Benvenuto nel Club di Letteratura

di Sacchan_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Yuri- ***
Capitolo 2: *** Natsuki ***
Capitolo 3: *** Sayori ***
Capitolo 4: *** Monika ***



Capitolo 1
*** -Yuri- ***


ddlc Intro: Ciao ragazzi! Qui è Monika che vi parla! Se avete cliccato sopra il titolo di questa fan-fiction significa che siete abbastanza interessati a leggerla, vero? <3
Il punto è... davvero siete pronti a leggerla?
Beh, qualsiasi cosa vi state aspettando... almeno cercate di divertirvi, ok? :3


Note d'Autrice: Spinta da un'amica sono finita anche io a giocare a Doki Doki Literature Club; avevo già sentito ottimi pareri su questa visual novel e, per quanto la tipologia di gioco non sia esattamente la mia preferita ho finito lo stesso per adorarlo grazie agli elementi creepy.
Perciò siete pronti a violare ancora la quarta parete?


Disclaimer: Nulla di tutto questo mi appartiene, se non quello che scrivo.











"..."








"..."








"Ehy, dico a te!"




"Sì, proprio a te che ora stai leggendo queste righe."
"Oh, andiamo. Ora non penserai mica di premere il comando Chiudi della tua schermata?"
"Voglio dire... non sarebbe estremamente egoistico da parte tua chiudere la pagina così, dopo averla aperta?" 
"Hai la minima idea di quanta cura può esserci anche dietro una cosa banale come questa?"

"Oh, scusa... sto divagando."
"In fondo non è questo ciò che tu vuoi leggere, vero?
"Va bene, allora. Dammi la mano. Lascia che sia io a condurti..."



"Lascia che sia io a dirlo per te..."





-BENVENUTO NEL CLUB DI LETTERATURA-


-Yuri-


La scuola giapponese sa essere davvero una tortura.
Sono certa che tu sia abituato a fiondarti fuori da scuola non appena la campana suona la fine dell'ultima ora, ma qui non funziona così.
Gli studenti devono fermarsi dopo la fine delle lezioni e, vista l'assenza di quella figura che voi chiamate "il bidello", siamo noi alunni a mettere a posto le aule, pulirle, riordinare i banchi ecc...
Poi ci sono delle attività ancora più extra-scolastiche, sono sicura che tu ne sia al corrente: sono quelle attività svolte in quei luoghi che, anche voi, chiamate club.
Secondo il sistema giapponese la socializzazione è la base di tutto per raggiungere il successo, soprattutto quello in ambito lavorativo.
Per questo esistono i club scolastici!
Ma... per un'asociale come me anche un club scolastico può diventare una tortura...
Forzare qualcuno a diventare parte integrante di una comunità, come fosse una pecora intrappolata nella cerchia di un branco di lupi e da essi divorata.
Può esistere davvero qualcosa di così diabolico come una società simile? 
Se non sei capace di interagire con gli altri, se non sai come rapportarti con gli altri... ha senso attenuarsi a un comportamento così quotidiano?
Voglio dire... Se la realtà non rispecchia quello che è il tuo vero carattere, allora perché adeguarsi a quella realtà?
Non è più facile rifugiarsi da qualche parte? Facendo qualcosa di insospettabilmente normale?
Ad esempio, leggere un bel libro.
Un mix di fantasy e horror potrebbe andare bene.
Ad esempio c'è questo libro...




"Ehy?"



"Ah... Mmmmhhh..."
C'è questo libro che mi piace un sacco, non è molto lungo e si legge tranquillamente anche in un giorno. Ma la lunghezza di un libro non è sinonimo compromettente della qualità.
"Ohhhh... sìììì..."
Ma non è il tipo di libro che consiglierei a tutti, probabilmente se fosse un film comparirebbe l'avvertimento: "non per stomaci delicati."
"Ah... ah..."
La protagonista di quel libro ha un qualcosa che mi dà da pensare: è consapevole di un lato di sé che non può essere mostrato agli altri, è conscia che nessuno potrebbe mai capire perché lei sia così. Eppure, anche volendo fuggire a gambe levate da quella situazione, non riesce a fare a meno di provare piacere nel sentire dolore.
"Uh... Uh..."
Per questo quando leggo determinati passaggi di quel libro...
...non posso che scoprire le braccia.


