Il nostro primo incontro, ancora, ancora e ancora.

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Loop ***
Capitolo 2: *** Quello che è successo ***
Capitolo 3: *** Il confronto ***
Capitolo 4: *** Passione e desiderio ***
Capitolo 5: *** Amore ***



Capitolo 1
*** Loop ***


Erano passati anni da quando Lex e Clark si conobbero.
Il liceo era finito, l’amicizia tra loro era svanita, quegli anni magici dispersi.
Clark aveva scoperto che era Lex il nemico di Naman, il viaggiatore che veniva dalle stelle.
Anche se nel suo cuore, un desiderio:
Non averlo mai scoperto.
 
Ed era così.

Clark non aveva ancora scoperto quel terribile segreto.
Clark era di nuovo un ragazzino sedicenne. Ed era ancora il suo primo anno di liceo.
E quella macchina stava ancora per investirlo…

CRASHHHHH.

E fu ancora quell’acqua gelida.
Più fredda di come la ricordava.
I suoi istinti più svelti di come lo erano stati la prima volta.
Quando lo tira fuori dall’acqua, indugia per un attimo con le mani sulla sua giacca.

Le sue mani tremano.
Non ha tempo per pensare.
La sua bocca sulla sua.
Ossigeno.
 
 
 
*

I giorni scorrono veloci come un trattore, lenti come un orologio.
E  lenti come un trattore, veloci come le lancette di un orologio.
Quando Lex gli regala la macchina per ringraziarlo, non ha bisogno di litigare con suo padre per tenerla, né di assumere un cipiglio da bimbo capriccioso.
“Me la sono meritata, quindi la tengo.” Disse pacatamente.

Quando va da Lex, e lui gli dice che niente e nessuno dovrà mettersi tra la loro amicizia, lui questa volta risponde e dice “Sono d’accordo.”
 
 
 
*

La seconda volta si ritrova nel gelo dell’acqua senza quasi essersene accorto. Rimpiange di non aver guardato la macchina arrivare, avrebbe voluto vedere il suo volto, forse era dispiaciuto quando si accorse che lo stava per investire?
Ma è troppo tardi per pensarci.

Stavolta, le sue mani stringono proprio la giacca, prima di dargli di nuovo l’ossigeno.
 
 

*

“Lex, perché non rimani a cena da noi stasera? Mi piacerebbe farti vedere come si munge qualche vacca..”
Lex lo guardò con una strana espressione, sorrideva.
“Clark, va tutto bene, come mai questa richiesta?”

Cerca di avvicinarsi ma Clark si allontana da lui.
Non vuole che veda i suoi occhi lucidi.
Nel fienile, Lex riesce stavolta ad avvicinarsi.

Gli tira via una lacrima con l’indice, delicatamente.
“Clark, che c’è, che succede?”

“Sono solo allergico..”
“A cosa?”

Clark restò in silenzio. Sapeva che Lex si sarebbe lambiccato per sapere la risposta, avrebbe pensato a chissà quale cosa misteriosa, come aveva fatto sempre.
Avrebbe voluto rispondere:

Sono allergico all’amore…
 
 

*

Questa volta l’acqua aveva un sapore e una puzza di morte.
No, una puzza di morte e un sapore d’amore.
Questa era la cosa che faceva più male.

La consapevolezza che le sue labbra potevano essere morte e vita.
Clark scelse ancora una volta di dargli la vita.

Quando arrivò suo padre, Clark non restò neanche a sentire le parole vomitate addosso a Lex, gli veniva da piangere e non voleva farsi vedere.
 
 

*

“Clark, che ci fai qui?” domandò Lex nella sua villa.
Clark fece spallucce.

“Hai litigato con tuo padre, voglio farti compagnia..”
“Credevo volessi chiarirti con Lana..non avete ltigato per la duecentomillesima volta?”
“No..a dire la verità, no..”

Lex lo guardò stupito.
“Sei sicuro? Io credevo che..”

