Sunshine

di toolazytodiee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II (Parte Prima) ***
Capitolo 3: *** Capitolo II (Parte Seconda) ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Gli inferi non sono un posto poi così male, se non si tiene conto dei lamenti perenni delle anime -ormai dimenticate dai propri cari ancora in vita- e la scarsa luce, per non parlare del caldo torrido che a volte, molto spesso in realtà, sembra avvolgere tutto il regno.

Tuttavia, ha anche i suoi aspetti positivi. E uno di quelli, il preferito da Yoongi, è che, poiché le anime raramente arrivano nelle vicinanze del palazzo, regnava il silenzio e lui, essendo il principe degli Inferi, poteva fare quel che voleva senza essere disturbato.

 

Min Yoongi non era pienamente un dio, non essendo figlio di Ade e Persefone, ma un semidio, concepito con l’inganno, fu Ade quello a cadere, inaspettatamente, in trappola, e venne abbandonato poi dalla vera madre quando aveva iniziato ad avere i primi sintomi che ogni semidio mostra.

Ade, insieme ad una Persefone come mai indignata per le prime settimane, contrariamente a ciò che le voci su di lui vogliono far credere, si è occupato di lui, proteggendolo da ogni mostro e cercando di saziare la sua fame di conoscenza e le sue curiosità come poteva.

In realtà, lo ha protetto solo fino ai suoi 16 anni, quando decise di portarlo con se per i campi del suo regno, questa volta motivato dalla voglia di insegnargli l’arte del combattimento, ritenendo di aver iniziato addirittura tardi -questo dopo aver sentito delle grandi gesta dei propri figli semidei dai suoi fratelli minori Zeus e Poseidone-.

Fu proprio quel giorno che Yoongi vide colui che sarebbe stato la sua rovina e al tempo stesso la sua salvezza.

 

Persefone era intenta a rendere più rigorosi gli alberi di melograno, quel frutto che tanto amava essendo simbolo del suo amore per Ade, ma non era in compagnia di Cerbero, o di Thanatos come suo solito.

Quel giorno ad aiutarla c’era un ragazzino, che a guardarlo sembrava essere di poco più piccolo di Yoongi, ma a colpirlo non fu il suo aspetto, o meglio non solo. Fu infatti la sua grazia, che sembrava ricordare in qualche modo quella di Persefone, ad avere l’effetto di una doccia fredda sul semidio.

Mentre lui e suo padre si avvicinarono pensò che potesse essere suo figlio, ma si rispose da solo ragionando sul come sarebbe ridicolo non averlo mai visto in giro per il palazzo nel caso lo fosse stato realmente, e inoltre non aveva nessun tratto in comune con Ade fisicamente. Non ebbe il tempo di continuare a pensarci che la voce calda e melodiosa della giovane dea lo riportò con i piedi saldi a terra.

 

Ade! Yoongi! Vedervi così lontano dal palazzo è senza dubbio una sorpresa” li salutò andandogli incontro e buttandosi subito tra le braccia del marito per dargli un tenero bacio a fior di labbra “Cosa vi porta ad uscire fin qui?” chiese allora curiosa, passando una mano tra i capelli del semidio, che invece continuava a guardare di sottecchi il ragazzino poco distante da loro

Yoongi ha ormai sedici anni, è arrivata l’ora che impari a difendersi da solo, non trovi anche tu Seph?” le domandò lasciandole un bacio tra i capelli

E chi meglio di te può istruirlo in questo, vero?” sorrise “Anche se, come sai benissimo, sono contro ogni forma di violenza, comprendo che nella vita bisogna essere pronti ad affrontare ogni situazione, compreso un Minotauro scappato da qualche labirinto

Gli insegnerò solo per difesa, e Yoongi è abbastanza intelligente da risolvere le cose con la semplice parola” le rivolse uno sguardo veloce e poi guardò anche lui in direzione del ragazzino, rimasto taciturno tutto il tempo con la testa bassa “Jimin!” lo chiamò “Che ci fai ancora lì da solo vicino a quell’albero? Vieni qui

Il ragazzo alzò il volto per guardarlo e annuì avvicinandosi “Salve Katakthonios” salutò chinando il capo in avanti in segno di rispetto

 

La sua voce era lieve come un sussurro, ma bastò per far perdere un battito a Yoongi, che iniziò a pensare seriamente che potessero esistere creature come gli angeli e che lui, Jimin, fosse sicuramente uno di loro.