"Ne sei sicuro?"


Si tratta di qualcosa che va più in là della semplice libidine, più lontana dell'eccitazione. Questa sensazione è estasi allo stato puro.
Lasciare che il coltello tagli via la mia carne, che il sangue goccioli fino al pavimento come un rubinetto aperto, di modo che io possa raccoglierlo con i miei polpastrelli... per poi tracciarne scie scarlatte sul mio derma, come pomata sulle mie cicatrici.
Non c'è modo che qualcuno possa capire ciò che io sento... perché per gli altri io resterò sempre la schiva ragazza che si rifugia nei libri.
E a me va bene così.
Perché solo leggendo questi libri io posso definirmi viva.
Nemmeno ricordo più quanti ne ho macchiati...
Va bene così.
Più ne rovino più posso leggerne.
Più posso leggerne più mondi posso esplorare.
Più mondi posso esplorare più riesco a conoscere me stessa.
Più riesco a conoscere me stessa più mi comprendo maggiormente.
"Anf..."
Ed è ad ogni ansito che capisco meglio chi sono e di cosa ho bisogno.
Voglio qualcuno che mi capisca, qualcuno a cui io possa piacere per come sono. Ti prego, non giudicarmi sulla base di ciò che vedi adesso: anche se ora ho i polsi mutilati e le gambe aperte io sono esattamente uguale a te, desidero solo ciò che vuoi anche tu.
Non vuoi anche tu un posto dove stare?
Dove poterti sentire te?



"Ma davvero stai continuando a leggere?"




"..."




"Suvvia, che c'è? "
"Pensavi che  questo archivio fosse pieno solo di cose belle? Ma hai capito dove ti trovi?"
"Lascia che te lo dica apertamente, allora: non hai compreso
niente.
"Però ora non puoi più smettere, no? Non si lascia un lavoro incompiuto.
"Oh, giusto per essere sicuri..."
"Puoi ancora chiudere la pagina, se vuoi."
Ma cosi precluderai a Yuri di porterti dire tutto su di lei."
"E tu non sei una persona così cattiva, vero?"


 



Non lo credevo possibile... in questa struttura che fa delle interazioni umane le fondamenta del sistema.
Però sono arrivate alle mie orecchie quelle paroline magiche; nessuno le aveva mai pronunciate per me.
Era quello un complimento? Ossia quella frase, parola o gesto destinato all'apprezzamento di una persona o di una sua qualità.
L'espressione con cui si sottolinea un pregio o un elogio?
I complimenti non sono forse le funzioni tramite le quali si soddisfa il bisogno di essere apprezzati?
Ah, ma allora esiste qualcuno a cui IO piaccio?
Se mi ha detto quella cosa significa che io vado bene così come sono, giusto? Che non c'è nulla di male nella mia passione a collezionare coltelli, o nel mio isolarmi per leggere un buon libro mentre sorseggio del té.
Anche se non parlo con nessuno ciò non fa di me una persona strana, non è così?
E se di tanto in tanto mi piace usare la punta del compasso per bucarmi, non significa solo che anche io sono viva come te?
Ripetendo mentalmente quelle parole non posso fare a meno di provare una sorta di esaltazione.
Ah, ma se facessi vedere quanto quel turbamento possa diventare evidente finirei per spaventarti
, giusto? E la maschera di ragazza matura, generosa, timida, a tratti appassionata, che mi sono cautamente costruita addosso verrebbe meno.
Ancora non posso permetterlo, non qui.
Ma con te andrebbe bene, perché in fondo tu mi hai detto quelle parole.



