Once upon a time, in a warm May

di Sethmentecontorta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** days 1, 2 & 3 ***
Capitolo 2: *** days 4, 5 & 6 ***
Capitolo 3: *** days 7, 8 & 9 ***
Capitolo 4: *** days 10, 11 &12 ***
Capitolo 5: *** days 13, 14 & 15 ***
Capitolo 6: *** days 16, 17 & 18 ***



Capitolo 1
*** days 1, 2 & 3 ***


Seth's corner: Hiya! Sono piuttosto nervosa, dato che questa è la prima fanfiction sui BTS che pubblico, nonostante abbia ormai assillato questo fandom per mesi. Chissà se qualcuno di voi lettori mi conoscerà già per le mie recensioni sbandate. Anyway, parliamo di questa raccolta. 
Come accennato nell'introduzione, tutta questa fanfiction mi è partita dalla #doodletimewithkaroline, una sfida si potrà chiamare così? iniziata da una delle tante artiste che seguo su instagram. La storia è che io ho iniziato questa sfida, riuscendo anche a tenermi eccezionalmente in pari, poi qualche giorno dopo, ripensando al tema del primo giorno, rain, ho avuto come una visione di Tae che salta in una pozzanghera. E l'ho disegnato yeah, that's supposed to be Tae and yeah he's supposed to be jumping and yeah that looks pretty awful but whatevs. E ho scritto la prima flashfic di questa raccolta. E da quella prima flashfic mi sono detta ehi, perché non farne una raccolta? And now here I am.
Ogni flashfic è completamente scollegata dall'altra, le uniche cose che hanno in comune è che sono tutte AU ho troppa paura a scrivere qualcosa ambientato nella realtà degli idol lol e che sono tutte ambientate a maggio. Don't you say? Ikr. Questa raccolta conterà di 10 capitoli, di cui 9 conterranno 3 flashfic, mentre l'ultimo 4, perché maggio ha 31 giorni. Nella sfida per qualche motivo ci sono due 18, ma siccome viking non mi ispira granché, specialmente per scriverci su, ho deciso di ignorarlo. Perché sono una brutta persona. 
Come ultima cosa, ringrazio la mia amatissima Emma_Powell per avermi aiutata con il day 2, grazie mille carissima per sopportare continuamente i miei scleri, i miei meme, i miei dubbi da scrittrice e disegnatrice, le mie ship che non approvi e, beh, me in generale.
Dovrei avervi detto tutto, spero che la lettura sia di vostro gradimento, spero che vorrete lasciarmi un parere perché, as I said, sono piuttosto eccitata di sbarcare su questo fandom. Buona lettura, spero potremo rileggerci presto!


    May day 1  rain
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Jungkook si era fermato sul portone del condominio, la sua mano esitava sullo stipite, mentre un lungo sospiro infastidito lasciava le sue labbra.
«Che succede?» chiese Taehyung dietro di lui, intento ad armeggiare con uno zaino pieno di quanto sarebbe servito loro per fare un piccolo pic-nic.
«Piove ancora.» miagolò il più piccolo, la voce infantilmente più acuta, le sue guance lievemente gonfie.
Taehyung sorrise, lasciando a terra lo zaino. Jungkook fece per voltarsi, una lamentela ferma in gola nonostante le labbra schiuse dalla sorpresa di vedere il suo ragazzo superarlo di corsa, balzare fuori dall’edificio e atterrare sul cemento bagnato. Quando questo poi fece una mezza piroetta, fino a poterlo guardare negli occhi, il suo sorriso e la sua risata profonda colpirono Jungkook, facendo accelerare il battito del suo cuore ad una velocità impressionante persino per essere Tae.
Lo prese per un polso, Taehyung, tirandolo in strada, fra le sue braccia. La pioggia batteva scherzosamente sulle loro teste, sulle loro spalle, sui loro maglioncini leggeri, sulla pelle dorata di Taehyung, scoperta dai tagli che faceva su circa ogni sua maglia.
«Non lasciare che il sole rovini la tua pioggia, Kookie!» esplose con una gioia disumana.
Jungkook scoppiò a ridere, il cuore improvvisamente più leggero. Accettò di buon grado un bacio fugace, umido di pioggia, nonostante le sue labbra ridenti.
 
 220 words


❀    May day 2  tree
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Non appena Taehyung si ritrovò ad ammirare le piccole margherite che aveva accuratamente intrecciato tra i capelli di Jimin, trovò di aver compiuto un ottimo lavoro. Soddisfatto, mise su un grosso sorriso e si lasciò cadere sulla schiena, godendosi il tepore del caldo sole di maggio filtrato dalle foglie degli alberi sotto cui erano seduti.
Dopo pochi secondi, decise che era rimasto fermo abbastanza a lungo e, guardandosi intorno, notò che Yoongi si era addormentato sul prato di un verde vibrante. Un sorrisetto prese forma sulle sue labbra. Si alzò a sedere di scatto, facendo aderire il proprio busto alla schiena di Jimin che era seduto davanti a lui da quando si era voluto improvvisare parrucchiere. Mormorandogli alle orecchie, lo rese suo complice.
Si alzarono insieme, mettendo su le espressioni più innocenti ed adorabili che avevano nel loro repertorio, mentre si avvicinavano al ragazzo dai capelli corvini.
Con i piedi rispettivamente da una parte e dall’altra del busto del ragazzo, si lanciarono in un’imitazione di Bang bang bang con quanta più passione potessero tirare fuori. Nel momento in cui le palpebre di Yoongi iniziarono a tremare e la sua espressione prima rilassata a contorcersi, fuggirono via ridendo, sotto lo sguardo divertito e rassegnato degli altri loro amici. Trovarono rifugio su un albero, Jimin aiutò Tae a salirvi, per poi arrampicarsi a sua volta, col suo aiuto.
Yoongi si fermò di fronte al tronco, col fiatone per la corsa improvvisa che aveva fatto per raggiungerli, guardandoli ferito nell'orgoglio dal fatto che non sarebbe mai riuscito a raggiungerli da solo. Imprecò.
«Kim Taehyung, sei un uomo morto.»
Questo prese un paio dei piccoli fiori dai capelli di Jimin, per poi iniziare a lanciarglieli addosso, tra le risate e i respiri affannati.
«Guarda che qua c’è anche ChimChim, non graziarlo solo per l’amore incondizionato che provi nei suoi confronti. Potrei anche sentirmi offeso, in fondo io sono di Daegu, dovrei essere un dongsaeng migliore.»
«Tu sei un cretino, ecco cosa sei.»
Si misero tutti a ridere, Yoongi compreso. Ma Taehyung preferì non scendere subito da quell’albero. Tanto per precauzione.
346 words


❀    May day 3  house
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Quando Seokjin tornò a casa quel giorno, pensò che fosse scoppiata una guerra, o un’epidemia zombie, o che un cuoco fallito avesse organizzato una sfilata di moda. Oppure Taehyung aveva festeggiato il compleanno del suo fratellino in casa sua; sì, il livello di devastazione che gli si presentava davanti era pressappoco lo stesso. Un sospetto odore di bruciato proveniva dalla cucina, diversi cassetti e sportelli erano aperti, vestiti, presine e altri utensili da cucina si trovavano abbandonati nelle postazioni più improbabili.
Mentre toglieva un morbido cardigan nero da sopra la lampada nel minuscolo atrio, il portone si chiuse alle sue spalle. Sentì un rapido scalpiccio di ciabatte provenire dalla cucina, qualche istante dopo il viso spettinato, accaldato e visibilmente vicino alla disperazione più buia di Namjoon si affacciò dal bancone che separava quella zona dal piccolo salotto. Per la precisione, si sporse con tutto il busto, il ventre premuto contro il piano. La sua espressione sconvolta si ruppe in una di totale sconfitta, mentre lanciava una fugace occhiata all’orologio, un sospiro affranto abbandonò le sue labbra.
«Sei già tornato.»
Seokjin gli aveva dato una copia della chiave del suo appartamento molto tempo prima, non era così strano che il suo ragazzo si presentasse in casa sua senza preavviso, ma senza ombra di dubbio mai aveva trovato l’abitazione in quello stato,
«Nam, che cazzo.»
«Lo so, lo so, mi dispiace. Volevo solo farti una sorpresa, visto che mia madre mi ha finalmente permesso di venire a vivere qui, ma poi ho bruciato la carne – si passò nervosamente una mano fra i capelli, le parole che uscivano dalla sua bocca una dietro l’altra, alla velocità della luce. – e ho realizzato di essere vestito di merda e tu sei sempre così stupendo, volevo solo sorprenderti, ma-»
Seokjin non seppe mai quante altre cose fossero passate per la mente di Namjoon, perché si era precipitato sulle sue labbra troppo presto, preso da un’incontenibile euforia.
«Hai detto che vieni a stare qui, razza di scemo?»
«Sì.» finalmente, anche Namjoon sorrise.
«Ti amo. Ma non provare mai più a cucinare nella mia cucina.»
347 words
 

