La sfida del drago

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partire è sempre difficile ***
Capitolo 2: *** La Via Vittoria ***
Capitolo 3: *** L'infermiera ***
Capitolo 4: *** La prima sfida ***
Capitolo 5: *** La pericolosità del veleno ***
Capitolo 6: *** La forza e il coraggio ***
Capitolo 7: *** Buio e oscurità ***
Capitolo 8: *** La magnificenza dei Pokémon Drago ***



Capitolo 1
*** Partire è sempre difficile ***


Sudava freddo dappertutto.
Incubi imperterriti non la facevano trovare pace.
Ogni mattina si svegliava con gli occhi gonfi e con un sonno tremendo.
Ormai Sandra non era più la stessa.
Non riusciva a vincere le battaglie come una volta.
Da qualche tempo a questa parte non era la capo palestra più forte della regione.
«Sandra, cosa ti sta succedendo?» gli domandavano gli abitanti della sua città appena la vedevano passare.
«Niente. È tutto apposto. Sto bene» rispondeva sempre lei mascherando le sue preoccupazioni con un sorriso tirato.
Ma i suoi allenatori, che la conoscevano meglio di chiunque altro (a parte la sua famiglia), non potevano credere alle sue parole.
Chi poteva aiutarla?
«Sandra, cos’è che ti tormenta?
«Non c’è niente che mi tormenta…»
«Non mentirmi, figlia mia. Ricorda che sono sangue del tuo sangue. E se c’è qualcosa che ti preoccupa, io lo sento.»
Alla madre di Sandra non si poteva nascondere nulla.
Era una veggente eccezionale.
«Lance. Continuo a sognarmelo la notte…»
«E cosa ti dice?»
«Mi sbeffeggia continuando a dirmi che sono un’allenatrice incapace e che non diventerò mai come lui.»
«Ora capisco…»
Sandra fissava sua madre con sguardo impercettibile.
«Che cosa posso fare?»
«L’unica cosa da fare figlia mia, è partire per l’Altopiano Blu, sfidarlo e sconfiggerlo.»
«Sconfiggere Lance? Ma madre… lui è fortissimo.»
«E questo cosa vuol dire? Sarà forte ma non invincibile. Devi capire che c’è sempre qualcuno più forte di lui. Come del resto più forte di me e di te…»
«Ma se nessuno è mai riuscito a sconfiggerti! Era forse una bugia?»
«Sì, figlia mia. L’ho fatto solo per farti capire che un genitore è più forte di qualsiasi altra cosa.»
«E per darti importanza mi hai sempre detto questa cosa, giusto?»
«Sì. Ma adesso non ha più importanza… dobbiamo pensare a tuo cugino. Devi partire immediatamente. Solo così potrai vivere in pace con te stessa una volta per tutte.»
«Ma non so…»
«Non ho cresciuto una figlia codarda che ha paura di tutto! Non puoi vivere così! Lo capisci?»
Sua madre cercò di spronarla in tutto e per tutto.
Alla fine riuscì a convincerla e a partire alla volta di Altopiano Blu.
«Non ti nascondo che il viaggio è pieno di insidie. Ma sono sicura che starai molto attenta e riuscirai nella tua impresa.»
Dopo che sua madre gli ebbe data la sua benedizione, Sandra lasciò la sua città natale, mentre un velo di tristezza cominciava a ricoprire i suoi pensieri.

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Capitolo 2
*** La Via Vittoria ***


L’entrata della Via Vittoria era dinanzi a lei.
Il cuore gli batteva a mille.
Non era mai stata così emozionata e impaurita allo stesso tempo.
Di solito era tenace e senza preoccupazioni.
Che la sua nuova avventura la stava cambiando profondamente?
Il sentiero era buio e male illuminato.
Solo un pokémon poteva essere d’aiuto in quella occasione.
«Hoothoot! Usa Flash e illumina questa grotta!»
Di colpo il pokémon di Sandra, con i suoi enormi fari, faceva strada per i sentieri oscuri.
Il silenzio regnava sovrano.
Anche se Sandra avesse provato a parlare da sola molto piano, avrebbe rimbombato per l’intera grotta, causando il risveglio di molti pokémon pericolosi.
Ad un certo punto il sentiero s’interrompeva di colpo.
Dinanzi a lei c’era una voragine di cui non si vedeva mai la fine.
“Oh no! E adesso?”
Nessun pokémon poteva aiutarla in quella situazione.
Il suo Hoothoot aveva paura di volare negli spazi chiusi.
«Sei un vero fifone! Come puoi abbandonarmi in questa occasione?» gli domandò Sandra furibonda.
Il pokémon non emise nessun suono.
Per la rabbia, Sandra lo fece rientrare nella poké ball, cancellando il fascio di luce che il pokémon emanava.
Sandra era rimasta al buio e senza idee.
La paura la stava assalendo.
Stava cominciando a piangere.
Fino a quando un moto di pazzia si impadronì di lei.
“Basta piangersi addosso! Se devo morire, lo farò senza rimpianti.”
Chiuse definitivamente gli occhi e saltò cercando di superare l’abisso che gli si presentava dinanzi.
Ma la distanza da una parte all’altra era troppo grande.
Sandra, con la consapevolezza che si sarebbe schiantata a terra, rimase in vigoroso silenzio.
Continuava a cadere a gran velocità fino a quando il rumore dell’acqua non la bagnò completamente.
Nelle profondità della Via Vittoria c’era un fiume che scorreva con impeto, andandosi a schiantare contro rocce acuminate.
Solo l’abilità di nuotatrice professionista riuscì a salvarla in quell’occasione.
Dopo aver navigato le rapide della grotta, il fiume andava a separarsi in due rami.
Quale doveva scegliere?
Il suo istinto gli disse di usare il sentiero di destra, andando a sbucare in un lago enorme.
Il silenzio era veramente surreale.
Non volava il minimo rumore.
Ma quando aprì gli occhi per vedere dinanzi a sé, vide uno spettacolo che la fece emozionare.
Un lago cristallino faceva cornice agli occhi dell’allenatrice dei pokémon drago.
Ma come poteva essere vero tutto ciò?
Perché un lago sotterraneo era illuminato in quel modo?
Alzando lo sguardo, trovò immediatamente la risposta.
Una piccola insenatura si ergeva in cima alla grotta.
“E se l’uscita fosse quella?”
Ma come poteva arrivarci?
Era troppo in alto.
L’unico modo era scalare una piccola montagna a mani nude.
Non avendo mai fatto ciò, aveva paura di provare.
Di rischiare la vita.
Non poteva nemmeno rimanere in quel lago sconosciuto.
Con un’immensa forza di volontà che non credeva di avere, cominciò a scalare la montagna con tutta la forza che il suo corpo allenato possedeva.
Aveva rischiato di cadere numerose volte, ma dopo un tempo che sembrò infinito, riuscì arrivare fino in cima e oltrepassare la crepa.
La luce lunare illuminava l’area circostanze.
Il rumore della notte dava sfondo all’ambiente.
E subito lì fuori dalla grotta, un palazzo sontuoso  si ergeva in tutto il suo splendore.
Ce l’aveva fatta.
«Sandra, benvenuta ad Altopiano Blu.»

