Dillo a me!

di Candy CBHP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Gli Hyuga ***
Capitolo 3: *** Rimpatriata, Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Un passo e poi un altro.

 

Teppei non sapeva proprio come venirne fuori.  

 

Che cosa poteva fare?

 

La vedeva tutti i giorni, come poteva non farlo?

 

Era una tra le bariste del locale del suo grande amico Hajime.

 

Con lui si conoscevano da quando avevano 7 anni, ora sono più grandi e “maturi”, per modo di dire.

 

Erano pur sempre giovani e la voglia di vivere la vita al massimo tra stupidaggini, sbagli che ti fanno crescere, primi amori e colpi di testa era per loro pane quotidiano.

 

Il calcio, l’amore per questo sport, è la cosa che li ha uniti fin dall’inizio.

 

Si ricordava ancora quel giorno al campo della Shutetsu…

 

 

Immaginate un bambino di 7 anni, capelli corti e un po’ altino per la sua età.

 

Al piede destro come al solito un pallone da calcio.

 

Voleva migliorare il suo tiro.

 

Dall’altra parte il capitano della Shutetsu , Genzo Wakabayashi, cercava il meglio per la sua squadra.

 

E lui nella squadra di Wakabayashi ci voleva finire.

 

Eccome.

 

Quella mattinata era stata un po’ dura… era il primo giorno di scuola elementare e lui se ne era stato in disparte per tutto il tempo.

 

Poi a fine lezione, incuriosito, era andato al campo di calcio visto durante l’intervallo per fare qualche tiro.

 

Un ragazzino però era arrivato prima di lui.

 

Alto circa quanto Teppei.

 

Capelli folti e sguardo concentrato.

 

Palleggiava.

 

Era molto bravo.

 

Si era avvicinato a lui con timore lasciando all’entrata del campetto il suo amato pallone.

 

-Ciao- disse con voce flebile.

 

-Ciao- ricambiò l’altro abbandonando, giusto per il tempo di presentarsi, il pensiero di arrivare a 200 palleggi di seguito.

 

-Come ti chiami?- chiese d’istinto dopo aver visto la reazione dell’altro.

 

-Hajime…. Hajime Taki…- disse con un sorriso.

 

-E tu?- aggiunse.

 

-Teppei Kisugi!- ricambiò l’altro.

 

-Giochi con me?- chiese Hajime.

 

-Con piacere!- 

 

Fu in quel momento che divennero inseparabili.

 

 

Sbuffò, quanto avrebbe voluto ritornare a quella spensieratezza.

 

Quando l’unico amore che provava era per la sua famiglia, i suoi amici ed il pallone.

 

Invece ora… il pallone sembrava fosse in pausa.

 

C’era prima lei, Naoko, da conquistare.

 

Vedersela passare davanti così tante volte per lui non era affatto semplice. 

 

Naoko riusciva a mettere in agitazione Teppei anche solo col sorriso.

 

“Su Teppei, è della sorella di Kojiro che stiamo parlando! Piantala di fantasticare”.

 

Si diede da solo un colpetto alla fronte per tornare sulla terra. 

 

Fantasticare era uno dei suoi hobby preferito, e al momento riusciva a farlo benissimo su una donna per lui impossibile da raggiungere.

 

Sicuramente lei non lo aveva nemmeno mai visto sotto quell’aspetto e se solo Kojiro avesse saputo della cotta che lui aveva verso sua sorella lo avrebbe spedito altrove senza troppi giri di parole.

 

-Pianeta terra chiama Teppei, ci sei?- Hajime lo aveva osservato tutto il tempo. 

 

Lo aveva visto parlottare da solo e darsi uno schiaffo in fronte. 

 

Aveva sorriso nel vederlo così nervoso.

 

-Che prende al grande e sicuro Teppei da non rendersi neanche conto che sono dieci minuti che lo sto chiamando per andare via?- Hajime sapeva come prenderlo, 

 

Una lunga amicizia la loro, solida come poche.

