Perché proprio lei?

di DragoneInstancabile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Elizabeth e Simons Woord erano degli orgogliosi maghi purosangue, entrambi discendenti da famiglie famose e di spicco in tutto il mondo magico di Londra e non.
Lui grande esponente del Wizengamot e detentore “ dell’Onorificenza di Merlino, Prima Classe ”. Era un uomo alto e magro, con dei capelli corti, d’un biondo quasi accecante e ricci, gli occhi castani, le labbra piccole ma carnose ed un naso aquilino che faceva lo apparire, insieme allo sguardo sempre cupo, un uomo rispettabile e molto deciso. Lei, invece, era una “ scienziata ”, dedita alle pozioni e a tutto quello che gli avrebbe concesso di possedere la gloria, la stima e la gelosia degli altri maghi.
A differenza del marito, era una donna di media statura, con una corporatura leggermente robusta, aveva lunghi capelli lisci e neri come la notte, occhi d’un verde smeraldo tra i più belli che potevano esserci, labbra grandi e sottili, mentre il naso era leggermente più piccolo rispetto al normale ed all’insù, donandole quell’aria da aristocratica francese snob e dedita alle buone maniere. 
Insomma, era la classica coppia di puro sangue, nobili, facente parte di quel gruppo, non tanto ristretto, di persone che disprezzavano le creature magiche, ma soprattutto i Babbani ed il loro mondo. Non per niente erano mangiamorte e grandi sostenitori di Voldemort, che, nei primi anni del loro matrimonio, aveva cominciato a seminare il terrore per tutta Londra. Quando si trattava di combattere contro Silente e l’Ordine della Fenice erano sempre in prima linea, lottando insieme ad altri compagni come Bellatrix o addirittura i Malfoy, altra famiglia purosangue e potente.
Eppure Elizabeth, dopo mesi di battaglie, al fianco di suo marito, dovette rimanere a casa, poiché era in dolce attesa del loro primo ( ed unico ) figlio. La coppia di sposini era contentissima di quella notizia, tanto da immaginare già tutta la vita della piccola creatura. Doveva essere assolutamente: maschio, cosicché avrebbe continuato a portare avanti il nome dei Woord; appartenente alla casata dei Serpeverde, come tutti i membri delle loro famiglie; intelligente, arguto e furbo, così da non farsi abbindolare dagli altri, perché quella doveva essere una sua prerogativa. Per farla corta volevano, anzi no, dovevano avere il bambino perfetto, in modo tale che avrebbe portato ancora più in alto l’onore della famiglia seguendo le ombre del padre, o della madre, oppure diventato un personaggio di spicco nell’equipe medica del San Mungo.
Vi lascio immaginare lo shock ed il disprezzo quando scoprirono che il loro maschietto in realtà era una femminuccia e per giunta anche un sangue di lupo ( branca della famiglia dei mannari, che presenta gli stessi sintomi dei lupi mannari classici, ma con altri “poteri” e con un marchio a forma di spicchio di luna sul polso destro ).
Quindi, l’11 Novembre 2003, era nata Iris Cassiopea Woord.
Sin da subito si dimostrò una bambina molto intelligente, solare, precoce ( avendo un senso di osservazione molto più sviluppato della media, anche essendo un mannaro ) e di una bellezza unica. Adorava studiare gli oggetti, le persone e le creature che le stavano intorno, cercando di carpire ogni loro mossa o funzione; cominciando a posare le prime fondamenta del suo Palazzo Mentale.
Arrivando alla giovane età di 5 anni, lo stesso anno della caduta di Voldemort da parte del piccolo Potter, ormai tutti avevano capito che Iris non aveva niente a che fare con i genitori e l’unica cosa che impediva ai giornali di scrivere di una presunta adozione, era la somiglianza del volto della madre e lo sguardo del padre.
Ma per il resto Iris Cassiopea Woord era l’esatto opposto dei genitori.
Con il passare del tempo iniziò a disubbidire alla madre ed al padre, riprendendoli più volte e litigando con loro per il modo in cui trattavano Berky, la loro elfa domestica, o altre creature amiche, in special modo i lupi mannari. Dal suo comportamento insolente i signori Woord cominciarono a maltrattare anche la figlia, affermando che fosse una buona a nulla, capace solo di infangare il nome della famiglia e di sporcare il loro sangue puro. Ed è proprio in questo “amore” che Iris crebbe, iniziando a chiudersi in sé stessa e domandandosi se fosse degna di nota in qualche modo ed è proprio in quei mesi che incontrò Bluma, la sua mentore e la sua prima e vera figura materna.
La conobbe un’estate, quando aveva all’incirca 7 anni. Si trovava nella loro villa in campagna, lontani dalla monotonia del lavoro o della Londra magica. I suoi non c’erano, erano andati a passare una serata con i Malfoy, ed ovviamente non l’avrebbero portata a casa di amici durante i giorni della luna piena. Non potevano assolutamente mostrare una tale debolezza all’interno della famiglia, tutti avrebbero gridato allo scandalo.
Due ex mangiamorte che avevano una figlia reietta?? Scherziamo?!
Quindi la piccola Cassiopea se ne stava fuori in giardino, osservando con ammirazione il volo dei falchi pellegrini,che stavano scrutando il suolo in cerca di una preda, quando ad un certo punto all’entrata della foresta vide una piccola fiammella blu a forma di fantasmino che la chiamava. La osservò per qualche altra frazione di secondo, per poi ritrovare nel suo Palazzo Mentale la cartella di quella creatura.
Si chiamava “ Fuoco fatuo ” e, nel libro che le aveva comprato la madre a Diagon Alley, vi era scritto che erano delle creature oscure che attaccavano maghi e Babbani senza un apparente motivo. Eppure quella fiammella la stava chiamando, ne era certa. Ma nel libro non vi era traccia di una frase o di un termine inerente all’indicare la via.
Anche se titubante cominciò ad avvicinarsi alla fiammella, per poi inginocchiarsi ed avvicinare una mano per toccarla, ma non fece in tempo neanche a sfiorarla che essa scomparve, lasciando il posto a tante altre fiammelle che le stavano indicando un percorso da seguire. Osservò ammirata la fina di creaturine, imprimendo quell’immagine nella sua memoria.
Chiuse gli occhi e prese un respiro, ri-aprendo poi gli occhi ed osservare davanti a sé diverse scie di odori ed erano diverse da quelle dei suoi genitori o da quelle degli altri magi che aveva incontrato.
Erano delle tracce simile alle sue. In quel bosco c’erano altri lupi mannari o sangue di lupo come lei! Non poteva lasciarsi sfuggire un'occasione del genere!
Si alzò ed incominciò a seguire le fiammelle che, come la prima, lasciavano spazio a quella dopo, continuando a portare la ragazza verso la fonte di tutte quelle tracce.
Iris si sentiva molto nervosa, non aveva mai incontrato altri suoi simili. I suoi glielo avevano proibito categoricamente, continuando ad insegnarle “ le buone maniere ” e bombardandola di strigliate su cosa doveva dire ed il modo in cui doveva farlo, invece di insegnarle a domare i suoi domini sugli elementi o facendole trascorrere un pò di tempo con i suoi simili.
Il suo percorso si arrestò non appena scomparve anche l’ultimo spiritello, portandola davanti ad una parete di edera che copriva l’entrata di una grotta. La attraversò e rimase a bocca aperta non appena vide lo spettacolo che aveva davanti.
L'entrata della grotta altro non era che un portale, in grado di teletrasportarti fino ad un enorme vallata, dove vi era un piccolo villaggio, composto da case fatte di legno, simile alle baite Babbane che aveva visto in una radura, in totale segreto. Intorno al villaggio vi erano bambini che giocavano ad acchiapparella tra di loro, donne che parlavano amabilmente e che ridevano, uomini che trasportavano tronchi e massi enormi, senza l’uso della magia, e che la salutavano con un sorriso e con un occhiolino quando le passavano accanto; ragazzi e ragazze che stavano cercando di dominare il loro dominio dell’acqua, muovendosi insieme al fiume, ricevendo come risultato una scia d’acqua che si distaccava dal letto e che seguiva i movimenti dei giovani studenti che gioivano osservando i loro progressi, ricevendo una calorosa pacca dalla loro insegnante che passava tra loro reggendosi con un bastone di quercia, più alto di lei, con su inciso diverse rune colorate con pitture naturali che rappresentano i 4 elementi.
E’ una donna sulla 60ina. Capelli lunghi, mossi e grigi, con le ciocche davanti legate dietro la nuca in modo da non ostruirle la vista. Indossa un vestito lungo, che gli arriva fino ai piedi, di un celeste molto acceso. Sul bordo della gonna ci sono disegnate, di bianco, delle rune e delle onde stilizzate. Lei possiede il dominio dell’acqua, un ulteriore prova me lo da la collana con una pietra di Acquamarina come ciondolo. 
Ha due figli ed una figlia, quest’ultima è morta, insiema al marito nella battaglia contro i mangiamorte, lasciandola ad occuparsi del suo unico nipote, Jake di 7 anni; con cui ha un rapporto molto unito.
E’ una persona importante nel villaggio ed è una maga potente e saggia. Il bastone che ha in mano lo utilizza, oltre che per reggersi, anche come bacchetta o per controllare al meglio il suo dominio.
<< Buongiorno >> le disse la signora arrivando davanti a lei ed abbassando lo sguardo mentre sorrideva bonariamente, << Buongiorno >> rispose abbassando leggermente il capo, in segno di rispetto, mentre continuava ad osservarla stupita. << Tu dovresti essere… >> continuò riducendo gli occhi a due fessure, cercando di capire la natura della bambina. << Ma certo! >> esclamò sorridendo subito dopo << Tu sei Iris Cassiopea Woords. E’ un piacere conoscerti, finalmente aggiungerei >> disse di nuovo allungando la mano e stringendo delicatamente quella della bimba << Ti aspettavamo ormai da 7 anni, piccoletta >>, << Ma.. Come fa a sapere chi sono? >> domandò stupita, << E’ merito degli spiriti, tesoro. Loro sanno tutto e ci indicano la via giusta da seguire. Solo loro che ti hanno condotto fino a qui >>, << In realtà mi hanno condotto i fuochi fatui >> rispose facendo ridacchiare la più anziana, << Sei intelligente e loquace come dicono, allora. Vieni >> disse mettendole una mano dietro la schiena e spingendola delicatamente verso il cuore del villaggio, che si presentava ancora più pieno di vita della periferia. << Ti mostrerò e ti parlerò su tutto di quello di cui hai bisogno. L’universo ha grandi piani per te, bambina mia >>. Iris a tale risposta non sapeva come comportarsi. Da un lato le sembrò tutto fantastico, poteva finalmente sapere quale fossero i suoi limiti, ma dall’altra era spaventata, ma non per il fatto del possibile non ritorno a casa, ma dal fatto che i suoi ( anche se aveva poche certezze ) avrebbero sguinzagliato tutto il ministero, pur di ritrovarla, scoprendo e distruggendole anche quella piccola fetta di casa che l’aveva accolta senza se e senza ma.
L’anziana signora capì immediatamente i suoi timori e la rassicurò dicendo << La Colonia sarà sempre a tua disposizione. Potrai venire e tornare quando vuoi. I tuoi genitori non lo verranno mai a sapere e così sarà, daccordo Iris? >>, << Cassiopea >> le disse, << Come tesoro? >>, << Preferisco che mi chiamino Cassiopea. Iris lo usano solo i miei e lo detesto >>, << D'accordo Cassiopea >> acconsentì con un cenno del capo << Io invece mi chiamo Lapislazzuli. Ma puoi chiamarmi Bluma, che è il mio soprannome. Sai, preferisco un clima più informale.. >> concluse facendole l'occhiolino e sorridendo vedendo che la più piccola ricambiava. << Vogliamo iniziare? Hai molte cose da imparare >> chiese indicando con il capo il sentiero davanti a loro, << Certo! >> affermò seguendo a ruota l’anziana signora che continuava a sorridere.

    Cassiopea, ormai 17enne, continuava ad osservare il villaggio dall'alto, seduta comodamente sopra il ramo di un albero, sorridendo alla spensieratezza dei bambini ed all'allegria della sua gente mentre giocava con il filo d'erba che le stuzzicava i denti. 
L'estate era ormai finita e domani doveva partire per il suo ultimo anno ad Hogwarts, si ritrovò a pensare mentre si sdraiava sopra il ramo, ed incrociava le braccia dietro la testa, osservando le fronde degli alberi che la cullavano con il loro fruscio provocato dalla dolce e leggermente fresca brezza che le sfiorava anche il viso, facendo ondeggiare di conseguenza anche il filo d'erba.
Rimase là fino a quando il sole non tramontò del tutto. Era contenta di tornare ad Hogwarts e riabbracciare i suoi amici che erano diventati come una famiglia per lei, ma aveva una sensazione strana che le bloccava lo stomaco, impedendole di mangiare dall'inizio della giornata. Ed ovviamente Bluma se ne accorse.
    L'anziana signora continuò a camminare lungo le vie della sua adorata Colonia, insieme a suo nipote Jake, diventato il migliore amico di Cassiopea, o Cass come preferiva chiamarla, alla ricerca di quest'ultima. La donna notò il suo nascondiglio, ma decise di non i mischiare anche il nipote e propose a quest'ultimo di dividersi, in modo tale che avrebbero potuto cercarla prima.
Jake era un tipo molto sveglio; non eccessivamente alto, con i muscoli accennati, i capelli castani e perennemente spettinati e degli occhi grandi e grigi, tendenti al verde; ma dava completa fiducia alla nonna, impedendogli così di distinguere il vero dal falso.
Il ragazzo se ne andò, lasciando la donna sotto alla quercia dove si trovava Cass, che continuava a starsene beata sul suo albero, lasciando ciondolare una gamba. Lapislazzuli continuò ad osservarla, sorridendo e scuotendo leggermente la testa.
Da quando era entrata la prima volta nella Colonia non faceva altro che arrampicarsi, ogni qualvolta doveva pensare, il più in alto possibile, in modo tale che nessuno la potesse disturbare. E questo era, o almeno per la donna, segno indistinguibile che c'era qualcosa che tormentava la ragazza. Perché non c'era problema che potesse risolvere, almeno che non era qualcosa di più grande di lei o che non sapeva come fare, portandola quindi ad isolarsi e ad entrare nel suo inespugnabile palazzo mentale. E solo lei e Silente riuscivano a farla uscire.
     Lapis fischiò, ottenendo così l'attenzione della giovane che le sorrise e prese in mano il filetto d'erba non appena sentì il suono. Le fece segno di scendere e così fece, balzano giù dall'albero con grazia e facilità.
<< Sei turbata per il tuo rientro? >> domandò sorridendo comprensiva e reggendosi al braccio della ragazza, cominciando a camminare insieme, << Te lo hanno detto gli spiriti? >> chiese facendo ridacchiare la donna, << Sì, è stato Borea >> rispose sorridendole, << Beh mi sembra giusto, lo spirito dell'aria è quello che sa sempre tutto >> continuò fermandosi e facendo ridacchiare la donna che lasciò la presa.
Cassiopea mi mise la mani in tasca, colpendo i sassolini con la punta delle vans nere ed osservandoli mentre si tuffavano dentro al fiume che scorreva in armonia.
<< C'è qualcos'altro che ti preoccupa >> disse mentre la osservava comprensiva, << Non ho niente. Tranquilla >> rispose abbassando lo sguardo per poi voltarsi verso di sé ed accennando un sorriso tirato, << Sai che non riesci a mentirmi >> continuò sedendosi su un sasso lì vicino << Che cosa ti angustia, tesoro mio..? >> domandò di nuovo.
Iris la guardò e si voltò di nuovo verso il fiume, guardandone il fondo e sussurrando << Sinceramente non lo so neanche io. Ma credo che sia solo malinconia per la mia partenza di domani. Sarà il mio ultimo anno e… >> disse per poi bloccarsi ed incrociare le braccia al petto, abbassando di nuovo lo sguardo. << È non sai quale sarà il tuo futuro.. >> continuò Bluma alzandosi, in modo da fiancheggiare la ragazza; << Ti ricordi cosa ti dissi 10 anni fa? >> domandò facendo sorridere la ragazza, << Mi dicesti che l'universo aveva grandi piani per me >>, << Esatto e tu non feci altro che farti guidare dagli spiriti e dare ascolto ai miei insegnamenti. Diventando la donna forte e matura che sei ora >> disse facendola specchiare sul fiume, mentre le teneva le spalle. << Hai tante possibilità bambina mia.. >> continuò toccando il pelo dell'acqua con il bastone e mostrando alla ragazza tutto quello di cui parlava. << Potresti essere un ministro o una scienziata come i tuoi genitori - iniziò, facendo comparire i suoi genitori alle sue spalle per poi farli sparire dicendo - ma sappiamo entrambi che non lo faresti perché non vuoi diventare come loro. Potresti essere un dottore.. >> disse e le mostrò se stessa mentre passava per i lettini del San Mungo e porgeva le pozioni ai pazienti, << I miei continuano a dirmi anche di diventare dottore. >>, << Quindi escludiamo anche questo.. >> disse facendo sparire anche quella parte di Iris.
<< Aspetta.. Ma non parlavi di diventare una supereroi na? >> domandò mostrandola mentre prendeva al volo una macchina che stava per schiacciare alcuni civili, << Sì, sarebbe il mio sogno nel cassetto. Ma sarebbe molto improbabile che formino una squadra solo supereroi >> disse ridacchiando leggermente, << Mh.. Sicura? >> domandò guardandola negli occhi << Hai sentito anche tu Clint che parlava di un certo progetto Avengers.. O sbaglio? >> chiese ancora notando l'incertezza negli occhi della ragazza che continuava a guardare la scena di lei che salva le persone riflessa sull'acqua.
<< Tesoro, ascoltami >> disse prendendolo il volto in modo che si potessero guardare bene negli occhi << Hai ancora tutta la vita per decidere. D'altronde hai ancora 18 anni. Quindi prendi quest'ultimo anno come anno di riflessione per mettere insieme le idee e vedrai che alla fine saprai riconoscere la tua strada >>, << Gli spiriti non mi possono guidare ancora una volta? >>, << Gli spiriti non possono esserci sempre, tesoro mio. Anche tu devi imparare a fare le tue scelte e lo sai. Non andare solo dove ti porta il vento, certe volte asseconda anche il sentiero della montagna >> le disse baciandole la fronte per poi allontanarsi con il suo passo lento alla ricerca di suo nipote. 



