Verde e Oro

di Spensieratezza
(/viewuser.php?uid=223962)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il sole ***
Capitolo 2: *** Regulus e Sirius parlano dei babbani ***
Capitolo 3: *** Litigio a tavola ***
Capitolo 4: *** Condividere lo stesso letto ***
Capitolo 5: *** Il crollo della parete ***
Capitolo 6: *** Lettere ***
Capitolo 7: *** Lo specchio a doppio senso ***
Capitolo 8: *** La gelosia per James ***
Capitolo 9: *** Finire tra i Serpeverde ***
Capitolo 10: *** Regulus e Piton ***
Capitolo 11: *** Abbracciami ***
Capitolo 12: *** Sirius e il dolore per l'assenza di Regulus ***
Capitolo 13: *** L'invito ***
Capitolo 14: *** Ti desidero ***
Capitolo 15: *** Desiderio ***
Capitolo 16: *** Sfogarsi con i migliori amici ***
Capitolo 17: *** Abbandonare quella casa, lasciare te ***
Capitolo 18: *** Accetto la tua proposta! ***
Capitolo 19: *** Il toccante discorso tra Regulus e Albus Silente ***
Capitolo 20: *** Lettere di miele tra i due fratelli ***
Capitolo 21: *** La vita dai Potter dopo la scuola ***
Capitolo 22: *** Regulus ferito ***
Capitolo 23: *** Una vita per una vita ***
Capitolo 24: *** Le mani di Voldemort e la calla bianca ***
Capitolo 25: *** Sirius vuole andare a cercare Regulus ***
Capitolo 26: *** Ricongiungimento passionale ***
Capitolo 27: *** La nostra prima volta! ***
Capitolo 28: *** L'ho fatto per te, solo per te ***
Capitolo 29: *** Damian! ***
Capitolo 30: *** Sono come morto, ma, vivo ancora! ***
Capitolo 31: *** il Riddle segreto ***
Capitolo 32: *** Addio, amico mio, addio amici miei ***
Capitolo 33: *** Il salvataggio di Damian ***
Capitolo 34: *** Atto finale - prima parte ***
Capitolo 35: *** Atto finale - seconda parte ***
Capitolo 36: *** Atto finale - terza parte ***
Capitolo 37: *** Atto finale - quarta parte ***
Capitolo 38: *** Sirius oltre il velo ***
Capitolo 39: *** Sirius fuori dal Velo ***
Capitolo 40: *** Il risveglio di Sirius al San Mungo ***
Capitolo 41: *** Siamo pronti? ***
Capitolo 42: *** Il ricongiungimento ***



Capitolo 1
*** Il sole ***


Sirius era come il sole.

Lo guardavo e pensavo che era talmente bello e caldo che solo abbracciandolo mi avrebbe potuto riscaldare tutto.
Avevo però sentito anche che se cerchi di avvicinarti troppo al sole,finirai bruciato.

Questi erano i pensieri di Regulus Black mentre da bambino, all’età di cinque anni osservava Regulus di sei, giocare a fare delle capriole.
“Vuoi farle anche tu, Reg??” chiese Sirius, i capelli lucenti e neri, spettinati e un po’ sudati.
“N-no..non voglio..”

“Andiamo, aggrappati a me.”
“Nooo..”

Sirius lo prese per le ascelle e gli fece fare una capriola, anche se Regulus si aggrappò fortemente alle sue caviglie.
“Visto? Che ci voleva?” ridacchiò Sirius.

“S-stupido..” disse Regulus, scappando via.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Regulus e Sirius parlano dei babbani ***


“Sirius…” lo chiamò Regulus mentre passeggiavano per la città.
“Mmm..”

“Mamma si arrabbierà molto quando saprà che siamo usciti.”
Sirius sbuffò. “Regulus, non possono seppellirci in casa per tutta la vita. Hai sette anni e io nove. Tra pochissimo frequenteremo Hogwarts.Una scuola dove resteremo chiusi per tutto l’anno.”
“La m-mamma dice che..i babbani sono pericolosi.”

Sirius lo guardò di traverso. “Ha detto anche che vorrebbero friggerci arrosto?”

“Ha d-detto che in passato quelli come noi , l – li bruciavano. Sirius, torniamo indietro, ho paura.”
Sirius sospirò, prendendogli la mano.

“Se resti stretto a me, non ti accadrà niente di male, lo prometto. E poi non devi credere a tutto quello che dice la mamma, è pazza, lo sai.”

“Non dovresti dirlo. Ti punirebbe se ti sentisse.” Disse il fratellino, stringendo la mano al fratello, preoccupato.

“Lei non mi fa paura. Oh, siamo arrivati ad una gelateria. Ti prendo un gelato. “

Regulus, seppur timoroso, non diceva no ad un dolce.
“Dai, mangialo assieme a me, Reg.” diceva Sirius allegro.























Note dell'autrice: 

ok ragazzi qui il problema è complesso xd
non sono riuscita a capire infatti, come vivono i maghi esattamente. La Rowling non lo specifica nei libri, nel senso, sappiamo che esistono i luoghi magici come Zonko, Mielandia, Diagon Alley, ma non spiegano nel dettaglio, come vive la gente magica tra i babbani, come si nutre. dove va a fare la spesa ecc ecc (va sempre a diagon alley? è l'unico posto magico o ce ne sono altri?) come interagiscono con i babbani, o se si ignorano, insomma, tante cose..nello specifico non dicono come facevano i black a vivere a grimmauld place che sostanzialmente era un posto a londra, quindi in piena città non magica! Vivevano isolati da tutti? boooo xd quindi mi tocca provare a indovinare xd

è difficile anche immaginare comunque che si recassero sempre a diagon alley. Ci vanno sempre a piedi? a volte usano smaterilaizzazione/metropolvere? ma come fanno con i bambini? e se in venti devono usare la metropolvere, trovano i camini occupati? insomma tante cose xd

uno rischia di impazzire, credo propenderò per una via di mezzo xd non riesco a immaginarmi comunque, i poveri banbini chiusi in casa xd

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Litigio a tavola ***


Regulus era al tavolo per la cena e restava muto, con uno sguardo funereo, come gli altri membri della famiglia del resto.

“Così, non ti ritieni parte della famiglia. “ disse il padre, fulminando Regulus con lo sguardo.

Regulus guardò dritto davanti a sé, offeso a morte con il fratello maggiore e ferito nell’anima.

Sirius stava per rispondere, ma notò il turbamento del minore e si limitò ad un sorriso.

“Esatto.” Disse Sirius, mettendo una mano sul ginocchio di Regulus, che strabuzzò gli occhi, guardandolo.

Sirius cercò di sorridergli per rassicurarlo, gesto che non sfuggì a Walburga,

“Tu che ne pensi, di quello che dice tuo fratello, Regulus?”
“Lascia Reg fuori da questa storia!” si arrabbiò Sirius.

“Ma come, Sirius, hai detto tu stesso che noi non siamo la tua famiglia e Regulus è nostro figlio, se ricordo bene, quindi se ti metti contro di noi, ti metti anche contro di lui.”

“Io non mi farò manipolare. Ringhiò Sirius, pentendosi però amaramente di essersi infilato in quella conversazione.

“Regulus, tuo fratello ci sta insultando, cos’hai da dire?” chiese Walburga altera e minacciosa.

Regulus lo guardò terrorizzato, poi si alzò scattoso dalla sedia. “Sei uno sciocco, Sirius!”
E scappò su per la loro stanza.
 
Due giorni dopo, i genitori fecero un incantesimo alla casa per creare un’altra stanza per Regulus, non volevano più che stessero nella stessa stanza.

Non riusciranno  a dividermi da te, hai capito, Reg? Questo è solo un muro, solo un muro, non mi importa, lo posso sgretolare, se voglio!” urlava Sirius picchiando pugni contro la porta della sua stanza.

Regulus all’interno della sua stanza, gridava in lacrime.

“è tutta colpa tua. Perché senti il bisogno di sfidarli sempre? Perché?”

“Perché io non sono un prigioniero, Reg.” disse Sirius,
“E io sì invece??” gridò Reg.
“Sì.” Disse Sirius con voce stanca.

Regulus non gli rivolse la parola per una settimana intera.

Fino  a quando, Sirius, non fece qualcosa di forte per riuscire a stare un po col fratello.
 






















Note dell'autrice: 

ragazzi non è facile scrivere dell'infanzia dei due come ho già detto ahha xd però mi sto impegnando! nelle poche ff che ho trovato su loro due, si parla sempre di un allontanamento dei due, trovare una scusa per allontanarli è sempre una cosa un po difficile ahha ma credo siamo d'accordo con il fatto che la quasi totalità delle colpe andrebbe ai genitori!
prometto che non scriverò qualcosa di banale, anzi, ho in mente una cosa originalissima per il prossimo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Condividere lo stesso letto ***


Era ormai una settimana che Regulus quasi non guardava in faccia Sirius o gli gettava degli sguardi quando pensava che il maggiore non lo vedesse.

Una settimana che era stato preparato da Walburga ed Orion a studiare la storia dei maghi e della famiglia purosangue per iniziarlo fin da piccolo alla loro eredità, al loro lascito.

Sirius si sentiva impazzire e sempre più prigioniero in quella casa, il suo unico complice era il fratello, il suo unico amico.
E ora glielo stavano portando via.

Aveva cercato più volte di prendere da parte Regulus per parlargli, a volte sgusciava di nascosto dietro di lui e lo abbracciava.
Regulus sussultava, sembrava che stesse per abbandonarsi al suo abbraccio e poi scappava come se avesse il fuoco al sedere.

Sirius sapeva che il minore aveva solo paura dei genitori, aveva il terrore che lo considerassero un disertore, un traditore, come il fratello e aveva paura di quello che gli avrebbero fatto.
 


Un giorno, stanco di tutto, Sirius rubò la bacchetta a suo padre e si appostò dietro la porta della camera del fratello.

“Ciao, Reg.” disse quando il minore entrò e si trovò il maggiore in camera.
Prima che Regulus potesse reagire, Sirius chiuse a chiave la porta con la bacchetta.

“Finalmente dormiremo nella stessa stanza, fratellino.”
 
 
Sirius era riuscito a insonorizzare la stanza e a renderla inaccessibile – a tutti i tipi di magia o di stratagemmi babbani – per almeno tutta la notte.

Regulus era furioso con il fratello per essere stato ingannato così a sua insaputa e per un lunghissimo tempo, restò seduto, accasciato al muro della sua stessa stanza ad osservare il fratello che sdraiato sul suo letto, ascoltava cd babbani da un walkman.
“Fratellino, se la smettessi di fare l’idiota e venissi qui sul letto con me, potremmo ascoltarlo insieme. Sono certo che ti piacerebbe un mondo.”

A me? Piacermi quell’immondizia babbana? Perché non la butti via? E perché non lasci il mio letto già che ci sei? E la mia stanza? Perché non te ne vai all’inferno?”
Sirius gli gettò un’occhiata seccata.

“Un’altra parola astiosa e dovrò silenziare anche te, oltre al muro. Non vuoi costringermi a farlo, vero, fratellino?”
Regulus non parlò più.
 


Dopo quelli che parvero come minuti interminabili, Sirius si era alzato dal letto e aveva gettato il walkman ai piedi del fratello.
“Per distrazione.” Spiegò.

“Mi divertirò molto a farlo a pezzi.”
Sirius ridacchiò.
“Puoi provarci, ma non lo farai.”
“Chi te lo dice??”
“perché sei curioso, proprio come me. “
“Io e te non siamo uguali!”

“Oh si, fratellino, siamo più uguali di quanto credi. Siamo identici.”
Regulus l’aveva guardato con un’occhiata nauseata.

“Non importa quanto disgusto avrai per me. Sei sempre Regulus e sarai sempre mio fratello. Se vuoi dormire con me, io sono qui.” disse Sirius rimettendosi sul letto.

Regulus restò paralizzato a quelle parole.
Non ruppe il walkman.

Dopo qualche minuto, quando il fratello si fu addormentato, lo ascoltò.
 

Si ritrovò a canticchiare i versetti della canzone: Forever young.

Sirius pensò che era anche una delle sue canzoni preferite.
E che il fratellino aveva davvero un tono di voce delizioso.
Regulus gettò un’occhiata al fratello, notando che sorrideva.
 
 
 

*

Era notte fonda e il letto di Regulus – che Sirius aveva occupato – si abbassò di un poco sotto il suo peso.
Era Regulus che era salito.

Il minore cercò con scarso successo di incastrarsi da qualche parte al fianco del fratello ma Sirius aveva occupato tutto lo spazio del letto.

L’aveva fatto apposta, ovviamente, anche se Regulus non poteva saperlo.

Mosso dall’istinto, non potendo fare altro, ma facendolo comunque con il cuore che batteva forte,

si sdraiò sopra di lui, non avendo altro spazio a disposizione.

Sirius sentì la dolcezza del profumo dei capelli del minore, la delicatezza con cui lo stringeva in un abbraccio insolito, non solo dettato dalla necessità.
E sorrise.
Respirando un’emozione fortissima.

Finalmente lo aveva di nuovo vicino.
 
Fece questa cosa per altre notti, ma alla soglia della prima settimana, i genitori scoprirono che Sirius non era nel suo letto.

Furono botte per il maggiore dei Black.

Non osavano usare la maledizione Cruciatus sul bambino, visto che i maghi avevano effettuato da anni una traccia che rilevasse maltrattamento magico sui minori, non volevano rischiare di andare in carcere.

Ma Sirius fu comunque punito per aver osato sfidarli.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il crollo della parete ***


“Ti ha fatto male?? Dimmelo!!” gridò Regulus dall’altra parte della stanza, con la testa attaccata alla parete.

“È stato solo uno schiaffo. E non gridare. “ disse Sirius, evitando di dire che gli schiaffi erano stati tre e solo tre perché Orion si era messo in mezzo.

“Ma Sirius.. io ero ormai abituato che dormivamo insieme..”
Sirius sospirò.
“Ti prego, dormi.”
 
 

L’indomani mattina, Sirius ebbe un brutto risveglio.
Un’esplosione.
La parete della stanza che divideva camera sua con quella di Regulus, crollò.
Sirius scattò in piedi.

“Che cos’hai fatto, Regulus?” domandò basito. Non immaginava che Regulus avesse un simile potenziale magico, senza bacchetta e così piccolo.
“Odiavo questo muro.” Disse il bambino corrucciato.
 
“Che cos’è questo macello!! Oddioooo!” sembrava che Walburga stesse per avere un mancamento. “Tuuuu.”

Stava già per accanirsi con Sirius, ma Regulus, questa volta gridò.
“Lascialo stare, sono stato io!”

Sia Walburga, che Orion, arrivato in quel momento, rimasero di stucco.

“L’hai costretto tu a farlo, ragazzo?” chiese Orion fermo.
“No! Non mi ha costretto a fare niente, l’ho fatto io perché ..questa stanza non dovrebbe nemmeno esistere! La odio!” disse Regulus.

Walburga guardò Sirius in cagnesco.
“Permettimi di raddrizzare questi ribelli con le buone vecchie maniere, Orion.”

“Non toccherai i nostri figli. Se non vuoi finire a fare un soggiorno ad Azkaban, ovvio.” La guardò storto.
Walburga gettò uno sguardo feroce a Sirius.

“Presto te ne andrai ad Hogwarts. Ci penseranno loro a raddrizzarti. Non contaminerai anche tuo fratello con la tua pazzia.”

Sirius non rispose. L’idea di separarsi da Regulus, lo faceva star male.
 
 






















Note dell'autrice: il capitolo doveva essere molto diverso e Sirius doveva finire incolpato al posto di Reg, ma non ce l'ho fatta a scrivere di un Regulus che preferiva far incolpare il fratello xd
non me la sento neanche di inserire la maledizione cruciatus su due bambini così piccoli, a prescindere proprio dal fatto che, penso che, sono così piccoli, che potrebbero anche morirne, dal dolore ç_ç

anywaym sta ff va a rilento, quindi cerco di accelerare un po xd

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Lettere ***


Fratello, mi manchi così tanto, Bellatrix è gentile con me, ma vorrei che ci fossi anche tu qui con me, staremo già tanto lontani e per tanto tempo, quando sarai ad Hogwarts.

Promettimi, Sirius, promettimi che non incontrerai degli amici nuovi e ti scorderai di me.

Promettimi che non chiamerai mai nessun altro fratello, che non mi sostituirai mai.

Promettimi che saremo nella stessa casata, perché io ci spero tanto.

Bella continua a dirmi che sono il più bello e il più intelligente e che tu sei un asino, non ti preoccupare, ho cercato di difenderti.

Loro sono la nostra famiglia, Sirius, sai?
Ci ritroveremo sempre alla fine.
È per questo che vogliono così tanto che tutti noi stiamo sempre insieme, che preserviamo la nostra linea di sangue.
Io credevo che fosse una cosa cattiva, Sirius, ma invece ci siamo sbagliati, io credo..
Non è crudeltà..

È AMORE.

Per tutti loro la famiglia è la cosa più importante, Sir.
La magia, la purezza, viene subito dopo la famiglia.
Loro ci tengono tanto perché sanno che i babbani ci hanno fatto del male ogni volta che hanno potuto.
Hanno ucciso molti dei nostri e hanno cercato di scacciare e negare la nostra superiorità, cercando di toglierci il potere.

Le cose che ho visto, Sir…
Il male che ci hanno fatto..
Non avrebbero dovuto.

Perché sono così gelosi di noi, perché?
Non è possibile tanta crudeltà.

Sir, noi dobbiamo fidarci della nostra famiglia, perché solo loro vogliono il nostro bene.
 
 
 
Risposta di Sirius. – scritta con mani tremanti –

Fratello mio.

Leggere la tua lettera, mi strazia il cuore in mille pezzi.
Reg, quello che tu chiami AMORE, è follia.

Non è amore, costringere i membri della nostra famiglia a sposarsi tra cugini, solo per preservare un ideale sbagliato, contorto e perverso di “purezza.”

Ti prego, ascolta quello che ti sto dicendo, tu meriti di sposare una donna che ami, indipendentemente che sia una serpe, un tasso, un grifone, una babbana, perché no, o una maga, l’importante è che tu la ami, dio, andrebbe bene anche un ragazzo, piuttosto che quella follia.
Mi senti Reg? Finchè avrò voce in capitolo impedirò questa follia
Sia per me che per te

E la nostra famiglia non ci ama! Tantomeno me.
Vuole solo..plagiarci e non permetterò che ci riescano con te.

Tu non puoi stare con loro, devi venire via con me.
Voglio saperti al sicuro dalle sporche mani di nostra cugina.

Reg, i babbani non sono cattivi, non tutti.
Esistono persone buone e persone cattive.

Così come esistono maghi cattivi che fanno del male ai babbani.

Non credere alle stronzate che ti rifilano, vogliono solo plagiarti.

Ti supplico.
Con amore
Tuo fratello.
 
 
 
Regulus aveva gli occhi pieni di lacrime mentre leggeva la lettera di Sirius, seduto alla tavola grande della sala.  
 
“Giudica la sua stessa famiglia, eppure lui stesso si crede superiore a noi, disprezza il nostro amore per la famiglia, giudicando i nostri matrimoni, e pensare che tu lo adoravi e credevi fosse una sorta di Silente giovane.” Disse Bellatrix sorridendo.

Regulus scosse la testa come per scacciare una mosca molesta.
“Come giudica in fretta il tuo fratellino. E forse tu hai anche pensato che potrebbe prendere bene l’adoraaabile piccola cotta che hai nei suoi confronti?”

“Basta, stai zitta!!” gridò Regulus, scappando dalla sala in lacrime fino a chiudersi nella sua stanza, mentre Bella ridacchiava.
 
 






















ps Bella non sa per certo che Reg è cotto di Sirius, diciamo che lo immagina e tra il serio e lo scherzo, dice xd

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Lo specchio a doppio senso ***


Sirius aveva cominciato il suo primo anno a Hogwarts, era stata dura andare con il costante pensiero del fratello sempre con sé, ma una volta lì, aveva fatto amicizia con i malandrini e loro gli avevano addolcito la permanenza, colmando il vuoto che aveva lasciato l’assenza di Regulus.

Quando Sirius tornò per le vacanze di Natale, non si aspettava di trovare Regulus così freddo al suo arrivo.

Era abituato alla freddezza dei genitori ma l’accoglienza fredda di Regulus, lo lasciava perplesso.

Vedeva però che il minore gli riservava occhiate sfuggenti.

“Ehi, stronzetto, sono venuto qui per te, non mi saluti nemmeno?” disse , acchiappandolo da dietro e sollevandolo, facendolo imbarazzare.
“Lasciami!” si ribellò lui.

“Oh, ohhh..quindi così mi parli?” chiese Sirius tenendolo stretto senza lasciarlo fuggire.
“Lasciami andare, sir….”

“Adoro che mi chiami così..ogni volta che lo sento, mi chiedo cosa aspetti la regina a farmi baronetto.”

Regulus si lasciò scappare una risatina sommessa.
“Sì, fallo ancora. Ridi ancora. “ disse Sirius tenendolo stretto.
Vide che Regulus lo guardava con i suoi occhioni grandi.
“Mamma e papà sono molto arrabbiati con te.”

“Chi se ne frega, non mi dici niente di nuovo, l’importante è che non lo sia tu, perché non hai mai risposto alle mie lettere, stronzo?”
Regulus storse la bocca.
“Non avevo voglia..”

“Ah – ah..quindi non è stato una specie di ricatto per farmi tornare a casa dalle vacanze per natale vero?”

“Credi che sia così infantile??”
“Sì.”
“Lasciami ti ho detto!”

Sirius lo sollevò di peso e lo portò nella loro camera.


“Lasciami! Lasciami! Torna dai tuoi amici Grifondoro! Sei amico loro adesso no?”
Sirius lo gettò con irruenza sul suo letto.
“Sei geloso dei miei amici?”

“Io geloso di quel..” si morse le labbra per non far infuriare il fratello che lo guardò un po con sguardo ostile.
“Questo è per te.”
Regulus lo guardò disorientato.
“Che sgnifica?”
“è natale. Aprilo.”

Regulus lo guardò ancora disorientato, prima di aprire con mani tremanti il pacchetto.
“Uno specchio?” Regulus parve un po deluso.

"È uno specchio a doppio senso..se avrai bisogno di me, ti basterà chiamare il mio nome..ad alta voce”

“Non..non mi servirà..” disse Regulus ma evitò di guardarlo.
“Beh, io te lo lascio comunque..” disse Sirius, abbracciandolo teneramente.



Regulus appoggiò la testa sulla sua spalla.
“Io non ho un regalo per te..” disse.

“Oh, ti sbagli, me l’hai già fatto, fratellino..” disse Sirius accarezzandogli i capelli.
“Cioè??” chiese Regulus.

Sirius pensò al fatto di essere semplicemente suo fratello o al fatto che si stesse lasciando abbracciare, o al solo fatto che si era abbandonato all’abbraccio, alla sua tenerezza spontanea anche quando faceva lo spavaldo.

Non disse niente.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La gelosia per James ***


Era finalmente arrivato il giorno del primo anno di scuola di Regulus.

I due fratelli si stavano avviando verso il treno.
“Magari sarai anche tu tra i Grifondoro, magari!” diceva Sirius.
“Ma per favore! Non dirlo neanche per scherzo!”
“Cosa? Non vuoi essere un leone? Preferisci essere una serpe? Non ci credo! E non vuoi essere nella stessa casa di tuo fratello?”

Regulus borbottò qualcosa di incomprensibile.
“Vieni a sederti con noi?”
“Noi??” Regulus impallidì.
“Sì, io vado a sedermi con James e gli altri.” Sirius lo guardò aggrottando le sopracciglia.

Regulus si mosse a disagio.

“Credevo che saremmo stati insieme sul treno..”

Sirius lo guardò stranito. “è così..ma non posso ignorarli..siamo unitissimi..si chiederanno perché non vado con loro..”
“Allora..vacci!” disse Regulus seccato, lasciando Sirius come un baccalà.
“Reg, aspetta..insomma..non capisco perché non puoi sforzarti di conoscerli.” disse Sirius, parandosi davanti a lui.

“Posso manifestare apertamente la mia antipatia per loro?”
“Beh, no, quello no.”
“Allora non posso essere me stesso, quindi non voglio.”
“Ma neanche li conosci. Potrebbero piacerti.”

“Ne dubito. Adesso lasciami andare.”
“E va bene..ma se cambi idea..” disse Sirius guardando desolato il fratello, allontanarsi.
 
 
Durante il viaggio sul treno, Sirius e i suoi amici continuavano a fare marachelle e incantesimi di poco conto, James in particolare continuava a chiedere a Sirius come mai sembrava capitare PER CASO, sempre vicino allo scompartimento del fratello.

“È un caso, vero?” gli chiedeva James, mettendogli il braccio attorno al collo, facendo ridere Sirius.

Regulus, che aveva osservato da un po quello che facevano i malandrini, con un pizzico di invidia e curiosità, a quella scena di confidenza, si sentì stringere il cuore.

Stava quasi per cedere, durante una delle fermate del treno, stava per andare nel loro scompartimento, ma poi vide qualcosa di TROPPO insopportabile..
James, il ragazzo dai capelli sempre spettinati, stava imboccando Sirius, mettendogli nella bocca un pezzo di cioccolata e quell’idiota RIDEVA.

“Grazie fratello.” disse Sirius.
No.
Non era vero. Non poteva averlo detto davvero.
Lui aveva promesso. Promesso.

Aveva promesso che non avrebbe chiamato mai nessun altro, fratello.
 
Si allontanò dalla porta, con le lacrime agli occhi.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Finire tra i Serpeverde ***


Regulus fu mandato a Serpeverde, Sirius ne fu deluso, i suoi peggiori sospetti si erano rivelati fondati.

Regulus non lo guardò mai, dopo essersi sfilato il cappello parlante dalle mani.

Raggiunse i compagni e cominciò a trangugiare la cena, senza mai alzare lo sguardo.

Quando Silente congedò tutti per farli salire nei loro dormitori, Sirius andò da Regulus e lo acchiappò per un braccio.
“Reg.”
“Che ti prende, lasciami!!”

Sirius incurante delle sue proteste, lo trascinò in un angolo deserto.

“Volevo solo dirti che, non importa in quale casa sei, non cambierà l’affetto che ho per te.” Disse abbracciandolo di slancio.
Regulus stava per commuoversi, ma poi lo spinse via in malo modo.

“Ma non sembravi pensarla così, quando disprezzavi tutti i Serpeverde con i tuoi amici Grifondoro, Sir, perché io dovrei essere diverso?” e dicendo così scappò via nel suo dormitorio.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Regulus e Piton ***


Avviso: in questo capitolo, Regulus ha quindici anni. 





Baciai Piton.

Non so perché lo feci. Non sapevo neanche se mi piacevano davvero i ragazzi o le ragazze.

Sapevo solo che volevo far infuriare mio fratello più di qualunque cosa. Sapevo che Severus era il bersaglio preferito dei malandrini, di..James..
Lo feci quasi per dispetto.

“Sai, Sev..ho sempre pensato che mio fratello e la sua banda esagerassero con te..” dissi con tono civettuolo.
“C-come? In che senso?”

“Sono troppo duri con te..tu sei intelligente, pieno di buone qualità..e non sei nemmeno brutto..i tuoi capelli sono così lisci che puoi anche permetterti di non lavarli per qualche giorno..mio fratello e quell’idiota di James, sono solo invidiosi, perché loro devono lavarli tutti i giorni se non vogliono diventare dei porcospini..”
Severus sorrise e poi ridacchiò.

“Porcospini..si..porci..proprio come quel..James..è un maiale..

Lo guardi stupito. Non avrei mai pensato di poter essere l’artefice di quello che sarebbe diventato il suo soprannome.
“Esattamente quello che è. Sempre addosso a mio fratello. Un maiale.”

“Continua, Regulus..mi piace sentire come lo insulti..” disse con tono gioioso.
 
Qualche giorno dopo, ci baciammo per la prima volta.  
 
 
*

Io e Severus ci stavamo baciando in un corridoio. Io lo stavo pressando contro un muro, quando mi sento afferrare per i polsi e ribaltare le posizioni.

“Non mi farò dominare da un bimbetto più piccolo di me.” disse Severus, prendendo a baciarmi con foga.

Io gemo nel bacio e gli metto una mano nei capelli. Sono effettivamente morbidi al tatto.
E poi mio fratello mi vede.

Mi vede. Io incrocio i suoi occhi, sorrido sfacciato e non mi fermo.
Lui impazzisce.
“Levicorpus!”

Non me l’aspettavo. Sussulto, vedendo Piton a testa in giù.
“Che ti prende? Lascialo.”

“è mio fratello quello che stavi violando. Chiedi scusa per quello che hai fatto, verme.”