Quell’aura così luminosa che emanava lo portò quasi a chiudere gli occhi, solo Persefone e alcune ninfe avevano un’aura tanto luminosa, ma quella di Jimin sembrava essere addirittura più accecante.

 

Smettila di chiamarmi con quel nome così formale, prova a chiamarmi Ade ogni tanto” rise “Non credo tu conosca ancora mio figlio” disse mentre con un braccio avvolgeva le spalle del semidio per portarselo più vicino “Jimin, lui è Yoongi, un semidio. Yoongi, lui è Jimin, il fratello minore di Persefone” presentò velocemente entrambi “Fate un po’ conoscenza mentre io e la mia signora discutiamo di alcune faccende importanti

Oh ti prego, ora pomiciare si definisce come discutere di faccende importanti?” sbuffò scuotendo la testa, rassegnato ai modi di fare del padre

 

Jimin rimase in silenzio mentre il semidio aveva ancora la testa bassa, gli occhi che brillavano incuriositi da quest’ultimo. La sua voce era così diversa dalla sua, così bassa e calma, anche fisicamente erano notevolmente diversi. Lui con i suoi capelli dorati, Yoongi corvini, quasi più scuri del cielo durante la notte; tuttavia il suo volto aveva dei tratti così aggraziati che sembrarono entrare in collisione con il tono sarcastico e annoiato con cui aveva cercato di riprendere il padre.

Di colpo alzò gli occhi e se possibile Jimin rimase ancora più senza parole nel vedere i suoi occhi, scuri come i suoi capelli e pieni di quella che sembrava essere una tristezza appena accennata.

 

Nemmeno Yoongi rimase immune al fascino del ragazzino davanti a lui. Si dette mentalmente dell’idiota per essersi lasciato sorprendere da un paio di occhi marroni, un colore che era anche comune, non di quelli per cui un essere rimane folgorato. Eppure quegli occhi cosi grandi e luminosi di Jimin, pieni di curiosità, lo fecero bloccare all’istante, come se avesse perso ogni controllo sui propri movimenti.

 

Il primo a rompere il giaccio tra i due fu il piccolo dio, che cauto fece un passo in avanti verso Yoongi e sorrise.

Che hai da sorridere in questo modo? È diventato ancora più carino cosi. Diamine Yoongi, smettila e senti cosa ti vuole dire questo nanetto” erano alcuni tra i pensieri che in quel momento inondavano la mente del semidio che prese un grosso respiro nel tentativo di mandarli via.

 

Piacere di conoscerti Yoongi, posso chiamarti per nome, vero?” Chiese continuando a sorridergli e inclinando di poco il capo

Ovvio che non puoi piccolo elfo, sarò di sicuro più grande di te quindi porta un po’ di rispetto”

Si, certo che puoi. Jimin, giusto? Piacere mio

Idiota” gli urlò una voce nella sua testa a cui non volle dar retta, si rendeva conto da solo di star agendo in modo così diverso dal suo solito

È la prima volta che vieni a far visita a Persefone? Non ho mai sentito parlare di te” gli chiese guardandolo attentamente

Si, di solito è lei che viene a trovarmi sull’Olimpo ma questa volta volevo farle io una sorpresa

Gesto carino da parte tua, devi tenerci molto a lei

Beh, prima di sposare il Re degli Inferi anche lei ha dovuto subire una vita all’ombra di nostra madre, quindi è l’unica che credo possa capirmi fino in fondo quando dico che se sei una divinità minore della natura la gran parte degli umani non sa nemmeno che esisti

 

Il sorriso radioso che aveva sul volto fino a quel momento non sparì, ma Yoongi non si fece scappare come mutò. Da solare e gioioso divenne finto e amaro, proprio di chi soffre in silenzio pur di non recare dolore ad altri e il semidio sentì una morsa al petto, dopotutto anche lui agiva così.

Durante gli ultimi dieci anni Ade aveva fatto di tutto pur di farlo aprire, di fargli esprimere tutto ciò che provava come poteva, e per questo ringraziò tanto di vivere in un epoca così all’avanguardia in ambito di tecnologia. Così Yoongi iniziò a comporre musica e scrivere testi con cui lasciava andare tutto ciò che sentiva e tutto ciò che non lo faceva dormire la notte.