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Capitolo 2
*** days 4, 5 & 6 ***




❀    May day 4 potted plant
 
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Il sole batteva cocente sulla piccola serra, Yoongi sentiva caldo, davvero troppo caldo. Si chiedeva come facesse Jimin a passare lì tanto tempo, praticamente ogni giorno. Seduto su uno dei tavoli, accarezzava distrattamente le foglie di una piccola pianta di limoni accanto a lui, la gomma da masticare nella sua bocca iniziava a perdere sapore e ad inaridirgli la bocca. Sentiva il sudore formarglisi sulla fronte, dove la sua frangia bionda si appiccicava alla sua pelle accaldata.
«Jimin.»
Il ragazzo non si voltò verso di lui, continuò a curare le sue orchidee con un sorriso sulle labbra.
«Dimmi, Yoongi.»
«Cosa sono quelle?» indicò con un gesto stanco della mano, decisamente troppo stanco per muovere l’intero braccio, un angolo della serra, con aria annoiata. In realtà, stava mascherando un puntino di apprensione che si stava sempre più prepotentemente facendo strada in lui.
«A me sembrano piante grasse, tu che dici?» ironizzò il più giovane, abbandonando i suoi arnesi da giardinaggio e andando a posare le mani sulle ginocchia dell’altro.
«Uh, ci stiamo facendo impertinenti, qui.» ribatté, punzecchiandogli il naso con l’indice.
Jimin emise un’adorabile risatina, una delle innumerevoli cose che Yoongi amava di lui; ovvero tutte.
«Mi riferivo a quelle etichette.» specificò il biondo, infilando le dita nei passanti dei suoi pantaloni.
Le aveva lette, Yoongi, quelle parole scritte sui pezzi di nastro adesivo di carta, su ciascuno dei vasetti. Solitudine, ansia, panico, depressione. Si fidava del suo ragazzo, si fidava del fatto che gliene avrebbe parlato se stesse vivendo un altro dei suoi periodi bui, eppure la semplice possibilità che non si fosse accorto di una sua ricaduta lo atterriva.
Jimin gli accarezzò il viso dolcemente.
«Non preoccuparti, Yoongi, sono lì da molto tempo. È un monito, per ricordarmi che non posso ignorare i miei problemi, sperando che se ne vadano via da soli, perché non lo faranno, cresceranno sempre e basta. Mi ricorda che devo curarli per trasformarli in qualcosa di bello.»
Yoongi sorrideva – e Jimin si innamorava del suo gummy smile ogni volta di più – e fremeva di tutto cuore già a metà frase, tanto che quando finì di parlare subito si slanciò a stringerlo fra le sue braccia magre.
«Sono fiero di te, ometto.»
【367 words】

 


❀    May day 5  cake
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«Ti prego, ricordami perché siamo qui.» sibilò Yoongi, guardandosi furtivamente intorno, oltre le mani poggiate a massaggiare le sue tempie.
«Perché io devo flirtare con il cuoco.» fu la schietta risposta di Namjoon, intento a scrutare oltre il rombo di vetro della porta che separava la sala dalla cucina, sperando di intravedere l’affascinante pasticciere.
«Qualcuno mi spieghi perché in questo cazzo di caffè assumono solo gente con i sorrisi e i culi più belli di tutta Seoul.»
Namjoon rise.
«Farà parte della politica del locale.»
«Sul serio, Joon, il mio povero cuoricino gay non può sopravvivere, qui dentro. Come fai tu a sopravvivere?» gli rivolse uno sguardo sconcertato. Namjoon si mise a ridere, il suo migliore amico era un coglione.
Un cameriere si avvicinò loro, il sorriso abbagliante sulle sue labbra a cuore. Yoongi cercò di non pensare nulla di sconvenevole su di lui, mentre posava sul tavolo i due cappuccini e una fetta di torta al cioccolato. Anche se ogni suo dettaglio che notava mandava tutti i suoi sforzi cortesemente a fare in culo. Quel ragazzo era bellissimo, e lui era troppo gay.
«Scusa, noi avevamo ordinato solo i cappuccini.» gli sfuggì immediatamente.
«Oh, la foresta nera è offerta dallo staff ai due clienti più affascinanti della giornata.» sorrise lui, un lampo di malizia gli attraversò gli occhi luminosi, mentre Yoongi sperava soltanto di poter affondare il naso in quei suoi capelli spettinati ad arte e tinti di arancio.
«Anche questo fa parte della politica del locale?» borbottò il più grande dei due clienti tra sé e sé, tornando, per la sua stessa salvezza, ad abbassare lo sguardo sul tavolo, per grattarsi la testa.
«Posso portarvi qualcos’altro?»
«Accetterei volentieri il numero del pasticciere.» se ne uscì Namjoon, dopo aver visto quel bellissimo ragazzo dalle spalle larghe osservarlo con un sorriso soddisfatto sulle labbra, appoggiato allo stipite della porta che si affacciava sulla cucina. Yoongi gli rivolse uno sguardo scandalizzato.
«E per il suo amico?»
«Per il mio amico, il tuo.»
Yoongi fece mente locale, cercando di ricordare quando esattamente avesse firmato la sua condanna a morte per imbarazzo ad opera di due ragazzini impertinenti. Realizzò infine che l’aveva fatto nell’esatto momento in cui aveva messo piede in quel maledetto caffè.
【357 words】

 



❀    May day 6  sign
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Jungkook ricordava più che bene come aveva conosciuto Taehyung, come dimenticare un evento tanto imbarazzante? Aveva un importante esame di matematica in vista e lui stava cercando di capire come accidenti usare tutte quelle formule – sul serio, lui ci stava provando –, quando poi aveva alzato il viso esasperato, passandosi entrambe le mani fra i capelli neri e si era lasciato andare in un gridolino frustrato. Solo dopo tutto ciò, si era ricordato di essere nella biblioteca della sua scuola e non nella sua stanza; solo dopo si era accorto del bellissimo ragazzo che lo guardava divertito dall’altro lato del tavolo. Si era sentito morire. Si era scusato, almeno una decina di volte, chinando il capo ed unendo le mani davanti al viso. Quando aveva rialzato la testa, il ragazzo gli stava rivolgendo un sorriso quadrato e mozzafiato, porgendogli un foglio. “Non importa, sono sordo in ogni caso, sei solo troppo carino. Hai bisogno di aiuto?”
Cinque mesi dopo, erano inseparabili, scemo e più scemo. Taehyung era stupendo, e Jungkook aveva una cotta madornale.
Jungkook aveva insistito per farsi insegnare il linguaggio dei segni, non voleva che il suo amico fosse costretto a scrivere costantemente per comunicare con lui, sembrava stancante.
“Compiti per domani!” aveva scritto Tae. “Devi sapermi dire cosa significa questa frase.”
Due pugni protesi, il pollice sporgente, che poi si erano mossi verso il basso. Un indice sul petto, io, Jungkook quello lo sapeva. Un indice sulle labbra, poi dita raccolte, mosse a toccarsi con le rispettive dell’altra mano. Un indice rivolto verso Jungkook, tu. Non aveva idea di cosa volesse dire, constatò.
Aveva passato l’intero pomeriggio a setacciare l’internet, i dizionari online, cover di canzoni, tutto. Quando, infine, scoprì che il significato di quella fantomatica frase non era altro che “posso baciarti?”, aveva sentito il cuore esplodergli, seriamente.
【296 words】