Piton prese a ridere in maniera incontrollata, io non capivo cosa cazzo avesse da ridere.

Chiedi scusa VERME O GIURO CHE TE LA FACCIO MANGIARE!” urla, puntandogli contro la bacchetta.

“Cosa diavolo succede qui?? BLACK! Avrei dovuto aspettarmelo.” E con un tocco di bacchetta, fece tornare Piton al suo posto.

Venti punti in meno a Grifondoro e che non ti ribecchi ..” cominciò la Mc Granitt, poi vide che Piton stava facendo per saltare addosso a mio fratello e lo fermò per un braccio.

“Piton, non mi costringere a fare lo stesso alla vostra casa. Ora fila a lezione!”

“Te la farò pagare..prima o poi..” disse Piton, poi, mi prese la mano e mi fece andare via con lui, piuttosto bruscamente.
Sentii il cuore di mio fratello e il mio, rompersi.

Lo guardai per chiedergli scusa, ma lui non mi guardò neanche una volta.

Volevo abbracciarlo, volevo chiedergli scusa per essere un totale idiota, volevo gridargli che no, Piton non era il mio tipo, anche se detestavo come lo trattavano e che in realtà sapevo che anche lui usava me per dimenticare Lily che non gli parlava più, ma non osai parlare davanti alla Mc Granitt e a Piton.
 
 
 
 
*

“Dov’è mio fratello?” chiesi ai Grifondoro. Ero andato nella loro sala comune e tutti mi guardarono straniti, non sapevo se era perché ero un serpeverde o perché era notte e io avevo camminato fino alla loro sala comune e probabilmente sembravo un pazzo, con i capelli tutti scarmigliati e lo sguardo folle.

Salii fino al suo dormitorio. Lui stava leggendo un libro, appena mi vide, lo lasciò cadere.
“Regulus…”
Corsi da lui e come un bimbo piccolo, lo abbracciai cominciando a singhiozzare.
“Io e Piton ci siamo lasciati.”
“Cosa?? Perché io..”

“No! No! Non c’entri niente tu o almeno sì. Mi sono reso conto che era troppo crudele. Io lo facevo per ferire te, lui per ferire Lily, ma quando io ti ho visto oggi…io..”

“Volevi ferirmi..” disse Sirius, scostandolo da lui. Aveva l’espressione più ferita che gli vidi mai sul volto.
“Sir..” dissi io, accarezzandogli una guancia.
Sirius scostò il volto arrabbiato.

L’avevo ferito.Gli avevo fatto del male e non era divertente come pensavo.
Era orribile.
“Sirius io..non riesco più a starti lontano..”

Non temevo di essere patetico, in quel momento lì, mi importava solo di mio fratello.

Mi guardò sconvolto. Non gli avevo mai fatto rivelazioni del genere.
Ci abbracciammo e rimanemmo così non so per quanto, non ci staccammo nemmeno per andare a letto, ma semplicemente ci infilammo sotto le lenzuola ancora abbracciati.

Nessuno dei due fece la domanda se avrei dormito lì.
Era scontato.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Abbracciami ***


Era il primo anno di mio fratello Regulus e già non mi parlava.
Pensava che io lo odiassi perché era di Serpeverde, lo stupido sono stato io, per troppo tempo ho inveito contro quella casa, per troppo tempo ho trascurato il nostro rapporto.
Volevo assolutamente che Regulus capisse che io ci sarei sempre stato per lui.
 
Eravamo in cortile e stavamo per fare un’esercitazione.
Tramite un incantesimo, la professoressa Sprite aveva raddoppiato la nostra energia e ci chiese di cercare di indebolire il nemico tramite gli abbracci e il contatto fisico.

Era il mio momento, la mia occasione, cercai Regulus tra la folla. Forse qualcuno da lassù mi amava.
Corsi fino a trovarmi davanti a lui.
Lui mi guardò scioccato e un po arrabbiato.

Posso sentire il tuo cuore battere forte, fratellino..
Quando la professoressa fece partire il cronometro e ci disse di cominciare, partimmo tutti in questa specie di abbraccio, misto a ballo, cercando di indebolire l’avversario.

Presi subito l’iniziativa di stringerlo a me, lui non fece un gesto, anche se lo sentì sussultare.
Mi resi subito conto che dovevo cercare di indebolire mio fratello, ma io non volevo fargli del male.

Mi resi conto subito che Regulus non ricambiava l’abbraccio, ma non fece neanche niente per indebolirmi.
Mi accorsi che aveva gli occhi chiusi e aveva appoggiato il mento sulla mia spalla.

Ma che tenero…

Potevo sentire il suo cuore che batteva forte contro il mio petto.
“Reg, ehi, la prova è finita.” Gli dissi gentilmente, spostandolo da me.

“C-cosa? Davvero?” chiese stropicciandosi gli occhi.
“Sì, e tu sei rimasto attaccato a me senza farmi un graffio.” Dissi un po baldanzoso.

Capii subito che era la cosa sbagliata da dire.
Tu..mi hai fatto qualcosa. “
“Cosa? No, ti assicuro che io non..”
“Non ti credo!”

Mi spinse e andò via, mi sembrò di vedere la sua espressione un po’ imbarazzata.
“Reg, aspetta, per favore. Non devi vergognarti con me, sono tuo fratello.” dissi, afferrandolo per un braccio.

“Lasciami. Vergognarmi io? TU dovresti vergognarti..sempre appiccicato alla feccia. Vai dall’altro tuo fratello, vai!”

E corse via.

Sospirai. Avevo già capito che sarebbero stati anni duri.
Però..quanto era stata bella quell’esercitazione!
Il mio fratellino mi voleva bene.

E io ero tutto intenzionato a fare in modo che non lo dimenticasse.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Sirius e il dolore per l'assenza di Regulus ***


Quando Regulus sparì all’improvviso dalla scuola e nessuno sapeva dove fosse finito, Sirius passò dei giorni davvero bruttissimi.
Era il suo ultimo anno, Regulus frequentava il penultimo anno ad Hogwarts ed era l’ultimo anno che avevano occasione di passare a stretto contatto, visto che l’anno prima era andato a vivere a casa di James e suo fratello non l’aveva mai perdonato per questo.
Sirius aveva sentito dei fortissimi sensi di colpa per aver lasciato suo fratello da solo, ma non poteva più restare in quella casa e subire le torture psicologiche della sua famiglia, James l’aveva praticamente pressato ogni giorno per convincerlo, fino ad arrivare a dirgli che l’avrebbe rapito di notte, se non avesse accettato. La paura di James e dei suoi genitori, infatti, era quella che appena diventato maggiorenne, i genitori di Sirius avrebbero usato la maledizione cruciatus contro di lui, per costringerlo ad obbedire ai suoi voleri, visto che sarebbe stato non più protetto dalla legge sui minorenni.
Sirius voleva essere forte e non cedere a quella proposta allettante, amava il suo migliore amico ed era sempre stato un po geloso dell’amore che si respirava in quella famiglia, che lui non aveva mai avuto, non era stato forte così tanto da rinunciarci ed aveva accettato.
Quello che venne dopo, fu l’inferno. Era come se l’odio dei suoi genitori e di suo fratello per aver abbandonato la casa famigliare, potesse raggiungerlo anche di notte, nei suoi sogni, dovunque andava.
 
La cosa che però lo faceva stare più male, era il pensiero che suo fratello non potesse perdonarlo mai , per quello che aveva fatto.
Si era detto che in fin dei conti aveva tempo, ancora tempo per poter recuperare il suo rapporto con lui, ad Hogwarts, ma dopo quello che fece, Regulus, non lo guardò addosso, per i mesi che restarono a Hogwarts, poi ci fu l’estate di mezzo e quando tornarono, Regulus ancora non voleva parlargli.
Sirius si disse che c’erano ancora diversi mesi in cui poteva ricucire il loro rapporto, ma dopo le vacanze di Natale, Regulus tornò solo per i primi giorni, poi sparì misteriosamente.
Sirius si distrusse la testa per cercare di capire cosa fosse successo, solo una settimana dopo, giunse la voce che Regulus era a studiare a Durmstarng.
 
Scoprire che non era tornato dalla famiglia, lo fece sentire assurdamente sollevato, temeva ancora potessero fargli il lavaggio del cervello, avendolo con loro per tutto l’anno, dall’altra parte saperlo in un’altra scuola, chissà quanto lontano, lo inquietava.
Perché quella decisione? L’unico motivo che riusciva a trovare, era che l’aveva fatto per non essere più costretto a vederlo tutti i giorni.
 
Sirius aveva chiesto convocazione a diversi insegnanti, perfino al preside,chiedendo se per caso Regulus, aveva abbandonato la scuola, per colpa sua, loro lo tranquillizzarono in ogni modo.
“Il trasferimento di Regulus non è definitivo, lui ha deciso spontaneamente di andare a Durmstrang per studiare delle pratiche di magia che non vengono insegnate qui e per fare altre esperienze, non so quali siano i vostri problemi, ma devi avere fiducia che tuo fratello tornerà da te e che l’affetto di un fratello non muore per motivi così futili, come la distanza e un trasferimento da una casa a un’altra.” Disse Silente.
 
Nonostante le parole di Silente, il corvino non riusciva a togliersi dalla testa che suo fratello non lo avrebbe mai perdonato per aver lasciato casa loro, ma non riusciva ad arrendersi.
Continuava a scrivere delle lettere a Regulus.

In queste lettere gli scriveva che stava diventando sempre più bravo come battitore nel Quidditch, disegnava poi i boccini agli angoli dei fogli, cercando di migliorare sempre di più nei disegni, cercando di farli sempre più grandi e sempre più belli, comprando pennarelli gialli ogni volta diversi per sceglierne uno del colore più luminoso possibile. Voleva impressionarlo.

“Fratellino, sarebbe davvero fico, riprendere a sfidarci come una volta sul campo di gioco. Ti ho visto così poche volte giocare, sono curiosissimo di vedere quanto sei diventato bravo a prendere il boccino. Non ti alletta l’idea di farmi restare senza parole? Torna, così possiamo misurarci. Non vedo l’ora.”
Ma ogni volta che gli scriveva, si sentiva sempre più sfiduciato e sempre più patetico.
Regulus non gli rispondeva mai.
 
Verso aprile, inaspettatamente, tornò.
 






















Note dell'autrice: ragazzi non arrabbiatevi, non sapete quant'è stato difficile aggiornare anche solo questo pezzettino ç_ç mi sto sforzando a continuarla solo per il rispetto di chi legge.

Lo so, è solo introspezione, ma serve per rendere più reali i sentimenti di Sir e Reg, dato la trama un po strana della storia.
Per scrivere questo capitolo ho lasciato da parte tutte le altre mie ff, vi lascio immaginare quindi la difficoltà.
Il prossimo dovrebbe essere solo dialoghi, più o meno, quindi dovrei riuscire ad aggiornare più in fretta!

Grazie a chi continua a seguirla e a Team, che dicendomi che gli mancava questa storia, mi ha dato anche di un pochino, la forza di continuarla xd

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** L'invito ***


L’attesa può fare più male di un macigno.
L’attesa di una telefonata, di una lettera, della risposta a una domanda che ti preme da tempo o anche solo da cinque minuti.
O da tutta la vita.
L’attesa di un amore che non arriverà mai.
L’attesa quando aspetti qualcuno, può ucciderti.
 
Mi dicevo che ero solo un ragazzino smorfioso e viziato, se stavo male io, come dovevano sentirsi allora le donne che aspettavano che i loro compagni tornassero dalla guerra?
Che non sapevano se erano ancora vivi o morti?
Quando vidi mio fratello tornare però, mi dissi che no, non ero esagerato.
Lui era la ragione per cui io vivessi e non aveva importanza se ero talmente sdolcinato da farmi venire il diabete.
Lo vedevo chiacchierare in corridoio con gli amici, ridere e scherzare.
Mi sentii ribollire il sangue, stava a perdere tempo con questi idioti, invece di venire a salutarmi?
 
 
Non lo chiamai, sapevo che se l’avrei fatto, non sarei riuscito a raggiungerlo.
Gli arrivai alle spalle e lo abbracciai.
Lo abbracciai da dietro e lui smise di parlare, atterrito.
Lo sentii soffocare un respiro e tremare contro di me. Il volto degli altri compagni era basito.
Da molto tempo non sentivo mio fratello così spiazzato.
Lo girai verso di me, bruscamente, premendomelo contro il petto.
Lui era ancora immobilizzato  e si lasciò girare, come se fosse una bambola di pezza.
Sorrisi, mio malgrado, avevo ancora dell’ascendente su di lui, tutto sommato.
E non importava nemmeno il fatto che tra qualche minuto mi avrebbe urlato inferocito per la figura che gli avevo fatto fare con i suoi compagni, non importava se mi avrebbe odiato.
Questo momento, sentire il suo respiro affannato sul mio petto, anche se non ricambiava l’abbraccio, lo sentivo tremante, questo momento, valeva tutto.
 
Poi però Regulus, si spostò da me, spingendomi indietro, sapevo l’avrebbe fatto, ma ciò non mi impedì comunque di sentire il mio mondo crollare di nuovo.
 
“Controllati.” Disse piano, con sguardo feroce.
Sembrava una tigre in gabbia, ma era sempre lui.
 
I suoi amici ridacchiavano sommessamente, imbarazzati.
 
“Forse dovresti dirlo alla tua cassa toracica, sembra una cassa stereo impazzita. Tum tum tum, tum.”
 
Regulus mi spinse via di nuovo.
“Lasciami in pace, Sirius, non era forse abbastanza eloquente il mio silenzio?”
 
Ruggii piano e gli presi il polso, seppur delicatamente. “No, sei mio fratello e non esistono silenzi, che io non posso abbattere.”
 
“Smettila, sei ridicolo.” Disse Regulus, gettando un’occhiata imbarazzata ai suoi compagni.
 
Sbuffai. “Non mi importa. Come quel muro, ricordi, Regulus? Tu lo disintegrasti quella volta, per venire da me, ricordi?”
“Eravamo dei bambini.” disse Regulus.
Lo lasciai andare, guardandolo sconsolato.
 
“Tu te ne sei andato, quindi adesso che cosa vuoi da me?”
 
Fece per andar via, ma lo richiamai.
 
Ho rotto i rapporti con loro, ma non con te, Regulus! Non l’ho mai voluto.”
 
Regulus si fermò, sembrava un po' indeciso, poi disse tentennante:
 
“Faremo una festa nella sala di Serpeverde, stasera. Se vuoi venire.”
 
Era un tacito accordo, della serie “vieni se non vuoi perdermi.” Una richiesta, un tacito ricatto, se avessi rifiutato, non mi avrebbe teso un’altra mano.
 
Volevo protestare, arrabbiarmi per il ricatto, sapeva quanto odiavo stare con i Serpeverde, e voleva addirittura che andassi a una festa nella loro sala comune a farmi prendere gli insulti dai suoi compagni?
 
Ma sapevo che era la prima mano che mi stava porgendo da tanto tempo.
Quindi dissi sì.






















Note dell'autrice: 

mi spiace ragazzi ç_ç prometto il capitolo hot nel prossimo!
Purtroppo anche avendo una scaletta, quando poi riporto per scritto le scene, si arricchiscono di dettagli che non avevo immaginato e la storia si allunga ç_ç
in questo caso non potevo scrivere il capitolo hot senza riportare quando si ritrovavano e l'invito che Sirius riceveva. Sì, potevo omettere tutto, ma che gusto c'era? xd

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Ti desidero ***


Sirius non avrebbe mai pensato di andare a una festa di Serpeverde.

Sperò davvero che nessuno lo avrebbe riconosciuto.
C’era davvero un marasma di gente, Sirius intuì che non c’erano solo i ragazzi di Serpeverde.

“Regulus, da dove saltano fuori tutte queste persone?” gli chiese, appena riuscì a vederlo nella sala.

“Amici.” Disse Regulus, ammiccando e una punta di gelosia si impadronì di Sirius.
 
Il proseguo della serata continuò come in un sogno.
C’era la torta.
E c’era il succo di zucca.
E c’erano altre prelibatezze.
E c’era la musica.

C’era Piton che disse qualche commento sprezzante al suo indirizzo.

E davvero Sirius stava davvero per alzarsi per fargli un incantesimo, ma Regulus gli intimò di stare zitto e fermo.

“Regulus, io davvero non credo che sia stata una buona idea venire qui..forse è meglio che io vada….sì, è meglio..”
“Schhh..”

Poi successe qualcosa e la luce svanì, restarono nel buio completo e delle luci  al neon illuminavano a scatti la sala, danzando.

“Rilassati, Sirius, goditi la musica.” Disse Regulus sussurrando, cominciando a ballare.
 
Sì, perché nonostante il buio, poteva vedere il fratello minore ballare.

E qualcosa di quella scena, forse era il suo ancheggiare, lo metteva a disagio.

“Mi hai fatto venir fin qui per vederti ballare?” disse Sirius, con la gola un po secca.

Se solo avessero acceso la luce…
“Anche.” Disse Regulus.

E Sirius poteva sentirlo sorridere, si, anche senza vederlo.
Che diavolo avrà da sorridere?

La gola gli si fece arida, percepiva la presenza del fratello davanti a lui, che era seduto sul divano, vicinissimo a lui.
Deglutì.

E stava ancora ballando!

Le braccia di Regulus caddero sui fianchi di Sirius e il maggiore in automatico appoggiò le mani sui fianchi di suo fratello minore e giù per le gambe nella tacita richiesta di un abbraccio.

Regulus sorrise, malizioso.

“Chi ti ha detto di toccarmi?” gli chiese provocatorio Regulus.
Sirius sobbalzò agitato e allontanò le mani.
Regulus ridacchiò.

“Sei sempre il solito, Sir, non sai mai tenere le mani a posto.”

Poi, prima che Sirius potesse replicare, le mani delicate di Regulus lo avevano spinto fino a poggiarsi con la schiena al divano e Sirius rilasciò un sospiro.

Regulus nel frattempo riprese a ballargli sensualmente davanti per poi alzarsi e sedersi a cavalcioni su di lui con la stessa sensualità, inclinando un po la testa.

“Reg..” disse Sirius strozzandosi con la sua stessa voce. “Regulus..”

“Che c’è, Sirius? Hai perso la voce?” gli chiese languido all’orecchio il minore.
“Sc-sce.”

“Come? Non ti sento, Sirius.” Disse Regulus, strusciandosi su di lui in modo inequivocabile con il bacino.
“Scen..”

“Non ti sento, Sirius. Parli – troppo – piano.” Disse pianissimo scandendo le parole e strusciandosi di nuovo in avanti su di lui in modo osceno.

Sirius emise un suono strozzato. Le sue mani erano appoggiate alle gambe del minore, che seguì lo sguardo con malizia quando quelle mani risalirono lungo i suoi fianchi fino a fermarsi li, traditrici del desiderio che pure consumava il più grande.

“Regulus…”

“Dimmi, Sirius..” disse, mentre le mani di Sirius si erano fermate sulla porzione di pelle sotto la sua maglietta.

Regulus represse un ansimo alla sensazione di quelle mani su di lui, coprì le mani del fratello con le sue, stringendo le dita tra le sue, intrecciandole, bloccandole sul posto.

Quel gesto fece ansimare Sirius e quegli ansimi fecero eccitare di più Regulus.


Avvicinò la bocca al più grande che quando vide quella del minore andargli incontro, si lasciò andare del tutto, rinunciando a ogni blocco.
Si baciarono e fu un bacio subito passionale.

Non ci fu bisogno di convincere l’altro ad aprire la bocca perché erano tutte e due aperte e già pronte, vogliose, bisognose.
Fu un bacio bagnato, passionale, eccitante.

E Regulus era eccitante.

Durante il bacio continuava a muoversi in quel modo su di lui.
Come se stavano facendo sesso con quel bacio.
 
Sirius fece dei versi animaleschi mentre lo baciava, lo stringeva sempre più forte per i fianchi e poi passò ai baci sul collo.

“Ah-ahhh-ah..” e gli ansimi di Regulus mentre Sirius lo baciava sul collo, lo facevano eccitare ancora di più.

“AHHH.” Un ansimo forte quasi come un grido, quando Sirius gli succhiò forte il collo, mentre le sue mani premevano contro il sedere.
L’indomani si sarebbe trovato un succhiotto.
 
Poi un rumore.
CRASH.

Qualche imbecille era caduto su un tavolo, ribaltandolo.

Sirius riaccese il cervello e spinse suo fratello per spostarlo e farlo scendere da lui.
“Io..no..no..no..no..NO.”

Regulus lo guardò con gli occhi sbarrati, mentre le luci si riaccendevano e Sirius scappava a perdifiato per il buco del ritratto.
Lo sapeva che sarebbe successo.
Ma era stato lo stesso divertente, per entrambi.

Piano si toccò le labbra nel punto in cui poco prima suo fratello lo aveva baciato.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Desiderio ***


Il giorno dopo, Regulus fu afferrato da un braccio, da una figura e catapultato in una stanza vuota.
“Ma che diavolo..”

Sirius non gli lasciò neanche il tempo di vedere che era lui, che incollò le labbra alle sue, baciandolo, tenendolo stretto a lui.
“Mmmm…mmmm..” Regulus cercò di tirarsi indietro all’istante, ma poi afferrò la sua maglia e lo tenne più stretto a sé, lasciandosi andare.

Sirius sorrise al repentino cambio di comportamento del fratello.
“Sirius..che stiamo..facendo..?” gli chiese il fratello, poi prima che il più grande potesse cambiare idea, lo afferrò coinvolgendolo in un altro bacio passionale, di sua iniziativa stavolta.

“Mmm…non so..ma mi piace..TANTO..” disse Sirius, sospirando sulle sue labbra.
“Sai..credevo che mi avresti odiato..non ti fa schifo..baciare tuo fratello?” gli domandò, intimorito, ma sensuale, accarezzandogli quei soffici capelli neri che nelle sue dita, sembravano seta.

“Perché dovrebbe farmi schifo? Ti sei visto? Hai ereditato la mia BELLEZZA..” disse Sirius, accarezzandogli anche lui i capelli e poi baciandogli il collo in una maniera che rese Regulus subito duro.
“P-perché..hai sempre pensato male della nostra famiglia..ricordi?”

Sirius ci mise un po a rimembrare di quello di cui stava parlando. Aveva sempre giudicato FOLLIA, sposarsi tra cugini solo per preservare la linea di sangue.

"Ma loro non sono mio fratello." disse Sirius.

Ci fu qualcosa nel modo in cui disse "mio fratello" che eccitò ancora di più il minore.

“E loro lo fanno per il sangue..noi siamo diversi..noi lo facciamo per DESIDERIO..” continuò.
Regulus gemette e si afferrò di più contro il fratello a queste parole.

Le loro erezioni dolorose che cozzavano l’una contro l’altra.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Sfogarsi con i migliori amici ***


Ormai capitava sempre più di frequente che Regulus andasse nel dormitorio di Grifondoro e dormisse nel letto con Sirius.
Gli altri malandrini trovavano strane queste visite e questo improvviso slancio di affetto da parte del minore verso suo fratello, dopo tanto tempo passato a ignorarsi e detestarsi.
 
Inoltre, erano sicuri di aver sentito spesso dei rumori strani, come di strusciamenti e schiocchi di baci!
 
“È suo fratello. è normale che sia così affettuoso con il suo fratellino più piccolo.” Diceva Remus sotto voce.
 
“Un po troppo affettuoso, a parer mio. C’è qualcosa che non va, te lo dico io.” Disse James.
 
“Che cosa vuoi insinuare?” chiese Remus, stranito e con una traccia di panico nella voce.
 
 
Una mattina, James e Remus, entrarono nel dormitorio, credendo che Regulus fosse andato via da un bel pezzo. Avevano intenzione di fare una strigliata a Sirius che non era venuto alla lezione della prima ora.
 
Rimasero basiti quando videro la sagoma di Regulus, tutto capelli scarmigliati, uscire fuori dalle lenzuola, la testa così vicina a quella del suo amico del cuore, Sirius.
Rimasero così basiti che non seppero dire una parola.
Loro però si accorsero della loro presenza.
 
James!” disse Sirius quasi strillando.
 
“Siamo venuti per domandarti come mai hai saltato la lezione.” Borbottò James a sguardo basso.
“Cazzo! È così tardi?” domandò Sirius.
 
Ci fu un tramestio e James voltò la testa dall’altra parte, non osava guardarlo, ma non potè evitare di notare di sbieco, che era a torso nudo e che suo fratello sembrava rivestirsi goffamente da sotto le coperte. Remus dall'altra parte, non sembrava a disagio, ma solo preoccupato.
 
“Beh, io devo andare. Anche io ho saltato. Ciao, Jam, Remus..” disse Regulus, correndo fuori dalla stanza.
James cercò di non notare i suoi capelli spettinati e le sue guance rosse, Sirius al suo fianco non potè evitare di sorridere all’indirizzo del fratello minore e di dirgli “Ciao Reg.”
 
“Ciao!” trillò il minore con un acuto falso, scappando alla velocità della luce.
 
 
 
Ci furono alcuni istanti di silenzio, poi Sirius, con la sua voce roca, cercò di rompere l' imbarazzo.
“Mi dispiace, ragazzi, ci siamo..addormentati. Non so come.” Disse. “Andiamo?”
 
“Sirius, aspetta un momento.” disse James, guardando il vuoto, non riconoscendo la sua voce.
 
Sirius lo guardò, nel suo sguardo una supplica e la paura.
“Cosa, James?”
E James avrebbe voluto mandare tutto al diavolo e dirgli “Non è niente, amico, andiamo!” Ma non poteva fare finta di niente. Non poteva!! Nemmeno per amicizia, anzi, soprattutto per quello.
 
“Sir..che cosa stai facendo?” gli chiese con tono eloquente.
 
Gli sembrò quasi di sentire Sirius tremare a pochi passi di distanza.
“C-che cosa intendi?”
“Con Regulus. Che cosa sai facendo?”
Forse Sirius gli avrebbe dato un pugno.
 
Il corvino deglutì, lanciando un'occhiata a Remus.
“Senti, non so che cosa tu stia pensando, ma ti sbagli.
 
Cercò di andar via, ma Remus lo afferrò per la maglia.
“Regulus viene qui tutte le notti, Sir.”
 
“E allora?” replicò scorbutico Sirius.
James lo guardò, chiedendosi se dovevano essere più espliciti.
 
“Non... può più venire qui tutte le notti e dormire qui, non può, Sir.” disse Remus.
“è mio fratello. “ protestò lui.
James e Remus lo guardarono e videro che Sirius lacrimava.
 
“Lui vuole stare con me. E io ho bisogno di lui. Che male c’è in delle coccole innocenti tra fratelli?”
 
“Sir, io sono figlio unico e anche Remus, quindi forse non capiamo il legame che unisce due fratelli, ma credo di saperne abbastanza da sapere che le coccole che fai a Regulus, sono molto diverse da quelle che fai a me.”
 
Sirius avvampò e cercò di scappare via, ma James gli prese il viso tra le mani,
 
“Ehi, non ti sto giudicando. Sei il mio migliore amico e ti sto solo chiedendo che cosa succede, perché mi stai molto a cuore.”
 
Sirius scoppiò a piangere e abbracciò l’amico fraterno, singhiozzando contro di lui.
“Non lo so, James, davvero, non lo so.”
 
“Andrà tutto bene, Sir, andrà tutto bene, ci sono io.” Disse l’altro. Pochi attimi dopo e anche Remus si unì all'abbraccio.






















Note dell'autrice: ciao ragazzi! Questa volta ho dato la priorità a scrivere, prima che a leggere ff, devo dire che sto vedendo un risultato migliore rispetto agli altri capitoli xd era necessario un passaggio del genere, all'inizio pensate che stavo scrivendo che arrivava solo James, ma poi ho pensato non a quello che volevo io, ma mi sono messa nei panni dei personaggi. Era credibile che James andasse da solo e Remus non lo seguisse, visto che stanno sempre insieme? Mi sono detta che per l'ic dei personaggi, ea ragionevole pensare che Remus l'avrebbe accompagnato, quindi ho modificato questa piccola parte! Per Peter invece, mi dispiace, ma non sono riuscita a immaginarcelo ahha quindi fate conto che è in giro a bighellonare o a mangiare xd

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Abbandonare quella casa, lasciare te ***


Avviso: non aggiorno spesso questa storia e purtroppo questo mi porta a continue confusioni. Per il mio sconcerto, mi sono accorta solo dopo aver postato il capitolo, che avevo già scritto che Sirius aveva lasciato casa sua, mi dispiace tantissimo per la confusione!
Fate comunque conto che questo è un missing moment che non avevo ancora scritto. Nel prossimo scriverò direttamente il capitolo continuando da dove ci eravamo interrotti, cioè Sirius che ammette con i suoi amici di avere una relazione con il fratello!
Scusatemi per la confisione!