“Forse dovresti riposarti di più, sai, cominci ad avere le traveggole..” disse Clark sorridendo, sdraiandosi sul suo divanetto.
Lex lo guardò ancora.
“O forse..potrei suonare qualcosa..”

Lo aveva detto per scherzo, ma Clark lo guardò in un modo triste, così languido come usava fare lui, che qualcosa lo strinse dentro.
“Sì..suonami qualcosa..”
Lex si sentì turbato.

“Cosa sei, una damigella che implora una serenata?” rise.
“Forse sì. “ disse, facendo venire dei brividi a Lex, voltato di schiena. “Forse ho bisogno di sentirmi vivo ancora una volta.”
Lex sempre più turbato, accettò di suonare la melodia più bella al pianoforte.
 
 
 
*
“Clark…”
“Mmm..”
“Perché sono vivo?”
“Perché non potevo lasciarti morire..” rispose sinceramente Clark.
Nel buio della stanza da letto del giovane Luthor, mentre condividevano un letto, Lex avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo, ma restò fermo.
“Sai, ho detto ai Kent che sei da me. Erano preoccupati.”
Silenzio.
“Sei arrabbiato con me?”
“No, Lex. Lo avrebbero comunque saputo..”
“Dici?” il tono di Lex sembrava sorpreso.
Clark si girò verso di lui e Lex sussultò appena.
“Sanno che sei il mio miglior amico e che io vengo sempre da te..”
 
Non avevano detto altro. Se anche Clark avesse usato il vero anello di kryptonite rossa, sapeva che avrebbe detto le stesse cose, ma fatto le stesse cose?
Forse con l’anello, avrebbe baciato Lex questa volta.
Non era del tutto contento di non averlo.
 
 
 
*
Troppi viaggi indietro nel tempo, troppi loop temporali.
Niente dura in eterno, neanche un loop.
Ma un amore?
Un’amicizia? Un sentimento?
I suoi genitori, i suoi amici, Lana..Lex..
Lex…
Non posso…non posso…
Non posso…
Ucciderlo…
 
Quando lo tirò fuori dall’acqua stavolta, lo guardò.
Lo guardò e poi posò le sue labbra sulle sue.
Come desiderò fare fin dalla primissima volta.
Quel giorno di tanti anni fa…
Fu un bacio delicato il suo.
Ma disperato allo stesso tempo.
Un bacio sofferto, pieno di dolore.
Perché semplicemente non poteva uccidere Lex!!
 
Quando si staccò dalle sue labbra, Lex ebbe una specie di crisi. Si svegliò ansimando.
Lo guardò sorpreso.
“Clark??”
Clark non ebbe il tempo di metabolizzare, che sentì una profonda scossa al ventre.
Si sentì male, lui, entrambi.
 
Poi il buio.
E l’acqua.
 
 
 
 
*
I dottori staccarono subito i macchinari collegati ai corpi dei due giovani distesi sui lettini.
Avevano avuto un sovraccarico che aveva portato entrambi al risveglio.
Entrambi.
“Clark, cos’è successo?? Cos’è successo?”
“Non posso..non posso..non posso!”
I dottori lo guardarono allarmati, prima che lex potesse risvegliarsi, scapparono dall’edificio.
 

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Capitolo 2
*** Quello che è successo ***


Clark era distrutto, non se ne faceva una ragione. Quei dottori pazzi avevano rapito lui e Lex, collegandoli a dei macchinari, inducendoli in una specie di viaggio virtuale indietro nel tempo. Se Clark avesse deciso infine di uccidere Lex, qualcosa sarebbe accaduto a lui davvero, forse al suo cuore, o alla sua vita, questo Clark non poteva saperlo, ma nonostante fosse solo una realtà virtuale e non la realtà, Lex sarebbe davvero morto. Era tutto progettato per questo.

