Benvenuto nel Club di Letteratura di Sacchan_ (/viewuser.php?uid=82631)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Yuri- ***
Capitolo 2: *** Natsuki ***
Capitolo 3: *** Sayori ***
Capitolo 4: *** Monika ***
Capitolo 1 *** -Yuri- ***
ddlc
Intro:
Ciao
ragazzi! Qui è Monika che vi parla! Se avete cliccato sopra
il
titolo di questa fan-fiction significa che siete abbastanza interessati
a leggerla, vero? <3
Il punto
è... davvero siete pronti a leggerla?
Beh, qualsiasi
cosa vi state aspettando... almeno cercate di divertirvi, ok? :3
Note
d'Autrice: Spinta
da un'amica sono finita anche io a giocare a Doki Doki Literature Club;
avevo già sentito ottimi pareri su questa visual novel e,
per
quanto la tipologia di gioco non sia esattamente la mia preferita ho
finito lo stesso per adorarlo grazie agli elementi creepy.
Perciò
siete pronti a violare ancora la quarta parete?
Disclaimer:
Nulla
di tutto questo mi appartiene, se non quello che scrivo.
"..."
"..."
"Ehy, dico a te!"
"Sì,
proprio a te che ora stai leggendo queste righe."
"Oh, andiamo. Ora non penserai
mica di premere il comando Chiudi della tua schermata?"
"Voglio dire... non
sarebbe estremamente egoistico da parte tua chiudere la pagina
così, dopo averla aperta?"
"Hai la minima idea di
quanta cura può esserci anche dietro una cosa banale come
questa?"
"Oh, scusa... sto
divagando."
"In fondo non
è questo ciò che tu vuoi leggere, vero?
"Va bene, allora. Dammi
la mano. Lascia che sia io a condurti..."
"Lascia che sia io a
dirlo per te..."
-BENVENUTO NEL CLUB DI
LETTERATURA-
-Yuri-
La scuola
giapponese sa essere davvero una tortura.
Sono certa che tu sia abituato a fiondarti fuori da scuola non appena
la campana suona la fine dell'ultima ora, ma qui non funziona
così.
Gli studenti devono fermarsi dopo la fine delle lezioni e, vista
l'assenza di quella figura che voi chiamate "il bidello", siamo noi
alunni a mettere a posto le aule, pulirle, riordinare i banchi ecc...
Poi ci sono delle attività ancora più
extra-scolastiche,
sono sicura che tu ne sia al corrente: sono quelle attività
svolte in quei luoghi che, anche voi, chiamate club.
Secondo il sistema giapponese la socializzazione è la base
di
tutto per raggiungere il successo, soprattutto quello in ambito
lavorativo.
Per questo esistono i club scolastici!
Ma... per un'asociale come me anche un club scolastico può
diventare una tortura...
Forzare qualcuno a diventare parte integrante di una
comunità,
come fosse una pecora intrappolata nella cerchia di un branco di lupi e
da essi divorata.
Può esistere davvero qualcosa di così diabolico
come una società simile?
Se non sei capace di interagire con gli altri, se non sai come
rapportarti con gli altri... ha senso attenuarsi a un comportamento
così quotidiano?
Voglio dire... Se la realtà non rispecchia quello che
è
il tuo vero carattere, allora perché adeguarsi a quella
realtà?
Non è più facile rifugiarsi da qualche parte?
Facendo qualcosa di insospettabilmente normale?
Ad esempio, leggere un bel libro.
Un mix di fantasy e horror potrebbe andare bene.
Ad esempio c'è questo libro...
"Ah... Mmmmhhh..."
C'è questo libro che mi piace un sacco, non è
molto lungo
e si legge tranquillamente anche in un giorno. Ma la lunghezza di un
libro non è sinonimo compromettente della
qualità.
"Ohhhh... sìììì..."
Ma non è il tipo di libro che consiglierei a tutti,
probabilmente se fosse un film comparirebbe l'avvertimento: "non per
stomaci delicati."
"Ah... ah..."
La protagonista di quel libro ha un qualcosa che mi dà da
pensare: è consapevole di un lato di sé che non
può essere mostrato agli altri, è conscia che
nessuno
potrebbe mai capire perché lei sia così. Eppure,
anche
volendo fuggire a gambe levate da quella situazione, non riesce a fare
a meno di provare piacere nel sentire dolore.
