LoveInWar

di OhayouXD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Gli inizi ***
Capitolo 3: *** Lucy's tale pt.1 ***
Capitolo 4: *** Lucy's tale pt.2 ***
Capitolo 5: *** Lucy's tale pt.3 ***
Capitolo 6: *** Natsu's tale pt. 1 ***
Capitolo 7: *** Natsu's tale pt. 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


prologoooo Questa storia è ambientata nel mondo di EarthLand, un mondo magico, dove una guerra che dura da 200 anni coinvolge sia demoni che umani.
Nel Regno degli Umani, l'Imperatore, ormai in fin di vita, non accenna a voler fermare questa guerra.
Nel Regno dei Demoni, l'Imperatore è stato ucciso prima che potesse porre fine alla guerra, e ora il trono è vacante.
Riusciranno una ragazza dal passato orribile, un ragazzo dal passato pieno di avversità e i loro amici con un destino comune a fermare questa guerra? No? Sì? Come?

Vi presento una storia che vi coinvolgerà parecchio (spero xD), con avventure, amore e anche un po' ci comicità. Intendo farla durare almeno una decina di capitoli, e dico già che appena finirò una storia, comincerò una con una flashfick (o come cavolo si scrive), o forse con qualcos'altro.

Continuate a leggere le mie storie, seguitemi, ricordatemi, recensite e tutto il resto!

Saluti e al prossimo capitolo, OhayouXD.

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Capitolo 2
*** Gli inizi ***


I loro inizi Anno 711, Crocus, capitale dell'Impero dei Demoni.

"Natsu!"-si sentì urlare tra le stanze del palazzo imperiale, un grosso edificio costituito da molte torri grigriastre, con alcuni giardini che si estendevano sia all'interno che all'esterno del palazzo, c'era un piccolo castello all'interno di quelle mura e il tutto era ricoperto da un tetto viola che dava sul nero. Insomma, era molto cupo.

Un bambino, di circa 7 o 8 anni, con dei capelli rosa spettinati e dei bellissimi occhi verdi, nonostanze la tristezza che emanava il luogo, corse verso quella figura dalla lunga barba grigia con un enorme sorriso.

"Cosa c'è, zio Atlas?"-chiese il bambino sorridente guardando la figura alta più di 2 metri di fronte a lui.

"Devo parlarti di una cosa molto importante."-disse lui in tono autoritario.

"Di cosa si tratta, zio?"-chiese sgonfiando il sorriso, aveva visto poche volte lo zio Atlas così serio.

"Sai che tuo fratello Zeref non è in grado di gestire il regno, vero?"

"Certo che lo so! Zeref è una frana e poi non vuole neanche gestirlo! Dice di voler restare accanto a Mavis tutta la vita senza quella complicazione"-sputò tutto ad un fiato Natsu, cercando di alleggerire l'atmosfera.

"Bene, allora, sarai tu il prossimo Imperatore!"-esclamò Atlas provocando una pausa di silenzio.

"Zio Atlas... Non credo di esserne in grado..."-disse Natsu abbassando lo sgardo verso il pavimento verdastro.

"Oh oh oh oh! Natsu! Non intendevo adesso! Ti servirà un allenamento."-disse Atlas smettendo di ridere.

"Ma zio Atlas, bisogna essere imparentati con il precedente Imperatore per prenderne il posto, giusto?"-chiese Natsu, anche se sapeva già la risposta.
"Io non sono imparentato con l'Imperatore precedente."

"Vedrai che in qualche modo si farà..."-disse Atlas chiudendo prontamente l'argomento.
"Comunque"-disse Atlas-"Non sarai solo nel tuo allenamento."

"Già."-intervenne una voce femminile e dolce.

Una donna alta circa un metro e ottanza, contando i tacchi, avanzava verso di loro. Aveva i capelli azzurri, raccolti in una lunga treccia con qualche piuma in mezzo e gli occhi celesti. Portava un vestito blu scuro, con la scollatura a cuore e con qualche rosa ricamata  a fondo dell'abito. Era un po' avanti con l'età, ma era molto bella. E portava con se un bambino dell'età di Natsu, aveva i capelli blu, corti,  indossava un paio di pantaloni neri, una camicia e una giaccetta blu che andava ad intonarsi ai capelli. Ma la cosa che più spiccava del suo aspetto era sicuramente quel tatuaggio rosso nell'area di quel suo occhio destro color nocciola.

"Come si può fare questo a un bambino!"-pensò Natsu.

"Grandine! E c'è anche il piccolo Gerard!"-esclamò Atlas abbracciando l'amica venuta da lontano.

"S-sono felice di rivederti Atlas, ma così mi soffochi!"-disse ridendo Grandine.
"Anche Wendy sarebbe voluta venire, ma è troppo piccola."

"Sempre il solito, eh Atlas?"-disse un'altra voce, molto bassa.


Un'altra persona si avvicinò a loro. Era un uomo più alto di Atlas, e pieno di piercirg. Ce ne aveva un sacco. 4 sul naso, 2 nella parte destra del labbro inferiore, 6 in totale per le sopracciglia, e sicuramente ne aveva altri. Sembrava un tipo che a piantargli un chiodo nelle spalla lui ti ringraziasse. Vabè. Portava dei gambali in ferro, una maglia e dei pantaloni neri. Oltre a questo aveva un chioma di capelli argentati da far invidia alla criniera di  un leone.

"Atlas."-disse quel pezzo di ferro ambulante.

"Metallicana."-disse Atlas, per poi fare una specie di saluto tra amiconi.

Metallicana si guardò attorno nervoso per poi dire:

"Hey Gajeel! Dove ti sei nascosto? Vieni fuori!"

"Eccomi papà."-replicò un ragazzino nascosto dietro ad una poltrona.

Da non crederci. Anche lui aveva un sacco di piercing! Insomma, non quanto il padre, però è un ragazzino! Oltre a quell'evidente segno di mente malsana, si notano delle cose. Anche lui ha una criniera incredibile, solo che, a differenza del padre, la sua è nera e spettinata. E' vestito con una canottiera e dei pantaloncini corti. Alla faccia dell'eleganza.

"Lui è mio figlio Gajeel. Saluta, su."-disse Metallicana .

"Ciao..."-mormorò lui.

"Ciao..."-dissero in sincronia Natsu e Gerard.

Dopo una breve pausa di silenzio, Atlas disse:

"Bene Natsu. Loro 2 dovranno compiere l'allenamento con te."

"Devi spiegare anche in cosa consiste l'allenamento."-gli sussurrò Grandine.

"Oh, giusto!"-esclamò Atlas battendo un pugno sul palmo dell'altra mano. 
"Per i primi 3 anni vi allenerete al dojo di Eileen, e per i restanti 7 andrete nella Giungla di Mezzo."

Dopo una breve pausa di silenzio, Natsu esclamò:

"9 anni?! E poi cos'è la Giungla di Mezzo?!"

Gerard si avvicinò a Natsu.

"Guarda che 7+3 fa 10"-sussurrò lui all'orecchio di Natsu.

"Volevo dire 10 anni!"-urlò nuovamente dopo essersi fatto un rapido calcolo sulle mani. Non capiva nulla di matematica.

Anche se quella scena era estremamente comica, nessuno rise.

"Sì Natsu, 10 anni."-ricominciò a parlare Atlas.
"E la Giungla di Mezzo è un territorio che separa parte delle fazioni. Nessuna fazione è interessata al dominio su quel territorio, visto che è piena di animali sconosciuti, e la vegetazione è molto fitta, quindi non ci sarebbe neanche lo spazio per fare un'eventuale battaglia. Oltre a questo, nessuno la vuole perché, a causa della vegetazione, non è possibile costruire nulla, se non qualche casetta in qualche minuscula radura."-spiegò Atlas.

"Ci sono anche delle regole. Non potrete uscire dalla giungla, qualunque cosa succeda. Potrete uscire solo per andare al dojo a rifare le armi, o nel caso in cui qualcuno di voi si ammali o muoia."-disse Metallicana.

"Anche se è improbabile, visto che siete vaccinati per quasi tutte le malattie."-li rassicurò Grandine.

"E alla fine di tutto."-ricominciò Atlas.
"Natsu diventerà Imperatore."

Gli altri 2 bambini non sembravano sorpresi, neanche tristi. Gerard teneva la mano stretta a quella di sua mamma. E Gajeel... Stava mangiando una forchetta?! Ok. Certo.

"Voi lo sapevate già?"-chiese incredulo Natsu.

"Sì, le nostre famiglie hanno il dovere di proteggere quella imperiale, quindi anche il futuro Imperatore."-gli spiegò Gerard.

"E' un nostro dovere."-disse Gajeel mandando giù quei pezzi di metallo.

Atlas si mise in ginocchio davanti a Natsu.

"Natsu."-guardò il ragazzino piangere, gli erano venuti gli occhi rossi.
"Tutti siamo tristi per questa cosa. Non mi vorrei separare da te, e lo stesso vale per Grandine, Metallicana e i loro figli. Ma devi capire che è una cosa necessaria, e quindi va fatta."-disse Atlas con qualce lacrima a rigargli il viso.

Natsu guardò Grandine e Metallicana. Entrambi stavano abbracciando i propri figli in lacrime.

"Sì..."-mormorò Natsu arrendendosi.

"Bene!"-disse Grandine.
"Questa è una cosa che sappiamo solo noi 6. Voi non dovrete mai parlarne con nessuno."

"L'unica persona a sapere di questa cosa, oltre a noi, è Eileen. Voi  non dovrete mai farne parola con nessuno, a meno che sappiate di potervi fidare della persona in questione."-bisbigliò Atlas all'orecchio di Natsu.

"D'accordo."-disse Natsu.

"Fra una settimana inizierà l'allenamento. Il primo giorno del 712."-spiegò Atlas schiarendosi la voce.

"Potrete portare solo i vestiti e qualche effetto personale."-disse Metallicana.

"Sì."-replicarono i 3 bambini dirigendosi verso le loro stanze.

Nessuno di loro però si accorse di quella figura fuori dalla finestra del piano terra che ascoltava la conversazione.

"Ma bene."-disse ghignando quella figura dai lunghi capelli ciano.


Anno 703, Magnolia, capitale del Regno degli Umani.


Lui si svegliò. La luce del sole riempiva la stanza, il pavimento in legno scuro quasi rifletteva quella luce da tanto era lucido. Era da solo nel letto. La donna con cui aveva passato quella bellissima notte era appoggiata a uno di quei mobili scuri. Teneva in mano un aggeggio, che guardava preoccupata, mentre si mangiava le unghie.

"Buongiorno Layla."-disse lui assonnato e sorridente, alzandosi dal letto e cercando i vestiti.

"Buongiorno Jude."-disse Layla sforzandosi di sorridere.

"Cosa c'è che non va?"-chiese lui notando l'aria tesa che aveva Layla.

"Jude, io..."-disse Layla stringendo l'aggeggio che aveva in mano.
"Io sono incinta."-disse tutto ad un fiato.

Ci fu una lunga pausa di silenzio. E Jude disse:

"Cosa vorresti fare?"

"Ecco, vorrei tenerlo... E magari crescerlo insieme a te..."-sussurrò Layla guardando il pavimento.

"Non si può fare."-disse lui serio.

"Ma Jude..."

"Lo sai benissimo che sono già sposato!"-urlò lui.
"Secondo te cosa succederebbe se si venisse a scoprire che l'Imperatore cresce un figlio con una donna che non è sua moglie?!"-urlò ancora.
"Devi abortire!"-disse lui prendendola tra le braccia, facendole anche male.

"No!"-urlò lei tirandogli una ginocchiata nello stomaco che lo fece indietreggiare.
"Crescerò io questo bambino! Tu puoi anche scomparire!"-urlò lei scappando dal palazzo, non facendo vedere le lacrime.


Anno 711, Hargheon, città portuale nel Regno degli Umani.


"Lucy, non correre!"-urlò una figura bionda, con occhi color nocciola e tacchi a spillo che le impedivano la corsa.

"Ok, mamma."-disse una bambina riavvicinandosi alla madre. Era bionda, occhi color cioccolato, un po' più scuri rispetto a quelli della madre. Avrà avuto circa 7 anni.

"Uff... Quanto corri Lucy!"-disse la madre spettinandole i capelli con una carezza.

"Sì, ma tu mi raccontavi spesso, quando ero piccola, che tu, Layla, avevi vinto molte maratone e gare!"-disse Lucy ridendo.

