La sposa di Ares di Suikotsu (/viewuser.php?uid=41101)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presagi ***
Capitolo 2: *** L'ARRIVO DEL DRAGONE ***
Capitolo 3: *** LOTTA IMPARI ***
Capitolo 4: *** IL RAPIMENTO DI SAORI ***
Capitolo 5: *** I QUATTRO DEI ***
Capitolo 6: *** Rosa rossa, rosa bianca ***
Capitolo 7: *** LE STRADE SI DIVIDONO ***
Capitolo 8: *** LA VOLONTÀ DI REI ***
Capitolo 9: *** IL RITORNO DI DEATH MASK ***
Capitolo 10: *** LA FURIA DEL LEONE ***
Capitolo 11: *** HYOGA È IN DIFFICOLTÀ ***
Capitolo 12: *** IL SACRIFICIO ***
Capitolo 13: *** LA CADUTA DEL DIO ***
Capitolo 14: *** LA LUCE DEL CRISTALLO ***
Capitolo 15: *** L'armatura d'oro ***
Capitolo 16: *** LA FORZA DI SHUN ***
Capitolo 17: *** L'ADDIO DI UN COMPAGNO PERDUTO ***
Capitolo 18: *** L'ULTIMO OSTACOLO ***
Capitolo 19: *** SCONTRO FINALE ***
Capitolo 20: *** La vittoria ***
Capitolo 1 *** Presagi ***
Disclaimer: i personaggi di Saint Seiya e Sailor Moon non mi
appartengono, ma sono di proprietà di Masami Kurumada, di
Naoko Takeuchi e della Toei Animation.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
I nomi degli antagonisti minori si basano su quelli di sovrani/condottieri spartani.
La nota AU è stata inserita per la mescolanza degli universi
e per alcune piccole modifiche che saranno presenti.
Prima di cominciare voglio ringraziare chiunque abbia aperto questa
pagina, poi con una breve descrizione dei personaggi se qualcuno non
li conoscesse in maniera approfondita, oppure non conoscesse una delle
due serie coinvolte:
Seiya: il protagonista principale e cavaliere di pegasus,
leader dei
bronze saint(cavalieri di bronzo); è testardo, deciso ed
impulsivo; di solito affronta seriamente solo il primo e l'ultimo
nemico.
Shiryu: Il cavaliere del dragone, ha un fortissimo legame con Seiya,
che in passato gli salvò la vita, e lui ricambiò
il
favore; è famoso per il suo potente scudo(che tuttavia si
è rotto fino ad ora nove volte tra anime e film) e
perché
spesso perde la vista.
Hyoga: Il cavaliere del cigno, governa le energie fredde al punto da
raggiungere lo zero assoluto; è il personaggio con la vita
più tragica: orfano come tutti i protagonisti, ha dovuto
uccidere il suo maestro posseduto, il maestro del maestro ed infine il
suo migliore amico.
Ikki: Il più forte e feroce dei bronze, oltre che il
più anziano(15 anni); il cavaliere della
fenice è di carattere piuttosto duro e arrogante, ma ha un
buon
cuore ed ama il fratello minore Shun.
Shun: Il più giovane dei protagonisti(circa 13 anni);
è
forte, ma la sua indole pacifica spesso lo porta alla sconfitta, ma suo
fratello maggiore è sempre pronto a correre in suo aiuto.
Saori: L'attuale reincarnazione della dea Atena.
Sailor Moon/Usagi: La leader delle guerriere sailor; nonostante sia la
reincarnazione della principessa della Luna è estremamente
imbranata ed infantile(prende sempre brutti voti, a scacchi perde
contro una bambina di sette anni, è capace di nuotare solo a
cagnolino), tuttavia ha un successo enorme con i ragazzi.
Sailor Mercury/Amy: La più intelligente del gruppo,
è anche l'unica a non essere sensibile al fascino maschile.
Sailor Mars/Rei: La guerriera di Marte, ha un carattere forte e deciso
ed a volte è un po' fastidiosa; ha grandi aspirazioni.
Sailor Jupiter/Makoto: La più forte fisicamente del
gruppo(al punto
che, senza trasformarsi in guerriera sailor, può picchiare
senza
problemi tre uomini adulti robusti); è estremamente
sensibile al
fascino maschile, dato che qualsiasi ragazzo le ricorda il suo ex.
Sailor Venus/Minako: La guerriera di Venere, la più vivace e
solare del
gruppo, non si scoraggia mai anche se a volte è un po'
imbranata.
Tuxedo Kamen/Mamoru: Il ragazzo in smoking che aiuta sempre le sailors
quando sono in difficoltà.
La fanfic si svolge dopo la battaglia contro Nettuno per i cavalieri e
per le sailors tra la seconda e la terza serie, dato che ritenevo
inutile la presenza delle guardiane esterne, dato che il nemico non
viene da fuori del sistema solare.
Aggiungo che per alcuni personaggi mi sono documentato, mentre per
altri ho inventato, ma i nomi non sono di mia invenzione.
Nota: Spoiler per chi non è ancora arrivato alla saga di
Nettuno, e ancora di più per chi non ha finito quella del
santuario.
Presagi
Saori
Kido si risvegliò di soprassalto: aveva fatto uno strano
sogno.
La donna dai capelli violacei si alzò dal letto ed
andò
al terrazzo che si affacciava sul giardinetto della sua lussuosa villa.
"Quel sogno...sono diverse notti che lo faccio...continuo a scontrarmi
con un guerriero in armatura...ma chi è? Non è
Apollo,
né Nettuno, né nessun altro dio greco che io e i
miei
saint abbiamo affrontato di recente. Possibile che una nuova minaccia
si stia avvicinando? Dovremo affrontare un nuovo nemico?"
Rei Hino era davanti al fuoco nel suo tempio: la ragazza dai lunghi
capelli corvini si stava
concentrando ed ascoltava la voce degli spiriti del fuoco; la stavano
avvertendo di una minaccia, un nuovo pericolo si stava avvicinando, e
lei e le sue amiche avrebbero dovuto tornare a combattere.
Cominciò una visione.
Un uomo con un'armatura rossa era in piedi,
con alle spalle un'intera città devastata, accompagnato da
tre uomini ed una donna, anch'essi in armatura, un
cavallo,
un avvoltoio, un grosso cane, un drago, un'arpia, un lupo,un leone ed
un toro; intorno a lui ruotavano la Luna, Giove, Mercurio, Venere e la
Terra, mentre sopra di lui, in cielo, stava un grande pianeta rosso,
Marte. L'uomo alzò la sua lancia e la scagliò
contro la
Luna, ma un'ondata di energia la respinse, accompagnata da una
luce accecante che illuminò l'area circostante; i cieli si
aprirono, e scesero un candido cavallo alato, un lungo dragone
verde, un cigno,
un uccello infuocato ed una bellissima fanciulla avvolta da delle
catene.
L'uomo in armatura alzò la sua arma, e cinque figure avvolte
da dei mantelli si unirono a lui, poi una ragazza vestita di rosso
comparve al suo fianco. Quella ragazza...era Rei.
La ragazza spalancò gli occhi.
"Cosa significa questa visione? Cosa rappresentano quelle bestie? E
perché sono al fianco di quell'uomo?"
La ragazza cominciò a riflettere, chiedendosi se quella
visione
fosse collegata ai recenti attacchi alla città da parte di
alcuni mostri: la settimana scorsa le sue compagne avevano dovuto
uccidere un minotauro, mentre proprio l'altro giorno avevano sconfitto
un ciclope.
Rei sospirò e si incamminò per un corridoio del
suo
piccolo tempio, passando davanti alla stanza del nonno, che dormiva
beatamente; la ragazza sorrise e passò oltre, poi si
affacciò ad una finestra, guardando un attimo le stelle. Una
in
particolare attirò la sua attenzione: una stella brillante di colore rosso che
non aveva mai visto prima.
"Non avevo mai visto quella stella..." - pensò la ragazza.
Uno strano rumore attirò la sua attenzione.
La giovane uscì lentamente, guardandosi attorno,
tenendo la
penna che custodiva il suo potere di sailor pronto all'uso.
Un altro sibilo. E questa volta molto più vicino.
La ragazza si mise con le spalle ad un albero, guardandosi attorno, poi
intravide due occhi luccicanti nell'oscurità: una creatura
la
stava fissando.
Quel mostro era diverso rispetto alla maggior parte di quelli che aveva
affrontato fino ad ora: sembrava molto più pericoloso.
La creatura sibilò di nuovo ed uscì dal suo
nascondiglio:
era in parte donna, in parte rettile. Il busto era umano, ma aveva i
serpenti al posto dei capelli e invece della gambe aveva una lunga coda
squamata.
La gorgone sibilò, facendo saettare la lingua biforcuta.
"Dov'è la guerriera di Marte? Dov'è lei?"
Rei sorrise.
"Ma è qui davanti a te. Potere di Marte, vieni a me!"
La ragazza invocò il potere del suo pianeta e si
trasformò in Sailor Mars.
"Hiss, proprio colei che cercavo."
"E cosa vuoi da me?"
"Io? Niente. È il mio padrone a volerti."
"Proposta rifiutata. Ma se mi volete, venite a prendermi."
La ragazza si dette alla fuga, non certo per paura ma per non
coinvolgere dei civili nello scontro.
"Vieni qui!" - sibilò la gorgone inseguendola a gran
velocità.
La ragazza si voltò e gridò:
"Fuoco! Azione!"
Una sfera infuocata si mosse a spirale, ma la gorgone la
evitò e
i suoi serpenti sputarono un veleno, che la ragazza schivò
agilmente per poi colpire con un calcio il mostro.
La gorgone barcollò all'indietro, ma si riprese e dette una
codata alla ragazza.
"Sei fortunata che ti voglio viva, altrimenti saresti già
morta!"
Un raggio dorato le passò davanti e la fermò.
"Fermati!" - gridò una voce.
"Sono la paladina dell'amore, io sono Sailor Venus!" - disse una
ragazza dai lunghi capelli biondi mettendosi in posizione teatrale.
"Cosa ci fai qui?" - le chiese la compagna.
"Ero di pattuglia! Ora chiama le altre!"
La ragazza prese il sailorofono, il dispositivo col quale poteva
comunicare con le sue amiche, e cercò di contattarle.
"Usagi no, figurati se si sveglia...Amy!"
Rei si nascose dietro ad un albero per avvisare le sue compagne;
fortunatamente Amy rispose subito.
"Sì? Pronto Rei?"
"Vieni subito al tempio! C'è un mostro! E contatta le altre!"
"Arriviamo subito!"
Il mostro studiò con attenzione le sue avversarie.
"Non ho bisogno di te, guerriera di Venere, è colei che
prende il potere da Marte che cerco."
"E perché?"
"Tra poco lo saprete."
Gli occhi della gorgone si illuminarono, poi partì un raggio
verde che venne schivato per pochi centimetri e che
trasformò un
albero in pietra.
"Spirale dell'amore di Venere!"
La ragazza lanciò una catena
costituita da tanti piccoli cuori saldati tra loro che si avvolse
attorno al mostro, immobilizzandola e facendola cadere a terra.
"Beh, non sei poi così forte."
La creatura si divincolò nel tentativo di liberarsi, ma
inutilmente.
"Siete solo delle sciocche! Avete usato le vostre tecniche, ed ora loro
sanno benissimo come affrontarvi!"
"Loro chi? Perché continui a parlare per enigmi?"
La gorgone si liberò.
"Ora basta!"
"Fulmine! Azione!"
Una
scarica elettrica lanciata da una ragazza con i capelli castani
raccolti a coda di cavallo e gli occhi verdi colpì il
mostro,
stordendola.
"Ragazze, ci siete tutte!"
Sailor Moon si mise in posa epica, poi recitò il suo motto.
"Maledetto
mostro! Pagherai per aver cercato di fare del male ad una mia compagna!
Sono la paladina delle legge, una combattente che veste alla marinara!
Io sono Sailor Moon! E sono venuta per punirti in nome della Luna!"
"La
Luna...non è la Luna che ci interessa." - la gorgone
allungò i suoi
serpenti, ma una rosa rossa li colpì, tagliandone alcuni e
costringendo
il mostro ad arretrare.
"Che cosa?"
In cima ad una albero stava un ragazzo con indosso cilindro, smoking e
mascherina.
"Tuxedo Kamen!" - disse felice la ragazza.
"Via Sailor Moon! Ora!"
"Subito!"
La ragazza prese il suo magnifico scettro e gridò:
"Cerchio dello Scettro Lunare! Entra in azione!"
La ragazza sferrò il suo colpo, creando una luce abbagliante
e
una falce di luna: la gorgone non ebbe scampo e venne distrutta.
"Brava Usagi!" - disse una ragazza con i capelli corti ed azzurri.
"Grazie Amy! Ora anche questa è fatta!" - esultò
Usagi trionfante.
"Brave, avete superato le prove."
Le ragazze e Mamoru si voltarono e videro cinque uomini incappucciati
vestiti di nero.
"Tu. Tu sei Sailor Mars. Ed ora verrai con noi." - disse quello
centrale.
"Cosa? Io..."
"Fantasma dell'oscurità!"
Un raggio bianco attraversò la mente della ragazza,
facendola cadere in un profondo stato di ipnosi.
Sailor Mars camminò verso i suoi rapitori, poi
tornò normale.
L'uomo al centro prese la
penna con il simbolo di Marte, la guardò un istante, poi la
gettò ai piedi delle ragazze.
"Bene, la missione è compiuta." - disse.
"Aspetta, uccidiamole!" - disse il primo a destra.
"Concordo" - disse il secondo, poi aggiunse verso Minako:
"Tu sei la guerriera dell'amore e della bellezza? Non sei male, ma non
reggi il confronto con uno come me."
"Ehi! Ma come ti permetti?!"
"Lasciamole stare. Sono solo delle ragazzine. Anche se serviamo Ares,
ci ripudia usare la violenza contro delle donne."
"Io non mi faccio scrupoli! E poi tra loro c'è anche un
ragazzo!"
- disse quello che aveva parlato prima alzando una mano, ma venne
afferrato al polso.
"Ho detto no."
Dopo aver parlato l'uomo lo lanciò via come se fosse stato
un bambino.
"Imparate una cosa. Noi obbediamo ad Ares, ma il leader del gruppo sono
io. Quindi tacete e seguitemi."
I cinque, con Rei al loro fianco, cominciarono ad allontanarsi.
"Ehi! Aspettate!" - li chiamò Usagi.
Il capo del gruppo lanciò una sfera dorata contro Mamoru,
sbattendolo a terra.
"Perché proprio a lui?" - chiese uno dei cavalieri che aveva
parlato prima.
"L'ho già detto. Io non colpisco le donne a meno che non sia
strettamente necessario, e questo era solo un colpo di avvertimento.
Ora, andiamo."
Il gruppo fu avvolto da una luce nera e sparì nel nulla.
"Va tutto bene?" - chiese Usagi al suo ragazzo.
"Sì...più o meno...non so perché, ma
ho l'impressione che ci sia andato leggero."
"Adesso però dobbiamo andare a salvare Rei!"
"Sì, ma dove la troviamo?"
Un istante dopo la terra cominciò a tremare: al centro della
città cominciò a sorgere un grande edificio.
"Un tempio greco? In Giappone?" - disse Amy stupita.
Il tempio era enorme, ricco di decorazioni, con in cima un guerriero in
armatura affiancato da Rei.
"Marte ormai è allineato con la terra e brilla nel cielo
come
una stella! Ora mi impossesserò dell'energia dei miseri
abitanti
di questo luogo! Cadranno tutti sotto il mio giogo!" - gridò
il
ragazzo alzando una lancia al cielo.
Dal tempio si alzò un raggio di luce che illuminò
ed avvolse tutta la città.
Le sailors e Tuxedo Kamen si guardarono quando la luce si spense, ma
non gli era successo niente.
"Cos'è accaduto?"
"Ve lo spiego io."
Un uomo si avvicinò al gruppo sorridendo: era alto e
robusto,
con i capelli biondi e gli occhi azzurri sulla ventina, con indosso una
corazza dorata ricca di decorazioni e con un elmo simile ad una corona
con una gemma incastonata.
"La vostra compagna ora è la sposa di Ares, dio della
guerra."
"Cosa? Non è vero!" - obiettò Usagi.
"E tu saresti...?" - chiese Amy.
"Mi chiamo Leonida, cavaliere del Leone, ex gold saint passato millenni
fa dalla parte di Ares e reincarnatomi per poterlo servire."
Vedendo i volti perplessi della ragazze aggiunse:
"Ora vi spiego: nelle ere mitologiche, la dea Atena si batté
contro Ares, sconfiggendo lui e massacrando la sua armata. Ma ora
alcuni di noi si sono reincarnati assieme ai guerrieri che tradirono la
dea della giustizia, di cui io sono il miglior rappresentante. Volete
un consiglio? Sparite, sottomettevi al dio. Anche se i vostri poteri vi
hanno salvato dal suo giogo..."
"Quale giogo?"
"Prima Ares ha eretto un tempio col suo cosmo, l'energia spirituale,
poi ha lanciato un sortilegio che ha schiavizzato le menti di
tutti gli
abitanti della città, che ora consegneranno di proposito la
loro
energia vitale a lui ed alla sua compagna, Sailor Mars, in modo che sia
pronto a sconfiggere Atena."
"Rei non collaborerebbe mai con uno come lui!"
"Rei? È così che si chiama? Beh forse la Rei di
un tempo,
ma quella di adesso è la sua serva e fedele compagna."
"La pagherai!"
Makoto si mise in posizione e lanciò il suo fulmine, ma
Leonida lo fermò con una mano.
"Sei grintosa, e mi piaci, ma prima di tutto il dovere. Per il Sacro
Leo!"
Con un pugno creò delle griglie di luce che travolsero il
gruppo; l'unica a salvarsi fu Usagi, solo perché Mamoru le
aveva
fatto da scudo col suo corpo.
"Che stolto, poteva pensare a sé, non capirò mai
questa
gente. Ora, avete tempo fino a domani per riflettere se stare con noi o
contro di noi. E sappiate una cosa: chi è contro Ares viene
schiacciato!"
Leonida si voltò e si trasformò in una figura
rossa che
volò verso il tempio ad una velocità inumana.
Sailor Moon soccorse il suo fidanzato, poi lanciò uno
sguardo al
tempio, in cima al quale stavano il guerriero in armatura e colei che
fino a poche ore fa era una delle sue migliori amiche; un po'
scorbutica ed irritante a volte, ma pur sempre insostituibile.
"Rei" - disse mentre una lacrima le scendeva lungo il viso - "Vedrai,
ti salveremo!"
Note: I nomi sono originali, ma i colpi sono in italiano, sia per
facilitarne la comprensione sia perché non li
conosco in
inglese, dato che la traduzione non è letterale.
Spero che vi sia piaciuto. Premetto che probabilmente i prossimi
capitoli non saranno altrettanto lunghi, più o meno la
metà, e che la fic durerà molto meno di quella
che sto scrivendo da tempo. Ed ora, per favore, lasciatemi un
commentino! Ci tengo!
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Capitolo 2 *** L'ARRIVO DEL DRAGONE ***
L'ARRIVO DEL DRAGONE
Un ragazzo dai lunghi capelli scuri era davanti ad una cascata, intendo
a meditare, quando aprì gli occhi neri di soprassalto.
"Ho percepito un cosmo enorme! Non è come quello di Nettuno,
ma
è maggiore di quello di qualsiasi gold saint! Non
può che
appartenere ad un dio!"
Il giovane si alzò in piedi e si voltò su un uomo
alto meno di un metro, con barba e capelli bianchi.
"Maestro, lo avete sentito anche voi?"
"Sì Shiryu, so a chi appartiene questo cosmo."
"A chi?"
"Ad uno dei più grandi e noti rivali di Atena: Ares."
"Shiryu, maestro, tutto bene?" - disse una ragazza con i capelli scuri
raccolti a codino avvicinandosi ai due.
"Shunrei" - disse Shiryu andandole incontro - "Perdonami, ma devo
partire."
"Cosa? Di nuovo? Ma..."
"La dea Atena ha bisogno di me! Ed il mio dovere di cavaliere viene
prima di qualsiasi altra cosa, lo sai."
Shunrei abbassò lo sguardo.
"Ho capito, Shiryu."
"Non fare così. Quando io ed i miei compagni avremo
sconfitto quel dio tornerò e staremo sempre insieme."
La ragazza lo abbracciò e pianse, stanca che il suo amato
dovesse rischiare continuamente la vita.
Il ragazzo la accarezzò dolcemente, poi si voltò
verso la cascata, dalla quale uscì una luce verde.
L'armatura del dragone uscì dall'acqua, levitò
verso il
ragazzo e si scompose: i pettorali, il bracciale, la cintura, l'elmo
simile ad un diadema raffigurante un drago ed il famoso
scudo aderirono perfettamente al corpo del giovane.
"Ora devo andare. Sono certo che presto i miei compagni mi
raggiungeranno."
"Non devi partire per la Grecia?"
"No, questa volta non andrò molto lontano: il cosmo
proveniva
dal Giappone, ne sono sicuro, ma non ho idea di cosa abbia
spinto un dio greco ad
andare laggiù anziché attaccare il santuario. Ti
saluto, Shunrei, ma non temere, tornerò presto, te lo
prometto. Arrivederci,
maestro."
Shiryu si trasformò in una luce verde e spiccò il
volo,
dirigendosi verso la sua meta, che raggiunse in una frazione di secondo
grazie alla sua velocità di cavaliere.
Shunrei fissò la luce sparire nel cielo, poi cadde in
ginocchio e pianse, temendo per la sorte del suo compagno.
"Non temere ragazza mia" - la rassicurò il vecchio - "Shiryu
è forte ed ha tanti amici su cui può sempre
contare. Ed
il mio intuito mi dice che in questa lotta non saranno soli."
Saori sussultò e si versò addosso qualche goccia
del te
che stava sorseggiando in giardino. Era stato un attimo, ma conosceva
bene quel cosmo; l'aveva sentito tantissimo tempo fa, ai tempi delle
ere mitologiche.
"Mio fratello...è lui...devo chiamare a raccolta tutti i
miei cavalieri. Una nuova battaglia sta per avere inizio."
"Mia signora..." - disse un uomo alto e pelato.
"Tatsumi! Raduna i miei cavalieri più forti! Gli aspetto
nella sala computer."
Dopo pochissimo tempo davanti a Saori si radunarono tre
cavalieri in armatura.
Il primo aveva i capelli castani e le sopracciglia folte, con indosso
un elegante elmo simile ad un diadema ed un'armatura bianca che
proteggeva buona parte del corpo; l'elmo del secondo, un giovane dei
capelli folti e biondi, rappresentava un cigno ed anche la sua corazza
era bianca, dotata di un piccolo scudo circolare; il terzo,
più
giovane degli altri e dal viso gentile, aveva un'armatura rosa
tendente al viola, dotata di due catene ed i capelli verdi.
"Seiya di Pegasus, Hyoga del Cigno, Shun di Andromeda. Ci siete tutti,
a parte Shiryu il Dragone, che però
sarà già nel posto dove dobbiamo andare, ed Ikki
della
Fenice, che come al solito non è reperibile al momento.
Immagino che avrete sentito tutti quel cosmo enorme."
"Si, ma non abbiamo capito da dove veniva di preciso." -
spiegò Seiya.
"Dal Giappone." - spiegò la donna indicando su un gigantesco
monitor un punto del paese, precisamente di Tokyo, che il satellite
non riusciva a rilevare.
"La mia terra natale!" - pensò il cavaliere.
"Ciò non auspica niente di buono. Partiremo per il
Giappone
e ne sconfiggeremo il custode."
"E i cavalieri d'oro? E Shaina e Marin? E Jabu e gli altri?"
"Loro penseranno a difendere il grande tempio nel caso subissimo un
attacco. Voi tre più Shiryu e Ikki dovrete bastare."
"Siamo ai vostri ordini, mia signora." - disse il cavaliere.
Il gruppo raggiunse l'esterno dove gli attendeva un jet privato.
"Arriveremo in poche ore a destinazione." - spiegò Saori.
Il gruppo salì sul velivolo e partirono, Seiya in
parte felice perché sarebbe tornato in patria.
Shiryu, giunto a Tokyo seguendo il cosmo, si guardò attorno.
"Uhm, la città sembra..."
"Grande Ares! Grande Ares!"
Il ragazzo si nascose dietro ad un muro e vide decine di persone
passare davanti a lui, visibilmente ipnotizzate.
"Cosa stanno facendo?"
"Grande Ares! Grande Ares!" - stava invocando la folla.
Il saint del dragone si accorse che davanti al gruppo marciavano tre
soldati in armatura.
"Devono essere dei suoi soldati. Non posso attaccare, metterei a
repentaglio la vita di quelle persone!"
Il ragazzo alzò lo sguardo un istante e fissò il
grande tempio.
"Si stanno dirigendo lì. Cosa vorrà da tutte
quelle
persone? Dubito che voglia usarle come soldati, non hanno cosmo, ma
allora quali sono le sue intenzioni?"
Shiryu avrebbe attaccato senza esitare il tempio, ma sapeva che senza i
suoi compagni non aveva la minima possibilità di vittoria.
Un istante dopo sentì una risata ed alzò lo
sguardo al
cielo, nascondendo se stesso ed il suo cosmo: qualcuno stava passando a
volo radente sopra gli edifici.
"Cavalieri?" - si chiese il dragone.
