Pills

di XtinaA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-A cappuccino, bartender ***
Capitolo 2: *** 2-Yellow Submarine ***
Capitolo 3: *** 3-Sex Tape ***
Capitolo 4: *** 4-Alarm ***
Capitolo 5: *** 5- Radiator ***
Capitolo 6: *** 6-Smalto ***
Capitolo 7: *** 7-Pellicce rubate ***
Capitolo 8: *** 8- Sweet But Psycho ***



Capitolo 1
*** 1-A cappuccino, bartender ***


Ed eccomi qua con questa nuova raccolta. Come avrete capito dall'introduzione si tratta di una raccolta di flash-fic e di qualche OS breve al massimo che saranno accomunate dalla demenzialità e dalla coppia più hot di sempre ovvero la KiddxLaw.
Questo capitolo è ambientato in un universo alternativo ma il prossimo sarà sicuramente ambientato nel canon quindi insomma non ci sarà nessun filo conduttore ma spero comunque vi possa piacere per quanto sia una cosa senza pretese ^^
Buona lettura e a presto



                                                             A cappuccino, bartender




Era ormai diventata una piacevole abitudine per Eustass Kidd quello di recarsi in un certo bar ogni mattina per fare colazione insieme al suo collega Hawkins prima di recarsi insieme al lavoro.
Il bar-pasticceria lo aveva scoperto per caso quando gliene aveva parlato Perona, sua vicina di casa, che gli aveva più che altro scassato malamente le palle per giorni a proposito di quanto fosse figo il nuovo cameriere.
Kidd era stato curioso di provare il locale, soprattutto per la tanto decantata bontà dei dolci che sfornavano i due coniugi pasticceri che lavoravano lì ovvero Sanji e Pudding Vinsmoke, ed aveva appurato che il suddetto cameriere sì era decisamente figo, non a caso c'era sempre qualche nutrito gruppo di oche che andavano lì appositamente per cercare invano di catturare la sua attenzione, ma aveva anche una certa faccia da schiaffi mista ad un atteggiamento freddo e scostante che Kidd trovava quantomeno irritante.
Poco importava che fosse una specie di fighetto pieno di tatuaggi e con un paio di orecchini per lobo se poi quando apriva bocca faceva venire al rosso una gran voglia di prenderlo a schiaffi.
-Un cappuccino, cameriere.- gli disse rude mentre prendeva una pasta dall'apposito contenitore termico.
-Non ti hanno insegnato a chiedere le cose per favore Eustass-ya?- gli chiese il moro mentre porgeva un caffè al capitano di polizia Smoker.
-Non rompere le palle e muoviti.- ringhiò per tutta risposta il rosso.
-Un giorno potrei anche metterti del lassativo nel tuo cappuccino, sai?- lo provocò Law che si aggirava dietro il bancone con agilità ed esperienza.
-Provaci e ti ritroverai con qualche fottuto dito in meno.- lo minacciò l'altro.
-Sempre di buon umore vedo.- disse il moro porgendogli la bevanda con uno strano ghigno sul volto.
Kidd terminò la sua pasta in silenzio e si accorse solo quando stava per bere che, sulla schiuma del suo maledetto cappuccino, quel bastardo tatuato aveva disegnato un bel dito medio utilizzando il topping al cioccolato con una certa maestria.
-Brutto figlio di...- disse Kidd, tentato di andare dietro al bancone per versarglielo sul quella faccia arrogante. Prese il cucchiaino e distrusse il disegno prima di bere comunque la bevanda calda e maledire in ogni modo possibile Law.
Quando però prese il tovagliolino che si trovava sotto la tazza per pulirsi la bocca vide che vi erano segnate dieci cifre. Inizialmente non capì di che cosa si trattasse e pensò fossero messe lì a caso, poi intuì che dovesse essere il numero di telefono di quel dannato cameriere visto che accanto al numero vi era scritto TL con una scrittura minuta e precisa.
Restò per qualche istante combattuto tra l'impulso di fare a pezzi quel tovagliolino proprio davanti agli occhi chiari del moro o se prenderlo facendo finta di niente e chiamarlo poi per insultarlo.
-Ehi Kidd andiamo?- lo chiamò Hawkins che nel frattempo aveva pagato le loro consumazioni.
-Sì, arrivo.- disse ed il tovagliolino finì tutto intero nella tasca del suo chiodo dove vi sarebbe rimasto fino a quella sera quando Kidd avrebbe chiamato il tanto odiato cameriere.