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Capitolo 3
*** L'infermiera ***


Era sfinita.
Non riusciva a reggersi in piedi.
Non riuscì nemmeno a raggiungere la porta dell’edificio che cadde a terra stremata.
Era svenuta.
Non aveva mai consumato così tante energie.
Il buio si era impossessato di lei.
Come del resto anche della sua mente.
 
Quando si risvegliò, si ritrovò in un letto d’ospedale.
«Ma come ci sono arrivata fin qui?»
La sua voce era impercettibile ma molto chiara.
Ma chi poteva rispondere alla sua domanda?
Non c’era nessuno vicino a lei.
Non c’era nessuno che se ne stava prendendo cura.
Chi poteva averla salvata?
«Buongiorno bella addormentata. Come stai oggi?» domandò l’infermiera sorridente.
«Cosa?»
«Hai dormito quasi ventiquattrore. Che cosa ti è accaduto? Dovevi essere proprio sfinita.»
L’infermiera, senza smettere di parlare, le consegnò la colazione.
Sandra era davvero affamata.
Non mangiava da quasi due giorni.
«Caspita! Hai una fame da lupi!»
«Già. Forse è per questo che sono svenuta» ribatté Sandra con la bocca piena.
«Da dove vieni?»
«Da Ebanopoli. Sono Sandra. La capo palestra di quella città.»
«Wow! Mi sembrava di averti visto da qualche parte!» disse l’infermiera al colmo dello stupore.
«Essendo la capo palestra più importante di Johto, ho anch’io la mia fama. Anche se ultimamente non sono più quella di una volta…»
«E che cosa ti ha portato fino ad Altopiano Blu?»
«Certo che sei davvero curiosa» rispose Sandra un po’ inorridita.
«Non mi capita tutti giorni di conversare con la capo palestra di Ebanopoli. Ma se ti do’ fastidio…»
«No tranquilla. Ti prego rimani.»
«Va bene. Se insisti…» disse l’infermiera ritrovando subito il sorriso.
«Comunque sono qui per sfidare mio cugino Lance e diventare la nuova campionessa della Lega del Pokèmon»
«Cosa? Lance, il campione indiscusso della Lega Pokémon è tuo cugino? Questo si che è uno scoop!» rispose l’infermiera prendendosi la testa tra le mani per lo stupore.
«Purtroppo è così. Ed è per colpa sua se oggi sono qui ad Altopiano Blu.»
«Ah sì?»
«Ma è una storia troppo lunga e contorta. Magari te lo spiegherò un’altra volta… Adesso devo andare.»
Sandra, ancora dolorante per l’avventura avuta nell’interminabile Via Vittoria, si reggeva a malapena in piedi.
«Ma dove stai andando? Sei ancora molto debole.»
«Non ho tempo da perdere… devo incontrare mio cugino e batterlo… una volta per tutte…»
Ma il dolore era troppo forte.
Appena Sandra fece tre passi, crollò a terra.
«Te l’avevo detto. Sei molto debole.»
«Ti prego, lasciami andare. Non ho tempo da perdere.»
«Il riposo non è tempo perso… E poi la Lega del Pokémon inizierà solo tra tre giorni. Quindi hai tutto il tempo per riposarti e allenarti.»
«Mi dovrei fidare? Non è che il tuo è solo un espediente per farmi rimanere a letto?»
«Non potrei mai mentirti. Non ora che abbiamo parlato come due amiche per tutto questo tempo. Sarei una persona davvero spregevole. E ti assicuro che questa cosa non fa parte di me.»
Sandra, fissando intensamente l’infermiera, capì che non stava mentendo.
«Va bene, mi hai convinto. Mi riposerò.»
«Splendido.»
«Ma ti avverto che non sono la classica persona che rimane a letto per tutto il giorno. Essendo un’allenatrice di pokémon drago, ho bisogno della mia libertà. Dei miei spazi.»
«E li avrai. Ma ogni cosa a suo tempo…»
«Quella frase… Mi ricorda mia madre… Sembra che mi perseguiti…»
«Tranquilla. Ti prometto che non sarò così terribile come pensi» rispose l’infermiera con un sorriso radioso facendo divertire Sandra.
«Ahahah va bene.»

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Capitolo 4
*** La prima sfida ***


Il giorno tanto atteso era arrivato.
I tre giorni erano passati come un soffio di vento.
Sandra si riposò il minimo necessario.
Aveva trascorso la maggior parte del tempo ad allenare i suoi pokémon drago con esercizi duri ed estenuanti.
«Allora Sandra, vedo che hai recuperato tutte le tue forze. Ora sì che sei pronta per cominciare la sfida dei superquattro.»
«Già. Chissà chi sarà il mio primo sfidante...»
«Non dovrei farlo ma… per questa volta farò un eccezione. Il tuo primo sfidante si chiama Pino Superquattro ed è specializzato nei pokémon di tipo psico. Stai attenta. È un avversario molto temibile.»
«Come tutti del resto.»
«Sì, hai ragione.»
«Comunque ti ringrazio per la piccola soffiata che mi hai dato. Mi sei stata di grande aiuto» disse Sandra andando ad abbracciare la sua nuova amica.
«L’ho fatto con sommo piacere. Adesso vai e sconfiggili tutti!»
 