ANGOLO AUTRICE
Grazie per aver letto il primo capitolo e spero che vi sia piaciuto, come spero che vi possa piacere la storia.
Grazie ancora ed un saluto. Ve se ama. ❤🐉

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Il sole era calato ed era sorto di nuovo, illuminando l’immensa casa degli Woord, ma in particolar modo la stanza della 17enne che si trovava proprio a 30° ad Est. La mora aprì lentamente lo sguardo, sbattendo più volte le palpebre in modo da abituarsi alle prime luci dell’alba. Si mise seduta sul suo letto, ancora aggrovigliata alle coperte, e si mise ad osservare con finto interesse quella che era la sua stanza da quando era nata. L’aveva decorata con il suo stile, ovviamente, eliminando e vietando categoricamente qualsiasi modifica che i suoi genitori avrebbero potuto apportare, facendosi aiutare anche da un incantesimo di affissione talmente potente che neanche i suoi poterono sciogliere.
Il soffitto della stanza lo aveva dipinto lei e raffigurava il cielo stellato con disegnate le costellazioni polari, ovvero quelle che sono sempre visibili in qualsiasi periodo dell’anno, nonché le sue preferite. Quindi: Cassiopea, l’orsa maggiore e minore, Orione e quella del Drago. Alle pareti erano affissi stendardi con il simbolo ed i colori di Grifondoro; foto magiche con i suoi amici, alcuni piedistalli su cui poggiava gli strumenti che suonava, come il violino o la chitarra, ed infine un bellissimo pianoforte a muro che si trovava all’angolo a destra della stanza, accanto alla scrivania ed alla libreria carica di libri magici e non, altra fonte di disappunto e disprezzo da parte dei suoi genitori.
Guardò la sua divisa giallo ed oro, che aveva ripiegato con cura la notte precedente, che ’aveva poggiata sul suo baule, sopra la quale splendeva la sua spilla da CapoScuola che le avevano assegnato qualche settimana prima, insieme alla lettera per Hogwarts.
Alla fine, prese un profondo respiro e decise di alzarsi per fare colazione insieme ai suoi aguzzini.
Scese pigramente le scale, poggiando la mano sul corrimano, per poi arrivare alla fine della rampa e portarsi una mano tra i capelli, cercando di dargli una forma più decente o almeno un pò di ordine. Ma se hai i capelli ricci, non puoi aspettarti miracoli.
Entrò dentro la sala da pranzo, notando i suoi genitori seduti accanto, il padre a capotavola, che leggeva la Gazzetta del Profeta e che teneva la mano alla moglie, la quale leggeva le lettere, che le inviavano dal lavoro, attraverso gli occhialetti con la lente rettangolare poggiati quasi sulla punta del naso. << Buongiorno anche a te Iris >> disse il padre, con il suo tipico tono da noncuranza senza degnarla di uno sguardo, << Iris, dai il buongiorno a tuo padre >> rispose la madre con uno strano sorriso sul volto e voltandosi verso di lei.
Cass non appena vide quel sorriso capì che qualcosa non andava.
<< Buongiorno padre, buongiorno madre >> salutò sedendosi di fronte a quest’ultima con uno sguardo indagatorio << Ti vedo di buon umore oggi. Successo qualcosa di eclatante? >> domandò versandosi un po’ di succo di zucca nel bicchiere e pensare - Magari un omicidio di qualche Babbano o Voldemort che è salito di nuovo al potere.. -.
<< No, niente di speciale tesoro. Sono solo contenta che oggi partirai per il tuo ultimo anno. Così finalmente potrai entrare a far parte nel mondo dei grandi e per una volta riuscirai a fare qualcosa di buono nella vita >> disse con quel sorrisetto sfrontato mentre apriva un’altra lettera, facendo imprecare silenziosamente la figlia che alzò le mani e gli occhi al cielo.
- Mi sembrava strano che non mi avesse insultato neanche per un po’ - pensò di nuovo, con le sopracciglia alzate, mentre prendeva un toast ed un uovo ed incominciava a mangiare silenziosamente, ripensando al discorso del giorno prima con Bluma.
Mentre masticava alzò lo sguardo e non appena mise a fuoco la foto che si trovava in prima pagina, rimase pietrificata. In questa c’era un uomo con i capelli lunghi e ricci che teneva in mano un cartello con sopra scritte due rune seguite da un 390. Urlava e sbraitava qualcosa di incomprensibile, mentre aveva uno sguardo di dolore, disperazione e rabbia impresso negli occhi. Sopra, la testata giornalistica annunciava: “ EVASO DA AZKABAN! ” e sotto “ Sirius Black, grande sostenitore di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ed accusato dell’uccisione di Peter Minus e del tradimento dei Potter, è riuscito a fuggire da Azkaban senza che i Dissennatori se ne accorgessero, mettendo in uno stato di allerta tutto il Ministero della Magia che si sta mobilitando per riportare in carcere l’omicida. Il Ministro Caramell in persona ha affermato che per garantire la salute e l’integrità dei ragazzi dagli 11 ai 17 anni che andranno ad Hogwarts, posizionerà i dissennatori ad ogni angolo del perimetro del castello, sotto sgomento di Silente che ha rifiutato fino all’ultimo ma che alla fine ha acconsentito. Sono in.. ”.
Quando lesse quella parte di notizia quasi non si strozzò, ricevendo un richiamo visivo dal padre e una strigliata da parte della madre sul fatto di non ingozzarsi o cose del genere, ma che comunque non stette a sentire.
Quell’uomo non poteva essere un assassino, in lui aveva letto lealtà e coraggio, non odio e disprezzo. C’era qualcosa che non le quadrava in quella faccenda e voleva chiedere un parere da Silente o dalla McGranitt, essendo i professori più anziani e quelli con cui lei aveva maggiore intimità. Avrebbe chiesto anche qualcosa ad Hagrid, riuscendo così ad avere qualche informazione in più che i primi due non si sarebbero fatti sfuggire.
Annotò tutto questo nel suo palazzo mentale, catalogandolo nell’archivio “ Cose da fare ad Hogwarts ” e nel fascicolo “ Il prima possibile ”.
Poi le passò qualcos’altro di mente. Harry.
Sin da quando l'aveva visto per la prima volta, quando aveva 11 anni e lo aveva incontrato a Diagon Alley si era ripromessa di aiutarlo e di proteggerlo, adottando una specie di espiazione personale per tutti mali che i suoi genitori avevano causato al bambino ed alla sua famiglia, riuscendo così a farla sentire meglio.
Aveva capito che tutti quei Dissennatori erano per Harry stesso, per il prescelto (massimo per i ragazzi provenienti da famiglie purosangue) ma non per ragazzini comuni. Al ministro non gli avrebbe importato niente.
- Caramell ha paura che Black possa arrivare fino ad Hogwarts, arrivando così ad uccidere Harry per vendetta nei confronti del “ suo ” oscuro signore - pensò ancora cominciando a delineare uno schema preciso nella sua mente. Alzò lo sguardo e guardò Elizabeth e Simons, i quali avevano iniziato a parlare tra di loro amorevolmente.
- Toh guarda, sembrano una coppia normale così.. -
<< Sirius Black? >> domandò accigliandosi << E’ un vostro amico? >> chiese ancora registrando la reazione repentina del padre: occhi sgranati, respiro mozzato, sopracciglia aggrottate e labbra serrate. La sua classica espressione quando ad Iris gli sfuggiva una parola di troppo, facendo infuriare il padre.
- Bravissimo. Continua ad abboccare.. - pensò sorridendo mentalmente mentre si mostrava dubbiosa, guardando prima il padre che la madre, la quale non si era scomposta, ma si era tradita dando un piccolo calcetto alla gamba del marito per dirgli di assumere uno sguardo normale.
- Perfetto. Ora so che non era un mangiamorte, quindi la mia tesi sul fatto che sia stato incastrato si consolida sempre di più -
<< Ho detto qualcosa di sbagliato? >> domandò mettendosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio ed udendo il battito accelerato di entrambi.
- Grazie licantropia! -
<< Assolutamente no, cara. E, sinceramente, mi è sembrato strano che non te ne fossi accorta di una tale notizia, ma sappiamo tutti che ultimamente ti vedo un po’... >> iniziò guardando per un attimo davanti a sé e liquidare la fine del discorso con un movimento della mano << Sbadata, ecco >> concluse portandosi alle labbra la tazza di tè, ancora caldo.
- Oggi non attacca, ho altro a cui pensare, cocca! -
<< Oh, lo so madre, penso che sia l’ansia da rientro >> rispose sorridendole e facendole scattare un campanello d’allarme. Lo si leggeva nei suoi occhi.
<< Quindi era un mangiamorte >>, << Da quando ti interessa? >> chiese Simons cercando di non scaldarsi, << Come padre, c’è un assassino in circolazione! Dovrò pur difendermi in qualche modo e voglio capire se occorre farlo o no! >> esclamò fintamente adirata dalla risposta del padre, << Hai ragione tesoro, ma non devi preoccuparti. Tu non hai di che temere. E’ Potter quello in pericolo e sono convinta che quando arriverà ad Hogwarts ci sarà una bella riunione di fami- >>, << Ok, direi basta con le domande per questa mattinata! >> esclamò l’uomo, bloccando il discorso della moglie << Iris vai immediatamente a cambiarti! Altrimenti perderai il treno. >> disse per poi nascondersi di nuovo dentro al giornale << Anthony ti accompagnerà fino alla stazione con la Bentley e ti verrà a riprendere quando ci saranno le vacanze invernali. Intesi? >> domandò con il suo solito tono severo, << Agli ordini >> rispose con un tono sarcastico mentre si alzava ed andava verso la sua stanza, sentendo suo padre che sbatteva il giornale sul tavolo e urlava << E non usare quel tono con me, ragazzina! >>, facendo stringere i pugni a Cassiopea, che non vedeva l’ora di prendere a cazzotti entrambi.
 
 
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Iris si ritrovò a vagare per tutta Kings Cross da sola, osservando i suoi compagni che la salutavano sorridendo e che la superavano velocemente con i loro carrelli, seguiti dai propri genitori.
In quei momenti Iris provava una gelosia indescrivibile. Anche lei avrebbe voluto che i suoi genitori, i suoi parenti, le dimostrassero affetto, anche solo per qualche frazione di secondo.
Non chiedeva tanto...
Ad un punto della sua vita aveva anche cominciato ad odiare l’amore, poiché la considerava solo come un qualcosa che veniva dato ai più meritevoli e che lei se lo sarebbe potuto anche scordare, perché non l’avrebbe mai conosciuto. Ma tutto cambiò quando entrò in Grifondoro...
Ogni anno ammirava i genitori che si trovavano al Binario: genitori giovani, alle prese con i loro primi figli, in ansia più dei figli stessi; madri, invece, che continuavano a raccomandare i figli di non fare scherzi e di non mettersi troppo nei guai, mentre i loro padri o gli zii gli dicevano l’esatto opposto, addirittura proponendo ( cosa che faceva sempre ridere la ragazza ); madri che piangevano e che abbracciavano i figli che stavano per partire, mentre quest’ultimi o le rassicuravano o cercavano di liberarsi da quelle strette che li facevano rimanere sempre senza fiato, ammirava anche i ragazzi con indosso le spille da prefetto e l’orgoglio che si poteva leggere nei loro sguardi ed i baci e le carezze che si scambiavano.
Continuando a camminare e ad osservare tutto quell’amore intorno a sé, notò in fondo al binario una numerosa famiglia composta da tante teste rosse, dove in mezzo ne spiccavano due: una mora ed una castana.
Quella era la famiglia degli Weasley, che lei piaceva definire come la sua famiglia.
Si erano incontrati per prima volta a Diagon Alley, durante i suoi acquisti per il suo primo anno ad Hogwarts ed i coniugi Woord non avevano perso tempo a denigrare i Weasley per le loro condizioni economiche. Iris non osava alzare lo sguardo, un pò per odio ed un pò per vergogna nei confronti dei suoi genitori e di quello che stavano dicendo ghignando, ma comunque riusciva a sentire addosso gli occhi dei figli che premevano su di lei, guardandola con disprezzo. Ed alla fine non ce la fece più e reagì. Alzò lo sguardo e cominciò a difendere la famiglia, affermando che il comportamento che stavano assumendo i suoi genitori era irrispettoso e che dovevano assolutamente scusarsi con i Weasley perché non avevano niente da invidiare da loro.
Arthur e Molly, come anche i loro figli, rimasero sbalorditi da quella presa di coraggio che aveva avuto nei loro confronti, ed infatti iniziarono a sorridere alla ragazza, capendo finalmente che non aveva niente a che fare con quella feccia aristocratica dei suoi genitori. Elizabeth e Simons, nel frattempo, la guardavano con uno sguardo cupo, decidendo di farla pagare alla ragazzina, rinchiudendola in casa per tutta l’estate e vietandole l’accesso alla biblioteca. Ma ad Iris non importò più di tanto. L’avrebbe rifatto se fosse stato necessario.
Incontrò di nuovo la famiglia dai capelli rossi sull'Hogwarts Express, lì conobbe Bill e Charlie, dimostrandosi subito svegli e simpatici, per poi fare amicizia quando anche la ragazza venne smistata a Grifondoro. Inutile negare la felicità dei coniugi Weasley quando lo vennero a sapere e da allora la trattarono come la loro ottava figlia.
<< Buongiorno a tutti! >> esclamò una volta che si fu avvicinata, facendosi abbracciare subito da Molly, per poi salutare il resto della famiglia, compresi Harry ed Hermione.
<< E’ incredibile, ogni anno diventi sempre più bella… >> le disse la donna sorridendole amorevolmente e prendendole il volto tra le mani, facendola arrossire, << Grazie signora Weasley >>, <> chiese tra la preoccupazione e la rabbia, << Sì, non ti preoccupare, Molly >> disse sorridendo, << Cass, abbiamo in mente uno scherzo da paura da fare al nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure! >> esclamò George sorridendo insieme al fratello e facendo girare la ragazza verso di loro, << Oh, andiamo, lasciatelo perdere! >> rispose ridacchiando << Ancora non inizia l’anno e già lo volete fare impazzire? >>, << Perché no! Tanto anche lui durerà un anno… >> dissero in coro, << Se intendete fargli uno dei vostri scherzi, sicuramente >> disse Percy con uno sguardo di disappunto mentre si lustrava la spilla da Prefetto, <> disse Ron, facendo ridere tutti tranne il diretto interessato e Molly, << Oh, giusto! Charlie mi aveva detto che eri diventato un Prefetto, congratulazioni! >> esclamò sorridendo mentre si sistemava la tracolla sulla spalla, << Ecco, finalmente una persona che si congratula! Grazie Iris >> rispose facendo un cenno con il capo e sorridendo soddisfatto. << Allora sono vere le voci? >> domandò Ginny speranzosa, << Quali voci? >> chiese aggrottando le sopracciglia, continuando a sorridere, << Che sei uno dei 2 CapoScuola? >> domandò ancora, sotto sgomento di tutta la famiglia che la guardava, facendola arrossire mentre ridacchiava per poi sorridere ed annuire. << Cosa!? >> esclamarono tutti contentissimi e congratulandosi con lei, << Miseriaccia! Dici veramente? >> domandò Ron sorridendo più di tutti insieme ai suoi migliori amici, << Eh già, vorrà dire che vi starò ancora di più tra i piedi >> disse ridacchiando e facendo un occhiolino al trio Cerbero, soprannome che le sembrava il più azzeccato possibile dato la loro forte amicizia. << Oh, non preoccuparti! >> rispose Harry << Quest’anno me lo sento, niente problemi! >> esclamò convinto, << Le ultime parole famose… >> sentenziò la 17enne facendo ridere tutti.
Continuarono a parlare per un altro po’, quando ad un tratto la ragazza sentì uno strano odore nell’aria. Iniziò ad annusare intorno a sé, osservando tutte le tracce della folla che si mischiavano, ma non vide quella che cercava. Era tutto nella norma.
- Che strano.. - pensò mentre continuava a guardarsi intorno con aria pensierosa.
<< Iris, tesoro, tutto bene? >> domandò Molly mettendole una mano sul braccio, preoccupata, << Ehm.. Sì, sì, sto bene >> rispose scuotendo leggermente la testa e tornando a sorridere << Pensavo di aver visto una persona.. Ma devo essermi sbagliata>> disse passandosi una mano tra i capelli e voltandosi verso i gemelli << Allora, andiamo?>>, << Altroché! >> esclamarono in coro. << Dee ha una nuova tarantola! Ha detto che ce l’avrebbe fatta vedere sul treno! >> disse poi George tutto elettrizzato, <> esclamò facendo ridere Cassiopea che iniziò ad incamminarsi insieme ai gemelli.
<< Ragazzi, voi cominciate ad incamminarvi. >> iniziò Arthur, riferito a tutti i membri della famiglia, dopo che si scambiò un veloce sguardo con la moglie << Noi vorremmo dire un’ultima cosa ad Iris. Ti dispiace? >> chiese rivolta a quest’ultima, << Certo, che no >> rispose avvicinandosi di nuovo, << Oh, va bene >> esclamarono in coro.
<< George, nel frattempo mi puoi portare la valigia? >> domandò, cercando di non ridere per la risposta che, sicuramente, le avrebbero dato i gemelli. Ed infatti.
<< Non ce la faccio a portare il mio di baule, figuriamoci il tuo! >> disse ridacchiando, << Cass, se vuoi te lo porto io. Ma non ti assicuro che arriverà interro! >>, << Che razza di imbecilli… Siete proprio prevedibili! >> disse ridendo per poi ricevere due pollici in alto dai due.
<< Ditemi… >> disse ricomponendosi e girandosi verso i due.
Aveva intuito che cosa le volessero chiedere.
Avevano paura per Ron e non volevano che potesse essere in pericolo ancora una volta.
<< Sono sicuro che sarai al corrente della fuga di Sirius Black… >> iniziò cauto l’uomo, << Sì. Ho saputo anche dei “ metodi “ di sicurezza di Caramell. I Dissennatori!? Ma stiamo scherzando? >> chiese indignata, << Lo sappiamo. Neanche noi ne siamo entusiasti e non parliamo di Silente! Si è battuto tanto per non permettere a quei mostri di scandagliare Hogwarts.. Ma non c’è stato niente da fare. Alla fine ha dovuto cedere anche per la sicurezza di Harry >>, << Avevo intuito che fosse per lui. Ho cercato di estorcere qualcosa ai miei ma non mi hanno detto quasi niente… >>.
Per quanto si fidasse di Arthur e Molly, in quel momento ritenne opportuno non rivelargli le sue scoperte e le sue ipotesi. Non le avrebbero creduto, nonostante oramai si conoscessero da 7 anni.
<< Però mia madre aveva accennato ad una riunione di famiglia, o almeno credo. Mio padre l’ha interrotta prima che finisse la frase. Sapete dirmi qualcosa in più? >> domandò deducendo lo sguardo di entrambi. Le nascondevano qualcosa. Doveva spronarli.
<< Molly, Arthur, per favore. Sapete che potete fidarvi.. >> disse guardandoli negli occhi, con il suo sguardo che, molti nella scuola definivano, “ da cerbiatta ” poiché ti bastava solo uno sguardo per rimanere incantato.
Ed Iris le piaceva molto quel suo “ superpotere ”.
<< Ok, d'accordo. >> si arrese il signor Weasley sospirando << Sirius Black è stato scelto dai Potter come Custode Segreto per il loro nascondiglio. Sai che significa, vero? >>, <> disse come se stesse parlando di banalità << Quindi Black è andato a dire al signore Oscuro dove si nascondessero i Potter? >> chiese, << Già e loro si fidavano ciecamente di lui perché era il migliore amico di James… >> continuò Arthur.
- Tutto questo non ha senso! Perché tradire il proprio migliore amico per consegnarlo a Voldemort? Avranno combattuto insieme, fianco a fianco contro Voldemort. Black non è tipo da abbandonare o tradire gli amici. -
<< e… >> continuò l’uomo, facendo scattare lo sguardo e tutta l’attenzione della ragazza verso di sé.
- “ e... “ ? -
<< C’è dell’altro? >> domandò con le sopracciglia aggrottate, spronandolo a proseguire. Quest’ultimo tentennò un po’, poi chiuse gli occhi, sospirò e li aprì di nuovo dicendo << … il padrino di Harry. >>.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Il treno per Hogwarts stava procedendo lungo il suo percorso con tranquillità, fortunatamente senza alcuna complicanza di qualche tipo. Cassiopea si trovava nel vagone insieme ai gemelli, che nel frattempo se ne erano andati per ammirare il nuovo animaletto di “ compagnia ” che Lee Jordan aveva preso da qualche settimana. Le avevano chiesto se voleva venire con loro, ma lei li aveva liquidati sorridendo e dicendo che voleva stare un po’ da sola per riflettere e, dopo aver rassicurato i Weasley sul fatto che stesse bene più e più volte, riuscì nel suo intento e rimase finalmente sola con i suoi pensieri.

