Game of Serie tv show

di Vanex23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


  Game of Series tv show

 

Capitolo 1.


Mi sono sempre chiesta come fanno le persone che nella propria vita non hanno mai seguito, e sottolineo mai, una serie tv? Come fa la loro vita ad essere così bella e spensierata a tal punto da trovare qualcosa da fare anche quando non si ha con esattezza cosa fare e quando anche vuou cambiare fidanzato per prenderne uno più bono di quello che ti si presenta davanti e che onestamente non ti fa impazzine neanche così tanto? Ma la cosa che più mi chiedo è: chi non guarda le serie tv, esattamente, la notte, cosa fa? Dormire sarebbe troppo scontato, uscire non credo perché in inverno almeno il 90% delle volte è quasi impossibile, cosa fa? Le serie tv sono vita, e oltre che una passione, per me sono anche una piccola ossessione della mia vita. Ho scoperto questo mondo quando ancora frequentavo le medie e me ne sono letteralmente e pazzamente innamorata. Inoltre arrivata al liceo ho sperimentato sempre più la mia follia nel guardare più serie tv contemporaneamente, rendendomi così un'indecisa cronica che mi portò ad abbondanare anche alcune di esse semplicemente perché dopo un paio di puntate sentivo semplicemente noia e non coinvolgimento. Una serie tv o la si ama a tal punto da divorarla in una sola notte o in più notti a seconda di quante siano le stagioni, o semplicemente non è vero amore. Per non parlare dei video su youtube che riguardano i tuoi personaggi preferiti o le tue ship preferite, il mondo perfetto per me. Grazie alle serie tv ho intrapreso varie relazioni amorose con un bel po' di bei fustacchioni e devo dire che onestamente parlando, va tutto a gonfie vele, non me lo sarei mai aspettata. Non si lamenta nessuno dei miei fidanzati per dirmi di dover lasciare uno di loro per stare con qualcun altro e la cosa va più che bene. Inutile sottolineare il fatto che questo discorso vale solo per me e non per loro. In questo momento mi sento molto come quella faccina su whatsapp che hanno aggiunto col nuovo aggiornamento, quella pensierosa che esprime concetti profondi e filosofici alle 10:30 pm. Se avessi i numeri di cellulare di tutti i miei fidanzati avrebbero avuto metà chat solo con quelle faccine, per eprimere la profondità del mio sapere e dei miei concetti super interessanti. Talmente così interessanti che furono subito dimenticati, non appena una strana musica si presentò sottoforma di rumore all'interno della sala in cui c'ero io, che non mi sono ancora presentata, ma che presto saprete chi io sia, e la mia migliore amica. Di scatto mi voltai verso di lei, la causa della mia momentanea perdita di memoria. Ogni tanto perdo il filo del discorso, è vero.

"De-spa-citooo." Si udì all'improvviso.

Mi voltai verso di lei, dubbiosa. Sei davvero la mia migliore amica?

"Colpa mia. E' partita la pubblicità sul pc." Disse ridendo, capendo dal mio sguardo, la disapprovazione che provavo per quella canzone. Era ormai passato un anno da quando era uscita, che palle, basta.

"Ah ok, ti stavo per controllare come solitamente controllano un alieno in X Fails." Risposi, tanto per citare una serie tv, cosa davvero rara devo dire.

"Sì.." Rispose semplicemente lei.

Ad ogni modo, andai nella mia stanza per mettermi anche io sul mio comodissimo letto e cazzeggiare, non avevo voglia di stare senza far niente e soprattutto pur avendo lezione domani, non avevo voglia comunque di dormire già a quest'ora. Domani ho già detto che ho lezione? Che palle! Essere indecisa e lamentarmi, ecco i mood del mio carattere. E ne esistono comunque di peggiori.
Presi il pc e andai su youtube cercando qualche video di Piero Angela. Solitamente seguivo la prima ora e mezza con una grandissima voglia di spaccare il mondo per il sapere appena appreso dalle lezioni stupende impartite da egli stesso, ma dopo quella prima ora, il sonno prendeva il sopravvento e ogni tanto, se non quasi sempre o cambiavo mettendo qualche serie tv o mi addormentavo con le cuffiette per svegliarmi il giorno dopo alle due del pomeriggio ancora mezza stordita. Non ho orari e tutto questo è colpa del mio sonno bipolare anche più delle persone. Ma domani non potevo svegliarmi quando volevo io, domani avevo la prima lezione del secondo anno dell'università. Domani iniziava il mio calvario. E rispetto ai miei amici avevo anche iniziato un mese dopo quindi ero stata graziata da tutto lo sforzo che loro hanno subito già da fine settembre/inizio ottobre.
La facoltà in cui studio è Farmacia e sotto sotto mi sento una piccola chimichetta che spera di fare strada come in Breaking bad con la metanfetamina. Piccolo spoiler: io non ho mai visto breaking bad pur avendolo inserito nella mia lista da serie tv di vedere ma i miei amici sì quindi so qualcosa giusto per sentito dire. Ma lo vedrò, quanto è vero che mi chiamo Kassandra e che nell'antichità il mio era il nome di una veggente che prevedeva il futuro ma che non veniva creduta da nessuno. Ma nel mio caso l'ultima parte non conta. Ovviamente io vedrò tutto quello che c'è da vedere, perché per le serie tv, mantengo sempre la parola data.
I miei pensieri furono nuovamente interrotti, per la seconda volta, dall'entrata in scena, sempre teatrale e mai poco sobria della mia seconda coinquilina, che, come sempre, è mia amica sia per le serie tv ma anche per il disagio che dividiamo insieme da ormai quasi due anni. Per questo le voglio bene. Però, mai nessuno che in questa casa mi facesse riflettere come un attore di qualche serie tv che si ritrova dieci minuti per un piccolo monologo interiore esprimendo concetti che tutto il fandom pensa perché tutte lo amano?

"Posso?" Chiese la mia coinquilina, che aldilà di tutto, per quanto fosse bionda, è la reincarnazione perfetta del disagio tale e quale al mio.

"Sì certo, non hai disturbato nessun monologo interiore che stavo costruendo in modo del tutto spontaneo." Risposi sorridendo.
E lei ovviamente scoppiò subito a ridere, capendo perfettamente, come sempre ormai, tutto quello che volevo dirle.

"Lo stavi scrivendo al pc?" Chiese, sedendosi accanto a me sul letto.

"No, in realtà sto guardando Piero Angela ma nemmeno lo sto ascoltando." Risposi dispiaciuta e bloccando ormai il video. Avrebbe continuato a parlare da solo, non era giusto. Lo avevo pur sempre interpellato io.

"Ogni volta che entro in camera tua aspetto con ansia la frase 'Vanessa, ho iniziato mr robot e sono già alla terza stagione.' ma questa frase non arriva mai." Disse dispiaciuta.

"Sono ancora alla prima puntata della prima stagione ma ti prometto, e sai che sulle serie tv non scherzo, che la porterò a termine." Dissi solenne.

"Come Gotham, vero?" Mi chiese sempre dispiaciuta.

"Sono ancora ferma alla dodicesima puntata della prima stagione ma ti giuro che finirò anche questa." Replicai.

"Ho appena finito la quarta stagione di gotham, non penso andrai più avanti." Rispose ovvia.

"Sono troppe stagioni." Mi lamentai.
Ultimamente guardavo serie tv con poche stagioni e pochi episodi perché sapevo che le avrei viste tutte in una notte sola.

"Allora guarda mr robot." Mi disse, capendo dove volevo andare a parare. Ho paura che questa ragazza ogni tanto mi legga nel pensiero.

"Sono ancora in lutto per 11.22.63." Sospirai.

"Sono passati mesi." Mi riprese.

"Ho un blocco psicologico, tu che studi psicologia dovresti saperlo." Le dissi disperata.

"Anche tu per un anno hai studiato psicologia con me, lo sai che bisogna andare avanti comunque. In ogni caso adesso continuo a studiare sviluppo, voglio morire." Disse lamentandosi la mia amica.

"Te l'ho già detto che sviluppo è lunghissima come materia?" Chiesi ridendo.

"Per tutto il mese di maggio quando hai deciso di darla come materia." Puntualizzò lei.

"E' lunghissima." Dissi ancora. Scoppiammo a ridere.

"Sai, credo che andrò a spaventare quelli che ancora stanno nella biblioteca di scienze politiche e che passano sotto la mia finestra, è più interessante." Mi disse pensierosa. Scoppiammo di nuovo a ridere.
Dopo pochi minuti rimasi interedetta su cosa fare della mia vita. Non mi andava più Piero Angela così presi il cellulare per vedere qualche notifica su facebook ma al pc si aprì una pagina che involontariamente avevo aperto, schiacciando su quelle fastidiosissime pubblicità illegali e piene di virus accanto ai video su youtube. Provai mille volte a chiuderla, ma fu tutto inutile.
Nella pagina era addirittura apparso un mago della lampada, che mi chiedeva di esprimere tre desideri e che li avrebbe realizzati tutti quanti. Risi tra me e me. Compilai la lista in due minuti scrivendo esattamente tutti e tre i desideri:
1) Rimandare le lezioni di una settimana causa sciopero per tutte le facoltà così potevo rimanere coi miei amici una settimana a casa per vedere serie tv e stronzate a parte
2) Prendere 30 almeno a quattro esami di fila
3) Far sì che tutti i personaggi delle mie serie tv preferite fossero reali così da poterli incontrare nel corso della mia vita e farne innamorare almeno tre di me.

