era andato il suo Ringraziamento.
Proprio mentre il cellulare squillava, Daniel sentì il campanello suonare. Decise di richiamare Lily più tardi e andò ad aprire la porta della casa dei suoi nonni. Già, lui passò i giorni del Ringraziamento con la sua famiglia a Malibù, proprio nella via in cui abitavano anche i nonni di un’altra persona. Appena Daniel aprì la porta, vedendo quei capelli rossi, sbuffò.-

Daniel: Che diavolo ci fai qui? Ti ho chiaramente detto di evitarmi

-Victoria alzò la testa. Aveva tutto il trucco sparso in faccia e le lacrime che le marcavano il viso. Daniel fu abbastanza stupito, non aveva mai visto Victoria in quelle condizioni. Lei lo guardò cercando di parlare senza singhiozzare.-

Victoria: Lo so! Scusa se ti disturbo, ma ho bisogno di parlarti. Ti prego, non so a chi altro rivolgermi e noi ci conosciamo da sempre, nonostante gli ultimi anni di litigi. Per favore!

-Daniel continuava a guardarla e lo sguardo della ragazza gli fece capire quanto lei fosse disperata, soprattutto perché lei non aveva mai chiesto scusa e tanto meno implorato nessuno. Il ragazzo pensò che la faccenda fosse grave.-

Daniel: Vieni, entra!

-La ragazza entrò in casa e dopo aver salutato da lontano la famiglia di Daniel che lei conosceva da una vita, i due ragazzi salirono le scale, andando poi nella camera in cui dormiva Daniel. Si sedettero sul letto e Victoria prese dalla borsa le salviettine struccanti e si pulì il viso, poi tirò fuori una cartellina mostrandola a Daniel.-

Daniel: Che roba è?

-Lui, curioso, la prese e l’aprì. A poco non gli uscirono gli occhi fuori dalle orbite vedendo quell’ecografia.

Le vacanze per il Ringraziamento ormai erano finite e tutti tornarono a scuola. Lily non ebbe modo di vedere Daniel per tutta la mattinata, poi finalmente lo vide a pranzo, seduto al solito tavolo. Si avvicinò, gli tappò gli occhi e con una vocina parlò.-

Lily: Chi sono?!

-Daniel sorrise riconoscendo il suo profumo.-

Daniel: Mmh vediamo, per caso sei la ragazza più bella del mondo? Ovvero la mia?!

-Lily rise in silenzio.-

Lily: No, sono Victoria!

-Come poteva essersi confuso? Daniel si congelò per un momento.-

Daniel: Victoria?!

-Lily rise abbracciandolo e usando il suo normale tono di voce.-

Lily: Dai scemo, scherzavo, sono io!

-Lei lo baciò e lui sorrise, facendola sedere sulle sue ginocchia.-

Daniel: Però le assomigliavi!

-Lily alzò il sopracciglio sinistro, seccata.-

Lily: Okay, allora non lo farò mai più!

-Daniel rise e la baciò.-

Daniel: Mi sei mancata piccolina!

-Lei gli accarezzò i capelli biondi.-

Lily: Anche tu, non immagini quanto!

-Lui sorrise, cambiando argomento.-

Daniel: Che lezioni hai adesso?
Lily: Chimica e poi Musical
Daniel: Ti va meglio di me! Io matematica e fisica

-Lily spostò lo sguardo e vide Jordan sbaciucchiarsi con una ragazzina, sicuramente del secondo anno. Aveva i capelli lunghi, lisci, neri con la frangetta e portava gli occhiali. Lily guardò Daniel.-

Lily: Vedo che il tuo amico si è già ripreso!

-Anche lui guardò Jordan.-

Daniel: Si sta solo divertendo!
Lily: Non capirò mai questo vostro concetto di divertimento. Come si può comportarsi così e poi fregarsene completamente di quella persona?

-Daniel fece spallucce mentre Jordan continuava a baciare quella ragazza, di cui non ricordava nemmeno il nome, quando con la coda dell’occhio vide Rebecca passare vicino a loro. Continuando a baciare la ragazzina, la fece tornare indietro andando a sbattere contro Rebecca che teneva il vassoio del pranzo in mano.-

Rebecca: MA CHI E’ IL DEFIC...

-Vide Jordan e alzò gli occhi al cielo.-

Rebecca: E chi altro poteva essere!

-Cassie subito si scusò pensando fosse completamente colpa sua.-

Cassie: Oh scusa, davvero, non volevo!

-Rebecca,visibilmente seccata, la guardò.-

Rebecca: Tranquilla! So che non è colpa tua

-Poi continuò guardando Jordan.-

Rebecca:Tu, stupido idiota, vai a pomiciare da un’altra parte, devo mangiare. Non vorrei vomitare
Jordan: Sto dove mi pare! Evita di guardarmi
Rebecca: Ma chi ti guarda! Ho sprecato fin troppo tempo con te. Ah, ragazzina?

-Cassie guardò Rebecca.-

Cassie: Sono Cassie…
Rebecca: Okay Cassie, non stargli dietro, meriti sicuramente di meglio!

-Rebecca sorrise andando al tavolo di Daniel e Lily. Cassie guardò Jordan confusa e lui subito parlò.-

Jordan: E’ solo invidiosa. Lasciala perdere!

-Riprese a baciare Cassie proprio mentre Rebecca poggiava il vassoio sul tavolo, salutando i suoi amici.-

Rebecca: Ehi piccioncini!
Lily e Daniel: Ciao!
Rebecca: Ma avete visto che roba?

-Lily rise.-

Lily: Sì!
Rebecca: Se fossi rimasta incinta, mi sarei uccisa piuttosto che sopportarlo!

-Daniel, appena sentì la parola “incinta” si estraniò dal discorso e pensò a Victoria.-

Lily: Daaan! Ci sei? Pianeta Terra chiama Daniel, pianeta Terra chiama Daniel!!

-La sua fidanzata gli passò la mano davanti al viso mentre Rebecca scoppiava a ridere. Daniel scosse la testa, tornando alla realtà.-

Daniel: Sì?!
Lily: Bentornato tra noi

-Lei rise con Rebecca e Daniel le guardò offeso.-

Daniel: Voi due vi alleate sempre per prendermi in giro!!
Rebecca: Ma chi noi?!!

-Rebecca rise e Lily baciò il suo fidanzato mentre la campanella suonava.-

Lily: Povero, il mio tesoro!
Rebecca: Noi ora abbiamo chimica e dobbiamo correre in classe. Lily ti aspetto all’uscita della mensa!

-Prese il suo panino dal vassoio e uscì dalla mensa. Daniel guardò la sua fidanzata.-

Daniel: Ci vediamo ai parcheggi questo pomeriggio? Cerca di non essere l’ultima!
Lily: Okay tesoro! Ora scappo

-Lo baciò e andò a lezione, cosa che non fece Daniel. Lui uscì in cortile dove sapeva di trovare Victoria. Si avvicinò alla ragazza dai capelli rossi.-

Daniel: Non dovresti essere qui, tanto meno con la sigaretta accesa!
Victoria: Faccio ciò che mi pare! Non devo avere il tuo permesso
Daniel: Facendo così gli farai del male
Victoria: Non sono problemi tuoi!
Daniel: Invece sì. Lo sono da quando hai bussato alla mia porta in lacrime al Ringraziamento. So che sai recitare bene, non far finta che la cosa non ti interessi!
Victoria: Ero sconvolta quando l’ho scoperto, tutto qua. Mi sono ripresa e sono tornata quella di sempre. Lasciami in pace, non ho più bisogno di te, Daniel. E’ iniziato e finito tutto in quei quattro giorni. Ora se permetti faccio come mi pare. Non voglio averti tra i piedi, chiaro?

-Sentirono un rumore e si girarono vedendo una ragazzina del primo anno tornare dentro. Daniel si rigirò e guardò Victoria.-

Daniel: Devi dirlo a Bryan!
Victoria: Credi che io non glielo abbia già detto?! Non lo vuole, Dan!

-In quel momento Victoria non riuscì a trattenere le lacrime.-

Daniel: Lo conosco, è mio cugino. Sarà pure uno stronzo ma non ti lascerà
Victoria: Lo ha già fatto

-Lei pianse più forte e Daniel avrebbe davvero tanto voluto uccidere suo cugino.-

Daniel: Non posso crederci!

-Lui guardò Victoria e istintivamente l’abbracciò. Gli dispiaceva davvero, in fondo si conoscevano da sempre. Lei poggiò il viso sul petto del ragazzo cercando di smettere di piangere. Singhiozzò.-

Victoria: Non va bene. Piangere non è da me, devo smetterla!

-Daniel le sussurrò all’orecchio.-

Daniel: Sfogati quanto vuoi. Stai tranquilla, Vivi!

-Victoria si staccò dall’abbraccio e asciugandosi le lacrime, lo guardò.-

Victoria: “Vivi”?!

-Improvvisamente rise.-

Daniel: Te lo ricordi ancora?
Daniel: Certo! Ti ho chiamata così per una vita intera

-Lui sorrise facendo sorridere anche la ragazza.-

Victoria: Già, solo tu potevi chiamarmi così! Ricordi quando mi portavi sul tubo della tua bicicletta?
Daniel: Sì! E ricordo anche la volta che perdemmo l’equilibrio e finimmo al pronto soccorso. Tu avevi solo qualche graffio, io il gesso al braccio!!

-Rise.-

Victoria: Però ti feci il primo autografo in assoluto su quel gesso
Daniel: E’ vero!

-Sorrise e si sedettero sulle scalinate mentre Victoria parlava.-

Victoria: Ci prendemmo una bella sgridata da tutti e quattro i genitori!
Daniel: Avevano sgridato più me che te, però!
Victoria: Come sempre del resto

-Lei rise.-

Daniel: Già!
Victoria: Quando è iniziato a cambiare tutto fra noi?
Daniel: Credo, verso i dodici, tredici anni. Quando tu hai iniziato ad interessarti ai ragazzi più grandi, snobbando me

-Victoria abbassò la testa.-

Victoria: Mi dispiace
Daniel: Ormai sono passati quasi sei anni. La cotta per te mi è passata alla grande. Però quando eravamo piccoli mi sembrava un enorme problema
Victoria: Già, sono stata una stupida. Non solo ho rovinato il nostro rapporto, in più mi sono persa un bel bocconcino. Sei cresciuto abbastanza bene!

-Lei rise e poi si avvicinò a lui provando a baciarlo. Daniel si spostò rapidamente. Era abbastanza seccato da quel gesto.-

Daniel: No, Victoria! Adesso ho una ragazza che amo da impazzire. Non riprovarci!
Victoria: Scusami Dan, non so cosa mi sia preso. Mi dispiace, non capiterà più

-Lei riniziò a piangere.-

Daniel: D’accordo, d’accordo. Non piangere però. Senti, io cercherò di aiutarti per quanto mi è possibile. Ma tu devi comportarti bene

-Victoria annuì, poi lo guardò.-

Victoria: Non dire nulla del bambino a Lily. Per favore!

-Daniel ci pensò un momento poi rassicurò la ragazza.-

Daniel: Va bene!
Victoria: Grazie!
Daniel: Forza andiamo a fisica, ci siamo già persi matematica. Non che la cosa mi dispiaccia

-Sorrise e andarono alla lezione successiva.
Dopo che l’ultima campanella fu suonata, Lily parlava con Sharon.-

Lily: Se ti fa stare più tranquilla, okay Shar!
Sharon: Grazie mille, davvero! In questo compito di storia voglio andare benissimo e non ho capito molto di questo periodo storico
Lily: Domani ti porto gli appunti
Sharon: Perfetto!

-Lily sorrise e il cellulare suonò. Vide un messaggio e lo lesse “Daniel: Amore dove sei?”. Guardò l’ora.-

Lily: Cavolo, sono già le 15:30! Daniel mi ammazza!! Ci vediamo domani, Shar!

-La salutò e andò ai parcheggi. Daniel intanto aspettava Lily. Era sempre una delle ultime ad uscire, pensò. La vide arrivare.-

Daniel: Finalmente! Sembra che la scuola ti risucchi
Lily: Scusa tesoro, stavo parlando con Sharon

-Salirono in macchina e Lily fece partire il suo cd mentre Daniel partiva.-

Daniel: No piccolina, risparmiamelo, ti prego
Lily: Dai amore, solo una canzone!

-Lei scelse “That should be me” di Justin Bieber, in quel cd c’erano solo le sue canzoni.-

Daniel: Solo una però!!
Lily: Sì!

-Lei sorrise. Una volta che ne ascoltavano una, poi le altre avrebbero seguito a ruota. Dopo circa un minuto e mezzo, Lily sentì Daniel canticchiare e quando lui se ne accorse smise all’istante. Lily rise.-

Lily: AH AH!! Stavi cantando la canzone di Justin!!
Daniel: Assolutamente no!
Lily: Sì invece. Ti ho sentito benissimo. Non lo dico a nessuno, tranquillo!

-Lei sorrise e lui si giustificò.-

Daniel: Ogni volta che entri in questa macchina fai partire questo cd, è normale che uno impari le canzoni, anche se non vuole!!
Lily: NOO! Sai anche le parole?!

-Rise e Daniel riniziò a cantare.-

Daniel: “That should be me feelin’ your kiss. That should be me buyin’ you gifts. This is so wrong, I can’t go on, till you believe that, that should be me”
Lily: Tesoro, sei bravissimo! Diventa fan di Justin!!
Daniel: MAI!!

-Lui rise e mentre la canzone finiva, Lily parlò.-

Lily: Questa è così triste, ma è una delle mie preferite
Daniel: Non è delle più allegre!

-Lui sorrise, arrivando, poi, a casa di Lily.

Intanto appena Rachel uscì da lavoro andò a prendere i gemelli all’asilo. I bambini erano tutti seduti in cerchio dentro la classe. Appena Samuel vide sua madre, si alzò correndo da lei.-

Samuel: MAMMA!!
Rachel: Amore!

-Lei lo baciò, quando anche Emily corse da lei. Rachel strinse a sé anche la sua bambina.-

Emily: Ciao mamma
Rachel: Ciao passerotto!

-In quel momento la maestra si avvicinò a Rachel.-

Maestra Wallas: Signora McKay avrebbe due minuti? Avrei bisogno di parlarle riguardo Samuel!

-Preoccupata, Rachel annuì mandando i bambini da un’altra maestra che gli avrebbe dato i loro zainetti e gli avrebbe messo i giubottini. Videro Samuel spingere Emily per essere il primo e Rachel scosse la testa alzando poi gli occhi al cielo, poi si riconcentrò sulla maestra.-

Rachel: E’ successo qualcosa a Samuel?
Maestra Wallas: No, lui sta bene. Fin troppo. Sta diventando difficile da gestire
Rachel: In che senso scusi?
Maestra Wallas: Viene mai sgridato in casa?
Rachel: Io, vede... Insomma, a volte. Quando le combina grosse sì
Maestra Wallas: Credo sia un po’ troppo viziato
Rachel: Viziato?!
Maestra Wallas: Sì! Vuole tutto per sé e se non lo ottiene picchia, urla e si scatena

-Rachel era senza parole.-

Rachel: Si scatena?
Maestra Wallas: Sì! Picchia i suoi compagni. E’ geloso, estremamente geloso
Rachel: Sì, che sia un po’ geloso è vero, però...
Maestra Wallas: E’ troppo geloso! Oggi giocava con un modellino di camion dei pompieri. Quando abbiamo tirato fuori i palloni è andato a prenderne uno abbandonando il modellino. Appena Samuel ha visto un altro bambino con quel giocattolo, è corso a dargli una manata dicendo che quel modellino era solamente suo

-Rachel non disse nulla, era completamente senza parola e lasciò la maestra continuare.-

Maestra Wallas: Allora ho sgridato Samuel, dicendogli che non si picchiano le persone e che se lo avesse fatto un’altra volta lo avrei messo in castigo. Lui, ha voluto sfidarmi. Si è avvicinato a Tyler, il suo compagno e lo ha spinto facendolo cadere. L’ho preso per mano portandolo nella stanza del silenzio per farlo calmare e mi ha dato un calcio!

-Rachel era sempre più esasperata da quel racconto.-

Rachel: A lei? A casa non si dimostra così aggressivo
Maestra Wallas: Sì, a me! Certo che non si dimostra aggressivo, lei e suo marito gliele date sempre vinte. Ecco cosa succede. E’ aggressivo anche nei confronti di Emily e non va bene. Sta diventando violento, questo perché ottiene tutto ciò che vuole immediatamente e unito alla gelosia non è un bene. Dovete fargli capire che non può avere tutto

-Rachel annuì, sentendosi proprio uno schifo di madre.-

Rachel: Staremo molto più attenti d’ora in avanti!
Maestra Wallas: Bene. Non si preoccupi, anche noi qui con lui faremo del nostro meglio
Rachel: D’accordo!

-Le strinse la mano, prese i bambini e andò in macchina. Li sistemò sui seggiolini e poi partì.-

Rachel: Samuel, mi spieghi cosa è successo oggi all’asilo?
Samuel: James ruba i miei giochi. Io ero molto triste…

-Rachel lo guardò dallo specchietto retrovisore, pensando…-

Rachel: “Ma guarda come rigira la storia a suo favore.” Ma davvero?
Samuel: Sì!
Rachel: Prima di tutto, i giochi dell’asilo sono di tutti e si fanno i turni per poterli usare e secondo, non si picchiano gli altri bambini, tanto meno le maestre!
Samuel: Tu sei arrabbiata, mamma?
Rachel: Sì Samuel, sono molto arrabbiata con te. Anche papà si arrabbierà

-Samuel subito urlò.-

Samuel: NO!! A PAPA’ NO! NON DIRE
Rachel: Sam, questa volta l’hai combinata grossa!

-In casa McKay anche Alex tornò da lavoro e, entrando, vide i gemelli ipnotizzati dalla televisione seduti sul divano. Si avvicinò, diede un bacio a entrambi e poi vide Rachel tornare in salotto con una tazza di caffè in mano. Lei gli sorrise dolcemente e lui corse a baciarla. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza di quel dolce sorriso.-

Rachel: Ehi! Com’è andata la giornata?
Alex: A parte il fatto che mi si è rotto il computer in ufficio?! Alla grande! Senza è stato un inferno…

-Alex si lasciò cadere sulla sedia e sua moglie si avvicinò facendogli un massaggio alle spalle.- Rachel: Lo ripareranno!

Alex: Speriamo presto! Come mai Sam lascia guardare in santa pace ad Emy “La principessa Sofia”?
Rachel: Perché in realtà piace anche a lui e poi gli ho detto che Peter Pan è andato in vacanza per un po’!

-Alex sorrise.-

Alex: Allora sotto c’è il trucchetto!
Rachel: Volevo accontentare Emy oggi. Comunque, a proposito di Sam…

-Alex la guardò.-

Alex: Mmh, quel tono non mi piace!
Rachel: Oggi la maestra mi ha fermata, ha voluto parlarmi. Samuel ha picchiato due bambini e ha dato un calcio anche a lei!
Alex: Cosa?! Alla maestra?
Rachel: Sì, ha detto che è viziato e che sta diventando violento
Alex: Adesso addirittura violento. Che esagerazione! Capisco che non si debba picchiare, ma qualsiasi bambino di diciannove mesi picchia. Violento mi sembra troppo. E poi non è viziato e neanche Emily

-Rachel sospirò.-

Rachel: Di Emy non ha detto niente. Il problema è Samuel, mi preoccupa ciò che ha detto

-Alex prese le mani a Rachel.-

Alex: Tesoro, Sam è solo un po’ vivace, tutto qui. La maestra ha esagerato. E’ ovvio che per loro è meglio gestire un bambino calmo e tranquillo piuttosto che uno sempre in movimento
Rachel: Io le ho detto che a casa non si verificavano mai situazioni così gravi e lei mi ha detto che è per colpa nostra perché lo accontentiamo immediatamente

-Alex si stava davvero infastidendo sentendo quelle parole.-

Alex: Ma che fesserie! Non sono viziati. Quando è il caso, li sgridiamo
Rachel: Comunque è meglio che anche tu dica a Samuel che non deve più picchiare nessuno
Alex: Sì, su quello non c’è dubbio! Ma la maestra credo abbia troppa fantasia. Insomma è un bambino
Rachel: Non so tesoro, stiamo più attenti ai suoi atteggiamenti d’ora in poi. Possiamo fare solo quello. Ah, prima che mi dimentichi, oggi ceneremo da Brittany e Oliver!
Alex: Preparati a una bella scorpacciata di cinese!

-Alex rise facendo ridere anche Rachel.-

Rachel: Credo proprio di sì!

-Il pomeriggio in casa Hunt, prima di iniziare a studiare, Lily decise di rilassarsi un po’. In casa non c’era nessuno. Brittany e Oliver erano a lavoro e Dylan era all’asilo, perciò in casa regnava la pace. Prese il portatile e si sedette sul divano. Aprì facebook. Ci entrava raramente solo per controllare messaggi, richieste d’amicizia e notifiche. Quel giorno aveva quattro richieste di amicizia e tre messaggi. Aprì le richieste e rise.-

Lily: Non ci posso credere, diddi Alex su facebook!

-Lei cliccò sulla foto del profilo leggendo la didascalia. "Quando finalmente vai vedere la partita dei Lakers dal vivo ma poi la squadra perde!" Lily rise.-

Lily: Non ti smentisci mai, eh diddi?

-Poi cliccò sull’immagine della copertina "Indietro al nostro ultimo anno di liceo a Bonsall!" Lily sorrise e decise di commentare la foto.

“Diddi che piccoli! Siete bellissimi <3”.
Poi guardò le altre richieste d’amicizia. Una era di un suo compagno di corso di storia e le altre due erano di due ragazzine, sembravano piccolissime. Nelle informazioni c’era scritto che frequentavano la sua stessa scuola, così le accettò. Poi guardò il profilo di Daniel. Vide subito la copertina.-

Lily: Che stupido! Metterne una decente mai, eh?!

-Lesse tutti i commenti, quindici. A chi metteva i cuori e i baci, a chi scriveva “bellissimi” e poi i soliti commenti di Rebecca che non erano mai tanto dolci. In questo caso diceva: “Cavolo Dan, non scherzare tanto, ti ci sta tutta la testa della tua ragazza in bocca. Lily bella sorridente ignara della foto idiota che avrebbero scattato a poco ahahah :’)”. Lily sorrise e pensò “Però siamo proprio carini insieme.” Poi aprì l’immagine del profilo pensando a quanto lui fosse bello e scemo allo stesso tempo.

Dopo qualche minuto aggiornò la home. “Rebecca Rivers ha cambiato l’immagine del profilo”.

“Eccomi pronta per la prima guidaaa ;)”
Lily cliccò mi piace, poi decise di cambiare la sua immagine del profilo.-

Lily: Vediamo… Quale metto? Ah sì, questa con Thunder è carina!


-In meno di dieci secondi iniziarono ad arrivare i mi piace, e i commenti, quando le arrivò un messaggio privato da parte di una delle ragazzine che aveva appena accettato.-

Jenette Persons: “Ciao Lily. Piacere, Jenette”
Lily: “Ciao. Piacere :) Sei della mia scuola, giusto?”
Jenette Persons: “Sì, sono al primo anno!”
Lily: “Bene. Come posso aiutarti?”
Jenette: “Volevo solo dirti che tu e Daniel non potete lasciarvi! Siete bellissimi insieme e io e le mie amiche sognamo di avere una storia come la vostra un giorno!”
Lily: “Cosa?! Io e Daniel non ci siamo lasciati!”
Jenette: “Ah, no?! Per fortuna. Siete la mia coppia preferita in assoluto”
Lily: “Oh, grazie!”

-Era imbarazzata a dire la verità. Lei e Daniel avevano delle mini fan, poi si riconcentrò sulla conversazione e continuò a scrivere.-

Lily: “Senti un po’, ma chi ti ha detto che ci siamo lasciati?”
Jenette: “Nessuno. Beh, vedi ieri, a scuola ero nel cortile e ho visto Daniel insieme a Victoria Connors”

-Jenette le scrisse del dialogo che aveva sentito. Sì, era lei la ragazzina del primo anno che tornò dentro a metà del discorso.-

Jenette: “E pensavo fosse una cosa strana, dato che non avevo ma visto Daniel con Victoria. Se ne eri già al corrente mi dispiace averti disturbato. Ora però devo proprio staccare. Devo fare i compiti. Ciao, è stato un piacere conoscerti, spero di vederti a scuola”
Lily: “Grazie per avermelo detto. Ci vediamo a scuola. Ciao!”

-Lily, perplessa, decise di non pensarci, sicuramente era una sciocchezza e il giorno seguente avrebbe parlato con Daniel. Studiò fino alle 19:00 nonostante tutta la famiglia fosse rientrata alle 18:30.
Quando Alex e Rachel arrivarono con i bambini, si sedettero tutti sui divani in salotto.-

Brittany: E va bene. Vada per la pizza!
Oliver: Che miracolo!

-Oliver rise guardando sua moglie.-

Brittany: Ah ah, che spiritoso!

-Intanto Rachel guardava Dylan che era seduto sul tappeto, vicino ad Emy e Sam. Lily si sedette a fianco ad Alex.-

Lily: Diddi, sai che ti ho ignorato su facebook?
Alex: Cosa?!
Lily: Scherzo!! Ho anche commentato la foto della copertina, eravate piccolissimi
Alex: Se eravamo piccoli noi, figurati tu! Ci hai conosciuto quand’eravamo così giovani. E’ proprio un bel profilo il mio, hai visto?

-Lui sorrise spavaldo e lei lo spinse.-

Lily: Ma che presuntuoso!

-Mentre tutti ridevano e scherzavano, Brittany guardò molto attentamente Rachel. qualcosa non andava.-

Brittany: Rach, oggi ti vedo un po’ strana

-Samuel giocava con un suo aeroplano e Rachel smise di guardare suo figlio guardando poi Oliver e Brittany. Alex subito parlò-

Alex: La maestra le ha messo in testa delle brutte idee e non pensa ad altro!

-Rachel raccontò cosa le disse la maestra e Oliver e Brittany rimasero scioccati. Oliver poi scoppiò a ridere.-

Oliver: Violento?! Cosa mai potrebbe fare un bambino dell’età di Samuel?! Rach ti stai preoccupando per niente
Alex: E’ quello che dico anch’io! Chissà quanti bambini picchiano a quest’età
Brittany: Però ha dato un calcio anche alla maestra, ragazzi!
Rachel: Già! Con voi si è mai scatenato?
Oliver e Brittany: Assolutamente no!

-Rachel guardò Lily che subito scosse la testa.-

Lily: Neanche con me, diddi! Ha sempre fatto da bravo
Alex: Visto?
Rachel: Va beh, voglio stare più attenta d’ora in poi ed evitare di accontentarlo troppo. Voglio vedere come si comporta

-Alex alzò gli occhi al cielo, lasciando cadere il discorso.
Ordinarono le pizze e quando arrivarono, cenarono.
Rachel guardò i suoi bambini giocare, quando vide le ultime due fette di pizza.-

Rachel: Sam, Emy volete le ultime due fette di pizza al prosciutto? Sono una a testa

-Emily si avvicinò e prese la sua fetta mentre Samuel non guardò nemmeno sua madre.-

Samuel: No!
Rachel: Samuel, sicuro?
Samuel: Sì!
Rachel: Okay! Lily, vuoi tu l’ultima fetta?
Lily: Sì, perché no!

-Lei la prese dalle mani di Rachel. Samuel si voltò e vide Emily mangiare la fetta di pizza al prosciutto, la sua preferita mentre lui non ne aveva neanche un pezzo. Si avvicinò a sua sorella cercando di stracciarle la pizza dalle mani.-

Samuel: Dammi!
Emily: No, è mia!
Samuel: La voglio anche io. Mammaa! La voglio

-Lui si avvicinò a Rachel che lo guardò.-

Rachel: Cosa vuoi?
Samuel: Quella

-Indicò la pizza di Emily.-

Rachel: Sam, è finita
Samuel: NO!

-Urlò.-

Rachel: Sì! Hai detto che non ne volevi per due volte!
Samuel: La voglio
Rachel: E’ troppo tardi ora
Samuel: NOOO!

-Il bambino iniziò a piagnucolare e Lily si avvicinò subito a Rachel.-

Lily: Diddi, gli posso dare la mia fetta

-Samuel guardò Lily e si asciugò gli occhi sorridendo. Rachel capì che quella era solo una tattica.-

Rachel: No, Lily. Grazie, ma quella fetta è tua. Lui ha detto di no!

-Ora capiva il senso del discorso dell’insegnante e purtroppo aveva ragione. Non doveva mollare mentre Samuel riprendeva a piangere e iniziava a sbattere i piedi sul pavimento.-

Samuel: NOOO MAMMAAA!

-Alex rimase senza parole vedendo quella scena. Non pensava di avere un figlio così capriccioso.-

Rachel: Samuel, basta! Smettila di fare i capricci

-Samuel si avvicinò a sua madre con gli occhi rossi e le lacrime sulle guance.-

Samuel: Io la voglio

-Lei lo guardò, e seriamente senza dargli importanza…-

Rachel: E’ tardi, le fette di pizza sono finite!

-Lui subito urlò istericamente, facendo svegliare e saltare dallo spavento il povero Red che dormiva beato sul tappeto davanti al fuoco.-

Samuel: PERCHE’?

-Diede due manate sulle gambe a Rachel che gli prese le mani bloccandogliele.-

Rachel: SAMUEL ALAN MCKAY, NON SI FA!

-Lo prese per un braccio, mentre lui si buttava a terra per non farsi spostare, ma Rachel lo trascinò.-

Rachel: Adesso rimarrai qui da solo e non voglio sentire storie, CHIARO?!
Samuel: Ci stai tu!

-Scappò dalla presa di sua madre e corse da Emily per prenderle la pizza. A quel punto intervenne anche Alex, prendendolo, tirandolo su e allontanandolo da Emily, che corse impaurita da Lily che la prese in braccio e l’abbracciò mentre Samuel scalciava per aria, urlava e piangeva con il viso completamente rosso. Cercava di liberarsi dalla presa di suo padre.-

Alex: SAMUEL, BASTA!

-In quel momento Alex sentì i dentini di Samuel conficcarsi sul suo braccio, sì lo aveva appena morso.-

Alex: AHH. CRISTO SANTO!

-Alex non si trattenne più, mise a terra Samuel e gli bloccò mani e piedi.-

Alex: BASTA!

-Nessuno poteva credere ai propri occhi. Samuel a quel “no” era diventato una furia, incontrollabile. Il bambino riuscì a divincolarsi, buttandosi poi a terra sul tappeto, continuando a piangere. Rachel guardò suo marito.-

Rachel: Meglio ignorarlo!

-Alex annuì e sospirò mentre tutti si risedevano a tavola.-

Alex: La maestra aveva ragione
Brittany: Aiuto, una furia!
Rachel: Adesso spero si calmi da solo. Non ce ne accorgevamo e lo accontentavamo sempre. In questo caso forse avremmo dato a Lily il permesso di dargli il suo pezzo di pizza, dandogliela vinta. Dobbiamo dirgli più spesso di “no”

-Oliver li guardò.-

Oliver: Nessuno lo avrebbe mai immaginato. Ti ha morso!
Alex: Sì, diavolo!
Lily: Houston abbiamo un problema!

-Lily baciò Emily sulla guancia e Rachel sospirò.-

Rachel: Grossissimo problema, direi!

-Dopo aver pianto per ben mezz’ora sul tappeto, Samuel si calmò. Odiava essere ignorato e nonostante i suoi capricci nessuno lo degnava di uno sguardo. Distrutto a causa dello spreco di tutte quelle energie, con il visino tutto rosso, marcato dai segni del tappeto e ancora con le lacrime negli occhi, si alzò e camminando andò da Rachel che stava parlando. C’era in corso una discussione sull’ultimo film che avevano visto tutti insieme, quando la donna si sentì toccare la gamba da una manina. Abbassò lo sguardo e guardò suo figlio che non aveva più neanche la forza di reggersi in piedi e parlare. Inutile dire che le faceva una tenerezza infinita, ma ovviamente non lo diede a vedere.-

Rachel: Oh guarda! Abbiamo finito di fare i capricci?

-Samuel sfregandosi gli occhietti celesti con le mani, annuì.-

Rachel: Sicuro?

-Samuel annuì ancora.-

Rachel: Allora vai a dare un bacino ad Emy e papà e chiedi scusa!

-Il bambino per un momento guardò sua madre, come per decidere cosa fare mentre Rachel pensava.-

Rachel: “E’ la prima volta che non gliela diamo vinta, forse gli sto chiedendo troppo. Almeno si è calmato. No Rachel! Non mollare, è importante che capisca, lo fai per il suo bene!”

-Samuel continuò a fissare Rachel, poi si girò e non solo baciò Emy ed Alex e gli chiese scusa, ma lo fece anche con Lily, Oliver e Brittany. Ancora una volta, Rachel rimase senza parole dal comportamento di Samuel, ma questa volta in modo positivo. Lui tornò da Rachel guardandola ancora.-

Samuel: Scusa!
Rachel: Perdonato!

-Non resistette più e lo prese in braccio e baciandogli la testolina bionda, lo fece sedere sulle sue gambe. Lui poggiò la guancia sulla spalla di Rachel e sospirò mentre lei lo stringeva a sé, accarezzandogli la schiena.-

Rachel: Siamo stanchi, eh?

-Samuel stancamente annuì bevendo, poi un po’ d’acqua dal bicchiere di sua madre per calmarsi completamente.

La mattina seguente passò a prendere Lily, Daniel in macchina. Lui guidava verso la scuola mentre alla ragazzina ronzava ancora per la mente ciò che Jenette le scrisse a proposito di ciò che aveva visto. Daniel mentiva? O mentiva la ragazzina? Lui la guardò sorridendo.-

Daniel: Sei pronta per il compito di inglese?
Lily: Sì, ho studiato tutto il pomeriggio. E ieri, la tua lezione di matematica com’è andata? Sei riuscito a capire qualcosa? Avete fatto argomenti nuovi?
Daniel: Tesoro, sai che non seguo mai…

-Era Daniel a mentire e Lily si alterò.-

Lily: Eri molto attento in cortile con Victoria!

-Lui sospirò.-

Daniel: Lily, senti…

-Lei non lo fece parlare.-

Lily: Voglio scendere, vado a piedi!
Daniel: Lily!
Lily: FAMMI SCENDERE!
Daniel: Non urlare, diavolo! Sai che lo detesto
Lily: Allora fammi scendere!!

-Era veramente arrabbiata, non voleva stare in quella macchina un minuto di più.-

Daniel: Se solo mi facessi parlare...
Lily: Mi hai mentito spudoratamente. Non c’è niente da dire
Daniel: Per favore Lily, non fare così
Lily: MI VUOI FAR SCENDERE, DANNAZIONE?!
Daniel: Vuoi scendere? ALLORA SCENDI!

-Anche lui, seccato urlò. Fermò la macchina bloccando il traffico.-

Lily: BENE!

-Lei scese, sbattendo la portiera. Iniziò a camminare e pensò “Mi ha veramente lasciata a piedi?! Non è possibile!”. Lily sbuffò nervosamente, per fortuna la scuola non era poi così distante.-


Ciao Meraviglieee <3
Eccomi tornata, non troppo in ritardo con un nuovo capitolo. 
Spero non vi dispiaccia troppo il mio soffermarmi sulla famiglia McKay, ma io li adoro. Specialmente ora che i gemelli crescono.
Allora, come al solito... Cosa ne pensate? Cosa vi è piaciuto di più? E cosa vi ha lasciato perplessi?
Spero di scrivere velocemente il prossimo capitolo. Io sono tornata a Londra e si riprende a lavorare. Come sono state le vostre vacanze?
Sapete che adoro chiacchierare con voi.
Un bacione,
Sum <3

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Capitolo 49
*** Broke up ***


Unconventional Family
Capitolo 29
-Broke up.-


-Quel giovedì mattina a scuola, Daniel vide Lily passare in corridoio e subito corse per fermarla.-

Daniel: Lily, ehi!

-Lei lo guardò, ovviamente era ancora arrabbiata per la faccenda di Victoria.-

Lily: Che vuoi?!
Daniel: Volevo scusarmi per ieri. Non avrei dovuto lasciarti in mezzo alla strada. Mi dispiace! E’ solo che continuavi ad urlare…
Lily: E tu continuavi a mentire. Credo che tu vinca il jackpot!

-La ragazzina si voltò per andare via ma Daniel le prese il braccio avvicinandola a sé. La guardò dritta negli occhi per qualche secondo, quando lei sussurrò.-

Lily: Vorrei solo sapere come mai ti trovavi con Victoria. E’ chiedere molto?
Daniel: Non posso dirtelo, gliel’ho promesso!

-Lei si allontanò con uno scatto.-

Lily: Ah! Adesso vi fate anche le promesse?! Da quando il vostro rapporto ha fatto questo grande salto di qualità?!

-Daniel odiava quando la sua fidanzata usava quel genere di sarcasmo. Si infastidì anche lui.-

Daniel: Siamo amici da quando siamo nati. Abbiamo passato tutte le estati insieme a Malibù dai nostri nonni!
Lily: Quando mi sono trasferita qui, non mi sembravate così tanto amici
Daniel: Abbiamo litigato prima che arrivassi tu. Ma poi, perché diavolo mi sto giustificando? Sono cose che non ti riguardano, sono affari miei!

-Lei lo guardò sempre più sconcertata.-

Lily: C-cosa? Affari tuoi?! Sono la tua ragazza, la tua vita mi riguarda!
Daniel: Non credo!

-Lily si offese sentendosi completamente messa da parte. Quella sensazione la faceva infuriare.-

Lily: Bene, se sei di questa opinione, allora neanche la mia vita t’interessa. Mi comporterò di conseguenza!

-Lei si rivoltò proprio mentre la campanella della seconda ora suonava e Daniel le riprendeva il braccio. Odiava litigare con lei.-

Daniel: Ehi, se potessi te lo direi. Lo sai!
Lily: Tu puoi, ma non vuoi!
Daniel: Non è così
Lily: Pensa quello che vuoi. Questo pomeriggio non aspettarmi, mi faccio venire a prendere da mio padre per tornare a casa!

-Lily scosse il braccio staccandosi dalla presa del ragazzo e senza nemmeno salutarlo andò in classe.
Man mano che le settimane passavano, i litigi tra Lily e Daniel diventarono sempre più frequenti e tra loro c’era il ghiaccio più totale, specialmente perché Lily venne a conoscenza del segreto di Victoria in forma anonima mentre Daniel continuava a rimanere fedele alla promessa fatta alla ragazza dai capelli rossi, con la quale si riappacificò totalmente. Infatti passavano l’ora del pranzo seduti allo stesso tavolo. Quella mattina, Victoria parlava del comportamento di Lily.-

Victoria: Vi è bastato un piccolo segreto per entrare in crisi. Pensi possa essere un rapporto stabile? Io no!

-Lui la guardò.-

Daniel: Io non saprei, insomma, la amo. E comunque mi hai chiesto di mantenere il segreto e l’ho fatto, avendo un sacco di discussioni con Lily che, non so come, ha scoperto tutto. Ovviamente questo l’ha fatta infuriare ancora di più con me!
Victoria: Dan, te l’ho sempre detto. Lily è una bambina, deve sempre essere al centro del mondo. E’ gelosa, viziata e non è per niente matura. Riesco a vedere tutto questo solo da ciò che mi racconti. In una relazione non ci vuole solo amore
Daniel: Vivi non esagerare! Forse se io fossi stato al suo posto avrei reagito allo stesso modo. Però certi suoi comportamenti non li tollero. Anche io ho una vita all’infuori di lei. Dovremmo vederci per parlare, possibilmente senza litigare

-Victoria lo guardò con un ghigno sul volto.-

Victoria: Spreco di tempo!
Daniel: No, non lo sarà!
Victoria: Poi non dirmi che non ti ho avvisato. Quando uscirete?
Daniel: Questo pomeriggio, dopo scuola
Victoria: Oh!

-Victoria abbassò la testa sospirando, poi allontanò da sé il vassoio del pranzo con ancora l’insalata sopra. Daniel la guardò.-

Daniel: Ehi, che succede?
Victoria: Volevo passare a casa tua dopo aver fatto la nuova ecografia ma tu sarai impegnato con Lily!
Daniel: A che ora andrai?
Victoria: L’appuntamento è alle 17:00, però dato che i miei genitori non mi possono accompagnare andrò con l’autobus delle 16:00

-Lui la guardò sbalordito.-

Daniel: Cosa?! Tu non andrai con l’autobus! Sei incinta, diavolo!
Victoria: Schh! Cerca di non urlarlo al mondo
Daniel: Beh, tanto tra qualche mese tutti potranno vederlo. E comunque non andrai dal medico da sola
Victoria: Non ho altre possibilità!
Daniel: Ti ci accompagno io con la mia macchina!
Victoria: Dan, mi hai appena detto che vedrai Lily oggi...
Daniel: Tranquilla. Posso spostare l’incontro con Lily, la tua visita no!
Victoria: Va bene. Io però non voglio creare ancora più problemi tra voi
Daniel: Non preoccuparti! Ora però mangia. Digiunare non farà di certo bene al bambino!

-Daniel sorrise avvicinando il vassoio del pranzo alla ragazza. Proprio in quel momento, Lily e Rebecca passarono a fianco al tavolo andando a prendere il loro pranzo e Daniel colse l’occasione per fermare Lily che alzò gli occhi al cielo mentre le usciva il fumo dalle orecchie vedendo Victoria seduta a fianco al suo fidanzato.-

Daniel: Lily, possiamo spostare l’appuntamento di oggi?

-Lei lo guardò male.-

Lily: No, non possiamo!
Daniel: Ho avuto un imprevisto…

-Victoria si alzò dal tavolo accarezzando il braccio a Daniel.-

Victoria: Dan, allora oggi alle 16:30. Sii puntuale, okay?! Io ora vado, ci vediamo dopo. Ciao bambina!

-Salutò Lily con un ghigno sul viso e andò via, lasciando Daniel in un mare di guai. La ragazzina dagli occhi blu lo guardava infuriata.-

Lily: Ecco il grande imprevisto! Sei davvero senza pudore, stai con me ed esci con lei. Ho visto come ti ha accarezzato il braccio. Cosa diavolo dovrei pensare?!
Daniel: Siamo solo amici, Cristo santo! In che lingua te lo devo dire, arabo?
Lily: E’ già molto se riesci a dirlo nella nostra lingua
Daniel: Sei insopportabile quando fai così
Lily: Ha parlato!
Daniel: Senti, non ho tempo da perdere

-Lui si alzò dal tavolo per andare via e Lily lo bloccò.-

Lily: Ogni minima cosa sta diventando più importante di me. Se tu oggi non hai tempo per vedermi, allora non aspettarti che io lo trovi in futuro!
Daniel: E’ un ultimatum questo?! “O esci con Victoria o esci con me.” La stai davvero mettendo su questo livello? E’ una bambinata, Lily! Se non capisci quanto sia importante e delicata la faccenda di Victoria, allora credo proprio che lei abbia ragione. Sei una bambina!

-Lily non poteva credere alle sue orecchie. Le parole di Daniel la ferivano al cuore. Lo guardò con le lacrime agli occhi.-

Lily: E tu sei un vero babbeo! Bravo, vai da Victoria, la mammina ti aspetta!
Daniel: Perché ti comporti così?!
Lily: Non è incinta, come fai a non capirlo?!
Daniel: Vuoi tornare ancora sull’argomento?! Basta! Mi ha fatto vedere l’ecografia
Lily: Dan, ti sta prendendo in giro, lo vuoi capire? Tu cosa sai di ecografie? Un bel niente. Lei vuole solo rovinare la nostra storia e ci sta riuscendo perfettamente
Daniel: Non è lei a rovinarla, sei tu!
Lily: Non ho più voglia di ascoltarti

-Lily si voltò, proprio mentre le lacrime le marcavano le guance. Subito raggiunse Rebecca, non aveva senso continuare a parlare con un muro.

Quel pomeriggio, la ragazzina tornò a casa con un umore nero nonostante la sua amica le fosse stata accanto tutta la mattina. Subito corse nel cortile posteriore dove abbracciò Red che era davvero felice di vederla. Lily lo portò a fare una passeggiata, in modo da chiarirsi le idee.

Intanto, nella stessa via, Daniel parcheggiava la sua macchina e avviandosi verso casa di Victoria, vide casa di Lily. Fu preso dalla tentazione di suonare il campanello, ma poi si ricordò della discussione avuta la mattina. Così suonò il campanello di casa di Victoria che subito aprì la porta.-

Victoria: Oh Dan, scusami, ti stavo per mandare un messaggio. Il medico ha spostato il mio appuntamento a domani e mamma mi può accompagnare!

-Lui la guardò abbastanza deluso, ma cercò di non darlo a vedere.-

Daniel: Oh, va bene. Meglio così. Ci vediamo domani a scuola?
Victoria: Certo! Vuoi entrare un po’?
Daniel: E’ meglio di no. Dato che non devo accompagnarti dal medico, ne approfitto per mettermi in pari con i compiti. Voglio evitare di doverli fare tutti durante queste vacanze di Natale...
Victoria: Lily ti ha proprio contagiato!

-Lui la guardò.-

Daniel: E’ l’ultimo anno. Ho promesso ai miei genitori che mi sarei impegnato. Allora, io vado. Ciao!

-Lei si avvicinò schioccandogli un bacio sulla guancia prima che lui potesse reagire. Daniel scosse la testa sospirando mentre Victoria sorrideva.-

Victoria: Ciao, Dan!

-Lui si voltò, tornando alla macchina e una certa rabbia crebbe in lui. Aveva sprecato un’occasione per parlare con Lily, a causa di Victoria e poi era saltato tutto. Era davvero nervoso. Attraversò la strada dando un calcio a una pietrolina, l’unica cosa che avrebbe potuto calmarlo in quel momento, era l’abbraccio affettuoso di Lily. Sbuffò, salì in macchina e partì.

Quando Lily e Red tornarono dalla passeggiata, tutta la famiglia era tornata a casa e la ragazzina corse ad abbracciare sua madre.-

Brittany: Tesoro! Com’è andata a scuola? Sei riuscita a parlare con Daniel?
Lily: Sì, ci ho parlato ma è andato tutto storto. Abbiamo iniziato a litigare di nuovo. Come può non capire quanto mi lui stia ferendo? Io mi fido di lui, è solo che non voglio ci siano segreti tra noi. Mi nasconde le cose, mi tratta come se fossi spazzatura mentre Victoria, “la sua amica di una vita”, è diventata intoccabile. Lei non può essere incinta. Non è possibile. Sono sicura che una come lei prenda la pillola
Brittany: Pensi che lo stia prendendo in giro?
Lily: Certo! Forse è vero, io non sarò abituata a venir messa da parte, ma lui si sta comportando da vero idiota. Invece di affrontare i problemi insieme, mi esclude. Sono venuta a conoscenza del fatto che Victoria sia incinta con un bigliettino nel mio armadietto! Un bigliettino nel mio armadietto!! Mentre lui proteggeva questo grande segreto come se dovesse nascondere il fatto che il bambino fosse suo! Chissà quante persone sanno di questo fatto. Ma lui non poteva proprio dirmelo in nome della loro stupida e falsa amicizia!

-Brittany sospirò vedendo sua figlia così stressata. Le accarezzò il viso.-

Brittany: Dagli tempo, amore. Magari, Daniel capirà e Victoria si rivelerà per quello che è realmente
Lily: Lo spero tanto!

-La ragazzina vide la tavola apparecchiata.-

Lily: Aspettiamo qualcuno per cena?
Brittany: Chad e Austin ci vengono a trovare!
Lily: Che bello! Almeno mi faranno distrarre dalla mia schifosa vita sentimentale

-Brittany sorrise, abbracciandola proprio quando il campanello suonava.-

Brittany: OLLY, SONO ARRIVATI. HAI FATTO IL BAGNETTO A DYLAN?

-Le ragazze sentirono la risposta provenire dal piano superiore.-

Oliver: LO STO VESTENDO!!

-Brittany aprì la porta, salutando e facendo entrare in casa i due ragazzi. Sia Chad che Austin non vedevano l’ora di passare del tempo con quella famiglia che tanto adoravano e ovviamente con il loro figlioccio, che tennero in braccio per tutto il tempo mentre si chiacchierava del più e del meno durante l’aperitivo.-

Oliver: Dylan sarà un ottimo giocatore di basket. Me lo sento!

-Lily rise guardando suo padre. Voleva provocarlo.-

Lily: Dato che la mamma ballava, potrebbe essere anche un ballerino!
Oliver: NO! Assolutamente no! Lo iscriveremo a basket appena avrà l’età adatta. Mio figlio non sarà un ballerino. Quei saggi di ballo sono troppo lunghi e sono una noia mortale da guardare

-Brittany guardò Oliver sorridendo.-

Brittany: Ammettilo, non capisci un granché di ballo… Ecco perché ti roderebbe. E comunque, tuo figlio farà ciò che vorrà fare, tu non gli imporrai un bel niente. Ci sono già passata e questa volta non sbaglieremo…-

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Ottobre 2004. Fallbrook, California.



Brittany: Dai tesoro, farai tardi alla lezione di danza!

-Brittany rideva cercando la sua bambina per la casa. Quel venerdì pomeriggio, Lily aveva pensato di nascondersi dietro la tenda del salotto mentre sua madre continuava a chiamarla.-

Brittany: Lily, forza, non è il momento di giocare a nascondino!

-Brittany continuava a ridere, quando vide dei piedini scalzi sbucare da sotto la tenda. Si avvicinò.-

Brittany: I tuoi piedini ti hanno tradita!

-Aprì la tenda e prese la mano della bambina portandola in cameretta mentre Lily borbottava.-

Lily: Me li taglio questi piedi!!
Brittany: Come?

-Brittany aprì l’armadio, prese il tutù e glielo fece indossare.-

Lily: Niente!
Brittany: Verrà a prenderti diddi Rachel, va bene?

-Finalmente una buona notizia. La bambina sorrise.-

Lily: Sììì!

-Brittany prese lo zainetto dalla sedia, fece indossare le scarpine alla bambina e corsero alla lezione di danza. Appena entrarono in palestra, Brittany abbracciò la maestra di danza di Lily che era anche una sua vecchia compagna di liceo, erano nello stesso gruppo di ballo. Sophia, aveva proseguito gli studi e adesso stava avviando una palestra di danza. Quando Brittany lo seppe, non esitò a iscrivere Lily. Si fidava di Sophia che era una bravissima ballerina e una dolce maestra.-

Sophia: Brittany!
Brittany: Eccoci qui!

-Sophia accarezzò il visino di Lily che non accennò neanche un sorriso.-

Sophia: Ciao Lily!
Lily: Ciao!
Brittany: Beh, io vado a lavoro! Soph, Rachel passerà a prendere Lily, okay?
Sophia: Certo!

-Brittany si abbassò guardando sua figlia negli occhi.-

Brittany: Allora amore, fai la brava e divertiti! Bacino?

-La bimba abbracciò sua madre, dandole poi un bacio. Brittany sorrise andando via.-

Brittany: Ci vediamo stasera!

-Dopo i primi dieci minuti di lezione, Lily si sedette. Aveva deciso che non aveva più voglia, né di fare giravolte, né di saltare e né di ascoltare le direzioni di Sophia. Si era decisamente stancata. Sophia, preoccupata, si avvicinò alla bambina.-

Sophia: C’è qualcosa che non va?
Lily: Non mi sento tanto bene, ho mal di pancia. Posso riposarmi un pochino?

-Sophia dolcemente annuì.
Quel “pochino” fu per tutta l’ora. A decretare la fine della lezione fu l’arrivo dei genitori. Appena Lily vide sua diddina, corse saltandole addosso.-

Lily: DIDDIIIIIIIII
Rachel: Amore!

-Rachel l’abbracciò e Sophia si avvicinò a loro dopo aver visto la bambina saltare.-

Sophia: Ma non stavi male, signorina?
Lily: Ehm... Sì, ma ora sto molto meglio, davvero!
Sophia: Ci credo! Ciao Rachel
Rachel: Sophia, hei! Cosa è successo?

-Rachel, sospettosa, guardò Lily che fece la sua solita faccia da furbetta. Sophia parlò.-

Sophia: Beh, vedi, la tua figlioccia è stata male per tutta quanta la lezione. Un atroce mal di pancia, addirittura da non riuscire a muoversi

-La ragazza dai capelli corvini guardò Lily. Dentro sé era divertita ma fuori si mostrò preoccupata.-

Rachel: Allora sarà il caso di andare dal dottore?! Forse con una punturina si risolve tutto…

-Lily sentendo quelle parole sgranò gli occhi.-

Lily: NOOO!!

-Sophia e Rachel la guardarono e la bambina si affrettò a spiegare.-

Lily: Cioè, non c’è bisogno. Io sto molto meglio, davvero. Mi è passato tutto!

-Rachel trattenne a stento una risata.-

Rachel: Va bene. Però se dovesse succedere ancora, Sophia, non esitare a chiamare l’ambulanza
Sophia: Oh sì, certo! Così potrà tornare subito a ballare

-Lily le guardò.-

Lily: Non succederà più

-La bambina sbuffò e dopo aver salutato Sophia ed essersi cambiata, prese per mano Rachel e uscirono dalla palestra.
Camminavano in silenzio, ma la diddina sapeva che a poco Lily avrebbe parlato, e infatti...-

Lily: Diddi, io non stavo male
Rachel: Stiamo diventando un po’ bugiarde allora?

-Lily scosse la testa mentre si sedevano su una panchina al parco.-

Lily: No! Mamma mi ha spiegato che esistono bugie buone e bugie cattive. La mia era una bugia buona
Rachel: Perché hai detto una bugia a Sophia? Poverina, lei è una brava maestra
Lily: Sì, lo so. Ma è che a me non piace ballare. Lo odio! Odio quel vestito, mi danno fastidio le scarpette e mi fa male questa crocchia, mi tira tutti i capelli!

-Cercò di levarsi l’elastico stretto stretto, ma non ci riuscì.-

Rachel: Vieni qui!

-Rachel la prese sulle sue gambe, l’aiutò a disfarsi la crocchia e le fece una coda alta.-

Rachel: Va meglio?

-Lily annuì e poi parlò.-

Lily: Non mi piace andare in palestra con tutte quelle bambine che si divertono, io non ci riesco. Odio andarci. Preferirei fare il doppio dei compiti di scuola
Rachel: Tesoro, perché non lo dici alla mamma?
Lily: Come posso dirglielo, diddi? Hai visto quanto è felice quando mi porta? Hai visto quanto è orgogliosa quando mi vede con quel vestito? Come faccio? Lei è felice!

-Rachel sorrise. Era la bambina più sensibile che conoscesse.-

Rachel: Se tu gliene parli, sono sicura capirà. Lei vuole la tua felicità
Lily: Lei fa tante cose per farmi felice però, io posso fare uno sforzo per lei
Rachel: Amore, devi dirglielo, altrimenti la palestra si rivelerà un incubo!

-Per qualche secondo la ragazza guardò Lily.-

Rachel: Mi vorresti dire altro, vero?

-La bambina scosse la testa.-

Rachel: Lily...

-La piccola incrociò lo sguardo di sua diddina e scoppiò in lacrime sulla sua spalla. Subito Rachel la strinse a sé accarezzandole la schiena.-

Rachel: Ehi, ehi, tesoro!
Lily: Mi prendono in giro, diddi! Quattro bambine, mi chiamano la regina degli imbranati, perché non so ballare

-Non riusciva a parlare a causa dei singhiozzi. Rachel continuava a stringerla a sé, cercando di asciugarle le lacrime.-

Rachel: Oh no! Amore sono solo delle sciocchine. Sono invidiose!
Lily: E di cosa? Loro sanno ballare
Rachel: Tu sei la bambina più bella in assoluto lì dentro. Non devi farti mettere i piedi in testa da loro, tesoro
Lily: Odio andarci
Rachel: Devi dirlo alla mamma. Così come ne hai parlato con me
Lily: No! Diddi, tu sei tu... Non posso parlare con la mamma di questo
Rachel: Certo che puoi...

-Lily scosse la testa, poi la guardò decidendo di cambiare argomento.-

Lily: Cosa facciamo adesso?

-La ragazza si arrese. Ci avrebbe parlato lei con Brittany, non voleva che Lily stesse così male. Sorrise alla bambina.-

Rachel: Ti va un bella fetta di torta?
Lily: Cioccolato?

-Rachel annuì con un sorriso, si alzarono dalla panchina e iniziarono a camminare verso il chiosco.

Quella stessa sera, Brittany tornò a casa e cenò insieme a Lily e Rachel. La bambina alle 21:00 crollò e Brittany la portò in cameretta. Poi tornò in cucina e aiutò Rachel a lavare i piatti.-

Brittany: Quando va in palestra crolla subito come una pera cotta!

-Rachel la guardò sospirando.-

Rachel: Britt, possiamo parlare un momento?
Brittany: Certo!
Rachel: Oggi Lily si è rifiutata di fare lezione, ha usato la scusa del mal di pancia

-Brittany guardò la sua amica.-

Brittany: No, non può essere. Sicuramente aveva davvero mal di pancia
Rachel: No, ti assicuro che non ne aveva neanche un po’
Brittany: Da quando sei diventata medico?

-Rachel guardò storta Brittany.-

Rachel: Britt, Lily non aveva niente. Semplicemente non aveva voglia di ballare, così ha inventato questa scusa
Brittany: Mia figlia non è una bugiarda!

-Tutte e due iniziavano a puntarsi.-

Rachel: Non ho detto quello. Ti vuoi concentrare sul problema?! Lei odia andare a danza, sta molto male in quell’ambiente
Brittany: Non dire stupidaggini, me lo avrebbe già detto. Oggi stava davvero male, ci metterei la mano sul fuoco
Rachel: Attenta a non bruciarti! Britt, lei ci va per te, perché ti ha vista felice

-Ormai la conversazione aveva preso una brutta piega, stavano praticamente litigando. Brittany poggiò lo strofinaccio sul tavolo.-

Brittany: Se permetti, conosco mia figlia, a lei piace e si diverte!
Rachel: No, lo odia! Inoltre alcune bambine più grandi la prendono in giro e lei sta male
Brittany: Il mondo della danza è duro, ma è utile allo spirito di competizione e poi è normale che succedano litigi in palestra. Queste cose sono sempre accadute! Lily è forte e non si farà mettere i piedi in testa
Rachel: Britt, è una delle bambine più piccole, per quanto possa essere forte, Lily è troppo buona e non riesce ad essere autoritaria. Lei non sta bene!!
Brittany: Smettila di dire che non si trova bene. Lei adora ballare e inoltre le serve per socializzare! Ha sei anni e non ha ancora degli amici, è preoccupante come cosa...
Rachel: Evidentemente non è fatta per essere amica di tutti, evidentemente è più selettiva, non ci hai mai pensato? Troverà anche lei i suoi amici
Brittany: Non può passare una vita da sola a cercare persone che le vadano bene. Deve accettare tutti, perciò continuerà ad andarci. E’ stata solo una tua impressione sbagliata su tutti i punti!
Rachel: Me lo ha detto questo pomeriggio, diavolo!
Brittany: Probabilmente hai capito male. Lei ama ballare
Rachel: LEI NON E’ TE, BRITTANY!! Come puoi non arrivarci? E’ una persona a parte, non è né te e né Oliver. E’ solo Lily. Tu ami ballare, non lei. Devi rispettare i suoi interessi e i suoi bisogni. Sta male, è così difficile da capire?! Non puoi costringerla a fare ciò che odia perché tu vuoi tornare in quell’ambiente, non è giusto per lei. Per quanto vi possiate assomigliare, LEI NON E’ TE!
Brittany: Non hai alcun diritto di dirmi cosa devo o non devo fare con mia figlia. E’ MIA figlia, non vostra. A volte è come se ve lo dimentichiate. Sono io sua madre e so cosa è meglio per lei. Voi dovete solo stare zitti!

-Rachel era davvero ferita da quelle parole, soprattutto perché era stata Brittany, la sua migliore amica, a pronunciarle.-

Rachel: Hai ragione, dobbiamo stare zitti. Solo, non avresti dovuto coinvolgerci così tanto facendoci battezzare TUA figlia!

-Prese furiosamente la borsa e il giubbotto dalla sedia.-

Rachel: Non metterò più bocca sulle tue decisioni, tranquilla. Mi dispiace solo per la bambina, perché per i tuoi stupidi capricci da ragazzina, ci passerà sempre lei. Ciao Brittany!

-Rachel uscì di casa, lasciando la sua amica lì, con ancora un piatto in mano.

Quella notte, Brittany non riuscì a chiudere occhio e si portò dietro quella stanchezza per tutto il giorno. Non sentì né Rachel e né Alex. Si trovava in camera sua e sistemava l'armadio immersa tra mille pensieri, quando sua figlia entrò. Si avvicinò a lei dandole un elastico.-

Lily: Mamma?!
Brittany: Oh si, oggi hai danza! Mi stavo dimenticando

-Osservò il visino serio di sua figlia, ormai rassegnato, e le raccolse i capelli, poi si fermò.-

Brittany: Tesoro, ma ti diverti in palestra? Insomma, ti piace ballare?

-L'avvicinò di più a sé guardandola negli occhi.-

Lily: Io vedi... Cioè, certo!

-La bimba era davvero poco convincente.-

Brittany: Sai che non si dicono le bugie?
Lily: Ma io ne sto dicendo una buona

-Brittany sorrise mentre Lily capiva di essersi appena fregata da sola. Subito si tappò la bocca con le manine.-

Brittany: Tesoro, se non ci vuoi andare, non ci andrai più. Dovevi dirmi che non ti trovavi bene
Lily: Mi dispiace mamma, a me non piace e sono un'imbranata. Però io posso andarci se ti fa felice
Brittany: Non sei tu a dover essere dispiaciuta, io dovrei esserlo. Lily, scusami per averti iscritta senza chiedere il tuo parere e scusami se ti ho costretta ad andare approfittando della tua bontà. Io mi sono comportata male con te. Il ballo probabilmente non fa per te, non importa se sei un'imbranata, cosa che non penso. Non è giusto per te, devi fare ciò che ti piace, non ciò che piace a me per farmi felice. Io voglio che tu ti diverta e che sia felice, in questo modo farai felice anche me

-Con quella frase, Brittany accantonò da una parte il suo passato per fare spazio al futuro. Lily sorrise guardando sua madre.-

Lily: Quando io combino i guai tu mi perdoni sempre, anche io ti perdono allora
Brittany: Oh, tesoro mio!

-La ragazza abbracciò la bambina. L'affetto di sua figlia le dava una grande forza. Lily accarezzò il viso a Brittany.-

Lily: Sei triste, vero?
Brittany: Un pochino
Lily: Ti porto il barattolo della nutella? Diddi Rachel dice che funziona

-La bimba sorrise facendo sorridere anche la ragazza che invidiava l'innocenza e la spensieratezza di sua figlia. Il male che Brittany provava per la mancanza di Alex e Rachel la distruggeva.-

Brittany: Non credo che nel mio caso faccia effetto!
Lily: E le mie coccoline ti fanno effetto?

-Lily rise e si buttò su sua madre che perse l'equilibrio finendo sdraiate sul letto. La bambina si accoccolò tra le braccia di Brittany che le diede un bacio sulla testa accarezzandole i capelli.-

Brittany: Amore mio, sei la mia vita
Lily: Ti voglio bene, mamma!
Brittany: Anche io!

-Passò quasi un mese e Brittany di Alex e Rachel non seppe nulla. L'amica aveva sicuramente parlato con Alex. Durante quel litigio Brittany aveva detto delle cose davvero pessime. Si era pentita, eccome se si era pentita ma ormai non poteva fare più nulla. Il mercoledì portò Lily con lei a fare la spesa.-

Lily: Sì mami, prendiamo le merendine con le forme degli animali!
Brittany: Latte, cioccolato o marmellata?
Lily: CIOCCOLATOO

-Brittany rise e mise nel carrello le merendine, poi d'un tratto vide sua figlia correre. La piccola aveva visto Rachel che sceglieva i cereali e corse da lei ad abbracciarla.-

Lily: DIDDIIII

-Rachel fu davvero sorpresa e felice di vedere Lily. Non la vedeva da quasi un mese. La prese in braccio e la baciò.-

Rachel: Amore! Fai la spesa anche tu?

-Subito la ragazza pensò a Brittany, poi la vide arrivare, si congelò e mise a terra Lily che prese la mano di sua madre ridendo.-

Lily: Guarda chi ho scovato!!
Brittany: Non ti sfugge niente a te!

-Brittany finse un sorriso e guardò Rachel. Così vicine ma così distanti allo stesso tempo.-

Brittany: Ciao!

-Rachel le fece un cenno con la testa.-

Rachel: Ciao

-Lily le guardò curiosa.-

Lily: Perché non vi salutate come fate sempre?

-Prima che avessero tempo di rispondere, Alex raggiunse Rachel.-

Alex: Tesoro ho trovato solo quelli...
Lily: Diddiii

-La bambina si fiondò sopra suo diddino che la prese in braccio senza calcolare minimamente Brittany.-

Alex: Bimba! Come stai?
Lily: Bene. Però è da tanto che non ci vediamo
Alex: E' vero. Scusaci, ma io e diddi Rachel siamo stati molto impegnati con il lavoro ultimamente
Lily: Poi ci rivedremo come prima?
Alex: Beh, speriamo di sì!

-Disse Alex, rassicurando la bambina e fulminando Brittany con lo sguardo. Poi Lily sorrise.-

Lily: Tanto non vado più nemmeno a danza!

-Rachel guardò Brittany capendo che forse, la loro litigata era servita a qualcosa.-

Alex: Meglio così!

-Alex sorrise baciandola sulla guancia. Brittany, in tutto ciò, era davvero imbarazzata. Le mancavano i suoi amici. Lily si stringeva ad Alex che sentendo quella stretta al collo si intenerì.-

Alex: Ehi...
Lily: Mi siete mancati tanto!

-Brittany non poté che sentirsi in colpa. Capì che anche sua figlia soffriva per quella lontananza quanto lei. Alex dal canto suo, amava quella bambina come se fosse sua figlia. Se avesse saputo del litigio tra loro e sua madre, Lily avrebbe sofferto troppo, perciò era meglio fingere, almeno davanti alla bambina.-

Alex: Anche tu bimba, non immagini quanto!

-Lui la rimise a terra e Lily riabbracciò Rachel.-

Lily: Quando finirete con tutto quel lavoro, posso venire a casa vostra?
Rachel: Non puoi, DEVI tesoro. Noi ti aspettiamo

-Lily sorrise voltandosi verso sua madre.-

Lily: Sentito? Dobbiamo andare!

-Brittany annuì.-

Brittany: Ora, perché non vai a scegliere il dentifricio? Il tuo è quasi finito
Lily: Giusto!

-Lily corse in fondo alla corsia e per qualche secondo regnò il silenzio poi…-

Alex: Dai Rach, andiamo o si farà tardi!

-Brittany odiava il comportamento di Alex e scoppiò.-

Brittany: LA PIANTI DI IGNORARMI?!
Alex: Dammi una ragione valida per farlo e lo farò!
Brittany: Ti odio quando ti comporti così
Alex: E quindi? Tanto noi dobbiamo stare zitti. Siamo insignificanti per Lily! Infatti si è proprio visto, non riesce a starci lontana. Però se per te siamo il nulla più totale…

-Brittany avrebbe davvero voluto prenderlo a schiaffi.-

Brittany: Sapete benissimo che non è così. Ho sbagliato, okay? E’ questo che volevate sentirvi dire?! HO SBAGLIATO, DIAVOLO! A voi non capita mai? Ah no, scusate, voi siete quelli perfetti

-Rachel la guardò.-

Rachel: Ma cosa stai dicendo? Perfetti?
Brittany: Già! Voi vedete Lily quando vi pare, poi se vi stancate la riportate da me. Giocate a fare i genitori per qualche ora e poi chi se ne frega! Sono io quella imperfetta, che è rimasta incinta e senza un ragazzo. Sono io quella che non sa crescere una bambina, che sbaglia sempre tutto!

-Rachel capiva cosa provava Brittany, la conosceva troppo bene. Si avvicinò.-

Rachel: Britt, quella notte mi hai detto delle cose orribili. Sono difficili da perdonare, mi hai distrutta
Brittany: Lo so Rach, mi dispiace. Però è dura accettare il fatto di aver sbagliato tutto con tua figlia e che soprattutto te lo dicano i tuoi amici

-Anche Alex iniziò a capire Brittany.-

Alex: Come lo ha fatto Rachel, lo avrei fatto anche io, Britt. Siamo tuoi amici per questo motivo, perché riusciamo a farti capire dove sbagli. Okay non è una bella cosa, però vuol dire che puoi contare su di noi
Rachel: Sì, io non l’ho fatto per screditarti come madre, te lo assicuro. L’ho fatto perché so che tu vuoi la felicità di tua figlia e in quel momento eri come accecata dalla tua vecchia vita. Non dovevi sentirti attaccata, era solo per riportarti sulla giusta via. Tu stai facendo un ottimo lavoro con Lily tesoro, ma a volte si sbaglia, tutti gli esseri umani sbagliano...
Alex: ...Ma fortunatamente hanno degli amici che gli mostrano le cose come sono realmente e li aiutano a migliorare
Rachel: La felicità di Lily è troppo importante

-Brittany annuì.-

Brittany: Mi dispiace per ciò che ho detto di voi. E’ stato un momento no
Rachel: Lo sappiamo. Speravamo solo che ci chiamassi prima
Brittany: Con quale faccia vi avrei potuto chiamare?
Rachel: Sai che ti avremmo perdonata. Siamo troppo importanti gli uni per gli altri per stare lontani

-Brittany sorrise e li abbracciò. Finalmente avevano fatto pace. Alex le strinse a sé.-

Alex: Sapete ragazze, in qualche modo anche noi siamo una famiglia
Brittany: Già, lo credo anche io. Grazie ragazzi

-Proprio in quel momento, Lily tornò di corsa.-

Lily: E’ stata una scelta difficile, alla fine ho scelto quello blu!
Brittany: Quello che ti mangi in continuazione?

-Tutti scoppiarono a ridere, poi Brittany guardò Alex e Rachel.-

Brittany: Siete troppo impegnati per venire a cena a casa stasera?
Lily: Cenate con noi!

-Alex guardò Rachel e sorrise.-

Alex: Abbiamo proprio un buco in agenda. Siete molto fortunate!
>>>

-Il weekend arrivò e Lily decise di passarlo a Fallbrook con Megan e Ryan, avrebbe dormito a casa di Megan. Dopo essere arrivata, decisero di andare a mangiare da “Franky”, il loro vecchio locale, Megan e Ryan non smisero di frequentarlo. Entrando nel locale, Megan rise chiamando Cameron.-

Megan: Cam!! Indovina chi ti abbiamo portato io e Ryan!
Cameron: Ragazzi! Chi mi avete portato?

-Lui sorrise servendo il caffè ad un cliente mentre Megan e Ryan si spostavano per far entrare Lily.-

Lily: Ciao!

-Lei sorrise imbarazzata mentre Cameron rimaneva a bocca aperta. Subito lui uscì da dietro al bancone, andando ad abbracciare Lily.-

Cameron: Lily! Che sorpresa! Ci ho messo un po’ a riconoscerti. Sei andata via da qui che eri una ragazzina e adesso… Cioè, ti trovo proprio bene!

-Lily sorrise.-

Lily: Grazie!
Cameron: Cosa vi offro? Oggi è gratis!
Ryan: Dovremmo portare Lily più spesso!

-Disse Ryan facendo scoppiare tutti a ridere. Dopo essersi fatti una bella scorpacciata di torta e pancakes, Megan ricevette una chiamata, così lei e Ryan andarono a prende la sua sorellina al parco, Lily li avrebbe aspettati al locale. Lei, era seduta al bancone e giocherellava con la saliera, mentre Cameron serviva gli ultimi clienti.-

Lily: Quindi frequenti l’ultimo anno del college ora?
Cameron: Sì! Franky è stato davvero gentile con me. Mi permette di lavorare al locale quando non sono impegnato con il college!
Lily: Sei sempre stato il suo preferito, ci credo!

-Cameron rise e si sedette sullo sgabello a fianco a Lily.-

Cameron: Tu cosa mi racconti? Hai completamente cambiato vita! Quanti spasimanti hai a Los Angeles?
Lily: A dire il vero non saprei. Amo solo il mio ragazzo

-Sorrise imbarazzata.-

Cameron: Ah, allora hai un ragazzo!
Lily: Già. Tra qualche mese io e lui faremo due anni insieme
Cameron: Wow! Io due anni con la stessa persona non li faccio nemmeno se mi metto d’impegno
Lily: Va beh, ma tu sei sempre stato un Don Giovanni

-Lei rise facendo ridere anche Cameron che continuò l’interrogatorio.-

Cameron: Come si chiama il fortunato?
Lily: Daniel, aspetta, te lo faccio vedere!

-Lily prese il suo cellulare e gli mostrò delle foto. Poi guardò Cameron.-

Lily: Ti prego, immortaliamo questo momento!

-Entrambi sorrisero e si fecero due foto che poi Lily postò su facebook. Chiese l’amicizia a Cameron che accettò e poi lo taggò.-

Cameron: Ma siamo davvero cool!
Lily: Puoi giurarci, Cam!

-Lily sorrise ma d’un tratto, guadando le persone connesse, diventò seria.-

Lily: Oh no, Daniel è su facebook!
Cameron: Come mai quel tono? Non hai detto di amarlo?
Lily: Sì, lo amo, ma questo è un periodaccio. E’ una lunga storia
Cameron: I clienti sono tutti sistemati, ho tempo!

-La ragazza sorrise e iniziò il suo racconto.

Intanto, Daniel e Jordan giocavano alla playstation, quando Daniel, dopo essere stato appena ucciso e essere uscito dalla patita, entrò su facebook, vedendole come prima notizia. “Lily Hunt ha aggiunto due foto al suo diario.” “E dopo due anni, eccoci ritrovati sempre nello stesso locale. Quanto siamo cresciuti <3 –Con Cameron Bayles – Presso Franky’s coffie, Fallbrook.” Daniel non riusciva a crederci.-

Daniel: COSA?! E QUESTO CHI SAREBBE?!
Jordan: Sarà qualche suo amico
Daniel: Guarda come sono vicini! Vado lì e mi riprendo la mia ragazza
Jordan: Non ne hai nessun diritto
Daniel: Cosa?!

-Disse guardando Jordan, sconvolto. Il suo amico si affrettò a continuare.-

Jordan: Nel senso che se tu hai voluto riprendere i rapporti con Victoria, cosa di cui Lily ha una paura incredibile dati i precedenti, allora lei è libera di rivedere i suoi amici di Fallbrook
Daniel: Sì, ma di questo qui non mi ha mai detto niente
Jordan: In ogni caso sei nel torto

-Daniel sbuffò, lanciando il cellulare sopra il suo letto, riprendendo poi a giocare con la playstation.-

Daniel: Che stress!
Jordan: Te la sei cercata. Avresti dovuto lasciar perdere Victoria
Daniel: Piantala anche tu per favore!
Jordan: Come vuoi!

-Il weekend passò troppo velocemente per i gusti di Lily. Cameron le avrebbe dato un passaggio a Los Angeles, lui aveva delle faccende da sbrigare là. Per arrivare a casa di Lily era necessario passare per il parchetto. Il semaforo era rosso e così si fermarono. La ragazzina, distrattamente girò lo sguardo verso il finestrino vedendo Daniel e Jordan camminare sul marciapiede. Sì morse il labbro inferiore. Anche Daniel, guardando la strada vide Lily.-

Daniel: LILY!

-La ragazza fece in tempo a fargli un cenno che l’auto partì. Daniel scosse la testa.-

Daniel: La situazione sta proprio degenerando. Dobbiamo parlare al più presto!

-Il lunedì mattina a scuola era l’ora del pranzo e Lily e Rebecca andavano a sedersi al loro solito tavolo parlando di Cameron.-

Rebecca: Ma è veramente così?!
Lily: Sì, Becky!
Rebecca: Ma ha venduto la sua anima al diavolo per essere così dannatamente sexy?Perché non me lo presenti?
Lily: Dal vivo è anche più bello che in foto e comunque, Cameron abita a Fallbrook!!
Rebecca: Devi sempre fare la guastafeste, ricordandomi questi dettagli insulsi!

-In quel momento, a interrompere le due ragazze, fu Daniel che si avvicinò al loro tavolo.-

Daniel: Dobbiamo parlare!

-Lily lo guardò alzando in sopracciglio destro.-

Lily: Non ho tempo. Ah no, ho altri impegni! Questo è più comprensibile alle tue orecchie?
Daniel: Lily, diavolo, usciamo e parliamo
Lily: Di cosa vuoi parlare di preciso Daniel, eh?! Quando volevo parlarti io, hai messo davanti ai miei bisogni cani e porci
Daniel: Non vuoi uscire? Perfetto, parleremo qui! Quel tizio che ti porti dietro, sa che hai un ragazzo?
Lily: Certo che lo sa! Fa male la gelosia, Daniel?! Finché sono gli altri a provarla va tutto bene, ma se tocca a te inizia a darti fastidio, non è così?
Daniel: Non è quello il punto. Io mi fido di te, cosa che tu non fai con me. Dopo due anni uno si dovrebbe fidare
Lily: Te l’ho detto mille volte, è di Victoria che non mi fido! Dopo gli ultimi avvenimenti poi, ne vogliamo parlare Daniel? Non mi volevi dire il suo “segreto” in nome della vostra amicizia e poi sono venuta a saperlo da persone che non conosco, per ultima? NE VOGLIAMO PARLARE?!

-Lei si alzò dalla sedia avvicinandosi a lui.-

Lily: SEI UN POLLO! Tanto popolare per un tubo! Come fai a non capire che lo fa a posta?! Non è incinta, ci credi solo tu
Daniel: Piantala!
Lily: Vuole separarci
Daniel: Tu ci stai riuscendo, diavolo! MI STAI SOFFOCANDO! Ultimamente l’unico argomento è Victoria

-Dei lacrimoni comparvero negli occhi di Lily. Per quanto fosse cresciuta a quelle parole tornò ad essere una ragazzina timida e insicura. Non pensava di far soffocare Daniel e quelle parole la ferirono come non mai. Intanto i ragazzi della mensa avevano occhi solo per loro due.-

Daniel: Tu non ti fidi di me e questo mi ha fatto riflettere. E’ impossibile continuare così, non facciamo altro che litigare...

-Lily che non riusciva a dire neanche una parola, era terrorizzata dal discorso di Daniel. Non sapeva come sarebbe andato a finire e lui continuò.-

Daniel: Forse è meglio se la finiamo qui!

-La ragazzina si sentì mancare e le lacrime vennero giù.-

Lily: Mi stai lasciando? Tu mi ami, io ti amo! Non puoi farmi questo, Dan!
Daniel: Mi dispiace
Lily: La tua non è una ragione valida. Dimmi che non mi ami più, sarebbe più facile da accettare. Dimmelo e io ti lascerò in pace!
Daniel: Lily...
Lily: DIMMELO!

-Daniel spostò il suo sguardo evitando di guardarla negli occhi, quegli occhi blu che tanto amava. Lily continuò.-

Lily: Io non ci credo. Come puoi lasciarmi? Io non posso vivere senza di te. MI HAI PROMESSO CHE SAREMO STATI INSIEME PER SEMPRE. TI PREGO, NON LASCIARMI!

-Le lacrime non smettevano di venire giù. Lily era disperata e completamente rossa in viso. Diceva tutto quello che le passava per la mente e il vuoto che sentiva dentro la distruggeva. Si buttò sul petto del ragazzo che la guardava anche lui con gli occhi lucidi.-

Lily: ME LO AVEVI PROMESSO, DANNAZIONE! IO ORA COME VIVRO’ SENZA TE, EH?!

-In quel momento, Rebecca prese la sua amica per le braccia, fulminando Daniel e staccandola dalla maglietta del ragazzo.-

Rebecca: Okay, basta! Lily, ti sei umiliata abbastanza per oggi. Coraggio, andiamo via!

-Sotto gli occhi di tutti la portò via mentre Daniel le guardava stravolto. Aveva fatto più male di quanto si aspettasse. Da quel momento Lily non sarebbe più stata la sua piccolina. Lui si voltò e andò via dalla mensa, sparendo in mezzo alla folla.-

Ehi meraviglie! <3
Avete visto che velocità nel postare? Ogni tanto vi faccio queste mini sorprese.
Allora, un’altra bomba è appena scoppiata. Queste ragazze non hanno mai un attimo di pace!
Cosa ne pensate di tutta questa storia? Credete che Lily abbia esagerato? Giustificate Daniel? E cosa pensate di Victoria?
Poi, vi è piaciuto il flashback? Io adoro sempre i flashback.
Comunque ho un’altra importante domanda da farvi. Vi piacerebbe vedere un video di Lily e Daniel? Sto pensando postarvi il link. Fatemi sapere se potrebbe interessarvi.
Ora, io vado. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacione
Sum <3

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Capitolo 50
*** Impossibile dimenticarle ***




Unconventional Family
Capitolo 50
-Impossibile dimenticarle.-


-Quella notte, Brittany si svegliò guardando fuori dalla finestra, ancora buio. Prese in mano la sveglia, le 3.00. Guardò Oliver che dormiva come un ghiro. “Adesso a questo non lo svegliano neanche le bombe. Speriamo riposi bene, stasera avrà una serata importante” pensò.
La ragazza si alzò e, dopo essersi infilata la vestaglia, uscendo dalla sua camera per andare in bagno, sentì come dei versi. “Oh no, ci risiamo!”
Percorse il corridoio ed entrò in camera di Lily che singhiozzava sul cuscino disperatamente. Si sedette sul letto e l’accarezzò.-

Brittany: Oh amore, no. Ti prego, non fare così. Non ne vale la pena

-Lily si voltò con gli occhi rossi e gonfi. Si asciugò le lacrime che continuavano a scendere e si sedette sul letto accoccolandosi tra le braccia di sua madre.-

Lily: Mamma!
Brittany: Sch!

-Brittany continuava ad accarezzarla, lì al buio. La notte era senza dubbio il momento peggiore e sua figlia non mangiava e non dormiva da tre giorni ormai.-

Lily: Io non riesco a vivere senza lui. Avrei dovuto farmi gli affaracci miei e sopportare Victoria, forse a quest’ora Daniel non-non mi avrebbe...

-Non riuscì a finire la frase che riscoppiò a piangere. Brittany la strinse a sé.-

Brittany: Tesoro, io credo che tu abbia fatto la cosa giusta. Insomma, a tutti avrebbe dato fastidio. Secondo me Daniel era confuso e non sapendo che fare in quel momento, ha scelto la via più semplice per lui
Lily: Come hai fatto a vivere senza papà per quattordici anni? Qual è il tuo segreto?

-La voce della ragazzina tremava ancora dal pianto e Brittany subito pensò “Avevo te!” Ma ovviamente quello era un pensiero che non poteva esternare. Così…-

Brittany: Vedi tesoro, il tempo guarisce tutto, te lo assicuro. Tu hai solo sedici anni!
Lily: Non amerò più nessuno come amo lui. Mi mancano le sue carezze, la sua voce, il suo profumo, i suoi baci. Mi manca lui. Come faccio a convivere con questo vuoto per tutta la vita?
Brittany: Amore, adesso stai soffrendo, lo so. Tutto sembra dannatamente negativo e pensi che niente possa migliorare. Tu, però, sei una ragazza splendida, ti riprenderai alla grande e là fuori troverai qualcuno che ti meriti. La storia con Daniel sarà un bel ricordo, perché so che in questi quasi due anni ti ha resa felice. Quando ci ripenserai, lo farai con un sorriso, te lo assicuro
Lily: Non voglio che sia un ricordo, io lo voglio qua con me a dirmi che andrà tutto bene e che ci sarà sempre
Brittany: Ciò che avete passato tu e Daniel credo vi legherà per sempre perché siete stati bene
Lily: Mamma, io ci ho fatto l’amore, per me è l’unico. Come farò a guardare un altro ragazzo, come farò a baciarlo se il mio cuore batterà sempre per Daniel?

-Brittany le baciò la fronte.-

Brittany: Tesoro, non sarà sempre così, fidati di me. Tutto questo passerà, come tutte le cose. Io e papà saremo sempre al tuo fianco, ti aiuteremo noi

-La ragazzina appoggiò la testa sulle gambe di sua madre che l’accarezzò. Non riusciva più neanche a parlare a causa delle lacrime e della stanchezza e in un sussurro…-

Lily: Ti voglio bene, mamma!

-Asciugando le lacrime a sua figlia, Brittany sorrise dolcemente.-

Brittany: Anche io, amore! Ora cerca di dormire

-Si alzò dal letto quando Lily le prese il braccio, facendole posto.-

Lily: Puoi rimanere qui stanotte?
Brittany: Certo!

-Sua madre sorrise infilandosi a letto. Continuarono a parlare, e solo alle 5:00, Lily si addormentò.

Alle 7:00 la sveglia suonò e Oliver si svegliò. Notò che la parte del letto di Brittany era fredda, quindi era impossibile che si fosse alzata da poco. Lui si alzò e andò in camera di Dylan. Brittany non era neanche lì, in compenso trovò il fagiolo della famiglia bello sveglio che rideva. Oliver sorrise e lo prese in braccio dalla culla.-

Oliver: Buongiorno! Sei proprio un orologio svizzero! Che fine avrà fatto la mamma? Andiamo a cercarla!

-Il ragazzo uscì dalla camera facendo poi il corridoio tenendo il piccolo in braccio, quando le vide. Le sue due ragazze erano addormentate in camera di sua figlia. Lily era tra le braccia di Brittany e Oliver scosse la testa. Vedere stare male sua figlia gli spezzava davvero il cuore. Dylan rideva indicando la camera di Lily e suo padre gli accarezzò la guancia.-

Oliver: No, lasciamole dormire. Tutte e due avranno passato una nottataccia. Noi due invece andiamo a fare una bella colazione. Insieme al latte desidera anche i biscotti signorino Dylan?

-Il piccolo, vedendo la faccia buffa di suo padre, rise e poi poggiò la testolina sulla spalla di Oliver che lo accarezzò scendendo al piano inferiore per preparare la colazione. Sistemò Dylan sul seggiolone e mentre cucinava guardò suo figlio.-

Oliver: Oggi mi aspetta una lunga ed emozionante giornata. Il tuo papà registrerà il primo episodio del talent show! Yeehh!

-Oliver batté le mani e Dylan lo imitò ridendo. Sarebbe stata una giornata impegnativa per tutti.-

<<< Malibù, California. Estate 2011

Victoria: Ti prego Daaaaaaaaaaan!!
Daniel: No, no e poi no. E non provare a farmi quel faccino!

-Quel pomeriggio d’estate, sotto il sole cocente e il caldo afoso, un piccolo Daniel quasi quattordicenne, scappava dalle grinfie della sua migliore amica dagli occhi verdi e i capelli rossi. Victoria, con una corsetta leggera lo raggiunse pregandolo.-

Victoria: Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego!!
Daniel: No!
Victoria: Andiamo Dan, poi non potremmo più farlo se non l’estate prossima. Andiamo a saltare le rampe con la tua bicicletta
Daniel: L’ultima volta che sei salita sul tubo della mia bicicletta mi sono rotto il braccio e mi sono rovinato l’estate! Quindi no, grazie!
Victoria: Ma l’estate è stata più sopportabile grazie a me. Ti sono stata accanto
Daniel: Beh, certo. Ti sentivi in colpa. Io il braccio rotto e tu nemmeno un graffio. Se tu non avessi fatto incastrare la tua stupida borsetta nei raggi della bici a quest’ora staremo tutti bene
Victoria: Ma tu stai bene! Non hai più nemmeno il gesso!
Daniel: Certo, me lo hanno tolto due giorni fa e non farò la pazzia di riportarti sul tubo della mia bicicletta. Perché non impari ad andarci a proposito? Credo sia ora a quattordici anni. Non pensi?
Victoria: Mi hai sempre portata tu!

-Daniel la guardava mentre lei gli faceva il faccino supplichevole dagli occhi dolci. Victoria continuò.-

Victoria: Per l’ultima volta…

-Daniel sbuffò cedendo.-

Daniel: E va bene. Solo per questa volta!
Victoria: Grazie, grazie, grazie!

-Lei subito si strinse al collo del ragazzino, e guardandolo dritto negli occhi lo baciò. Daniel fu sorpreso di ciò. Fu un lungo bacio che Victoria volle approfondire fino a quando lei si staccò. Lui la guardò ancora sbigottito. Quello era stato il suo primo bacio e gli era piaciuto, gli era piaciuto tanto quanto gli piaceva Victoria. Si era preso una bella sbandata per lei. Le uniche parole che riuscì a dire furono…-

Daniel: E’ stato… Wow!!
Victoria: Meno male, sono contenta che ti sia piaciuto. Vuol dire che so baciare bene!
Daniel: Te la cavi benissimo!

-Victoria lo guardò.-

Victoria: E’ stato il mio primo bacio

-Daniel si affrettò a rassicurarla.-

Daniel: Beh, anche il mio. Direi che è andato bene. Noi ci siamo appena baciati!
Victoria: Sì, lo so. Spero che le cose non si facciano strane tra noi, ora
Daniel: Perché mai dovrebbero? Voglio dire, io ti voglio davvero bene e non ti lascerò mai!
Victoria: Ti voglio bene anche io, Dan. Grazie per essere stato il primo. Volevo dare il mio primo bacio a una persona speciale di cui mi fido ciecamente!
Daniel: Lo so. E’ una cosa importante. Ora posso dire che tu sei la mia…

-Subito Victoria lo interruppe. Aveva appena ricevuto un messaggio.-

Victoria: Sì, Dan, anche tu sei il mio migliore amico e nessuno prenderà il tuo posto!

-Daniel la guardò confuso.-

Daniel: Amico? Ma ci siamo appena baciati!
Victoria: Beh, lo abbiamo fatto per toglierci questo sassolino fastidioso dalla scarpa, no? Nessuno di noi due aveva dato il primo bacio ancora. Tra qualche giorno torneremo a Los Angeles e frequenteremo il primo anno del liceo. Io dovevo allenarmi a baciare se voglio baciare bene Finn. Sabato usciremo insieme, non voglio essere impreparata, sai che lui ha un anno in più di noi. Avrà già tanta esperienza. E poi così anche tu potrai uscire con una ragazza senza l’ansia del primo bacio!

-Daniel era totalmente a pezzi. Victoria non era innamorata di lui e tanto meno pensava di starci insieme. Lui era fermamente convinto che lei sarebbe stata la ragazza della sua vita. Comunque decise di non buttarsi troppo giù, avrebbero continuato ad essere ancora migliori amici e forse un giorno lei avrebbe capito quanto sarebbero stati bene insieme. Il ragazzo la guardò rassegnato mentre Victoria rispondeva al messaggio.-

Daniel: Già, hai ragione!

-Da quel momento in poi, la loro amicizia sarebbe cambiata per sempre.-
>>>

-Alle 7:50, Daniel, con la sua macchina passò a prendere Victoria che salì guardandolo.-

Victoria: Forza Dan! Basta con questa faccia, sei uno straccio da tre giorni. E’ ora di riniziare a vivere!

-Lei accese la radio e partì automaticamente il cd.
“Cause this life's too long, and this love's to strong. So baby know for sure, that I'll never let you go. It's like an angel came by, and took me to heaven. Cause when I stare in your eyes, it couldn't be better...
(Perchè questa vita è troppo lunga e questo amore è troppo forte, quindi tesoro, sappi che sicuramente io non ti lascerò mai andare. E’ come se passasse un angelo e mi portasse in Paradiso. Perchè quando fisso i tuoi occhi non potrei stare meglio)”
Daniel, sentendo quella canzone che Lily faceva partire ogni santo giorno, sentendo quelle parole che non potevano essere più vere, si arrabbiò. Gli mancava Lily. Furiosamente sbatté i pugni sul volante. Victoria, a quel gesto, spense la radio, tolse il cd e guardò il suo amico.-

Victoria: Tesoro, calmati. E’ ora di andare avanti!
Daniel: Mi manca
Victoria: E’ normale. Ecco perché devi iniziare subito a dimenticarla e ad uscire con qualcun'altra. Stare in questo stato non serve a nulla. Tra un mese verrà a vederti il coach del college e ieri alla partita hai veramente fatto schifo!

-Daniel sorrise. In quel momento gli serviva qualcuno che fosse sincero e Victoria era la persona giusta. Alzò il viso incrociando lo sguardo della ragazza.-

Daniel: Davvero? Non me n’ero proprio accorto, sai?!

-Lei gli diede una gomitata ridendo.-

Victoria: Che idiota! Forza e coraggio Dan

-La ragazza prese il cd dalla radio facendolo vedere bene a Daniel.-

Victoria: Questo, me lo porto a casa e lo butto. La musica che c’è dentro fa schifo!
Daniel: No, ti prego!

-Subito lui cercò di prenderlo dalle mani di Victoria che continuava a guardarlo.-

Victoria: So perché lo vuoi. E’ una delle poche cose che ti tiene attaccato a Lily, ecco perché è da eliminare al più presto
Daniel: Forse hai ragione, però è meglio se lo butto io!

-Victoria lo guardò studiandolo mentre Daniel si affrettava a dire…-

Daniel: Così sarò io a chiudere definitivamente con Lily!

-La ragazza scosse la testa sbuffando.-

Victoria: Okay, d’accordo! Ma domani voglio le prove della distruzione di questo cd
Daniel: Va bene! Meglio che ci sbrighiamo o arriveremo in ritardo!

-Lui sorrise, accendendo la macchina e partendo per andare a scuola.

Alle 10:00 inoltrate, sia Brittany che Lily scesero in cucina. Oliver dava una sistemata mentre Dylan si rotolava sul tappeto e Red lo guardava incuriosito mentre se ne stava sdraiato in un angolo della cucina. Subito Brittany prese in braccio il bambino e si avvicinò ad Oliver che baciò.-

Brittany: Buongiorno!
Oliver: Buongiorno ragazze!

-Lui guardò sua figlia, era veramente in condizioni pietose. Vederla in quello stato lo distruggeva. Quanto avrebbe voluto strozzare Daniel, nessuno poteva far soffrire la sua principessa. Oliver si avvicinò a lei e l’abbracciò.-

Lily: Oh papà!

-Fu tutto ciò che la ragazzina riuscì a dire prima di scoppiare a piangere tra le braccia muscolose di suo padre che le accarezzava i capelli.-

Oliver: Andrà tutto bene, principessa. Te lo prometto
Lily: No, non andrà tutto bene!

-Lily si asciugò gli occhi che ormai pizzicavano, poi vide Dylan che la guardava curioso, come per capire cosa fosse successo. Le sorrise e le mandò un bacio con la manina paffutella. La ragazzina subito sorrise guardando i suoi genitori.-

Lily: Avete visto cos’ha fatto??
Brittany: No! Cos’hai fatto peste?!

-Brittany strinse il bambino a sé mentre Lily si avvicinava a loro sorridendo.-

Lily: Fagiolino, ti prego, rifallo!

-Vedendo che Dylan non reagiva, anche lei gli mandò un bacio con la mano e subito dopo lui la imitò facendo sorridere Oliver e Brittany. Lily fece il solletico a Dylan che rise.-

Lily: Come cresce in fretta la peste!

-Oliver, intanto, sorridendo si era incantato a guardare sua figlia che se ne accorse. Subito si toccò in viso.-

Lily: Papà, ho qualcosa in faccia?
Oliver: No, è solo che ci è mancato vedere quello splendido sorriso sul tuo viso

-Lily guardò i suoi genitori avvicinandosi a loro.-

Lily: Avevo dimenticato quant’è bello ridere!

-Brittany le prese la mano incoraggiandola. Le sorrise.-

Brittany: Forza tesoro, è ora di reagire!
Lily: Sì, lo so…

-Oliver guardò la sua famiglia.-

Oliver: Basta ragazze. Oggi andiamo tutti quanti a pranzo fuori! Lily scegli tu il posto. Le registrazioni del programma iniziano alle 15:00. Abbiamo tutto il tempo del mondo!
Lily: Io però non avrei tanta fame…

-Suo padre la guardò preoccupato.-

Oliver: Non mangi da tre giorni!

-E Brittany continuò.-

Brittany: Sì, hai perso già due chili. Non costringerci ad imboccarti come facciamo con Dylan
Oliver: Ti prego, già dobbiamo combattere con tuo fratello

-Lily rise di gusto. I suoi genitori erano davvero disperati a causa di Dylan.-

Lily: Allora che ne dite di andare al Marmalade Restaurant?
Oliver: Ottima scelta
Brittany: Già, è un posto tranquillo e carino!

-Brittany fissò Lily che subito capì dove quello sguardo volesse andare a parare.-

Lily: Sì, lo so. Forse è il caso che mi renda presentabile!
Brittany: Forse!

-Sua madre sorrise sollevata mentre Lily usciva dalla cucina.-

Lily: Vado a fare la doccia
Oliver: Per favore non metterci un’eternità come sempre
Lily: Ma no, papà!

-La ragazzina sorrise, sparendo su per le scale. Brittany guardò suo marito.-

Brittany: Farla ridere e farle mangiare qualcosa è già un grande passo
Oliver: Nostra figlia è stupenda, si riprenderà, vedrai. Ha solo bisogno di tempo!

-Intanto a scuola, durante il cambio della classe, Rebecca parlava con Justin e Sharon di Lily.-

Rebecca: Sì, stasera ripasso a casa sua, magari ha voglia di parlare. Ieri ha pianto per tutto il tempo

-Sharon la guardò preoccupata.-

Sharon: Quando torna a scuola?
Rebecca: Non lo so, speriamo presto. Mi manca
Justin: Credo manchi a tutti!

-In quel momento, Justin vide Daniel passare in corridoio insieme a Victoria e sussurrò.-

Justin: Guardate quell’idiota!

-Rebecca non fu tanto gentile quanto Justin. Non toglieva gli occhi di dosso a Daniel. Usò un tono di voce alto, in modo da farsi sentire dal ragazzo dagli occhi celesti.-

Rebecca: Idiota? Io lo chiamerei “codardo” uno così!

-Subito Daniel la sentì e si voltò. Si era stancato di ricevere frecciatine da Rebecca. Si avvicinò velocemente alla ragazza.-

Daniel: La vuoi finire? Sto perdendo la pazienza
Rebecca: Cosa fai altrimenti?! Mi picchi?! Gira al largo che è meglio
Daniel: Ma come ti permetti?! Vedi di abbassare la cresta con me!
Rebecca: E chi saresti tu per mettermi paura?! Stai tornando ad essere un pallone gonfiato. Credi di essere superiore, ma ti sbagli. Possibile che senza Lily torni ad essere il deficiente di una volta?
Daniel: Ma cosa vuoi da me, eh? Che diavolo ti ho fatto?!
Rebecca: Hai distrutto la mia migliore amica e non dovevi farlo!
Daniel: Mi stai dichiarando guerra?
Rebecca: Finché starai con Victoria e ti comporterai da idiota, non ti darò tregua
Daniel: Non mi fai paura, Rebecca!
Rebecca: Infatti non è quello il mio obbiettivo

-Daniel, quasi disperato si passò la mano fra i capelli.-

Daniel: Credi che io non stia male? Mi manca Lily, però non siamo fatti per stare insieme

-Rebecca guardò Victoria che parlava con delle ragazze, per poi riguardare il ragazzo negli occhi.-

Rebecca: Ti sta facendo un bel lavaggio del cervello. D’altronde è la sua specialità. Ti do solo un consiglio Daniel, cerca di non perdere te stesso

-La ragazza si voltò verso Sharon e Justin e tutti e tre superarono Daniel per andare in classe proprio mentre la campanella suonava.
Intanto nello stesso corridoio, due ragazzi avevano visto tutta la scena.-

Adam: Hai sentito?! Daniel non ha intenzione di rimettersi con lei
Josh: Mi sembra strano, erano così affiatati. E poi figurati se pensa a me, insomma stava con Daniel che è dentro la squadra di basket!
Adam: Che scarsa autostima, amico! Devi farti coraggio
Josh: E comunque questo è il terzo giorno che salta la scuola, chissà quando tornerà. Spero presto, insomma è così bello anche solo guardarla da lontano
Adam: Potresti averla

-Josh scosse la testa chiudendo l’armadietto.-

Josh: Forza andiamo a lezione!

-All’ora di pranzo, la famiglia Hunt si trovava già al ristorante. Brittany iniziava a perdere la pazienza mentre cercava di imboccare Dylan che teneva la bocca chiusa.-

Brittany: Perché non mangi? Perché!!!

-Oliver li guardò prendendo dalle mani di sua moglie il cucchiaino e l’omogenizzato.-

Oliver: Pulce, ci provo io. Fagiolo, apri la bocca da bravo, altrimenti l’aeroplano non volerà

-Dylan aprì la bocca e per qualche secondo fu tranquillo mentre Oliver sorrideva pavoneggiandosi.-

Oliver: Avete visto? Sono un mago! Da retta solo a me
Brittany: L’importante è che mangi a questo punto!

-Il bambino portava Brittany all’esasperazione. Oliver si avvicinò di più a suo figlio.-

Oliver: Dyl, forza, dì a queste due belle ragazze chi è il tuo preferito!

-Erano a pochi centimetri di distanza, quando il bambino sputò tutta la poltiglia che aveva ancora in bocca, in faccia a suo padre, che rimase di sasso. Lily scoppiò in una risata che le fece lacrimare gli occhi, proprio come sua madre. Non riuscivano a smettere di ridere.-

Lily: Oh sì, papà sei il suo preferito da prendere in giro!
Brittany: “Sono un mago”

-Brittany gli fece il verso continuando a ridere mentre Oliver si ripuliva con un tovagliolo, cercando di sopraffare la sua voglia di vomitare. Guardò le due ragazze per poi appoggiare il tovagliolo a tavola ed alzarsi.-

Oliver: Davvero molto simpatiche voi due! Vado al bagno a risciacquarmi la faccia!
Lily: Dai papà, non ti offendere!

-Sia Lily che Brittany cercarono di farsi serie.-

Brittany: Sì Olly, può succedere a volte!
Oliver: Torno subito!

-Appena Oliver si allontanò, le ragazze si guardarono riscoppiando a ridere. Brittany guardò Dylan ripulendolo con il bavaglino.-

Brittany: Ma perché sei così monello?

-Il piccolo rise per poi incantarsi su Lily che mangiava i suoi ravioli al sugo. La indicò con il ditino, così Brittany lo sganciò dal seggiolone, dandolo poi, in braccio a sua figlia mentre Oliver tornava a sedersi a tavola. Tutti quanti ripresero a mangiare, Lily tenendo Dylan sulle sue gambe. Inaspettatamente, il bambino mise le manine dentro il piatto di sua sorella, prese un pezzo di raviolo, se lo mise in bocca, masticò e ingoiò sotto gli occhi sbalorditi di tutta la famiglia.-

Lily: Mi ha rubato un raviolo? Ho visto bene?
Brittany: A giudicare dal suo faccino sporco di sugo, sì!
Oliver: E’ proprio nostro figlio. Credo che tutte quelle pappette non facciano per lui
Lily: Già, penso gli piacciano le cose più consistenti!
Brittany: Ecco, perché è un impresa farti mangiare!

-Subito Brittany lo prese dalle gambe di Lily, lo rimise sul seggiolone e gli fece mangiare qualche suo raviolo. Dylan ne fu entusiasta.-

Brittany: Amore sono buoni?! Mmmh
Lily: Da come si sta sbrodolando credo proprio che siano di suo gusto!

-Lily rise e in quel momento Brittany e Oliver si scambiarono uno sguardo complice. Dovevano assolutamente parlare con la ragazzina. Brittany parlò.-

Brittany: Tesoro, io e papà dobbiamo parlarti. Pensiamo che sia il caso che tu torni a scuola..
Oliver: Non vai da tre giorni!

-Lily appoggiò la forchetta sul tavolo, abbassando lo sguardo e facendosi improvvisamente seria, parlò.-

Lily: Sì, lo so. E’ che ho paura di rivederlo!

-Brittany subito le prese la mano accarezzandola. Capiva bene come si sentisse sua figlia.-

Brittany: Lo sappiamo tesoro, però devi affrontare questa situazione...
Oliver: O almeno ci devi provare. Sono sicuro che i tuoi amici, non ti lasceranno sola!

-Lily li guardò facendosi forza.-

Lily: Avete ragione, devo almeno provarci. Domani mattina ci tornerò

-Brittany sorrise. Sua figlia era una ragazza forte, si sarebbe ripresa alla grande.
La mattina seguente, Lily, si trovava in macchina con Rebecca che aveva preso la patente.-

Rebecca: Te lo assicuro, non merita neanche il tuo saluto!
Lily: Spero di non vederlo...
Rebecca: Se tu lo vedessi non lo riconosceresti. Sta tornando ad essere sempre più idiota. Poi comunque sei fortunata, questo sarà l’ultimo anno che dovrai vederlo a scuola. L’anno prossimo andrà al college!

-Rebecca parcheggiò la macchina, scesero e entrarono a scuola.-

Lily: Ti prego Becky, non parliamone più. Io non ce la faccio
Rebecca: Va bene!

-Rebecca sapeva quanto tutto ciò fosse duro per Lily. Era una ragazzina davvero sensibile e non sarebbe stato facile riprendersi da quella botta, ma lei l’avrebbe protetta da tutto. Aprirono i loro armadietti e subito dei lacrimoni comparvero negli occhi blu polvere di Lily. Ovviamente Rebecca lo notò, prese le mani della sua amica e la girò verso sé in modo che la guardasse negli occhi.-

Rebecca:Oh, no! Tesoro, sei forte. Non piangere. Coraggio, stacchiamo queste foto insieme
Lily: Fallo tu!

-La ragazzina aveva la voce spezzata e Rebecca le asciugò le lacrime dolcemente.-

Rebecca: No, devi farlo tu. Io posso solo aiutarti, ma non posso fare tutto il lavoro. Facciamo così, la prima la stacco io!

-Prese la prima foto e la staccò dall’armadietto.-

Lily: Quella è la nostra prima foto insieme da fidanzati. Era il giorno del mio compleanno!
Rebecca: Tesoro, dobbiamo staccarle e metterle in questa scatolina prima che suoni la campanella, altrimenti non riuscirai a prendere il libro!

-Lei la guardò e Lily annuì con ancora gli occhi lucidi. Rebecca la strinse a sé mentre Lily riscoppiava a piangere in silenzio sulla spalla della sua migliore amica che le accarezzava la schiena.-

Rebecca: No, non doveva farti soffrire!

-Dopo qualche secondo, quando Lily si fu calmata, si staccarono dall’abbraccio.-

Lily: Becky?!
Rebecca: Sì?
Lily: Grazie per tutto ciò che fai per me
Rebecca: Per te ci sarò sempre!

-Insieme fecero un grande respiro e iniziarono a staccare le foto. Proprio in quel momento, quel ragazzino minuto dai capelli castani, passava in corridoio insieme al suo migliore amico, Adam. Quando vide Lily, Josh diede una gomitata al suo amico.-

Josh: E’ tornata!!
Adam: Ed è single!
Josh: Si sono lasciati solo qualche giorno fa Adam, se anche avessi la più piccola possibilità con lei, non potrei sprecarla ora. Soffre ancora per Daniel
Adam: Lui si è ripreso velocemente con Victoria
Josh: Che idiota! Non si è reso conto del valore di ciò che aveva!

-I ragazzi scossero la testa andando poi a lezione.
All’ora di pranzo, Lily si dirigeva in mensa, dove l’aspettavano Rebecca, Justin e Sharon, quando si sentì prendere il braccio. Lei si voltò e il suo cuore iniziò a battere all’impazzata sentendo quella voce, quel tocco e quel profumo.-

Daniel: Ehi. Come stai?

-Lily lo guardò e ricordò. Si arrabbiò perché lei non sarebbe più stata il motivo del sorriso di quel ragazzo. Era furiosa perché Daniel l’aveva lasciata.-

Lily: Come sto? Secondo te come sto?! Non mi sono mossa da camera mia per tre giorni

-A interromperli furono le urla di Victoria.-

Victoria: Dan! Sbrigati, ti aspetto in mensa!

-Lui le fece un cenno per poi rigirarsi da Lily.-

Lily: Vedo che tu ti sei ripreso subito invece. Non pensavo fosse così semplice dimenticarmi
Daniel: Lily per favore. Sto soffrendo anche io, okay? Ti volevo ridare questo, è tuo!

-Lui prese dal suo zaino un cd.-

Lily: Io non lo voglio, ne ho tanti a casa. Tienilo tu e facci quello che vuoi
Daniel: Se lo tengo io Victoria lo distruggerà
Lily: Solo se glielo permetterai! Ora se non ti dispiace mi stanno aspettando. Ah, per favore, non fermarmi più. Per me è già difficile venire a scuola, non complicarmi ancora di più la vita

-Daniel annuì e la guardò desiderando di poterla accarezzare e stringerla a sé.-

Daniel: Abbiamo proprio chiuso, eh?
Lily: Sei stato tu a volerlo. Ciao Daniel!

-Con il cuore sempre più in pezzi, Lily lo superò e raggiunse i suoi amici.
Passò un mese e mezzo da quella conversazione e Lily si abituò all’assenza di Daniel, anche se il periodo di Natale fu abbastanza duro. Nonostante ciò, la ragazzina se la cavava sempre meglio e inoltre, per cambiare aria, la maggior parte dei weekend li passava a Fallbrook con Megan, Ryan e Cameron.-

Cameron: DIO SANTISSIMO, IL FRENO LILYYYYY!!
Lily: NON RICORDO PIU’ QUAL E’!!
Cameron: E’ QUELLO CENTRALE! FRENAAA!

-Velocemente la ragazzina schiacciò il freno e la macchina si fermò di botto. I due ragazzi fecero dei respiri profondi per calmarsi.
Oh, dimenticavo. Lily, dopo le vacanze di Natale, decise di prendere la patente. La parte teorica fu davvero una passeggiata ma la parte pratica era davvero un disastro e tutti potevano confermarlo.-

Cameron: Mi hai fatto perdere dieci anni di vita!

-Lei lo guardò con il suo sguardo da cucciolo bastonato. Uscirono dalla macchina e si scambiarono i posti. Cameron accese la macchina, entrambi si misero la cintura e lui la guardò mentre partiva.-

Cameron: Uno di questi weekend mi farai fuori! Non è questo il tuo obbiettivo, vero?
Lily: Certo che no! Ma ora che mi hai dato l’idea...
Cameron: Se ritoccherai la macchina penso finiremo tutti e due all’altro mondo!
Lily: AH AH! Davvero spiritoso!
Cameron: Domenica sera ti serve un passaggio per tornare a Los Angeles?
Lily: Se puoi sì. Altrimenti prendo l’autobus, non preoccuparti!
Cameron: Sono di passaggio tanto! E poi sarebbe l’ennesima occasione per fare ingelosire il tuo ex fidanzato, no? Ogni volta che ci vede la sua faccia diventa verde d’invidia!

-Lily si fece seria.-

Lily: Se lo meriterebbe. Penso abbia frainteso la nostra amicizia. Così ha deciso di mettersi con Victoria
Cameron: Che pezzente!
Lily: Già, ha proprio perso se stesso, Cam! Secondo Rebecca, la mia lontananza gli fa quest’effetto. Sai per non pensare a me, usa Victoria. Ma io non ci credo, sarebbe tornato da me
Cameron: Lo aspetti ancora?
Lily: La mia mente dice di no, di guardare avanti. Ma il mio cuore credo lo aspetterà per sempre
Cameron: Col tempo passerà tutto, vedrai. Tu hai già fatto dei passi da gigante comunque!

-Entrambi sorrisero e Cameron parcheggiò vedendo che Megan e Ryan li aspettavano. Scesero dalla macchina e Megan li guardò.-

Megan: Come sono andate le guide?
Cameron: Questa volta non siamo morti per miracolo!

-Ryan rise guardando i suoi amici.-

Ryan: Sai Lily, per girare devi usare il volante!
Lily: Lo so!! E’ solo che mi sono confusa con i pedali!

-Lily si grattò la testa confusa mentre Ryan si dava una manata in faccia senza speranza.-

Ryan: Una delle cose basilari! Nessun esaminatore dovrebbe mai rilasciarti una patente. Saresti un pericolo pubblico!
Lily: Ma io li conosco i pedali! E’ solo che quando sono in macchina, mi viene il panico e dimentico tutto!
Ryan: Confermo il mio pensiero. Nessuno dovrebbe darti una patente!

-Lily fece la lingua a Ryan mentre tutti ridevano, poi entrarono a casa di Megan, li attendeva un buon pranzetto.

Il lunedì mattina, a scuola, Rebecca e Lily parlavano.-

Rebecca: Ti giuro, sto arrivando al limite della sopportazione. Stupido Jordan!
Lily: Ormai è sempre nei tuoi pensieri
Rebecca: Certo si ficca per forza nei miei pensieri, crede di farmi ingelosire. Povero illuso, non starei con lui nemmeno se fosse l’ultimo ragazzo sulla terra!

-Proprio in quel momento, in corridoio, videro Victoria afferrare Daniel e baciarlo. Lily guardò Rebecca.-

Lily: Qualcun altro riesce a farmi ingelosire per bene. Alla fine Victoria ce l’ha fatta, ci ha separati e l’ha conquistato!
Rebecca: No tesoro, non l’ha conquistato! Tu lo hai conquistato, lei lo ha solo ingannato!
Lily: Hai sentito le voci? Ha detto in giro di aver perso il bambino. Ma come si può scherzare su queste cose?! Daniel è uno stupido!
Rebecca: Sì, hai proprio ragione!
Lily: Uno stupido che amo però...
Rebecca: Basta piangersi addosso, tesoro! Torna sulla piazza anche tu. Sei una bellissima ragazza, dolcissima e simpatica. Cercati un ragazzo ed escici. Capita proprio a pennello!!

-Rebecca sorrise e Lily la guardò confusa.-

Rebecca: Jordan ci ha invitate alla festa che farà a casa sua venerdì. I suoi genitori partono per il weekend e quindi lui e suo fratello organizzano una festa
Lily: Becky, io non ci vengo!
Rebecca: Dai, non fare la guastafeste

-Rebecca la spinse.-

Lily: No davvero, non mi va di vedere Daniel e Victoria che si sbaciucchiano
Rebecca: Guarda che è lei che gli sta sempre addosso, lui è come se non la volesse toccare! E poi immaginati la scena. Tu che entri con un altro ragazzo. Daniel schiatterà d’invidia! E poi anche per te è un’occasione per vedere nuove persone e ci sarà anche il karaoke. Non immagini quanta gente si umilierà!
Lily: Becky, non saprei...
Rebecca: Coraggio tesoro, ci sarò io con te. Se non ti sentirai a tuo agio ce ne andremo
Lily: Mmh, d’accordo. Mi hai convinta. Lo faccio solo per te!
Rebecca: Lo so!

-Rebecca sorrise felice di aver convinto la sua amica.
Intanto nel bagno dei ragazzi, Josh e Adam decidevano la mossa seguente.-

Josh: Okay! Oggi le chiederò di venire alla festa di Jordan Carter!
Adam: Bravo amico! Fatti avanti

-Uscirono dal bagno mentre la campanella per l’inizio della lezione seguente suonava.
Intanto, anche Lily e Rebecca continuavano a parlare della festa.-

Rebecca: Mi raccomando Lily, va bene uno qualsiasi!
Lily: Tu con chi ci vai?
Rebecca: Dammi cinque minuti

-Rebecca sorrise e si avvicinò ad un ragazzo biondo e magro che metteva il suo libro nell’armadietto.-

Rebecca: Ciao!

-Lui la guardò e sorrise.-

???: Ciao!
Rebecca: Per caso eri tu il ragazzo contro cui sono andata a sbattere venerdì? No, sai perché ho il tuo libro di matematica a casa mia
???: Venerdì non ho visto nessuna ragazza bella come te!
Rebecca: Sei sicuro? Mi sembravi proprio tu
???: No, purtroppo no! Mi sarei ricordato il tuo bel visino
Rebecca: Ah, peccato! Se fosse stato tuo, venerdì sera saresti potuto passare a prendere il libro e perché no, magari dopo avresti potuto portarmi alla festa di Carter. Ma a quanto pare ho sbagliato persona

-Lui subito si affrettò a parlare.-

???: Se vuoi, alla festa ti ci posso portare lo stesso!
Rebecca: Alle 19:00?

-Lei prese la penna dalla mano del ragazzo e gli scrisse il suo numero sul braccio. Lui sorrise e Rebecca, soddisfatta, tornò da Lily che la guardava sbalordita.-

Lily: Hai sbagliato persona e sei riuscita a rimediare un accompagnatore?!

-Rebecca tirò fuori il suo sorriso furbetto.-

Rebecca: Io venerdì non ho sbattuto contro alcun ragazzo, tesoro!
Lily: Stai scherzando?! Era un modo per attaccare bottone?
Rebecca: Esattamente!
Lily: Incredibile. Ma come si chiama?

-Proprio in quel momento a Rebecca arrivò un messaggio sul cellulare e mentre lo prendeva dalla tasca…-

Rebecca: Emh...
Lily: Non gli hai chiesto nemmeno il suo nome??!!

-Rebecca aprì il messaggio e lo fece leggere a Lily. “Piacere Timothy”.-

Rebecca: Si chiama Timothy, visto?

-Lily scosse la testa.-

Lily: Sei assurda!

-Durante l’ora di matematica, Josh osservava Lily dal suo banco, quando si fece coraggio avvicinandosi alla ragazza.-

Josh: Ciao

-Lily sorrise.-

Lily: Oh ciao, Josh!
Josh: Hai finito gli esercizi?

-La ragazzina scrisse l’ultimo numero e poggiò la penna sul banco.-

Lily: Proprio ora
Josh: Che bella grafia!
Lily: Grazie! Anche la tua è...

-Josh le fece vedere il suo quaderno e Lily diventò rossa. Lui l’anticipò.-

Josh: Sì, puoi dirlo, fa schifo!
Lily: Non volevo essere così crudele!

-Lily rise e quel ragazzino un po’ impacciato ma dolce, la osservava ridere con tenerezza. Anche Lily lo fissò per qualche secondo e lui si risvegliò.-

Josh: Senti Lily, mi stavo chiedendo... Si vedi, insomma... Ti andrebbe di venire alla festa di Jordan Carter con me?

-Lui subito si affrettò ad aggiungere…-

Josh: Senza impegno!

-Lily lo guardò e sorrise.-

Lily: Sì, perché no?!
Josh: Davvero?
Lily: Certo, ci divertiremo!

-Entrambi sorrisero e Josh, al settimo cielo, poté tirare un sospiro di sollievo.
Ovviamente, Lily lo disse subito a Rebecca e mandò un messaggio a Jordan per confermare la loro presenza. Naturalmente il ragazzo dalla pelle color cioccolato al latte, corse a riferirlo al suo migliore amico, Daniel.-

Daniel: CON QUELLO SFIGATO LI’?! Ma insomma, come si può passare da me a quello lì? E poi, non stava uscendo con quel tizio biondo, decisamente troppo vecchio per lei, di Fallbrook?
Jordan: Forse è il caso che tu ti rilassi un po’, amico. Quel Cameron in fondo ha solo tre anni in più di lei
Daniel: La differenza è troppa. E comunque ha scaricato anche lui per questo Josh? Non ti da fastidio anche solo la pronuncia di questo nome insulso? J O S H! No, non può essere!
Jordan: Magari lo sta facendo per farti ingelosire dato che tu stai con Victoria
Daniel: Sai benissimo che è stata lei ad insistere e poi Lily ha voltato pagina con quel Cameron. E comunque sai cosa ti dico? Se vuole uscire con quel tizio, che ci esca. A me questa cosa non tocca minimamente!
Jordan: Sì certo, come no!

-Jordan scosse la testa. Daniel si era messo in un bel casino e in più moriva di gelosia, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Fingere era inutile, Jordan lo conosceva troppo bene.

Il venerdì pomeriggio, tanto aspettato giorno della festa, mentre Brittany aiutava Lily a prepararsi, Oliver fu mandato dalle ragazze al supermercato per comprare dei dischetti di cotone per il trucco. Oliver parcheggiò la macchina e scese. Dal lato opposto della strada vide Daniel e, Daniel vide Oliver avvicinarsi, ovviamente non poteva che sudare freddo dato che quello era il padre della sua ex fidanzata.-

Daniel: Oliver!
Oliver: Ciao Daniel! Possiamo scambiare due parole?

-Oliver lo fermò e Daniel annuì.-

Oliver: Senti, per quanto il mio più grande desiderio sia quello di spezzarti tutte le 206 ossa che hai in quel corpicino...

-Daniel deglutì, ma in fondo quella minaccia se l’era meritata.-

Oliver: Ti dirò solo una cosa. Sei un vero IDIOTA!
Daniel: Come?!

-Daniel fu davvero spiazzato.-

Oliver: Ragazze così, con il gene “Green”, non le trovi dappertutto. Da esperto, posso dirti che se hai amato Lily, quanto io amo Brittany, non smetterai mai di amarla. Mai! Quando te ne renderai conto, se sarà troppo tardi, non te lo perdonerai mai, te lo assicuro. Io sono stato davvero fortunato con Brittany, di mezzo abbiamo una figlia che mi ha salvato e ha permesso che avessi un’altra occasione, ma se Lily andrà avanti non credo ti darà la possibilità di rimediare, perché riuscirà a voltare pagina e ciò che l’attende è un gran futuro!
Daniel: Lo so, è una ragazza davvero in gamba. E’ solo che non riuscivamo più a comunic..

-Oliver subito lo interruppe.-

Oliver: Daniel, non devi giustificarti con me, ti chiedo solo di pensaci. Continui a ferirla e il tempo passa. Tu non l’hai dimenticata, perché è impossibile dimenticarle. Per lei, che tu lo voglia o no, ci sarai sempre, sarà una cosa automatica. Non fare il mio stesso errore. Non scappare e cerca di affrontare i problemi con lei, sarà molto meglio!

-Daniel lo guardò senza parole, Oliver aveva già detto tutto. L’uomo gli diede una pacca sulla spalla ed entrò al supermercato sperando che Daniel avrebbe fatto la scelta giusta.-


Ciao MERAVIGLIE <3
Scusate se vi ho fatto aspettare. Riflessioni su questo episodio? Spero ne abbiate tante. E' una situazione completamente nuova, non trovate? Che impressione vi hanno fatto i nuovi personaggi?! Vi posto le loro foto.
Cameron, Josh e Adam.
  
Un bacio,
Sum <3

 

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Capitolo 51
*** Svelato il misfatto ***


Unconventional Family
Capitolo 51
-Svelato il misfatto.-


-Quel venerdì sera, Lily era appena uscita per andare alla festa insieme a Rebecca, quando Oliver raccontò a sua moglie di aver visto Daniel al supermercato. Brittany era sconcertata.-

Brittany: Stai scherzando?! Non puoi andare in giro a minacciare gli ex fidanzati di tua figlia!
Oliver: Perché no? Avresti dovuto vedere la sua faccia quando gli ho detto che avrei voluto spezzargli le ossa

-Lui rise divertito mentre Brittany alzava gli occhi al cielo.-

Brittany: OLLY!!
Oliver: Dai pulce, una piccola rivincita!
Brittany: Se Lily lo sapesse ti ucciderebbe! Anche io vorrei strangolare Daniel per ciò che ha fatto alla nostra bambina, però mi contengo perché sono una persona matura. Dovresti imparare anche tu. Sta per compiere trentaquattro anni signor Hunt, faccia l’adulto per favore!

-Lei rise prendendolo in giro mentre Oliver la catturava, stringendola poi tra le sue braccia.-

Oliver: Non mi fai ridere quando sottolinei il fatto che io non abbia più vent’anni!
Brittany: Tutti invecchiano, amore mio!

-Lei si strinse ad Oliver che la baciò.-

Oliver: Non c’è cosa più bella che invecchiare con te ricordandoti giorno per giorno quanto io ti ami!
Brittany: Sei splendido!

-Con la coda dell’occhio, Brittany vide Dylan sopra il secondo scalino della scala. Subito lei si liberò dalla presa di suo marito correndo a prendere in braccio il suo bambino che ormai gattonava più veloce di un treno.-

Brittany: Oh no peste, vieni qui! Sulla scala no. Sei ancora troppo piccolo, e per quanto ti piaccia l’avventura, non puoi ancora affrontare le scale!

-Lo rimise in terra in salotto e il piccolo scappò in cucina gattonando mentre Brittany scuoteva la testa inseguendo suo figlio. Oliver rise.-

Oliver: Penso che non ci siano dubbi sul fatto che sia mio figlio!

-Lui rise seguendo Brittany.

Quella stessa sera, Daniel passò a prendere Victoria per poi andare alla festa. Una volta arrivati, il ragazzo parcheggiò la macchina e prima di scendere, Victoria lo prese per il braccio, fermandolo.-

Victoria: Sei davvero affascinante stasera!

-Si avvicinò di più a lui, provocandolo con dolci carezze e baci delicati sul collo.-

Daniel: Sei molto carina anche tu!

-Lui rabbrividì appena sentì la lingua della ragazza bagnargli il collo. Quel momento gli fece ricordare chi impazziva con i baci sul collo e mentre Victoria ansimava, Daniel immaginò Lily stesa sul letto ad ansimare, adorava i suoi dolci gemiti. Solo a quel punto lui si rese conto di quanto si stesse eccitando al pensiero della sua ex fidanzata. Subito bloccò Victoria, sedendosi propriamente sul sedile e allontanandosi da lei che lo guardò storto.-

Victoria: Ma che ti prende? Pensavo stesse andando tutto bene. Ti stavi...
Daniel: So cosa stava accadendo!

-Disse lui scontrosamente. La ragazza lo guardò incredula e lui sentendosi in colpa si scusò.-

Daniel: Scusa, non mi va stasera!

-Victoria sgranò gli occhi.-

Victoria: No, non è vero che non ti va. Ho sentito il tuo corpo darmi il via libera!
Daniel: E’ vero, il mio corpo dice una cosa, ma la mia mente è da un’altra parte. Mi dispiace Victoria. Ho bisogno di tempo. Sai che non mi sono ancora ripreso completamente dalla rottura con Lily

-Lui guardò il profumo per auto a forma del gatto “Garfield”che Lily gli aveva comprato, appeso allo specchietto retrovisore. Anche se il profumo era finito da tempo, Daniel continuava a tenerlo lì per avere compagnia. Il viso sorridente della ragazzina dagli occhi blu gli apparse nella mente, poi continuò.-

Daniel: E non posso tradirla così! Ti prego, non forzare le cose. Sai benissimo che penso ancora a lei

-All’inizio non ci aveva fatto caso, ma le parole di Oliver, quel pomeriggio, lo avevano segnato profondamente. Victoria lo guardò diventando rossa dalla rabbia. Era davvero stanca di sentire il nome di quella insulsa ragazzina. Cos’aveva di tanto speciale?-

Victoria: DANIEL SVEGLIATI!! NON STATE PIU’ INSIEME. Ricordi? L’hai lasciata tu, non siete fatti per stare insieme, tu ora stai con ME. Io voglio andare a letto con te!

-Lui sentendo quelle urla, si alterò aprendo di scatto la portiera della macchina. Prima di uscire guardò Victoria.-

Daniel: Prima di tutto, questo non è né il luogo e né il momento adatto per farlo. Secondo, non ti azzardare a parlare di ciò che io e Lily eravamo. Puoi dire che lei sia maledettamente testarda, puoi dire quanto sia fastidioso il fatto che lei odi venir trascurata anche solo per un secondo e che si ingelosisca facilmente e puoi anche dire che io fossi sotto il suo controllo. E’ vero, mi ha stregato con la sua personalità, ma non osare dire che non siamo fatti per stare insieme, perché insieme siamo dei fuochi d’artificio. Io sono stato un’idiota e l’ho persa, L’HO PERSA PER SEMPRE!

-Lui sbatté i pugni sul volante realizzando quanto quella ragazzina gli mancasse. Prima di uscire dalla macchina, Daniel si avvicinò a Victoria e sussurrò.-

Daniel: E tu hai appena perso un bambino. Come puoi dire certe cose e comportarti in questo modo?!

-Victoria lo guardò imbarazzata. Non sapeva più cosa dire. Vide Daniel scendere dalla macchina.-

Daniel: Ora, se permetti, Jordan mi aspetta. Vieni anche tu o stai in macchina?!

-Senza dire una parola anche Victoria scese dalla macchina e seguì il ragazzo alla festa che andava a gonfie vele. C’era musica, cibo, bibite e alcolici di tutti i tipi. Solo alle 22:00 iniziarono con il karaoke, quando Lily arrivò con Josh.
Daniel, vedendo arrivare Lily con quel suo bel vestitino bianco che le stava divinamente, iniziava a perdere il controllo. Avrebbe voluto spaccare tutto, soprattutto la faccia di Josh. Strinse i pugni e fece un respiro profondo per darsi una calmata. Si riconcentrò ad osservare Lily. “E’ veramente perfetta”, pensò.
Lily e Josh, invece, si buttarono in pista e la ragazzina si divertiva davvero. Josh l’avvicinò a sé mentre ballavano.-

Josh: Sai, sei veramente carina stasera! Voglio essere sincero con te, mi piaci da un bel po’!

-Lei arrossì era davvero imbarazzata.-

Lily: Io non me ne sono mai accorta, davvero. Scusa
Josh: Non scusarti. Eri innamorata di Daniel, stavate insieme. Non pensavi a me. A lui ci pensi ancora?
Lily: Io, vedi…

-Lei davvero non si aspettava una domanda del genere e Josh capì subito l’imbarazzo di Lily.-

Josh: Oh, scusa per la domanda. Non sono affari miei
Lily: No, tranquillo! Non è niente, è tutto okay. Daniel fa parte del passato ormai

-Josh annuì. Ballarono per circa mezz’ora, quando si ritrovarono sul punto di baciarsi, il cellulare di Lily suonò. Lei prese il cellulare e aprì il messaggio di Rebecca “S.O.S!! Dove sei? Ti prego raggiungimi, questo tizio è una palla al piede!” Lily rise e Josh la guardò.-

Josh: Cosa è successo?
Lily: Scusa. E’ quella scema di Rebecca. Ti dispiace se ci rincontriamo dopo? Ha avuto un imprevisto e ha bisogno di me
Josh: Certo che no, tranquilla!
Lily: Grazie!

-Subito lei raggiunse Rebecca che aveva un bicchiere in mano.-

Rebecca: Finalmente. E’ un’ora che ti aspetto!
Lily: Ci avrò messo appena cinque minuti a trovarti. Cosa stai bevendo?
Rebecca: Vodka alla fragola. E’ buonissima!
Lily: Ma sei impazzita?!

-Lily la guardò storta stracciandole il bicchiere di mano.-

Rebecca: Bevo per alleviare questo mortorio!
Lily: Dov’è Timothy?
Rebecca: Gli ho fatto capire che era ora di sloggiare. Non mi sono mai annoiata tanto!
Lily: Non dovresti bere questa roba!
Rebecca: E’ eccezionale, dovresti provarla!
Lily: Quando avrò ventuno anni e non commetterò un reato!

-Da quella posizione, Lily poté vedere Daniel ballare insieme a Victoria che appoggiò le braccia intorno al collo di lui e lo baciò. Quel baciò per Lily durò l’eternità. Guardò il bicchiere che teneva in mano e bevette tutto d’un sorso.-

Lily: Ma quanto dura quel bacio?!
Rebecca: Ehi! Era il mio!

-Rebecca la spinse offesa mentre Lily si gustava quel sapore di fragola e quel retrogusto di alcool.-

Lily: Hai ragione, è buonissima. Prendiamone un altro bicchiere a testa, il tuo era quasi finito!

-Si avvicinarono al tavolo degli alcolici, versandosi un altro bicchiere di vodka alla fragola. Per entrambe le ragazze, quella fu la prima volta. Non avevano mai bevuto niente di così forte che ovviamente, fece subito effetto. Al terzo bicchiere non capivano più nulla. Ridevano per cose stupide. Intanto nella pista da ballo, Victoria e Daniel ballavano. La ragazza lo guardò dispiaciuta.-

Victoria: Mi dispiace per prima, Dan. E’ solo che faccio di tutto per non pensare al bambino. Averlo perso è stato traumatico. In più tutte quelle voci che circolano a scuola su me ed il bambino…

-Daniel la guardò, provando ad immaginare come lei potesse sentirsi in quel periodo.-

Daniel: Lo so Vivi, lo so. Io non posso nemmeno immaginare cosa tu abbia dovuto passare da sola. Sai, però che io non credo a tutte quelle voci, io ti voglio bene. Mi dispiace essermela presa con te. Mi sento così frustrato per Lily. So che sto con te, però odio vederla con altri ragazzi
Victoria: So come ti senti. Abbiamo sbagliato entrambi, okay? Possiamo fare la pace?

-Daniel annuì, ma era poco convinto. Victoria si era arresa troppo facilmente e lo aveva zittito.
Intanto, Lily si era avvicinata al tizio del karaoke, parlò con lui e poi tornò da Rebecca che non si reggeva nemmeno in piedi.-

Rebecca: Ma che cosa hai fatto?
Lily: Adesso vedrai!

-Lily rise mentre Daniel prendeva qualcosa da bere per lui e Victoria. Si girò e lo vide, fu sorpreso.-

Daniel: Bryan! Che diavolo ci fai qui?
Bryan: Ehi cugino. Perché quel tono? Calmati. Carter mi ha invitato. Non Jordan, Devon!
Daniel: Come posso calmarmi dopo ciò che hai fatto a Victoria?
Bryan: Cosa ho fatto a Victoria? Lei ha fatto la stronza con me, mi ha piantato!

-A Daniel non tornavano i conti.-

Daniel: Come ti ha piantato?
Bryan: Sì, a metà agosto
Daniel: E’ rimasta incinta!
Bryan: Cosa?! E’ impossibile
Daniel: Mi ha fatto vedere l’ecografia e mi ha detto che tu non ne hai voluto sapere niente e l’hai lasciata
Bryan: Ma non è vero! Ti ha riempito di idiozie e non so cosa ti abbia fatto vedere
Daniel: Come può uno inventarsi una cosa del genere? No Bry, è una cosa troppo grande. Inoltre ha detto di aver perso il bambino, non si può scherzare su queste cose!
Bryan: Quando te lo ha detto?
Daniel: Per il ringraziamento. Si è presentata a casa dei nonni in lacrime e mi ha detto di essere incinta, di un mese
Bryan: E’ impossibile, Dan. L’ultima volta che lo abbiamo fatto, se non sbaglio, è stato a metà agosto. Se fosse rimasta incinta di me, lo sarebbe stata minimo di tre mesi. E poi prende la pillola è impossibile che rimanga incinta
Daniel: Grazie Bry. Scusa se ti ho incolpato
Bryan: Non fa nulla! Ora se permetti vado a rimorchiare qualche pollastrella!

-Lui si allontanò mentre a Daniel ribolliva il sangue nelle vene. Pensò che lei lo aveva ingannato per bene ma lui avrebbe ripagato Victoria con la stessa moneta. Tempo al tempo. Tornò da lei e l’abbracciò da dietro, voleva capire tutto fino in fondo.
Appena la canzone finì, prese possesso del karaoke, Lily. Daniel la vide e sgranò gli occhi, si vedeva lontano un miglio quanto fosse ubriaca.
Lei prese il microfono e ridendo…-

Lily: Questa canzone è dedicatissima ovviamente!
Rebecca: DAII TESORO, SIAMO TUTTI CON TE!!

-Ovviamente il supporto di Rebecca non poteva mancare.-

Lily: Questa persona è in mezzo a voi. E sappi, caro mio, che vorrei proprio prenderti a schiaffi, per non parlare della tua nuova fiamma che è una putt...

-Dalla folla si sentì un ragazzo urlare “VUOI CANTARE DIAVOLO?!”-

Lily: CALMATI, ADESSO CANTO! IDIOTA

-La canzone iniziò e Lily mentre cantava non faceva altro che guardare Daniel con quegli occhi lucidi e accesi-

Lily: “You said you needed a little time, for my mistakes. It’s funny how you use that time, to have me replaced. But did you think that I wouldn’t see you out at the movies. Whatcha doin’ to me, you’re taken’ her where we used to go. Now if you’re tryin’ to break my heart, it’s working ’cause you know that. That should be me, holdin’ your hand. That should be me, makin’ you laugh. That should be me, this is so sad. That should be me. That should be me. That should be me, feelin’ your kiss. That should be me buyin’ you gifts. This is so wrong, I can’t go on, till you believe that. That should be me.
(Hai detto che avevi bisogno di un po’ di tempo per i miei errori. E’ strano come usi quel tempo per sostituirmi. Ma hai pensato che non ti avrei visto fuori dal cinema? Cosa mi stai facendo? Porti lei dove andavamo noi. Ora, se stai cercando di spezzare il mio cuore, sta funzionando perché tu sai che… Dovrei essere io a tenerti per mano. Dovrei essere io a farti ridere. Dovrei essere io. E’ così triste. Dovrei essere io. Dovrei essere io. Dovrei essere io a sentire il tuo bacio. Dovrei essere io a comprarti regali. Questo è così sbagliato. Non posso andare avanti, fino a che non capirai che dovrei essere io.)”

Solo Daniel sapeva quanto significassero quelle parole e ciò che provasse la ragazzina. Non voleva che Lily continuasse ad umiliarsi, così si avvicinò e cercò di toglierle il microfono di mano.-

Daniel: Forza Lily, andiamo!
Lily: Non mi toccare! Sparisci, hai interrotto la mia canzone. Con gli altri non lo hai fatto. Perché devi rovinare sempre tutto a me?!

-Finalmente lui riuscì a staccarle il microfono di mano, ridandolo al tizio del karaoke.-

Daniel: Andiamo!
Lily: Non ci vengo con te!

-Daniel sentiva l’odore di alcool che Lily emanava.-

Daniel: Quanti bicchieri di vodka hai bevuto, si può sapere?!
Lily: Solo tre
Daniel: Per te sono troppi!
Lily: Sgrida anche Rebecca. Lei ne ha bevuti più di me!

-Lui scosse la testa senza speranza.-

Daniel: Andiamo!
Lily: No!
Daniel: Basta, non voglio più sentire storie!

-La prese in braccio e la portò al piano di sopra nella camera di Jordan mentre la ragazza continuava a tirare calci, urlando.-

Lily: LASCIAMI ANDARE. STO BENE. POSSO CAMMINARE DA SOLA!!
Daniel: Ne dubito fortemente

-Lui la appoggiò sul letto, portandole poi un bicchiere d’acqua.-

Daniel: Bevi, ti aiuterà un pochino!

-Intanto Jordan uscì nel cortile posteriore per fumare una sigaretta, quando vide Rebecca seduta sul prato. Lui si avvicinò alla ragazza.-

Jordan: Che ci fai là per terra?
Rebecca: E tu che ci fai là in alto?
Jordan: Oh Gesù. Hai proprio bevuto tanto!
Rebecca: Fatti gli affari tuoi!

-Lei provò a spingerlo ma Jordan si spostò. Rebecca si era mossa troppo velocemente per le sue condizioni.-

Rebecca: No, non dovevo farlo. Gira tutto! Jordan stai fermo, diavolo!
Jordan: Sono fermo! Ti ha proprio preso male. Ma come ci sei finita in cortile? Vieni con me!

-Lui l’aiutò ad alzarsi e facendosi guidare verso la camera matrimoniale, Rebecca parlò.-

Rebecca: Daniel ha rapito Lily. Volevo salvarla ma poi li ho persi di vista e mi sono persa!
Jordan: Là fuori, eh? Sdraiati qui, starai più comoda e nessuno entrerà in questa stanza

-Rebecca si sedette sul letto insieme a Jordan. Per dieci minuti rimase in silenzio, poi parlò.-

Rebecca: Hai una casa davvero bella!
Jordan: Grazie!

-Forse sarebbero riusciti a parlare come due persone normali. Lui sorrise.-

Jordan: Dove dormirai stanotte? Da Lily?
Rebecca: No, torneremo a casa mia. Ho la macchina!
Jordan: Ma non siete in condizioni. Tu da qui non ti muovi, ti riaccompagno io!

-Proprio in quel momento Daniel entrò nella stanza.-

Daniel: Siete qui, bene. Riporto Lily a casa. Penso farà una bella nottata aggrappata al wc. Non regge per niente e preferisco che sia a casa con i suoi genitori!
Jordan: Sì, credo sia la cosa giusta. Io riporterò Rebecca, sperando che i suoi genitori non si sveglino!

-Rebecca li interruppe.-

Rebecca: Noo e se si dovessero svegliare? Mi faranno fuori!

-Jordan la zittì per poi riguardare il suo amico che li salutò e uscì chiudendo la porta. Rebecca riprese a parlare con Jordan, ormai niente la fermava.-

Rebecca: Sai, quel Timothy non mi piaceva per niente. L’ho scaricato!
Jordan: Già, non faceva proprio per te
Rebecca: Sì! Comunque il tuo amico è stato davvero scortese con Lily, non le ha fatto finire neanche la canzone
Jordan: Daniel non ha sbagliato. Penso che anche Lily sia ubriaca fino alla punta dei capelli!
Rebecca: Però Lily aveva il suo accompagnatore che non era Daniel!
Jordan: Ma Daniel la conosce molto meglio
Rebecca: Sì, però lei andava forte con la canzone!

-Un ciuffo di capelli le coprì l’occhio e Jordan glielo risistemò dietro l’orecchio.-

Jordan: No tesoro, stava facendo una pessima figura. Voi siete troppo ubriache per rendervene conto!
Rebecca: Ma che dici?!

-Lui sorrise e Rebecca ridendo cercò di spingerlo, ma a finire con la testa sul cuscino fu lei.
Jordan le prese la mano e l’aiutò a rimettersi seduta.-

Jordan: Daniel lo ha fatto perché le vuole molto bene. Lui la ama ancora!
Rebecca: E tu mi vuoi bene, Jor?

-Lei lo guardò profondamente e lui sorrise. Era così bello parlare con lei. Era così bello sentire la sua voce pronunciare il suo nome. Lei era bella. Lui rispose.-

Jordan: Certo, ti voglio davvero bene!

-Rebecca si avvicinò di più a lui e lo baciò, mandando Jordan sulla luna. Lui si godette quel momento, appoggiando le sue mani sui fianchi della ragazza che riprese a parlare.-

Rebecca: Io non ti ho mai sopportato. Sono stata male per te. Sono stata più male per te che per Tristin, figurati!
Jordan: Mi dispiace, ero così stupido. Eravamo dei bambini
Rebecca: Sei un vero stronzo. Mi hai sempre ignorata e trattata di merda. Il re degli stronzi direi...

-Lo prese per la camicia e lo tirò verso sé. Finirono sdraiati uno sopra l’altra baciandosi con passione e Rebecca continuò.-

Rebecca: Però ti amo!

-Jordan sgranò gli occhi. Era al settimo cielo mentre Rebecca cercava di sganciargli la camicia. Poi lui si ricordò quanto lei fosse ubriaca e si fermò rendendo poco felice la ragazza.-

Rebecca: Noo, Jor dai, sul più bello, no!
Jordan: Sei ubriaca e non capisci quello che dici e che fai. Scusa ma io non ci sto!
Rebecca: Non sono mai stata così lucida! Ti prego. Per favore, ho bisogno di amarti. Mi manchi dalla serata alla casa al mare

-Lei gli riprese la camicia e lo riavvicinò a sé. Jordan, dal canto suo, non poteva più resistere a quello sguardo e a quelle provocazioni. Così la baciò e lei ricambiò con dei baci sempre più profondi mentre il ragazzo le toglieva il vestito di dosso.-

Jordan: Ti amo anche io, da impazzire!