L’entrata della Lega Pokèmon era dinanzi a lei.
Il primo sfidante la stava spettando.
Chissà quali pokémon avrebbe schierato lo specialista dei pokémon psico.
Non restava altro che scoprirlo.
Ancora pochi passi.
La scalinata che conduceva al primo campo di battaglia sembrava interminabile.
Finchè una luce non inondò la stanza dove si sarebbe svolta la prima sfida.
Una grande sala con enormi pilastri di ghiaccio ne faceva sfondo.
«Eccoti qua Sandra. Ti stavo aspettando.»
«Come? Aspettavi me?»
«Sì. Il mio viaggio è stato più lungo del previsto. Ma ora che sono tornato, non c’è niente che può impedirmi di combattere con te. Allora, sei pronta?»
«Sono nata pronta» disse Sandra con superba convinzione.
«Bene. Iniziamo! Exeggutor! Scelgo te!»
Il pokémon di Pino sembrava insignificante.
Ma Sandra sapeva che non doveva sottovalutare il suo avversario.
«Dragonair. È il tuo turno.»
Exeggutor contro Dragonair. Sarebbe stata una sfida senza esclusioni di colpi.
Exeggutor non faceva che tartassare Dragonair con le sue mosse erba.
Ma prontamente, il pokémon di Sandra riuscì a schivarle tutte senza la minima fatica.
«Dragonair, colpisci Exeggutor con un tornado.»
Il pokémon di Pino fu spazzato via e scaraventato dalla parte opposta della sala dove stavano combattendo.
«Non te la caverai in questo modo, Sandra. Ci vuole ben altro per sconfiggere il mio Exeggutor.»
La potente folata di vento sembrò non aver intaccato il pokémon di Pino.
«Ah sì? Allora vediamo se ti piace questa. Dragonair, attacco bora!»
Ghiaccio e vento investirono Pino e il suo Exeggutor, e questa volta il pokémon erba/psico non poté fare nulla per resistere.
«Oh no! Exeggutor!»
Sandra aveva sconfitto il primo pokémon di Pino con successo.
Il risultato era di 1 a 0 per l’allenatrice di pokémon drago.
«Non male, Sandra. Forse ho trovato un’allenatrice alla mia altezza… Ma il nostro combattimento è soltanto all’inizio. Jynx! Tocca a te!»
Jynx, il pokémon dalle sembianze umane, fissava intensamente il suo pokémon rivale.
«Questa volta non te la caverai bene come adesso, te l’assicuro. Jynx! Attacco demonbacio!»
Jynx si avvicinò a Dragonair con fare minaccioso.
Dragonair, anche se era molto agile, non riuscì ad evitare il colpo del suo nemico, cadendo addormentato all’istante.
«Accidenti! Questa non ci voleva!»
Il panico stava prendendo il sopravvento su Sandra.
Il suo pokémon, per quanto poteva essere in forma, ora era diventato inutile.
Se fosse rimasto addormentato ancora per molto, sarebbe stato messo K. O.
«Adesso Jynx colpisci Dragonair con il tuo gelo raggio.»
Un raggio gelato andò a colpire l’inerme Dragonair, facendolo urlare dal dolore.
«Adesso vai con il tuo psichico.»
Dragonair era sotto il totale controllo di Jynx.
Veniva sbattuto in qua e in là per la sala, causandogli gravi danni.
Alla fine Dragonair si svegliò.
Era ridotto molto male.
Ma era ancora in grado di combattere.
«Avanti Dragonair, non possiamo darla vinta a quell’umanoide. Colpiscilo con la tua tuononda!»
Un fulmine improvviso colpì il povero Jynx.
Anche se era totalmente in vantaggio, non poté evitare la sua sconfitta annunciata.
«Colpiscilo con la tua coda a ripetizione e finiscilo con un potente tornado.»
Jynx non sopportò i ripetuti colpi del suo avversario, cadendo a terra K. O.
«No… non è possibile.»
«Bravissimo Dragonair! Sei stato eccezionale!»
Mentre Sandra gridava per la sua felicità, Pino cominciava a disperarsi sul serio.
Gli era rimasto solo un pokémon.
Chi avrebbe scelto?
«Allora Pino, non te l’aspettavi, eh?»
«Sinceramente? Vedevo delle potenzialità in te. Potenzialità che mi avrebbero dato del filo da torcere. La tua ambizione di sfidare il campione è davvero grande. Forse riuscirai a sconfiggermi… ma non credere di arrivare in fondo.»
«Questo lo vedremo… avanti, fai uscire il tuo ultimo pokémon e chiudiamo la pratica qui.»
«Con piacere. Xatu! Sei la mia ultima speranza.»
Lo sguardo enigmatico di Xatu riempì la sala di silenzio.
I due pokémon si scrutarono con fare indifferente, senza però fare la prima mossa.
«Xatu, dobbiamo finire Dragonair una volta per tutte. Addormentalo con il tuo ipnosi.»
Xatu cominciò a muovere le sue ali con fare minaccioso, mentre Dragonair rimaneva immobile in attesa di un ordine.
«Dragonair, spazza via l’attacco di Xatu con tornado»
L’attacco del pokémon di Pino fu annientato con successo.
«Adesso usa agilità.»
Miracolosamente, sembrò che Dragonair avesse riacquistato tutte le sue energie.
«Ma com’è possibile? Fino a poco tempo fa era quasi esausto…»
«I miei pokémon sono più resistenti e più determinati della loro specie, Pino. Peccato che tu non l’abbia capito… Adesso colpiscilo con tuononda.»
Come Jynx, Xatu fu investito da un fulmine.
Era paralizzato.
Non riusciva a muoversi.
«Xatu! Individua Dragonair e colpiscilo con la tua ombra notturna!»
Ma fu inutile.
Dragonair non fu mai colpito.
«Adesso finiscilo con la tua bora.»
Xatu, rimasto senza difese, fu congelato all’istante.
Il pokémon di Pino cadde massacrato dai continui colpi dell’avversario.
Sandra aveva vinto il suo incontro con un netto 3 a 0.
«Non posso crederci…»
Lo stupore generale colpì i due allenatori.
«Ce l’abbiamo fatta Dragonair! Sei stato fenomenale!»
Dragonair, s’eppur senza forze, abbracciò la sua allenatrice.
«I miei complimenti, Sandra. Sei stata davvero bravissima. Era da un sacco di tempo che non subivo una sconfitta del genere.»
«Sono molto contenta di aver combattuto con te, Pino. Sei un allenatore in gamba» disse Sandra ricambiando il suo complimento.
«Ti ringrazio. Ma adesso ti aspettano allenatori molto più forti di me. Ho sbagliato dicendoti che non arriverai mai in fondo. Hai tutte le credenziali per sfidare il campione. Se hai dei pokémon forti come il tuo Dragonair, non avrai problemi. Adesso vai alla prossima sala. Il tuo secondo sfidante ti sta aspettando.»

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Capitolo 5
*** La pericolosità del veleno ***


