Death Note:Rewrite

di LittleBloodyGirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Resurrezione ***
Capitolo 3: *** Domande ***
Capitolo 4: *** Coincidenze ***
Capitolo 5: *** Soprannome ***
Capitolo 6: *** Ricordo ***
Capitolo 7: *** Tristezza ***
Capitolo 8: *** Reazione ***
Capitolo 9: *** Decisione ***
Capitolo 10: *** Ragionamento ***
Capitolo 11: *** Appuntamento ***
Capitolo 12: *** Amore ***
Capitolo 13: *** Presentazione ***
Capitolo 14: *** Inseguimento ***
Capitolo 15: *** Cautela ***
Capitolo 16: *** Inganno ***
Capitolo 17: *** Invito ***
Capitolo 18: *** Verità ***
Capitolo 19: *** Richiesta ***
Capitolo 20: *** Rinuncia ***
Capitolo 21: *** Sparizione ***
Capitolo 22: *** Collaborazione ***
Capitolo 23: *** Attrazzione ***
Capitolo 24: *** Arrivo ***
Capitolo 25: *** Conversazione ***
Capitolo 26: *** Litigio ***
Capitolo 27: *** Trappola ***
Capitolo 28: *** Essenza ***
Capitolo 29: *** Visione ***
Capitolo 30: *** Rivelazione ***
Capitolo 31: *** Ordine ***
Capitolo 32: *** Farfalla ***
Capitolo 33: *** Stupro ***
Capitolo 34: *** Bugie ***
Capitolo 35: *** Nome ***
Capitolo 36: *** Perdono ***
Capitolo 37: *** L'abisso dell'orizzonte ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ormai erano passati diciassette anni da quando Kira era morto,e naturalmente una buona parte della malavita aveva ripreso a fare il suo mestiere. Il Quartier Generale Giapponese stava svolgendo il più delle volte nuove indagini.
"Accidenti...devo ammettere che molti episodi criminali stanno davvero cominciando a ricrescere..."
"Che vuoi dire,Matsuda?"
"Ah,niente...!"
Matsuda,Ide,Aizawa e Mogi lavoravano ancora insieme nonostante fossero passati cosi tanti anni ma il loro rapporto con Near,che era oramai il nuovo L si era distaccato e dopo aver sconfitto Kira nessuno sapeva più se questi si fosse ancora fatto vivo.
"Dimmi una cosa,Aizawa..."
"Si?"
"Tu non ti senti un pò strano da quando Light non c'è più?"
Tutti e quattro ebbero un sussulto.
"Matsuda,per favore...Mettiamo da parte questa storia e concentriamoci sui casi attuali,ormai il caso Kira è un caso chiuso."
Matsuda sentì un brivido percorrergli la schiena e rimpianse di non aver tenuto la bocca chiusa.
I giorni passavano e non succedeva mai niente di nuovo quando un giorno lo schermo del Quartier Generale si illuminò di bianco e al centro comparve una grande lettera in stile Gotico Inglese.
"COSA?!!"
"L?!!"
Una voce a loro molto familiare parlò.
"Sono L.Accendete subito su Sakura TV.PRESTO!!!"
I quattro fecero come L gli aveva ordinato e seguirono attentamente la notizia al TG.
"Buongiorno dalla Sakura TV. Oggi come l'altro ieri sono state riscontrate altre 7 morti per arresto cardiaco. I deceduti sono tutti criminali!"
"COSA??!!!"
Gridarono in coro gli agenti.
"Con oggi il numero delle vittime sale a 14."
Disse L.
"Ma...ma come è possibile?!!!"
"Non può essere!!!"
"LIGHT....!!"
"NO!QUESTA VOLTA NON è LIGHT...!"
Parlò L con voce calma e agitata ello stesso tempo.
Tutti rimasero di pietra con gli occhi fissi sulla televisione,non avevano più il coraggio di parlare.
KIRA...era rinato...

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Capitolo 2
*** Resurrezione ***


Matsuda faceva fantasticherie sul fatto che il fantasma di Light fosse tornato per vendicarsi e Aizawa e gli altri non ce la facevano proprio più ad ascoltare le sue lamentele.
Erano ritornati a lavorare con Near sul caso ed erano giunti alla conclusione che Light,a loro insaputa,poteva avere scelto un suo successore.
"No."
Disse Near.
"Se Light avesse avuto un successore questi avrebbe agito subito dopo la morte di Light,invece sono passati ben 17 anni da quando i criminali hanno ripreso a morire di arresto cardiaco."
Tutti riasero in silenzio per un pò a guardare lo schermo bianco con la lettera al centro.
"In caso facessi dei passi avanti sul caso vi richiamerò."
Il monitor si spense e gli agenti decisero che era ora di fare una pausa e poi di andare a casa. Andarono al distributore del caffè e presero 4 bicchieri.
"Secondo voi,Light ha scelto un successore?"
Domandò timido Matsuda.
"Be...Near lo esclude ma secondo me è l'ipotesi più probabile."
"Però resta il fatto che siano passati diversi anni da quando Kira ha cominciato a uccidere di nuovo"
Disse Ide.
"Può darsi anche che Light gli abbia detto di attaccare a una distanza precisa di tempo dalla sua morte..."
"Pùò essere..."
Nessuno sapeva che spiegazioni dare,all'improvviso Matsuda diventò pallido e si girò di sctto verso la finestra. Vide camminare una ragazza sul viale. Si precipitò giù.
"MATSUDA,DOVE VAI??!!!"
"TORNO SUBITO!!"
Fu la risposta sbrigativa di Matsuda. Arrivato fuori si guardò in torno e vide la ragazza che aveva visto dalla finestra.
"EHI,TU!!SCUSA!!!"
Quando la ragazza si girò,un'espressione di terrore si dipinse sul vilto del poliziotto.
"...Si?"
Chiese semplicemente la ragazza.
"AH...No...scusa. Ti avevo presa per una mia amica..."
Matsuda rise ma la ragazza si girò e se ne andò.
"AH...EHI...!!"
"Arrivederci!"
Disse in tono secco la ragazza.
"EH EH...Gli hai dato del filo da torcere,HIME. Guarda che espressione da pesce lesso."
"Be...i cascamorti non mi sono mai piaciuti,Ryuk..."
Lo shinigami volava dietro la ragazza che si fermò al mercato per comprare delle mele e poi si diressero tutti e due alla casa della ragazza.

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Capitolo 3
*** Domande ***


Hime tornò a casa verso le 21:30,si chiuse in camera,accese la luce sulla scrivania,aprì il cassetto e tirò fuori il quaderno nero regalatole dallo shinigami solo due giorni prima.
"Death Note...Quaderno della Morte..."
Sussurrò facendo un sorrisetto stirato.
"Mi sembrà incredibile che scrivere il nome di qualcuno su questo quaderno la faccia morire in 40 secondi..."
"Tuo padre e tua madre lo usavano quasi ogni giorno per ripulire la terra dai suoi rifiuti umani..."
Disse Ryuk dietro di lei mentre divorava una mela.
"Ryuk...posso farti una domanda?"
"Certo,dimmi pure."
"Che tipi erano i miei genitori?"
Ryuk ci pensò su un pò prima di risponderle.
"Be...tuo padre era quasi come te,Hime. Studiava,era diligente...insomma...il classico "Figlio di Papà". Ma quando trovò il quaderno perse completamente il senno. Si era messo in testa di diventare il dio di un mondo dove non ci sarebbero più stati criminali..."
Hime chinò la testa sul quaderno coprendo gli occhi con la lunga frangetta.
"E mia madre,invece?"
"Oh,tua madre era molto diversa da tuo padre. Lei faceva la modella ed era solare e sorridente...il contrario di tuo padre che come la incontrò la definì una persona priva di buonsenso e decisamente troppo poco seria nonostante lei provasse un amore smisurato nei confronti di lui...ma col tempo anche lui se ne innamorò."
Hime assunse un'aria interrogativa.
"Che strano...due persone cosi diverse si innamorano..."
Lo shinigami assunse un'espressione imbarazzata per quanto quel suo muso sempre sorridente gli permetteva. Hime sorrise.
"Ok...ho capito..."
Riposò il quaderno nel cassetto e lo richiuse,spense la lampada sulla scrivania e andò a sdraiarsi sul letto. Si addormentò giusto mezz'ora dopo.
La mattina seguente era domenica e Hime si svegliò verso le 10:00,si preparò e uscì.
"Ehi,Hime,dove andiamo?"
Chiese curioso lo shinigami alle sue spalle.
"A fare colazione al bar."
Rispose secca la ragazza. Ordinò un cappuccino e un croissant alla cioccolata,prese il giornale sul tavoloe iniziò a sfogliarlo. La prima pagina di cronaca parlava di un uomo che aveva ucciso l'ex moglie per non avergli permesso di tenere i figli. La ragazza annotò il nome e il volto dell'uomo in fotografia nella sua mente e sorseggiò il cappuccino.
"Hei,Hime...guarda un pò chi c'è?"
La ragazza guardò nella direzione che lo shinigami gli indicava con il lungo dito e riconobbe il Matsuda.
"Ancora lui."
Pemsò acida Hime. Fece finta di continuare a leggere il giornale ma lui l'aveva notata e andò a sedersi al suo tavolo.
"Ciao! Ti ricordi di me?"
Lei lo guardò e fece un falso sorriso.
"Certo."
"Scusa se ieri ti ho fermata in quel modo brusco...ma mi avevi ricordato qualcuno"
Disse ridendo Matsuda.
"Oh...a proposito non ci siamo nemmeno presentati. Io sono Tota Matsuda,piacere!"
Sporse la mano per prendergliela e lei fece lo stesso.
"Io sono Hime Yagami."
A quelle parole il poliziotto apparve turbato.
"Qualcosa non va?"
Chiese lei disinteressata.
"Ehm...no,no...tutto a posto..."
Il ragazzo ansimò mentre osservava Hime che beveva il cappuccino.
"Scusa...posso chiederti chi sono i tuoi genitori?"
La ragazza posò la tazza di cappuccino sul piattino e lo guardò dritto negli occhi.
"Non lo so."
Rispose semplicemente. Il poliziotto rimase colpito.
"Come non lo sai? Insomma...tutti conoscono i propri genitori..."
Rispose come se la ragazza lo stesse prendendo in giro.
"Io sono orfana"
Rispose la ragazza marcando le parole. Matsuda la guardò con espressione stupita.
"Ah...mi dispiace."
"Non si preoccupi,non li ho mai conosciuti di persona,quindi
non mi fa alcun effetto parlare di loro."
Rispose tranquilla Hime.
"Quindi non sai neanche come sono...morti..."
La ragazza lo guardò.
"Si...questo lo so."
Il poliziotto sembrò rianimarsi.
"A-allora me lo puoi dire?"
"Mio padre è stato sparato e mia madre si è suicidata buttandosi da un palazzo subito dopo avermi data alla vita"
Matsuda si sentì a disagio. C'erano troppe cincidenze ma non aveva prove per poter dire che quella ragazza...fosse chi lui pensava. Hime si alzò dal tavolo e lasciò il conto.
"Ora devo andare. Ci si rivede"
"Ah...si,certo! Ciao!"
Mentre erano sulla via di casa Ryuk si rivolse a Hime con tono allarmato.
"Perchè gli hai detto dei tuoi genitori."
"Perchè sarebbe riuscito a risalire nuovamente a me."
"Cosa? Di che parli?"
"Ryuk,quell'uomo è un poliziotto"
Ryuk rimase sorpreso.
"E cosa te lo fa pensare?"
"Be...non tutti ti chiedono chi sono i tuoi genitori e soprattutto non chiedono come questi siano morti...Era un poliziotto,non c'è dubbio."
"Ma così avrai alimentato i sospetti su di te."
"Non preoccuparti,Ryuk..."
Disse Hime sorridendo.
"So già come sistemarli..."
Ryuk sussultò ma poi rise come un ossesso.
"Permettimi di dirtelo,Hime...sei tale e quale a tuo padre!"
 

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Capitolo 4
*** Coincidenze ***


I giorni passavano in fretta e nessuno al quartier generale aveva scoperto nulla. Near,nonostante si presentasse diverse volte sotto forma di lettera nello schermo del quartier generale giapponese,non riusciva a capire minimamente chi potesse essere il nuovo Kira.
"Senz'altro è qualcuno che è stato imparentato con Light o ha avuto un qualche tipo di rapporto speciale."
"E tu come puoi dirlo,Near?"
Near aspettò un pò per parlare.
"Innanzitutto,le regole del quaderno dicevano che una volta che l'umano in possesso del quaderno sarebbe morto questo sarebbe ritornato di proprietà dello shinigami. E poi deve per forza averne parlato con qualcuno se questo alla fine a ripreso a uccidere i criminali senza sosta e deve avergli spiegato il potere del quaderno."
Matsuda rimase in silenzio,tutte le volte che ritornava in mente Hime Yagami. La ragzza aveva troppe cose che non convincevano affatto il poliziotto.
"Scusate..."
Tutti si girarono verso di lui.
"Si? Qualcosa non va?"
"Ehm...ecco...io ieri ho incontrato una ragazza che mi ha fatto una certa impressione..."
"Matsuda,non siamo qui per parlare di conquiste immaginarie!"
"Ma io non sto parlando di conquiste,ho fatto delle domande a quella ragazza e ha detto di chiamarsi...Hime Yagami."
Al pronunciare il nome tutti ebbero un sussulto e guardarono Matsuda.
"E...cos'altro?"
"Be..."
Continuò Matsuda.
"Mi ha detto che è orfana. Suo padre è stato sparato e sua madre si è buttata da un palazzo appena dopo averla fatta nascere..."
Near restò in silenzio per qualche minuto insieme agli altri. Tutti si guardarono stupefatti Light e Misa erano morti cosi e il cognome della ragazza non prometteva assolutamente nulla di buono. Near si rivolse ai poliziotti.
"Dobbiamo cercare di scoprire di più su questa ragazza. tutto quello che potrebbe sembrare verità potrebbero anche essere solo coincidenze."
Detto questo Near fermò la comunicazione.
"Near..."
Chiese il comandante Rester al ragazzo che costruiva un puzzle silenzioso.
"Questa ragazza,potrebbe essere venuta nella Wammy's House?"
Near non rispose subito,completò il puzzle e guardò il comandante.
"Forse."
Disse semplicemente.
"Ma non so se si tratta della stessa bambina di 17 anni fa."
Il comandante e gli altri due agenti dell' SPK rimasero in silenzio. Near per la prima volta si sentì confuso.

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Capitolo 5
*** Soprannome ***


Hime,hai detto di saper sistemare gli sbirri se mai fossero venuti a sapere che tu sei Kira...ma non dimenticare che stai giocando col fuoco. E' pericoloso."
Per quanto Ryuk cercava di ripetere a Hime che stava per cacciarsi nei guai,la ragazza stava in silenzio oppure gli diceva che sapeva badare a se stessa. Ryuk questo non lo metteva in discussione se era come suo padre ma non gli andava a genio che questi fosse morto nonostante dicesse di saper badare a se stesso.
"Ryuk,io vado a fare due passi..."
"Come sarebbe "IO"? Guarda che io sono il tuo shinigami e devo starti vicino 24 ore su 24,lo sai?!"
La ragazza rise mentre chiudeva la porta di casa. Ad un tratto si accorse che non sapeva nemmeno come si chiamavano i suoi genitori ma soffocò l'impulso di chiederlo a Ryuk. Intanto a Los Angeles, i membri dell'SPK non avevano trovato niente circa la ragazza descritta da Matsuda se non che era una ragazza molto intelligente,nient'altro. Near giocherellava con i suoi soliti pupazzetti ma nonostante sembrava che non si stesse sforzando più di tanto per il caso,al contrario si stava dando più da fare degli altri tre.
Si ricordò che 5 anni fa,quando aveva contattato la Wammy's House per vedere come stavano i bambini e scegliere chi sarebbe diventato il suo successore,gli fu comunicato da Roger che c'era una nuova arrivata di nome Hime e che quando venne accolta dall'orfanotrofio aveva solo tre anni. Near ricordava bene che la bambina aveva scelto il nome da se ma non volle rivelare mai il nome vero,ne a lui,ne a Roger. Ma nonostante sembrava chiusa e senza amici,la piccola aveva delle capacità mentali straordinarie e Near questo lo potè capire quando chiamò i piccoli nella sala dove c'erano gli schermi e rivolgeva loro domande e scherzava con loro. Per fare uno scherzo,all'improvviso chiese quanto facesse 30 per 8327. Ovviamente tutti risero perchè erano ancora troppo piccoli per saperlo ma la bambina nuova seppe rispondere immediatamente il risultato. Tutti si girarono verso di lei e la fissarono a bocca aperta mentre lei guardava lo schermo con aria impassibile,come fosse stata una cosetta da niente. Più tardi,Near la fece chiamare da Roger e le propose che lei sarebbe potuta diventare la sua successora,certo L non era mai stato un soggetto femminile ma lei poteva diventarlo facilmente con la sua intelligenza ma la risposta che la bambina le diede sconcertò non poco sia Near che Roger.
"No..." Aveva risposto.
Non volle diventare mai la successora di L che in quell'orfanotrofio essere scelti significava essere praticamente una star. E nonostane gli sforzi di Roger di convincerla a diventare la successora di L,lei aveva sempre risposto no,tanto che alla fine,esausta delle solite obbligazioni di Roger,a 15 anni scappò dall'orfanotrofio. La bambina non era mai andata d'accordo con i compagni,molto spesso li ignorava completamente.
"Quella Hime è proprio antipatica."
Dicevano i bambini.
"Ma chi si crede di essere?"
"Tutti noi ci siamo fatti scegliere i nostri nomi da Roger e abbiamo rivelato a lui i nostri veri nomi,lei invece non lo ha fatto."
"Ho sentito dire addirittura che ha rifiutato di diventare la successora di L!"
"Be...che ti aspettavi da una come quella."
Hime ricordava che andava spesso fuori nel giardino e passeggiava da sola durante l'ora di ricreazione canticchiando a bassa voce una ninnananna che però non ricordava dove aveva sentito ma che si chiamava Sacred Shinto. Quella era una canzone che le era sempre piaciuta e anche ora,qualche volta,la cantava. Near non riuscì a scoprire niente riguardo la ragazza ma i sospetto che fosse la bambina che era stata nell'orfanotrofio diventavano sempre più chiari.
"Quella ragazza sembra un fiore"
Aveva detto Near. I membri dell'SPK assunsero un'aria interrogativa.
"Un fiore nero"
Concluse il ragazzo albino.

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Capitolo 6
*** Ricordo ***


Hime passeggiava per la città da ormai due ore,non aveva una meta. Effettivamente non sapeva nemmeno dove andare o che cosa fare.
"Hime,sono ore che camminiamo,io mi annoio!!"
Hime non parlava. Guardava in basso,con gli occhi coperti dalla frangetta. Poi,finalmente parlò.
"Ryuk..."
Lo shinigami voltò la testa verso di lei.
"Si,che c'è?"
"Tu...tu hai conosciuto i miei genitori,non è vero?"
"Si...e quindi?"
Hime aspettò un po per rispondere.
"Ecco...mi chiedevo se potessi farmi vedere come morirono..."
Lo shinigami rimase letteralmente pietrificato da quelle parole. Voleva vedere come morirono i suoi genitori anzichè, magari,andare a vedere la tomba oppure farglieli conoscere quando si incontrarono la prima volta. Invece lei voleva vedere come morirono.
"Be...io potrei farlo ma...ti avverto,Hime, che potrebbe essere un viaggio molto traumatico,per te."
"Non mi importa. Voglio vedere in faccia il bastardo che uccise mio padre."
Hime marcò spontaneamente la parola "bastardo". Lo shinigami sospirò e le mise una mano sulla fronte.
Lei chiuse gli occhi per poi riaprirli in un cantiere che doveva sembrare abbandonato da parecchio. Di fronte a lei c'erano due gruppi di persone. Lei potè leggere con facilità i loro nomi grazie agli occhi dello shinigami che Ryuk le aveva dato quando si incontrarono. Ad un tratto la porta alle sue spalle si aprì e lei vide un uomo sulla trentina sulla soglia. Era davvero sudato ma pareva anche eccitato.
"Quanto tempo è passato da quando hai scritto i nostri nomi?"
Hime si girò e lesse il nome del ragazzo castano che aveva pronunciato la frase.
"Yagami...Light..."
Il ragazzo non sembrava più preoccupato degli altri che invece tremavano,anzi,Hime potè addirittura scorgere un ghigno sul suo volto.
Era quello suo padre?
"35...36...37...38...39..."
"Near,ho vinto io."
"40!!!"
Hime si stupì nel vedere che nessuno si era accasciato a terra,in un primo momento pensò che dovevano aver usato nomi falsi ma poi si rese conto che nessuno aveva ancora pronunciato i loro nomi quindi quell'uomo doveva avere gli occhi di uno shinigami.
"Ma perchè non succede niente?!!"
Lo sguardo della ragazza cadde sul ragazzo castano che appariva completamente turbato.
"Guardate,qui sono scritti tutti i nostri nomi...tranne uno. Quello di L...e perciò..."
Hime guardava il padre che si mise a urlare come un ossesso.
"E' UNA TRAPPOLA!!UNA TRAPPOLA ORGANIZZATA DA MELLO PER INCASTRARMI!!!NON VI SEMBRA STRANO CHE NON SIATE MORTI NONOSTANTE I VOSTRI NOMI SIANO STATI SCRITTI SUL QUADERNO!!!E' CHIARO CHE SI TRATTA DI UNA TRAPPOLA!!!"
Hime non si aspettava di trovare il padre in questa situazione. Avrebbe voluto aiutarlo ma era chiaro che nessuno la vedeva e lei,precisamente,era come un fantasma. Near tirò fuori un altro quaderno dal pigiama bianco e spiegò che il falso era stato ricostruito dall'agente dell'SPK Gevanni. Un uomo robusto si avvicinò a Light per arrestarlo ma lui lo spinse via.
"NO!STAI LONTANO!"
Si appoggiò,ansimante,alla saracinesca del garage. Era terrorizzato. Si,era quello suo padre.
"Light Yagami...L...Kira,questa è la tua sconfitta!"
Light si lamentò tenendo la testa abbassata. Per un attimo,Hime ebbe l'impressione che stesse piangendo ma poi Light la risollevò e notò che rideva.
Pazzo...era pazzo!!
"Si...è vero,io sono Kira...E con questo? Vuoi uccidermi?"
Il tono del ragazzo verso Near era provocatorio,fece qualche passo e Hime vide che stava toccando l'orologio.
"Di un pò,Near,il quaderno che hai in mano è vero...O E' FALSO?!!"
Hime non capì cosa successe ma dopo aver sentito un rumore assordante vide che la mano del padre stava sanguinando.
"RAZZA DI IDIOTA!!!MATSUDA,MA LO SAI A CHI HAI SPARATO!!!?? SEI UN PAZZO!!!"
Hime guardò il poliziotto che aveva sparato Light.
Impossibile!!!
Quell'idiota aveva ucciso suo padre!!?
Un altro colpo...due colpi...tre colpi...Light cade a terra.
"PAPA'!!"
Hime stava andando per aiutare il padre ma sentì che qualcosa la teneva dal braccio. Si era completamente dimenticata di Ryuk.
"Non puoi fare niente,Hime. Ricorda che sei come un fantasma."
"Ma...ma..."
"IO TI AMMAZZO!TI AMMAZZO,BASTARDO!!!TI AMMAZZO!!!"
Hime sgranò gli occhi quando sentì l'ultimo colpo. L'avevano fermato.
"CHE FINE HA FATTO MISA??!!E TAKADA?!!"
D'improvviso,la ragazza sentì il pianto alla gola. Un urlo spaventoso si levò dietro di lei. L'uomo che aveva avuto l'incarico di uccidere i poliziotti si era suicidato. Hime notò che il padre si stava dirigendo verso la porta. Lo seguì fino alla sua ultima meta. Quando Light era sdraiato sulle scale,la ragazza cercò invano di accarezzargli il viso ma era inutile. Fu solo quando Light chiuse piano gli occhi che Hime scoppiò a piangere. Urlava disperata e i suoi erano gonfi di lacrime come non mai. Non si era nemmeno accorta che era ritornata in camera sua

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Capitolo 7
*** Tristezza ***


Dopo la visione avuta il giorno prima,Hime continuava a scrivere i nomi dei criminali ininterrottamente. Ryuk la guardava pensieroso. Non aveva parlato per tutta la giornata,molto probabilmente perchè scossa dal ricordo. Tutte le volte che aveva chiesto qualcosa a Hime,questa non rispondeva oppure gli diceva di andarsi a fare un giro per la città. Aveva la musica a palla nelle orecchie e si ascoltava Koe di Amano Tsukiko che le sembrava la canzone più opportuna per la giornata passata. Ad un tratto chiuse il Death Note e cambio la pagina di internet. Ryuk notò che aveva scritto il nome del padre e aveva selezionato "immagini". Ne uscirono veramente tante e molte di queste portavano il nome di Kira. Lei cliccò su una che era un primo piano di Light,probabilmente presa da Wikipedia. La salvò su una cartella e poi scrisse il nome di Misa. Non sapeva come andava di cognome sua madre ma per fortuna notò che comparve solo una possibilità e cioè Misa Amane. Fece lo stesso che fece con l'immagine di Light. Prese un primo piano e la salvò sulla cartella.
"Hime,che stai facendo?"
La ragazza come al solito non rispose. Uscì da internet e cliccò sulla cartella dove aveva salvato le immagini di sua madre e suo padre. Restò a studiarle per un po e poi decise di stampare due copie delle immagini. Ritagliò la parte bianca,prese il cappotto e uscì.
"Ehi,dove andiamo?"
"Al negozio di onoranze funebri..."
"Cosa? E che devi andare a fare?"
"Fatti miei."
Rispose secca.
"Buonasera."
Rispose gentilmente la commessa
"Salve,senta,avrei bisogno di quattro cornici e di oggetti sacri per un altare di famiglia."
La commessa andò e torno cinque minuti dopo con due cornici d'argento,fiori e boccette di acqua sacra. Hime pagò e tornò a casa. Una volta lì, andò in salotto e preparò su un comodino un piccolo altare. Lo decorò con i fiori e mise alle estremità le boccette con l'acqua. Andò in camera sua e prese le stampe che aveva fatto delle immagini. Le infilò nelle quattro cornici e due le portò sull'altare di famiglia. Si inginocchiò e fece una preghiera silenziosa. Poi si alzò.
"Ryuk"
"Si?"
"puoi farmi vedere la tomba dei miei genitori?"
Lo shinigami esitò un momento. Poi l'accompagnò al cimitero. Quella ragazza era anche più strana di Light. Hime aveva comprato due mazzi di rose rosse. Quando arrivarono, Hime si avvicinò alla lapide del padre,prese un vaso e vi mise dentro i fiori. Fece lo stesso con la tomba della madre. Poi baciò le sue mani e le posò sulle fotografie dei genitori.
"E tu chi sei?"
Hime voltò la testa a destra e si accorse che una ragazza sulla trentina la stava guardando.
"Oh...io...io sono una conoscente di Light Yagami...Ero venuta a portarle dei fiori."
"Ah,capisco..."
La ragazza tese la mano a Hime.
"Io sono Sayu Yagami ed ero la sorella di Light. Piacere."
Hime non seppe che rispondere. Non sapeva che suo padre avesse una sorella. Fulminò Ryuk con lo sguardo e lui fece una faccia indifferente.
"Come hai conosciuto Light?"
"Be...ero una sua piccola amica. Ci conoscevamo da quando io andavo all'asilo."
La ragazza fece un gesto col capo in segno di aver capito.
"Posso chiederle cosa ha provato quando ha scoperto che suo fratello era Kira?"
Sayu non rispose subito,guardo Hime e si inginocchio di fronte alla lapide del fratello.
"Be...a dire la verità non ti so rispondere. Mi sentivo confusa e disperata ma allo stesso tempo ero anche eccitata di sapere che mio fratello era Kira. Ma poi,quando lui è morto...be...Ho perso completamente il senno."
Hime la guardò con occhi teneri.
"Sai che Light aveva un figlia?"
Hime la guardò sussultando ma poi rispose tranquillamente di si.
"Mi scusi,ma esattamente questa bambina da chi la ha avuta?"
Sayu indicò la lapide accanto a quella di Light.
"Da Misa Amane...Sai lei non era esattamente il tipo che mio fratello avrebbe definito la sua fidanzata ma poi anche lui se ne innamorò."
"Capisco...ma la bambina che fine ha fatto?"
Chiese ad un tratto Hime.
"Be...Misa si suicidò subito dopo averla fatta nascere ma poi la bambina scomparve misteriosamente. Qualcuno pensò che Misa l'aveva portata con se facendo morire anche lei ma il corpo della piccola non fu mai ritrovato."
"Hime rimase in silenzio.
"Però...la bambina aveva un segno particolare."
La ragazza aguzzò le orecchie.
"Che segno particolare?"
"Ecco...Light aveva regalato a Misa un crocifisso di oro bianco decorato con piccole schegge di zaffiro blu. Si dice che prima di suicidarsi Misa abbia messo al collo della bambina quel crocifisso."
Hime sgranò gli occhi turbata.
"Qualcosa non va?"
Chiese dolcemente Sayu.
"Ah...no,non si preoccupi. Ora devo andare,si è fatto tardi."
Sayu annuì e si salutarono. Quando tornarono a casa,Hime si chiuse nella sua stanza buia. Rimase appoggiata alla porta per un attimo e poi infilò la mano nella maglia per estrarre...il regalo di sua madre...il crocifisso d'oro bianco. Non aveva mai saputo chi glielo aveva regalato ma lo aveva tenuto comunque. Lo strinse a se e si lasciò scivolare sul pavimento poi si rannicchiò e le tornò in mente la ninna nanna Sacred Shinto. La ricantò nella mente pensando a sua madre.