-Presi dalla troppa chimica, per la seconda volta non riuscirono a fermarsi dall’unirsi passionalmente.
Intanto, Daniel guidava verso casa di Lily che avrebbe voluto ucciderlo.-

Lily: Mi vuoi veramente male! Prima mi rovini la canzone, poi mi porti via dalla festa e ora mi porti a casa. Mamma e papà mi uccideranno
Daniel: E’ meglio che tu stia a casa
Lily: Lo stai facendo solo per rovinare la mia uscita con Josh. Rosica a morte così come faccio io quando ti vedo insieme a Victoria!
Daniel: No, lo sto facendo perché non voglio che tu finisca nei guai e perché ci tengo a te
Lily: Se tu ci avessi tenuto davvero a me non mi avresti lasciata, non ti saresti messo con Victoria e non ci saresti andato a letto!
Daniel: Io non ci sono andato a letto. Non siamo andati oltre il semplice bacio
Lily: Ah!

-Il cuore della ragazzina si alleggerì e poggiò la testa sul finestrino della macchina mentre Daniel riprendeva a parlare.-

Daniel: Tu invece passi da un ragazzo all’altro! Cosa dovrei pensare?

-Non sentì alcuna risposta e si girò a guardare Lily che si era addormentata. Sorrise pensando a quanto fosse bella. Le accarezzò il viso, poi si riconcentrò sulla guida. Arrivato a casa di Lily, parcheggiò la macchina e andò a suonare il campanello. Subito Brittany si svegliò dando poi uno spintone a Oliver.-

Brittany: Olly svegliati!
Oliver: Sì?

-Oliver si rigirò a letto e Brittany lo strattonò fino a farlo svegliare.-

Brittany: Hanno suonato il campanello
Oliver: Chi può essere a quest’ora?

-Improvvisamente entrambi si guardarono preoccupati, parlando poi all’unisono.-

Brittany e Oliver: LILY!!

-Scesero le scale in pigiama, correndo ad aprire la porta. Videro Daniel che li tranquillizzò.-

Daniel: Scusate per l’orario ma ho Lily addormentata in macchina. Ho pensato di riportarla qui. Stanotte ha alzato il gomito
Brittany: Cosa?! E’ impazzita?
Oliver: Cosa ha bevuto?
Daniel: Tre bicchieri di Vodka alla fragola. L’hanno stesa
Brittany: Ci credo, non ha mai toccato di quella roba!
Daniel: Sì, ho notato
Brittany: E Rebecca?! Sarebbero dovute tornare a casa insieme!
Daniel: A Rebecca ci pensa Jordan. La riporta lui a casa, anche lei è in condizioni pietose
Brittany: Mi chiedo cosa le dica il cervello, a tutte e due!

-Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Portiamola a letto, ci parleremo domani mattina

-Brittany annuì e Oliver entrò in macchina prendendo sua figlia in braccio. Daniel lo guardò.-

Daniel: Non potevo lasciarla lì in queste condizioni. Non ci ho pensato due volte ad aiutarla nonostante ciò che sia successo tra noi!
Oliver: Grazie Daniel!
Brittany: Grazie davvero! Buonanotte
Daniel: Buonanotte!

-Daniel sorrise, rientrò in macchina e tornò alla festa. Si avvicinò a Victoria.-

Daniel: Senti, so che questo per te è stato un periodaccio. Ti andrebbe se domani pomeriggio io e te stessimo un po’ insieme?
Victoria: Davvero?!

-Victoria era davvero sorpresa di quel cambiamento. Daniel annuì, la ragazza sorrise e lo baciò. Lui era soddisfatto, era sicuro che Victoria non avesse visto Bryan alla festa, altrimenti non sarebbe stata così calma.

Il sabato mattina il risveglio di Lily fu abbastanza traumatico. Fu la nausea a bussare alla sua porta quella mattina. Corse in bagno a vomitare, rimanendo un quarto d’ora con la testa sopra il wc, dandosi mentalmente della cretina per l’idiozia fatta la notte precedente. Oliver salì al piano superiore sentendo sua figlia vomitare. Si affacciò al bagno e sorrise. Per lui era divertente, ma non per Brittany.-

Oliver: E’ proprio uno spasso bere super alcolici, vero?

-Si avvicinò alla ragazzina spostandole i capelli e tenendole la fronte. Prima di rispondere, Lily rigettò di nuovo poi prese della carta per pulirsi la bocca mentre le lacrime di quello sforzo venivano giù sul suo viso rosso.-

Lily: Papà, io GIURO che non lo farò mai più. Non ne vale la pena se poi mi devo sentire così
Oliver: Ieri hai un tantino esagerato. Ce lo ha detto Daniel!

-Oliver la guardò, sembrava essersi tranquillizzata. Le lasciò i capelli e la fronte e Lily lo guardò confusa.-

Lily: Daniel?
Oliver: Sì, ti ha riportata a casa!
Lily: Oh, no!
Oliver: Oh sì, sei crollata in macchina..

-La ragazzina si diede una manata in fronte scuotendo la testa, poi guardò suo padre.-

Lily: La mamma è arrabbiata?
Oliver: Diciamo che non è felice di ciò che hai fatto...
Lily: E’ arrabbiata! Dov’è?
Oliver: Da Alex e Rachel insieme a Dylan. Penso tornerà tra poco!

-Lily sospirò sapendo che di certo non l’avrebbe passata liscia.-

Lily: Mi faccio una doccia e poi riordino la mia camera
Oliver: Mi sembra un’ottima idea, principessa!

-Lui le baciò la testa e uscì dal bagno riscendendo al piano inferiore, aveva del lavoro da sbrigare. Mezz’ora più tardi Lily riordinava la sua camera, quando sentì la porta d’ingresso chiudersi e il rumore delle chiavi poggiarsi sul mobiletto. Si affacciò dalle scale e vide sua madre mettere Dylan a terra. Si fece coraggio e scese al piano inferiore.-

Lily: Buongiorno

-Brittany si voltò e la guardò.-

Brittany: Ciao!
Lily: Senti mamma, riguardo alla scorsa notte...
Brittany: Mi chiedo cosa abbiate al posto del cervello tu e Rebecca!
Lily: Io vedi...
Brittany: Lily siete minorenni! Fino ai ventuno anni non potete toccare quella roba
Lily: Lo so, però..
Brittany: Cosa non è chiaro di questa legge? Hai appena sedici anni
Lily: Ne ho quasi diciassette veramente!
Brittany: E’ poca la differenza. Hai pensato alle conseguenze? E se fosse arrivata la polizia?
Lily: Non è arrivata!

-Brittany era davvero furiosa con sua figlia. Lily non avrebbe dovuto sorpassare il limite.-

Brittany: Siete stati fortunati, a quella festa non ci dovevano essere gli alcolici. Eravate tutti minorenni. E se qualche vicino avesse chiamato la polizia per il troppo baccano e vi avessero trovate in quelle condizioni?! Lily c’è la galera. Non è uno scherzo!
Lily: Mamma non è successo niente, calmati!
Brittany: No Lily, non mi posso calmare se alle due di notte Daniel ti riporta dalla festa in quelle condizioni! Non voglio che tu ritocchi quella roba. Ti credevo più matura, ho sbagliato. Hai pur sempre sedici anni, a quelle feste non ci andrai più
Lily: Cosa?! No mamma, non è giusto!!
Brittany: Chiuso l’argomento

-Brittany non voleva più discutere. Si voltò e Lily la fermò. Odiava venir trattata in quel modo da sua madre.-

Lily: NO, MA PERCHE’?! TU NON HAI FIDUCIA IN ME!
Brittany: Dovrei avere fiducia in te dopo ieri notte? Lily hai infranto le regole e queste sono le conseguenze, se ne riparlerà tra qualche anno

-La ragazzina ormai aveva gli occhi lucidi dal nervoso. Perché Brittany se l’era presa così tanto?-

Lily: NON E’ GIUSTO! TRA UN ANNO E MEZZO ANDRO’ AL COLLEGE E NON POTRAI IMPEDIRMI DI FARE CIO’ CHE VOGLIO!

-Oliver, sentendo quelle urla, corse in salotto con Dylan in braccio.-

Oliver: Okay, qui la situazione sta degenerando. Calmatevi tutte e due!
Lily: Vado a schiarirmi le idee!

-Lily prese Red e uscì di casa, portandolo a fare una passeggiata mentre Brittany sospirava sedendosi sul divano. Oliver guardò sua moglie mettendo il piccolo Dylan a terra che gattonò verso i suoi giocattoli.-

Oliver: Pulce penso che tu abbia esagerato
Brittany: Sei impazzito anche tu?! Cosa le hai detto? L’ho vista bella e tranquilla, perché devo fare io la cattiva?
Oliver: Stamattina si è svegliata ed è corsa a vomitare. Non ho voluto infierire. E’ intelligente, ha capito la lezione e credo che per un bel po’ non toccherà alcolici. In fondo a chi non è mai capitato di ubriacarsi prima dei ventuno anni? E’ una cosa che tutti i ragazzi, almeno una volta fanno. E’ capitato anche a noi!
Brittany: Proprio per questo motivo sono stata così severa con lei! Speravo non fosse stupida quanto me. Se non ci foste stati tu ed Alex, io…
Oliver: Lo so!

-Lui l’accarezzò e Brittany lo guardò scuotendo la testa ricordando quella serata di tanti anni prima.-

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31 Dicembre 1996. Bonsall, California.


-Una Brittany sedicenne continuava ad accarezzare il suo fidanzato, non riusciva a togliergli le mani di dosso in quella notte che avrebbe decretato il nuovo anno. Anche se a quella festa era presente praticamente tutto il suo liceo, lei aveva occhi solo per Oliver che rideva perché non aveva mai visto Brittany così ubriaca e nemmeno lui lo era mai stato. Ovviamente erano in buona compagnia, anche Alex e Rachel erano decisamente fuori dai binari. Rachel stava seduta sulle gambe del suo fidanzato che giocava con i capelli corvini della ragazza che a un certo punto guardò la sua migliore amica.-

Rachel: Questa festa è proprio fantastica! Britt, non capisco perché tu non volevi venire!
Brittany: Eri tu a non voler venire, principessa. Pensavi che avremmo avuto un sacco di problemi e guarda… Non è successo niente. Ci stiamo solo rilassando!
Rachel: Non ero mai stata ad una festa del genere!

-Proprio in quel momento un ragazzino impacciato dai capelli castani a spazzola, arrivò con un piccolo vassoio in mano.-

Chad: Ragazzi un altro giro?!

-Oliver guardò il suo amico Chad ridendo.-

Oliver: Io un altro shottino lo reggo. Ma non darne altri a Brittany!

-Subito la ragazza si ribellò.-

Brittany: Ehi, lo voglio anche io
Oliver: Tu sei troppo ubriaca!
Brittany: E quindi?
Oliver: Ah, nemmeno lo neghi!

-Tutti scoppiarono a ridere e presero lo shottino dal vassoio bevendosi quel rum come se fosse latte. Tutti scossero la testa, era davvero forte, poi Chad li guardò.-

Chad: E’ stato bello farmi uno shottino con voi. Ora vado a fare un giretto!

-Oliver lo guardò.-

Oliver: Non cacciarti nei guai!
Chad: Ma no!

-Lui andò via con un sorriso mentre Rachel si alzava in piedi tirando per il braccio il suo fidanzato.-

Rachel: Adoro questa canzone! Andiamo a ballare!

-Brittany scoppiò a ridere urlandole…-

Brittany: MA TU NON SAI BALLARE!
Rachel: STANOTTE NON MI IMPORTA!

-Alex rise facendosi trascinare via dalla sua fidanzata. Anche Brittany rise guardando Oliver accanto a lei.-

Brittany: E’ proprio ubriaca!
Oliver: Perché, tu no?

-Rise anche lui dandole un dolce bacio sul naso, poi l’avvicino a sé e la ragazza appoggiò la testa sul suo petto. Oliver le accarezzò delicatamente le cosce e Brittany fece un sospiro profondo per poi sussurrare...-

Brittany: Ho voglia di te. Perché non cerchiamo una stanza in questa casa enorme e mi dici cosa ti piacerebbe farmi stanotte per potermelo fare per tutto l’anno nuovo?

-Oliver sorrise.-

Oliver: Vuoi davvero sapere cosa mi piacerebbe farti? Beh, prima di tutto direi che sei fin troppo vestita…
Brittany: Mi leverai tu questo vestitino?
Oliver: Quello e anche la tua biancheria intima rossa
Brittany: Non puoi sapere di che colore sono le mie mutandine!
Oliver: Ho indovinato?

-Lei rise.-

Brittany: Vieni a scoprirlo!

-Entrambi si alzarono proprio quando il conto alla rovescia iniziava e… 10, 9, 8, 7, 6, 5… Brittany guardò Oliver.-

Brittany: Dovremo rimandarlo a dopo i fuochi d’artificio!

-Oliver annuì.-

Oliver: Andiamo a cercare Alex e Rachel!

-Brittany seguì Oliver fuori nel cortile e si avvicinarono ai loro amici prendendo per tutti un bicchiere di spumante e… 3, 2, 1…. Scoppiò un rimbombo di voci che urlava augurando un buon anno. Ed ecco che il 1997 iniziava tra fuochi d’artificio, fiumi di alcool, baci, abbracci, amore e amicizia. Solo dopo qualche minuto, Alex riuscì a riconoscere e distinguere i botti dei fuochi d’artificio con il suono di delle sirene avvicinarsi. Subito impaurito, prese Oliver per un braccio.-

Alex: Olly, forse dovremmo andare via! Sento delle sirene

-Oliver si fermò e con attenzione cercò di distinguere i due diversi suoni.-

Oliver: Hai ragione. Non possiamo stare qui. Ragazze, andiamo!

-Brittany mollò la presa di Oliver.-

Brittany: Ma no, sul più bello? Non penso proprio!
Oliver: Andiamo Britt, non è il momento di fare il mulo testardo!
Brittany: Non voglio andare via. Mi sto divertendo!
Oliver: Non ti divertirai tanto quando arriveranno i poliziotti. Dobbiamo andare via da qui! Ragazzi, voi iniziate ad uscire. Noi vi raggiungiamo!

-Alex lo guardò.-

Alex: Sei sicuro?
Oliver: Andate! Ci vediamo al parchetto. A Brittany ci penso io!

-Alex annuì e portò via Rachel che non si reggeva tanto in piedi. Brittany guardò Oliver sfidandolo.-

Brittany: Non verrò con te! La festa non è ancora finita!
Oliver: Brittany, ragiona. Abbiamo bevuto, abbiamo sedici anni e i poliziotti stanno arrivando!

-Oliver la strattonò e la ragazza gli diede un bel ceffone con la mano bene aperta.-

Brittany: TU NON MI STRATTONI COSI’! VATTENE E LASCIAMI IN PACE. TORNERO’ A CASA CON QUALCUN ALTRO!

-Oliver la guardò infuriato, quello schiaffo gli aveva fatto male ma non poteva lasciarla lì. A mali estremi, estremi rimedi. La caricò di peso sulle sue spalle mentre Brittany gli urlava i peggiori insulti e il suono delle sirene della macchina della polizia si faceva sempre più intenso. Oliver corse arrivando al parchetto mentre Brittany continuava a dargli pugni sulla schiena.-

Brittany: LASCIAMI ANDARE STRONZO. TI LASCIO, IO E TE ABBIAMO CHIUSO. HAI CAPITO? CHIUSO PER SEMPRE!

-Oliver raggiunse i suo amici.-

Oliver: Sì, okay, mi lascerai più tardi. Ora stà zitta!

-Oliver le tappò la bocca mettendola poi a terra. Lui ed Alex guardavano la situazione da dietro il cespuglio. La musica era stata spenta e la macchina della polizia si era fermata davanti alla casa. I poliziotti si avvicinarono alla casa mettendo fine alla festa di capodanno. In quel momento di distrazione e panico generale, Alex e Oliver portarono via le proprie ragazze dal parchetto, sfuggendo alle autorità. Se l’erano proprio vista brutta.-
>>>

Brittany: Ho avuto paura, Olly. Pensa se fosse arrivata la polizia e l’avesse trovata in quelle condizioni!
Oliver: Pulce, è normale. Però non è successo e Lily ti assicuro che ha capito la lezione. Dovresti parlare con lei con calma. Dev’essere successo qualcosa che l’ha spaventata. Non è da lei infrangere le regole così
Brittany: Forse hai ragione. Appena torna ci parlerò
Oliver: Fai la cosa giusta!

-Lui le baciò la testa.

Quando Lily tornò a casa non salutò e andò dritta in camera sua, si prese una rivista e si buttò sul letto a leggere. Dopo cinque minuti Brittany bussò alla porta.-

Lily: Papà, se sei tu non ho voglia di scherzare!

-Brittany aprì la porta.-

Brittany: Non sono papà, posso entrare lo stesso?

-Lily la guardò, annuì e le fece spazio sul letto incrociando le gambe. Brittany si sedette.-

Brittany: E’ duro doverlo ammettere. Ho sbagliato Lily, scusa!
Lily: E’ strano anche sentirtelo dire, di solito hai sempre ragione!

-Un mezzo sorriso comparve sul volto della ragazzina.-

Brittany: Tutti quanti sbagliamo, no? Non avrei dovuto aggredirti in quel modo. E’ solo che mi è preso il panico!
Lily: Mamma io ti capisco, davvero. Però mi ha fatto male sentirti dire che sono un’immatura e che non ti fidi di me. So di aver sbagliato ma...
Brittany: Ho esagerato. Ero preoccupata. Perché lo hai fatto? Cos’è successo alla festa?
Lily: Scusa. Non riuscivo a sopportare il fatto di vedere Daniel con Victoria e non so cosa mi sia preso. Ho mandato giù senza pensarci. So di aver fatto una stupidaggine, ma non succederà più, promesso!
Brittany: Sicura?
Lily: Sì! Anche perché non mi va di vomitare il giorno seguente. Ho avuto una bella lezione!
Brittany: Sei stata anche fortunata. Almeno non hai vomitato alla festa o nella macchina di Daniel. Sono felice che abbia capito e che questa esperienza ti sia servita da lezione!

-Entrambe sorrisero quando il cellulare di Lily squillò. Lo prese e rispose.-

Lily: “Becky dimmi!”
Rebecca: “Entra su facebook alla velocità della luce!”
Lily: “Che succede?”

-Lily si alzò dal letto, prese il portatile e lo accese, sotto lo sguardo confuso di sua madre.-

Rebecca: “Guarda con i tuoi occhi!”

-La ragazza entrò su facebook e aprì le notifiche “Ray Bishop ti ha taggato in un video” cliccò e il video partì. Mentre cantava l’avevano filmata e lì si vedeva anche Rebecca che la incoraggiava. Lily si diede una manata in faccia.-

Brittany: Ecco cos’avete fatto ieri sera!

-Disse Brittany trattenendo una risata. Lily riprese a parlare con Rebecca.-

Lily: “Mi sono umiliata per il resto della vita!!”
Rebecca: “Ti correggo, CI SIAMO UMILIATE PER IL RESTO DELLA VITA!”

-Lily continuava a guardare il video anche dopo aver chiuso la chiamata con Rebecca pensando di aver fatto proprio una figuraccia.

Quel pomeriggio Daniel andò a casa di Victoria. Voleva scoprire fino in fondo la verità. Andarono in camera di Victoria e lui ascoltava ciò che diceva la sua, ancora per poco, ragazza, quando la sua attenzione cadde sull’ecografia che stava sopra la scrivania. Doveva escogitare un modo per prenderla.-

Victoria: ...Ed è stato così traumatico!
Daniel: Già!

-Victoria lo guardò pensando a quanto fosse felice di tenerlo in pugno. Finalmente era riuscita a riprendersi Daniel e soprattutto ad allontanarlo da Lily. “E’ proprio un fesso!” pensò, quando lui parlò.-

Daniel: Senti, mi stavo chiedendo… Perché non andiamo al cinema?
Victoria: Adesso?
Daniel: Sì, certo! Così staremo vicini, al buio!
Victoria: Mi piace l’idea di una bella pomiciata al buio. Mi devo preparare però!
Daniel: Fai pure con calma, io ti aspetto giù in salotto
Victoria: Vado a farmi la doccia!
Daniel: D’accordo!

-Victoria sorrise e andò in bagno. Anche Daniel uscì dalla camera e fece finta di scendere le scale. Appena Victoria chiuse la porta del bagno, tornò in camera, prese l’ecografia, la portò in macchina nascondendola per bene. Poi tornò in salotto e aspettò Victoria. Dopo essere usciti e aver visto il film, Daniel riportò la ragazza a casa, per poi tornare dritto a casa sua. Appena Victoria vide la macchina di Daniel girare l’angolo prese il telefono e compose un numero.-

Victoria: “Callum? Ciao, senti, mi stavo chiedendo se per caso tu fossi libero. Mi è venuta una certa voglia e mi sto giusto annoiando. Hai casa libera?! Sì?! Arrivo immediatamente!”

-Invece Daniel, dopo essere tornato a casa, salutò tutti e si sedette in cucina a fianco a sua madre. Mise sopra il tavolo l’ecografia. Sua madre lo guardò sconvolta.-

Katie: Daniel! Dove hai pres.. Lily è incinta?!
Daniel: No, mamma! Ma che dici! E poi ci siamo lasciati, te l’ho detto!
Katie: Peccato, mi piaceva tanto!
Daniel: Pure a me!

-Sua madre era seriamente dispiaciuta, poi lui si riconcentrò sul problema.-

Daniel: Mamma, senti, c’è qualcosa di strano in questa ecografia? Me l’ha data Victoria!

-La signora Lee studiò per bene l’ecografia, indicando a suo figlio la data.-

Katie: Tesoro questa è del 1996! Vedi?

-Daniel annuì. Era veramente incazzato. “Sono davvero un fesso. Victoria, questa volta, io e te abbiamo chiuso per sempre” pensò. Non vedeva l’ora di incontrarla a scuola, lui non avrebbe avuto peli sulla lingua.-


Ciao Meraviglie <3
Come state? Ecco che posto il nuovo capitolo.
Che ve ne pare? Spero di riuscire a postare il nuovo la settimana prossima.
Un bacione,
Sum <3

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Capitolo 52
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Unconventional Family
Capitolo 52
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-Quello stesso sabato sera, Brittany si affacciò sulle scale cercando di far scendere sua figlia in salotto.-

Brittany: LILY, SMETTILA DI GUARDARE QUEL VIDEO. SPEGNI QUEL DANNATO COMPUTER E SCENDI AL PIANO DI SOTTO!

-Sentì sua figlia urlare in risposta.-

Lily: MA MAMMA!! STO PENSANDO A UN MODO PER PASSARE INOSSERVATA LUNEDI’ A SCUOLA!
Brittany: NIENTE “MA MAMMA”. SCENDI, ALEX E RACHEL ARRIVERANNO A SECONDI!

-Ed ecco che proprio in quel momento il campanello suonò e Brittany fece entrare i suoi migliori amici che a quanto pare discutevano con il piccolo terremoto.-

Rachel: E’ molto pericoloso, Samuel!
Alex: Non devi farlo mai più, per nessuna ragione. Ci siamo intesi?

-Il bambino li guardò e sbuffò correndo dentro casa. Emily aveva già salutato Brittany e Oliver e mentre Brittany guardava i suoi amici per una spiegazione, i gemelli iniziarono la loro caccia al tesoro, ovvero “caccia a Red”. Alex guardò la sua amica.-

Alex: Non sappiamo come, ma è riuscito a sganciare la cintura del suo seggiolino. A poco a Rachel veniva un infarto!
Brittany: Anche a me sarebbe venuto un colpo!

-Rachel si affrettò a spiegare.-

Rachel: Per fortuna ho sentito quella risata che fa quando ne combina una delle sue. Se non ce ne fossimo accorti sarebbe potuta succedere una tragedia!
Oliver: Ciao ragazzi!

-Oliver li salutò e loro gli fecero un cenno. Lui aveva sentito tutto, li guardò.-

Oliver: Come fate ad assicurarvi che non lo faccia più?

-Alex lo guardò appendendo insieme a sua moglie i propri giubbotti all’appendiabiti.-

Alex: Rachel lo ha minacciato dicendogli che se lo avesse fatto anche solo un’altra volta gli avremmo rimesso il seggiolino per neonati!

-Tutti scoppiarono a ridere sedendosi sui divani. Brittany guardò Rachel.-

Brittany: Scommetto che la cosa non gli è andata a genio
Rachel: Ormai sai di che pasta è fatto il tuo figlioccio!

-Brittany scosse la testa vedendo i gemelli tornare in salotto e giocare con i giocattoli di Dylan che faceva già la nanna. Tutti si voltarono vedendo Lily scendere le scale in pigiama e vestaglia e subito Emily corse ad abbracciarla. Lily la prese in braccio, le diede un bacio e poi la rimise a terra in modo che la piccola potesse tornare a giocare con suo fratello. Lily salutò tutti sedendosi poi tra i suoi diddini. Rachel non poté che commentare.-

Rachel: Tesoro, hai una bruttissima cera! Ti senti male?

-Lily guardò sua madre che parlò.-

Brittany: Coraggio, dì ai tuoi diddini cos’hai combinato la notte scorsa e perché tu sia in queste condizioni!

-Lily evitò lo sguardo dei suoi diddini, era davvero mortificata, però parlò.-

Lily: Ho assaggiato la vodka alla fragola e diciamo che non mi sono resa conto di quanta ne abbia bevuta… Ho cantato al karaoke una canzone dedicata a Daniel davanti a tutta la scuola!
Rachel: Oh, tesoro!

-Alex scoppiò a ridere.-

Alex: Solo alla fragola? La prossima volta devi provare quella al melone! Ti assicuro che ti leccherai i…
Brittany: ALEX! Non le serve un incoraggiamento ad ubriacarsi di nuovo!

-Alex guardò Lily scuotendo la testa, facendo poi, una delle sue migliori imitazioni di Brittany.-

Alex: Cioè, non dovresti nemmeno avvicinarti a quella roba. Specialmente alla vodka al melone. Ma stiamo scherzando?! Sei la prima ed unica ragazzina americana ad aver bevuto prima dei 21 anni. Ti sbatteranno in galera adesso!

-Alex, Oliver e Lily scoppiarono a ridere mentre Brittany guardava il suo amico serrando i pugni. Decise però di passare oltre.-

Brittany: Ma che vi parlo a fare?! Lily c’è poco da ridere. Lunedì avrai un bel problema da affrontare!

-Alex era proprio deciso a volersi mettere nei guai.-

Alex: Andiamo Britt, non essere così severa! Ti ricordo che anni fa se non ci fossimo stati io e Oliver, voi due migliori amiche, sareste state in guai ben più grossi!

-Subito Lily si animò.-

Lily: Che genere di guai? Vi siete ubriacate anche voi prima dei 21 anni?!

-Brittany fulminò Alex.-

Brittany: Non vedo l’ora che i gemelli ti facciano passare le peggiori cose, Alex. Inopportuno. Inopportuno, è l’aggettivo che ti descrive meglio!

-La ragazza scosse la testa mentre Lily non stava più nella pelle.-

Lily: Quindi non sono l’unica ad avere una storia sull’alcool prima dei 21 anni da raccontare!

-Sua madre la guardò seria.-

Brittany: Non c’è alcuna storia da raccontare dato che né io e né Rachel ricordiamo l’accaduto! Alex vuole solo fare lo spiritoso

-Alex sorrise e sussurrò.-

Alex: Sì, certo. Come no!

-Anche Rachel voleva mantenere segreta quella piccola faccenda di tanti anni prima, così cercò di cambiare argomento guardando Lily.-

Rachel: E’ successo qualcos’altro alla festa?

-La ragazzina la guardò.-

Lily: Mi hanno ripresa mentre cantavo e ora il mio video fa il giro di tutti i cellulari della scuola
Rachel: Può capitare anche ai migliori di sbagliare. Vedrai che questa faccenda si sgonfierà!
Lily: Spero presto diddi!

-Anche Alex disse la sua.-

Alex: Sai che ti dico, bimba? Non te ne deve importare niente. Non c’è nulla di cui ti debba preoccupare. Tu sei molto molto intonata, sei nata per cantare. Sei molto più brava di certi concorrenti che Pierre Bouvier dei Simple Plan, ha scelto per la sua squadra nel programma di tuo padre!

-Oliver lo guardò.-

Oliver: Lo sapevo. Sapevo che avevi da ridire!
Alex: D’accordo, non mi piacciono le scelte che ha fatto lui. I ragazzi che hai scelto tu sono i più simpatici!
Oliver: Anche la mia squadra deve lavorare tanto. Specialmente una persona!
Alex: Non dirmi che parli di Carlotta. E’ la più interessante di tutti...
Oliver: Carlotta Bellini è quella che deve studiare più di tutti!
Alex: Ha del talento!
Oliver: Certo che ha del talento o non l’avrei presa nella mia squadra, ma è anche vero che si deve mettere sotto con lo studio della musica!

-Brittany guardò i suoi amici e poi suo marito.-

Brittany: Secondo me pretendi molto di più da lei rispetto al resto della squadra. Si nota nelle puntate, sia alle sfide e sia quando fanno vedere i filmati della settimana
Oliver: Voglio che dia il massimo perché ha un enorme talento ed una potenziale vincitrice. Vi assicuro che lei tira fuori solo il venti percento di ciò che potrebbe fare. Ancora non riesco a capire come io la debba prendere. So che voi l’adorate e scommetto che questa puntata non vi piacerà!
Lily: Anche io tifo Carlotta! E’ una ragazzina, ha solo qualche anno in più di me ed è simpatica

-Brittany si alzò.-

Brittany: Che ne dite se ordiniamo la cena? Così almeno potremo guardare le terribili e ingiuste scelte di Oliver gustandoci il dolce
Oliver: Vi ricordo che sono io l’unico a capire qualcosa di musica in questa stanza!

-Tutti risero e Brittany chiamò il ristorante cinese mentre Alex e Oliver uscivano nel cortile posteriore della casa. Alex aveva appena chiesto a che punto fossero i lavori per la saletta di registrazione.-

Oliver: La saletta è ancora in alto mare, ma come puoi vedere, finalmente il canestro da basket è montato!
Alex: Adesso non hai più scuse amico. Dovrai accettare la sconfitta perfino in casa tua!

-Oliver rise mentre tornavano dentro casa.-

Oliver: Mi aspetto di inaugurare quel canestro il prossimo fine settimana!
Alex: Dico che ci sto. Chi perde paga i biglietti per la partita dei Lakers!
Oliver: Affare fatto. Preparati a cacciare fuori i soldi, Alex!

-Entrambi risero mentre le ragazze apparecchiavano la tavola. Rachel guardò Brittany.-

Rachel: Vedo che quella saletta di registrazione ti fa scoppiare di gioia!
Brittany: Mi sta rovinando tutto il giardino
Rachel: Oliver deve ringraziare il cielo che non sei di certo una donna dal pollice verde
Brittany: Mi piace avere un prato ordinato però, anche se non ci sono fiori e alberi!
Rachel: Scommetto che il giardino sarà più bello di prima, una volta finite le costruzioni
Brittany: Speralo per la vita di mio marito!

-Rachel rise per poi andare ad abbracciare Lily che era ancora davvero pensierosa.-

Rachel: Non pensarci troppo, tesoro. Non ne vale la pena
Lily: Lo so, diddi. Spero che per lunedì le acque si saranno calmate. La cosa che mi preoccupa di più è Daniel. Mi ha riportata lui a casa. Se non vuole più stare con me, perché assicurarsi che io stia bene?

-Brittany la guardò poggiando l’ultimo piatto a tavola.-

Brittany: Perché ti vuole bene!
Lily: Ma questo non cambia le cose. Lui mi ha lasciata e non può continuare a tornare da me per poi riandare via. Non capisco le sue intenzioni!

-Rachel strinse la sua figlioccia a sé.-

Rachel: Non pensarci troppo. I maschi spesso e volentieri agiscono d’istinto, come gli animali. Daniel ha sentito di doverti proteggere in quel momento, come ha detto tua madre, perché ti vuole bene. Fidati di me, lui non perderà il sonno pensando a questa faccenda. Fai semplicemente finta che non sia successo nulla

-Lily sospirò cambiando argomento.-

Lily: A che ora arriva il cibo cinese?
Brittany: Tra un quarto d’ora!

-Brittany sorrise guardando sua figlia e ricordando che essere un adolescente non era stato per niente facile.

Un’ora dopo, mentre i gemelli dormivano beati in camera di Brittany e Oliver, il resto della famiglia era incollato alla televisione. Il programma di Oliver “From the bottom to the top” era già cominciato.
Ellen Degeneres fu scelta come presentatrice. Fu una scelta insolita, lei bazzicava poco nel campo della musica, ma era di ottima presenza. Simpatica e divertente, riusciva sempre a strappare un sorriso ai concorrenti e ai telespettatori.
Il programma poteva sembrare come uno dei tanti ma Oliver volle puntare sulla meritocrazia e sull’onestà. Non avrebbero accettato persone che frequentavano scuole di canto o che avevano le risorse per potersi realizzare. I concorrenti venivano cercati accuratamente, per le strade e maggiormente presi da youtube. Non c’erano delle vere e proprie audizioni, ecco cosa rendeva quel programma unico. Dopo aver scelto venti concorrenti e averli osservati per una settimana, i quattro “tutor” che in quella prima edizione furono Oliver, Pierre Bouvier, Rita Ora e Miley Cyrus, li divisero in squadre, una per ogni tutor. Il pensiero generale fu che Oliver avesse la squadra più debole e infatti non si sbagliavano.
Altra regola del programma, nessuna relazione amorosa veniva ammessa, in quanto avrebbe causato problemi tra le squadre. I ragazzi, venivano portati in un college musicale, dove avrebbero vissuto per tre mesi. La settimana passava tra lezioni di storia della musica, prove di canto, di musica pratica con gli strumenti e prove per il serale che andava in onda il sabato sera. Il compito dei tutor era quello di guidare i ragazzi, spingerli a fare del proprio meglio, fargli rispettare le regole e dargli lezioni sul mondo della musica, ma in particolare dovevano prepararli per il serale. Si preoccupavano di scegliere le canzoni che i loro concorrenti avrebbero cantato al serale e di tutte le strategie da usare. La decisione su chi dovesse uscire veniva presa da alcuni professori e da un giudice esterno che cambiava di puntata in puntata. Il pubblico a casa, durante la settimana poteva votare a favore o sfavore dei concorrenti, concedendo l’immunità o mandandoli dritti alla votazione finale.
Oliver, in casa, non parlava quasi mai delle puntate che registravano, voleva che fosse una sorpresa per tutti. La famiglia ascoltava attentamente le parole di Ellen.-

[[ Ellen: Questa settimana, come avete potuto vedere nei “daily time”, ci sono stati degli scontri ed è stato preso un serio provvedimento riguardo ad uno dei concorrenti. Nemmeno a voi da casa, è stato possibile rimediare a ciò. Vediamo un riassunto di ciò che è successo con questo filmato!

-Subito partì un filmato che vedeva Oliver entrare nella scuola e parlare con il professore riguardo i ragazzi della sua squadra.-

Oliver: Cosa mi puoi dire di Carlotta?
Professore: Continua a venir bocciata agli esami e a non studiare. Per non parlare della poca concentrazione che mette nello studio del piano!

-Oliver si passò una mano tra i capelli disperato. Calotta era il suo diamante ma non si applicava.-

Oliver: Cosa devo fare con lei?
Professore: Non lo so. Ma la ragazza deve capire che non può continuare a galleggiare mentre tutti remano!
Oliver: Lo so. Mi aveva promesso che si sarebbe impegnata. Ci parlerò, di nuovo! Dove sono ora i ragazzi?
Professore: Si esercitano a suonare gli strumenti musicali nell’aula magna

-Oliver annuì, salutò il professore e si diresse verso l’aula magna. Aprì la porta e non poté credere ai suoi occhi. I ragazzi si esercitavano a suonare tutti insieme una melodia ma in quel gruppo non era presente Carlotta. I ragazzi appena lo videro, lo salutarono e la ragazza sentendo la voce di Oliver si tirò su dalle poltroncine. Lo guardò sapendo di essere nei guai. Lui la fulminò con lo sguardo, poi guardò i ragazzi. La sua squadra era composta da Kevin, Jago, Leonardo detto “Leo” e Carlotta. Leonardo era italiano al cento per cento, Carlotta solo per metà. L’altra sua metà era giamaicana.-

Oliver: Vi dispiace lasciarmi solo con Carlotta?! State facendo un ottimo lavoro comunque!

-I ragazzi sorrisero, si alzarono e uscirono dall’aula. Oliver si concentrò sul problema.-

Oliver: Ho parlato con il professore. Perché continui a non studiare? Non solo la teoria ma vedo che metti da parte anche la pratica. Suonare è importante!
Carlotta: Ma a cosa serve studiare la teoria? Se avessi voluto studiare la teoria avrei continuato ad andare al college!
Oliver: Sei qua per imparare!
Carlotta: No, sono qui per cantare!
Oliver: Non ti impegni nemmeno nel canto. Nemmeno in puntata tiri fuori il cento per cento delle tue abilità. Perché ti comporti così?
Carlotta: Beh, le canzoni che mi assegni fanno schifo. Come puoi aspettarti che io dia il cento per cento?!
Oliver: Fammi vedere che ti impegni e ti darò più fiducia. Senti, parliamoci chiaro…

-Lui si avvicinò sedendosi accanto a lei e continuò.-

Oliver: Tutti noi sappiamo che tu sei super favorita dal pubblico. Lo abbiamo visto in questo mese, piaci molto alla gente e ispiri fiducia. Il tuo canale youtube è andato alle stelle. Le persone adorano la vera te, quella dei video, non la menefreghista che stai mostrando di essere qui. Togliti questa corazza perché ci vuole uno schiocco di dita per finire dalle stelle alle stalle. Ho scelto te perché credo in te e so che ne vali la pena ma devi dare il cento per cento, e questo non lo stai facendo!

-Carlotta lo guardò.-

Carlotta: Mi hai già fatto questo discorso. Sei ripetitivo!
Oliver: Allora perché diavolo continui a saltare le classi? Venire bocciata ai test? Non allenarti con il piano?! Ho dato a te questa opportunità rispetto ad un’altra persona che sicuramente ci avrebbe tenuto di più
Carlotta: Ti sei già pentito di avermi scelta, non è così? Forse se tu ci stessi meno addosso noi potremmo rilassarci di più!
Oliver: Oh, addirittura più di così?! Sono entrato in aula e tu stavi sdraiata sulle poltroncine a riposare mentre i tuo compagni facevano un ottimo lavoro. Tu sei ferma, non fai progressi e la gente si stancherà, Carlotta!

-La ragazzina lo guardò sembrava volesse piangere, non trattenne la rabbia e urlò in aula magna. Era davvero stanca.-

Carlotta: PERCHE’ CONTINUI A RIPETERLO?!
Oliver: Perché è la verità. So com’è fatto il mondo dello spettacolo là fuori. E’ duro e vi voglio preparare. Voglio che diate il massimo, voglio che TU dia il massimo perché so che lo puoi fare!
Carlotta: Perché rimetti così tante aspettative in me?! Nella tua squadra? Gli altri tutor non sono così assillanti. Miley assegna sempre canzoni cool, che fanno divertire il pubblico e fanno divertire anche chi le canta. Questo dovrebbe essere lo spirito, divertimento!
Oliver: Certo, il divertimento è importante ma bisogna imparare. Bisogna studiare delle cose noiose, dovete imparare a fare delle cose che non vi piaceranno. Noi siamo qui per insegnarvi come farvi spazio là fuori e, assegnarvi semplici canzoni divertenti di certo non vi aiuterà in futuro
Oliver: Allora non lamentarti se non do il cento per cento. Avrei preferito finire in squadra con Miley!

-Oliver la guardò e si alzò, doveva comunque prendere un provvedimento per quelle mancanze.-

Oliver: Mi dispiace di aver deluso le tue aspettative. Io comunque non posso lasciare impunita questa mancanza di impegno. Non credo tu abbia ancora capito cosa facciamo qui, il canto delle puntate non è tutto e fin quando non lo capirai e non migliorerai con lo studio, tu non potrai cantare al serale!

-La ragazza di alzò di scatto diventando rossa in faccia mentre le lacrime le scivolavano giù per il viso.-

Carlotta: COSA? MA NON LO PUOI FARE! SE NON CANTERO’ VERRO’ ELIMINATA PERCHE’ NON AVRO’ LA POSSIBILITA’ DI DIFENDERMI. MI STAI ELIMINANDO, CAZZO!
Oliver: Il giudice esterno potrebbe salvarti!
Carlotta: MA SE NON MI SENTE CANTARE CHE CHANCE HO?!
Oliver: Dipende dalle tue precedenti esibizioni. Si baserà su quelle
Carlotta: COME PUOI FARMI RISCHIARE COSI’? E’ CONTROPRODUCENTE, STAI ELIMINANDO UNA CONCORRENTE DELLA TUA SQUADRA!
Oliver: Mi dispiace. Fin quando non dimostrerai davvero di volere stare qui e ti sarai guadagnata la fiducia di tutti, questa è la mia decisione. Ora spetta a te prenderne una!

-Oliver si voltò facendo il corridoio e uscendo dall’aula, mentre Carlotta gli urlava un sentito…-

Carlotta: VAI AL DIAVOLO! ]]

-La pubblicità andò in onda quando si scatenò il putiferio in casa Hunt. Brittany e Lily assalirono l’uomo di casa.-

Lily: PAPAAAA’!
Brittany: OLIVER, COME HAI POTUTO?

-Anche Alex sembrava parecchio seccato.-

Alex: Se dovessero eliminarla sarà per colpa tua!

-Oliver li guardò cercando di difendersi.-

Oliver: Dovevo spronarla in qualche modo. Ora zitti e guardate il resto della puntata!

[[ -La puntata andava avanti con presentazioni, canti, sfide e filmati riguardanti la settimana. Quando finalmente arrivò l’ora del verdetto, Ellen invitò Carlotta sul palco che aveva seguito le sfide da dietro le quinte.
Karen, la sua arcinemica, parte della squadra di Miley Cyrus, era andata davvero bene e lei sapeva che non avrebbe avuto alcuna possibilità di superare quel giudizio. Sarebbe stata eliminata. Si era data da fare quella settimana, sperando che la punizione del suo tutor venisse revocata. Ci aveva davvero sperato fino alla fine. La ragazza, appena ventenne, salì sul palco e Ellen l’abbracciò. Il giudice esterno quella settimana fu Katy Perry che osservava incuriosita la ragazza. Ellen parlò.-

Ellen: Dopo l’eliminazione di Paul, abbiamo un’ultima questione da affrontare, prima di terminare la puntata. Stando alle regole del programma, Carlotta dovrebbe venire eliminata a meno che il giudice esterno non la salvi...

-Carlotta notò Karen fare una danza della vittoria. Tutti pensavano che sarebbe uscita. Strinse i pugni continuando ad ascoltare Ellen.-

Ellen: Ma prima di dare il voto finale, c’è un filmato che tutti dobbiamo vedere. Vediamo cosa è successo dopo la litigata tra Carlotta e il suo tutor. Oliver, nonostante quella litigata, in settimana è tornato a trovare i suoi ragazzi. Vediamo cosa è successo!

-Fecero partire il filmato dove Oliver raggiungeva i ragazzi in un momento di relax. Giocavano all’xbox e si fermò a parlare con loro.-

Oliver: State andando davvero alla grande. Le ultime prove che ho visto… Se vi esibirete così non avrete nulla da temere. Sono sicuro passerete al prossimo turno!
Leo: Grazie Oliver!

-Oliver sorrise poi guardò i ragazzi.-

Oliver: Dov’è Carlotta?
Leo: In camera sua. Sta studiando!
Oliver: Davvero?
Leo: Sì, questa settimana non ha saltato nemmeno una lezione e ha passato molto tempo rinchiusa in camera a studiare. Credi che verrà eliminata?
Oliver: Credo di no!
Leo: Perché ne sei così sicuro?
Oliver: Perché lei è davvero forte. Ora vado a parlarle

-Salutò i ragazzi e dopo aver bussato alla porta, Oliver entrò in camera della ragazza che smise di suonare la chitarra. L’uomo dagli occhi blu la guardò.-

Oliver: Era una bella melodia…
Carlotta: Ci lavoro su da un po’. Ho finito di studiare e volevo un momento per me e la musica. Anche se uscirò al serale, mi resterà pur sempre la musica!

-Oliver si sedette affianco a lei sul letto.-

Oliver: Non uscirai!
Carlotta: Come fai a saperlo?
Oliver: Non lo so, infatti. Ma io credo in te. Ci credo dalla prima volta che vidi uno dei tuoi video sentendoti cantare
Carlotta: Non dovresti credere così tanto in me. Ti deluderò. Lo faccio sempre. Io deludo le persone

-Oliver la guardò non potendo credere a ciò che sentiva. Non poteva credere che quella ragazza avesse così poca autostima. Continuò ad ascoltarla.-

Carlotta: Non riesco a credere che io ci abbia anche solo sperato. Mio padre aveva ragione. Io non sono capace. Come ho potuto anche solo pensare di poter vincere? Sai, lui ha sempre detto che la musica è uno spreco di tempo per me dato che non sono nata per essere una cantante. Io non so niente di musica!

-Oliver le prese le mani.-

Oliver: Ascoltami bene. Tu sei qui per imparare e dare il meglio di te. Tu sei qui per divertirti e per fare divertire ed emozionare gli altri. Hai un bellissimo timbro di voce e ce la puoi fare, Carlotta. Ce la puoi fare benissimo. Tuo padre è in torto e diavolo, dimostraglielo.So cosa vuol dire partire senza nemmeno essere supportato dalla propria famiglia. Non farti buttare giù e schiacciare da tuo padre o da altre opinioni. Tu sai quello che vuoi fare e hai il talento per poterlo fare. Io sono qui per aiutarvi e che sia maledetto se ti dovessi lasciare indietro!
Carlotta: Mi dispiace averti parlato in quel tono così irrispettoso qualche giorno fa. E’ solo che tu mi guardi con tanta fiducia e io ho paura di non riuscire a raggiungere le tue aspettative. Tu stai investendo così tanto su di me, parli in modo eccezionale di me e io non mi sento minimamente…

-Oliver la interruppe.-

Oliver: Ovviamente spero che uno della mia squadra vinca, ma io sarò altrettanto soddisfatto vedendo quanto siete cresciuti dall’inizio del programma. Io non punto alla vittoria del programma in sé, punto a rendervi degli artisti che attraverso la musica fanno parlare il proprio cuore. Sarò soddisfatto se una volta usciti da qui, saprete farvi spazio là fuori! Fai del tuo meglio, impegnati e non mi deluderai mai. Io credo in te e se ti impegni non smetterò mai di farlo!

-La ragazza lo guardò mentre le lacrime scendevano sul suo viso e subito lo abbracciò.-

Carlotta: Lo farò, Oliver. Voglio lottare per stare qui dentro!

-Lui sorrise.-

Oliver: Non prendere il mio “starvi tra i piedi” come un peso. Io non sono qui per giudicarvi come persone ma per insegnarvi. Okay?

-Lei annuì.-

Carlotta: Cercherò di fare del mio meglio sia che rimanga qui dentro, sia che io esca. Lo farò per me e per chi mi segue!
Oliver: E’ proprio questo che voglio sentire. Fai vedere a tutti chi sei!

-Lei sorrise e lo guardò.-

Carlotta: Grazie. Avevo davvero bisogno di venir spronata
Oliver: Lo so!

-Il video terminò lasciando la parola al giudice esterno mentre sia Oliver che Carlotta pregavano tutti i santi.-

Katy: Credo che ci voglia un gran coraggio ad ammettere pubblicamente le proprie paure, i propri limiti e problemi personali. Ci vuole ancora più coraggio a chiedere scusa e a cercare di recuperare nonostante ci siano poche possibilità di un risultato positivo. Tu l'hai fatto, Carlotta. Hai cercato di recuperare e come hai detto, anche se non resterai qua dentro farai del tuo meglio là fuori. Ci vuole un grande coraggio per uscire a testa alta accettando la sconfitta. Tu hai tutto questo coraggio. Hai un tutor che tiene a te e non al business che tu potresti creare. Sei fortunata, coraggiosa e talentuosa. Hai promesso di impegnarti e sai, ti ho seguita in questo mese. Ho visto le tue altre esibizioni. Hai sbagliato, hai chiesto scusa e hai capito cosa c'è in gioco perciò io ho scelto di fidarmi di te e di darti una seconda possibilità per vedere la vera te venire fuori. Decido di salvare Carlotta dall'eliminazione!

-Subito la ragazza abbracciò Ellen con le lacrime che le marcavano il viso. Era al settimo cielo, aveva una seconda possibilità. Anche Oliver esultò dalla sua postazione mentre la ragazza andava a ringraziare Katy Perry. Poi corse ad abbracciare la sua squadra e Oliver. Era stata davvero fortunata. E mentre la sigla finale si faceva più alta, Ellen diede la buonanotte a tutti e l'appuntamento alla puntata seguente la settimana successiva.- ]]

-Tutti erano più che soddisfatti per come era finita quella puntata, nonostante Oliver li avesse fatti restare con il fiato sospeso.
Alex e Rachel quella notte tornarono a casa con i loro bambini addormentati e anche Lily, andò a letto, seguita poi da Oliver e Brittany che mentre si mettevano il pigiama chiacchieravano.-

Brittany: Sapevi che Katy Perry l'avrebbe salvata?
Oliver: No. Lo so, ho rischiato molto. Ma Carlotta ha davvero un buon potenziale, chiunque potrebbe capirlo. Non avrei mai rischiato qualcosa del genere con Jago

-Brittany scosse la testa sdraiandosi a letto con suo marito.-

Brittany: Rischiare è il tuo forte. Ah, prima che mi dimentichi, devo avvisarti! Lunedì puoi andare tu a prendere Dylan al nido?
Oliver: Sì, nessun problema. Coraggio, sputa il rospo, so che non vedi l'ora di dirmela, qualsiasi cosa essa sia!

-Brittany sorrise felice.-

Brittany: Sai, finalmente io e Rachel possiamo entrambe prenderci quel permesso che abbiamo tanto desiderato da lavoro. Ho chiesto a Dave e mi ha dato il consenso
Oliver: Ah, sì? Vuol dire che lunedì non ti vedrò per tutto il giorno?
Brittany: Molto probabile! E’ da tanto che io e Rachel non passiamo un po’ di tempo da sole insieme. Credo andremo al centro benessere. Prima scarichiamo i bambini all’asilo e poi andiamo a rilassarci

-Lei lo baciò appoggiando poi la testa sul petto di suo marito che le accarezzava delicatamente quella morbida pelle.-

Oliver: Senza me e Alex, non è così? Ci abbandonate soli soletti?
Brittany: Esattamente, in modo da poter sparlare di voi e dei bambini!
Oliver: La sincerità non ti manca. Andate a rilassarvi e divertirvi. Ve lo meritate!

-Lui sorrise ribaciandola dolcemente. Il weekend passò troppo velocemente e il lunedì mattina Lily dovette affrontare la scuola. Ovviamente andava al suo armadietto insieme a Rebecca.-

Lily: Mia madre era furiosa mentre papà mi prendeva in giro. Mi vedeva vomitare e rideva, simpaticissimo!
Rebecca: Tuo padre non cambierà mai. I miei genitori per fortuna non mi hanno vista, altrimenti mi avrebbero rinchiusa in casa. La galera sarebbe un bellissimo posto in confronto!
Lily: E’ vero, i tuoi sono severi!
Rebecca: Bisogna saperli prendere e ormai lo so fare benissimo. Però tornare dalla festa ubriaca è la cosa peggiore che abbia mai fatto e per fortuna l’ho passata liscia
Lily: Io no questa volta! Mamma deve aver parlato con papà perché poi ha totalmente cambiato atteggiamento con me. In più credo che ci sia una storia su lei e diddi Rachel riguardo gli alcolici che mamma non ha voluto raccontare!
Rebecca: Vorrei proprio sapere quella storia!
Lily: Io pure, Becky!
Rebecca: Credo però che tuo padre abbia il potere di far calmare chiunque, ma se si arrabbia lui è la fine. Sabato sera ho visto la puntata di “From the bottom to the top”. Non posso credere che abbia impedito a Carlotta di cantare. Come ha potuto farlo? E poi è stato controproducente. Voglio dire, è della sua squadra!
Lily: Siamo rimasti tutti basiti. Lui si è giustificato dicendo di sapere ciò che fa e che Carlotta aveva bisogno di venir spronata, cosa che lui sta facendo!
Rebecca: Lei non ha bisogno di venir spronata. E’ già brava, ha bisogno di tenere quel dannato premio in mano. Ecco di cosa ha bisogno!

-Lily fece spallucce mentre aprivano gli armadietti. Poi Rebecca cambiò argomento.-

Rebecca: Comunque, tu ricordi qualcosa di venerdì sera?
Lily: Piccoli frammenti, ma niente di significativo. Ma grazie a quello stupido video scommetto che non dimenticherò mai questa festa! L’ho guardato minimo cento volte durante il weekend, vorrei solo sprofondare. Però una cosa me la ricordo, ho lasciato Josh solo alla festa. Devo andare a chiedergli scusa, lo farò a pranzo
Rebecca: Sì, glielo devi! Sai una cosa strana?

-Lily la guardò curiosa e Rebecca continuò.-

Rebecca: Sabato mattina mi sono svegliata stranamente felice e rilassata, come se fossi al settimo cielo
Lily: Cos’hai combinato venerdì?
Rebecca: Non ho davvero ricordi. Devo aver bevuto parecchio!
Lily: Immagino di sì. Comunque io vado a lezione! Ci vediamo a pranzo?

-Proprio in quel momento, Ray Bishop, il ragazzino dai capelli neri che pubblicò il video del karaoke, le superò e guardando Lily rise e parlò.-

Ray: Bello spettacolo venerdì! Quando concedi a tutta la scuola il bis?

-Lui le superò e Lily gli urlò dietro.-

Lily: SE TI PRENDO TI STRONCO, IMBECILLE!

-Rebecca rise accarezzando la sua migliore amica.-

Rebecca: Corri, altrimenti farai tardi a lezione. Io mi godrò la mia ora buca!
Lily: Fortunata! Allora ci vediamo dopo
Rebecca: A dopo!

-Rebecca vide Lily allontanarsi così decise di andare nel cortile della scuola ad ascoltare un po’ di musica al sole, quando qualcuno, da dietro le tolse le cuffiette dalle orecchie. Riconobbe subito quel profumo e si girò seccata.-

Rebecca: Cosa vuoi, Carter?!
Jordan: Ehi! Ti sei ripresa?
Rebecca: Sì, adesso se non ti dispiace vorrei ascoltare la musica!

-Si rimise le cuffiette nelle orecchie ma Jordan gliele tolse di nuovo facendo sbuffare la ragazza.-

Jordan: Io credo dovremmo parlare invece. Seriamente questa volta!
Rebecca: E di cosa, scusa? Ah sì, grazie per avermi riportata a casa venerdì. Ora che ti ho ringraziato puoi anche sparire!
Jordan: Quel sorriso da smorfiosa non te lo toglie proprio nessuno, eh?
Rebecca: Ma come ti permetti?! Sei la persona che odio di più in questo mondo!
Jordan: Non è ciò che hai detto venerdì notte in camera da letto!
Rebecca: C-cosa?!

-Solo in quel momento, la ragazza ebbe un flash e ricordò tutto. Si nascose la faccia fra le mani dall’imbarazzo mentre Jordan continuava.-

Jordan: Siamo stati insieme e tu mi hai addirittura pregato
Rebecca: Ero ubriaca!
Jordan: Quando mi hai confessato i tuoi sentimenti stavi piuttosto bene
Rebecca: Almeno abbiamo usato...
Jordan: Certo, dopo la prima volta non ci casco più
Rebecca: Senti, mi dispiace averti illuso...
Jordan: Avermi illuso?! Rebecca siamo stati benissimo venerdì, andando al di là del sesso. Abbiamo parlato come persone civili
Rebecca: Devo andare!

-Lei si alzò ma Jordan le prese il braccio. Sentendo la stretta del ragazzo, Rebecca rabbrividì e Jordan lo percepì. Lui la guardò.-

Jordan: Guarda l’effetto che ti faccio! Smettila di scappare e ammettilo. Dillo, dimmi che mi ami
Rebecca: Jordan…

-Lui esplose, non ne poteva davvero più.-

Jordan: DIAVOLO PERCHE’ E’ COSI’ DIFFICILE PER TE? PERCHE’?

-Capì di aver esagerato vedendo Rebecca indietreggiare. Provò a calmarsi cercando di spiegare alla ragazza i suoi sentimenti.-

Jordan: Io ti amo e non posso più far finta di niente. Non riesco più a trattarti come facevo prima, non riesco più a guardarti senza desiderarti. Io sto impazzendo per colpa tua!
Rebecca: Non potrei mai stare con te
Jordan: PERCHE’ FAI COSI’? IO TI PIACCIO! REBECCA DIAVOLO DAMMI UNA RISPOSTA!

-Anche lei, proprio come lui esplose dopo essere stata messa all’angolo. Era stanca di sentirsi in trappola.-

Rebecca: PERCHE’ SEI L’UNICO IN GRADO DI FARMI SOFFRIRE, OKAY? Di solito sono io a lasciare i ragazzi e non ci soffro. Ma tu, insomma, se tu mi dovessi lasciare non lo sopporterei e non voglio stare male. Ogni cosa che fai, anche la più piccola, mi ferisce. Non so perché questa cosa succeda solo con te. Degli altri non m’importa, ma quello che fai o dici tu sì. Stare con te è la cosa più bella del mondo ma se poi devo stare male non ne vale la pena. Non voglio stare male...

-Lei abbassò lo sguardo mentre cercava di trattenere le lacrime. La storia del diario l’aveva segnata nel profondo cambiandola per sempre. Jordan non resistette a tanta tenerezza, avvicinò la ragazza a sé stringendola in un abbraccio. Le accarezzò i capelli.-

Jordan: Con me non starai male, te lo prometto

-Le diede un dolce bacio sulla fronte.-

Jordan: Ti prego, dammi la possibilità di rimediare ai miei sbagli e di dimostrarti che sono io quello giusto per te. Tu piuttosto, non distruggermi

-Lei lo guardò sorridendo leggermente.-

Rebecca: Non potrei mai farlo!

-Jordan si avvicinò sempre di più e dopo averle accarezzato il viso dolcemente, la baciò. La ragazza dai capelli biondo cenere rispose al bacio, sentendosi finalmente libera di dire ciò che si teneva dentro.-

Rebecca: Ti amo

-Lui sorrise.-

Jordan: Sai, sei la ragazza più pazza e lunatica che conosca ma ti amo. Ti amo così come sei e non cambierei neanche una virgola di te

-Lei lo guardò accarezzandogli il viso.-

Rebecca: Sai che da oggi in poi starai al guinzaglio?
Jordan: Oh, ne sono consapevole ma per te questo e altro

-Rise e la baciò ancora per qualche minuto quando la campanella della scuola suonò separando i due ragazzi. Jordan la guardò.-

Jordan: Ti accompagno in classe?
Rebecca: Sì!

-Rientrarono a scuola e mentre camminavano, Jordan sentì la mano di Rebecca cercare la sua, così la strinse, accompagnando in classe la ragazza che finalmente era pronta ad urlare al mondo intero che stavano insieme.
A pranzo Lily bloccò Josh che non aveva la minima voglia di parlare con lei.-

Lily: Ciao Josh! Volevo chiederti scusa per venerdì sera
Josh: Perché mai dovresti farlo? Mi hai solo piantato in asso alla festa e ti ho vista andare via con Daniel!
Lily: Mi dispiace
Josh: Sei ancora innamorata di lui
Lily: Josh, non ero in me. Mi hai vista al karaoke, come tutti quanti, non ero in condizioni!

-Lui si alterò. Sentiva che Lily continuava a prenderlo in giro.-

Josh: Ma credi che io sia stupido?! Lily, si vede che lo ami. Ho visto come hai cantato quella canzone, l’hai fatto con il cuore. Avevi occhi solo per lui e poi se parliamo del significato della canzone... Quindi per favore, lascia perdere. Non voglio essere una seconda scelta!

-La superò lasciandola lì in mensa a pensare.

Se per Lily quella giornata era stata un disastro, per Brittany e Rachel era stata un paradiso.
Avevano brindato con i loro cocktail a bordo piscina, avevano fatto tutti i trattamenti possibili e immaginabili del centro benessere ed erano davvero rilassate. Per una giornata non avevano pensato a ragazzini, bambini e neonati, erano tornate ad essere solo Brittany e Rachel le migliori amiche diciassettenni. Erano secoli che non si sentivano così.
Il pomeriggio, uscivano dal centro benessere con il cuore più leggero.-

Brittany: Ci voleva proprio!
Rachel: Già! Il tempo è passato troppo velocemente. Però, senza togliere niente alla nostra giornata che ho adorato… Devo ammettere che mi mancano i bambini! Alex passerà a prenderli all’asilo

-Brittany la guardò.-

Brittany: Oh mio Dio! Sono felice che tu abbia ceduto prima di me. Anche a me manca da morire il piccolo fagiolo e non ho fatto altro che chiedermi come sia stata…

-In quel momento le ragazze parlarono all’unisono.-

Brittany: La giornata di Lily!
Rachel: La giornata di Lily!

-Entrambe si guardarono scoppiando a ridere e Rachel parlò.-

Rachel: Anche se volessimo, non potremmo più agire egoisticamente!
Brittany: Questo è il significato di “famiglia”
Rachel: Al diavolo, io li amo tutti!

-Sentirono un cellulare squillare, era quello di Rachel. Lo prese dalla borsa e rispose guardando Brittany con un sorriso che svanì appena ascoltò l’uomo al telefono. Brittany preoccupata scosse l’amica.-

Brittany: Rach, che succede?

-Intanto la ragazza dai capelli corvini si era pietrificata cercando di capire cosa fosse successo.-

Rachel: “Come? Dove? Magari avete sbagliato persona”

-Brittany vide Rachel diventare bianca come una statua di cera, quando gli occhi della ragazza furono invasi dalle lacrime.-

Rachel: “Arrivo subito”

-Spense la chiamata e distrattamente, rimettendo in borsa il telefono, mancò la tasca e cadde a terra. Inutile dire che lo schermo si frantumò.
Brittany si abbassò a raccoglierlo mettendolo dentro la borsa di Rachel. Le strinse le mani.-

Brittany: Cosa è successo?
Rachel: Era la polizia. Alex ha avuto un incidente con la macchina, l’hanno portato via in ambulanza con urgenza

-Rachel pianse più forte e anche per Brittany fu un colpo al cuore, ma doveva trovare la forza per sostenere la sua amica.-

Brittany: Andiamo subito in ospedale, guido io!

-Guardò Rachel stringendola in un abbraccio.-

Brittany: Rach, ci sono io con te. Andrà tutto bene, okay? Vedrai che Alex starà bene. Sai com’è, lui è forte!

-Rachel annuì tra le lacrime seguendo la sua amica ed entrando poi in macchina.-


MERAVIGLIE CIAO <3
Come state? Anche questa settimana vi posto un nuovo capitolo. Come avete notato è un po' diverso dagli altri.
Vi è piaciuto? L'avete trovato noioso? 
Jordan e Rebecca finalmente chiariscono.
Lily è abbastanza incasinata al momento e cosa pensate della parte finale?
Io vi lascio anche questa domenica augurandovi un buon inizio settimana. Ne abbiamo tutti bisogno :P
Vi lascio lanche la foto di "Carlotta"

Fatemi sapere se riuscite a vederla.
Un bacione,
Sum <3

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Capitolo 53
*** Ce la farà! E' un testone, ricordi? ***


Unconventional Family
Capitolo 53
-Ce la farà! E’ un testone, ricordi?-



-Quel pomeriggio al liceo “John Francis”, Victoria, sorridente saltellante si avvicinava a Daniel per poterlo baciare ma lui appena la vide si spostò. Era davvero furioso e non sarebbe di certo stato gentile con la ragazza.-

Daniel: Non mi toccare!

-Lei lo guardò confusa.-

Victoria: Dan, ma che ti prende?
Daniel: Hai cinque secondi per sparire dalla mia vista!
Victoria: Mi spieghi che diavolo è successo?Perché sei così arrabbiato?

-Subito lui aprì il suo armadietto tirando fuori la falsa ecografia.-

Daniel: Ecco cosa è successo! Credevi davvero che non lo avrei mai scoperto? O ti serviva giusto il tempo per portarmi a letto e andare a spifferare tutto a Lily?! Era questo il tuo piano, non è così?! Hai contato troppo sulla mia stupidità!

-Victoria continuava a guardarlo in difficoltà, non sapeva più cosa inventarsi. Non pensava che Daniel l’avrebbe scoperto. Lui continuava a sputarle in faccia tutte le sue colpe.-

Daniel: Sono stato proprio un’idiota! Io ti ho creduto e difeso sempre senza battere ciglio. Ma con che faccia hai potuto giocare sulla vita di un bambino?!

-Sempre più arrabbiato le lanciò addosso l’ecografia.-

Daniel: Sei proprio una persona miserabile! Ecco cosa sei. Lily aveva ragione, il tuo unico scopo era quello di farci lasciare e ci sei riuscita. BRAVA!

-Lui applaudì lì, in mezzo al corridoio mentre i soliti curiosi passavano e guardavano la scena.-

Daniel: Ti meriti proprio un applauso, perché ci vuole impegno. A tutta questa storia devi averci pensato giorno e notte!

-Lei si avvicinò a lui parlando docilmente. Non aveva mai visto Daniel così infuriato.-

Victoria: Io volevo solo tornare ad essere tua amica, come una volta!
Daniel: ANDANDO A LETTO CON ME?! SMETTILA DI RIEMPIRMI DI CAZZATE! Ne hai dette abbastanza e nessuno ti crederà più. Lo hai fatto perché non sopportavi la felicità di Lily. Perché la odi così tanto, eh? Non ti ha mai fatto niente di male. Io e te avevamo già avuto i nostri problemi e le nostre strade si erano già separate da tempo quando è arrivata lei. Dovevi lasciarci in pace. Per colpa tua non stiamo più insieme!

-Ciò che Lily aveva provato in quei mesi, Daniel iniziava a provarlo solo in quel momento. Vedeva l’immagine di Lily sfumare tra le sue mani e ciò lo mandava in panico. In quei mesi si era soffermato sui difetti della fidanzata e non su ciò che lo aveva fatto innamorare di lei. Ma in quel momento, quella fitta al cuore lo distrusse. Non avrebbe più accarezzato Lily, non l’avrebbe più baciata, non avrebbe scherzato con lei e non avrebbe potuto più amarla che era la cosa più bella di tutte. Ciò che provavano quando stavano insieme, non viene provato da tutte le coppie. Era un amore sincero, sbocciato piano piano che aveva percorso tutte le tappe. Oliver aveva ragione, Lily sarebbe stata l’unica per lui. Non vedere più il suo sorriso, non sentirla più sua, lo mandava in bestia. Era così arrabbiato che se avesse dato ascolto all’istinto avrebbe sicuramente sbattuto Victoria all’armadietto. Sapeva che la colpa della sua rottura con Lily era di Victoria, ma in fondo al suo cuore sentiva una vocina dire che lui se lo era meritato. Sapeva che di Victoria non ci si poteva fidare e Lily gli aveva dato tante possibilità per lasciare perdere e non credere alla ragazza dai capelli rossi. Eppure Daniel non l’aveva ascoltata e si odiava per ciò. Ovviamente riversò tutta la sua rabbia e frustrazione su Victoria.-

Daniel: Ti conviene sparire dalla mia vista perché oggi la mia lingua non ha freni. Potresti uscirne distrutta, perciò non avvicinarti mai più né a me e né a Lily, chiaro? MI FAI SCHIFO! Come al resto della scuola d'altronde!

-Lui chiuse l’armadietto sbattendolo e, voltandosi andò a lezione. La ragazza rimase lì qualche secondo a pensare. Nessuno l’aveva mai trattata così male, ma non le importava. Tuttavia decise di lasciarli in pace, aveva sprecato troppe energie per poterli separare e anche lei, finalmente, capì. Daniel e Lily erano inseparabili, si amavano davvero prendendosi l’uno cura dell’altra. Per la prima volta Victoria apparì per ciò che era veramente. Tutti i suoi tentativi fallirono, l’unica soluzione ormai era quella di ritirarsi dal gioco.

Intanto, in un altro corridoio, Rebecca prese Lily per un braccio tirandola verso sé.-

Rebecca: Vieni in bagno con me!
Lily: Che succede?!

-Si chiusero dentro ad un gabinetto e Rebecca parlò.-

Rebecca: Devo dirti una cosa, probabilmente rimarrai scioccata!
Lily: Perché mi hai portata qui?
Rebecca: Perché mi hanno vista e volevo essere io a dirtelo, dato che sei la mia migliore amica! Non vorrei lo sentissi in corridoio
Lily: Cosa hai combinato questa volta? Becky fattelo dire, tu e i casini andate d’amore e d’accordo e..
Rebecca: Sto insieme a Jordan da due ore!

-Lei sorrise e Lily urlò di gioia abbracciando subito la sua amica che sorrideva.-

Lily: COSAAA? NON CI CREDOO!
Rebecca: Credici!
Lily: Ma non eri tu quella che diceva che non sarebbe stata con Jordan neanche se fosse stato l’ultimo ragazzo sulla Terra?

-Lily adorava prenderla in giro. Sapeva benissimo quanto quei due si piacessero, aspettava solo che tutto ciò accadesse. Rebecca la guardò.-

Rebecca: Se dovesse fare l’imbecille lo sgozzo! E’ già stato avvisato
Lily: Non avevo dubbi!
Rebecca: Sai, alla festa lo abbiamo fatto un’altra volta. Ormai ciò che provavamo era evidente e lui stava letteralmente impazzendo!
Lily: Spiegato il motivo della tua felicità il sabato mattina. Siete assurdi, lo avete fatto due volte senza stare insieme figuriamoci adesso che siete fidanzati, lo farete fino allo sfinimento!

-Entrambe risero uscendo dal bagno. Poi Rebecca guardò la sua amica.-

Rebecca: Piuttosto… Dimmi di te e Josh...
Lily: Diciamo che mi ha scaricata!

-Aprirono gli armadietti scambiando dei libri.-

Rebecca: Tesoro, devi insistere. Devi dimenticare Daniel dato che lui sta con quell’oca. E poi Josh non ti può scaricare. Andiamo, sei nettamente superiore a lui. Tu sei bellissima e lui non ti merita. Non dovrebbe permettersi nemmeno di pensare di scaricarti!
Lily: Secondo te cosa dovrei fare?
Rebecca: Perseguitarlo! Digli di darti un’altra possibilità, perché una come te non la troverà mai più. Se non fosse per Jordan e per il rispetto del tuo orientamento sessuale, io mi fidanzerei con te!

-Lily scoppiò a ridere.-

Lily: Scommetto che saresti un’ottima amante!
Rebecca: Puoi scommetterci il tuo bel sederino sodo!

-Lily rise scuotendo la testa. Dare corda a Rebecca era sempre rischioso. La ragazzina poi sospirò.-

Lily: Ci proverò con Josh! Tanto non ho niente da perdere, Daniel l’ho già perso da tempo!

-Poggiò la testa all’armadietto rassegnata.-

Rebecca: Coraggio, ti stai rialzando. Un passo alla volta!

-Rebecca l’abbracciò, quando Jordan si avvicinò alle ragazze.-

Jordan: Ciao!

-Ci fu un giro di sguardi. Lui guardò Rebecca e poi Lily. Mentre Lily guardò Jordan poi Rebecca e quest’ultima guardò Lily con un sorriso e poi Jordan.-

Rebecca: Jor, Lily sa tutto!

-Lui fece un sospiro di sollievo.-

Jordan: Grazie a Dio!

-Sorrise e baciò velocemente Rebecca davanti a Lily che rise.-

Lily: Finalmente sei riuscito a conquistarla!
Jordan: Era ora! La tua amica è cocciuta, eh?
Lily: Non posso darti torto, Jor!
Rebecca: Ci sono anche io, ve lo ricordo!

-Tutti risero per poi separarsi nelle diverse classi.

Era passata un’ora e mezzo da quando Rachel ricevette quella telefonata. Dopo essere arrivate in ospedale, a tutte le domande che fecero, nessun medico diede loro risposta. Gli dissero soltanto di aspettare per il momento. Così Brittany chiamò Oliver che si precipitò in ospedale e si sedette con le ragazze. Il medico uscì da una sala e si avvicinò.-

Dottore: La signora McKay?
Rachel: Sono io!

-Rachel si alzò. Voleva delle notizie di suo marito.-

Dottore: Suo marito ha preso un colpo molto forte che gli ha causato un trauma cranico chiuso. Per fortuna non è stato così grave da penetrare all’interno quindi è una lesione superficiale

-Rachel sospirò. Il peggio era passato.-

Rachel: Quindi sta bene? Lo posso portare a casa?

-Il dottore la guardò non sapendo bene come darle quella notizia che le avrebbe prosciugato le speranze. Lui decise di strappare velocemente quel cerotto.-

Dottore: E’ entrato in coma, signora!
Rachel: Come in coma? Ha detto che è una lesione superficiale. Non può essere. No, in coma no!

-Le lacrime le marcarono il viso disperato mentre si accasciava al petto del dottore che continuò a parlare.-

Dottore: Si tratta di un coma lieve, da cui ci si può riprendere!
Rachel: Sì, MA E’ PUR SEMPRE IN COMA! MI SPIEGA CHE DIAVOLO AVETE FATTO TUTTO QUESTO TEMPO CON LUI LI’ DENTRO SE ADESSO E’ FINITO IN COMA?! A CHE COSA E’ SERVITO TRATTENERLO LI’?

-Brittany sentì le grida disperate di Rachel e insieme a Oliver si avvicinarono. Lei le prese la mano.-

Brittany: Rach!
Rachel: LASCIAMI!

-La donna mollò la presa di Brittany che non sapeva assolutamente come calmarla.-

Brittany: Rach, per favore!

-Rachel la guardò e piangendo disperata si rifugiò tra le braccia della sua migliore amica.-

Rachel: LO FARANNO MORIRE, LO CAPISCI?

-Anche Brittany a quel carico di preoccupazione e stress, cedette, non riuscendo a controllare quella lacrima che le marcò il viso. La situazione di Alex era abbastanza grave, ma vedere Rachel distrutta, le faceva ritorcere le viscere. Oliver guardò Rachel e la strinse forte in un abbraccio staccandola da Brittany.-

Oliver: No, non lo faranno morire. Te lo prometto. Si riprenderà, Alex è una roccia!

-Brittany cercò di essere positiva, sforzandosi di sorridere.-

Brittany: Sì, ce la farà! E’ un testone, ricordi?

-Brittany asciugò le lacrime a Rachel dandole poi un bacio sulla fronte mentre Oliver continuava a stringere a sé la donna completamente sottoshock. Guardò il dottore.-

Oliver: Dottore possiamo vederlo?
Dottore: Sì, tra una decina di minuti però, lo stanno ancora preparando. Ora scusate, ma devo controllare un altro paziente!

-Oliver gli fece un cenno e lentamente lasciò andare Rachel. Brittany le prese la mano guidandola verso le poltroncine della sala d’aspetto.-

Brittany: Sediamoci un momento, tesoro!

-Rachel tirò su con il naso e Oliver cercò di tranquillizzarla.-

Oliver: Anche il dottore dice che si riprenderà. Coraggio, andrà tutto bene!
Rachel: E’ dura!
Brittany: Lo sappiamo, ma ti stiamo accanto noi. Vedrai che Alex si riprenderà e rinizierà a combinare idiozie al più presto!

-La donna respirava difficilmente mentre si asciugava le lacrime con un fazzoletto cercando di ricomporsi.-

Rachel: Speriamo. Devo avvisare i suoi genitori. Oh e devo andare a prendere i gemelli! Come faccio??!

-Riscoppiò a piangere e Brittany le accarezzò i capelli.-

Brittany: Sch! Oliver può andare a prendere i gemelli e per quanto riguarda la famiglia di Alex, posso avvisarli io. Tu intanto entra da lui

-La incoraggiò e Rachel abbracciò sia Oliver che Brittany per poi entrare nella camera dopo l’ok dell’infermiera. Appena entrò, vide suo marito immobile disteso sul letto. Prese una sedia e si sedette a fianco a lui accarezzandogli il braccio.-

Rachel: Amore mio!

-Alex sorrise appena sentì la voce di Rachel anche lei sorrise.-

Rachel: Sì, sono io, tesoro. Non sei da solo. Non ti lascerò mai da solo. Dormi? Capisci tutto ciò che dico? Io non so come funzioni questa cosa del coma. Spero ti piaccia sentire la mia voce. Il medico ha detto che ci si può riprendere e tu sei forte. Sai come ti ha definito il tuo migliore amico?

-Alex sorrise ancora.-

Rachel: Sì, Oliver, il tuo compagno di avventure! Ha detto che sei una roccia, sai lo penso anche io. Cosa hai combinato?! Voglio sapere cosa è successo. Chi ti è venuto addosso con la macchina? O sei stato tu a non stare attento?! Dio, Alex, ti prego, svegliati al più presto, mi manchi da morire. Ci stai spaventando a morte, anche a Brittany!

-Alex sorrise.-

Rachel: La conosci. Cerca di mostrarsi forte per me, ma so che è distrutta. Ti vuole molto bene, sai? E anche Oliver. Lily invece...

-Alex sorrise per la quarta volta facendo sorridere e sperare anche Rachel. Okay, Alex era in coma, ma almeno era ancora vivo.
L’incidente avrebbe potuto ucciderlo sul colpo e Rachel si sentiva meglio all’idea di poter ancora sperare.-

Rachel: Allora riconosci davvero i nostri nomi! Dicevo, Lily non sa nulla ancora e neanche i nostri bambini. Loro sono troppo piccoli per capire. Ma Lily, come tutti noi soffrirà se non ti sveglierai al più presto. Amore ti prego, mettici tutta la tua buona volontà. Abbiamo tutti bisogno di te!

-Intanto Oliver andò a prendere i bambini all’asilo. Entrò nella classe dei gemelli e Emily, vedendolo, diede un colpetto a suo fratello.-

Emily: Oliver!

-Samuel si alzò subito dalla seggiolina, correndo verso suo diddino. Gli saltò addosso.-

Samuel: Diddiii!
Oliver: Ciao peste!

-Oliver sorrise, lo abbracciò e lo rimise a terra. Anche Emily si avvicinò dandogli un bacio sulla guancia.-

Emily: Ciao Oliver, dov’è papà?

-Da Emily c’era d’aspettarselo. Era una bambina molto intelligente, le cose che a Samuel sfuggivano lei riusciva a coglierle subito. Senza dubbio una delle qualità di Rachel, pensò Oliver che s’inchinò all’altezza dei gemelli, non sapendo cosa dirgli. Quella domanda lo lasciò senza parole. Emily come per rispiegare la domanda a Oliver parlò.-

Emily: Quando vieni tu c’è sempre anche papà, perché oggi non c’è?

-Oliver cercò di spiegarglielo nel modo più semplice possibile.-

Oliver: Vedi tesoro, tuo papà non sta molto bene. Adesso sta riposando
Emily: E’ in ospedale?

-Lentamente Oliver annuì ed Emily continuò.-

Emily: Sta molto male se è lì!
Samuel: Fa la nanna Emy, non sta molto male!

-Disse Samuel con la sua innocenza. Subito la bambina puntualizzò.-

Emily: La mamma dice che l’ospedale è per chi sta male. Ti ricordi quando ti sei fatto la bua?

-Samuel annuì in silenzio.-

<<<
Un mese prima. Los Angeles, California.


-Dopo aver gustato dei buonissimi biscotti fatti in casa, all'ombra di un grande albero, Samuel si alzò guardando i suoi genitori dopo quel buon picnic.-

Samuel: Possiamo andare sullo scivolo?

-Rachel annuì con un sorriso mentre Alex avvisava suo figlio.-

Alex: In quello per i piccoli però. Sam, ci siamo intesi?

-Samuel annuì e insieme a Emily salirono sullo scivolo proprio davanti ai loro genitori. Emily saliva dalle scalette e Samuel dalla parte opposta, proprio come un piccolo ribelle.-

Emily: Sam, devo scendere, spostati
Samuel: Scendo prima io!

-Rachel vide la scena e subito rimproverò suo figlio.-

Rachel: Sam, usa le scalette e lascia scendere tua sorella!

-Il piccolo scivolò giù e salì dalle scalette sbuffando mentre Alex guardava sua moglie con un sorriso.-

Alex: La cocciutaggine l’ha presa tutta da te!
Rachel: Non è vero!

-Lei lo spinse e poi si accoccolò tra le braccia di suo marito che sorrise ancora.-

Alex: Oh, sì che è vero!
Rachel: Solo quando so di aver ragione!
Alex: Non ti salvi così bellezza

-Lui la baciò e Rachel soffermò il suo sguardo sui bambini.-

Rachel: Sai, in loro, riesco a vedere solo te. Sì insomma, tu e Samuel siete due gocce d'acqua e Emily, nonostante mi assomigli molto, a volte fa delle espressioni che mi ricordano il tuo viso
Alex: Io e Samuel saremo pure molto simili ma Emily è tutta te! Anche caratterialmente è te. E' molto sveglia per la sua età ed è impossibile non notare la differenza, e tutti sappiamo che quella sveglia tra noi due sei tu. Sam è più facile da raggirare, Emy no. E' impossibile nasconderle le cose!
Rachel: Già, è vero! Però io non faccio altro che rivedere te in tutti e due!

-Alex sorrise.-

Alex: Ho ragione, la cocciutaggine Samuel l'ha presa da te

-Lui rise e la baciò. In quel momento la scena si svolse molto velocemente. Videro Samuel rotolare giù dallo scivolo. Era risalito al contrario. Velocemente sia Alex che Rachel si alzarono e corsero da lui che piangeva, non tanto per il dolore e i graffietti che si era fatto sulla manina, ma più che altro per lo spavento. Per fortuna quello era uno scivolo abbastanza piccolo quindi non ci furono gravi conseguenze. Rachel prese in braccio il suo bambino cullandolo e stringendolo tra le sue braccia.-

Rachel: Amore, non è successo niente! Sch
Samuel: Mi sono fatto la bua!

-Samuel tirò su col naso e subito Alex ne approfittò per dargli una lezione.-

Alex: Così imparerai che sullo scivolo si sale dalle scalette!
Rachel: Dove ti fa male, Sam?

-Rachel lo mise a terra e Samuel le fece vedere la manina con qualche graffietto. Lei lo avvicinò dandogli un bacio sulla ferita.-

Rachel: Va meglio?

-Samuel annuì ed Emily si avvicinò a sua madre.-

Emily: Mamma, adesso Samuel va all’ospedale?
Rachel: No, amore. In ospedale ci vanno le persone che stanno male. Samuel non ha nulla di grave. Puoi stare tranquilla!

-Le diede un bacio sulla fronte accarezzandole i capelli. Alex poteva notare quanto Samuel fosse ancora spaventato, così sorrise, lo prese a cavalluccio sulle spalle e parlò.-

Alex: Coraggio terremoto, è tutto passato adesso. Sai una cosa? Cadendo dallo scivolo, sembravi una pallina che rotolava giù!

-Quella battuta provocò le risate di tutti quanti facendo dimenticare quella brutta esperienza. Rachel sorrise e avviandosi alla macchina…-

Rachel: Coraggio, torniamo a casa!
>>>

-A scuola intanto, Daniel vide Lily in corridoio e decise di fermarla. Lei lo guardò seccata.-

Lily: Cosa vuoi? Non credi di avermi già rovinato la vita? Adesso tutta la scuola mi prende in giro per ciò che ho fatto venerdì alla festa e tutto per colpa TUA!
Daniel: Eri ubriaca e può succedere
Lily: A te non importa un accidente di come mi sento o di cosa mi succede. Vai da Victoria che è più bella e intelligente di me
Daniel: Non è vero che non m’importa! E comunque, avevi ragione. Non era incinta e sono un’idiota
Lily: Ci sei arrivato finalmente. Bravo! Peccato che quando te lo dicevo io non ci credevi. Oh, mi hai lasciata per questo motivo!
Daniel: Mi dispiace!

-Lui le prese le mani e Lily sentì un brivido percorrerle il corpo. Cercò di non darlo a vedere mollando la presa del ragazzo.-

Lily: E’ troppo tardi, ora mi piace un altro ragazzo
Daniel: E per me non provi più niente?! Che bugiarda!
Lily: Pensa quello che vuoi!
Daniel: Vuoi solo vendicarti. Comportandoti così non solo farai del male a te stessa ma anche a questo nuovo ragazzo!

-Lily vide passare Josh per poi riguardare il suo ex fidanzato.-

Lily: Io so ciò che è meglio per me!

-La ragazza si voltò, inseguendo Josh, lasciandosi Daniel alle spalle. Josh si voltò e la guardò.-

Josh: Che fai? Mi segui?
Lily: Sì! E ti seguirò ogni giorno e ogni ora se non mi darai un’altra possibilità. Per favore Josh!

-Lei lo guardò intensamente e Josh sospirò.-

Josh: Okay, ma solo una!
Lily: Grazie!!

-Lei sorrise buttandosi sul collo del ragazzo che ce l’aveva così vicina da sentire il suo dolce profumo. L'abbracciò facendo poi scivolare le mani sui fianchi della ragazza. Ormai si trovavano faccia a faccia e si studiarono per un po’, quando Josh le accarezzò il viso.-

Josh: Questa volta risponderai al telefono?
Lily: No!

-Lei sorrise avvicinandosi sempre di più. Josh era felice e soddisfatto, Lily gli aveva concesso il via libera e così la baciò.
Rebecca e Jordan camminavano per il corridoio e si fermarono dietro a Daniel, ma prima di poterlo salutare videro Lily. Rebecca si portò le mani alla bocca dallo stupore.-

Rebecca: E brava la mia piccola Lily!

-Jordan invece guardava la ragazza dagli occhi blu, incredulo. In effetti era strano vedere Lily baciare qualcuno che non fosse Daniel, il quale a pugni stretti, li superò dando una spallata a Jordan. Probabilmente non lo aveva nemmeno visto, i suoi pensieri erano altrove. Era completamente accecato dalla rabbia. Jordan provò a fermarlo ma l’amico non si voltò e proseguì per la sua strada. Rebecca ne era davvero felice.-

Rebecca: Scotta, eh?!
Jordan: Perché sei così dura nei suoi confronti? Sta male
Rebecca: Forse ora sta male e sinceramente peggio per lui!

-Jordan la guardò.-

Jordan: E’ stato male anche quando lui e Lily si sono lasciati!

-A quell’affermazione Rebecca non seppe trattenersi.-

Rebecca: No, non è vero! E’ stato un deficiente. Mettersi dopo un mese con Victoria?! Davanti agli occhi di Lily per di più. Adesso che rosichi per bene. Io ho visto come stava Lily quando lui l’ha lasciata, non puoi neanche immaginarlo! Era distrutta. E’ ora che lei sia felice, ha pianto troppo per quel pezzente
Jordan: Non sarà felice finché amerà Daniel. Si amano e nessuno dei due è realmente felice. Si stanno solo prendendo in giro!
Rebecca: Sono felice che Lily lo stia dimenticando!
Jordan: Senti, so che Daniel non si è comportato bene, ma non sapeva che fare, ha sbagliato e ora credo abbia capito completamente. Ci manchi solo tu ad intrometterti tra loro con i tuoi modi acidi!

-Lei lo fulminò con lo sguardo.-

Rebecca: Credo che questa sia la storia più corta che abbia mai vissuto!

-Si voltò andando via ma Jordan, dopo aver sospirato, la rincorse e le prese il braccio.-

Jordan: Becky, per favore, calmati!
Rebecca: Non toccarmi!
Jordan: Ci sediamo un momento?

-Entrambi si sedettero sulla panchina e lei appoggiò la testa sul petto del ragazzo.-

Rebecca: Tu non conosci Lily quanto la conosco io. Se le togli i pilastri importanti della sua vita, crolla. Sta imparando ora ad essere forte ma è ancora così fragile. Daniel era tutto per lei e non ha fatto altro che distruggerla. Tu non l’hai vista piangere per lui. Era disperata e non voleva riprendersi. Niente la faceva sorridere i primi giorni, non si reggeva nemmeno in piedi e non voleva vedere nessuno. E adesso che ha riniziato a socializzare, a uscire e a scherzare, non permetterò né a te e né a Daniel di rovinarle questi progressi. Io la devo proteggere!

-Lei sospirò mentre Jordan le accarezzava i capelli.-

Jordan: So che vuoi proteggerla, tesoro!
Rebecca: Non voglio più vederla triste. Voglio che sia felice
Jordan: Lo sarà solo con Daniel e questo in fondo lo sai anche tu. Lo sanno anche loro...
Rebecca: Daniel è stato così stupido!
Jordan: Lo so, su questo ti do ragione!

-Oliver intanto era appena arrivato in ospedale con i gemelli. Rachel e Brittany erano appena uscite dalla camera di Alex e subito i bambini corsero incontro alla mamma che li strinse in un abbraccio. Emily parlò.-

Emily: Papà sta molto male?

-Rachel guardò Oliver e Brittany come per cercare aiuto quando anche Samuel parlò.-

Samuel: Mamma voglio vedere papà
Rachel: Bambini, io non credo..
Emily: Anche io voglio vedere papà
Rachel: Forse è il caso che…

-Emily la interruppe per la seconda volta.-

Emily: Tu lo hai visto! Perché noi no?
Rachel: Amore…

-Brittany cercò di tranquillizzare Rachel.-

Brittany: Rach, secondo me dovresti farli entrare. Vogliono solo vedere il loro papà. Non credo li spaventerà, Alex ha solo una benda all’altezza della fronte e qualche livido!

-Samuel guardò sua madre.-

Samuel: Per favore mamma!

-Rachel osservò i visini seri dei suoi figli e annuì sospirando prendendoli per mano.-

Rachel: E va bene. Venite con me!

-Entrarono nella stanza e subito i bambini corsero a vedere il papà. Rachel li prese in braccio facendoli sedere sul letto. Emily subito diede un bacino ad Alex.-

Emily: Ciao papà!

-Anche Samuel parlò.-

Samuel: Papà dormi?

-Alex sorrise facendo sorridere anche sua figlia.-

Emily: Mamma ha riso!!
Rachel: Papà ha capito che siete qua, ed è felice di sentire la vostra voce
Samuel: Mamma, fa la nanna?
Rachel: Diciamo di sì, tesoro
Samuel: E a che ora si sveglia? Dobbiamo guardare SpongeBob oggi. Me lo ha promesso!

-Rachel sorrise per l’innocenza dei suoi bambini e delle lacrime ricomparvero nei suoi grandi occhi color cioccolato, quando Oliver entrò nella stanza. Appena Rachel lo vide si avvicinò a lui che vedendola sull’orlo del pianto l’abbracciò mentre la donna riprendeva a piangere silenziosamente sul suo petto.-

Oliver: Tranquilla!

-Oliver alzò lo sguardo e vide il suo amico, fermo a letto. Quell’immagine lo impressionò e Rachel lo guardò asciugandosi le lacrime.-

Rachel: E’ strano vederlo così, vero?
Oliver: Già! E’ sempre in movimento!

-Rachel lo guardò per poi parlare.-

Rachel: Dov’è Brittany?
Oliver: A fare la cosa più difficile di tutte…

-Quel pomeriggio, Lily e Rebecca uscivano da scuola parlando ovviamente di quel bacio.-

Rebecca: Giuro, non vi staccavate più
Lily: Non è vero! Non gonfiare le cose

-Lily rise e la spinse con una fiancata. Poi si fece improvvisamente seria.-

Lily: Non è stato come baciare Daniel però

-Rebecca scosse la testa.-

Rebecca: Basta piangersi addosso!! Sono convinta che Josh sia un buon baciatore
Lily: Sì, non mi posso lamentare

-Lily sorrise e Rebecca continuò con il suo interrogatorio.-

Rebecca: Ma ora state insieme?
Lily: A dire il vero, non saprei...

-Nel cortile della scuola, Lily vide sua madre avvicinarsi a lei e Rebecca.-

Lily: Ciao mami! Oggi mi poteva riaccompagnare Becky a casa…

-Brittany la guardò. Non sapeva come dire di Alex a sua figlia.-

Brittany: Tesoro...

-Lily vide il volto preoccupato di sua madre.-

Lily: Mamma che succede?

-La donna si fece coraggio e parlò.-

Brittany: Diddi Alex ha avuto un incidente grave con la macchina!

-Lily si portò le mani alla bocca dal terrore e Rebecca le accarezzò il braccio. La ragazza dagli occhi blu guardò sua madre.-

Lily: Portami da lui, ti prego!

-Brittany annuì, Lily salutò Rebecca e corsero alla macchina.
Daniel intanto, che teneva sempre un occhio sulla sua ex fidanzata, vedendo il suo viso sconvolto, si avvicinò a Rebecca.-

Daniel: Cosa è successo?

-Lei avrebbe voluto massacrarlo per ciò che aveva fatto a Lily. Ma quando guardò i suoi occhi notò la stessa espressione che la sua amica aveva quando parlava di Daniel. Inoltre, capì che lui era davvero preoccupato. Non era il momento di litigare, era una situazione delicata. Lo studiò per un po’, poi…-

Rebecca: Alex, il diddino di Lily, ha avuto un incidente con la macchina. Ora è in ospedale
Daniel: Cazzo! Non può essere. Lily sarà distrutta!
Rebecca: Sì, era sottoshock. E’ andata in ospedale con Brittany

-Daniel scosse la testa arrabbiato e preoccupato.-

Daniel: Diavolo, non è giusto!

-Per tutto il viaggio in macchina non volò una mosca e Brittany stava davvero male al pensiero di dover ancora dire a sua figlia il peggio. Prima di entrare, Brittany fermò Lily.-

Brittany: Tesoro prima di entrare è meglio che tu sappia ogni cosa. Alex adesso è in coma
Lily: I-In c-coma?

-Dei lacrimoni comparvero nei suoi occhi blu. Subito Brittany l’abbracciò forte mentre sua figlia piangeva e singhiozzava.-

Brittany: So che è difficile, ma diddi è forte. Lo conosci
Lily: Sì, ma perché doveva succedere a lui? E se non si svegliasse?
Brittany: Non devi neanche pensarlo. Lui ce la farà!
Lily: Oh mamma!

-Lily si strinse ancora di più a sua madre che le diede un bacio sulla testa.-

Brittany: So che è dura!

-La ragazzina si asciugò le lacrime. Non poteva farsi vedere così da Rachel che sicuramente stava soffrendo più di tutti. Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Sei pronta?

-Lily annuì, sua madre le prese la mano ed entrarono in ospedale dove Lily corse ad abbracciare Rachel. Fu un lungo abbraccio e la ragazzina sussurrò.-

Lily: Ci siamo noi con te!
Rachel: Lo so, tesoro!
Lily: Posso entrare?

-Rachel annuì e Lily dopo aver salutato i gemelli e averli ascoltati, entrò in camera di Alex. A parte i lividi e la benda sulla fronte, sembrava dormisse beatamente. Lily si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia.-

Lily: Ciao diddi, sono la tua bimba!

-Alex sorrise.-

Lily: Mi senti allora!! Ma che ci fai qui, eh? Sam mi ha detto che stanotte hai un appuntamento con lui davanti alla tv per guardare SpongeBob. So che odi quel cartone animato, ma non starai esagerato con le scuse? Sì, insomma, dormire così non ti servirà, perché quando ti sveglierai, dovrai vedere tutte le puntate che ti sei perso

-Lily rise tra le lacrime. Suo diddino già le mancava da morire. La ragazza sospirò cercando di pensare positivo. Pensò che forse, sentire le loro voci e le loro vicende, avrebbe aiutato Alex a svegliarsi.-

Lily: Vuoi sapere cosa è successo oggi a scuola?

-Iniziò a raccontargli la sua giornata. Quando finì uscì dalla camera, facendo rientrare i suoi genitori e Rachel con i gemelli. Intanto lei si sedette in corridoio per terra con la schiena appoggiata al muro, l’aiutava a riflettere meglio. I suoi pensieri finivano sempre su Alex, non riusciva a smettere di piangere, non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti, da quanto pizzicavano. In quel momento così duro, aveva bisogno di una persona in particolare, che purtroppo doveva ammettere, le mancava ancora. Con la testa china sul pavimento, vide delle converse basse nere di fronte a sé. Lily alzò lo sguardo vedendo una mano tesa. La prese, si alzò, guardò quel ragazzo negli occhi e sussurrò.-

Lily: Ho bisogno di te
Daniel: Lo so, ecco perché sono qui!

-Daniel si avvicinò a lei e, accarezzandole il viso, la baciò. L’amore che provavano l’uno per l’altra non si era scalfito.-


Ciao meraviglie!!
Eccomi con un nuovo episodio! E' tristissimo, voi che dite? :(
I gemelli sono tenerissimi!
Comunque io non ci posso fare niente, AMO Daniel e Lily <3 e voi? :) O preferite Lily e Josh e Daniel e Victoria? :\
Scusate se ci sono degli errori ma non ho avuto tanto tempo per scriverlo e rileggerlo. Questa settimana sono stata davvero impegnata!
Spero che l'episodio vi piaccia.
Un bacio,
Sum <3

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Capitolo 54
*** Stesso sangue non significa Famiglia ***


Unconventional Family
Capitolo 54
-Stesso sangue non significa Famiglia.-



-Una volta realizzato ciò che stava succedendo, Lily cadde giù dal paradiso schiantandosi sul terreno, così si allontanò dal ragazzo e sussurrò.-

Lily: No, Dan!
Daniel: Okay, scusami. Però questo lo posso fare!

-Lui le accarezzò il volto per poi avvicinarla a sé e stringerla in un grosso abbraccio. Sapeva che la ragazzina non voleva andare oltre per via di Josh, non voleva ferirlo. Sapeva anche che l’ex fidanzata aveva bisogno di lui. La sentì riprendere a piangere ma solo Lily sapeva che non solo piangeva per le condizioni di Alex ma anche perché le mancavano quei momenti con Daniel che delicatamente le baciò la fronte dopo che lei si strofinò gli occhi sul petto del ragazzo.
Brittany e Oliver intanto uscivano dalla stanza di Alex e vedendo Daniel e Lily, Brittany sorrise.-

Brittany: E’ un bravo ragazzo!
Oliver: Sì, sono contento che protegga nostra figlia
Brittany: Daniel è l’Oliver della situazione!

-Si sedettero sulle poltroncine della sala d’aspetto e Brittany appoggiò la testa sulla spalla di suo marito.-

Oliver: No, Daniel è molto più sveglio di come lo ero io, non farà il mio stesso errore. Non se la lascerà scappare!

-Lui appoggiò il braccio sulle spalle di Brittany proprio mentre Lily e Daniel si staccavano dall’abbraccio. Lei guardò il ragazzo.-

Lily: Grazie!
Daniel: Non devi ringraziarmi. Lo hai visto?

-Le asciugò le lacrime e Lily sospirò annuendo con la testa.-

Lily: E’ strano vederlo così… Così indifeso. E sai qual è la cosa che più fa rabbia? Che non possiamo fare niente. Possiamo solo stare qui seduti ad aspettare che si svegli. E’ orribile vivere nell’ansia
Daniel: Lo so piccolina. Però dovete avere un po’ di pazienza, si sveglierà!
Lily: Speriamo! Povera diddi Rachel, è distrutta e cerca di tirare fuori il sorriso per i bambini. Ha una forza incredibile
Daniel: E’ vero!

-Si sedettero sulle poltroncine guardando Rachel e i gemelli, poi Daniel prese la mano a Lily e l’accarezzò mentre i pensieri della ragazza scorrevano liberi come l’acqua di un fiume.-

Lily: Io non ce la farei se succedesse a...

-Improvvisamente si accorse di star parlando troppo, così decise di chiudere la bocca anche se Daniel sapeva bene come finiva quel suo pensiero.-

Daniel: A me, giusto?

-Sapeva bene ciò che Lily provava per lui perché per lui era lo stesso. Nessuno dei due aveva smesso di amare l’altro. La ragazzina, imbarazzata, girò la faccia vedendo i suoi genitori cercando di cambiare discorso.-

Lily: Andiamo dai miei!

-Daniel non voleva insistere, voleva solo farle capire che lui c’era e sapeva ciò che lei provava. Così lasciò perdere quel discorso. Sapeva che Lily aveva bisogno di tempo. Si alzarono e andarono da Oliver e Brittany, che Daniel salutò. Lily si sedette sulle gambe di sua madre che l’abbracciò stringendola a sé. La ragazzina poi parlò.-

Lily: Avete novità?
Brittany: No tesoro, è così come lo hai lasciato tu
Lily: Che attesa estenuante! Sentite, se volete io e Daniel possiamo andare a prendere Dylan all’asilo!
Brittany: Non preoccuparti. Ho chiamato Chad e Austin, andranno loro a prendere Dylan e lo terranno fino a stanotte. Lo riporteranno a casa dopo cena
Lily: Oh!

-Proprio in quel momento Oliver puntò il dito verso l’entrata.-

Oliver: Pulce, eccoli!

-Videro i parenti di Alex entrare. Suo padre, sua madre e sua sorella con la sua famiglia, marito e figlia. Per Lily, vedere Alice, fu un altro stress dato che le due ragazze si conoscevano molto bene. Lily guardò sua madre preoccupata e Brittany la tranquillizzò.-

Brittany: Tesoro, stai tranquilla. Oggi si penserà solo ad Alex!

-Tutti si alzarono dalle poltroncine e si avvicinarono salutando la famiglia, informandoli poi della situazione. Le due ragazzine si guardarono l’un l’altra.-

Alice: Lily...
Lily: Alice…

-L’attenzione di Alice poi fu catturata dalla presenza di Daniel. Subito riguardò Lily.-

Alice: Non mi presenti il tuo amico?

-Daniel si avvicinò allungando la mano.-

Daniel: Daniel, piacere!

-Subito Alice la strinse sorridendo.-

Alice: Il piacere è mio! Comunque vado a salutare zia Rachel e i miei bambini!

-Lei superò i ragazzi mentre Lily, a quell’affermazione, alzava il sopracciglio destro indignata.-

Lily: “I miei bambini?!” Ma se nemmeno li conosce! Che ipocrita. Quelli sono i MIEI bambini!

-Daniel sorrise, era felice che Lily si distraesse dal pensiero fisso di Alex. Lui la guardò.-

Daniel: Da quanto vedo non scorre buon sangue!
Lily: No, per niente. Fin da bambine!
Daniel: Era la tua nemica di Fallbrook?
Lily: No, a Fallbrook non avevo “nemici”. Lei abita a Bonsall. Da Fallbrook dista circa dieci minuti in macchina. E comunque per precisare, lei odiava me. Era gelosa, anche se ad essere sinceri un pochino aveva ragione, ero io la preferita di diddi Alex
Daniel: SEI, vorrai dire!

-Entrambi sorrisero guardando Alice prendere in braccio Emily.-

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Fallbrook, California. Agosto 2005.


Lily: Mamma devo proprio?!
Brittany: Sì, tesoro!
Lily: Non mi va’!
Brittany: Lo so, fallo per diddi Alex. Vuoi lasciarlo solo nelle grinfie di Alice?!

-Quella sera, Lily, di ormai sette anni, vagava per la camera da letto di sua madre cercando disperatamente di farle cambiare idea.-

Lily: Ma avevamo già detto di sì a Megan e poi anche la signora Lewis si offenderà!

-Brittany chiuse le ante dell’armadio girandosi verso sua figlia sorridendo.-

Brittany: Ci hai provato, amore! Chiamerò io la signora Lewis e mi prenderò le colpe
Lily: Uffi!

-La bambina si lasciò cadere sul letto di sua madre scoraggiata ma dopo qualche secondo si rialzò mettendosi a sedere.-

Lily: Ora che ci penso, ho un mucchio di compiti delle vacanze da fare. Non è proprio possibile!

-Brittany la guardò fingendosi confusa, voleva proprio stare al gioco per vedere fin dove si spingesse sua figlia.-

Brittany: Strano, pensavo che tu Megan li aveste già finiti. Posso chiamare la signora Lewis per chiederle se sono davvero così eccessivi e poi…

-Lily sentendo sua madre alzò le braccia in aria.-

Lily: Okay mamma, mi arrendo. Sia chiaro, lo faccio solo per diddi Alex!
Brittany: Non chiedo di meglio!

-Brittany sorrise e mentre si guardava allo specchio pettinandosi i capelli lisci, Lily parlò.-

Lily: Hai dimenticato di mettere dentro l’armadio questo vestito!

-La bambina si avvicinò a sua madre mostrandole quel vestitino corto molto provocante.-

Lily: Devi metterti questo vestito per andare a lavoro stasera?

-Brittany la guardò con la coda dell’occhio e vedendo il vestito, subito si agitò prendendolo dalle mani di sua figlia.-

Brittany: Ma no, tesoro. Conosci bene la mia divisa da lavoro!
Lily: Perché allora il vestito era pronto sul letto?
Brittany: Ho semplicemente dimenticato di metterlo nell’armadio

-Lily guardò bene sua madre che metteva a posto il vestito.-

Lily: Mamma, ti sei messa il trucco in faccia?!

-Brittany alzò gli occhi al cielo, sua figlia era davvero una bambina acuta. Doveva prendere proprio quella qualità da sua madre? Pensò Brittany prima di trovare una scusa che convincesse quell’angelo dagli occhi blu.-

Brittany: Sì, ma solo un pochino. Volevo provare questo nuovo colore ma nemmeno si nota!
Lily: Io lo noto!

-La ragazza venticinquenne, si avvicinò a sua figlia, le accarezzò il visino e poi spingendola verso la porta della camera, parlò.-

Brittany: Perché non vai a prepararti lo zainetto per il pigiama party a casa di diddi Alex e diddi Rachel?

-La bambina sbuffò e parlando andò in camera sua. Sua madre poteva ancora sentirla.-

Lily: Alice mi prenderà in giro anche oggi! E’ il contrario di diddi Alex, antipatica, fastidiosa e io vorrei picchiarla!

-Lily e Alice si odiavano da sempre. Brittany e Alex provavano spesso a farle incontrare ma ogni volta si finiva sempre con delle urla. La ragazza scosse la testa sorridendo.-

Brittany: Non riusciresti a fare del male nemmeno ad un insetto!

-Brittany rise, finirono entrambe di prepararsi e andarono all’appartamento di Alex e Rachel, la quale aprì la porta di casa con entusiasmo.-

Rachel: Buonasera!!

-Subito Lily l’abbracciò.-

Lily: Ciao diddi! Dov’è diddi Alex?
Rachel: Nello studio. Alice non è ancora arrivata!
Lily: Per fortuna!

-Sia Lily che Rachel sorrisero e la ragazza si spostò dalla porta per far passare la bambina che corse a salutare Alex. Poi, Rachel guardò Brittany che sorrideva.-

Brittany: Vi posso augurare solo buona fortuna avendole tutte e due in casa. Che pazzi!
Rachel: Senza i due “pazzi” non potresti andare all’appuntamento che… A proposito, non vorrai andarci con la divisa da lavoro?!
Brittany: No, certo che no. La tua figlioccia stava per scoprire tutto, dovevo camuffare in qualche modo!

-Rachel scosse la testa guardando la sua amica.-

Rachel: Alla fine che vest…
Brittany: Quello color miele!
Rachel: Ottima scelta! Farai sicuramente impazzire Gabriel!
Brittany: Impazzirebbe di sicuro se sapesse di Lily! Come Ian e Dwight!
Rachel: Prima di tutto, quei due erano degli idioti e secondo, tu e Gabriel vi state frequentando da pochissimo tempo, non c’è bisogno che tu glielo dica per il momento. Comunque sia, tieni!

-Rachel diede in mano a Brittany una scatolina e continuò.-

Rachel: Pillola del giorno dopo. In caso arrivaste a quel punto e so che se lo farete vorrai usare il preservativo ma prendi anche questa poi. Okay?

-Brittany annuì sorridendo, poi si ricordò che anche Rachel avrebbe affrontato qualcosa di importante.-

Brittany: Quando farai il test?
Rachel: Stanotte, quando le bambine saranno a letto!

-Entrambe le ragazze sorrisero e poi si abbracciarono. Brittany strinse forte a sé Rachel.-

Brittany: Buona fortuna amica mia!
Rachel: Buona fortuna anche a te!

-Rachel guardò Brittany raggiungere l’ascensore, poi tornò dentro chiudendo la porta. Vedendoli, rimase affascinata dalla scena. Alex aveva appena preso a sacco di patate Lily che rideva a testa in giù.-

Alex: E poi l’orco cattivo rubò la principessaaaa
Lily: DIDDIIIIIIII
Alex: Credo che la cucinerò al forno, sarà appetitosa!

-La fece cadere delicatamente sul divano e si girò verso Rachel sorridendo.-

Alex: Da che parte iniziamo?

-Anche Rachel ridendo si avvicinò al divano.-

Rachel: Io credo inizierò dal pancino, sembra così invitante!

-Entrambi iniziarono a fare il solletico alla bambina che piangeva dal ridere.-

Lily: DUE CONTRO UNA NON VALEEE
Alex: Allora io mi accontenterò dei piedini!
Lily: NOOO. VI PREGOOO

-Con quelle gambine Lily scalciava da tutte le parti continuando a ridere fin quando sentirono il campanello suonare. Alex corse ad aprire la porta mentre Lily si alzava accoccolandosi su Rachel che la accarezzò e baciò.-

Alex: Ringrazia il campanello bimba!
Rachel: Sì, tesoro sei fortunata oggi!

-Alex aprì la porta mentre le sue ragazze ridevano. Videro Alice abbracciare Alex.-

Alice: Zio Alex!!
Alex: Ciao Alice!

-La bambina entrò dentro e salutando Rachel, spinse giù Lily dalle gambe di sua zia.-

Alice: Ciao zia Rachel
Rachel: Ciao bella!

-Rachel le diede un bacio in fronte. Poi guardò tutte e due le bambine mentre Alex riaccompagnava sua sorella all’ascensore.-

Rachel: Forza bambine, salutatevi
Lily: Ciao Alice
Alice: Ciao Lilian
Lily: E’ Lily il mio nome!
Alice: No, è solo un diminutivo. Me lo ha detto mamma
Lily: Ma tutti mi chiamano Lily, anche a scuola
Alice: E io voglio chiamarti con il nome intero
Lily: Mi da fastidio
Alice: Pazienza Lilian

-Rachel alzò gli occhi al cielo separandole.-

Rachel: Ora basta!!

-Alex tornò in casa e sedendosi sul divano prese Lily sulle sue gambe.-

Alex: Oggi io e Rachel vi portiamo in un posto speciale!
Lily: Dove?

-Rachel continuò.-

Rachel: Andiamo al cinema a vedere….
Alex: BAMBINE, RULLO DI TAMBURI!

-Entrambe le bambine ridendo batterono le mani sulle proprie ginocchia e Alex parlò.-

Alex: Lilo e Stitch 2!!
Lily e Alice: SIIIIIIII!

-Le bambine scoppiarono di gioia abbracciando Alex e Rachel. Poi Alex continuò.-

Alex: Però prima andremo a cena al McDonald’s!!

-Rachel guardò il suo fidanzato.-

Rachel: Alex, ma proprio al McDonald’s?

-Lily subito la supplicò.-

Lily: Dai diddi, per favore! Per favore!!
Alex: Andiamo tesoro, per Brittany non ci saranno problemi!
Rachel: Ma che ci penso a fare? Brittany è quella ragazza che fa mangiare cibo cinese a Lily da quando aveva un anno. Ma chi voglio prendere in giro?! E vada per il McDonald's!
Lily: SIIIIIIIIIIII

-Tutti sorrisero quando Alice parlò.-

Alice: Io non posso andare
Alex: Perché no?
Alice: La mamma non vuole!

-Alex guardò sua nipote e sorrise.-

Alex: La tua mamma non lo saprà mai se non glielo dirai!
Alice: Se lo scopre sarà colpa tua!
Alex: Mi assumo tutte le responsabilità

-Lui sorrise ancora e poi uscirono di casa. Mezz’ora più tardi, tutti erano seduti al tavolo del McDonald's con un bel panino davanti. Lily e Alice presero l’happy meal con la sorpresa, Alex un crispy Mcbacon e Rachel una semplice piadina al pollo. Tutto andava abbastanza bene quando poi a un certo punto Alice parlò.-

Alice: Lilian passami il ketchup subito!

-Lily, ormai si era rassegnata a venir chiamata così da Alice. La bambina dagli occhi blu, non era una tipa che amava litigare, anzi meno problemi aveva e meglio era. Alex però, sentendo quelle parole, s’innervosì e bloccò Lily che passava la salsa a sua nipote.-

Alex: NO. Ferma un momento. Prima di tutto il suo nome è Lily
Alice: E’ un diminutivo!
Alex: Sì, ma tutti la chiamano “Lily” ed è abituata ad essere chiamata così, Lilian è una formalità. E secondo… Dov’è finita l’educazione? Si chiede per favore!

-Alice diventò subito rossa.-

Alex: Mi dispiace Alice, ma non ci si comporta così!
Alice: Scusate

-Farfugliò la bambina mentre Alex continuava.-

Alex: Non voglio più sentirti chiamarla “Lilian”, chiaro? Ci metto poco a portarti dalla nonna altrimenti

-Rachel pensò che Alex ci stesse andando giù pesante. In fondo Alice era solo una bambina e lui era eccessivamente protettivo nei confronti di Lily. Così la ragazza parlò con un tono di rimprovero abbracciando Alice che si appoggiò a lei.-

Rachel: ALEX!

-Alex guardò la sua ragazza cercando di giustificarsi.-

Alex: Sai che la prepotenza non mi piace!

-Lily intervenne guardando Alice.-

Lily: Io ti scuso!

-Alice sorrise e lo stesso fece Alex che era fiero della sua figlioccia.-

Alice: Grazie!

-Disse poi Alice e anche Alex parlò.-

Alex: Anche io ti perdono
Alice: Ti posso abbracciare?
Alex: Certo! Vieni qui

-Alex sorrise e Alice si alzò correndo ad abbracciarlo.
Dopo aver finito di mangiare, andarono a vedere il film e solo alle 21:30 tornarono a casa con le bambine che sbadigliavano. Una volta entrati in appartamento, Rachel parlò.-

Rachel: Forza, laviamo i denti e andiamo a letto, così vi riposerete un po’
Alice: Ma noi non abbiamo sonno!!

-Disse Alice sedendosi sul divano.-

Lily: Sì, per una volta sono d’accordo con lei!

-Concordò Lily sfregandosi gli occhi.-

Rachel: Ma sarete più comode a letto!

-Rachel le spinse leggermente sulla schiena, incoraggiandole ad andare nella stanza degli ospiti.
Solo dopo mezz’ora, riuscirono a mettere le bambine a letto e dopo averle dato la buonanotte, Alex e Rachel uscirono dalla stanza andando in camera loro. Intanto nella stanza degli ospiti, al buio, qualcuno non voleva prendere sonno. Alice, infatti, si era appena rigirata a letto per guardare Lily e parlò.-

Alice: Mi annoio, ti racconto una storia di paura?
Lily: No, non mi piacciono. Dormi ora!
Alice: Fifona! Hai paura se non dormi nel lettone con la tua mammina?
Lily: Non è vero! Non mi piacciono e basta
Alice: E’ come se ti sentissi già piangere
Lily: Smettila, non ho paura!
Alice: Hai paura anche del buio?!!
Lily: No!

-Alice le fece il verso del pollo e Lily sempre più seccata le diede il permesso.-

Lily: Raccontala allora!

-Alice sorrise soddisfatta iniziando il suo racconto.-

Alice: Questa me l’ha raccontata lo zio Alex. Sai, prima che loro si trasferissero in questo appartamento, qui ci abitava una signora anziana insieme a suo nipote Jack che non aveva più i genitori. Una notte Jack fu svegliato da un rumore strano, come uno scricchiolio del parquet. Inizialmente fece finta di niente pensando che la nonna stesse andando a letto, poi però sentì sbattere delle porte. Sollevò di scatto la testa dal cuscino e vide un'ombra che spuntava dentro la sua camera che era proprio questa qua!

-Lily deglutì, iniziando a spaventarsi. Era una gran fifona per questo genere di cose. Alice si sedette a gambe incrociate sul letto, accendendo la lucetta sul comodino, poi continuò il suo racconto.-

Alice: Così Jack, si alzò dal letto per vedere chi fosse, quando delle mani lo presero e lo rapirono. La nonna, sentendo tutto quel baccano si alzò e venne in questa camera, disperata pregò i ladri di lasciare andare suo nipote, disse che avrebbe chiamato la polizia, mentre Jack continuava a piangere dalla paura
Lily: Povero Jack!

-Disse Lily tristemente.-

Alice: Sai cosa accadde? I ladri si spaventarono sentendo la parola “polizia”, così persero il controllo e partì un colpo di pistola che ferì Jack facendolo sanguinare a morte. La nonna urlò e i ladri di bambini che ormai avevano ucciso Jack che gli serviva, presero in ostaggio la nonna per tapparle la bocca. Legarono la signora con una corda, la infilarono dentro un sacco e portandola con loro uscirono dalla finestra. Nessuno riuscì mai a trovarli, neanche la polizia. Guarda la finestra è proprio quella lì!

-La indicò a Lily che ormai era terrorizzata.
E se i ladri di bambini avessero scoperto che lei ed Alice erano in quella casa? Le avrebbero rubate proprio come volevano fare con Jack? Iniziò ad avere i brividi mentre Alice continuava.-

Alice: Zio dice che in questa stanza, qualche volta si sente ancora il debole pianto di Jack!
Lily: Cosa?!!
Alice: Paura Lilian?

-Le chiese Alice con un ghigno sul viso, ma Lily per non darle soddisfazione…-

Lily: Nemmeno un po’!
Alice: Sei coraggiosa allora. Buonanotte!

-Alice si rimise sotto le coperte e si girò spegnendo la lucina. Anche Lily s’infilò completamente sotto le coperte e al buio continuò a pensare.-

Lily: “E se arrivano i ladri di bambini? Devo stare attenta a tutti i rumori. Se riuscissero a prenderci non vedrei più la mamma. No, no. Ti prego fa che i ladri non vengano oggi”.

-Intanto nella camera da letto principale, Alex stava seduto a letto quando Rachel uscì dal bagno. Lei subito corse ad accoccolarsi tra le braccia del suo fidanzato che l’accarezzò.-

Alex: Allora?!

-Rachel scosse la testa debolmente mentre una lacrima le scivolava per il viso. Il suo fidanzato la strinse a sé dandole un bacio sulla testa.-

Alex: Oh amore mio. So quanto ci speravi!

-Rachel alzò lo sguardo verso il suo fidanzato.-

Rachel: E se non riuscissimo mai ad avere un bambino perché ho qualcosa che non va’?!
Alex: Tesoro, rilassati! Questo è solo il primo tentativo
Rachel: Lo so, però io vorrei davvero un bambino da te. Un bambino con i tuoi occhi, i tuoi capelli e la tua simpatia!
Alex: Io vorrei un bambino con i tuoi occhioni da cerbiatto, i tuoi capelli scuri e tutta la tua dolcezza!

-Entrambi si sdraiarono a letto abbracciandosi e Alex continuò.-

Alex: Forse è meglio che sia andata così questa volta!

-Rachel lo guardò aggrottando la fronte e Alex si affrettò a spiegare.-

Alex: Adesso siamo così concentrati sulle nostre carriere, insomma, sarebbe anche bello poter contare su un bello stipendio da parte di entrambi, non credi? Sarebbe bello viaggiare ancora un po’ per conto nostro e poi avere i soldi necessari per viaggiare con tutta la famiglia…

-Rachel lo guardava.-

Rachel: Immagino di sì…
Alex: Diamoci ancora un po’ di tempo per fare le cose insieme, solo io e te. Avanziamo con le nostre carriere e tu cerca di diventare la responsabile di quel museo che ami tanto. Se decidiamo di avere dei bambini ora, non riusciremo più a salire di livello
Rachel: Perché pensi solo al lavoro?
Alex: Non è questione di lavoro in fondo. Se facciamo dei bambini, io voglio godermeli. Io voglio ricordarmi ogni istante e non voglio perdermi niente delle loro vite per colpa del mio stress dovuto al lavoro. Ma se noi facciamo la parte più difficile delle nostre carriere ora, tra qualche anno potremmo goderci i nostri bambini senza troppi stress dovuti al lavoro. Abbiamo solo 25 anni, siamo giovani!

-Rachel sorrise. Non aveva mai visto le cose sotto quella prospettiva.-

Rachel: Forse hai ragione. E’ meglio aspettare!

-Alex sorrise e l’accarezzò, poi la sentì parlare ancora mentre spegnevano le luci.-

Rachel: E’ stato bello oggi. Siamo stati davvero bene!
Alex: Già. Devo ammettere che quel cartone animato non era niente male!

-Rachel scoppiò a ridere per poi baciare Alex e addormentarsi una tra le braccia dell’altro.
Verso mezzanotte, la ragazza sentì una manina toccarle il braccio e il sussurro di Lily nell’orecchio.-

Lily: Diddi!
Rachel: Tesoro…

-Rachel alzò la testa e vide Lily piangere, poi la sentì parlare.-

Lily: Non voglio che i ladri di bambini mi prendano. Per favore posso dormire con voi?

-Anche Alex si svegliò, sbadigliò e accese la luce.-

Alex: Bimba, cosa succede?

-I ragazzi la fecero sedere al centro del letto chiedendo spiegazioni e Lily raccontò la storia di Alice.-

Alex: Bimba, non è vero! In questa casa non c’è nessuno spirito. Questo è un palazzo super nuovo con appartamenti super nuovi. Non sai che ci spillano un sacco di soldi per questa ragione?!

-Alex sorrise facendo sorridere anche Lily mentre Rachel accarezzava la bambina e la rassicurava.-

Rachel: E’ vero, tesoro!
Lily: Io volevo essere coraggiosa però la storia mi ha fatto paura!

-Rachel rise.-

Rachel: Ne avrebbe fatta anche a me!

-Alex sospirò pensando ad Alice, poi parlò.-

Alex: Certo che Alice è allucinante! E’ proprio una strega come mia sorella
Rachel: Dai Alex! E’ solo gelosa perché passi più tempo con Lily che con lei che è tua nipote di sangue
Alex: Beh, Lily la vedo tutti i giorni. Alice la vedo solo per le feste o qualche giorno così, non ci sono paragoni. E poi anche caratterialmente non mi ci trovo, capisci?
Rachel: Lo so!

-Lei abbassò lo sguardo, vedendo Lily addormentata sul lettone. Sorrise guardando il suo fidanzato.-

Rachel: Oggi abbiamo un’ospite

-Anche Alex sorrise mettendo Lily sotto le coperte.-

Alex: Vorrà dire che ce ne faremo una ragione!

-Spense la luce, baciò Rachel e si addormentarono di nuovo.-
>>>

-In ospedale Alice teneva ancora Emily in braccio che voleva scendere a tutti i costi.-

Alice: Sei proprio bella!
Emily: Lasciami, voglio andare da diddi
Alice: Okay, okay! Chi è?

-Alice non sapeva chi fossero le madrine e i padrini dei gemelli perché al battesimo non si era nemmeno presentata. Comunque mise Emily a terra che corse da Lily, la quale la prese in braccio. La bambina parlò.-

Emily: Diddi?
Lily: Dimmi, tesoro!
Emily: Hai visto papà?
Lily: Sì!
Emily: Quando si sveglia?
Lily: Non lo so Emy, spero presto!

-In quel momento, Alice si avvicinò a Lily e con tono sprezzante parlò.-

Alice: Quindi sei tu sua diddina!
Lily: Sì!

-Disse Lily con orgoglio e sicurezza.-

Alice: Sarai felice!
Lily: Sì, lo sono parecchio!

-Alice la guardò, era abbastanza gelosa.-

Alice: E comunque, tutti questi titoli che tu e la tua famiglia date alla mia famiglia e viceversa, “diddini” pff, non sono altro che aria fritta. Non siete una famiglia. Siete amici, ma nient’altro vi lega. O almeno, non qualcosa forte come il sangue! Io sono loro cugina. Noi siamo una famiglia!
Lily: Purtroppo per loro sì! Non mi interessa avere il loro sangue mi interessa che i nostri cuori battano allo stesso tempo, cosa che già fanno. Comunque, dovresti pensare ad Alex invece di cercare di essere migliore di me in ogni cosa. Finiscila, non abbiamo più sette anni!
Alice: Come ti permetti?
Lily: Senti Alice, lascia perdere. Non sono dell’umore adatto!

-Lily la superò con Emily ancora in braccio, per poi avvicinarsi agli adulti mentre Daniel seguiva la sua fidan… Oh, ex fidanzata.
Quando l’orario di visita finì, ognuno tornò a casa propria. Austin e Chad riportarono Dylan in casa Hunt già addormentato. Anche Lily quella sera era molto stanca e dopo aver dato la buonanotte ai suoi genitori alle 22:00 andò a letto. Si sdraiò ma non riuscì a prendere sonno, rimase sdraiata a pensare. Verso le 23:00 le arrivò un messaggio, prese il telefono e lo lesse. Era Daniel. “Mi mancava il tuo profumo, mi mancava abbracciarti, mi manchi tu. Ho sbagliato, lo so, ma sappi che ti aspetterò, ti aspetterò per tutta la vita se dovesse essere necessario. Se mi darai la possibilità rimedierò, te lo prometto! Buonanotte piccolina, ti penso sempre <3 :*”-

Lily: "Oh Dan, come faccio a guardarti e non provare più niente per te? Ti amo come se fosse il primo giorno…"

-In quel momento la ragazza sentì come dei piccoli singhiozzi che le fecero dimenticare i suoi pensieri. Si alzò e si affacciò in camera dei suoi genitori senza farsi vedere, era da lì che proveniva il rumore. Li vide, Oliver abbracciava Brittany che cercava di piangere nel modo più silenzioso possibile. La donna aveva trattenuto quelle lacrime per tutto il giorno, doveva essere forte, per Rachel e per Lily ma ora non ce la faceva più, aveva bisogno di piangere e sfogarsi.-

Brittany: N-non è giusto, Olly!
Oliver: Lo so, pulce. Alex è forte si riprenderà
Brittany: Per me non è un semplice amico, è il fratello che non ho mai avuto. I-Io vorrei poter fare qualcosa. Non voglio stare a guardare, voglio che si svegli diavolo!

-Continuò a piangere non più tanto debolmente, iniziava a perdere il controllo mentre Oliver l’accarezzava e la stringeva a sé.-

Oliver: Tutti lo vogliamo
Brittany: E se non si svegliasse? Ho detto a Lily di non pensarci nemmeno. Come ho potuto dirle una cosa del genere se neanche io ci credo, eh?! Sono una pessima madre, una bugiarda

-Lily si voltò appoggiandosi al muro. Si sentì uno schifo. Come aveva fatto a non pensarci? Anche sua madre stava malissimo per Alex, non aveva pensato minimamente a come potesse sentirsi Brittany, aveva pensato solo a se stessa, senza consolare sua madre che conosceva Alex da molto più tempo di lei. Con questo pessimo stato d’animo decise di tornare a letto, forse era la cosa migliore da fare. Oliver intanto continuava a stringere sua moglie tra le sue braccia.-

Oliver: Sch! Ora sei turbata, sfogati pure
Brittany: Come potremmo vivere tutti senza Alex? Rachel, i bambini. E’ tutto così triste. E’ impossibile. Dimmi che non è vero!

-Stancamente, la donna alzò la testa dalla spalla di Oliver che le asciugò le lacrime mentre lei smetteva di singhiozzare e tirava su con il naso.-

Oliver: Lo so amore, non doveva succedere!

-Solo verso mezzanotte, dopo una camomilla calda riuscirono tutti e due ad addormentarsi.

Fu una nottata movimentata per tutti, nessuno riuscì a dormire come si deve. In casa McKay, Rachel, era seduta al centro del letto, con la schiena e la testa appoggiati sulla testata del letto. Era lì ferma a pensare e a pregare mentalmente. Ai lati del letto dormivano beatamente i suoi bambini, non se l’era sentita di dormire da sola quella notte. Poteva solo sperare che Alex si svegliasse al più presto.

Verso le 4:00 del mattino, Brittany si svegliò non trovando Oliver a letto, vide solo il suo pigiama. Scese al piano inferiore e sentì dei battiti. Arrivò in cucina e questi furono sempre più forti e vicini. Uscì dalla porta laterale che portava al cortile posteriore e vide suo marito vestito sportivo e Red dalla sua cuccia che lo guardava. In silenzio Brittany si sedette sulla panchina ad osservare Oliver mentre continuava a tirare a canestro e a sbagliare con le cuffiette della musica nelle orecchie. Lui, aveva bisogno di staccare, non voleva più pensare, ecco perché teneva al massimo il volume del Ipod. Tirava a canestro dalle 3:00, e quando sbagliò l’ennesimo tiro, preso dalla rabbia sbatté il pallone con forza contro la staccionata, perdendo così le cuffiette dalle orecchie. Si sentì pesante e si buttò per terra con delle lacrime che gli marcavano quel viso perfetto. Sbatté i pugni per terra sussurrando.-

Oliver: Ma perché?!

-Brittany subito si alzò, andò da lui e si sedette per terra. Gli accarezzò i capelli. Lui la guardò, asciugandosi velocemente le lacrime.-

Oliver: Come mai sei già sveglia?
Brittany: Non riuscivo a dormire e non ti ho trovato a letto. Puoi smettere di fare quello duro, stiamo soffrendo tutti quanti. E’ sempre stato il tuo migliore amico è normale che anche tu stia male. E’ permesso di piangere anche a te
Oliver: Non serve a niente! Piangere non farà svegliare Alex
Brittany: Ma ti permette di sfogarti e di stare un po’ più tranquillo
Oliver: Come si può stare tranquilli, eh? Possono succedergli un mucchio di cose! Potrebbe risvegliarsi senza l’uso delle gambe o che ne so magari rimane sordo e dannazione, questo fine settimana dovevamo giocare con questo maledettissimo canestro nuovo di zecca che ho montato in giardino!

-Improvvisamente Brittany capì che Oliver non aveva fatto altro che pensare ad Alex, ogni minuto e ogni secondo. Era disperato, gli mancava il suo migliore amico. Così lei gli prese le mani.-

Brittany: Amore, si sveglierà e starà bene! Ne sono sicura. Al più presto vi starete di nuovo sfidando su un campo da basket e verrà in casa discografica per sentire nuovi gruppi

-Lei gli accarezzò il volto. Aveva visto tante volte gli occhi blu di sua figlia piangere, ma raramente quelli di Oliver. Quelle che avevano appena ripreso a scendere erano lacrime di dolore, erano lacrime che urlavano ad Alex “Mi manchi”.-

Oliver: Voglio essere forte per te, Lily e Rachel anche...
Brittany: Tu lo sei già, tesoro! Lo sei stato per tutti noi. Ma piangere non vuol dire non essere forte, significa essere umano

-Lui si asciugò le ultime lacrime.-

Oliver: Alex non avrebbe mai pianto se fosse successo a me!

-Brittany rabbrividì a quell’affermazione, però parlò.-

Brittany:Ti sbagli, io credo che avrebbe reagito proprio come stai facendo tu!

-Lo abbracciò e lo baciò dolcemente.-

Brittany: Forza, torniamo a letto!

-Oliver annuì, si alzò e seguì sua moglie dentro casa. Quella giornata li aveva distrutti.-



CIAO MERAVIGLIE <3
Scusate se non sono riuscita a postare sabato o domenica! Ho avuto una settimana abbastanza piena. Parte della mia famiglia è venuta a trovarmi a Londra e sono stata con loro cinque giorni, poi ovviamente, mi hanno contagiato l’influenza e il fine settimana l’ho passato a letto tra febbre e brividi. Avrei tanto voluto postare ma non ne avevo le forze.
Comunque spero vi farà piacere sapere che questo fine settimana posterò anche un altro capitolo!
Così non saremmo troppo in ritardo con la tabella di marcia.
Che ne pensate di questo capitolo?
Grazie mille a tutti per le recensioni a quelli vecchi e nuovi! Mi fate davvero sentire come se la mia storia valesse!
Allora, ci sentiamo questo fine settimana con un nuovo capitolo.
Bacioni,
Sum <3

 

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Capitolo 55
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Unconventional Family
Capitolo 55
-Back.-


-Passarono due settimane e le condizioni di Alex non davano segno di miglioramento. Tutti quanti ogni minuto libero lo passavano in ospedale. Lily e Daniel ripresero a parlare, ma niente di più, Lily non voleva fare del male a Josh. Febbraio passò lasciando posto a Marzo e anche il freddo ormai svaniva lentamente. Quella sera, Lily stava riordinando bene camera sua, quando trovò uno scatolone che risaliva al trasferimento a Los Angeles.
Lo aprì curiosa e dentro trovò degli oggetti di quando era bambina. Disegni, videocassette e alcuni giocattoli. La bambolina di Ariel della sirenetta catturò la sua attenzione, la prese e sorrise proprio mentre Brittany si affacciava in camera della ragazzina. Sua madre la osservò per qualche secondo sorridendo, poi parlò, avvicinandosi e sedendosi sul pavimento affianco a lei.-

Brittany: Era impossibile farti staccare da quella bambola e soprattutto da quel cartone animato

-Lily la guardò e sorrise.-

Lily: Già, lo avrò visto diecimila volte

-Anche Brittany sorrise accarezzando sua figlia.-

Brittany: A volte dimentico quanto tu sia cresciuta
Lily: Oh mamma!

-Lei si appoggiò a Brittany, quando qualcosa all’interno della scatola catturò l’attenzione di sua madre che allungò il braccio prendendo un cartoncino mentre Lily si risistemava.-

Lily: Che cos’è?

-Brittany le fece vedere bene il cartoncino.-

Brittany: Davvero non ti ricordi?

-Lily scosse la testa e lo aprì. Con una scrittura infantile vi era scritto “Ai diddini più speciali del mondo, tanti auguri, vi voglio bene. Lily” Tutt’intorno c’erano tanti piccoli disegni che raffiguravano lei, Brittany, Alex e Rachel accompagnati da prati, alberi, animaletti indefiniti e cuori.-

Lily: Non mi ricordo di questo bigliettino!
Brittany: Il tuo primo anno di scuola elementare hai iniziato a sentire la mancanza di tuo padre. Diciamo a esserne consapevole. Per la festa del papà la maestra vi fece fare dei lavoretti. Ti rifiutasti

-Lily rise.-

Lily: Davvero?
Brittany: Oh sì! Ti arrabbiasti un sacco con la maestra che non sapeva come prenderti. Tu le dissi di non conoscere tuo papà e lei per non farti sentire tanto a disagio ti disse di farlo per me. E mai te lo avesse detto!
Lily: Perché?
Brittany: Le piazzasti una bella scenata, dicendo che quello era per il giorno della festa del papà e non della mamma. Ti sedesti da una parte, rimanendo tutta la lezione con il broncio. Quando venni a prenderti mi venisti incontro piangendo come una fontana. Mi feci spiegare tutto dalla maestra e quando tornammo a casa parlammo tanto. Per non farti sentire quella mancanza, mi venne un’idea, guardai il calendario e..

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17 Giugno 2004. Fallbrook, California.


Brittany: Ohh! Come ho potuto dimenticarmene così?

-La giovane Brittany si diede una manata in fronte mentre la piccola tirava su con il nasino asciugandosi le ultime lacrime.-

Lily: Di cosa?
Brittany: Che sciocca sono stata!

-La bambina tirò la maglietta di sua madre per catturare la sua attenzione.-

Lily: Mamma, cosa?
Brittany: Amore, oggi è venerdì, giusto?

-Lily annuì.-

Brittany: E’ il terzo venerdì di Giugno?
Lily: Sì!
Brittany: Grazie al Cielo mi sono ricordata in tempo!
Lily: MAMMAA! DILLO ANCHE A ME

-Brittany si abbassò all’altezza di sua figlia.-

Brittany: Domenica è anche la festa dei diddini, non solo quella del papà!
Lily: Cosa?
Brittany: Sì, tesoro. Però tutti danno più importanza alla festa del papà e nessuno ne parla! E poi tante persone neanche li hanno i diddini
Lily: Davvero?

-La bambina era decisamente confusa e Brittany continuò.-

Brittany: E tu ne hai addirittura due! Non sai quanto sei fortunata! Adesso invece che festeggiare il papà possiamo festeggiare diddi Alex e diddi Rachel, no?
Lily: Sììì! Sono super iper fortunatissima, mamma! Chi se ne importa se qui non c’è il mio papà. Io ho DUE diddini, dico DUE!!

-Brittany rise, era davvero felice che a sua figlia tornò l’allegria. Lily continuò.-

Lily: Devo fargli un regalo, giusto?
Brittany: Eh sì tesoro, mi sembra proprio il caso!
Lily: Mi metto subito al lavoro!

-Ridendo Lily sparì nella sua cameretta.-

>>>


Lily: Non è possibile! Quanto ero credulona...
Brittany: Pendevi dalle mie labbra!

-Entrambe scoppiarono a ridere poi Lily parlò.-

Lily: Ma diddi sapevano di questa storia?
Brittany: Oh no, quando c’eri di mezzo tu regnava l’improvvisazione! Dopo che gli facesti questo cartoncino, ci presentammo da loro di punto in bianco. Appena aprirono la porta gli saltasti addosso facendogli gli auguri. Puoi solo immaginare la faccia di Alex e Rachel. Però tu parlavi decisamente troppo al tempo e ti scusasti per il ritardo dicendo che non sapevi della festa dei diddini. Così loro due più o meno capirono e così improvvisarono. Poi la notte, quando ti addormentasti, li chiamai e gli spiegai tutto
Lily: Ma non mi torna una cosa. Se questo cartoncino era un regalo per loro, perché lo abbiamo noi?

-Brittany sorrise, come se si aspettasse quella domanda.-

Brittany: Andavi così fiera di quel cartoncino, lo chiamavi “Il capolavoro”. Volevi regalarlo ad Alex e Rachel ma allo stesso tempo ci eri così legata che non riuscivi a staccartici. Così Alex ti disse che forse quel disegno era molto affezionato a te e quindi era il caso che lo tenessi tu. Eri felicissima di riportartelo a casa!

-Lily riguardò attentamente i disegni alzando il sopracciglio destro.-

Lily: “Il capolavoro”, eh?
Brittany: Per te era importante, aveva un valore affettivo. Ecco perché l’ho conservato. Non volevo andasse perduto
Lily: Hai fatto bene, mamma. Credo sia ora che torni alle persone a cui era destinato!

-Brittany annuì.-

Lily: Forse se parlo a diddi Alex di questa storia e lui se la ricorda, non so, forse avremo qualche miglioramento!

-La ragazzina poggiò la testa sulla spalla di sua madre. Per Brittany vedere quella scintilla di speranza negli occhi della figlia fu rassicurante e quasi terapeutico per il suo mal di cuore.-

Brittany: Speriamo tesoro!

-Strinse Lily a sé baciandola sulla fronte.
Il giorno seguente, appena la scuola finì, Rebecca accompagnò Lily in ospedale, entrando in camera di Alex. Subito la ragazzina dagli occhi blu corse a salutarlo.-

Lily: Ciao diddi! Indovina chi ti ho portato oggi?

-Alex sorrise.-

Lily: No, non è Daniel! A dire la verità non so se lui oggi verrà. Comunque è Rebecca, voleva vederti e sapere come stavi!

-Alex sorrise ancora e Rebecca parlò.-

Rebecca: Ciao Alex, scommetto che ti sei già stancato di stare a letto!

-Dopo quella frase, Alex mosse leggermente la mano e subito Rebecca scrollò il braccio della sua amica.-

Rebecca: Ha mosso la mano!!

-Lily la guardò e tristemente sorrise.-

Lily: Non è niente di che, Becky. I medici dicono che è normale. Capita a volte che faccia micro movimenti ma non è segno di alcun miglioramento a quanto ho capito
Rebecca: Ah!

-Le ragazze presero le sedie e si sedettero vicino a lui. Lily gli accarezzò il braccio.-

Lily: Beh diddi, vorrai sapere cosa è successo a scuola, no?
Rebecca: Poverino, è diventato il tuo diario segreto!
Lily: Lui si diverte! Comunque oggi Josh mi ha chiesto di fare un’uscita a quattro insieme a Rebecca e Jordan. A me sinceramente non va’!
Rebecca: Grazie tante!

-Disse Rebecca indignata.-

Lily: Non è per te e Jordan, è per me e Josh. Sì, insomma, sono sicura che lui non si troverebbe a suo agio
Rebecca: Potremmo provare
Lily: Lui non è Dan, non potrebbe mai funzionare. Jordan e Daniel sono migliori amici, io e te siamo migliori amiche, la situazione era perfetta. Adesso Josh è un estraneo a tutti, anche a me. E’ come se inconsciamente non volessi conoscerlo veramente
Rebecca: Ti do lo stesso consiglio che ti avrebbe dato Alex. Se non stai bene, non continuare questa storia con lui. Lascia perdere!

-Lily guardò la sua amica alzarsi. Lei sapeva che Rebecca sarebbe dovuta tornare a casa quel pomeriggio.-

Rebecca: Io devo andare purtroppo!
Lily: Grazie per essere passata. Diddi ha sicuramente apprezzato sentire la voce di qualcun altro. Sai, credo che si stia stancando di me!

-Entrambe risero e Rebecca la guardò.-

Rebecca: Tu resti qui ancora un po’?
Lily: Sì. Magari sento Daniel più tardi!
Rebecca: Va bene!

-Rebecca salutò Alex, diede un bacio sulla guancia a Lily e andò via lasciandoli soli.-

Lily: E rimasero in due. Ah diddi, ti ho portato una cosa!

-Lily tirò fuori dal suo zaino il cartoncino di auguri.-

Lily: Guarda cos’ho trovato in casa! E’ il biglietto di auguri che vi feci quando ero piccola, per “l’appena-inventata festa dei diddini” della mamma. Te lo ricordi? Spero di sì. Credo sia ora che torni a te e diddi Rachel. Te lo appoggio qui vicino!

-Lo mise sopra il comodino, vicino alla macchinina di Samuel e al pupazzetto preferito di Emily. Poi Lily mandò un messaggio a Daniel, che arrivò dopo un quarto d’ora.
Lui l’abbracciò.-

Daniel: Ehi!
Lily: Ciao!
Daniel: Novità?
Lily: Nulla!

-Lily scosse la testa e Daniel sospirò guardando Alex.-

Daniel: Ciao Alex!

-Alex sorrise e Daniel parlò.-

Daniel: Immagino che Lily ti abbia già riempito la testa dei suoi drammi e racconti!

-Lei gli diede una spinta e Daniel rise.-

Lily: Quanto sei scemo!
Daniel: Piuttosto, dove sono gli altri?
Lily: Mamma e papà dopo il lavoro vanno a prendere Dylan all’asilo e poi verranno qua, lo stesso diddi Rachel!

-Si sedettero e Daniel osservò Lily attentamente. C’era qualcosa di strano nella ragazza.-

Daniel: Mi dici che hai?
Lily: Niente
Daniel: Lil?!!
Lily: Dan, non ho niente!

-Lui sospirò, decidendo di usare la sua solita tattica, quella che usava spesso con Lily.-

Daniel: Okay...

-Entrambi alzarono la testa e guardarono il soffitto ma dopo qualche minuto di silenzio, Lily parlò.-

Lily: Devo lasciare Josh

-Dentro sé, Daniel scoppiava di felicità cercando però di non darlo a vedere. Lentamente si voltò per guardare Lily che sorrideva, lo conosceva troppo bene.-

Lily: Scommetto che questa notizia ti rende felice

-Lui sorrise.-

Daniel: Solo un pochino!
Lily: Sì certo, un pochino. Ci godi da matti!
Daniel: Sì, è vero!

-Daniel ammise la verità ridendo e Lily continuò.-

Lily: Lasciare Josh non vuol dire automaticamente rimettermi con te! Mi hai distrutta
Daniel: Lo so e mi dispiace, ma rimedierò!
Lily: Vedremo!

-Lei sorrise soddisfatta e anche Daniel sorrise dolcemente. Entrambi avrebbero voluto baciarsi in quel momento, ma furono interrotti dall’arrivo di tutta la ciurma.-

Brittany: Ciao ragazzi!

-Tutti si salutarono e Brittany mise Dylan a terra. Il piccolo, voleva andare da sua sorella, ormai riusciva a camminare se gli si tenevano le manine. Sua madre lo accompagnò da Lily che lo prese in braccio.-

Brittany: Richiede la sorella maggiore!
Lily: Ciao fagiolo!