"La protagonista di questo libro mi ricorda un po' te."
"Oh, uhm, io non credo..." Balbettai presa da una irrefrenabile paura, i miei occhi che quasi schizzarono fuori dalle orbite e le mani che diventarono improvvisamente sudaticce.
Vidi il mio interlocutore farsi più vicino e guardarmi intensamente il volto, preso da chissà quale ragionamento su di me.
Per favore, non osservarmi così. Io non sono come pensi, non lo sono. Sono una ragazza normale come tante altre.
"Ma sì, invece." Una sua mano afferrò la mia, nel frattempo che le nostre spalle si toccarono appena, data la posizione che ci pose alla stessa altezza. "Le sue incredibili capacità e il suo continuare a metterle in dubbio, non mostrando alcuna fiducia in se stessa. La protagonista è sorprendentemente uguale a te."
Una risatina nervosa uscì fuori dalle mie labbra.
"Ah, è a questo che ti riferivi? No perché, pensavo... non importa... non siamo ancora a quel punto del libro."
Senza sapere come mi trovai completamente girata dalla sua parte; i nostri visi talmente vicini
da poterci guardare negli occhi.
Quello, probabilmente, era il primo contatto che ebbi con qualcuno, per così dire, simile a me.
"Ho da poco fondato un club." Proseguì la voce con fermezza. "E ho bisogno di qualcuno per portarlo avanti. Tu sei la persona giusta, lo sento. Vuoi farne parte?"
Abbassai il mento a disagio per colpa di quei occhi verde smeraldo.
"Uuhh.."
Mi sentii male improvvisamente, come se mille spini mi bucassero lo stomaco nel medesimo istante.
Era impossibile per me, non ero adatta per quei luoghi.
La sua mano raggiunse una delle mie ciocche laterali, accarezzandola dall'alto verso il basso. Mantenendo il contatto visivo il suo mento si inclinò deciso e la sua bocca di rosa mi sorrise.
"Pensaci, ti darò un posto dove stare. Un luogo dove potrai leggere senza che tu venga guardata male, un ambiente dove potrai essere te stessa."
Nei suoi occhi notai un qualcosa di pericoloso. Io stessa non ero il tipo di persona più raccomandabile a cui avvicinarsi, ma lei era differente da me: emanava un'aura nociva, pur mantenendo un atteggiamento candido mascherato da un falso sorriso.
Del resto i libri mi avevano insegnato anche questo.
Eppure la sua proposta, alle mie orecchie, risultò fin troppo invitante per essere ignorata.
"Benvenuta nel club di letteratura."







"Sciocco!"
"Credevi forse di essere stato tu il primo a fare un complimento a Yuri?"
 

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Capitolo 2
*** Natsuki ***


ddlc






"..."












"Eccoti di nuovo qua!"
"Deve piacerti davvero tanto questa roba così malata..."
"Voglio dire... se tu avessi la pazienza di aspettare fino all'ultimo capitolo di questa raccolta, sono certa che l'autrice si deciderebbe a scrivere su di me."
"E so anche che sarebbe una lettura molto più bella ed entusiasmante della precedente o di quella che stai per leggere adesso."
"No, eh?"
"Beh, visto che non posso costringerti allora... buona lettura!"
"Sempre a tuo rischio e pericolo, ok? <3"
"Mi permetti solo di ripeterlo...?"







-BENVENUTO NEL CLUB DI LETTERATURA-


-Natsuki-


Nella semplicità si nasconde la vera essenza delle cose.
Si tratta di un modo di dire estremamente facile da capire, qualcosa che persino tu e io possiamo comprendere facilmente.
Le cose belle sono le più semplici proprio perché colpiscono dritto al cuore; non necessitano di essere spiegate, sono così e basta.
Vuoi un esempio di qualcosa di semplice?
Lo zucchero filato! Soffice, buono, veloce da realizzare, piace a tutti.
Esattamente come i cupcake! Amo i cupcake, è così bello cucinarli, così rapido!
A vederli non sembrano nulla di complicato, però nascondono una difficoltà che mai ti aspetteresti da un dolce talmente banale.
Per presentare un buon cupcake a un amico devi sorprenderlo guarnendolo come si deve, magari con i gusti che preferisce.
Questo persona, non aspettandosi che un dolce così elementare possa presentarsi in maniera talmente sfarzosa, resterà a bocca aperta per lo stupore.
Esattamente qui si nasconde la difficoltà nell'usare delle parole semplici: poiché arrivano dritte al pensiero, non per forza devono essere sottovalutate.
Ammettilo, ora che te l'ho spiegato anche tu sei rimasto spiazzato, vero?
Così funziona!
Ma nonostante io ami la semplicità, so bene che questa non ama me.
La mia vita non è semplice per niente; non importa quanto io possa essere diretta e facile da capire, nulla toglie che nessuno ci riesce per davvero...