 

-Oh, niente caro mio, fantasticavo! Fantasticavo su cose irrealizzabili per me… vedi… credo di essermi invaghito della tua barista…ha quel sorriso che Dio mio, quanto è bella- sospirò Teppei nell’immaginare nuovamente lei sorridere. 

 

Riusciva a mozzargli il fiato solo così.

 

-Oh, no! Toglitelo dalla testa caro mio, quella è la sorella di Kojiro, nonché mia collega e non voglio casini nel mio locale!- lo rimproverò Hajime ridendo come un matto e rincarò la dose -poi lo sai che per te è lontana anni luce una come lei… dove vorresti andare?- continuò ridendo a crepa pelle.

 

In realtà, Hajime stava cercando in tutti i modi di allontanare quell’idea dalla testa di Teppei. 

 

È vero, Naoko per lui era inavvicinabile, ma non era solo per questo.

 

-Ah, così amico mio mi ferisci però. Il mio ego maschile potrebbe ridursi in mille pezzi ora a causa delle tue parole. Non ci pensi a me?- Teppei si portò una mano sul petto e con fare melodrammatico inscenò tutta la sua disperazione.

 

Hajime continuò a ridere fino ad avere le lacrime agli occhi e a non riuscire a fare neanche due passi da solo.

 

L’osservò attentamente. 

 

Una bella risata la sua, coinvolgente e limpida. Pensò Teppei osservandolo.

 

Risero ancora poco e si avviarono al bar dove la Nazionale Giapponese al completo si sarebbe riunita per festeggiare una rimpatriata con Genzo, Tsubasa, Kojiro e Taro rientrati dalle varie Nazioni d’Europa per disputare una partita contro l’Olanda.

 

Hajime aveva già avvisato Naoko di preparare tutto in maniera informale. Voleva che respirassero l’aria di casa, anche se il bar era già così di suo.

 

 


TITOLI DI CODA:

 

Allora, ho dovuto cancellare la prima storia, lo spunto di questa fanfic, perchè modificandola dovevo!

 

E quindi le mie due care recensitrici: anna900 e Rachelprice71 non si troveranno più le loro recensioni... ECCO, qui volevo dirvi GRAZIE perchè mi date come sempre supporto! <3 (spero che si capisca! XD)

 

Un applauso va alla mia Beta, Micenedisagitter, che ora mi sta monitorando per vedere se pubblico o meno! XD Non scappo! XD 

 

Dunque con lei alla fine ce l'abbiamo fatta!

 

AI LETTORI: Se vedete qualche errore che ci è sfuggito riferite cortesemente!

 

Grazie a tutti per esser passati ed arrivati fin qui!

 

A presto!

 

 

 

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Capitolo 2
*** Gli Hyuga ***


Secondo capitolo: Gli Hyuga



Naoko



 

Perfetto, per la rimpatriata è tutto pronto.


 

Il Capo mi ha ordinato di sistemare il locale da cima a fondo.


 

E’ raro che si incontrino tutti insieme, e quando capita tutto dev’essere perfetto… e poi arriva anche Genzo!


 

L’idea di rivederlo mi rende euforica, come una bambina al Luna Park pronta ad addentare lo zucchero filato.


 

Non lo vedo da diversi anni ormai ed onestamente non so neanche cosa mi attira di lui in particolare. 


 

Mi ha sempre trattata come la piccola sorellina di Kojiro, come tutti loro. 


 

Sono la più piccola del gruppo e si comportano tutti con fare fraterno. 


 

Alle volte è snervante, sono abbastanza cresciuta rispetto ai campionati giovanili, eppure...


 

Neanche Kojiro ha mai detto nulla a riguardo, purché nessuno si avvicini a me più del dovuto.. temo abbiano tutti paura di vedermi come donna.