Il genio addirittura mi ringraziò per aver scritto questi tre desideri e mi salutò augurandomi per i prossimi quattro mesi felicità dopo aver esaudito ciò che chiedevo. Sbuffai sonoramente perché adesso non sapevo più cosa fare della mia vita. Non potevo di certo ricercarmi tutte le foto di James Franco. Ero ancora in lutto per lui. Molto. E anche se non lo dimostravo, lo ero.
Posai il telefono sul comodino e chiusi il pc, erano ormai le 11.30 pm ma non avevo ancora sonno. Per tutta la casa echeggiava uno strano silenzio, solitamente c'è sempre qualcuno a far rumore, che siano già tutti morti? Incredibile, nessuno che mi faccia compagnia nel momento del bisogno. Anche stanotte andrò a letto alle due, me lo sento.
Improvvisamente ci fu un suono che richiamò l'attenzione delle mie orecchie e che si estendeva per tutta la casa. Una melodia, più che un suono, che io ormai conoscevo bene e che sapevo anche benissimo cosa fosse e chi lo stava riproducendo. Aprii la porta e notai che la porta della camera di Vanessa era aperta e che veniva proprio da camera sua quel rumore.
Aveva messo la sigla di Game Of Thrones a tutto volume dal suo pc mentre, con la sua voce, si sentiva lei che cercava ogni tanto di riprodurne il suono, come faccio sempre io ovviamente. Ah Game Of Thrones è una delle mie serie tv preferite, ci terrei a dirlo.
Uscì dalla sua stanza e ci guardammo per un secondo, prima di scoppiare a ridere tutte e due nuovamente e mentre attraversava il corridoio per andare in bagno, la sentii nuovamente cantare.

"Taaaaataaaaaatatatataaaaaaaaa tatata tadadatatadatatada.." Con molta enfasi.

"Taaataaaaaataaaaaatatatatataaaaaa.." Mi unii anche io.
Chiusi nuovamente la porta della mia stanza e per un minuto e trentacinque occupai la mia inattività del momento cantando got e riproducendo un piccolo concerto in camera mia.
Forse eravamo pazzi, però non eravamo tristi.








Angolo Autrice:
Eccomi con questo primo e piccolo capitolo di introduzione per una ff che davvero penso sia la più pazza che stia scrivendo. E' una ff su richiesta e che riguarda in particolare una mia amica conosciuta all'università che, avendo scoperto le mie doti da scrittrice, ha avuto la mia stessa idea nel voler farmi scrivere una storia su di lei ed io ho accettato subito, anche perché ero proprio in vena per farlo.
Ad ogni modo, spero che alla mia amica piaccia questa storia e soprattutto se è demenziale a questi livelli, lo è semplicemente perché mi piace essere disagiata e lei mi capisce molto in questo.
Ci vediamo presto comunque col secondo capitolo, spero sia piaciuto anche a voi per i riferimenti che ho citato, alla prossima buona lettura.
Xoxo, Vanex23

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2.




"Quello che potremmo fare io e teeeeeeee, non si può neanche immaginareeeeeee..."

Ma che è?

"Io e teeeeeeee, io e teeeeeeeeee, a crescere bambini, avere dei viciniiiii io e teeeeeeeeeeeeeeee..."


 Ancora?

"Bastaaaaa! Questa canzone la odio perché continuo a cantarla!"

Ah, è solo Vanessa che ogni mattina, dopo essersi svegliata, canta canzoni.

"Perché della mia stanza, si sente sempre Sky sport?" Chiese un'altra voce, Ilaria.

Mi alzai dal mio letto leggendo che ore fossero: 10:30. Cosa?! Io avevo lezione un'ora e mezza fa! Scattai immediatamente dal letto e corsi in cucina più veloce del diavolo della Tasmania dei Loony Tuns e mi misi a braccia conserte davanti ai miei amici, picchiettando con il piede, come faceva esattamente il Dvce quando il suo esercito veniva sconfitto in qualunque Guerra e Hitler andava a salvarlo.

"Perché non mi avete svegliata?" Chiese scocciata.

"Non c'è lezione per nessuno oggi, una settimana di scioperi." Disse indispettito l'altro mio coinquilino, nonché amico di lunga data e amante in parte delle serie tv come me, perché ne segue in croce tre contante e va a letto molto presto, infatti ieri non è stato presentato per questo motivo. Cosa fai la notte se non guardi serie tv? Dormi. Appunto.

"Grazie Pepi, quando non dormi sei sempre d'aiuto." Dissi con un sorriso a 32 denti.

"Io e teeeee.." Sentii dire alle mie spalle.

"Perché siete svegli allora?" Continuai a chiedere.

"Perché lo abbiamo scoperto andando a lezione!" Protestò Vanessa.

"Non mi avete svegliata comunque." Dissi triste. Scherzo, io non sono mai triste.

"Non è il momento, io è da questa mattina che canto solo questa canzone, non mi sembra il caso." Disse Vanessa disgustata. Scoppia a ridere per la sua indignazione. E' sicuramente quella più indignata di tutti, per la vita in generale.

"Perché la tv è su sky sport?" Chiese ancora Ilaria, mentre faceva la sua comparsa in sala.

"Colpa mia! C'era un servizio su Mandzukic e siccome io lo amo volevo vedere cosa stavano dicendo. La Juve ha vinto sabato scorso, quindi." Spiegò Vanessa, mentre mangiava una gocciola.

"Chi è..?" Chiesi ignorante.

"Un giocatore della Juve." Ripetè Vanessa.

"Pensavo fossero stati i ragazzi." Disse Ilaria.

"Ma ti pare, io tifo Inter e Pepi Milan, non potremmo mai vedere un servizio della Juve." Fece il suo ingresso così, dalla porta, l'ultimo nostro coinquilino, il famosissimo, unico e solo Rinz, famoso per la sua passione nel conquistare le donne, cercare disperatamente lavoro mentre studia e bestemmiare in tutte le lingue del mondo. Ma gli vogliamo bene nonostante tutto.

"Sfigati." Borbottò Vanessa mentre si sedeva sul divano e andava avanti coi canali.

"Ho finito di vedere Narcos comunque." Disse Pepi, attirando la nostra attenzione.

"Finalmente qualcuno in pari con le mie stesse serie tv!" Esultò Vanessa.

"Sono indignato per come è finito però, cosa mi devo aspettare adesso?" Chiese, aprendo un dibattito abbastanza esteso.

"Io sono indignata per Pacho." Disse Vanessa sconfitta nell'animo.

"Pacho è gay, vero?" Chiesi, ricordandomi un qualcosa del genere.

"Sì!" Esclamò Vanessa scoppiando a piangere.

"Non è giusto, tutti quelli più boni." Dissi andando a confortare la mia amica.

"Comunque vorrei essere un attimo considerato, non ho fatto la mia entrata in scena solo per dire che la Juve fa schifo." Tossicchiò Rinz.

"Hai trovato una donna?" Chiese Ilaria

"Hai scoperto di essere gay?" Chiese Pepi.

"Pacho." Sussultò Vanessa.

"Hai trovato nuove bestemmie creative?" Domandai io.

"No! Ho trovato lavoro!" Disse entusiasta Rinz. Ilaria spuntò incredibilmente l'acqua che stava bevendo, io e Vanessa facemmo cadere le gocciole a terra e Pepi sbarrò gli occhi continuando comunque a mangiare il suo panino.

"Le goccioleeeeeeeeee!" Urlai.

"Non mi dite niente?" Chiese Rinz.

"E' un peccato buttare queste gocciole." Disse Pepi dispiaciuto.

"Se vuoi le mangi tu dopo." Dissi scherzando.

"Sì, lasciale là." Rispose lui serio. Questo ragazzo è troppo buono.

"Allora?" Chiese ancora Rinz.

"Dove hai trovato lavoro?" Chiese Ilaria.

"Alle poste." Rispose soddisfatto.

Scoppiammo tutti a ridere per come lo aveva detto.

"E' uno scherzo?" Chiesi.

"No." Rispose lui.

"Come puoi alla tua età lavorare alle poste? E' un posto in cui si invecchia troppo velocemente." Constatò Vanessa.

"E dove si litiga sempre." Aggiunsi io.

"Ma puoi conquistare un sacco di donne." Disse Rinz contento.

"Forse volevi dire nonne?" Chiese Siri dal telefono di Rinz che si attivò da solo.

"No, donne." Rispose lui.

"Non capisco." Rispose lei e lui decise di chiudere il telefono in quel momento.

"Qualcuno vuole le gocciole?" 



_____





Stava continuando a piovere da tutta una giornata e il solo pensiero di dover andare a fare la spesa con questo tempo non mi allertava per niente. Ok che vivevo a Firenze e ok che era la patria dei Medici, ma la pioggia mi stava facendo odiare l'idea di essermi trasferita al nord. Mi manca la mia Calabria, mi manca pure la Sicilia che è la terra di Vanessa e non la mia, ma mi manca comunque il mio sud. Il sole, il mare, il cuore. Ok, forse non in questo senso perché non lo diciamo noi, ma comunque il sole e il mare sinceramente anche troppo.
Ma la cosa sorprendente è che mi sono innamorata di Firenze proprio durante la messa in onda su rai 1 de 'I Medici', la serie tv più bella di tutti i tempi mandata in onda sulla ente italiana, perché sennò col cavolo che la guardavo, in cui c'è Robb Stark di Got, in cui appare il bellissimo Richard Madden (con cui ho una relazione segreta, shhh), nei panni di Cosimo. Ho un dilemma interiore però: meglio coi capelli lunghi o corti? Meglio come Robb Stark delle prime tre puntate di got o come Cosimo nei Medici? Perché sappiamo tutti che l'unico re del nord è Giovanni Neve, o come lo chiamano gli altri Jon Snow. (Anche lui mio fidanzato, capito zia Dany? Consolati con Jorah e smettilo di friendzonarlo sempre, è bono pure lui e soprattutto più sono grandi e più sono bravi.)

"Che fai?" Mi chiese Vanessa, mentre continuavo ad aggiornare instagram senza un senso.

"Sto parlando con Giovanni Neve, tu?" Risposi tranquillamente.

"Stavo spaventando quelli di scienze politiche quando mi sono resa conto che dovevo mangiare prima di studiare sviluppo. Ma comunque penso di continuare a spaventare quelli di scienze politiche e i comunisti, ti vuoi unire?" Mi chiese ridendo.

"Solo se dici che è meglio il Dvce." Commentai ridacchiando.

"Ovvio, quando ciera lvi queste cose si facevano." Rispose sarcastica.

Adoro il suo sarcasmo e il suo senso dell'umorismo, non è per niente pignola o moralista come certi idioti, lo capirebbe chiunque che stiamo scherzando e che onestamente parlando vogliamo solo spaventare quelli di scienze politiche.

"C'è un profilo strano che mi segue su instagram." Dissi sospettosa.

"Chi è?" Mi chiese.