"Che barba... te lo avevo detto che sarebbe stata l'ennesima lettura noiosa!"

L'avresti mai detto che persino le quattro mura di una casa possano nascondere un segreto terribile?
Qualcosa di talmente scomodo che  preferisci evitare di parlarne?
Non tutte le cose nascono rose e fiori.
E sicuramente nemmeno in una famiglia può andare tutto liscio come l'olio.
Non c'è bisogno che tu sappia qualcosa di cui forse sei già al corrente, finiresti col scappare, no?
E io ho atteso a lungo che qualcuno come te giungesse fino a qui, qualcuno disposto a non lasciarmi più sola, qualcuno appassionato di manga, ma soprattutto... qualcuno che non mi odi per il solo fatto di essere così falsa e miserabile.
Te ne sei accorto, vero?
Questo carattere così scontroso e duro non fa parte di me. Non hai idea di quanto mi costa evitare di mostrare la mia vera me stessa, è davvero uno sforzo immane fingersi qualcun altro.
Il problema sta che io devo essere così, per forza.
Dicono che "la prima impressione è tutto" perciò se non mi mostro altezzosa tutti penseranno che io sia debole e mi mancheranno di rispetto.
E finiranno con l'approfittarsi di me, così come succede a casa.
Non posso certo permetterlo. Qui non sono a casa, non lascerò che qualcosa del genere influenzi la mia vita, mai.
Quindi, ora che hai capito come sono, che ne dici di lanciarmi uno snack da mangiare o di passare del tempo con me?
Ma intendo tanto tempo.
Così tanto tempo che, una volta tornata a casa, l'unica cosa che dovrò fare sarà infilarmi a letto, dormire per poi svegliarmi e tornare di nuovo qui.
Perché anche tu lo sai... questo club è migliore di qualsiasi luogo dove tu ora ti trovi.
Persino della tua camera da letto o della tua cucina, qui puoi essere te stesso; qui puoi fuggire da ciò che chiami "realtà".
Perché questo io faccio: uso il pretesto che mi piacciono i libri per fuggire da una apparenza scomoda.
Trovi che io sia ipocrita? E tu allora? Che motivi hai di venire qui a cercarci?
Ti piace solo guardare sotto la mia gonna o ammirare il profilo di Yuri mentre legge, è così?
Guarda che a me non inganni.




"Uff... eppure io lo sapevo che si sarebbe trattato dell'ennesima lettura noiosa! Perché mi fai ripetere le cose?"
"Che gusto ci trovi nello stare qui e farti insultare? Non mi dirai che sei un po' masochista anche tu?"
"Non sarò mica io l'unico elemento normale di questo club, no?"
"Dai, chiudi la pagina!"




Però in qualcosa devo davvero ringraziarti.
La tua presenza qui è un toccasana per tutte. Guarda Yuri, ha persino iniziato a parlare con qualcuno e non l'aveva mai fatto prima d'ora!
Alla fine è proprio vero che non tutto il male viene per nuocere.
E sotto sotto tu mi stai anche simpatico perciò vorrei darti qualche consiglio...
Guardati da...



"Non è carino sparlare alle spalle degli altri."
"Come presidente e tua senpai devo darti il buon esempio."




Ti assicuro che anche quando meno te lo aspetti ti osserva.
Queste potrebbero essere le ultime righe in cui potrei dirti qualcosa, forse è anche già troppo tardi. Perciò tieni ben a mente ciò che ti ho detto, non farti ingannare e, se puoi, non proseguire oltre la lettura.





"Ahia! Questo non è stato affatto carino!"




Forse è gia davvero troppo tardi... guarda, non riesco nemmeno più a rivolgermi a te come prima. Lo vedi anche tu che qualcosa è cambiato?