Credo che se qualcuno di loro dovesse oltrepassare questo limite, non si tratterrebbe dal tirare fuori gli artigli da “tigre”... 


 

Mi viene da ridere solo ad immaginarmi la scena.


 

Però, nonostante questo, se sono qui è grazie a lui che mi ha insegnato che se vuoi qualcosa devi sudare e lavorare sodo per ottenerlo.


 

Ricordo quando eravamo piccoli….io avevo all’incirca 5 anni.

Kojiro oltre a coltivare la sua immensa passione per il calcio lavorava per un vecchio di famiglia.

Lo faceva perchè così almeno alla fine mese ci saremmo arrivati.

Io ed i miei fratelli, Masaru e Takeru, lo abbiamo sempre ammirato.

Per noi Kojiro è da sempre stato un eroe.

Sono certa che per lui doveva essere un’impresa, ma il suo fare mi ha ispirato non poco.

E infatti, oggi, sto lavorando da Hajime per pagarmi da sola la retta universitaria. 

Non voglio fare, come in quegli anni, affidamento sul mio fratellone.

Sono giunta alla conclusione che se voglio stare con Genzo, devo far vedere chi sono veramente.

Mamma era veramente grata a lui, ma al contempo triste perchè non sopportava l’idea che suo figlio doveva lavorare per aiutarla.

So benissimo, glielo leggevo negli occhi, quando Kojiro tornava stanco e magari giocava con uno di noi piccoli, lei rimaneva a fissarlo e si vedeva anche da lontano che a quella immagine le si spezzava il cuore.



Masaru e Takeru la prenderebbero bene, lo so.


 

Loro non sono come Kojiro.


 

Sono più aperti, mentre con Kojiro non è così facile.


 

Con lui dovrei ammettere di esserne innamorata.


 

Perchè lui senza la mia conferma ha paura che mi possa fare del male.


 

E vuole evitare… mi vogliono bene!


 

Quando tornerà prima parlerò con Genzo e poi si vedrà se servirà parlare con Kojiro!




La porta del locale sbatte fortemente causando un sonoro rumore.


Ritorno con la testa alla realtà e mi accorgo che sono arrivati Teppei e Hajime.


 

-Ehi!- mi saluta il mio capo.


 

Mi fa strano pensarlo!


 

-Ciao Naoko!- mi sorride Teppei.


 

Ricambio il sorriso.





--

Teppei

 

 

No, doveva per forza sorridermi?


 

IO dovevo per forza sorriderle?


 

No, peccato solo che sono uno scemo patentato.


 

Un imbecille ecco cosa sono.


 

Faccio un giro su me stesso e mi guardo attorno fischiettando come un ebete con le mani in tasca.


 

Il cuore batte all’impazzata e non so proprio che fare.


 

Il suo sorriso è paragonabile ad un cespuglio di rose: Se lo guardi è meraviglioso e bellissimo, ma se ci caschi dentro non sai come venirne fuori.


 

-Perchè ridi?- sento la  splendida e candida voce di Naoko… ma a chi si riferisce?


 

Mi giro e vedo Hajime che è rosso come un pomodoro che cerca di respirare senza smettere, a mio malgrado , di ridere.


 

Gli mostro il dito medio e lui esplode ancor di più e non posso fare a meno di arrossire per quanto la sue risata mi prende.

 

Ma che cazzo mi prende?


 

Teppei calmati… possibile che la presenza di Naoko ti faccia questo effetto?


 

-Sakè… Hajime voglio un bicchiere di Sakè…- gli ordino.


 

Lui alza l’indice e sta per dire qualcosa a Naoko, ma lei lo precede e mi serve.


 

Ringrazio con il capo, cercando di nascondere il rossore che mi infuoca le guance e lo butto giù in un solo sorso.


 

Che cazzo… devo riprendermi!


 

Alzo all’improvviso la testa, il Sakè è sceso e mi è sembrato di venir attraversato da un fulmine.