I ricordi tornarono piano piano a galla, quell’equipe di falsi medici, aveva, non si sa come, scoperto il segreto delle caverne, di Naman e della sua nemesi, e sostenevano che Lex avrebbe rovinato il mondo, in futuro, in particolare uno di loro, contaminato dalla pioggia di meteoriti, sosteneva di aver visto il futuro e di aver visto un futuro rovinato da Lex, che sarebbe diventato un mostro, un sanguinario. Questi, avevano poi contattato Clark, cercando di convincerlo a collaborare nella loro folle idea. Dei macchinari che contaminati dai meteoriti avevano il potere di cambiare le sorti di una persona, grazie al potere delle emozioni.

Complici dei sogni indotti, avrebbero stabilito uno scopo che almeno un sognatore avrebbe dovuto portare a termine, per risvegliarsi e questo avrebbe comportato la sorte di uno o più sognatori.
Clark era rimasto allibito e disgustato non appena capì dove volevano andare a parare.

Clark nel sogno sarebbe tornato indietro nel tempo, con lo scopo di uccidere Lex e nessuno dei due si sarebbe risvegliato se non avesse portato a termine lo scopo.
 
Clark, era tante cose, ma non era un assassino, Lex d’altrocanto, aveva fatto tanti sbagli, ma non meritava di morire in un modo così orribile e malgrado non fossero più amici, Clark non gli avrebbe fatto una cosa del genere. Nessuno, a prescindere da amicizia, affetto o altre cose, nemmeno un estraneo, meritava una fine del genere. Nessuno. Neanche se non si fosse chiamato Lex Luthor.

Così Clark aveva rifiutato e aveva cercato di dissuadere quell’equipe pazza a continuare a perseguire quella folle idea, o li avrebbe denunciati, perfino a Lex.

A loro però non era piaciuta né la minaccia, né tantomeno il rifiuto. Lo presero alle spalle, usando la kryptonite per indebolirlo e uno straccio imbevuto di cloroformio, mentre era alla sua fattoria e poi lo avevano trasportato svenuto lontano da lì, in uno dei laboratori.
 
 
Quando Clark si era risvegliato, non ricordava niente, non aveva idea che fosse solo un sogno, ma stralci di quello che fu quella proposta bizzarra e folle, gli era tuttavia rimasta in testa. Non sapeva da dove fosse venuta, ma rammentava che quell’insolito viaggio nel tempo, serviva ad uccidere Lex.

Non era consapevole che erano attaccati ad un macchinario, pensava davvero di essere finito nel passato, ma questo in fin dei conti era irrilevante.

Sapeva, senza sapere come, che sarebbe bastato il suo intervento per far finire tutto.

Tutto sembrava finire e ricominciare sempre a quel loro incontro sul ponte.

Si rese conto ben presto che continuava a tornare indietro, perché doveva scegliere di non praticargli quel massaggio cardiaco, ma ogni volta faceva sempre la stessa scelta.
Lo salvava sempre.
 
“Clark.” Una voce.
Famigliare. Forse amata.

“Lex. Ti sei ripreso.” Disse Clark.

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Capitolo 3
*** Il confronto ***


“Sì, direi grazie a te. “ disse con uno strano sorriso.
Clark vacillò per un momento. “Grazie..a me?

“Non te l’hanno detto? A quanto pare tu hai fatto..qualcosa..che ha fatto scattare l’opera di risveglio per entrambi, chiaramente non nel modo in cui quei pazzi si aspettavano. Il loro intento era arrivare al risveglio tramite la mia morte, tuttavia tu sei riuscito ad arrivarci, senza estremismi.”
Clark era ammutolito. Nella sua immagine, il ricordo di sé stesso che posava le labbra su quelle di Lex.

Era stata quella la scappatoia? Quello che aveva fatto scattare il risveglio? Non lo aveva salvato ma non lo aveva nemmeno ucciso, questo aveva salvato entrambi.

“Non dici niente? Sei più sotto shock di quanto credessi, eppure non sei tu ad aver appena rischiato una morte orribile tramite un sogno.”
Questo fece infuriare Clark.