-Lei lo baciò, intanto arrivarono anche i gemelli e Lily baciò anche loro.-

Lily: Ciao bellissimi!

-Daniel intanto, si era alzato dalla sedia avvicinandosi ad Oliver.-

Daniel: Ho bisogno del tuo aiuto!

-Oliver lo guardò confuso per poi dare una pacca sulla spalla al ragazzo.-

Oliver: Vieni, usciamo fuori!

-Appena furono fuori dall’ospedale, Daniel parlò.-

Daniel: Amo tua figlia e la voglio riconquistare
Oliver: E io cosa c’entro in tutto questo?
Daniel: Puoi aiutarmi a scrivere una canzone per lei? Gliela canterò al ballo della scuola che ci sarà il mese prossimo
Oliver: Ti stai proprio buttando, eh?! Conosco bene queste ragazze, Lily si scioglierà!

-Daniel ne fu felice e soddisfatto. In un certo senso ormai anche lui faceva parte della famiglia e sapeva di piacere a Brittany, Oliver, Alex e Rachel.-

Daniel: Dici davvero?
Oliver: Sì, hai avuto un’ottima idea. Ma aspetta un secondo, Lily non sta con quel Josh?
Daniel: Lo lascerà! Me lo ha detto prima
Oliver: Non è lui il ragazzo giusto per lei!

-Daniel sorrise.-

Daniel: Allora, mi aiuterai?
Oliver: Puoi contarci!

-Oliver rise dandogli un’altra pacca sulla spalla per poi tornare dentro, passando l’ennesima serata all’ospedale.

La mattina seguente a scuola durante la pausa, Lily prese Josh da parte. Lui la baciò sorridendo.-

Josh: Ehi!

-Lily sospirò, odiava ciò che stava per fare, ma non aveva altra scelta.-

Lily: Ricordi quando mi dissi che avremmo dovuto dirci tutto?
Josh: Sì. Il patto è che nessuno dei due deve prendere in giro l’altro! Ricordo bene
Lily: E’ per questo motivo che non posso più uscire con te. Mi dispiace
Josh: Cosa? Lily, ma io non capisco. Stiamo bene, insomma cos’ho fatto di male?
Lily: Josh, tu non hai fatto niente di male, anzi sei dolcissimo. Sono io il problema
Josh: Continuo a non capire!

-In quel momento videro passare Daniel che fece un cenno a Lily e Josh capì immediatamente.-

Josh: Già! Quanto sono imbecille. Avrei dovuto capirlo prima
Lily: Josh!

-Lei gli prese il braccio ma lui lo scosse facendo mollare la presa alla ragazza.-

Josh: Lasciami!
Lily: Mi dispiace, davvero. Pensavo di ricominciare con te ma non ce la faccio
Josh: Lo ami troppo, non è così?

-Lily spostò lo sguardo cercando di cambiare argomento. Josh con quella frase l’aveva colpita e affondata.-

Lily: Sei un ragazzo straordinario e sinceramente io non ti merito in questo momento. Devi stare con una ragazza che stia bene con te, una ragazza che ti ami

-Josh la guardò con gli occhi pieni di rabbia, lei gli aveva dato un’enorme falsa speranza.-

Josh: L’unica cosa di cui sono felice è che tu abbia smesso di prendermi in giro. Ora sei libera di tornare dal tuo fidanzato!

-Lui era davvero a pezzi, sull’orlo del pianto ma d’altronde sapeva nel profondo che Lily non era mai stata sua.-

Lily: Josh!
Josh: Ciao Lily!

-Nervoso, la superò andando in classe. Quella fu l’ultima volta che si rivolsero la parola.

Passò un’altra settimana e mezzo e Daniel non si dava per vinto, provocava Lily in continuazione. Il pomeriggio dopo scuola salirono in macchina per andare in ospedale da Alex.-

Daniel: Ammettilo. Vuoi tornare con me. Credo che tu me l’abbia fatta pagare abbastanza!

-Lily si divertiva un mondo a tenere Daniel sulle spine. Lo aveva perdonato, però decise che farlo aspettare non gli avrebbe fatto male, se lo meritava.-

Lily: Credi male, caro mio
Daniel: Dai piccolina, ti manco almeno un pochino?

-Parcheggiarono e scesero dalla macchina.-

Lily: Mmh!!
Daniel: Come sarebbe a dire “Mmh?” Che cuore di ghiaccio!!

-Disse Daniel facendo uno scatto per avvicinarsi a lei. Senza che Lily se lo aspettasse, lui la prese in braccio. La ragazzina rise.-

Lily: Dan, mettimi giù!
Daniel: Assolutamente no!
Lily: DAAAN! Ti mordo sai?
Daniel: Ma che paura!!

-Risero per poi guardarsi intensamente negli occhi. Finalmente, potevano dire di essersi ritrovati, di aver ritrovato quella connessione che tanto li teneva uniti. Daniel la tirò leggermente su e la baciò. Tutt’altro che contraria, Lily si godette quel bacio tanto aspettato, appoggiando le braccia intorno al collo del ragazzo.-

Lily: Mi sei mancato da morire!
Daniel: Anche tu, piccolina!

-La mise a terra e ripresero a baciarsi come due calamite. Dopo dieci minuti, con tutta la loro forza di volontà si staccarono decidendo di entrare in ospedale mano nella mano. Tutta la famiglia che si trovava lì, capì e sorrise. Brittany si avvicinò ai due ragazzi guardando Daniel.-

Brittany: Mi stai davvero simpatico Daniel e ormai ti vogliamo bene ed è come se anche tu facessi parte di questa famiglia...
Daniel: Grazie Brittany!

-Lei lo guardò sorridendo poi continuò.-

Brittany: Però falla soffrire ancora e sei morto!

-Daniel annuì sorridendo, niente avrebbe più allontanato Lily da lui.-

Daniel: Non succederà più!

-Brittany sorrise poi guardò sua figlia che era abbastanza imbarazzata.-

Brittany: Che fate ancora qui? Alex vi sta aspettando!

-Lily sorrise.-

Lily: Allora entriamo subito a dargli la bella notizia, no?!

-I due ragazzi entrarono nella camera. Parlarono un po’ con Alex e poi uscirono. Videro Dylan dormire tranquillo sul passeggino mentre i gemelli, spazientiti, si strisciavano per terra dalla noia. Daniel si inchinò stuzzicandoli.-

Daniel: Ehi pesti, vi annoiate?
Emily: Sì!

-Il ragazzo si rialzò e sussurrò qualcosa a Lily che annuì e sorrise per poi guardare la sua madrina.-

Lily: Diddi, possiamo portare i gemelli ai giochi gonfiabili?

-Subito i bambini si animarono saltando di gioia.-

Emily: Sììì!
Samuel: Per favore mamma, per favore!!

-Entrambi si aggrapparono ai vestiti della loro mamma e Rachel guardò Lily davvero sollevata.-

Rachel: Oh tesoro, mi fareste un enorme favore! Grazie!
Lily: Figurati!
Rachel: Tieni Daniel! Prendi pure la mia macchina, i seggiolini sono già montati!

-Daniel annuì sorridendo prendendo poi dalle mani di Rachel le chiavi della macchina e venti dollari che la donna gli offriva.-

Rachel: Con questi pagate l’entrata e qualsiasi cosa voi tutti vogliate, okay! Non portatemi il resto!

-Sia Lily che Daniel sorrisero salutando tutti mentre Lily prendeva la borsa dei gemelli.-

Lily: Allora ci vediamo più tardi, okay?

-Rachel annuì, tutti salutarono e poi insieme a Daniel ed i bambini uscirono dall’ospedale mentre Rachel parlava con Brittany e Oliver.-

Rachel: Cos’ho fatto di buono per meritare nella mia vita un angelo come vostra figlia?! I bambini hanno ragione ad essere annoiati, poverini. O siamo tutti qua o li porto dai nonni. Gli manca il loro papà e hanno bisogno di svagarsi un po’. Io però non riesco a portarli da nessuna parte, voglio stare qui con Alex
Brittany: Lo so, tesoro. Non devi assolutamente sentirti in colpa. Stai dando il massimo e vedrai che questo periodo passerà presto!

-Brittany sorrise abbracciando Rachel che aveva sicuramente bisogno d’affetto.

Circa due ore più tardi, all’edificio dei giochi gonfiabili, mentre Samuel ed Emily giocavano a tuffarsi nella piscina con le palline colorate, Daniel e Lily si presero una pausa, non avevano fatto altro che inseguire i bambini dentro i gonfiabili e dovevano ammettere di essersi divertiti parecchio. Si risedettero per terra sui materassini al loro tavolo-fungo ad altezza di bambino mentre continuavano a tenere d’occhio i gemelli. Lily si sedette affianco a Daniel che finalmente poteva stringerla tra le sue braccia. Lei poggiò la testa sulla spalla del ragazzo.-

Lily: E’ così bello stare qui con te!
Daniel: E’ così bello avere la certezza che tu sia mia!

-Lui sorrise, poi ci pensò un momento e dubbioso guardò la ragazza.-

Daniel: Perché sei di nuovo la mia ragazza, vero?

-Lily sorrise.-

Lily: Beh, io credo proprio di sì. Niente ci separerà più!
Daniel: Lo giuro!

-Lui sorrise, le accarezzò il viso e la baciò poi lei riparlò.-

Lily: Sei stato carino a pensare di portare i bambini qua!
Daniel: Si sarebbero annoiati a morte in ospedale per l’ennesima volta. In più ci stiamo divertendo anche noi!

-Entrambi risero quando Emily si avvicinò correndo con Samuel dietro. Si sedette tra loro e Lily la baciò.-

Lily: Bambolina, sei stanca?

-La bambina annuì per poi rialzarsi e guardare i due ragazzi.-

Emily: Diddi?
Lily: Dimmi tesoro!

-Intanto Samuel si sedette a fianco a Daniel che lo strinse a sé.-

Emily: Anche Daniel è “diddi” come te? Il mio?

-Lily sorrise ed Emily continuò.-

Emily: Brittany e Oliver, i diddi di Sam, si danno i baci. E lui chiama tutti e due “Diddi”. Voi vi date i baci. Daniel è il mio “Diddi”?

-Daniel la guardò un po’ perplesso. Prese le manine paffutelle della bimba avvicinandola a sé. Quello non era un concetto facile da spiegare.-

Daniel: Vedi bellissima, la situazione è un pochino diver…

-Lily lo interruppe prima che lui potesse finire la frase.-

Lily: Certo, tesoro! Puoi chiamarlo “diddi”
Emily: Sìììì!

-Subito la bambina saltò dalla gioia cercando di abbracciare allo stesso tempo sia Lily che Daniel. Poi lei si avvicinò a Samuel.-

Emily: Anche io ho due diddi!

-Daniel, intanto, guardava Lily ancora sbalordito mentre lei gli sorrideva.-

Daniel: Sei sicura?
Lily: Sicurissima di te!
Daniel: Sei splendida e io non ho mai smesso di amarti!
Lily: Nemmeno io, Dan!

-Lui si avvicinò di più e la baciò.

Intanto in ospedale, Rachel era seduta a fianco a suo marito. Lei continuava ad accarezzargli il braccio e a parlargli.-

Rachel: Lily e Daniel hanno portato i nostri bambini ai giochi gonfiabili, almeno tutti si svagano un po’. A proposito dei nostri ragazzi, scommetto che Lily e Daniel ti hanno già dato la bella notizia. Io sono davvero felice per loro e tu?

-Gli diede un bacio delicato sul braccio. Non ce la faceva più, non voleva più tenere duro. Era stanca, davvero stanca e aveva bisogno di lasciare andare. Improvvisamente i suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.-

Rachel: MA PERCHE’ DIAVOLO CONTINUO A FARTI DOMANDE SE TU NON RISPONDI, EH?! MI SENTO UNA PERFETTA IDIOTA! SICURAMENTE NEANCHE MI SENTI E CAPISCI!

-La ragazza si calmò, tirando su col naso e asciugandosi le lacrime.-

Rachel: Sono stanca Alex, davvero. Sono stanca di sentirmi sola, sono stanca di dover spiegare sempre ai bambini perché sei ancora qui, ma soprattutto sono stanca di guardarli e rivedere te, di sentire quanto mi manchi. MI SPIEGHI COME DIAVOLO FACCIO AD ANDARE AVANTI SENZA TE? SENZA IL TUO AIUTO, SENZA IL TUO APPOGGIO?

-E di nuovo, a quell’ondata di rabbia si sostituì un respiro profondo e calmante mentre non riusciva a smettere di piangere.-

Rachel: Sto perdendo le speranze, Alex. Prego tutte le notti, prego per te ma tu non sembri nemmeno sforzarti di tornare da me. Ho già perso i miei genitori, non posso perdere anche te, lo capisci? Sei la colla che tiene i pezzi del mio cuore uniti. Non puoi lasciarmi anche tu. Io, sai… Io… Io te lo proibisco, Alexander McKay, hai capito?! Ti proibisco di lasciarmi da sola a crescere i nostri bambini. Ti proibisco di diventare solo un ricordo. Se mi lasci, io smetto di vivere. Vuoi davvero questo per me? Dietro tutta questa preoccupazione, non immagini quanta rabbia io mi stia portando dietro. Io sono furiosa. Mi ami così poco da non riuscire a risvegliarti per me? Per i tuoi bambini? Se non reagisci e ti lasci morire io ti odierò per il resto della mia vita e oltre. Te lo giuro, Alex!

-Riprese a piangere e a singhiozzare poggiando la testa sul letto mentre Alex muoveva lentamente la mano sorridendo. Rachel sentì una voce gracchiante.-

Alex: L-la tua infinita rabbia sarebbe un inferno!

-La ragazza, ancora con la testa tra le sue braccia pensò...-

Rachel: “Bene, adesso sono anche pazza, sento addirittura la tua voce, Alex”

-Lei alzò la testa sospirando completamente scoraggiata. Guardò il volto di suo marito e lo accarezzò proprio mentre gli occhi di Alex iniziavano a tremolare. Subito Rachel si allarmò pensando al peggio, pensando che quella fosse davvero la fine. Fu pronta ad alzarsi per chiamare un medico quando quel tremore fu sostituito dalla lenta apertura della palpebre di suo marito. Vedendo quegli occhi celesti che tanto aveva sognato in quelle settimane, a Rachel si riempì il cuore di felicità. Subito quelle lacrime sul suo viso acquisirono il significato opposto. Lei gli strinse la mano.-

Rachel: ALEX! TI PREGO, DIMMI CHE NON STO SOGNANDO

-Lui sorrise debolmente osservando stancamente sua moglie.-

Alex: I-i sogni non ti fanno onore, sai? S-sei bellissima!
Rachel: Dio grazie! Grazie per aver ascoltato le mie preghiere!

-Lei guardò Alex come per assicurarsi di non star sognando.-

Rachel: Amore non sforzarti, vado a chiamare subito un medico. Tu resta sveglio, per favore!

-Con le lacrime di gioia che continuavano a marcarle il viso, uscì da quella camera abbracciando subito Brittany e Oliver.-

Rachel: SI E’ SVEGLIATO, SI E’ SVEGLIATO!

-Sia Oliver che Brittany furono invasi dalla felicità e dalla commozione. Finalmente Alex si era svegliato.

Intanto ai giochi gonfiabili, Daniel, Lily e i gemelli si rilassavano con della pizza, della granita e dei muffin al cioccolato. Daniel guardò Lily.-

Daniel: Suppongo che la mia ragazza verrà al mio ballo di fine anno!
Lily: E’ un invito, tesoro?
Daniel: Beh, sì, diciamo di sì. Allora, mi farai l’onore di essere la mia principessa al ballo?
Lily: Assolutamente!

-Lei sorrise e lo baciò. Il cellulare della ragazza squillò, lei lo prese dalla borsa e rispose.-

Lily: “Mamma? COSA?! NON CI CREDO! CHE BELLO! Sì, ERA PROPRIO ORA! ARRIVIAMO SUBITO!!”

-Chiuse la chiamata e guardò Daniel felice.-

Lily: DIDDI ALEX SI E’ SVEGLIATO!

-Daniel subito l’abbracciò felice e i ragazzi abbracciarono anche i gemelli. Daniel prese Emily a cavalluccio e Lily prese in braccio Samuel.-

Lily: Coraggio bambini, andiamo da papà!
Emily e Samuel: SSSSSììììì!

-La settimana seguente, dopo aver fatto tutti gli accertamenti medici, Alex poté tornare a casa e per Rachel fu un gran sollievo anche se si stava avvicinando a un esaurimento nervoso. Quella sera, Rachel salutò tutti quanti aprendo la porta e facendoli entrare. Oliver, Brittany e Lily che teneva le manine di suo fratello mentre lui cercava di camminare, si andarono a sedere in salotto dove i gemelli li guardarono e li salutarono riprendendo, poi, a guardare i cartoni animati. Rachel chiuse la porta, si voltò e vide sul divano solo i gemelli. Immediatamente urlò.-

Rachel: ALEXANDER MCKAY!!!

-In cucina, intanto, Alex chiuse gli occhi, poi li riaprì rassegnato e lentamente tornò in salotto. Fece ovviamente il finto tonto.-

Alex: Sì, tesoro?

-Lily rise. Per Alex era impossibile stare fermo.-

Lily: Beccato! Di nuovo!

-Anche il piccolo Dylan rise imitando sua sorella. Rachel guardò suo marito.-

Rachel: “Tesoro” un corno! Quante volte devo ripeterlo? Devi stare a riposo, non voglio vederti gironzolare per casa!

-Samuel si voltò verso i suoi genitori indicando l’angolo tra il bagno e le scale.-

Samuel: Papà all’angolino!

-Tutti risero e Rachel lo guardò.-

Rachel: Sam, hai ragione. Ci dovrebbe finire anche papà in punizione

-Alex intanto si sedeva sul divano sbuffando mentre Rachel continuava.-

Rachel: Un bambino! Ho a che fare con un bambino!! Non bastavano due, mi ci mancavi pure tu!

-Lily se la rideva sotto i baffi e Alex, vedendola, le diede un colpetto facendola riscoppiare a ridere.-

Lily: Aia!
Rachel: Perché ti sei alzato questa volta?
Alex: Avevo fame

-Brittany parlò mentre prendeva in braccio Dylan.-

Brittany: Oh ma che strano!
Rachel: Avresti aspettato due minuti e ti avrei portato io qualcosa!
Alex: E’ una prigione! Ho bisogno di sgranchirmi un po’!
Rachel: Sei stato in coma, ti ricordo!! Adesso non azzardarti più a muoverti. Tra qualche giorno forse potremmo riparlarne!

-Anche Brittany si unì alla predica.-

Brittany: Rachel ha ragione! Ci hai fatti spaventare da morire!
Alex: Non vi libererete di me così facilmente! Piuttosto, Olly, quando torniamo sul campo per quella scommessa?
Oliver: Quando vuoi!

-Rachel guardò suo marito.-

Rachel: Oh, non credo proprio! A costo di legarti al letto!

-Lily guardò Rachel.-

Lily: Questi giorni impazzirai!
Rachel: Credo proprio di sì, tesoro!

-Lei poggiò la testa sul divano, provocando le risate di tutti.

Quella stessa sera, Lily si vide con Daniel che finalmente aveva la casa libera dato che i suoi genitori erano usciti fuori a cena. I due ragazzi non riuscivano a controllarsi mentre la passione iniziava a bruciare tra i due. Aprirono la porta e baciandosi salirono le scale facendo cadere delle foto appese alla parete. Lily guardò il suo ragazzo.-

Lily: Dan, scusa!
Daniel: Oh, non preoccuparti, mi inventerò una scusa più tardi, piuttosto, riprendi a baciarmi!

-Lily sorrise baciando ancora Daniel che varcava la porta di camera sua e poggiò Lily a letto baciandole il collo. Ed ecco che quei gemiti che aveva sognato in quel periodo si fecero vivi. Il respiro spezzato di Lily lo fece accendere ancora di più mentre lui le toglieva i vestiti. Anche Lily avrebbe tanto voluto toglierli a Daniel ma lui con i suoi tocchi mirati non le lasciava un secondo di potere.-

Lily: Oh, Dan! L-las-lasciami il tempo di…
Daniel: Non credo proprio!

-Lui sorrise e velocemente si spogliò. Lily lo guardò, lo prese per le braccia e lo riavvicinò a sé.-

Lily: Vuoi lasciarmi la biancheria addosso?
Daniel: Anche no!

-Lui sorrise togliendole il reggiseno e le mutandine e, lanciandoli dall’altra parte della camera, riprese a baciarla. Lily lo desiderava da morire.-

Lily: Mi sei mancato, anche in questo senso!
Daniel: Mi sei mancata tu e il tuo corpo che non vedo l’ora di fare mio! Ti amo da impazzire
Lily: Ti amo anche io!

-Finalmente dopo quel periodo di lontananza rifecero l’amore con molta più passione e intensità.-


Ciao Meraviglie <3
Come promesso ecco il nuovo capitolo.
Cosa ne pensate?!
Io lo adoro. Non lo so, nell’insieme mi piace molto. Adoro la parte di Rachel, adoro il modo in cui crolla facendo venir fuori tutti i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni.
In questo capitolo saltiamo di settimana in settimana, non mi sono soffermata parecchio, spero comunque che vi piaccia anche così.
Auguro a tutti vuoi un buon inizio settimana.
Un bacio,
Sum <3

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Capitolo 56
*** Strong love ***


Unconventional Family
Capitolo 56
-Strong love.-


-Quel giovedì sera, 26 Marzo, mentre Lily e Oliver erano fuori per fare la spesa, Daniel si trovava in casa Hunt a confabulare con Brittany.-

Brittany: E tua madre ti permetterà di saltare la scuola domani?

-Daniel guardò Brittany sapendo che alla donna la risposta non sarebbe piaciuta.-

Daniel: Beh, i miei saranno a lavoro, sono all’ultimo anno e posso giustificarmi da solo!

-Brittany scosse la testa contrariata mentre Daniel sorrideva cercando di spiegarsi.-

Daniel: Quei biglietti finiscono nel giro di dieci minuti, Brittany. Non sono nemmeno sicuro di riuscire a prenderli, ma per Lily vale la pena provarci!
Brittany: Sai che potresti semplicemente chiedere ad Oliver per i biglietti!
Daniel: Lo so, però voglio riuscirci da solo e poi voglio pagarli io. So per certo che se Oliver me li procurasse non me li farebbe pagare. E voglio che il regalo di compleanno di Lily provenga completamente dalle mie tasche

-Brittany lo guardò mentre teneva un occhio anche su Dylan che giocava tranquillo dentro il suo box.-

Brittany: D’accordo. Tanto non riesco a farti cambiare idea...

-Daniel sorrise soddisfatto e Brittany continuò.-

Brittany: Piuttosto, mi serve che tu tenga lontano Lily da questa casa sabato. Portala dove ti pare, l’importante è che non torniate prima delle 17:00!
Daniel: So che Megan e Ryan verranno qui per il suo compleanno. Potrei portarla a Fallbrook, darle il mio regalo là e poi tornare a Los Angeles con i ragazzi. Che ne pensi?
Brittany: E’ un’ottima idea! Siamo d’accordo allora?!
Daniel: Sì e acqua in bocca! Ti serve aiuto per qualcos’altro?

-Chiese Daniel mentre Brittany prendeva in braccio Dylan.-

Brittany: No, io e Oliver pensiamo alle decorazioni, Rachel e Alex al cibo e Rebecca inviterà tutti i vostri amici. Quindi è tutto praticamente pronto!

-Proprio in quel momento sentirono la porta d’ingresso chiudersi, poi la voce di Lily.-

Lily: Cosa è pronto?!

-La ragazzina entrò in salotto con due buste della spesa. Si sorprese di vedere il suo fidanzato là.-

Lily: Cosa ci fai qui?!

-Daniel subito si alzò dal divano aiutandola con le buste.-

Daniel: Tornavo dal campetto, ero di passaggio e ho pensato di fermarmi a salutare ma tu non c’eri!
Lily: Oh, che dolce!

-Lily sorrise e lo baciò dolcemente mentre entrambi portavano le buste della spesa in cucina. Proprio mentre Oliver entrava in casa, Lily non si dava per vinta.-

Lily: Di cosa stavate parlando? Cosa è pronto?

-Brittany la guardò.-

Brittany: La cena. Ho chiesto a Daniel di fermarsi a mangiare con noi!

-Subito Lily prese la mano del ragazzo, felice.-

Lily: Resti? Resti??
Daniel: Vorrei patatina, ma stasera mia sorella torna dal college e mia madre vuole tutta la famiglia per cena. Ora che ci penso, perché non vieni tu a cena da noi?
Lily: Così, all’ultimo?!
Daniel: Mia madre sarà felice di aggiungere un posto a tavola per te!

-Lily guardò i suoi genitori come per chiedere il permesso e Oliver parlò.-

Oliver: Vai pure. Posso passare io a riprenderti
Daniel: Oliver, la riporto io qui. Non preoccupatevi!
Oliver: Beh, tanto meglio! Grazie Daniel!

-Lily prese in braccio il piccolo Dylan riempendolo di baci.-

Lily: Mi dispiace fagiolo, credo che la nostra serata “coccole” sarà rinviata a domani

-Dylan rise mentre Lily gli faceva le pernacchie sul collo. Lei guardò Daniel.-

Lily: Mi aspetti?! Mi preparo e possiamo andare!
Daniel: Non metterci la tua solita eternità!
Lily: Ma no!!

-Sia Daniel che Oliver risero mentre Lily dava Dylan al suo fidanzato.-

Daniel: La serata “coccole” è stata appena trasformata in serata “da ragazzi”, vero Dylan? Porto via Lily così non dovrai sorbirti i suoi telefilm di Disney Channel che a te non piacciono. Perché non mettiamo a un bel canale di sport?
Oliver: Io concordo!

-Lily li guardò salendo le scale.-

Lily: Voi due me lo rovinate!
Daniel: Vai a prepararti!

-Videro Lily sparire al piano superiore e Brittany portò dalla cucina degli stuzzichini e della coca cola. Oliver mise al canale di sport in cui davano la replica dell’ultima partita dei Lakers, sia lui che Daniel erano dei grandi tifosi. Brittany li guardava presi dalla partita, davvero non capiva come loro potessero trovare così eccitante quello sport.-

Oliver: Coraggio, coraggio!!
Daniel: Eh tira! Tiraa!

-Brittany sospirò.-

Brittany: Che senso ha riguardarla? L’avete già vista la settimana scorsa. Sapete già il punteggio finale!

-Oliver si voltò guardando sua moglie.-

Oliver: Perché riguardi sempre “Titanic”? Che senso ha? Tanto sai che Jack muore alla fine!

-Brittany socchiuse gli occhi pensandoci.-

Brittany: Okay, colpita e affondata!

-Oliver sorrise riprendendo a guardare la tv proprio mentre i Lakers facevano altri due punti. Daniel si alzò dal divano tirando su Dylan, lanciandolo in aria e riprendendolo. Il piccolo rideva senza sosta.-

Daniel: CANESTRO, CANESTRO, CANESTRO!!

-Proprio in quel momento, Brittany riuscì a distinguere quella vocina in tutto quel rumore.-

Dylan: NETO!!

-Tutti rimasero di pietra mentre Dylan rideva ancora. Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Ha per caso detto la su…

-Brittany subito lo interruppe.-

Brittany: NO! La sua prima parola non può essere “Canestro”. Io... Io non voglio crederci!

-Lei si avvicinò al piccolo che veniva ancora tenuto in braccio da Daniel che rideva.-

Brittany: Piccolo fagiolo, io ti ho partorito, mi hai dato il tormento e ora dici “canestro” come prima parola? Perché fai questo alla tua povera mamma?! Dì “mamma”. M A M M A!

-Dylan la guardò divertito.-

Dylan: DADA!
Brittany: NOOOOOO!

-Brittany scosse la testa sconsolata mentre Oliver prendeva Dylan dalle braccia di Daniel facendolo volare in alto.-

Oliver: Il mio campione! Ha detto “DADA” che sta per papà!

-Brittany lo guardò ingelosita.-

Brittany: Lo so cosa ha detto! Tieni la tua stupida felicità per te!

-Oliver rise, si avvicinò a Brittany e stringendo lei e Dylan in un abbraccio li baciò. Daniel poi parlò.-

Daniel: Brittany, almeno ha parlato!

-Brittany sorrise prendendo Dylan dalle braccia di suo marito.-

Brittany: Il mio bambino parla! Non riesco a crederci. Il tempo vola!

-Lei lo strinse a sé e lo baciò, facendo sorridere tutti quanti.

Un’ora più tardi Daniel aveva appena parcheggiato la macchina sul vialetto di casa sua mentre Lily continuava a parlare.-

Lily: La gelosia di mia madre si poteva quasi toccare! Non posso credere che la prima parola di mio fratello fosse “canestro”. Non ha nemmeno un anno e tu e papà lo state già traviando!
Daniel: Lui è più Hunt che Green, mi dispiace per tua madre!
Lily: Sarà difficile per lei conviverci!

-I due ragazzi scoppiarono a ridere poi Lily parlò.-

Lily: Quando nostra figlia inizierà a parlare voglio che la sua prima parola sia “mamma”. Quindi ogni minima cosa sarà chiamata “mamma”

-Daniel la guardò accarezzandola.-

Daniel: Nostra figlia?!
Lily: Vorrei avere almeno una femmina, così da poter creare con lei lo stesso rapporto che io ho con mia madre
Daniel: E vuoi farla con me?
Lily: Beh, mi sembra logico che io e te ci sposeremo. Voglio passare il resto della mia vita con te!

-Daniel sorrise e la baciò.-

Daniel: Sarò più che felice di fare dei bambini con te al momento giusto!
Lily: Sarà un bel sacrificio, vero?
Daniel: Eh, qualcuno dovrà farlo. Poter fare l’amore con te tutte le notti è il sogno della mia vita!

-Lily rise stringendosi al suo fidanzato e lui la guardò.-

Daniel: Allora, sei pronta ad entrare?!

-Lily annuì e i ragazzi entrarono in casa. Daniel parlò.-

Daniel: CIAO, SONO TORNATO! HO PORTATO QUALCUNO CON ME!

-Entrarono in salotto e Katie, la madre di Daniel, fu davvero felice di vedere Lily, le piaceva molto.-

Katie: Lily cara, benvenuta!
Lily: Salve signora Lee. Spero che la mia presenza non sia un problema, ho detto a Daniel di avvisarla ma…
Katie: Non preoccuparti. Sono davvero felice che sia venuta anche tu!

-Daniel guardò sua madre.-

Daniel: Mamma, faccio in tempo a farmi una doccia velocemente?

-Sua madre lo guardò per poi andare in cucina.-

Katie: Daniel, veloce però. Tuo padre e tua sorella arriveranno a minuti e la cena è quasi pronta!
Daniel: Okay!

-Daniel sorrise e guardando Lily sussurrò…-

Daniel: Vieni anche tu in doccia con me?
Lily: Vorrei!

-I due ragazzi risero quando Katie tornò in salotto.-

Katie: Lily, potresti aiutarmi un secondo in cucina? Mi dovresti reggere un contenitore!
Lily: Ma certo signora Lee!
Katie: Chiamami Katie, lo sai!

-Lily sorrise e prima di andare in cucina seguendo la signora Lee, fu catturata da Daniel che le diede l’ultimo bacio prima di andare a fare la doccia.

Un’ora più tardi, tutti erano sazi mentre finivano la fetta di torta fatta in casa della signora Lee e Lily parlava dell’esame che avrebbe sostenuto a poco.-

Lily: Sì, tra un mese e ancora non mi sento pronta. Mi servirebbe un altro anno di guide!

-Daniel guardò i suoi genitori.-

Daniel: Lei esagera sempre. La patente è un gioco da ragazzi!

-Lily lo guardò.-

Lily: La parte teorica è un gioco da ragazzi, ma la pratica è difficile e l’istruttore della scuola guida non aiuta. Mi mette l’ansia, quindi se anche so fare le cose, lui mi fa sbagliare!

-Cleo, la sorella di Daniel, guardò Lily.-

Cleo: Che istruttore hai?
Lily: Brixon!
Cleo: L’ho avuto anche io. E’ il peggiore, l’ho odiato!
Lily: Dillo a tuo fratello, non mi crede! Io non ho mai avuto problemi a scuola ma ora questa stupida patente mi sta rovinando la vita

-Daniel l’accarezzò.-

Daniel: Miss Drama Queen! Io non ero così preoccupato!

-Lily e Cleo parlarono all’unisono.-

Lily: Tu non sei mai preoccupato!
Cleo: Tu non sei mai preoccupato!

-Le ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere. Daniel scosse la testa.-

Daniel: Il mio incubo diventa realtà, voi due alleate contro di me!

-Tutti risero, poi Katie guardò Lily cambiando discorso.-

Katie: Come sta il tuo padrino di battesimo? Daniel ci ha raccontato dell’incidente!
Lily: Grazie a Dio, ora sta bene. E’ stato in coma per un bel po’ di settimane ma ora sta bene e piano piano riprende a fare tutte le sue cose. Siamo tutti molto felici che il peggio sia passato. I miei diddini comunque adesso combattono con l’assicurazione

-Il padre di Daniel parlò.-

James: Quello sì, che è un vero incubo!

-Continuarono a parlare del più e del meno finendo quella bella serata un’ora più tardi. Lily si sentiva ben voluta anche dalla famiglia di Daniel, il che era un bene.

La mattina seguente, la ragazzina dagli occhi blu raggiunse Jordan e Rebecca a scuola e subito lei fermò il ragazzo. Le servivano informazioni su Daniel che sembrava essere scomparso nel nulla quella mattina.-

Lily: Jordan! Cosa sai che io non so?!

-Jordan fece un salto dallo spavento.-

Jordan: Dio! Lily avvisami quando stai arrivando. Mi hai fatto prendere un colpo! Comunque non so a cosa tu ti riferisca
Lily: Non fare il finto tonto. Dov’è il mio fidanzato?!
Jordan: Non è con te?
Lily: Lo vedi per caso con me?! So che tu sai cosa lui stia tramando. Perché non c’è a scuola?
Jordan: Forse sta male!
Lily: Ieri sera eravamo insieme e stava benissimo. Sta per caso architettando qualcosa per il mio compleanno? Voi state per caso architettando qualcosa per il mio compleanno?!

-Lei guardò anche Rebecca che scosse la testa.-

Rebecca: No! Sappiamo come la pensi a riguardo

-Lily sospirò per poi guardare Jordan con uno sguardo supplichevole.-

Lily: Ti prego Jordan, mi dici dov’è il mio fidanzato? Non risponde ai messaggi e nemmeno alle chiamate. L’ho bombardato stamattina!
Jordan: Non fatico a crederci. Lily non ci pensare, magari sta male. Oppure voleva saltare il compito di fisica
Lily: Solitamente mi dice quando vuole marinare la scuola!

-Rebecca l’abbracciò.-

Rebecca: Sono sicura che ti manderà un messaggio appena potrà. Ora, perché non andiamo a lezione?

-Lily annuì entrando a scuola con i due ragazzi. Solo a fine mattinata Daniel chiamò Lily durante la pausa pranzo rassicurandola e dicendole di aver mangiato troppe cozze la sera precedente e di essersi sentito male durante la notte. Lily ci credette senza alcun dubbio, Daniel aveva davvero esagerato con quelle cozze. Lui le disse di non essere riuscito a chiudere occhio tutta la notte, perciò quella mattina l’aveva passata a letto a dormire e così anche la ragazza si tranquillizzò potendo finire quella giornata senza pensieri.

La mattina seguente, a svegliare Lily, fu Daniel che le soffiava in viso. Subito la ragazza scosse la testa aprendo gli occhi infastidita.-

Lily: Ma che diamine…

-Vide il suo fidanzato sorridere davanti a lei.-

Daniel: Buongiorno dormigliona!
Lily: Ma dove sono?

-Lily si guardò intorno e, svegliandosi, riconobbe la sua camera. Subito riguardò Daniel e poi l’orario sulla sveglia: le 8:30. Prese il cuscino e si coprì la faccia.-

Lily: Cosa ci fai qui a quest’ora?! E’ l’alba!!
Daniel: Buon compleanno!

-Lui le tolse il cuscino dal viso e dolcemente la baciò. Lily sorrise.-

Lily: Grazie!

-Daniel la guardò con uno sguardo furbetto, poi si alzò dal letto.-

Daniel: Patatina, tieni a mente che ti amo da impazzire e che tutto questo lo faccio per il tuo bene!

-Lily lo guardò confusa.-

Lily: Tutto cosa?

-Daniel, con un sorriso afferrò le coperte e le tirò giù dal letto. Lily urlò.-

Lily: TI AMMAZZO DANIEL LEE!!

-Intanto dal piano di sotto, Brittany e Oliver poterono sentire quelle urla. Si guardarono bevendo una tazza di caffè e Brittany parlò.-

Brittany: Daniel deve aver svegliato Lily!
Oliver: Cosa mai le avrà fatto per farla arrabbiare così?!

-Brittany scosse la testa sorridendo divertita. Non vedeva l’ora di organizzare la festa per sua figlia.

Quella mattina presto, Daniel diede a Lily il tempo di prepararsi e poi la rapì, portandola in macchina dopo aver salutato Brittany e Oliver. Dopo una buona oretta di macchina, Lily sbuffò.-

Lily: Dan, mi dici dove mi stai portando?
Daniel: A prendere il tuo regalo di compleanno!
Lily: Mi hai già dato questa risposta tre volte. Dove mi stai portando precisamente?!
Daniel: Non voglio dirtelo. Tanto lo capirai presto!

-Lily sbuffò ancora, odiava dover aspettare. Guardò il suo fidanzato accendendo la radio.-

Lily: Bene, allora renderemo piacevole quest’attesa!

-Daniel rise sentendo la prima canzone partire.-

Daniel: Questo Justin Bieber è un vero incubo!!
Lily: Faccio finta di non aver sentito. Ma perché oggi fai di tutto per farti ammazzare da me?! Non voglio finire in prigione il giorno del mio diciassettesimo compleanno!

-Daniel sorrise accarezzando la mano della sua fidanzata mentre lui guidava. Lily adorava quei gesti improvvisi di dolcezza e gentilezza da parte di Daniel. Entrambi si fecero seri ascoltando la canzone che Lily aveva dedicato al suo fidanzato alla festa di Jordan. Lei sussurrò.-

Lily: Ti amo. Sono davvero felice che non ci siamo lasciati per sempre e che tu sia tornato da me!
Daniel: Tornerò sempre da te!

-Ci fu silenzio per qualche minuto quando poi Daniel parlò.-

Daniel: C’è una cosa che voglio dirti, piccolina. Cioè, non è una cosa grave ma sono sicuro che non ti farà piacere sentirla. So che abbiamo chiuso l’argomento e che è una grande ferita per entrambi ma io voglio essere sincero con te e voglio che tu capisca cosa ci fosse alla base del nostro litigio e della gelosia di Victoria…

-La ragazzina lo guardò accarezzandogli la mano.-

Lily: Dimmi, ti ascolto!
Daniel: Io e Victoria siamo stati l’uno il primo bacio dell’altra. Ecco perché lei è gelosa. E’ stata l’estate tra la terza media e il primo liceo. A me lei piaceva tanto ma a lei interessavano già quelli più grandi e me ne sono fatto una ragione. Ma adesso lei non può sopportare che la donna della mia vita sia un’altra e che mi renda felice. Ecco perché ha fatto di tutto per separarci!

-Lily continuava a guardarlo davvero pietrificata, in fondo era un grosso rospo da dover mandare giù. Prima di arrabbiarsi, ingelosirsi e perdere la calma, la ragazza ci rifletté su. Perché Daniel glielo aveva detto? Avrebbe potuto tenere quel segreto nascosto per sempre evitando un’altra litigata. Dopo circa un minuto di silenzio, lei parlò.-

Lily: So che non me lo stai dicendo per ferirmi. I-io… Io mi fido di te, Dan. Non m’importa del vostro passato, confido nel fatto che tu mi stia dicendo la verità e che non ci sia più nulla tra voi. Capisco perché tu me lo stia dicendo e mi fido. Quindi non ci saranno scenate di gelosia o pianti. Sai però cosa? Io sono stata molto più fortunata. Il mio primo bacio l’ho dato all’amore della mia vita!

-Lei sorrise dolcemente, lui fece lo stesso, prendendo la mano della sua fidanzata e dandole un dolce bacio mentre continuava a guidare. Fu in quel momento che Lily capì dove erano diretti.-

Lily: Ma questa è la strada per Fallbrook!!
Daniel: Indovinato!

-Lui le fece l’occhiolino e lei continuò.-

Lily: Perché andiamo a Fallbrook?!
Daniel: Andiamo a prendere i tuoi amici d’infanzia e li portiamo a Los Angeles!
Lily: Ma per quale motivo? Sai che quest’anno non ci sarà alcuna festa. L’unica cosa che mi importa è che diddi Alex sia sveglio, vivo e stia bene. Non ho bisogno di fare una festa!
Daniel: Non devi organizzare una festa. Ho solo pensato che passare il weekend del tuo compleanno con i tuoi vecchi amici guardando un film e mangiando della pizza, potesse essere una buona idea!

-Lily lo studiò per qualche secondo, poi sorrise dandogli un bacio sul collo.-

Lily: Hai pensato bene!

-Entrambi sorrisero riprendendo ad ascoltare la musica. Mezz’ora più tardi, Daniel parcheggiava a casa di Megan. Ryan li aspettava fuori. Appena furono scesi dalla macchina, il ragazzo corse ad abbracciarli.-

Ryan: Ragazzi! Com’è andato il viaggio?
Lily: Benissimo!

-Lily sorrise mentre Daniel scuoteva la testa contrariato.-

Daniel: Non crederle, è stato una tortura!

-Ryan scoppiò a ridere mentre Lily rifletteva.-

Lily: Un momento, perché ci stai aspettando fuori? Sapevi del nostro arrivo?
Ryan: Beh, vedi...

-Ryan guardò Daniel supplicando aiuto ma Lily fu più veloce.-

Lily: Vi siete messi d’accordo a mia insaputa?!
Ryan: Tua e di Megan! Buon compleanno!!

-Lei scosse la testa mentre i due ragazzi ridevano, poi suonarono il campanello. Megan aprì la porta e subito baciò Ryan. Solo successivamente vide Lily saltandole subito addosso. Non poteva crederci.-

Megan: LILYY! Ma cosa ci fate qua? Soprattutto il giorno del tuo compleanno. Dovresti essere a Los Angeles a preparare una festa pazzesca! A proposito, buon compleanno!!

-Lei e Lily non riuscivano a staccarsi dall’abbraccio e subito dopo la ragazza salutò anche Daniel. Decisero di andare a fare colazione fuori, ovvero nel loro solito vecchio locale, “Frankie’s”. Appena entrarono nel locale, Cameron, il bel ragazzo amico di Lily, Ryan e Megan li vide. Subito sorrise e li salutò, abbracciando poi Lily mentre Daniel lo guardava storto con il fumo che gli usciva dalle orecchie.-

Cameron: Lily! Finalmente ti rifai viva! Sono passati mesi!
Lily: Ciao Cam! Lo so, è tanto tempo che non vengo a visitarvi ma ultimamente è stato impossibile!
Cameron: Beh, me ne parlerai davanti a una tazza di caffè!
Lily: Quello che mia madre non mi fa bere prima dei diciotto anni…
Cameron: Ma che tuo padre ti versa nella tazza a sua insaputa!

-Entrambi scoppiarono a ridere e Daniel non si trattenne più. Era geloso da morire e vedere la complicità dei due lo mandava in bestia. Quel tizio non sapeva nulla di Lily e di sua madre. Si schiarì la gola per attirare l’attenzione.-

Daniel: Cameron… Io sono Daniel Lee, il fidanzato di Lily!

-Disse lui stringendo Lily a sé. Cameron lo guardò, poi sorrise.-

Cameron: Oh, tu sei l’idiota che l’ha fatta soffrire. Non è così?!
Daniel: Sì, è così, ma sono il SUO idiota!

-Cameron scoppiò a ridere dando a Daniel una pacca sulla spalla.-

Cameron: Se lei ti ha perdonato, forse qualcosa di speciale ce l’hai!

-Daniel lo guardò. Non sapeva come interpretare quel commento comunque la loro conversazione si interruppe quando Cameron diede ai ragazzi un tavolo. Tutti si sedettero e ordinarono, poi Lily accarezzò il viso a Daniel.-

Lily: Calmati gelosone!
Daniel: Sei bellissima, certo che sono geloso. Ti stai trasformando in una donna affascinante!

-Lily gli diede un dolce bacio mentre Megan li guardava intenerita.-

Megan: Come siete carini!

-Sia Lily che Daniel arrossirono e poi Megan cambiò discorso.-

Megan: Come sta Alex?
Lily: Adesso meglio. Diddi Rachel lo tiene sotto tiro!
Megan: Immagino! L’importante è che lui stia bene adesso
Lily: Sì, appunto!

-In quel momento Daniel e Ryan si guardarono annuendo e Daniel parlò guardando Lily.-

Daniel: Sai, non ti ho portata qui solo per recuperare Megan e Ryan…

-Megan li guardò.-

Megan: Ci recuperate?!

-Ryan guardò la sua fidanzata.-

Ryan: Oh sì. Passeremo il weekend a casa di Lily! Sorpresa!!
Megan: La cosa mi rende davvero felice ma grazie mille per avermi avvisata in tempo!

-Tutti risero quando Daniel tirò fuori dalla tasca del suo giubbotto una bustina bianca.-

Daniel: Volevo darti il tuo regalo di compleanno qui a Fallbrook e questo è anche il motivo per cui ieri ho marinato la scuola!

-Lily scosse la testa.-

Lily: Ti sei inventato un’ottima possibile scusa, ma nel profondo sapevo che c’era qualcosa di strano in tutta quella faccenda!

-Tutti guardarono Lily aprire la bustina, Ryan sapeva tutto mentre Megan non aveva la minima idea di cosa ci fosse all’interno. La ragazza dagli occhi blu tirò fuori un biglietto giallo con scritto sopra “MTV VIDEO MUSIC AWARDS 2015”. Subito Lily urlò di gioia e sorpresa.-

Lily: NON E’ VERO!

-Tirò fuori il biglietto dello show e continuò.-

Lily SEI MATTO DA LEGARE!!

-Lei si buttò su Daniel dalla felicità e lui continuò.-

Daniel: Ti piace?

-Sorrise. Sapeva che Lily avrebbe adorato quel regalo.-

Lily: Da impazzire! Grazie!
Daniel: Ma sai chi si esibirà?
Lily: Ma che mi importa, ci saranno un sacco di artis…
Daniel: Justin Bieber!
Lily: COSA? OH MIO DIO, O MIO DIO!
Daniel: So che al momento non ci sono suoi concerti, però si esibirà durante lo show. Dovrete accontentarvi!

-Lei continuava a fissare il biglietto esterrefatta, non le sembrava vero.-

Lily: Questo è molto più di quanto io abbia mai sperato!! Ehi, aspetta. “Dovrete”? “Dovrete” chi?

-In quel momento Ryan parlò guardando la sua fidanzata.-

Ryan: Lily non può andarci da sola. Non sarebbe divertente, no? Servirebbe un’altra fan sfegatata!

-Lui rise, tirando fuori dalla sua borsa un’altra bustina bianca.-

Megan: NON E’ POSSIBILEEE!! GRAZIEE

-Megan aprì la busta tirando fuori il suo biglietto, poi baciò Ryan e strinse la mano a Lily, felice. Entrambe canticchiarono.-

Lily: Andremo allo show insieme, andremo allo show insieme!!
Megan: Andremo allo show insieme, andremo allo show insieme!!

-Daniel rise.-

Daniel: E’ una micro vacanza per voi due. E’ da tanto che non passate del tempo insieme!

-Lily li guardò.-

Lily: Siete i fidanzati migliori di questo pianeta!

-Daniel la guardò.-

Daniel: Io direi dell’intero universo. Ti sto mandando di proposito a vedere quella specie di cantante!!

-Tutti scoppiarono a ridere mangiando poi la colazione. Passarono una giornata bellissima a Fallbrook. Lily portò Daniel in tutti i posti che frequentava e ovviamente davanti alla sua vecchia casa che le faceva venire la nostalgia. Lei e Brittany erano state davvero felici in quel posto, nonostante la mancanza di Oliver e i pochi soldi a disposizione. Daniel dai racconti di Lily riusciva ad immaginare e vedere perfettamente la vecchia vita della ragazza.

Sulla via del ritorno a Los Angeles, saltò fuori l’argomento “Rebecca” e Megan fu molto sincera con la sua amica dicendole che Rebecca non le stava poi così simpatica. Lily alzando il sopracciglio destro guardò Megan chiedendole come mai e la ragazza le raccontò di come Rebecca l’avesse trattata quel weekend alla casa al mare. Lily sospirò, Megan aveva ragione, quando ci si metteva Rebecca sapeva essere davvero terribile, le avrebbe sicuramente parlato.

Finalmente, dopo più di due ore di viaggio, arrivarono a casa di Lily in cui sembrava non esserci vita. Tutte le luci erano spente e la porta d’ingresso era chiusa a chiave. Lily guardò Daniel e i suoi amici.-

Lily: Non c’è davvero nessuno in casa?!

-Lily risuonò il campanello con insistenza ma niente, nessuno rispondeva.-

Lily: Forse mi hanno preso tutti troppo alla lettera quando ho detto di non voler festeggiare!

-Daniel la guardò.-

Daniel: Beh, d’altronde sei stata molto insistente e chiara riguardo la festa del tuo compleanno!
Lily: Sì, ho detto niente festa ma non che avrei voluto passare la sera del mio compleanno senza la mia famiglia, senza diddi Alex e diddi Rachel!

-Daniel davvero faticava a trattenere la risata. Lui sapeva tutto e Lily si stava davvero incazzando e soprattutto offendendo a morte mentre tirava fuori le chiavi di casa dalla sua borsa.-

Lily: Cioè, come puoi lasciare tua figlia da sola il giorno del suo compleanno? Dove saranno andati? Vuoi scommettere che quei quattro si sono radunati tutti insieme a casa di diddi?! Praticamente stanno facendo una festa per conto loro il giorno del mio compleanno lasciandomi da sola in casa!

-Ryan la guardò mentre Lily girava la chiave nella serratura della porta.-

Ryan: Ehi, noi siamo venuti per festeggiare con te!
Lily: Ry, sai benissimo cosa io intenda

-La ragazza aprì la porta e entrando accese la luce del corridoio facendo entrare tutti quanti. Subito Lily sorrise vedendo un gigantesco palloncino gonfiato a elio a forma di numero “17”.-

Lily: Oh, non mi hanno preso alla lettera allora!

-Sul palloncino notò un post-it. Lo prese.-

Lily: Beh, ovviamente i post-it sono i protagonisti di ogni mio compleanno. “Auguri per ogni sorriso che ti farà star bene, auguri per ogni sogno che vorrai realizzare, auguri per ogni abbraccio che ti scalderà il cuore. Fai un salto in salotto, qualcuno ti sta aspettando.”

-Lily sorrise correndo in salotto, di nuovo la luce spenta e appena l’accese ecco che scoppiò come un boato tra urla, musica a tutto volume e trombette di coriandoli che scoppiavano. Lily si portò le mani alla bocca dalla sorpresa vedendo la casa decorata in suo onore. Sulla parete notò una striscione con delle sue foto, dalla sua nascita fino a qualche giorno prima della festa. Lily con le lacrime agli occhi corse ad abbracciare i suoi genitori, sapeva che l’idea partiva tutta da loro. Brittany la strinse forte a sé.-

Brittany: Buon compleanno, amore della mia vita!
Lily: Oh, mamma!

-Entrambe trovavano davvero difficile staccarsi l’una dall’altra, ma Lily dovette farlo per salutare tutti quanti. Anche suo padre la strinse a sé sussurrando.-

Oliver: Tanti auguri, mia principessa!
Lily: Ti voglio bene, papà! Te ne ho sempre voluto, fin da prima di conoscerti

-Poi Lily guardò il suo padrino e la sua madrina scuotendo la testa.-

Lily: Diddi, non volevo fare la festa per non farvi stancare e stressare dopo ciò che avete passato ma scommetto che siete una grande parte di tutta questa organizzazione!

-Alex la guardò abbracciandola.-

Alex: Ma io sto bene! Non avrei mai permesso che tu non festeggiassi a causa mia! Tanti auguri, bimba!

-Anche Rachel abbracciò la ragazza.-

Rachel: Per nessuna ragione al mondo ci saremo persi il tuo compleanno! Buon compleanno, tesoro!

-Lily si asciugò le lacrime e la festa poté cominciare. La ragazzina salutò tutti quanti, i suoi amici erano lì e la serata passò tra musica, balli, canti, ottimo cibo, abbracci, chiacchierate, ricordi e giochi. I gemelli furono più che felici di fare parte di quella bolgia e dopo tutti quegli zuccheri erano più scatenati che mai. Samuel si divertiva a sedersi sui palloncini e scoppiarli, ecco perché dopo un po’ Alex e Rachel spostarono tutti i palloncini in bagno. Dylan correva da una parte all’altra cercando di acchiappare i gemelli e Red che anche lui si godeva la festa con tutti. Erano tutti un po’ fuori di testa e dopo l’ultimo ballo che Lily ballò tenendo la sua figlioccia in braccio, la poggiò a terra per poi andare a parlare con Rebecca che mangiava le patatine al formaggio, le sue preferite. Subito la ragazza sorrise vedendo la sua amica arrivare.-

Rebecca: E’ proprio una bella festa. E tu non volevi nemmeno festeggiare!

-Lily sorrise poi si fece seria, lo stesso fece Rebecca vedendo quell’espressione sul viso della sua amica.-

Rebecca: Che succede?

-Lily la guardò.-

Lily: So quanto tu fossi stressata quel weekend alla casa al mare l’estate scorsa. Avevi paura di essere rimasta incinta, eri preoccupata da morire, ti capisco, però non è stato carino come tu abbia trattato Megan!

-Rebecca sospirò.-

Rebecca: Lo so. Ricordo bene. Mi dispiace. Credo andrò a parlarle!
Lily: Grazie!

-Lily sorrise dando un bacio sulla guancia a Rebecca, andando poi a ballare con il suo fidanzato. Rebecca invece, come promesso si avvicinò a Megan che cercò di evitarla.-

Rebecca: Megan, per favore, non evitarmi. Non sono qui per farti sentire di merda come l’ultima volta
Megan: Puoi risparmiarti questo teatrino. Sono sicura che tu mi stia parlando solo perché Lily ti ha chiesto di farlo. Puoi anche risparmiare il fiato!

-Megan fece per andarsene ma Rebecca le prese il braccio.-

Rebecca: Megan, non è così. Ho pensato a come mi sono comportata con te tante volte e ho sempre saputo di aver fatto una figuraccia e che tu non te lo meritavi. Quel fine settimana ero molto stressata, pensavo di essere rimasta incinta e stavo impazzendo. Non ho nulla contro di te e davvero mi dispiace. Ho pensato tante volte di scusarmi ma ho pensato che se anche ti avessi inviato la richiesta d’amicizia su facebook tu mi avresti ignorata. Puoi perdonare la mia arroganza e sgarbatezza?

-Megan la guardò però poteva capirla. Ci pensò qualche secondo poi parlò.-

Megan: Posso immaginare come tu ti sentissi. Probabilmente è stata la conversazione sbagliata al momento sbagliato. Grazie per averci pensato su. Accetto le tue scuse!

-Rebecca sorrise abbracciando Megan. Finalmente capiva perché Lily tenesse così tanto a lei, era una ragazza che sapeva perdonare e soprattutto capire.
Quel compleanno per Lily fu uno dei giorni più belli della sua vita, non lo avrebbe mai dimenticato.

Anche Aprile volò e il ballo della scuola si avvicinava sempre più. Quel mese succedevano parecchie cose strane di cui Lily non riusciva a trovare il perché. Sia Daniel che suo padre sparivano nello stesso momento per qualche ora, poi quando Oliver tornava a casa, anche il suo fidanzato tornava ad essere disponibile. Quella sera, Lily seguiva sua madre, che aveva il cesto dei vestiti sporchi tra le mani, nella stanza-lavanderia. Dylan, invece, seguiva Lily come un’ombra.-

Lily: Mamma come fai a non sentire puzza di bruciato?

-Dylan la copiò.-

Dylan: Buato!

-Lily sorrise prendendo in braccio suo fratello.-

Lily: Vedi?! Anche Dylan se n’è accorto!!

-Brittany dopo aver caricato la lavatrice guardò sua figlia.-

Brittany: Tesoro si chiamano coincidenze!
Lily: Queste “coincidenze” come dici tu, le noto da un bel po’
Brittany: Ti metti problemi che non esistono. Figurati se tuo padre e Daniel passano del tempo insieme. Cosa mai potrebbe accomunarli?!
Lily: Il basket?! ME?!

-Brittany conosceva bene il piano di Daniel e pensò che sua figlia fosse davvero un osso duro. Lily mise Dylan a terra e si buttò sul divano accendendo la tv, poi all’improvviso si alzò andando in cucina dove sua madre accendeva la lavastoviglie.-

Lily: E se papà stesse allenando Daniel? Dato che tra un po’ verrà a vederli il coach del college, magari gli sta insegnando qualche trucchetto! Ma perché non dirmelo?!

-Brittany si voltò verso sua figlia esasperata.-

Brittany: TESORO NON LO SO! Perché non mi dai una mano, invece di torturarti?
Lily: Posso rifiutarmi?

-Brittany la guardò e sorrise.-

Brittany: Fila in salotto! Tanto ho quasi finito!

-Lily tornava in salotto quando poi si voltò pensierosa.-

Lily: E se Dan...
Brittany: FILA!!

-Sua madre le indicò il salotto e Lily rise arrendendosi. Anche Dylan puntò il ditino.-

Dylan: TITA!
Lily: Cosa?! Monello, credevo fossi dalla mia parte!

-Lily lo prese in braccio, lo portò in salotto e gli fece il solletico. Si sdraiarono insieme sul divano e la ragazza riprese a guardare il telefilm quando Dylan parlò.-

Dylan: Catoi!
Lily: No, Dyl. Fammi finire di guardare questo programma, poi potrai guardare i cartoni animati!

-Dylan poggiò la sua manina sul viso di sua sorella, era piccolo ma già molto determinato a vincere le sue battaglie. Lily gli fece abbassare il braccio.-

Lily: Dylan, ti prego!
Dylan: Catoi, catoi, catoi!

-Brittany, ridendo, li raggiunse in salotto sedendosi sul divano a fianco a loro, proprio quando Oliver tornava a casa.-

Brittany: Credo dovrai lasciargli la tv, tesoro!
Oliver: Sono tornato! Ah, eccovi qua!

-In quel preciso istante il cellulare di Lily suonò. La ragazza aprì il messaggio per poi guardare sua madre.-

Lily: Oh, è Daniel! Ma che strana coincidenza!

-Brittany scosse la testa ormai senza speranza.

Finalmente, anche il tanto atteso giorno del ballo scolastico arrivò. Ovviamente Alex e Rachel non potevano perdersi il primo ballo di quella bambina che avevano visto crescere e diventare una bellissima ragazza. Ecco perché erano seduti sul divano di casa Hunt. Anche Daniel si trovava lì, aspettava la sua fidanzata in agitazione.
Lui non era l’unico ad essere agitato, infatti anche Lily lo era parecchio. Aveva paura di scendere le scale, l’emozione iniziava a venire fuori. La ragazza, indossava un vestito lungo blu che le lasciava le spalle scoperte e le copriva i tacchi argentati che si abbinavano perfettamente alla pochette argentata che teneva in mano. Il trucco non fu eccessivo, un po’ di matita, mascara, ombretto argentato, un po’ di fard e mise il lucidalabbra per far risaltare quel colore rosso acceso delle sue labbra. Il momento tanto atteso era arrivato. Fece un profondo respiro e scese le scale.
Vederla scendere, così bella, grande, sicura di sé e un po’ agitata, emozionò tutti quanti. Rachel e Brittany iniziarono a piangere dall’emozione e per quanto riguarda Alex, Oliver e Daniel beh, vedete, non saprei dirvi chi dei tre rimase più a bocca aperta e senza parole. Daniel si avvicinò e le prese la mano dandole un dolce bacio sulla guancia.-

Daniel: S-sei, sei bellissima!
Lily: Grazie! Sei molto affascinante anche tu!

-Entrambi sorrisero. Daniel indossava un completo grigio chiaro con una camicia bianca. Rachel li accarezzò entrambi.-

Rachel: Siete splendidi!

-Mentre i piccoli di casa correvano per tutto il salotto, Brittany si asciugava gli occhi umidi e Lily la guardò sorridendo.-

Lily: Mamma, avevi promesso che non avresti pianto!
Brittany: Come faccio a non piangere vedendoti così? Voglio assolutamente delle foto! Olly vai a prendere la macchina fotografica!

-Oliver continuava a guardare sua figlia a bocca aperta. Era splendida, in quegli anni era diventata una splendida ragazza, affascinante come la madre. Brittany cercava di risvegliarlo da quell’incantesimo.-

Brittany: Olly?! Olly!!

-Anche Alex tornò alla realtà, dando un colpo al suo amico che finalmente si risvegliò.-

Oliver: Sì?

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Potresti andare a prendere la macchina fotografica?
Oliver: Oh sì, certo!

-Oliver salì le scale proprio mentre Alex stringeva in un abbraccio Lily.-

Alex: Io… Sarai anche cresciuta, ma io ti vedrò sempre come quella bambina che mi saltava addosso, quella bambina che desiderava ardentemente che io fossi suo padre e che mi chiedeva sempre: “Diddi, giochiamo a papà e figlia?”, quella bambina così innocente e pura. Io non sono pronto a lasciarti andare e a non chiamarti più “bimba”

-E lì di nuovo Brittany e Rachel riscoppiarono a piangere in quel momento così toccante. Non esisteva amore più grande di quello che Alex provava per Lily. Da quando la prese in braccio in quella piccola stanza di ospedale per la prima volta, a quel momento che la stringeva ancora tra le sue braccia, niente sembrava essere cambiato, eppure ben diciassette anni erano passati. Lily lo guardò mentre una lacrima le marcava il viso.-

Lily: Non devi farlo diddi, perché io non sono pronta a non essere più la tua bimba!

-Anche Alex non riuscì a controllare le lacrime e la strinse di nuovo forte a sé sussurrandole all’orecchio.-

Alex: Sono davvero grato a Dio per avermi dato la possibilità di vederti, toccarti e stringerti a me in questo giorno!

-Lily scoppiò a piangere sulla spalla di suo diddino pensando che se le cose fossero andate diversamente Alex non sarebbe stato lì con lei quella sera.-

Lily: Non dire così, ti prego. Ce l’hai fatta, sei qui con noi e potrai stringermi a te tutte le volte che vorrai!
Alex: Sono davvero orgoglioso di te, bimba!

-Si staccarono dall’abbraccio e si asciugarono le lacrime proprio quando Oliver riscendeva con la macchina fotografica. Prima di fare le foto, Lily si risistemò il trucco. Praticamente fecero un servizio fotografico. I ragazzi fecero le foto con tutti quanti, con Brittany, Oliver, Dylan e Red, con Alex e Rachel e i gemelli, poi solo con i bambini, solo con Red, solo gli adulti insieme e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare del fatto che i ragazzi sarebbero dovuti passare anche a casa di Daniel per qualche altra foto con la sua famiglia prima del ballo. Alex guardò tutti quanti.-

Alex: Forza lasciamoli andare o faranno tardi!

-Lui sorrise, i ragazzi uscirono andando alla macchina. Quando Lily e Daniel partirono, anche Alex e Rachel insieme ai bambini andarono via e Oliver, Brittany e Dylan tornarono in casa, cenarono e si guardarono un film sul divano, quando Dylan si addormentò. Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Lo porto a letto!

-Lei annuì dando un bacio al suo bambino.

Intanto alla festa, tutti si stavano divertendo. Lily non era la sola più piccola, c’erano tanti ragazzi del suo anno, tra cui anche Rebecca dato che stava con Jordan.
Lily, Daniel e Rebecca, parlavano di quanto quella festa fosse stata organizzata bene mentre Jordan andava a prendere della roba da bere. Daniel parve parecchio distratto, quando poi guardò la sua ragazza.-

Daniel: Tesoro scusami, devo fare una cosa urgente con Jordan!

-Lui le baciò la guancia e scomparve tra la folla. Lily sospirò.-

Lily: Queste sparizioni non mi piacciono per niente!
Rebecca: Poi se lui e Jordan sono insieme non sarà nulla di buono

-Jordan tornò, dando un bicchiere pieno di punch a Rebecca.-

Jordan: E’ una bella festa, eh?

-Lily lo guardò corrugando la fronte.-

Lily: Ma non eri con Daniel?
Jordan: No! A proposito, dov’è?
Lily: Vorrei tanto saperlo anch’io!

-Intanto in casa Hunt, Oliver, dopo aver messo Dylan a letto, scese al piano inferiore, accese lo stereo e abbassò la luminosità delle luci.

Brittany si alzò dal divano avvicinandosi ad Oliver che la strinse a sé e le baciò la testa.-
Brittany: Uuh stasera siamo davvero romantici!
Oliver: Mi dispiace!

-Brittany lo guardò confusa. L’espressione di Oliver era serissima.-

Oliver: So che non è minimamente paragonabile, però mi concederesti questo ballo?
Brittany: Oh Olly!

-Lo baciò e iniziarono a ballare lentamente nel salotto, quando Oliver continuò.-

Oliver: Non hai potuto partecipare al tuo ballo scolastico. Volevo regalartene uno che gli assomigliasse, anche se non..
Brittany: Ci sei tu. E’ perfetto!

-Lei sorrise facendo sorridere anche Oliver che sussurrò.-

Oliver: Ho preparato anche del punch!
Brittany: Davvero? Proprio quello che preparano a scuola?!
Oliver: Beh, diciamo che l’ho corretto un po’!

-Brittany lo guardò fingendo indignazione.-

Brittany: Signor Hunt!!
Oliver: Beh, non siamo più minorenni. Siamo grandi e coscienti di ciò che facciamo!
Brittany: Quindi se ti dicessi che ho parecchia voglia di fare l’amore con te…?
Oliver: Sono molto felice di sapere che non dobbiamo più nasconderci dai tuoi genitori!

-Brittany scoppiò a ridere per poi baciarlo, continuando a ballare abbracciati in silenzio.

Intanto alla festa, nessuno capiva che fine avesse fatto Daniel, quando ad un certo punto le luci si spensero e si accese solo una luce sul palco. Daniel era là sopra con il microfono davanti. Lily lo vide.-

Lily: “Cosa vuoi fare, Dan?”

-La musica partì e Daniel regalò a Lily una bella serenata. Entrambi furono emozionati, Daniel cantandola e Lily ascoltandola. Era stupefatta, il suo fidanzato si era superato. Lei pensò di essere la ragazza più fortunata della Terra, quando vide arrivare Daniel verso di lei che le prese le mani guardandola negli occhi e finendo la canzone.-

Daniel: “Just know that I'm sorry, I never wanted to make you feel so small. Our story is just beginning but let the truth break down these walls, oh yeah. And every time I think of you, I think of how you push me through and show me how much better I could be.
Here I am with all my heart, I hope you understand. I know I let you down but I'm never gonna make that mistake again. You brought me closer to who I really am, come take my hand, I want the world to see what you mean to me. What you mean to me.
(Sappi che mi dispiace, non avrei mai voluto farti sentire così piccola. La nostra storia sta iniziando ma lascia che la verità abbatta questi muri, oh sì. Tutte le volte che ti penso, penso a come mi hai spronato, mi hai mostrato come diventare migliore.
Eccomi, con tutto il mio cuore spero che tu capisca.
So che ti ho distrutta ma non farò mai più lo stesso errore.
Mi hai portato più vicino a quello che sono davvero, vieni, prendi la mia mano, voglio che il mondo veda cosa significhi per me.
Cosa significhi per me.)”

-Lily lo guardò con le lacrime agli occhi che Daniel le asciugò sorridendo, quando la ragazza parlò.-

Lily: Lo hai fatto davvero? Sì, insomma, la canzone che è bellissima...
Daniel: Sì, mi ha dato una mano tuo padre. Alla festa di Jordan ti sei umiliata per me davanti a tutta la scuola. Ora l'ho fatto anche io, così siamo pari!
Lily: Adesso toccherà a te venir preso in giro per il resto dell’anno
Daniel: No problem!
Lily: Sicuro? Non ti daranno tregua...
Daniel: Non m'importa!

-Lily lo guardò sorridendo.-

Lily: Okay, signor Lee, siamo pari!

-Daniel rise e la baciò. Poi le prese la mano e iniziarono a ballare un lento. Lily parlò.-

Lily: Ecco cosa combinavi con papà!
Daniel: E’ stato difficile mantenere il segreto, ma siamo riusciti a tenerti all’oscuro!
Lily: Grazie!
Daniel: E di cosa?

-Entrambi sorrisero e Lily lo guardò.-

Lily: Ti amo!
Daniel: Anche io, piccolina!

-Abbracciati continuarono a ballare per tutta la serata e a quella festa erano sicuri che niente avrebbe potuto separarli. Sapevano di essere stati destinati l’uno all’altra e niente avrebbe più scalfito il loro amore.-


Buongiorno e buona domenica Meraviglie <3
Eccomi con il finale di stagione e ahimè anch la quarta volge al termine rendendomi davvero molto triste.
Sappiate che mi sono divertita tantissimo a riscrivere, aggiungere parti e leggere i vostri commenti.
Okay, sembra un addio ma non lo è. E’ solo che qui chiudiamo un capitolo molto importante, infatti con la quinta ed ultima stagione faremo un bel salto.
Spero che questo episodio vi abbia emozionato e divertito. Io devo ammettere di aver pianto mentre scrivevo la parte di Alex e Lily, li vedevo proprio lì, di fronte a me.
Ho un altra sorpresa. Con la storia scritta precedentemente, feci anche dei video. Per motivi di tempo non riesco a modificarli ma mi piacerebbe tanto che vedeste l’ultimo di Daniel e Lily perché io lo adoro.
Vi lascio il link qui sotto!

https://www.youtube.com/watch?v=9Gn-oK4Qpdk

Perdonate gli errori ortografici ma posto questo capitolo in fretta e furia!
Come sempre, ci sentiamo la prossima settimana con l’inizio della quinta stagione.
Vi auguro un buon inizio settimana.
Un bacione, Sum <3

 

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Capitolo 57
*** Grow up ***


Unconventional Family
Capitolo 57
-Grow up.-



-Quella mattina presto, Lily, sgattaiolò fuori dal suo appartamento per andare a comprare la colazione nella caffetteria sotto il suo palazzo, lasciando quel ragazzo dagli occhi celesti a dormire ancora a letto.

Passarono cinque anni dal suo primo ballo scolastico. Lily non era più una ragazzina, era diventata una donna forte, sicura di sé e ambiziosa. Quegli anni al college l’avevano fortificata e fatta crescere.

La ragazza entrò nella caffetteria e non voleva credere ai suoi occhi, c’era una fila infinita, così si sedette e aspettò il suo turno, ci sarebbe voluto un po’.


Intanto Daniel, si era appena svegliato, toccò l’altra metà del letto che sentì fredda e sorrise proprio mentre la ragazza entrava nella stanza con la colazione su un vassoio. Lui la guardò.-

Daniel: Così mi vizierai! Sono servito e riverito prima di una stressante giornata di lavoro

-La ragazza sorrise sedendosi a letto a fianco a lui, iniziando a mangiare la colazione. Uova strapazzate, toast e bacon.


Quella mattina, Lily era dovuta tornare in appartamento il più velocemente possibile con la colazione. Provò a prendere l’ascensore ma era fuori servizio, così fu costretta a prendere le scale che fece di corsa. Con il poco fiato rimasto, entrò in appartamento alla velocità della luce entrando poi in camera da letto.-

Lily: Dimmi che sono ancora in tempo, dimmi che sono ancora in tempo! Ho comprato i cornetti alla nutella!

-La ragazza, guardando il ragazzo che si vestiva davanti allo specchio, alzò la busta di carta con la colazione dentro. Il ragazzo dai capelli castani e gli occhi celesti si voltò e la guardò.-

?: Devo andare. Sai che ho lezione!
Lily: Devi proprio andare?!

-Lily si avvicinò a lui incrociando le braccia intorno al suo collo.-

?: Sai che Roger mi aspetta!
Lily: Al diavolo Roger!

-Lily saltò addosso al ragazzo che la prese in braccio ridendo, mentre si ributtavano a letto spogliandosi velocemente. Il ragazzo parlò mentre Lily gli baciava il petto.-

?: Posso concederti al massimo mezz’ora!

-Lily sorrise continuando a baciarlo.-

Lily: Ce la faremo bastare!

-Lei sorrise ancora mentre i due sparivano sotto le coperte.-


<<<
4 anni prima. Ottobre.
Berklee College, Boston, Massachusetts, Stati Uniti.


-Una Lily ancora ragazzina, appena matricola, si aggirava per quell’immenso nuovo college in cerca della giusta entrata vicino alla sua classe, quando iniziò a piovere mentre era al telefono con sua madre.-

Lily: “OOHH! CI MANCAVA ANCHE QUESTA STUPIDA PIOGGIA! ODIO QUESTO TEMPO, ODIO QUESTA CITTA’ E ODIO QUESTA STUPIDA NUOVA SCUOLA!”

-Brittany dall’altra parte del telefono sospirava. Odiava sentire sua figlia così agitata.-

Brittany: “Tesoro, cerca di tornare in te e dimmi sinceramente se non ce la fai a stare lì o se ti stai solo sfogando drammaticamente con me. Non ce la faccio a sentirti così, prendo il primo aereo e vengo da te!”

-Lily si calmò sentendo la voce di sua madre preoccupata. Sì asciugò le lacrime, si mise al riparo dalla pioggia e poi parlò.-

Lily: “Mi dispiace mamma, non voglio farti preoccupare. Sto bene, avevo solo bisogno di sfogarmi. Il college è più difficile di quanto mi aspettassi, soprattutto le lezioni e i progetti che ci assegnano. Io non so se sono brava abbastanza!”

-Brittany subito corrugò la fronte.-

Brittany: “Non ti avrebbero ammessa in uno dei college più famosi degli Stati Uniti se tu non fossi stata brava abbastanza e non avessi avuto le capacità per affrontare le lezioni e i test! E’ normale che tu ti senta spaesata, è appena il primo anno ed è completamente diverso dal liceo. Non stressarti più del dovuto, affronta i problemi mano mano che si presentano con tranquillità. Prenditi il tuo tempo per abituarti e sono sicura che andrà tutto bene. Tu sei forte e intelligente, ce la farai! Noi saremo sempre qui”
Lily: “Mi manchi da morire, mami!”

-Disse Lily con un tono da bambina a cui Brittany non poteva resistere.-

Brittany: “Io non ce la faccio. Prenoto subito un biglietto per venire da te”
Lily: “NO! Cioè, magari prenotalo, però per il mese prossimo. Hai ragione, io ci devo provare e ce la posso fare. E’ solo che mi mancate tutti!”
Brittany: “Anche tu ci manchi tanto. Pensa positivo però, questo fine settimana Daniel verrà a trovarti!”
Lily: “Oh sì, non vedo l’ora. Mi manca la sua protezione. Mi farò dare qualche consiglio sulla vita da “college”, ne ho davvero bisogno”

-Proprio in quel momento anche Lily poté sentire dall’altra parte del telefono il rumore di un qualcosa che batteva giù per le scale e subito dopo le urla di Brittany.-

Brittany: DYLAAAAAAN! QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON FAR ROTOLARE I TUOI GIOCATTOLI GIU’ DALLE SCALE?

-Lily rise sentendo la voce del suo fratellino rispondere.-

Dylan: NON SONO STATO IO!
Brittany: RINGRAZIA CHE SONO AL TELEFONO CON TUA SORELLA MA NE RIPARLIAMO APPENA FINISCO. E NON TI NASCONDERE!

-Lily rise di gusto. Casa sua era una casa di matti ma li amava tutti quanti. Quando Brittany si riconcentrò su di lei, Lily si sentiva molto più forte.-

Lily: Vai pure a catturare la peste, io sto molto meglio. Ti chiamo stanotte e ti farò sapere se sarò riuscita a trovare la mia classe”

-Brittany rise.-

Brittany: “Buona giornata, tesoro”
Lily: “Anche a voi!”

-Lily chiuse la chiamata ed entrò nell’edificio.-

>>>

-Quella mezz’ora volò e il ragazzo si alzò dal letto cercando di rivestirsi mentre Lily lo guardava, coprendosi con le coperte del letto. Faceva ancora freddo a Boston.-

Lily: Quindi niente colazione?
?: Porto il cornetto con me, il caffè ormai si sarà freddato!

-Lily lo guardò sbuffando.-

Lily: Sembra che non te ne importi niente, Theo!

-Ecco finalmente il nome del ragazzo dagli occhi chiari e i capelli castani. Lui si voltò lentamente abbottonandosi la camicia e, guardando la ragazza, si avvicinò a lei.-

Theo: Sai che non è vero!
Lily: Perché allora non ti fermi mai per colazione?!
Theo: Sai quanto io sia impegnato questo ultimo semestre!
Lily: Perché, io non lo sono? Ti ricordo che sto preparando la tesi di laurea!

-Lui sospirò sedendosi sul letto accanto alla ragazza.-

Theo: Perché litighiamo come se fossimo noiosamente fidanzati?
Lily: Beh…

-Lui la guardò.-

Theo: Non avrai mica cambiato idea sul nostro tipo di relazione?
Lily: No, è solo che sembra che a te non importi!
Theo: A me importa, tanto. Ci ho messo quattro anni ad acchiapparti!
Lily: Dimostralo allora
Theo: Dimostrarti cosa?
Lily: Che nonostante il nostro tipo di relazione tu ci tenga a me!
Theo: Cosa vuoi che faccia?
Lily: Vieni a Los Angeles con me il prossimo fine settimana

-Lui la guardò spalancando gli occhi.-

Theo: COSA? Sei impazzita forse?! Mi vuoi trascinare alla tua riunione di famiglia?!
Lily: E’ il compleanno dei gemelli, quindi anche quello della mia figlioccia. Non posso mancare, ho promesso che sarei andata e ho già comprato il biglietto aereo
Theo: Ma non voglio conoscere la tua famiglia!

-Lily si accigliò.-

Lily: Scusa?!
Theo: Non offenderti. Penso solo che non sia necessario!
Lily: Non è necessario nemmeno che io esca con te, allora. Specialmente alle condizioni che mi hai posto!
Theo: Ti andavano bene quelle condizioni!
Lily: Mi vanno bene. Ma voglio che tu mi dimostri quanto io sia importante per te!

-Lui sospirò, poi guardò l’orario e di nuovo Lily.-

Theo: Senti, ora devo proprio andare a lezione. Ti prometto che ci penserò

-Lily sospirò scuotendo la testa mentre il ragazzo prendeva il giubbotto e la borsa uscendo poi dalla camera e dall’appartamento.-


<<<
4 anni prima. Novembre.
Berklee College, Boston, Massachusetts, Stati Uniti.


-Lily era seduta in una delle poltroncine rosse dell’aula magna del college aspettandosi che la conferenza iniziasse da un momento all’altro, quando un ragazzo alto, magro dagli occhi celesti e i capelli castani si sedette a fianco a lei e con il suo borsone poco delicatamente andò a sbattere contro la ragazza. Lily alzò gli occhi al cielo sbuffando mentre sussurrava.-

Lily: “Chiedere scusa, brutto?”

-Il ragazzo si voltò verso di lei guardandola per qualche secondo, poi parlò.-

Theo: Scusi principessa! Così va meglio?

-Lily lo guardò cercando di fare la dura.-

Lily: Molto meglio, grazie!
Theo: Che regalità. Perché stai così rigida? Rilassati, è solo una conferenza!

-Lily si accigliò. Cosa voleva quel tizio?-

Lily: E tu perché non porti con te uno zaino semplice e non questo borsone con cui vai ad urtare tutte le persone?!
Theo: Non mi ci sta l’attrezzatura in uno zaino “semplice”!
Lily: Quale attrezzatura? Ti servono solo un quaderno e una penna per prendere appunti!
Theo: Oh, che carina. Pensavi mi riferissi alla conferenza!
Lily: Perché sei qui se non ti interessa la conferenza?
Theo: Perché le conferenze regalano crediti che fanno sempre comodo!

-Lily scosse la testa contrariata e Theo continuò.-

Theo: Non lo sapevi? Devi essere una super matricola!
Lily: Beh, sì, sono una matricola, ma non c’è bisogno di sottolinearlo con il “super”
Theo: Il “super” sta a significare che non sai molto del college. Anche io sono una matricola, ma so tante cose grazie ai racconti dei miei fratelli. Conoscono questo campus come le loro tasche!
Lily: Non dare della matricola a me se lo sei anche tu!
Theo: Lo siamo entrambi ma ad un diverso livello

-Lily scosse la testa.-

Lily: Beh, in casa io sono la sorella maggiore quindi sì, mi è tutto nuovo. Comunque, adesso sono curiosa, che attrezzatura hai dentro quel borsone?
Theo: Appena finisce la conferenza vado a fare motocross. Qui dentro ho il casco, la tuta e gli stivali

-Lily lo guardava curiosa.-

Lily: Motocross?
Theo: Sono gare di velocità su delle speciali motociclette attrezzate per per…
Lily: So cosa è il motocross! Non vivo sulla luna
Theo: Scusa, ti ho vista titubante!
Lily: Beh, non tutti i giorni incontro studenti che dopo le conferenze vanno a fare le gare di motocross!
Theo: Ecco perché la tua vita deve essere così noiosa!
Lily: La mia vita è perfetta così com’è
Theo: Cambierai idea. Comunque mi chiamo Theo! Theo Huntington!
Lily: Lily Green Hunt! Wow, Theo suona come un nome molto importante!
Theo: Era il nome di mio nonno. E sì, diciamo che la mia famiglia si aspetta grandi cose da me, come da tutti i miei fratelli del resto!
Lily: Quanti fratelli hai?
Theo: Tre fratelli maggiori. Io sono l’ultimo
Lily: Il piccolino di casa!

-Lily rise, poi riprese a parlare.-

Lily: Huntington. Ho già sentito questo cognome
Theo: La mia famiglia è una grande sostenitrice di questa scuola e investe parecchio su di essa da generazioni!
Lily: Oh, quindi Boston è casa tua
Theo: Diciamo di sì. Hai detto di essere la sorella maggiore. Quanti fratelli o sorelle hai?
Lily: Ho un fratellino di due anni e mezzo
Theo: Che abisso. Sedici anni di differenza!
Lily: Lo so! Però lo adoro
Theo: E’ arrivato lui tardi o tu troppo presto?
Lily: Io, troppo presto. Mia madre aveva diciassette anni!
Theo: Coraggiosa!
Lily: Decisamente
Theo: E tu da dove vieni? No, aspetta, fammi indovinare! Sei in aula magna e indossi ancora il capotto e la sciarpa. Senti ancora freddo e porti un ombrello con te

-Disse lui guardando lo zaino di Lily, poi continuò.-

Theo: Questo significa che non sei abituata alla pioggia, specialmente quella improvvisa. Posso vedere dal tuo viso che stai perdendo l’abbronzatura. Vieni da un posto caldo sul mare…

-Lily lo guardava curiosa.-

Theo: Penserei alla Florida se non fosse per il tuo accento che è tutt’altro di quelle parti. Un altro posto caldo e dove hanno il tuo stesso accento che mi viene in mente è la California e per restringere il campo, guardando ancora il tuo zaino posso vedere il badge con scritto LA. Tu vieni da Los Angeles e dall’anellino che porti nell’anulare della mano desta direi che sei anche fidanzata!
Lily: Sei un ottimo osservatore! Sì, vengo da Los Angeles e sì sono fidanzata, ma quest’anello non me lo ha regalato il mio fidanzato ma il mio padrino e la mia madrina di battesimo per i miei sedici anni

-Entrambi sorrisero e Theo parlò.-

Theo: Comunque non puoi arrivare al college già fidanzata! Andiamo, che noia mortale!
Lily: Io e lui siamo fatti per stare insieme!

-Theo rise scuotendo la testa.-

Theo: Dicono tutti così, all’inizio!

-Poi cambiò discorso mentre Lily lo guardava alzando il sopracciglio destro.-

Theo: Comunque devo ammetterlo, sono abbastanza bravo. Ho viaggiato tanto nella mia vita, questo aiuta a imparare e conoscere le persone
Lily: C’è qualcosa che non hai fatto nella tua vita?!

-Lui la guardò sorridendo.-

Theo: Il mondo è pieno di nuove cose da provare. Essere abitudinari non è nel mio sangue!

-Lily sospirò scuotendo la testa.-

Lily: Essere pieni di sé è nel tuo sangue

-Entrambi risero e lui la guardò ancora.-

Theo: E’ vero! Ti va di venire con me alla gara di motocross?
Lily: Mi hai appena conosciuta!
Theo: Quindi? Non è mica un appuntamento! E poi sembri una tipa a posto
Lily: Oh, grazie, grazie tante! Comunque ho delle lezioni dopo la conferenza. Non posso saltarle!
Theo: D’accordo. Ma sappi che non mi arrenderò. Giuro che ti farò fare qualcosa di estremo, la prendo come sfida personale!
Lily: Sono la persona più fifona di questo pianeta, non mi farai fare niente di “estremo”
Theo: Tutti hanno bisogno di nuovi stimoli e di rischiare
Lily: Io sto benissimo così. Mi piacciono le certezze e le mie abitudini!

-Lui rise.-

Theo: Ripeto, cambierai idea Lily Green Hunt!

-In quel momento la conferenza iniziò e Lily prese carta e penna pronta a prendere appunti, sarebbe stata una conferenza interessante.-
>>>

-Dopo aver visto il ragazzo uscire dall’appartamento, anche Lily si preparò e andò alle sue lezioni. Ormai mancava solo qualche mese alla sua laurea. A Maggio avrebbe finito l’ultimo esame e poi a Luglio si sarebbe laureata.


Anche a Los Angeles la vita scorreva velocemente così come velocemente crescevano quei bambini che abbiamo visto venire al mondo.

Quel pomeriggio, Brittany fu costretta a lasciare il suo ufficio prima del dovuto a causa della chiamata da parte della scuola elementare del loro quartiere. Ovviamente la donna si precipitò sul posto e appena arrivò, vide avvicinarsi all’entrata un’altra donna dai capelli corvini raccolti con una pinza. Decise di aspettarla all’entrata e appena la raggiunse si guardarono senza speranza. Rachel sbuffò.-

Rachel: Cos’avranno combinato questa volta?!
Brittany: Sinceramente vorrei non saperlo!

-Entrambe sospirarono entrando poi nell’edificio, andando dritte all’ufficio del preside. Ormai conoscevano la strada a memoria. Bussarono alla porta dell’ufficio e appena sentirono la voce del preside entrarono dentro.
Ed eccoli là, come al solito i due combinaguai per eccellenza. Samuel e Dylan stavano seduti sulle sedie davanti al preside con lo sguardo chino sul pavimento. Brittany e Rachel si sedettero a fianco a loro lanciandogli una bella occhiataccia.-

Brittany: Siamo venute il prima possibile, signor preside!

-Nell’ufficio era presente anche un’altra donna, robusta, dagli occhi scuri e i capelli biondi. Accanto a lei era seduto suo figlio Mark, l’arcinemico di Dylan. Il preside parlò.-

P. O’Connel: Ora che siamo tutti presenti, posso iniziare!

-Intanto Rachel guardò suo figlio che aveva tutti i vestiti sporchi, lo stesso Dylan e Mark. Il preside continuò.-

P. O’Connel: I vostri figli hanno programmato una guerra di cibo in mensa oggi!

-Brittany alzò gli occhi al cielo mentre Rachel sospirava. Samuel subito parlò.-

Samuel: Non l’abbiamo programmata!

-E Dylan continuò con tutta la sua innocenza da bambino.-

Dylan: L’abbiamo solo iniziata!

-Samuel gli diede una spinta.-

Samuel: Zitto!

-Anche Mark si mise in mezzo.-

Mark: Ha iniziato Dylan, lo ha anche ammesso. Io mi sono solo difeso!
Dylan: Tu mi hai provocato! Perché questo non lo dici, eh? Sei un bugiardo!

-Brittany prese suo figlio per il braccio cercando di calmarlo.-

Brittany: Potete spiegarci come vi è venuta un’idea del genere?

-Il preside parlò.-

P. O’Connel: Non ammetto comportamenti da zoo nella mia scuola. Il fine non giustifica i mezzi. Vi sareste dovuti rivolgere ad un’insegnante e non iniziarvi a tirare il polpettone addosso coinvolgendo tutta la mensa. Avete combinato un bel macello, ecco perché da domani passerete l’ora del pranzo da soli, separati per un mese!

-Samuel subito si disperò alzandosi in piedi.-

Samuel: COSA? UN MESE?! MA NON E’ GIUSTO!

-Rachel prese suo figlio per la spalla facendolo risedere.-

Rachel: Samuel! Siediti
Samuel: Ma mamma!
Rachel: Non replicare!

-Dylan poi guardò il preside.-

Dylan: Io e Samuel possiamo stare nella stessa stanza?
P. O’Connel: No Dylan! Starete tutti separati. Non vi farà male!
Dylan: Ouh!

-Brittany parlò.-

Brittany: Mi sembra una punizione adeguata!

-Dylan si voltò verso sua madre.-

Dylan: Ma da che parte stai?!
Brittany: Non dalla tua, signorino. L’avete combinata grossa! Guardate le vostre uniformi!

-I bambini si guardarono i vestiti quando il preside riprese a parlare.-

P. O’Connel: Questa è la mia decisione. Ora potete tornare in classe e voi signore potete andare. Spero che anche in casa i bambini vengano ripresi perché qui non sappiamo più che pesci prendere con loro

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Mi creda, a casa è lo stesso!

-Il preside scosse la testa guardando i bambini.-

P. O’Connel: Coraggio, filate in classe voi tre!

-I bambini salutarono le proprie mamme e poi tornarono in classe. Anche le donne, si alzarono, salutarono il preside ed uscirono dall’edificio. La madre di Mark si avvicinò a Brittany e Rachel.-

Sig.ra Strickland: Non mi importa cosa dice mio figlio. Penso che tutti e tre siano responsabili allo stesso modo. Mark non è un bambino facile!

-Rachel la guardò.-

Rachel: Come può vedere nemmeno i nostri. Ci dispiace!

-La signora sorrise, per poi salutarle e andare alla macchina. Brittany guardò Rachel.-

Brittany: Ormai abbiamo finito di lavorare e tra un’ora verremo a riprenderli. Che ne dici di un buon caffè?
Rachel: Caffé e torta aggiungerei. Ne abbiamo bisogno!
Brittany: Concordo! Ci serviranno energie per affrontare quei due più tardi!


-Quel pomeriggio, Daniel e Jordan dopo essere usciti da lavoro, camminavano per le strade di Los Angeles e ovviamente non poté che scivolare fuori quel discorso. Jordan guardò il suo amico.-

Jordan: Rebecca mi ha detto che questo fine settimana torna Lily!
Daniel: Sì, lo so!
Jordan: Stai bene?
Daniel: Sì. Lei ha preso quella decisione. Immagino che dovrò conviverci. Si sentiva in trappola e io l’ho lasciata andare. Che altro avrei dovuto fare?
Jordan: Farle cambiare idea magari!
Daniel: Non sarebbe servito a nulla! La conosci, sai com’è fatta. Se si mette in testa qualcosa non cambia idea. La cosa che mi fa incavolare di più è quell’idiota che le ha messo in testa quelle idee. Lui non la conosce nel profondo, non sa com’è e cosa è meglio per lei!

-Daniel sospirò, poi decise di cambiare argomento.-

Daniel: Piuttosto, come sta Rebecca?
Jordan: Bene. Da più di matto del solito ma credo sia normale con la storia della laurea e tutto il resto!
Daniel: Specialmente “tutto il resto”!

-Jordan rise.-

Jordan: Evidentemente era destino!
Daniel: Ormai credo poco al destino. Anche io e Lily saremmo dovuti essere destinati
Jordan: Mi dispiace, amico. Sappi che comunque sia, io che Rebecca siamo dalla tua parte.
Daniel: Non c’è bisogno che voi prendiate le parti. Insomma siamo tutti amici e tra me e Lily non c’è dell’odio, non credo ci potrà mai essere!
Jordan: Anche Rebecca, comunque, pensa che Lily sia andata un po’ fuori di testa!
Daniel: Dev’essere l’aria di Boston. Sono tutti squilibrati in quel posto!

-Entrambi scoppiarono a ridere entrando poi nella caffetteria dove, dopo aver ordinato videro Brittany e Rachel. Jordan guardò Daniel.-

Jordan: Guai in arrivo. La tua ex suocera!
Daniel: Non ho alcun problema con Oliver e Brittany. Loro sanno che non è colpa mia!

-Lui guardò Jordan e poi si avvicinarono al tavolo delle donne.-

Daniel: Signore!

-Brittany si voltò e lo vide. Per lei ormai Daniel era come un figlio, lo aveva visto crescere e trasformarsi in un giovane uomo.-

Brittany: Daniel, Jordan, ciao!
Rachel: Che coincidenza! Ciao, ragazzi!
Daniel: Oggi è l’unico giorno della settimana in cui finisco di lavorare alle 15:00 e ho tempo per un caffè. Come state?

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Bene. Siamo appena uscite dalla scuola e ora stiamo facendo orario per andare a riprendere la ciurma
Daniel: Cos’hanno combinato quei mostri questa volta?

-Rachel li guardò.-

Rachel: Battaglia di cibo in mensa. Erano ricoperti di polpettone al sugo

-Daniel e Jordan si guardarono scoppiando a ridere. Brittany sorrise.-

Brittany: Adesso per voi questo è divertente, ma ne riparleremo quando i vostri figli vi faranno venire i capelli bianchi!

-Sia Brittany che Daniel si guardarono amaramente sapendo che lui e Lily si erano lasciati e che probabilmente Brittany non avrebbe mai visto i futuri figli di Daniel. Per quella rottura, tutta la famiglia ci aveva sofferto parecchio. Rachel capì la situazione, così cambiò discorso.-

Rachel: Volete sedervi con noi?

-Daniel la guardò.-

Daniel: Oh, no, abbiamo ordinato il caffè take away. Ho delle commissioni da sbrigare

-Lui sorrise a Rachel che capì al volo.-

Rachel: Commissioni riguardanti Emy?

-Daniel alzò le spalle ridendo e Rachel continuò.-

Rachel: Mi raccomando Daniel. Niente di esagerato. Ci siamo intesi?
Daniel: Noi dobbiamo proprio scappare, ora!
Rachel: Daniel, parlo sul serio!

-Lui rise.-

Daniel: Ci vediamo presto! Ciao

-Anche Jordan salutò le donne e i ragazzi uscirono dal locale. Rachel guardò Brittany.-

Rachel: Non terrà in considerazione ciò che ho detto, vero?
Brittany: No, non lo farà!

-Rachel scosse la testa, le donne si alzarono e uscirono dal locale per andare a prendere i bambini da scuola che uscivano tutti insieme dalla porta principale. Emy corse subito ad abbracciare sua madre.-

Emily: Mamma, ciao! Ciao Brittany!
Rachel: Ciao passerotto!
Brittany: Ciao, tesoro! Dove sono Dylan e Samuel?
Emily: Quei due tontoloni si stanno nascondendo da voi!

-Brittany guardò la bambina.-

Brittany: Hai ragione, sono proprio dei tontoloni!

-Rachel li vide nascondersi dietro i cestini dell’immondizia e insieme a Brittany andarono a prenderli.-

Rachel: Beccati! Venite fuori adesso!

-I due bambini scoraggiati, uscirono da dietro i bidoni e Dylan guardò sua madre prendendole la mano.-

Dylan: Siamo in punizione?
Brittany: Puoi ben scommetterci, Dylan! E non guardarmi con quegli occhi da cucciolo bastonato. La prossima volta tu e Samuel ci penserete bene due volte prima di iniziare una guerra di cibo in mensa!
Dylan: Il polpettone mi fa schifo!
Brittany: Non è un buon motivo per lanciarlo addosso ai tuoi compagni!

-Proprio mentre tornavano alle macchine incontrarono Mark e sua madre. Il bambino si avvicinò Samuel.-

Mark: Sam, tieni l’invito alla mia festa di compleanno. La farò in piscina

-Mark guardò poi Dylan.-

Mark: Tu ovviamente non sei invitato, quella piscina è troppo pericolosa per i bambini piccoli come te!

-Rachel guardò i bambini e non le piacque affatto quel gesto. La sera avrebbe parlato con Samuel. Dylan strinse i pugni cercando di rimanere calmo. Era già finito nei guai per colpa di Mark.-

Mark: Allora Sam, verrai?

-Samuel lo guardò con i suoi occhi celesti ed era ancora arrabbiato per i guai che Mark gli aveva causato.-

Samuel: Nemmeno morto!

-Lui e Dylan erano grandi amici, fratelli si può dire e non avrebbe mai tradito suo fratello. Rachel fu fiera di suo figlio. Lei avrebbe risposto allo stesso modo se fosse stata al posto di Samuel. A quel punto Mark cambiò rotta.-

Mark: E se invito anche Rotellina?

-Riguardò Dylan continuando.-

Mark: Mia madre però dirà alla tua mammina di gonfiarti i braccioli!

-Dylan non ci vide più dalla rabbia. Lasciò la presa di sua madre buttandosi su Mark. Lo odiava con tutto il suo cuore.-

Dylan: NESSUNO VERRA’ ALLA TUA STUPIDA FESTA!

-Brittany cercò di riacciuffare Dylan.-

Brittany: Dylan!!

-Rachel aiutò Brittany ad allontanare Dylan da Mark. La signora Strickland prese suo figlio per la maglietta strattonandolo.-

Sig.ra Strickland: Mark, ma che modi sono questi? Non essere orribile. Ovviamente siete tutti invitati alla sua festa di compleanno. Saremo davvero felici di avervi come ospiti!

-Brittany guardò la signora.-

Brittany: Grazie e mi dispiace. Dylan non attaccherà più Mark. Glielo posso assicurare

-La signora annuì, portando poi suo figlio a casa. Anche Brittany fece lo stesso, Dylan non era in vena di stare in compagnia. Decise che era meglio separare Dylan anche dai gemelli. Appena tornarono a casa, il bambino buttò il giubbotto e lo zaino sulle scale e corse nel cortile posteriore dove Red lo attendeva con pazienza. Brittany si affacciò al cortile godendosi quella scena così innocente e quel sorriso gioioso di suo figlio che se ne stava sdraiato sul prato con Red che gli leccava tutta la faccia.-

Dylan: No, non mi arrenderò mai Reddy, capito?!

-Il bambino riuscì ad alzarsi e si sedette sul cane.-

Dylan: Sei in arresto!

-Red saltò gioioso facendo cadere Dylan, abbaiò scodinzolando e riprese a leccarlo. Brittany li lasciò giocare e quando Oliver tornò da lavoro mezz’ora più tardi, gli raccontò tutto. Decisero che quello sarebbe stato il momento per parlare con loro figlio. Brittany uscì fuori, accarezzò Red e prese per mano Dylan.-

Brittany: Andiamo giovanotto, hai delle cose da raccogliere in salotto e poi dobbiamo fare una bella chiacchierata!
Dylan: MA MAMMA!!

-Il bambino sospirò e appena vide suo padre, felice, gli saltò addosso.-

Dylan: PAPAAAAA’
Oliver: Ciao fagiolo! Coraggio, fai ciò che ti ha detto la mamma!

-Oliver lo mise a terra e Dylan di malavoglia andò a raccogliere il giubbotto e lo zaino, mettendoli a posto, poi si sedette sul divano e i suoi genitori lo seguirono. Brittany gli accarezzò la guancia.-

Brittany: Vuoi dirci ora perché eri così arrabbiato oggi? Cosa è successo in mensa?

-Dylan guardò sua madre.-

Dylan: Io odio Mark. Vuole essere il migliore amico di Samuel, ma io sono il migliore amico di Samuel. Mark dice che non posso esserlo perché non abbiamo la stessa età e mi ha detto che sembro un bambino dell’asilo nido. Ma io non lo sono. Io non lo sono, mamma!
Brittany: No, non lo sei, amore!
Dylan: Io ho sei anni e lui continuava a prendermi in giro in mensa dicendo a tutti che sono un bambino piccolo e così gli ho tirato quel polpettone schifoso che avevo sul piatto. Samuel poi ha provato a difendermi e siamo finiti tutti nei guai. Ho paura che Samuel sia arrabbiato con me ora

-Oliver prese sulle sue gambe suo figlio.-

Oliver: Non credo che Samuel sia arrabbiato con te. Ti ha voluto difendere, sapeva ciò che stava facendo!

-Brittany poi accarezzò la manina del bambino dagli occhi penetranti come quelli del padre.-

Brittany: Ho sentito come Mark ti ha chiamato. Perché ti chiama “Rotellina”?

-Il bambino era imbarazzatissimo, si vergognava di parlarne e rimase zitto. Oliver lo incoraggiò.-

Oliver: Dylan, puoi dirci tutto. Vediamo come risolvere questa situazione!

-Dylan sospirò decidendo di parlare.-

Dylan: Un giorno al parco, Mark ha visto la mia bici con le rotelle e non fa altro che prendermi in giro...

-Brittany capiva quanto suo figlio stesse male. Per un adulto quella era una sciocchezza, ma per un bambino, in particolare suo figlio, era una cosa gigantesca. Conosceva Oliver, e Dylan era come lui. Venir feriti nell’orgoglio per loro era la cosa peggiore, una cosa che non gli dava pace. Gli strinse la manina.-

Brittany: Oh amore! Le rotelle possiamo toglierle quando vuoi!
Dylan: Davvero?

-Oliver sorrise guardando suo figlio.-

Oliver: Certo campione, ci penso io ad insegnarti ad andarci senza. Vedrai, diventerai bravissimo e Mark non potrà più prenderti in giro perché diventerai più bravo di lui!

-Brittany diede una leggera gomitata a suo marito.-

Brittany: Olly, non metterli in competizione!
Oliver: Quel ragazzino se lo merita. Dyl, sono sicuro che gli farai mangiare la polvere, anche se sei più piccolo!

-Brittany scosse la testa senza speranza mentre Dylan abbracciava suo padre sorridendo. Solo Oliver sapeva come fare tornare in carica il loro bambino. Lui e Dylan si capivano alla perfezione, avevano un legame davvero speciale, proprio come quello che Brittany aveva con Lily. Dylan li guardò.-

Dylan: Certo papà!

-Brittany poi prese in braccio il bambino.-

Brittany: Ascoltami Dylan. So che Mark non è per niente carino nei tuoi confronti, ma lascialo perdere. Non cedere alle sue provocazioni, altrimenti tu continuerai a passare guai!
Dylan: Ci proverò, mamma! Quindi non sono più in punizione?
Brittany: Oh, no. Non te la scampi questa volta. Niente “Dragonball” per oggi!
Dylan: COSA? MA MAMMA!

-Oliver guardò sua moglie.-

Oliver: Pulce, ma dai! Così punisci anche me però!
Brittany: Olly, hai visto un’infinità di volte quel cartone animato e poi ti ricordo che tuo figlio ha scatenato una guerra di polpettone in mensa!

-Oliver cercò di contenere la risata. Non poteva resistere all’immagine di quella scena. Brittany si alzò dal divano ritirando il telecomando. Non ci sarebbe stata televisione quel giorno.


Intanto, mentre Lily studiava in biblioteca, Theo la raggiunse. La ragazza alzò lo sguardo.-

Lily: Non vedi che sto studiando? Lasciami in pace!
Theo: Sei ancora arrabbiata?
Lily: Sono offesa! Ora vattene, quando mi passerà forse potremo riuscire insieme!
Theo: Ci ho pensato e verrò con te!

-Lily lo guardò.-

Lily: Cosa? Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Theo: Prima di tutto il tuo ignorarmi e secondo sono più che felice di fare un salto nella vecchia LA! Sai che però non sono il tipo di ragazzo da “ti presento i miei genitori”
Lily: Lo so. Ho già fatto i conti con ciò e comunque i miei genitori sono super amichevoli, anche mio padre ha viaggiato molto. Non avrai alcun problema
Theo: Eh va bene, vediamo da dove vieni, noiosetta!

-Lily sorrise pensando che sarebbe andato tutto bene. Non vedeva l’ora di salire su quell’aereo per poter riabbracciare tutta la sua famiglia.-


Ciao Meraviglie, eccomi con un nuovo capitolo!
5 anni dopo.
Allora, cosa ne pensate? Voglio lasciare a voi i commenti e per favore, vi chiedo, per favore scrivetemi. Fatemi sapere cosa ne pensate. Ho davvero bisogno di sapere se la storia piace o no. Vedo sempre tante visualizzazioni ma pochissime recensioni.
Lettori silenziosi, per favore scrivetemi. Va bene anche in privato!
Vi lascio con le foto dei bambini e di Theo e Lily.
In ordine Samuel, Emily e Dylan.



Ho capito anche cosa andava storto con le altre immagini che non apparivano nel sito.
Cercherò di rimediare al danno!
Fatemi sapere se riuscite a visualizzare queste!

Un bacione,
Sum <3


 

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Capitolo 58
*** Presentazioni ***


Unconventional Family
Capitolo 58
-Presentazioni.-


<<<
4 anni prima. Dicembre.
Berklee College, Boston, Massachusetts, Stati Uniti.


-Quel giorno, prima delle vacanze di Natale, Lily e Theo si trovavano in mensa. In quel mese erano diventati grandi amici nonostante le loro differenze caratteriali. Ridevano a crepapelle e Theo si divertiva davvero tanto a prendere in giro Lily.
Facevano la fila per scegliere il pranzo mentre avevano un’animata conversazione.-

Theo: Io continuo a pensare che questo fidanzato sia immaginario!

-Lily lo guardò.-

Lily: Perché mai dovrei inventarmi una storia del genere?
Theo: Per tenere lontano gli altri ragazzi
Lily: Daniel è reale! E’ una persona in carne ed ossa!
Theo: Io non l’ho ancora visto. Conosci il detto “vedere per credere”? Credo per esempio, che tu abbia una migliore amica perché l’ho vista e me l’hai presentata
Lily: Oh, sei così testardo! E’ stata solo fortuna e poi quello è stato l’unico weekend che tu abbia mai passato al college!

-Lily guardò la donna della mensa.-

Lily: Salve, potrei avere dei taco ripieni di pollo, formaggio, salsa di guacamole, sour cream e insalata? Oh e anche dei nachos con formaggio e salse. Da bere, l’acqua andrà benissimo

-La signora annuì dando a Lily tutto ciò che aveva chiesto. Theo la guardò storto e lei subito parlò.-

Lily: Ehi, che c’è?! Mi va il messicano!
Theo: Ho visto!

-Lui scoppiò a ridere e quando fu il suo turno, ordinò del pollo arrosto, delle verdure, del pane, della frutta e dell’acqua da bere. I ragazzi si andarono a sedere in mensa con i loro vassoi e Lily, riprendendo il discorso, parlò.-

Lily: Comunque non è colpa mia se tu ogni weekend parti all’avventura e torni la domenica sera. Ecco perché non hai mai visto Daniel. In questi mesi è venuto come minimo quattro volte e io sono andata da lui due volte
Theo: Io continuo a non crederci...
Lily: Ho delle foto. Hai visto le foto!
Theo: Potresti anche averle photoshoppate
Lily: Andiamo, è già tanto se riesco ad accendere un computer! Come potrei mai usare un programma così difficile come photoshop così perfettamente?
Theo: Potrebbe averti aiutato qualcuno
Lily: Scusa, e poi tutte le volte che io parlo al telefono?
Theo: Potrebbe essere un amico!
Lily: Un amico che chiamo “amore” per tutto il tempo?!
Theo: Ehi, io non giudico!
Lily: Per quanto continuerai con questa storia?
Theo: Finché non lo vedrò con i miei occhi!
Lily: Beh, allora smettila di scappare tutti i weekend dal college. Oh, mi è venuta un’idea!

-Lily prese il suo cellulare e dopo qualche secondo guardò Theo.-

Lily: Prendi il tuo cellulare ed entra su facebook!

-Il ragazzo lo fece e trovò la richiesta d’amicizia di Lily. Lui l’accettò.-

Lily: Ora potrai vedere la mia vita. I miei amici, il mio fidanzato e la mia famiglia!

-Theo guardava le foto della ragazza notando delle foto insieme a Rebecca.-

Theo: Oh, questa è la ragazza che ho visto qua al college?
Lily: Esatto. Rebecca. E’ stato bellissimo averla qua per tutto il weekend

-Lui sorrise.-

Theo: Già!

-Lily lo guardò aggrottando la fronte, dandogli una gomitata.-

Theo: Aio! Sei gelosa per caso?
Lily: Cosa? No! Rebecca è fidanzatissima e poi non pensa di certo a te!
Theo: Secondo me sei gelosa
Lily: Mai. HO UN FIDANZATO!!
Theo: Ancora non l’ho visto dal vivo!
Lily: OH MIO DIOOO!

-Entrambi scoppiarono a ridere mentre Lily, disperata, si accasciò al tavolo della mensa.-
>>>

-Quel venerdì pomeriggio, dopo essere andato a prendere Dylan a scuola, Oliver lo riportò a casa e mentre varcavano la soglia della porta, Dylan si lamentava.-

Dylan: Mangiare da soli è una noia mortale. Preferisco non mangiare

-Oliver sorrise, appendendo la giacca all’appendiabiti.-

Oliver: E pensa che il tuo mese di punizione è appena iniziato!

-Dylan si buttò a terra melodrammaticamente.-

Dylan: Trafiggimi con una spada, ora!

-Oliver rise e quando videro Brittany entrare in salotto, lui baciò sua moglie e aiutò suo figlio ad alzarsi da terra. Brittany strinse il suo bambino a sé, poi li guardò.-

Brittany: Ho sentito Lily al telefono due ora fa!

-Oliver la guardò deluso.-

Oliver: Avrei voluto parlarci anche io…
Brittany: Non ci siamo trattenute al telefono, è stata una chiamata veloce e mi ha detto…

-Dylan la guardò.-

Dylan: Ti ha detto??
Brittany: Che si stava per imbarcare sull’aereo che la porterà qui!
Dylan: SIIII!

-Oliver guardò sua moglie con un sorriso.-

Oliver: A che ora devo andare a prenderla in aeroporto?!
Brittany: Verso le 19:00!

-Brittany poi lo guardò.-

Brittany: E’ strano che tu vada a prendere Lily in aeroporto. In questi anni c’è sempre andato Daniel e li abbiamo sempre visti varcare la porta insieme. Sarà strano vederla arrivare da sola
Oliver: Già! L’importante però, è che torni da noi!
Brittany: Oh, sì!

-Dylan guardò i suoi genitori.-

Dylan: Io voglio che Lily e Daniel si vogliano ancora bene!

-Brittany lo guardò accarezzando quel visino così innocente.-

Brittany: Tesoro, ma loro si vogliono ancora bene. E’ solo che hanno deciso di prendere strade diverse
Dylan: Mi manca Daniel!
Brittany: Credo che manchi a tutti quanti

-Brittany gli schioccò un bacio sulla guancia, poi guardò Oliver.-

Brittany: Ho parlato con Alex, gli ho detto di Lily e ovviamente lui la vuole vedere appena arriva. Perciò gli ho proposto di cenare tutti insieme e lui mi ha detto che possiamo riunirci a casa loro!
Oliver: Credo sia un’ottima idea. Noi ci andiamo da questo pomeriggio?

-Brittany annuì prendendo per mano suo figlio mentre Oliver saliva le scale per andare a cambiarsi.-

Brittany: Forza signorino, facciamo i compiti subito così poi andremo da Alex e Rachel e non dovremo preoccuparci degli esercizi durante il weekend!

-Dylan la guardò sgranando gli occhi e subito si lamentò.-

Dylan: COSA?!! NO MAMMA, TI PREGO
Brittany: Dylan non riniziare!

-Brittany sapeva bene dove Dylan voleva andare a parare. Lo guidò fino alla cucina mentre lui parlava.-

Dylan: Ma perché non può venire Sam qui? Lo invitiamo a casa, che problema c’è? Solo lui però!
Brittany: No tesoro, andremo noi. Alex e Rachel ci hanno invitati per cena, anche loro non vedono l’ora di riabbracciare Lily!

-Il piccolo sbuffò.-

Dylan: Perché mi fai questo?
Brittany: Non stai andando al patibolo, Dyl!!
Dylan: Andare lì è peggio del patibolo!

-Brittany scosse la testa sedendosi al tavolo della cucina, aprendo lo zaino di Dylan. Pensò che suo figlio fosse una vera e propria “drama queen”, probabilmente l’unico tratto caratteriale “Green” che Dylan prese da lei. Ovviamente il bambino non aveva smesso di parlare.-

Dylan: Non mi va di vedere quell’antipatica di Stremily!
Brittany: Non chiamarla così, non è carino! Ogni volta è sempre la stessa storia. Noi ci andremo e tu farai il bravo, fine della storia
Dylan: Ma non è giusto!

-In quel momento Oliver entrò in cucina vestito con abiti sportivi.-

Oliver: Che succede qua?

-Sua moglie lo guardò esasperata.-

Brittany: Prova ad indovinare!

-Oliver scosse la testa capendo di cosa suo figlio e sua moglie stessero discutendo, prese dal frigo una bottiglietta d’acqua, dicendo…-

Oliver: Siamo alle solite!

-Ed ecco che Dylan non riusciva a tenere la bocca chiusa.-

Dylan: Io non la sopporto!

-Oliver guardò suo figlio.-

Oliver: Non è un buon motivo per non essere gentili. Se tu e Samuel sarete gentili con lei, anche lei lo sarà con voi
Dylan: No, è una strega!

-Brittany sgridò suo figlio.-

Brittany: Dylan! Non è carino dire queste cose. Il problema non è solo Emily, anche tu e Samuel non siete bravissimi con lei. Perciò finiscila e prendi i quaderni!

-Il bambino sbuffò guardando, poi, suo padre.-

Dylan: Papà, vai a correre?
Oliver: Sì!
Dylan: Ti prego, posso venire con te?

-Brittany riportò suo figlio alla cruda realtà.-

Brittany: Hai i compiti da fare, signorino!

-Dylan la guardò e poi sorrise.-

Dylan: Ora che ci penso... Oggi non ne ho!
Brittany: Ah, non ne hai? Apriamo il quaderno e vediamo!

-Lei apriva il quaderno ma Dylan lo chiuse velocemente guardando sua madre.-

Dylan: Non ne ho, mamma. Non ti fidi di me?
Brittany: Esatto Dylan, non mi fido di te!

-Lei aprì il quaderno mentre suo figlio sbuffava. Oliver sorrise vedendo quella scena che spesso si ripeteva in casa. Dylan le trovava tutte pur di non fare i compiti, quanto si assomigliavano pensò, poi guardò il bambino scompigliandoli i capelli.-

Oliver: Potrai venire con me la prossima volta. Possiamo chiederlo anche ad Alex e Samuel, okay?

-Il bambino lo guardò pensieroso cercando di capire dove fosse la fregatura, poi però si arrese.-

Dylan: Mmh, okay! Prendi anche Reddy ora?
Oliver: Sì, gli faccio sgranchire un po’ le zampe. Allora, io esco. Ci vediamo dopo!

-Baciò Brittany per poi uscire di casa proprio mentre sua moglie sfogliava il quaderno di Dylan.-

Brittany: Oggi nessuna annotazione della maestra. Che novità!
Dylan: Mi sono comportato bene!

-Lui sorrise mettendo in mostra i suoi dentini da latte mancanti. Brittany lo accarezzò dolcemente e iniziarono a svolgere i compiti insieme.

Un’ora e mezzo più tardi, dopo che Oliver rientrò a casa e si fece una doccia, tutti erano pronti ad uscire per andare in casa McKay.-

Brittany: Bene, allora andiamo?

-Oliver annuì mentre Dylan all’ultimo secondo salì su per le scale.-

Dylan: Aspettate, prendo la pistola a pallini!

-Brittany scosse la testa, iniziando ad avviarsi alla macchina.

In casa McKay, Rachel parlava con la sua bambina.-

Rachel: Emy, ci siamo capite?
Emily: Sì, però quei due non mi devono scocciare!

-Il campanello suonò e Rachel andò ad aprire facendoli entrare, salutando tutti.-

Rachel: Ciao!

-Subito Dylan guardò Emily facendole la lingua e lei ricambiò con una smorfia. Tutti si sedettero sul divano e il bambino chiese della sua anima gemella.-

Dylan: Rachel, dov’è Sam?
Rachel: Alex è andato a prenderlo all’allenamento di basket!

-Rachel guardò il suo orologio.-

Rachel: Oh, in effetti dovrebbero già essere qui!

-Proprio in quel momento, Alex entrò in casa con un Samuel sconsolato dietro sé. Oliver li guardò.-

Oliver: Ecco, appunto!

-Sia Alex che Samuel salutarono tutti e Brittany accarezzò il suo figlioccio che era tale e quale ad Alex alla sua età. Brittany ricordava il suo amico molto bene.-

Brittany: Tesoro, cos’è successo?
Oliver: Già, sei zitto zitto! Noi non ti riconosciamo più

-Samuel guardò Oliver.-

Samuel: Diddi, la mia squadra ha perso oggi!
Oliver: AH, è tosta da mandare giù!

-Alex guardò Oliver.-

Alex: Gliel’ho detto anch’io. Si rifaranno presto!
Oliver: Certo!

-Oliver diede una pacca sulla spalla a Samuel, il quale si sedette a fianco al suo migliore amico.-

Samuel: Dyl, quando entri in squadra con noi?
Dylan: Non posso ancora
Samuel: Perché?

-Oliver guardò i bambini.-

Oliver: E’ troppo piccolo, l’anno prossimo potremo iscriverlo
Brittany: Benedetto l’anno prossimo!

-Disse Brittany facendo scoppiare tutti a ridere. Samuel poi guardò sua madre.-

Samuel: Mamma ho fame!
Rachel: Oh tesoro, hai ragione. E’ ora della merenda. Chi ha fame?

-Dylan, Samuel ed Emily alzarono la mano e seguirono Rachel in cucina che gli preparò un panino alla nutella e gli diede un succo di frutta. Samuel e Dylan alla pera, Emily alla pesca e mentre tornavano in salotto…-

Dylan: Sei sempre la solita! Perché tu alla pesca?
Emily: Non mi piace quello alla pera e poi fatti gli affari tuoi!

-Alex prese Emily sulle sue gambe mentre Samuel e Dylan si sedevano vicini sul divano a fianco a Rachel. L’uomo li guardò.-

Alex: Non iniziate!

-Samuel scosse la testa poi guardò Dylan mentre facevano fuori tutta la merenda.-

Samuel: Dyl, hai portato la bici?
Dylan: No, papà deve togliere le rotelle!

-Lui sorrise e Samuel gli diede il cinque, poi Rachel abbracciò Dylan.-

Rachel: Wow Dylan, è un bel gran passo avanti!

-Emily guardò Dylan sogghignando.-

Emily: Aveva ancora le rotelle?!

-Il bambino la guardò seriamente.-

Dylan: Ho portato con me la pistola a pallini, ti avviso!

-Inutile, Emily non gliel’avrebbe mai data vinta.-

Emily: Tanto è finta, come quella di Sam. Non mi fa niente!

-Gli fece la linguaccia e Dylan subito si alzò, partendo all’attacco.-

Dylan: Vediamo se anche le mie mani non ti fanno niente!

-Oliver fermò suo figlio prendendolo per la maglietta.-

Oliver: BASTA!

-Brittany guardò severamente il bambino.-

Brittany: Dylan, ma vuoi scherzare?! Guai a te se ti vedo un’altra volta anche solo provare a sollevare le mani su qualcuno. Hai capito bene?!

-Dylan fece un verso di rabbia e Oliver lo trascinò verso di sé facendolo sedere a fianco a lui. Anche Rachel guardò sua figlia severamente.-

Rachel: Emy finiscila pure tu, non fare l’antipatica!

-La bambina guardò sua madre e poi fissò Dylan.-

Emily: Okay! Comunque le donne non si toccano nemmeno con un fiore, non lo sai?

-Brittany guardò Rachel trattenendo una risata per quell’uscita così seria della bambina. Dylan veniva tenuto ancora da Oliver ma non perdeva occasione per replicare.-

Dylan: TU SEI UNA STREGA, STREMILY!
Emily: BAMBINO DELLE CAVERNE! TORNA NELLA TUA GROTTA CON LE SCIMMIE!

-Alex non poteva più sopportare quei litigi, ne aveva avuto abbastanza, così alzò la voce.-

Alex: BASTA! Adesso andate tutti a giocare, senza uccidervi possibilmente. Non vogliamo sentire grida, pianti, parole offensive e tanto meno vedere pestaggi. Vi avviso che non mi interesserà di chi sarà la colpa, starete in punizione tutti e tre, senza tv, senza giocattoli e per te signorina…

-Alex guardò la sua bambina. Odiava sgridarla, era sempre dalla sua parte ma in quel momento doveva essere imparziale.-

Alex: ...Senza libri fino all’arrivo di Lily all’ora di cena!

-I bambini sbuffarono e Emily guardò suo papà.-

Emily: Il fatto che diddi Lily arrivi così tardi non è già una punizione sufficiente, papino?!

-Alex non poteva resistere a quegli occhioni scuri e quella dolce vocina che gli scaldava il cuore, però cercò di rimanere fermo sulle sue condizioni.-

Alex: Io vi ho avvisati!

-Samuel si alzò dal divano, anche lui non ne poteva più dei litigi tra i due bambini. Guardò Dylan.-

Samuel: Noi andiamo a giocare nel cortile posteriore!

-Dylan lo seguì voltandosi poi per guardare la bambina.-

Dylan: Già, non ci seguire!
Emily: Ma chi vuole seguirvi? Io vado nella mia cameretta, non voglio nemmeno vedervi!

-Samuel e Dylan uscirono fuori mentre Emily saliva al piano superiore nella sua camera, quella che anni prima apparteneva a Lily. Alex provò a cambiare la targhetta su quella porta ma la bambina non volle, così decisero di aggiungere solo il nome della piccola e ormai la targhetta diceva “Lily & Emily”. La bambina l’adorava. Brittany guardò i suoi amici.-

Brittany: Mi chiedo se andranno mai d’accordo!
Rachel: Ah, non lo so!

-Oliver poi cambiò argomento.-

Oliver: Rach, quand’è la partita di pallavolo di Emy?
Rachel: Domenica mattina!
Oliver: Bene, Lily sarà felice di poter vedere la partita. Ad Emy sta piacendo la pallavolo?

-Alex guardò il suo amico e rispose.-

Alex: Le piace molto. In squadra con lei ci sono anche delle sue compagne di classe, quindi è al settimo cielo

-Oliver sorrise e Rachel continuò.-

Rachel: Abbiamo anche constatato che lo sport è un ottimo modo per farli scaricare. Tornano a casa distrutti!

-Alex rise sentendo sua moglie parlare.-

Alex: Già. Non hanno voglia nemmeno di litigare tra loro poi!

-Tutti risero, poi Rachel guardò Brittany.-

Rachel: Emy sarà davvero felice quando saprà che Lily potrà venire a vedere la sua partita. Mia figlia pende dalle labbra della vostra!

-Tutti risero, poi Alex parlò.-

Alex: Ieri Daniel è passato a salutarla. E’ proprio un buon diddino acquisito!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Già, è un bravo ragazzo. E’ sempre gentile e c’è per i bambini anche se lui e Lily si sono lasciati!

-Rachel scosse la testa.-

Rachel: Ancora non capisco cosa abbia preso a Lily

-Brittany guardò la sua amica.-

Brittany: Nessuno sa cosa le frulli in quella testa quest’ultimo anno! Comunque, per la festa dei gemelli è tutto pronto?!
Rachel: Sì, il catering arriva domani verso l’ora di pranzo e io e Alex ci siamo già preparati psicologicamente per il macello che 30 bambini scatenati faranno dentro e fuori questa povera casa

-Oliver li guardò.-

Oliver: Non credo che i gemelli abbiano la vostra stessa preoccupazione
Alex: No, appunto. Loro semplicemente non vedono l’ora
Brittany: Come è giusto che sia d’altronde!

-Tra una chiacchiera e l’altra il tempo volò.

Finalmente, alle 19:00 l’aereo di Lily atterrò, e dopo aver ritirato il suo bagaglio si avviò all’uscita sentendo il suo cuore battere forte. Fu sempre più vicina quando ricordò che ad aspettarla fuori non ci sarebbe stato Daniel. Quella era la prima volta che lei tornava a casa e Daniel non l’accoglieva a braccia aperte. Lei sospirò pensando che prima o poi avrebbe dovuto abituarsi all’idea. Le cose erano decisamente cambiate.
Decise di pensare positivo, in fondo doveva mostrare a tutti di essere felice.
Uscì dalla porta con un sorriso sul viso e ad attenderla agli arrivi c’erano Oliver e Alex. Lei subito corse ad abbracciarli. I due uomini non potevano che esser felici per il ritorno della ragazza. Era mancata proprio a tutti.

Intanto un’ora dopo, in casa McKay, tutti i bambini giocavano nel cortile mentre Rachel cercava di mantenere la calma in cucina con Brittany.-

Rachel: Un bicchierino, Britt! Avevo detto un bicchierino, non una tazza intera! Adesso il pandispagna si romperà perché è troppo zuppo!
Brittany: Sì, ma un bicchierino non mi sembrava sufficiente
Rachel: Devo ricordarti che in 25 anni di amicizia non hai fatto un singolo progresso in cucina?! Non puoi inventarti le dosi, tu non hai quell’occhio!
Brittany: Non essere così severa con me!

-Rachel scosse la testa proprio mentre Alex, Oliver e Lily entravano in casa e in silenzio la ragazza si avvicinava alla cucina sorridendo. Sua madre e sua diddina non sarebbero mai cambiate. Entrava in cucina proprio mentre le donne buttavano nella spazzatura ciò che rimase della torta. Lily le sorprese da dietro.-

Lily: Siete sempre le solite!

-Subito le donne sentendo quella voce si voltarono e sorridendo abbracciarono Lily. Brittany prese le mani di sua figlia.-

Brittany: Finalmente! Iniziavamo a perdere le speranze

-Sua madre, riabbracciò Lily mentre Rachel le accarezzava i capelli.-

Rachel: Questi capelli ti ricrescono alla velocità della luce. Poi mi dici che prodotto stai usando per avere questa lucentezza!
Lily: Oh diddi. Non li avevo tagliati tanto
Rachel: Beh, un po’ più corti delle spalle
Lily: Già. Comunque, ti manderò la foto della confezione della maschera per capelli. E’ bellissimo tornare a casa e sentire il vostro profumo!

-Rachel e Brittany la riabbracciarono, poi Lily parlò mentre Oliver e Alex raggiungevano le donne in cucina.-

Lily: Dove sono i mostriciattoli?

-Oliver la guardò sorridendo.-

Oliver: Nel cortile posteriore, giocano a basket!
Lily: Non credo che Emy stia giocando a basket con le pesti

-Lily sorrise uscendo poi nel cortile. Subito vide i due bambini, soprattutto Dylan lamentarsi con Samuel.-

Dylan: SAAAAM PERO’ NON VALE! Hai sempre tu il pallone!!

-Sia lui che Samuel nemmeno si accorsero di lei, ma qualcun altra era già corsa verso la propria madrina. Emily le saltò addosso e Lily la prese in braccio.-

Emily: DIDDIIII!
Lily: Tesoro, ciao!

-La bambina si strinse al collo della ragazza sussurrandole nell’orecchio.-

Emily: Mi sei mancata! E domani è il mio compleanno!!
Lily: Anche tu patatina e tanto. Lo so, sono tornata a posta per il vostro compleanno!

-La strinse di nuovo a sé, le baciò la fronte e la mise a terra, guardando poi quei due piccoli mostri.-

Lily: Pesti, voi non mi salutate?!

-Lily si avvicinò acchiappando i due bambini, stringendoli in un abbraccio.-

Samuel: Ciao Lily!
Dylan: Ciao sorellona!

-Quell’abbraccio per Samuel stava diventando decisamente troppo lungo.-

Samuel: BASTA CON GLI ABBRACCIIII!!

-Il bambino era entrato in quella fase per cui abbracci e baci erano severamente vietati. Sopportava gli abbracci e i baci di Lily solo perché le voleva davvero tanto bene. Videro Brittany affacciarsi alla porta e chiamarli.-

Brittany: Bambini, la cena è pronta. Forza, a lavarvi le mani

-Lily rise guardando sua madre.-

Lily: Anche io sono inclusa nei “bambini”?

-Brittany le accarezzò il viso.-

Brittany: Mi vuoi far piangere?!

-Lily l’abbracciò.-

Lily Certo che no!
Brittany: Sembrano essere passati secoli da quando tu avevi la loro età!
Lily: Era tutto un altro mondo. Sono felice che loro stiano crescendo tutti insieme!

-I bambini corsero in casa con Samuel che si strofinava il pancino passando davanti a suo padre.-

Samuel: Mmh, ho una fame da lupi. Mangerei una mucca intera!

-Alex rise insieme ad Oliver.-

Alex: Non avevo dubbi!

-Dieci minuti più tardi si sedettero tutti a tavola. Lily si sedette tra Emily e Dylan, quella era una regola.

Solo verso le 21:00 gli Hunt tornarono a casa. Oliver andò a mettere a letto Dylan che era esausto da tutta quella lunga giornata. Ci impiegò 10 minuti e tornò al piano inferiore mentre Brittany e Lily lo aspettavano di sotto mentre bevevano un bicchiere di vino e Lily raccontava le novità. Oliver si unì a madre e figlia e in quel momento Lily decise di sputare il rospo.-

Lily: A proposito di scuola… Ricordate il mio amico Theo, quello di cui vi parlo sempre?

-I suoi genitori annuirono e lei continuò.-

Lily: Domani mattina arriverà qui a Los Angeles. Sarebbe dovuto venire con me ma purtroppo non c’erano più posti sul mio volo. Andrò a prenderlo domani in aeroporto. Voglio che voi lo conosciate di persona

-Brittany la guardò perplessa.-

Brittany: Stai con questo ragazzo, adesso? La faccenda con Daniel sembra essere ancora molto fresca…
Lily: Mamma, io e Daniel ci siamo lasciati. Pensavo che tu volessi che io voltassi pagina!
Brittany: Io penso sia difficile voltare pagina così velocemente dopo una relazione di 9 anni. Voglio dire… Tu e Daniel, le vostre anime sono sempre state legate
Lily: Sì, ma è finito tutto!
Brittany: Non hai risposto alla mia domanda. Stai con questo ragazzo ora?
Lily: In un certo senso. Ci stiamo lavorando e comunque Theo mi fa fare un sacco di cose che non ho mai nemmeno immaginato di poter fare. Mi apre gli orizzonti senza troppe pressioni

-Oliver la guardò.-

Oliver: Che tipo di cose?
Lily: Ieri mi ha portato ad una lezione d’arte dove abbiamo realizzato delle sculture con i rifiuti. E’ stato fantastico. All’inizio ero arrabbiata con lui perché a quell’ora avevo una lezione, però poi quando abbiamo iniziato a fare la nostra scultu…

-Brittany si accigliò.-

Brittany: Ti ha fatto saltare la lezione?
Lily: Sì, beh, me lo posso permettere. Posso anche saltare qualche lezione per “vivere” la mia vita

-Oliver si sedette vicino a sua figlia.-

Oliver: L’importante è che questo “vivere la tua vita” non ti faccia dimenticare i tuoi obbiettivi
Brittany: Tuo padre ha ragione, tesoro. Ormai sei all’ultimo anno e a breve ti laureerai. Una volta laureata potrai fare tutte le esperienze che vorrai!
Lily: No, perché dovrò iniziare a lavorare
Oliver: Principessa, lavorare sarà un’altra grande ed emozionante avventura!

-Lily guardò i suoi genitori.-

Lily: Adesso vi suona tutto male e strano, però sono convinta che quando domani vi presenterò Theo, piacerà tanto anche a voi. Papà pensa che sto andando ad allenarmi in palestra grazie a Theo!
Oliver: Tu in palestra?
Lily: Sì, già da tre mesi buoni. Alla fine del mese vuole portarmi a fare dei corsi di arrampicata così potemmo andare a scalare una montagna!

-Brittany la guardò preoccupata.-

Brittany: Tesoro, scalare le montagne è molto pericoloso. Devi avere anni di allenamento ed esperienza in arrampicata per poter fare una cosa del genere
Lily: Mamma, non preoccuparti. Theo dice che sarà facilissimo. Lui lo sa, lo ha già fatto tante volte!
Brittany: Ma tu no!
Lily: C’è sempre una prima volta e onestamente con Theo non mi annoio mai. Mi sprona a spingermi oltre il mio limite. Mi sembra di essere un’altra persona
Brittany: Forse perché davvero stai cambiando

-Lily guardò Brittany. Non capiva cosa intendesse sua madre con quella frase. La ragazza bevette l’ultimo sorso di vino alzandosi poi dal divano.-

Lily: Cambiare è una cosa positiva! Comunque si è fatto tardi. Domani mi aspetta una lunga giornata e dovrò alzarmi presto. Buonanotte!

-Baciò sia sua madre che suo padre e si avviò al piano superiore nella sua vecchia camera.-

Brittany e Oliver: Buonanotte!

-Brittany poi guardò Oliver.-

Brittany: Cosa ne pensi?
Oliver: Penso che quel ragazzo le stia facendo il lavaggio del cervello
Brittany: Non ha nemmeno specificato se stanno insieme o no. Ma se non stanno insieme, loro… Sì, loro…
Oliver: Pulce ti prego, fammi andare a letto perché il pensiero che mia figlia abbia un rapporto puramente sessuale con un ragazzo, non credo di poterlo sopportare!

-Brittany lo abbracciò.-

Brittany: Ora non giungiamo a conclusioni affrettate. Domani mattina lo conosceremo. Non è giusto giudicare questo ragazzo così. Mi fido di nostra figlia
Oliver: Sì, forse hai ragione!

-Lui la baciò ed entrambi decisero di andare a letto. Lily aveva ragione, la giornata seguente sarebbe stata davvero impegnativa.

La mattina, la ragazza uscì di casa alle 7:00 e disse ai suoi genitori che sarebbe stato carino fare colazione tutti insieme quando sarebbe tornata con Theo. Brittany e Oliver accettarono così aspettarono.
Dylan si svegliò verso le 8:00, scese in salotto ancora in pigiama e accese la televisione per poi urlare.-

Dylan: MAMMA, POSSO MANGIARE I PANCAKES SEDUTO SUL DIVANO?

-Brittany si avvicinò a lui.-

Brittany: Hai davvero tantissima fame ora?
Dylan: No, non tantissima. Però devo fare colazione
Brittany: Faremo colazione tra un’oretta quando Lily e il suo amico arriveranno qua
Dylan: Il suo amico? Quale amico? Jordan? Jordan e Rebecca vengono qui?
Brittany: No tesoro. E’ un amico del college. Non lo abbiamo mai visto
Dylan: Oh. Ma non sarà mica il suo nuovo fidanzato?!

-Brittany sospirò.-

Brittany: Spero proprio di no!

-Dylan riprese a guardare i cartoni quando poi si ricordò qualcosa mentre Oliver dopo essersi preparato scendeva le scale.-

Dylan: Mamma, papà ma sapete che giorno è oggi?! E’ il compleanno di Sam!

-Brittany lo guardò alzando il sopracciglio destro.-

Brittany: E di Emy!
Dylan: Sì, certo certo! Ma più di Sam perché lui è più grande

-Oliver guardò suo figlio ridendo.-

Oliver: Sono gemelli!!
Dylan: Ma Samuel è nato prima!

-Brittany scosse la testa sorridendo.-

Brittany: Forza fagiolo, andiamo a prepararci, così faremo colazione con Lily e Theo e poi dopo aver aiutato Lily a scegliere i regali, potremmo andare al compleanno dei gemelli. Guarda, papà è già pronto!
Dylan: Va bene! Non vedo l’ora di dare il nostro regalo a Sam!

-Il bambino sorrise seguendo poi sua madre per le scale.

Un’ora più tardi, Lily varcava la soglia di casa insieme a Theo.-

Lily: Sono tornataa! E ho una fame da morire!!

-Oliver fu il primo a mostrarsi, uscendo dalla cucina.-

Oliver: Ci contavo. Ho preparato cibo per un esercito!

-Lui si avvicinò ai ragazzi tendendo la mano a Theo.-

Oliver: Sono Oliver, il padre di Lily!

-Theo la strinse e lo guardò con un sorriso sicuro.-

Theo: Cosa ancora più importante, sei l’ex cantante degli stormy waves! Sono stato ad un vostro concerto. Fantastico! Comunque io sono Theo
Oliver: Grazie. E’ stata una vita fa ma fare il padre è decisamente più eccitante!

-Lui aveva già inquadrato Theo dalla prima frase che uscì dalla sua bocca e voleva decisamente vedere fin dove quel ragazzo si spingesse.-

Theo: Beh, punti di vista!

-Oliver aggrottò la fronte e grazie al cielo ad interrompere quel momento di tensione che comprimeva Lily, fu il piccolo Dylan che scendeva le scale con la sua collezione di viscidi ragni mollicci appiccica-tutto che avevano già creato diverse macchie sui muri della casa.
Il bambino si avvicinò a Theo osservandolo bene, poi gli mostrò i suoi ragni.-

Dylan: Ciao, io sono Dylan! Lily è la mia sorellona!
Theo: Lo so!
Dylan: Guarda i miei ragni! Se vuoi li puoi toccare. Si appiccicano a tutto, sai?

-Per dimostrarglielo, Dylan gliene lanciò uno addosso e Theo lo schivò.-

Theo: Ehi nano, questa camicia sai che costa più di te? Scommetto che quei ragni spazzatura macchiano!
Dylan: Sei proprio un tonto. Perché hai pagato un sacco di soldi una camicia così brutta?!

-Il bambino scoppiò a ridere e mentre Lily iniziava decisamente a pentirsi della decisione di far conoscere Theo alla sua famiglia, Oliver avvicinava suo figlio a sé. Theo non gli piaceva proprio.
Finalmente anche Brittany scese al piano inferiore. Doveva ammettere che Theo era proprio un bel ragazzo, ma doveva capire se fosse degno della sua bambina. Sì avvicinò e si presentò stringendo la mano a Theo. Finalmente si sedettero tutti a tavola, iniziarono a mangiare e un’altra conversazione iniziava grazie a Brittany.-

Brittany: Quindi Theo, cosa studi al college?
Theo: Business della musica. E’ una laurea che mi permette di fare dei bei soldoni!

-Oliver lo guardò.-

Oliver: La musica però dovrebbe essere una passione!
Theo: Pensando in questo modo non si diventa importanti e ricchi, però. Sai Oliver, Lily mi ha costretto a guardare il tuo programma e francamente l’ho trovato deludente. Mi sarei aspettato di più da uno del tuo livello. Tra l’altro tu non sei nemmeno presente!

-Lily scosse la testa senza speranza mentre Oliver che si stava portando il boccone alla bocca, abbassò la forchetta guardando Theo.-

Oliver: Ho fatto da tutor solo nella prima edizione che tra l’altro ha visto la ragazza della mia squadra vincere. Io, al contrario, credo che sia un programma ben realizzato
Theo: Far partecipare dei poveracci con nessuna base teorica di musica è una cosa alquanto imbarazzante. Tutto il programma è un’intera pagliacciata. Quei ragazzi non faranno mai strada, si mangeranno tutti i soldi del premio e poi ciao e arrivederci!

-Oliver stringeva i pugni di rabbia, sentiva di odiare quel moccioso sbruffone. Brittany lo percepì, così guardò suo marito.-

Brittany: Olly, tesoro, potresti aiutarmi in cucina? Portiamo della frutta a tavola!

-Oliver annuì seguendo sua moglie in cucina dove chiusero la porta. Lily guardò Theo.-

Lily: Ma che diavolo fai? Abbi un po’ di rispetto
Theo: Sto solo dicendo la mia, magari tuo padre decide di migliorare il suo programma
Lily: L’unica cosa che deciderà sarà se ucciderti a mani nude o avvelenarti il piatto!

-Theo sbuffò e Dylan, ancora a tavola, parlò.-

Dylan: Io lo spingerei dentro la bocca di un vulcano!

-Sia Lily che Theo lo guardarono scuotendo la testa e Dylan si spiegò.-

Dylan: Che c’è?! Mi stai antipatico!

-La ragazza si portò le mani in testa, quelle presentazioni andavano di male in peggio.

Intanto in cucina, Brittany parlava con suo marito.-

Brittany: Olly, dobbiamo dare una possibilità a questo ragazzo. Lily ci tiene!
Oliver: Lo so, ma l’hai sentito? E’ solo un brutto piccolo sputasentenze
Brittany: Sì, l’ho sentito, però è anche vero che è un ragazzino. Non scendiamo al suo livello. Ora, fai un bel respiro!
Oliver: Non voglio che un idiota del genere giri intorno a mia figlia e a casa nostra!
Brittany: UN BEL RESPIRO PROFONDO!

-Oliver la guardò e sospirò.-

Oliver: D’accordo. Gli darò un’altra chance prima di iniziare ad odiarlo per il resto della vita

-Brittany sorrise e lo baciò.-

Brittany: E’ tutto ciò che chiedo!

-Presero la frutta e tornarono in sala da pranzo. Theo parlò.-

Theo: Scusa Oliver se ti ho mancato di rispetto

-Oliver lo guardò capendo che quelle scuse erano davvero false comunque decise di passarci oltre.-

Oliver: Non preoccuparti!

-Lily cambiò argomento.-

Lily: Theo, finalmente puoi vedere la casa a cui io sono tanto affezionata!
Theo: Me la immaginavo diversa!

-Brittany si incuriosì guardandolo.-

Brittany: Ah sì?

-Theo annuì e continuò.-

Theo: Io fossi in Oliver non riuscirei ad adattarmi a questa piccola casetta. Voglio dire, con i soldi che sicuramente porta a casa, ci esce qualcosa di molto meglio di questa microcasa. Le stalle dei miei cavalli sono molto più grandi! Poi c’è da dire che è molto semplice. Ma è bello vedere persone importanti e benestanti come voi vivere tanto umilmente!

-Lui disse "semplice" proprio nel senso dispregiativo del termine e questa volta fu Oliver a vedere gli occhi di Brittany uscire fuori dalle orbite. Lei amava quella casa e aveva fatto tanti sacrifici per poterla comprare e quel ragazzo ci stava decisamente sputando sopra. L’uomo si avvicinò a sua moglie e le sussurrò.-

Oliver: Respiro profondo!!

-Brittany lo fece mentre Theo continuava a parlare.-

Theo: Comunque Lily c’è molto affezionata e attaccata. E’ attaccata a questa casa quasi quanto è attaccata a voi. Non c’è niente che io non sappia. So vita, morte e miracoli di tutta la vostra famiglia, Lily non fa che riempirmi la testa tutto il tempo
Lily: Dai, Theo!

-Lei lo spinse leggermente e lui continuò.-

Theo: E’ vero. Credo che quello che abbia per voi sia un attaccamento morboso. E’ decisamente troppo e soprattutto anormale

-Brittany subito aggrottò la fronte sentendo Theo, e Lily cercò di correre ai ripari.-

Lily: Lui lo vede così perché a casa sua è tutto molto più distaccato
Theo: No, il punto è che tu sei proprio una mammona e una cocca di papà!

-Brittany era sempre più indignata e lo stesso Oliver che cercava di non spaccare la faccia a quel ragazzino arrogante. Lily lo guardò.-

Lily: Beh sì, un po’ lo sono. Non ci posso fare niente!
Theo: Spero che la mia influenza ti aiuti a migliorare. Plasmare un po’ il tuo carattere ti renderebbe davvero perfetta come una dea! “Lily, dea della perfezione”!

