Appuntamento al Buio

di Purrrfect
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I Scena I: Invito ***
Capitolo 2: *** Atto I Scena II: Sorpresa ***
Capitolo 3: *** Atto I, Scena III: Confidenze ***
Capitolo 4: *** Atto II, Scena I: Cataclisma ***
Capitolo 5: *** Atto II, Scena II: Disastro ***



Capitolo 1
*** Atto I Scena I: Invito ***


ATTO I, SCENA I: Invito


[Chat Noir]

Le mille luci di Parigi hanno cominciato ad accendersi appena il buio è calato, ma l'attenzione di Chat Noir è attirata da una luce in particolare. Seduto su un tetto si sta prendendo qualche momento per riflettere in tranquillità prima della sua prossima mossa. Spera in una serata tranquilla, visto che nel pomeriggio lui e Ladybug si sono occupati di un allarme akuma che si è rivelato particolarmente impegnativo.
Ad ogni modo adesso è lì, vicino al negozio dei genitori da Marinette, in paziente attesa che la serata diventi un poco più buia prima di fare il prossimo passo. Il suo cuore batte ancora con un ritmo accelerato ma il ragazzo pensa sia dovuto alla fretta con cui ha preparato la "sorpresa" per Marinette, oppure alla frustrazione per l'ennesima cena consumata in solitudine, senza neppure la speranza che suo padre si presentasse.

Negli appartamenti sopra la pasticceria una luce si spegne: lì c'è la cucina, lo ricorda bene, e per un momento vorrebbe poter tornare indietro, a quel brunch disastroso con la famiglia di Marinette, e ritrovare la sensazione di essere accolto e di dividere un pasto con qualcuno che tenesse a lui. Ma non è la serata adatta a quel genere di considerazioni.

Stanotte la mia Principessa deve solo sorridere, ricorda a se stesso, rimanendo interdetto un istante per quel mia che si è insinuato a tradimento fra i suoi pensieri. Decide di non rimuginarci troppo, perchè al momento Marinette gli sembra quanto di più lontano da lui si possa immaginare.
Quando la sua amica aveva declinato l'invito per il servizio fotografico, non gli era sembrato il caso di insistere, ma aveva faticato a mantenere la calma e la concentrazione necessarie perchè, oltre a dover sopportare la presenza di Lila sul set, aveva cominciato a leggere le risposte degli amici ai messaggi che aveva mandato loro chiedendo notizie di Marinette: Alya l'aveva vista solo un paio di volte dopo la fine della scuola, ogni tanto si erano sentite per telefono. Gli altri, in generale, non l'avevano nè vista nè sentita. A parte Luka, che aveva passato qualche pomeriggio con lei.

Quel pensiero lo fa sentire di nuovo come se il suo stomaco si fosse trasformato in un blocco di ghiaccio e Chat Noir decide che è il momento di lasciare da parte ogni pensiero che non riguardi i suoi piani per la serata.
La luce della camera di Marinette è accesa e, con un balzo agile, si lancia verso il piccolo terrazzo illuminato da una fila di lampadine colorate. L'avrà sentito atterrare? Si sarà spaventata?
Il ragazzo si china per bussare alla botola che porta nella stanza e aspetta pazientemente una risposta mentre ripassa il suo piano. È deciso a non entrare, stavolta, visto il disastro che ha combinato qualche giorno prima lì dentro; si scuserà, si farà perdonare, la farà sorridere.

E poi penserà anche a come convincerla a perdonare Adrien.

Sta trattenendo il respiro, ma se ne accorge nel momento in cui ripensa alle bambole di Marinette che lui ha "riordinato" durante la sua ultima visita - chissà se lei le ha rimesse a posto? - e gli sfugge una risata che nasconde con prontezza dietro la mano.


[Marinette]

Uno, due e tre. Ecco fatto, si dice, sistemando l'ultimo bottone su una borsetta. È a forma di coccinella, Manon ne sarà felicissima.
Sbadiglia forte e controlla l'orario, ma non si stupisce che siano già le undici. Ha bisogno di tenere la mente occupata e, per questo, oggi non si è data un attimo di riposo: oltre alla borsetta, ha cucito delle nuove magliette per i Kitty Section e combattuto un'Akuma. Si alza dalla sedia per sgranchirsi un po' le gambe intorpidite dalla posizione, quando percepisce uno strano rumore provenire da sopra la sua botola. Tikki va a nascondersi in men che non si dica.

Toc Toc.

Qualcosa le dice che il suo gattino è tornato a farle visita.
Sale sul soppalco e apre la botola, senza alcuna vergogna a farsi vedere in pigiama: andiamo, tutta Parigi l'ha vista conciata così, ormai non fa più alcuna differenza cosa indossa!
Sbuca fuori sul terrazzo con solo la testa e sorride: due enormi occhi verdi e felini la osservano dall'alto verso il basso con felicità.

"Buonasera, Chat Noir!"


[Chat Noir]

Il volto di Marinette compare dalla botola e di nuovo Chat Noir si sorprende di quanto vederla lo renda felice.
Mi manca, è la mia migliore amica, è chiaro che sia felice di rivederla, tenta di convincersi che quello sia l'unica spiegazione per ciò che prova.

"Buona sera, Marinette, sono passato per vedere come stai", esordisce porgendole una mano per aiutarla a raggiungerlo sul terrazzo.

"E per scusarmi per l'altra sera, credo proprio di aver esagerato. Per farmi perdonare ti ho preparato una sorpresa. Vuoi vedere?"

Chat Noir è molto orgoglioso di quello che ha preparato; questa volta la sua amica non dovrà accontentarsi di quello che Ladybug ha rifiutato, ma avrà qualcosa che è stato pensato apposta per lei nella speranza di stupirla, di renderla felice.

Il ragazzo ripensa al baule pieno di regali e si sente in difetto: il suo impegno è ridicolo in confronto a quello di Marinette, ma da qualche parte dovrà pur cominciare a sdebitarsi, no? E poco importa se lui non riceverà mai nessuno di quei pacchetti.

Ancora fermo con la mano tesa, osserva con più attenzione la ragazza e si sente arrossire perchè non aveva proprio pensato di poterla trovare già in pigiama. L'imbarazzo, però, dura poco: in fondo l'ha già vista con quella mise.

"Oh! E non è necessario che indossi un abito da sera, non ti preoccupare", la rassicura ammiccando.


[Marinette]

"Buona sera, Marinette, sono passato per vedere come stai" esordisce Chat Noir, porgendole la mano. "E per scusarmi per l'altra sera, credo proprio di aver esagerato."

Perdonare? E per cosa? Si sente un po' confusa, dovrebbe essere lei a chiedere scusa a Chat Noir per essersi comportata come un elefante in una cristalleria. Ora che è a mente lucida si ricorda pure di essergli finita addosso, che vergogna!

"Per farmi perdonare ti ho preparato una sorpresa. Vuoi vedere?"

Una sorpresa? Si sente andare a fuoco, ma prima che possa rispondere, Chat Noir aggiunge, con una punta di imbarazzo: "Oh! E non è necessario che indossi un abito da sera, non ti preoccupare."

Dà un'ultima occhiata al pigiama rosa a pois che indossa: è un po' ridicolo per uscire, ma si fida ciecamente di Chat Noir.

"Ti ringrazio" dice, afferra la mano del supereroe e si fa aiutare a uscire dalla botola.
"Accetto la sorpresa ma, che sia chiaro, non le tue scuse. Non hai davvero niente di cui scusarti."


[Chat Noir]

Chat Noir aiuta Marinette a issarsi fuori dalla botola e quando finalmente la ragazza è davanti a lui, prova l'impulso di stringerla a sè, ma per fortuna riesce a trattenersi.
Si domanda cosa gli stia succedendo, non capisce come mai, quando è con lei, i suoi pensieri prendano certe direzioni. Cerca dentro di sè il suo amore per Ladybug e lo trova sempre lì, ancorato tenacemente nel suo cuore, insieme all'ammirazione, alla devozione, alla casa sull'isola deserta con la frutta e il criceto di nome...

Scuote la testa: basta fantasticare, Marinette gli ha appena detto che non deve scusarsi di niente. Forse è solo per evitare di pensare ad Adrien e al baule pieno di regali per lui.