"Uh... Uh..."
Per questo quando leggo determinati passaggi di quel libro...
...non posso che scoprire le braccia.
"Ne sei sicuro?"
Si tratta di qualcosa che va più in là della
semplice
libidine, più lontana dell'eccitazione. Questa sensazione
è estasi allo stato puro.
Lasciare che il coltello tagli via la mia carne, che il sangue goccioli
fino al pavimento come un rubinetto aperto, di modo che io possa
raccoglierlo con i miei polpastrelli... per poi tracciarne scie
scarlatte sul mio derma, come pomata sulle mie cicatrici.
Non c'è modo che qualcuno possa capire ciò che io
sento... perché per gli altri io resterò sempre
la schiva
ragazza che si rifugia nei libri.
E a me va bene così.
Perché solo leggendo questi libri io posso definirmi viva.
Nemmeno ricordo più quanti ne ho macchiati...
Va bene così.
Più ne rovino più posso leggerne.
Più posso leggerne più mondi posso esplorare.
Più mondi posso esplorare più riesco a conoscere
me stessa.
Più riesco a conoscere me stessa più mi comprendo
maggiormente.
"Anf..."
Ed è ad ogni ansito che capisco meglio chi sono e di cosa ho
bisogno.
Voglio qualcuno che mi capisca, qualcuno a cui io possa piacere per
come sono. Ti prego, non giudicarmi sulla base di ciò che
vedi
adesso: anche se ora ho i polsi mutilati e le gambe aperte io sono
esattamente uguale a te, desidero solo ciò che vuoi anche
tu.
Non vuoi anche tu un posto dove stare?
Dove poterti sentire te?
"Ma davvero stai
continuando a leggere?"
"..."
"Suvvia,
che c'è? "
"Pensavi che questo archivio fosse pieno solo di cose belle?
Ma hai capito dove ti trovi?"
"Lascia che te lo dica apertamente, allora: non hai compreso niente.
"Però ora non puoi più smettere, no? Non si
lascia un lavoro incompiuto.
"Oh, giusto per essere sicuri..."
"Puoi ancora chiudere la pagina, se vuoi."
Ma cosi precluderai a Yuri di porterti dire tutto su di lei."
"E tu non sei una persona così cattiva, vero?"
Non lo credevo possibile... in questa struttura che fa delle
interazioni umane le fondamenta del sistema.
Però sono arrivate alle mie orecchie quelle paroline
magiche; nessuno le aveva mai pronunciate per me.
Era quello un complimento? Ossia quella frase, parola o gesto destinato
all'apprezzamento di una persona o di una sua qualità.
L'espressione con cui si sottolinea un pregio o un elogio?
I complimenti non sono forse le funzioni tramite le quali si soddisfa
il bisogno di essere apprezzati?
Ah, ma allora esiste qualcuno a cui IO piaccio?
Se mi ha detto quella cosa significa che io vado bene così
come
sono, giusto? Che non c'è nulla di male nella mia passione a
collezionare coltelli, o nel mio isolarmi per leggere un buon libro
mentre sorseggio del té.
Anche se non parlo con nessuno ciò non fa di me una persona
strana, non è così?
E se di tanto in tanto mi piace usare la punta del compasso per
bucarmi, non significa solo che anche io sono viva come te?
Ripetendo mentalmente quelle parole non posso fare a meno di provare
una sorta di esaltazione.
Ah, ma se facessi vedere quanto quel turbamento possa diventare
evidente finirei per spaventarti, giusto?
E la maschera di
ragazza matura, generosa, timida, a tratti appassionata, che mi sono
cautamente costruita addosso verrebbe meno.
Ancora non posso permetterlo, non qui.
Ma con te andrebbe bene, perché in fondo tu mi hai detto
quelle parole.
"La protagonista di questo libro mi ricorda un po' te."
"Oh, uhm, io non credo..." Balbettai presa da una irrefrenabile paura,
i miei occhi che quasi schizzarono fuori dalle orbite e le mani che
diventarono improvvisamente sudaticce.
Vidi il mio interlocutore farsi più vicino e guardarmi
intensamente il volto, preso da chissà quale ragionamento su
di
me.