-Lui sorrise baciandola profondamente davanti a tutti a tavola. Lily si staccò immediatamente imbarazzata. Non riusciva più a gestire quella colazione, così guardò i suoi genitori.-

Lily: Beh, direi che si è fatto tardi. Venite tutti con me a scegliere i miei regali per Sam ed Emy?

-Brittany si alzò dal tavolo con gli occhi che sputavano fuoco. Nessuno poteva permettersi di trattare sua figlia come un soprammobile. Avrebbe aspettato ancora un po’, però poi avrebbe fatto sicuramente le sue considerazioni a Lily.-

Brittany: Forse è meglio!

-Disse solo Brittany alzandosi da tavola. Quella sarebbe stata davvero una lunga, stressante ed estenuante giornata ed era solo appena cominciata.-


Ciao Meraviglie <3
Come state? Ecco che anche questa domenica posto il nuovo capitolo.
Cavolo fuochi e fiamme questa volta. Ve lo aspettavate?
Nuove impressioni?
Come sempre aspetto i vostri messaggi.
Grazie per le ultime recensioni che mi avete lasciato.
Buon inizio settimana a tutti.
Un bacione
Sum <3

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Capitolo 59
*** Twins' birthday ***


Unconventional Family
Capitolo 59
-Twins’ birthday.-



-L’incubo di Lily, quel giorno, era ricominciato mentre i gemelli scartavano tutti i regali e Alex e Rachel osservavano silenziosamente Theo.-

Emily: NON CI CREDO! E’ IL CASTELLO DELLE PRINCIPESSE FATATE! GRAZIE DIDDI, GRAZIE!

-Subito Emily saltò su Lily che la strinse a sé.-

Lily: Un uccellino mi ha detto che lo desideravi tanto

-Alex guardò Lily con un sorriso, poi Emily.-

Alex: Questo castello è gigantesco, occuperà tutta la tua stanza, passerotto!
Emily: Che m’importa, è bellissimo!!

-Anche Samuel aveva scartato il suo regalo da parte di Lily, un bowling per bambini.-

Samuel: Grazie Lily! Con questo ci posso giocare e picchiare mia sorella

-Lily diede un bacio al bambino.-

Lily: Limitati a giocarci e a buttare giù tutti i birilli!
Samuel: Io sono bravissimo!
Lily: Lo so

-Dylan non stava più nella pelle e saltellando guardava Samuel.-

Dylan: Sam, apri il nostro regalo, apri il nostro regalo!

-Questa volta, il pacco più grande fu quello di Samuel che subito l’aprì.-

Samuel: NOO! E’ IL CAMPO DI BATTAGLIA DEGLI AVENGERS! PIU’ TUTTI GLI AVENGERS! GRAZIE DIDDI!!

-Il bambino abbracciò affettuosamente sia Brittany che Oliver e Dylan parlò.-

Dylan: Gli ho detto io che ti piacciono gli avengers!
Samuel: Grazie!

-Samuel abbracciò il bambino e Brittany fu davvero felice. Rachel si avvicinò a lei sussurrando.-

Rachel: E’ decisamente troppo Britt, lo stesso quello che ha fatto Lily. Non avreste dovuto!
Brittany: Anche voi non avreste dovuto aiutarmi per tutti quegli anni con Lily. Anni di regali che lei ha sempre adorato, anni di pranzi e cene fuori. Facci sdebitare, adesso è il nostro turno con i vostri bambini. Ci fa piacere renderli felici

-Rachel la guardò e accarezzandole il braccio, parlò.-

Rachel: Grazie!

-Il regalo di Emily da parte di Oliver e Brittany erano tutti gli animaletti magici del mondo fatato, anche la bambina fu felicissima del suo regalo.
Quando i bambini andarono a giocare con i loro giocattoli, l’incubo di Lily si fece reale. Alex parlò.-

Alex: Allora, Theo… Theo, giusto?
Theo: Sì!

-Lily era molto preoccupata. Se Alex e Rachel guardavano Theo in quel modo così severo e già schifato, era perché la voce della colazione era già giunta in casa McKay, e come volevasi dimostrare…-

Alex: Abbiamo saputo che le tue stalle sono più grandi della casa dei nostri amici e ovviamente anche più grandi della nostra. Wow, voglio dire, siete sempre stati una famiglia molto benestante?

-Lily scosse la testa sospirando, portandosi poi le mani in testa. Sarebbe stata una lunga, lunga serata. Rachel ricalcò la dose.-

Rachel: Amore, forse noi, Brittany e Oliver possiamo definirci "benestanti". La famiglia di Theo deve essere ricca da fare schifo!

-Lily alzò gli occhi al cielo mentre Oliver e Brittany se la ridevano sotto i baffi.-

Rachel: Così schifo da non sapere minimamente ciò che vuol dire fare dei sacrifici per ottenere qualcosa. Cerchiamo di non offendere questo ragazzo!

-Solo in quel momento, Lily vide Theo imbarazzarsi per la prima volta. Alex continuò.-

Alex: Ci dispiace ospitarti in questa umile casa. Abbi pazienza per una serata. Allora, come mai la tua famiglia è così importante?
Theo: Beh, è tutto grazie al mio trisavolo, ha aperto uno dei centri commerciali più importanti di Boston e poi dopo ciò dei ristoranti
Alex: Capisco. E come mai hai deciso di farci l’onore di venire qui a Los Angeles?
Theo: Lily me lo ha chiesto e non ho saputo dire di no!

-Rachel alzò il sopracciglio destro.-

Rachel: E’ stato un gesto d’amore. Ma fatemi capire, voi due state insieme?

-Theo guardò Rachel e rispose.-

Theo: No, noi ci frequentiamo ma io non sono il tipo di ragazzo che si accontenta di una relazione seria e stabile. Queste cose mi annoiano!

-Sia i McKay che gli Hunt rimasero senza parole quando poi Lily spiegò le cose.-

Lily: Abbiamo deciso insieme di frequentarci e basta. Io, dopo Daniel, non voglio relazioni serie

-Rachel la guardò seriamente, non riconosceva più la ragazza che aveva davanti.-

Rachel: Da quando non credi più nell’amore?
Lily: Lo vedo solo in maniera diversa ora. In questa vita c’è molto di più che stare sempre legata ad una persona. Da quando esco con Theo la mia vita è cambiata. Facciamo tante cose che non avrei mai pensato di fare

-Brittany la interruppe.-

Brittany: Sì, però perdete il senso del dovere!
Lily: No, avevo bisogno di staccare. Theo mi ha portato anche a una partita di calcio!

-Alex li guardò.-

Alex: Calcio?!
Lily: Sì, non sapevo che il campo fosse così grande. I giocatori devono essere davvero ben allenati per correre così tanto!

-Alex non poteva credere a tanto entusiasmo, guardò Theo.-

Alex: Qui siamo appassionati di basket. Che squadra tifi?
Theo: Il basket non mi appassiona tanto. Non lo guardo mai, lo trovo noioso

-Alex si portò le mani in testa mentre Theo continuava.-

Theo: Ma se proprio devo scegliere, ovviamente scelgo la squadra della mia città!
Alex: I Celtics? Ma vuoi scherzare? Nemmeno una persona fuori di testa penserebbe di tifare quella squadra! Olly, ma lo senti?

-Alex guardò il suo amico e Oliver fece spallucce totalmente arreso. Non c’era niente di quel ragazzo che a lui piacesse. A interrompere quella conversazione fu il campanello. Finalmente tutti gli invitati arrivarono e i gemelli furono felicissimi. Rachel e Alex si alzarono e andarono ad aprire la porta accogliendo tutti in casa. Oliver fece partire la musica mentre Theo rimaneva decisamente scioccato vedendo quell’ondata di bambini entrare in casa e fare un rumore assordante. Brittany osservò bene la faccia del ragazzo mentre Lily gli teneva la mano.-

Brittany: Ti vedo un po’ sottoshock, Theo!

-Lui la guardò riprendendosi.-

Theo: Sono decisamente troppi bambini! Questa casa diventerà uno zoo

-Brittany cercò davvero di sforzarsi di essere gentile con Theo, lo faceva per sua figlia.-

Brittany: I compleanni sono sempre una bomba esplosiva per gli adulti. Presumo che quando tutti saranno andati via e i gemelli saranno a letto, Alex e Rachel apriranno una buona bottiglia di vino!

-Theo la guardò.-

Theo: Ne avranno bisogno. Fossi in loro avrei bisogno di più di una bottiglia!

-Lily rise e anche Brittany sorrise, poi parlò.-

Brittany: Grazie al cielo i compleanni si festeggiano solo una volta all’anno
Theo: E per fortuna i bambini crescono!

-Brittany lo guardò studiandolo per qualche secondo mentre in casa McKay si scatenava il pandemonio.-

Brittany: Non hai a che fare spesso con bambini, vero?
Theo: Oh no. Ma nemmeno per tutto l’oro del mondo. Non sono fatto per stare a contatto con i bambini. Non ho tutta la pazienza che ha tua figlia. Non so come faccia a non impazzire con tre bambini intorno

-Lily lo guardò.-

Lily: Onestamente vorrei averli intorno un po’ di più. Passo tutto il tempo al college. Quando poi ti abitui a loro inizi a capirli
Theo: E’ una magia che non mi toccherà mai, ecco perché non ne avrò miei. Preferisco vivere la mia vita piuttosto che prendermi cura di qualcun’altro!
Lily: Beh, senza dubbio avere dei figli comporta delle grandissime responsabilità

-Disse Lily e Brittany li guardò.-

Brittany: L’amore che trasmettono i propri figli non sarà mai paragonabile a qualsiasi altra cosa al mondo

-Theo guardò Brittany sorridendo.-

Theo: Sono sicuro che a me basterà l’amore che ho per me stesso!

-Lily abbassò lo sguardo, Theo non ne diceva una giusta. Brittany la guardò. Sapeva bene che Lily avrebbe tanto voluto avere dei figli e sposarsi in futuro. Perché sua figlia usciva con un tipo del genere? Non poteva crederci. Pensò ad una scusa per allontanarsi dai ragazzi, lei ci aveva provato, ma quel ragazzo non aveva proprio nulla che combaciasse con i valori della sua famiglia. La donna si alzò dal divano.-

Brittany: Beh, ragazzi, la festa è iniziata, io mi dirigo verso il buffet, voi dovreste fare lo stesso!

-Prima di allontanarsi riuscì a sentire la battuta che Theo fece a Lily.-

Theo: A me servirebbero un bar e degli alcolici per riuscire a stare altre due ore in questa giungla!

-Brittany si allontanò sospirando e non fece in tempo a vedere Lily sospirare allo stesso modo, spingere Theo e alzarsi dal divano, allontanandosi da lui. Anche la ragazza dovette ammettere che lui stesse tirando fuori il peggio di sé.
La festa continuò mentre i bambini continuavano ad entrare e uscire dalla casa. Nel giardino fecero un sacco di giochi, i maschietti contro le femminucce e Lily non poteva che essere l’arbitro. Proprio mentre tutti erano concentrati sull’acchiappa bandiera e Lily chiamò i numeri di Samuel ed Emily che si rincorrevano, il campanello suonò e Rachel andò ad aprire. Sorrise appena vide quel ragazzo che le stava tanto a cuore. Lo abbracciò.-

Rachel: Grazie per essere venuto, nonostante tutto

-Daniel sorrise.-

Daniel: Beh, non potevo di certo mancare!

-Lui guardò la donna con aria furbetta.-

Daniel: Tra qualche secondo vorrai uccidermi, Rachel!
Rachel: Cos’hai combinato?!
Daniel: Potresti chiamare Alex e Oliver per darmi una mano a portare dentro il regalo per Sam ed Emy?
Rachel: DANIEL!

-Rachel sospirò guardando quell’enorme scatola impacchettata da della carta da regalo gialla.-

Rachel: Cosa non è stato chiaro della frase “Niente di esagerato”?
Daniel: Andiamo Rachel, il compleanno è solo una volta all’anno!

-La donna scosse la testa.-

Rachel: Come lo hai portato fino a qua?
Daniel: Mi hanno aiutato i ragazzi del negozio con il loro furgone

-Rachel sospirò ancora e dopo aver ringraziato Daniel, andò a chiamare gli uomini di casa che furono davvero felici di vedere quel ragazzo che aveva fatto parte della loro famiglia per tanto tempo. Presero la scatola e la trasportarono fino al cortile posteriore. I bambini non se ne resero conto, erano impegnati con il gioco e proprio mentre Emily stava per stracciare di mano la bandiera a suo fratello, vide Daniel. Subito abbandonò il gioco correndo verso suo diddino.-

Emily: DIDDIIII! PENSAVO NON VENISSI PIU’!
Daniel: Ma potrei mai perdermi il compleanno della mia figlioccia preferita?! Non tutti i giorni si compie otto anni!

-Lui la prese in braccio, l’abbracciò e poi la rimise a terra. Lily si voltò e lo vide. Lo rivide in carne ed ossa dopo sei mesi. Inutile dire che vederlo non la lasciava per niente indifferente. Anche Daniel la vide e le fece un cenno, quando poi, Samuel e Dylan partirono all’attacco. Gli era mancato Daniel. Subito si buttarono sul ragazzo che rise, fermandoli uno con una mano e uno con l’altra.-

Daniel: Mostriciattoli! Un attacco alle spalle, eh? Non è carino!

-Dylan rise e parlò.-

Dylan: Oggi ti facciamo vedere i sorci verdi!

-E ovviamente Samuel gli dava manforte.-

Samuel: Già, non ci sconfiggerai tanto facilmente!

-Daniel scoppiò a ridere facendoli cadere delicatamente a terra sul prato, poi li guardò.-

Daniel: E io che pensavo che voi voleste vedere il vostro regalo di compleanno

-La bambina lo guardò.-

Emily: Certo che vogliamo vederlo!!

-Tutti uscirono nel cortile ammirando quel grande pacco. Lily sbuffò vedendo quel regalo.-

Lily: Che esibizionista!

-Theo si avvicinò a lei con una birra in mano e la guardò.-

Theo: Forse tu e lui siete davvero fatti per stare insieme. Lui è uguale a te, gli piace tutta questa bolgia e fa di tutto per alimentare le urla dei bambini. Cristo!

-Lily lo guardò storto.-

Lily: Potresti fare meno lo stronzo, per favore? E’ della mia famiglia che parli. Cerca di avere un po’ più di rispetto. Stai diventando insopportabile pure alle mie orecchie
Theo: Non averesti dovuto ricattarmi per venire qui!
Lily: Me ne sono pentita già da un pezzo. Fidati di me!

-Entrambi sbuffarono e ripresero a guardare i gemelli che scartavano il loro regalo. Samuel guardò Daniel.-

Samuel: Ma che cos’è?

-Emily subito saltò di gioia, non poteva crederci.-

Emily: Sam, è un tappeto elastico gigante!

-La bambina subito abbracciò Daniel che le accarezzò la schiena.-

Daniel: Eh brava la mia figlioccia!

-Anche Samuel ne fu felicissimo.-

Samuel: Ci possiamo fare le acrobazie?

-Daniel si inchinò all’altezza dei bambini.-

Daniel: Beh, non è che potete, voi… DOVETE fare le acrobazie. Ve l’ho regalato per questo motivo!

-I bambini lo abbracciarono felicissimi.-

Emy e Sam: GRAZIEE!

-Emily gli diede un bacio sulla guancia.-

Emily: E’ IL REGALO PIU’ BELLO DI SEMPRE. GRAZIE DIDDI!
Samuel: Possiamo aprirlo?

-Disse Samuel implorando i suoi genitori e Rachel lo accarezzò.-

Rachel: So che non vedete l’ora di saltarci su, ma questo va montato con calma. Lo faremo appena avremo un attimo di tempo. Magari domani pomeriggio dopo la partita di pallavolo di Emy. Ora tornate a giocare, tra un po’ tiriamo fuori le torte
Samuel: Oh, non è giusto!

-Dopo un momento di sconforto, Samuel si rassegnò e correndo andò a sbattere per sbaglio contro Theo, facendogli rovesciare la birra sulla camicia.-

Samuel: SCUSA!

-Theo lo guardò seccato.-

Theo: Cosa me ne faccio delle tue scuse, nano da giardino?! Grazie per avermi rovinato la camicia!

-Samuel lo guardò accigliandosi, gli aveva pure chiesto scusa, perché quel tizio era così antipatico?-

Samuel: Fossi in te starei attento, potrei sbatterti addosso di nuovo!

-Theo alzò gli occhi al cielo entrando dentro la casa, mentre Lily era già partita come un razzo verso sua madre.-

Lily: Come ha osato?!
Brittany: Oh tesoro. Non ingelosirti per il regalo di Daniel!
Lily: Certo che mi ingelosisco. Prima del suo stupido tappeto elastico, il regalo preferito della mia figlioccia era il mio, com’è giusto che sia! Perché diavolo è qui? Sapeva che ci sarei stata anche io

-La donna scosse la testa.-

Brittany: Perché non lo chiedi a lui?

-Disse Brittany vedendo Daniel avvicinarsi a loro. Lei lo guardò e accarezzandogli il braccio, lasciò i ragazzi soli.
Daniel guardò Lily che non aveva intenzione di rivolgergli la parola.-

Daniel: Non c’è bisogno di arrabbiarsi tanto solo perché ad Emy è piaciuto da morire il mio regalo!
Lily: Beh, si dia il caso che anche il mio regalo sia piuttosto bello e tra l’altro lo desiderava da morire. In più con il mio regalo ci può giocare anche durante le giornate di pioggia e temporali, mentre il tuo tappeto elastico resterà fuori, bagnato ad arrugginirsi!
Daniel: Oh già, dimenticavo che qui a Los Angeles piove in continuazione!

-Daniel rise e Lily lo guardò corrugando la fronte.-

Lily: Beh, intanto, i giorni in cui piove non potranno usare il tuo geniale regalo!

-Intanto Emily entrava dentro per prendere del cibo e appena vide Daniel e Lily parlare insieme, corse fuori ad acchiappare Samuel e Dylan che giocavano ai ninja con i loro amici.-
Emily: Sam, Dyl, venite con me

-Dylan la allontanò.-

Dylan: Vattene, non vogliamo giocare con te!
Emily: Nemmeno io voglio giocare con voi. Ma devo farvi vedere una cosa importante. Diddi Lily e diddi Daniel parlano insieme e sono molto molto vicini!

-Solo a quelle parole sia Dylan che Samuel decisero di seguire Emily dentro casa. Si appostarono sopra le scale per vedere meglio cosa succedeva tra i due dato che già non riuscivano a sentire la conversazione a causa della musica.

Daniel, intanto, vedendo Lily così arrabbiata come solo la bambina che era in lei avrebbe potuto fare, si intenerì, avrebbe davvero voluto prenderla, avvicinarla a sé e baciarla, per poi guardarsi negli occhi e scoppiare a ridere come avevano sempre fatto. Si limitò però a guardarla, era contento di averla fatta arrabbiare ma comunque non voleva ferirla.-

Daniel: Tu cosa le hai regalato?
Lily: Non fare finta di non saperlo!
Daniel: Non lo so, te lo giuro
Lily: Il castello delle principesse fatate
Daniel: Diavolo, perché non ci ho pensato io?!
Lily: Smettila di prendermi in giro. Tanto vuoi sentirtelo dire, non è così? HAI VINTO, DANIEL! HAI VINTO TU!

-Lei si voltò per allontanarsi, ma Daniel la prese per la mano, facendola voltare, guardandola poi in quegli occhioni azzurri.
I bambini, ancora sulle scale, non aspettavano altro che un gesto di quella dolcezza. Emily sussurrò.-

Emily: Baciala ora, baciala!!

-Sia Samuel che Dylan fecero una smorfia.-

Sam e Dyl: CHE SCHIFO!

-Emily li guardò.-

Emily: Volete sì o no che si rimettano insieme?

-Entrambi i bambini annuirono.-

Emily: Beh, allora devono baciarsi!

-Samuel sbuffò.-

Samuel: Eh va bene!

-Si riconcentrarono sui ragazzi e videro Daniel parlare.-

Daniel: Non dev’essere una gara tra me e te per l’affetto di Emily!
Lily: Perché sei venuto qui?!
Daniel: La mia figlioccia mi ha invitato!
Lily: Emily non è la tua figlioccia. Sono stata io a battezzarla!

-Daniel corrugò la fronte dopo quell’affermazione. Non voleva ferirla ma lei non ci pensava due volte a ferire i suoi sentimenti.-

Daniel: Davvero mi vuoi rinfacciare questo?! Ti ricordo che sei stata tu a volere che Emily facesse parte della mia vita. Pensaci bene prima di dire certe cose, perché poi da qui non si potrà più tornare indietro, Lily!

-Disse Daniel duramente, per poi continuare.-

Daniel: Nemmeno tutta la gelosia del mondo giustifica una frase così cattiva!
Lily: Fare i diddini non significa comprare il regalo più bello e costoso per fare ingelosire l’altro!
Daniel: Io non l’ho fatto per fare ingelosire te. Sai quanto me ne importa?! Ho solo pensato a come rendere felici i gemelli, come credo abbia fatto tu. Forse se glielo avessimo fatto insieme come ogni anno sarebbe stato meglio
Lily: Non stiamo più insieme
Daniel: Quindi non possiamo essere amici per il bene di Emily?
Lily: No. Non voglio essere tua amica, specialmente da quando ho visto su fac…

-Lily si bloccò. Parlava decisamente troppo. Daniel la guardò.-

Daniel: Cos’hai visto su facebook?!
Lily: Niente, lascia perdere!
Daniel: Tu hai visto le mie foto con Caitlyn, non è così?
Lily: Sì, le ho viste, dato che continua a taggarti. Vedo che non hai perso tempo!
Daniel: Ah, io non ho perso tempo? Sei tu quella che mi ha piantato in asso dopo 9 anni per inseguire un emerito idiota! Non ho forse il diritto di andare avanti anche io con la mia vita?
Lily: Mi urlasti che ti distruggevo e che il tuo cuore si fermava per colpa mia. Sei un ipocrita!
Daniel: Sarò pure un ipocrita ma almeno io non porto in casa della mia famiglia un ragazzo sconosciuto che non merita altro di venir sputato in piena faccia!

-Lily lo guardò, era davvero stanca.-

Lily: Stammi alla larga!

-La ragazza si voltò e lo lasciò lì. Ne aveva avuto abbastanza.
I bambini videro Lily allontanarsi arrabbiata e avvicinarsi a Theo.-

Emily: OH NO! UFFA!

-Dylan li guardò.-

Dylan: Odio quel Theo. Non voglio che ritorni qui o che sia il nuovo fidanzato di mia sorella!

-Si sedettero sui gradini delle scale tutti e tre scoraggiati, poi Samuel parlò.-

Samuel: Anche io non lo sopporto. Vorrei che ci fosse un modo per allontanarlo da qui per sempre!

-In quel momento, Samuel vide gli occhi di Emily illuminarsi, sua sorella aveva appena avuto un’idea. La guardò.-

Samuel: Sputa il rospo!

-Emily sorrise, raccontando il piano ai due bambini che ne furono davvero entusiasti.

Dopo il soffio delle candeline e il taglio delle torte, Rachel, Alex, Brittany e Oliver, controllavano che la festa andasse bene e che nessuno si facesse male.
Rachel si avvicinò a Brittany guardando Theo e Lily mangiare la loro torta.-

Rachel: Sono così male assortiti!
Brittany: Non me ne parlare, Rach. Mi viene da piangere se penso a quanto mia figlia stia annullando se stessa per compiacere quel piccolo spaccone. Diavolo, non abbiamo lavorato così duramente durante la sua crescita per vederla ridotta a elemosinare un po’ d’amore da un cretino
Rachel: Forse l’ha portato qua perché le manca la complicità che tutti quanti avevamo con lei e Daniel
Brittany: Beh, Daniel fa parte della famiglia. Lui è cresciuto con noi, è cresciuto con Lily e ha visto i nostri bambini crescere. E’ come un fratello maggiore per loro. Come può Lily anche solo pensare di sostituire Daniel così? Sostituendolo con una persona che qui tutti odiamo tra l’altro. Pensavo che l’adolescenza di mia figlia fosse finita!

-Rachel l’abbracciò.-

Rachel: Forse ce la stiamo prendendo troppo con lei. Voglio dire, è solo una giovane donna, ancora in cerca di se stessa. Vuole sperimentare cose nuove e nonostante ciò non credo che abbia dimenticato Daniel
Brittany: Non so cosa pensare
Rachel: Il college ti cambia, specialmente se vai in una città così lontana e grande come Boston. Incontri tante persone nuove e loro diventano il centro della tua vita, il resto devi metterlo da parte per sopravvivenza. Secondo me Lily ha sofferto parecchio la separazione da Los Angeles e da tutti noi. Deve aver sofferto più di quanto lei ci abbia mai mostrato e forse questo attaccamento a Theo l’ha portata a cambiare

-Brittany si voltò, guardando la sua amica senza parole.-

Brittany: Mi spieghi perché al college non hai studiato psicologia?! Capire le persone ce l’hai nel sangue!

-Rachel rise.-

Rachel: Avresti davvero voluto una migliore amica psicologa?
Brittany: Oh, Dio, no!!

-Entrambe scoppiarono a ridere quando poi Alex e Oliver si avvicinarono alle loro mogli. Qualcuno catturò l’attenzione di Oliver.-

Oliver: Perché i nostri mostriciattoli si aggirano in salotto con aria sospetta?

-Alex continuò facendo notare quanto quella situazione fosse strana.-

Alex: E perché Dylan ed Emily non si picchiano, insultano o spingono a quella distanza ravvicinata?

-Anche Rachel e Brittany iniziarono a preoccuparsi.-

Rachel Cosa pensate avranno architettato? Perché si dirigono verso i divani, dove sono seduti Lily e Theo?

-Anche Brittany li guardò bene.-

Brittany: E cosa tengono in mano Samuel e Dylan?

-Tutti e quattro si fermarono a guardare i bambini.
Intanto Lily parlava con Theo.-

Lily: Mi dispiace averti trascinato qui. Pensavo che le cose sarebbero andate diversamente. So che non sei il tipo da “vieni a conoscere i miei”

-Lui le accarezzò il viso e Daniel vedendo quella scena si voltò disgustato raggiungendo gli adulti. Theo poi parlò.-

Theo: Tu dovresti semplicemente smettere di pensare al passato e al futuro. Devi viverti la vita ora! Hai solo ventitré anni e ti stai per laureare. Puoi impazzire un po’

-Lily lo guardò.-

Lily: Pensi che io abbia bisogno di questo? Di impazzire un po’?
Theo: Sì. Diavolo, sei mesi fa eri così determinata a voler stravolgere la tua vita e ce l’hai fatta. Abbiamo fatto tante cose divertenti insieme, ma ora, più il tempo passa e più ti vedo tornare come la vecchia te. Hai fatto tanti passi avanti, ora non fare come i gamberi, non tornare indietro

-Lily sorrise appoggiandosi al ragazzo, poi videro arrivare i bambini. Theo sbuffò, non riusciva a liberarsene. Samuel subito parlò.-

Samuel: Non arrabbiarti, siamo qui solo per chiederti scusa. Io non volevo farti sporcare la camicia…

-Dylan continuò.-

Dylan: E io non dovevo dirti che mi stai antipatico e non dovevo nemmeno lanciarti i miei ragni addosso. Noi ci scusiamo!

-Emily li guardò.-

Emily: Abbiamo portato per te delle fragole con la panna e una coca cola fredda dal frigo. Speriamo che tu ci possa perdonare!

-Lily li avvicinò e li abbracciò mentre Theo prendeva la ciotolina di fragole e la lattina di coca cola.-

Theo: Beh, non so che dire. Grazie, nani!
Lily: Siete stati davvero gentili, bambini!

-Samuel vide Theo portarsi un cucchiaio di fragole alla bocca e si affrettò a parlare.-

Samuel: Noi adesso andiamo a giocare, ciao!!

-I tre bambini scapparono e subito andarono a nascondersi. Lily guardò Theo.-

Lily: Vedi come mi fanno sciogliere il cuore?! Mi fai assaggiare le fragole?
Theo: Ehi, le hanno fatte per me!

-Lily alzò gli occhi al cielo e Theo mise in bocca il primo cucchiaio. Invece di gustare il dolce sapore delle fragole, poté sentire solo il sapore del sale. Subito le risputò nella ciotolina e appena fece per aprire la lattina della coca cola per togliersi quel saporaccio di bocca, sentì un rumore che non prometteva niente di buono. Ed ecco che infatti la coca cola iniziò a schizzare fuori a getti, sporcandogli ancora di più la camicia e i pantaloni, sotto lo sguardo scioccato di Lily mentre Daniel rideva e gli adulti si mettevano le mani in testa.-

Theo: MA CHE SCHIFO! IO SE LI PRENDO LI AMMAZZO. COL CAVOLO CHE VOLEVANO SCUSARSI. QUESTO POSTO E’ UNA GIUNGLA E QUELLI NON SONO DEI BAMBINI, SONO DEI SELVAGGI CHE NON SI SANNO COMPORTARE. AVREBBERO BISOGNO DI QUATTRO SCHIAFFI BEN DATI! SE SOLO MI DOVESSERO CAPITARE A TIRO...

-Daniel lo sentì e fu l’unico a scattare verso di lui prendendolo per la camicia.-

Daniel: Tu non gli farai un bel niente. Sono solo dei bambini, ridici sopra, dannazione!
Theo: Manderò a te il conto della tintoria
Daniel: Credo che i soldi per ricomprarti questo completo tu ce li abbia
Theo: QUELLI SONO I FIGLI DEL DIAVOLO
Daniel: NON TI PERMETTERE

-Daniel lo spinse e Lily spinse Daniel.-

Lily: MA CHE ACCIDENTI FAI?
Daniel: MA HAI SENTITO IN CHE MODO PARLA ALLA TUA FAMIGLIA E DELLA TUA FAMIGLIA? LA LILY CHE CONOSCEVO NON LO AVREBBE MAI PERMESSO. MA COSA SEI DIVENTATA?

-Theo li guardò.-

Theo: Siete una famiglia di pazzi. Io me ne vado in albergo, non starò qui un secondo di più. Questa non è civiltà!

-Daniel lo spinse ancora.-

Daniel: Tutti qui ti hanno sopportato abbastanza. E’ meglio che tu sparisca e non ti faccia più vedere!

-Theo non ribatté prese il suo giubbotto e uscì di casa mentre Lily infuriata guardò Daniel.-

Lily: Tu non hai il diritto di alzare le mani su nessuno!
Daniel: Lui avrebbe alzato le mani sui bambini, questo è giusto?
Lily: Non lo avrebbe mai fatto. Era solo arrabbiato perché quei tre questa volta l’hanno combinata davvero grossa!

-Lily guardò i suoi genitori e Alex e Rachel.-

Lily: Spero vengano puniti in modo adeguato! Ora sbucate fuori. Sono davvero molto arrabbiata con tutti e tre, nessuno escluso

-I bambini scesero le scale sentendo quanto Lily fosse arrabbiata, non l’avevano mai vista così.-

Lily: Come diavolo vi è venuto in mente? Non ci si comporta così!

-Loro si avvicinarono a lei dispiaciuti con aria colpevole. Dylan la guardò.-

Dylan: Ci dispiace, sorellona!
Lily: No, non è vero che vi dispiace. E’ ciò che volevate, ora raggiungete i vostri amici. Spero ci riflettiate tutti su

-Samuel e Dylan si allontanarono con la testa china mentre Emily si avvicinò di più a Lily e le prese la mano.-

Emily: Diddi…

-Lily mollò la presa e guardò la bambina seriamente.-

Lily: Vai con loro, Emy. Sono molto arrabbiata con voi e voglio stare da sola!

-La bambina abbassò lo sguardo mentre una lacrima le scivolava sul viso e Daniel le accarezzò i capelli scuri prima di vederla andare via. Il ragazzo si voltò verso Lily.-

Daniel: Ti ha dato di volta il cervello per caso?! C’era bisogno di trattarli in questo modo?

-Anche Brittany si avvicinò a sua figlia abbastanza arrabbiata.-

Brittany: Ti assicuro che verranno puniti, ma non oggi, il giorno del compleanno dei gemelli che è stato rovinato. Non sta a te sgridarli in quel modo, hai spezzato il cuore della tua stessa figlioccia e non mi pare che Alex e Rachel ti abbiano mai trattata così, specialmente quando le combinavi grosse. Theo è stato orribile con i bambini, specialmente con Samuel e Dylan, cosa ti aspettavi da loro?! Hai permesso che Theo gli parlasse in quel modo, non li hai né difesi e né ascoltati

-Lily guardò sua madre mentre tratteneva le lacrime negli occhi. Si sentiva uno schifo per come aveva trattato i bambini, ma ormai non poteva tornare più indietro.-

Lily: Devo andarmene. Ho bisogno di riflettere!

-Brittany prese le sue chiavi dalla tasca dei jeans.-

Brittany: Prendi le chiavi, ci vediamo a casa
Lily: Non dormirò a casa. Io e Theo abbiamo prenotato una camera matrimoniale in albergo!

-Daniel fece un bel respiro profondo allontanandosi dalle ragazze Green, mentre Brittany guardava Lily confusa.-

Brittany: Come una stanza in albergo? Hai sempre dormito a casa nostra, casa tua, quando tornavi dal college, anche quando passavi il tempo con Daniel
Lily: Beh, non posso lasciare Theo da solo
Brittany: Ma la tua famiglia che non vedi da Natale, sì? Perché lo hai portato qui?
Lily: Volevo farvelo conoscere!
Brittany: Per farci vedere cosa? Quanto lui ti tratti come un calzino sporco? Andiamo, non è il ragazzo per te e lo sai benissimo!
Lily: Saranno affari miei con chi esco o no?
Brittany: Tu lo vuoi cambiare. Pensi che un giorno diventerà come Daniel ma ecco lo spoiler tesoro, lui non cambierà!
Lily: Mamma calma, ci esco e basta!
Brittany: Ci condividi il letto
Lily: Non credo che con chi io dorma sia affare tuo onestamente!
Brittany: Ti spezzerà il cuore, lo capisci?
Lily: Mamma, non lo devo mica sposare!
Brittany: Beh, certo, perché lui non vorrà mai avere nessuno accanto. Tu non sei quel tipo di ragazza, tu sei una ragazza fantastica che ama con tutta se stessa, non sei fatta per le relazioni superficiali. Sentimi un po’, io non ho fatto tutta quella fatica per crescerti come una donna forte, sicura di sé, con degli obbiettivi nella vita e capace di esprimere tutte le sue emozioni per poi vederti annullare la tua parte migliore a causa di un’idiota che sono convinta ti farà del male perché non ti accetta minimamente per quello che sei!

-Lily guardò sua madre, era arrivata al limite di sopportazione.-

Lily: Io me ne vado. Ho bisogno di stare da sola. Ci vediamo domani mattina alla partita di pallavolo di Emily!
Brittany: Sempre che la tua figlioccia voglia ancora vederti!

-Lily scosse la testa, prese il suo giubbottino, la sua borsa e uscì di casa. Le parole di sua madre le avevano frantumato il cuore.
Dopo quella litigata, Brittany si avvicinò ad Alex e Rachel scusandosi per il comportamento di sua figlia, mentre la festa continuava indisturbata, Lily fece una lunga passeggiata per chiarirsi le idee. Quando fu stanca di camminare si sedette su una panchina al parco, quello in cui aveva tanti ricordi. Le prime uscite con Daniel, l’incontro con suo padre, le giornate d’estate con i suoi amici, la prima pedalata di Dylan sulla sua prima bici, Emily che imparava a fare la ruota e Samuel a fare la capriola. Le mancava quella vita così semplice dove non doveva sforzarsi di essere qualcun altro. Pensò a come trattò i bambini che non facevano altro che pendere dalle sue labbra. Era arrabbiata e nervosa, una lacrima le scivolò giù per il viso e l’asciugò. Era stata una giornata molto pesante ed era esplosa con i più piccoli di casa, addirittura con Emily. Iniziava ad odiarsi per ciò che aveva fatto e pensò alle parole di Brittany. Chissà se Emily l’avrebbe mai perdonata. Tirò su con il naso, poi guardò l’orario nel telefono, erano già passate due ore e la festa alle 19:00 era sicuramente finita. Fece un bel respiro e dopo essersi calmata, si alzò. Doveva rimediare in qualche modo. Chiamò un taxi e si fece riportare a casa, dove preparò uno zaino.

Intanto, quella sera, Alex e Rachel mettevano i pigiamini ai bambini dopo un bel bagno. Anche Dylan rimase in casa McKay quella sera per il pigiama party, anche se nessuno dei bambini era particolarmente loquace e felice quella notte. Rachel asciugava i capelli alla sua bambina con il phon quando Emily parlò.-

Emily: Mamma, pensi che diddi Lily rimarrà arrabbiata con noi per tutta la vita?

-Rachel accarezzò la bambina.-

Rachel: Non credo tesoro. E non penso che lei volesse essere così dura con voi. Per lei è stata una giornata pesante ed era molto stressata. Quello che avete fatto a Theo, nonostante fosse divertente, è stato sbagliato
Emily: Ma lui non piace a nessuno!
Rachel: Lo so, ma piace a diddi Lily e noi per il suo bene dobbiamo sforzarci di conoscerlo e di farcelo stare simpatico
Emily: Io non voglio che Theo diventi mio diddino al posto di diddi Daniel!
Rachel: Oh tesoro, non succederà. Daniel resterà tuo diddino per sempre

-La bambina parve tranquillizzarsi a quella risposta. Mentre tutti i bambini si lavavano i denti, sentirono il campanello suonare e i piccoli corsero giù per le scale ad aprire la porta. Preoccupati guardarono la ragazza che davanti a loro portava sulle spalle uno zaino, la fecero entrare.-

Lily: Ho sentito che qui si fa un pigiama party. Mi chiedevo se ci fosse un letto in più per me in una delle camerette!

-I bambini, felici, saltarono addosso a Lily ed Emily parlò.-

Emily: Puoi dormire in camera con me!!

-Lily chiuse la porta di casa e si sedette a terra, facendo sedere in cerchio anche i bambini mentre Rachel e Alex guardavano la scena dalla cucina. Erano felici che Lily fosse tornata. La ragazza guardò i bambini.-

Lily: Mi dispiace per questo pomeriggio, tesori. Io ho avuto una lunga giornata e mi dispiace di essermela presa con voi

-Samuel la guardò con quegli occhioni celesti.-

Samuel: Siamo stati dispettosi con Theo, scusaci!

-Lily li abbracciò stringendoli tutti e tre a sé.-

Lily: No, siete stati semplicemente dei bambini e Theo non è stato per niente carino con voi. Mi dispiace così tanto. Potrete mai perdonarmi?

-Emily si strinse di più a lei.-

Emily: Ti abbiamo già perdonata!!

-Tutti la sovrastarono di baci facendola finire con la schiena a terra. Alex non resistette al momento e scattò una foto con il suo cellulare. Lily intanto si rialzò.-

Lily: Allora, che ne dite di una battaglia di cuscini prima di andare a letto?! Scommetto che io ed Emy mettiamo voi maschietti ko!!

-Dylan rise guardando sua sorella.-

Dylan: TE LO SOGNIIIII!!

-I bambini corsero al piano di sopra e Lily si avvicinò ai suoi diddini.-

Lily: Mi dispiace per come ho tra…

-Rachel la guardò.-

Rachel: Hai chiesto scusa e sei qui ora. Non c’è più niente da dire. Possiamo chiudere questa faccenda qui!

-Lily sorrise abbracciando i suoi diddini, poi sentì i bambini urlare il suo nome. Erano pronti e la battaglia dei cuscini poteva iniziare.-


Ciao Meraviglie!
Ecco che anche questa domenica riesco a postare il nuovo capitolo.
Cosa ne pensate?
Grazie infinite per le recensioni e sono molto felice di essere riuscita a postare. Questa settimana pensavo proprio di non farcela, quindi per favore perdonate i miei errori di grammatica!
Non posso credere che la settimana prossima sia già Pasqua. Cercherò di postare il nuovo capitolo prima, magari il venerdì, così saremo tutti più tranquilli durante il fine settimana.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
Vi mando tantissimi baci.
Sum <3

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Capitolo 60
*** Verità ***


Unconventional Family
Capitolo 60
-Verità.-


<<<
4 anni prima. Aprile.
Berklee College, Boston, Massachusetts, Stati Uniti.



-Quelle vacanze di Pasqua, Lily le passò a Los Angeles con la sua famiglia e i suoi amici ma l’ultimo weekend prima di tornare sui banchi del college, lo avrebbe passato a Boston con Daniel. Infatti, lui si offrì di riaccompagnarla al college, passare con lei il venerdì e il sabato e ripartire per Los Angeles la domenica pomeriggio, almeno così il distacco dalle persone care sarebbe stato meno traumatico per la ragazza che si stava ancora abituando alla nuova vita di Boston.
Quel sabato sera, i due ragazzi stavano accoccolati a letto dopo aver speso tutto il pomeriggio a fare l’amore più volte. Lily si strinse a Daniel che le diede un bacio sulla testa.-

Lily: Devi proprio tornare a Los Angeles?

-Daniel sospirò dispiaciuto accarezzandole la schiena nuda.-

Daniel: Credo proprio di sì!
Lily: Vorrei che tu potessi stare qui con me. Oh, stupida Boston!

-Lui la guardò e parlò.-

Daniel: So quanto sia difficile per te, piccolina, ma cerca di prendere il meglio da questo posto e questa esperienza. Questi, dovrebbero essere gli anni migliori della nostra vita
Lily: Ma non lo saranno se li passiamo separati. Avrei dovuto scegliere il college a Los Angeles, non questo!

-Daniel corrugò la fronte.-

Daniel: Non dirlo nemmeno per scherzo. Voglio dire, diavolo, sei entrata in uno dei college più famosi al mondo, saresti stata davvero stupida a rifiutare per stare a Los Angeles con noi. Io sono così fiero di te, la tua famiglia è così fiera di te e se la tua lontananza è il prezzo che dobbiamo pagare per vederti realizzare i tuoi sogni, lo pagheremo. Non farti spaventare da questo grande mondo. Noi ci saremo sempre per te, io ti aspetterò sempre. Tra due anni, io mi laureerò, inizierò a lavorare e potrò venirti a trovare più spesso!

-Lily sorrise.-

Lily: E quando io mi laureerò?
Daniel: Andremo finalmente a vivere insieme nella nostra amata Los Angeles e non ti libererai più di me
Lily: E chi si vuole liberare di te?!

-Lily rise guardando il suo fidanzato maliziosamente.-

Lily: Sei pronto per un altro round?!
Daniel: Sai che sono sempre pronto per te!

-Entrambi risero e Daniel la prese facendola sedere su di lui iniziando a baciarle il petto. Proprio quando le cose iniziavano a farsi interessanti, i ragazzi sentirono un forte bussare alla porta. Lily si alzò mettendosi addosso la sua vestaglia mentre Daniel la guardava.-

Daniel: Pensavo che la tua compagna di stanza arrivasse domani sera!
Lily: Infatti è così. Me lo ha confermato stamattina!

-Quel bussare continuava quando Lily sentì una voce che riconobbe. Aprì la porta vedendo davanti a lei un Theo tutto sporco di pittura. La ragazza rise.-

Lily: Sei stato in guerra questa volta?

-Theo sorrise.-

Theo: Quasi! Questo si chiama paintball e non sai cosa ti sei persa. Andiamo, hai detto “no” al paintball per fare la vecchietta sola soletta nella tua stanza?

-Disse lui guardando la ragazza in vestaglia. Lily lo guardò imbarazzata.-

Lily: Beh, veramente...

-Appena Theo si sporse per entrare nella camera, vide Daniel a petto nudo che si infilava i jeans. Theo guardò Lily maliziosamente.-

Theo: Oh, tu eri coinvolta in un altro tipo di divertimento…
Lily: Già, che tu hai rovinato tra l’altro! Cosa vuoi?
Theo: Volevo solo chiacchierare per sapere come sono andate le tue vacanze. Non ti vedo da due settimane!

-Daniel, completamente rivestito, si avvicinò a Lily e lei presentò i due ragazzi.-

Lily: Daniel, questo è Theo, Theo questo è Daniel!

-Daniel guardò il ragazzo stringendogli la mano e Lily parlò.-

Lily: Dan, frantumagli quella mano, così avrà la prova che tu esisti veramente!
Daniel: Questo è il tipo di cui mi parli? Quello che non credeva che tu avessi un fidanzato?
Lily: Esatto!

-Daniel guardò Theo.-

Daniel: Andiamo, guardala, come potrebbe una meraviglia del genere non avere un fidanzato?!

-Theo sorrise.-

Theo: Volevo solo provocarla dato che non fa altro che parlare di te!

-Daniel sorrise guardando Lily, poi Theo parlò.-

Theo: Dato che sei impegnata possiamo vederci lunedì per pranzo e potrai raccontarmi tutto della noiosissima Los Angeles

-Lily alzò gli occhi al cielo mentre Daniel si accigliava, già quel tizio non gli aveva fatto una buona impressione.-

Lily: Okay, Theo. Ci vediamo lunedì. Ora, se vuoi scusarci, io e il mio fidanzato abbiamo da fare

-Theo li guardò.-

Theo: Divertitevi, allora!

-Lui si voltò e andò via. Quando Lily chiuse la porta, Daniel la guardò.-

Daniel: Che tipo strano quello!
Lily: Oh, non ne hai idea! Qua tutta la gente è strana
Daniel: Sono sicuro che ti ambienterai e spargerai un po’ della tua polverina fatata anche qui!

-Lily sorrise e Daniel le baciò il collo.-

Daniel: Dov’eravamo rimasti?
Lily: Oh, Dan!

-Disse Lily mentre lui le slegava la vestaglia.-

Daniel: Prima di tornare alla triste Los Angeles senza te, voglio riuscire ad amarti cento volte.

-La ragazza rise, trascinando a letto con sé Daniel.-
>>>


-Quella mattina, Lily fu svegliata da delle cuscinate. Doveva proprio aspettarselo. La sera precedente, la lotta con i cuscini aveva avuto un enorme successo e per far calmare i bambini da tutta quell’agitazione, la ragazza decise di costruire una grandissima tenda degli indiani con le coperte dei bambini e, con una torcia entrarono tutti dentro, dove Lily iniziò a leggere “Harry Potter e la pietra filosofale” che fu una grande scoperta per le tre piccole pesti. Solo alle 22:00, Lily si addormentò con ancora la torcia accesa, il libro in mano e le testoline dei bambini appoggiate a lei, circondati da cioccolata e marshmallows. La ragazza doveva ammettere che quella notte era stata la giusta terapia per la sua anima tormentata, anche se quella mattina li avrebbe voluti uccidere tutti e tre.-

Dylan: SVEGLIAAA SORELLONAAA
Samuel: SVEGLIATI LILY, SVEGLIATI!
Emily: DIDDI, ABBIAMO UNA SORPRESA!!

-Lily assonnata, aprì gli occhi.-

Lily: Mi potete fare vedere questa sorpresa tra dieci minuti?
Emy,Sam,Dyl: NOOO!

-Risposero in coro i bambini e lei sospirò.-

Lily: Suppongo che non avrò pace finché non mi alzerò!

-Lentamente si alzò mentre i bambini, ancora in pigiama, la tiravano per le braccia portandola al piano inferiore dove Alex e Rachel erano occupati a ripulire tutto il macello della serata precedente. Suo diddino la guardò ridendo.-

Alex: Vedo che ti hanno lasciata dormire!

-Lily lo guardò.-

Lily: Ho paura di guardare l’orologio!

-Rachel la guardò.-

Rachel: Sono le 7:00, tesoro!

-Lily spalancò gli occhi.-

Lily: Cosa ho fatto di male?!
Rachel: Sei la loro beniamina!

-Lily scosse la testa guardando poi i bambini.-

Lily: Dato che ormai sono sveglia… Cosa volete farmi vedere?!

-Emily le prese la mano.-

Emily: Papà ci monterà il tappetto elastico prima della mia partita di pallavolo. Mentre aspettiamo che lui inizi, giochi con me alle principesse fatate con il castello che mi hai regalato?!

-Lily annuì con un sorriso e Alex la guardò.-

Alex: Come vedi non sei l’unica in ostaggio. Scommetto che vuoi del caffè!

-Lily lo guardò.-

Lily: Una caraffa! Ti prego!

-Sia Alex che Rachel risero riprendendo a pulire e a preparare la colazione mentre Lily veniva rapita da Emily e, Samuel e Dylan giocavano con il campo di battaglia degli avengers.
Per un’oretta ci fu calma, tutti giocarono, fecero colazione e poi andarono a vestirsi e mentre Alex iniziava a montare il tappeto elastico, Lily aiutava Rachel a sistemare la casa. Sua diddina la guardò.-

Rachel: Come stai oggi?
Lily: Meglio. Decisamente meglio e dopo aver passato la notte con le tre pesti tutto mi sembra come prima, mi sento a casa!
Rachel: Capisco la sensazione
Lily: Forse passare quattro mesi senza vedere nessuno di voi di persona mi ha fatto dimenticare un po’ di questa vita!
Rachel: Immagino che anche rivedere Daniel non debba essere stato facile

-Lily la guardò. Non poteva mentire a Rachel.-

Lily: Beh no. Sapevate che sta con un’altra ragazza?
Rachel: No. Non ne ha parlato con nessuno

-Lily continuò.-

Lily: So di essere stata io a spezzargli il cuore, ma non pensavo si riprendesse così velocemente…
Rachel: Credo che nel profondo anche tu sappia che lui non ha mai smesso di amarti. Si vede da come ti guarda, da come parla di te… E forse nemmeno tu sei in grado di dimenticarlo!
Lily: Il problema è che io voglio fare nuove esperienze, voglio vivermi la vita e non posso farlo se sto ancorata a lui

-Rachel la guardò.-

Rachel: Perché, con Theo e con tutte le nuove esperienze che fai con lui, puoi dire di essere felice? Ti rende felice quando ti dà della noiosa, quando dice qualcosa finalizzata a buttarti giù?

-Lily la guardò attentamente sospirando. Già, poteva definirsi felice quando stava con Theo? Avrebbe dovuto pensare alla risposta di quella domanda molto seriamente.
A salvarla da quella conversazione e dai suoi stessi pensieri, fu il campanello che suonò alle 8:15 quella mattina. Non fu tanto sorpresa quando sentì i bambini urlare quel nome.-

Dylan: DANIEL!
Emily: Diddi sei in ritardo. Papà ha già iniziato a montare il tappeto elastico!

-Daniel rise.-

Daniel: Perdoni il mio ritardo, principessa fatata Emily!

-Rachel e Lily videro Daniel entrare in cucina e lo salutarono con un cenno quando Samuel lo spinse verso la porta d’uscita per il cortile posteriore.-

Samuel: DAN, AIUTA PAPA’. IO NON VEDO L’ORA DI FARE LE ACROBAZIE!

-Rachel sorrise vedendo Daniel uscire nel cortile.-

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8 mesi prima. Settembre.
Los Angeles, California.



-Quel pomeriggio, Lily si trovava alla casa al mare di suo padre insieme a Daniel. Prima che l’ultimo anno del college di Lily iniziasse, i due ragazzi decisero di prendersi qualche giorno per loro, lontano dalle proprie famiglie. Il loro rapporto stava cambiando ed entrambi dovevano capire che piega stesse prendendo. Purtroppo la lontananza non aiutava.
I due fidanzati, erano appena tornati dalla spiaggia. Quella sera, Jordan e Rebecca sarebbero stati loro ospiti a cena e poi sarebbero tornati a casa.
Mentre Daniel si faceva una doccia, Lily era connessa con il suo portatile e una chiamata skype le apparse sullo schermo. Sorrise vedendo chi fosse, poi rispose.-

Lily: Theo, ma sei tutto bagnato! Dove sei stato?
Theo: Ho appena finito di nuotare con le tartarughe marine
Lily: Oh, dev’essere stato bellissimo!
Theo: Io ti ho invitata. Tu non sei voluta venire con me
Lily: Dovevo tornare a Los Angeles dalla mia famiglia, dal mio fidanzato e dai miei amici. Non potevo mollare tutto per venire a nuotare con le tartarughe marine con te!
Theo: Certo che potevi farlo! Semplicemente non ne hai avuto il fegato

-Lui le fece l’occhiolino e continuò.-

Theo: Ti manderò le foto per farti pentire di non essere venuta qui. E per cosa poi? So bene cos’hai fatto quest’estate. Niente di eccitante, come ogni estate. Scommetto che sei andata al solito campeggio con la tua famiglia…
Lily: Ehi, quello è un campeggio bellissimo con…

-Theo continuò la frase per lei.-

Theo: Con la cascata, il fiume, la foresta e la spiaggia. E’ il campeggio dove i tuoi genitori si sono sposati. Ci siete andati i macchina facendo un viaggio di cinque ore e… TUTTO QUESTO E’ MORTALMENTE NOIOSO! Sento la stessa storia da tre anni ormai. Scommetto che ora sei alla casa al mare!

-Lily abbassò lo schermo del computer per non fare vedere la casa a Theo.-

Lily: No, ti sbagli!
Theo: Non ti crederei nemmeno se mi pagassero. Sei così prevedibile signorina Hunt

-Lily rialzò lo schermo del computer sbuffando.-

Lily: Io mi sono divertita quest’estate!
Theo: Ti saresti divertita molto di più con me. Dov’è il tuo amato “Dan”?
Lily: Si fa la doccia. Oggi i nostri amici vengono a cena qui e Daniel vuole arrostire del pesce

-Theo scosse la testa sorridendo, poi guardò Lily.-

Theo: Ma siete così noiosi anche mentre scopate?

-Lily lo guardò scioccata.-

Lily: Ma ti vuoi fare gli affaracci tuoi?!
Theo: Posso immaginare, sempre la solita posizione, sempre il solito modo di iniziare...
Lily: Non sono affari tuoi di come io e Daniel facciamo l’amore!
Theo: Oh Cristo, ci ho beccato in pieno, non è così?
Lily: Pensa a come ti comporti tu sotto le lenzuola!
Theo: Oh, non puoi minimamente immaginare quanto io sia fantasioso. A cosa giocate in camera da letto?
Lily: N-noi non giochiamo!
Theo: Ecco, appunto. Non posso credere che vi perdiate tutto questo. Non sei mai stata un’infermiera o una cattiva ragazza?
Lily: Devo spegnere il computer?
Theo: Non c’è niente di male. A Daniel potrebbe piacere!
Lily: Sto per staccare la chiamata!
Theo: No! Aspetta, dai, smetto di fare il cretino. Ti ho chiamata per sapere quando tornerai al college!
Lily: Tristemente domenica prossima!
Theo: Ceniamo insieme? Tailandese?
Lily: Eh va bene. In fondo non ti vedo da due mesi. Mi sono mancate le tue stupidate e poi voglio sapere ogni cosa della tua super vacanza!
Theo: Non tralascerò alcun dettaglio per farti pentire di non aver detto di sì quando te l’ho chiesto!

-Lily sorrise.-

Lily: Devi dirmi qualcos’altro oltre a sbattermi in faccia quanto sia stata fantastica la tua vacanza?
Theo: No, ti ho detto tutto. Allora ci vediamo domenica per il nostro nuovo e ultimo anno del college!
Lily: Finalmente, non ne posso più. Stringiamo i denti, questo è l’ultimo!
Theo: E’ l’ultima possibilità che hai per goderti a pieno la libertà e le vacanze del college. Ti convincerò a venire con me prima o poi!

-Lily scosse la testa sorridendo.-

Lily: Ciao Theo, ci vediamo domenica! Continua buone vacanze
Theo: Io lo farò e tu?
Lily: CIAO!!

-Lily sorrise per poi chiudere la chiamata. Theo non sarebbe mai cambiato. Proprio in quel momento Daniel si avvicinò a Lily dandole un bacio sulla guancia.-

Daniel: Con chi parlavi?
Lily: Theo voleva sbattermi in faccia quanto fantastica sia stata la vacanza a cui mi aveva invitata. Ha nuotato con le tartarughe marine!
Daniel: Anche noi ci siamo divertiti parecchio quest’estate

-Lily ci pensò bene, poi parlò.-

Lily: Già, come tutte le estati. In effetti non abbiamo fatto niente di nuovo!

-Daniel la guardò.-

Daniel: Perché, cosa avresti voluto fare?

-Lily fece spallucce.-

Lily: Non lo so, qualcosa di nuovo

-Lui la guardò ancora.-

Daniel: Beh, è un po’ difficile organizzare “qualcosa di nuovo” se nemmeno tu sai cosa vuoi fare!

-Lily lo guardò alzando il sopracciglio destro mentre lui prendeva dal frigo il pesce da cuocere sulla griglia.-

Lily: Non che a te vengano grandi idee per sorprendermi facendo qualcosa di nuovo!

-Il ragazzo appoggiò il pesce sul bancone sbuffando e alzando gli occhi al cielo.-

Daniel: Quest’estate non ho avuto la testa per pensare anche ai tuoi capricci. Perché non sei andata con Theo? Almeno a quest’ora non mi staresti rinfacciando il fatto di non aver avuto grandi idee per sorprenderti!
Lily: Sì, ma…

-Daniel si arrabbiò. Possibile che Lily non capisse?-

Daniel: Sapevi che ero impegnato con il tirocinio dopo la laurea e poi ho trovato lavoro. Tu hai accettato tutto questo all’inizio dell’estate. Era il NOSTRO piano. Ho fatto tutto questo così velocemente pensando a noi. Finalmente ho il mio appartamento che è un posto solo per noi e davvero ti lamenti del fatto che io non ti abbia sorpresa? Ho lavorato per noi, per te. Sai che è stata l’estate più stressante di tutta la mia vita!

-Lily lo guardò iniziando a sentirsi uno schifo, ma non riusciva a tenersi dentro tutto ciò che egoisticamente pensava.-

Lily: Mio padre ci avrebbe potuto aiutare. TI avrebbe potuto aiutare con l’appartamento!
Daniel: Non voglio i soldi dei tuoi genitori, Lily. Mi conosci, dannazione. Non chiederei mai aiuto a tuo padre. Dovevo farcela da solo per noi. Ma a te sembra non importare questo sforzo!

-Lui si aprì una birra sedendosi poi sullo sgabello e Lily, vedendolo così ferito non poté resistere. Si avvicinò e gli accarezzò il viso mentre lui parlava.-

Daniel: Ci siamo presi questa settimana per cercare di capire che diavolo sta succedendo al nostro rapporto e perché non riusciamo più a connetterci ultimamente. Non sono venuto qua per litigare!
Lily: Nemmeno io. Mi dispiace. Hai ragione, hai avuto molto da fare per noi. Non pensare però che io non te ne sia riconoscente!

-Daniel bevette un sorso di birra mentre Lily si sedeva sulle sue ginocchia. Lui le accarezzò i capelli.-

Daniel: Non lo penso. Sono solo arrabbiato per quello che hai detto
Lily: Scusa!
Daniel: Io non ti obbligo a fare determinate cose. Non ti ho obbligata io a dire di no alla vacanza con Theo
Lily: Lo so. Io volevo stare con te. Ci siamo visti così poco quest’anno e volevo passare ogni secondo della mia estate con te. Mi dispiace di essere stata irriconoscente

-Daniel sospirò calmandosi. Quella situazione era davvero frustrante. Lui sentì il tocco leggero delle labbra della sua fidanzata sul suo collo, per poi sentirla sussurrare.-

Lily: E’ ancora presto per la cena. Che ne dici di andare in camera da letto e fare la pace?

-Lei lo prese per la mano trascinandolo verso la camera da letto. Daniel appoggiò la bottiglia di birra sulla cassettiera per poi iniziare a baciare passionalmente Lily sul collo iniziando ad eccitarsi. Quando entrambi rimasero in biancheria intima e Daniel poggiava la ragazza a letto, a Lily venne un flash della conversazione avuta con Theo precedentemente. Si fermò guardando Daniel che preoccupato l’accarezzò.-

Daniel: Qualcosa non va?
Lily: Hai mai pensato di fare qualcosa di diverso?
Daniel: Diverso in che senso?

-Lily lo guardò imbarazzandosi ma poi parlò.-

Lily: Per esempio… Non so, giocare a qualcosa

-Daniel aggrottò la fronte.-

Daniel: Giochi di ruolo in camera da letto?

-Lily annuì e parlò.-

Lily: Ti piacerebbe?

-Daniel la guardò seriamente. Iniziava a preoccuparsi che anche a livello fisico e sessuale, la sua fidanzata iniziasse a non essere più soddisfatta di lui.-

Daniel: E a te, piacerebbe?
Lily: Beh, non abbiamo mai provato. La cosa potrebbe essere interessante

-Daniel continuava a guardarla terrorizzato. A lui era sempre e solo importato di pensare alla sua ragazza e tutto andava decisamente per il verso giusto, ma probabilmente a Lily ciò non bastava più. Il ragazzo cercò di supportarla, inutile dire che entrambi erano davvero imbarazzati.-

Daniel: Hai qualche fantasia in mente? Non so, vuoi che io ti faccia qualcosa in particolare?
Lily: Potrebbe piacerti se io fossi una cattiva ragazza?
Daniel: Una cattiva ragazza che ha bisogno di disciplina?!
Lily: Beh, sì! Potrebbe essere eccitante!

-Daniel la guardò perplesso però decise di assecondarla.-

Daniel: Sì, potrebbe! Quindi, cos’hai fatto di così orribile per meritare una punizione? Perché sappi che non avrai scampo!

-Lily lo guardò mentre lui le prendeva i polsi e, cercando di improvvisare iniziarono il loro gioco.

Inutile dire che il sesso seguente fu il peggiore della loro vita. Freddo, imbarazzante e impacciato. La ragazza non aveva goduto e Daniel lo sapeva, la conosceva troppo bene per non riconoscere una cosa finta e sapeva per certo che Lily non aveva mai avuto bisogno di fingere in quel senso. Lui decise di fare finta di niente mentre rotolava verso la sua parte del letto.
Lily, imbarazzatissima, senza guardarlo negli occhi, parlò.-

Lily: Ti sei divertito, vero?

-E come poteva lui dirle di no? Se quella era una parte del loro rapporto intimo che Lily voleva esplorare, lui doveva supportarla e provare comunque a renderla felice.-

Daniel: Oh, sì. E’ stata una cosa improvvisata e nuova. Tu ti sei divertita?
Lily: Sì, assolutamente. Forse dobbiamo solo abituarci all’idea…

-Daniel sgranò gli occhi e alzandosi dal letto cercò di non pensare a un futuro fatto di quei giochi.-

Daniel: Già. Credo si sia fatto tardi, mi rifaccio la doccia velocemente e inizio a cuocere i pesci!

-Anche Lily si alzò rivestendosi.-

Lily: Ottima idea, Jordan e Rebecca arriveranno tra un quarto d’ora. Appena finisci con la doccia, ci entro io!

-Daniel annuì ed entrambi non vedevano l’ora di togliersi di dosso quell’insoddisfazione e quell’imbarazzo che purtroppo non passò nemmeno con una bella doccia calda.

Nemmeno l’arrivo di Jordan e Rebecca placcò i sentimenti dei due ragazzi e mentre tutti mangiavano, Rebecca appoggiò sul tavolo la forchetta.-

Rebecca: Okay, si può sapere che avete voi due? Siete strani. Entrambi avete evitato lo sguardo dell’altro per tutta la cena. C’è qualcosa che dobbiamo sapere?

-Subito entrambi scossero la testa e Lily parlò.-

Lily: No, è tutto okay. Siamo solo un po’ stanchi

-Anche Jordan sentiva decisamente puzza di bruciato.-

Jordan: Sembrate così nervosi… Eppure quelli nervosi dovremmo essere noi!

-Lily e Daniel corrugarono la fronte, confusi.-

Lily: E perché mai?

-Rebecca e Jordan si guardarono e annuirono, poi la ragazza parlò.-

Rebecca: Tenetevi liberi per il mese di Maggio!

-Lily continuava a guardarla sempre più confusa mentre Rebecca continuava.-

Rebecca: Dovrete assolutamente essere a Los Angeles perché vi presenteremo qualcuno…

-Daniel e Lily ancora non capivano quando poi l’amica sputò il rospo.-

Rebecca: Sono incinta!

-Subito Lily si alzò facendo cadere i bicchieri di vino a tavola che macchiarono tutta la tovaglia, ma a lei non importava minimamente e subito corse ad abbracciare la sua migliore amica mentre Daniel era ancora abbastanza sconvolto ma felice.-

Lily: Di quanto?
Rebecca: Tre settimane!

-Lily non riuscì a trattenere le sue lacrime, da una parte quelle erano dovute all’emozione per la sua migliore amica, ma dall’altra erano delle lacrime liberatorie da tutta quella frustrazione dell’ultimo periodo e specialmente di quella serata passata con Daniel che era stata un vero disastro. La ragazza alzò la magliettina della sua migliore amica e accarezzandole il pancino le diede un bacino.-

Lily: Ciao patatino. Sarai poco più grande di un chicco di caffè ora, la zia Lily non vede l’ora di conoscerti

-Rebecca si abbassò la magliettina e guardando Lily, parlò.-

Rebecca: Diddi Lily non vede l’ora di conoscerti!

-La ragazza guardò Rebecca sorpresa, e di nuovo tutta quell’emozione venne fuori con delle lacrime infrenabili.-

Lily: Becky, Jor, ma siete sicuri?

-Jordan la guardò sorridendo mentre Rebecca teneva Lily ancora stretta a sé e le asciugava le lacrime.-

Jordan: Non esiste nessuno in questo mondo migliore di diddi Daniel e diddi Lily!

-Anche Daniel, felice abbracciò i suoi amici. Non poteva credere che tutti stessero crescendo così in fretta. Ricordava ancora chiaramente come Rebecca e Jordan litigassero prima di mettersi insieme. Non che smisero, i loro litigi facevano parte della loro relazione, convivevano con le loro differenze caratteriali e forse avevano proprio ragione, gli unici che potevano salvare il loro bambino dalla loro pazzia erano proprio lui e Lily.

Quella sera, ovviamente la trascorsero a parlare del bambino, della nascita e di come Rebecca avrebbe frequentato l’ultimo anno del college.-
>>>

-Quando due ore dopo, Alex e Daniel finirono di montare il tappetto elastico e Alex andò a cambiarsi, Lily uscì sul cortile posteriore e sorrise vedendo quella scena. Daniel saltava e faceva acrobazie insieme ai bambini che cercavano di imitarlo. Dylan vide Lily.-

Dylan: Sorellona, guarda, guarda cosa so fare!

-Lui fece la capriola e Lily lo guardò davvero sorpresa.-

Lily: Bravissimo fagiolo. Sei super coraggioso!

-Anche i gemelli saltavano da una parte all’altra quando Lily sentì la voce di Daniel.-

Daniel: Diddi Lily, perché non sali anche tu? Ti divertirai!

-Emily subito urlò.-

Emily: SSSìììì, DIDDI SALI ANCHE TU. MANCHI SOLO TU!!

-Lily sorrise.-

Lily: Se proprio insistete…

-La ragazza si tolse le scarpe lasciandole sul prato e Daniel le prese la mano per aiutarla a salire dalle scalette. A quel tocco il cuore di Lily batté più velocemente. Guardò il ragazzo.-

Lily: Grazie!

-Doveva ammetterlo, le mancava tutta quella galanteria e le mancavano tutte quelle piccole attenzioni della vita quotidiana.-

Daniel: Figurati!

-Samuel guardò Lily.-

Samuel: Lily! Facci vedere un’acrobazia
Lily: Sam, tesoro, io non sono brava in queste cose!
Samuel: Dan, falle vedere la capriola per aria all’indietro!

-Daniel la fece, incantando tutti i bambini che lo guardavano con gli occhi sognanti. Samuel gli prese la mano.-

Samuel: Voglio impararla a tutti i costi!!

-Dylan prese l’altra mano a Daniel.-

Dylan: Anche io!!
Daniel: La imparerete presto!

-Proprio mentre tutti riprendevano a saltare, Rachel si affacciò al cortile sorridendo e scuotendo la testa.-

Rachel: E’ ora di scendere da quel tappeto elastico bambini! E’ quasi ora di andare in palestra!

-I bambini sconsolati, sbuffarono.-

Sam, Emy, Dyl: Ooohhh

Daniel: Mi dispiace pesti!

-Daniel rise vedendoli scendere mentre lui continuava a saltare insieme a Lily, quando poi Rachel parlò.-

Rachel: BAMBINI E NON!! TUTTI FUORI DA QUEL TAPPETO ELASTICO!
Daniel: Oohh, di già?! Mi stavo divertendo!
Rachel: FUORI!!

-Daniel sconsolato, si fermò e mentre lui e Lily scendevano le scalette, parlò alla ragazza.-

Daniel: Tua diddina è davvero una guastafeste!

-Lily sorrise e prima di ribattere sentirono Rachel urlare.-

Rachel: DANIEL,TI HO SENTITO, SAI?!

-I bambini scoppiarono a ridere specialmente Dylan che si buttò a terra.-

Dylan: Daniel è nei guai!

-Daniel prese Dylan a sacco di patate.-

Daniel: Ah, tu ridi piccola peste? Potrei farti morire dal troppo solletico ai piedi
Dylan: NOOOO!

-Daniel mise giù Dylan che insieme ai gemelli entrò in casa e andò a giocare con Samuel mentre Emily si preparava. Lui si sedette sulla panchina del cortile posteriore con il viso rivolto verso il sole. Lily si sedette a fianco a lui.-

Lily: Ti è sempre piaciuto prendere il sole…

-Daniel sorrise sempre con gli occhi chiusi.-

Daniel: Nemmeno a te dispiace...
Lily: No, affatto!

-Lily sorrise leggermente e Daniel continuò.-

Daniel: Ecco perché ci piaceva così tanto andare alla casa al mare dei tuoi genitori!
Lily: Ci sdraiavamo al sole per delle ore. Siamo delle lucertole

-Lily ridacchiò facendo sorridere anche Daniel che parlò.-

Daniel: E’ come se col tempo avessimo dimenticato il vero motivo per cui ci piacesse tanto stare là!
Lily: Già!

-Si limitò a dire Lily prima di cadere nel silenzio. Solo dopo qualche minuto, la ragazza si sentì in dovere di parlare.-

Lily: Credo che io ti debba delle scuse, per ieri, intendo. Mi dispiace. Io sono contenta che tu non abbia abbandonato Emy. Lei ti adora e le avremmo spezzato il cuore e lo stesso per Samuel e Dylan. Sapevo anni fa che potevo fidarmi di te e non avrei dovuto rinfacciarti il fatto che tu non abbia battezzato Emy. Ieri mi sono comportata come una bambina capricciosa

-Daniel la guardò spostando il viso dai raggi del sole.-

Daniel: Mi sono divertito a farti arrabbiare. Amo la bambina che c’è in te ma ho amato meno quando il tuo fidanzato ha minacciato i bambini

-Lily si affrettò a correggerlo.-

Lily: Non è il mio fidanzato!
Daniel: Scopamico, ti suona più familiare?
Lily: Non siamo nemmeno scopamici!
Daniel: Dubito fortemente che tu non faccia sesso con lui. E’ ciò che lui ha sempre voluto, portarti a letto

-Lily si alzò dalla panchina arrabbiata.-

Lily: Io non sono un oggetto! Anche io volevo fare sesso con lui. Lo facciamo, non stiamo insieme ma non siamo nemmeno semplicemente scopamici
Daniel: Per lui lo siete eccome. E comunque ero sicuro al cento per cento che tu volessi andare a letto con lui. Sapevo che una volta rotto con me saresti andata dritta da lui nel suo letto!

-Lily non ci vide più dalla rabbia e perdendo il controllo gli diede uno schiaffo.-

Lily: NON TI PERMETTERE, TU NON SAI NIENTE!

-Lei si voltò andando via quando le parole di Daniel la bloccarono.-

Daniel: Non ti biasimo, sai? In fondo il sesso con me non ti appagava più, è normale che tu mi abbia lasciato. Ho aspettato per mesi che tu tornassi da me ed ero sicuro che lasciandoti andare ti saresti pentita della tua scelta. Ma poi ho capito che era una cosa a cui non avremmo potuto porre rimedio e ho iniziato a comprenderti, io non ero più abbastanza. Non te ne faccio una colpa e so che non mi hai tradito. Dopo avermi lasciato, eri libera di fare ciò che volevi

-Quelle parole ferirono Lily dritta al cuore. Riusciva a sentire la sofferenza di quel ragazzo che aveva tanto amato, come se fosse la sua. Avrebbe voluto voltarsi e urlargli che aveva torto mentre le lacrime percorrevano quel suo viso delicato. Non c’era niente di comparabile all’amore che aveva sempre fatto con Daniel. Lui era ancora in grado di farle battere il cuore come la prima volta che lo vide mentre usciva dalla classe di biologia con il sottofondo delle urla del professore che lo sbatteva fuori dall’aula.
Avrebbe tanto voluto voltarsi, abbracciarlo e consolarlo ma d’altronde, cosa poteva dirgli? Era la verità, lei lo aveva lasciato e dopo qualche giorno era già tra le braccia di Theo, spinta più dal desiderio di dimenticare in fretta Daniel, piuttosto che dalla vera e propria attrazione per Theo.
Il fatto era che non poteva dire niente per far star meglio Daniel e solo in quel momento la ragazza si rese conto della veridicità delle parole del suo ex fidanzato. Lei lo aveva distrutto, passando per il suo orgoglio maschile, aveva lacerato la sua anima, facendola a pezzi.
No, non c’era niente che lei potesse dire. Ancora di spalle, tirò su col naso, fece un gran respiro e, asciugandosi le lacrime, parlò.-

Lily: Ci vediamo in palestra per la partita di Emily!

-Daniel annuì lasciandola andare via ancora una volta.

Si sarebbero incontrati tutti in palestra. Lily si avvicinava all’entrata quando riconobbe sua madre proprio di fronte alla porta. La ragazza non resse tutto quel carico di emozioni che si trascinava dietro da giorni, specialmente dopo l’ultima conversazione con Daniel.
Di nuovo, non riuscì a trattenere le lacrime correndo subito tra le braccia di sua madre. Brittany era confusa e vedere sua figlia così scossa, nonostante avessero litigato la sera precedente, le spezzava il cuore. Lily pianse più forte mentre cercava di parlare.-

Lily: I-io n-non… I-io… Io non ce la faccio più, mamma. Non ce la faccio davvero più!

-Brittany la strinse a sé baciandole la testa.-

Brittany: Vieni con me, tesoro. Credo che sia proprio venuto il momento di farci una bella chiacchierata sincera a cuore aperto! Che dici? Ti va’? Solo tu ed io, come ai vecchi tempi!

-Lily annuì strofinando gli occhi sulla spalla di sua madre. Aveva bisogno di parlare con qualcuno e sputare fuori tutto quanto, altrimenti quel chiasso nella sua mente l’avrebbe fatta impazzire.-


Ciao Meraviglie!!
Allora come state?
Sono felice di riuscire a postare prima di Pasqua. Finalmente iniziamo a capire cosa sia successo tra Daniel e Lily. Questo è un episodio di passaggio.
Vi è piaciuto? Cosa ne pensate?
Spero di non avervi delusi o annoiati!
Allora, io vi auguro una felice Pasqua circondati dall’amore.
Buone vacanze a tutti e ci risentiamo la settimana prossima.
Vi mando un bacione.
La vostra Sum <3









 

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Capitolo 61
*** A cuore aperto ***


Unconventional Family
Capitolo 61
-A cuore aperto.-



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7 mesi prima, Ottobre.
Los Angeles, California.


“Daniel: COME SAREBBE A DIRE “NON VENGO PIU’ CON VOI?”

-Daniel sentendo quella frase perse il controllo mentre Lily, dall’altra parte del telefono, abbastanza frustrata, lo ammonì.-

Lily: “Datti una calmata. Non mi urli al telefono!”

-Daniel fece un grosso respiro profondo, poi parlò.-

Daniel: “Non puoi tirarti indietro dopo aver già pagato tutta la vacanza. Se non ci vai tu non ci vado nemmeno io”
Lily: “E invece dovresti andarci!”
Daniel: “Per fare cosa? La candela tra Jordan e Rebecca? Oh no, non penso proprio!”
Lily: “Non so che dirti, allora!”
Daniel: “E’ tutto ciò che hai da dire? Mi pianti in asso due giorni prima della partenza e pretendi che per me sia tutto normale?”
Lily: “E’ da quattro anni che passiamo quei due giorni di vacanza di Halloween sempre nello stesso parco a tema per poi tornare la sera per fare dolcetto o scherzetto con i bambini. Mi sono stancata!”
Daniel: “D’accordo ma potevi almeno dirmelo prima, soprattutto non per telefono. Avresti dovuto dirmelo l’ultima volta che ci siamo visti!”
Lily: “Ovvero quando? A fine estate, quando a malapena riuscivamo a guardarci in faccia? E poi non lo sapevo in quel periodo. Theo mi ha invitata ad andare con lui la settimana scorsa e mi sono presa del tempo per pensarci. Vuoi forse che io rifiuti la sua offerta per venire con voi?”
Daniel: “Non ti è ancora andato giù il fatto di non aver nuotato con le tartarughe. Non è così?! Io non ti impedisco proprio niente. Non sono quel genere di persona, tu sei libera di prendere le tue decisioni e fare ciò che vuoi e ciò che più ti rende felice. Nessuno ti ha forzato a venire in campeggio la scorsa estate e dire “no” a Theo. Nessuno ti forza a venire a Disneyworld con noi per Halloween. Ciò che mi fa arrabbiare è che non hai avuto un briciolo di rispetto per noi pensando solo a te stessa”

-Lily sbuffò.-

Lily: “Mi dispiace, okay? Ma fino a questo pomeriggio non sapevo nemmeno io cos’avrei fatto”
Daniel: “Avevi già dei piani con noi”
Lily: “Stai diventando pesante Daniel. Cosa posso fare più che chiederti scusa? Non pensavo di rovinarti la vacanza”
Daniel: “Già il fatto di non vederti mi rovina la vacanza. Figuriamoci sapendo che passerai il tempo con Theo!”
Lily: “Perché stai facendo quello geloso ora?”
Daniel: “Perché me ne stai dando il motivo. Non ti riconosco più. Non ci vediamo da mesi, non sento il tuo profumo da mesi, non ti bacio da mesi, non facciamo l’amore da mesi e tu vuoi davvero andare in vacanza con Theo che vedi tutti i giorni al college?”
Lily: “Saranno solo due giorni. Noi, poi, ci vedremo per il Ringraziamento che non è poi così lontano…”
Daniel: “La verità è che tu non hai proprio voglia di vedermi”
Lily: “Non dire idiozie. Certo che voglio vederti e sistemare le cose tra noi, ma voglio vivere anche la mia vita!”
Daniel: “E’ questa la tua vita. E’ qui con noi!”
Lily: “Non voglio vivere una vita noiosa”

-Daniel sentendo quelle parole fece una pausa. Lily lo stava distruggendo.-

Daniel: “Hai ragione. Se questa vita è così noiosa, dovresti proprio partire con Theo. Vai e viviti la tua vita!”
Lily: “Perché diavolo ti offendi? Io non ti capisco, davvero!”
Daniel: “Come fai a non capire che questo tuo comportamento è fuori da qualsiasi logica?”

-Lily sbuffò ancora poi parlò.-

Lily: “Io andrò in Florida con Theo e tu non buttare i tuoi soldi. Vai con Jordan e Rebecca, divertiti. Ci vediamo direttamente al Ringraziamento”
Daniel: “Sai che c’è? Forse dovrei farlo per davvero. Non voglio essere il terzo incomodo comunque. Potrei invitare un’altra ragazza a venire con noi. Una che magari apprezza!”
Lily: “A volte riesci proprio a essere il re degli stronzi!”
Daniel: “Devo dire che anche tu ti stai impegnando parecchio. Non t’importa niente nemmeno della tua famiglia e dei bambini che ci aspettano per andare a fare “dolcetto o scherzetto”!”

-Alla ragazza iniziava a venire un tic all’occhio a causa di tutto quel nervoso.-

Lily: “N-n-non riesco più a parlare con te. Passa delle belle vacanze Daniel. Ci vediamo per il Ringraziamento!”
Daniel: “Come la regina desidera!”

-Disse Daniel chiudendo quella conversazione con la sua nota sarcastica. Lily spense la chiamata sbuffando. Decise di non pensarci più, doveva risparmiare le energie per chiamare i suoi genitori e parlargli delle vacanze. Non sarebbe stato facile.-
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-Brittany ordinò due tisane rilassanti al locale vicino alla palestra e tornando al tavolo, accarezzò i capelli di sua figlia prima di sedersi. Lily intanto faceva dei lunghi respiri profondi, calmandosi.-

Brittany: Tieni, bevi la tua tisana. Ti sentirai meglio!

-La ragazza ne bevette un sorso guardando sua madre che a sua volta beveva la propria. Brittany aspettava con pazienza che sua figlia fosse pronta a parlare, quando Lily poggiò la tazza sul tavolo.-

Lily: Ti è mai capitato di perderti in te stessa e di non sapere più cosa volere dalla vita?

-Brittany la guardò sorridendo.-

Brittany: Sapessi quante volte! Mi è capitato anche di provare a cambiare per piacere ad un ragazzo. Ho provato a nascondere chi io fossi, quale fosse la mia vita. Ho nascosto anche il fatto di essere madre

-Forse quell’ultima frase Brittany avrebbe potuto evitarla ma pensò che per ottenere sincerità da sua figlia avrebbe dovuto dare il buon esempio dicendo la verità. Anche lei aveva i suoi scheletri nell’armadio e sua figlia comunque era grande abbastanza da poter capire. Lily la guardò.-

Lily: Hai provato a cambiare anche per papà?
Brittany: No. Quel pazzo di tuo padre mi ha sempre amata per la melodrammatica che ero e che a volte continuo ad essere!

-Entrambe scoppiarono a ridere, bevendo poi un altro sorso di tisana. Brittany aveva capito cosa frullava nella mente di sua figlia, così continuò.-

Brittany: Forse io e tuo padre non siamo l’esempio adatto perché siamo stati separati per quattordici anni...

-Lily la interruppe.-

Lily: Sì, ma vi siete sempre amati come da ragazzini!
Brittany: Questo è vero, ma non è lì che voglio arrivare

-Lily si sedette meglio sulla sedia pronta ad ascoltare e sua madre continuò.-

Brittany: Hai avuto davanti ai tuoi occhi per tutta la tua vita un esempio di quanto a volte lo stare con la stessa persona per tutta la vita renda più forti e invincibili. Io, papà, diddi Alex e diddi Rachel ormai abbiamo già quarant’anni tondi e Alex e Rachel stanno insieme da quando ne avevamo quindici. Loro sono sempre stati innamoratissimi e quando si guardavano negli occhi, giuro che non esistevano altre persone ed è ancora così. Hanno passato più della metà della loro vita insieme, ben venticinque anni. So per certo che il loro esempio è stato assorbito dalla tua mente e ancora di più dal tuo cuore. Non riesco a capire come in quest’ultimo anno tutte le tue convinzioni che fanno di te la persona che sei abbiano potuto svanire con uno schiocco di dita. Sai che siamo dalla tua parte e se davvero con Theo è amore, allora dovremo accettarlo e provare a conoscerlo per davvero cercando di vedere perché tu lo ami

-Lily la guardò e sospirò.-

Lily: Io non lo amo ancora, mamma. Ho provato il vero amore, so come ci si sente, cosa è. La verità è che avendo voi lontani per la maggior parte del tempo e Theo vicino, mi sono affidata a lui. Vedere la sua vita piena di divertimento e sentire i suoi discorsi hanno piantato i semi del dubbio nella mia mente. Il college per me è diventata la realtà, mentre il tornare a Los Angeles con tutti voi è diventato sempre più irreale. Io e Daniel nell’ultimo periodo ci vedevamo sempre meno e a lui Theo non piaceva. Non perché fosse geloso o lo considerasse come una minaccia, Daniel si è sempre fidato di me. Lui è convinto che Theo non viva una vita reale perché basa tutte le sue esperienze sui soldi della sua famiglia
Brittany: Beh, ma la verità è questa, tesoro!
Lily: lo so, ma mi sono sentita attaccata perché questo vale anche per me. Voi mi aiutate economicamente. Quest’ultimo anno avete affittato un appartamento tutto per me vicino al college perché io ve l’ho chiesto. Non volevo più condividere la mia camera con qualcuno. Le mie esperienze si basano sui vostri soldi…

-Brittany prese le mani della sua bambina accarezzandole.-

Brittany: Lo facciamo perché siamo i tuoi genitori e il nostro compito è quello di provvedere a te e tuo fratello anche economicamente fin quando non riuscirete a reggervi con le vostre gambe. C’è una bella differenza tra quello che tu chiedi e ciò che Theo da per scontato alla sua famiglia. Tu usi i nostri soldi per costruirti un futuro, tu lavori sodo, non stai sprecando la tua vita. Quello che voglio dirti è che le “esperienze” che fa Theo non lo aiutano a crescere. Sono solo i desideri di un ragazzino immaturo. Quali erano i tuoi desideri quando hai iniziato a frequentare il college?

-Lily la guardò pensandoci bene.-

Lily: Laurearmi con il massimo dei voti, fare un viaggio in sud America insieme a Daniel subito dopo, iniziare a lavorare e andare a vivere con lui in un appartamento vicino a casa vostra. Los Angeles è la mia casa
Brittany: Per laurearti a pieni voti ci serve impegno. A Theo non importa un’accidente di laurearsi con il massimo dei voti, sa che suo padre gli darà una spinta in futuro
Lily: Anche papà potrebbe darmela!
Brittany: Ma tu non la chiederai. Tu non vorrai farti aiutare perché il tuo talento il tuo duro lavoro sarà abbastanza. Tu vuoi farcela da sola, è sempre stato così. O sbaglio?
Lily: No, hai ragione. Ora inizio a capire e inizio a sentirmi una stupida. Le cose tra me e Daniel hanno iniziato ad andare storte proprio per questo pensiero che lui aveva su Theo. Io lo vedevo come un giudizio ingiusto perché io conoscevo Theo e non pensavo ci fosse niente di male in ciò che faceva. Sta di fatto che da quel momento io ho smesso di parlare a Daniel di Theo, di raccontargli le sue avventure e di parlargli del college. Credo di essermi chiusa con lui e questo mi ha fatto sentire sola. Ero abituata a condividere tutto con lui e sentirlo così distante mi ha fatto allontanare. Abbiamo smesso di comunicare e poi…

-Subito la ragazza si bloccò, per poi cambiare rotta.-

Lily: Insomma, è andato tutto a rotoli!

-Brittany la ascoltava in silenzio capendo sempre più i sentimenti e il comportamento di sua figlia. Sapeva che Lily voleva esternare un altro pensiero che la tormentava ma c’era qualcosa che la bloccava, così la incoraggiò.-

Brittany: C’è qualcos’altro che vorresti dirmi ma che ti spaventa? Non sono qui per giudicarti, ma non sei obbligata a dirmelo. Capisco che certe cose tu voglia tenertele per te
Lily: Vorrei parlartene ma mi imbarazza troppo!

-Brittany le strinse le mani.-

Brittany: Ti ho partorito tesoro, sono tua madre e non c’è segreto che tu non mi possa dire per l’imbarazzo. Butta fuori tutto. Solo così riuscirai a chiarirti le idee. Spero di poterti aiutare

-La ragazza indugiò per qualche secondo finendo la sua tisana che iniziava a calmarla. Non sapeva cosa stesse guarendo tutte le sue ferite, se quella tisana calmante o la comprensione di sua madre. Decise di parlare.-

Lily: L’ultima volta che io e Daniel abbiamo fatto l’amore è stato orribile. Non eravamo connessi ed in sintonia. E’ andata malissimo. Provare delle cose nuove è stato un fiasco. Quella è stata la valanga di pietre che ha sepolto il nostro rapporto. Dopo quella volta, non abbiamo avuto occasione di rimediare perché ad Halloween io sono partita con Theo e per il Ringraziamento… Beh, per il Ringraziamento sai cos’è successo!

-Brittany la guardò scuotendo la testa.-

Brittany: E’ proprio vero che a vent’anni le cose sembrano sempre più grandi e catastrofiche di quello che sono in realtà

-Lily la guardò confusa.-

Lily: Che vuoi dire?
Brittany: Il sesso non è sempre perfetto. In una coppia capita che alle volte sia meno soddisfacente. Ci sono tanti fattori che lo influenzano. Capita che alle volte uno dei due faccia cilecca, capita che per non far rimanere male l’altro a volte si finga. Ma questo non vuol dire che un rapporto sia destinato a finire. Poi, certo, se tutte le volte va male allora c’è qualcosa che non va’!

-Lily la guardava sbalordita cercando di capire come sua madre avesse potuto leggere la sua mente.-

Lily: Penso che Daniel abbia capito che a me non è piaciuto
Brittany: E scommetto che non ne avete parlato…
Lily: No, eravamo troppo imbarazzati per farlo!
Brittany: Tesoro, avete fatto male. La comunicazione è la chiave di tutto, specialmente per due persone che stanno insieme da anni

-Lily sospirò.-

Lily: Ma noi eravamo già distanti. Dopo le vacanze estive io e Theo ci siamo avvicinati sempre di più e purtroppo devo essere sincera, iniziai a pensare sempre più a lui e a come fosse fare sesso con un’altra persona
Brittany: Tu e Theo parlavate di questo?
Lily: Sì. Scherzando mi definiva noiosa perché ero stata solo con Daniel fino ad allora

-Brittany si morse il labbro inferiore. Sentire come quel ragazzo cercava di manipolare sua figlia la mandava in bestia. Lily continuò.-

Lily: In quei mesi misi Daniel e il suo ricordo dentro un cassetto perché mi faceva male pensare a quella lontananza e distanza. Non lo abbandonai lì dentro ma semplicemente lo dimenticai. La vita che conduce Theo mi aiuta a non pensare e a tenere Daniel lontano da mente e cuore. Vedere la sua spensieratezza e tutto quel divertimento nei suoi occhi senza l’ombra di un problema, mi ha fatto desiderare di stare con lui. Me ne vergogno da morire, ho desiderato un altro uomo mentre stavo con Daniel. Mi sentivo in colpa e da schifo e l’unica cosa che sapevo è che non potevo più stare con lui. Non potevo tradire Daniel, non me lo sarei mai potuta perdonare e nemmeno lui avrebbe mai potuto perdonarmi. Ero confusa e non vedevo via d’uscita se non quello di lasciarlo, facendo forse l’errore più grande della mia vita. Se pensavo di non avere una relazione con Theo mi sentivo meno in colpa. Ecco perché anche io concordai a una relazione aperta

-Brittany la guardò.-

Brittany: Stare con Theo ti ha soddisfatta? Sei felice?

-Lily sospirò ammettendo quella verità che aveva provato a nascondere a tutti in quei sei mesi.-

Lily: Sinceramente non posso dire di sentirmi appagata e felice. Io e Theo litighiamo spesso, siamo diversi e io non so più nemmeno cosa voglio. Cosa devo fare, mamma?

-Brittany si avvicinò a sua figlia accarezzandole il viso.-

Brittany: Prima di tutto dovresti capire ciò che realmente provi per Theo. Non farti mettere i piedi in testa da lui, tira fuori la leonessa che c’è in te e fagli capire che il tuo pensiero vale. Mettigli di fronte ciò che tu realmente vuoi e sei. Tesoro, per favore, non accontentarti degli scarti d’amore di qualcun altro. Tu puoi avere ai tuoi piedi il mondo intero!

-Lily si strinse a sua madre sorridendo.-

Lily: Oh mami, se solo io riuscissi a vedermi con i tuoi occhi e con quelli di papà

-Sua madre l’accarezzò.-

Brittany: E con quelli di diddi Rachel e diddi Alex! Tutti stravediamo per te e tutti siamo orgogliosi della ragazza che tu sei diventata. Non buttarti giù

-La ragazza sorrise e annuì per poi staccarsi dall’abbraccio. Brittany la guardava per poi prendere coraggio e parlare.-

Brittany: Vorrei farti una domanda. Non prenderla come un attacco o come un modo di confondere le tue idee. Te la faccio perché voglio capire tutto

-Lily annuì e sua madre continuò.-

Brittany: Ami ancora Daniel?

-Sua figlia la guardò per qualche secondo, poi rispose.-

Lily: Credi che prima o poi arriverà mai il giorno in cui io smetterò di farlo? I-io… Io sì, continuo ad amarlo. L’ho amato per nove anni e sei mesi non cancellano una vita passata insieme. Credo di amare ogni parte di lui
Brittany: Se dovessi scegliere con chi stare, tra lui e Theo tu chi scegl…
Lily: Daniel!

-Rispose decisa la ragazza senza dare la possibilità a sua madre di finire la frase. Brittany ne fu davvero felice. Lily continuò.-

Lily: Non c’è paragone tra come mi faccia sentire Daniel e come mi faccia sentire Theo. Voglio dire, con Daniel sono sempre me stessa. Sopporta i miei drammi, che è tutto dire!

-Entrambe risero e Brittany la guardò seriamente.-

Brittany: Perché non glielo dici? Se sei così sicura dei tuoi sentimenti, di lui, tu dovresti...
Lily: Ci ho provato, mamma. Ho provato a tornare da Daniel ma quando mi sono decisa era già troppo tardi. Sta con un’altra ragazza adesso. Poi ho capito che non posso tornare come una bomba nella sua vita ed esplodere ancora. Mi sembra felice e non è giusto che dopo tutto il male che gli ho fatto, io torni da lui e poi sinceramente non credo lui voglia tornare con me e non gli do torto. Forse il viaggio in Sud America dovrei farlo per conto mio, per capire davvero chi io sia e allontanarmi dai ragazzi. Non voglio che la mia felicità dipenda tutta da un ragazzo
Brittany: La tua felicità è sempre dipesa dalla tua famiglia e dagli obbiettivi che ti sei sempre posta e che riesci a superare. Ecco come la vedo io. Daniel ti è stato di supporto e ti ha reso più forte di quello che già sei. Comunque concordo, partire da sola ti aiuterà! C’è qualcos’altro che vorresti dirmi?

-Lily sorrise.-

Lily: Grazie mamma, davvero. Ne avevo un infinito bisogno ma ora credo di essermi sfogata abbastanza!

-Entrambe risero e Lily continuò.-

Lily: Forse è il caso di andare in palestra. Emy si chiederà che fine io abbia fatto!

-Brittany annuì, si alzarono, pagarono il conto e andarono via, tornando in palestra. Una volta dentro, videro tutti gli altri seduti sulle gradinate in terza fila. Li raggiunsero e si sedettero. Brittany tra Oliver e Rachel e Lily tra Oliver e Daniel. Il ragazzo la osservò sedersi e Lily lo guardò sussurrando.-

Lily: Mi dispiace per prima, davvero. Non avrei dovuto. Scusa, non succederà più!
Daniel: Anche io non mi sono espresso nel modo più carino. Questa situazione dispiace anche a me!

-Entrambi sorrisero debolmente quando poi videro la loro figlioccia salutarli con un sorriso che le andava da un orecchio all’altro. Sia Lily che Daniel la salutarono con le mani, sorridendo, pronti a vederla agire in campo. Emily sorrise sedendosi in panchina vicino alla sua migliore amica a cui indicò i due ragazzi sugli spalti.-

Emily: Sarah! Guarda, ti dicevo che i miei diddini sarebbero venuti!
Sarah: Avevi proprio ragione!

-Disse la bambina accanto a lei. Intanto sugli spalti, Lily sussurrò, guardando ancora la sua figlioccia.-

Lily: E’ proprio bellissima. La felicità che prova la si può vedere dalla brillantezza dei suoi occhioni scuri!

-Daniel sorrise, concordava con Lily, poi parlò.-

Daniel: Cerchiamo di andare d’accordo per Emy, per la sua felicità!

-Lily annuì decisa.-

Lily: Pensavo proprio la stessa cosa. Facciamo i diddini insieme come abbiamo sempre fatto
Daniel: E’ la soluzione migliore!

-Lily annuì mentre la partita iniziava. Alex, guardava la partita sempre più spazientito, non vedeva l’ora di vedere sua figlia in campo.-

Alex: Ma quando gioca la nostra bambina?!
Rachel: Entrerà al secondo set, immagino. Calmati, tesoro!

-Samuel e Dylan erano seduti l’uno a fianco all’altro sulla fila inferiore delle gradinate e appena sentirono Alex parlare, Samuel non si trattenne ridendo insieme a Dylan.-

Samuel: No papà, mia sorella non gioca perché è scarsa!

-Le risate di quelle piccole canaglie rimbombavano sempre più nella palestra, quando Alex, con il giornalino della società di pallavolo, diede un colpo in testa ad entrambi che subito si massaggiarono la testa.-

Samuel e Dylan: AIO!!

-Alex provocò le risate di tutti gli adulti con quel gesto, mentre Dylan si lamentava.-

Dylan: Ma io non ho fatto niente! Non è giusto, Alex!

-Brittany subito guardò suo figlio pronta a sfoderare il suo sarcasmo.-

Brittany: Tu non fai mai niente, vero Dylan? Povera vittima!

-Il bambino sbuffò e Alex lo guardò sorridendo.-

Alex: Peggio per te che ridi alle idiozie di mio figlio!

-Tutti riscoppiarono a ridere quando la voce di Lily catturò la loro attenzione.-

Lily: Guardate, entra in campo Emy!! FORZA EMY! FACCIAMO IL TIFO PER TE!!

-Daniel diede subito corda a Lily.-

Daniel: SE VINCERETE TI PORTEREMO A MANGIARE IL GELATO PIU’ GRANDE DEL MONDO!

-Emily li guardava tutti dal campo emozionata, quando sentì la voce di suo padre.-

Alex: PASSEROTTO, DISTRUGGILE TUTTEEE!

-Sentendo quelle parole, la signora accanto all’uomo dagli occhi celesti, si voltò.-

Signora: Ma non vi vergognate? Sono solo delle bambine!
Alex: Lei deve essere dell’altra squadra, giusto?! Perché invece di lamentarsi con noi non prova a fare il tifo per sua figlia?! Ne avrà bisogno, ora che la nostra bambina è in campo!

-Rachel subito diede una gomitata a suo marito rimproverandolo mentre la signora si rivoltava indignata.-

Rachel: Alex!!
Alex: Che c’è? Se l’è cercata!

-Sua moglie scosse la testa senza speranza mentre gli amici ridevano. Brittany accarezzò il braccio della sua migliore amica sussurrando.-

Brittany: Alex è un tantino competitivo!
Rachel: Giusto un tantino!

-Entrambe scoppiarono a ridere godendosi poi il resto della partita che finì con la vittoria della squadra di Emily, per la felicità di tutti quanti. Alex era davvero fiero di sua figlia che fece ben nove punti e come promesso, Lily e Daniel portarono Emily a mangiare un gelato tre gusti con cialda e salsa al cioccolato sopra.

Le due famiglie conclusero poi la serata con del cibo cinese in casa Hunt e solo alle 22:00 i McKay e Daniel tornarono a casa loro e gli Hunt andarono tutti a dormire. Tutti avevano avuto una lunga giornata pesante, soprattutto Lily che crollò subito a letto. Verso le 3:00 la porta di camera sua si aprì. Il rumore di una corsetta leggera si avvicinava al letto della ragazza e un tocco poco delicato la svegliò.-

Dylan: Sorellona?! Posso dormire con te?

-Sentendo la voce del suo fratellino, Lily aprì gli occhi, facendogli subito spazio sul letto.-

Lily: Fagiolo, cosa è successo?
Dylan: Ho fatto un brutto sogno!

-Disse lui stringendosi a Lily che gli accarezzava i capelli.-

Lily: Ti va di raccontarmelo?
Dylan: Ho sognato che Mark diventava il migliore amico di Samuel e che mi escludevano. Così gli ho lanciato una pallonata e lui è sceso dalla bici venendomi a picchiare. Mentre io mi difendevo saltandogli addosso, mamma e papà uscivano nel cortile. Papà si è infuriato con me e anche la mamma. Io provavo a dirgli che mi stavo solo difendendo ma loro non capivano e tu non c’eri a salvarmi dai guai

-Lily lo strinse di più a sé.-

Lily: Oh, tesoro mio! So che ti manco, anche tu mi manchi tantissimo e ti penso sempre. Ci sarò sempre a tirarti fuori dai guai. Devi solo chiamarmi per telefono, okay?

-Dylan annuì sorridendo.-

Lily: Papà e mamma saranno sempre pronti ad ascoltarti e provare a capirti. Poi conosci papà, è difficilissimo farlo “infuriare”
Dylan: Tu hai mai visto papà arrabbiatissimo?

-Lily sospirò, pensandoci un momento.-

Lily: Sì, Dyl. Non è una cosa bella vederlo così arrabbiato, te lo assicuro!
Dylan: L’avevi fatto arrabbiare tu?

-La ragazza ripensò a quel lontano periodo, quando Brittany era incinta di Dylan.-

Lily: Sì, tesoro. Ti auguro di non farlo mai arrabbiare così tanto
Dylan: Lily?
Lily: Sì?
Dylan: Adesso capisco perché Daniel ti abbracciava sempre, ti dava sempre i baci e voleva sempre stare con te

-Lily lo guardò sorridendo.-

Lily: Sentiamo, perché?
Dylan: Hai un profumo buonissimo! Me lo ero dimenticato

-Entrambi scoppiarono a ridere quando la porta si aprì di nuovo, era Brittany.-

Brittany: Ehi, che ci fate svegli e pimpanti alle 3:30 del mattino?

-Lily e Dylan si guardarono riscoppiando a ridere e Brittany si sedette sul letto insieme a loro.-

Brittany: Stavate confabulando contro me e papà?
Lily: Non potremmo mai farvi questo!!

-Disse Lily sorridendo.-

Brittany: No, vero?

-Anche Brittany sorrise e Lily parlò.-

Lily: Tu, piuttosto, cosa fai sveglia?
Brittany: Qualche vocina squillante mi ha svegliata con tutto quel parlare!

-Rise, facendo il solletico sul pancino a Dylan e Lily continuò.-

Lily: E papà? Dorme?
Brittany: A tuo padre non lo sveglierebbe neanche una terza guerra mondiale sotto casa!!

-Lily scosse la testa quando Dylan toccò il braccio di sua madre.-

Dylan: Mamma, ho fame!
Brittany: Tesoro, adesso? A quest’ora? Eppure hai mangiato bene a cena

-Lily sorrise facendo sedere su di sé Dylan.-

Lily: Mamma, in effetti anche io avrei un certo languorino!
Brittany: Ma è contagioso?!

-Brittany si alzò dal letto, seguita sia da Dylan che da Lily. Sentendo tutto quel chiacchierare anche Oliver si svegliò, affacciandosi poi in corridoio.-

Oliver: Ma che succede qui? Oggi non è Natale, giusto?

-Brittany lo guardò.-

Brittany: I tuoi figli hanno improvvisamente fame. Scendi con noi?

-Oliver annuì e li seguì.-

Brittany: Volete i cereali?

-Tutti seguirono Brittany giù per le scale e mentre Lily parlava, entrarono in cucina.-

Lily: In realtà io avrei voglia di qualcosa di più sostanzioso…

-Brittany la guardò, tirando poi fuori il suo sarcasmo.-

Brittany: Beh, a meno che tu non voglia mangiare avanzi di cibo cinese freddo...

-Gli occhi di Lily s’illuminarono e Brittany capendo i pensieri di sua figlia, la guardò.-

Brittany: Non starai prendendo in considerazione quest’idea?

-Niente poteva più fermare Lily che aprì il frigo prendendo una scatolina, per poi richiuderlo. Brittany sorrideva continuando a guardare sua figlia incredula.-

Brittany: No, non lo farai…

-Anche Oliver non credeva ai suoi occhi.-

Oliver: No, non lo farà! Non può avere tutto quel coraggio!

-Lily aprì il cassetto che conteneva le posate e prese una forchetta mentre sua madre si avvicinava a lei.-

Brittany: Stai bluffando. Non puoi avere uno stomaco così forte!

-La ragazza aprì la scatolina, prese un pezzo di pollo in agrodolce e sotto lo sguardo sbalordito di tutti, lo mangiò. Dylan subito urlò.-

Dylan: BLEEEH, CHE SCHIFO!

-Lily mangiandone dell’altro rise, zittendo poi suo fratello.-

Lily: Sch, fagiolo! E’ delizioso, davvero. Credetemi, dovete provarlo assolutamente!

-Oliver guardava sua figlia per poi guardare Brittany.-

Oliver: Hai creato un mostro, pulce! Nostra figlia è dipendente dal cibo cinese!!

-Brittany abbassò lo sguardo imbarazzata per poi giustificarsi.-

Brittany: Okay, ammetto che anche io sono così, però Lily, non arrivo ai tuoi livelli! Mangiare pollo in agrodolce freddo alle 4:00 del mattino è un record!

-Lily continuava a masticare felicemente.-

Lily: Sposerò il cibo cinese!

-Dylan protestò.-

Dylan: NOOO! Io voglio che tu sposi Daniel!

-“Anche io” pensò immediatamente Lily, prima che si spargesse un grande imbarazzo tra la famiglia.-


CIAO MERAVIGLIE!
Scusate il super ritardo e probabilmente tanti errori ma ho solo avuto il tempo di scriverlo.
Sono stata molto impegnata in queste due settimane perché….. rullo di tamburi…..
OGGI ANCHE IO DIVENTERO’ UNA DIDDINA.
Ebbene sì, sto per alzarmi dalla sedia e andare a vestirmi dato che la cerimonia inizierà tra qualche ora.
Non sono una madrina di battesimo ma di cresima e ne sono davvero tanto felice.
Sapete quanto per me sia importante la faccenda dei padrini :P
Spero che il capitolo vi piaccia.
Mi scuso ancora ma potrò rispondere a tutte le vostre recensioni solo domani. Io ci tenevo a postare!
Passate una buona domenica e un buon inizio settimana.
Vi mando un bacione,
Sum <3

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Capitolo 62
*** La lettera ***


Unconventional Family
Capitolo 62
-La lettera.-



-Dopo quella micro-vacanza, Lily dovette tornare a Boston per concludere gli ultimi esami. Quella sera, Theo si trovava all’appartamento della ragazza e aspettando che la pizza arrivasse, il ragazzo guardava un canale sportivo mentre Lily finiva di studiare per l’esame seguente, o almeno ci provava. Continuava a battere il gommino della matita sul libro, leggendo e rileggendo quelle ultime righe del paragrafo. Inutile, non riusciva a concentrarsi con tutti quei pensieri per la mente. Forse sua madre aveva ragione, avrebbe dovuto dire a Daniel tutto quanto prima di ripartire per Boston, almeno l’avrebbe fatta sentire meglio. Probabilmente le cose non si sarebbero risolte, probabilmente a Daniel non sarebbe importato ma almeno Lily avrebbe potuto dire di averle tentate tutte. Forse, ciò che la spinse a tornare a Boston senza parlare con Daniel, fu la paura di venir rifiutata e quindi ferita. Ancora. Per l’ennesima volta quell’anno aveva preso la decisione più semplice, ma anche quella che più l’avrebbe tormentata.
A riportare la ragazza alla realtà, fu Theo con il suo modo sgarbato.-

Theo: La pianti di battere quella matita? Sto cercando di guardare la tv!

-Lily si voltò a guardarlo. La sua mente era ancora persa nei suoi pensieri. Si alzò dal tavolo e si andò a sedere vicino al ragazzo, continuando a guardarlo, quando poi, lei parlò, prendendo Theo alla sprovvista.-

Lily: C'è una qualche possibilità che tu voglia portare la nostra relazione ad un livello più alto?

-Lui la guardò storto, quasi spaventato.-

Theo: Che livello? Non vorrai mica sposarmi?!
Lily: No, certo che no. Intendo, qualcosa come lo stare insieme alla luce del sole. Prenderci la mano, baciarci e dire di poter stare insieme
Theo: Così renderemo tutto noioso!

-Lily si allontanò da lui arrabbiata.-

Lily: Basta! Adesso basta con questa storia. È solo una scusa. Io non mi voglio più nascondere. L’unica volta in cui mi hai baciata in pubblico è stata davanti ai miei genitori. Per cosa, poi? Per fargli vedere che sono tua? Io voglio di più, Theo. Voglio attenzioni e voglio sicurezze!
Theo: Io non posso dartele. Mi piaci, ma mi piace uscire anche con altre ragazze!

-Lily lo guardava indignata.-

Lily: Pensavo che avessi smesso. Pensavo di essere abbastanza per te, ora!

-Lui parve alterarsi a quell’affermazione e parlò.-

Theo: Cosa ti aspettavi dopo quell’orribile weekend a Los Angeles? Non sei nemmeno tornata in hotel con me!
Lily: Non potevo, Theo. E’ la mia famiglia!
Theo: Tu hai deciso di stare dalla loro parte, io decido di vedere altre ragazze. La vita è questione di scelte!
Lily: Pensavo che avessimo fatto dei passi avanti. E poi ti ho chiesto scusa per il comportamento di tutti quanti!
Theo: Onestamente non mi interessano le scuse, e specialmente dopo quell’incontro, sono deciso più che mai a non volere una relazione seria con una ragazza. Io voglio continuare con la nostra relazione aperta
Lily: E’ aperta solo per te. Io non esco con altri ragazzi!
Theo: Beh, fai molto male

-Lily lo guardò esasperata.-

Lily: Io non voglio questo. Voglio una relazione stabile e voglio che iniziamo a conoscerci per davvero. Conoscendo la mia famiglia avresti conosciuto anche una parte di me. Avresti dovuto andare d'accordo con loro solo perché vuoi bene a me e mi accetti per quella che sono, senza provare a cambiare parti del mio carattere!
Theo: Se vuoi un ragazzo che accetti la tua famiglia di pazzi fuori di testa e ti accetti per la melodrammatica che sei, vai a riprenderti Daniel!

-Lily si alzò dal divano per poi urlare furibonda mentre il suo viso prendeva il colore di un pomodoro.-

Lily: NON POSSO. HO PERSO DANIEL PER COLPA TUA!

-Non voleva nemmeno sentire il nome di Daniel pronunciato dalla voce di Theo, il quale si alzò dal divano urlando in risposta.-

Theo: OH NO. NON MI PRENDERO’ LE COLPE PER QUALCOSA CHE NON HO FATTO. TU, VOLEVI BACIARMI, TU VOLEVI VENIRE A LETTO CON ME E TU HAI VOLUTO LASCIARE DANIEL! IO NON TI HO COSTRETTA A FARE NIENTE. NON SCARICHERAI TUTTI I TUOI ERRORI SU DI ME. E’ VERO, IO CI HO PROVATO CON TE, MA NON ERO IO QUELLO FIDANZATO TRA I DUE. SEI STATA TU A FARE LA SGUALDRINA!

-Lily non riuscì a controllare le lacrime che le scorrevano sul viso, era ferita perché doveva ammettere che quella era la verità. Era così pentita per tutto ciò che aveva fatto, per tutte le decisioni sbagliate che aveva preso, e non riusciva più a sopportare quella faccia arrogante di Theo, il quale non l’aveva mai minimamente amata. Con la voce rotta dai singhiozzi, Lily indicò la porta d’ingresso.-

Lily: Tu non sei nessuno per giudicare me e specialmente la mia famiglia. Sei soltanto un ragazzino viziato che non sa nulla di come va il mondo. Se non fosse stato per i soldi della tua famiglia, dubito che ti troveresti in un college di alto prestigio e dubito fortemente che saresti in grado di combinare qualcosa della tua vita. Io mi sono sudata l’ammissione in questa scuola, ho creato delle relazioni con le persone che vanno oltre ai soldi. Io non mi sono comprata i miei amici o il mio fidanzato. Quelle persone che tu tanto critichi, mi amano per quella che sono. Conoscono la mia anima e niente potrà mai essere anche solo paragonabile a quel tipo di amore. Perciò, fammi il favore di uscire dalla mia vita e spero per te che un giorno tu possa trovare qualcuno che ti riscaldi il cuore e che non giochi con le tue insicurezze e sentimenti come tu hai fatto con me. E-esci dal mio appartamento. Non voglio più vedere quella tua faccia da idiota mai più!

-Theo la guardò davvero arrabbiato, prendendo poi la sua roba.-

Theo: Non mi faccio insultare da una ragazzina. Vaffanculo Lily!

-Lui uscì dall’appartamento e Lily lo seguì dietro affacciandosi e urlando.-

Lily: VAFFANCULO A TE, THEO. HAI SENTITO? VAFFANCULO!

-Lei non gli avrebbe mai permesso di avere l’ultima parola. Lily riprese a piangere chiudendo la porta dell’appartamento proprio mentre il ragazzo della pizza usciva dall’ascensore con la bocca aperta. Era sbalordito dopo aver visto quella scena. Guardò Lily.-

Ragazzo: Stai bene?
Lily: Sì, non preoccuparti, era solo un idiota che per fortuna è fuori dalla mia vita!

-Lily lo guardò.-

Lily: E’ la mia pizza?
Ragazzo: Doppia mozzarella?

-Lily annuì e gli prese la pizza dalle mani.-

Lily: Aspetta, predo i soldi dal portafoglio!

-Il ragazzo la bloccò.-

Ragazzo: Senti, penso che tu abbia già avuto una giornata di merda. So come ci si sente. Lascia stare. Mi occupo io del tuo conto!

-Lily si asciugò gli occhi, guardandolo.-

Lily: Ma no, avrei voluto darti anche la mancia dato che hai assistito ad un pessimo spettacolo!

-Il ragazzo sorrise.-

Ragazzo: Me la darai la prossima volta!
Lily: Ma…
Ragazzo: Niente “ma”. Goditi la tua pizza!
Lily: Beh, grazie! A buon rendere!

-Il ragazzo le fece l’occhiolino e tornò al piano inferiore con l’ascensore. Lily sorrise, facendo poi un respiro profondo e portando la pizza con sé sul divano con carta e penna. Decise di scrivere e buttare fuori tutto ciò che la faceva marcire. Era una lettera per Daniel, che quella serata, Lily decise di non spedire. Era stanca dei litigi, voleva solo ricominciare.-


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6 mesi prima. Novembre.
Los Angeles.
Ringraziamento.



-Quel Ringraziamento, gli Hunt e i McKay decisero di passarlo tutti insieme e quella mattina, i tre piccoli combinaguai entrarono in cucina saltellando e urlando come pazzi mentre Rachel finiva di cucinare e Brittany seguiva una ricetta per i cocktail.-

Dylan: LILY E’ TORNATA, LILY E’ TORNATA

-Brittany li guardò.-

Brittany: Come fate a saperlo?

-Samuel guardò la sua madrina.-

Samuel: Abbiamo sentito il rumore della macchina di Daniel!

-Anche Emily era molto eccitata.-

Emily: Già, sono loro!

-Rachel guardò i bambini con un sorriso, mentre sfornava il tacchino.-

Rachel: Allora perché non andate ad accoglierli all’entrata?!

-Subito i bambini schizzarono verso il salotto di casa Hunt, mentre Lily entrava in casa abbracciata da Oliver e Alex che si trovavano nel cortile a controllare delle piante.
Tutti i bambini si fiondarono su Lily con urla, abbracci e baci mentre Daniel portava dentro le valigie della ragazza. Anche le due madri andarono a salutare i ragazzi appena arrivati, quando Oliver parlò.-

Oliver: Ci avete messo un’eternità!
Daniel: Il traffico era assurdo in alcuni punti

-Lily lo guardò.-

Lily: Sì, ma in altri punti avresti potuto andare più veloce. Una lumaca sarebbe stata più veloce di noi!

-Daniel fece un respiro profondo cercando di non perdere la pazienza e rispose.-

Daniel: Beh, c'erano troppe pattuglie in giro per poter fare lo spiritoso. Non avrei mai rischiato la mia patente per arrivare qui cinque minuti prima!

-Oliver gli diede una pacca sulla spalla.-

Oliver: Hai fatto bene. Noi non scappiamo!

-Lily sbuffò andandosi poi a sedere a tavola con i bambini. Anche tutti gli altri li seguirono e tutti si lanciarono degli sguardi d’intesa. Il mese precedente tutti quanti c’erano rimasti molto male, dato che per Halloween, Lily non si era fatta viva. In più tutti sapevano che le cose tra lei e Daniel non andavano bene. Daniel aveva chiesto consiglio ad Oliver e Alex. Non sapeva più come comportarsi con Lily ed entrambi gli dissero di lasciarle il suo spazio, cosa che Daniel fece per tutto il mese.
Durante il dolce, Lily raccontava della sua avventura di Halloween e nessuno pote’ sinceramente sentirsi felice per lei, quando Dylan parlò.-

Dylan: Ci sei mancata per dolcetto o scherzetto, ma Daniel ci ha fatto divertire da morire. Abbiamo fatto un sacco di scherzi divertenti!

-Lily si voltò, fulminando immediatamente Daniel.-

Lily: Li hai portati a fare dolcetto o scherzetto senza di me?!
Daniel: Beh, tu d’altronde non c’eri. Non volevo piantarli in asso anche io!
Lily: I-io non li ho piantat…

-Proprio in quel momento, Brittany decise che i bambini non avrebbero dovuto sentire altro, così interruppe quella spiacevole conversazione.-

Brittany: Bambini, se avete finito il dolce, potete pure andare a guardare un po’ di televisione e noi veniamo con voi. Che film volete vedere?!

-Gli adulti spinsero tutti i bambini verso il salotto distraendoli, mentre Lily e Daniel uscivano nel cortile posteriore dove subito Red corse a fargli le feste. I due ragazzi lo coccolarono per un po’, poi lo fecero entrare dentro casa dove raggiunse i bambini. Lily guardò Daniel.-

Lily: Come hai potuto portarli senza di me?

-Daniel la guardò.-

Daniel: Perché tu eri assente!
Lily: Avrebbero potuto portali mamma e papà!
Daniel: Non è la stessa cosa, lo sai! E poi non mi pare che tu avessi tutta quella voglia. Ultimamente non vuoi stare con nessuno di noi. Anzi, mi sorprende il fatto di vederti per queste vacanze. Theo non ti ha invitata a fare bungee jumping?!
Lily: Il sarcasmo non ti si addice proprio. Piantala!
Daniel: Nemmeno a te questo comportamento da acida. Perché sei tornata se devi comportarti così?
Lily: Sono tornata per stare con la MIA famiglia!
Daniel: Quindi nemmeno per me. Ma ti importa di come mi sento?
Lily: Certo che mi importa. Non dire stupidaggini

-Lui si sedette sulla panchina, prendendo la mano della ragazza.-

Daniel: Dov’è la mia Lily?
Lily: Sono qui, di fronte a te! Sono sempre la stessa, anche se ho interessi diversi adesso!
Daniel: Non sono cambiati solo i tuoi interessi. Vedo il modo in cui mi guardi o meglio, non mi guardi. Ho visto stamattina il tuo sguardo quando sono venuto a prenderti in aeroporto. Avresti preferito che qualcun’altro fosse venuto a prenderti, non è così? Il modo in cui mi hai baciato, velocemente, freddamente, dopo mesi che non ci vediamo!

-Lily lo guardò cercando di cambiare discorso.-

Lily: Perché non mi accetti per quella che sto diventando?
Daniel: Perché io ti accetto per quello che sei ora. Ti amo per quello che sei! Non mi interessa che tu vada a fare le cose più pazze e pericolose

-Lily lasciò la presa del ragazzo iniziando a scaldarsi.-

Lily: Perché ti da così fastidio che faccia tutte queste cose con Theo? E’ Theo il problema?
Daniel: Pensi che io sia geloso di quel figlio di papà? Non credo proprio!

-Lily lo guardò sfidandolo.-

Lily: Beh, dovresti!
Daniel: E di cosa dovrei essere geloso?
Lily: Con lui faccio tante cose nuove eccitanti! Da quant’è che noi due non facciamo qualcosa di nuovo?! Con te non esiste più il lanciarci in nuove esperienze!

-Il ragazzo la guardò passandosi le mani tra i capelli disperato. Non sapeva più che pesci prendere con la sua fidanzata.-

Daniel: Cosa vuoi che faccia Lily, eh? Cosa vuoi che faccia per farti divertire?
Lily: NON LO SO. QUALUNQUE COSA!
Daniel: COSA?! DANNAZIONE DIMMELO!
Lily: NON LO SO. VOGLIO SCALARE LE ROVINE DI MACHU PICCHU, VOGLIO NUOTARE CON LE TARTARUGHE, VOGLIO BUTTARMI IN MARE APERTO DA UNO YACHT, VOGLIO FARE PARACADUTISMO MAGARI. MI PORTERESTI DAVVERO A BUTTARMI GIU’ DA UN AEREO?
Daniel: E’ DA PAZZI!
Lily: NO, SEI TU NOIOSO. SIAMO NOI INSIEME NOIOSI! VOGLIO DIVERTIRMI. VOGLIO USCIRE DA QUESTA ROUTINE, VOGLIO FARE COSE NUOVE, INCONTRARE PERSONE NUOVE, E LO STARE CON TE MI RALLENTA. TU MI STAI RALLENTANDO, MI STAI IMPEDENDO DI VIVERE!

-Lui la guardò cercando di calmarsi. Non pensava di essere un ostacolo per Lily o addirittura quasi un peso.-

Daniel: Ti sto impedendo di vivere? Addirittura!

Lily: Sì, MALEDIZIONE! TU NON HAI IL FEGATO DI FARE CERTE COSE QUINDI DEVI PRENDERTELA CON LE PERSONE CHE HANNO CORAGGIO DA VENDERE!

-Daniel non riusciva più a controllarsi, tutta quella frustrazione stava esplodendo.-

Daniel: MI STAI DAVVERO DANDO DEL CODARDO?!
Lily: Questo lo stai dicendo tu!

-Disse Lily calmandosi e tornando a un tono di voce normale. Daniel la guardò per un istante, poi parlò.-

Daniel: Non voglio esserti d’intralcio per questa vita fantastica che sei tanto bramosa di avere. Ti sto rallentando? Va bene, mi faccio da parte, ma sappi che mi stai distruggendo, Lily. Ti lascio andare, perché è chiaro che tu non voglia più passare nemmeno un istante con me. Non riesci nemmeno più a guardarmi in faccia, come posso pretendere di volere che tu stia con me in questo modo? Quindi te la faccio molto semplice. Lasciamoci, vai per la tua strada che spero davvero ti porti alla felicità, io continuerò a percorrere la mia con il cuore che però tu stai facendo a pezzi. Ero sicuro di te e della persona che avevo a fianco, ma evidentemente mi sbagliavo

-La rabbia riprese possesso della ragazza. Non poteva credere che Daniel facesse la vittima quando la sua infelicità era dovuta a lui.-

Lily: NON FARE LA VITTIMA, NON E’ SOLO PER COLPA MIA CHE SIAMO A QUESTO PUNTO!

-Anche Daniel di nuovo non ci vide più dalla rabbia.-

Daniel: IO STAREI FACENDO LA VITTIMA? TI AMO, MALEDIZIONE, E TI VEDO SCIVOLARE VIA DALLE MIE MANI, NON RIESCO A RIPRENDERTI, DOPO AVERTI TENUTA STRETTA A ME PER NOVE ANNI! NOVE ANNI. IL MIO CUORE SI FERMA PER COLPA TUA!

-Una lacrima scivolò sul viso del ragazzo e anche Lily non resse tutta quella frustrazione cedendo alle sue lacrime, quando Daniel continuò.-

Daniel: Lasciandoti andare rinuncio alla mia felicità, al mio mondo, alle mie abitudini e a una parte di me. Ti lascio andare perché vedo che non faccio altro che fare la mossa sbagliata e renderti infelice. Non ha senso vivere con una persona che ti odia. Ti direi di passare in appartamento a prendere le tue cose, peccato che da quando io mi sia trasferito lì, tu non sia venuta nemmeno una volta e non abbia lasciato alcuna traccia. Io torno a casa, non abbiamo altro da dirci. Ti auguro di trovare davvero la felicità che tu stai cercando e se dovessi avere dei ripensamenti, conosci il mio indirizzo e il mio numero di telefono. Grazie per questo stupendo Ringraziamento!

-Lui si voltò andando via, mentre Lily aveva un crollo emotivo, sedendosi sulla panchina del cortile.-
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-I giorni continuavano a passare, e mentre Lily si concentrava sullo studio, la vita a Los Angeles non era cambiata affatto.

Quel pomeriggio, all’uscita di scuola, attendeva a Dylan una bella sorpresa. Né Brittany e né Oliver andarono a prenderlo e il bambino fu al settimo cielo vedendo quelle persone a cui voleva davvero bene. Subito, corse ad abbracciarli.-

Dylan: DIDDII!

-Dylan si fiondò su Austin che lo prese in braccio e anche Chad abbracciò il suo figlioccio.-

Chad: Ma guarda il nostro fantino preferito!
Dylan: Mi avete fatto una bella sorpresa! Non me lo aspettavo!!

-Chad sorrise.-

Chad: Abbiamo chiesto ai tuoi genitori di mantenere il segreto!

-Fece l’occhiolino al bambino che continuava a guardarli.-

Dylan: Mi portate alla fattoria con voi?!

-Austin lo mise a terra.-

Austin: Certamente! Abbiamo tanto lavoro da fare e ci servono delle braccia forti che ci aiutino!
Dylan: Io sono forte!

-Chad rise, aiutando il bambino a salire sul furgone.-

Chad: Ecco perché ti stiamo portando con noi!

-Mentre tutti salivano sul furgone, videro Alex e i gemelli. Tutti si salutarono e Samuel vide Dylan.-

Samuel: Vai alla fattoria?
Dylan: Sì!

-Subito Samuel guardò suo padre.-

Samuel: Papà, posso andare con loro?

-Anche Emily adorava andare in quel posto.-

Emily: Posso andarci anche io, papino?

-Austin li guardò.-

Austin: Per noi non ci sono problemi. Sono i benvenuti!

-Alex sorrise e i bambini fecero un salto di gioia che purtroppo svanì presto, appena il loro papà aprì bocca.-

Alex: Grazie dell’invito, ragazzi, ma credo sarà per un’altra volta!

-I gemelli guardarono loro padre arrabbiati.-

Emily: COSA?!
Samuel: MA PERCHE’, PAPA’?? NON E’ GIUSTO!

-Alex li guardò inchinandosi alla loro altezza.-

Alex: Bambini, oggi avete gli allenamenti e stasera dobbiamo andare a Bonsall a cena dai nonni Brooks. Sono due ore di viaggio in macchina!

-I bambini delusi, sbuffarono.-

Sam&Emy: Ouh! Uffa!

-Chad guardò i gemelli dal finestrino.-

Chad: Facciamo una cosa, presto organizzeremo un pomeriggio tutti insieme alla fattoria, così potrete cavalcare i pony. Che ve ne pare?

-I gemelli subito annuirono felici e Alex provò a fargli dimenticare la faccenda.-

Alex: La trovo un’idea fantastica. Ora, bambini, perché non andiamo a prendere un grande gelato prima degli allenamenti?

-Samuel guardò suo padre.-

Samuel: Posso prendere quello con la gomma da masticare sul fondo?
Emily: E io posso prendere quello con gli smarties?

-Alex li guardò e sorrise.-

Alex: Tutto quello che volete, e in macchina, durante il viaggio, avete il permesso di giocare con il mio e con l’Ipad di vostra madre!
Sam&Emy: SIIIII!

-Entrambi saltarono felici e anche Alex fu felice di aver risolto quella situazione. Lui guardò Dylan e i due uomini.-

Alex: Allora noi andiamo, o faremo tardi! Buon divertimento Dylan! Ciao ragazzi!

-Dylan salutò tutti con la mano e lo stesso i suoi padrini, quando poi, Austin fece partire la macchina, il bambino parlò.-

Dylan: Posso cavalcare il pony?

-Chad rise.-

Chad: Certo che sì!
Dylan: Sììì! Diddi Austin, mi presti il tuo cappello? Io lo adoro. Ne voglio uno uguale
Austin: Volentieri!

-L’uomo se lo tolse dalla testa dandolo al suo figlioccio che esplodeva di gioia. Non vedeva l’ora di arrivare alla fattoria.

Intanto, Brittany e Oliver erano molto felici di passare del tempo da soli, dopo aver finito di lavorare. La donna dopo tanto tempo, finalmente decise di riprendere a ballare. Aveva iniziato a frequentare un corso serale che l’aiutasse a riprendere dopo tutti quegli anni passati ferma.
Quella sera, però, Brittany mancò la sua lezione tornando a casa prima. Vide Oliver nel cortile, intento con il giardinaggio, la sua nuova passione.-

Brittany: Ehi! Sono tornata!

-La donna abbracciò suo marito da dietro dandogli un bacio sulla guancia.-

Oliver: Pensavo andassi in palestra, pulce!
Brittany: Non volevo sprecare questo pomeriggio senza Dylan!

-Oliver la guardò accarezzandola, sorridendo maliziosamente.-

Oliver: Oh! L’avessi saputo non avrei iniziato il giardinaggio, sono tutto sporco!

-Brittany sorrise sedendosi a fianco a lui.-

Brittany: Il fatto che tu sia sporco e puzzolente non mi disturba

-Oliver si avvicinò e la baciò passionalmente.-

Oliver: Ah no? Comunque possiamo porre rimedio a questo

-Brittany lo guardò confusa.-

Brittany: Che vuoi dire?
Oliver: Questo!

-Lui accarezzò viso della donna e i suoi capelli con le mani piene di fango fresco. Brittany tra la sorpresa e la divertita spinse suo marito.-

Brittany: OLLY!!
Oliver: Ora sei sporca e puzzolente anche tu!
Brittany: Perché lo hai fatto?
Oliver: Perché so quanto tu odi essere sporca e io ho una scusa più che valida per portarti nella vasca da bagno e direi, che per non sprecare l’acqua, potremmo farci un bel bagno rilassante insieme!

-Brittany sorrise e lo baciò.-

Brittany: Il tuo cervellino le pensa proprio tutte! Oh, da quant’è che non facciamo un bagno insieme?
Oliver: Da decisamente troppo tempo, pulce!
Brittany: Allora cosa stiamo aspettando?!

-Si guardarono maliziosamente, alzandosi da terra e lasciando tutti gli utensili del giardinaggio in giardino. Corsero dentro casa e velocemente, Oliver aprì il rubinetto della vasca da bagno riscendendo, poi, in salotto dove Brittany sceglieva la musica. Lui decise di festeggiare al meglio aprendo una bella bottiglia di vino bianco, preparando delle succosissime, rossissime, profumatissime e grandissime fragole in una ciotola e squagliando del cioccolato in un’altra. Inutile, anche se il tempo passava, il romanticismo di Oliver nei confronti di Brittany non si scheggiava mai. Lui tornò in salotto sorridendo con le due ciotole in mano.-

Oliver: Uh. Frank Sinatra. Un classico!

-Lui si avvicinava a lei che sorrideva.-

Brittany: Uno dei più…
Oliver: Romantici!

-Concluse Oliver. Brittany lo baciò per poi notare le due ciotole.-

Brittany: Fragole al cioccolato e vino! Non ti smentisci mai
Oliver: Dobbiamo pur festeggiare il fatto di non avere i nostri figli in giro per casa oggi!
Brittany: Concordo! Dove hai lasciato il vino?
Oliver: E’ tutto in cucina. Prendi i bicchieri… E anche la bottiglia. Ti aspetto di sopra!
Brittany: Arrivo!

-Oliver sorrise e salì al piano superiore poggiando su una tavoletta di legno decorata, le due ciotole, poi buttò in acqua i sali da bagno preferiti di sua moglie. Quel profumo di vaniglia, di fragole e di cioccolato si sposava perfettamente con tutta l’atmosfera che Frank Sinatra aveva creato in casa loro. Brittany raggiunse suo marito, appoggiando i due bicchieri sulla tavoletta di legno e la bottiglia sopra uno sgabello vicino alla vasca. Guardò suo marito che era già entrato nell’acqua fumante.-

Brittany: Manca solo un ultimo dettaglio!

-La donna abbassò la luminosità della luce, accendendo poi due candele. Oliver la guardò.-

Oliver: Manca ancora una cosa

-Brittany aggrottò la fronte.-

Brittany: Cosa?

-Oliver sorrise facendole il segno di avvicinarsi.-

Oliver: La cosa più importante, tu!

-Brittany sorrise e iniziò a spogliarsi lentamente mentre Oliver guardava ammaliato il corpo di sua moglie svestirsi. Nemmeno l’invecchiare rendeva la donna meno attraente ai suoi occhi. Brittany entrò nella vasca e subito Oliver la strinse a sé sussurrando.-

Oliver: Se questa non è pace, allora non so cos’altro possa essere!

-Brittany lo baciò passionalmente, accarezzando il corpo di suo marito.-

Brittany: Ti amo!
Oliver: Ti porterei sulla luna se potessi! Ti amo anche io!

-Entrambi iniziarono a fare ondeggiare l’acqua grazie ai loro tocchi e alle loro carezze, quando all’improvviso Brittany urlò, dando un calcio alla tavoletta che volò a terra insieme alle fragole, alla cioccolata e ai calici di vino.-

Brittany: AAHH! CHE DIAVOLO E’? QUALCOSA MI HA TOCCATO IL PIEDE, OLLY. QUALCOSA MI HA TOCCATO IL PIEDE!

-Oliver si mise bene seduto stringendo sua moglie.-

Oliver: Pulce, potrei essere stato io!
Brittany: No, riconosco il tuo tocco! Qualcosa di viscido mi ha toccato il piede
Oliver: Quando ho acceso l’acqua, la vasca era pulita!

-Entrambi guardarono con attenzione l’acqua e Brittany urlò ancora sferrando un pugno in faccia a suo marito.-

Brittany: ECCOLOOOOO
Oliver: OUCH! Pulce, attenta così mi rompi il naso!
Brittany: Scusami, stai bene?
Oliver: Diciamo che sto meglio quando non vengo pestato da mia moglie!
Brittany: L’ho visto. E’ nero e si muove velocemente. Nuota velocemente. Oh mio Dio, abbiamo degli insetti in casa. Olly, corri a chiamare la disinfestazione, io chiamo Alex e Rachel magari possiamo dormire a casa loro stanot….

-Proprio mentre a Brittany prendeva il panico, Oliver, controllando l’acqua, scoppiò a ridere. Da quanto rideva a poco gli mancava il respiro. Brittany lo guardava confusa.-

Brittany: Perché ridi? Non c’è niente da ridere. Siamo invasi da…
Oliver: Dai ragni appiccicosi di nostro figlio!

-Disse Oliver sorridendo e tirando su uno dei ragni della collezione di Dylan. Brittany glielo stracciò dalle mani.-

Brittany: Mi prendi in giro?! E’ stato questo stupido ragno a farmi prendere questo accidente?! GLIELI BUTTO ALLA SPAZZATURA!!

-Brittany lo lanciò fuori dalla vasca mentre Oliver continuava a ridere, abbracciando sua moglie.-

Oliver: Oh pulce!
Brittany: Sei sicuro che dentro la vasca non ci fosse niente?
Oliver: Sicuro al cento per cento!
Brittany: Come è arrivato qui dentro allora?!

-Oliver la guardò indignato.-

Oliver: Credi davvero che “Toy Story” sia solo un cartone animato?!

-Brittany scosse la testa spingendo suo marito che dopo qualche minuto ebbe la risposta per quella stranezza. Indicò a sua moglie il soffitto e subito poterono vedere una macchia.-

Oliver: Ricordi quando sentimmo Dylan urlare dalla vasca quell’ “ops” che non capimmo per cosa fosse? Credo che abbia fatto spiaccicare il ragno al soffitto mentre giocava a lanciarlo sempre più in alto come fa sempre
Brittany: Ha quasi fatto infartare sua madre! Stanotte mi sentirà!

-Oliver rise.-

Oliver: Devi ammettere però che è stato divertente. Pensaci su…

-Brittany ci pensò e suo marito aveva ragione, anche lei non riuscì a trattenere una risata. Oliver poi parlò.-

Oliver: Ora che il tuo supereroe ti ha salvata e ha risolto il caso, puoi ricordarmi a che punto ci siamo interrotti?

-Brittany sorrise maliziosamente prendendo la mano di suo marito e poggiandola sul suo corpo nudo e bagnato. Lo baciò.-

Brittany: Credo di ricordare. Proprio qui!
Oliver: Sarebbe un peccato non continuare!

-La prese e la ribaciò facendola poi sua, riaccendendo l’eccitazione e la calda, romantica, atmosfera precedente.

Quella serata, quando Chad e Austin riportarono Dylan a casa, il bambino era sfinito ma raccontava con entusiasmo tutto ciò che aveva fatto in fattoria. Aveva macinato il grano e fatto del pane, aveva raccolto della frutta dagli alberi e innaffiato le piante, aveva controllato i raccolti e tutti gli animali, i tacchini, i maiali e anche le mucche. Aveva fatto merenda con del latte fresco, a suo parere “Il più buono di tutto l’universo”, con della frutta e con una fetta di pane alla nutella. Dopo di che, aveva cavalcato il suo pony preferito e aveva giocato in mezzo al fango con i cani della fattoria facendo finta di essere nel vecchio Far West. Si era proprio divertito, come succedeva ogni qualvolta avesse a che fare con i suoi padrini. Quella notte, il bambino, fu talmente stanco da addormentarsi nella vasca da bagno, mentre il calore lo rilassava e gli arrossava le guance, così Oliver lo tirò fuori, lo asciugò, gli mise il pigiama e gli rimboccò le coperte a letto e anche Brittany, passando per quella stanza, non pote’ che fermarsi a dare un bacio al suo bambino così innocente.
Sia lei che Oliver erano davvero molto felici di vivere il loro sogno, ovvero quello di avere una famiglia, non perfetta ma piena d’amore.


I mesi volarono, Lily tornò a casa per il compleanno del suo fratellino e giusto in tempo per la nascita del suo secondo figlioccio, Aiden, di cui Jordan andava già fiero dato che gli somigliava tanto.
Lily, durante quella settimana si rapportò con Daniel senza scontri e con tranquillità ma purtroppo con l’amarezza della consapevolezza di non interessare più al ragazzo, che si presentò in ospedale per la nascita di Aiden, mano nella mano con la sua nuova fidanzata. Tutto ciò a Lily fece davvero male, ma dovette ingoiare il rospo. Portò la lettera con sé durante quelle vacanze ma non ebbe il coraggio di darla al ragazzo. La riportò indietro con sé a Boston la settimana seguente.
Studiò duro per l’ultimo esame e poi finalmente anche la sua laurea arrivò, tra l’altro, sarebbe partita per il Perù tre giorni più tardi.
Quel semestre Theo non riuscì a laurearsi, non aveva dato tutti gli esami e questo non sorprese affatto tutta la famiglia che a proposito era presente alla cerimonia. Anche i McKay e Daniel saltarono su un aereo per vedere quella ragazza laurearsi. Daniel non voleva perdersi quel momento così importante per la vita di Lily, le voleva ancora troppo bene sebbene camuffò quei sentimenti con un “Emy mi ha chiesto di venire, non potevo deluderla”.
Fu una serata piena di emozioni e Lily avrebbe festeggiato con i suoi amici una volta tornata a Los Angeles. Per fortuna, lei aveva già impacchettato e spedito tutta la sua roba a casa nei mesi precedenti quindi l’unica cosa che doveva fare ritorno a Los Angeles era proprio lei.
I festeggiamenti si svolsero due giorni successivi, in un locale con tutti i suoi vecchi amici, fiumi di alcool, di cibo e musica assordante. Rebecca fu molto felice di poter bere di nuovo dopo nove mesi di gravidanza, anche Jordan aveva bisogno di bere dopo essere sopravvissuto ai primi due mesi di vita di suo figlio. Justin e la sua nuova fidanzata erano presenti e anche Megan e Ryan, gli amici d’infanzia di Lily. Fu presente anche qualche altro vecchio compagno del liceo e qualche amica del college che decise di andare a festeggiare la neo laureata. L’unico a non presentarsi fu Daniel e questo sì che fece davvero male alla ragazza. Il non essersi presentato alla festa, fece capire a Lily che Daniel aveva finalmente voltato pagina e che lei era totalmente fuori dai giochi. Voleva tuttavia togliersi quell’ultimo sassolino dalla scarpa. Il giorno seguente sarebbe partita per il Perù, stando fuori un mese intero e da mesi continuava a tenere conservata la lettera per Daniel. Lì dentro c’erano tutte le colpe della ragazza, tutte le sue frustrazioni e tutto il suo cuore. Lily decise che avrebbe trovato il coraggio per dargliela e così fece il giorno seguente. I suoi genitori l’accompagnarono all’aeroporto ma prima di lasciare il loro quartiere, si fece lasciare all’appartamento di Daniel. Suonò il campanello ma non rispose nessuno, così Lily scoraggiata e tremante si armò di tutto il coraggio e con paura e ansia del futuro e di ciò che Daniel avrebbe potuto pensare di lei, fece scivolare la lettera dentro la cassetta della posta del ragazzo, correndo poi fuori dal palazzo vergognandosi come una ladra. Dopo ciò, però non pote’ che sentirsi meglio e in pace con sé stessa dopo più di un anno di frustrazioni.
La ragazza salutò la sua famiglia, imbarcò il suo zaino da viaggio, fece tutti i controlli e salì sull’aereo. Mandò tutti gli ultimi messaggi e mentre l’hostess le diceva di spegnere il telefono e le dimostrazioni di sicurezza iniziavano, Lily lesse un messaggio di Rebecca.

“Daniel sarebbe voluto venire alla tua festa di laurea ma era già partito per le vacanze. Jordan non sa quando tornerà ma voglio che tu parta tranquilla. Nessuno di noi crede che lui sia riuscito a voltare pagina. Ti scriverò quando avrò altre notizie. Fai un buon viaggio amica mia. Divertiti per noi e torna qui con un sacco di storie da raccontarci. Ti vogliamo bene.
PS:
Aiden ti manda uno dei suoi sorrisi migliori!”


Lily sorrise vedendo la foto di quella piccola lenticchia con le gengive ben visibili. Accarezzò l’immagine sul cellulare e spegnendolo, sospirò. Forse al suo ritorno avrebbe avuto ancora una possibilità con Daniel e questo, in qualche modo, le alleggeriva il cuore.