"Si chiama Mattiaiaiaiaiaiaiaiaiaia." Dissi perplessa.

"Quanta voglia di mettere tutte quelle ia." Mi rispose aprendo tutti i cassetti della cucina, sbuffando.

In cucina fecero il loro ingresso anche Rinz, Pepi e Mattia, un nostro amico che ogni tanto, se non sempre ci viene a trovare perché a casa sua si annoia e ovviamente il suo unico scopo nella nostra vita (perché lui, di vita, non ne ha), è rompere a noi e scroccarci cibo, internet e il bagno, soprattutto quello. In una cosa è bravo però: manipolare l'internet. Sembra che sia nato addirittura con un mini pc e che alla sua nascita il dottore non abbia tagliato il cordone ombellicale ma un cavo di rete interner per farlo svegliare completamente e farlo piangere per metterlo in contatto col mondo nuovo. Da quel momento è sempre stato un anno nella manica per queste cose e ogni tanto ci fa comodo. Come per l'abbonamento craccato a Netflix.

"Mattiaiaiaiaiaiaiaiaiaia smettila di mettermi like alle foto, mi impalli il telefono." Dissi indicandolo.

"Non so di cosa tu stia parlando." Mi disse, alzando per un attimo lo sguardo dal telefono e ridendo.

"Lo so che sei tu, I'm whacting you." Dissi piano.

"Per un attimo mi sei sembrata Bran." Rabbrividii a quella affermazione di Vanessa.

"Non sono inutile." Dissi poi.

"Non sono io." Continuò Mattia.

"Invece sì, manipolatore dell'internet!" Gli puntai il dito contro. Ormai lo chiamo sempre così e lui come sempre alza gli occhi al cielo, sbuffando.

"Ma può essere mai che in questa casa non c'è mai niente da mangiare?" Chiese seccato Pepi.

"Esatto!" Si aggiunse alla coda Vanessa.

"Settimana scorsa ho fatto io la spesa, da domani inizio a lavorare quindi avrò soldi miei. Questa settimana fate voi la spesa." Disse Rinz.

"Sì, vado io tra poco, qualcuno vuole venire con me?" Chiesi.

"Io." Disse Mattia.

"No, tu no." Risposi. Se c'è una cosa che mi fa paura in lui è quella follia perversa di mettere foto su tutto quello che fa e di volere e controllare i like. E' proprio fissato. Manipolatore dell'internet, mai soprannome fu più azzeccato.

"Vengo io." Mi disse Vanessa.

"Che banda di coraggiosi che siete." Dissi indicando Pepi e Rinz.

"D'ora in poi comprero tutto e solo con i miei e dico miei soldi." Disse Rinz.

"Abbiamo capito." Aggiunsi.

"Miei soldi." Continuò lui.

"Perché continui a dirlo? Sembri ritardato." Specificò Mattia. Una cosa giusta però l'ha detta.

"Perché sono miei, ergo, non vostri." Continuò Rinz.

"Io i miei panini li divido con te." Mormorò Pepi.

"Ma la fame e i soldi sono cose diverse." Disse Rinz.

"Non se vivi in Africa." Concluse Vanessa.


______



Alla fine al supermercato ci sono andata, anche se avrei preferito rimanere a casa e decidere per ben quattro ore di fila che serie tv iniziare. Dovevo riprendermi dal mio lutto e forse sarebbe stata pure l'ora buona di iniziare Mr robot e fare felice Vanessa. Oppure, avrei cercato nuove serie tv e fatto finta di niente. O avrei rivisto Sherlock che tanto male non fa.
Per noi fare la spesa però non vuol dire comprare come le nostre madri comprano ciò che può servire in casa. Per noi fare la spesa, da universitarie fuori sede vuol dire comprare il minimo indispensabile, basta che siano schifezze. A tutti gli effetti. Avevamo un carrello pieno e stracolmo di patatine, dolci, biscotti, salumi (che in un certo senso ci ricordavano casa nostra), un po' di carne che avremmo sicuramente mangiato fritta, tanta pancetta perché ovviamente la pasta alla carbonara viene prima di tutto e soprattutto non potevano mancare loro: i peperoncini. Da Calabrese doc tutto ciò che richiama la vita, automaticamente è il peperoncino. Anche a Vanessa, fortunamente piace, un po' perché l'ho convertita io e un po' perché in Sicilia anche lei è stata abituata a mangiare un po' di piccante e diciamo che al limite del piccante riesce comunque a sopportarlo bene. Menomale, altrimenti giù di latte e la colazione non potevamo più farla.

"Manca qualcosa?" Chiese la mia ormai amica di avventure, che stava tornando con tre pacchetti di togo, rigorosamente classici, un bacco di brioches alla frutta e due pacchettini di cornetti bauli al cioccolato.

"Solo il the alla pesca, che penso sia dall'altro lato." La informai.

"Lo vado a prendere io, tu aspettami alla cassa." Mi disse, voltandosi subito.

Andai sempre con la mia solita calma verso la cassa e presi anche una barretta di cioccolato milka alle nocciole che non fa mai male e poi devo sgranocchiare qualcosa mentre guardo le mie serie tv, altrimenti che senso avrebbe il tutto. La fila comunque era leggermente diminuita quindi presi il mio posto diretta e aspettai che anche gli altri carrelli, piano piano slittassero, per arrivare finalmente a me.
Fui urtata improvvisamente da qualcuno, che senza nessun preavviso si accasciò completamente sulla mia spalla e che subito dopo però si allontanò. Mi voltai di scatto alquanto infastidita, pretendo delle scuse per questo gesto, ero nella mia totale tranquillità, non si può mai parlare da soli che qui ti interrompe sempre qualcuno.
Ma quando mi girai, notai con immenso piacere oltre che con finta arrabbiatura, che la persona ad avermi urtata era anche un bellissimo ragazzo dai capelli biondini e dalla carnaggione un po' più chiara della mia.

"Scusami." Mi disse solamente, prima di raggiungere un altro ragazzo, un po' più alto di lui e dai capelli scuri.

Non seppi cosa rispondere, non ne avevo avuto nemmeno modo oltre che tempo e ritornai, dubbiosa, a farmi i fatti miei. Però io quel ragazzo lo conoscevo, o almeno così pensai, aveva un volto troppo familiare, a meno che la mia mente non mi stia prendendo in giro, cosa molto probabile, oltre che meschina da fare.

"The preso." Disse vittoriosa, Vanessa.

Le sorrisi e avanzammo di un posto, dopo sarebbe finalmente toccato a noi e sarei ritornata spedita a casa, che bello. Inoltre continuavo a pensare ancora a quel ragazzo che in questo momento stava ormai uscendo dal super mercato perché aveva preso solo due birre. Uffa.

"La prossima volta anche noi dobbiamo prendere solo due birre." Dissi.

"La prossima volta se abbiamo tutto in casa, prendiamo solo due birre." Riprese Vanessa.

"Non mi piace fare la spesa." Mi lamentai.

Accostai il carrello alla cassa, finalmente era arrivato il nostro turno, che bello. Posai tutto quello che avevo nel carrello con l'aiuto di Vanessa, e andai a posizionarmi davanti la cassa per pagare il tutto, mentre la mia amica metteva la spesa nelle buste.
Alzai lo sguardo e rimasi pietrificata quando notai chi avevo davanti.

"Sono 32€!" Disse il cassiere, sorridente.

"Barney Stinson?"









Angolo Autrice: 
E anche il secondo capitolo è stato pubblicato, infatti è un po' più lunghetto e più simpatico, decisamente molto più umoristico e ci tengo a precisare che è il mio modo di scherzare, io scherzo così, non sono seria, soprattutto sul Dvce e comunisti. Quindi non aprite dibattiti hahah.
Comunque sia, adesso stiamo entrando nel vivo della storia o comunque ci stiamo sempre più avvicinando e spero anche che alla mia amica stiano piacendo questi primi due capitoli, anche per capire un po' come continuerò la storia e come poterla sorprendere. 
Ad ogni modo, vi auguro come sempre una buona lettura e spero di avervi fatta divertire. Ci becchiamo alla prossima.
Xoxo, Vanex23.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3


"Ti dico che era lui!" Esclamai ancora una volta sconcertata.

"Fammi capire, sei uscita un attimo per andare a fare la spesa ed hai visto l'attore di How I met your mother?" Chiese Rinz.

"Sì! Lo sto dicendo praticamente da un'ora." Dissi ancora.

"Ma almeno è vero?" Continuò lui.

"Basta, non ci parlo più con voi oggi." Dissi fingendomi offesa.

"Quante volte hai visto questa serie tv?" Mi chiese Ilaria.

"Tre volte, perché?" Chiesi.

"Da quanto non esci?" Mi richiese.

"Un mese, perché?" Domandai ancora.

"Allora è tutto normale, tranquilla, è un momento, passerà." Disse lei.

"E' da due anni che è un momento." Brontolò Rinz.

In quel momento Pepi scoppiò a ridere e tutti ci girammo a guardarlo, non capendo se ridesse solo o cosa. Forse la prima.

"Scusatemi, mi avete ricordato Aldo, Giovanni e Giacomo." Disse facendo finta di niente.

Dopo quella breve parentesi, andai a lavare i piatti e in quel momento i ragazzi si trasferirono nella postazione salotto per accendere la tv e metterla, ovviamente su sky sport. Perché abbiamo messo sky in casa mi chiedo? Ah sì, per vedere le serie tv in esclusiva fox. Quella tv non fu mai usata per quell'intento comunque.

"Ma per caso gioca il Milan o l'Inter, di martedì sera?" Chiesi ai ragazzi, notando il particolare interesse che avevano per la tv quella sera.

"No gioca la Juve." Disse Vanessa, bevendo ormai sempre e solo the alla pesca, penso abbia una dipendenza.

"E come mai si guardano la partita della Juve?" Chiese Ilaria.

"Perché tanto perde, in Champions o arriva in finale e perde le finali oppure esce ai gironi." Commentò Pepi ridendo. Io mi sto preoccupando, è una giornata che questo ragazzo fa tutto ridendo, impossibile.

"Parla colui che perde contro una squadra come la Sampadoria." Fece spallucce Vanessa. Il sorriso di Pepi morì sul colpo e cambiò espressione, diventando un po' triste. Aveva accusato il colpo. Rinz invece scoppiò a ridere proprio tanto e non riusciva più a fermarsi.