    << Allora che ne pensi? >> domandò Rosamund davanti a lei, << Incredibile, riesci a sbucare anche nel mio palazzo mentale >> commentò divertita la più piccola, << Non è colpa mia se sono sempre nei tuoi pensieri. >> rispose tirandosela mentre giocava con i capelli, << Ovviamente >> disse sorridendo divertita.
<< Vorrei tanto chiederti dove ti trovi adesso… Ma dato che è il mio palazzo mentale e tu non ti fai sentire da qualche mese, direi che sarebbe praticamente impossibile >>, << Già >> rispose, questa volta mortificata << Cercherò di farmi sentire più spesso… >>, << Lo ripeti ad ogni lettera che mandi. Ma ogni volta scorre ancora più tempo da una missiva all’altra >> rispose guardando fuori arrabbiata.
<< Oh e lasciala in pace. E’ giovane, sta vivendo la propria vita.. >> esclamò Bluma, prendendo il posto della bionda e sedendosi davanti a lei, << Sì, facendosi ammazzare insieme ad AJ, Alex e Gabriel! >>, << Ha scelto il suo percorso. Non ne devi fare un cruccio. E poi tu non sei la stessa che vuole andare a fare la supereroina o sbaglio? >> chiese sorridendole con dolcezza. Cassiopea sbuffò e continuò a guardare il bellissimo paesaggio che le si presentava davanti, ad un trattò però cominciò a sentire una risata perfida al lato opposto del vagone. Conosceva troppo bene la proprietaria.
<< Ti manca la tua amichetta? Scommetto è una reietta come te, non è così? >> domandò sua madre accavallando le gambe e continuando a ridacchiare << Patetica. Sei sempre stata la più debole e la più lenta della famiglia… E ti definiscono una delle menti più brillanti di questo secolo! Ma per favore! >>, << Smettila. >> sussurrò la ragazza abbassando lo sguardo e sentendo una lacrima che le solcava il viso. << Cosa c’è, ti sto turbando? Se sono anche nei tuoi pensieri vuol dire che anche una parte di te la pensa come me. Non trovi? >>, << Smettila. >> continuò sempre con lo sguardo basso e gli occhi gonfi di lacrime, << Dici di no? Oh, adesso mi è tutto più chiaro! Sono quei traditori di sangue che ti fanno sentire speciale…! Che ti fanno sentire qualcuno… >> disse alzandosi e avvicinandosi a lei << Ti credono forte. Ma in realtà non sanno che riesci a fare la ribelle solo quando le cose sono facili, quando tutti ti esaltano. Vero? Scommetto anche che non sanno che sei una sangue di lupo. Non è così? Una sangue di lupo codarda. >>, << Smettila! >>, << Alza gli occhi e guardami allora! Fammi vedere che sbaglio e che non sei solo uno sporco lupo mannaro! >> continuò facendo montare la rabbia in lei << E tu vorresti essere una supereroina? Ma a chi vuoi prendere in giro?? Al massimo ti daranno un lavoro come sguattera al Paiolo Magico! >>, << HO DETTO BASTA! >> urlò alzando lo sguardo verso la donna, che nel frattempo era scomparsa, e spostare una folata di vento che fece quasi ribaltare il treno.


Sentì alcune ragazze urlare, mentre altri aprivano le porte e guardava fuori al corridoio, per vedere cosa fosse successo. Iris nel frattempo si mise una mano sul volto, cercando di regolarizzare il respiro e calmarsi. Aveva il cuore a 3000.
Non le era mai successo di perdere le staffe in quel modo per poi perdere anche il controllo dei poteri. Era sempre stata “ addestrata ” a controllarli ed a usarli per il bene delle persone non per il male. Eppure in quel preciso momento aveva fatto quasi ribaltare un treno, che dopo l’accaduto si era fermato per qualche minuto, con all’interno centinaia di studenti.
Gli stava per venire un infarto assurdo, figuriamoci gli altri passeggeri.
    << Hey, hai sentito che scossone che ha dato il treno? >> domandò Ginny aprendo la porta, insieme a Neville e a George, << Sì. Voi state bene? >> chiese alzandosi preoccupata, << Sì, tranquilla. Fortunatamente nessuno si è fatto male >> rispose Neville, << E meno male! Questa mattina sembra ubriaco il macchinista! >> affermò George.
<< Hey, tutto ok?>> domandò il rosso, sedendosi davanti a lei, vedendola con gli occhi rossi e le guance bagnate, << Sì sì, tutto bene >> rispose asciugandosi gli occhi e accennando un sorriso, << Mh… Va bene..>> disse ancora, insicuro, prima che gli altri due se ne andassero. << Ti dispiace se rimango qua? >> chiese studiando il suo sguardo, << Prego, fai pure Georgy. E’ anche il tuo vagone, eh >>, << Non chiamarmi così. >> disse nascondendo un sorriso, << Ma smettila che ti piace! >> esclamò la ragazza sorridendo e prendendo un libro dalla tracolla, cercando di pensare ad altro.