Quando Daniel tornò a Los Angeles, due settimane successive con la pelle abbronzata, un nuovo taglio di capelli e senza più una ragazza da poter chiamare “fidanzata”, fu felice di buttarsi sul divano e leggere tutta la posta arretrata. Bollette, pubblicità, sconti, quando la sua attenzione venne catturata da quella calligrafia che conosceva bene. Lesse il suo nome sulla busta e subito l’aprì.-



Caro Daniel,
sinceramente non so perché in questo momento ti stia scrivendo. Non credo nemmeno che riuscirò mai a darti questa lettera o imbucarla nella tua cassetta della posta.
Forse ti scrivo per esternare i miei pensieri e sentimenti sperando di avere delle risposte o forse sento solo il bisogno di riconnettermi a te.
Dovresti avercela a morte con me, avresti dovuto cancellarmi dalla tua vita e invece ogni qualvolta che io torno a Los Angeles tu sei lì. Io non capisco il perché. Non capisco come tu faccia ad essere così premuroso nei miei confronti dopo tutto ciò che ti ho fatto. Cerco di consolarmi pensando che una parte di te, sia così tanto presente nella vita dei bambini perché ha il bisogno di vedere me. Probabilmente non merito di avere queste pretese e tanto meno merito di avere il tuo perdono. Finalmente ho aperto gli occhi e sono consapevole di ciò che ti ho fatto in quest’ultimo anno. Hai ragione, ho distrutto completamente la tua persona, dimostrando tutto l’egoismo e il marcio che ho dentro.
Al Ringraziamento avrei potuto fermarti, avrei potuto dirti che non volevo lasciarti eppure non l’ho fatto. Sono rimasta in silenzio come una codarda aspettando che tu facessi tutto da solo. Anzi, ti ho addirittura insultato. Non ho avuto il fegato di lasciarti e, in qualche modo, questo mi faceva sentire meno in colpa.
Cercavo una scusa per poter andare avanti in pace senza che il mio cervello mi riportasse a te. Non riesco a dormire la notte e sono delusa quanto te dal mio comportamento.
La verità è che la lontananza mi faceva sentire sola, era come se nessuno di voi potesse capirmi e Theo fosse l’unico a darmi un po’ di sollievo anche se poi, come avevi previsto tu e ti sentivi fin dall’inizio, lui si è rivelato un vero idiota. Volevo fare delle cose “fighe” per potermi vantare e far vedere quanto fossi cool, cosa che, sai bene, non sono mai stata. Come risultato ho avuto l’effetto opposto, ho rovinato ogni cosa, sentendomi uno scarto umano. Tu mi conosci, sai più di me ciò che io voglio dalla vita e forse ho fatto tutto questo per scappare da me stessa e dalla mia noiosità. Ho dato importanza a cose futili dando per scontate le cose importanti che tu mi hai sempre dato: amore, comprensione, condivisione e comunicazione. Ho perso me stessa lungo questo percorso, ma farò tutto il possibile per ritrovare la vera Lily.
Quando realizzai l’errore che commisi nel sottovalutarti e nel lasciarti, ero troppo orgogliosa per ammettere ciò che gli altri continuavano a ripetere. Il tempo è volato e quando decisi di farmi avanti, confessandoti i miei sentimenti, chiedendoti scusa e un’altra chance, era troppo tardi, stavi già con quella ragazza e dalle foto sembravate, anzi, sembrate, molto felici insieme.
Ricordi il viaggio in Sud America? Avrei voluto farlo con te e ora mi ritrovo ad andarci da sola e forse questo potrà farmi solo bene.
Forse tutto questo mio pensiero risulta disordinato, e le frasi scollegate, in questa lettera, proprio perché anche nella mia mente, tutti i miei pensieri sono incasinati e insicuri. Ma c’è una cosa di cui io sono sicura al cento per cento: Ti amo, ti ho sempre amato e non ho mai smesso. L’unica cosa che posso fare è chiederti scusa dal profondo del mio cuore e, anche se ho passato l’ultima ora, mentre la pizza si raffreddava, a scriverti una lunga lettera che spiega i motivi del mio comportamento, beh, ammetto che non ci sono scusanti. Ti scrivo questa lettera perché voglio mettermi il passato alle spalle e riniziare a vivere cercando di essere la persona sincera che sono sempre stata. Questa è la mia verità. Ti amo, sono pentita e so che non troverò mai più al mondo qualcuno che possa completarmi come fai tu.
Vorrei chiederti una seconda possibilità ma so che non è giusto tenerti legato a me dopo tutto questo. Chi sono io per giocare con i sentimenti delle persone? Con te credo di averlo fatto. Ti chiedo solo di associare al mio nome, il tuo primo amore e i bei momenti passati insieme e non la stronza che sono stata in quest’ultimo anno. Io non dimenticherò mai ciò che tu hai fatto per me.
Spero per te una vita felice, Daniel, perché tu te la meriti.
Proprio perché ti amo, ti lascerò in pace e non tornerò come un fantasma a tentarti.
Volta pagina, ci proverò anche io iniziando dal Perù.
Sii orgoglioso dell’uomo che sei perché io lo sono davvero di te. Tutte le donne sarebbero fortunate ad averti e sono sicura che ne troverai una meno stupida di me che ti terrà stretto a lei, non lasciandoti scappare.
Se ne avessi la possibilità, non ti lascerei più nemmeno per un secondo.
Mi dispiace di averti deluso. Spero che un giorno tornerai a guardarmi con gli stessi occhi di nove anni fa. Sarebbe bello poter tornare indietro nel tempo, non credi?


Con amore,
Lily.


-Dopo aver letto la lettera, Daniel la buttò dentro a uno zaino insieme a tanta altra roba, prese il suo portafoglio, il caricatore, il suo cellulare e dopo aver chiuso la porta di casa a chiave, saltò in macchina iniziando a guidare, superando il limite di velocità. Non gli importava più di nulla. Mise il telefono sul portacellulare della macchina e poi parlò.-

Daniel: Siri, chiama Brittany!
Siri: “Sto chiamando “Brittany””

-Daniel sentiva in vivavoce la chiamata in attesa quando poi Brittany rispose.-

Brittany: “Daniel, ciao”
Daniel: “Ciao Brittany, sto andando in aeroporto. Mi sai dire il programma di Lily per domani?”

-Brittany sorrise, non stava più nella pelle, era felicissima.-

Brittany: “Domani visiterà le rovine di Cusco, partirà la mattina verso le 7:30”
Daniel: “Perfetto. Grazie mille!”
Brittany: “Daniel?”
Daniel: “Sì?”
Brittany: “Tornate a casa insieme”
Daniel: “Lo spero”

-Daniel sorrise e spense la chiamata continuando a guidare.-


Ciao Meraviglie! <3
Scusate anche l’attesa di questa settimana, ma mi sto rimettendo in carreggiata! Domenica avrete l’ultimo capitolo…




Sì, l’ultimo capitolo di questa stagione! Ma cosa andate a pensare?! Vi preparerò adeguatamente quando ci avvicineremo alla fine :)
Cosa ne pensate di questo episodio?
Spero vi sia piaciuto!
Io vi mando un bacione e gli auguri di un buon inizio di settimana.
A presto,
Sum <3

 

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Capitolo 63
*** Estate ***


Unconventional Family
Capitolo 63
-Estate.-



-Quella mattina presto dei primi di Agosto, il piccolo Dylan, inginocchiato sul divano, sbirciava fuori dalla finestra con i suoi binocoli, parte del kit da esploratore che aveva messo nel suo zainetto, in vista di un’avventura. Intanto Brittany e Oliver andavano dentro e fuori e su e giù per la casa. Oliver tornò dentro dopo aver caricato in macchina l’ultimo borsone.-

Oliver: Il bagagliaio della macchina è ufficialmente pieno. Non puoi aggiungere altro, pulce!
Brittany: Ma come? Ho anche questo borsone!

-Oliver la guardò sorpreso.-

Oliver: E quello da dove spunta fuori? Non c’era cinque minuti fa!
Brittany: Beh, ho ridato uno sguardo al mio armadio per sicurezza. E meno male che l’ho fatto, mi stavo dimenticando un sacco di vestiti!
Oliver: Avevi già due borsoni di vestiti...
Brittany: Ma questi sono di vitale importanza. Ho bisogno dei miei vestiti e dei miei costumi!
Oliver: Sì, ma non hai bisogno di tutto il tuo guardaroba estivo!
Brittany: E chi lo dice? Tu? L’uomo che si è portato solo un mini zaino con la roba per tre settimane?

-Oliver sbuffò.-

Oliver: Lo terrai sui piedi nel tuo sedile!
Brittany: Davvero non riesci a trovare un piccolo spazio per questo borsone nel bagagliaio?
Oliver: No!
Brittany: Ma saranno praticamente sei ore di viaggio in macchina…

-Disse la donna con il viso da cucciolo bastonato a cui Oliver non poteva resistere. Lui sospirò scuotendo la testa, prendendole poi il borsone dalle mani.-

Oliver: Dalla a me, ci penso io! Scommetto che Rachel non ha tutti questi borsoni!
Brittany: Io scommetto di sì

-Oliver la guardò e sorrise, poi la baciò dolcemente.-

Oliver: Sfida accettata! Il perdente servirà la colazione a letto all’altro per due settimane

-Brittany sorrise sicura.-

Brittany: Andata!

-Proprio in quel momento, Dylan li distrasse, urlando.-

Dylan:YEEHY! SONO ARRIVATI. MAMMA, PAPA’, SAMUEL E’ QUI!!

-Ovviamente con “Samuel”, il bambino intendeva tutti i McKay. Brittany si affacciò alla finestra e vide i suoi amici parcheggiare, anche loro con la macchina strapiena. Subito Dylan corse fuori in giardino mentre la famiglia scendeva dalla macchina. Samuel corse verso Dylan e anche gli adulti si incontrarono. Subito Brittany parlò.-

Brittany: Rach, quanti borsoni di vestiti hai messo in macchina?

-Rachel la guardò confusa.-

Rachel: Due! Perché?

-Brittany sbuffò e mentre Oliver giocava a tetris con il bagagliaio per farci stare l’ultimo borsone di sua moglie, rise, guardandola.-

Oliver: Sai che non mi accontenterò solo di caffè e ciambelle, vero?

-Brittany lo guardò scuotendo la testa.-

Brittany: Oh, sta’ zitto!

-Alex e Rachel li guardarono sempre più confusi e Oliver, dopo aver trovato una soluzione per il borsone, si avvicinò ai loro amici.-

Oliver: Brittany ha perso una scommessa e per due settimane mi porterà a letto una ricca e calda colazione. Abbiamo scommesso su quanti borsoni di vestiti tu avessi messo in macchina, Rachel. Perché Brittany me ne ha fatto mettere ben tre!

-Rachel guardò la sua amica.-

Rachel: Britt, forse hai esagerato…

-E subito Alex interruppe sua moglie.-

Alex: Non fare la predica alla tua amica. Tu hai solo due borsoni di vestiti perché hai voluto riempire cinque scatole di cibo!

-Rachel scosse la testa e Oliver parlò.-

Oliver: Almeno il cibo è utile a tutti!

-Disse lanciando quella frecciatina a sua moglie che gli fece la lingua per poi parlare.-

Brittany: In totale Rachel ha più bagagli di me, quindi la scommessa è annullata!

-Oliver si avvicinò a lei stringendola in un abbraccio.-

Oliver: Oh no, non ti salverai così, pulce!

-Brittany sbuffò e tutti risero, quando poi sentirono Dylan parlare con i gemelli, o meglio con Samuel, Emily era capitata vicino a loro per puro caso.-

Dylan: Per colazione ho mangiato del gelato!
Samuel: Oh, beato! Mamma ci ha fatto mangiare della frutta!

-Rachel li guardò.-

Rachel: Gelato?

-Dylan annuì e subito Rachel guardò Brittany che provò a giustificarsi.-

Brittany: Avevamo già impacchettato tutto per il campeggio e l’unica cosa avanzata che stava nel freezer era il gelato. E’ pur sempre fatto di latte, no?

-Rachel la guardò scuotendo la testa. Dopo tutti quegli anni passati insieme non c’era più nulla che sorprendesse Rachel sull’argomento “Brittany e qualsiasi tipo di cucina”. Alex si avvicinò ai bambini.-

Alex: Allora, siamo pronti per il campeggio?!
Sam,Emy,Dyl: SIIIII!

-Risposero in coro i bambini mettendosi gli occhiali da sole, poi Samuel guardò suo padre.-

Samuel: Papà, Dylan può venire in macchina con noi?

-Alex guardò suo figlio.-

Alex: Assolutamente sì!
Emily: NOOOO!!!

-Gridò la bambina, pensando che quello fosse il suo incubo peggiore. Brittany la guardò.-

Brittany: Emy, tesoro, se ti va’, tu puoi stare in macchina con noi!

-Subito Emily s’illuminò.-

Emily: C’è anche diddi Lily?
Brittany: No. Sinceramente non so se quest’anno riuscirà a raggiungerci

-Disse Brittany con tono pacato. Non poteva mentire alla bambina che comunque sbuffò. Lily le mancava da morire, in più non voleva passare quelle sei ore di macchina insieme a quei due rompiscatole. Brittany la guardò accarezzandola.-

Brittany: A me e Oliver farebbe molto piacere averti in macchina con noi. Possiamo cantare tutte le canzoni delle principesse Disney, vero Olly?
Oliver: Oh sì, non vedo l’ora di imparare tutta la colonna sonora di Moana!

-Alex lo guardò sorridendo.-

Alex: Te ne pentirai molto presto!

-Gli adulti scoppiarono a ridere e Brittany riprese a guardare la bambina prendendola per mano.-

Brittany: Lasciamo perdere quei due maschietti. Io ho davvero bisogno della compagnia di una femminuccia. Non ne posso più degli Avengers!! Allora, che ne pensi?

-Emily guardò i due bambini che giocavano a fare la lotta sul prato e alzando il sopracciglio destro, subito annuì a Brittany. Rachel guardò la sua amica e entrambe sorrisero, sapevano bene che fare il viaggio con quei tre insieme in una macchina nei sedili posteriori equivaleva a suicidarsi. Mentre i bambini entravano nelle macchine, Emily sentì Dylan provocarla, canticchiando.-

Dylan: Stremily è da sola come sempre! Na na na na!

-Emily lo guardò con superiorità.-

Emily: Sono sicura che diddi Lily arriverà presto e io sarò tutta sua!

-Dylan subito scattò. Quanto era suscettibile ed ingenuo!-

Dylan: Lily è MIA sorella!
Emily: Ma vuole più bene a me!

-Dylan scese dalla macchina puntando la bambina.-

Dylan: No, vuole più bene a me perché IO sono il suo fratellino! Mi ospita anche nel suo letto a volte!
Emily: Anche io dormo con lei quando facciamo i pigiama party e mi stringe forte forte al suo cuore. La mia cameretta era la sua, la targhetta ne è la prova. Vuole più bene a me perché è mia diddina!!
Dylan: NOOOOO

-Urlò Dylan partendo all’attacco, ma Oliver lo fermò prendendolo per la maglietta.-

Oliver: Non ci provare nemmeno Dylan, o puoi scordarti di giocare con l’Ipad. Fila a sederti in macchina con Sam!

-Rachel, prima di salire in macchina, guardò i due bambini.-

Rachel: Lily vuole bene ad entrambi allo stesso modo. Ora, tutti in macchina o arriveremo tardi al campeggio e non ci faranno entrare!

-I due bambini urlarono all’unisono.-

Emy e Dyl: NOOOOO!

-Subito saltarono dentro le macchine senza fiatare, non vedevano l’ora di arrivare.

Dopo aver passato due settimane a nuotare sotto la cascata, a tuffarsi nel fiume e in mare, ad osservare le balene, fare amicizie in campeggio, mangiare all’aria aperta, osservare le stelle, ballare e raccontare storie di paura, quella domenica pomeriggio, Samuel e Dylan stavano seduti sulla casa sull’albero del campeggio mentre riflettevano. Dylan guardò il suo amico.-

Dylan: Allora, a cosa giochiamo? Non possiamo più giocare con il frisbee…
Samuel: Già, non dopo essere caduti sulla tenda di quel signore, abbassando la corda del suo bucato che dopo ciò accidentalmente ha preso fuoco!
Dylan: I nostri genitori erano davvero furiosi
Samuel: Puoi ben scommetterci. Anche se toglierci l’Ipad durante il rientro a casa è una punizione ingiusta. Voglio dire, non lo abbiamo mica fatto a posta!
Dylan: Infatti. Buttare Emy in acqua vestita, quello sì che lo abbiamo fatto a posta!

-Entrambi sorrisero annuendo, dandosi un cinque soddisfatti. Dylan poi continuò.-

Dylan: Perché non andiamo al fiume a giocare agli avengers?
Samuel: Ci abbiamo giocato un sacco di volte!
Dylan: Gara del lancio delle pietre?
Samuel: Ce l’hanno vietato dopo aver preso in pieno la macchina di quel ragazzo!
Dylan: Oh, già! Gara di bici?
Samuel: Non ci affitteranno di nuovo le bici dopo aver toccato la ruota della bici di quella signora e averla fatta cadere!

-Dylan sbuffò.-

Dylan: E se chiedessimo ai nostri papà di andare a pesca?
Samuel: Credo proprio che siano impegnati a fare non so cosa, Dyl!

-Entrambi si appoggiarono al tronco dell’albero delusi, quando videro Emily passare mentre raccoglieva dei fiori. Dylan parlò girandosi il cappellino rosso all’indietro.-

Dylan: Sono talmente annoiato che giocherei perfino con Stremily!

-In quel momento Samuel ebbe un’illuminazione.-

Samuel: Ci sono! Giochiamo a Peter Pan, giochiamo a cercare e sconfiggere gli indiani. Io sarò Peter, tu puoi fare un bimbo sperduto, Svicolo, quello vestito da volpe, se vuoi!
Dylan: Sì, è il mio preferito!
Samuel: Possiamo andare a giocare al fiume
Dylan: Ottima idea!

-Samuel si alzò e dalla casetta sull’albero urlò.-

Samuel: EMY, EMY!

-La bambina si voltò e Samuel urlò ancora.-

Samuel: CI SERVE UNA WENDY! VUOI FARLA?

-I due bambini scesero dalla casa sull’albero con lo scivolo, avvicinandosi poi alla bambina che li guardò.-

Emily: Mmh, sentiamo, quale storia?
Samuel: La caccia agli indiani!
Emily: Non mi piace la caccia agli indiani. Preferisco la storia della caccia al tesoro di Uncino

-Dylan la guardò serrando gli occhi.-

Dylan: Beh, la caccia agli indiani è quello che abbiamo deciso io e Samuel, quindi accontentati!

-Samuel guardò sua sorella per qualche secondo, gli serviva una Wendy ed Emy la sapeva fare molto bene. Tra l’altro la bambina non avrebbe mai accettato di giocare secondo le sue regole, così decise di fare un passo indietro.-

Samuel: D’accordo! Che caccia al tesoro di Uncino sia!

-Dylan guardò Samuel deluso.-

Dylan: Ma Sam!
Samuel: O questo o niente Emy e quindi Wendy e quindi niente Peter Pan!

-Dylan sbuffò, non avevano altra scelta.-

Dylan: Eh va bene!

-Emily sorrise e urlò.-

Emily: TUTTI AL FIUME! PETER, VEDO LE IMPRONTE. CREDO CHE UNCINO E SPUGNA SIANO PASSATI PER DI QUA!

-I bambini subito sorrisero partendo alla carica, immergendosi in una delle loro grandi avventure.

Dopo aver giocato per tutto il pomeriggio, quella sera, si sarebbe svolta l’annuale partita di calcio “McKay contro Hunt”, nel campo di terra del campeggio. Dylan e Samuel non vedevano l’ora di sfidarsi. Tutti si preparavano al campo, quando tutto d’un tratto sentirono quella dolce voce familiare.-

Lily: Non starete per fare l’annuale partita senza di me!

-Tutti alzarono lo sguardo e videro Lily e Daniel avvicinarsi al campo mano nella mano con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro. I bambini subito gli saltarono addosso e a poco anche gli adulti.-

Emily: FINALMENTE SIETE ARRIVATI. LO SAPEVO CHE SARESTE VENUTI!

-Dylan li guardò dopo averli abbracciati.-

Dylan: Vi tenevate la mano per davvero?

-Anche Samuel, nonostante non volesse darlo a vedere, ci teneva che i due tornassero insieme. Li adorava entrambi e soprattutto, li aveva sempre visti insieme per tutta la sua vita, era strano vederli separati e farsi la guerra. Il bambino parlò, facendo una domanda che avrebbe chiarito le idee a tutti quanti.-

Samuel: Siete di nuovo fidanzati?

-Daniel sorrise e lo guardò.-

Daniel: Sì, e non ci lasceremo più. Questa volta è per sempre!

-Lily sorrise tirando su la mano, facendo vedere il suo anello di fidanzamento. Subito Brittany e Rachel scoppiarono a piangere abbracciando i due ragazzi. Presero la mano di Lily osservando quell’anello così fine con un piccolo diamante incastonato. Era molto semplice, tutto quello che Daniel poteva permettersi al momento.-

Brittany: E’ davvero un anello delicato, molto carino!
Rachel: E’ proprio perfetto per la nostra Lily!

-Daniel le guardò sorridendo.-

Daniel: E’ quello che ho pensato anche io

-Anche Alex e Oliver si complimentarono con i ragazzi. Non potevano chiedere per la loro bambina, un ragazzo migliore. Daniel si sarebbe sempre preso cura di lei. Alex, curioso quanto suo figlio parlò.-

Alex: Quando vi sposerete?

-Lily li guardò sorridendo.-

Lily: Sappiamo che non vedete l’ora di iniziare i preparativi, specialmente voi due...

-Indicò Brittany e Rachel e poi continuò.-

Lily: Però non ci sposeremo quest’anno. Contiamo di sposarci tra due anni. Prima abbiamo bisogno di iniziare la nostra vita insieme andando a convivere e cercando di impostare le nostre vite. Questo anello è puramente simbolico per ricordare la nostra promessa anche nei momenti più difficili!

-Emily subito si strinse alla vita della sua madrina.-

Emily: Io voglio fare la damigella!

-Lily sorrise accarezzandole i capelli e Emily continuò, idolatrandola sempre di più. La bambina aveva proprio un debole per Lily.-

Emily: E scommetto che sarai bellissima, come le principesse. Anche di più!

-Lily la guardò.-

Lily: Saremo tutte bellissime e i maschietti saranno profumati!
Emily: Per una voltaaa!!

-Le ragazze scoppiarono tutte a ridere mentre i maschietti non capivano cosa ci fosse di così divertente. Poi Oliver cambiò discorso.-

Oliver: Allora, siamo pronti a giocare questa partita?

-I bambini urlarono in coro.-

Emy,Sam,Dyl: SIIIIIIIII!

-Sorrisero e corsero a posizionarsi in campo.-

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Due settimane prima. Luglio.
Rovine di Cusco, tempio del sole Coricancha, Perù.



-Quella mattina, Lily si era svegliata presto e ben riposata, fece colazione con una buona tazza di caffè peruviano, della frutta locale e del porridge mentre cercava di leggere il giornale nella quiete pace delle prime ore dell’alba. Non ricordava molto di spagnolo dato che non lo studiava dalle superiori, ma qualcosa di quel giornale, riusciva a comprenderla. Dopo aver chiesto a uno degli anziani del villaggio come arrivare al tempio, si mise lo zaino in spalla, iniziando a camminare, godendosi quei meravigliosi paesaggi che le avevano tenuto compagnia per quelle due settimane.
Finalmente, verso le 9:00 riuscì a scorgere il grande tempio. Sorrise, decidendo di velocizzare il passo. Quando fu arrivata, non pote’ che scattare delle foto e poi dopo aver fatto un respiro profondo, iniziò a salire le scale. Arrivò in alto con il fiatone e, vedendo quel ragazzo, lì davanti a lei, seduto ad aspettare, Lily perse anche quel poco fiato che le era rimasto. Si avvicinò a lui che scese dal muretto.-

Daniel: Mi domandavo a che ora saresti arrivata, pigrona!

-Lily sorrise, saltandogli addosso ancora incredula. Daniel la strinse a sé annusando i capelli castani della ragazza. Anche lui non poteva credere di averla di nuovo tra le sue braccia. Lily si staccò dall’abbraccio, guardandolo poi profondamente negli occhi.-

Lily: S-se sei qui…
Daniel: Oh, sì. Ho letto questa!

-Disse lui, tirando fuori dalla sua tasca la lettera di Lily. Lei si portò le mani alla bocca dallo stupore.-

Lily: L’hai portata qui? Bruciala, non so, falla a pezzi ora. E’ imbarazzante!

-Lui rimise la lettera in tasca e si avvicinò di più a lei prendendole le mani.-

Daniel: No, non lo è. E’ stato un gesto davvero dolce e non la distruggerò mai!

-Lily lo guardò sorridendo.-

Lily: Ti odio!

-Anche Daniel sorrise. Avvicinandosi sempre di più, catturando gli occhi blu della ragazza.-

Daniel: No, non è vero!

-Le loro labbra si sfioravano e Lily sussurrò.-

Lily: No, non è vero!

-Prima di ritrovarsi in quel bacio passionale da cui non si staccarono tanto facilmente. Daniel poi le accarezzò il viso.-

Daniel: Ti amo e non ho mai smesso di aspettarti!
Lily: Avrei dovuto spedirti la lettera prima. Che idiota!
Daniel: Avresti dovuto mettere il tuo orgoglio da parte prima

-Lily annuì.-

Lily: Hai ragione!

-Daniel sorrise, baciandola ancora, poi parlò.-

Daniel: Abbiamo tanto tempo per parlare ma ora siamo qui per goderci quest’incredibile tempio. Giusto? Allora professoressa, cosa mi sa dire a riguardo?

-Entrambi sorrisero e Daniel prese la mano della ragazza, iniziando poi a camminare.

I due ragazzi passarono una giornata bellissima tra le rovine, per poi concluderla al villaggio con le persone locali, mentre si arrostiva del cibo all’aperto, si danzava intorno al fuoco al ritmo di tamburi insieme ai bambini del villaggio, si dipingevano i volti e si raccontavano antiche leggende dei popoli inca, maya e atzeco.
Daniel cambiò il suo bungalow il pomeriggio, portando il suo zaino in quello di Lily.

Quella notte rientrarono nella loro casetta di legno verso l’1:00, dopo aver passato la serata a ridere a crepapelle. Quasi esausti si buttarono a letto, uno a fianco all’altro. Lily cercò la mano di Daniel e la prese. Si guardarono negli occhi come per chiedere l’autorizzazione e dopo qualche secondo, la ragazza si sedette su Daniel, iniziando a sbottonargli la camicia. Lui l’avvicinò ancora di più a sé, iniziando a baciarle il collo, poi le sussurrò.-

Daniel: Niente più giochi in camera da letto, per favore!

-Lily lo guardò, lo baciò dolcemente e rotolò giù dal corpo del ragazzo, sedendosi a letto. Daniel le prese la mano preoccupato.-

Daniel: Ho detto qualcosa di male?

-Lily sorrise.-

Lily: No, però penso che dovremmo parlare di quella serata. Ho bisogno di farlo!

-Anche Daniel si sedette bene sul letto, stringendole sempre la mano.-

Daniel: E’ giusto parlarne!

-Lily sospirò e iniziò a parlare.-

Lily: Ricordi il giorno della partita di Emy? Abbiamo avuto quella discussio…
Daniel: Sì, mi ricordo!
Lily: Sono stata malissimo dopo ciò
Daniel: Mi dispiace di averti detto delle cose offensive, io ero molto…
Lily: No, Dan. Sono stata malissimo perché mi hai sbattuto ciò che ti ho fatto in piena faccia. Ho sofferto pensando a quanto io ti avessi ferito e non è stato per niente giusto. Non dopo che tu mi hai regalato nove anni da favola. Hai pensato che tu non fossi più in grado di farmi provare del piacere
Daniel: Sì, l’ho pensato. E’ stato un pensiero fisso nella mia mente dopo quella volta alla casa al mare. Dopo che mi chiedesti di fare dei giochi di ruolo in camera da letto
Lily: Voglio che tu sappia che io non te lo chiesi perché non ti trovavo più attraente o perché non mi soddisfassi più. Theo mi parlava delle sue conquiste e di come a lui piacesse un pizzico di pepe in camera da letto e così ho pensato che forse, fare le cose come le facciamo sempre iniziava a stancarti e che magari ti sarebbe piaciuto qualcosa di diverso. Forse sarebbe piaciuto anche a me. Non so, volevo sperimentare ma il risultato è che non mi sono mai vergognata tanto in tutta la mia vita

-Daniel sorrise.-

Daniel: Allora siamo in due! Mi sentivo in imbarazzo solo all’idea

-Lily lo guardò.-

Lily: Perché non mi hai bloccata e non me lo hai detto?

-Daniel sospirò.-

Daniel: Pensavo che tu volessi esplorare un altro lato della nostra intimità per recuperare il nostro rapporto dato che la nostra comunicazione iniziava a non essere più la stessa. Pensavo di farti felice assecondandoti e non giudicandoti

-Lily lo guardò stringendogli la mano per poi sputare fuori quel segreto che si teneva dentro.-

Lily: Quella sera ho finto, Dan!

-Daniel sorrise.-

Daniel: Lo so!
Lily: Perché ne sei così convinto?
Daniel: Perché conosco ogni tuo verso, ogni tuo gemito. In più sei una pessima bugiarda!

-Entrambi scoppiarono a ridere sentendosi molto più rilassati e Lily continuò.-

Lily: Adoro fare l’amore come lo facciamo noi. Non voglio cambiare, amo il nostro equilibrio che rende tutto perfetto. Voglio dire, tu sei sempre stato bravissimo in questo. Non ho niente da rimproverarti. Potrai mai perdonarmi per essere stata con Theo?
Daniel: Anche io sono stato con un’altra in questo periodo. L’ho fatto perché una parte di me voleva vendicarsi di te e farti ingelosire!
Lily: Cosa?! Beh, ci sei riuscito alla perfezione. A poco mi usciva il fumo dalle orecchie a saperti con un’altra ragazza, specialmente dopo le deludenti volte con Theo!
Daniel: Ah sì? Sono state deludenti?!
Lily: Non gioire di ciò!
Daniel: Gioisco, gioisco, eccome se gioisco!

-Lily scosse la testa.-

Lily: Il punto è che tu mi hai abituata troppo bene! Conosci il mio corpo, sai cosa fare. Ovviamente Theo all’inizio non lo sapeva. Ho dovuto spiegargli delle cose

-Daniel scoppiò a ridere e Lily riscosse la testa.-

Lily: Ridi, ridi e prenditi la tua rivincita!

-Daniel si avvicinò a lei.-

Daniel: Direi che me la merito dopo tutta questa attesa!

-Lei sorrise per poi sussurrargli.-

Lily: Grazie per avermi lasciata andare a tuo discapito

-Lui le accarezzò il viso.-

Daniel: Sapevo che saresti tornata da me prima o poi. E comunque ho sempre pensato che sarebbe stato meglio lasciarti andare e vederti felice piuttosto che tenerti stretta a me rendendoti infelice
Lily: Ti amo, lo sai?
Daniel: Non mi dispiace sentirmelo ripetere!

-Lily sorrise, accarezzandogli il viso.-

Lily: Sai cosa non mi dispiacerebbe affatto adesso?
Daniel: Cosa?
Lily: Se mi mostrassi ancora tutta la tua bravura nel…
Daniel: Farti mia!

-Concluse Daniel, posizionandosi sopra la ragazza, iniziandole a togliere la maglietta, cosa che avrebbe portato a una lunghissima notte movimentata.-
>>>


-Ecco che la partita cominciava con il calcio d’inizio dei McKay. Decisero di giocare senza portieri per facilitare la partita ai bambini. Daniel era l’arbitro imparziale. Il tempo scorreva tra gli spintoni di Samuel e Dylan e Brittany che scappava dalla palla, per colpa della quale gli Hunt presero un sacco di goal. Dopo l’ennesimo, che decretava il pareggio, Oliver chiese il timeout e si riunì con la sua famiglia per una nuova strategia. Guardò sua moglie.-

Oliver: Devi calciarlo quel pallone, non evitarlo, pulce!!
Brittany: E se mi faccio male al piede?
Oliver: Non ti farai male!

-Dylan prese la mano di sua madre guardandola dritta negli occhi con quello sguardo penetrante tipico degli Hunt.-

Dylan: Mamma, non devi avere paura. Puoi farcela, io credo in te! Dobbiamo vincere!

-Brittany guardò suo figlio commossa e subito lo strinse a sé.-

Brittany: Oh, il mio bambino!!
Dylan: Mamma, mamma, lasciami andare o gli altri vedranno che sono un mammone e questo non può saltare fuori durante la partita. Dobbiamo essere tosti! Vero papà?
Oliver: Verissimo, figliolo!

-Brittany li guardò.-

Brittany: Samuel ed Emily sono mammoni tanto quanto te!

-Dylan scosse la testa.-

Dylan: MAMMA, concentrati sulla strategia!
Brittany: D’accordo, fagiolo. Sono pronta a sfoderare la strategia in campo…. Che sarebbe...?

-Oliver la guardò.-

Oliver: Se mi fai parlare, ve la spiego!

-Proprio in quel momento sentirono Alex urlare e tutti si voltarono.-

Alex: EHI, QUELLA E’ CORRUZIONE! LILY NON CORROMPERE L’ARBITRO!

-Lily guardò suo diddino indignata.-

Lily: Non lo sto mica corrompendo per farci vincere! Volevo solo ricordagli quanto io lo ami!
Alex: ALLONTANATI DA LUI. NON PUOI SOCIALIZZARCI
Lily: Ma è il mio fidanzato!
Alex: Non durante la partita! OLLY, RIPRENDITI TUA FIGLIA O QUI PARTONO LE SQUALIFICHE!

-Lily lo guardò.-

Lily: Daniel deve solo provarci a squalificarmi, sa che non gli conviene!
Alex: QUESTA E’ INTIMIDAZIONE!!

-Oliver trascinò Lily verso la sua squadra, era inutile, lei e Brittany non erano proprio fatte per lo sport. Si riunirono di nuovo in cerchio e Oliver parlò.-

Oliver: Okay, siamo pari. Nove a nove. Vince chi fa il prossimo goal. Direi di puntare tutto sulla mamma!
Brittany: Su di me?
Lily e Dylan: SULLA MAMMA?!
Oliver: Sch, zitti che vi sentono. Alex ha delle orecchie da superman. Statemi a sentire, nessuno pensa a Brittany in campo, credono tutti che lei raccolga le margherite invece di giocare…
Brittany: Ehi, erano solo due, ed erano bellissime. Non potevo lasciarle là a venir schiacciate dai vostri piedoni!

-Dylan scosse la testa.-

Dylan: Papà, vuoi davvero puntare tutto sulla mamma?

-Brittany guardò suo figlio con il broncio.-

Brittany: Dov’è finito il “Mamma ce la puoi fare, credo in te”?

-Dylan fece spallucce e Oliver continuò.-

Oliver: Comunque, nessuno baderà a lei, sarà sicuramente smarcata e avrà tutto il tempo per arrivare alla porta e segnare, dato che gli altri saranno impegnati a marcare e tenere stretti noi, okay? Se noi ci crediamo, funzionerà!
Dylan e Lily: D’accordo!

-Si strinsero tutti in un abbraccio e lo stesso fecero i McKay. Il fischio di Daniel fece riniziare la
partita. Oliver riuscì a togliere il pallone ad Alex con una scivolata e subito Dylan fu pronto a prenderlo. Lo calciò subito verso Brittany che stava ancora a centro campo. La donna riuscì a prendere il pallone e presa dalla foga, iniziò a correre sentendo solo in sottofondo le urla della sua famiglia. Più convinta che mai, si avvicinò alla porta senza ostacoli, calciò il pallone e GOOAALL. Il fischio di Daniel metteva fine a quella partita. Brittany esultò alzando le braccia al cielo e voltandosi per festeggiare con la sua famiglia, vide i McKay festeggiare. Non riusciva a capire il perché, quando quelle voci si fecero chiare. Dylan era davvero incavolato.-

Dylan: MAMMA ACCIPIGNA! PERCHE’ NON CI HAI ASCOLTATO?!!

-Brittany si avvicinò a loro confusa.-

Brittany: Ma io ho fatto goal!

-Oliver la guardò scuotendo la testa.-

Oliver: Peccato che quella fosse la nostra porta!
Brittany: Cosa? Era la loro fino a poco tempo fa
Oliver: Dopo il timeout si cambia la porta. Abbiamo sempre avuto questa regola, pulce!

-Dylan non riusciva a contenersi.-

Dylan: HAI FATTO AUTOGOAL MAMMA, PERDINDIRINDINA! CI HAI FATTO PERDERE!

-Urlò il bambino calciando una pietra del campo.-

Brittany: Scusate ma ho visto che il campo era libero e sono passata all’attacco, sono anche riuscita a prendere il pallone!
Oliver: Beh, nessun McKay ti avrebbe mai fermata dal fare autogoal!

-Lily difese sua madre.-

Lily: Dai ragazzi, è già tanto se è riuscita a calciare la palla!

-I McKay si avvicinarono divertiti, specialmente Sam e Alex.-

Alex: Grazie mille per la vittoria, amica!
Brittany: Oh, sta’ zitto!! Mio figlio mi odia ora!

-Dylan la guardò.-

Dylan: Io non ti odio mamma, ma l’anno prossimo cambiamo le squadre. Maschi contro femmine!

-Gli adulti scoppiarono a ridere lasciandosi poi la partita alle spalle. Lily si avvicinò a Daniel e lo baciò. Lui sorrise.-

Daniel: Non ho fischiato un fallo che tuo padre ha fatto ad Alex...
Lily: Oh, allora eri dalla nostra parte!
Daniel: Sch. Non dirlo ad Alex o la mia carriera da arbitro finisce qui!

-Entrambi scoppiarono a ridere per poi raggiungere gli altri e cenare vicino al fuoco con degli hamburger, delle pannocchie e delle patate arrostite e per finire i biscotti ai marshmellow. Solo alle 21:00 quando tutti finirono di cenare, Lily catturò l’attenzione dei bambini.-

Lily: Indovinate cosa ho portato per quest’ultima settimana di campeggio?

-I bambini la guardarono eccitati e lei tirò fuori dalla sua borsa il libro di Harry Potter. Loro saltarono di gioia e Lily li guardò.-

Lily: Coraggio pesti, pigiamini e dritti sui materassini. Abbiamo un’avventura che ci attende!

-I bambini non se lo fecero ripetere due volte, diedero la buonanotte a tutti e seguirono Lily e Daniel dentro la tenda, da cui i due ragazzi uscirono solo una mezz’oretta dopo. I bambini erano stanchissimi e non riuscirono a reggere nemmeno due capitoli, addormentandosi uno sull’altro. I due ragazzi uscirono dalla tenda andando a sedersi con gli adulti che non vedevano l’ora di sentire tutta la storia del Perù che Lily fu davvero molto felice di raccontare.-

Lily: ...e c’erano questi villaggi… Lì le persone ti accoglievano felicemente condividendo la loro cultura. Il cibo era pazzesco e le feste davanti al fuoco ancora di più. Ci hanno insegnato a danzare, abbiamo pregato gli antenati, gli Dei, è stato tutto così magico e fuori dal mondo che faticavo a credere che quello non fosse un sogno. E’ tutta un’altra realtà, vi è una povertà assurda parlando materialmente, voglio dire, abitano in capanne, però credo che abbiano una ricchezza interiore immensa. Siamo stati nella “scuola”, se così si può chiamare, della città vicino al villaggio e ci siamo divertiti ad insegnare ai bambini i giochi e a passare del tempo con loro. Daniel ha letto per loro dei libri

-Daniel sorrise.-

Daniel: Sì, è stato tutto molto spirituale. Loro mi ascoltavano così avidi di sapere. E’ stato proprio bello. Eravamo circondati dalla natura, dalla polvere e eravamo costantemente sudati con tutto quel caldo!

-Brittany li guardò.-

Brittany: Sembra tutto davvero fantastico
Lily: Lo è stato, mamma. Appena arriveranno le foto, ve le faremo vedere

-Alex e Oliver sorrisero e Alex parlò.-

Alex: Non vediamo l’ora di vedere la prova che ci mostra la vostra scalata di Machu Picchu!

-Daniel rise.-

Daniel: Siamo arrivati in cima, ve lo assicuriamo. I nostri muscoli si stanno ancora riprendendo

-Tutti scoppiarono a ridere e Lily continuò.-

Lily: Daniel si sta ancora riprendendo anche dalla caduta da cavallo!
Daniel: Ah ah ah, molto divertente, piccolina!

-Lily si affrettò a spiegare.-

Lily: Abbiamo cavalcato e io devo ringraziare Chad e Austin per le lezioni che mi hanno dato in passato!
Daniel: Io ho preferito accarezzare i pony! Credo che dovrò chiedere a Chad e Austin qualche lezione di equitazione e comunque alla cavalcata ho preferito i viaggi con la Jeep
Lily: Oh sì, abbiamo affittato una Jeep e abbiamo fatto dei giri panoramici mozzafiato. E’ stato tutto bellissimo!

-Rachel li guardò felice.-

Rachel: E’ bello che siate tornati così entusiasti da questa vacanza! Ora però, vogliamo sapere di voi due!

-Lily sorrise imbarazzata e parlò.-

Lily: Beh, di certo non mi aspettavo di trovarlo lì…

-Lily raccontò tutto, per poi fermarsi e sorridere.-

Lily: Verso gli ultimi giorni, Daniel mi ha fatto una sorpresa. Abbiamo avuto un’avventura estrema

-Brittany li guardò.-

Brittany: Cos’avete fatto?

-Daniel sorrise.-

Daniel: Paracadutismo!
Brittany: STATE SCHERZANDO?!

-Rachel diede una gomitata alla sua amica.-

Rachel: Sch. Sveglierai i bambini!
Brittany: Ma li hai sentiti? Si sono lanciati giù da un aereo!

-Lily e Daniel sorrisero annuendo felici. Era stata un’esperienza fantastica e Lily riprese a raccontare.-


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Una settimana e mezzo prima.
Perù, Sud America.



-Lily e Daniel camminavano mano nella mano mentre percorrevano un sentiero impolverato, l’ennesimo, durante quella vacanza. Quel giorno, Lily non aveva programmato niente di particolare, così ci pensò Daniel, che la tenne all’oscuro fino all’ultimo minuto.-

Lily: Come farai ora che hai utilizzato tutti i giorni di ferie?!
Daniel: Beh, i giorni di ferie estive lì ho utilizzati per andare a Malibù per due settimane. Non pensavo ci sarebbe stato questo fuori programma ma comunque non è un problema. L’azienda chiude ad Agosto. Questa settimana me la cavo con delle ferie non pagate. Mi sostituirà un mio collega. Gli renderò il favore a Settembre!
Lily: Mi dispiace che dovrai fare una settimana di straordinari per colpa mia
Daniel: Sei tu la mia priorità al momento. I-io credo di essermi concentrato troppo sul futuro quest’anno
Lily: Sì, ma un futuro per noi!
Daniel: E’ vero, ma potevo anche allentare la presa. Abbiamo tutta la vita per costruire il nostro futuro e mi sono reso conto di aver esagerato perché è inutile avere un futuro pianificato e tranquillo nel quale tu non ci sei. Penso che alla fine la colpa di tutto ciò che è successo sia anche mia

-Lily lo guardava incredula e con un ammirazione che arrivava alle stelle. Ai suoi occhi Daniel continuava ad essere perfetto nella sua imperfezione.-

Lily: Ti amo e ti prometto che non ti farò più soffrire

-Daniel sorrise per poi baciarla.-

Daniel: E’ bello risentire la nostra connessione
Lily: Già…

-Lui la guardò, c’era ancora qualcosa che turbava la ragazza.-

Daniel: C’è qualcos’altro che vuoi chiedermi?

-Lily annuì e parlò.-

Lily: Cosa è successo tra te e quella ragazza? Io ti ho raccontato tutto ciò che è successo con Theo
Daniel: Beh, con lei sono stato un vero idiota. Era molto arrabbiata e sinceramente non posso darle torto. L’ho usata e l’ho anche portata con me in vacanza per poi lasciarla. Io non potevo più fingere. Avevo solo te per la testa!
Lily: Non tornerà per riprenderti?
Daniel: No, non lo farà e poi io non cambierò mai idea su di te!

-Lily sorrise e lo baciò profondamente. Daniel rise.-

Daniel: Così non mi aiuti a raffreddarmi però!

-Lily rise e sussurrò all’orecchio del ragazzo.-

Lily: Ho un irrefrenabile voglia di fare l’amore con te, stamattina!

-Lui la guardò maliziosamente.-

Daniel: Di nuovo?
Lily: Penso sia ora di recuperare il tempo perso
Daniel: Mi trovi totalmente d’accordo

-Lui la baciò per poi continuare.-

Daniel: Nessuno più di me non vede l’ora di recuperare ogni notte mancata però questa mattina ti ho preparato una sorpresa!
Lily: Ah sì?
Daniel: Ancora non riesco a mandare giù il fatto che tu mi abbia detto di essere noioso e non provare nuove esper…
Lily: Dan, sai bene ora che non lo penso. Ho scaricato tutto su di…
Daniel: Sch. Fammi continuare!

-Lily alzò le mani in segno di arresa e Daniel continuò.-

Daniel: Quindi voglio dimostrarti al 100% che non è vero. Io posso sorprenderti e mi piace fare nuove esperienze con te. Ricordi cosa mi urlasti per il Ringraziamento?
Lily: Quel giorno ti urlai tante cose…
Daniel: Beh, una mi è rimasta impressa!

-I ragazzi continuarono a camminare, avvicinandosi sempre di più a quel grande campo sterrato.-

Daniel: Mi facesti la lista delle cose che avresti voluto fare. “Voglio scalare le rovine di Machu Picchu, voglio nuotare con le tartarughe, voglio buttarmi in mare aperto da uno yacht…”

-Lily continuò ricordando la frase.-

Lily: “Voglio fare paracadutismo magari. Mi porteresti davvero a buttarmi giu’ da un aereo?”

-Daniel sorrise.-

Daniel: Ti risposi che era una cosa da pazzi. Poi ho capito che si diventa pazzi d’amore e io sono pazzo d’amore per te

-Lily non poteva credere a tutto ciò mentre Daniel apriva il cancello del recinto da cui da lontano poterono vedere un aereo. Lui continuò.-

Daniel: Perciò ho pensato che da pazzi quali siamo, possiamo buttarci giù da un aereo insieme!
Lily: Tu mi lasci senza parole. Hai fatto tutto questo per me?!
Daniel: Lo faccio per noi. Non voglio che tu sopprima i tuoi desideri, voglio che me ne parli e vedremo cosa si può fare
Lily: Mi hai preso alla lettera e… E ora non so se io sia così coraggiosa da buttarmi giù da un aereo, Dan. E’ la cosa più romantica che io abbia mai non solo vissuto ma anche di cui io abbia mai letto e visto. Mi sorprendi, amore mio. Amo questo gesto che hai fatto per me ma è davvero una cosa pericolosa. Si può anche morire, ne sei consapevole? Se non si dovesse aprire il paracadute…
Daniel: Ne sono consapevole, ecco perché…

-Il suo tono si fece ironico.-

Daniel: Se dovessi morire, voglio farlo da uomo fidanzato!

-Lui si inginocchiò a terra e dalla sua tasca prese un anello fatto di erba, rametti e una piccola margherita al posto del diamante. Guardò la ragazza negli occhi, prendendole la mano. Lily ormai era in lacrime.-

Daniel: Lily Green-Hunt, appena torniamo da questo paradiso e se soprattutto, sopravviviamo al lancio con il paracadute…

-Lily rise tra le lacrime, facendo sorridere anche Daniel.-

Daniel: Vuoi venire a vivere con me e un giorno sposarmi?

-La ragazza si buttò sul suo fidanzato facendolo cadere a terra in mezzo alla terra, mentre continuava a piangere e si stringeva a lui.-

Lily: Lo voglio. Lo voglio da morire!

-Daniel sorrise con gli occhi lucidi e la baciò, la baciò una, due, tre volte prima di riuscire ad alzarsi e metterle quell’anello così speciale al dito.-

Daniel: Ti prometto che te ne comprerò uno più bello appena arriveremo a Los Angeles!

-Lily continuava a guardare incantata l’anello.-

Lily: Questo lo conserverò per sempre!

-Lily lo ribaciò e poi Daniel la prese per mano.-

Daniel: Allora, siamo pronti ad andare a morire?!

-Entrambi scoppiarono a ridere raggiungendo l’aereo e tutti gli istruttori professionisti che li avrebbero aiutati.-
>>>

-Daniel rise dopo il racconto di Lily e parlò.-

Daniel: Come vedete non siamo morti spiaccicati sulla roccia di una montagna, quindi andremo a vivere insieme e poi ci sposeremo. So che questo per voi sarà un grande dolore, ma farò di Lily una Lee. Mi dispiace!

-Lily sussurrò.-

Lily: Lily Lee, suona davvero bene!

-Oliver guardò i due ragazzi per poi abbracciarli, era davvero felice che Daniel si prendesse cura della sua principessa. Tutti pensarono che per Oliver il matrimonio di sua figlia sarebbe stato difficile da mandare giù e si sorpresero quando parlò.-

Oliver: Sì, suona davvero molto bene e so che tu ti prenderai cura di lei!
Brittany: Aw, Olly, così farai piangere tutti!

-Sua moglie lo abbracciò mentre Rachel si stringeva ad Alex. Erano tutti davvero emozionati e molto felici per quei due ragazzi che avevano visto crescere. Finalmente erano di nuovo insieme, più forti di prima.-


Ciao Meraviglie <3
Ecco che posto l’ultimo capitolo di questa stagione. Per me è stato molto dolce e molto simpatico allo stesso tempo.
Voi cosa ne pensate? Qual è stata la vostra parte preferita?
Vi rimostro il campeggio a cui tutti noi ormai siamo molto affezionati, giusto?
In più anche qualche fotina di Daniel e Lily in Perù.

Ecco anche il campeggio per rinfrescarvi la memoria!

Spero che tutto questo vi piaccia.
Scrivetemi cosa ne pensate <3
Ci sentiamo la settimana prossima con un nuovo, anzi nuovissimo capitolo.
Non vedo l’ora.
Buon inizio settimana a tutti.
Un bacione,
Sum <3




 

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Capitolo 64
*** Nove anni dopo ***


Unconventional Family
Capitolo 64
-Nove anni dopo.-



-Gli anni sembravano volare a Los Angeles, eppure niente sembrava essere cambiato. Il parco del quartiere non aveva subito alcun cambiamento, era sempre ben curato, abitato da scoiattoli selvatici, anatre e pesci. Nemmeno i campetti da basket erano cambiati, ma forse la svolta per quei poveri canestri arrugginiti, sarebbe arrivata proprio quell’autunno. Anche le case delle nostre famiglie preferite non avevano subito alcun cambiamento esteriormente. Sta di fatto, però, che l’interno sembrava essere molto più piccolo da quando i bambini che ci vivevano si erano trasformati lentamente in degli adolescenti. Dylan, infatti, aveva compiuto sedici anni prima dell’estate e da bambino vivace, si trasformò in un adolescente pieno di sé. Troppo pieno di sé. Con l’arrivo di Settembre, iniziava anche un altro anno scolastico che al liceo John Francis, quell’anno, era iniziato con una settimana d’anticipo. Ecco perché già da quel 10 Settembre, i ragazzi iniziavano a entrare a scuola sbuffando. A proposito, nemmeno il liceo superiore era cambiato, stesse classi, stesso auditorium, stessa palestra, stesso preside e stessi professori. Niente sembrava essere cambiato, se non la gioventù che la frequentava.

Quel pomeriggio, dopo il pranzo, gli studenti erano tutti ammucchiati, intenti a cambiare classe. Proprio mentre Dylan si avvicinava alla sua, vide Samuel parlare con una ragazza, o meglio, provare a fare colpo su una ragazza. Ovviamente, il ragazzo non perse l’occasione per distrarre il suo amico.-

Samuel: Sì, credo faresti un affare uscendo con me, Lucy. Io sono…
Dylan: SAM!

-Il ragazzo dai capelli biondo cenere, si sentì toccare la spalla e immediatamente riconobbe quella voce. Si voltò, fulminando il suo amico con lo sguardo.-

Samuel: CHE VUOI?!

-Dylan sorrise.-

Dylan: Ehi, amico!

-Samuel sbuffò, capendo che Dylan era semplicemente annoiato.-

Samuel: Devi disturbarmi proprio ora?! Non vedi che sono impegnato?!
Dylan: Lo vedo, però devo parlarti!

-Samuel si voltò verso la ragazza sospirando, tanto Dylan non lo avrebbe lasciato in pace.-

Samuel: Bellezza, che ne dici se ci vediamo dopo?
Lucy: Certo, tesoro bello!

-La ragazza si avvicinò a Samuel, dandogli un bacio a stampo. Poi li superò, salutando Dylan.-

Lucy: Ciao Dylan!
Dylan: Ciao canarino!

-Il ragazzo sorrise insieme a Samuel mentre la guardavano andare via. Se quei due ragazzi erano ben conosciuti e adorati da tante ragazze della scuola, ce n’era una in particolare che non sopportava i loro atteggiamenti. La ragazza dagli occhi e capelli scuri, li vide e si avvicinò a loro con un’espressione schifata.-

Emily: Perché non la finite di fare i cascamorti?

-Oh sì, anche la nostra piccola Emily era cresciuta e sopravvissuta a un’intera infanzia e preadolescenza con quei due combina guai e sapeva bene quando tirare fuori il suo caratterino.
Samuel alzò gli occhi al cielo sentendo la voce di sua sorella. Dylan invece, non aveva mai nemmeno pensato di evitare un litigio con la ragazza.-

Dylan: Ma perché non ti fai gli affari tuoi ogni tanto? Solo perché tu fai la suora non vuol dire che anche noi dobbiamo stare in astinenza

-Emily stava per ribattere, quando Samuel la fermò.-

Samuel: Emy, non rompere!

-Dylan sorrise soddisfatto e continuò.-

Dylan: Giusto! Sei sempre così acida! Sei insopportabile, davvero!

-La ragazza non si trattenne più, dando uno spintone a Dylan, facendolo sbattere agli armadietti.-

Emily: Sei uno stronzo, idiota, menefreghista! E tu il fratello più imbecille!

-Disse lei, fulminando Samuel con lo sguardo, prima di voltarsi per andare in classe rossa in volto. Dylan ovviamente non perse l’occasione per commentare.-

Dylan: Ma perchè è sempre così acida?! E poi dovrebbe davvero imparare a farsi gli affari suoi!

-Samuel scosse la testa stanco dei battibecchi tra i due, poi guardò il suo amico.-

Samuel: Cosa volevi prima? Perché hai interrotto la mia chiacchierata con Lucy?
Dylan: Mi sto annoiando in questo carcere. Non ho voglia di fare le ultime ore!

-Samuel capì immediatamente cosa volesse Dylan. Sospirò e lo guardò.-

Samuel: Spera che Emy non ci veda uscire! Se mia madre dovesse scoprire qualcosa, un'altra volta, io ho finito di vivere. L’anno scorso è stata molto chiara!
Dylan: Fratello, come passi guai tu, li passo pure io. Mia madre non è più ragionevole della tua. Io dico che vale la pena rischiare e poi abbiamo appena allontanato Stremily. Non ci vedrà!

-Samuel sbuffò ancora, decidendo cosa fare.-

Samuel: Oh, dannazione, Dyl, Lucy mi aspetta dopo scuola!
Dylan: Puoi giocare con lei un'altra volta

-Disse Dylan. Samuel guardò il corridoio farsi sempre più vuoto e poi decise, scuotendo la testa.-

Samuel: So che me ne pentirò! Coraggio, usciamo da questo posto!

-Presero gli zaini e uscendo da scuola, quella voce femminile che avevano smesso di ascoltare qualche minuto prima, li bloccò.-

Emily: CHE DIAVOLO STATE FACENDO?
Dylan: Ma porca puttana... Sam, perché diavolo hai una sorella?

-La ragazza li prese per gli zaini iniziando la sua ramanzina.-

Emily: Non vorrete uscire da scuola prima, di nuovo, vero?! L'anno è appena iniziato e avete già saltato delle ore di lezione la settimana scorsa, la prima di un intero anno scolastico!

-Samuel la guardò riprendendo a camminare mentre Emily li seguiva distratta.-

Samuel: Ma non dovevi andare in classe?
Emily: Sono tornata indietro perché voi due mi avete fatto dimenticare di prendere un libro. Voi non dovreste uscire. Sam, mamma se la prenderà a morte e potrai dire addio al basket quest’anno!
Samuel: Papà non lo permetterà

-Disse tranquillo il ragazzo ma sua sorella continuò.-

Emily: Neanche papà si oppone alla mamma quando è furibonda. Non ti potrà proteggere per sempre solo perché è felice che tu giochi a basket!

-Ormai avevano già attraversato la strada, Samuel sbuffò.-

Samuel: Allora non fare la spia come tuo solito!
Dylan: Per lei è impossibile!

-Disse Dylan intromettendosi. Emily odiava la voce di quel ragazzo tutto egoismo, senza cervello, e furiosa, urlò.-

Emily: STAI ZITTO, PEZZO DI IDIOTA!

-Diede a Dylan delle librate sul petto. Poi si guardò intorno confusa.-

Emily: Perché diavolo siamo qua fuori? Dovevate fermarvi. Torniamo dentro!

-Samuel la guardò.-

Samuel: Impossibile, se ci beccano ci sospendono. Meglio andare via da qua!

-Lui e Dylan si voltarono e iniziarono a camminare, mentre la ragazza li riprendeva per gli zaini.-

Emily: E io che faccio?!
Dylan: Non sono problemi nostri!

-Disse Dylan con tranquillità, quando poi le parole della ragazza gli fecero sgranare gli occhi.-

Emily: Volete che torni a casa e che racconti tutto a mamma e a Brittany?

-Samuel si trovò con le spalle al muro, così prese sua sorella per il braccio.-

Samuel: Forza, vieni con noi!

-Dylan guardò il suo amico sconcertato.-

Dylan: Cosa?? Sei impazzito per caso?

-Samuel lo guardò seccato.-

Samuel: Hai un'idea migliore, signor genio della lampada?

-Dylan sbuffò mentre Emily sorrideva soddisfatta, iniziando a camminare insieme a loro.

Il resto delle scuole, invece, aveva iniziato l’anno scolastico solo due giorni prima, e la scuola elementare fu davvero felice di dare il benvenuto ai nuovi bambini delle classi prime. Il giorno seguente allo smistamento dei bambini nelle prime, gli insegnanti concessero una settimana leggera, in modo da fare ambientare i bambini in una scuola nuova.
Nonostante ciò, per i bambini, quell’ultima ora di scuola sembrava essere infinitamente lunga.
Tutti i bambini aspettavano il suono della campanella, ma una in particolare si era persa tra i suoi pensieri, ricordando momenti di qualche settimana prima, passati al campeggio, il suo posto preferito al mondo. La minuta bambina dagli occhi celesti, i lineamenti delicati e dai lunghi capelli biondi, giocava con una ciocca di essi mentre si pentiva mentalmente di non essersi tuffata da quello scoglio proprio come le aveva suggerito suo nonno, qualche settimana precedente.
“Che fifona sono stata. Adesso dovrò aspettare all’anno prossimo per poterlo fare”, pensò, quando un’altra bambina la disincantò dai suoi pensieri.-

??: Ti serve aiuto? Sono un mucchio di pezzi!

-Le disse, indicando il puzzle sul banco. Quella bambina le sembrò davvero simpatica e gentile. Aveva i capelli rossi e gli occhi verdi ed era minuta proprio come lei. In classe avevano certi giganti!-

??: Già, non riesco a trovare il pezzo che mi serve!

-La bambina dai capelli biondi sbuffò. Odiava non portare a termine i suoi compiti.-

??: Ti aiuto io! Come ti chiami? Scusa, non mi ricordo!

-Ammise la bambina dai capelli rossi.-

??: Ti dico un segreto, nemmeno io mi ricordo i nomi. Sono Jasmine, comunque!
??: Io April!

-Jasmine sorrise e continuò.-

Jasmine: Tutti a casa mi chiamano “Jazzy”, se vuoi anche tu puoi chiamarmi così!

-April annuì e aiutò Jasmine a finire il puzzle continuando la loro conversazione.-

April: Tu hai animali? Io ho un cane, si chiama Jenna
Jasmine: Sì, ho un gatto. Lo odio, è il gatto più antipatico del mondo! Mio fratello Drew, invece lo ama, anche se viene sempre graffiato!

-April rise e continuò.-

April: La mia cagnolina invece è buonissima. Deve fare i cuccioli, sai? Un giorno puoi venire a casa mia, così possiamo giocarci!
Jasmine: Sì, che bello! Lo chiederò a mamma e papà!

-La campanella suonò proprio in quel momento e le due bambine esultarono di gioia, riordinarono il loro materiale, si misero il giacchetto e all’uscita si separarono. Jasmine salutò la bambina con un gran sorriso.-

Jasmine: Ciao April! Ci vediamo domani
April: Sì, a domani!

-Una volta separate, Jasmine uscì dal portone della scuola, dove tutti i genitori aspettavano. Quando la vide sorridente che l’aspettava, la bambina corse da lei ad abbracciarla.-

Jasmine: MAMMA!
Lily: Amore, ciao!

-Lily si abbassò all'altezza di sua figlia così da poterla stringere forte a sé e darle un bacio sulla guancia. Poi si alzò, le accarezzò i capelli, le prese lo zainetto delle principesse e prendendola per mano si avviarono verso la macchina.-

Lily: Ti sei divertita oggi a scuola?

-La bambina sorrise.-

Jasmine: Sì, tanto. Ho fatto amicizia con una bambina. Si chiama April
Lily: Oh, Jazzy, sapevo che avresti fatto subito amicizia!
Jasmine: Però che sfortuna mamma, in classe non c'è nessun mio compagno dell'asilo!
Lily: Però ci sono tante nuove persone che puoi conoscere. Adesso dovete tutti ambientarvi un pochino
Jasmine: Mamma, April mi ha invitata a casa sua
Lily: Tesoro, prima è meglio se io e papà incontriamo i suoi genitori, okay?

-La bambina annuì, salì in macchina e si mise la cintura mentre sua madre accendeva il motore.

Per un paio di anni, Lily e Daniel vissero in quel piccolo, ma accogliente, appartamento mentre iniziavano le loro carriere. Daniel diventò un consulente finanziario dopo essersi laureato in economia e aver fatto tanti tirocini, Lily invece, fece esperienza come arrangiatrice teatrale e cinematografica. Adorava il suo lavoro e comporre della musica per poi sentirla riprodotta in opere e film. Tutti gli sforzi che aveva fatto ne erano valsi la pena. All’occorrenza, la ragazza, diventava anche produttrice musicale nella casa discografica di suo padre. Come da programma, Lily e Daniel, riuscirono a sposarsi due anni dopo la laurea della ragazza, con una bellissima cerimonia sulla spiaggia. Dopo ciò, decisero di comprare casa. Era una bella casa ad un piano, molto spaziosa sia all'interno che all'esterno. Il cortile posteriore, lasciava semplicemente senza parole. Era diviso in due parti, una con del prato verde e l’altra con mattonelle di pietra, sulle quali fissarono un gazebo con tavolo, sedie e barbecue, che davano alla rilassante piscina, con vasca massaggiante. Quello fu il regalo di matrimonio per i due ragazzi da parte di Brittany e Oliver. L’uomo sapeva bene quanto a sua figlia sarebbe piaciuto avere una piscina, l’aveva sempre desiderata e per quel regalo, Oliver non badò a spese.
Dopo un anno di matrimonio, passato in quella bellissima, grande casa, i due ragazzi iniziarono ad immaginare là dentro risate, vocine squillanti e pianti, decidendo di avere dei bambini. Lily, così, rimase incinta, dando vita, poi, alla piccola Jasmine, nome che fece molto piacere a Brittany. Due anni dopo, arrivò anche Drew. Entrambi i bambini crescevano a vista d’occhio. Quell’estate Jasmine compì sei anni ed era pronta a cominciare le elementari, Drew invece ne aveva ancora quattro e si godeva a pieno l'asilo, il che non gli dispiaceva affatto.

Quel pomeriggio, Lily parcheggiò la macchina in quel familiare vialetto, Jasmine scese e corse dentro casa, senza neanche suonare il campanello, mentre sua madre le urlava dietro…-

Lily: JAZZY, LO SPORTELLO DELLA MACCHINA SI CHIUDE!

-Lily scosse la testa chiudendo anche quello sportello, raggiungendo poi sua figlia. La bambina intanto percorreva il corridoio della casa.-

Jasmine: NONNA??
Brittany: Oh, mi sembrava di aver sentito una vocina squillante familiare!

-Disse Brittany uscendo dalla lavanderia mentre si aggiustava i capelli con una pinza. Si avvicinò e strinse la bambina in un abbraccio.-

Brittany: Ciao, tesoro! La mamma?
Jasmine: Arriva subito, sta chiudendo la macchina. Nonna, sai che oggi a scuola ho fatto amicizia?

-Brittany la prese in braccio sedendosi poi sul divano.-

Brittany: Di già? Oh, ma che bello!
Jasmine: La mia amica si chiama April
Brittany: E’ proprio un bel nome, bello quasi quanto Jasmine! Il tuo è imbattibile però!

-Mentre la bambina rideva, Lily entrava in casa. Guardò sua figlia.-

Lily: Jazzy, la prossima volta chiudi lo sportello della macchina! Ciao mamma!
Brittany: Ciao tesoro!
Jasmine: Scusaaaa, mi sono dimenticata. Volevo raccontare alla nonna della mia nuova amica! Possiamo invitarla a casa?

-Lily la guardò con un sorriso sedendosi sul divano accanto a loro, abbracciando sua madre.-

Lily: Certo, tesoro
Jasmine: Nonna, posso invitarla a giocare anche qui a casa tua?
Brittany: Assolutamente! Ho proprio bisogno che qualcuno mi faccia una bella acconciatura e una manicure!
Jasmine: Te la faccio io. Te la faccio io!
Brittany: Speravo me lo chiedessi…

-Brittany sussurrò all’orecchio della bambina.-

Brittany: Mi fido solo di te!

-Jasmine le accarezzò quel viso che in quegli ultimi anni era invecchiato, ma in fondo era rimasto sempre lo stesso. Lily rise scuotendo la testa, sapeva bene che sua madre si divertiva un mondo a reggere il gioco alla sua nipotina. Jasmine parlò.-

Jasmine: Dov'è lo zio Dylan?
Brittany: Dovrebbe tornare da scuola tra un po'. O almeno, spero!

-Lily scosse la testa guardando sua madre.-

Lily: Sai che tuo figlio vuole traviare anche Drew adesso?

-Brittany la guardò.-

Brittany: A fare cosa?
Lily: Skateboard. Da quando Dylan gliene ha parlato, Drew non fa altro che riempirci la testa!

-Sua madre rise di gusto e appena Jasmine scese dalle sue gambe per andare a giocare con dei giocattoli, Brittany parlò guardando sua figlia.-

Brittany: Caffè?
Lily: Sì, grazie!

-Si alzarono, andarono in cucina e Brittany lo preparò, riprendendo a parlare.-

Brittany: A proposito, dove hai il principino?!
Lily: A quest’ora, spero a casa. Daniel passava a prenderlo all’asilo!
Brittany: Ah, ecco. Vi fermate a cena qui? Oggi c’è la festa del quartiere!
Lily: Oggi non possiamo. Ricordo della festa ma Jordan e Rebecca vengono a cena da noi. Usciremo, tutti insieme dopo aver mangiato, magari ci incontriamo direttamente alla festa!

-Appena Jasmine sentì le parole di sua madre, scoppiò di gioia.-

Jasmine: Aiden viene a casa oggi?
Lily: Sì, tesoro!

-Rispose Lily, sorseggiando il caffè che sua madre le aveva appena dato.
Aiden e Jasmine erano molto legati. Per la bambina era come un fratello maggiore e lo adorava. Inoltre a battezzare Jasmine furono Jordan e Rebecca. Mentre i diddini di Aiden erano Lily e Daniel.-

Jasmine: Che bello! Non vedo l’ora!

-Disse la bambina, prendendo da una scatola di latta, dei biscotti, per poi riandare a giocare. Lily guardò sua madre.-

Lily: Papà è ancora in casa discografica?
Brittany: Sì! Sai com'è fatto, se non finisce quello che sta facendo, non molla!

-Lily scosse la testa sorridendo, capendo totalmente suo padre.

Intanto sulla strada verso casa Hunt, Emily era in preda al panico.-

Emily: E come facciamo? Sì, cioè, come lo terremo nascosto a mamma e papà?

-Samuel la guardò.-

Samuel: Emy rilassati, abbiamo saltato solo le ultime due ore! Ti falsifico io l'autorizzazione, tranquilla!
Emily: COSA?! Sam, se mamma dovesse scoprirlo...
Samuel: Fai in modo che la mamma non lo scopra, allora!
Emily: Come fate a stare così tranquilli, me lo spiegate?

-Dylan la guardò sorridendo.-

Dylan: Ci siamo abituati ormai!

-Samuel rise, riprendendo a guardare sua sorella.-

Samuel: Già, è da quando Dylan è in primo liceo che usciamo prima, entriamo dopo o saltiamo completamente la scuola!
Emily: Praticamente da sempre!
Dylan: Esatto!

-Disse Dylan, mentre Samuel continuava ad istruire sua sorella.-

Samuel: Appena torniamo a casa, tu dovrai semplicemente far finta di niente. Inventati una di quelle cavolate che dici sempre quando torniamo e tutto filerà liscio!
Emily: Non sono cavolate! Sono gli argomenti che facciamo a scuola. E-e non so cosa inventarmi veramente!

-Dylan sbuffò.-

Dylan: Non dovevamo portarla con noi!
Emily: Non dovevate marinare la scuola, il che è diverso!
Dylan: Grazie a Dio sono arrivato! Sopportala tu, Sam. Ci vediamo stanotte alla festa?
Samuel: Contaci amico!

-Si diedero il cinque e Dylan entrò in casa, mentre Samuel e sua sorella continuavano a camminare in silenzio. Dopo qualche minuto Emily parlò.-

Emily: Puoi anche evitare di fare l’imbecille quando sono presenti altre persone, specialmente davanti a Dylan. Non capisco perchè ti comporti così!
Samuel: Mi comporto come sempre
Emily: Sam, non è vero! Quando andiamo in vacanza solo noi McKay, non mi tratti male!

-Finalmente anche loro arrivarono a casa e aprirono la porta chiudendola alle loro spalle. Samuel guardò sua sorella.-

Samuel: Io, al contrario tuo, ho una reputazione da difendere!

-La superò, salendo le scale per andare in camera sua. Emily scosse la testa pensando a quanto suo fratello fosse imbecille, quando la voce di sua madre la riportò alla realtà.-

Rachel: Ma sbaglio o è tornato qualcuno?
Emily: Ciao mamma!

-Si sedettero sul divano.-

Rachel: Oggi siete tornati tardi!
Emily: Abbiamo perso il bus perchè stavo parlando con Sarah. Siamo dovuti tornare a piedi!

-La ragazzina si sorprese di se stessa, era così facile mentire. Ecco perchè Samuel e Dylan lo facevano spesso, se erano nei guai, gli veniva naturale. Rachel continuò.-

Rachel: Tuo fratello non deve esserne stato contento
Emily: No, infatti. E' in camera sua
Rachel: Quindi oggi è entrato a scuola, sì?

-Emily la guardò.-

Emily: Sì!

-Rachel sospirò.-

Rachel: Meno male!

-Emily guardò sua madre. Iniziava a sentirsi maledettamente in colpa mentre pensava tra sé e sé.-

Emily: "Okay, bugia numero due. Emy, piantala. Va beh, tecnicamente ora le ho detto la verità, a scuola c'è stato. Non per tutte le ore però"

-La ragazzina decise poi di cambiare argomento.-

Emily: A che ora torna papà da lavoro?
Rachel: E’ già a casa. Oggi è tornato prima del solito ed è di sopra!

-Emily subito sgranò gli occhi, pensando a suo fratello e alle sue abitudini.-

Emy:"Sam!"

Rachel: Tesoro, cosa c'è?

-Chiese Rachel, vedendo il volto preoccupato di sua figlia che cercò di riprendersi.-

Emily: Niente, non preoccuparti. Ora vado a studiare un po'. Il primo conflitto mondiale, oggi il professore ha ripreso quell'argomento!

-Sorrise falsamente a sua madre.-

Emily: "Ed ecco che arriva l’ennesima bugia"

-Entrambe si alzarono dal divano e Rachel, tornando in cucina, sorrise.-

Rachel: Buono studio!
Emily: Grazie!

-Emily salì su per le scale ma era troppo tardi. Alex era già entrato in camera di suo figlio. Emily si affacciò per vedere la situazione mentre un Alex furibondo sbatteva suo figlio al muro.-

Alex: TE LE FACCIO INGOIARE UNA AD UNA, SAMUEL. HAI CAPITO?
Samuel: TU NON..
Alex: “TU NON” UN CORNO. COME PUOI ESSERE COSI' IMBECILLE?

-Gli diede una manata in testa e Samuel reagì. Di certo non si teneva i suoi pensieri per sé.-

Samuel: QUESTA È CAMERA MIA. CI FACCIO QUELLO CHE VOGLIO E TU NON SEI AUTORIZZATO AD ENTRARE SENZA BUSSARE O SENZA IL MIO PERMESSO!

-Alex lo guardò scoppiando a ridere.-

Alex: SENZA IL TUO PERMESSO? STAMMI BENE A SENTIRE, PERCHE' TE LO RIPETERO' SOLO UN'ALTRA VOLTA. QUESTA CASA E' MIA E DI TUA MADRE, E' UN OBBLIGO RISPETTARE LE REGOLE E TU LE CONOSCI BENE!

-Gli prese la maglietta avvicinandolo a sé, abbassando il tono di voce.-

Alex: Se dovessi trovare ancora nel tuo zaino, in camera tua, nelle tue tasche o da qualche altra parte, un altro di questi…

-Tirò su il pacchetto di sigarette.-

Alex: ...ti stronco. Hai sentito bene?

-Samuel non cedette, guardandolo in tono di sfida, il che fece arrabbiare Alex ancora di più.-

Alex: Non mi sfidare, Samuel. Non ti conviene, perchè tanto vinco io. Se ti ribecco mentre fumi, hai finito di vivere, soprattutto se fumi in casa mia!

-Alex mollò la maglietta di suo figlio, spingendolo, e furibondo uscì dalla camera, facendo un cenno di saluto ad Emily. Samuel farfugliò un "Vaffanculo", per poi buttarsi a letto con il cellulare in mano mentre sua sorella entrava in camera.-

Emily: Sam...
Samuel: Che diavolo vuoi? Sarai contenta ora, no?
Emily: Per niente! Sei stato stupido a fumare in casa
Samuel: Tenevo la finestra aperta! Mamma era al piano di sotto e non sapevo che papà fosse a casa. Adesso come minimo non mi parleranno per un mese!

-Emily si sedette a fianco a lui sul letto.-

Emily: Dagli il tempo di calmarsi

-Samuel annuì, sbuffando. Intanto Alex era sceso al piano inferiore, raggiungendo sua moglie. Buttò sul tavolo il pacchetto di sigarette e Rachel lo guardò confusa. Prima che lei potesse aprire bocca, Alex parlò.-

Alex: Samuel!

-La donna sospirò delusa e dispiaciuta.-

Rachel: Cosa dobbiamo fare con lui?
Alex: Non lo so, oggi l'ho avvertito. Spero basti!

-Intanto in casa Hunt, Dylan era appena uscito dalla doccia e mentre si avvolgeva l'asciugamano intorno alla vita, Brittany aprì la porta. Diventò rosso tutto d’un colpo.-

Dylan: MAMMA, ESCI DI QUI!

-Brittany subito chiuse la porta.-

Brittany: Scusa, tesoro! Non pensavo fossi ancora in bagno!

-Oliver passava in corridoio e vide Brittany ridere.-

Oliver: Cosa è successo?
Brittany: Ho quasi visto tuo figlio nudo. E’ diventato color pomodoro

-Oliver scoppiò a ridere, parlando dal corridoio.-

Oliver: Dyl, non dovresti vergognarti!
Brittany: Già, sono la donna che ti ha visto nudo un'infinità di volte!

-Lei e Oliver riscoppiarono a ridere. Adoravano prendere in giro loro figlio, che era troppo pieno di sé. Farlo vergognare ogni tanto gli faceva bene. Il ragazzo uscì dal bagno con un asciugamano in vita mentre con l'altro si asciugava i capelli.-

Dylan: Certi ricordi è meglio se li teniamo per noi! Ah, oggi cenerò alla festa insieme a Samuel. Esco tra due ore!

-Brittany scosse la testa, quei due erano inseparabili.-

Brittany: Salutaci il nostro figlioccio, allora. Non lo vediamo da tempi remoti. Comunque, anche noi usciremo alla festa del quartiere. Probabilmente incontreremo tua sorella, con Daniel, i bambini, Jordan e Rebecca!
Dylan: Beh, non credo frequenteremo gli stessi posti della festa. Il mio divertimento non equivale al vostro o a quello dei bambini!

-Lui rise mentre Brittany lo guardava offesa.-

Brittany: Ci stai dando dei vecchi?

-Dylan la guardò con un sguardo furbetto.-

Dylan: Chi, io? Non potrei mai!

-Brittany scosse la testa, entrando in bagno mentre Oliver dava una pacca sulla schiena a suo figlio.-

Oliver: Partita a NBA?
Dylan: Perché no? Ho tempo!

-Proprio in quel momento il suo cellulare squillò, lo prese e lesse il messaggio.

“I miei sono usciti alla festa, ho casa libera. Ti andrebbe di farmi compagnia? Aiutami a scegliere cosa indossare per uscire.
Baci, Eleanor.”

Dylan sorrise felice e rispose.

“Ti posso aiutare a scegliere che vestiti non indossare. Dieci minuti e sono da te!”

Il ragazzo guardò suo padre.-

Dylan: Scusa papà, in realtà esco adesso. Abbiamo avuto un cambio di programma. Ti batterò un’altra volta!

-Oliver scosse la testa.-

Oliver: Non sarà così facile battermi!
Dylan: Papà, mi presti la macchina stasera?
Oliver: Cerca di non graffiarla!
Dylan: Non preoccuparti, la parcheggio a casa di Alex e Rachel!

-Oliver annuì mentre Dylan entrava in camera sua, per prepararsi.

In casa Lee invece, Lily e Daniel, finivano di apparecchiare la tavola, quando a un certo punto videro il loro peloso gatto schizzare via come un fulmine con tutti i peli dritti. Un secondo più tardi arrivò la causa di quel comportamento.-

Drew: PUUKII, VIENI QUAAAAAAA

-Il piccolo bambino dagli occhi celesti e il caschetto biondo, rincorreva il gatto, quando finalmente riuscì ad acchiapparlo, prendendogli la coda. Al che, quella povera bestia, miagolò disperatamente. Subito Lily corse da Drew, prendendogli la manina, staccandolo e allontanandolo dal gatto.-

Lily: Puki, perdonalo!

-Videro il gatto andare via di corsa, mentre Daniel finiva di apparecchiare, trattenendo a stento una risata.-

Drew: Mamma!
Lily: Drew, quante volte ti abbiamo detto di non fare male al gatto?
Drew: Ma io non gli ho fatto male, lo stavo facendo divertire. Mi sembrava triste

-Lily si diede una manata in fronte. Era un miracolo che quel gatto non fosse ancora morto.-

Lily: Come lo hai fatto divertire?
Drew: Gli ho fatto fare “vola vola”! Quando papà lo fa a me e Jazzy ci divertiamo da matti!

-Lily si sedette sulla sedia avvicinando suo figlio a sé. Gli accarezzò il caschetto biondino.-

Lily: Amore, voi siete dei bambini. I gatti non si divertono così. Se gli fai fare “vola vola” si spaventa! E poi Puki è vecchio

-In quel momento, Jasmine entrò in cucina, sedendosi sulla sedia a fianco a suo padre.-

Jasmine: Perchè non prendiamo un cane allora? Puki sta morendo
Lily: Puki non sta morendo, tesoro!
Jasmine: Hai detto che è vecchio
Lily: Perchè è così
Jasmine: I vecchi muoiono!

-Lily esasperata guardò suo marito.-

Lily: Grazie dell'aiuto, Dan!

-Lui rise e prese Jasmine sulle sue gambe, sedendosi sulla sedia.-

Daniel: Bambini, non possiamo prendere un cane se Puki è ancora vivo!
Drew: UCCIDIAMOLOO

-Lily sconcertata guardò suo figlio.-

Lily: DREW!!
Drew: Scherzavo, mami!
Lily: Voglio ben vedere!

-Daniel li guardò e continuò.-

Daniel: Cercate di capire, la mamma ci è affezionata. Quel gatto è più grande di te Jazzy, lo sai?
Jasmine: Cosa?

-Lily guardò la sua bambina.-

Lily: Sì, tesoro, ormai ha otto anni!
Jasmine: Cavolo, e a otto anni riesce ancora a scappare così velocemente da Drew?
Daniel: Credo lo faccia per sopravvivenza

-Disse Daniel, facendo scoppiare tutti a ridere. Proprio in quel momento, il campanello suonò e Jasmine corse subito ad aprire la porta, fiondandosi su Aiden!

Jasmine: SIETE ARRIVATIII!

-Il bambino dalla pelle color cappuccino e dagli occhi e capelli scuri la prese in braccio e la baciò.-

Aiden: Ciao bella addormentata!

-Anche Rebecca e Jordan entrarono in casa, tenendo la figlia più piccola in braccio. Tutti si salutarono e si accomodarono. Rebecca guardò Jasmine.-

Rebecca: E noi siamo insignificanti?
Jasmine: No, diddi!!

-La bambina si staccò da Aiden e si avvicinò a Rebecca e Jordan che baciò. Poi tornò dal bambino e Daniel parlò.-

Daniel: Beh, il nostro figlioccio cos'ha da dire del baseball?

-Lily spinse suo marito.-

Lily: Baseball??! No, tesoro raccontaci tutto della scuola nuova. Le medie sono importanti!
Aiden: Diddi, una noia mortale come al solito! Jazzy, non sai che errore hai fatto entrando a scuola. E' un inferno!

-Rebecca diede una spinta a suo figlio.-

Rebecca: Finiscila!

-Poi guardò la sua figlioccia.-

Rebecca: Tesoro, non ascoltarlo!

-Lily guardò Jordan che aveva sulle sue gambe Maya, la loro bambina più piccola.-

Lily: Ma non ci vogliamo proprio staccare da questo papà!

-Jordan sorrise mentre Rebecca sospirava e Lily capì immediatamente che qualcosa non andava.-

Lily: Becky, perchè non mi accompagni in cucina a preparare l'insalata?

-Rebecca annuì, si alzarono e andarono in cucina chiudendo la porta.-

Lily: Che ti prende?

-Le chiese Lily.-

Rebecca: Hai visto? Ancora non si stacca un secondo da noi. Sembra un koala!
Lily: Becky, è piccola!

-Prese la lattuga e la tagliò.-

Rebecca: Ha quattro anni, Lily. Guarda la differenza tra lei e Drew, c'è un abisso e hanno tutti e due quattro anni!
Lily: Drew ha un carattere molto socievole e anche Jazzy, per fortuna hanno preso da Daniel!
Rebecca: A casa è normale, poi quando usciamo fa la timida. Questa timidezza non è riconducibile né a me e né a Jordan, andiamo, quando mai siamo stati timidi. Sembra quasi che non sia nostra figlia
Lily: Aspetta un secondo, anche io ero timidissima da piccola eppure mamma e papà non lo sono per niente. Sono sicura che come crescerà, anche Maya metterà da parte questa sua timidezza. Voi non forzatela, altrimenti rischiate di traumatizzarla. Ha bisogno dei suoi tempi!
Rebecca: Forse hai ragione, pretendo troppo da lei. Jordan invece non vede nessun problema, lui è troppo tranquillo
Lily: Non hai nulla di cui preoccuparti. No fissarti su questa cosa!

-Rebecca annuì. Con il contenitore dell'insalata in mano tornarono in sala da pranzo, si sedettero e Rebecca guardò suo figlio.-

Rebecca: Aiden, lo spegni quel videogioco?! Facci questo favore

-Aiden guardò suo padre in cerca di aiuto.-

Aiden: Papàà!

-Jordan provò ad aprire bocca quando sua moglie lo fulminò con lo sguardo.-

Jordan: Fai come dice la mamma!

-Sia Aiden che Jasmine sbuffarono. Lui teneva la bambina sulle sue gambe, quindi anche Jasmine guardava quello schermo. Spese la sua console portatile e la appoggiò sul tavolino del salotto. Drew, intanto, si avvicinò a Jordan.-

Drew: Maya, vieni a giocare con me? Ti faccio vedere i miei giocattoli!

-Lui le tese la mano e la bambina lo guardò per qualche secondo per poi annuire. Scese dalle gambe del papà sotto lo sguardo sbalordito di Rebecca, Drew la prese per mano e andarono nella sua cameretta, seguiti da Jasmine e Aiden. Lily guardò la sua amica sorridendo.-

Lily: Cosa ti avevo detto?!
Rebecca: Si fida di Drew! E’ già qualcosa

-Rebecca sorrise mentre tutti riprendevano a parlare.

Intanto Dylan, si era precipitato da Eleanor, una sua vecchia amica ed ex vicina di casa.

La famiglia della ragazza si era trasferita nella stessa via degli Hunt, quando Dylan aveva otto anni e quando ne avevano dodici, quella famiglia si ritrasferì in un altro quartiere. Dylan ed Eleanor comunque, rimasero sempre in contatto rimanendo sempre ottimi amici e specialmente negli ultimi tempi, amici di letto.
Eleanor era una ragazza molto magra con il viso scavato, il nasino all’insù, i capelli biondi e gli occhi castani, era davvero carina e graziosa, ma di grazioso nel suo comportamento c’era ben poco. Ecco perché a Dylan stava così simpatica.

Lei fece accomodare il ragazzo in camera sua, gli sorrise maliziosamente togliendosi la giacca, mostrando così il suo seno nudo, cosa che fece andare Dylan totalmente fuori di testa. Subito si avvicinò a lei, baciandola con passione, appoggiando poi le mani sui suoi fianchi, guidandola verso il letto dove si sdraiarono mentre continuavano a baciarsi senza sosta, fin quando si staccarono per riprendere fiato. Dylan la guardò.-

Dylan: Vorrei stare in questa camera con te per altre due ore!!

-Eleanor lo guardò.-

Eleanor: Puoi farlo!
Dylan: Così arriverò tardi all’appuntamento con Sam!
Eleanor: Mandagli un messaggio, avvisalo che fai un po’ più tardi. Poi possiamo andare alla festa insieme e raggiungerlo, sono convinta che anche lui troverà compagnia!

-Dylan rise, prendendo il cellulare e mandando un messaggio al suo amico.-

Dylan: Sicuramente uscirà con Lucy!

-Eleanor lo guardò.-

Eleanor: Sei geloso di lui? State talmente tanto insieme che non vi vedrei male come coppia!

-Dylan scoppiò a ridere ancora.-

Dylan: In realtà sono molto felice per lui. Lucy è un bel dieci!

-Eleanor lo guardò sganciandogli la camicia.-

Eleanor: Non vi vergognate di dare un punteggio alle ragazze?
Dylan: Non fraintendere, non giudichiamo le ragazze… E’ solo che Lucy è proprio bella, tutto qua!

-Lei continuò a guardarlo accarezzandogli il petto.-

Eleanor: Io che numero sarei?
Dylan: Direi oltre il dieci. Io sono molto più fortunato di Samuel, stasera!

-La ragazza rise e riprese a baciarlo togliendogli i vestiti di dosso, anche lui li levò a lei e solo a quel punto, prese dalla tasca dei pantaloni, un preservativo, riavvicinandosi alla ragazza, sul letto. Ripresero a baciarsi e la ragazza lo guardò.-

Eleanor: Sai che non mi innamorerò mai di te, Dylan, vero? Pensiamo solo a divertirci!

-Lui sorrise.-

Dylan: Tu sì che sai come accendermi!

-Disse il ragazzo, facendo poi Eleanor completamente sua.
Verso le 22:00, dopo essersi rivestiti e sistemati uscirono alla festa e incontrarono Samuel che guardò la ragazza sorridendo, per poi guardare Dylan.-

Samuel: Sei perdonato per il ritardo, fratello!

-Dylan sorrise.-

Dylan: Non avevo dubbi. Tu con chi sei uscito?
Samuel: Se non sbaglio, stamattina qualcuno mi ha rovinato un appuntamento con Lucy! Comunque è iniziata e pure finita, credo sia innamorata di me
Dylan: Sento odore di guai per te. Non si staccherà più!
Samuel: Uccidimi!

-Disse Samuel, riguardando poi Eleanor, tendendogli la mano.-

Samuel: Piacere, sono Samuel!
Eleanor: Il famoso Samuel...

-Rise stringendogli la mano.-

Eleanor: Sono Eleanor e non è la prima volta che mi incontri. Da piccoli è capitato di giocare insieme ai compleanni di Dylan!
Samuel: Non mi ricordo proprio. Scusa!

-Disse Samuel imbarazzato. Non aveva fatto proprio una bella figura. Dylan, proprio in quel momento gli diede una gomitata.-

Dylan: SAM! QUELLA E’ EMILY!
Samuel: COSA?!

-Il ragazzo dai capelli biondo cenere si voltò e vide sua sorella che si sbaciucchiava con Mark, quel Mark che sia lui che Dylan odiavano a morte.
Quando erano piccoli, Mark voleva disperatamente essere amico di Samuel e lo erano, ma poi crescendo non erano riusciti a portare avanti quell’amicizia. Anzi, Mark faceva tutto il possibile per far saltare i nervi ai due ragazzi. Tra lui e Dylan c’era proprio odio profondo, come era sempre stato.
Samuel continuò a guardarli e vide Mark appoggiare le mani sul fondoschiena di sua sorella.-

Samuel: Guarda dove ha le mani quel figlio di put…

-Non riuscì a finire la frase che subito partì contro di loro con Dylan dietro che lo seguiva.-

Samuel: LEVA LE TUE SCHIFOSE MANI DA MIA SORELLA!

-Emily si girò, guardando suo fratello scocciata.-

Emily: SAM! LASCIACI IN PACE

-Anche Dylan si mise in mezzo.-

Dylan: Emy, ascolta tuo fratello! Questo coglione è un viscido!

-Emily li spinse, allontanandoli da lei.-

Emily: Fatevi gli affaracci vostri! Andiamo Mark…

-Samuel le prese il braccio, stringendolo.-

Samuel: Tu non vai proprio da nessuna parte!

-La ragazza mollò la presa sempre più arrabbiata.-

Emily: Chi credi di essere? Papà?!

-Anche Samuel si stava decisamente alterando.-

Samuel: Sono tuo fratello! Emy, non farmi incazzare!

-Mark si mise tra lui ed Emily.-

Mark: LASCIALA IN PACE, IMBECILLE. VUOLE VENIRE VIA CON ME!

-Accarezzò la ragazza e le sussurrò.-

Mark: Inizia ad andare verso casa mia!

-Emily si allontanò e Mark riprese a guardare Samuel.-

Mark: T’infastidisce così tanto il fatto che la tua amata sorellina venga via con me e non dia retta a te? Che fratello di merda devi essere!

Samuel: STAI ZITTO!!

-Samuel era totalmente fuori di sé dalla rabbia. All’improvviso saltò addosso a Mark che si spostò, dandogli un pugno sullo stomaco, facendo cadere Samuel a terra piegato in due.-

Mark: Sai idiota, per me sarà un vero piacere sverginare la tua sorellina. Spero almeno che se la cavi bene in queste cose, non vorrei rimanere, sì ecco, deluso!

-Mark rise con arroganza e spavalderia e anche Dylan non riuscì più a tollerarlo sentendo quelle parole.-

Dylan: SEI UN PEZZO DI MERDA!

-Gli diede un pugno in faccia, facendogli sanguinare il naso, un pugno sullo stomaco facendolo piegare e una gomitata sulla schiena per farlo cadere.-

Dylan: GUAI A TE SE RIPROVI A TOCCARLA! MI HAI SENTITO? PER QUANTO TU VOGLIA FARE IL FIGO, RIMARRAI SOLO UN VISCIDO INSIGNIFICANTE VIGLIACCO! ORA SPARISCI!

-Dylan gli diede un altro calcio in pancia prima di vederlo rialzarsi e scappare piegato e sanguinante. Poi il ragazzo dagli occhi blu si avvicinò a Samuel.-

Dylan: Tutto okay?

-Samuel si rialzò.-

Samuel: Sì. Grazie per averlo massacrato da parte mia, ora mi sento meglio. Io non so, la rabbia non mi ha permesso di concentrarmi!
Dylan: Lo so! Ma se tu fossi stato concentrato lo avresti ammazzato di botte questa volta!
Samuel: Probabile! Abbiamo offerto a Eleanor un pessimo spettacolo. Scusaci!

-Disse il ragazzo mortificato.-

Eleanor: Non preoccuparti, ho visto tanti altri scontri!

-Disse Eleanor sorridendo.-

Samuel: Andiamo a recuperare mia sorella prima che faccia qualche idiozia e torniamo a casa, va’!

-Dylan e Eleanor annuirono e tutti e tre raggiunsero Emily che era furiosa con loro.-

Emily: SIETE DEGLI STUPIDI! COME VI SIETE PERMESSI? AVETE ROVINATTO IL MIO APPUNTAMENTO!
Dylan: TU PIÙ DI NOI!

-Le ringhiò Dylan.-

Dylan: Ma proprio con lui dovevi “uscire”?

-Anche Samuel guardò sua sorella.-

Samuel: E’ un’idiota Emy, non ti merita!
Emily: Perché, voi sapete bene ciò che merito, vero?!

-L’attenzione della ragazza venne catturata da Eleanor. Le stava così antipatica. Samuel continuò.-

Samuel: Sicuramente lui non ti merita!

-Eleanor guardò Emily fissarla, così le tese la mano. Se Samuel non si ricordava di lei, probabilmente nemmeno la sorella gemella.-

Eleanor: Piacere, Eleanor!

-Emily la guardò rispondendo acidamente.-

Emily: So chi sei! Mi ricordo bene di te!
Eleanor: Scusami tanto, allora!

-Disse Eleanor ritirando la mano indietro. Emily sospirò, era davvero stanca dopo tutta quella pesante giornata. Guardò suo fratello.-

Emily: Sam, torniamo a casa?

-Samuel annuì, dando una pacca sulla spalla a Dylan.-

Samuel: Ragazzi, noi andiamo, divertitevi!

-Fece l’occhiolino a Dylan per poi sparire dietro l’angolo insieme a sua sorella.


Il pomeriggio seguente, alle scuole elementari, Jasmine e April, mettevano a posto la loro roba dato che la campanella sarebbe suonata a minuti. Quella mattina chiesero alla maestra se potevano stare in banco insieme e lei accettò. Così ebbero modo di conoscersi meglio. Si infilavano i giubbottini mentre parlavano del loro piano.-

Jasmine: Così se si incontrano, potrò venire a giocare a casa tua!

-Disse Jasmine entusiasta.-

April: Siii! Allora le facciamo incontrare oggi? Viene la tua mamma a prenderti?
Jasmine: Sì! E la tua viene?
April: Sì

-La campanella suonò e April sorrise.-

April: Ci incontriamo al palo azzurro?
Jasmine: Okay!

-Uscirono da scuola e Jasmine corse verso Lily che l’abbracciò.-

Jasmine: Ciao mamma!
Lily: Tesoro!

-Lily le diede un bacio e Jasmine le prese la mano portandola verso il punto d’incontro.-

Jasmine: Vieni, ti faccio conoscere la mamma di April, così potrò andare a casa sua dopo la scuola!
Lily: Jazzy, amore, non credo sia il caso di conoscere i genitori di April così in fretta e furia!

-Ormai erano arrivate a un palo azzurro e sua figlia si fermò.-

Jasmine: Dai mamma, ormai è la mia migliore amica!
Lily: Wow, come galoppa in fretta quest’amicizia! E’ così speciale questa April?
Jasmine: Sì! Eccole, eccole!

-Lily alzò lo sguardo con un sorriso che si spense immediatamente.-

Lily: “No, non può essere lei, magari è qualcuno che le assomiglia. Quante probabilità ci sono che sia lei? Sì, insomma, devo essere parecchio sfortunata!”

-Per un momento anche la donna dai capelli rossi sussultò, poi come per farsi coraggio si avvicinò a Lily e Jasmine. April si avvicinò a Jasmine, prendendole la mano.-

April: Ecco la mia mamma!

???: Ciao Lily!

-Quella donna era sorpresa quanto Lily che chiuse gli occhi per poi riaprirli, come per svegliarsi da quel brutto sogno.-

Lily: “Non ci sono dubbi, è proprio lei”

-Lily sospirò.-

Lily: Victoria!

MERAVIGLIEEEE, CIAO!
Ecco che iniziamo subito la nuova stagione con un capitolo a mio parere esplosivo e veramente lungo, lungo, lungo.
Tanti, tanti, tanti cambiamenti, a partire dai due nuovi piccoli membri della famiglia che sono felicissima di presentarvi.
Ecco Jasmine e Drew.


Carinissimi, non trovate?
E passiamo anche a Dylan, Samuel ed Emily da adolescenti. Cosa ne pensate della loro crescita? Sia caratterialmente che fisicamente!

E per finire la meravigliosa casa dei nostri Lee, che finalmente dopo tanti alti e bassi, vediamo come una famiglia.

Ovviamente aspetto i vostri pareri, che non vedo l’ora di leggere.
Vi mando un bacione,
buon inizio fine settimana.
Sum <3

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Capitolo 65
*** Decisioni ***


Unconventional Family
Capitolo 65
-Decisioni.-



Jasmine: Voi vi conoscete?

-Chiese curiosa la bambina dai capelli biondi. Victoria la guardò e rispose.-

Victoria: Sì, Jasmine, da un bel po’ di tempo!

-Sentire Victoria pronunciare il nome della sua bambina, provocò a Lily un brivido per tutta la schiena. Victoria continuò a guardare le bambine per poi parlare.-

Victoria: Bambine, perché non andate a giocare mentre io e Lily parliamo?

-Sia Jasmine che April annuirono felici, scappando nel cortile della scuola. Lily guardò le bambine allontanarsi per poi riprendere a guardare Victoria. Scosse la testa e parlò con un tono abbastanza sprezzante.-

Lily: Non ci posso credere. Proprio tu, tra tutte le persone che esistono al mondo...
Victoria: Lily, senti, so che mi detesti e hai tutte le ragioni del mondo, da ragazzina ero una montata viziata
Lily: Ti fai un complimento con questa descrizione. Diciamo che eri proprio una stronza!

-Victoria sospirò e poi riprese a parlare.-

Victoria: Posso assicurarti che crescendo sono cambiata. Non voglio chiederti di perdonarmi, perché per quanto tu possa essere buona, so che non lo farai. Ti chiedo solo di non mettere in mezzo le bambine, loro non ne hanno colpa. Sono così piccole e mia figlia adora Jasmine, non parla d’altro. Sono felici insieme, guardale!

-Disse la donna indicando le bambine che si rincorrevano sul prato. Lily si voltò e le guardò. Le ricordavano tanto lei e Megan da piccole. Vedendo quel meraviglioso sorriso di sua figlia, non pote’ che sorridere. Poi si rivoltò verso Victoria e i sentimenti che aveva provato da adolescente, tornarono.-

Lily: Sai Victoria, a volte per il bene dei nostri figli dobbiamo fare qualcosa che loro non vogliono o che li rende momentaneamente tristi. So che mia figlia ci soffrirà ma lo faccio per il suo bene e mi dispiace che ci passi tua figlia, davvero. Come hai detto tu, loro non c’entrano. Però io non mi fido e non lascerò che Jasmine passi del tempo con te e la tua famiglia!

-La donna dai capelli rossi la guardò corrugando la fronte.-

Victoria: Ti vuoi vendicare, non è così? Ci stai riuscendo bene, Lily. Ma qui non si tratta più di me o di te, si tratta della felicità delle nostre figlie e fattelo dire, stai sbagliando di grosso!

-Lily strinse i pugni dalla rabbia, non sopportava più quel volto così falso davanti ai suoi occhi.-

Lily: Non ti permetto di giudicare ciò che faccio per proteggere mia figlia da persone come te! Ho perso fin troppo tempo qui

-Si voltò e chiamò sua figlia che subito la raggiunse.-

Lily: Andiamo, Jazzy!

-Prese la mano alla bambina e si avviarono alla macchina, lasciando lì Victoria e April.-

Jasmine: Mamma, sei arrabbiata?
Lily: No, tesoro!
Jasmine: Stai camminando troppo velocemente, non riesco a seguirti!
Lily: Scusa. Stavo solo riflettendo!

-Disse la donna prima di aprire la macchina.

Intanto, quel pomeriggio, Samuel ed Emily avevano appena varcato la soglia di casa McKay. Entrambi salutarono.-

Samuel ed Emily: Ciao!

-Rachel guardò Samuel in particolare e il saluto fu più freddo che mai.-

Rachel: Ciao!

-Il ragazzo abbassò lo sguardo e parlò.-

Samuel: Vado in camera mia!

-E fu lì che Rachel non si seppe trattenere.-

Rachel: Così da poter fumare in santa pace, no?! E poter prendere me e tuo padre come due imbecilli!

-Samuel avrebbe voluto rispondere, ma si trattenne e salì le scale mentre sua madre sospirava sedendosi sul divano. Emily si sedette a fianco a lei abbracciandola.-

Emily: Mami!
Rachel: Tesoro mio!

-Rachel le accarezzò i capelli e la baciò sulla testa. Emily sussurrò.-

Emily: Samuel non è uno stupido, capirà!
Rachel: Lo spero tanto!

-Dopo il lavoro, Alex non tornò direttamente a casa, ma passò in casa discografica da Oliver.-

Alex: Ehi!
Oliver: Ciao, che sorpresa!

-Alex si sedette sulla sedia vicino al suo amico.-

Alex: Ti disturbo?
Oliver: No. Tra l’altro ho quasi finito e se non torno a casa ad un orario decente, questa volta Brittany mi fa a fettine!

-Alex sorrise debolmente e Oliver capì che qualcosa non andava.-

Oliver: Hai una brutta cera, che succede?
Alex: Samuel! Sta diventando ingestibile. Non capisco dove io e Rachel sbagliamo con lui. Ieri l’ho beccato mentre fumava una sigaretta in camera sua

-Oliver sgranò gli occhi.-

Oliver: Mentre fumava?! Però, ha avuto un bel coraggio a fumare in casa!
Alex: Già! Mi sono saltati i nervi, non ci ho visto più dalla rabbia e l’ho praticamente appeso al muro. Dovevi vedere il suo sguardo. Continuava a sfidarmi

-Oliver sospirò guardando il suo amico.-

Oliver: Credo che siamo nella stessa situazione. Se Samuel fuma, probabilmente anche Dylan!
Alex: Non lo so, Olly!

-Oliver alzò gli occhi al cielo, pensando a sua moglie.-

Oliver: Non so come potrebbe reagire Brittany!
Alex: State attenti a come prendete l’argomento con Dylan

-Oliver annuì.

Quando finì di lavorare, tornò a casa e parlò con Brittany che lo guardava sconcertata e preoccupata.-

Brittany: Tu credi che Dylan fumi?
Oliver: Sinceramente non so cosa aspettarmi. Sono ancora dei ragazzini e da quanto ho capito sono nella cerchia dei più gettonati a scuola. Se lo fa Samuel, credo che anche Dylan fumi. Alex ha praticamente attaccato al muro suo figlio
Brittany: Ci credo, lo ha colto sul fatto e non sarà riuscito a trattenersi. Meno male che ci ha avvisato. Dobbiamo parlare con Dylan
Oliver: Appena tornerà a casa, sarà la prima cosa che faremo
Brittany: E’ uscito solo dieci minuti fa!

-Oliver la strinse a sé.-

Oliver: Pulce, non farti venire l’ansia. Stai calma. Aspetteremo!

-Brittany annuì e accesero la tv, così da non pensare alla faccenda di Dylan.

Intanto, anche Daniel era tornato a casa dalla sua famiglia.-

Daniel: Sono tornato!

-Chiuse la porta dietro di sé e Jasmine corse da lui, saltandogli sopra.-

Jasmine: PAPAAAAA’!

-Lui la prese in braccio e la baciò.-

Daniel: Ciao farfallina! Cosa mi racconti?
Jasmine: Oggi sono stata in banco con April! E’ stato divertente
Daniel: Me lo immagino. Scommetto che non avete tenuto per niente la boccuccia chiusa

-Jasmine scoppiò a ridere annuendo.-

Daniel: Dov’è la mamma?
Jasmine: Sta vestendo Drew in camera sua. Ha appena fatto il bagno!

-Con Jasmine ancora in braccio, Daniel andò in camera di Drew e li vide. Lily gli stava mettendo la maglietta.-

Daniel: Ciao!

-Si avvicinò a sua moglie, le diede un bacio e poi mise a terra Jasmine. Lily si alzò dal letto e lo abbracciò.-

Lily: Ciao tesoro!
Daniel: Ehi!

-Lui le accarezzò i capelli stringendola la sé. Sentiva che sua moglie aveva bisogno d’affetto.-

Daniel: Cosa è successo?
Lily: Ne parliamo dopo?

-Daniel annuì e la ribaciò, poi sentì qualcuno tirargli i pantaloni.-

Drew: Papà! Ci sono anch’io!
Daniel: Oh, ma guarda chi sbuca fuori!

-Lui rise, prese suo figlio in braccio e lo lanciò in aria mentre Lily accompagnava Jasmine a fare il bagno, era arrivato il suo turno. Daniel finì di vestire Drew mettendolo in piedi sul letto.-

Daniel: Forza ometto!

-Prese i jeans che Lily aveva appoggiato sulla sedia e glieli infilò, continuò con le calzine e infine gli mise le scarpe.-

Daniel: Pronto!

-Gli scompigliò il caschetto e il bambino saltò giù dal letto.-

Drew: Papà, guarda come sono diventato bravo con la macchina!

-Drew prese dalla scatola dei giocattoli una macchinina e il telecomando, la poggiò a terra e la fece partire. Daniel sorrise.-

Daniel: E’ velocissima! Nonno Oliver ha proprio scelto bene!
Drew: Sì!
Daniel: Vieni, andiamo a provarla nel giardino!
Drew: Andiamo, andiamo!

-Disse eccitato il bambino, prendendo la macchinina e uscendo nel giardino posteriore.

Intanto in casa McKay, Emily era uscita per andare al suo allenamento di pallavolo e Rachel e Alex si gustavano un buon caffè in cucina e quando sentirono un bussare, guardarono verso la porta.-

Samuel: Disturbo? Volevo parlarvi

-Disse Samuel mentre se ne stava lì impalato. Rachel lo guardò e sospirò. Alex parlò.-

Alex: Ti ascoltiamo!
Samuel: Possiamo sederci?

-Chiese il ragazzo e sia Rachel che Alex si sedettero a tavola davanti a lui.

Anche in casa Lee si sarebbe svolta una discussione importante quel pomeriggio. Lily si sedette sul divano a fianco a suo marito, poi guardò i suoi figli.-

Lily: Bambini, perché non andate a giocare in cameretta?

-Entrambi annuirono, correndo poi nella cameretta della bambina. Daniel guardò sua moglie preoccupato.-

Daniel: Ora possiamo parlare?

-Lily annuì e sospirò.-

Lily: Oggi ho incontrato la madre di April. E’ Victoria!

-Daniel spalancò gli occhi sconcertato.-

Daniel: Cosa? Victoria? Victoria Connors?

-Lily sospirò ancora.-

Lily: Esattamente quella. So che sarà difficile ma voglio fare la cosa giusta per mia figlia!

-Daniel annuì e parlò.-

Daniel: Già. Tesoro, so quanto possa essere dura per te, ma il passato non deve interferire con il presente e le bambine non c’entrano nulla. La cosa più importante è che nostra figlia sia felice. Sono contento che tu abbia deciso di fare frequentare April e Jasmine

-Lily lo guardò corrugando la fronte.-

Lily: Cosa? Aspetta un secondo, hai capito male!

-Suo marito la guardò confuso e Lily continuò.-

Lily: Jazzy non frequenterà April!
Daniel: Ma vuoi scherzare?

-Disse Daniel sconcertato.-

Lily: No! Non permetterò che mia figlia stia con persone del genere
Daniel: E non pensi a Jazzy? La distruggerai
Lily: All’inizio soffrirà, lo so. Ma almeno in futuro non avremmo delle conseguenze incorreggibili
Daniel: Non puoi farle questo, Lily!

-Lily evitò lo sguardo di suo marito, il quale non poteva credere alle sue orecchie.-

Daniel: Ragiona, ti prego! Anche io non sopporto Victoria, lo sai. Ma non impedirei mai a Jasmine di fare amicizia
Lily: Può fare amicizia con tanti altri bambini!
Daniel: Hai sentito quanto è entusiasta?! E’ la sua migliore amica
Lily: Ma per favore Dan, si sono conosciute ieri!
Daniel: E’ così che farai, allora? Quando non ti andrà bene ciò che farà o con chi starà, le impedirai di vivere? Mi dispiace, io non ci sto!
Lily: Daniel, lo faccio per il suo bene!

-Lui si alzò dal divano furibondo.-

Daniel: Lo fai perché sei accecata dall’odio per Victoria!
Lily: Non e’ vero! Non siamo più ragazzine
Daniel: Ti stai comportando come una quattordicenne però. Io non voglio essere tuo complice in questo. Parla tu con Jasmine e sappi che non avrai il mio appoggio!

-Lui la superò uscendo dal salotto mentre Lily alzava gli occhi al cielo.

In casa McKay, intanto, Samuel guardava dritto negli occhi i suoi genitori.-

Samuel: Mi dispiace. Mi dispiace davvero. Io non volevo mancarvi di rispetto. So di non essere innocuo e perfetto come Emy e non credo che mai lo sarò, perché io sono quello che vi da problemi. Per il sessanta per cento della giornata mi sento bene, forte e rispettato a scuola. Poi torno a casa e vi guardo, ti guardo mamma, vedo i tuoi occhi, i tuoi movimenti e sento i tuoi sospiri e realizzo di essere un’idiota. Uno che fa lo sbruffone a scuola ma una volta tornato a casa torna ad essere solo la delusione dei suoi genitori. Uno che riesce solo a ferirvi...

-Tirò su col naso, senza piangere, però.-

Samuel: Questo mi fa chiudere in me stesso, mi vergogno e penso che voi non vogliate passare del tempo con me perché vi faccio già dannare abbastanza. Mi arrabbio e divento nervoso, non riesco a calmarmi. Fumo quando sono nervoso, non è un vizio, per giorni non tocco sigarette. Non so cos’avete pensato, non lo so, perché non vi conosco più. Noi non parliamo quasi più per colpa mia, ma giuro che posso fare a meno del fumo e posso smettere quando voglio perché non ho una dipendenza. Mi dispiace!

-I suoi occhi si fecero lucidi.-

Samuel: E’-è solo che sento la mancanza del vostro affetto ma non riesco a venire da voi. Io non so più come comportarmi. Qualche volta, vorrei tornare indietro nel tempo. Quando eravamo piccoli, era tutto più semplice. Non c’erano problemi a chiedervi un abbraccio. Adesso invece è tutto più complicato, i-io mi sento così in più in questa famiglia. Emy combacia perfettamente con voi. Io no!

-Rachel non resistette più, quelle parole le sciolsero il cuore, si alzò e andò ad abbracciare suo figlio che ormai mentre parlava si guardava le scarpe, non aveva il coraggio di guardarli in faccia.-

Rachel: Tesoro! Non devi neanche pensarle queste cose!

-Gli alzò il mento in modo da incontrare i suoi occhi celesti, in quel momento lucidi e brillanti, per poi fermarsi ad osservare il percorso di quella lacrima che sfuggì al controllo di Samuel. Delicatamente gli asciugò il viso. Samuel continuò.-

Samuel: Mi dispiace di crearvi problemi in continuazione, mi dispiace farvi soffrire e farvi arrabbiare. Io non lo faccio a posta, faccio cazzate e basta. Sono bravo solo in quello!

-Alex lo guardò capendo il suo malessere e si avvicinò a lui.-

Alex: Sam, anche se la scuola non è il tuo forte, sei bravo in tante altre cose! Sai bene che noi non vi obblighiamo ad avere il massimo dei voti a scuola, chiediamo semplicemente il vostro impegno. Vogliamo che voi viviate la vostra età, vi divertiate e facciate le vostre esperienze, ovviamente consone a dei ragazzini di diciassette anni. Vogliamo che siate allegri e spensierati. Alla vostra età, gli errori si fanno e se ne fanno tanti. L’importante è capire dove si ha sbagliato, cercare di migliorare se stessi e per quanto possa essere difficile, soprattutto per te, bisogna imparare a chiedere scusa!

-Rachel accarezzò il viso di suo figlio e continuò.-

Rachel: Siamo esseri umani tesoro, è normale sbagliare, specialmente alla tua età. Sai bene che a noi non piace fare paragoni con tua sorella. Siete due persone diverse, con due cervelli e modi di fare e pensare completamente diversi. Noi vi accettiamo e vi amiamo per ciò che siete individualmente. Se vorrai essere abbracciato, sostenuto o incoraggiato, noi siamo qui e lo saremo sempre per te ed Emy. E’ il nostro compito!

-Samuel tirò su con il naso.-

Samuel: Voi ed Emy, sì insomma, avete un rapporto diverso, siete così uniti. Io mi sento lontano da voi ed è soltanto colpa mia. Vorrei essere meno distante, con voi, con Emy, ma ho paura che poi la mia reputazione crolli!

-Rachel lo guardò.-

Rachel: Cosa c’è di così terribile in questo? Voglio dire, tesoro, le persone che hai accanto, famigliari, amici, ti vogliono bene per quello che sei realmente. Molte amicizie, tesoro, vanno e vengono, ma solo chi ti conosce veramente e ti accetta per come sei, starà sempre al tuo fianco

-Alex continuò.-

Alex: Ascoltami, è una cosa normalissima che alla vostra età vi stacchiate da noi. Lo capiamo, perché ci siamo passati. Per un po’ di tempo ci siamo tutti allontanati dalla famiglia, volevamo il nostro spazio e soprattutto volevamo evitare le seccature, ma non è mai troppo tardi per riunirti a noi!

-Rachel annuì concordando con suo marito.-

Rachel: Anche se ci siamo un po’ allontanati, noi non smetteremo mai di volerti bene. E non vergognarti di chiederci un abbraccio o un consiglio. Io credo che non si è mai troppo grandi per le dimostrazioni d’affetto. E’ dura vivere la tua età perché non sei più un bambino tesoro, stai diventando uomo ma ciò non significa che ti debba allontanare da noi o che tu non possa desiderare di stare più in famiglia. E se ti può consolare, ci sei mancato anche tu Sam, da morire!

-Rachel sorrise stringendo a sé il suo bambino. Le era mancato da morire sentir parlare il cuore del ragazzo e non il suo ego. Samuel si godette quell’abbraccio e quel calore che ormai non sentiva più da tanto tempo e sussurrò ancora.-

Samuel: Mi dispiace!
Rachel: E’ tutto passato, tesoro!

-Disse Rachel, per poi continuare.-

Rachel: Abbiamo bisogno che tu ci dica la verità su una cosa!

-Samuel annuì.-

Rachel: Dylan fuma?

-Il ragazzo guardò i suoi genitori. Non poteva trascinare Dylan in quella pozzanghera di fango, quando Alex parlò.-

Alex: Sam, non preoccuparti. Puoi fidarti di noi, non faremo la spia a Brittany e Oliver anche perché loro lo sanno già. Parleranno con Dylan e sono sicuro che lui non mentirà su questo. Anche loro dovranno affrontare un momento di pura sincerità!

-Samuel li guardò, decidendo di fidarsi di loro.-

Samuel: Sì, fuma anche lui. Senti papà, non avrei dovuto risponderti in quel modo così arrogante però io ve lo giuro, fumo occasionalmente e lo stesso Dylan!

-Alex gli diede una pacca sulla spalla.-

Alex: Quando anche Brittany e Oliver avranno parlato con Dylan, faremo una bella riunione tutti insieme e troveremo un modo per far si che voi non fumiate più

-Samuel sospirò annuendo mentre Alex guardava il suo sguardo che lo portò indietro nel tempo a quando suo figlio combinava qualche guaio e poi vergognoso andava a chiedere scusa. Avvicinò Samuel a sé.-

Alex: Vieni qui. E’ tutto okay!

-Disse Alex stringendo suo figlio che sentì il suo cuore farsi molto più leggero. Si staccarono dall’abbraccio e Samuel guardò i suoi genitori.-

Samuel: Grazie! Sentite, oggi mangiamo la pizza tutti insieme? Io, voi ed Emy?

-Alex sorrise.-

Alex: Mi sembra un’ottima idea! Da chi le ordiniamo?
Samuel: Stavo pensando... Mamma non è che potremmo farle qui, insieme? Ho scoperto di avere del talento per la cucina

-Rachel lo guardò e sorrise.-

Rachel: Certo! Però dovrete andare a comprare gli ingredienti
Samuel: Allora facci la lista!

-Disse il ragazzo con un sorriso stampato in faccia. Niente avrebbe potuto rovinargli quella giornata, finalmente aveva ritrovato ciò che aveva perso.

In casa Lee continuava ad esserci molta tensione nell’aria mentre tutti si preparavano e giravano per la casa. Lily parlò.-

Lily: Prima di uscire dobbiamo tagliare i brownies a cubetti…

-Daniel la guardò.-

Daniel: Lo faccio io!
Lily: Bene, allora io tolgo i vestiti dall’asciugatrice!

-Mentre gli adulti finivano le ultime faccende, Drew stava sdraiato a pancia in giù sul tappeto in salotto, continuando a guardare come ipnotizzato il lento movimento della coda del gatto che dormiva beatamente, Jasmine, invece, fermò sua madre. Era una bambina davvero determinata.-

Jasmine: Mamma, papà, domani posso andare a giocare da April?

-I suoi occhi celesti erano così speranzosi. Daniel guardò sua moglie e non pote’ che sogghignare. Era proprio curioso di sentire cosa Lily avrebbe risposto alla loro bambina. Guardò sua figlia.-

Daniel: Farfallina, devi chiedere alla mamma. Io sembra che non abbia diritto di scelta e di parola su questo argomento!

-Lily subito fulminò Daniel con lo sguardo, per poi soffermarsi a guardare il visino di sua figlia, abbassandosi alla sua altezza.-

Lily: Jazzy, mi dispiace, non puoi andare!
Jasmine: Cosa?! Perché?
Lily: Non voglio che tu frequenti April
Jasmine: E’ la mia migliore amica!
Lily: Ci sono tanti altri bambini con cui puoi fare amicizia
Jasmine: Ma non sono come April!
Lily: Mi dispiace, tesoro!

-Jasmine, capendo che non si trattava di uno scherzo e vedendo che sua madre non cambiava idea, iniziò a piangere disperata.-

Jasmine: MA PERCHE’, MAMMA? E’ UNA BRAVA BAMBINA PROPRIO COME ME!

-La donna sospirò.-

Lily: Jazzy, non urlare così per favore...
Jasmine: VOGLIO CHE APRIL SIA MIA AMICA!

-Lily era stressata e non ne poteva decisamente più di quelle urla e non dando proprio il buon esempio, urlò anche lei.-

Lily: JASMINE LEE, BASTA! HO DECISO COSI’. SMETTILA DI FARE I CAPRICCI. NON ANDRAI A CASA DI APRIL, CHIUSO IL DISCORSO!

-La bambina urlò con tutto il fiato che aveva in quel piccolo corpicino.-

Jasmine: SEI CATTIVA E TI ODIO!

-Subito scappò piangendo nella sua cameretta lasciando Lily di sasso. La donna sapeva che Jasmine non provava veramente quei sentimenti. Era solo arrabbiata, ma ciò non le impediva di starci male. Daniel guardò sua moglie aggrottando la fronte.-

Daniel: “Ho deciso così”? Ma che bella risposta sensata!

-Lui prese Drew in braccio e andò in camera di Jasmine a consolarla mentre Lily guardava suo marito andare via.-

Lily: Che idiota!

-Intanto Dylan era appena tornato a casa. Chiuse la porta dietro sé e vide i suoi genitori seduti sul divano.-

Dylan: Ciao gente! Io vado a farmi una partita all...
Oliver: Dylan, rimani qui. Dobbiamo parlare

-Disse Oliver seriamente. Anche il ragazzo si sedette sul divano.-

Dylan: Okay, ora mi fate decisamente paura

-Suo padre si era preparato mentalmente un bel discorso che toccava tanti punti per poi arrivare al sodo. Prese fiato per parlare, quando Brittany sconvolse tutti i suoi piani, guardando il ragazzo.-

Brittany: Dylan, tu fumi?!

-Dylan sgranò gli occhi, non aspettandosi una domanda del genere.-

Dylan: Mamma!
Brittany: Rispondi. Allora, fumi?

-Brittany continuava a guardare con uno sguardo severo suo figlio e anche Oliver parlò.-

Oliver: Vogliamo la verità, figliolo. Se ci mentirai lo scopriremo

-Dylan li guardò sospirando. Non aveva scampo.-

Dylan: Io... Beh, insomma, quando mi capita o sono nervoso

-Brittany abbassò lo sguardo mettendosi le mani in testa dalla preoccupazione. Non riusciva più a pensare. Subito Dylan si affrettò a spiegare, prendendo le mani di sua madre, guardandola dritta negli occhi.-

Dylan: Mamma, non ne sono dipendente! Posso non fumare, ce la faccio. Ve lo hanno detto Alex e Rachel, vero? Per Samuel. Noi fumiamo quando siamo nervosi!
Brittany: Io questa la chiamo dipendenza, Dylan. Siamo così delusi dal tuo comportamento. Maledizione, sai che non si scherza con la salute? Passino i voti bassi a scuola, passino tutte le ore che giochi alla playstation, passino le serate in cui torni più tardi del coprifuoco o quando prendi la macchina senza permesso. Possiamo passare su tutte queste cose, ma non posso perdonare il fatto che tu ti stia avvelenando!

-Dylan continuò a giustificarsi.-

Dylan: Sono più di tre giorni che non fumo ormai!

-Oliver guardò suo figlio, voleva delle risposte.-

Oliver: Perché allora fumare se non ne sei nemmeno dipendente?

-Dylan si alzò dal divano per riprendere fiato. Quell’interrogatorio lo stava soffocando.-

Dylan: Non lo so, okay?! Forse lo facciamo più per sfogarci, forse lo facciamo per non apparire deboli a scuola!

-Oliver continuava a guardarlo davvero deluso.-

Oliver: Ah, non avete nemmeno una ragione valida per questo? Quasi quasi capisco qualcuno che ne è dipendente, ma sentire uscire dalla tua bocca che lo fate per passatempo, per avere visibilità ed essere importanti a scuola, mi fa innervosire ancora di più. Mi fa capire che tu e Samuel siete proprio due babbei! Onestamente pensavo che vi avessimo tirati su meglio. Che sia chiaro, non vogliamo che tu ritocchi quella roba, Dylan. Oggi ne parliamo, non costringerci domani a…

-Dylan lo bloccò, ne aveva abbastanza di quella ramanzina.-

Dylan: Papà! Davvero, posso farne a meno. Mamma, sto dicendo la verità. Lo giuro!

-Brittany lo guardò seriamente.-

Brittany: Lo spero! Comunque domani faremo una bella chiacchierata interessante con tutti voi. Andremo a casa di Alex e Rachel dopo la scuola e il lavoro

-Dylan sospirò guardando i suoi genitori.-

Dylan: Non sto mentendo. Lo giuro. Fidatevi di me

-Oliver guardò suo figlio.-

Oliver: Lo stiamo facendo, figliolo. Ti perdoniamo ma comunque tu e Samuel avrete tutta la nostra attenzione

-Dylan guardò i suoi genitori.-

Dylan: Accidenti, se avessi saputo di tutta questa ramanzina non avrei mai toccato delle sigarette!

-Lui sorrise con il suo sguardo furbetto, facendo sorridere anche i suoi genitori che lui abbracciò. Brittany sussurrò.-

Brittany: Niente più fumo!
Dylan: Niente più fumo, lo prometto!

-Brittany sorrise, accarezzandogli il viso, poi il ragazzo cambiò argomento.-

Dylan: A che ora arriveranno Lily e famiglia?
Brittany: Sarebbero dovuti arrivare un quarto d’ora fa, veramente!

-Disse Brittany mentre guardava il suo orologio da polso e il campanello suonava.-

Brittany: Ah, eccoli!

-Dylan li fece entrare. Tutti si salutarono e si sedettero in salotto. Lily parlò.-

Lily: Scusate il ritardo, c’è stato un piccolo problema a casa!

-La donna guardò Daniel mentre Brittany guardava confusa sia sua figlia che suo genero. Daniel in quel momento cambiò discorso sorridendo.-

Daniel: Oh, abbiamo portato i brownies!
Oliver: Grazie!

-Disse Oliver prendendo il vassoio e portandolo in cucina, per poi tornare in sala da pranzo. Drew intanto, era già saltato addosso a Dylan che vedeva più o meno come un Dio.-

Drew: Zio, per favore, andiamo sullo skateboard?
Dylan: Vorrei tanto insegnartelo Drew, ma la tua mamma mi uccide se ti fai male e poi è già buio. Un’altra volta!

-Dylan guardò Lily che sorrise, poi parlò ancora.-

Dylan: Io ho una fame da lupi! Mangiamo?
Oliver: E’ tutto pronto!

-Disse Oliver, mentre Lily si sedeva accanto a suo fratello ridendo.-

Lily: Quale onore avere Dylan a cena con noi!
Dylan: Sorellina, sorellina, essere me comporta degli impegni!
Lily: Ma sentilo il galletto!

-Tutti risero mentre Lily scuoteva la testa. Brittany intanto accarezzò Jasmine che aveva uno sguardo abbastanza cupo.-

Brittany: Allora Jazzy, ti siedi vicino alla mamma?
Jasmine: Nemmeno per sogno!

-Disse la bambina, guardando sua nonna e sedendosi accanto a lei, dall’altra parte del tavolo. Lily sbuffò scuotendo la testa e Oliver guardò la sua nipotina.-

Oliver: Siamo arrabbiate stasera!

-Per alleggerire quell’aria così pensante, Dylan fece la cosa che gli riusciva meglio: il pagliaccio. Prese la forchetta e iniziò a battere sul tavolo.-

Dylan: ABBIAMO FAME, ABBIAMO FAME, ABBIAMO FAME!

-Ovviamente Drew imitò ogni suo gesto.-

Drew: ABBIAMO FAME, ABBIAMO FAME, ABBIAMO FAME!
Brittany: Adesso arriva la pasta! Non capisco chi dei due abbia quattro anni!

-Disse Brittany mentre portava la pasta a tavola.

Dopo alcuni minuti, tutti mangiavano quegli spaghetti al sugo di Oliver che tutti adoravano. Tutti mangiavano tranne Jasmine. Brittany la guardò accarezzandole la manina.-

Brittany: Tesoro, mangia, altrimenti la pasta diventa fredda e non è più buona

-La bambina scosse la testa e sua madre la guardò severamente.-

Lily: Jasmine, mangia!
Jasmine: Non ho fame!
Lily: Non farmi perdere la pazienza. Mangia per favore e smettila di fare i capricci
Jasmine: NON HO FAME!
Lily: Se non mangi qui andrai a letto senza cena
Jasmine: Allora morirò di fame!

-Oliver si avvicinò a Daniel mentre quella discussione andava avanti.-

Oliver: Lotta tra due geni Green! Nulla di buono in arrivo...
Daniel: Già, sono entrambe più testarde di un mulo

-Lily continuò.-

Lily: Non facciamo scenate qui. I nonni non ci hanno invitati per questo!

-Jasmine continuò a sfidare sua madre con lo sguardo.-

Jasmine: Tanto non mangio lo stesso!
Lily: Perchè mi vuoi far arrabbiare?

-Le chiese Lily sconfortata.-

Jasmine: Perché tu non mi fai giocare con April?
Lily: Non è il caso di parlarne adesso a tavola
Jasmine: PERCHE’?
Lily: Sei un po’ troppo scontrosa signorina e stai oltrepassando il limite!

-Lily si alzò, si avvicinò a Jasmine e le prese la mano.-

Lily: Non vuoi mangiare? Benissimo. Allora non c’è bisogno che tu stia a tavola con tutti quanti!

-Fece alzare la bambina da tavola e la portò in salotto. Intanto Brittany guardava Daniel sempre più sconcertata.-

Brittany: Ma che succede?
Daniel: Jasmine ha fatto amicizia con una bambina a scuola, ormai è la sua migliore amica. Purtroppo questa bambina, April, è figlia di Victoria. Lily quando l’ha vista è andata fuori di testa. Non vuole che Jasmine frequenti April. La mia opinione ovviamente non conta. Abbiamo litigato questo pomeriggio e poi Lily ha parlato con Jasmine e la cosa è finita con le urla

-Brittany continuava a guardare Daniel.-

Brittany: E’ incredibile. Capisco che Lily sia scioccata, però...
Daniel: Brittany, ti prego, parlaci tu. Sei l’unica che può farle cambiare idea. A me non ascolta e non ascolta nemmeno sua figlia

-Brittany sospirò.-

Brittany: Non posso prometterti di riuscirci, ma ci proverò!
Daniel: Grazie!

-Dylan, confuso, guardò Daniel e i suoi genitori.-

Dylan: Chi è questa “Victoria”?
Oliver: Il peggior incubo di tua sorella!!

-Disse Oliver mentre Brittany si alzava andando in salotto. Lily e Jasmine si stavano sfidando con lo sguardo.-

Brittany: Lily?!
Lily: Sì?!
Brittany: Vieni un momento fuori? Ho bisogno di parlarti

-Lily annuì poi guardò sua figlia.-

Lily: Non muoverti, intese? Se hai fame, c’è la pasta che ti aspetta
Jasmine: Non ne ho!

-Lily sospirò e seguì sua madre fuori in cortile. Brittany chiuse la porta dietro sé.-

Brittany: Daniel mi ha detto tutto!
Lily: Daniel è un cretino quando ci si mette...
Brittany: Tesoro, so che sei arrabbiata...

-Disperata, Lily guardò sua madre, sedendosi sul gradino del cortile.-

Lily: E’ solo che lo vorrei dalla mia parte, vorrei il suo appoggio. Mi sento così debole senza
Brittany: Io so quanto è difficile per te e anche tuo marito lo sa. Però ci hai pensato? E se fossi tu a sbagliare? Insomma non conosci veramente Victoria. E se fosse cambiata?
Lily: Mamma, tutte le volte che mi sono fidata di lei è finita male. Non potrei mai e poi mai perdonarla
Brittany: Non è questione di perdonarla. Jasmine sta male
Lily: Lo so! E sono io la causa. Io sto passando per la cattiva e non mi piace. Jazzy mi sta odiando. Ma io voglio solo proteggerla
Brittany: Capisco la tua indecisione, tesoro. Però devi lasciare Jasmine libera di fare le amicizie che vuole, soprattutto adesso. Non credo che questa April sia un mostro
Lily: No mamma, devi vederla. E’ molto graziosa e stanno molto bene insieme, ma è figlia di Victoria! Tu cosa faresti?
Brittany: Renderei Jasmine felice e darei una possibilità a Victoria, così per conoscerla e vedere se è cambiata
Lily: Mai e poi mai!

-Disse Lily, alzandosi e tornando dentro, dove tutti finirono di mangiare.

Il pomeriggio seguente, dopo scuola, Emily si infilava il giacchetto pronta ad uscire.-

Emily: Mamma, papà, io esco!

-Rachel la guardò.-

Rachel: Ceni qui a casa, vero?
Emily: Sì, mamma!

-Alex guardò sua figlia sorridendo.-

Alex: E dove andresti di giovedì pomeriggio, signorina?
Emily: Credo al parco
Alex: Con chi ci vai?

-Emily diventò rossa e poi parlò.-

Emily: Con Mark!
Alex: E chi sarebbe questo Mark? Devo ricordarti il nostro patto?
Rachel: Alex, glielo hai fatto giurare quando aveva cinque anni!!
Alex: E’ sempre valido!
Emily: Quale patto? E comunque... Mark! Quel Mark che conoscete da sempre. E’ sempre lo stesso Mark!
Alex: Beh, ti rinfresco la memoria, passerotto. Non puoi stare con un ragazzo fino ai trentacinque anni!

-Emily scoppiò a ridergli in faccia.-

Emily: Cosa?! Papà, sei matto
Alex: A cinque anni avevi le idee piuttosto chiare. Avevi giurato che sarei stato io l’unico uomo della tua vita!

-Emily lo guardò sorridendo.-

Emily: Mettila così, sei il più importante... Per ora!

-La ragazza si avvicinò a lui e gli stampò un bacio sulla guancia.-

Alex: Come “per ora”?
Emily: Ci vediamo a cena!

-Emily rise ed uscì di casa. Alex scosse la testa sorridendo.-

Alex: L’ho sempre detto, quella ragazza ha tutto il tuo fascino, amore mio!

-Disse avvicinandosi a sua moglie, dandole un bacio.-

Alex: Ti amo
Rachel: Ti amo anch’io, Alex!

-La giornata scolastica, alla scuola elementare non era ancora finita. Infatti, il giovedì, i bambini frequentavano il club dell’arte, che li teneva occupati un’ora in più. Jasmine e April, ovviamente sedute nello stesso banco, chiacchieravano sottovoce.-

April: Come fai a non mangiare?
Jasmine: Io non ho fame, tutto qui. Ap, come possiamo fare?
April: Non lo so, potresti venire lo stesso a casa mia. Potremmo dire a mia madre che tua madre vuole. Così verrai a giocare da me!
Jasmine: Non ci avevo pensato! Facciamo così, oggi dirai a tua madre che posso, così poi domani verrò con voi!
April: Perfetto!

-Concordò la bambina dai capelli rossi mentre la campanella che decretava la fine delle lezioni suonava. Jasmine era davvero soddisfatta del loro piano, niente le avrebbe impedito di frequentare April.

Intanto, Emily si avviava verso il parco da Mark, quando si sentì prendere il braccio.-

Dylan: Dove vai?

-Sospirò vedendo Dylan.-

Emily: Non sono affari tuoi! Sam è in camera sua, vai da lui e ignorami come hai sempre fatto!
Dylan: Stai andando da quello schifoso, non è così?
Emily: A te cosa importa?
Dylan: Non voglio che tu vada da lui. Vuole solo portarti a letto
Emily: Perché, voi cosa fate con le ragazze? Siete i primi ad andarci a letto e piantarle. Non vorrei essere una delle vostre vittime
Dylan: E’ una cosa completamente diversa!

-Continuavano a camminare sul marciapiede a passo veloce e Dylan continuò.-

Dylan: Noi non andiamo in cerca di verginelle inesperte, facili all’innamoramento!
Emily: Quanto sei coglione?!

-Emily lo spinse, allontanandolo da sé.-

Dylan: Non mi riferivo a te, stavo dicendo in generale. Sai quanto me ne può importare che tu sia vergine o no?! Io e Samuel, al contrario di quel pezzente, evitiamo di fare soffrire le ragazze. Cerchiamo quelle che si vogliono divertire come noi, senza impegno
Emily: Mi fate schifo!
Dylan: Ti facciamo schifo noi e non quell’idiota che fa finta di essere innamorato di te solo per portarti a letto, per poi lasciarti facendoti soffrire e distruggendoti l’autostima?
Emily: Lasciami in pace, Dylan!

-Mentre la folla di bambini si accalcava nel portone per poter uscire, Jasmine riuscì a trovare un piccolo spazio e sbucare da là sotto, ma dopo qualche secondo si sentì mancare, cadendo a terra. Lily, che l’aspettava fuori e non la vide, fin quando tutta la folla di bambini si sparse per tutto il cortile. Solo in quel momento, Lily vide sua figlia a terra e, spaventata, corse da lei. Le sollevò la testolina cercando di svegliarla.-

Lily: JAZZY! SVEGLIATI, TESORO! JASMINE, TI PREGO

-In quel momento davanti a sé, vide inchinarsi Victoria che guardò Jasmine per qualche secondo con April dietro, spaventata. La donna guardò Lily.-

Victoria: Lily, non preoccuparti, ha avuto solo un calo di zuccheri. Sta bene!

-Victoria diede qualche leggero schiaffetto a Jasmine per farla rinvenire e Lily le ringhiò contro, allontanando sua figlia dalla donna.-

Lily: MA CHE NE SAI TU?!
Victoria: Sono un medico!

-Disse Victoria tranquillamente. Lily non sapeva davvero cosa rispondere. Non se lo aspettava proprio.-

Lily: Ah!

-Disse solo in un sussurro mentre Victoria continuava a non arrendersi con Jasmine, dandole altri due colpetti.-

Victoria: Coraggio Jazzy, svegliati. April ti aspetta!

-Solo in quel momento, Jasmine aprì gli occhietti, alzando la manina per toccare il viso di sua madre che stava accanto a lei, spaventatissima.-

Jasmine: Mami!

-Fece in tempo a dire solo quella parola, prima di richiudere gli occhi. Victoria guardò Lily.-

Victoria: Prendila in braccio. La portiamo a casa mia
Lily: Perché a casa tua?
Victoria: Perché è qui dietro l’angolo! Non fa bene a Jasmine stare accasciata a terra.
Andiamo!

-Praticamente Lily non aveva altra scelta, prese Jasmine in braccio e la portò in macchina, sentendosi una totale idiota.
Arrivarono a casa di Victoria e Lily doveva ammettere che era una bella casa, molto grande e anche di classe. Non si sarebbe mai aspettata che Victoria abitasse in una casa del genere e soprattutto che fosse diventata uno medico. Era tutto così strano. Entrarono e appoggiarono Jasmine sul divano.-

Lily: Perché ha richiuso gli occhi?

-Chiese Lily a Victoria.-

Victoria: E’ la stanchezza. Jasmine è molto spossata al momento. Non preoccuparti, sta bene, ha solo bisogno di mangiare qualcosa. Com’è solitamente il suo appetito?
Lily: Mangia quanto un qualsiasi bambino della sua età!

-In quel momento, Lily si ricordò della notte precedente e sgranò gli occhi.-

Lily: A parte ieri!

-Disse mentre loro si sedevano in cucina e April prendeva una seggiolina per sedersi a fianco a Jasmine in salotto. Victoria si avvicinò a Lily, porgendole una tazza di tè caldo.-

Victoria: Tieni, ti farà bene!

-Lily la guardò insicura, prendendo poi la tazza.-

Victoria: Non c’è del veleno dentro!

-Sbottò Victoria mentre Lily continuava a guardarla, poi parlò.-

Lily: Grazie, per tutto!

-La donna dai capelli rossi sorrise.-

Victoria: Figurati, se posso rendermi utile!

-Lily notò con stupore che il sorriso di Victoria non era più quello di un tempo, ovvero strafottente, ma molto dolce e incoraggiante. La donna riprese a parlare.-

Victoria: Mi stavi dicendo di ieri notte...
Lily: Oh, sì. Abbiamo litigato e ha iniziato a fare i capricci dai nonni. Le ho detto che se non mangiava lì, a casa non avrebbe cenato. E così è stato. Anche stamattina non voleva mangiare, però le ho dato delle merendine da mangiare in macchina per non stare a stomaco vuoto. Ho visto che non le aveva più in mano e ho pensato che le avesse mangiate, ma a quanto pare…

-April interruppe Lily e Victoria.-

April: Mamma, Jazzy è sveglia!

-Sia Lily che Victoria si alzarono e andarono in salotto. Subito Lily la strinse a sé e la baciò.-

Lily: Amore, come stai? Mi hai fatto prendere un bello spavento, lo sai?
Jasmine: Mami! Sto bene ma ho una fame da lupi!!
Lily: Dove sono le merendine che ti ho dato stamattina? E il pranzo?

-Jasmine guardò il suo zainetto e Lily lo prese e lo aprì. Dentro c’erano le merendine.-

Lily: Jasmine!!
Jasmine: Volevo farti arrabbiare, mamma!
Lily: Ho visto tesoro. Non lo fare mai più, okay? Ci siamo tutti spaventati da morire!

-Victoria in quel momento guardò la bambina.-

Victoria: Ma sbaglio o qualcuno stava morendo di fame? In cucina c’è l’imbarazzo della scelta

-Jasmine si alzò dal divano e April le prese la mano.-

April: Andiamo! Mangiamo i biscotti al cioccolato di mio fratello, si arrabbierà tantissimo!
Victoria: April, lasciategliene almeno due!
April e Jasmine: OOKAY!

-Dissero le bambine ridendo mentre correvano in cucina.

Intanto, quel pomeriggio, Dylan non riusciva a lasciare andare Emily che sbuffò per l’ennesima volta.-

Emily: Mi vuoi seguire per tutta la strada?
Dylan: Sì, se è necessario!
Emily: Perché mi stai così addosso, eh? Non sopporti il fatto che io stia con Mark, che lui mi ami. I ragazzi non sono tutti come te! Sei solo uno stronzo che non è in grado di amare...

-Lei era furiosa.-

Emily: ...E CHE NON VUOLE LA FELICITA’ DEGLI ALTRI. SEI UN’EGOISTA!

-Anche Dylan esplose sentendo tutti quegli insulti.-

Dylan: COME CAZZO FAI A NON CAPIRE CHE TI STA USANDO?! UNO DEL GENERE NON POTREBBE MAI INTERESSARSI A TE!

-Quella frase fu troppo anche per una forte ragazza come Emily. Non riuscì a fermare le sue lacrime che le bagnarono il viso.-

Emily: DEVI SEMPRE ROVINARE TUTTO, VERO?

-La ragazza si buttò in mezzo alla strada per poter cambiare marciapiede e allontanarsi da Dylan. Lo fece senza guardare, quando una macchina sbucò all’improvviso da dietro la curva della strada.-

Dylan: ATTENTA!

-Dylan corse da lei e la spinse in modo da farla arrivare sull’altro marciapiede, lui non avrebbe avuto tempo di spostarsi. Emily tra le lacrime e il rumore della macchina, urlò. Fu un urlo assordante mentre cadeva a terra sul marciapiede, salva.-

Emily: DYLAAANNNN, NOOO!

-Il ragazzo chiuse gli occhi in mezzo alla strada, pronto ad accettare la morte, pronto a sentire il colpo e il dolore.-



Ciao Meraviglieeee <3
Come state?
Finalmente sono qui con un altro capitolo. Cosa ne pensate?
Vi è piaciuto? Sicuramente ci sono tantissime cose da dire :P
E le lascio tutte a voi! Lo so, vi lascio con questa suspense per tutta la settimana. Cercherò di postare il prima possibile però :*
Ora vi mando un bacione.
Passate un buon fine settimana.
Sum <3



 

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Capitolo 66
*** Sentimenti nascosti ***


Unconventional Family
Capitolo 66
-Sentimenti nascosti.-


-Dylan, ormai a terra, aspettava quel dolore lancinante ma questo non arrivò. Il ragazzo aprì gli occhi e vide l’autista sbraitare e inveire contro di lui ma non gli importava, stava bene ed era vivo. La macchina era riuscita a fermarsi in tempo e lo toccò leggermente, facendogli perdere l’equilibrio e facendolo cadere sull’asfalto. Dylan sospirò e sorrise, quando vide Emily corrergli incontro. Lo aiutò a rialzarsi e lo abbracciò tra le lacrime. Lui la strinse a sé, baciandole la testa.-

Emily: Ho avuto così tanta paura!

-Sussurrò Emily, poi continuò.-

Emily: Stai bene? Dobbiamo andare al pronto soccorso. Devi farti controllare, ti ha toccato il bacino!

-Dylan continuava a stringerla a sé.-

Dylan: Stellina, sto bene. Mi ha a malapena toccato. Sto bene!
Emily: Mi dispiace! E’ stata tutta colpa mia

-La ragazza tirò su col naso mentre il signore scendeva dalla macchina avvicinandosi ai due ragazzi.-

Sig: Dovete ringraziare il fatto che io non andassi veloce. Se non mi fossi fermato in tempo…

-Lui scosse la testa cercando di scacciare quel brutto pensiero dalla sua mente e continuò.-

Sig: Come vi è saltato in mente di buttarvi così in mezzo alla strada?!
Dylan: Ci scusi. Non siamo stati attenti

-Ammise Dylan e il signore lo guardò.-

Sig: Come ti senti, ragazzo? Comunque ti ho toccato, vi posso portare al pronto soccorso così farai degli accertamenti. Chiamate i vostri genitori!

-Dylan lo guardò.-

Dylan: Non ce n’è bisogno. Sto benissimo, signore. Sono solo caduto!

-Emily lo guardò.-

Emily: Dyl, ci sta aiutando!
Dylan: Io sto bene. Lo giuro. Sono solo un po’ scosso. Signore, vada pure!

-Il signore annuì, i ragazzi si spostarono dalla strada salendo sul marciapiede mentre la macchina ripartiva. Dylan riabbracciò la ragazza ed Emily sussurrò. Erano entrambi davvero spaventati.-

Emily: Non mi va più di andare da Mark
Dylan: Torniamo a casa, allora!

-Lui le sorrise dolcemente e lei annuì ancora tra le braccia del ragazzo. Si voltarono cambiando direzione e Dylan riaccompagnò Emy a casa. Si fermarono sul vialetto e la ragazza lo guardò intensamente con i suoi occhioni castano scuro.-

Emily: Grazie! Mi hai salvato la vita. Non so come potrò mai sdebitarmi con te!

-Dylan sorrise spavaldamente.-

Dylan: Puoi chiamarmi “Superman” d’ora in poi!