"Questa è stata bella." Comunicò ridendo.

"Tu zitto che neanche quest'anno giochi in Europa." Lo zittirono insieme Vanessa e Pepi, scambiandosi il cinque.

"Dopo stasera vediamo chi è che ride." Sentenziò Rinz, a braccia conserte, davanti la tv.

"Magari se ti sposti riesco a mettere lo streaming." Disse Pepi, sistemando la televisione.

"Perché hanno l'esclusiva su Mediaset?" Si lamentò Rinz.

"Perché abbiamo fatto l'abbonamento a sky?" Chiese Pepi.

"Per le serie tv." Dissi io.

"Ma se nessuno usa questa tv per guardare le serie tv." Commentò Vanessa.

"Allora non lo so." Risposi sempre io.

"Qualcuno mi suggerisca una serie tv da vedere." Disse Ilaria, annoiata.

"Narcos." Disse Pepi.

"Game of Thrones." Dissi io.

"Mr robot." Disse Vanessa.

"Non guardare me, io sto solo aspettando Juventus - Barcellona." Si giustificò Rinz.

"Ok, mi ritiro nella mia camera per deliberare, devo passare in qualche modo questi sei giorni prima di tornare a lezione, quindi vi farò sapere al più presto cos'ho deciso." Rispose Ilaria, mettendosi un plaide sulle spalle come se fosse un giudice di Forum e camminando triofante per il corridoio.

"Ce l'ho fatta, possiamo vedere la partita!" Esclamò entusiasta Pepi.

"Non mi lasciare da sola con questi due sporchi infami milanista e interista, ti prego." Mi supplicò Vanessa, ed io scoppiai subito a ridere. Rimasi a guardare la partita insieme a loro, anche se in realtà più che guardare la partita stavo ancora pensando a quello che era successo oggi al super mercato. Solo io avevo visto Barney, nemmeno Vanessa che era con me lo aveva visto e quindi non poteva testimoniare a mio favore. Ma che palle, per una volta che non vedo qualcosa di strano che riguarda un qualcosa di immaginario mio, nessuno che possa dire, sì, l'ho visto anche io. Che mondo crudele.
Inutile comunque dire che alla fine della partita, io non avevo capito assolutamente nulla, se non il fatto che la Juve aveva perso 3-0, che Dybala (non so chi sia, ma mi informerò) è un coglione e che Messi (lo so chi è, gioca nel Barcellona, basta e avanza questo), è il più forte del mondo. Ah ovviamente poi ci fu una discussione abbastanza piena di parole colte e raffinate per discutere della Juventus e dei suoi pregi e difetti, ma comunque da un lato c'erano Pepi e Rinz a ridere e dall'altro Vanessa estremamente arrabbiata. E non per Pepi e Rinz, assolutamente.

"Ora apro instagram e vado ad insultare Dybala sotto le foto della sua dab mask." Disse Vanessa, indignata. Se l'indignazione potesse avere un volto, sicuramente sarebbe stata quella.

"Io domani inizio il mio primo giorno di lavoro. Sono veramente euforico!" Esclamò gioioso Rinz.

"Sono veramente euforico." Ripetè la voce metallica di Siri, ancora una volta, interrompendo i nostri discorsi.

"Ecco cosa stavi cercando: sono veramente euforico, pubblicità che si apre ogni qualvolta si voglia vedere un film/telefilm sul pc con lo streaming aperto. Sono veramente euforico.."

"No! Basta!" Esclamò Rinz.

"Sono veramente euforico: scopri come guadagnare molto in poco tempo."

"Odio questa pubblicità." Dissi sbuffando.

"Sono veramente euforico, segnatelo ragazzi, domani lo dirò non appena avrò conquistato una donna, ve lo dico io!" Disse furbo, Rinz.

"Nonna." Disse Pepi.

"Donna." Lo corresse Rinz.

"No, alle poste ci sono solo le nonne. Spera di trovare qualche calabrese come noi almeno puoi scambiare due chiacchiere con qualcuno." Disse Pepi.

"Solitamente io le chiacchiere le mangio." Rispose Rinz scoppiando a ridere.

Sio io che Pepi ci guardammo per poi sbatterci una mano sulla fronte. Certe volte avrei voluto vivere da sola, in un luogo isolato da tutti e senza alcun tipo di connessione umana.


______



L'indomani mattina, con immenso stupore anche da parte mia, mi svegliai da sola alle nove e mezza del mattino. Aprii un po' il pc per vedere cosa potevo fare di interessante, anche perché, tanto per cambiare, oggi pioveva ancora. Ma esiste solo una stagione in questa città? In Calabria ne esistono addirittura sei: sole del deserto, sole del medio deserto, sole e basta, sole un pochetto c'è e non c'è, sole per bellezza, nessun sole. E' tanto chiedere anche un sole per bellezza che sembra esserci ma in realtà fa comunque freddo? Almeno a vederlo sarei uscita fuori, avrei fatto qualcosa, magari amicizia, shopping, sarei andata a mangiare al mc, qualcosa insomma. No in realtà è tutto falso, a parte andare a mangiare al mc. E' sempre un'emozione. Qui sembra invece di essere a casa Stark in cui da sette stagioni si parla solo del 'winter is coming', e qua mi sa che è arrivato e per quanto lo hanno detto è pure in eccesso. Oppure vedendo i medici, ha confuso Robb Stark con Cosimo De Medici ed ha pensato di rimanere qui fin quando la serie tv non finirà. Te lo do io il permesso per andartene, anzi, devi andartene e lasciarmi in pace, pioggia immonda, nel medioevo questa cosa non sarebbe stata affatto gradita dalla Chiesa, sarebbe stata una punizione divina per gli errori della comunità.
Forse è per colpa dei comunisti che piove sempre. Sicuramente quando ciera lvi regnava sempre il sole e non c'era nemmeno L'Orso della grande casa blu e nemmeno la luna a cantare "Addio addio amici addiooooo noi ci dobbiam lasciareeeeee.." perché appunto, c'era sempre e solo il sole.
Comunque qualcuno su facebook si era degnato di scrivermi, magari adesso espongo anche i miei profili geofisici a costui.
Ovviamente era il mio carissimo amico Gianni Ventini, anche comunemente detto Giovanni Neve dei poveri che, come nome, ci siamo. 

"Che tempo fa lì in Calabria?" Chiesi subito.

"Nuvoloso, lì?" Mi chiese.

"Piove." Aggiunsi anche la reazione arrabbiata al mio stesso messaggio. Ma quante se sapeva Marco Zukemberghincello.

"L'inverno è arrivato prima da voi." Disse lui.

"Sì Giovanni Neve dei poveri, potreggi la Calabria dagli estranei con lo stretto di Messina, costruiscilo tu." Risposi e dopodiché uscii da facebook.

Andai invece sul sito che avevo per sbagliato trovato quella sera, dove avevo esaudito i miei bellissimi tre desideri magici, e se non fosse stato per lo sciopero delle lezioni, col cavolo che mi mettevo ancora qui a cercarlo. Andai sulla home del sito e notai che non mi faceva più esaudire i desideri né tanto meno appariva il genietto della lampada. Alla fine era anche simpatico quel coso. Uffa, perché la mia vita deve essere sempre così piena di eventi tragici, dopo il lutto delle serie tv anche dei giochini stupidi su internet.
Uscii anche dalla mia stanza e dicisi di andare allora in cucina, il mio unico sfogo era decisamente mangiare qualcosa.

"Ho visto Narcos, ieri sera." Mi informò Ilaria.

"Pacho.." Sussurrò Vanessa, piangendo.

"Spoiler!" Urlò lei, sollevando le mani in aria.

"Pacho.." Sbuffò ancora Vanessa.

"Non riesce a riprendersi." Commentò Pepi, ispezionando ancora la cucina.

"Cosa stai cercando, esattamente?" Chiesi.

"Cibo, Kassandra, in cucina cosa metti solitamente? Non penso possa cercare i pokemon." Mi rispose.

"Cosa, esattamente?" Gli chiesi.

"Le gocciole, sono già finite?" Domandò dispiaciuto.

"Eh sì, ieri sera le avete mangiate tutte durante la partita, siete dei cani." Brontolai. E adesso io con cosa facevo colazione? Con la pasta?

"Anche quelle che erano cadute a terra?" Chiese ancora dispiaciuto.

"Le ho buttate quelle." Lo informai, sbattendomi una mano in fronte.

"No, è peccato buttare il cibo! Ora con cosa faccio colazione!" Sbraitò buttandosi sul divano affranto.

"Andiamo a fare colazione al mc." Propose Ilaria.

"Qualcuno ha nominato mc?" Chiese Vanessa con gli occhi a cuoricino.

"Andiamo." Urlai contenta.

"Kassandra paghi tu per me, ho ancora il cuore a pezzi per le gocciole." Mi disse Pepi triste.

"Ti compro tutto quello che vuoi, va bene?" Chiesi io.

"Ok, allora voglio anche un mac, mi compri anche quello?"



____




La scorpacciata al mc era andata assolutamente benissimo, una colazione coi fiocchi, se non fosse per il fatto che adesso devo comprare a Pepi anche un mac, ma siamo seri? Non so nemmeno io come faccio ad avere un iphone 6 e ho trovato a stento due cover dai cinesi per questo affare, figuriamoci un mac per Pepi. Ok gli voglio bene, ma un mac se lo scorda. E poi se lo compro, al limite, non lo regalo a lui, lo regalo a me stessa.
Aprii instagram perché non sapevo cosa fare e mi annoiavo, dopo aver mangiato tanto ci vuole sempre una spulciatina sui social, per sapere cosa stiano facendo i miei bellissimi fidanzati.
Evans, quello di American Horror Story, come sempre, non fa altro che tingere i capelli di un colore diverso, questo ragazzo mi diventerà calvo ma lo amerò forever.
Richard Madden si è fidanzato con una '97 che non sono io, qui scatta la denuncia per aver giocato con i miei sentimenti, questa cosa non va affatto bene. 
James Franco lo skippo perché sennò scoppio a piangere di nuovo per quanto mi manchi e per quanto io sia a lutto e poi eccolo lì, chi stavo cercando da una vita e che magicamente spunta quando meno te lo aspetti.
Francesco, l'uomo della mia vita. Lui, il biondo che non solo ti rapisce, ma ti fa letteramente prendere quattro infarti di fila per quanto è bello. Colui che ormai da due mesi ha preso il mio cuore e che non lo abbandona più. Lui, che anche se nella serie tv è morto, vive ancora nei miei ricordi. A proposito, quella cagata di serie tv dovrei continuarla in effetti, ma non più senso senza di lui. Sono stati meschini e disonesti a fare una cosa del genere, per rispetto al mio Francesco e per rispetto ai sentimenti che provo verso di lui, non seguirò mai più quella serie tv. L'unico motivo per cui la seguivo era semplicemente vedere lui che si faceva il fighetto perché diciamolo era fighetto a quei tempi e vederlo mentre conquistava la mia mano, non quella della scema di turno. La protagonista era davvero una gran cog...