"Sì, ma quando ero più giovane e senza tacchi a spillo!"-ribattè Layla.
"E poi cosa significa "quando ero piccola"? Sei ancora piccola!"-disse Layla prendendo Lucy per mano.
"Dai, siamo scesi dalla collina per fare acquisti! Prendiamo qualcosa di bello!"

"Guarda là, mamma!"-disse Lucy indicando una bancarella di armi dall'altra parte della strada.

"Lucy, lo sai che le armi non mi piacciono. Ma se proprio vuoi posso comprartene una solt... Lucy!"

Lucy stava già correndo per arrivare a quella bancarella. Mentre arrivava un grande carro pieno di merce.

"Lucy!"-esclamò Layla non potendo fare nulla.

"Aaaaaahh!"-urlò Lucy avendo visto il carro a pochissimi centimetri da lei, quando...

Fuuuuuuummm

Il carro si bloccò e Lucy scappò verso sua madre.

"Mamma!"-esclamò piangendo Lucy, mentre lei si avvicinò chiudendola in un abbraccio.

Layla rimase ad abbracciare Lucy, per poi guardare il carro. Era bloccato. Il conducente era fermo con un'espressione che faceva trasparire lo sforzo che stava facendo per placare i 3 cavalli che trascinavano il carro, i cavalli erano fermi. Uno in posizione di corsa, uno sembrava che si stesse per fermare e l'altro era sospeso a mezz'aria.
Il silenzio provocato da quella scena durò molto tempo, quando, dopo circa mezz'ora, il carro ripartì come se nulla fosse.

"Ce l'ha lei."-pensò Layla.
"Non c'è più dubbio. Dopo quell'incendio in campeggio, dove lei era coinvolta, spento da quella nuvola di pioggia che copriva un'area di 30 metri quadrati, o dopo quel terremoto di magnitudo 7, che non colpì per niente la nostra casa. E ora questo."
"Lei possiede la magia che controlla gli Elementi, Fuoco, Ghiaccio, Acqua, Terra, Vento ed Elettricità. Lei possiede Etherion."-pensò Layla per poi essere riportata alla realtà da Lucy.

"Mamma..."
"So che ora sarai arrabbiata, ma vorrei comunque prendere qualcosa alla bancarella."-disse lei indicando quel venditore d'armi.

"No, Lucy, non sono arrabbiata. L'importante è che tu stia bene."
"Ora, siamo venute ad Hargheon per fare compere, no?"-disse Layla allegramente, non facendo notare l'espressione spaventata che aveva sul viso a Lucy.
"Andiamo a vedere quella bancarella!"

"Evvai!"-esclamò Lucy saltellando.

Lucy e Layla si avvicinarono alla bancarella. C'era di tutto. Nunchaku, spade, pugnali, fruste, archi, frecce, scudi e bastoni in metallo affilati. Lucy guardava la bancarella con occhi sognanti. Era incredibile che a una bambina di 7 anni piacessero cose del genere. Era anche molto esperta.

"Mamma, mamma!"-la chiamò Lucy tirandola per il vestito.

"Hai trovato qualcosa che ti interessa?"-chiese la madre.

"Sì!"-esclamò Lucy trascinando la madre fino a raggiungere una coppia di spade.
"Guarda! Questa coppia di spade è a un prezzo basso!"

"Lucy, 400 Jewels non sono pochi..."

"Sì invece! Queste spade sono di ottima fattura!"-replicò lei guardando le spade.
"E poi siamo molto benestanti!"

"E' vero che siamo benestanti, ma non per questo dobbiamo spendere i nostri soldi in oggetti! Bisogna anche donarli in beneficenza!"
"Ma visto che tra poco sarà il tuo compleanno potrei anche fare un'eccezione."

Loro in effetti erano molto benestanti. Layla aveva ereditato l'azienda di famiglia, Love&Lucky, e aveva fatto grandi profitti modificando l'organizzazione e punti di vendita, insomma, se non ci fosse stata lei l'azienda sarebbe ancora sconosciuta al mondo.

"Evvai!"-esclamò Lucy mentre la madre fissava le due katana.

Erano della misura standard, una aveva l'impugnatura verde scuro, con dei quadratini bianchi in mezzo, con attaccata all'estremità, per mezzo di una catenina, una pietra verde a forma di foglia e parte della lama era sostituita da un metallo nero opaco, rendendola un po' meno tagliente in quel punto. L'altra era uguale, a parte il fatto che avesse un'impugnatura blu scuro, anch'essa con dei quadratini bianchi in mezzo, aveva anche, al posto della pietra verde, un cristallo azzurrino a forma di goccia.

"Oh! Vedo che ha occhio, signora!"-disse il venditore non sapendo niente su Lucy. E del resto era difficile immaginare come una bambina di 7 anni si intendesse di armi.
"Quella è la coppia di spade Green Sea. Oggi a soli 400 Jewels!"

Layla guardò Lucy cercando conferma, e quest'ultima fece cenno di accettare.

"D'accordo, le prendo."

Mentre stavano camminando per andare a casa Layla si fermò.

"Hey Lucy, qui siamo vicine a casa. Puoi ritornare da sola? Io devo andare dalla nonna Anna per una questione importante sull'azienda."-disse mentendo.

"Certo mamma!"-disse Lucy mentre si incamminava.

Layla attraversò il giardino pieni di fiori rosa e gialli, per poi andare a bussare alla porta di quella casetta bianca.
Una signora sulla settantina, alta circa un metro e settanta con gli occhi uguali a Layla e capelli grigi apparve dietro la porta.

"Layla!"-fece sorpresa Anna aprendo la porta.

"Ehilà mamma!"-la salutò lei con un abbraccio.

"Come mai qui?"-chiese Anna mentre mangiava una mela e la faceva accomadare in casa.

"Ti devo parlare."-disse Layla in modo serio.

"Spara"-disse Anna buttando giù la mela.

"Sai anche tu che mi rimane molto poco tempo, ormai. Il tumore si sta ingrandendo sempre di più."
"Quando non ci sarò più, voglio che tu insegni a Lucy come usare una spada."

"Certo, ma sai che anche a me manca poco ormai."
"Non so cosa potrà fare quando io non ci sarò più."-disse rattristendosi.

"Lucy è in gamba. Se la caverà."-disse Layla sorridendo.
"Ma ricordati di farla studiare. Già adesso è un pozzo di conoscenza, ma vorrei che imparasse anche un po' di magia come tutta la famiglia."

"Certo, non ti preoccupare. Diventerà migliore della più grande maga di Hargheon, essendone figlia."

"Non voglio che mi chiami così.
"Un tempo ero la migliore. Ora quando uso la magia mi sento male."

"Ok. Mi dovevi dire anche qualcos'altro?"-chiese Anna accompagnandola alla porta.

"Ah, sì. Non dirle nulla di suo padre."-disse Layla uscendo dalla porta e salutando la madre dal vialetto.


Angolo dell'autrice:

Buongiorno o buonasera! Allora, che ve ne pare? Non è malaccio per essere l'inizio ufficiale della mia seconda storia. Nei prossimi capitoli racconterò la storia di Lucy (saranno 3 o 4, probabilmente), poi racconterò quella di Natsu, a cui non ho ancora pensato molto! Questa storia, secondo me, sarà molto carina, se sapessi disegnare bene ci farei anche un manga, ahahah.

Recensite, seguitemi e tutte quelle cose lì!

Ci vediamo nel prossimo capitolo e buon Ferragosto in ritardo! OhayouXD.


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Capitolo 3
*** Lucy's tale pt.1 ***


La storia pt. 1 Erano passati alcuni giorni dall'incidente, era l'uno di luglio, il compleanno di Lucy. Layla era stata sveglia tutta la notte per preparare la torta e un'altra cosa... il sigillo per Lucy.
Era appena l'alba, e Layla entrò nella stanza di Lucy. Gli arredamenti erano molto in contrasto tra loro, c'erano molti peluche, e moltissime armi.
Lucy stava dormendo adagiata sul suo lettino supina, con il lenzuolo soltanto sui piedi. Layla le mise il sigillo sulla fronte, che poi scomparì diventando impercettibile a chiunque. Era stato applicato con successo. C'era solo una conseguenza. Lucy avrebbe perso tutti i ricordi legati alla persona che utilizzerà il sigillo, cioè sua madre, Layla.

"Forse è meglio così."-pensò Layla.
"Se ricordasse tutto, andrebbe in depressione. Non è ancora pronta per la mia morte."

Layla stava per uscire dalla porta della stanza, quando...

"Cought cought!"

Layla tossì molto sangue. Si era sporcata tutto il pigiama.

"Lo sapevo. Ormai è questione di ore."-pensò Layla dirigendosi verso il bagno.

Sapeva che usando una così grande quantità di magia le si sarebbe accorciato il tempo a sua disposizione. Ma non le importava. Doveva farlo. Se Lucy si ricordasse di sua madre sarebbe troppo doloroso da sopportare, e quasi sicuramente perderebbe il controllo, liberando Etherion. Se non avesse il controllo, provocherebbe seri danni al pianeta. Aveva solo un rinpianto, quello di non poter vedere Lucy crescere, ma anche se non avesse usato la magia sarebbe durata solo pochi altri giorni.
Si buttò sotto la doccia, aveva bisogno di rilassarsi. L'acqua calda le bagnava il corpo, e poco dopo, mentre si stava asciugando con un salviettone, le venne un'idea.
Prese il primo vestito che trovò, delle ciabatte rosse, il portafogli e uscì di casa, diretta verso Hargheon.
La prima tappa era la gioielleria Blue Pegasus.

"Salve."-disse un commesso vedendola entrare e dirigersi verso le collane.
"Sa già cosa prendere?"-chiese il commesso.

"Sì. Vorrei questo."-disse Layla mostrando al commesso il gioiello che aveva in mano.

Era un medaglione d'oro, di forma rotonda con una catenina dorata. Aveva della fantasie incise ai lati, e in mezzo spiccava un rubino rosso scuro.

"Ottima scelta. Sono 2000 Jewels. Vuole inciderci qualcosa?"-chiese il commesso.

"Sì. Scriva: Lucy H.   Da mamma, con affetto."

"Fatto. Tenga."-disse il commesso porgendo il medaglione e allungando l'altra mano per ricevere i soldi.

"Ecco a lei. Arrivederci."-disse Layla dirigendosi verso la porta.

La seconda e ultima tappa era il negozio di lacrime. Layla entrò, subito dopo il suono della campanella si sentì dire:

"Benvenuta. Cosa le serve?"

"Salve. Sto cercando una lacrima fotografica."-disse Layla avvicinandosi al bancone.

"Certo, allora le consiglio questa."-disse il commesso tirando fuori dal sotto del bancone una lacrima.
"E' l'ultimo modello. Scatta foto di ottima qualità e si possono scegliere le dimensioni della foto."-spiegò il commesso.

"La prendo. Quant'è?"

"Sono 300 Jewels."-disse il commesso.

"Tenga. Arrivederci."-disse Layla per poi precipitarsi verso casa.

Arrivò alle 10.00 di mattino. Lucy stava ancora dormendo, così si andò a preparare in bagno.
Si lavò la faccia e poi prese il suo nuovo vestito. Era un vestito bianco opaco, con nastri e rifiniture rosa sul fondo della gonna enorme. Il vestito aveva un grande nastro rosa come cintura, aveva la scollatura a cuore, con le estremità adornate di rifiniture rosa.
Si mise il suo bel vestito, si fece una treccia che era enorme, data la quantità di capelli che aveva, i mise dei fiorellini azzurri tra la treccia e infine un cerchietto blu.
Ora che era pronta, si diresse verso la cameretta di Lucy. La trovò stravaccata sul letto, con una gamba che cadeva dal materasso.
Le si avvicinò, si mise in ginocchio e con una dolce pacca la svegliò.

"Buongiorno Lucy."-disse Layla sorridendo.

"Ah... Ciao mamma."-disse Lucy mezz'addormentata.

"Sai che giorno è oggi?"-chiese Layla mentre le accarezzava la testa.

"Ehm... No."-rispose Lucy con sincerità.

"E' il tuo compleanno!"-esclamò Layla spettinandola con l'ultima carezza.

"Ah, già!"-disse Lucy fingendo di essere almeno un po' contenta.

Infatti a Lucy non interessavano i compleanni. Per lei un compleanno era un giorno come gli altri, ma con l'aggiunta di un regalo, una torta e una foto. Layla lo sapeva, ma era comunque felice di festeggiare il compleanno di sua figlia.

"Vieni che ti aiuto a prepararti."-disse Layla prendendo per mano Lucy e dirigendosi verso il bagno.