-Poi lui si fece serio e continuò.-

Dylan: Non ti avrei mai lasciata là in mezzo alla strada. Credo sia stato un impulso fraterno, dai siamo fratelli. Siamo cresciuti insieme

-Emily lo guardò ipnotizzata per qualche secondo, poi parlò.-

Emily: Sì, fratelli! Sei sicuro di non voler entrare? O di non voler andare al pronto soccorso?
Dylan: Sono sicurissimo. Torno a casa e accendo la playstation, poi credo che i tuoi e Sam verranno da noi per il “discorso”. Tu invece tranquillizzati, okay? Leggi una rivista, ascolta della musica rilassante e fatti un té caldo

-Lui le accarezzò il viso e la ragazza annuì.-

Dylan: Allora, vado. Ci vediamo domani a scuola. Non la marinerò, promesso!

-Emily rise e Dylan, velocemente, le schioccò un bacio sulla guancia per poi voltarsi e iniziare a camminare. La ragazza si accarezzò delicatamente la guancia che Dylan aveva riscaldato con un suo bacio. Lo vide girare l’angolo e anche lei decise di entrare dentro e stare con la sua famiglia. Ne aveva bisogno.

Intanto quella sera, Lily e Jasmine tornarono a casa dopo aver passato un’oretta a casa di Victoria.-

Jasmine: Mamma, ho ancora fame!
Lily: Vuoi un panino con la nutella?
Jasmine: Mmh, nutella!! Sìììì!

-Lily sorrise, accarezzando il visino di sua figlia.-

Lily: Amore, rilassati in salotto, accendi la televisione. Ti porto il panino tra cinque minuti
Jasmine: Okay!

-La bambina corse in salotto e Lily dopo essersi tolta il giubotto, andò in cucina.
La nutella in casa Lee faceva impazzire tutti, dai bambini agli adulti. Quel barattolo non mancava mai in quella casa, però Lily lo nascondeva per bene, altrimenti se i bambini lo avessero avuto a portata di mano, sarebbe regnato il caos in casa.
Verso le 17:30, tornarono a casa anche Daniel e Drew, con una bella sorpresa. Drew e Maya si fiondarono in salotto mentre Rebecca si affacciava in cucina insieme a Daniel.-

Daniel: Guarda chi abbiamo incontrato al parco io e Drew!

-Lily si voltò e vedendo Rebecca subito l’abbracciò. La ragazza parlò.-

Rebecca: Ho pensato di fare un salto qui, per vedere come andava la situazione!

-Lily sospirò e Daniel guardò le due ragazze.-

Daniel: Approfitto di questo momento di pace per farmi una doccia!

-Lui sorrise alle ragazze e uscì dalla cucina dopo aver visto sua moglie annuire. Rebecca riprese a guardare Lily che parlò.-

Lily: Daniel ti ha detto tutto, non è così?
Rebecca: Diciamo che mi ha raccontato a grandi linee che hai dato di matto!

-Lily sospirò guardando la sua fidata migliore amica e sussurrò.-

Lily: Ma stiamo parlando di Victoria!

-Rebecca le accarezzò il braccio.-

Rebecca: Ma Jasmine è tua figlia e le bambine hanno appena sei anni. Saranno sempre sotto al tuo sguardo. Anche io non credo riuscirò mai a diventare amica di Victoria dopo tutto quello che ha fatto, ma sono passati quindici anni, diciamo che mi sono buttata il passato alle spalle. Nonostante Victoria abbia provato in tutti i modi a farvi separare, beh, sei tu che ora porti il cognome Lee. E poi chi ti dice che tu debba lasciare Jasmine sola a casa di Victoria? Potresti sempre andarci anche tu e controllare come vanno le cose sotto quel tetto. Almeno ora all’inizio

-Lily annuì, non aveva mai pensato a ciò e sapeva che Rebecca la capiva e la supportava dandole i migliori consigli.-

Lily: In effetti non avevo pensato a questa soluzione. Tutti mi hanno dato della pazza, però non posso credere al fatto che mia figlia adori la figlia di Victoria. Questo è il karma, perché io ho sposato Daniel!
Rebecca: Molto probabile, amica!

-Rebecca rise di gusto, facendo sorridere anche Lily che la guardò.-

Lily: Vuoi un caffè?
Rebecca: No, grazie. Anzi, pensavo di portare a casa per cena anche Jasmine e Drew, così tu e Daniel avrete modo di parlare
Lily: Oh Becky, grazie!
Rebecca: E fare la pace. Ecco di cosa avete bisogno voi due. So bene quanto sia difficile con due bambini piccoli

-Lily sorrise e l’abbracciò, accompagnandola in salotto dove i bambini guardavano i cartoni animati.-

Lily: Bambini, volete andare a cena da diddi Becky?

-Jasmine si alzò dal divano.-

Jasmine: Per mangiare insieme ad Aiden?

-Rebecca sorrise.-

Rebecca: Sì, e insieme a tutti noi! Che ne dite di una formaggiosa pizza al formaggio?

-I bambini risero felici, anche Maya era felice di avere la compagnia di Drew. Lily guardò i suoi bambini.-

Lily: Forza, giubbottini addosso e ci vediamo più tardi, okay?

-Lily e Rebecca aiutarono i bambini ad infilarsi i giubbottini e la ragazza dagli occhi blu guardò sua figlia.-

Lily: Jazzy, mi raccomando, mangia tutta la pizza, okay? Mangia fino a che non ti senti il pancino esplodere!

-La bambina annuì e mentre Drew prendeva dalla sua camera il suo dinosauro preferito, Jasmine abbracciò sua madre sorridendo.-

Jasmine: Grazie mami per avermi fatto giocare con April oggi. Mi sono divertita tantissimissimo. Grazie!
Lily: Oh, tesoro!

-Si limitò a dire Lily mentre la bambina l’abbracciava.-

Jasmine: Ti voglio tanto bene!

-Lily la strinse a sé e poi le accarezzò il visino.-

Lily: Anche io, farfallina!

-Diede un ultimo bacio ai suoi bambini, salutò Rebecca e Maya e li accompagnò alla porta, da dove li vide poi salire in macchina e partire, proprio quando Daniel usciva dal bagno vestito in tuta. Lui guardò sua moglie sedersi sul divano e sospirare. Sorrise avvicinandosi a lei.-

Daniel: Che ne hai fatto dei nostri bambini? Li hai venduti?

-Lily sorrise debolmente. Anche se non avevano ancora chiarito, lei non riusciva più ad avercela con suo marito, il quale si sedette a fianco a lei sul divano.-

Lily: Rebecca ce li riporta dopo cena!
Daniel: Oh, bene!

-Lui guardò Lily accarezzandole quel viso che tanto amava guardare.-

Daniel: Che succede? Non ti vedo più combattiva. Non ce l’hai più con me?

-La ragazza sospirò.-

Lily: Non ce l’ho mai avuta con te, lo sai. Ho sfogato su di te la mia rabbia. Mi dispiace!

-Daniel la strinse a sé sorridendo.-

Daniel: A volte può succedere. Io sono qui per te. Ricordi cosa disse il sacerdote? Nella buona e nella cattiva sorte, giusto?

-Lei sorrise, stringendosi di più a lui e sussurrò.-

Lily: Mi manchi, Dan!
Daniel: Anche tu, piccolina. Mi è mancata anche tutta la tua dolcezza!

-La baciò dolcemente, poi quel bacio divenne sempre più profondo. Lily riprendeva fiato mentre Daniel le sganciava i bottoni della giacchina. Lei ansimò.-

Lily: Qui inizia a fare davvero molto caldo!
Daniel: Ah, sì? Senti caldo?

-Lui le baciò il collo sentendola rabbrividire. Lily si morse il labbro inferiore cercando di non perdere il controllo così velocemente.-

Lily: Dan, ti prego!

-Daniel continuava a baciarla godendosi quella risata angelica di sua moglie che non era cambiata per niente con gli anni. Sentirla ridere lo riportava indietro nel tempo. Lily continuò.-

Lily: I bambini non sono in casa!

-Anche Daniel rise, togliendo delicatamente i vestiti di dosso a Lily mentre lei li toglieva a lui che continuava a sorridere.-

Daniel: Dovremmo fare Rebecca santa!
Lily: Già!

-Concordò Lily, riprendendo a baciare suo marito che la prese in braccio e la portò in camera da letto. Lei rise.-

Lily: Sembriamo dei sedicenni!
Daniel: Oh tesoro mio, non immagini quanto io mi senta sedicenne adesso. Amo da morire i nostri figli, però poterlo fare a qualsiasi ora del giorno, mi manca!
Lily: Del giorno e della notte!

-Aggiunse Lily. Continuarono a baciarsi sul letto e poi sotto le calde coperte, ormai completamente nudi.-

Daniel: Giusto! Ti amo!

-Disse Daniel guardandole il viso per qualche secondo prima di farla completamente sua.-

Lily: Ti amo anche io!

-Riuscì a dire Lily, prima di essere invasa dal piacere.

Quella sera in casa Hunt, la riunione con i McKay, giungeva al termine con le sagge parole di Oliver.-

Oliver: Io davvero non riesco a crederci. Non conosco persone con più autostima di voi due e... Davvero avete bisogno di fumare per essere tra i più popolari?

-Samuel parlò.-

Samuel: Non per essere, ma per restare tra i più popolari!

-Alex scosse la testa dando una pizza sul collo a suo figlio.-

Samuel: Aio! Che c’è? Là dentro è una guerra!

-Oliver continuò.-

Oliver: Sam, figlioccio mio, sei il capitano della squadra di basket da quando avevi 10 anni e tu, Dylan, sei il risultato di due delle persone con più autostima a questo mondo, il tuo semplicemente “essere te”, ti porta ad avere un atteggiamento superiore. Ragazzi, a voi due non serve il fumo!

-In quel momento anche Rachel parlò.-

Rachel: Se voi due siete tanto popolari, perché non usate tutta questa popolarità per fare del bene e diffondere buone abitudini? Perché non aiutate gli altri a smettere di fumare, o fate qualche campagna scolastica contro il fumo?

-I ragazzi guardarono Rachel scuotendo la testa. Quella donna non ricordava minimamente come fosse il liceo. Samuel guardò sua madre.-

Samuel: Cosa?! Mamma, stai scherzando, vero?
Rachel: No, sono seria!

-Brittany spalleggiò la sua amica.-

Brittany: Io concordo pienamente con Rachel!

-Dylan la guardò.-

Dylan: Ma che idee vi vengono in mente? Nessuno ci starebbe ad ascoltare e per di più passeremmo da popolari a sfigati. Non funzionerebbe mai

-Samuel parlò.-

Samuel: Già. E poi queste idiozie, queste campagne scolastiche… Sono cose da Emy. L’anno scorso lei si è battuta tanto per la raccolta differenziata a scuola che nessuno ovviamente fa. Ha solo sprecato tempo!

-Dylan lo guardò.-

Dylan: Io la faccio!

-Samuel corrugò la fronte.-

Samuel: Davvero?!
Dylan: Sì, ci aveva messo così tanto impegno!
Samuel: Lei sa che tu la fai?
Dylan: Non ne ho la minima idea
Samuel: Non la faccio nemmeno io. Butto tutto nel bidone nero
Dylan: Beh, fai male. Possibile che i suoi discorsi non siano entrati nel tuo cervello? Sei suo fratello e lei non parlava d’altro in quei mesi!
Samuel: Perché, tu l’ascolti veramente?

-Dylan lo guardò per qualche secondo, pensandoci e sorprendendosi della risposta.-

Dylan: Sì!

-Era vero. Ricordava tutto quello che la ragazza diceva, tutte le battaglie che affrontava. Nonostante non volesse averla tra i piedi e la prendesse in giro, si rese conto che l’aveva sempre ascoltata e la cosa sorprese molto anche lui. Comunque Oliver li riportò alla realtà.-

Oliver: Capisco che ciò che vi chiedono le vostre madri sia troppo, però voi fatela finita. Altrimenti, chiederemo alla scuola di intervenire

-Samuel lo guardò e sorrise con strafottenza.-

Samuel: Intervenire come?

-Alex guardò suo figlio pronto a stroncare ogni sua briciola di arroganza.-

Alex: Perquisizioni scolastiche a sorpresa, divieto di fumare intorno e dentro i cortili della scuola, punizioni extra… E faremo in modo che tutta la scuola sappia che il tutto sia colpa vostra!

-I ragazzi sospirarono, quello sarebbe stato un bell’inferno. Dylan fu il primo ad arrendersi.-

Dylan: Avete la mia parola che non fumerò mai più!

-Samuel guardò suo diddino e suo padre, non ancora convinto al cento per cento. Alex lo guardò.-

Alex: Il bello di un’amicizia come la vostra, è che vi spalleggiate a vicenda. Siete sempre dalla stessa parte. Noi sappiamo cosa si prova. Sam, posso assicurarti che avere Dylan ed Emy al tuo fianco, è il vero punto di forza e non un pacchetto di sigarette che ti fanno sentire meglio per mezz’ora

-Samuel era proprio una testa dura, così Oliver continuò.-

Oliver: Ascolta Sam, quando le vostre pazze e acidine madri ci facevano saltare i nervi...

-Brittany subito diede una gomitata a suo marito.-

Brittany: Ehi!!

-Oliver e Alex risero e Oliver continuò.-

Oliver: No, sul serio, quando io e Alex eravamo nervosi, pendevamo un pallone e scendevamo in campo. Giocare a basket ci distraeva. Giocavamo fino allo sfinimento, eravamo così stanchi da non avere più la forza per muoverci. Ti ricordi, Alex?
Alex: Eccome se mi ricordo. Era un ottimo modo per sfogarci. Dovreste provarci anche voi!

-Samuel li guardò, poi si arrese. Avrebbe smesso di fumare.-

Samuel: D’accordo, ci proveremo e anche io non toccherò più una sigaretta. Lo giuro. Non ci state dando tante possibilità. O smettere o essere odiati da tutti a scuola

-Alex sorrise.-

Alex: Eh bravo il mio ragazzo!

-I McKay si alzarono dal divano per andare via e Brittany parlò.-

Brittany: Ci fidiamo di voi, ragazzi. Non mantenere la promessa è una delle cose peggiori e imperdonabili che voi possiate fare e non si torna più indietro!

-Dylan la guardò.-

Dylan: Siamo persone di parola mamma, lo sai!
Brittany: Lo so, ma è sempre meglio ricordarvi le regole!

-I ragazzi annuirono e dopo essersi salutati, Alex, Rachel e Samuel tornarono a casa, dove Emily li aspettava.
Intanto in casa Lee, Lily e Daniel se ne stavano ancora accoccolati sotto le coperte. Lily aveva la testa appoggiata sul petto di suo marito che le baciò la testa.-

Daniel: Solo Dio sa quanto tu mi sia mancata!

-Lily sorrise, alzò la testa e lo baciò.-

Lily: Ti amo!
Daniel: Anche io!

-In quel momento Lily si fece seria guardando suo marito.-

Lily: Tesoro, ho bisogno di parlarti
Daniel: Sono qui!

-Lei gli raccontò dello svenimento di Jasmine e del pomeriggio da Victoria. Daniel sospirò, accarezzando dolcemente il braccio di Lily.-

Daniel: Sei combattuta, vero?
Lily: Abbastanza. Insomma, io odio Victoria per principio, ma mi ha aiutata con Jasmine e non era tenuta a farlo. Sinceramente non so cos’avrei fatto senza di lei…

-Daniel la guardò.-

Daniel: Perché non li invitiamo a cena?
Lily: A cena?
Daniel: Sì, insomma, può essere un modo per ringraziarla per ciò che ha fatto e in più avremo l’occasione di parlare, di conoscere suo marito e Jasmine potrà giocare con April sotto i nostri occhi
Lily: Credo sia una buona idea!

-Concordò Lily sorridendo.-

Daniel: Sono contento che tu abbia riniziato a usare la ragione...
Lily: Ero davvero sconvolta quando ho rivisto Victoria per la prima volta e oggi vedere Jazzy senza sensi mi ha fatto preoccupare da morire
Daniel: Lo immagino, tesoro. Comunque Oliver ha proprio ragione, anche Jasmine ha il gene Green dentro sé. Siete ragazze meravigliosamente particolari e testarde

-Lily sorrise, baciandolo.-

Lily: Non posso darti torto!

Quella notte, Dylan se ne stava sdraiato sul letto a giocare alla playstation, quando il suo cellulare suonò. Lo controllò e vide un messaggio. Il numero era salvato come “Stremily”, il diminutivo di “Strega Emily” da una vita intera. Subito Dylan lo aprì e lo lesse.

“Ehi, sicuro di stare bene?”

Lui sorrise. Emily si era spaventata da morire quel pomeriggio. L’aveva vista così indifesa in quel momento. E quando gli andò incontro e lo abbracciò? Oh, lei sì, che aveva un buon profumo, pensò. Rispose senza aspettare un minuto in più.

“Stellina, so che ti sei spaventata, ma sto bene. Lo giuro su tuo fratello XD. Non preoccuparti per me, tu riposati e domani starai meglio. Buonanotte :*”

Subito si maledì per quella risposta.-

Dylan: “DEFICIENTE! Perché l’hai chiamata così? E poi perché le hai mandato la buonanotte con il bacio? IDIOTA! Ti prenderà per il culo per il resto della tua vita. La conosci, diavolo, la odi!”

-Sentì di nuovo il suo telefono suonare e aprì il messaggio.

“Grazie di tutto, Superman! Sogni d’oro <3”

Dylan non capiva perché, ma quei messaggi gli migliorarono la giornata. Andò nella rubrica del cellulare e rinominò il numero di Emily in “Emy :)”, il che per lui era tutto dire.

Ormai erano le 21:00 e a malavoglia, Lily e Daniel, si sistemarono e si misero il pigiama. Proprio mentre cenavano, il campanello suonò. Andarono ad aprire e Jasmine saltò addosso al suo papà.-

Jasmine: Papàà!
Daniel: Farfallina!

-Lui le baciò la fronte, tenendola in braccio mentre Lily si avvicinava. Accarezzò sua figlia che si sporse per darle un bacio. Lily poi la guardò.-

Lily: Amore, dov’è diddi?

-Jasmine si voltò ancora tra le braccia di suo padre e indicò Rebecca che, con in braccio Drew, chiudeva la macchina. Lily subito le andò incontro, prendendole il bambino dalle braccia.-

Lily: Ehi, com’è andata?

-Spostò i capelli dal visino addormentato di Drew, sorridendo.-

Rebecca: E’ andata alla grande. Ci siamo divertiti un sacco. Jasmine ha distrutto Jordan a scale e serpenti tipo tre volte. Mio marito pretende una rivincita!

-Entrambe scoppiarono a ridere e Rebecca salutò dal vialetto Daniel che entrò in casa mettendo Jasmine a terra. La ragazza poi guardò Lily e il piccolo Drew.-

Rebecca: Lui e Maya sono crollati guardando un cartone animato
Lily: E’ proprio cotto! Entri?
Rebecca: No, grazie. Vado a casa, ho lasciato Jordan che rimboccava le coperte a Maya, e Aiden era davanti ai videogiochi. Credo sia il caso di staccare qualche presa!

-Lily sorrise.-

Lily: Okay! Dai un bacio a tutti da parte nostra!
Rebecca: Sarà fatto!

-Prima di salire in macchina, Rebecca baciò la testolina a Drew, guardò Lily e sorrise maliziosamente.-

Rebecca: Sì, tu e Daniel ora potete benedirmi!
Lily: Come fai ad essere così sicura che io e Daniel abbiamo “fatto la pace”?
Rebecca: Sei di nuovo raggiante. E lo si diventa solo per due ragioni. O sei incinta o hai avuto una più che soddisfacente riappacificazione. E dato che non avete in programma un altro bambino, sono andata ad esclusione!

-Lily rise.-

Lily: Due bambini sono più che sufficienti. Comunque grazie, Becky. A buon rendere!
Rebecca: Non vedo l’ora!

-Rebecca salì in macchina e partì mentre Lily scuoteva la testa sorridendo.

La mattina seguente, Dylan aspettava Samuel all’entrata di scuola. Vide i gemelli arrivare mentre ridevano insieme. Il suo sguardo, la sua mente e probabilmente il suo cuore si soffermarono sul sorriso di Emy. Solo in quel momento si accorse che il suo cuore aveva accelerato il battito. La pacca di Samuel lo riportò alla realtà.-

Samuel: Amico!
Emily: Ehi!
Dylan: Ciao! Un solo “ciao” basta per entrambi, vero?
Samuel: Il solito imbecille!

-Samuel gli diede un calcio, poi entrarono dentro e si avviarono agli armadietti.-

Samuel: Senti un po’, cosa facciamo dopo scuola?
Dylan: Non mi guardare. Io sono impegnato!

-Emily lo guardò curiosa.-

Emily: Cosa devi fare?
Dylan: “Esco” con Eleanor! Mi aspetta all’uscita

-Emily sospirò e lo guardò.-

Emily: Che bello! Non vedo l’ora di vederla anche fuori da scuola!
Dylan: Sei solo gelosa!

-Emily corrugò la fronte.-

Emily: Per niente. Gelosa di cosa, poi? Scommetto che è un’oca senza cervello
Dylan: Non lo è! E poi, se anche lo fosse? E’ molto bella e se lo può permettere

-Emily lo guardò sconcertata.-

Emily: Non puoi pensare veramente questo delle ragazze!

-Samuel sbuffò.-

Samuel: Dai, la piantate, per favore?

-Si voltò e vide una ragazza fissarlo. Non era la prima volta. Guardò sua sorella.-

Samuel: Emy, mi spieghi perché la tua amica Sarah mi fissa? Non è la prima volta che me ne accorgo
Emily: Io non ti dico niente. Prova a chiederlo a lei!

-Samuel sospirò. Poi al suono della campana ognuno andò nella propria classe, per poi ritrovarsi ai loro armadietti tre ore dopo. Dylan guardò Samuel che subito gli lesse nel pensiero.-

Samuel: Non tentarmi amico!

-Anche Emily ormai li capiva da uno solo sguardo.-

Emily: State pensando di svignarvela?
Dylan: L’idea è allettante!

-Disse Dylan. Poi si ricordò del suo appuntamento il pomeriggio.-

Dylan: Oh, è vero. Il mio appuntamento con Eleanor. No, quello è più importan…

-Proprio in quel momento, il ragazzo ricevette un messaggio. Lo lesse e poi guardò i gemelli, sbattendo la testa all’armadietto.-

Dylan: Dannazione, mi sono dimenticato!

-Samuel lo guardò.-

Samuel: Di cosa?
Dylan: Avevo promesso ai miei diddini che sarei andato da loro a provare il motocross alla fattoria. Diavolo! Lo avevo completamente rimosso!

-Emily lo guardò.-

Emily: Da quanto non li vedi?
Dylan: Non lo so. Non ricordo l’ultima volta che li ho visti!
Emily: Beh, non puoi disdire con i tuoi diddini dopo aver promesso, solo per poter uscire con Eleanor!

-Lui la guardò.-

Dylan: Per Eleanor si può fare tutto! Comunque come faccio? Per quanto mi roda ammetterlo e per colpa dell’educazione dei miei genitori e della mia coscienza, Emy hai ragione. Tra l’altro Austin è già nei d’intorni. Mi ha scritto lui

-Emily lo guardò cercando di trattenere la sua felicità.-

Emily: Credo proprio che non potrai vedere Eleanor questo pomeriggio. Coraggio, pensiamo a un messaggio da scriverle per disdire!
Dylan: A meno che…

-Samuel ed Emily lo guardarono.-

Samuel: A meno che, cosa?
Dylan: A meno che non la porti con me alla fattoria. Dico ai miei diddini che è una semplice compagna di scuola!

-Samuel sorrise, dandogli il cinque mentre Emily lo guardava arrabbiata.-

Emily: Non puoi farlo!
Dylan: Certo che posso. A Eleanor piacerà da morire quella fattoria

-Emily sbuffò.-

Emily: Bene, adesso sarà anche la perfetta contadina!

-Lei scosse la testa e Dylan la guardò.-

Dylan: Dì al tuo ragazzo di starmi alla larga all’uscita. Non vorrei che i miei diddini sentissero quanto sia irrispettoso!
Emily: Mark non è irrispettoso! Vuoi davvero riaprire questa conversazione, Dylan? Non ti è bastato l’incidente?

-Samuel li guardò curioso.-

Samuel: Quale incidente, scusate?
Emily: Niente!
Dylan: Niente!

-I due ragazzi parlarono all’unisono, quando la campanella li salvò dall’interrogatorio di Samuel e ognuno andò nella propria classe. Le ultime ore scolastiche volarono e i tre ragazzi si ritrovarono all’uscita. Emily li raggiunse mentre Dylan parlava con il suo migliore amico.-

Dylan: ...E sono convinto che mentre i miei diddini faranno l’ultimo giro di controllo prima di chiudere tutti i capanni della fattoria, io e Eleanor avremo il tempo per un giro veloce sulle montagne russe dell’eccitazione in camera!

-Samuel sorrideva, fiero del suo amico mentre Emily non riusciva a crederci.-

Emily: Stai scherzando? C-cioè, vuoi fare cose con lei mentre i tuoi didd...
Dylan: Sì, che male c’è?

-Emily arrossì in viso.-

Emily: Non puoi farlo con lei… Cioè con una ragazza mentre i tuoi diddini sono in casa!
Dylan: Ma loro saranno fuori casa
Emily: E se vi scoprissero?
Dylan: Non ci scopriranno!

-Samuel rise.-

Samuel: Emy, non preoccuparti, non li scopriranno!

-Emily guardò suo fratello che continuò.-

Samuel: Il nostro piccolo Dylan non dura a lungo

-I gemelli scoppiarono a ridere e Dylan sorrise sicuro di sé.-

Dylan: E’ quello che pensi tu! Prova a chiedere a Eleanor se l’ultima volta è rimasta soddisfatta!

-Quel sorriso sicuro non gli spariva dal viso e continuò.-

Dylan: Oppure se non ti fidi di Eleanor, puoi chiedere a Olivia, Penny, Emma, Samantha, Hannah. Ne volete altre?

-Emily smise di ridere, quella risposta la seccò un po’.-

Emily: No, grazie mille! Puoi anche finirla qui!!
Samuel: Adoro provocarti, Dyl!

-Dylan sorrise vedendo poi Eleanor avvicinarsi e suo diddino Austin parcheggiare il fuoristrada nello stesso momento. Eleanor salutò tutti.-

Eleanor: Ciao ragazzi!

-Dylan l’abbracciò.-

Dylan: Ciao stellina!

-Sentendo quel nomignolo, a Emily a poco non le uscì il fumo dalle orecchie ma cercò di non darlo a vedere. Anche Samuel salutò la ragazza mentre Emily si limitò a un cenno. Dylan guardò i gemelli.-

Dylan: Ora avrei un appuntamento! Se non vi dispiace…

-Proprio in quel momento, Dylan notò Mark all’uscita che faceva dei gesti molto irrispettosi e lui sapeva a cosa quel ragazzo si riferisse, così decise di andare a dargli una lezione. Samuel che aveva visto la scena, lo seguì. Le ragazze non avevano capito e rimasero a guardare mentre stavano una davanti all’altra. Eleanor guardò Emily e parlò.-

Eleanor: Lui non ti pensa!

-Emily si concentrò su di lei.-

Emily: Cosa?
Eleanor: Dylan! Per lui sei come una sorella, non ti vedrà mai come un qualcosa di più e poi pensi che davvero farebbe una cosa simile a tuo fratello? Non credo, sono troppo amici!
Emily: Che diavolo ti stai inventando?!
Eleanor: Per favore Emy, non fare la stupida. Si vede lontano un miglio che sei innamorata di Dylan. Lo sei sempre stata e io lo so da secoli. Ti dico queste cose per il tuo bene. Ti conviene guardare avanti. Tu sei una di quelle ragazze sognatrici, mentre Dylan è fatto per le ragazze realiste. Lui non è fatto per storie serie e questo è un altro motivo del perché una vostra ipotetica storia non potrebbe funzionare. Tu non lo cambierai mai, Dylan è fatto così e lo sai bene. Ti conviene lasciarlo perdere, perché tanto non rientri nei suoi pensieri

-Eleanor sorrise e Emily arrabbiata la guardò.-

Emily: Fatti gli affaracci tuoi!

-La ragazza si voltò per raggiungere Mark ma Eleanor la fermò.-

Eleanor: Emy?

-Emily si voltò per guardarla.-

Eleanor: Dovresti usare più trucco, te lo consiglio!

-Lei rise.-

Emily: Fanculizzati Eleanor!

-Furiosamente Emily si allontanò, lasciando Eleanor pienamente soddisfatta. Più si avvicinava ai ragazzi e più li sentiva litigare. Mark era davvero divertito.-

Mark: Cos’è Hunt, questi gesti ti imbarazzano? Eppure non dovrebbero, dato che li pratichi ogni giorno. Anche i tuoi padrini dovrebbero conoscerli bene
Dylan: Ti ho detto di sparire da qui. Questa volta ti ammazzo davvero!
Mark: Loro ti hanno insegnato bene come essere gay!

-Quasi tutti gli studenti ormai si erano radunati intorno a loro. Emily sentì il suo ragazzo e lo fermò.-

Emily: Mark, non fare l’imbecille! Rimangiati quello che hai detto e chiedi scusa a Dylan!

-Mark scoppiò a ridere e ignorando Emily, guardò Dylan.-

Mark: Oltre a piacerti il cazzo, ti fai difendere pure dalle ragazze. Che femminuccia!

-Emily ebbe paura che Dylan saltasse addosso a Mark e lo facesse letteralmente a pezzi ma ciò non accadde. Nonostante Dylan fosse stato ferito nel suo orgoglio, sorrise. Non l’avrebbe data vinta a Mark.-

Dylan: Non sono gay, tante ragazze qui ne hanno la prova. Anche se lo fossi, riuscirei comunque a conquistare più ragazze di te, imbecille!

-Anche Eleanor aveva raggiunto Dylan. Lui la prese per mano e si voltò uscendo dalla folla che rideva in faccia a Mark. Subito Dylan vide suo diddino e lo abbracciò velocemente.-

Dylan: Andiamocene da qua, Austin!

-Lui lo guardò.-

Austin: Tutto bene, ragazzo?
Dylan: Benissimo. Stavamo discutendo di alcune regole scolastiche. Oh, ti presento Eleanor!

-Austin guardò il suo figlioccio abbastanza dispiaciuto. Aveva sentito tutto e il fatto che Dylan glielo nascondesse, lo allarmava. Probabilmente non era pronto a parlarne così anche Austin fece finta di niente e con un sorriso salutò Eleanor, facendo poi salire entrambi sul fuoristrada, mentre Emily e Samuel li guardavano andare via da lontano.-


Ciao MERAVIGLIEEE <3
Mi scuso profondamente per questo ritardo. Non nego che questo capitolo mi è stato un po’ difficile da scrivere in più sono stata messa al tappeto da un virus e sono ancora in via di guarigione. Avrei voluto postare il capitolo ieri sera ma non ce l’ho fatta. Spero mi possiate perdonare. Questo fine settimana avrete comunque un nuovo capitolo.
Allora, cosa ne pensate di questo? Pare che qualcuno qua abbia paura di ammettere i propri sentimenti e qualcun altro invece cerca ancora di capirli.
Cosa vi ha colpito di più dell’episodio? E cosa vi è piaciuto di più?
Vi lascio le foto di un giovane Puki e poi in ordine, April, Aiden e Maya.
   
Ci sentiamo nel fine settimana.
Buon inizio settimana a tutti quanti.
Un bacione,
Sum <3 <3

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Capitolo 67
*** Nuove consapevolezze ***


Unconventional Family
Capitolo 67
-Nuove consapevolezze.-


-Quel sabato pomeriggio, prima che la festa di Jackson, un ragazzo della squadra di basket, iniziasse, Emily sentiva il bisogno di parlare con l’unica persona che avrebbe potuto aiutarla a chiarirsi le idee. La ragazza si fermò e suonò il campanello. Dopo qualche secondo, Lily aprì la porta di casa e appena vide la sua figlioccia, subito l’abbracciò.-

Lily: Oh, guarda chi si rivede! Ma è possibile che più passa il tempo e più diventi bella?
Emily: Sì, come no, diddi!

-Emily si strinse a lei e Lily sorrise.-

Lily: Forza, accomodati!

-La ragazza si tolse il giubotto e seguì sua diddina in salotto, dove si sedettero sul divano. Lily la guardò felice.-

Lily: Allora, cosa mi racconti?
Emily: La tua figlioccia è una vera stupida! Conosci già questa storia?

-Lily la guardò confusa.-

Lily: Oh, non dire così! C’è per caso di mezzo un ragazzo?
Emily: Sì!

-Lily sorrise proprio mentre Daniel rientrava in casa. Sua moglie lo guardò.-

Lily: Cos’hai dimenticato questa volta?
Daniel: Il portafoglio!

-Disse Daniel correndo in cucina senza nemmeno buttare un occhio in salotto. Prese il portafoglio e mentre riusciva di casa, vide Emily. Lily sorrise.-

Lily: Guarda chi è venuta a trovarci!
Daniel: La nostra figlioccia preferita!

-Disse lui con un sorriso. Si avvicinò e abbracciò Emily, poi decise di sedersi con loro per qualche minuto.-

Emily: Ciao diddi!
Daniel: Ma sono io o sei tu? Cioè, da quanto tempo non la vediamo?

-Lui guardò Lily e continuò.-

Daniel: Due settimane?

-Sia sua moglie che Emily annuirono. Daniel sorrise.-

Daniel: E in due settimane sei diventata più alta e più bella, ma come è possibile?
Emily: Vi siete messi d’accordo oggi!

-Disse la ragazza sorridendo e arrossendo in viso. Lily le accarezzò la mano.-

Lily: Emy, vuoi qualcosa da mangiare? Da bere?
Emily: Diddi sono a posto. Tra poco andrò alla festa di Jackson
Lily: L’amico di Dylan e Samuel?

-Chiese Lily. Emily sorrise e rispose.-

Emily: Sì, Samuel non è stato molto felice di sapere che anche io e Sarah siamo state invitate!

-Daniel e Lily risero e Daniel guardò la ragazza.-

Daniel: Probabilmente avrebbe voluto una festa per soli uomini

-Emily annuì.-

Emily: Certo, per poter fare tutte le sue cretinate senza il pensiero che io possa dirlo alla mamma. Specialmente adesso che sia lui che Dylan sono tenuti sotto stretto controllo da papà e da Oliver!

-Lily scosse la testa.-

Lily: Per la storia delle sigarette, non è così? Mamma me ne ha parlato

-Daniel le guardò.-

Daniel: Quei due sembra che abbiano un abbonamento ai guai
Emily: No, il fatto è che entrambi sono due senza cervello!

-Tutti scoppiarono a ridere e Lily parlò guardando la sua figlioccia.-

Lily: Allora che ne dici di un bel bicchiere di té alla pesca?
Emily: Oh, quello lo prendo volentieri!

-Lily annuì sorridendo e sparì in cucina per qualche minuto quando poi tornò con un vassoio in mano e con dei bicchieri di té freddo per tutti. Dopo aver sorseggiato la bevanda, Daniel parlò.-

Daniel: A che ora è la festa?
Emily: Inizia alle 18:30
Daniel: Controlla quei due combina guai. Sono proprio fortunati ad avere te nella loro vita!

-Emily annuì sorridendo, quando Daniel cambiò discorso.-

Daniel: Beh, di che parlavate quando sono entrato? Ragazzi?

-Emily diventò rossa e Lily rise, mentre lui continuava.-

Daniel: Sentiamo un po’, a chi devo spezzare le gambe?
Emily: “A quell’idiota di tuo cognato, ecco a chi!”

-Pensò la ragazza, per poi rispondere guardando suo diddino.-

Emily: A nessuno diddi, davvero. Questa tua domanda mi porta a pensare che tu possa concordare con papà. Secondo lui, dato che me lo ha fatto promettere a cinque anni, non posso stare con un ragazzo fino a quando non ne avrò trentacinque! TRENTACINQUE ANNI!

-Sia Lily che Daniel scoppiarono a ridere.-

Daniel: Tuo padre è un genio!
Emily: Un pazzo direi!

-Lily guardò Emily sorridendo.-

Lily: E’ proprio da Alex un’uscita di questo tipo! Non cambierà mai. Lui poi ha un debole per noi femminucce. Credo che ci vedrà sempre come le sue bambine. E’ stato protettivo anche con me, te lo assicuro!
Emily: Ci credo, sei stata la sua prima figlia praticamente!

-Lily sorrise ancora, ricordando i vecchi tempi.-

Lily: Già!

<<<
18 anni prima. Los Angeles, California.


-Quel pomeriggio, un frizzante Alex, aveva appena parcheggiato la macchina nel cortile della scuola superiore. Mentre aspettava che la sua figlioccia uscisse da scuola, prese in mano quei due biglietti che tanto adorava. Quel venerdì sera, avrebbe portato Lily a vedere sua prima partita dei Lakers dal vivo.
Il ragazzo, vide gli studenti uscire e per riconoscere meglio Lily, si tirò su gli occhiali da sole. La vide salutare la sua amica e poi, mentre Lily si avviava alla macchina, un allarme rosso risuonò nel cervello di Alex. Vide un ragazzino magro, di media altezza, dai capelli biondi e dai vestiti sportivi, avvicinarsi alla sua “bimba” e schioccarle un bacio sulla guancia. Anche se era ancora parecchio lontano da loro, Alex fu sicuro che quel bacio fosse troppo vicino alla bocca. Quel ragazzino era decisamente troppo vicino a Lily. L’allarme nella sua mente smise di suonare e di illuminarsi di rosso non appena Lily entrò in macchina.-

Lily: Ciao diddi!
Alex: Bimba, finalmente! Quel ragazzino lì…
Lily: Oh, quello è Daniel. Ti ho parlato di lui, ricordi? E’ quello che mi ha consolata il primo disastroso giorno in questa scuola!

-Alex sospirò.-

Alex: Oh, è lui! Ti piace, non è così?

-Lily, imbarazzata, lo guardò.-

Lily: Beh, mi piace come amico. Lo conosco appena. E’ gentile e non si può negare il fatto che sia carino. Tra l’altro gioca anche a basket. Conosce un sacco di persone a scuola, mi presenta a tutti quanti
Alex: Voglio conoscerlo!

-Disse Alex secco. Lily lo guardò con un’espressione che andava da un sorriso, alla disperazione, all’incredulità.-

Lily: E’ mio amico! Vuoi davvero sprecare una delle tue importantissime serate in compagnia di me e del mio amico?!
Alex: Voglio vedere che tipetto è e sopratutto se è degno di essere tuo “amico”
Lily: Ma diddi…
Alex: E sì, sprecherò una delle mie importantissime serate. Con me non farà il “furbetto”!
Lily: Lui non fa il “furbetto”. Ti prego, non dire “furbetto” mai più, questa parola mi disturba. E comunque, se proprio ci tieni, un giorno te lo farò conoscere così capirai che non hai nulla di cui preoccuparti, perché sì, so dove vuoi andare a parare!

-Disse la ragazzina con un sorriso. Anche Alex sorrise, guardando il volto della sua figlioccia.-

Alex: Vedremo se il tempo darà ragione alla mia preoccupazione!

-Lily scosse la testa. Suo diddino era davvero cocciuto. Lo sentì parlare di nuovo mentre metteva la macchina in moto, si abbassava sugli occhi gli occhiali da sole e accendeva la musica a un volume piuttosto alto.-

Alex: Ora andiamo, i Lakers ci aspettano!

-La ragazzina sorrise, guardando suo diddino con occhi incantati. Doveva ammettere che lui era davvero un figo e ci sapeva davvero fare. Era grata di averlo nella sua vita, pensò, mentre abbassava il finestrino al ritmo di musica, godendosi quel raro sole di Febbraio.-
>>>

-Daniel sorrise guardando Lily ed Emily.-

Daniel: Io sono sempre piaciuto ad Alex!

-Lily rise.-

Lily: Diciamo di sì dopo averti conosciuto. Dopo aver saputo che giocavi a basket e che tifavi i Lakers, non gli è importato più nulla di proteggermi da te. Per lui eri già parte della famiglia
Daniel: Siamo sempre andati molto d’accordo io e lui!

-Le due ragazze sorrisero, quando Daniel parlò ancora.-

Daniel: Beh bellezze, io vado a prendere Jasmine e Drew da casa dei miei genitori, poi li porto al parco, okay?

-Lily annuì.-

Lily: Grazie!

-Daniel salutò le due ragazze e uscì di casa. Emily riprese a guardare Lily.-

Emily: E comunque tu te la ridi! Uffi, sei bella e sposata con un uomo fantastico!
Lily: L’adolescenza l’ho vissuta anche io e con essa anche tutti i suoi drammi che sono più di quanti tu possa immaginare. Comunque, stiamo parlando di Mark?
Emily: Sì. Allora, io sto con Mark!
Lily: Okay, fin qui mi avevi già aggiornata, tesoro!
Emily: Beh vedi, stiamo insieme da più di un mese e lui vorrebbe fare…

-Emily si imbarazzò ma Lily la guardò in tono incoraggiante finendo la sua frase.-

Lily: Vorrebbe fare l’amore con te, giusto? E per te è la prima volta...

-Emily annuì, poi continuò.-

Emily: Il punto è che non so se io sia pronta. Oh mio Dio, suona così da sfigata!

-Lily la guardò duramente corrugando la fronte.-

Lily: Tesoro, fare l’amore non è una gara. Lo si fa quando si conosce, ci si fida e si ama quella persona e soprattutto quando ci si sente pronti!

-Emily sospirò.-

Emily: Lo so! Però questa frase suona così fatta, è così scontata. Diddi, sembra presa dal libro sul sesso di mia madre. Lo ha dato a me e Samuel quando ha notato che guardavamo tranquillamente le scene di sesso dei film con lei e papà presenti. Ovviamente Samuel non ha nemmeno guardato la copertina. Lui non ne ha bisogno a quanto pare. Io l’ho letto invece!
Lily: Il libro dalla copertina rossa?

-Disse Lily divertita.-

Emily: Sì, proprio quello! Come fai a con… L’hai letto anche tu?
Lily: Me lo ha appioppato verso i quindici/sedici anni! A sua discolpa posso dire che mi ha aiutato tanto. L’avevo letto con Daniel
Emily: Sì, va beh, ma diddi Daniel è l’orsacchiotto uomo dei sogni. Tutte le donne vorrebbero un Daniel portatile. Grazie tante. Se lo faccio vedere a Mark me lo lancia in testa che è praticamente ciò che ha fatto Samuel. Comunque, tornando al mio problema… Mark me lo ha chiesto già un paio di volte, ed è sempre saltato tutto per un motivo o per un altro! “A causa di Samuel e Dylan naturalmente”

-Pensò la ragazza. Poi continuò guardando la sua madrina.-

Emily: Diddi, io non ho paura di farlo, davvero. Ho solo paura di sprecare la mia prima volta, facendolo con qualcuno che non amo. Secondo te è possibile amare due persone contemporaneamente?
Lily: Oh, ora capisco la fonte di ogni tuo problema. Qui ci va di mezzo un altro ragazzo!

-Lily sorrise, felice di sapere tutti i segreti della sua figlioccia.-

Emily: Sì!

-La ragazzina sospirò.-

Emily: Io, non lo so. Credo mi piaccia, ma io sto con Mark!
Lily: Parlami di questo ragazzo e vediamo se ti posso aiutare

-Subito Emily sorrise pensando a Dylan.-

Emily: Oh beh, vedi lui, sì insomma, lui è speciale. E’ simpatico e divertente, però è anche un gran montato, decisamente troppo sicuro di sé. In pochi sanno che in fondo lui è dolce con le persone a cui vuole bene. E’, tuttavia, un gran rompiscatole, davvero, a volte è insopportabile e lo attaccherei al muro con le mie stesse mani, se non fosse per quel sorriso perfetto da sbruffone e per i suoi occhi blu che ti segnano al solo sguardo!

-Oh sì, Emily si stava proprio lasciando andare, parlando decisamente troppo, senza accorgersene minimamente. Intanto, mentre la figlioccia parlava, il cervello di Lily elaborava. Quella descrizione suonava così familiare. Sembrava stesse parlando di suo padre, poi ricapitolò. Montato, rompiscatole, sorriso da sbruffone, divertente, occhi blu, dal cuore tenero nel profondo e sui sedici/diciassette anni. Ci arrivò subito.-

Lily: Ma questo è il ritratto di Dylan!

-Subito la ragazzina sgranò gli occhi, tappando poi la bocca alla sua madrina.-

Emily: Sch! M-ma come hai fatto?
Lily: E’ mio fratello, lo conosco bene! Oddio Emy, sei innamorata di Dylan!

-Lily sorrise prendendole le mani, era felicissima.-

Emily: I-io non lo so se sono innamorata di lui. So solo che quando è vicino a me, il mio cuore batte all’impazzata, ultimamente sto avendo anche delle vampate di calore. Io non so come uscire da questa situazione, odio le galline che gli girano intorno, specialmente Eleanor. Andiamo, lui si merita di meglio. Non ho mai capito cosa ci trovi in lei, specialmente quando era piccolo. Non giocava mai con le bambine, ma con lei sì. Loro ora non stanno nemmeno insieme, sono affiatatissimi scopamici. Io non li sopporto, però poi quando lui sorride, io riesco a perdonargli ogni suo disastro...

-Lily che aveva ancora il sorriso stampato in faccia, la guardò.-

Lily: Sei cotta di lui! Il fatto di volerlo e odiarlo allo stesso tempo è una prova schiacciante. Lo odi perché ti fa ingelosire da morire. Fammelo dire, comunque, farebbe bene a Dylan stare con te, lo rimetteresti a posto. Conosco un’altra coppia che dall’odiarsi è passata ad amarsi follemente
Emily: Chi?
Lily: Jordan e Rebecca. Posso assicurarti che ci hanno messo una vita a mettersi insieme e nessuno odiava Jordan più di Rebecca!

-Entrambe scoppiarono a ridere ed Emily parlò.-

Emily: Qui però la situazione è diversa, Dylan mi vede e mi vedrà sempre e solo come una sorella rompiscatole!

-La ragazza sbuffò e Lily sorrise.-

Lily: Oh no. Vede me come una sorella
Emily: Beh, lo sei!
Lily: Sai cosa voglio dire! Lui ti tratta diversamente
Emily: Mi ha proprio detto che per lui sono come una sorella. Forse dovrei davvero guardare avanti e non pensare più a lui in questo modo!
Lily: No, Emy, dire una cosa, non vuol dire necessariamente pensarla, specialmente se nemmeno lui riesce a rendersene conto. Tesoro, sareste perfetti insieme!

-Emily la guardò scoraggiata, non sapendo se credere alle parole della sua madrina o no.-

Emily: Dici?

Lily: Dico, dico. Mio fratello è tutto storie. Sai cosa penso? Penso che faccia lo sbruffone perché ha paura di affezionarsi alle persone. Secondo me, ha paura di te e sai perché? Perché vi conoscete da quando siete nati, sapete tutto l’uno dell’altra e sa che potrebbe benissimo innamorarsi di te. Ti tratta “male”, perché non vuole mostrare i suoi sentimenti, non vuole mostrarsi debole, capisci?

-Emily annuì. Sperava che quelle parole fossero vere e Lily continuò.-

Lily: Io credo che non ci penserebbe due volte a proteggerti!

-La ragazza guardò Lily ripensando all’incidente della macchina. Dylan aveva rischiato di morire per lei. Raccontò quel fatto a Lily che sorrise sicura.-

Lily: Vedi, tesoro? Questo dimostra tutto!
Emily: Okay! Mettiamo che tu abbia ragione e che io abbia la certezza di voler stare con Dylan, ma in questo momento, io sto con Mark che ha detto di amarmi. Lui c’è ora, non è una mia fantasia o speranza. Lui mi vuole per davvero e vuole farlo con me

-Lily la guardò seriamente.-

Lily: Il punto è solo uno. Tu lo vuoi fare con Mark?

-Emily sospirò appoggiandosi completamente allo schienale del divano. Sbuffò, quella situazione l’avrebbe fatta impazzire.

Intanto in casa Hunt, ovviamente Dylan era già uscito per andare alla festa e per Brittany fu troppo tardi per prendersela con lui. Vide, ancora appoggiato sulle scale, il cesto dei vestiti puliti di Dylan. Gli aveva chiesto di portarlo in camera sua e sistemare nell’armadio i vestiti.-

Brittany: Potrei ucciderlo appena torna a casa. E’ possibile che non ascolti mai una parola di quello che dico?!

-Suo marito la guardò.-

Oliver: Cos’ha fatto nostro figlio questa volta?

-Brittany gli indicò il cesto di vestiti e Oliver rise. Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato. Brittany continuò.-

Brittany: Oh, no. Questa volta non gli porterò in camera il cesto. Assolutamente no, non lo farò. Ora quel cesto resterà sulle scale fino a che lui non lo porterà al piano di sopra. Non mi interessa, possono passare anche due, tre, quattro settimane, questa volta non cederò!

-Un’ora più tardi, la donna, in camera di Dylan, sistemava i vestiti nell’armadio. Provò a resistere e a lasciare perdere ma non ci riuscì. Quel pomeriggio, dato che ormai era già in camera di suo figlio, decise di guardare in che condizioni fosse l’armadio… E mai l’avesse aperto! Il ragazzo teneva un vero e proprio disastro lì dentro. Brittany, così decise di mettergli tutto a posto un ultima volta e dal giorno seguente suo figlio avrebbe sempre seguito quell’ordine. Prese i jeans e li sistemò nel cassetto dell’armadio poi appese felpe, magliette e camicie. Infine rimasero solo calze e boxer. Prese tutto e aprì il cassetto del comodino. Dopo un primo momento di confusione, Brittany capì cosa fosse quella scatolina blu ed urlò a squarciagola.-

Brittany: OLIVER! OLIVER!!

-Intanto suo marito guardava una replica di una partita dei Lakers, quando sentì sua moglie urlare dal piano di sopra. Lui salì velocemente le scale allarmato, quando vide Brittany in camera di Dylan.-

Oliver: Pulce, stai bene?!

-Lui si avvicinò a lei, vedendo che teneva una scatolina in mano. Brittany subito esplose.-

Brittany: TUO FIGLIO FA SESSO!

-Oliver prese dalle mani di sua moglie la scatolina di preservativi praticamente vuota.-

Oliver: E direi che lo fa spesso!

-Lui rise e Brittany gli diede una gomitata. Lei era davvero sconvolta.-

Brittany: Olly! Dovresti parlargli, dovresti fargli un discorso sul...
Oliver: Sesso sicuro? Credo che se lui usi le precauzioni, sia già informato!
Brittany: Ma come fai ad essere così tranquillo? Tuo figlio fa... Oddio, non farmici pensare, ti prego! E conoscendolo, figurati se non si vanterà del suo “operato”!

-Sconsolata, la donna si sedette sul letto e continuò.-

Brittany: Il mio bambino! Il mio dolce bambino fa sesso e noi non ne sapevamo niente. Per Lily non è stato così scioccante!
Oliver: Parla per te per favore!

-Disse Oliver offeso. Brittany lo guardò.-

Brittany: Lily mi teneva informata!
Oliver: Beh, tuo figlio non è come sua sorella. Non pensa molto, fa le cose come gli saltano in mente. E poi non eri tu quella a cui dava fastidio la parola “sesso”? Insomma io non la potevo usare per Lily ma tu la puoi usare per Dylan? Dov’è la tua coerenza? Anche lui fa “l’amore”!

-Brittany lo guardò quasi fulminandolo.-

Brittany: Dylan fa sesso! Ci metterei la mano sul fuoco. Lui non sa cos’è l’amore ancora. Per Lily era diverso, stava con Daniel da più di un anno. Dylan non ha nemmeno una ragazza!
Oliver: Questo non lo puoi sapere. Magari ce l’ha e non vuole che noi lo sappiamo

-Brittany lo guardò preoccupata.-

Brittany: Tu credi?
Oliver: Conoscendolo, è molto probabile!

-Disse Oliver che riusciva a capire pienamente suo figlio. Brittany continuò.-

Brittany: Io ed Emily dobbiamo fare una bella chiacchierata. So per certo che mi dirà tutto, come si chiama, che aspetto ha e se è simpatica. Comunque io non ho notato niente di strano. Dylan esce solo con Samuel e con i ragazzi della squadra!

-Oliver scosse la testa sorridendo sentendo l’ingenuità di sua moglie.-

Oliver: E’ una copertura! Dicendoti che esce con Samuel, lui sa che tu non gli farai domande perché è la normalità. All’inizio della nostra storia dicevo sempre ai miei genitori che uscivo con Alex. Hanno scoperto della tua esistenza solo dopo due anni che stavamo insieme! E’ il modo migliore per evitare le seccature
Brittany: Dylan è tutto suo padre!

-Brittany si diede una manata in fronte sconsolata, facendo ridere suo marito. Poi si fece seria e lo guardò.-

Brittany: Ti prego, parlaci…

-Oliver si sedette sul letto a fianco a lei.-

Oliver: Se ti farà sentire più tranquilla, va bene, pulce!
Brittany: Grazie tesoro!

-Lei sorrise e lo baciò.

Intanto, la festa a casa di Jackson era già iniziata con della musica a palla, del cibo, delle bevande e una bella partita a basket fra i maschietti. Le ragazze si sedettero a chiacchierare e a guardarli quando videro Samuel arrabbiarsi perché non era riuscito a fare canestro. Così, arrabbiato, iniziò a sbottonarsi la camicia, togliendosela e buttandola a terra, poi tornò a giocare, facendo ridere tutti. Emily corse in campo a prendere la camicia di suo fratello, poi tornò a sedersi, guardando subito la sua migliore amica che era completamente catturata da Samuel.-

Emily: Respira, respira profondamente, amica!

-La ragazza rise e Sarah la guardò.-

Sarah: Perché hai un fratello così deficiente ma attraente allo stesso tempo?
Emily: La vera domanda è perché tu te ne sia innamorata!!
Sarah: Perché altrimenti come potrei incasinarmi la vita?

-Entrambe scoppiarono a ridere e Sarah continuò.-

Sarah: Spero solo che questo piano funzioni!

-Emily le strinse la mano sorridendo.-

Emily: Funzionerà!

-Le ragazze continuarono a seguire la partita e Sarah non staccò gli occhi di dosso a Samuel nemmeno per un secondo. Quando la partita finì e il ragazzo si avvicinò a sua sorella per recuperare la sua camicia. Emily lo guardò scuotendo la testa.-

Emily: Questa camicia costa un occhio della testa, se mamma dovesse scoprire che la butti a terra in quel modo, puoi scordarti le camice di marca d’ora in poi!

-Samuel sorrise.-

Samuel: Ma tu non glielo dirai perché sei la sorellina più brava del mondo, giusto? Comunque ho dovuto toglierla, mi impediva di giocare decentemente!

-Emily scosse la testa, poi si alzò.-

Emily: Vado a prendermi del punch. Fai il bravo!

-Samuel sorrise e le schioccò un bacio sulla guancia. Quando vide Sarah alzarsi, lui la fermò.-

Samuel: Ehi Sarah!
Sarah: Che vuoi?

-Samuel inarcò le sopracciglia. Nessuna ragazza, a parte sua sorella, gli rispondeva in quel modo così scocciato. Lui si alterò.-

Samuel Cosa voglio io? Sei tu che mi fissi in continuazione!
Sarah: Non ti posso guardare? E’ forse vietato?
Samuel: No, però mi da fastidio
Sarah: A me quanto importa secondo te?

-Samuel era abbastanza spaesato. Come poteva rispondergli così? Chi era lei per farlo sentire così dannatamente a disagio?-

Samuel: Smettila di fissarmi!
Sarah: Dovresti cavarmi gli occhi carino e credo che questo sia un reato grave!

-Lui non sapeva davvero come prenderla.-

Samuel: Senti, so che vorresti venire a letto con me e che mi trovi attraente, del resto a quale ragazza non faccio questo effetto?! Ti chiedo solo di fissarmi di meno, diavolo sei la migliore amica di mia sorella!

-Sarah gli rise in faccia.-

Sarah: Samuel, Samuel, Samuel, sei sulla strada sbagliata! Ti piacerebbe fare dei giochini con me sotto le lenzuola, vero? Peccato che non m’interessi e anche se fossi fisicamente attratta da te, non ti degnerei lo stesso di nessuna attenzione
Samuel: Cosa?
Sarah: Sai, io miro molto più in alto. Vedi, non fanno per me i cazzoni presuntuosi!

-Samuel la guardò.-

Samuel: Ma se nemmeno mi conosci!
Sarah: A te cosa importa che io ti conosca o no? Ti piacerebbe portarmi a letto e basta. A te non interessa ciò che io penso di te, come a me non interessa cosa tu pensi di me. Ora se mi scusi, vado a prendere un buon bicchiere di punch, mi hai già trattenuta abbastanza. Ciao Samuel, ti auguro di trovare un’ochetta che ti accontenti e soddisfi stasera

-Il ragazzo rimase lì, fermo a fissarla mentre lei entrava dentro casa. La ragazza aveva un non so che di strano, di diverso. Samuel comunque la lasciò andare senza dire nemmeno una parola.

Intanto Alex e Rachel, si trovavano in casa Hunt quella sera. Stavano decidendo cosa mangiare per cena. Brittany li guardò.-
Brittany: Sì, la pizza andrà benissimo!

-Rachel subito la guardò perplessa.-

Rachel: Britt, qualcosa non va? Strano che non ti batta per il cinese!

-Alex rise.-

Alex: Già! Ce la dai vinta così? Ci togli tutto il divertimento, amica!

-Brittany li guardò preoccupata per poi sputare il rospo.-

Brittany: Dylan fa sesso!

-Oliver si buttò sul divano dopo aver portato degli stuzzichini e i bicchieri di vino a tutti.-

Oliver: Ed ecco che ci risiamo!

-Rachel parve più sorpresa di Alex che sorrise.-

Alex: Britt, è normale. Insomma, ha sedici anni, quale ragazzino di sedici anni non pensa al sesso?

-Rachel guardò Brittany, sembrava l’unica a prenderla seriamente.-

Rachel: Come sei giunta a questa conclusione?
Brittany: Ho deciso di sistemargli i vestiti e l’armadio che era un vero e proprio macello. Ho aperto il cassetto del comodino e dentro c’era una scatola di preservativi, praticamente vuota!
Rachel: Oddio, ora capisco perché è stato così scioccante. Non te lo aspettavi...
Brittany: Figurati se vado a pensare a una cosa del genere!

-Alex guardò i suoi amici.-

Alex: Samuel crediamo sia più cauto. Non abbiamo mai trovato nulla
Oliver: Dylan di certo non pensa che sua madre guardi in quel cassetto!
Alex: In effetti! Noi ne avevamo parlato con i ragazzi, ricordi tesoro?

-Alex guardò sua moglie che annuì.-

Rachel: La cosa era stata abbastanza imbarazzante e fu un fiasco totale. Poi dopo qualche anno ho dato ai gemelli il mio libro

-Brittany la guardò.-

Brittany: Non esistono più libri così ben scritti. Comunque almeno gli avete spiegato le cose. Noi nemmeno quello!

-Lei guardò suo marito.-

Brittany: Perché non abbiamo mai parlato di sesso con Dylan?

-Oliver fece spalline provando a rispondere.-

Oliver: Non era una priorità?!
Brittany: Che genitori sconsiderati siamo!

-In quel momento Rachel guardò la sua amica cercando di essere solidale.-

Rachel: Aspetta Britt, non proprio gli avevamo spiegato le cose. Forse nemmeno noi avremmo aperto l’argomento, se non fosse stato per la scuola

-Sia Brittany e Oliver la guardarono ascoltandola interessati. Lei continuò.-

Rachel: Un giorno, quanti anni avranno avuto Sam ed Emy? Undici anni?

-Rachel guardò Alex per una conferma e lui annuì. La donna continuò.-

Rachel: Comunque, a scuola avevano organizzato una giornata sull’educazione sessuale, il che è un’ottima cosa. Però a quanto pare era organizzata davvero molto male, infatti Sam ed Emy tornarono a casa con dei nuovi termini di cui non avevano capito il significato e ovviamente avevano le idee confuse. Emy mi disse che non aveva capito bene cosa avevano spiegato e così le dissi che appena sarebbe tornato Alex da lavoro ne avremmo parlato. Non avrei mai affrontato un discorso simile da sola!

-Alex rise ricordando quei momenti, poi parlò.-

Alex: Ci avevano preso proprio alla sprovvista. Dovevate vederli ragazzi, erano avidi di sapere. Dopo che Rachel mi spiegò la situazione, ci sedemmo tutti in salotto e ho iniziato io, volevo finire il prima possibile. Comunque, dissi...

<<<
Alex: Allora bambini, cosa non avete capito?

-Emily guardò suo padre.-

Emily: Papà, ci hanno detto un sacco di termini, è stato tutto confuso. Ho anche preso appunti

-La bambina prese il quaderno dalla borsa e lo diede ai suoi genitori. Appena Rachel vide quei disegni, arrossì. Alex guardò i bambini appoggiando il quaderno sul tavolino del salotto.-

Alex: Bene, vi hanno fatto disegnare le banane…

-Emily lo guardò tranquilla.-

Emily: Quei ragazzi, ce lo hanno spiegato con quelle!

-Poi Samuel indicò il disegno di un preservativo.-

Samuel: Sì, e ci hanno detto che questo è per i maschi e questa pastiglia qua è per le femmine. Io non capisco, quella specie di palloncino, lo hanno chiamato presertivo, praserti...
Emily: Preservativo, Sam!
Samuel: Sì giusto, proprio così!

-Rachel alzò gli occhi al cielo preoccupata.-

Rachel: Che qualcuno ci aiuti!

-Samuel guardò i suoi genitori curioso.-

Samuel: Perché le femmine devono ingoiare una pastiglia e noi dobbiamo usare il preservativo, papà?
Alex: Vedi Sam...
Samuel: E poi non ho capito… Ma questi spermatozoi li abbiamo noi maschi o le femmine?

-Rachel toccò il braccio di suo marito.-

Rachel: Alex, non ce la possiamo fare!

-Emily poi parlò.-

Emily: Io ho una domanda! Ma quando una donna non ha il ciclo, è incinta?
Rachel: Dai questa è più facile!

-Disse Rachel rilassandosi. Magari avrebbero potuto iniziare da quel punto. Lei rispose a sua figlia.-

Rachel: Vedi tesoro, il ciclo arriva alle donne regolarmente, per un paio di giorni al mese, solitamente cinque giorni o una settimana. Se in un mese non arriva, molto probabilmente…

-Emily non la lasciò terminare preoccupata.-

Emily: Io non ho nessun ciclo, sono incinta quindi? Aspetto un bambino come diddi Lily?

-Samuel sgranò gli occhi.-

Samuel: Lily e Daniel hanno fatto sesso?

-Rachel guardò suo marito.-

Rachel: Alex, la conversazione sta degenerando!

-Samuel continuò.-

Samuel: Papà, tu e la mamma fate sesso?
Alex: Okay, bambini!

-Alex si alzò dal divano.-

Alex: Direi che per oggi la lezione può finire. Abbiamo fatto un bel passo avanti. Ora, perché non andiamo al cinema?

-Anche Rachel si alzò dal divano cercando di distrarre i gemelli.-

Rachel: Mi sembra un’ottima idea!

-I bambini esultarono felici.-

Samuel ed Emily: Sìììììììì!
>>>


-Brittany continuava a guardare i suoi amici.-

Brittany: Come l’avete finita, poi?

-Rachel la guardò.-

Rachel: Ricordate quando vi dicemmo che li avevamo mandati dalla dottoressa? Era per spiegargli il sesso. Io e Alex non ci siamo riusciti, non sapevamo nemmeno come iniziare
Alex: Già, poi loro non ci aiutavano, facevano domande su domande!

-Oliver guardò sua moglie sorridendo.-

Oliver: Ecco perché non ne abbiamo parlato con Dylan! Vedi pulce? Abbiamo evitato una situazione imbarazzante
Rachel: Imbarazzante è dire poco! Noi non sapevamo come uscirne

-Disse Rachel e Brittany guardò suo marito.-

Brittany: Olly, non te la scampi così! Tu gli parlerai

-Oliver appoggiò la testa sul divano sconsolato.-

Oliver: Perché non ci parli tu?
Brittany: Io? E’ compito tuo parlare con nostro figlio. Io l’ho fatto con Lily!
Oliver: Ma...
Brittany: T’immagini se avessi dovuto spiegare tu il sesso a Lily? O peggio ancora, l’arrivo del ciclo?

-Lei sorrise, sotto sotto si divertiva a fare la sadica con suo marito che era visibilmente in imbarazzo.-

Oliver: E... e...
Brittany: Non avresti spiccicato parola. Perciò Dylan è compito tuo!

-Lei finì il discorso sorridendo facendo ridere Alex e Rachel.

Intanto in casa Lee, mentre i bambini giocavano in salotto con le costruzioni prima di andare a letto, Lily e Daniel stavano seduti in cucina a fissare il telefono appoggiato al centro del tavolo. Lily guardò suo marito che la incoraggiò.-

Daniel: Ce la puoi fare, tesoro!

-La donna sospirò, prese il telefono e il bigliettino da visita di Victoria, che lei le aveva dato in caso Jasmine si fosse risentita male. Lily compose il numero e portò il telefono all'orecchio.-

Lily: E' libero, squilla!
Daniel: Bene!
Victoria: "Pronto?"

-Per qualche secondo Lily rimase zitta con la tentazione di riagganciare. Non si aspettava che Victoria rispondesse così velocemente.-

Victoria: "Pronto?"

-Disse di nuovo la donna dai capelli rossi che stava per riagganciare, quando sentì la voce di un’altra donna rispondere.-

Lily: “Pronto Victoria, sono Lily”
Victoria: "Oh, ciao Lily"

-Subito Lily, sentì in Victoria un tono preoccupato.-

Victoria: "E' successo qualcosa a Jasmine?"

-Lily sorrise, apprezzava davvero quell'interessamento.-

Lily: “Oh no. Jasmine sta benissimo, niente che delle merende a base di panini alla nutella non possano curare”

-Victoria rise.-

Victoria: "Sono contenta"
Lily: “Già...”

-L'imbarazzo di entrambe si percepiva nell'aria attraverso il telefono. Lily continuò.-

Lily: “Senti, mi stavo chiedendo, anzi, io e Daniel, ci stavamo chiedendo se a te e alla tua famiglia andasse di venire a casa nostra per cena domani. Vorremmo ringraziarti per avermi aiutata con Jasmine!”

-Victoria era abbastanza sorpresa, non se lo aspettava proprio.-

Victoria: "Io in realtà non ho fatto molto…"

-Lily la interruppe.-

Lily: “Hai fatto moltissimo, invece. Per favore...”

-Victoria sorrise e rispose.-

Victoria: “D'accordo. Verremo!”

-Anche Lily sorrise.-

Lily: “Perfetto. Verso le 19.00, va bene?”
Victoria: "Va benissimo. Grazie Lily"
Lily: “No, grazie a te! Allora ci vediamo domani sera”
Victoria: "A domani, ciao"
Lily: “Ciao!”

-Lily chiuse la chiamata mentre Daniel la guardava.-

Daniel: Com'è stato?
Lily: Direi un tantino strano!

-Lui sorrise, si alzò dalla sedia e si avvicinò a sua moglie, dandole un bacio sulla testa.-

Daniel: Sono fiero di te!

-Lily sorrise accarezzandogli la mano, per poi raggiungere i loro bambini in salotto.

Nello stesso momento, alla festa di Jackson, Emily e Sarah si rincontrarono.-

Emily: Allora? Com’è andata?

-Sarah, felice, la guardò.-

Sarah: Non immagini quanto io sia soddisfatta! E’ rimasto lì a bocca aperta come un pesce lesso
Emily: L’ho notato, era senza parole!

-Proprio in quel momento, le ragazze furono chiamate per giocare al gioco della bottiglia, cosa che le divertiva sempre tanto. Si radunarono tutti in cerchio e Jackson parlò.-

Jackson: Ovviamente inizio io! Sono il festeggiato e scelgo… Pizza sul collo!

-Andarono avanti con il gioco della bottiglia per una buona oretta e ancora non si erano stancati. Fu il turno di Sarah che scelse “bicchierata d’acqua in faccia”, girò la bottiglia e capitò proprio al festeggiato che stava a fianco a Samuel. Tutti risero e Sarah, prendendo il bicchiere d’acqua, guardò Jackson.-

Sarah: Mi dispiace Jack, se avessi saputo che saresti uscito tu avrei scelto il bacio!

-Sarah gli lanciò l’acqua addosso accompagnata dalla risate di tutti, Jackson poi la prese per il braccio avvicinandola a sé.-

Jackson: Non hai bisogno di una stupida scelta di un stupido gioco per baciarmi!

-L’avvicinò di più e la baciò profondamente, proprio difronte agli occhi increduli di Samuel. Quando la ragazza si staccò, guardò sorridendo, il ragazzo dagli occhi celesti, per poi tornare a sedersi al suo posto. Continuarono il giro, quando poi fu il turno di Dylan che provò chiaramente a barare, cercando di rallentare la bottiglia per poter schiacciare un uovo sulla testa del festeggiato come da “usanza”, peccato che non avrebbe dovuto farlo. Jackson subito si alterò.-

Jackson: Non vale, hai barato!

-Dylan lo guardò sicuro.-

Dylan: Non ho barato!!

-Tutti gli fischiarono addosso, anche Samuel gli andava contro proprio per godersi la penitenza del suo amico e farsi due risate.-

Jackson: Certo che lo hai fatto. Lo abbiamo visto tutti! Anche Samuel ti da contro!

-Dylan guardò Samuel.-

Dylan: Sam, ma che cazzo!

-Samuel rise.-

Samuel: Mi dispiace fratello, ma non posso perdonarti la panna in faccia!
Dylan: Ma quella non voleva essere per te e poi andiamo, tu adori la panna!
Samuel: Mi dispiace!

-Disse Samuel con il suo sorriso di vendetta, quando Jackson parlò.-

Jackson: Dato che hai provato a barare, ora scelgo io per te. Scelgo bacio con la lingua!

-Dylan lo guardò sgranando gli occhi.-

Dylan: Cosa?

-Jackson fece girare la bottiglia che si sarebbe fermata su Jade, una loro carina compagna di scuola, il che a Dylan non sarebbe dispiaciuto. Peccato che quei calcoli furono sbagliati e un silenzio glaciale scese nella stanza quando la bottiglia si fermò dritta verso Emily che deglutì. Quello doveva essere uno scherzo. Subito Dylan ruppe il silenzio.-

Dylan: No, nemmeno per sogno. Jackson, rigira la bottiglia!

-Jackson lo guardò, felice di averlo messo in quella situazione imbarazzante.-

Jackson: Mi dispiace, ma devi seguire le regole. BACIO, BACIO, BACIO!

-Tutti iniziarono con i cori e l’unico più scioccato degli stessi Dylan ed Emily, fu proprio Samuel che aveva davvero smesso di ridere. Quella situazione non lo divertiva affatto. Dylan guardò Emily e poi Jackson.-

Dylan: Non posso farlo, siamo praticamente fratelli!

-Anche Emily guardò Jackson cercando di fargli cambiare idea.-

Emily: Esatto e poi io ho un fidanzato. Non voglio tradirlo per colpa di uno stupidissimo gioco

-Jackson la guardò.-

Jackson: E’ solo un gioco. Non si può mica definire “tradimento”. Tra l’altro non condividete lo stesso sangue, quindi la scusa dell’essere praticamente fratelli, non regge. Dai, baciatevi!
Dylan: Non voglio farlo! Non c’è un’altra penitenza?

-Jackson lo guardò.-

Jackson: D’accordo!

-Tirò fuori dalle sue tasche un pacchetto di sigarette.-

Jackson: Fumane due in cinque minuti!

-Dylan lo guardò.-

Dylan: Sei matto? Ci vogliono dai tre ai cinque minuti per fumarne una. E’ impossibile! E poi ho smesso di fumare
Jackson: Non è un problema mio!

-Dylan sospirò guardando Samuel ed Emily. Solo loro sapevano della sua promessa. Lui aveva giurato ai suoi genitori che non avrebbe ritoccato quella roba. Aveva tanti difetti ma era un ragazzo di parola e se avesse infranto il giuramento, che cosa sarebbe diventato? Riguardò Emily che lo capì e annuì e poi guardò Samuel che fece lo stesso. Dylan si alzò e si avvicinò alla ragazza che si sentiva il cuore in gola. Lui le prese le mani e l’aiutò ad alzarsi, per poi sussurrarle…-

Dylan: Scusa!

-La strinse a sé e la baciò. Fu come se la forma della loro labbra combaciasse come un puzzle. Sorprendentemente, a Dylan piacque assaporare le labbra della ragazza che erano così morbide e carnose. Solo in quel momento il ragazzo capì quale fosse l’effetto di quel burrocacao che Emily si metteva in continuazione. Lui riusciva persino a sentirne il sapore, quel delicato sapore d’anguria che lo mandava in estasi. Tutto ciò non faceva altro che accrescere la sua voglia di andare a fondo, cercando la lingua della ragazza, che con la sua, dolcemente, accarezzò.
Quel bacio aveva portato i due ragazzi su un altro pianeta mentre sentivano solo in lontananza i loro compagni urlare, tutti tratte Samuel che era intento a contare i secondi. Perché quei due non si staccavano?
Emily, al contrario di suo fratello, desiderava che quel bacio durasse per sempre. Fu in quel momento che realizzò che quella per Dylan era più di una semplice cotta. Anche solo baciarlo, la faceva sentire completa e ciò non fece altro che accrescere i sentimenti della ragazza.
Samuel diede una gomitata a Jackson.-

Samuel: Falli smettere adesso!

-Jackson sorrise.-

Jackson: Sembra che a Dylan piaccia questa penitenza! Scommetto che d’ora in poi barerà più spesso

-Lui scoppiò a ridere poi si alzò e divise i due ragazzi.-

Jackson: D’accordo, siccome non vogliamo vedervi procreare qui davanti a noi, potete anche piantarla!

-Quel distacco così brusco dalle labbra di Emily, destabilizzò Dylan. Non era pronto a lasciarla andare, non era pronto a staccarsi da lei, dai suoi sapori e dal suo dolce profumo. Avrebbe voluto baciarla ancora e ancora. Anche Emily non fu felice di quel distacco ma dopo essere tornata con i piedi per terra decise solamente di sedersi mentre le vampate di calore si calmavano e il suo viso tornava al suo normale colorito. Dylan invece si allontanò da lei senza dire una parola tornando al suo posto. Ripresero a giocare ma ormai la mente del ragazzo era completamente occupata dalle emozioni che quel bacio e quella ragazza avevano lasciato in lui. Come avevano fatto quei sentimenti a saltare fuori in modo così forte? Non credeva di aver mai provato qualcosa per Emily, eppure sembrava che quella chimica e che quella voglia di lei fossero nascoste dentro lui da secoli. Non riusciva più a stare in quel posto, aveva bisogno di uscire per respirare aria fresca e così fece. Uscì dalla stanza sotto gli occhi preoccupati di Emily e si diresse fuori, dove fece una lunga e pensierosa passeggiata.-


Ciao Meraviglie! <3
Scusate anche questa settimana questo piccolo ritardo. Di nuovo, credevo di farcela, ma ho avuto un impegnatissimo weekend. Spero possiate perdonarmi!
Comunque, eccomi anche oggi con un nuovo, lungo, divertente e, a mio parere, emozionante capitolo.
Ve lo aspettavate così? Onestamente nemmeno io mi aspettavo uscisse tutto ciò e posso dire di essere soddisfatta.
Ovviamente non vedo l’ora di parlarne e confrontarmi con voi e con le vostre idee.
Voglio ringraziare dal profondo del mio cuore chi sta recensendo la storia.
GRAZIE, MI DATE UNA FORZA ENORME E GRAZIE PER VIVERE CON ME E CON I MIEI PERSONAGGI, QUESTA AVVENTURA!
Continuo comunque a sperare che più persone mi scrivano, mi piace davvero confrontarmi con voi.
Spero stiate bene.
Buon inizio settimana a tutti quanti.
Noi ci sentiamo come al solito (spero) domenica!
Un bacione,
Sum <3

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Capitolo 68
*** Inizi inaspettati ***


Unconventional Family
Capitolo 68
-Inizi inaspettati.-


-Quella domenica mattina, o per meglio dire, ormai ora di pranzo, Brittany bussò alla porta della camera di suo figlio che non aveva ancora dato alcun segno di vita. La donna sentì un grugnito, così aprì la porta ed entrò, andando a sedersi sul letto.-

Brittany: Buongiorno, fagiolo!

-Dylan sbuffò, mettendosi il cuscino in testa.-

Dylan: Mamma, quante volte devo dirti ancora di non chiamarmi più così?!

-Brittany lo accarezzò sorridendo.-

Brittany: Ehi, dammi tempo. Ringrazia che non ti chiamo più così davanti agli altri. Permettimelo ogni tanto quando siamo solo io e te. Non fare l’adolescente antipatico, brontolone!

-Dylan si tolse il cuscino dalla faccia e guardò sua madre.-

Dylan: Ma io lo sono. Perché sei qui?
Brittany: Perché sono le 12:45 e alle 13:00, i McKay e tua sorella e famiglia, saranno qui per pranzo dato che è domenica. Tuo padre è già alle prese con i fornelli

-Dylan subito pensò che avrebbe rivisto Emily dopo la serata precedente e lui non aveva ancora fatto pace con il suo cuore.-

Dylan: Posso stare a letto? Non mi sento molto bene!

-Brittany lo guardò, si avvicinò a lui e appoggiò le sue labbra sulla fronte del ragazzo.-

Brittany: Eppure non sembri caldo. Immagino che tu sia solo stanco. Ti ho sentito rientrare a casa ieri notte. Era mezzanotte e il tuo coprifuoco era scaduto da un’ora!
Dylan: Ho un coprifuoco?
Brittany: Certo! Solo che tuo padre non ti sgrida mai, facendotela sempre passare liscia e io ormai ci sto rinunciando. Coraggio, alzati e fatti una bella doccia. Oh, a proposito, com’è andata la festa ieri?

-Dylan sospirò, non voleva nemmeno pensare a quella serata.-

Dylan: Era okay. Non preoccuparti, non c’erano alcolici, se è quello che vuoi sapere!
Brittany: Meno male!

-Brittany sorrise e accarezzò il viso di suo figlio che ancora, alle volte, ricordava quello da bambino.-

Brittany: Ti aspetto al piano di sotto!

-Dylan annuì e mentre Brittany si alzava dal letto, lui la fermò prendendole la mano e subito l’abbracciò. Inutile dire che Brittany si godette quel momento fino all’ultimo secondo, stringendo in un caldo abbraccio quello che sarebbe stato il suo bambino per sempre. Quando si staccarono, Dylan la guardò.-

Dylan: So che non lo dico spesso ma… Ti voglio bene, mamma!

-Brittany lo guardò, capendo che qualcosa non andava dato che il ragazzo aveva bisogno di tutto quell’affetto. Comunque non volle forzarlo. Si limitò ad accarezzargli i capelli e a sorridere.-

Brittany: Noi siamo qui per te per qualsiasi cosa, tesoro!

-Dylan sorrise, era davvero grato di essere capitato in quella famiglia. Lui la guardò.-

Dylan: Lo so! Beh, vado a fare la doccia!

-Brittany sorrise e entrambi uscirono dalla camera.

Un quarto d’ora più tardi, Alex e Rachel erano già arrivati. Quando Dylan fu pronto, scese le scale, sorpreso di non vedere Sam ed Emy.-

Dylan: Ciao Alex, ciao Rachel. Siete soli?

-Rachel lo guardò.-

Rachel: Per ora sì, spero per quei due che a questo punto siano già sotto la doccia! Gli abbiamo detto di raggiungerci appena fossero stati presentabili. Stamattina, ovvero mezz’ora fa, sembravano ancora degli zombie viventi. Ma si può sapere a che ora siete rientrati tutti ieri notte?

-Dylan la guardò.-

Dylan: Io sono andato via dalla festa prima, non so a che ora siano tornati a casa i gemelli!

-Quella frase fece gelare il cuore sia di Brittany che di Rachel e anche Oliver e Alex che accendevano il cammino, si voltarono per guardare Dylan preoccupati. Apparentemente, in quella frase, non c’era niente di male, se non fosse stato per il fatto che Dylan non aveva mai alluso a Sam ed Emy come “Ai gemelli”. Nella sua vita, li aveva sempre individualizzati, erano sempre stati Samuel e/o Emily. Dire “i gemelli”, con quel tono così poco interessato, faceva pensare agli altri che Dylan stesse parlando di persone qualunque. Brittany guardò Rachel preoccupata e poi suo figlio.-

Brittany: Tesoro, è successo qualcosa con Sam ed Emy? Possiamo sederci e parlarne...

-Dylan la guardò.-

Dylan: No, semplicemente mi aspettavo di vederli qui!

-Disse lui tranquillo, avviandosi poi verso la cucina, dicendo...-

Dylan: C’è qualcosa di pronto? Muoio di fame!

-Brittany sospirò vedendo suo figlio entrare in cucina e subito Alex e Oliver si avvicinarono alle loro mogli. Oliver parlò.-

Oliver: Pensate che sia successo qualcosa?

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Dobbiamo ammettere che l’atteggiamento di Dylan è molto strano

-Rachel la interruppe.-

Rachel: Non solo quello di Dylan. Anche i nostri figli stamattina erano strani, tutti e due, non c’erano proprio con la testa. Emy è quella che ci ha lasciati più perplessi, sembrava non aver chiuso occhio per tutta la notte

-Alex li guardò.-

Alex: Pensate sia successo qualcosa alla festa?

-Brittany sospirò.-

Brittany: Può essere!

-Proprio in quel momento, entrarono in casa Lily e famiglia, portando un’ondata di felicità. Jasmine e Drew, quella mattina non vedevano l’ora di arrivare a casa dei loro amatissimi nonni. Drew salutò tutti e poi corse a cercare Dylan che trovò e trascinò in salotto. Si tolsero i giubbotti e si accomodarono tutti insieme in salotto. Jasmine si avvicinò ai suoi nonni.-

Jasmine: Nonna?!
Brittany: Dimmi, tesoro!

-Disse Brittany accarezzandole il visino con un sorriso. La bambina continuò.-

Jasmine: Scusa se l’altra sera non ho mangiato la pasta

-Brittany la guardò, non poteva resistere a quel faccino tanto familiare.-

Brittany: Oh amore, non è successo nulla! Non preoccuparti
Jasmine: Mi perdoni?

-La donna avvicinò la bambina a sé e l’abbracciò.-

Brittany: Certo che ti perdono!

-Alex, che guardava la scena, si avvicinò a Lily e le sussurrò all’orecchio.-

Alex: Tu e Daniel state facendo un ottimo lavoro, bimba!

-Lily non resistette e abbracciò suo diddino, commossa.-

Lily: Oh, diddi!

-Alex sorrise.-

Alex: Anni che non mi chiami così!
Lily: Sono vecchia ormai!

-Disse Lily e Alex scoppiò a ridere.-

Alex: Hai a malapena trent’anni! E comunque sarai sempre la mia bimba
Lily: Sono sempre stata la più fortunata!

-Entrambi sorrisero mentre Jasmine prendeva la mano di Oliver.-

Jasmine: Nonno, mi perdoni anche tu?
Oliver: Ma certo, principessina!

-Proprio in quel momento, entrarono in casa Samuel ed Emily. La ragazza corse velocemente a baciare tutti mentre Samuel si limitò al gesto di saluto.-

Emily: Ciao! Scusate il ritardo!

-Rachel li guardò.-

Rachel: Finalmente ce l’avete fatta! E sembrate anche rigenerati!

-Samuel guardò sua madre.-

Samuel: Saremmo arrivati anche prima, ma Emy ovviamente aveva tutta la sua routine del lavaggio dei capelli!

-Emily sbuffò guardando suo fratello e Lily si avvicinò alla ragazza.-

Lily: Sono maschi, non possono capire!

-Emily annuì abbracciando Lily. Poi parlò.-

Emily: Cosa abbiamo interrotto?!

-Oliver la guardò.-

Oliver: Stavo giusto per chiedere a Brittany qualcosa!

-Lui si voltò verso sua moglie mentre accarezzava ancora le mani della sua nipotina.-

Oliver: Pulce, ma sbaglio o la fatina dei denti è passata anche qua chiedendo di Jazzy?

-Brittany sorrise.-

Brittany: E’ vero! Lei sa che vieni qui spesso!

-Jasmine sgranò gli occhi dalla felicità.-

Jasmine: Davvero?

-Oliver annuì.-

Oliver: Certo! Ci ha detto che ti aveva appena lasciato qualcosa sotto il cuscino...

-La bambina saltellò eccitata.-

Jasmine: Sì! E’ vero, proprio stamattina ho trovato i soldini e i ho messi nel salvadanaio. Mi ha portato dieci dollari!

-Oliver sorrise.-

Oliver: Dev’essere proprio una fatina molto ricca!

-Jasmine corrugò la fronte.-

Jasmine: Beh, i miei dentini sono preziosi!

-Tutti scoppiarono a ridere sentendo la serietà della bambina che continuò.-

Jasmine: Mi è caduto ieri sera a casa dei nonni Lee. Avevo paurissima di staccarlo con le mie mani, ma poi sai cosa è successo, nonno?
Oliver: Cosa?!
Jasmine: Non ci crederete mai!

-Brittany la guardò.-

Brittany: Diccelo subito tesoro o stanotte non riusciremo a dormire con questo pensiero! Cosa è successo?!
Jasmine: Ho mangiato una mela e… Il dentino è rimasto incastrato lì!

-Concluse la bambina scoppiando a ridere e facendo ridere anche suo fratello che continuò.-

Drew: E’ vero! Io l’ho visto, è rimasto proprio lì!

-Tutti scoppiarono a ridere. Era impossibile non amare quei due bambini. Erano così spontanei e felici e tutti quanti erano contenti di ripercorrere l’infanzia con loro. Dylan li guardò ridendo, prendendo Drew sulle spalle.-

Dylan: Dovevate chiamarla “La mela dal dente pendente”!

-I bambini scoppiarono a ridere ancora e Oliver si alzò dal divano, salì le scale e poi tonò al piano inferiore con una busta.-

Oliver: Qui non ti ha lasciato dei soldini!

-Subito la bambina aprì la busta velocemente, tirò fuori la scatola e si voltò a guardare la sua mamma e il suo papà.-

Jasmine: Mamma, è la scatola per fare i lavoretti!!

-Sia Lily che Daniel si avvicinarono alla bimba, inginocchiandosi alla sua altezza. Guardarono la scatola e Lily sorrise.-

Lily: Ma che bello, tesoro! Guarda, puoi fare i vasetti e dipingerli!

-Anche Daniel sorrise e accarezzando la testolina di sua figlia, guardò Brittany e Oliver.-

Daniel: Grazie!

-Jasmine si appoggiò al tavolino aprendo la scatola, Drew scese dalle spalle di suo zio e la seguì iniziando ad aprire tutte le bustine degli oggetti. Brittany guardò Daniel sussurrando.-

Brittany: Figurati! Adesso che voi siete tutti grandi, vogliamo viziare i nostri nipotini!
Oliver: A proposito di regali…

-Disse Oliver che continuò sorridendo, fiero del regalo che aveva comprato al piccolo Drew.-

Oliver: Come va la macchinina telecomandata di Drew?
Daniel: Alla grande! Passa su tutti i tipi di terreno, è davvero incredibile! Io non ho mai visto una macchinina così resistente
Oliver: Sono contento!

-Rachel si avvicinò a Daniel accarezzandogli il braccio.-

Rachel: Credo che quella macchinina non renda felice solo Drew!

-Tutti scoppiarono a ridere tranne Lily che guardava suo padre alzando gli occhi al cielo.-

Lily: Sì, a proposito, grazie mille, papà! Adesso quella macchina è sempre in mezzo ai piedi!

-Daniel sorrise e parlò.-

Daniel: E’ arrabbiata perché l’altro ieri Drew l’ha fatta cadere!

-Sentendo quelle parole, i bambini scoppiarono a ridere ricordando quella scena. Jasmine non riusciva nemmeno a parlare dalle troppe risate.-

Jasmine: Sì! E’ cad… E’ cadut… E’ caduta con la pentola del minestrone in mano!

-Alex rise davvero di cuore, guardando i bambini che già erano tutti sporchi di pittura.-

Alex: Doppia felicità allora! Vi siete salvati anche dal minestrone!
Drew: Già, nessuno voleva mangiarlo!

-Disse Drew e Lily li guardò, giustificando il suo pensiero su quella macchinina.-

Lily: Il mio livido viola sul fianco mi ricorderà questo incidente ancora a lungo. E comunque non ha danneggiato solo me. Vogliamo parlare di quando Drew ci mette sopra il gatto? Povero Puki!

-Dylan guardò sua sorella sorpreso.-

Dylan: Non era morto quel gatto?
Lily: NO! Perché sta antipatico a tutti e lo volete morto?!

-Samuel la guardò.-

Samuel: Non lo vogliamo morto, però fa l’indigno ed è insopportabile!

-Dylan si sedette con gli occhi lucidi.-

Dylan: Già, non prenderà mai il posto di Red!

-Anche a Lily brillarono gli occhi sentendo quel nome che ormai non ronzava più nella sua mente da anni.-

Lily: Reddy era pur sempre Reddy!
Jasmine: Chi è Red?

-Chiese Jasmine curiosa. Brittany la guardò.-

Brittany: Era il nostro cane, tesoro. Vedi quella foto? Quello è Red!
Jasmine: E’ bellissimo! Dov’è adesso? Io lo voglio coccolare!

-Daniel prese in braccio la sua bambina.-

Daniel: E’ in cielo con gli angioletti, farfallina!
Jasmine: Oh!

-Disse Jasmine dispiaciuta. Oliver scosse la testa, voleva assolutamente cambiare discorso. Ricordare Red faceva rattristare tutti. Amavano quel cane e quando un fuoristrada lo investì, giurarono che non avrebbero preso altri cani. Per Lily e Dylan fu un vero colpo.-

Oliver: Allora, mangiamo sì o no?

-I bambini si alzarono da terra scattanti.-

Jasmine: Sìì! Io mi siedo vicino alla nonna!

-Disse Jasmine, prendendo la mano a Brittany che sorrise.-

Brittany: Quale onore!

-Mentre tutti si sedevano a tavola, Emily prese Lily per il braccio.-

Emily: Io e diddi andiamo a lavarci le mani!

-Subito trascinò la sua madrina al piano superiore stringendole le mani.-

Emily: Ti devo dire una cosa!

-Lily le leggeva la felicità negli occhi. Voleva sapere.-

Lily: Cosa?!
Emily: Ieri Dylan mi ha baciata!
Lily: Oddio, non ci credo!
Emily: In realtà era una penitenza per aver barato al gioco della bottiglia

-Lily alzò gli occhi al cielo.-

Lily: E’ sempre il solito!

-Scosse la testa, riconcentrandosi sulla figlioccia che continuò.-

Emily: E’ stato così galante! Prima di farlo si è scusato. E io che credevo fosse uno stronzo con le ragazze!
Lily: Com’è stato?
Emily: Oh diddi, sapessi! Credo che entrambi fossimo in paradiso. E’ stato così perfetto, c’era così tanta chimica tra noi. E sono sicura di non sbagliarmi, c’è stato davvero del sentimento!
Lily: Cosa ti ha detto lui dopo?
Emily: Non abbiamo proprio parlato. E’ andato via e io ieri notte non sono riuscita a chiudere occhio. Sognavo lui e le sue labbra… Oh, io… La mia non è una semplice cotta, diddi!

-Lily continuava a sorridere e le accarezzò il viso.-

Lily: Oh tesoro, sono davvero felicissima per te e per mio fratello. Sono convinta che anche lui provi dei sentimenti per te!
Emily: Io devo lasciare Mark. E’ Dylan che voglio!
Lily: Che aspetti allora? Vai prendertelo. Corri a parlargli!

-Emily annuì.-

Emily: Hai ragione. Dobbiamo assolutamente parlare. Dopo pranzo!

-Lily le accarezzò i capelli sorridendo. Entrambe si lavarono le mani e poi tornarono al piano di sotto, pronte alla solita abbuffata della domenica.
Durante il pranzo, si andava da una conversazione ad un’altra. Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Pronta per stasera?

-Lily guardò prima Jasmine che era impegnata a parlare con Emily, poi guardò sua madre e la sua madrina sussurrando.-

Lily: Per la cena che ho volutamente organizzato per il mio incubo peggiore delle superiori? Sì, direi di sì!

-La ragazza sospirò e poi continuò.-

Lily: Penso che dovrò bere molti bicchieri di vino per tranquillizzarmi!

-Sia Brittany che Rachel sorrisero, riprendendo a mangiare. Dall’altro lato del tavolo, Samuel passò la carne a Dylan. Anche lui aveva percepito che c’era qualcosa di strano nel suo amico.-

Samuel: Senti Dyl, stavo pensando che magari uno dei prossimi weekend potremmo andare a vedere i Lakers dal vivo

-Dylan lo guardò.-

Dylan: Potrebbe essere una buona idea. Pensiamoci su e poi ne riparleremo!

-Disse Dylan liquidando Samuel. Chi, Dylan, non aveva degnato di un solo sguardo era proprio Emy, che cercava di capire il comportamento del ragazzo. Solo dopo pranzo, mentre tutti prendevano il caffè in salotto, Emily si armò di coraggio, fermando Dylan che sparecchiava la tavola.-

Emy: Hai un minuto?

-Il ragazzo annuì ed entrambi andarono in cucina.-

Dylan: Dimmi!
Emily: Mi stai evitando per caso?
Dylan: Non più di quanto io non faccia normalmente!

-Emily lo guardò decisamente confusa da quel suo comportamento.-

Emily: Possiamo parlare di ciò che è successo ieri?
Dylan: Del bacio? Era solo una penitenza!
Emily: Oh, beh sì… Tu non hai provato niente? Io credo di aver pr...

-Dylan la interruppe.-

Dylan: Quel bacio è stato solo imbarazzante e Jackson la pagherà cara. Non voglio più parlare di questo, non rendiamo le cose strane. Tu sei la solita Emy e io il solito Dylan. Perché non esci con Mark stasera?!
Emily: Da quando supporti Mark?
Dylan: Non lo supporto ma è il tuo fidanzato, no?

-Emily era decisamente arrabbiata. Come poteva lui, dopo quel bacio meraviglioso, spingerla tra le braccia del suo peggior nemico? Com’era possibile che Dylan non avesse provato niente con quel bacio? Lei lo guardò come per sfidarlo. Voleva farlo soffrire e ingelosire così come faceva lui con lei.-

Emily: Beh, sai che c’è? Certo, ci continuerò ad uscire e non vedo l’ora di avere l’occasione di fare l’amore con lui, perché è lui che voglio!
Dylan: Credo che tu faccia la cosa giusta. Voglio dire, hai sempre avuto degli standard molto bassi in fatto di ragazzi. Ti piacciono gli idioti, quindi direi che scopare con Mark sarà fantastico dato che lui è il re degli idioti imbecilli! Ottimo Emy, non avresti potuto prendere una decisione migliore!

-Lui continuò guardandola.-

Dylan: Ora se permetti, devo sparecchiare!

-Lui la superò e Emily scosse la testa abbastanza frustrata. Lo vide uscire dalla cucina.-

Emily: “Hai ragione, mi piacciono proprio i re degli idioti!”

-Quella stessa sera, in casa Lee, si aspettava ansiosamente l’arrivo di Victoria e famiglia. Quando il campanello suonò, Jasmine buttò a terra il suo bambolotto e urlò.-

Jasmine: SONO ARRIVATI FINALMENTE!

-Lily, preoccupata, guardò Daniel.-

Lily: Sono già qui!
Daniel: Tesoro rilassati, andrà tutto bene!

-Lui le baciò la fronte, poi andò ad aprire la porta di casa insieme a sua moglie. Subito videro Victoria che teneva in mano un vassoio tondo.-

Victoria: Ciao! Abbiamo portato il dolce
Lily e Daniel: Ciao!

-Daniel e Lily sorrisero e la ragazza prese dalle mani di Victoria il vassoio.-

Lily: Grazie! Non dovevate disturbarvi

-Victoria sorrise.-

Victoria: Grazie per averci invitati!

-Tutti entrarono dentro casa e Lily portò il vassoio in cucina. Appena April vide Jasmine, subito le saltò addosso e Jasmine l’abbracciò.-

Jasmine: Ap! Finalmente, non riuscivo più ad aspettare. Vieni, ti faccio vedere la mia casa!

-Lily tornò in salotto, mentre Daniel prendeva tutti i cappotti, per poi appenderli all’appendiabiti.-

Daniel: Accomodatevi pure!

-Disse Daniel e Victoria sorrise iniziando poi le presentazioni.-

Victoria: Lui è mio marito!

-Disse la donna mentre suo marito stringeva la mano a Daniel e Lily.-

Frederick: Frederick Davis, piacere! Voi dovete essere i famosi Daniel e Lily. Ho sentito tanto parlare di voi!

-Daniel lo guardò.-

Daniel: Addirittura?! Piacere comunque!
Frederick: Per questo incontro dovevamo essere perfetti! Come si può non obbedire agli ordini?

-Daniel rise di gusto.-

Daniel:Ti capisco!

-Poi guardò Lily e Victoria e continuò.-

Daniel: Quando si mettono in testa una cosa, bisogna solo lasciarle fare, altrimenti siamo spacciati!
Frederick: Già!

-Anche Frederick rise mentre Victoria scuoteva la testa. Poi parlò.-

Victoria: Lui, invece, è il fratello maggiore di April, Brandon!
Brandon: Ciao!

-Disse il bambino, anche lui, dai capelli rossi e gli occhi verdi, il quale sembrava essere già annoiato.-

Daniel e Lily: Ciao!

-Lily poi avvicinò Drew a loro.-

Lily: E lui invece è il piccolo di casa. Drew!

-Drew sorrise, facendo “ciao ciao” con la manina. Daniel poi guardò gli ospiti.-

Daniel: Direi di sederci!

-Tutti si sedettero sui divani e Jasmine si avvicinò a sua madre.-

Jasmine: Mamma, noi andiamo in cameretta, okay?
Lily: Okay, tesoro!

-April guardò il fratellino della sua amica.-

April: Drew vieni anche tu, ci serve un cliente per il nostro negozio!

-Il bambino annuì ma poi si bloccò guardando Frederick e Victoria.-

Drew: Prima però voglio presentarvi qualcuno. Ci siamo presentati tutti, manca solo lui!

-Sia Daniel che Lily guardarono perplessi loro figlio che sparì in un’altra stanza. Lily guardò Frederick, le veniva ancora difficile guardare Victoria.-

Lily: Non abbiamo idea di cosa gli stia passando per quella testolina bionda!

-Fu la donna dai capelli rossi a risponderle.-

Victoria: Già, sono così imprevedibili!

-Lily accennò un sorriso, tra le due c’era molta tensione ed imbarazzo, inutile negarlo. Drew tornò di corsa in salotto con in braccio il gatto che non ne poteva decisamente più di quel bambino.-

Drew: Vi presento Puki! E’ il gatto più vecchio del mondo!!

-Lo lanciò per terra e, sempre di corsa, seguì sua sorella e April mentre Lily lo sgridava.-

Lily: DREW! Ti ho detto mille volte di non lanciare Puki a terra!

-I bambini sparirono in cameretta e Lily guardò il figlio di Victoria.-

Lily: Brandon, se vuoi, puoi andare anche tu con loro
Brandon: Sono piccoli, non mi diverto!

-Disse secco il bambino.-

Victoria: Brandon!

-Lo rimproverò Victoria e Daniel parlò.-

Daniel: Beh, in effetti ha ragione!

-Lily si affrettò a spiegare.-

Lily: Scusa! Sai, siamo abituati al nostro figlioccio Aiden...

-Lei guardò Victoria e Frederick, continuando.-

Lily: Il figlio di Jordan e Rebecca. Lui non si mette problemi, trova sempre un modo per divertirsi, anche con bambini più piccoli di lui
Victoria: Non sarebbe figlio di Jordan se no!

-Disse Victoria e Daniel rise.-

Daniel: Già! Senti Brandon, scommetto che sai usare alla perfezione la playstation, vero?

-Brandon annuì e Daniel continuò, indicandogli la sua console.-

Daniel: Inserisci pure il gioco che preferisci

-Subito Brandon sorrise.-

Brandon: Grazie signor Lee!
Daniel: Chiamami Daniel!
Brandon: Okay!

-Disse il bambino mentre accendeva la televisione. Victoria guardò Daniel.-

Victoria: Grazie!
Daniel: Figurati, ha ragione. Quanti anni ha?

-Frederick subito rispose.-

Frederick: Nove. A gennaio ne compirà dieci

-Lily lo guardò.-

Lily: E’ un bel tipetto tosto, eh?
Frederick: Oh sì, tutto la mamma!

-Lily inarcò le sopracciglia, non sapeva come rispondere a ciò. Così fece cadere l’argomento.-

Lily: Beh, inizio ad apparecchiare!
Victoria: Ti aiuto!

-Disse Victoria, seguendo Lily in cucina.-

Victoria: La tensione si può quasi toccare!

-Lily la guardò.-

Lily: Già, credo sia normale!

-Victoria annuì.-

Victoria: E’ anche vero che siamo cresciute…

-Lily aggrottò la fronte.-

Lily: Hai idea di quanto io abbia sofferto a causa tua? Sei stata il mio incubo per tre anni e non mi davi tregua. E’ vero, siamo cresciute ma il male che hai fatto non si può cancellare, Victoria! E non potevo credere che vent’anni dopo il mio incubo sarebbe diventato l’incubo di mia figlia! Sto facendo tutto questo per Jasmine, non per fare pace con te!
Victoria: April non è come me. Lei è il mio opposto. Non ti devi preoccupare. Io non so che dirti, hai ragione. Facevo di tutto per farmi odiare. Ero così gelosa!
Lily: Gelosa? E di cosa?
Victoria: Di te!
Lily: Come potevi essere gelosa di me? Avevi la scuola ai tuoi piedi, avresti potuto avere tutti i ragazzi che volevi...
Victoria: Tutti tranne uno!

-Disse Victoria interrompendo Lily. La guardò e continuò.-

Victoria: Io non ho mai amato Daniel, te lo assicuro, solo che per un breve periodo mi piaceva ed era proprio il periodo in cui arrivasti tu. Avrei comunque potuto recuperare i rapporti con lui almeno in amicizia
Lily: Sai, lui ci teneva molto a te come amica. Te lo assicuro, ha fatto un macello per essere tuo amico, solo che tu hai giocato male le tue carte. Eri così accecata dalla gelosia nei miei confronti...
Victoria: Lo so, sono stata una stronza. Però tutta la cattiveria che ho seminato, mi è tornata indietro, te lo assicuro!
Lily: Ecco perché sei cambiata!

-Disse Lily e Victoria continuò.-

Victoria: Esatto. Sai, volevo diventare un’attrice e il secondo anno di college, per errore, rimasi incinta di quello che al tempo era il mio ragazzo, se così si poteva chiamare. Portai avanti la gravidanza e ne fui felice dopo un primo momento di shock. Ormai mi ero abituata all’idea. Sai, era una femminuccia

-Sorrise mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime.-

Victoria: Cosa potevo desiderare se non una bimba da acconciare come mi pareva?

-Lily sorrise tristemente, capendo che il racconto non sarebbe finito bene. Non aveva mai visto Victoria piangere e nemmeno così fragile e vulnerabile.-

Victoria: Andava tutto abbastanza bene, poi durante una lezione al college mi si ruppero le acque. Mi portarono di corsa in ospedale. Non vedevo l’ora di stringere quel corpicino caldo tra le mie braccia, non vedevo l’ora di vedere la mia bambina

-Lily la ascoltava con attenzione e pensò a quando nacquero Jasmine e Drew. Era stata l’emozione più bella della sua vita, toccarli e baciarli. Quel momento, fu carico di emozioni. Sentì Victoria continuare.-

Victoria: Ma una volta in sala parto, le cose si complicarono. I medici continuavano a ripetere che la bambina non aveva intenzione di nascere. Mi preoccupai e spinsi con tutte le mie forze, non ce la facevo più. Mi sentivo morire, quando poi riuscii a farla nascere. In un primo momento tutti erano felici

-Le lacrime scivolarono giù per il suo viso e Lily, istintivamente, con solo la sensibilità ed empatia che una mamma può avere, l’abbracciò, anche lei con le lacrime agli occhi e Victoria concluse, tra le braccia di Lily.-

Victoria: Ma poi non ha pianto. E’ nata morta

-Lily non poteva reggere quel carico di tristezza e anche le sue lacrime vennero giù.-

Lily: Mi dispiace!
Victoria: Avrebbe dovuto chiamarsi Ginevra!

-Victoria cercò di asciugarsi le lacrime.-

Victoria: Credo sia stata una punizione divina. Dovevo soffrire per tutta la cattiveria che ho seminato in giro. Se solo ripenso allo scherzo che…

-Lily la interruppe, accarezzandole i capelli rossi.-

Lily: No, nessuno merita una cosa del genere. Nessuno, nemmeno tu. E’ orribile ciò che ti è successo!

-Per qualche minuto, rimasero in silenzio, entrambe avevano bisogno di riprendersi e poi Lily parlò.-

Lily: Mi dispiace davvero! Non posso nemmeno immaginare la tua sofferenza!
Victoria: Lo so Lily, grazie. Comunque da quell’esperienza ho capito che dovevo cambiare. Così mi iscrissi a medicina, ho incontrato lì Frederick che mi ha fatto capire cos’è l’amore. Poi sono diventata medico generale e ho avuto Brandon subito dopo

-Lily la guardò.-

Lily: Sono convinta che sia un bravo bambino!
Victoria: Sì, lo è, anche se è molto testardo. Ha tanta voglia di crescere, quando non sa che la migliore età è proprio la sua
Lily: Già!

-Disse Lily sorridendo, poi cambiò argomento, decidendo di lasciarsi il passato alle spalle.-

Lily: Credo che Jasmine abbia rapito April!

-Victoria rise.-

Victoria: Almeno è qui, so che è in buone mani!

-Lily la guardò.-

Lily: Coraggio, torniamo in salotto altrimenti si chiederanno che fine abbiamo fatto
Victoria: Lily?!
Lily: Sì?

-Victoria le tese la mano in segno di pace e la donna dagli occhi blu si sorprese persino di se stessa, quando il suo istinto le fece abbracciare Victoria e le sussurrò.-

Lily: Ti prego, non tradirmi di nuovo!
Victoria: No, non lo farò! Avrei voluto, e anzi, avrei dovuto, scusarmi con te anni fa! Mi dispiace, Lily!

-Lily sorrise debolmente.-

Lily: E’ tutto okay. Cerchiamo di ricominciare e di andare d’accordo per il bene delle bambine. Adesso andiamo!

-Victoria sorridendo, annuì.

Dopo quella chiacchierata da mamma a mamma, da donna a donna, sia Lily che Victoria si sbloccarono e passarono una bella serata. Parlarono delle loro vite e sorprendentemente si divertirono parecchio. Daniel non aveva bisogno di parole, aveva perdonato Victoria, insomma erano ragazzini e lei era cambiata in meglio, il che facilitava tutto. Daniel e Frederick erano sulla stessa lunghezza d’onda, il che era perfetto. Così le famiglie decisero di rimanere in contatto, soprattutto perché Jasmine e April erano migliori amiche.

Passò un mese da quella domenica così strana per tutti. I rapporti tra Dylan e i gemelli, non avevano fatto altro che raffreddarsi, o meglio, era stato Dylan a prendere le distanze e dopo un mese la situazione non dava segno di miglioramento. Quel mercoledì pomeriggio, i ragazzi si incontrarono in palestra per l’allenamento di basket. Prima di iniziare, Samuel fermò Dylan che ormai sembrava essere sempre impegnato.-

Samuel: Ehi, fratello! Sala giochi domani, dopo l’allenamento? Offro io il primo giro

-Dylan lo guardò.-

Dylan: Veramente esco con Jackson domani. Magari se ci riesco, possiamo uscire la settimana prossima

-Il ragazzo fu pronto a scappare via ma Samuel riuscì a prendergli il braccio.-

Samuel: Senti Dyl, ma è tutto a posto tra noi?

-Dylan lo guardò sforzandosi di sorridere.-

Dylan: Certo! E’ solo che in questo periodo sono molto incasinato!
Samuel: E’ da un mese che non usciamo e non ci vediamo se non a scuola, agli allenamenti o alle cene con i nostri genitori!
Dylan: Beh, capita di essere impegnati, no?

-Samuel lo guardò aggrottando la fronte, avvicinandosi a lui.-

Samuel: Non prendermi per fesso. Mi stai escludendo dalla tua vita. Perché non mi hai detto dell’uscita con Jackson?

-Dylan lo guardò con un ghigno sul viso.-

Dylan: Sei geloso per caso? Perché non sono disponibile in quel senso
Samuel: Non farmi incazzare! Stai evitando sia a me che a Emy e voglio sapere il perché!
Dylan: Perché mai dovrei evitarvi?
Samuel: Non lo so, dimmelo tu!

-Proprio in quel momento a salvare Dylan fu il suono del fischietto dell’allenatore che dava inizio all’allenamento.
Solo dopo un’ora e mezza, passata tra esercizi e partita finale, le ragazze che avevano l’allenamento di pallavolo iniziarono ad entrare in palestra. Emily compresa. Quel giorno aveva una coda alta, la faceva sempre per giocare a pallavolo, e portava con sé il suo borsone. Passò ai lati del campo per non disturbare l’allenamento di basket in corso e andò nello spogliatoio per cambiarsi, ignorando completamente Dylan. Lui l’aveva distrutta ed Emily cercava di non incontrarlo e tanto meno guardarlo. Per questa ragione, la ragazza si era persa le ultime cene di “famiglia” e anche se Dylan non lo avrebbe mai ammesso, il non vederla, lo faceva stare male. In quel momento, lui aveva il pallone in mano, stava per andare a canestro ma il passaggio di Emily lo incantò, così il suo marcatore gli rubò la palla da sotto il naso, superandolo, andando a canestro e facendo due punti. L’allenatore non ne fu felice.-

Coach: HUNT! MA CHE DIAVOLO COMBINI? CERCA DI SVEGLIARTI! NON SEI QUI PER CERCARE LE FARFALLE
Dylan: Scusi, coach!

-Disse Dylan ricercando subito con lo sguardo Emily, che ormai era già entrata nello spogliatoio delle ragazze.-

Coach: Per oggi l’allenamento è finito! Dobbiamo lasciare il campo alle ragazze, per il loro allenamento di pallavolo

-Tutti i ragazzi entrarono nel loro spogliatoio per farsi la doccia e Samuel ribloccò Dylan.-

Samuel: Potrai anche evitarci, ma la tua testa ci serve in campo!

-Samuel lo guardò duramente e Dylan annuì.-

Dylan: Lo so! Non capiterà più!

-Dopo essersi lavati, Samuel riuscì dallo spogliatoio mentre l’allenamento delle ragazze iniziava. Fu catturato da Sarah e dai suoi gesti sicuri. Infatti, lei era il capitano della squadra, proprio come lo era lui della squadra di basket. Proprio una bella accoppiata, pensò. Comunque decise di sedersi sulle gradinate e guardare l’allenamento. Guardando Sarah, doveva ammettere che non era niente male e quel bacio che lei aveva dato a Jackson, il mese precedente, gli aveva dato sinceramente fastidio. Come poteva lei permettersi di parlare di lui in quel modo? Samuel McKay, non era un cazzone presuntuoso. D’un tratto un desiderio crebbe in lui. Voleva conoscere ogni aspetto di quella ragazza così misteriosa ai suoi occhi. Non era mai successo con nessun’altra. Proprio mentre le ragazze finivano l’allenamento, Samuel notò che Dylan non era andato via. Fu come se il suo amico si stesse nascondendo e Samuel non lo sapeva, ma fu proprio così. Dylan guardava l’allenamento delle ragazze da sotto le gradinate, nascosto da un pilastro. Rivedere Emily così da vicino e venir ignorato da lei, non avevano fatto altro che accrescere la sua voglia di guardarla. Pensò a quanto quel completino le stesse alla perfezione, mettendo in risalto ogni curva della ragazza. La vide sorridere e anche lui sorrise, ecco perché si fermava a guardare gli allenamenti di pallavolo, per poterla vedere sorridere almeno da lontano. Anche lui notò Samuel e non si aspettava di certo di vederlo lì. Ovviamente il suo amico si alzò dalle gradinate per andargli incontro, ma Dylan fu più veloce e se ne andò, uscendo dalla palestra, così da non dare alcun tipo di spiegazione. Samuel, dopo aver perso di vista Dylan, decise di andare a parlare con Sarah. Ne aveva abbastanza di venir ignorato da tutti. Emily intanto vide suo fratello avvicinarsi a lei e alla sua amica e iniziò a saltellare.-

Emily: Mio fratello si avvicina, mio fratello si avvicina! Distruggilo sorella!

-Le diede un bacio sulla guancia e corse agli spogliatoi mentre Sarah le urlava dietro...-

Sarah: Ci proverò!
Samuel: Proverai a fare cosa?

-Chiese Samuel curioso, quando si fu avvicinato. Sarah sbuffò.-

Sarah: Non hai altro da fare che gironzolarmi intorno?
Samuel: A dire la verità, no! Devi provare a fare cosa?
Sarah: Devo dirtelo, vero? Tanto non ti levi dalle scatole, giusto?

-Lui sorrise soddisfatto.-

Samuel: Esattamente!
Sarah: Proverò a chiedere a Derek Torwell di uscire con me!
Samuel: Stai scherzando, vero? Come puoi chiedergli di uscire?! Tu non lo puoi fare!

-Sarah inarcò le sopracciglia.-

Sarah: Scusa?! Ma cosa vuoi? Sei praticamente uno sconosciuto, che diavolo..
Samuel: Sconosciuto? Ma, ma quale sconosciuto! Io sono il tuo…

-Samuel si bloccò un momento, poi continuò.-

Samuel: Sono il fratello della tua migliore amica!
Sarah: Wow! Che persona significativa per la mia vita! Ciao Samuel!

-La ragazza si voltò ma Samuel le prese il braccio.-

Samuel: Non puoi uscire con lui!
Sarah: Perché?
Samuel: Te l’ho chiesto prima io!
Sarah: No, tu non me lo hai chiesto!
Samuel: Te l’ho fatto capire
Sarah: Ma non è ver…

-Lui la interruppe, prendendola, avvicinandola a sé e baciandola lì, in mezzo alla palestra. Appena si staccarono la guardò.-

Samuel: Venerdì sera ti andrebbe di uscire con me?

-Sarah lo guardò esterrefatta. Dentro sé era al settimo cielo, non aspettava altro da mesi, ma non lo diede a vedere.-

Sarah: Mi vuoi solo portare a letto. Non ho tempo da perdere con te
Samuel: Possiamo semplicemente uscire senza dover andare a letto insieme
Sarah: E allora perché vuoi uscire con me? Cosa ci guadagni?

-Lui la guardò con quegli occhi celesti da cucciolo, a cui è impossibile dire di no.-

Samuel: Perché voglio conoscerti. Voglio sapere come si chiama il tuo cane, quali sono la tua bevanda e il tuo cibo preferiti. Voglio sapere che profumi ti piacciono, quale materia detesti e che media dei voti hai. Non voglio perdermi neanche una tua partita di pallavolo perché spacchi e voglio sapere che io sono il motivo di quel tuo sorriso su quel bel faccino. Mi piaci Sarah e non mi arrenderò. Non m’importa quanto ci metterò per conquistarti, anche se il tuo caratt...

-Sarah fece l’unica cosa che si sentiva di fare in quel momento. Si stinse a lui, si mise sulle punte dei piedi e lo baciò con passione, zittendolo completamente.-

Sarah: Mi piaci anche tu. Certo che ce ne hai messo di tempo, eh? E chi lo avrebbe mai detto? Sei proprio un romanticone!
Samuel: Non dirlo in giro, la mia reputazione poi crollerebbe

-Lui le fece l’occhiolino e lei sorrise.-

Sarah: Se vuoi uscire con me, la tua reputazione da rubacuori bisogna stroncarla!
Samuel: Non essere così drastica però!

-Samuel sorrise baciandole la fronte e poi continuò.-

Samuel: Ora, io, te e qualcosa da bere?
Sarah: Il tempo di farmi la doccia e torno da te!

-La ragazza sorrise e lentamente si staccò dalla presa di Samuel per poi andare a fare la doccia.

Quella sera, la famiglia Lee si trovava al supermercato e come al solito, Jasmine e Drew, iniziarono a litigare.-

Drew: Ci voglio stare io nel carrello
Jasmine: No, ci sto io!
Drew: Noo! MAMMAAA
Lily: BASTA! La volete finire? Ogni volta è sempre la stessa storia, ci state tutti e due!

-Disse Lily, pentendosi amaramente di averli portati con lei e Daniel. Lui intanto mise entrambi i bambini dentro il carrello, poi guardò sua moglie.-

Daniel: Tesoro, guarda. Ho trovato questi due orfanelli in offerta, quanto credi che costino?

-Lily sorrise mentre i bambini ridevano a crepapelle. Drew subito rispose.-

Drew: 20 dollari!
Daniel: Solo?

-Disse Daniel con un sorriso e Jasmine subito corresse suo fratello.-

Jasmine: NOOO! 100.000 DOLLARI!
Daniel: Così la cosa è già più ragionevole!

-Lui rise, seguendo sua moglie nella corsia dei prodotti per la cura dell’igiene personale. Daniel continuava ad andare avanti parlando con i bambini, quando sentì Lily chiamarlo. Era ferma, immobile che guardava uno scaffale. La donna si ricordò di comprare degli assorbenti, preferiva sempre averne delle riserve per non restare mai senza. Sceglieva tra le varie marche quando un pensiero le occupò la mente. Si concentrò socchiudendo gli occhi.-

Lily: “Ma è passato Settembre e ormai siamo quasi a fine Ottobre. Questo mese non li ho usati. Perché non ricordo di averli usati?”

-Improvvisamente Lily sgranò gli occhi.-

Lily: Dan!

-Lui tornò indietro con il carrello, avvicinandosi a sua moglie.-

Daniel: E’ tutto a posto, tesoro?

-Lily continuava a fissare sconcertata, le confezioni degli assorbenti.-

Lily: Mi sa tanto che abbiamo un problema!


Ciao Meraviglieeee <3
Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Ancora, mi scuso per il ritardo, ma questi episodi sono un po’ più difficili da riscrivere e in più la settimana scorsa ho avuto dei problemi con il mio portatile e ho dovuto formattarlo. Un incubo.
Comunque, cosa ne pensate di questo episodio?
Io adoro il finale. Ve lo aspettavate?! E poi, bravo a chi capisce Dylan, no? “Scappare dai problemi” credo proprio che sia nel gene Hunt. Allora, io spero davvero di riuscire a postare domenica.
Un bacione
Sum <3

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Capitolo 69
*** Come un flashback ***


Unconventional Family
Capitolo 69
-Come un flashback.-



-Quel pomeriggio, Lily e Daniel, dopo essersi presi il pomeriggio libero da lavoro, pranzarono in un buon ristorante giapponese, dove Lily ordinò una zuppa mentre Daniel ordinò dei ravioli ripieni di gamberi. Era da tanto tempo che non si ritagliavano del tempo per stare insieme senza i bambini ma comunque, tutto ciò di cui riuscirono a parlare furono Jasmine e Drew. Dopo ciò, non potevano mancare i dolci, i dorayaki, due pancakes uniti al centro da della crema al cioccolato. Lily li aveva sempre adorati, fin dalla prima volta che li assaggiò, tanti anni prima quando suo padre fu invitato in casa Green per cena per la prima volta, presentandosi con il takeaway giapponese.

Intanto, alla scuola superiore, non si faceva altro che parlare della festa di Halloween che ci sarebbe stata la sera seguente. Tutti parlavano dei vestiti, del trucco e di tutti gli scherzi spaventosi che sarebbero stati fatti, ormai non era più il tempo di fare dolcetto o scherzetto. I gemelli non vedevano l’ora, era la loro festa preferita. Emily si era sempre impegnata tantissimo a truccare tutti, era una delle poche feste durante le quali i tre ragazzi non litigavano, ma anzi, si aiutavano a vicenda. Mentre i gemelli parlavano con un gruppo di ragazzi riguardo a come si sarebbero vestiti per la festa, Jackson si avvicinò a Dylan a cui sembrava non importare un accidente di tutto ciò.-

Jackson: Hunt, ci vestiremo da soldati zombie con delle mezze maschere che ci coprono gli occhi. Sei pronto?!

-Dylan lo guardò, prendendo il suo libro dall’armadietto.-

Dylan: No e non mi interessa. Non verrò alla festa!
Jackson: Cosa? Perché?
Dylan: Non sono dell’umore giusto
Jackson: Andiamo, non esiste un umore giusto per partecipare ad una festa. Non puoi giustificarti così!
Dylan: Beh, è quello che sto facendo. Senti Jack, apprezzo il tuo interessamento, ma voglio starmene per gli affari miei
Jackson: Non insisto. Ma se cambi idea, sappi che abbiamo prenotato un vestito anche per te
Dylan: Okay, andrò a ritirarlo per pagare il conto, ma non verrò!
Jackson: Spero che tu possa cambiare idea!

-Disse Jackson dandogli una pacca sulla spalla per poi avviarsi verso la propria classe. Mentre anche Dylan si voltava per andare alla sua ultima lezione, vide Mark e Emily baciarsi in corridoio. Quello non era un semplice bacio, era un bacio profondo. Era un bacio che o prometteva un seguito, oppure era stato il seguito di qualcosa. No, Emily non poteva davvero essere andata a letto con Mark, non era possibile. Non poteva essere stata davvero così stupida. Quando si staccarono dal bacio, vide Mark vantarsi con i suoi amici. Dylan strinse i pugni respirando pesantemente mentre il suo viscido nemico si appiccicava al collo della ragazza che gli faceva battere il cuore come nessun’altra. Se Mark avesse continuato a baciarle il collo in quel modo così animalesco, le avrebbe sicuramente lasciato un segno ben visibile. Ecco a cosa puntava Mark: a far vedere che Emily era di sua proprietà. Comunque Dylan non poteva fare niente, non dopo la conversazione avuta con Emily il mese precedente. Fece un respiro profondo e decise di ignorarli, andando dritto in classe. Intanto Samuel, guardava il suo migliore amico curioso. Perché Dylan continuava a guardare Emily, nonostante si fosse allontanato da loro? La risposta gli balenò nella mente, ma aveva altro a cui pensare in quel momento. Doveva risolvere un problema alla volta. Subito si fiondò verso Emily e Mark e li separò mettendosi in mezzo.-

Samuel: Staccati immediatamente da lei. Così le lascerai il segno, animale!

-Samuel allontanò il ragazzo che non accettò la sua provocazione, bensì lo guardò con un sorriso sicuro da sbruffone.-

Mark: Tua sorella non ha bisogno di protezione!

-Samuel si avvicinò di più a Mark furioso, quando Emily lo prese per le braccia.-

Emily: Sam, stai tranquillo. E’ tutto okay. Mark stava solo scherzando!
Samuel: Io non credo che stesse scherzando!

-Emily sapeva che non sarebbe riuscita ad allontanare suo fratello da là se lei restava con Mark, così decise di andare con lui.-

Emily: Per favore, Sam. Lascia stare, vengo in classe con te. Okay? Lascia perdere Mark!

-Samuel si calmò, sentendosi molto più tranquillo dopo aver separato i due. Vedere sua sorella con un ragazzo, soprattutto Mark, lo mandava in bestia. Proprio mentre si allontanarono, Mark parlò.-

Mark: E’ stato proprio bello scopare con tua sorella ieri sera. Oh, sì, ieri sera, proprio mentre tu abbassavi la guardia in compagnia della tua fidanzata Sarah. Mentre voi due mangiavate i popcorn al cinema, io ed Emily, sì, beh…

-A quelle parole subito Samuel si voltò con l’istinto di uccidere Mark e lo avrebbe fatto se sua sorella non lo avesse tenuto per le braccia. Emily guardò Mark.-

Emily: MARK, DANNAZIONE! NON FARE L’IMBECILLE!

-Disse la ragazza facendo voltare suo fratello e sussurrandogli all’orecchio.-

Emily: Sam, fammi spiegare! Ti prego, respira e calmati!

-Samuel fece come gli disse sua sorella e sussurrò.-

Samuel: Okay!

-Poi lui guardò Mark con disprezzo, avrebbe solo voluto sputargli in faccia, ma per il bene di Emily decise di rivoltarsi e andare in classe con lei mentre Mark si vantava con tutti i suoi amici. La ragazza, una volta lontani, iniziò il suo racconto che Samuel ascoltò molto attentamente.

Quel pomeriggio, dopo aver aspettato impazientemente in ospedale, finalmente, dopo un’ora, Lily e Daniel uscirono dalla struttura con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro. Lily si strinse a suo marito mentre tornavano al parcheggio.-

Lily: Un altro bambino! Io non posso ancora crederci! Sei felice, Dan?

-Lui la tirò su, facendola girare in mezzo ai parcheggi e la baciò.-

Daniel: E come potrei non esserlo? Esplodo di gioia!
Lily: Ma ci pensi? Avremmo un altro mini Lee che corre per casa! Sarà un fantastico macello!
Daniel: Questo piccoletto o piccoletta, farà bene a prendere i tuoi bellissimi lineamenti e occhioni questa volta!
Lily: Non vedo l’ora di conoscerlo/a! So per certo che sarà bellissimo/a, qualsiasi gene prenda da noi

-Daniel la baciò ancora. Non avevano mai preso in considerazione di avere più di due figli ma erano eccitatissimi all’idea di dover ricominciare. Lui le accarezzò il volto, poi salirono in macchina.-

Daniel: Che facciamo? Diamo subito la bella notizia?
Lily: Assolutamente! Mamma non starà più nella pelle!
Daniel: Ma chi? Brittany? No, direi di no! Conoscendola penso abbia già comprato tutta la nursery e non credere che Oliver sia da meno!
Lily: No, infatti. Credo che papà sia peggio della mamma quando si tratta di nuovi arrivi in famiglia
Daniel: Penso che sia davvero fiero di avere una famiglia così bella
Lily: Sarà eternamente grato a mia madre per avermi tenuta, altrimenti tutto questo non sarebbe mai esistito!

-Daniel la guardò scuotendo la testa.-

Daniel: Che incubo!

-Lily scoppiò a ridere mentre Daniel accendeva la macchina. Lei lo guardò.-

Lily: Ti amo
Daniel: Anche io, piccolina!

-Le baciò la punta del naso e sorridendo iniziò a guidare verso casa Hunt, dove avrebbero trovato i loro bambini. Infatti Oliver andò a prendere Jasmine a scuola e Brittany, Drew dall’asilo.

Alla scuola elementare i bambini stavano uscendo dall’edificio, quando Oliver vide la sua nipotina dare un bacio sulla guancia ad un altro bambino e poi salutare April con un abbraccio. Appena Jasmine si voltò, vide suo nonno e corse da lui.-

Jasmine: NONNOO!
Oliver: Ciao principessina!

-Lui la abbracciò e poi le prese lo zainetto e la manina. La guardò mentre si avviavano verso casa. La scuola non era poi così lontana da casa Hunt.-

Oliver: Sentiamo un po’, chi è quel ragazzino?
Jasmine: Il mio fidanzato, Jasper!

-Oliver la guardò divertito.-

Oliver: Cosa? Il tuo fidanzato?
Jasmine: Sì!
Oliver: Il tuo papà lo sa?
Jasmine: No! Non ho fatto in tempo a dirglielo
Oliver: Perché?
Jasmine: Ci siamo fidanzati oggi. Io lo amo, nonno!

-Lui sorrise, la sua nipotina era serissima.-

Oliver: “Amore” è una parola grande. Dovrò fargli un bel discorsetto, allora!
Jasmine: E’ un bravo bambino. Alla ricreazione ci siamo nascosti e mi ha fatto quello che papà fa alla mamma sul divano!

-Oliver sgranò gli occhi, aveva sentito bene?-

Oliver: L-lui? Tua madre e tuo padre… Loro...
Jasmine: Mi ha fatto il massaggio alle spalle! Papà lo fa sempre alla mamma quando torna da lavoro

-Oliver scosse la testa sollevato.-

Oliver: Oh, certo! Un massaggio alle spalle. Come ho fatto a non arrivarci? Allora sì che siete proprio fidanzatini!

-Jasmine parlava tranquillamente con tutti, anche della sua vita. Era proprio una bambina estroversa ed amichevole, senza vergogna, pensò. Notava in Jasmine molti tratti della personalità di Brittany anche se tutti dicevano che la bambina prese dalla famiglia di Daniel. Oh no, lui conosceva molto bene sua moglie e Jasmine aveva proprio il suo carattere, forte, decisa, estroversa, amichevole e chiacchierona. Poi un dubbio sorse in lui.-

Oliver: Perché Jasper ti ha fatto un massaggio?

-Jasmine corrugò la fronte come per dire “Ma come, non ci arrivi?” Comunque decise di spiegarsi.-

Jasmine: Perché voleva fidanzarsi con me ma il mio fidanzato era Cody!
Oliver: Ah, ne avevi già uno?
Jasmine: Sì! E papà lo sapeva, anche la mamma e la nonna!
Oliver: Quindi, fammi capire bene, tu hai lasciato Cody e ti sei fidanzata con Jasper?
Jasmine: Esatto! Non volevo lasciare Cody ma poi Jasper mi ha fatto il massaggio
Oliver: Oh, tu la sai già lunga su come accalappiare un uomo!

-Disse Oliver in un sussurro che Jasmine non sentì.-

Jasmine: Come nonno?
Oliver: Dicevo che ormai siamo quasi arrivati!

-Lui sorrise indicando alla bambina la casa. Quando entrarono, videro Brittany e Drew con dei fogli in mano. Il bambino mostrava alla nonna i suoi disegni. Jasmine li interruppe andando ad abbracciare sua nonna.-

Jasmine: Siamo tornati! Ciao nonna!
Brittany: Ciao tesoro! Noi siamo tornati solo cinque minuti fa

-Disse la donna accarezzando il visino della bambina. Subito sentirono la cantilena di Drew.-

Drew: Abbiamo fatto prima noi. Abbiamo fatto prima noiiiii

-Jasmine lo spinse allontanandolo da Brittany.-

Jasmine: Sta’ zitto!

-La nonna la riprese subito.-

Brittany: Jazzy!

-Brittany la guardò e Jasmine conosceva bene quello sguardo. Sbuffò, le scocciava dover chiedere scusa a Drew. Però voleva anche del gelato e guardare la tv, cose che non avrebbe avuto se non avesse almeno chiesto scusa. Si arrese.-

Jasmine: Okay, nonna. Scusa Drew!

-Il bambino sorrise.-

Drew: Scuse accettate

-Oliver guardò i suoi nipotini.-

Oliver: Dopo aver fatto la pace va molto meglio!

-Disse accarezzando le testoline dei bambini.-

Oliver: Allora, chi vuole del gelato?

-Drew lo guardò.-

Drew: Non lo direte a mamma e papà? Perché mamma non ci fa mangiare il gelato quando fa freddo

-Brittany sorrise.-

Brittany: Questo è un segreto tra nonni e nipoti. E poi dentro casa c’è un bel calduccio!

-Disse Brittany facendo l’occhiolino ai due bambini che sorrisero. Poi tutti si alzarono seguendo la donna in cucina.

Intanto, Dylan usciva da scuola, quando vide ancora Mark ed Emily baciarsi all’uscita. Quei baci gli fecero rabbia, ma la cosa che gli faceva ribollire il sangue nelle vene era Samuel che aspettava Emy e non faceva niente per fermare quei baci così profondi. I pensieri di Dylan furono interrotti da Jackson che guardava nella sua stessa direzione.-

Jackson: A quanto pare Mark ci è riuscito!

-Dylan si voltò e lo guardò.-

Dylan: A fare cosa?
Jackson: Sembra che tu non voglia capire. La cosa è palese. Dev’essere riuscito a portarsi a letto la McKay!
Dylan: Ma che cazzo stai dicendo?

-Sentire che qualcuno sapeva, faceva arrabbiare Dylan ancora di più.-

Jackson: Oltre al fatto che lui si stesse vantando di ciò per tutta la giornata, la conferma arriva dal fatto che quei due faranno coppia alla festa di Halloween. Hanno scelto dei vestiti di coppia. Emily può avere convinto Mark a indossare quei costumi solo concedendogli la sua…
Dylan: STA’ ZITTO, COGLIONE! PERCHE’ NON TI TAPPI QUELLA BOCCA?

-Jackson non capiva il comportamento del suo amico. Avevano sempre scherzato e scommesso sulle varie coppie della scuola. Lui guardò Dylan offeso.-

Jackson: Ma che cazzo ti ha punto di preciso stamattina?
Dylan: E’ la sorella di Samuel, non osare parlare di lei in quel modo!

-Disse Dylan allontanandosi, dando una spallata al suo amico. Quel pomeriggio decise di tornare a casa a piedi non aveva voglia di socializzare sul bus, lo stesso che prendevano i gemelli.

In casa Hunt, Jasmine non faceva altro che implorare suo nonno mentre Drew guardava la tv.-

Jasmine: Ti prego, nonno! Suoni per me?

-Oliver guardò la sua nipotina sorridendo.-

Oliver: E se invece di suonare per te, ti insegnassi a suonare la chitarra? Così tu potrai suonare a me!

-Gli occhi di Jasmine si illuminarono.-

Jasmine: SIIIIIIIIIIII! E quando sono a casa mi può insegnare la mamma!
Oliver: Esatto. La tua mamma è una dei migliori. Sai chi le ha insegnato a suonare la chitarra?

-Jasmine scosse la testa e Oliver indicò se stesso, facendo scoppiare a ridere la bambina. L’uomo corse nella sua saletta di registrazione costruita tanti anni prima nel cortile posteriore e poi tornò dentro casa con la chitarra in mano. Quella mezz’ora di spiegazione volò e finì proprio quando Dylan entrò in casa e senza nemmeno salutare, appoggiò lo zaino sulle scale e Jasmine se ne accorse subito, non le sfuggiva niente. Subito la bambina si voltò verso sua nonna.-

Jasmine: Perché lo zio Dylan può mettere lo zaino sulle scale e noi no?

-Brittany guardò prima Jasmine e poi suo figlio.-

Brittany: Infatti non può, tesoro. Dylan metti a posto lo zaino!

-Dylan si fermò a metà scalinata sbuffando. Guardò sua madre senza nemmeno più un briciolo di pazienza.-

Dylan: Perché non ti arrendi e smetti di ripetermelo ogni giorno? Non ti sei ancora stancata? Tanto sai che non cambierò. E’ un gesto che faccio in automatico ogni dannato giorno e tu fai sempre questo teatrino idiota. Se ci tieni tanto, mettilo a posto tu!
Brittany: Dylan!

-Disse Brittany, guardandolo sconcertata. Quel comportamento non era proprio da suo figlio. Certo, la faceva spesso arrabbiare e preoccupare ma lui non si permetteva minimamente di rispondere in modo maleducato ai suoi genitori. Sia Brittany che Oliver non sapevano sinceramente cosa dire. Dylan si pentì della sua uscita poco educata e cercò di dare una spiegazione con un tono più calmo.-

Dylan: Potete lasciarmi in pace? Oggi non è affatto una buona giornata!

-Prese lo zaino e salì al piano superiore in camera sua. Brittany guardò suo marito.-

Brittany: Ma che gli prende?
Oliver: Ah, non lo so!

-Oliver capì immediatamente lo sguardo di sua moglie e si affrettò ad aggiungere...-

Oliver: Ma intendo scoprirlo presto!

-Brittany annuì e Oliver salì al piano superiore, entrando poi in camera di suo figlio dato che la porta era aperta. Lo vide sdraiato a letto che osservava il soffitto con le cuffie della musica nelle orecchie. Bussò alla porta.-

Oliver: Posso?

-Dylan si accorse della presenza di suo padre e si tolse le cuffie, poi annuì. Oliver si sedette a fianco a suo figlio che lo guardò dispiaciuto.-

Dylan: Mi dispiace. Non volevo rispondere in modo maleducato alla mamma. Le farò le mie scuse più tardi. E’ solo che…

-Oliver sorrise mentre Dylan si metteva a sedere sul letto.-

Oliver: Scommetto che è colpa di una ragazza. Una ragazza che ti sta a cuore
Dylan: La mia testa sta esplodendo, papà. Non so più che fare!
Oliver: Qual è il problema?
Dylan: Il problema è che non so cosa provo per lei. Ci siamo baciati e ciò che provo mi ha preso alla sprovvista. E’ come se dei sentimenti nascosti nel profondo per molto tempo siano esplosi all’improvviso. Ho provato ad allontanarmi da lei, papà, ma la mia mente non ci riesce
Oliver: Perché non le dici che ti piace?
Dylan: Il punto è che non credo che lei mi piaccia semplicemente, questo è il problema. In più è la sorella di un mio compagno di squadra…
Oliver: Di Jackson?

-Dylan lo guardò. Non poteva mica dirgli che parlava di Emy e Samuel, così annuì.-

Dylan: Sì, la sorella di Jackson

-Dylan mentì. Jackson nemmeno aveva una sorella. Comunque il ragazzo continuò.-

Dylan: Se Jackson sapesse dei sentimenti che provo per sua sorella mi ucciderebbe. La sua sorellina è tutto per lui e io non ho alcun diritto di portargliela via. Sono uno dei suoi migliori amici. Sarebbe come un tradimento

-Oliver lo guardò.-

Oliver: Credo che la storia di Jackson sia solo una scusa…
Dylan: Come dici?
Oliver: Credo che tu sia innamorato di questa ragazza, hai paura che lei non ricambi e non vuoi soffrire, allora cerchi delle scuse per non affrontare i tuoi sentimenti. Ma non puoi tenerti tutto dentro figliolo. Prima o poi esploderai

-Dylan sospirò. Suo padre riusciva sempre a capirlo.-

Dylan: Io non so precisamente se la amo o no. Non sono mai stato innamorato di nessuna, ma lei… Lei è diversa. I-io forse dovrei solo togliermela dalla testa e andare avanti per la mia strada. I sentimenti spariscono prima o poi

-Oliver lo guardò seriamente, capendo che era arrivato il momento di fare una chiacchierata sincera con suo figlio. Si alzò, corse in camera da letto e tornò da Dylan con un album di foto tra le mani.-

Oliver: Voglio raccontarti una storia!

-Gli diede l’album, e Dylan lo aprì.-

Dylan: Perché mi fai vedere questo?
Oliver: Sfoglialo. Cosa noti?

-Dylan sfogliò un bel po’ di pagine, poi parlò, mentre guardava le foto di sua madre da giovane insieme a una piccola e tenerissima Lily.-

Dylan: Tu dove sei? Perché non sei in nemmeno una foto?

-Oliver lo guardò sospirando.-

Oliver: Perché io non c’ero. Io non ci sono stato per Lily quanto ci sono stato per te

-Dylan lo guardò confuso.-

Dylan: Che vuoi dire?
Oliver: Io e tua madre stavamo insieme al liceo. L’ho lasciata quando a quasi diciassette anni lei rimase incinta. Ci siamo ritrovati per miracolo quattordici anni dopo. Tua madre ha cresciuto tua sorella da sola, anzi, veramente insieme ad Alex e Rachel. L’ha dovuto fare perché io ho fatto il tuo stesso ragionamento. “Andrò avanti per la mia strada e la dimenticherò”, non c’è stato pensiero più sbagliato di quello. Ho vissuto i peggiori anni della mia vita e nonostante la mia carriera fosse al top, mi sentivo incompleto. Non l’avevo minimamente dimenticata

-Dylan lo guardò sconcertato.-

Dylan: L’hai davvero lasciata sola?

-Oliver annuì.-

Oliver: Me ne vergogno ancora oggi. Ero debole, immaturo e decisamente stupido. Quando mi disse che era incinta mi crollò il mondo addosso, proprio quel mondo che non vedevo l’ora di esplorare con lei
Dylan: Dovevi essere davvero spaventato. Io lo sarei!
Oliver: Ero terrorizzato, ma questa non è una giustificazione per ciò che ho fatto. Non esiste una giustificazione per ciò. Quello che voglio dirti è che se anche tu provassi a scappare, i tuoi sentimenti rimarranno e bruceranno, bruceranno come fuoco vivo nel tuo cuore e nella tua mente. Non troverai mai qualcosa che possa darti pace
Dylan: Come hai fatto a capire che la mamma era quella giusta per te? Quando l’hai capito?
Oliver: Ho capito di amarla fin dal nostro primo bacio. Con lei tutto era diverso. Io mi sentivo diverso e al sicuro. Quei quattordici anni passati a pensare come lei potesse stare mi spezzarono l’anima. Poi mi bastò rivederla di sfuggita e tutti i miei sentimenti mi travolsero come un' onda. Non puoi scappare da essi, torneranno sempre a farti visita. Se davvero quel bacio che vi siete dati, è stato così speciale, allora non fartela scappare. Tu non scappare, figliolo. Non farei i miei errori. Affronta i tuoi sentimenti perché poi non sempre si riesce ad aggiustare le cose. E’ avrai una vita molto più tranquilla senza rimpianti
Dylan: E se lei non provasse lo stesso?
Oliver: Puoi dire che ci hai provato e probabilmente non è destino
Dylan: Ho paura di peggiorare le cose e ferirla. So per certo che ce l’ha a morte con me, perché sono scappato
Oliver: Allora sii onesto e cerca di comportarti al meglio. Non pensare a suo fratello, se è tuo amico capirà. Sa che persona sei e che non ferirai sua sorella. Penso che tu la ami per davvero, altrimenti non ti saresti mai cacciato in questa situazione!

-Dylan lo guardò e sorrise, ridando a suo padre l’album di foto.-

Dylan: Hai ragione. Devo affrontare la situazione e capire cosa realmente provo per lei e quanto oltre sono disposto a spingermi. Poi ci parlerò. Io non mi tiro indietro

-Oliver sorrise, dandogli una pacca sulla schiena. Dylan guardò suo padre.-

Dylan: Papà, la storia che mi hai raccontato non cambia l’ammirazione che ho per te. Eri un ragazzino spaventato. Io non voglio fartene una colpa. Grazie per essere stato sincero con me e un grazie più grande per essere riuscito a mettere le cose a posto con la mamma
Oliver: Io devo dire grazie a lei! Allora, mi prometti che affronterai i tuoi sentimenti?

-Dylan annuì sorridendo e Oliver si alzò dal letto. Andava verso la porta quando poi si fermò, ricordandosi di dover fare un altro discorso a suo figlio e quella era l’occasione giusta. Tornò indietro avvicinandosi a Dylan.-

Oliver: Senti figliolo, devo parlarti di un’altra questione. Sai, dovresti pensare ad un altro nascondiglio, il cassetto del comodino non è più tanto sicuro!

-Disse Oliver guardando il comodino mentre Dylan sgranava gli occhi.-

Dylan: C-come??
Oliver: Beh, ti imbarazzerai ancora di più ora. E’ stata tua madre a trovarli!

-Il ragazzo divenne rosso in viso capendo perfettamente a cosa suo padre si riferisse.-

Dylan: Oh, dannazione!
Oliver: Vuole che ti parli del sesso sicuro. Questo discorso imbarazza te quanto me, perciò andrò dritto al sodo. Usa sempre, e dico, sempre il preservativo. Io so che hai la testa sulle spalle, ma voglio ricordartelo. Non importa ciò che ti chiederanno o ciò che ti diranno, tu usalo sempre. Non solo per evitare bambini indesiderati e se mai dovesse accadere, vieni a parlarne con me e tua madre, noi ti sosterremo. Dicevo, non solo per quello ma devi usarlo per proteggerti dalle malattie. Farlo senza, non importa che tu sia fidanzato o meno, comporta sempre un rapporto a rischio, perché non si sa mai
Dylan: Papà, lo uso sempre!
Oliver: Non farti abbindolare, okay? Testa sulle spalle
Dylan: Sì! Ho afferrato il concetto

-Oliver sorrise.-

Oliver: Allora il mio lavoro l’ho fatto. Scendo giù a tranquillizzare tua madre!
Dylan: Papà?
Oliver: Sì?
Dylan: Le dirai anche di questa ragazza che…
Oliver: No. Sono sicuro che lo farai tu stesso quando tutto si sarà sistemato e quando sarai pronto. Oh, dimmi un'ultima cosa. E' simpatica e carina?
Dylan: Oh, beh, credo che ti piacerebbe molto, papà!
Oliver: Bene. Ricorda, se lei è così speciale da aver catturato il tuo cuore, non fartela scappare!
Dylan: No, non lo farò!