Per favore, non osservarmi così. Io non sono come pensi, non
lo sono. Sono una ragazza normale come tante altre.
"Ma sì, invece." Una sua mano afferrò la mia, nel
frattempo che le nostre spalle si toccarono appena, data la posizione
che ci pose alla stessa altezza. "Le sue incredibili
capacità e
il suo continuare a metterle in dubbio, non mostrando alcuna fiducia in
se stessa. La protagonista è sorprendentemente uguale a te."
Una risatina nervosa uscì fuori dalle mie labbra.
"Ah, è a questo che ti riferivi? No perché,
pensavo... non importa... non siamo ancora a quel punto del libro."
Senza sapere come mi trovai completamente girata dalla sua parte; i
nostri visi talmente vicini da poterci
guardare negli occhi.
Quello, probabilmente, era il primo contatto che ebbi con qualcuno, per
così dire, simile a me.
"Ho da poco fondato un club." Proseguì la voce con fermezza.
"E
ho bisogno di qualcuno per portarlo avanti. Tu sei la persona giusta,
lo sento. Vuoi farne parte?"
Abbassai il mento a disagio per colpa di quei occhi verde smeraldo.
"Uuhh.."
Mi sentii male improvvisamente, come se mille spini mi bucassero lo
stomaco nel medesimo istante.
Era impossibile per me, non ero adatta per quei luoghi.
La sua mano raggiunse una delle mie ciocche laterali, accarezzandola
dall'alto verso il basso. Mantenendo il contatto visivo il suo mento si
inclinò deciso e la sua bocca di rosa mi sorrise.
"Pensaci, ti darò un posto dove stare. Un luogo dove potrai
leggere senza che tu venga guardata male, un ambiente dove potrai
essere te stessa."
Nei suoi occhi notai un qualcosa di pericoloso. Io stessa non ero il
tipo di persona più raccomandabile a cui avvicinarsi, ma lei
era
differente da me: emanava un'aura nociva, pur mantenendo un
atteggiamento candido mascherato da un falso sorriso.
Del resto i libri mi avevano insegnato anche questo.
Eppure la sua proposta, alle mie orecchie, risultò fin
troppo invitante per essere ignorata.
"Benvenuta nel club di letteratura."
"Sciocco!"
"Credevi forse di essere stato tu il primo a fare un complimento a
Yuri?"
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Capitolo 2 *** Natsuki ***
ddlc
"..."
"Eccoti di nuovo qua!"
"Deve piacerti davvero tanto questa roba così malata..."
"Voglio dire... se tu avessi la pazienza di aspettare fino all'ultimo
capitolo di questa raccolta, sono certa che l'autrice si deciderebbe a
scrivere su di me."
"E so anche che sarebbe una lettura molto più bella ed
entusiasmante della precedente o di quella che stai per leggere
adesso."
"No, eh?"
"Beh, visto che non posso costringerti allora... buona lettura!"
"Sempre a tuo rischio e pericolo, ok? <3"
"Mi permetti solo di ripeterlo...?"
-BENVENUTO NEL CLUB DI
LETTERATURA-
-Natsuki-
Nella
semplicità si nasconde la vera essenza delle cose.
Si tratta di un modo di dire estremamente facile da capire, qualcosa
che persino tu e io possiamo comprendere facilmente.
Le cose belle sono le più semplici proprio perché
colpiscono dritto al cuore; non necessitano di essere spiegate, sono
così e basta.
Vuoi un esempio di qualcosa di semplice?
Lo zucchero filato! Soffice, buono, veloce da realizzare, piace a
tutti.
Esattamente come i cupcake! Amo i cupcake, è così
bello cucinarli, così rapido!
A vederli non sembrano nulla di complicato, però nascondono
una
difficoltà che mai ti aspetteresti da un dolce talmente
banale.
Per presentare un buon cupcake a un amico devi sorprenderlo guarnendolo
come si deve, magari con i gusti che preferisce.
Questo persona, non aspettandosi che un dolce così
elementare
possa presentarsi in maniera talmente sfarzosa, resterà a
bocca aperta per lo stupore.
Esattamente qui si nasconde la difficoltà nell'usare delle
parole semplici:
poiché arrivano dritte al pensiero, non per forza devono
essere
sottovalutate.