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Capitolo 8
*** Reazione ***


Passarono diversi giorni perchè Hime si potesse riprendere completamenete dal dolore che le aveva causato la morte del padre. Scriveva ininterrottamente nomi di criminali sul Death Note e andava a dormire verso le 2:00 del mattino se a volte non si addormentava sulla scrivania. Sentiva molto spesso la canzone Koe prima di addormentarsi e dopo un pò di tempo riuscì a scaricare anche la ninnananna Sacred Shinto. E ogni volta che la sentiva si ricordava di sua madre. Certo,avrebbe dovuto odiarla per il fatto che l'avesse lasciata da sola per andarsi a suicidare e raggiungere Light ma non riusciva proprio ad avercela con lei. Non sapeva neanche perchè. Quando smetteva di scrivere,guardava sempre le fotografie dei genitori sulla scrivania con occhi tristi e poi andava a coricarsi. Una sera decise di uscire piuttosto sul tardi.
"Hime,lo sai che è pericoloso uscire a quest'ora per una ragazza come te."
"Si,ma i bastardi che cercano di sedurmi non mi fanno paura...anzi,se la vanno a cercare."
Sembrava che qualcuno avesse sentito le sue parole,infatti sgommando su tre moto arrivarono tre tipi loschi,grassi e con occhiali da sole.
"Che cosa li portano a fare se è sera?"
Pensò Hime mentre li osservava con disgusto.
"Ciao piccola! Ti va di venire con noi?!"
Domandò uno. Hime lo ignorò e andò avanti senza degnarli di uno sguardo.
"Ehi!"
Il losco figuro si mise davanti a lei con la moto,tagliandole la strada.
"Sto parlando con te,dolcezza."
"Trovato qualcun'altra per sgobbare,perdente!"
Rispose Hime con coraggio. Ryuk non sapeva che fare,Hime si stava cacciando in guai molto grossi. Il maniaco la guardò sgranando gli occhi e scese dalla moto insieme agli altri due.
"Come mi hai chiamata?"
"Quello che hai sentito,perdente!!"
Il maniaco la prese dal collo,Hime cercava di libersi dalla sua stretta e gli altri due le bagnarono il corpo con bottiglie di liquore piene. La ragazza strinse i denti e si sollevò con le braccia fino a dare un calcio a uno di loro,si libero dalla stretta e diede un pugno al maniaco che la aveva tenuta ferma. Si mantenne ritta sulle mani e fece la ruota dando un 'altro calcio ai due dietro di lei. Fece un giro su se stessa e diede un calcio in bocca all'altro. Lo spettacolo aveva suscitato l'interesse di parecchia gente. Una volta stesi tutti e tre lei potè leggere i loro nomi e li tenne a mente con i volti,quando arrivò la polizia.
"Fate passare!!Che cosa è successo!!"
Hime potè riconoscere gli agenti del quartier generale e la sua rabbia raggiunse il massimo. Avrebbe voluto spaccargli la faccia una volta per tutte.
"Ancora tu!!"
"Gia! Sembra che sia destino che ci incontrassimo sempre!"
"Vi conosciete?"
Chiese Aizawa.
"Ecco...lei è Hime Yagami."
Tutti guardarono allibiti la ragazza. In effetti la somiglianza tra lei è Light era incredibile.
"Sei stata tu a conciare in questo modo questi tre?"
"Si,sono stata io!"
Rispose sicura la ragazza. Ryuk rideva come un matto.
"Certo che sai badare a te stessa per essere così giovane."
"Io bado a me stessa da quando ho 10 anni,maledetto bastardo!"
Pensò Hime con rabbia.
"Non è stata colpa sua!"
Intervanne una ragazza che Hime ricordava molto bene. Sayu Yagami.
"Hanno cercato di violentarla e lei ha reagito. E' stata importunata!"
Urlò Sayu. Anche le altre persone annuirono.
"Bene...per ora ti lasciamo andare ma ricorda che se ti troveremo ancora una volta su scene come queste non esiteremo un attimo ad arrestarti."
"Uh,che paura!"
Disse Hime con tono provocatorio. Si girò e se ne andò. La minaccia non la aveva minimamente toccata.
"Io dovrei finire in galera? Sbagliato! Siete voi che dovete essere puniti per aver ucciso mio padre!"

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Capitolo 9
*** Decisione ***


Se c'era una cosa che Hime detestava era il fatto che le persone prepotenti debbano avere ragione anche quando sbagliano...di grosso! Di solito la legge dice che se un poliziotto uccide qualcuno,sia volontariamente che involontariamente, deve essere arrestato oppure dimesso dalla polizia. Invece quel poliziotto idiota era ancora a tenere il posto come se niente fosse successo.
"E questa sarebbe legge?"
Pensò tra se Hime mentre guardava il computer e scriveva i nomi dei criminali sul Death Note.
Intanto al quartier generale giapponese,Aizawa era più nervoso del solito. Come aveva osato quella mocciosa anoressica a prendersi gioco di lui. Matsuda stava per scoppiare dal ridere a vederlo così nervoso. Near contatava ogni giorno il quartier generale ma non si fermava a parlare se non poco più di mezz'ora. Quando finalmente però i quattro poliziotti ebbero lo scontro frontale con Hime Yagami riferirono molti particolari interessanti.
"In effetti,Near,non mi stupirei se quella ragazza fosse il nuovo Kira. La somiglianza tra lei e Light era davvero incredibile."
Disse Aizawa.
"Ma non è solo quello! Avresti dovuto vedere come ha conciato dei maniaci sessuali che avevano cercato di violentarla. Quella ragazza è incredibile!"
Near rimase in silenzio per diversi minuti.
"Voglio che teniate sotto controllo quella ragazza. Faremo installare delle telecamere a casa sua a sua insaputa."
"Near,se quella è la figlia di Light non pensò che sia così stupida da non rendersi conto che in casa sua sono state piazzate delle telecamere e potrebbe fregarci proprio come ha fatto Light."
Disse irritato Aizawa.
"Si...avete ragione. Allora facciamocosì,mi trasferirò in Giappone il prima possibile così potremo colaborare meglio."
I quattro poliziotti sorrisero felici per la prima volta in quel periodo di tempo.
A casa di Hime,invece,c'era aria di preghiera. La ragazza teneva in mano un piccolo rosario rosso e pregava in silenzio davanti alle foto dei genitori. Quando ebbe finito si alzò silenziosa e andò in camera sua.
"Hime,va tutto bene?"
"Si,Ryuk. Stavo solo pensando....a come uccidere quell'infame."
Ryuk guardò incuriosito la ragazza. Si domandava a cosa avesse pensato. Poi vide il volto della ragazza illuminarsi improvvisamente e notò che un ghigno malefico le si dipinse sul volto.
"Ma si...certo..."
Hime prese il cappotto e uscì di casa. Si diresse verso il quartier generale e chiese alla reception di poter parlare con Tota Matsuda. Il segretario chiamò dal telefono e rispose alla ragazza che tra pochi minuti il poliziotto sarebbe sceso,infatti,poco dopo, Hime lo vide attraversare il corridoio.
"Eh,cioa! Sei tu che mi hai cercato?"
Chiese sorridendo il poliziotto.
"Si,ecco,volevo scusarmi con voi per ieri sera,forse avrei dovuto venire direttamente alla centrale con voi ma...io sono fatta così,reagisco di mia spontanea volontà."
Disse facendo una voce falsamente timida.
"Ah...non preoccuparti! Sono cose che capitano e poi sapessi come ci sono rimasto quando ho bisto che eri stata tu a conciare in quel modo quei figuri."
Disse Matsuda arrossendo leggermente in volto.
"Che ne dici se qualche volta io e te usciamo insieme?"
Chiese Hime abbassando gli occhi con tenebrosità. Matsuda rimase scioccato da quella domanda. Era come se d'improvviso quella ragzza fosse cambiata.
"Ma certo! Se vuoi ti lascio il mio numero di telefono."
Disse lui rosso in volto.
"Bene."
Disse Hime sorridendo. Alle sue spalle,Ryuk rideva follemente. Aveva capito il suo piano alla perfezione. D'altra parte solo la figlia di Light Yagami poteva escogitare un piano del genere.
"Tuo padre sarebbe fiero di te,Hime."
Disse Ryuk.

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Capitolo 10
*** Ragionamento ***


La ragazza tornò a casa alle 22:30. Aveva avuto bisogno di comperare atrezzi da toeletta e trucco per il suo piano. Non avrebbe mai lasciato che chi avese sconvolto la sua vita per un attacco di pazzia fosse passato inosservato,perchè se c'era un aggettivo che poteva descrivere Hime in modo totale era "vendicativa". Si era potuto notare quando aveva messo K.O. quei tizi due sere prima. In effetti,il talento della recitazione e del trucco lo aveva preso da sua madre,quello di oratrice da suo padre. Aveva pensato accuratamente a come agire e poi non avrebbe lasciato tracce che avessero potuto ricondurre a lei. Una cosa che non aveva capito era chi fosse questo Nate River che Light,nel ricordo,aveva chiamato Near. Non si stupì del fatto che il ragazzo albino si facesse chiamare in un altro modo,se era riuscito ad incastrare suo padre con prove schiaccianti. Accese il computer e avviò Internet,scrisse il nome di Near sul motore di ricerca ma con risultatipiuttosto deludenti. Poi le venne in mente una cosa. Non aveva mai dimenticato i suoi anni nell'orfanotrofio e tra i suoi ricordi c'erano anche il giorno in cui L la convocò per farla battezzare come sua successora. La ragazza non sapeva bene perchè rifiutò ma era convinta che L non le avesse mai fatto una bella impressione. Selezionò la scrittura in stile Gotico Inglese e scrisse la lettera. non riuscì a trovare molto se non alla terza pagina del web. Cliccò due volte su un sito chiamato "L,la forza della giustizia" e cominciò a leggere. Impiegò circa mezz'ora per leggere le 10 pagine e scoprì con grande stupore che la pagina era stata allestita dalla Wammy's House circa tre mesi dopo che lei fuggì. Le pagine parlavano di un detective di intelligenza quasi irreale,orfano e cresciuto in quello stesso orfanotrofio. Non aveva mai mostrato il suo volto in pubblico ma collaborò a diversi casi...tra cui il caso Kira. Hime alzò un sopracciglio,interessata. Non portò mai a termine di persona quel caso perchè morto di arresto cardiaco nel 2004.
"Mio padre? No...non avrebbe potuto se fosse entrato in collaborazione con lui. Ma forse....mia madre?"
Non riusciva a trovare una spiegazione più logica ma decise di continuare a leggere.
-Quando morì,L aveva in mente di scegliere tra uno dei suoi due successori:Mello e Near.-
"Near?!"
-Mello è morto di arresto cardiaco nel 2013 ma Near è ancora vivo è continua a portare avanti la carriera di L senza mai tradirlo.-
"Eccoti qui!Ti ho trovato!Allora sei tu L!"
Un sorriso le si dipinse sul volto. Prese il Death Note e scrisse l'ultimo nome della giornata,annotando il giorno e le cause in cui la vittima sarebbe morta. Ripose il Death Note nel cassetto,spense la lampada e prese l'ipod dalla tasca selezionando Sacred Shinto e si addormentò.
Intanto Near era arrivato in Giappone,si era stabilito nel quartier generale costruito da L parecchi anni prima. Contattò anche i quattro agenti e li fece trasferire nel quartier generale dove avevano lavorato durante il caso Kira con L. Si salutarono con una stretta di mano. Dicendo che avrebbero cominciato alvorare l'indomani mattina.
Infatti,il giorno dopo,tutti erano già in piedi alle sette per cominciare a lavorare.
"Prima di tutto dobbiamo controllare che questa Hime Yagami sia davvero la successora di Light. A lei,Matsuda, Ha detto che è orfana,giusto?"
"Ehm...si."
Disse poco convinto il poliziotto.
"Inoltre ha anche riferito che la somiglianza tra lei e Light è davvero notevole quindi si può cominciare a pensare che questa ragazza sia non solo la successora ma anche la figlia di Kira,o comunque qualche parente."
Disse Near costruendo una torre con i dadi.
"Avete detto che la ragazza è anche un tipo piuttosto ribelle per il fatto che ha conciato in modo brutale dei maniaci che hanno cercato di violentarla. Quindi reagisce di testa sua e non chiede aiuto alla polizia. Se quella ragazza ha queste qualità non c'è assolutamente alcun dubbio che sia il nuovo Kira."
Near fece una pausa prima di riprendere a parlare.
"Inoltre...c'è anche un altro particolare che mi porta a pensare che questa ragazza sia il nuovo Kira e una parente di Light Yagami."
"Che particolare?"
Chiese Aizawa.
"Il nome."
"Il nome?"
Ripeterono gli agenti insieme.
"Si...signor Matsuda,può dirmi esattamente che cosa significa "Hime" in giapponese?"
Il poliziotto lo guardò con aria interrogativa ma poi rispose.
"Be...Hime in giapponese vuol dire principessa,ma..."
Poi,di colpo fu come se una luce avesse illuminato le loro menti.
"Un momento,se seguiamo il ragionamento che farebbe Kira..."
"Se Light era un dio e Misa era una dea...Hime Yagami è..."
"...una principessa..."
Concluse Near.
"Un erede perfetta."

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Capitolo 11
*** Appuntamento ***


Hime continuò a scrivere nomi di criminali sul Death Note per due giorni. Alle 14:00 di Mercoledi chiuse il quaderno e restò un attimo seduta in silenzio a fissare un punto preciso della stanza.
"A che pensi?"
"A quel o quella Takada."
"Takada?"
"Si. Mio padre prima di morire ha urlato prima il nome di mia madre e poi quello di una persona chiamata Takada."
Esitò un momento,poi accese il computer e si collegò a internet. Scriise Takada sul motore di ricerca e constatò fortunatamente che esisteva solo un nome:Kiyomi Takada.
"Una donna?"
Selezionò il nome e cliccò sul sito "Sakura Tv:Sito ufficiale." Nella home page comparve una tabella con i nomi di tutti i dirigenti della Sakura tv. Cliccò su Kiyomi Takada. La foto della pagina rappresentava una donna sui 23 anni con occhi azzurri e capelli corti e neri.
"Mio padre tradiva mia madre?"
Lesse velocemente la sua biografia e seppe che questa era deceduta nel 2013 a causa di un incendio durante un rapimento.
"Mio padre?"
Hime consataò subito che era ben felice di avere Misa per madre. A lei bastava guardare negli occhi qualcuno per capire che tipo di persona fosse. Takada,in quel caso,non le piaceva. Spense il compuetr e selezionò un numero sul cellulare. Se Hime aveva una cosa che sapeva far fruttare bene era la sua bellezza. A scuola spesso trovava gli armadietti pieni di biglietti e regali di tutti i tipi nonchè aveva anche molti corteggiatori,lei però non voleva avere niente ba che fare con l'amore o col sesso e rideva vedendo quei poveri sciocchi che si illudevano di farla innamorare.
"A chi stai chiamando?"
Chiese curioso lo shinigami.
"Indovina!"
Disse Hime stuzzicandolo.
"Pronto. Salve Matsuda,sono Hime Yagami. Senta,a da fare oggi?"
La ragazza abbassò la testa increspando un ghigno.
"Bene, a questo pomeriggio,allora."
Disse spegnendo la chiamata.
"Che ha detto"
Hime alzò lo sguardo e guardò lo shingami che trasalì.
"Che è pronto a morire,Ryuk."
Si alzò e andò all'armadio. Prese una maglietta nera,una felpa,un paio di Jeans e degli stivali neri,poi scelse la bigiotteria Gothic Lolita,una collana con borchie lunghe e un anello con un cuore di cristallo. Andò al tavolo da trucco e si mise un rossetto rosso scuro e un ombretto nero. Quando ebbe finito,sorrise a se stessa nello specchio e andò a cambiarsi.
L'appuntamento con Matsuda era alle 16:00 alla stazione ma lei lo precedette arrivando alle 15:30. Nell'attesa si avvicinò al bar e ordinò un te al limone,andò a sedersi ad un tavolino e accavallò le gambe osservando pensierosa i passanti.
"Ancora non riesco a capire perchè ti sei portata il Death Note."
"Lo capirai quando Matsuda arriverà."
"Una volta anche tuo padre organizzò un piano simile."
"Be,si vede che ho preso da lui."
Disse Hime ridendo. L'orologio suonò le 16:00 in punto,Hime buttò la lattina di the in un bidone vicino al binario e Matsuda arrivò sistemandosi la cravatta.
"Che perfetto idiota...Che coraggio ha avuto per uccidere mio padre questo imbecille?"
"Ciao. Scusa,sono in ritardo."
Hime sorrise.
"Ma no,figurati. Io vengo da Shinjuku e per questo devo pendere il treno per venire a Tokyo."
Matsuda arrossì.
"Be,dove andiamo?"
"Al parco?"
"Ok!"
Hime passò davanti a Matsuda e si fermò sul bordo del binario.
"Che c'è?"
Chiese Matsuda.ù
"Oh,volevo solo chiederti..."
Hime si girò.
"...come pensi che Kira sia in grado di uccidere."
Matsuda rimase leggeremente sorpreso da quella domanda.
"Be,durante il primo caso Kira questi uccideva con un quaderno nero su cui era scritto Death Note. Se si scriveva un nome entro 40 secondi la vittima moriva di arresto cardiaco."
"Ah...capisco. Però toglimi una curiosità."
Aprì la cerniera lampo della borsetta e ne estrasse il regalo di Ryuk.
"Per caso il quaderno nero con cui Kira uccideva...era questo?"
Matsuda restò letteralmente pietrificato.
"Chi...chi te lo ha dato?"
"Qualcuno che mi ha dato una speranza per vivere."
"Tu...tu sei Kira..."
"Si."
Rispose tranquilla la ragazza.
"Certo che la legge in questo paese è davvero uno schifo...non trovi?"
Disse rivolgendogli un sorriso ironico.
"Che...che vuoi dire?"
"Che se qualcuno uccide una persona,criminale o poliziotto che sia,questo deve essere comunque arrestato o bandito. Mentre invece tu che hai ucciso mio padre sei passato come inosservato..."
Matsuda sgranò gli occhi....si accorse che stava tremando.
"Come fa a sapere...?"
"Non la trovi una vergogna?"
Chiese Hime con voce innocente. Matsuda tentò di saltarle addosso ma lei lo raggirò e con scatto felino oltrepassò il binario mentre lui venne investito in pieno dal treno che passava. Si fermò a guardare quello spettacolo ripugnante. Sentì le persone urlare e cercare aiuto per qualcosa che si vedeva solo nei film mentre quella era tutta realtà. Sospirò e torno a casa.
"COSA?!!MATSUDA E' MORTO?"
"Si è stato investito da un treno che stava venendo da Shinjuku alle 16:37"
Aizawa era scioccato.
"E' stato Kira!!"
"Signor Mogi,per caso il signor Matsuda non doveva vedersi con Hime Yagami oggi?"
"Eh? Ah,si..."
"Il corpo della ragazza non è stato trovato insieme a quello del Signor Matsuda,vero?"
"No..."
"Allora Kira è quella ragazza."
Disse Aizawa con rabbia.
"IO VADO AD ARRESTARLA!!"
"Signor Aizawa,non sia imprudente. Se quella ragazza è davvero Kira non esiterà un minuto di più ad ucciderla. Si faccia accompagnare da Mogi e Ide e indossate ognuno un paio di occhiali scuri. Per sicurezza."
Fecero come disse Near e si diressero a casa di Hime. Quando suonarono però la sorpresa fu davvero grande. Non venne ad aprire Hime Yagami ma una signora anziana.
"Ehm...buonasera,siamo della polizia,stiamo cercando Hime Yagami."
"Oh,si. Quella povera ragazza. Purtroppo lei non è qui,si è tolta la vita poco fa.
"COSA?!!"
I tre poliziotti rimasero col fiato sospeso.
"Questa casa era intestata a me ma l'ho lasciata a Hime quando perse i genitori e non riusciendo a sopposrtare il troppo dolore si è suicidata..."
"Ci...ci dispiace...Allora noi andiamo..."
"Si"
Quando se ne andarono la donna richiuse la porta e andò a sedersi in salotto silenziosa. Poi sorrise e si tolse la parrucca bianca dove stavano raccolti in uno chignon i capelli castani di Hime,si deformò le rughe fatte con la matita e si tolse scialle e gonna di dosso.
"AHAHAHAH!!!HIME,SEI ANCHE MEGLIO DI LIGHT!!!QUESTO SI CHE E' UN PIANO PERFETTO!!!!"
Lo shinigami rideva forte e Hime sorrise soddisfatta.

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Capitolo 12
*** Amore ***


"Vuoi scrivere subito i nomi degli sbirri?"
"No...aspettero' un po. Continuero' a scrivere nomi di criminali sul Death Note,più avanti decidero' cosa fare di loro. Senza contare
che c'è anche Near......ovvero L che sicuramente starà lavorando al caso Kira."
Ryuk vedeva Hime sempre più uguale a suo padre...Chissà se anche lei sarebbe morta alla stessa età del padre.
"Qualcosa non va?"
Chiese Hime rivolgendosi allo shinigami.
"EH?! Oh,niente...tranquilla. Mi stavo solo chiedendo che cosa ne pensi di tuo padre?"
Hime lo guardo' con una strana espressione.
"Be...non mi ha certo fatto una bella espressione quando me lo hai mostrato durante la sua morte...pero'
...non sto usando il Death Note solo per completare il suo progetto di nuovo mondo...ma anche per raggiungerlo nel nulla
...quando moriro'."
Ryuk ascoltava silenziosamente quello che la ragazza diceva. Mentre parlava,i suoi occhi erano tristi. Era più che evidente
che la morte di Light l'aveva colpita e difficilmente il ricordo degli occhi di Light che si stavano spegnendo piano piano se ne sarebbe andato
dalla mente e dal cuore di Hime. Chiuse il Quaderno della Morte e si diresse in bagno,riempì la vasca,si spoglio' e si immerse.
"E di tua madre,invece,che ne pensi.?"
Hime si immerse nell'acqua fino alla bocca fissando le bolle che riempivano la vasca. Chiuse gli occhi e diede una risposta imprecisa.
"Non la odio."
"Cosa?"
"Non la odio."
"Ti sembra una risposta?!"
"Si...mia madre l'avrei odiata se avesse abortito...invece mi ha fatto nascere e questo è gia qualcosa."
"Ma non ti brucia il fatto che si sia suicidata anzichè restare in vita con te?"
"Non lo so."
Ryuk non chiese altro. Era abituato alle strane risposte di quella ragazza.
"Ehilà,Ryuk!!"
"Eh?"
Hime e Ryuk rimasero praticamente di stucco. Un altro shinigami era comparso nel bagno. Era bianco e aveva una faccia a forma da uccello.
"SH-SHIDO?!"
"Shido?"
"Ehm...che ci fai qui?"
"Be ero venuto a vedere come stava la bambi..."
Ryuk gli tappo' la bocca con la mano e gli sussurro' nell'orecchio qualcosa.
"Ti ho già detto che non devi assolutamente venire nel mondo degli umani se non con uno scopo preciso."
"Ma io ce l'ho uno scopo,ero passato a salutare la bambina che hai...."
"Non parlare ad alta voce!"
"Ma perchè?"
"Perchè lei non sa niente."
"Non glielo hai detto?!"
"SHHH!"
Hime sbuffo'.
"Chi è lui?"
Ryuk e Shido la guardrono.
"Ehm...lui è un mio amico,Hime."
Hime lo guardo' dapprima con aria sospettosa,poi il suo sguardo si addolcì e fece un sorriso invisibile.
"Ciao."
Disse tranquillamente,Shido la saluto' con la mano.
"Come sei diventata grande!"
Hime lo guardo' sorpresa. Ryuk gli lancio' un'occhiataccia.
"Ehm...noi controlliamo il mondo degli uomini dal mondo degli shinigami..."
"Ah..."
Disse Hime poco convinta.
"Bè,Hime,io vado a farmi un giro."
Ryuk si rivolse a Shido.
"E tu...acqua in bocca!"
Ryuk fece un gesto con la mano e Shido deglutì.
"Si...certo!"
Ryuk aprì le ali e volo' via.
"Ma che cos'ha oggi quello shinigami?"
Si chiese Hime. Poi si rivolse allo shinigami Shido.
"Ma tu che ci fai qui?"
"Oh...ero venuto a salutare Ryuk ma a quanto pare non è in vena di visite oggi."
"Lascialo perdere,fa sempre cosi."
Gli rivolse un sorriso.
"E cosi,tu sei la figlia di Light Yagami e Misa Amane."
Hime sgrano' gli occhi.
"E tu come lo sai?"
Shido si rese conto subito che aveva detto una cosa che non avrebbe dovuto dire e si tappo' subito la bocca.
"Allora?"
Chiese Hime alzando la voce.
"Be...la somiglianza con tuo padre è quella e poi io ho potuto vederlo...di sfuggita ma l'ho visto e quella volta era insieme a Misa Amane."
"Tu hai conosciuto mio padre?"
"Più o meno."
"Quando è successo?"
"Una decina di anni fa."
"Ma tu come fai a sapere che mia madre era Misa Amane.?"
Hime si fece sospettosa.
"Bè da quello che ho potuto constatare..."
Quella sera la fiamma che si era creata nel posacenere bruciava come un fuoco vero. Misa aveva sbottonato il primo bottone della camicia di Light e gli stava accarezzando il petto. Lui
si sentiva rilassato. Ad un tratto lei appoggio' la testa sulla sua,Light noto' le sue labbra rosse e le venne voglia di assaggiarle. Le mise una mano dietro la nuca e l'attiro' a se,baciandola.
Nonostane si sentiva consapevole di quello che stava facendo,non riusciva a capire cosa l'avesse spinto a farlo. Si distesero sul divano e si staccarono per un po,guardandosi negli occhi.
A quel punto,Light capì che l'amava, vedendola con con i capelli biondi rivolti verso l'alto era bellissima. In effetti,anche la sera a casa sua,quando ancora non voleva andarsene,Light avrebbe
potuto fargli capire che era pericoloso uscire insieme,invece aveva preferito baciarla e quell'attimo che duro' non era stato per niente male.
Misa gli tolse la giacca e gli sbottono' la camicia accarezzandogli il petto nudo. Si baciarono ancora e Light aveva sempre più voglia di scoprirla,di vederla,di averla. Le mise una mano dietro
la testa in modo che si potesse alzare un po e con l'altra mano sfilo' l'intrico di fili che legavano il corpetto al corpo,quando ebbe finito,con un movimento dolce,glielo tolse. Misa gli slaccio'
la cintura e rimase un attimo ferma,poi gli sbottono' la cerniera e gli tolse i pantaloni. Si tolsero gli slip a vicenda rimanendo completamente nudi. Light appoggio' la fronte su quella di lei,
guardandola negli occhi,poi abbasso' lo sguardo e noto' con leggero stupore che le stava accarezzando i seni. Lei gli sorrise. Presto capirono entrambi che il divano non poteva ospitarli tutti e
due. Incuranti del fatto di essere completamente nudi,si alzarono,andarono in camera da letto e chiusero la porta a chiave. Light spinse piano Misa sul letto e le si mise a cavalcioni.
Le sistemo' le braccia verso l'alto,incrociandogliele e la bacio' voracemente,accarezzandole i fianchi. Poi si levo' su e mise le sue mani sul petto di Misa,palpandole il seno. Lei lo lascio' fare,
facendo diventare i suoi respiri sempre più affannosi fino a trasformali in piccoli gemiti di godimento. Lui si chino' e Misa lo accolse puntandogli le ginocchia sui fianchi.
Light le morse piano il labbro inferiore e lei rise. Si guardarono in silenzio. Misa gli accarezzo' il petto,scendendo sempre più giù. Light aspettava. Lei glielo sfioro' e lui si alzo' di nuovo.
Misa continuo' ad accrezzarglielo ascoltando Light che urlava di piacere. Quando Light si chino' sopra di lei,la bacio' cosi intensamente da fargli male la bocca. Misa pero' non lo fermo',anzi,
gli prese le spalle e assecondo' ogni suo movimento. Quando si staccarono si guardarono per un po,poi Light poggio' la testa sul petto di Misa,ascoltando il suo cuore. Misa gli mise una mano
sulla testa e gli accarezzo' i capelli arruffati. Il suo cuore batteva veloce ma stava rallentando. Light bacio' piano la curva del suo seno. Lei sorrise mentre la sua presa sulla nuca di lui si
faceva sempre più decisa.
Si addormentarono ma si risvegliarono un'ora dopo a causa di Matsuda che telefonava sul cellulare di Light. Lui per un momento esito' ma poi si alzo' e ando' a rispondere.
Misa si avvolse nelle lenzuola. Light sospiro' e ando' a recuperare i vestiti lasciati nel salotto. Non si rivestì subito. Ando' a sedersi sul letto con Misa e la strinse forte.
"Misa,io devo andare."
"Si."
Rispose tranquillamente lei. Light la bacio' dolcemente, Misa gli bacio' il petto e quando gli mordicchio' il capezzolo,Light sussulto'.
Si salutarono sulla porta dell'appartamento con un bacio che duro' circa due minuti,Light stava per rientrare ma si ricordo' che non poteva fermarsi ancora.
Si allontano' con una punta di amarezza ma in fondo era felice come non mai. Misa richiuse la porta e ando' in camera da letto,fisso' il letto con aria malinconica,si sdraio' e si addormento'...
"...Io non sono stato presente ma quando tornai nell'appartamento vidi che si stavano coccolando sulla porta."
Hime rimase un attimo in silenzio.
"In quell'attimo di tempo potrebbe essere successo di tutto. "
Penso' malinconica.
"Allora mio padre amava davvero mia madre."
"Ma certo. Avevi dubbi?"
"...No..."
"E allora?"
Quando Ryuk torno',Shido era ancora a casa e Hime era ancora nella vasca da bagno. Lei si accorse solo in quel momento che erano passate ben due ore,
Si guardo' le mani ed erano piene di rughe.
"Shido,ora è meglio se vai!"
Disse Ryuk.
"Si! Ciao Ciao,Hime!!"
"Ciao."
Ryuk noto' che Hime appariva malinconica mentre si asciugava i capelli.
"Qualcosa non va?"
"No...niente..."
Lui non insistè.
Quella sera mentre ascoltava Cho,Hime si addormento' pensando cosi intensamente ai suoi genitori che le vennero le lacrime agli occhi.