"Che fai?" Mi chiese Pepi, mentre mi guardava, seduto di fronte a me. Appunto, non si può mai parlare da soli, che palle che siete. Stavo avendo un monologo interriore, la prossima volta metto un cartello stile 'non disturbare'.

"Sto ammirando il mio fidanzato." Risposi sospirando.

"Quale dei tanti?" Chiese Ilaria.

"Lui." Dissi indicando Francesco sullo schermo del telefono. Era anche il mio blocca schermo e la mia home.

"Ma non era quello al super?" Mi chiese Vanessa concentrata.

"Allora lo hai visto anche tu! Aspetta, quello era Barney." Dissi io.

"Ma Barney non c'era, uffa! Lo avessi visto, te lo avrei detto io." Rispose lei.

"Tu sei miope, come hai fatto a vederlo?" Chiesi, serrando i miei occhi a due fessure.

"Siete tutti razzisti perché io sono miope, vero?!" Chiese lei indignata, ancora una volta.

"Anche io sono miope per questo non vedo le persone che mi stanno a due metri di distanza." Risposi.

"E comunque prima di passarci davanti, questo qui era accanto a me, mentre io prendevo il the, lui prendeva le birre. Ma Barney non c'era." Spiegò Vanessa.

"Appunto perché sei miope e non riconosci le persone a distanza di due metri, non avrai neppure riconosciuto Barney." Spiegò anche Pepi.

"Ma io l'ho vistoooooooooooooo!" Urlai e tutto il mc si girò a guardarmi.




____






"I wanna beeeeee I wannaaaa beeeeeee I wannaaaaa beeeeee famoussssssssss!" Sentii canticchiare dalla cucina.

"Cos'è?" Domandai a Pepi.

"A tutto reality, è un cartone a serie tv abbastanza scemo." Mi spiegò, interessato alla tv.

"Qualcuno ha detto a tutto reality, bellissimo!" Esclamò Vanessa.

"Ecco perché abbiamo sky." Dissi io contrariata.

"Ma dai, è bello Kass." Disse Pepi ridendo.

"Sono tornato!" Disse Rinz, tornando vittorioso come un combattente dopo aver vinto una guerra.

"Com'è andata?" Chiese Ilaria, seduta su uno sgabello al tavolo di marmo.

"Benissimo. Ho fatto amicizia con i miei colleghi, abbiamo bevuto penso cinque o sei caffè, ma perché offrivo sempre io, non per altro, ma comunque è andata molto bene." Rispose soddisfatto.

"Non hai mai pensato che fosse scroccare quello?" Domandò Pepi.

"Macché, c'è rispetto tra di noi. Soprattutto perché tifo inter e mi hanno subito detto che sono tutti interisti lì dentro, è il mio ambiente, me lo sento." Continuò fiero.

"Hai conquistato qualcuno?" Chiesi io curiosa.

"No, oggi no. In realtà c'è una mia collega eh, però non fa per me." Disse subito lui.

"Non ci credo, tu che ti tiri indietro davanti una donna?" Chiese ridendo Pepi.

"Ha 60 anni." Disse semplicemente Rinz.

Tutti scoppiammo a ridere.

"Il tuo ambiente, con le nonne." Lo riprese Pepi.

"Non vi racconto più niente, basta." Disse indignato Rinz.

"Ti ho passato l'indignazione a quanto pare." Constatò Vanessa, dubbiosa.

"Se vuoi puoi superare questo trauma guardando una serie tv." Dissi io.

"Non mi avrete mai." 










Angolo Autrice:
 
Ho pubblicato anche il terzo capitolo e ormai pubblico anche il quarto così mi porto avanti col lavoro, tanto sarà aggiornato non appena potrò.
E' una storia molto easy quindi gli aggiornamenti saranno anche molto easy.
Vi auguro comunque una buona lettura, spero che vi faccia ridere e che vi sia piaciuta.
Ci vediamo alla prossima, xoxo Vanex23

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


"Sapete, stanotte mentre mi annoiavo ho scritto una storia per mio nonno." Comunicai a miei amici, mentre stavamo in sala a guardare la tv.

"Perché non dormi come tutte le persone normali la notte tu?" Mi chiese Ilaria.

"Perché non riesco a dormire e comunque la storia è carina." Dissi io.

"Tuo nonno mi manda il buongiorno con i cinque stelle come immagine del 'buongiornissimo' su facebook." Mi comunicò Pepi.

"Sì, anche a me." Risposi io.

"Quindi è normale?" Chiese ancora lui.

"Sì, vuol dire che gli stai simpatico. La volete sentire la mia storia?" Chiesi io gloriosa.

"Spara." Disse Vanessa.

"Ho scritto una storia in cui mio nonno era il regnante di una casa di got e riusciva a sconfiggere gli estranei e Giovanni Neve alla fine mi doveva sposare per sdebitarsi col sovrano, fine." Comunicai contenta.

"Hai un futuro come scrittrice." Disse Pepi.

"E sicuramente ti pagheranno anche molto." Continuò Rinz.

"Niente morti, incesti strani o altro?" Chiese Vanessa.

"Moriva solo zia Dany, ma dovevo essere io la signora di Grande Inverno insieme a Giovanni Neve." Dissi io soddisfatta.

"Scommetto che lo hai conquistato con un bel 'Jon Snow, tu non sai niente'." Disse Vanessa.

"Come fai a saperlo?" Domandai stupita.

"Eh, ho dei poteri magici, per questo spavento quelli di scienze politiche quando passano vicino la mia finestra." Rispose ridendo.

"Ma a che punto sei con sviluppo?" Domandai curiosa.

"Preferisco non parlare." Rispose, sprofondando sul divano.

"E' troppo lunga, vero?" Chiesi ridendo.

"Tuo nonno mi ha appena mandato una sua foto con su scritto 'vota cinque stelle'."


____




Dopo anni finalmente mi ero decisa a tornare da Zara. Quel negozio mi mette ansia, costano troppo i vestiti e ogni volta ho paura che suoni quell'apparecchio per l'antitaccheggio, perché penso che possa essere individuata come troppo povera per mettere piede lì dentro. Entrai molto a rallentatore in realtà ma come sempre, non successe nulla, quindi iniziai a vagare come una povera anima in pena, stile dantesca, per il negozio. Penso sia la punizione terrena per tutti quelli che come me, sono indicisi e vogliono andare a fare shopping almeno una volta ogni mese. Non chiedo tanto poi. Inoltre ci impiego sempre un bel po' di tempo prima di scegliere esattamente cosa comprare e cosa non comprare, non ce la faccio proprio a non essere indecisa ad ogni modo.
Alla fine comunque compraii un paio di jeans che mi erano da subito piaciuti e poi due magliette, una bianca e una grigia, molto carine e che possibilmente avrei messo nel momento in cui magari, se il tempo a Firenze si fosse degnato comunque, ci fosse stato un po' di sole.
Il commesso devo dire che comunque era molto carino, capelli leggermente ricci e neanche troppo e comunque corti, quindi evitavano di esplodere come quelli di Caparezza. Ma il suo sguardo, mi ricordava qualcuno o per meglio dire, mi ricordava qualcuno di famoso.
Lo squadrai da cima a fondo e seppi subito chi fosse.

"Ramsay Bolton, anzi Ramsay Snow." Dissi tutta contenta.

"No, veramente io mi chiamo Daniele." Disse il ragazzo, mostrandomi l'etichetta con scritto il suo nome.

"No, tu sei Ramsay, hai torturato Theon per tanto tempo e dopo sei morto ucciso da Jon Snow." Replicai io.

"Non capisco.." Mi disse, guardandomi strano.

"Hai avuto una controfigura nelle scene?"



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"Perché la tv è su sky sport?" Chiese Ilaria non appena tornai a casa.

"Colpa mia, stavo guardando un servizio su Leonardo Bonucci che è del Milan, quindi." Fece spallucce Pepi. Vanessa uscì dalla cucina con un panino col salame, roteando gli occhi.

"Voi due non fate altro che mangiare e guardare tv, non è normale." Li riprese Rinz.

"Voglio anche io il panino." Disse Pepi soffrendo.

"Non faccio panini ai milanisti." Rispose Vanessa sedendosi sul divano.

"Ho incontrato Ramsay Bolton/Snow da Zara oggi." Dissi a tutti.

"Chi è?" Chiese Rinz.

"Un attore di got." Rispose Vanessa.

"Ed io che pensavo fosse un calciatore famoso." Continuò Rinz.

"No quello è Ramsey e gioca nell'Arsenal, Kassandra intende Ramsay con la A." Specificò Vanessa.

"Ah, continuo a non capire." Comunicò ugualmente Rinz.

"Ci hai parlato?" Chiese Ilaria.

"Sì, ma mi ha detto che il suo vero nome è Daniele e quando gli ho chiesto delle controfigure mi ha detto che non capiva niente di tutto ciò che gli stavo chiedendo." Dissi offesa.

"Perché hai chiesto ad un attore se ha delle controfigure?" Chiese Pepi.

"Non dovevo? Ero curiosa." Mi giustificai.

"Ma è come sminuire il suo lavoro effettivo." Mi spiegò Pepi.

"Forse per questo dopo mi ha detto che era meglio tornare a casa." Dissi triste. Scherzo, io non sono mai triste.

