Pleine Lune

di Sarah Shirabuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Rabbia e vendetta ***
Capitolo 3: *** Eyes to eyes ***
Capitolo 4: *** L'Alpha ***
Capitolo 5: *** Un altro Hale? ***
Capitolo 6: *** Elsa: amica o nemica? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Dei passi: dei passi disturbano la quiete di una foresta sotuata fa qualche parte in Germania, dei passi sono il solo rumore che si ode in quella fredda notte di fine Novembre. A seguire il chiarore della luna, non ancora totalmente piena, riflette l'ombra di due figure: la prima si ferma proprio di fronte alle rovine di una maestosa villa. Osserva qualche istante di fronte a sè per poi alzare lo sguardo al cielo e rivolgendolo proprio alla luna, che regna sovrana nel cielo. " Oh, a quanto pare non è ancora giunto il plenilunio. Anche se manca poco ". Commenta solamente senza poi dar seguito al discorso. La seconda figura lo raggiunge di li a poco e si ferma proprio al suo fianco, puntando il proprio sguardo su chi gli sta accanto seppur restando in silenzio. Di li a poco anche lui porta lo sguardo su quella villa che pare in disuso da diversi anni, il silenzio regna sovrano fino a quando non è il più grande a prendere l'iniziativa: fa alcuni passi avanti e sale alcuni scalini per poi posare la mano su ciò che resta di una colonna di quello che, in apparenza, ha tutta l'aria di essere stato un porticato. Rimane in silenzio senza proferire verbo, anche il più giovane pare totalmente immerso nei suoi pensieri. Poi porta lo sguardo sull'altro uomo e finalmente prende parola, rompendo qiel silenzio quasi irreale. 

" Perchè...? ". Sibila ad un certo punto, per poi proseguire la frase con tono normale, senza più bisbigliare. " Perchè sei voluto tornare in questo luogo, dopo nove anni fa wuella frammatica notte? ". Chiede colui che si rivela essere un ragazzo. L'altro rimane in silenzio per un pò, forse ripensando alla notte di nove anni prima di cui il ragazzo sta parlando. In sefuito si volta a guardarlo, seppur non distogliendo la mano da quella colonna fatiscente come il resto dell'abitazione. 

" Tu sai perchè siamo qui, conosci bene le motivazioni del nostro ritorno in Germania. In oltre, uesta è casa nostra e nessuno più ci potrà tenere lontani da qui. No, non questa volta ". Precisa quasi ringhiando. Nel suo tono di voce il più giovane può percepire tutta la sia rabbia, rabbia che lui condivide o per lo meno giustifica pienamente. Tuttavia pare anche temere qualcosa, o qualcuno. 

" Capisco la tua collera e la condivido, ma non credi sia rischioso? In fondo, loro... ". Ma l'altro pare perdere la pazienza e lo interrompe bruscamente, dando un forte pugno alla colonna mezza distrutta ma senza creare ulteriori danni. 

" Basta così! Non mi interessa di loro o di chiunque altro: la decisione è presa. Si torna a casa, e questa volta nulla andrà storto ". Sibila infuriato mentre nei suoi occhi passa una scintilla rossa, che dura solo il tempo di un istante. L'altro sussulta a quello scatto d'ira e si limita ad annuire: lo sa bene, meglio non contraddire mai quell'uomo. 

Qualche mese dopo.

Una bella giovane dalla chioma biondo fragola ha appena finito di sistemare il proprio trucco: a dire il vero ne ha prediletto uno sobrio, composto da un rossetto di colore rosa, leggero ombretto bianco, eye-liner, matita, mascara, fondotinta e cipria ed in fine un lieve velo di blush, che contribuisce a renderla ancor più carina di quanto effettivamente è. I suoi capelli sono lasciati liberi di caderle sulle spalle formando alcuni lievi boccoli,ai piedi degli stivaletti con un pò di tacco e di colore nero che si intonano perfettamente con il vestito casual che indossa, del medesimo colore. A coprirle le gambe un paio di collant leggeri, dato il periodo, color carne. " Ecco fatto, sono pronta! ". Fa semplicemente la giovane mentre, di li a poco, qualcuno suona alla sua porta. Sapendo già di chi si tratta la giovane scende le scale che la conducono all'entrata di casa, aprendo la porta: come si aspettava tutti gli amici sono riusciti a partecipare alla loro uscita di gruppo. Una ragazza biondo cenere si fa avanti per poi stringere l'amica in un forte abbraccio. 

" Ciao, Lidya! ". La saluta. L'altra sorride per poi ricambiare l'abbraccio ed il saluto. 

" Malia, ragazzi! E' bello che siate riusciti a venire tutti! ". Esordisce, per poi scherzare un pò. " Sembra davvero che non ci vediamo da un'eternità, eppure sono passate solo poche ore da stamattina ". Scherza la bionda fragola, ridendo allegra. Un giovane dai capelli biondo cenere si fa avanti ridendo a sua volta. 

" E' vero, la mia bellissima fidanzata però abbraccia tutti, tranne il sottoscritto. Lo trovo assai ingiusto ". Scherza mentre cinge la vita di Malia con un braccio, lei ride appena per poi rispondere a sua volta, fingendosi seria.

" Sciocco ". Fa semplicemente, per poi alzarsi in punta dei piedi e dargli un bacio. In quel momento un giovane ragazzo dal ciuffo corvino e scompigliato li interrompe, schiarendosi la voce.

" Scusate, detesto interrompere il vostro momento... ehm... romantico, ma così metterete in imbarazzo Derek! ". Esordisce indicando con il capo un altro bel giovane dall'aria misteriosa e dalla chioma corvina. I due fidanzati annuiscono un pò imbarazzati mentre Lidya pare stupita di vedere anche l'amico.

" Derek! Sono davvero contenta che in fine anche tu sia venuto ". Fa la giovane regalando al moro un bellissimo sorriso. Lui arrossisce lievemente per poi annuire e prendere parola di li a poco. 

" Scott, Styles e Jackson hanno letteralmente minacciato di tirarmi fuori di casa per le orecchie se non fossi venuto: come potevo mai dire di no? ". Fa un pò in imbarazzo mentre un giovane dai lievi boccoli mogano gli da una leggera gomitata, ridacchiando. 

" Ma se non vedevi l'ora di vedere Lidya, ammettilo! ". Lo canzona bonariamente mentre l'altro arrossisce lievemente, mettendo un leggero broncio che agli occhi delle tre fanciulle presenti risulta adorabile. 

" Oh andiamo, non essere sciocco! "Fa, mentre una bella giovane dalla chioma corvina prende parola. 

" Suvvia, non lo mettete in imbarazzo. avrà i suoi buoni motivi se esce così poco, no? Magari si sta ancora ambientando, gli ci vorrà tempo ". Constata mentre fa un occhiolino a Derek, che le sorride grato per averlo tolto dagli impicci. 

" Allison ha ragione, è vero: dopo gli ultimi fatti di sangue accaduti, mio zio mi ha praticamente vietato di uscire la sera. Anzi vi dirò, mi stupisce che per questa sera mi abbia detto di si ". Ammette, mentre anche Malia annuisce pensierosa. 

" E' vero: ci sono stati diversi e brutali omicidi in città, una cosa piuttosto inquietante. Pare che i corpi siano stati trovati trucidati ed irriconoscibili, alcuni persino fatti a pezzi. Forse non è saggio allontanarci troppo, che ne pensate? ". Chiede. Allison annuisce per poi indicare dietro di sè. 

" Conosco un locale tranquillo e non troppo lontano da qui. Se vi va... ". I suoi amici annuiscono all'unisono, acconsentendo. La serata prosegue tranquilla, l'unico a rimanere un pò " isolato " dal gruppo è Derek: probabilmente pensano gli amici, il fatto di essere nuovo in città influisce un pò sul suo carattere già di per sè molto schivo e chiuso. A dire il vero pensano, lui e la sua famiglia vissero in Germania molto tempo prima ma, a causa di un incendio che distrusse l'intera famiglia del ragazzo, lasciando in vita solo lui e lo zio, li portarono a trasferirsi in un altro paese fino a qualche tempo prima. Dopo anni infatti, i due decisero di tornare a vivere nel luogo dove Derek nacque e crebbe fino all'età di dieci anni, assieme all'adorata madre morta anch'ella nell'incendio, ed al padre di cui tuttavia il ragazzo non ricorda nemmeno i lineamenti, in quanto gli fu riferito che se ne andò nel suo primo anno di vita, lasciando la madre e lui stesso soli assieme a suo zio paterno, che dopo la tragedia decise di prenderlo con sè e lo crebbe come suo figlio. Il giovane ora diciannovenne ha iniziato a frequentare il liceo nonostante abbia oramai l'età per il college, riuscendo in fine a crearsi il suo gruppo d'amicizie. Tra i ragazzi colui con il quale interagisce di più è proprio Scott, il quale da qualche tempo ha intuito che il bel corvino ha un debole per la loro amica Lidya. I pensieri del moro vengono interrotti proprio dalla voce della ragazza, che gli porge un bicchiere con un cocktail analcolico. 

" Sete? ". Chiede solamente. Il giovane arrossisce lievemente per poi annuire, prendendo il suo drink e sorseggiandolo: forse lo deve ammettere, il suo amico ha ragione. Forse prova davvero qualcosa per la bella bionda fragola.  


Salve miei cari amici, come va? Ed eccomi qua con una nuova storia. Siate clementi: è la prima volta che scrivo sui licantropi, ahah. Dunque, vediamo un pò: inizialmente vediamo due figure, che sembrano desiderose di vendetta verso qualcuno. Chi saranno mai? Cosa ci faranno di fronte ad una villa ormai fatiscente? Quale sarà il loro fine? In seguito vediamo presentato il gruppo di protaconisti: Jackson e Malia, Stiles ed Allison, Lidya, Scott e Derek. Il giovane sembra essersi appena trasferito nella cittadina tedesca, e fatica un pò ad integrarsi. Tuttavia pare avere un debole per Lidya, he farà? Riuscità in seguito, a farle capire i propri sentimenti? Oppure non le rivelerà mai ciò che prova? Abbiamo visto Malia parlare di fatti di sangue accaduti di recente: corpi fatti a pezzi sono stati rinvenuti dalla polizia. Chi c'è dietro a tali barbarie? Aspetto il vostro parere! Baci, ci vediamo al capitolo due.

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Capitolo 2
*** Rabbia e vendetta ***


Nello stesso istante, mentre i giovani amici stanno passando una serata tranquilla in un locale non molto lontano da casa di Lidya, dei passi precedono l'entrata in scena di una bella donna. Di fronte a lei c'è un uomo, accanto a questi un cadavere - o ciò che ne resta, date le condizioni in cui lo ha rinvenuto -. La misteriosa figura femminile si ferma a pochi passi dall'altro per poi osservare a terra: non pare intimorita e si limita a fare una smorfia piuttosto disgustata. " Un nuovo caso? ". Chiede. L'uomo annuisce mentre si inchina ad osservare il viso, quasi irriconoscibile, di colui che doveva essere un giovane ragazzo. 

" Era così giovane, non avrà avuto nemmeno diciotto anni secondo me. L'ho trovato mentre perlustravo la foresta, così prima di chiamare la polizia... ". La donna lo interrompe per poi scuotere il capo con enfasi. 

" No! ". Tuona, facendo sussultare l'altro. " No, stavolta non dovrai chiamare la polizia: ci occuperemo noi di trovare la cosa che stà mietendo tutte queste vittime innocenti ". Si china accanto all'uomo osservando anch'ella le fattezze della giovane vittima. L'uomo scuote il capo per poi prendere parola di li a poco. 

" Elsa, sai benissimo che non possiamo tener nascosto un fatto così grave! La polizia deve sapere di questo nuovo omicidio, i nostri ragazzi sono in giro per la città e vanno messi al sicuro. Guarda! Guarda cos'ha fatto quest'assassino! E se capitasse ad uno dei nostri figli? ". Chiede agitato. La donna lo guarda severamente per poi fare un gesto di diniego.

" Basta! ". Fa solamente, per poi proseguire di li a poco. " La polizia non ci sarà utile, stanno brancolando nel buio da troppo tempo, e non sono stati in grado di fermare la scia di omicidi che si è venuta a creare ". Commenta. L'uomo scuote il capo a sua volta ed indica il cadavere. 

" Questo ragazzo e le precedenti vittime meritano giustizia! Da soli non possiamo fare nulla, lo sai! ". La donna tuttavia si alza da terra, caricando in una pistola alcuni proiettili. Spinge con energia il caricatore, per poi puntare ad un albero. 

