1FraseFic Challenge di titania76 (/viewuser.php?uid=106066)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #dinastia ***
Capitolo 2: *** #essenza ***
Capitolo 3: *** #specchio ***
Capitolo 4: *** #gemelli ***
Capitolo 5: *** #rosso ***
Capitolo 6: *** #pensiero ***
Capitolo 7: *** #pericolo ***
Capitolo 8: *** #confusione ***
Capitolo 9: *** #ferita ***
Capitolo 10: *** #rimpianto ***
Capitolo 11: *** #maschera ***
Capitolo 12: *** #innocenza ***
Capitolo 13: *** #epistassi ***
Capitolo 14: *** #tassellomancante ***
Capitolo 15: *** #vestebianca ***
Capitolo 16: *** #infanzia ***
Capitolo 17: *** #dolore ***
Capitolo 18: *** #rimorso ***
Capitolo 19: *** #coraggio ***
Capitolo 20: *** #oroscopo ***
Capitolo 21: *** #mongolfiera ***
Capitolo 22: *** #frutta ***
Capitolo 23: *** #acqua ***
Capitolo 24: *** #fotosbiadita ***
Capitolo 25: *** #diavolo ***
Capitolo 26: *** #alcool ***
Capitolo 27: *** #ossigeno ***
Capitolo 28: *** #galassia ***
Capitolo 29: *** #interspazio ***
Capitolo 1 *** #dinastia ***
#dinastia
(108 parole)
Indossare
l'armatura dei Gemelli era l'onore più grande a cui potesse
aspirare, quell'oro prezioso era il retaggio di antichi eroi che prima
di lui l'avevano vestita con onore e coraggio, e lui sarebbe stato un
altro tassello di quella lunga discendenza che si sarebbe battuto per
difendere gli uomini e la giustizia; ma quello stesso oro pesava
più di quanto le sue giovani spalle potessero sopportare,
grondante di sangue, di tradimenti e di morte; questo era il suo
destino, questa la sua vera eredità e ciò che
avrebbe lasciato a chi sarebbe venuto dopo di lui: il fardello di una
vita sempre in bilico fra bene e male.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** #essenza ***
#essenza
(104
parole)
Nobile,
fragrante, mistica, che stordiva i sensi con la sua dolcezza: questa
era l'essenza di gelsomino, della quale era permeata la Terza Casa; un
odore che trasudava da quelle pietre antiche come un velo di
santità, che risvegliava in Saga un senso di nostalgia per
la
sua casa d'infanzia, un ricordo a tratti tenero e confortevole, che lo
riportava fra le braccia di sua madre che amava quel profumo; ma al
tempo stesso era atroce e doloroso, perché da quelle braccia
era
stato strappato a forza da un padre che non lo voleva: allontanato,
venduto, per una manciata di Dracme e una vecchia automobile.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** #specchio ***
#specchio
(109 parole)
Lui gli avrebbe detto sempre la verità, impietoso e freddo,
silenzioso; occhi verdi che si guardavano attraverso altri occhi verdi,
che gli ricordavano chi non c'era più al suo fianco, che lui
stesso aveva scacciato, imprigionato, disconosciuto, senza capire che
in realtà ciò che aveva allontanato da
sé era la
sua anima, quella pura e devota, per lasciare il passo alla corruzione,
a un'ambizione che in fin dei conti era sempre stata sua, alla voglia
di potere, alla menzogna di un fine che voleva giustificare i mezzi con
i quali voleva raggiungerlo, una solitudine che gli induriva il cuore e
una pena che alla fine lo avrebbe condannato all'oblio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** #gemelli ***
#gemelli
(82 parole)
Erano nati dallo stesse ventre, condiviso per quasi nove mesi, l'uno
accanto all'altro, abbracciati, uniti, indivisibili, confortati
nell'affetto reciproco; Kanon e Saga, due anime che si completavano,
due cuori che battevano con un unico ritmo; una vita in due, che la
mano di una dèa capricciosa aveva diviso, reso avversari,
concorrenti e nemici, traditori l'uno dell'altro; fin quando non si
fossero ritrovati, nella morte e nella luce della rivalsa, di nuovo
uniti, fusi in un unico essere, più forti e consapevoli,
splendenti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** #rosso ***
#rosso
(110 parole)
Rosso era il sangue con il quale lavava le sue mani corrotte, il colore
della sua ambizione, della sete che gli corrodeva la gola, era il vino
che non riusciva a dissetarlo; rosso era il destino di morte che
prometteva ai suoi nemici, era il velo che oscurava i suoi occhi malati
di potere, il fuoco che gli bruciava le membra quando cercava di
ribellarsi; rosso era il calore dell'amore che aveva dimenticato, la
forza che lo aveva sostenuto, rossa era la luce del sole, al tramonto
della sua vita e il colore della speranza che un giorno qualcuno
sarebbe venuto da lui e avrebbe posto fine alle sue sofferenze.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** #pensiero ***
#pensiero
(110 parole)
Lo stress e i troppi pensieri dei giorni precedenti, lo avevano messo
knockout
proprio nel bel mezzo di una riunione, ma non si era voluto
arrendere e aveva continuato, fin quando – con votazione per
alzata di mano – non era stata decisa la sospensione; e ora,
Saga si ritrovava seduto sul letto, con la scatola dell'aspirina
scaduta da più di un anno buttata lì sul comodino
e si
teneva la testa fra le mani che gli pareva un martello pneumatico,
rimpiangendo l'assenza di lei, che con le sue sapienti mani e la sua
voce dolce sapeva alleviare quel dolore pulsante e sgombrargli la mente
dalle cose di poca importanza.