 

Essere un semidio di per sé già non era facile, essere il figlio di uno dei tre pezzi grossi lo era ancora meno, ma la parte peggiore era doversi controllare tutto il tempo per non rischiare di richiamare qualche morto o di uccidere qualcuno, o creare avvenimenti che potrebbero mettere a rischio la vita di chi gli è vicino.

Questa è stata la parte più faticosa da imparare, accettare e applicare, tanto che la musica divenne il suo unico mezzo per esprimersi visto come la sua espressione diventò sempre più seria e neutrale, tranne quando qualcosa lo infastidiva, in quei momenti davvero non riusciva a trattenersi dal cambiare espressione.

 

Si rese conto di essere rimasto in silenzio forse per troppo tempo quando sentì una piccola mano posarsi delicatamente sulla sua spalla.

 

Tutto bene Yoongi?” chiese il minore, sinceramente preoccupato

Non dovresti fingere” disse portando una mano su quella di Jimin per toglierla dalla sua spalla, senza tuttavia lasciarla andare “Un sorriso vero vale molto più di uno finto, e se qualcosa non va dovresti dirlo chiaramente, non fingendo che sia qualcosa di poco peso

 

Lasciò la sua mano solo quando vide Ade e Persefone tornare verso di loro, chiusi come in un mondo tutto loro, come se gli Inferi non lo fossero già.

 

Jimin, tutto bene? Sembri pallido” chiese la dea prendendo il viso del fratello tra le mani

Si, tutto bene sorella, forse ho usato un po’ troppo i miei poteri” rise leggermente scuotendo la testa e cercando di far allontanare dai suoi pensieri le parole di Yoongi

Noi andiamo da Thanatos per iniziare ad insegnare a Yoongi almeno i movimenti base, a più tardi mia signora

 

Le lasciò un bacio sulla tempia prima di salutare anche il piccolo dio della natura con un cenno della mano e si incamminò verso lo Stige, seguito da Yoongi, non prima, però, di aver salutato anche lui le due divinità con un cenno del capo e aver scambiato un ultimo sguardo con Jimin.

 

Quello fu l’incontro più strano che i due avessero mai avuto.

Una conversazione durata così poco che li aveva lasciati entrambi in attesa di altro.

Consapevoli di volerne di più, ma senza capirne ancora il motivo.

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Capitolo 2
*** Capitolo II (Parte Prima) ***


Quando Yoongi rivide finalmente Jimin erano già passati due anni, e non aveva più quell’aria infantile ad avvolgerlo. Anzi, ora ostentava tutta quella sicurezza di chi conosce perfettamente ogni sua debolezza, ma riesce a compensarla con i suoi punti di forza.

Per questo motivo la prima reazione che Jimin suscitò in Yoongi era puro stupore, quasi incredulità, nel vedere chi gli era davanti.

 

Jimin, invece, rimase stupito più dal tempo che ci avevano impiegato per incontrarsi di nuovo, piuttosto che da un vero e proprio cambiamento in Yoongi.

Non si fece sfuggire però la sua aria da adulto, che aveva spazzato via quella da ragazzino chiuso in se stesso e indifferente che lo accompagnava. Come per il loro primo incontro, ciò che suscitò in Jimin era curiosità, continuava infatti a voler conoscere più aspetti possibili di lui, e dopotutto, non aveva fatto altro che pensare alle sue parole in quegli anni.

 

Questa volta però il primo ad avvicinarsi e parlare fu Yoongi, con un mezzo sorriso sul volto e le mani nelle tasche dei jeans scuri.

 

Hai tinto i capelli Jimin?” chiese indicandoli con l’indice

No, sono diventati così man mano che i miei poteri aumentavano” lo guardò per capire se era una presa in giro o pura curiosità

Mh, però nonostante tu sia cresciuto rimango sempre più alto di te

E io sono comunque una divinità

Oh” rimase sorpreso dal suo tono fermo “Non odiavi esserlo una volta?

Odiavo essere all’ombra di mia madre, non essere una divinità” spiegò breve “Tu piuttosto, la lingua tagliente ancora non ti è andata via, ma non eri molto più taciturno due anni fa?

Diciamo pure che quando mio padre mi ha spedito sulla terra ho conosciuto dei semidei molto rumorosi, per cui mi sono lasciato un po’ coinvolgere” gli si avvicinò ancora di più “Devo vederla come cosa negativa?