" Avrà giustizia quando avremo preso quella bestia. Perchè la polizia cerca solo un uomo, non un mostro. Spetta a noi trovarlo, e punirlo ". Detto ciò spara un colpo in una direzione precisa. L'albero si incendia mentre una ragazza grida di dolore. La donna le si avvicina sogghignando. " Oh, guarda chi c'è: una giovane Beta ". Commenta. La ragazza la guarda con ira: le zanne bene in vista, gli occhi di un intenso arancio. 

" Bastarda... ". Sibila la fanciulla mentre un acuto dolore al punto in cui ha ricevuto il proiettile la fa gridare e contorcere. La donna si inginocchia per poi afferrarla malamente per i capelli, incurante del suo dolore. 

" Hai una sola occasione per salvarti, ma dovrai cercare di essere convincente e collaborativa ". Sibila. L'altra la guarda con disgusto e tenta di azzannarla, senza successo. 

" Cagna! ". La apostrofa mentre la donna, a quella frase, non può fare a meno che lasciarsi andare ad una fragorosa risata. 

" Chiami me cagna? Proprio tu affibi a me tale epiteto, quando la tua vita è nelle mie mani? ". Chiede, dandole uno schiaffo. " Ora apri bene le orecchie, non lo ripeterò: quel proiettile è d'argento. Per voi altri, l'argento è letale e lo sai, ma voglio offrirti un'occasione per salvarti ". Inizia il discorso mentre l'altra, come un leone in gabbia inizia a dimenarsi e cerca di attaccare in tutti i modi. " Dimmi dov'è lui ". Chiede. La misteriosa donna mostra ancora le zanne in segno di attacco.

" Lui ti farà a pezzi, schifosa cacciatrice ". La donna pare alterarsi e la lancia viso a terra, ponendole sulla schiena un piede per impedirle di reagire e puntandole la pistola pronta a fare fuoco. 

" Non te lo ripeterò: dimmi dov'è lui! Dimmi dov'è il tuo Alpha! ". Le ordina. Lei la guarda con scherno per poi lasciarsi andare ad una lieve risata. 

" Crepa, cacciatrice ". Commenta acida. L'altra si irrita e, a quella risposta carica un colpo pronta a sparare. 

" No! Elsa, non lo fare! ". Fa l'uomo che è rimasto sempre in disparte. Ma uno sparo lo ammutolisce, seguito dal sangue della ragazza che schizza sul viso della donna di nome Elsa e sul suo. Shoccato porta lo sguardo a quest'ultima, non osando guardare il cadavere di colei che ora è tornata ad essere una semplice ragazza di diciassette anni. " Sei impazzita?! ". Grida su tutte le furie. Elsa lo guarda per poi rispondergli. 

" Non ha voluto dirmi dove fosse il suo Alpha, in oltre ci avrebbe uccisi se io non avessi premuto il grilletto. O peggio ". Commenta la donna dalla chioma bionda. Il corvino scuote il capo con enfasi mentre si inginocchia a terra a controllare lo stato dell'altra fanciulla: è davvero morta. " Andiamo, Benjamin! L'ho fatto anche per proteggere te! Cosa sarebbe accaduto se ti avesse attaccato? Tu sei un semplice uomo, non sei un cacciatore, non potevi difenderti! ". Fa come se fosse la cosa più ovvia del mondo la bionda. Il corvino la guarda dritto negli occhi per poi scuotere il capo. 

" Ti rendi conto di ciò che hai fatto con questo gesto? Ti rendi conto o no?! ". Grida alterato mentre si alza. Lei osserva prima il cadavere della vittima, poi quello della sua di vittima. Sospira per poi alzare lo sguardo, puntandolo in quello di colui che si chiama Benjamin,

" Certo che lo so: ho dichiarato guerra a quella bestia ". Sentenzia, mentre l'albero incendiato in precedenza dal proiettile si incenerisce e la bionda si volta per andar via, lasciando l'uomo sconvolto e pieno di domande e timori. 

La serata tra amici prosegue nel migliore dei modi, fino ad arrivare alla conclusione: Allison, Styles, Malia, Jackson, Lidya, Scott e Derek decidono di tornare a casa percorrendo la strada tutti insieme, anche per precauzione dopo i recenti fatti di sangue avvenuti, ed il primo da riaccompagnare è proprio quest'ultimo. Il gruppo giunge di fronte a villa Hale all'una e trenta circa. Il moro si volta verso gli amici, mentre Styles non può fare a meno di osservare la casa con ammirazione. " Wow! Derek, non smetterò mai di invidiarti, abiti in un palazzo più che in una casa! ". Constata il moro. Derek porta una mano dietro alla nuca un pò in imbarazzo, per poi parlare di li a poco.

" Beh, diciamo che è ancora da sistemare al meglio. L'incendio l'aveva quasi completamente distrutta. Ma al momento, è quanto meno abitabile ". Scherza un pò mentre Scott gli da una lieve pacca sulla spalla. 

" Dovrai invitarci prima o poi, a casa tua: non ci hai mai fatto l'onore ". Fa semplicemente. Il moro lo guarda un momento come fosse alla ricerca delle giuste parole, che pare trovare di li a poco. 

" Ecco, diciamo che a mio zio non piace molto ricevere visite. E... ". Scott stà per rispondere, tuttavia una nuova persona fa la sua entrata in scena: nessuno si è reso conto della porta ora aperta della villa, mentre degli occhi praticamente uguali a quelli di Derek lo scrutano piuttosto severamente. 

" Derek, credo di averti dato il tuo orologio quando sei uscito, vero? ". Chiede. Il moro si volta di scatto verso chi ha parlato, in tono piuttosto innervosito. " E ti avevo anche detto che al massimo all'una avresti dovuto essere a casa, no? ". Chiede, per poi finire la frase. " Invece, ora sono l'una e trenta e tu sei ancora fuori. Non ti ricordi forse, che in città c'è un assassino sanguinario che smembra e fa a pezzi i corpi delle sue vittime? Vuoi forse che possa far del male anche a te, o ai tuoi amici? ". Chiede, in apparenza sembra più calmo ma in realtà i suoi occhi bruciano: è veramente arrabbiato e di questo Derek è pienamente consapevole.

" Scusa zio, è che... ". cerca di giustificarsi, ma Lidya si sente in dovere di aiutare l'amico e di toglierlo dagli impicci: in fondo, è perchè hanno chiaccherato così a lungo che hanno fatto tardi, perdendo la cognizione del tempo. Il ragazzo ha ascoltato tutti i suoi problemi e l'ha consigliata, quindi non le sembra giusto che prenda interamente la colpa del ritardo. 

" Non è stata interamente colpa di Derek, signor Hale ". Inizia il discorso la bionda fragola, affiancando l'amico che la guarda sorpreso. " Ci siamo persi in chiacchere, ed abbiamo perso la cognizione del tempo. E' anche colpa mia se ha ritardato ". Cerca di giustificare l'amico, che le sorride grato. Quel sorriso è notato anche da suo zio, che posa poi il suo sguardo di ghiaccio in quello celeste di Lidya. Per un momento regna il più totale silenzio, poi è lui a prendere nuovamente parola. 

" Derek, non mi hai ancora presentato la tua amica ". Commenta solamente, pur mantenendo il suo tono abbastanza severo. L'altro si riscuote: che Lidya sia riuscita ad evitargli di star chiuso in casa per tutto il prossimo mese, come punizione per il ritardo? Balbetta per qualche istante qualche sillaba, per poi prendere parola. 

" Lei è Lidya, una mia compagna di scuola. Loro invece sono Styles, Allison, Malia, Jackson e Scott... ". Indica il gruppo dietro di sè mentre i ragazzi non sanno bene come comportarsi, evidentemente in imbarazzo per la situazione. 

" Lidya... credo che me ne ricorderò ". Commenta solamente suo zio, mentre Derek lo guarda stranito. " Ora sbrigati, entra. Non vorrai far fare tardi ai tuoi amici? ". Chiede. Derek fa cenno di no con il capo per poi salutare tutti i suoi amici con un bacio sulla guancia. Arrivato a Lidya arrossisce vistosamente, cercando di mascherare la cosa salutando con un cenno della mano. Quando il gruppo stà per andare via tuttavia, suo zio si ferma un istante prima di varcare la soglia di casa. " Lidya ". La chiama mentre lei si volta un pò sorpresa. 

" Si? ". Fa solamente la bionda fragola. Derek guarda lo zio in cerca di spiegazioni, lui si volta puntando nuovamente il suo sguardo di ghiaccio in quello di lei. 

" Passa a trovare Derek, qualche volta. E' sempre molto solo, e ho l'impressione che tu gli piaccia molto ". Fa solamente, per poi entrare portando con sè il nipote, ancora sconcertato. Lidya rimane immobile qualche momento, stupita esattamente come il gruppo di amici dietro di lei. 

Derek e suo zio rientrano in casa. Il giovane dalla chioma corvina guarda sorpreso il secondo, che incrocia le braccia contrariato. " Non uscirai mai più di sera, mi sono spiegato? ". Chiede freddo. Derek lo guarda strabiliato per poi scuotere il capo decisamente contrariato.

 " Zio, ho diciannove anni! Non mi puoi recludere in casa solo per un ritardo ". Constata mentre l'altro, spazientito, artiglia con le unghie affilate il divano, conficcando le unghie nel bracciolo. 

" Se ti dico di fare una cosa, la devi fare! Credi che mi diverta a fare la parte del cattivo? No, e lo sai bene: se faccio questo è solo per il tuo bene, non voglio che ti accada nulla di male ". Risponde solamente mentre l'altro gli si avvicina. 

" Ma non posso chiudermi in casa per sempre. In oltre, perchè hai invitato Lidya? Non mi pareva ti piacesse ricevere visite ". Chiede il moro decisamente sospettoso per l'atteggiamento di suo zio. Lui rimane in silenzio per qualche istante, in seguito si decide finalmente a prendere parola. Osserva le sue unghie affilate per poi sospirare pesantemente. 

" Ho notato che la signorina ti piace molto, cosa credi? Non sono stupido ". Sentenzia mentre i suoi occhi si posano sul nipote, scrutandolo come a volerne carpire anche la più piccola reazione. " In effetti è davvero bella ". Commenta. Derek, per qualche assurda ragione al momento ignota pare allarmarsi a questa frase. 

" Ora basta! Non dobbiamo far sapere nulla ai miei amici, non più di quanto sappiano. Nè sull'incendio, nè su altro ". Precisa. Il più grande pianta le unghie nel bracciolo del divano, squarciandolo con una forza che lascia impressionato persino lo stesso nipote.

" Apri bene le orecchie, ragazzo mio: sei tu ad averli coinvolti! Io ti avevo detto chiaramente di non avvicinarti troppo alle persone, ma tu non mi hai dato retta. Se capiterà loro qualcosa, sarà solamente a causa della tua insensatezza! ". Vedendo lo sguardo stravolto del nipote si calma un pò, per poi proseguire. " Quella ragazza ti piace, no? Semplicemente, se sarà qui correrà meno rischi che le possa accadere qualcosa di spiacevole. Tipo incontrare quell'assassino. Dopo tutto, non voglio vedere il mio nipotino adorato soffrire, ti pare? ". Chiede. Gli occhi di Derek si tingono improvvisamente di un giallo intenso, segno che è evidentemente arrabbiato. 

" Non mi piace questo tono, nè come stai parlando dei miei amici, o di Lidya. Cos'hai in mente? ". Chiede. L'altro gli si avvicina velocemente, puntando le unghie affilate al viso del giovane ma fermandosi poco prima di fargli davvero male. 

" Niente! Lo sai, no? Non posso fare niente, anche se volessi ormai non potrei fare più assolutamente nulla! Io sto solo cercando di proteggere te e i tuoi stupidi amici da una belva sanguinaria, come non sono riuscito a fare con mio fratello a suo tempo, durante quel maledetto incendio. O con i miei figli ". Precisa. Derek mostra a sua volta le zanne affilate, credendo di essere attaccato da un momento all'altro e come se avesse dimenticato: suo zio non costituisce un pericolo, non più ormai. 

" Hai ragione, scusami ". Fa solamente il moro, ritirando le zanne e mentre i suoi occhi tornano azzurri. " Vado a dormire, ho piuttosto sonno ". Comemnta solamente il moro mentre si avvia alle scale. Suo zio rimane fermo qualche istante, notando lo squarcio che ha creato sul bracciolo del divano e guardando le sue unghie affilate. In seguito osserva una vecchia foto posta su un tavolino: una bella donna assieme ad un neonato, al suo fianco un'altra donna e due bambini. Chi siano, non è ancora dato saperlo. 