note:
AU contesto generale
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** #pericolo ***
#pericolo
(109 parole)
Stringeva il pugnale dalla parte della lama e faceva un male cane; era
un modo per resistere, per tenerlo a bada: finché provava
quel
dolore, lui non si sarebbe mostrato e non avrebbe fatto danni;
finché lui resisteva, l'altro avrebbe continuato a dormire e
non
avrebbe arrecato del male agli altri; finché lui riusciva a
mantenersi lucido, l'altro sarebbe rimasto sopito, finché
continuava... il sangue colava dalla sua mano, cadendo in grosse gocce
sul pavimento a formare una pozza scura, poteva quasi specchiarsi in
quel mare rosso e caldo, poteva sentire l'odore del tradimento, ma
doveva resistere, perché presto lei sarebbe stata abbastanza
grande da fermare il suo tormento.
note:
Ispirata all'immagine
del post su fb
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** #confusione ***
#confusione
(110 parole)
Le voci si accavallavano le une alle altre in un maremoto di grida, le
sentiva attorno a sé, che si avvicinavano: voci dai toni
preoccupati, irati, ansiosi, dolenti; nessuno che riguardava lui
però, del resto perché avrebbero dovuto, lui era
il
nemico; se avesse potuto, anche lui avrebbe gridato, con tutta la forza
che aveva, per unire la sua voce a quella di coloro che un tempo erano
i suoi compagni e a quelli che – se le cose fossero andate
diversamente – sarebbero potuti essere i suoi compagni, ma
quella
risata che usciva dalla sua gola lo sovrastava senza alcuna
pietà e a lui non rimaneva altro che ascoltare.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** #ferita ***
#ferita
(100 parole)
L'ultimo ricordo che aveva di sé era lui prostrato ai piedi
di una bambina, che lo guardava con amore e compassione,
perché sapeva quanto aveva sofferto in quegli anni; ma a
Saga non era bastato, doveva fare di più, doveva dimostrare
di più, così com'era stata tutta la sua vita; il
dolore al petto era ancora reale, benché ormai di dolore non
ne avrebbe più dovuto provare, eppure, quando si passava la
mano all'altezza del cuore, sotto i polpastrelli lisci poteva ancora
sentire le increspature della pelle di quella ferita mortale che aveva
offerto come pallida espiazione alla sua dèa.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** #rimpianto ***
#rimpianto
(104 parole)
Ognuno aveva i propri rimpianti e Saga non faceva eccezione; seduto
sullo scranno d'oro della grande sala del Tredicesimo Tempio nel cuore
della notte, quando tutto era immerso in un silenzio sacrale e le voci
dei suoi fantasmi si facevano più forti, poteva guardarsi
dentro
e vedere come le sue scelte errate avessero cambiato la sua vita e
quella di molti altri: la più importante – e
quella che
aveva dato inizio a una catena di eventi devastanti – era
stata
il rifiuto di una verità scomoda, che aveva portato a una
spaccatura profonda, che aveva dato il via libera a qualcosa di
indomabile.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** #maschera ***
#maschera
(109 parole)
“Non sai quanto mi piacerebbe averti nella mia collezione,
faresti un gran figurone, saresti il pezzo forte”, gli aveva
detto un giorno DeathMask, in un momento in cui si sentiva abbastanza
spavaldo da parlargli con tanta familiarità, senza pensare
alle
possibili conseguenze; Saga si era fatto una risata, mentre lucidava
con la manica della palandrana la maschera blu che di solito portava in
pubblico; poi, l'aveva alzata di fronte a sé come per
specchiarvisi: con quei suoi occhi cupi e spietati poteva vedere oltre
la barriera impenetrabile che si era costruito per celare le sue vere
emozioni e lo gratificava sapere che questo lo rendeva indecifrabile
agli altri.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** #innocenza ***
#innocenza
(79 parole)
C'erano voluti tredici anni perché il nome di Aiolos fosse
riabilitato, tredici anni perché la verità fosse
svelata
e lui di nuovo amato, tredici anni per scoprire la mano dietro a quella
guerra insensata, e un attimo a odiare e poi a piangere anche per Saga,
perché anche lui era stato una vittima, la prima vera
vittima;
ma quanto ci avrebbe messo il cuore di quegli impavidi combattenti a
rimarginarsi dalla ferita profonda provocata dall'aver creduto a