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Capitolo 13
*** Presentazione ***


Hime aveva deciso di lasciar passare una decina di giorni per uccidere Near e gli altri agenti della polizia. Per il resto,continuava a scrivere nomi di criminali sul Death Note. In quel momento era per le strade di Tokyo e ascoltava Cho di Amano Tsukiko. Questa era la sua cantante preferita per le canzoni e per il talento.
Quella canzone,che significava "farfalla",era la sua seconda canzone preferita per il fatto che rispecchiasse la giornata in cui vide suo padre morire. Pensava intensamente a Light e Misa...i suoi genitori. Più pensava a loro e più le mancavano. Spesso si chiedeva come sarebbe stata la sua vita se ci fossero stati loro con lei. Sicuramente meglio. Ognuno avrebbe vissuto la propria vita in modo migliore e la giustizia avrebbe trionfato. Invece erano stati uccisi e la sua vita era stata spezzata.
-Le tue braccia mi hanno trattenuta,trasformato in una polvere sottile. Mi limito a guardare il cielo in silenzio.-
Erano alcune parole della canzone. Hime si ricordò di Light,sdraiato sulle scale,con i suoi occhi che imploravano il perdono prima di chiudersi...per sempre.
"HIME,ATTENTA!!!"
La ragazza non si era minimamente accorta che un uomo ubriaco le era venuto incontro,le strattonò il braccio e l'avvinghiò a se.
"Dai,carina,vieni con me!!Io sono single!!"
"Lasciami andare,bastardo!!!"
A Hime bastò poco per capire che subito dopo l'uomo si accasciò a terra,morto.
Attacco cardiaco.
"Cosa?"
Hime non ricordava di aver scritto il nome di quel maniaco sul Death Note,ma indubbiamente era morto di arresto cardiaco 40 secondi dopo che le era saltato addosso.
Si guardò intorno per un pò,poi raccolse l'ipod da terra e scappò verso casa. Si chiuse dentro e sfogliò in fretta e furia il Death Note.
"Non c'è...non c'è!!"
"Che cosa cerchi,Hime?"
"Ryuk,tu hai scritto il nome di quell'uomo sul tuo Death Note?"
"IO...!? No!??"
Hime si sentì raggelare.
"Allora...chi è stato?"
Quella notte Hime passò una notte in bianco. Non riusciva a dormire,intenta a capire chi era che potesse avere ucciso quell'uomo. Una spiegazione che poteva sembrare l'unica buona era che qualcun altro sulla terra possedeva un Death Note.
"Ryuk...Quello shinigami che è venuto a trovarci l'altro giorno...per caso lui ha portato un Death Note qui sulla terra?"
"Bè...non saprei,Hime. Dovrei chiederglielo ma se è tornato nel mondo degli Shinigami..."
"Va bene cosi,Ryuk. Buonanotte..."
"Eh?"
Hime si addormentò 2 ore dopo.
I giorni passavano e Hime scriveva nomi di criminali contemporaneamente cercando di capire chi potesse possedere un altro Death Note. Alla fine,esausta,chiuse il quaderno con un botto e si lasciò andare sulla sedia,sospirando. Rimase seduta un attimo in silenzio poi si alzò e indosso la giacca con le borchie.
"Dove vai?"
"Al cimitero..."
"Ah,vuoi chiedere consiglio ai tuoi genitori?"
"Sta zitto..."
Hime comprò due mazzi di fiori e li portò sulla tomba dei genitori. Fece una preghiera e bacio le foto.
Sospirò tristemente e li guardò speranzosa,come se quelle foto potessero prendere vita da un momento all'altro. Sospirò un'altra volta ,rassegnata, e se ne andò.
Sulla strada di casa all'improvviso sentì una voce maschile.
"Scusa?"
Hime voltò il viso verso destra e si trovò davanti un ragazzo esile,dai capelli castani e due occhi verdi.
La ragazza lo scrutò sospettosa.
"Ci conosciamo?"
"Be...no. Piacere,io mi chiamo Akira Tsuburaya."
"Io mi chiamo Hime Yagami."
Il ragazzo lo guardò sorridendo ma lei rimase impassibile.
"Hime Yagami...Principessa della notte..."
Hime lo guardò con strana espressione.
"Che?"
"Il tuo nome significa "Principessa della notte". Non c'è che dire un nome bellissimo."
"Grazie."
Disse Hime facendo un sorriso invisibile. Si avviarono insieme verso la strada di casa.
"Bene,Hime. Se mi accompagni a casa tua potrò dirti chi sono davvero."
Hime lo guardò gelida.
"Che cosa vuole questo idiota da me?"
"Ah...non preoccuparti,non ho intenzioni strane."
"Sarà meglio per te."
Hime lo fece entrare a casa sua, stando bene attenta ad osseravare ogni suo movimento.
"Che cosa vuoi da me?"
"Ti ho detto che ti avrei detto chi sono,se non sbaglio."
Il ragazzo sorrideva in una maniera tale da far perdere la pazienza a Hime.
"Se sei uno stupratore...non hai idea di quello che potrei farti..."
Pensò tra se. Lui le si avvicinò e le sussurrò all'orecchio.
"Io sono Kira..."
Disse con una voce che fece irritare Hime. Lei sorrise.
"Ah...tu saresti Kira?"
Chiese come se la stesse prendendo in gira.
"Che c'è,non ti aspettavi che fossi una persona cosi giovane?"
La ragazza soffocò l'impulso di spaccargli la faccia.
"A dire la verità si. Non immagginavo che fossi cosi giovane."
"Be..scommetto che ti sia chiaro che sono stato io ad uccidere quell'uomo ubriaco che ti ha attaccata,l'altro giorno."
"Certo,ma perchè hai voluto rivelarti proprio a me?"
Il ragazzo esitò un momento,poi la spinse sul letto e le si mise a cavalcioni.
"Perchè sei una ragazza niente male!"
"Bastardo..."
Hime tirò fuori i denti e poi lo mise alle strette.
"Come fai ad uccidere?"
Il ragazzo si fece serio tutto ad un tratto.
"Questo ragazzo non è Kira...Niente meno un possessore del quaderno. E va bene,farò il tuo gioco..."
"La mia arma la ho a casa mia."
"A davvero,allora non hai prove per dimostrarmi che tu sei Kira."
Spinse via il ragazzo con un colpo secco che non riuscì a restare in equilibrio e cadde per terra. Hime le si avvicinò e le prese il viso,i suoi occhi castani erano glaciali e riuscì a scorgere una punta di timore in lui.
"Senti un pò..se tu pensi che io sia scema,hai fatto i conti male. Non sono la ragazza che si lascia intimorire da qualcuno che dice di essere Kira se non ha prove per dimostrarmelo. Per ultimo,avevi detto che non avevi strane intenzioni,allora perchè mi sei saltato addosso a quel modo? Vai fuori di qua se vuoi rivedere la luce del giorno domani..."
Le parole di Hime erano sussurrate come se la ragazza fosse un serpente,Akira deglutì e lei lasciò la presa sul mento facendolo cadere ancora. Il ragazzo uscì e si allontanò.
"Ryuk,se qualcuno vuole dimostrare di essere una persona di talento,deve dimostrarlo,non venire e dire semplicemente chi crede di essere...povero scemo..."
Hime sorrise e Ryuk rideva forte.
Nel frattempo,Akira Tsuburaya era arrivato nella sua nuova dimora e si fece aprire la porta da Mogi.
"Allora? Come sono andato?"
Il ragazzo albino si girò verso di lui e fece un cenno affermativo col capo.
"Complimenti,signor Tsuburaya,lei da questo momento fa parte della polizia"




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Capitolo 14
*** Inseguimento ***


Il nuovo arrivato del quartier generale era stato convocato da Near come agente sotto copertura per verificare che Hime Yagami fosse realmente morta.
"Ma Near...tu come hai fatto a capire che Hime Yagami non era morta?"
Chiese Aizawa al ragazzo albino che costruiva un puzzle in silenzio.
"Un suicidio che non viene riportato sui notiziari o sui giornali è piuttosto strano...quella ragazza ha fatto credere di essere suicidata facendo parlare un'altra signora."
"Ma chi potrebbe essere quella signora?"
"Forse un'amica che è a conoscenza del fatto che Hime Yagami sia Kira,oppure..."
Near aspettò un pò prima di completare la frase.
"...Hime Yagami stessa."
"Cosa?!!"
Near completò il puzzle piantando l'ultimo pezzo con un colpo secco sul cartone. Il disegno del gioco raffigurava un'angelo con una spada pronta ad uccidere il Diavolo.
"Però...non è rischioso dire di essersi suicidata e poi camminare per le strade del Giappone come se niente fosse?"
"In effetti,mi sono posto anch'io questa domanda...una ragazza prudente come la figlia di Kira non si farebbe riconoscere cosi facilmente...ma può darsi che lo faccia apposta..."
"A-apposta?"
"Si...Chi ci dice che non lo faccia proprio per farci cadere in trappola."
"Ma certo...aspettandosi una mossa azzardata potrebbe ucciderci quando le pare."
"Esatto,Tsuburaya."
Near tirò fuori dalla borsa nera un paio di giocattoli e dei dadi.
"E' davvero furba quanto bella questa Yagami."
"Signor Tsuburaya...devo chiederle un favore.
"Si?"
"Dovrebbe pedinare,senza farsi notare,Hime Yagami."
"Cosa? E a che scopo? Sappiamo gia che lei è Kira..."
"Ma non abbiamo prove per dimostrarlo...Se fosse Kira il suo quaderno dovrebbe trovarsi nella sua casa."
"Quindi vuoi che entri in casa sua quando lei non c'è...per cercare il quaderno?"
"Si."
L'agente rimase in silenzio per un pò.
"Ovviamente affiderò a qualcun altro l'incarico se lei non vuole prenderselo."
"No...Me ne occuperò io."
Nel frattempo Hime scriveva nomi di criminali sul Death Note da tre giorni senza sosta.
"Quel povero deficiente ha cercato di incantarmi dicendo di essere Kira...ma non ha fatto i conti con gli occhi dello Shinigami. Sotto il suo nome si vedeva la durata vitale e questo non vale per chi ha un quaderno della morte. Certo,resta da scoprire perchè quel maniaco che mi ha attaccata è morto 40 secondi dopo di arresto cardiaco e quel Tsuburaya come ha fatto a sapere che io venero Kira tanto quanto lo sono io stessa."
"Troppe domande,Hime."
"Stai zitto."
"Certo però che quel Akira Tsuburaya non è niente male,eh Hime?"
Disse Ryuk con voce di scherno.
"Se ti piace,perchè non gli fai toccare il quaderno e glielo chiedi?"
"Eh?"
Hime sorrise inarcando un sopracciglio. Chiuse il quaderno e fece una breve ricerca su internet,poi spense il computer e andò a coricarsi quando sentì il campanello bussare. Si alzò e andò ad aprire trovandosi di fronte Sayu Yagami.
"Salve,disturbo?"
"Ah,no,no...entri pure."
La fece accomodare in cucina e Sayu tolse la carta stagnola al pacco che aveva portato con se.
"Le ho portato una torta alle fragole,spero che le piaccia..."
"Grazie..."
Hime la guardò un momento.
"Come ha fatto a sapere che vivo qui?"
"Ho cercato...non è stato facile trovarti ma alla fine ti ho trovata."
Rispose Sayu con un sorriso.
"Mi scusi,ma non mi ha neanche detto come si chiama..."
"Oh,gia è vero,io sono Oharu Hirasaka."
"Come mai non ha messo il cartello del nome fuori?"
"Sono occupata al momento,non ho trovato il tempo di aggiustare bene la casa."
"Capisco."
Rimasero un po in silenzio. Prima di aprire,Hime aveva nascosto il crocifisso di oro bianco nella sua maglietta.
"Grazie per avermi difeso quando quei bastardi mi hanno assalita."
"Ma figurati...Sarà stato perchè mi ricordi mio fratello."
Hime abbassò la testa.
"Sei cosi simile a lui,per un'attimo,quando ti ho conosciuta ho pensato che fossi sua figlia..."
"Gia..."
Rimasero a lungo in silenzio ma Hime sapeva che Sayu la guardava di nascosto. Era ovvio il fatto che la sorella di suo padre provasse verso di lei della familiarità.
"Be...è meglio che vada ora..."
"Si"
Quando Sayu si allontanò,Hime sospirò e richiuse la porta,senza sapere che Akira Tsuburaya aveva seguito ogni sua parola.
"Sono riuscito a piazzare solo le cimici in casa,più tardi installerò le telecamere."
Disse parlando sotto voce con una trasmittente.
"Bene...Ottimo lavoro."
Disse Near.

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Capitolo 15
*** Cautela ***


Passarono due ore e Hime stava ancora seduta immobile nella cucina,fissava la parete silenziosa,tenendo il crocifisso tra le mani. Non era ancora pronta per dire a Sayu che lei era Kira...la figlia di Light Yagami e Misa Amane,ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dirglielo,certo la reazione non sarebbe stata delle migliori...o forse si. Istintivamente prese la giacca di pelle nera con le borchie e si diresse verso la porta. Quando la vide uscire,Akira Tsuburaya avvicinò il colletto della giacca nera alla sua bocca e parlò tramite la trasmittente invisibile con Near. "Near,la ragazza è uscita poco fa...aspetto che si allontani un pò,poi entrerò in casa sua e piazzerò le telecamere." "Bene...conto su di lei." "Certo..." Quando Hime si allontanò,saltò fuori dai cespugli adiacenti alla casa e si avvicinò alla porta,usò un grimaldello per forzare la serratura ed entrò. Si diresse al piano di sopra e perquisì per un po la stanza da letto. "Near...ho guardato in lungo e in largo nella sua stanza ma del quaderno non c'è traccia...credi davvero che..." "Signor Tsuburaya...se quella è la figlia di Light Yagami...è chiaro che possiamo aspettarci di tutto da lei. Per ora piazzi solo le telecamere...ci mostrerà lei stessa dove lo tiene nascosto." "...D'accordo..." L'agente fece come il ragazzo gli aveva ordinato e piazzò le telecamere cominciando dalla camera da letto,poi le piazzò per le altre stanze. Quando ebbe finito,uscì in fretta dalla casa e richiuse la porta a chiave,allontandosi. Quando Hime tornò erano ormai le 20:45 e sia lei che Ryuk cominciavano ad avere fame,rientrarono in casa e Hime preparò dell'insalata e del sushi. Ryuk si accontentò di tre mele. Quando ebbero finito,lei lavò i piatti e andò di sopra a fare una doccia veloce,ma quando aprì la porta della sua camera fu attraversata da un senso di disagio ed entrò cautamente,si mise in fretta il pigiama e si infilò a letto,prima di addormentarsi però,diede un'occhiata veloce al comodino di fronte a lei,allungò la mano e prese l'ipod selezionando Koe e si addormentò. Il giorno dopo,la ragazza si rivestì normalmente e uscì di casa dirigendosi a scuola. "Ehi,Hime,perchè ieri sera sei andata a letto così presto?" Prima di rispondere,Hime controllò la divisa e la borsa da studio. "Ryuk,probabilmente a casa sono state installate delle telecamere e delle cimici." "Oh...Davvero? E come te ne sei accorta?" "In camera mia tutti gli oggetto sulla scrivania erano posizionati diversamente da come li ho lasciati,molti dei miei libri erano addirittura per terra quando sono entrata,quindi è molto probabile che ci si sia introdotto in casa mia non solo ha piazzato microspie e cimici ma ha anche controllato la casa per trovare qualcosa." "E che cosa potrebbe volere qualcuno che si introduce in casa tua?" "Il Death Note..." "Come?" "Si,Ryuk...le microspie potrebbero essere state piazzate da Near o meglio da qualcuno che ha convocato." "E chi sarebbe questo qualcuno?" "Akira tsuburaya..." Ryuk soffocò un sorriso. "Quello?" "Si..." "Perchè ne sei cosi sicura?" "Perchè difficilmente Kira sceglierebbe una persona che non ha mai incontrato per rivelarsi...come faceva a sapere che dove vivevo e soprattutto perchè avrebbe scelto proprio me per dichiararsi?" "Hai ragione..." Quando Hime arrivò al cancello della scuola si fermò un attimo. "Ti stai dando davvero tanto da fare,eh Near...Ma se speri che mostri dove è il quaderno ti sbagli di grosso....Kira...sa come difendersi se qualcuno la mette in difficolta..."

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Capitolo 16
*** Inganno ***


La giornata di scuola di Hime andò come al solito,rispondeva bene alle interrogazioni,finiva i compiti in mezz'ora e anche di meno e durante la ricreazione usciva in giardino a godersi l'aria e cantare la ninna nanna di sua madre,isolata da tutti. Quando la campanella suonava la fine dell'ultima ora,lei se la prendeva con calma e di solito si fermava a parlare con gli insegnanti che volevano complimentarsi con lei per il buon lavoro di sempre. Mentre tornava a casa,tenendosi la borsa a tracollo,ascoltava Koe dall'ipod e guardava in lontananza l'orizzonte,una linea viola immaginaria che vagava senza una meta,spesso prima di avviarsi verso casa faceva una strada che conduceva a un edificio abbandonato e rimaneva a fissarlo meravigliata,certo,cosa poteva esserci di cosi interessante in un edificio che cadeva a pezzi non lo sapeva neanche lei,eppure,guardando verso il tetto poteva ancora distinguere la figura di sua madre che veniva accarezzata dalla brezza fredda prima di buttarsi nel vuoto. Arrivata a casa,si buttò sul letto e fece ancora finta di ignorare Ryuk,mentre studiava un piano per liberarsi dell'agente che Near aveva convocato,Akira Tsuburaya,ci era arrivata perchè non solo non si era più fatto vivo dopo che lo aveva cacciato di casa ma addirittura Ryuk le aveva detto mentre tornava a casa che quell'uomo lo stava pedinando. C'era solo una cosa che non la convinceva. Perchè non aveva usato un nome falso? Lei aveva gli occhi dello shinigami e quindi aveva potuto vedere la sua durata vitale e il suo nome che corrispondeva a quanto glia aveva detto. Poi fu come se un bagliore le avesse illuminato la mente. Poteva essere stato scelto da Near per collaborare alla ricerca di Kira. "Bastardo..." Pensò stringendo i pugni,si alzò dal letto senza calcolare Ryuk e si mise la giacca di pele nera con le borchie,uscendo di casa. "Hai gia un piano per eliminare quell'uomo?" "No,Ryuk,stavo ancora pensando..." Si sedette al tavolino del bar e ordinò una granita alla mandorla. Accavallò le gambe e succhiò dalla cannuccia la bevanda. Improvvisamente sgranò gli occhi e si staccò dalla cannuccia. "Ryuk..." "Si?" "Mio padre ha ucciso qualche poliziotto in passato?" "Be...ecco...si,se mi ricordo bene uccise un'agente dell'fbi di nome Ray Penber." "Dimmi come ha fatto..." Quando Ryuk riuscì ad individuare un'angolo libero dalle telecamere,Hime scrisse il nome di alcuni criminali e poi un'ultimo nome,accartocciando il pezzetto di Death Note. Una settimana più tardi,Hime era appoggiata alla colonna della stazione di Tokyo. Indossava la giacca di pelle nera con le borchie,un paio di jeans e gli stivali neri cin tacco basso. "Ma tu sei proprio sicura che verrà?" "Sarebbe inevitabile dopo aver scritto il suo nome sul quaderno..." "Ah,gia...Eh eh!!" Hime si abbassò il cappucciò qunado la persona arrivò senza notarla e le passò davanti,dopo che ebbe fatto qualche passo la seguì e accese il trucca-voce. "Signor Tsuburaya..." L'uomo si fermò voltando un pò la testa ma la rigirò subito. "Provi a girarsi e io l'ammazzo...Sono Kira..." Hime potè facilmente notare che l'agente aveva cominciato a tremare al solo sentire l'ultima frase. "Ho gia scritto il suo nome sul mio quaderno e mi basterebbe solo il cognome per poterla uccidere...quindi l'avverto...non faccia mosse azzardate..." "No...non è possibile...""P-potresti dimostrarmi che tu sei Kira?" "Vuole una prova? Allora osservi davanti a lei,lo vede quell'uomo che sta molestando la ragazza?" "S-si..." L'uomo si accasciò a terra subito dopo che Akira gli rivolse lo sguardo,presto una folla di curiosi si avvicinò al cadavere e coprì la visuale. "Potrebbe fare la stessa fine se non farà esattamente quello che le dico...inoltre ucciderò l'intero quartier generale che mi sta dando la caccia..." "No...non farlo...dimmi che vuoi che faccia." "Ha trasmittenti addosso?" "No..." "Bene,allora prenda il treno diretto a Shinjuku non appena arriva e scenda alla prima fermata...non dia troppo nell'occhio e faccia finta di non avermi incontrato,io le resterò incollato finchè non saremo entrambi scesi dal treno. Quando saremo a Shinjuku le dirò cosa fare." Akra non disse nulla e fece finta di non essere spaventato,quando arrivò il treno,salì velocemente e si sedette vicino alla porta. Per l'ora successiva cercò di guardarsi intorno senza dare nell'occhio e scoprire chi fosse Kira tra i passeggeri. Quandò il treno si fermò scese e si diresse all'uscita della stazione,sentendo dei passi avvicinarsi a lui. "Si diregga verso l'area forestale di Shinjuku,non opponga resistenza o la ucciderò..." L'agente proseguì a distanza da Hime e arrivò in una zona completamente deserta se non piena di alberi. Erano le 18:25. "Kira...che devo fare adesso?" "Fraesti di tutto pur di salvarti la pelle,vero? Be...ora devo semplicemente aspettare che tu mi chieda qualcosa..." Rispose la ragazza con un ghigno. "Devo chiderti qualcosa....ma cosa?" "Sei tu che devi farmi la domanda..." Restarono entrambi in silenzio nella stessa zona,lui quasi non respirava mentre lei attendeva curiosa. Poi l'agente ingurgitò della saliva e una goccia di sudore le scese dalla fronte. "Chi sei?" Kira sorrise. "Non ti aspetterai che te lo dica,vero?" "No....ma..potresti darmi anche solo un'indizio?" Hime rispose soddisfatta,era proprio questa la domanda che aspettava. "...Principessa della Notte....Un bel nome,non le pare?" Akira sgranò completamente gli occhi mentre la lancietta degll'orologio di Hime rintoccava l'ultimo secondo dell'uomo. Aspettarono un pò,Hime silenziosa e sorridendo leggermente,Akira sudato e spaventato. Dpo un pò Hime si allontanò lasciandolo da solo nel bosco e lui non resistette più...prese la pistola,puntandosela alla fronte e premette il grilletto. Akira Tsuburaya,18:25. Suicidio Si spara dopo essere sceso a Shinjuku,in un'area deserta dove il corpo verrà ritrovato dopo 3 giorni dalla morte.

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Capitolo 17
*** Invito ***


Hime tornò a casa verso le 23:00,era tardissimo ma almeno cosi avrebbe potuto essere al sicuro dalle telecamere di Near. L'agente era stato ucciso verso le 18:00 e da quell'ora fino a notte fonda avrebbe potuto fare di tutto. Cenò direttamente al ristorante vicino casa sua con del sushi e un bottiglia di acqua minerale. Se qualcuno avesse chiesto di lei il personale del ristorante avrebbe confermato pienamente il suo alibi.

Nel frattempo alla centrale era scoppiato il caos totale per la morte di Akira Tsuburaya.
"No...no,no...!!Non è possibile!!Come ha fatto Kira a scoprire di Tsuburaya."
"Abbiamo gia un'indiziato,signor Aizawa,non si preoccupi."
"Near ti ricordò che Kira ce l'abbiamo proprio sotto il naso perchè allora non andiamo ad arrestarla?!!
"Perchè non abbiamo prove,io non ho ancora visto Hime Yagami estrarre il quaderno e uccidere qualcuno."
"E allora che dobbiamo fare?"
Per quanto Aizawa cercasse di restare calmo la tranquillità di Near gli andava sui nervi.
"Credo di avere un piano."


Il giorno dopo,Hime uscì dalla scuola un'ora prima dicendo di non sentirsi bene e tornò a casa per farsi una camomilla,Ryuk le girava intorno divorando le mele.
Quando si sentì un pò meglio uscì e andò all'edicola a comprare il giornale. Dato che il proprietario dell'edicola era un ragazzo,Hime era riuscita a fare colpo su di lui. Cosa che per lei non contava più di tanto. Molte volte addirittura le faceva sconti o le dava i giornali gratis. Si chiamava Shinichiro Kirumura. Cpelli castani corti,occhi azzurri e fisico atletico. Andava spesso in palestra durante le ferie.
Hime ovviamente non aveva cotte per lui nonostante per il ragazzo fosse il contrario. In prima pagina c'era il suicidio di Akira Tsuburaya. Il corpo era stato trovato ventiquattro ore dopo la morte come aveva scritto sul Death Note...e tra due giorni sarebbe toccato a Near e agli altri agenti. Sorrise al solo pensiero.
"Che ne pensi di Kira?"
Hime lo guardò.
"Be...esattamente non so cosa pensare però sono dalla sua parte."
"Io sono un suo fervido sostenitore..."
La ragazza lo scrutò interessata.
"Come mai?"
"Be devi sapere che mio nonno è stato ucciso da un criminale e Kira lo ha giustiziato,ecco perchè."
"...Capisco..."
"Io ero molto attaccato a mio nonno,si è preso cura di me quando ho perso i miei genitori. Ora vivo con mia sorella minore."
"...Mhm...mi dispiace."
"No...no,non ho mai conosciuto i miei genitori,quindi..."
Restarono in silenzio annuendo piano.
"Be,ora devo andare..."
"Ah,certo...ciao!"
Verso metà strada Ryuk cominciò a ridacchiare.
"Che c'è,Ryuk?"
"Quel ragazzo ci prova con te,Hime?"
"Sapessi quante volte lo ha fatto. Che seccattura."
Mentre tornavano a casa,una voce richiamò Hime.
"Signorina Yagami?"
Quando Hime si girò,sgranò gli occhi nel riconoscere Aizawa. Cercò di ignorarlo ma ormai lui si era avvicinato.
"Che piacere rivederla."
"Gia..."
"Avrei delle domande da farle."
"E io non ho tempo,arrivederci."
Aizawa la prese pe un braccio bloccandola.
"Non si preoccupi,non le farò del male."
Hime si arrese e rimase ad ascoltare attentamente quanto aveva da dirgli.
"Come mai ha detto di essersi suicidata?"
Lei non rispose subirto a quella domanda.
"Perchè ero stufa di essere sempre presa di mira. A scuola,per la città...e adesso pure dalla polizia."
"Mi dispiace ma non è strano dire di essersi suicidata e poi passeggiare per le starde di tokyo come se niente fosse."
"Ha ragione ma in mezzo alla ghente nessuno avrebbe potuto riconoscermi."
Aizawa annuì.
"Potrebbe venire un attimo alla centrale?"
"Cosa? Perchè?"
"Non si preoccupi,non è un'arresto,voglio solo farle conoscere una persona."
Non oppose resistenza e si lasciò condurre al quartier generale. Aizawa selezionò la password e la fece entrare in una stanza. Tutti portavano gli occhiali scuri tranne uno,un ragazzo dai capelli bianchi che portava una maschera,Hime trasalì,era girato di spalle ma l'aveva riconosciuto. Near.
"Che?"
"Benvenuta signorina Yagami."

