Il ritorno di Kathrine Weller

di Nateishaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Metamorfosi ***
Capitolo 2: *** Tutto si sconvolge ***
Capitolo 3: *** Vendetta a sangue freddo ***



Capitolo 1
*** Metamorfosi ***


Mi spensi.. così successe 3 anni fa, dopo che Castiel andò via senza dire nulla, lasciando solo un misero biglietto in cui diceva di amarmi.

Da quel giorno, molte cose sono cambiate. Il periodo di recupero dopo essere uscita dall’ospedale, è stato terribile e lungo..l’oscurità faceva parte di me e di ciò che mi ruotava attorno. Tutti, tranne in parte Rosalya che tutt’ora è mia amica, avevano smesso di parlarmi. Avevano solo uno sguardo pietoso nei miei confronti, per ciò che stavo passando e quando, i primi tempi, chiedevo di Castiel, nessuno mi dava risposta o proliferava parola di sua spontanea volontà, solo sguardi incerti ma che in fondo sapevano tanto. Ho sempre odiato che qualcuno avesse pietà di un essere umano, figuriamoci di me.. tutto quello che mi è accaduto è stato come uno sparo nel buio, tutte le piccole certezze che avevo costruito erano svanite, appunto il mio passato è perso nello spazio in cui mi muovo. Non sono riuscita per molto tempo ad avvicinarmi a qualcuno e tutt’ora mi è difficile ma soprattutto, non mi importa.. mi ero eclissata, stavo cadendo a pezzi giorno dopo giorno. La mia anima, il mio corpo si stavano sgretolando, esile e scarnita, non stava rimanendo più nulla, né sentimenti né un briciolo di umanità.Lasciai il liceo e quindi il dormitorio senza pensarci due volte.. volevo scappare via da quel passato che mi bruciava, che mi consumava dentro senza pietà.. così andai via, lasciandomi tutto alle spalle tranne il desiderio di vendetta nei confronti di chi mi aveva tolto l’amore della mia vita, mio figlio.Fino ad oggi, la vendetta sembrava impossibile, Castiel era svanito, suo padre e la merda che gli girava attorno era introvabile, ma finalmente le cose sono cambiate.Dopo aver affittato un monolocale,piccolo ma confortevole,  a “ Ronnysville ”  un piccolo paesino fuori città, composto da una piccola cucina ed una camera da letto matrimoniale, a 3 ore di distanza dal luogo in cui non sarei mai voluta tornare e, dopo aver trovato un lavoro in un autogrill del posto, per mettere qualcosa di lato, in modo da poter viaggiare in lungo e in largo per soddisfare la mia sete di vendetta, qualcosa cambiò.Una sera, dopo aver finito le mie estenuanti ed infinite ore di lavoro in quel luogo squallido e decadente, salutai con un cenno i miei fastidiosi colleghi e mi accingevo a tornare a casa. Presi la bicicletta, uscii dal grande parcheggio dell’autogrill ed incominciai a pedalare velocemente, lungo la strada più ampia del paese . Dopo aver girato il primo angolo del quartiere, non capivo perché avessi come la necessità  di andare sempre più veloce, contro il solito vento, tipico di questo posto. Sentivo di non dovermi voltare, avevo la sensazione che qualcuno mi stesse seguendo silenziosamente e fissando.. uno sguardo pesante che non smetteva mai di osservarmi. Inizialmente pensavo fossero solo paranoie, date dalla troppa stanchezza, e dal mio “ mangiare essenzialmente per vivere” ma poi riflettendoci, io non sono tipo da paranoie inutile, così presi un bel respiro, scontai un