Morte così preziosa…

di Teriel Donovan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nota: questa storia è presente anche al seguente link ed è stata scritta per il contest indetto dagli Ambasciatori di Wattpad che prevedeva di scrivere una storia per Halloween. 3000 parole + 100 di bonus dal punto di vista del mostro.

Premessa

 

 

Lontano dal mondo, nel caos dello spazio, aveva trovato rifugio nel silenzio. Quale magnifica abilità avevano i suoi poteri? Una fortezza brillava come un cupo cristallo dinnanzi a lui, catturando di riflesso ogni cosa, dai pianeti alle sfumature più sinistre delle stelle. Grazie a questo, sarebbe sfuggita agli occhi di qualsiasi mortale, ma non ai suoi.

Poteva sentirla.

Giaceva lì, oltre quel portone, rannicchiata su se stessa, tremante di paura. Le sfuggì un singhiozzo disperato. Lei sapeva di non avere via di scampo. Si sarebbe arresa. Gli avrebbe aperto la porta.

«Non puoi scappare da me.»

Lei gli apparteneva.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

L'oscurità era rischiarata dalla luna. Un tempo avrebbe trovato quella visione romantica. Non più. Le lacrime scorrevano sul suo volto come un fiume in piena. Non riusciva a frenarle.
Lui era lì, in attesa oltre quella maledetta porta di un bianco accecante.
Il suo incubo.
Grazie al suo potere riusciva a scorgerlo nella mente. Alto, biondo, occhi ametista e abiti scuri come la notte dal taglio indefinito.
Persino così, risplendeva di luce propria. Provò una stretta al cuore. Di solito si presentava ai mortali sotto le vesti di fanciulla, lasciando che i dettagli del suo aspetto riflettessero i loro inconsci desideri. Solo con lei assumeva quella forma. Essere la sua favorita era una condanna.
Inclinò il capo verso l'enorme specchio che adornava quella stanza e odiò ciò che vi vide riflesso. Una figura rannicchiata contro un enorme letto a baldacchino.
Aveva scelto lunghi capelli neri ondulati. Labbra carnose e rosee, pelle diafana, occhi verde giada lievemente allungati ed un vestito bianco con il punto vita sotto il seno, senza maniche, che ne sottolineava il fisico morbido.
Domani sarebbe stata un maschio, pensò indifferente. O bionda, scura, orientale, bassa, alta. Androgina. Poteva essere chiunque grazie ai suoi poteri, creatura vegetale o vivente che fosse, tutto, tranne quello che avrebbe voluto essere.
E lui, maledizione, sotto qualsiasi forma si celasse, ovunque, la trovava sempre.
Chiuse gli occhi, le sfuggì un altro singhiozzo sofferto.
Non vi era modo di sfuggirgli. In cuor suo lo aveva sempre saputo ma ci aveva disperatamente provato finché, in preda allo sconforto, aveva abbandonato il pianeta, creandosi un minuscolo mondo a sé.




Scusate il disturbo ma quello che avete letto è solo un estratto.
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