“Scusa tanto se sono sconvolto perché sono stato usato come un burattino in un viaggio nel tempo immaginario per ucciderti, Lex, e mi duole dirti che abbiamo rischiato ENTRAMBI, non soltanto tu!”

“Lo capisco, certo, capisco quanto sia stato difficile per te, infatti sono venuto qui per ringraziarti..per qualche motivo hai deciso ancora che meritassi di essere salvato e..”

“Per favore, adesso va via..” disse Clark, mettendosi una mano sul viso. Detestava con ogni fibra del suo essere, mostrarsi così vulnerabile, così fragile. Non aveva più sedici anni, ma più di venti, sulle sue spalle gravava il destino del mondo e lui non riusciva a fare altro che piagnucolare, per un sogno perdipiù.
 
Clark, io credo che dovremmo parlare di quello di cui quelle persone hanno scoperto su quei disegni, su di me..e su di te..”

“Non ora, Lex, ho freddo, sono stanco e mi viene da vomitare. Ho bisogno di riposare, avremo tutto il tempo per parlare delle tue ossessioni per quelle caverne, quando mi sarò riposato.” Disse Clark con un sorriso stanco e beffardo.

“No, Clark, noi parliamo adesso. Quello che è successo, è molto grave, e scusami tanto, se non voglio rimandare a qualche ora, un argomento che mi tocca molto personalmente. Dimmi la verità..” dicendo così, toccò il mento del ragazzo, costringendolo a guardarlo, ma la sua presa era dolce. “Diventerò davvero il mostro sanguinario che tutti temono? Noi due saremo nemici?”

A Clark faceva male guardarlo negli occhi.
“A quanto loro dicono, sì.”
“E loro volevano che tu mi uccidessi..”

Clark fece una mossa scattosa e si allontanò da Lex.

“Che fine hanno fatto quelle persone? Come fai a sapere tutti questi dettagli?”

“Clark, sta tranquillo, non faranno più del male a nessuno..”
“Lex, che cosa gli hai fatto?”

Lex sospirò. “Sono a Belrive, tranquillo, non li ho assassinati, ma a breve saranno sottoposti a un intervento di elettroshock per perdere la memoria di quello che hanno scoperto..”

Clark era in stato di shock.

“Come hai potuto, Lex? Dopo quello che ti ha fatto tuo padre, come puoi fare a qualcun altro la stessa cosa?? Il ricovero a Bel Rive non era abbastanza per la tua vendetta??”

“Hanno cercato di uccidermi, Clark!!” gridò Lex. “Non ha nessuna importanza quanto nella loro follia credessero di essere in buona fede o di salvare il mondo, se si fosse trattato solo della mia vita, avrei potuto perdonarli, chi lo sa, ma hanno preso anche te! “ disse cercando di fargli una carezza da cui Clark si sottasse con sdegno. “Hanno cercato di metterti contro di me, potevano farti del male, e questo non posso perdonarlo. Con un potere del genere, Clark, se un giorno dovessero riuscire a fuggire da quell’istituto, potrebbero riprovarci..o fare del male ad altre persone..”

“A te importa solo di te stesso. Piantala di fingere che ti importa degli altri!”
“Ma certo, perché io sono il mostro sanguinario che rovinerà il mondo! Dimmi, se credi davvero che sccederà, perché mi hai salvato, Clark? Tutte quelle volte?”

Clark aprì bocca per ribattere, ma la richiuse.

“Di cosa stai parlando? Tutte quelle volte? Di cosa parli? Ho ricordi frammentari di quello che successe quando noi eravamo..”

“Oh, non mentirmi, clark.” Disse Lex, avvicinandosi ancora.

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Capitolo 4
*** Passione e desiderio ***


Clark lo guardò stranito.
Lex lo fissò con un sorriso di rimando.

“Non preoccuparti, non ti ho mentito, Clark. Tutte le volte, tutti quei viaggi indietro immaginari, quando ti è sembrato che non ricordassi, non ho mentito. Davvero non ricordavo, tuttavia, quando mi sono risvegliato, mi è tornato tutto in mente. Mi sono ricordato di aver rivissuto la nostra vita, ancora e ancora…”
Nostra?”

