La tragedia di una notte

di Ro23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La partenza ***
Capitolo 2: *** Arrivederci Arendelle ***



Capitolo 1
*** La partenza ***


Inquietudine. Questa era la sensazione che attanagliava i pensieri di Elsa all'idea del viaggio che stavano per intraprendere i suoi genitori. Ne conosceva le ragioni, dopo tanti anni di isolamento (dovuti ai suoi poteri) il regno di Arendelle aveva bisogno di riallacciare i rapporti con gli altri regni, al fine di poter rinsaldare le trattative commerciali. Sarebbero stati via solo 15 giorni, le avevano detto di stare tranquilla, ma non riusciva ad esserlo.
"I miei poteri diventano sempre più forti, e se succedesse qualcosa mentre loro non ci sono? Cosa potrei fare da sola? Anna non deve sapere..." continuava a pensare camminando avanti e indietro per la stanza tenendosi le mani nervosamente mentre l'aria nella stanza si faceva fredda ed iniziava a scendere qualche fiocco di neve. Ad un certo punto si sedette sulla poltrona decisa a calmarsi e respirando lentamente ripetè quello che ormai era il suo mantra: "Domare, celare, non mostrare". In qualche modo questa frase riusciva a calmare le sue ansie, infatti intorno a lei smisero di cadere i fiocchi di neve e l'aria si riscaldò.
Decise che avrebbe vissuto quel breve periodo di assenza dei genitori con la maggior serenità possibile, quindi si alzò in piedi e si avvicinò alla finestra per osservare la nave reale che si allontanava dal porto di Arendelle con un bellissimo tramonto all'orizzonte.

Nello stesso momento Anna era salita sulla torre più alta del castello per osservare la partenza dei suoi genitori. Li aveva abbracciati pochi minuti prima e già le mancavano, del resto erano la sua unica compagnia dentro quelle mura... "Elsa di sicuro non metterà il naso fuori dalla sua stanza, cosa farò in questi 15 giorni? Continuerò a fare i miei monologhi insieme ai quadri del salone?" disse tra sè con un pizzico di tristezza e di ironia. Da tempo aveva smesso di cercare di capire sua sorella, ormai passando davanti a quella porta non provava neanche più a bussare, tanto la risposta sarebbe stata sempre la solita: "Vai via, Anna".
Invidiava i suoi genitori, liberi di uscire da quel castello e vedere il mondo! Aveva chiesto al re il permesso di unirsi a loro per quel viaggio, ma il padre le aveva risposto dicendole che sarebbe dovuta restare ad Arendelle per prendersi cura di Elsa. Lei lo aveva guardato con un'espressione del viso perplessa (infatti aveva pensato "Io prendermi cura di Elsa? Ma se non ci parliamo neanche!") ed il re le aveva messo una mano sulla spalla dicendole "Tua sorella può sembrarti fredda e distaccata, ma ricorda che ti vuole bene e tu dovrai sempre volergliene a tua volta, in futuro dovrete fare affidamento l'una sull'altra".
Ripensando a quella frase pensò che avesse un significato molto bello, ma quando mai la bella ed intelligente Elsa, la futura regina, avrebbe potuto aver bisogno di lei? Dopo un po' lasciò perdere questi pensieri ed iniziò a pensare ai regali che i genitori le avrebbero portato tornando dal loro viaggio e a tutte le cose interessanti che le avrebbero raccontato! Non vedeva l'ora che quelle due settimane passassero!

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Capitolo 2
*** Arrivederci Arendelle ***


Appena salita sulla Flakeborn la regina decise di restare vicino al parapetto della nave, le era sempre piaciuto ammirare il riflesso del sole al tramonto sul mare, con le sfumature rossastre e gialle che si riflettevano sullo specchio d'acqua, creando un gioco di luci unico e speciale. "Quanto mi era mancato tutto questo" pensò, ricordando i tempi della gioventù, quelli in cui lei e Agnarr viaggiavano spesso per mare, per rendere visita ai sovrani dei regni con cui Arendelle era in rapporti commerciali.
Oltre a quello spettacolo da osservare, un altro pensiero occupava la sua mente: le sue figlie. Non le avevano mai più lasciate sole da quando Elsa aveva colpito Anna per sbaglio alla testa, man mano che vedeva Arendelle rimpicciolirsi all'orizzonte l'ansia cresceva dentro di lei. "Anna è sempre così irruenta e bisognosa di attenzioni... Elsa d'altro canto ha bisogno di tranquillità... mi sembra di aver lasciato il ghiaccio ed il fuoco a reagire tra loro" pensò sperando che in loro assenza tutto andasse bene e non succedessero altri incidenti.
Le aveva salutate senza dire loro praticamente una parola, ma si era soffermata a pensare ai loro caratteri così diversi. Anna, dopo aver desistito dall'intento di farsi portare in quel viaggio con loro (e dire che stavano quasi per cedere data la sua insistenza e cocciutaggine!), era corsa da loro abbracciandoli con affetto. Elsa, così timida ed impaurita, aveva faticato ad accettare l'idea della loro partenza, fino all'ultimo era arrivata a chiedere loro se dovessero proprio partire: quanto timore in quello sguardo, celato dietro ad un inchino formale e ad un'ultima debole richiesta.
Amava entrambe le sue figlie, ognuna con le proprie debolezze e punti di forza, non vedeva l'ora che quelle due settimane passassero, nonostante le facesse piacere l'idea di quel viaggio dopo tanto tempo passato in isolamento.

Re Agnarr invece una volta salito a bordo era andato a rendere omaggio al capitano della nave, suo vecchio amico con grande esperienza sulle spalle. Insieme avevano ricordato i vecchi tempi in cui lui e la regina erano spesso in viaggio. "Amico mio, è passato davvero troppo tempo! Il mare mi è proprio mancato: il suono delle onde, il profumo dell'acqua salata, i riflessi della luce al tramonto! Ho proprio bisogno di questo viaggio" disse dandogli una pacca sulla spalla.
Guardò poi verso il parapetto e vide Idun intenta a fissare con aria pensierosa Arendelle "Starà sicuramente pensando alle nostre figliole, glielo dico sempre di non preoccuparsi così". Lui nutriva grande fiducia nelle capacità di Elsa di controllare i propri poteri, nonostante crescendo fossero diventati più forti, un giorno ci sarebbe riuscita.
"Quel giorno sarà il più bello della nostra vita, per Elsa che potrà vivere serena, per Anna che finalmente riavrà un rapporto normale con sua sorella e per noi che potremo invecchiare sereni vedendo le nostre figlie proseguire felici lungo il loro cammino e quando saremo vecchi ci divertiremo a fare i nonni" pensò tra sé, sorridendo nell'immaginare quel futuro pieno di gioia.
In quel momento l'essere lì con Idun lo rendeva felice, gli ricordava i vecchi tempi. Lei era bella come il primo giorno che l'aveva incontrata, sembrava che il tempo per lei non passasse mai. Le loro figlie erano il coronamento del loro amore, non gli importava che non fosse nato un erede maschio, Anna ed Elsa erano tutto ciò che avrebbe potuto desiderare nella sua vita.
L'aria sul ponte si stava rinfrescando parecchio col giungere della sera, si tolse il mantello e si avvicinò alla regina mettendoglielo sulle spalle per tenerla al caldo. "Tieni mia cara, non voglio che tu prenda freddo". Lei si girò verso di lui e gli sorrise "Grazie, iniziavo a sentire qualche brivido. Sarà meglio andare sotto coperta". Agnarr porse il braccio alla moglie che si appoggiò a lui ed insieme lasciarono il ponte per ritirarsi nella propria cabina.

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