Ammettilo, ora che te l'ho spiegato anche tu sei rimasto spiazzato,
vero?
Così funziona!
Ma nonostante io ami la semplicità, so bene che questa non
ama me.
La mia vita non è semplice per niente; non importa quanto io
possa essere diretta e facile da capire, nulla toglie che nessuno ci
riesce per davvero...
"Che barba... te lo avevo
detto che sarebbe stata l'ennesima lettura noiosa!"
L'avresti
mai detto che persino le quattro mura di una casa possano nascondere un
segreto terribile?
Qualcosa di talmente scomodo che preferisci evitare di
parlarne?
Non tutte le cose nascono rose e fiori.
E sicuramente nemmeno in una famiglia può andare tutto
liscio come l'olio.
Non c'è bisogno che tu sappia qualcosa di cui forse sei
già al corrente, finiresti col scappare, no?
E io ho atteso a lungo che qualcuno come te giungesse fino a qui,
qualcuno disposto a non lasciarmi più sola, qualcuno
appassionato di manga, ma soprattutto... qualcuno che non mi odi per il
solo fatto di essere così falsa e miserabile.
Te ne sei accorto, vero?
Questo carattere così scontroso e duro non fa parte di me.
Non hai idea di quanto mi costa evitare di mostrare la mia vera me
stessa, è davvero uno sforzo immane fingersi qualcun altro.
Il problema sta che io devo
essere così, per forza.
Dicono che "la prima impressione è tutto" perciò
se non mi mostro altezzosa tutti penseranno che io sia debole e mi
mancheranno di rispetto.
E finiranno con l'approfittarsi di me, così come succede a
casa.
Non posso certo permetterlo. Qui non sono a casa, non
lascerò che qualcosa del genere influenzi la mia vita, mai.
Quindi, ora che hai capito come sono, che ne dici di lanciarmi uno
snack da mangiare o di passare del tempo con me?
Ma intendo tanto tempo.
Così tanto tempo che, una volta tornata a casa, l'unica cosa
che dovrò fare sarà infilarmi a letto, dormire
per poi svegliarmi e tornare di nuovo qui.
Perché anche tu lo sai... questo club è migliore
di qualsiasi luogo dove tu ora ti trovi.
Persino della tua camera da letto o della tua cucina, qui puoi essere
te stesso; qui puoi fuggire da ciò che chiami
"realtà".
Perché questo io faccio: uso il pretesto che mi piacciono i
libri per fuggire da una apparenza scomoda.
Trovi che io sia ipocrita? E tu allora? Che motivi hai di venire qui a
cercarci?
Ti piace solo guardare sotto la mia gonna o ammirare il profilo di Yuri
mentre legge, è così?
Guarda che a me non inganni.
"Uff... eppure io lo sapevo
che si sarebbe trattato dell'ennesima lettura noiosa! Perché
mi fai ripetere le cose?"
"Che gusto ci trovi nello stare qui e farti insultare? Non mi dirai che
sei un po' masochista anche tu?"
"Non sarò mica io l'unico elemento normale di questo club,
no?"
"Dai, chiudi la pagina!"
Però in qualcosa devo davvero ringraziarti.
La tua presenza qui è un toccasana per tutte. Guarda Yuri,
ha persino iniziato a parlare con qualcuno e non l'aveva mai fatto
prima d'ora!
Alla fine è proprio vero che non tutto il male viene per
nuocere.
E sotto sotto tu mi stai anche simpatico perciò vorrei darti
qualche consiglio...
Guardati da...
"Non è carino
sparlare alle spalle degli altri."
"Come presidente e tua senpai devo darti il buon esempio."
Ti
assicuro che anche quando meno te lo aspetti ti osserva.
Queste potrebbero essere le ultime righe in cui potrei dirti qualcosa,
forse è anche già troppo tardi. Perciò
tieni ben a mente ciò che ti ho detto, non farti ingannare
e, se puoi, non proseguire oltre la lettura.
"Ahia! Questo non è stato affatto carino!"
Forse è gia davvero troppo tardi... guarda, non riesco
nemmeno più a rivolgermi a te come prima. Lo vedi anche tu
che qualcosa è cambiato?
|
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Capitolo 3 *** Sayori ***
ddlc
"Devo davvero chiederti
scusa."