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Capitolo 2
*** 2-Yellow Submarine ***


                                            Yellow Submarine




Kidd aprì con i suoi poteri il portellone del sottomarino giallo del suo rivale e collega novellino Trafalgar Law. Lo aveva visto attraccato lì proprio mentre i suoi uomini gettavano l'ancora e si era chiesto cosa diavolo ci facesse quel cazzone nell'isola che già lui aveva scelto di depredare e mettere a ferro e fuoco.
Odiava quando qualcuno gli metteva i bastoni tra le ruote. Non che la presenza dell'altra supernova gli avrebbe impedito di compiere il suo piano ma la vicinanza del moro lo distraeva in una maniera che non gli piaceva.
Odiava ammetterlo ma, nonostante la sua natura da egoista e da bastardo di prima categoria, non poteva negare che quello stronzo tatuato smuoveva qualcosa nelle sue viscere. Beh non solo in quel punto se doveva essere sincero, pensò mentre percorreva i corridoi del Polar Tang facendo risuonare i suoi passi quasi marziali.
I corridoi e le stanze che superava però erano vuote e gli venne il presentimento che quella banda di idioti fosse scesa a terra anticipando i suoi uomini.
Ma qualcuno doveva pur essere rimasto per fare la guardia, il rosso si rifiutava di pensare che avessero lasciato incustodita quella fottuta lattina.
Che poi si era sempre chiesto perché un utilizzatore dei frutti del diavolo dovesse muoversi proprio dentro il suo nemico. Per quanto Trafalgar potesse essere un pazzo sprezzante del pericolo, solo uno con chiari intenti suicidi avrebbe potuto trovare eccitante spostarsi dentro quel trabiccolo.
Aprì l'ennesima porta trovando la stanza vuota e l'idea di ridurre quel coso ad un ammasso metallico informe si fece prepotentemente largo nella sua mente malata.
Udì ad un certo punto delle voci provenienti dalla fine del corridoio, voci di persone che facevano davvero un gran fracasso. A primo impatto Kidd pensò che qualcuno stesse litigando ed invece poi capì che stavano cantando anche se parevano più un branco di cani che abbaiano misti ad uno stormo di corvi gracchianti..
 
 
In the town where I was born
Lived a man who sailed to sea
And he told us of his life
In the land of submarines
So we sailed up to the sun
Till we found a sea of green
And we lived beneath the waves
In our yellow submarine

 

Il rosso si diresse verso la stanza da cui proveniva quel chiasso e mano a mano distingueva anche le parole di quella canzone che si diffondeva nell'aria spaccandogli i timpani.


We all live in a yellow submarine
Yellow submarine, yellow submarine
We all live in a yellow submarine
Yellow submarine, yellow submarine



Spalancò la porta come se fosse normale che lui si trovasse su quel sottomarino. Vide gli uomini del suo rivale avvolti nelle loro consuete tute arancioni che ballavano e cantavano attorno al tavolo colmo di bottiglie di liquore vuote. Quando lo videro si zittirono e lo guardarono con occhi vacui e non capendo bene chi fosse.
-Ehi qualcuno ha invitato una drag queen senza dirmi nulla?- domandò quello che Kidd ricordava chiamarsi Penguin.
-Almeno potevate chiamare anche una bella orsetta per me.- disse Bepo tutto triste in un angolo.
-Dai bellezza, facci divertire!- disse quello con i capelli rossi, Shachi o qualcosa del genere.
Kidd sentì la rabbia montargli dentro e, quando sollevò il braccio, tutti gli oggetti metallici presenti nella stanza presero a vorticare attorno agli altri pirati.
Nessuno poteva prendersi gioco del Capitan e sperare di passarla liscia, pensò furioso.
I coltelli puntarono minacciosi verso i malcapitati pirati del cuore e solo il provvidenziale intervento di un ben nota cupola azzurrina impedì a Kidd di fare dei colabrodo da quei pirati di terza categoria.
-Eustass-ya non ti aspettavano.- disse Law. Kidd lo vide stravaccato sul divano in maniera scomposta con il cappello a coprirgli il volto e la fedele nodachi accanto a lui.
-Dovresti evitare allora di fermarti sull'isola su cui avevo messo gli occhi io.- ringhiò Kidd.
-Oh scusa ma non ho notato il suo vessillo da nessuna parte qua o nessun altro segno della sua appartenenza a te.- disse mettendosi a sedere e sistemandosi il cappello sulla testa. -Ed anche se fosse niente mi vieta di fermarmi qua se voglio.-
-Fai meno lo spiritoso Trafalgar.- continuò Kidd incurante di trovarsi su una nave nemica. Ma del resto non aveva ma considerato i pirati del cuore come una vera minaccia. L'unico a cui poteva portare rispetto era proprio quel maledetto pirata che lo guardava con la sua solita faccia da schiaffi.,
E osservandolo meglio Kidd notò che gli occhi di Law apparivano vacui come quelli dei suoi uomini e persi nel vuoto senza contare che lo guardava in maniera troppo insistente.
-Tu sei completamente ubriaco.- disse Kidd un po' stupito dalla cosa. Poteva accadere che lui si facesse trovare completamente sbronzo dal moro ma mai era capitato il contrario e gli faceva uno strano effetto vederlo così. Law era solitamente molto controllato e gli dava l'impressione di non bere quasi mai troppo proprio per non lasciarsi andare a comportamenti che da sobrio non avrebbe mai avuto.
-E allora?- disse Law teleportandosi con il suo potere davanti al rosso. -La cosa forse ti disturba Eustass-ya?- disse strascicando il cognome dell'altro un po' a causa dell'alcol e un po' perché sapeva che il rosso odiava quando aggiungeva quel suffisso.
-Fai un po' senso da ubriaco sai?- lo provocò Kidd anche se in realtà sentiva una certa eccitazione crescere alla sola vista del chirurgo.
Law iniziò a ridere all'improvviso e senza alcun motivo apparente e Kidd roteò gli occhi al cielo davanti a quell'immotivato scoppio di ilarità.
-La vuoi smettere?- ringhiò mentre l’altro rischiava di soffocare a causa di un colpo di tosse dovuto al troppo ridere. Kidd diede un ceffone alla schiena e il moro iniziò a ricomporsi anche se il colpo era stato forte. Aveva le lacrime agli occhi e faticava a rimanere serio.
-Insomma Eustass-ya cosa diavolo ci fai qua?- Kidd rise a quella domanda ed afferrò Law per i glutei avvicinandolo a sé.
-Se te lo dicessi probabilmente scioccherei quelle verginelle isteriche dei tuoi sottoposti.-
Law ridacchiò prima di creare una room. -Allora dimostramelo e basta.- disse di scomparire insieme in qualche angolo appartato del sottomarino mentre gli altri pirati del cuore continuavano a bere e cantare.
 