La seconda sala era ancora più sensazionale di quella precedente.
Sembrava che Sandra si trovasse in mezzo ad una foresta.
Alberi alti e possenti come querce facevano sfondo ad un ambiente molto particolare.
Sandra avanzava senza timore cercando di individuare il suo secondo avversario.
Chi poteva essere?
Non vide nessuno dinanzi a sé.
Che non si fosse presentato?
“Ma dove può essersi cacciato?”
«Cercavi me per caso?»
Una voce maschile rimbombò nelle orecchie di Sandra.
«Ma cosa…»
Con un salto repentino, si lanciò dall’albero verso terra, raggiungendo la sua sfidante.
«Mi presento: il mio nome è Koga Superquattro. Sei pronta per assaggiare la potenza dei miei pokémon veleno?»
«E tu sei pronto per assaggiare la mia di forza?» domandò Sandra di rimando.
«Pino mi ha raccontato di che pasta sei fatta… La sfida si preannunci interessante. Allora, cominciamo?»
«Non vedo l’ora.»
Koga, senza perdere ulteriore tempo, fece uscire il suo primo pokémon.
«Venomoth, esci e fai vedere quello di cui sei capace.»
Venomoth fissava Sandra con sguardo minaccioso.
«Charizard! Vai!»
Un Charizard di proporzioni gigantesche si ergeva in tutto il suo splendore.
«Un Charizard, eh? Anche se è molto più forte di Venomoth, non riuscirai a farla franca» disse Koga con un sorrisetto «Venomoth, colpisci Charizard con attacco tossina.»
Uno spruzzo di veleno scattò fuori dalla bocca del pokémon.
«Charizard, annulla il suo attacco con lanciafiamme.»
Il colpo dello sfidante fu contrastato all’istante.
«Adesso colpisci Venomoth con attacco d’ala.»
Senza che se ne accorgesse, Venomoth fu colpito a gran forza dal nemico.
A causa del colpo subito, Venomoth non si reggeva in piedi.
«Venomoth, prova con le tue spore paralizzanti.»
Ma fu inutile.
«Charizard, finiscilo con ira di drago.»
Il povero Venomoth fu sconfitto con una velocità allarmante.
«Brava. Davvero notevole. Ma se fossi in te non canterei vittoria troppo presto. Siamo solo all’inizio.»
Sandra non disse nulla.
Era totalmente concentrata.
«Questa volta non sarà facile come sembra. Muk! Scelgo te!»
Muk, il pokémon melma, si muoveva con indifferenza sul campo di battaglia.
«Ma cosa sta facendo?» domandò Sandra senza capire.
«Adesso lo vedrai. Avanti, colpisci Muk!»
Sandra non sapeva cosa fare.
Di sicuro la richiesta di Koga era una trappola.
Ma non poteva rimanere immobile troppo a lungo.
«Charizard, colpisci Muk con il tuo lanciafiamme!»
«Benissimo, è quello che volevo… Muk, usa scudo acido.»
Muk, con la sua membrana resistente, annullò l’effetto dell’attacco di Charizard.
«Oh no.»
«Adesso colpisci Charizard con fango bomba.»
Un getto violento di veleno andò a colpire il pokémon di Sandra.
«Charizard! Stai bene?»
Il pokémon sembrò non riportare nessuna ferita.
Charizard ruggì ferocemente, meditando vendetta contro Muk.
«Visto che lanciafiamme non ha avuto effetto, prova con fuoco bomba»
Ma il colpo ebbe lo stesso risultato di quello di prima.
«Adesso Muk vai con tossina.»
A differenza di fango bomba, Charizard riuscì ad evitare il colpo con successo.
Ma se le migliori mosse fuoco di Charizard non avevano effetto sul nemico, come poteva sconfiggerlo?
«Non credevo che l’avrei utilizzato. Non ho altra scelta…»
«Cosa stai borbottando Sandra? Non riesci a trovare una mossa efficace per colpire il mio pokémon?» domandò Koga con tono canzonatorio.
«No, al contrario. Sta a vedere… Charizard! Scatena la tua potenza con un terremoto!»
Il suolo e il tetto iniziarono a tremare violentemente.
Muk, immobile dalla paura, non riuscì a contrastare il colpo di Charizard, finendo seppellito dalle macerie del soffitto dove Sandra a Koga stavano combattendo.
Muk era fuori combattimento.
Lo stupore di Koga toccò l’apice.
«Io… non posso crederci… è impossibile.»
«Mi dispiace per aver causato un simile danno alla tua stanza, Koga.»
«Non preoccuparti. È solo che…»
«Ora sei tu che devi trovare una soluzione, Koga…»
Il Superquattro era perplesso.
Come poteva sconfiggere quel Charizard?
«Ora ci giocheremo il tutto e per tutto… Crobat! Vai!»
Crobat, il pokémon pipistrello, si muoveva a velocità straordinaria.
Era addirittura più veloce di Charizard.
«Te la sei cavata con i miei due pokémon precedenti… Ma con il mio Crobat è tutt’altra storia.»
«Staremo a vedere. Charizard, fuoco bomba!»
«Crobat, schivalo.»
Charizard riusciva a malapena a vederlo da come si muoveva.
«Adesso colpiscilo con stordiraggio.»
Un raggio luminoso e allo stesso tempo tetro, colpì l’inerme Charizard.
Il pokémon di Sandra era stato confuso.
«Questa non ci voleva!»
«Bene, Ora che Charizard è in difficoltà, non dobbiamo fermarci. Attacco tossina, Crobat.»
Questa volta l’attacco tossina andò a segno.
Oltre ad essere confuso, Ora Charizard era anche avvelenato.
La situazione era davvero critica per l’allenatrice di pokémon drago.
Charizard non riusciva a portare nessuna mossa a segno.
«Ora finiscilo con raffica.»
Charizard fu sbattuto contro il muro con potenza straordinaria.
Sembrò sul punto di finire K. O.
Ma invece…
S’eppur in condizioni critiche e ancora avvelenato, Charizard non era più confuso.
«Bene, era ora. Riprova con Ira di drago.»
Ma mentre il pokémon di Koga lo schivò una seconda volta, non riuscì ad allontanarsi da Charizard con sicurezza.
«Oh no!»
«Ora colpiscilo con fuoco bomba a tutta potenza!»
Crobat fu come se fosse stato investito da un poderoso incendio, facendolo capitombolare a terra.
La battaglia si era conclusa.
Nemmeno Crobat era più in grado di combattere.
Sandra aveva vinto la seconda battaglia dei Superquattro.
«Evviva! Bravissimo Charizard! Sei stato grande!»
Sandra combatteva con una grazia e con una bravura fuori dal normale.
Aveva davvero tutte le credenziali per sfidare suo cugino?
«I miei più sinceri complimenti, Sandra. Sei riuscita a sconfiggere i miei pokémon con una superba facilità.»
«Ti ringrazio Koga. È stato più difficile del previsto…»
«Ti avverto che le sorprese non sono finite qui. Il prossimo sfidante è ancora più agguerrito di me. Stai molto attenta.»
«Lo farò» disse infine Sandra prima di lasciare definitivamente Koga da solo.