La prima era una donna con i capelli rossi molto bella, con addosso
un'armatura
cremisi dotata di piume di metallo attaccate alle braccia e con artigli
sulle protezioni per i piedi; al suo fianco planava un esile ma robusto
guerriero albino con
delle ali di metallo, l'elmo simile alla testa di un uccello e con la
corazza nera.
I due risero ed atterrarono davanti alla folla.
Shiryu sporse leggermente il capo, facendo del suo meglio per non farsi
notare.
"Sono pronti i sacrifici?" - chiese la donna.
"Sì Celeno, cavaliere dell'arpia. Sono pronti per donare la
loro energia."
"Bene" - disse l'uomo - "Il sommo ha ordinato che tutti gli abitanti
siano portati al tempio, o almeno quelli che ci stanno. Quando saranno
sfiniti aspetteremo che recuperino le forze, poi gli sfrutteremo di
nuovo finché non muoiono. Ha ha!"
"Ma noi intanto come ci divertiamo, Lisandro?" - chiese la donna.
"Un'idea ce l'ho!"
L'uomo lanciò una sfera d'energia che distrusse il muro dove
si
era nascosto Shiryu che fu costretto ad uscire allo scoperto.
"Guarda chi abbiamo qui! Un saint di Atena! Che fortuna!"
La donna rise.
"Bene bene, voglio proprio divertirmi un po' con questo bel tipo!"
Ringraziamenti:
Sono contento e stupito di aver avuto così tanti commenti
positivi in così poco tempo, e vi ringrazio tutti:
XBankotsu: Non stupirti se non hai riconosciuto le bestie,
alcuni li ho inventati io!(o meglio mi sono documentato sulla
mitologia greco-romana, mentre altri li ho messi perché ci
stavano bene)
XNemoTheNameless: Ti
ringrazio per aver messo la storia tra i preferiti, e farò
del mio meglio per non deluderti.
Xharua_96: Sei un maschiaccio, he? Beh io non sono un esperto di sailor
moon, ma da un annetto a questa parte ho cominciato a documentarmi ed
ho pensato che sarebbe venuta fuori una bella storia.
XCryBaby: Grazie dei complimenti, spero di non fare plagi della tua fic
dato che coinvolge sia le sailors che i saint, farò
attenzione!
Xfalcediluna: Un personaggio come lui mi sembrava perfetto! Ha, ti
farei i complimenti per la tua fic "Il samurai e la sailor" che mi ha
fatto conoscere "I cinque samurai" e anche sognare, ma vedo
che non c'è più...peccato.
Un ringraziamento speciale anche a nico2283
e NemoTheNameless
per aver messo la fic tra i preferiti!
Grazie per i vostri commenti. Datemi pure dei consigli se volete,
farò di tutto per non deludervi.
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Capitolo 3 *** LOTTA IMPARI ***
LOTTA IMPARI
Ringrazio chiunque abbia letto, ma sopratutto i commentatori, ovvero:
XNemoTheNameless: No, mi dispiace, ma le outer non ci saranno, sia
perché non le conosco a fondo sia perché non
ritenevo
necessaria la loro presenza per una minaccia interna al sistema
solare(spero di non sbagliare!). Grazie per i commenti.
XCryBaby:
Vedrò di fare attenzione, se vuoi ti invio un capitolo in
cui mi
sento un po' insicuro e mi dici cosa ne pensi. Riguardo a Shun, ho
pensato
che una breve descrizione ci volesse, che sembra una femmina
è
risaputo, ma ho sistemato. Riguardo al trasferimento il Giappone devono
pur
raggiungerlo, ma su questo siamo d'accordo. Già che ci sono
ti
ringrazio per la tua fic che mi ha dato alcune delucidazioni sul
carattere delle ragazze.
XBankotsu:
Beh, all'inizio io avevo scritto che era effeminato, poi mi sono
corretto; adesso vedrai che, tanto per cambiare, Shiryu non
perderà di nuovo la vista.(ma ci mancherà
pochissimo!)
Xfalcediluna:
No, non torna da Hades, anche perché deve ancora finirci.
Riguardo le sailors...ora lo scoprirai!
Grazie anche a coloro che hanno letto! Non smettete, siete la mia forza!
Celeno e Lisandro ordinarono ai soldati di portare i prigionieri al
tempio e fissarono compiaciuti
il loro avversario.
"Qual è il tuo grado?" - chiese la donna.
"Io sono Shiryu il dragone, cavaliere di bronzo devoto ad Atena!" - si
presentò.
"Ho, che delusione, un bronze! Occupatene tu, avvoltoio, non ne vale la
pena."
"Con piacere."
Lisandro spiccò il volo contro Shiryu.
Il dragone lo schivò, ma venne afferrato alle spalle e
portato verso l'alto.
"Ora faremo un bel viaggetto, che ne dici? No? E allora scendi!"
Lisandro scese in picchiata e sbatté Shiryu a
terra, facendogli scavare un solco nella strada col proprio corpo.
"Ha ha! Dai, è già finita?"
Il dragone si rialzò.
"No, è appena cominciata."
Shiryu fu circondato da un alone verde e cominciò ad
espandere il suo cosmo.
"He? Questo non è un cosmo da cavaliere di bronzo!" -
comprese il guerriero.
"Uhm, la cosa si fa interessante." - pensò la ragazza
guardando maliziosa il cavaliere.
"Colpo segreto del drago nascente!" - gridò Shiryu sferrando
un pugno e creando un dragone di pura energia cosmica.
Lisandro venne colpito in pieno e cadde a terra con l'armatura
incrinata.
"Ha ha! Non te la cavi benissimo, he?" - lo derise la donna.
"Taci!" - la zittì.
Celeno si avvicinò ai due combattenti.
"Ci penso io."
La donna spalancò le braccia e le piume brillarono, poi con
un
rapido movimento le lanciò contro Shiryu, che ne
parò
molte con lo scudo, ma venne più volte ferito.
"Ed è solo l'inizio! Grido dell'arpia!"
Celeno lanciò un grido terribile, che quasi fece esplodere i
timpani del ragazzo, poi volò verso di lui e lo
colpì di
striscio con le piume metalliche, poi tornò indietro e lo
colpì ancora.
Il ragazzo barcollò, mentre la donna si lanciò in
aria e piovve su di lui.
"Volo dell'arpia!"
Gli artigli vennero parati per un soffio grazie allo scudo, ed il
dragone cadde a terra.
"Se mi avesse colpito avrei perso di nuovo la vista." -
pensò ironico il ragazzo.
"Bah, ti facevo più forte, invece sei andato subito al
tappeto. Hai riguardo perché sono una donna?"
"Sì, va contro il mio onore di cavaliere colpire una donna."
"Contento tu..."
La ragazza gli dette un calcio sul fianco, facendogli sputare sangue.
"Lisandro, finiscilo tu."
"Prima mi voglio divertire!"
Il cavaliere dell'avvoltoio sferrò un pugno, ma questo venne
parato.
"Sappi però che non mi faccio scrupoli contro un uomo!"
"He? Cosa? No! Fermo!"
Il dragone si rialzò mentre il suo cosmo cresceva a
dismisura, al punto che la sua armatura divenne d'oro.
"Che prodigio!" - pensò Celeno - "Il suo cosmo è
paragonabile a quello di un gold!"
"Colpo segreto del drago nascente!"
Il ragazzo sferrò un potente pugno, ma questa volta venne
evitato.
"Ti ucciderò!" - gridò il cavaliere nemico
planando contro di lui.
"Shura, grazie!" - pensò Shiryu ricordando il gold saint
caduto,
e con un colpo di Excalibur, la spada ereditata dal cavaliere, ora
racchiusa nel suo braccio destro, tagliò una delle ali del
nemico, che si schiantò a terra.
"La mia armatura! Come hai potuto?"
"Silenzio, tra poco riposerai all'inferno! Uno come te non merita
pietà!"
Il dragone alzò il braccio, ma un dolore atroce alla schiena
lo
fermò: delle piume di metallo erano conficcate nel suo corpo.
"Devo sempre fare tutto io, vero?" - disse la donna.
"Sei finito!"
Lisandro agitò le braccia come se fossero ali e
creò un potente vento che sbatté il bronze a
terra.
"Ed ora uccidiamolo."
"Fermi!" - gridò una voce.
I due si voltarono e videro quattro ragazze vestite alla marinara ed un
ragazzo in smoking, che attirò l'attenzione di Celeno.
"Uhm, mica male quel tipo!"
"Come avete osato attaccare quel povero ragazzo? Sono..."
L'arpia lanciò le sue piume ed il gruppo dovette scansarsi
per non finire trafitto.
"Non è giusto, non avevo finito!" - si lamentò la
ragazza.
"Sarà per un'altra volta." - le disse Mamoru sorridendo.
"Ehi, sono gli impiccioni di cui ha parlato Leonida!" - disse Lisandro.
"E voi sareste?"
"Lisandro, l'avvoltoio."
"Celeno, l'arpia."
"Beh, non vi permetteremo di fare del male a degli innocenti! Pronte
ragazze?"
"Pronte!"
"Vortice acquatico! Azione!" - gridò Amy lanciando il suo
getto d'acqua contro i due.
La donna lo schivò volando, ma l'uomo non ci
riuscì e venne colpito.
"Ora! Fulmine! Azione!"
L'antenna sul diadema di Makoto richiamò l'energia e
fulminò il guerriero, facendolo cadere in ginocchio.
"Spirale dell'amore di Venere! Azione!"
La catena di Minako si avvolse attorno a Celeno, facendola precipitare.
"La pagherete! Grido..."
La rosa di Tuxedo Kamen colpì la corazza della donna, senza
distruggerla ma incrinandola.
"Cosa? Meglio scappare!"
La donna spiccò il volo e fuggì.
"Ehi! Non lasciarmi qui!" - la chiamò inutilmente il
compagno.
"Sailor Moon!"
"Ho capito! Cerchio dello scettro lunare! Entra in azione!"
Il colpo venne scagliato contro Lisandro che fu colpito in pieno e
cadde a terra con l'armatura in frantumi.
"Delle ragazzine..." - balbettò con un filo di voce - "Delle
ragazzine..."
Furono le sue ultime parole prima di morire.
"E questo è sistemato." - disse la ragazza, poi
andò verso il ragazzo che aveva assistito stupito alla scena.
"Tutto bene?" - gli chiese.
"Chi siete?"
"Io? Io sono..."
Makoto la superò a tutta velocità ed
abbracciò il dragone.
"Come ti chiami? Che interessi hai? Sei di queste parti? Di che segno
sei? Cerchi la ragazza?"
Shiryu arrossì, poi rispose:
"Mi dispiace ma sono già fidanzato."
Makoto sospirò ed abbassò lo sguardo delusa.
"Non prendertela." - le disse Minako dandole delle pacchette sulla
schiena.
"Il fatto è che somiglia così tanto al mio ex...."
"Sì sì, capisco..."
Shiryu si rialzò e disse:
"Vi devo ringraziare. Mi avete salvato la vita."
Amy lo guardò con attenzione.
"Indossi anche tu un'armatura, hai qualche legame con quei guerrieri?"
"Sono venuto apposta dalla Cina per poter aiutare la mia dea, Atena, a
sconfiggere Ares. Lei probabilmente arriverà tra poco. Avrei
voluto aspettare i miei compagni, ma non c'era tempo da perdere. E voi?
Avete degli strani poteri, e vestite in modo insolito."
"Noi siamo le guerriere sailor!" - le presentò la leader,
poi aggiunse tutto d'un fiato:
"Siamo le paladine della legge, le combattenti che vestono alla
marinara, siamo Sailor Moon, Sailor Mercury, Sailor Jupiter, Sailor
Venus e Tuxedo Kamen, e siamo qui per punire i malvagi nel nome della
Luna e per salvare una nostra amica!"
"Capisco." - rispose il ragazzo con calma - "Mi avete salvato, quindi
vi devo un favore, e finché non troverò..."
Shiryu si voltò di scatto, attirato da qualcosa.
"I miei compagni! Li sento!"
"Come li senti?"
"Sento il loro cosmo e quello di Lady Saori, ossia Atena, si stanno
avvicinando!"
Ed ora un ringraziamento speciale a Bankotsu per
aver messo la fic tra i preferiti!
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Capitolo 4 *** IL RAPIMENTO DI SAORI ***
IL RAPIMENTO DI SAORI
Come avrete capito dal titolo sta per verificarsi il più
ricorrente degli eventi di Saint Seiya. Qui ci sarà uno
spoiler bello e buono(a meno che non abbiate finito la saga del
santuario.)
"Siamo arrivati." - disse Saori.
Un istante dopo il jet fu scosso da un violento movimento, poi un
altro, poi zigzagò: era come se il computer fosse impazzito.
"Che diavolo succede?!"
Seiya si precipitò al posto di guida, vedendo che tutti i
dispositivi stavano impazzendo.
"Presto, paracadutiamoci!" - disse Hyoga.
Il jet cominciò a precipitare e Saori perse l'equilibrio
prima
di potersi mettere il paracadute; vedendo che non c'era tempo Seiya
decise di agire.
"Mia signora, col vostro permesso!"
Il cavaliere di Pegasus la prese in braccio, facendola arrossire, e poi
si gettò come i suoi compagni.
Il velivolo vagò per ancora pochi secondi, poi si
schiantò in mare.
Il gruppo, paracadutatosi, atterrò sulla riva.
"Perdonatemi mia signora, ma era un caso d'emergenza." - si
giustificò il cavaliere.
"Si, capisco..."
"Ma cosa è successo?" - chiese Shun.
"Il computer del jet è impazzito. Può essere solo
opera del nostro nemico."
"Allora incamminiamoci. Venga, mia signora." - disse Seiya facendo da
guida al gruppo, poi aggiunse:
"Speriamo che Shiryu e Ikki ci raggiungano presto: loro sono tra i
cavalieri più forti."
"Sento già il cosmo del dragone, ma anche altre forze che
non
conosco, alcune ostili; poi percepisco qualcosa di insolito."
"L'ho sentito anch'io" - disse il cigno - "Non sembra il tipo di cosmo
a cui siamo abituati, però."
Il gruppo si incamminò per raggiungere la destinazione, con
Saori in testa.
"Strano che Shiryu non ci venga incontro." - disse Seiya.
"Probabilmente ci aspetta da qualche parte."
"Conoscendo Ares avrà eretto un tempio. Lo troveremo
lì."
"Forse, e dobbiamo raggiungerlo" - disse Saori - "Ma non
sarà facile superare le sue difese."
I quattro si fermarono di
soprassalto: avevano percepito dei cosmi molto potenti.
"Non ce ne sarà bisogno!" - disse un voce.
Davanti al gruppo comparvero tre luci dorate, che si rivelarono dei
cavalieri.
Il primo aveva i capelli neri con riflessi verdi, quasi
completamente nascosti dall'elmo con le corna; quello centrale aveva i
capelli lunghi e blu, ed un'aria non molto minacciosa, ma avrebbe
potuto scatenare dei colpi devastanti; il terzo infine aveva i capelli
e gli occhi blu, con l'espressione seria ed un elmo simile ad una
corona.
"Shura?" - chiese Shun.
"Saga..." - disse Seiya.
"Maestro Camus..." - fece Hyoga.
Saga, il cavaliere dei Gemelli e leader del trio, puntò il
dito contro il gruppo.
"Voi cavalieri di bronzo statene fuori, non sono affari che vi
riguardino. Atena, il nostro nuovo padrone Ares desidera incontrarvi."
"Ma voi eravate morti! Come fate ad essere ancora vivi?"
"Il nostro padrone Ares ci ha riportati alla vita..."
"Ricostruendo il mio braccio." - spiegò il cavaliere del
Capricorno.
"...in cambio della nostra fedeltà. Anche Death Mask ed
Aphrodite sono tornati, sono che a loro hanno assegnato altri compiti."
"Cosa? Anche loro?" - chiese il cavaliere di Andromeda.
"Sì. Per ottenere la sua fiducia abbiamo dovuto rapire la
sua
futura sposa, ma questi non sono affari vostri. Ci siamo offerti
volontari per portargli Atena, e lui in cambio ci ha promesso
delle armature paragonabili a quelle
d'oro autentiche."
Seiya strinse i denti.
"Mi avete deluso!" - gridò puntandogli contro un dito "Ma vi
fermeremo, anche se questo dovesse significare uccidervi di nuovo!"
Saori alzò la mano e fece cenno a Seiya di fermarsi: tra le
mani della donna comparve lo scettro con l'emblema di Nike.
"Verrò, in modo da poter chiudere i conti. Ho già
sconfitto Ares e lo farò di nuovo."
"Bene, ora, se volete seguirci..."
"Lady Saori! Lasciate che veniamo con voi!"
"No. Il grande Ares vuole lei, di voi non gliene importa niente. Ma per
oggi vi risparmiamo."
"Non sperare di potermi parlare così! Fulmine di Pegasus!"
Seiya lanciò una pioggia di raggi luminosi, ma
Saga li fermò tutti con rapidissimi movimenti delle
mani.
"Cosa?"
"Esplosione galattica!"
Il colpo del saint dei Gemelli fu devastante: Seiya vide migliaia
di pianeti venirgli incontro, poi un'intera galassia esplodergli
addosso, travolgendolo.
"Seiya!" - gridarono tutti i suoi compagni soccorrendolo.
"Da Aphrodite e Death Mask avrei potuto aspettarmelo, ma da voi mai."
"Taci Hyoga, e fatti da parte."
"Maestro Camus..."
"Esiti, Hyoga? Il tuo è un atteggiamento da debole!
Meriteresti di essere rinchiuso di nuovo nel ghiaccio!"
Il guerriero non accettò il commento e, deciso ad andare con
la sua dea, gridò:
"Polvere di diamanti!"
Si alzò un vento pieno di cristalli ghiacciati, ma a Camus
bastò una mano per fermalo, tuttavia parte della corazza fu
congelata e si frantumò.
Il gold saint unì le braccia e le alzò sopra la
sua testa.
"Per il Sacro Acquarius!" - urlò.
Il vento gelido quasi quanto lo zero assoluto travolse il cigno che
cadde a terra avvolto dal ghiaccio.
"Hyoga!"
Shun si intromise ed usò la catena per difendere se stesso
ed il compagno.
"Non siete all'altezza di noi cavalieri d'oro, mettetevelo bene in
testa."
"Vai mia catena!"
Shura evitò l'arma, alzò il braccio destro e
gridò:
"Excalibur!"
Una lama di luce aprì una piccola voragine nel suolo e
colpì Shun, che fece da scudo col suo corpo a Hyoga e cadde
in
ginocchio ferito.
"Ve l'avevo detto di non intromettervi." - fece il cavaliere dei
Gemelli - "Atena..."
"Portatemi da lui."
I tre gold dettero le spalle ai bronze, ma il saint di Pegasus si
rialzò, pronto alla lotta.
"Hu?"
Il corpo del guerriero fu avvolto da un alone brillante, ed espanse il
suo cosmo al punto da diventare pari ad un cavaliere d'oro, il metallo
nel quale si trasformò la sua armatura.
"Ora è pari a noi."
"Fulmine di Pegasus!"
"Esplosione galattica!"
"Per il Sacro Acquarius!"
"Excalibur!"
La potenza del colpo fu devastante e alzò un forte vento,
seguito da un'esplosione.
"Seiya!" - gridarono i cavalieri quando il loro compagno cadde vinto.
"Illusi, vi avevo detto di non interferire."
Saga fissò il ragazzo che allora si accorse di una cosa:
nei suoi occhi si leggeva dolore, dolore per essere stato costretto a
fare una cosa simile.
Dopo un attimo di esitazione, disse:
"Non siamo ancora sconfitti!"
"Sentite, non abbiamo troppo tempo da perdere, dobbiamo sconfiggere
anche un altro gruppo che osa sfidarci."
"Cosa? Qui in Giappone esiste qualcuno che può competere con
dei cavalieri?"
"Non sono certo al nostro livello, ma sono piuttosto forti, ma sono
solo delle mocciosette, proprio come voi!"
"Sappiate che questi mocciosetti vi hanno sconfitto tempo fa!"
Gemini scagliò una sfera dorata, sbaragliando Seiya.
"Credo che per ora basti, portiamo Atena da Ares. Per oggi vi
risparmiamo, ma come vi abbiamo detto, statene fuori,
andreste solo incontro a morte sicura; tra le fila del grande Ares ci
sono dei gold saints traditori, più dei guerrieri
con
armature e simboli simili a quelli dei bronze e dei silver, ma sono
molto più forti." - spiegò Camus.
"Noi torneremo dal grande Ares. Se ci tenete alla vita, non
interferite!" - ammonì Shura.
Il gruppo si voltò, lasciando i cavalieri a terra.
"Lady Saoriii!" - gridò Seiya, ma la donna lo
ignorò.
Il cavaliere dei Gemelli guardò un istante la dea, poi
un gruppo di rocce dietro le quali stava una figura che
aveva assistito all'incontro.
"Leonida...era qui per controllarci."
Il cavaliere del Leone fissò i quattro, poi Seiya.
"Uhm, quel tipo se la cava piuttosto bene. Era da tempo che non vedevo
un bronze diventare pari ad un gold. Chissà come sarebbe
divertente battersi con lui ed i suoi compagni, che non sembrano da
meno. Li aspetterò alla fortezza."
I tre intanto si erano rialzati.
"Dobbiamo raggiungere la fortezza."
"Sì. Atena ha bisogno di noi. Ma prima dobbiamo trovare
Shiryu."
"Hai ragione Shun, percepisco il suo cosmo, e sento che non
è da solo. Muoviamoci."
Grazie a:
Xharua_96: Sono contento che ti piaccia!
XBankotsu:
Dillo dillo, ci sta sempre bene
Xfalcediluna: Chi lo sa, può darsi di sì,
può darsi di no...
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Capitolo 5 *** I QUATTRO DEI ***
I QUATTRO DEI
Saga e gli altri entrarono nella stanza di Ares; il dio li attendeva
seduto sul suo trono.
L'uomo
si tolse l'elmo e si sciolse i lunghi capelli scuri: il suo viso era
forte ed orgoglioso, con gli occhi chiari ed una corta barba. Ares
notò che le armature dei cavalieri erano danneggiate, ma non
disse nulla.
"Atena, mia cara sorella, è dalla ere mitologiche che non ci
si vede."
Saori lo fissò a testa alta.
"Chiudiamo i conti, Ares!"
Il dio sorrise.
"Cosa credi, di potermi battere? Che ingenua, con gli anni devi aver
perso la tua saggezza. Il tuo cosmo è superiore al mio, lo
ammetto, ma io posseggo l'armatura ed ho a mia disposizione i
cavalieri."
I tre si misero in posizione di combattimento e cominciarono a far
bruciare i loro cosmi.
"Ma perché usare loro, quando i miei cari compagni possono
dimostrare le loro doti?"
I tre gold saints si fermarono: di chi stava parlando?
Attorno ad Atena si materializzarono quattro figure vestite con corazze
greche simili a quella di Ares, ma prive di armi e di un rosso
più acceso.
Il primo aveva i capelli di fuoco, alto e slanciato; il secondo era
biondo ed aveva uno sguardo ancora più crudele di quello dei
suoi compagni; la terza aveva i capelli castani
ed era alta e snella, mentre il quarto era alto
con i capelli neri.
"Phobos, Deimos, Keres e Kydoimos, i miei fedeli
comandanti." - disse Ares.
I cavalieri rimasero di stucco: non avevano percepito i loro cosmi
prima d'ora, ed erano enormi, maggiori dei loro: i cosmi tipici delle
divinità minori.
"Maledizione!" - pensò Saga - "Non era prevista la loro
presenza! Non sapevo che si fossero reincarnati anche loro! La missione
è compromessa!"
Ares alzò lo sguardo sui tre.
"Scusate se non ve l'ho detto, ma loro sono il mio asso nella manica."
Saori si guardò attorno e fissò dal basso
all'alto i quattro generali.
"Catturatela."
I quattro dei si accanirono su Atena: la donna cominciò ad
espandere il suo cosmo per scacciarli, ma Ares aggiunse il suo potere e
la dea venne sopraffatta.
"Ha ha! Eccoti, in ginocchio davanti a me! Ha, voi potete pure andare."
I tre cavalieri d'oro, impassibili in volto ma con la rabbia che gli
ribolliva nel cuore, si inchinarono ed allontanarono.
"Il tuo sangue mi tornerà utile."
L'uomo recise alcune vene alla donna, poi un soldato raccolse il sangue
e lo portò verso una ragazza con addosso una veste rossa
aderente e sbracciata che stava sdraiata su un blocco di
pietra, circondata da alcune gorgoni che stavano facendo rifluire in
lei l'energia dei prigionieri.
"Falle bere il sangue divino." - ordinò Ares.
Il soldato obbedì e fece bere il liquido alla ragazza ancora
priva di sensi.
"Ha ha! Presto diventerà del calibro di mia sorella
Discordia, che tu in passato hai sconfitto! Io la
vendicherò!"
"Sei solo un pazzo Ares. Non puoi vincere. La giustizia trionfa sempre."
"Sei una stolta! Ho organizzato tutto nei minimi dettagli! Mi sono
incarnato nel ragazzo figlio di una nobile famiglia che ha
collezionato, dopo innumerevoli scavi e ricerche, alcune delle armature
dei miei sudditi, poi, assieme ai miei dei e uomini, mi sono preparato
ad affrontarti, resuscitando i tuoi cavalieri caduti più
potenti, poi ho richiamato i miei servi sparsi per il mondo ed ho
creato questi mostri! Non hai possibilità!"