We all live in a yellow submarine
Yellow submarine, yellow submarine
We all live in a yellow submarine
Yellow submarine, yellow submarine

 
 
 
Angolo autrice:               
Ok Eccomi qua con il secondo e ancora più delirante capitolo di questa raccolta. Non credo che questa sia la prima storia in cui si fa riferimento alla canzone ei Beatles ma non potevo non giocare su questa cosa XD
Spero che questo capitolo non abbia fatto venire bruciore di stomaco a nessuno e che almeno un poco vi sia piaciuto <3 Ringrazio di cuore chi ha recensito il precedente, siete davvero troppo preziose <3
Per quanto riguarda i prossimi capitoli è possibile che la storia abbia un rating più alto perché… beh quei due ispirano troppe zozzerie quindi non posso resistere alla tentazione di mettere qualche scena hot ;)
Il prossimo preferite che sia ambientato nel canon o che siaq AU? Fatemelo sapere perché ne ho due già pronti ma non so quale pubblicare per primo J
Per ora ho finito, grazie per essere arrivati fin qua e a presto!

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Capitolo 3
*** 3-Sex Tape ***


3-Sex Tape Law non poteva immaginare che quel che sarebbe capitato in quella che era convinto sarebbe stata una noiosa sera d'estate da trascorrere in quell'isola su ci si erano fermati per fare rifornimento.
Avevano già incontrato la ciurma di Eustass Kidd la sera precedente in un'altra locanda di malaffare e naturalmente erano subito volati insulti anche se poi erano stati sostituiti con risate e fiumi di alcol che scorrevano senza che nessuno delle due ciurme fosse ovviamente intenzionato a pagare.
Lui e Kidd non si erano parlati molto, complice anche il fatto che erano seduti abbastanza distanti e Law era riuscito a trascorrere una serata tutto sommato tranquilla lontano dal rosso anche perché altrimenti sapeva bene come sarebbe finita tra loro, esattamente nel modo in cui si stavano svolgendo in quel momento. Se la sera precedente non erano riusciti ad avere uno dei loro incontri bollenti ora erano intenzionati a rimediare.
Law si trovata disteso a cavalcioni sopra Kidd e divorava le labbra scure dell'altro mentre il rosso teneva le sue mani saldamente incollate al suo fondoschiena anche se indossava ancora i suoi pantaloni maculati. La felpa giaceva invece abbandonata ai piedi del letto così come la pelliccia di Kidd.
Il moro faceva scorrere le sue dita tatuate sui muscoli candidi e guizzanti del più giovane mentre questi gli leccava i lobi delle orecchie con colpi di lingua circolari che facevano gemere il chirurgo.
Con i suoi poteri Kidd liberò entrambi dei pantaloni che finirono anch'essi dispersi in qualche angolo della stanza. Il rosso ghignò mentre invertiva le posizioni per ritrovarsi sopra il medico ed iniziare così a martellarlo com'era solito fare quando i loro incontri terminavano nella stanza di qualche locanda.
Entrava ed usciva dall'apertura del moro mentre i gemiti diventavano sempre più difficili da nascondere e trattenere.
Le spinte stavano diventando sempre più rapide e profonde quando un rumore sospetto arrivò all'orecchio di Law. All'inizio non capì bene e pensò di averlo immaginato ma poi fu sicuro di sentirlo nuovamente. Era come un rumore ritmico e costante che si ripeteva ogni certo numero di secondi.
-Aspetta...Eustass-ya- riuscì a dire tra un gemito e l'altro.
-Cosa?- fece il rosso senza però smettere di penetrarlo.
-Ho detto aspetta.- disse gelido Law dandogli una testata sul naso che fece ululare la supernova più giovane.
Law si alzò dal letto, coprendosi con il lenzuolo, e e si diresse verso la porta. Nascosta nell'ombra e vicina allo stipite vi era una baby videolumacamera che aveva ripreso tutta la loro "ginnastica".