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Capitolo 6
*** La forza e il coraggio ***


La terza sala era contornata da un lago di lava bollente.
La temperatura della stanza era davvero alta.
Ma per Sandra non era un problema.
I suoi pokémon erano abituati a quel clima.
Il suo terzo sfidante si trovava dinanzi a sé.
Stava meditando ad occhi chiusi.
«Sei tu il mio prossimo sfidante?» domandò Sandra con tono serio.
«Eccoti qua finalmente. Deve essere stata dura venire fin qui…»
«Abbastanza.»
L’indifferenza del terzo Superquattro lasciava trasparire stupore nella mente dell’allenatrice di pokémon drago.
«Ti consiglio di arrenderti subito finchè sei in tempo. Non hai nessuna speranza contro di me» fece il Superquattro con ghigno malefico.
«Scordatelo! Sei tu quello che non ha speranze contro di me! Avanti, combattiamo.»
«Con piacere. Bruno, il terzo Superquattro, accetta la tua sfida.»
Lo sfidante di Sandra si alzò in piedi con scatto fulminate.
«Hitmonlee! Vai!»
Il primo pokémon di Bruno si ergeva con tutta la sua potenza dando calci a ripetizione.
«Hitmonlee… OK! Kingdra! Scelgo te!»
«Un pokémon drago/acqua contro un pokémon lotta. Sfida molto singolare, non trovi? Questo non ti permetterà di avere la meglio.»
«Non ti conviene sottovalutarmi come i due Superquattro precedenti. Puoi immaginare come sia finita…»
«Sì hai ragione. Ma non perdiamo tempo! Hitmonlee! Calcinvolo!»
Hitmonlee balzò con un salto repentino contro Kingdra.
«Kingdra! Usa il tuo dragon spiro!»
Un fascio di fuoco andò a colpire Hitmonlee in volo, facendolo crollare a terra con forza spaventosa.
Hitmonlee non riusciva a muoversi.
Sembrò paralizzato.
«Sapevo che sarebbe stato un attacco complicato nel portarlo a termine…»
«Come scusa?»
«Hitmonlee! Megacalcio!»
Ma il pokémon di Bruno non era più lo stesso.
Non aveva più forza.
«Kingdra, approfitta della situazione e colpisci con il tuo attacco surf.»
Una marea di proporzioni contenute, colpì il povero Hitmonlee, mandandolo K. O.
Sandra si era già portata in vantaggio in un tempo record.
Bruno era già in difficoltà.
«Brava. Ma è tutta colpa mia se ho perso la prima sfida pokémon. Ho giocato male le mie carte…»
Sandra non riusciva a capire dove Bruno volesse andare a parare.
Che cosa aveva in mente?
«Ti prometto che con il mio secondo pokèmon sarà diverso… Hitmonchan! Tocca a te!»
Dopo il pokémon tiracalci, Bruno fece uscire il pokémon tirapugni.
«Kingdra, attacco muro di fumo!»
Una nube nera riempì l’intera sala.
Nessuno riusciva a vedere più nulla.
Tranne Sandra e il suo pokémon.
«Ora attaccalo con idropompa!»
Un potentissimo getto d’acqua si andò a infrangere contro il malcapitato pokémon di Bruno.
Ma Hitmonchan non sembrò essere ferito…
«Una mossa che immaginavo… adesso Hitmonchan vai con tuono pugno!»
Ma nemmeno Kingdra sembrò essere stato colpito gravemente.
«L’elettro non servirà a niente contro il mio pokémon…» fece Sandra con un sorriso smorzato.
«Ah no? Allora prova questo… Colpiscilo a ripetizione con pugno rapido.»
Anche se Kingdra aveva una resistenza fuori dal comune, i continui colpi di Hitmonchan lo stavano ferendo piano piano.
«Kingdra, sbarazzati di lui con drago spiro!»
«Hitmonchan schivalo!»
La velocità di Hitmonchan era impressionante.
«Adesso colpiscilo con dinamipungo!»
«Fermalo con muro di fumo!»
Hitmonchan non riuscì a portare a compimento il suo attacco.
«Adesso inondalo con il tuo surf!»
Hitmonchan fu messo K. O. per affogamento.
Adesso a Bruno rimaneva solo un pokémon.
«Questa non ci voleva…» disse sussurrando sottovoce.
«Allora, cosa ne pensi?»
«Penso che ormai sei arrivata alla fine. Adesso basta scaldarsi. Da ora farò sul serio.»
Lo sguardo cupo e pensieroso di Bruno non faceva preoccupare Sandra.
Aveva tutto sotto controllo.
Almeno per ora…
«Machamp! Togli di mezzo quel Kingdra una volta per tutte!»
La terza scelta di Bruno fu il suo fidato Machamp.
Con la sua massa muscolare, gli attacchi fisici sarebbero stati inefficaci contro di lui.
Ma per fortuna che Kingdra usava attacchi speciali.
«Allora è Machamp la tua ultima speranza, eh?»
«La speranza è l’ultima a morire, sai? Adesso ti farò vedere di cosa è capace il mio pokémon. Attacco incrocolpo!»
Una potente combinazione di attacchi marziali scombussolarono il malcapitato Kingdra.
«Le tue mosse lotta sono inutili contro Kingdra. Quando lo capirai?»
«Non ti preoccupare… adesso Machamp vai con movimento sismico.
Kingdra, senza cercarlo di ostacolare, fu lanciato per aria.
Quando però venne a terra, il colpo fu brutale.
Kingdra riuscì ad alzarsi con molta difficoltà.
«Kingdra! Avanti resisti!» gli gridò Sandra cercando di spronarlo.
«Siamo ormai arrivati alla conclusione, Sandra. Dovrai usare un altro pokémon per sconfiggere il mio Machamp. Ma ti avverto che anche lui riceverà il solito destino di Kingdra»
«Non darmi per spacciata, Bruno. Non ti conviene» fece Sandra con tono rabbioso.
«Ah no? Machamp, finiscilo con incrocolpo!»
«Muro di fumo, Kingdra!»
«Machamp non riusciva a vedere niente, fallendo il colpo di grazia a Kingdra.»
«Dannata cortina di fumo! Ma non riuscirai a fermarmi in questo modo.»
«Adesso vai con idropompa, Kingdra.»
«Machamp, schivalo.»
Il potente getto d’acqua mancò per poco il pokémon nemico di Kingdra.
Ma l’attacco del pokémon di Sandra non finiva qui.
«Adesso vai subito con il tuo surf.»
Questa volta Machamp non riuscì ad evitarlo.
Fu investito da una potente onda che per poco lo scaraventò nella lava.
«Adesso riprova con la tua idropompa!»
Questa volta il colpo andò a segno con successo.
Machamp, allo stremo delle forze, cadde K.O.
Anche stavolta Sandra ce l’aveva fatta.
Sarebbe passata alla prossima sala.
«Kingdra! Complimenti! Se non fosse stato per te…»
«Hai un pokémon veramente eccezionale. L’ho visto da come l’hai allenato e da come hai sconfitto i miei pokémon. Non ho da dirti altro… la prossima sfida ti sta aspettando.»
Sandra lasciò la sala di Bruno con il cuore che gli martellava in gola come la prima volta che entrò per sfidare Pino.
Ormai il traguardo era vicino.
Mancava solo uno sfidante e poi avrebbe sfidato suo cugino.
Ce l’avrebbe fatta?

