Wandering clouds di Jordan Hemingway (/viewuser.php?uid=664958)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rivelazione in un giorno d'estate (Jin Ling/Lan Jingyi) ***
Capitolo 2: *** Sogni che si realizzano sotto i petali di ciliegio (Jiang Cheng/Lan Xi Chen ***
Capitolo 3: *** Mani tese verso l'impossibile (Xue Yang/Xiao Xingchen) ***
Capitolo 4: *** L'equivoco di un pegno di affetto (Jin Ling/Lan Jingyi) ***
Capitolo 1 *** Rivelazione in un giorno d'estate (Jin Ling/Lan Jingyi) ***
Rivelazione in un
giorno d'estate
(Jin Ling/Lan Jingyi)
Prompt di Glass Heart: -
Febbrone da cavallo con quaranta gradi all’ombra + "Sto
morendo"
Fa caldo: quel tipo di caldo afoso che ti cuoce fino al midollo e che
fa desiderare di trascorrere il tempo al Pontile del Loto immerso in
acqua fino a sera.
Jin Ling geme: perché non è rimasto con suo zio
invece che accettare di unirsi alla caccia di mostri dei discepoli del
clan Lan?
“Ancora a lamentarti, principessina?” Come se non
bastasse, uno dei mostri che hanno ucciso lo ha colpito con una specie
di sputo magico e ora Jin Ling ha una febbre che continua a salire. E
chi è che è rimasto a badare a lui?
“Nemmeno fossi in punto di morte.”
Lan Jingyi gli butta sulla fronte un panno umido: perché, in
nome degli elementi, perché è rimasto lui e non
Sizhui?
“Sto morendo” esala Jin Ling, sentendo il calore
della febbre unirsi a quello della giornata rovente.
“Piantala, è solo un po’ di febbre: la
prossima volta pensaci prima di gettarti davanti a tutti per uccidere
un mostro che non conosci.”
Lan Jingyi è fastidioso, irritante, e tende troppo spesso ad
avere ragione: Jin Ling vorrebbe essere in grado di alzarsi per fargli
rimangiare tutto ma non riesce.
“Quando tornano gli altri?” Domanda invece.
L’altro alza le spalle. “E chi lo sa? Il Generale
Fantasma li sta guidando nella foresta. Forse questa sera, forse
domani.”
“Potevi andare con loro.” E lasciare che fosse
Sizhui a restare, pensa Jin Ling torvo.
“Potevi non farti colpire.”
“Potevi chiedere a Sizhui di restare.”
Gli è sfuggito.
Jingyi lo guarda e inizia a sogghignare. “Perché
se ci fosse Sizhui ti sentiresti meglio, principessina?” Ora
Jin Ling sente ancora più caldo. “Glielo
dirò non appena tornerà.”
“Non provarci nemmeno! Ti farò mangiare da
Fata!”
“Quel tuo cane è troppo grasso per avere
fame.”
“Non insultare Fata!”
Si fissano in cagnesco, poi Jingyi alza di nuovo le spalle e fa per
uscire dalla tenda. “Sizhui, sempre Sizhui,”
borbotta, “possibile che tu non veda altro?”
Jin Ling sbatte le palpebre: forse ha sentito male…
“Jingyi, sei geloso?” Domanda con la maggior calma
che riesce a recuperare.
L’altro si irrigidisce e Jin Ling vede chiaramente le sue
orecchie andare a fuoco. “Non essere stupido,
principessina!” Sbotta, ed esce senza voltarsi.
In quel momento Jin Ling, che dopotutto è cresciuto con
Jiang Cheng – lo zio che per esprimere i suoi sentimenti usa
una frusta, fa due più due.
I continui litigi. I nomignoli.
Farsi volontario per restare a curarlo invece che andare a cacciare
mostri.
Ah.
Lan Jingyi. Quel Jingyi che lo sfotte sempre ma che è il
primo a difenderlo quando lo fanno gli altri.
Non è Sizhui, chiaro.