quell'accusa infamante?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** #epistassi ***
#epistassi
(102 parole)
Alla fine, Saga non ce l'aveva più fatta a trattenersi e il
diretto sinistro era calato sul naso del fratello; e questi era caduto
all'indietro, sul terreno duro della scogliera; vedeva Kanon che si
teneva la mano sul viso, ma non poteva nascondere il sorriso di
soddisfazione, mentre il sangue gli imbrattava la maglietta lacera e
quella sua bocca maledetta, che non aveva smesso di sputare il suo
veleno e che piano sentiva insinuarsi nella mente a corrodere la sua
devozione: come poteva il suo stesso sangue, il suo stesso fratello,
proporgli un atto così vile che lo avrebbe dannato per
sempre?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** #tassellomancante ***
#tassellomancante
(100 parole)
Il Santuario era ai suoi piedi da diversi anni; eppure, Saga non era
del tutto tranquillo, perché sentiva che c'era qualcosa che
mancava in quel suo quadro perfetto; qualcosa, un tassello, che forse i
più avrebbero definito insignificante, ma che gli avrebbe
garantito il trionfo; era un dettaglio che egli aveva davanti agli
occhi ogniqualvolta sfidava nella sua menzogna l'immagine della
dèa: quella piccola statuetta dalle ali tarpate che un tempo
trovava posto sulla mano di Athena e che all'improvviso era sparita,
come se non fosse mai esistita, o forse era stata trafugata: dov'era
finita la Nike portatrice di vittoria?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** #vestebianca ***
#vestebianca
(107 parole)
Aspetta in ginocchio l'arrivo di quella ragazzina, avvolta nella sua
ampia veste bianca, che ferisce gli occhi per il suo candore; la testa
bassa, lo sguardo a fissare le lastre di pietra dello spiazzo di fronte
alla casa del Sagittario: quale ironia aver scelto proprio la
Nona Casa per fare ammenda dei suoi peccati; eppure, la giovane Saori
non si sente turbata, né risentita per un affronto che nella
sua
mente non trova spazio, lei sa che Saga è sinceramente
affranto
dai misfatti che sono stati compiuti, prova vergogna per non essere
stato abbastanza forte da resistere, e combattere, e vincere quel male
che cresceva in lui.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** #infanzia ***
#infanzia
(101 parole)
Una mano tesa, piccola e cicciottella, che lo chiamava, che voleva
confortarlo, che voleva aiutarlo, condividere con lui le cose belle e
quelle brutte; quella mano tesa, impacciata, sporca dei giochi
innocenti, della frutta che rubava dalle ceste dei contadini, della
torta che mangiava di nascosto, era sempre lì per lui:
quando
tutto nella vita era facile e quando tutto alla fine si era fatto
difficile, senza mai giudicare, senza mai mostrare timore o repulsione
per come era diventato negli anni, senza mai puntare il dito
accusatore, ma sempre – fin dalla prima volta –
pronta a
proteggerlo da se stesso.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** #dolore ***
#dolore
(93 parole)
Lì, in piedi di fronte a lui e con la guardia alzata, li
guardava negli occhi, uno per uno, quei pochi superstiti della sua
follia, che avevano ormai scoperto il tradimento, occhi di giovani che
avevano visto troppo, che avevano provato troppo, occhi piedi di
rabbia, che volevano sbranarlo per il dolore che aveva causato; si
beava di quel disprezzo e di quell'angoscia, lo rinvigoriva il sapere
che volevano il suo sangue, era così che doveva andare, ma
così non sarebbe stato, perché lui, nonostante
tutto, era
destinato a comandare su di loro.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** #rimorso ***
#rimorso
(100 parole)
Tenere di
nuovo il pugnale fra le mani gli provocava un sentimento di
terrore, una sensazione di svuotamento, come se il ricordo di ogni sua
azione passata tornasse più vivido che mai e gli strappasse
una
parte di sé, divorandolo come una belva affamata; non capiva
perché lei, proprio ora, ferma ai piedi della grande statua,
con
lo sguardo luminoso e un sorriso che faceva male, gli stesse facendo
tutto questo; non capiva perché lo stesse pregando di
adempiere
al suo dovere e terminare ciò che aveva iniziato tanto tempo
prima: «Perché, mia signora, mi chiedete questo,
proprio
ora che mai potrei alzare le mani su di voi?»