"Marinette, sei una ragazza fantastica ma credimi, se fossi piombata in camera mia nel cuore della notte e avessi messo a soqquadro la mia collezione di modellini di Ladybug, anche tu sentiresti il bisogno di scusarti!"

Si accorge che sta ancora stringendo la mano di Marinette e, un po' a malincuore, la lascia per evitare di metterla a disagio.

"Se sei pronta, Principessa, ti porterei dalla tua sorpresa. Devi solo fare come l'altra volta: tieniti stretta a me e chiudi gli occhi"

Le sorride incoraggiante, sperando che lei non decida di trovare una scusa per tirarsi indietro.


[Marinette]

"Marinette, sei una ragazza fantastica ma credimi, se fossi piombata in camera mia nel cuore della notte e avessi messo a soqquadro la mia collezione di modellini di Ladybug, anche tu sentiresti il bisogno di scusarti."

Marinette ridacchia, al pensiero che Chat Noir di nascosto collezioni delle Ladybug versione vinile. Poi si ricorda del casino che Chat Noir ha combinato in camera sua coi pupazzetti degli eroi: Marinette li ha ritrovati tutti spostati, Viperion in particolare sull'orlo del precipizio. In effetti non è qualcosa che le ha dato fastidio, tutt'altro. Sebbene rispetti Luka e le dispiaccia notare una sorta di competizione a senso unico da parte di Chat Noir, non le dispiace sentirsi desiderata da quest'ultimo.

Ma che dici, Marinette?! Lui ama Ladybug! Ti desidera come amica! E poi tu ami Adrien!

Si ridesta dai suoi pensieri quando Chat Noir le lascia la mano e aggiunge: "se sei pronta, Principessa, ti porterei dalla tua sorpresa. Devi solo fare come l'altra volta: tieniti stretta a me e chiudi gli occhi."

Oh, al diavolo. Il suo amore per Adrien è saldo e non ha motivo di preoccuparsene solo perché Chat Noir ha deciso di prendersi un po' più di spazio nel suo cuore (che, ammette a se stessa, ha deciso di lasciargli).
Quando però si sofferma sul suo viso, si sente mancare: la linea sottile che divide le labbra è leggermente incurvata verso l'alto in un sorriso incoraggiante; la zazzera di capelli biondi che immagina sia sofficissima sotto le dita è come una calamita, vorrebbe allungarsi e toccare quei fili sottili.
Sta per farlo, quando si ricorda del motivo per cui si è avvicinata a Chat Noir e devia la traiettoria della mano, allacciandosi al suo collo e chiudendo gli occhi.

"Ecco fatto." dice.
Che botta, pensa.
Ha il cuore che protesta per uscirle dal petto e andarsene chissà dove. "Sono molto curiosa."


 
§§§

 
Nota: Cogliamo questa occasione per ringraziare chi ha apprezzato la nostra prima role. Per chi aspettava il seguito, eccolo qui, pronto per voi. Speriamo di farvi passare altri piacevoli momenti. Questa volta aggiorneremo settimanalmente, quindi a presto, fan della Coccinella!

Grazia [Ladybug] & Chiara [Chat Noir].

 

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Capitolo 2
*** Atto I Scena II: Sorpresa ***


ATTO I, SCENA II: Sorpresa


[Chat Noir]
 

Marinette gli si aggrappa al collo e Chat Noir chiude gli occhi provando a immaginare quanto sarebbe bello se, almeno per una volta, Ladybug gli concedesse una possibilità così come sta facendo Marinette. La solleva tra le braccia e con un balzo agile si mette in equilibrio sulla ringhiera.

"Non ci metteremo molto", le assicura, poi salta sul tetto più vicino e su quello dopo ancora. In breve hanno raggiunto la destinazione: il terrazzo che Chat Noir aveva preparato per la cena con Ladybug.

"Continua a tenere gli occhi chiusi", raccomanda alla ragazza sciogliendola dalla sua stretta e si allontana per gli ultimi preparativi. Accende due file di candele appoggiate alle ringhiere e controlla che tutto sia in ordine: ci sono due comodissime poltrone a sacco (prese in prestito da un magazzino con le attrezzature per gli ultimi set fotografici delle collezioni di suo padre), un tavolino basso con un'enorme ciotola di popcorn e qualche bibita fresca. Le poltrone sono rivolte verso il muro di mattoni su cui ha appeso un lenzuolo bianco (è una fortuna che il suo letto sia così grande). In una posizione strategica ha sistemato un cavalletto che sostiene una scatola da scarpe (anche questa proveniente dai magazzini delle collezioni Agreste) a cui ha apportato qualche modifica. È strano come, quando gli era venuta quell'idea, l'avesse trovata geniale, mentre ora teme che a Marinette possa sembrare una cosa banale e non vorrebbe deludere le sue aspettative.
Ormai, però, quello che è fatto è fatto, non si può tornare indietro e non ha certo il tempo di inventarsi altro.

"Va bene. Puoi aprire gli occhi, adesso", la invita.

"Avevo pensato di portarti al cinema", spiega, "ma non potevo andarci come Chat Noir, e credo che non avresti accettato di andarci con il ragazzo dietro la maschera. Così mi è venuto in mente questo trucchetto che ho imparato da Ladybug"
Indica a Marinette la scatola da scarpe dentro cui sistema il suo catphone, trasformandola in un proiettore. Sul lenzuolo compare il titolo del film che ha scelto di guardare con lei.

"Il castello errante di Howl", annuncia, "non l'ho mai visto e non so nemmeno di cosa parli, ma alcuni amici mi hanno detto che è molto bello".

Fa una pausa e si rende conto di essere in preda all'ansia per la risposta che potrebbe ricevere.

"Posso invitarti al cinema, Marinette? Ti ho riservato il posto migliore"

Le indica una delle due poltrone vicino a cui è sistemata una coperta leggera, in caso ne sentisse il bisogno: la serata è calda, ma a volte, sopra i tetti, si sente più fresco.
 

 
[Marinette]

 
"Wow, è tutto così...", si mette le mani davanti alla bocca, mentre osserva con curiosità e stupore ciò che Chat Noir ha preparato per lei. "Non ho parole per descriverlo!"

Si sente lusingata quando va a sedersi su una di quelle comode poltrone che Chat Noir ha sistemato sul terrazzino, un proiettore di fortuna pronto a gettare su un telo bianco Il Castello Errante di Howl.
Ridacchia contenta: menomale che ha già visto il film, si dice, almeno non dovrà trovare scuse plausibili sul perché si sia distratta durante la visione. Insomma, con tutte le candeline accese, la ciotola di popcorn, le bibite fresche e addirittura una copertina da dividere in due, le è davvero inconcepibile l'idea di rimanere concentrata: è qualcosa che va ben oltre la semplice visione di un film, è un'atmosfera così suggestiva, così... romantica!
Cosa stia realmente accadendo tra i due non lo sa, e non sa spiegarsi perché si comporti in maniera così recalcitrante quando veste i panni di Ladybug, ma totalmente disponibile nei panni di Marinette.

In fondo, Chat Noir è pur sempre Chat Noir, e lei continua ad essere innamorata di Adrien. Allora perché?
Prende una manciata di popcorn, decisa più che mai a inghiottire col cibo tutta la frustrazione in merito.
Questa volta non ha davvero intenzione di rovinare la serata.
E poi, ammette a se stessa, anche lei si merita un po' di riposo e di svago.

"È una sorpresa magnifica, Chat Noir." dice, porgendogli la ciotolina di popcorn in pieno imbarazzo. Perché non riesce mai a controllare le sue emozioni? 

"E il film, be'... I tuoi amici avevano proprio ragione: ottima scelta."
 

 
[Chat Noir]

 
Pare che la sorpresa per Marinette sia riuscita a metà: la sua amica ha già visto quel film (visto che non fa una vita da reclusa come lui), ma non ha detto che non le piacerebbe vederlo di nuovo, e il fatto che si sia già cacciata in bocca una manciata di popcorn lo conferma, giusto? Chat Noir accetta con un sorriso la ciotola che gli porge la ragazza e si butta in modo scomposto sulla poltrona, gettandosi anche lui in bocca una manciata di popcorn: Adrien non potrebbe mai permetterselo, quindi meglio approfittarne, finché può.