Jimin parve perdersi in quegli occhi, ancora così neri come li ricordava, ma scosse la testa sorridendogli “No, così sembri meno spaventoso

Yoongi non poté evitare di fare un’espressione sorpresa “Vuoi dirmi che due anni fa ti facevo paura?” aspetto di vedere come potesse cambiare l’espressione del dio prima di ridere leggermente, del tutto incredulo “Non sapevo nemmeno tenere in mano una spada, Jimin. Avrei fatto paura solo perché figlio di Ade

 

Ma nel finire la frase il suo tono divenne più aspro, come se gli fosse tornato alla mente qualche episodio in cui aveva davvero fatto paura a qualcuno per i suoi legami con il Re degli Inferi.

Jimin gli prese una mano tra le sue facendogli alzare il volto verso di lui, gli sorrise di nuovo, gli occhi che diventavano via via più piccoli e Yoongi si ritrovò a sorridere insieme lui, trasportato dalla dolcezza che, a quanto pare, il piccolo dio non aveva perso in questi anni.

 

Che ci fai di nuovo qui negli Inferi?” domando dopo essere rimasti ancora per un po’ in silenzio “Di nuovo per fare una sorpresa a Persefone?

Jimin abbassò lo sguardo notando come ora era Yoongi a stringere la sua mano “No, diciamo pure che sono in vacanza

In vacanza? Qui?” con la mano libera indicò attorno a se “Capisco che l’Inferno abbia il suo fascino per le divinità ai piani alti, ma tu sei una divinità della natura Jimin, e qui il sole a stento arriva per qualche ora, ci sono solo luci artificiali e fuoco. Davvero per te venire qui è una vacanza?

 

Jimin rimase con la testa chinata verso terra tutto il tempo, poi prese un bel respiro e alzo il volto per guardare Yoongi dritto negli occhi. Istintivamente Yoongi sentì di dover indietreggiare, che quegli occhi erano furenti. Non riusciva a capire cosa li animasse così, ma quello sguardo negli occhi di un dio non è mai un bene -e si può dire che lo avesse provato sulla sua pelle un paio di volte-.

Tuttavia non si mosse, anzi, rimase incatenato ancora di più negli occhi della divinità che gli era davanti. Non era lui il motivo della sua rabbia, lo capiva, ma quello sguardo faceva sembrare Jimin tutto purché una divinità minore.

 

Lo so che questo posto non è l’ideale per una divinità che si occupa della natura, questo lo so benissimo Yoongi” iniziò con un tono così determinato da spiazzarlo “Lo so benissimo che ogni luce qui è creata da Ade nel tentativo di far sentire meglio mia sorella, lo so com’è qui. Negli ultimi due anni ho passato più tempo qui che sull’olimpo” ammise mentre i suoi occhi iniziarono ad avere uno strano scintillio e Yoongi iniziava a sentire qualcosa attorno alle sue caviglie “Lo so perfettamente che questo non è il mio posto, ma sai cosa? Non mi sono mai sentito più apprezzato di così in tutti i miei centosedici anni di vita. Qui non sono all’ombra di nessuno. Non sono il figlio di, o il fratello di, o il piccolo dell’olimpo” si fermò percependo come la sua voce si stesse via via incrinando sempre di più, prese un respiro e continuò “Qui sono semplicemente Jimin, e tutti mi apprezzano per questo

 

Solo in quel momento Yoongi capì cosa stava succedendo. Jimin si era lasciato trasportare così tanto dalle emozioni che aveva fatto crescere dei rampicanti sia attorno alle sue gambe che a quelle del semidio, e parve non essersene reso conto nemmeno una volta finito di parlare. Sentendosi in colpa, Yoongi fece morire parte dei rampicanti che erano attorno sue gambe, ma solo per stringere a se Jimin.

 

Non aveva mai sentito il bisogno di abbracciare qualcuno in vita sua. Certo, di abbracci ne aveva ricevuti, e anche dati, ma non aveva mai sentito quel bisogno di tenere qualcuno tra le proprie braccia per il puro scopo di proteggerlo e cercare di farlo stare meglio.