 
Seth's corner: Hola gente, ecco qui il secondo capitolo! Mi scuso per aver pubblicato il capitolo incompleto ieri, ma dopo essere stata un'ora a lavorarci su col mio computer che andava a due all'ora all'idea di ricominciare di nuovo da capo oggi mi veniva da vomitare lol.
Uh, comunque vi comunico che ho deciso di pubblicare un capitolo alla settimana, indicativamente di domenica, anche se è possibile che per questi prossimi capitoli pubblichi con qualche giorno di ritardo, dato che sono rimasti pochi giorni di scuola e io ho due materie da recuperare per non compromettere la mia vita sociale fino all'università. Farò del mio meglio, promesso.
In ogni caso, lasciatemi spendere qualche parola su queste flash, che btw sono uscite spropositatamente lunghe, ero super ispirata da questi prompt ragion per cui questo capitolo era in realtà pronto da martedì.

#4: Lo ammetto, è tutta colpa di Gabriel Picolo e dei suoi disegni su Icaro e il Sole, andateli a guardare perché sono meravigliosi. Ho interpretato diversamente la funzione dei cactus, tho, anche perché non ricordavo come li avesse interpretati lui, mi era solo rimasta impressa questa meravigliosa immagine di un stanza piena di cactus con delle etichette che rappresentano i demoni interiori di Icaro.
Also, all'inizio avevo pensato a Yoongi, come "protagonista", ma poi ci ho ripensato, perché in molte fanfiction se c'è almeno un protagonista con depressione o altri disturbi e lui è fra i personaggi, direi che in un buon 90% dei casi è lui ad averli and ya, I'm guilty too. Quindi qui ho deciso di cambiare le carte in tavola, rendendo il nostro piccolo Jimin un patatino che sta cercando di superare la sua depressione, perché non è impossibile farlo.
One last thing, quel ometto alla fine, all'inizio l'avevo scritto a caso, poi ho immaginato tutto un background per quei due quindi voglio illustrarvelo. Basically, ho immaginato che Jimin e Yoongi fossero praticamente cresciuti insieme, che il padre di ChimChim, a cui erano entrambi molto affezionati, li chiamasse "ometti" e che Yoongi abbia preso a chiamare Jimin così a sua volta, una volta diventati più grandicelli. Also, ho immaginato che il padre di Jimin fosse morto, ad un certo punto, ma vbb, questa mettiamola come informazione opzionale.

#5: Qui non ho molto da dire, mi sono divertita davvero tantissimo a scrivere questa flash, embarrassed Yoongi in the best Yoongi. Spero che abbiate capito che il cameriere che li serve è Hoseok, props to De_drums che l'ha riconosciuto. Oh, e tenete presente che quando Yoongi si lamenta che "in questo cazzo di caffè assumono solo gente con i sorrisi e i culi più belli di tutta Seoul" è perché in pratica mi sono immaginata tutti i BTS a parte Yoongi e Namjoon come camerieri salvo Jin che è il pasticciere.

#6: OKAY, questa è stata la flash su cui ho lavorato di più, ma in realtà a questo giro tengo davvero tanto a tutte e tre. In ogni caso, dovete sapere che io so un po' molto poco di linguaggio di segni, in inglese, il che sì non mi è esattamente utile nella vita di tutti i giorni, ma è figo saperci "cantare" le canzoni. Avrei anche usato il linguaggio dei segni coreano, ma non c'era sul dizionario internazionale che uso lol.
Una precisazione, il linguaggio dei segni propriamente detto (ASL) usa una sintassi tutta sua, quindi le frasi vanno ordinate differentemente, non semplicemente tradotte parola per parola. Ma io non so l'ASL, uso il PSE che invece usa la sintassi canonica. Just saying, quindi, che quei segni che vi ho descritto non sono in ASL, anche se il PSE è una categoria dell'ASL quindi non è sbagliato ma, insomma, AVETE CAPITO.
Quindi, insomma, quei segni sono in inglese e in PSE. Sono una persona molto utile, lo so.
P.S. Il segno nell'immagine sta per love

Questo è tutto, SCUSATE le note dell'autrice più lunghe di una flash, ma ho messo molto del mio in ognuna di queste tre e ci tenevo a farvi sapere queste cose. Spero che le flash di questo capitolo e che continuerete a leggere questa raccolta a si spera domenica con il prossimo!

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Capitolo 3
*** days 7, 8 & 9 ***




    May day 7  hotel
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Jimin aprì gli occhi, venendo accolto dall’oscurità quasi totale della stanza. L’abat-jour sul comodino dall’altro lato del letto era accesa al minimo, vedeva la sua fioca luce ai confini del suo campo visivo. Trattenne il respiro, allungando l’orecchio per poter captare qualunque rumore. Il lieve ronzio di un ascensore in moto, gemiti sommesso dalla stanza accanto, solo leggermente ovattati dalle mura troppo sottili. Il silenzio che regnava all’interno della sua, di stanza, fece strappare un altro pezzetto della sua anima già usurata. Rilasciò il fiato che aveva trattenuto nell’inutile speranza di udirne un altro accanto a sé, ferendosi per l’ennesima volta.
Jungkook l’aveva lasciato solo. Nulla di nuovo, era abituato a passare la notte così, a svegliarsi nudo e a sentirsi abbandonato, morto dentro. Non c’era nulla di fottutamente nuovo, eppure non era vero che era abituato, non lo era per nulla, era solo un bugiardo. Non riusciva ad abituarsi, non riusciva a non sentirsi deluso. Se l’avesse fatto, oh, tutto sarebbe stato così semplice.
Era colpa sua, si era innamorato, e l’amore non era fra i loro patti. Non era colpa di Jeon, lui l’aveva messo in chiaro fin dall’inizio, era stato lui lo stupido ad aver accettato e ad essersi spezzato definitivamente il cuore.
La sua anima veniva sempre più distrutta da Jeon Jungkook, aveva perso il conto dei frammenti che popolavano il suo petto. A volte piangeva, a volte il dolore di quel continuo dilaniarsi dall’interno era troppo perfino per le lacrime.
Facevano sesso, Jungkook fumava una sigaretta, Jimin si addormentava in qualche punto fra il quinto tiro e il nono. Quello era il loro rituale. La stanza era sempre la stessa, le ore pagate sempre quelle.
Ma lui era innamorato di Jungkook, e Junkook non era innamorato di lui. Fine della storia. Riposa in pace, anima di Park Jimin.
 
【312 words】



    May day 8 typewriter
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La scrivania era completamente in disordine, al solito. Carte ovunque, l'elegante macchina da scrivere nera incastrata storta fra fogli, cartelline, libri e Dio solo sapeva cos’altro ed in bilico su qualche oggetto di cui Namjoon non osava chiedersi la natura, una matita fra i capelli completamente scompigliati di Seokjin, un’altra fra le sue lunghe dita, probabilmente dimentico della prima.
«Ti prego, spiegami perché accidenti ti ostini a scrivere su quella macchina da scrivere, se usassi un computer come ogni persona normale la tua scrivania sarebbe così ordinata.»
Seokjin sospirò, come se avessero avuto quel discorso centinaia e centinaia di volte. E probabilmente Namjoon aveva davvero tirato fuori l’argomento un numero sufficiente di volte per esasperare il suo fidanzato, ma non è che lui gli avesse mai davvero dato una risposta.
«Dio, Nam, non capisci il valore affettivo delle cose. – borbottò, i suoi occhi non si scollarono realmente dal foglio malandato su cui stava maniacalmente cancellando e scrivendo cose le une sulle altre. – E poi, su un computer non hai alcuna preoccupazione, puoi tornare indietro quando vuoi, cancellare tutto, anche. Su una macchina da scrivere non puoi, quello che hai scritto hai scritto, non si torna indietro, non si cancella. Per questo devi limare il tuo lavoro prima, devi lavorarci su, sputarci sangue perché sia perfetto, perché sai che poi non potrai cambiare una singola virgola. È un po’ più come la vita, anche.»
Namjoon in quel momento avrebbe voluto davvero stringere Seokjin fra le braccia, forte, senza lasciarlo andare, perché quello che aveva appena detto era fottutamente profondo e stupendo. Non sapeva spiegarsi il perché del calore che tutto d’un colpo ha invaso ogni centimetro del suo corpo, irradiandosi dal centro del suo stomaco. Ma in realtà lo sapeva, realizzò, è che amava il suo Jin dannatamente tanto e che continuava ad innamorarsene almeno una decina di volte al giorno.
Non poteva stringerlo ora, ricordargli quanto lo amava, perché Jin stava lavorando e lo aveva già disturbato abbastanza. Ma glielo avrebbe ricordato quella sera, si promise.
 