Il viaggio continuò tranquillamente, e dal tepore del giorno si passò all’oscurità della notte. Dopo il calare del sole prese a guardare la luna con uno sguardo vuoto. Due sere prima c’era stata la luna piena, e per quanto lo riuscisse a camuffare agli altri, non poteva nascondere a sé stessa gli effetti che provava sulla sua pelle. Spesso e volentieri definiva tutte quel dolore a cui veniva sottoposta “ sperimentare la scienza dalla parte delle cavie ” e lo pensava veramente.
    << Sai, non mi convinci… >> iniziò il ragazzo, ottenendo l’attenzione della più grande, << In che cosa non ti convinco? >> domandò chiudendo il libro e pensando ormai al peggio, << Stai male. E’ palese.. Eppure non ne vuoi parlare con nessuno >>, << Sto bene George >>, << Non è vero. Sei brava a mentire, per carità.. Ma oramai credo di aver imparato a conoscerti e quindi posso affermare che non mi stai dicendo la verità >>, << Non dovresti stare con Fred? >> domandò notando solo adesso la distanza dei due, << E’ con Lee >> rispose velocemente ed abbassando lo sguardo, diventando rosso << E’ poi non cambiare discorso!>>.
- Aia… Ha una cotta per me… -
Iris si passò una mano tra i capelli per poi passarsela di nuovo sul volto, sentendo un silenzio imbarazzante che aveva iniziato ad aleggiare nella cabina.
    << Non so cosa fare… >> gli rivelò in modo da rompere quella situazione così opprimente, continuando a guardare fuori. << In merito a cosa? >> chiese aggrottando le sopracciglia, << A cosa farò dopo Hogwarts >> rispose iniziando a guardarlo. << Impossibile! >> disse ridacchiando << Una come te che non sa cosa fare? >> chiese per poi mordersi la lingua, osservandola mentre iniziava di nuovo a guardare fuori.
<< Andiamo… >> continuò sedendosi accanto a lei << Sei una bravissima cacciatrice, una studentessa eccezionale! Ti sembra il caso di preoccuparsi? Hai tutte le carte in regola per fare quello che ti pare. Quindi stai tranquilla! >> concluse sorridendole ed accarezzandole una spalla, << E se non volessi fare una carriera nel mondo magico? Se volessi intraprendere una carriera in un posto sperduto nel mondo con i Babbani? >> domandò timidamente mentre si voltava per sapere l’opinione del ragazzo.
George stava per rispondere quando improvvisamente il treno si fermò di nuovo, spegnendo ogni luce all’interno.
<< Ancora?? >> domandò esasperato George << Ma che sta succedendo quest’anno? >>, << Non lo so, ma non mi piace >> rispose prendendo la bacchetta per poi sentire uno scossone che percorreva tutto il treno, facendo sussultare entrambi. << Ragazzi… >> sentirono chiamarsi mentre una sagoma si avvicinava allo sportello, << Ginny? >> dissero in coro, << Sì, siamo io e Neville >> rispose entrando di nuovo. << Perché siete qua? E’ successo qualcosa? >> domandò dopo aver illuminato la cabina con la punta della bacchetta, << No è che eravamo terrorizzati.. Sentiamo dei rumori strani, qualcuno sta salendo a bordo! >> disse quasi sussurrando mentre tremava, << Ok, va bene. Restate qui e sedetevi. Io mi affaccio e vado a vedere gli altri come stanno >>, << Ci lasci da soli? >> domandò Neville, << Tranquilli, andrà tutto bene ok? >> domandò sorridendo << Mostratemi che siete dei puri Grifondoro coraggiosi >> concluse ricevendo un sorriso da tutti e due << E poi c’è George con voi, sono sicura che vi saprà proteggere >>.
Cassiopea prese un grande respiro e si avvicinò, aprendo la porta ed affacciandosi al corridoio, per poi entrarvi e sentire la quiete che aleggiava intorno a sé.
Percorse prima fino al fondo del treno, assicurandosi che tutti stessero al sicuro e protetti, ma soprattutto che rimanessero dentro i vani; poi tornò indietro, rassicurò i ragazzi del secondo, ma soprattutto del primo anno, che stavano tremando più di tutti, e iniziò ad incamminarsi verso la parte frontale del treno. Continuò a camminare ed arrivò fino alla sua cabina.
Mentre stava rassicurando i due Weasley e Neville che fino ad ora non era successo niente, con la coda dell'occhio vide una sagoma che entrava dentro un vano, distante due cabine dalla sua. Ma essa tutto era fuorché umanoide.
- Cazzo, un Dissennatore! - pensò per poi chiudere di botto lo sportello e correre verso la sagoma che si stava avvicinando ad un ragazzo che Iris ancora non riuscì ad identificare.
<< Expecto patronum! >> disse per poi vedere uscire dalla sua bacchetta un drago cinese bianco che caricò con la bocca aperta il Dissennatore, che scappò via. Nello stesso istante in cui il drago tornava e si dissolveva nell’aria, la riccia ripensò a quello che aveva appena avvenuto. Un’altra persona, oltre a lei, aveva esclamato quell’incantesimo. Era un uomo, ne era sicura per la voce baritonale che aveva sentito.
Incuriosita, ma soprattutto, preoccupata per quel ragazzo si avvicinò alla cabina ed osservò le persone al loro interno. Hermione e Ron la guardavano pietrificati, davanti a loro c’era Harry che era svenuto per il “ contatto ” con il Dissennatore ed infine in mezzo al vano c’era un uomo di all’incirca 33 anni, che la guardava. Aveva i capelli ed i baffi di un misto tra il biondo ed il castano chiaro, una ciocca gli copriva metà del volto che aveva segnato da 3 cicatrici, vecchie da anni, ed un paio di occhi blu scuro che la fecero quasi rimanere senza fiato. Inspirò l’aria, ed oltre a vedere tutte le emozioni dei presenti, vide anche le loro tracce, per poi rimanere sbalordita nel vedere quella dell’uomo.
Era gialla. Proprio come la sua.
    << State bene? >> domandò senza staccare gli occhi dall’uomo, che faceva lo stesso anche se con uno sguardo gelido, << Sì, noi sì. Ma che cosa è successo ad Harry?? >> chiese Hermione che non riusciva a muoversi.
- Cristo Cass! Harry!! -
Subito si inginocchiò, ( poggiando la bacchetta a terra, dato che aveva la divisa ) prese il ragazzo, con l’aiuto di quello che doveva essere il loro nuovo professore di Difesa, lo sdraiò su tutto il sedile e gli fece appoggiare la testa su dei cuscini che aveva fatto materializzare.
Si avvicinò al volto del ragazzo e gli mise due dita contro la giugulare, ascoltando il battito cardiaco e il suo respiro, dopo essersi messa una ciocca dietro l’orecchio.
<< E’ vivo? >> domandò Ron, << Sì, tranquilli. E’ solo svenuto >> risposero in coro il professore ed Iris, la quale arrossì immediatamente quando incontrò lo sguardo dell’uomo.
- Oh! Ma che hai?? Datti un contegno e svegliati! Gli serve del… -
<< Cioccolato >> disse sovrappensiero, << Come prego? >> domandò Hermione, << Ti sembra il momento di pensare ai dolci?!? >>, << La signorina ha ragione, ha bisogno del cioccolato. E’ la cura migliore contro un attacco di un Dissennatore >> disse sorridendo, finalmente, alla ragazza e prendo una tavoletta dalla valigetta di pelle che era poggiata a terra, << Finalmente un professore di Difesa degno di nota allora >> affermò sorridendo di rimando, ancora in ginocchio accanto al prescelto.
- E’ arrossito per caso?? - pensò mentre tornava la luce e ripartiva il treno.
     << Che cosa è successo? >> domandò il moro mettendosi seduto e passandosi una mano sul volto, << Hey, tutto bene? >> chiese la ragazza che era poggiata lungo lo stipite della porta, << Sì sì, tutto bene >> rispose guardandosi intorno. << Tieni, mangiate questo >> disse il professore spezzando la tavoletta e porgendola prima ad Harry, poi a Ron, Hermione e..
<< Perché anche io? >> domandò accigliando lo sguardo mentre guardava gli occhi del professore, che nel frattempo si era alzato.
Emanava un odore che metteva su di giri la ragazza, l’odore degli ormoni che producono durante il periodo della luna. In un certo senso amava e odiava quel periodo.
Amava il fatto di riconoscere il più velocemente la sua gente, ma odiava il fatto che erano tutti più eccitati del solito. Compresa lei.
Eppure non le dispiaceva la vicinanza con il professore ed il suo profumo che variava dalla foresta al muschio bianco. Quello sì che la eccitava!
<< Non si nega mai un pò di cioccolato >> disse porgendole il pezzettino e sorridendole << E poi le giuro che non è avvelenato >> affermò facendo ridere la ragazza, << Grazie, professore >> rispose sorridendo timidamente.
<< Ora se volete scusarmi devo scambiare due parole con il macchinista >> disse aprendo la porta per poi girarsi e concludere prima di chiudere << Fidatevi, vi farà stare meglio >>.
Iris continuò a seguire il cammino del professore fino a quando non scomparve dietro la porta del conducente e facendo sospirare la ragazza che continuava a sorridere.
    << Perché il cioccolato? >> domandò Ron rivolta alla ragazza che osservava il corridoio, questa volta per controllare i ragazzi. << Perché produce il “ triptofano ” fondamentale per stimolare la “ serotonina ” >> rispose la ragazza continuando a guardare davanti a sé mentre mangiava il suo pezzetto e sorridendo pensando ad un altro lupo mannaro ad Hogwarts. L’avrebbero devastata quella scuola!
<< La sero cosa?? >>, << L’ormone del Buon Umore, Ron. E’ per questo che siamo felici quando mangiamo il cioccolato >> disse allentando la cravatta e sbottonare il primo bottone della camicia, in modo da farla muovere avanti ed indietro per farle arrivare un pò di vento << Non sentite caldo anche voi? >> domandò guardando i ragazzi sorridendo mentre loro ancora erano scioccati.
<< Nessuno a parte me è svenuto? >> chiese rivolto ai 3, << No, Harry >> rispose Hermione, << Ho sentito una donna urlare il mio nome, prima che svenissi. Eri tu Cass? >>, << No scintilla, non ero io. >> disse accigliata mentre si sedeva accanto a lui e gli accarezzava la schiena, << Eppure io l’ho sentita… >>, << Piccoletto, i Dissennatori ci fanno rivivere i ricordi più oscuri della nostra mente >> iniziò pacatamente la ragazza, << Quindi pensi che sia mia madre, quella che ho sentito? >> domandò per poi ricevere una scossa della testa in modo affermativo. Harry abbassò lo sguardo ed incominciò a torturarsi le mani.
Cassiopea continuò a guardarlo per qualche minuto, poi si avvicinò e gli lasciò un bacio su una tempia << Non pensarci ok? Stiamo per tornare ad Hogwarts! >> disse accarezzandogli la schiena sorridendo, vedendo che anche lui faceva lo stesso.
<< Vado a vedere gli altri come stanno.. >> disse alzandosi << Se vi serve qualcos’altro venitemi a cercare, non fatevi scrupoli. >> e finito di dire ciò uscì dal vano, dopo essersi data una sistemata, e cominciò a chiedere a tutti se stessero bene o no, notando con piacere che si erano abilitati anche i prefetti, incrociando anche Percy per strada. << Hey >>, << Hey >>, << Stai bene? >> domandò il rosso, << Sì, sto bene. Se stai cercando i tuoi fratelli stanno tutti bene, li ho controllati io prima che il treno partisse >>, << Ok, grazie >> disse sospirando sollevato. << Sai che cosa è successo? >>, << Un Dissennatore, scandagliava il treno per Sirius Black >> disse continuando a camminare ed affacciarsi per vedere se stessero tutti bene, ed anche lì nessun ferito.
<< Sai chi è l’altro CapoScuola? >> domandò questa volta la mora, dopo che chiusero la penultima cabina del vagone prima di quella del conducente, << No, non ho visto nessun altro con la spilla, eppure oramai siamo arrivati ad Hogwarts. >>, << Allora dev’essere per forza in questa.. >> disse per poi aprire il vano e vedere un Serpeverde del 7° anno svenuto a terra, con indosso la spilla da CapoScuola, e accanto la sua ragazza di Corvonero, del 6° anno, con la spilla da prefetto. Alexander Morstan e Melody Daniels.
<< Ecco l’altro CapoScuola… >> disse Iris, << Per favore aiutatemi, non si sveglia più! >> esclamò singhiozzando la ragazza castana, << Melody, sta calma ok? Andrà tutto bene >> la rassicurò per poi girarsi verso Percy e dire << Dammi una mano a metterlo sopra, per favore >>. Il rosso eseguì la richiesta per poi tornare all’esterno del vano ed osservare in religioso silenzio. La ragazza, come aveva fatto precedentemente su Harry, si avvicinò al ragazzo e ascoltò il battito ed il respiro. << Ha sbattuto la testa? >> domandò prendendo il polso del ragazzo e guardando l’orologio, misurandogli la pressione. << No, fortunatamente no… >> rispose la ragazza, continuando a piangere ed osservando con attenzione le mosse della ragazza che aveva preso la bacchetta ed aveva sussurrato << Lumos >> per poi aprire le palpebre del ragazzo e vedere se avesse qualche tipo di reazione alla luce.
Fortunatamente era tutto nella norma.
- Deve essere svenuto da poco, altrimenti il professore l’avrebbe aiutato… -
<< E’ svenuto da poco, non è così? >> domandò guardando la ragazza che annuì << Allora, sta tranquilla. Si riprenderà a momenti… Devi solo dargli tempo >> disse prendendole la mano e sorridendole per rassicurarla.
E, come se avesse recitato una profezia auto adempiente, il Serpeverde si alzò con la testa che gli girava. << Ben svegliato bell’addormentato >> commentò sorridendo la Grifondoro mentre la Corvonero abbracciava il ragazzo, piangendo per la contentezza. << Se mi hai salvato il culo anche questa volta ti giuro che mi crucio da solo. >> affermò facendo ridere la ragazza, << Tranquillo, questa volta ho controllato solo se stessi bene. Sei un pò una fighettina eh. >> lo derise, facendo ridacchiare anche lui, << Ma smettila! >>.
<< Allora anche tu hai la spilla.. >> constatò mentre i due Grifondoro stavano per tornare nei rispettivi vani, << Sì, ho visto che ce l’hai anche tu.. A quanto pare la danno a cani e porci questa spilla >>, << Che testa di cazzo! >> commentò ridacchiando per poi lasciarli andare.
    << Sei amica ad Alexander Morstan? >> domandò allibito Percy, << Siamo cresciuti insieme perché sua sorella è la mia migliore amica. E poi che ha di male? Non vuol dire che se qualcuno è di Serpeverde sia per forza uno stronzo patentato. >> concluse alzando un sopracciglio e guardandolo mentre il ragazzo emetteva un verso di disapprovazione.
    Si bloccò a parlare con una Perfetta di Tassorosso ed una di Serpeverde, quando si voltò vedendo entrare il professore che la guardò per qualche secondo, sorridendole, mentre lei faceva la stessa cosa.
<< Wow e quello chi è? >> domandò Emily McMillan, Tassorosso, con gli occhi a cuoricino, << Il nostro nuovo professore di Difesa >> rispose Cassiopea, sentendo una strana sensazione di gelosia montargli dentro, << Sono convinta che diventerà la mia materia preferita con un professore del genere >> disse Jade Gallagher, Serpeverde, facendo ridere le altre ragazze e facendo nascere un sorriso ad Iris. << Va bene va bene. Tenete a freno gli ormoni >>, << Sarà la luna >> scherzò la prima facendo ridacchiare tutte di nuovo, mentre Iris si incupiva. Non dovevano scherzare su argomenti così delicati.
<< Ok, direi basta commenti sul nuovo professore… Mi sembrate degli Ippogrifi in calore. >> disse seriamente, facendo però ridere le 2 che non avevano colto il disappunto. << Stiamo per arrivare ad Hogwarts, dite a tutti di prepararsi. Tra poco ci fermiamo.>> disse ricevendo un cenno affermativo da parte di entrambe che fecero come richiesto.
Il treno come previsto si fermò nella stazione di Hogwarts che ben presto si riempì di studenti, agitati per l’inizio del nuovo anno scolastico.
La Grifondoro prese la tracolla ed il suo baule, per poi andare verso il corridoio ed uscire dal treno. Si fermò accanto al treno, contemplando ancora una volta tutto il panorama intorno a lei. Aveva appena salutato Hagrid e stava sistemando il suo baule sopra la carrozza quando gli arrivò l’odore di muschio bianco alle narici, provocandogli un sorriso. Pochissimi secondi dopo vide il professore che saliva sopra un’altra carrozza, sfoggiando un sorriso disarmante.
Inutile dire che molte ragazze si guardarono tra di loro sorridendo e ridacchiando, una volta che il diretto gli passò davanti.
<< A cosa pensi? >> domandò Harry accanto a lei e guardando nella stessa direzione. La ragazza si voltò, vide il trio Cerbero e Ginny e poi, mentre saliva sopra la carrozza, disse sorridendo << Sarà un ultimo anno mooolto movimentato. >>.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Era scesa dalla carrozza e si era persa a contemplare l’imponenza del castello che aveva davanti, che ogni volta la faceva rimanere senza fiato. Continuava a sorridere al castello, guardando anche all’interno del portone, che era stato lasciato aperto per fare entrare tutti gli studenti, mentre un senso di malinconia e di nostalgia le attanagliava il cuore.
Quello sarebbe stato il suo ultimo anno… Non riusciva a credere che fossero passati già 7 anni.
<< Cass, forza andiamo! >> esclamarono Fred e George, prendendola a braccetto e trascinandola dentro << Non vorrai perderti la cerimonia di smistamento spero! >>.
Lasciarono tutti i bauli all’entrata di Hogwarts, la magia avrebbe pensato a sistemarli nelle diverse casate, ed andarono di corsa alla Sala Grande, dove tutti i professori stavano già aspettando, seduti ai loro posti. Il tavolo di Grifondoro era già gremito di gente, che rideva, scherzava ed alcuni cantavano cori contro Serpeverde, intimandogli di lasciare perdere il Quidditch quest’anno, perché avrebbero vinto loro la coppa.
Cassiopea respirava proprio quell’aria di casa che tanto le mancava, sentendo i suoi compagni salutarla sorridendo ed anche prendendola un po’ in giro, ovviamente sempre stando allo scherzo.
<< Allora che dici Cass? La vinciamo? >> chiese Seamus, battendo il cinque alla ragazza, << Quale? La Coppa delle Case o quella di Quidditch? >>, << Perché non entrambe? >> domandò Buston, facendo ridere, applaudire e fischiare di approvazione tutti, << Ovvio, perché limitarsi ad una? >> rispose la mora sorridendo mentre si toglieva la tracolla e la poggiava al suo posto, << Ecco, vedi? Questo è lo spirito >> disse sorridendo ed indicandola << Lo spirito di un vero CapoScuola di Grifondoro! >> esclamò per poi far partire un enorme applauso e dei fischi da tutto il tavolo che scandiva il nome << Iris! Iris! Iris! >>, mentre quest’ultima ridacchiava ed arrossiva dalla vergogna, cercando di farli calmare.
<< Boni raga, boni! Dai raga! Shhh >> esclamò cercando di farli zittire, << Non per disturbare i ragazzi di Grifondoro… >> iniziò il preside, con il suo solito sorriso, facendo ammutolire tutti e pietrificarli sul posto con ancora le mani alzate e le bocche aperte << Ma direi che è ora di sederci e di calmarci. Stanno per arrivare i ragazzi del primo anno >> concluse con accanto un Severus Piton che aveva tanta voglia di togliere una 50ina di punti a quei ragazzi rumorosi. Tutti i Grifondoro si guardarono, cercando di trattenere le risate, mentre si sedevano e si guardavano << Mamma mia oh, dobbiamo sempre esagerare! >> esclamò la ragazza ridacchiando ed osservando qualche persona che si copriva la bocca per non scoppiare a ridere. Iris li osservava divertiti mentre si guardava intorno per vedere dove fossero i tre 13enni. Ma non li trovò.
<< Ginny… Sai dov’è tuo fratello? >> chiese alla ragazza che si era appena seduta davanti a lei, << Sì, è da Madame Chips con Harry ed Hermione. Lei e la McGranitt si volevano assicurare che stessero bene >> rispose facendo voltare la ragazza verso il tavolo degli insegnanti, dove effettivamente mancavano le due donne; le quali apparvero poco dopo, seguite dai tre ragazzi.
<< Hey. Tutto ok? >> domandò ad Harry che si sedette accanto a lei e Ron mentre Hermione si sedeva accanto a Ginny, << Sì. Volevano solo controllare le mie condizioni. Il professore ha mandato un gufo a Silente, dicendo che ero svenuto >> disse sussurrando la seconda frase mentre incrociava le braccia sul tavolino << Credono che sia un bambino. >> disse ancora poggiando il mento sulle braccia << E adesso lo sa anche Malfoy! >> esclamò voltandosi verso il tavolo dei Serpeverde dove il biondino aveva il cappuccio alzato del mantello e continuava a emettere versi da spirito, insieme a Tiger e Goyle. Ma bastò solo uno sguardo di sfida da parte della ragazza e il girarsi giusto per mostrare la spilla per farli smettere all’istante.
I ragazzi del primo anno entrarono e come al solito ci fu la classica cerimonia dello smistamento, che alla fine si concluse con 3 nuovi studenti a Serpeverde, 5 a Tassorosso, 4 a Corvonero e 3 a Grifondoro. Subito dopo la cerimonia si alzò Silente che fece ammutolire tutti con un gesto, iniziando il suo discorso.
<< Benvenuti ai nuovi ragazzi del primo anno e Bentornati a tutti gli studenti che sono con noi da più tempo. Ora vorrei dire due parole prima di lasciarvi al nostro ottimo banchetto. Quest’anno vorrei presentarvi il vostro nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, che ha gentilmente accettato la mia richiesta di affidargli la cattedra, il professor Remus J Lupin! >> disse indicando l’uomo che si alzò e fece un inchino tra gli applausi generali degli studenti, per poi risedersi << Vorrei presentarvi anche il nuovo insegnante di Cura delle Creature Magiche che è stato preso dal nostro Rubeus Hagrid! >> continuò il preside mentre Hagrid si alzava, facendo spostare il tavolo dei professori di un metro, ricevendo tutti gli applausi e i fischi di approvazione dei Grifondoro.
<< Oltre a questo vi volevo informare anche di quello che sta accadendo a Londra in questo momento. Sono sicuro che oramai tutti voi avrete letto la Gazzetta del Profeta e sarete a conoscenza della fuga di Sirius Black da Azkaban >> disse scatenando all’interno della sala un vociare tra gli studenti che si guardavano terrorizzati tra loro.
Solo Cassiopea era tranquilla in quel momento, continuando a pensare all’idea che si era fatta. Sirius Black era innocente e nessuno l’avrebbe smossa da quella convinzione.
<< Ragazzi, ragazzi per favore. Vi assicuro che all’interno di Hogwarts sarete al sicuro, il Ministero si è mosso per la sicurezza di tutti, ponendo lungo il circondario della scuola i Dissennatori, che fino a nuovo ordine rimarranno fino alla cattura di Sirius Black. Ora voglio mettervi in guardia su queste creature.. Non faranno niente per cui dovrete preoccuparvi, l’importante è non stuzzicarlo e non innervosirlo in alcun modo, poiché non è nella natura di un Dissennatore.. Il perdonare. Ma sono certo che farete attenzione e darete ascolto ai miei avvertimenti >> iniziò mentre un velo di terrore aleggiava nella sala, per poi concludere dicendo sorridendo << Detto questo, buon appetito >>.
La cena iniziò a rilento, ancora tutti scossi per il discorso del preside, ma qualche minuto dopo tutti tornarono con l’allegria di sempre, cominciando a parlare di come avevano trascorso le vacanze o lamentandosi dei troppi compiti che Piton aveva assegnato, cosa che fece sorridere la ragazza. Iris cominciò a guardarsi intorno, osservando gli altri ragazzi che scherzavano tra loro e poi anche i professori che parlavano tra loro, soffermandosi sul professor Lupin che parlava con Hagrid e senza accorgersene cominciò a sorridere.
<< Chi stai guardando? >> domandò Hermione sorridendo incuriosita, << Nessuno. >> disse tornando con lo sguardo sul piatto e portare la forchetta alla bocca, << Ah no? E perché sei arrossita? >> chiese Harry, sorridendo anche lui e guardando dove guardava la mora, << Per nessuna ragione. Ve l’ho detto. >> rispose seriamente portandosi un’altra forchettata alla bocca. << Stai guardando il nuovo professore? >> le sussurrò Ginny, << Adesso spiegherebbe il tuo comportamento sul treno >> affermò Ron, facendo ridacchiare i 4 e facendo arrossire di nuovo la ragazza che si teneva il volto con una mano. << “ Finalmente un professore degno di nota.. ” >> la prese in giro Harry con una vocetta stridula ed intrecciando le due mani sotto il viso, facendo ridere anche la diciassettenne che divenne ancora più rossa, << “ La ringrazio professore! ” >> continuò Ron, sbattendo velocemente gli occhi.
<< Ok, ok. Basta >> disse la ragazza alzando le mani in segno di resa, << Noi finiamo se tu lo ammetti. >> replicò i due sorridendo, << Va bene. Forse, e dico forse, mi sono presa una cottarella per il professore >>, << Forse? Ma se stavi per sbavare quando ti ha offerto quel pezzo di cioccolato >>, << Era per il cioccolato, non pensare male >> commentò sorridendo e prendendo un’altra forchettata di arrosto, << Sì sì, come no >> rispose Hermione.
<< Cambiamo discorso? >>, << Abbiamo appena iniziato. >> disse il prescelto, ricevendo uno sguardo storto << Dai non guardarmi così! Guarda il lato positivo.. >> continuò prendendo una cucchiaiata di patate, << Sarebbe? >> domandò accigliata e prendendo un’altra porzione di carne, << Ora che sei una dei CapoScuola potresti stare più tempo a contatto con il tuo Romeo.. >> disse facendo quasi strozzare Hermione con l’acqua, << Harry ti giuro che ti faccio fuori. >>.
 