Con i suoi poteri il chirurgo la spostò tra le sue mani, il povero animale iniziò a tremare spaventato quando si ritrovò davanti a quegli occhi di ghiaccio.
-Piaciuto lo spettacolo?- ghignò mentre Kidd rideva a crepapelle sul letto.
-Da dove salta fuori quel coso?-
-Farà parte del circuito di sorveglianza interno della locanda, chissà quanti ladri e pirati passano di qua. Ora alzati che dobbiamo andare a riprenderci la registrazione o chissà cosa diavolo ne faranno.- disse rivestendosi velocemente.
Intanto l'addetta alla sorveglianza, che altri non era se non la figlia del locandiere, era spaventata da quello che le avrebbero potuto fare quei due pericolosi pirati e soprattutto era tremendamente in imbarazzo per quello che aveva visto e sentito.
Tremava ancora come una foglia ed aveva le gote in fiamme mentre i due entravano come furie nella stanza. La ragazza urlò mentre scappava da una porta sul retro.
Nel frattempo Kidd aveva preso il filmato incriminato e lo aveva fatto partire.
-Però, devo dire che sono venuto bene.- disse con un ghigno mentre Law gli mollava uno schiaffo sulla nuca.

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Capitolo 4
*** 4-Alarm ***


4-Alarm                                                                  4. Alarm




Se c'erano due cose che Eustass Kidd odiava a morte erano sicuramente le sveglie mattutine e la musica rap.
Per quanto riguardava la prima faccenda bisognava dire che aveva sempre provveduto suo fratello Killer prima ed il suo compagno Trafalgar Law dopo a svegliarlo ogni santo giorno e fortunatamente almeno il moro era abituato a dormire poco e ad alzarsi sempre prima di lui.
Le poche volte che Kidd aveva provato a comprare ed usare una normale sveglia questa si era irrimediabilmente schiantata contro la parete e per quel preciso motivo evitava di usare quella del suo cellulare.
Ciò che odiava delle sveglie era che poi restava tutto il giorno di pessimo umore, perfino più del solito, quando il suo sonno veniva disturbato da quei suoni insistenti e fastidiosi.
Law aveva più volte provato a fargli cambiare atteggiamento ma, alla quinta sveglia distrutta, aveva capito che era una battaglia persa in partenza e si era rassegnato ad essere lui la sua sveglia personale.
La musica era uno degli argomenti su cui discutevano di più a causa dei loro gusti estremamente diversi. Kidd ascoltava tutto ciò che era rock o metal, anche le categorie più pesanti, mentre Law ascoltava rap, r'n'b ed hip-hop, ovvero tutto ciò che Kidd considerava come spazzatura insomma.
Law lo infastidiva apposta sparando a tutto volume Eminem, Jay-Z o Drake sia quando erano in macchina che quando era sotto la doccia ed ogni volta sentiva Kidd borbottare qualcosa a proposito di chi glielo avesse fatto fare a mettersi con uno stronzo simile.
Quella mattina, mentre Law beveva tranquillamente il suo caffè bollente in cucina, all'improvviso dalla camera da letto si diffusero ad altissimo volume le note di Monster, canzone di Eminem e della cantante Rihanna che aveva appositamente scaricato quella mattina sul cellulare del suo compagno, ed un ghigno perverso affiorò sul suo volto mentre soffiava la bevanda scura per farla raffreddare.
-Law! Brutto bastardo! Dove cazzo sei che ti ammazzo?- urlò indemoniato il rosso dall'altra stanza.
Law mise la tazza vuota nel lavabo e prese la sua giacca mentre prendeva le chiavi dell'auto.
-Io vado, ci vediamo a pranzo.- disse afferrando anche la cartella.
-Quando torno ti scuoio vivo.- urlava ancora Kidd e Law ghignò di nuovo.