【337 words】



    May day 9 bag
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Hoseok è sempre stato felice di tornare a casa sua per un po’ di tempo, da quando si è trasferito a Seoul. Quando è nel suo nuovo, piccolo appartamento non ne sente realmente la mancanza, ma quando sta realmente tornando è felice come non mai. Ama i suoi genitori, ama la sua fantastica sorella. Probabilmente un po’ troppo la seconda, dato che passa la maggior parte del suo tempo con lei, quando fa loro visita, ma ai suoi genitori non dispiace sul serio.
Quella volta, si era potuto permettere di rimanere un po’ più a lungo del solito, una settimana, così che lui e Jiwoo facevano volentieri ogni cosa con calma, spendendo tutto il loro tempo insieme senza fretta, come una volta.
Così, il terzo giorno che passa dai suoi, Hoseok si trova trascinato fuori a passeggiare lungo il fiume, la sua instancabile sorella che fotografa più o meno ogni cosa. E lui si sente davvero in pace col mondo a guardarla andare in giro così piena di vita, tanto che si dimentica del fatto che, per scattare foto comodamente, Jiwoo gli abbia appioppato senza tante cerimonie il suo zainetto a stampa floreale e il suo bubble tea.
Hoseok è pronto a giurare che porterebbe tutte le borse che Jiwoo possa mai possedere – ed essendo lei una stilista, scommette che siano molte –, pur di vederla sorridere.
«Aish, non è giusto che tu stia bene perfino con i miei vestiti, Hobie, quella giacca è mia, ma a te sta meglio. Perché sei tu quello bello tra i due, non è giusto, io sono la sorella maggiore.»
Hoseok non riesce a non ridere della sua espressione infantile quando, soddisfatta degli scatti fatti al paesaggio, si volta verso di lui.
«Ora, visto che è colpa tua per essere così bello, ti lascerai scattare qualche foto.»
Hoseok fa finta di essere infastidito dalla cosa, sul serio, ma forse è che non vuole che Jiwoo sappia che non può dirle di no a nulla a prescindere, altrimenti se ne approfitterebbe. 

 
【336 words】


Seth's corner: Hiya! I'm back, e questa volta sono in tempo, props to me.
Prima di andare a parlare delle singole flash, volevo dirvi che tutte le immagini che uso nei capitoli sono prese da google immagini, al massimo leggermente modificate da me su Picsart. Sempre (o quasi) cercate come "prompt in questione drawing tumblr", perché tumblr nelle ricerche di google immagini salva sempre i culi.
A questo giro i prompt hanno iniziato a non ispirarmi più troppo, a parte il primo, lol, ma spero che il risultato sia stato comunque di vostro gradimento.

P.S. L'immagine della prima flash arriverà nei prossimi giorni o direttamente con il prossimo capitolo perché il mio computer è an actual little piece of shit e continua a bloccarmisi e giuro che ho speso a formattare questo capitolo un'ora più di quanto ci avrei messo se non avesse fatto lo stronzo. Non ho ancora scelto un'immagine, è tardi e devo andare a prepararmi mentalmente per un'altra settimana di merdadormire. Quindi, I'm sorry, ma rimando a più tardi anche questa volta. Spero vivamente sia l'ultima. 

#7: Istg, la ship di questa dannata flash è cambiata così tante volte. All'inizio doveva essere una Yoonseok, poi ho pensato di mettere Hoseok e sua sorella nella #9 e quindi l'ho cambiato in Jimin, ma poi ho realizzato che la Yoonmin c'era anche nello scorso capitolo e che volevo variare di più con le coppie e quindi BAM, headcanon della onesided!Jikook. UGh, non ve la prendete con il piccolo Kookie se fa soffrire Jimin, lui non è bravo a leggere i sentimenti degli altri e pensa che anche per ChimChim sia tutto solo sesso. Non lo farebbe altrimenti, ve l'assicuro, non è uno stronzo, semplicemente non sa.
And yaa, finally abbiamo avuto un po' di sano e puro angst. Non so dirvi se ci sarà mai un'altra flash angst, per ora nessuno dei prompt su cui abbia iniziato a pensare mi ispira angst, ma io adoro l'angst quindi si vedrà e quante volte sto dicendo angst.

#8: La Namjin di turno, yas. Praticamente c'è una Namjin a capitolo, but I don't rll mind it. 'Cause even if Namjin isn't you OTP, it's probably still your OTP.
All'inizio volevo parlare di un loro primo incontro, ma ambientato in epoca vittoriana/edwardiana(?), ma poi ho opato per un'ambientazione moderna, un po' perché era più semplice, un po' perché volevo mandenere qualche elemento in comune con tutte le altre flash. 
buT YEAH, here's my writer!Seokjin headcanon, hope ya all enjoied.
Also, la macchina da scrivere di Jin all'inizio doveva essere verde menta, come cameo alla mia amicizia con Emma_Powell, che è sempre la migliore nel rispondere ai miei dubbi più bizzarri, e al nostro amore per le macchine da scrivere verdi/azzurrine. Poi però ho pensato che una macchina da scrivere nera e più "all'antica" fosse più adatta a Jin, e quindi nada.

#9: Okay, dovete sapere che io amo Jiwoo con tutto il mio cuore. Non quanto amo Hoseok, ma abbastanza da potermi accontentare di sposare lei. Comunque, vi giuro che per questo prompt non avevo un'idea al mondo, poi mi sono magicamente ricordata della foto che ha postato Jiwoo su instagram di Hobie con una sua giacca (yes, lei ha una marca di vestiti, se non lo sapeste), che sono questa e questa. (Qui se volete vi lascio delle foto di Jiwoo con la stessa giacca) E boh, cioé, quei due sono così legati e li adoro entrambi talmente tanto che non ho potuto non scrivere su di loro. 