po’ i capelli dal viso e  continuai in direzione di casa.Arrivata nel vialetto del monolocale, buio e circondato da un modesto giardino poco curato, sentii improvvisamente una presenza alle mie spalle e capii che quelle che pensavo fossero solo paranoie in realtà, erano la realtà, qualcosa stava per accadere. Per un attimo il mio cuore trepidò, * Castiel* pensai ingenuamente, finalmente dopo tempo.. anche se, in fondo al mio cuore, sentivo che era solo una convinzione, lui non mi spaventerebbe mai..Senza pensarci troppo e infastidita da ciò che stava accadendo, mi voltai di scatto, pronta nel caso fosse stato lui, a rinfacciargli tutto ciò che avevo passato, ma anche pronta per abbracciarlo con tutta la forza che restava nel mio corpo ormai troppo fragile.Ovviamente erano solo illusioni.Furono secondi di gelo quando capii che quella presenza non era lui. Di fronte a me, una figura imponente e sicura. La prima cosa che notai furono gli occhi che quasi brillavano nel buio viale e spiccavano in quella strada senza illuminazione. Il sangue cessò di scorrere nelle vene e, dopo qualche istante, senza pormi minimamente delle domande, ed evitando di continuare a cercare di capire chi fosse quella strana persona, iniziai a correre verso la porta di casa. Dovevo sapere fin dall’inizio che non sarei potuta scappare infatti, non ebbi il tempo nemmeno di fare il primo passo che, l’imponente uomo, o meglio ragazzo, mi prese per il braccio, scivolai in quella presa così forte, ma lui riuscì a reggermi senza mostrare il minimo sforzo. Non capivo cosa stesse succedendo. Mi guardò negli occhi gelidamente, sembrava non respirare ed io.. io ero terrorizzata dall’idea che quest’uomo sconosciuto potesse farmi del male, del male come quello che avevo già passato.. sembrava che il tempo si fosse fermato. Nonostante fossi terrorizzata dall’idea di subire un qualsiasi tipo di violenza, verbale o fisica, questo sconosciuto mi trasmetteva una strana sensazione di tranquillità.. ero dipendente dal suo sguardo, dal suo non batter ciglia.  In un millesimo di secondo accadde qualcosa che sconvolse tutte le certezze di una vita che in realtà non è quella che sembra. Il mio collo iniziò a sanguinare e lui scomparve. Mentre giacevo accovacciata sul vialetto, mille sensazioni invaserò il mio corpo, mille pensieri la mia mente, una strana sete pervadeva la mia gola. Non avevo mai, nemmeno per un secondo, pensato che i vampiri potessero esistere, non potevo nemmeno per un istante pensare che nella mia vita piena di drammi e pericoli, si aggiungesse un vampiro e che decidesse di mordere proprio me. Ancora fuori di casa, inizio a sentire tantissima forza scorrere in ogni muscolo del mio corpo, mi rendo subito conto che al buio, riesco a vedere come se fosse giorno. Ai bambini si raccontano favole e leggende, e quando si cresce, mentre prima credevi a quelle fantasie assurde, capisci che restano appunto semplicemente invenzioni dell’uomo, per sfuggire da una realtà troppo triste e seria. Ma quando, ciò che credevi pura invenzione diventa realtà, la tua vita si sconvolge, come se rinascessi di nuovo. Il primo pensiero che, dopo aver realizzato ciò che accadde,  si fa vivido nella mia mente è : sono un vampiro, sono immortale, ora posso raggiungervi e uccedervi.