"Va bene, adesso silenzio che sta per giocare il Milan in Europa." Disse Pepi, mettendo la tv a tutto volume. In quel salotto scappammo tutti per quanto era stata messa ad alto volume la televione ed io andai in cameria ad ammirare almeno l'opera buona che avevo compiuto, scegliendo accuratamente cosa prendere. Sono sempre fiera di me in questi casi.

"Stai guardando Mr robot?" Mi chiese Vanessa, entrando in camera.

"No, sto ammirando i miei ultimi acquisti." Le dissi contenta.

"Mi fai rivedere per favore Francesco?" Mi chiese cuoriosa.

Le passai il mio cellulare e dopo pochi secondi di ricerca, constatai che l'account di Francesco non esisteva più.

"Com'è possibile?" Chiesi io triste. Stavolta lo ero davvero

"Però ieri c'era." Disse lei dubbiosa.

"Sì, vi ho fatto vedere anche le foto. Io non ho fatto nulla." Dissi dispiaciuta.

"Forse ha disattivato l'account per problemi o magari qualche hacker stile mr robot glielo ha rubato, disattivandolo." Mi spiegò.

"Sarebbe il momento buono per iniziarlo comunque, potrei prendere mille spunti per hackerare i profili di tutti i miei fidanzati." Dissi decisa.

"Te lo avevo detto io!" Annunciò entusiasta della mia scelta.

Improvvisamente un tonfo sordo ci fece scattare verso il solotto. Uscimmo correndo dalla nostra stanza, seguite da Ilaria e andammo a controllare cosa stava accadendo. Notammo subito Rinz buttato a terra davanti la tv a fissarci sconcertato mentre Pepi era sul divano e ci stava salatando di sopra.

"Il divanoooooooooo!" Urlò Ilaria estremamente sensibile a quella visione, visto che pomeriggio aveva pulito tutta la casa e aveva sistemando anche il copri divano.

"Ma che è successo?" Chiesi sconvolta.

"Il Milan ha segnato! Stiamo tornando merdeeeeeee! Leonardo BO NUC CI!!!!" Esultò Pepi.

"E tu che ci fai a terra?" Chiese Vanessa, indicando Rinz.

"Mi ha buttato quel cretino a terra, mentre io stavo mangiando tranquillamente un pop corn." Rispose scioccato.

Io scoppiai subito a ridere per quella scena.

"E' così tanto divertente?" Chiese Rinz stupefatto.

"No, mio nonno mi ha mandato un suo messaggio per augurarmi buona serata."













Angolo Autrice:
 
E pure il quarto capitolo è uscito, ne ho approfittato per ora che potevo perché dalla prossima settimana riparto per le lezioni quindi non so se avrò internet sufficiente per scrivere o meno tutte le altre storie.
Spero comunque che questa ff vi stia piacendo perché è molto easy e sto cercando di renderla il più simpatica possibile, ad ogni modo vi auguro una buona lettura.
Alla prossima, xoxo, Vanex23

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 5



Ho passato gli ultimi due giorni a piangere perché il profilo di Francesco è stato disattivato su instagram e non è più riapparso. Mi sento come Laura Pausini quando scrisse 'Marco è andato via e non ritorna più', solo che nel mio cuore c'è Francesco. Che depressione in corpo. E pensare che domani devo anche ritornare all'università, non posso assolutamente rimandare più con altri desideri magici questa cosa, uffa. Oggi mi sono svegliata proprio malissimo, c'è da dirlo.
Andai su youtube e iniziai a cercare qualche video divertente da vedere, erano solamente le 12.30, non mi andava proprio di alzarmi dal letto. Mi ritrovai sulla home un video di Scottecs, amo da morire i video di questo canale e dicisi di andarne a vedere uno in particolare, quello del '7 è la misura massima di qualsiasi cosa- dott. culocane.', è senza dubbio il mio preferito. Solo che dovetti alzarmi necessariamente dal mio letto perché avevo fame ed era arrivato il momento di mangiare qualcosa, con sottofondo Sio.

"Cosa stai guardando?" Mi chiese Rinz.

"7 è la misura massima di qualsiasi cosa- dott. culocane." Risposi.

Rinz scoppiò subito a ridere e si mise a guardare il video insieme a me. Ridevamo praticamente per tutto come due scemi, forse per questo eravamo amici o semplicemente eravamo scemi e ancora non lo sapevamo. Forse più la seconda.

"La tv è mia!" Urlò Pepi saltando sul divano con una tale grazia che un elefante avrebbe davvero fatto meno danno.

"Gioca qualche squadra alle 12:30?" Chiese Rinz.

"No, c'è un anticipo inutile, Cagliari - Atalanta, chi se lo guarda, io voglio vedere a tutto reality." Disse Pepi posizionandosi comodamente sul divano.

"Quale danno?" Chiese Vanessa, sbucando dalla cucina.

"L'isola." Rispose Pepi.

"Era il mio preferito." Disse Vanessa.

"Non ho ancora capito cos'è." Disse Rinz.

"Guardalo insieme a noi, è troppo bello." Disse Pepi.

Ci sedemmo tutti quanti a guardarlo. In realtà io non capii molto perché facevo fatica a capire di chi parlavano o con chi ce l'avevano, non sono bravissima di impatto a memorizzare i nomi, dev'essere sincera. Ma è una cosa che col tempo, se seguo costantemente una serie tv, imparo. Ad esempio di Got li so tutti e sono pure 7 stagioni con mille, se non oltre, personaggi, più i morti che i vivi ovviamente.

"Lei è una troia." Informò Pepi, indicando la serie tv, mentre parlava con me e Rinz.

"Come si chiama?" Chiesi io.

"Heather." Rispose Pepi.

"A me piace, mi piace perché è cattiva." Disse Vanessa.

"E' il ruolo da cattiva che la fa sembrare troia." Spiegò Pepi.

"Non parliamo di questi argomenti, se ripenso a Ditocorto e alla morte che ha fatto, mi viene da piangere." Dissi nostalgica.

"A me Ditocorto non piaceva." Mormorò Vanessa.

"Ditocorto era l'emblema." Risposi io.

"Dai, una volta tanto che Sansa ha fatto qualcosa di geniale." Disse Vanessa.

"Sansa rimarrà per sempre una gran cogliona." Dissi, giudicandola colpevole.

"Assolutamente." Concordò Vanessa.

"Fate silenzio, qua stanno litigando." Disse Pepi.

"Ma è un cartone." Risposi io.

"E' comunque più interessante delle litigate a cui assisto in real life."



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Il lunedì mattina per me è sempre traumatico, soprattutto se la mia sveglia suona per sei volte di fila ogni minuto perché so che tanto non mi sveglierò e che quindi dovrà trovare un nuovo modo per alzarmi. Passai penso gli ultimi dieci minuti nel mio letto lamentandomi della mia vita e del fatto che mi fossi iscritta all'università e non avessi invece trovato un lavoro stile SALUDA ANDONIOOO come quel ragazzino Marco, potevo essere benissimo la sua consulente di affari o anche la sua fashion blogger, potevo essere Chiara Ferragni che come preoccupazione ha quella di giustificare la sua relazione con Fedez e in più i miei capelli sarebbero stati sempre curati perché ovviamente avrei avuto tutti gli shampoo pantene gratis. Potevo essere anche Kitty e andare ad insultare le persone di Teramo urlando CENTODIGIOTTOOOOO oppure semplicemente potevo farmi i cazzi miei ed essere una povera, piccola e mitica polpetta che guardava serie tv nel buio della sua stanza, avvolta a mo' di involtino primavera nella sua bellissima copertina delle winx e con sempre qualcosa da mangiare pronto al suo fianco. E invece no (NON C'EEEEEEEE' UN TEMPO PER PENSAREEEEE PER CREDEREEEE CHEEEEEEE) l'università, ingenuamente, come una povera stupida.
La porta della mia camera, ancora al buio si spalancò, e la luce mi colpì in pieno volto facendomi nascondere come un vampiro si nasconde non appena vede il sole per rifiuggiarsi nell'oscurità. Ho davvero un futuro come poetessa e scrittrice, Rinz aveva ragione.
Nella stanza entrò qualcuno, sentivo dei passi e mi misi a sbirciare per capire chi fosse, anche se il mio intento era quello di fingermi morta e che qualcuno disegnasse la mia sagoma sul letto stile CSI Miami (voglio Orazio nella mia camera con quella sigla UAAAAA) e dire 'ora del decesso'. Ma invece non fu così. Perché in realtà nella mia stanza c'era Vanessa, che, stava semplicemente gironzolando attorno al mio letto, con ancora la sua coperta delle winx addosso e di sottofondo sentivo una canzoni a me familiare. Era la colonna sonora dei pirati dei Caraibi.

"Sveglia scimmiotta, oggi devi andarci davvero a lezione." Mi disse gloriosa.

"No, sono morta." Dissi chiudendo gli occhi, sempre immobile.

"Ed io sono Capitan, Capitan Jack Sparrow!" Urlò salendo sulla sedia della mia scrivania e spostando il plaide come se fosse un mantello.

"Per questo c'è la canzone dei pirati dei Caraibi di sottofondo?" Domandai, mettendomi a sedere sul letto.

"Ma allora hai visto che non sei morta! Comunque sì, avevo voglia di fare una camminata epica stamattina, ogni tanto trovo qualche ispirazione, quelli di scienze politiche non mi danno più così tanta gioia." Ammise triste.

"Sono un morto che parla." Dissi ridendo.

"47." Mi rispose.

"No, io di scarpe prendo il 39, cosa c'entra?"  Chiesi confusa.

"Morto che parla, 47." Disse, sbattendosi una mano sulla fronte.

"Di prima mattina non mi dovete parlare di queste cose così complicate, non mi ricordo neppure come mi chiamo." Sospirai.

"Come ti chiami?" Mi domandò.

"Kassandra, lo sapevi che c'era nell'antica Grecia una storia su una sacerdotessa che si chiamava Kassandra che era cieca ma che aveva le visioni e nessuno le credeva? Incredibile! Sono davvero indignata!" Mi lamentai.

"Okok, ero venuta qui per aspettare semplicemente il mio turno per andare in bagno." Mi rispose indietreggiando Vanessa.