 

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Capitolo 4
*** days 10, 11 &12 ***




    May day 10  newspaper
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Jungkook era fiero di sé. Continuava a complimentarsi con sé stesso, mentre spiava, oltre il bordo di un giornale, il suo migliore amico seduto ad un tavolo dall’altra parte del piccolo ristorante. Aveva fatto un buon lavoro, quando aveva saputo di quell’appuntamento al buio che un amico gli aveva rimediato, l’aveva convinto a mettersi quei pantaloni di finta pelle che fasciavano le sue gambe meravigliose in maniera semplicemente divina, gli aveva messo su un po’ di trucco che esaltava la sua bellezza disarmante. Ora, il suo migliore amico era una macchina di distruzione di giovani cuori, o per lo meno lo era il 40% più del solito.
Notò un ragazzo, poco lontano dal suo tavolo, che come lui si nascondeva dietro un giornale e teneva sott’occhio Hoseok. Lo conosceva, si chiamava Park Jinmin o qualcosa del genere, frequentava la loro stessa scuola di danza, ma non gli aveva mai parlato. Senza esitazione, si alzò e si sedete accanto a lui, sul divanetto a muro.
«Dunque, sei tu il nostro cupido?» chiese, il ragazzo sussultò, trattenendo un gridolino e guardandolo quasi terrorizzato. Jungkook si morse una guancia per non farsi sfuggire né una risatina, né un aww alla sua reazione adorabilmente comica.
«Mi hai spaventato. – miagolò, poggiandosi una mano sul petto e tirando un lungo sospiro. – Sì, sono io.»
«Sono il migliore amico di Jung Hoseok, Jeon Jungkook.»
«Sì, lo so.»
Il ragazzo arrossì quando si rese conto di quello che aveva detto, ma Jungkook non era sorpreso.
«Tu sei Park Jinmin, vero?»
«Jimin.» lo corresse, Jungkook fece schioccare le pollice e medio fra di loro, sfoggiando un sorriso.
«Ci sono andato vicino. Allora, dimmi, chi è il fortunato?» chiese, poggiando il gomito sul tavolo e il mento sulla mano, i giornali ancora tenuti a coprire i loro visi, ma ora più distrattamente.
L’attenzione di Jimin venne richiamata dal rumore della porta che si apriva. Additò il ragazzo che era appena entrato, mormorando un “lui”. Il tipo in questione era davvero carino, una frangia tinta di verde, un maglione enorme bianco e pantaloni di stoffa neri nei quali le sue gambe che si intuivano essere magre sembravano navigare, tanto erano larghi.
«Aish, ma come si è conciato, quel ragazzo.» sibilò Jimin. Jungkook rise.
«Sta incredibilmente bene, non fosse qui per Hoseok potrei farci un pensierino.» gli sfuggì detto, ma non gli sfuggì allo stesso modo il modo in cui gli occhi del ragazzo accanto a lui si erano dilatati e in cui le sue guance si erano fatte più rosee.
“Ragazzino, sei qui per controllare il mio appuntamento o per flirtare? Aish, sei così palese, mi dai il voltastomaco.” fu il messaggio che ricevette da Hoseok, pochi istanti prima che il ragazzo sconosciuto lo riconoscesse – chissà come, forse avrebbe dovuto chiedere a Jimin prima o poi – e si sedesse al suo tavolo. Jungkook rise di nuovo, pilotando lo sguardo sul suo compagno-di-giornale e dicendo che forse quel giorno sia lui che il suo migliore amico avrebbero avuto un appuntamento.
 
【498 words】



    May day 11  camera
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Era bastato il tempo del lampo di un flash, lo scatto della fotocamera, perché Yoongi si innamorasse.
Okay, forse stava esagerando. Al suo solito – “sul serio, Min Yoongi, e poi sarebbe Jin la drama queen”, esatte parole di Namjoon – ma tutto quel fermento nel suo stomaco non poteva essere normale, sul serio.
Così come quel ragazzino non poteva essere reale. Non potevano esserlo i suoi capelli lievemente mossi e completamente spettinati. Non potevano esserlo i suoi occhi grandi da cerbiatto – okay, sapeva che quelle iridi grigie erano tutto frutto delle lenti colorate, ma in generale la loro forma così ammaliante non poteva essere reale. Non poteva esserlo quel dannato neo sulla punta del suo naso, né tantomeno il suo sorriso quadrato che era soltanto una stilettata al suo povero cuore.
Dal momento in cui aveva scattato già solo la prima foto, ammirando la bellezza sconvolgente di quel ragazzo attraverso l’obbiettivo, aveva sentito di essersi innamorato. E non aveva senso, perché non gli aveva mai parlato. Eppure, quando i loro sguardi si erano incontrati attraverso la sua amata fotocamera, aveva sentito come una scarica attraversargli la spina dorsale, una strana complicità connetterli; il modello aveva sorriso e il suo mondo di certezze, di apatia, era collassato su se stesso.
Sul serio, era tutto così dannatamente ridicolo, e lui era fottuto.
 
【219 words】



    May day 12  beer
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Era un gruppo strano, il loro, questo era quello che pensava Jimin. Avevano quasi tutti età diverse – eccetto per lui e Taehyung, migliori amici da una vita, e per Hoseok e Namjoon – avevano passioni diverse, strade diverse, ma insieme funzionavano alla perfezione. Per questo amava particolarmente quella stramba combriccola.
Ricordava la prima volta che era stato introdotto agli altri cinque, dal suo esuberante migliore amico, per l’appunto, il calore con cui da subito era stato accolto. Era stato un incontro piuttosto casuale, non certo mirato a formare un gruppo d’amici saldo come si era poi rivelato. Taehyung e Namjoon lavoravano nello stesso negozio, Namjoon e Jin erano coinquilini, Namjoon, Yoongi e Hoseok erano tutti e tre rapper e spesso si consultavano l’un l’altro o lavoravano insieme e rimaneva solo Jungkook, che non aveva mai capito come di preciso sembrasse conoscere tutti. Uno aveva invitato l’altro, l’uno un altro ancora, e alla fine avevano legato.
Ormai, dopo quattro anni da quell’incontro, quei sei ragazzi erano la sua forza. Non erano solo un gruppo, erano come una seconda famiglia. Sapevano che avrebbero dato di tutto gli uni per gli altri. Insieme, non temevano niente; insieme, non sarebbero mai invecchiati, solo cresciuti; insieme, avrebbero conquistato anche il mondo se avessero voluto. Quello era quello che sentivano.
Il fuoco crepitava, rilucendo nei loro occhi e sulla superficie delle lattine di birra che ciascuno di loro stringeva in mano. Sembravano aver tutti unanimemente acconsentito ad un rassicurante e caldo silenzio che Jimin stava amando. Gli permetteva di pensare a quanto fossero andati lontani, a cosa erano.
Erano sicurezza, erano affetto, erano appoggio, erano famiglia, erano la freschezza della birra e le scintille del fuoco, e Jimin amava quello strambo gruppo.
 
【285 words】


Seth's corner: Ehy guys! Mi dispiace di essere di nuovo in ritardo, il capitolo era pronto da penso prima di quello scorso, perché a questo giro i prompt erano davvero carini, ma poi sono intervenuti scuola, ansie, mancanza di voglia di vivire e quella merda del mio computer. A questo giro mi ha fatto talmente tantotanto ammattire, che sto impaginando tutto a mano dal cellulare, ragion per cui se trovate parole ripetute o parole a caso dove non servono in questo angolo autrice, è colpa del mio telefono a cui piace fare di testa sua la tecnologia mi è così avversa, in questa casa.
Che poi oH MA VI RENDETE CONTO CHE È IL PRIMO CAPITOLO SENZA NAMJIN? NO PERCHÉ IO NO. Già mi mancano *sniff*. #sethescilanamjin
Also, sto per l'appunto pubblicando dal telefono, e per qualche motivo tinypic non collabora che novità, eh, che la tecnologia non mi da retta?, quindi proverò ad aggiungere le immagini oggi, dal computer, non appena tornerò a casa da scuola. Mi spiace pubblicare sempre i capitoli incompleti ma OH LA TECNOLOGIA MI VUOLE MALE.
Ma vbb, senza ulteriori indugi, ecco le mie parole sulle flash.

#10: Okay questa flash è IMMENSA, sono riuscita per grazia divina a non farla diventare una one shot lol. Mi dispiace, ma purtroppo l'idea mi sembrava troppo carina per essere vista pure più velocemente di così. Spero potrete perdonarmi, o meglio ancora che vi sia piaciuta la flash e che quindi non siate dispiaciuti.
Io ho questo headcanon di Jungkook e J-hope come amici piuttosto intimi, da quando ho scoperto che Kookie a volte piangeva durante gli allenamenti e J-hope lo confortava. Ora, non dico migliori amici come qui (per quello di solito preferisco Nam o Suga, per Hoseok), ma come buoni amici generalmente li vedo tantissimo. E poi mi piaceva l'idea di un sassy!Jungkook e shy!Jimin. Allora, che dite, mi sono fatta perdonare per la Jikook angst dello scorso capitolo? Almeno un pochino?
Avete compreso chi è il ragazzo con cui Hobie ha un appuntamento, vero? Vi prego ditemi di sì lol.