“Come puoi far una cosa del genere? Andare via?? Per quanto brutti sono, sono sempre i nostri genitori, la nostra famiglia!” gli aveva gridato Regulus nella loro stanza, che oramai condividevano da quando Regulus fece crollare la parete della sua.

“Loro non sono la mia famiglia! Tu sei la mia famiglia!!” aveva urlato Sirius.

Regulus lo aveva guardato affranto, il labbro tremulo, aveva afferrato la sua maglia e l’aveva supplicato.

“Se sono la tua famiglia, non andartene. Non lasciarmi da solo!”

“Tu puoi scegliere, Reg, accoglieranno anche te, James me l’ha detto, me l’ha detto tante volte..”

“Io abbandonare mamma e papà?? Mai! Non posso!” disse lui scandalizzato.
Sirius sospirò.
“Sei così egoista…”
Quella frase fece scattare Sirius.

“Egoista, io?? Perché voglio abbandonare una famiglia seguace di un uomo che ucciderebbe a sangue freddo la famiglia di un amico a me molto caro, senza pensarci due volte? Che mi chiederebbe addirittura di farlo?? Dovrei restare qui ad aspettare che succeda?? Torna a parlarmi quando sarai cresciuto, Reg!”

Fece per andarsene ma le frasi piene di rancore di Regulus, gli tempestarono i timpani.

Hai sempre preferito lui a me! è sempre stato lui per te, tuo fratello! Non ha mai importato che avessimo lo stesso sangue! Non vedevi l’ora di scaricarmi per andare a vivere con il tuo amichetto! Se esci da questa casa, non tornare! Non tornare mai più!”
 
Sirius l’aveva guardato. Un’ombra di dolore sul suo volto.
“Allora..addio…”
Regulus si era morso il labbro, in un’espressione di puro dolore e tormento e infelicità, lasciò che James scese tutti gli scalini della loro casa, quando arrivò nell’atrio, solo allora, gridò.

“NON ANDARTENE, TI PREGO, RIMANI. RIMANI ANCORA!”

Sirius si era voltato e l’ombra di una qualche commozione era finita sul suo viso e Regulus pensò di esser riuscito a toccarlo nel punto più profondo della sua anima, anche Sirius pensò per un breve attimo che avrebbe ceduto, che avrebbe fatto dietrofront e sarebbe tornato a stringersi tra le braccia di suo fratello minore e che gli avrebbe detto che no, non sarebbe ma andato via, che lo avrebbe fatto per lui. Solo per lui.

“No.” disse in tono freddo ma con una nota di supplica nella voce. “Vieni tu con me, per me è troppo tardi tornare indietro.”

Regulus lo aveva guardato  e a Sirius parve di vedere un cedimento, quasi gli parve di vedere le gambe di suo fratello procedere in avanti ma dovette esserselo solo immaginato, visto che poco dopo disse:

“Non posso..”
 
Un’altra delusione. Forse l’ultima. Forse no.
“Allora non abbiamo più niente da dirci.” disse, la frangetta gli nascondeva l'espressione addolorata.
Dicendo così aveva sbattuto la porta.

“SIRIUS! SIRIUUUUUS!”
 
Pioveva quel giorno e Sirius si apprestava ad abbandonare per sempre quella casa che lo aveva reso tanto infelice, pioveva e la pioggia si confondeva quel giorno, con le sue lacrime, appiccicandogli la frangetta sugli occhi. .
 






















Note dell'autrice: non ho abbandonato questa storia, anche se a volte do segnai contrastanti xd ma non la lascerò incompiuta, soprattutto visto che manca così poco alla conclusione! xd questo capitolo avrebbe dovuto essere totalmente diverso, ma sono contenta che è venuto così, perchè ho una passione particolare per gli addi conditi di tante lacrime xd
Come notate, anche se partita con una nota un po leggera, la ff sta diventando più profonda, forse la svolta di Sir che va a vivere da James, può sembrare banale, quasi scontata, ma credetemi, che, non è stato facile arrivarci, so che vi state chiedendo cosa succederà dopo e se Regulus si unirà per vendetta a Voldemort, posso solo dirvi che rimarrete sorpresi da quello che accadrà.
Dico anche che cambierò questa storia in "Verde e Oro." mi piace di più di "Rosso e verde" xd ci ho pensato e il colore per Grifondoro, credo sia l'oro xd
forse finalmente ho azzeccato il titolo! xd ci tengo davvero tanto a questa storia, come a tutte le altre che sto scrivendo, anche se con il mio comportamento scostante, non l'ho dimostrato per niente in questi ultimi mesi! 

Ps ringrazio Teamfreewill per indicarmi sempre quando sbaglio a scrivere i nomi! xd <3

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Accetto la tua proposta! ***


Era una giornata piovosa, esattamente come quando suo fratello lasciò la loro casa famigliare per sempre, lasciandosi dietro anche lui.
Erano successe un mucchio di cose da allora, erano perfino diventati amanti! Regulus si era chiesto ovviamente se fosse solo il dolore per la separazione, a far cedere suo fratello e a dargli quello che bramava da sempre. Le sue coccole, il suo affetto.

Il suo amore..

Forse se non si fossero divisi, non sarebbe mai capitato e quindi adesso stava andando anche contro i suoi interessi a fare questa cosa, perché accettando finalmente a distanza di un anno, la proposta di Sirius, era possibile che Sirius si riabituasse a vederlo come fratello soltanto, non più come amante.
Rischiava di andare contro sé stesso e questo lo sapeva. Sapeva quanto rischiava, ma era più forte di lui. Non poteva fare più a meno della sua presenza. Era perfino andato a Durmstrang pur di non pensarci, perché odiava restare a casa con i genitori che non perdevano occasione per parlare male di suo fratello e parlare di quanto lui li avesse delusi.
La parte peggiore erano le vacanze, Regulus vedeva Sirius a scuola, ma ora non bastava più, con l’avvento della fine del suo anno scolastico, tremava di paura all’idea che l’anno prossimo non l’avrebbe mai più rivisto.
 
Era per questo che aveva deciso. Era scappato di casa come un codardo, ma qualcuno – forse James? – un giorno gli aveva detto che le scelte fatte per amore, non sono mai scelte vigliacche.
Era inzuppato fradicio, dentro di sé sperò di non aver sbagliato numero e abitazione.
Qualcuno venne ad aprire la porta dopo che suonò il campanello.
E per quei bruttissimi secondi interminabili, quasi si aspettò che delle mani crudeli lo risospingessero indietro e lo riportassero a casa, prima che la porta si aprisse, impedendogli di ricongiungersi con suo fratello.
 
“Sì? “ chiese una donna gentile.
La mamma di James..
“Io..sono il fratello di Sirius..lui c’è?” chiese.
“Numi del cielo..”
Il cuore batteva come un tamburo nella sua cassa toracica mentre la donna richiamava la famiglia.
Prima il marito..poi James, Sirius..
Sirius..
 
Sirius lo guardava con l’aspetto pallido come quello di un morto.
Regulus abbassò lo sguardo e si stirò la corda della felpa bagnata.
“Io..sono qui per..per quella proposta che mi feci un anno..se..se mi vuoi ancora..se mi volete ancora..”
Ci furono dei mormorii concitati ma Regulus non ne capì nessuno, erano così assordanti, chiuse gli occhi, fino a che non avvertì delle braccia morbide avvolgerlo.
Suo fratello lo aveva abbracciato!
Subito dopo, Regulus stava scoppiando in singhiozzi contro il suo corpo.
 
 
 
 



*

Era così bello per i due fratelli, quella notte, dormire insieme nello stesso letto.
A dire la verità i genitori avevano provato a suggerire un altro letto o anche che James cedesse il suo per andare sul divano, ma Sirius era stato irremovibile. Suo fratello avrebbe dormito con lui.
Passarono la notte senza dormire, solo a baciarsi e a farsi le coccole. Per tutta la notte.


“Prima di innamorarmi di te…credevo che il sesso fosse tutto..fosse indispensabile..” diceva Regulus, abbracciandolo e baciandolo sulla pancia. Si riferiva al rifiuto del maggiore di fare l’amore con lui.

“Ehi, non sei un po troppo giovane per pensare a queste cose? E poi non ti basta quello che facciamo?” gli disse dolcemente Sirius, accarezzandolo, ma con una punta di preoccupazione.

Regulus lo baciò dolcemente e sorrise sentendo suo fratello sospirare nel bacio.

Aveva sedici anni, era suo fratello e solo sapere di riuscire a farlo sospirare nelle sue labbra, lo rendeva euforico, era molto più di quello che sperava di avere, era facile con una felicità del genere, pensare che…

“Sono così felice che potrebbe anche non importarmi più che non fai l’amore con me, basta che non smetti di amarmi..” disse Regulus.

Sirius gli accarezzò i capelli teneramente, toccato da quelle parole.

“Smettere? Tu non sai di cosa parli, fratellino. Non potrei mai smettere. Mai.”






















Note dell'autrice: come vi ho già spiegato nel capitolo prima, dove Sirius lascia la casa, la cronologia è un po saltata, anzi, diciamo che ha fatto un po le bizze per colpa mia, ma forse, che vi devo dire dire..sarà stato destino allora, che quel capitolo doveva venire alla luce xd mi piace pensarla cosi xd
cmq ho già spiegato ampiamente la cronologia nello scorso capitolo..dopo che Sirius se ne andò, racconto che Reg la prende male e va a Durmstrang, quando torna, diventano amanti..e questo capitolo ricomincia da quando Sirius piange davanti agli amici che lo mettono davanti ai suoi sentimenti per il fratello.

Sono sicura che non vi aspettavate che Regulus alla fine sarebbe andato davvero.. godetevi questi momenti di pace, vi dico solo questo xd

I vestiti: nel mio immaginario indossavano abiti babbani, per confondersi meglio xd

Sempre nel mio immaginario, Sirius non vuole fare l'amore con Regulus, una parte di lui continua a pensare sia sbagliato, teme di contaminarlo per sempre facendo l'amore con lui e Regulus lo ama così tanto che lo accetta..accetta di non avere una relazione completa..se resterà cosi per sempre..beh questo si vedrà xd

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Il toccante discorso tra Regulus e Albus Silente ***


È l’ultimo anno di scuola di Regulus.
Il primo senza Sirius.

Regulus sapeva che sarebbe stato difficile, ma non pensava così. Aveva già provato cosa significava l’assenza di suo fratello, quando lui era partito per il primo anno, ma in quel caso Regulus era a casa.
Credeva di aver già passato il peggio, che quello fosse il peggio e invece il peggio era tornare a scuola senza di lui.

Tutto di quella scuola gli ricordava il loro primo bacio, che c’era stato nella sala comune di Serpeverde, neanche a farlo apposta.

E tutti quei baci scambiati nei bagni della scuola, nelle aule deserte, per non farsi scoprire.

E ogni volta che passava vicino alla sala comune di Grifondoro, attraverso il buco del ritratto, gli pareva di vedere il dormitorio, se lo immaginava come se potesse usare i raggi x.

Una notte aveva anche chiesto stupidamente di poter entrare nel dormitorio di Grifondoro e restarci da solo per un po.

Tutti i grifondoro l’avevano guardato stupefatti ma non erano riusciti a negarglielo. Molti conoscevano Regulus, sapevano che era il fratello di Sirius e lo conoscevano come uno dei pochi Serpeverde ad essere gentile, sapevano che era stato spesse volte nel loro dormitorio, così accettarono.

Regulus lo fece però solo una volta.

Si sdraiò su quei letti, cercando di respirare il profumo delle lenzuola, dei cuscini, dell’aria stessa, sperando che qualcosa, qualche odore di Sirius fosse rimasto impregnato nell’aria.
 
Ad un certo punto, cadendo come in dormiveglia, gli parve di sentire finalmente degli odori famigliari, il profumo della pelle di suo fratello, il suo odore perfino dopo che ebbe avuto un orgasmo.

Quando aprì gli occhi, si chiese a lungo se quegli odori se li fosse solo immaginati, visto che erano scomparsi. Forse la potenza della magia dei maghi, sotto un certo stato d’animo, poteva addirittura rievocare antiche sensazioni e addirittura antichi profumi?
 
Era uscito da quei dormitori e non ci tornò più.
 
Si ricordava che Sirius e lui usavano anche fare una dolce usanza di notte.

Usavano sgattaiolare di notte, a volte, nel bagno dei prefetti, e si facevano il bagno nella vasca meravigliosa a loro dedicati.

Sirius lo insaponava, lo lavava, a volte gli faceva i massaggi, a volte piccanti carezze e poi finivano a baciarsi immersi negli olii profumati e nel bagnoschiuma pieno di bolle.
Era tutto così mistico e magico…

Regulus smise di cercare di rievocare i profumi, ma andò lo stesso in quel bagno, sperando di risentire quell’antica magia, di notte sgattaiolò in quel bagno, riempì la vasca e si mise dentro.
 
Fu un disastro.

Senza Sirius al suo fianco, si accorse di sentire freddo, senza il calore del suo corpo ad abbracciarlo.
E aveva dimenticato alcuni olii che rendevano tutto magico..e le candele..era Sirius a pensarci!

Il bagnoschiuma chissà perché non era pieno e fiorente come lo era stato quando stava con Sirius, non sapeva se dipendeva dal fatto che era un bagnoschiuma scadente, o che lui era proprio un imbranato.
Non c’era alcuna magia. Non più.

Solo solitudine e tristezza, così, infreddolito e incazzato e con il morale sottoterra,uscì dalla vasca e si mise l’accappatoio indosso.
Tremava, mentre ricordava come Sirius andasse matto per quelle citazioni babbane che tanto andavano di moda in quegli anni fatte per emozionare gli spiriti inquieti.

Una in particolare era la sua preferita.

 “L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi.“

Quella in particolare era la sua preferita.

Sentir parlare di magia platonica dal punto di vista di un mago, era strano, doveva mettersi nei panni di un babbano, per capirne il significato, dal momento che per i maghi il concetto di magia era totalmente diverso.

Si era quindi immedesimato nei panni di una persona senza alcun uso di magia e fece finta di pensare alla magia come a una cosa che non era parte di lui, forse in questo modo gli avrebbe dato una parvenza più poetica, forse così sarebbe riuscito a capire cosa intendevano quelle parole, cioè come ci si può sentire a sentire la magia dentro senza possederla davvero.
 
Non ci era riuscito. Non sarebbe mai riuscito a entrare nei panni di una persona non magica.

Eppure in quel momento, infreddolito, nel bagno dei prefetti e con un accappatoio indosso, si rese conto che forse si, forse adesso aveva capito.



Finchè era in quel bagno con suo fratello, era tutto stupendo, meraviglioso,MAGICO.
Ora che suo fratello non era più con lui, sembrava così vuoto, quel bagno appariva così desolante.

Era svanita la magia, e non era una cosa che poteva far riapparire con la bacchetta.
Per la prima volta, capì i babbani meglio di quanto credeva di poter fare, per riuscire a far contento suo fratello.

Mai come in quel momento, si era sentito così in sintonia con loro.
Si chinò quasi in ginocchio tenendosi la testa tra le mani come se gli stesse per scoppiare.


Come faceva quella povera gente a cavarsela senza la magia?

Non avevano dei poteri magici su cui fare affidamento, non avevano nulla per compensare il grande dolore e vuoto che avevano attorno, quando le persone che amavano, scomparivano, l’unica magia che loro possedevano, era quella che loro stessi, si creavano, grazie alla potenza dell’amore, la forza magica più potente di tutte, ma invisibile.

Queste persone erano così straordinarie. Pur non potendo usufruire della magia, riuscivano comunque a percepirla, a sentirla, dentro di loro, anzi, DENTRO LE COSE, DENTRO LE PERSONE. E non avevano la magia che permetteva loro di andare avanti quando la perdevano, non avevano nessun incanto oblivion per dimenticare quello che avevano provato, erano costretti a conviverci, oppure a cercare di riviverla per sempre nei loro ricordi.

E la potenza delle emozioni era così devastante! Come facevano loro a sopportarla? A conviverci? Dovevano essere persone davvero straordinarie.
Perché la sua famiglia volevano distruggere delle creature così meravigliose?

Si rese conto che Sirius aveva sempre avuto ragione. Ci aveva messo tanto per capirlo. Come si dice sempre, bisogna passare nelle cose per capirle.
 
 


Quando lasciò il bagno, incrociò Silente nei corridoi del castello.

“Black, che cosa ci fai in giro di notte per la scuola?”

Regulus avrebbe voluto scomparire, per la vergogna e la paura di farsi sorprendere a girovagare per il castello di notte da solo.

“Io..mi dispiace..mi ero..ero andato a farmi un bagno..” disse desiderando che il pavimento lo inghiottisse.

Silente sembrò soppesarlo per un po, poi inaspettatamente sorrise.

“So che l’assenza di tuo fratello è indice per te di grande dolore, Black, ma devo chiederti di promettermi che non andrai più in giro di notte da solo, senza il mantello di James Potter, chiunque potrebbe sorprenderti di notte e potrei non essere io la prossima volta, non vuoi che Serpeverde perda cinquanta o cento punti alla tua casa, vero? Sarebbe un vero peccato.”

Dopo quelle parole, Regulus avrebbe voluto dissolversi.

“Mi dispiace infinitamente, non so come scusarmi..è solo che..io..”

“è solo che non riesci a rinunciare al vostro dolce rituale del bagno di notte. Lo capisco, Regulus, i rituali sono la cosa più dolce che abbiamo e ci sentiamo persi quando vengono a mancare le nostre abitudini, ma continuare su questa scia non farà sentire tuo fratello più vicino a te, visto che un rituale fatto in compagnia ha tutto un altro sapore”

“Me ne rendo conto..mi dispiace di averla delusa..” disse Regulus rammaricato.

“Io?” disse Silente e parve sorpreso. “Sai perché stavo girando per il castello di notte, Regulus?”

“Io..no..ma ammetto di esserne curioso..ma non mi permetterei mai di chiederlo, signore.”
Silente rise.
“Ma io te lo dirò lo stesso, stavo pensando a quanto è struggente la sensazione di amore e protezione che provi per l’umanità, scontrata con il peso del nostro essere così impotenti. Io amo questo castello, e voi, tutti i miei allievi, siete tutto per me. Io non desidero altro che proteggervi tutti e incamminarvi verso il cammino della luce, riflettevo sulla mia arroganza, è impossibile per un uomo, un singolo uomo, salvare tutti. è arroganza. Per quanto puoi amare qualcuno, non puoi costringerlo ad un cammino di luce se non è quello che desidera e per quanto io possa desiderare un cammino di luce per tutti, ci sono allievi in questa scuola che intraprenderanno un cammino di oscurità e io con tutte i miei crismi sull’amore e la salvezza, non potrò comunque fare nulla per impedirlo.”
 
Regulus era scioccato da una tale sincerità verso di lui e da quanto quelle parole lo scuotessero e lo disarmassero dentro, come un cuore che viene accartocciato.

“Signore, se crede che esiste qualcuno qui che possa diventare malvagio in futuro, è..è ancora in tempo per far si che questo non accada..sono tutti solo degli studenti..con tutto il rispetto, signore..non voglio permettermi di dire quello che deve fare..ma lei è un grande mago..e questa è una grandissima scuola di magia..se ha dei sospetti su qualcuno..può..”

“Può? Io non devo fare niente, mio caro Regulus.” Disse Silente spiazzandolo e creando sgomento nel ragazzo.
“Ma..ma lei è il mago più grande che..”

“Neanche il mago più grande può decidere del destino di altri maghi, se il loro cuore li spinge in una direzione. Noi possiamo solo cercare di salvare più gente possibile, ma a volte dobbiamo semplicemente renderci conto che non possiamo salvare tutti. Vedo il tuo viso e capisco che ti ho sconvolto, sei solo un ragazzo, e io devo fare i conti con la mia intelligenza al di sopra della media, tutti i giorni, è stata questa, per esempio, a togliermi il sonno stanotte. Non mi meraviglia quindi che avrai bisogno di tanto, tanto tempo, prima che tu capisca e condivida il significato delle mie parole, ma sei solo un ragazzo, non è ancora il momento..adesso sei solo un fratello che si sente solo perché gli manca terribilmente l’amore della persona più vicina che aveva a sé, non devi capire cose più grandi di te. Un giorno lo farai.”

“G-grazie, signore..”

Regulus si sentiva commosso e in preda alle emozioni, fece per abbracciare il professore, ma ebbe un attimo di esitazione.

Il professore però, essendo dotato di una intelligenza sopra la media, capì il desiderio del ragazzo e lo abbracciò prendendo lui l’iniziativa.

Sarebbe giunto il momento che Regulus avrebbe capito le sue parole.
Un giorno. Non ora.






















Note dell'autrice: Lo so, vi state chiedendo se Silente sapeva della relazione tra i due fratelli, beh, essendo dotato lui, di un'intelligenza sopra la media, è probabilissimo che abbia capito qualcosa :pp

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Lettere di miele tra i due fratelli ***


LETTERA DI REGULUS.


Caro fratello, fratello dolcissimo,fratello amato.
Lo so, non dovrei chiamarti così, e il tuo sorriso sarà un po divertito

E forse anche un po turbato
Per i motivi che noi sappiamo
Per favore leggi questa lettera da solo

Se anche non scrivessi cose inopportune, non sopporterei l’idea che il mio amore per te
In qualunque forma, venisse spiato, letto.

Le mie parole devono essere soltanto tue, ci ho impregnato tanto di te in questa lettera che a volte mi sembra di essermi privato di qualcosa di te, donandotela.

Da quando non ci sei, i bagni della scuola non sono più gli stessi.
Mi manca dormire senza te addosso, senza i tuoi baci, le tue carezze.
Senza di te non vedo più la magia.

Una volta ho letto che i babbani vedono la magia negli oggetti e nelle persone
Ma non è la magia che abbiamo noi, loro vedono un altro tipo di magia.

Perché la magia è in loro.
Finalmente ora capisco tutto quello che finora mi è sempre sfuggito.

I maghi purosangue odiano i babbani reputandoli esseri dotati di nessuna magia, ma non capiscono che loro ce l’hanno la magia.

Solo che è un altro tipo di magia, un tipo di magia che nemmeno i purosangue potranno mai avere.
Perché quel tipo di magia è l’amore. L’amore che provano per le cose e le persone che amano.

L’amore che io provo per te.
 
Tuo fratello Regulus.
 
 



LETTERA DI SIRIUS.

Regulus, tu mi ucciderai prima o poi.

Tu, con i tuoi modi di fare innocenti e da cucciolo impotente, tu sei un ladro di cuori.
hai preso il mio e l’Hai portato via da me.

Piangevo mentre leggevo la tua lettera e dentro di me, reclamavo l’assenza di un cuore che non avevo più ora, perché tu me l’hai rubato..e ora è TUO.

Eppure anche se ora sono senza cuore, mi pare di non averlo mai sentito palpitare e battere così tanto come adesso, me lo immagino, battere furiosamente sulla tua mano e sanguinare per te.

Oddio, spero di non averti spaventato, fratellino, non me lo perdonerei mai.

Ma è così che mi sento, adesso. Se mi chiedessi di morire per te, di sanguinare per te, io lo farei in questo esatto momento, senza pensarci un attimo.

Perché sono così tanto orgoglioso di te, Regulus.

Sapevo che non eri come i nostri genitori, che eri buono, sapevo che avresti capito e ti saresti discostato dalle loro idee, perché tu sei buono.

Fratellino, forse sarò una cattiva persona ma sono contento che certi posti senza di me, non ti sembrano più tanto magici, perché immaginarti negli stessi posti dove siamo stati insieme, immaginarti da solo, non fa che accrescere la grande e struggente e fastidiosa nostalgia che ho di te.

Mi hai trasformato in un patetico sdolcinato sentimentale, ti odio.
Ti aspetto per Natale.
E ti amo tantissimo.
 
Il tuo cagnolone morbidoso.

Sirius.
 


Regulus si strinse a sé la lettera e se la tenne stretta anche durante la notte, non aveva paura che qualcuno gliela trovasse addosso. Non avrebbe permesso di leggerla ma se anche per disgrazia fosse capitata sotto gli occhi di qualcuno, sarebbe anche potuta passare per un morboso attaccamento esagerato ma sempre fraterno, di certo non avrebbero mai potuto immaginare…di certo, no.

Ma poi chi se ne importava. Non vedeva l’ora di riabbracciare Sirius, aveva sorriso davanti al suo aggettivo. Cagnolone. Sirius non aveva permesso che diventasse anche lui un animagus, ma lui non faceva che chiedersi che forma avrebbe avuto.

Forse sarebbe stato un cucciolo di cane. Il suo cucciolo.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** La vita dai Potter dopo la scuola ***


Ho desiderato davvero tantissimo tornare a casa e dopo che ci tornai, durante le vacanze estive, tutto cambiò.
Vivere in pianta stabile a casa Potter, era meraviglioso. Sirius aveva proprio ragione, era come avere un’altra famiglia, più umana.

Era per questo che mi sentii invadere anche da tutta una serie di sensi di colpa, i Potter erano brave persone e stavano ospitando, senza saperlo, due fratelli che avevano una relazione proibita, due ragazzi che avevano deciso di accudire come se fossero dei loro figli, non meritavano che si mentisse a loro in questo modo, allo stesso tempo però, le rassicurazioni di James e il suo affetto e l’amore di Sirius, riuscivano in parte a distrarmi da queste elucubrazioni.

Certo, non era facile, vivendo a casa dei Potter, le esternazioni d’amore e le coccole andavano dosate e c’era sempre la paura di venire scoperti, spesso io e Sirius litigavamo, uno dava dell’infantile all’altro, l’altro dava dell’incosciente all’altro.
Ma continuavamo ad amarci follemente.

Era come un uragano pieno di emozioni. C’era il rischio, il pericolo, la tensione sessuale, il gioco, il divertimento e doversi abituare a una situazione tutta nuova.

C’era la sensazione di famiglia e la sensazione d’amore che provavamo solo noi due, che era già famiglia, ma anche qualcosa di più.

E c’era James, con la sua amicizia e il suo affetto per noi. Ecco, lui forse era davvero nostro fratello. Non che noi non lo fossimo, ma per lui provavamo quell’affetto senza alcun tipo di malizia, era il nostro terzo fratello mancato.
 
Un’altra cosa a farci stare sulla graticola, era l’ordine della fenice a cui i Potter si erano uniti. C’era la costante preoccupazione per la loro sorte, spesso mangiavamo da soli perché loro erano in missione, spesso assistevamo alle riunioni dell’ordine, in segreto,  spiandoli attraverso stanze chiuse e poi ne parlavamo in segreto nelle nostre stanze.

A volte la preoccupazione era tanta, che io e Sirius ci svegliavamo di notte e uscivamo poi in giardino mettendo un piumone sul prato e restavamo accoccolati sotto le stelle.
Era la nostra luna di miele, così la chiamavamo.
Le stelle erano la nostra compagnia.
 
 
C’erano anche i momenti in cui io, Sirius e James ci buttavamo nella fontana grande del giardino, vestiti e facevamo baldoria. Di solito lo facevamo dopo una giornata di intensa tensione, dopo una delle missioni dell’ordine.
I Potter sapevano che avevamo bisogno di questo per scaricare la tensione e non ci rimproveravano.
 
Anche il nostro rapporto era cambiato.
Vivendo a casa dei Potter dovevamo centellinare le coccole, ovviamente, questo ci fece vacillare e litigare spesso.

Abbiamo messo in discussione spesso il fatto di continuare a stare insieme o no, avevamo paura per il futuro. Come avremmo fatto a nasconderlo in eterno?

Ero terrorizzato dal fatto che Sirius mi lasciasse e lui uguale.

“Ehi” mi disse una sera, sdraiandosi sul letto insieme a me, facendomi una carezza. Io avevo gli occhi rossi. “Cosa ti ha fatto pensare che volessi lasciarti, eh? Stupido.”

“Tu non vuoi fare l’amore con me..perchè pensi che la nostra relazione non ha futuro..”

Era uno dei soliti drammi, e Sirius non voleva darmi una spiegazione valida sul perché non volesse.

Continuava a dirmi che non sapeva come farlo, non aveva avuto esperienze con altri ragazzi, ma solo con le femmine. Era terrorizzato dall’idea di farmi male, dall’idea di ferirmi, di deludermi, dall’idea che non sarebbe stato piacevole e dall’idea che questo avrebbe rotto la nostra relazione, a suo dire meravigliosa.

“Quello che abbiamo è unico, perché vuoi ridurlo a un mero atto carnale? Non hai paura di quello che succederà quando..perchè vuoi rischiare? È cosi poco quello che abbiamo ora, per te?”
 