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Capitolo 18
*** Verità ***


Per Hime fu un grosso colpo allo stomaco trovarsi davanti al suo rivale,sgranò gli occhi,pietrificata e cominciò a respirare affannosamente.
"Signorina,si sente bene?"
"Eh...ah,si...si,sto bene..."
Invece non stava affatto bene. Near,Nate River,L. Il suo rivale numero uno. Perchè le stava rendendo le cose più facili? Perchè aveva lasciato che Kira lo vedesse in volto?
Certo se lo avesse ucciso non ci sarebbero stati testimoni per capire che proprio Hime Yagami fosse Kira ma c'era qualcosa che non andava. Una goccia di sudore le cadde dal mento.
"Non si preoccupi,signorina. Non intendo farle niente di male. Vorrei solo chiarire alcune cose con lei."
Silenzio.
"Mi permetta di farle alcune domande che potrebbero servire a constatare che lei sia o meno Kira."
Silenzio.
"Le sta bene?"
Silenzio.Troppo silenzio.
"...S-si."
"Bene,per cominciare,vorrei sapere dov'era ieri verso le 18:00."
"M-mi trovavo in giro per Tokyo."
"Per Tokyo?"
"Si..."
"C'è qualcuno che possa confermare il suo alibi?"
"No..."
"Capisco...E' stata fuori fino alle 23:00?"
"Si...ma tra le 21:00 e le 23:00 c'è qualcuno che può confermare il mio alibi..."
Fece una pausa.
"Sono stata al ristorante Ryu no Koe e il proprietario potrebbe confermare il mio alibi,perchè ci conosciamo."
"Capisco...Signor Aizawa,può andare a questo ristorante e chiedere della signorina Yagami."
"Certo. torno subito."
Aizawa lasciò la stanza seguito da Ide e Mogi mentre Near si alzava e rivolse finalmente lo sguardò a Hime,togliendosi la maschera.
"Venga di la,devo chiederle alcune cose private."
Hime lo seguì titubante e Near la condusse in una stanza illuminata solo dalla luce dei computer che ritraevano una grossa L in stile Gothic.
Si mise seduto nella sua solita posizione su una sedia a rotelle e fece accomodare la ragazza che si guardava intorno spaesata.
"Hime Yagami...ovvero...Principessa della Notte"
Hime lo guardò,perchè tutti la chiamavano col significato del nome?
"Io mi chiamo Near,e sono il cuore dell'Spk. Sono l'attuale L..."
Si strinsero la mano e Hime notò che quella del ragazzo era fredda come il ghiaccio.
"Deve sapere che abbiamo piazzato delle telecamere in casa sua per tenerla sotto controllo."
La ragazza si finse stupita.
"Cosa? Delle telecamere?"
"Si...ovviamente verrano rimosse immediatamente. Vede volevamo constatare se lei fosse Kira o no."
"Perchè sospettate di me?"
Near prese un ricciolo bianco e cominciò a farlo girare intorno al pollice.
"Perchè non solo il suo aspetto ma anche il suo cognome ci ricorda la persona che fu Kira 17 anni fa."
Hime rimase in silenzio,aspettando.
"Si chiamava Light Yagami...ed era identico a lei. Devo ammettere che mi ha fatto una certa impressione quando l'ho vista la prima volta."
"E'...solo una coincidenza...Io non conosco nemmeno i miei genitori..."
"Lo so...vedi io contattò spesso un'orfanotrofio perchè anche io sono orfano. Si chiama Wammy's House in nome del suo creatore,Quillish Wammy. Non è un orfanotrofio qualsiasi,bensì un edificio dove vengono accolti piccoli geni che diventeranno i successori di L. 10 anni fa,una bambina della Wammy's House si rivelò di grande intelletto e scelsi lei come mia successora ma..."
"...Ma...?"
"Lei non volle mai diventare la mia successora. A 15 anni fuggì dall'orfanotrofio e ora si sono perse le traccie."
"Mhm...e allora?"
"Questa bambina scelse da sola il soprannome e non volle mai rivelare il suo vero nome...si chiamava Hime..."
Near pronunciò il nome della ragazza marcando la parola. Lei chiuse ngli occhi.
"Quella Hime sei tu...non è vero?"
Sospirò. L'aveva scoperta. Strinse i pugni e sentì la rabbia dentro di se.
"Si...sono io..."
Near sorrise.
"Finalmente...ti ammiravo...per il tuo carattere...E se oggi noi due siamo qui è perchè devo chiederti una cosa..."
"Scordati che io diventi la tua successora,Near!"
"Sta tranquilla...voglio solo chiederti di collaborare alle indagini. Sei intelligentissima e sono sicuro che grazie al tuo aiuto troveremo Kira."
"Ah si...? Tu credi?"
"Ne sono certo...ci sarai di grande aiuto..."
In quel momento il computer principale si accese mostrano l'immagine del comandante Rester.
"Near,Mogi,Ide e Aizawa sono tornati."
"Si,grazie comandante. Vieni Hime".
Non si scomodò più di tanto nel seguirlo,uscirono dalla stanza e Near spiegò che da quel momento Hime avrebbe aiutato tutti nelle indagini entrando ufficalmente nella polizia.
"Ora può andare,Signorina. Ci vediamo domani."
"Certo..."
Aizawa fissava Hime mentre usciva dalla porta e in quel momento fu come se la sua figura si dividesse in due metà:la parte di lei stessa e la parte di Light Yagami. L'uomo fu invaso dall'angoscia e solo quando Ide lo chiamò riuscì a tornare in se stesso.


Arrivata la sera,Hime rientrò in casa senza dire una parola e si diresse in camera da letto. Ryuk aveva ascoltato ogni singola parola della conversazione tra Near e lei.
"Hime...tutto bene?"
Non rispose e andò a sedersi alla sua scrivania,rimase in silenzio per un pò,poi fu come se la rabbia le invadesse il cuore e gettò il porta penne e i libri per terra con un colpo secco della manò facendo sobbalzare lo shinigami che mentre la guardava notò che i suoi occhi emanavano uno strano bagliore rosso.
"Maledizione!! MALEDIZIONE!!"
Lo shinigami rimase in silenzio.
"Mi ha fregato...ha capito chi sono e mi ha anche chiesto di collaborare alle indagini...per tenermi sotto controllo...dannazione!!!Arriveranno subito a me se noteranno che gli omicidi cesseranno quando sarò con loro!!"
"Che vuoi fare,Hime?"
"Non lo so..."
Poi fu come se una luce le illuminasse la mente e sorrise improvvisamente.
"Ma certo...Perchè no..."



Ciao a tutti!!! Ecco il nuovo capitolo!!Vorrei ringraziare Incasinata,Arysquadro e vampire girl per le recensioni!!! A presto!!!

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Capitolo 19
*** Richiesta ***


Il giorno prima,era stato una vera e propria sorpresa per Hime. Near non l'aveva solo contattata,perchè avrebbe dovuto lasciarsi vedere in faccia dall'assassino più ricercato del mondo?
Era sicuramente un metodo per tenerla sotto controllo. Se l'avesse ucciso sicuramente qualche trappola sarebbe scattata e lei sarebbe finita in trappola.
Sarebbe stata costretta a fare il gioco di Near e quindi correre il rischio di farsi mettere alle strette. Sempre meglio che finire sulla sedia elettrica. Il giorno dopo,Hime indossò un cappotto di jeans e una maglietta nera,gli stivali con i tacchi alti e prima di andare si assicurò che il crocifisso di oro bianco era nascosto sotto il colletto della maglia.
Si fece delle treccie che legavano i capelli castani e e indossò un berretto con la visiera,uscì di casa e si diresse al quartier generale.


"Salve,Hime"
"Salve..."
Fu solo Near a salutarla,tutti gli altri le rivolsero solo un cenno del capo. Hime fece finta di non notarli,che cosa si poteva aspettare da dei bastardi come quelli.
Si tolse il cappotto e il cappello e li posò nella stanza dove il giorno prima aveva avuto la discussione con Near e andò a sedersi al suo posto.
"Hime,permettimi di presentarti gli altri membri del quartier generale. Lei è Ridner,Gevanni,il comandante Rester e poi ci sono Aizawa,Ide e Mogi. Avevamo altri due agenti ma Kira li ha uccisi prima che avessimo il tempo di fare qualcosa."
"Si,ho saputo..."
Tagliò corto la ragazza.
"Bene,allora ti mostro subito la situazione. I criminali sono stati uccisi a gruppi di 20 e 23 circa. solo ieri ne sono morti 10."
"Abbiamo analizzato i luoghi delle vittime. Specialmente le prigioni."
Disse Aizawa avvicinandosi a Hime. Controllò con falso interesse le carte e i documenti e poi li posò sulla scrivania.
"Allora,che ne pensi?"
"Detto sinceramente,Near,credo che dovremo cominciare le indagini da un punto preciso. Magari installando delle telecamere nelle prigioni e per la città."
"Ottimo,Hime. Così potremo individuare subito chi ha un quaderno."
"Non solo questo. Kira non mostrerebbe mai il quaderno in pubblico,a meno che non abbiamo già una persona,apparte me,da sospettare."
"In effetti,Hime,come sospettato ci sei solo tu,ma se conosci qualcuno che potrebbe avere a che fare con Kira puoi dircelo,sarebbe gia un passo avanti."
Hime guardò il ragazzo albino per un po,rimanendo in silenzio.
"No,non conosco nessuno che abbia a che fare con Kira. Be,molti sono i miei compagni che sostengono Kira a scuola ma non penso che qualcuno di questi sia Kira."
In realtà Hime sapeva che c'era qualcuno che stimava Kira più di chiunque altro:Shinichiro Kirumura. Però quella era la sua arma segreta,non poteva usarla prorpio adesso,cosi decise di tenere la bocca chiusa riguardo a questo.
"Capisco. Be per precisione faremo mettere delle telecamere anche nella tua scuola,non si sa mai."
Hime annuì. Non doveva ancora mettere in atto il suo piano. Per cui stette al gioco di Near,anche se sapeva che non sarebbe durata per molto.


Ritornò a casa alle 23:00 e s'infilò sotto le coperte mezz'ora dopo. Non si addormentò subito, prese l'ipod e selezionò Sacred Shinto.

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Capitolo 20
*** Rinuncia ***


A scuola nessuno sospettava che fossero state piazzate delle telecamere e delle cimici tranne Hime che faceva finta di osservare con attenzione i compagni pe soddisfare la richiesta di Near,seguiva le lezioni e rispondeva correttamente alle interrogazioni dei compagni. Era brava a recitare,faceva assolutamente finta di niente e chiacchierava con i compagni senza dare nell'occhio.
Dal quartier generale,Near controllava ogni mossa di Hime e ogni suo compagno. I suoi occhi neri vagavano da schermo a schermo e studiavavno attentamente i comportamenti di ogni persona.
Quando le lezioni finirono,Hime andò per un breve tempo a casa a farsi una doccia e a cambiarsi,finì in fretta di studiare e scrisse dei nomi di criminali sul Death Note,infine si diresse al quartier generale.

Quando Aizawa udiva il suono metallico della porta che si apriva,dei brividi gli percorrevano tutta la schiena. Non era chiaro che Hime fosse davvero la figlia di Light ma la somiglianza era incredibile,ogni volta che la vedeva il ricordi Kira gli ritornava nella mente. Scosse la testa e salutò silenziosamente Hime.
"Scusa se ti ho messo fretta,Hime."
"Figurati...Allora cosa volevi dirmi?"
Hime posò la giacca con le borchie sulla sedia e si sedette.
"Be,innanzitutto devo informarti che,dato che sospetto che tu sia il secondo Kira,devo tenrti sotto controllo 24 ore su 24 e dato che sono morti altri due criminali,ho pensato che potessi trasferirti qui finchè non avrò la certezza che tu sia o meno Kira e,nel caso in cui tu non lo sia,fino a che non avremo acciuffato il vero Kira.
Hime sorrise dolcemente e annuì,era proprio questo quello che voleva.
"D'accordo,io sono d'accordo."
"Perfetto,allora da domani ti trasferirai qui. Spero con tutto il cuore che tu non sia Kira perchè sapere che una delle bamabine che è stata nell'orfanotrofio della Wammy's House e che era destinata a diventare la mia successora fosse un'assassina senza scrupoli mi dispiacerebbe davvero tanto. Tengo troppo a te."
La ragazza abbassò la testa con finta modestia e la risollevò rivolgendogli un bellissimo sorriso. Near contraccambiò e poi ricominciò a giocare con i pupazzetti.
"Allora...abbiamo dei sospetti?"
"A dire la verità se uno della tua classe fosse Kira si nasconde meravigliosamente,non ho ancora trovato nessuno che mi possa interessare."
"Io ho osservato attentamente,Near,e ho parlato anche un pò con loro cercando si non sembrare troppo sospetta. Si può benissimo capire dal tono di voce,dalla dilatazione delle pupille e dal respiro se qualcuno sta mentendo o sta dicendo la verità,ma nessuno mi sembrava cosi sospetto."
"Congratulazioni,Hime. Sei molto perspicace."
"Grazie."
Aizawa,Ide e Mogi fissarono sorpresi la ragazza. Potevano davvero fidarsi di lei? Era molto sveglia ma non gli potevano dare ancora la loro piena fiducia. Matsuda e Tsuburaya erano morti e intanto i criminali continuavano a morire. Stavano succedendo troppe cose strane.

Durante la pausa i tre poliziotti si riunirono e cominciarono a discutere di Hime.
"Secondo voi è lei Kira'?"
"Secondo me si e non penso solo questo,penso anche che sia la figlia di Light."
"L'ho pensato anche io. Quella ragazza non mi piace per niente,meglio non fidarsi."
"Dovresti dirlo a Near..."
Nel frattempo da dietro la porta dell'uscita Hime stava ritornando a casa. La salutarono incerti e sperando che non avesse sentito nulla,ma lei invece aveva ascoltato i loro discorsi fin da quando era entrata in quel quartier generale.


Una volta a casa,Hime controllò che tutti i microfoni e le telecamere fossero stati rimossi e poi si rivolse a Ryuk.
"Allora,Ryuk,ti ricordi tutto vero?"
"Si,si...me lo avrai ripetuto almeno un milione di volte..."
"D'accordo,mi raccomando sii prudente."
"Si..."
Hime prese in mano il Death Note e se lo avvicinò al cuore,lo strinse ed emise un lungo respiro per poi pronunciare molto chiaramente la parola che le avrebbe concesso di proseguire nella sua vendetta.
"Rinuncio."

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Capitolo 21
*** Sparizione ***


Ryuk se n'era andato,rimasta da sola,senza alcun ricordo di essere stata Kira,Hime riaprì gli occhi per guardarsi intorno per un pò e poi si mise a letto.
Il giorno dopo si rivestì e raggiunse il quartier generale. Non aveva perso il ricordo di lavorare per Near sul caso Kira e si ricordava anche che le aveva proposto di andare ad abitare nel quartier generale fino a che non lo avessero preso. Fece i bagagli e prese un taxi.
Quando arrivò si rese contò che tutti avevano ammutolito quando era entrata rispetto al vociare che aveva sentito prima di oltrepassare la porta elettrica,però non aveva perso neanche il suo carattere freddo e quando entrò si limitò ad un semplice buongiorno. Nessuno rispose se non con un lieve cenno del capo,l'unico che si dimostrò più educato fu Near che contraccambiò il saluto con un sorriso.
"Buongiorno,Hime."
"Ciao,Near."
"Vedo che sei pronta a trasferirti qui. Signor Aizawa,accompagni la signorina Yagami in camera sua,per favore."
"Eh? Ah,si...certo..."
La sfacciataggine di Near e l'insicurezza di Aizawa facevano andare Hime sui nervi.
Quanto ad Aizawa,che non sapeva che Hime aveva rinunciato alla proprietà del quaderno,accompagnarla in camera solo con lei era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare. Aveva lavorato con Light per tanto tempo ma non ricordava che allora fosse così inquieto,invece quella ragazza lo metteva in un terribile sconforto. Era solo per il suo carattere freddo e ribelle o anche perchè molto probabilmente lei era Kira?
"Questa è la tua camera."
Disse aprendo la porta. La stanza era davvero carina,la tappezzeria era color rosa salmone striato e davanti alla ragazza c'era un letto con piumone rosso. Aizawa le mostrò le varie parti della camera e le consegnò le chiavi.
"Ti aspettiamo giù. Fa con calma."
"Grazie."
La risposta di Hime non era molto sincera,ma cosa avrebbe potuto fare?
Sistemò i vestiti nell'armadio e sistemò le valige ai piedi del letto. Poi scese e raggiunse il suo posto,vicino a Near.
"Ci sono novità?"
"No,purtroppo no. Stiamo controllando,ma non ci sono progressi."
"Ho capito..."
Near studiava Hime di nascosto,più la osservava,più Light le tornava in mente. Erano identici e chissà forse lui aveva Kira proprio davanti a se. Quella ragazza,cosi bella e fredda,poteva davvero essere Kira?
Ad un certo punto,Near notò un cambiamento nel suo carattere,si rese conto che,da quando era entrata in quella stanza quella mattina era diventata più tranquilla e nei suoi occhi riusciva a vedere anche una sottile punta di calore. Era davvero Kira,quella ragazza? Non gli sembrava più tanto meschina e fredda.
"Qualcosa non va,Near?"
Chiese la ragazza cogliendolo di sorpresa. Si era sentita gli occhi di Near addosso già da quando lo aveva salutato.
"Oh,no...niente."
Disse tornando a giocare con i pupazzetti.


Purtroppo,mentre i giorni passavano,non essendo più Kira,Hime stava rischiando davvero grosso,infatti era già passata una settimana da quando i criminali avevano smesso di morire. Troppo. Hime non pensava di essere lei Kira,non le sarebbe mai passato nella mente ma stava cominciando a perdere la sua sicurezza.
"Near,i criminali hanno smesso di morire ormai da una settimana. Che dobbiamo fare?"
Era mezzanotte. Hime era a letto,erano rimasti svegli solo Rester e Aizawa. Con quella domanda il poliziotto giapponese voleva sottolineare che senza ombra di dubbio Hime Yagami era Kira.
"Effettivamente,Hime Yagami potrebbe aver smesso di uccidere perchè ora si trova con noi,ma non abbiamo ancora la prova definitiva per incastrarla."
Aizawa sospirò.
"Non potresti mandare uno di noi a controllare a casa sua? Staremo attenti e controlleremo se ha il quaderno!"
"..."
"Near?"
"D'accordo..."
Aizawa non potè fare a meno di sorridere.
"Ci andrete domattina ma siate prudenti."
"Si,certo."


La ricerca di Aizawa non fu molto ricca,il quaderno non c'era. Stavano davvero sbagliando strada? Near aveva chiesto a Ridner di andare a vedere nella camera di Hime,quando lei fosse stata con lui ma nemmeno lei ebbe fortuna. Finchè verso mezzogiorno,Aizawa entrò con un giornale in mano e un'espressione che non prometteva nulla di buono.
"Che c'è,Aizawa?"
"Leggete il giornale!"
Lo passò a Mogi e in un momento tutta l'atmosfera si raggelò. Near lesse il giornale rimanendo come suo solito impassibile davanti alla notizia.
"I criminali hanno ricominciato a morire...Com'è possibile?"
Aizawa era fuori di se, Hime sembrava stupita e Near chiuse il giornale rivolgendosi agli agenti.
"Dobbiamo stare attenti,setacciamo ogni quartiere di Tokyo."
Tutti fecero come Near gli aveva ordinato e,senza farsi vedere da Hime,lui la scrutò con freddezza.
"Qualcosa non va...Se Hime non è Kira...Allora...chi è?"

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Capitolo 22
*** Collaborazione ***


"Stai attento a quello che fai,lei potrebbe aver bisogno del tuo aiuto,lo sai,vero?"
"...Si,certo."


Quartier Generale Giapponese-ore 23:30
"Questa non ci voleva. E adesso che cosa facciamo? Non possimao mica dirglielo?"
"Sbagliato,signor Aizawa..."
"Cosa?"
"Lei deve essere la prima a saperlo."
"Ma...Near..."
"..."


Hime prese una mezz'ora di tempo per se stessa per andare a fare un giro per Tokyo e comprare qualcosa per gli agenti del Quartier Generale. Si fermò al supermercato e comprò qualcosa da mangiare,poi si diresse verso il negozio di giocattoli che lei conosceva perfettamente,Ko no Omocha. Molti pupazzetti in stile gothic lei li aveva comprati li.
"Salve,Hime,"
"Salve. Posso dare un'occhiata in giro?"
"Certamente."
"Grazie."
Hime girò per qualche secondo,tra gli scaffali c'erano peluche,cavallucci e casette di plastica fino a che non adocchiò una scatola contenente 500 pezzi di un puzzle che raffigurava la città di Tokyo illuminata a sangue dal tramonto e in basso scritto:Watashitachi ga sekai wo desu.
Ovvero:Noi siamo tutti angeli...
"Che frase meravigliosa..."
Pensò la ragazza. Prese il puzzle dallo scomparto e andò a pagare.
"25 yen."
Uscì soddisfatta dal negozio e si diresse al Quartier Generale,contenta del fatto di aver trovato finalmente un passatempo diverso per Near. All'improvviso le sfuggì un sorriso.
Arrivata al Quartier Generale, Hime salutò allegramente gli agenti,un'allegria che colpì molto gli agenti,troppo sospetta.
"Hime! Come sono andate le spese?"
"Benissimo,qui c'è della roba da mangiare e qui invece c'è un regalino per te,Near."
"Oh,finalmente qualcuno che si ricorda di me."
Quando Near estrasse il puzzle dalla bussola,non ebbe parole per descrivere la gioia e lo stupore di quel regalo inaspettato,specialmente quando un regalo si riceve da una ragazza fredda e taciturna.
"N-non ho parole,Hime..."
"Be,giocavi sempre con i pupazzetti,poi ho notato che il puzzle che facevi era sempre lo stesso...ho voluto fare qualcosa di carino."
Near la circondò con le braccia e la ringraziò,aprendo il puzzle e cominciando subito a farlo.
"Ehm...Near...secondo me dovremo parlarle di quello che è successo ieri sera."
"...Si,non l'ho dimenticato..."
"Che cosa è successo ieri sera?"
"Ecco Hime,c'è una cosa che sembra un pò insolita..."
Aizawa aveva paura a spiegarle,temendo la reazione della ragazza.
"Vieni,Hime..."
Near si alzò,l'atmosfera si era raggelata completamente e questo Hime lo avvertì benissimo.
L'albino fece entrare Hime e gli agenti nella sala video e chiuse la porta.
"Siediti li."
Il ragazzo indicò una poltrona davanti ad un televisore. Prese una cassetta e la infilò nel registratore. Il video presentava una scritta disordinata in stile gotico inglese su uno schermo bianco. La parola era
Kira.
Una voce metallica cominciò a parlare,Hime cominciò a sentirsi a disagio.
"Sono Kira,comunicò a tutti coloro che collaborano alla polizia di aiutarmi a creare il nuovo mondo, in cambio,avrete tutta la mia gratitudine. Inoltre..."
La frase che pronunciò il nuovo Kira fece sprofondare Hime nella poltrona.
"...voglio che mi aiutate a rintracciare una ragazza che devo avere al mio fianco,una ragazza a cui non voglio fare nulla di male,voglio soltanto averla al mio fianco...si chiama Hime Yagami. Se la trovate vi prego di mandarmi un video di risposta."
Hime ansimava e il cuore le batteva a mille.
"Hime...?"
Near le mise una mano sulla spalla,distraendola dai suoi pensieri.
"Che ne pensi?"
"Che Kira non solo è uno che mi ha gia vista e quindi molto probabilmente lo conosco anche io ma..."
"Ma...?"
"Ma forse addirittura ha capito che io sono entrata nella polizia giapponese e cerca di attirarmi per avere informazioni della polizia e ucciderci tutti quanti."
"Complimenti,Hime. Ho fatto lo stesso ragionamento anche io."
"Ma perchè non me lo avete detto subito?"
Aizawa fece per parlare ma Near lo interruppe.
"Perchè non volevamo farti preoccupare."
Questo significava che Hime avrebbe dovuto usare il sangue freddo per avvicinare Kira e consegnarlo alla giustizia.


Quartier Generale Giapponese-ore 24:00
"Near,che dobbiamo fare?"
"Devo chiedere a Hime di rischiare..."
"Ma è troppo pericoloso....insomma Yagami è una ragazza non un pezzo di carne!"
Aizawa era nervosissimo ma Near era calmo e stava completando il puzzle che gli aveva regalato Hime.
"Near..."
"Forse hai dimenticato che esiste lo scambio dei quaderni...e se Yagami fosse stata davvero Kira e avesse lasciato il suo quaderno a qualcun altro..."
"No!"
L'improvviso impulso di Near fece sussultare Aizawa e il comandante Rester."
"Mi rifiuto di credere che Hime sia o sia stata Kira."
"Near..."
"Sono troppo legato a quella ragazza."



Ciauuuu!!! Scusate il ritardo Volevo ringraziare Incasinata Arysquadro e vampire girl per le recensioni!!! Ciaoooo!!!

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Capitolo 23
*** Attrazzione ***


Near dedicò tutta la notte a ragionare sulla situazione del giorno precedente. Se chi avesse mandato il video fosse stato veramente Kira,perchè voleva Hime,che rapporti potevi avere la ragazza con l'assassino? Però poteva anche essere qualcuno che si spacciava per Kira per poter attirare la ragazza a se...però la domanda restava. Che rapporti aveva la ragazza con il personaggio misterioso?
Erano le 6:00 del mattino e Hime fu la prima a entrare,doveva parlare con Near,da sola con lui. Quando varcò la soglia,Near non si girò per capire chi fosse,lo sapeva già.
"Come mai gia in piedi?"
"Non riuscivo a dormire..."
"..."
"..."
"C'è qualcosa che non va?"
"Be...si...."
"..."
"Perchè non me lo hai detto prima,Near?"
"..."
"Rispondi,Near..."
"..."
"Near?!"
"Non volevo che tu ti cacciassi nei guai..."
"Cosa?"
"Hai capito...Tengo troppo a te. Innanzitutto,mi rifiuto di credere che tu sia o sia stata Kira non solo perchè sei stata una bambina della Wammy's House ma anche perchè ti ritengo una mia carissima amica..."
"..."
Quelle parole sconvolsero la ragazza facendole balzare il cuore dal petto. Near,L. Non aveva mai pensato che avesse detto una cosa del genere, si sentiva davvero cosi solo?
"Near...anche io ti ritengo un caro amico,però gli amici dicono tutto e non tengono per se solo quello che gli fa comodo."
"Avevo intenzione di dirtelo quanto prima,Hime...Solo che avevo paura...se Kira ti avesse trovato saremmo morti tutti,me compreso. Inoltre io sono il nemico principale di Kira. Un detective contro di lui.
Non conosce ne il mio volto ne il mio nome. Devi sapere che il primo L,il detective che sfidò personalmente il primo Kira attirò la sua attenzione sfidandolo in televisione. Però Kira riuscì ad ucciderlo lo stesso e lui morì 5 anni dopo. Evidentemente l'attuale Kira era qualcuno che ha avuto dei rapporti con il primo Kira e questi,adirato dal fatto che Kira sia morto senza riuscire a creare il mondo perfetto,abbia deciso di vendicarlo cercando di ammazzarmi."
"Kira...è qualcuno che ha avuto rappoti con il primo Kira?"
"Si,esatto..."
"Capisco..."
Near terminò finalmente il puzzle,inserendo l'ultimo ideogramma della frase e sorrise soddisfatto.
"Certo che questo puzzle è difficile..."
"...Gia..."
Hime e Near si intendevano...quella frase non si riferiva al puzzle regalatogli dalla ragazza.

"...Perfetto,Ryuk. Adesso posso aiutarla,andrò a farmi vedere da lei e le dichiarerò il mio amore,poi mi consegnerò alla polizia e rinuncerò anch'io alla proprietà del quaderno,ricordati a chi devi darlo,ok?"
"D'accordo..."

Hime usci dal quartier generale verso le 11:00,si diresse all'edicola e comprò il giornale per informarsi su chi avesse ucciso Kira questa volta.
Al bancone il ragazzo che era rimasto stregato da Hime fin da quando si era presentata la prima volta. Shinichiro Kirumura.
"Non ti sei fatta più vedere."
"Be,non amo molto farmi vedere in giro..."
"Certo...capisco...in fondo tu sei speciale..."
Hime alzò lo sguardo per incontrare quello del ragazzo,cosa voleva dire con quella frase,la stava schernendo?
"Non scherzo...Yagami,tu per me sei speciale."
"Mi fa piaciere sapere che qualcuno mi considera speciale e non diversa..."
Disse fiera la ragazza.
"Senti,se stasera non sei impegnata...che ne dici di venire a casa mia a prendere un te."
"Ahi,tecnica di seduzione...povero illuso..." "Perchè no? A che ora ci vediamo?"
"Verso le 22:00"
Disse Shinichiro soddisfatto,Hime lo guardava impassibile,che voleva da lei quel ragazzo.

Verso le 21:40,Hime usci dalla doccia e si diresse verso l'armadio antico,lo apri e scelse il suo migliore abito in stile gotico che aveva,un abito di picco nero con ricami a fiori bianchi,scelse un paio di scarpe nere alte e come bigiotteria una collana con le borchie quadrate. Mise il tutto sul letto e si tolse l'accappatoio,rimanendo completamente nuda. Andò ad esaminarsi allo specchio osservando ogni centimetro del suo corpo. I fianchi,lo stomaco,il seno e il viso. I suoi occhi castani luccicavano alla luce e portavano lo stesso colore dei capelli lucidi. Sospirò e tornò al suo abbigliamento,si rivestì in fretta e si fece due trecce che comprendevano tutti i capelli. Sospirò di nuovo e diede uno sguardo alla sveglietta sul comodino,erano le 22:50.
Quando scese tutti gli occhi le erano puntati addosso,tranne quelli di Near che la osservò per un momento.
"Come sei carina..."
"Grazie,Near...senti,io dovrò assentarmi per un po ma alle 22:30 sarò qui."
"Hime..."
"Si?"
"Stai attenta..."
"Tranquillo Near..."
Sorrise la ragazza ma Near non era affatto tranquillo,gli aveva rivelato che si trattava di un appuntamento con un certo Shinichiro Kirumura,chissà,forse stava andando proprio da Kira.