Salve amici cari, come state? Eccoci qua con il capitolo due, dove fanno la loro comparsa anche Elsa e Benjamin: chi saranno? La donna pare essere una cacciatrice, lui un semplice uomo senza nessuna abilità. Abbiamo in oltre visto la donna eseguire la sentenza a morte di una Beta, dopo che questa si è rifiutata di confessare dove si trova il suo Alpha. Sconvolto, Benjamin le ha detto che in questo modo lei ha dichiarato guerra. Cosa avverrà adesso? Ci saranno altri omicidi? Saranno coinvolti anche gli amici di Derek, del quale nel frattempo ha fatto la comparsa anche lo zio? Zio che pare essere stato colpito da Lidya, tanto da invitarla a tornare a trovare Derek. In seguito assistiamo alla discussione tra i due, che quasi arrivano alle mani fermandosi poi in tempo. Derek non pare fino in fondo convinto della buona fede di suo zio, che intanto ha osservato una misteriosa foto con due donne e tre bimbi: chi saranno mai? Saranno anche loro degli Hale, morti nell'incendio? Lo sapremo molto presto! Continuate a seguirmi, e se vi va a lasciare pareri! Un bacio, alla prossima!

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Capitolo 3
*** Eyes to eyes ***


Molti anni prima degli eventi, in una cittadina sud-occidentale tedesca.

Un giovane uomo dalla chioma corvina entra nella stanza: l'immenso salone che pare ricordare quello degli antichi palazzi dei Re è illuminato dalla luce emessa dallo sfarzoso lampadario, fuori è oramai notte fonda e la luna, non ancora del tutto piena, brilla sovrana in quel cielo che pare quasi essere privo di stelle. L'uomo raggiunge una poltrona sulla quale solo ora si può notare, è seduto qualcun altro: i suoi occhi blu fissano la luna al di là della finestra, la sua espressione fredda non trasmette nessun sentimento e lo fa sembrare quasi del tutto apatico. " Fratello mio ". L ochiama il corvino attirando così la sua attenzione. L'altro si sente chiamare, così volge lo sguardo verso colui che ora tiene tra le braccia qualcosa che da prima non riesce ad identificare. Poi lo avverte: percepisce il suo odore anche se gli è ancora piuttosto lontano. 

" Vattene via. Porta via quella cosa dalla mia vista ". Commenta solamente e con un disprezzo raggelante colui che sembra il più grande. Il corvino lo guarda sconvolto dalla sua reazione, poi osserva ciò che tiene in braccio: è un bambino nato da pochissimo tempo, forse nemmeno da qualche ora. Gli occhi del piccolo brillano di un rosso intenso ed osserva il moro un pò smarrito, non capendo cosa stia succedendo. 

" Fratello, ti imploro di sentir ragione: questo bambino è tuo figlio, non ha altri che te. Perchè non vuoi prenderti cura di lui? Sai bene che se Katherine lo portasse con sè, la sua famiglia lo ucciderebbe ". Il bimbo emette alcuni vagiti mentre il ragazzo lo culla dolcemente, facendolo quietare. " shhh... tranquillo piccolino, non ti succederà nulla ". Sussurra: ama quella creatura dal momento in cui lo ha aiutato a venire al mondo, dopo che la madre si è presentata da lui implorando il suo aiuto. 

" Che ne facciano ciò che vogliono: quel parassita non è affar mio, men che meno la sua sorte ". Risponde freddo il maggiore. Il fratello punta i suoi occhi celesti su di lui mentre l'altro prosegue nel suo discorso. " Nove mesi: hai provato per nove mesi a convincermi del miracolo, a convincermi che questo bambino era una benedizione. Che era così raro, così speciale: un lupo Alpha che trasmette il suo potere al suo bambino, la nascita di un nuovo leader. Così dicevi, me lo ricordo bene ". Commenta poi. Il moro scuote il capo e guarda quella creatura: se fosse suo figlio lo amerebbe più della sua stessa vita, farebbe l'impossibile per proteggerlo! Suo fratello invece lo ha definito un parassita. Come può parlare in questo modo di una creatura generata da lui? Di sangue del suo sangue! 

" E lo penso ancora: tutti gli Alpha, prima o poi, devono cedere il proprio potere ad un altro del loro branco. Al Beta più forte spetterà il titolo di nuovo leader, a meno che l'Alpha non venga ucciso prima. In tal caso, il potere passerà a chi lo ha ucciso, queste sono le nostre leggi. Ma pensaci: non è una cosa meravigliosa che sia proprio tuo figlio ad ereditare il tuo immenso potere? Guiderà il tuo branco, così come Derek guiderà un giorno il mio. Sarete uniti, avrete un legame inscindibile: il legame di sangue e quello del vostro potere ". Spiega. " Anche i nostri fratelli e le nostre sorelle lo hanno accolto con gioia, perchè tu no? Sei suo padre! Dovresti amarlo e proteggerlo! ". Fa poi il minore, incapace di trattenere i suoi pensieri. L'altro getta una sedia contro la parete dopo averla artigliata, disintegrandola all'istante. A velocità sorprendente si avvicina al due, ponendo la mano artigliata sul viso del piccolo seppur senza neppure sfiorarlo, i suoi occhi ora rossi brillano di una folle ira. 

" L'unica cosa che desidero da questo parassita, è che mi restituisca ciò che mi ha rubato: i miei interi poteri. Ecco ciò che voglio, Isaak! Non avrei mai dovuto permettere che Katherine portasse a termine la gravidanza, non avrei mai dovuto permetterle di dare alla luce quest'essere che tu definisci mio figlio. Io, lo definisco solamente un ladro. E no: non è bello, un Alpha che perde il suo potere che lentamente passa ad un altro. Potrà essere un miracolo per te, ma per me è una condanna ". Sibila su tutte le furie ed osservando con ira la creatura, mentre questi sente l'odio del padre e scoppia in lacrime. " Fallo smettere, o ti assicuro che la sua fine arriverà prima della prossima luna piena ". Minaccia in fine l'Alpha. Isaak lo guarda agghiacciato dalla sua reazione, indietreggiando istintivamente e tenendo a sè il piccolo che, sentendo una figura positiva accanto a sè si aggrappa alla sua camicia e lentamente si quieta.

" La prossima luna piena? Ma cosa intendi dire? ". Chiede sconvolto, anche se forse ha già capito cosa voglia fare il fratello. 

" La prossima, sarà la prima ed unica luna piena che quell'essere vedrà: lo ucciderò e mi approprierò nuovamente dei poteri che mi ha rubato venendo al mondo. Tornerò ad essere l'Alpha temuto e rispettato che sono sempre stato, nessuno oserà mai mettere in dubbio la mia autorità e sarò il leader del mio branco ancora per molte, moltissime lune ". Commenta. Isaak sgrana gli occhi stupefatto per poi scuotere il capo.

" No! Non ti permetterò di fare una cosa simile a mio nipote, non mi importa se sei mio fratello e sei più forte di me! Anche io ho un branco, e se servirà farò di tutto per contrastarti e proteggere questa creatura innocente, che ha il solo torto di avere un padre abominevole come te! E sono certo che anche i nostri fratelli e sorelle saranno dalla mia parte, per ciò sta attento a te! ". Non riesce a trattenersi il moro. L'altro non dice una parola ma i suoi occhi continuano a brillare di quella luce rossa ed omicida.

" Non sfidarmi, Isaak: non sfidarmi, o te ne pentirai amaramente ". Commenta solamente il maggiore, poi il buio assoluto. 

Il proprietario di tali ricordi apre di scatto gli occhi, illuminati di una luce rossa tipica di coloro che appartengono al suo " rango ": gli Alpha. Non sembra essere per nulla turbato, in fin dei conti quei ricordi per lui non rappresentano assolutamente niente, nemmeno pensando al seguito ed a come evolvero le cose per lui, Isaac ed il piccolo all'epoca appena venuto alla luce. Si avvicina alla finestra mentre il suo sorriso cinico si trasforma in un crudele ghigno, che mette in mostra le sue affilatissime zanne mentre la sua mano artigliata lascia dei graffi sul vetro. " E' ora di andare a caccia ". Commenta semplicemente, mentre la luna piena risplende sovrana nel cielo.

Lidya ed il suo gruppo di amici è a casa di Allison, ed ora stanno guardando un film: avrebbero voluto uscire ma, a causa dei recenti fatti di sangue che hanno sconvolto la cittadina i genitori della ragazza non le hanno consentito di uscire. Allison avrebbe voluto che almeno i suoi amici si divertissero ed uscissero, ma Lidya esordì dicendo che, se i suoi non avevano nulla da obiettare, potevano restare a casa sua per un pò per tenerle compagnia. I coniugi acconsentirono volentieri al compromesso, così ora gli amici sono riuniti nella stanza della mora ad osservare lo schermo televisivo. Una scena particolarmente cruenta fa sussultare Lidya, che istintivamente si aggrappa al braccio di Derek, il quale pur di presenziare all'incontro ha deciso di fuggire di nascosto dalla sua stanza, in quanto è sicuro che suo zio non gli avrebbe mai concesso il permesso di uscire. Il moro arrossisce vistosamente per poi posare la propria mano su quella dell'amica. " Tranquilla, è passato ". Sorride, notando la scena che tanto ha spaventato l'amica: il film parla di licantropi, ed in quel momento l'antagonista ha azzannato violentemente la gola della fanciulla protagonista, ora riversa a terra sanguinante. Lidya sbatte le palpebre un paio di volte per poi annuire, portando una mano accanto al cuore: cos'è questa sinistra sensazione che, seppur per un momento, ha percepito in tutto il suo essere? Non le è dato saperlo, per il momento. 

" Scusate, mi sono spaventata con nulla ". Sdrammatizza, ridendo un pò. Scott ride a sua volta per poi scherzare. 

" oh si! Io sono il lupo cattivo e vengo a morderti, su quel candido e grazioso collo ". Ride mentre si avventa sull'amica, facendole il solletico. Lei ride allegramente, dimenticando totalmente la scena paurosa che, non sa come mai, l'ha turbata particolarmente. Non sa spiegarsi come mai, ma è come se qualcosa in lei avesse cercato di avvertirla di chissà che cosa. In quel momento la signora Huber bussa alla porta e, una volta ottenuto il permesso entra nella stanza con un sorriso. 

" Allison, tesoro si è fatto piuttosto tardi: non credi sia meglio che riaccompagnamo a casa i tuoi amici? ". Chiede. Allison osserva l'ora, in effetti già molto tarda. Annuisce alzandosi, seguita da tutti gli altri. Styles osserva la signora Huber per poi ringraziarla cordialmente. 

" Grazie per la sua ospitalità, signora Huber ". Ringrazia, ed il suo esempio è seguito dagli amici. La donna sorride cordiale per poi avvicinarsi proprio a Styles. 

" Mi raccomando ragazzo, ti aspetto qui per cena una serata di queste. Io e mio marito saremmo entusiasti di conoscere il giovane che ha rapito il cuore della nostra Allison ". Fa un occhiolino mentre la figlia arrossisce vistosamente, in imbarazzo. 

" Ma mamma! ". Fa semplicemente, tutta rossa in viso. Styles rimane un pò imbarazzato e spiazzato per poi annuire. 

" Oh.. certtamente, signora Huber! Sarà un piacere ". Fa solamente il moro, portando una mano dietro al capo. 

" Tranquilla mamma, se mi lasci prendere la tua auto accompagnerò io a casa i miei amici ". Allison rassicura la madre che, sentendo le parole della figlia, annuisce con il capo. 

" Mi raccomando, se avete bisogno di qualsiasi cosa, se accade qualcosa fuori dall'ordinario, chiamate immediatamente me o mio marito ". Raccomanda. Il gruppo annuisce e, dopo alcuni minuti sono insieme ad Allison in auto. La donna è invece rimasta da sola in camera della figlia. Sta per uscire ma una sgradevole sensazione la persuade a rimanere. Si guarda attorno per poi voltarsi di scatto, sussultando: qualcuno è entrato in camera, non sa dire come. Probabilmente pensa, dalla finestra aperta seppur sembri così strano: non ha sentito alcun movimento fuori dall'ordinario, nè fuori di casa nè quando quella persona vi si è introdotta. " Cosa ci fai tu qui? ". Chiede in tono gelido. La misteriosa persona esce finalmente dall'ombra capendo di essere stato riconosciuto: i suoi occhi sembrano bruciare d'ira. 

" Avresti dovuto mandarlo a casa subito, non trattenerlo in casa tua: sai bene che non mi piace che si avvicini agli estranei, nè che stringa troppi legami ". Sibila infuriato. Jacqueline Huber lo osserva a sua volta con uno sguardo che trasmette un pizzico d'ira.