-Entrambi sorrisero, quando sentirono la porta di casa aprirsi e chiudersi e le urla dei bambini che saltavano sui propri genitori. Oliver guardò suo figlio.-

Oliver: Andiamo a sapere se avremo un altro nipotino, coraggio!
Dylan: Jazzy e Drew non sanno nulla, giusto?
Oliver: Sì, Lily e Daniel non volevano dare ai bambini false speranze. Per loro sarà una bella sorpresa

-Entrambi scesero le scale, salutando Lily e Daniel. Dopo qualche minuto tutti si sedettero sui divani e Lily parlò.-

Lily: Abbiamo una bella notizia da darvi!

-Drew alzò subito la manina e Dylan gliela fece abbassare.-

Dylan: Drew, non sei a scuola. Puoi parlare liberamente
Drew: Oh! Comunque, io so cos’è!!

-Lily gli sorrise divertita.-

Lily: Sentiamo!
Drew: Andiamo a Disneyworld domani!!!!!

-Anche Jasmine si fece prendere dall’emozione saltando di gioia insieme a Drew.-

Jasmine: SIIIIIII!

-Daniel guardò i suoi due bambini.-

Daniel: Perché siete così convinti che andremo a Disneyworld?

-Jasmine lo guardò.-

Jasmine: Perché è Halloween domani! L’anno scorso siamo andati a Disneyworld per Halloween
Daniel: Sì, ma l’anno scorso è capitato durante il fine settimana. Domani anche se è Halloween andrete a scuola!
Jasmine: COSA?? MA NO!
Drew: IO NON CI VOGLIO ANDARE A SCUOLA!

-Lily scosse la testa guardando suo marito.-

Lily: Amore, certe volte dovresti solo lasciare parlare me. Ora sono di pessimo umore!
Daniel: Gli ho detto solo la verità

-Brittany guardò suo genero sorridendo divertita.-

Brittany: Nel momento più sbagliato!

-Drew guardò i suoi genitori disperato.-

Drew: Io non ci voglio andare. Voglio travestirmi e fare dolcetto o scherzetto e mangiare tutti i miei dolcetti!

-Lily lo guardò accarezzandogli il visino.-

Lily: E lo farai, tesoro. Lo farete, ma dopo scuola. Poi non vi ricordate che domani farete la festa di Halloween nelle vostre scuole? Farete tutti i lavoretti di Halloween e appena uscirete da scuola, ci travestiremo e andremo a fare dolcetto o scherzetto. Ci divertiremo e spaventeremo un sacco!!
Jasmine e Drew: SIIII!

-Jasmine si voltò poi verso suo nonno.-

Jasmine: Nonno, quest’anno farai la tua casa spaventosissima?
Oliver: Assolutamente, principessina. Più terrificante dell’anno scorso!
Jasmine: Farai spaventare tutti quanti! Mamma, possiamo portare April con noi? Voglio farle vedere quanto sarà spaventosa la casa dei nonni!

-Lily sorrise.-

Lily: Posso chiamare Victoria e chiederle se vogliono unirsi a noi e diddi Becky e famiglia a fare dolcetto o scherzetto. Però non ti posso promettere nient’altro. Okay?

-La bambina annuì felice e Dylan guardò sua sorella cambiando completamente idea sui suoi piani per Halloween.-

Dylan: Domani penserai tu al trucco dei bambini?

-Lily annuì.-

Dylan: Beh, potresti truccare anche me?
Lily: Perché non ti fai truccare da Emily come ogni anno? Lei è brava per i trucchi di Halloween
Dylan: Beh, lei andrà alla festa in coppia con Sarah. Penserà solo al loro trucco

-Dylan mentì, non poteva dire a tutti che Emily aveva un ragazzo e Samuel una ragazza. Lily fu l’unica a capire tutta la situazione con solo quella frase. Era ormai chiaro che Emily e Dylan non si parlassero. Come poteva però dare torto ad Emily? Ma era altrettanto sicura che Dylan avrebbe capito e rimediato. Lo guardò sorridendo.-

Lily: Certo. Sarà bello averti tutto per noi per qualche ora! Se vuoi passiamo a prenderti direttamente a scuola e ti portiamo a casa
Dylan: Andata. Accetto sempre un passaggio gratis! Comunque, ci volete dire questa notizia?

-Lily sorrise e Daniel l’avvicinò a sé, pronti a rivelare la grande notizia. Sia a Jasmine che a Drew brillavano gli occhi. Volevano sapere, cosa mai poteva esserci di più bello di Disneyworld? Brittany, Oliver e Dylan avevano già capito ed erano felicissimi per Lily e Daniel.-

Lily: Allora, siete pronti?
Jasmine e Drew: SIIIIII

-Daniel guardò sua moglie.-

Daniel: Dai, tesoro diciamoglielo, non teniamoli più sulle spine!
Jasmine: Sì, mamma!

-Il volto di Jasmine era davvero gioioso, aveva un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.-

Lily: D'accordo. Bambini, avrete un fratellino!

-Tutti esplosero di gioia a parte qualcuno. Il sorriso di Jasmine si spense immediatamente.-

Jasmine: MA COME?! UN ALTRO? NOOOOO!

-Lily subito si inginocchiò all’altezza di sua figlia.-

Lily: Jazzy, tesoro…

-Anche Daniel si avvicinò, ovviamente peggiorando la situazione.-

Daniel: Farfallina, potrebbe essere anche una femminuccia. Non lo sappiamo ancora

-La bambina iniziò a piangere disperata.-

Jasmine: NOO! SONO IO LA FARFALLINA DI CASA, SOLO IO! IO NON LO VOGLIO!

-Allontanò suo padre e sua madre da sé per poi scappare al piano superiore. Lily sospirò alzandosi in piedi.-

Lily: Vado da lei!

-Daniel annuì, poi guardò Drew.-

Daniel: Tu, ometto, che dici?
Drew: Spero solo che non rubi le mie caramelle e i miei giocattoli!

-Il bambino si alzò dal divano con molta indifferenza, riprendendo a giocare con i suoi soldatini mentre Daniel guardava Oliver, Brittany e Dylan, sedendosi sul divano abbastanza deluso.-

Daniel: Dai, almeno il suo non era un “no” deciso, è già qualcosa!

-Brittany gli accarezzò il braccio.-

Brittany: Sono ancora piccoli Daniel, non capiscono fino in fondo. Non preoccuparti!
Daniel: Non avevamo messo in conto questa reazione
Brittany: Vedrai che quando le cose saranno più concrete anche i bambini saranno più interessati
Daniel: Lo spero!

-Dylan guardò Daniel per qualche secondo, poi sorrise, andandolo ad abbracciare.-

Dylan: Niente musi lunghi! State per avere un altro bambino! Tanti auguri!

-Brittany sorrise.-

Brittany: Infatti, non demoralizzatevi!

-Anche lei e Oliver fecero gli auguri a Daniel. Poi quando sarebbe scesa, li avrebbero fatti anche a Lily che intanto nella sua vecchia camera, cercava di calmare sua figlia che era disperata, accarezzandole i capelli.-

Lily: Tesoro, ti prego, non fare così!
Jasmine: NON LO VOGLIO, MAMMA!
Lily: Sarà bello averlo in casa, Jazzy. Potrai giocare con un altro bambino
Jasmine: Io gioco già con Drew
Lily: In tre sarà più divertente!

-Lily ormai non sapeva più a quale salvagente aggrapparsi. Sentì Jasmine continuare in un sussurro.-

Jasmine: Mamma, ti prego...

-La bambina appoggiò la testolina sulle gambe della sua mamma che stava seduta sul letto. Le lacrime di Jasmine bagnavano tutti i jeans di Lily.-

Jasmine: ...mandalo via dal tuo pancino
Lily: Tesoro, mi dispiace ma non posso
Jasmine: Per favore. Io prometto che farò la brava, sempre. Non prenderò più in giro Drew, ti ascolterò sempre e mangerò le verdure. Tutte quante, perfino i broccoli. Lo faccio per te. Io odio i broccoli
Lily: Lo so, amore!

-Lily continuava a consolare sua figlia, ma dentro sé stava malissimo. Era delusa dalla reazione della bambina, pensava che ne sarebbe stata felice e invece... Il bussare di Brittany alla porta distolse dalla mente i suoi pensieri.-

Brittany: Posso entrare?

-Lily annuì alzandosi dal letto.-

Lily: Io scendo da Daniel e gli altri

-Brittany abbracciò sua figlia sorridendole.-

Brittany: Ci provo io, tesoro!
Lily: Grazie!

-Disse Lily, uscendo dalla stanza, scendendo poi al piano inferiore. Brittany si sedette sul letto vicino a Jasmine.-

Brittany: Allora?
Jasmine: Nonna, conosci un modo per fare uscire il bambino dalla pancia della mamma prima che nasca?

-Quella domanda così innocente e disperata fece sorridere la donna dagli occhi nocciola.-

Brittany: Voglio svelarti un segreto

-Jasmine la guardò asciugandosi gli occhietti celesti.-

Jasmine: Quale?
Brittany: Nemmeno la tua mamma voleva lo zio Dylan!
Jasmine: Davvero?!

-Chiese curiosa la bambina mentre Brittany continuava a catturare la sua attenzione.-

Brittany: Sì, non voleva che lui nascesse all’inizio
Jasmine: Perché?
Brittany: Lo odiava
Jasmine: Anche io odio il nuovo fratellino. Ruberà tutte le cose mie e di Drew!
Brittany: Com’è lo zio Dylan?

-Jasmine sorrise a quella domanda.-

Jasmine: Il più bravo e simpatico zio di tutti!
Brittany: T’immagini, se non fosse mai nato?
Jasmine: Oh no!

-La bambina corrugò la fronte.-

Brittany: Esatto, tesoro. Magari anche il tuo fratellino o sorellina sarà così simpatico
Jasmine: E’ molto probabile. Noi siamo tutti belli e simpatici in famiglia!

-Brittany rise. Chi poteva aver detto ai bambini una frase del genere se non suo marito? La donna accarezzò i capelli a Jasmine che iniziava già a cambiare idea riguardo al nuovo fratellino. Brittany continuò.-

Brittany: E poi la mamma e il papà ti coccoleranno sempre. Loro vi amano più di ogni altra cosa al mondo
Jasmine: Sì, lo so, però...
Brittany: E per il nuovo fratellino o sorellina il tuo papà troverà un altro nomignolo diverso dal tuo e da quello di Drew!
Jasmine: Davvero??

-Subito Jasmine sorrise felice, sentendosi molto più sollevata. Per lei era una questione di nomignoli.-

Brittany: Certo! Vai a chiederglielo!

-La bambina sorrise speranzosa e corse giù per le scale.-

Jasmine: Papà?! Papà??

-Daniel la vide sorridere. Era felice di vedere il sorriso di Jasmine anche se i conti non gli tornavano. La fece sedere sulle sue ginocchia.-

Daniel: Sono tutto per te!

-Lily incuriosita si avvicinò a suo marito e sua figlia.-

Jasmine: Troverai un soprannome diverso per il nuovo bambino? Io rimango sempre “farfallina” e Drew “ometto”? Non chiamerai il bambino come noi, vero?

-Sia Daniel che Lily sorrisero sollevati.-

Daniel: Certo che no! Tu sarai sempre la mia farfallina!

-Daniel le diede un bacio sulla testa e Lily avvicinò Drew a loro.-

Lily: Bambini, possiamo decidere tutti insieme il nome e il nomignolo del bambino

-A Jasmine s’illuminarono gli occhi.-

Jasmine: Davvero?
Lily: Certo, tesoro!

-Alla bambina venne un altro sospetto e guardò la sua mamma.-

Jasmine: Il bambino non dormirà nel lettone con voi, vero? Perché noi non possiamo dormire nel lettone tra te e papà
Lily: Il bambino avrà il suo lettino, amore. Non preoccuparti. Va meglio?

-Jasmine annuì convinta.-

Lily: Adesso fai una coccolina alla tua mamma?

-Jasmine non se lo fece ripetere due volte. Scese dalle gambe del papà per abbracciare la sua mamma.-

Jasmine: Ti voglio bene, mami!

-Lily la baciò tra le sue braccia.-

Lily: Anche io, da morire, bambina mia!


Ciao Meraviglie! <3
Vi sono mancata? Voi da morire. Scusate per l’assenza nelle ultime due settimane ma ho dovuto dare 4 esami in lingua inglese ma ora per fortuna sono andati, quindi ho tutto il tempo per potermi dedicare a voi.
Eccoci con un nuovo episodio-ponte. Cosa ne pensate? I nostri tre adolescenti non hanno proprio l’umore alle stelle. Voi che dite?
Allora come sempre sarò felice di rispondere alle vostre recensioni se ce ne saranno. Spero che seguiate ancora la storia con passione.
A presto
Sum <3

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Capitolo 70
*** Halloween ***


Unconventional Family
Capitolo 70
-Halloween.-



-Quella stessa sera, dopo che Lily e Daniel furono tornati a casa propria con i loro bambini, Dylan si mise il giubbotto per uscire, quando Brittany lo fermò.-

Brittany: Esci?

-Suo figlio la guardò e sospirando si avvicinò a lei, sedendosi sul divano.-

Dylan: Mamma, mi dispiace per prima. Non avrei dovuto risponderti in quel modo così maleducato. Soprattutto in presenza dei bambini. Scusami, non succederà più!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Che ti è preso?
Dylan: Ho dei problemi con un mio compagno di squadra. Ma grazie alla chiacchierata con papà, so cosa fare ora!
Brittany: Sono contenta che sia riuscito a tirarti su il morale
Dylan: Come sempre!

-Brittany sorrise.-

Brittany: Già, come sempre!

-Dylan ricambiò il sorriso e si alzò, di nuovo pronto a uscire, quando poi si voltò ancora per guardare sua madre.-

Dylan: Mamma, non pensare che io ammiri solo papà. Sei una donna straordinaria e noi siamo fortunati ad averti come madre e moglie. Grazie per tutto quello che hai fatto per la nostra famiglia!

-Le disse il ragazzo prima di schioccarle un bacio sulla guancia e voltarsi, mentre Brittany realizzava che Oliver aveva davvero parlato con Dylan e gli aveva raccontato della loro storia. La donna sorrise apprezzando e godendosi ogni parola di suo figlio. Lo vide aprire la porta e parlò ancora.-

Brittany: Non eri nervoso per colpa di un tuo compagno di squadra, non è così? Lo eri per colpa di una ragazza!

-Dylan sorrise.-

Dylan: Ora devo proprio andare!
Brittany: Prima o poi verrò a sapere chi è la tua fidanzata
Dylan: Sarà molto difficile, perché io non ne ho una!

-Disse Dylan ridendo. Non doveva nemmeno mentire dato che quella non era altro che la pura verità. Brittany scosse la testa.-

Brittany: Stai attento, tesoro. E testa sulle spalle!

-Dylan capì perfettamente il significato di quella frase e dove sua madre volesse andare a parare, così annuì.-

Dylan: Ci vediamo tra poco. Vado a ritirare il costume di Halloween!
Brittany: Pensavo non volessi andare alla festa...
Dylan: Ho cambiato idea. Non ha senso stare a casa
Brittany: E quando mai restare a casa per una serata! Ciò potrebbe scatenare il putiferio!
Dylan: Stanotte resto a casa. Tornerò tra poco, potrò aiutarvi con le decorazioni per Halloween e ci potremmo preparare a domani guardando un bel film horror e mangiando schifezze!

-Brittany sorrise eccitata.-

Brittany: Il mio genere di serata preferito!

-Dylan rise.-

Dylan: Posso prendere la tua macchina?

-Brittany annuì.-

Brittany: Le chiavi sono sul mobiletto all’entrat…
Dylan: Lo so, le ho già prese!

-Brittany scosse la testa senza speranza.-

Brittany: Vai, sparisci! Ci vediamo dopo!
Dylan: A più tardi!

-Il ragazzo uscì chiudendo la porta dietro sé.

Quella serata la passarono proprio in quel modo e tutti si erano goduti quei momenti speciali in famiglia che iniziavano a scarseggiare da quando i ragazzi erano cresciuti.

Il pomeriggio seguente, Lily andò a prendere Dylan, Jasmine e Drew a scuola riportando tutti a casa. Jasmine non riusciva davvero a zittirsi mentre parlava della sua giornata.-

Jasmine: ...e poi sapete che è successo? Le maestre hanno sorpreso Ian quasi a mangiare la colla. Ma perché mangiare la colla, mamma? Solo l’odore mi disgusta!

-Lily e Dylan risero sotto i baffi sentendo Jasmine. Lily rispose.-

Lily: Non lo so, amore. Magari la consistenza della colla lo ha attratto, anche se la colla non si mangia!
Jasmine: No, infatti! Oh e Cody è rimasto incollato al suo lavoretto. Non riuscivano a staccargli le dita dal secchiellino di Halloween! Meno male che non è più il mio fidanzato!

-Lily la guardò dallo specchietto retrovisore.-

Lily: Jazzy, per amore si supporta sempre l’altro!
Jasmine: Io non amo più Cody. Il mio cuore batte per Jasper. Ma mamma, tu lo hai visto alla giornata dello sport? Hai visto come corre veloce, come si arrampica alla corda e come fa gli ostacoli? Lui è perfetto! Oh, e stasera lo vedremo durante dolcetto o scherzetto! Lui sarà uno scheletro. Sono così emozionata!! Io e April saremo due piratesse super spaventose. Oh, mamma, stasera vedrai il secchiello di April, è il più bello di tutti!!
Lily: Amore, anche il tuo è molto bello. Devi essere fiera di ciò che hai fatto!
Jasmine: Sì, ma quello di April è molto più bello! Lei è bravissima in tutto!

-Dylan rise sussurrando a Lily.-

Dylan: E’ proprio innamorata di questa April
Lily: E’ la sua supereroina! Tutto quello che fa April è fantastico!

-Dylan rise e si voltò verso Jasmine.-

Dylan: Jazzy, se tu dovessi scegliere solo una persona con cui stare tutta la vita, tu chi sceglieresti tra Jasper e April?

-Jasmine lo guardò corrugando la fronte.-

Jasmine: April, naturalmente!

-Lily rise.-

Lily: Già, zio Dylan, ma che domande sono queste?!

-Jasmine guardò suo zio.-

Jasmine: E se tu dovessi scegliere tra zio Sam e zia Emy?

-Dylan sospirò.-

Dylan: Non ho una risposta a questa domanda!
Jasmine: Ma devi scegliere!
Dylan: Vedi, zio Sam è il mio migliore amico da sempre, è come se fosse mio fratello. E zia Emy… Beh, zia Emy…

-Solo in quel momento, Dylan si rese conto che non avrebbe potuto vivere senza Emily, senza la sua presenza e senza avere a che fare con la sua personalità. Probabilmente lui l’aveva sempre data per scontata. Lily capì quanto suo fratello fosse in difficoltà così cercò di distrarre i bambini.-

Lily: Oh, non vedo l’ora che arrivino tutti a casa nostra! Voglio proprio vedere da cosa si è voluto mascherare Aiden quest’anno!

-Jasmine la guardò eccitata.-

Jasmine: Credi che diddi Becky gli abbia dato il permesso di farsi un vero tatuaggio da duro?
Lily: Credo proprio di no, amore!

-Tutti risero e Dylan fu molto grato a sua sorella per averlo tirato fuori da quella situazione.

Il primo pomeriggio volò tra trucchi, costumi, chiacchiere e risate. Proprio mentre Lily finiva di truccare Dylan che era irriconoscibile, e Daniel varcava la soglia della porta, sentirono il piccolo Drew scoppiare a piangere per vederlo qualche secondo più tardi correre in salotto.-

Drew: MAMMAAAA. MAMMMAAAA!

-Sia Lily che Daniel corsero verso il bambino e sua madre lo strinse a sé.-

Lily: Tesoro, cosa è successo?
Drew: Puki mi ha graffiato! E’ stato cattivo!

-Lily sospirò.-

Lily: Fammi vedere, dove ti ha graffiato?
Drew: Quì, sul braccio!

-Drew le indicò la piccola ferita e Lily gli diede un bacino.-

Lily: Inizia ad andare meglio? Perché non andiamo a scegliere il cerottino? Vediamo se abbiamo ancora quelli di “Hercules”?
Drew: Sìì! E’ il mio cartone preferito! Voglio Pegaso, mamma!
Lily: Vediamo se ce ne sono rimasti. Cosa hai fatto a Puki per farti graffiare?

-Chiese Lily mentre i due sparivano in bagno. Daniel e Dylan si guardarono ridendo.-

Dylan: Le ali da pipistrello del suo costume non hanno aiutato tuo figlio a salvarsi dal dolce tocco di Puki!
Daniel: Quel gatto ci farà tutti fuori, te lo dico io!
Dylan: Non voglio pensare cosa gli abbia fatto Drew, però!
Daniel: Vero anche questo. Avrà provato a truccarlo per Halloween immagino!

-Dylan rise e proprio in quel momento il campanello suonò. Daniel fece entrare Jordan e Rebecca con i loro bambini, erano tutti vestiti da zombie e ormai, alle 17:30 iniziava a fare buio e anche Dylan doveva andare alla festa che sarebbe iniziata in mezz’ora. Il ragazzo salutò tutti quanti e uscì di casa, mentre Aiden mostrava a Jasmine, Drew e alla sua sorellina, tutte le sue mosse più spaventose. Il campanello suonò ancora e Lily andò ad aprire la porta. Vide una Victoria spazientita al telefono.-

Victoria: “D’accordo, arrivo. Dammi il tempo di sistemarmi. Ciao”

-Lily guardò la donna.-

Lily: Che succede?
Victoria: C’è un’emergenza in studio e hanno bisogno che io sostituisca un altro medico!

-Subito April si rattristò. Sapeva bene cosa voleva dire rinunciare alla sua mamma.-

April: Non oggi, mamma! E’ Halloween! L’ho aspettato per tanto tempo

-Victoria si inchinò all’altezza della sua bambina vestita da principessa pirata.-

Victoria: Mi dispiace, tesoro. Tante persone però hanno bisogno del mio aiuto perché stanno davvero male. Non rinuncerai ad Halloween. Torniamo a casa e potrai andare con papà e Brandon
April: Ma io volevo andare insieme a Jazzy!
Victoria: So che ci tenevi tanto, ma…

-Subito Lily la bloccò.-

Lily: Per me non è un problema portarla con noi. Anzi, non riuscirei mai a dire a Jazzy che April non può venire
Victoria: Lily, sei sicura che non sia un disturbo?
Lily: Tua figlia è un angelo. Sai che non disturba mai!

-Proprio in quel momento Jasmine corse da sua madre e appena vide April, l’abbracciò e Lily continuò a parlare con Victoria.-

Lily: L’unico problema è che poi ci fermeremo a casa dei miei genitori per cena
Victoria: Io finirò il mio turno alle 2:00. Posso dire a Frederick di passare a prendere Ap... Oh, no, non posso. Brandon andrà a dormire a casa di loro cugino e Frederick deve andare ad una cena di lavoro stasera. April sarebbe dovuta stare con me

-Victoria guardò sua figlia.-

Victoria: Tesoro, credo proprio che dovrai andare con papà e Brandon e poi dagli zii
April: Ma non è giusto!
Victoria: Lo so, tesoro!

-Subito Jasmine parlò.-

Jasmine: Mamma, perché non ospitiamo a dormire April??

-Victoria guardò la bambina.-

Victoria: Domani avete la scuola!

-Lily subito fermò Victoria.-

Lily: Se è solo quello il problema, non è nulla che non si possa risolvere. April può indossare una delle uniformi di Jasmine domani e poi le porto a scuola. Per me non è un problema! Piuttosto…

-Lily si inchinò accarezzando il visino di April.-

Lily: Tesoro, te la senti di dormire qua insieme a Jazzy??

-April scoppiò di gioia.-

April: Sìììì! Io ho dormito un sacco di volte dai miei zii, sono coraggiosa!

-Victoria scosse la testa.-

Victoria: Ci hai dormito solo due notti! Sembra che io e papà abbandoniamo sempre te e tuo fratello!

-Lily rise di gusto.-

Lily: Sembra che le bambine abbiano deciso!

-Victoria sorrise.-

Victoria: Ti devo un favore grande quanto una casa. Grazie!
Lily: Ma figurati. Sono certa che April sarà bravissima!

-Victoria guardò sua figlia e poi l’abbracciò.-

Victoria: Allora fai la brava. Ascolta sempre Lily e Daniel. Ci vediamo domani all’uscita di scuola! Per qualsiasi cosa, Lily ha il mio numero!

-April annuì e poi scoppiò di gioia insieme a Jasmine e corsero dentro casa. Lily sorrise.-

Lily: Allora ci vediamo domani e buon lavoro!
Victoria: Grazie!

-Victoria si voltò e Lily la fermò.-

Lily: Ricordi di avere del trucco da piratessa-zombie sul viso?

-Victoria sobbalzò per poi sorridere.-

Victoria: Grazie, me ne stavo dimenticando!

-Entrambe risero e Victoria andò via quando Lily tornò dentro casa. Rebecca si avvicinò a lei guardando April.-

Rebecca: E’ la sua fotocopia!
Lily: Già, fisicamente lo è. Ma caratterialmente non c’è nulla che la ricolleghi alla Victoria che conoscevamo quindici anni fa!

-In quel momento a interromperle fu Jasmine.-

Jasmine: Diddi Becky, è vero che Aiden farà dolcetto o scherzetto con i suoi amici?

-Rebecca la guardò.-

Rebecca: Sì tesoro, ma non lo perderò d’occhio nemmeno un secondo. Farà il nostro stesso giro e potremmo anche provare a far spaventare lui e i suoi amici dato che si sentono tanto grandi!

-Jasmine rise eccitata.-

Jasmine: Ci sto!! Sono sicura che la casa di nonno e nonna li farà spaventare a morte!!

-Tutte risero e una volta pronti uscirono per quella grande avventura addolcita da centinaia di caramelle.

Quella stessa sera, passò un’ora prima che Dylan trovasse il coraggio di presentarsi alla festa di Halloween della scuola. Aveva fatto avanti e indietro per quella strada almeno una trentina di volte, fin quando non si decise a scoprire la verità riguardo ai suoi sentimenti. Entrò nella palestra della scuola che era piena di persone travestite, gruppi, coppie e singoli. Tutti portavano costume e trucco e non sarebbe stato facile trovare Emily. Era altrettanto sicuro che nessuno lo avrebbe riconosciuto. Infatti passò accanto al tavolo delle bevande e sentì Jackson parlare con i suoi amici e Samuel proprio di lui.-

Jackson: Non so cosa dirti, Sam! So solo che ho provato a convincerlo in tutti i modi. La sua risposta è stata “No”. E’ proprio un coglione!
Samuel: Si sta comportando da vero coglione. Hai proprio ragione. Beh, immagino che lo vedremo domani pomeriggio all’allenamento. Spero per il suo bene che non lo salti, altrimenti lo sbatto in panchina da qui alla fine dell’anno!

-Dylan sospirò, pensando che Samuel fosse davvero incazzato con lui. Si versò della coca cola in un bicchiere e sentì Samuel salutare i suoi compagni.-

Samuel: Ragazzi, devo abbandonarvi. La mia fighissima fidanzata è arrivata. Per qualsiasi cosa, mi troverete fuori insieme a lei!

-Il ragazzo dai capelli biondi prese due bicchieri di punch, per poi raggiungere la sua fidanzata, proprio mentre Dylan trovava Emily tra la folla. Ovviamente lei era con Mark che continuava a fare il vampiro succhia sangue. Dylan continuava ad osservarli da lontano per qualche minuto, quando poi vide la ragazza respingere Mark arrabbiata e il ragazzo la spinse leggermente, allontanandosi da lei. Emily si accarezzò il collo, toccandosi quel succhiotto sicuramente troppo profondo. Dylan si guardò in uno degli specchi della palestra per avere la sicurezza che nessuno lo avrebbe riconosciuto. Il trucco, la maschera da soldato sugli occhi e il costume lo rendevano irriconoscibile. E forse, per fare ciò che si era preparato a fare, doveva essere irriconoscibile pure a sé stesso dato che avrebbe messo tutte le sue paure e preoccupazioni a nudo. Sarebbe diventato fragile, ecco perché non voleva essere notato. Vide Emily da sola e si disse che quello fosse il momento giusto. Subito si avvicinò a lei, la quale sorrise pensando fosse qualcun altro.-

Emily: Jackson, sparisci. Non ballo con te e non mi fai paura. Il tuo vestito, come quelli di tutta la squadra, sono scadenti. Tutto questo perché non avete chiesto il mio aiuto!

-Disse lei ridendo e spingendolo leggermente. Dylan si avvicinò di più in silenzio e le accarezzò dolcemente il collo, proprio dove si era formato quel violaceo succhiotto. Emily si gelò a quel tocco che sembrava essere inconfondibile. Era confusa perché Dylan non poteva essere lì. Lei lo guardò.-

Emily: Jackson, sei tu, vero? Puoi toglierti la maschera? Mi stai facendo paura ade…

-La ragazza non fece in tempo a finire la frase che Dylan l’avvicinò a sé e dopo averle sfiorato le labbra, come per ripensarci un momento, decise di farsi coraggio e la baciò. Fu un dolce e morbido bacio e in quel momento, proprio mentre le loro lingue si cercavano, Emily capiva chi la stesse stringendo. La morbidezza di quelle labbra, il loro sapore, quel modo di fare e quel profumo, l’avevano già inondata precedentemente. Non ebbe più alcun dubbio, ma si godette quel momento che probabilmente non sarebbe più tornato. Quel bacio diventava sempre più passionale e Dylan la desiderava, eccome se la desiderava. Avrebbe voluto baciarla per il resto della sua vita e si disse che se quella fosse stata l’ultima cosa che avrebbe fatto, sarebbe morto totalmente in pace e felice. Non c’erano più dubbi ormai, non riusciva più a controllare i suoi sentimenti mentre continuava a baciarla. La voleva tutta per sé e a quel pensiero, l’immagine di Mark a letto con lei gli balenò nella mente. Provò a distrarsi ma non riuscì a scacciare quel pensiero, si staccò da Emily bruscamente mentre la rabbia ribolliva in lui. Non riuscì a pensare lucidamente e lasciando lì la ragazza senza uno straccio di spiegazione, si avviò verso l’uscita furibondo. Niente lo avrebbe ostacolato, era cieco di rabbia. Uscì dall’uscita di emergenza e vide Samuel e Sarah tenersi per mano e chiacchierare sotto la luce delle stelle. Dylan corse verso Samuel, si tolse la maschera, buttandola a terra e lo spinse con forza, allontanandolo da Sarah.-

Dylan: COME CAZZO HAI POTUTO PERMETTERLO, EH? COME? HAI PERMESSO CHE LA TOCCASSE, BRUTTO STRONZO!

-Subito Samuel lo riconobbe sentendo quella voce. Fece a Sarah il cenno di tornare dentro e la ragazza obbedì all’istante. Oh sì, anche il ragazzo dai capelli biondi era pronto a scoppiare. Aspettava di dirgliene quattro da più di un mese. Samuel lo guardò e non riuscì a controllare la sua rabbia. Si avvicinò a Dylan e lo spinse dieci volte più forte.-

Samuel: MA CHE CAZZO VUOI DA ME? MI EVITI PER PIU’ DI UN MESE E ORA TI PRESENTI QUI PER DIRMI COSA DI PRECISO? COSA?

-Samuel lo spinse ancora e Dylan indietreggiò.-

Samuel: PARLA, COGLIONE! VIENI QUI A LAMENTARTI PER COSA? SEI PRONTO A MASSACRARMI PER QUALCOSA CHE NEMMENO HAI AVUTO LE PALLE DI DIRMI!

-Un’altra spinta, questa volta, fece cadere Dylan a terra. Samuel si inchinò, guardando in faccia il suo amico.-

Samuel: Credi davvero che non lo abbia capito? Sì, mi ci è voluto un po’ di tempo ma poi ho capito perché ti sei allontanato. Sei stato bravo a nasconderlo e sei stato bravo ad evitarci. Non ne hai parlato con nessuno, sei stato un vigliacco e adesso vieni qui pieno di rabbia perché lei sta con qualcun altro, quando invece vorresti solo che mia sorella venisse a letto con te. Non è così?

-Samuel sapeva che il sentimento di Dylan era molto più forte di ciò, ma voleva farlo arrabbiare di più e farlo confessare. Era arrivato il momento di sistemare le cose fra loro.-

Samuel: Vuoi solo scopare con Emy e ti rode da matti che sia stato Mark a farlo

-Dylan si rialzò di scatto e lo stesso fece Samuel.-

Dylan: Non voglio scopare con lei. Lei mi piace molto ed è sprecata per un pezzo di merda come Mark!
Samuel: Tu vuoi che lei stia con te!
Dylan: Sì, DANNAZIONE!

-Proprio in quel momento mentre Samuel lo guardava con un sorriso, Dylan si sentì improvvisamente più leggero e il malumore degli ultimi tempi fu come se stesse sparendo. Fece dei respiri profondi e Samuel gli diede una pacca sulla spalla.-

Samuel: Finalmente lo hai ammesso. Perché diavolo ti sei allontanato da me e non me ne hai parlato?

-Dylan lo guardò e sospirò mentre si sedevano su una panchina.-

Dylan: E’ tua sorella e la ami da morire. Non vuoi che gli girino intorno dei ragazzi. Mi avresti odiato se ti avessi detto che c’era la possibilità che io provassi qualcosa per lei. I-io non volevo perdere la tua amicizia. Mi sono allontanato per provare a dimenticarla e a non pensare a lei in un modo romantico. Tu mi conosci troppo bene, avresti capito subito ciò che mi stava succedendo e non volevo incasinare le cose tra noi perché mi avresti sicuramente posto davanti a una scelta: tu o Emy. E io non sono pronto per questo, Sam. Tu sei mio fratello ma dall’altra parte, io non riesco a dimenticare Emy

-Dylan tirò su con il naso e Samuel gli diede una spallata ridendo.-

Samuel: Sei proprio un coglione. Non credo che tu voglia solo scoparla. Se hai fatto tutto questo casino, è perché ci tieni veramente a lei. E poi, preferisco vederla con te piuttosto che con quel viscido di Mark

-Dylan sorrise debolmente.-

Dylan: Te ne avrei parlato, ma solo una volta capiti i miei veri sentimenti per lei. Ho passato dei giorni infernali perché non sapevo cosa provavo nei suoi confronti. Insomma come poteva piacermi Emy? Ma quel bacio… Quel bacio…
Samuel: Alla festa di Jackson, non è così?

-Dylan annuì.-

Dylan: Il giorno seguente, l’ho allontanata da me. L’ho ferita per non farla tornare perché nemmeno io sapevo ciò che provavo. Non volevo rovinare le cose tra noi
Samuel: Dovresti parlarle. Nemmeno lei se la passa bene ultimamente
Dylan: Ti ha parlato di me?
Samuel: Non una parola ma l’hai ferita, idiota. I primi giorni stava da cani. Devi farle capire ciò che provi
Dylan: Non sarei nemmeno dovuto venire alla festa

-Samuel lo guardò corrugando la fronte.-

Samuel: Già, perché sei qui?
Dylan: Sono venuto qui per baciarla di nuovo e poter capire i miei sentimenti. L’ho baciata dieci minuti fa
Samuel: E..?
Dylan: E non ho scampo. Non credo di riuscire a ignorare i miei sentimenti!
Samuel: Lei cos’ha detto?
Dylan: Non mi ha riconosciuto, per via del costume, credo. Non ha detto niente, non le ho dato il tempo di parlare. L’immagine di lei e Mark a letto insieme mi ha fatto scoppiare di rabbia e volevo solo prenderti a pugni perché tu glielo hai permesso
Samuel: Prima di tutto io non le ho permesso un bel nie…

-Proprio in quel momento, furono interrotti da delle forti grida.-

Emily: CHI CAZZO TI CREDI DI ESSERE? COME DIAVOLO TI PERMETTI?

-Emily più arrabbiata che mai, si avvicinò ai due ragazzi che si erano alzati dalla panchina e si erano voltati verso lei. Emily si avvicinò sempre di più a Dylan e lo spinse con tutta la forza che aveva in corpo.-

Emily: CREDEVI DAVVERO CHE NON TI AVREI RICONOSCIUTO? TI SARAI PURE MASCHERATO, MA RICONOSCO IL TUO PROFUMO, IL TUO TOCCO E LE TUE LABBRA

-Lo spinse ancora.-

Emily: MI HAI BACIATA ANCORA E MI HAI LASCIATA Lì DA SOLA COME UNA STUPIDA UN’ALTRA VOLTA. IO NON SONO UN GIOCATTOLO E TANTO MENO UNA DELLE TUE PUTTANELLE

-Dylan le prese le mani.-

Dylan: Emy!

-A quel tocco la ragazza iniziò a piangere. Tutto lo stress dell’ultimo mese veniva fuori senza che lei riuscisse a controllarlo, così come non riusciva a controllare le sue grida. Lei mollò la presa.-

Emily: “EMY” UN CAZZO. MA COME TI PERMETTI ANCHE SOLO DI POTER PENSARE DI TRATTARMI IN QUESTO MODO? CREDI FORSE CHE IO SIA UNA STUPIDA? COME TI PERMETTI DI BACIARMI DAVANTI A TUTTA LA SCUOLA? IO HO UN FIDANZATO!

-Dylan la guardò.-

Dylan: Ti prego, fammi spiegare. Ho bisogno di parlarti, ora sono pronto!

-Emily ribolliva di rabbia.-

Emily: Non mi interessa, Dylan. Hai avuto la tua occasione per potermi parlare e l’hai mandata a puttane. Non voglio sapere cosa pensi. Io ho smesso di soffrire per te. So che lo sapevi. Mi rifiuto di credere che tu non avessi capito ciò che volevo dirti. Tutto questo è stato davvero irrispettoso. Sei stato irrispettoso fin dall’inizio. E che stupida sono stata, iniziavo a ricredermi su di te. Pensavo che davvero ci fosse di più di un pallone gonfiato in te. Ora, stammi bene a sentire, continua ad evitarmi come hai fatto nell’ultimo mese e non osare mai più fare una cosa del genere come è successo stasera. Per quanto mi riguarda, io e te abbiamo chiuso!

-Dylan provò a riprenderle le mani.-

Dylan: Emy, per favore!

Emily: E’ troppo tardi ora! Lasciami in pace

-Lei si voltò e tornò dentro mentre Samuel si riavvicinava al suo amico dandole una pacca sulla spalla.-

Samuel: Dalle del tempo!

-Dylan annuì e rientrò alla festa insieme a Samuel. Quella serata era stata un disastro, però almeno aveva sistemato le cose con il suo migliore amico.

Intanto l’Halloween dei bambini, continuava in casa Hunt alle 19:00. Dopo aver fatto scorta di secchielli e secchielli di dolciumi, erano proprio i bambini a consegnarne degli altri non appena il campanello suonava in quel modo spaventoso. Già, quell’anno Oliver e Brittany si erano impegnati parecchio a decorare la casa. Ed ecco che un’altra risata malefica rimbombava nel salotto e quello fu il turno Drew che con il trucco sbavato e il costume tra il mezzo indossato e il mezzo non, corse verso la porta prendendo il cestello dei dolci dei suoi nonni e apriva la porta. Si sentì un coro di “Dolcetto o scherzetto?”-

Drew: Prendete pure un dolcetto. Questi dei miei nonni sono i più buoni in assoluto! Felice Halloween!

-Il bambino diede le caramelle e poi chiuse la porta mentre Brittany parlava.-

Brittany: Drew ci fa un’ottima pubblicità!

-Tutti risero, quando il campanello risuonò. Rebecca guardò Maya, la sua bambina.-

Rebecca: Piccola streghetta, è il tuo turno. Puoi andare ad aprire la porta!

-La bambina si nascose tra le braccia di sua madre scuotendo la testa e Rebecca sospirò. Subito Jasmine e April corsero ad aprire la porta al posto della bambina, mentre Aiden usciva dal bagno e andava a sedersi vicino a suo padre. Anche Alex e Rachel erano presenti. Avevano smesso di consegnare i dolcetti in casa loro una mezz’oretta prima, per passare il resto della serata con i loro amici, anzi, con la loro famiglia, ormai.
Alex guardò Rebecca.-

Alex: Ricordo un’altra bambina così vergognosa tanto tempo fa!

-Lily sorrise scuotendo la testa.-

Lily: Non starai mica parlando di me?!
Alex: Cosa te lo fa pensare?!

-Alex sorrise, iniziando a raccontare quella vecchia storia.-

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31 Ottobre 2001. Bonsall, California.


-Quel pomeriggio, Brittany era appena arrivata all’asilo per poter prendere la sua bambina, che lo aveva iniziato solo a Settembre e ancora doveva abituarsi.
La ragazza entrò nell’edificio per poi avviarsi verso la classe delle “Coccinelle”. Non erano ancora le 16:30, mancava ancora qualche minuto, così Brittany si sedette su quelle piccole panchine e aspettò, mentre vedeva un gruppo di mamme arrivare. Cercò di non fare caso a loro che continuavano a fissarla e a parlare sottovoce tra loro. Mentre la porta della classe iniziava ad aprirsi, Brittany si avvicinò e pote’ sentire un sussurro.
“Anche lei vorrà ancora il latte, non può che essere la sorella maggiore!”
Brittany si voltò per rispondere quando sentì una vocina familiare avvicinarsi.-

Lily: Mamiii. Finalmente sei qui!!

-Brittany sentì la bambina abbracciarla, così si inchinò per poterla abbracciare meglio. La strinse a sé prendendola poi in braccio.-

Brittany: Oh, quanto mi sei mancata!
Lily: Tu di più. Non voglio stare qui
Brittany: Beh, non verrai per i prossimi due giorni perché è appena iniziato il weekend! Yeeyy
Lily: YEEEEYY!

-Esultò la bambina stringendosi di più alla sua mamma. Brittany la mise a terra e le prese la mano e lo zainetto. Mentre superavano quel gruppo di mamme sbalordite, Brittany le guardò.-

Brittany: Sì, signore. La risposta alla vostra domanda è che la bambina è mia figlia. A quanto pare l’età anagrafica di una persona non ne fa la maturità, giusto? Sparlare è proprio un pessimo vizio. Ora, se ci volete scusare io e mia figlia andiamo a fare dolcetto o scherzetto. Felice Halloween!

-Le donne rimasero pietrificate mentre Brittany e Lily le superavano. Uscirono dall’edificio chiacchierando.-

Brittany: Vi hanno truccato il viso perfettamente. Chi lo ha fatto?
Lily: La maestra! Mami, dolcetto o scherzetto è…
Brittany: Ti ricordi quando ti ho detto che avremmo preso un sacco di caramelle? Quel giorno è arrivato! Sei vestita da fatina-vampiro, perché è Halloween e questo è il motivo del perché avete fatto la festa a scuola e la nonna ha voluto farti le foto questa mattina. E’ il tuo primo vero Halloween. Quando ero piccola adoravo questa festa!

-Andarono al parco, sedendosi su una panchina e Brittany continuò.-

Brittany: Avete mangiato dei dolcetti all’asilo?
Lily: Sì. Ne ho mangiati due!

-Disse la bambina felice, mentre altalenava le sue piccole gambine seduta sulla panchina. Proprio in quel momento, Brittany vide arrivare i suoi migliori amici. Non li vedeva da più di tre mesi a causa del college. Subito la ragazza si alzò, e così fece anche la bambina che prese la mano di sua madre. Brittany li salutò da lontano eccitata, per poi guardare Lily.-

Brittany: Amore, guarda! Guarda chi arriva! Chi sono quelli?

-La bambina li guardò e si nascose dietro le gambe di sua madre non appena Alex e Rachel furono vicini. Subito Rachel abbracciò Brittany.-

Rachel: Oh Dio, quanto mi sei mancata!
Brittany: Tu di più. Voglio sapere tutto quanto del college!

-Le ragazze sorrisero mentre Alex si avvicinava alla bambina che continuava a stringere i jeans di sua madre.-

Alex: Ma questa bambina-fatina-vampiro, è la più bella di tutti!

-Brittany prese la bambina in braccio perché continuava a girarle intorno.-

Brittany: Lily! Chi sono loro? Te li ricordi? Diddi Alex e diddi Rachel sono venuti a trovarci, dopo tanto tempo!

-Rachel si avvicinò facendo il solletico alla bambina.-

Rachel: Non vorrai essere vergognosa con noi, vero?! Non ti ricordi più che siamo andati a nuotare in piscina tutti insieme?

-La bambina annuì e Brittany parlò.-

Brittany: Non vi vediamo da un po’ ma Lily non si è dimenticata di voi. Le fate sempre tanti bei regali e le fate le coccole! Amore, perché non dai un bacino a diddi Alex e diddi Rachel? Hanno fatto una lunga strada per venire qui a fare il tuo primo “dolcetto o scherzetto”!

-Alex guardò la bambina.-

Alex: Bimba, non ti ricordi più dei miei “vola vola”?

-La bambina lo guardò.-

Lily: Vola vola!
Alex: Oh, adesso sì che ci capiamo. Te lo ricordi, non è così? Vieni qui da diddi Alex!

-Alex la prese dalle braccia di Brittany, la strinse a sé e poi le fece fare vola vola. Lily rise come una matta. Rachel guardò la sua amica.-

Rachel: Abbiamo fatto passare troppo tempo!
Brittany: Rach, eravate impegnati. Lei è così piccola, è normale che si vergognasse. Però hai visto come si è ricordata di voi?
Rachel: Non vedo l’ora di finire il college, così potremo tornare qui! Ci mancate
Brittany: Anche voi, da morire!

-Proprio in quel momento, Rachel si sentì abbracciare alle gambe. Guardò in giù sorridendo e subito prese in braccio quella bambina dagli occhi blu e le codette castane. Lily le diede un bacio.-

Lily: Diddi?!

-Rachel sorrise, felice che Lily l’avesse riconosciuta.-

Rachel: Oh, dolcetto alla panna, dì tutto a diddi!

-Rachel e Alex impazzivano totalmente per quella bambina ed erano davvero fieri di essere dei diddini. Lily la guardò.-

Lily: Ti piace il mio vestito?
Rachel: Io lo ADORO!!

-Lily sorrise felice.-

Lily: Quando facciamo “dolcetto o scherzetto”?
Rachel: Andiamo subito! Ma prima hai bisogno di un secchiello per mettere tutte le tue caramelle, no?

-La bambina annuì.-

Lily: Non ho un secchiello!

-Alex la guardò.-

Alex: Ma te lo abbiamo portato noi! Guarda, è a forma di zucca!

-Disse il ragazzo tirando fuori il secchiello dalla busta che teneva in mano. Lo diede alla sua figlioccia e Rachel continuò.-

Rachel: Abbiamo anche dei cappelli da strega per me e la mamma e uno da stregone per diddi Alex, così saremo tutti travestiti!
Lily: Sììììì! Andiamo!

-Gridò la bambina mentre prendeva le mani dei suoi diddini e si avviavano tutti insieme per il “dolcetto o scherzetto”.

Un’ora più tardi, i tre ragazzi non sapevano più come convincere la bambina. Alex le prese la manina.-

Alex: Bimba, non posso andare solo io a chiedere i dolcetti. Non me ne daranno!
Lily: Perché?
Alex: Perché non sono un bambino e non sono travestito bene quanto te. Noi possiamo accompagnarti fino alla porta, ma poi dovrai parlare tu

-Anche Brittany incoraggiò sua figlia.-

Brittany: Diddi Alex ha ragione, tesoro!
Lily: Non voglio andare

-Rachel la guardò.-

Rachel: Ma così non avrai altri dolcetti. Sarebbe un vero peccato, non credi?
Lily: Ma non voglio. Non conosco quelle persone

-La bambina tirò su col naso, pronta a piangere e Alex sapeva per certo che vederla piangere gli avrebbe spezzato il cuore, così le prese la manina.-

Alex: Ci siamo noi con te. Senti, facciamo così. Ti darò un dolcetto per ogni casa in cui busserai!
Lily: Davvero? Posso mangiarli?

-Brittany cercò di fermare il suo amico.-

Brittany: Al…
Alex: Assolutamente, bimba!

-Brittany scosse la testa sospirando mentre Rachel rideva e Alex continuava.-

Alex: Però devi vincere le tue paure. Devi andare a bussare alla porta e chiedere: “Dolcetto o scherzetto?” e poi salutare dicendo “Felice Halloween!” Lo puoi fare per avere dei dolcetti?

-La bambina guardò dentro il suo secchiellino e Alex prese una barretta di cioccolato.-

Alex: Lo puoi fare per questa deliziosa barretta?

-Lily si mangiava quella cioccolata con gli occhi e annuì, poi prese la mano di suo diddino.-

Lily: Vieni anche tu? Possiamo mangiare i dolcetti insieme!

-Alex sorrise e annuì mentre mano nella mano vincevano quella piccola grande paura.-
>>>


Ciao Meraviglie <3
Ecco che finalmente, anche se tardi, riesco a postare. Cosa ne pensate di questo capitolo?
Non so voi, io adoro Halloween ma mai quanto il Natale :)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Un bacione,
Sum <3

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Capitolo 71
*** Quello giusto ***


Ciao Meraviglie <3
So che vi devo un enorme spiegazione per queste settimane di inattività! Lo so, scusate, scusate, scusate! So che stavate aspettando il nuovo capitolo ma sono state settimane di fuoco per me.
Ho traslocato e avevo un colloquio di lavoro. Purtroppo non è andata bene, all’inizio mi sono demoralizzata ma poi ho cercato di tirarmi su di morale e ci riproverò. Continuerò a mandare curriculum in altre compagnie. Almeno ora so come funziona il tutto. In tutta quella stressante settimana, non avevo nemmeno la connessione ad internet, perciò mi è stato impossibile pubblicare, anche se avessi voluto non avrei potuto farlo.
Dopo ciò allora ho deciso di tornare in Italia per fare un po’ di vacanza insieme alla mia famiglia e ora eccoci qui che dalla mia cameretta d’infanzia, vi posto finalmente questo episodio tanto atteso che sinceramente a me piace. Non nego che sia stato difficile scriverlo ma spero che il risultato soddisfi anche voi. Vi prego fatemi sapere <3
Ah, volevo avvisarvi e chiedervi di scusarmi in anticipo se ci metto un po’ a rispondere alle vostre bellissime recensioni e ai vostri incoraggianti messaggi!
Lo farò appena ho un attimo di respiro, probabilmente stanotte. Non vedo l’ora di chiacchierare con voi. Ora ho proprio il tempo contato e ho pensato che voi avreste preferito leggere il nuovo capitolo <3
Spero davvero che vi piaccia.
Un bacione,
Sum <3


Unconventional Family
Capitolo 71
-Quello giusto.-


-Quella stessa notte, mentre i bambini guardavano un film a tema “Halloween”, gli adulti continuavano a festeggiare, brindando con dei cocktail fatti da Oliver, chiamati “Pupille sanguinose”. Da premuroso papà quale era, aveva preparato una caraffa speciale senza alcool per sua figlia, che avrebbe fatto sapere a tutti del nuovo bambino. Rachel era appena tornata nella sala da pranzo a sedersi con gli altri dopo aver parlato con Samuel al telefono.-

Rachel: I ragazzi non passeranno qua. A quanto pare la festa sembra proprio divertente!

-Brittany guardò la sua amica.-

Brittany: Dovevamo aspettarcelo!
Rachel: Mi manca da morire essere al centro del loro mondo!

-Disse la donna rassegnandosi al fatto che i suoi bambini stessero crescendo troppo velocemente. Lily, che era seduta accanto a lei l’abbracciò poi parlò, guardando anche Rebecca e Jordan.-

Lily: Avrei voluto che ci fossero anche i ragazzi qui, dato che ho una grande novità da fare sapere a tutti!

-Brittany e Oliver sorrisero più emozionati che mai. Sapevano che Alex e Rachel sarebbero scoppiati di gioia a quella notizia. Rebecca la guardò.-

Rebecca: Quale notizia?

-Daniel li guardò per poi guardare Lily sorridendo.-

Daniel: Sinceramente non pensavamo che saremo arrivati fino a qui!
Lily: Già, eravamo convinti che Jasmine…
Daniel: O peggio ancora, Brittany…

-Disse Daniel ridendo e Brittany gli diede una giocosa spinta mentre Lily continuava.-

Lily: Non fossero in grado di tenere la bocca chiusa. Ecco perché ora non siamo preparati!

-Rachel guardò la sua figlioccia.-

Rachel: Coraggio, vogliamo sapere ora!
Lily: Beh…

-Lily non fece in tempo a finire la frase che sentì suo padre parlare.-

Oliver: Diventeremo nonni per la terza volta!!
Lily: Papà!!

-Rachel si portò le mani alla bocca emozionata, per poi stringere forte in un abbraccio quell’adorabile coppia.-

Rachel: Oh, i miei ragazzi! Congratulazioni!

-Anche Alex si alzò ad abbracciarli e lo stesso fecero Jordan e Rebecca. Alex li guardò.-

Alex: Non vedo l’ora di incontrarlo\a!

-Rachel guardò Brittany e Oliver.-

Rachel: Ma voi da quanto lo sapete?
Brittany: Solamente da ieri!

-Lily li guardò.-

Lily: Ieri abbiamo avuto la conferma. Siamo stati alla clinica per la visita e anche se non era previsto, non potremmo esserne più felici!

-Rachel li guardò.-

Rachel: Ma certo, questa è un’altra benedizione!

-Alex li guardò.-

Alex: Avrete tre bambini voi due. Io ancora non posso crederci
Lily: Già. Sembra ieri quando vidi Daniel per la prima volta. Il suo sorriso m’incantò!

-Daniel la guardò e rise.-

Daniel: Il tuo stare seduta a terra con i libri in mano e la tua stranezza mi incuriosirono
Lily: Cosa? Il tuo primo pensiero su di me fu che io fossi strana?
Daniel: Beh, vuoi negare che tu lo sia?

-Brittany rise.-

Brittany: Daniel, sei proprio intenzionato a dormire sul divano stanotte!

-Daniel sorrise.-

Daniel: La sua stranezza mi incuriosì e i suoi occhioni blu, che in quel momento ricordo fossero rossi e gonfi, conoscendola oggi, probabilmente dovuti a una crisi di pianto intensa, mi colpirono. La sua dolce voce mi intenerì ma la sua sensibilità e tenerezza m’incantarono!

-Lily si avvicinò a lui e lo baciò dolcemente.-

Lily: Ti sei salvato all’arrivo!

-Rebecca li guardò.-

Rebecca: Abbiamo tutti fatto una lunga strada da allora!

-Oliver parlò.-

Oliver: Perché queste vacanze natalizie non andiamo a sciare tutti insieme?

-Brittany subito guardò Alex e Rachel prima che potessero parlare.-

Brittany: Li costringeremo! Quei tre adolescenti antipatici non avranno scelta!

-Tutti scoppiarono a ridere, iniziando a organizzare le loro nuove vacanze invernali.

Quell’Halloween si concluse alle 22:00, quando tutti tornarono a casa propria, Lily e Daniel portandosi dietro anche April. Le bambine erano davvero troppo stanche per godersi il loro primo pigiama party e dopo il bagno, crollarono come pere cotte a letto. Lo stesso Drew.

La festa di Halloween a scuola, finì alle 23:00 e i gemelli tornarono a casa. Samuel provò a parlare ad Emily di Dylan, ma lei lo zittì. Era davvero ancora molto arrabbiata con Dylan che tornò a casa distrutto. Emily non lo aveva nemmeno fatto parlare. Il suo solito caratteraccio, pensò il ragazzo buttandosi a letto senza nemmeno avere la forza di struccarsi e cambiarsi.

La mattina seguente, la scuola sembrava invasa da veri e propri zombie dato che tutti gli adolescenti avevano finito di festeggiare tardi e sarebbero volentieri rimasti a casa il giorno seguente alla festa. Qualcuno avrebbe davvero voluto dormire in piedi e Dylan era uno di quelli, fin quando non vide Samuel ed Emily arrivare. Si avvicinavano a lui ma la ragazza poi cambiò strada, facendo continuare da solo suo fratello. Dylan lo guardò dandogli un cinque in segno di saluto.-

Dylan: Non si vuole nemmeno avvicinare!
Samuel: E’ davvero incazzata, Dyl. Il suo non è un semplice ignorarti, arriverà al punto da farti dubitare della tua stessa esistenza
Dylan: Cosa devo fare? Più di dirle che sono pronto e… Oh, dannazione. Sono un vero idiota! Ho capito cosa devo fare. Ci vediamo dopo all’allenamento?

-Samuel annuì dandogli il cinque, vedendolo poi sparire dietro l’angolo. Dylan corse per il corridoio, quando la vide e mentre lei si apprestava ad entrare in classe, lui le prese il braccio, avvicinandola a sé.-

Dylan: Dimmi il motivo per cui sei così arrabbiata. Per favore!

-Emily lo guardò corrugando la fronte.-

Emily: Prima di tutto mi lasci andare e mi togli le tue sudice mani di dosso!

-Dylan lo fece all’istante. Odiava il fatto che Emily potesse trattarlo in quel modo orribile.-

Dylan: Emy, ti prego. Non sarei qui se non mi importasse!
Emily: Oh, beh, sono contenta di vedere che fai progressi in questa tua riflessione. Come mai il tuo minuscolo cervellino non è ancora esploso con tutto questo pensare?

-La ragazza era davvero furiosa e non riusciva davvero a placcare quella voglia di metterlo a tappeto. Dylan la guardò lasciandosi scivolare tutti quegli insulti addosso. Risolvere con Emily era la cosa più importante.-

Dylan: So che ti ho ferita. Sapevo quel che facevo, avevi ragione e mi dispiace. Mi dispiace da morire. Ero spaventato e non sapevo cosa mi stesse prendendo. Non capivo quei miei improvvisi sentimenti per te che a quanto pare tanto improvvisi non erano. Io più di dirti che mi dispiac…

-Emily gli diede una spinta arrabbiata.-

Emily: E tu credi che io non mi sentissi così? Ci ho pensato e ripensato e ripensato così tanto da farmi venire il mal di testa. Credi che io non abbia avuto dubbi riguardo ai miei veri sentimenti per te? Riguardo a come Samuel avrebbe potuto prenderla? Credi davvero che io non abbia pensato a quanto una relazione tra noi potesse rovinare tutto quanto?

-Dylan la guardava a bocca aperta, incapace di credere che anche Emily avesse pensato a tutto ciò. Continuò ad ascoltarla.-

Emily: Avrei capito perfettamente se tu mi avessi chiesto del tempo per poterci ragionare su. Forse serviva anche a me. Ma hai fatto il codardo, quel pomeriggio e per tutto il mese seguente in cui ti ho aspettato e tu ti sei allontanato. Se fossi tornato e mi avessi parlato e spiegato tutto, avrei capito e ti avrei perdonato!

-Dylan le prese le mani.-

Dylan: Ma l’ho fatto! L’ho fatto ieri sera, Emy! Possiamo aggiustare tutto ora con il tuo perdono

-La ragazza lasciò immediatamente la presa.-

Emily: E in che accidenti di modo lo hai fatto? Di nuovo da codardo! Sei venuto alla festa a mia insaputa e nascosto dal tuo costume mi hai baciata. Tu ti nascondi sempre. Vuoi sapere il vero motivo per il quale io sia così arrabbiata? Eccolo qui! Mi hai presa e baciata come se il mio volere non contasse nulla e poi di punto in bianco te ne sei andato lasciandomi lì e tutto questo non fa altro che dimostrarmi quanto tu non abbia capito!
Dylan: Avrei voluto continuare a baciarti fino all’alba! Mi sono allontanato perché il solo pensiero di te e Mark a letto insieme mi fa andare in bestia
Emily: Beh, non credo siano affari tuoi ciò che faccio o non faccio con i ragazzi! Il punto è che sei solo un ragazzino che ha perso il suo giocattolo, perché se davvero mi volessi, come dici, ieri sera non ti saresti nascosto fingendoti qualcun altro. Volevi una risposta? Ecco cosa hai fatto per deludermi tanto!
Dylan: Emy, io…

-Proprio in quel momento la campanella suonò e la ragazza lo guardò.-

Emily: Devo entrare in classe e Dylan, lasciami in pace!

-Emily si voltò ed entrò in classe, lasciando il ragazzo lì a pensare, ormai non sapeva più che cosa fare.

I ragazzi, iniziarono a svegliarsi solo nel pomeriggio, grazie agli allenamenti dei vari sport.
I maschietti, avevano appena finito di allenarsi nel campo all’aperto della scuola dato che la palestra era occupata dalla squadra di pallavolo, infatti il venerdì, l’allenamento di pallavolo e quello di basket si svolgevano alla stessa ora. Emily come al solito era una delle ultime a sistemarsi, anche se quel giorno avrebbe fatto la doccia a casa. Sarah, la sua amica, la guardò passandole affianco tenendo in mano shampoo, balsamo e bagnoschiuma.-

Sarah: Niente doccia, oggi?

-Emily la guardò sospirando.-

Emily: Non devo uscire con nessuno. Mi farò un bel bagno caldo rilassante a casa. Ne ho davvero bisogno dopo tutto questo stress!

-Sarah la guardò accarezzandola.-

Sarah: Perché non lo perdoni?
Emily: Perché mai dovrei? Si merita forse il mio perdono? Ha solo peggiorato le cose
Sarah: So che non dovrei difenderlo e tu sai che io sto sempre dalla tua parte, ma lui e Samuel non sono due tipi facili e per loro è difficile esporsi

-Emily alleggerì il suo sguardo.-

Emily: Perché mi dici questo?
Sarah: Perché vedo come stai. Sei a pezzi e questa incessante guerra con Dylan non ti farà stare meglio perché i tuoi sentimenti sono profondi!
Emily: Ho paura che mi faccia soffrire ancora
Sarah: Non credo lo farà. Finalmente ha capito e lo hai portato a capire, devi solo dargli la chance di rimediare

-Emily sospirò.-

Emily: Io sto ancora con Mark comunque

-Sarah sorrise.-

Sarah: Nessuno ti vede bene con quell’imbecille. E’ tempo di scaricarlo, no?

-Sarah la incoraggiò e continuò.-

Sarah: Torni subito a casa o mi aspetti qui?
Emily: Ti aspetto. Almeno tu e mio fratello mi darete un passaggio a casa prima del vostro appuntamento!

-Sarah annuì e si avviò verso le docce.
Emily intanto, dopo aver sentito l’acqua iniziare a scorrere, si infilò la felpa, quando sentì una presa da dietro. Si voltò, Mark era entrato nel bagno delle ragazze. Lui subito la baciò sul collo, mettendo poi le mani sul fondoschiena della ragazza. Sussurrò.-

Mark: Ciao!

-Emily si staccò dalla sua presa voltandosi per guardarlo. Era ancora arrabbiata con lui per la sera precedente. Alla festa era stato proprio un’idiota.-

Emily: Ciao! Che ci fai qui? Non puoi starci! Se ti becca la mia coach...
Mark: E’ un rischio che correrò! Senti, dato che ci siamo solo io e te qui dentro che ne diresti di divertirci un po’? Sai adesso qui ho un incredibile voglia di te!
Emily: Okay Mark, apprezzo le tue parole romantiche, davvero. Però adesso non mi sembra il momento. Sarah è in doccia. La sto aspettando!
Mark: Faremo velocissimi e non ci sentirà
Emily: No, Mark! Non mi va’!
Mark: Non ti va’?!

-Lui provò a baciarla ma lei si scansò.-

Emily: Ho detto NO!

-Lui la guardò aggrottando la fronte.-

Mark: Come cazzo sarebbe a dire che non ti va’?
Emily: Dobbiamo parlare!
Mark: Cosa vuol dire che dobbiamo parlare? Mi vuoi lasciare? Davvero?! Volevi camminare mano nella mano in corridoio e l’ho fatto. Tutta la scuola sa che stiamo insieme, immaginati a che livello mi sono abbassato venendo alla festa di Halloween con te, e tu mi dici che dobbiamo parlare? Tu sai bene cosa io stia aspettando!!

-Emily lo guardò sfidandolo.-

Emily: Beh, non è comportandoti in questo modo che lo otterrai! E’ davvero solo questo che vuoi da me? Ti servo solo a questo scopo? Forse è davvero giunto il momento di finirla qui
Mark: Perderai tutto così! Potevi avere un po’ di visibilità grazie a me…
Emily: Non mi importa un’accidente della visibilità!

-Mark la guardò sempre più arrabbiato perché non riusciva minimamente a ferirla. Così si giocò la sua ultima carta.-

Mark: Sai che c’è? Non mi importa. Sai perché sono uscito con te? Volevo solo fare incazzare tuo fratello, non di certo perché tu sia interessante. Sei strana e una vera noia. Parli, parli e parli, ma non hai capito che a me non interessa parlare, tanto meno ascoltarti. Sei solo una sfigata che ha paura del mondo intero. Non hai coraggio e tanto meno carattere. Trovati un nuovo cagnolino che ti ascolti parlare. “Aspettare quello giusto”, ma che cazzate hai per la testa? Sai che anche Babbo Natale non esiste? E gli unicorni e le fate... Ti consiglio di rivedere le tue priorità. Sarà difficile trovare qualcuno che ti ami per la ragazzina stramba quale sei!

-Quelle fredde e crude parole ferirono la ragazza, che tirò su con il naso. No, non doveva piangere, non di fronte a quel coglione. Trattenne le lacrime.-

Emily: Sei proprio uno stronzo!
Mark: Grazie a Dio è finita! Stammi alla larga, devo ricostruire la mia reputazione dopo essere stato con te!

-Lui si voltò, uscendo dallo spogliatoio e dopo qualche minuto, Sarah uscì dalla doccia e vide la sua amica tirare su con il naso.-

Sarah: Ehi, ma che succede?

-Emily la guardò.-

Emily: Mark è stato qui. Pensava che fossimo soli e voleva farsi una sveltina
Sarah: Proprio un vero imbecille!

-Emily la guardò.-

Emily: Comunque l’ho lasciato. Anche se sono convinta che dirà a tutta la scuola che sia stato lui a lasciarmi!
Sarah: Beh, non gli conviene fare tanto il cretino. Se tu dovessi rivelare alla scuola quel segreto, lo conoscerebbero tutti per il fallito che è! Comunque non devi stare male per colpa sua. Ti sei liberata di lui, vedila così!
Emily: Hai ragione. Comunque mi ha detto delle cose orribili
Sarah: Se le hai fatte entrare da un orecchio, falle uscire dall’altro! E’ una persona patetica!

-Sarah l’accarezzò e la strinse in un abbraccio. Emily sapeva che la sua amica aveva perfettamente ragione.-

Emily: Non posso darti torto! Meglio che questa pagliacciata sia finita!

-Concluse lei ridendo.
Quando Sarah fu pronta, le ragazze uscirono dallo spogliatoio e dalla palestra, andando ad incontrare Samuel. Sarah baciò il suo ragazzo ed Emily guardò suo fratello.-

Emily: E’ finita!

-Samuel sorrise ed urlò.-

Samuel: DIO, GRAZIE PER QUESTO REGALO!

-Le ragazze scoppiarono a ridere e Samuel continuò.-

Samuel: Sono contento che quel perdente non ti giri più intorno!
Emily: Anche io. Sentite ragazzi, mi date un passaggio in macchina?

-Samuel guardò sua sorella porgendole le chiavi.-

Samuel: Prendila pure tu e riportala a casa. Io e Sarah possiamo farci anche una passeggiata, vero?

-Sarah annuì sicura ed Emily prese le chiavi per poi pietrificarsi un attimo dopo. Aveva appena visto Eleanor, “l’amica” di Dylan, avvicinarsi al ragazzo dai capelli castani e gli occhi blu. Tutti e tre videro Dylan allontanarsi dalla ragazza di scatto, per poi riavvicinarsi, prenderle le mani, abbracciarla e parlarle ancora. All’inizio la ragazza sembrava spaesata, poi alle parole di Dylan, la sua espressione si fece arrabbiata e per finire, dopo l’abbraccio di Dylan, il suo volto sembrava deluso, ma non sorpreso. Parlò con il ragazzo per qualche altro secondo e poi li videro separarsi e prendere strade diverse.
Samuel guardò Emily, mettendo un braccio intorno alle spalle della sua fidanzata.-

Samuel: Emy, la sta allontanando per te. Dagli una possibilità!

-Emily sbuffò, per poi voltarsi e andare ai parcheggi, dove salì in macchina e partì, senza dire nemmeno una parola.
Era terrorizzata da ciò che il suo cuore l’avrebbe portata a fare se si fosse trovata vicino a Dylan. Non poteva credere che lui avesse allontanato l’unica ragazza con cui andasse davvero d’accordo per dimostrarle che lui fosse pronto a rinunciare a tutto per stare con lei.

Un’ora più tardi, la ragazza stava dentro la vasca da bagno mentre i sali profumati calmavano quella sua agitazione, anche se le parole di Mark si facevano molto più forti nella sua mente.
“SAI PERCHÉ SONO USCITO CON TE? VOLEVO SOLO FARE INCAZZARE TUO FRATELLO, NON DI CERTO PERCHÉ TU SIA INTERESSANTE”. “SEI STRANA E UNA VERA NOIA”. “SEI SOLO UNA SFIGATA CHE HA PAURA DEL MONDO INTERO”. “ASPETTARE QUELLO GIUSTO, MA CHE CAZZATE HAI PER LA TESTA?” “SARÀ DIFFICILE TROVARE QUALCUNO CHE TI AMI PER LA RAGAZZINA STRAMBA QUALE SEI!”
Tutto le rimbombava nella testa e dopo qualche minuto di pura paranoia, iniziò a crederci per davvero. Tutto quel calore e il profumo forte di quei sali da bagno la soffocarono per qualche secondo,così appena ne ebbe la forza, si tirò su dalla vasca da bagno, si infilò l’accappatoio addosso e aprì immediatamente la finestra per poter respirare. Proprio in quel momento, sentì i suoi genitori uscire di casa, l’avevano avvisata prima che lei entrasse nel bagno. Con le poche forze rimaste, trascinandosi per il muro, la ragazza entrò in camera sua, dove con un capogiro cadde a terra ai piedi del letto, proprio dove riscoppiò a piangere, liberandosi di tutte quelle sensazioni negative. Sperava solo che il ricordo di Mark svanisse velocemente dalla sua mente.

Proprio mentre Alex e Rachel, superavano la casa dei vicini, videro Dylan avvicinarsi. Lo fermarono. Rachel lo guardò.-

Rachel: Dylan, ciao!
Dylan: Ciao!
Rachel: Stiamo andando a fare una passeggiata, poi andiamo dritti a cena dai tuoi genitori!
Dylan: Oh, davvero? I-io sono passato per prendere un gioco della playstation di Sam
Alex: Samuel non è ancora tornato a dire la verità!

-Disse Alex.-

Dylan: Ah!

-Rachel sorrise al ragazzo.-

Rachel: Sali pure in camera sua, se Emy è pronta, fattelo dare da lei! Poi raggiungeteci a casa tua e cercate di non picchiarvi durante il tragitto
Dylan: Okay!

-Disse il ragazzo sorridendo. Li salutò, li vide allontanarsi ed entrò in casa. Salì le scale e sentì dei singhiozzi sempre più forti provenire dalla stanza di Emily. Vide la porta aperta dal corridoio e sentendola piangere più forte subito entrò nella camera senza nemmeno bussare, cosa di cui si pentì qualche secondo più tardi. Vide la ragazza seduta ai piedi del letto coperta solo da un accappatoio, con le braccia intorno alle ginocchia e la testa dai capelli ancora bagnati, china su esse. La sentì tirare su col naso e subito, si avvicinò a lei, inginocchiandosi.-

Dylan: Emy! Ehi!

-La ragazza sembrò troppo presa dalla sua disperazione per accorgersi del ragazzo, così Dylan le accarezzò dolcemente i capelli.-

Dylan: Emy...

-Emily alzò il viso e vedendolo cercò di asciugarsi le lacrime chiudendo completamente il suo accappatoio facendo un nodo intorno alla vita.-

Emily: Dylan! Che diavolo ci fai qui, eh?

-Lui la guardò. Avrebbe davvero voluto stringerla a sé ma lei sembrava essere davvero arrabbiata e ferita.-

Dylan: Volevo solo vedere come stavi. Sarah mi ha detto cosa è successo tra te e Mark!

-Emily si alzò da terra, allontanandosi dal ragazzo.-

Emily: A te non importa un accidente di come io stia. Sei qui per ridere di me e rinfacciarmi la storia con Mark a vita. Non è così?

-Anche Dylan si alzò da terra, arrabbiato.-

Dylan: Dio Santo, Emy. Mi fa a pezzi vederti in queste condizioni e tu davvero pensi che io sia qui per infierire e ridere di te? Ma chi credi che io sia?
Emily: Non lo so, Dylan. Non so più niente! So solo che l’unica a rimanere fregata sono sempre io. Sono un giocattolo per tutti quanti!
Dylan: Per me non sei un giocattolo
Emily: Ah no? A giudicare dal modo in cui mi hai trattata direi di sì. A te non importa niente!
Dylan: Se davvero non mi importasse nulla, credi davvero che perderei il mio tempo a correrti dietro come ho fatto stamattina?

-La ragazza lo guardò studiandolo.-

Emily: Come pensi che io riesca a credere alle tue parole adesso? E’ una vita che mi tratti da schifo e le tue parole non sono state poi così diverse da quelle di Mark. Non sei diverso da lui. Mi hai sempre dato della sfigata, dell’acida, della suora e della poco interessante. Credi che le cattiverie che mi dici spariscano in qualche secondo? No, rimangono lì a punzecchiare e ferire tutte le mie insicurezze. E oggi dentro quella vasca, mi è venuto un attacco di panico a causa vostra, tua e di Mark, perché ho realizzato che avete ragione. Io sono così e non cambierò mai!

-Dylan si avvicinò a lei intenerito da quella fragilità ma allo stesso tempo incazzato con la persona di merda che era stato fino a quel momento. Non poteva darle torto. Le prese le mani.-

Dylan: Non voglio che tu cambi per nulla al mondo!

-Emily mollò la presa.-

Emily: Adesso non puoi dirmi questo. Non puoi prendermi le mani e dirmi questo. Non dopo quello che mi hai detto il giorno dell’incidente. Se non te lo ricordi, ti rinfresco la memoria. Mi hai detto che uno come Mark o come te non potrebbe mai interessarsi a una come me e ora mi dici che non vuoi che io cambi? MA COSA VUOI DA ME, DYLAN?

-La ragazza, esasperata, guardò a terra per poi sedersi sulla sedia della scrivania riprendendo a piangere mentre i capelli lunghi e scuri le coprivano il viso. Dylan sospirò, dandosi dell’imbecille, poi si avvicinò a lei e si inginocchiò, scostandole delicatamente i capelli dal viso.-

Dylan: Mi hai frainteso quel giorno. Quella frase non aveva un significato cattivo. E’ ovvio che uno come Mark non possa interessarsi a te...

-La ragazza abbassò lo sguardo e lo sentì continuare a parlare.-

Dylan: Uno del genere non è minimamente alla tua altezza. Tu hai bisogno di qualcuno che ti ascolti, ti consoli, ti rassicuri e rida con te, non di un’idiota che pensa solo al sesso ma non sa neanche l’alfabeto. E poi io non ho mai parlato di me. Se a lui fosse piaciuto ascoltarti anche solo la metà di quanto piace a me, non ti avrebbe lasciata andare. Adoro la tua voce, anche quando mi urli contro. Sono felice di non avere più bisogno di una scusa per massacrare Mark, lunedì lo distruggo. Non doveva parlarti in quel modo, e nemmeno io. Mi dispiace!

-Emily ormai era sempre più conquistata dalle parole di Dylan che erano davvero sincere. Lo guardò con un sorriso.-

Emily: Lo hai già pestato per Samuel alla festa del quartiere!
Dylan: Io non l’ho pestato per fare un favore a Samuel
Emily: Ah no?
Dylan: No! Stava parlando di te. Se avesse parlato di Eleanor, per esempio, non me ne sarebbe importato. Okay, forse un po’ si, perché è mia amica, però è di te che stava parlando e tu non meriti di essere trattata così. Gli sono saltato addosso perché voleva portare a letto te e non doveva azzardarsi nemmeno a pensarci, perché…

-Subito si zittì. I suoi sentimenti venivano fuori come fa la lava che erutta dalla bocca di un vulcano. Era sicuro al cento per cento di ciò che provava per la ragazza e non voleva più nasconderlo. Continuò mentre quegli occhi grandi color cioccolato, così tipici dei Brooks, lo fissavano aspettando con ansia un continuo.-

Dylan: ...perché voglio che tu sia mia! Hai ragione, quello che hai detto stamattina è vero. Sono stato un codardo, mi sono nascosto, sono stato aggressivo quando non ne avevo motivo, non ho preso in considerazione cosa tu volessi, ma io sono fatto così e lo sai. Maledizione se lo sai. Tu mi conosci per davvero Emy, ecco perché ho avuto paura dei miei sentimenti dopo quel fantastico bacio. I-io… Senti, voglio essere sincero con te e non voglio più mentirti e spero che poi tu potrai perdonarmi e darmi una chance. Le cose per me sono cambiate il giorno dell’incidente. Ho davvero avuto paura di perderti e non mi sono mai sentito così spaventato. Hanno iniziato a venire fuori dei sentimenti che forse erano sempre stati nascosti dentro me. Da quel giorno ho iniziato a comportarmi da deficiente, okay, più deficiente del solito. Non sapevo se tu provassi i miei stessi sentimenti, così ho provato a farti ingelosire per cercare di capire se anche per te fosse cambiato qualcosa ma credo di aver solo peggiorato la situazione. Poi alla festa di Jackson… Io… Con quel bacio, tu sei riuscita a succhiarmi via l’anima. Sarebbe dovuto essere per gioco, ma per me non lo è stato. Sono uscito con tante ragazze, ma non ho mai trovato qualcuna le cui labbra combaciassero con le mie. Mi dispiace per averti delusa, ferita e fatta piangere, tu non meriti tutto questo, ma la tua anima combacia con la mia, ne sono sicuro. Emy, io non riesco più a vivere pensando che tu non voglia stare con me, ma dopo tutto quello che ho fatto… Come potresti ancora volermi?

-Emily lo guardava e ascoltava attentamente e finalmente un dolce sorriso spuntava sul suo viso. Dylan si era finalmente confidato con lei e aveva sputato fuori tutto quanto e lei non ne poteva essere più felice. Aspettava quel momento da tempo. Lei gli accarezzò i capelli.-

Emily: So che questo pomeriggio hai parlato con Eleanor e l’hai allontanata dalla tua vita per avere una seconda chance con me e davvero, l’ho apprezzato, ma so anche quanto lei sia importante per te come amica e se noi dobbiamo iniziare qualcosa insieme io voglio crederci con tutta me stessa. Ti conosco, sei di parola e so che non ci andrai mai più a letto o la bacerai, quindi non voglio che tu rinunci alle tue amicizie. E’ una cosa che con il tempo potremmo rinfacciarci e io non voglio iniziare tutto partendo dalla gelosia

-Dylan la guardò davvero riconoscente. Lei lo conosceva talmente bene che non c’era bisogno di fingere. Si avvicinò di scatto a lei per baciarla, poi si fermò ad appena qualche centimetro dalla bocca rosea della ragazza. Lui la guardò e sussurrò.-

Dylan: Posso baciarti adesso e per i prossimi giorni della nostra vita?

-Emily annuì, lo prese per il viso avvicinandolo a sé e si baciarono con passione. Ed ecco che la melodia dei loro cuori riprendeva a suonare allegramente. Non si staccarono da quel bacio fin quando non furono senza respiro. Entrambi si alzarono e stringendosi sempre più l’uno a l’altra, non riuscendo a frenare quella voglia di baciarsi, indietreggiando, caddero sul letto. Dylan si fermò a guardare il viso della ragazza per qualche istante, per poi accarezzarle dolcemente i capelli e sussurrare.-

Dylan: Ho parlato tanto di Mark, ma probabilmente nemmeno io ti merito!

-Emily lo guardò accarezzandogli il viso.-

Emily: Decido io chi mi merita o no!
Dylan: Come ho fatto ad essere così cieco per tutto questo tempo?

-Emily lo guardò sorridendo.-

Emily: Non lo so, ma poi ne parleremo!

-Disse la ragazza prima di riprendere a baciarlo con passione. Dylan iniziò ad accarezzarla lungo il fianco e la sentì rabbrividire.
Emily si godette quel dolce tocco che la faceva andare in paradiso. Ripresero di nuovo fiato ed lei fu sicura al cento per cento di volergli stare vicino e toccarlo. Decise di farsi guidare dal cuore, senza paura. Gli sbottonò la camicia e gli accarezzò quei leggeri addominali continuando a baciarlo. Dylan sorrise, la fece sdraiare a letto e si appoggiò leggermente al corpo della ragazza mentre continuava a baciarla. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza. Dopo qualche secondo, lui la sentì sussurrare.-

Emily: I tuoi jeans mi graffiano!
Dylan: Oh, scusa!

-Disse lui levandosi i jeans di dosso, buttandoli per terra, poi ripresero a baciarsi. Emily non riusciva a staccarsi dalle labbra di Dylan, quando sentì l’accappatoio aprirsi lentamente e la mano di Dylan accarezzarle i fianchi e andare sempre più in basso. La ragazza si preoccupò, doveva pur dirgli la verità. Lo bloccò.-

Emily: Dyl!

-Dylan la guardò con occhi scintillanti, per lui era splendida.-

Dylan: Sì?

-Lei distolse lo sguardo e arrossendo parlò.-

Emily: Voglio farlo con te, ora. Però voglio essere sincera. Io, non ho mai...

-Dylan la guardò sorpreso.-

Dylan: Ma come, tu e Mark… Voi…
Emily: Non ci sono andata a letto. Gli ho detto però che poteva spargere la voce per il momento. Io non mi sono sentita pronta a farlo con lui. Non provavo dei sentimenti per Mark. Mi serviva del tempo, ecco perché ho cercato di tenerlo buono dandogli il permesso di dirlo a scuola. E poi così la voce sarebbe arrivata anche a te!

-Dylan la guardò sorridendo.-

Dylan: Volevi farmi ingelosire?!
Emily: A quanto pare ci sono riuscita!
Dylan: Ci sei dannatamente riuscita!

-Lui la baciò ma sentì ancora la ragazza preoccupata, così sussurrò.-

Dylan: Stellina, te lo prometto, andrà tutto bene. Cercherò di essere il più delicato possibile, ma se non sopporti il dolore non preoccuparti e avvisami subito. Io mi fermerò e faremo passo passo

-Lui sorrise e lei gli accarezzò i capelli, stringendolo a sé.-

Emily: Non chiamare mai più Eleanor “stellina”!
Dylan: Allora sono riuscito anche io a farti ingelosire

-Entrambi sorrisero e lui la guardò.-

Dylan: La mia stellina sarai sempre e solo tu!

-Lui le baciò la pancia e dopo qualche secondo anche l’accappatoio finì a terra. Dylan si fermò a guardarla.-

Dylan: Sei davvero bellissima e io ti voglio

-Emily sorrise.-

Emily: Ti voglio anche io!

-Dylan prese dalla tasca dei suoi pantaloni il portafoglio, da dove tirò fuori un preservativo. Ripresero a baciarsi per poi iniziare con delle carezze e dei preliminari leggeri. Quello era senza dubbio il modo più delicato e semplice per mettere Emily a suo agio. Quando la ragazza iniziò ad abituarsi e il ritmo iniziava a farsi più regolare e veloce, mentre Dylan le baciava il petto e il collo, sussurrò senza che potesse accorgersene.-

Dylan: Amo ogni centimetro del tuo corpo e amo te da poter morire!

-Emily non pote’ che sorridere felice vedendo come a Dylan sfuggì il controllo dei suoi sentimenti da duro ed era ancora più felice di sapere che i sentimenti del ragazzo corrispondessero ai suoi. Prima che le loro energie finissero, esplodendo nel piacere più intenso e grande che lei avesse mai provato, sussurrò.-

Emily: Ti amo anche io, mio playmaker!

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Capitolo 72
*** Undercover ***


Unconventional Family
Capitolo 72
-Undercover.-



-Quella sera, Emily e Dylan stavano ancora accoccolati sotto quelle calde coperte ad accarezzarsi, ridere e scherzare.-

Emily: Avrei giurato di essere in punto di morte!

-Dylan la guardò sorridendo.-

Dylan: Quello era il mio obbiettivo: rubarti l’anima. Posso farti una confessione?

-Emily si fece seria vedendo l’espressione del ragazzo.-

Emily: Dimmi pure!
Dylan: Dopo questa sera, insomma, l’essere stato con te… I-io… Io non mi sono mai sentito così. Sai che sono stato con altre ragazze, ma questa è la prima volta che lo faccio per puro amore. Non mi è mai capitato di voler restare per le coccole e io più ti guardo e più penso di non riuscire a vivere senza te nella mia vita!

-La ragazza era davvero commossa. Di certo non si aspettava delle parole del genere da Dylan, conoscendo il tipo, eppure lui stava esternando i suoi sentimenti, rivelandosi la persona che Emily in fondo aveva sempre sperato che lui fosse. Lei lo accarezzò e lui continuò.-

Dylan: Perché ci abbiamo messo tanto? Ci conosciamo da una vita, perché questi sentimenti non sono venuti fuori prima?
Emily: Perché passavamo il tempo ad odiarci. Ecco il perché. Abbiamo passato la vita a farci una guerra costante. E onestamente non so nemmeno come tutto ciò sia iniziato!
Dylan: E’ iniziato per colpa mia!

-Emily lo guardò aggrottando la fronte e lui continuò dopo averle accarezzato il viso.-

Dylan: Ero geloso di te da morire. Sono sempre stato geloso di te!

-Lei era senza parole.-

Emily: Cosa? Vuoi scherzare?

-Dylan scosse la testa.-

Dylan: No. E’ la verità e non lo avrei mai ammesso. Non ti avrei mai voluto dare questa soddisfazione. Ero geloso per via di Lily. Anche io e Samuel ci andavamo super d’accordo e ci ha sempre trattati come dei principini, però lei con te ha sempre avuto un rapporto speciale. Facevate un sacco di cose da ragazze insieme
Emily: Avresti potuto farle anche tu con noi!
Dylan: Sì, certo, peccato che odiassi le cose da femmine. Mi piacevano molto di più le avventure che io e Samuel creavamo, ma dall’altro lato…
Emily: Avresti voluto metterti in mezzo tra me e diddi!
Dylan: Già…

-Disse semplicemente il ragazzo. Emily lo guardò.-

Emily: Anche io ero gelosa di te!
Dylan: E perché mai? Sembravi solo schifata da me, “il bambino delle caverne”!

-Entrambi scoppiarono a ridere di gusto. Emily dovette asciugarsi le lacrime.-

Emily: Oh mio Dio! Ti chiamavo davvero così!
Dylan: Così e in tanti altri orribili modi che spesso il mio cervellino nemmeno capiva. Eri troppo intelligente per il mio livello
Emily: Non capivi e allora usavi le mani. Eri davvero un bambino delle caverne!

-Dylan scoppiò a ridere, per poi stringere Emily sempre più a sé e far scendere lentamente la mano sul corpo della ragazza.-

Dylan: Per fortuna ho imparato ad usare le mie mani diversamente!
Emily: Oh, Dylan…

-Fu l’unica cosa che la ragazza seppe dire mentre il suo respiro si faceva più inteso e iniziava a perdere il controllo del suo corpo. Dylan le baciò il collo e sussurrò.-

Dylan: Sentirti pronunciare il mio nome in quel modo, mi fa impazzire ancora di più!

-Emily cercò di recuperare il controllo del suo corpo per poter baciare il ragazzo, quando sentirono il cellulare della ragazza squillare sul comodino. A malincuore si staccarono l’uno dall’altro quando arrivò la seconda chiamata. Avevano deciso di ignorare allegramente la prima, ma una seconda telefonata li preoccupava. Emily prese il suo cellulare.-

Emily: E' papà!

-La ragazza guardò Dylan mentre il cellulare continuava a suonare.-

Emily: Adesso che gli dico?

-Dylan la guardò, vedendola andare nel panico.-

Dylan: Fai l'indifferente e rispondi! Rispondi, Emy!!

-La ragazza premette il tasto e rispose, mettendo suo padre in vivavoce.-

Emily: “Ehi papà!”
Alex: "Passerotto, che fine avete fatto? E' un'ora che vi aspettiamo! Tu e Dylan non vi sarete mica uccisi per strada?!"
Emily: “No, no, non preoccuparti!”

-Lei lesse il labiale di Dylan e pensò che fu veramente un colpo di genio.-

Emily: “Samuel! Dylan vuole aspettare Samuel qui, così arriviamo da voi tutti insieme”
Alex: "Ma se Samuel è già qua! E’ tornato una buona mezz’ora fa”
Emily: "COSA?!"

-Emily si diede una manata in fronte.-

Emily: “Allora quello stupido Dylan ha capito male come al solito!”

-Dylan la guardò con una faccia da cucciolo offeso e la ragazza gli sorrise accarezzandogli il mento.-

Alex: "Okay, allora vi aspettiamo. Muovetevi"
Emily: “Okay papino, arriviamo!”

-Disse Emily, chiudendo la chiamata con quelle parole. Guardò il ragazzo per poi alzarsi e iniziarsi a vestire.-

Emily: Coraggio, vestiamoci e usciamo!

-Dylan la guardò ancora offeso.-

Dylan: Scusa, sono troppo stupido per vestirmi!

-Emily scosse la testa, risalì sul letto e si avvicinò a Dylan gattonando, iniziando a baciargli il collo.-

Emily: Io non credo!

-Dylan sbuffò, stendendosi a letto.-

Dylan: Ma io sto così bene qui! Perché ci dobbiamo andare?
Emily: Prima di tutto perché quella è casa tua e prima o poi dovrai tornarci e secondo, se papà dovesse trovarci qui, così, nudi, potrai considerarti morto stecchito!

-Dylan sgranò gli occhi, non aveva minimamente pensato a quello scenario.-

Dylan: Okay, il secondo motivo mi spinge a vestirmi!
Emily: Bravissimo amore! Vedo che capisci al volo

-Dylan la strinse a sé.-

Dylan: Ma se continui a chiamarmi “amore”, io come faccio a lasciarti andare?

-Emily sorrise e gli diede un bacio, poi si alzarono, si rinfrescarono e ripresero a vestirsi. Prima di uscire dalla porta di casa, la ragazza fermò Dylan.-

Emily: Come glielo diremo?

-Lui sapeva bene che Emily si riferiva alle loro famiglie. Lui l’accarezzò dolcemente.-

Dylan: Per il momento credo sia meglio tenere questo segreto per noi. Aspettiamo, in fondo la nostra storia è appena cominciata

-Emily rabbrividì stringendosi a lui.-

Emily: E' così bello sentirtelo dire. Quindi è ufficiale?
Dylan: Cosa?! Il fatto che tu sia la mia ragazza e che nessuno oltre a me d'ora in poi ti debba guardare? Mi sembra chiaro!

-La ragazza sorrise scuotendo la testa.-

Emily: Quindi quando siamo tutti insieme dobbiamo litigare come sempre
Dylan: Già!
Emily: Coraggio, iniziamo a pensare ad una scusa per questo ritardo!

-Entrambi sorrisero uscendo di casa. Finalmente, dopo quel tempo che parve essere infinito, Brittany, mentre apparecchiava la tavola, vide Dylan ed Emily entrare in casa. I due ragazzi varcarono la soglia della porta ed Emily, davvero arrabbiata, spinse Dylan dentro.-

Emily: SOLO TU PUOI ESSERE COSÌ IMBECILLE!
Dylan: NON MI TOCCARE, MI CONTAGI LA LEBBRA!

-Rachel sentendo quelle urla dal soggiorno scosse la testa senza speranza.-

Rachel: Ed eccoli che arrivano!

-I ragazzi entrarono in salotto e si separarono. Oliver li guardò.-

Oliver: Si può sapere cosa è successo? Non urlatevi contro in quel modo!

-Emily guardò Oliver furibonda.-

Emily: Beh, Oliver, vuoi davvero sapere cosa è successo? Quel cretino di tuo figlio mi ha rinchiusa dentro camera mia e ha bloccato la porta con una sedia!

-Brittany subito fulminò suo figlio.-

Brittany: Dylan!
Dylan: Non ho resistito alla tentazione!

-Lui sorrise e di sfuggita vide Samuel che lo guardava seriamente, così si fece serio pure lui mentre sua madre continuava a rimproverarlo.-

Brittany: Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere, ci siamo intesi? E’ una cosa disgustosa, meschina e da prepotenti e noi non abbiamo tirato su un bullo. Se tu bullizzi gli altri allora noi ti bullizzeremo in casa e vediamo se la cosa ti piacerà, signorino! Sono davvero delusa dal tuo comportamento, questo non è modo di trattare le ragazze, specialmente quelle di questa famiglia. Chiedi immediatamente scusa ad Emily e per farti perdonare la porterai al cinema o fuori a cena, pagando tutto di tasca tua!

-Dylan la guardò per poi guardare suo padre supplichevole.-

Dylan: Cosa?! Papà!
Oliver: Tua madre ha ragione. Non tolleriamo questi comportamenti. Chiedile scusa!

-Dylan sbuffò e guardò Emily che dentro sé moriva dalle risate, anche Dylan era divertito e in fondo avrebbe pagato per il loro primo appuntamento, lo avrebbe fatto a prescindere e con piacere. Comunque dovevano impegnarsi nel far sembrare reale quella litigata.-

Dylan: Mi dispiace, ti chiedo scusa

-Lui sentì Brittany schiarirsi la gola.-

Brittany: E…

-Dylan scosse la testa continuando a guardare Emily.-

Dylan: E non lo farò mai più!

-Gli occhi delle due famiglie a quel punto erano tutti puntati su Emily. La quale, l’unica cosa che voleva fare era prendere quel bel visino del suo fidanzato e baciarlo. Ovviamente non poteva fare ciò, così lo guardò senza dargli importanza e sbuffò.-

Emily: D’accordo, accetto le tue scuse ma voglio una cena da tre portate più il dolce!
Dylan: Cosa? Mi manderai in rovina!

-Brittany guardò suo figlio.-

Brittany: Questo è il minimo!

-Disse la donna facendo scoppiare a ridere il resto della famiglia. Dopo aver risolto quella situazione, Alex parlò.-

Alex: Ma dove sono Daniel e Lily?

-Oliver sorrise.-

Oliver: Dovrebbero arrivare tra poco con il cibo giapponese!
Alex: Oh, bene!

-Disse Alex sedendosi sul divano, proprio mentre Samuel faceva un cenno a Dylan.-

Samuel: Seguimi fuori. Dobbiamo parlare!

-Il ragazzo dagli occhi blu annuì e seguì Samuel sotto lo sguardo sospettoso di Emily. Uscirono fuori chiudendo la porta e si avvicinarono al muretto del cortile in modo da avere la giusta privacy. Samuel si voltò guardando Dylan negli occhi. Forse il suo amico poteva fregare la sua famiglia, ma non lui.-

Samuel: Che diavolo avete fatto per tutto quel tempo?
Dylan: Sam…

-Samuel diventò rosso di rabbia in un istante, capendo perfettamente la situazione.-

Samuel: “SAM” UN CAZZO! SEI UN TRADITORE DI MERDA!

-Dylan cercò di difendersi.-

Dylan: Non è vero. Tu hai detto di sapere ciò che io provavo!
Samuel: Sì, MA QUESTO NON VUOL DIRE SCOPARTI MIA SORELLA DUE ORE DOPO LA NOSTRA CONVERSAZIONE! E’ LA MIA SORELLINA E NON ME NE FREGA UN CAZZO SE NOI SIAMO COME FRATELLI, IO TI AMMAZZO!

-Samuel cieco di rabbia si fiondò su Dylan pronto a colpirlo. Il ragazzo cercò di attutire il colpo proteggendosi la faccia con le braccia, quando, stanco, urlò.-

Dylan: LA AMO, CAZZO!

-Samuel si fermò perplesso e abbassò il pugno. Per qualche secondo si guardarono dritti negli occhi e il ragazzo dai capelli biondi si calmò, respirando pesantemente.-

Samuel: La ami?

-Dylan annuì tirando su col naso mentre iniziava davvero a fare freddo.-

Dylan: Non le farò del male. Te lo giuro, io avrei evitato tutta questa situazione, se solo avessi potuto, ma io non ci riesco, io non riesco a guardarla e non provare niente. Non voglio incasinare le cose fra noi. E ci ho provato, Sam, ho davvero provato a togliermela dalla testa, ignorarla e continuare la mia vita, sai che ci ho provato con tutto me stesso, ma io non posso. Stare con lei è stata l’emozione più bella di tutta la mia vita. Io sono fatto per combaciare con lei

-Gli occhi del ragazzo brillavano dall’emozione e Samuel lo guardò.-

Samuel: Le hai fatto male?
Dylan: Ho cercato di essere il più delicato possibile. Prima di farlo mi sono accertato che lei lo volesse veramente e che fosse pronta. Non la lascerò, lei è troppo importante per me. Forse dovresti preoccuparti più per me che per lei. Se le cose non dovessero andare, sono convinto che sarà lei a lasciarmi. Insomma è fantastica è da idioti lasciarsela scappare. Voglio essere il meglio per lei anche se probabilmente non lo sono!
Samuel: Già, probabilmente non lo sei, ma nessun ragazzo sarà mai alla sua altezza, quindi tanto vale vederla con qualcuno che davvero so che ci tiene e soprattutto qualcuno che posso pestare se dovesse farla soffrire!

-Entrambi scoppiarono a ridere e Samuel diede una pacca sulla spalla a Dylan.-

Samuel: Scusa se ho provato a metterti le mani addosso. Non ero ancora pronto a sapere una cosa del genere. Rendila felice!

-Dylan sorrise.-

Dylan: Lei lo è già, così come lo sono io!

-Samuel annuì e parlò.-

Samuel: L’importante è che non mi parliate delle vostre cose da fidanzati!

-Finalmente tirò fuori il suo solito sorriso da sbruffone e Dylan rise.-

Dylan: Non ci tengo! Piuttosto, tu e Sarah?
Samuel: Diciamo che stiamo uscendo insieme e lei non è così sgradevole come pensavo. Mi piace
Dylan: Niente sesso?

-Samuel scosse la testa.-

Samuel: No, per ora no. Ma la verità è che forse mi sta bene così!
Dylan: Sono contento per te, magari Sarah è davvero quella giusta

-Samuel fece spalline.-

Samuel: Non so, vedremo! Comunque, adesso tu ed Emy farete finta di odiarvi?
Dylan: Sì, in casa per forza. Non siamo pronti a urlarlo a tutti
Samuel: Figurati se lo dovessero venire a sapere Brittany e mia madre! Vi sfinirebbero di domande
Dylan: Appunto, è una cosa che vogliamo evitare. Io vorrei evitare anche le cinque dita di tuo padre spiaccicate sulla mia faccia a dire la verità

-Entrambi scoppiarono a ridere. Tutti e due sapevano bene che Alex stravedeva per la sua bambina. Samuel guardò Dylan.-

Samuel: Torniamo dentro o si chiederanno cosa ci sia che non va!

-Prima di avere il tempo di voltarsi, vennero accecati dai fari di una macchina. Dylan guardò quella macchina molto familiare che si parcheggiava dentro il vialetto di casa.-

Dylan: Sei proprio molto divertente, Daniel!!

-Gli urlò Dylan, mentre Daniel e Lily ridevano in macchina cercando di aprire gli sportelli. Daniel continuò a ridere guardandoli.-

Daniel: Perché avete gli occhi così chiusi? Sembra che qualcuno vi abbia accecato!

-Dylan stava per rispondergli di malo modo quando Jasmine corse da lui saltandogli addosso.-

Jasmine: Zio Dylan!
Dylan: Ciao patatina!

-La prese in braccio e la baciò per poi prenderla a cavalluccio. Jasmine salutò anche Samuel mandandogli un bacio da sopra le spalle di Dylan.-

Jasmine: Ciao zio Sam!
Samuel: Ciao Jazzy!

-Intanto Daniel, aveva preso in braccio Drew che si era completamente addormentato in macchina. Lily guardò i suoi ragazzi preferiti.-

Lily: Bei ragazzoni, perché non mi aiutate con le buste del takeaway?
Dylan: Io vorrei sorella, ma ho tua figlia a cavalluccio!
Lily: La porti dentro e poi riesci!

-Disse Lily sorridendo e facendogli la lingua. Samuel, invece, si avvicinò alla donna e la baciò sulla guancia, era molto affezionato a lei. Forse era l’unica in grado di farlo ragionare.-

Samuel: Ciao!
Lily: Ciao tesoro! Ti prego aiutami...

-Presero dalla macchina le buste e si avviarono dentro.-

Lily: Ciao a tutti!
Brittany: Tua figlia ti ha preceduta, tesoro!

-Disse Brittany ridendo mentre Jasmine si faceva coccolare da Rachel e Alex e Daniel scendeva le scale, dopo aver messo nella vecchia camera di Lily, il suo bambino a letto. Prima di sedersi a tavola, Emily trascinò la sua madrina nel cortile posteriore mentre Lily rideva.-

Lily: Calma, calma! Cosa è successo di così eccitante?

-Emily la guardò, non stava più nella pelle.-

Emily: Siamo ufficialmente cognate!

-Lily urlò di gioia e subito l’abbracciò.-

Lily: COSA?? NON CI CREDOO! Raccontami tutti i dettagli!
Emily: Io e Dylan abbiamo fatto l’amore qualche ora fa! E’ stato incredibilmente bello, ma la cosa migliore è stata sentirlo parlare dei suoi sentimenti ed era sincero. Ha detto di amarmi “da poter morire”!
Lily: Lo sapevo! Sapevo che lui è un romanticone e sapevo che siete cotti l’uno dell’altra!
Emily: Mi fido di lui al cento per cento. Non mi farà del male
Lily: Assolutamente, te lo garantisco. Credo che d’ora in avanti mio fratello metterà sempre te al primo posto. Samuel lo sa?
Emily: Credo di sì. Ha voluto prendere da parte Dylan. Non ho visto alcun segno di pestaggio come sangue o occhi neri, quindi credo che abbiano chiacchierato e risolto la cosa tra loro. Io ancora non riesco a credere che lui si sia dichiarato!

-Lily la guardò sorridendo.-

Lily: Devi averlo fatto impazzire!
Emily: L’ho solo ignorato, fatto ingelosire e trattato da schifo. Dopo aver subito tutto questo finalmente si è deciso!

-Entrambe scoppiarono a ridere e Lily strinse di nuovo Emily a sé.-

Emily: Diddi?!
Lily: Dimmi!
Emily: E’ stato bello tra noi, ma ha fatto malino!

-Lily sorrise intenerita.-

Lily: Tesoro, è normalissimo la prima volta, ma poi passa. Vedrai che le prossime volte andrà meglio. Glielo hai detto?

-Emily scosse la testa.-

Emily: Non volevo rovinare tutta quella perfezione quasi irreale e il “dolore” era sopportabile. E’ così bello amare una persona ed essere ricambiati!

-Lily pensò a Daniel e sorrise dolcemente.-

Lily: Sì, è una bella sensazione. Tesoro, state crescendo così velocemente! Smettetela!

-Emily sorrise.-

Emily: Saremo sempre i tuoi piccoli combina guai. Comunque io muoio di fame!
Lily: Sì, andiamo a mangiare o quelle due impiccione delle nostre madri potrebbero sospettare qualcosa!

-Lily prese Emily a braccetto che la fermò.-

Emily: Ah, diddi?
Lily: Sì?
Emily: A proposito dei nostri genitori... Non devono sapere nulla. Io e Dylan abbiamo deciso di tenere il segreto per noi per ora!

-Lily sorrise.-

Lily: Tranquilla, sarò una tomba. Ora andiamo!

-Entrarono dentro e si unirono agli altri per la cena che spazzolarono via dal tavolo in un quarto d’ora. Tutti adoravano il cibo giapponese in quella famiglia. Un’ora più tardi, i ragazzi stavano per uscire di casa mentre gli altri ascoltavano della musica e Jasmine guardava Oliver.-

Jasmine: Nonno, mi insegni a ballare?
Oliver: Ballare? Io ti posso insegnare a suonare gli strumenti, a giocare a basket, a cucinare, ma non a ballare! Chiedi alla nonna, lei era bravissima!

-Jasmine subito guardò Brittany mentre i ragazzi si apprestavano ad uscire avvicinandosi alla porta.-

Jasmine: Nonna è vero?
Brittany: Beh, sapevo ballare, quando ero più giovane. Non ballo da quasi dieci anni ormai

-Rachel la guardò.-

Rachel: Oh già, da quella volta allo spettacolo!

-Lily rise.-

Lily: E’ vero, l’unica volta in cui Dylan ed Emily siano mai andati d’accordo!

-Sentendo le parole di Lily, sia Dylan che Emily si fermarono e tutti tornarono in salotto, anche Samuel. Emily guardò la sua madrina.-

Emily: Scusa, quale volta? Io non ne ho ricordo!

-Dylan parlò.-

Dylan: Nemmeno io!

-I ragazzi si sedettero sui divani mentre Brittany iniziava a raccontare la storia con un sorriso.-

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10 anni prima. Los Angeles, California.



-Quella sera Brittany era appena tornata a casa dopo un’ora e mezzo passata al corso di danza e sorrise vedendo i suoi maschietti preferiti sdraiati sui divani del salotto a godersi le avventure di Goku, ormai anche lei aveva imparato a conoscere quel cartone animato che quei due adoravano.-

Brittany: Eccomi a casa!
Dylan: Ciao mamma! Vuoi guardare Dragonball con noi? Io sono sicuro che in questa puntata Goku diventa supersayan di secondo livello!
Brittany: Fagiolo, in questo momento vorrei farmi solo un bel bagno caldo. Guarda tu le avventure di Goku anche per me, così domani mi potrai raccontare tutto nei minimi dettagli!

-Lei si avvicinò e baciò sia suo figlio che suo marito mentre teneva in mano un volantino. Oliver la guardò.-

Oliver: Cos’è quello?
Brittany: Niente, spazzatura! Ora lo butto. Ti dispiace se mi faccio un bagno?
Oliver: Assolutamente. Io inizio a preparare la cena

-Brittany annuì, andando in cucina per bere dell’acqua rinfrescante e poi salì le scale raggiungendo il piano superiore. Appena l’episodio di Dragonball finì, Oliver si alzò dal divano, fece partire un altro episodio per Dylan e poi andò in cucina dove iniziò a preparare della pasta al pesto. Non appena aprì la pattumiera per buttare il vasetto vuoto di pesto, notò quel volantino che teneva in mano sua moglie. Lo prese e lo lesse attentamente, sospirò. Quella notte avrebbe parlato con Brittany.
Proprio in quel momento Oliver sentì Dylan urlare e si affacciò in salotto dove vide sua figlia stringere forte a sé il suo fratellino e riempirlo di baci. Oliver sorrise andandola ad abbracciare.-

Oliver: Guarda chi si rivede! Cosa ti porta qui a quest’ora?
Lily: Il frigo dell’appartamento è completamente vuoto. Speravo di poter recuperare qualcosa da qui

-Disse Lily sorridendo. Finalmente lei e Daniel iniziarono a convivere, erano davvero eccitati, ma le nuove routine e il vivere insieme un po’ li destabilizzava anche se cercavano di dare il meglio l’uno per l’altra. Oliver la guardò.-

Oliver: Sembra un’ottima occasione per ordinare il tuo amato cibo cinese. Perché la stai sprecando?
Lily: Perché… Perché ho promesso a Daniel che avremmo iniziato a mangiare un po’ più sano invece di mangiare takeaway praticamente ogni notte. In più stamattina gli ho detto che avrei pensato io alla cena. Ero convinta di avere della pasta in casa ma mi sbagliavo e a quest’ora i negozi sono tutti chiusi… Ecco perché sono qui! Papino, avresti un pacco di pasta da dare alla tua dolce figliola?

-Oliver rise.-

Oliver: Hai solo l’imbarazzo della scelta! Se vuoi posso preparare io qualc…

-Lily lo interruppe.-

Lily: No, Daniel lo capirebbe immediatamente!

-Entrambi risero e Lily seguì suo padre in cucina.-

Lily: Dylan non si stacca da quel cartone animato!
Oliver: Oh, nemmeno per tutti i giocattoli del mondo

-Lily aprì la credenza e prese i suoi amati spaghetti, poi guardò suo padre abbracciandolo.-

Lily: Grazie, mi salvi! Dov’è la mamma?
Oliver: Si fa un bel bagno rilassante dopo la lezione di danza
Lily: Oh. Vado a darle un bacio e poi scappo subito in appartamento a cucinare!
Oliver: Altrimenti chi lo sente Daniel?
Lily: Appunto!

-Entrambi scoppiarono a ridere e Oliver riprese a cucinare la cena.

La notte, mentre Brittany entrava in camera da letto dopo aver letto la storia della buonanotte al suo bambino, si avvicinò a suo marito che la strinse a sé.-

Oliver: E’ crollato?
Brittany: Come una pera cotta al capitolo due!

-Oliver rise e mentre si spogliava per potersi mettere il pigiama, tirò fuori dalla tasca dei suoi jeans il volantino. Brittany lo guardò.-

Brittany: Perché lo hai tu? Io l’ho buttato alla spazzatura!
Oliver: Esatto, mi spieghi perché?
Brittany: E’ solo cartaccia!

-Disse la donna indossando il suo pigiama.-

Oliver: Si tratta del saggio finale del corso...
Brittany: Lo so!

-Oliver la guardò spaesato per qualche secondo, poi si avvicinò a lei.-

Oliver: Io non capisco...
Brittany: Non c’è niente da capire. Perché non andiamo a letto?
Oliver: Di cosa hai paura? Me lo spieghi?

-Brittany lo guardò. Sapeva che lui non avrebbe lasciato perdere e, spinta da tutta quella pressione parlò.-

Brittany: Perché non ho più l’età, Olly. Ecco perché. Non mi muovo più come un tempo, il mio corpo non è più come quello di una ragazzina ed è difficile adesso. E’ molto più faticoso e io mi sento ridicola e lo sarò agli occhi di tutti quanti!

-Oliver le prese le mani.-

Oliver: E’ per questo che ti sei iscritta a questo corso? Per avere paura di ciò che pensano gli altri oppure perché volevi riprendere e risentire la gioia che provavi anni fa? Io posso capire le tue paure, ma pulce non posso accettare questo tuo atteggiamento! Dov’è finita la mia Brittany combattiva e sicura di sé? E onestamente, non hai nulla di che vergognarti, il tuo corpo è pazzesco. Al supermercato fai sempre una strage di uomini e io sono davvero grato che tu ti sia accontentata di me

-Brittany lo guardò e gli accarezzò il viso.-

Brittany: Queste parole mi lusingano ma ballare è diverso…
Oliver: Allora balla per me!
Brittany: Cosa?
Oliver: Balla per me. Sai che io non sopporto la danza, ma vedere ballare te mi rende felice
Brittany: Oh, Olly!
Oliver: Verrò a vederti solo io. E’ una cosa che vuoi fare ma che ti spaventa, lo capisco, ma non voglio che tu rinunci. Fallo, poi deciderai se vorrai partecipare a quel corso l’anno prossimo ma adesso porta a termine ciò a cui hai dedicato gran parte del tuo tempo quest’anno! Io non vedo l’ora di vederti ballare

-Brittany lo guardò e lo baciò.-

Brittany: Tu, solo tu. Non parlarne con nessun’altro!
Oliver: Non preoccuparti!

-Disse Oliver, per poi prenderla, stringerla a sé e baciarla stendendola a letto.-
>>>

-Brittany guardò tutta la sua famiglia.-

Brittany: E ovviamente a quel “Non preoccuparti” dovevo proprio preoccuparmi! Infatti allo spettacolo c’eravate tutti. L’unico a mancare, poverino, fu Samuel. Era a casa con i nonni e una linetta di febbre

-Rachel la guardò.-

Rachel: Già, ricordo! Quella era la fine di una settimana infernale. La febbre in estate. Povero Samuel!

-Anche Alex guardò Brittany.-

Alex: Però poi ti fece piacere tutto il nostro supporto. E onestamente eri stata bravissima!
Brittany: Avevo dato il massimo. Quella sarebbe stata l’ultima volta!

-Tutti risero, poi Emily guardò Brittany.-

Emily: Com’è possibile che io e Dylan andammo d’accordo?
Brittany: Beh, immagino perché Samuel non era là. Fu carino vedervi per qualche minuto ballare insieme, eravate tenerissimi

-Oliver continuò.-

Oliver: Già, fino a quando non ci fu il primo pestaggio di piedi e la cosa degenerò in una vera e propria guerra

-Emily e Dylan risero. Era bello ascoltare storie che riguardavano loro da piccoli, sarebbero voluti rimanere là con tutti ancora un po’ ma dall’altra parte volevano fare i fidanzati, cosa che finalmente e segretamente erano. Così decisero di uscire. Samuel sarebbe andato al bar a giocare a biliardo con Jackson e altri ragazzi della squadra, mentre Dylan ed Emily sarebbero stati un po’ per conto loro al parco. Camminavano mano nella mano, quando poi Dylan si sedette su una panchina, facendo sedere sulle sue ginocchia la sua fidanzata.-

Dylan: Comunque non mi hai ancora detto come mai tu fossi gelosa di me da piccola!
Emily: Davvero non ci arrivi? Per Samuel ovviamente! Ho sempre pensato che se avesse potuto, mi avrebbe felicemente scambiata per avere te come fratello!
Dylan: Anche se Sam non lo dice espressamente, ti ha sempre amata da morire. Poi siete fratelli è normale che litighiate
Emily: Lo so, ma da piccola mi escludevate sempre
Dylan: Perché eravamo degli idioti e tu sei sempre stata molto più intelligente di noi
Emily: Non credo che tu abbia mai pensato che Eleanor fosse stupida!

-Disse Emily, lanciando quella frecciatina. Dylan la guardò alzando poi gli occhi al cielo.-

Dylan: Non eri gelosa di me per Samuel, ma di Eleanor per me
Emily: Perché credevi la odiassi tanto? Hai sempre respinto me mentre con lei andavi sempre d’amore e d’accordo. Mi sono sempre chiesta cosa avesse di tanto speciale!

-Dylan prese la mano della ragazza e l’accarezzò dolcemente.-

Dylan: Da quanto tempo è che provi dei sentimenti per me?
Emily: All’inizio la mia era una gelosia puramente infantile, ma più crescevamo e più scoprivo che si trattasse di qualcosa di diverso, di più intenso. Forse tutto è cambiato quando ci hai raggiunti al liceo. Non sapevo comunque di essere innamorata di te. Ti odiavo, perché in fondo i tuoi gesti mi facevano ingelosire

-Dylan le accarezzò il viso.-

Dylan: Mi dispiace! Ma se posso essere onesto, Eleanor non ha proprio niente in più di te. Lei è stata la prima ragazza a capirmi e a pensare come me. Non mi riteneva un bambino delle caverne

-Emily lo guardò.-

Emily: La tua prima volta è stata con lei?

-Dylan annuì.-

Dylan: Eravamo tutti e due vergini un anno e mezzo fa e volevamo solo toglierci quel pensiero. Niente di paragonabile a ciò che ho con te. Non ti darò alcun motivo per dubitare di me o essere gelosa

-Emily lo guardò e lo baciò con passione.-

Emily: Lo so! Sei stato sciocco comunque a seguire le orme di Samuel!
Dylan: C-come…?
Emily: So che la sua prima volta è stata ad appena quindici anni, anzi, forse ne aveva ancora quattordici e scommetto che tu non volevi essere da meno. In generale a quindici anni credo sia presto
Dylan: Forse hai ragione ma poi ho imparato a ragionare con la mia testa
Emily: Ne sono felice!

-Lei sorrise e lo ribaciò, cambiando poi argomento. Erano felici di aver chiuso finalmente il portone del passato.-

Emily: Cosa ne pensi dei nostri genitori che ci obbligano ad andare in vacanza con loro?
Dylan: Non voglio andare a sciare con loro, soprattutto se penso al fatto di poter aver casa libera per una settimana dopo Natale!

-Emily rise.-

Emily: Sappiamo bene come potremmo utilizzare quella casa e quel tempo soli soletti!
Dylan: E’ DECISO, COMBATTERO’ CON LE UNGHIE E CON I DENTI PER NON PARTIRE!
Emily: Altrimenti potremmo convincerli a prenotare un piano solo per noi ragazzi, così avremmo la nostra privacy!
Dylan: Sono sicuro che Samuel sarà felice di andare a fare qualche sciata in più e lasciare me e te soli!

-Emily guardò Dylan facendosi seria.-

Emily: Che ti ha detto quando ti ha preso da parte?
Dylan: Ha capito che siamo stati insieme, era furioso e avrebbe davvero voluto spaccarmi la faccia. Per fortuna sono riuscito a calmarlo
Emily: Come?
Dylan: Dicendogli la verità. Gli ho detto che ti amo e che non è mia intenzione farti soffrire

-La ragazza si strinse a lui.-

Emily: Mi ami, eh?! E’ così bello sentirtelo dire
Dylan: Ci ho messo un po’…
Emily: Ma l’attesa ne è valsa la pena!


Ciao Meraviglieee <3
So che sono in ritardo con il capitolo, ma spero di poterne pubblicare un altro Domenica.
Mi mancate tutti quanti!
Allora, cosa ne pensate? Questo è un bel capitolo di passaggio ma le reazioni di Samuel mi fanno sempre ridere un sacco. Tale padre, tale figlio!
Voi come state? Come vanno le vostre vacanze?
Un bacione,
Sum <3

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Capitolo 73
*** Settimana bianca ***


Unconventional Family
Capitolo 73
-Settimana bianca.-



-Quella sera precedente alla partenza per le vacanze invernali, dopo aver fatto le loro valigie, Samuel ed Emily uscirono, lasciando Alex e Rachel soli in casa. La donna cercava di chiudere la sua valigia mentre parlava con suo marito nella loro camera da letto.-

Rachel: E’ incredibile! Non rimangono in casa nemmeno la sera prima della partenza! E’ così sgradevole stare qui dentro?

-Disse Rachel sbuffando, riferendosi ai suoi figli. Alex la guardò.-

Alex: Passeranno un’intera settimana con noi, immagino che per loro questa sia una punizione!
Rachel: Chissà quanti ragazzi vorrebbero fare una vacanza come questa. Abbiamo affittato un bungalow interamente per loro. Cosa vogliono di più dalla vita?

-La donna continuava a fare pressione sulla valigia ma non riusciva proprio a chiuderla, era strapiena. Suo marito si avvicinò a lei.-

Alex: Sai che c’è? Se sono usciti loro, possiamo uscire anche noi. Perché non facciamo una bella passeggiata nel quartiere con una bella tazza di cioccolata calda in mano?

-Rachel lo guardò.-

Rachel: Possiamo fermarci a guardare le persone che pattinano sulla pista di pattinaggio?

-Alex sorrise e, guardando la donna, pressò la valigia riuscendola a chiudere una volta per tutte.-

Alex: Solo guardarli, eh? Quando finirà questa tua paura di cadere sul ghiaccio?

-Lui sorrise, perché amava ogni piccolo aspetto di quella donna, soprattutto quello più fragile. Poi continuò.-

Alex: Comunque sia, faremo tutto ciò che vuoi!

-Lei sorrise e lo baciò, scesero le scale, si misero i giubbotti e uscirono tenendosi a braccetto. Ammirarono tutte le decorazioni natalizie dei negozi e delle case, dovevano ammettere che alcuni loro vicini esageravano sempre più di anno in anno. Il Natale, ormai non era più quello di un tempo, da quando i gemelli erano cresciuti, la magia si era un po’ affievolita, ma sia Samuel che Emily adoravano il Natale, specialmente passarlo in famiglia, anche loro, proprio come gli Hunt, avevano le loro tradizioni a cui mai avrebbero rinunciato. Per fortuna, nella grande famiglia allargata, i bambini non mancavano e alla notizia che la loro Lily avrebbe avuto un altro bambino aveva reso felici tutti quanti, specialmente Emily. Lily, infatti, aveva portato a cena fuori i gemelli per annunciargli la bella notizia dato che ormai erano gli unici a non saperlo. Quella sera, non avevano fatto altro che parlare del bambino. I gemelli adoravano Lily e Daniel e così anche i loro bambini.

Alex e Rachel continuarono a camminare e chiacchierare parlando della vacanza che li attendeva, mentre le canzoni natalizie continuavano a venir riprodotte in tutto il quartiere. Improvvisamente, Rachel si fermò, scuotendo poi il braccio di suo marito.-

Rachel: Alex! Alex!!
Alex: Cosa c’è?
Rachel: Quello è Samuel! E’ proprio lui!

-Alex socchiuse gli occhi sforzando la vista cercando di riconoscere suo figlio.-

Alex: Ma che sta face…

-Proprio in quel momento lo videro baciare una ragazza dai capelli scuri. Rachel subito sussultò. Sapeva che Samuel non era più un bambino, ma vederlo così sicuro con una ragazza, la colpì. Scosse di nuovo il braccio di suo marito.-

Rachel: Quella è la sua fidanzata! Non posso crederci, andiamo da lui!
Alex: Cosa? No, non credo sia una buona idea!

-Alex provò a fermarla, ma fu troppo tardi, sua moglie era già indirizzata verso Samuel.-

Rachel: Samuel, tesoro!

-Sentendo quella voce, al ragazzo gli si gelò il sangue nelle vene e subito si staccò da Sarah mentre Rachel li guardava sorpresa.-

Rachel: Sarah?!
Sarah: Ciao Rachel!

-La ragazza era abbastanza imbarazzata a dire la verità. Continuò.-

Sarah: Oh, adesso devo darvi del “Lei” e chiamarvi signori McKay? Non lo so!

-Rachel era divertita dalla confusione di Sarah. Conosceva quella ragazza da quando i gemelli frequentavano l’asilo, non si sarebbe mai aspettata di vederla insieme a suo figlio.-

Rachel: Non dire sciocchezze, ci conosci da una vita! Quindi voi due state insieme?

-Samuel non poté che rimproverarla.-

Samuel: MAMMA!
Rachel: Scusa tesoro, sono solo curiosa. Tu mi racconti ben poco della tua vita!
Samuel: Questo è il perché. Ma cosa fate in giro? Quando sono uscito eravate sommersi dalle valigie
Rachel: Dato che ci lasciate sempre soli, anche noi abbiamo pensato di fare una bella passeggiata accompagnata da della cioccolata. Allora voi due, state insieme sì o no?

-I due ragazzi si guardarono, poi Samuel parlò.-

Samuel: Sì, diciamo che stiamo insieme!

-Sarah era davvero felice di sentire quelle parole da Samuel. Non se lo sarebbe mai aspettato ed era convinta che lui iniziasse a provare qualcosa per lei. Rachel sorrise e strinse Sarah in un abbraccio.-

Rachel: Ti prego, controlla questo combina guai per me
Sarah: Non preoccuparti!

-Alex li raggiunse e salutò.-

Alex: Ciao ragazzi!

-L’uomo prese sua moglie per le braccia, allontanandola da suo figlio.-

Alex: Tesoro, forse è il caso di lasciarli da soli, noi finiamo il nostro giro!
Rachel: Ma Alex!!
Alex: Andiamo!! Ciao e divertitevi!
Samuel: GRAZIE PAPÀ!

-Gli urlò dietro Samuel per poi scoppiare a ridere insieme a Sarah.

La mattina seguente, Oliver, Alex e Daniel, parcheggiarono le macchine all’aeroporto alle 5:30 della mattina. Oliver aiutò Lily e Daniel prendendo in braccio Jasmine dato che entrambi i bambini dormivano, mentre Daniel teneva in braccio Drew e, Lily, Alex e Brittany spingevano i tre carrelli con le loro valigie mentre i tre ragazzi non facevano altro che sbadigliare, ascoltando della musica con le loro cuffie. Emily non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti per poter leggere uno dei suoi libri. Anche il viaggio in aereo fu tranquillo per tutta la famiglia, tutti ne approfittarono per farsi una bella dormita e Lily ringraziò il fatto che Emily si svegliò prima di Alex e Rachel e cercò di sistemarsi dato che si era completamente appoggiata dolcemente sulla spalla di Dylan, e la cosa sarebbe stata davvero sospetta.
Quando fu ora di scendere dall’aereo, tutti erano già un po’ più svegli e iniziarono a ridere e scherzare mentre prendevano le macchine a noleggio. Un’ora più tardi, arrivarono al resort in montagna sopra il lago Tahoe, in California.
Appena i ragazzi videro quell’enorme struttura, non poterono crederci, l’entrata era fatta completamente in vetro. Dylan e Samuel corsero all’interno strisciando i loro borsoni a terra, tutta quella neve li eccitava. Una volta che tutti furono dentro, vennero accolti dal concierge.
Quell’uomo alto dai capelli neri e i baffi, spiegò gentilmente le regole del resort e anche tutte le fantastiche attività da svolgere durante il soggiorno. Parlò delle lezioni della classica sciata, discese libere, percorsi ad ostacoli, snowboard, pattinaggio sul ghiaccio e corse con gli scooter di neve. I ragazzi fecero un sacco di domande sulle attività quali snow tubing, che consiste nel fare una ripida discesa sulla neve dentro un gommone tondo a uno, due o tre posti, lo ziplining consente, invece, di planare a tutta velocità in picchiata lungo un cavo d’acciaio, un po’ come una funivia ma senza le cabine. Per i meno coraggiosi ma desiderosi di osservare uno spettacolare panorama, la normale funivia forniva questo servizio.
Erano davvero tutti eccitati e non sapevano decidere quale sarebbe stata la prima attività. Il concierge li affidò ad un altro membro dello staff che gli mostrò i loro bungalow sulla montagna. Una volta che tutta la famiglia si fu sistemata, si incontrarono nella piazzetta innevata e Brittany non vedeva l’ora di fare delle attività tutti insieme. Mentre aspettavano che i ragazzi arrivassero, Jasmine e Drew, che sembravano due omini Michelin da quanto erano vestiti, giocavano a lanciarsi le palle di neve. Daniel li guardava sorridendo, mentre Lily era più preoccupata.-

Lily: Bambini, non allontanatevi! E non lanciatevi le palle di neve in faccia, vi farete male!

-Daniel si avvicinò a sua moglie accarezzandole le spalle.-

Daniel: Rilassati e inizia a divertirti. Sono troppo piccoli per poter lanciare così forte le palle di neve. Guarda nostro figlio, non riesce nemmeno a fare una palla decente!

-Tutti scoppiarono a ridere mentre vedevano il bambino prendere della neve per poi farla scivolare a terra. Lily sospirò decidendo di lasciarsi andare. Fare quella vacanza era stata proprio una buona idea, soprattutto sapendo che la gravidanza iniziava a farla stancare e i mesi seguenti una vacanza del genere avrebbe solo potuta sognarla.
Brittany vide i tre ragazzi avvicinarsi e prese il braccio di suo marito.-

Brittany: Quale attività avranno scelto i ragazzi? Spero non ci facciano fare cose troppo estreme!

-Rachel guardò la sua amica.-

Rachel: Io sono disposta a fare la funivia e a sciare. Questo è il mio limite!

-Tutti scoppiarono a ridere e i ragazzi arrivarono. Alex li guardò.-

Alex: Finalmente! Cosa stavate combinando?

-Samuel lo guardò.-

Samuel: Ce lo chiedi anche? Abbiamo aspettato che i nostri cellulari e i nostri Ipad caricassero!

-Oliver scosse la testa contrariato.-

Oliver: Siamo qui per goderci la vacanza, non per stare attaccati ai cellulari!

-Dylan sorrise.-

Dylan: Infatti adesso stiamo proprio andando a fare snow tubing!

-Rachel li guardò curiosa.-

Rachel: Che cosa è?

-Emily, eccitata, rispose a sua madre.-

Emily: Ci butteremo giù da una ripidissima discesa dentro un enorme gommone tondo!

-Brittany li guardò.-

Brittany: Ragazzi, mi sembra un po’ eccessivo. Io e Rachel non siamo abituate a questi sport estremi e poi credo che Jasmine e Drew siano troppo piccoli per ciò!

-Dylan, senza ovviamente pensare, parlò.-

Dylan: Infatti ci andiamo solo noi!

-Brittany guardò confusa suo figlio.-

Brittany: Come, solo voi?

Dylan: Beh, per divertirci dobbiamo separarci! Noi non possiamo fare le cose per vecchi e bambini!

-Vedendo il viso sconsolato di Brittany, Emily diede una gomitata a Dylan che non aveva proprio avuto tatto mentre Samuel parlava.-

Samuel: Ragazzi, andiamo o perderemo il turno!
Dylan: Oh, già!

-Disse Dylan e poi continuò.-

Dylan: Noi andiamo. Ci vediamo per cena!

-I ragazzi si allontanarono e Emily, seguendo Samuel e Dylan, urlò.-

Emily: DIVERTITEVI!

-I genitori li videro allontanarsi e tutti rimasero senza parole da quel comportamento. Oliver provò a dare una giustificazione.-

Oliver: Probabilmente sono solo eccitati all’idea di essere qui. Oggi vorranno provare tutte le attrazioni, in fondo sono ragazzi. Sono convinto che già da domani cambieranno!

-Tutti annuirono cercando si essere positivi riguardo a quella situazione che, purtroppo per loro, non cambiò nemmeno nei giorni successivi.

Ormai mancavano solo tre giorni alla fine di quella vacanza che Dylan, Samuel ed Emily si stavano godendo al massimo, completamente per gli affari loro. Si può dire che vedessero i loro genitori solo per cena.
I primi quattro giorni volarono in questo modo mentre la famiglia si divideva in due gruppi. Quel pomeriggio, Lily, Brittany e Rachel, avevano deciso di riposarsi e dedicarsi un po’ di benessere. Si trovavano dentro un’immensa vasca di fango nella spa del resort mentre chiacchieravano e si gustavano un bel bicchiere di champagne. Lily guardò sua madre che era appena esplosa di delusione.-

Lily: Mamma, sono ragazzi. Capisco che non si stiano comportando nel migliore dei modi e che quindi voi due siate offese con loro, però d’altra parte capisco anche loro. Si annoiano a fare le cose che facciamo noi, non vogliono passare le loro vacanze a fare le giostre con Jasmine e Drew o a stare sulla funivia con noi…

-Rachel guardò la sua figlioccia.-

Rachel: Non ci aspettavamo che passassero tutto il tempo con noi. Abbiamo messo in conto il fatto che siano degli adolescenti e che abbiano bisogno dei propri spazi, infatti abbiamo prenotato un bungalow tutto per loro. Il punto è che non passano nemmeno un minuto con noi, e la cosa…

-Brittany finì la frase della sua amica.-

Brittany: ...ci ferisce!

-Rachel annuì convinta e Brittany continuò.-

Brittany: Di certo non mi aspettavo che Dylan e Samuel accettassero di venire a fare i fanghi con noi, questo è certo, ma almeno avrebbero potuto fare qualcosa con tuo padre, Alex e Daniel. Quelli sanno come ci si diverte!

-Lily sospirò.-

Lily: Non so cosa dire. Voi tutti siete abituati alla mia adolescenza, che non è stata facile, però io parlavo tanto con voi. Invece Samuel, Dylan ed Emily sono cresciuti tutti insieme e si confidano a vicenda. Hanno un attaccamento morboso tra loro, non come io lo avevo con voi. E’ tutta un’altra storia!

-Rachel annuì.-

Rachel: Hai ragione tesoro, è tutta un’altra storia!

-Brittany le guardò dopo aver finito il suo champagne e aver mangiato la sua fragola.-

Brittany: Stanotte a cena gli parleremo. Dylan ultimamente non è stato affatto carino!

-Lily parlò senza accorgersene.-

Lily: Eh, qualcuno gli spedisce la testa fra le nuvole!

-Subito sua madre si animò.-

Brittany: Chi? La sua fidanzata?!

-Anche Rachel subito parlò.-

Rachel: Tra i mille problemi della partenza, ho dimenticato di dirvelo. Ho incontrato la fidanzata di Samuel!
Brittany e Lily: No!!
Rachel: Sì! Quell’antipatico di mio figlio ha trovato una fidanzata che lo sopporta. Una brava ragazza. E’ Sarah, la migliore amica di Emily! Erano così imbarazzati!
Lily: Perché imbarazzati?

-Chiese ingenuamente Lily.-

Rachel: Beh, io e Alex li abbiamo beccati a baciarsi

-Lily la guardò sgranando gli occhi.-

Lily: Li avete interr… Anzi, scommetto che diddi Alex non si sarebbe minimamente avvicinato. Li hai interrotti mentre si baciavano?
Rachel: Io volevo solo salutare il mio bambino. Non lo vediamo mai in giro!
Lily: Oh, diddi!

-Disse Lily sorridendo e scuotendo la testa. Brittany parlò concordando con Rachel.-

Brittany: Era un’occasione imperdibile! Anche io interromperei Dylan, se potessi. Così, colto con le mani nel sacco, non potrebbe mentire e mi presenterebbe la sua fidanzata!

-Lily guardò entrambe le donne finendo il suo drink analcolico.-

Lily: Il fatto che i ragazzi non si confidino con voi vi manda davvero fuori di testa!
Rachel: Puoi giurarci figlioccia mia!

-Tutte scoppiarono a ridere finendo di rilassarsi in mezzo a quei fanghi leviganti.
Intanto, nel bungalow degli adolescenti, i ragazzi erano intenti a ricaricare le loro videocamere “go pro”, i loro cellulari e i loro Ipad. Quella sera avrebbero provato lo ziplining ed erano tutti davvero eccitati all’idea. Mentre fuori si gelava, la neve continuava a scendere senza sosta e il vento si faceva più forte, i ragazzi all’interno della loro calda casetta chiacchieravano allegramente mentre facevano uno spuntino. Emily stava seduta sulle gambe del suo fidanzato che giocherellava con i lunghi capelli scuri e lisci della ragazza mentre Samuel chiudeva la chiamata con Sarah.-

Samuel: Sarah ti saluta! Ha fatto shopping senza di te!
Emily: Oh, mi sentirà appena torneremo da questa vacanza! A proposito di questa vacanza…

-Disse Emily guardando i due ragazzi per poi riprendere a parlare.-

Emily: Credo che dovremmo fare qualcosa con i nostri genitori!

-Dylan la guardò storto.-

Dylan: E perché mai?

-Anche Samuel parlò.-

Samuel: Non voglio fare delle cose noiose!
Emily: Nemmeno io, ma credo che se la stiano prendendo con noi perché non abbiamo passato nemmeno un secondo con loro
Dylan: Ceniamo con loro tutte le sere. Cosa vogliono di più?
Emily: Ragazzi, eppure io mi sento in colpa!
Samuel: Perché tu sei troppo buona, sorellina! Io di certo non voglio subire un interrogatorio riguardo Sarah!
Emily: Mamma non ne parlerà!
Samuel: Che ingenua. Sono sicuro al cento per cento che Brittany e Lily lo sappiano già!

-Dylan sorrise.-

Dylan: Secondo me a quest’ora lo sa anche Jazzy!

-Tutti scoppiarono a ridere, quando sentirono il bussare alla porta. Samuel andò ad aprire e quando tornò dentro, guardò sua sorella e il suo amico sconsolato.-

Samuel: Era un tizio dello staff. Niente ziplining oggi!
Dylan: COSA?? Perché?

-Dylan era davvero deluso.-

Samuel: C’è una tormenta di neve e si metterà anche peggio, quindi invitano tutti quanti a stare dentro i bungalow e non uscire fino a domani. Tutte le attività sono state sospese!

-Emily lo guardò.-

Emily: Oh, ma volevo fare lo ziplining!
Samuel: Potremmo farlo domani se siamo fortunati e il tempo si sistema!

-I tre ragazzi sospirarono, Emily si alzò dalle ginocchia del suo fidanzato, andando a fare delle tazze di cioccolata mentre Dylan parlava.-

Dylan: Da qui dentro non si direbbe che ci sia una tormenta di neve. Secondo me la stanno facendo più grande di quello che è realmente. Che guastafeste!

-Samuel lo guardò.-

Samuel: Sono uscito fuori, fidati, c’è poco da scherzare! Sta diventando anche più forte

-Dylan sbuffò prendendo il suo cellulare.-

Dylan: Troveremo il modo di passare il tempo. Voi cosa volete guarda...AAHH NO! NO QUESTO NO. DIO TI PREGO, NON PUOI FARCI QUESTO!

-Emily si voltò guardando il suo fidanzato preoccupata.-

Emily: Che succede?
Dylan: Non abbiamo più la connessione! Niente, nemmeno una tacca!

-Disse il ragazzo lanciando il suo telefono sopra il divano. Samuel lo guardò.-

Samuel: Scusa, e il Wi-Fi?
Dylan: Niente Wi-Fi, devono aver perso il segnale. Vaffanculo a questa tormenta! Passeremo il tempo ad annoiarci in questo stupido bungalow. Che qualcuno mi uccida!

-Proprio in quel momento, il vento si fece più forte che mai, sbatteva sulle finestre quasi come se volesse spaccarle e la neve si era moltiplicata nel giro di venti minuti. Il bungalow di legno scricchiolava, sembrava quasi che il tetto si staccasse da un momento all’altro. Quella non era una tormenta normale. Il cielo diventò scuro e tuoni e fulmini apparivano in quel grigiume. Emily subito andò a rifugiarsi tra le braccia di Dylan che la strinse a lui. La ragazza aveva sempre avuto paura dei temporali, figuriamoci di una tormenta come quella.-

Emily: Sono convinta che questo bungalow non regga. Come facciamo? Finiremo sepolti vivi!

-Dylan le accarezzò i capelli continuando a stringerla a sé.-

Dylan: Andrà tutto bene, stellina. Smetterà tra poco!

-Ed ecco che in quel momento sentirono la voce di una donna urlare da fuori.-

Emily: Oh mio Dio! Cosa sta succedendo là fuori?

-Samuel si affacciò alla finestra per controllare.-

Samuel: Il vento è riuscito a spezzare una pianta che è caduta addosso a una donna. La stanno recuperando, sembra stare bene!

-Emily guardò sia Samuel che Dylan.-

Emily: Ragazzi, io non mi sento tranquilla. Quella donna sarebbe potuta essere una delle nostre madri, o diddi Lily! Non possiamo nemmeno contattarli! Se dovesse succedergli qualcosa… Non sappiamo se stanno bene. Non sappiamo nulla!

-La ragazza entrava decisamente in panico mentre non riusciva a fermare delle lacrime che Dylan asciugò.-

Dylan: So che sei preoccupata, ma andrà tutto bene. Perché non proviamo a raggiungerli? Almeno staremo tutti insieme. Possiamo correre e stare attenti. Il loro bungalow è molto più grande e saremo più al sicuro. Scommetto che mia sorella e Daniel sono con i nostri genitori!

-Samuel annuì deciso.-

Samuel: Coraggio, prendiamo i nostri zaini! Ah, prendiamo anche tutto il cibo del bungalow. Non si sa mai!

-Fecero i bagagli e mettendosi gli zaini in spalla, Samuel aprì la porta. Tutti rimasero a bocca aperta. Niente da fare, la neve aveva ricoperto l’entrata. Emily urlò e anche Samuel e Dylan iniziarono seriamente ad avere paura e ansia ma non potevano lasciarsi andare a questi sentimenti, dovevano tranquillizzare la ragazza.-

Emily: NO, NO, NO! COME CAZZO FACCIAMO? I-IO VOGLIO VEDERE MAMMA E PAPA’!

-E di nuovo, il boato di un tuono rimbombava nell’aria. Fu ancora più forte dato che tenevano la porta aperta. Samuel abbracciò sua sorella.-

Samuel: Emy, non preoccuparti, ce la faremo. Okay? Te lo prometto. Ti prometto che tra poco raggiungeremo mamma e papà. Lo faremo così come ci siamo riusciti quella volta che ci perdemmo in quel gigantesco supermercato da piccoli. Ricordi? Li ritrovammo quella volta e riusciremo a raggiungerli anche questa. Devi fidarti di noi, okay? Però ti prego, non entrare nel panico. Ci servi, ci serve la tua mente dalle idee intelligenti e geniali!

-Lui l’accarezzò dandole un bacio sulla fronte.-

Samuel: Allora, ci puoi aiutare? Ci sei?

-Emily annuì facendo dei grandi respiri profondi cercando di calmarsi e ragionare.-

Emily: La scopa!

-Disse lei guardando i due ragazzi e continuò.-

Emily: Potremo usare la scopa per scavare questa neve, creare un buco e se Dio vuole, creare un’uscita!

-Samuel annuì mentre Dylan correva a prendere la scopa dalla piccola rientranza a fianco al bagno. Iniziarono a scavare facendo dei turni, ma la neve era davvero una quantità enorme e iniziava a diventare ghiaccio diventando sempre più dura. Il vento era sempre più forte sembrava che una tromba d’aria si avvicinasse sempre di più. Samuel iniziava a scavare sempre più lentamente quando, congelato, arrabbiato e senza più un briciolo di speranza, scaraventò la scopa dall’altra parte della stanza.-

Samuel: AAH VAFFANCULO, E’ TUTTO INUTILE! NON CE LA FACCIO PIU’. SONO STANCO, CAZZO!

-Urlò il ragazzo tirando su con il naso mentre i suoi occhi si facevano rossi e lucidi. Anche Dylan ed Emily erano stanchi, quella neve era diventata un ostacolo enorme. Samuel si sedette a terra sopra la neve insieme a sua sorella e Dylan. Erano seduti in cerchio scoraggiati e Dylan parlò.-
Dylan: Siamo bloccati. Dobbiamo aspettare che finisca!

-Emily li guardò.-

Emily: Mi dispiace ragazzi. E’ tutta colpa mia. La mia idea si è rivelata una cazzata. Ora non riusciamo più nemmeno a chiudere la porta e moriremo di freddo!

-Dylan l’abbracciò.-

Dylan: No, stellina. La tua idea era geniale. E’ solo che la neve è troppa. Nessuno riuscirebbe a uscire da qui!
Samuel: Moriremo come dei fottuti pinguini!

-Sbottò Samuel frustrato per quella situazione che nessuno avrebbe potuto cambiare e se anche il ragazzo biondo dagli occhi celesti senza paura, si dava per vinto allora le cose si mettevano davvero male. Un altro forte tuono che fece sobbalzare i ragazzi, fu seguito da delle deboli voci. I ragazzi non ci fecero caso, probabilmente qualcuno più fortunato di loro era riuscito ad uscire dal bungalow per andare in un posto più sicuro. La fuori doveva esserci il caos più totale, ma era sempre meglio che morire in mezzo alla neve, pensarono. Di nuovo, quelle voci sembravano penetrare nella neve. Emily si alzò.-

Emily: Avete sentito? Mi sembra di conoscere queste voci!

-Tutti e tre si zittirono come tombe attenti ad ascoltare, ed ecco che finalmente li sentirono. Riconobbero chiaramente la voce di Brittany in mezzo alle altre. La donna urlava con tutto il fiato che aveva in corpo.-

Brittany: RAGAZZI! RAGAZZI, SE SIETE Lì DENTRO E STATE BENE URLATE. URLATE PIU’ FORTE CHE POTETE!

-Subito Dylan si alzò.-

Dylan: Mamma! E’ mia madre! Siamo salvi! MAMMA! MAMMA, SIAMO QUI DENTRO. MI SENTI? SIAMO BLOCCATI QUI DENTRO E NON SAPPIAMO PIU’ CHE FARE. MAMMA MI SENTI?

