Squalo
sa essere veramente inquietante quando vuole.
Questa storia partecipa al Juke-Box dei Prompt di Writer’s
Wing.
Prompt: Who do you need
Who do you love,
When you come undone?
(DuranDuran, Come Undone, 1991)
Scritta sentendo: Duran Duran - Come Undone (Official Music Video);
https://www.youtube.com/watch?v=Epj84QVw2rc.
Una
madre ‘inquietante’
“Mukuro,
esci da quell’armadio. So che tu e il tuo gemello siete
lì dentro” disse Squalo, sciogliendosi il laccio
viola che gli teneva legati i lunghi capelli argentei in una treccia.
La
porta dell’armadio si socchiuse, facendo sbattere
l’anta.
“Vooooi!
Uscite subito da lì!” ordinò Squalo.
Due
paia di occhi, di cui due rossi e due blu, lo fissarono
dall’oscurità.
Squalo
era seduto accanto ad una gigantesca vasca, al cui interno nuotava Alo,
dimenando la coda pigramente.
Il
fondale era decorato da delle alghe rosso sangue e pietruzze argentee.
“Kufufufu.
Perché dovremmo fidarci di qualcuno che dice di essersi
tagliato da solo la mano?” domandò Mukuro.
“Kufufufu.
Di una Pioggia, per di più” trillò
Dokuro.
“Perché
vi siete infilati nel suo armadio. Ecco perché!
Uscite
subito da lì, marmocchi. Non si spiano le
‘madri’” abbaiò Squalo.
Mukuro
e Dokuro uscirono dall’armadio e lo raggiunsero, sedendosi
per terra accanto alla sua sedia patronale davanti alla specchiera.
“Ti
sei dato della madre da solo. Io mi ritengo soddisfatto”
disse Dokuro.
“Ti
stai cambiando per Xanxus? Ti truccherai?” domandò
Mukuro.
Squalo
si guardò nel riflesso e rabbrividì.
“Io
non mi trucco per nessuno, nemmeno per il Boss”
ringhiò.
Anya
si premette le mani davanti alla bocca, i capelli argentei le
ricadevano davanti al viso. Sotto di lei c’era un peluche,
Squalo si aggrappò alla zampa di quest’ultimo che
s’intravedeva sotto la sorellina e guardò fuori.
Entrambi
i bambini videro Skull seduto davanti allo specchio.
L’arcobaleno si spogliò, lasciando cadere la tuta
e il casco da motociclista.
Il
suo corpo cambiò, mentre tornava adulto, si sfilò
la parrucca e la lasciò cadere a terra.
Si
ripulì il viso dal trucco e prese una crema, se la
passò sui capelli, lasciando che tornassero biondi.
Afferrò
il rossetto ed iniziò a passarselo sulle labbra,
s’infilò delle ciglia finte e si truccò
da donna.
Si
alzò in piedi e raggiunse l’armadio, lo
aprì e ne trasse un vestito rosso fuoco da sera.
“Hai
problemi con chi si trucca?” domandò Dokuro,
battendo le palpebre.
Squalo
negò, in una pioggia di capelli argentei.
“Voiiii!
Assolutamente no. Anzi, Lussuria dovrebbe farlo sempre. Ho problemi con
chi lo fa per gli altri e non per se stesso. Per chi odia pizzi e
merletti, velleità e trucchi, ma se ne fa carico per
accontentare le persone che ama.
L’amore
va ricambiato, sempre. Se solo uno si dà completamente
è possesso, è schiavitù.
Odio
tutto questo” ringhiò.
Mukuro
gli posò la testa sul ginocchio e gli strinse la gamba.
“Un
discorso da vera regina” disse.
“Xanxus
sarebbe fiero di te”. Aggiunse Dokuro, abbracciandogli
l’altra gamba.
Squalo
si sganciò la spada, posandola sul ripiano di legno del
mobiletto, ed accarezzò le teste di entrambi,
scompigliandogli i capelli ad ananas.
“Voglio
solo che voi non facciate mai questi errori. BakaBoss non vuole che ci
succeda niente, mai. Vuole solo vederci felici e liberi”
sussurrò.
“Papà,
distruggerà…”. Iniziò Dokuro.
“…
la mafia”. Completò Mukuro.
“Kufufufufu”
risero insieme.
Squalo
ghignò, mostrando i denti aguzzi da Squalo.
“Lasciategli
fare la sua scalata e vedrete, questo mondo tremerà, piccoli
miei. Dobbiamo solo avere pazienza ed ogni torto verrà
pagata tra sangue e fiamme” giurò.
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