 
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Quando il banchetto si concluse tutti se ne andarono nelle rispettive sale comuni, iniziando così il lavoro per i Prefetti (che scortarono i ragazzi del primo anno) e per i CapiScuola, a cui era stato chiesto, da parte della McGranitt, di rimanere ancora un pò nella sala.
<< Ci vediamo sopra >> disse Harry, facendo un saluto alla ragazza che stava sistemando la tracolla, << Sì, a dopo.. >> rispose sorridendo ai quattro e seguendoli con lo sguardo fino a quando non li perse tra la folla. Si alzò dalla panca e si avvicinò verso il tavolo dei professori, che ancora si trovavano dietro il tavolo. Andò in contro alla sua professoressa di Trasfigurazione, la quale le sorrise e la salutò << Buonasera Iris >>, << Buonasera professoressa, è un piacere rivederla >>, << Anche per me, cara… >> disse portando anche l’altra mano a reggere la pergamena con su scritti tutti i nuovo studenti. << Volevo farti i complimenti per come hai gestito l’attacco del Dissennatore sul treno. Il professor Lupin, il signor Potter, il signor Weasley e la signorina Granger ci hanno riferito il tuo coraggio ed il tuo temperamento.. >> iniziò sorridendo bonariamente << Sono sempre più convinta che il preside abbia fatto la scelta giusta quando ti ha nominato CapoScuola >>, << La ringrazio professoressa >> rispose arrossendo e abbassando lo sguardo. << E’ per questo che voglio premiarti assegnando 50 punti alla tua casata >>, << Professoressa non deve, ho fatto solo il mio dovere, dico sul serio… >>, << Insisto. Non tutti avrebbero fatto quello che hai fatto tu. Per esempio… Il signor Morstan… Che cosa ha fatto? >> chiese assumendo il suo sguardo severo e facendo ammutolire la ragazza che non sapeva come risponderle.
-Al, dove cazzo sei?- si domandò guardandosi intorno, ma arrivando alla conclusione che erano rimaste solo loro due ed alcuni professori che si erano messi in disparte per parlare.
<< Iniziamo bene l’anno.. >> sussurrò la professoressa guardando la sala quasi deserta e non scorgendo il volto del ragazzo, << Se volete professoressa, posso andarlo a cercare io >>.
-E pestarlo di botte non appena lo vedo!-
<< Tranquilla Iris, gli manderò un gufo una volta che sarò tornata al mio studio >> disse in un sospiro la donna che tornò a sorridere << Allora, come sicuramente saprai il compito per voi CapiScuola è quello di mantenere l’ordine all’interno di Hogwarts. Sarete i coordinatori di tutti i prefetti e potrete togliere punti anche a loro. Ovviamente è sottointeso che dovremmo evitare l’abbassamento dei punti come ripicca, vero? >>, << Certo, professoressa >>, << Perfetto. Volevo anche dirti dei turni per la ronda.. Voi capi scuola vi alternerete ogni notte, ovviamente faremo un’eccezione per le notti prima e dopo luna piena >>, << Non si preoccupi, posso fare tutte le notti, esclusa la luna ovviamente. Ho la forza necessaria >>, << Sei sicura mia cara? >> chiese titubante e con una punta di preoccupazione << Non è necessario, che tu debba fare per forza la ronda. Per quelle notti faremo noi professori la ronda. Quindi in definitiva le notti verranno suddivise, la tabella con orari e date vi verranno fornite entro domani pomeriggio… >>, << Va bene professoressa. >> disse sorridendo, << Hai qualche domanda? >> chiese ricambiando il sorriso, << Veramente sì… Ma non ha niente a che fare con il mio compito da CapoScuola, ha a che fare con Sirius Black… >>, << Cosa vuoi chiedermi Iris? >> domandò sulla difensiva la donna, << Cosa ne pensa di tutta questa situazione? >> domandò osservando l’anziana che si rilassava e sospirava, << Se devo essere sincera con te non è una delle migliori, ma non possiamo fare niente a riguardo. Il Ministro è stato categorico. I Dissennatori devono restare ad Hogwarts >>, << E’ sempre stato così? Sirius Black intendo… >> disse cautamente, << Temo di non poterti dire niente Iris, buonanotte >> concluse sbrigativa e leggermente allarmata la donna mentre la sorpassava.
-La stai perdendo..!-
<< Professoressa, la prego. Molly e Arthur Weasley mi hanno chiesto di tenere d’occhio Ron ed Harry e vorrei sapere di più >> disse, bloccandola sul posto. Minerva McGranitt sembrò pensarci per qualche minuto, poi si girò e si avvicinò di nuovo verso la studentessa << E’ sempre stato un ragazzo vivace, insieme al padre di Potter facevano molti scherzi e di conseguenza passavano molto tempo in punizione. Nessuno credeva che potesse diventare un Mangiamorte… Ma le persone lungo il corso della vita cambiano e non possiamo farci niente >> concluse accennando un sorriso amaro e perdendosi per qualche secondo nei suoi pensieri. Un po’ per cercare le parole adatte per continuare il discorso ed un po’ per scacciare via alcuni ricordi dolorosi.
<< Iris, se vuoi veramente proteggere Potter e Weasley, ti consiglio di dissuaderli dal cacciarsi nei guai e di andare a cercare Black. Quest’anno sarà difficile per tutti, quindi ti consiglio anche di alleggerire la tensione tra i Grifondoro >>, << D’accordo professoressa e grazie per i consigli >> rispose con un cenno del capo ed un sorriso accennato, << Non c’è di che.. Buonanotte >>, << Buonanotte >> disse osservando la professoressa che usciva dalla sala.
Osservò l’orario dall’orologio e vide che erano le 11 inoltrate e si doveva sbrigare a tornare ai dormitori se voleva dormire qualche ora. Così poggiò una mano sullo spallaccio della tracolla e cominciò ad incamminarsi verso il dormitorio, cominciando a sentire tutta la stanchezza che aveva accumulato i giorni prima. Aveva bisogno di un bagno caldo nel bagno dei prefetti e di una bella dormita, ma dato che era sera inoltrata non poteva avere la prima e quindi si doveva accontentare di una doccia veloce e con acqua tiepida ed una, due orette di sonno, se le altre avrebbero passato la notte in bianco a ridere e scherzare.
Senza che se ne accorgesse cominciò a canticchiare sottovoce “Life in the City” dei The Lumineers, accarezzando le pareti di quella che era diventata il suo rifugio e la sua casa.
<< Ancora in giro Woord? >> disse una voce profonda, e apparentemente calma, alle sue spalle. Severus Piton.
<< Oh, buonasera professore. Sa, stavo parlando con la McGranitt per il mio compito da CapoScuola e mi sono potuta liberare solo adesso.. Ma non si preoccupi, sono diretta ai dormitori >> rispose sorridendo, << La vedo di buon umore questa sera.. >> notò, leggermente scocciato, il giovane professore << Immagino che essere acclamati dai tuoi compagni faccia crescere la tua autostima di molto, non è così? >> chiese facendo alzare un ciglio della ragazza.
- Cosa? Non mi aveva mai trattato in questo modo, prima.. Mh, vediamo un pò..
E’ turbato per l’arrivo del professor Lupin? Si conoscevano?
Cass, sei un idiota, certo che si conoscevano! Hanno la stessa età!-
<< Non sono quel genere di persone, professore… Ormai sono 7 anni che ci conosciamo, dovrebbe sapere che non cerco fama e successo in nessun modo, cerco solo di passare i miei anni qui ad Hogwarts al meglio… >> affermò guardandolo negli occhi con uno sguardo tra la perplessità e un pò preoccupato.
- Non può essere spaventato dai lupi mannari, altrimenti avrebbe trovato tutti i modi possibili per darmi la pozione, evitandomi..
E se lo avesse preso in giro durante Hogwarts? Probabile, ma il professore non mi sembra una persona cattiva.. Anche se, è stato anche lui adolescente…-
<< Professore, posso permettermi di farle una domanda? >> chiese seriamente preoccupata, << Sentiamo Woord.. >> disse con tono sufficiente e scocciato, << Qualcosa non va? Glielo chiedo perché la vedo tesa… >>.
- Più teso del solito, si intende -
<< In primo luogo non sono affari che la riguardano e secondo, credo che lei dovrebbe andare, si sta facendo tardi e domani abbiamo lezione alla prima ora. La vorrei vedere riposata e sveglia. >> disse arrossendo un pò e assumendo il suo classico tono da rimprovero, con uno sguardo accigliato per l’ira, << Sì, professore. >> rispose Iris, mordendosi la lingua, dato che voleva rispondergli con del sarcasmo e non voleva far perdere alla sua casata 50 punti. << Buonanotte.. >> concluse, dando le spalle al professore e cominciando a salire le scali.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Iris aprì gli occhi intorno alle 7:15 del mattino a causa di un piccolo raggio di sole che le sfiorava il viso. Iniziò a cercare di mettere a fuoco la stanza, strizzando gli occhi e portandosi una mano su essi, per poi mettersi seduta.
Cominciò a guardare le sue compagne che ancora sonnecchiavano beate, mentre le caramelle tuttigusti +1, le api frizzole, le cioccorane e qualsiasi altra schifezza che un mago possa aver prodotto, ancora si trovavano sopra il baule della ragazza che avevano utilizzato come tavolo per la piccola festa che avevano fatto ieri.
Osservò per all’incirca un quarto d’ora abbondante, la bottiglia di vetro di succo di zucca ed i zuccotti di zucca, pensando solamente a quanto i maghi fossero in fissa con la zucca.
E per favore vi chiedo di non giudicarla.. perché alle 7:30 della mattina, dopo aver dormito 3 ore, era il massimo che poteva ottenere..
Alla fine decise di mettere da parte quei pensieri filosofici e di andare al bagno per sciacquarsi la faccia con un pò d’acqua ghiacciata. Quella l’avrebbe svegliata del tutto.
Si guardò allo specchio mentre si asciugava con l’asciugamano e cominciò ad osservare il suo volto, notando con piacere che le occhiaie violacee, che erano comparse qualche giorno addietro a causa della luna, stavano mano mano scomparendo, insieme al pallore della pelle, che tornava a tingersi di nuovo di quel leggero colore olivastro che la contraddistingueva.
Dopo essersi lavata si mise la divisa, notando i primi segni di vita che le sue coinquiline cominciavano a dare e cominciando ad osservare le loro mosse con un sorriso divertito.
Mentre Lavanda, Parvati e le altre decisero di alzarsi e lavarsi, Hermione e Ginny non la pensavano allo stesso modo.. La prima iniziò a contemplare il vuoto, accarezzando distrattamente la testa di grattastinchi, la seconda, invece, ancora era addormentata con la testa appoggiata di lato su un cuscino e le coperte attorcigliate lungo le gambe snelle.
<< Forza Weasley, svegliati >> cercò di svegliarla Iris, ricevendo soltanto un borbottio di disapprovazione e le spalle.
- Ah sì, eh? -  pensò ridacchiando tra sé e sé.
Iniziò a schiarirsi la gola, cercando di dare alla sua voce un’intonazione più simile a quella della signora Weasley. E quando la trovò esclamò, quasi urlando << Ginevra Weasley!! Alzati immediatamente da quel letto! >>, << Sì mamma! >> rispose la ragazza cadendo a terra, sbattendo il sedere. Iris ed Hermione scoppiarono a ridere subito, mentre la più piccola le fulminava con lo sguardo. << Siete due teste di ca- >> disse ottenendo un cuscino in faccia dalla mora che le disse sorridendo << Linguaggio Weasley! >>.
 
 
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Scese prima delle altre nella Sala Grande, evitando qualsiasi domanda, discussione o qualsiasi altro tipo di dialogo che avrebbe portato al suo innervosimento.
Non era una vera chiacchierona di prima mattina. Preferiva stare da sola ed in silenzio perché in quelle due ore dopo il suo risveglio, tutto riusciva ad innervosirla.
Entrò nella sala e si avviò lungo il tavolo dei Grifondoro. Salutò i gemelli con un sorriso ed un cenno della mano, accarezzo i capelli di Harry e gli fece una linguaccia, facendolo ridacchiare, per poi sedersi in un lato dove non c’era nessuno.
Fece colazione con calma e serenità, nonostante la strana sensazione di essere osservata, anche se ormai era abituata a quel genere di sensazioni. Era una ragazza molto bella ed intelligente, quindi quegli sguardi potevano essere di “ ammiratori ” o di persone che la detestavano.
Una volta che ebbe finito di mangiare osservò l’orario della settimana, imprimendo tutto nella memoria.
Quel giorno avrebbe avuto:
1° ora= POZIONI (con Corvonero)
2° ora= RUNE ANTICHE (con Corvonero)
3° ora= INCANTESIMI (con Serpeverde)
4° ora= ASTRONOMIA (con Tassorosso)
5° ora= DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE (con Serpeverde)
- Interessante… - si ritrovò a pensare, alzando un angolo della bocca.
- Merlino Santo… Devo smetterla di pensare così male. -  continuò, alzandosi e poggiando la tracolla sulla spalla, cominciando ad incamminarsi verso i sotterranei, nell’aula di pozioni.
Era entrata in classe, ma quando scoprì che all’interno vi erano Lupin e Piton, che dal parlare presero a guardarla, era ormai troppo tardi. << Oh, scusatemi… >> disse la ragazza sorpresa e leggermente arrossita.
Odiava quando le attenzioni erano tutte su di sé.
<< Woord. Non ti hanno mai detto di bussare prima di entrare? Dieci punti in meno a Grifondoro >> affermò con un tono scocciato.
- Oh, andiamo! -
<< Severus, tra poco inizieranno le lezioni. Non ti sembra un pò esagerato? >>, << Proprio perché è tempo di lezioni ora dovresti andare dalla tua classe, Lupin >> rispose con un tono più gelido del solito, facendo abbassare la testa al suo interlocutore, anche se con un sorriso. Remus alzò lo sguardo, incrociandolo con quello della ragazza, che ricambiò il sorriso, anche se accennato.
<< Buongiorno Iris >> disse stupendo la giovane.
- Iris?? Mi ha chiamato per nome?? -
<< Buongiorno professore >> rispose con uno sguardo leggermente accigliato e sorridendo, << Hai proprio un bel sorriso, sai..? Dieci punti a Grifondoro >> continuò allargando il sorriso incredulo della giovane e ricevendo uno sguardo fulminante da Piton. << Ora scusatemi, ma la mia classe mi sta aspettando. Severus, Iris >> iniziò guardando dritto negli occhi della mora << …buona giornata. >> concluse uscendo dalla porta, prima che fu sommersa dai studenti di Grifondoro e di Corvonero.
 
 
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 << Hey lupacchiotta, ti vedo strana oggi. Che hai? >> domandò Alexander sedendosi accanto a lei, mentre il professore ed altri loro compagni aspettavano i ritardatari.
Per le due ore precedenti aveva pensato a come il professore aveva preso le sue parti contro Piton ( fino ad ora l’aveva fatto solo la McGranitt ).
Cercò di scacciare dalla sua mente il sorriso del professore e i suoi bellissimi occhi blu, ma i risultati non erano dei migliori.
Si doveva applicare..
Come si doveva applicare nel non sbavargli dietro quando sarebbe arrivata l’ultima ora.
Aveva gli ormoni in agitazione, e quella cosa la divertiva e la innervosiva allo stesso tempo ed allo stesso modo.
Era incredibile, ma quell agitazione, mista ad eccitazione, non l’aveva provata per nessuno.
E diciamo che nei due anni prima si era divertita molto alla Colonia..
<< Non ho niente >> rispose liquidando la domanda con un cenno negativo della testa. << Tu piuttosto! Grandissima testa di cazzo! Si può sapere dove sei finito ieri sera?? >> chiese voltandosi con uno sguardo omicida, << Oh, andiamo che sarà mai.. >> disse alzando l’angolo della bocca ed intrecciando le dita dietro la testa << Ho perso solo una riunione con la McGranitt.. >>, << Hai perso la PRIMA riunione con la McGranitt. Tu e “ la voglia cercare di fare buona impressione ” siete due cose opposte, vero? Si può sapere che ti frulla dentro a quella ampolla vuota che chiami testa?! >> domandò per poi guardare davanti a sé, inviperita, << Andiamo Irs, calmati.. E’ il nostro ultimo anno. Cerca di rilassarti e divertirti! >>, << Al. Ascoltami. >> disse guardandolo in faccia << Siamo studenti del 7imo anno e siamo CapiScuola. NON possiamo fare come vogliamo. Chiaro? Perché ci sono i Dissennatori in giro.. e dato che tutti i ragazzi in questa scuola, cercano un pretesto per fare casino, se ci mettiamo a cazzeggiare anche noi… E’ la fine. >> esclamò voltandosi di nuovo verso la cattedra, mentre sentiva il suo amico sbuffare annoiato e leggermente infastidito, picchiettando l’indice sopra il piano in mogano. << E un’ultima cosa… smettila di tradire Melody con Emily Wane. >> esclamò facendolo sbiancare e girare verso di lei << Non se lo merita. >>. << C-come lo sai? >> domandò balbettando leggermente, << Riesco ancora a sentire il suo profumo e poi hai il bordo interno del colletto sporco con il suo rossetto nero. Ti consiglio di nasconderlo o di lavarlo via al più presto >> rispose prendendo il libro ed una pergamena dalla tracolla, senza degnarlo di uno sguardo, << Anche Mel usa il rossetto nero. >> esclamò tranquillamente, appoggiandosi contro lo schienale della “ tribuna ”, << Questo è vero… Ma ieri sera ce lo aveva bordò >> rispose facendo sbiancare di nuovo il ragazzo, << Cazzo. >> esclamò mettendosi subito dritto e cercando di togliere con le mani la macchia nera, ma peggiorando la cosa. << Godric, aiutami tu.. >> disse spazientita la 18enne, avvicinandosi al colletto dell’amico con la bacchetta << Fermati che ingrandisci la macchia! Per Merlino, si vede proprio che non sei Corvonero. >> concluse, per poi poggiare delicatamente la punta sulla chiazza, facendola scomparire del tutto.
<< Tolta >> lo informò mettendo la bacchetta dentro la tasca interna del mantello, << Grazie >> rispose dopo aver sospirato dal sollievo << Mi stava venendo un infarto… >> continuò ridacchiando leggermente, << Quella è l’ultima volta che ti copro! >> disse in un sussurro << E la prossima volta, invece di andartela a fare con la tua amante, vieni alla riunione con la McGranitt. >>. << Senti Cass, come tu ti sbatti le persone alla Colonia, facendo il cazzo che ti pare, anche io faccio il cazzo che mi pare qua ad Hogwarts. Chiaro? >> rispose incazzato, avvicinando il volto a quello della ragazza, guardandola dritta negli occhi.
E tra lupi mannari e sangue di lupo vuol dire solo una cosa, dominazione sull’altro. Anche lui che era un semplice mago, lo sapeva
<< Prova di nuovo a parlarmi in quel modo e a guardami dritto negli occhi con quello sguardo di sfida del cazzo… E alla prossima luna piena ti vengo a trovare nei sotterranei. >> rispose avvicinandosi ulteriormente ed assumendo uno sguardo freddo, osservandolo mentre abbassava lo sguardo e voltava leggermente lo sguardo << Mi sono spiegata? >> chiese cercando i suoi occhi, << Sì, Iris.. >> disse in un sussurro Alexander, mentre si voltava verso il professore.
- Testa di cazzo.. -  pensò mentre scuoteva la testa e sbuffava con uno sguardo accigliato.
 