 

Il corpo comincia a riscaldarsi e la mente si rilassa.


 

Ma solo per poco, fino al momento in cui incrocio gli occhi di Hajime.


 


Com’è possibile?

 


Non posso bere ancora, altrimenti c’è il rischio che stasera, davanti a Kojiro, io possa fare qualcosa che comporterebbe seri danni a me.

 


Fisicamente e anche sentimentalmente.


Teppei…DATTI UNA CALMATA!

 


Gli occhi di entrambi, Naoko e Hajime, li sento fissi su un unico soggetto, me.

 


Un calore dal ventre si disperde per tutto il mio corpo annebbiandomi la mente.




--

Genzo

 

Ah non vedo l’ora di tornare in Giappone.


 

Un po’ di tranquillità!



Sono felice di essere stato convocato dalla Nazionale Giapponese!


 

Ma c’è un nonsoche  che mi fa battere il cuore a mille.


 

Chiedo dell’acqua per la gola secca.


 

Cerco di assopirmi, ma come si può fare con un Tsubasa super eccitato per la rimpatriata?


 

NON SI PUO’!


 

Il telefono comincia a suonare.


 

Le notifiche dei messaggi arrivano e arrivano.


 

Senza fermarsi.


 

Apro la chat con Tsubasa e cosa mi manda?


 

Oltre a faccine sorridenti dei messaggi a lettere.


 

Esempio:   N

                N

 

                V

                E

                D

                O

              

                L’

 

                O

                R

                A





Etc… 

 

Sorrido.



TITOLI DI CODA: 

 

 

Salve!

 

Questo secondo capitolo arriva con un po' di ritardo... ma almeno è arrivato! XD

 

Io e la mia Beta per correggerlo, e anche scriverlo ci siamo impegnate tanto... spero che si veda! 

 

A presto!

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Capitolo 3
*** Rimpatriata, Epilogo ***


Capitolo 3: Rimpatriata, Epilogo 





Il locale ogni minuto che passava si affolava sempre di più.

 

Erano arrivati molti giocatori con Consorti al seguito: c’erano Jun e Yayoi che non si staccavano un attimo l’uno dall’altra seduti al tavolo vicino alla portafinestra che portava nella “sala giochi” del bar, che non era la classica sala slot ma una stanza che Hajime, fanatico com’era di videogame, ha fatto allestire con un televisore a 55 pollici collegato ai più svariati giochi. 

 

Infondo a questa “sala giochi” infila c’erano 1 biliardo a stecche e 2 biliardini a monete che da subito Mamoru e Takeshi avevano avvistato e sui quali si erano “depositati” sparendo in quell’ala del bar.

 

A tener compagnia a Jun e Yayoi, accomodati dall’altra parte del tavolino l, c'erano Hikaru e Yoshiko che sorridevano allegri.

 

Yuzo e Ken discutevano animatamente su quale portiere del trio Morisaki-Wakashimazu-Wakabayashi avrebbe giocato come portiere titolare alla prossima partita.

 

Hajime non aveva mai visto così tanta gente nel suo locale, sorrise soddisfatto ed andò a sedersi al tavolo con Teppei, Ryo, Urabe, Kazuo e Masao. 

Tutti aspettavano con ansia il ritorno degli amici. 




All'aeroporto 

 

Finalmente era arrivato. 

Non riusciva più a star seduto su quel sedile dell’aereo. 

Prese i suoi bagagli e chiamò un taxi.

Indicò all’autista la strada per il suo Hotel, da lì sarebbe andato da Hajime. 

Si rilassò sul sedile dell’auto e inviò un messaggio a Tsubasa: Arrivato! :) 

La risposta non tardò ad arrivare: Grande! Ci vediamo da Hajime! 

Sorrise all’entusiasmo dell’amico. 



Da Dillo a me!* 

 

Hajime 

 

Manca poco ormai.