Lucy si lavò, mentre Layla stava sistemando il vestito da far indossare a Lucy. Quando Lucy uscì dal box della doccia, Layla la aiutò a mettersi il vestito, come se non lo sapesse fare. Era uguale a quello della madre, solo che al posto del rosa c'era il blu, e ovviamente era più piccolo. Poi le fece una treccia, anch'essa gigante, come quella della madre, le mise dei fiorellini rosei tra la treccia e infine un cerchietto rosa.
Era il momento della foto. L'unica momento che a Lucy piaceva veramente del compleanno, le piaceva fare delle foto con sua madre.
Layla posizionò la lacrima fotografica sul tavolo del giardino, dove facevano sempre le foto.

Click

"Mamma, perché l'hai fatta così piccola?"-chiese Lucy indicando la foto.

"Vedrai."-disse Layla dolcemente, non notando lo sguardo molto incuriosito di Lucy.

Andarono in cucina, dove ad attenderle c'era una bellissima torta alla vaniglia. Layla era famosa in tutto il quartiere per fare delle torte incredibili. Prima del momento della torta ci sarebbe dovuto essere il momento del regalo, ma Lucy aveva già ricevuto la coppia di spade Green Sea, quindi lo saltarono.
Mentre Lucy stava tagliando la torta con poca maestria, Layla preparò il medaglione.

"Mammha, cosha stai fahcendo?"-chiese Lucy con la bocca piena di torta.

"Nulla Lucy. E non si parla con la bocca piena."-disse Layla tirandole un orecchio.

"Non prendi la torta?"-chiese Lucy deglutendo.

"Sì."-disse Layla prendendone una fetta.
"Hey Lucy, di solito non ti faccio mai più di un regalo all'anno, giusto?"-chiese Layla.

"Certo. Non importa quanto ti supplichi, tu non mi regali mai più di una cosa al mio compleanno."-disse Lucy fingendosi arrabbiata.

"Be', quest'anno ti ho preso qualcosa in più."-disse Layla sorridendo mentre prendeva il medaglione dalla tasca.

"Grazie!"-esclamò Lucy mettendosi il gioiello al collo.

"Lucy, devo dirti tutto prima che sia troppo tardi."-disse Layla prendendo la mano a Lucy.

"Cosa intendi?"-chiese Lucy un attimo prima che aprisse il medaglione.

"Devi sapere tutto. Tu sei colei che possiede Etherion, la magia che controlla gli Elementi, Fuoco, Ghiaccio, Acqua, Terra, Vento ed Elettricità, per il futuro ti potrà servire sapere che il potere degli Elementi può essere messo nelle armi, e ritornare al proprietario se l'arma si rompesse o se il proprietario volesse riavere il potere in sè. Ho sigillato la tua magia perché potresti perdere il controllo alla mia morte. A causa del sigillo, perderai la memoria di tutto quello legato a me, come per esempio la mia famiglia e questa casa, forse anche la tua persona."-disse Layla con lo sguardo vuoto puntato sul tavolo.

"Mamma... Ma cosa stai dicendo...?"-chiese Lucy mentre scacciava dalla mente il fatto che sua mamma non le avesse mai mentito.

"Lucy, ascolta ti prego. Il sigillo dovrebbe durare 10 anni esatti e si attiverà poco prima della mia morte."

"Mamma..."

"Lasciami finire. Infine devi sapere che tuo padre è Jude Hearthphilia, l'Imperatore. Se in qualche modo riuscissi a spodestarlo, ricordati di finire questa stupida guerra che ci opprime da 200 anni."-concluse Layla.

"E'-è la verità...?"-chiese Lucy mentre le scendevano le lacrime dagli occhi.

"Sì Lucy."-disse Layla abbracciando Lucy che qualche istante dopo ricambiò l'abbraccio piena di lacrime.

Passarono alcuni minuti, quando Lucy allentò la presa dell'abbraccio.

"Lucy...?"-chiese Layla aprendo gli occhi piangenti.

"Scusa... ma tu chi sei?"-chiese Lucy guardando confusa Layla.

"Ah, capisco... è arrivata la mia ora, a quanto pare."-disse Layla cadendo poi indietro con la sedia.

Lucy la guardò per qualche secondo, poi si guardò in giro: vide una signora anziana dirigersi verso la porta.

"Eh? Perché sto piangendo?"-si chiese Lucy.

Si sentì la porta cigolare, poi una voce urlò:

"Layla, Lucy! La nonna Anna è arrivata a mangiare la torta!"

La signora svoltò diretta nella sala da pranzo. Vide Lucy in lacrime e Layla buttata all'indietro su una sedia, con gli occhi chiusi e il viso rigato dalle lacrime ormai asciutte. Corse verso di loro e si mise in ginocchio vicino a Layla.

"Layla! Layla! Rispondi!"
"Layla!"-urlò un ultima volta per poi prenderle il polso.
"Non c'è battito..."-sussurrò mentre gli occhi le si inondavano di lacrime.

La donna appoggiò il viso sul collo di Layla, piangendo fortissimo.

Dopo alcuni minuti la donna alzò lo sguardo versò Lucy.

"Tu stai bene, Lucy?"-chiese la donna rivolgendole lo sguardo triste.

"Ehm... io sto bene... piuttosto come sta quella signora?"

"Lucy... lei è morta. Aspetta, come l'hai chiamata?"-chiese la donna non facendo trasparire sorpresa, ma solo tristezza.

"L'ho chiamata così perché non la conoscevo..."-disse Lucy rivolgendo al corpo senza vita di Layla uno sguardo triste.

"Lucy, lei era tua madre."

"Oh... capisco... non mi ricordo neanche il mio nome, quindi credo di aver perso la memoria."-disse Lucy affranta.
"Tu le somigli... sei sua madre?"

"Sì, sono la mamma di tua madre, Lucy."

"So che forse non è il momento, ma potresti parlarmi di me e di lei?"-chiese Lucy guardando il corpo di sua madre.

"Certo. Layla era una donna gentile, solare, intelligente e amorevole. Quando ho smesso si gestire l'azienda di famiglia, lei l'ha presa in gestione e è diventata una delle aziende più famose dell'Impero. Qualche anno dopo sei nata tu, ti chiamò Lucy perché era sicura che saresti diventata la luce della sua vita, e così fu. Era la maga più potente di Hargheon e faceva delle torte incredibili, alcuni anni fa si ammalò di tumore ed è questa la causa del decesso. Mi confidò i suoi ultimi desideri, voleva che ti insegnassi la magia e che ti facessi diventare un'ottima spadaccina."
"Lucy, tu sei una bambina solare, gentile e intelligente e anche un po' monella. Non hai amici a parte me, i tuoi libri e tua madre, sei sempre rimasta a studiare invece che andare a giocare con i tuoi coetanei. Sei molto appassionata di armi e anche molto esperta, quelle spade appese al muro sono le prime armi vere e proprie che tua madre ti abbia mai comprato, oltre a quelle da esposizione. Lei odiava la violenza, e quindi anche le armi, ma visto che sono la tua più grande passione aveva deciso di comprartene alcune. Qualche giorno fa hai provocato un'incidente, Layla era molto scossa per questo, forse è stato per quello che ti ha comprato delle armi vere. Vi eravate vestite abbinate per fare la vostra foto di compleanno, il tuo compleanno. Ti aveva comprato anche qualcosa in più, cioè il medaglione che porti al collo."-disse Anna indicando il medaglione dorato.

Lucy lo aprì. Alcune lacrime le scesero dagli occhi. C'era una foto di lei e sua mamma abbracciate e sorridenti, mentre Lucy salutava alla lacrima. Nella parte destra c'era inciso un messaggio:  Lucy H. Da mamma, con affetto. Si precipitò dal corpo di sua madre e le diede un abbraccio, e dopo qualche minuto si staccò, baciando la guancia ormai fredda della madre.
Anna che aveva appena finito di chiamare con la lacrima portatile i servizi pubblici, prese la mano a Lucy.

"Io sono Anna, tua nonna. Vuoi venire a stare da me?"-chiese Anna cercando di sorridere.

"D'accordo."-disse Lucy provando a ricambiare il sorriso, ma fallendo.

Lucy si svegliò. Era in una stanzetta dai muri bianchi, con un tatami sotto il letto. La stanza aveva alcuni mobili in vimini e un tavolino basso con sopra alcuni peluche. Appese al muro c'erano 2 spade, la coppia Green Sea. Non erano da esposizione, ma dovevano stare lì. Quello era il loro posto. In un angolo vicino alle 2 spade c'era un cesto con molte armi da esposizione. Lucy uscì dalla camera, e si guardò attorno: la casa era arredata in stile giapponese anni '50. Entrando dall'ingresso si accedeva al corridoio, con la cucina e il soggiorno sul lato sinistro e con un bagno sul lato destro, in fondo al corridoio c'era una porta di vetro, che portava nel giardino sul retro, in fondo a destra del corridoio c'era una scala a chiocciola che portava al piano superiore. Al piano superiore c'era un altro corridoio, a destra c'erano la stanza di Anna e quella di Lucy, mentre a sinistra c'erano un bagno abbastanza piccolo e uno sgabuzzino straripante di roba, in fondo al corridoio c'era una finestra con vista sul mare e su un pezzettino di Hargheon.
Lucy sentì un odorino invitante provenire dal piano di sotto, lo seguì e arrivò alla cucina.

"Oh, Lucy! Ben svegliata!"-esclamò Anna facendole anche un cenno di saluto con la padella che aveva in mano.

"Ciao Anna."-la salutò Lucy.

"Voglio che mi chiami nonna, intesi?"

"D'accordo nonna. Yaaaaaaaaawwn! Eh, cosa stai cucinando?"-chiese Lucy volendo scoprire la fonte del profumino.

"Sto cucinando i pancakes! Sono uno dei tuoi cibi preferiti!"-esclamò Anna.

Era normale che fossero uno dei suoi cibi preferiti, insomma se non ti piacciono i pancakes, vuol dire che sei alieno!

"Sì!"-esclamò Lucy prendendo lo sciroppo d'acero.

Lucy finì in fretta la colazione, per poi dirigersi verso la parte della casa ancora inesplorata: il giardino sul retro.
Rimase incantata. C'erano dei cespuglietti di fiori rossi, rosa, blu, e bianchi che formavano un viale con qualche apertura ai lati. Il viale portava ad un sentiero nel bosco, che probabilmente serviva per raggiungere il dojo di Anna. Il grande giardino era delimitato da un muretto in pietra alto circa 2 metri emmezzo. Sul lato destro del giardino c'era una rete da pallavolo o volano e una casetta in legno dove c'erano attrezzi per la cura del giardino e della casa. Sul lato sinistro c'era un recinto abbastanza grande dove vi erano alcune tartaruge. Sempre sul lato sinistro c'era quello. C'era uno dei sogni di Lucy, sogno che aveva da poco tempo, avendo letto di quello su un manga la sera scorsa. Lì, tra alcuni alberi e un grande cespuglio di rosmarino, c'erano delle terme. La vasca era in pietra, irregolare di forma leggermente ovale. La sorgente era tra delle rocce, e sopra di essa c'era un'altro grande cespuglio di rosmarino, l'acqua infatti era molto profumata. Era un giardino stupendo.

"Ti piacciono le terme, eh?"-chiese Anna dalla soglia della porta, osservando Lucy da chissà quanto tempo.
"Allora fatti un bagno, che poi andiamo al dojo."-disse Anna lanciandole un grande asciugamano che lei prese al volo.

"Arrivo tra 20 minuti, allora!"-disse Lucy correndo verso le terme e togliendosi i vestiti nel tragitto.

Lucy si immerse nell'acqua. Era la sensazione più bella che avesse mai provato. Nuotò per un po' e poi uscì. Si mise l'asciugamano addosso, recuperò i vestiti e mentre stava per varcare la soglia della casa sentì urlare:

"Lucy! Ti ho preparato i vestiti sul letto!"

Lucy arrivò in camera sua, sul letto c'era un hakama, bianco sopra e azzurrino sotto. Lucy se lo mise, oltre a quello c'era un elastico per capelli e dei sandali con le suole in paglia. Si fece una coda alta e indossò i sandali, e arrivò all'inizio del sentiero, dove c'era Anna con un hakama bianco e nero e una coda alta ad aspettarla.

"Oh! Come stai bene!"-esclamò Anna guardando attentamente Lucy.
"Ora andiamo, il dojo è a 300 metri da qui."-disse Anna prendendo per mano Lucy.