 
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L’ora del professor Flitwick e della professoressa Sinistra riuscirono a far rilassare ed a tranquillizzare Cassiopea, essendo due delle sue 4 materie preferite. Anche se aiutarono anche i Tassorosso, dato che aveva molti amici là.
Quindi non appena finì l’ora si appuntò i compiti che la professoressa aveva assegnato, rimise a posto il libro e le carte stellari e rientrò dentro il castello, diretta all’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Quest’ultima materia non la elettrizzava molto, ovviamente sapeva che era di vitale importanza apprenderla, ma dato i suoi vecchi insegnanti, sperando ogni anno che il nuovo docente potesse farla appassionare a tale materia ( fallendo miseramente ), ormai quasi odiava quella materia.
Anche se, con un professore lupo mannaro, le cose potevano cambiare…
Chissà come ne avrebbe parlato con i ragazzi del terzo anno…
Svoltò dentro l’ultimo corridoio ed arrivò davanti alla porta aperta dell’aula.
Era stranamente in agitazione ed aveva quasi il terrore di entrare.
- Andiamo Cass… Sei una Grifondoro! Sei forte, coraggiosa, determinata.. Forza! -  pensò prendendo una boccata d’aria con gli occhi chiusi per poi entrare dentro l’aula dove all’interno c’erano alcuni ragazzi di Serpeverde, alcuni che la salutavano con un cenno della mano e con un sorriso ed altri che all’inizio la guardavano ridacchiando ma che smisero non appena videro che li guardava.
- Mah… Serpeverde -  pensò accennando un sorriso e sedendosi su un banco in prima fila, poggiando la sua tracolla a terra. Del professore nessuna traccia.
- Ma dov’è? Volevo ringraziarlo prima che iniziasse la lezione… -
Anche gli altri Grifondoro e Serpeverde entrarono, compreso Alexander che si sedette vicino a lei con un succhiotto in bella vista, fatto da Melody.
- Non ci credo. Secondo me lo fa apposta per farmi incazzare. Me lo sento. -
Ed infatti sul volto aveva inciso un sorriso di sfida e di divertimento. << E’ inutile, non commento. >> rispose dopo aver iniziato a sfogliare il libro, notando Al che le mandava occhiate per vedere la sua reazione. Inutile dire che ridacchiò quando sentì quell’affermazione.
Il professore arrivò con 4 minuti di ritardo, tenendo in mano la sua vecchia valigetta di pelle e con un completo marroncino di seconda mano ed un mantello nero rattoppato.
Era evidente il professore non sguazzava nell’oro, ma ad Iris non gli interessò, anzi, quel suo aspetto lo portò ancora di più nelle sue simpatie, facendole nascere un sorriso non appena lo vide.
<< Buongiorno professore.. >> esclamarono in coro i ragazzi, alzandosi in piedi, << Buongiorno ragazzi >> disse con un sorriso, poggiando la valigetta sulla cattedra, << Comodi, comodi.. E scusate il ritardo >>, << E’ il nuovo professore? >> domandò stupito, notando le sue cicatrici sul volto stanco del giovane uomo e capendo che si trattava di un mannaro, << Sì >> rispose voltandosi con un sorriso, << Tu ovviamente sei in estasi mistica, eh? >> le sussurrò ridacchiando << La devastate sta scuola. >> affermò facendo ridere anche la ragazza.
<< Bene, io mi presento.. Sono il professor Lupin e sarò il vostro professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Per questa prima lezione direi di conoscerci meglio e di fare una piccola introduzione a quello che faremo quest’anno >> iniziò ricevendo l’attenzione e molti sorrisi da parte degli studenti. << Bene, quindi vorrei che vi alzaste uno per volta e mi diceste come vi chiamate, cosa amate fare nel tempo libero… Eccetera >> iniziò osservando intenerito gli sguardi imbarazzati e quasi terrorizzati che i ragazzi si scambiavano << Coraggio, non siate timidi >> cercò di spronarli con un sorriso bonario.
Nessuno si alzò, così Iris decise di alzarsi e di presentarsi.
<< Mi chiamo Iris Woord, come si può notare dal mantello e dalla cravatta sono di Grifondoro >> disse  indicando lo stemma della propria casa sorridendo e facendo ridacchiare a bassa voce i propri compagni << Sono uno dei due CapiScuola e una Cacciatrice nella squadra di Quidditch e nel tempo libero mi piace disegnare e leggere >> concluse guardando negli occhi il professore, che non aveva distolto lo sguardo dai suoi neanche per un secondo, << Bene. Ti ringrazio Iris, puoi sederti. Qualcun altro? >> chiese guardando gli altri, che presero coraggio ed iniziarono a parlare. << Mi chiamo Alexander Morstan, Serpeverde. Battitore e l’altro CapoScuola >> disse svogliatamente per poi risedersi subito, << Grazie Alexander.. Sei stato molto esaustivo >> rispose facendo ridacchiare l’intera classe, compreso il diretto interessato.
<< Quest’anno il vostro programma dell’ultimo anno sarà basato sulle arti e creature magiche più oscure, su come proteggervi da esse e come contrastarle. Quindi comprenderà Dissennatori, Poltergeist, cos’è un Incanto Patronus e come evocarlo ed infine… >> disse tentennando un pò << Le maledizioni senza perdono >> concluse, facendo mormorare i studenti tra loro. << Come avrete notato, alcuni di questi argomenti sono così oscuri da permettere la corruzione dell’anima. Per il vostro bene, spero per voi che non troviate nulla di cui andremo a trattare nelle nostre lezioni, anche se credo che sia importante sapere a cosa si va incontro e come bisogna fare per contrastarli. Quindi vi prego di tranquillizzarvi perché per quanto riguarda le maledizioni senza perdono, non ne parleremo sullo specifico ed ovviamente non vi farò fare pratica, vi insegnerò solo come difendervi.. >> concluse, riuscendo a tranquillizzare la classe.
 
 
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<< Bene ragazzi… La lezione è finita, potete andare a pranzo >> disse il professore una volta che sentì la campanella suonare. I ragazzi cominciarono ad uscire felici e facendosi qualche scherzo a vicenda, mentre Cassiopea finiva di sistemare i libri nella tracolla. << Hey, non vieni? >> chiese il suo amico con uno spallaccio dello zaino sulla spalla, << Finisco di sistemare i libri e ti raggiungo.. >> disse accennando un sorriso << Tu comincia ad andare >>, << Ok Cass, a dopo >>, << A dopo >>.
Nel frattempo Remus si studiava la ragazza. Non aveva mai incontrato un altro lupo mannaro, eccetto Greyback, e Silente gli aveva accennato che ci sarebbe stato uno studente affetto da licantropia, ma non gli aveva detto nè che era una studentessa di Grifondoro dell’ultimo anno e nè che era la figlia dei Woord, noti per la loro spietatezza e la loro crudeltà verso ogni altra forma di creatura e di essere vivente che non siano i maghi purosangue. Infatti non negò che la prima volta che lo vide le mostrò uno sguardo freddo, carico di odio e disprezzo, ma che si dissolse qualche minuto dopo, quando capì che era meglio dei suoi genitori e di come la descrivevano.
Abbassò un attimo lo sguardo verso la sua valigetta, mettendo all’interno l’ultima pergamena e richiudendola, quando la ragazza si avvicinò e lo chiamò. << Professor Lupin… La volevo ringraziare per prima… >> iniziò guardandolo un pò imbarazzata, mentre si torturava le mani << E’ stato gentile da parte sua difendermi da Piton. Nessuno l’aveva mai fatto prima e quindi… Ci tenevo a ringraziarla di persona, insomma.. >> disse guardandolo con un sorriso sincero e grato, << Non c’è di che Iris, l’ho fatto perché non è corretto togliere i punti ad una studentessa che semplicemente è arrivata un pò in anticipo.. Ma la prossima volta ti consiglio di bussare >> rispose facendole un occhiolino e prendendo la valigetta, << Ne farò ammenda >> disse ridacchiando e sistemandosi la tracolla sulla spalla.
<< Che dici? Andiamo a mangiare? >> chiese sorridendo e facendo avvampare la ragazza che guardò subito il suo orologio e vide che erano in ritardo di 20 minuti al banchetto, << Oddio, mi scusi professore… >>, << Iris, tranquilla. Non è successo niente di grave. Vieni, usciamo dall’aula >> rispose ridacchiando leggermente.
- Grande Iris. Sei un genio! -  pensò mentre si copriva il volto con una mano, aspettando che il professore chiudesse l’aula.
<< Andiamo? >> chiese sorridendo di nuovo e togliendole ogni pensiero dalla testa, << Sì >>. << Allora, come ti senti pronta per quest’ultimo anno? >>, << Stavo cercando di non pensarci in realtà >> disse facendo ridacchiare leggermente l’uomo << Mi sembra impossibile che già siano passati 7 anni… >> continuò guardando intorno a sé con aria sognante ed un pò malinconica << Devo incominciare a pensare ai M.A.G.O. e a quello che farò una volta uscita da Hogwarts.. E’ parecchio stressante >> affermò annuendo e voltando lo sguardo verso il professore che la guardava ridacchiando, << Oh, lo capisco. Ci sono passato anche io.. Certo, è stato un pò di tempo fa… Però ci sono passato anch’io >>.
<< Cosa ti piacerebbe fare? >>, << Ancora non lo so… Spero in una qualche illuminazione divina, che però ancora non arriva. Però se devo essere sincera mi piacerebbe lavorare con i Babbani… Hanno una cultura molto affascinante secondo me >> disse, stupendo leggermente il mannaro. << L’ho stupita professore? Scommetto che non si aspettava un discorso del genere da una Woord, non è così? >> domandò divertita, << Non vorrei fare lo sfacciato, però… Sì, Iris. Non me lo aspettavo >>, << Oh, non ne avevo dubbi >> rispose ridacchiando con una punta di amarezza. << Sa, ma non è facile crescere in una famiglia che ti tratta come un mostro, invece di riservarti amore… Ora non mi fraintenda, non vorrei fare la vittima e neanche vorrei la compassione di qualcuno… Però… Un pò di affetto ogni tanto non mi farebbe schifo… >> disse prima di voltarsi verso il professore che aveva uno sguardo dispiaciuto perché si rispecchiava in quello che provava Iris per la sua licantropia, anche se lui aveva avuto la fortuna di avere genitori amorevoli. << Scusi professore, l’ho intristita con le mie sciocchezza >> continuò abbassando lo sguardo e ridacchiando, << No… >> disse quasi in un sussurro e fermandosi << Capisco come ti senti… Lo capisco a pieno >>.
Iris spostava velocemente lo sguardo dalle labbra carnose e morbide del professore, ai suoi bellissimo occhi color blu scuro; mentre il suo cervello mandava solo un messaggio “ Bacialo ”. Il professore, dal canto suo, continuò ad osservare la ragazza, notando i suoi lineamenti delicati e suoi occhi marroni, che la facevano sembrare un cerbiatto.
Era una bella ragazza, non lo poteva negare. Ma era una sua studentessa, non poteva avere certi pensieri per la testa.
Eppure anche lui provava una certa attrazione verso le labbra della ragazza, che mandava farsi benedire ogni suo briciolo di autocontrollo ed ogni suo principio.
<< Direi di andare.. >> disse la ragazza dopo essersi schiarita la voce e voltando lo sguardo da un’altra parte, spezzando quel limbo, << Sì, direi che siamo abbastanza in ritardo… >> rispose l’uomo sollevato per l’azione della ragazza.
- Lo sapevo che sarebbe stata un anno lungo… -  pensò mentre entrava nella Sala Grande e si sedeva accanto ad Hermione.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


<< Cass, tutto ok? >> domandò Hermione toccandole il braccio, << Come? >>, << Tutto bene? Ti vedo strana da quando ti sei seduta. E’ successo qualcosa? >>, << No, tranquilla. Va tutto bene. Sono solo un pò stanca, non ho dormito nelle ultimi notti.. >>, << Perché? >> domandò la ragazza, mandando leggermente nel panico la più grande. << Non vedevo l’ora di tornare ad Hogwarts e quindi non ho dormito per l’agitazione. >>, << Ah, ti capisco! Quest’estate io e i miei genitori siamo andati in Francia… Ma non facevo altro che pensare a comprare nuovi libri per l’inizio dell’anno! >> esclamò facendo sorridere Iris, << Che strano… >> commentò Ron ricevendo uno sguardo fulminante da parte di entrambe. << A proposito di libri… Ora che Hagrid è insegnante immagino che adoperiate “ il libro dei mostri ”... >>, << Sì. Mamma mia è un vero incubo! Quando io, Hermione e Ron siamo andati a prendere i libri quasi staccavano una mano al libraio! >>, << Immagino.. >> disse ridacchiando. << Avete provato ad accarezzargli il dorso? >>, << Il doffo? >> domandò il rosso con la bocca piena, << Uno: ingoglia prima di parlare, non si parla con la bocca strapiena di cibo. Due: si, il dorso. Si proprio vede che non ti piace leggere! >> esclamò facendo ridacchiare Hermione ed Harry. << Sai, no. Il dorso.. sarebbe la parte dove vengono “ incollate ” le pagine, nella parte interna; mentre nella parte esterna vengono scritti nome e cognome dell’autore ed il titolo del libro >>, << So cofé il doffo del libo! >> rispose indignato il ragazzo, infastidendo la ragazza che alzo gli occhi al cielo. << No, comunque.. Non ci abbiamo provato. >> disse Harry, << Beh provateci. Essendo una creatura credo che una carezza lo calmerà.. Vedete che CapoScuola modello? Vi dice cose che non sapete >> affermò facendoli ridacchiare di nuovo.
<< Irs, ti posso parlare? >> domandò Alexander guardando la ragazza che dedusse all'istante che cosa voleva chiederle, << No. >> rispose voltandosi e cominciando a mangiare, << Dai Irs. Ti ho mai chiesto un favore? >> domandò facendo voltare di nuovo la ragazza con un ciglio alzato ed un’espressione del tipo “ sei serio ”, << Ok, forse te l’ho chiesti un paio. >>, << Dire “un paio” è più di un eufemismo, Alexander. >>, << Non so che vuol dire eufemismo e neanche mi interessa. Ma a me serve un favore. >>, << Ed io già ti ho risposto di no… >> concluse tornando alla sua portata mentre Harry, Ron ed Hermione guardavano storto ( ed anche leggermente spaventati ) il Serpeverde che aveva assunto uno sguardo freddo.
<< Vieni con me. >> esclamò prendendola per un braccio e trascinandola via dalla Sala Grande, parecchio infuriata. << Si può sapere che cazzo ti prende?! >> domandò strattonando il braccio, sottraendosi dalla presa del ragazzo, << Te l’ho detto mi serve un favore. >>, << Non sono tenuta a darti il cambio per la ronda. >>, << Iris, ti scongiuro! E’ solo per questa sera. >>, << Alexander, non voglio darti il cambio così vai a divertirti con la tua nuova fiamma. >>, << Ma che cazzo ti frega di quello che faccio! Dovresti solo ringraziarmi per fare i turni durante la luna piena! Ti sto chiedendo un cazzo di favore e fai pure la preziosa. Si può sapere che ti prende?! >>, << Che prende a me? Forse che prende a te! Ti comporti come un menefreghista che se ne sbatte della scuola e dei sentimenti degli altri! E’ per colpa di Mary? >>, << Non sono affari tuoi. >>, << Al, tua sorella, manca anche a me. Ma non possiamo farci niente, ha preso la sua decisione.. >>, << Parli come Bluma, ora >> ridacchiò amaramente mentre si guardava intorno.

 

<< Beh, perché mi ha rubato le parole di bocca.. >> disse l’anziana sorridendo mentre camminava dietro Al con il suo fidato bastone.

 

A sentirla parlare Cassiopea scosse la testa, togliendola dalla sua visuale. << Sai dov’è ora? >>, << So le stesse cose che sai tu.. >>, << Un cazzo, quindi. >> affermò facendo prendere un respiro profondo alla ragazza, giusto per calmarsi. << Vorresti farmi credere che non ti ha mandato neanche una lettera da quando è partita? >>, << E tu vorresti farmi credere che non ti ha scritto per un anno interno? >> domandò con un ciglio alzato, << O non mi ha scritto o non ha voluto farlo, ma a quanto pare con te lo fa. >>, << Non la sento da 4 mesi, Al. Aveva detto che doveva andare a Tbilisi, poi il nulla. >>, << Ah, vedi che qualcosa la sai? >> chiese ironicamente e ridacchiando di nuovo, << Al, smettila. Mi innervosisci soltanto. Avrà avuto i suoi motivi... >>, << Ora mi ascolti bene, Woord. >> disse prendendola per il colletto della camicia e facendo sbattere la schiena della ragazza contro la parete in pietra << Mi sono rotto i coglioni dei tuoi discorsetti da perbenista. >>, << Alexander ti conviene lasciarmi all’istante o ti giuro che ti faccio fuori. >> lo intimò la ragazza mentre sentiva che le sue iridi cominciavano a cambiare colore, lasciando spazio agli occhi del lupo che si nascondeva dentro di sé. I due si guardarono in cagnesco per diversi secondi, Iris nel frattempo aveva serrato i polsi del ragazzo ed aveva cominciato a stringere la presa su di essa, mentre continuava a tenere gli occhi fissi su quelli del ragazzo che assumeva mano mano uno sguardo preoccupato e dolorante; quando sentirono qualcuno che chiamava il biondo, << Signor Morstan! >>.
Tutti i studenti ed i professori si erano riversati davanti all’ingresso della Sala Grande, i primi bisbigliando, mentre tra i secondi ne emerse fuori la voce della professoressa McGranitt e del professor Piton, con accanto il professor Lupin che guardava Alexander con uno sguardo omicida. Il ragazzo si allontanò, anche se riluttante, da Iris, che aveva sbattuto più volte gli occhi per farli tornare le sue iridi nella forma normale.