Prima o poi impazzirò a starti dietro, razza di nano” pensò mentre sentiva le piccole mani di Jimin stringersi sulla sua maglia

Sei già fuori di testa per lui, scemo. Sono due anni che sei impazzito per lui se vogliamo essere onesti qui

E dopo l’ennesima provocazione del suo demone interiore, decise di non rispondere e stringere ancora più forte il dio che aveva tra le braccia, e che ora aveva iniziato a piangere silenziosamente. Quasi non se ne sarebbe reso conto se non avesse iniziato a tremare.

 

Jimin” lo allontanò posandogli le mani sulle spalle “Non, ecco, non piangere per favore” si grattò leggermente la nuca postando in basso lo sguardo “Non so gestire le persone quando piangono. Non so cosa fare

 

Mentre la sua attenzione era finita sui piccoli fiori violacei ai loro piedi sentì una piccola risata provenire dal piccolo dio che gli fece subito alzare lo sguardo su di lui, dandogli tutta la sua attenzione.

 

Grazie mille per avermi ascoltato Yoongi” si asciugo le ultime lacrime che ancora gli rigavano il volto con una mano “Se devo essere sincero mi sei mancato molto questi anni, e mi sa che Ade sia arrivato ad odiarmi per quanto spesso chiedevo di te

Ti interessavi di me?

Mi interesso, di te” lo corresse guardandolo negli occhi “Hai sempre suscitato curiosità da parte mia Yoongi. Sei una di quelle persone che parla poco, quando dice qualcosa spesso è una provocazione, ma hai un cuore ammirabile. Ho visto pochi umani con un cuore come il tuo” gli sorrise “Tuttavia, con il tuo modo di fare ti tieni dentro gran parte delle tue preoccupazioni, o sbaglio? Non prenderla male se ti dico che, a volte, è bene far uscire queste cose prima che corrompano il tuo cuore facendolo marcire

 

E questa volta, quello a tremare e ripetere ancora e ancora le parole dell’altro nella propria mente era Yoongi, incapace di assimilare ciò che Jimin gli aveva detto.

L’unica cosa che fece fu cadere sulle proprie ginocchia, facendo marcire tutto il prato attorno a sé.

 

Jimin non capì cosa in quel momento stesse tormentando Yoongi, ma si sentì per qualche attimo ferito dall’erba che era ormai bruciata. Si inginocchio anche lui, proprio di fronte al semidio, e con un lieve tocco fece rivivere in pochi secondi quella parte di prato rovinata.

 

Yoongi alzò lo sguardo verso la divinità e di nuovo vide quel sorriso radioso di anni prima, così bello, e istintivamente lo strinse a se di nuovo, facendogli posare il volto sul suo petto e trascinarlo con se sul prato, ora del tutto rigenerato.

Il semidio continuò a tenerlo a sé per qualche minuto, mentre Jimin non faceva nulla per opporsi, ma anzi, cercava di stringersi ancora di più a lui sentendosi libero da ogni preoccupazione tra le sue braccia.

 

Questa volta sei stato tu ad incuriosirmi, dio della natura” cercò di scherzare “Hai detto che ti sei interessato di me tutto questo tempo, e ti posso assicurare che anche a me capitava spesso di pensarti. Di chiedermi dove fossi, ma soprattutto se fossi felice, perché la prima volta che ti ho visto sembravi nascondere tanta di quella tristezza, che non avevo mai visto in un dio. Ma ora sei cambiato così tanto e sono curioso di sapere cos’è successo in questi anni” finì abbassando la testa per guardarlo, trovandolo già ad osservarlo

Ora che sei qui abbiamo tempo per parlare di cosa è successo in questi anni. Anche io sono curioso di sapere di quei semidei che ti hanno fatto cambiare così” rise “Torniamo al palazzo, prima che Persefone mandi Cerbero a cercarci

 

Lentamente Jimin scivolò via dalle braccia del semidio e si mise seduto a gambe incrociate, un gomito poggiato sul ginocchio per reggere il volto mentre lo guardava, uno sguardo che Yoongi ricambiò tutto il tempo.

 

So che ho fatto un buon lavoro a sistemare quel terreno bruciato, e che ora è più morbido di prima, ma dovresti alzarti per arrivare al palazzo. O preferisci essere portato in braccio da me?