Arrivarono al dojo. Era tutto in legno chiaro, subito dopo l'ingresso c'era un corridoio con a destra i bagni e a sinistra le stanze del personale. Alla fine del corridoio si apriva una grande stanza divisa quasi a metà da un'altra stanza che conteneva l'ufficio della direttrice, Anna. Nell'area a sinistra si allenavano le ragazze, mentre in quella di destra i ragazzi. Lucy e Anna entrarono nell'ufficio, dove c'erano una scrivania, alcune sedie e uno scaffale pieno di libri. Dietro alla scrivania c'era una vetrata e a destra della scrivania c'era una porta.

"Io dove mi allenerò?"-chiese Lucy guardandosi in giro.

"Vieni."-disse Anna passando per quella porta vicino alla scrivania.

La porta conduceva ad una stanza grossa quasi il doppio dell'ufficio, dove c'erano soltanto un cesto con alcune spade in legno da allenamento, alcune panchine e 2 grandi finestre.

"Cos'è questa stanza?"-chiese Lucy.

"Questa è la mia stanza d'allenamento! L'ho costruita perché ho sempre voluto che tua madre imparasse a usare la spada, ma lei non ha mai voluto imparare, quindi l'ho tenuta pronta per te, Lucy!"-spiegò Anna.

"Ok, quando iniziamo?"-chiese Lucy dirigendosi verso il cesto di spade in legno.

"Adesso! Oh, no, aspetta."
"Ecco dove lo avevo lasciato!"-esclamò Anna prendendo un oggetto da sopra una panchina.
"Tieni Lucy, questo è il mio regalo di compleanno."-disse Anna porgendo a Lucy un arco.

Era di ottima fattura, in legno dorato, con dei fulmini neri sui lati. Era molto carino.

"Grazie nonna! Anche tu te ne intendi di armi!"

"In realtà me lo avevi chiesto tu."-disse Anna grattandosi la testa.
"Bene, ora metti via l'arco che iniziamo l'allenamento! Voglio che diventi più forte di me, la ex campionessa dell'Impero!"

"Sei veramente così forte?"

"Sì, sono stata la migliore finchè non sono diventata troppo vecchia per partecipare, almeno secondo le regole."

Passarono ore, Lucy e Anna si allenarono fino all'ora di pranzo, e poi uscirono dalla stanza.

"Bene Lucy, per essere la tua prima volta non sei affatto male! Ora ci andiamo a fare una doccia e poi pranziamo, ok?"

"Sì, ma mangeremo qui o a casa?"-chiese Lucy seduta su una sedia.

"Mangeremo qui, ho portato il pranzo da casa."

"D'accordo!"-esclamò Lucy mentre si dirigeva verso i bagni.

Dopo aver fatto la doccia e aver mangiato del sushi e una granita Anna si diresse verso lo scaffale del suo ufficio, prese 7 libroni.

"Ok Lucy, nel pomeriggio studierai la magia! Ora scegli che tipologie di magia vuoi imparare ad usare. Ci sono le Magie d'Attacco diretto, le Magie d'Attacco a distanza, le Magie di Difesa, le Magie di Difesa a distanza, le Magie Secondarie e le Magie Antiche. E scommetto che non ti devo spiegare nulla, hai già qualcosa in mente?"

"Sì, vorrei imparare una magia di Difesa, una magia di Difesa a distanza che siano più o meno come dei campi di forza, una magia Secondaria che mi permetta di poter accedere a tutte le mie armi indipendentemente da dove mi trovi, come una specie di magazzino magico e poi vorrei imparare una magia antica che conosco già un po', la quale trasforma il mio corpo in aria e che mi permette di prendere ciò che vedo trasformando anche l'oggetto che voglio prendere in aria. E' una magia molto veloce, quindi pochi si accorgono di qualcosa."-spiegò Lucy arraffando tutti i libri che le servivano.

"Mmmhh... d'accordo, ma vorrei che imparassi anche la magia di famiglia, cioè Fairy Sphere."

"Cos'è?"

"E' una magia difensiva che rende tangibile il legame che c'è tra delle persone, rendendolo una barriera. E' una magia che prende la sua potenza dal legame delle persone, non dalla forza magica di queste."-spiegò Anna porgendole il libro che lo spiegava.

"Certo, la imparerò!"-esclamò Lucy prendendo il libro.

"Puoi metterti lì a studiare."-disse Anna indicando una panchina sotto a due alberi con una fontanella di fianco, dopo aver aperto la porta che a quanto pare c'era nella vetrata.

Così le giornate passarono, tra combattimenti con la spada, tiro con l'arco, studio della magia e bagni nelle terme. In un batter d'occhio passarono 7 anni.



Angolo dell'autrice:

Ohayou minna! Bene, anche questo capitolo è finito, nel prossimo dovrei concludere la storia di Lucy. Se qualcuno di voi si è chiesto perché la madre di Lucy che riusciva a camminare e a fare tutto sia morta così a caso per un tumore, la risposta è che il medico le aveva azzerato il dolore! Ahahah, forse non è proprio il massimo ma non mi venivano in mente altre malattie. Ok, ora mi è venuta in mente un'idea, quindi la storia di Lucy la finirò tra 2 o forse 3 capitoli, sumimasen! Nel prossimo capitolo includerò anche la nostra bellissima gilda!

Recensite, seguitemi e quelle cose là! OhayouXD
















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Capitolo 4
*** Lucy's tale pt.2 ***


La storia pt. 2 Anno 718, Hargheon, dojo di Anna.

"Vedo che ormai hai imparato a usare benissimo due spade contemporaneamente."-disse Anna raccogliendo la spada in legno.

"Sì. Sembra ieri che eri più forte di me."-disse Lucy aiutando Anna ad alzarsi.

"Vinci solo perché sono anziana, se avessi 15 anni anche io ti batterei ad occhi chiusi!"-ribattè Anna.

Lucy era cresciuta, era alta un metro e sessanta, aveva un fisico pari a quello di una modella, solo a 15 anni portava la quarta. Aveva i capelli lunghi, sembrava sua madre, solo che aveva gli occhi più scuri. Aveva uno strano ideogramma bianco sul petto. Era vestita con degli shorts blu, una maglietta bianca e delle scarpe da ginnastica, era sabato sera, non c'era bisogno del hakama. Portava sempre il medaglione che le aveva dato sua madre, non se lo era mai tolto.

"Sai benissimo che non è così!"-esclamò Lucy puntandole la spada in legno contro.
"Sono la più forte del miglior dojo dell'Impero!"

In effetti era vero, Lucy era diventata molto abile con la spada, aveva persino surclassato sua nonna. Ma questo lei non lo avrebbe mai ammesso.

"Sì sì, come no."-disse Anna scoppiando poi a ridere.

"Uffa, non lo ammetterai mai, eh? Vabè, torniamo a casa, ho voglia di fare un bagno nelle terme, ma prima ti voglio far vedere per cosa ho trascurato gli allenamenti in questo ultimo anno."-disse Lucy mettendosi le spade in legno sopra lo strano ideogramma, il quale si illuminò di luce bianca, e poi assorbì le 2 spade di legno.

Lucy si mise una mano sopra l'ideogramma bianco, come per voler prendere qualcosa. L'ideogramma si illuminò e materializzò una impugnatura di qualcosa. Lucy tirò quell' oggetto fuori dal suo petto. Era una frusta con un'impugnatura bianca lucente, mentre l'altra parte della frusta era di un bianco più opaco, con delle punte di metallo sul corpo, un po'distanziate tra loro.

"Che te ne pare? Bella, eh?"-chiese Lucy mentre la nonna si precipitava a toccare la frusta.
"Usando una piccola quantità di magia, posso anche rimuovere le punte in acciaio."

"E' molto bella!"-esclamò Anna.
"Ma ci hai messo un sacco di tempo a sceglierla!"

"Non è vero! Ci ho messo solo 2 giorni per trovarla, e visto che costava stranamente poco, l'ho comprata."-disse Lucy fermandosi prima di dire che se fosse costata di più, l'avrebbe rubata.
"Nel resto del tempo mi sono allenata. Ora ti faccio vedere cosa ho imparato."-disse Lucy guardando una caraffa piena d'acqua sulla scrivania.

Lucy rimosse le punte in una frazione di secondo, usò la frusta, avvolse la caraffa e poi la tirò a sè, anche se era a circa 4 metri di distanza, la prese senza far cadere neanche una goccia d'acqua.

"Mi sorprende sempre vedere come sai usare bene la magia e le armi. Non avrei mai pensato che avresti imparato tutte quelle che avevi scelto all'inizio."-disse Anna guardando lo scaffale con i libri dell'ufficio.

"Be', la mia preferita è quella di famiglia."-disse Lucy sorridendo.
"Ora torniamo a casa."

"Ok, andiamo."-disse Anna precedendo Lucy.

Poco dopo, arrivarono a casa, Anna appoggiò un barattolo su una delle panchine. Entrambe si buttarono nelle terme.

"Hey Lucy."-disse Anna richiamando l'attenzione di Lucy.
"Cosa vuoi per cena?"

"Non lo so. E' uguale per me, scegli tu."-disse Lucy immergendosi in acqua.

Dopo una breve pausa di silenzio, Anna disse:

"Sei incredibile..."

"Perché me lo dici?"-chiese Lucy.
"Di solito non mi fai mai complimenti."-disse Lucy ridendo.

"Hai solo 14 anni e sei la migliore spadaccina dell'Impero, sei molto brava con l'arco, sai usare molto bene la frusta, sei una maga eccezionale, sei intelligente e infine bellissima."-disse Anna guardando Lucy con qualche lacrima che le scendeva sul viso mischiata all'acqua.

"Nonna... Cosa succede?"-chiese Lucy con uno sguardo che esprimeva superbia e curiosità.

"Solo che non hai amici..."-continuò Anna.

"E' perché non mi servono amici quando ho una nonna come te."-disse Lucy abbracciando la nonna.

"Lucy, sai anche tu che mi resta poco tempo ormai. Il mio cuore è sempre più debole."-disse Anna guardando Lucy negli occhi.

"Nonna, non dire così."-disse arrabbiata Lucy.

"Forse non sei ancora pronta."-disse Anna guardando il cielo stellato.

Dopo una breve pausa di silenzio, Lucy disse:

"In realtà, ci avevo già pensato. Vorrei prendere in gestione il dojo o l'azienda di famiglia."-disse Lucy.

"No Lucy."-disse Anna esprimendo un divieto.

"Ma..."

"Sei ancora giovane, sei incredibilmente talentuosa, non ti lascerò prendere le redini di qualche azienda! E poi hai solo 14 anni!"-esclamò Anna.

"Sapevo che avresti detto così, ma volevo almeno provarci. Ho pensato anche di andare in una gilda, o di avventurieri o di maghi."-disse Lucy fecendo una risata nervosa.

"Questo mi sembra molto più adatto a te."-disse Anna fecendo anche lei una strana risatina.

"Bene. Ora andiamo a cenare che non ne voglio più parlare."-disse Lucy uscendo dall'acqua.

"Concordo."-aggiunse Anna uscendo anche lei.

Mangiarono del ramen, con pomodori come secondo e anguria. Lessero entrambe. Lucy leggeva un manga shounen, non era la classica ragazza a cui piacevano le storie sentimentali strappalacrime, preferiva i fantasy comici. Invece Anna stava leggendo un romanzo rosa. Andarono a letto. E la mattina dopo Lucy, che come al solito si era svegliata tardi, andò in cucina, aspettandosi di trovare i pancakes della domenica. Neanche l'ombra. Anna che di solito era già sveglia da molto a quell'ora, era ancora nel letto.
Lucy entrò nella stanza della nonna, dove lei stava riposando. Lucy sapeva quanto odiasse svegliarsi tardi, così si avvicinò al letto per svegliarla.

"Nonna?"-la chiamò Lucy sottovoce con una pacca. Nessuna risposta.
"Nonna? Nonna?"-chiese Lucy un leggermente preoccupata.

Provò a svegliarla in molti modi, ma fallendo.
Lucy le prese il braccio, voleva sentire se c'era il battito. Passarono alcuni minuti. Neanche un battito.
Lucy iniziò a piangere, si avvicinò al comodino, dove c'era la lacrima di comunicazione di sua nonna. Chiamò i servizi pubblici. dopodichè si buttò sul corpo inanimato della nonna.
Alcuni minuti dopo, arrivarono i servizi. Una donna si avvicinò a Lucy.