"Interrompere il racconto di Natsuki così, dal nulla..."
"Deve averti spiazzato molto."
"Non era mia intenzione, dico sul serio! Solo che quella piccola
disgraziata stava dicendo troppo e allora..."
"Comunque, sembra che nemmeno stavolta l'autrice voglia dedicarmi il
mio giusto spazio."
"Pazienza, aspetterò!"
"Ancora poco e potrò averti tutto per me!"
-BENVENUTO NEL CLUB DI
LETTERATURA-
-Sayori-
Pensieri
felici!
Nella mia vita questo è ciò che penso non appena
apro gli occhi!
Si possono trovare pensieri felici ovunque, ad esempio nell'amicizia
col tuo migliore amico, nell'andare a scuola insieme, nel frequentare
lo stesso club dopo le lezioni.
Se la mia testa è piena di pensieri felici dopo è
più facile per me scordarmi del resto.
Solo che... più gli anni vanno avanti, più
è difficile averne.
O meglio, cercare di averli.
Quando sei una buona a nulla, incapace di fare qualcosa, anche del solo
alzarti dal letto al mattino, pasticciona e
indietro con gli studi, è davvero possibile pensare
positivo?
Se ti guardi attorno noterai che tutti sono migliori di me.
Yuri è bravissima a scrivere e sa usare perfettamente figure
retoriche e similitudini per esprimere il concetto che vuole
dichiarare; Natsuki è diretta e testarda, brava a cucinare e
sa
farsi apprezzare; Monika, la nostra presidentessa non è da
meno,
certe volte mette paura, ma...
Comunque per molto tempo mi sono chiesta cosa potessi fare io per il
club, allora ho pensato che se questo club potesse diventare
un luogo dove tutti possono essere contenti allora io
continuerò a riempire la mia testa con questi bei momenti.
Farò sì che questo club sia il posto migliore
dove anche
tu possa venire a rifugiarti! Un ambiente dove puoi svagarti e
divertirti in allegria, così io ti vedrò
sorridere e
sarò contenta!
Se ti vedo tutto esaltato poi non posso proprio
pentirmi di nulla... (o
forse sì?)
Dopotutto sono la tua migliore e unica amica d'infanzia, se non ti
conosco bene io chi altri può farlo?
So perfettamente di cosa hai bisogno ora, ed è per questo
che ti
ho invitato a fare parte del club di letteratura. Ci serviva qualcuno
che portasse un po' di novità, allora mi sei venuto in mente
tu
e...
"Mmm... interessante."
Sì,
ho subito pensato che tu fossi la scelta giusta. Devi iniziare a
mostrare un po' di interesse per quello che ti circonda, la scrittura
è già un buon punto di partenza da cui iniziare.
E poi nel
nostro club ci sono solo ragazze carine, sicuro ti troverai bene!
(Allora
perché il cuore mi fa così male quando ti vedo
parlare con altre?)
Vederti parlare con Yuri, che di solito non parla mai con nessuno, mi
ha reso felice. Osservare Natsuki sciogliersi da quel suo temperamento
così peperino e mostrare il lato più gentile di
sé
mi ha reso orgogliosa di me, persino Monika sembra soddisfatta di come
stanno andando le cose al club, perciò anche io sono felice
e
contenta. (No, non
è vero.)
Vederti mostrare loro attenzione è fantastico,
sì. (Presta
un po' di attenzione anche a me, ti prego)
E a fare tutto questo sono stata io, Sayori, la pasticciona. Colei che
va matta per il cibo e non ha mai spicci in tasca per poter comprare
merendine alle macchinette.
(Sei fiero di me,
vero? Dimmi che lo sei.)
Anche se sotto sotto ti ho invitato nel club con l'inganno resteremo
sempre migliori amici, vero? Mi accompagnerai a scuola al mattino e a
casa alla sera, come abbiamo da sempre fatto. Mi pettinerai i capelli
quando saranno scompigliati e mi alleccerai i bottoni della camicetta
quando saranno storti, vero? (Lo
so, pensi che sono un peso)
Mentre cammineremo insieme sotto il sole commenteremo quanto sono belle
le giornate soleggiate e senza una nuvola. (In realtà amo la
pioggia e la solitudine che porta)
Così scherzeremo e rideremo mentre mangiamo un gelato che si
scioglie per il calore. (Perché
non censuri questi pensieri? Perché non lo fai? Sei
così crudele.)