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** #coraggio ***
#coraggio
(103 parole)
Il pugno nel suo petto era stato l'ultimo atto compiuto in nome di
Athena, per mondare la sua vita dalle colpe perpretate negli anni bui
del Santuario, per dichiarare la sua fedeltà alla
dèa e
ripagare con il proprio sangue quello versato inutilmente; un atto di
coraggio, omaggiato con le lacrime da quei compagni feriti e traditi,
che avevano trovato la forza di perdonarlo; una sofferenza bagnata di
lacrime per lei, che aveva sperato di salvarlo da se stesso; una
liberazione salutata con le lacrime per lui, che era rimasto
intrappolato fra due mondi, subendo le conseguenze del male e quelle
del bene.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 20 *** #oroscopo ***
#oroscopo
(108 parole)
In quegli ultimi giorni, le vedeva spesso in mano agli allievi: come
una moda che si era insinuata infida e aveva contaminato quel loro
piccolo mondo, piccole riviste colorate che quegli sciocchi
nascondevano in tasca quando lo vedevano arrivare, che catalizzava
l'attenzione delle loro giovani menti così influenzabili,
portandoli a ridere o a piangere, a entusiasmarsi o a scatenare risse
senza senso, rendendoli inaffidabili e pericolosi; Saga si era
arrovellato il cervello per capire cosa potesse scatenare quel caos al
Santuario, fin quando, un'intensa folata di vento trascinò
ai
suoi piedi una di quelle riviste, la prese e lesse alla pagina aperta:
“Gemelli:
oggi, farete una scoperta sorpredente!”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 21 *** #mongolfiera ***
#mongolfiera
(102 parole)
“Festival
della mongolfiera,
mostra dei palloni aerostatici dai fratelli Mongolfier ai giorni
nostri; possibilità di fare un romantico ed emozionante giro
sul
Mystic Lake sulla replica moderna della prima mongolfiera della
storia”, recitava il volantino che gli avevano
ficcato in
mano quella mattina a Winchester, mentre usciva dalla farmacia; un giro
in mongolfiera, dentro enormi ceste squadrate appese a quegli enormi
palloni colorati pieni di aria... se solo non soffrisse tremendamente
di mal d'aria, forse glielo avrebbe proposto a Caroline, o forse le
avrebbe fatto una sorpresa; sospirò, accartocciando il
volantino: al solo pensiero sentiva la colazione tornargli su con
prepotenza.
note:
AU dal mondo di
“Legacy”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 22 *** #frutta ***
#frutta
(120 parole)
A vedere ora come tremava, sdraiato a terra e con le braccia che si
teneva lo stomaco per i dolori lancinanti, non era stata una buona idea
mangiare quella strana cosa verdastra tutta bitorzoluta che cresceva
sull'albero, a pochi metri da dove aveva trovato riparo; avrebbe dovuto
fare più attenzione, contare solo sulla sua resistenza,
sull'addestramento, o cercare qualcos'altro, ma nei dintorni non c'era
nulla; erano più di tre giorni che non mangiava e quel
frutto,
sebbene fosse tutto fuorché invitante, era succoso e dolce;
ne
aveva mangiati quasi tre quarti prima di accusare quei sintomi e solo
la pazienza del compagno gli aveva permesso di superare la fase
più acuta di quella che si era rivelata essere
un'intossicazione
alimentare.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 23 *** #acqua ***
#acqua
(110 parole)
Sentiva la gola riarsa da una sete innaturale, che nessuna coppa del
vino più pregiato poteva spegnere, che nessun nettare poteva
appagare; non capiva cosa gli stesse accadendo, tutto filava liscio,
tutto stava andando secondo i suoi piani, la vittoria era ormai certa;
eppure, un gusto acido gli corrodeva le membra; arrancò fino
al
bacile d'oro, lo riempì d'acqua con la brocca lì
accanto
e vi tuffò la testa, bevendo a grandi sorsate, come se non
avesse mai bevuto in vita sua: era fresca, rivitalizzante, rigenerante,
ma al tempo stesso gli serrava la gola come cemento che si stava
indurendo; perché a lui non era concesso un attimo di
sollievo?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 24 *** #fotosbiadita ***
#fotosbiadita
(109 parole)
Voleva rifiutarsi di crederci, altrimenti tutti quegli anni che aveva
passato a cullarsi nella convinzione che quel sacrificio era stato
necessario per rendere onore ad Athena, sarebbero stati vani; anni
passati a punirsi nel fissare quella foto ormai sbiadita che portava
sempre con sé, per ricordarsi di quel fratello che aveva
rappresentato l'unico legame con la sua famiglia d'origine; sarebbe
stata una tortura inutile, dalla quale, a fatica, aveva alla fine
trovato conforto; ora, dopo che tutti al Santuario si rallegravano con
lui per il ritorno di quel gemello mai dimenticato, cosa gli rimaneva,
se non ricominciare da capo e trovare in quel rinnovato tormento un
motivo per gioire?