#11: All'inizio l'avevo pensata come una Yoonkook. Ma poi ho realizzato che c'era troppo Jungkook in questo capitolo (all'inizio anche l'ultima flash doveva essere dal suo punto di vista) e che ho promesso ad Emma_Powell una Yoonkook solo all'ultimo capitolo. Quindi ya, Taegi. Io spero sinceramente che quando descrivo certi personaggi senza specificare chiaramente chi sono voi riusciate ad indovinarli, vi giuro che questo dubbio mi logora.
Personalmente adoro l'idea di una connessione formata tra fotografo e modello, voi che ne pensate?
Mi spiace Yoongi, ti faccio sembrare sempre socially awkward.
TaeTae invece fa conquiste in questo capitolo. ( ͡° ͜ʖ ͡°)

#12: Ed infine ecco la flash che ho adorato infinitamente scrivere. Una di quelle senza coppie. Volevo semplicemente descrivere la loro amicizia, perché questi ragazzi hanno un'amicizia stupenda, ed ho usato l'immagine di loro intorno ad un falò presente nel video di Butterfly e di I need you. Ho intrecciato alcuni aspetti della loro vita da idol, come il fatto di scegliere infine Jimin perché è stato l'ultimo ad unirsi al gruppo. Spero che vi sia piaciuta quest'ultima flash perché proprio perché è un po' particolare rispetto alle altre ci tengo un casino.

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Capitolo 5
*** days 13, 14 & 15 ***



NOTA PICCINA PICCIÒ: ci sono due flash per il giorno 13. Vi spiego perché nelle vere note. Just saying.
E riguardo lo scorso capitolo, ho aggiunto le immagini e ho anche cambiato di poco la flash 12 perché quando scrivevo chissà perché mi sono scordata che RapMon e J-hope hanno la stessa età. 


   May day 13 red hair
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Le riprese del video di Save me stavano andando alla grande. Seriamente, Jimin non aveva certamente problemi a concentrarsi. Non aveva mica la testa occupata dalla figura di Taehyung. Ovviamente no. 
Ovviamente stava mentendo.
Quei capelli rossi, quella felpa in cui la sua figura magra affogava, quelle maniche candide che lasciavano spuntare solo le sue dita. Tutto di lui era così tenero in quel momento, soprattutto ora che, da solo, ripassava la coreografia in quel campo così tipicamente romantico. Non era la prima volta che si sentiva attratto da Tae, ma, cazzo, quel sentimento non era mai stato così forte, si sentiva male a fare quel genere di pensieri sul suo migliore amico. Faceva schifo. Quella sensazione, la sua situazione, lui.
«Dovresti dirglielo.»
Perse qualche anno di vita quando sentì una voce accanto a lui.
«C-cosa?»
«Oh, andiamo. - Jin gli diede un colpetto sulla fronte. - Lo so, siamo idol, è complicato, ma anche a noi è concesso sognare ogni tanto.
Sognare? Jimin sognava di soffocare in quei capelli rossi, sì, di smettere di respirare in quell'abisso del colore del sangue sarebbe stato felice. Avrebbe dovuto spaventarlo almeno un po', ma era pronto a giurare fosse la verità.
【199 words】


   May day 13  red hair (alternative version)
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Jimin odiava come qualunque cosa Taehyung facesse sembrasse un attacco diretto al suo autocontrollo. Come tutto l’affetto che gli riservava, tutti gli abbracci che gli dispensava giornalmente. Come il suo preoccuparsi continuamente per lui. Come la sua abitudine ad essere appiccicoso al punto da attaccarglisi letteralmente alla schiena in qualunque occasione Jimin non gli stesse prestando quella che dal suo punto di vista era la giusta attenzione. O come tingersi i capelli di un rosso acceso. Quello sì che era un attacco doloroso al suo piccolo cuore. Soprattutto considerato che gli stavano dannatamente bene.
E spazzolargli i capelli mentre si preparavano a uscire con gli altri certamente non era fra i suoi piani. Sentiva quelle ciocche scivolargli fra le dita e il loro colore, brillante come la personalità di Tae, e la loro morbidezza lo facevano impazzire.
Non poté trattenersi dal lasciargli un bacio fra quei capelli stupendi, prima di poggiare la spazzola e lamentarsi che avrebbero fatto tardi se non si fosse sbrigato a fare le cose per conto suo. Avrebbe continuato a sognare di soffocare in quei capelli rossi in un’altra occasione, ora avevano altro a cui pensare, si impose, o i loro amici lo avrebbero preso in giro a vita.
Il fatto che seriamente avrebbe giurato che sarebbe stato perfettamente felice di smettere di respirare in quell’abisso del colore del sangue lo spaventava solo un po’.
【228 words】


   May day 14 loch ness
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Dire che erano emozionati di stare in Scozia per la prima volta nella loro vita era dire poco. Non stavano nella pelle, soprattutto Taehyung. Sfortunatamente per gli altri membri, considerata la sua eccessiva euforia. O il fatto che si fosse messo in testa di cercare Nessie.
I ragazzi davvero non si spiegavano come potesse avere tanta energia dopo un concerto; eppure, quando il giorno seguente avevano deciso di prendersi una pausa per visitare il lago di Loch Ness, lui aveva insistito da subito perché iniziassero quell’assurda caccia. Quel ragazzo era impossibile, seriamente.
Jin fu il primo a cadere nella sua trappola, infantile come era. Con un sorriso, aveva detto che sarebbe stato divertente e piano piano, quei due insieme, avevano trascinato tutti e cinque gli altri ragazzi in quella “avventura”.
E non che non fosse stato divertente, alla fine. Stare con le fotocamere e telecamere puntate sull’acqua del lago, fare immersioni, tra risate e eccitazione crescente ogni volta che avvistavano qualcosa in acqua, anche quando si rivelava essere un pezzo di legno. Non avevano visto Nessie, ovviamente, ma quella giornata aveva alleggerito i loro cuori e allontanato lo stress, se dovevano essere sinceri, e tutti loro ringraziarono – chi mentalmente e chi no – Tae per averli trascinati in quella piccola, infantile follia.
【211 words】