" Non potevo e non volevo cacciarlo fuori di casa: ci pensi già tu a farlo sentire un emarginato. Dovresti permettergli di vivere come un ragazzo della sua età, non come fosse un carcerato ". Commenta. L'altro non sembra affatto contento della risposta ricevuta: si avvicina alla donna con velocità sorprendente, gettando la sedia che stava alla scrivania di Allison di lato. 

" Non mi provocare, Jacqueline. Non mi diverto ad essere il cattivo della situazione, ma sai benissimo che, per il bene di Derek, è necessario che mi comporti così ". Non si dilunga ulteriormente nel discorso e la donna, nonostante il suo scatto d'ira, non pare intimorirsi e lo affronta.

" Altrimenti? Cosa succederebbe se provocassi il grande Peter Hale? ". Chiede con un pizzico d'ironia mal celata la donna, rivelando che colui che ha di fronte è niente poco di meno che Peter Hale, lo zio di Derek. Come si conoscano non è dato saperlo, la cosa certa è che la risposta non gli piace per nulla. Avvicina una mano al viso della donna come a volerla artigliare, l'altra al collo. Ma si ferma poco prima di stringere la presa mentre lei non pare intimorita dal suo gesto. " Fallo, se hai il coraggio! Fallo, colpiscimi! ". Sembra conoscerlo da molto tempo a giudicare da come parla. Lui si limita a fissarla infuriato per poi prendere parola. 

" Sei fortunata, non ti posso fare nulla e tu lo sai bene. Ma ti avverto: se succede qualcosa a mio nipote, giuro che ti ammazzo con le mie mani ". Sembra che le sue minacce siano reali, non c'è che dire. " Non voglio che tu gli stia vicina, e non voglio più che frequenti questa casa. Specalmente nelle notti in cui c'è la luna piena ". Specifica. Jacqueline riprende a respirare normalmente dopo che, seppur per un secondo ed a causa della sorpresa o forse, dello spavento, il suo cuore aveva accelerato i battiti temendo che sarebbe finita peggio. 

" Allora, hai apito anche tu che dietro a questi omicidi c'è ben altro che un semplice serial killer psicopatico... ". Lascia la frase a metà la donna, per poi proseguire di li a poco. " C'è un Alpha, Peter. C'è un Alpha che va in giro per il nostro paese a seminare terrore e dilania i corpi dei nostri ragazzi. Io non sono nemica di Derek, voglio solo proteggere lui, mia figlia ed i loro amici, nulla di più ". Commenta la donna mentre lui, a quelle parole decide di risponderle di li a poco.

" Certo, come la tua cara sorellina? Elsa, corretto? ". Chiede, per poi proseguire la sua frase. " Quella pazza che ancora oggi, non ha accettato la morte di vostra sorella maggiore e grida vendetta ad ogni notte di luna piena. Quella pazza che sta sterminando buona parte dei miei simili ". Afferra il collo della mora e stringe leggermente la presa, per poi proseguire il suo discorso. " Io ti avverto per l'ultima volta: tu, tua sorella e tutta la tua famiglia dovete stare lontani da mio nipote. Se è vero che un Alpha si aggira per il paese, sarò io ad agire di conseguenza ed a protegegre Derek. Non mi serve il tuo aiuto ". La donna fa per reagire: di questo passo finirà per soffocarla! Ma il rumore di una pistola pronta a sparare fa zittire sia la donna che lo zio di Derek. Un uomo gli punta un'arma, dopo aver inserito al suo interno dei proiettili. 

" Lascia mia moglie, Peter. O ti giuro che non esiterò a riempirti di proiettili ". Le sue minacce sono reali, senza dubbio. L'altro non pare intimorirsi mentre la donna prende parola.

" Ralph, ti prego! Va tutto bene, non è necessario litigare ". E guarda l'altro come a dirgli che farebbe bene a lasciarla libera, cosa che accade di li a poco. La donna cade in ginocchio mentre i due uomini si guardano: la tensione si può percepire sin da subito. 

" Cosa ci fai qui? ". Chiede gelidamente l'uomo dalla chioma corvina. L'altro lo guarda con noncuranza, per poi assumere un'espressione seria. 

" Sono solo passato per avevrtire te, tua moglie e tua cognata, che sicuramente sarà in contatto con voi: dovete stare lontani da me e Derek. Se è vero che c'è un Alpha che sta seminando il terrore nella città, penserò io a proteggere mio nipote ". Ma Ralph non abbassa l'arma e mantiene lo sguardo in quello dell'altro. 

" E chi protegegrà Derek ed i suoi amici da te, eh? No, Peter Hale: non mi fido di te. Ti togleirò questa maschera quanto prima ". Detto ciò spara un proiettile: non è letale ma ferisce Peter al braccio. Jacqueline grida spaventata, Peter cade in ginocchio colto di sorpresa, tenendosi una mano sul punto dolorante. 

" Brutto bastardo... ". Sibila alterato e sanguinando. L'altro lo guarda gelidamente per poi prendere parola, riponendo nel fodero la sua pistola. 

" Staremo a vedere ". Commenta solamente mentre si affianca alla moglie. L'altro lo guarda mentre nei suoi occhi, per un solo istante, passa una luce rossa che Ralph nota subito. La ferita inizia a guarire lentamente ed il proiettile viene espulso come nulla fosse. 

" Troverò io l'Alpha: voi non vi dovete impicciare, queste cose non vi riguardano. Non stavolta ". Detto ciò lo zio di Derek se ne va, saltando dalla finestra esattamente da dov'è giunto. Ralph abbraccia la moglie ma il suo sguardo rimane puntato sulla finestra. 

" Jacqueline, dobbiamo assolutamente proteggere nostra figlia ed i suoi amici ". La guarda mentre lei ricambia spaventata.

" Oh no, non dirmi che... ". Ma l'uomo la osserva per un altro istante per poi annuire mestamente. 

" Purtroppo, si: l'assassino ha mietuto un'altra vittima, Elsa me ne ha informato proprio in questo momento. Per questo ero salito a cercarti, quando ho percepito la presenza di quell'uomo ". Racconta. La moglie annuisce per poi stringersi maggiormente a lui.

" Come mai questo Alpha sarà così aggressivo? Di solito, i lupi non uccidono senza motivo, ma per lui è diverso: sembra che gli piaccia uccidere e distruggere i corpi delle sue vittime. Che ne pensi? ". Chiede. L'uomo scuote il capo per poi prendere parola di li a poco.

" Non lo so, ma è ciò che intendo scoprire al più presto: lo prenderemo. E gli faremo pagare i suoi crimini, uno ad uno ". Pare essere molto determinato, non sapendo che la sua " preda " è più vicina alla figlia di ciò che immagina.

Allison ed i suoi amici sono in viaggio verso casa di Derek, per ricondurr eil ragazzo a casa per primo. Tuttavia, non si accorgono che un paio di occhi rossi li stanno osservando da un pò di tempo e che una creatura li stà seguendo ad una velocità sorprendente. 
Il gruppo giunge di fronte a casa di Derek. Il ragazzo stà per ringraziare tutti per la serata, ma improvvisamente un rumore fa sussultare tutti quanti: delle fronde di albero si sono mosse seppur non ci fosse vento. " Cos'è stato? ". Chiede allarmata Allison. Derek si guarda intorno per poi avanzare, dietro di lui Lidya che si aggrappa spaventata al suo braccio. 

" Non andare, è pericoloso ". Lo ammonisce, notando che si stà dirigendo verso il punto in cui hanno avvertito i movimenti sospetti. Il ragazzo tuttavia le fa cenno di tacere, avanzando. La bionda fragola decide di seguirlo, non volendolo lasciare solo. Anche gli altri seguono ben presto il loro esempio e, quasi senza rendersene conto, si ritrovano nel bel mezzo della foresta nera. 

" Jason, restami vicino! Ho così paura... ". Mormora Malia mentre il fidanzato la stringe a sè per poi guardare Derek. 

" Derek... ". Lo chiama. Il ragazzo gli fa cenno di restare in silenzio, ma non fa in tempo a dire nulla perchè Allison grida spaventata: tutti si voltano nella direzione in cui la fanciulla sta guardando e rimangono agghiacciati. 

" E' lui! E' lui, è il killer! ". Fa Scott che, preso dal panico, arretra fino a cadere a terra. Due occhi rossi scrutano i presenti, un potente ruggito poi un balzo: Lidya cade a terra a causa dell'urto mentre Scott sente degli artigli puntati al suo collo. Poi un grido si espande in tutta la foresta nera mentre delle gocce di sangue volano sull'erba e sul tronco retrostante. 



Salve amici, come va? Eccoci qui al capitolo tre, cosa ne pensate? Da prima assistiamo ad un flashback: un uomo che porta il cognome Hale rifiuta il suo stesso figlio, mentre il fratello cerca in tutti i modi di fargli cambiare opinione. Chi sarà mai stato costui? E chi sarà l'Alpha che stà terrorizzando tutta la cittadina tedesca? Quale sarà il suo vero scopo? Intanto vediamo un dialogo tra Jacqueline Huber e Peter Hale: come mai si conosceranno? Come fa lo zio di Derek a conoscere i genitori di Allison, che sembrano legati alla misteriosa Katherine del flashback? In fine vediamo i ragazzi venire aggrediti dal killer, o meglio dall'Alpha. Cosa sarà mai accaduto? Aspettate il capitolo quattro e lo saprete! Vi aspetto con le vostre recensioni, un abbraccio!  

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Capitolo 4
*** L'Alpha ***


Ralph Huber e la moglie sono insieme: la donna osserva attentamente l'uomo che, di li a poco, prende parola. " Mi spieghi cosa diamine ci faceva quell'uomo nella camera di nostra figlia? ". Chiede: seppur il tono paia essere calmo è in realtà furioso. La moglie sospira pesantemente mentre porta una mano al collo, esattamente dove Peter l'ha afferrata e dove ora iniziano a comparire dei lividi. 

" Sembrava solo essere preoccupato per suo nipote ". Spiega la mora. Ralph scuote il capo per poi fare un ampio gesto con la mano, piuttosto esasperato. 

" Ah, lui è preoccupato? Ma se lo sta facendo vivere come un carcerato, costringendolo a fuggire di casa. E non sto parlando solamente di questo periodo, Jacqueline. Sai bene che, anche quando era molto piccolo, Derek usciva molto raramente se non mai ". Fa solamente ma senza andare nei dettagli, non per il momento almeno. La moglie scuote il capo mentre avvolge un foulard attorno al collo: non vuole assolutamente che la figlia, rincasando, noti quei segni e faccia domande in merito, oltre tutto mettendola in allarme inutilmente.

" Può darsi che, dopo la scomparsa del fratello quando il piccolo aveva solamente poco tempo di vita, si senta un pò come il padre di Derek e lo voglia proteggere. Certo, in modo forse esagerato, ma in fondo chi siamo noi per biasimarlo? ". Chiede mentre Ralph spalanca gli occhi, incredulo.

" Lo stai difendendo? ". Chiede mentre fa un gesto per indicare la finestra, avvicinandosi con enfasi ad essa. " Quell'uomo ti ha appena aggredita, e tu lo stai difendendo? Jacqueline! ". La ammonisce mentre la moglie si alza dalla sedia e lo raggiunge, facendo alcuni passi in sua direzione.

" Ti sto solo dicendo che, se il figlio di Katherine fosse ancora in vita, anche io mi sentirei un pò come sua madre e lo proteggerei, forse anche esagerando. Può essere che anche lui, dopo la scomparsa del fratello, abbia paura che accada qualcosa a suo nipote e lo voglia solamente proteggere, no? ". Chiede. Ralph si calma dopo aver sbuffato pesantemente. Si avvicina alla moglie per poi prenderla tra le braccia, stringendola a sè.

" Tesoro, io capisco ciò che dici ma non puoi paragonarti a quell'uomo. Se il figlio di Katherine fosse vivo, avrebbe sicuramente vissuto un'infanzia serena e piena d'amore, così come la sua adolescenza ed il resto della sua vita. Negli occhi di Derek, invece... ". Si ferma un momento per poi riprendere parola di li a poco. " Ecco, negli occhi di quel giovane ho visto un velo di tristezza, seppur tenti di celarla dietro quel sorriso cordiale. Non so, forse sarò io che mi sto immaginando tutto o forse, più semplicemente, è dalla morte della madre che... ". Smette subito di parlare: dei passi lo distraggono, dei passi di qualcuno che sta salendo le scale. Ralph afferra la pistola dal fodero e si pone di fronte alla moglie, come se si aspettasse chissà quale brutta sorpresa ed avendo capito che non si tratta dell'andatura di Allison. Qualcuno apre la porta, l'uomo è pronto a sparare. Una sagoma, uno sparo ed un grido. 