Ares le dette un pugno che la sbatté a terra, ferendola al
volto.
"Incatenatela! Portatela nella prigione che avete costruito per lei!"
I soldati trascinarono via la donna, portandola in una prigione.
Ares rise, si voltò ed andò verso la ragazza.
"Rei...Leonida mi ha detto che ti chiami così...presto
acquisirai dei poteri divini, e prenderai il tuo posto al mio fianco
sul trono...e nel mio letto." - pensò accarezzandola
dolcemente.
Saori fu incatenata da una guardia.
"Queste catene possono intrappolare anche un dio reincarnato, sono le
catene
d'oro. E le ferite che ti ha arrecato
non si rimargineranno finché il nostro signore
sarà su
questa terra; è questione di tempo, poi morirai dissanguata!
Ha
ha!"
Il pensiero della ragazza andò ai cavalieri di bronzo.
"Credevo di poter vincere Ares con le mie sole forze, ma non credevo
che avesse al suo fianco anche loro. Mi sono sopravvalutata. Ora
è tutto nelle mani di Seiya e degli altri."
Intanto Saga, Camus e Shura, sicuri di essere soli avevano
cominciato a parlare.
"Non avevamo calcolato quei quattro." - disse il cavaliere del
Capricorno.
"Hai ragione, ora cosa facciamo? Se fossimo stati da soli avremmo
potuto aiutare Atena e non coinvolgere quei ragazzi..."
"Siamo
stati imprudenti. Abbiamo bisogno dell'aiuto dei bronze, senza di loro
Atena è condannata, e noi moriremo con lei se
sarà necessario."
"Ha, giusto voi cercavo!"
Un ragazzo con i capelli biondi andò incontro al trio.
"Leonida, cosa vuoi?"
"Ha niente, è solo che un gruppo si sta avvicinando al
tempio. Ares ha tanta fiducia in voi che ha deciso di affidarvi la
resistenza."
"Guarda che scuse s'inventa per subire perdite minime." -
pensò Saga.
"Ha, mettiamo subito in chiaro una cosa..."
Il cavaliere del Leone andò incontro a quello dei Gemelli: i
due si fissarono negli occhi.
"Io non mi fido per niente di voi. Per cui vi terrò
d'occhio;
non provate a tradirci, perché con quelle misere armature
non
potreste niente contro di me, sappiatelo."
Il guerriero si voltò, facendo svolazzare il mantello, poi
aggiunse:
"Eliminate gli intrusi, ma lasciate a me la ragazza ed il ragazzo con i
capelli castani. Lei mi interessa, e lui sembra un osso duro, mi
piacerebbe confrontarmi con quel giovane."
"Abbiamo capito."
"Ed ora?" - chiese Camus quando furono di nuovo soli.
"Se non combattiamo salterà la copertura, ma ormai non ha
più importanza. Guideremo i bronze e le ragazze fin alle
stanze
di Ares."
"Sì! Per Atena!" - dissero gli altri due in coro.
Le quattro divinità erano state nominate in Episode G come servitrici di Ares.
Ringrazio:
XCryBaby: Ora lo sai!
E sarà meglio che arrivino a salvarla in fretta!
Xfalcediluna: Ci stavo pensando...di sicuro farebbe un favore a tutti!
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Capitolo 6 *** Rosa rossa, rosa bianca ***
Rosa rossa, roba bianca
Immagino che dal titolo (che si ispira ad uno del libro Eldest, "lama rossa, lama bianca") avrete già intuito chi saranno i
contendenti, era una vita che desideravo farli scontrare!
Grazie a:
XNemoTheNameless:
He, un po' monotono, he? Comunque adesso vedi.
XNicoranus83:
Grazie! Dimmi poi cosa ne pensi degli altri capitoli!
XCrybaby:
Non si prospetta niente di buono, sappilo!
Xharua_96:
Perdonata ma solo per questa volta! No dai scherzo!
Xfalcediluna:
Ho come l'impressione che Saori ti stia antipatica.
Shiryu era sul punto di correre incontro a
Seiya e agli altri, poi disse alle ragazze:
"Meglio che aspettiamo i miei compagni; è pericoloso andare
all'attacco da soli, e poi voi siete delle ragazze."
"Ci hai viste combattere, non devi sottovalutarci." -
obiettò Usagi.
"Prima ho visto delle persone ipnotizzate, è successo anche
alla vostra compagna?"
"Sì, Sailor Mars è stata ipnotizzata ed Ares la
vuole come sua sposa. Dobbiamo liberarla!"
"Sì, ma non sarà facile."
"E poi dovremmo anche avvisare Luna e Art..." - cominciò
Minako.
"Shiryu!"
Tre ragazzi in armatura corsero incontro al dragone: lo avevano
raggiunto in un attimo grazie alla loro velocità di
cavalieri.
"Seiya! Hyoga! Shun! Che piacere vedervi! C'è anche Ikki?"
"Lui no, come al solito."
"Hu?" - fece Hyoga notando le ragazze - "Chi sono?"
Makoto arrossì non appena lo vide, cosa che fece anche
Minako.
"Wow! Ma tutti i cavalieri di Atena sono così? Beata lei!" -
pensò la ragazza dimenticandosi completamente dei gatti.
"Sono delle guerriere che combatteranno dalla nostra parte." -
spiegò Shiryu.
Hyoga fissò un istante Minako: trovava i suoi occhi davvero
bellissimi.
"Ma sono solo delle ragazzine!" - disse Seiya interrompendo i pensieri
del compagno.
"Ma sono molto forti. Sappi che mi hanno salvato la vita."
"Sì! Piacere, io sono Sailor Venus, la paladina dell'amore e
della bellezza..." - disse Minako verso Hyoga.
"Vi presenterete dopo! Adesso dobbiamo andare a salvare Lady
Saori!"
Seiya ottenne un'occhiataccia da parte della ragazza.
"Cosa? L'hanno rapita?!"
"Sì, e sono stati tre dei cavalieri d'oro caduti nella
battaglia delle dodici case."
"C'era anche Shura?"
"Sì, è sembrava determinato." - spiegò
Shun.
"Non è possibile, cosa può averlo spinto ad agire
in quel
modo, lui che è uno dei più fedeli cavalieri di
Atena?"
"Scusate, ci potete spiegare di cosa state parlando?" - chiese Ami.
"Corriamo verso il tempio, vi spiegheremo nel tragitto." - disse Seiya
partendo.
Shun cominciò a raccontare, spiegando la lunga corsa
compiuta
dai cavalieri per salvare la loro dea reincarnata; la caduta dei
cavalieri del Cancro, dei Pesci, dei
Gemelli, dell'Acquario e del Capricorno. E la sconfitta del male e il
trionfo della giustizia.
"Dai primi due ci saremmo
potuti aspettare un tradimento a causa delle loro condotte discutibili,
ma dagli altri tre no. Ancora non riesco a credere che uomini
così nobili..."
"Forse si tratta di un piano!" - suggerì Ami.
"Può darsi, lo spero. Non vorrei che invece avesse plagiato
le
loro menti, se dovessimo batterci anche contro dei gold avremmo ben
poche speranze."
Il gruppo si fermò non appena arrivò davanti alle
porte del tempio.
"Bene, entriamo!"
Il gruppo fece per entrare, ma la catena di Shun percepì
qualcosa ed indicò un nemico.
"C'è qualcuno." - disse.
Una rosa rossa sfiorò il viso del ragazzo.
"Ha ha! Ci si rivede, Shun!"
Dall'ombra uscì un uomo con i capelli azzurri, un neo sul
viso e
le labbra color ciliegia; portava una rosa rossa in mano ed indossava
un'armatura dorata.
"Aphrodite..."
"Questa voce...ehi, sei quello che mi ha insultata!" - lo riconobbe
Minako.
"Taci ragazzina." - la zittì con tono calmo.
"Non abbiamo tempo da perdere. Facciamolo fuori in fretta!" - disse
Makoto facendo schioccare le nocche.
"Che ragazzina impertinente. Non potrai mai competere con uno come me.
Manchi di grazia, sei rozza e..."
La
ragazza superò la distanza con un salto, cogliendo il
guerriero di
sorpresa, e gli assestò un poderoso pugno che lo
sbatté a terra.
"E tu sei un cafone."
"Haaaa!" - gridò il cavaliere dopo essersi toccato la faccia
- "Hai deturpato il mio bellissimo viso! Come hai potuto?"
"Questo atteggiamento non ti valorizza agli occhi delle ragazze,
sappilo."
"Come osi insultarmi?!"
I due si misero in posizione, ma qualcuno si intromise.
"Voi andate. Lo tengo a bada io." - si offrì Mamoru.
"Cosa? Ma noi..."
"Ogni secondo è prezioso. Voi andate."
"Aspetta! Io l'ho già affrontato, mi batterò io
con lui."
"No, le ragazze saranno più al sicuro con te. Ho visto che
la
tua catena può percepire i nemici, ed è meglio
che tu
vada con loro."
Il giovane si voltò e sorrise.
"Vi raggiungerò non appena lo avrò sconfitto."
Le ragazze ricambiarono il sorriso, poi corsero all'interno della
fortezza come i cavalieri.
"Non morire!" - pensò Usagi temendo il peggio, pur
conoscendo il valore dell'amato.
"Che sciocche, non sanno a cosa vanno incontro."
"Taci e battiti."
"Hai fretta di morire? Ve bene, ti accontento subito."
Il cavaliere lanciò alcune rose rosse, ma queste vennero
distrutte da un movimento rapido del bastone del ragazzo.
"Lo
senti? Il profumo inebriante dell'aroma delle rose, belle quanto
letali: solo loro sono degne di essere usate come armi da uno come me."
"Taci e combatti! Sono stanco dei tuoi discorsi!"
Mamoru lanciò una rosa, ma Aphrodite si mosse di lato e la
evitò.
"Ti
vedo un po' rallentato nei movimenti, forse l'odore delle rose ti sta
annebbiando i sensi? È normale, è questo
l'effetto che fanno."
Il ragazzo non badò il nemico ed attaccò col suo
bastone,
ma l'oggetto venne afferrato ed il ragazzo sbattuto a terra.
"Sei coraggioso, meriti una morte rapida ed indolore."
Il cavaliere dei Pesci alzò un'altra rosa, ma quella di
Mamoru lo colpì sulla mano, ferendolo.
"Non cantare vittoria troppo presto."
Aphrodite guardò il sangue che gocciolava dalla ferita.
"Tu! Hai osato ferirmi! La pagherai per questo!"
Il
cavaliere prese le rose nere e le lanciò contro il rivale,
che si fece
scudo col mantello, ma questo venne trapassato in più punti
ed il
ragazzo cadde a terra ferito.
"Le rose nere sono letali, possono
trapassare delle armature e dilaniare la carne; non avrei voluto farti
soffrire, ma mi ci hai costretto." Mamoru si alzò, ed il suo
avversario fissò i suoi occhi, azzurri e profondi come il
mare.
"Devo riconoscere che sei bello, ma la tua bellezza, e nemmeno quella
delle tue compagne possono competere con la mia."
"Non ho mai conosciuto una persona così narcisista."
"Che stolto, la bellezza è tutto. Io sono colui che
è
più bello delle stelle, e brandisco le rose, le uniche armi
degne di essere impugnate da una persona del mio calibro!"
"Cominci ad annoiarmi!"
Il
giovane si alzò e studiò il nemico per qualche
istante; benché stesse
rischiando la vita il suo pensiero andava ad Usagi; evidentemente il
cavaliere d'oro se ne accorse, perché soggiunse:
"Non pensare a
loro. Pensa a te stesso. Quelle mocciosette sono condannate, le
aspettano degli avversari troppo forti, anche se hanno la protezione
dei cavalieri. E lo stesso vale per te."
Le rose nere furono lanciate: una colpì Mamoru sulla spalla,
facendolo sanguinare, una sul petto ed una sulla gamba destra.
"Sì! Inginocchiati davanti a me ed al mio splendore! Tu..."
Con un estremo sforzo Tuxedo Kamen riuscì a lanciare una
rosa
che colpì la spalla del cavaliere, rompendo l'armatura.
"Che
cosa? Le mie vestigia infrante? Mi avevano detto che non sarebbero
state resistenti come le gold cloth, ma non pensavo che..."
Una bastonata sul viso lo fece barcollare.
"A quanto pare Ares non aveva fiducia in me, forse per il mio passato,
ma non importa."
Il cavaliere d'oro si allontanò con un balzo e prese una
rosa bianca.
"Facciamola finita: la mia rosa contro la tua. Vediamo chi è
il migliore!"
Il
gold lanciò la rosa bianca, e Tuxedo Kamen lo
imitò: le due rose si
scontrarono e quella rossa ebbe la meglio, distruggendo quella bianca e
colpendo Aphrodite dritto al cuore.
Il cavaliere lanciò un gemito di dolore e
barcollò.
"Sono stato sconfitto alla mia stessa disciplina...com'è
umiliante! Ma non me ne andrò da solo."
Mamoru si guardò il petto e vide una rosa bianca conficcata.
"Cosa? Quando..."
"Noi cavalieri d'oro siamo rapidissimi, ne ho lanciata una seconda
quando ho visto che la tua ha avuto la meglio. Ed ho fatto bene."
La rosa bianca, conficcata nel cuore del ragazzo, cominciò a
succhiargli il sangue, diventando rossa.
Entrambi i contendenti caddero a terra.
"Complimenti" - disse il cavaliere - "Fino ad ora sei il secondo che
sia mai riuscito a sconfiggermi."
Poi spirò.
Mamoru però non lo ascoltava: aveva un solo pensiero nella
mente.
"Usagi..." - gemette il ragazzo, poi cadde nell'oblio.
Ed ora un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno messo la fic
tra i preferiti:
Bankotsu
NemoTheNameless
nico2283
Nicoranus83
Starnight
GRAZIE A TUTTI!
|
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Capitolo 7 *** LE STRADE SI DIVIDONO ***
LE STRADE SI DIVIDONO
Ringraziamenti:
XCrybaby:
He sì, è il primo ma non sarà l'ultimo!
XNicoranus83:
Grazie del commento!
Xfalcediluna:
Tranquilla, un protagonista non muore così facilmente!
Gli otto superarono una scalinata.
"Bene, ora dobbiamo trovare..."
Tre figure con delle nuove armature si pararono davanti al gruppo.
"Voi!"
Saga, Shura e Camus fissarono impassibili i cavalieri e le sailors.
"Non intralciateci! Fulmine di Pegasus!"
I raggi luminosi non ebbero alcun effetto.
"Seiya...cavalieri...e anche voi, guerriere. Ascoltateci." - disse Saga.
"Non abbiamo tempo da perdere!" - gridò il cavaliere
preparandosi ad attaccare ancora.
I tre tesero i muscoli e si tolsero le armature.
"Cosa fanno?"
"Questo è per dimostrarvi che siamo dalla vostra parte."
Il tetto fu sfondato e dal cielo piovvero tre armature: una
rappresentante una statua con quattro braccia, l'altra un animale con
le corna e l'ultima una persona con un'anfora in mano.
"Cosa? Le gold clothes?" - chiese Shiryu.
Le armature furono indossate dai cavalieri d'oro.
"Avete visto? Una persona malvagia non avrebbe mai potuto indossarle."
"Ma allora perché avete rapito Saori?"
"Per salvarvi. Se non l'avessimo fatto Ares avrebbe inviato i suoi
soldati: in tre non ce l'avreste fatta e sareste caduti sotto i loro
colpi. E anche perché pensavamo di poter cogliere Ares di
sorpresa ed aiutare Atena a sconfiggerlo senza coinvolgervi."
"E perché avete rapito Rei?!" - chiese Usagi furiosa, dato
che aveva riconosciuto la voce di Saga.
"Per lo stesso motivo per cui abbiamo rapito Saori. Per il vostro bene,
e anche per ottenere la fiducia di Ares. Volevamo portare Atena da lui
e sconfiggerlo, ma è stato inutile. Lui aveva con
sé
quattro divinità minori, i comandanti del suo esercito."
"Dobbiamo affrontare altri dei?"
"Sì, ma tutti in corpi mortali. Ora seguiteci, questo posto
è un labirinto, ma noi conosciamo le strade."
"Aspettate!"
La catena di Andromeda cominciò ad indicare davanti al trio.
"Fermi!"
Un ragazzo, accompagnato da un guerriero con un'armatura arancione che
proteggeva quasi tutto il corpo, arrivò avvolto da una luce.
"Kydoimos. E c'è anche Euristene."
Il guerriero dai lunghi capelli biondi aveva un'armatura con
raffigurati decine e decine di occhi
gialli di varie forme e dimensioni, anche sulle dita, mentre l'elmo era
una corona.
"Voi! Voi avete osato tradire il grande Ares! Soldati!"
Da tutti i corridoi sbucarono decine di guerrieri armati, tutti avvolti
da un alone bianco, accompagnati da ciclopi e minotauri.
"Hanno un microcosmo." - comprese Shun.
"Attaccateli! Disperdeteli!"
I soldati urlarono ed attaccarono in massa.
"I gold sono nostri!"
Il dio e il cavaliere attaccarono il trio, che si difese abilmente.
Euristene e Camus si fissarono.
"Polvere di diamanti!" - gridò il secondo.
Una ventina di occhi brillarono sul corpo del nemico.
"Colpo del drago a dieci teste!"
Dieci draghi di energia cosmica dispersero l'attacco.
Shura e Saga studiarono il nemico per un istante.
"Excalibur!"
"Esplosione galattica!"
"Muro di fuoco!"
Le fiamme vennero domate, ma il dio attaccò con ferocia.
Seiya, Usagi e gli altri cercarono di restare uniti, ma i soldati
fecero del loro meglio per dividerli.
"Vortice acquatico! Azione!" - gridò Ami lanciando il suo
colpo
contro tre soldati; la ragazza non si accorse che qualcuno la stava
assalendo alle spalle.
"Ha!" - gridò non appena notò i dieci soldati, ma
ormai era tardi.
"Catena di Andromeda!"
I soldati furono colpiti e caddero a terra con le armature rotte.
Shun la raggiunse di corsa.
"Resta vicino a me! Ti proteggo io!"
"Grazie ma..."
"Catena di Andromeda! Disponiti a difesa!"
La catena parò decine di frecce.
"Mi dispiace, ma ci sono costretto!"
L'arma massacrò i nemici.
Ami intanto stava esaminando la situazione col computer.
"Vengono da tutte le direzioni...e ci stanno dividendo! Sailor Moon!
Jupiter! Venus!"
La ragazza cercò di avvisare le sue amiche, ma ormai si
erano separati. Anche i gold erano spariti.
"Siamo rimasti solo noi!" - comprese Shun.
I due si ritrovarono circondati da centinaia di soldati.
"Io..." - disse Shun - "Non vorrei far del male a nessuno. Vi prego,
non..."
Una lancia fu evitata per pochi centimetri.
"Ci penso io! Bolle di nebbia! Azione!"
La nebbia alzatosi oscurò la visuale dei guerrieri, che si
scontrarono tra di loro, coprendo col rumore delle loro armi quello dei
ragazzi.
"Andiamocene!"
"Vai, mia catena!"
La catena salì verso l'alto, fino a raggiungere il quarto
piano.
"Aggrappati." - le disse Shun.
Ami, un po' imbarazzata, abbracciò il ragazzo; la sailor si
imbarazzò ulteriormente quando questi le cinse un fianco.
La catena cominciò a trascinare i due verso l'alto a gran
velocità; la ragazza dovette attaccarsi forte per non cadere.
"Peccato che indossi quest'armatura...un momento! Ma cosa vado a
pensare!?"
La sailor chiuse gli occhi e scacciò il pensiero, senza
accorgersi che nel frattempo erano arrivati.
Un istante dopo abbassò lo sguardo: si sentivano le
imprecazioni
dei soldati ed i ruggiti dei mostri, ma non si vedeva niente se non una
fitta nebbia.
"Ehm, scusa, come hai detto che ti chiami?
"Sailor Mercury."
"Bene, Sailor Mercury, ti puoi anche staccare, adesso. Siamo arrivati."
Ami si accorse di essere ancora attaccata al ragazzo.
"Ops, scusa!" - disse arrossendo.
"Dobbiamo raggiungere le stanze di Ares. Ha rapito una tua amica,
giusto?"
"Sì."
"Sento la sua energia, e anche i nostri compagni se ne saranno accorti.
Andiamo."
Shun partì di corsa, seguito dalla ragazza.
Note: Dopo approfondite e contraddittorie ricerche ho scoperto che
Keres
era una divinità femminile. Mi scuso con i lettori, ho
comunque
apportato le opportune modifiche.
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Capitolo 8 *** LA VOLONTÀ DI REI ***
LA VOLONTÀ DI REI
"Fulmine di Pegasus!"
Seiya travolse una ventina di nemici con un solo colpo.
"Ho fatto piazza pulita." - pensò guardandosi attorno,
fissando
per un istante le decine di corpi che giacevano intorno a lui.
"Ora devo raggiungere Ares. Mi basterà seguirne
il cosmo."
Il cavaliere cominciò a correre, sperando che Atena fosse
salva e che i suoi compagni lo raggiungessero presto.
"Dove credi di andare?"
Una sagoma nera si mosse contro di lui e lo colpì al fianco,
lasciando una ferita simile ad un morso; l'aggressore sparì
alla
vista in un istante.
"Chi sei? Fatti vedere!"
La sagoma sbucò da dietro una colonna e alzò una
grande
lama a forma di falce di luna, ma Seiya la parò unendo le
mani.
"Sei forte e veloce, un avversario degno di me."
I due si separano.
"E tu chi diavolo sei?"
"Io sono Nabide, il cavaliere del lupo, feroce guerriero al
servizio di Ares!"
L'uomo dai capelli d'argento era più grande di Seiya di
almeno
una decina d'anni, con addosso un'armatura nera come la pece che
forniva un'ottima protezione, dotata di un elmo simile alla testa di un
lupo con due occhi rosso sangue; da dietro la vita penzolava una coda
nera, anch'essa fatta in metallo.
"Voglio vedere cosa sai fare. Mi è giunta voce che, seppur
siate
dei semplici cavalieri di bronzo, siete molto forti. Fammi vedere i
tuoi poteri!"
"Non ho tempo da perdere con te, quindi facciamola finita in fretta!
Cometa di Pegasus!"
La velocità del colpo toccò quella della luce, ma
venne parato grazie alla potente arma.
"Lame di lupo!" - gridò scatenando un vortice che
lanciò Seiya contro una colonna.
Nabide gridò e corse contro Seiya, ma il ragazzo
saltò
verso l'alto e sferrò un poderoso calcio che
spezzò
l'arma del nemico.
"Notevole, ma ho ancora molte risorse!"
Il guerriero appoggiò le braccia per terra, assumendo una
posizione simile a quella di un lupo pronto a ghermire la preda.
Seiya a sua volta disegnò la costellazione di Pegasus e
bruciò il suo cosmo.
"Zanna di lupo!"
"Fulmine di Pegasus!"
Nabide corse rapidissimo contro il nemico e lo superò,
lasciandogli una ferita su una gamba ed una sul fianco destro.
"Ha ha! Sei un po' una delusione, lo sai?"
"Fossi in te non riderei tanto..."
L'armatura di Nabide cominciò ad incrinarsi in alcuni punti.
"HA! Quando mi hai colpito?!"
"Sono stato tanto rapido che non te ne sei nemmeno accorto."
Seiya si rialzò avvolto da un alone dorato.
"Il suo cosmo è immenso! Solo Leonida e gli dei ne
posseggono uno maggiore!"
"FULMINE DI PEGASUS!"
Seiya sferrò il suo attacco alla velocità della
luce:
Nabide non ebbe scampo e fu investito da una pioggia di raggi luminosi
troppo veloci anche solo per vederli.
Il cavaliere del lupo abbatté una colonna e cadde a terra,
ferito in vari punti.
"Bene, ho vinto. Atena, sto arrivando!"
"S...sei solo un illuso..."
"Cosa? Ma sei ancora vivo?"
"Ancora per poco...giusto il tempo di dirti che non vincerai il mio
padrone...ormai è pronta a combattere...la sua sposa presto
avrà acquistato tutti i poteri, e allora neanche i cavalieri
d'oro potranno fermarla!"
"Ti riferisci a quella ragazza che ha rapito?"
"Sì. Lei presto diventerà una di noi, e tu non
puoi fare niente per impedirlo. Ha ha...argh!"
L'uomo si irrigidì e morì sotto gli occhi
dell'avversario.
"Maledizione. A meno che non stesse bleffando, la situazione
è
critica. Spero che quelle ragazze ed i miei compagni riescano a vincere
i loro nemici, e che Atena e quella ragazza stiano bene."
Il ragazzo cominciò a correre, ma non alla sua
velocità massima a causa delle ferite.
Nel frattempo Ares era davanti a Rei: la giovane aprì gli
occhi, li sbatté un paio di volte e si
guardò
attorno.
"Ben svegliata, mia fedele sposa."
La ragazza lo guardò: i suoi occhi non erano più
decisi e
pieni di vita come una volta, ma vitrei e privi di qualsiasi
volontà.
Rei si alzò e fece un inchino davanti al dio.
"Come posso servirvi, mio signore?"
"Ha ha ha! Per ora non hai niente da fare, mia cara. Ma se quegli
sciocchi cavalieri si faranno vivi tu li dovrai uccidere! Non sei
contenta?"