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Capitolo 7
*** Buio e oscurità ***


La quarta stanza dei Superquattro era tetra e buia.
Non si vedeva quasi niente.
«C’è qualcuno qui?» domandò Sandra con voce perentoria.
«Eccoti qui. Finalmente sei arrivata…»
«Chi sta parlando?»
Una voce femminile, oltre a quella di Sandra, echeggiava nella sala.
«Non posso credere che un’allenatrice come te non riesca a vedere nel buio.»
Improvvisamente, le luci nella sala si accesero.
Dinanzi a Sandra, una giovane ragazza bionda la fissava con sguardo pieno di sfida.
«Mi chiamo Karen e sono l’ultima dei Superquattro. Ti senti pronta per sfidarmi?»
«Sono nata pronta.»
«Ti avverto che sono la più forte nonché l’ultima dei Superquattro.»
«Lo hanno detto anche i miei avversari di prima… Tranne qualche difficoltà, sono riuscita a sconfiggerli.»
«Ma con me non sarà così semplice, allenatrice di pokémon drago.»
«Come? E tu…»
«Come faccio a saperlo? Lance, il campione della Lega Pokémon è tuo cugino, giusto? Ci ha parlato molto di te. Nel bene, s’intende.»
«Sarei curiosa di saperlo, ma non ho tempo da perdere. Devo sfidare proprio mio cugino e tu sei il mio ultimo ostacolo… Ma adesso smettiamola di parlare e passiamo ai fatti! Aerodactyl, è il tuo turno!»
Il pokémon fossile di Sandra volava senza sosta per la stanza.
Era impaziente di iniziare.
Come Sandra, del resto.
«Io, come allenatrice di pokémon buio, scelgo Umbreon.»
«Aerodactyl contro Umbreon. Una sfida che prometteva scintille.»
«Non c’è confronto che tenga. E presto lo scoprirai a tue spese. Umbreon! Turbo sabbia!»
Una potente nuvola di sabbia si prestava a colpire Aerodactyl.
«Aerodactyl! Contrasta l’attacco di Umbreon con raffica.»
L’attacco di Umbreon fu completamente spazzato via.
«Adesso vai con forzantica.»
Grandi quantità di terreno si staccarono dal suolo come per magia.
«Umbreon, schivali con finta.»
Nemmeno l’attacco di Aerodactyl andò a buon fine.
I due pokémon si contrastavano a vicenda.
Chi sarebbe stato il primo a colpire?
«Adesso colpisci Aerodactyl con stordir aggio.»
Un raggio luminoso andò a colpire il pokémon di Sandra confondendolo all’istante.
«Aerodactyl, ti prego resisti!»
Sandra cercò di spronare il suo pokémon.
«Visto che Aerodactyl non si appresta ad attaccare, colpiscilo tu con l’attacco morso.»
Umbreon correva a gran velocità contro il suo nemico.
Ma Aerodactyl rinvenne subito e lo colpì a sua volta con una raffica che lo andò a scaraventare la muro.
«Ora usa il tuo attacco sgranocchio!»
Umbreon era sotto i denti affilati di Aerodactyl, finendo K. O. all’istante.
«Oh no! Umbreon!»
Aerodactyl, con la sua prorompente potenza, finì il pokémon di Karen in sole due mosse.
«Il tuo Aerodactyl è davvero molto forte. Sinceramente non me l’aspettavo. Ma va bene così. La sfida sta diventando alquanto interessante.»
«Ti consiglio di fare uscire un pokémon all’altezza, altrimenti non avrai scampo» fece Sandra con tono superiore.
«Ti consiglio di non sottovalutarmi, Sandra. È stato un errore di molti… Adesso tocca a te Gengar. Fargli vedere chi sei!»
Gengar, con fare misterioso, fissava Aerodactyl.
«Usa il tuo attacco ipnosi.»
«Aerodactyl, cerca di evitarlo con l’attacco raffica.»
Ma il colpo del pokémon di Sandra non funzionò, finendo addormentato.
«Questa non ci voleva!»
«Ora vai con l’attacco mangia sogni!»
Gengar, con un ghigno malevolo, stava risucchiando l’energia di Aerodactyl, rendendolo molto debole e vulnerabile.
«Aerodactyl svegliati! Altrimenti soccomberai sotto i suoi colpi!»
Ma Aerodactyl era in un profondo stato di sonno.
Non riusciva a svegliarsi.
In nessun modo.
«Ora Gengar colpiscilo con ombra notturna!»
Il pokémon di Sandra veniva colpito a ripetizione.
Alla fine riuscì a svegliarsi come se fosse stato in un profondo incubo.
Stava sudando freddo e le sue energie erano minime.
Stava respirando affannosamente.
«È giunta l’ora di finirlo, Gengar! Attacco psichico.»
«No! Non finirà così! Attacco d’ala, Aerodactyl!»
Un forte tornado di vento colpì il malcapitato Gengar.
«Adesso usa il tuo attacco forzantica e facciamola finita!»
Gengar non riusciva a controbattere.
Era sotto i colpi di Aerodactyl.
Alla fine pure lui dovette arrendersi.
«Ma… com’è possibile? Lui non può…»
Karen era rimasta senza parole.
Come poteva un pokémon sul punto di finire K. O. ritrovare tutta quella energia?
«Adesso basta! Mi sono stancata! È giunta l’ora che tu impari la parola sconfitta. Houndoom! Scelgo te!»
L’ultima scelta di Karen era ripiegata sul suo fidato pokémon Houndoom.
Il compagno di mille avventure.
Colui che non l’avrebbe delusa.
In nessun caso.
«La mia pazienza ha un limite, Sandra. E tu hai avuto il coraggio di superarlo. Adesso te ne pentirai amaramente… Attacco lanciafiamme Houndoom!»
«Schivalo, Aerodactyl»
Ma questo non servì a nulla.
Aerodactyl si ritrovò dinanzi il suo nemico, venendo sorpreso.
«Ma cosa…»
«Adesso usa il tuo attacco sgranocchio, Houndoom.»
Aerodactyl, già con le forze limitate, riuscì lo stesso ad accusare il colpo.
«Quell’Aerodactyl… è più resistente del diamante più duro.»
«Ti prego Aerodactyl… resisti… liberati di lui!»
Il pokémon di Sandra si alzò in volo, riuscendo a liberarsi di Houndoom.
«Houndoom, finiscilo con l’attacco fuoco bomba.»
«Contrastalo con forzantica.»
Houndoom, senza schivarlo in tempo, venne colpito dall’attacco di Aerodactyl.
«Non è possibile! Ma come ha fatto?»
«Non ha importanza, Karen… Adesso dobbiamo dare il tutto per tutto Aerodactyl. Cerca di resistere…»
Karen non riusciva a capire le intenzioni della sua sfidante.
Cosa aveva in mente.
«Aerodactyl, sprigiona la tua forza con un iper – raggio e colpisci Houndoom!»
Un potentissimo raggio luminoso investì il povero Houndoom, illuminando la stanza di una luce accecante.
Quando il colpo di Aerodactyl cessò, Houndoom era stramazzato a terra.
Non riusciva a rimettersi in piedi.
«È finita…» disse Karen senza riuscire a dire altro.
Anche stavolta Sandra era riuscita nella sua impresa.
Aveva battuto l’ultimo Superquattro.
Senza riuscire a trattenere la felicità, andò ad abbracciare il suo pokémon e a fare i complimenti alla sua sfidante.
«Sei stata magnifica… Ora vai, il campione ti aspetta.»
«Karen, io…»
«Non devi dirmi nulla. Hai fatto tutto ciò che dovevi fare. Hai messo in piedi una sfida più grande di me. Ed io ho perso. Non ho solo demeriti. Vedendo la resistenza di Aerodactyl ho capito che non avevo speranze. E così è stato… A questo punto non posso che augurarti buona fortuna.»
Karen aveva la voce rotta dalle lacrime.
C’era rimasta profondamente male.
Ma è così che succede nelle sfide pokémon.
Si vince e si perde.
Ma la cosa più importante era accettare la sconfitta.
E questo Karen l’aveva fatto.