"Grazie, Marinette, sei fantastica"

Che altro potrebbe dirle? Mentre il film comincia, si guarda attorno e gli viene il dubbio che il suo gesto possa essere frainteso. Chissà a cosa pensava mentre preparava tutta quella scenografia: sembra l'allestimento ideale per un appuntamento romantico, solo che lui non ha intenzione di far innamorare Marinette, deve solo riconquistarla per Adrien. Come amica. Forse. Il ragazzo comincia a sentirsi piuttosto confuso, a riguardo.

"Sei davvero un'amica fantastica", precisa alla fine a scanso di equivoci, poi torna a dedicare la sua attenzione al film.

"Dunque, pare che Sophie si sia innamorata a prima vista di Howl, giusto?", domanda a un certo punto, sottovoce, come se non volesse disturbare.

"Beh, ovvio: lui è alto, bello, biondo, famoso, misterioso... facile, per una ragazza, innamorarsi di un tipo così", continua con una nota un po' stizzita nella voce mentre riflette su un inevitabile paragone con sé stesso, o meglio, con Adrien.
 
 

[Marinette]

 
Si chiede se Chat Noir voglia comunicarle qualcosa in particolare, con la sua ultima frase. Lo osserva guardare il film di sottecchi, il viso leggermente corrucciato nonostante la maschera. La sta forse biasimando per essersi innamorata di Adrien?

"Sai, non credo che Sophie si sia innamorata del suo aspetto" ammette. Ed essendo che non sembra essersi spiegata a dovere, aggiunge: "a volte bastano i gesti, gli sguardi, il sentirsi affini... A volte scoppia la scintilla e tu sei lì, che non puoi fare altro che rimanere affascinato da ciò che accade. E poi c'è tutto il resto: il conoscere meglio l'altra persona, nella speranza di essere ricambiati."

Sorride con amarezza in direzione di Chat Noir.

"Tu non sei sinceramente innamorato di Ladybug? Anche lei può sembrare così perfetta, a volte. Come Howl..."
 

 
[Chat Noir]

 
All'obiezione di Marinette, Chat Noir fa un sorriso un po' sconsolato

"Oh, ma io so che Ladybug non è perfetta, non in senso generico, almeno. Per esempio, il suo difetto più grande è che non ride alle mie battute. E poi c'è quel piccolo particolare che è innamorata di un altro, però..."

Le immagini sullo schermo improvvisato continuano a scorrere come una colonna sonora ai loro discorsi. È così facile parlare con Marinette, non si è mai sentito tanto a suo agio con qualcuno, perciò cerca di trovare le parole adatte per spiegare, tanto a lei quanto a sé stesso, quello che prova.

"La ragazza che frequento", comincia con una punta di disagio, "pensa che io sia perfetto. Il problema è che io faccio di tutto per essere perfetto: è quello che la mia famiglia si aspetta da me, è quello che ho bisogno di fare per sentirmi all'altezza della mia ragazza"

Rivolge lo sguardo verso Marinette, in cerca di un indizio sui suoi pensieri.

"Però quello che sento di essere davvero ce l'hai davanti adesso e non posso fare a meno di domandarmi se a qualcuno possa davvero piacere questa parte di me"

Scuote la testa e si mette comodo sulla poltrona.

"La mia Insettina a volte sbaglia, ma trova sempre il modo di sistemare le cose. A volte ha paura, a volte è insicura, qualche volta è un po' impulsiva, oppure si scoraggia. Ma io la amo per tutto quello che è, e le starò sempre accanto, anche se non dovesse mai ricambiare i miei sentimenti. Lei è perfetta così"

Rimane in silenzio un momento prima di fare una delle domande che gli premono in modo particolare.

"E tu, Principessa? L'altra volta non mi hai voluto dire perchè sei così innamorata di Adrien. Adesso lo farai?"
 

 
[Marinette]

 
Le viene un nodo alla gola, quando Chat Noir tira in ballo la sua nuova fidanzata.
Marinette se n'era dimenticata, di questo piccolo dettaglio, ma lascia cadere l'argomento quando capisce che Chat Noir per la situazione si sente molto più afflitto di quanto sembri.
Oltretutto è curiosa in maniera genuina di vedere Chat Noir in vesti civili: insomma, da ciò che ha appreso col tempo, le sembra che Chat Noir faccia parte di una famiglia abbastanza facoltosa: è un buon cantante e, se non ricorda male, tira di scherma. Un ragazzo istruito e per bene, estremamente galante e così esuberante nelle vesti di Chat Noir, che Marinette fa davvero fatica a immaginarselo perfetto come... Come Adrien Agreste. Ecco, sì, i caratteri dei due ragazzi le sembrano così opposti da stare agli antipodi.

In ogni caso, crede con fermezza che siano due ragazzi d'oro e spera con tutta se stessa che non capiti mai il giorno in cui dovrà mettersi nella posizione di dover fare una scelta tra i due, non in senso romantico almeno.

"La mia Insettina a volte sbaglia, ma trova sempre il modo di sistemare le cose" continua lui, finalmente rispondendo alla domanda che Marinette gli ha fatto. "A volte ha paura, a volte è insicura, qualche volta è un po' impulsiva, oppure si scoraggia. Ma io la amo per tutto quello che è, e le starò sempre accanto, anche se non dovesse mai ricambiare i miei sentimenti. Lei è perfetta così."

Si sente arrossire. Se questa non è una bellissima dichiarazione d'amore, allora cos'è?
Rimangono entrambi in un solenne silenzio ancora per un po', prima che Chat Noir domandi: "E tu, Principessa? L'altra volta non mi hai voluto dire perchè sei così innamorata di Adrien. Adesso lo farai?"
Marinette si stringe nelle spalle.

"Adrien è...", fa un profondo respiro, "okay. Oltre al fatto che è bellissimo? Adrien è carismatico e qualche volta timido. Tende a vedere il lato buono di tutti, anche in persone come Lila o Chloè. Dà sempre una seconda possibilità per rimediare e sprona chiunque a essere una persona migliora."

Poi ridacchia, al pensiero che nemmeno Adrien sia perfetto: "Forse è un po' cieco di fronte all'evidenza, in generale. Ad esempio non credo si sia mai accorto che lo amo, e ha sempre creduto alle scuse che gli rifilavo quando provavo imbarazzo. Mi ha sempre dato retta senza porsi troppe domande, nonostante fosse palese che i miei balbettii fossero dovuti alla mia cotta per lui. Però Adrien è così: è buono, leale, corretto... Non si aspetta che le persone covino sentimenti negativi, ma se lo capisce, riesce sempre a comprenderne i motivi."

È grazie a lui, che Marinette è riuscita a comprendere meglio la situazione di Chloè, a capire quanto a volte si senta sola e abbia bisogno di attenzioni.

"Mi spiace solo che suo padre non lo lasci libero di uscire."

Dal telo su cui scorrono le scene del film, Marinette porta lo sguardo sul viso di Chat Noir, e ammette: "Sono sinceramente contenta che Adrien e Kagami abbiano la loro relazione felice, ma è qualcosa a cui non mi va di assistere in prima persona. Credo li eviterei finché non sia strettamente necessario. Ah!", ridacchia al pensiero, "come quella volta in cui Adrien mi ha chiesto consiglio su cosa fare con Kagami, e per poco non uscivo dalla pista di pattinaggio sul ghiaccio perché non riuscivo a smettere di guardarli!"
 

 
[Chat Noir]

 
Chat Noir ascolta con attenzione la risposta di Marinette: dopo essersi domandato per giorni cosa avesse attirato la sua attenzione (e sperando non fosse solo il suo aspetto), può finalmente tirare un sospiro di sollievo. È colpito dal fatto che la sua amica apprezzi soprattutto il suo altruismo, cosa che invece Kagami un po' gli rimprovera e si sente orgoglioso di sé stesso nel sentirsi descrivere così, ed è toccante scoprire quanto lei sia dispiaciuta per la sua mancanza di libertà.