Quando Hime arrivò alla casa di Shinichiro avvertì una forte sensazione di disagio. Sin dall'inizio sapeva che quel ragazzo avrebbe potuto essere Kira ma non aveva voluto far preoccupare Near.
"Ho diritto di ragionare con la mia testa,cazzo..."
Pensò alterata,se la sapeva cavare,anche se il pericolo fosse stato Kira. Shinichiro era li,sulla soglia della porta che la aspettava agitando una mano in segno di saluto.
"Sei bellissima,Hime..."
"Grazie."
Disse senza mostrare alcun segno di resa,lo studiò di nascosto. Felpa nera,jeans e converse ai piedi.
"Entra,vieni..."
La fece accomodare in un salotto illuminato soltanto da un paio di candele profumate poste su ogni mobile presente li dentrò. Il tavolino era ornato da due tazze di te fumante. Si sedettero e bevvero il te in silenzio.
"Senti,Hime..."
"Si?"
"C'è un motivo per il fatto che io ti abbia invitata qui stasera."
"E cioè..."
"Be...il fatto è che..."
Shinichiro assunse un'aria imabarazzata.
"Che io ti amo,Hime...Ho perso la testa per te fin da quando ti sei presentata la prima volta all'edicola..."
"Davvero?"
Chiese la ragazza ironica.
" E se vuoi che ti dia una prova del mio amore devi solo chiedermelo."
Il ragazzo si alzò di scatto e andò verso Hime chinandosi su di lei che si alzò all'istante,ma lui ormai l'aveva presa tra le sue braccia e la stava fisando in un mondo che incupì la rgazza al punto da farle abbassare gli occhi per lo stremo. Lui le alzò il mento,sfiornadole le labbra e la baciò facendola cadere sul divano. Cominciò a sbottonarle velocemente il vestito di pizzo nero ma Hime non si faceva arrnedere cosi facilmente,mollò un calcio negli stinchi del ragazzo e lo spinse via da lei.
Quando lui si riprese notò la ragazza che la guardava con occhi serrati e l'aria feroce,sembrava una pantera pronta a balzare sulla preda. Si avvicinò piano a lui e gli mise una mano sul volto.
"Se pense che io sia venuta qui per soddisfare le tue voglie,Kirumura...hai fatto male i conti,prova ad attirarmi di nuovo in una trappola del genere e non esiterò un secondo di più ad ucciderti con le mie mani."
Il ragazzo sprofondò nello sguardo glaciale di Hime che lo lasciò dandogli uno schiaffo leggero e si allontanò dalla casa.

Quando la ragazza ritornò nel quartier generale non salutò nemmeno si diresse in camera sua e si stese sul letto.
"Quel bastardo..."
Si scoprì a pensare. Gettò un'occhiata all'orologio. Erano le 22:30.

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Capitolo 24
*** Arrivo ***


Hime aveva dormito fino alle 10.00 quella mattina,ancora frastornata per quello che era successo la sera prima,non passò una notte molto tranquilla,continuava a svegliarsi e a gridare nel sonno,il viso di Shinichiro gli era rimasto impresso mentre la guardava tenendola ferma.
Si fece una doccia e poi scese a lavorare. Quella mattina non rispose nemmeno al "buongiorno" di Near che la fissava preoccupato.
Quel ragazzo con cui Hime si era vista la notte prima non gli piaceva per niente e,visto lo stato in cui era ridotta Hime,non era da escludere che avesse usato violenza su di lei. Doveva parlarle.
"Hime,puoi venire di là un momento?"
"...Si..."
Quando raggiunsero la stanza,Near chiuse la porta e le porse poche ma tempestive domande sul ragazzo. Hime aveva risposto senza problemi al suo interrogatorio ma quando questo le chiese se avesse usato violenza su di lei rimase non poco esterrefatta.
"Be...no...non ha usato violenza su di me...insomma,prima mi ha baciata e poi mi ha fatto cadere sul divano...stava cercando di spogliarmi ma...io non mi faccio sottomettere cosi facilmente per cui...ehm...diciamo che ho usato io un pò di violenza su di lui."
Termino la frase con una lieve risata,Near si sentì sollevo e accennò ad un insicuro sorriso.
Uscirono dalla stanza e ritornarono a lavorare.

Al pomeriggio Aizawa si fece avanti dalla porta principale e dietro di lui c'era un ragazzo...un ragazzo che Hime riconobbe subito.
"Ho fatto come mi hai chiesto,Near. Ecco il ragazzo."
"Bene. Grazie mille,signor Aizawa."
"Che significa Near? Perchè lui è qui?"
"Perchè è un ragazzo molto intelligente,Hime. Incrementando il nostro gruppo sono più che sicuro che riusciremo ad arrestare Kira più velocemente. Vero,signor Kirumura?"
"Certamente,Near..."
Disse con un sorriso il ragazzo,poi il suo sguardo cadde su Hime,la ragazza non era affatto contenta di quell'idea,era spaventata al solo pensiero di lavorare con Shinichiro,quello che il giorno prima aveva cerccato di portarla a letto. E perchè Near avrebbe dovuto chiamare proprio lui?
Troppe domande.
Aizawa portò il ragazzo al piano di sopra mostrandogli la stanza e Halle Lidner si avvicinò ad Hime sussurrandole nell'orecchio che Near aveva dei sospetti su di lui. Quel ragazzo avrebbe potuto essere Kira.
"Ho capito..."
Rispose incerta.

Mentre i giorni passavano i criminali continuavano a morire per mano di Kira,Hime e Shinichiro si davano molto da fare,compievano ricerche sui vari omicidi,sulle vittime e sugli indagati. Shinichiro però non si dava molto da fare. Prendeva il lavoro troppo alla leggera e quel comportamento da nulla facente faceva andare Hime sui nervi. Qualche volta lo sgridava ma con scarsi risultati.

Arrivata la sera ,Hime era in camera sua e aveva finito di farsi la doccia,si esaminò un momento allo specchio per poi infilarsi velocemente il pigiama,da quando Shinichiro era li si sentiva continuamente osservata. Infatti,qualcuno bussò alla porta.
"Yagami,sono Shinichiro...puoi aprire?"
"Eccolo...!" "Si,entra..."
"Stavi andando a letto?"
"Si..."
"Be,mi dispiace ma ti ruberò solo un secondo."
Hime sospirò rassegnata e lo fece sedere sulla sedia della scrivania.
"Che cosa vuoi?"
"Innanzitutto volevo scusarmi per ieri sera e poi..."
"E poi...?"
"E poi mi è parso di capire che tu non vuoi proprio saperne di innamorarti,non è cosi?"
"Complimenti...perspicacia infallibile."
"Grazie. Comunque ricordati una cosa...Hime..."
"Io ti sono molto grato per quello che hai fatto...Grazie..."
Disse rivolgendogli un sorriso e uscendo dalla stanza Hime rimase a studiare quelle parole confusa,poi avvicinò al viso il colletto.
"Hai sentito,Near?"
"Si..."
"Che cosa avrebbe voluto dire,secondo te?"
"..."

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Capitolo 25
*** Conversazione ***


Hime si svegliò verso mezzanotte,non riusciva a prendere sonno,ripensava alla frase misteriosa che Shinichiro le aveva detto...

"Io ti sono molto grato per quello che hai fatto...Grazie..."

A che si riferiva? Ovvio che non lo sapesse,aveva rinunciato alla proprietà del quaderno e non ricordava di essere stata Kira niente meno a chi l'avesse dato...o forse...
Scese nella sala principale e si sedette,ascoltando il silenzio della stanza buia. Ma c'era qualcun altro che non riusciva a dormire e che in quel momento si trovava li con lei.
"Qualcisa non va,Yagami?"
Hime sussultò e si girò nella direzione della voce,Shinichiro la fissava avvolto nell'ombra. Lei si alzò in fretta restando però nella stessa posa.
"Tu che ci fai qui?"
"Sono io che dovrei farti questa domanda. Qualcosa non va?"
Ripetè. E ora lei che faceva? Aveva spento la trasmittente e tutti stavano dormendo,in poche parole...era sola contro chi avrebbe potuto essere Kira. Ma non si scoraggiava per cosi poco.
"Non avevo sonno."
"Davvero? Nemmeno io."
"Che non ti vengano in testa strane idee,Kirumura..."
Disse lei alzando un dito contro di lui.
"Ricorda quello che ti ho detto la scorsa notte a casa tua."
"Si,si,non preoccuparti. Non ho intezione di farti nulla...anche se la tentazione è forte."
Disse lui sorridendo. Hime abbassò il dito e lo guardò fredda.
"Che volevi dire con quel -grazie- ?"
"Ah,quello? Niente,era giusto per...parlare..."
"Bugiardo..."
"Forse..."
"Che c'è da ridere?"
"Il tuo sguardo insicuro...tu che di solito sei sempre cosi sicura di te."
"Posso dimostrarti che sono molto sicura di me."
"Davvero? E come?"
"Dandoti un calcio in faccia...sono capace,sai."
"Ok,ok,scusa. Non ci tengo proprio a beccarmi un calcio in faccia. Volevo solo prenderti un po in giro."
"Be,io non sono sempre pronta a scherzare."
"L'ho notato."
Disse ridendo. La ragazza aveva sempre la stessa espressione.
"Posso farti una domanda?"
"Si."
"Tu e Near...siete davvero cosi amici?"
La ragazza lo guardò impassibile ma non potè fare a meno di notare che quella domanda l'aveva colpita.
"Be...si..."
"Sicura?"
"Cambierebbe qualcosa se ti dicessi il contrario?"
"Non lo so...dipende da te..."
"...?" "Ma che vuole da me?"
Lei sbuffò,dtanca degli enigmi del ragazzo che la guardava divertito.
"Ficcatelo dove dico io quel sorrisetto..."
Cominciò a risalire le scale,infondo doveva dirgli lei grazie questa volta. Le aveva fatto venire sonno.
"Buonanotte...Hime Yagami..."
Lei si fermò un momento,sbuffò di nuovo ed entrò nella sua stanza,chiudendola a chiave.

Qualcuno però aveva ascoltato tutta la conversazione tra i due giovani.
Near fissava con gli occhi nerissimi il ragazzo che rideva divertito,sbattè le palpebre e richiuse la porta della stanza.

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Capitolo 26
*** Litigio ***


Erano le 11:00 e Hime era parecchio distratta. Ripensava alle parole che Shinichiro le aveva detto. Quel suo fare misterioso le dava ai nervi. Che voleva dire con quel grazie? Che voleva dire con quel "Tu e Near siete davvero cosi amici?"
Accidenti,quanto la faceva incazzare!
Quel suo modo di fare cosi ottimista e noncurante,Dio,come lo odiava. Se ne stava tutto il giorno a scrivere nientemeno che due parole sul computer e si metteva le mani dietro la testa stendendosi sulla sedia per appoggiare i piedi sulla scrivania. Quante volte lo aveva rimproverato per quel suo comportamento cosi meschino? Aveva perso il conto.
"Hime? Va tutto bene?"
Bastarono le parole di Near per farla ritornare al presente.
"Si,sto bene. Shinichiro non si è ancora svegliato?"
"No. Molto probabilmente sta ancora dormendo. Sei arrabbiata con lui?"
"Si. E parecchio,anche."
"Posso sapere perchè?"
"Perchè mi sta sulle scatole,non si sforza mai più di tanto e non si permette minimamente di rivelarci qualcosa se lo scopre."
"State parlando di me?"
Hime tirò un sospirò quando sentì la sua voce. Eccolo li,mentre scendeva le scale. Felpa nera,jeans scuri e All Star con i teschi ai piedi.
"Buongiorno,Kirumura."
"Buongiorno."
Hime non rispose,si girò dalla parte del monitor e ricominciò a violare la legge andando su siti impossibili da aprire. Se la cavava bene con i computer se avrebbe voluto far parte della polizia un giorno si sarebbe classificata al primo posto nella graduatoria come Hacker. Sorrise tra se. Le piaceva violare la privacy,specialmente di chi le stava particolarmente antipatico. Sussultò quando rileggendo i vari documenti di un miliardario di circa 68 ne trovò uno particolarmente interessante. -Periodi di utilizzo del quaderno-.
"Quel quaderno?!" "Near?!"
Il ragazzo albino mollò il pupazzo di plastica con cui stava giocando e andò vicino a Hime.
"Che c'è?"
"Guarda qua! Sono andata a spiare tra i documenti di un famoso miliardario di nome Tengai Nishimura e ho trovato un documento abbastanza interessante."
Disse indicando con la freccia la cartella. Near sgranò gli occhi. Anche questo suo ragionamento era andato in fumo? Sospettava di Hime e questa non era Kira,era arrivato a sospettare di Schinichiro Kirumura e non lo era anche lui.
"Strano...troppo strano!"

LA NOTTE PRECEDENTE:
"Ryuk!"
"Si?"
"Sono pronto. Dovrai dare il quaderno a questo miliardario. In questo modo io risulterò innocente e Hime non avrà problemi,quando recupererà il quaderno,ad uccidere Near."
"D'accordo...Ciao ciao...Shinichiro..."

Lui non era più Kira e nemmeno Hime,erano puliti tutti e due.
"Clicca sulla cartella."
Hime obbedì. Nella cartella c'erano vari file e una serie di tabelle che indicavano delle date precise e accanto a ognuna di queste c'era un nome. Hime e Shinichiro esaminarono i dati raccolti delle vittime di Kira negli ultimi giorni e concluserò che coincidevano con quelli del documento.
"Questa si che è una prova,Near..."
"Gia..."
"Bene,allora possiamo andare direttaemente ad arrestarlo. E' molto conosciuto e la sua villa non è molto distante da qui. Ho scoperto,inoltre,che non è proprio un santerellino. Frequenta parecchi locali a luci rosse,beve fino ad ubriacarsi,gira senza patente e,cosa non meno importante,accetta droga dagli extracomunitari e frequenta prostitute che porta a casa per stuprare e neanche pagare."
"Che figlio di puttana!"
Rispose Hime scioccata.
"Lo hai detto,Hime."
"Chiunque se sapesse che cosa fa lo direbbe."
"Tu,di sicuro non avresti problemi a fargliela pagare."
"Infatti."
Ci fu una piccola pausa in cui Hime restò a pensare a cosa gli avrebbe fatto se lo avesse incontrato. Lo avrebbe tempestato di botte...molto probabile. Lo avrebbe ammazzato...sicuro!
"Near,che facciamo?"
Chiese Ide.
"Aspetteremo due giorni. Inoltre piazzeremo delle telecamere a casa sua e lo spieremo. Dagli orari in cui le vittime muoiono è probabile che pensi prima al "divertimento" che al dovere."
Tutti annuirono in silenzio. Shinichiro uscì sorridente dal Quartier Generale e si direse verso la villa per piazzare delle telecamere mentre Hime gli diceva i vari spostamenti.

Verso la mezzanotte il miliardario tornò a casa,incurante del fatto che centinaia di telecamere erano state piazzate nel pomeriggio. Posò il cappotto sul letto e aprì la sua valigetta estraendo un quaderno nero con la scritta Death Note. Tutti sussultarono quando lo videro.
"E' quello Near?"
"...Si...."
Il vecchio accese la televisione guardando il telegiornale delle 24:00 e annotò sul quaderno i nomi dei criminali che avevano organizzato una rapina in banca con il risultato che 40 secondi dopo la notizia bomba si presentò sulla bocca della presentatrice.
"Kira è colui che amministra la giustizia...a quanto si dice...ma se lui stesso è un criminale...non ha nessun diritto di giudicare gli altri...se veramente vuole fare qualcosa di utile dovrebbe soltanto suicidarsi...."
Disse arrabbiata Hime.
"Rilassati Yagami...francamente ti consiglio di andarglielo a dire di persona e attirarlo in trappola...sei cosi bella che perfino uno come lui accetterebbe di andare a letto con te."
Mentre il ragazzo rideva Hime sgranò gli occhi e senza pensare gli tirò un pugno,facendolo cadere a terra.
"Che c'è? Te la sei presa?"
Le chiese ironico.
"E me lo chiedi? Non solo ti prendi gioco di me ma adesso mi paragoni anche ad una puttana!!"
Il ragazzo si passo la mano sulla bocca sanguinante e sorrise.
"No,non ho detto questo...Ho detto soltanto che potresti attirarlo in trappola,se volessi."
Shinichiro tentò di rialzarsi ma non fece in tempo che gli tirò un altro pugno in faccia.
"Calmati,Principessa...perchè se mi arrabbio potrei farti male..."
"Che problemi hai? Hai paura di una ragazza?"
"No..."
Senza pensare lui le mollò uno schiaffo facendola indietreggiare,quando la ragazza lo guardò nei suoi occhi c'era soltanto odio. Gli mollò un calcio in faccia facendolo barcollare e tirandogli un pugno per farlo definitavamente cadere a terra. Lui si rialzò e la prese per i capelli tirandole schiaffi. Lei gli tirò un calcio negli stinchi liberandosi dalla presa e questa volta fu lei a prenderlo dai capelli e sbatterlo con la testa sul pavimento. Si levò un tremendo urlo di rabbia e dolore e quando Shinichiro rialzò la testa era completamente insanguinata.
"S-Sai una cosa,Yagami?"
La ragazza si limitava a guardarlo furente.
"In questo momento...vorrei tanto che tu fossi Kira...per poterti uccidere con le mie mani!!"
"BASTARDO!!"
Hime stava per andargli di nuovo addosso quando Lidner la bloccò dalle braccia e Mogi fece lo stesso con Shinichiro che stava per fare lo stesso con Hime.
"Signorina Yagami,si calmi,la prego..."
"Kirumura,basta,la smetta!!"
"BASTA!!"
Quando quell'urlo si levò tutti si girarono verso Near che era seduto immobile sulla sedia. Hime si liberò arresa dalla presa della donna bionda alle sue spalle mentre Kirumura restava a guardarla mentre saliva le scale e andva i camera sua...senza dire una parola...

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Capitolo 27
*** Trappola ***


La notte non fu delle migliori per Hime.
Rimase a letto senza chiudere occhio ad ascoltare tutte le canzoni di Amano Tsukiko,in particolare Koe e Cho. Nemmeno la ninna nanna di sua madre la fece addormentare. Riuscì a prendere sonno soltanto verso le 4:00.
Il giorno dopo,alla sola vista di Shinichiro Kirumura,Hime provò la voglia incredibile di spaccargli la faccia in tutto per tutto.
Sdraiato sulla sedia,con i piedi sulla scrivania,le mani incrociate dietro la testa fasciata per coprire la ferita della sera prima e il suo solito sorrisetto da ebete che aveva quando era soddisfatto...di cosa poi! Di stare li a fare il belloccio per provare ad attirare l'attenzione di Hime? L'illusione e il sogno sono due cose diverse ma hanno uno scopo assolutamente uguale...ti portano alla pazzia.
Questo era certo.
E lui non solo era pazzo ma pure scemo. In fondo,le faceva pena.
"Guarda chi si vede! La nostra Principessa della Notte!"
La ragazza non rispose,andò a sedersi direttamente vicino a Near che giocava con dei pupazzetti di plastica.
"Che ti prende? Ti sei offesa? Oh,la povera Principessa ha subito un torto! E ora? Che ne sarà di me? Perchè questa meravigliosa Principessa che ha sempre la risposta pronta non risponde? Eh?! Perchè?!"
Aizawa e Ide si guardarono per poi far ricadere lo sguardo su Shinichiro che imitava una voce falsamente offesa per infastidire Hime. Halle Lidner sospirava ogni volta che sentiva il ragazzo offendere la signorina.
"Sai perchè non ti rispondo? Perchè finirebbe peggio di ieri. Ieri ti ho soltanto ferito gravemente,oggi potrei ucciderti."
Il sorrisino di Shinichiro svanì all'istante,completamente spiazzato dalla battuta della ragazza. Altro che impreparata. E ormai,lo sapeva benissimo,con quella ragazza c'era poco da scherzare.
Near sorrise.
Hime invece non scherzava affatto,se non avesse migliorato quel suo linguaggio da stronzo avrebbe potuto ucciderlo davvero,un giorno o l'altro. Osservava il Miliardario Bastardo Nishimura mentre seduceva una donna,che non era una ragazza di strada,era una collega di lavoro,infatti era in ufficio e la donna era andata a portargli dei dati di lavoro quando lui le era saltato addosso e aveva cominciato a palparla e baciarla.
Hime non era solo ribelle e vendicativa ma se c'era una cosa o meglio qualcuno che odiava più di chiunque altra cosa al mondo erano gli uomini che si fingevano onesti per ingannare le donne più deboli.
Hime odiava gli uomini che odiano le donne. Li detestava,e se si fosse trovata li,al posto di una di quelle povere anime,avrebbe spedito all'inferno in men che non si dica quel maledetto bastardo.
"Se fossi al posto di una di quelle donne...? Se fossi al posto di una di quelle donne...Un momento...!" "Near!"
Tutti gli sguardi si posarono su Hime.
"Ma perchè ogni volta che chiamo UNA persona mi guardano anche tutti gli altri?"
Ed era vero. Hime detestava questo fatto.
"Si?"
"Vorrei attirare l'attenzione di Tengai Nishimura per arrestarlo. Ormai lo sappiamo che è Kira,lo abbiamo in pugno."
"..."
"Che c'è,Yagami? Hai deciso di prendere in considerazione la mia proposta di diventare la schiavetta del Bastardo e di attirarlo in trappola?"
"Con te farò i conti stasera..."
"Perchè proprio STASERA?!"
"Perchè cosi i nostri colleghi evitano di vedere il macello che combinerò...probabilmente diventerà un Mattatoio,quindi sta attento..."
"Eh...ma che esagerazione! Certo che non mi dispiacerebbe se facessi la schiavetta anche con me!"
Hime si alzò furente e prese Shinichiro dal colletto,sollevandolo dalla sedia e mollandogli un pugno sul naso.
"Adesso mi hai scocciato,BASTARDO!"
Lidner e Aizawa intervennerò in tempo per impedire che quello diventasse davvero un mattatoio. Aizawa aiutò Shinichiro a rialzarsi e Lidner cercava di calmare la ragazza.
"Signorina Yagami,per favore,si calmi."
Hime si liberò dalla presa della donna e ritornò a parlare con Near.
"Tu sei pazza,Yagami! Dammi retta,tu sei pazza!"
"Non ti permetto di offenderla in questo modo!"
L'improvvisa reazione di Near stupì i due ragazzi.
"Modestamente,Hime era la migliore tra i bambini dell'orfanotrofio."
Disse sorridendo.
"Scusa per questo...contrattempo...Allora? Posso?"
"Hime,stai rischiando...lo sai,vero?"
"...Si,lo so...ma...è....si tratta di Kira,Near. Cavolo!"
Near smise di giocare con i pupazzetti e,per la prima volta in quella settimana,rivolse a Hime uno sguardo caldo e addolcito.
"Hime,io mi preoccupo per te...Ma...se mi prometti di essere prudente...allora..."
"Near...io sono sempre prudente..."
Rispose sicura la ragazza. Near sospirò,poco convinto. A Hime bastava lo sguardo di Near e degli altri agenti per capire che prima o poi avrebbe dovuto fare quella mossa.
Non aspettò un secondo di più,prese il cappotto e uscì dal Quartier Generale.
"Hime! Dove vai?"
Un silenzio di tomba crollò nella stanza,gli sguardi erano fissi sulla porta da dove era appena uscita la ragazza.
"Signori,prepariamoci."
Fu Near a rompere il silenzio.
"Andiamo ad arrestare Kira."


Erano le 20:00 di Mercoledì sera. Hime era riuscita ad ottenere un appuntamento con Tengai Nishimura,anche se il solo fatto di vedersi con un porco del genere la disgustava,ma la vita era fatta di sacrifici anche per Hime.
Era in macchina con l'uomo sospettato di essere Kira. Era grasso,un viso tozzo,degli occhi da ebete,e i capelli grigi brizzolati.
"Quindi...tu saresti Kira.."
"Esatto,Hime..."
"Non mi aspettavo che fossi proprio tu...Sono molto stupita..."
Nishimura scoppiò in una fragorosa risata.
"Credimi,piccola,non troveresti una persona migliore che sia Kira."
"Idiota..."
L'uomo parcheggiò l'auto nel bel mezzo di una foresta. Era buio e non c'era nessuno. Almeno cosi credeva il miliardario.
"Be,piccola..."
"Si?"
"Direi che sia ora che tu mi dia qualcosa,non trovi?"
"...E tu...perchè non mi fai vedere la tua arma..."
"...Vuoi dire...il Death Note..."
"Esatto..."
"D'accordo..."
L'uomo cominciò a frugare nella sua valigetta nera ma invece di estrarre il Quaderno tirò fuori un paio di manette. Mise il braccio intorno al collo della ragazza e l'attirò a se,ammanettandola.
"Ma che fai?!! Maledetto!!"
Hime sentiva il respiro dell'uomo sul collo e proprio mentre avvertiva le labbra sul suo orecchio,tirò fuori la sua arma. Aveva previsto una cosa del genere e si era portata un coltellino che teneva nella tasca posteriore dei pantaloni. Traffisse il miliardario alla spalla e sentì il suo urlo di dolore che si levava nella foresta,facendo l'eco. In quel momento,gli agenti del Quartier Generale e dell'SPK,uscirono dalle macchine e puntarono la pistola verso l'auto.
"COSA? MA è IMPOSSIBILE!! TU,PICCOLA BASTARDA...!!!"
Subito Nishimura estrasse una pistola che puntò sulla fronte di Hime.
"FERMI DOVE SIETE O GIURO CHE L'AMMAZZO!!!"
Ma lui non avrebbe fatto niente del genere. Hime lo trafisse di nuovo alla pancia e l'uomo levò un'altro urlo,facendo cadere a terra la pistola.
"Esci con le mani in alto! Non hai più scampo!"
Ormai Nishimura era ferito gravemente e cosi uscìtogliendo ad Hime le manette. La ragazza si fiondò nella borsa e cercò il quaderno finchè non lo trovò,ma quando lo toccò fu come se un proiettile le trafisse la mente e gli occhi. Cominciò a sentire dolore e urlò lasciando scorrere tutta la sua vita davanti agli occhi argentei.
"HIME! CHE SUCCEDE!?"
Shinichiro corse verso l'auto per vedere se stava bene. Si,stava benissimo.
"Tutto secondo i piani!"
Non potè fare a meno di sorridere maleficamente quando vide Ryuk che la salutava con la mano.
"Ci si rivede,Hime!"
Hime avvicinò il quaderno al ragazzo che assunse un'aria interrogativa.
"Toccalo..."
"Cosa?"
"Toccalo subito!"
Shinichiro fece come le aveva detto la ragazza e anche lui recuperò il ricordo del Death Note.
"Ce l'abbiamo fatta?"
"Si..."
Rispose Hime,mentre scriveva il nome di Tengai Nishimura sul quaderno e lo vedeva accasciarsi a terra.
"E' finita...Near..."
"

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Capitolo 28
*** Essenza ***


Scusate per il ritardo...Ecco a voi il nuovo capitolo!!
OKKIO!
Qui si conclude la lotta tra Near e Hime! Non vi trattengo oltre!
Buona lettura!!