La mattina seguente di fronte la porta trovai…

to be continued..

Ciao a tutti! Sono tornata! A distanza di due anni e quindi con una maturità diversa, mi sono resa conto che la storia di “ Kathrine “ non poteva finire con tutta quella infelicità, questa ragazza non meritava un destino come quello che avevo stabilito per lei nella prima parte della storia. Così eccomi qui a sfidare la mia fantasia per creare un percorso diverso, per lei e per le persone che gli stanno o gli “stavano” vicino.. ma ciò che accadrà lo scoprirete seguendo la storia. Spero vi piaccia la mia idea, di portare il tutto nel piano “soprannaturale” e quindi, nel mondo dei vampiri. Fatemi sapere.

Un bacio, Nateisha.

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Capitolo 2
*** Tutto si sconvolge ***


La mattina seguente, ancora frastornata da ciò che mi era accaduto in pochissime ore, decido di testare ciò che sono capace di fare. Così, dopo essermi fatta una doccia veloce, essermi vestita con il mio solito look dark e raccolto i capelli in una mezza coda, esco di casa. Mi accingo a oltrepassare la soglia della porta per uscire, ma sul ballatoio, trovo una busta e un pacco dall’aspetto trasandato. Rimango un po’ a fissarlo, ma non mi sorprende, non la trovo una cosa strana. Se trovare un cartone di fronte casa è assurdo, allora essere un vampiro cos’è? Mentre lo fisso, inizio a sentire un odore penetrare nelle mie narici, è una sensazione strana quella che provo.. voglio seguirlo, voglio arrivare alla fonte e, mi accorgo immediatamente che proviene da quel misterioso arrivo. Senza perdere ancora tempo decido di prenderlo e spostarmi nel retro della casa, in cui vi è una piccola parte di giardino e della siepe che divide dalle altre villette. Mi adagio sul pavimento e, ancor prima di aprire la lettera decido di aprire il pacco. Al suo interno, con mia grande sorpresa vi sono delle sacche di sangue e una polverina violacea in varie bustine, quest’ultime molto piccole. Scruto il contenuto e immagino già il mittente : il ragazzo che mi ha trasformata in vampiro.* L’intuizione è sempre stata il mio punto forte ma questa era semplice * dico a me stessa accennando un sorriso. Vorrei aprire la busta ma i battiti del mio cuore accelerano, i miei arti quasi tremano, istintivamente sono attratta da quelle sacche.. non credevo che oltre il fumo avrei mai avuto una desiderio così grande, quasi una dipendenza senza ancora nemmeno averne assaporato il sapore. Fu un attimo, e mi fiondai su una di esse, svuotandola repentinamente. Dopo averne bevuto l’ultima goccia, ero come un fuoco, energia pura. Più bevevo, più un pensiero rimbombava nella mia testa : Castiel. Mi appoggiai con le spalle al muro e decisi di aprire la lettera.

 