"Ciao. Sono un medico legale. Vorrei scoprire la causa del decesso, se ne vuoi parlare."-disse la donna con un bloc notes in mano.

"Eh...  sì, certo."-rispose Lucy con lo sguardo vuoto e pieno di lacrime.

"Sai se soffriva di una qualche malattia? Era grave?"-chiese la donna pronta ad appuntarsi tutto quello che sarebbe uscito dalla bocca di Lucy.

"Ecco... lei soffriva di una qualche malattia al cuore, non so di che malattia si trattasse, non ho mai voluto approfondire troppo, e neanche lei. So solo che era ormai agli sgoccioli."-disse Lucy fissando ancora il letto dove non c'era più il corpo della nonna.

"Capisco, ti ringrazio. Posso dirti che deve essere morta a causa di uno sbalzo nei battiti, come a causa di un incubo, per esempio."-spiegò la donna abbracciando Lucy, che non se ne era minimamente accorta.

I servizi pubblici se ne andarono dalla casa, e così fece Lucy dopo aver preso i suoi effetti personali. Era troppo doloroso restare in quella casa.
Era partita la mattina stessa. Non sapeva dove andare, e così, di sera, si ritrovò a vagare nei bassifondi di Hargheon.
Vide 2 figure avvicinarsi a lei.

"Non ti ho mai vista da queste parti, sei nuova?"-chiese un ragazzo dagli occhi scuri, con capelli blu che tendevano sul nero, e muscoloso, si poteva capire perché era a petto nudo.

"Stai bene?"-chiese una ragazza dagli occhi blu come i suoi capelli, vestita pesantemente nonostante il caldo.

"Eh? Sì sì, sto bene."-disse Lucy sottovoce e poco credibilmente.

"A Juvia non sembra che tu stia bene. Vero, Gray-sama?"-affermò la ragazza di nome Juvia che parlava in terza persona.

"Juvia ha ragione."-disse il ragazzo al suo fianco, che, a quanto pare, si chiamava Gray.
"Sei una senzatetto?"

"Ehm... sì. Sia mia mamma che mia nonna sono morte, e ora non ho più un posto dove andare."-disse Lucy guardando negli occhi quei ragazzi che avranno avuto 2 o 3 anni in più di lei.

"Capisco."-disse Gray mentre Juvia stava dando un mezz'abbraccio a Lucy.
"Ti porteremo alla gilda, lì ci racconterai tutto."

"Gilda...?"-chiese Lucy alzando lo sguardo.

"Sì. Juvia e Gray-sama fanno parte di una gilda di briganti."-disse Juvia con innocenza, mentre Lucy indietreggiava.

"L-lascia che ti spieghi."-disse Gray mentre con una mano tappava la bocca a Juvia,
"Sai che Hargheon è una città ricca, giusto?"

"Sì, lo so..."

"Ecco, ma nei bassifondi invece c'è tutta la povertà causata dalla guerra. Noi facciamo parte di una gilda che ruba al fine di dare gran parte del ricavato in beneficenza. In sostanza siamo tutti dei Robyn Hood."-spiegò Gray.

"So che è un po' improvviso... ma mi vorrei unire alla gilda..."

"Come mai?"-chiese Juvia.

"Sia mia mamma che mia nonna erano tra le persone più benestanti di Hargheon, ma hanno sempre tenuto per loro solo ciò che gli serviva per vivere, donando il resto in beneficenza. Vorrei farlo anche io."-disse Lucy stringendo un pugno.

"Hai delle belle intenzioni, ma devi avere anche delle capacità."-disse Juvia.

"So tirare con l'arco, usare la frusta, sono una delle migliori spadaccine di tutto l'Impero e sono anche una maga potente."-spiegò Lucy velocemente.

"Bene! Allora benvenuta nella gilda!"-esclamò Juvia prendendo per mano Lucy e Gray.

Si fermarono davanti a una staccionata in legno bianca, da dove poi si vedeva un giardino e un edificio in stile giapponese molto alto. Al centro della staccionata c'era un cancelletto bianco con sopra un'insegna con su scritto il nome della gilda: Fairy Tail.

Entrarono nell'edificio passando dal giardino. C'erano una ventina di persone a cantare, bere, insomma, a fare festa. Una ragazza, alta quasi un metro e ottanta, con capelli bianchi e occhi azzurri, che sembrava una modella, si avvicinò ai 3.

"Ciao Mira!"-esclamò Juvia contenta di vedere l'amica.

"Bentornati, Juvia, Gray e... tu chi sei?"-chiese Mira rivolgendo uno sguardo sospetto a Lucy.

"Già, non ci hai ancora detto il tuo nome."-disse Gray dando una gomitata leggera a Lucy.

"Oh, è vero. Io sono Lucy."-disse lei quasi sorridendo.
"Mi vorrei unire alla gilda."

"Va bene. Devi compilare questo modulo, poi lo darò al Master, deciderà se farti unire o no, non dovrebbe metterci più di un'ora."-disse Mira porgendo a Lucy il modulo.
"Se il Master darà il suo consenso, vieni al bancone che ti spiegherò come è fatta la struttura e ti  farò il simbolo."-disse Mira sperando, evidentemente in un sì.

Lucy si sedette ad un tavolo. Compilò il modulo e lo rilesse un'ultima volta:


Nome: Lucy, non so quale sia il mio cognome.


Età: 15


Luogo di nascita: Magnolia.


Capacità: Grande competenza nel combattimento a 2 spade, competenza nel tiro con l'arco, competenza nell'utilizzo della frusta, conoscenza della magia, una magia difensiva, una magia difensiva a distanza, una magia secondaria che mi permette di accedere alle mie armi attraverso il simbolo che ho sul petto, una magia antica che mi permette di rubare qualsiasi cosa io veda, trasformando il mio corpo e l'oggeto in questione in aria e infine un'altra magia antica difensiva.


La tua storia e motivo per cui ti sei unito/a alla gilda: A 8 anni persi mia madre, così mi sono trasferita da mia nonna. Nel dojo di mia nonna imparai a usare la spada e a utilizzare la magia. A parte imparai anche a usare l'arco e la frusta. Diventai una delle migliori spadaccine dell'Impero. Stamattina ho perso mia nonna, quindi sono finita a vagare nei bassifondi, dove ho conosciuto Gray e Juvia, che mi hanno portata nella gilda. Vorrei unirmi alla gilda per donare gran parte dei miei beni in beneficenza, come hanno sempre fatto mia mamma e mia nonna, non potendosi godere tutti i loro enormi profitti e vivendo una vita semplice.



Attenzione! Questo foglio sarà visibile ai membri del team.

Lucy portò il foglio a Mira, che lo portò al Master. Dopo alcuni minuti di attesa, Mira tornò con un sorrisone in faccia.

"Congratulazioni, Lucy! Ora fai parte della famiglia!"-esclamò Mira imprimendole il simbolo della gilda sul dorso della mano destra, era rosa scuro.

"In che senso famiglia?"-chiese Lucy guardando Mira confusa.

"La gilda è una grande famiglia! Ci sono solo 2 regole: bisogna essere rispettosi con gli altri e lavorare!"-disse Mira euforica.

"Grazie."

"Non ringraziarmi! Piuttosto, sarà meglio che ti spieghi come è fatta la gilda."-disse Mira prendendo una piantina dal sotto del bancone.
"Nell'interrato c'è l'ufficio del Master, il magazzino dove si tengono i beni da dare in beneficenza, le armi, i sistemi di occultamento e la piattaforma di teletrasporto. Al piano terra, cioè questo, ci sono il bar, il palcoscenico e la bacheca. E al primo piano ci sono i dormitori."-spiegò Mira.

"Ok, ma cosa sono la bacheca e la piattaforma di teletrasporto?"-chiese Lucy indicandole sulla piantina.

"Sulla bacheca sono raccolte le notizie riguardanti la merce da rubare, mentre la piattaforma di telestrasporto porta vicino alla nostra seconda sede, nella Giungla di Mezzo, che però è in disuso da un po' di tempo ormai."

"Capisco, e io dove potrei mettermi?"-chiese Lucy mostrando lo zaino.

"Purtroppo siamo pieni."

"Allora potrei stare nella seconda sede?"

"No, non è possibile. Per poter accedere liberamente alla piattaforma bisognerebbe essere maghi di classe S. A meno che non si abbia un permesso speciale del Master, non è possibile andare nella seconda sede, sopratutto se sei ancora una ragazzina."

"Ok, ma allora dove mi dovrei mettere?"-chiese Lucy leggermente irritata.

"Ecco... ci sarebbe lo stanzino delle scope nei dormitori, che non lo usa nessuno."-disse Mira indicando una stanza grossa poco più della metà di una camera da letto normale.

"D'accordo, è comunque grosso quasi quanto la mia vecchia camera da letto."-disse Lucy dirigendosi verso il primo piano.

Si sistemò e poi scese al piano terra in cerca di un incarico. Si avvicinò alla bacheca e scrutò i vari compiti.

"Trasporto di un manufatto egizio... no."
"Furgone blindato dalla banca... no."
"Gioiello d'argento con diamanti incastonati dal valore di 1.000.000 di Jewels... Perfetto!"

Lucy strappò il foglio della missione dalla bacheca, quando Juvia la chiamò da un tavolo.

"Lucy, Lucy! Vieni a sederti con Juvia!"

"Eccomi Juvia, c'è qualcosa di cui vuoi parlarmi?"-chiese Lucy sedendosi al tavolo.

"Juvia ha letto il tuo modulo. Ti va di entrare nel team di Juvia?"-chiese lei speranzosa.

"Team?"-chiese Lucy, volendo una spiegazione al riguardo.

"E' una squadra composta da alcuni membri della gilda, si compiono insieme le missioni e poi si divide la ricompensa."-spiegò Juvia.

"Mmhh... chi c'è nel tuo team?"-chiese Lucy.

"Nel team ci sono Juvia, Gray-sama e Mest, ma quest'ultimo raccoglie solo le informazioni, quindi nel team combattente ci sono solo Juvia e Gray-sama."-spiegò lei.
"Juvia usa la magia d'acqua e dei pugnali per combattere, mentre Gray-sama è un mago che manipola il ghiaccio, lo usa per creare qualsiasi cosa, sopratutto armi."

"Bene, accetto volentieri!"-esclamò Lucy con un sorriso e stringendo un pugno verso l'alto.

"Ah, Lucy, l'80% del ricavato va donato in beneficenza, oppure darlo al Master che lo metterà nel magazzino."-spiegò Juvia prendendo a Lucy il foglio della missione.

"Quindi se il valore è di 1.000.000 di Jewels... rimarranno 200.000 Jewels da dividere in 4, quindi saranno 50.000 Jewels a testa."-disse Juvia facendo qualche calcolo sulle mani.
"Ok, Lucy. Ora vado a portare questa a Mest, ci vediamo tra una settimana, Mest ci spiegherà il piano."-disse Juvia allontanandosi e facendo un gesto di saluto a Lucy.

Passarono alcuni giorni, Lucy aveva fatto amicizia con tutti, sopratutto con una ragazza coi capelli castani e occhi marroni scuri, di nome Kana, che la faceva bere molto, Lucy reggeva bene l'alcool, ma Kana era su un'altro livello. Era in grado di bere una botte di vino senza quasi sentirne gli effetti.
Aveva fatto amicizia anche con il team più grande di Fairy Tail, quello degli Spiriti Stellari. Mira era come una sorella e Juvia era molto gentile con lei, fino a quando non iniziò a crederla una rivale in amore, anche se questo influenzò poco la loro amicizia.
Lucy si sentiva a casa, in una famiglia. Decise di tornare al dojo, voleva prenderlo. Il libro di famiglia. Il libro dove c'era riportato Fairy Sphere.
Le sembrava strano il fatto che avesse legato così tanto e con così tante persone in pochi giorni, erano i suoi primi amici veri e propri, solo all'idea di perderne uno Lucy si sentì triste quasi come quando perse sua nonna.
Tornò al dojo. Era deserto, si stava decidendo cosa farne, se smantellarlo o assumere un altro sensei.
Lucy entrò, percorse il corridoio tristemente e arrivò all'ufficio, dove qualche lacrima le uscì dagli occhi. Si diresse verso lo scaffale, voleva andarsene al più presto da quel posto. Prese il libro di famiglia e si avviò verso l'uscita, per ritornare a Fairy Tail.
Appena entrò nell'edificio della gilda, sorvolò la rissa tra Gray e Kana, probabilmente riguardante alcolici, e si diresse verso l'ufficio del Master.
Bussò alla porta.