Quando però Marinette nomina la pista di pattinaggio, vorrebbe sprofondare. Chissà quanto l'ha ferita chiedendole di aiutarlo con Kagami, e quanto le sia costato accompagnarlo a quell'appuntamento! Comprensibile che avesse cercato conforto in Luka.
Gli torna alla mente il commento di Plagg, quando, dopo che Marinette era scappata, l'aveva rincorsa per assicurarsi che stesse bene: forse il suo kwami non aveva tutti i torti quando l'aveva accusato di correrle dietro, forse... ma no. Lui è sempre stato innamorato di Ladybug. Perfino adesso, anche se continua ad essere confuso riguardo quello che prova per Marinette.
Meglio cambiare discorso, la faccenda rischia di diventare troppo complessa, seguendo quel filo di pensieri.
Avvicina un po' la poltrona a quella dell'amica e, d'istinto, le prende una mano. Vuole sentirla il più possibile vicina mentre cerca di esprimerle tutta la sua gratitudine.

"Grazie, Marinette", comincia, scordandosi per un momento di non indossare i panni di Adrien. Si strofina la nuca, tentando di rimediare allo scivolone che ha appena rischiato.

"Voglio dire, grazie, Principessa, per essere stata così sincera con me. Il fatto che tu apprezzi di lui quelle caratteristiche dice molto anche su di te, sai? È un peccato che Ladybug non possa più affidarti un Miraculous, perchè sei proprio il genere di persona che sarebbe perfetto avere in squadra con noi"

Tiene ancora la mano di Marinette tra le sue. Per un momento è tentato di accarezzarla, poi gli viene in mente che, forse, sarebbe un po' strano avere un simile atteggiamento con un'amica. L'idea che gli balena subito dopo nella testa lo fa sentire allo stesso tempo molto astuto e una vera carogna, ma decide di metterla in atto lo stesso.

"Però lascia che ti dica una cosa: nonostante la tua descrizione così lusinghiera, spero tanto che a Ladybug non venga mai in mente di affidare un Miraculous ad Adrien Agreste. Lui sì che sarebbe un rivale temibile, per me. Poi, sai, devo darti ragione sul fatto che sia un po' cieco per non esserti accorto di te, ma credo sia anche piuttosto strambo. Una volta, dopo che io e Ladybug l'abbiamo salvato dalla sua guardia del corpo che era stata akumizzata, ho avuto modo di parlare un po' con lui: pensa, è convinto che una volta Ladybug gli abbia mandato una lettera d'amore per San Valentino. Assurdo, vero?"

La osserva con molta attenzione, curioso di scoprire se, per caso, sia stata lei a scrivere quella famosa lettera. Lui aveva preso in considerazione quella possibilità, ma l'aveva scartata perchè, come aveva riconosciuto lei stessa, lui credeva a tutte le sue bugie.

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Capitolo 3
*** Atto I, Scena III: Confidenze ***


Atto I, Scena III: Confidenze
 


[Marinette]


Chat Noir si avvicina un po' con la poltrona, le prende le mani in un gesto più intimo e con quei suoi occhioni languidi la ringrazia. Si sente avvampare al pensiero di avergli appena spiattellato tutto sulla cotta che prova per Adrien.
Poi le viene da ridacchiare sotto i baffi per come Chat Noir sia cascato con tutte le scarpe nella sua illusione, per depistarlo dall'idea che la vera Ladybug potesse essere lei. Gli dà una leggera stretta di mano, comunque, e gli sorride con riconoscenza per i complimenti appena ricevuti. Prima che possa aprire bocca, però, Chat Noir torna a parlare di Adrien, e con un sorrisetto malizioso le chiede: "pensa, è convinto che una volta Ladybug gli abbia mandato una lettera d'amore per San Valentino. Assurdo, vero?"

Pizzica il naso di Chat Noir con pollice e indice in un gesto affettuoso e: "Non sarai mica geloso, Micetto?", lo punzecchia.
"Stai forse indagando di nascosto su chi sia il ragazzo che Ladybug ama?"

Poi, forse perché da questa risposta ha dato a Chat Noir modo di rimuginare sulla vera identità della collega, decide di vuotare il sacco. 
"Comunque sì, la lettera è da parte mia", ammette, poi scrolla le spalle e ridacchia sconsolata. "Mi sono dimenticata di firmarla."

Torna con lo sguardo sul telo. Incredibile ci siano già i titoli di coda.

"Nah, io una portatrice di Miraculous? Combino troppi pasticci, non credi?"
 
 

[Chat Noir]
 

Quando Marinette ammette di essere l'autrice della lettera di San Valentino, nella testa di Chat Noir risuona la voce di Plagg: "Una cosa così sdolcinata può averla scritta solo la tua anima gemella".
Si sente frastornato. Forse Plagg si sbagliava... oppure è lui ad essersi sempre sbagliato?

"Mi avevi detto di non averglielo mai confessato", le fa notare, "e invece gli hai addirittura scritto una lettera d'amore!"

I titoli di coda del film finiscono di scorrere, è tardissimo, e lui ha bisogno di riflettere. Ci metterà una vita a risistemare tutto quanto, ma forse è un bene che abbia tutto quel lavoro da fare: spera che tenersi occupato lo aiuti a fare chiarezza nei suoi sentimenti sempre più ingarbugliati e confusi.
Ma perchè Marinette non riesce a parlare con Adrien come fa con lui? Magari, se non fosse stata così sfuggente come si è sempre dimostrata da quando si sono conosciuti, le cose sarebbero andate in maniera diversa. Ma come fare per il piccolo particolare della sua identità segreta? Non sarebbe riuscito a nasconderglielo, probabilmente: sente che a lei racconterebbe qualunque cosa, e se ancora non le ha rivelato la propria identità è solo perchè mantenere il segreto è il solo modo per tenerla vicina e al sicuro.

"Si è fatto tardi, e io ho ancora un mucchio di lavoro da fare. Ti riaccompagno a casa, Principessa", le dice porgendole la mano.
"E non sottovalutarti: sei stata una straordinaria Multimouse, te lo assicuro", conclude con un sorriso.
 
 

[Marinette]
 

"Hai ragione. Gliel'ho confessato, il mio amore", ridacchia Marinette. "In qualche assurdo modo, ma l'ho fatto!"

Poi si alza dalla poltrona e si avvicina a Chat Noir, ma invece di prendergli la mano, si solleva sulle punte dei piedi e gli lascia un bacio leggero su una guancia.

"Grazie per le tue belle parole. E anche per la meravigliosa serata."

Fa fatica ad allontanarsi da lui. Ha un profumo che le arriva al cervello come una droga intossicante. Ma cos'è?
Le ricorda tanto quello che utilizza Adrien. Che sia quello della pubblicità? Radioso, spensierato, un sogno... Adrien, il profumo! Oddio, ne ricorda ancora le parole!
Si sente avvampare al pensiero, soprattutto quando decide che è il momento di allontanarsi da Chat Noir e di guardarlo in viso.

"Va bene, riaccompagnami a casa."
 
 

[Chat Noir]
 
Il bacio di Marinette procura a Chat Noir una tempesta di emozioni che imperversa dentro di lui al ritmo furioso del suo cuore.

"Non c'è di che, Marinette", risponde automaticamente portando una mano alla guancia, come per tenere al sicuro la sensazione di quel contatto leggero e fin troppo breve.
Quando Adrien aveva fallito come portatore del Miraculous del Serpente, anche Ladybug l'aveva baciato sulla guancia, provocandogli le stesse reazioni. Com'è possibile?

Senza aggiungere altro prende la ragazza tra le braccia, lieto di avere una scusa per poterla tenere stretta. Si domanda se lei possa sentire il suo battito, così forte che gli sembra di esserne assordato.
Quando la deposita sul terrazzo di casa sua, si trattiene a stento dal salutarla con il mi manchi già che di solito riserva a Ladybug.

"Principessa, è stata una bellissima serata anche per me. Grazie"

Si inchina e si esibisce in un galante baciamano, perchè teme che avvicinarsi di più a lei possa fargli desiderare qualcosa che non potrebbe mai chiederle.

"Spero di poter tornare a trovarti", aggiunge saltando sulla ringhiera.

"Sogni d'oro"

Le sorride e fugge via, prima di concedersi il tempo di rimangiarsi le parole appena pronunciate, prima che il suo spero di poter tornare possa diventare un ti prego, permettimi di tornare.
 
 

[Marinette]
 
Marinette si lascia stringere tra le braccia di Chat Noir, ma rimane rapita dal battito furioso del suo cuore mentre la riporta a casa. Si chiede come mai sia così agitato: sarà forse colpa del bacio che gli ha lasciato sulla guancia? Solleva il viso di poco, come a voler cercare un indizio del suo imbarazzo, ma la maschera nera del supereroe le impedisce di ispezionarne il viso. Quando arrivano, è con rammarico che appoggia i piedi sul terrazzino di casa sua e si allontana da Chat Noir, che con galanteria le prende la mano e ne bacia il dorso, augurandole sogni d'oro prima di scappare via con un balzo.
Tikki sbuca fuori dal suo nascondiglio e le sorride.