Sizhui è come il principe dei romanzi, talmente perfetto da
sembrare un Immortale.
Jingyi invece somiglia di più a una persona che quando piove
sa dove trovare un ombrello e un pasto caldo, qualcuno con cui parlare
e sfottersi e fare pace e baciarsi e…
Improvvisamente, fa davvero caldo in quella tenda.
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Capitolo 2 *** Sogni che si realizzano sotto i petali di ciliegio (Jiang Cheng/Lan Xi Chen ***
Sogni
che si realizzano sotto i petali di ciliegio
(Jiang Cheng/Lan Xichen)
Prompt di D.R.: Jiang WanYin/Jiang Cheng viene 'arruolato
volontario' da Lan XiChen per organizzare il matrimonio dei fratelli.
Quando viene baciato Jiang WanYin si domanda cosa sia andato storto..
Mai più.
Jiang Wanyin si lascia andare, esausto, contro una colonna. Sopra di
lui il vento fa oscillare delicatamente i rami fioriti dei ciliegi.
Da quando Lan Xichen l’ha praticamente costretto a occuparsi
assieme a lui dell’organizzazione del matrimonio tra Lan
Wangji e quello sciagurato di suo fratello non ha più avuto
un momento di pace.
Da non credere la quantità di cose inutili che sono
necessarie a far sposare due cultori: quando toccherà a Jin
Ling, lui, Jiang Wanyin, ha già deciso che si
ritirerà in contemplazione sull’eremo
più distante che riuscirà a trovare.
La lista degli invitati: bisogna invitare tutti i clan e controllare
che quelli con faide in corso non si siedano vicini – nessuno
vuole un cadavere come regalo di nozze.
Le scorte di cibo per il banchetto: chi ha detto che i cultori vivono
d’aria era un povero idiota.
La scaletta per la cerimonia: altro che una promessa scambiata davanti
a tutti, c’è tutto un rito che comprende pure
vesti diverse per ogni momento – tutte sul conto del Clan
Jiang, perché non esiste che Wei Wuxian sia in grado di
avere soldi da parte, figuriamoci.
Che cosa gli è saltato in mente ad accettare di aiutare Lan
Xichen: “Sei l’unico a potermi aiutare,”
aveva detto e lo aveva guardato sorridendo.
E se c’è una cosa sicura al mondo –
oltre al fatto che Wei Wuxian combinerà guai prima di cena
– è che Jiang Wanyin non è in grado di
dire no a Ze Wu Jun quando lui lo guarda sorridendo come se davvero
Jiang Cheng fosse l’unica persona sotto il cielo a essere
importante.
Per cui sì, ha accettato di organizzare quel maledetto
matrimonio, e continuerà fino alla fine, pensa, mentre vede
Lan Xichen puntare verso di lui.
Alcuni petali candidi si posano sulla sua veste immacolata.
“Jiang Wanyin, ti sono così
grato…” esordisce, sempre sorridendo, ma Jiang
Wanyin non lo lascia continuare.
“E’ tutto sotto controllo, Ze Wu Jun: le scorte
sono sistemate, ho riguardato la scaletta e fatto sapere ai clan minori
che se si lamenteranno ancora della disposizione dei tavoli verranno
spostati a quello di Nie Huaisang. Nessuno ha più espresso
lamentele” conclude soddisfatto.
Niente sta andando storto. Proprio nulla. E’ strano.
Di conseguenza, quando si sente abbracciare, il suo primo pensiero
è che, dopotutto, qualcosa sia andato finalmente storto,
perché non è possibile che Ze Wu Jun, Lan Xichen,
lo stia abbracciando e baciando come se avesse aspettato troppo tempo
per farlo – il che è dannatamente vero, secondo
lui – deve per forza trattarsi di un incantesimo, forse
è Jin Guangyao tornato dalla morte, oppure…
… Lan Xichen bacia davvero bene, per essere
un’asceta di Gusu: forse è il caso che Jiang Cheng
smetta una buona volta di preoccuparsi e si sbrighi a ricambiare il
bacio, prima che qualcosa davvero vada storto.