Angolo autrice:

Ed eccomi qua con questo nuovo capitolo della raccolta. Volevo postarlo prima ma ho dei problemi di salute che mi tengono lontana dal pc e mi scuso per il ritardo ed anche per la bassa qualità del capitolo :P
Ammetto di essermi ispirata ad una esperienza personale avuta da poco anche se leggermente diversa ma sempre legata a sveglie dal volume altissimo che mi hanno quasi fatto venire un colpo xD
Comunque spero di poter pubblicare il successivo in tempi brevi e se volete potete anche darmi dei prompt e tenterò di scriverci qualcosa ;)
Un grazie enorme a chi mi sostiene lasciando un commento <3 A presto!

 

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Capitolo 5
*** 5- Radiator ***


5-Radiatore
                                                                                  5-Radiator




Che Trafalgar Law fosse un ottimo medico lo riconosceva perfino il suo fidanzato Eustass Kidd, lui stesso ne aveva avuto varie dimostrazioni quando era stato costretto a farsi curare dal moro.
Lo aveva riacciuffato per i capelli quando quella maledetta varicella lo stava per mandare all'altro mondo o quando gli aveva salvato il braccio evitando di amputarglielo, dopo quel grave incidente in moto.
Certo, la spocchia al dottore non mancava, ma il rosso riconosceva che in quel caso era tutta meritata e non poteva contraddirlo. Una cosa su cui invece non si sarebbe mai stancato di prenderlo in giro era il fatto che non sapesse niente di niente riguardo la meccanica e i motori in generale. Era incredibile che non sapesse fare neppure le riparazioni più basilari e che assillasse sempre lui per farle, come se non fosse già abbastanza oberato di lavoro in officina!
Kidd glielo diceva spesso che un uomo che non si prendeva cura della sua auto come se fosse un figlio e che non fosse in grado di badare alla sua manutenzione non meritava alcuna pietà, e lo pensava per davvero!
Law solitamente a quel punto diceva che non erano cose che gli interessavano e che i meccanici come Kidd esistevano proprio per quello, per quelli che come lui non conoscevano neanche la differenza tra impianto di raffreddamento e quello di alimentazione, e Kidd finiva per dirgli che non meritava quel gioiello di macchina che aveva.
In quel momento Kidd stava chino proprio su quell'automobile con il cofano sollevato, mentre cercava di riparare un danno all'impianto elettrico che non capiva neppure come quel cretino avesse potuto causare. E dire che Law non gli permetteva neppure di guidarla nonostante lui la trattasse mille volte meglio.
-Tutta colpa tua che non sai guidare e non capisci un emerito cazzo di meccanica.- ringhiò per l'ennesima volta mentre controllava dei fili.
Law si staccò dal tavolo su cui era appoggiato, in cui c'erano tutti gli attrezzi del mestiere di Kidd, e gli andò incontro.
-Beh sai credo che in realtà un modo per farmi finalmente imparare ci sarebbe.-
-Se ti riferisci ad un miracolo sappi che sei ben lontano dal meritartene uno.- ghignò il rosso.
-Pensavo a qualcosa di diverso in realtà.- continuò Law e Kidd si voltò incuriosito. Vide il moro prendere dalla custodia i suoi occhiali da vista ed inforcarli sulla punta del naso tenendo la testa leggermente inclinata in avanti.
-Non noti già qualcosa di diverso?-
-Direi di no. Non bastano un paio di occhiali per renderti automaticamente un riparatore.-
-Allora dovrò sforzarmi un po' di più.- disse il moro e guardò il suo compagno con occhi pieni di lussuria e, poggiando due dita su una delle stecche degli occhiali, disse -Radiatore.-
Il tono di voce carico di desiderio e quegli occhi che lo stavano letteralmente divorando fecero pulsare improvvisamente il membro di Kidd che si pulì le mani su uno straccio e afferrò il moro per il polso.
-Dove mi stai portando?- chiese il medico.
-In camera da letto. Ti toglierò tutto tranne quei fottuti occhiali.- disse Kidd che si affrettava a lasciare il garage per dirigersi dentro casa.
E Law ghignò perché per l'ennesima volta aveva ottenuto esattamente quello che voleva.