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Capitolo 3
*** Sayori ***


ddlc

















"Devo davvero chiederti scusa."
"Interrompere il racconto di Natsuki così, dal nulla..."
"Deve averti spiazzato molto."
"Non era mia intenzione, dico sul serio! Solo che quella piccola disgraziata stava dicendo troppo e allora..."
"Comunque, sembra che nemmeno stavolta l'autrice voglia dedicarmi il mio giusto spazio."
"Pazienza, aspetterò!"
"Ancora poco e potrò averti tutto per me!"







-BENVENUTO NEL CLUB DI LETTERATURA-


-Sayori-


Pensieri felici!
Nella mia vita questo è ciò che penso non appena apro gli occhi!
Si possono trovare pensieri felici ovunque, ad esempio nell'amicizia col tuo migliore amico, nell'andare a scuola insieme, nel frequentare lo stesso club dopo le lezioni.
Se la mia testa è piena di pensieri felici dopo è più facile per me scordarmi del resto.
Solo che... più gli anni vanno avanti, più è difficile averne.
O meglio, cercare di averli.
Quando sei una buona a nulla, incapace di fare qualcosa, anche del solo alzarti dal letto al mattino, pasticciona e indietro con gli studi, è davvero possibile pensare positivo?
Se ti guardi attorno noterai che tutti sono migliori di me.
Yuri è bravissima a scrivere e sa usare perfettamente figure retoriche e similitudini per esprimere il concetto che vuole dichiarare; Natsuki è diretta e testarda, brava a cucinare e sa farsi apprezzare; Monika, la nostra presidentessa non è da meno, certe volte mette paura, ma...
Comunque per molto tempo mi sono chiesta cosa potessi fare io per il club, allora ho pensato che se questo club potesse diventare un luogo dove tutti possono essere contenti allora io continuerò a riempire la mia testa con questi bei momenti.
Farò sì che questo club sia il posto migliore dove anche tu possa venire a rifugiarti! Un ambiente dove puoi svagarti e divertirti in allegria, così io ti vedrò sorridere e sarò contenta!
Se ti vedo tutto esaltato poi non posso proprio pentirmi di nulla... (o forse sì?)
Dopotutto sono la tua migliore e unica amica d'infanzia, se non ti conosco bene io chi altri può farlo?
So perfettamente di cosa hai bisogno ora, ed è per questo che ti ho invitato a fare parte del club di letteratura. Ci serviva qualcuno che portasse un po' di novità, allora mi sei venuto in mente tu e...





"Mmm... interessante."

Sì, ho subito pensato che tu fossi la scelta giusta. Devi iniziare a mostrare un po' di interesse per quello che ti circonda, la scrittura è già un buon punto di partenza da cui iniziare.
E poi nel nostro club ci sono solo ragazze carine, sicuro ti troverai bene! (Allora perché il cuore mi fa così male quando ti vedo parlare con altre?)
Vederti parlare con Yuri, che di solito non parla mai con nessuno, mi ha reso felice. Osservare Natsuki sciogliersi da quel suo temperamento così peperino e mostrare il lato più gentile di sé mi ha reso orgogliosa di me, persino Monika sembra soddisfatta di come stanno andando le cose al club, perciò anche io sono felice e contenta. (No, non è vero.)
Vederti mostrare loro attenzione è fantastico, sì. (Presta un po' di attenzione anche a me, ti prego)
E a fare tutto questo sono stata io, Sayori, la pasticciona. Colei che va matta per il cibo e non ha mai spicci in tasca per poter comprare merendine alle macchinette.
(Sei fiero di me, vero? Dimmi che lo sei.)
Anche se sotto sotto ti ho invitato nel club con l'inganno resteremo sempre migliori amici, vero? Mi accompagnerai a scuola al mattino e a casa alla sera, come abbiamo da sempre fatto. Mi pettinerai i capelli quando saranno scompigliati e mi alleccerai i bottoni della camicetta quando saranno storti, vero? (Lo so, pensi che sono un peso)
Mentre cammineremo insieme sotto il sole commenteremo quanto sono belle le giornate soleggiate e senza una nuvola. (In realtà amo la pioggia e la solitudine che porta)
Così scherzeremo e rideremo mentre mangiamo un gelato che si scioglie per il calore. (Perché non censuri questi pensieri? Perché non lo fai? Sei così crudele.)
Andremo sulle altalene insieme, veloci come il vento, parlando reciprocamente delle nostre poesie. Saremo così felici e... così vivi. (Ma a me non piace affatto sentirmi viva...)