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Capitolo 3 *** Mani tese verso l'impossibile (Xue Yang/Xiao Xingchen) ***
Mani
tese verso l'impossibile
(Xue Yang/Xiao Xingchen)
Prompt di D.M.: "Una cosa non pura non
può toccare cosa pura" [Platone]
Xue Yang sa di essere sporco.
Lo sa da quando aveva pochi anni e già frugava le strade
alla ricerca di rifiuti, lottando contro gli altri mendicanti. Non
ricorda nemmeno quante persone ha ucciso e se lo ha fatto per un buon
motivo o per noia.
Guarda Xingchen che cammina davanti a lui, affiancato da A-Qing che gli
sta dicendo qualcosa per farlo ridere. E’ geloso di quella
ragazzina, Xue Yang: solo a lui spetta il privilegio di far ridere il
Daozhang vestito di bianco.
Per questo allunga il passo e con una gomitata neanche troppo lieve
prende il posto di A-Qing, che inizia a protestare irritata, ma a lui
non importa più.
Xingchen gli sorride sotto la benda che gli copre gli occhi: il sorriso
puro di chi si fida completamente della persona che gli è
vicina.
Lui è come acqua di sorgente, pura.
Xue Yang invece è come il fango e gli escrementi nelle
fogne: se si mischiasse a quell'acqua la sporcherebbe senza rimedio.
“Attento, Daozhang!” Con la scusa di un carretto
che attraversa la strada passa un braccio attorno alle spalle di
Xingchen e lì lo lascia. L’altro si appoggia con
fiducia a lui e le sue vesti immacolate si sporcano con la polvere che
ricopre quelle di Xue Yang.
Una cosa pura non può toccare una cosa impura, se non vuole
diventare impura a sua volta: per Xue Yang questo è allo
stesso tempo il desiderio e la preoccupazione più grande.
Vuole che Xingchen lo comprenda e scenda al suo livello ma vuole anche
che lui resti così com’è.
Xue Yang vuole l’impossibile e, nel profondo della sua anima
corrotta, sa che non potrà mai averlo.
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Capitolo 4 *** L'equivoco di un pegno di affetto (Jin Ling/Lan Jingyi) ***
L'equivoco
di un pegno di affetto
(Jin Ling/Lan Jingyi)
Prompt di Glass Heart: - eccesso d'imbarazzo +
anello
Non sta andando esattamente come aveva immaginato. In realtà
sta succedendo l’esatto contrario.
“Che cosa sarebbe questo?” Lan Jingyi fissa
l’anello sul suo palmo come se fosse un particolare tipo di
mostro.
Jin Ling arrossisce ancora di più. “E’
un anello, scemo.”
“Lo vedo anche io, principessina.”
L’altro lo fissa sarcastico. “Che cosa dovrei
farci?”
“Non lo so, andarci a pesca?” Sbotta Jin Ling
furioso.
E pensare che quando aveva visto quella coppia di anelli aveva pensato
che.. Che forse avrebbe potuto…
“Come si fa a pescare con un anello?”
“Di certo meglio che con una testa vuota come la
tua!”
Lan Jingyi stringe l’anello nel pugno. “Chi
è la testa vuota…?” Poi finalmente vede
al dito di Jin Ling un anello tale e quale a quello che gli ha offerto.
“Un momento. Ne hai uno anche tu?” Osserva confuso.
“Già.”
“… Sono uguali.”
“Già.”
“… Dì, ma quanti soldi ha il clan Jin
perché tu possa permetterti di comprare due anelli
identici?”
Quello è il momento in cui Jin Ling vorrebbe pentirsi di
essersi innamorato di quell’idiota, solo che non ci riesce.
Invece estrae la sua spada: “Lan Jingyi: metti immediatamente
quell’anello e baciami se non vuoi che ti colpisca e ti lasci
in pasto al mio cane!”
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