"La mia vita è vostra, mio signore."
"Ha ha ha! Lo sento...il tuo cosmo ora è immenso, superiore
perfino a quello dei miei comandanti! Sei la sposa perfetta per un dio
perfetto!"
Ares si affacciò alla finestra.
"Questa misera città ormai è caduta sotto il mio
dominio!
Mi basterà sbarazzarmi dei cavalieri e di quelle ragazze
e..."
"Ragazze?" - chiese Rei.
"Sì, quelle combattenti..."
La giovane si mise le mani sulle tempie: era come se un pugnale le
stesse trapassando il cervello.
"Cosa ti succede?"
"Le guerriere...Usagi...Sailor..."
"Uhm, a quanto pare la sua forza di volontà è
ancora
molto forte...lo spirito di quella ragazza riesce a resistere ai miei
poteri, almeno per il momento."
Il dio alzò la mano creando un flusso d'energia che fece
cadere in ginocchio la ragazza.
"Credo che dovrò lavorarci più a lungo. Ma devo
ammettere
che la tua resistenza è incredibile, a stento un cavaliere
d'oro
arriverebbe a tanto!"
Due soldati presero delicatamente la ragazza e la fecero ridistendere
sul blocco di pietra.
"Ha ottenuto i poteri, ma non è ancora completamente
soggiogata
dalla mia volontà. Basterà comunque uccidere le
guerriere, cancellando ogni ricordo del suo passato,
e diventerà una serva a tutti gli effetti! Anzi,
riflettendoci
questa città può anche crollare! La
raderò al
suolo non appena avremo vinto! Ha ha!"
"Mio signore." - disse una voce.
"Hu? Celeno, cosa vuoi?"
La donna era in ginocchio davanti a lui.
"Chiedo il permesso di andare a combattere. Abbiamo già
subito delle perdite."
"Uhm...c'è forse un ragazzo che ti interessa tra le fila dei
nostri nemici?"
"Non vi si può nascondere niente, he? Ebbene, mi voglio
occupare del ragazzo biondo."
"Ti farebbe a pezzi."
"No, se è indebolito."
"Mi piace il tuo modo di pensare. Ti affiderò un gruppo
numeroso di mostri così che tu possa sconfiggerlo."
"Ho sì! La sua testa sarà un ottimo trofeo! Ha
ha!"
Il capitolo è stato un po' breve, ma spero che vi sia
piaciuto.
Ringraziamenti:
XNemoTheNameless:
Vedrai vedrai, non è l'unica coppia che ho in mente...
XIsabel Lupin: Farà tanto l'innocentina, ma sotto sotto...
XCrybaby: Ho grazie!
Xharua_96: Guarda che ti ho ringraziata nel quinto, il sesto non l'hai
commentato birichina, ma continua a seguirmi che ci tengo moltissimo al
tuo parere!
XBankotsu: Eddai, Shun ha dimostrato più volte di avere
fascino, almeno nell'anime la folla femminile è andata in
delirio alla sua comparsa!
Xfalcediluna: Sembra proprio di sì!
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Capitolo 9 *** IL RITORNO DI DEATH MASK ***
IL RITORNO DI DEATH MASK
Shun e Ami corsero per qualche centinaio di metri senza mai
fermarsi. Il tempio era davvero molto grande.
"Riesco a sentire il cosmo di Ares, ma questo posto è un
labirinto!"
"Aspetta! Lascia fare a me!"
La ragazza prese di nuovo il computer e cominciò ad
esaminare la
struttura dell'edificio; Shun la guardò incuriosito.
"Da quella parte!" - disse la ragazza indicando la strada.
"Certo che sei abile!" - si congratulò Shun.
"Gr..."
"Attenzione!"
La catena cominciò ad indicare davanti a loro: delle botole
si aprirono dal pavimento e ne uscirono tre minotauri.
Senza esitare Shun si parò davanti alla ragazza.
"Sta indietro! Me ne occupo io!"
Un minotauro lanciò la sua ascia ma questa venne fermata
dalla catena.
"Vai mia catena!"
I tre mostri furono sbaragliati con un solo colpo.
Un istante dopo una risata diabolica riecheggiò per tutti i
corridoi.
"Chi è!?" - gridò Shun - "Fatti vedere!"
Una figura dorata colse il ragazzo di sorpresa e lo gettò a
terra.
"Ha ha ha! Tu devi essere Shun, colui che vinse il cavaliere dei Pesci!
Vediamo come te la cavi con uno come me!"
Ami non rimase a guardare ed usò uno dei suoi colpi.
"Vortice acquatico! Azione!"
L'uomo lo parò e lo rispedì indietro
più forte di prima.
"Ho no! Sailor Mercury!"
Il cavaliere andò subito a soccorrere la ragazza.
"Ha ha ha! Speravo di trovare il dragone, ma mi divertirò un
po' con voi!"
"Ma tu sei...?" - chiese Shun aiutando la guerriera.
L'uomo aveva i capelli e gli occhi blu, con una corazza dorata con
delle decorazioni blu e due rubini incastonati nell'elmo e nella
cintura; proprio dall'elmo fuoriuscivano sei corna rivolte in varie
direzioni che lo rendevano simile ad una corona.
"Io sono Death Mask del Cancro, fedele servitore del grande Ares! Dite
le vostre preghiere! Strati di spirito!"
Il gold alzò un dito verso l'alto creando delle onde
circolari
che avvolsero i due, privandoli dei sensi. L'unica cosa che sentirono
fu la diabolica risata del guerriero che disse:
"Provate a tornare dall'Ade! Ha ha! L'inferno vi attende!"
Ami fu la prima a riaprire gli occhi.
"Cosa...dove sono...Shun! Svegliati!"
Il ragazzo riprese i sensi.
"Dove siamo?"
I due si guardarono attorno: erano in un luogo roccioso pieno di
fiammelle azzurre e di persone nude, anch'esse azzurre, che camminavano
verso un burrone.
"Dev'essere il posto di cui mi ha parlato Shiryu...il passaggio che
conduce all'inferno!"
La ragazza disse:
"E come ne usciamo?"
"Con la mia catena. Grazie ad essa mi sono salvato dalla dimensione
oscura di Gemini, e torneremo anche da qui!"
"Non così in fretta!"
Death Mask comparve alle spalle dei due.
"Vi getterò tutti e due nel vuoto! Morirete insieme!
Contenti?"
"No! Io devo salvare una mia amica! Non mi fermerò!"
"Ed io sono con lei!"
"Ma per favore...strati di spirito!"
Le onde circolari partirono di nuovo, ma Shun usò la sua
catena per difendersi.
"Non puoi fermarmi!" - gridò il cavaliere del Cancro
aumentando la potenza.
Shun incassò il colpo al posto della ragazza, venendo
gettato a terra.
"No! Perché l'hai fatto?" - chiese la ragazza soccorrendolo.
Il cavaliere le sorrise.
"In tutta la mia vita io sono sempre stato protetto da mio fratello
maggiore. Ora è giunto il momento che sia io a proteggere
qualcun altro. Andrebbe contro il mio onore di cavaliere lasciare una
fanciulla da sola."
Ami venne colpita dalla nobiltà d'animo del ragazzo,
così
giovane ma ben disposto a sacrificarsi per qualcuno che conosceva
appena.
"Ma che scenetta commovente! Vogliamo finirla?"
La ragazza usò ancora il suo colpo, ma questo venne fermato
con facilità.
"Stai perdendo il tuo tempo. Finché avrò addosso
questa
magnifica armatura che Ares, riconoscendo la mia malvagità
mi ha
offerto, non potrai neppure sperare di scalfirmi!"
"Quindi devo romperla." - pensò - "Ma come? E se..."
La ragazza prese il computer e cominciò ad esaminare la
corazza alla ricerca dei suoi punti deboli.
"Cosa diavolo vuoi fare? Non puoi..."
Una catena si avvolse attorno al suo polso.
"Vai Sailor Mercury! Me ne occupo io!"
La ragazza lo guardò e sorrise.
"Chiamami Ami."
"Ho, adesso state anche facendo amicizia, beh sarete felici di
sprofondare assieme!"
Shun e Death Mask cominciarono a combattere, il primo usando con
ammirabile maestria la catena sia in difesa che in attacco, il secondo
con gli strati di spirito.
"Uhm...è praticamente indistruttibile, ben più
dura
dell'acciaio, però potrebbe diventare più fragile
se..."
La ragazza cominciò a concentrarsi per sferrare il colpo
alla
massima potenza, ma si accorse subito che i due si erano allontanati.
"Dannazione!" - pensò cominciando a seguirli.
"Vortice!"
La catena di Shun si avvolse attorno al corpo del cavaliere del Cancro,
ma questi si liberò con un abile movimento.
"Non te la cavi male, ma qui siamo nel mio territorio, quindi sono io
il più forte!"
"Shun! Spostati!"
"Ami! Cosa vuoi fare?"
"Tu spostati!"
Il cavaliere obbedì.
"Bolle di nebbia! Azione congelante!"
"Ha! Speri di fermarmi con una nebbiolina? Hu?"
L'aria attorno al gold fu la prima a congelare.
"Non puoi..."
Poi fu il turno dell'armatura.
"Che cosa? Com'è possibile che una ragazzina riesca a
congelarla?"
"Ho calcolato il punto esatto di congelamento della tua armatura, e a
quel punto ho usato i miei poteri per congelarla, concentrandoli tutti
in un solo punto! Semplice, no?"
"Maledetta! Io..."
"Vai catena di Andromeda!"
Le catene avvolsero Death Mask da decine di direzioni diverse colpendo
continuamente la sua armatura, che ben presto finì in pezzi.
"La mia armatura! La mia armatura!"
"Sei sconfitto ormai, arrenditi e lasciaci passare!"
Death Mask lo fissò truce, poi chinò il capo e
disse:
"E va bene, hai vinto."
Shun sorrise, felice di essere riuscito a far collaborare l'avversario.
"Bene, sono lieto..."
"Strati di spirito!"
Shun fu travolto dal colpo e venne ferito.
"Ha ha ha! Ma si può essere più ingenui di
così!?"
"Avrai ingannato lui, ma non ce la farai con me!"
Il cavaliere del Cancro corse verso la ragazza, ma lei evitò
il primo pugno ed i seguenti.
"Non puoi battere il mio cosmo! Anche senza l'armatura i miei poteri
sono superiori ai tuoi!"
"Infatti non userò tanto la forza."
L'uomo la guardò stupito, poi si rese conto del suo errore:
era sul bordo del burrone.
"Vortice acquatico! Azione!"
Il getto d'acqua colpì l'uomo che, privo di armatura, non
riuscì a rispedirlo indietro e precipitò nel
vuoto,
gridando:
"NOOO! Di nuovo!"
La ragazza sospirò, felice della vittoria, poi si
ricordò del compagno ed andò subito a soccorrerlo.
"Svegliati S..."
Mentre camminava, però, sentì le forze mancare e
cadde a terra priva di sensi.
"Dove sono..."
La guerriera si accorse di essere ritornata nel tempio.
"Siamo tornati Shun! Shun?"
Ami si avvicinò al corpo del ragazzo. Non respirava.
"He? Non, non puoi farmi questo, non puoi morire così, ti
prego svegliati!"
La ragazza abbracciò il ragazzo e cominciò a
piangere:
anche se lo conosceva da poco Shun si era rivelato una persona
meravigliosa.
Una fiamma azzurra passò sopra la sua testa e raggiunse il
corpo del cavaliere.
"A...Ami?"
"He? Shun, stai bene!"
"Sì, ma mi stai soffocando!"
La ragazza si accorse di averlo abbracciato con fin troppa forza.
"Ehm, scusa!"
Shun si rialzò.
"Ma...stai piangendo?"
"He? No no no!" - disse asciugandosi gli occhi.
Il ragazzo sorrise e sospirò.
"Fortuna che c'eri tu, per colpa mia stavamo per essere sconfitti."
"Non prendertela. Hai agito così solo perché hai
un buon cuore e non ti piace usare la violenza, tutto qui."
"He, però non imparo mai. Ho sempre costretto mio fratello a
venirmi a salvare, ed ora ci ha pensato una ragazza."
"Dai dai, è merito tuo e delle tue catene se abbiamo vinto.
Sai,
qualcosa mi dice che se avessi combattuto con tutte le tue forze lo
avresti fatto a pezzi."
Il ragazzo guardò un attimo una delle catene, poi disse:
"Credo che tu abbia ragione. Mi dovrò impegnare di
più se voglio aiutare la tua amica."
"Questo è lo spirito giusto! Ora però dobbiamo
muoverci, non vorrei che le fosse successo qualcosa."
"Giusto. Andiamo!"
Ringrazio:
XCrybaby: Tanto per cambiare ho deciso di farlo combattere un po' di
più, riguardo a Rei è tosta, si sa!
Xfalcediluna: Avrà una risata irritante, ma va a suo merito
il fatto che ha pestato Saori, ricordalo!
XIsabel Lupin: Ma lo sai che era proprio l'altra coppia che avevo in
mente?
XIllidan: Grazie per aver commentato la storia nonostante tu non sia un
grande amante del genere, ed ora rispondo alle tue domande: il cosmo
è una sorta di energia spirituale che ognuno possiede, e che
i
cavalieri sono in grado di controllare diventando capaci di rompere la
roccia a mani nude. Saori è la dea sfigata che si fa rapire
continuamente(tra film e saghe sarà successo una decina di
volte) costringendo i suoi uomini ad una lotta contro il tempo per
salvarla. Riguardo ai combattimenti vedrò di limitarmi.
Makoto,
come ben sai, è molto estroversa. Riguardo al fidanzato se
hai
letto il cap precedente saprai che è già andato
al
tappeto.
xharua_96: In effetti quando mi ci metto non vengono male! Dici che sto
migliorando nelle scene sentimentali?
Ed un ringraziamento speciale a chi ha messo la fic tra i preferiti:
Bankotsu
Crybaby
Illidan
Isabel Lupin
NemoTheNameless
nico2283
Nicoranus83
Starnight
Grazie!
|
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Capitolo 10 *** LA FURIA DEL LEONE ***
LA FURIA DEL LEONE
Questo capitolo sarà incentrato più sullo scontro
che sul sentimentale, dati i personaggi.
Voglio ringraziare:
XNicoranus83: Già,
Ami è geniale!
XIsabel Lupin: Al
prossimo capitolo sarai accontentata!
Xfalcediluna: Ormai
è caduta ai suoi piedi.
XCrybaby: Ci hai goduto
nel vederlo prenderle, he?
Xharua_96: Grazie
grazie, modestamente ormai sono un maestro...ok mi sto esaltando troppo!
XBankotsu: He, Deathy
doveva andare al tappeto. Anche se fa spesso brutte figure sappiamo
entrambi che è forte, questo basta(se non era per Ami...)
XIllidan: Grazie per
aver commentato tutti i capitoli, vedrò di rispondere alle
tue domande:
Cap. 5: Beh, in effetti
non era il massimo, quello proprio non era previsto...Cap. 6: Ho, ma
per gli dei è facilissimo! Aphrodite per quanto ne so
è morto tre o quattro volte, una volta l'ha ammazzato Shun,
ed un'altra(dopo essere stato riempito di sberle da Ikki) è
stato colpito dalla sua stessa rosa(cosa piuttosto imbarazzante). Cap.
7: Non solo Minako e Makoto, dovresti vedere(sorry!) Rei...Cap. 8 Ho
idea che una volta rinsavita gliene darà così
tante che ad Ares passerà la voglia di reincarnarsi! Cap. 8:
Sì, cercherò di fare le cose come si deve.
Grazie a tutti!
Shiryu e Makoto si misero fianco a fianco.
"Fulmine! Azione!"
"Colpo del drago nascente!"
I soldati furono sbaragliati.
"Abbiamo fatto un buon lavoro." - disse con calma il guerriero.
La ragazza sorrise, ma non poté fare a meno di pensare:
"Ma perché non sono finita il coppia con il biondino?! L'ho
visto un attimo affiancarsi a
Minako...perché a lei tutte le fortune!?"
"Ora dobbiamo pensare a raggiungere Ares. Anche gli altri si
dirigeranno lì cercandone il cosmo, spero solo che riescano
ad
orientarsi in mezzo a questo labirinto."
Un istante dopo il ragazzo si voltò di scatto e vide un
guerriero con un'armatura rossa simile a quella di Jabu, con la
differenza che l'elmo non aveva il corno e che era più
completa.
Il guerriero aveva i capelli neri e gli occhi scuri, oltre che ad un
fisico esile ma molto robusto e scattante.
"Io sono Agis del cavallo da guerra, vostro avversario! Vediamo un
po'.... - disse - "Un bronze ed una ragazza! Non sembri
una sacerdotessa, anche perché non porti la maschera...ma
faresti bene a mettertene una! Ha ha!"
Makoto strinse i pugni e andò incontro al ragazzo.
"Che c'è? Che vuoi fare?"
La sailor assestò un calcio all'inguine così
forte da
alzare Agis di peso per poi dargliene uno sull'occhio di tacco.
Il cavaliere cadde a terra sotto lo sguardo di Shiryu.
"È più feroce lei di tutti i miei avversari!"
"Non dire mai più una cosa simile! Chiaro?!"
"Ahi! Si vede che non servi Atena, non lo sai che colpire lì
è sleale?"
"Ha ha ha! Mi piace il tuo carattere, sai?"
Un ragazzo biondo era appoggiato ad una colonna: Leonida.
"Leonida! Avevano affidato a me il compito di sbara..."
"Zitto. Questa ragazza non mi dispiace, e tu l'hai insultata. Sai che
certe cose mi fanno innervosire."
Agis impietrì ed indietreggiò.
"Aspetta...non vorrai..."
"Per il Sacro Leo!"
La luce accecante travolse Agis e gli danneggiò l'armatura,
mandandolo contro una colonna sulla quale lasciò la sua
sagoma.
"Calmati!" - gridò spaventato cercando di rialzarsi.
"Per oggi ti lascio andare, penso io a loro. Tu va a
cercare...che ne so, la biondina...beh, fila via!"
"Subito!"
Il cavaliere corse via rapidissimo.
"Bene, ora dopo questo simpatico intermezzo, vogliamo cominciare?"
"Sta dietro di me!" - disse Shiryu alla ragazza.
"Ma per favore."
Leonida si mosse alla velocità della luce, colpì
Shiryu
in viso e lo lanciò in aria: prima che il cavaliere potesse
riprendersi venne travolto da dei fasci di luce, poi da una sfera
dorata.
Il dragone cadde a terra ferito.
"Fuori uno. Bene dolcezza, ora che siamo soli, vogliamo approfittarne?"
La ragazza non si fece intimidire dallo sguardo del cavaliere, anzi
pensò:
"Effettivamente non è neanche male, somiglia moltissimo al
mio ex...no, devo aiutare Rei!"
"Allora?"
"Se ti piaccio davvero portami da Rei!"
"Ho, che peccato, purtroppo non posso, è da sola col mio
signore. Vedrò di divertirmi un po' con te. Forza, fammi
vedere
cosa sai fare."
La ragazza si mise in posizione, mentre Leonida sorrise.
"Ha, come hai detto che ti chiami?"
"Io sono Sailor Jupiter!"
"E allora fammi vedere cosa sai fare, guerriera di Giove!"
La ragazza sferrò un pugno ed una serie di calci, ma il
guerriero li parò senza neanche aprire gli occhi:
benché
Makoto fosse la più forte e veloce delle guerriere non
poteva
opporsi ad un gold.
A Leonida bastò un dito per atterrarla.
"Tutto qui?"
"Pressione prorompente di Giove! Azione!"
Leonida, colto di sorpresa, venne colpito dalla sfera fulminante in
pieno viso e cadde a terra.
"Che grinta. Continuiamo!"
"Fermo!"
Shiryu si rialzò.
"Lascia stare quella ragazza e battiti con me! Sailor Jupiter..."
"Chiamami Makoto."
"...Makoto, sbrigati! Va avanti."
Dopo un attimo di esitazione la ragazza corse via, ma Leonida si
intromise e le sbarrò il cammino.
"He no mia cara, tu resti qui. Per il Sacro Leo!"
La luce travolse la ragazza che cadde a terra priva di sensi.
"No!" - urlò Shiryu.
"Bah, mi aspettavo una resistenza maggiore!"
Il dragone andò verso la ragazza svenuta per controllare se
era ancora viva.
"Respira, meno male."
Shiryu si voltò su Leonida con uno sguardo truce.
"Che c'è?"
"Hai attaccato una fanciulla. Tu non sei un cavaliere! Tu sei solo un
essere malvagio!"
"Senti: servo Ares, mi piace combattere e uccidere, adoro la
guerra...certo che sono malvagio!"
"Colpo segreto del drago nascente!"
Leonida lo parò con una mano.
"Penoso."
Il ragazzo fu lanciato contro il soffitto, dove rimase bloccato.
"E adesso..."
Un fulmine lo colpì, avvolgendolo, ma il cavaliere si
liberò subito.
"Ancora viva, bellezza? Ha ha! Dai che ci divertiamo!"
Makoto lo fissò truce, poi si rialzò e lo
aspettò.
Il cavaliere del Leone le andò incontro sorridendo e le
accarezzò il viso.
"Bella, forte, determinata...qualità che io apprezzo in una
donna..."
Un pugno fu incassato in pieno volto.
"Ma non voglio che sia troppo violenta. Sai, potresti farti male..."
"Leonidaaaaa!"
Shiryu piovve dall'alto ma il calcio venne schivato.
"Per il Sacro Leo!"
Shiryu fece da scudo alla ragazza col suo corpo ma entrambi vennero
coinvolti.
"Ha ha! Li ho battuti entrambi! Mi sono divertito, ma non troppo."
Makoto cominciò a riprendersi.
"Bene, la ragazza è viva. La porterò come trofeo."
I due si rialzarono.
"Anche tu? Qui sei il terzo incomodo, fila via! O preferisci morire?"
"Makoto, l'unico modo per batterlo è unire i nostri poteri:
ho
osservato il suo stile di combattimento e se lo immobilizzi con i tuoi
poteri forse lo posso colpire."
"Proviamo."
La sailor andò incontro a Leonida.
"Cosa vuoi fare? Non puoi..."
La ragazza lanciò un fulmine che venne fermato.
"...fare niente!"
"Potere di Giove!"
Il diadema della ragazza cominciò ad irradiare una magnifica
luce verde che abbagliò il cavaliere.
"Che energia! Ma non puoi fermarmi!"
Un istante dopo in mezzo alla luce vide una figura simile ad un
serpente.
"Il dragone!"
"Colpo segreto del drago nascente!" - gridò Shiryu sferrando
un pugno alla velocità della luce.
Leonida fu colpito al fianco e volò per decine di metri,
scavando un solco con la schiena dopo essere atterrato.
"Ti è piaciuto?" - chiese Makoto.
"No!" - rispose il guerriero rialzandosi - "Però devo
ammettere che ve la cavate bene in coppia."
Leonida alzò il braccio, ma si fermò di scatto.
"Cosa? Maledizione, che incapace!"
L'uomo si dileguò in un secondo.
"Ma che gli è preso?" - chiese la ragazza.
"Probabilmente si è accorto di qualcosa. Comunque vedo che
sei più potente di quanto sembri, Makoto."
"Mai sottovalutare una ragazza! Vogliamo andare? Fai strada!"
"Coraggio! Sia Atena che la tua amica hanno bisogno di noi!"
Nel prossimo capitolo ci sarà quello che tutte
le lettrici aspettavano: scopriremo che fine hanno fatto Minako e
Hyoga!
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Capitolo 11 *** HYOGA È IN DIFFICOLTÀ ***
HYOGA È IN DIFFICOLTÀ
Come avrete capito dal titolo il cigno passerà dei guai.
Ringrazio chiunque abbia letto, Crybaby
e mirtaokkiblu
per aver messo la storia tra le seguite e chi ha commentato:
XIsabel
Lupin: Grazie grazie, troppo buona!
XCrybaby: La nostra
piccola Usagi al momento si è persa, ma non preoccuparti che
la ritroveremo tra pochissimi capitoli.
XNicoranus83:
Grazie, faccio sempre del mio meglio.
XIllidan:
Beh,
ho deciso di fare qualche cambiamento, Shiryu non perderà di
nuovo la vista, e con un po' di fortuna il suo scudo resterà
integro(ma non garantisco niente.)
XBankotsu:
Come saprai è una delle regole basilari di Saint Seiya: un
colpo
è inefficace un numero X di volte, la volta X+1 è
letale,
qui leggermente modificata tanto per cambiare. E guarda il lato
positivo, lo scudo è rimasto intero e non è stato
accecato, è un gran miglioramento!
Xharua_96:
Mi dispiace, ma Shiryu è fedele alla sua ragazza. Makoto poi
gli fa paura...
Hyoga e Minako erano stati separati dal resto del loro gruppo e stavano
girovagando per il tempio alla ricerca di Ares.
"Stammi vicino" - disse il cigno - "Non sappiamo cosa troveremo."
"Volentieri!" - disse la ragazza pensando - "Magnifico! So che dovrei
essere preoccupata per Rei e le altre, ma questa è
l'occasione della mia vita!!! Era destino che mi trovassi con lui!
Cioè, gli sono andata incontro di proposito, ma non
è il
caso di dirglielo..."
"Hu? Tutto bene?"
"Sì sì, fai pure strada!"