"Avanti!"-si sentì dire Lucy dall'interno dell'ufficio.

"Salve Master."-disse Lucy entrando dalla porta con il libro in mano.

"Oh, tu devi essere Lucy! Scusa se non ti ho accolta come si deve ma in questi giorni sono veramente molto impegnato."-disse il Master grattandosi la nuca. Era un signore anziano, alto circa un metro e trenta, con capelli e baffi bianchi.
"A cosa devo la tua visita?"-chiese il Master appoggiando i documenti che aveva in mano.

"Ecco, vorrei donare qualcosa alla gilda."-disse Lucy stringendo il libro che aveva in mano.

"Per darlo in beneficenza, giusto?"

"No, proprio alla gilda."

"Capisco, di cosa si tratta?"-chiese il Master leggermente curioso.

"E' un libro. Mi avete accolta come membro della famiglia, e sempre trattata come tale, e io  faccio sempre altrettanto con tutti, siete la mia nuova famiglia e i miei primi amici.
Per questo ho deciso di donare questo libro alla gilda, è il libro dove c'è l'incantesimo Fairy Sphere, un incantesimo di difesa che tramuta il legame delle persone in una barriera. E' una magia antica che non si basa sulla forza magica, ma sul legame delle persone. Questo libro viene tramandato nella mia famiglia dai tempi antichi, non ne esiste una copia, quindi vorrei che fosse a disposizione di tutta la famiglia."-disse Lucy guardando il libro.
"E poi c'è *Fairy* nel nome, quindi andrebbe benissimo come incantesimo della famiglia!"-finì scherzosamente Lucy.

"Wow Lucy... accettiamo volentieri questo dono! Anche se sei qui da poco ci consideri già come la tua famiglia, diventerai sicuramente una maga di classe S!"-esclamò il Master con un enorme sorriso.

"Ah, Master, Mira aveva nominato i maghi di classe S, mi può dire chi sono?"-chiese Lucy prima di andarsene.

"I maghi di classe S sono quei maghi che sono ad un livello superiore rispetto ad altri, come Gildarts, Luxus e Mirajane."-spiegò il Master.
"Possono fare le missioni di classe S, e accedere liberamente alla piattaforma di teletrasporto."

"Davvero?! E come si diventa un mago di classe S?"-chiese Lucy con lo sguardo sognante.

"Ogni anno si tiene una prova, il 20 di giugno, ma bisogna avere almeno 17 anni per partecipare."-disse il Master avendo notato lo sguardo impaziente di Lucy.
"E bisogna qualificarsi durante l'anno perché mettiamo in prova solo 3 maghi all'anno."

"Capisco, allora aspetterò 2 anni!"-esclamò Lucy battendo un pugno sull'altra mano."

"Buona fortuna, sono sicuro che ce la farai!"

Tra missioni e allenamento passò un anno. Lucy era diventata incredibilmente forte e non smetteva di crescerle la forza magica.

Anno 719, Fairy Tail, Hargheon.

Lucy era alta un metro e settanta, i capelli biondi le arrivavano fin sotto le spalle e portava la quinta. Ormai aveva smesso di crescere, ma il suo fisico faceva invidia alle migliori modelle.
Portava spesso dei leggins neri fino al ginocchio, stivali, anch'essi neri, ma un po' più chiari rispetto ai leggins, che le arrivavano poco sopra alle caviglie. portava una canottiera blu scuro abbastanza aderente con la scollatura sufficientemente aperta per poter utilizzare al meglio la magia che prevedeva l'utilizzo dell'ideogramma bianco. Ovviamente portava sempre il medaglione.
Stava ripassando il libro di famiglia per l'ultima volta, voleva sapere a memoria l'incantesimo, quando Juvia la chiamò.

"Lucy! Vieni, Juvia ti deve parlare"

Ebbene sì. Quella non smetterà mai di parlare in terza persona. Ma in fondo, era divertente.

"Cosa succede Juvia?"-chiese Lucy avvicinandosi all'amica.

"E' da un po' che Juvia voleva chiedertelo, visto che combatti sempre con spade arco e frusta, Juvia ha pensato di chiederti se vuoi che Juvia ti insegni come usare i pugnali, che ti sarebbero più utili durante un corpo a corpo, visto che non te ne intendi molto di questo."
"E poi sei sempre più famosa, ti caccerai in molti guai con la polizia, sei famosa quanto i nostri maghi di classe S, non puoi andare in giro senza avere un'arma da scontro ravvicinato."

"Certo Juvia, hai ragione, mi farebbe piacere."

"Ok, a questo proposito, visto che qualche giorno fa era il tuo compleanno Juvia ti ha preso un regalo, anche Juvia se ne intende di pugnali."-disse Juvia porgendo 2 pugnali a Lucy.

Era una coppia di pugnali, uno aveva l'impugnatura rossa, e la lama aveva una parte in metallo, dove vi erano riportate miniature colorate a forma di fiamme. L'altro era uguale, solo che aveva l'impugnatura azzurra e sulla parte di metallo, al posto delle miniature a forma di fiamma, c'erano delle miniature colorate a forma di fiocco di neve e ghiaccio in generale.

"Juvia, ma sono stupendi! Non dovevi!"-esclamò Lucy guardandoli incantata.

"Juvia lo sapeva, è la coppia di pugnali Blue Crimson."
"Bene, visto che ti piacciono così tanto, Juvia e Lucy dovranno anche iniziare l'allenamento."-disse Juvia trascinando Lucy nel giardino.

Passarono due anni e Lucy aveva imparato a usare anche i pugnali. Ora aveva 17 anni. Ed era il momento.



Note dell'autrice:

Ehilà miei cari lettori! Avete notato il nome della coppia di pugnali? Be' avrete capito che ho preso lo spunto da Rave.
Lo avrete capito ormai, in questa storia voglio che Lucy sia forte, non una che si fa proteggere da Natsu o dagli altri, che saranno anche loro forti. Anche se magari una volta o 2 potrebbe succedere, per non variare troppo dalla storia originale, ecco. Ho pensato che anche Lucy dovesse avere magie potenti, come Elie, per esempio. Bene, dopo aver fatto questo discorsetto noioso, anticipo che non ci sarà l'isola della gilda pr fare la prova, ma essa si svolgerà semplicemente in un bosco. Bene, non ho nient'altro da dire, quindi...
recensite, seguitemi, ricordate le mie storie e tutte quelle cose lì che non elenco mai!

OhayouXD

P.S.
Ho voglia di fare una storia con  qualcun'altro, quindi se c'è qualche autore disposto me lo dica. Arrivederciiiiiii!!





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Capitolo 5
*** Lucy's tale pt.3 ***


Lucy's tale pt.3 "S" "Bene!"-iniziò il Master.
"Anche quest'anno Juvia e Gray sono canditati per diventare maghi di classe S!"
"E ultima Lucy! La maga più promettente della gilda!"-esclamò il Master sul palco.

Juvia arrivò di corsa verso Lucy, che non fece in tempo a girarsi che Juvia le era già saltata addosso.

"Luuuuucy! Congratulazioni! Diventerai una maga di classe S!"-esclamò Juvia.

"G-grazie Juvia, ma non è detto, e comunque, mi stai soffocando!"

"Ahahah, Juvia ti chiede scusa."-si scusò Juvia, perennemente in terza persona.

"Ehnm ehnm."-si schiarì la voce il Master.
"Le 2 prove si svolgeranno nel bosco, una sarà di combattimento, mentre l'altra metterà alla prova il vostro intelletto."-spiegò il Master.
"Ora ci dirigeremo verso la piattaforma di telestrasporto, andremo nel bosco vicino a Crocus."-disse il Master facendo segno di seguirlo.

Davanti alla piattaforma c'erano Luxus, Gildarts e Mirajane ghignanti.

"Hey, cosa ci fate qui?"-chiese Lucy.

"E' ovvio, no? Ho detto che avreste combattuto."-disse il Master ridendo.

"Non vedo l'ora parafulmini."-disse Gray scrocchiandosi le dita e il collo.

"Non sarei così felice ghiacciolo."-disse Luxus sempre ghignando.

"La prima prova sarà quella di combattimento."-disse il Master.
"Le coppie sono le seguenti, Mirajane e Juvia, Luxus e Gray, Gildarts e Lucy. Domande?"

"Hey hey hey, perché sono contro quello più forte?"-chiese Lucy un po' arrabbiata.

"E' stato Gildarts a chiederlo."-disse il Master.

"Voglio vedere quanto sei forte, Lucy, sei la maga più promettente di Fairy Tail."-spiegò Gildarts.

"Gulp"-Lucy deglutì. Non era mai stata sicura della vera forza di Gildarts, per questo avrebbe dovuto dare praticamente tutta sè stessa, anche se non si era mai spinta a tanto.

"Non preoccuparti ci andrò leggero."-disse Gildarts salendo sulla piattaforma, seguito da tutti gli altri.

Fuuuuuumm

"Bene, siamo arrivati! Andate nelle vostre postazioni, 30 minuti di tempo da adesso!"-esclamò il Master facendo partire un cronometro.

Lucy e Gildarts erano arrivati alla postazione. Il combattimento stava per iniziare.

"Fammi vedere cosa sai fare Lucy!"-esclamò Gildarts senza prepararsi, pensava che Lucy non fosse poi così forte.

"D'accordo, arrivo!"-disse Lucy prendendo i suoi pugnali Blue Crimson dal petto, e correndo verso Gildarts ad una velocità incredibile.

"Un attacco frontale? Mi aspettavo di meglio, sinceramente."-disse Gildarts usando Crash contro i pugnali, che non si ruppero, ma Lucy ricevette comunque un'onda d'urto.
"Ma cosa?!"-esclamò Gildarts.

"Ho incantato le mie armi con una magia di difesa, Crash non può scalfirle, se non usando la grande onda d'urto provocata."-disse Lucy mentre l'onda d'urto la spingeva contro un albero, si girò in volo e vi appoggio i piedi, per poi darsi una spinta e ritornare all'attacco, riuscendolo 'sta volta, e dicendo:

"Che te ne pare, Gildarts?"

Lucy aveva lasciato 2 tagli sul petto di Gildarts, il quale non potè fare a meno di stupirsi del fatto che lo avesse colpito.

"Oh, ma guarda! Allora sei veramente forte!"-disse Gildarts toccandosi le ferite, sembrando praticamente illeso.
"Cavolo, questa qui è fortissima, non l'ho vista neanche arrivare! Non mi devo risparmiare, altrimente ci rimango secco!"-pensò Gildarts.

Lucy stava riprovando un attacco frontale, così Gildarts capì quello che stava per fare. Aveva previsto da quale direzione sarebbe arrivata.

"Colpita!"-disse Gildarts subito dopo averla buttata a terra.

Lucy emise un verso soffocato avendo sbattuto la schiena a terra. Ma la sua strategia era appena iniziata.
Si alzò, velocemente si allontanò da Gildarts e si mise in posizione da combattimento. Ripose nel suo magazzino il pugnale che teneva nella mano destra. E ricominciò a correre frontalmente verso Gildarts.

"Ancora?! Questa tecnica non funziona più!"-esclamò Gildarts anche un po' arrabbiato, per poi colpire Lucy con un'altra unda d'urto.

Lucy appoggiò nuovamente i piedi ad un albero, si diede la spinta e poi urlò:

"Steal!"

"Ma cos..."

Lucy scomparve e in una frazione di secondo rubò il mantello di Gildarts, glielo buttò in faccia, prese la sua frusta, che lanciò contro un ramo. Cambiò direzione, andò a quasi 15 metri di altezza, per poi ricadere molto velocemente usando Steal. Durante la caduta urlò:

"Lucy Kick!"

Lucy andò a colpire Gildarts, tutto era avvenuto in neanche un secondo, Gildarts aveva appena fatto in tempo a togliersi il mantello dalla faccia che lo colpì Lucy con un calcio incredibilmente forte.

"Ecco a te la mia strategia anti-Gildarts."-esclamò Lucy consapevole di aver provocato grandi danni.

Ma nonostante questo Gildarts si rialzò.

"Ahiahiahi! Che mal di testa, mi hai pure tagliato sulla spalla!"-esclamò lui con fare divertito.
"Tra poco muoio! Quanto manca alla fine di questi 30 minuti?!"-pensò in realtà Gildarts.

"Ah, riesci a stare ancora in piedi, nonostante quei tagli profondi e quel potente Lucy Kick che ti ho inflitto?"-chiese Lucy, anche se era una domanda rivolta a sè stessa.