"Credo dovrei andare ad aiutarlo", propone Marinette.

Tikki incrocia le braccine, pensierosa.
"E come? ti ha appena riaccompagnata a casa."

"Come Ladybug, no?" 

Marinette sorride in maniera sottile, senza aspettare una risposta della Kwami.

"Tikki, trasformami!"

Il costume da Ladybug torna a fasciarle il corpo come una seconda pelle. Afferra lo yo-yo, lo apre e controlla che il suo collega sia ancora sul tetto su cui ha preparato la sorpresa. Bingo!
Si butta oltre la ringhiera del terrazzo e con qualche balzo atterra esattamente sul tetto in questione: le candele sono ormai spente e il telo abbassato, ma tutto il resto è rimasto come lo aveva lasciato.

"Ehi, Micetto", si annuncia, con un sorriso. "Ti ho forse colto con le mani nel sacco?"

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Capitolo 4
*** Atto II, Scena I: Cataclisma ***


ATTO II, SCENA I: Cataclisma


 
[Chat Noir]


La prima cosa che ha fatto Chat Noir, appena tornato sul luogo dell'appuntamento, è stata spegnere le candele: non gli servono, visto che può vedere bene anche al buio. Man mano che soffia sui lumicini, ripensa alla sua chiacchierata con Marinette. Si scopre a sorridere al pensiero di quanto si sia sentito a proprio agio con lei, a come abbia avuto la possibilità di vederla sotto una luce diversa: non impacciata e balbettante, non sfuggente come quando è Adrien a parlare con lei. Poi si perde nel ricordo della scoperta di essere davanti all'autrice della lettera d'amore su cui aveva fantasticato per mesi e il cuore ricomincia a battere più forte.
Sta piegando il lenzuolo quando un richiamo inaspettato lo fa sobbalzare per la sorpresa.

"Ma-", comincia, però il nome di Marinette gli muore sulle labbra quando si trova davanti Ladybug. Per uno stranissimo e destabilizzante momento avrebbe giurato che ci fosse di nuovo Marinette, lì con lui.

"Ma che splendida sorpresa, Milady!", la saluta con più disinvoltura, le sorride, s'inchina. Con una manovra fulminea lancia il lenzuolo piegato e riesce a nascondere la scatola che ha usato come proiettore. Ha già rischiato di tradirsi una volta dimostrando di conoscere fin troppo bene il sistema di sicurezza di Villa Agreste, non vorrebbe compromettere la propria identità nel caso in cui Ladybug notasse il marchio della maison di moda di suo padre.

"Cosa ci fai da queste parti, Insettina? Le brave coccinelle non dovrebbero essere a letto a dormire, a quest'ora di notte?"

Si morde la lingua, nel vano tentativo di contenere la propria curiosità, ma alla fine cede al bisogno di aggiungere una domanda:

"O forse sei stata a un appuntamento galante?"

Se non ci fosse stato il ricordo del bacio di Marinette, che ancora sembrava regalare un lieve tepore nel punto in cui si era posato, è probabile che non si sarebbe mai azzardato a chiedere una cosa del genere, con il rischio di ricevere una risposta che avrebbe potuto ferirlo. In effetti si sente stranamente sereno, a riguardo.
Osserva con attenzione la sua compagna di avventure (la ragazza dei suoi sogni) e fa un rapido inventario, ritrovando ancora tutto: amore, ammirazione, devozione, la casa sull'isola deserta, la frutta, il criceto... allora perché non lo preoccupa la prospettiva di sentirle dire che ha passato la serata con qualcuno?

 
 
[Ladybug]
 
"Un appuntamento galante io, dici?", chiede Ladybug, con fare pensoso. "Mh, può darsi."

Fa un paio di passi in direzione delle poltroncine e le osserva distrattamente, prende in mano la ciotola vuota su una di esse e l'annusa.

"Appuntamento galante a lume di candela e pop-corn?"

Ridacchia sotto ai baffi, al pensiero del film che lei e Chat Noir hanno seguito solo per metà. Torna a rivolgergli lo sguardo con un ampio sorriso, dopo essersi seduta su una delle poltroncine.

"Chi è la fortunata, Micetto?"

Poi tutta la sua attenzione si concentra sul telo su cui è stato proiettato il film, buttato in malo modo su una scatola (quella del proiettore, immagina). Lo acciuffa e inizia a piegarlo.

"Certo che sei proprio disordi-", si blocca appena riconosce il marchio Agreste sulla scatola. Come ha fatto a non notarlo prima? Torna con lo sguardo sul viso di Chat Noir. "...disordinato. Ma questa roba dove l'hai presa?"

Percepisce il viso crucciarsi all'idea che il suo collega abbia fregato tutta la roba in qualche magazzino degli Agreste.
 

 
[Chat Noir]
 
Il può darsi di Ladybug non è un ... ma nemmeno un no, eppure la risposta sibillina non fa male. Chat Noir fa un mezzo sorriso per l'insinuazione di Ladybug che forse sia stato lui ad aver passato una serata romantica. Che sia un pochino gelosa?
Però, quando lei gli domanda a bruciapelo dove abbia preso quel fantastico allestimento che ha preparato per Marinette, ha un momento di panico che riesce a nascondere benissimo. Il suo sorrisetto diventa più provocatorio.

"Posso spiegarti tutto, Milady", comincia tranquillo.

"In primo luogo, si dà il caso che, involontariamente, abbia ferito Marinette e ho pensato di farmi perdonare organizzando per lei una serata speciale. Dubito che lei l'abbia considerato un incontro romantico e non era quello il mio scopo, quindi non essere gelosa, Insettina. Punto secondo", incrocia le braccia, contrariato dalla critica di Ladybug.

"Io non sono disordinato. Mi hai colto di sorpresa e ho avuto fretta di liberare le mani, nel caso tu avessi voluto correre ad abbracciarmi".

Il sogghigno di Chat Noir è diventato molto più sfacciato e il ragazzo si prepara per il gran finale.

"Per quanto riguarda la tua ultima domanda, Milady, sono diventato molto amico di Adrien Agreste. È stato lui a suggerirmi di prendere in prestito queste cose per qualche ora: visto che Marinette è una sua cara amica, è stato molto felice di contribuire, ma mi ha fatto promettere che non avrei detto niente alla Principessa"

Rimane sbalordito dalla sfacciataggine e dalla rapidità con cui è riuscito a confezionare quella mezza verità, ma deve ammettere con sé stesso di avere avuto una trovata geniale.
Si avvicina il più possibile a Ladybug, tanto da poter quasi sentire il suo respiro, poi afferra il lenzuolo sfiorando appena le mani della ragazza.

"Questo, invece, viene dal mio letto", le confida in tono intimo e con un sorriso sornione. "Se non ti dispiace, vorrei riaverlo: è appena diventato il mio lenzuolo preferito".
 
 

[Ladybug]
 
Ad ogni singola parola che Chat Noir dice, si sente avvampare. Ogni suo passo verso di lei, con quel suo sguardo sfacciato e la voce profonda, le rende le gambe molli come gelatina. Menomale che è seduta, si dice, altrimenti cadrebbe a terra.
Quando Chat Noir recupera il telo dalle sue mani, sfiorandole di poco le dita, il viso così vicino al suo da sentirne il fiato caldo che sa ancora di popcorn accarezzarle le labbra, si sente cedere.

"Questo, invece, viene dal mio letto", le confida lui, con un sorriso vittorioso. "Se non ti dispiace, vorrei riaverlo: è appena diventato il mio lenzuolo preferito."

Molla il lenzuolo in questione come scottata, borbottando qualcosa di sconclusionato mentre volta le spalle a Chat Noir per nascondere tutto l'imbarazzo che prova.

"Se A-Adrien ti ha prestato queste cose, a-allora v-va bene!"