Il cavaliere cominciò a correre, seguito dalla ragazza; i
due superarono ben tre scalinate senza mai fermarsi.
"Mai...che...ci sia un...ascensore...quando serve, he?"
Il ragazzo la fissò un istante e sorrise.
"Sei sempre così solare?"
"Certo! Tu invece mi sembri un tipo un po' triste! Dovresti imparare a
sorridere di più!"
Il ragazzo sospirò.
"Credo che tu abbia ragione."
Il giovane abbassò un attimo lo sguardo, immerso in chi sa
quali pensieri.
"A cosa pensi?"
"A niente di..."
Un ruggito fece tremare le mura.
"Sta indietro!" - gridò Hyoga cominciando a concentrarsi.
Un sagoma nera era sbucata dal sottosuolo: era scura ed indistinta,
simile a molti serpenti.
"Un'idra!?" - capì.
Il mostro si erse in tutti i suoi dieci metri di altezza e
avanzò verso la coppia.
Hyoga fece alcuni gesti con le braccia, poi unì i pugni e
gridò:
"Aurora del Nord!"
Il vento ghiacciato travolse in pieno il demone che cominciò
a
congelare; il cigno però non si accorse che una sagoma stava
scendendo in picchiata verso di lui.
"Hyoga!" - gridò Minako saltando verso la sagoma e
scontrandosi con essa.
Il saint fu così preso dallo sferrare il colpo che
impiegò qualche istante a capire cos'era accaduto.
"Sailor Venus!" - gridò soccorrendola.
La ragazza giaceva a terra con alcune ferite.
"Ha ha ha! Ti preme la vita di quella ragazza, bel biondino?"
Hyoga si voltò e vide una donna con i capelli rossi.
"Chi sei?"
"Io sono Celeno l'arpia, seguace di Ares. La tua amichetta mi ha
sferrato un bel calcio, ma io ho l'armatura, lei no."
Il guerriero si mise in posizione per difendere la sailor.
"Ha ha ha! Vediamo come..."
"Galoppo rovente!"
Una figura rossa colpì Hyoga con una ginocchiata avvolta
dalle fiamme e lo gettò a terra.
"Agis! Cosa ci fai qui?!"
Il ragazzo sorrise.
"Mi ha spedito qui Leonida. Mi ha detto di occuparmi di questi due, e
sai che i suoi ordini non si discutono."
"Come osi! Nessuno deve intromettersi nel mio incontro passionale
tra..."
Un raggio luminoso la colpì sul viso e la gettò a
terra.
"Non ci provare." - disse Minako con tono battagliero - "L'ho visto
prima io!"
Il cavaliere del cigno, ripresosi dal colpo, si rialzò a
fatica.
"Due contro due...avanti, facciamoli vedere cosa sappiamo fare!"
Cavaliere e sailor si misero fianco a fianco.
Il cavaliere con l'armatura rossa galoppò contro i due,
schivò una catena dorata ma non la polvere di diamanti, che
lo
atterrò. Celeno ne approfittò per colpire il
ragazzo con gli artigli, ma questi li congelò col solo
tatto.
"Combattiamo bene insieme! Potremmo fare coppia fissa!" - disse
speranzosa la ragazza sorridendo.
Hyoga ricambiò il sorriso.
"Mi piace il tuo carattere. Ti invidio."
"Smettetela! Non sopporto di essere ignorata!"
La donna attaccò il cigno, allontanandolo dalla sua compagna.
"Soldati! Attaccate!"
Dal soffitto scesero una ventina di ciclopi che circondarono Minako.
"Ho mamma..."
"Ha ha ha!" - rise Agis - "Vediamo come te la cavi, biondina! Galoppo
rovente!"
La ragazza non ebbe scampo contro la superiorità netta
dell'avversario che la gettò a terra.
"E adesso muori!" - gridò saltando verso l'alto e scendendo
per schiacciarla.
La sailor rotolò di lato e schivò l'attacco, poi
lanciò un fascio di luce che colpì il nemico.
"Miei soldati! Uccidetela!"
I mostri lanciarono dei raggi dai loro occhi, troppi perché
la ragazza potesse evitarli.
"Sailor Venus!"
Hyoga fece un'acrobazia ed atterrò davanti alla ragazza,
facendole da scudo col suo corpo ed incassando ogni colpo.
"Hyoga!" - gridò Minako soccorrendolo.
Il cigno cadde in ginocchio, poi allontanò la ragazza e si
rialzò: il suo corpo era avvolto da un alone splendente.
"Cosa sta facendo?"
Il ragazzo si rimise in piedi, unì i pugni e li
alzò sopra la sua testa.
"Per il Sacro Acquarius!"
Il vento sfiorò lo zero assoluto e congelò tutti
i
ciclopi, trasformandoli in statue di ghiaccio che vennero distrutte.
"Quel ragazzo ha un cosmo enorme! Sarà un nemico difficile!"
"Uhm...lo voglio!"
Celeno camminò lentamente verso di lui.
"Ti propongo uno scambio: tu vieni con noi e risparmiamo la ragazza.
Affare fatto?"
"Ha! Cosa credete, che io sia un ostaggio da scambiare? So badare a me
stessa!"
Agis aggirò Hyoga ed afferrò la ragazza.
"Vediamo..."
"Potere di Venere!"
Il diadema della ragazza brillò di una luce arancione in
modo simile a quello che aveva fatto Makoto.
"Ha! Che potenza!"
La luce abbagliò e travolse il cavaliere, atterrandolo.
"Sei solo un incapace." - lo derise Celeno.
Hyoga ansimò: i suoi riflessi si erano indeboliti ed la sua
armatura era stata danneggiata.
"Sailor Venus..." - bisbigliò.
"Sì?"
"Io ora li distraggo con un ultimo colpo. Tu poi scappa. Non voglio che
ti accada niente di male."
"Ma per chi mi hai presa? Io sono la paladina della legge..."
"Forse non hai afferrato la situazione. Non riusciamo a batterli."
"Avete parlato troppo!"
Celeno volò contro Hyoga e lo portò verso l'alto:
a
mezz'aria Agis gli sferrò un doppio calcio rovente, poi il
giovane incassò le piume di metallo che fecero a pezzi la
sua
armatura, ed infine si schiantò a terra.
"Fuori uno." - disse l'arpia.
Minako corse a soccorrere il cavaliere, che però era svenuto.
"Hyoga! Ti prego, svegliati!"
"Ma che ragazzina irritante!"
Celeno lanciò le sue piume ma vennero fermate da un potente
fascio di luce.
"Hi hi hi! Vediamo un po' per quanto tempo sarai in grado di
resisterci!"
Il capitolo si conclude qui con un finale tronco per lasciarvi sulle
spine. Che ne sarà dei due ora?
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Capitolo 12 *** IL SACRIFICIO ***
IL SACRIFICIO
Ringraziamenti:
XCrybaby: Non preoccuparti, Minako è la mia beniamina quindi
al
massimo può prendere un paio di legnate, ma chi le sferra
è destinato a morire, inoltre chiunque ci provi con lei
incasserà più mazzate di Seiya(forse sono un po'
possessivo?).
Xharua_96: Ti aspetto!
XIsabel Lupin: Hai ragione, sono bravissimo!!!
Camus camminò qualche istante per un corridoio.
"Forza, vieni fuori!"
Un guerriero in armatura cercò di prenderlo alle spalle, ma
al cavaliere bastò un colpo di mano per sconfiggerlo.
"Non mandare i sottoposti!"
Euristene uscì da dietro una colonna.
"Sei in gamba, he? Ma dubito che riuscirai a battermi."
"Invece voglio farla finita, ed in fretta anche!"
I due cominciarono ad espandere i loro cosmi.
"Aurora del Nord!"
"Colpo del drago a cinquanta teste!"
Un vento gelido e cinquanta draghi di energia cosmica si scontrarono
distruggendosi a vicenda.
"Sei stato un pazzo a tradire il grande Ares! Ti aveva donato delle
buone armature! E sopratutto ti ha ridonato la vita! Il mio signore
è stato troppo generoso con voi! A parte Death Mask -
davvero un uomo degno del mio rispetto - voi
cavalieri non siete altro che feccia!"
"Noi siamo cavalieri devoti alla giustizia! E non serviamo nessuno se
non la dea Atena!"
"Quella stupida che voi stessi avete consegnato? Ma mai una volta che
riesca a difendersi! Lei è solo una debole! Questo mondo
dev'essere governato da un dio forte e capace, non da una stupida buona
a nulla!"
"Non permetterti più di parlare così della mia
dea!"
I due continuarono a combattere scambiandosi dei colpi micidiali, Camus
in vantaggio grazie alla sua armatura più potente.
"Per il Sacro Acquarius!" - gridò il cavaliere sferrando il
suo
colpo migliore e rinchiudendo il nemico in una bara di ghiaccio.
"Bene. Ora devo..."
Il ghiaccio cominciò ad essere percorso da delle crepe.
"Cosa? Possiede un cosmo così potente?"
Il ghiaccio si ruppe ed Euristene ne uscì, indebolito ma
vivo.
"Il mio cosmo non è inferiore al tuo!" - spiegò -
"Il tuo ghiaccio è
resistente, ma nulla può trattenermi in eterno! Sappi che
dopo
Leonida sono il più potente dei cavalieri!"
Il cavaliere del drago cominciò a muovere le braccia, mentre
sulla sua armatura brillarono tutti gli occhi.
"Assaggia il mio asso nella manica: colpo del drago a cento teste!"
I dragoni furono decine e Camus venne travolto da una raffica di colpi:
la sua armatura d'oro lo salvò da morte certa.
"Ha ha! Davvero notevole, quella corazza fa miracoli! Peccato che io
non la possa usare."
Il gold si rialzò.
"Avanti, attaccami, se ne hai il coraggio."
Euristene usò di nuovo il suo colpo, ma questa volta non
ebbe effetto alcuno.
"Cosa?"
"Lo stesso colpo non funziona mai due volte sullo stesso cavaliere,
ricordi?"
Un istante dopo il guerriero percepì il cosmo di Hyoga.
"Maledizione! Quel ragazzo è in difficoltà! Devo
andare ad aiutarlo!"
"Cosa ti prende?"
"Chiudiamo i conti!"
"Non contarci! Soldati!"
Decine di guerrieri armati uscirono dai corridoi e circondarono il
cavaliere.
"Prendetelo!"
I soldati gli saltarono addosso in massa, ma il cosmo li respinse.
"Polvere di diamanti!"
L'attacco fu così devastante che furono spazzati via tutti
quanti.
"Colpo del drago a cinquanta teste!" - gridò Euristene
sperando di poterlo colpire.
Camus avrebbe potuto schivare il colpo se non fosse stato nuovamente
distratto: aveva sentito il cosmo di Hyoga indebolirsi.
"Che c'è, ti preoccupi di qualcuno? Pensa a combattere!" -
lo derise il nemico guardandolo dall'alto al basso.
"Non farò mai in tempo a batterlo...c'è una sola
soluzione...Hyoga...forse non sono stato un buon maestro per te...a
volte
mi sono
comportato in modo freddo, egoista ed arrogante...ma ora ti
aiuterò!"
"Che fai? Parli da solo?"
Il cavaliere dell'Acquario si tolse l'armatura che volò
verso il suo compagno.
"Ha ha! Cosa credi di fare senza armatura ora, he?"
Camus sorrise.
"Conosco un modo per batterti, che avrei usato solo in un caso
d'emergenza come questo."
Il gold saltò addosso all'avversario, cominciando a
congelare l'aria che era intorno a loro.
"Cosa vuoi fare? Lasciami!"
L'armatura fu avvolta dalle fiamme, ma Camus non mollò la
presa.
Le fiamme vennero domate; la corazza fu avvolta dal ghiaccio.
"Cosa stai facendo!? Per congelarmi stai congelando anche te stesso!"
Infatti anche Camus era avvolto dal ghiaccio.
"Moriremo insieme!"
"NO! Fermo!"
Il ghiaccio divenne così freddo che l'armatura
congelò; poi anche Euristene ne fu avvolto.
Euristene cercò di bruciare il suo cosmo, ma il suo potere
non
bastò: il ghiaccio del gold aveva avuto il sopravvento.
Dopo pochi minuti entrambi i cavalieri caddero a terra avvolti dal
ghiaccio.
Euristene era già morto assiderato, ma Camus era ancora vivo.
"Hyoga...affido a te che ne sei ben più degno le mie sacre
vestigia. Perdonami se non potrò più essere al
tuo fianco.
Addio."
Questo fu il suo ultimo pensiero prima di spirare.
Celeno e Agis fissarono compiaciuti la ragazza in ginocchio ed il
cavaliere ferito.
"Anf, anf..." - ansimò Minako.
"Ti sei battuta bene, ma ora hai perso: uccidiamola!"
Una luce abbagliante illuminò l'intera stanza, e
rinvigorì Hyoga che cominciò a riprendere i sensi.
"L'armatura...dell'Acquario."
La corazza si scompose e si sistemò sul corpo del ragazzo.
"Ha indosso un'armatura d'oro!" - gridò Agis.
"Ma perché ce l'ha lui? Come ha fatto a finire qui?"
La donna si concentrò un istante.
"Non sento più il cosmo di Euristene!"
"Allora è caduto?"
Hyoga però stava in silenzio. Non stava né
gioendo né esultando.
"Maestro...ho sentito il vostro cosmo spegnersi...mi avete donato
l'armatura per salvarmi..."
Una lacrima gli scese lungo il viso.
"Nel nome di Camus! Per il Sacro Acquarius!"
Il vento questa volta fu ben più potente delle altre: lo
zero assoluto fu raggiunto.
Celeno e Agis furono travolti senza poter fare nulla per difendersi ed
i loro corpi caddero a terra congelati con le armature in frantumi.
"Ce l'hai fatta!" - esultò Minako.
Il ragazzo sorrise, ma barcollò e si accasciò ad
un muro.
"Ho no!"
La ragazza lo soccorse subito e gli tolse l'elmo.
"Dev'essere sfinito. Aspetterò che si riprenda!" -
pensò
sorridendo per poi appoggiare la sua testa sulle ginocchia e
cominciando
ad accarezzarlo.
Il cavaliere del cigno cominciò a sognare: Camus.
L'uomo era davanti a lui, privo dell'armatura, con un'espressione
soddisfatta sul volto.
"Maestro." - disse il
ragazzo.
"Sono fiero di te Hyoga.
Ancora una
volta sei riuscito a superarmi. Tu sei un vero cavaliere, e mi superi
di gran lunga. Il mio spirito di guiderà. Vai,ragazzo,
sconfiggi Ares!"
Hyoga aprì gli occhi e si ritrovò appoggiato
sulle ginocchia della ragazza, cosa piuttosto imbarazzante.
"Stai bene?" - gli chiese Minako.
Il giovane arrossì un attimo, poi rispose:
"Sì. Tu invece? Non sei ferita spero."
La ragazza scosse la testa sorridendo.
"Meglio che ti riposi un po'. Poi potremo andare a cercare gli altri."
Il cigno la guardò un istante.
"Senti..." - chiese la ragazza - "Cosa stavi per dirmi prima?"
Il giovane rispose con un'altra domanda.
"Tu vivi con la tua famiglia?"
"Sì. Mia mamma, mio papà, il mio gatto..."
"Io...io un po' ti invidio."
"Come? Tu non hai..."
"No. Noi cavalieri siamo tutti orfani. Mia madre morì
quand'ero
piccolino per salvarmi la vita. E poi, a causa di tutte le battaglie
che
ho combattuto, ho perso tante altre persone care. Oggi stesso il mio
maestro è morto per salvarmi la vita."
"Ho! Mi dispiace, scusami..."
Il cavaliere le accarezzò dolcemente la testa.
"Non c'è nulla di cui tu ti debba scusare. Mi basta il tuo
sorriso per sentirmi meglio."
"Beh...grazie...senti, magari, quando questa storia sarà
finita...potremo vederci ancora?"
Il giovane sospirò.
"Mi dispiace, ma io sono un cavaliere. La protezione della mia dea
viene prima di tutto. Ma finché saremo in squadra..."
"Cosa?"
"...non permetterò a nessuno di farti del male. Lo giuro sul
mio onore di cavaliere."
La ragazza arrossì e abbracciò il ragazzo.
Dopo qualche istante i due si rialzarono.
"Avanti, abbiamo una missione da compiere. Ha, come ti chiami?"
"Sailor..."
"No, non quello, non hai un nome...per gli amici'?"
La ragazza sorrise.
"Minako."
Spero che la scena vi sia piaciuta.
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Capitolo 13 *** LA CADUTA DEL DIO ***
LA CADUTA DEL DIO
XNicoranus:
Bah, chissà, magari in futuro avrà altre
occasioni...
XCrybaby: He, la cosa non è facile, le inner devono
proteggere
la loro principessa, e i saints Atena...ma forse si potrebbe arrivare
ad un accordo.
Xharua_96: Con tutti questi complimenti mi fai arrossire!
XBankotsu:
Quanti moriranno? Non molti, però...
XIllidan:
Beh, seguo
una delle regole basilari si saint Seiya: i buoni DEVONO essere
riempiti di mazzate e a volte ridotti ad un vegetale prima di vincere.
Riguardo al fatto che Hyoga le prende, credi che potrei lasciare
impunito uno che ci prova con Minako?
Saga e Shura compirono un balzo acrobatico ed atterrarono con grazia.
Kydoimos si fece largo tra la folla di mostri e soldati che aveva
circondato i due.
"Non potete battermi, io sono un dio!"
"Di seconda categoria!" - ribatté Shura - "Excalibur!"
Con un movimento del braccio il gold creò una lama di luce
potentissima: il dio la evitò, ma così non fu per
i
soldati, che vennero decimati.
"Sfera del caos!" - gridò Kydoimos scagliando una sfera
verde,
ma i due gold la evitarono e cominciarono a lottare contro i nemici.
"Siamo stati separati da Camus! Hai sentito anche tu il suo cosmo
spegnersi?" - chiese Shura.
"Sì! Dobbiamo riuscire a sbarazzarci di questi maledetti
mostri!"
Kydoimos afferrò Saga per la gola e cominciò a
strangolarlo.
"Piccolo mortale, come osi sfidare gli dei?"
"Lo faccio in nome di Atena!"
Il saint si liberò con un abile movimento.
"Sappi che non ci fermeremo mai! Molti dei tuoi guerrieri sono caduti,
ed i nostri compagni si stanno dirigendo verso le stanze di Ares!"
Un pugno venne evitato: il guerriero ribatté con
l'esplosione galattica, che ferì il nemico.
"Non vincerete mai! Avete di fronte ben quattro dei oltre ad Ares!"
"Ha ha! Si vede che non conosci i cavalieri di bronzo!"
"Ma se sono gli ultimi delle gerarchia!"
"Taci! Non sai quali imprese hanno compiuto! Loro è il
merito
della salvezza di Atena! Loro hanno sconfitto Poseidone! Sono perfino
riusciti a vincere contro dei cavalieri d'oro!"
"Sul serio? Siete più deboli di quanto pensassi!"
Il dio attaccò, ma Shura intervenne e con un micidiale colpo
riuscì a mozzare di netto un braccio del nemico.
"HAAAAAAAA! Dannato mortale!"
"Ha! La tua armatura non può resistere a colpi troppo forti,
ed
il tuo corpo è quello di un comune uomo! Non puoi battere
due
gold!"
Il dio indietreggiò, poi alzò una mano, nella
quale si formò una lancia rossa.
"Lancia maligna!" - gridò scagliandola.
Shura non fece in tempo ad evitarla e fu colpito al torace: nemmeno la
gold cloth riuscì a fermare il l'attacco.
"Argh!" - gemette il guerriero barcollando mentre l'arma spariva.
"Prendeteli!"
I due si misero spalla a spalla, per poi combinare i loro attacchi, con
i quali annientarono tutti i loro nemici.
"Shura! Stai bene?"
"È solo un graffio!"
"Non contarci troppo! Quella lancia era avvelenata, ed ora morirai tra
atroci dolori!"
"Che stai dicendo?"
Il guerriero attaccò ancora, ma un dolore atroce lo
fermò.
"Ti strappa tutti i sensi uno ad uno! A cominciare dal tatto!"
Shura, paralizzato, non riuscì a schivare il pugno che lo
gettò a terra. Senza esitare Saga si parò
dinnanzi al
compagno, che in quel momento perse l'olfatto.
"Lo ridurrò ad un vegetale prima di ucciderlo! Non
è diabolico?"
Saga e Kydoimos cominciarono ad espandere i loro cosmi.
"Esplosione galattica!"
"Sfera del caos!"
I due colpi si scontrarono, liberando un'energia enorme; dopo diversi
minuti di parità si scatenò una violenta
esplosione che
fece tremare tutto il tempio; i presenti rimasti in vita volarono per
aria e decine di cadaveri vennero spostati.
Saga si liberò dei cadaveri che lo sovrastavano ed
aiutò il compagno.
"Shura, come ti senti?"
I due si guardarono negli occhi: il cavaliere del Capricorno era
diventato cieco.
"Credo di non poter fare molto in questo stato...ma non mi arrendo!" -
dichiarò il guerriero camminando verso il nemico.
Il dio riemerse da sotto una decina di cadaveri e puntò il
dito contro i due.
"Pagherete l'oltraggio! Nessun mortale può ferirmi e
passarla liscia!"
Shura si lanciò alla carica con Excalibur, ma il braccio
venne fermato: in quel momento perse l'udito.
"Ed ora non senti più, he? E tra poco non parlerai!"
Con un estremo sforzo di volontà l'uomo si liberò
e
conficcò il braccio nel petto del nemico, trapassandolo da
parte
a parte.
"Saga!" - gridò col poco fiato che gli restava - "Colpiscilo
ora!"
"Cosa? Ma così..."
"Fallo!"
Kydoimos caricò il suo colpo e si apprestò a
finire il
guerriero che aveva appena perso anche il gusto; Saga però
fu
più veloce: volteggiò sopra al nemico,
atterrò
alle sue spalle e gli sferrò il suo colpo, centrandolo in
pieno.
Dio e cavaliere furono travolti dalla potenza dell'esplosione galattica
e rotolarono per vari metri, sfiniti.
"Shura!" - gridò Saga soccorrendo l'amico.
L'uomo mosse leggermente la testa e sorrise: benché non
potesse
né vedere né sentire sapeva che il suo compagno
gli era
vicino.
"Voi..." - ringhiò furioso Kydoimos rialzandosi - "Ora
morirete tutti e due!"
Il dio immobilizzò Saga con i suoi poteri, creando una
catena infuocata.
"Non ti libererai in tempo! Sfera del caos!"
La sfera fu lanciata, ma Shura, facendo appello alle sue ultime forze,
si rialzò e fece da scudo col suo corpo al compagno:
l'impatto
fu così potente che perfino l'armatura d'oro venne incrinata.
"Shura!" - gridò Saga liberandosi.
"Ce n'è anche per te!"
Il saint dei Gemelli si mosse rapidissimo e sferrò un calcio
volante al nemico.
"Tu! Hai ucciso un mio compagno facendolo soffrire! Pagherai per
questo!"
"Provaci!" - ribatté il dio sferrando un pugno.
Saga lo parò e fu avvolto da un alone dorato.
"C...cosa..."
"Ti odio! Muori!"
Il cavaliere dette al nemico un pugno alla velocità della
luce, sfondando l'armatura e colpendo il cuore del nemico.
Kydoimos gemette per il dolore, barcollò all'indietro, ed
infine crollò a terra morto.
"Hai avuto quello che ti meritavi. Shura!"
Saga andò a soccorre l'amico, ma ormai era tardi.
Il viso del cavaliere era sereno e rilassato, felice di essere morto
per poter salvare un amico.
"Shura...hai combattuto abbastanza. Ora riposa in pace. Io e gli altri
finiremo in lavoro."
L'uomo si alzò dal cadavere e strinse i pugni.
"Ares! La tua ora è vicina!!!"
Nota: Shura non ha perso la capacità di muoversi, solo
quella di
riconoscere gli oggetti toccandoli. Inoltre bisogna considerare che in
Saint Seiya si può parlare senza il gusto e cose simili.
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Capitolo 14 *** LA LUCE DEL CRISTALLO ***
LA LUCE DEL CRISTALLO
Ringraziamenti:
XNicoranus83:
Grazie!
XBankotsu:
Rilassati, Milo è al Grande Tempio a cazzeggiare con gli
altri gold.
XCrybaby:
Io avrei già deciso...ti chiedo scusa in anticipo se non ti
piacerà.
XIllidan: Un'altra regola tipica non solo degli anime: chiunque si
creda invincibile è destinato alla sconfitta.
Xharua_96:
Non ho niente contro Shura, però volevo mettere in mostra la
sua
determinazione. Se vuoi vedere Saga cerca alla voce Saga Gemini.
Usagi si guardò intorno e cercò di orientarsi.
"Magnifico, ora dove vado? I corridoi di questo tempio sono tutti
uguali!"
La guerriera alzò un attimo la testa per fissare un dipinto
che
raffigurava Ares con al suo fianco un leone, poi affidandosi
al
suo intuito cominciò a correre per alcuni minuti.
"Anf, anf, forse è la strada giusta...un attimo, questo
dipinto non mi è nuovo..."
Usagi era tornata al punto di partenza.
"Ha, dannazione! Ma dove vado?"
"Ha ha! Mi sembri un po' imbranata per essere la leader di un gruppo!"
Un uomo comparve alle sue spalle.