Con tutto rispetto, sarei io a dover portare in braccio te casomai” disse chiudendo gli occhi e alzandosi “Andiamo?” tese la mano verso jimin che l’afferrò saldamente e si tirò su annuendo

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Capitolo 3
*** Capitolo II (Parte Seconda) ***


Quando entrarono nella grande sala da pranzo del castello avevano ancora le mani intrecciate tra loro, un dettaglio che Persefone fu la prima a notare e subito sorrise ai due, convinti che il suo sorriso fosse dovuto solo alla sua solita gentilezza.

 

Allora, Jimin, ora che te l’ho riportato qui smetterai di assillarmi chiedendomi come sta, vero?” chiese Ade in tono da finto infastidito, provocando una risata da parte della moglie

Smettila, caro” lo colpì piano ad un braccio “Non mettere in imbarazzo mio fratello per favore

Hai ragione mia signora, non ripeterò questo sbaglio

Tengo a precisare, padre, che sono venuto qui solo perché avevo bisogno di pace dopo due anni passati insieme a quei tre pazzi” rispose alludendo ai suoi nuovi amici semidei “E vi prego, sono arrivato qui da meno di due ore, non fate salire già da ora i livelli di zucchero nel mio sangue. Non posso reggere troppe smancerie tutte in una volta” scosse la testa con fare annoiato

Mh, vuoi dirmi che hai subito già troppe dolcezze in quest’ultima ora?” insinuò il dio degli Inferi

 

Yoongi si diede mentalmente dello stupido e strinse ancora di più la mano di Jimin, rimasto taciturno tutto il tempo. Si girò per guardarlo e notò come le sue guance iniziarono ad assumere un colorito più roseo e fece un piccolo sorriso.

I due coniugi rimasero in silenzio nel guardarli per poi sorridere, mentre Persefone posava il capo sula spalla del dio, contenta che suo fratello potesse finalmente godersi attimi di pura gioia dopo quegli anni difficili.

 

Jimin” lo chiamò poi alzandosi e andando verso di loro “Vorrei discutere con te di un paio di cose, ti dispiace farmi compagnia di fuori?

Certamente no sorella

 

Lasciò la mano di Yoongi per seguirla, ma sentì subito uno strano formicolio dove prima c’erano le dita del semidio. Gli rivolse un ultimo sguardo prima di sparire nel lungo corridoio.

 

Yoongi” richiamò la sua attenzione Ade “Sei tornato da così poco e sei corso fuori da Jimin ancor prima di abbracciarmi, dovrei portare rancore per questo genere di cose sai? Ma ti voglio troppo bene per farlo” gli sorrise aprendo le braccia

Piantala di essere così smielato” sbuffò, andandogli comunque in contro per abbracciarlo “Non so perché sono corso fuori in quel modo, o meglio non lo avevo capito fino a quando non l’ho visto di nuovo

 

Ade sciolse l’abbraccio posando le mani sulle spalle di suo figlio, un sorriso lieve sulle labbra in attesa che continuasse a parlare, nonostante lui lo avesse capito già mesi fa cosa c’era tra i due.

 

Come hai capito che ti eri innamorato di Persefone?” chiese finalmente dopo attimi persi a fissare il pavimento

L’ho capito quando il mondo sembrava essere meno buio standole vicino, e per quanto potessi stare bene con Cerbero e tutti gli altri qui, non era la stessa cosa” rispose piano, senza fretta, tornando a sedersi sulla sedia a capotavola “Credi di esserti preso una cotta per Jimin?

Mh, forse, non lo so. È tutto così confuso quando sono con lui” andò a sedersi al posto alla sua destra “Tutto è più colorato quando sono con lui, e non parlo della sua capacità di far fiorire fiori di ogni colore possibile. È come se rendesse tutto più vivido, meno triste” cercò di spiegare “Come fosse un raggio di sole” sussurrò quest’ultima frase, che somigliava più ad un pensiero sfuggitogli di getto

La sensazione era più o meno quella” lo osservò per cogliere anche la più piccola reazione, ma il semidio sembrava solo essere confuso “Sulla terra non hai mai provato un qualcosa di simile?

Con quei tre idioti, ovvio, ma non è la stessa cosa. Perfino con Hoseok, con cui si può dire agiamo in simbiosi, non provo una cosa così” finalmente alzò lo sguardo per guardare il padre negli occhi “Si è mai sentito di un semidio che ci prova con un dio?

Che domande che fai, viviamo da oltre tremila anni Yoongi, tutti prima o poi sfidano la sorte con un dio

E com’è finita di solito?