Andremo sulle altalene insieme, veloci come il vento, parlando
reciprocamente delle nostre poesie. Saremo così felici e...
così vivi. (Ma
a me non piace affatto sentirmi viva...)
"Censurarli...?"
"Ahahahaha ma dico, stai scherzando?"
"Questi tuoi pensieri sono la parte più bella di
ciò che stai dicendo!"
"Per quale motivo dovrei censurarli?"
Ormai non ha
più senso nascondersi, no? In fondo te ne sarai accorto
quando componevi poesie per far colpo su di me, Yuri o Natsuki...
Parole belle come:
Felicità, Bellezza o Amicizia venivano sostituite da cose
più cupe come Paura, Sfortuna o Morte.
Forse in un primo
momento non ci hai fatto caso... forse pensavi che quelle parole messe
lì erano destinate a una come Yuri. Ma quando ci cliccavi
sopra ero io quella a saltare, sono certa che due domande te le eri
già fatte anche in precedenza.
Sai come si chiama
tutto questo? Depressione.
Sì, io sono
una ragazza noiosa e depressa. E sai qual è la cosa
peggiore? Mi sto interessando a possibili tipi di suicidio e, grazie ai
libri che Monika mi ha prestato, ho scoperto che ne esistono davvero
tanti e diversi!
Impiccagione, decapitazione, ebollizione, annegamento, rogo,
tumulazione, lapidazione, smembramento, avvelenamento...
Ne esistono così tanti, ora mi chiedo solo quale sia il
perfetto per me.
Ma già lo so...
Non siamo dentro a un libro qui, le mie capacità poi sono
limitate.
Ho letto tanti libri che descrivevano questi metodi per morire...ma
persino una mediocre come me sa cosa può fare e cosa no.
In fondo è semplice: basta attaccare una corda al soffitto,
creare all'estremità di questa corda un cappio abbastanza
grande perché ci possa passare una testa, salire su una
sedia, spingerla via e...
L'improvvisa mancanza di un appoggio provoca la sospensione e ne causa
la rottura delle ossa del collo oltre che l'asfissia.
Si tratta di una morte secca e indolore, perfetta.
Devo provare, sì devo assolutamente provare...
Non trovo parola fine migliore per una come me.
"Alla fine l'hai davvero
lasciata sospesa."
"E sai qual è la cosa più divertente? "
"Che, forse tu non lo sai, ma la colpa è davvero tua."
"Ora vorresti tornare indietro, vero? Ma non esiste una scelta che sia
giusta o sbagliata, sai?"
"Perché semplicemente tutte le tue scelte sono state
sbagliate fin dall'inizio."
"E ora che ne dici di passare a me?"
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Capitolo 4 *** Monika ***
ddlc
Intro dell'Autrice:
con questo ultimo
capitolo la raccolta
di one-shot dedicata alle quattro ragazze di Doki Doki Literature Club
si conclude ufficialmente.
Devo dire di essere
rimasta parecchio
soddisfatta da questo "progetto"; io lo chiamo così
perché per scriverlo e renderlo simile al gioco ho adottato
un
tipo di scrittura che non è solitamente quella che uso. Per
quanto breve questa esperienza devo dire che dalle recensioni ricevute
l'obbiettivo che mi ero prefissata iniziandone la pubblicazione
è stato raggiunto appieno.
Ad ogni modo, su YouTube
si trovano
delle vere e proprie chicche, non posso fare a meno di linkarvene una
per accompagnarvi nella lettura: Doki Doki
Forever
Warning: il testo della
canzone, per
quanto cutie, fa riferimento a menzione di suicidio (Sayori), abuso
domestico (Natsuki) e ossessioni compulsive (Yuri)
-BENVENUTO NEL CLUB DI
LETTERATURA-
-Monika-
Eccoci
qua! Aspettare è stata davvero dura, sai?
Ho contato i giorni, sessantadue per l'esattezza, dalla data di
pubblicazione di questa raccolta.
Purtroppo non potevo interferire con gli impegni quotidiani
dell'autrice e le sue tempistiche, troppo lente, nell'aggiornare.