Il Capitano mi ha scritto e mi ha detto che sono tutti arrivati, si sistemano nelle loro stanze e saranno qui!

Volto lo sguardo verso i ragazzi che parlano e discutono su diversi giocatori. 

La voce di Teppei cattura la mia attenzione. 

Sta parlando ma non ascolto attentamente. 

Gli altri si alzano e raggiungono Mamoru e Takeshi e rimaniamo io e lui. 

-Ho intenzione di dichiararmi a Naoko!- mi sorprende. 

- Se ne sei convinto, io sono con te amico!- 

-Lo sai, sei da sempre il mio migliore amico, a te dico tutto- mi giro  a guardarlo e con occhi fissi nei miei mi dice -anche se c’è qualcosa, non so bene cosa però, che mi fa tentennare… ma lo voglio fare- sospiro malinconico e mi accorgo dell’arrivo di Tsubasa, Anego, Taro e??? Una ragazza? 

Mi alzo dalla sedia e li accolgo. 

Saluto calorosamente i tre e con aria interrogativa mi soffermo sulla ragazza. 

Taglio di capelli corto, castani come gli occhi ad incorniciarle il viso candido. 

Un fisico snello e bilanciato. 

E’ Taro a parlare - Lei è Azumi- aspetta un secondo. Lo fisso e sembra in imbarazzo…

- è la mia ragazza- spiega poi. 

-Ah- mi scappa.

-Sono felice per te- gli sorrido prima a lui poi a lei -Piacere, Hajime!- 

-Piacere mio!- mi risponde gentile.

Li faccio sedere al bancone e porto da bere a loro. 

Iniziamo a chiaccherare un po’ tutti insieme. 

Attendiamo tutti il SGGK e la Tigre. 




Genzo 

 

Finalmente arrivo. 

Entro e trovo una grande folla. 

Mi guardo attorno, ci sono tutti! 

Sento qualcosa o meglio qualcuno al mio fianco.

Eccola lì, con il suo bel sorriso, Naoko! 

-Ciao!- la saluto.

-Bentornato- mi dice e si alza sulle punte per poi baciarmi una guancia.

Rimango spiazzato dal gesto. 

Vorrebbe andar via, ma non glielo permetto.

La tengo stretta avvinghiata a me e l’abbraccio. 

-Mi sei mancata!- le sussurro.

-Anche tu! Tanto!- mi rincuora quello che dice. 

Ci siamo sentiti, tramite messaggi e chiamata ma nulla di più… anche se…

Respiro il suo profumo e la lascio andar via. 

Raggiungiamo gli altri. 

Tutti mi salutano, vengo anche presentato alla ragazza di Taro… questa è nuova!





[mattino seguente] 

 

Genzo 

 

Non riesco più a ragionare dal troppo alcol ingerito stasera. 

Sono arrivato, ho abbracciato… Naoko???? E poi la ragazza di Taro, dopo un bicchiere, ancora un altro, gli occhi profondi e pungenti di Naoko (ancora) poi cascate di sakè e adesso mi ritrovo qua. 

Non so neanche dove sono. 

Sento un canticchiare allegro. 

Mi alzo e… SONO IN BOXER… ora voglio sapere che cazzo ho combinato. 

Mi avvicino sempre più a quella melodia. 

Sono in un monolocale, prima ero nella camera da letto, mobili in legno, letto matrimoniale, uno specchio grande, e la finestra affianco all’armadio. Mi sembrava una camera come quelle che abbiamo noi in Europa. 

Poi uno stretto corridoio. Due porte: il bagno, di cui ho approfittato per darmi una rinfrescata e l’altra dev’essere per forza la cucina e il salotto. 

Infatti c’è un divano a tre posti di pelle bianco. 

Vedo anche che sopra di esso c’è un coperta con degli orsetti carini come motivo, un tavolo con le gambe bianche e la parte superiore in vetro e un televisore a prima vista di 50,55 pollici. 