Per me non lo era, così gli davo un bacio e gli dicevo che andava tutto bene, ma non andava bene per niente.

Desideravo che Sirius fosse mio, se lui non faceva l’amore con me perché temeva che avrebbe distrutto la nostra relazione, erano due le cose, o temeva che fosse così fragile da spezzarsi dopo una cosa cosi seria e quindi per lui non era una cosa seria e giusta, o pensava che era una cosa comunque destinata a finire con il tempo e non valeva la pena di compromettersi per una cosa che tanto era destinata a finire.

Entrambe le cose mi facevano soffrire, quando cercavo di venirne a capo mi diceva:
“Tesoro, sono tuo fratello..se farai l’amore con me non puoi più tornare indietro, lo sai questo vero? Pensaci bene prima di rimpiangerlo per tutta la vita. “

“Io so quello che voglio..tu piuttosto cosa vuoi, Sirius? Sembra che tu non voglia restare con me per tutta la vita.”
“Stronzate..”

“Allora cosa hai intenzione di fare, mh? Stare con me tutta la vita e non fare mai sesso? Magari sfogandoti fuori?”
“Come puoi dire una cosa del genere?”

“Non vorrai farmi credere che sarai casto tutta la vita? Vuoi stare con me una vita intera senza mai..”

“Tesoro..non ho mai detto questo..ma quando sarà il momento..voglio che tu..che noi..siamo completamente sicuri..non ho mai detto che non lo faremo mai..io tutto questo discorso lo faccio perché ti amo troppo..come fai a non capirlo?”

“Forse mi ami troppo solo come fratello..forse non mi desideri..!”

“Ah certo, quindi quello che facciamo, lo faccio solo per farti contento o perché sono annoiato, secondo te?? Bravo! Continua così!”
“Sirius..”
“No! Tu non capisci, non capisci!”
 
E andava via, sbattendo la porta. Io piangevo un po.
Non voglio dire che Sirius mi faceva soffrire, ma non mi sarei mai immaginato di trovarmi una situazione cosi..

Avevo immaginato ovviamente che lui si sarebbe tirato un po indietro, ma pensavo all’inizio, non che una volta che ci eravamo già confessati di amarci, non volesse fare l’amore con me.

Sirius non diceva mai perchè litigavamo, James ci guardava e evitava le domande mute dei genitori, sapendo ma non volendo fare la spia.

Poi arrivava la notte e Sirius mi stringeva a sé nel letto, mi abbracciava e mi baciava con la passione ardente di un cavaliere con l’armatura.
Mi baciava per ore.
E mi passava tutto. Di nuovo. Tutti i dubbi.
 
 


Vivevamo così. Alla giornata.

Fino a quando poi accadde qualcosa che scombussolò per sempre le nostre vite…
Io venni ferito.






















Note dell'autrice: ciao ragazzi, spero di non avevi annoiato! Odio per prima, da lettrice, i capitoli tanto introspettivi! Purtroppo era necessario questo, per far capire le dinamiche dei fratelli nella coppia, è necessario sottolineare che non hanno ancora avuto la loro prima volta, perchè..beh, arriverà! xd e sarà tutta una cosa molto particolare! Ho cercato di rendere i dubbi di Sirius, più realistici possibili. Certamente il fatto di far l'amore con suo fratello non riesce a prenderlo alla leggera, soprattutto con la costante presenza dei Potter a casa xd
Come avrete notato, sto velocizzando di tanto, dopo che sono rimasta arenata tanto in questa storia..perchè molto dipende da questo spin off..se non finisco questo, difficilmente riusciò a continuare il sequel :)

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Regulus ferito ***


I genitori di James vennero coinvolti nell’Ordine della Fenice e, per quanto avessero cercato di lasciar fuori James, Sirius e Regulus, ci fu un giorno che non fu possibile.

Esattamente il giorno che i seguaci di Voldemort, decisero di attaccare Diagon Alley.

Regulus non capì mai in seguito, quali circostanze misteriose e crudeli, avessero portato a far sì che lui e Sirius vennero separati quel giorno, visto che poco prima, stavano prendendo il gelato insieme da Florian Fortebraccio..

Il cono alla crema che stava mangiando, vigeva all’ingiù con la crema spiattellata sull’asfalto, il mangiamorte stava davanti a lui e Regulus con un’ultima occhiata al negozio di Florian, pensò:

Ti prego, fa sì che tra dieci anni Florian sia ancora vivo..anche se noi non ci saremo più..è una brava persona, non merita di morire oggi..

Il mangiamorte si avvicinò a lui minaccioso e Regulus alla luce del sole, pallido e crudele, potè vedere il suo sguardo, sembrava molto giovane.

“Hai più o meno la mia età…perché stai con loro?” chiese Regulus, con sguardo triste e - sembrava - compassionevole.
Il mangiamorte sgranò gli occhi e lo afferrò per la collottola. Senza forzare.

“E perché tu non ci sei?”
“Perché non amo uccidere..” disse Regulus. “Fare del male..”
Il mangiamorte lo fissò, incredulo.
“Credi che basti non volerlo fare?”
“Di solito sì.”

“Sei più ingenuo di quanto pensassi. Quasi mi dispiace maledirti.”
Regulus sgranò gli occhi.
“Allora non farlo..”

Il mangiamorte ridacchiò amaramente. “è il Signore Oscuro che me l’ha ordinato.

Questo fece stranamente scattare Regulus che riuscì a spingere via il Mangiamorte e liberarsi.
 
Il mangiamorte indietreggiò, sorpreso.

“Così al Signore Oscuro non basta uccidere e ammazzare poveri innocenti, ora vuole anche traviare delle menti giovani al male. Perché ce l’ha con me? Parla!

“Io non ti devo dire NIENTE!” Gridò il mangiamorte e sprizzò con la bacchetta delle scintille rosse, che Regulus riuscì a evitare con la sua.

Il mangiamorte ragazzo riuscì ad avvicinarsi a Regulus quel tanto che bastava per fargli volare via la bacchetta.
“Ahhh” riuscì ad atterrarlo malgrado Regulus graffiava come un gatto.

“Se stai fermo, non ti uccido, anche se forse lo preferirai..” disse il mangiamorte.
“Perché mi stai facendo questo? Ho delle persone care che…”
“Ce le abbiamo tutti..

Regulus guardò negli occhi del mangiamorte e vide che i suoi occhi erano neri, ma traballanti.
“La tua famiglia..LUI cosa gli ha fatto?”

“Lui..ha promesso che la lascerà andare se farò quel che..”
“No. Deve esserci un altro modo!”

“Non c’è!! Ora sta un po zitto. Se farai il bravo, non morirai, ma devo farti qualcosa..” disse prendendogli il braccio e facendogli fluire una strana sostanza verde.
Regulus gemette.

“Se mi accade qualcosa..mio fratello ne morirà.”
“è proprio per far vivere lui, che devi accettarlo.”

A Regulus quasi si strozzò il respiro in gola.
Il mangiamorte gli prese la faccia tra le mani.

“Dimmi il tuo nome. Adesso.”
“NO.”

“DIMMELO!”

“Non te lo sei fatto dire dal tuo padrone?? Che razza di schiavo sei??”

Il mangiamorte incurante degli insulti, gli prese la faccia tra le mani di nuovo e forzò in qualche modo la sua mente.

“NOOOOO!” Regulus sentì un dolore fortissimo alla testa. Non aveva mai provato la legilimanzia, non sapeva cosa fosse e sentiva un dolore terribile.
 
All’improvviso cadde a terra.

Il mangiamorte si alzò, visto che era inginocchiato su di lui.
Si sistemò i polsini della giacca.

“Grazie del nome, Regulus Black. Obbedisci al Signore Oscuro quando ti contatterà e vedrai che andrà tutto bene. Noi due ci rivedremo, presto.

Regulus potè sentire solo queste parole, prima di svenire, per via del dolore.
 
 
 
 
 
*

Figlia di puttana, baldracca! Lasciami passare o ti ammazzo seduta stante!” stava gridando Sirius Black.

Bellatrix Lestrange era talmente scioccata della soluzione a cui era arrivata improvvisamente, che scioccata, lo lasciò andare.

Non aveva capito. Non aveva compreso la trappola.

Soltanto quando Sirius aveva gridato che doveva raggiungere suo fratello e che se gli fosse successo qualcosa, la colpa sarebbe ricaduta tra le sue mani, lei scioccata, comprese.

Mentre lei era lì a tenere impegnato Sirius, qualcun altro si stava occupando di Regulus.

“No..Regulus..no!”
 
 
 
 
*

Quando Sirius finalmente raggiunse Regulus, riuscì a portarlo via da lì. Il ragazzo era incosciente, ma poteva comunque sentire lo stesso, la dolcezza con cui Sirius lo trasportava in braccio.
 

*

Quando Regulus si risvegliò nel suo letto, di notte, dopo vari giorni in cui oscillava tra la veglia e l’incoscienza, lo fece perché un’ombra inquietante, sembrava spiarlo, vicino alla finestra.

“Ahhhh. Chi sei?”si spaventò il ragazzo.

Schhh. Non vogliamo svegliare i Potter, vero?”

Regulus lo guardò, indietreggiando di più sul letto.
“Sei il Signore Oscuro, vero?”

“E tu sei un ragazzo molto perspicace. Finalmente, facciamo la nostra conoscenza.”
“Tu..non dovresti essere qui!!Le protezioni…”

“Infatti non sono veramente qui, sono solo una proiezione olografica in questa stanza, ho dovuto attuarla per forza, visto che per sentito dire, tu non avevi nessuna voglia di fare la conoscenza con un essere tanto spregevole.

La sua voce traspariva sarcasmo, Regulus tremò, ma si sforzò di non darlo a vedere.

“Se vuoi uccidermi, ti chiedo di risparmiare almeno LORO.”

“Quanta generosità! Tanta generosità in un Serpeverde mi lascia molto perplesso, ma anche discretamente ammirato! E se lo dico io, puoi crederci, mio caro ragazzo! è per questo che voglio concederti un regalo!

“Farai sparire questa nausea infinita che mi dà il tormento da quando mi sono svegliato? O fa parte della maledizione che mi ha scaturito il tuo scagnozzo?” chiese con sarcasmo. Erano giorni e giorni che si sentiva come se avesse l’influenza e anche una strana forma di morbillo.

Voldemort rise. Una risata lunga e spettrale.
 
 






















Note dell'autrice: ragazzi mi dispiace di bloccare il capitolo così, ma questo capitolo mi ha sfinita O.O ç_ç normalmente sapete che riesco a malapena a inserire una scena per capitolo, stavolta ne ho inserite ben QUATTRO e infatti sulla quarta sono crollata senza riuscire a finire. Ce l'ho messa davvero tutta, non so se per via della tragicità del capitolo, ma non ce l'ho fatta. Continuo nel prossimo capitolo. Ce l'ho messa davvero tutta stavolta per far un capitolo più corposo, ma non riuscivo più a continuare a scrivere. Spero vi sia comunque piaciuto il capitolo, io adoro Florian, e mi è piaciuto mandare quel riferimento lì, visto che tra dieci anni davvero sarà ancoa vivo. A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Una vita per una vita ***


“So che adesso stenterai a credermi, anche se potrei ordinarti di farlo, ma preferisco che tu ti fida di me, vedi, Regulus Black, io non desidero ucciderti.

Dopo un attimo di sbalordimento, Regulus rispose:
“Ci credo. Lo fai fare ad altri per te.” Disse lamentandosi un po del prurito al collo e alle braccia.
Voldemort rise di nuovo.

“Dico sul serio.” Disse ancora, tornando serio. “Non è la tua morte quello che voglio, ma un patto. Vieni con me, diventa un mio mangiamorte, e ti sarà risparmiata la vita.”

Regulus, che se l’era aspettato, fin da quando Voldemort era “entrato “ nella sua stanza, aveva la risposta pronta.

“Se pensi che diventerei un mangiamorte per aver salva la mia vita, puoi anche uccidermi in questo stesso momento, la mia vita non vale di certo più di quelle che mi chiederai di spezzare, quindi la risposta è no. Ora e per sempre!”

Voldemort lo fissò serio, forse anche ammirato.

“E se il prezzo da pagare fosse la vita di tuo fratello?
Regulus tremò.

“Perché tiri in mezzo Sirius? Lascialo fuori da questa storia!”

“Temo di non poterlo fare..” disse lui avvicinandosi al letto. “Lui è molto importante per te, non è vero? Vorrei poter dire che ti capisco, i legami famigliari sono importanti..”

“Non mi aspetto che tu capisca..” disse Regulus, guardandolo sprezzante, cercando di non lasciar trasparire la paura.

“E infatti fai bene, vorrei poter dire che lo capisco, infatti, ma non posso, visto che io non ho mai avuto una famiglia, mio padre se n’è andato, abbandonando me e mia madre quando scoprì che era incinta..”

Regulus avrebbe voluto dire che aveva fatto bene e che probabilmente aveva scovato la sua malvagità innata fin dalla nascita, era forse un veggente, ma stette zitto per non rischiare di morire in quell’istante. Disse invece : “Questo non ti da il diritto..di spezzare le famiglie degli altri..”

Voldemort lo guardò con un’espressione esageratamente sorpresa.

Spezzare? Oh, ma io non voglio spezzarla.” Disse mellifluo. “Al contrario, io voglio preservarla. I tuoi famigliari erano così addolorati, quando mi hanno detto che avevate deciso di voltare le spalle ai loro insegnamenti e alla mia dottrina, avresti dovuto vederli..”
“Sono..vivi?” chiese Regulus, annaspando.

“Oh, ma certo che si. Credi che sia un mostro? In fondo non è mica colpa loro se il primogenito della famiglia Black che avrei voluto assoldare come mangiamorte, è stato il primo a fuggire di casa, non è così? Dovreste sapere però che nessuno, può fuggirmi a lungo. Quindi ecco il patto, tu vieni con me, accetti di diventare mio mangiamorte, e io in cambio prendo te e lascio stare tuo fratello, che ne dici?”

Regulus gemette. "Sirius..non accetterebbe MAI di diventare il tuo galoppino.."

"Cosa? Ma è così TENERO da parte tua. Non credi che potrei costringerlo?"

"Allora perchè non costringi anche ME?"

"Perchè ho CAMBIATO IDEA. Sei più interessante di tuo fratello. Più..oscuro. E poi, che vuoi farci, i drammi struggenti, mi piacciono, altrimenti se avessi voluto costringerti, avrei potuto usare un Imperio, ma mi piace che i miei SEGUACI, mi seguano SPONTANEAMENTE. Ora, cosa sei disposto a fare per evitare che mi avvicini a tuo fratello?"

“Io…”

“Cosa? Non credi che ne sarei capace? Mettimi alla prova, quanto vicino posso riuscire ad arrivare a lui, prima che un Avada Kedavra, lo colpisca in pieno petto e metta fine alla sua miserabile  vita da traditore?”

"Hai detto che non volevi ucciderlo!" disse Regulus, tremando.

Voldemort sorrise. "Dovresti aver imparato che cambio idea molto velocemente, dipende da quanto sono arrabbiato. Chissà, se gli venisse in mente di fare resistenza, potrei anche decidere di ucciderlo seduta stante.

“U-una cosa non mi è chiara..” disse Regulus, ansimando, “Se consideri lui un traditore, allora lo sono anch’io, perché mai dovresti voler un traditore del sangue, nella tua congrega?”
Voldemort sorrise.

“Sei un ragazzo intelligente, Regulus, molto. Furbo, perspicace, intelligente. Qualità apprezzabili che io cerco, ecco perché. Nessuno lo sa, ma a me non importa del sangue, io stesso sono un mezzosangue.”
Regulus sussultò. Non lo sapeva.

“Con le tue capacità e quello che sai, la tua sete di conoscenza, potrai servirmi e darmi molto. Pensaci bene, Regulus. Non ti rimane ancora molto, sento che puoi sentire la vita scivolare via dal tuo corpo, lo senti. E chi proteggerà tuo fratello quando non ci sarai più? Il tuo ultimo desiderio prima di morire è il dubbio di quello che sarà di lui? Tornerò presto per una risposta e sarà bene per te che tu ne abbia una. Sei ancora un ragazzino ed è solo per questo che ti ho parlato con così tanta pazienza questa notte, ma non approfittarne.” Disse sparendo nel buio e lasciando Regulus stravolto.

Riuscì a resistere fino a quando non scomparve, poi scoppiò in singhiozzi.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Le mani di Voldemort e la calla bianca ***


Erano alcuni giorni che Regulus sembrava stare male, Sirius si era accorto che c’era qualcosa che non andava e anche James, ma il minore dei fratelli Black aveva sempre negato e sostenuto l’idea dell’influenza, fino a quando dopo una settimana in cui il colorito di Regulus era bianco, tendente al verde, Sirius lo costrinse ad andare al San Mungo.

Lì, la diagnosi fu letale e spietata. A Regulus era stata impiantato un liquido sconosciuto che stava debilitando il suo corpo in maniera spaventosa e devastante, senza fermarsi.

Possiamo fare qualcosa, non è vero??” chiese Sirius disperato.

Il dottore scosse il capo, desolato. “Possiamo cercare di rallentare il processo, ma una maledizione di questo tipo è troppo potente per riuscire a invertirla o arrestarla, perché non si conoscono le basi su cui è stato fatto l’incantesimo, che è ancora sconosciuto.”

Sirius era disperato e non si voleva arrendere.

Mentre fuori dal San Mungo usciva con i Potter e James, tenendo a braccetto il fratello, cercava di mormorargli parole di rassicurazione;

“Chiamerò Silente, gli manderò un gufo..chiederò a lui di rivolgersi a tutti gli specialisti che conosce..ti cureranno, vedrai…”

Regulus però, non voleva guarire, non voleva che trovassero davvero una cura, perché sapeva che l’unica cura che Voldemort avrebbe permesso, era la sua, quella che aveva lui, se avessero trovato un altro modo per curarlo, Sirius sarebbe morto o peggio, in mano a Voldemort. Non sapeva quale delle due idee gli provocava più sgomento. Forse Voldemort non avrebbe rispettato il patto, forse lo avrebbe comunque lasciato morire e tutto questo era solo un gioco crudele, ma era l’unico sistema che conosceva per provare anche solo a salvare Sirius.
 


Durante la notte del nono giorno, Voldemort si presentò nuovamente nella sua camera.

“So che le medicine che ti stanno dando, hanno attenuato un po il dolore.”

“Non esiste cura per quello che abbiamo dentro al cuore..” disse Regulus.

Straordinariamente stavolta Voldemort non fece nessun commento sarcastico, quasi come se avesse in qualche maniera rispetto di quel dolore, o forse era solo un’illusione di Regulus. Aspettarsi di scuotere in Voldemort, tenerezza, ecco la disperazione cosa fa, pensava.

Voldemort sempre senza dire una parola, si avvicinò a lui e gli toccò il viso e poi il collo con le dita gelate.
Regulus non mosse un muscolo, cercando di stare fermo.

Si era sempre chiesto cosa si provasse a sentirsi toccati da un essere che irradiava così tanta malvagità. Si era sempre aspettato di sentirsi avvolto da una morsa, anche quando studiava a Hogwarts, pensava che avrebbe dato mille brividi di freddo, che sarebbe stato come sentirsi intrappolato in una ragnatela, e invece…

La presa di Voldemort, era tutto sommato, normale, si sentì illuminato d’improvviso dalla consapevolezza che la malvagità fosse normale e quindi non percepibile con i cinque sensi, si avvolge così tanto nell’anima delle persone da non darti segnali per poterne scappare in tempo, le mani di Voldemort erano normali come quelle di chiunque altro, solo un po più fredde…

Una freddezza forse indice della mancanza di amore.

Sentì qualcosa scivolare via da lui, non riuscì a capire se era il dolore, o la sua umanità, che era fuggita da lui, non appena era uscito a patti con quell’essere.

Una lacrima solitaria andò ad accompagnare quel qualcosa che aveva appena perso.
 
 
 
 
*

Quando l’indomani, Sirius aveva visto il fratello ristabilito e con un colorito normale, e gli occhi non più arrossati e cerchiati, aveva esultato e gli aveva piombato le braccia al collo.

“Lascialo respirare, Sir, non vedi che è ancora stravolto?” gli aveva detto James, scrollando i capelli al più piccolo dei Black.

In effetti, Regulus era tutto sudato e aveva un viso ancora un po stravolto, non sapeva quanto questo facesse ancora parte della sua passata malattia, o quanto incidesse gli incubi che aveva fatto quando Voldemort era andato via, incubi in cui diceva mille volte addio a Sirius, prima di voltargli le spalle  e lasciarlo.

Quando finalmente si era svegliato, aveva adoperato un incantesimo su di sé, per nascondere gli occhi rossi, ma non si era ricordato di farlo anche per il resto del corpo, ma forse era meglio così, dovevano pensare che la malattia era andata via da sola, non che fosse l’effetto di un incantesimo.

Nessuno capì cosa avesse fatto andare in recessione la malattia, ma Sirius continuava a dire che era meglio non pensarci troppo, che Regulus aveva bisogno di gettarsi alle spalle questa brutta esperienza, non di pensarci in continuazione.
 
Regulus aspettò ancora due giorni, per non destare sospetti, e forse per avere il tempo di fare una cosa.

Non ci fu nessun biglietto d’addio, non avrebbe avuto il cuore di dirgli nessuna bugia e temeva che con un incantesimo avrebbero potuto scovare la sua menzogna., anche tramite parole scritte.

Tutto quello che Sirius trovò, la mattina del terzo giorno, quando andò in camera di Regulus, era il letto sfatto, e una meravigliosa calla bianca su un vaso sulla sua scrivania.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Sirius vuole andare a cercare Regulus ***


Fiori bianchi:  nella simbologia dei colori, il bianco viene associato alla luce, opposta alle tenebre. Il colore bianco è il più completo e puro tra i colori. Esso è infatti la somma, o la sintesi, di tutti i colori. Se si fa passare il bianco attraverso un prisma di cristallo si ottiene un arcobaleno di colori, e unendo tutti i colori dello colori dello spettro elettromagnetico si ottiene il bianco.

Tulipano bianco: Fiore noto come simbolo di un amore perfetto, ma anche della fama, il significato del tulipano bianco, si distingue da quello generico del fiore; esso infatti simboleggia purezza, rispetto, ma anche una richiesta di perdono.
 
“Sirius, ti prego, basta adesso, sta diventando un’ossessione, basta cercare significati nascosti in quel fiore!”

“Non sto cercando significati per la calla.” Disse Sirius, lasciando stare il suo computer. Era vero, aveva deciso di non soffermarsi troppo sul perché Regulus gli aveva donato una calla per dirgli addio, dopo aver letto la sua lettera. (sul perchè Sirius usa un computer babbano, è spiegato nelle note )
 


“Addio, fratello mio, non cercarmi.
Tu hai scelto il tuo destino, io il mio.
Tu hai scelto la luce, io le tenebre,

spero che tu un giorno possa perdonarmi.
Non cercare nella calla, un segreto nascosto

Ho scelto questo fiore, perché ti vedo bello e puro come questo
E sempre così io ti vedrò nei pensieri miei.
Fratello mio, non cercarmi, nel mio cuore vige l’oscurità e non posso permettermi di contaminare anche te

Fratello mio, dentro di me, ti ho detto addio mille volte
Per immaginare di non farlo mai,

ma gli addii peggiori sono quelli che non sono mai stati detti.
Fratello mio, perdonami
Starai meglio senza di me.

Fratello mio, ho letto una poesia che mi ha fatto pensare a te.
 


Nell’altra lettera, c’era davvero questa poesia.


Nei condomini in silenzio la domenica, coi gatti pure loro fuggiti tu nell’ombra del cortile
sei la calla tra i fondi di caffè
e le bestemmie dei vecchi rimasti

a scatarrare. Il giallo del tuo cuore
è la tosse del vicino che ti espelle.
Dalle caverne dietro le persiane

i loro occhi ti rotolano dentro
quando passi, sfiorando le parole
oscure della tua gioia dolente.

Voli col tuo sogno di polline,
e il corpo niveo resta immobile
ad accogliere gli sputi
e la cesoia dall’alto.

Prima dell’esilio agonico in un vaso,
una cetonia si posa
e ti si annuncia come un angelo.

Penso a Fernanda all’ombra di quel re
che mai nessuno ha veduto
e vedrà, e penso a te così lontana

che non sai, e ti stringo, cara
con dita di ruggine azzurra”.

 
 
Quindi Regulus lo aveva lasciato, ma aveva comunque voluto fargli sapere, che c’era un amore profondo in quell’addio.

Allo stesso tempo aveva voluto avvisarlo di non cercare segreti nascosti in quel gesto, perché il motivo vero era l’amore che provava per lui, la calla era stata scelta perché lui per lui era bello e prezioso come una calla.
Ma allora perché lo aveva lasciato?

Capendo che era inutile, scelse allora di trovare qualche spiegazione nella scelta del colore, sul perché qualcuno dovesse voler regalare un fiore bianco a qualcuno.
 


“Sirius, basta, basta! Regulus ti ha lasciato! Ha lasciato tutti noi!! E non conta il fiore, non conta il colore! Non troverai una spiegazione in stupidi aggeggi babbani, torna in te, ti prego! Devi..dobbiamo accettar entrambi la realtà!!” disse James, scuotendolo.

Aveva le lacrime agli occhi, le stesse che aveva Sirius, i due amici finirono abbracciati, stringendosi forte, come due che stavano annegando.

“Se mi ha lasciato per via del nostro rapporto, non me lo perdonerò mai, James. Mai!” diceva Sirius.
“Non ti ha lasciato per quello. Sirius, lui ti amava e tu gli davi amore.”
“Allora perché??”
“Sirius..io..io non lo so..ma sono sicuro che tornerà, vedrai, tornerà da noi..”

“Forse..forse è stato..da quando è stato male, ha cominciato a comportarsi diversamente..poi è guarito ma..James, forse quello che gli è successo, lo ha turbato più di quanto pensavo..e io non sono riuscito a capirlo!! L’ho lasciato solo!”

“Sirius, quello che ha in testa lo sa solo Regulus, ma smettila di darti delle colpe che non hai, altrimenti anche io ho delle colpe ok? Anche per me. Reg era..era diventato come un fratello per me, esattamente come lo sei tu. “
 
 
Dopo due settimane, una botta tremenda.


James entrò nel salotto dopo aver fatto un po di spesa, e trovò Sirius svenuto in mezzo al salone.
“Sirius!!!!”

Si inginocchiò subito da lui, preoccupato.
Non poteva essere morto. Non poteva!
Gli tastò il collo. Grazie a Dio respirava!

Ma aveva delle lacrime rapprese intorno agli occhi.
Notò che c’era un giornale accanto a lui.
Un articolo che diceva che Regulus Black era diventato un mangiamorte!

Si sentì mancare il fiato. All’improvviso la stanza era troppo piccola e troppo calda.
 
 
 
*

“Devi mangiare qualcosa…”
“Non ho fame.”

“Sirius, devi uscire da questa stanza. Non fai mai cambiare l’aria, c’è una puzza incredibile..” disse James, arrabbiato, aprendo le finestre.
“Se la mia depressione vi infastidisce, faccio le valigie oggi..”

James gli prese il volto tra le mani.

“Sirius, TI PREGO, sei il mio migliore amico, mi distrugge vederti così e mamma e papà se ne accorgono, capiscono dalla mia faccia che sei anche tu a pezzi, vogliono parlarti, ma tu non fai entrare nessuno qui..eccetto me..”
“Mi dispiace, James..”

“è terribile quello che è capitato a Reg, ma devi reagire! Passare tutto il tempo qui dentro cercando di eseguire tutti gli spostamenti dei mangiamorte non è…”

“Da persone normali, dici? Beh, loro sono degli psicopatici e mio fratello è li con loro. Ho capito che se voglio trovarli, devo essere anche io un po psicopatico, certo a parte gli omicidi..” disse Sirius, prendendo un altro giornale e mettendolo sulla pila insieme agli altri.

"Cosa?? Stai dando loro la caccia??? Ma sei impazzito??? Vuoi farti uccidere???"” gridò James. “Io non te lo permetterò!”

“Non mi serve il tuo permesso,. James..si tratta di mio fratello..e penso di aver trovato una pista..un posto dove mi hanno detto che potrebbe essere…devo raggiungerlo prima che cambi di nuovo posto..”

“Cosa?? E quando pensavi di dirmelo????”urlò ancora lui.
Sirius abbassò lo sguardo.

“Contavo di non farlo, ma di andarci semplicemente.”
Lo sguardo deluso e rammaricato di James gli fece male, dovette distogliere lo sguardo.
“Perdonami, James, ti voglio bene e non voglio farti star male..” gli disse Sirius, accarezzandogli i capelli. Erano uno in piedi di fronte all'altro.