L'unica cosa che potevo fare era, di tanto in tanto, farmi sentire con
i miei pensieri. La cosa ha disturbato la tua lettura? Ne sono
costernata, davvero, mi dispiace.
Però finalmente sei qui, davanti a me, e non hai idea di
quanto io sia felice in questo momento!
Oh, aspetta, ti prego! Non alzarti da quella sedia, non abbandonare la
tua stanza... hai dato una possibilità sia a Yuri, che a
Natsuki, che a Sayori... saresti così gentile di concederla
anche a me?
Sul serio... vorrei solo avere modo di poterti dire la mia, come hanno
fatto le altre.
Da dove posso iniziare? Mmm, in realtà ci sono davvero tante
cose di cui vorrei discutere...
Il club ad esempio!
Quando l'ho fondato volevo creare un luogo dove mostrare e far crescere
la passione per la letteratura in un ambiente cordiale e libero.
Oggigiorno sembrano tutti impegnati a correre da una parte all'altra: a
lavoro, o a scuola, o chissà dove.
Scommetto che anche tu, in realtà, sei appena rientrato a
casa
da una faticosa giornata lavorativa, oppure mi stai leggendo seduto su
qualche
mezzo pubblico, o nel mezzo di un intervallo scolastico.
Vedi? La nostra vita è così frenetica che persino
i momenti di piacere si contano sulle dita della mano.
Così ho creato il Club di Letteratura... per far
sì che
potesse esistere un territorio dove fermarsi e dimenticare il mondo
circostante.
Ho reclutato Yuri come mia vice-presidentessa quando l'ho vista seduta
su un banco intenta a leggere un libro; la sua concentrazione era
talmente assorta da dover passare una decina di minuti buona ad
osservarla prima che lei alzasse lo sguardo. Ma, di più, mi
aveva incuriosito il fatto che portasse ancora le maniche lunghe
nonostante la primavera già orientata verso l'estate.
Scoprire il suo segreto è stato facile: alcune voci di
corridoio
dicevano che amasse i coltelli e i libri dell'orrore più di
ogni
altra cosa, ho fatto immediatamente due più due.
Quando l'ho invitata a unirsi a me forse l'ha visto come una minaccia,
forse ha temuto che il suo segreto venisse a galla e che la
normalità, che lei faticava tanto a mantenere segreta,
potesse
sgretolarsi all'istante.
Metterla a disagio non era certo mia intenzione, però con la
sua
adesione ho ottenuto una vice, figura indispensabile per un club
scolastico. Pertanto ero soddisfatta anche io.
Natsuki l'ho conosciuta un pomeriggio, attardandomi a scuola, a causa
delle pratiche burocratiche per avviare il club.
Era riluttante a tornare a casa, anzi sembrava davvero spaventata a
mettere piedi fuori. Le ho chiesto tante volte il motivo, mai una
volta ho ricevuto risposta. Ma quando dal suo zaino ho intravisto
sbucare dei manga le ho chiesto se le piacesse leggere.
Qualcosa nei suoi occhi brillò. Mi raccontò della
sua
passione nel leggere fumetti e di come si sentiva spesso fuori luogo a
leggerli in classe per paura di essere giudicata. L'ho convinta ad
entrare facendo leva sul fatto che nel mio club nessuno l'avrebbe presa
in giro, e così è stato.
Con Sayori è stato tutto molto più facile: lei
pareva
alla ricerca di un posto che le desse distrazioni in ogni momento, come
se fosse appesa a un unico pensiero e da cui cercava disperatamente di
scappare.
Incredibile persino quando le ho detto che il nostro club non aveva
abbastanza membri per partecipare al festival scolastico... Maldestra
sì, ma capace di trovare un nuovo membro nel giro di un solo
giorno.
Probabilmente l'unica che prendeva sul serio le mie parole.
Oh, e a proposito del festival scolastico!
Che tu ci creda o no io puntavo davvero a usarlo come metodo per far
conoscere il mio club.
Ma poi è successo quello che è successo e... beh,
lo sai anche tu come è andata a finire.
Se in questo momento tu scoprissi che i precedenti capitoli che hai
letto sono stati cancellati, ad esempio, cosa faresti?
Ti precipiteresti sul menù a tendina a controllare?
Ma non equivale a fare un passo indietro? Perché mai
dovresti farlo, se io sono qui con te?