“Non è forse così fin da quando mi hai salvato su quel ponte? Non è cominciata la nostra storia?

Clark lo fissò ancora accigliato, poi lo guardò con strafottenza.
“Noi non abbiamo nessuna storia, Lex!”
“Se la pensi così, perché mi hai baciato?

Clark lo fissò stralunato.

“I-io – n- non ti ho – baciato.” Era imbarazzatissimo, gli sembrava di non riuscire a respirare.
Lex lo fissò con un sorrisino.

“Sai, è stato diverso per te, Clark. Mentre tu potevi ricordare ogni volta che tornavamo indietro, per me non era così. Ogni volta che ti investivo, era come se fosse sempre la prima volta per me..e insieme al loop, io non rivivevo soltanto quello. Rivivevo anche..la stessa sensazione della prima volta..”

“Della tua quasi morte..” disse Clark con voce tremante.

“No, Clark..non quello..”disse Lex scuotendo la testa. “Mi riferisco al mio salvataggio. A poco prima che mi praticassi il massaggio cardiaco, quando tu mi hai fatto la respirazione..”

Si era avvicinato un po troppo, Clark con il volto in fiamme, lo spinse per allontanarlo da sé.

“è stato per salvarti la vita!!” si stava giustificando CON CHI?

Lex annuì. “Certo, non lo metto in dubbio..c’è però una cosa che non ti ho mai detto..la sensazione della tua bocca sulla mia..non l’ho mai scordata..”
A Clark si mozzò il respiro.

“E facendomi rivivere in loop quel momento. ancora e ancora e ancora, ho potuto riassaporare non solo quel momento, ma anche l’emozione di quel giorno, ancora e ancora, come se fosse sempre la prima volta..” gli fece una carezza sulla guancia, ma ancora, Clark si scostò.

“Che cosa stai facendo?” gli chiese chiudendo gli occhi.
“Immaginerai che shock è stato per me, scoprire che desideravi quel bacio, come lo desideravo io..”

“Stai delirando..” Clark a quel punto era davvero terrorizzato. “Non so che idea ti sei messo in testa su di me, su di noi, ma..”

“Sono solo un visionario, dici? Ma allora perché mi hai baciato? Dimmelo.”
Era ancora troppo vicino.


“An..ancora con questa storia?? Lex, io..noi..eravamo intrappolati in un maledetto loop temporale, credevo che non ne saremmo mai usciti vivi, e malgrado la tua bastardaggine e tutto quello che mi hai fatto, io ti..ti volevo ancora bene..”

“Quindi è stato un bacio d’affetto..”

“A stampo. Ma sì. Mi dispiace che tu abbia pensato ci fosse altro..mi dispiace davvero..”
 
Lex sospirò.

“Capisco. Quindi prima neghi i tuoi sentimenti per Lana, ora per me. Siamo alle solite.”
“Lasciala fuori da questo!!” gridò Clark.

“Ohhh una reazione, finalmente, ma posso interpretarla in molti sensi, lo sai, vero? Ma in fondo hai ragione, non è mai stata una relazione a tre. Per quanto entrambi tenevamo a lei, non poteva competere con quello che c‘è tra di noi, vero?”

“Adesso stai davvero esagerando. Vattene subito di qui!!

Cercò di spingerlo ma Lex lo sbattè contro il muro.
 
“Quindi senti solo amicizia  per me, Clark? È così? Beh, lascia che ti dica una cosa. Gli amici non dimostrano con i baci il loro affetto. Un amico non lo baci. E soprattutto non sacrifichi il mondo per un amico, ma per una persona che ami!”

“Spesso sono la stessa cosa! Razza di psicopatico! E se non lo capisci..” ma si bloccò orripilato, aveva parlato troppo e lo sapeva.
 
Lex lo guardò soddisfatto, avvicinandosi nuovamente a lui con il viso.