“Va bene, va bene, ma adesso lascia che ti dica che..non voglio tenerti qui, solo..lascia che venga con te, anche io voglio trovarlo..”

Sirius lo guardò sorpreso, quasi sorridendo, ma poi cambiò sguardo.

“No, James…se lo troverò..io..sarà meglio che stiamo da soli..non so più che persona è quella che troverò e se voglio tentare di riportarlo a casa, potrei aprire il mio cuore come non ho mai fatto neanche davanti a te, non voglio che tu veda..”

James sgranò gli occhi.

“Sir, potrebbe farti del male..non posso lasciarti andare solo..”
Sirius sbuffò.

“Conosco mio fratello, nessuno cambia così tanto in poco tempo, gli è capitato qualcosa, lo so, voglio che mi dica il vero motivo per cui si è concesso a Voldemort, non accetto bugie stavolta..e sta tranquillo, non mi farà del male..”
“Io non ti lascio uscire da quella porta da solo!!!” disse James, ostinato.

Uno scatto fulmineo e Sirius gli fece l’incantesimo delle pastoie.
 
James crollò a terra pietrificato.

“Perdonami, fratello mio..ma non posso permetterti di seguirmi, stavolta.” Disse, dandogli un bacio affettuoso e dolce sulla fronte, lasciando poi la stanza.
 
 
























Note dell'autrice: questa volta scrivo le note prima di pubblicare la storia, perchè ci sono cose troppo importanti che devo chiarire X FORZA.

Il computer: no, non sono impazzita, so che i maghi non usano questi "aggeggi babbani" ma non mi è venuto niente di meglio, per far avere a Sirius le informazioni sui fiori, mi piace pensare che un mondo così all'avanguardia, permetta anche ao maghi (se vogliono ) di potersi allacciare anche a internet con degli aggeggi babbani, se dovessero sentirne la necessità! Certo, non in molti sono interessati a andare a recuperare oggetti babbani.

Il significato dei fiori: ho subito pensato alla calla bianca come regalo di addio, non mi piacevano gli altri fiori, non mi sembravano all'altezza, cercavo qualcosa di regale e tutti gli altri fiori mi sembravano troppo "comuni" purtroppo il significato della calla, mi remava contro, perchè desideravo che rappresentasse qualcosa di quello che Regulus provava, ma cercando il significato ho visto che purtroppo non era così xd e non mi andava di inventarmi un significato profondo, solo per fare un capitolo ad effetto, diciamo xd volevo prendere un significato vero, ed ecco perchè ho sorvolato sul significato e ho voluto che Reg specificasse di non lambiccarsi il cervello a cercare un significato. Allo stesso tempo desideravo che comunque qualcosa che collegasse questo fiore a Reg, ci fosse, infatti Sirius non si rassegna e cerca il motivo della fuga di Reg, nel colore dei fiori bianchi. Che dite, ci sarà davvero un significato nascosto, magari un messaggio che Reg voleva dargli?

La poesia: ecco appunto, la poesia è VERA, quando l'ho trovata, sono rimasta esterefatta, era esattamente quello struggimento che cercavo e ho trovato che fosse PERFETTO per dare quella sensazione di amore struggente che Reg prova per Sirius e che forse tutti noi proviamo per le cose che non possiamo avere! a proosito la poesia è di Giocanni Nucis, 26 Aprile 2007, una poesia intitolata Calla.



 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Ricongiungimento passionale ***


Erano passati quattro mesi.

Quattro maledetti mesi senza Regulus e gli mancava come l’aria.
Peggio, come se gli avessero tolto all’improvviso l’aria e stesse respirando da mesi solo con l’elio.

Era abituato alla convinzione che Regulus avesse bisogno di stare con lui, che senza di lui fosse perso, e quando se n’era andato era stato come se qualcuno avesse piazzato una bomba e fosse esplosa davanti a lui.

Forse rifletteva questa convinzione perché era la sua in realtà.

Era LUI ad aver bisogno di suo fratello e ha proiettato questa cosa in Regulus, pensando, credendo che per lui fosse lo stesso.
Altrimenti come avrebbe fatto a restargli lontano per quattro lunghi mesi?

Come aveva potuto andarsene via, lasciarsi alle spalle la felicità e il confort e il calore di Potter Manor, l’amore di una famiglia vera, lasciare lui?

Sirius pensava a tutte queste cose mentre era sul Nottetempo, e cercava di ricacciare indietro le lacrime.

Era arrivato in Francia e finalmente stava per raggiungere l’albergo dove aveva individuato Regulus, non voleva andare da lui, piagnucolante e patetico, non voleva convincerlo a tornare da lui, perché gli faceva pena.

Si passò una mano sulla faccia e si sbrigò a scendere dal Nottetempo.
 
 
 
 
*

Regulus..”

Un sussurro, ma che entrambi sentirono come se fosse stato un colpo di pistola.

Regulus si girò verso di lui, era più alto di come se lo ricordava, i capelli erano più lunghi e gli incorniciavano il viso. Sembrava incredibilmente più adulto.
Più grande dei suoi diciotto anni.

“Hai avuto un bel coraggio a venire qui da solo fratello..” disse Regulus, guardandolo distaccato.

“Coraggio?? No..” disse Sirius, e tutti i buoni propositi di non suonare patetico, svanirono come neve al sole, davanti a lui. “Coraggio? Io non direi. È stato piuttosto l’amore a spingermi da te, a spingermi a venire a cercarti..” disse avvicinandosi a lui.

Regulus sbuffò.

“Non mi credi? Non puoi sul serio aver dimenticato il calore di una famiglia, tutto l’affetto che i Potter ci hanno dato come fossimo loro figli e…”

“Basta! Sei venuto qui per parlarmi dei Potter? In questo caso risparmia il fiato! Figli? Ma noi non siamo loro figli, appunto! Amore? Solo illusioni, Sirius..davvero non hai altri argomenti?”

Sirius lo guardò ferito.

“Come puoi parlarmi in questo modo? Eri felice anche tu con noi. Ti vedevo!!”

“Forse credevo di esserlo. Si cresce, Sirius, le convinzioni di prima, ti lasciano, per lasciar posto alle nuove…”

“Convinzioni??” urlò Sirius. “Servire un padrone che ti ha fatto quello mesi fa??? Hai rischiato di morire, Reg!! C’ero io, con te, quando tu..quando quella brutta ferita ti ha quasi…come puoi adesso obbedirgli?”

Al rimando di quell’episodio, Regulus sussultò e gli fece un po male il cuore. Decise a quel punto di mentire, anzi, di dire solo una parte della verità.



“Non è stato lui a farmi questo..ma un mangiamorte. Il Signore Oscuro non sapeva..e chi mi ha fatto quello, ha già avuto la sua punizione..quando il Signore Oscuro l’ha saputo, mi ha salvato..”
“Cosa?? No..non è vero..”
Sirius tremava.

“Non è vero, dici?? Non ti sei mai chiesto come ho fatto a guarire da una ferita come quella?? Il Signore Oscuro mi ha salvato! Lui solo poteva farlo! Ha sempre avuto un debole per me e ha deciso di risparmiarmi la vita, mi ha fatto vedere un mondo nuovo, pieno di quelle illusioni che voi chiamate amore, e mi ha illuminato sul vero mondo che ci attende tutti..un mondo libero dalla feccia..”

“è tutta una menzogna..non puoi esserti davvero venduto a lui..non puoi averci fatto questo..”
Regulus abbassò lo sguardo.

“Per quello che posso ricordare..vi ho amato..ho amato tutti voi..come tributo a questi ultimi ricordi, ho deciso di risparmiarvi la vita, ma non esagerare..la mia pazienza ha un limite..”



Era vicinissimo al suo viso e Sirius non potè trattenersi dal posare le dita sulle sue guance.

Regulus sussultò, ma non si spostò.
“Che stai facendo?”
“Niente..è solo che sono quattro mesi..che sogno di poter toccare di nuovo il tuo viso..e tu, Regulus? Sogni ancora quello che eravamo?”

A quelle parole, Regulus si spostò dolorosamente da lui.

“I mangiamorte non sognano. Mai, Sirius, e riguardo a quello che eravamo, dimentica anche quello.  Era solo..”

Regulus sembrava incapace di trovare un termine abbastanza offensivo.
 
Sirius gettò all’aria ogni precauzione e posò le sue labbra sulle sue.
Regulus rimase sconvolto e immobile.

“La cosa migliore che mi sia mai capitata…” finì di dire per lui, Sirius.
Regulus lo guardò a occhi sgranati e poi gli si gettò addosso, spingendolo con forza contro il muro.
 
“Mi desideri ancora? Dopo tutti questi mesi, fratello?”
“Non ho mai..anf..smesso di volerti con me.”
“Ma mi desideri ancora? Quando stavamo insieme, mi hai sempre respinto. Non hai mai voluto fare l’amore con me.”

“Ti..uff..ti sbagli..io l’ho sempre voluto…”
Regulus lo fissò sbalordito.

“Come posso crederti? Dopo tutto questo tempo?”

“L’amore…non conosce barriere di tempo..lo sai..sopravvive al tempo..l’amore vero sopravvive..”
Regulus lo fissò, con sguardo duro.

“Dimostralo.”
 
Sirius annaspò per un momento, poi lentamente si sbottonò i bottoni della camicia nera, facendo sgranare gli occhi a Regulus.



Con la stessa lentezza elegante, Sirius lasciò cadere la camicia per terra, senza guardarla, senza distogliere gli occhi dallo sguardo del fratello.
Poi cominciò a togliersi anche i jeans e la cintura.
Si avvicinò a Regulus e con mani tremanti si avvicinò alla sua camicia.

“Potrei freddarti con un avada kedavra in questo momento..” lo gelò.

A dispetto del suo sguardo freddo, la sua pelle era bollente attraverso la camicia.

“Ma non lo farai..” disse Sirius.
“Chi te lo dice?”

“Perché..c’è stato un tempo..in cui mi amavi..e per rispetto a quei ricordi..non lo farai..” disse Sirius, sentendo il battito traditore del suo cuore contro la sua mano.

Regulus sospirò.
“Continua..” disse.
 
Sirius non ci credeva che davvero il nuovo Regulus gli stava lasciando fare quello, spogliarlo.

Quando fu seminudo, con i boxer indosso, si limitò ad accarezzarlo per tutto il torace, con carezze leggere e piene d’amore.
“Mi accarezzi ancora in quel modo..”
“Come?” chiese Sirius senza smettere.

“Come se davvero mi amassi..come se meritassi di essere amato..”
 
Sirius non riuscì a rispondere, che Regulus lo prese verso di sé, e cominciò a baciarlo con il fuoco dentro, in maniera appassionata e lasciva, carica di desiderio.

Sirius era sconvolto. Totalmente sopraffatto, ma non lo respingeva, voleva che suo fratello sentisse che non lo rifiutava, che lo voleva ancora.

Regulus gli fece un succhiotto intenso al collo e ottenne un gemito lungo in risposta.
“Regulus, prendimi..”
Regulus lo fissò.
“No, fallo tu.”

Sirius lo guardò sconvolto.
“Io..perchè?”

“Perché…quando sarò scomparso dalla tua vita, voglio che ti ricordi..che hai voluto tu questo, fortemente..è la mia vendetta..”

Sirius prese la sua faccia e lo costrinse a guardarlo negli occhi.
Per un solo momento, lo sguardo del minore vacillò.

Poi i due ripresero a baciarsi e Sirius lo spinse nel letto.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** La nostra prima volta! ***


Sirius amava Regulus.
Lo amava più di un fratello, ma combatteva questo.
Avrebbe voluto fare l’amore con lui quando Regulus glielo chiedeva costantemente, ma un po perché erano a casa Potter, un po perché aveva paura di trascinare suo fratello in una spirale irreversibile da cui si sarebbe pentito, non lo fece.
Ma lo desiderava. Solo che per amore di Regulus, si tratteneva.
Ma ora..restare separato da lui per quattro mesi.
Qualcosa che forse era disperazione e amore insieme, lo spronò.
Regulus era quasi sull’orlo della perdizione, che cos’era un peccato carnale, in confronto ai vendersi ai mangiamorte, al Male Assoluto?
Sirius non voleva perderlo.
Così fece l’unica cosa che sentì che avrebbe potuto riportarlo da lui.
Donargli il suo amore.
Come amanti.
Donargli tutto, prendere tutto.
 
“Sirius…”
“Ti amo…oh…ti amo..Reg..” sussurrò Sirius, premendo la faccia contro il suo petto e poi sul suo collo.
“Cosa fai?” sussurrò Regulus.
“Voglio sentirti..” era così morbida la sua pelle. Come seta.
Regulus sorrise. Prese una ciocca di capelli nella sua mano. Teneramente.
“Piantala..e datti una mossa..troppa poesia spegne la passione..”
Sirius non lo ascoltò e con una mano prese ad accarezzare tutto il suo corpo, languido, facendolo sussurrare di eccitazione e reclinare il capo in estasi.
Poi senza preavviso, Sirius lo prese per un bacio passionale, sentendo suo fratello abbandonarsi a lui e stringerlo per la schiena.
 
“Ho paura di farti male.” sussurrò.
Regulus rise. “Sono un mangiamorte..l’hai scordato? Conosco già il male.”
Sirius storse la bocca a quell’affermazione e lo spinse più duramente sul letto.
“Ohh..cominciamo a ragionare..” disse Regulus.
 
La preparazione fu lenta, ma eccitante allo stesso tempo.
Regulus si lamentava un po, Sirius ad un certo punto gli fece quella domanda.
“Non..io sono..il primo?”
“Ci sei sempre stato solo tu..” disse Regulus.
Sirius lo baciò di nuovo, profondamente, a quelle parole.
“Anche per me..ci sei sempre stato solo tu..”
 
 
Il sesso fu un po inesperto, visto che entrambi erano vergini, ma non per questo meno passionale.
Ogni spinta che faceva Sirius, faceva vedere le stelle a Regulus.
Ogni abbraccio, ogni carezza, faceva godere entrambi.
L’orgasmo mandò all’apice del piacere, entrambi.
Entrambi giudicarono il loro primo sesso della loro vita, meraviglioso.
 
 
“Avrei voluto..fare di meglio..per darti più piacere..” disse Sirius, mentre aveva il braccio attorno al suo collo.
“Se fosse stato un altro..non sarebbe stata la stessa cosa..la tua inesperienza ha prolungato il mio piacere, perché sei stato lento..e attento..”
“Quindi..ti piace farlo lentamente?”ghignò Sirius.
“La prima volta? Forse..” disse Regulus.
Si addormentarono abbracciati, senza rendersene conto.
 
 
 
 
 
*
 
Quando Sirius si svegliò. Regulus si stava rivestendo, mettendosi una camicia bianca a strisce azzurrine.
“Credevo che i mangiamorte usassero solo il nero.”
Regulus sbuffò.
“Qualche minuto più tardi e avrei potuto non sentire le tue battutine squallide.”
“Davvero volevi andare via senza salutarmi? “
“E tu non dirmi che ti aspettavi davvero qualcosa di diverso.”






















Note dell'autrice: questa volta non ho spaziato il testo, perchè a mio avviso non serve xd va bene così e non avevo neanche voglia ahha xd
Coomunque, non pensate che è finita qui! Credete che Sirius lascerà andare via il suo fratellino senza fare niente? xd
Spero di non avervi deluso con la loro prima volta! Non volevo essere troppo descrittiva. 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** L'ho fatto per te, solo per te ***


Ti amo, Regulus.”

Regulus si paralizzò, qualcosa dentro di lui, sembrò tremare per un istante, poi si voltò, impassibile.

“Questo cosa dovrebbe essere? Una frase ad effetto che dovrebbe farmi commuovere e farmi tremare dall’eccitazione? O dall’emozione, magari?”
“Ti prego, non essere ingiusto..”

“Ingiusto?” Regulus ridacchiò. “Non ricordo nemmeno la prima volta che io te l’ho detto..o che tu l’hai detto a me..ce lo siamo davvero detti una volta o l’abbiamo solo immaginato? Lascia stare, non rispondere. Non voglio saperlo. Qualcuno disse che non c’è forma di amore più grande che il dubbio. La poesia, nel non aver mai le risposte alle proprie domande..quella nessuno te la riporterà indietro, oh, poter restare sempre così caro fratello, nell’estasi del dubbio, dove tutto è immaginato e per questo così infinito..potesse questo durare per sempre. Ma non è mai così, vero? Gli umani vogliono risposte alle loro domande, uccidendo il sogno e la poesia..”

“Non voglio farti domande, ma darti un punto esclamativo. Verrò con te.” Disse Sirius d’impeto, alzandosi dal letto.

Se un uragano smosse il corpo statuario del giovane mangiamorte, non lo diede a vedere, dalla sua espressione impassibile.



“Dici sempre così tante sciocchezze, almeno questo non è cambiato, ma a volte proprio per questo mi è impossibile capirle tutte, illuminami con paragrafi più semplici.” Disse caustico.

“Ormai ho capito che non posso riuscire a convincerti a tornare a casa con me, quindi non intendo più provarci, ma è mio desiderio continuare a darti tutto l’amore che posso illuminando la tua anima anche se è diventata oscura, per quel pezzo di anima di te che lo desidera, io desidero continuare a proteggerti e ad am..”

“Basta. Basta così. Hai detto fin troppe sciocchezze per oggi, non credi? Forse non ti è chiaro il concetto che io sono un mangiamorte adesso.

“L’ho capito, non sono stupido come credi, intendevo dirti che voglio diventarlo anch’io.”
 
Silenzio.


“Stai bluffando. Un signorino perfetto come te, così snob e altezzoso, si abbasserebbe a servire il Male? Se è una delle tue trappole non funzionerà.”

“Che c’è, fratello? Credi di avere solo tu l’esclusiva di unirti a LORO?” chiese Sirius sarcastico.

“Io non ti voglio..” disse Regulus, piano e cercando di ferirlo, guardandolo male.
Sirius scrollò le spalle, cercando di non mostrargli quanto lo ferissero quelle parole.
 
“Se proprio non mi vorrai, me ne farò una ragione. D’amore non si muore, dicono, giusto? In quel caso ti starò alla larga, andrò in un altro circolo, gruppo..quello che sarà..sai per caso come sono distribuiti i mangiamorte? C’è una specie di club o cosa? Sono distribuiti come le case di Hogwarts o vivono tutti insieme?”

“Il Signore Oscuro non ti accetterà mai, tra di noi..” disse Regulus, la sua voce ora tremava visibilmente e la parola “tra di noi” sembrava l’avesse detta con grande fatica.
Sirius lo guardò scettico.

Vedremo.” Disse poi. “Mamma e papà mi hanno sempre detto tramite nostra cugina Bella, quanto io sarei stato bene tra i mangiamorte, loro pensavano che LUI sarebbe stato contento di scegliere uno tra di noi, nel suo esercito di…insomma..quello che è.” Avrebbe voluto dire mostri ma si trattenne, DOVEVA trattenersi, se non voleva rovinare tutto.
 
“Tu devi essere completamente pazzo! “ gridò Regulus. “Lui non ti prenderà mai con noi, non accetterà mai..io non ti permetterò di..”

“Che c’è, fratellino? Temi che possa rubarti il tuo posto d’onore O forse hai troppa paura di vedermi sporcato? Stai attento, la tua umanità si nota. Per essere qualcuno di cui non ti frega più niente, sembri avere molto a cuore il mio benessere.”

“Tu sei completamente pazzo, non hai capito, io non voglio rischiare che tu possa tradirci tutti. Hai sicuramente un piano in mente. LO SO. “

“Bene, vedremo quello che ne penserà lui quando glielo proporrò.”
Regulus sbiancò.
“Ti ucciderà senza darti la possibilità di finire la parola.” disse piano ma con rabbia.

“Vedremo se sarà cosi o sei così arrogante da pretendere di decidere in sua vece?” chiese Sirius sorridendo.

“I-io..parlerò con il Signore Oscuro, gli dirò cos’hai in mente.”
“Fai come vuoi, ma credo che sarà costretto a fidarsi di me, se mi sottopongo al Voto Infrangibile, che dici?”

A quelle parole, il bianco nel volto di Regulus aumentò. Sembrò che dovesse svenire da un momento all’altro.
“Il..il voto?”

“Credo che tu sappia già cos’è, un voto, una promessa, se la infrango, io muoio. Giurerò totale fedeltà al Signore Oscuro, giurerò di non tradirlo mai e se mai lo farò, morirò, quindi anche qualora dovessi farlo, riceverò già la giusta punizione senza bisogna che lui si sporchi le mani. Meglio di così!” disse Siius raggiante.

“SEI UN FOLLE, PERCHÈ DOVRESTI BUTTARE VIA LA TUA VITA IN UNA VITA CHE NON VUOI? Perché LO SO CHE NON LA VUOI, NON VUOI QUESTO,quindi PERCHè?”

Sirius lo guardò in un modo così languido, sorridendogli, che spezzò il cuore di Regulus in mille pezzi.

“Per te, Reg. Lo faccio per te. Perché vivere una vita senza te al mio fianco, è peggio della morte, peggio di una condanna a vita ad Azkaban. Perché anche quando il gelo della morte mi accompagnerà, potrò godere comunque dei raggi del calore che sentirò a saperti a pochi passi da me, sapendo che domani potrò anche solo incrociare il tuo sguardo, vedere i tuoi occhi. Perché almeno così saprei sempre dove sei e potrei perfino proteggerti se qualcuno cercasse di farti del male. Lo faccio per continuare a vederti, anche se da lontano, e poter avere una scusa anche solo per sfiorarti. Lo faccio per te, solo per te.”
 


Un silenzio più lungo degli altri, seguì questo discorso, Regulus lo fissava a occhi sbarrati e bocca cucita, sembrava preda di un doloroso mal di stomaco, sembrava una lepre in gabbia.

“Sai che non puoi impedirmelo. Quindi adesso vado a cominciare a fare quello che devo..”

Si era già vestito durante la chiacchierata tra di loro, stava per andare a mettersi le scarpe, ma la punta di una bacchetta gli sbarrò la strada.
 

Sirius spostò lo sguardo nei suoi occhi e ci lesse terrore puro.
“Non lo farai, non te lo permetterò.”

Sirius alzò lo sguardo in un cenno di consapevolezza e annuì.
“Quindi scopriamo le carte, Reg. Non è desiderio di restare il prediletto, né l’odio per me, a spingerti, ma tutt’altro.”

“Che cosa vuoi dire??” chiese Regulus, la bacchetta che tremava.

Gli occhi, Reg. Sono lo specchio dell’anima, era già un mio sospetto, quando le tue lacrime hanno riempito il cuscino, stanotte, io le sentii sulla bocca quando mi baciasti e sul cuscino quando ci poggiai la faccia. Lacrime di dolore, Reg. E ora il tuo atteggiamento me lo conferma, tu mi ami ancora.”

“Sei solo un folle. E uno sciocco sentimentale.” Disse Regulus.

Vuoi proteggermi, vero, Reg? Per questo non vuoi che ti segua, perché non vuoi per me un destino uguale a quello che ti sei scelto.”
Regulus rise forte.

“FOLLE, SEI UN FOLLE!”

“Cosa ti hanno promesso, Reg? Di lasciarmi stare? Cosa ti ha promesso lui per costringerti ad abbandonarmi? Una guarigione miracolosa per la malattia che ti stava divorando?? Non ti giudico se fosse così!”

“Stai zitto, non sai di cosa parli!!”

“Stavi morendo, Reg! Non si torna indietro da maledizioni di quel tipo, a meno di praticare la magia Oscura, me l’hanno detto, credi sia uno sciocco? Credevi non l’avrei capito? Ma non sei in debito con lui, non sei incatenato a lui, io posso…”

“ERA PER TE, SCIOCCO IDIOTA.”

Sirius restò basito davanti a quell’urlo.

“Lui..ha detto che se non avessi accettato di andare con lui..avrebbe preso TE! Ti avrebbe costretto ad andare con loro..o ti avrebbe ucciso! Lui promise di salvarmi..ma io non..avrei preferito morire!! Ma quando lui ha minacciato di toccarti..io…io non..”

La sua mano e la sua voce tremava violentemente.
“L’hai fatto per me?” disse Sirius con le lacrime agli occhi.

“PER TE. SOLO PER TE!”

“Io..io non..NO. REGULUS, IO NON AVREI VOLUTO SALVARMI A SPESE TUE!” urlò Sirius, scrollandolo violentemente. Regulus lo spinse via da sè.

“Non hai voce in capitolo.” Disse Regulus con occhi spiritati, respirando con affanno, sembrava fuori di sé. “E ora va. Vattene e non tornare! Dimentica queste parole!”

“Sai che non posso. Non lo farò mai! Sai che non potrò mai dimenticare quello che è accaduto in questa stanza, il fatto che hai sacrificato TUTTO per me!!” gridò e poi più piano ma deciso. “Non voglio farlo. Non lo farò.”
Regulus abbassò lo sguardo.

“Lo so.” E il suo sguardo come la sua voce, rifletteva tantissimo dolore come un animale in gabbia.
Alzò nuovamente la bacchetta.

“Ed è per questo che non ricorderai nulla.”
Sirius sbiancò.
“Reg, no.”

“Dimenticherai quello che abbiamo provato entrambi, la nostra storia, dimenticherai che ci siamo amati, nei tuoi ricordi io sarò sempre stato il fratello minore, la pecora nera della famiglia, l’orgoglio dei suoi genitori, quello che ha seguito le loro orme e la tua più grande vergogna. Non conserverai alcun ricordo di quello che è successo in questa stanza, del vero motivo che mi ha spinto a…”

“NON FARLO. TI PREGO, NON TOGLIERMI QUESTI RICORDI. Sono tutto quello che ho. Tu sei tutto quello che ho.”

Lacrime rigavano le guance di Sirius e ora anche quelle di Regulus.

“Se sono davvero tutto quello che hai, allora tutto quello che hai, fa schifo. Non ho mai fatto niente di buono nella mia vita, ma qualcosa posso ancora fare. Grazie al mio sacrificio, tu, Sir, avrai ancora un futuro.
“REGULUS!”
Obliv…”

Non riuscì a finire la formula, che Sirius gli saltò addosso, cercando di togliergli la bacchetta, dando inizio a una lotta per avere l’uno la meglio sull’altro.
 
Poi, arrivò qualcuno che mise fine a tutto quel dramma struggente.

Qualcuno che entrò in quel momento.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Damian! ***


“Oblivion!” urlò un ragazzo dai capelli color nocciola, incorniciati nel viso.

Sirius si immobilizzò come se fosse stato colpito dall’incantesimo delle Pastoie, Regulus guardò scioccato il mangiamorte che mesi fa, lo guardò con tanto odio negli occhi.

Damian, uscì fuori alla luce, e Regulus potè vedere il suo sguardo, i suoi occhi marroni, scintillavano. Bruciavano, quasi.

Afferrò la mano che Damian gli stava porgendo.
“Tutto bene?” gli domandò poi.
Regulus non rispose.

“Reg...” lo richiamò Damian, pressandolo con le mani sulle spalle.
“Niente…niente andrà mai più bene d’ora in poi!” esalò Regulus con il tono di un animale ferito.

Damian lasciò la presa su di lui e lentamente, gli voltò le spalle, poi guardò Sirius.

“Dimmi cosa vuoi che sappia..cosa vuoi che dimentichi..”

“Voglio che vada avanti..con la consapevolezza che..sono un caso perso..che l’ho deluso..voglio che dimentichi tutto l’amore..che attribuiva a me, a noi. Ma non l’amore che ha dentro, perché lui è una bella persona. Non l’amore per i suoi amici, per i Potter.”

Damian fece come ordinato, ma si prese un tempo ragionevolmente lungo, per compiere quell’incantesimo.
 


“L’incantesimo più lungo che abbia mai fatto. L’Oscuro Signore non mi ha mai insegnato come si fa a fare incantesimi a qualcuno per convincerlo a lasciar andare l’amore. Non ero preparato a una sensazione simile..” disse Damian.

“Di resistenza?” chiese Regulus.
“No. Come se mi sentissi..in colpa..il mio cuore trema.”
A quelle parole, Regulus tremò anch’esso, e nel mentre diceva "Lui non conosce l'amore, credo ne abbia paura."

Damian gli mise una mano a coprire la sua, per fermare quel tremito.
“Reg, tu volevi lasciarlo scappare..lo so..”

“Non so che cosa volevo..ma tu..perchè l’hai fatto? Non era la tua battaglia..”
Damian lasciò la sua mano.

“Se tuo fratello fosse fuggito, LUI si sarebbe vendicato. Di lui e di te. Sareste morti entrambi o peggio, avrebbe ucciso solo lui per darti una lezione. Non potevo..lasciarlo andare..ti chiedo di farlo anche tu..se vuoi io posso..voglio dire, potrei..”
Alzò la bacchetta con fare eloquente.