- Porca puttana.. Speriamo che non mi abbiano visto! -

<< Mi segua nell’ufficio del preside. >> disse la donna nera in volto, << Minerva, se mi permetti, credo che dobbiamo punire anche la signorina Woord. Morstan non è il tipo da attaccare senza un pretesto. >>, << Ed Iris di certo non si mette ad infastidire le persone! >> replicò Harry a difesa della sua amica, << Potter, credo che tu debba prendere dei provvedimenti per il tuo egocentrismo!>>, << Professore, temo che stiamo aggirando la situazione. Non crede? >> domandò Lupin con uno sguardo freddo, cosa che stupì la ragazza. << Iris, è così? >> chiese la donna preoccupata, << Era solo una semplice discussione, professoressa e Al è voluto passare alle mani. >> disse abbassando lo sguardo per la vergogna. << Ok. Ognuno nelle proprie sale comuni. Forza!>> esclamò la McGranitt mentre lo sciame degli studenti borbottanti se ne andavano nei propri dormitori << Per quanto riguarda lei, signor Morstan. Mi segua nell’ufficio del Preside! >> concluse incamminandosi con il ragazzo, che se ne andò guardando storto la ragazza, e con il professor Piton alle calcagna ( essendo il direttore della casata ).
Una volta che l’alunno e i due professori se ne andarono, Remus spostò lo sguardo dalle due figure alla ragazza, chiedendogli con un’espressione preoccupata se lo volesse seguire nel suo ufficio.
     
<< Sicura di stare bene? >> chiese mentre la osserva chiudere la porta della stanza, << Sì, professore. E’ stata solo una discussione tra ragazzi. Niente di che… >>, << Beh, niente di che non direi. Se non fossi stata un lupo mannaro la schiena ti farebbe molto male. Abbiamo sentito il rumore persino dentro la Sala Grande.. >>, << Mi dispiace avervi disturbato >>, << Non devi disturbarti. Sicura di stare bene? >>, << Sì professore. Sto bene >> rispose accennando un sorriso e arrossendo leggermente.
<< Avevo intenzione di bene un pò di tè.. Vuoi unirti a me? >>, << Se non disturbo.. volentieri >>, << No, non disturbi. Avevo giusto voglia di parlare con qualcuno >> disse facendole un occhiolino e facendola ridacchiare leggermente.
Osservò il professore mentre preparava tutto l’occorrente, per poi perdersi nei suoi pensieri. E al professore non sfuggì quel suo sguardo.
<< Hai molte domande, non è così? >> chiese sorridendo e mettendo le mani nelle tasche, << Mi scusi? >>, << Immagino che tu abbia molte domande da farmi.. Sarà la prima volta che vedi un lupo mannaro… specialmente ad Hogwarts. >>
<< Veramente no, professore >> disse sorridendo e sedendosi sulla sedia davanti alla scrivania << Ho avuto la fortuna di crescere in un gruppo di Sangue di Lupo, ma non ho mai incontrato un lupo mannaro. So soltanto che siete come noi ma con meno “privilegi” >>, << Che intendi per privilegi? >> domandò ridacchiando perplesso, girandosi verso la teiera. << Non sa niente di noi? >> chiese di rimando perplessa, << Non conosco neanche bene la mia “specie”, chiamiamola così.. >> rispose porgendole la tazza prima che lui prendesse la sua e si sedesse davanti a lei << Sono stato cresciuto da un padre mago e da una madre babbana e contando anche il fatto che sui libri viene citato solo il minimo indispensabile.. Direi, sommando tutto >> continuò alzando gli occhi al cielo, pensandoci su << …che potrei dirti più su un avvincino che su un lupo mannaro o su un sangue di lupo >> concluse divertito mentre si portava la tazzina alla bocca e gustandosi la risata che era riuscito a strappare alla giovane, che riuscì a smuovere qualcosa nel cuore del mannaro.
<< Però mi stupisce che tu invece sappia così tanto.. >>, << Beh, ho avuto la “fortuna” di crescere nella Colonia, insieme ad altri sangue di lupo >> disse abbassando lo sguardo sulla tazzina e muovendola in modo circolare, << Non ti vedo molto convinta >>, << Diciamo che ci sono dei vantaggi e dei svantaggi nel crescere in un posto del genere. Come vantaggi può essere il fatto che ti insegnano a padroneggiare il dominio di uno degli elementi e a stare più a contatto con la natura e le creature, imparando ad amarle ed a rispettarle… >> rispose accennando un sorriso ai ricordi felici che le fluivano in mente, per poi rabbuiarsi quando divennero tristi, mostrandole solo frammenti di ricordi dove cercava di coprirsi un occhio nero o dove sputava sangue dopo che l’avevano presa di mira. << ...Lo svantaggio invece è quello che bisogna farsi valere e rispettare se non si vuole finire sotto i più forti. >> concluse portandosi la tazzina alle labbra, guardando il vuoto.
<< Tutto bene? >>, << Sì >> rispose con un mezzo sorriso e scuotendo leggermente la testa << Cambiamo discorso… >> disse risvegliandosi e scuotendo la testa, tornando a sorridere << Com’è tornare ad Hogwarts? >>, << Oh, ti fa sentire vecchio. Fidati >> rispose ridacchiando insieme alla riccia << E’ strano percorrere ancora gli stessi corridoi che percorrevo anni addietro.. E dover spiegare invece di stare a sentire e prendere appunti… >> continuò con un sorriso nostalgico sul volto << Ma credo sia solo questione di abitudine >>, << Sì, è come andare sulla scopa.. La prima volta arranchi un pò, ma dopo è tutta discesa.. >>, << E’ tutta discesa sul serio… >> esclamò sorridendo e guardando l’orologio che aveva al polso, portando la ragazza a fare lo stesso. << Uh! Sono le 17! Scusi professore ma devo andare. Devo compilare 2 rotoli di pergamena sul Distillato di Morte Vivente entro domani alla 4° ora.. E Piton vuole sapere vita morte e miracolo! >> disse alzandosi e prendendo la tracolla, sentendo il professore che ridacchiava mentre anche lui si alzava, << Posso immaginare…>>.
<< Grazie per il tè e per la chiacchierata, professore. Mi ci voleva proprio >>, << Figurati, grazie a te per la compagnia >> rispose continuando a sorridere ed avvicinandosi verso la porta, poggiando la mano sulla maniglia << Permettimi di darti un consiglio però.. >> disse diventando subito serio, << Mi dica.. >>, << Cerca di non uscire con ragazzi come Alexander. Non ne vale la pena. >>, << Come?? No, professore. Temo che abbia capito male.. >> disse ridacchiando imbarazzata << Alexander è il fratello della mia migliore amica ed anche un mio amico.. Beh, dopo la scenata che ha fatto non credo che lo sarà più >> rispose incrociando il suo sguardo in quello del professore, che, dopo quell’affermazione, aveva come un luccichio in esso.

- Wow… - 

Remus osservò di nuovo la ragazza, sentendo la bocca secca e come una specie di nodo allo stomaco. Non provava queste cose da quando aveva lasciato Hogwarts e sapeva bene che era sbagliato. Anzi, sbagliatissimo. Ma ogni volta che incrociava gli occhi della ragazza o si ritrovava ad ammirarla di nascosto, proprio come aveva fatto quella mattina, non riusciva a distogliere lo sguardo. Era ammaliato dalla sua bellezza e dal modo di fare.
    Dal canto suo Iris era innamorata persa del professore. Ora ne aveva la certezza.
Sapeva anche che non era indifferente per lui, dal modo in cui la guardava e le parlava… Ma forse stava solo fraintendendo la sua gentilezza per qualcosa di impossibile.
Una persona gentile come il professor Lupin non si meritava avere a che fare con una persona come lei; continuava a ripetersi.
<< Meglio che vada. Si sta facendo tardi e devo andare in biblioteca per prendere dei libri di pozione.. >>, << Sì, giusto >> disse il 33enne schiarendosi la voce e tornando in sé << Ci vediamo questa sera al banchetto.. >> continuò aprendo la porta, << A stasera >> rispose sorridendogli ed uscendo dall’ufficio. << Oh, Iris! >>, << Sì.. professore? >> domandò voltandosi e sentendo un senso di speranza che aleggiava dentro di sé, << Ti consiglio di chiedere direttamente a Miss Bansley, la bibliotecaria. Da quello che ricordo ha una collezione di libri sulle pozioni >>, << Questa mi è nuova…! >> disse ridacchiando << Beh, vorrà dire che chiederò a lei. Grazie ancora professore >> concluse con un cenno del capo e incamminandosi verso la biblioteca, sentendo gli occhi dell’uomo puntati su di lei.
    Remus chiuse la porta dietro di sé, appoggiandosi su di essa e sospirare sorridendo.
Se l’avesse raccontato a Sirius o a James, sicuramente prima lo avrebbero preso un pò in giro e poi lo avrebbero spinto a farsi avanti, mentre lui avrebbe inventato qualsiasi scusa per non farlo. Certo, Iris era maggiorenne.. Questo lo sapevano tutti. Ma comunque era una sua studentessa e soprattutto avevano 15 anni di differenza. Era troppo vecchio per lei.
Per non parlare di come l’avrebbero guardata gli altri!
Lei, Iris Cassiopea, facente parte di una famiglia di alto rango in tutto il mondo magico, che usciva con un reietto mezzosangue e per giunta anche povero! No. Non l’avrebbe mai visto sotto quella luce; pensò sospirando di nuovo e tornando verso la sua scrivania, per preparare la lezione per il giorno dopo.


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<< Ok, Iris. Questi dovrebbero essere i libri che fanno al caso tuo >> disse sorridendo l'anziana signora mentre gli porgeva 3 libri: “Pozioni attraverso il tempo”, “Storia delle pozioni” ( presi dalla biblioteca ) e “Le pozioni più pericolose e difficili da preparare degli ultimi 3 secoli” ( preso direttamente dalla sua collezione ).

- PICCOLO APPUNTO MENTALE: mai far innervosire o fare un torto a Morgana Bansley -

<< La ringrazio Miss Bansley, è molto gentile da parte sua prestarmi i suoi libri.. >>, << L’ho fatto perché ho visto che tratti i tuoi libri come se fossero figli tuoi.. proprio come faccio io >> rispose sorridendo ed osservando la ragazza che sorrideva mentre arrossiva << ..Quindi sono sicura che non gli accadranno niente >>, << Beh… La ringrazio ancora >> disse mentre metteva con cura i libri dentro la tracolla << Domani mattina passo per riportarglieli. Tanto per quell’orario avrò finito di utilizzarli.. >>, << Va bene cara. A domani mattina allora >>, << A domani signora, e grazie ancora! >> disse salutandola con un cenno della mano per poi uscire dalla biblioteca, diretta verso la sua sala comune.

 

<< Iris! Ti stavamo cercando! >> esclamò Hermione correndo verso di lei insieme a Ron ed Harry, << Scusatemi ragazzi, non mi sono accorta dello scorrere del tempo.. >> disse con un sorriso strano, o almeno per i 3 adolescenti. << Tutto bene? >> domandò Harry dopo aver guardato i suoi amici, << Benissimo, perché? >> rispose continuando a sorridere ed avvicinandosi al tavolino più vicino per poggiare i libri, << Stai sorridendo in un modo strano >> disse Hermione, con un sopracciglio inarcato, per poi sorridere anche lei << Oh, giusto! Sei andata dal professore! >>. << Non è come pensate.. >> disse alzando gli occhi al cielo, vedendoli ridacchiare tra loro << Abbiamo parlato soltanto. >>, << Oh sì.. Di matrimonio, di bambini.. >> continuò Harry sedendosi accanto a lei, facendo ridacchiare il rosso e la riccia che si sedettero anche loro accanto a lei. << Che c’è? >> chiese inarcando le sopracciglia dopo aver cominciato a leggere il libro “Le pozioni più pericolose e difficili da preparare degli ultimi 3 secoli”, << Vogliamo sapere che cosa vi siete detti! >> disse Hermione, << Sempre se sei riuscita a formulare una frase di senso compiuto.. >> disse Ron, << Però, non sapevo che il tuo vocabolario era così ampio. >> replicò alzando un angolo della bocca e facendo trattenere le risate di Harry e di Hermione << Scusa Ron, ma tu mi attacchi ed io mi difendo. >> si “scusò” facendo l’occhiolino e tornando sulla sua lettura. Dopo pochi minuti rialzò lo sguardo, notando che i ragazzi ancora si trovavano accanto a lei. << Non avete intenzione di andarvene, vero? >>, << No se prima non ci dici com'è andata. >> disse Harry deciso e sorridendo.

 

<< Beh, abbiamo parlato di come essere un lupo mannaro ed un sangue di lupo e di come la società moderna ci considera dei mostri e di come dobbiamo nascondere la nostra vera natura anche alle persone che abbiamo imparato ad amare e tutto questo sorseggiando del tè mentre io cercavo di non saltargli addosso. Sapete… gli ormoni post luna. Ora sareste così gentili da passarmi l’ampolla dell’inchiostro? Vorrei iniziare a fare la tesi per Piton.. >> disse indicando la tracolla ed ignorando gli sguardi terrorizzati che avevano assunto.

 

<< Allora, com'è andata? >> chiese di nuovo Harry, << Ehm.. >> disse la ragazza scuotendo la testa per tornare in sé dal suo palazzo mentale << Mi ha solo chiesto come stavo e mi ha offerto del tè. E’ tutto >> rispose finendo di leggere il libro, << Seriamente? Mi aspettavo qualcosa di meglio… >> disse Ron con un’espressione delusa.

- Sorella, siamo in due. -

<< Che doveva succedere, scusa? >> domandò alzando per qualche secondo gli occhi dal suo libro, << Iris ha ragione. Lui è un professore, non possono sentirsi. Anche se lo volessero... >>, << Vabbè, vorrà dire che a fine anno avrai una persona in più che ti chiederà di uscire >> disse Harry facendo ridacchiare la più grande, facendole scuotere la testa.
<< Vi ringrazio per il vostro supporto, ragazzi. Ma ora dovrei fare una tesi di 2 pergamene sul Distillato di Morte Vivente che devo completare entro domani mattina alla 4° ora e ho bisogno di concentrazione.. >>, << Va bene, va bene. Ti lasciamo studiare >> disse Harry, alzandosi << Andiamo ragazzi >>. << Vuoi che ti dia una mano? >> domandò la ragazza continuando a guardare i libri incuriosita ed affascinata, << Herm, se vuoi leggere i libri, fai pure. Basta che stai attenta con questo.. >> disse indicando il libro della collezione << Fa parte della collezione della signora Bansley >>, << La bibliotecaria? >> chiese ancora sedendosi accanto a lei e prendendo il libro tra le mani, studiandolo in ogni minimo particolare, << Sì, a quanto pare ha una passione per le pozioni! >> disse sorridendo mentre continuava a leggere uno dei due libri della biblioteca << Per fortuna me lo ha detto il professor Lupin, altrimenti non l’avrei mai saputo..>>, << Davvero? E tu non lo sapevi? >>, << No. Deve essermi sfuggito… >> disse quasi in un sussurro, abbassando il libro e guardando davanti a sé.
I pensieri di Cassiopea vennero interrotti dal rumore di un ticchettio al vetro d'una finestra. Si girò alla sua destra e vide Fanny, la fenice di silente, che con il becco “bussava” alla finestra per farsi aprire. La ragazza si alzò subito e la fece entrare, osservando la maestosità dell’animale che con eleganza si posava sul tavolo dove le due Grifondoro stavano leggendo; lasciando a bocca aperta tutti i ragazzi presenti nella sala comune.
<< Wow! Questa è una vera felice? >> domandò Hermione ammirando la creatura, << Sì, appartiene a Silente. Beh.. Almeno per ora.. >> si corresse alzando per un attimo gli occhi al cielo, mentre si avvicinava e prendeva il piccolo foglio di pergamena che aveva legato sulla zampa. Non appena la fenice si accorse che Iris aveva ricevuto il messaggio, sbatté più volte le ali per poi tornare sui suoi passi, diretta allo studio del preside.
Iris lesse più volte il contenuto, rimanendo non troppo sconvolta e sorpresa.<< Che cosa c’è scritto? >> domandò Hermione prima che Iris le passò la lettera con uno sguardo assente.

<< Buona sera signorina Woord,
mi è dispiaciuto sapere che cosa le è accaduto questo primo pomeriggio, fuori dalla Sala Grande. Spero che ora stia bene e che non abbia dovuto lamentare nessun tipo di ferita o contusione.
Se non le dispiace vorrei parlare con lei, al più presto, per quanto riguarda il suo ruolo da CapoScuola e un possibile sostituto per il signor Morstan.

Cordiali saluti,
il preside Albus Silente >>

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


<< Il preside ti vuole vedere? >>, << A quanto pare… >> disse rimettendo al più presto tutti i libri dentro la tracolla, inclusa la lettera. << Vuole chiederti un parere per il nuovo CapoScuola! >> esclamò sussurrando Hermione su di giri << Non ti fa sentire importante?? Voglio dire… Silente, il mago più forte di tutto il mondo magico, si fida di te! >>, << Lo so Herm, ma non ne facciamo un caso di stato. Ok? >> domandò ridacchiando e cercando al meglio di non farla sembrare la risata nervosa quale era.