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Capitolo 6
*** 6-Smalto ***


7. Smalto                                                                                      Smalto




Law aveva sempre avuto parecchie difficoltà ad addormentarsi la notte e il suo sonno era talmente leggero che bastava un minimo movimento o rumore per svegliarlo. Era sempre stato così fin da quando da piccolo scappava con Rosinante, ecco perché spesso faceva lui il turno di guardia nel sottomarino.
Raramente dormiva per più di cinque ore filate e i suoi subordinati erano sicuri di trovarlo sempre sveglio a controllare che tutto andasse bene.
Ma quella non era una di quelle occasioni. La sera precedente aveva bevuto parecchio e si era svegliato con un grande mal di testa e la netta sensazione che qualcosa non andasse.
Non degnò di uno sguardo il corpo maschile che dormiva accanto a lui, pensando si trattasse di un qualche idiota con cui aveva allietato la nottata come gli capitava qualche volta.
Andò sotto la doccia per cercare di riacquistare un po' di lucidità sotto il getto gelido. Della notte precedente ricordava solo vagamente lampi di capelli rossi ed un ghigno satanico che ben conosceva, e Law capì a cosa fossero dovuti quei segni simili a morsi che aveva sul collo e quelle unghiate che gli solcavano il petto tatuato e le braccia.
Ma c'era decisamente altro che non riusciva a capire. Non era certo la prima volta che si intratteneva con Eustass Kidd sotto le coperte, allora quali erano quei conti che non tornavano?
Quando chiuse il getto della doccia vide le sue unghie laccate di rosa caramella e solo il suo consueto autocontrollo gli impedì di urlare come una bestia alla vista di quello scempio. Cercò di grattarlo via ma non ci riuscì ed il panico si impadronì di lui.
Cosa diavolo gli aveva fatto quel bastardo mentre dormiva? Non poteva certo andare in giro con le unghie ridotte in quello stato, ne andava della sua reputazione!
Si rivestì velocemente ed uscì dal bagno dirigendosi a passo svelto verso il letto in cui il suo rivale, che fosse maledetto lui e tutta la sua ciurma!, russava sonoramente. Gli diede una gomitata nello stomaco e il rosso si svegliò tossendo con violenza.
-Ma sei pazzo?- ringhiò indispettito sia per il colpo ricevuto che per essere stato svegliato.
-No, tu sei pazzo! Che cazzo significa questo?- disse mostrandogli le unghie dipinte.
Kidd le osservò incuriosito prima di scoppiare a ridere senza freno. -Ma come, non ti piace?! Io trovo che ti stia bene!- continuò tra le risate.
-Scappa Eustass-ya.-
-Prego?-
-Scappa in un altro continente perché giuro che se resti qua ti ucciderò.-
-Puoi provarci forse.- fece la supernova con la taglia più alta voltandosi dall'altra parte e senza dare troppo peso alla minaccia più che seria del moro.
L'istinto omicida di Law prese allora il sopravvento e si gettò sul rosso dando inizio all'ennesima lotta a cui presto si sarebbero aggiunti i loro uomini e che avrebbe demolito la locanda in cui si trovavano.
E naturalmente non avrebbero pagato i danni.

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Capitolo 7
*** 7-Pellicce rubate ***


6- Di pellicce rubate                                                                           7-Pellicce rubate