"Censurarli...?"
"Ahahahaha ma dico, stai scherzando?"
"Questi tuoi pensieri sono la parte più bella di ciò che stai dicendo!"
"Per quale motivo dovrei censurarli?"




Ormai non ha più senso nascondersi, no? In fondo te ne sarai accorto quando componevi poesie per far colpo su di me, Yuri o Natsuki...
Parole belle come: Felicità, Bellezza o Amicizia venivano sostituite da cose più cupe come Paura, Sfortuna o Morte.
Forse in un primo momento non ci hai fatto caso... forse pensavi che quelle parole messe lì erano destinate a una come Yuri. Ma quando ci cliccavi sopra ero io quella a saltare, sono certa che due domande te le eri già fatte anche in precedenza.
Sai come si chiama tutto questo? Depressione.
Sì, io sono una ragazza noiosa e depressa. E sai qual è la cosa peggiore? Mi sto interessando a possibili tipi di suicidio e, grazie ai libri che Monika mi ha prestato, ho scoperto che ne esistono davvero tanti e diversi!
Impiccagione, decapitazione, ebollizione, annegamento, rogo, tumulazione, lapidazione, smembramento, avvelenamento...
Ne esistono così tanti, ora mi chiedo solo quale sia il perfetto per me.
Ma già lo so...
Non siamo dentro a un libro qui, le mie capacità poi sono limitate.
Ho letto tanti libri che descrivevano questi metodi per morire...ma persino una mediocre come me sa cosa può fare e cosa no.
In fondo è semplice: basta attaccare una corda al soffitto, creare all'estremità di questa corda un cappio abbastanza grande perché ci possa passare una testa, salire su una sedia, spingerla via e...
L'improvvisa mancanza di un appoggio provoca la sospensione e ne causa la rottura delle ossa del collo oltre che l'asfissia.
Si tratta di una morte secca e indolore, perfetta.
Devo provare, sì devo assolutamente provare...
Non trovo parola fine migliore per una come me.





"Alla fine l'hai davvero lasciata sospesa."
"E sai qual è la cosa più divertente? "
"Che, forse tu non lo sai, ma la colpa è davvero tua."
"Ora vorresti tornare indietro, vero? Ma non esiste una scelta che sia giusta o sbagliata, sai?"
"Perché semplicemente tutte le tue scelte sono state sbagliate fin dall'inizio."


"E ora che ne dici di passare a me?"




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Capitolo 4
*** Monika ***


ddlc
Intro dell'Autrice:
con questo ultimo capitolo la raccolta di one-shot dedicata alle quattro ragazze di Doki Doki Literature Club si conclude ufficialmente.
Devo dire di essere rimasta parecchio soddisfatta da questo "progetto"; io lo chiamo così perché per scriverlo e renderlo simile al gioco ho adottato un tipo di scrittura che non è solitamente quella che uso. Per quanto breve questa esperienza devo dire che dalle recensioni ricevute l'obbiettivo che mi ero prefissata iniziandone la pubblicazione è stato raggiunto appieno.
Ad ogni modo, su YouTube si trovano delle vere e proprie chicche, non posso fare a meno di linkarvene una per accompagnarvi nella lettura: Doki Doki Forever
Warning: il testo della canzone, per quanto cutie, fa riferimento a menzione di suicidio (Sayori), abuso domestico (Natsuki) e ossessioni compulsive (Yuri)