Erano le 23:00 di Mercoledi. Erano passate tre ore da quando il presunto Kira era morto di arresto cardiaco. Questo significava che la sfida non era ancora finita.
Gli agenti erano radunati intorno al tavolo della sala del quartier generale e osservavano il quaderno passando di tanto in tanto qualche occhiata sospetta allo Shinigami padrone...Ryuk.
"Che cosa ci fai ancora qui,Shinigami? Se non sbaglio 17 anni fa tu stesso sei stato a far cadere il quaderno in mano a Kira o mi sbaglio...?"
Disse Near con un moto di rimprovero.
"In effetti...! Che cosa vuoi,mi annoiavo e ho deciso di far ricadere il quaderno dal mio mondo!"
"E non ti è bastata la lezione di quella volta?"
"...Si e no!"
Rispose Ryuk divertito.
Hime se ne stava in disparte con le braccia incrociate a far finta di pensare,insieme a Shinichiro.
"E dimmi un po,Tengai Nishimura era l'unica persona a cui tu hai dato il quaderno?"
"Diciamo piuttosto che è l'unico che lo ha trovato..."
Near rivolse,a quel punto,l'attenzione a Hime.
"Hime,tu che ne pensi?"
"Che il caso Kira è ormai concluso,Near...Sperando che non ci sia un altro quaderno sulla terra,sappiamo con certezza che Tengai Nishimura era Kira,anche se...mi domando che cosa abbia provocato il suo infarto...Non sembrava uno che soffriva di cuore."
"Se non sbaglio,gli unici che l'avete toccato siete voi e Kirumura...quindi potrete aver tranquillamente scritto il nome di quell'uomo sul quaderno..."
"Ora basta,Near! Ne ho abbastanza delle tue insulse accuse! Se davvero fossimo stati noi a scrivere sul Death Note il nome di quell'uomo allora Ryuk avrebbe negato che Nishimura fosse stato l'unico,non ti pare?! "
"Shinichiro..."
"Hai ragione...scusate..."
Hime e Shinichiro guardarono Near di nascosto e lui fece lo stesso rivolgendogli un'occhiata profonda di nascosto.
Verso le 2:00 di notte la riunione si sciolse e gli agenti decisero di andare a dormire e che ne avrebbero parlato domani. Hime e Shinichiro rimasero svegli nella camera della ragazza a discutere del piano insieme a Ryuk.
"Devo farti i miei complimenti,Principessa...non avrei mai immaginato che saresti riuscita a riprendere il Death Note in cosi poco tempo."
"Si...ma la sfida con Near non è ancora conclusa...non pensare che quando ti ha chiesto scusa lo ha fatto perchè non dubitava che noi non fossimo Kira...di sicuro sospetta che uno di noi abbia ucciso il signor Nishimura tramite il quaderno...non lo nascondo,è stato rischioso..."
"Allora,Hime,che vuoi fare?"
Hime rivolse lo sguardo allo Shinigami.
"Dovrei chiedere a Shinichiro di giustiziare i criminali che compaiono nei notiziari senza destare sospetti,Near portebbe accorgersene. Dovrai uccidere tra le 2:00 e le 5:00 di questa mattina,tieni."
Consegnò al ragazzo il Death Note e con se una piccola busta,quando Shinichiro tirò fuori il suo contenuto,guardò Hime con aria interrogativa.
"Un televisorino portatile? E a che serve?"
"Non ci arrivi da solo? Non possiamo mica scendere nella sala computer e collegarci ai telegiornali per vedere chi sono i criminali della serata..."
"Oh,hai ragione..."
"Degna figlia di suo padre..."
Disse divertito Ryuk.
"Non a caso mi chiamo Yagami."
Rispose lei,sorridendo.Poi uscì dalla stanza.
"Hime,dove vai?"
Lei non rispose,richiuse la porta alle sue spalle e si avviò per i corridoi bui. Non si guardava più neanchè intorno,si era fatta l'abitudine a camminare nel buio del quartier generale,ormai conosceva tutti i corridoi e le strade.Improvvisamente sentì un rumore,come se qualcuno si stesse sedendo su una sedia a rotelle,nel corridoio che dava sul terrazzo. Decise di avviarsi,dopo un momento di esitazione e ritrovò la figura accovacciata di Near che teneva stretto un robot di plastica e guardava la neve che scendeva dalla finestra,si era messo a nevicare poco dopo che Nishimura era morto.
"Near?"
"Ciao,Hime..."
"Che ci fai qui?"
"Dovrei fartela io questa domanda..."
Hime lo guardò male,poi si avvicinò e si sedette vicino a lui.
"Qualcosa non va?"
Chiese.
"No...tutto bene...solo che...non avevo sonno...tutto qui..."
"Tu non hai mai sonno."
"Gia..."
Near non staccava gli occhi dalla neve che scendeva e quel gesto spinse anche Hime a guardare fuori dalla finestra.
"Bella la neve,vero?"
Chiese improvvisamente Near.
"...Si..."
"Ormai Natale è alle porte..."
"..."
"Anche se...penso proprio che non potrò trascorrerlo bene questa volta..."
Hime lo guardò stupita.
"Che vuol dire?"
"No...scusa,non darmi retta...è che sono solo un pò depresso..."
"Per il fatto che non siamo riusciti a far parlare Kira?"
"No...per il fatto che..."
Improvvisamente tutti gli agenti si radunarono nello stesso posto in cui erano Near e Hime.
"Che c'è? Che è successo?"
Gli agenti guardavano Hime con un'espressione indecifarbile per poi accasciarsi uno dopo l'altro a terra.
"C-che sta succedendo?"
"Hime..."
Hime si girò verso Near e notò con stupore che la sua espressione era piena di orgoglio e gratitudine,eppure quegli occhi erano quelli di uno che ha capito tutto fin dal principio.
"Sono fiero di te..."
"Ma che stai dicendo?"
"Tu sei la figlia di Light Yagami e Misa Amane...ovvero...i due Kira di 17 anni fa."
Hime sgranò gli occhi.
"Questo vuol dire che tu avresti fatto quealunque cosa pur di vendicare tuo padre. Hai ucciso Matsuda e ti sei travestita da signora anziana,facendoci credere che ti eri suicidata. Hai rinunciato alla proprietà del Quaderno e lo hai dato Shinichiro Kirumura,dopodichè anche lui ha rinunciato alla proprietà del Quaderno,dandolo a Tengai Nishimura. E quando hai ripreso il quaderno...
lo hai ucciso."
"..."
"Tu sei Kira,Hime...ma sono contento comunque..."
"Di che cosa,Near?"
"Del fatto che,nonostante tu abbia perso i genitori,hai deciso di vendicarli comunque,creandoti un alibi giustiziando i criminali...perchè tu,Hime...non avresti mai ucciso nessuno se non necessariamente.
Tu sei uguale a tuo padre."
Near sussultò e in quel poco di tempo che il respiro ancora gli rimaneva rivolse un sorriso alla ragazza.
Lei ricambiò.
"Hai ragione...però anche tu sei uguale a L. Hai dimostrato coraggio e sangue freddo...L sarebbe fiero di te."
Near ormai sentiva il cuore fermarsi e chiuse gli occhi per non riaprirli mai più. Hime si avvicinò piano al corpo immobile del ragazzo albino,lo osservò attentamente prima di constatare che era morto sul serio. Avvertì improvvisamente dei passi e si girò verso Shinichiro Kirumura.
"Non si dice grazie?"
Disse soddisfatto.
"Dovrei ringraziarti?"
"Be,di solito le persone ringraziano..."
"..."
"Sto aspettando..."
"E va bene...grazie."
Rispose poco convinta. Consigliò al ragazzo e allo shinigami di andare via da quel posto e quando i due si furono allontanati,Hime lanciò un ultimo sguardo al corpo di Near,lo prese e lo distese sul pavimento freddo,porgendogli una rosa bianca sul petto.
"Riposa in pace...Near."

Tre giorno dopo:
"Sbaglio o sei piuttosto demoralizzata per quel ragazzino?"
"No,Ryuk. E' solo che,quando Shinichiro Kirumura ha scritto i nomi degli agenti e di Near sul Death Note...non lo so,è stato come se...adesso non potrò più fare nulla per mio padre."
"In che senso?"
"Vedi,è stata sempre una lotta continua e ormai ho eliminato definitivamente tutti coloro che mi hanno portato via i miei genitori,ovviamente devo molto anche a Shinichiro...ma..."
"Ma?"
"Non mi sento soddisfatta..."
"Perchè?"
"Non so...è come se mancasse qualcuno..."
"..."
"Ma forse è solo un presentimento."
Hime alzò gli occhi al cielo mentre i capelli ondeggiavano nella brezza fredda,si trovava su una scogliera altissima e rocciosa. Era il suo luogo preferito quando voleva stare da sola.
"Ora puoi...riposare in pace...Papà..."
Quasi senza accorgersene cominciò a mormorare la ninna nanna di sua madre e un leggero sorriso le si dipinse sul volto.

Dormi Dio,riposa in pace
dormi Dio,riposa in pace
Chi piange va alla barca,l'ultimo viaggio per l'Altra Parte
e quando sarai li,il Dono Sacro riceverai
e se ancor non dormirai la punizione avrai.

Dormi Dio riposa in pace
dormi Dio,riposa in pace
Se il Signore poi si desta dal suo sogno eterno
Imprigonargli mani e piedi con il dolore tu dovrai
per non fargli aprir le porte e liberar dolore e morte

Vai dall'altra parte,vai dall'altra parte
sali in barca,ecco si parte
supera il Varco dall'altra parte
e lontano poi conduci il tuo fardello
il sangue del tuo corpo
e le lacrime sofferte.

Tutte le immagini della sfida tra lei e Near le scorserò davanti come un fulmine a ciel sereno,aveva dato fuoco al quartier generale dopo la morte di Near,per cancellare ogni prova della loro collaborazione e,improvvismaente,fu come se qualcuno da dietro la stesse abbracciando.
Suo padre era con lei e la stava ringraziando.

OOOK!!
Chiedo scusa ai fan di Near!
(SCUSATEEE!!")
Però che volete farci. Spero che continuerete a seguirmi!!!
Ciao a tutti!

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Capitolo 29
*** Visione ***


Eccomi!!!
Attenzione:spoiler volume 12!!!!

Buona lettura!! :)

Erano passati tre mesi dalla morte di Near,Hime aveva lasciato la scuola e si dedicò a recuperarae tutto il tempo per giustiziare i criminali che non era riuscita a scrivere.
Faceva le ore piccole,si svegliava alle 6:00 e andava a dormire alle 2:00. Non aveva il sonno pesante.
Era aiutata spesso da Shinichiro che ,con il nuovo televisorino portatile che gli aveva regalato aveva risparmiato anche i soldi per comprarsi un televisore nuovo.
Il dubbio della ragazza però rimaneva,c'era qualcosa che non andava. Non si sentiva soddisfatta eppure aveva eliminato tutti coloro che avevano causato la morte dei suoi genitori.
Perchè aveva quel pensiero?
"Hime,Hime?"
La ragazza staccò gli occhi dal quaderno e li rivolse a Ryuk,smettendo di pensare.
"Che vuoi?"
"Che voglio?! Il telefono sta squillando!"
"Cos...ah!"
Non lo aveva minimamente sentito,si alzò e andò di corsa nel salotto per rispondere.
"Ciao,Hime!"
"Shinichiro...che c'è?"
"Niente,sono proprio di fronte a casa tua e forse se sposti un pò la tenda della finestra della tua stanza posso vedere il tuo bel visino."
"Vai a quel paese..."
Pensò lei,tornando in camera e spostando la tenda della finestra.
Eccolo li.
Berretto nero con teschio,felpa blu scuro,jeans scuri e all star nere ai piedi.
"Che ci fai qui?"
Chiese,continuando a parlargli tenendo il telefono in mano.
"Ma c'è bisogno di chiedermelo? Vuole entrare..."
"Posso entrare?"
"Ecco..."
"Solo un quarto d'ora,non di più..."
"E di meno?"
"Non ti rispondo perchè sono educata!"
Disse ironica. Lo fece entrare e gli offrì del te.
"Perchè sei qui?"
"...Passavo per caso..."
"Tu passi un pò troppo spesso per caso..."
Disse Hime con tono di rimprovero.
"Non ti fa piacere la mia compagnia?"
"La verita?"
"Si!"
"Per niente!"
"Ok!"
Disse lui sorridendo. Ormai era abituato alla serietà di quella ragazza. In quel momento avrebbe dovuto stare a casa a scrivere criminali ma non aveva voglia. Era troppo il desiderio di vederla.
E...chissà,forse anche di farla sua.
"Toglitelo dalla testa!"
"Eh?"
"Si vede dallo sguardo che stai per saltarmi addosso..."
"M-ma che dici?"
"Dico di togliertelo dalla testa. Io non farò mai sesso con nessuno,chiaro?"
"...Ok..."
"Bene."
Restarono diversi minuti in silenzio a fissare un angolo vuoto della stanza. Poi Hime diede un'occhiata all'orologio.
"E' passato un quarto d'ora."
"E quindi?"
"E quindi è ora che te ne vai."
"Uff!"
Shinichiro si alzò ed uscì ringraziandola del te. Lei richiuse la porta e sbuffò sonoramente,tornando in camera sua.
"Certo che quello Shinichiro è una bella seccatura!"
Disse Ryuk.
"Che vuoi farci? Se non fosse stato un sostenitore di Kira probabilmente non l'avrei mai scelto."
Continuò a scrivere nomi dicriminali finò alle 2:00 e poi andò a letto.
Il giorno dopo Hime si svegliò verso le 5:00,non riusciva più a riprendere sonno e si rivestì,aspettò fino alle 6:00 poi riprese a giustiziare i crminali.
Mantenere gli stessi orari era importante,Lei giustiziava dalle 6:00 di mattina fino alle 2:00 di notte mentre Shinichiro Kirumura dalle 5:00 di mattina alle 20:00 di sera.
Verso le 12:00 uscì. Doveva cambiare aria. Si guardava attentamente intorno sperando che anche quella volta Shinichiro non stesse facendo lo stalker.
Era cosi attenta a guardare qui e la che andò a sbattere contro una persona e cadde a terra.
"Oh...mi scusi!!"
"N-non si preoccu..."
Hime aiutò a raccogliere la spesa per terra e si accorse solo dopo averla raccolta tutta che quella persona non aveva terminato la frase.
La guardò.
Era una bella ragazza. Occhi dorati,capelli biondi lunghi,magra.
"Qualcosa non va?"
La donna la osservò come stupita di aver visto quella ragazza e le posò le mani sul viso,guardandola negli occhi.
Hime improvvisamente si sentì a disagio quello sguardo sembrava scavarle nell'anima.
"...Grande Kira..."
Disse improvvisamente la ragazza abbozzando un piccolo sorriso.
"C-cosa?..."
La donna tolse le mani dal viso di Hime e la prese per mano,cominciando a correre.
"A-aspetti!! Dove andiamo?!!"
La ragazza non rispondeva ma Hime potè benissimo notare che stava sorridendo.
Chi era quella donna?!
Risalirono una collina e arrivati all'estremità la donna la condusse davanti a una grande roccia sulla quale vi era disegnata una croce sformata.
"Perchè mi hai portata qui?"
La ragazza la guardò di nuovo.
"Come ti chiami?"
"...Hime...Yagami..."
La ragazza spalancò gli occhi si inginocchiò davanti a lei.
"Tu sei la Figlia del Grande Kira..."
"Cosa?"
Come faceva a sapere che suo padre era Kira?
"Qui...giace tuo padre..."
Hime guardò la roccia che le indicava la donna.
"Ma che sta dicendo?"
"Tuo padre è qui..."
"Mio padre è stato seppellito nel cimitero comunale!"
Disse Hime,cominciando a perdere la pazienza.
"Il suo corpo non è mai stato seppellito nel cimitero...Tutti coloro che lo veneravano hanno deciso di portarlo qui. Non meritava di trovarsi tra la gente comune e di coscienza sporca."
"Mio padre...è qui?"
Hime si avvicinò alla roccia e si inginocchiò davanti a essa. Posò la mano su questa e avvertì improvvisamente caldo,come se qualcuno le stesse prendendo la mano. Era una bellissima sensazione.
"Hime..."
"Papà?!"
"Ciao,piccolina..."
"Dove sei?"
"Calmati...tu non puoi vedermi ma io vedo te. Come sei bella...mi manchi tanto...anche a tua madre..."
"Mamma è lì?!"
"Si...Hime la battaglia con il male non è ancora finita..."
"Cosa...che vuoi dire?"
"Promettimi che sarai forte."
"Papà!? PAPA'!!!"
Fu come essersi improvvisamente svegliati da un sogno. Hime aveva parlato con suo padre. Ma la battaglia non era ancora finita...che significava?
"Tuo padre e tua madre ti vogliono molto bene..."
Hime si girò verso la ragazza misteriosa.
"Sei degna di essere loro figlia."
"Ma tu chi sei?"
"Mi chiamo Aruna Miyazaki. Ero una seguace di Kira."
"Una seguace?"
"Si...ogni 28 Gennaio,i seguaci di Kira si riuniscono su questa collina pregando affinchè egli possa riposare in pace."
"Come hai fatto a capire che ero sua figlia...?"
"Vi somigliate...troppo per essere una comune coincidenza."
Hime non si trattenne più,corse verso Aruna e l'abbracciò,cominciando a piangere.
"Non preoccuparti,Hime...io ti difenderò."

OK!
Spero che abbiate letto l'avviso all'inizio del capitolo!
Non so come si chiama davvero la ragazza alla fine del manga....ho inventato il nome <3
Recensite presto!

Risposta a Misa_4evr:
Carissima!!! Finalmente un'altra fan!!!!
Sono contenta che la storia ti piaccia! Anche io sono una sostenitrice di Light e Misa,fammi sapere se hai letto il 12 capitolo....sicuramente! XD
Ciao!!!!

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Capitolo 30
*** Rivelazione ***


"Dormi Dio,riposa in pace
dormi Dio,riposa in pace
Chi piange va alla barca l'ultimo viaggio per l'altra parte
e quando sarai li il dono sacro riceverai
e se ancor non dormirai la punizione avrai.
Dormi Dio,riposa in pace
Dormi Dio,riposa in pace
Se il Signore poi si desta dal suo sogno eterno
imprigionargli mani e piedi con il dolore tu dovrai
per non fargli aprir le porte e liberar dolore e morte...
"

Il campanello suonò.
Hime rinunciò di malavoglia a terminare Sacred Shinto,ripose il Death Note nel buco invisibile del muro e andò ad aprire,trovandosi davanti una persona che non si aspettò mai di trovare.
Sayu Yagami.
"Ciao...Oharu..."
Hime sbarrò gli occhi,si era completamente dimenticata di lei.
"Disturbo?"
"...N-no. Vieni,entra."
La fece accomodare in salotto e preparò del thè per entrambi.
"Passavo da queste parti e ho pensato di darti un saluto. E' da tanto che non ti vedo..."
Disse Sayu,sorridente.
"Lo so,scusami...è che ho avuto molto da fare..."
"Capisco..."
Hime si sentiva in colpa nei confronti di Sayu. Lei le stava dimostrando tutto il suo affetto mentre lei si faceva completamente chiamare con un altro nome,in fondo...lei era sua zia.
Avrebbe dovuto dirglielo prima o poi che lei si chiamava in verità Hime Yagami e che era la figlia di suo fratello... e che era Kira.
Non sapeva esattamente perchè Sayu le dimostrasse cosi tanto affetto,si conoscevano appena eppure lei la trattava come se si conoscessero da sempre.
Be,per quanto ne sapeva Hime,poteva anche aver gia capito tutto.
"Senti,Sayu..."
"Si?"
"..."
"Cosa c'è?"
"...No,niente. Scusa..."
Hime sospirò. Non se la sentiva ancora di dirglielo.
Come l'avrebbe presa se l'avesse saputo?
O magari lo sapeva gia e aspettava solo una conferma da lei?
"Tu...volevi bene a tuo fratello?"
Si senti chiedere improvvisamente. Sayu la guardò in modo strano ma poi il suo sguardo si addolcì.
"Si...gli volevo un gran bene. Non litigavamo praticamente mai e mi aiutava sempre in molti modi. Diciamo che...era il più gran bel fratello che si potesse mai avere."
"E...quando....hai saputo che lui era Kira...gli volevi ancora bene?"
Sayu si rattristò a quella domanda e abbassò lo sguardo mentre Hime aspettava una risposta.
"Sai,Hime...è difficile cancellare di colpo il bene che provi per una persona. Mi è crollato il mondo addosso,lo ammetto. Però,non per il fatto che lui fosse Kira."
"E...per che cosa?"
"A 17 anni ho perso mio padre e...insomma...quando ho saputo che anche lui...se n'era andato...mi sono sentita morire anch'io. Mio fratello aveva un enorme senso di giustizia e aveva cercato di cambiare il mondo...però il suo modo di fare non andò a genio a tutti...e lo uccisero. Non posso odiare mio fratello,in fondo voleva quello che vogliamo tutti...un posto migliore in cui vivere..."
Hime potè scorgere una lacrima sul viso di Sayu e non si potè più trattenere...doveva dirglielo.
"Sayu..."
"..."
"Io...mi chiamo Hime Yagami...S-sono la figlia di tuo fratello...sono Kira..."
Sayu sgranò gli occhi stupita. Evidentemente neanche se lo immaginava. Hime abbassò lo sguardo,aspettando la reazione della donna.
"Lo sapevo..."
Alzò lo sguardo. Sorrideva. Piangeva.
"Ecco perchè provavo una forte familiarità verso di te..."
Si alzò e abbracciò Hime dando sfogo alla sua tristezza e alla sua gioia.
"M-mi dispiace...non riuscivo a dirtelo..."
"Shhh..."
Sayu si staccò da quell' abbraccio e posò le mani sul viso di Hime,sorridendo.
"E' normale avere paura..."
La condusse verso la porta e l'aprì.
"Vieni,andiamo a fare un giro."
Attraversarono la collina dove aveva "sentito" suo padre e nel frattempo parlavano.
"Quindi tu...sapevi che ero in qualche modo connessa con Light...."
"Si...a dire il vero molte volte mi sono ripetuta che era solo una coincidenza,ma proprio non riuscivo a vare a meno di pensarlo."
"E...nonna...se posso chiamarla cosi..."
"Nonna vive con me adesso...io non sono sposata e presto lei si trasferirà in un appartamento ad Aoyama."
"Capisco..."
"Perchè non torniamo a casa? Sono quasi le 18:00. Posso presentartela."
"Davvero?"
A Hime quella giornata faceva praticamente uno strano effetto. Chiamare una persona "zia" o "nonna" la faceva sentire strana. Non aveva mai considerato l'idea che un giorno avesse potuto chiamare in quel modo qualcuno. Ma comunque era felice. Strano.
Si avviarono verso la casa di Sayu e quando la donna presentò Hime a Sachiko Yagami,l'anziana rischiò di cadere dalla sedia.
"Light?"
In un primo momento credette veramente che fosse suo figlio.
"Mamma...lei è tua nipote...Hime...La figlia di Light e Misa Amane."
La donna corse incontro alla ragazza e l'abbracciò.
Hime non si fermò a cena,aveva una strana sensazione.
"Hime,perchè non ti fermi da noi stanotte?"
"...Ehm...zia...forse è meglio di no...ho uno strano...presentimento..."
"...?"
"Non so...ma comunque è meglio di no..."
"D'accordo...ricordati che se hai bisogno...noi siamo qui."
"Grazie."
Disse sorridendo. Ritornò a casa verso le 23:00. Stava per aprire la porta quando venne "aggredita" alle spalle da un certo Shinichiro Kirumura.
"Ma non eri tu quella che diceva che rispettare i tempi era fondamentale?"
Le sfiorò le labbra con le sue,mordicchiandola. Lei lo spinse via,furiosa.
"Stronzo....mi hai spiata tutto questo tempo?!!"
"Si...perchè ti voglio...non ce la faccio più a starti lontano!"
Le saltò addosso ancora una volta ma lei lo allontanò tirandogli uno schiaffo.
"Ma tu sei veramente un bastardo....quella è la mia famiglia,una famiglia che non sapevo nemmeno di avere! Shinichiro,devi lasciarmi in pace!!"
Entrò e gli sbattè la porta in faccia,chiudendola a chiave.
"Tu mi amerai...Principessa...vedrai...ti costringerò..."





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Capitolo 31
*** Ordine ***


Hime decise di passare una giornata con Sayu,risalendo la collina del sepolcro. Sachiko non ce l'avrebbe fatta a salire fin lassù perciò era rimasta a casa.
Una volta arrivate in cima,videro una figura ricurva su se stessa nascosta da un candido manto bianco. Hime sorrise,tese la mano a Sayu che la prese incerta e si avvicinò alla persona che,molto probabilmente,era intenta a pregare.
"Signorina Aruna?"
La donna si girò e illuminò un sorriso rivolto alla ragazza,si alzò e si avvicinò,inchinandosi umilmente. Hime e Sayu ricambiarono il saluto e Hime decise di presentare sua zia ad Aruna.
Raccontò come si erano conosciute e di come aveva saputo che lei era Kira...ovvero la figlia di Light Yagami e Misa Amane. Aruna raccontò anche di lei,sotto richiesta di Hime.
Era nata nel 1991 ed era figlia di due filatori di seta di Kyoto,entrambi di religione shintoista. Fin da piccola era stata abituata ai lavori di casa e alla religione shintoista,per cui,una volta adulta,aveva lasciato Kyoto per raggiungere Aoyama ed era diventata una sacerdotessa guardiana del tempio Shichidoji,il famoso tempio shinto della cittadina. La madre era morta in un incidente circa una settimana prima che Hime nascesse e così le era rimasto solo il padre,che si era trasferito ad Aoyama con lei e qualche volta l'andava a trovare al tempio. Aveva il permesso di uscire solo per andare a fare la spesa e per riunioni di preghiera,non aveva fatto parola con nessuno dell'incontro con Hime,per precauzione.
"Quindi,se ho ben capito,siete in due a giustiziare i criminali."
Chiese Sayu.
"Si,ci siamo dati orari precisi in modo da non correre rischi...Lui giustizia dalle 5:00 di mattina alle 20:00 di sera e io dalle 6:00 alle 2:00."
"E' un bell'incarico!"
"Gia...per fortuna non ho il sonno pesante."
Aruna passeggiava silenziosa osservando le montagne e nel frattempo ascoltava attentamente. Nel tempio erano tutti veneatori di Kira,il che il loro compito era quello di rendersi utili a lui il più possibile.
Anche a costo della loro vita.
Il tempo passò velocemente. Fatte le 18:30,Aruna decise che era meglio rientrare, non poteva stare fuori più delle 19:00. Acconsentirono. Sayu baciò la mano e la posò sulla tomba del fratello mentre Hime rivolse una preghiera e canticchiò nella mente la ninna nanna di Misa.
Aruna salutò le due al bivio tra Aoyama e Tokyo e Sayu e Hime continuarono fino alla casa della zia. Salutò la nonna e poi decise di andare a casa. Quello strano presentimento le rimbomava in testa...qualcosa non andava.
Anche suo padre l'aveva detto.

"Ascolta,Hime...la battaglia contro il male non è ancora finita..."

"Che vuoi dire? Papà...aiutami...che vuoi dire?"
Si sentì mormorare. Arrivò a casa e giustiziò gli ultimi criminali,per quelli di prima aveva anticipato le cause della morte. Non mangiò,andò direttamente a letto.

Ryuk,nel frattempo osservava Hime dormire,poi uscì fuori dalla finestra e scrutò il cielo denso di nubi,se fosse arrivato un acquazzone non si sarebbe stupito.
Improvvisamente prese il suo Death Note e lo sfogliò arrivando alla pagina che secondo lui,la ragazza non avrebbe mai e poi mai dovuto leggere.

Verso le 3:00 di mattina il campanello suonò diverse volte,Hime si svegliò e scese stancamente dal letto,quando andò ad aprire si trovò davanti Aruna Miyazaki.
"Che ci fai qui?"
Lei non rispose,Hime notò che stava tremando e solo quando un fulmine scuarciò il silenzio si accorse che fuori era in corso un vero e proprio temporale. La fece entrare e le diede delle coperte,poi preparò del thè e si accomodarono in salotto.
"Scusa se ti ho disturbato a quest'ora...ma avevo assoluto bisogno di parlarti."
"Dimmi..."
"Oggi ho seguito attentamente il discorso tra te e tua zia...e ho sentito anche che siete in due a giustiziare i criminali...inoltre attaccate in orari diversi ma essenziali da rispettare in modo da non far capire che ci siano due Kira..."
Hime la osservò,era più astuta di quanto pensasse.
"Che cosa vuoi dire con questo?"
"Voglio esserti utile..."
"Cosa?"
"Dai anche a me la possibiltà di giustiziare il male...per te..."
Hime era sconcertata.
"Ma tu sei una sacerdotessa,insomma...uccidere per te sarebbe una cosa gravissima..."
"No,ti sbagli...Noi del tempio siamo tutti seguaci di Kira e un compito cosi importante varrebbe la pena di essere rispettato,secondo il nostro codice."
"Il vostro codice?"
"Si...siamo completamente agli ordini di Kira..."
Hime ci pensò su,se era vero che stavano agli ordini di Kira allora valeva la pena di farlo,ci sarebbero state più possibilità di non essere scoperti,specialmente per lei che era una sacerdotessa del tempio.
La guardò e alla fine annuì. Aruna sorrise con gratitudine. Hime preparò una busta gialla di carta e dentro vi mise delle pagine di Death Note. Ryuk osservava tuta la scena.
"Non farne parola con nessuno,ni raccomando...e stai molto attenta."
"Obbedisco...Grande Kira..."
Aruna uscì di nuovo,non aveva voluto ombrelli ne abiti nuovi. Hime chiuse la porta e osservò l'orologio,erano le 4:00.
Era passata un'ora. Decise di andare a dormire,sperando di addormentarsi. Prima di chiudere gli occhi fece un rapido ragionamento. Near era morto e secondo i dati ricavati tre giorni dopo la sua morte non aveva scelto nessun successore,ormai,quindi,era un caso chiuso.

I giorni passarono e Aruna Miyazaki aveva avuto il via da Hime di giustiziare i criminali per lei. Era molto utile,quella ragazza.
Obbediva perfettamente a Hime e non trascurava nessun errore. Secondo un racconto di sua zia Sayu durante una passeggiata al parco,anche Light aveva avuto un grande sostenitore.
Teru Mikami. Hime non lo aveva mai conosciuto ma secondo quanto le era stato detto,questo era cosi devoto a Kira che la sua fede si rivoltò contro suo padre e quindi aveva preferito fare di testa sua e uccidere una vittima che invece non avrebbe dovuto uccidere.
Kyomi Takada.
Ecco chi l'aveva ucciso.
Chiese se Mikami fosse ancora vivo ma Sayu rispose che era morto suicidandosi proprio il giorno in cui Light e Misa persero la vita...e Hime nasceva.

Una notte Hime stava finendo di giustiziare criminali sul Death Note quando bussarono al campanello. Si alzò e andò ad aprire. Quando la vide rimase paralizzata...Aruna Miyazaki aveva un'espressione agghiacciante sul volto,era pallida e sembrava terrorizzata.
La fece sedere in cucina e le chiese che cosa era successo. La donna non alzò gli occhi ma sussurrò solo due parole.
"...Noi moriremo..."