Il proiettile fora la ringhiera retrostante mentre la donna dalla chioma bionda osserva sbigottita il moro. " Ralph! ". Lo ammonisce emntre il suo respiro torna regolare: si è spaventata seppur per un istante, temendo di essere colpita da quel proiettile. " Cielo, se mi accogli così credo sarà l'ultima volta che ci vedremo! ". Fa solamente la bionda. Jacqueline la guarda per poi avvicinarsi, felice.

" Elsa, sorella! ". Fa semplicemente. La bionda sorride a sua volta come se nulla fosse accaduto, per poi abbracciare con trasporto la mora. 

" Sorella mia! ". La stringe a sè mentre Ralph sospira pesantemente, riponendo la propria arma nel fodero.

" Ti chiedo scusa, ma dopo la serata di stasera temevo brutte sorprese ". Si scusa con la cognata. La donna annuisce ma, nel sentire le parole del cognato lo osserva dritto negli occhi divenendo seria. 

" Che intendi con " dopo questa sera "? Cos'è successo? ". Chiede. Jacqueline guarda il marito con disapprovazione: avrebbe potuto evitare di far parola con Elsa di questa storia. 

" Ecco, non è successo nulla di che, e... ". Ma le parole dell'uomo la interrompono subito, prima che la madre di Allison possa sviare il discorso. 

" Peter Hale è stato qui, minacciando mia moglie ed intimandoci di stare lontani da lui e da Derek. Il messaggio valeva anche per te: pare odiarti per cil che hai fatto alcune notti fa ". Fa severo il padre di Allison, per poi riprendere parola. " Elsa, non avresti dovuto uccidere quella Beta senza alcuna ragione: cosa sarebbe accaduto se ti fossi trovata di fronte al suo Alpha e ti avesse aggredita? ". Chiede. Ma nello sguardo di Elsa passa una scintilla d'ira mentre prende parola. 

" Loro hanno ucciso Katherine, Ralph! E non solo lei: cerca di ricordare che, in tutto questo, un bambino innocente ci ha rimesso. Quelle belve si uccidono l'un l'altro per il potere, non hanno pietà neppure per i loro stessi Omega, i loro cuccioli! Quindi spiegami, perchè mai dovrei provarne io? ". Chiede mentre, innervosito, Ralph alza il tono di voce. 

" Perchè? Me lo chiedi pure? Sai o no chi sono gli Hale? ". Chiede. Ma la donna scuote ancora una volta il capo per poi riprendere parola di li a poco.

" Si! Si, lo so: una famiglia che si è distrutta con le sue stesse mani, proprio a causa del potere! Quella notte, furono i soli responsabili della loro sorte così come, otto anni prima di quei tragici eventi, lo furono della sorte di mio nipote! Non mi fermerò, Ralph: troverò l'Alpha che si aggira in città, e se è come penso... ". Afferra la propria pistola, carica di proiettili alla Luparia. "... lo ucciderò con queste mie mani ". Sentenzia. Poi un ululato fa sussultare i tre.

Lidya grida spaventata per poi trascinarsi accanto a Scott. Il giovane ha una brutta ferita alla spalla: infatti era stato precedentemente artigliato al collo ma, in un momento di lucidità dalla paura che lo dominava, è in fine riuscito a sgattaiolare di lato poco prima che la creatura - se così lo può definire - che lo ha aggredito gli squarciasse la gola. Il bruno sanguina copiosamente dalla ferita e la ragazza lo soccorre, allarmata. " Scott! Scott, cosa ti ha fatto?! ". Grida spaventata mentre, nel frattempo, Allison afferra il cellulare. 

" Chiamo i miei genitori! ". Fa semplicemente mentre Derek si guarda attorno. 

" Ma dov'è mio zio? Dovrebbe aver sentito il baccano, perchè non arriva? ". Chiede più a sè stesso mentre Allison si sorprende: osno nel belmezzo della foresta, come potrebbe lo zio di Derek essersi accorto di qualcosa? Trafelata fa per comporre il numero del padre ma, accorgendosi delle sue intenzioni il misterioso killer le afferr auna mano tra le proprie, artigliate come quelle di un lupo. Allison lo guarda e rimane agghiacciata: non sta sognando. Ha visto i suoi occhi rosso scarlatto, ha visto le sue affilate zanne. La mano le duole: se non gliel'ha rotta poco manca, pensa la mora dai quali occhi iniziano a scendere le lacrime. Styles sta per avventarsi sul " mostro " del quale nota le sembianze: no, non pare un uomo normale ma neppure un animale! Sta su due zampe, perchè è sicuro che di zampe si trattino. Ma non è un animale che lui abbia visto in precedenza e, purtroppo per lui, la paura lo immobilizza atterrendolo sul posto. 

" Lasciala andare, brutto mostro!! ". Grida improvvisamente una voce femminile: Lidya si è alzata da terra dopo aver lasciato Scott alle cure di Jason e Malia, che si abbracciano preoccupati per sè stessi e per l'amica. Il grido della bionda fragola sembra distrarre la creatura: getta malamente Allison lontana. Derek se ne accorge ma, nel cercare di afferrarla, ottiene solo che la mora gli voli rovinosamente addosso. La abbraccia per tranquillizzarla ma, in quel momento, nota che il killer si sta avvicinando a Lidya. La fanciulla trema spaventata: che ne sarà di lei? Ha avuto coraggio sin ora, ha protetto l'amica ma chi proteggerà lei? 

" Lidya! ". Derek fa per raggiungerla ma, accorgendosi dell'intromissione del moro la creatura lo allontana, scagliandolo con un solo gesto della mano contro l'albero. poi la sua attenzione si sposta nuovamente sulla fanciulla che, indietreggiando finisce senza accorgersene con le spalle contro un albero. Terrorizzata chiude gli occhi temendo che la sua fine sia vicina. Tutto ciò che i suoi sensi rimanenti le fanno percepire è da prima un respiro che si sposta dal suo viso al suo collo, come se qualcuno la stesse annusando. Poi degli artigli che la afferrano seppur non sia per uccidere, ma per immobilizzarla, dal collo. Le lacrime cadono incontrollate dagli occhi della fanciulla mentre, nel frattempo, Jason si avvicina ad Allison per sincerarsi che stia bene e Malia controlla le condizioni di Derek. Scott, pur essendo ancora ferito alla spalla si precipita in direzione della creatura. 

" Maledetto, lasciala stare! ". Fa solamente, furioso: non gli importa se verrà eliminato, ma deve proteggere Lidya. La stessa Lidya il quale cuore ha acelerato mostruosamente i battiti. La creatura continua ad odorarla come fosse la sua preda. 

" Non... non farmi del male... ". Mormora terrorizzata la ragazza mentre colui che l'ha imprigionata tra quell'albero e sè continua ad annusarla, in particolar modo pare interessato al suo collo. 

" Ma che sta facendo...? ". Sussurra sconvolto Styles mentre Derek pare piuttosto perplesso. 

" Dobbiamo salvare Lidya: quella creatura non è umana ". Sentenzia. Styles sta per porre un'altra domanda ma un proiettile alla luparia colpisce l'albero a cui Lidya è imprigionata. Disturbato da tale intromissione colui che le sta davanti la afferra, cercando di portarla via con sè. 

" Mostro! Lascia stare quella ragazza! ". La voce della donna dalla chioma bionda riecheggia nella notte mentre un secondo proiettile ferisce di striscio l'aggressore. Questi, colto di sorpresa lascia cadere a terra Lidya e scompare nella foresta. La donna lo segue per un tratto. " Vigliacco! ". Grida, capendo che la preda le è ormai sfuggita. Di li a poco anche i coniugi Huber giungono sul posto mentre Elsa va dai ragazzi. " State bene? Vi ha fatto del male? ". Chiede per poi raggiungere Lidya. " Tutto a posto? ". Le chiede. La fanciulla annuisce per poi scoppiare in lacrime, shoccata. Elsa la prende tra le braccia per confortarla. " Shhh... va tutto bene, è finita ". Fa mentre le accarezza i capelli per tranquillizzarla. Jacqueline soccorre Allison e Styles mentre Ralph si occupa di Derek, Scotto, Jason e Malia.

" Abbiamo pensato di seguirvi, quando siete usciti: temevamo aveste incontrato l'assassino, per questo non ci siamo fidati a farvi andare da soli. E a quanto pare, avevamo ragione ". Spiega Jacqueline. Derek pare un pò diffidente ed osserva Elsa, tra le quali braccia una scomnvolta Lidya si sta lentamente calmando. 

" Quello era un proiettile alla Luparia, non è vero? ". Chiede. Elsa lo guarda un istante mentre il moro ricambia il suo sguardo.

" E' così, si. E tu, suppongo sia il nipote di Peter Hale, Derek ". Fa solamente e senza dilungarsi oltre. Derek annuisce senza chiedere spiegazioni sul come la donna conosca suo zio, per poi prendere parola di li a poco. 

" Quell'essere non era un uomo normale, e sono sicuro che lei lo sapesse ancor prima di giungere qui: ho indovinato? ". Chiede mentre Elsa annuisce. 

" E' così, ma non è questo il punto: mi interessa sol osapere se state tutti bene e se vi ha fatto qualcosa. Se vi ha morso, o... ". Ma Derek scuote il capo. 

" Allison necessita di cure alla mano, credo sia rotta, Scott ha una ferita alla spalla provocata dagli artigli di quel mostro. E Lidya... ". Guarda l'amica, la quale è stata presa tra le braccia da Scott.

" Non era un mostro, Derek. Non un mostro comune: quell'essere era un Alpha, un lupo mannaro ". Le parole di Elsa gettano gli altri nello sbigottimento, tutti ma non Derek anche se il motivo è ancora ignoto. " Ascolta, non è mia intenzione rivangare il passato, ma... ". Derek la interrompe con un cenno della mano per poi prendere a sua volta parola. 

" Perchè un Alpha dovrebbe fare tutto questo? Trucidare dei giovani ragazzi, non è l'agire ripico dei lupi mannari: loro attaccano sol o per difesa o per necessità ". Lidya guarda l'amico sbigottita: come conosce tutte queste cose? Ed in oltre, cos'ha appena detto Elsa? Ha detto che chi li ha aggrediti sarebbe stato un licantropo? 

" Scusate! ". Fa ad un certo punto Styles mentre prende tra le braccia Allison, la cui mano è ancora dolorante. " Ma perchè a questo Alpha sembrava interessare particolarmente Lidya? ". Chiede mentre Derek riflette per poi lasciare che sia Jason a prendere parola. 

" E' vero, l'ho notato anche io: quando l'ha immobilizzata all'albero avrebbe potuto ucciderla con un sol colpo, ma non l'ha fatto. Ha preferito... annusarla insistentemente, ecco ". Mormora un pò perplesso il biondo cenere. Elsa sbarra gli occhi qualche istante per poi interrogare il ragazzo. 

" Annusarla? Sei sicuro? ". Chiede mentre anche Lidya conferma, asciugandosi le lacrime.

" E' vero, si è limitato ad annusarmi e ad immobilizzarmi contro l'albero: i suoi artigli erano posati sulla mia gola, ma non mi ha nemmeno fatta sanguinare, nulla di nulla ". Spiega. Elsa osserva la sorella ed i cognati mentre Ralph prende parola. 

" Cognata, secondo te che cosa significa? ". Chiede. La donna sembra pensierosa ma, di li a poco, decide di prendere parola e spiegare la situazione. 

" Vedete, durante il periodo di corteggiamento il lupo Alpha e la sua compagna usano questo rito: annusarsi, spingersi, mordersi per gioco, insomma... ". Si ferma un momento mentre Ralph la guarda smarrito.

" Si, ma Lidya non è un lupo. Men che meno una femmina Alpha ". Fa per poi sussultare. " A meno che...! ". Lascia la frase a metà mentre lo sguardo della famiglia Huber si sposta sulla bionda fragola. Scott li guarda perplesso. 

" Continui, signor Huber! Si può sapere cosa sta accadendo? Ci meritiamo quanto meno una spiegazione chiara, no? Siamo stati aggrediti, ora voi ci dite che è stato un lupo mannaro... oh cielo! ". Si porta una mano tra i capelli, sconvolto. Ralph guarda dritto negli occhi Lidya per poi prendere parola. 

" Non ne sono sicuro, ma credo che l'Alpha stia cercando una compagna idonea a dargli i suoi omega, ossia i suoi cuccioli. E credo che l'abbia trovata... ". Si ferma mentre Malia interviene di li a poco, confusa. 