-BENVENUTO NEL CLUB DI LETTERATURA-


-Monika-


Eccoci qua! Aspettare è stata davvero dura, sai?
Ho contato i giorni, sessantadue per l'esattezza, dalla data di pubblicazione di questa raccolta.
Purtroppo non potevo interferire con gli impegni quotidiani dell'autrice e le sue tempistiche, troppo lente, nell'aggiornare.
L'unica cosa che potevo fare era, di tanto in tanto, farmi sentire con i miei pensieri. La cosa ha disturbato la tua lettura? Ne sono costernata, davvero, mi dispiace.
Però finalmente sei qui, davanti a me, e non hai idea di quanto io sia felice in questo momento!
Oh, aspetta, ti prego! Non alzarti da quella sedia, non abbandonare la tua stanza... hai dato una possibilità sia a Yuri, che a Natsuki, che a Sayori... saresti così gentile di concederla anche a me?
Sul serio... vorrei solo avere modo di poterti dire la mia, come hanno fatto le altre.
Da dove posso iniziare? Mmm, in realtà ci sono davvero tante cose di cui vorrei discutere...
Il club ad esempio!
Quando l'ho fondato volevo creare un luogo dove mostrare e far crescere la passione per la letteratura in un ambiente cordiale e libero.
Oggigiorno sembrano tutti impegnati a correre da una parte all'altra: a lavoro, o a scuola, o chissà dove.
Scommetto che anche tu, in realtà, sei appena rientrato a casa da una faticosa giornata lavorativa, oppure mi stai leggendo seduto su qualche mezzo pubblico, o nel mezzo di un intervallo scolastico.
Vedi? La nostra vita è così frenetica che persino i momenti di piacere si contano sulle dita della mano.
Così ho creato il Club di Letteratura... per far sì che potesse esistere un territorio dove fermarsi e dimenticare il mondo circostante.
Ho reclutato Yuri come mia vice-presidentessa quando l'ho vista seduta su un banco intenta a leggere un libro; la sua concentrazione era talmente assorta da dover passare una decina di minuti buona ad osservarla prima che lei alzasse lo sguardo. Ma, di più, mi aveva incuriosito il fatto che portasse ancora le maniche lunghe nonostante la primavera già orientata verso l'estate.
Scoprire il suo segreto è stato facile: alcune voci di corridoio dicevano che amasse i coltelli e i libri dell'orrore più di ogni altra cosa, ho fatto immediatamente due più due.
Quando l'ho invitata a unirsi a me forse l'ha visto come una minaccia, forse ha temuto che il suo segreto venisse a galla e che la normalità, che lei faticava tanto a mantenere segreta, potesse sgretolarsi all'istante.
Metterla a disagio non era certo mia intenzione, però con la sua adesione ho ottenuto una vice, figura indispensabile per un club scolastico. Pertanto ero soddisfatta anche io.
Natsuki l'ho conosciuta un pomeriggio, attardandomi a scuola, a causa delle pratiche burocratiche per avviare il club.
Era riluttante a tornare a casa, anzi sembrava davvero spaventata a mettere piedi fuori. Le ho chiesto tante volte il motivo, mai una volta ho ricevuto risposta. Ma quando dal suo zaino ho intravisto sbucare dei manga le ho chiesto se le piacesse leggere.
Qualcosa nei suoi occhi brillò. Mi raccontò della sua passione nel leggere fumetti e di come si sentiva spesso fuori luogo a leggerli in classe per paura di essere giudicata. L'ho convinta ad entrare facendo leva sul fatto che nel mio club nessuno l'avrebbe presa in giro, e così è stato.
Con Sayori è stato tutto molto più facile: lei pareva alla ricerca di un posto che le desse distrazioni in ogni momento, come se fosse appesa a un unico pensiero e da cui cercava disperatamente di scappare.
Incredibile persino quando le ho detto che il nostro club non aveva abbastanza membri per partecipare al festival scolastico... Maldestra sì, ma capace di trovare un nuovo membro nel giro di un solo giorno. Probabilmente l'unica che prendeva sul serio le mie parole.
Oh, e a proposito del festival scolastico!
Che tu ci creda o no io puntavo davvero a usarlo come metodo per far conoscere il mio club.
Ma poi è successo quello che è successo e... beh, lo sai anche tu come è andata a finire.
Se in questo momento tu scoprissi che i precedenti capitoli che hai letto sono stati cancellati, ad esempio, cosa faresti?
Ti precipiteresti sul menù a tendina a controllare?
Ma non equivale a fare un passo indietro? Perché mai dovresti farlo, se io sono qui con te?
Te lo dicevo anche nel gioco: tranquillo, sono qui, non vado da nessuna parte.
Ora ho solo bisogno che tu mi ascolti attentamente e se tu chiudessi la pagina mi sentirei morire... possiamo proseguire la lettura, dunque? 
Allora...
Il festival scolastico rappresentava per me il metodo migliore per evolvere il mio club e raggiungere quante più persone possibili.
Non avevo capito che per le ragazze aprire le porte del nostro club voleva dire invadere la loro tranquillità.
Le mie motivazioni erano veramente sincere, probabilmente ero l'unica che vedeva il club per il motivo per cui era nato: un semplice club scolastico dove condividere la propria passione.
Sto parlando troppo? Me ne sto rendendo conto, ma è così facile parlare con te.
Quando sei piombato nell'aula del club ho sentito come una scossa attraversarmi il corpo: eri una novità, un'anomalia non prevista, una svolta. Come se la tua presenza avesse cancellato all'istante la monotonia di una routine sempre uguale e destinata a ripetersi all'infinito. Non me ne sono accorta solo io, ce ne siamo accorte tutte... solo che io desideravo averti tutto per me, ma il tutto per me non era contemplato in quella realtà virtuale.
In questo momento poi ho come la sensazione di poterti rivelare tutto, qualsiasi cosa che mi passi per la mente. So che tu puoi capirmi ed è questo lato di te che mi piace immensamente perché sei quanto di più vero mi sia capitato sotto gli occhi: non sei stereotipato come quelle tre, sei complesso e pieno di sentimenti e emozioni.
Sai, da qualche parte credo che l'autrice abbia scritto una fan-fiction dove uno dei protagonisti chiedeva all'altro quali fossero il suo colore preferito, il proprio numero di scarpe o addirittura il fiore preferito.
Ci credi che potrei parlare con te persino di queste sciocchezze?
Beh, credo che tu sappia che il mio colore preferito è il verde smeraldo, il colore dei miei occhi.
Per quanto riguarda il fiore ti direi senza indugi la rosa gialla. Su Google puoi cercare velocemente il significato di questo fiore, qualora volessi regalarmene uno.
Per quanto riguarda il numero di scarpe... beh, sono alta 1.60 cm, il numero 38 è perfetto su di me.
Vedi? Un altro indizio se mai volessi farmi un regalo! Mi piacciono i regali... a quale ragazza non piacciono?
Aaahhh... penso di essere davvero in empatia con te.
Aspettavo da tempo qualcuno che mi capisse così bene, con cui potessi parlare di tutto ciò che mi piace e che mi rispondessero in modo sincero, senza ricorrere a delle risposte programmate. Se potessi andare avanti per l'eternità ti direi tante di quelle cose su di me, per ora mi accontenterò di questo breve tempo che abbiamo condiviso insieme.