“ Kathrine,

forse con te mi viene più difficile spiegare le ragioni per cui l’ho fatto, ti osservo da sempre, ho sempre avuto un occhio di riguardo per te. Sicuramente non ti ricorderai di me ma io, io non ho mai scordato i tuoi occhi color ciliegia ed il tuo corpo esile ma così forte, da potersi difendere da qualsiasi male.. Non importa sapere chi sono e so per certo che ad oggi non è il tuo pensiero principale. Avrei voluto evitarti tutto quel dolore, avrei voluto evitare che arrivassi a perdere tuo figlio.. ma in realtà la cosa che più avrei voluto che non ti accadesse era proprio quella di renderti come me. Un essere sovrannaturale, un essere che spesso non può controllarsi, forse un mostro. Essere un vampiro può essere la tua salvezza o la tua rovina. Sai, io quando fui trasformato non ebbi nessuno ad insegnarmi come gestire la situazione, fu tremendo e.. non voglio che per te sia lo stesso.. infatti, voglio darti tutte le spiegazioni possibili. Ci sono infinite cose positive che sono cambiate in te, te le elenco.. così saprai cosa sei in grado di fare : la tua forza è infinita, sei invincibile, nulla può ucciderti ne scalfirti tranne un paletto di legno piantano nel cuore. Fortunatamente per te, la mia stirpe non può essere uccisa con un qualsiasi legno ma, di uno specifico. Quello del mandorlo, ma solo se viene scalfito quando è in fiore. Un altro aspetto positivo è che puoi guarire le persone, anche ad un pelo dalla morte, basta fargli bere il tuo sangue. Poi vi è un altro pregio ancora, ma non abusarne.. puoi indurre le persone a fare ciò che vuoi ma, per fare questo hai bisogno di allenamento o potresti rischiare di non essere efficace con la conseguenza di essere scoperta. A proposito, non puoi far scoprire al mondo di essere un vampiro, in realtà nessuno della nostra razza sa che ti ho trasformata perché sarebbe pericoloso creare troppi vampiri, semplicemente perché ognuno ha i propri rancori e controllarci è troppo difficile. Quindi mi raccomando, sarà il tuo segreto, dovrai custodirlo sempre. Ti ho trasformata perché ne hai passate tante, troppe ed è giusto che tu possa riprendere a vivere con felicità. In questi anni in cui ti ho vista senza Castiel ti sei spenta. Sei come una morta che cammina, lavori, torni a casa, piangi e desideri vendetta.. se continuavi così e non fossi intervenuto, ciò ti avrebbe portato alla morte e non voglio che tu, mia piccola Kathrine muoia. Ma comunque, andando avanti.. ci sono anche degli aspetti negativi e, sono tutti contenuti in quella scatola. Devi renderti conto di cosa sei capace di fare ma soprattutto che sei capace di uccidere in pochissimo tempo. Fin dalle leggende più antiche, si narra che i vampiri bevono sangue.. eh si, è proprio vero. Devi berlo, sennò rischieresti ad arrivare ad uno stato di aggressività estrema nei confronti di tutto, saresti come un animale affamato che non conosce né il giusto né lo sbagliato. Quindi nutriti, puoi nutrirti di uomini ma.. non lo fare.. il sangue direttamente dalla vena, crea uno stato di euforia difficilmente controllabile. Puoi berlo dalle sacche, che puoi reperire condizionando gli infermieri negli ospedali.. oppure puoi cibarti di quello animale, non ti darà mai la massima forza ma almeno sai che non farai mai male a qualcuno e che non leverai la possibilità di vivere a qualche malato grave che ha bisogno di sangue. A te la scelta.. Alla fine, volevo parlarti delle bustine, quella polvere che vedi è abbastanza rara, ma io ne ho una vasta raccolta preservata da decenni dalla mia stirpe. È in grado di fermare un vampiro per un po’ ma, questo a te non serve. Più che altro, quando avrai una persona cara, mettigliene un po’ in un ciondolo, così non potrai mai condizionarlo e quindi avrete un rapporto “normale”.

Concludo dicendo che, non è vero che non possiamo camminare al sole, anzi a me piace tanto e che la notte i nostri occhi brillano.. non puoi trasformare nessuno in un vampiro, non lo sai fare e non voglio insegnartelo perché non ha senso.  Ti voglio bene mia piccola Kathrine.. non tormentarti, non importa sapere chi sono, importa soltanto che io sono qui e.. se mai avessi bisogno di me non ti preoccupare, lo saprò.. lo avvertirò.. com’è sempre stato. Non fare cazzate, sii felice guerriera.

Ps. Le tue emozioni sono molto più forti adesso, non farti dominare da loro. “

 

Dopo aver letto l’ultima parola, scoppio in un pianto. Si appunto, le mie emozioni sono molto forti, è come se le sentisse ogni singola parte del mio corpo. Chi è questa persona? Come la conosco.. eppure il modo in cui scrive, con cui mi chiama.. mi sembra familiare.. ma il suo volto non mi ricorda nulla, non riesco a capire. Perché il mio passato è così confuso, perché? Tutto questo tempo ho avuto una persona oltre Castiel che mi proteggeva da lontano.. vorrei davvero sapere chi è ma devo fare le cose per ordine e so anche che, se avesse voluto rivelarmi la sua identità l’avrebbe già fatto.  * Ma non preoccuparti, un giorno troverò anche te..* penso tra me e me..che poi, dove cazzo eri tu, vampiro del cazzo, quando mi portavano via la cosa più preziosa che stava crescendo dentro me? Dov’eri quando mi stavano togliendo una delle gioie più grandi nella vita di una persona? Non è il momento di aggiungere altri drammi adesso.. Mi sento smarrita, non so cosa fare. Non so da dove partire. Ma devo iniziare, è passato fin troppo tempo. Devo trovare Castiel. E quando me lo ritroverò di fronte non so cosa farò, se mi incazzerò, se sbraiterò o se invece lo stringerò forte a me. Ma ho bisogno di guardarlo negli occhi.