"Il bagno è libero." Dissi ovvia.

"E vai a cagare." Mi rispose ridendo. Stava citando Checco Zalone. Mi ributtai sul letto affranta.

"Voglio morire." Dissi semplicemente.

"Ti conviene sbrigarti se non vuoi fare tardi, Pepi ha finito di nuovo tutte le gocciole quindi non so cosa sia rimasto per fare colazione. Buona giornata!" Mi augurò prima di sparire della mia stanza 

LE GOCCIOLE NOOOOOOOO!

"Tatatararatarataratttaaaaaààààà!"



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E anche la prima lezione di quest'anno era passata come se niente fosse. Oggi avevo avuto per mia fortuna solo tre ore e finalmente ero tornata a casa, anche se abbastanza stanca e piena di fame, tanta fame. Domani ci avrebbero presentato un nuovo professore di chimica, perché quello dell'anno scorso andava in pensione. Era simpatico però. Somigliava un po' a mio nonno ma non era fissato con i cinque stelle quindi era ovviamente decisamente diverso di carattere da lui. Non faceva propaganda politica, almeno questo. Nella mia testa avevo ancora quella danna canzoncina dei pirati dei Caraibi e continuavo a cantarla come se fossi la scimmia nella testa di Homer Simpson e come se fosse l'unico obiettivo della giornata. Mi sentivo come la foca del video di Netflix che girava su se stessa mentre suonava con una trombetta la canzone di Got storpiandola un po'. Ma leggermente eh. Solo che in quel caso la foca era indipendente, io invece avevo foca e scimmia nel mio cervello e non riuscivo a fare nulla. Inoltre durante l'ultima ora della prima lezione, presa dalla noia infinita e senza poter parlare con qualcuno a cui raccontare la mia storia sul mio nome, scrissi una storia super mitica che mi rese orgogliosa della persona che ero. Ma era ancora senza titolo, perché ovviamente le grandi idee nascono senza schemi e strutture, il titolo lo avrei messo alla fine. In questa storia io ero la protagonista e avevo un laboratorio segreto stile Dexter in cui producevo brioches alla nutella super illegali e il mio fornitore principale era Rinz, lo stavo portando all'obesità, ma lui non mi voleva denunciare perché eravamo amici. Le mie brioches diventarono famose in tutto il mondo e chiunque voleva sapere e scoprire gli ingredienti nascosti perché ovviamente erano top secret, fin quando un giorno non arrivò in casa mia la finanza e nonno riuscì a corromperli per farli tacere. La mia opera si bloccò perché purtroppo ero a corto di idee e poi avevo fame quindi il mio stomaco non mi faceva lavorare bene.


"E' successa una cosa bruttissima!" Esclamò Pepi appena entrai in casa.

"Rinz ha deciso di smetterla con le donne?" Chiesi io.

"Peggio!" Continuò Ilaria.

"Allora non riesco a capire." Risposi confusa.

"Hanno staccato internet a tutta la palazzina Kassandra!" Disse in lacrime il mio amico.

"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO NIENTE SERIE TV!" Crollai a terra disperata.

"Mi dispiace." Mi disse Pepi mettendo una mano sulla mia spalla, confortandomi come quando si è ad un funerale e non si sa cosa dire.

"E ora come passerò il mio pomeriggio e la mia serata aspettando domani?" Piansi.

"Troveremo qualcosa da fare o al limite ce la inventeremo." Mi disse Ilaria convinta di quello che stava dicendo.

Sentimmo aprire la porta di casa, era appena tornato Rinz dal lavoro, tutto soddisfatto e contento, che si avvicinava alla sala. Appena mi vide in ginocchio rimase interedetto sulla scena e con un piede stava nel corridoio e con l'altro in mezzo alla sala, non sapendo esattamente cosa dire o fare.

"Che è successo?" Mi chiese scombussolato.

"Ci hanno staccato internet!" Dissi ancora disperata. La sua espressione non era cambiata, era impassibile. Tornò in cucina e si prese una bottiglietta d'acqua e in quel momento notai che aveva in mano una trombetta.

"Mi dispiace." Rispose anche lui. Chiunque capiva il mio disagio quel momento.

"E' una trombetta quella?" Chiesi.

"Sì, ti piace?" Mi chiese contento.

"Perché hai comprato una trombetta, abbiamo così tante cose inutili in questa casa." Disse Ilaria stranita.

"Tipo?" Chiese Rinz.

"Tipo te, perché avere anche una trombetta?" Chiese ancora Ilaria.

"Questa trombetta è stupenda, adesso vi faccio vedere che canzone ho imparato a suonare." Ci disse fiero. Rimanemmo tutti a braccia conserte e aspettammo di sentire la sua performance. Partì subito soffiando e ci furono circa venti secondi di 'popopo' di trombetta e dopodiché finì il tutto.

"Guarda guarda guarda il ca che me ne frega!" Cantilenò e dopodiché riprese a fare 'popopo' con la trombetta soddisfatto.

"Era questa?" Chiese Pepi.

"Sì, ma se vuoi so suonare anche Gigi D'Ag." Disse contento.

"Ti preferivo quando alle medie sapevi suonare il flauto col naso." Disse Pepi.

"Ma quello lo so fare ancora, domani vado a comprare un flauto allora." Rispose deciso, andando verso la sua camera.

"Magari riesce a conquistare qualcuna con questo talento."





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Era ormai sera e ancora stavo cantando nella mia testa quella canzone oscena di Rovazzi, colpa di Rinz che aveva deciso di suonarla e cantarla ripetutamente per tutta la stanza. Inoltre ogni tanto partivano colpi di trombetta che facevano sempre spaventare chiunque. Una notte di queste gliel'avrei sicuramente rubata e dopo sarei andata io a spaventarlo. Ah, che piano infallibile. Certe volte mi faccio i complimenti da sola per quante cose intelligenti riesco a pensare nel giro di pochi secondi. Dovrei avere il premio Nobel solo per questo. Il Wi Fi comunque alla fine funzionava di nuovo, dopo tre ore di pianti e agonie decisamente sì.

"Mi fa volareeeeee, mi fa volareeeeeee.." Sentii da corridoio.

"Non so se son pazzooooo o sono un geniooooooo faccio i selfieeeee mossiiii alla Gué Pequenooooo...." Ancora.

"E' tutto molto interessanteeeee POPOPOPOPO" Basta.

"Ho appena finito di vedere teen wolf per sempre sto piangendo ho finito la mia prima serie tv dopo sei anni voglio piangere, datemi acqua." Arrivò Vanessa correndo per tutto il corridoio.

"Tieni." Dissi porgendole un bicchiere d'acqua.

"PO POROPOOOO POROPOOO POPOPO POPOPO POROPOROPOOOOO!" Si udì per tutta la casa.

"Ma è Gigi D'Ag." Disse Vanessa.

"In realtà è Rinz che fa il cretino. Oggi ci hanno citofonato pure i vicini per dirci di smetterla." Disse Pepi estenuato.

"Rinz e Malgioglio nella stessa casa del Grande Fratello ce li vedrei bene. Lui che suona la tromba e Malgi che si lamenta col sottofondo musica." Disse Vanessa pensierosa.

"Uno dei due poi si innamora, meglio lasciar perdere." Dissi io ridendo.

"POOOOOPOOOOOOPOROPOOOOOPOOOOPOPOPOPOPOPOPO!" Si sentì ancora.

"Ma è la sigla di got!" Dissi io entusiasta.

"Scusate, è partito un video di uno che suonava sta cagata con la tromba." Urlò Rinz dalla sua stanza.

Ci guardammo tutti perplessi e nessuno disse più nulla.

"Vabè, torno nella mia stanza a guardare il GF che sta per iniziare. Chissà cosa succederà stasera con Malgi." Disse ridendo.

"E' il mio nuovo idolo." Cuminicai ridendo.

"Malgioglio con la mascherina è me quando sento Rinz cantare o suonare qualcosa da oggi pomeriggio." Ci informò Pepi.

"POPOOOOPOPOPOOOOOPOPOPOOOOOOPOPOPOOOOO." Oddio questo ragazzo aveva perso ogni speranza.

"Lasciatelo stare, è interista, prima o poi si stancherà." Ci disse Pepi.

"POPOOOOOOPOPOPOOOOOOOPOPOOOOOOPOPOOOOOOOO!" Era più forte.

"Sta suonando la sigla della pubblicità della banca Mediolarum, quando lo capirà?"

"Passatemi la mascherina e gli occhi di Malgioglio, subito."









Angolo Autrice:
Eccomi qui anche con questo straordinario quinto capitolo. Pubblico oggi perche da domani sarò nuovamente all'università quindi non avrò tempo e non so precisamente quando aggiornerò, però comunque continuerò a scrivere e appena avrò internet posterò.
Dal prossimo capito ne succederanno delle belle per tutti i personaggi oltre che per Kassandra e soprattutto si entrerà nel vero gioco delle serie tv.
Vi auguro comunque buona lettura e spero che vi faccia divertire la lettura di questa ff. 
Noi ci becchiamo alla prossima, xoxo Vanex23.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


Come in tutte le mattine arriva un punto morto delle lezioni in cui o ti addormenti mentre segui e non te ne accorgi oppure inizi a fantasticare sul tuo mondo ed io decisi proprio di iniziare ad ideare un mondo tutto mio, chiamandolo Il Mondo di Kassandra. Ovviamente c'è da dire che Il Mondo di Kassandra è l'unico e il solo originale. Il Mondo di Patty è un plagio, anche brutto della mia vita. Insomma, chi si sarebbe mai innamorata di uno come Matias? Solo Patty. Infatti in realtà Antonella (La Divina) ero io. Non a caso, ricordo perfettamente tutti i balletti, perché, ebbene sì, ero io la direttrice, la coreografa e la ballerina professionista che ha ideato tutte quelle coreografie.
La mia storia comunque era ben diversa da quella di Patty, infatti per fortuna eravamo tutti amici senza schieramenti tra Forza Italia e PD. Non ci importava nulla di queste differenze, l'importante era che tutti sapessimo il ritornello di "Cara Italia" di Ghali.
Il mio telefono improvvisamente si collegò al wi fi dell'università, e iniziò un vero e proprio delirio di messaggi improvvisi. Annoiata e senza nulla da fare, piuttosto che seguire ancora la lezione dopo la meravigliosa storia che stavo immagiando ancora nel mio cervello, decisi di rispondere a tutti i messaggi. Chissà se Valentina Vignali aveva il telefono pieno di tutti questi messaggi.