“No!” esalò Regulus. “Questa sofferenza..non voglio che finisca..voglio che rimanga sempre con me, a ricordarmi per sempre..di mio fratello. Ma grazie.”
Damian abbassò lo sguardo, afflitto.

Regulus gli accarezzò il viso con le dita, incitandolo ad alzare lo sguardo.

“Quando ci siamo incontrati la prima volta, i tuoi occhi erano NERI, Damian..adesso sono di un color cioccolato, come la nutella appena fusa, come il cioccolato al latte delle uova di pasqua.”
Gli occhi nocciola di Damian, erano anche tremuli.

“A quanto pare, tuo fratello non è l’unico che tu hai salvato..”
E sulla sua bocca comparve un sorriso.

I due amici mangiamorte, lasciarono la stanza, abbracciati, dopo aver detto a Sirius di tornare a casa.






















Note dell'autrice: eccomi qui, ragazzi, Damian è il ragazzo che aveva atterrato Reg, nel capitolo in cui viene ferito, si!
Vi sareste aspettati di rivederlo in queste circostanze?? :D
dal momento in cui è comparso, ho deciso che dovevano essere amici :D
pensate che la sua presenza non era neanche contemplata in questa storia!
Ma adesso sono contenta che ci sia *_*
se notate, quello che ho scritto fa un po l'occhiolino al canon!
Infatti Sirius nel libro aveva un atteggiamento di indifferenza nei confronti del fratello e anzi lo odiava!
Volevo ricollegarmi a li <333

ps ovviamente anche se non lo esplicito, è implicito che i due siano amici già da un po di tempo xd

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Sono come morto, ma, vivo ancora! ***


Sirius era rimasto seduto su una panchina, ad aspettare che James venisse a prenderlo.
 
Lo aveva chiamato da una cabina, dicendogli che era talmente confuso, da non riuscire a capire come bisognasse fare a tornare indietro con la magia. James si era spaventato molto e quando era arrivato poco distante dal luogo dove si trovava il suo grande amico, dopo essersi materializzato, assieme agli altri malandrini, vide Sirius coperto dalla neve.
 
Nevicava!
 
Fu una delle poche volte che James aveva inveito contro la natura. Un’altra volta l’aveva fatto perché trovava ingiusto che un’anima nobile e pura come suo fratello – sì, perché ormai giudicava Sirius un vero fratello – dovesse essere figlio dei Black, discendente da una lunga stirpe di serpeverde, un’altra volta, l’aveva fatto quando non riusciva a capacitarsi che due anime belle come Sirius e Regulus, dovessero aver avuto la disgrazia di nascere come fratelli e non potersi amare alla luce del sole.
 
Ora, vedendolo coperto di neve, inveì contro la natura, perché non era giusto che un ragazzo già dilaniato dentro dal dolore, dovesse subire anche la punizione del gelo sul suo corpo, a ghiacciarlo anche fuori, oltre che dentro.
 
Capì subito dalla postura rigida e inclinata, che il suo amico più caro stava soffrendo, non sapeva cos’era successo ma che le cose non erano andate bene, era fuori di dubbio.
 
Si allontanò dagli amici di sempre, per andare da lui, ad abbracciarlo, da solo. Non aveva bisogno di dire ai suoi amici di lasciarlo andare da solo, la grandezza dei malandrini stava nel capire certe cose da soli, se non era così non li avrebbe scelti come amici indissolubili. Era orgoglioso di loro.
 
“Sirius..”
 
Il corvino alzò lo sguardo e guardò il suo migliore amico davanti a lui, era cosciente di avere un aspetto orribile, ma la voce di James, così melodiosa e dolce, riusciva a risollevarlo dall’oceano verso cui stava affogando.
 
Si abbracciarono senza dire una parola. James lo strinse forte a sé, cercando di fargli sentire tutto il suo amore, l’affetto, la tenerezza, racchiusi in quella parola AMICIZIA, da cui sembrava così strano potesse racchiudersi così tanto in una parola sola.
 
Sirius strinse forte a sé l’amico di rimando. James c’era sempre per lui, quando annegava. Non l’avrebbe mai scordato.
 
 
 
*
 
Tornarono tutti insieme a casa Potter.
 
I genitori di James furono così delicati e gentili da non fare domande, malgrado sapessero che uno dei loro figli adottivi – Sirius – era con il cuore spezzato, Lo sentivano come un suono di un cuore, con un rumore incrinato, come uno stetoscopio che risuonava a una frequenza gracchiante. Quello doveva essere il rumore di un cuore spezzato.
 
Sirius era a pezzi. Non riuscì a mangiare nulla di cena, restava sul divano avvolto in una coperta, davanti al camino, cercando di scaldarsi. Era congelato.
 
Nessuno diceva una parola, sapevano che non poteva esser stata un po di neve a renderlo così freddo, doveva esser stato lo shock.
 
Tuttavia, Sirius sentì un piacevole tepore caldo avvolgerlo, quando tutti i malandrini, andarono sul divano avvolgendolo in un abbraccio a quattro, dolce ed avvolgente.
 
Quella notte, Sirius dormì nel letto con James.
 
Dopo l’abbraccio, avevano cercato di domandare a Sirius cosa fosse accaduto, ma lui non ricordava nulla, i malandrini avevano dedotto che doveva esser “confuso” oppure che avevano gettato su di lui un incanto Oblivion.
 
James era parso da subito molto agitato, nonostante gli sforzi per suonare rassicurante, non gli piaceva che il suo migliore amico avesse un vuoto di memoria, lui sembrava ricordare solamente che aveva visto Regulus, in una stanza d’albergo, ma non ricordava cosa era successo all’interno e questo fece pensare a James, scenari raccapriccianti.
 
Sapeva infatti che Regulus desiderava far l’amore con Sirius da tanto tempo, ma l’idea del ragazzo che aveva conosciuto gli impediva di accettare il fatto che Regulus avesse potuto in qualche maniera abusare di lui..o costringerlo a fare qualcosa che lui non volesse..per fortuna sembrava che Sirius non avesse danni fisici che sembravano far pensare al peggio, a parte certe ammaccature e lividi, il che faceva suggerire una probabile lotta tra di loro, ma non gli piaceva il fatto che il suo migliore amico fosse stato manipolato per non ricordarsi cosa fosse accaduto.
 
Era anche strano l’atteggiamento di Sirius. Amava così tanto il fratello, adesso invece sembrava rassegnato, sembrava odiarlo quasi, come se l’amore che provava per lui, fosse..MORTO.
 
“Per me, è morto, James..” singhiozzò Sirius nel letto con lui.
 
James sentì una stretta al cuore. Più forte dell’amicizia con Sirius, era l’avvolgente sentimento di ispirazione che Sirius e suo fratello gli avevano donato, con il loro amore l’avevano ispirato, inducendolo a credere nell’amore vero. Se c’erano amori così grandi come quelli tra Sirius e Regulus, allora anche lui con Lily aveva una possibilità, forse.
 
Gli sembrò come di subire un lutto.
 
Ma si girò verso il lato del suo amico, gli accarezzò  le guance, asciugandogli le lacrime e lo abbracciò stretto, facendogli sentire quanto gli era vicino.
 
Quello fu forse l’apice della loro amicizia, non ricordava James, di aver mai sentito Sirius così vicino, di aver condiviso un momento tanto intimo, durante la loro lunga amicizia.
 
In quel momento capì che non bisognava per forza essere amanti o innamorati, per fondersi indissolubilmente con una persona.
 
In quel momento, malgrado la delusione e la sofferenza, erano un’anima sola, che si abbracciava su sé stessa.






















Note dell'autrice: non immaginavo di fare un capitolo così ahha xd
Spiego: all'inizio avevo in mente di fare che Sirius si scordasse proprio di avere avuto una storia con Reg!
Ma come mi ha fatto notare giustamente Team (ci ero già arrivata da sola ma lei l'ha sottolineato ricordandomelo e la ringrazio <3 ) il fatto che gli amici sapessero, mi rovinava il piano, così ho propeso alla fine per una soluzione più semplice.
Dimenticava l'amore che ha provato per lui, ma non la relazione.
Ps io adoro troppo la bromance tra Sirius e James ahha xd mi sa che li farò mettere insieme in qualche altra ff xd

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** il Riddle segreto ***


C’era stato un motivo per cui Voldemort aveva fatto quel patto con il giovane Regulus Black.

“Non mi aspetto che tu capisca..”

“E infatti fai bene, vorrei poter dire che lo capisco, infatti, ma non posso, visto che io non ho mai avuto una famiglia.”



Nonostante, infatti, la sua anima fosse già disgregata in sei horcrux, lui aveva ancora i suoi ricordi.
I ricordi di quello che avrebbe potuto avere e che per colpa di suo padre, non aveva mai avuto.
 
Quando si era trovato davanti il legame profondissimo che sembrava legare i due giovani fratelli Black, ne era stato quasi geloso, invidioso.
Il ricordo di quello che non aveva mai avuto, era tornato a tormentarlo.

C’era stato un tempo, di troppi anni fa, perché potesse contare qualcosa, in cui aveva quasi rischiato di assaporare qualcosa di simile…
Troppe vite fa perché potesse contare qualcosa.
Ma LUI aveva pagato, eccome se aveva pagato.
 
Per aver abbandonato sua madre incinta, provocandone la morte.
Per aver abbandonato lui.
E per non aver capito l’errore fatto una volta, perseverando una seconda.

Aveva osato ripetere quello che aveva fatto, una seconda volta.
Generando un altro Riddle e poi abbandonandolo nuovamente.

Che razza di mostro è, qualcuno che abbandona la carne della sua carne?
 
Sì, Riddle aveva un fratello.
Un fratello segreto.

L’aveva scoperto quando andava ancora a scuola e il dolore che provò quando lo incontrò,
gli fece odiare suo padre più che mai.

Non poteva restare ancora vivo nella sua bella casa, dopo aver osato farlo soffrire in quel modo.

Non poteva.
 
 
 























 Note dell'autrice: sono lanciatissima! ahhahah xd
continuano a venirmi idee nuove, ora questa cosa del fratello xd
vi anticipo che creerò una ministoria in cui Voldemort incontra suo fratello!
Ormai chi legge le mie storie sa che sono molto sentimentale, quindi immaginate cosa vi aspetta xd
ps non vi dico che tipo di storia sarà
ma sarà cmq una storia emozionante!

A presto!

Ps cosa importante: nel cap 13 pag 239 del sesto libro, il cap si intitola "Il Ridde segreto" mi è sembrato bello allacciarmi a quello e fare che il Riddle segreto qui fosse il fratello <333

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Addio, amico mio, addio amici miei ***


Era passato un anno ormai da quando Regulus era diventato un mangiamorte, aveva dovuto assistere alle cose più crudeli, tra cui omicidi a persone innocenti, che non avevano fatto nulla di male, ma la cosa che lo ferì di più in assoluto, era stato il tentato omicidio di Voldemort all’opera di Kreacher.

Era stato lui ad offrirlo a Voldemort quando disse che aveva bisogno di un elfo domestico, lo fece scioccamente nella speranza di ammorbidire la pressione che Voldemort aveva su di lui. Regulus sapeva infatti di esser stato un pessimo mangiamorte, era solamente un anno che esercitava, ma sapeva fin troppo bene di aver finto di esercitare la cruciatus e altri incanti che provocavano dolore, su babbani e maghi, e di averne liberati molti, quando sperava di non esser visto e che quelle sparizioni improvvise non fossero collegate a lui.

Ma Voldemort aveva un modo particolare di guardarlo. Attento. E non come qualcuno che si era preso una cotta, ma come si studiano gli animali che potrebbero sbranarti o conficcarti una freccia nel cuore.

Regulus si era chiesto spesso durante quell’anno, perché mai Voldemort, quella freccia non l’aveva mai fatta scoccare. Aveva ucciso seguaci per molti meno, lo sapeva, seguaci fedeli.

Ma il tempo passava, la lucidità scemava sempre di più, e la voglia di capire sempre meno, fino ad abbandonarlo quasi del tutto, forse se Sirius fosse stato con lui, sarebbe stato diverso..

Mi manchi così tanto Sirius..non ce la faccio senza di te..non sono forte..non sono forte come credevo..

Non sapeva in merito a quale ragionamento o istinto di sopravvivenza, aveva deciso di suggerire che Kreacher aiutasse Voldemort, ma lo fece, fu però un grosso sbaglio, oppure l’ultima delle salvezze, punti di vista.
 
Nonostante avesse scelto lui Kreacher, non si era infatti fidato completamente, temeva che Voldemort potesse fargli del male, allora perché gliel’aveva offerto? Forse quando diventi mangiamorte, diventi anche bipolare.

Non lo sapeva, ma il suo sesto senso, gli aveva suggerito di aspettare fuori dalla grotta e quando vide che Voldemort ne uscì da solo, sentì un vuoto allo stomaco.

Senza più pensarci, ordinò a Kreacher di tornare a casa e poco dopo lo raggiunse, chiedendogli cos’era successo. Non poteva immaginare prima di vedere Kreacher, cos’era successo, ma il vuoto che sentì, gli suggeriva che fosse qualcosa di brutto.
 
Quando Kreacher piangendo, gli aveva raccontato tutto, lo fissò atterrito ed incredulo, una rabbia crescente e un dolore opprimente sullo stomaco.
Prendersela con una creatura così indifesa..questa volta hai passato il segno, Voldemort..
 
 
 
*

Sconvolto, aveva chiamato quello che era diventato il suo migliore amico, Damian, e in una camera d’ albergo, al riparo da orecchie indiscrete, gli aveva raccontato tutto, dopo aver compiuto un muffiato.
“Sta creando degli horcrux, devo impedirglielo! Devo prendere quell’oggetto e portarlo via!”

Tu sei completamente pazzo!Ti rendi conto che stai divulgando segreti inconfessabile dell’Oscuro Signore?? A me?? Un altro mangiamorte?? Chi ti dice che non ti tradirò??”

Regulus lo aveva guardato con gli occhi lucidi. Gli aveva poi fatto una carezza sulla guancia.

“Se mi tradissi anche tu, non avrebbe più nessuno scopo vivere e quindi accetterei la mia morte con serenità..”
Damian sfuggì a quella carezza.

“D’accordo! Facciamo finta che io non ti tradirei..a che serve sapere tutto questo? Non vorrai mica fare la fine dell’elfo, vero? Hai visto quello che gli è successo..”

Un lampo balenò negli occhi di Regulus, ma lui non lo notò.
“Troverò un altro modo per prenderlo senza rischiare la vita..”
“Ma a quanto ho capito io, non c’è.” Obiettò Damian.

“Damian, tu sottovaluti la mia intelligenza. Fidati di me.”
“Io..io non riesco a capire!!” sbottò Damian, alzandosi in piedi. “Tutto questo per un elfo?? Ti è scattato tutto questo per un elfo domestico??”

Anche Regulus si alzò in piedi e lo fissò.
 
“Sì. Per un elfo! Una creatura innocente che LUI ha lasciato a morire tra sofferenze inimmaginabili.”

“Oh, andiamo!!” sbuffò Damian. “Quante persone innocenti hai visto morire, Damian?”

“Di recente, solo quelli che non sono riuscito a salvare.” Disse Regulus senza distogliere lo sguardo. Non poteva sapere che anni più tardi, Severus Piton avrebbe detto la stessa cosa.

Damian lo fissò, gli occhi sbarrati, la bocca appena un po aperta, se qualcosa tremò nel suo sguardo, non lo diede a vedere.

"E per mio fratello! Sirius mi ricorda Kreacher. Entrambi con un gran caratteraccio, entrambi hanno rischiato di fare una brutta fine per colpa dello stesso UOMO. Quando ho visto Kreacher in quel modo..mi ha ricordato LUI."

“D’accordo. Sì, d’accordo.” E Regulus pensò che furono le parole più belle che avesse mai sentito dal suo amico, migliori di un verso al pianoforte, suonava quasi come un ti voglio bene.
Poi di scatto Damian lo abbracciò.

E Regulus pensò a tante cose, si chiese per esempio se i mangiamorte potessero amare.

Se potevano farlo loro, allora anche i dissennatori potevano.

Forse perfino Voldemort poteva, quando ancora non aveva deciso di spezzare la sua anima e rinchiuderla in vari cassetti della sua oscurità.
 
 
 
*

“Che vuoi, Black? Non vedi che sono occupato?”

“Sei così tanto occupato da non poter salutare un vecchio amico?” gli domandò Regulus, cercando di sorridere, ma avvertiva la commozione salirgli. Si trattenne.

Piton stava rimestando nel suo calderone, si fermò per lanciargli una delle sue occhiate sprezzanti.

“Hai già finito di sbaciucchiarti con il tuo amante?” disse facendo un sorrisino sarcastico.

“Non è il mio amante!” disse Regulus sorridendo, non riuscendo a trattenere un sorrisino divertito. Erano in molti che fraintendevano la natura del rapporto tra lui e Damian, ma a lui non dava fastidio che il bene che si volevano, potesse essere equivocato. Che si percepisse del sincero affetto tra mangiamorte che di solito si pensava fossero esseri crudeli incapaci di amare, era solo un bel complimento, anche quando non era vero.

“Mi fate vomitare.” Disse Piton, sbriciolando qualche strana radice di qualche strana pianta nel calderone.

Regulus si avvicinò, sempre sorridendo, lo sguardo acceso e fiero di qualcuno orgoglioso, gli fiammeggiava lo sguardo.

“Vige una credenza popolare assurda, si crede che tra noi mangiamorte siamo talmente marci dentro da non provare affetto tra di noi, ma non è vero, non proprio.”
Piton sbuffò.

“Se sei qui per fare coming out con bellicapelli, non credo di essere abbastanza ubriaco per ascoltarti.” Disse Piton alzandosi, per prendere apparentemente qualcosa dall’armadietto.

“Sono venuto qui per salutarti. Sto per fare un lungo viaggio.”
Piton si bloccò sul posto.

“Un viaggio, hai detto?” ma subito si riscosse cedendo di nuovo al sarcasmo. “Te ne vai in crociera?” chiese caustico.

“Non è un viaggio di piacere, vado in missione per il Signore Oscuro.”

Piton alzò lo sguardo verso di lui.
“In missione, eh? Dove?”
“Non è necessario che tu lo sappia.”

“E allora che diavolo sei venuto a fare? Solo per infastidirmi?” scattò l’altro.

Regulus si morse il labbro, poi agi d’impulso, lo abbracciò prima che Piton potesse sottrarsi.


Piton rimase scioccato e immobile, prima di tirarlo indietro.
“Ma che diav..sei impazzito, Black??” Perché l’hai fatto?”

“Ti ricordi, quando eravamo a scuola, Sev? Ai tempi ero solo uno stupido moccioso, smanioso di attenzioni, arrabbiato sempre con suo fratello..”

“Come biasimarti! Era normale arrabbiarsi con quel..ma che cavolo c’entra adesso!”

“Ai tempi, l’unico che mi stava davvero vicino eri tu, come amico, soprattutto, e poi anche come..beh, ma soprattutto come amico..ricordi Sev, quando la nostra unica preoccupazione era farla pagare a Potter e alla sua banda e la nostra felicità era quella di sperare che venissero tolti punti a Grifondoro?”

Piton lo fissò sgomento e forse anche, rosso in volto.
“Troppe vite fa, perché possa ricordarlo o..perchè possa contare qualcosa..” balbettò. “Tu non stai bene, Black, adesso ti faccio portare qualcosa e..” disse Piton, girandosi verso la porta.

“Durante dei viaggi speciali, si salutano gli amici, e tu sei l’unico, tra loro, oltre Damian, che volevo salutare.” Disse, poggiandogli una mano sulla spalla e oltrepassandolo.

Piton avvertì un brivido dentro di lui a quel tocco e una paura irrazionale si impossessò di lui.
 
“Regulus…”

Regulus si bloccò, assaporando il nome sulla bocca di Piton, ricordando quando lo ansimava sulle sue labbra.

“Sì.” Disse senza voltarsi, per non lasciare che i suoi occhi lo tradissero.

“Quanto sarà lungo questo viaggio?” disse in fretta. “Giusto per avere un’idea di quanta libertà ho prima di esser tormentato nuovamente dalla tua presenza.” Disse ridacchiando ma stavolta suonò una risata falsata, senza allegria.

Regulus esitò solo per una frazione di secondo.
“Dipende dalla riuscita dell’operazione. Arrivederci Severus.”
 
Piton non rispose. E si sarebbe pentito ogni singolo giorno di quel saluto mancato.



Dopo quel giorno, erano stati innumerevoli i giorni in cui si era tolto quel ricordo e l’aveva messo nel pensatoio, per rivederlo. Per rivedere in loop il momento di quell’addio.

Se quando aveva invocato quel “Regulus” gli avesse fatto domande, avesse investigato, avesse cercato di trattenerlo..chiuderlo li, impedirgli di andare via..

Se invece di chiedergli quanto sarebbe stato lungo il viaggio, gli avesse chiesto quando sarebbe tornato..

Se quando aveva avvertito quel brivido, avesse scelto di dare retta al cuore, invece che all’orgoglio.. se avesse dato ascolto a quella paura irrazionale..
 
Avrebbe capito che Regulus era venuto lì per dirgli addio.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Il salvataggio di Damian ***


Quindi anche gli elfi domestici possono affezionarsi?
Possono provare dei sentimenti?

Sono gli ultimi pensieri che sommergono Regulus, letteralmente. Lo sommergono d’acqua.

Così come il suo corpo, mentre lentamente affoga, nell’attesa della morte, prima che gli Inferi possano banchettare con il suo corpo.
L’ultima immagine non fu per l’elfo, che comunque era per lui come un amico e il pensiero di avergli provocato un dolore inimmaginabile, lo faceva soffrire, ma per Sirius.

Per lui. Solo per lui, aveva fatto tutto.
Solo per te…
 
Ma la morte aveva altri piani per lui. Non ora. Non quella notte.
Grida, incantesimi.
Regulus all’improvviso sentì i corpi attorno a lui sparpagliarsi e uscire fuori dall’acqua, con un incantesimo.

Cadde nella terra, fuori dall’acqua.
Dolcemente, ma comunque rudemente.
Alzò lo sguardo.
“DAMIAN!!”

Damian davanti a lui, aveva lo sguardo di un pazzo, il viso stravolto, i capelli per aria, così come i vestiti e teneva in mano la bacchetta.

Gli occhi di Regulus si riempirono immediatamente di lacrime.
“Stai male a vedermi eh? Bene, perchè sono venuto a farti un culo così.”

Le sue minacce fecero solo aumentare la discesa delle lacrime di Regulus, ma non perché l’avevano spaventato, tutt’altro, era commosso.

Damian lo stava stringendo forte in un abbraccio adesso.
“Guarda che se non smetti di piangere subito, ti ributto dentro.” Disse.
Damian, perché l’hai fatto? Perché sei venuto?” diceva Regulus tra i singhiozzi.
Damian si spostò un poco da lui.

“Non darò una risposta sincera a Regulus l’aspirante suicida. Adesso muoviti, dobbiamo andarcene via di qui, prima che LUI ci scopra.”
Una risata fendette però l’aria.

Sciocchi ragazzini, IO SONO Già QUI!”

“Regulus, CORRI!” gridò Damian, prendendolo per mano.






















Note dell'autrice: non so dirvi l'emozione che mi prende a ricominciare questa storia!
Damian poi, è diventato il mio personaggio preferito dopo Regulus.
Ed è una cosa strana per me, anche perchè è una delle rarissime volte che faccio finire due a diventare così amici
senza farli finire nello slash.
Non avete idea di quanto la loro amicizia mi emozioni e spero tanto sia lo stesso anche per voi che leggete!

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Atto finale - prima parte ***


I ricordi di quella corsa verso la morte, li ho pensati spesso, durante il mio oblio..
Ora so di una canzone.. diceva “I ricordi che sembrano lame, fanno male ma forse li cerco io.” (ND: L'universo tranne noi - Max Pezzali )
Ora so cosa vuol dire rimanere intrappolati in un eterno loop.
Forse è questa la morte, un eterno oblio dove ricordi per sempre il tuo ultimo giorno.

Ma io l’avrei fatto anche se non fossi stato costretto dalla morte.
Perché il mio ultimo giorno è ciò che di più bello ho mai avuto.
La lealtà del mio migliore amico Damian, che è durata fino alla fine, fino alla fine di NOI.

Sirius,amore mio, non era a te che pensavo durante il mio oblio nel velo.
Perdonami se puoi, tu sei stata la cosa più bella, la persona più bella e l’amore più bello che io potessi mai avere. Ma sarebbe stato troppo facile se per questo saresti stato TU il pensiero mio, per sempre, l’unico.
Ma non funziona in questo modo.

Tu sei stato la cosa più preziosa, la persona che ho amato con tutto me stesso, e allora perché pensavo a Damian?
Perché Damian, malgrado non fosse TU, non fosse la persona che amavo più di te, era l’emblema della cosa che tu pensi di non meritare.

Che ti capita a capofitto sulla strada e tu ti chiedi: cos’ho fatto di bello nella mia vita per avere lui?
Un mangiamorte come me, uno che ha abbandonato il fratello, dopo aver commesso uno dei peccati più grossi, quello di amarlo.
Cosa ho fatto di bello io per meritare Damian? Un amico che rischiasse tutto per me, che tradisse anche Voldemort? Per me?

Sirius, amore mio, ti chiedo perdono, dentro di me, mille volte, per essere contento del fatto che in tutto questo dolore, non riesco a non pensare che qualcosa di positivo non sia avvenuto dopo la nostra separazione.
Per me una cosa bella.

Una cosa che pensavo non avrei mai potuto avere.
Una cosa di cui ero così geloso, che tu avevi e io no.
L’Amicizia.
Non avrei mai creduto che potesse esistere, sai?
Intendo amare in modo puro un’altra persona, senza doppi fini.

Con te non ci sono riuscito, perdonami amore mio.
Fratello mio.
Ti amavo in modo disperato, totale, ti volevo, in tutto.
Perciò perdonami, se puoi, perché anche se per poco tempo.
Pur vivendo da mangiamorte, pur vivendo al fianco di Voldemort
Io sono stato..

Felice…
 
Piangeva Regulus, lacrime di sentimento, dentro il velo.
Una tenda magica, che lo cullava.
Lì per anni.
Come se fosse un eterno fanciullo.
 
 
 


PRIMA…..


Regulus e Damian scappavano cercando di fuggire, ma Damian inciampò.
“Regulus, no, scappa. Ti prenderà.”

“Tu non hai abbandonato me e io non abbandonerò te. Avanti, possiamo farcela! Insieme!” gli disse Regulus, tirandolo su.
“Insieme?”
Regulus annuì.
“Tu e io..Damian..saremo amici per sempre.”
Damian boccheggiò, i suoi occhi grandi si ingrandirono ancora di più.
Un ricordo trapassò Damian.
Erano nel covo dei mangiamorte e parlavano.

“Per sempre è tanto tanto tempo, Regulus. E il tempo tende sempre a cambiare le cose.” (Cit Red e Toby)
“Beh..allora direi che ringrazio mio fratello Sirius per avermi aiutato a crederci. “
“Tuo fratello?”
“Lui e i malandrini, Damian..”
“I malandrini? Chi sono?”

“I ragazzi più straordinari che abbia mai incontrato, Damian. Ero così geloso di loro. Non capivo la loro amicizia. Ho desiderato per tanto tempo quello che avevano loro. E finalmente l’ho trovato. Te.”
Damian lo fissò e si imbarazzò un poco.
“Che peccato di lezioso sentimentalismo, Black. Tra un po mi cresceranno le ovaie. Smettila di dire sciocchezze. Nessuno resta legato a qualcuno per tutta la vita.”
 
“Forse non crederò alle tue favole del per sempre, Black, ma una cosa posso crederci. Ti resterò fedele fino alla morte. Solo a te.” Disse mentre correvano.
Regulus voleva piangere. Ma non poteva permetterselo. Non ancora.

“Allora mi risollevi, abbiamo ancora tanto tempo davanti a noi, Damian.”
 


Si pensa sempre di avere tanto tempo davanti a noi, ma non è mai così.
Non erano riusciti ad uscire dalla grotta, che Regulus venne preso da un incantesimo e fatto cadere a terra.

“AHHHHHHH.”
“REGULUS!!!”
Voldemort era calato su di lui.

“Vattene. E forse risparmierò almeno te.” Disse sorridendo a Damian, perfidamente.
“No..non posso…io..”

“Preferisci morire? Dopo una lunga e atroce agonia, sia chiaro. Non sarò indulgente.”
A Damian tremò il labbro, incerto.
“Damian..io..ti perd..”

Ma un calcio sulla bocca costrinse Regulus a gemere di dolore.
“Allora, Damian? Che vuoi fare?”
“Mi dispiace, Reg.” tremò l’altro e scappò.