- Sì, proprio importante... Per Salazar, doveva proprio scegliere di fare il gradasso ad inizio anno? Non sapeva aspettare aprile o maggio. No, il due settembre doveva farlo! Il problema però è chi metteranno al suo posto.. Dannazione. Non ci voleva! - pensò mentre prendeva la tracolla ed usciva di corsa dalla torre di Grifondoro, diretta verso lo studio del mago.

Era così immersa nei suoi pensieri che non vide la figura che si avvicinava, finendo così nello scontrarsi tra loro, facendo cadere le pergamene ed i libri che la persona aveva in mano.

<< Dannazione.. Scusami tanto! Non guardavo dove andavo. >> disse la ragazza inginocchiandosi per recuperare, insieme al malcapitato, tutte le sue cose, << Non preoccuparti Iris. Neanche io ti ho visto arrivare.. >> rispose osservando la ragazza che aveva alzato lo sguardo perplessa per poi scoppiare in una risata nervosa ed imbarazzata. << Oggi non faccio altro che incontrarla, professore >> disse porgendogli tutti i libri, << Sono irresistibile a quanto pare.. >> replicò sorridendo divertito ed offrendogli la mano per rialzarsi, << Grazie.. >> disse portandosi una mano tra i capelli e portandoli all'indietro.

<< Allora, dove andavi così di corsa? >> domandò sorridendo, << Andavo dal professor Silente… >> rispose guardando l’orologio, sospirando.
Era in ritardo. Come del resto da tutta la mattinata.
<< Se non fosse piacevole parlare con lei, penso che mi darebbe fastidio il fatto che mi fa tardare sempre >> disse pentendosi subito di averlo detto ad alta voce e di non averlo solo pensato mentre il professore abbassava lo sguardo, sorridendo, << Beh, non ti trattengo oltre allora.. >> replicò sorridendole un’altra volta e sorpassandola, diretto verso lui sa solo dove.

 

<< Perfetto, volpe! >> disse battendo le mani e ridacchiando Jake << Hai appena fatto una figuraccia davanti ad un professore. Ma non un semplice professore… No no. Un professore che è un figo della paura! >> continuò guardandogli il sedere mentre piano piano lo vedeva scomparire, << Smettila! >> sussurrò stizzita cominciando a camminare, << Ti ricordo che sono nella tua testa Cass, anche se… ammetto che mi sarebbe piaciuto guardarlo anche nella vita reale. >> disse ridacchiando ancora.
<< Comunque! Parlando di cose serie.. A proposito, hai notato che ogni volta che si parla di cose serie ci sono sempre io di mezzo? >>, << Che mi dici del treno, allora? >>, << Veramente là hai pensato a Mary e non ad Harry e a Sirius Black.. >>, << Ha ragione.. >>, << E tu che ci fai là sopra?! >> domandò dopo aver capito da dove provenisse la voce. Il proprietario era Rosamund e si trovava appollaiata tra la testa e l’ala del grifone che sorveglia l’ufficio di Silente.
<< Mi sono sentita interpellata… Ed eccomi qua >>, << Pensa a non farti ammazzare, piuttosto che comparire e scomparire nel mio palazzo mentale! >>, << Cassy, sei tu che dovresti smetterla di pensarmi e dovresti andare da Silente! >>

 

- Cazzo! - pensò dopo essersi risvegliata e cominciando a correre.

 

<< Buonasera signore. Scusi il ritardo.. >>, << Non preoccuparti Cassiopea >> disse bonariamente il preside, guardandola attraverso i suoi occhialetti a mezzaluna.
In tutto l’ufficio c’era l’odore di una persona che era stata qui giusto qualche minuto prima di lei ed era di Eric Langdon, uno studente di Grifondoro del 5° anno.

- In effetti mancava solo lui nella torre.. Perché è venuto dal preside? -

<< So che devi consegnare due rotoli di pergamena per Piton entro domani mattina.. Come va? >> domandò alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi, << Sto finendo di leggere i libri che ho preso dalla biblioteca >> disse sorridendo ed apprezzando l'interessamento di Silente << Non appena ho terminato l’ultimo, inizio a scrivere. Tempo qualche minuto ed ho finito.. >>, << Beh, non mi stupisce la tua velocità. Sono sicuro che farai una tesi a dir poco eccezionale >>, << Grazie signore... >> rispose arrossendo e ricambiando il sorriso che le aveva rivolto.

<< Ora parliamo del motivo per cui ti ho fatto venire qui.. Questo pomeriggio la professoressa McGranitt ed il professor Piton, sono venuti nel mio ufficio insieme al signor Morstan >> iniziò guardando il volto preoccupato della giovane, che sospirò grata quando la informò che la punizione che gli assegnarono fu quella di sottrarre 70 punti alla sua casata e di privarlo del suo potere da CapoScuola. << Mi incuriosisce, però, il motivo per il quale deve aver reagito in quel modo. Anche se non me lo ha voluto dire, immagino che sia per la partenza della sorella, non è così? >> domandò osservando lo sguardo non troppo sorpreso della ragazza, << Glielo ha detto Lapis? >>, << Sì, è stata lei.. >> rispose accennando un sorriso mentre la ragazza sospirava. << Avevo appena iniziato a mangiare quando Alexander venne da me per chiedermi un favore, io avevo capito che cosa voleva chiedermi, così dissi di no, per ben due volte. Lui non accettò i miei rifiuti e mi prese da un braccio, trascinandomi fuori dalla Sala Grande. Gli chiesi che cosa gli stesse prendendo ed alla fine, dopo che è uscito il discorso su Rosamund, mi ha preso per il colletto e mi ha fatto sbattere la schiena contro la parete.. Credo che se non ci fosse stata la luna due giorni fa, ora la schiena mi farebbe terribilmente male >> disse, sussurrando l’ultima frase e sentendo il professore dire << Capisco.. e credo di doverti fare le mie scuse, Cassiopea >>, << Signore? >>, << Vedi, ho insistito molto nel mettere Alexander Morstan come CapoScuola per il tuo problema durante il periodo lunare. Ma non mi sono reso conto che così ho solo accresciuto l’ego di un ragazzo fin troppo ambizioso e presuntuoso.. Ma d'altronde nessuno è perfetto, no? >> domandò sorridendo di nuovo, riferendosi al ragazzo, << No.. >> rispose sorridendo di rimando.

<< Ora... >> iniziò solennemente << Direi di pensare al nuovo CapoScuola. Hai qualche proposta? >>, << Pensando alle persone che sono al corrente della mia licantropia, no, signore. Perché nessuno, oltre ad Alexander, ne è a conoscenza. Ma se posso ampliare la ricerca a tutti i ragazzi del 7imo anno, direi che Percy Weasley sarebbe una scelta perfetta, signore. E non l’ho proposto perché sono amica della famiglia Weasley.. L’ho fatto perchè durante l’attacco del dissennatore è stato il primo tra tutti i prefetti ad uscire dal suo vagone per accertarsi che tutti fossero in perfetta salute ed al sicuro. Inoltre mi ha anche aiutato a far rinsavire un ragazzo che era svenuto. >>, << Quindi mi stai chiedendo di dargli una specie di “promozione”? >> rispose sorridendo divertito, << Se vogliamo definirla tale.. >> rispose ridacchiando per poi sentire qualcuno bussare alla porta dello studio e sentire dietro di essa l’odore di Percy, cosa che fece scattare il suo sguardo di nuovo verso il professore, guardandolo sorpresa. << Siamo d’accordo, allora.. >> replicò sorridendo per poi dire pacatamente << Avanti >>.
Percy Weasley entrò titubante e leggermente spaventato dentro l’ufficio del preside, guardandosi per qualche frazione di secondo intorno ed avvicinandosi sorpreso quando vide anche Iris là dentro, con un volto sorridente.

- Ecco perché c’era l’odore di Eric! Ha scelto lui come prefetto al posto di Percy! Anche se, in tutta questa storia, non capisco perché mi ha chiesto un parere per il nuovo CapoScuola... Mah. -

<< Mi voleva vedere, signore? >> domandò fermandosi accanto alla ragazza, << Sì, signor Weasley. Come avrà saputo.. da alcune voci di corridoio.. il posto da CapoScuola che era stato assegnato al signor Morstan è al momento vagante. E dai racconti che ho potuto sentire, e dai suoi voti impeccabili nei 6 anni precedenti, ho la certezza che lei sarebbe un CapoScuola degno di tale nome. Che cosa mi dice? >> domandò sorridendo mentre Percy aveva spostato lo sguardo da lui ad Iris, intuendo che c’era sotto il suo zampino. << Beh.. emh... Ne sarei onorato, signore >> disse balbettando per la felicità e l’incredulità, << Perfetto. La signorina Woord le dirà tutto quello che c’è da sapere riguardo i vostri compiti e gli orari per le ronde. Faccio affidamento su entrambi >> disse guardando primo l’uno e dopo l’altra, << Certo, signore. Non se ne pentirà..>> rispose con un sorriso a 32 denti Percy, << Va bene, la ringrazio signor Weasley. Ora può andare, la signorina Woord la raggiungerà presto >>, << Arrivederci, signore >>.

    Il preside aspettò che Percy se ne andasse per parlare di nuovo con Iris.
<< Hai avuto modo di parlare con il professor Lupin? >> domandò facendo nascere un piccolo sorriso sul volto della giovane, << Sì, signore.. Da questa mattina non faccio altro che incontrarlo.. >>, << Spero che stia nascendo un buon rapporto tra voi e dal sorriso che hai sul volto posso dire che è così >>, << E’ molto gentile ed intelligente... >> cambiò discorso arrossendo << Ancora non so come insegna.. ma credo che sia molto capace in questo lavoro >>, << Oh, lo credo anch’io. Ma non è solo questo il motivo per cui l’ho assunto >> disse facendo accigliare il volto della ragazza mentre lo osservava girare intorno alla cattedra per poi sedersi di nuovo sulla poltrona. << Nel corso di questi anni, ho visto come ti comporti con i tuoi amici e nei tuoi occhi potevo vedere che c’era qualcosa che non andava.. E credo che sia scaturito dal senso di colpa di non potergli dire la verità e dalla paura che potessero allontanarsi da te. Ho ragione? >> disse sorridendole in modo comprensivo mentre lei faceva un cenno affermativo con la testa, tenendo lo sguardo basso << Quindi ho pensato che portando ad Hogwarts un altro lupo mannaro, che convive con la licantropia da più tempo di te, potrebbe aiutarti ad esternare i tuoi sentimenti ed i tuoi problemi, aiutandoti di conseguenza a stare meglio.. >>, << La ringrazio professore. >> rispose sorridendo grata. << Posso farle una domanda? >>, << Certo Cassiopea >>, << Perché ha scelto proprio il mio ultimo anno? Voglio dire.. Oramai è chiaro a tutti che la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure è avvolta da una maledizione, ma quasi nessuno sa che è stato Lord Voldemort in persona.. Quindi, perché il mio ultimo anno? >>, << Se devo essere sincero con te, è stata Bluma a consigliarmi di assumerlo il tuo ultimo anno >>, << Bluma? >>, << Sì, è dalla prima volta che hai messo piede ad Hogwarts che continua a ripetermi di aspettare il tuo ultimo anno. Era convinta, ed è convinta tuttora, che ne avresti avuto più bisogno l’ultimo anno, per riordinare le idee e scegliere la strada da seguire, adempiendo al tuo destino >>, << Quindi vorrebbe dirmi che non ho scelta? >>, << Oh, c’è sempre scelta, Cassiopea. Ma bisogna riordinare le idee e vedere in maniera lucida. Altrimenti possiamo incappare in disastri e pericoli che potevano essere evitati grazie ad un pò di concentrazione >> disse osservandola mentre annuiva, non troppo convinta. << Ma tu non sei della stessa opinione.. >>, << Come faccio a scegliere se alla fine c’è una strada che alla fine seguirò lo stesso, indipendentemente dalle scelte che faccio.? >>, << Il destino, il fato.. Sono esseri che vanno contro ogni nostra comprensione, ma è grazie al loro adoperato che noi facciamo delle scelte che definiscono chi noi siamo davvero. Ed ora dimmi.. Tu chi sei veramente? >>, << Lo vorrei sapere tanto.. >> rispose sorridendo malinconicamente, << Bene, allora lascia che il professor Lupin ti dia una mano. E chissà, forse anche lui imparerà qualcosa da te... >>.

 

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- “Imparerà qualcosa da te”? Che posso mai insegnargli? - continuava a domandarsi mentre entrava nella sala comune dopo aver detto distrattamente la parola d’ordine.

<< Si può sapere che hai in mente? >> domandò George facendo rinsavire Iris, << Che intendi? >> chiese aggrottando le sopracciglia e ridacchiando, << Non hai idea di quello che hai appena scatenato >> continuò Ron, << E’ corso a dirlo a scriverlo ai vostri genitori, vero? >>, << Certo che gliel’ho detto! >> esclamò Percy scendendo di corsa la scalinata del dormitorio maschile, abbracciarla, per poi prenderle il volto e baciarle una guancia, << Wo! Non farlo più! Non voglio litigare con Penelope…! >> disse ridacchiando, << Io. Ti adoro! >>, << Iris, ci sei calata. >> disse Fred scuotendo la testa insieme al gemello, << Dovreste ringraziare Morstan. Io ho solo proposto un CapoScuola che si sarebbe comportato da CapoScuola, e credo in Percy perché è stato il primo tra i prefetti a preoccuparsi che tutti stessero bene ed anche perché credo sia l'unico competente per adempiere ad un compito del genere.. >> disse facendo ammutolire tutti. << Ok.. Se nessuno mi deve dire qualcosa o ha qualcosa da obbiettare, dovrei dire il compito di Pozioni prima di cena. >> concluse per poi sedersi sul tavolo occupato in precedenza.
<< Vuoi una mano? Io l’ho finito prima di andare da Silente.. >>, << Grazie Percy, ma posso farcela da sola.. Ho solo bisogno di un pò di tranquillità e di concentrazione >> rispose sorridendo dopo aver preso tutto quello che le occorreva e tornando alla sua lettura; rialzando di nuovo lo sguardo quando capì che Percy non se ne andava. << Sì, Percy? >>, << Scusa se ti disturbo.. >> iniziò, sedendosi mentre la ragazza ridacchiava chiudendo gli occhi << Ti ruberò solo un paio di minuti. Per ora vorrei sapere i turni della ronda.. >>, << Ehm, sì.. >> rispose posando il libro sul tavolo e prendendo la pergamena che teneva dentro il diario, contenente tutti gli orari ed i turni mensili che Silente le aveva dato prima che ritornasse alla torre, per poi moltiplicarla con un colpo di bacchetta. << Allora, questi sono gli orari.. Noi due non faremo la ronda insieme, quindi ci alterneremo insieme ai prefetti ed i professori. Per quest’anno, dato che ci sono i dissennatori e c’è Sirius Black a piede libero, il preside mi ha detto che un professore ci affiancherà per la ronda. Non saranno sempre gli stessi, quindi ci sarà una rotazione anche per questo. E questo è tutto quello che devi sapere per quanto riguarda le ronde.. Per quanto riguarda invece i nostri compiti sono: di mantenere la sicurezza all’interno di Hogwarts; coordinare e tenere d’occhio i prefetti e come loro possiamo togliere punti alle altre casate, persino a loro. Questo è tutto quello che devi sapere.. >>, << Ok, perfetto. Grazie! >> rispose tutto contento ed alzandosi con la pergamena in mano.
<< Finalmente…! >> sussurrò sospirando e sorridendo, tornando a leggere in pace.

 

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Nel frattempo che Iris cominciava la tesi sul Distillato di Morte Vivente, che avrebbe concluso dopo meno di un’ora, il professor R.J. Lupin era tornato nel suo studio già da tempo. Si era allontanato da esso poiché anche lui era andato in biblioteca per ritirare dei libri che gli sarebbero serviti per preparare le lezioni per il resto della settimana.
Era parecchio teso per quando avrebbe iniziato a spiegare, quindi voleva prepararsi al meglio per rispondere al meglio a qualsiasi domanda gli avrebbero posto. Ma non aveva molto tempo per prepararsi dato che la stessa sera doveva iniziare lui il giro di ronda insieme ad uno dei due CapiScuola.
Così decise di iniziare. Quindi prese una pergamena dal mucchio di libri ed altre pergamene che aveva preso in prestito, portò alla bocca la tazza contenente della buona cioccolata calda e iniziò sciogliendo il sigillo da intorno al documento, dopo aver poggiato la tazza sopra la scrivania.
Assunse uno sguardo accigliato quando vide una spilla all’interno della pergamena. L’oggetto raffigurava il muso di un lupo che ululava contro la luna.
- Di certo può appartenere ad una persona sola - pensò l’uomo rigirandosi l'oggettino tra le mani, sorridendo e scuotendo la testa divertito - Vedo che è molto autoironica.. - pensò di nuovo, ridacchiando. - Sarebbe piaciuta di sicuro ai ragazzi… -.
Quest’ultimo pensiero rabbuiò il suo umore mentre lui guardava la porta davanti a sé, senza interesse.
Aveva perso i suoi 4 migliori amici e tutti a causa della stessa persona che considerava come un fratello. Sirius Black.
Di tanto in tanto sentiva lo stesso macigno che gli attanagliava lo stomaco quando venne a sapere che Lily e James erano stati uccisi, per mano di una soffiata di Sirius, che per scappare aveva ucciso Peter e 12 babbani che avevano solo la sfortuna di passare per quella via. Ed ancora adesso si sentiva in colpa, dandosi dello stupido per non aver capito prima che Sirius fosse dalla parte di Voldemort e non dalla loro.
Alla fine, il mannaro sospirò, abbassando di nuovo lo sguardo per osservare la piccola spilla, che alla fine mise davanti a lui, come se gli potesse dare conforto al solo sguardo.

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