"E tu chi sei?"
Il guerriero albino indossava un'armatura nera che forniva una buona
protezione, con un elmo con delle specie di corna.
"Agide del Cane da Caccia, fedele seguace di Ares!"
"Io invece sono..."
"Risparmiati il motto, non me ne potrebbe importare di meno."
"E allora prendi questo! Cerchio dello scettro lunare!"
Il colpo partì ma venne fermato con una mano.
"Cosa...?"
"Ha ha! Ho osservato più volte le tue battaglie, e sappi che
lo
stesso colpo non funziona mai due volte su un cavaliere! Io lo sono
stato prima di diventare servo di Ares, e poi posso leggere nella tua
mente e prevedere le tue mosse!"
La ragazza indietreggiò, ma non si arrese e
riprovò l'attacco.
"Tanto è inutile." - disse fermandolo con una mano, poi
aggiunse:
"Te l'ho detto: posso prevedere ogni tuo singolo movimento!"
"Agide, non perdere tempo!" - disse una voce cavernosa.
"Ho capito, Brasida."
Dall'oscurità emerse un uomo molto possente con addosso una
corazza dorata con due corna: era un ex gold saint, un tempo custode
della seconda casa.
"Anch'io un tempo servivo Atena, ma poi Ares ci ha indicato la
via...giustizia...puah! Tante parole inutili! Ciò che conta
è la forza!"
"Sì, io tradii perché il mio maestro mi riteneva
troppo
violento per essere un saint, così l'ho ucciso." -
spiegò
Agide.
La ragazza strinse i denti, cercando di mostrarsi il più
coraggiosa possibile.
"Hai paura, lo sento. Ma non tanto per te stessa, più che
altro
perché temi di non poter salvare la tua compagna.
È
così importante per te?"
"Voi siete persone malvage! Non potrete mai capire cose simili!"
Agide corse verso la ragazza e la sbatté a terra.
"Inviare due come noi per una mocciosetta incapace...che spreco!"
"Cristallo di luna! Azione!"
La ragazza lanciò il suo diadema, ma questo venne facilmente
evitato.
"Ha ha! Sei lenta!"
Il cristallo cominciò a tornare indietro.
"Te l'ho detto! Io posso prevedere le tue mosse...haaa!"
Agide venne colpito alle spalle dal cristallo, che lo
immobilizzò avvolgendosi attorno a lui.
"Cosa succede!? Non riesco a muovermi!"
Sailor Moon ne approfittò subito e sferrò il suo
colpo, che questa volta ebbe successo.
Agide cadde ai piedi di Brasida.
Il potente guerriero fissò il compagno con i suoi occhi
scuri.
"Ti sei fatto battere da una bambina. Vergogna!"
"Mi ha solo colto di sorpresa!"
"Fatti da parte, ora ci penso io! La tua ora è
giunta, ragazzina!" - disse Brasida.
L'uomo alzò le mani per sferrare il suo colpo, ma una rosa
rossa lo colpì sulla mano.
"Hu? Chi ha osato?!"
Un ragazzo vestito elegantemente si avvicinò ai due: era
Tuxedo
Kamen, sopravvissuto alla rosa bianca ma gravemente ferito.
"Lasciala stare!" - ordinò barcollando.
La ragazza fu felice di rivedere il ragazzo, ma poi la gioia divenne
paura.
"Va via! Ti ucciderà!"
"Non gli permetterò di farti del male!"
"Ha ha! Chi è, il tuo ragazzo?"
Con una velocità inumana il guerriero prese alle spalle
Mamoru e lo sbatté a terra, vicino ad Usagi.
La ragazza abbracciò l'amato, che le sorrise.
"Stai bene?" - le chiese.
"Ancora per poco!"
Brasida alzò un pugno e cercò di colpire la
ragazza, ma il giovane le fece da scudo col suo corpo.
Un altro pugno. Un altro. Ed un altro ancora. Mamoru quasi non riusciva
a stare in piedi.
"Scappa!" - gemette.
"Non ti lascio solo!"
"Come siete patetici! Vi ucciderò entrambi!"
Il ragazzo cadde fra le braccia di Usagi; Mamoru tossì e
sputò del sangue.
Brasida alzò le braccia, sorridendo compiaciuto all'idea di
uccidere.
Usagi abbracciò Mamoru con forza.
"No...non può finire così...noooooo!"
Una lacrima cadde sul Cristallo d'Argento, che cominciò a
brillare.
"Hu? Cosa?"
La luce sprigionata fu immensa, e donò nuova forza ai due,
che si rialzarono.
"Il loro potere è immenso! Da dove prendono tutta
quell'energia?"
Gli abiti dei ragazzi cambiarono, e vestirono i panni di Serenity ed
Endymion, la ragazza con un'elegante veste bianca e il giovane con
un'armatura scura ed un mantello.
Anche Agide era rimasto stupito.
"Vi fermerò! Croce d'argento!"
I fasci di luce si dissolsero prima di raggiungere la coppia.
"Useremo la forza del nostro amore contro di voi!" - disse la ragazza.
Usagi e Mamoru, abbracciati l'uno all'altra, alzarono il Cristallo che
risplendeva come non mai. Una luce accecante illuminò
l'intera
stanza.
"Per il sacro Toro!" - urlò Brasida nel tentativo di
fermali, ma il loro potere continuava a crescere.
"Ormai dovrebbero essere sfiniti...possibile che la forza del loro
amore, la loro volontà di difendendersi a vicenda sia
più forte del mio cosmo?" - gridò stupito il
cavaliere
del Toro.
Compresa la situazione il cavaliere del Cane da Caccia si
allontanò, evitando appena in tempo una tremenda ondata di
luce.
Brasida volò per vari metri, si schiantò contro
un muro e cadde a terra morto con l'armatura rotta in vari punti.
"Lo hanno sconfitto, meglio fuggire! Hu?"
I due ragazzi si guardarono amorevolmente, ma un istante dopo sentirono le forze
mancare: gli abiti tornarono normali e caddero in ginocchio,
sfiniti.
"Ha ha! Ora non ce la fate più he? Adesso è il
mio..."
Un istante dopo l'uomo percepì del calore, assieme ad un
cosmo enorme, proveniente dalle sue spalle.
Agide si voltò e vide un uomo fuoriuscire dalle fiamme.
"E tu chi diavolo sei?"
Il ragazzo aveva i capelli blu, gli occhi del medesimo colore ed
indossava una corazza elegante e ricca di decorazioni con tre code di
metallo formate da placche simili a piume; il suo viso era forte e
deciso.
"Ikki, saint della fenice." - si presentò.
"Ha, un altro bronze? Non sperare di farmi paura! Croce d'argento!"
"Ti ho visto prima mentre l'usavi, è inutile."
Con pochi gesti di mano il cavaliere fermò il colpo.
"No! Non è possibile..."
"Lo stesso colpo non funziona mai due volte su un cavaliere. Ali della
fenice!"
Ikki unì i pugni e creò una vampata di fuoco che
spazzò via l'avversario, sbricolandogli l'armatura.
"E anche questo è sistemato." - disse.
Ikki si incamminò alla ricerca del fratello.
"Ehi, aspetta!" - lo chiamò Usagi.
"Cosa c'è?"
"Grazie. Ci hai salvato la vita."
"Tu" - disse rivolto a Mamoru - "L'ami questa ragazza?"
"Sì, con tutto me stesso. Non potrei vivere senza di lei."
"Bene. Prima ti ho visto farle scudo col tuo corpo. Bisogna proteggere
le persone che si amano, perché senza di loro la vita perde
il
suo valore. Non dimenticarlo mai."
Dopo aver parlato la fenice si voltò.
"Immagino che anche voi stiate combattendo contro Ares..."
"Sì, dobbiamo salvare una nostra amica e tutte le persone
che ha rapito."
"Sì, l'ho sentito da un soldato, so essere molto
convincente."
La ragazza fece un passo, ma perse l'equilibrio e si
appoggiò ad una spalla di Mamoru.
"Ho capito, non ce la fate. Beh, io vado, vedete di non farmi
aspettare."
Ikki cominciò una lunga corsa verso le stanze di Ares.
"Dobbiamo la nostra salvezza a quel ragazzo." - disse Usagi - "Ora
sbrighiamoci."
I due, anche se con passo lento, cominciarono ad incamminarsi verso la
loro meta.
"Rei...non temere, stiamo arrivando!"
Nota: Forse la scena della lacrima è già stata
usata,(effettivamente non mi sembra così originale) ma vi
assicuro che quell'episodio non l'ho visto.
Ringrazio coloro che hanno messo la fic tra i preferiti:
Bankotsu
Crybaby
Illidan
Isabel Lupin
leyda
NemoTheNameless
nico2283
Nicoranus83
Starnight
E tra le seguite:
Crybaby
mirtaokkiblu
Only_Me
Anticipazioni: nel prossimo capitolo vedremo Seiya vs Leonida!
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Capitolo 15 *** L'armatura d'oro ***
L'armatura d'oro
Ringraziamenti:
XNicoranus83:
Grazie al grande Ikki!
XCrybaby:
Come ben sai è nel suo stile comparire salvando
qualcuno(Shun, Kanon...)
Xharua_96:
Credo che siano ben pochi i personaggi positivi che ti stiano
simpatici...immagino che spererai che i due contendenti di questo
capitolo si uccidano a vicenda...
XBankotsu:
Mi dispiace, ma sono convinto che questo ti piacerà.
XIsabel
Lupin: Rieccoti! Sono felice che tu abbia ripreso a commentarmi, e mi
raccomando fatti sentire ancora!
XIllidan:
Ho risposto via e-mail alle tue domande, ciao!
Seiya superò la scalinata con passo rapido.
"Bene, le stanze di Ares sono vicine!" - si disse il cavaliere.
Il giovane superò due colonne, ma una voce lo costrinse a
voltarsi.
"Te ne vai di già?"
Seiya si voltò e vide un ragazzo biondo con un'armatura
dorata.
"Quelle vestigia...sei un cavaliere d'oro?"
"Lo ero una volta. Ma ora servo Ares, o meglio nessuno in particolare.
Obbedisco a lui solo per convenienza."
"Un vero saint di Atena non parlerebbe mai così!"
"Infatti io non lo sono. Nella mia vita passata io ho lottato e
lottato, non mi interessava servire la giustizia o quant'altro, solo
combattere e sconfiggere gli avversari più forti. Il
desiderio di essere il migliore mi ha portato a tradire Atena, e Ares,
dopo che ebbi dimostrato il mio valore e la mia forza, mi
donò un'armatura quasi pari a quelle d'oro, la stessa che io
porto ora."
"Senti, non ho tempo da perdere, devo aiutare delle persone! Fatti da
parte!"
"Ma come? Ed io che sono venuto apposta per poterti sfidare! Sai, ti ho
visto combattere e non vedevo l'ora di battermi con te! Avrai il
piacere di combattere contro Leonida, il più forte dei
cavalieri!"
"E allora prima sconfiggerò te, poi Ares!"
Seiya cominciò ad espandere il suo cosmo.
"Troppo lento!"
Leonida sferrò il suo colpo e Seiya fu sbattuto contro una
colonna.
"I...incredibile! Il suo cosmo è aumentato a dismisura in
una frazione di secondo!"
"Hai visto? Io ho un controllo sui miei poteri molto migliore del tuo."
Il cavaliere di Pegasus si rialzò, aumentando il suo potere:
la corazza divenne d'oro.
"Bene, ora si ragiona!"
"Fulmine di Pegasus!"
"Per il Sacro Leo!"
I due colpi si scontrarono con violenza, cominciando una prova di
forza: Leonida ebbe la meglio e Seiya fu travolto.
"Ha ha! Tutto qui? Ha!"
Il ragazzo si accorse di avere incassato alcuni fulmini.
"Uhm, non li ho neanche visti..."
Seiya intanto si era rialzato e lanciò di nuovo il suo colpo
alla velocità della luce.
Leonida parò ogni singolo raggio con pochi movimenti delle
mani.
"Cosa? Era alla velocità della luce!"
"Sappi che mi basta osservare i tuoi movimenti per capire come e dove
va a finire un colpo. Ed ora..."
Leonida si mise in posizione.
"Ruggito finale!"
Seiya vide un enorme leone dorato saltargli addosso e travolgerlo, poi
cadde a terra; non appena alzò lo sguardo una voce
gridò:
"Zanne dorate!"
Le braccia di Leonida colpirono Seiya sul collo con la furia con cui un
leone addenta la preda.
Il ragazzo gridò di dolore e cercò di liberarsi,
ma la forza del nemico era enorme.
"Ho...fatto una promessa...cometa di Pegasus!"
Il saint sferrò un pugno in cui erano contenuti tutti i suoi
fulmini e ribaltò la situazione.
Leonida volò per aria ma ricadde a terra con grazia.
"Bravo, ora sto cominciando a divertirmi. Per il Sacro Leo!"
Le griglie di luce investirono Seiya che non riuscì a
schivarle e la sua armatura venne danneggiata in vari punti.
"Ancora!" - urlò Leonida.
Un'ondata di luce travolse il cavaliere, facendo a pezzi l'armatura.
Seiya cadde in ginocchio, sfinito.
"Ora sei finito! Solo un miracolo ti può salvare!"
Il guerriero lanciò una sfera dorata, ma in quel momento
qualcosa sfondò il soffitto e fece da scudo al cavaliere:
una luce abbagliante illuminò l'intera stanza.
Leonida si coprì gli occhi; quando li
riaprì vide una magnifica armatura che levitava a mezz'aria.
"Le...vestigia del Sagittario!" - pensò Seiya riconoscendole.
L'armatura era stupenda, rappresentante un centuaro alato con in mano
un arco nel quale era incoccata una freccia.
"Ah, uno scontro tra cavalieri d'oro...si preannuncia una sfida
interessante!"
Le vestigia si scomposero ed avvolsero Seiya, che riacquistò
le forze.
"Quell'armatura... da quanto tempo non la vedevo... apparteneva al
cavaliere che mi ha sconfitto. Ricordo ancora quel giorno... il giorno
in cui profetizzai che sarei tornato, portando con me il nome di un
comandante spartano che avrebbe fatto rimbombare il valore dei
guerrieri di Sparta nei secoli!"
Seiya puntò la freccia contro l'avversario.
"Ora siamo pari!"
"Lo vedremo."
La freccia partì, ma il cavaliere l'afferrò al
volo.
"Che rapidità!"
"Ha ha! Te l'ho detto, posso capire dove finirà ogni colpo
solo esaminando i tuoi movimenti."
Seiya gettò l'arco e lanciò un grido, poi
balzò in aria e sferrò un calcio volante.
Leonida lo afferrò e lo fece roteare per poi lanciarlo
contro un muro.
"Per il Sacro Leo!" - gridò di nuovo.
Il cavaliere cadde a terra indebolito.
"E meno male che lo stesso colpo non dovrebbe mai funzionare due volte
di fila! Ha ha!"
Seiya venne avvolto da un alone dorato.
"Hu? Il suo cosmo sta crescendo."
"Tu...tu combatti solo per soddisfare il tuo desiderio di gloria...io
invece ho una missione da compiere! Salvare Atena! Salvare l'amica di
quelle ragazze! Ho giurato di farlo, ed un cavaliere mantiene sempre la
parola data!"
"E allora vediamo chi la spunterà! Per il Sacro Leo!"
"Cometa di Pegasus!"
La prova di forza durò a lungo, ma dopo qualche istante di
pareggio Leonida sentì un forte dolore al cuore.
"Ah...dev'essere l'effetto di quel colpo..."
L'attimo fu fatale: la cometa distrusse le griglie di luce e travolse
il guerriero, frantumandogli l'armatura sul cuore e sbattendolo a terra.
Seiya ansimò, sfinito.
"Allora, ti è piaciuto?"
"Sì! Non mi sono mai divertito tanto in vita mia! Ha ha!" -
rise.
"Ma sei uscito di senno?"
"No. Avvicinati. Voglio guadarti negli occhi."
Seiya, seppur diffidente, si avvicinò.
"Cosa vuoi? Oramai sei sconfitto."
"Lo so. E questa era la morte che desideravo. In battaglia, caduto in
uno scontro contro un vero cavaliere d'oro. Sì, ero un po'
indebolito..."
"Di cosa parli?"
"Ha ha! Prima mi sono battuto col dragone e la ragazza mora. Lei mi
piaceva, adoravo quel suo carattere forte e battagliero...ma sono
riusciti a resistermi. Così ho pensato che avrei potuto
rimediare sconfiggendoti. Ed ho perso. Non c'è fine
più gloriosa" - disse con tono fiero - "Per uno guerriero!"
"Forse per te. Addio, Leonida."
Seiya si voltò ma il ragazzo non lo lasciò andare
via subito.
"Aspetta...ti devo dire una cosa..."
"Cosa? Non farmi perdere tempo!"
"Devi stare attento: la ragazza che Ares ha rapito ora è
sotto il suo controllo. Combatterà contro di voi a costo di
uccidervi. Devi fare attenzione. E Atena è tenuta
prigioniera in una stanza del tempio poco lontano dalla sala del trono.
Non le restano che poche ore."
"Perché mi stai raccontando tutto questo?"
"Perché? Forse per premiarti. Sei l'unico, dopo
migliaia di anni, che sia mai riuscito a battermi. Ora va."
Seiya lo guardò un istante, poi corse via.
"Haaaaaa. Guarda come sono ridotto. Sento la morte che si avvicina. Non
credo che sarò accolto nel paradiso dei cavalieri. Beh, con
un po' di fortuna, se gli dei me lo concederanno, mi
reincarnerò ancora e potrò battermi ancora contro
gli avversari più forti!"
Un istante dopo il ragazzo sentì il corpo indebolirsi: un
ultimo sorriso illuminò il suo volto, poi spirò.
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Capitolo 16 *** LA FORZA DI SHUN ***
LA FORZA DI SHUN
Ringraziamenti:
XBankotsu:
Ho, sono
contento che ti sia piaciuto! Questo invece di sicuro ti
lascerà
di stucco, cosa che di sicuro ti è successo non appena hai
letto
il titolo...sii pronto al più sconvolgente degli eventi!
XNicoranus83:
Hai ragione, ormai la fine è vicina!
XCrybaby:
Mi dispiace
ma hai contato male, ci sono altre tre divinità minori, per
Rei
bisognerà aspettare qualche capitolo. Riguardo a Leonida non
credo ne fosse proprio innamorato, era solo attrazione fisica(lui non
era tipo da smancerie, per intenderci).
Xharua_96:
Grazie, ma
toglimi una curiosità: a parte Minako e Hyoga c'è
qualche
buono che tu non voglia vedere morto?(dimmi magari chi ti sta
più sulle scatole che lo faccio riempire di mazzate).
XIllidan:
Forse hai
ragione...diciamo che ne ha apprezzato la determinazione nel
raggiungere i propri obiettivi e il consiglio che li ha dato.
Ami e Shun entrarono in una grande stanza: ovunque intorno a loro
c'erano segni di devastazione e morte.
I due si guardarono attorno: i cadaveri dei soldati giacevano a terra
con le armature rotte, altri erano appesi al soffitto, altri ancora
avevano lasciato la loro sagoma sui muri, mentre i corpi dei mostri
erano carbonizzati.
La sailor si avvicinò ad un cadavere, ma poi
sussultò,
inorridita, nel vederne il volto: il volto di una persona che era morta
nel terrore più profondo.
"Conosco solo una persona capace di fare una cosa simile." - disse Shun.
"E chi sarebbe?" - chiese la ragazza senza staccare gli occhi dal
cadavere.
"Mio fratello Ikki."
La ragazza rimase spiazzata: mai avrebbe pensato che una persona
gentile e pacifica come Shun avesse un fratello capace di compiere un
simile massacro.
"Questi uomini sono morti da poco. Non può essere lontano."
Le mura tremarono e, benché lontano, si udì un
grido di battaglia.
"Appunto. Mio fratello sa badare a se stesso, ma credo che abbia
bisogno di aiuto questa volta. Sento che il suo non è un
avversario qualunque."
I due partirono per aiutare il saint, che nel frattempo si stava
battendo con dei soldati.
"Fatemi passare!" - urlò Ikki sferrando il suo colpo.
In pochi secondi decine di guerrieri vennero annientati.
Una donna in armatura si avvicinò alla battaglia.
"Complimenti, sei davvero forte."
Ikki lanciò un uomo vicino a lei, mancandola di proposito di
meno di mezzo metro; il soldato si schiantò contro il muro,
sfondandolo.
"Fatti da parte. Io non faccio distinzioni tra uomini e donne."
"Modera il linguaggio! Sappi che difronte a te hai Keres, dea al
seguito di Ares!"
"Che tu sia una dea o un'umana, ti conviene sparire se ci tieni a non
fare una morte orribile."
"Ma non farmi ridere!"
La donna creò un'onda d'urto alzando una mano, ma il saint
la evitò facilmente con un balzo.
"Ali della fenice!"
L'attacco investì la donna, ma lei divise le fiamme col suo
potere.
Il cavaliere atterrò, studiò l'avversaria per un
istante
e cominciò ad espandere il suo cosmo, facendo diventare
d'oro
l'armatura.
I due attaccarono assieme ed incrociarono le mani, dando il via ad una
prova di forza: lo scontro si risolse in parità ed entrambi
caddero a terra.
Ikki fu il primo ad alzarsi e puntò il dito contro
l'avversaria gridando:
"Fantasma diabolico!"
Un raggio bianco attraversò la mente della dea, ma non ebbe
alcun effetto.
"Credi forse di poter piegare la volontà di una dea? Non
essere ridicolo!"
La fenice si lanciò alla carica con un pugno, ma Keres si
mosse di lato e lo colpì sul collo, gettandolo a terra.
"Sei morto!"
Ikki si voltò di scatto e lanciò alcune delle sue
piume, ferendo la mano della donna.
Keres spalancò le braccia e decine di fiamme rosse apparvero
alle sue spalle.
"Pioggia infernale!"
Una pioggia di fuoco cadde sul saint, ma l'uomo fermò
facilmente tutti i colpi.
"Che cosa?"
"Il fuoco è il mio elemento. Come puoi sperare di battermi
con le fiamme?"
Le mani della donna furono avvolte da un alone nero: aveva intenzione
di sferrare il suo colpo migliore.
Ikki si preparò ed unì i pugni per lanciare il
suo attacco.
I due attaccarono senza aprir bocca, lanciando rispettivamente un
raggio nero e fiamme.
"Ikki!" - gridò Shun arrivano con Ami.
La fenice lo vide con la coda nell'occhio e non appena notò
che il fratello stava venendo in suo soccorso, gridò:
"Stanne fuori! Questa è la mia battaglia!"
"Come temevo." - disse Shun - "Non vuole il mio aiuto."
"Cosa?" - chiese Ami - "Ma così...."
"Mio fratello non vuole mai aiuto, neanche nei casi più
disperati. È abituato ad arrangiarsi."
La prova di forza durò a lungo, ma alla fine la dea ebbe la
meglio ed Ikki venne travolto dal colpo: la sua armatura
andò in
frantumi e l'uomo fu spedito contro un muro che venne sfondato.
"Ikki!" - gridò Shun correndo ad aiutarlo, ma la dea si
intromise.
"Ora è il tuo turno!" - disse colpendo il giovane con un
pugno.
Ami intervenne e cercò di fermare l'avversaria, ma
inutilmente.
"Sono una dea! Gli dei sono superiori a voi mortali!"
Il cavaliere di Andromeda esitò ad attaccare una donna, e
Keres ne approfittò per travolgerlo con un'onda d'urto.
"Shun!"
La dea prese la sailor per la gola, cominciando a strangolarla; la
ragazza scalciò, ma non riuscì a liberarsi.
A quella vista nemmeno Shun riuscì a restare calmo ed
usò le sue catene, che colpirono Keres al viso.
La dea perse la presa e barcollò all'indietro.
"Ami!" - gridò Shun correndo a soccorrere la ragazza; la
giovane tossì, poi disse sorridendo:
"Non preoccuparti, sto bene."
"Ancora per poco!"
Keres lanciò una sfera d'energia, ma il saint la
deviò con la catena.
"Ora basta."
Shun si alzò, ed Ami lo fissò un
istante: c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi.
"Pagherai per aver fatto del male a mio fratello e alla mia amica!"
"Ho, ma poverino, sei arrabbiato? Ora lo raggiungerete insieme!"
La donna fece per attaccare, ma si ritrovò immobilizzata da
un vento violaceo che proveniva dal saint.
"Non riesco a muovermi!"
Shun si mise in posizione e cominciò ad espandere il suo
cosmo
con tutte le sue forze, come quando aveva combattuto col cavaliere dei
Pesci, diventando però molto più forte.
"Nebulosa di Andromeda!" - gridò il ragazzo creando un vento
violaceo e travolgendo la sua avversaria con tutta la sua potenza.
La dea non ebbe scampo e perfino la sua armatura si riempì
di crepe, poi cadde a terra, sconfitta.
Il saint cadde in ginocchio per lo sforzo, e la sailor
lo soccorse subito.
"Shun, stai bene?"
"S...sì..."
La ragazza lo abbracciò dolcemente.
"Mi dispiace."
"Per cosa?"
"Già, per cosa?"
La ragazza si voltò e vide Ikki senza un graffio con
l'armatura perfettamente integra.
"Ma...ma...ma..."
"Io sono la fenice, e la fenice è immortale. Quanto a te..."
"Fratello?"