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Capitolo 8
*** La magnificenza dei Pokémon Drago ***


La sala del campione era piena di statue di pokèmon drago.
In mezzo era steso un lunghissimo tappeto rosso.
Era grandissima.
Non si vedeva la fine.
Era più grande di tutte le sale messe insieme in cui Sandra aveva combattuto con i Superquattro.
Avanzava imperterrita con la mente occupata da mille pensieri.
Cosa avrebbe fatto se non fosse riuscita nell’impresa?
Come l’avrebbe presa sua madre e i suoi compaesani?
Anche Lance era originario di Ebanopoli, ma la loro beniamina era sempre stata Sandra.
Sarebbe stato un brutto colpo anche per loro sapere che la loro capo palestra aveva perso l’ultima sfida.
Ma a questo ora non ci doveva pensare.
Doveva pensare a combattere.
Doveva pensare a sconfiggere colui che da qualche tempo a questa parte era il suo incubo.
«Non avrei mai creduto che tu un giorno potessi arrivare fin qui dove sono arrivato io…»
La voce di Lance fece sobbalzare Sandra.
«Certo. Non hai mai creduto in me… Hai sempre pensato che io fossi solo inutile. Che fossi solo la numero due. Ma ti prometto che oggi non sarà così. Da oggi cambierò il corso della storia. Per sempre.»
«Vedo che sei molto ottimista… Ma ti dico subito che non ti servirà a nulla. Non ci sono parole per descrivere il nostro ritrovato incontro.»
«Sì, Lance… Lotteremo per capire chi sarà il più forte tra noi due» disse Sandra fissando intensamente suo cugino.
«Io Lance, campione della Lega del Pokémon e campione indiscusso delle regioni di Kanto e Johto, accetto la tua sfida.»
Il momento che Sandra aveva sempre sperato, era finalmente arrivato.
Sandra contro Lance.
Una sfida che sapeva di vendetta.
«Gyarados, scelgo te!»
Il pokémon di Lance fissava la sua preda con sguardo minaccioso.
Sandra rimaneva immobile e pensierosa.
«Che cosa ti prende, Sandra? Non volevi chiudere questa battaglia al più presto?»
«Stavo solo pensando sul da farsi… Dragonair, è il tuo momento!»
Dragonair, che aveva recuperato in parte le forze impiegate contro i pokémon di Pino, era stata la prima scelta di Sandra.
«Benissimo! Gyarados, vai con l’attacco tornado!»
«Fai la stessa cosa anche tu, Dragonair»
Gli attacchi dei due pokémon furono contrastati a vicenda.
Ma Dragonair non fece in tempo a riprendersi che Gyarados gli fu addosso.
«Attacco bora.»
Un vento gelido e potentissimo investì il povero Dragonair, mettendolo immediatamente K. O.
«Oh no! Dragonair!»
Era la prima volta che un pokémon di Sandra veniva messo K. O. durante il torneo della Lega del Pokémon.
«Se non pensi ad una strategia il prima possibile, finirai molto male Sandra.»
«Ma chi ti credi di essere?!» sbottò Sandra inspiegabilmente.
«Lo dico solo per il tuo bene. Non volevo essere offensivo.»
«Pensa ai tuoi pokémon e alla battaglia. Non pensare a me.»
«Come vuoi…»
«Kingdra, è il tuo turno.»
Kingdra, che aveva combattuto molto bene contro i pokémon di Bruno, si apprestava a tornare a combattere.
«Hai solo i pokémon che hai già usato contro i Superquattro?»
«E questo cosa dovrebbe importarti?»
«Così non farai altro che avvantaggiarmi. So bene quali pokémon hai usato. E so come possono essere sconfitti tutti… Ti consiglio di fare rientrare il tuo Kingdra prima che faccia una brutta fine…»
«No! Sarai tu quello che farà una brutta fine se non chiudi quella boccaccia.»
L’ira e l’agonismo ebbero il sopravvento su Sandra.
Ormai non ragionava più.
Aveva solo un’ossessione: vincere.
«Ti sconfiggerò, Lance. Te lo prometto!»
«Non è così che riuscirai indenne da questa battaglia.»
«Smettila di parlare a vanvera!»
Pensieri e incubi riaffiorarono improvvisamente nella mente di Sandra.
Ripensava a tutte le volte in cui Lance l’aveva sconfitta quando erano solo dei bambini durante le loro lotte pokémon.
«Ok, come vuoi tu… Gyarados, attacco ira di drago!»
L’attacco di Gyarados fu più devastante del solito.
Oltre ad avere energie da vendere, era dotato di una potenza straordinaria.
«Kingdra, contrastalo con l’attacco idropompa.»
L’attacco di Kingdra ebbe successo.
«Adesso usa muro di fumo.»
«Non servirà a nulla che tu riduca la precisione del mio pokémon. Gyarados è molto attento a tutto ciò che gli sta intorno… Sta a vedere… Attacco tornado!»
La nuvola di fumo fu spazzata via all’istante.
Ormai non c’era niente che poteva proteggere Kingdra.
«Accidenti!»
«Ottimo lavoro Gyarados. Adesso usa l’attacco bora.»
L’insopportabile attacco di Gyarados causò non pochi danni al pokémon di Sandra.
Ma Kingdra riuscì a resistere a denti stretti.
«Notevole. Davvero notevole. Non è da tutti che un pokémon riuscisse a resistere in questo modo.»
«Preparati Lance. Adesso vedrai di cosa sono capace. Attaccò drago spiro!»
Gyarados non riuscì a schivarlo in tempo.
La forza dirompente dell’attacco di Kingdra lo fece paralizzare all’istante.
«Adesso scatena un forte tornado.»
Gyarados fu sbattuto violentemente contro il soffitto dell’immensa sala.
«Bene, adesso fallo rinvenire con un surf.»
Queste tre combinazioni di mosse mandarono Gyarados K. O.
La battaglia era tornata in parità. 1 a 1.
Lance non disse nulla.
Era profondamente concentrato come sua cugina.
«Charizard, vai!»
La seconda scelta di Lance fu Charizard.
«Un pokémon fuoco contro un pokémon drago/acqua? Non mi sembra una scelta molto azzeccata.»
«Il tuo Kingdra ha i minuti contati, Sandra. Non resisterà a lungo. E tu lo sai bene.»
«Vedremo… Kingdra, attacco surf!»
«Charizard, alzati in volo!»
Charizard riuscì ad evitare con successo l’attacco di Kingdra.
«Adesso colpiscilo a tutta potenza!»
Charizard era troppo veloce per Kingdra.