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Capitolo 32
*** Farfalla ***


"Che vuol dire?"
"Moriremo...moriremo!"
"Ma che stai dicendo? Che ti è preso?"
Aruna Miyazaki sembrava impazzita,corsa contro la tempesta per raggiungere la casa di Hime e portarle quello che sapeva in due parole:Noi moriremo.
Ma quando,come,perchè sarebbero dovuti morire?
"Non moriremo soltanto noi! Tua zia,tua nonna,TU!! Moriremo tutti!!"
Le ultime parole da lei pronunciate lasciarono un vuoto enorme dentro Hime. Sayu,Sachiko,Aruna,Lei?! No,non poteva lasciare che accadesse! Non quando aveva appena ritrovato la sua famiglia...che le era gia stata strappata una volta.
"Calmati adesso,Aruna! Perchè sei cosi convinta che moriremo?"
Chiese con tutta la calma possibile.
"Ho avuto una visione! C'era una casa e...tanto...troppo sangue! Poi un incendio e un urlo...e alla fine un cimitero...qualcuno camminava e poi una luce bianca...!"
Hime non riuscì a capire molto di quello che le aveva detto ma non le piaceva per niente. Certo avrebbe potuto benissimo trattarsi di una farsa. Però Aruna non aveva l'aria di una che finge. Era pallida,gli occhi sembravano uscirle dalle orbite,si teneva la testa tra le mani,sembrava più terrorizzata lei che Hime.
La fece dormire da lei,le preparò il divano come letto e le diede un pigiama asciutto,memore di quella volta che aveva corso sotto la pioggia per chiederle di giustiziare al suo posto.
"Se hai bisogno di qualcosa io sono di sopra."
"...S-si...grazie..."
Hime non riuscì a dormire,le ore passavano ma lei non aveva sonno,finchè avvertì la luce dell'alba. Scese dal letto,prese la vestaglia e la indossò,poi scese al piano di sotto,notando che Aruna dormiva profondamente. Ne approfittò per preparare la colazione per tutte e due e poi,con esitazione,prese il telefono e compose il numero di Shinichiro Kirumura.
Quando arrivò il ragazzo erano circa le 6:15.
"Come mai qusta pausa improvvisa? Mi ero andato giusto a preparare del caffè per restare sveglio e giustiziare criminali."
"Be,spero che non ti dispiaccia se lo prendi qui il tuo caffè."
Shinichiro la guardò esterrefatto, questa era la prima volta che lo invitava a prendere il caffè a casa sua. Si sedettero in cucina e Hime gli porse una tazza di caffè fumante.
"E' importante."
"Di che si tratta?"
"Stanotte Aruna Miyazaki è venuta a casa mia e il suo aspetto mi è piaciuto ben poco...ma ancora meno mi è piaciuto quello per cui era venuta."
"Cioè?"
"...Noi moriremo."
Shinichiro si trattenne dallo sputare il caffè sul tavolo.
"COSA?!"
"Non so cosa le sia preso...E' arrivata terrorizzata e ha detto queste due parole."
"E....a chi si riferiva...?"
Chiese il ragazzo incerto.
"Credo...a noi tutti..."
"CREDI?!"
"Abbassa la voce,idiota! E' di là che dorme."
"Perchè? E' rimasta anche a dormire a casa tua?!"
"Problemi?"
"E me lo chiedi?! Quella è pazza! E come mai le è saltata in testa questa idea?"
"Dice di aver avuto una visione..."
"..."
"Che c'è?"
Chiese Hime,cominciando ad irritarsi dal modo in cui Shinichiro la guardava.
"Ma dico io,tu che sei una ragazza così realista! Ti lasci incantare da una che dice di aver avuto una visione? Le visioni si hanno nei film di fantascienza,donna!"
"Non usare questo tono con me!"
"Vedi? Ti arrabbi anche facilmente?"
"Ma vai a quel paese!"
"Volentieri,ti menderò una cartolina appena arrivo!"
Disse ironico lui. Lei lo fulminò con lo sguardo. Sotto sotto...lei credeva alle parole di Aruna. La visione l'aveva avuta anche lei...quando aveva sentito suo padre...e poi quel senso di inquietudine che aveva...come se qualcosa o qualcuno fosse pronto ad attaccare durante la notte. Non voleva parlarne con lui,l'avrebbe presa per pazza. E poi non avrebbe capito.
Sentirono scorrere la porta dietro la cucina e capirono che Aruna si era svegliata. Hime fece uscire Shinichiro dalla porta di servizio e accolse la ragazza con una tazza di te in mano.
Si sedettero una di fronte all'altra e stettero in silenzio per diverso tempo.
"Come stai?"
Le chiese Hime.
"Meglio di ieri...credo..."
"Meno male..."
Aruna annuì poco convinta. Verso 12:00 Aruna se ne andò e tornò al tempio Shichidoji. Hime rimise a posto i piatti e salì di sopra,nella sua camera. Tirò fuori il Death Note e accese la televisione scrivendo gli ultimi nomi di criminali. Poi si sdraiò sul letto e infilò le cuffie dell'ipod nelle orecchie,selezionando Koe.
"Tu pensi che quello che ha detto quella ragazza sia vero?"
Chiese Ryuk. Hime aspettò un pò per rispondere.
"Non lo so."
"Eh?"
"Non lo so,Ryuk...ho avuto un cattivo presagio da quando ho detto la verità a mia zia ma..."
"Ma...?"
"Lasciami in pace..."
Ribattè lei. Ryuk sospirò e si allontanò dal letto,andando fuori la terrazza. Osservò pensieroso il paesaggio e poi spiccò il volo verso il cimitero.
Hime lo sentì allontanarsi,ma non si prese la briga di chiedergli dove andava. Ormai i discorsi con Ryuk duravano pochissimo. E nel frattempo quel senso di paura cresceva,invadendo il cuore di Hime.
Si chiese se fosse stata costretta a subire un'altra perdita,se la sua famiglia fosse di nuovo andata via,lasciandola da sola...di nuovo.

Ryuk arrivò al cimitero e si posò davanti alla tomba di Light Yagami. Restò in silenzio a osservare la sua fotografia per qualche minuto,poi prese il suo Death Note dalla casacca che aveva incorporata alla cintura e strappò una pagina,quella pagina.
La depose nella tomba vuota di Light e aprì le ali per spiccare il volo ma venne fermato da qualcuno.
"Ehi,Ryuk!"
Lo shinigami si voltò di scatto.
"Shido? Accidenti,ti avevo detto di non venire per nessun motivo quaggiù!"
"E' inutile che bestemmi! La ragazza lo scoprirà...prima o poi..."
"Lo sappiamo benissimo che è proibito aprire le tombe di qualcuno! Non lo saprà mai."
"Se lo dici tu..."
Disse Shido poco convinto. Ryuk spiccò il volo e l'altro shinigami lo guardò allontanarsi,poi fissò la tomba di Light. Stava imbrogliando Hime e questo lo disgustava.
"La verità non può essere tenuta nascosta per sempre...Ryuk..."

Mezzanotte. Ryuk ancora non tornava. Hime stava sveglia a letto con la musica a palla nelle orecchie,poi ad un tratto fu come presa da un senso di paura e balzò giù dal letto.
S'infilò l'impermeabile e uscì di corsa dalla casa. Raggiunse a piedi la villa di Sayu e bussò.
Non apriva nessuno.
Bussò più volte,tante,troppe volte. Nessuno andò ad aprire. Decise di sfondare la porta perchè,lo sapeva,loro c'erano,e con un calcio la buttò giù.
Entrò e chiamò forte il loro nome ma non rispondeva nessuno. Fu presa dal panico. C'erano,C'ERANO,MALEDIZIONE!
Entrò nella cucina e nel salotto ma non le trovò. Poi corse al piano di sopra.
La prima cosa che vide era una scia rossa che scorreva lungo il pavimento.
"No...No...NO,NO,NO!!! ZIA?! NONNA?! RISPONDETE!! PER FAVORE!!!"
Hime si fiondò nella camera da letto e le vide...tutte e due....Sachiko sul letto,Sayu distesa supina sul pavimento...in un lago di sangue.
Si avvicinò e sentì subito il pianto alla gola...No,non poteva essere...
Si accasciò a terra,stremata,davanti al corpo della zia,osservò la ferita sanguinante all'altezza del ventre e posò lo sguardo sul volto pallido della zia. Provò a scuoterla,prima piano,poi più forte,urlando il suo nome fin quando le lacrime non cominciarono a scorrerle sul viso,copiose,bagnando il volto di Sayu.
Si alzò e raggiunse il letto dove Sachiko Yagami stava stesa con le braccia spalancate,la bocca semiaperta,gli occhi chiusi e la vestaglia imbrattata di sangue. Nella disperazione,Hime la scosse con tutta la sua forza per cercare di farle riaprire gli occhi,per sperare che le dissero almeno chi fosse stato o almeno per rivolgerle l'ultimo sorriso negato dai suoi stessi genitori prima di andare via.
Niente,non si muovevano.
Hime si accasciò a terra in ginocchio e urlò. Urlò di dolore,di rabbia,di disperazione,di colpa.
"E' colpa mia...E' TUTTA COLPA MIA!"
Pensò mentre piangeva,la colpa di non essere stata con loro nel momento del bisogno,di aver negato la verità alla zia,di aver perso tutto.
Entrò nel bagno e ad un tratto pensò che tutte le lacrime che stava versando in quel momento non sarebbero mai bastate.
Aruna Miyazaki,la sacerdotessa del tempio di Aoyama era li,sanguinante,con la bocca e gli occhi spalancati,una ferita al ventre e lo sguardo vuoto.
Era seduta malamente,appoggiata alla vasca da bagno.
A Hime ricordò una bambola rimasta appesa ad un unico filo perchè tutti gli altri si erano rotti e alla fine...anche quest'ultimo si staccava,lasciandola cadere nel buio.
Tornò nel salotto e scivolò con la schiena al muro per terra,raccolse le ginocchia al petto e le tenne ferme con le braccia,posandovi la testa.
Improvvisamente avvertì dei passi. Alzò la testa e si rimise in piedi di scatto. Shinichiro Kirumura arrivò sulla soglia della porta. Il suo sguardo era impassibile,come se quello che fosse appena successo non lo toccasse minimamente.
"Sono morte?"
Quella domanda fece andare Hime su tutte le furie.
"TU MI VEDI QUI A PIANGERE E MI CHIEDI CON CALMA SE SONO MORTE?!!! SI! SI,SONO MORTE!! LE HANNO UCCISE!! ANCHE ARUNA!! LE HANNO UCCISE!! MI HANNO UCCISO!!! DI NUOVO!!!"
Shinichiro le si fiondò addosso e la spinse sul pavimento,mettendosi sopra di lei.
"VATTENE,STRONZO!! VATTENE!!! LASCIAMI STARE!!!"
"Stai calma,Principessa...è finita,i morti non ritornano in vita...."
A quelle parole,Hime smise di dimenarsi e di gridare,mentre la disperazione lasciava posto al senso di colpa.
Non sentiva più niente,vide Shinichiro scostarle una ciocca di capelli dal viso ma quasi non se ne accorse,vide la sua bocca aprirsi e,probabilmente,dire qualcosa che Hime non sentì.
Girò la testa di lato,fissando il muro bianco,quel muro che la separava dalla vita.
Shinichiro passò la mano sotto la testa di Hime e gliel'alzò,lei potè sentire il suo respiro sul collo e lasciò,controvoglia,che le mordicchiasse l'orecchio.
Prima di chiudere gli occhi,Hime ebbe modo di scorgere una falena notturna. Era bellissima,aveva un bellissimo colore blu e delle sfumature nere sulle ali. Volò per un pò. Poi,quando si posò sul muro,cadde piano a terra,senza muovere più le ali.
Doveva essere il suo ultimo giorno di vita.

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Capitolo 33
*** Stupro ***


Per quanto cercasse di dimenticare quanto successo tre giorni prima,Hime non riusciva a togliersi dalla testa i corpi insaguinati di Sayu,Sachiko e Aruna Miyazaki. Perchè qualche maledetto bastardo avrebbe dovuto avercela con lei o con la sua famiglia? In un primo momento pensò che qualcuno avesse scoperto la sua vera identità e stesse cercando di farla fuori per evitare di morire ma nessun criminale,ladro o serial killer che fosse,potrebbe essere tanto stupido da cercare di scoprire la verità su Hime e Kira. Inoltre,anche se questo fosse stato l'hacker più abile di tutto il mondo non avrebbe potuto trovare nessun indizio che facesse credere che lei fosse Kira,infatti era stata ben attenta a non mettere sul computer documenti strani o pericolosi per l'incolumità. Anche per contattare Shinchiro usava sempre un cellulare diverso per ogni telefonata. No,non era il tipo da farsi scoprire così facilmente....
O si?
Cominciò ad avere il dubbio atroce che qualcosa le fosse inevitabilmente sfuggito. Cosa che la spaventava solo a pensarla,lei che era sempre così attenta e prudente. Infilò la mano nel corpetto ed estrasse il crocifisso d'oro bianco. Lo strinse a se e chiuse forte gli occhi per ricacciare indietro le lacrime. Pensò ai suoi genitori. A suo padre.
Che cosa stava pensando di lei in quel momento? Le voleva ancora bene come prima? Oppure ora la detestava per non aver protetto la sua famiglia,l'unica che le rimaneva?
"Mi dispiace...."
Si sentì dire. Poi pensò a Shinichiro Kirumura.
Ripenso con malavoglia a quanto era sembrata troppo debole per reagire e aveva addirittura lasciato che le mordicchiasse l'orecchio. L'idea la disgustava. Pensava di aver fatto la figura della cretina.
Lei che sapeva reagire di fronte a chi era più grande e più grosso di lei. Se qualcuno avesse pensato che Hime non aveva paura di niente non si sarebbe stupita. Bè...come poteva essere la figlia di Kira se non aveva un carattere come quello,pronta a difendersi e a difendere i più deboli. Infatti lei non aveva paura di qualcuno che poteva dimostrarsi più forte di lei. Perchè lei aveva già perso tutto. Forse se avesse avuto una famiglia sarebbe stata una ragazza normale e con le sue paure...ma lei non aveva paure cosi come non aveva avuto una famiglia,come le era stata negata la felicità.
Solo chi ha perso tutto...non ha paura di nulla.
"Va tutto bene,Hime?"
Ryuk la vide triste e le si avvicinò,accarezzandole i capelli.
"...Si..."
Rispose poco convinta. No,non andava affatto bene. E Ryuk se ne accorse ma non fece nulla per ribattere. Si sarebbe solo scatenata una lite violenta.
Il campanello suonò. Hime sospirò,si alzò stancamente e andò ad aprire. Shinichiro Kirumura era sulla soglia e la guardava impassibile. La ragazza lo scrutò senza espressione.
"Ciao..."
"..."
"Posso?"
Hime si fece da parte e lo fece entrare,da quando era successa quella storia sentiva che le forze le mancavano.
Quanto tempo sarebbe dovuto passare prima che tutto...o per lo meno la maggior parte,tornasse come prima?
"Come stai?"
"...Bene..."
"Non sembra..."
"Che intuito..."
"Da quanto è che non dormi?"
"Non penso siano fatti tuoi."
"Certo che il carattere fa fatica a trasparire."
"Che simpatia..."
"Non sto scherzando,Hime...Andiamo,seriamente,mi dispiace per quello che è successo."
"Si,certo....si è visto da quando sei comparso per magia sulla soglia della porta."
"Ok,forse in quel momento sono stato un pò egoista ma...mi rendo conto di cosa si prova..io sono cresciuto con mio nonno...i miei genitori non li ho mai conosciuti...."
"Sei fortunato,allora..."
"...?"
"Almeno non eri affezionato a loro..."
In effetti questa frase aveva definitivamente spiazzato il ragazzo. Era vero. Ma era meglio che Hime non sapesse tutta la storia.
"Sennò mi ammazza!!!"
Pensò ironico. Hime non era il tipo che perdonava facilmente.
"Perchè sorridi?"
"Eh? Ah,no...non è niente."
"Mmm..."
"...Devo farti vedere una cosa,Hime..."
"...?"
"Ryuk,puoi lasciarci soli un attimo?"
Ryuk squadrò sospettoso Shinichiro per poi rivolgere lo sguardo a Hime che gli diede una risposta affermativa,si allontanò volando e Shinichiro portò Hime nel salotto.
"Che vuoi farmi vedere?"
Domandò stancamente la ragazza.
"La verità?"
"Si..."
"Niente..."
Un senso di fastidio e di rabbia si impossessò di Hime mentre un atroce sospetto le invase la mente. Si guardò in torno,Shinichiro cominciò a chiudere tutte le finestre e ad abbassare le serrande.
"Ma che vuoi,Shinichiro?"
Prima che potesse ricevere una risposta ricevette uno schiaffo in piena faccia,si girò a guardarlo con sguardo furente e stava per reagire...però...
"Su,dammi un pugno. E' quello che vuoi fare,no? Dammi un pugno."
Hime girò la testa per evitare di guardarlo e quindi di compiere un omicidio. Shinichiro strinse la mano attorno al suo mento e la costrinse a guardarlo.
"Prova a dire che non riuscirei a batterti,Hime,e non esiterò un secondo di più a farti scoprire come Kira dalla polizia, perchè io so tutto della tua vita e del tuo brutto passato."
Hime si staccò con forza da lui e guardò dritta un punto vuoto della stanza,aveva già preparato tutto...
"Allora,Principessa,cosa facciamo?"
"Sparisci..."
Riuscì a malapena a sussurrarlo.
"Non credo di aver capito."
"Sparisci."
Alzò il tono di voce.
"Come,come?"
"SPARISCI!!! Ah...."
Non fece in tempo a gridare un altro insulto che sentì lo stomaco chiudersi,la mano di Shinichiro si chiuse a pugno nella sua pancia,facendole sputare saliva. Hime si accasciò su di lui che l'accolse in un abbraccio innocente...Non voleva fare l'amore con lei....voleva stuprarla....
"...bastardo..."
Un altro schiaffo.
"Tu sei soltanto..."
Un altro pugno.
"una ragazzina..."
Schiaffo.
"Terrorizzata..."
Pugno.
"Solo questo..."
Hime cadde a terra.
"Nient'altro..."
Sul volto del ragazzo si dipinse un ghigno malefico,si fiondò su di lei e iniziò a spogliarla.
"Ah...fermo,bastardo....Fermo!!"
Le arrivò un altro schiaffo...era esausta,che doveva fare...era finita,doveva lasciarsi stuprare....
"AAAH!!!"
Shinichiro le morse con tutta la forza che aveva il seno e gli fece sanguinare i capezzoli.
"No...NO,NO!!!"
Rabbia,Paura,Odio? Cos'era stato? Qualunque cosa fosse stata,grazie a essa,Hime riuscì a tirare un calcio negli stinchi al ragazzo e levarselo da sopra,si rivestì in fretta e,con le ultime forze che le rimanevano,alzò la gamba,roteò su se stessa e sferrò un calcio in pieno viso a Shinichiro Kirumura che emise un grido di dolore.
Il suo viso sanguinava e Hime potè notare che si diresse verso la porta d'ingresso e uscì in fretta dalla casa.
Si strinse forte lo stomaco e si trascinò stancamente in bagno. Vomitò sangue e poi si guardò allo specchio,il viso era infiammato e pieno di segni rossi,poi si fece coraggio e lasciò scivolare il corpetto dalla sua pelle. Una chiazza rossa macchiava i suoi seni e scivolava lungo lo stomaco completamente nero.
Sentì la rabbia montare. Cacciò fuori i denti e cominciò a tremare.
"Questa me la paghi,bastardo maledetto...."

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Capitolo 34
*** Bugie ***


Quella notte Hime dormì malissimo. Si svegliava ogni quarto d'ora e riprendeva sonno dopo mezz'ora. Dormì nuda e si massaggiò i capezzoli che le facevano ancora male.
Ogni volta che avvertiva il graffio lasciato dai denti di Shinichiro le veniva voglia di urlare e bestemmiare contro di lui.
Ma non poteva.
Ryuk fissava la finestra che era esattamente accanto al letto di Hime,perciò era meglio evitare di proferir parola.
Verso le 6:00 non riuscì più a stare ferma a letto,nervosa com'era. Si alzò e si diresse verso la scrivania. Ryuk la notò e le chiese cosa stesse facendo ma non ottenne risposta.
Hime aprì il cassetto e tirò fuori il Death Note.
Abbandonata,tradita,umiliata...e ora anche stuprata. Che cos'altro poteva capitarle di peggio?
Ryuk la vide infilare l'indice nel quaderno e,subito dopo,ritirarlo, rimise il quaderno nel cassetto e lo chiuse.
Poi s'infilò la vestaglia e scese al piano inferiore. Si guardò intorno,come se non riconoscesse la sua casa o,peggio,il mondo che la circondava.
Certo,dimenticarsi di quel mondo non sarebbe stato poi un dramma. I genitori,mai conosciuti. La sua famiglia,uccisa. E colui che avrebbe dovuto aiutarla a vendicare suo padre,stupratore-bastardo-stronzo.
Niente di più.
Ecco cosa le aveva riservato la vita.
Ad un certo punto cominciò a pensare che se sua madre avesse abortito sarebbe stato meglio per tutti.
"No,no,no!!! Ma che cavolo vado a pensare?!!"
Scosse forte la testa e se la prese tra le mani.
Poi riaprì gli occhi e guardò fuori la finestra. Pioveva. E il cielo era grigio piombo.
Posò una mano sopra il vetro e guardò la strada.
"Papà...."
Quando la tolse,l'alone trasparente rimasto sul vetro cominciò a sbiadire. Improvvisamente le venne in mente un particolare.
Un'impronta,o qualcosa di simile. Era sicura che qualcosa si fosse messo in moto nella sua mente...quando scoprì i cadaveri di Sayu,Sachiko e Aruna Miyazaki.
Una traccia. Aveva cercato di dimenticare ma lei si era accorta di qualcosa.
Risalì in fretta in camera sua,si vestì e uscì di casa,recandosi all'abitazione di Sayu.
Si mise a correre e quando la raggiunse spalancò la porta,guardandosi intorno.
Improvvisamente avvertì una sensazione di disagio.
Era tornata...da quanto tempo era stata via?
Scosse la testa e cominciò a osservare le pareti,le stanze il soffitto,cercando di non tralasciare nulla. Salì al piano di sopra. Deglutì prima di aprire la porta della camera da letto della zia e guardarsi intorno,attraversarla e raggiungere il bagno.
Spalancò gli occhi. Eccola lì,la traccia che le aveva azionato il meccanismo di intuitività.
"Hime?"
"Zitto,Ryuk."
Lo shinigami non ribattè,osservò la ragazza chinarsi in avanti e osservare un punto fisso della vasca. Hime allungò una mano e toccò il bordo incrostato per tirare fuori qualcosa di visibile solo con una lente di ingrandimento.
"Che cosè?"
"Un capello..."
"E che ci fa qui? Possibile che la polizia non se ne sia accorta?"
"Ho chiesto che gli omicidi siano stati tenuti all'oscuro dei media e di non indagare oltre. Scoprire il criminale è un dovere che spetta a me."
"Hai solo fatto portare via i corpi?"
"Si..."
Però non era un indizio sufficiente. Quanti,in Giappone,avevano i capelli di quel colore,castano rossiccio.
Si guardò intorno in cerca di qualche altro indizio ma non ne notò altri e cominciò a constatare amareggiata che era al punto di partenza.
D'un tratto la luce riflettè uno scintilliò insistente nei pressi del letto. La ragazza si avvicinò cauta e prese uno strano lembo di carta di alluminio.
"E questo cosè?"
Se lo rigirò fra le mani e notò che qualcosa era stato lasciato sopra. Due lettere.

K.S.

Era scritto con del sangue. Hime pensò a un posto ma non c'erano con quel nome,provò anche con dei posti in inglese e a invertire la posizione delle lettere ma niente. Poi pensò ai nomi,dannazione ce n'erano tanti di nomi con quelle iniziali.
"Non moriremo solo noi!! Anche tua nonna,tua zia,TU!!! Moriremo tutti!!"
"...Tua nonna,tua zia,TU!!"
"Tua nonna...tua zia...TU!"

Qualcuno mancava. Delle persone che Aruna Miyazaki aveva menzionato nel suo avvertimento e presagio della morte,una persona mancava.
Chi? Chi? CHI?!!
Un volto. Occhi verdi,corporatura robusta,capelli corti e castani.
Shinichiro Kirumura.
Lui. Mancava lui.
Ma le iniziali non corrispondevano.
"ACCIDENTI!!"
Gridò adirata. Poi si ricordò di un particolare.
In Giappone è solito scrivere prima il cognome e poi il nome,un usanza che richiede la massima precisione nel non trascurare la gentilezza e il rispetto.
Hime sussultò,guardò le lettere a lungo,poi girò il foglio mettendolo al contrario.
Si,coincideva.

S.K.

Ovvero...Shinichiro Kirumura,le iniziali corrispondevano.
Ripensò a quanto le era stato riferito dalla polizia.
"La signora Sachiko Yagami si trovava in cucina quando ha sentito dei rumori nella camera della figlia,è salita ed è stata uccisa anche lei."
Un messaggio. La nonna era certa che Hime avrebbe trovato il colpevole.
Rabbia e soddisfazione invasero Hime.
"Grazie nonna..."
Scese di fretta le scale e si diresse verso la porta ma si fermò. Guardò verso il muro e la vide.
La farfalla azzurra che era entrata quando scoprì i cadaveri e che era morta un secondo dopo essersi posata sul muro.
Hime si avvicinò e la prese in mano. Ormai si stava sgretolando. La rimise per terra e si rialzò.
"Tranquilla,amica mia,ti vendicherò."




La foesta di Shinjuku era un luogo lugubre di notte,ma Hime aveva insistito di vedersi in quel luogo alle 24:03.
"Cosa non si fa per amore!"
Pensò divertito Shinichiro Kirumura mentre si avviava nella foresta.
Quandò fece l'ultimo passo avvertì dei rumori dietro di lui. Si girò di scatto e vide una luce in lontananza. Strinse gli occhi per capire cos'era quella luce accecante.
Poi notò che cresceva,sempre di più,sempre di più fino a che non lo invase completamente.
Ma non fu una bella sensazione.
Un colpo fortissimo al ventre, non sentì più la terra sotto i piedi e subito dopo un colpo secco alla nuca.
La vista gli si annebbiò per qualche secondo ma poi la vide.
"Ciao,caro..."
Sgarnò gli occhi. Hime Yagami.
"P-perchè? P-p-perchè a me?"
"Dovresti saperla la risposta."
Shinichiro notò che qualcosa di caldo gli invase la pelle....Sangue.
"Tu hai ucciso la mia famiglia solo perchè volevi che io ti amassi..."
"M-Ma che stai dicendo?"
"La verità..."
La voce della ragazza era fredda,si avvicinò e si chinò su di lui.
"Cosa credi? Che perchè hai ucciso la mia famiglia io ti stimi e ti ami? Povero stupido."
"S-sarebbero stati...s-solo di...intralcio...."
"Non hai ucciso soltanto la mia famiglia,non è vero?"
Shinichiro la guardò interrogativo.
"Hai distrutto anche la tua...non è cosi?"
"EH?!! M.ma tu come...fai.....?"
"Ho fatto qualche ricerca. L'assassino dei tuoi genitori non è mai stato ritrovato e tu hai avuto modo di discolparti perchè eri a casa di tuo nonno,inscenando un incidente."
"...."
"Interessante,vero? Be,sappi che non è impossibile programmare la fuoriuscita di gas da una bombola."
Shinichiro la guardò esterrefatto.
"Sei un assassino...non posso credere di essermi fidata di te."
"T....Ti ho solo.....fatto...u-un favore.....! Se ti...avessi uccisa....saresti stata....felice di...essere con...il tuo paparino....ora....."
Lei gli mollò uno schiaffo.
"Stupido. Sono io che ho fatto un favore a te."
"....C.cosa?"
"Tu hai avuto la possibiltà di avere una famiglia e l'hai sprecata. Sono disgustata. Io non ho mai avuto una famiglia. Sai quante volte mi ripetevo dentro che un giorno sarebbero venute delle persone e mi avrebbero detto che erano la mia mamma e il mio papà e che da allora avremo passato ogni momento insieme! Non è venuto nessuno,Shinichiro,nessuno."
"L-loro mi odiavano....Mi di-cevano sempre cosa fare....e che non...facevo mai niente...di giusto....."
"Come ad esempio assumere stupefacenti dalla mattina alla sera?"
Sapeva anche questo?
"Si....Lo so....be non mi sembra che fosse una cosa cosi giusta da fare..."
"R-razza di...."
"Rassegnati,idiota.....I morti...non tornano in vita....."
Shinichiro la guardò rassegnato mentre si alzava e gli dava le spalle.
"A-aspetta!!! Che vuol dire che sei stata tu a farmi un favore?"
Hime si fermò,aspettò qualche secondo e parlò.
"Diciamo soltanto....che se avessi ucciso anche me,mio padre te l'avrebbe fatta pagare cara.....molto cara.....Invece forse cosi ti lascera un po in pace."
Hime si allontanò prima che il veicolo sotto cui si trovava Shinichiro Kirumura prendesse fuoco.
Mentre camminava,sentì le lacrime rigarle il volto.
Aveva perso èer sempre la sua famiglia a causa di Kirumura.
Non l'avrebbe mai perdonato.
Le sue lacrime si mischiarono a quelle di una persona per cui lei stava vivendo.
Suo padre.
Light Yagami.


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Capitolo 35
*** Nome ***


Non si sentiva nulla lì,solo qualche fruscio proveniente da una folata di vento appiccicoso. L'ennesimo,stesso luogo dove si trovava da diverse notti ormai. Era un luogo scuro, non c'era anima viva,ne qualcosa di paragonabile al normale. C'erano ossa sparse disordinatamente sul terreno polveroso. Non era ne giorno ne notte. Non era la terra. Poi una risata. No. Non una. Di più,molte di più. Si guardò intorno. Poi,seriamente preoccupata cercò di fuggire,prima di essere bloccata da alcune corde robuste. Il braccio,la gamba,il corpo. Attorno a lei dei Diavoli,o qualcunque cosa fossero,ridevano compiaciuti. Iniziarono a strattonarla,il luogo intorno a se stava svanendo,quello che restava era solo nero,buio,Nulla.
Gridò mentre tante mani cominciavavno a graffiarle il corpo e ad attirarla ancora di più verso il Nulla.
"No!! Fermi!! AAAH!! AIUTO!! PAPA'!!!!"

Si svegliò di scatto e si guardò intorno spaesata. Prima di sospirare e constatare che era stato solo un sogno. Era sudatissima. Guardò fuori dalla finestra. Pioveva.