note:
dal mondo de
“L'amaro prezzo della devozione”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 25 *** #diavolo ***
#diavolo
(110 parole)
«C'è il diavolo dentro di te», gli
avevano ripetuto
fin dalla più tenera età;
«C'è il diavolo
dentro di te e lo conosco bene», gli aveva sputato addosso
suo
fratello, come un'accusa infamante, dopo che era stato imprigionato;
come poteva non essere così, se aveva avuto il coraggio
–
l'arroganza – di punire con le sue stesse mani il suo
gemello, se
si era arrogato un diritto che spettava solo ad Athena;
«C'è il diavolo in te», gli aveva detto
Shion,
quando aveva contestato la sua decisione di nominare un altro alla
successione al ruolo di Grande Sacerdote; e allora, lui aveva lasciato
spazio a quel diavolo affinché lo difendesse.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 26 *** #alcool ***
#alcool
(110 parole)
«Una serata tra fratelli», gli aveva proposto
Kanon,
«come una volta, a bere dalla riserva speciale di
papà e a fare
discorsi da uomini, a prenderci una bella sbronza», come se
bastasse quello a ricucire lo strappo fra loro; neanche ricordava come
si erano lasciati, ma di certo era stata una brutta separazione;
orgoglioso lui, quel nuovo lui che si era scoperto dopo
l'aggressione nel vicolo; orgoglioso, sempre, l'altro: una
serata fra loro, forse avrebbe fatto bene a entrambi, dopo tanti anni,
ora che qualche sottile filo d'argento si insinuava fra i capelli,
sulle tempie, e facevano la loro comparsa le prime rughe attorno alla
bocca, quando sorridevano.
note:
AU dal mondo di
“Legacy”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 27 *** #ossigeno ***
#ossigeno
(104 parole)
Lo si dava per scontato, perché respirare era un atto ormai
automatico che non ci si pensava, ma era in momenti come quello, quando
la gola si chiudeva, i polmoni si contraevano e il battito del cuore
rimbombava – amplificato – per tutto il corpo, che
si
sentiva la mancanza dell'ossigeno; e il cervello allora andava in tilt,
si perdeva ogni controllo e il terrore riempiva ogni attimo rimanente
di vita; fin quando, si riemergeva da quel panico irrazionale e si
tornava a respirare, a incamerare quell'ossigeno tanto prezioso, che
concedeva una tregua al corpo ormai al limite e una seconda chance di
vivere.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 28 *** #galassia ***
#galassia
(94 parole)
Alzò le braccia sopra la testa e alle sue spalle comparve
una
galassia intera: quello era solo parte del suo potere; il soggiogare la
potenza delle stelle, il poterle scagliare contro il nemico, il
distruggerle con la sola forza del suo braccio in nome di Athena... ma
dentro di sé, in quel luogo oscuro e inaccessibile ad altri,
lì albergava la galassia più vasta e caotica,
quella che
turbinava senza sosta, che gli dava la forza con il proprio calore e al
tempo stesso gliela consumava con il freddo vuoto che riempiva il tutto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 29 *** #interspazio ***
#interspazio
(103 parole)
Con un gesto della mano Saga aveva aperto una fenditura nella
realtà per sbirciare cosa c'era dall'altra parte, attraverso
quel passaggio oscuro e freddo, che nessuno poteva capire se non lui,
se non i detentori del titolo di cavaliere dei Gemelli, che ne erano i
guardiani; un passaggio ostile e pericoloso, che poteva portare
ovunque; uno spazio fra lo spazio, dove imprigionare il male, dove
scacciare il nemico, dove rifiugiarsi per leccarsi le ferite e
confinare la parte più pericolosa del proprio essere; un
passaggio che era una scorciatoia per altri luoghi, impossibili da
raggiungere, un cammino che solo gli dèi potevano percorrere.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3841491
|