Voldemort rise di gusto, il suo latrato si espanse per tutta la grotta.
“Un buon amico è così difficile da trovare oggigiorno, non è vero Regulus? (Cit Jafar di Aladdin) In fondo per sempre è tanto tanto tempo, non è vero? L’hai capito adesso? Mio dolce Black, che il per sempre non esiste, tranne che per pochi attimi?”
Regulus non rispose.

“Tutto qui? Silenzio? Mi deludi Black. Nessun’ultima parola? Nessuna supplica per avere salva la tua vita? Nessuna parola per il tuo sporco amico traditore.”
“Ti s-sbagli.” Disse lui.
“Come?”

“Il per sempre e-esiste..è negli occhi di m-mio..fratello..ricorderò sempre i suoi occhi..i suoi m-magnifici occhi…e Damian..il ricordo di quello che mi ha d-dato..fino all’ultimo..questo è per sempre..e lo porterò con me, non potrai mai portamelo via..un ricordo è per sempre..”
“Tali parole toccanti così sprecate per un traditore, Black..sei un patetico ragazzino sentimentale e..”
BOOOM.

Un’esplosione scaraventò Voldemort via da Regulus.
 
Regulus guardò dritto davanti a sé.
Damian.
“D-Damian? Ma…perché?”

“Ho detto che ti sarei restato fedele fino alla morte, Black. Non ho specificato di CHI. Fino a che respirerò. La mia lealtà sarà solo a te.”
Lo tirò su.
“Ma..io..”

“Che ti devo dire..forse la tua voce riesce a farmi credere a favole che non saranno vere mai.” (Sai farmi credere a favole che non saranno vere mai - Micaela - Spendida creatura)
Ma non ebbero fatto neanche pochi passi che Voldemort sbarrò di nuovo loro la strada, facendoli cadere a terra, Damian finì paralizzato contro le rocce, mente Regulus finì sollevato in aria, mentre Voldemort gli teneva la mano sul collo, facendo per strangolarlo.

“Sciocco ragazzino! Credevi davvero bastasse un incantesimo di esplosione per sconfiggere ME? IL MAGO Più POTENTE DI TUTTO IL MONDO?”
“Lascialo andare!!” gridava Damian, impotente.

Hai sprecato un’occasione! Se mi avessi ascoltato, ti avrei ucciso IN FRETTA, invece ora lo farò MOLTO LENTAMENTE. Ma PRIMA assisterai alla morte babbana per mancanza di ossigeno, dell’unico a cui hai giurato lealtà esterna.” Disse Voldemort.
“Risparmialo! Lui non è mai voluto essere un mangiamorte! L’ha fatto solo per salvare suo fratello Sirius!” implorava Damian.

Peggio per lui. Ho sempre pensato che i legami familiari ti vincolano e ti limitano. Per questo io ho amazzato tutta la mia famiglia.” Rise Voldemort diabolico.

“Allora credo che a questo spettacolo manchi qualcuno!” gridò Damian consapevole di avere poco tempo. “Penso che Seth dovrebbe sapere cosa pensi veramente della lealtà e dell’amore fraterno!”

Per la sorpresa, Voldemort lanciò andare Regulus a terra, che cadde come un sacco di patate, gemendo.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Atto finale - seconda parte ***


“Cosa – hai – detto?”

Voldemort era spaventoso in quel momento. Regulus pensò di non averlo mai visto tanto spaventoso in vita sua, per quel poco che l’aveva conosciuto. Gemette e cercò di far ripartire l’aria nei suoi polmoni, la sua vista era offuscata, ma nonostante ciò poteva vedere la sua espressione scioccata e smarrita.

Voldemort smarrito?? Chi mai poteva farlo sentire così? Il grande terrorizzatore?

“Dici che hai ammazzato tutta la tua famiglia, ma non è così, non proprio..ne hai lasciato in vita uno..” continuò Damian implacabile.
“Non osare..” lo avvertì Voldemort.
“Damian, cosa..” chiese Regulus confuso.

“Tuo fratello!!! SETH!” gridò Damian.
 
Il tempo sembrò fermarsi. Un silenzio assordante tolse quasi l’udito a Regulus. Il tempo si dilatò.
Voldemort aveva un fratello?

“Chi ti ha dato questa informazione pagherà con la vita, tra atroci sofferenze.” Disse Voldemort e a Regulus sembrò che la sua voce tremasse.
Damian fece una risatina di scherno.

“Non ho avuto bisogno di informatori per scoprire quello che già era palese. Un ragazzo. Puro, ingenuo, buono. Finito in mano ai mangiamorte. Normalmente un bocconcino così succulento, sarebbe stato fatto a pezzi, ucciso, o diventato uno di noi, per corrompere la sua anima, non lasciato andare.

Regulus pensò che Damian volesse morire. Non c’era altra spiegazione per cui osasse rivolgersi a Voldemort in quel modo. Ma Voldemort sembrò aver perso l’uso della parola.
 
“Mi sono chiesto chi fosse lui, cosa avesse di così tanto speciale, per meritare la tua grazia!” continuò Damian, fattosi più coraggio dal silenzio del mago oscuro. “Quindi ho fatto delle indagini, volevo capire..”
“Volevi anche morire giovane..” disse Voldemort a denti stretti, ma Damian lo ignorò.

“Ho scoperto che era tuo fratello..” sussurrò Damian. “Io non so cosa avesse lui di tanto speciale da meritare di essere risparmiato in confronto agli altri, non so perché hai ucciso tutta la tua famiglia..ma lui no.”

“Questo non dovrebbe saperlo nessuno.” Disse Voldemort sbiancando sempre più.

“Ma LUI sì.” Disse Damian. “Lui forse sì. Lui forse aveva il sospetto chi fosse stato a fare questo ai suoi famigliari, magari io so queste cose perché ci ho parlato..”

Voldemort gli puntò la bacchetta diretta direttamente contro il suo naso.
“Stai per morire, lo sai, vero?”

“E tu LO SAI che quel giorno si è lasciato catturare spontaneamente?”
Voldemort sembrò accartocciarsi su sé stesso.
“Cosa?”
“Lui l’aveva SCOPERTO, Voldemort.” Sussurrò duramente Damian. “Aveva scoperto chi tu fossi e si è fatto catturare apposta! Voleva parlarti, voleva vederti, suppongo pensasse che tu..potessi essere salvato.” Ridacchiò nervosamente.

La salivazione di Voldemort pareva azzerata.
“Cosa..cosa gli hai detto?”

“Oh, intendi se ho cercato di scoraggiarlo? Se gli ho detto che persona è il fratello a cui voleva parlare? Se gli ho detto che non era qualcuno con cui si poteva PARLARE, ma un mostro sanguinario che prima uccide e poi parla sul tuo cadavere?”

Voldemort puntò la bacchetta sui suo cuore stavolta. Damian deglutì.

“No! Non gliel’ho detto. Non gli ho detto niente di tutto questo. Era troppo accecante restare abbagliati dalla sua LUCE che non ho avuto la forza di dirglielo, ero troppo frastornato dall’aver scoperto che qualcosa che avesse lo stesso sangue dell’uomo per cui lavoravo, potesse produrre tanta bontà.”
Voldemort lasciò che la bacchetta lasciasse il suo petto.

“Ho avuto pietà di lui. E quindi l’ho risparmiato dal tormento di questa crudele verità..”
“Tu cosa..”
Damian si voltò verso Regulus.
“SAPEVA che avevi preso con te il giovane Black.”
Voldemort boccheggiò.
“Se non mi credi, leggi nella mia mente.”

Voldemort lo fece e confusi lampi di ricordi di quella conversazione balenarono nella mente. Vide la confusione di Seth, la sua supplica.

“Lascia che venga io! Che mi offra al posto di Black!”
“Sei un folle! Perché mai dovresti volerlo fare? È un percorso buio,senza via d’uscita. Non lo capisci?”
“Lo capisco benissimo!”
“E allora perché??”

“Perché…i fratelli non dovrebbero mai essere separati..a meno che non siano costretti..” disse Seth con gli occhi scintillanti di lacrime.
 
Regulus non sapeva cosa avesse visto Voldemort in quei ricordi, ma doveva essere una cosa che l’aveva scosso molto.
Per farlo addirittura piangere!

Una lacrima solitaria scivolò fuori dall’occhio di Voldemort e il terreno sotto i piedi di Regulus tremò. All’improvviso stava scivolando in una voragine nera e profonda.
Voldemort stava piangendo..
 
"Voleva offrirsi al posto di Regulus, per permettere ai fratelli Black di restare insieme, sì." disse e il mondo di Reg crollò per l'ennesima volta.

“Non ho potuto esaudire la sua richiesta. La mia umanità me lo ha impedito.” Disse Damian rispondendo a una muta domanda, poi si rivolse verso Regulus. “Non sarebbe stato giusto e tu non me l’avresti mai perdonato, Regulus. Non potevo condannare un ragazzo innocente, non potevo..”
Ma prima che Regulus potesse rispondere, Voldemort proseguì:
“Che cosa hai fatto?”
“Gli ho cancellato la memoria con un oblivion.”

Il volto di Voldemort sembrò se possibile ancora più scarlatto.

“Oh, non si è dimenticato di te.” Disse Damian. “Ha dimenticato solo la nostra conversazione e la sua scelta di voler offrirsi al posto di Reg. Ha dimenticato che a causa del tuo egoismo e del tuo sadismo, il mio migliore amico è stato separato da suo fratello.. MA “aggiunse prima che Voldemort perdesse le staffe. “SE io dovessi morire, il mio incantesimo su di lui, si dissolverebbe.” Disse poi gustandosi il suo orrore.

"Si,Voldemort." disse ancora più sadico Damian. " L'unica persona per cui hai mai provato AFFETTO, per motivi a me SCONOSCIUTI. ricambiava questa..specie di amore o qualsiasi cosa fosse.
E se ora TU mi uccidi, o uccidi Reg, tu volti le spalle a questo amore."

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Atto finale - terza parte ***


"E se ora TU mi uccidi, o uccidi Reg, tu volti le spalle a questo amore."

“Molto bene!” disse Voldemort, quasi gridando. “Che vi sia risparmiata la vita, allora, ma sia mai, che posso permettere a dei luridi traditori di scorrazzare liberi per la mia cerchia. Sei pronto, a dire addio a tutti i tuoi ricordi, intrepido Damian?”

Damian diventò bianco latte, e Regulus gridò “NO!” ma l’altro ragazzo disse:
“Ho la tua parola che non farai del male a Regulus, né lo ucciderai?”

No! Non gli credere! Mi ucciderà comunque!”

“No. Non lo farà. La parola è sacra, anche tra mangiamorte. Lui non la tradirà.” Disse convinto Damian, mentre Voldemort guardava i due con un guizzo divertito.
“Hai la mia parola.” Disse Voldemort sorridendo.

Le spalle di Damian, si afflosciarono.
“E va bene. Io..io non combatterò.”
Damian, non lo fare!!”

“Schhh. Questa bella boccuccia di rosa, a volte dovrebbe starsene un po zitta.” E con un gesto della mano, impedì a Regulus di parlare.
“Ti ho voluto bene, Regulus. La mia mente potrà scordarlo, ma il mio cuore non lo farà mai.”

Gli occhi di Regulus si riempirono immediatamente di lacrime.
“Peccato che sia sempre la mente, quella a vincere, alla fine.” Disse Voldemort.

“Ti sbagli.” Ma non aggiunse altro, Regulus era così spaventato. Non voleva dargli altro dolore. Voleva andarsene con stile, non in modo patetico.
Voleva che lo ricordasse così.
“E sia.” Disse solo Voldemort.

Regulus e Damian non sapevano a cosa si riferisse Voldemort, se al fatto di sbagliarsi o al compimento dell’incantesimo.
Forse ad entrambe le cose.
Voldemort scagliò l’incantesimo e Damian guardò il vuoto come in trance.
Regulus continuò a piangere.

Voldemort levò l’incantesimo che impediva a Regulus di parlare.
“Che cosa gli hai fatto?” domandò l’altro.

“Il tuo amico Damian ricorderà abbastanza per riuscire a rifarsi una vita in Albania, ma non ricorderà di te, di Black, o della mia tragica storia familiare, quanto a te..”
Si volse verso di lui con un sorriso sadico.
“Credevi che non avrei scoperto quello che hai tentato di fare alle mie spalle?”
“Gli Horcrux, sono..”

“No no no” disse Voldemort con tono mellifluo. “Non parlo degli Horcrux, ma di quello che hai cercato di fare contro di me con Peter Minus.”
Regulus sembrò non capire, i suoi occhi si ingrandirono, ma anche se non capiva, il suo cuore battè molto velocemente, non si sapeva spiegare come.
“Io…non so di cosa sta parlando..Minus? L’amico di mio fratello?? Cosa gli fatto?”

Voldemort rise fragorosamente e poi fece l’incantesimo inverso, quello per far recuperare la memoria.
 
E fu allora che Regulus ricordò.


I momenti quando vide arrivare Peter Minus tra i mangiamorte, come il suo cuore aveva da subito cominciato a battere all’impazzata, riconoscendo in lui, uno dei migliori amici di Sirius, come Minus fosse sempre costantemente, inavvicinabile, quasi come se Voldemort impedisse a troppe persone di parlare con lui, come lo trattasse diversamente dagli altri e come fosse stato difficile riuscire ad avvicinarlo.

Le rare volte che ci era riuscito, Minus non aveva voluto rispondere alle sue domande, su James e gli altri, e Regulus non aveva osato sfidare la fortuna, temendo che l’altro corresse da Voldemort a dare a Regulus del traditore.
Eppure, le molte notti, passate a cercare di parlargli, a estorcergli qualche informazione in più, la tanta pazienza avuta, aveva infine ripagato Regulus.

A fatica, aveva visto vacillare Peter, delle volte.
All’ennesima domanda sui suoi vecchi amici, lui ammise di volere loro bene e di non sapere spiegare neanche lui cos’era accaduto e perché si erano allontanati.
Ecco allora che Regulus cominciò a sospettare, la potenza di una maledizione Senza Perdono.

Ma lui non era capace ad usarla, quindi cercò di insegnare Minus ad usare l’Occlumanzia.
Ma fu un fiasco anche quello e un giorno, quando origliando in una stanza, sentì distintamente Minus e Voldemort parlare del suo essere una spia, perse la ragione.

Non visto, ore dopo, attaccò Minus, con un incantesimo oscuro.
Un incantesimo rivelatore che avrebbe colpito il suo corpo, scovando se in lui c’erano tracce di  Maledizioni.

L’aveva colpito mentre camminava in mezzo alla strada ed era caduto a terra, contorcendosi dal dolore.
Regulus si sentì malissimo. Non voleva fargli del male, ma non poteva neanche permettere che tradisse i suoi amici, facendosi usare da Voldemort.

Fortunatamente fu soccorso subito e portato al San Mungo, dove ovviamente fu capito la portata dell’incantesimo, ma non chi e perché l’aveva progettato.

Pensarono che qualcuno l’avesse colpito con la cruciatus e cercasse forse di cancellarne le tracce, o qualcuno che per qualche motivo volesse testare la sua resistenza davanti qualcosa di simile a una cruciatus, quell’incantesimo era anche una forma di tortura molto potente per il male che faceva alla vittima, obbligandola di fatto, a scoprire parti di sé nel profondo.
Peter restò in ospedale in coma per svariati giorni e dopo una settimana, si risvegliò.

Regulus si era sentito malissimo quando Minus era finito in coma e gettando alle ortiche ogni prudenza, aveva deciso di correre dai suoi amici – e da James – a informarlo dei suoi sospetti, se non gli avrebbero creduto, pazienza!
Qualche dubbio ce l’aveva.

Magari loro lo sapevano già, magari non gli avrebbero creduto, gli avrebbero dato del bugiardo, ma doveva comunque tentare.

Se Minus l’avesse visto in faccia e sarebbe andato a dire che l’aveva colpito, non osava neanche immaginare quanto Sirius lo avrebbe odiato e avrebbe preferito farsi strappare il cuore dal petto, piuttosto.
 
“Vai da qualche parte, Regulus?”

“I-IO?? Oh, no, mio Signore.” Disse Regulus, con già il cappuccio in testa.
“Credevo stessi andando dal caro Minus a finire il lavoro. MI stavo sbagliando? Perché tu non intendevi ucciderlo, non è vero?”
“U-ucciderlo? Ma..ma che..”

“O forse vuoi raggiungere i tuoi amici e avvertirli circa il ruolo di spia di MInus? Pensi che te lo permetterò??”
“Io non ho intenzione di fare nessuna di queste cose!! La mia lealtà è..è…”
“Sì, Black. È compromessa, oramai. Sì. OBLIVION.”

Regulus riuscì a rendersi conto dell’incantesimo che arrivava, ma un istante dopo, i suoi occhi divennero vitrei.
 






















Note dell'autrice: ciao ragazzi, innanzitutto lasciate che mi scuso ancora una volta per i miei grandissimi ritardi!!
Questa storia non è per niente semplice e per fare questo capitolo non vi dico quanto mi sono sforzata!! ç_ç
se pensate che è breve, pensate che io già volevo tagliare la corda dopo appena 500 parole e dividerlo, ma ho tenuto duro fino a 1000 xd
questa storia è difficilissima per me, anche perchè gli ultimi capitoli, ahimè, sono tantissimo improvvisati, anche se so già come deve essere il finale
ma scriverlo è un'altra cosa!
Se pensate che sarebbe stato meglio e più poetico, finirla con l'uscita di scena di Damian, probabilmente avete ragione!
Ma io dovevo assolutamente trovare una scusa per far finire Regulus dietro il velo!
Vi ricordate no, che nell'altra storia ho scritto che ci finisce?
Ecco, COME MAI Voldemort ha deciso di farlo finire li?
Alla fine può essere per via di quello che ha fatto ma non mi convinceva tanto, il pallino di Peter mi dispiace, ma ce l'avevo già da un po ed è stata anche un cruccio che mi ha tormentato nella serie normale: Se REGULUS alla fine, aveva cambiato idea su Voldemort, perchè non ha TENTATO almeno di avvertire suo fratello su Minus? Non lo sapeva? Non si sono mai incontrati? Non era ancora un mangiamorte o una spia quando Reg era ancora vivo? Mi sono chiesta questa cosa e non sono riuscita a darmi una risposta, anche perchè nei libri non dicono, mi sembra, se ai tempi, Reg avesse avuto modo di conoscere Minus, forse non avrebbe fatto niente comunque, infatti credo che a malapena Reg forse conoscesse Sirius, nei libri, ma non avendo un gran rapporto con il fratello non è detto conoscesse proprio i malandrini, quindi a lui che gliene fregava, in caso, di avvertire Sirius? Però..però.. ovviamente riguardo al MIO Regulus, questo non era possibile, non poteva MAI ESSERE che LUI vedesse Minus e decidesse di far finta di nulla, sarebbe stato troppo crudele. Ai tempi, non c'era stata ancora la profezia ma fa nulla, non poteva, punto e basta. Quindi come comportarsi in questi casi?

Come sapete, James e Lily muoiono nel 1981, mi sono fatta due conti e Reg muore precisamente due anni prima, la profezia non c'è stata ancora ma manca poco e quindi MINUS DOVEVA PER FORZA essere già una spia!! Non potevo non mettere che Reg non lo incontrasse, sarebbe stato troppo assurdo e non volevo che facesse finta di niente, quindi ho fatto accadere questa cosa. Mi sono arrampicata un po sui vetri riguardo ai possibili incontri con lui, ma non ho saputo fare di meglio. Sorry. Spero vi piaccia questa svolta

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Atto finale - quarta parte ***


“No..no..no..no..non può essere vero..” balbettava Regulus, dopo che ebbe recuperato i suoi ricordi.
“Hai complottato contro di me e poi hai cercato di distruggere un oggetto a me molto CARO, saresti da freddare con un Avada Kedavra per questo..potrei farlo, sai, Damian oramai per me non è più una minaccia..”

Regulus boccheggiò, ma Voldemort aggiunse:

Tuttavia, “ cominciò con tono plateale, quel tono adibito ai pazzi sociopatici. “Il tuo amichetto ha detto una frase che mi ha colpito molto : se tu ora mi uccidi volti le spalle a questo amore. E se lui era CONVINTO che per via trasversale se uccidevo lui, avrei voltato le spalle ad un amore di cui lui non sembrava c’entrare nulla, che cosa potrà allora significare se UCCIDO TE, l’emblema dell’amore perfetto che io ho sempre desiderato e MAI avuto?”

Regulus sgranò ancora di più gli occhi e Voldemort ridacchiò aggiungendo:
“No, no, no, tu e tuo fratello eravate UNICI nel vostro amore, un amore che io non mi sono mai sognato di condividere con il mio, mi riferivo alla tua preziosa lealtà, hai fatto tutto per LUI, non è vero? Sei diventato addirittura mangiamorte per salvarlo, non sei mai stato fedele a me, ma sempre a lui, non è vero.”

Regulus stette zitto ma fissò lo sguardo in lui, fiero.

“è per QUESTO che ti ho sempre risparmiato. Tu sei una fonte di orgoglio, l’unica PERSONA per cui io provo stima, l’UNICA che non mi ha mai leccato i piedi con falsa idolatria. TU. Se ora ti uccidessi, sarebbe come uccidere anche il suo ricordo, anche se lui non lo sapesse mai. E forse tuttavia DOVREI, così come DOVREI, spezzare la mia anima ancora, perché EVIDENTEMENTE, tutte queste volte non è stato ancora abbastanza. Forse solo uccidendoti, o uccidendo LUI, annienterei questa INFLUENZA che lui ha ancora su di me.”

“Eppure, non riesci, perchè nonostante quello che  tu dici, lui è l’unico che ti ha donato un po di gentilezza..” disse Regulus.
Non sapeva dove gli erano uscite quelle parole, non aveva paura di cosa avrebbe potuto fargli, una volta pronunciate, ma non gli importava.

In quel momento non era più solo Voldemort, un mago oscuro e pericoloso, ma soltanto un UOMO.
Delle lacrime scivolarono dalle sue guance e Regulus se ne sorprese.
Dentro di sé sapeva che un grande privilegio gli era stato concesso.
Quello di vedere Voldemort piangere.
Un privilegio finora non concesso a nessuno.

“Ti metterò in un posto dove non potrai più nuocermi, fino a quando deciderò che cosa fare di te.”
E poi un incantesimo fece dormire Regulus, mentre Voldemort sospirando, decise di metterlo dentro il Velo.
Un pensiero di Regulus.
L’ultimo.
Perdonami, Sirius..ti amo immensamente. Ti amerò per sempre.
 
 
Voldemort aveva davvero intenzione di liberare Regulus, non si sa quando, ma dopo che avrebbe deciso cosa fare di lui.
Ma poi successe la sua fine.
Il Signore Oscuro cadde.
Per via della sua stessa arma mortale.

Sirius, per colpa di Voldemort, quel giorno perdette entrambi.
Due fratelli, uno che era anche l’amore della sua vita.






















Note dell'autrice: Oufffff ragazzi, sono emozionatissima!! Davvero non ci sono parole per descrivere cosa è stata per me QUESTA STORIA, storia con la S maiuscola!
Ho amato Regulus dal primo istante che ho cominciato a scrivere su di lui, davvero, il suo è un pallino che mi asfissiava da quando leggevo i libri ma non credevo mi sarei appassionata così tanto a lui, e alla ship con Sirius. NON FINISCE QUI, la loro storia continuerà nel sequel, chi segue questa serie lo sa, che Sirius ha già ritrovato Regulus, anche se adesso è più grande, come lui. Questa storia finisce qui, ma non la loro storia, che verrà ripresa anche nel sequel di Harry Potter 2.0, dove Harry e i suoi amici vanno alla ricerca degli Horcrux e ho anche intenzione di mettere dei missing momenti anche per loro.
Vi giuro che quella storia continuerà, ma ho anche in progetto di scrivere una storia a parte in cui Voldemort va a trovare e conosce suo fratello! Ci tengo tantissimo! :))

Ringrazio le persone che mi hanno recensito, in particolare Teamfreewill, Morgana_Altea, Colarose  siete state carinissime ^^ , ringrazio anche chi non ha recensito ma ha messo la storia in qualche categoria, grazieeeeeee

Sono emozionata!! Grazie.

Cosa importante: la mia idea era quella tuttavia di inserire i capitoli di atto finale in un unico capitolo, perchè sono dei pezzi davvero importanti, ma sono indecisa e mi sono quasi convinta a lasciare così! Se doveste vedere dei capitoli in meno, quindi vorrà dire che ho deciso per quella scelta, non ho cancellato niente! Se rimarranno così, vorrà dire che ho deciso di lasciare così :))
Ps so che Voldemort potrebbe apparire un po OOC in questa storia , con sto fatto di voler risparmiare i due, ma non posso farci nulla, io Reg non voglio farlo morire LOL e neanche Damian LOL xd ahha xd ciaooo

Ps cosa importante che riguarda Severus pIton: : potrei decidere di mettere un missing momentn che riguarda cosa pensò, quando si rese conto che Regulus non sarebbe più tornato! Ma non credo lo farò qui, al massimo poi metterò un collegamento qui con un link :) vedrò :)

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Sirius oltre il velo ***


Regulus aveva perso la nozione del tempo lì dentro.
Non sapeva cosa fosse quel Velo, non l’aveva mai saputo, neanche quando aveva letto di esso. Un brivido gli era sempre sceso giù per la schiena, istantaneamente.
Assomigliava alla musica di un pianoforte, un lungo addio.
Una musica che non cessava mai, che lo cullava. Che ad un certo punto sentiva così ovunque da credere..
Che la musica..
Era dentro di lui.
 
Non aveva più lacrime per piangere, forse uno straordinario effetto del restare al buio per così tanto tempo.
O forse la sua anima era a un livello superiore di consapevolezza così alta che giudicava senza senso oramai piangere.
Sarebbe stato inutile, sciocco e senza significato.
Sacrificarsi per suo fratello, LASCIARLO, era stata una sua scelta, spezzargli il cuore un’altra sua scelta così come farsi odiare, tutto pur di salvarlo, tutto pur di far sì che avesse una vita felice, accanto a una nuova famiglia, accanto a…Potter.
Un’altra possibilità…
Quella che non avrebbe avuto lui.
I mangiamorte non meritano la felicità.
Un pizzico di dolore e di senso di colpa lo pervase, facendogli pensare a Piton.
E anche a Damian.
Si augurò che loro potessero essere felici, dovunque si trovassero.
 
Piton..Piton..che non era riuscito a salutare.
Ora immagini di quel giorno lo tempestavano, come una testa immersa d’acqua, dolcemente, ancora e ancora.
Avrebbe voluto salutarlo..avrebbe voluto…
Avrei voluto dirgli addio…
Ma quelli come loro non meritavano neanche di poter dire addio a chi amavano.
Pensò a Severus.
Diventato un mangiamorte, separato da Lily, suo grande amore, senza potergli mai dire addio.
Non c’era stato addio tra loro, erano solo…diventati estranei.
Si chiese se fosse la maledizione del tempo.
Allontanarsi senza dirsi addio, solo..allontanarsi..
Persone che prima pensavi fossero indispensabili, all’improvviso diventano inutili, deludenti, sostituibili..
Regulus voleva fare qualcosa per tutto questo.
Ora, dentro quel Velo, voleva prendere con sé tutti i cuori della gente e portarli con sé.
Era lui dunque un mangiatore di cuori?
No, semplicemente si riferiva all’altro cuore, sì, aveva sempre pensato che le persone avessero due cuori, come aveva sentito una volta.
 

Ciascuno di noi ha due cuori

ma uno eclissa l'altro

se ognuno di noi riuscisse

anche per un solo instante

ad intravedere la luce

del suo cuore nascosto

allora capirebbe che quello

è un cuore sacro

e non potrebbe più fare a meno

del calore della sua luce...