   May day 15 whiskey
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«Hyung, sei ubriaco.»
«Vaffanculo. - Jin teneva la testa sulle piastrelle fredde del bagno da tanto a lungo che iniziava a non sentirsi più la fronte. Non ricordava neppure da quanto tempo fossero in quel dannato, squallido e sporco gabinetto di una stupida discoteca. – Non ce la faccio Tae, okay? Vederlo con un altro è troppo.»
«Jinnie, lo so che è difficile, ma ora stai male. Guardati, sembri sul punto di vomitare da un momento all’altro.»
C’era una mano grande e rassicurante sulla sua schiena, che tracciava cerchi o figure più complesse, ma Seokjin non se la sentiva ancora di aprire gli occhi. Vedere Yoongi e Namjoon insieme l’aveva sempre distrutto, ma ora che lo realizzava non pensava che una cotta potesse ridurlo in uno stato così pietoso. Ma d’altronde chi voleva prendere in giro? Quella per Namjoon non era una cotta, lui era innamorato. Fottutamente innamorato di un ragazzo fidanzato. Era patetico.
L’immagine della bottiglia di whiskey che lui, Tae e Jimin si erano scolati prima di raggiungere gli altri gli tornò in mente. Il fatto che lui ne aveva bevuta almeno metà da solo e che gli altri due potevano dirsi sufficientemente sani era irrilevante, o almeno così sperava.
La porta del gabinetto si aprì. Jin realizzò che probabilmente se l’alcol non gli stesse oscurando il cervello così tanto si sarebbe spaventato proprio come aveva fatto Taehyung, ma si dava il caso che fosse ubriaco fradicio e che nulla gli importasse più. Quando però a ferire le sue orecchie – che già fischiavano da un bel po’ di tempo – fu la voce di Yoongi, allora sì che qualcosa smosse quel che rimaneva del suo cuore. Dolore, gelosia, un pizzico di rabbia per contorno.
«Jin, vieni con me, ti porto a casa.» furono le parole che uscirono dalle sue labbra sottili, tanto sorprendenti da convincere Seokjin a staccarsi dal muro e voltarsi a guardarlo.
«Tu cosa?» farfugliò, dicendosi che probabilmente le sue orecchie ronzavano al punto che non capiva cosa gli venisse detto. Sì, doveva essere per forza così, quel ragazzo non poteva aver detto quello che aveva compreso.
«Sei ubriaco, Tae ha la ragazza, io non ho più nulla da fare qui. Quindi ti porto a casa.» la voce sempre piatta di Yoongi sembrava più tremolante. Ancora colpa del ronzio?
«E Namjoon?» chiese Tae per lui, Jin lo ringraziò perché non pensava di avere la forza di pronunciare quella domanda senza scoppiare in lacrime come una ragazzina.
«Solo voi due siete convinti che fra noi due sia tutto rose e fiori.»
La sua voce era così triste che Jin non poté che sentirsi un po’ più connesso con lui. Da quando Yoongi e Namjoon si erano messi insieme, aveva finito per allontanarsi da entrambi, per preservare in parte la salute del suo povero cuore. Eppure, ora si rendeva conto che non era l’unico a provare dolore. Che sciocco era stato. 
【481 words】
Seth's corner: Heyooo! So che sono in ritardo come la merda, ma ecco le mie scuse: la scuola è finita giovedì scorso e fino a quel giorno non ho potuto fare nulla perché da quelle ultime interrogazioni dipendeva la mia promozione. Dopo giovedì il connubio di festeggiamenti per la fine della scuola, godiamoci-l'estate-perché-l'anno-prossimo-siamo-in-quinto e non-so-che-cazzo-scrivere-per-questi-prompt hanno fatto sì che fossi pure più lenta del mio solito a scrivere. Non so se il prossimo capitolo sarà pronto per domenica, visto che non ho pronto nulla, ma ci proverò. Forse il fatto che sono piuttosto malaticcia e dolorante perché ho ripreso ad allenarmi per avere anch'io un bel jibooty mi faranno desistere dal far finta di avere una vita sociale e mi aiuteranno nella scrittura.
MA EHI SIAMO ESATTAMENTE A META' DI QUESTA FANFICTION WOOOAHHHH. Nella seconda metà ci sono diversi prompt che mi sembrano così carini e NON VEDO L'ORA AAH. Alcuni sono strani tho. But whatevs.
So che avevo detto che sarebbero state tutte AU, una volta, mentre ce ne sono due non AU solo in questo capitolo but yoo needs.
Ah e un sentitissimo grazie a Emma_Powell e marea_lunare per aver sopportato i miei scleri, soprattutto marea_lunare perché mi ha fatto da beta nonostante sia ancora una piccola fetus ARMY e sappia riconoscere solo Jungkook che neanche compare in questo capitolo rip.
But now, without any further ado, let's get started!

#13: Okay, primo punto: perché ce ne sono due? In pratica a leggere questo prompt la prima cosa che mi era venuta in mente era ovviamente Taehyung nel video di Save me quant'è bello quel video *little orgasm*, così ho scritto la prima versione. Solo che mi fa strano scrivere di loro in ambiti non AU ed infilarci di mezzo ship, per cui ero insicura sul se usarla o meno. Così ho scritto la seconda versione, che però mi sembrava un po' più cliché e insomma ero più affezionata alla prima alla fine. Quindi ero tremendamente indecisa su quale inserire, per cui alla fine ho tagliato la testa al toro e le ho inserite entrambe. Perché sono una vera tough girl™ e non seguo le regole. So che alcune cose sono riprese perché c'erano cose della prima che mi piacevano ed ho provato ad incorporare nella seconda, spero non vi dia fastidio.
Per l'immagine di queste due specifiche flash però ho i crediti perché è di una bravissima artista di intagram che vi consiglio di seguire con tutto il cuore, ovvero @smolbangtan. Non ve ne pentirete, okay? Ciao.

#14: Ed eccone un'altra senza ship. Sinceramente è stata davvero divertente da scrivere, immaginarli fare i cretini intorno al lago di Loch Ness con gli scozzesi che li guardano sconcertati è stato stupendo. Sì, sono anche consapevole che nonostante non dovrebbe essere un'AU è finita per essere quella più AU di tutte perché pff BTS in Europa? ma questi sono futili dettagli shhh. Also, probabilmente questa stessa ambientazione tornerà nel prossimo capitolo perché non so se ricordate ma il prossimo prompt è kilt. ( ͡° ͜ʖ ͡°) 
Shoutout to marea_lunare con cui ci mandavamo audio parlando di questa flash e riuscivamo ad essere tanto telepatiche da dire esattamente le stesse cose senza aver ascoltato l'una l'audio dell'altra. I BTS che si riconoscono l'un l'altro dal respiro ci fanno un baffo. Aspetto ancora che tu diventi una vera BTS trash™. Love ya babe.

#15: OKAY FORSE LA NAMJIN ANGST NON E' IL MODO MIGLIORE PER FARSI PERDONARE DELLA MANCANZA DI NAMJIN NELLO SCORSO CAPITOLO.
Ehi De_drums, ecco finalmente che si vedono gli effetti delle tue past!SugaMon. Qui non è ancora past, ma almeno il nostro povero Jin ha ancora speranze. 
Tahyung con la ragazza è per dimostrare nero su bianco che qualcuno di etero c'è in questa fanfiction ogni tanto. All'inizio doveva essere Nam quello etero, ma poi la SugaMon helllloooooo e poi marea_lunare mi aveva dato l'idea di Suga che andava a confortare Jin e lo portava a casa e mi sembrava una cosa così carina che lo facesse lui, che nella mia mente non aveva un gran legame con la nostra pink princess, che non ho potuto dire di no. 
In realtà non sono neanche molto convinta del risultato perché mi sembra tutto così frettoloso e senza uno scopo. Diciamo che come idea per una one shot ci sarebbe stata alla perfezione, ma mi sono imposta di scrivere flash e quindi NON LO SO, ditemelo voi se è apprezzabile o no.

P.S. MI DISPIACE PER TUTTI I ™ E LA GENTE CHE HO NOMINATO IN QUESTO ANGOLINO OKAY CIAO.

P.P.S. CI HO MESSO TIPO QUATTRO FOTTUTE ORE AD IMPAGINARE QUESTO CAPITOLO RENDETEVI CONTO DI QUANTO E' LENTO IL MIO COMPUTER.

 

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Capitolo 6
*** days 16, 17 & 18 ***




   May day 16 kilt
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Namjoon amava i ragazzi dei BTS, davvero. Eppure, c’erano momenti in cui avrebbe voluto volentieri strozzarli. A volte, le fan non avevano torto a sostenere che i suoi “occhi tristi” fossero il risultato del dover avere a che fare con sei idioti.
E in quel momento, stretto in un kilt che gli era stato letteralmente incollato addosso, nei backstage a pochi minuti da un concerto, quello era particolarmente vero. Tutti loro erano stati costretti a vestirti da ragazze. Prima o poi, ma un conto era durante uno show o per un episodio di Run BTS, un conto era durante un concerto. Un concerto che doveva essere serio, durante il quale doveva avvicinarsi al bordo e le ARMY lo avrebbero visto dal basso. Non si doveva avvicinare al bordo per nulla al mondo. Non avevano neppure pantaloncini che potesse infilarsi sotto, tra gli abiti di scena, aveva già provato ogni paio di pantaloni ma nessuno riusciva a stare sotto quel maledetto affare. L’agenzia aveva almeno dato l’okay per quella cosa?
Oh beh, almeno stava indossando un indumento a tutti gli effetti maschile, gonna o non gonna. Era una magra consolazione, ma meglio di niente. E poi la fan l’avrebbero adorato, quelle sadiche.
«Sei così attraente, RapMon-oppa, sposami!» esclamò Taehyung, gettandogli le braccia al collo.
«Devi dare il meglio di te questa sera, con un outfit tanto sexy, Dance Monster.»
Quella volta, Namjoon non poté trattenersi dal tirare uno schiaffo in pieno stomaco a V.
«Bambini che non siete altro. So di essere affascinante, ma controllate i vostri ormoni.»
【257 words】