Trasformati in ninfe, alberi o animali, nel peggiore dei casi trasformati in fiori” rispose trattenendo una risata “Ma solo perché ci avevano provato con uno dei dodici maggiori, e sai quante gelosie ci sono di mezzo lì

Ci hanno provato anche con te quindi?” domandò sinceramente incuriosito

Certo, ma Persefone ha pensato bene di trasformarli in fiori, per l’appunto” scoppiò in una fragorosa risata al ricordo della sua, all’epoca, neo-sposa che trasformava una figlia di Afrodite in un fiore piccolissimo e quasi del tutto morente, almeno gli fu da lezione per capire di non far arrabbiare la sua signora

Mh

Se ti preoccupa tanto, sappi che ci sono altri dei minori, come Jimin, che hanno una relazione con un semidio. Diciamo pure che non importa molto ai piani alti chi sta con chi fin quando ognuno svolge il suo compito” cercò di rassicurarlo poggiandogli una mano sulla spalla

 

Yoongi lo guardò per poi annuire e scusarsi mentre si dirigeva verso la sua stanza.

 

Nel frattempo nel giardino Jimin continuava a seguire la dea con la mente assente, non percependo quasi ciò che la sorella gli stava dicendo. Si fermò quando non la sentì più parlare e alzò il volto.

 

Mi hai ascoltata Jimin?” chiese dolcemente, senza rammarico

Onestamente no, scusami ti prego

Oh, non scusarti, è normale non prestare attenzione quando si è alle prese con l’amore. Faresti felice Eros se ti vedesse così perso” cercò di ironizzare, ma il dio rimase in silenzio

Persefone, è un male che io sia innamorato di un semidio?

Jimin!” alzò la voce per richiamarlo, incredula “Da quando in qua importa qualcosa dei ruoli in amore, eh? Dei ed umani, o semidei, hanno sempre avuto relazioni, non è mai importato a nessuno. Certo, se fosse stato uno degli dei maggiori allora avrebbe fatto più scalpore, prendi ad esempio quella poveretta di Dafne trasformata in albero, però non deve interessarti questo

Si, è vero, ma le relazioni così non sono mai durate, molte di quelle non sono arrivate a finire la settimana

Perché non era amore quello Jimin, in quelle c’era pura attrazione e niente altro. Ma io non credo minimamente che tu ti senta solo attratto da Yoongi, o mi sbaglio?

Il suo corpo è l’ultimo dei miei desideri quando penso a lui” ammise sospirando “Io punto al suo cuore, non al suo corpo, nonostante debba ammettere di non essergli  indifferente sotto questo aspetto” continuò mentre le guance gli si tinsero di rosso

Jiminie, sei perfino più dolce di me quando vuoi

Oh non chiamarmi con quel diminutivo come cento anni fa Persefone” piagnucolò “Sono mortalmente serio qui. Sto cercando di capire i miei sentimenti, e se è possibile avere una relazione con lui

 

La dea della natura gli sorrise dolcemente mentre faceva comparire piccole rose blu tra i suoi capelli biondi, in un tentativo di rallegrarlo.

 

Jimin, non devi preoccuparti ti dico. Una relazione del genere può esistere senza ombra di dubbio, e io e Ade saremo i primi ad appoggiarti, ad appoggiare entrambi

E se lui non provasse lo stesso?

Non dire idiozie ora! Hai visto il modo in cui ti guarda, come i suoi occhi si fanno più grandi e luminosi e sembra perdersi nel guardarti? Devi essere davvero cieco per non notarlo

Sul serio?

Sono serissima, è quasi ovvio quanto te” rispose ridendo leggermente

Oh non prendermi in giro ora,  ti ricordo che nei mesi in cui torni sull’olimpo sei tutti fiori e scintilli quando si parla di Ade” le puntò contro l’indice

 

La dea continuò a ridere prima di prenderlo sottobraccio e tornare all’interno. Le rose blu che aveva fatto comparire prima ora erano diventate una magnifica corona di fiori che rendeva, se possibile, la figura del dio ancora più delicata ed angelica.

 

Dopo cena Yoongi invitò Jimin in camera sua, diventata quasi uno studio di registrazione nel corso degli anni per quanti strumenti e attrezzature vi aveva fatto portare dal mondo degli umani.