Poi ragiona un attimo sul motivo per cui Adrien ha deciso di aiutare Chat Noir: visto che Marinette è una sua cara amica, è stato molto felice di contribuire.
Non sa cosa dovrebbe provare a riguardo: non che si aspettasse altro, da Adrien, che in fondo sta con Kagami; allo stesso tempo, il sentirsi ripetere di essere solo un'amica per lui, lo ha percepito come il conficcarsi di un chiodo direttamente nel centro del petto. E poi c'è Chat Noir, che come al solito è riuscito a risollevarle il morale e a riscaldarle il cuore, con quel suo modo di fare dolce e... Provocante? Attraente? Si sente avvampare di nuovo, all'idea che si sta facendo del suo collega. Non ha idea di come il loro rapporto si sia sviluppato così tanto e in così poco tempo. O meglio, sa cosa è successo, ma non ha ben compreso come Chat Noir sia riuscito a conquistare le attenzioni che Marinette riservava solo e unicamente ad Adrien.
Ladybug torna con lo sguardo sul supereroe, recupera il lenzuolo dalle mani di Chat Noir e lo butta sull'altra poltroncina. Si alza in piedi e lo abbraccia.

"Sei proprio un bravo Micetto", sussurra, godendosi ancora un po' il suo calore, il suo profumo e il battito del suo cuore.
È contenta che le cose tra loro si siano sistemate, è felice di avere il supporto di cui ha bisogno sia nei panni di Marinette che di Ladybug. Chat Noir è speciale, e sebbene sia di una sfacciataggine incredibile, non riesce a tenergli il broncio.
Si allontana da lui quanto basta per guardarlo dritto in viso. 

"Vuoi una mano a sistemare?"
 

 
[Chat Noir]
 
Chat Noir rimane così sorpreso quando Ladybug gli toglie il lenzuolo di mano per poi abbracciarlo, che non fa neppure in tempo a ricambiare il gesto; non si è nemmeno messo a fare le fusa, ha solo sentito il cuore esibirsi nell'ennesima acrobazia nel suo petto. Non è abituato a tante emozioni e per un momento si domanda se la felicità possa uccidere: in quel caso lui sarebbe già con un piede nella fossa. Di sicuro è sempre più confuso perché non capisce come sia possibile che, tanto Ladybug quanto Marinette, gli procurino le stesse emozioni.
L'offerta di Ladybug di aiutarlo lo sorprende ancora di più, si sente addirittura commosso.
Le prende le mani e se le avvicina al petto mentre si perde nei suoi bellissimi occhi blu.

"Milady, la mia parte cavalleresca ti direbbe che posso fare tutto da solo e ti inviterebbe ad andare a dormire, visto che è tardissimo".

Le stringe le mani ancora di più e le sorride.

"Però c'è una parte di me, molto insistente, che sarebbe felicissima di poter passare ancora un po' di tempo con te, stasera. Quindi ti ringrazio e accetto il tuo aiuto"

Si guarda attorno e pensa a come organizzarsi. Dal momento che sono in due, basterebbe un solo viaggio per riportare le poltrone a sacco al deposito. Per il lenzuolo non ci sarebbero problemi: visto che ha già ammesso che gli appartiene, a Ladybug non verrà certo in mente di accompagnarlo a casa per sistemare anche quello, giusto?

"Bene, Insettina", Chat Noir comincia a raccogliere le bottigliette vuote e il contenitore dei popcorn.

"Comincio a portare via la spazzatura, tu aspettami qui. Appena torno andremo a restituire le poltroncine e poi avrai il bacio della buonanotte che desideri tanto, d'accordo?"

Si diverte a stuzzicarla, però poi si fa serio all'improvviso.

"Scherzi a parte, Milady", aggiunge mentre è già pronto a lanciarsi in strada in cerca di un cestino della pattumiera, "prima di salutarci vorrei chiedere il tuo parere su una questione che mi sta... a cuore"

Ancora una volta la lascia senza aspettare una risposta; mentre porta a termine il suo compito pensa a come esporre il suo problema all'amica. È impaziente di parlare con lei perché spera che una persona sensibile e piena di risorse come la sua Insettina, sappia dargli un consiglio per aiutarlo a risolvere il rompicapo che gli sta confondendo mente e cuore.
 

 
[Ladybug]
 
Il bacio della buonanotte che desidera tanto?!
Oh mamma. Si accarezza le guance, le sente scottare come roccia lavica sotto le dita.
Non ce la può fare, si dice, a continuare così. Chat Noir sta diventando uno sfacciato di prima categoria. O è lei che sta iniziando a prendere sul serio i suoi atteggiamenti?
Per fortuna che Chat Noir si fa serio e "scherzi a parte, Milady", le dice, mentre è pronto a lanciarsi in strada con le mani piene di spazzatura. "Prima di salutarci vorrei chiedere il tuo parere su una questione che mi sta... a cuore."
Lo guarda di traverso, mentre Chat Noir si butta giù dal tetto senza aspettarsi una risposta.

Ladybug fa spallucce e inizia a raccattare alla bell'e meglio tutta la roba: raggruppa le candele spente in un angolino; torna a piegare il lenzuolo (a cui comunque dà un'annusatina veloce e, oddio, sa proprio del profumo di Adrien!); chiude il cavalletto e posa a terra la scatola di scarpe, in cui alla fine decide di mettere via le candele.

Chissà di cosa vorrà parlare, Chat Noir?
 
 

[Chat Noir]
 
Quando Chat Noir torna dalla sua spedizione di corvée, trova il resto dell'allestimento già riordinato, grazie all'efficienza di Ladybug. D'istinto lancia un'occhiata in direzione della casa di Marinette, domandandosi se la sua amica stia già dormendo. Forse sta pensando a lui... cioè, ad Adrien.

Gli sfugge un sospiro frustrato a causa della confusione che lo assale di nuovo. Meglio non pensarci troppo.
Si avvicina alla collega e di nuovo viene travolto dalla forza dei sentimenti che prova per lei: sì, è ancora tutto al suo posto, isola, casa, frutta, criceto.

"Grazie Principessa", ecco, come non detto. Come può continuare a confondere il modo in cui si rivolge a Ladybug e Marinette?

"Voglio dire, grazie Milady, mi sei già stata di grande aiuto", le rivolge un sorriso smagliante.

"Credo però che sia davvero troppo tardi, sicura di non voler tornare a casa a dormire?"

Le aveva detto di aver bisogno di un consiglio, ma comincia a pensare di aver fatto un errore. Come potrebbe spiegarle la faccenda di Marinette, se nemmeno lui riesce a capire che cosa pensare?
 
 
[Ladybug]
 
Le si accende un campanello d'allarme nel momento esatto in cui Chat Noir la chiama Principessa. Che abbia scoperto la sua identità segreta?! Che sia questo il motivo per cui gironzola attorno alla sua versione civile?!
Non va bene, si dice. Se Chat Noir ha davvero scoperto che sotto la sua maschera c'è Marinette, allora si troverà costretta a togliergli il Miraculous.
Cerca di regolarizzare il respiro dal momento in cui si accorge di trovarsi nel panico più totale e spera vivamente di essere ancora in tempo a rigiocarsi la carta di Multimouse, perché la sola idea di perdere il suo collega la demolisce.
Deve assolutamente indagare, al costo di tenerlo tutta notte fuori casa. Si siede su una delle poltroncine con una calma che ha del ridicolo.

"No, no. Non sono stanca, Chat Noir. Di cosa volevi parlarmi?"
 
 

[Chat Noir]
 
 
Ladybug si accomoda su una delle poltroncine, tranquilla e disponibile e Chat Noir non può fare a meno di pensare che, o la sua collega ha passato davvero una bellissima serata - e chissà chi è il fortunato che l'ha resa così felice - oppure il fatto che sia entrata in gioco Marinette, ha di nuovo scatenato la sua gelosia.
Oltretutto, ora che ha la completa attenzione di Ladybug, gli sembra ancora più stupido rivolgersi a lei per un consiglio. Prende rapidamente in considerazione eventuali alternative: Plagg? Per carità. Nathalie? Probabile che sia in una situazione anche più complicata della sua. La sua guardia del corpo? Risponderebbe con un grugnito, visto che è un uomo di poche parole. Suo padre? Lo avrebbe ricevuto su appuntamento chissà quando. Alya, Nino...?
Con un sospiro si lascia cadere sulla seconda poltroncina e si prende la testa fra le mani, frustrato e a disagio.