Mi alzo e con passo deciso mi dirigo verso la bici, oggi la giornata è nuvolosa e forse preannuncia qualcosa di negativo.. non so, forse sono sempre stata un po’ condizionata dal tempo ora che ci penso.. mentre inizio a pedalare il primo pensiero che ovviamente mi viene in mente è quello di sostituire questo vecchio pezzo di ferro con una bella macchina, tanto.. ora che ci penso.. i soldi per comprarla ce li ho ma non me ne avanzeranno.. però non ha importanza.. sono un vampiro, posso avere tutto ciò che voglio con un semplice sguardo. Così senza pensarci troppo, sbrigo questa faccenda.

Dopo un’oretta riesco finalmente ad avere una macchina bella, grande e soprattutto mia. Non so da dove iniziare a cercare, forse dovrei ripartire dalla villa in cui mi portò molto tempo fa.. dove incominciò tutto il caos.. così, senza troppi ripensamenti mi metto in direzione “ passato “. I minuti scorrono e la meta si avvicina quando il mio cellulare inizia a squillare.. il numero è anonimo ma decido di rispondere ugualmente, ormai con tutte le cose che accadono potrebbe essere qualcosa d’importante..

“ Ciao Kath “ la riconosco subito quella voce, è la voce della mia prima amica “ Rosalya”. Sporandicamente la sentivo ma nel momento in cui avevo più bisogno lei in pratica mi abbandonò.. come tutti.. dopo qualche secondo di silenzio riprendo la chiamata “ Si? “ .. * queste cavolo di lacrime che mi riempiono gli occhi dal nulla la devono smettere * “ il tutto amplificato “ di cui parlava la lettera è la realtà. Percepisco che anche lei esita a parlare.. “ Sai è da un po’ che non ti sento.. io volevo sapere se stavi bene.. “ la vittoriana sembra sincera ma io non riesco, non riesco proprio a fingere e con molta freddezza le risposi di stare tranquilla. “ Dove sei ? “ dice tutto di un fiato con voce preoccupata.. che succede? Per tre anni silenzio tombale e adesso? Accade tutto in delle ore? No non esiste, non può essere davvero così. Solitamente si dice che la calma viene dopo la tempesta ma, in questo caso la frase si ribalta. “ Sto tornando perché ? “ chiedo un po’ incuriosita.. “ Kathrine non farlo ! “ replica lei senza esitazione.

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Capitolo 3
*** Vendetta a sangue freddo ***