" Ma Lidya non è un lupo ". Sussurra per poi proseguire. " E, da ciò che ho letto, se venisse morsa sarebbe comunque un Beta, no? ". Chiede. A quel punto è Derek ad intervenire. 

" Non se l'Alpha passa parte del suo potere alla donna che morde. E' una sorta di rituale, l'Alpha lo pratica una sola volta per rendere sua la sua sola ed unica compagna di vita: la sua femmina Alpha ". Spiega mentre Elsa conclude il discorso. 

" Colei che dominerà il branco insieme a lui, che gli darà i suoi omega: i suoi figli ". Sussurra, per poi guardare la bionda fragola. " Ma non temere, può essere che ci stiamo sbagliando e sia solo una coincidenza. Ora, sarebbe meglio che, data la situazione di stanotte e con l'Alpha a piede libero, restiate a dormire da noi se per Jacqueline e Ralph non ci sono problemi. Così vi potremo curare al meglio le ferite, specie quella di Scott che pare sanguinare ancora ". Sufferisce Elsa trovando il consenso di tutti quanti. Qualcuno tuttavia interviene nella discussione. 

" Derek, tu vieni immediatamente a casa con me, e non ammetto discussioni ". Fa qualcuno che lui ben conosce. 

" Zio! ". Fa solamente il moro. Peter si è finalmente fatto vivo e, come se lo vedesse in pericolo si mette di fronte al nipote. 

" Non hai sentito? Tu adesso, vieni immediatamente a casa. Poi mi dovrai spiegare cosa ci fai qua, quando ti avevo vietato di uscire dalla tua stanza ". Non ammette la minima replica. Il moro annuisce mestamente mentre Elsa indurisce subito lo sguardo. 

" Peter Hale ". Sussurra mentre lui ricambia lo sguardo con altrettanta durezza. 

" Elsa Schaefer ". La chiama a sua volta poi, per un momento, il suo sguardo incontra quello di Jacqueline la quale ricambia immediatamente, entrambi con freddezza. 

" Tuo zio conosce mia zia? Come? Quando...? ". Chiede Allison a Derek, mentre questi scuote il capo per dire che nemmeno lui sa darle una spiegazione. Non fa comunque in tempo a dire nulla perchè, un pò innervosito forse per la disobbedienza del nipote, Peter lo afferra per il braccio per poi portarlo con sè: sta mantenendo la sua parola. Lo sta tenendo il più possibile lontano dagli Huber, ma il motivo è del tutto ignoto. 


Salve amici, come va? Ed eccomi con il capitolo quattro, che ve ne pare? Abbiamo visto Elsa Schaefer ricongiungersi alla famiglia, e non solo: pare avercela con gli Hale per la morte del nipotino, figlio probabilmente della defunta sorella. Cosa ci sarà dietro il passato della donna e di questa misteriosa famiglia? Intanto il nostro gruppo protagonista viene aggredito da un Alpha, il quale sembrerebbe essere particolarmente interessato a Lidya: sarà vera la teoria che sta cercando una femmina Alpha che gli dia dei figli? O ci sarà altro dietro? In oltre, ancora non è stata spiegata la sua aggressività nel dilaniare corpi di giovani innocenti. Peter Hale sembra sempre più diffidente e tiene Derek lontano dalla famiglia Huber: cosa farà ora che il nipote ha disobbedito ad un suo " ordine " ed è uscito senza permesso? Chi sono in realtà gli Hale? Lo scopriremo presto! Baci

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Capitolo 5
*** Un altro Hale? ***


Derek viene malamente spinto all'interno dell'abitazione, dietro di lui suo zio: pare essere veramente arrabbiato con il ragazzo. Il giovane si aggrappa al mobile per non cadere a terra: deve ammettere che, seppur abbia perso il proprio potere, Peter mantiene una forza fuori dal comune, tanto che persino un semplice spintone avrebbe potuto farlo finire a terra. " Non capisco perchè ti arrabbi così! In oltre, dov'eri finito? Non hai percepito che eravamo in pericolo? Perchè non sieintervenuto?! ". Chiede il moro allo zio, che entra nervosamente in casa sbattendo violentemente la porta. 

" Intervenire? Devo ricordarti che, per salvare te tra l'altro, ho perso i miei poteri nove anni fa?! Cosa pretendevi che facessi? Che affrontassi un Alpha da solo e mi facessi sbranare perchè un gruppo di ragazzini pare non essere in grado di capire che è pericoloso girovagare di notte?! Andiamo, Derek! ". Inveisce contro il nipote, esasperato dalle sue continue disobbedienze. " Ti avevo proibito di uscire di casa, stanotte! Ma tu no, non mi hai voluto ascoltare e sei uscito lo stesso, fuggendo di casa! Ed ora siamo pure in debito con quella donna e la sua famiglia ". Conclude la frase mentre Derek inizia ad alzare la voce anche lui, stanco di essere trattato come un prigioniero. 

" Hai comunque l'udito di un licantropo, quindi si, credo tu abbia percepito il pericolo ma non sia voluto intervenire di proposito! Non capisco perchè: quell'essere poteva ucciderci tutti, ma non hai mosso un dito. Anche se hai perso il tuo potere, io so che... ". Ma uno scatto improvviso da parte di Peter fa ammutolire il moro: con un gesto del braccio fa volare il nipote contro la parete. Derek rimane sconcertato. " Zio, questa forza... ". Ma Peter lo interrompe mentre si avvicina a lui. 

" Tu stesso lo hai detto: anche se ho perduto il mio potere, quella notte in cui ti salvai, alcune caratteristiche dei licantropi mi sono rimaste. Probabilmente, tra queste c'è anche la forza ". Suppone mentre arriva a pochi centimetri di distanza dal nipote il quale, dopo un momento di smarrimento, si alza da terra pulendosi il sangue che gli esce dal labbro. " Avrei voluto evitare di arrivare a questo, Derek: ma visto che non vuoi capire quanto sia importante seguire ciò che ti dico, che è unicamente per il tuo bene, non mi lasci alternativa... ". Lunghi momenti di pausa fanno temere il peggio al moro: cosa starà per dirgli suo zio? La risposta, purtroppo per lui non tarda ad arrivare. " Ce ne andremo da questo paese: torneremo a vivere dove siamo sempre stati. Lontani da questo Alpha, nontani dagli Huber e fa tutto il resto ". Sentenzia. In seguito si volta per dare le spalle al nipote, ma l'altro si alza di scatto in piedi per poi scuotere il capo. 

" No! ". Tuona in fine, i suoi occhi si tingono di un intenso color arancio/ambra. " Non lascerò il paese dove sono nato, la mia casa in cui mia madre mi crebbe amorevolmente fino alla sua morte e tutti i miei ricordi, i miei amici e... ". Si ferma: avrebbe forse voluto dire Lidya? Era forse il nome della ragazza che stava per uscire dalle sue labbra? Peter si volta di scatto verso di lui: è la prima volta che Derek si permette di affrontarlo. 

" E...? ". Chiede solamente e con tono piuttosto alterato. " Cosa credi di fare, Derek? Credi di affrontarmi? Mi stai minacciando? ". Chiede notando gli occhi del giovane. Questi scuote il capo per poi riprendere parola. 

" Sei mio zio, mi hai salvato e cresciuto. Per me hai perduto il tuo potere. Io ti voglio bene, ma ti prego: non costringermi ad abbandonare i miei amici e questa casa, non di nuovo ". Commenta il moro. I due si affrontano con lo sguardo per qualche istante, fino a quando è in fine Peter a sospirare pesantemente per poi avvicinarsi e posando una mano sul viso del nipote. 

" Io voglio solo il meglio per il figlio del mio amato fratello, nulla di più: non voglio che tu soffra o che ti metta in pericolo, cerca di capire la mia posizione: quell'Alpha è pericoloso e potrebbe farti seriamente del male, se non ucciderti con una semplice artigliata. Ho perso Isaak, non farmi perdere anche te ". Rivela mentre il moro rimane un pò sorpreso. 

" Isaak? Ma mia madre mi disse che mio padre era andato via quando io avevo solo un anno ". Commenta solamente il ragazzo mentre il taglio sul suo labbro si rigenera lentamente. Suo zio scuote il capo rendendosi conto solo ora di ciò che è sfuggito dalle sue labbra e fa un passo indietro, facendo per dare le spalle al nipote. 

" Dimentica ciò che ti ho detto: se per te è così importante rimanere qui, sia come vuoi. Ma ti prego: cerca di ascoltare ciò che ti dico, questo non è un gioco e quell'Alpha è davvero molto, molto pericoloso... ". Derek lo interrompe avvicinandosi a lui, ponendogli una mano sulla spalla. 

" Ti prego zio, dimmi la verità: cosa significavano quelle parole? Hai detto di aver perduto mio padre, ma che significa? ". L'altro pare rifletterci un momento: senza indugiare oltre afferra il polso del nipote per poi piantarvi gli artigli affilati. Sta compiendo un notevole sforzo: non avendo più i suoi poteri per lui è praticamente impossibile trasformarsi. Ma concentrandosi e mettendosi duramente alla prova ci è in fine riuscito: le unghie acuminate affondano nel polso del moro che, colto di sorpresa, grida di dolore. 

" Non te lo dirò, ma te lo farò vedere ". Il moro lo osserva sbigottito mentre, nella sua mente, i ricordi di suo zio iniziano a farsi strada. 


Circa diciotto anni prima, Villa Hale. 

Un uomo di cui Derek non riesce a vedere il volto, come se quel ricordo fosse stato modificato, sta discutendo con un altro uomo che il moro riconosce: è suo padre. Quest'ultimo pare esasperato: alza il tono di voce mentre il piccolo tra le sue braccia scoppia in lacrime. " ratello, non puoi parlare così! ". Tuona Isaak Hale. " Katherine ti ama, perchè vuoi farle una cosa simile? Uccidere vostro figlio... è un atto abominevole! Noi lupi mannari non siamo assassini! ". Continua. Colui che gli sta di fronte lo guarda con occhi iniettati d'ira e illuminati da una luce scarlatta. 

" Dammi quel bastardo, o ti farai molto male. Non ho paura di affrontarti, anche se sei mio fratello e sei un Alpha come me ". Sentenzia. Attirata dal baccano anche una bellissima donna fa la sua comparsa: ha lunghi capelli corvini ed indossa un lungo abito nero. I suoi occhi verdi si spalancano immediatamente a quella visione: suo marito sta discutendo animatamente con uno dei suoi fratelli, e questo ha già sfoderato gli artigli e le zanne pronto all'attacco.

" Insomma! Si può sapere cosa sta succedendo? ". Chiede. Il marito le si avvicina cautamente pur non perdendo mai il contatto visivo con il fratello maggiore. 

" Piper, allontanati insieme a questa creatura. Conducilo in un luogo sicuro ". Sentenzia mentre la donna culla il piccolo ancora piangente, confusa. " Per nove mesi ho cercato di convincerlo di quanto straordinario sia ciò che gli è capitato, di quanto questo piccolo sia un miracolo. Ma lui ha minacciato di ucciderlo durante la luna piena, ed io non posso e non voglio permetterlo ". Anche i suoi artigli sono ora sfoderati mentre i suoi occhi si tingono di una luce rossa tipica dei lupi del suo rango: gli Alpha. " Mi dispiace, fratello mio: avrei voluto convincerti ma, dato che non c'è altra soluzione... ". L'altro ruggisce con ira, lo stesso fa il padre di Derek mentre colei che si rivela essere sua madre indietreggia, tra le braccia stringe amorevolmente il piccolo nipotino. 

" Se non mi consegnate subito il bambino, non esiterò a farvi a pezzi ed assorbire anche il vostro potere: diventerò l'Alpha più potente mai esistito, ed in oltre riuscirò comunque ad uccidere quel parassita nella notte di plenilunio. A voi la scelta: conservare la vostra vita oppure combattere e morire scioccamente ". Isaak non ci pensa su due volte, il suo ruggito scuote l'intera villa così come quello del fratello, che risponde alla sfida che sente di aver ricevuto. 

" Mi spiace, ma non avrai mai il bambino. Nè il mio potere ". I due scattano in avanti, poi il buio totale. 


Peter estrae gli artigli dal polso di derek, barcollando: per un comune licantropo questa cosa, trasmettere i ricordi ad un proprio simile, è un gioco da bambini. Ma per lui tutto è diverso ed ora sta pagando le conseguenze della sua temerarietà: tossisce un pò di sangue mentre il nipote lo sorregge. " Zio! ". Fa solamente, confuso e pieno di domande. L'altro lo osserva per poi annuire: sta bene, gli serviva solo sedersi. Infatti Derek lo accompagna ad una delle poltrone mentre lui riprende parola. 