"Interrompimi pure quando vuoi, Milady", esordisce, "È una faccenda complicata e non so neppure da che parte cominciare"

Fa una pausa per schiarirsi le idee, si massaggia la nuca per sciogliere la tensione e vincere l'imbarazzo.

"Ho un amico che, tempo fa, si è innamorato di una ragazza straordinaria ma inarrivabile. Si è dichiarato, ma lei l'ha respinto perché è già impegnata".

L'ultima parola lascia le sue labbra con un grande sforzo e un sorriso amaro increspa la sua espressione. Chat Noir non riesce neppure a guardare la sua amica negli occhi, tanto è il timore che abbia già intuito che stia parlando di sè.

"Lui poi ha conosciuto un'altra, che ha ammesso di provare qualcosa per lui. Così ha deciso di cominciare a frequentarla, forse sperando di riuscire ad essere felice con lei. Però le cose non stanno andando come dovrebbero e la situazione è precipitata qualche giorno fa, quando il mio amico ha scoperto per... ehm... vie traverse che la sua migliore amica è innamorata di lui da tempo. È rimasto sconvolto perché non lo avrebbe mai immaginato", scuote la testa, sconsolato per la propria stupidità.

"Però, sai, dal punto di vista sentimentale lui è un caso abbastanza disperato. E non ha nemmeno modo di provare a sistemare le cose con la sua amica, perché lei si sente di troppo e lo sta evitando"

Chat Noir chiude gli occhi e si prende di nuovo la testa tra le mani: è venuto il momento di affrontare la questione più difficile e forse non si sente ancora pronto.

"Per farla breve, il mio amico si è reso conto che questa ragazza, in fondo, è sempre stata più che un'amica per lui, ma forse adesso è troppo tardi. E avrebbe bisogno di averla vicina, di passare di nuovo del tempo con lei per capire cosa provi davvero. Però non vuole forzarla, non vuole insistere... e io vorrei tanto vederli felici entrambi, ma tutto quello che fino ad ora sono riuscito a fare è stato lasciare un pezzo del mio cuore sulla porta di casa di questa ragazza fantastica. E non mi spiego come sia possibile, perché il mio cuore appartiene a te Insettina, anche se continui a respingermi"

Ecco. Si è finalmente tolto un peso e si sente molto più leggero. Chissà Ladybug cosa penserà di lui, adesso.
La guarda e le rivolge un sorrisetto rassegnato.

"Scusa, sembra la trama di una brutta telenovela, vero?"

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Capitolo 5
*** Atto II, Scena II: Disastro ***


ATTO II, SCENA II: Disastro



[Ladybug]
 
 
"Scusa, sembra la trama di una brutta telenovela, vero?", chiede Chat Noir, dopo aver raccontato tutto, tutto, ma proprio tutto quello che gli frulla per la testa, con un sorrisetto rassegnato che Ladybug non si sente minimamente di ricambiare.
È appena diventata Guardiana della Miracle Box ed è con presunzione che ha creduto di dover togliere il Miraculous a Chat Noir, e invece...
E invece ora è lei quella che dovrebbe fare un passo indietro e non solo dovrebbe togliere il Miraculous a Chat Noir, ma dovrebbe anche rinunciare alla Miracle Box e tanti saluti ai supereroi di Parigi. Oppure sperare d'ora in avanti di non venire mai akumizzata, perché se mai accadesse, oltre ad essere la prima a consegnare gli orecchini magici a Papillon, probabilmente andrebbe dritta dritta a recuperare l'anello di Chat Noir, che secondo quello che ha detto lui... Potrebbe essere quello al dito di Adrien Agreste!
Si sente avvampare al pensiero che ci sia proprio Adrien sotto quella maschera, ma ricaccia indietro tutto il lato sentimentale della cosa — che oltretutto potrebbe risultare davvero ridicolo: andiamo, Adrien si sarebbe dichiarato come Chat Noir a Ladybug che in realtà è Marinette che l'ha rifiutato per rincorrere, per l'appunto, Adrien? Assurdo!
Si chiede se sia meglio per entrambi che questa storia si concluda qui e ora, lui con una risposta che possa far sì che non sollevi dubbi sulla doppia identità di Marinette, lei senza poter verificare chi ci sia realmente sotto la maschera di Chat Noir: si stanno esponendo troppo, si stanno comportando entrambi da incoscienti. Maestro Fu non sarebbe per niente fiero di loro!
Deve riorganizzare le idee, questa volta senza Miraculous.

Si prende un momento per rispondere. 
"Chaton, io credo tu debba seguire il tuo cuore, ma non credo sia saggio per te e Marinette vedervi ancora. Tu sei un supereroe, lei è una civile. E se Papillon decidesse di prenderla di mira?"

Ammette che le fa male l'idea di sapere che non riceverà più visite dal suo Gattino, ma non c'è soluzione che basti a tenere entrambi lontani dai guai.
E che dovrebbe dire, ora, a riguardo dell'amico di Chat Noir? Il fatto che solo per vie traverse sia riuscito a scoprire che la sua migliore amica è innamorata di lui è una prova schiacciante che Chat Noir sia andato a spifferare tutto ad Adrien (e in tal caso Ladybug non potrebbe comunque arrabbiarsi con lui, perché non si suppone sia Marinette!), oppure che Adrien stesso sia Chat Noir. E che dire del fatto che proprio quella sua amica ora lo stia evitando solo per permettergli una relazione sana con la sua fidanzata, che potrebbe essere Kagami? Ora che ci pensa, sia la vita sentimentale di Chat Noir che quella di Adrien sembrano combaciare alla perfezione.

Per quanto sia curiosa da morire di sapere se sotto quella maschera ci sia davvero Adrien, non può permettersi di indagare oltre. Potrebbe, però, trarre vantaggio dalla situazione, consigliando al possibile Adrien di provarci con la possibile Marinette? Cosa ne sarebbe della possibile Kagami?
No, si dice, calma Marinette.
Sente che potrebbe scoppiarle il cervello da un momento all'altro, come un cocomero asinino maturo, e non crede di aver mai dovuto affrontare una situazione così difficile, nemmeno quando Chat Noir ha quasi scoperto la sua identità segreta e ha dovuto tirar fuori Multimouse. Può farcela, si dice, lei è Ladybug!

"Mi rendo conto che non sia facile per te, per noi, portare questo fardello sulle spalle. Anche se provassi dei sentimenti per te, non potremmo stare assieme", sussurra piano, volgendo lo sguardo altrove. Prova un dolore terribile a pronunciare queste parole, ma non può permettersi di sbagliare oltre.
"Non possiamo sapere tutto l'uno dell'altra: le nostre identità devono rimanere segrete. Siamo entrambi dei supereroi, Chat Noir. Non abbiamo scelta."

Prova una grandissima sensazione di deja-vu, questa volta più pesante, come se avesse appena ricevuto un pugno in pieno stomaco.
Si alza dalla poltroncina, dà un'ultima occhiata in giro con una tristezza atroce, tira fuori lo yo-yo e lo aggancia sul tetto di un altro palazzo, pronta a buttarsi giù.

"Ma se avessi bisogno di un abbraccio, non esiterò a dartelo", aggiunge, con un sorriso amaro.

Si lancia nel vuoto senza aspettare una risposta e ci mette poco a raggiungere la botola della sua camera da letto, da cui si cala prima di rilasciare la trasformazione.
Si stringe il cuscino al petto e chiude gli occhi.
Trattiene le lacrime e si lascia consolare da Tikki: ora non può davvero permettersi di essere akumizzata.
 
 
[Chat Noir]
 
Chat Noir rimane frastornato dallo sfogo della sua collega. Le ha chiesto un consiglio e invece ha ricevuto un ordine: stare lontano da Marinette.
Non l'ha mai nominata, e anche se ha ammesso di aver passato la serata con lei, come ha potuto Ladybug andare così a colpo sicuro?
È intelligente, intuitiva, ma questo non spiega come abbia capito di chi stesse parlando.

"Non è possibile", mormora il ragazzo cercando di bloccare i pensieri che rischiano di travolgerlo. Per impedirsi di seguire il filo dei suoi ragionamenti, si rimette a sistemare quello che è rimasto della serata. Non c'è stato bisogno del Cataclisma per distruggere tutto, considera con amarezza.

Quando finalmente torna a casa è esausto, ma ha bisogno di qualche minuto per essere certo di riuscire a controllarsi.