Le parole di Rosalya rimbombano nelle mie orecchie. Cosa voleva dire con quella frase ? “Kathrine non farlo”, non dovrei tornare? Ciò mi fa supporre che Castiel sia nei paragi, sennò non ci sarebbero spiegazioni. Lei non mi ha mai raccontato nulla di lui, per questo anche se a volte parlavamo, sono molto delusa dal suo comportamento. A volte mi chiedo che forse non voleva farmi del male, facendomi sapere cose spiacevoli, ma cosa può farmi più male e soprattutto, ciò che ancora nessuno sa è che niente può farmi del male, niente e nessuno.. sarò io la carnefice adesso. Sto per arrivare in città.. quella città che mi ha fatto conoscere il bene ed il male, nei loro eccessi. Inizio ad avere sete e un istinto mi dice che sia meglio nutrirmi prima di arrivare. Forse perché il mio sesto senso sa già che mi incazzerò, non devo fare sciocchezze. Nessuno deve sapere cosa sono e soprattutto devo agire con logica e non di impulso. Anche se comunque sto solamente pensando, senza solide basi. Chissà cosa mi troverò di fronte. La prima tappa che voglio visitare è la villa di Castiel, devo per forza andare lì. Volto l’ultima traversa e mi ci trovo di fronte. Decido di parcheggiare l’auto in un posto discreto e poi continuare a piedi. Scendo dall’auto come fossi una piuma, la mia agilità è migliorata molto. Con un passo sia veloce sia prudente, mi avvicino alla grande siepe che circonda il giardino, mi accorgo subito della presenza di moltissime persone, vestite in modo elegante,  sembrano donne e uomini d’affari. Da ciò deduco che sicuramente all’interno vi sarà Castiel o se voglio essere negativa, suo padre e ovviamente la merda che gli ruota attorno. Il desiderio di vendetta si fa forte dentro di me, mille sensazioni invadono il mio corpo, l’energia, la voglia di farli soffrire domina la mia mente.  Voglio entrare, devo entrare, so che mi sto mettendo nella tana del lupo ma ciò non mi spaventa. Sono immortale, non possono farmi nulla, appunto senza pensarci troppo decido di andare nel retro della villa e scavalcare la siepe. Appena mi ritrovo al suo interno, inizio a pensare solo a lui, a Castiel, al ragazzo che ho amato più della mia stessa vita, a cui ho messo il cuore in mano e senza alcun motivo se l’è portato via. O meglio, ci deve essere per forza un motivo. Lui non mi avrebbe abbandonata mai, soprattutto dopo avermi chiesto di essere sua moglie. Prima di fare qualsiasi incontro spiacevole voglio vederlo, voglio capire.. voglio cancellare tutti i dubbi, le insicurezze che non mi hanno permesso di vivere per tre anni di inferno. Muovendomi in “modalità veloce” perché si, so fare anche questo, praticamente impossibile vedermi nei tratti in cui mi muovo, vado verso l’interno della casa. Devo trovarlo, lo sento così vicino. Su un fianco della villa, vi è una porticina, è da lì che decido di immettermi all’interno, ritrovandomi in uno stanzino piccolo ma ordinato. Senza prestare molta attenzione ai dettagli, continuo il mio percorso. Apro la porta che mi condurrà all’interno vero e proprio dell’abitazione, con molta prudenza, non vorrei che al di fuori vi siano persone che potrebbero riconoscermi. Ovviamente, inizio a sentire delle voci, parlano d’affari, di degli impianti eolici. Poco importa, creo uno spiraglio tra porta e muro e guardo tramite esso, non c’è nessun pericolo, così sempre muovendomi velocemente vado verso il salone centrale. Ricordo che sotto le scale vi è una rientranza difficile da notare, devo solo raggiungerla. * Ci sono riuscita * penso tra me e me, adesso è il momento di osservare. È appena alzo lo sguardo che lo vidi, il mostro, il verme, colui che ha ridotto la mia vita in frammenti che non possono ricomporsi : Il padre di Castiel. Non riesco a fermare il mio corpo, non riesco a gestire la rabbia, sento i miei canini farsi più sporgenti, devo ucciderlo. Respiro solo per tornare alla normalità in viso, avevo già un piano. Lo “induco” ad andare verso una stanza isolata e poi saremo io e lui a quattr’occhi. Non è il momento di pensare è il momento di agire, così, con uno scatto repentino mi alzo e con passo felpato