Law si aggirava nella cucina di casa sua girando attorno al tavolo come una belva in gabbia e sentendo addosso una certa ansia addosso. Aveva invitato Kidd a conoscere suo padre adottivo Rosinante e a lui sembrava quasi di stare per andare al patibolo.
E dire che era stato lui a proporre al rosso che era tempo che conoscessero le loro rispettive famiglie quindi cosa aveva da temere tanto?
Un po' aveva paura che Rosinante combinasse qualche guaio dei suoi, tipo versare il caffè bollente addosso al suo ragazzo, e un po' temeva per il caratteraccio di Kidd.
Rosinante era abituato a dire ciò che pensava senza peli sulla lingua anche se si trattava di qualcosa di sgradevole, di certo non lo faceva per cattiveria ma semplicemente perché era fatto così, e metterlo nella stessa stanza con uno che aveva una scarsa soglia di sopportazione, eufemismo per dire che non tollerava praticamente nulla, era come mettere due bombe ad orologeria nella stessa stanza.
Sentì il campanello suonare e si precipitò alla porta. Fu lieto di vedere che Kidd non indossava una delle sue solite t-shirt con disegnini o scritte volgari ma una semplice maglietta nera con il simbolo di una qualche band metal in voga in quel momento e naturalmente la sua immancabile pelliccia.
-Sei in ritardo.- gli fece notare Law inclinando la testa con fare fintamente contrariato.
-Non hai idea del maledetto traffico che ho incontrato venendo qua.-
-Non sei passato dalla scorciatoia di cui ti ho parlato?-
-No perché sono passato a prendere una torta mentre venivo qua.-
-Una torta? Quella al cioccolato?- chiese mentre entravano in casa.
-No, quella con la granella di nocciola.-
Law si fermò per un attimo indeciso se dirgli o meno che Rosinante era allergico alla frutta a guscio e che quindi il suo gesto carino rischiava invece di fargli fare una brutta figura.
-Grazie...- disse comunque mentre camminavano verso la cucina. Tutto sommato pensò che per una volta non sarebbe stato male avere un dolce tutto per sé visto che ogni volta, sia che li preparassero loro o li comprassero, Rosinante ne faceva fuori da solo i tre quarti circa.
-Il tuo vecchio dov'è?- gli chiese il rosso mentre si guardava attorno e notava l'arredamento costoso e tutti gli apparecchi tecnologici di ultima generazione che c'erano.
-Ci aspetta in cucina, e non chiamarlo così o si offenderà.-
Kidd ridacchiò mentre entravano in un'ampia cucina dove tutto era formato da legno lucido e acciaio splendente. Seduto al grande tavolo vi era un giovane uomo corpulento intento a mangiare delle generose cucchiaiate di gelato direttamente dal barattolone.
Quando li vide sollevò appena lo sguardo e il rosso notò che era truccato come lui. Pensò di aver trovato una persona con gusti simili ai suoi, vista anche l'appariscente pelliccia che indossava, ma l'uomo continuava a squadrarlo da capo a piedi con sguardo severo.
Si alzò all'improvviso e andò incontro ai due giovani. Ignorò Law che faceva le presentazioni ed avvicinò le mani alla pelliccia di Kidd.
-Questa... E' la pelliccia che volevo comprare la settimana scorsa, me lo ricordo perfettamente. Era l'unica rimasta di questo colore ed era perfino in saldo ma qualcuno me l'ha fregata e non potrei mai dimenticare quel rosso arrogante che me l'ha presa dalla mani sfottendomi e chiamandomi vecchio.- disse Rosinante con la sua voce arrochita dal fumo.
-Aspetta, ci deve essere un'errore.- disse Law cercando di capire la situazione.
-Ah, sei tu l'idiota che voleva fottermi la pelliccia. Mi spiace vecchio ma l'avevo vista prima io.- si difese Kidd.
-Maledetto ladro di pellicce! Non ti permetterò di frequentare mio figlio!- disse l'uomo imbufalito.
Il moro si poggiò una mano davanti agli occhi per non assistere a quello spettacolo patetico. Possibile che gli fossero capitati il padre ed il fidanzato più stupidi del mondo?




Angolo autrice:
Ok, questo capitolo non so da dove è saltato fuori ma per una volta ho coinvolto anche Rosinante. Siamo abituati ad immaginarlo andare molto d'accordo con Kidd per via delle pellicce e del "trucco" come elementi in comune così ho provato ad immaginarli in una situazione decisamente no-sense ma che mi sembrava carina. Poi se voi volete invece tirarmi della verdura marcia addosso lo capirò ^^"
Queste note stanno diventando decisamente deliranti quindi prima che mi insultiate veramente volevo solo dirvi che la raccolta subirà uno stop per il momento. Non ho altre idee ora come ora ma non voglio ancora chiuderla quindi di sicuro per qualche tempo non la aggiornerò ma solo in attesa di futura ispirazione. Nel frattempo comunque mi dedicherò a To the bone, Slave (se mai dovessi riuscirci) e forse qualche one-shot quindi non sparirò tranquille ma sappiate che questa raccolta resterà in stand-by. Se avete qualche prompt datemelo pure e ci scriverò se ci riuscirò.
Grazie di tutto di tutto il supporto che mi state dando con questa raccolta e spero comunque di aggiornarla presto nonostante la scarsa ispirazione ;)
Un abbraccio a tutti <3

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Capitolo 8
*** 8- Sweet But Psycho ***


8- Sweet but Psycho Angolo autrice:
Ed eccomi qua! Scommetto che non vi aspettavate che aggiornassi anche questa raccolta ed invece eccomi con questo nuovo e assolutamente delirante capitolo. Mi è stato ispirato appunto dalla canzone Sweet but Psycho di Ava Max quindi, come facilmente intuibile, sappiate che il capitolo è assolutamente no-sense ma spero che vi piaccia comunque!
Spero di aggiornare nuovamente questa raccolta, che ho sempre a cuore, e nel frattempo vi auguro buona lettura!
A presto bellezze ;)

                                                                                 
   