"Ritrasformami", ordina cupo.

Quando Plagg compare non osa nemmeno chiedere la sua solita dose di Camembert. Ha l'aria afflitta e aspetta lo sfogo di Adrien.

"Hai intenzione di dirmi di nuovo di fare finta di niente? O vuoi cercare di convincermi che lei non è chi penso che sia?"

Adrien lancia a Plagg il suo formaggio, il kwami lo prende senza entusiasmo e fa uno sforzo evidente per ingurgitarlo in un boccone: vedere il suo padrone in quelle condizioni gli ha fatto passare l'appetito.

"Senza contare che potrebbe perfino aver capito chi sono!", esclama esasperato.

Deve calmarsi. Riflettere. C'è una soluzione per tutto, l'ha imparato da Ladybug. Plagg galleggia a mezz'aria con un'espressione così preoccupata che Adrien non avrebbe mai pensato di potergli vedere.
In qualche modo trova la forza di sorridere.

"Negare sempre e comunque, anche l'evidenza. Giusto?"

Chiede al kwami, guadagnandosi un'occhiata stupita. Va a sedersi alla scrivania.

"Ho bisogno che le porti un messaggio da parte di Chat Noir", afferma mentre è intento a scrivere qualcosa su un foglietto.

"Ma...", prova a obiettare Plagg.

"Se non lo fai tu, dovrò farlo io", lo zittisce risoluto il ragazzo.

"Perchè non le lasci un messaggio con il tuo catphone?"

"Ho bisogno che lo legga subito. Ti prego".

Sospirando rassegnato, il piccolo dio della distruzione prende il biglietto e vola nella calda notte estiva per recapitarlo. Mentre lo osserva allontanarsi, Adrien ripensa alle poche parole che ha scritto per Ladybug:
 
Ammesso e non concesso che la ragazza di cui ti ho parlato fosse Marinette, non riesco proprio a spiegarmi come tu sia potuta giungere a una simile conclusione.
O forse sarebbe più corretto dire che una spiegazione l'avrei anche trovata, ma preferisco non prenderla in considerazione: non voglio rinunciare a essere Chat Noir, così come tu non vorresti rinunciare ad essere Ladybug. Quindi, per il bene di tutti, seguirò il saggio consiglio che Plagg mi ha dato tempo fa, e farò di nuovo finta di niente. Potrei consigliarti di fare altrettanto, ma su una cosa devo darti ragione: non tornerò più da Marinette, quindi puoi smettere di preoccuparti per la sua sicurezza.
 
È stato troppo duro? Forse. Anche per lui è stato difficile e doloroso mettere insieme quelle parole; l'ultima promessa, poi, gli ha spezzato il cuore.
Guarda il suo telefono e riesce a malapena a resistere alla tentazione di mandare un messaggio a Marinette. Vorrebbe chiamarla, sentire la sua voce, ma è sicuro che non gli risponderebbe.

"Siamo fatti l'uno per l'altra, ne sono certo. Prima o poi lo capirai anche tu".
 
 
[Marinette]
 
"Marinette."

Plagg è costretto a schivare un pugno nella sua direzione, quando Marinette cambia posizione, da fetale a quattro di bastoni.
Tikki ridacchia.
"È fatta così. Quando dorme, non si rende conto di niente", si avvicina alla testa della ragazza e afferra una ciocca. "Vieni, ti aiuto a svegliarla."

Plagg imita il suo gesto, e quando Tikki dà il via, iniziano a tirare assieme.
 
 Marinette si sveglia con un urlo, e per poco non cade giù dal soppalco quando si ritrova Plagg e Tikki davanti, con un'aria tra il serio e il divertito.

"Che succede?", biascica, lottando per tenere le palpebre aperte.

"Marinette, Chat Noir mi ha mandato qui per consegnarti questo."

A tastoni accende la lucetta sopra la mensola e dà un'occhiata a ciò che Plagg le sta porgendo: un foglietto piegato in due.
Senza preavviso il ricordo della serata appena trascorsa con Chat Noir le occupa la mente, mandandole una fitta allo stomaco.
Afferra il biglietto, lo apre e inizia a leggerlo.
È incredula di fronte alle parole che legge, una dopo l'altra, senza nemmeno accorgersi di trattenere il respiro.
Ha fatto un disastro, e forse Chat Noir è arrivato a capire la sua identità.
Grugnisce, maledicendo tutta la serata. Deve assolutamente trovare una soluzione, non può lasciare che tutto vada in malora così.
Si alza dal letto con un vigore che non pensava avrebbe mai avuto da appena sveglia e scende dal soppalco. Si siede alla scrivania, accende l'abat-jour e tira fuori carta e penna.
Dà un'occhiata ai due Kwami e sorride: hanno approfittato della situazione per chiacchierare a bassa voce come due piccioncini.
Decide di seguire il loro esempio: con calma e positività, inizia a scrivere.
  
Chat Noir, ti sembrerà strano, ma anche io ho avuto modo di chiacchierare un po' con Marinette.
Sebbene non lo dia a vedere, lei prova una forte ammirazione per noi: non rinuncerebbe mai a una serata con Chat Noir.
Mi spiace solo non sia più fattibile affidarle il Miraculous del topo: è stata una brava Multimouse e il suo unico sbaglio è stato quello di trasformarsi di fronte a te. Non posso permettermi che Marinette corra altri rischi.
Quando stasera, dopo un falso allarme, vi ho visti vicini su quel tetto a chiacchierare come una coppietta felice, mi si è acceso un campanello d'allarme.
Ho aspettato che la riaccompagnassi a casa e poi mi sono mostrata a te, e ti chiedo scusa se non mi sono bevuta tutto quello che mi hai detto: avevi gli occhi da innamorato, mentre parlavi della serata appena trascorsa con lei.
So che è dura, Chat Noir. So che fa male. Anche io sto trascorrendo un periodo abbastanza difficile: essere la Guardiana della Miracle Box è un peso non indifferente che mi grava sulle spalle, e non riguarda solo la Miracle Box, ma il fatto che debba sostenere questo peso senza i miei amici. Ci sei solo tu, Gattino.
Non voglio che questa serata rovini il nostro rapporto, Chat Noir. Voglio che lo rinforzi.
Stasera mi sono comportata come se fossi stata il tuo grillo parlante, e l'ho fatto per la sicurezza di Marinette, tua e di tutta Parigi. Ogni parola che mi usciva era una pugnalata al cuore.
La tua felicità e quella di Marinette sono importanti per me, siete miei amici, ma non posso permettervi di correre un rischio così grosso. Sono sicura che un giorno tutto si sistemerà. Te lo prometto, Gattino.

P.S: è una magra consolazione, rispetto a tutto il fardello che devi sopportare, ma ero seria quando ti dicevo che se avessi avuto bisogno di un abbraccio, te lo avrei dato.
 
Riguarda il foglietto compiaciuta, quando si ricorda di aver ammesso a Chat Noir, nei panni di Marinette, di essere stata lei l'autrice di quel bigliettino d'amore. Accende quindi il PC, ricopia tutto su Word e stampa. Almeno, così, Chat Noir non avrà modo di confrontare le due scritture. Prende comunque un adesivo a forma di coccinella, per non far sembrare il foglio stampato un asettico comunicato di vitale importanza, e di fianco ci disegna una faccina stilizzata di Ladybug con la linguaccia di fuori, #andràtuttobene inserito in un fumetto.
Piega il foglietto in quattro e lo porge a Plagg, con un sorriso.

"Ecco, questo dovrebbe sistemare le cose tra di noi."

Plagg afferra il foglietto e con un saluto oltrepassa la botola, rimasta aperta per il caldo.
 

 
[Adrien]
 
"Adrien! Che cosa fai? Ladybug ha detto..."

Il ragazzo chiude a chiave il cassetto dove ha riposto il messaggio di Ladybug. Senza leggerlo.

"Ho capito, Plagg, ma non credo che sia il momento adatto. Non ti ha detto che devo restituire il Miraculous, giusto? Quindi va bene così. Non voglio leggere questa lettera per dover fingere di credere all'ennesima bugia"

Ripensa alla faccina scherzosa disegnata all'esterno, allo slogan scritto nel fumetto.

"In qualche modo si sistemerà tutto. Ho solo bisogno di tempo".

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