"Sì, ma tu sei lì, illessa e messa molto meglio di me! Io sto per crepare, dannati 30 minuti!"-pensò Gildarts.

"Non a caso sono il mago più potente di Fairy Tail, Lucy."-disse con un bastone che lo sorreggeva, nascosto dal mantello appallottolato.

La campana che indicava la fine della gara suonò.

"Finalmente! Non può più menarmi!"-pensò Gildarts emettendo un sospiro di sollievo.

"Capisco, allora significa che non potrò diventare una maga di classe S."-disse Lucy tristemente.

"Aspetta. Quand'è che hai elaborato la tua strategia?"-chiese Gildarts facendo finta che non fosse efficace.

"Appena ho saputo che ti avrei affrontato, altrimenti ne avrei elaborata una migliore."-spiegò Lucy.

"Qualcuno mi dica se per la sua magia c'era una strategia migliore."-pensò lui.

"Ne avevo elaborata una solo per Luxus e Mirajane, non mi sarei mai aspettata di affrontare te, credevo fossi in missione poi."-continuò Lucy.

"Lucy..."-iniziò Gildarts.
"Anche se non mi hai battutto sei comunque molto forte, e comunque non ti sono riuscito a battere neanche io."
"Sì che mi ha battuto! E' un miracolo se riesco a stare ancora in piedi."-pensò.
"Hai passato la prima prova!"

"C-cosa?"-chiese Lucy sapendo già la risposta.
"Evviva! Grazie mille Gildarts!"-esclamò Lucy felicissima.

"Di cosa? Te lo sei guadagnato il grado di maga di classe S, anche se dovrai comunque superare un'altra prova."-disse Gildarts mentre prendeva una pozione di cura dalla tasca.

Mezz'ora prima

"Bene Mira! Juvia è pronta!"-esclamò Juvia.

"Ok, iniziamo."
"Halphas!"

Iniziarono a combattere, e circa 20 minuti dopo l'inizio dello scontro:

"Così mi deludi, Juvia!"-esclamò Mira prendendo Juvia e alzandola.

"Mira... s-sei troppo forte..."

Mirajane la buttò a terra delusa, stava per ritrasformarsi quandò si sentì:

"Ice Make: Hammer!"

Era Gray.

"Sembra che si siano spinti a combattere fino a qui."-disse Mira.

"G-gray-sama?!"-esclamò Juvia diventando un po' rossa.

"Sembra che vogliano assistere alla tua sconfitta."-disse Mira provocandola.

"N-no! Gray-sama non vedrà Juvia perdere."-esclamò Juvia sorprendentemente attiva.

Dopo questo, Juvia travolse Mira con uno tsunami, e quest'ultima perse lo scontro.

Dopo che tutti ebbero finito lo scontro, il Master, Gildarts, Mirajane e Luxus si radunarono per condividere gli esiti degli scontri.

"Come è andata, Mira?"-chiese il Master.

"Ecco... credo che Juvia possa diventare un'ottima maga di classe S, sopratutto se la si provoca utilizzando l'argomento *Gray*."-spiegò Mira.

"Quindi?"-chiese il Master.

"Ehm... mi ha battuta."-concluse Mira a bassa voce.

"D'accordo, quindi Juvia passa. E tu Luxus?"

"Pareggio..."-sussurrò Luxus imbarazzato.

"Come pareggio?"-chiese il Master confuso.

"Pareggio, nonno! Ci siamo attaccati e poi siamo entrambi caduti a terra senza forza magica!"-esclamò sia arrabbiato che imbarazzato Luxus.

"Ok, quindi anche Gray passa. Gildarts, a te come è andata?"-chiese per concludere il Master.

"Era incredibile."-iniziò Gildarts.

"Cosa intendi?"

"Ha elaborato una strategia incredibile in pochi minuti e sono ruscito a colpirla solo una volta. Lei invece è riuscita a ferirmi 2 volte sul petto, una sulla spalla e a darmi un calcio potentissimo. Non mi reggevo più in piedi, meno male che avevo una pozione di cura con me."-spiegò Gildarts.
"Quindi passa a pieni voti."

"Non darai mai la soddisfazione a qualcuno di averti battuto, eh Gildarts?"-lo punzecchia Luxus.

"Sei sempre il solito. Pure Lucy passa. Da quando c'è lei sia Gray che Juvia si stanno impegnando di più."-disse il Master.

"Sarà perché vogliono tenere il passo."-aggiunse Gildarts.

Pranzarono, ora c'era la seconda prova, quella intellettiva.

"Allora ragazzi, le regole sono semplici: non potete ferirvi tra di voi e dovete arrivare all'obelisco della gilda al massimo in 120 minuti."
"Pronti... via!"-esclamò il Master.

Nel caso di Gray:

"Bene. Le regole non vietano di seguire Lucy. Quel genio ambulante mi condurrà sicuramente all'obelisco!"-pensò.
Nel caso di Juvia:

"Rivale in amore! Gray-sama sta seguendo Lucy! Juvia deve seguirli!"-pensò.
Nel caso di Lucy:

"Gray mi starà già seguendo. Bah, tanto non ho nessun motivo per non farlo vincere, lo stesso vale per Juvia."
"Scusi Master, ho visto tutti i posti dove possiamo teletrasportarci. Non ha detto che non possiamo usare la piattaforma di teletrasporto! E sinceramente non c'ho voglia di correre dove penso si trovi l'obelisco, saranno 3 chilometri come minimo!"-pensò.

Così, dopo aver corso per circa 200 metri disse:

"Juvia, Gray, potete anche non nascondervi!"

"Cavolo, ci hai beccati!"-esclamò Gray.

"Sì, ma non ho nessun motivo per non farvi diventare maghi di classe S, quindi potete anche seguirmi."-disse Lucy con un po' di fiatone.

"Quindi era per questo che Gray-sama ti inseguiva, Lucy?"-chiese Juvia.

"Sì, non so quanti film mentali ti sia fatta, ma era solo per quello!"-esclamò Gray avendo già capito.
"Comunque, Lucy, questa è la strada che abbiamo fatto per andare a combattere, perché stiamo ritornando indietro?"-chiese Gray.

"E' ovvio, no? Possiamo usare la piattaforma di teletrasporto. Però dobbiamo sbrigarci, sennò rischiamo di incrociare gli altri."

"Ora Juvia ha capito! Allora sarà un gioco da ragazzi!"-esclamò lei.

E dopo qualche minuto di corsa arrivarono.

"Perfetto, ora teletrasportiamoci!"-esclamò Gray.

"Aspetta, serve il codice di attivazione."-lo interruppe Lucy.

"Oh no! Ora cosa si fa Lucy?"-chiese Juvia.

"Non preoccupatevi, prima ho visto il codice."-disse lei.
"1-2-3-4 e invio!"

"Era quello il codice?"-chiedono contemporaneamente Gray e Juvia, con un gocciolone sulla testa.

"Perfetto, ora teletrasportiamoci!"-esclamò Lucy.

Fuuuuuumm

"Ecco, là c'è l'obelisco!"-esclamò Juvia indicandone uno a pochi metri da loro.

Lo raggiunsero. Pochi minuti dopo arrivarono anche il Master, Gildarts, Luxus e Mirajane. Che confusi li guardavano.

"Come avete fatto?"-chiese il Master.

"Abbiamo usato la piattaforma!"-disse Gray ghignando.

"E' vietato usare la piattaforma!"-esclamò arrabbiato il Matster.

"No, non è vero. Uno: lei non lo ha menzionato nelle regole. Due: ho ripassato le regole della gilda prima di venire qui, e quelli che possono usare la piattaforma sono i maghi di classe S, il Master e... i maghi di classe S in prova."-spiegò Lucy.

"Su su Master. Anche questo richiedeva ingegno."-provò a consolarlo Mira.

Dopo qualche minuto, il Master furioso...

"Siete promossi!"-urlò ancora arrabbiato il Master, dopo aver ingigantito una mano e averli spediti sopra le nuvole.

Appena  ritrovarono la piattaforma, Gray, Juvia e Lucy ritornarono alla gilda. Quando si sentirono delle urla fortissime:

"Congratulazioni!"-anche il Master lo disse ma senza troppo entusiasmo, visto che era ancora arrabbiato.

Passarono alcuni giorni, il Master aveva acconsentito finalmente allo spostamento di Lucy dallo stanzino delle scope al dormitorio della sede nella Giungla di Mezzo.
Quella era la mattina dell'uno di luglio, il diciottesimo compleanno di Lucy.
Nessuno sapeva quando fosse il compleanno di Lucy, lei non ne aveva mai voluto parlare.
Quella mattina Lucy era nell'interrato, con 2 scatole di cartone piene di roba. Passò a salutare il Master nel suo ufficio e poi si diresse verso la piattaforma.
Digitò 1-2-3-4 sul tastierino, dovrebbero cambiare la password.

Fuuuuuumm

Era arrivata, certo che c'erano dei vantaggi dopo essere diventati maghi di classe S. Una giungla verde e rigogliosa si estendeva fino all'orizzonte, era caldo e umido, pieno di piante e animali che aveva visto soltanto in alcuni libri preziosi. Un sentierino ormai sovrastato dalle piante si allungava nella fitta giungla. Doveva seguirlo. Dopo alcuni minuti intenta a camminare e a ammirare gli animali e il paesaggio, arrivò alla destinazione finale. Un edificio in stile giapponese, bianco, con il tetto marrone che dava sul nero e con dei rampicanti un po' dappertutto era davanti a lei. Era recintato con un muretto in pietra alto poco più di un metro. Secondo Mira, c'erano 2 piani, nel piano terra c'erano l'infermeria e il salone, con bar e tavoli, mentre al piano superiore c'erano i dormitori. Mira aveva detto anche che c'era una sorpresa ad attenderla nel giardino sul retro, ma per quanto la pregasse, non le aveva mai rivelato nulla.
Aprì la porta, che cigolò leggermente, scrutò con attenzione il primo piano e poi si precipitò nei dormitori. C'erano 3 camere da letto, provviste di tavolo e mini cucina, e 2 bagni, uno per i maschi e l'altro per le femmine. Tutto era abbastanza pulito, probabilmente la gilda aveva qualche domestico. Lasciò le sue cose in fondo al corridoio e si diresse verso il giardino sul retro, voleva scoprire cosa le teneva nascosto Mira.
Ecco cosa le teneva nascosto. Le... terme!
C'era un sentierino in mezzo ad una fitta foresta di bambù, che terminava con una porta in tronchi di legno. Appena aperta la porta si vedeva una vasca in pietra irregolare, con una sorgente e dei cespugli di fiori bianchi sparpagliati in giro. Uno spettacolo.
Da quanto Lucy non si faceva un bagno nelle terme!
Da... quel giorno.
Si svestì velocemente, e si buttò in acqua per scacciare i brutti pensieri. Aveva un gran mal di testa. Passarono minuti e minuti, finchè Lucy non sentì dei passi. Era uscita dall'acqua, stava andando a prendere l'asciugamano, quando la porta venne aperta.
Una figura era davanti a lei, una figura dai capelli rosa.



Note dell'autrice:

Ohayou gozaimasu! Che ve ne pare? A me piace molto questa storia (forse perché la sto scrivendo io). Sicuramente avrete già capito chi è la figura che appare davanti a Lucy. La mia parte preferita è quella dove usano la piattaforma. Boh, vabè.

Recensite, seguitemi, aggiungete ai preferiti e il resto!

Al prossimo capitolo! OhayouXD

P.S.
La storia di Lucy finisce qui, ora comincerà quella di Natsu! Non ci ho ancora pensato molto, ma dovrei riuscire a fare il prossimo capitolo in 2 o 3 giorni.























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Capitolo 6
*** Natsu's tale pt. 1 ***


Natsu's tale pt.1 Anno 712, dojo di Eileen

"Eccoci arrivati!"-disse Atlas scendendo dal carro insieme a Grandine, Metallicana, Natsu, Gajeel e Gerard.

Un edificio, presumibilmente ad un solo piano, interamente il legno, stile, ovviamente, giapponese con il tetto scuro era il dojo in cui sarebbero dovuti stare per 3 anni.
Su quella piccola scalina in legno che portava all'ingresso, c'erano 3 persone ad aspettarli.

Una piccola bambina, dai capelli turchesi con una fascia gialla, e vestita con dei leggins neri, una maglia bianca e una felpa chiese ud un'altra figura:

"Mamma, perché siamo venute qui?"