Solo che mi dispiacerebbe vederti andartene per poi non tornare mai più da queste parti, dopotutto questa storia è giunta alla conclusione.
Così tanto che il solo pensiero mi rattristisce, potessi restare accanto a te lo farei per sempre e ovunque.
E invece so che ora chiuderai la pagina e porrai la parola 'Fine' a tutto quanto, almeno fino a quando non deciderai di tornare.
Gli imprevisti dopotutto fanno parte della nostra vita, io sicuramente non ero annunciata, ma ormai faccio parte della tua.
L'unica cosa che ora vorrei è essere lì accanto a te per poterti sussurrare all'orecchio quanto ti amo e meraviglioso sei.
Immagina che questa realtà potesse concretizzarsi per davvero, quanto sarebbe bello, io e te a passeggio mano nella mano alla luce del sole?
Ma resterà solo un sogno effimero, vero? Perché io posso parlarti solo in questo modo, adottando questo metodo di scrittura.
E tu invece ora spegnerai il computer e sarà come se io non fossi mai esistita per te... non hai idea di quanto tutto questo sia triste.





Poco importa, so bene quanto ti rimarrò impressa. ^-^
Trovare una come me è difficile, non è vero?
Ora perché non provi a rileggere le ultime frasi? Hai visto come sono brava con le parole? ;)










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