65 Messaggi nel gruppo dei miei coinquilini e siamo solo alle 11.30 di mattina. 
Alle 12:00? Topi morti?


 

GRUPPO COINQUILINI 


Pepi: qualcuno mi spiega perché chi ha finito le gocciole? E chi ha finito anche la nutella? E chi ha finito anche il latte? Per non parlare delle fette biscottate????

Rinz: oggi vado a comprare un flauto.

Mattia: Non sono stato io.

Pepi: -.-

Ilaria: Ragazzi ho pulito il divano, cortesemente non sporcatelo di nuovo con le patatine, grazie.

Mattia: Non sono stato io.

Vanessa: Ridillo che non l'abbiamo capito.

Mattia: Perché Rinz devi comprare un flauto? Compra i flauti che ce li mangiamo.

Rinz: perché la batteria costa troppo.

Pepi: perché tu sai suonare la batteria?

Ilaria: Ho lavato anche il pavimento, per cortesia non sporcatelo con le scarpe piene di sassi, la faccia piena di schiaffi e gli occhi pieni di te.

Mattia: Non sono stato io.

Rinz: no, però voglio fare i video su youtube e diventare famoso.

Vanessa: Rinz gamer 89.

Pepi: Lo faccio per voi.

Rinz: potrei commentare una partita dell'inter.

Vanessa: Eppur si muove. Chi lo ha detto? Tiziano Ferro? No, Rinz, guardando una partita dell'inter.

Rinz: NOTA AUDIO DI DUE SECONDI IN CUI RIPRODUCE UN SUONO DI UNA TROMBETTA.

Mattia: NOTA AUDIO DI 30 SECONDI IN CUI PARLA DELL'INTER MA A NOI NON FREGA NIENTE.


Ilaria: Avete rutt u cazz.

Kassandra: Che ci fa Mattia nel gruppo dei coinquilini se non è un nostro coinquilino?

Mattia: Conosco più casa vostra che casa mia.

Vanessa: Certo, mangi a scrocco da noi.

Pepi: Certo, perché a casa tua non comandi manco sulla spazzatura.

Rinz: NOTA AUDIO DI 30 SECONDI IN CUI SI IMPAPPINA DA SOLO CON LE PAROLE E L'UNICA FRASE CHE SI CAPISCE E' UNA SERIE DI BESTEMMIE.


Pepi: Oh ma sono a lezione, la finite di mandare note audio? Ca vi lavu cu spruzzinu.

Kassandra: Hai già due lauree tu?

Pepi: Non ho nemmeno le gocciole, come faccio ad avere due lauree?

Vanessa: Veni cca ca ti sciuppu a testa.

Kassandra: Mattia pagaci i soldi dell'affitto e non succederà nulla.

Mattia: Non sono stato io.



Il mio unico problema è che fondamentalmente mi dimenticavo dopo un po' di rispondere ai messaggi, quindi uscii dal gruppo dei miei coinquilini e mi dimenticai totalmente di leggere gli altri messaggi. In compenso c'era la chat di Giovanni 20ini, che continuava ad informarmi del meteo e dei fatti più eclatanti calabresi. Era ormai diventato il mio tgsky24. Solo che lui era Gianni 20ini24h.
Dopo un paio di minuti, una mia collega, Aventina, mi fece tornare alla realtà ricordandomi che oggi avremmo conosciuto il nostro nuovo prof di chimica.

"Chissà come sarà!" Esclamò lei.

"Spero giovane." Constatai io.

La pausa passò molto velocemente, poiché io come sempre la passavo mangiando e complottando con alcuni miei colleghi e quindi tra una briscola e una scopa, alla fine ci toccava ritornare di nuovo in aula per la nuova lezione di chimica. Mi sento troppo come Jesse Pinkman in BrBa quando agli inizi con White iniziarono la loro esperienza con la chimica e la meth. Anche se comunque c'era da dire e sottolineare che White era proprio un genio e a Pinkman riconoscevo anche la bellezza. Era proprio bono!
Finalmente anche il prof era arrivato in aula e c'eravamo tutti seduti, curiosi anche di sapere chi fosse e come fosse. Stava ancora girato di spalle a sistemare tutta l'attrezzatura mentre eravamo tutti seduti a bisbigliare comunque tra di noi.

"Salve a tutti, io sono il vostro nuovo insegnante di Chimica." Disse, prendendo in mano il microfono e presentandosi.

"Ma quello è.." Iniziai a dire.

"Il nostro nuovo prof!" Esclamò Aventina.

"No! Quello è Nikolaj Coster-Waldau." Dissi contenta e applaudendo.

"..." 

"Non dirmi che non sai chi è." 

"..."

"Devo immediatamente dirlo ai miei amiki."



***



"GUARDATE HO FATTO ANCHE UN SACCO DI FOTOOOOOOO E' LUIIIII IL MIO PROF DI CHIMICA!!!!!" Esclamai contenta mentre facevo vedere a tutti la mia foto incriminante.

"Ib ebbebbi..." Disse Vanessa mentre stava mangiando un piatto di lasagne (cosa che sta facendo sul serio adesso mentre scrive!)

"Cosa?" Chiesi.

"In effetti, si somigliano." Disse poi, appena finì di mangiare.

"SIGNORI!" - Iniziò Pepi con fare solenne. - "Siamo di fronte ad un caso clinico biologico importante."

"Cioè?"

"Boh, mi andava di dirlo, studio biologia, ogni tanto me lo posso permettere."

"Ma levati." Dissi indignata.

"Io sono Very Important Pepi, io può tutto."

"Pensavo a meeee col mondo in manoooo ma senza gocciole dov'è che vadooooo." Cantò Vanessa. E Pepi scoppiò a piangere.

"Almeno se non mangi più gocciole ti rimetti in forma per la prova costume." Disse Ilaria. E Pepi riprese a piangere.

Il campanello suonò all'improvviso.

"Chi va?" Chiese Pepi.

"Perché questo campanello vi fa così paura?" Chiesi. 

Ogni volta sempre la stessa storia: suona il campanello e nessuno vuole andare ad aprire. Se è il fattorino delle pizze, dobbiamo decidere sempre con testa o croce chi deve andare, se è il corriere uguale, se sono i vicini direttamente non apriamo, se è Rinz piuttosto fa prima ad entrare dalla finestra.

"Vado io!" Si propose Vanessa.

"Sei sicura? E se poi te ne penti?" Domandò Mattia.

"E tu da dove sbuchi?" Chiese Ilaria.

"Ma perché tu continui a vivere a casa nostra?" Domandai a Mattia.

"Mi ha aperto Pepi." Rispose lui.

"Ma la smetti di farlo campare sulle nostre spalle? Poi ti lamenti se ti finisce il cibo, te lo meriti." Dissi, rimproverando il mio amiko Pepi.

"Ma non sono stato io." Disse Mattia.

"Ragazziiiiiiiiiiiiiiii!!" Esclamò Vanessa.

"Mi sento un po' al GF quando lo conduce Barbara d'Urso." Commentai.

"Abbiamo una nuova coinquilina." Annunciò fiera.

Dal corridoio sbucò una ragazza, capelli castani, alta, occhi azzurri, un tatuaggio sul braccio, una borsa nera, tutta vestita di nero, credo che il nero sia il suo colore preferito ma non vorrei azzardarmi troppo. 

"Ciao a tutti, piacere, Silvia!" Esclamò la ragazza sorridendo a tutti e facendo un saluto generico.

"La tua camera è quella infondo a destra, cioè l'ultima." Indicò Vanessa, alla fine del corridoio.

"Bene, un motivo in più per sfrattare Mattia l'abusivo che mangia cibo altrui." Commentai io.

"Ma non sono stato io." Disse Mattia.

"Vai a studiare mirco economia che è meglio." Risposi.

Il portone si aprì nuovamente, era Rinz stavolta che suonava un flauto col naso, stava suonando E MI SONO INNAMORATO MA DI TUO MARITO.

"Non ci credo, lo ha comprato davvero." Dissi sconvolta.

"E sta suonando e mi sono innamorato ma di tuo marito!" Urlò entusiasta Silvia.

"Io non merito di vivere in questo mondo." Commentò esasperato Pepi con la sua solita voglia di vivere, proprio come il suo Milan.

"Ma se già abbiamo lui, perché si ostina a comprare nuove cose? Inutili, per altro?" Domandò confusa Ilaria.

"E' anche la mia suoneria." Disse sempre Silvia.

"Anche la mia!" Urlai io.

"E io ho fatto un mix con Stavo pensando a te di Fibra." Disse anche Vanessa.

"Ce l'ho ancora nei preferiti quell'audio." Risposi io ridendo.

"Non ci credo, siete davvero disagiate come me!" Disse euforica Silvia.

"Poi andiamo insieme a spaventare quelli di scienze politiche." Disse Vanessa, prima di darmi il cinque.

"La tua borsa sta tremando." Disse Pepi indicando la borsa di Silvia e attirando di nuovo la nostra attenzione.

"No, non sta tremando, in realtà qui c'è il mio amore." Disse sorridendo la ragazza, che, aprendo la borsa fece uscire niente di meno che un cagnolino.

"Che carino." Dissi io avvicinandomi.

"Morde?" Chiese Vanessa.

"No, ma può fare male in altri modi visto che è il mio piccolo bastardino. Dai Leo, presentati a loro." Disse Silvia tenendo sempre il suo cagnolino in braccio.

"Leone il cane fifone." Disse Rinz scoppiando a ridere da solo.

"Non farci caso, è stupido a giorni alterni e oggi gli toccava."








Angolo Autrice:
Eccomi qui anche con questo straordinario quinto capitolo. Era da tanto che non aggiornavo e ho deciso di scrivere questo piccolo capitolo.
Vi auguro comunque buona lettura e spero che vi faccia divertire la lettura di questa ff. 
Noi ci becchiamo alla prossima, xoxo Vanex23.

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