(dal film Cuore sacro) Regulus era convinto che l’altro cuore, quello che non sapevi di avere, era quello che conservava tutti i sentimenti che ti avevano spinto in Paradiso e che poi per qualche ragione, avevi dimenticato.
Un innamoramento folle, il primo grande amore della tua vita, il tuo grande sogno da ragazzino, quel peluche che avevi tanto amato.
Ti avevano mandato al Paradiso ma la signore della Natura aveva stabilito che era solo per un periodo e quindi..quando meno te l’aspettavi, il tuo secondo cuore ha restituito quei sentimenti alla Luna, per non tornare più.
Sulla Luna sono conservate tutte le cose che perdi sulla Terra…
 
Regulus avrebbe voluto prendere l’amore di Lily per Piton, o meglio, parlargli, dirgli che avrebbe conservato per lui, quell’amore, che non c’era bisogno, che lo donasse alla luna. Lui, in quel velo, per l’eternità, avrebbe ricordato, l’avrebbe fatto anche per lui, anche quando avrebbe stabilito che non era vero amore.
Che non era vero niente.
Avrebbe conservato anche l’amore di lui e Sirius, quello che lui e suo fratello si erano promessi.
Non c’era bisogno, non era importante che anche lui ricordasse, non era meno vero solo perché lui aveva dimenticato.
Una cosa non è meno vera, se la dimentichi.
Avrebbe vissuto fino alla morte, fino a quando sarebbe morto, con quel ricordo, il ricordo di aver amato così immensamente qualcuno ed è molto di più di quello che viene concesso all’uomo, oggigiorno.
Sirius avrebbe anche potuto dimenticarlo, lui non lo avrebbe amato di meno per questo, anzi era meglio per lui se lo avesse fatto, sarebbe stato più felice.
Si sentiva così solo però li sotto quel velo.
Qualcosa però avvenne, senza che lui lo avesse previsto.
Il velo interruppe quella dolce nenia per un suono più morbido, graffiante, ma allo stesso tempo quasi vellutato.
Solo che non era un suono che sentiva con le parole, ma con i sensi, quasi.
Una carezza?
Aveva l’impressione che il Velo lo..
Cullasse.
Possibile che cercasse di consolarlo?
Si lasciò andare, senza quasi accorgersene e precipitò dondolandosi, in un sogno.
O almeno credeva fosse tale.
 
Lui e Sirius alla festa di Natale a casa Potter, un pranzo meraviglioso, un tendaggio rosso, Sirius lo afferra e lo bacia, coperto da quel rosso.
Quel rosso che aveva tanto odiato perché emblema della Casa che lo aveva diviso da lui.
Una coppia di ragazzi dai capelli rossi li guardano e ridono, Regulus li guarda stranito.
Non sembrano fare parte di quella cornice..come se fossero..lontani.
Anacronistici.
Poi loro spariscono quasi come se non ci fossero mai stati.
“Sirius..hai visto anche tu?” ma Sirius non gli permise di sottrarsi al bacio.
“Lasciali perdere, non ci romperanno le scatole prima di qualche anno, abbiamo ancora tempo.”
“Che significa?”
“Significa che voglio godermi solo il presente.”
“Il presente..sì..”
Ma che significava? Di quale presente parlava? Quale tempo? Quali anni?
 
 
 
*
Un corpo estraneo attraversò il Velo, interrompendolo dalle sue fantasticherie e dal suo Sogno.
Un sospiro pesante, un respiro che avrebbe riconosciuto tra mille.

Sirius…
Regulus??

In quel momento a Regulus non importava se la venuta di suo fratello li sotto significava che anche lui aveva perso, che anche lui ERA PERSO, voleva essere egoista per una volta.
Gli era mancato così tanto.
Avvolse le braccia attorno a lui, stringendolo in un abbraccio pregno di cose non dette.
Da troppi anni.






















Note dell'autrice: allora, no, non state avendo un'allucinazione, era davvero finita questa storia, ma ho cambiato idea all'ultimo momento LOL non sapete con quanta emozione torno a scrivere su questa storia!!
Chi segue con attenzione le mie storie e soprattutto LEGGE LE NOTE che scrivo, saprà che questa storia non è destinata a finire male..ma non voglio dare spoilers, per saperli dovete leggere gli spin off e le note xd
cmq non è mai stata mia intenzione farla finire con il cap 37, ma volevo continuarla con uno spin off, ma ora mi sono convinta a dargli ancora lo spazio di uno o due capitoli
intanto mi scuso tantissimo per come ho fatto finire anche questo, odio quando si da una certa impressione..e credo di aver fatto un po come in certe ff che io leggevo e che detestavo, cioè l'impressione che la storia dovesse finire con la morte di un personaggio amato o addirittura con il ricongiungimento della coppia ma nella morte o nel limbo

ecco NO xd non era la mia intenzione ma ho concluso lo stesso così il capitolo, non so perchè, forse era destino che dovesse essere così e non mi dispiace neanche più di tanto, ma non temete che non è davvero la fine, ci sarà un altro capitolo, dove capirete meglio la questione ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Sirius fuori dal Velo ***


Quando cado dentro il Velo non posso fare altro che pensare ad Harry.
Non mi preoccupo per me, ma per Harry, il mio figlioccio, se io non riesco a salvarmi, se io muoio, lui soffrirà troppo e dopo quanto ha perso, dopo aver perso Lily e James..non è giusto che perda nessun altro..penso a Remus, lui ha sofferto troppo, come me, per la loro morte, lui ha solo me, non merita di soffrire anche per me.
È a loro che penso quando cado attraverso il velo, ma quando l’ho già raggiunto, i pensieri per loro scompaiono, lasciando il posto a ricordi che credevo dimenticati, dolori che pensavo sepolti.

Regulus..

Mi accorgo subito della presenza di un altro corpo accanto al mio, lo riconosco subito.
Non dovrei riconoscerlo..

Regulus?

Questo corpo..questo calore..lo riconoscerei tra mille..queste mani..anche se non posso vederle..so che appartengono a lui.

Non dovrei saperlo..
Cosa ci fa lui qui?
Regulus…

All’improvviso è come se il tempo non fosse mai passato, il Tempo mi ritrasporta nel passato, non sono più al Ministero, non sono più dentro il Velo.
Il Velo è il mio passato, che è diventato il mio Presente. Sono ancora un ragazzino, un ragazzino che va ancora a scuola e gode della soddisfazione per la rabbia che provano i suoi genitori per il fatto che sia stato smistato in un’altra Casata.
I colori rosso e oro di Grifondoro riempiono la mia testa, mi danno alla testa.
Guardo James.

Il suo cuore è rosso e oro, come la casa a cui appartiene, come il coraggio del leone del quale ne fa parte.
Non sono neanche più a Hogwarts, l’ho finita.

Sono andato a vivere con James e la sua famiglia, sono diventato come un figlio per loro e un fratello per James.
Ho fatto l’amore con mio fratello e lui mi ha lasciato.
E poi??
È come se il tempo si fosse fermato in quell’istante, non so più cosa è successo dopo, mi sembrano passati solo cinque minuti, oppure un’ora.

Sento a malapena James e i malandrini che mi consolano su una panchina permeata di odio bianco, come il mio cuore.
E poi?
E poi non conta più nulla, perché Regulus è qui, lo sento accanto a me, nella pelle, mischiato alla mia pelle, al mio sangue, alle mie ossa.
Lo abbraccio. Ci abbracciamo.
Ci baciamo.

Ho quasi timore a farlo, temo di fargli male, più male di quanto lui abbia potuto soffrire, perché lo so, lo sento nelle ossa che deve aver sofferto molto.
E tutto a un tratto il dolore che io ho provato, mi sembra così insignificante, da sentirmi inutile, grezzo e piccolo, provo vergogna, ma allo stesso tempo mi sento forte come non mi sono mai sentito.

Ci sono io ora qui con te..

Ho l’impressione che lui lo capisce, forse il Velo è come una sorta di mezzo per la telepatia, posso quasi sentire il suo sollievo da parte a parte.
Ma all’improvviso qualcosa mi trascina fuori di nuovo.
No. No. NOOOOOOOOO.
 
Remus.

Remus mi ha tirato fuori, strappandomi dal Velo.
Lo capisco, io avrei fatto lo stesso per lui.
Lupin mi prende tra le braccia.
Ricordi confusi di quando ero più piccolo mi sommergono.


“Lasciami andare..o mi farai pensare di essere innamorato di me”
“Perché, avresti qualcosa in contrario?” sorride lui.
“No..è che il mio cuore appartiene già a James. “ disse Sirius guardando James malizioso.
James scoppia a ridere.
“Sono fortunato ad avere un amico così fedele!”
 

Non mi ha più abbracciato così da quando ero ragazzino.
E io non ho cuore di dirgli che è un’altra la persona che vorrei tenere tra le braccia.
Ma Regulus..

Regulus..dovete tornare indietro..non potete lasciarlo..li..non..
E poi svenni.






















Note dell'autrice: lasciate che faccia alcune precisazioni :))
A scanso di equivoci, è Reg la persona che Sir vorrebbe tenere tra le braccia, anche se penso che effettivamente, la seconda persona sarebbe James, se potesse scegliere.
Speravo che questa parte venisse più romantica e meno angst, ma come al solito la storia fa di testa sua xd poco male, è venuta più o meno come desideravo
Ci sarà ancora un capitolo e poi basta, le avventure dei due fratelli li racconterò in un altro spin off, sono stata molto indecisa su questa scelta, ma alla fine ho deciso così, perchè voglio separare quando stanno nel periodo della scuola e subito dopo, dal periodo in cui Regulus e Sirius si ritrovano.
Mi sembrano due periodi troppo distanti, non solo perchè Sirius e Regulus sono più grandi, ma perchè si parla proprio di un'altra generazione, prima c'erano i malandrini e poi ci sono Harry e i suoi amici, mi sembrerebbe di sminuire la loro storia, unendola.

Poi, una parentesi sui ricordi di Sirius, ho pensato fosse più realistico che ricordasse a poco a poco, non tutto in fretta, vedendo Regulus, ha ricordato le cose che aveva dimenticato e ha momentaneamente rimosso la vita dopo Regulus, ma non temete, è in stato confusionale al momento, ma non ha perso i ricordi, ecco.
Al prossimo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Il risveglio di Sirius al San Mungo ***


Quando Sirius si risvegliò, venne circondato dalle braccia di Remus.
“Ero così preoccupato. Stai bene, adesso.”
“Remus..cosa diavolo ci faccio qui?” capì subito di essere al San Mungo.

“Remus..” disse l’altro.  “Sei caduto dentro il Velo dell’Ufficio Misteri..sei..sei rimasto in coma per giorni.”
“Harry..la Profezia..i mangiamorte…”

“Sta calmo, sta bene.Stanno tutti bene, ma eravamo molto preoccupati per te,soprattutto Harry. Avessi dovuto vedere come si è incazzato con Silente.” Ridacchiò per sdrammatizzare.
Ma Sirius non lo stava più guardando.

“Sirius? Va tutto bene?” Remus era terrorizzato al pensiero che Sirius potesse cadere di nuovo in coma. Non poteva perdere anche lui dopo James. Non poteva!

“Ehi..Sirius..guardami..ti ho detto che stanno tutti bene..”
“Reg..Regulus..”
Remus si gelò. Non sentiva quel nome da anni.
“Come?”
“Mio fratello..”

“Sir..” sospirò Remus. “Tuo fratello..è..è morto..gli inferi…”
“NO!! LUI è VIVO! IO L’HO SENTITO!”
Remus lo abbracciò prontamente, sussurrandogli all’orecchio.
“Ti scongiuro, Sir, cerca di stare calmo o mi faranno sbattere fuori. Tu non vuoi che mi sbattano fuori vero?”
“No..no..no..”

“Va bene, allora non gridare, per favore, ok?” gli accarezzò i capelli.
“D’accordo..ma Regulus..”
“Regulus è morto..”
“Ma io l’ho sentito..ho toccato il suo corpo.”

“Dove? Dove l’hai sentito, Sir? Mentre eri in coma? L’hai ..l’hai sognato?”
“No..” scosse la testa. “Quando ero dentro il Velo.”
A Remus si mozzò il respiro in gola. Nessuno sapeva cosa succedeva una volta che cadevi la dentro e Harry gli aveva detto di aver sentito qualcuno sussurrare li dentro.

“Ti giuro che l’ho sentito, ti scongiuro, devi credermi, Remus!” singhiozzò.
Non sentiva singhiozzare Sirius da quando James era morto e la cosa gli provocava molto dolore.

“Reguius è caduto nel lago..in mezzo agli inferi..” disse e si sorprese di sé stesso quando sentì affiorare delle lacrime ai suoi occhi. “Hai pianto la sua morte, noi ti abbiamo consolato..” disse ricordando il dolore di quei giorni, come si era sentito distrutto a vedere Sirius in quel modo, al funerale, in suo onore, come James l’aveva abbracciato e gli aveva detto: “Devi essere forte, noi dobbiamo essere forti per lui.”

E di come si era stupito della forza di James, lui che riusciva a rendere forti anche altre persone.
“Probabilmente il Velo ti fa ricordare le persone care, che sono scomparse..che sono..”
“No, non dire quella parola. Non dirlo.”

“Ma Sirius..lo sai anche tu che non è possibile una cosa del genere..come potrebbe essere li dentro?”
Ma mentre diceva quelle parole, si sentiva anche lui le convinzioni venire meno.
Non avevano mai ritrovato il corpo in fondo.

E ora si sentiva esattamente come quando era ragazzino, come quando lui non voleva combinare una marachella ma i suoi amici lo guardavano con quel sorriso malandrino in grado di sciogliere ogni sorriso, in grado di convincerlo a fare qualunque cosa, quando era con loro si convinceva che ogni cosa fosse giusta, loro la facevano sembrare giusta.
“Ti prego..io devo andare di nuovo li.”
“farò finta di non aver sentito.”
“Remus, quello è mio fratello!”

Remus scosse la testa, si sentiva disperato, peggio, si sentiva ancora un ragazzino, come erano tornati a parlare di Regulus, come, dopo tutti quegli anni? Sirius, era come se fosse tornato ragazzino, quel ragazzino che bruciava d’amore per suo fratello, ma era come se Remus allo stesso tempo fosse ancora adulto, non era più preparato a trattare ancora quella situazione, non c’era più James con lui..James che era morto..ucciso da una luce verde..James che non sarebbe più tornato..

“Reulus..è morto. “ e si odiò profondamente per quelle parole ma le disse comunque, come fa la maggior parte della gente. “è morto e io non ti riporterò in un luogo in cui ti ho quasi perso, per un ricordo, Sirius.”
Un silenzio di tomba incorniciò la stanza, poi Sirius disse quelle parole che lo uccisero.
“James..lui mi avrebbe portato.”

Parole in grado di scavare nella carne, in grado di scavare un solco nel cuore e poi triturarla, laghi di lacrime che creavano una tempesta nei suoi occhi, ma lacrime invisibili, che piangevano nel suo cuore, ma non all’esterno.
Ma James è morto! Lui non c’è più! E con lui se ne sono andate anche le nostre stronzate, Sirius!

Ma James era James e quindi non riuscì a far risalire quelle parole crudeli alla sua bocca, non riuscì a farlo perché farlo avrebbe ucciso anche un po lui, ma ucciso veramente, non come poco prima.
Quella frase scavò più a fondo di quanto pensava e se ne rese conto quando capì che fu la molla a farlo decidere.

Non sapeva se era per onorare la memoria di James, o per amore di Sirius, o perché così avrebbe finto che l’amico corvino fosse ancora con loro.
“Ci servirà un mantello dell’invisibilità…e ce l’ha Harry.”
Sirius lo guardò scioccato, in aspettativa.

“Dovremmo chiederglielo ma sarà meglio non dirgli per che cosa.”
“Tu..stai parlando seriamente? Mi accompagnerai fin li?”
Remus sospirò rumorosamente.
“Se provi anche solo ad avvicinarti a quell’arco, ti uccido.”
“Non lo farò!” disse prontamente Sirius.

“Non mettere alla prova la mia amicizia, Sirius. Forse non sarò capace di ucciderti veramente ma nessuno mi impedirà di farti un petrificus totalus e lasciarti li fino al mattino, per punizione, mi hai capito?”
Sirius annuì capendo che sarebbe stato capace di farlo veramente.
“Lo giuro, ma dobbiamo assicurarci che lui sia li e se l’unico modo è..”

“In tal caso mi avvicinerò io al Velo, ma tu sarai pronto a guardarmi le spalle.”
Sirius annuì.
“Come facciamo a lasciare la stanza? Avremo bisogno..”

“Non ti lasceranno mai uscire in queste condizioni, abbiamo bisogno di qualcuno che…” sospirò. “Dobbiamo convincere qualcuno a usare la Polisucco.”
Sirius rabbrividì e Remus capì cosa stavano aspettando.
Fidarsi di qualcuno. ANCORA.

E sarebbe andata ancora peggio quando avrebbe detto a Sirius chi gli era venuto in mente per quella prova di fiducia.
“Va bene, Rem, mi fido di te.”
Poi lo abbracciò, lasciando Remus di stucco.
“Grazie.”

“Farei qualsiasi cosa per vederti felice.” Disse Remus.
Poi si sfilò dall’abbraccio e lo guardò amaramente. “Ma Sirius..devi restare pronto..a una delusione..se anche Reg fosse davvero li..sono passati ANNI..potresti..sai cosa potresti vedere, vero?”
Sirius annuì, sembrava più lucido di quando si era appena svegliato.

“Potrei vedere un cadavere, o potrei vedere un corpo vivo ma morto dentro o impazzito, lo so. Ma tutto è meglio del dubbio.”
“Va bene, io adesso devo andare, l’orario delle visite è quasi terminato, tu comunque tieniti pronto, io penserò a..”
“Remus, aspetta!”
Remus si voltò agitato.
“Cosa?”

“Io..devo raccontarti una cosa, una cosa che..ho ricordato, io credo.”
“Un ricordo? Quale?”
“Ti ricordi quando sono sparito per andare a cercare Regulus..e voi siete venuti a cercarmi, ma io non ricordavo cosa fosse successo nel mio incontro con lui?”

Remus annuì. Tutto a un tratto aveva paura, non voleva davvero sapere, ma gli amici servono a questo, per sentire anche quello che non vuoi sentire e forse lui in realtà voleva sentire.






















Note dell'autrice: Fiuuuuu questo capitolo mi ha abbastanza prosciugato xd
non pensavo neanche io venisse così, credevo di riservare allo spazio dell'ospedale solo un trafiletto xd
ho voluto rendere più realistica che posso questa scena e mi sembrerebbe STRANO che Sirius dopo una cosa del genere potesse tornarsene tranquillamente nell'Udfficio Misteri senza alcuna resistenza da parte di Remus xd
e non volevo che Remus credesse facilmente alla cosa di Reg, chiunque penserebbe che Sirius stia straparlando credo.
Inoltre, voglio specificare una cosa: Sirius non ricordava SOLO l'ultimo incontro con Regulus, non tutta la sua storia d'amore con lui, altrimenti sarebbe stato anche un gran bel casino, non era realistico che i suoi amici non tirassero più in ballo Regulus.
Se ho scritto qualcosa di diverso per colpa della confusione che ogni tanto mi prende, la modificherò, ma cmq è questa l'idea! :) Ultimissima cosa: mi dispiace che lo spin off di Harry Potter 2.0 è fermo da tempo imemore ma cercate di capire, devo descrivere il 7 anno, ma nel libro, sia Sirius che Regulus sono morti xd quindi devo prima sistemare meglio la loro parte per poi scrivere di un ricongiungi,ento loro con il trio a Gimmauld Place, ma per fare questo devo prima concludere questi spin off, almeno due

ps credo che alla storia manchi un capitolo solo e poi finalmente chiuderò questa e ne aprirò un'altra in cui scriverò di Reg e Sirius dopo che lui esce dal Velo.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Siamo pronti? ***


“Lui te l’ha dato allora?” chiese Sirius, aspettandolo a Grimmauld Place.
“Sì, anche se pensa che dopo quello che ti è successo, sei un pazzo.” Disse Remus.
“ E come l’hai convinto?”
“Gli ho detto che una nuova birichinata dei malandrini ti avrebbe rimesso in sesto. Non ha fatto domande. Credo che sentire quel nome l’abbia scosso.” Disse Remus senza guardarlo.
“Rem..”
“Quasi quanto ha scosso me.” disse Remus sempre senza guardarlo, poggiando il mantello su una sedia.
“Rem!”
Remus si voltò e Sirius lo abbracciò di slancio.

“Grazie. So quanto ti costa mentire a Harry.”
“Beh, non è proprio come mentire no? In fondo non sembra poi una cosa tanto diversa da quelle che facevamo a Hogwarts. Intrufolarci di nascosto in un posto proibito. Devo ammettere che un po mi manca.”
“Anche a me. Mi fa uno strano effetto vedertelo toccare.” Sorrise Sirius.
“Anche a me, ma forse..a me di più.”
Sirius aggrottò le sopracciglia.

“Capitava sovente vedere tu e James con questo addosso, permetteva più a te di toccarlo che a me o a Peter.”
Sirius abbassò lo sguardo.
“Ehi, ce l’hai con me?” gli chiese Remus, alzandogli il mento con le dita.
“No..è solo che..è la seconda volta che gli affidiamo la vita di uno di noi nelle nostre mani..”

“Quando hai ricevuto la mia lettera, avresti voluto uccidermi, vero?” gli chiese Remus sorridendo amaramente.
“Quasi. Ma ero al fottuto San Mungo ancora e se avessi reagito male, non mi avresti fatto uscire.” Disse lui.
Remus sorrise.
“Rem, ti fidi di lui?”

“Mi fido del potere che abbiamo noi uomini, quello di poterci riscattare anche a distanza di anni, mi fido della potenza del perdono..che è molto più forte degli uomini a cui appartengono.”
Gli occhi di sirius si inumidirono.
“Mi fido dei Malandrini..che non moriranno mai..neanche quando i loro corpi lo faranno.”
“Ora andiamo..prima che comincio a piangerti addosso come una ragazzina.”

Remus sorrise. “Sirius, tu SEI una ragazzina. Guarda che capelli.”
“Sta zitto e pensa ai tuoi.”
“Sono sempre meglio dei tuoi, cane barbuto.”






















lo so, mi rendo conto che il capitolo è abbastanza penoso e vi avevo anche promesso che sarebbe stato l'ultimo. il prossimo credo lo sarà però! Spero non vi abbia deluso il fatto che non ho scritto il momento in cui Sirius ha ricevuto la notizia che il ragazzo a sostituirlo sarebbe stato Peter. Magari un giorno scriverò questo missing moment, oramai sono la regina dei missing moment xd ma non ho proprio la forza di scriverlo ora...scusatemi xd Non c'è stata nessuna morte e quindi la casa è ancora di Sirius anche se cercherò il modo per far sì che sarà anche di Harry, per motivi di trama.

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** Il ricongiungimento ***


Tornare in quell’ufficio fu penoso per tutti e due e si rivelò anche una cosa sorprendentemente lunga.
Ci misero due ore, Remus e Sirius ad arrivare fino all’arco.
Quando infine si ritrovarono dentro quella stanza, si paralizzarono.
“Tu..come mi hai tirato fuori, Remus?”
“Con un incantesimo di appello.”
“Seriamente è bastato così poco?”

“Sì, ma..tu ci eri appena caduto dentro..”
“Non importa. Voglio provare. Deve toccare a me stavolta.”
“Accio Regulus Black.”
Passarono dei secondi interminabili, quello che passò nella mente e nel cuore di entrambi i ragazzi era difficile da descrivere.

“Rem..è chiaro che non funziona..te l’avevo detto che non..”
Ma fu in quell’istante che un corpo venne tirato fuori come per magia e cadde proprio davanti di loro, quasi con grazia.
Mio dio.” Dissero in coro.
Davanti a loro un ragazzo della loro età, giaceva, immerso come in una specie di bolla protettiva che lo cospargeva di luce.

“Mio dio, Sirius sembra..sembra..io non ci posso credere..”
Quello che avevano davanti era nientepopodimeno che un miracolo.
Come ci si comporta in casi come questi?
Sirius cercò di toccarlo, ma Remus lo fermò.

“Lo so che non desideri niente di più di toccarlo, Rem, credimi, ma non sappiamo cosa sia quella cosa che gli sta intorno. Potrebbe farci del male..”
Il ragazzo si mosse appena.
Sirius trattenne il fiato.
“Regulus!!”

“Sirius? Sirius.” Il ragazzo sembrava parlare con la voce strozzata, di lacrime e forse di dolore.
“Sirius, Sirius, NO!!”
Ma Sirius non ce la faceva, non poteva restargli lontano un secondo di più.

Lo toccò delicatamente per il braccio, poi strinse appena.
“Reg..sei proprio tu..”

“Sono..morto? Questo è il Paradiso?”
Sirius sorrise.
“Sei il solito presuntuoso cetriolo. Credo che un saltino in Purgatorio almeno lo dovresti fare.”
“Regulus..”

Era stato Remus a parlare. Il ragazzo si girò appena verso di lui.
“Regulus..sono Remus..Remus Lupin, ti ricordi di me?”
“Sì..l’amico di mio fratello e di James Potter..caspita,sei..invecchiato.”
Remus sorrise.

“Anche tu, ma non quanto mi sarei aspettato. Assomigli a Sirius. Avete entrambi la dote dell’eterna giovinezza. “
Sirius sbuffò passandosi una mano sui capelli.
“Regulus..dove sei stato tutto questo tempo?”
“Nel Velo.”
Remus e Sirius si guardarono.

“Ma..quindi qualcuno ti ha tenuto rinchiuso li? Ti portavano da mangiare? Ti parlavano?”
Regulus scosse la testa.
“Siete le prime persone che vedo..REALI da quando Voldemort..mi ha messo li dentro..”
Poi si voltò verso di loro.

“Quanto..quanto tempo è passato?”
Sirius deglutì.
“Sir..quanto tempo?”
“Reg..” disse Remus, posandogli una mano gentile sulla spalla. “Un anno dopo che tu sei..scomparso..i Potter sono morti..”
Regulus sbarrò gli occhi verso di lui.

“I Potter? James? “ si volse verso Sirius, sapeva quanto il fratello tenesse a James, era il suo migliore amico.
“Il loro figlio è sopravvissuto…” disse Remus.
Regulus sbattè le palpedre.
“Hanno avuto un figlio..”

“E io..sono stato incolpato della loro morte..” disse Sirius.
“Che cosa??? Ma è assurdo!! Non è vero! Non è vero!”
“Ho passato tredici anni ad Azkaban.” Disse Sirius.
Regulus spalancò la bocca atterrito.
No.
Non era possibile.

Sirius incolpato della morte di James.
“Perché..?”
Sirius e Remus sospirarono.
“è una lunga storia..te la racconteremo..” disse Remus. “Adesso..ce la fai a camminare?”

Ma Regulus continuava a guardare suo fratello. Suo fratello.
“Ti hanno incolpato della morte di James..” sussurrò.
Delle lacrime rigarono il viso di Sirius.
Solo lui e Remus potevano capire forse la portata del dolore che questo poteva significare.

“Sei stato ad Azkaban..” gli accarezzò uno zigomo con le dita.
Negli occhi di Sirius, il dolore più profondo.
E poi il viso di Regulus si contorse in una smorfia di sofferenza e dolore, dopodiché appoggiò il volto contro la sua spalla e cominciò a singhiozzare, stringendolo forte.

Remus lasciò a loro del tempo insieme ma dentro di sé non abbassava la guardia, temeva che Regulus non fosse veramente Regulus, era meglio restare in guardia.
Poi tutti e tre si apprestarono a lasciare la stanza per lasciare l’ufficio.

Prima che potessero farlo però, una specie di miagolio provenne dall’arco.
Si guardarono tutti e tre.
“C’è un gatto là dentro?” chiese Sirius.

“No. Non credo.” Rispose Reg.
“Accio gatto.” Disse Remus.
Niente.
Un miagolio sordo si ripetè.

Molto perplessi i tre lasciarono la stanza.






















Note dell'autrice: ed eccoci finalmente alla fineeeee xd
ragazzi, era tanto tempo che non finivo una storia ahha mi sento emozionata e anche un po stranita
spero che la fine non vi abbia delusa!! Non è spettacolare lo so, ma è quella che a me è venuta in mente LOL
non sono riuscita a farmi venire in mente altre cose xd lo so che sarebbe stato più epico se ci fosse andato solo Sirius ma..
ch razza di amico sarebbe stato Remus se l'avesse lasciato andare da solo??
E so anche che il fatto dell'incantesimo di Appello sembra ridicolo, ma ora diciamoci la verità..Harry ha provato a farlo per richiamarlo? no xd
quindi NON SAPPIAMO se alla fine se l'avesse fatto, se avrebbe funzionato o no xd

Lo so, sembra un finale aperto..AVETE PERFETTAMENTE RAGIONE e infatti la storia continiuerà in un altro spin off lol
come vi avevo già anticipato sono troppo legata a questa storia per fare tutto un calderone unico tra vecchia e nuova generazione
è giusto lasciare la storia della loro giovinezza separata, anzi, già questi capitoli non avrebberp dovuto esserci ma essendo legati al Velo, li ho lasciati xd
nella prossima vedremo Sirius e Regulius nel mondo di Harry. I due piccioncini hanno TANTO di cui parlare *_*

Ringrazio tutte le persone che mi hanno recensito <3333


ps tenete d'occhio la cosa del gatto, non è finita qui ahha forse il nostro trio avrà a che fare con un dolce gattino :D  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3785435