                                                   8- Sweet But Psycho





Quando Kidd sentì qualcosa pungergli dolorosamente il fianco spalancò gli occhi per capire cosa fosse e non immaginava di certo di trovarsi faccia a faccia con Trafalgar Law. Il chirurgo della morte teneva in una delle mani tatuate una siringa, dal cui ago fuoriusciva qualche rimasuglio di uno strano liquido giallo dall'aria poco rassicurante.
-Ben svegliato, Eustass-ya.- gli disse il moro voltandosi con uno strano ghigno sul volto.
-Trafalgar, che cazzo stai facendo?- disse, ma quando provò ad alzarsi il suo corpo rimase bloccato sul letto, e notò solo in quel momento che aveva i polsi e le caviglie legate ai bordi tramite delle spesse cinture di cuoio.
-Stai pure comodo, non riuscirai ad alzarti fino a quando non svaniranno gli effetti del veleno di vipera che ti ho somministrato.-
-Veleno di vipera? Ma sei completamente pazzo o cosa?!-
-Non te n'eri ancora accorto?- disse con un sorriso storto - Ma stavolta te la sei proprio cercata Eustass-ya, lo sai che non è bene provocarmi.-
-Provocarti? Ma se non ho fatto nulla!- sbraitò il rosso cercando di divincolarsi. Odiava il fatto che il suo corpo non rispondesse ai suoi comandi. Guardò il carrellino che stava davanti a Law, fatto completamente di ferro, e che avrebbe potuto usare come arma con i suoi poteri.
-Non pensarci neppure, Eustass-ya. Siamo dentro la room quindi detto io le regole.- rispose il moro mentre prendeva una bottiglia di liquore e ne beveva un abbondante sorso.
-Visto che sono legato e completamente immobilizzato, potresti almeno darmi da bere!- lo rimproverò il rosso.
-Ah certo, che maleducato che sono!- disse Law ghignando. Si avvicinò al rosso, tenendo sempre la bottiglia tra le dita sottili ed esperte, e si sedette a cavalcioni sopra i fianchi dell'altro. Prese un altro abbondante sorso e si chinò verso il rosso. Con il dito gli aprì la bocca per farlo bere direttamente dalla sua. Gli passò poi la lingua sulle labbra scure per catturare le goccioline che vi erano rimaste incastrate ma, proprio mentre il rosso aveva iniziato a mordicchiargli le labbra e a giocare con la lingua nel suo pizzetto scuro, Law si scostò.
Kidd ringhiò insoddisfatto. Quel grandissimo e fottuto bastardo stava giocando con lui e lo stava maledettamente provocando promettendogli prima il paradiso, per poi toglierlo all'improvviso.
-Non siamo qua per questo Eustass-ya.- disse ilo moro tornando improvvisamente serio. Distese la mano e vi apparve all'improvviso la testa di una donna con lunghi ricci castano dorato e grandi occhi chiari.
Se al posto di Kidd ci fosse stato qualcun altro ne sarebbe sicuramente rimasto terrorizzato, ma lui conosceva bene i poteri di Law e non era il tipo che si  spaventava facilmente.
-Ti ricorda niente questa?- gli disse il moro avvicinando la testa della donna, che piagnucolava chiedendo dove si trovasse e cosa fosse successo al suo corpo.
Kidd la guardò attentamente e riconobbe la giovane donna con cui stava bevendo la sera precedente e che aveva pensato di portarsi a letto, prima di venire a sapere che sull'isola si trovavano anche gli heart pirates; a quel punto era andato invece ad intrattenersi con il moro che stava seduto sopra di lui.
-E allora?- fece lui che non capiva dove volesse arrivare il chirurgo.
-Mettiamo in chiaro una cosa, Eustass-ya. Quando sei per i fatti tuoi puoi fare quello che ti pare con la tua ciurma di pidocchiosi, ma quando le nostre strade si incrociano sai bene che certe cose sono proibite.- gli disse con fare minaccioso.
Kidd rimase per un attimo sbigottito, non gli pareva che lui e l'altro avessero stipulato certi accordi, e rise di gusto.
-In pratica sei geloso.- concluse alla fine.
-Dillo un'altra volta e sei morto.- lo minacciò l'altro sostituendo la testa della donna con un bisturi che puntò alla gola del rosso. Ma l'altro fu più lesto e, libero dal veleno della vipera, lo afferrò per la collottola della felpa e lo avvicinò a sé per baciarlo. Preso alla sprovvista Law perse per qualche istante il controllo sulla room ed il rosso, con il suo Repel, fece volare via il bisturi e la cintura che circondava la vita sottile del moro.
-Ed io invece credo di si.- disse prima di divorare nuovamente le labbra del medico.

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