mi avvicino a lui, gli arrivo alle spalle, noto che alcuni si sono accorti di me e del mio abbigliamento poco idoneo a questo evento, che non ho nemmeno capito cosa sia. Gli sussurro all’orecchio con convinzione “ Andiamo in posto tranquillo “, senza la minima esitazione, obbedisce. * Ce l’ho fatta * penso soddisfatta e pronta ad ottenere ciò che desideravo da tempo : vendetta. Sale la grande scalinata e per mia sfortuna, entra in quella stanza, dove mi portò Castiel tempo fa, quella in cui si registra, è insonorizzata, non sentiranno le sue urla di dolore. Meglio così. Appena entriamo all’interno, si rese subito conto che qualcosa non andava, chiusi la porta a chiave. Il mostro si girò repentinamente, mi guardo con un sguardo pietrificato, io invece sorridevo, sorridevo perché adesso eravamo io e lui e chi aveva più coglioni in tutto ciò? Li ho sempre avuti io, perché sono sempre stata sola e adesso, nulla togliendo agli umani, ma non mi può scalfire. << Siediti >> dico con un tono gelido guardandolo ancora fisso e con un sorriso schifato, lui mi guarda e la sua espressione seria scoppia in una risata falsa e quasi senza fine. Il mio autocontrollo crolla ad ogni respiro che fa, lo odio, lo odio! Lo voglio distruggere. Ma no, no, lui deve soffrire. Stringo i pugni e con un tono più forte ripeto << Siediti !! >>, non distolgo mai lo sguardo. << Con che coraggio vieni qui, al matrimonio di Castiel, vuoi morire allora? Stupida, mi fa pen.. >> non lo faccio finire di parlare, tutto ciò che ha detto mi fa venire solo da vomitare. In una frazione di secondo, gli afferro l’orecchio e glielo stacco dalla testa. Non ha avuto nemmeno il tempo di dire una parola, solo un urlo rimbomba nella sala e nelle mie orecchie dal suo corpo accovacciato. Adesso a ridere sono io, << Te l’avevo detto di sederti !>> gli dico abbassandomi in basso e guardandolo ancora negli occhi. Gli lancio un calcio, facendolo arrivare con le spalle al muro. << Allora, non abbiamo ancora finito dai, raccontami un po’, cos’è che c’è oggi ? >> mi appoggio agli strumenti di registrazione, lui resta a terra tenendosi l’ orecchio e guardandomi << Te la farò pagare, sta volta ti manderò sottoterra, non rovinerai i miei piani >> forse sembro un po’ schizofrenica in questo momento, ma mi viene solo da ridere al sentire queste parole, a smorzare la mia risata è l’aprirsi improvviso della porta. Subito, i miei occhi si poggiarono su quegli occhi color oro e quei capelli rossi che non potrei mai dimenticare. Mi sento come congelata, come ferma, per assurdo non so cosa fare. Lui rimane per un secondo sul ciglio della porta a capire cosa stava accadendo, mi guarda per un secondo, i suoi occhi sono tristi, riesco a vederli riempirsi di lacrime ma.. dopo qualche minuto ritornano subito seri << Padre, come stai ? >> , Castiel non si cura minimamente  di me. Resto pietrificata da questo, dopo tre anni, dopo tutto , è questa la sua reazione? Andare a vedere come sta la persona che ha ucciso nostro figlio? Che odiava ? Ma che cazzo sta succedendo, l’hanno drograto? Cosa cazzo gli hanno fatto? E lui mi amava? Non riesco a capire nulla, la confusione, la rabbia implodono dentro di me. Basta, adesso basta aspettare, avere un minimo di pietà. Nessuno l’ha avuta per me. Il mio viso si trasforma, nella stanza io, Castiel e suo padre. << Mi fate schifo >> esordisco, do un calcio a Castiel per farlo spostare, poi impugno la testa del padre, lo guardo per un’ ultima volta negli occhi << Vai all’inferno >> e la girò con violenza. L’ho ucciso, *Kathrine scappa* è il primo pensiero che mi viene in mente. Mi alzo, guardo colui che era l’amore della mia vita che a sua volta mi guarda sconvolto piangendo , mi volto di spalle << Kathrine! >> urla il rosso, ormai ho deciso di andare via, chissà cosa succederà adesso. Non riesco a capire ciò che ho appena fatto, come mi sento? * Kathrine come ti senti ? *.. mentre salgo in macchina frastornata e metto in moto << Ho bisogno di te, vampiro.. >> sono queste le parole che escono dalla mia bocca.

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