"Ce l'avevo in pugno! Che bisogno c'era di interferire?"
"Ma...fratello..."
"Mi sembrava di averti già spiegato sia contro Shaka che ad
Asgard che non ho bisogno di aiuto!"
Shun abbassò lo sguardo, mortificato, ma a quella vista Ami
ebbe uno scatto d'ira e si mise davanti al cavaliere.
"Senti un po', è questo il modo di ringraziare?"
"Cosa?"
La ragazza gli puntò il dito contro, lasciando di stucco i
due fratelli.
"Shun ha rischiato la vita per aiutarti, e tu lo ringrazi
così?
Forse perché non vuoi ammettere di aver avuto bisogno per
una
volta dell'aiuto di tuo fratello minore? Faresti meglio ad essere
più umile, sai?"
La ragazza si fermò un attimo per riprendere fiato,
chiedendosi
cosa l'avesse spinta a reagire in quel modo, lei che era la
più
tranquilla e riflessiva del gruppo.
"Che grinta." - commentò Ikki - "Forse però hai
ragione.
Ha, prima ti ho visto abbracciare Shun, sei la sua fidanzata?"
A queste parole i due arrossirono completamente.
"Cosa?! No no no, io...cioè...lui..." - disse agitando le
braccia per l'imbarazzo.
"Questo mi basta. Sei un'amica della biondina con i codini? Sei vestita
come lei."
"Usagi! Come sta?"
"L'ho lasciata indietro assieme ad un ragazzo in smoking."
"Cosa? E non li hai aiutati?"
"Lo faccio per il loro bene; bisogna imparare ad arrangiarsi."
Mentre parlavano Keres cominciò a rialzarsi.
"Crepate!" - urlò lanciando il raggio nero.
Ikki lo fermò con una mano senza neanche voltarsi a
guardarla.
"Stupida. Lo stesso colpo è inutile due volte, specie se
indebolito. Ali della fenice!"
Keres ne venne travolta ed uccisa.
"Bene. Vogliamo andare?"
Ami si voltò verso la direzione in cui avrebbe trovato la
sua
amica, ma poi si ricordò di Rei, restando per un attimo
indecisa.
"Credo che se la caverà, dopotutto c'è Mamoru con
lei..."
La ragazza vide che Ikki era già partito.
"Meglio che lo raggiungiamo. Prima arriviamo prima sconfiggiamo Ares."
- disse il saint.
"Va bene."
I due partirono di nuovo; benché preoccupata per le sue
amiche, Ami fu felice di poter stare ancora da sola con Shun.
"In fondo è un così bravo ragazzo...oddio non mi
starò innamorando di lui?!"
Piccola nota: Shun non è certo il mio preferito, ma dato che
spesso fa brutte figure ho pensato di dargli un'occasione.
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Capitolo 17 *** L'ADDIO DI UN COMPAGNO PERDUTO ***
L'ADDIO DI UN COMPAGNO PERDUTO
Nota: il titolo è un'espressone usata in Drakengard.
Forse per questo capitolo bisogna alzare leggermente il rating. Per
molti sarà un capitolo triste. Le parti in corsivo sono
visioni.
XCrybaby:
Sì, Ikki è troppo orgoglioso.
XBankotsu:
Lo sapevo che ne saresti stato sconvolto!
XNicoranus:
Già, finalmente non frigna, anzi combatte e non le prende!
Xharua_96: In questo
Seiya non ne prenderà molte, ma ti posso assicurare che
quando
arriverà da Rei ed Ares i due gliene daranno una sacca!
XIllidan:
Sì, la fine è vicina, ma non del mondo, solo
della storia.
Seiya corse a perdifiato fino a raggiungere una scalinata piena di
soldati.
"Prendiamolo!" - gridò il comandante.
"Fatemi passare! Fulmine di Pegasus!" - gridò il
ragazzo travolgendoli tutti con un solo colpo.
Spianata la strada il giovane proseguì la sua corsa, ma
percepì un cosmo enorme.
"Cosa? Chi c'è?"
La sagoma di Deimos
apparve davanti a lui.
"Ha ha ha! Tu! Folle! Come osi sfidare il grande Ares?! Pagherai con la
vita l'oltraggio!"
Il saint si mise in posizione e si accorse subito dell'enorme cosmo
dell'avversario.
"Sei forse un dio reincarnato?"
"Esattamente."
"Non mi fermerai comunque!"
Deimos lanciò una palla di fuoco, ma il ragazzo
saltò
verso l'alto e piovve sul nemico concentrando tutti i suoi colpi in uno
solo, sferrando la cometa di Pegasus, ma con scarsi risultati.
"Sei piuttosto indebolito, non puoi competere con me! Il mio nome
significa "terrore", ed ora assaggerai il mio colpo più
potente!
Terrore profondo!"
Il dio lanciò un raggio nero che attraversò la
mente del saint.
"Questo colpo...sembra il fantasma diabolico di..."
Seiya si
ritrovò davanti a delle rovine: il Grande Tempio era andato
completamente distrutto.
"Cosa? Cavalieri! Saori!"
Il ragazzo
gridò, poi del sangue cominciò a colargli
sull'armatura.
Dopo un attimo di
esitazione il giovane si voltò, e vide i corpi impalati dei
cavalieri d'oro.
"Ho no! Mu! Aldebaran!
Aiolia! Shaka! Milo!"
Il ragazzo si sentì gli occhi vitrei dei cavalieri addosso,
poi i
corpi presero fuoco, e nelle fiamme intravide una sagoma: Saori.
"Mia dea, state bene..."
Una lancia
fuoriuscì dal suo
petto: la donna lanciò un grido di dolore che
riecheggiò
nella mente del ragazzo, poi cadde a terra; alle sue spalle comparve un
uomo in armatura.
"Guarda ragazzo! Questo
è il futuro!"
Seiya, preso dalla
disperazione,
lanciò il suo colpo, ma l'uomo lo fermò con uno
scudo e
sbriciolò la sua armatura con un solo gesto.
"Hai fallito! Il mondo
ora è
mio! Tutti i posti che ti sono cari...la tua città, il
Grande Tempio, l'orfanotrofio...tutto è andato distrutto!"
"Cosa?! No! Non puoi
aver fatto una cosa simile!"
Il cavaliere
ricordò la ragazza ed i bambini che aveva spesso visitato;
per lui erano come una famiglia.
Il saint
gridò ancora e con le
lacrime agli occhi si lanciò alla carica, ma il colpo venne
evitato: solo allora notò delle tombe.
"Tombe? Sono..."
Sulle croci conficcate
nel suolo
erano scritti questi nomi: Shiryu, Hyoga, Ikki, Shun, Marin, Shaina,
Jabu, Nachi, Gerki, Ichi, Ban.
"Sorella! Amici miei!"
Il ragazzo cadde in
ginocchio e pianse per la morte della sua maestra e sorella*, e di
tutti i suoi amici.
Le tombe cominciarono a
tremare, poi da esse fuoriuscirono dei corpi putrefatti che puntarono
il dito contro il ragazzo.
"Hai fallito! Hai
fallito! Ci hai delusi tutti!"
Una folata di vento li
investì, e si trasformarono in cenere che venne portata via.
Mentre Seiya fissava la
scena
esterrefatto un brivido gli corse lungo la schiena e sentì
qualcosa di duro e freddo appoggiato al collo.
"La tua ora è
giunta. Ora che tutti sono morti, tocca a te!"
"Ha ha ha! Che piacere vedere un nemico che soffre!" - gridò
Deimos mentre fissava Seiya, ora in ginocchio - "Ma dato che ho altri
compiti, è meglio che tu muoia
subito!"
Il dio alzò una mano, ma un istante dopo le mura tremarono.
Poi si udirono delle grida e dei ruggiti.
"Cosa succede?!" - chiese fissando il muro vicino dal quale provenivano
i rumori.
Un'altra esplosione, ancora più vicina. Colui che l'aveva
scatenata aveva un cosmo enorme, anche secondo i criteri dei gold
saints.
"Ma allora è..."
Le mura furono abbattute e dal polverone uscì Saga dei
Gemelli.
"Cosa?! Tu? Ma allora..."
"Kydoimos è morto. Con il
sacrificio di Shura."
"Maledetto! Pagherai per questo!"
Il dio tentò un pugno ma l'uomo volteggiò sopra
all'avversario ed atterrò al fianco di Seiya.
"Seiya! Avanti, rialzati! Non fare così!" - gridò
scuotendolo.
"Ha ha! Puoi fare ben poco, ora sta vivendo il suo peggiore incubo!"
Saga si voltò contro il dio, lanciando il suo colpo e
cogliendo l'avversario di sorpresa.
"Seiya! Non puoi mollare!"
Un istante dopo percepì una debole energia: il cosmo di
Atena.
"Benché sfinita lo sta aiutando. Io non sarò da
meno!"
Saga cominciò ad espandere il suo cosmo per andare in aiuto
del ragazzo.
"Ha ha! Le tue ultime
parole, mocciosetto?"
Seiya non rispose, ma si
limitò ad attendere il colpo finale. Una voce
risuonò nella sua mente.
"Saga? Tu...tu sei morto..."
"Non ancora! Ragazzo, ti arrendi così? Tutto questo
è
solo un incubo, ma diventerà realtà se ti
arrendi! Brucia
il tuo cosmo! Sei un saint di Atena!"
Seiya cominciò a sentire un benevolo calore attorno a lui: i
cosmi amici della sua dea e del saint dei Gemelli.
"Avanti! Dimostra la tua volontà!" - lo incitò
quest'ultimo.
La lama calò, ma venne fermata con una mano.
"Cosa? Come puoi reagire?"
"Io sono un cavaliere della speranza...e la speranza è una
fiamma che non si spegne mai! Fulmine di Pegasus!" - urlò, e
con
un solo, micidiale colpo distrusse il nemico ed uscì
dall'incubo.
"Svegliati! Svegliati!" - stava gridando Saga prendendolo
a sberle.
Il ragazzo sbatté gli occhi e fissò il compagno.
"Saga! Stai bene!"
"Sì, ma adesso sbarazziamoci di questo buffone. Atena
è
in pericolo, e tocca a noi salvarla! Dobbiamo fare in fretta, ogni
secondo è prezioso!"
Il dio si rialzò, furioso.
"Avrete battuto un mio parigrado, ma con me non ce la farete! Lui
è morto con un sacrificio di un gold se non ho frainteso."
Per Seiya fu un durissimo colpo.
"Quindi...Shura...e Camus...?"
"Sono caduti. Non hai sentito i loro cosmi spegnersi?"
"Sì, ma..."
"Risparmia il fiato per combattere."
"Ma non vi stancate mai di rischiare la pelle per una dea cretina che
continua a farsi rapire?!" - chiese il dio furioso.
"Non parlare così di Saori!" - ruggì Seiya
riprendendosi lanciando il suo colpo, ma ogni fulmine venne parato.
"Urlo di battaglia!" - gridò Deimos scatenando una vampata
di fuoco che
avvolse i due, ma essi ne uscirono quasi illesi grazie alle
loro
armature d'oro.
"Resuscitarci è stato il più grosso errore che
Ares
potesse commettere!" - gridò Saga lanciando il suo colpo che
mandò il nemico contro un muro.
"E voi pagherete per averlo tradito! Siete feriti, non potete vincere
contro di me che sono fresco e riposato!"
"Uhm...forse ha ragione."
"Ma che dici Saga?! Non è da te parlare così!"
"Tu tienilo occupato mentre io preparo un colpo."
"Cosa?"
"Tu fallo."
Seiya cominciò ad espandere il suo cosmo, disegnando la
costellazione di Pegasus con le braccia, mentre il suo nemico fu
avvolto da un alone rosso.
"Fulmine di Pegasus!"
"Urlo di battaglia!"
I raggi azzurri si scontrarono con le fiamme dando vita ad una prova di
forza che durò diversi secondi, ma alla fine le fiamme
presero
il sopravvento e Seiya venne colpito in pieno.
"Ha ha ha! Hai perso!"
"Non sono sconfitto! Ho ancora una freccia nel mio arco!" - disse
incoccandola.
"Seiya! Fatti da parte!" - ordinò il gold.
"Ma..."
"Spostati."
Il giovane, seppur riluttante, obbedì.
"Cosa vuoi fare, sconfiggermi con quel tuo misero attacco? Ho!"
Deimos si accorse che il cosmo di Saga era cresciuto a dismisura, al
punto da diventare quasi pari al suo: tutto il corpo del cavaliere
vibrava, e la sua armatura rischiò di incrinarsi a causa
dell'energia emanata.
"No! Non ci credo, è un mortale..."
"ESPLOSIONE GALATTICA!!!"
Il colpo non ebbe la potenza di una sola galassia, ma di decine che
esplosero contemporaneamente addosso al dio, travolgendolo.
Phobos fu sbattuto contro alcune colonne, che vennero abbattute, e
slittò per vari metri scavando un solco nel pavimento.
"Ce l'hai fatta Saga!"
"No...è ancora vivo...ora tocca a te..."
"Con piacere!"
Seiya si mise in posizione e, dopo aver accumulato il suo cosmo,
scoccò la freccia d'oro.
Phobos aprì gli occhi un istante, appena in tempo per vedere
la
freccia arrivare, ed alzò così un muro di fuoco:
l'arma
attraversò le fiamme, poi si conficcò nel suo
elmo.
Dalla fronte scese un rivolo di sangue, e la protezione si
spezzò in due: la freccia era penetrata nel cranio. Un
istante dopo il dio cadde a terra vinto.
"Ha ha! Abbiamo vinto Saga! Saga!"
Il gold era a terra.
"Svegliati! Non mollare!"
L'uomo aprì gli occhi e sorrise.
"Ho messo tutto me stesso in un solo colpo...era l'unico modo per poter
vincere..."
"Saga..."
"Ascolta ragazzo: ora va a te ed ai tuoi compagni la missione di
proteggere Atena! Noi cavalieri d'oro siamo tutti caduti, ed ora pesa
su di voi il compito. Non deludeteci."
"Non parlare così! Possiamo..."
"No! Io ormai sono perduto, ed ogni istante è prezioso per
la
salvezza della nostra dea! Voi siete i cavalieri che servono la dea
della giustizia! E quelle ragazze, le guerriere sailor, combatteranno
al vostro fianco! Ora vai ragazzo...con la mia benedizione." - disse
mettendoli dolcemente una mano sulla testa con tono paterno.
Fu così che morì Saga, il cavaliere dei Gemelli.
Seiya trattenne a stento le lacrime. Ancora una volta aveva dovuto
assistere alla morte di un cavaliere valoroso.
Il giovane fissò un ultimo istante il compagno e
partì di corsa, pensando:
"Saga! Camus! Shura! I vostri sacrifici non saranno stati vani! Ares la
pagherà cara, salveremo Atena e tutti gli altri! Parola di
saint!"
*Come molti sapranno Marin non è davvero la sorella di
Seiya, anche se ne è convinto.
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Capitolo 18 *** L'ULTIMO OSTACOLO ***
L'ULTIMO OSTACOLO
XNicoranus83:
In questo sì, avranno il loro ruolo!
XCrybaby:
Quanto? Beh, circa il doppio, ma non è Ares il problema, io
mi preoccupo di Rei!
Xharua96_:
Che è cretina lo sanno tutti quelli che l'hanno
fregata(tutti gli dei, un cavaliere di basso livello, il cane che
passava di lì per caso...)
XIllidan e
XBankotsu: Commentate anche il precedente, per favore!
Hyoga e Minako uscirono assieme da un corridoio; nonostante la
situazione sembrava che stessero conversando amichevolmente.
"...e poi l'ho sconfitto con un solo micidiale colpo! Sarà
stato
anche un angelo decaduto, ma non ha potuto fare nulla contro di me!" -
finì di raccontare il cigno.
"Wow! Siete proprio degli eroi!"
Grazie alla sua loquacità Minako era riuscita ad attaccare
discorso col ragazzo ed avevano finito con raccontarsi a vicenda tutte
le loro avventure, anche se Hyoga aveva preferito tralasciare le parti
più drammatiche dei loro viaggi; inoltre per la prima volta
in
vita sua fu un vero piacere dare sfoggio delle proprie
capacità.
"Ma guarda che piccioncini!" - pensò una figura nascosta
dietro ad una colonna - "Mi danno il voltastomaco!"
L'uomo unì le mani e concentrò una potenza
enorme, poi scagliò una saetta azzurra.
Hyoga percepì subito il cosmo e gettò la ragazza
a terra, gridando:
"Sta giù!"
Il colpo venne evitato per un istante; prima che potesse rendersi conto
di quello che stava accadendo il saint fu afferrato per il collo e
gettato contro il muro, per poi essere immobilizzato da dei fulmini
magici.
"Ha ha ha! Non sfuggirai alla presa di Phobos, il dio della paura!"
"Ti sei dimenticato di qualcuno?"
Minako lanciò la sua catena dorata attorno alla gola del
dio,
cominciando a tirare con forza e facendogli perdere la presa.
"Stanne fuori, donna!" - gridò l'uomo afferrando la catena e
gettando la ragazza addosso al cavaliere.
Il cigno afferrò la sailor al volo, poi
l'appoggiò e si mise in posizione.
"Tu devi essere l'ultimo dio. Ho sentito il cosmo degli altri
spegnersi."
"Sì! Vendicherò i miei compagni e
dimostrerò ad Ares la mia superiorità!"
"Dovrai prima battere noi! Sailor Venus, la paladina dell'amore e della
bellezza...
"...e Hyoga il cigno, discepolo di Camus!"
"Gran bel discorso, ma non credere di impressionarmi solo
perché hai una gold cloth."
"Ci sono anch'io!"
"Tu sei una ragazza, non conti."
Minako lanciò subito un fascio di luce che colpì
il dio
al viso, annerendolo. Hyoga non riuscì a trattenere un
sorriso.
"Dicevi?"
"Stupida ragazzina! Pagherai per..."
Una sagoma a forma di dragone colpì Phobos e lo
gettò a terra; Shiryu comparve pronto alla lotta.
"Shiryu! Stai bene!"
"Sì Hyoga!"
Un secondo dopo arrivò Makoto che inquadrò subito
Hyoga, ma Minako si mise davanti al cavaliere con aria di sfida.
"L'ho già preso io, spiacente amica!"
Il dio si riprese e lanciò un grido che fece tremare il
tempio.
"ODIO ESSERE IGNORATO!!!"
Dalle mani della divinità scaturirono dei fulmini azzurri
che attaccarono i presenti.
"State dietro di noi!" - gridarono i saints proteggendo le ragazze.
Molti colpi si concentrarono verso Hyoga, che ne venne travolto, e
anche Minako venne colpita.
"Muori!"
Un fulmine a forma di freccia partì contro la ragazza, ma lo
scudo di Shiryu lo bloccò.
A quella scena il dio sorrise.
"Perché ridi?" - chiese il dragone.
"Rido perché hai perso la tua protezione."
"Cosa?"
Lo scudo cominciò a riempirsi di crepe, poi andò
in frantumi.
"Uno scudo così debole non poteva resistere al mio colpo
migliore. In teoria avrebbe dovuto uccidere comunque la ragazza."
Minako notò che il dragone non aveva l'aria sorpresa; era
come se quell'evento fosse capitato ancora.
"Aspetta...si è già rotto?"
"Sì." - ammise amareggiato.
"Più volte?"
Il saint confermò con un cenno del capo.
"E mi hai protetta con uno scudo che si rompe subito?!"
"Vi ho detto che odio essere ignorato!"
Il dio si preparò ad attaccare, ma Hyoga gli
saltò
addosso e lo gettò a terra, tentando di congelarlo; Phobos
però era forte e si liberò della presa.
"Fascio di luce! Azione!"
"Fulmine! Azione!"
I colpi combinati delle due sailors vennero fermati dalle mani del dio.
"Ve l'ho detto, i vostri poteri sono inutili contro di me!"
Il sorriso del dio scomparve quando vide che stava perdendo del sangue.
"Cosa? Mi avete ferito? Com'è possibile?!"
Shiryu non gli dette il tempo di rispondere e lo travolse con un suo
colpo.
Phobos cadde a terra e perse l'elmo per poi rotolare vari metri.
"Che umiliazione...vi ucciderò!"
I fulmini attaccarono Shiryu e lo immobilizzarono, frantumandogli in
pochi secondi l'armatura.
"Dragone!" - gridò Hyoga soccorrendolo.
Phobos si mise nella posizione tipica di un arciere, poi nelle sue mani
si formò un arco di puro cosmo, col quale scoccò
un'altra
freccia.
Hyoga non esitò un attimo a fare da scudo al suo compagno,
pur
sapendo che forse nemmeno una gold cloth avrebbe potuto resistere.
"Hyoga! Shiryu!" - gridarono le ragazze.
La stanza fu illuminata da un'ondata di luce: il colpo era andato a
segno.
"Ha ha! Cosa?"
Hyoga teneva in mano un grande scudo d'oro circolare che
passò al compagno.
"A te l'armatura della Bilancia!"
La corazza appena giunta si scompose e venne indossata, fortificando il
dragone.
"Hai davanti a te quattro avversari! Sei finito!"
"Vi ho già detto che per me le donne non contano!"
Phobos puntò un dito sulle due.
"Non siete altro che un intralcio in battaglia! Dovete solo ubbidire,
nient'altro!"
Le parole ferirono le due nell'orgoglio; entrambe si avvicinarono,
Makoto facendo schioccare le nocche.
"La vedo molto brutta!" - pensò Shiryu impallidendo.
Le due si guardarono, poi lanciarono rispettivamente una catena dorata
ed una sfera di
energia elettrica; la catena si avvolse attorno al polso del dio,
lasciandogli il volto scoperto.
Phobos alzò una mano fermando la sfera, ma un doppio calcio
in faccia combinato lo sbatté a terra.
"Dannate!"
Il dio si rialzò ed afferrò le due, ma i diademi
delle sailors brillarono di nuovo.
"Potere di Giove!"
"Potere di Venere!"
Le due luci investirono il dio che ne fu abbagliato e travolto.
"E così impari!" - dissero le due per poi battersi il cinque.
"Grazie agli dei Shunrei non ha il loro stesso carattere!" -
pensò Shiryu, poi disse:
"Attente, è ancora vivo."
Il dio tentò di rialzarsi, ma le energie usate contro i
saints ed i colpi delle sailors lo avevano sfinito.
"Se qualcuno chiede qualcosa dite che sono stati loro due a battermi,
intesi?" - disse alla ragazze.
Hyoga e Shiryu gli si avvicinarono.
"Avanti, parla! Che ne avete fatto della ragazza e degli altri ostaggi?"
"Gli ostaggi sono in una stanza che comunque non si trova qui, e non
collaboreranno finché non ucciderete Ares, o
finché egli
stesso non scioglierà l'incantesimo, cosa assai difficile.
Quanto alla ragazza è già sotto il controllo del
mio
padrone, e temo che sarà molto forte."
"Rei!" - dissero le due in coro.
Makoto afferrò Phobos per l'armatura e lo sollevò
di peso finché non poté guardarlo negli occhi.
"Come facciamo a liberarla?"
"Uccidere Ares è l'unico modo. E non ce la farete! Ha ha!"
La ragazza gli dette alcuni pugni seguiti da una ginocchiata
nell'inguine, poi lo lanciò contro un muro, dandogli il
colpo di
grazia, e si allontanò, dicendo:
"Muoviamoci, dobbiamo trovarla! Hu? Vi muovete sì o no?!"
"Sissignora!" - dissero i due cavalieri intimoriti dalla sua
aggressività prima di seguirla assieme a Minako, che
pensò:
"Ma non dovrei essere io la leader?"
Piccola nota: Minako è la leader delle
inner.
Anticipazioni: i nemici sono tutti morti, restano solo Rei ed Ares! E
Seiya ne prederà una sacca!
Morale del capitolo: Provocare una donna può costare caro.
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Capitolo 19 *** SCONTRO FINALE ***
SCONTRO FINALE
Ringraziamenti:
XCrybaby: Sono un genio, non c'è altro da
dire!(oltre al fatto che a volte sono un esaltato, ma sono dettagli).
Xharua_96: Beh, ha un caratteraccio, però Leonida ci ha
provato
con lei almeno. E vedo che approvi lo strapotere della donna.
XNicoranus83: D'ho! Quell'episodio devo averlo perso! Comunque grazie,
ho sistemato. Lo approvi anche tu lo strapotere, he? E come darti torto?
XBankotsu:
Avresti pagato oro per vederla, he? Ma ti avverto, per una volta Seiya
non farà la parte dell'eroe(ma solo di quello che le prende).
"Eccomi! Ares è dietro a quelle porte!" - pensò
Seiya.
Il cavaliere le raggiunse e le spalancò con un calcio.
"AREEEES!" - gridò.
Il dio sorrise non appena vide il saint.
"E così sei tu il primo a raggiungermi, cavaliere di
Pegasus. Ho sentito molto parlare di te."
"Bene, allora libera Saori e tutti gli altri se non vuoi assaggiare la
mia tremenda forza!"
"Ha ha ha! Lo senti, mia sposa? Questo folle osa minacciarmi!"
Seiya spostò lo sguardo su Rei; la prima cosa che
notò
furono gli occhi della ragazza: erano vitrei e privi di ogni emozione.
"Dev'essere lei la ragazza che le guerriere stanno cercando! Ares!
Liberala!"
"Mia sposa, dimostrali chi comanda."
"Ai vostri ordini, mio signore."
Il ragazzo non li badò.