Controllando sul Death Note per l'ennesima volta in una settimana,Hime non poteva fare a meno di leggere il nome di Shinichiro Kirumura,scritto da lei stessa. Lo guardava con scettismo e disgusto. Dopo quello che le aveva fatto aveva trovato opportuno farlo morire tra le fiamme dell'inferno. Chiuse il quaderno e lo rimise a posto,nel cassetto mimettizato della scrivania.
Poi si alzò e andò nella sala tatami,dove le candele per i suoi genitori bruciavano da almeno un anno ormai. Si inginocchiò,prese il crocifisso d'oro bianco tra le mani e restò china su di esse per qualche minuto.
Ryuk la osservava sulla soglia della porta scorrevole. Certo,la somiglianza con Light si notava di gran lunga ma,in verità,non avevano lo stesso modo di pensare,ne tantomeno quello di amare.
Era più che ovvio che Hime avesse fatto esattamente quello che avrebbe fatto suo padre nei confronti di Shinichiro Kirumura e,infatti,non aveva esitato granchè ad eliminarlo. Ryuk aveva invece trovato un moto di tristezza negli occhi di Hime quando Near era morto. Light,alla morte di L,si era addirittura messo a ridere sulla sua tomba. Hime,invece,gli aveva augurato persino di riposare in pace.
Mentre Light era contento della morte del suo rivale,Hime non era completamente soddisfatta,ne tantomeno contenta. Un altro particolare che li distingueva era il fatto che Hime provasse un affetto smisurato nei confronti della sua famiglia e non avrebbe permesso mai a nessuno di fargli del male. Light,a sua volta,era arrivato ad usare il padre stesso per scoprire il nome di Mello. Nel caso del sesso e dell'amore,Hime non si era mai innamorata di nessuno. Spirito libero,si definiva lei. Light,conoscendo Misa,sapeva che sarebbe potuta servirgli solo perchè aveva gli occhi dello shinigami e alla fine se ne era innamorato lo stesso,portandosela addirittura a letto. Quello che Ryuk però continuava a chiedersi era:
Davvero Light si era innamorato di Misa?
Oppure era solo un'altra recita per farla stare buona?
E ancora:
Light sapeva di avere avuto una figlia dalla modella? In quel caso,il suo stato d'animo sarebbe stato felice,come si sente un uomo dopo la notizia di diventare da li a poco padre?
Oppure no? Oppure Hime sarebbe risultata solo di intralcio nel suo tentativo di diventare il "DIO" di un nuovo mondo?
"A che pensi?"
"Eh?"
"Ti ho visto assorto...o mi sbaglio?"
"Ah...niente...non è niente,tranquilla...."
Chissà da quanto aveva smesso la ragazza di pregare! Sapeva solo che questa lo aveva sorpreso a pensare.
Hime si diresse verso il soggiorno e aprì le tende mostrando un'atmosfera fredda di pioggia e nuvole. Poi si diresse in camera sua e decise di andare sulla collina della tomba.
"Con questa pioggia?!"
Chiese lo shinigami stupito.
"Si."
Impassibile come sempre,la ragazza si fece una doccia fredda,poi si rivestì con calma. L'abito che le piaceva di più era un vestito nero e blu scuro con dei merletti bianchi a decorare la gonna,un corpetto alla parte di sopra con fiocchetti blu chiaro e due strisce nere calanti a decorare il braccio sinistro. Prese la collana-laccio di pizzo blu e la sistemò intorno al collo. Cacciò dal corpetto i capelli facendoli ricadere sulle spalle,prese la candela e si diresse verso la collina. Ryuk la lasciò a metà strada prendendo un'altra direzione. La ragazza si avviò in silenzio lungo il viale che conduceva alla bara di pietra dove era sepolto suo padre. Posò la candela e l'accese. La prima cosa che la colpì fu il fatto che,nonostante la pioggia,la fiammella non si spegneva. Anzi.la luce sembrava aumentare sempre di più,fino ad accecarla. Si costrinse a mettersi una mano davanti al viso per ripararsi dalla luce e notò che il calore aumentava sempre di più.
Non potè trattenersi dall'urlare.


Buio....
Non si vedeva niente....
Aspetta....Una luce....
Hime si risvegliò sperduta,guardandosi attorno per riuscire a focalizzare dove si trovasse. Sussultò.
Il cimitero.
E davanti a lei regnavano,immerse nel buio,le tombe di Light Yagami e Misa Amane.
"Scusa per il trasporto....ma non avevo altro modo per farti venire qui!"
Hime si voltò di scatto,sentendo quella voce che lei gia conosceva. Uno shinigami bianco con la strana forma di un uccello la fissava dall'alto.
"Tu sei.....lo shinigami dell'altra volta...."
"Si! Shidoh."
"Che ci faccio qui?"
Shidoh si chinò su di lei e la fissò negli occhi,poi,senza aggiungere una parola,indicò la tomba di Light con un dito appuntito.
"Apri la tomba."
"COSA?"
Chiese la ragazza come se fosse uno scherzo.
"Apri la tomba di tuo padre."
"Ma sei impazzito? E' illegale!"
"Qui niente è illegale,Yagami..."
Disse Shidoh serissimo. Hime si accorse solo in quel momento che le tombe dei suoi genitori erano le uniche ad essere presenti. Scorse la pala accanto a esse e si rimise a fatica in piedi.
Prese esitante la pala e guardò lo shinigami.
"Fallo....la verità ti giungerà presto."
Hime lo guardò interrogativa e prese a scavare nella zona dove doveva esserci la tomba di suo padre.
Scavò per mezz'ora,osservata da Shidoh. Quando avvertì un blocco,buttò via la pala e prese a scavare con le mani. Dopo un pò vide la tomba. Sollevò il coperchio che,con suo grande stupore,non era sigillato e vi guardò dentro. Non c'era nulla di particolarmente interessante,apparte un pezzo di carta su cui era stato scritto qualcosa. Lo prese esitante e lesse.

Dopo un po si trovò di nuovo in un posto che lei gia conosceva.
"La Yellow Box?"
Davanti a se un uomo di circa 24 anni si dimenava sanguinante sul pavimento. Sussultò violentemente,il pianto le arrivò in gola.
"RYUK!!! SCRIVI I LORO NOMI!! SBRIGATI!!"
Hime si voltò e dietro di lei,lo shinigami fissava il ragazzo a terra con occhi stranamente rossi.
"E va bene,facciamolo."
Ryuk prese il suo quaderno e cominciò a scrivere. Hime guardò il ragazzo che si divincolava poi il suo sguardo scivolò sulla zona. Ma chi doveva uccidere? Lì non c'era nessuno.
"AHAHAHAHAH!!!! TI HO FREGATO!!! AVRESTI DOVUTO UCCIDERMI SUBITO!!!"
Disse l'uomo sorridendo maleficamente.
"No,sarai tu a morire."
Hime si girò immediatamente alle parole dello shinigami e lo guardò esterrefatta. Stava scherzando? Poi mostrò il Death Note,ignorando che li ci fosse anche Hime. Il ragazzo si terrorizzò alla vista dell'unico nome che regnava su quella pagina. Hime invece rimase sconvolta.
Su quel quaderno c'era scritto Light Yagami. Il nome del ragazzo steso a terra.
"COSA?? NO,FERMO!!!"
Light tentò di saltare addosso allo shinigami,ormai completamente incosciente di quello che faceva,da aver dimenticato che Ryuk non si poteva toccare.
Cadde a terra,stremato.
Davanti a Hime che lo guardava terrorizzata,poi guardò Ryuk.
"Mi dispiace,Light. Ma se sei arrivato a chiedere il mio aiuto vuol dire che ormai hai perso. Addio....Light."

"....B-basta..."

Hime riuscì appena a sussurrare quella parola. Non si accorse nemmeno che le lacrime avevano cominciato a rigarle il volto.
Light,sfinito,cominciò a delirare e,per quanto Hime riuscì a vedere,cominciò anche a piangere.
"M-MISA!!!! TI...TI PREGO....TI SUPPLICO...NON...NON FARLE PRENDERE IL DEATH NOTE!!!! TI SUPPLICO!!!! SALVALA!!! SALVA ALMENO LEI!!!!"

"Per favore,basta......Aiutami.....Ryuk......"

"Addio....Light..."

Hime spalancò gli occhi,ricordandosi delle parole che aveva detto poco prima lo shinigami.

"SALVALA,MISA!!!!! SALVA LA MIA BAMBINA!!!! TI SUPPLICO!!!!"

"BASTAAAAA!!!!!"

Cadde in ginocchio,coprendosi il viso pieno di lacrime con le mani e singhiozzando violentemente.

"Ryuk ti ha portato via il futuro."
Hime recuperò i sensi accorgendosi che era tornata alla collina della tomba. Liberò il viso dalle lacrime e guardl lo shinigami davanti a lei.

"Fa male,vero,Hime? E' pietoso,non è vero? Come il tuo cuore è stato diviso in due."
Lo guardò,poi si asciugò le lacrime e guardò il foglietto che si accorse di avere ancora in mano.

Light Yagami

Dietro,un altro nome.

Misa Amane: suicidio

Ricacciò indietro le lacrime e guardò di nuovo Shidoh.

"Ryuk ti ha fatto vedere solo quello che voleva farti vedere. Non ha realizzato a pieno il tuo desiderio quando gli hai chiesto di mostrarti la morte dei tuoi genitori. Era tutto scritto,quell'uomo lo aveva solo ferito. Ryuk lo ha ucciso completando l'opera. Quel foglio ne è la prova."
Hime guardò il foglio ancora una volta.
"E se non sei soddisfatta prova a guardare nel suo quaderno. Verso la metà una pagina sarà strappata,se unirai la parte rimanente con questo figlio avrai chiare tutte le idee."
Aprì le grandi ali nere e volò via seguita dallo sguardo di Hime.
Si alzò e si diresse verso casa. Quando Ryuk la vide la salutò ma lei non rispose. Si diresse in camera sua e chiuse la porta a chiave.
Poi aprì il Death Note di Ryuk. Glielo aveva preso quando l'aveva salutata,per fortuna non se ne era accorto.
Lo aprì a metà e avvicinò,tremante,il foglio su cui erano stati scritti nomi dei suoi genitori.
Crollò.
Shidoh aveva ragione. La pagina coincideva con lo strappo.
Buttò via il quaderno e si rannicchiò in un angolo,cominciando a piangere.
Ryuk entrò nella stanza.
"Hime,che cos'hai?"
Si avvicinò e tentò di accarezzarle i capelli ma lei si spostò urlando e si fermò davanti a lui,guardandolo terrorizzata.
"Ma che cos'hai?"
"N-non mi toccare...."
Ryuk,in quel momenti vide il suo quaderno e poi guardò di nuovo la ragazza.
"P-per divertimento,vero?"
Chiese ad un tratto lei con voce rotta dal pianto.
"E' solo per divertimento che sei venuto sulla terra...non è vero?"
"..."
"RISPONDI!!!"
Ryuk recuperò subito il suo Death Note ma Hime gli saltò addosso e tentò di bloccarlo.
Lo shinigami se la levò di dosso immediatamente e la guardò con occhi più rossi del solito.
E Hime,quegli occhi,li conosceva perfettamente.
"Si....Mi annoiavo....cosa c'è? Volevo solo divertirmi."
"E TRADIRE LE PERSONE TI SEMBRA UN DIVERTIMENTO??!!!"
"Non mi trattare cosi,Hime."
"NO?! E come dovrei trattare l'assassino dei miei genitori!!!? EH?!"
"Io non sono solo l'assassino dei tuoi genitori,piccola Hime."
Ryuk espanse il suo sorriso e Hime si sentì avvolgere dalla paura.
"Io sono colui che ti ha cresciuto,mi dovresti essere grato."
Hime si sentì improvvisamente affondare. Guardò in bassò e notò,con orrore che un enorme buco nero si era aperto all'intero della stanza. Cercò di muoversi ma non ci riusciva.
Poi cadde.
E dove sarebbe finita,non lo sapeva nemmeno lei.


Aprì gli occhi e si guardò in giro,cercando di ricordare cosa era successo. Si ricordò tutto non appena vide il posto. Uguale al suo sogno. Una terra sconfinata,ossa sparse sulla polvere.
"Hey,Ryuk. Non dirmi che lei è..."
"Quella bambina che hai portato qui 19 anni fa?!!!"
Hime si guardò intorno prima di capire che era circondata da shinigami.
"Si! E' proprio lei."
Hime cominciò a tremare.

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Capitolo 36
*** Perdono ***


Il luogo era esattamente quello dei suoi sogni,oscuro,inquietante,silenzioso. Quando trovò la forza di alzarsi da terra,guardò davanti a lei per riconoscere i Diavoli che,a forza,la conducevano nel Nulla,nel sogno. Ce n'erano tantissimi,uno più brutto dell'altro. Erano seduti svogliatamente su una specie di anfiteatro di rocce e la guardarvano incuriositi,qualcuno rideva.
"Ben tornata,Principessa."
Hime riconobbe all'istante la voce di Ryuk,che stava in cima alla costruzione circolare di rocce,circondato da altri coetanei.
"Accidenti,è diventata davvero una bella ragazza."
Imprecò uno dalla voce piuttosto stridula.
"Ben tornata? Ma che storia è questa? Dove sono?"
"Nel Mondo degli Shinigami,Piccola."
La ragazza guardò di lato e vide uno scheletro seduto su una poltrona di ossa,completamente ricoperto di gioielli,compresi gli occhi.
"Io sono Armonia Justin. Uno degli Shinigami più invidiati del nostro Mondo."
"Chiamalo pure Justin,se vuoi."
Disse Ryuk.
"Non starlo a sentire."
Imprecò l'altro. Hime cercò,a fatica,di rimettersi in piedi ma crollò subito,si sentiva più debole del solito. Si accorse anche che l'aria cominciava a mancarle e la respirazione divenne più faticosa.
"Non ti ricordi di essere già stata qui?"
"Ma che dici,scemo! Era appena nata! Secondo te,si può ricordare?"
Hime alzò lo sguardò sugli Shinigami.
"Ma di che state parlando?"
"Ryuk,non gliene hai mai parlato?"
"No. Ho ritenuto più saggio tacere e dirglielo quando sarebbe stata pronta."
"Ah,capisco."
La ragazza li guardò cercando di tenere sotto controllo la paura che stava crescendo. Poteva trattarsi di un sogno? In fondo,ne aveva fatti altri come quello.
"Dunque,Hime,immagino che,per fregarmi il Death Note e constatare se ho ucciso i tuoi genitori,tu abbia scoperto la verità."
Alcuni Shinigami risero divertiti e solo allora Hime abbassò lo sguardo sul terreno polveroso.
"Quindi,devo supporre anche che ormai debba spiegrti come è andata."
"Si. Devi dirmelo,traditore. Perchè li hai uccisi?"
"Calma,ragazza. Devi sapere,innanzitutto,che quando tua madre morì,mi affidò te. Ovviamente,io non potevo prendermi cura di te,così ti portai nel nostro Mondo e ti feci stare per circa 10 mesi. Poi scesi di nuovo sulla terra e ti lasciai davanti alla Wammy's House,l'orfanotrofio di Near. Ovviamente,tu non puoi ricordarti di essere stata qui,eri troppo piccola,ma ora sai la verità."
"Ma perchè? Perchè li hai uccisi? Eri li quando mio padre è morto,no? E invece di aiutarlo lo hai ucciso! PERCHE'?!!"
"Perchè ormai era sul punto di morire dissanguato. L'ho fatto per lui,Hime. Uccidendolo subito gli ho risparmiato un immenso dolore."
"Però hai ucciso anche mia madre!"
"?!?"
"Lei non si è suicidata da se...tu hai scritto il suo nome sul Death Note aggiungendovi la parola:suicidio!"
"......"
"Mia madre non mi avrebbe mai affidata a te."
Disse la ragazza sull'orlo delle lacrime.
"Infatti."
Ryuk,Hime e gli altri Shinigami alzarono lo sguardo al cielo denso di nubi e videro arrivare Shidoh che stava atterrando sopra i mucchi di ossa presenti sul terreno.
"Tu hai ficcato il naso in questa faccenda troppe volte per i miei gusti,Shidoh."
"Se ho ficcato il naso è perchè non sono portato a mentire. E soprattutto perchè questa ragazza ha il diritto di conoscere la verità,dopo aver passato tutte queste atroci sofferenze."
"!"
"Andiamo,Ryuk. Secondo te,questa ragazza si lascia ingannare da te dopo quello che le hai fatto?"
"Sta zitto! Non sono affari che ti riguardano!"
Esclamò Ryuk abbastanza preoccupato da quello che avrebbe potuto dire Shidoh.
"Ne sei sicuro?"

Il paesaggio intorno a loro cambiò di colpo. Gli Shinigami non c'erano più. Erano in una stanza da ospedale. Hime si girò di scatto e riconobbe due persone. Una ragazza che ansimava forte,distesa in un letto e l'altro che era accanto a lei e le teneva forte la mano.
"Aaah!!!"
"Resisti,Misa! Dai! E' quasi finita."
Due infermiere erano dall'altra parte del letto e cercavano di fare uscire quella che avrebbe dovuto essere la loro figlia.
Accanto a Light,c'era lo Shinigami Ryuk che si divertiva come un matto. Il ragazzo reggeva forte la mano di Misa,che stava sudando e urlando fortissimo.
Ad un tratto lui si guardò l'orologio al polso ed ebbe un leggero sussulto. Piano,alleggerì la presa sulla mano di Misa.
"L-Light...?"
"Misa....io devo andare. Torno subito,te lo prometto. Risolverò questa faccenda il prima possibile."
"NO!! No,ti prego,Light non andare!!"
"Shhhh."
Light si chinò su di lei e,gentilmente,le diede un bacio sulla fronte,poi sulla bocca.
"Falla vivere,Misa. Fai vivere la mia piccola. Per me. Promettimi che ce la farai."
Prese un'ultima volta la mano della ragazza e poi si avviò fuori dalla stanza. Hime seguì la scena con sguardo indecifrabile,poi,l'urlo finale della madre la fece ritornare alla realtà.
"Eccola qui,la nostra Principessa!"
Esclamarono in coro le infermiere,gioiose. Misa,ansimava ancora fortissimo ma non potè fare a meno di sorridere.
"Ecco sua figlia."
Una delle infermiere le portò in braccio la piccola,Misa la prese e la guardò con una tenerezza che,Hime ne era certa,non avrebbe mai più visto sul volto della madre.
"Che cognome devo mettere alla piccola?"
La ragazza guardò per un pò la donna accanto a lei,poi sorrise e le rispose.
"Yagami."

Il paesaggio cambiò di nuovo. Questa volta erano su una strada poco trafficata. Da lontano,Hime scorse Light che camminava a passo affrettato verso la seconda auto posteggiata vicino al marciapiede,seguito da Ryuk.
"Ehi,Light. Sembra proprio che Misa ti abbia dato del filo da torcere,eh?"
"Stai scherzando,Ryuk?"
Lo shinigami sembrò non riconoscere più il suo padrone che ad un tratto si fermò e si mise a ridere. Ma quella risata non aveva assolutamente nulla di falso. Di cattivo. Anzi,quella era la risata più felice di Light Yagami. Era una risata sincera.
"Finalmente potrò avere una famiglia vera e propria. Quella bambina....mia figlia...te ne rendi conto,Ryuk? Sono padre!"
Ryuk si rabbuiò. Qualcosa era cambiato in Light. Non era più il cattivo che credeva di essere il Dio di un Nuovo Mondo,in questo modo....il divertimento finiva.

Il luogo ritornò lo stesso di prima,il Mondo degli Shinigami.
"Era per questo che li hai uccisi,giusto Ryuk?"
Ryuk si voltò verso Shidoh,senza fiatare.
"In quel modo il divertimento finiva,perchè Yagami non era più il cattivo che si divertiva a giocare al Dio e la colpa era di Amane. Li hai uccisi e hai salvato Hime pensando che cosi ti sarebbe tornato il divertimento."
Hime guardò Ryuk con ira,lui però sogghignò e tirò fuori il suo Death Note.
"Si. A causa di quella stupidina,Light era diventato capace di provare dei sentimenti. Che stupido. Lui non era un Dio,era solo un illuso."
"STA ZITTO!!"
Urlò la ragazza. Ryuk si girò verso di lei e le sventolò il quaderno davanti agli occhi.
"Dato che sei una studente eccellente,Hime,ti ricorderai anche che c'è un modo per uccidere uno shinigami...."
"...Ma è sconosciuto anche allo shinigami stesso...."
Completò la frase lei.
"Brava. A ogni shinigami....tranne a me."
Hime sussultò e Shidoh lo guardò sospettoso.
"Innanzitutto vorrei farti sapere che quando hai preso gli occhi dello shinigami....."
"..."
"....la tua vita non si è dimezzata nemmeno di un mese...."
"Cosa?!!!"
"Gia. Non so spiegarmelo neanche io questo fatto. Ah,ancora un'altra cosa. Vedi,ogni minuto che un essere umano passa qui,nel nostro Mondo,il tempo che gli resta da vivere diminuisce sempre di più."
Hime si accorse improvvisamente che le gambe cominciarono a tremare e le forze a mancarle.
"Tu...bastardo!"
Ryuk aprì le ali e spiccò il volo. Shidoh prese in braccio Hime e volò anche lui,fino a raggiungere lo shinigami.
"Shidoh..."
"Si?"
"Qual'è il modo per uccidere uno shinigami?"
"..."
"Per favore,dimmelo!!"
"Devi distruggere il suo Death Note."
Hime lo guardò. Poi guardò Ryuk che cercava di evitarli. Il volo durò a lungo. Ryuk passò attraverso picconi appuntiti e scendeva in picchiata o risaliva velocemente. Più di una volta aveva cercato di fracassare i due al suolo scendendo in picchiata ed evitando il contatto con il terreno all'ultimo centimetro ma Shidoh conosceva quel trucco,non si era fatto ingannare.
Alla fine,Ryuk atterrò esausto in uno spazio vuoto e silenzioso. Si guardò intorno ma non percepì alcun rumore.
"Devo averli seminati."
Si disse entusiasta quando un peso incombente lo colpì e lo fece cadere a terra. Shidoh gli era piombato addosso sotto l'ordine di Hime e cercava di tenerlo fermo mentre questi si dimenava.
Hime scese a fatica dallo Shinigami bianco e strappò dalle mani il quaderno a Ryuk. Era sul punto di strapparlo quando assistì a qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere.
Ryuk era riuscito a prendere il Death Note di Shidoh e glielo strappò davanti agli occhi.
Lo shinigami si tramutò immediatamente in polvere sotto gli occhi sbalorditi della ragazza. Ryuk ne approfittò della distrazione. Colpì Hime violentemente e si riprese il Death Note. Volò di nuovo via.
Hime ormai era stanchissima ma,nonostante questo,si mise a seguirlo correndo a fatica.
Raggiunse un altro spazio silenzioso e si guardò intorno con attenzione per chiarire la presenza di qualcuno. Non lo vide e le piombò addosso. Ryuk la mise sotto di lui e cominciò a tirarle calci e pugni. Poi la tirò su dai capelli e la sbattè con violenza contro il muro. Quando lei si rialzò era completamente coperta di sangue.
Ryuk rise. Lei,ormai in preda alla rabbia gli fu addosso e cercò di recuperare il quaderno,venendo più volte scaraventata via. Malgrado le ferite e la grande perdita di sangue,Hime continuava cocciutamente a saltargli addosso e,finalmente,gli strappò il quaderno dalle mani. Lo shinigami la guardò e rise.
"Vuoi uccidermi?"
"..."
"D'accordo. Fa pure. Tanto siamo destinati a morire insieme!"
"Cosa?"
"Se tu strapperai il quaderno,morirai."
"Be,se morirai anche tu...allora ne vale la pena."
Si guardarono in silenzio e Hime sentì che il respiro divenne irregolare. Stava cedendo. Ma si disse che doveva portare a termine la sua missione. Ora capiva le parole di suo padre.
"La lotta contro il male non è ancora finita..."
Questo voleva dire. Ryuk era il male,il male che le aveva portato via la vita.
Ma non fece in tempo a strappare il Death Note,Ryuk le fu addosso di nuovo e le prese il quaderno,dandole un calcio nel fianco. Hime gemette forte,rannicchiandosi sul fianco colpito.
Ma lo vide,per quel poco che le lacrime le permettevano. Ryuk alzò la penna,aprì il Quaderno della Morte e scrisse.
Hime urlò. Lo sapeva cosa stava scrivendo Ryuk. Il suo nome. Si alzò e gli si scaraventò addosso per l'ennesima volta,ma ora fu diverso. Gli mise le mani al collo e premette con forza.
Ryuk cercò di staccarsela di dosso ma Hime resistette.

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Premette quanto bastava per fargli perdere i sensi,poi recuperò il quaderno.

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Questa volta non avrebbe più aspettato,lei sarebbe morta ma sarebbe morta con il suo assassino. Lo prese tra le mani.

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Il sangue stava scorrendo troppo veloce e il cuore le batteva velocissimo. Ryuk si stava rialzando.

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Lei lo guardò furente e gli urlò contro.
"ASSASSINO!"
Anche se non si sentì.

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Qualcosa le stava scorrendo sul viso,qualcosa di caldo...lacrime.

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Tutta la sua vita le passò davanti. La Wammy's House,Near,gli agenti della polizia,Akira Tsuburaya,Shinichiro Kirumura,Sayu,Sachiko,Aruna Miyazaki.....Light e Misa....

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Quante volte se l'era presa con se stessa per aver creduto che fosse stata solo colpa sua? Quanto tempo?

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Gli ultimi secondi della sua vita. Non vedeva più,non sentiva più.

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9

8

Da lontano qualcuno piange e grida. Per cosa? Una bambina in mezzo a tanta gente che dice qualcosa che non si sente.

7

6

5

Improvvisamente due persone si avvicinano alla bambina e la abbracciano. Sorrise.

4

3

2

Loro le erano vicino e la stavano abbracciando chiedendole scusa.

1

0...

"Ti vogliamo bene,Principessa. Siamo fieri di te. Grazie.....di tutto."

Strappò il quaderno davanti a Ryuk che si mimetizzò in polvere trasparente. Poi cadde a terra e chiuse gli occhi,lasciandosi cullare dalla ninnananna dei suoi genitori.

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Capitolo 37
*** L'abisso dell'orizzonte ***


Tutto era sparito. Il Mondo degli Shinigami,Ryuk,Shidoh....la sua vita.
Era finita.
Ormai ne era sicura....era morta.
Ma in fondo non le dispiaceva. Perchè avrebbe rivisto i suoi genitori. Light,Misa.
"Mamma....Papà..."
Spalancò gli occhi e si guardò intorno. Era viva?
Fece pressione sulle braccia e riuscì a rialzarsi. Quel luogo era...strano. Non c'era praticamente nulla,solo buio.
Buio.
Capì. E sospirò.
Il Nulla.
Ecco dove si trovava. Era morta davvero. Strano,pensava che una volta chiusi gli occhi non avrebbe rivisto più niente. Invece era li.
Si toccò il corpo e notò che il contatto c'era,non avvertiva più alcun dolore. Si toccò la fronte e notò che il sangue era sparito. Poi si guardò di nuovo intorno,confusa,fino a che non sentì un rumore.
Come dell'acqua. Si girò e vide improvvisamente un mare sterminato. Nero. E li davanti c'erano delle candele di carta spente. Due,per la precisione.

Vai dall'altra parte
vai dall'altra parte.
Sali in barca,ecco,si parte.
Supera il Varco,dall'altra parte
e lontano,poi,conduci il tuo fardello:
Il sangue del tuo corpo
e le lacrime sofferte.

L'ultima strofa di Sacred Shinto. La canticchiò mentre accendeva le candele e le spingeva via,verso il mare infinito.
Si prese le braccia e guardò in basso chiudendo gli occhi. Le candele erano ormai sparite.

Una luce accecante le fece riaprire gli occhi e quando lo fece guardò davanti a se,sbalordita.
Da quella luce facevano entrata due ombre che lei riconobbe subito. Lasciò ricadere le braccia lungo il corpo.
"Mamma...papà..."

Supera il Varco,dall'altra parte.

Quelle candele avevano acceso la via per il Nuovo Mondo.
Light e Misa la guardavano. Non riuscì a leggere un'espressione precisa. Erano distanti da lei...eppure così vicini.
Poi il ragazzo tese una mano davanti a se,in direzione di Hime.
All'inizio lei la guardò,poi,come se fosse stata comandata da qualcuno si incamminò verso quella mano,in silenzio.

I ricordi improvvisamente riaffiorarono. La sua vita le passò davanti come un fulmine mentre si avvicinava alla mano del padre.
Rivide le persone che aveva conosciuto,Ryuk,la sua vita lacerata. Tutto. Il Death Note.
Le regole le ritornarono in mente...in particolare l'ultima.

Dopo la morte vi è il Nulla.

Mancava pochissimo alla mano di Light,c'era quasi. Allungò anche la sua verso quella del suo papà.
E lo sentì,avvertì il contatto.
Poi si si sentì spingere e alla fine si ritrovò tra le braccia di Light.
Gli occhi le si annebbiarono.
"Papà....Papà...."
Light le accarezzò i capelli e subito dopo anche Misa si unì all'abbraccio.
Hime sorrise tra le lacrime. Quell'abbraccio la stava rendendo immensamente felice. Non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi un giorno tra le braccia dei suoi genitori.
"Grazie..."
Hime alzò lo sguardò e incrociò gli occhi castani di Light.
"Ci dispiace che tu abbia sofferto cosi tanto.....ci dispiace...."
Restarono in silenzio,mentre la luce dietro di loro si faceva più forte.
"Ma..."
Continuarono insieme lui e Misa.
"Ora possiamo andare....e vivere insieme...per sempre."
Si staccarono lentamente da quell'abbraccio e tenendola per mano,condussero Hime verso la luce bianca.
"Ti vogliamo bene...Principessa."
"Saremo sempre con te.....non ti lasceremo mai più."

Sorpassarono la luce e Hime si sentì avvolta da una sensazione di pace e di gioia estrema,come non ne aveva mai provata in vita. Teneva la mano dei genitori e non le lasciava andare finchè,finalmente,riuscì a sorridere e loro la abbracciarono,sapendo che sarebbero rimasti insieme per sempre.

Quella volta niente li avrebbe più divisi. Sarebbero rimasti insieme....per l'eternità.







"Io ti proteggero. Per sempre,fino a che non morirò."










Qui finisce Death note:Rewrite.

Be,che dire,spero vi sia piaciuta!!!! Commentate presto!! Alla prossima storia....(che sarà per tutti i fan di Light e Misa e anche di Elle,Mello,Matt,Near....e soprattutto nuovi personaggi!!)

Grazie!!! Ciao!!!!

Amanotsukiko4evr

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