-Brittany moriva dalla preoccupazione ma sentire la voce di suo figlio le sollevò il morale anche se sentire la disperazione nel tono di Dylan le spezzava il cuore.-

Brittany: DYLAN, TI SENTO. STATE TUTTI BENE? SAMUEL ED EMILY STANNO BENE? SONO QUI CON ALEX, RACHEL E TUO PADRE!

-Emily scoppiò a piangere liberandosi da tutta quella frustrazione sapendo che i suoi genitori si trovavano dall’altra parte della neve. Sentirono finalmente la voce di Rachel chiamare i loro nomi. Brittany le aveva fatto spazio per poter parlare. Emily urlò.-

Emily: MAMMA, STIAMO BENE! SIAMO INFREDDOLITI E IMPAURITI MA STIAMO BENE!
Rachel: RESISTETE ANCORA UN PO’ TESORO. ABBIAMO CHIAMATO I SOCCORSI E STANNO ARRIVANDO. CI SIAMO NOI CON VOI! SAMUEL, STAI BENE?!

-Samuel, non appena sentì la voce di Brittany, corse a prendere la scopa e riprese a scavare energicamente e appena sentì la voce di sua madre, una lacrima non poté che sfuggire al suo controllo.-

Samuel: MAMMA, STO BENE. STO SCAVANDO NELLA NEVE CON UNA SCOPA! QUESTO PUO’ AIUTARE?
Rachel: TESORO, RISPARMIA LE ENERGIE. ORA VI TIRIAMO FUORI DA Lì. NON PREOCCUPARTI!

-Samuel smise di scavare e sentirono la voce di Oliver.-

Oliver: RAGAZZI, C’E’ TANTISSIMA NEVE. ABBIAMO PROVATO A SCAVARE MA POI ABBIAMO DECISO DI CHIAMARE GLI SPECIALISTI!
Dylan: PAPA’, VOI COME STATE? STATE TUTTI BENE?
Oliver: STIAMO BENE!

-I ragazzi sentirono poi anche la voce di Alex.-

Alex: AVETE ABBASTANZA PROVVISTE? QUI CI VORRA’ UN PO’ PER TIRARVI FUORI, MA CE LA FAREMO. ECCOLI, SONO ARRIVATI I SOCCORSI!

-Sentirono la voce della guardia urlargli di spostarsi dalla porta e così fecero. Dopo dieci minuti di scavi ininterrotti, finalmente si formò un buco tra la neve e appena fu grande abbastanza, Emily fu spinta dai ragazzi ad uscire per prima. La guardia le prese la mano e la tirò fuori. Piangendo, la ragazza corse subito ad abbracciare i suoi genitori e loro la strinsero forte cercando di tranquillizzarla mentre la neve continuava a scendere come impazzita e i tuoni si facevano più forti.-

Rachel: Oh tesoro, sei al sicuro adesso!

-Alex diede un bacio sulla testa alla sua bambina quando poi videro uscire fuori Dylan. Brittany e Oliver lo strinsero tra le loro braccia.-

Brittany: Il mio bambino! Stai bene?

-Dylan tirò su con il naso.-

Dylan: Sto bene. Ci siamo presi un bello spavento!

-Oliver lo strinse ancora.-

Oliver: E’ tutto passato!

-Prima che Samuel potesse uscire, della neve cadde, tappando un po’ l’uscita, ma il ragazzo non aveva intenzione di rimanere là dentro, così con tutte le sue energie, si lanciò dentro quella piccola uscita mentre tutti trattenevano il fiato. Si trascinò sulla neve finendo completamente bagnato fradicio e la guardia, prendendogli la mano, finì di trascinarlo fuori, dove subito, Alex e Rachel lo tirarono su, abbracciandolo e cercando di riscaldarlo il più possibile. Samuel era quello che aveva perso più energie. Lui guardò i suoi genitori.-

Samuel: Ce l’abbiamo fatta! Io lo sapevo!

-Alex lo riscaldò, levandosi il giubbotto e mettendolo sopra il ragazzo.-

Alex: Sam, sei ferito?

-Samuel fece vedere le sue mani completamente screpolate, rosse e a tratti sanguinanti a suo padre.-

Samuel: Ho dovuto togliere i guanti perché non riuscivo a scavare!

-Rachel lo baciò ringraziando Dio e i soccorsi per aver salvato i suoi figli.-

Rachel: Coraggio tesoro, nel nostro bungalow di pietra abbiamo una cassetta del pronto soccorso, penseremo alle tue mani una volta che ti sarai riscaldato!

-Samuel annuì e poi anche Emily lo abbracciò.-

Emily: Grazie Sam!
Samuel: Sono il tuo fratellone. Il mio compito sarà sempre quello di proteggerti!

-Entrambi sorrisero, poi tutti sentirono la guardia parlare.-

Guardia: Tornate tutti al bungalow di pietra, lì sarete al sicuro. Troverete dentro la rientranza fuori dal bagno un tasto per le emergenze e se dovesse succedere qualcosa premetelo senza esitazione. Noi ora dobbiamo fare evacuare tutti i bungalow in legno. Avete cibo a sufficienza?

-Dylan parlò.-

Dylan: Abbiamo messo nei nostri zaini tutto il cibo del nostro bungalow!
Guardia: Bravi, è stata una buona idea!

-Oliver si avvicinò alla guardia.-

Oliver: Mia figlia e la sua famiglia alloggiavano nel bungalow di legno 122. Adesso è vuoto perché anche loro stanno da noi e sono al sicuro. Anche loro hanno portato il loro cibo e le coperte
Guardia: Hanno fatto benissimo. Grazie per averci informati. Quindi il bungalow 122 è vuoto, giusto?
Oliver: Sì!

-Un altro tuono seguito da un fulmine allarmò la guardia che spinse tutti a tornare al loro bungalow per fortuna non molto distante da là. Gli adulti stringendo i ragazzi, tornarono tutti al bungalow di pietra e furono felici di vedere che la porta non era bloccata dalla neve. Entrarono dentro e subito ad accogliere i tre ragazzi furono Daniel e Lily che erano rimasti là con i bambini ma erano molto preoccupati. Subito i due abbracciarono i ragazzi.-

Lily: Grazie al Cielo! State tutti bene?

-Chiese Lily mentre i ragazzi annuivano stanchi. Poi la donna guardò i suoi genitori.-

Lily: Io e Daniel abbiamo pensato di buttare del sale davanti alla porta e intorno alla casa

-Oliver li guardò.-

Oliver: E’ stata un’ottima idea. La porta dei ragazzi era completamente sommersa di neve! Ci ha aiutato una guardia
Lily: Almeno sono arrivati in tempo

-Disse Lily, prendendo in braccio Jasmine e rassicurandola mentre la tormenta continuava senza interruzioni. Dopo che i ragazzi si sistemarono, riscaldarono e dopo aver curato le mani di Samuel, tutti se ne stavano seduti a terra in quel minuscolo salottino a parlare della tormenta e soprattutto di come affrontarla. Dylan parlò.-

Dylan: Sono sicuro che stanotte finirà e già da domani potremmo tornare alle nostre attività, noi allo ziplining, voi alla vostra funivia e Jasmine e Drew ai loro slittini!

-Drew guardò suo zio dal basso dato che era seduto sulle gambe di Dylan.-

Drew: Io non voglio uscire da qui. Ho paura!

-Dylan lo scosse ridendo.-

Dylan: Oh, Drew, ma tornerà il bel tempo! Vedrai che ci divertiremo!

-Jasmine che stava accovacciata sopra Emily che le accarezzava i capelli, lo guardò.-

Jasmine: E se non dovesse migliorare, zio?

-Brittany parlò.-

Brittany: Allora gli zii saranno costretti a passare il resto della vacanza con noi! E se lo meritano, così imparano a fare gli antipatici!
Dylan: Cosa? Perché sei così puntigliosa?

-Disse Dylan concentrandosi su sua madre.-

Brittany: Perché per quattro giorni sei stato insopportabile e veramente poco carino. Questa, comunque sia, è una vacanza di famiglia!

-Brittany era passata da sarcastica a seria dato che suo figlio si era accigliato. Non gliel’avrebbe lasciata passare liscia. Dylan continuò.-

Dylan: Noi volevamo solo divertirci. Non mi dirai che vi siete offesi?!

-Questa volta a parlare fu Oliver.-

Oliver: Tra meno di quanto voi possiate anche solo immaginare inizierete la vostra vera ed impegnata vita, non vorrete più venire in vacanza con noi. Avremmo voluto che questa fosse una di quelle memorabili!

-Emily parlò.-

Emily: Io mi sono sentita in colpa e l’ho detto ai ragazzi….

-Rachel subito la bloccò.-

Rachel: Talmente in colpa da non venire a fare i fanghi con noi e preferire quello zippointing!

-Samuel scosse la testa.-

Samuel: Ziplining, mamma! ZIPLINING!
Rachel: Avete capito ciò che intendo!

-Emily li guardò, in fondo sentiva che gli adulti avevano ragione.-

Emily: Avete ragione. A me dispiace per davvero. Non avremmo dovuto escludervi così. Questa vacanza è tutta grazie a voi!

-Anche Dylan vedendo il volto dispiaciuto di sua madre si ammorbidì.-

Dylan: Se vi abbiamo feriti anche io e Samuel chiediamo scusa… Però provate a capirci! Quella stupida funivia è così noiosa! Possiamo contare sui papà, loro non hanno paura di fare certe cose, ma voi mamme non siete portate per gli sport. Avete paura di tutto!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Noi non abbiamo paura di tutto!

-Rachel continuò.-

Rachel: Già, possiamo fare qualsiasi cosa! Anche quello zipliping!!

-Samuel la guardò senza speranza.-

Samuel: Ziplini… Oh, sai che c’è? Mamma, chiamalo come ti pare. Perché non alziamo bandiera bianca e facciamo un patto? Se voi proverete alcuni dei nostri divertimenti, noi parteciperemo ai vostri. Giusto ragazzi?

-Sia Dylan che Emily annuirono convinti. Alex strinse la mano di suo figlio.-

Alex: Che patto sia allora!

-Dylan si alzò e abbracciò sua madre che scosse la testa.-

Brittany: Che ruffiano!

-Tutti scoppiarono a ridere e qualche secondo dopo, sentirono bussare alla porta. Lily e Daniel andarono ad aprire e dopo poco tornarono dentro con le mani occupate. Lily parlò.-

Lily: Cattive notizie, tribù! La tormenta durerà per un altro giorno anche se tutte le attività verranno sospese per altri due giorni, per poterle poi riaprire in tutta sicurezza!

-Daniel continuò mentre appoggiava tutte le cose sul tavolo.-

Daniel: Ci forniscono altro cibo e altre coperte calde e ci suggeriscono di stare tutti insieme all’interno dei bungalow fino a nuovo ordine!

-Dylan li guardò.-

Dylan: Oh, no! Cosa faremo per tutto questo tempo? Niente connessione a qualsiasi oggetto tecnologico, niente tv, niente attività all’aperto…

-Rachel lo guardò, andando verso il salottino mentre teneva in mano un vassoio pieno di tazze di cioccolata calda con la panna, marshmellows e dei biscotti per tutti.-

Rachel: Possiamo usare questo tempo per goderci la nostra famiglia!!

-Dylan scosse la testa e come se tutto ciò non bastasse, Brittany tornò in salotto con delle scatole in mano e un sorriso che le andava da un orecchio all’altro.-

Brittany: Chi ha voglia di un bel vecchio e divertente gioco di società? Taboo? Monopoli? Risiko?

-Subito i bambini urlarono di gioia.-

Jasmine: Io sto in squadra con zia Emy!
Drew: E io in squadra con zio Sam! Mi insegna a barare!
Samuel: Sch Drew, o non ci faranno giocare!

-Disse Samuel mentre Dylan sospirò fingendosi scocciato, ma in fondo non gli disturbava così tanto dover passare del tempo in famiglia, anche se sarebbe stato per due interi giorni. Poi, vedere sua madre fare ziplining sarebbe stata la ricompensa per tutti quei compromessi.-


Ehi meraviglie!!! <3
Come state? Scusate il ritardo, ma dalla settimana prossima tutto tornerà normale. Cercherò sempre di postare la domenica.
Comunque, ho voluto portarvi un po' di fresco con questo episodio dato che qui ci si squaglia dal caldo.
Che altro dire? Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate.
Che ne dite di qualche recensione in più? Ho bisogno di sapere se vi sta piacendo questo rinnovo. Quindi se ci siete, per favore, potete utilizzare cinque minuti del vostro tempo per darmi un feedback?
A presto con il nuovo capitolo.
Bacioni,
Sum <3

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Capitolo 74
*** Soltanto una scusa ***


Unconventional Family
Capitolo 74
-Soltanto una scusa.-



-Dopo aver passato una fantastica settimana tra la neve, la prima cosa che Samuel volle fare una volta tornato a Los Angeles, fu vedere Sarah, la sua fidanzata. Per lui era davvero difficile ammetterlo ma le era mancata davvero tanto. Quel pomeriggio i due ragazzi stavano seduti su una panchina al parco a chiacchierare in tranquillità, mentre Samuel teneva sulle sue gambe la ragazza.-

Samuel: Oh, avresti dovuto vedere come li ho portati in salvo! A tutti e due!

-Sarah lo guardò.-

Sarah: Ma davvero? Quindi se chiedo ad Emy di raccontarmi la storia del salvataggio durante la settimana bianca, mi dirà i tuoi stessi particolari?

-Samuel sorrise.-

Samuel: Beh, diciamo che alcuni particolari potrebbero essere diversi...
Sarah: Credo che sia diversa tutta la storia!
Samuel: Ehi, mi sono davvero spaccato la pelle scavando cercando di salvare quei due pappamolli! Ho scavato con una scopa!!

-Sarah lo guardò e lo baciò con un sorriso.-

Sarah: Sono felice che tu sia tornato sano e salvo!

-Disse la ragazza per poi farsi seria. Samuel si preoccupò. Le accarezzò il viso.-

Samuel: Ehi…

-Sarah sospirò e parlò.-

Sarah: Sai, pensavo a quando hai detto a tua madre che stiamo insieme...
Samuel: Perché ci pensi ancora?

-Lui sorrise e lei lo guardò.-

Sarah: Sam, voglio farlo con te!

-Sentendo quelle parole, Samuel sgranò subito gli occhi.-

Samuel: Cosa? Sei sicura?
Sarah: Sì! Credo che entrambi siamo pronti!

-Samuel rise.-

Samuel: Non immagini da quanto io sia pronto!

-Sarah lo guardò.-

Sarah: Senti, i miei non sono in casa oggi...
Samuel: Perché non lo hai detto prima?

-Lui sorrise e la baciò, si alzarono e Samuel prese Sarah per mano.-

Samuel: Vogliamo andare?

-La ragazza sorrise e annuì.

Intanto, Dylan ed Emily si nascondevano in uno dei parchi abbastanza lontani dal loro quartiere per poter stare tranquilli a chiacchierare. Durante la settimana bianca, Samuel era stato un vero e proprio amico. I giorni prima della tempesta quando il cielo risultava sereno, prima di andare a letto, andava sempre a fare una passeggiata, ovvero alla sala giochi, in modo da lasciare i due ragazzi soli per più di un’oretta. Samuel sapeva quanto per i due fosse difficile trattenersi dal fare qualche passo falso davanti a tutta la famiglia, perciò non gli dava troppo fastidio farsi da parte per un po’ e lasciare alle due persone che più preferiva al mondo un po’ di spazio e intimità, cosa che Dylan ed Emily sfruttarono ogni notte possibile, tanto, una volta tornati a casa sarebbe stato difficile, o comunque più raro, avere delle occasioni del genere.

Quel pomeriggio, anche se lui non voleva darlo a vedere, la ragazza notò in Dylan una certa preoccupazione.-

Emily: Amore, so che sei depresso perché domani ricomincia la scuola, ma vedi il lato positivo: potremmo passare del tempo insieme invece di ignorarci come quei due interminabili giorni nel bungalow dei nostri genitori!

-Lei rise, facendo sorridere leggermente anche Dylan.-

Dylan: Il fatto di tornare a scuola è okay. Sono sicuro di essere mancato molto al professor Howe!
Emily: Non credo proprio! Ogni volta che entriamo nella sua classe dopo di voi, lui sembra davvero distrutto. Poi vede la faccia di mio fratello e leggo chiaramente nei suoi occhi che preferirebbe fare il bidello piuttosto che avere a che fare con due come voi!

-Entrambi scoppiarono a ridere, poi Emily si fece seria.-

Emily: Mi dici perché sei così giù?
Dylan: E’ da ieri sera che ignoro le chiamate dei miei diddini!
Emily: Perché li ignori? Poveri Chad ed Austin!
Dylan: Perché so cosa vogliono!

-Proprio in quel momento il cellulare del ragazzo suonò ed Emily, leggendo il nome sullo schermo, incoraggiò il suo fidanzato.-

Emily: E’ Austin! Dyl, rispondi. Dovrai parlarci prima o poi. Non puoi ignorarli per sempre. RISPONDI!

-Dylan esitava ancora a rispondere, così Emily gli prese il telefono dalle mani e rispose al suo posto.-

Emily: “Ciao Austin! Sono Emy. No, non hai sbagliato numero. Dylan ha dimenticato il telefono a casa nostra e glielo sto riportando ora. Sto giusto salendo le scale di casa sua. Come state? Anche qui tutto bene. La vacanza è stata magnifica. Ma sono sicura che Dylan sarà felicissimo di raccontarvi tutti i dettagli! Sì, te lo passo ora. Ciao”

-Emily diede il telefono a Dylan che non poteva più tirarsi indietro. Lo prese e rispose.-

Dylan: “Pronto? Ciao Austin!”
Austin: “Finalmente riesco a sentire la voce del mio figlioccio!”
Dylan: “Lo so. Scusa, ma ho dimenticato il cellulare a casa di Alex e Rachel. Comunque, dimmi!”
Austin: “Ovviamente vogliamo sapere tutto della settimana bianca. Che ne dici di un bel pomeriggio da noi alla fattoria e una buona cena? Possiamo passare a prenderti a scuola domani...”
Dylan: “NO! Cioè, voglio dire… Dopo scuola non è possibile, i-io ho l’allenamento!”
Austin: “Oh, devo essermi sbagliato allora. Ero convinto che i tuoi allenamenti fossero il martedì, mercoledì e venerdì”
Dylan: “Lo sono, ma sabato giochiamo una partita molto importante e il coach vorrebbe farci allenare di più questa settimana, dato che ne abbiamo passato due in vacanza!”

-Emily guardava il suo fidanzato mentire a una delle persone più gentili e carine di tutto il pianeta e scosse la testa davvero contrariata. Lo sentì continuare.-

Dylan: “Potrei però raggiungervi con la macchina per cena. Che dici?”
Austin: “Dico che è perfetto!”
Dylan: “Allora ci vediamo domani a cena. Ciao”
Austin: “A domani. Ciao Dylan”

-Appena il ragazzo spense il cellulare, Emily gli diede una pizza sul collo.-

Dylan: Aio. E questo per cos’era?
Emily: Per avergli mentito!
Dylan: Non è la prima volta che mento!
Emily: Sì, ma non in questo modo cattivo
Dylan: Non è un modo cattivo. Purtroppo è l’unica soluzione!

-Emily scosse la testa.-

Emily: Ho capito, non sei pronto per parlarne. Quando lo sarai, sai che ci sarò per te! Comunque, io ho fame! Ti va un hamburger?
Dylan: Potrei mai dirti di no?

-Disse lui sorridendo, per poi alzarsi dalla panchina e prendere Emily per mano dopo averla baciata dolcemente.

Il pomeriggio passò in un batter d’occhio e la sera, Samuel e Sarah erano ancora a letto a parlare di ciò che era appena successo tra loro. Samuel la guardò.-

Samuel: Io non sono il primo, vero?
Sarah: No! Però è stato bello. Forse proprio perché entrambi sapevamo cosa aspettarci!

-Samuel sorrise.-

Samuel: E’ vero, è stato molto bello! Ma se non avevi paura per la tua prima volta, allora perché hai voluto aspettare così tanto prima di farlo con me?

-Sarah si voltò di lato per guardare meglio Samuel e dargli una risposta.-

Sarah: Perché volevo che fosse speciale per entrambi. Volevo che tu ci tenessi a me, perché io ti amo, Sam!

-Il ragazzo si pietrificò, rimanendo lì fermo a guardarla. Lei lo scosse preoccupata.-

Sarah: Sam, hai sentito? Ho detto di amarti!

-Solo in quel momento, Samuel parve tornare alla realtà, accigliandosi all’istante.-

Samuel: No, diavolo! Tu non puoi amarmi!
Sarah: Cosa?!

-Sarah non riusciva a credere alle sue orecchie e guardò Samuel alzarsi e infilarsi i jeans in preda al panico.-

Samuel: Perché devi complicare tutto? Stavamo bene insieme, no?
Sarah: Sam...
Samuel: Io non voglio impegnarmi, non sono fatto per queste cose. Ora che riusciamo ad andare a letto insieme, non puoi rovinare tutto dicendo che mi ami. Non voglio tutto questo!
Sarah: Ma che diavolo stai dicendo? Tu stai rovinando tutto!

-La ragazza sull’orlo del pianto sentì il suo cuore farsi a pezzi. Lui la guardò mentre si infilava le scarpe.-

Samuel: Mi dispiace Sarah, non sono bravo in queste cose….

-Lei lo guardava ancora mentre realizzava quell’amara verità: Samuel non l’avrebbe mai amata.
Furiosa, gli indicò la porta.-

Sarah: Samuel, se esci da quella porta non voglio vederti mai più!

-Sarah cercò di avvertirlo mentre si copriva con le coperte del suo letto. Il ragazzo era dispiaciuto allo stesso modo, ma era anche molto spaventato. La guardò.-

Samuel: Ti sei innamorata del ragazzo sbagliato!

-Lei riuscì ad acchiappare lo zaino di Samuel e a scaraventarlo fuori dalla camera, dopo avere urlato...-

Sarah: SPARISCI DALLA MIA VITA!

-Lui raccolse la borsa da terra, dispiaciuto, guardò per l’ultima volta la ragazza e uscì di casa, lasciandola accasciata sul letto a piangere sempre più forte con il viso appoggiato sul cuscino.

Quella sera tardi, Emily dopo essere uscita con Dylan e aver ricevuto quella chiamata così disperata, corse a casa sua a prendere il pigiama, avrebbe dormito a casa di Sarah che era decisamente distrutta. Il giorno seguente sarebbe riniziata anche la scuola dopo le vacanze invernali, così oltre a tutto il necessario per la notte, Emily prese con sé anche il suo zaino scolastico. Mentre usciva dalla sua camera e chiudeva la porta, nella quale vi era ancora attaccata la targhetta “Lily & Emily”, la ragazza incrociò suo fratello in corridoio che portava le cuffie nelle orecchie. Subito, lei arrabbiata, gliele stracciò di dosso e prima che Samuel potesse anche solo reagire a ciò, Emily parlò.-

Emily: Sei un vero imbecille! Perché ti sei comportato così?

-Disse lei riferendosi alla storia con Sarah.-

Samuel: Io sono così!
Emily: No, non lo sei, Sam. Perché è così importante per te apparire senza sentimenti?
Samuel: Non sono fatto per le storie serie, la tua amica lo sapeva bene!
Emily: Adesso è diventata “la mia amica”?! Ci stavi insieme!
Samuel: Ci uscivo, niente di più...
Emily: Se non darai spazio ai tuoi sentimenti per qualcuno, non sarai mai felice!
Samuel: No, non avrò mai punti deboli
Emily: Ah, è così allora? Sarah stava diventando il tuo punto debole? Sam, dannazione, non impedire ai tuoi sentimenti di venire fuori!

-Lui la guardò alzando gli occhi al cielo, non potendone più di quella conversazione e, rimettendosi le cuffie nelle orecchie, parlò.-

Samuel: Ma non stavi uscendo? Buon pigiama party!

-Entrò in camera sua chiudendo la porta in faccia a sua sorella che scosse la testa davvero molto delusa dal comportamento di suo fratello.-

Emily: “Se solo fossi meno orgoglioso... Che stupido!”

-Riprese le sue cose da terra, scese le scale, avvisò Alex e Rachel e uscì di casa, la notte e la mattina seguente sarebbero state davvero dure.

A scuola, il giorno successivo, né Emily e né Sarah si erano fatte vedere in giro da Samuel che incontrò Dylan all’armadietto di quest’ultimo.-

Samuel: Ehi!
Dylan: Ciao amico!

-Dylan rispose battendo un cinque a Samuel.-

Samuel: Hai visto mia sorella?

-Il ragazzo lo guardò.-

Dylan: L’ho vista stamattina presto all’entrata. Ha deciso di ignorarti

-Samuel sbuffò.-

Samuel: Oh dannazione! Adesso mi ignorerà così tanto da farmi dubitare di esistere. Emy è tale e quale a mia madre. Sono delle maestre nell’arte di saperti ignorare e farti sentire in colpa...

-Ed ecco che proprio a quelle parole, Emily spuntò da dietro l’angolo per poter parlare con Dylan, ma appena vide Samuel si congelò e ovviamente lo ignorò. Era davvero arrabbiata per ciò che suo fratello aveva fatto alla sua migliore amica. Lei si concentrò sul suo ragazzo.-

Emily: Amore, ci vediamo dopo in mensa, io vado a lezione e voglio che ci vada anche tu!

-Dylan sbuffò.-

Dylan: Ma ho il compito di storia oggi! Pensavo di saltarlo...
Emily: A maggior ragione! Avresti dovuto studiare prima e ora mettiti in marcia verso la tua meritatissima “F”. In bocca al lupo! Ci vediamo dopo, ti amo!

-Lei lo baciò e dopo ciò Dylan sospirò.-

Dylan: Ti amo anche io!

-Emily guardò Dylan per poi guardare Samuel e lanciare la sua frecciatina.-

Emily: Non è poi così difficile da dire, vero?!

-Samuel scosse la testa mentre Emily andava via e Dylan dava una leggera testata al suo armadietto.-

Dylan: Sono fregato! Non so nemmeno su cosa sia il compito!
Samuel: Sei poco furbo, fratello!

-Disse Samuel sorridendo, poi si fece serio.-

Samuel: Hai visto come mi ignora?!
Dylan: E' così maledettamente brava! Cos'hai deciso di fare con Sarah?
Samuel: Non nominarmela, ti prego!
Dylan: Scotta?

-Samuel lo guardò decidendo di essere sincero.-

Samuel: Un po’!

-Proprio in quel momento, la campanella suonò e Samuel diede una pacca sulla spalla a Dylan.-

Samuel: Buona fortuna per storia!

-Il ragazzo si allontanò con un sorriso e Dylan scosse la testa mentre prendeva il suo libro dall’armadietto.-

Dylan: “Sì, mi servirebbe un miracolo divino!”

-Prima di andare in classe, il ragazzo dagli occhi blu, venne fermato dal suo professore di matematica.-

Prof. Howe: Signor Hunt!
Dylan: Professor Howe!

-Dylan si avvicinò a quel grande omone.-

Prof. Howe: Come mai quell'aria abbattuta? Non è proprio da te. E’ tuo solito pavoneggiarti per tutta la scuola!
Dylan: Ho il compito di storia e non so niente. Ho anche pensato di saltarlo ma la mia ragaz…

-Subito il professore lo interruppe.-

Prof. Howe: Sei proprio un cervello sprecato!

-Dylan rise.-

Dylan: “Cervello sprecato”… Questo nomignolo mi è nuovo!
Prof. Howe: Potresti rendere al massimo se solo t'impegnassi un po' di più. Potresti essere come tua sorella, a proposito, portale i miei saluti!
Dylan: Lo farò. Sa, onestamente, anche a mia madre piacerebbe che m'impegnassi di più, peccato che io abbia altro da fare. Sì, insomma, la scuola occupa già il sessanta per cento della mia giornata, perché mai dovrei sprecare anche l'altro quaranta per cento? E poi professore, nella sua materia vado bene!
Prof. Howe: E’ vero, vai bene, ma non t'impegni nemmeno nella mia materia! Se durante i compiti in classe prestassi più attenzione nello svolgere gli esercizi, invece che una “B” potresti prendere una “A+”
Dylan: Essere un secchione non si addice alla mia personalità, professore. Nella sua materia vado molto bene perché, non so, forse ci sono portato? Mia madre era molto brava in matematica
Prof. Howe: E pensare che a tua sorella stava così a cuore la scuola!
Dylan: Quando uno non sa come divertirsi...

-Dylan sorrise e poi continuò.-

Dylan: Se vuole posso stare a chiacchierare con lei se mi scrive una giustificazione per saltare il compito di storia, sa mi farebbe un bel favore!
Prof. Howe: Forza, vai in classe!

-Fece il professore indicandogli l’aula. Dylan rise e lo superò.-

Dylan: Arrivederci!

-Il professor Howe scosse la testa guardando Dylan allontanarsi.

Quel pomeriggio, all’ora di pranzo, Brittany, finalmente, dopo le mille riunioni, ebbe il tempo di sedersi nel suo ufficio e gustarsi il suo pranzo. Tirò fuori dalla sua borsa un contenitore di plastica con un post-it attaccato sul coperchio. Lo lesse.
“Prima di infuriarti, ricordati che lo faccio per il tuo bene. Mangi troppo cibo spazzatura! Ti amo”
Brittany sorrise e quando poi aprì il contenitore sbuffò.-

Brittany: Oh Olly! L’insalata di pollo NO! Non ho voglia di insalata di pollo!

-La donna scattò una foto all’insalata e la inviò prima ad Oliver con tutte le faccine arrabbiate e poi a sua figlia che subito rispose con un’altra foto.-

Lily: “VERDURE BOLLITE. Ecco cosa fa schifo! Farei volentieri a cambio con la tua insalata di pollo. Pensa a chi sta peggio! Ho voglia di cibo cinese...”

-Brittany rispose.-

Brittany: “Siamo a lavoro…”
Lily: “Lo so...”

-Replicò Lily con delle faccine sconsolate.-

Brittany: “E sei incinta...”
Lily: “So anche questo….”
Brittany: “Al diavolo i nostri mariti! Anche io ho voglia di cibo cinese! Ci vediamo di fronte al Chai Thung?”
Lily: “Ho solo un’ora libera!”
Brittany: “Anche io”
Lily: “Ci vediamo lì”
Brittany: “Arrivo”

-La donna sorrise, prese la sua borsa e si catapultò in macchina, pronta a raggiungere sua figlia, lasciando l’insalata sopra la scrivania.
Mentre guidava, il suo cellulare squillò e vedendo chi fosse, mise Chad in vivavoce.-

Brittany: “Chad, ciao! Come state?”
Chad: “Brittany! Bene, sempre molto indaffarati alla fattoria. Ti chiamo per chiederti a che ora finisce l’allenamento di Dylan questo pomeriggio. Ci siamo concordati che avrebbe preso la macchina e sarebbe venuto a cena, ma Austin sarà nei dintorni, quindi può tranquillamente passare a prenderlo!”

-Brittany rimase un po’ perplessa da ciò che Chad aveva appena detto. Scosse la testa e parlò.-

Brittany: “Io non so cosa stia succedendo. Inizio col dirti che Dylan non ha allenamento oggi e lo so per certo e secondo, lui, ieri sera mi ha detto, sì, che andava a cena da voi, ma non potevate andare a prenderlo a scuola perché eravate impegnati”
Chad: “Ma questo non è vero!”
Brittany: “Già. Ma cosa sta prendendo al mio ragazzo?”

-Brittany sospirò e dopo qualche minuto e aver risolto la cosa con Chad, spense la chiamata e arrivò al ristorante, dove poté già vedere sua figlia con l’acquolina in bocca.

Anche a scuola era arrivata l’ora del pranzo e Dylan ed Emily si trovavano seduti a uno dei tavoli della mensa a chiacchierare, o meglio, Emily passava il tempo a sgridare il suo fidanzato.-

Emily: Andiamo, eppure era un test facile visto che le domande erano tutte come questa. Secondo te perché diavolo festeggiamo il 4 luglio come giorno dell’indipendenza americana?!

-Dylan la guardò sorpreso.-

Dylan: Aah, è una tradizione così antica? Pensavo si trattasse di due argomenti diversi e ho risposto falso. Mi sembrava un trabocchetto!

-Emily si diede una manata in faccia sospirando senza speranza.-

Emily: Oh Signore, aiutalo! Sai che dovrai rifare il test, vero? Io l’ho fatto l’anno scorso e non è poi così difficile. Se ti siedi alla tua scrivania a studiare, in due pomeriggi saprai tutto quanto!

-Dylan la guardò accarezzandole il viso.-

Dylan: Ma io voglio passare i miei pomeriggi con te...
Emily: Sai che anche io vorrei da morire, specialmente sapendo che non possiamo prenderci per mano o baciarci quando ci pare, però sono anche all’ultimo anno e ho gli esami e i test per il college. Quindi anche tu usa il tuo tempo per studiare, iniziando da oggi!
Dylan: Oggi non posso!

-Disse Dylan felice di avere una buona scusa plausibile per non mettere il sedere sulla sedia e studiare. Lui continuò.-

Dylan: Sono impegnato con i miei diddini oggi, non ricordi?

-Emily sorrise e scosse la testa ma prima che potesse anche solo aprire bocca, qualcun altro che era appena passato dietro di loro insieme alla sua banda, non pote’ che ridere dando una spinta a Dylan facendogli cadere il vassoio del pranzo a terra.-

Mark: Avete sentito? Stasera sarà impegnato con quei gay dei suoi padrini

-Dylan respirò pesantemente cercando di non reagire.-

Dylan: Sparisci da questo tavolo, imbecille!

-Mark guardò Emily per poi riguardare Dylan. Non poteva sopportare che la ragazza avesse scelto quel microbo al suo posto, così decise di umiliare Dylan ancora di più.-

Mark: Scommetto che sai parecchio riguardo al sesso gay. McKay, non ti scandalizzare se il tuo patetico fidanzato proverà ad infilartelo nel buco sbagliato, in fondo è solo ciò che i suoi froci padrini gli hanno det…

-Prima che potesse finire la frase, Dylan si alzò e lo prese per la maglietta sollevandolo. Lo guardava con uno sguardo che avrebbe solo voluto ammazzarlo. Anche se Mark era più alto e grosso di Dylan, il ragazzo dagli occhi blu sapeva bene dove colpire.-

Dylan: Stammi bene a sentire, brutto pezzo di…

-Dylan si sentì toccare il braccio e la voce di Emily lo placcò.-

Emily: Dyl, non ne vale la pena! Se lo colpisci passerai un mucchio di guai ed è solo ciò che questo insulso e patetico scarto umano vuole. Non passare dalla parte del torto!

-Dylan lo tenne in alto per qualche altro secondo come per decidere cosa fare, poi lo lasciò con forza, facendolo cadere a terra. Si voltò e senza nemmeno guardare la sua fidanzata uscì dalla mensa come una furia. Emily provò a stargli dietro, percorrendo tutto il corridoio, quando poi parlò.-

Emily: Ti vuoi fermare per favore?!

-Dylan si voltò ancora inferocito.-

Dylan: Volevi tanto sapere perché ho mentito ad Austin ieri sera, vero? ECCO PERCHE’ L’HO FATTO!

-Urlò il ragazzo frustrato mentre indicava la porta della mensa. Emily lo guardò e subito lo strinse a sé mentre Dylan si lasciava andare alle sue emozioni con delle lacrime che scivolavano dritte sulla spalla della sua fidanzata che lo stringeva a sé e gli accarezzava i capelli.-

Dylan: Vorrei dargli un pugno in bocca e fargli perdere tutti i denti! Che cosa devo fare, Emy? Cosa?

-Disse lui stringendosi ancora tra le braccia della ragazza che lo accarezzava e sussurrava...-

Emily: Sch, starai bene. Andrà tutto bene, amore mio!

-Dopo qualche minuto tra le braccia di Emily, Dylan si riprese e la ragazza riuscì persino a farlo ridere. Entrambi si ricomposero e appena la campanella suonò andarono ognuno nella propria classe.

Come se quella giornata non fosse già stata abbastanza pesante per Dylan, vedere all’uscita di scuola sua madre con le braccia incrociate e il volto deluso e a fianco a lei, Chad e Austin, fu l’ultima batosta della giornata. Sapeva che l’unica cosa da fare sarebbe stata quella di raccontare la verità.
Dylan salutò i suoi amici e senza dire una parola raggiunse sua madre con la quale in silenzio tornò a casa. Anche Brittany non parlò pensando a come poter iniziare il discorso, fin quando tutti non furono seduti sui divani in casa Hunt. Oliver, appena tornato a casa, sapeva già ogni cosa, Brittany lo aveva chiamato preoccupata. Lei continuava a guardare suo figlio che teneva il capo chino e le mani strette a formare un pugno. Brittany parlò.-

Brittany: Onestamente Dylan, ci prendi alla sprovvista. Io non so nemmeno da dove iniziare. Possibile che tu non abbia nemmeno il coraggio di guardare i tuoi padrini negli occhi? Ti hanno sempre trattato come un re, è questo il ringraziamento che si meritano? Le tue bugie?

-Austin provò a fermare Brittany che forse se la prendeva troppo con suo figlio.-

Austin: Brittany…
Brittany: No, Austin! Non provare a difenderlo perché è indifendibile! Allora, non hai niente da dire?

-Disse la donna incitandolo a parlare. Dylan continuava a restare in silenzio.-

Brittany: Oh, è questo che vuoi? Il silenzio? Guarda, possiamo restare così anche fino a domani, tanto io non ho niente da fare!

-Concluse Brittany incrociando le braccia. Era davvero ferita dal comportamento di suo figlio che crescendo forse, si era fatto traviare dai suoi compagni, preferendo la popolarità e sentendo il bisogno di allontanarsi dai problemi. In fondo però anche lei sapeva che suo figlio non poteva essere un omofobo, o almeno lo sperava. Oliver si sedette a fianco a Dylan.-

Oliver: Sai che puoi parlare con noi! Cosa ti è preso? E’ successo qualcosa? Perché non vuoi più che Chad e Austin ti passino a prendere a scuola?

-Niente. Dylan continuava a fissare il pavimento senza dire una parola. Dopo qualche altro secondo, Austin parlò rompendo il silenzio.-

Austin: Io ho capito cosa ti succede. Hai dei problemi a scuola per colpa nostra, non è così? Per via del nostro orientamento sessuale!

-Brittany guardò il suo amico, cercando di fermarlo. Anche lei aveva paura dell’esito di quella chiacchierata.-

Brittany: Austin…

-Lui continuò.-

Austin: Anche se non rispondi, Dylan, io so che è così. Ho sentito cosa dicono i tuoi compagni di classe quando ci vedono. Sono cose orribili...

-Chad continuò.-

Chad: Sappiamo che non è facile per te e se può migliorare le cose, non verremo più a prenderti a scuola. Ti vergogni di noi, non è così?

-Oliver li guardò dispiaciuto per tutta quella situazione. Poi guardò suo figlio.-

Oliver: Dylan, ascoltami. Tu non devi badare a ciò che dicono a scuola, per te deve contare solo ciò che i tuoi padrini fanno per renderti felice. Sono sempre stati importanti per te, il fatto che tu ora voglia…

-Dylan, improvvisamente, si alzò dal divano guardando i suoi padrini mentre gli occhi gli si rifacevano lucidi.-

Dylan: Davvero credete che io possa vergognarmi di voi?! Non è di certo di voi che mi vergogno. Mi vergogno di quegli imbecilli dei miei compagni di scuola! I-io mi sento mortificato ogni qualvolta voi veniate a prendermi perché so che sentite tutti gli insulti che vi lanciano gratuitamente solo perché loro odiano me. E’ me che vogliono ferire e lo fanno attraverso voi. Io non voglio che vi insultino, specialmente davanti a me perché io non so come fermarli. Non so come farli smettere di gettare fango su delle persone a cui voglio bene e che sono così speciali per me. Io non voglio che qualcuno vi faccia sentire a disagio, perché non ve lo meritate. Non volevo che veniste a prendermi per questo motivo, io non riesco a fermarli, posso tenergli testa, ma non fermarli e ho paura che voi pensiate che io sia debole e non riesca a difendervi! Mi vergogno di quegli animali, non di voi!

-Il ragazzo buttò fuori quelle verità che si teneva dentro da anni tutto d’un fiato e solo lì Brittany capì di essere stata nel torto. Si avvicinò a suo figlio e lo abbracciò forte.-

Brittany: Mi dispiace di averti trattato in quel modo e aver dubitato di te. Avrei dovuto fidarmi del meraviglioso ragazzo che io e papà abbiamo cresciuto. Mi puoi perdonare?

-Dylan si lasciò stringere, poi si asciugò le lacrime ed annuì. Austin lo guardò con un sorriso.-

Austin: Siamo grandi e vaccinati, non abbiamo bisogno della tua protezione. Conviviamo con questo genere di persone da tutta la nostra vita e gli insulti, specialmente da parte di stupidi ragazzini, non ci toccano minimamente. Ciò che vogliamo che tu faccia è quello di ignorarli. A noi non danno fastidio e vedrai che se gli ignorerai la finiranno anche loro. L’importante è che tu stia bene e che non ti butti giù per questo motivo!
Dylan: Io sto benissimo. Sapete che adoro passare del tempo con voi! Mi fate fare un sacco di cose che mamma non approve…

-Il ragazzo si bloccò sentendo sua madre schiarirsi la gola.-

Brittany: Scusate, quali cose che io non approverei?

-I maschi scoppiarono a ridere e Dylan sentì il suo cuore più leggero mentre abbracciava i suoi padrini.-

Dylan: Mi dispiace per tutto questo grande malinteso, ho solo avuto paura. Mi siete mancati!
Chad: Anche tu, Dylan!

-Chad continuò.-

Chad: Se hai delle perplessità, paure o problemi, non nasconderli per provare a risolvere tutto da solo, noi siamo qui per aiutarti, guidarti e capirti!
Dylan: Grazie Chad!

-Austin guardò il suo figlioccio.-

Austin: Anche noi abbiamo una cosa da dirti... Ci manca il tuo chiamarci “diddi”!

-Dylan li guardò con un ghigno sul volto.-

Dylan: Non posso più chiamarvi “diddi”! Sono un uomo adulto ormai!

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Fin quando sarò io a lavarti le mutande non sarai mai un uomo adulto!

-Tutti scoppiarono a ridere, felici che quella temuta situazione imbarazzante si fosse sistemata.

Da quella giornata difficile per tutti, passò un mese che a Samuel parve lungo ed estenuante. Quella mattina, dopo l’ennesima notte passata in bianco, decise di saltare la scuola e andare a fare una visita a l’unica persona che avrebbe potuto chiarirgli le idee. Suonò il campanello e dopo qualche secondo, la ragazza aprì. Samuel sorrise.-

Samuel: Ehi!
Lily: Ciao, tesoro!

-Lily lo abbracciò, facendolo entrare ed entrambi si sedettero sul divano in salotto.-

Lily: Ma non dovresti essere a scuola?
Samuel: Diciamo che mi sono preso un giorno di vacanza...

-La ragazza scosse la testa scompigliando i capelli a quella testolina bacata.-

Lily: Se lo sapesse tua madre!
Samuel: So che manterrai il segreto, come fai con quello di Dylan ed Emy

-Lui sorrise e continuò.-

Samuel: Tu oggi non lavori?
Lily: Lavoro da casa. Ed è molto più rilassante quando i bambini non mi corrono intorno!

-Samuel sorrise, facendosi poi serio.-

Samuel: Ho bisogno di parlare con te

-Subito anche Lily si fece seria.-

Lily: Dimmi! Tu e Dylan non avrete combinato qualche macello, ancora?!
Samuel: Dylan non c’entra niente questa volta. Io credo di aver combinato un casino, credo di essermi innamorato!
Lily: E tu lo definisci un casino? Sam, è una cosa bellissima!
Samuel: Io non l’ho fatto a posta! Non volevo...
Lily: Infatti ci s’innamora sempre “per sbaglio”. E’ una cosa che non puoi controllare tesoro, succede e basta
Samuel: Io non voglio essere innamorato!
Lily: Perché?
Samuel: Stavo così bene prima. Me la spassavo con le ragazze e basta. Non m’importava di loro. Invece Sarah mi ha incastrato, è voluta uscire con me. Mi ha fatto affezionare e ora di lei m’importa. Ho provato a dimenticarla vedendo altre ragazze questo mese, ma continuo a bloccarmi pensando a lei e soprattutto a non dormire la notte. Sembra che sia una maledizione, non riesco a togliermela dalla testa!
Lily: Perché non le dici quello che senti? Sono sicura che ti darà una seconda possibilità!
Samuel: Non penso. Sono stato uno stronzo con lei, sì, insomma lo sono sempre stato, però ora mi sento in colpa e non ce la faccio più ad andare avanti così!
Lily: Perché mai dovresti sentirti in colpa?

-Lui la guardò per poi abbassare lo sguardo dalla vergogna, quando si decise a parlare di nuovo.-

Samuel: Siamo andati a letto insieme. E’ stato bello se devo essere sincero, però poi lei ha detto di amarmi. Io non ho risposto, sono rimasto lì a guardarla
Lily: Cos’hai fatto tu?! Sam! Devi averla distrutta

-Lo ammonì lei sconcertata.-

Samuel: Lo so. Le ho detto di non complicare le cose e che io non sono fatto per una storia seria

-Lily si diede una manata in fronte.-

Lily: Hai combinato un bel macello! Ma tu la ami?
Samuel: I-io, beh… I-io.. Insomma..
Lily: Sam, non è una parolaccia dire che ami una persona. E’ la cosa più bella del mondo, sarete forti insieme e ti sentirai perso senza lei
Samuel: Ormai mi sento già perso…

-Disse Samuel in un sospiro.-

Lily: La ami!

-Lui sorrise debolmente pensando a Sarah.-

Samuel: Non so come rimediare. Non vuole più vedermi
Lily: Stai male per questa sua decisione?
Samuel: Sto impazzendo, vorrei stringerla, ma non posso...
Lily: Oh sì, eccome se sei innamorato!

-Lei sorrise accarezzandogli il viso e continuò.-

Lily: Sei cresciuto tesoro, il fatto di non volerti impegnare è solo una scusa, sei pronto a stare con lei. Hai solo un po’ di paura perché è la prima volta che metti in gioco i tuoi sentimenti per una ragazza, giusto?

-Samuel annuì lentamente. Si chiedeva come Lily riuscisse sempre a tirare fuori i suoi sentimenti. Era così incredibilmente brava a fargli fare la cosa giusta! Lui la guardò.-

Samuel: Come faccio a riconquistarla?
Lily: Sorprendila!
Samuel: E’ una parola!

-Il ragazzo appoggiò la testa sul divano sbuffando.-

Lily: Troverai il modo. Ne sono sicura!

-Lily gli sorrise dolcemente prendendogli la mano. Solo in quella posizione Samuel notò bene il pancino della ragazza.-

Samuel: Wow! Cresce, eh?! Ho sentito voci di corridoio dire che è una bambina, posso avere conferma dalla mamma?

-Lily sorrise.-

Lily: Sì, è una femminuccia!

-Samuel la guardò avvicinando la mano a Lily.-

Samuel: Posso?
Lily: Certo!

-Lei prese la mano a Samuel e la poggiò sul suo pancino.-

Lily: Adesso è ancora piccola, però crescerà velocemente nei prossimi mesi

-Samuel sorrise eccitato ed emozionato.-

Samuel: Cavolo, la sento! Sembra un pesciolino!
Lily: Vero? Non sta ferma un secondo!

-Samuel tolse la mano.-

Samuel: Io scommetto che sarà bellissima! Avete già scelto il suo nome?
Lily: Con la scelta siamo ancora in alto mare! Senti, dato che ormai hai marinato la scuola, perché non mi fai compagnia per pranzo?
Samuel: Solo se mi fai cucinare!

-Lily rise.-

Lily: Andata!

-Le parole di Lily, restarono nella mente del ragazzo per tutto il giorno. Anche se Emily aveva ripreso a parlare con suo fratello, lui sapeva di non avere alcun appoggio da parte della ragazza che stava dalla parte di Sarah e sinceramente a Samuel iniziava a mancare la complicità tra gemelli.
Cosa gli mancava ancora di più era il profumo della sua ex ragazza, gli piaceva stringerla forte per poter annusare quel dolce profumo, di cui le avrebbe dovuto regalare una nuova scatola per il suo compleanno se fossero stati ancora insieme.
La mattina seguente, i pensieri del ragazzo vennero interrotti dalla voce dell’insegnante.-

Prof: Samuel McKay! Allora, hai capito tutto?

-Samuel scosse la testa e la guardò spaesato.-

Prof: Vedo che ti sei risvegliato dal tuo stato di trance. Lo ripeterò solo un’ultima volta. Da questo compito che vi darò alla fine dell’anno, dipenderà l’ottanta per cento del vostro voto finale per accedere poi agli esami, perciò è bene che iniziate a studiare bene tutti gli argomenti che vi darò, perché non sarà altro che un bel tema generale!

-Tutti i ragazzi iniziarono a lamentarsi, sarebbe stato un compito difficile, ma Samuel alzò la mano completamente disinteressato, chiese di andare in bagno e dopo che l’Insegnante annuì, si alzò e uscì dalla classe.
Invece che andare dritto verso il bagno, Samuel voltò a destra e raggiunse una classe. Bussò alla porta e appena sentì la voce del professore invitarlo ad entrare, aprì. Quando Sarah vide entrare il ragazzo dai capelli biondo cenere e gli occhi celesti che evitava da più di un mese, diventò una statua di marmo. Samuel parlò.-

Samuel: Salve professore! Avrei un’urgente bisogno di parlare con Sarah, potrebbe uscire fuori?

-La ragazza si alzò in piedi guardandolo decisa.-

Sarah: Io e te non abbiamo niente da dirci!
Samuel: Sarah andiamo, parliamone un momento. Non puoi decidere tutto tu!

-Continuavano a parlare mentre tutti, compreso il professore, li guardavano.-

Sarah: Hai deciso tutto tu invece, quella sera! Perciò puoi anche uscire da qui, sei l'ultima persona che voglio vedere. Anzi, sai una cosa?
Samuel: Sarah! Ti prego...
Sarah: MI FAI SCHIFO!

-Lei si sedette e guardò il professore.-

Sarah: Scusi per l'interruzione. Samuel sta andando via, può riprendere a fare lezione!

-Il ragazzo uscì subito dall'aula arrabbiato e deluso. Quel "Mi fai schifo" detto con tanta rabbia lo colpì. Gli entrò dritto nel cuore. Si era umiliato per lei che gli aveva risposto in quel modo. "Mi fai schifo". Non capì nemmeno come, ma si sentì le lacrime agli occhi.-

Samuel: "Ma che cazzo mi succede? Stupide lacrime e stupida Sarah. Io non piango!"

-Le asciugò con la felpa.-

Samuel: "Ma proprio per te devo passare le pene dell'inferno?! Te lo giuro Sarah, questa non è la fine!”

-Fine-


Ciao meraviglieee <3
Lo so che ci ho messo secoli, scusate scusate, scusate! Il punto è che mi sono trasferita e poi ho un nuovo lavoro che mi distrugge. Queste settimane sono stata molto impegnata, quindi scusate il mio ritardo.
D’ora in avanti cercherò davvero di riprendere il ritmo!
Voi come state?
Grazie mille per le recensioni <3 Non vedo l’ora di rispondere a tutti voi. Ho pensato che il capitolo dovesse avere la precedenza. Risponderò a tutto domani. Promesso!
Vi avviso: DOVREBBERO MANCARE DUE, MASSIMO TRE CAPITOLI ALLA FINE! 
Mi sentite piangere?
Beh, cosa ne pensate?
Lascio a voi i commenti!
Un bacione,
Sum <3

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Capitolo 75
*** Amici ***


Unconventional Family
Capitolo 75

-Amici.-

-Quella domenica pomeriggio, i ragazzi se ne stavano tutti in casa McKay in una giornata di pioggia intensa. Emily tornò dalla cucina con l’insalatiere dei popcorn in mano e si sedette sul divano tra Dylan e Samuel che facevano l’ennesima partita alla playstation.-

Emily: Andiamo ragazzi, finitela! Mi annoio

-Disse la ragazza dando una gomitata ad entrambi. Samuel sorrise.-

Samuel: E’ così divertente vedere il tuo fidanzato perdere una partita dietro l’altra!
Dylan: Oggi non sono in forma…

-Si giustificò il ragazzo dagli occhi blu.-

Samuel: Stranamente non lo sei mai quando ci sfidiamo a questo gioco. Sei una schiappa!

-Emily rise.-

Emily: Nel vero campo da basket è più bravo!
Dylan: Sentito?! Brava stellina, difendimi tu!

-Dylan le diede un bacio sulla guancia mentre lei mangiava i popcorn e Samuel rise.-

Samuel: E meno male, altrimenti lo avremmo già cacciato dalla squadra!

-Buttò il joystick a fianco a loro sul divano.-

Samuel: Coraggio Dyl, arrenditi! Ho vinto per la quinta volta
Dylan: Okay, okay! Ma lo faccio solo perché Emy si sta annoiando, altrimenti ti avrei dato una bella lezione!
Samuel: Oh sì, come no!

-Disse Samuel scoppiando a ridere insieme ad Emily. In quel momento entrarono in casa completamente bagnati Alex e Rachel.-

Rachel: Ciao ragazzi!

-La donna starnutì mentre entrambi si toglievano i giubbotti, appendendoli all’appendiabiti del salotto.-

Samuel, Emily e Dylan: Salute!
Rachel: Grazie!

-Alex guardò i ragazzi.-

Alex: Non vi conviene uscire di casa
Emily: Non abbiamo la minima intenzione di uscire

-Disse Emily appoggiandosi allo schienale del divano.-

Samuel: Siete usciti senza ombrelli?

-Alex guardò suo figlio.-

Alex: Pensavamo fossero in macchina

-Emily rise di gusto.-

Emily: Ma non c’erano, giusto?
Alex: Perspicace la mia bambina!

-Disse Alex facendo ridere tutti mentre Rachel si avvicinava al cammino.-

Rachel: Che bravi ragazzi! Avete acceso il cammino!
Samuel: Ci stavamo congelando

-Confessò Samuel e Dylan continuò.-

Dylan: E non poco! Sapete che fine hanno fatto i miei genitori?
Rachel: Credo siano ancora a casa di Lily!

-Dylan annuì e Alex si avvicinò a sua moglie, schioccandole un bacio sulla fronte.-

Alex: Vado a farmi una doccia, sono congelato!
Rachel: Anche io! Sali nel bagno al piano superiore?
Alex: No tesoro, lo lascio a te così potrai farti un bel bagno caldo, sei già raffreddata, io farò una doccia in questo bagno!
Rachel: Grazie!

-Disse lei sorridendo per poi baciarlo e separarsi, mentre Samuel saliva in camera sua per prendere il suo portatile. Quando Rachel salì le scale e Alex entrò nel bagno, Emily sorrise a Dylan.-

Emily: Ecco cos’è l’amore! Mi farai usare il bagno più grande a casa nostra?

-Lui la guardò maliziosamente.-

Dylan: Perché non usarlo insieme?!
Emily: Quanto sei scemo!

-Disse lei ridendo per poi avvicinarsi al ragazzo e baciarlo in quel momento che erano rimasti soli.-

Dylan: Ti amo!
Emily: Ti amo anch’io!

-I due sussurravano e appena sentirono qualcuno scendere le scale si allontanarono l’un l’altra ma Samuel non perdeva l’occasione per prenderli in giro.-

Samuel: Aah, piantatela per favore!

-Con un ghigno sul viso si sedette al centro dividendoli e per quel gesto venne colpito da entrambi. Emily lo guardò scuotendo la testa.-

Emily: Ecco perché Sarah ti ha scaricato, insensibile!
Samuel: Chiariamo una cosa, Sarah non mi ha scaricato! Sono stato io a “lasciarla” e domani me la riprendo

-Dylan guardò il suo migliore amico.-

Dylan: Se ti sentisse qualcuno direbbe che sei un pazzo
Samuel: Già, lo credo anche io!
Dylan: Allora, a che punto sei?

-Chiese Dylan indicando il portatile che Samuel stava accendendo.-

Samuel: Il video è finito. Se non funziona nemmeno questo, io mi arrendo. Ha un cuore di pietra!
Emily: Sei stato tu a pietrificarglielo, idiota!

-Samuel sbuffò e fece partire il video facendolo vedere ai due ragazzi. Quando finì, subito guardò sua sorella che si era commossa.-

Samuel: Può andare?

-Emily era rimasta veramente senza parole. Quel video era stupendo e per quanto fosse difficile, dovette dire la verità.-

Emily: La riconquisterai, ne sono sicura!

-Samuel sospirò sollevato.-

Samuel: Oh, grazie!
Dylan: Allora come facciamo?!

-Disse Dylan sedendosi meglio sul divano, incrociando le braccia.-

Emily: Mi sembra una pessima idea però! Vi caccerete nei guai se vi dovessero scoprire. Sam, non puoi darlo direttamente a Sarah?! Le piacerà lo stesso!

-Emily ovviamente non poteva fare a meno di metterli in guardia come suo solito. Suo fratello la guardò.-

Samuel: No! Deve rimanere a bocca aperta. Deve sapere che non sono bravo solo a fare sesso!

-La ragazza scosse la testa.-

Emily: Sei sempre il solito! Comunque, a proposito di Sarah, devo chiamarla!
Samuel: Non rovinare la sorpresa!

-L’avvertì, Samuel.-

Emily: Certo che no! Dobbiamo parlare dei compiti, argomento a voi due sconosciuto!
Dylan: “Compiti”? Ma che parola strana!

-Dylan rise, facendo ridere anche Samuel, strappando un sorriso pure ad Emily.-

Emily: Non fate i cretini mentre sono al piano superiore!
Dylan: Mai!

-Disse il suo ragazzo sorridendo mentre la guardava salire le scale. Dylan subito si rivoltò verso Samuel.-

Dylan: Allora?
Samuel: Ho bisogno che tu distragga il professor Howe, al resto penso io
Dylan: Cosa?! Solo? E’ un compito troppo facile, Sam!
Samuel: Tu non devi rischiare Dyl, okay? Se le cose andranno male l’anno prossimo ci diplomeremo insieme!
Dylan: Sam, sei sicuro? Sei sicuro di tutto questo?
Samuel: Sicurissimo!
Dylan: Cosa pensi succederà?
Samuel: Il provvedimento più grave che possano prendere sarà la sospensione e non è una cosa leggera. Mi gioco l’anno, in primo luogo perché tutti i professori non mi sopportano e poi dobbiamo ammettere che abbiamo saltato scuola parecchie volte quest’anno!
Dylan: Spera che i professori non siano così stronzi
Samuel: Se si tratta di me ne dubito. Me la vogliono far pagare. Ah, non una parola con Emy, non voglio che si preoccupi!

-Dylan annuì e Samuel sorrise cercando di pensare positivo.-

Samuel: Alla fine quella conferenza verrà solo ritardata di tre minuti
Dylan: Il tempo del video!
Samuel: Già! Speriamo bene

-Disse Samuel che nonostante la sua decisione sicura, la preoccupazione lo accompagnava per tutta la serata.

Intanto in casa Lee, Jasmine e April giocavano insieme a Puki portandolo avanti e indietro per tutta la casa. Non appena si fermarono nella cameretta della bambina, Oliver, che stava in salotto insieme a sua moglie, sua figlia e suo genero, parlò.-

Oliver: Non vorrei essere in quel gatto! Davvero!
Brittany: Nessuno lo vorrebbe, Olly!

-Precisò Brittany, tenendo d’occhio le bambine dal divano. Lily li guardò.-

Lily: Dai non dite così. Puki tutto sommato è felice qui!

-Oliver scosse la testa.-

Oliver: Guarda la sua faccia!

-Lily si voltò e vide il muso del gatto ormai rassegnato, poi riguardò suo padre.-

Lily: Okay, forse non è felice quando è con Drew o Jasmine, per…
Daniel: E odia me!

-Disse Daniel arrabbiato e Lily provò a calmarlo.-

Lily: Dai tesoro, non è vero!
Daniel: No?!

-Lui si alzò la manica della camicia, mostrando ai suoi suoceri un profondo graffio che gli andava dal polso al gomito. Brittany sgranò gli occhi.-

Brittany: Scherzi?!
Daniel: Per niente!

-Lily vedendo quelle facce preoccupate cercò di difendere Puki.-

Lily: E’ stato un incidente. Perché lo devi incolpare così?
Daniel: Incidente? Quel gatto non vede l’ora di farmi fuori! Odia quando ti sto vicino, lo sai, mi soffia. E’ geloso, sembra che sopporti solo te in questa casa!
Oliver: Altroché incidente!

-Commentò Oliver scandalizzato. Lily guardò suo marito.-

Lily: C’è da dire che anche tu lo provochi, girandogli le orecchie e bloccandogli la coda
Daniel: Non gli faccio male, io gioco, lui no!

-Proprio in quel momento, a interrompere quella conversazione furono Jasmine e April che corsero in salotto con Puki in braccio.-

Jasmine: Guarda nonna! Gli abbiamo fatto le codette, non è molto più carino ora?!

-Lily si diede una manata in faccia senza più nemmeno un briciolo di speranza per quel gatto.-

Lily: Oh, Signore!

-Daniel guardò l’espressione poco felice di Puki e scoppiò a ridere proprio mentre il gatto lo guardava e gli soffiava contro. Brittany guardò le due bambine prendendo dalle loro braccia il povero Puki, tenendolo così al sicuro.-

Brittany: Direi che ora Puki è alla moda, no?

-April rise.-

April: Altroché!

-Oliver rise.-

Oliver: E’ pronto per la passerella!

-Mentre tutti ridevano, Drew usciva dalla sua cameretta raggiungendo sua madre, sedendosi sulle sue gambe. Appena vide Puki scoppiò a ridere.-

Drew: Ma che gli avete fatto? Sembra ancora più stupido così!

-Lily subito lo ammonì.-

Lily: Drew! Non si dicono queste parole!
Drew: Tonto?
Lily: Nemmeno!!
Drew: Uffa, e come si può chiamare?
Oliver: Direi più “sfortunato”, Drew!

-Oliver sorrise facendo ridere il suo nipotino. Intanto Jasmine si alzò in piedi catturando l’attenzione di tutti.-

Jasmine: Ho un annuncio da fare!

-Brittany sorrise guardando Jasmine che sapeva le assomigliava parecchio con quel carattere peperino.-

Brittany: Sentiamo...
Jasmine: Io e April da grandi apriremo un centro di bellezza
Lily: Ah, sì?

-Chiese Lily curiosa mentre April le rispondeva.-

April: Sì!

-Brittany guardò le due bambine.-

Brittany: Noi possiamo venire gratuitamente?
April: Certo!

-April acconsentì all’istante ma subito Jasmine la bloccò.-

Jasmine: No, Ap! Poi noi cosa guadagniamo?
April: Ah, giusto!

-La bambina riguardò Brittany e si corresse.-

April: No, mi dispiace, dovrete pagare!

-Oliver scoppiò a ridere.-

Oliver: Immagino che sarà molto conveniente!

-Proprio in quel momento il campanello suonò. Daniel si alzò e andò ad aprire la porta. Sorrise vedendo la donna dai capelli rossi.-

Daniel: Ciao! Accomodati...

-Victoria entrò in casa salutando tutti con un sorriso.-

Victoria: Ciao a tutti!

-Subito April corse ad abbracciarla.-

April: Mamma!

-La donna la strinse a sé accarezzandole poi il visino. Tutti si sedettero sul divano e Brittany parlò guardando Victoria.-

Brittany: Le vostre bambine vogliono aprire un salone di bellezza!
Victoria: Ah, sì?!

-Lily la guardò e rise.-

Lily: Sì. Non ci faranno nemmeno lo sconto!

-Victoria scoppiò a ridere e Drew subito catturò la sua attenzione.-

Drew: Victoria, guarda il gatto!

-Victoria guardò Puki che stava ancora beatamente tra le braccia di Brittany.-

Victoria: Non ci credo! L’avete acconciato per le feste!

-Daniel la guardò.-

Daniel: Le aspetterà una bella carriera da parrucchiere, immagino!
Victoria: Già!

-In quel momento il telefono di casa squillò e Drew scese dalle gambe della mamma per correre a prendere il telefono.-

Drew: Vado io, mami!

-Lily guardò Victoria.-

Lily: E’ nel periodo “Rispondere al telefono fa da grandi”!

Victoria: Oh, grazie a Dio i miei hanno superato quella fase!

-Tutti scoppiarono a ridere quando Drew tornò con il telefono all’orecchio sorridendo.-

Drew: “Ciao diddi! Sono Drew… Sì, tutto bene… Certo che faccio da bravo. Quando venite a casa nostra?… Sì, te la passo. Ciao diddi!”

-Il bambino si avvicinò a Lily che sorrideva e le diede il telefono.-

Lily: “Meg, ehi!”
Megan: “Ciao ragazza!”
Lily: “Come state?”
Megan: “Abbastanza bene. Ryan è all’allenamento con David. Sai, si è candidato per diventare il nuovo allenatore di karate dei bambini e lo hanno votato. Non immagini la sua felicità”
Lily: “Scommetto che anche David sia contento che il papà gli faccia da allenatore!”
Megan: “Oh sì, tanto. Beh mammina, come stai?”
Lily: “La stanchezza inizia a farsi sentire ormai”
Megan: “E ci credo! La bimba sta bene?”
Lily: “Sì, è tutto a posto per fortuna. Piuttosto, quando riusciamo a vederci? Tra un po’ sarà anche il compleanno di David”
Megan: “Sì, è la settimana prossima! Mi stressa da un mese”
Lily: “Posso immaginare!”

-Lily rise e Megan continuò.-

Megan: “Verrete a Fallbrook?”
Lily: “Certo, non ce lo perderemo!”

-La donna vide suo figlio felice.-

Lily: “Drew sta già facendo i salti di gioia!”
Megan: “E’ come se lo stessi vedendo in questo momento! Dagli un bacio da parte nostra. Allora ci vediamo sabato?”
Lily: “Perfetto. Partiremo la mattina, così potrò aiutarti!”
Megan: “D’accordo! Allora ci vediamo sabato. Saluta tutti”
Lily: “Anche tu! Ciao”

-Lily chiuse la chiamata e appoggiò il telefono sul tavolino.-

Lily: Sabato siamo invitati al compleanno di David
Jasmine e Drew: Sìììììì!

-Jasmine e Drew fecero i salti di gioia e la bambina continuò.-

Jasmine: Fanno sempre delle belle feste divertenti. Su cosa sarà quest’anno?
Lily: Non lo so, tesoro!

-Disse Lily sincera e Daniel continuò.-

Daniel: Lo scopriremo lì, immagino!

-Dopo aver chiacchierato per un’altra oretta, verso le 18:30 tutti andarono via, lasciando la famigliola alla propria cena.

La mattina seguente, al liceo tutti erano felici della conferenza che si sarebbe tenuta soltanto per il fatto di perdere ore di lezione. Dylan, che era appena entrato in teatro, vide Samuel fargli un segno mentre tutti gli studenti prendevano posto e annuì convinto. Samuel era già dietro la tenda, sopra il palco, doveva solo aggiungere alla playlist della conferenza, il video per Sarah. Dylan vide il professor Howe dirigersi verso il palco e subito corse da lui bloccandolo.-

Dylan: Buongiorno professore! E’ proprio la giornata perfetta per la conferenza, non crede?
Prof. Howe: Hunt, hai bisogno di qualcosa? Vado molto di fretta, vorremo iniziare al più presto con la conferenza
Dylan: Beh, lo immagino, tutti non vediamo l’ora!

-Il professore lo guardò perplesso iniziando a sentire puzza di bruciato ma Dylan non gli diede il tempo di ragionarci su.-

Dylan: Volevo chiederle un cosa
Prof. Howe: Dimmi pure!
Dylan: Ha parlato per caso con la professoressa Jefferson?
Prof. Howe: Io ci parlo spesso, è una brava persona!
Dylan: Avete parlato degli ultimi compiti di storia per caso?
Prof. Howe: Mi stai chiedendo di dirti il tuo voto?
Dylan: Forse, se lei può...
Prof. Howe: Prima di tutto io non so il tuo voto, ne abbiamo parlato solo in generale. Poi, se anche la professoresa Jefferson si fosse lasciata sfuggire qualcosa, non avrei comunque potuto dirtelo
Dylan: Ah, vede, non vorrei rovinarmi la media!
Prof. Howe: Ma la tua media è già bassa. Non so nemmeno come hai fatto ad avere la sufficienza
Dylan: Me lo chiedo anche io professore. Contate la simpatia?
Prof. Howe: Oh, non ho tempo da perdere!

-Disse il professore scuotendo la testa mentre superava Dylan, il quale vide Samuel sistemare le ultime cose, così il ragazzo dagli occhi blu rincorse il suo professore di matematica.-

Dylan: Professore!
Prof. Howe: Fermami solo se è una cosa seria, Hunt!

-Dylan lo guardava non sapendo più cosa inventarsi. Gli venne in mente uno dei tanti progetti in cui la sua fidanzata era impegnata. Il ragazzo ci pensò bene e per ciò che stava per fare, Samuel gli avrebbe dovuto rendere almeno cento favori. Fece un respiro profondo e parlò.-

Dyan: Ha ancora bisogno di persone che aiutino quelli di prima in matematica?
Prof. Howe: Sì! Perché questa domanda? Vuoi prendere in giro i ragazzi che fanno da tutor?
Dylan: No, vorrei solo partecipare e rendermi utile in qualche modo!

-Il professore lo guardò sinceramente stupito.-

Prof. Howe: Stai scherzando?
Dylan: Non sa quanto mi piacerebbe scherzare in questo momento, professore!

-Disse Dylan digrignando i denti pensando a Samuel e ai suoi casini che lo avevano messo in quella situazione. Il professore sorrise.-

Prof. Howe: Non ti chiederò il perché di questa decisione poco da te, non m'interessa!

-In quel momento, Dylan vide Samuel fargli il segnale di “ok” e Dylan annuì deciso mentre il professore continuava a parlare.-

Prof. Howe: Benvenuto in squadra! Domani ti assegnerò il ragazzo o la ragazza che ha bisogno di spiegazioni

-Lui diede una pacca sulla spalla a Dylan e si avviò verso il palco mentre il ragazzo sussurrava.-

Dylan: Non vedo l'ora proprio!

-Sconsolato, si andò a sedere vicino ad Emily. La guardò.-

Dylan: Tuo fratello mi deve la vita!

-Emily lo guardò confusa e lui continuò.-

Dylan: Per distrarre il professor Howe ho dovuto iscrivermi al suo stupido gruppo di sostegno!

-Emily lo guardò.-

Emily: Com’è possibile? Hai la media della B in matematica a cosa ti serve? Hai un compito da recuperare di cui non so niente?
Dylan: No, mi sono iscritto come…
Emily: TUTOR! Oh, non ci credo!
Dylan: Nemmeno io, credimi!

-Emily si strinse a lui felice.-

Emily: Ti assicuro che è una cosa fantastica, amore. E poi ci sono anche io come tutor!
Dylan: L'unica cosa positiva!

-Disse il ragazzo sorridendo per poi avvicinarsi e baciarla. Dopo qualche minuto la sala si fece buia e fecero scendere in mezzo al palco un grande schermo, accendendo il proiettore. Subito il professor Howe catturò l’attenzione degli studenti.-

Prof. Howe: Buongiorno a tutti! La conferenza che si terrà adesso, come vi è stato già detto, tratterà il tema del bullismo. Voi penserete che sia un argomento scontato...
Dylan: Nooo, ma quando mai...

-Sussurrò Dylan ed Emily gli diede una gomitata sul braccio.-

Emily: Amore, è una cosa importante!
Dylan: Sì, come no!

-Lui scosse la testa riprendendo ad ascoltare il professore.-

Prof. Howe: ...ed ecco proprio perché non lo è. E' sempre utile parlarne. Perciò adesso vi lasceremo con un filmato di presentazione e poi daremo la parola agli esperti!

-Samuel alzò la mano facendo così sbuffare l’insegnante.-

Prof. Howe: McKay, le uscite al bagno non sono consentite fino alla fine della conferenza!
Samuel: In realtà vorrei dire una cosa...
Prof. Howe: Parla, allora!

-Samuel si alzò e salì sul palco prendendo il microfono.-

Samuel: So che questa conferenza è importante, ma avrei un urgente bisogno di parlare con una persona che non vuole neanche guardarmi più in faccia. L’unico modo per farmi ascoltare è questo qui a quanto pare. Per questo, come minimo mi gioco l’anno, ma per te Sarah, credo che ne valga la pena!

-Emily guardò suo fratello e poi si voltò verso Dylan sconcertata.-

Emily: Quell’imbecille sta andando incontro alla bocciatura?! Ma è proprio un’idiota!

-Dylan la guardò.-

Dylan: Non sai che a noi maschi l’amore rende idioti? Stellina, goditi lo spettacolo

-Emily appoggiò la testa sulla spalla del suo fidanzato.-

Emily: Se lo bocciano ha finito di vivere!

-Intanto Samuel continuava.-

Samuel: …non devi dire niente, ma ti prego, guarda il video che ho fatto per te!

-Si avvicinò al computer e fece partire il video. Sarah era praticamente sotto shock. Più cercava di allontanare Samuel e più lui si spingeva oltre con le sue pazzie per riconquistarla. Anche se a dire il vero le piacevano tutte quelle attenzioni. Il video partì e lei ne rimase affascinata. Samuel aveva preso le loro foto e i loro video e li aveva montati insieme. Lui l’aveva sempre trattata magnificamente se doveva essere sincera. Le tornarono in mente le parole di Emily “E’ solo orgoglioso, tesoro. Lui ti vuole, prova qualcosa per te. Altrimenti non sarebbe uscito per così tanto tempo con te aspettandoti”. Il video finì con la foto più dolce che avevano molto probabilmente. Lei aveva la testa appoggiata sulla spalla di Samuel e lui le baciava la testa dolcemente. Qualche momento dopo apparì una scritta “Sei la cosa più bella che mi sia capitata. Sono stato un’idiota, ti prego perdonami, la tua lontananza mi sta facendo impazzire. Per favore torna da me, non ti lascerò più andare via!”. Le lacrime di commozione riempirono gli occhi della ragazza. Lo amava così tanto e quel video era perfetto, la canzone, le immagini, i video e lui. Lui era perfetto.
Samuel intanto tornò sul palco con un sorriso mentre tutti applaudivano e commentavano o fischiavano.-

Samuel: Credo che il video dica tutto. Manca solo una piccola precisazione. Ti amo Sarah Bennett! Ti amo da diventarci matto e non dormire la notte. Mi dispiace di averci messo tanto ad arrivarci!

-Sarah stava per alzarsi, andare da lui e baciarlo, ma proprio in quel momento il preside entrò in teatro.-

Preside: Ma che succede qui? Ci dovrebbe essere una conferenza!

-Vide Samuel sul palco e sbuffò.-

Preside: Non avevo dubbi che lei c’entrasse qualcosa, signor McKay! Dov’è il suo collega?

-Dylan si sentì preso in causa.-

Dylan: EHII!
Preside: Ah, lei è in disparte!

-Samuel guardò il preside.-

Samuel: Dylan non c’entra niente! E’ tutta colpa mia. Ho ritardato io la conferenza...
Preside: La voglio nel mio ufficio seduta stante! Questa è la goccia che fa traboccare il vaso

-Samuel sospirò e scese dal palco. Mentre usciva, si sentì prendere una mano. Si voltò e la vide. Per lui era la dea della bellezza.-

Sarah: Il video era magnifico. Ti amo, Sam!

-Samuel, felice e senza rimpianti la strinse a sé e la baciò.-

Samuel: Ti amo anche io
Sarah: Come farai ora?
Samuel: Me la caverò! Non preoccuparti. Ci vediamo dopo

-Lui si voltò e seguì il preside che chiamò subito Alex e Rachel, i quali arrivarono un quarto d’ora dopo.
Rachel vide Samuel buttato su una sedia con la testa appoggiata al muro. Si avvicinò a lui e lo abbracciò.-

Rachel: Sam!
Samuel: Mi dispiace mamma, davvero. Ripeterò l’anno
Rachel: Cosa?!
Samuel: Non mi diplomerò quest’anno!

-Alex lo guardò severamente.-

Alex: Spiegaci per favore

-In quel momento, il preside si affacciò fuori dal suo ufficio, invitando Alex e Rachel ad entrare.-

Preside: Ve lo spiegherò io signori McKay! Accomodatevi

-Alex e Rachel entrarono dentro ma prima di chiudere la porta, Alex guardò suo figlio.-

Alex: Samuel, non entri?

-Samuel scosse la testa.-

Samuel: Purtroppo so già tutto, papà!

-Alex sospirò chiudendo la porta.-

Preside: Vedete signori, io mi sono veramente stancato delle idiozie di vostro figlio. E questa è la ciliegina sulla torta. Vostro figlio stava impedendo una conferenza molto importante!
Rachel: Sa perché?

-Chiese Rachel.-

Preside: No! Ma di certo non per un motivo scolastico. Farà bene a Samuel ripetere l’anno

-La donna sapeva bene che suo figlio non fosse uno studente modello però doveva ammettere che al preside il ragazzo non era mai stato simpatico e la cosa si era notata in più di un’occasione negli anni passati.-

Rachel: No, non gli farà bene!
Preside: Se lo merita, signora

-Alex guardò il preside seriamente.-

Alex: Non capisco. Su che basi lo volete bocciare? Ho visto l’ultima pagella e comunque la sufficienza c’è...
Preside: Lei non conta il comportamento. Ogni volta che succede qualcosa a scuola c’è sempre vostro figlio di mezzo. Lui vede più questo ufficio che le sue classi. E’ da quattro anni che combina guai!
Rachel: Ma non potete punirlo anche per gli anni passati. Insomma, capisco che Samuel sia stato stupido...
Preside: Quest’anno ha fatto anche molte assenze. Mi dispiace, non cambierò idea. Samuel verrà bocciato!

-Intanto, mentre Rachel e Alex parlavano con il preside, in teatro tutti erano preoccupati per Samuel. Sarah guardò Dylan ed Emily.-

Sarah: Cosa succederà?

-Dylan non poteva più mentire, o restare vago, soprattutto con la sua fidanzata a fianco a lui.-

Dylan: Lo bocceranno!

-Emily si accese.-

Emily: Cosa?! Samuel lo sapeva già? Insomma, ne era sicuro? Io pensavo scherzasse
Dylan: Sperava solo non ci fossero conseguenze
Emily: Io lo ammazzo! Perché ha davvero rischiato tutto?!

-Sarah li guardò.-

Sarah: Noi non possiamo fare niente?
Emily: Non credo, Sarah! Questa volta non possiamo fare niente

-Solo in quel momento la mente di Dylan aveva elaborato un buon piano.-

Dylan: No ragazze, forse qualcosa possiamo farla. Ho bisogno della vostra squadra di pallavolo dalla nostra parte però. Io parlerò con la mia squadra

-Sarah lo guardò speranzosa.-

Sarah: Sputa il rospo!

-Dylan sorrise, spiegando il piano alle ragazze.
Alex e Rachel uscivano dall’ufficio del preside e Rachel era davvero arrabbiata con suo figlio.-

Alex: Puoi dirci perché hai intralciato la conferenza?

-Samuel abbassò lo sguardo ma sua madre era davvero dispiaciuta e voleva sapere. Voleva sapere come potesse essere accaduto. Alzò il mento di suo figlio guardandolo.-

Rachel: Ci devi una spiegazione, Samuel. Almeno quello!

-Il ragazzo sospirò per poi parlare.-

Samuel: Ho ferito i sentimenti di Sarah, lei non mi parlava più. Ma io la amo e dovevo rimediare e così ho fatto partire un video che ho fatto per lei prima della conferenza

-Rachel sospirò, era così difficile guardarlo in faccia mentre Alex li guardava entrambi.-

Alex: Coraggio andiamo a casa. E’ inutile che stiamo qui adesso!
Samuel: Papà, posso andare ad avvisare gli altri almeno?

-Alex annuì, Samuel corse dai ragazzi e mise il braccio intorno alla vita di Sarah. Emily lo guardò speranzosa.-

Emily: Allora?!
Samuel: Ripeterò l’anno. Mamma è distrutta!
Dylan: Non ancora amico!

-Disse Dylan.-

Samuel: Cosa intendi fare?
Dylan: Ora vedrai

-Il ragazzo dagli occhi blu sparì per qualche minuto, per tornare poi in teatro con il preside. Incuriositi, anche Alex e Rachel li seguirono.-

Preside: Perché Hunt mi devi far perdere tempo?
Dylan: Ci sono delle cose che deve sapere prima di bocciare Samuel. Non è stato solo lui a ritardare la conferenza. Lui si è preso la colpa di tutti
Preside: Scommetto che tu sei suo complice
Dylan: Sì!
Preside: Bene, sospensione per te!

-Emily si mise in mezzo.-

Emily: Non hanno fatto tutto da soli!

-Rachel era senza parole. Ma cosa succedeva ai suoi figli?-

Rachel: Emy!

-Sarah continuò.-

Sarah: Già, li abbiamo aiutati anche noi in un certo senso!
Preside: Punizione per voi, signorine!
Emily: Non deve punire solo noi!

-Emily guardò il preside sfidandolo. Piano piano sia la squadra di basket che quella pallavolo ammise delle colpe che in realtà non avevano e Sarah parlò.-

Sarah: Andiamo, signor preside era solo uno scherzo innocente. Lei ha beccato Samuel ma è stata colpa di tutti. Non è giusto che venga bocciato solo lui

-Samuel sorrise appena capì che il preside non aveva altra scelta. Era felice di avere degli amici così presenti. Gli doveva tutto. Emily continuò.-

Emily: Ci vuole bocciare tutti? Siamo trenta. Non so cosa le convenga. O tutti o nessuno!

-Anche Dylan parlò.-

Dylan: Esatto. Allora signor preside siamo tutti bocciati? Avrà un sovraffollamento delle classi l’anno prossimo!

-Il preside alzò gli occhi al cielo. Non poteva crederci e guardò il professor Howe.-

Preside: E’ tutto vero professor Howe?
Prof. Howe: Credo proprio di sì!

-Samuel si avvicinò a Dylan e sussurrò mentre il preside decideva cosa fare.-

Samuel: Perché ci sta aiutando?
Dylan: Gli ho fatto semplicemente pensare ad un nuovo anno con me e te nella stessa classe. Ha deciso di farti diplomare per non averti intorno
Samuel: Saggia decisione!
Dylan: Già!

-Ripresero a guardare il preside che ritrovò le parole.-

Preside: Questo scherzo è stato di poco gusto. Tuttavia nessuno verrà bocciato!

-Tutti fecero un sospiro di sollievo, specialmente Alex e Rachel.-

Preside: Ma una bella punizione non ve la toglie nessuno, così imparerete a prendere seriamente le conferenze. In una settimana dovrete pulire il cortile della scuola e la mensa e guai a chi manca!

-Subito il preside guardò Samuel.-

Preside: Combinane un’altra McKay, solo un’altra e l’anno prossimo ti troverai in classe con il tuo amico!
Samuel: Non accadrà!
Preside: Lo spero per te!

-Il preside si voltò tornando nel suo ufficio. Appena fu andato via, i ragazzi scoppiarono di gioia.-

Samuel: Grazie ragazzi, davvero! Mi avete salvato e per ringraziarvi, venerdì siete tutti invitati a casa mia per la migliore festa di tutti i tempi!

-Mentre tutti esultavano lui avvicinò Sarah a sé e la baciò. Rachel provò a fermare suo figlio.-

Rachel: Samuel... no...

-Alex prese sua moglie, portandola fuori dal teatro.-

Alex: Concediamoglielo, tesoro. In fondo gli hanno salvato l’anno scolastico
Rachel: Hai ragione anche tu. Spero solo che non ci distruggano la casa!

 

Meraviglieeeee <3
Eccomi qui e ci siamo… Ahimè questo è il penultimo capitolo e appena ce la faccio posterò l’ultimo <3
Vi è piaciuto? Comunque, come state?
Scusate tutta questa attesa e cercherò di postare il prima possibile.
Un bacione,
Sum <3

 

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Capitolo 76
*** Faith ***


Unconventional Family
Capitolo 76
-Faith.-



-La faccenda della conferenza e le sue disastrose conseguenze, portò Dylan e Samuel a darsi una bella regolata sui banchi di scuola. Inutile dire che sia Rachel che Brittany riuscirono a perdonare i propri figli solo dopo settimane di ramanzine e  sospetti sulla veridicità delle parole dei ragazzi. Per assicurarsi  che i propri figli andassero a scuola, Brittany e Rachel si impegnarono a fare i turni per accompagnarli e andarli a riprendere per quei due mesi successivi.
Al suono della campanella, Emily finalmente, ebbe il tempo di parlare in privato con il suo fidanzato. Lo fermò per il corridoio e Dylan la baciò.-

Dylan: Ehi! Finalmente mi degni di un bacio. E’ tutta la mattina che scappi da una parte all’altra!

-Emily lo guardò.-

Emily: Lo so, scusa ma il professor Howe voleva parlarmi dei corsi di recupero e di alcuni studenti. Dovrei scappare anche ora ma ho assolutamente bisogno di parlarti! Abbiamo un’emergenza

-Dylan la guardò confuso.-

Dylan: Che tipo di emergenza?

-La ragazza tirò fuori  dalla tasca dei suoi jeans un bigliettino in cui vi era ripetutamente scritto “D H” con intorno tutti i cuoricini, lo fece vedere a Dylan che sorrise.-

Dylan: Oh, sono sempre nei tuoi pensieri!

-Si avvicinò e la baciò. Emily rispose al bacio, poi si ricordò del problema e diede una librata sul braccio al suo fidanzato.-

Dylan: Aia! E questo per cosa è?
Emily: Non distrarmi! Abbiamo un problema! Vedi questo bigliettino?
Dylan: Sì!
Emily: Beh, mamma lo ha trovato! Mi dev’essere caduto dal quaderno mentre studiavo
Dylan: Io lo dico sempre, meno studi e meno problemi hai!

-Emily scosse la testa e continuò.-

Emily: Era eccitatissima e mi faceva venti domande al secondo. Non potevo mentirle!

-Il ragazzo subito sgranò gli occhi.-

Dylan: Le hai detto di noi?
Emily: No, certo che no! Le ho detto una mezza verità...
Dylan: Che sarebbe...
Emily: Le ho detto che sì, ho un ragazzo, che è molto carino...
Dylan: “Carino”? Fammi capire, tu mi definisci solo “carino”?

-Emily sorrise usando poi un tono sensuale, quello che faceva impazzire Dylan.-

Emily: Vuoi davvero sapere cosa penso di te? Sei il più sexy di tutta la scuola e se solo fossimo sul mio o sul tuo lettino capiresti bene cosa sento per te
Dylan: Oh dolcezza, so bene cosa provi per me!

-Lui la strinse in un abbraccio e la baciò. Quelli si che erano baci profondi. Si amavano e non riuscivano a stare lontani per più di due minuti. Comunque, i loro baci furono interrotti dalla manata di Samuel sul collo di Dylan.-

Samuel: Piantatela. Qui è pieno di ficcanaso!

-Sia Dylan che Emily si guardarono intorno incrociando gli sguardi degli altri studenti.-

Dylan: Grazie per la soffiata amico!

-Gridò Dylan a Samuel  quando lo vide entrare in classe. Poi si rivoltò verso Emily e sorrise.-

Dylan: Ci siamo fatti trascinare...
Emily: Direi!
Dylan: Cos'altro hai detto a tua madre?
Emily: Voleva sapere il nome del mio fidanzato e le ho detto che è Dave Hall
Dylan: Tu scherzi! Uno figo come me non si può chiamare Dave Hall!

-La ragazza sorrise.-

Emily: E sentiamo, come ti dovresti chiamare?
Dylan: Fammici pensare un momento... Dylan Hunt, forse?! Non trovi che sia un nome da persona cool?
Emily: Mmh, okay, signor punto di domanda!

-Entrambi risero poi lei tornò seria.-

Emily: Dyl, non ce la faccio più, davvero!
Dylan: A cosa ti riferisci?
Emily: A noi! Io mi sono stancata di mentire, mi sono stancata di nasconderci. Stiamo insieme da mesi e vorrei prenderti per mano davanti a tutti, vorrei poter essere libera di abbracciarti o baciarti in qualsiasi momento
Dylan: Emy, credo che sia una pessima idea. Non possiamo ancora dirglielo, insomma è troppo presto. Anche io vorrei stare sempre con te, però adesso non è il momento giusto. Aspettiamo qualche mese!
Emily: Qualche mese? Dylan è l'eternità
Dylan: Cambia poco, in fondo ci vediamo ogni giorno. Secondo me non farebbe molta differenza
Emily: Per te forse!

-Disse la ragazza e furiosamente prese i libri della lezione successiva chiudendo l'armadietto. Dylan le prese il braccio per fermarla.-

Dylan: Dai Emy, non fare così!
Emily: Non mi toccare!

-Lei scosse il braccio e andò a lezione, lasciando lì Dylan abbastanza nervoso.-

Dylan: MA CHE PALLE OH!

-Sbatté i pugni sull'armadietto e poi decise di andare in classe. Quella giornata era iniziata decisamente male.

Quel pomeriggio, Daniel, mentre rientrava da lavoro, stava per entrare nel vialetto con la macchina quando vide qualcosa in mezzo alla strada. Subito lo riconobbe.-

Daniel: Oh no, diavolo!

-Fermò la macchina e scese. Si avvicinò vedendo il loro gatto e con sollievo vide che non era morto ma solo ferito gravemente alla zampa destra posteriore.-

Daniel: Puki! Perché hai tentato il suicidio? Ci mancavi solo tu!

-Puki lo guardò stancamente e cercò di alzarsi miagolando debolmente.-

Daniel: Oh, coraggio. Andiamo terminator, ti fai mettere KO da una macchina?

-Dopo quella domanda, Daniel si sentì parecchio stupido,ma d’altronde parlava con un gatto mentre con delicatezza cercava di tirarlo su.-

Daniel: Non tu! Sei il gatto più combattente e resistente che abbia mai visto. Scommetto che non vedi l’ora di rinfilzarmi con le tue unghiette!

-Si sentì un miagolio di dolore rimbombare nell’aria, Daniel aveva toccato per sbaglio la ferita del felino.-

Daniel: Scusami Puki! Coraggio, ti metto qui in macchina e ti porto dal veterinario. Starai bene, te lo prometto!

-Sistemò il gatto sopra dei fogli di giornale nel sedile anteriore del passeggero della macchina, salì anche lui e partì, proprio mentre Lily e Jasmine aspettavano il piccolo Drew all’uscita dell’asilo. Il cellulare di Lily suonò e subito la donna lesse il messaggio.
“Puki è stato investito, sono dal veterinario, c’è una fila pazzesca. Penso che stanotte farò tardi, comunque sta male però è fuori pericolo, puoi tranquillizzare i bambini, credo abbia solo la zampa rotta. Tu non preoccuparti, tornerò a casa con il ferito di guerra fasciato probabilmente. Ci vediamo a casa piccolina, ti amo”
Dopo aver letto il messaggio, la donna sospirò, per fortuna non si trattava di una cosa grave. Meglio non dirlo ai bambini, almeno finché Daniel non fosse tornato a casa. Era triste per Puki, lui era un gatto d’appartamento non da cortile. Non era abituato a stare fuori e infatti l’unica volta che lo avevano dimenticato fuori casa era stato investito. Non sapeva che fare e ci pensò bene, quando vide Drew uscire e correre verso di lei.-

Drew: Mami!
Lily: Amore!

-Lei lo baciò prima di prendergli lo zainetto. Una qualità di Drew era sicuramente la sincerità. Non diceva mai bugie. Prese la mano di sua madre e iniziò a parlare.-

Drew: Oggi sono finito in castigo…

-Jasmine rise senza riuscire a controllarsi.-

Jasmine: Che strano!

-Lily guardò suo figlio mentre apriva la macchina e tutti entravano dentro.-

Lily: Drew! Ancora? Perché questa volta?
Drew: Dopo il pranzo ci siamo alzati tutti per mettere a posto e la maestra aveva la gonna messa male. La volevo aiutare e l’ho tirata per sistemarla. Solo che ho tirato troppo forte
Lily: Oh tesoro, dimmi che non è vero!
Drew: Sì, è vero. Le è caduta giù la gonna davanti a tutti in mensa e mi ha messo in castigo

-Jasmine scoppiò di nuovo a ridere in macchina, ormai Lily guidava.-

Jasmine: Che tonto Drew!

-Il bambino corrugò la fronte offeso.-

Drew: Tu sei tonta!
Jasmine: No, tu!

-La bambina gli diede un colpo al braccio e in due secondi iniziarono a picchiarsi in macchina quando Lily urlò.-

Lily: PIANTATELA! Sapete che io e papà non vogliamo sentire queste parole e che vi picchiate. Volete finire in punizione?
Drew: Ancora? No mamma, mi è bastata quella dell’asilo. Però ha iniziato Jazzy!
Jasmine: Che spione sei!
Lily: Jasmine basta! Comunque, Drew ascoltami...
Drew: Sì!
Lily: Per quanto le tue intenzioni fossero gentili, la prossima volta lascia perdere e fatti gli affari tuoi, tesoro. Non sai quante punizioni eviteresti all’asilo
Drew: Ma così dico delle bugie
Lily: No tesoro, semplicemente lasci agli altri i loro problemi, altrimenti ci vai di mezzo tu, come sempre!

-Jasmine sogghignò.-

Jasmine: Che pollo!
Lily: Jazzy finiscila. Ti ho sentita!
Jasmine: Ma non è una brutta parola
Lily: E’ il significato che gli dai che conta. Smettila se non vuoi una punizione con i fiocchi
Jasmine: Okay, okay, scusa! Ma uffa, sei strana
Lily: Tesoro, sono stanca tutto qua e i vostri litigi non mi aiutano

-Drew subito si preoccupò.-

Drew: Ma la sorellina sta bene?
Lily: Sì, non preoccuparti!

-Jasmine sospirò e poi riconobbe la strada che sua madre stava percorrendo.-

Jasmine: Stiamo andando dai nonni?
Lily: Sì, starete da loro per un pochino, io devo fare una commissione
Drew: Poi ci torni a prendere?
Lily: Certo!

-Lily parcheggiò nel vialetto di casa Hunt e i bambini, una volta entrati in casa, si fiondarono sui nonni.-

Lily: Scusate per il poco preavviso! Grazie per questo favore

-Disse Lily dando un bacio a Brittany e Oliver. Sua madre le sorrise dolcemente accarezzandole il braccio.-

Brittany: Figurati! Sai che ci fa piacere averli in casa

-Oliver guardò i bambini accendere la tv per poi rivoltarsi verso sua figlia.-

Oliver: Cosa è successo?
Lily: Qualcuno ha investito Puki e non si è nemmeno fermato a soccorrerlo! L’ha trovato Daniel e lo ha portato dal veterinario, vado a fargli compagnia, poverino. I bambini non sanno nulla!

-Oliver sospirò concordando però con sua figlia.-

Oliver: Hai fatto bene a non dirglielo. Ma si riprenderà? Sì, insomma, quel gatto sopravvive tutti i giorni a Drew e Jazzy, non può morire per colpa di una macchina!
Lily: E’ quello che pensiamo io e Dan infatti. Puki merita di vivere

-Brittany abbracciò sua figlia tranquillizzandola.-

Brittany:Raggiungi tuo marito, tesoro. Noi pensiamo a Jazzy e Drew!
Lily: Grazie davvero!

-In quel momento entrò in casa Dylan che diede un bacio sulla guancia a Lily.-

Dylan: Ciao sorellina!
Lily: Ciao Dyl, scusa, devo scappare. Ci vediamo dopo!

-La donna salutò e uscì di casa, raggiungendo subito Daniel dal veterinario. Lo vide e si sedette a fianco a lui.-

Lily: Ehi!
Daniel: Ehi, sei qui!
Lily: Non avrai mica pensato che ti avrei lasciato qui solo soletto!

-Lily sorrise e lo stesso fece suo marito.-

Daniel: Puki mi fa compagnia!

-Lily accarezzò il micio.-

Lily: Cucciolotto, come stai?
Daniel: Puki, è arrivata la mamma, visto?

-Daniel lo accarezzò sul muso e il felino che tanto lo odiava gli leccò debolmente la mano. Daniel sorrise sorpreso, guardando poi Lily.-

Daniel: Guarda!

-La donna sorrise, accarezzando il gatto.-

Lily: Credo ti sia riconoscente, tesoro. In fondo vuole bene a tutti noi
Daniel: Molto in fondo!

-Daniel rise. Poi si fece serio.-

Daniel: Ho bisogno di parlarti...

-La donna si fece seria e si sedette più composta, concentrando tutta la sua attenzione su suo marito.-

Lily: Dimmi!
Daniel: Mr Harzelust, il mio capo, vorrebbe che io andassi a New York per una settimana. Ci sono delle conferenze importanti e vuole che sia io a rappresentare l’azienda

-Lily lo guardò sorridendo felice.-

Lily: Amore è fantastico. Devi andarci! Potrebbe essere l’inizio di un bel passo avanti per la tua carriera!

-Daniel le prese le mani.-

Daniel: Lo so, ma come faccio a lasciarti qui sola con i bambini? Sarai all’ottavo mese di gravidanza...
Lily: Lo so, ma ce la caveremo. Saranno solo sette giorni Dan, un’occasione così potrebbe non ricapitarti più dopo aver rifiutato. Manca ancora poco più di un mese alla nascita della bimba!

-Daniel sbuffò indeciso e Lily lo incoraggiò.-

Lily: Tesoro, non sto scherzando. Vai! Quando tornerai non sarà cambiato nulla. Ci vedremo tutti i giorni su Skype. E poi ci sono i miei, se dovessi avere qualche problema. Oppure posso lasciare i bambini ai tuoi genitori o a Rachel e Alex, ne sarebbero felici. Tu non preoccuparti!

-Daniel la guardò e sorrise.-

Daniel: Sai che ti amo?
Lily: Lo sospettavo!

-Lily sorridendo, si avvicinò a lui che la baciò. Dopo qualche altro minuto passato a chiacchierare e coccolare Puki, il veterinario uscì dal suo studio.-

Veterinario: I prossimi?
Daniel: Siamo noi!

-Disse Daniel alzandosi lentamente cercando di non far male a Puki.-

Veterinario: Accomodatevi!

-Daniel annuì e Lily lo seguì dentro lo studio.

Intanto in casa McKay, quel pomeriggio, Samuel si affacciò nella camera di sua sorella.-

Samuel: Io e mamma abbiamo appena sfornato i biscotti con le gocce di cioccolato. Sbrigati o non te ne lasceremo nemmeno uno!

-Emily continuava a guardare il suo telefono e rispose a suo fratello senza dargli alcuna importanza.-

Emily: Potete anche mangiali tutti!

-Samuel corrugò la fronte, quella non era una reazione da Emily. Entrò nella camera e andò a sedersi sul letto di sua sorella a fianco a lei.-

Samuel: Che ti prende?
Emily: Io e Dylan abbiamo discusso!
Samuel: Quando? L’ultima volta che vi ho visti vi stavate strozzando l’uno con la lingua dell’altra!

-Lui sorrise facendo sorridere anche Emily che lo spinse leggermente e poi continuò a parlare.-

Emily: Abbiamo discusso dopo che tu sei andato via. Io sono stanca di mentire su di noi!
Samuel: Beh, tecnicamente non state mentendo, si tratta semplicemente di omettere la verità…

-Emily lo fulminò con lo sguardo e Samuel cercò di farla ragionare.-

Samuel: Okay Emy, tu vorresti dirlo a tutti e Dylan no, giusto?

-Emily annuì e Samuel continuò.-

Samuel: Devo ricordarti cosa mi sono dovuto sorbire io quando mamma ha scoperto di me e Sarah? Domande su domande, ogni giorno. Vuoi questo per te e Dylan? Senza contare il fatto che mamma e Brittany si spalleggeranno a vicenda. Non avrete più un secondo per voi. Vuoi davvero rinunciare a tutta la libertà che avete ora, senza che nessuno vi giudichi o vi dica cosa fare o peggio ancora, faccia domande inopportune? Tutti noi vogliamo bene a mamma e Brittany ma sappiamo bene che non sanno farsi gli affari loro, giusto?

-Emily sospirò e annuì.-

Emily: Forse hai ragione. Però a un certo punto dovremo pur dirglielo, no?
Samuel: Certo, ma prendetevi il vostro tempo. Tra qualche mese andrai al college, non abiterai più sotto questo tetto e mamma non potrà torturarti con le sue domande e considerazioni tutto il tempo. Glielo direte quando entrambi sarete pronti

-Emily lo guardò seria.-

Emily: Hai ragione. Una volta tanto capita anche a te!

-Entrambi risero e la ragazza lo abbracciò.-

Emily: Grazie, Sam!
Samuel: Figurati! Ora, chiama Dylan e chiedigli di incontrarvi, okay?
Emily: D’accordo! Ma solo dopo aver rubato tutti i vostri biscotti!

-Disse la ragazza scattando giù dal letto e correndo al piano di sotto con Samuel dietro di lei.-

Samuel: EHIII!

-In casa Hunt, invece, si stava facendo merenda con dei tramezzini. Brittany guardò i suoi nipotini.-

Brittany: Allora, questa sorellina come si chiamerà?

-Drew era decisamente stufo.-

Drew: Non lo sappiamo, nonna! A me non interessa nemmeno più. Mamma e papà non si decidono
Oliver: Ti arrendi facilmente, Drew!
Drew: Io non ne posso più, nonno!

-Proprio in quel momento, Dylan passò in salotto per andare in cucina e guardò i suoi nipotini.-

Dylan: Chiamatela “Jacqueline”!

-Subito, indignata, Jasmine si alzò dal divano dimenticando di aver il suo tramezzino sopra le gambe che fece cadere a terra.-

Jasmine: Ma che schifo, zio Dylan!

-Scoppiando a ridere, il ragazzo li superò e mentre andava in cucina tirò fuori il cellulare che aveva appena vibrato. Brittany guardò la sua nipotina che raccoglieva il tramezzino dal pavimento, ci soffiava sopra e riprese a mangiarlo.-

Brittany: Tuo zio è sempre il solito, vero?

-Jasmine annuì e con la bocca ancora piena parlò.-

Jasmine: Vai a studiare zio!
Dylan: Ci manchi solo tu, Jazzy!

-Lui rise e decise di salire in camera sua dopo aver letto nello schermo del cellulare il nome di Emily. Jasmine intanto continuò guardando i suoi nonni.-

Jasmine: Papà vorrebbe chiamarla “Olivia”, mamma “Nicole” e io “Melody” come la principessa dei cartoni animati. Ma papà dice che non gli piacciono, soprattutto “Nicole”. Dice che non ci sta bene
Brittany: “Olivia” non è per niente male. Mi piace!
Jasmine: Anche a me e anche a Drew però mamma dice che non la convince
Oliver: Non avevo dubbi che il problema fosse nostra figlia!

-Disse Oliver ridendo e guardando Brittany. La donna alzò il sopracciglio destro.-

Brittany: Cosa vorresti dire?
Oliver: Ricordi quanto ci ha messo per trovare il nome a Jasmine? Alla fine ha optato per il primo che aveva in mente dopo nove mesi di cambiamenti!
Brittany: Un nome è importante!
Oliver: Anche quello è vero. Per fortuna a scegliere il nome di Drew è stato Daniel! In due giorni ha trovato il nome perfetto

-Brittany scosse la testa e dopo quella conversazione si godettero il pomeriggio con i loro nipotini mentre al piano superiore Dylan parlava con Emily al telefono.-

Dylan: “Senti, Emy, io ci tengo a te e non voglio litigare, lo facciamo già abbastanza per finta. Ho cambiato idea...”

-In quel momento parlarono contemporaneamente.-

Dylan: “Mi dispiace!”
Emily: “Mi dispiace!”

-Il ragazzo scosse la testa confuso.-

Dylan: “Cosa? Perché?”
Emily: “Grazie per aver cambiato idea. Però anche io l’ho fatto! Samuel mi ha ricordato quando mia madre ha scoperto di lui e Sarah. Non faceva altro che riempirlo di domande. Ovviamente non per cattiveria...”

-Dylan finì la frase di Emily.-

Dylan: “...ma per curiosità e per spettegolare! Conosco bene il tipo. Tra tua madre e mia madre non so chi sia peggio”
Emily: “Già! Comunque ci ho pensato bene, non vorrei succedesse la stessa cosa a noi. Insomma, non credo di essere pronta ad affrontarli tutti quanti adesso. Mi devo concentrare per gli esami finali”
Dylan: “Lo so. Per ora tanto lo sa solo Samuel in casa, no? Siamo fuori dai guai”
Emily: “Emh, non solo Samuel!”

-Dylan sospirò.-

Dylan: “A chi l’hai detto? Non a Jasmine spero! Quella bambina non tiene la bocca chiusa nemmeno se la paghi!”
Emily: “Ma no! Secondo te lo dico ad una bambina di sei anni?! L’ho detto solo a diddi...”
Dylan: “Ma tu sei pazza! Lo hai detto a mia sorella?”

-Il ragazzo si diede una manata in fronte mentre faceva avanti e indietro per la stanza e continuava.-

Dylan: “Lily è peggio di sua figlia! Mia madre riesce a leggerle nella mente. Quelle due vivono in simbiosi”
Emily: “Tu la sottovaluti, i segreti li sa mantenere abbastanza bene. Lo sa da quando ci siamo messi insieme e non ha detto niente. Anzi regge bene il gioco”

-Dylan scosse la testa sorridendo.-

Dylan: “Oh, voi femmine!”

-Alle 20:00, Lily chiamò i suoi genitori per avvisarli che tutto era a posto. Puki stava bene e li invitò a cena in casa Lee, avrebbero ordinato cinese. Così Oliver e Brittany portarono i bambini a casa e subito notarono Puki. Drew corse dal gatto che stava sdraiato su una cesta con una coperta.-

Drew: PUUKKII! Cosa gli è successo?

-Chiese il bambino guardando i suoi genitori preoccupato. Daniel gli accarezzò il capelli biondi.-

Daniel: Solo un piccolo incidente, ometto! Non preoccuparti

-Anche Jasmine si avvicinò alla cesta, in fondo era preoccupata anche lei.-

Jasmine: Ma sta bene?

-Anche Lily si avvicinò ai bambini rassicurandoli.-

Lily: Sì, tesoro. Si è solo rotto una zampetta. Ma guarirà state tranquilli, ha solo bisogno di riposo quindi non stressatelo, okay?

-Sia Drew che Jasmine annuirono quando poi Daniel si concentrò sui suoi suoceri.-

Daniel: Dov’è Dylan?

-Brittany scosse la testa.-

Brittany: Per quanto apprezzasse una cena gratis, è uscito con gli altri. Queste sono state le sue parole!

-Oliver continuò.-

Oliver: Che poi oltre Samuel e Jackson questi “altri” non sappiamo chi siano

-Brittany si sedette a tavola sconsolata.-

Brittany: Già. Samuel porterà la sua ragazza e credo che anche Dylan porterà la sua! La vita è così ingiusta, Samuel ed Emily hanno detto ai propri genitori con chi stanno uscendo. Dylan non si fa sfuggire nulla invece, è così frustrante!

-Lily guardò sua madre sedendosi di fronte a lei.-

Lily: Beh, in effetti, a Samuel lo hanno beccato, non è andato di sua spontanea volontà a dirlo a Rachel. E Emily ha solo detto il nome del suo. Perciò mamma, non sei tanto più indietro di loro
Brittany: Io ed Emily dobbiamo parlare da donna a donna! Mi dirà con chi esce mio figlio, insomma lo odia, può farlo per ripicca

-Lily e Daniel sorrisero sapendo tutta la storia. Brittany era disperata mentre loro sapevano tutto invece. Lily guardò sua madre.-

Lily: Ne dubito. Mamma non cadere così in basso!

-Tutti scoppiarono a ridere.-

Brittany: Spero solo sia una brava ragazza
Lily: Lo è, lo è!

-Subito Brittany guardò sua figlia sospettosa.-

Brittany: Come fai a saperlo? Sai qualcosa? La conosci?
Lily: No! Certo che no e sono convinta che neanche Emily sappia chi sia. Dylan è intelligente, se ha una ragazza fissa non può che essere in gamba. Mamma, stai diventando paranoica!
Brittany: Lo so! Tuo fratello mi porta all’esasperazione!

-Si versò dei noodles sul piatto tristemente facendo ridere tutti.

Quel mese volò così come volava quella settimana con l’assenza di Daniel. Mancavano pochi giorni al suo rientro e Lily quel pomeriggio di primavera, dopo aver recuperato i bambini da scuola, li portò a casa dei nonni, dato che la sera Lily sarebbe uscita con Victoria.
Proprio mentre tutti stavano scendendo dalla macchina, il cellulare di Lily suonò. Daniel la stava video chiamando così la donna subito rispose.-

Lily: “Ciao!” Bambini, è papà!

-Subito Jasmine strappò il telefono dalle mani di sua madre mentre si spostava dal sedile posteriore a quello anteriore. Lily sbuffò.-

Lily: Jasmine, le scarpe sui sedili no!

-La bambina non fece molta attenzione alle parole di sua madre e subito parlò con il suo papà.-

Jasmine: “Papà, quando toni? Domani?”
Daniel: “No farfallina, torno lunedì mattina”

-Anche Drew si fece spazio tra i sedili posteriori e anteriori.-

Drew: “Ma noo! Proprio quando noi siamo a scuola? Non è giusto!”

-Daniel sorrise, i suoi figli gli mancavano da morire.-

Daniel: “Lo so, ometto. Però posso venire a prendervi a scuola, poi potremmo andare al parco e andare a mangiarci una bella pizza, solo noi quattro”

-Subito Drew lo corresse.-

Drew: “Cinque. La sorellina mangia la stessa pizza che mangia la mamma!”
Daniel: “Oh, giusto. Cinque!”

-Drew poi guardò sua madre.-

Drew: Mamma, devi chiederle che pizza vorrà mangiare. Non puoi prenderne una che non le piace. Secondo me la vuole con il prosciutto, come la mia!

-Lily rise e Jasmine subito fece una smorfia a suo fratello mentre teneva ancora stretto il telefono tra le manine.-

Jasmine: La sorellina non può parlare, tonto!
Drew: Tu sei tonta!
Jasmine: No, tu!

-Lily li separò.-

Lily: BASTA! Dirò alla nonna che non vi è concesso guardare la tv oggi!

-I bambini la guardarono disperati.-

Jasmine e Drew: COSA? NOO!
Lily: Peggio per voi. Sapete bene che non tollero queste parole e che vi insultiate a vicenda. Forse con le punizioni questo vizio vi passerà!
Drew: Mamma, ha iniziato Jazzy però!
Lily: Non mi interessa chi ha iniziato, Drew! Lei ha iniziato e tu continuato. Siete entrambi colpevoli!

-Jasmine guardò sua madre e poi il cellulare.-

Jasmine: Ma non è giusto! “Papà, fai qualcosa”
Daniel: “Ringrazia che non sono lì, farfallina. Io avrei detto due giorni senza tv”

-Jasmine sbuffò sbattendo la testa sul sedile e Daniel continuò.-

Daniel: “Qualcuno non si sta comportando bene come mi aveva promesso prima che io partissi.”

-Lily lo guardò e doveva essere sincera.-

Lily: “Sono stati molto bravi tutta la settimana, mi hanno aiutata in casa, hanno tenuto le loro camerette in ordine, sono stati gentili con Puki, hanno fatto i compiti e non hanno litigato tra di loro per la tv. Confido nel fatto che questo inciampo sia dovuto alla stanchezza di tutta la settimana dato che è venerdì”

-Drew subito parlò.-

Drew: E’ vero, siamo molto stanchi!

-Jasmine guardò Lily.-

Jasmine: Possiamo avere una seconda possibilità? Siamo stati bravi tutta la settimana lo hai detto anche tu

-Lily guardò i suoi bambini.-

Lily: D’accordo, l’ultima. Ma se vi sento anche solo un’altra volta offendervi con quelle parole allora la tv resterà spenta per tutta la settimana

-La donna guardò suo marito.-

Lily: “Giusto papà?”
Daniel: “Sono più che d’accordo. Ora devo andare alla riunione. Bambini, sono molto contento di sentire che siete stati così bravi. Sono fiero di voi e non vedo l’ora di abbracciarvi di nuovo. Passate un buon pigiama party dai nonni!”

-Jasmine prese di nuovo il telefono dalle mani di sua madre.-

Jasmine: “Lo faremo. Ciao papino! Torna presto”

-Jasmine passò il telefono a Drew.-

Drew: “Ciao papà. Divertiti alla riunione!”

-Daniel e Lily scoppiarono a ridere e lui guardò sua moglie.-

Daniel: “E tu, vedi di non affaticarti troppo!”
Lily: “Non preoccuparti. Per questi due giorni ho pianificato solo relax. Ti amo”
Daniel: “Ti amo. Ciao”

-Lily chiuse la chiamata e accompagnò i bambini in casa dei nonni. Lì, non si trattenne perché avrebbe raggiunto Victoria dieci minuti più tardi con la quale avrebbe passato tutto il pomeriggio. Solo dopo due ore shopping e una bella mezz’ora passata davanti ad una tazza di té accompagnata da delle chiacchiere, tornarono a casa verso le 18:30. Quando furono davanti alla porta di casa Lee, Lily guardò Victoria.-

Lily: Sei sicura di non voler entrare?
Victoria: I miei figli non sono dai nonni purtroppo. Frederick mi ammazza se non torno a dargli una mano!

-Entrambe scoppiarono a ridere e Lily parlò.-

Lily: Saluta tutti da parte nostra!
Victoria: E tu riposati per bene, ci siamo intese? La bimba stasera mi è sembrata molto movimentata
Lily: Già, non è stata ferma nemmeno un secondo. Allora, ci sentiamo domani?
Victoria: Perfetto!

-Le donne si salutarono con un abbraccio e Victoria risalì in macchina, mentre Lily entrava in casa. Dalla finestra vide la sua amica partire con la macchina, così dopo un ultimo saluto con la mano, decise di accendere la tv per poter guardare un film mentre si metteva in forno una pizza surgelata alla carne macinata e formaggio. Proprio mentre stava per sedersi sul divano, sentì il campanello suonare. Andò ad aprire e lo vide.-

Samuel: Ti prego, ho bisogno del tuo aiuto!

-Samuel entrò in casa lasciando Lily ancora alla porta. Lei la chiuse e si voltò verso il ragazzo sorridendo.-

Lily: Ciao anche a te Samuel! Cosa è successo questa volta?! Hai fatto qualche idiozia con Sarah?

-Lui la guardò.-

Samuel: No! Certo che no. Con lei va tutto bene, voglio ben vedere, mi stavano per bocciare per lei!
Lily: Peggio per te che l'hai ferita!

-Disse Lily colpendolo e affondandolo con quella frecciatina.-

Samuel: Comunque, per fortuna è acqua passata…

-Si affrettò a dire Samuel. Lily lo guardò.-

Lily: Allora a cosa ti serve il mio aiuto?
Samuel: La professoressa di musica ci ha assegnato una relazione da fare, sulla storia della musica dalle origini ad oggi. Pensavo di copiare qualcosa da internet. Emily mi aveva avvisato del fatto che non avrei trovato niente, ma io sono un mago del computer! Trovo sempre qualcosa, quindi ho lasciato tutto all'ultimo giorno, ma giovedì sera non ho trovato un compito pronto su internet. Così oggi, che dovevamo consegnare la relazione, ho detto alla prof che l'avevo quasi finita e mi serviva più tempo. Le ho detto che stavo facendo un ottimo lavoro e così mi ha detto di spedirgliela entro stanotte e non ho ancora fatto nulla. Ti prego, puoi aiutarmi? Tu hai studiato musica per una vita!

-Lily scosse la testa e sbuffò.-

Lily: Oh Sam! Sei un casino. Coraggio andiamo in cucina, metto un'altra pizza in forno!

-Disse la donna spingendolo verso la cucina.-

Samuel: Grazie, grazie, grazie!

-Samuel saltò di gioia e diede a Lily un bacio sulla guancia. Lei continuò a parlare una volta messa la pizza in forno.-

Lily: Ho saputo che hai preso A+ in cucina! Perché non t'impegni così anche nelle altre materie?
Samuel: Mi annoiano! Tanto al college non ci voglio andare, voglio fare esperienza come cuoco

-Lily lo guardò e sorrise.-

Lily: Ce la farai tesoro, lo so. Ottieni sempre quello che vuoi anche se devi sacrificarti...

-Samuel sorrise ed entrambi si sedettero al tavolo della cucina. Lily parlò.-

Lily: Coraggio, prendi il computer che iniziamo. OUCH! Amore mio, ti prego, dammi tregua per un pochino!

-Disse Lily massaggiandosi la pancia. Samuel la guardò.-

Samuel: Scalcia?

-Lily annuì.-

Lily: Come non mai. Oggi è agitata. Forza, iniziamo, altrimenti ti beccherai una bella “F”
Samuel: In musica non si può prendere “F”, andiamo!
Lily: Appunto!

-Tra uno spicchio di pizza e l'altro facevano la relazione. Dopo due ore era finalmente pronta. Samuel la salvò e a inviò alla professoressa.-

Samuel: Finalmente abbiamo finito! Sai, non sei male come insegnante, non è stato così noioso...
Lily: E tu non sei un alunno così pessimo come ti descrivono i professori
Samuel: Oh no, sono proprio come mi descrivono, te lo assicuro. Tu potresti insegnare?
Lily: Volendo sì, ma non mi va ancora, forse più avanti
Samuel: Io non lo farei mai!
Lily: Non ho dubbi a riguardo!

-Lily rise alzandosi da tavola per poi guardare Samuel.-

Lily: Ti va un po' di gelato?
Samuel: Sì! Ci spariamo anche un bel film insieme?

-Lily sorrise e annuì, così Samuel andò in soggiorno dove iniziò a scegliere il film. Lily intanto prendeva il gelato dal freezer, quando il ragazzo sentì delle urla provenire dalla cucina.-

Lily: ALMENO CI SEI TU A FARMI COMPAGNIA!

-Qualche secondo più tardi, appoggiando il barattolo del gelato sul bancone, Lily si sentì strana, infastidita. Immediatamente capì di essersi bagnata.-

Lily: Oh no! Non ora, diavolo. SAM!

-Subito iniziarono ad arrivare i dolori più forti di quelli che aveva sopportato per tutto il pomeriggio, erano diventati così forti da farla piegare in due.-

Lily: SAM, AIUTAMI PER FAVORE, NON CE LA FACCIO!

-Samuel subito corse in cucina e vide Lily piegata e una pozza per terra. Gli venne il panico.-

Samuel: Cosa facciamo??

-Lily urlava dal dolore a causa delle frequenti contrazioni.-

Lily: AAAAAHHH DIO!

-La donna non si reggeva più in piedi e proprio mentre iniziava a scivolare a terra, Samuel ebbe la prontezza di prenderla e reggerla. Con tutta la sua forza, il ragazzo la prese in braccio e la portò in camera facendola sdraiare sul letto matrimoniale. Lily ormai piangeva dal dolore e dalla disperazione mentre si toglieva i pantaloni premaman che aveva sempre odiato e che in quel momento erano completamente fradici. Non riusciva a smettere di piangere.-

Lily: Non doveva succedere oggi. Non oggi. Daniel! Daniel non c’è, non puoi nascere senza il tuo papà. No, ti prego!

-Samuel la guardò non sapendo che cosa fare, se non provare a rassicurarla.-

Samuel: Stai calma Lily, coraggio! Andiamo in ospedale. Ti ci porto io
Lily: Non facciamo in tempo. Sam, la bambina sta per nascere

-Il ragazzo le accarezzava i capelli cercando di calmarla mentre lei gli teneva strette le mani.-

Lily: Prendi il mio cellulare e chiama Victoria. Dille di venire qui immediatamente, mi aiuterà lei!

-Samuel annuì e corse in salotto. Cercò nella borsa di Lily il cellulare e lo trovò. Cercò di sbloccarlo ma non ci riuscì, così tornò in camera da letto.-

Samuel: Dannazione! Lily qual è il codice per togliere il blocco bambini?!
Lily: E’ la data del primo bacio mio e di Daniel!

-Samuel la guardò.-

Samuel: Fai sul serio? Non ero nemmeno nato. Puoi essere un tantino più precisa dicendomi questo maledetto codice?

-Un’altra contrazione e Lily urlò.-

Lily: 2803! ANCHE JASMINE SA IL MIO CODICE!
Samuel: Allora perché hai un dannato codice blocco bambini?!
Lily: CHIAMA VICTOOOOOORIAAAAA!
Samuel: Oh, sì. Giusto!

-Il ragazzo sbloccò il cellulare e subito chiamò Victoria.-

Samuel: “Ciao, sono Samuel. Lily sta per partorire mi ha chiesto di chiamare te. Dice che non facciamo in tempo ad arrivare in ospedale”

-Victoria rispose prontamente.-

Victoria: “Dove siete?”
Samuel: “A casa di Lily. Ti prego, fai presto. Sta male e urla dal dolore. Io non so cosa fare, ho solo diciassette anni e lei è disperata e io sono lì impalato a dirle che andrà tutto bene”
Victoria: “Stai facendo un ottimo lavoro. Io arrivo, tu procurami degli asciugamani caldi bagnati. Lei è a letto?”
Samuel: “Sì, l’ho portata io”
Victoria: “Sei stato molto bravo. Sto arrivando”
Samuel: “Grazie!”

-Lui chiuse la chiamata e tornò da Lily.-

Samuel: Victoria sta arrivando!
Lily: DIO GRAZIE! AAAAHHHH! DANIEL, SAM, CHIAMA DANIEL E MAMMA. MAMMA E PAPA’
Samuel: Adesso li chiamo, tu resisti, sei forte!
Lily: Non ce la faccio, questo dolore mi uccide
Samuel: Lo so, lo so!

-Disse lui e le accarezzò il volto che stava iniziando a sudare.-

Samuel: Dove sono gli asciugamani? Victoria mi ha..
Lily: Nel mobiletto del bagno!

-Samuel corse e bagnò gli asciugamani, poi chiamò Daniel, Brittany e Oliver. Dopo una decina di minuti il ragazzo fece entrare Victoria in casa che subito andò in camera di Lily.-

Victoria: Ehi!

-La donna dai capelli rossi sorrise tranquillamente. Lily voleva solo salutarla ma il dolore la fece urlare.-

Lily: VICTORIAAAAAAAAAAAAA
Victoria: Wow! Ciao anche a te, di nuovo! Ecco perché la bimba oggi era così agitata, ha fretta di nascere. Ogni quanto arrivano le contrazioni?
Lily: Ogni quattro-cinque minuti. Ti prego la bambina vuole nascere, non ce la faccio più

-Victoria voleva distrarre Lily per non farle pensare al dolore, mentre lei controllava a quanto fosse arrivata la dilatazione.-

Victoria: Samuel è stato bravo!
Lily: Molto, per avere solo diciassette anni!
Victoria: Ed essere un maschio!

-Lily rise tra le lacrime.-

Victoria: Perfetto Lily, ci siamo. Puoi iniziare a spingere!

-Samuel rientrò in camera di corsa.-

Samuel: Ho chiamato tutti. Daniel sta correndo in aeroporto e gli altri stanno arrivando

-Lily con quella prima spinta urlò. Ovviamente quelle urla spaventarono il ragazzo, ma lui non poteva mollare Lily così. Lei c’era sempre stata per lui. Si avvicinò, le prese la mano, gliela strinse e le accarezzò i capelli.-

Samuel: Coraggio Lily, ce la fai!

-Lily stava per spingere per la seconda volta ma si bloccò. Victoria la guardò.-

Victoria: No tesoro, che mi combini? Stavi andando bene!

-Lily scosse la testa piangendo. Era troppo impaurita.-

Lily: No, non ce la faccio
Victoria: Ma sì che ce la fai, solo altre due spinte. Lo hai già fatto per Jasmine e Drew, ricordi?
Lily: Per lei è diverso, non voglio che nasca e non respiri. E’ prematura!

-Victoria, finalmente, capì Lily e la sua paura. La sua esperienza che aveva raccontato a Lily, aveva sicuramente toccato la donna per provocarle quel blocco psicologico. Victoria parlò.-

Victoria: Ascoltami un po’, tesoro. Questa bambina non avrà alcun problema, nascerà e piangerà. Sarà sana come un pesce, capito? Abbi fede, tra un po’ la stringerai tra le tue braccia. Ma devi farla nascere. Credici e aiuta la tua bambina a vedere la luce

-A Lily quel discorso aveva dato una gran forza. Sì, doveva avere fede e annuì, mentre le goccioline di sudore scivolavano giù lungo il suo viso.-

Victoria: Forza, voglio un’altra bella spinta come la prima, ma ora fai un bel respiro profondo!
Samuel: Dai sorella, respira con me!

-Anche Samuel fece dei respiri profondi insieme a Lily mentre continuava a stringerle le mani.-

Samuel: Forza, voglio vedere la mia meravigliosa nipotina! Puoi farmi questo favore?

-Lily prese coraggio e annuì spingendo ancora non riuscendo a trattenere le urla. Victoria era davvero contenta, stava andando tutto bene.-

Victoria: Dai tesoro, l’ultima spinta e la bimba sarà tua!

-Lily spinse per l’ultima volta e si sentì più leggera anche se fu invasa da un nuovo dolore atroce. Un secondo dopo sentì la bambina piangere e subito si commosse dalla felicità. Anche Victoria sorrideva.-

Victoria: ...E finalmente sei nata!

-Tagliò il cordone ombelicale e ripulì la bambina. Lily che riprendeva ancora il fiato, parlò.-

Lily: Dimmi che ha cinque dita per mano e per piede!
Victoria: E’ sana come un pesce, non preoccuparti!

-Victoria sorrise a Lily che si tranquillizzò. Samuel invece, dopo aver visto la bimba, fu preso da una grande emozione e subito abbracciò Lily, dandole un bacio sulla fronte.-

Samuel: Sei stata fantastica!

-Lily lo guardò felice.-

Lily: Non ce l’avrei mai fatta senza di voi!

-In quel momento, Victoria diede delicatamente la bambina in braccio a Lily che riniziò a piangere. Le accarezzò quel dolce visino dagli occhi non celesti, ma blu, proprio come i suoi e quelli di suo padre e suo fratello.-

Lily: Ciao amore mio, finalmente ci conosciamo!

-La strinse a sé e poi la guardò intensamente.-

Lily: Sei davvero stupenda!

-Proprio in quel momento arrivarono tutti quanti. Oliver, Brittany, Dylan, Jasmine, Drew, Emily, Alex e Rachel. Quella era la sua famiglia. Tutti osservavano quel tenero fagottino che stava tra le braccia di Lily. Jasmine e Drew si sedettero sul letto, erano molto curiosi. Drew le accarezzò la guancia dolcemente.-

Drew: Ma è così piccola, mamma!
Lily: Sì Drew, fa impressione, vero?

-Lily sorrise e Jasmine la guardò.-

Jasmine: Posso darle un bacino?

-La donna annuì, Jasmine si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte, mentre Drew continuava ad accarezzarla. Victoria guardò, poi, Brittany e Oliver.-

Victoria: Lily è stata bravissima! La bambina aveva davvero voglia di nascere
Oliver: Quasi due settimane in anticipo, vedi un po’!

-Disse Oliver sorridendo per poi accarezzare la piccolina, stampando un bacio sulla fronte anche a sua figlia.-

Oliver: Hai fatto un ottimo lavoro, principessa. E’ bellissima!

-Brittany guardò Victoria.-

Brittany: Il parto è andato liscio?
Victoria: Sono bastate tre spinte ed è nata!

-Brittany sorrise e baciò Lily e la bimba prima di sedersi e accarezzare il braccio di sua figlia.-

Brittany Siamo fieri di te, tesoro! Grazie per averci regalato un’altra nipotina meravigliosa
Lily: Oh, mamma!

-Si limitò a dire Lily sorridendo. Dylan, eccitato si avvicinò.-

Dylan: A chi assomiglia?

-Victoria guardò il ragazzo.-

Victoria: Dai lineamenti e dai colori, direi più alla mamma. Mentre Jasmine e Drew più a Daniel!

-Oliver guardò Lily.-

Oliver: A proposito, Daniel?
Lily: Che ore sono?

-Chiese la donna.-

Oliver: Le 22:30!
Lily: Sarà ancora in volo!

-Samuel annuì e poi guardò Emily e Dylan.-

Samuel: Usciamo un momento? Ho bisogno d’aria…

-Il ragazzo era ancora sconvolto, Emily e Dylan annuirono e uscirono tutti insieme. Lily sorrise e guardando suo padre gli diede una risposta.-

Lily: Daniel arriverà verso le 02:00, credo!

-Poi la donna guardò Alex e Rachel che le diedero un bacio e accarezzarono la bambina. Lily parlò.-

Lily: Vi ho buttati giù dal letto?
Rachel: Ma figurati, tesoro. Siamo felici di essere qua con te e i bambini
Lily: Voi dovete essere una specie di famiglia di angeli custodi per me

-Alex la guardò curioso.-

Alex: Perché?
Lily: Samuel è stato incredibile. Ha avuto una maturità che non hanno tutti i ragazzi. Era molto spaventato ma è riuscito ad incoraggiarmi ed aiutarmi. E’ stato bravissimo, è un ragazzo speciale. Dovete essere fieri di lui!
Rachel: Lo siamo. Sembra un duro, ma in realtà ha un cuore grande

-Disse Rachel sorridendo. In quel momento Victoria guardò Lily.-

Victoria: Sei in buone mani. La bambina sta bene, però domani passate in ospedale, così faremo degli accertamenti, che sono solo esami di routine, a te e alla piccola. Ti terremo li due giorni, poi potrai tornare a casa. Io ora vado, okay? Tanto qui sei in buona compagnia!

-Victoria sorrise e Lily annuì.-

Lily: Victoria? Grazie. Davvero, grazie di tutto!
Victoria: Figurati! Ci vediamo domani!

-La donna dai capelli rossi salutò tutti e andò via.-

Oliver: Allora questo nome?

-Chiese Oliver curioso e Lily sorrise accarezzando la bimba che teneva ancora in braccio.-

Lily: Ne ho trovato uno perfetto per lei! Però voglio aspettare Daniel. Domani ve lo faremo sapere
Brittany: Sarà una lunga nottata!

-Disse Brittany facendo scoppiare a ridere tutti quanti.

Rimasero con Lily fino alle 23:30, poi quando la videro stanca, se ne andarono dopo aver messo Drew e Jasmine a letto. Verso l’1:30 la porta di casa si aprì. Daniel lasciò la valigia in salotto e corse in camera da Lily. La vide addormentata e la baciò.-

Daniel: Piccolina, eccomi!

-Lily subito si svegliò e si strinse a Daniel.-

Lily: Mi sei mancato!
Daniel: Anche tu, amore mio. Mi dispiace, non avrei dovuto lasciarti sola e perdermi la nascita della nostra bambina!

-La strinse a sé e la baciò, per poi continuare.-

Daniel: Come stai?
Lily: Adesso che ci sei tu molto meglio! E comunque non è colpa tua. E’ andato tutto bene e ora tu sei qui.

-Lei lo guardò con gli occhi lucidi.-

Lily: E’ bellissima!
Daniel: Dorme?

-Lui si avvicinò alla culla e la vide muoversi. Anche i suoi occhi diventarono rossi e brillanti. Delicatamente la prese in braccio.-

Daniel: Hai ragione, è stupenda! Ciao pulcino, io sono il tuo papà. Avevi tanta voglia di conoscerci? Eh, sì!

-Le diede un bacio sulla fronte, si avvicinò al letto e si sedette a fianco a Lily con la bimba ancora in braccio. Lily guardò suo marito.-

Lily: Credo di aver trovato il nome adatto a lei
Daniel: Sentiamo!

-Disse Daniel sorridendo.-

Lily: Faith! Faith Lee. Ti piace?

-Lui rimase sinceramente colpito.-

Daniel: Molto!

-Sorrise e Lily sospirò.-

Lily: Mentre la facevo nascere, per un momento ho pensato di non farcela, ma Victoria mi ha detto non mollare e di avere fede!

-Lui l’accarezzò dolcemente.-

Daniel: Ecco il motivo del suo nome!

-Sorrise e la donna continuò.-

Lily: Io mi sono fatta coraggio, anche con l’aiuto di Samuel che è stato bravissimo
Daniel: Samuel era qui?
Lily: Sì, era venuto per chiedermi aiuto per un compito. Dopo averlo finito mi sono sentita molto male. Dovevo aspettarmelo, i dolori li avevo dal pomeriggio, ma sono arrivati forti verso le 19:30. Comunque è stato bravissimo e maturo anche se è andato nel panico all’inizio
Daniel: E’ normale per un adulto, figurati per un ragazzo di diciassette anni. Lo devo ringraziare per esserci stato al posto mio

-Lily dopo qualche secondo di silenzio, parlò.-

Lily: Voglio che sia lui a battezzare Faith! Insomma, l’ha vista nascere e si è commosso in una man..
Daniel: Sono d’accordo con te! Non ci resta che dare le belle notizie. Ah!

-Disse guardando la bimba e accarezzandole il pancino.-

Daniel: Benvenuta in casa Lee, Faith!

-Da quel giorno che a Lily sembrò essere stato infinito, nonostante fosse stato pieno di gioia, passarono velocemente quattro mesi e Los Angeles iniziava a lasciarsi alle spalle quella calda, lunga estate.  Quella mattina, in casa Lee si svolgeva una bella riunione di famiglia prima che la scuola riniziasse. Jasmine, aveva compiuto sette anni e Drew ne aveva ormai cinque. Gli ultimi ad arrivare, quella mattina, furono Samuel, che il mese precedente battezzò Faith, Dylan ed Emily, la quale aveva portato le ultime cose nella sua nuova camera al college, condivideva un appartamento con altre due ragazze. Dylan invece, si stava godendo gli ultimi giorni di vacanza prima di iniziare l'ultimo anno del liceo, sarebbe stato un anno strano senza le sue ombre al suo fianco. Quando Samuel si diplomò, Dylan prese il suo posto da capitano nella squadra di basket. Samuel invece subito dopo aver preso il diploma, non perse tempo a cercarsi un lavoro e venne assunto come lavapiatti in una tavola calda "The House" a Los Angeles.

Brittany li vide entrare.-

Brittany: Finalmente ce l'avete fatta!

-Jasmine non perse tempo e saltò subito sopra Dylan ed Emily. La ragazza strinse la bambina a sé e le diede un bacio.-

Emily: Ciao topina!

-Drew che stava seduto sulle ginocchia del suo amato nonno Oliver, diede ragione a sua nonna.-

Drew: Già! Qui si muore di fame!
Dylan: Adesso possiamo mangiare allora!

-Disse Dylan salutando tutti e Alex lo guardò.-

Alex: Magari! Tua sorella ha appena messo il pollo in forno
Oliver: Già, ci sarà da aspettare

-Concordò Oliver. Samuel dopo aver fatto un cenno generale, si avvicinò a Lily.-

Samuel: Dov'è la mia bambina?

-Lily sorrise e rispose.-

Lily: Guarda nel passeggino, dovrebbe essere sveglia!

-Samuel subito controllò e la prese in braccio.-

Samuel: Ciao pesciolina!

-Lui la baciò e la cullò.-

Samuel: Ma quanto stiamo diventando belle!

-Proprio in quel momento Rachel si avvicinò a Brittany e guardando Samuel e Faith, sussurrò.-

Rachel: Guardali, sembrano...
Brittany: ...Alex e Lily alla loro età!

-Concluse la donna dagli occhi color nocciola con una lacrima di commozione negli occhi. Rachel sorrise.-

Rachel: Già!

-Samuel continuava a giocare con la bambina, facendola girare con lui. Lei gli sorrise. Anche Emily e Dylan si avvicinarono alla bimba e le presero le manine.-

Emily: Sei proprio una patatina!

-Disse la ragazza mentre Faith sorrideva. Dylan le accarezzò il visino e rise.-

Dylan: Sono fortunato, non tutti hanno dei nipotini così belli!
Jasmine: Sì, infatti! Siamo davvero bellissimi

-Confermò Jasmine facendo ridere tutti, in particolare Rachel.-

Rachel: Oh oh, siamo proprio sicure di noi stesse!

-Diede un bacio alla bambina, quando sentirono Oliver parlare.-

Oliver: Diglielo Jazzy, quando uno se lo può permettere!

-Tutti risero e Drew si avvicinò a Dylan, prendendogli una mano.-

Drew: Zio Dylan, vieni a vedere la mia nuova pista per le macchinine?
Dylan: E' nuova?! Voglio proprio vederla, andiamo! Jazzy vieni, anche tu?
Jasmine: Sììììììì!

-Disse la bambina esultando, per poi seguire sia Dylan che Drew. Alex in quel momento guardò Daniel.-

Alex: E comunque Daniel, mi dispiace per te, ma Faith è tutta Lily!

-Daniel rise mentre finiva di apparecchiare.-

Daniel: La cosa non mi dispiace affatto!

-Samuel passò a fianco a loro con ancora la bambina in braccio.-

Samuel: Faith, dillo a tutti... “Ora basta parlare di me! Sono tutta solo di diddi Sam”

-Lui la cullò e lei sorrise, quando poi il ragazzo odorò la bambina.-

Samuel: Oh oh, mamma, qui abbiamo un problemino

-Lily lo guardò scoppiando a ridere.-

Lily: Coraggio diddi Sam, ora tocca a te!
Samuel: AH AH, che spiritosa!

-Disse lui, proprio mentre Emily gli prendeva la bambina dalle braccia.-

Emily: Dalla a me! Diddi, la cambio io
Lily: Grazie tesoro! Almeno riuscirò a finire di preparare il pranzo!

-Emily sorrise e riprese poi a parlare con la bimba.-

Emily: Questo diddi Samuel non sa fare proprio un bel niente, vero?

-Rise, la baciò e la portò al bagno.

Intanto Dylan stava con Drew, Jasmine e quel poverello di Puki. Jasmine parlava.-

Jasmine: Sì, è diventato molto più bravo
Drew: Adesso graffia meno zio, e si fa coccolare di più
Dylan: Ah e meno male. Era un gatto assassino!

-I bambini scoppiarono a ridere e Dylan continuò.-

Dylan: Io ho fame, andiamo in salotto?

-Drew e Jasmine annuirono e corsero in salotto lasciandosi Dylan alle spalle. Il ragazzo, passava in corridoio e sentì la voce di Emily. La porta del bagno era aperta ed entrò abbracciandola da dietro per poi baciarle il collo.-

Emily: Oh, tesoro!

-Lei si voltò e lo baciò, poi si rigirò verso Faith e le chiuse i bottoncini del body.-

Emily: Eccola qui, bella e profumata!

-Emily riprese la bambina in braccio e in quell’istante Dylan capì quanto intensamente amasse quella ragazza e avrebbero superato insieme qualsiasi problema. Si avvicinò di più a lei prendendole la mano e guardandola dritta in quei suoi occhioni scuri.-

Dylan: Stellina, diciamoglielo!

-La ragazza completamente spiazzata, riuscì solo a balbettare.-

Emily: C-cosa?
Dylan: Diciamoglielo! Siamo pronti e poi oggi è l'occasione giusta. Tutta la famiglia è riunita, togliamoci questo cerotto e viviamo la nostra storia alla luce del sole!

-Emily lo guardò seriamente.-

Emily: Non stai scherzando, vero?
Dylan: No!

-Subito lei sorrise felice.-

Emily: Ti amo
Dylan: Anche io! Ora coraggio, andiamo!

-I ragazzi tornarono in salotto e Emily appoggiò Faith tra le braccia del suo papà mentre Dylan si recava al centro del salotto di casa Lee.-

Dylan: Posso avere la vostra attenzione?

-Tutti si voltarono confusi verso Dylan, ed Emily si avvicinò a lui facendosi coraggio.-

Emily: Dobbiamo dirvi una cosa…

-Entrambi si presero qualche secondo mentre Brittany e Rachel pendevano dalle loro labbra, quando Dylan parlò.-

Dylan Noi stiamo insieme!

-Emily subito prese la mano del ragazzo stringendola, poi lui continuò.-

Dylan: Sono io il ragazzo di Emily. Non Dave Hall

-Sia Brittany che Rachel urlarono sorprese.-

Brittany: COSAA??
Rachel: STATE SCHERZANDO?!

-Alex si toccò la fronte appoggiandosi allo schienale della sedia.-

Alex: Io mi sento male!
Emily: Papà! Papà, stai bene?

-Lei corse da lui preoccupata e Alex sospirò.-

Alex: Sì, diciamo che sto bene! Cioè LUI?!

-Lui indicò Dylan e anche Oliver faticava a credere a tutto ciò.-

Oliver: Dylan! Vi siete sempre odiati

-Anche Brittany e Rachel erano abbastanza spaesate.-

Brittany: Già, infatti! Io non capisco

-Disse Brittany e Rachel continuò.-

Rachel: Neanche io! Emy, perché mi hai mentito?

-La ragazza si riavvicinò al suo fidanzato.-

Emily: Perché ci avreste soffocati con le vostre domande e poi volevamo evitare che papà distruggesse Dylan

-In quel momento Alex si alzò avvicinandosi al ragazzo a cui si poteva leggere la paura negli occhi. Alex era imprevedibile.-

Dylan: Ti prego Alex, non uccidermi! Giuro che tratto tua figlia come una regina!

-Dylan alzò le braccia per ripararsi da un eventuale colpo. Con sua grande sorpresa, sentì solo una leggera pacca sulla spalla, poi sentì Alex parlare.-

Alex: Ti credo Dylan, ma che non ti passi minimamente per l'anticamera del cervello di farla soffrire, altrimenti...
Brittany: Non ti colpirà solo Alex! Trattala bene!

-Concluse Brittany con decisione. Emily subito difese il suo fidanzato.-

Emily: Mi tratta benissimo, non preoccupatevi!

-La ragazza diede un bacio sulla guancia a suo padre che continuò sorridendo.-

Alex: Gli conviene!

-Dylan guardò i suoi genitori.-

Dylan: Ehi! Non mi difende nessuno?!
Samuel: Non credo fratello!

-Disse Samuel scoppiando a ridere mentre Lily si sedeva sul divano.-

Lily: Finalmente ce l'avete fatta, piccioncini!

-A quella frase seguirono le urla indignate di Brittany.-

Brittany: LILY!!! TRADITRICEEE

-Lily scoppiò a ridere mentre Brittany continuava.-

Brittany: TU SAPEVI TUTTO E NON CI HAI DETTO NIENTE!

-Anche Rachel guardò Lily.-

Rachel: E no figlioccia mia, questa non possiamo perdonartela proprio

-Lily guardò Emily e Dylan e rise.-

Lily: Tutta colpa vostra!!

-Anche i ragazzi risero quando Alex parlò ancora.-

Alex: Ma io mi chiedo una cosa. Com'è possibile? LUI, PROPRIO LUI?! Senza offesa Dylan!

-Il ragazzo sorrise.-

Dylan: Tranquillo, Alex!

-Emily guardò suo padre e avvicinandosi a Dylan e stringendogli la mano parlò.-

Emily: Vedi papà, la mente non ha potere quando il cuore comanda!


Eccomi ragazzi. Era ora di mettere la parola fine a questa serie?! 
Questo è l'ultimo episodio di "Unconventional Family".
Allora vorrei ringraziare tutti quanti, chi ha aggiunto la storia tra le seguite, le preferite e chi mi ha inserito tra gli autori preferiti. Chi mi ha recensito perché mi ha dato la forza di andare avanti e migliorarmi in questa fantastica storia. Ringrazio anche voi lettori silenziosi.
Avevo detto di avere delle idee per voi. Con l’anno nuovo arriverà anche il continuo con la nuova generazione, personaggi vecchi e nuovi. Voi vorreste leggerla? Vi prego, scrivetemi anche chi non mi ha mai scritto, io vi aspetto sempre.
Beh che altro dire prima di scoppiare a piangere?! Grazie, grazie, grazie.
Vi auguro un felice Natale pieno di gioia e amore.
Un bacione e alla prossima.
La vostra Sum <3 <3 <3
 

 

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