“Quindi mi ami, Clark, è così? Non potevi uccidermi perché mi ami?”
“Questo non è quello che io ho…”

“Va bene, va bene, solo un’ultima cosa..dimmi..Clark..cos’hai provato quando..hai respirato nella mia bocca? Ancora e ancora e ancora..” gli disse parlandogli apposta sulle labbra, confondendo i loro respiri.
Clark gemette, socchiudendo gli occhi.
“Cos’hai sentito?" gli sussurrò ancora.

“Che finalmente potevo fare quello che mi mancava fare da anni..”
“E cioè?”
“Confondere i nostri respiri..”
 


Fu quello a far andare fuori di testa Lex.
Quella frase.
Lo baciò.
E fu inebriante.

Quel viso angelico, quegli occhi da cucciolo, anche solo avvicinarsi al viso di Clark Kent per lui era emozione.
E saggiare le sue labbra era come toccare il paradiso.

Baciò quella bocca morbida come aveva desiderato fare da tanto, tanto tempo.
 
E Clark sotto di lui, tremava, era totalmente sotto il suo potere e la cosa lo faceva impazzire.

Lo baciò con passione, con ardente desiderio. E Clark ricambiò con desiderio, ma poi..


“L-Lex. No.” disse Clark, cercando di sottrarsi.

Clark era tornato a guardarlo con gli occhi da cucciolo, una supplica nello sguardo.

“So che hai amato Lana..tantissimo..ma devo chiedertelo..se non ti avessi deluso..se fossi stato buono..chi avresti scelto tra i due?” chiese Lex sorprendendolo.

Era una domanda pericolosa, ma Lex doveva farlo. Era disposto a tutto, anche a togliersi la dignità. Doveva sapere.
 
Lex lo guardò ancora, per un attimo rimasero così.

Clark lo guardò intensamente negli occhi, poi gli fece una carezza e infine lo baciò.
Prese lui l’iniziativa quella volta.

“Clark..io ti amo così tanto..ma se tu potessi scegliere..” disse Lex prendendogli il viso tra le mani.

“Basta, Lex..basta..”

“Se potessi scegliere di salvare il mondo…”
“Basta, ti prego, basta!”

“Ma davvero..davvero questa volta..tornare indietro..”
“Sceglierei te! Ho sempre scelto te..e lo farei ancora..”

Lo sguardo di Clark era tremulo.

Lex gli prese il viso tra le mani e lo baciò nuovamente con passione e amore ardente.

“E allora io forse posso essere buono..per te..solo per te, Clark.”

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Capitolo 5
*** Amore ***


Clark gli credeva, voleva credergli.

Aveva perso suo padre, sua madre si era trasferita in un’altra città, Peter se n’era andato, lui e Lana non stavano più insieme, nonostante ciò, era sempre stato Lex, la persona che aveva avuto il terrore di perdere, più di tutte.

Lasciò che lex gli baciasse il collo, che esplorasse con quelle mani così piacevoli, il suo torace, sotto la maglietta, neanche si era reso conto di desiderarlo così tanto. Si, in fondo si era sempre sentito attratto in qualche modo da Lex, ma forse non era consapevole di esserlo fino a questo punto.
Andarono nella sua stanza, lasciò che Lex dicesse:

“Non ho mai avuto l’onore di vederla. È bella. Confortevole.”
Per poi spingere Lex sul letto e riprendere a baciarlo.

“Scusami, io..” si sentì uno stupido, perché doveva far la figura del liceale alla sua prima cotta, tempestato dagli ormoni?
Lex lo guardò dolcemente e ribaltò le posizioni.

“Tu mi fai sentire ancora come un ragazzino. Sempre.”
E dicendo così, riprese a baciarlo.
 


Si spogliarono, non senza prima che Lex gli chiese il permesso e il consenso per farlo suo.

Clark accettò, era la sua prima volta con un uomo, ma si accorse che non c’era niente che desiderasse più di fare l’amore con Lex.