Il dio rimase sorpreso nel vedere quanto ogni cosa sembrava avere una sua logica in quella stanza, a tratti sembrava disordinata, ma lo avrebbe definito un tipo di disordine che, a modo suo, era organizzato. Si rese conto solo in quel momento di avere ancora in testa quella corona di fiori, dopo aver visto cadere un petalo blu davanti a sé, ma quando fece per toglierla Yoongi gli prese le mani tra le sue, guardando le rose blu e poi il suo viso, e gli sorrise.

 

Ti donano” gli disse semplicemente prima di andare a sedersi davanti alla scrivania dove erano posizionati un pc, diversi schermi e una tastiera “Siedi pure dove vuoi, come se fosse camera tua

Jimin fece come detto e andò a sedersi ai piedi del letto che si trovava alle spalle del semidio “Ade mi ha detto che componi musica” iniziò con un tono basso “Posso sentire qualcosa?” domandò timidamente

 

Yoongi ruotò la sedia per guardarlo, si girò di nuovo e un mezzo sorriso comparve sul suo volto, probabilmente un sorriso di orgoglio, visto che comporre era ciò che gli riusciva meglio. Fece schioccare velocemente le dita e iniziò a suonare.

Jimin non si aspettava di vederlo suonare per davvero, pensava più che avrebbe fatto partire qualche traccia finita tra quelle che aveva composto già.

 

Invece stava suonando riempiendo la stanza di una melodia dolce, calda, che divenne però turbolenta, triste, per poi tornare ad essere calma, come se volesse narrare la storia di qualcuno che aveva avuto un momento felice, seguito da uno di turbamento, confusione, per poi tornare ad uno stato di calma.

 

Dire che rimase senza parole sarebbe un insulto a tutto ciò che provava in quel momento. Pensò di non aver mai percepito così bene ciò che il semidio provava, ed impiegò qualche secondo dopo la sua fine per capire che quella canzone parlava proprio di lui, di ciò che Yoongi aveva vissuto, non comprese bene a che tempo si riferisse ma non era importante ora.

 

Il dio si alzò dal letto e lo abbraccio, ancora seduto che gli dava le spalle, le mani quasi tremanti, ancora ferme sugli ultimi tasti di quella melodia. Portò una mano a stringere uno degli avambracci che Jimin gli aveva stretto attorno alle spalle e sorrise, inclinando indietro la testa posandola delicatamente sul petto del dio e chiuse gli occhi.

 

Jimin non resistette nel vederlo così sereno, i lineamenti che parvero diventare ancora più aggraziati, e senza nemmeno pensarci gli posò un piccolo bacio sulla fonte, facendo aprire di colpo gli occhi al semidio, che ora erano incatenati nei suoi.

Yoongi distolse lo sguardo solo per alzarsi e mettersi di fronte a Jimin. Lo guardò così intensamente che il dio  provò a distogliere lo sguardo ma era troppo perso in quelle iridi scure per farlo. Sentì la mano grande e forte del semidio prendere la sua più piccola e delicata per portarla alle sue labbra e lasciarvi un piccolo bacio, senza mai distogliere lo sguardo dal suo. Si portò la mano libera dalla sua presa davanti alle labbra, sorpreso dalla dolcezza che gli stava mostrando, ma poi la portò ad accarezzare la guancia di Yoongi, che inclinò la testa verso questa e chiuse di nuovo gli occhi, cullato dalla delicatezza del suo tocco.

 

Quando Yoongi aprì gli occhi Jimin era più vicino di prima, molto più vicino, vedeva solo i suoi occhi e poteva percepire il suo respiro leggero nello spazio che li divideva.

Non riuscendo più a trattenersi gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Un semplice sovrapporsi di labbra, che però aveva causato in entrambi un turbine di emozioni tale da rischiare di incenerire la camera del semidio, che venne invece trasformata in un giardino d’inverno da Jimin, che aveva portato le mani a stringere i capelli corvini dell’altro pur di non far finire quel loro contatto così pieno di un’amore che stava venendo fuori pian piano.

Si staccarono solo quando entrambi sentirono il bisogno di prendere ossigeno e si sorrisero, entrambi in imbarazzo e con le guance più rosee di prima.

 

Yoongi?” lo chiamò continuando a sorridere facendo diventare i suoi occhi ancora più piccoli e luminosi “Puoi farlo di nuovo?” e il semidio non se lo fece ripetere un’altra volta

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