" Sento che sei molto confuso, nipote ". Fa solamente. Derek annuisce solamente mentre rimane in silenzio qualche istante. " Avanti, chiedi pure tutto ciò che vuoi sapere ". Fa in fine suo zio, riprendendosi dallo sforzo compiuto. 

" Ecco... ". Esita un momento Derek per poi in fine trovare il coraggio e riprendere parola. " Se tu eri li, se hai visto tutto, come mai non hai salvato mio padre? E mia madre? Perchè non mi ha mai raccontato nulla? ". Chiede. Peter lo osserva per qualche momento per poi in fine prendere parola, rispondendo ai primi quesiti del nipote. 

" Perchè io osservai la scena di nascosto, e nel momento in cui decisi di intervenire tuo padre era già stato artigliato alla gola da quell'uomo. Io non potei farci nulla: fui stordito e caddi accanto a mio fratello, quando mi svegliai trovai tua madre che mi disse che, a causa delle ferite riportate nello scontro, Isaak era morto ed ora esisteva un Alpha dai poteri eccezionalmente forti ma anche infinitamente malvagio. Suppongo che Piper ti avrebbe raccontato tutto una volta diventato adulto ". Suppone. Derek cerca di metabolizzare il tutto mentre, quasi spontaneamente, una nuova domanda scivola via dalla sua bocca. 

" E quel bambino? Quel neonato, era...? ". Peter lo guarda qualche istante per poi annuire. 

" Tuo cugino: vedi, quell'uomo ha avuto un figlio da Katherine, sorella maggiore di Elsa e Jacqueline. Ma nascendo, pare che il piccolo avesse sottratto parte del potere del padre: ecco perchè voleva ucciderlo nella notte di luna piena. Per riprendere ciò che secondo lui, era suo di diritto. Probabilmente, tua madre lo portò in salvo dopo la morte di tuo padre ". Spiega brevemente. Derek rimane in silenzio un istante per poi prendere parola ancora una volta. 

" Zio... ". Deglutisce come se le sue stesse parole lo spaventassero a morte, come se il solo pensiero di ciò che deve chiedere lo mettesse in agitazione e lo turbasse enormemente. In fine riesce a prendere il coraggio a due mani e pone la fatidica domanda, quella che più gli sta a cuore. " L'Alpha è forse un Hale? Qualcun altro oltre a noi, si è salvato dall'incendio? ". Chiede. Peter lo osserva attentamente, per poi dargli una risposta, che fa sbarrare gli occhi al moro che ne rimane sbigottito e sconvolto. 

Passano alcuni giorni da quegli eventi: nessun nuovo omicidio nella cittadina, l'Alpha non pare essersi mosso e la cosa insospettisce la famiglia Huber ed anche gli Hale: come mai si sarà improvvisamente fermato? Che cosa lo trattiene? Intanto qualcun altro è rimasto decisamente shoccato da quell'incontro di alcune notti prima: se da un lato Scott non riesce a smettere di tremare nel solo guardarsi quei graffi a Lidya tornano invece in mente le parole udite dagli Huber: l'Alpha starebbe probabilmente cercando una " mamma " per il suo branco, una femmina Alpha con cui generare i suoi Omega ed avere un branco tutto suo. In oltre pensa, come mai quella notte non l'ha semplicemente eliminata? Lei era inerme, sola dato che Scott era ferito e gli altri non avrebbero potuto nulla. Allora, perchè limitarsi ad annusarla? Elsa, zia di Allison, ha spiegato al gruppo che quello è un " rito " di corteggiamento tipico dei lupi, cosa c'entra lei in tutto ciò? In fin dei conti pensa, è semplicemente una ragazza di diciotto anni e nulla di più. Una liceale come tante, allora... si ferma: il filo dei suoi pensieri l'ha condotta nuovamente nei pressi della foresta senza quasi che lei se ne rendesse conto. Le gambe iniziano a tremare a quei ricordi: Scott ferito, quella creatura che li aggrediva, i coniugi Huber ed Elsa che salvavano lei ed i suoi amici. Sta per girarsi ed andarsene ma un rumore la fa desistere: c'è qualcuno alle sue spalle. Qualcuno che lei non conosce, ne è certa: non è Derek, non è qualcuno dei suoi amici. Il cuore della bionda fragola batte all'impazzata, la fanciulla si porta le mani al petto mentre inizia a sentire il battito persino nelle proprie orecchie. " Non mi fare del male, non mi fare del male... ". Sussurra solamente come se sapesse perfettamente chi si trova dietro di lei. Le gambe non si muovono nonostante la mente le gridi di fuggire, la creatura esce da dietro un albero per poi finalmente parlare: è un potere proprio solo a chi appartiene al suo rango, riuscire a comunicare chiaramente con le persone seppur essendo quasi totalmente trasformato. 

" Voltati, Lidya ". La chiama per nome, ma come fa a saperlo? Ah, si: deve averlo sentito quando li aggredì, qualche sera prima. Perchè lei lo sa: chi è dietro di lei ora è anche l'efferato assassino che ha mietuto quelle vittime e dilaniato i loro corpi, è colui che ha aggredito e ferito Scott con l'intento di eliminarlo.  Il respiro pare quasi mozzarsi nella gola della fanciulla mentre il suo corpo comincia a tremare senza che lei riesca a dominarlo. " Voltati, ho detto! ". Il potente ruggito dell'Alpha scuote tutta la foresta e la donna, spaventata, indietreggia per poi chiudere gli occhi portandosi le mani alle orecchie. 

" Che cosa vuoi da me? Vuoi uccidermi? ". Chiede istintivamente seppur creda di conoscere già la risposta: è ovvio che sia li per ucciderla, e per che altra ragione se no? La creatura avanza muovendo qualche ramo, istintivamente Lidya apre gli occhi per poi finalmente volgersi verso di lui. 

" Voglio che tu faccia qualcosa per me: un compito a cui solo tu puoi assolvere ". Risponde il licantropo killer mentre lei scuote il capo: non accetterà mai, qualunque sia il " compito " che lui volesse affidarle, di portarlo a termine. Non le importa se la ucciderà, pensa. Lui pare percepire le sue intenzioni. Alza una mano per poi agitare lievemente un fito artigliato in un segno di negazione. " Oh no, credimi: non potrai rifiutarti dopo che avrai visto cosa sono in grado di fare quelle persone ". Quelle persone? Di chi parla? Non ha il tempo di pensare, non ha il tempo di parlare: con uno scatto fulmineo l'Alpha si sposta dietro di lei, piantando con ferocia gli artigli al collo delal fanciulla e facendola gridare di dolore. Certo, non è il rituale per trasformarla in licantropo: serve ad altro, è lo stesso rituale compiuto da Peter qualche giorno prima per far vedere a Derek parte dei suoi ricordi circa l'incendio. Già, l'incendio...


E' così che inizia quella sorta di visione: le fiamme stanno divorando una villa che lei riconosce essere Villa Hale, dove ora abitano Derek e suo zio. Vede tre persone osservare la scena: sono Elsa, Jacqueline e Ralph, ne è più che certa! Parlano ma lei non riesce a comprendere, cosa stanno dicendo? Sembrano essere piuttosto agitati, discutono forse tra loro. Poi un'altra persona attira la sua attenzione: un uomo. Un uomo a terra poco distante dai tre. L'uomo in questione ansima pesantemente e tossisce a causa dell'eccessivo fumo inalato, sembra trascinare qualcosa o qualcuno con sè, questo non si capisce così come non si riesce a scorgere il viso di costui: l'area circostante è troppo buia. " Ti prego, ti prego...! ". La bionda fragola riesce a sentire quelle parole ma non riconosce la sua voce, quasi come fosse alterata da qualcosa. " Tu mi hai sempre salvato, ora non mi abbandonare! Ti prego, devi... ". Cade a terra svenuto: si è allontanato dalla famiglia Huber, che probabilmente lo avrebbe ucciso. Ma ora il suo fisico sta chiedendo il conto di tale sforzo, impedendogli per ora di proseguire. Tuttavia, con le forze residue il misterioso uomo si trascina per un pò come a volersi ulteriormente allontanare. " Madre... madre dei Lupi, ti prego... salvami... ". Sussurra poco prima di perdere conoscenza: evidentemente le sue parole erano rivolte alla luna piena che regna ora sovrana nel cielo. La sola che lo potrebbe salvare, il come tuttavia, rimane un mistero. Come rimane un mistero la motivazione per la quale non si è trasformato in licantropo invece di rimanere umano per fuggire da quella villa ormai in fiamme. 


La visione ha termine, Lidya cade a terra priva di forza: poco prima di svenire, un dubbio la attanaglia: l'Alpha appartiene forse alla famiglia Hale? Questo forse, glielo potrà spiegare Derek. Se mai riuscirà ad uscire viva da questa foresta ed a sfuggire all'Alpha, questo è chiaro. 


Salve a tutti, come va? Ed eccomi con il Capitolo cinque, dove veniamo a conoscenza di una verità sconvolgente: l'Alpha potrebbe appartenere alla famiglia Hale! Cos'avrà mai chiesto a Lidya? Perchè l'avrà risparmiata? Cos'altro si nasconde nel passato della famiglia Hale? Spero vorrete recensire e che la storia vi piaccia! Un abbraccio, alla prossima! 

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Capitolo 6
*** Elsa: amica o nemica? ***


Voci confuse la stanno disturbando: cos'è successo? Non ricorda nulla, solo una sorta di grande schermo nero padrone totale della sua mente. Un senso di impotenza, degli artigli che penetrano nella sua pelle, poi il nulla assoluto.
Lidya apre gli occhi di scatto. " Lidya! ". Una voce. Chi la sta chiamando? " Lidya! Tranquilla, va tutto bene... ". E' una voce rassicurante e lei, finalmente, la riconosce. 

" D... Derek? ". Chiede confusa. La figura del giovane dalla chioma corvina si delinea ora di fronte ai suoi occhi. " Che cosa...? ". Il ragazzo le pone gentilmente una mano sulla spalla, invitandola così a sdraiarsi. 

" Tranquilla, sei al sicuro adesso ". La rassicura mentre lei, ancora stranita, si guarda intorno. 

" Dove sono? E come ho fatto ad arrivare qui? Non capisco... ". Sussurra semplicemente la bionda fragola. Derek rimane in silenzio qualche momento per poi decidersi: Lidya deve avere quanto meno una spiegazione. 

" A dire il vero, mio zio ha avuto il presentimento che l'Alpha si trovasse nei paraggi. In seguito ne abbiamo avuto la conferma: lui non ha aspettato di avere prove, a dire il vero è corso subito fuori a cercarlo. Poco dopo, io mi convinsi che aveva visto giusto, sentendo il ruggito che solo un Alpha poteva possedere, ruggito che ha addirittura fatto tremare le vetrate di casa. Io mi sono precipitato fuori a cercarlo, temendo anche per la vita di mio zio. Ma tutto ciò che trovai fu te riversa a terra e sanguinante: degli artigli ti avevano graffiata, e capii che l'Alpha aveva usato un antico rituale su di te. Un rituale per trasmetterti qualcosa che lui voleva che vedessi ". Spiega nei dettagli il moro. La giovane rimane ancora un pò stranita e cerca lentamente di assimilare ogni informazione mentre Derek le spiega il resto. " La stanza in cui ti trovi non veniva usata da molto tempo: perdona la polvere, ma è un'area ancora piuttosto devastata, dopo l'incendio ". Sta per dire altro ma nota che Lidya ha preso in mano una foto: in realtà i bordi sono oramai bruciati, ma si intravedono due persone con in braccio un neonato appena nato, forse nemmeno da un giorno. L'uomo assomiglia molto a Derek, la donna ha uno sguardo dolce seppur trasmetta anche autorità. 

" Oh... scusa, non ho potuto fare a meno di notare la foto... ". Fa in imbarazzo la bionda fragola. Derek scuote il capo per poi prendere la foto tra le mani, osservandola con malinconia. 

" Loro erano i miei genitori: Piper ed Isaak Hale. Sai, è l'unica foto che ho con loro ". Spiega, facendo notare che il piccolo altri non è che lui in fasce. Lidya gli mette una mano sulla sua, per confortarlo. " Questa era la stanza da letto della mamma. Ho pensato che fosse il luogo più adatto per farti riposare e rimetterti in forze, dopo quello che è successo stanotte ". Ammette. Lidya nota la tristezza dell'amico e così, senza pensarci su, lo prende tra le braccia stringendolo a sè. 