Lasciò che Lex lo prendesse e attorcigliò le gambe alla sua, accarezzandogli la schiena più volte, mentre Lex continuava a sussurrargli parole di miele all’orecchio.
 
 
 
Quando fu tutto finito, Lex si sdraiò al suo fianco e chiuse gli occhi, fino a quando si accorse che una dolce carezza opera di una mano gentile, gli sfiorava il viso.

“Non riesco a credere di aver potuto fare a meno di questo, per tanto tempo..” e dicendo così, aveva alzato gli occhi per guardare gli occhi dolci che tanto amava e rimase spiazzato di notare che erano liquidi di lacrime.
“Clark! Ma cosa..”

“Ti amo, Lex.” Disse Clark.

Ed era così triste che Lex sentì l’impulso di cullarlo fino a che non smettesse di esserlo.

“Mio dio, spero di non dovermi sentire in colpa per questo…devo?” e un po ebbe paura di doverlo fare.

Clark rise e a Lex sembrò che la sua risata fosse così cristallina da far cantare gli angeli.
“Non so come mi sentirei se dovessi perderti..”
Lex gli fece una carezza sulla guancia.

“Temi che io farei del male a te, o che tu lo farai a me?”

“Quello che mi spaventa..è risvegliarmi domani e scoprire che non posso stare con te..”
Qualcosa si sciolse nel cuore di Lex.

Il suo migliore amico, il ragazzo che amava, era terrorizzato a pensare a un futuro in cui sarebbero stati divisi, scoprì di esserne anche lui terrorizzato.

“Non sarò il tuo nemico, Clark. So chi sei e mi dispiace di averti fatto del male..ma io ti giuro che non accadrà più, mai più…io ti proteggerò..proteggerò il tuo segreto..noi due faremo grandi cose insieme..sempre se..vorrai restare con me, ovvio..nel caso contrario..ne sarei addolorato, ma comunque rispetterò la tua scelta..”

“Scegliere, Lex? I nostri destini sono intrecciati fin da quando ci siamo conosciuti. Io non voglio stare con nessun altro. Non voglio amare nessun altro..o forse non posso. Quando eravamo preda del sogno..io non sapevo come fare per risvegliarci..tutto sembrava inutile..ma non ti avrei ucciso..mai..pensavo che fosse la mia respirazione a salvarti ancora e ancora..temevo che se non l’avessi fatto, tu saresti..morto..ma poi quando ti ho baciato..quando ho posato le labbra sulle tue..non volevo ucciderti..era solo un bacio per dirti che ti amavo..avevo bisogno di farlo..non immaginavo avrebbe fatto scatenare il risveglio..”

“Clark, è successo perché tu hai trovato una scappatoia, non hai fatto la stessa cosa che facesti le altre volte, ma non mi hai neanche ucciso, le tue labbra, forse spinte da un sentimento potente…ci hanno sottratto al sogno. Tu mi hai salvato davvero, in un modo diverso e nel modo più bello che potesse esistere. Con l’amore. E non ne sei stato neanche cosciente.”

“Io non smetterò mai di proteggerti, Lex.”
“E io non smetterò mai di proteggere te.”

Si baciarono, nuovamente, consapevoli che da li in avanti sarebbe stato per loro, un nuovo inizio.






















Note dell'autrice: li amo così tanto che non posso immaginare un epilogo in Smallville che non finisca con loro due che stanno insieme! Ho amato questa storia fin da quando ho immaginato le scene del viaggio nel tempo, trovavo troppo romantica l'idea che Clark tornasse indietro nel tempo per ucciderlo, ma ogni volta che tornava al loro primo incontro, non riusciva a farlo. Allo stesso tempo non volevo che fosse una scelta sua, quindi è stata una cosa naturale, per me, decidere poi man mano che scrivevo, che non era un vero viaggio nel tempo, ma tutta una simulazione. Scusate se non ci sono tanti dettagli, ma ho preferito così, anche perchè sto progettando di fare una long che sarà molto impegnativa, questa è una mini long fatta solo per esaudire il mio desiderio di renderli canon.

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