Il pokémon di Sandra non riuscì a scansarsi in tempo, venendo colpito in pieno petto e cadendo a terra inerme.
Kingdra era allo stremo delle forze.
Ormai non era più in grado di combattere, dando la vittoria a Charizard.
La lotta pokémon era sul 2 a 1 per Lance.
A Sandra gli era rimasto un solo pokémon.
La sua ultima speranza prima che tutto finisse come un bel sogno.
«Dragonite, vai!»
Sandra era più preoccupata che mai.
Doveva sconfiggere al più presto Charizard se voleva avere una possibilità di battere Lance.
«Charizard, non perdiamo tempo. Attacco lacerazione.»
Charizard stava piombando a tutta velocità contro il suo nemico.
Ma Dragonite non era uno sprovveduto.
Senza attendere l’ordine della sua allenatrice, Dragonite lo schivò all’ultimo secondo, colpendolo con una tuononda.»
«Oh no!»
Charizard era paralizzato.
Non riusciva a muoversi in nessuna maniera.
«Ora scatena la tua forza con l’attacco tuono.»
Numerosi lampi andarono a colpire il povero Charizard, mandandolo K. O. all’istante.
La battaglia si era riequilibrata.
Il risultato era sul 2 a 2.
«Non avrei mai creduto di arrivare a questo punto. Mi stai veramente sorprendendo, Sandra.»
«Come puoi ben vedere, sono molto migliorata, caro cuginetto.»
«Bene. Non mi divertivo così da un sacco di anni. Ora assaggerai tutta la forze del mio ultimo pokémon. Dragonite, esci!»
Sandra non l’aveva tenuto in conto.
Non si ricordava che anche suo cugino era in possesso di un Dragonite.
Sandra era impassibile e inespressiva.
Sembrava stata abbagliata.
«Cosa c’è Sandra? Non dici niente?»
«Avanti, fai tu la prima mossa» disse Sandra senza pensarci due volte.
«Come?»
«Hai capito benissimo. Attaccami!»>
Lance, con sguardo incredulo, accettò la proposta di sua cugina.
«Non so se sei pazza o lo fai. Non cadrò in una delle tue trappole.»
«Questa non è una trappola… È solo un invito.»
«Sì certo… Attacco oltraggio!»
Il Dragonite di Lance fu ricoperto da un vortice di fuoco .
La sua potenza era cresciuta notevolmente, e questo Sandra lo aveva capito immediatamente.
«Colpiscilo!»
Il Dragonite di Sandra non poté far nulla.
Il colpo fu talmente veloce che quasi non lo vide partire.
«Vedo che il tuo Dragonite non ha i riflessi pronti… Peccato per te.»
««Dragonite! Lanciafiamme!»
Il pokémon di Sandra, per ripagare del colpo ricevuto, cercò di colpire il suo nemico con un potente getto di fuoco.
«Lanciafiamme, eh? Non ti servirà a nulla. Vai ancora con oltraggio Dragonite!»
Il lanciafiamme del pokémon di Sandra fu disintegrato all’istante, venendo colpito dal secondo oltraggio.
La situazione si faceva molto critica per Sandra e il suo pokémon.
Ormai le energie del suo Dragonite erano minime.
Come poteva uscirne?
“Forza di volontà… devi usare la tua forza di volontà.”
Una voce conosciuta gli rimbombò nella mente.
“Ascoltami figliola. Solo così potrai riuscire a sconfiggerlo. Devi avere più voglia di vincere. Avanti! Cosa aspetti?”
L’adrenalina scorreva totalmente nelle vene dell’allenatrice dei pokémon drago.
Nessuna l’avrebbe più potuta fermare.
«Dragonite, finiscilo con il tuo terzo oltraggio!»
«Dragonite, unisci tutte le tue energie e sfodera un iper – raggio!»
Un vortice di fuoco contro un raggio di luce abbagliante.
Il Dragonite di Lance cercò di resistere in tutte le maniere.
Ma era tutto inutile.
Il Dragonite di Sandra sfoderò un iper – raggio con una potenza inaudita a fuori dal comune, andando a colpire il suo nemico.
Una nuvola di polvere aveva offuscato battaglia.
Quando si dissipò, il pokémon di Lance era a terra K. O.
«È impossibile… come hai fatto?»
Sandra non credeva ai suoi occhi.
Ce l’aveva fatta.
Era riuscita a sconfiggere suo cugino.
«Dragonite… non posso crederci…»
Sandra stava per scoppiare in lacrime dalla felicita, quando anche il suo pokémon cadde a terra stremato.
«No, non è vero…»
La partita era finita in parità.
Non c’era stato nessun vincitore e nessun perdente.
Sandra e Lance si guardavano con sguardo allibito.
«Io… non posso crederci...»
«Sei stato eccezionale, Dragonite. Ti meriti un periodo di riposo» fece Sandra facendolo rientrare nella poké ball.
«Sandra… non so cosa dire…»
«Cosa c’è da aggiungere... Ero ad un passo dalla vittoria. Ma sei stato fortunato che il mio Dragonite ha concluso la battaglia allo stremo delle forze. Solo così hai salvato il tuo posto di campione.»
«È proprio di questo che ti volevo dire… Ecco, dopo la nostra battaglia, ho capito molte cose di te. Sei una persona eccezionale Sandra. Una grandissima allenatrice di pokèmon. Sei la cugina degna del nome che portiamo… Ed è per questo che ti conferisco il privilegio di entrare nella sala d’onore.»
Sandra era completamente muta.
Non riusciva a credere alle parole di Lance.
Pensava che fosse tutto uno scherzo.
«Io… non posso crederci…»
«Lo so. È strano non è vero? Sei diventata più forte di me. In tutto e per tutto. Sembra quasi che l’allieva abbai superato il maestro. Ma io non sono mai stato il tuo maestro, Sandra. Anzi, a dire la verità, non sono mai stato un buon esempio. Mi dispiace per l’infanzia che ti ho fatto passare. Non dovevo prenderti in giro trattandoti male ogni volta che ti vedevo.»
«Ormai quei momenti sono finiti, Lance. Sono finiti proprio oggi» fece Sandra ritrovando il sorriso.
«Bene. Ti prego di seguirmi. Stai per entrare nell’albo d’oro degli allenator.i»
Il cuore di Sandra batteva a mille.
Era il momento che aspettava da una vita.
Campione della Lega del Pokémon.
Non avrebbe mai dimenticato quel momento.
L’avrebbe portato sempre con sé.
Sempre nel suo cuore.

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