Poi un piccolo arco in pietra chiara e arrivo dove proviene la voce. 

E’ una ragazza con una maglietta molto larga e degli short, per me slip, che canticchia mentre cucina. 

Comincio a sudare freddo, davvero: COSA HO FATTO IERI NOTTE?

Si gira e mi fissa… ho ancora mal di testa per la EVIDENTE sbronza di ieri. 

E… è Naoko cazzo! Se ho fatto qualcosa di “troppo” sono fottuto. 

-Ma non ti sei nemmeno vestito?- mi chiede. 

-No... - inizio a balbettare -non...s-o… dove sono i miei.. vestiti…- 

-In camera mia…- mi sorride e mi indica di sedermi al tavolo da pranzo. 

-Ieri eri troppo ubriaco per farti tornare a casa da solo, allora mi sono permessa di portarti a casa mia a riposare…- mi spiega, con la mano la invito a continuare ma lei arrossisce di botto. 

Oh merda!

-Cosa? Cosa abbiamo fatto?- le chiedo in preda alla preoccupazione e all’ansia. 

Non vorrei mai che la nostra prima volta sia avvenuta con me ubriaco.. 

-Cosa HO fatto- con sguardo birichino, alzo un sopracciglio curioso.

-Beh secondo te come fai ad essere in mutande?- ed indica lì… 

-Ah… pensavo altro…- adesso è lei quella curiosa e con un sopracciglio alzato. 

-Che beh noi due…- faccio un gesto con la mano sperando che capisca. Negativo. 

-Beh che siamo finiti… a farlo?!?!- ancora quello sguardo.

-Ahhhhhhhhh- ha capito. 

-NO, no, no, no- ed arrossisce. 

-Perchè non ti piacerebbe?- e mi avvicino sempre di più. 

Lo faccio. Alla fine la bacio!

E che bacio! Risponde e non riesco più a tener ferma la lingua. 

Si stacca per riprendere fiato. Con la testa le indico la camera da letto. 

Mi fa segno di aspettare. Spegne il forno e il fornello e mi salta in braccio.

Sorrido, quasi ridendo, e mi dirigo in camera. 

L’appoggio sul letto e mi stendo sopra. 

Le bacio delicatamente gli occhi, il nasino piccolo, le labbra. 

Con l’altra mano le faccio una carezza ai lunghi capelli neri. 

Lecco la mandibola e scendo giù. 

Inizio ad avere il fiato corto. 

Naoko ansima non appena arrivo al seno. Il resto rimane fra me e lei.




Hajime

 

Osservo Teppei sbuffare. 

Ieri sera Naoko è andata via con Genzo ubriaco che le cantava l’inno del Giappone nelle orecchie. Ah che risate ieri sera quando Teppei se ne  è accorto! Mi scende una lacrima, ma non so se è per il ridere o perchè sono un po’ geloso. 

Sì, da subito, appeno ho saputo che mi attraevano di più i ragazzi che le ragazze ho capito che l’unico che volevo realmente è lui. 

L’ho portato a casa mia e abbiamo iniziato a parlare. 

Poi mi è scappata una frase, -Naoko, forse non è la donna giusta per te!-, e lui, forse non lui ma l’alcol, mi ha risposto -Già… mi chiedo davvero cosa voglio ora!- e mi sorrise. 

Allora io -Dillo a me!- e dopo -Perchè?- si avvicina e mi bacia. Dolce, come me lo aspettavo. 

Poi quando prendo io il comando il bacio  diventa passionale. Quello che succede dopo è storia. 

La nostra. Di me e Kisugi!






FINE


 


Titoli di coda: E' finita! 

Spero che sia piaciuta! 


*Ovviamente il locale non si poteva chiamare ad altro modo! XD (che schizzata!!!) 


Ringrazio tutti quelli che hanno letto/preferito/seguito/recensito/ ricordato questa storia! Ma soprattutto Micenedisagitter

A presto!!!


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