   May day 17 knife
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Il cielo era plumbeo, le poche stelle che rilucevano sembravano opache, sembravano aver perso il loro antico splendore. Erano invecchiate, erano passate di moda. Così le vedeva Taehyung, delle vecchie che provavano ad essere al passo coi tempi, ma che riuscivano solo a rendersi ridicole. Povero Taehyung, l’unica tela su cui le aveva viste ritratte era quella corrotta e ingrigita del cielo di Seoul.
Le cosce di Jungkook sotto la sua testa però erano comode, per cui anche essere sdraiato alla vista di uno spettacolo così pietoso non lo sdegnava del tutto. Lanciò un’occhiata al ragazzo che stava usando come cuscino, scoprendolo intento ad osservare le scritte incise sulla lamiera che costituiva le pareti di quell’edificio schifoso. Spesso si era chiesto quale fosse di preciso il suo legame con Jungkook, ma la verità era che non sapeva trovare una risposta, nonostante fingesse di avere tutto sotto controllo e di sapere cosa stava facendo.
La verità era che erano ormai tutti in quell’età di limbo, quella in cui il limite fra amicizia ed amore sembra sfumare e l’attrazione regna nelle menti e nella carne. Quella in cui non è più chiaro se si è bambini che fingono di essere grandi o grandi che giocano ad essere ancora bambini. Con quella realizzazione in mente, si alzò in piedi e senza una parola, sotto lo sguardo inquisitore dell’altro ragazzo, si avvicinò al muro ed estrasse un coltello a serramanico dalla tasca.
Pensò al suo personaggio, a quella “V” con cui firmava le sue opere d’arte su qualche muro poco illuminato di Seoul. V era quel piccolo Peter Pan, V era un bellissimo Icaro le cui ali si sarebbero sciolte con l’età. V non poteva vivere per sempre, era nato quando Kim Taehyung gli aveva ceduto il posto all’età di 17 anni e un giorno gli avrebbe ripassato il testimone, morendo una volta per tutte e con lui la giovinezza.
Con quella convinzione, incise sul metallo.
“My name’s V and I’ll die before I’ll turn thirty”.
【332 words】


   May day 18  stone
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«Sapete che questa cosa potevamo farla tranquillamente a casa senza venire in spiaggia, vero?» Jin voleva almeno fingersi infastidito, lo voleva davvero, ma gli era impossibile tenere il broncio a Tae.
«Qui in spiaggia i sassi sono più belli. E poi posso stare in costume e non è caldo.»
Aveva provato a convincere lui e Jimin a fare almeno il bagno, ci aveva provato davvero, ma loro erano troppo presi dalle loro piccole opere d’arte. I due bambini, inginocchiati l’uno accanto all’altro sulla sabbia ed appoggiati alla sdraio, erano intenti a dipingere sassi. Jimin, preciso come al suo solito, usava un pennello ed era super concentrato sul suo lavoro, la fronte corrucciata e il labbro sporgente che a malapena si era spostato da quando si era messo all’opera. Taehyung, al contrario, aveva presto abbandonato il suo pennello in favore delle dita, un sorriso ampio sulle labbra e l’espressione da grande artista fiero già a sei anni.
Sorrise, sollevando il suo fratellino nonostante le sue proteste e caricandoselo sulle spalle.
«Coraggio, piccoli Van Gogh, è il momento di fare merenda.»
Jimin ripose accuratamente il suo pennello, attento a non farlo sporcare con un singolo granello di sabbia. Ammirò i suoi sassi con occhi luminosi, prima di alzarsi.
«Jinnie, dopo possiamo fare una bancarella e vendere i nostri sassi?» propose con la sua tenera vocina timida, a Seokjin sorse spontaneo un sorriso. Insomma, il suo fratellino era adorabile, ma il suo migliore amico era irresistibile, non c’era cosa che i suoi occhioni neri non potessero ottenere, un vero rubacuori.
«Certo, piccolo. E con quello che guadagnerete potrete comprare quello che volete.»
Tae iniziò ad agitarsi da sopra le sue spalle. «Anche le caramelle?»
«Anche le caramelle.», gli fece eco Jin.
Jimin si attaccò seduta stante alle sue gambe. «Sei il migliore, Jin-hyung!»
«Lo dirò a Namjoon-hyung!» strepitò Taehyung, esibendo il suo migliore sorrisetto da piccola peste quale era.

 
【316 words】

Seth's corner: Eh-ehm. *guarda l'orologio* Cinque mesi. La scusa? Non c'è, sono pigra. ╮(╯▽╰)╭ Il capitolo era pure già pronto da 4 mesi.
Se proprio ne volete una, si chiama Amino. NON fatevi Amino, mai. Risucchierà la vostra intera esistenza. Ne è la prova il fatto che per tutto Settembre sono stata veramente quasi sempre nella top 30 di persone più attive di ARMY Amino, che ha più di 670.000 persone. Ma oggi ho deciso di non entrarci per almeno un paio di giorni, per via di tutta una serie di situazioni complicate in cui mi ero trovata dentro e sentivo il bisogno di una piccola pausa.
A dirla tutta, da un po' a questa parte non sono venuta su EFP neanche per lettere, dato che ormai la mia intera vita è in inglese e ultimatimente ho letto diverse fanfiction su Ao3, in seguito a raccomandazioni. Sto seriamente dimenticando l'italiano, e Emma_Powell ne è ben testimone, con i nostri "è andato a dieta" e "è caduto in amore".
Ho la sensazione che con questa mia assenza ho perso anche quei due lettori che avevo già. Oh well. It's a new world coming.

#16: Ed eccolo. Il tanto atteso. Non è un granché, non mi piace molto come l'ho chiuso. Ma il flusso di coscienza di Namjoon è stato divertente da scrivere, quindi spero che possa essere altrettanto divertente per voi da leggere. 

#17: Non so che dire su di questa lmao. Tipo, è mezza angst mezza boh. Però vabbeh, le ispirazioni, come immagino potrete immaginare, sono da entrambe le versioni (coreana e giapponese) di Blood Sweat & Tears. La prima per l'immagine di Tae come Icaro, la seconda nell'ambientazione. Siamo stati tutti un po' traumatizzati dal fatto che Tae sembra uno psicopatico ma non ci dispiacerebbe comunque essere uccisi ed avere il nostro cadavere abusato da lu-EHM VOLEVO DIRE. 

#18: Questa flash si basa su una serie di disegni di @catphemeral, che è sempre @smolbangtan di cui vi avevo parlato nello scorso capitolo, ma ha cambiato account un po' di tempo fa. In realtà credo che fosse già da prima dello scorso capitolo ma io come una cogliona vi avevo dato l'account vecchio. Oh beh. Nell'account vecchio non credo ci siano disegni di quella serie anche nel nuovo ma potrei sbagliarmi aveva fatto un sacco di disegni  a d o r a b i l i  con Namjoon fratello maggiore di Jimin e Jin fratello maggiore di Taehyung, mentre gli altri membri sono loro "zii". In realtà lì c'erano anche tutte altre dinamiche, tipo che a Jin e Tae crescevano fiori dietro alle orecchie, Nam e ChimChim avevano dei pianeti a ruotargli intorno alla testa, Yoongi era tipo un serpente boh aveva la lingua da serpente, questo ricordo o Hobie aveva tipo gocce di pioggia intorno alla testa. SI' HO L'ALZHEIMER ED HO MEMORIE CONFUSE, SCROLLATEVI GIU' E VEDETEVI I DISEGNI CHE E' MEGLIO.
Qui ho preso solo tutto il parentame vario, ispirata da memorie della mia infanzia perché andare al mare dove ci sono i sassi è noioso e quindi ti devi ingegnare.

 

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