" Grazie di cuore, per avermi salvata e protetta. Io non so... non so cosa volesse da me quel mostro, ma... ". Si ferma: il solo ricordo la terrorizza, a dire il vero. Derek sta per dire qualcosa ma una terza persona entra nella stanza. 

" Non vorrei interrompere questo, come dire? Momento romantico... ". Dei passi precedono l'entrata in scena dell'uomo, che osserva entrambi con sguardo di ghiaccio. " ... ma credo ci sia un grave problema, un problema che ha le sembianze di un Alpha ". Sentenzia. Derek si ricompone subito, alzandosi di scatto. 

" Zio! ". Fa solamente, rivelando che chi è entrato altri non è che Peter Hale. L'altro osserva il nipote, che riprende parola di li a poco. " Menomale stai bene! Sai, dopo lo stato in cui ti ho trovato... ". ma Peter lo interrompe con un cenno della mano. 

" Ricorda che posso guarire, seppur più lentamente dato che non ho quasi più potere. Non ti devi preoccupare per me ". Parla liberamente di fronte a Lidya: sa infatti, che la ragazza è venuta a conoscenza della natura degli Hale la notte in cui il gruppo di amici incontrò l'Alpha. " Oh, non mi hai presentato la signorina ". Fa, con un pizzico di ironia malcelata, il capofamiglia. 

" Zio, ricorda che lei non... ". ma viene bloccato da un cenno di suo zio, che si avvicina di alcuni passi fino ad arrivare di fronte a Lidya. 

" Lei sa ". Sentenzia, per poi proseguire la frase. " Forse lo ha capito la notte in cui incontraste l'Alpha per la prima volta, o forse lui stesso glielo ha svelato. Ma lei sa che siamo licantropi ". Sentenzia. Lidya sbatte le palpebre un paio di volte, confusa e stranita. Derek rimane in silenzio ma dal suo sguardo traspare tutto il suo comprensibile stupore. " Ma c'è qualcosa che ancora mi sfugge... ". Continua poi il discorso Peter, con un tono che a Derek non piace: è come se stessero sottoponendo la povera Lidya ad un interrogatorio. " ... cosa ti ha fatto vedere l'Alpha? Che ricordi ti ha trasmesso? ". Chiede, senza tante mezze misure. Derek si alza di scatto, scocciato.

" va bene, zio: ora basta. Lidya è stanca e probabilmente ancora shoccata, non turbiamola facendole rivivere quella brutta esperienza, eh? Appena se la sentirà, se vorrà sarà lei a dirci ciò che ha visto ". Il suo tono ed il suo sguardo non ammettono repliche. La voce della donna tuttavia pone fine al lieve diverbio tra i due. 

" E' un Hale... ". Sentenzia mentre Derek la guarda stravolto, Peter invece sembrava quasi aspettarsi una risposta simile. " ... l'Alpha è un Hale. Ho visto l'incendio a questa villa, l'ho visto scappare, chiedendo aiuto alla Luna Piena. Ho visto i coniugi Huber ed Elsa discutere animatamente. Io non so cosa successe nove anni fa, ma so una cosa: qualcuno della vostra famiglia, è sopravvissuto alle fiamme ". Sentenzia. " Non l'ho visto in faccia, ma... ". Derek non sembra affatto stupito: suo zio gli aveva già parlato di questa possibilità. " ... ma ciò che non capisco è perchè sembra essersela presa con me? Che cosa vuole? ". Chiede semplicemente la donna, confusa. Peter rimane in silenzio qualche momento, in seguito prende parola. 

" Può essere che si senta attratto da te, ricordiamo che ha anche una natura umana. E se, come supponiamo, è un Hale, sarà anche estremamente arrabbiato per quanto accaduto nove anni fa ". Derek si pone dietro suo zio, serio in viso. 

" Zio, chi potrebbe essere? Se mai fosse un Hale... ". Esita un momento, per poi proseguire la frase. " .. chi potrebbe celarsi dietro quel mostro sanguinario? ". Chiede. Suo zio non risponde ma a quel punto, Derek deglutisce un paio di volte e piuttosto agitato. " Potrebbe essere lui...? ". Chiede mentre Lidya porta una mano alla bocca intuendo in presecuo di quella domanda. " potrebbe essere Isaak Hale? Potrebbe essere mio padre? ". Chiede. Peter si volta di scatto, per un solo istante una scintilla rossa passa nei suoi occhi, notata solamente da Lidya che, tuttavia, pensa di aver visto una cosa inesistente per via dello shock e non ci fa caso. " Zio, dimmi la verità: mio padre potrebbe essere sopravvissuto ed essere tornato per vendicarsi? ". Chiede. Peter rimane ancora in silenzio mentre Lidya è sempre più confusa: se è veramente così, se l'Alpha è veramente il padre di Derek, allora perchè avrebbe bisogno di lei per qualcosa che ancora non sa? Perchè la prima notte in cui si incontrarono, sembrò praticare una sorta di " rituale di corteggiamento " tipico dei lupi? La donna guarda i due Hale attendendo la risposta alla domanda di Derek.  

Derek decide di tenere Lidya con sè a Villa hale per un pò, fino a quando non si sarà totalmente ristabilita: lo shock per l'attacco subito e per le rivelazioni che le sono state fatte l'hanno un pò destabilizzata, per questo il giovane licantropo preferisce che rimanga insieme a lui. In oltre ha il timore che l'Alpha possa tornare ad aggredirla e decisamente, non vuole correre questo rischio. Una volta rimasto solo con la ragazza le scosta lentamente i capelli dietro l'orecchio per poi prendere la sua mano tra le proprie. " Mi dispiace per tutto ciò che hai dovuto passare: questa storia riguarda noi lupi mannari, non avresti dovuto rimanere coinvolta ". Fa, dispiaciuto. La ragazza scuote il capo per poi rispondere al suo amico con un lieve sorriso. 

" Non è colpa tua: quel mostro ha iniziato a seminare terrore ovunque, e... scusa, forse non avrei dovuto... ". Si scusa, ma Derek scuote il capo.

" Il fatto che probabilmente, l'Alpha sia un Hale non lo rende meno mostruoso: sta commettendo degli atti abominevoli, non c'è altro termine se non mostro per poterlo definire. Ma non vorrei che avessi impressioni sbagliate sulla nostra razza: noi licantropi non siamo assassini, non ci divertiamo a smembrare corpi ed uccidere degli innocenti ". Lidya annuisce per poi sorridere gentilmente. 

" Lo so: non credo che i lupi mannari siano mostri. Fin da piccola ho sempre creduto all'esistenza del sovrannaturale, per questo non sono rimasta più di tanto shoccata quando ho scoperto la tua vera natura. E credimi, non ti ho mai considerato un mostro ". Lo rassicura mentre finalmente, Derek sorride lievemente. " Ehi, ma tu stai sorridendo! Questo si che è un evento ". Sdrammatizza un pò la bionda fragola mentre l'altro si lascia andare ad una lieve risata: quando è insieme a lei, deve ammetterlo, si sente un pò meno solo e triste e, seppur per poco, i suoi problemi ed il suo passato lasciano posto alla spensieratezza.

Nello stesso istante, una donna varca il cancello di una Villa. 

Il proprietario di tale villa la scruta in silenzio come se si aspettasse questa visita, da parte sua invece la donna pare decisamente arrabbiata. Dopo alcuni interminabili istanti è lei a prendere finalmente parola interrompendo quell'irreale silenzio piombato tra loro. " Ti devo parlare, immediatamente ". Fa semplicemente, determinata e decisa. Lui rimane immobile nella sua posizione.

" Bene, parla. Anche se da te, mi sarei aspettato un minimo di buona educazione: non lo sai che non si piomba in casa d'altri senza invito? ". Una potente barriera si innalza tra la donna ed il suo misterioso interlocutore, come se quelle parole avessero il potere di dividerli. 

" Esigo delle spiegazioni! Io e te avevamo un accordo ben preciso, ma tu non lo stai rispettando! Te ne vai in giro ad uccidere adolescenti ed aggredire ragazze, per qualche recondita ragione. Semini il terrore nella cittadina, uccidi anche... ". Non finisce la frase perchè gli occhi di lui si tingono di rosso scarlatto. 

" Tu hai ucciso una dei miei, ti ricordo ". Il suo brusco cambio di tono intimorisce lievemente la donna, che comunque riprende parola di li a poco.

" Non mi voleva dare le informazioni che le ho chiesto... e... ". Lui fa un passo avanti, ad un passo dall'annullare la barriera frapposta tra loro: è più che evidente che non teme colei che gli sta di fronte. 

" Informazioni di cui tu eri già in possesso, mi pare. Le hai chiesto chi fosse l'Alpha, quando eri perfettamente a conoscenza della mia identità ". Precisa. " In oltre, ti devo ricordare il nostro patto? ". Chiede mettendo in mostra le sue affilate zanne. 

" Il nostro patto è venuto meno, quando tu uccidesti Katherine senza pietà! E se non ti ho ancora ucciso, è perchè... ". Nello sguardo di lui passa una scintilla di puro odio. 

" Io ho ucciso quella donna perchè non mi ha voluto consegnare una cosa che mi apparteneva! Una cosa che tra l'altro, avresti dovuto consegnarmi tu stessa, secondo l'accordo. Ma non lo hai fatto: quella cosa, quel ladro è ancora in circolazione con dentro di lui una buona parte del mio potere. Un potere che potrebbe sfruttare a suo vantaggio in qualunque momento ". La donna dalla chioma bionda deglutisce un paio di volte mentre porta istintivamente una mano all'elsa del pugnale: non sa mai cosa potrebbe aspettarsi da quell'uomo. 

" E se ti dicessi che so dove si trova tuo figlio? ". Chiede. Nemmeno il tempo di parlare che lui supera la barriera e, con uno scatto fulmineo, la afferra per il collo: i suoi occhi scarlatti in quelli blu di lei che, presa alla sprovvista, lascia cadere il pugnale ed inizia a tossire. 

" Dove? Dov'è?! ". Chiede su tutte le furie e, vedendo che la donna non risponde inizia ad alterarsi sempre più. " Dove!? ". Grida. Quel ruggito ha il potere di scuotere l'area circostante mentre la donna tossisce in cerca di ossigeno.

" E' uno degli amici di mia nipote, e tu lo hai già incontrato! ". Fa semplicemente. Lui molla la presa sul collo ella donna, sul quale i segni degli artigli hanno lasciato alcuni graffi. Lei tossisce nuovamente per riprendere un pò d'aria, lui la guarda freddamente. " E per quanto riguarda Lidya? Come mai sembri così interessato a lei? Non mi dirai che... ". Ma si ferma prima di proseguire la frase: lo sguardo di lui vale più di mille parole. " Sei impazzito?! E' solo una ragazza! Non è adatta, non può portare a termine un compito come questo! ". Fa, avendo intuito immediatamente cos'abbia in mente colui che si è rivelato essere l'Alpha. Lui si inginocchia per arrivare alla sua altezza, per poi prenderle il mento tra due dita artigliate. 

" Cosa ti succede, Elsa? Non mi dire che adesso sei gelosa? ". Chiede sprezzante. La donna che si rivela essere niente poco di meno che Elsa sposta lo sguardo altrove per poi mordersi nervosamente il labbro e rispondere solamente di li a poco. 

" Non è adatta a questo compito. In oltre, ultimamente si è molto avvicinata a Derek Hale. Credi che, se la attaccherai, stavolta lui non interverrà e non ti riconoscerà? ". Chiede. L'altro sogghigna mentre la luna piena regna sovrana in cielo. 

" Non mi riconoscerebbe, credimi. Non mi riconoscerebbe proprio, e l'unico che potrebbe aiutarlo ad identificarmi non è qui con lui. Quindi mia cara, non temere per questo ". Elsa lo guarda: ha ancora paura seppur un pò meno. Ma non può fare a meno di riflettere: quell'uomo rispetterà il loro antico patto? Non ne è più così sicura.


Salve amici, come state? Eccomi qui con il sesto capitolo, che ve ne pare? Quali impressioni avete sulla trama? Abbiamo visto Lidya venire salvata dagli Hale, mentre Elsa pare avere un misterioso patto con l'Alpha e non solo: pare anche conoscerne l'identità. Il figlio del capobranco è uno degli amici di Allison, ma chi? Scott, Jason oppure Styles? O lo stesso Derek? Sarà vero che l'Alpha è suo padre, Isaak? Sarà scampato all'incendio di nove anni prima? Che dire, se volete saperlo non vi resta che continuare a seguirmi. Un abbraccio, alla prossima!  

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