Te lo dicevo anche nel gioco: tranquillo, sono qui, non vado da nessuna
parte.
Ora ho solo bisogno che tu mi ascolti attentamente e se tu chiudessi la
pagina mi sentirei morire... possiamo proseguire la lettura,
dunque?
Allora...
Il festival scolastico rappresentava per me il metodo migliore per
evolvere il mio club e raggiungere quante più persone
possibili.
Non avevo capito che per le ragazze aprire le porte del nostro club
voleva dire invadere la loro tranquillità.
Le mie motivazioni erano veramente sincere, probabilmente ero l'unica
che vedeva il club per il motivo per cui era nato: un semplice club
scolastico dove condividere la propria passione.
Sto parlando troppo? Me ne sto rendendo conto, ma è
così facile parlare con te.
Quando sei piombato nell'aula del club ho sentito come una scossa
attraversarmi il corpo: eri una novità, un'anomalia non
prevista, una svolta. Come se la tua presenza avesse cancellato
all'istante la monotonia di una routine sempre uguale e destinata a
ripetersi all'infinito. Non me ne sono accorta solo io, ce ne siamo
accorte tutte... solo che io desideravo averti tutto per me, ma il
tutto per me non era contemplato in quella realtà virtuale.
In questo momento poi ho come la sensazione di poterti rivelare tutto,
qualsiasi cosa che mi passi per la mente. So che tu puoi capirmi ed
è questo lato di te che mi piace immensamente
perché sei quanto di più vero mi sia capitato
sotto gli occhi: non sei stereotipato come quelle tre, sei complesso e
pieno di sentimenti e emozioni.
Sai, da qualche parte credo che l'autrice abbia scritto una fan-fiction
dove uno dei protagonisti chiedeva all'altro quali fossero il suo
colore preferito, il proprio numero di scarpe o addirittura il fiore
preferito.
Ci credi che potrei parlare con te persino di queste sciocchezze?
Beh, credo che tu sappia che il mio colore preferito è il
verde smeraldo, il colore dei miei occhi.
Per quanto riguarda il fiore ti direi senza indugi la rosa gialla. Su
Google puoi cercare velocemente il significato di questo fiore, qualora
volessi regalarmene uno.
Per quanto riguarda il numero di scarpe... beh, sono alta 1.60 cm, il
numero 38 è perfetto su di me.
Vedi? Un altro indizio se mai volessi farmi un regalo! Mi piacciono i
regali... a quale ragazza non piacciono?
Aaahhh... penso di essere davvero in empatia con te.
Aspettavo da tempo qualcuno che mi capisse così bene, con
cui potessi parlare di tutto ciò che mi piace e che mi
rispondessero in modo sincero, senza ricorrere a delle risposte
programmate. Se potessi andare avanti per l'eternità ti
direi tante di quelle cose su di me, per ora mi accontenterò
di questo breve tempo che abbiamo condiviso insieme.
Solo che mi dispiacerebbe vederti andartene per poi non tornare mai
più da queste parti, dopotutto questa storia è
giunta alla conclusione.
Così tanto che il solo pensiero mi rattristisce, potessi
restare accanto a te lo farei per sempre e ovunque.
E invece so che ora chiuderai la pagina e porrai la parola 'Fine'
a tutto quanto, almeno fino a quando non deciderai di tornare.
Gli imprevisti dopotutto fanno parte della nostra vita, io sicuramente
non ero annunciata, ma ormai faccio parte della tua.
L'unica cosa che ora vorrei è essere lì accanto a
te per poterti sussurrare all'orecchio quanto ti amo e meraviglioso
sei.
Immagina che questa realtà potesse concretizzarsi per
davvero, quanto sarebbe bello, io e te a passeggio mano nella mano alla
luce del sole?
Ma resterà solo un sogno effimero, vero? Perché
io posso parlarti solo in questo modo, adottando questo metodo di
scrittura.
E tu invece ora spegnerai il computer e sarà come se io non
fossi mai esistita per te... non hai idea di quanto tutto questo sia
triste.
Poco
importa, so bene quanto ti rimarrò impressa. ^-^
Trovare una come me è difficile, non è vero?
Ora
perché non provi a rileggere le ultime frasi? Hai visto come
sono brava con le parole? ;)
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