"Si può sapere perché l'hai rapita?"
"Non ci arrivi da solo? Costei è, o meglio era, la guerriera
di
Marte, uno dei nomi con cui sono noto. Il suo potere ed il suo spirito
la rendono la sposa perfetta per un dio perfetto! Ed ora dimostra a
quel pezzente cosa sai fare!"
La ragazza si alzò dal trono dorato al fianco del dio ed
avanzò verso il saint.
"Cosa vuole..."
Rei lanciò una potentissima palla di fuoco sul ragazzo
mandandolo oltre il portone e facendolo rotolare dalle scale.
"Che potenza! E che velocità!"
"Ha ha ha! Bel colpo!" - si congratulò Ares.
"Non sottovalutarmi!"
Seiya corse verso la ragazza, schivò una palla di fuoco e la
superò con un balzo, incoccò una freccia e la
scagliò verso Ares, gridando.
La freccia d'oro si fermò a mezzo metro dal dio.
"Non hai imparato proprio niente? I colpi dei mortali sono inutili!"
La freccia ritornò al mittente, colpendolo alla spalla; non
appena Seiya toccò il suolo una vampata di fuoco lo avvolse.
"Cometa di Pegasus!"
I fulmini si unirono in un'unica sfera brillante, ma anche questa volta
ritornò indietro.
"Ti sconsiglio di muoverti, colpirebbe la ragazza."
A quel punto il cavaliere alzò le mani e con un estremo
sforzo fermò il suo stesso colpo.
"Anf, anf..." - ansimò cadendo in ginocchio.
"Finiscilo." - ordinò Ares a Rei.
La ragazza alzò un braccio e disegnò con un dito
un cerchio di fuoco,
dal quale ne nacquero molti più piccoli ma non per questo
deboli, e Seiya ne venne travolto.
Il ragazzo gridò di dolore e venne sbattuto contro un muro.
"Fuori uno." - disse il dio.
"Non...sono...ancora...morto..." - disse Seiya cominciando a muoversi.
"E allora ti finirò io!"
Ares si alzò, puntò la sua lancia, ma all'ultimo
secondo fu fermato da una vampata di fuoco.
"Chi osa?"
"Ikki della Fenice!" - fu la risposta.
Il saint appena arrivato afferrò Rei per il collo e la
immobilizzò.
"Io non mi faccio scrupoli ad infierire su una donna!" -
dichiarò.
"Ikki, non farle del male!"
"Zitto tu!" - gridò Ares colpendo Seiya con un raggio di
energia.
Un istante dopo Rei dette una gomitata ad Ikki, poi gli
afferrò il braccio e lo gettò a terra.
Il cavaliere si ritrovò su due fuochi, e decise di attaccare
Rei, cercando di tramortirla, ma la velocità della ragazza
era
straordinaria, al punto che riusciva a schivare tutti i suoi colpi.
Ikki tentò un pugno allo stomaco, ma venne evitato e si
ritrovò davanti la mano aperta della ragazza; subito dopo lo
investì una vampata potentissima.
Il guerriero cadde a terra, ma non dette segni di cedimento.
"Gli attacchi di fuoco servono a ben poco contro di me!" -
ricordò mentre si rialzava.
"Vorrà dire che ci penserò io!"
Ares puntò la sua lancia su Ikki e dall'arma uscì
un
raggio scarlatto che trapassò da parte a parte una gamba del
cavaliere, poi una spalla ed infine un fianco, facendolo cadere in
ginocchio.
"E adesso..."
"Catena di Andromeda!"
La catena di Shun partì verso Ares, ma tornò
indietro e si avvolse attorno alla gola del ragazzo.
Ami lo soccorse subito, e dopo averlo aiutato a liberarsi si rivolse a
Rei, mentre Shun aiutò il fratello.
"Rei, ti..."
In risposta arrivò una palla di fuoco che venne fermata da
Seiya, appena rialzatosi.
"Per liberarla dobbiamo uccidere Ares, ne sono certo." -
spiegò - "Quindi facciamolo!"
Il ragazzo puntò l'arco sul dio, ma Rei si mise davanti a
lui, pronta a fare da scudo col suo stesso corpo.
"Vigliacco! Ti fai scudo con una ragazza?"
"Non possiamo mica essere tutti eroi!"
"Seiya, tu va a salvare Saori, ci pensiamo noi qui!" - gli disse Shun.
Il ragazzo esitò un attimo, poi corse verso un corridoio, ma
andò a sbattere contro un muro invisibile.
"Non così in fretta!"
Ares fece roteare la sua lancia e la puntò sui tre guerrieri
che aveva davanti.
"Crepate!"
Il raggio partì, ma uno scudo dorato lo fermò.
"Shiryu! Sei qui!"
"E ci siamo anche noi!"
"Minako! Makoto!"
"E anche Hyoga." - concluse il cigno.
Ami notò subito che Makoto sembrava piuttosto seccata, forse
per
il fatto che il cavaliere del cigno e la guerriera di Venere erano
arrivati tenendosi per mano.
Ares parve esitare un attimo, poi si rivolse a Rei.
"Uccidili."
"He? Rei, aspetta!" - gridarono le due sailors, ma inutilmente.
La ragazza si concentrò un istante e creò un
vortice infuocato.
"Per il Sacro Acquarius!" - gridò Hyoga usando il suo colpo
migliore.
Non appena le due forze si scontrarono si alzò un vento
fortissimo.
"Non farle del male!"- gridò Minako al suo compagno.
La prova di forza durò alcuni istanti, poi però
Hyoga pensò:
"Di questo passo si creerà un'esplosione, e lei non ha
armatura!"
La distrazione fece pendere l'ago della bilancia in favore del fuoco,
che corse verso il cigno e la guerriera di Venere.
"Minako!" - gridò Hyoga abbracciandola.
Le fiamme investirono i due e li gettarono a terra, ma ne uscirono
illesi.
Minako aprì un attimo gli occhi, e si accorse che il suo
volto e quello di Hyoga erano estremamente vicini.
"Tutto bene?" - le chiese il saint.
La ragazza non rispose: sentiva il cuore battere molto più
forte
del solito; dimenticandosi completamente della
battaglia, avvicinò le labbra a quelle del
ragazzo, venendo però fermata da un rumore di passi e da un
calore molto vicino: con la coda nell'occhio vide Rei pronta a colpirli
di nuovo.
"Rialzatevi, presto!" - gridò Shiryu usando ancora i suoi
scudi per salvare i due.
"Rei, questa me la paghi!" - pensò Minako mentre il
ragazzo si rialzava, poi disse:
"Se la immobilizziamo forse abbiamo una possibilità! Spirale
dell'amore di Venere!"
"Anelli del cigno!"
La catena dorata ed il raggio congelante raggiunsero Rei, avvolgendola.
La ragazza esitò un istante, poi si liberò.
"Ho mamma...è diventata fortissima!"
"Aspetta! Basta stendere Ares, no?" - chiese Makoto.
"Sì."
"E allora addosso a lui!" - disse la sailor mentre il dio metteva di
nuovo Seiya fuori combattimento.
Ikki si unì alla ragazza mentre il suo compagno si rialzava.
"Fulmine! Azione!"
"Ali della fenice!"
"Fulmine di Pegasus!"
Ares alzò la sua arma ma i colpi non furono deviati,
così dovette proteggersi con lo scudo.
"Almeno questo colpo è andato a segno!" - disse Seiya.
"Però, sei davvero forte!" - disse la ragazza rivolgendosi
ad Ikki e guardandolo per bene.
"MAKOTO NON È IL MOMENTO!" - la richiamò Ami
mentre
cercava di tenere testa alle fiamme di Rei con i suoi colpi d'acqua.
"Ho paura che nemmeno la bara di ghiaccio del maestro la posso
bloccare." - ammise Hyoga - "Ormai è forte come una
divinità!"
"Hai ragione." - confermò Shun dopo che le sue catene furono
respinte -
"Ma se non possiamo farle del male, disarmarla o bloccarla come la
fermiamo?"
"Posso provarci io!" - gridò una voce femminile.
I presenti si voltarono e videro un ragazzo ed una ragazza.
"Maledetto Ares! Come hai osato rapire una mia amica e costringerla a
compiere delle simili azioni? Te la farò pagare! Sono una
paladina della legge, una combattente che veste alla marinara, io sono
Sailor Moon! E sono venuta fin qui per punirti in nome della Luna!"
"Yahw! Hai finito?" - sbadigliò Ares visibilmente seccato.
"Ora ci siamo tutti!" - disse Ami sorridendo.
Usagi si unì al gruppo.
"Scusate il ritardo, ma abbiamo dovuto portare in salvo gli ostaggi."
"Capisco, ho abbandonato l'influsso su di loro apposta per potervi
ricevere come meritate!" - disse Ares - "Ed ora non potete battere sia
me che la mia sposa!"
Usagi si voltò verso la sua amica.
"Rei..."
La ragazza le lanciò una palla di fuoco, che
gettò a
terra la ragazza, ma Usagi si alzò subito, decisa ad aiutare
la
sua amica.
"Dubito che basti parlarle!" - spiegò Seiya - "Bisognerebbe
stordirla!"
"Ci provo io! Colpo del drago nascente!"
Shiryu usò uno dei suoi colpi, ma il timore di ferire la
ragazza
lo rese più lento, così venne evitato facilmente.
Rei alzò le mani e creò un'enorme sfera infuocata
che lanciò sul ragazzo.
"Shiryu!" - gridò Shun unendosi a lui ed usando la catena.
L'arma però si rivelò inutile contro le fiamme e
sia Shun che Shiryu ne vennero travolti.
"Amore no!" - gridò Ami a quella vista.
Le sue amiche smisero un attimo di combattere e si voltarono verso di
lei.
"A..." - cominciò Minako.
"...mo..." - continuò Makoto.
"...re?" - concluse Usagi.
La ragazza arrossì mentre soccorreva Shun.
"Preoccupiamoci di Rei, va bene?!"
"Ha ha ha! Che scena romantica! Vi seppellirò nella stessa
tomba, che ne dite?"
Usagi non lo badò e riacquistò tutta la sua
decisione.
"Taci. So esattamente come aiutare la mia amica!"
Prossimo capitolo: capitolo finale.
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Capitolo 20 *** La vittoria ***
La vittoria
Siamo giunti alla conclusione di questa storia, con un capitolo con non
molta azione ma molti sentimenti(si sono già picchiati a
sufficienza direi). Devo dire che un po' mi dispiace.
Prima di lasciarvi alla lettura permettetemi di ringraziare:
Bankotsu
Crybaby
Illidan
Isabel Lupin(
che poi è RoseSwan)
leyda
Mymoon96
NemoTheNameless
nico2283
Nicoranus83
sharry
Starnight
che hanno messo la fic tra i preferiti.
Poi chi la messa tra le seguite:
Crybaby
mirtaokkiblu
Only_Me
Ed ora ringrazio uno ad uno tutti coloro che hanno commentato:
XCrybaby:
E ti credo che si è imbarazzata, davanti a tutti poi...
XNicoranus83:
E allora ecco il finale!
Xharua_96:
E
chi ti dice che non avrà alcun ricordo? Magari ricorda
benissimo di aver riempito di botte Seiya(e chi non vorrebbe farlo?)
XBankotsu:
Sai che l'effetto scenico conta moltissimo!
XRoseSwan:
He, quando l'ho sentita su Internet ho cercato subito un pretesto per
farla dire ad Ami, e devo dire che è riuscita benissimo!
Ed ora vi lascio all'ultimo capitolo!!!
Usagi camminò verso la sua amica, che la fissò
impassibile.
"Rei, mi riconosci? Sono io, Usagi."
Una vampata di fuoco gettò la ragazza a terra.
"Usagi!" - gridarono tutti, ma la giovane si rialzò da sola.
"Rei...non ti ricordi di me e di tutte le tue amiche? Di noi che siamo
venute fin qui apposta per aiutarti?"
Rei sembrò avere un attimo di esitazione.
Ares gridò:
"Uccidila! Uccidili tutti! Non avere pietà! Tu sei la mia
serva e sposa! Non hai legame con nessun altro se non con me!"
Usagi camminò verso la sua compagna fino a potersi guardare
negli occhi.
"Ricordi le volte che siamo uscite insieme? Ricordi tutte le battaglie
che abbiamo affrontato? E le nostre litigate? Noi siamo tutti qui per
aiutarti. Siamo qui per liberarti dal giogo di Ares!"
"Rei! Torna in te!" - la chiamarono insieme Mamoru e le sue amiche.
"State solo perdendo il vostro tempo! Lei è mia,
è schiva
della mia volontà! Lei è la sposa di Ares!"
"No! Tu sei una nostra compagna, una nostra amica! Non puoi aver
dimenticato tutto quello che abbiamo passato assieme!"
Usagi prese un oggetto molto famigliare: la penna in cui era custodito
il potere di Marte.
"Tu sei Rei Hino. Tu sei Sailor Mars." - disse porgendogliela.
"Uccidila! Uccidila! Anzi, ci penserò io!"
Un raggio cremisi fu lanciato, ma si infranse contro gli scudi di
Shiryu.
"Non intrometterti!"
I cavalieri si disposero tra il dio e le ragazze.
Rei si mise le mani sulle tempie, poi gridò e prese Usagi
per la gola, alzandola di peso.
"Non ti ricordi Rei? Il potere di Ares ha cancellato tutto? Non ci
credo."
Il Cristallo d'Argento cominciò a brillare di una magnifica
e
purissima luce, che illuminò il volto della ragazza,
facendole perdere i
sensi.
"Rei!" - gridò Sailor Moon abbracciandola.
"Maledetti cavalieri! Maledette ragazzine! Io sono il dio della guerra!
Vi ucciderò tutti!"
La lancia fu scagliata contro Usagi, ma i cavalieri usarono il loro
cosmo per creare una barriera: alle spalle dei cinque comparvero le
sagome dei simboli delle loro costellazioni ed il potere scatenatosi fu
così grande che perfino l'arma andò in frantumi.
"Le loro corazze sono d'oro...ho di fronte a me ben cinque cavalieri
d'oro!"
"Rei!" - gridò Usagi felice non appena l'amica
riaprì gli occhi.
Le due si rialzarono e si fissarono un istante, Rei stringendo forte la
penna.
"Ha ha! Avanti, mia serva, uccidi quella fastidiosa ragazza e
dimostrami la tua fedeltà!"
Rei però si voltò: il suo viso ora era
completamente diverso.
"Io non sono la tua sposa, e tanto meno la tua serva! Io sono un'amica
di queste ragazze! Io sono Rei! Io sono Sailor Mars! Potere di Marte,
vieni a me!"
Un luce accecante avvolse il corpo della ragazza e non appena
sparì al suo posto c'era la guerriera di Marte.
"Sei tornata da noi!" - gridò felice Usagi abbracciandola.
"E staccati!"
"Uffa! Io mi sono dannata per liberarti e tu mi ringrazi
così!?"
"Se sono libera è solo merito della mia
volontà...piuttosto" - bisbigliò -
"Perché dopo
non mi presenti quei bei cavalieri?"
"Non cambierai mai!"
"AAARGH! Come hai osato tradirmi?! Con tutti i poteri che ti ho
concesso..."
"Quello è stato il tuo più grosso errore! Ora io
li
userò per distruggerti! Cavalieri, andate a cercare la donna
che ha rapito! A lui ci penso io!"
"Cosa? Non vorrai affrontarlo da sola!?"
"Ho tutti i poteri necessari. Voi avete già avuto la vostra
gloria, ora è il mio turno."
"Che caratterino." - disse Ikki mentre lui ed i suoi compagni si
allontanavano per poi abbattere facilmente il muro magico, oramai
indebolito.
I gruppi si divisero e Rei cominciò a camminare verso Ares.
"Sei solo una stolta! Non puoi battermi!"
Il raggio di Ares venne evitato con un semplice movimento del capo.
"Mistica pergamena..."
"Non osare avvicinarti!" - gridò il dio indietreggiando -
"Aspetta! Ragiona un attimo! Se mi aiuti a distruggere tutti i miei
oppositori regneremo insieme su questa terra! Rifletti!"
"...caricati del sacro potere del fuoco..."
Ares usò ancora i suoi poteri, ma si infransero contro un
muro
invisibile. I poteri della ragazza erano diventati maggiori della somma
di quelli delle sue compagne, e li avrebbe usati tutti in un colpo solo.
"NO! Sta indietro!"
"Pergamena! Azione!"
Il talismano fu incollato sulla fronte del dio: Ares urlò di
dolore, barcollò all'indietro e si mise le mani sulle tempie.
"No! Non posso essere stato sconfitto così! Non ci credo!"
"Credici, Ares!"
Un gruppo di cinque cavalieri più una donna si diresse verso
di lui, la ragazza appoggiata alla spalla di uno dei saint.
"Sei stato sconfitto. Non da me, ma da lei." - spiegò Saori.
"NOOOOOO!!!"
Il corpo di Ares fu avvolto da un alone rosso ed il suo spirito fu
scacciato, senza lasciarli possibilità di reincarnarsi. Il
corpo
che lo ospitava cadde a terra privo di anima.
"Uff! Che fatica salvare il mondo!" - disse la ragazza.
Un istante dopo il tempio cominciò a tremare. Una roccia
cadde a pochi centimetri dal gruppo.
"Non possiamo però lasciare qui i corpi dei gold!" - disse
Hyoga.
I cavalieri si sparpagliarono e si mossero alla velocità
della
luce, raccogliendo i corpi senza vita dei loro amici caduti.
"Dobbiamo uscire di qui!" - disse Shun, l'unico rimasto insieme al
fratello.
"Ci pensiamo noi!" - rispose Sailor Moon.
Le guerriere si presero per mano, poi la leader disse:
"Appoggiate le vostre mani su di noi."
I presenti rimasti fecero ciò che gli era stato detto, ed il
gruppo si teletrasportò all'esterno.
"Ce l'abbiamo fatta?" chiese il ragazzo.
Il tempio tremò più forte, poi
cominciò a crollare, fino a ridursi ad un mucchio di macerie.
"Sì! Urrà! Odio ammetterlo, ma sei stata
bravissima Rei..."
La ragazza ignorò Usagi e corse verso Ikki.
"Ciao, non so che cosa avrei fatto senza di te, il tuo aiuto
è stato indispensabile..."
"Non cerco la ragazza." - tagliò corto il saint.
Rei abbassò lo sguardo delusa, poi si voltò verso
Shiryu, appena arrivato insieme ai suoi compagni.
"Sono fidanzato."
"Ma possibile che tutti i migliori siano già impegnati!? E
voi?"
"Ecco, noi..." - risposero in coro gli altri tre mentre Minako si
metteva davanti a Hyoga.
Rei sospirò e abbassò lo sguardo delusa. Tutti
scoppiarono a ridere.
"Ragazze!" - gridarono in coro due voci, una maschile ed una femminile:
due piccole figure stavano correndo verso di loro.
"Luna! Artemis!" - disse Minako prendendo i due gatti in braccio.
"Gatti parlanti?" - fece Seiya stupito - "Bene, ora le ho viste proprio
tutte..."
"Ma dai! Non sono un amore Hyoga? Tienili anche tu in braccio!"
I due impallidirono non appena si accorsero che le ragazze non erano
sole. Capirono comunque che non erano con persone normali.
Il sorriso di Minako sparì quando vide che il ragazzo teneva
tra
le sue braccia il cadavere congelato di uno dei cavalieri d'oro.
La sailor appoggiò i gatti e fissò il suo amico.
"Hyoga...mi dispiace..."
"Non temere." - disse sorridendo - "Ora lui, Shura e Saga ci stanno
guardando dal paradiso dei cavalieri, e veglieranno su di noi,
qualunque cosa accada. Adesso però dobbiamo tornare al
grande
tempio per dargli un'adeguata sepoltura."
"Ve ne andate così?" - chiese Ami verso Shun.
Il cavaliere le andò incontro e le accarezzò
dolcemente il viso.
"Mi dispiace Ami, ma il mio dovere di cavaliere viene prima di tutto.
Io devo proteggere la mia dea."
"E allora?!" - obiettò - "Shiryu è fidanzato e..."
"E non sai quanto faccio preoccupare Shunrei. Lei sa che rischio la
vita in tutte le battaglie che affronto, e difficilmente possiamo
vederci."
"No!" - si oppose la ragazza abbracciando Shun - "Non andare via! Non
andare via! Ti prego!"
"Allora ti piace davvero!" - disse Usagi sorridendo all'amica - "Noto
con piacere che ti stai dando una mossa!"
La ragazza arrossì ma non si staccò.
"Questo non è un addio. Ma un arrivederci. Ci rincontreremo
ancora."
La ragazza lo guardò un po' dubbiosa.
"Ti fidi di me?"
"Sì."
Shun le dette un bacio delicato sulla fronte.
"E allora arrivederci, Ami, e a tutte voi."
Hyoga fissò un attimo Minako.
"La stessa cosa vale per me...anzi, faresti meglio a dimenticarmi. Le
persone a cui mi affeziono hanno il vizio di fare una brutta fine, o di
andare incontro a guai grossi. Non voglio..."
"Se necessario io verrò con te! Supereremo ogni
avversità
assieme!"- rispose la ragazza con tono solare - "Come hanno fatto Usagi
e Mamoru!"
Il cigno sorrise, porse ad Ikki il corpo del suo maestro e i due si
abbracciarono.
"Non posso coinvolgerti nella mia lotta, e poi hai già una
missione. Ma non ti dimenticherò, Minako."
Un istante dopo si guardarono amorevolmente e Minako prese ancora una
volta l'iniziativa: i due si baciarono davanti a tutti.
"Ecco!" - pensarono sia Rei che Makoto - "Ora sono quasi tutte
sistemate!!!"
Dopo i saluti i cavalieri raccolsero i corpi senza vita dei gold saints
e si incamminarono.
"Ha, ragazze..." - disse Saori voltandosi.
"Sì?"
"Si da il caso che io sia molto ricca. Se ci dite come rintracciarvi,
potrei invitarvi in una delle mie residenze un giorno o l'altro.
È il minimo che possa fare per sdebitarmi."
Le ragazze esultarono.
"Sì! Sarebbe magnifico!" - dissero tutte in coro.
"Volete venire con noi?"
"Sì!" - dissero in coro le ragazze tornando normali.
"Cosa?!" - gridò Artemis - "Rivelate la vostra
identità e dei perfetti sconosciuti?!"
"Loro sono affidabili!" - spiegò Usagi sorridendo.
Il gruppo si incamminò assieme, poi, dopo poche ore un jet
privato che Saori aveva contattato arrivò a prendere la dea
ed i
suoi cavalieri.
"Questo è il mio indirizzo. Mi raccomando,
fatevi
sentire!" - spiegò Rei porgendolo, speranzosa di poter
incontrare
qualche altro bel cavaliere, possibilmente più disponibile
degli altri.
Le ragazze stettero un attimo in silenzio quando, con passo solenne, i
bronze portarono i corpi dei cavalieri d'oro.
"Saga...tu sei caduto per salvare me e Atena." - pensò Seiya.
"Shura...il tuo sacrificio non è stato vano." - si disse
Shiryu.
"Maestro Camus...sono vivo grazie a voi, e sempre grazie al vostro
aiuto ho potuto proteggere la persona che amo. Grazie."
I corpi dei guerrieri furono portati all'interno del jet e depositati
in alcuni sarcofagi.
"Ikki, non vieni?" - chiese Shun al fratello.
"Io torno a piedi." - rispose il ragazzo allontanandosi di corsa,
sparendo così com'era venuto.
"Fa sempre così." - pensò il giovane.
Seiya si voltò sulle ragazze.
"Allora ci vediamo. Statemi bene!"
"Ciao Hyoga! Abbi cura di te!"
"Shuuun! Non vedo l'ora di rincontrarti!"
Il jet partì verso la Grecia.
Le ragazze sospirarono.
"Ehi Ami, quel tipo ti piaceva proprio, he?"
La ragazza arrossì.
"Wow! Se l'ha capito anche Usagi allora era proprio evidente!" -
scherzò Rei.
"Cosa stai insinuando?!"
Makoto invece sbuffò.
"Cinque...cinque bellissimi cavalieri e non sono riuscita a
conquistarne nemmeno uno! Non è possibile!"
"Suvvia" - la rassicurò Minako - "Avremo altre occasioni,
speriamo che gli altri siano altrettanto belli!"
"Parli bene tu che ti sei presa il migliore!"
"Cosa vuoi farci, sono irresistibile."
Rei mise una mano sulla spalla di Usagi.
"Sai Usagi...ti devo ringraziare...senza di te non sarei mai riuscita a
sconfiggere il potere di Ares."
"He, modestamente..."
"Ma non montarti la testa! Gran parte del lavoro l'ho fatto io!"
"Come ti permetti?"
Il gruppo scoppiò di nuovo a ridere mentre le due ragazze
ricominciavano a litigare.
Ami sorrise, poi si voltò nella direzione in cui era sparito
il jet, e con esso l'uomo che amava.
"Shun...aspettami. Presto verrò da te. È una
promessa!"
Spero che il finale vi sia piaciuto, non vorrei che vi avesse lasciati
con l'amaro in bocca. Se volevate qualcosa in
più...dovrete attendere il seguito!!! Ho in mente molte
idee, tempo una settimana al massimo e sarà pubblicato(ci
saranno anche le outer), e
se qualcuno avesse qualche suggerimento non esiti a contattarmi!!!
CIAO A TUTTI!!!
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