"Già mamma, chi sono quelle persone?"-chiese un altra bambina, dai capelli rossi, con una lunga treccia, vestita con degli stivali, una gonna blu e, ovviamente,  un'armatura sopra la maglia, che stava mangiando una fetta di torta.

"Erza, Levy, stiamo aspettando 3 ragazzini, molto speciali."-disse un altra figura, era una donna con il seno prosperoso, 2 grandi trecce di un rosso scarlatto, era uguale alla bambina con l'armatura.

"Perché dici speciali?"-chiese la bambina con l'armatura che si chiamava Erza.

"Se diventere loro amiche forse lo scoprirete."-disse la donna.

"Cosa int..."-venne interrotta la bambina dai capelli turchesi di nome Levy.

"Hey Grandine! Da quanto tempo!"-esclamò la donna abbracciando Grandine.

"E' bello rivederti Eileen!"-disse Grandine contraccambiando l'abbraccio.

"Salve Atlas, Metallicana."-li salutò Eileen in maniera più ufficiale.

"Salve Eileen."-la salutò Atlas mentre Metallicana feceva un gesto di saluto.
"Quelle piccole chi sono?"

"Ah, già. Presentatevi ragazze."-disse Eileen spingendole con una mano da dietro la schiena.

"Io sono Erza Scarlet. Piacere di conoscervi."-disse la bambina con l'armatura facendo un inchino.

"Ciao! Io sono Levy McGarden. Piacere!"-disse allegramente Levy, salutandoli con la mano.

"Erza è la mia figlia biologica, mentre Levy è la figlia di una mia amica morta qualche anno fa, quindi l'ho adottata."-spiegò Eileen.

"Presentatevi anche voi!"-disse Metallicana dando una gomitata a Gajeel.

"Io sono Natsu."-disse lui allegramente salutandole con la mano.

"Gerard. Piacere."-disse lui facendo un piccolo inchino.

"Piacere, Gajeel."-disse Gajeel abbastanza indifferente quando notò una cosa.
"Tu mi ricordi un gamberetto."-disse Gajeel indicando Levy con un dito, che lo guardò confusa. Ricevette subito un pugno sulla testa da Metallicana.

"Scusatelo."-disse Metallicana tappando la bocca di Gajeel, il quale si stava cercando di liberare, ma invano.

"Non ti preoccupare, anche Levy è così."-disse Eileen spettinandole i capelli.
"Bene, ora che ci siamo presentati direi di entrare."-disse Eileen diregendosi verso la porta.

C'era un lungo corridoio con pareti in vimini e pavimento in legno chiaro, alla fine di esso si trovava una porta finestra che faceva accedere al giardino della casa di Eileen.
Al lato destro del corridoio si trovavano il bagno, la mensa, i dormitori e la stanza dello staff, mentre da sinistra si accedeva alla stanza di allenamento, divisa tra area femminile e maschile. Era il dojo più famoso dell'Impero dei Demoni, ma potevano entrarvi poche persone.

"Io mi prendo la stanza con la finestra!"-esclamò Natsu correndo verso i dormitori.

"Non ci provare Fiammifero!"-esclamò Gajeel partendo all'inseguimento.

Durante il viaggio si erano conosciuti meglio e si erano dati anche dei soprannomi: Fiammifero per Natsu, visto che la sua magia utilizzava il fuoco, e Lattina per Gajeel, visto che la sua magia utilizzava il ferro, se lo mangiava pure, cosa che Natsu non faceva spesso col fuoco.
Gerard invece si era dissociato, preferiva chiamarli e essere chiamato col nome.

"Eh? Cos'è, vuoi fare a botte Lattina?"-esclamò Natsu preparando i pugni.

"Certo! Chi vince si tiene la camera con la finestra!"-disse Gajeel saltando addosso a Natsu. Si iniziarono a picchiare dentro una nuvoletta di polvere.

Troppo assorti dalla lotta, non si accorsero che un certo bambino dai capelli blu aveva portato la sua roba nella stanza contesa e chiuso la porta a chiave.

"Cosa stavate facendo?!"-chiese Atlas leggermente arrabbiato con una mano sulla testa di ognuno dei litiganti.

"Stavamo combattendo per la stanza con la finestra!"-esclamò Natsu indicando la porta chiusa, prima aperta.
"Eh? Ma non era aperta prima?"

"Sono venuto a darvi le chiavi delle camere, ma Gerard è venuto in ufficio a prendersele da solo."-disse Atlas dando le chiavi delle camere in mano ai 2. Natsu guardava allibito Gajeel, che a sua volta ricambiava lo sguardo.

Ci fu un attimo di silenzio. Dopodichè Natsu e Gajeel sparirono di fronte a Atlas.
Per poi ritrovarsi a sbattere pugni contro la porta chiusa.
Gerard aprì la porta, e sussurrò:

"Tra i 2 litiganti il terzo gode..."-stava per chiudere la porta quando Natsu e Gajeel gli saltarono addosso.

Si alzò un'altra nuvoletta di polvere, dove ora erano in 3 a combattere. Nonostane Gajeel e Natsu fossero alleati si trovavano in una situazione di parità, visto che a volte si *sbagliavano* e colpivano l'alleato.
Passarono alcuni secondi, e si vide qualcosa di indefinito dirigersi verso la rissa ad una velocità molto elevata. Prima che qualcuno potesse realizzare cosa fosse quella cosa o persona velocissima, i 3 litiganti si ritrovarono con un bernoccolo roseo e fumante in testa e seduti a gambe incrociate a guardare il pavimento pentiti.

"Non si può combattere qui!"-esclamò la persona che aveva sedato la rissa.
"Stavo ancora mangiando la mia fetta di torta... e voi... ora vi faccio imparare la lezione!"-disse quella persona che non era altri che Erza. Iniziò a inseguire i colpevoli per tutto il dormitorio.

Quando Erza ebbe piantato un'altro pugno in testa a ciascuno, si diressero tutti verso l'ingresso. Era il momento dell'addio.
Tra pianti e sorrisi tutti si salutarono. Non era un addio, ma solo un arrivederci.

Così passarono quei 3 anni, tra tornei di arti marziali, combattimento con la spada e di magia. Natsu ora oltre alla magia del fuoco era in grado di usare anche quella dei fulmini... a pochi giorni dall'inizio dell'allenamento era stato colpito da un fulmine... e non si sa come aveva imparato a usare quella magia. Gajeel era in grado di usare sia la magia del ferro che quella dell'ombra, avendola appresa da un suo amico durante un torneo. Gerard aveva potenziato molto la sua magia delle stelle e aveva imparato un'altra magia per conto suo. Nonostante fossero diventati tutti più forti, la migliore restava sempre e di gran lunga Erza.

"Mamma... prima che vadano dovresti dirglielo."-disse Erza guardando la madre insieme a Levy che stava chiudendo la porta assicurandosi che nessuno le stesse ascoltando.

"Erza ha ragione, mamma."-si intromise Levy sedendosi.

"No, ragazze. Se lo sapessero si perderebbero d'animo."

"Ma ormai non ha più senso!"-esclamò Levy.

"No. Era il loro ultimo desiderio, anche se inutile dovranno farlo lo stesso."
"Voi non direte nulla."

"Ma mamma..."

"No Erza. L'allenamento servirà anche per spodestare l'attuale Imperatore, anche senza riconoscimenti di sangue."

"D'accordo..."-disse Erza alla fine arrendendosi.
"Passiamo all'altra questione allora."

"Ne siete sicure?"-domandò Eileen.

"Sì. Hanno imparato le tecniche migliori, e anche la loro magia è buona, ma hanno ancora ampi margini di miglioramento, per questo servirà l'aiuto della migliore spadaccina e combattente junior dell'Impero, Titania."-spiegò Levy.

"Capisco, allora per Erza è ok. Ma che mi dici di te, Levy?"-chiese Eileen lanciando qualche borsone a Erza.

"E' vero che la mia magia da combattimento non è fortissima, ma è molto potente quella della mia famiglia, anche se si tratta solo di conoscenza."
"Potrei aiutare con flora, fauna e materiali."-continuò Levy.

"D'accordo allora."-disse Eileen lanciando delle borse anche a Levy.
"E poi ci sarà anche la tua sorellona a proteggerti!"-esclamò Eileen abbracciandole.

"Già... con il suo Cambio-Stock sarà difficile sconfiggerla."-disse Levy prima di ricambiare l'abbraccio.

Le 2, dopo qualche minuto, andarono a preparare il necessario nelle camere. Per poi dirigersi verso l'ingresso, dove le aspettavano Natsu, Gajeel, Gerard e Eileen.

"Evvai! Alla fine venite!"-esclamò Natsu euforico.

"Già. Dai, è ora di partire."-disse Erza felice.

"Verso la Giungla di Mezzo!"-esclamò Levy correndo verso il carro che li avrebbe trasportati.


Note dell'autrice:

We gente! Ecco a voi il primo capitolo della storia di Natsu! Credo che ne farò altri 2, ma per il momento sono un po' impegnata (di tutti i compiti che avevo per le vacanze estive ho fatto solo inglese). Spero che vi piaccia, quindi...

Recensite, seguitemi e aggiungetemi ai vostri autori preferiti! (Eccetera...)

OhayouXD

P.S.
Non esiste che in Fairy Tail non ci sia Natsu! Eheheh, al prossimo capitolooooo!



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Capitolo 7
*** Natsu's tale pt. 2 ***


Natsu's tale pt. 2 Povero conducente. Natsu e amici stavano urlando a squarciagola, felici di cominciare una nuova avventura.
Erano partiti da un quarto d'ora, circa, e quando smisero di urlare, Levy iniziò a parlare civilmente:

"Dovremo trovare una radura per costruire una capanna."

"Pensi sempre troppo, Gamberetto."-ebbene sì, Gajeel la chiamava così da anni.
"Lo faremo appena arrivati là."

"No, Gajeel. Tu e Natsu partireste subito all'esplorazione e vi perdereste. Ne avete farneticato così tante volte."

"Levy ha ragione, dobbiamo trovare un rifugio temporaneo e poi dobbiamo costruire una capanna."-disse Erza.

"Ho pensato di suddividerci così: Erza e Gajeel, con le loro lame, andranno a tagliare la legna, visto che Gerard è veloce e io conosco flora e fauna, andremo a prendere del cibo.
Natsu pulirà il rifugio e cucinerà ciò che io e Gerard prenderemo."-spiegò Levy.

"Perché io ho il compito più brutto?!"-esclamò Natsu, irritato.

"Perché le nostre magie sono più adatte per quei compiti. Col tuo fuoco puoi cucinare, sei bravo in quello."-spiegò Gajeel.

"Taci Lattina."-fu l'unico commento che fece Natsu, visto che capì anche lui che sarebbe stato meglio fare così.

"Comunque, voi cosa avete portato?"-chiese Gerard.

"Io ho portato un libro sulla fauna, uno sulla flora, uno su piante medicinali, uno di biologia umana, alcuni romanzi, due libri sulla storia del Giappone, uno sulla grammatica, uno che spiega matematica..."-iniziò Levy, eccitata, per poi essere interrotta da Gajeel, ma aveva appena iniziato...

"Io ho portato degli snacks."-disse Gajeel, aprendo lo zaino e facendo vedere posate, ingranaggi e ferro in generale. Levy sorrise vedendo quel libro nascosto sul fondo dello zaino.

"Io ho preso alcuni utensili, molti semi e delle ricette."-disse Erza, riferendosi ai dolci.
"Ho preso anche i nostri vestiti e li ho messi nel mio inventario."

"Io ho portato molte lacrime di vario tipo. Ho preso anche le cose di tutti per i servizi igienici."-disse Gerard guardando Erza,che arrossì. Lei si sarebbe scordata cose molto importanti...

"Io ho portato giochi da tavolo, manga, fogli, matite, strumenti musicali e anche le vostre spade che vi eravate scordati."-disse infine Natsu.

"Ci siamo scordati qualcosa, quindi?"-chiese infine Levy.

"No, però vi sareste scordati le spade se non le avessi prese io."-disse Natsu, anche se fu ignorato.

"Natsu... ci siamo scordati le pastiglie per alleviare la chinetosi."-disse Gajeel, molto, molto triste.

"Q-quanto manca alla fine dell'effetto...?"-chiese balbettando Natsu.

"Pochi minuti..."-rispose Gajeel.

Levy, Erza e Gerard non poterono fare a meno di ridere, anche se Natsu e Gajeel li stavano odiando. Qualche minuto dopo in effetti si ritrovarono in uno stato di semi-incoscienza, Levy si addormentò e Gerard e Erza iniziarono a leggere dei libri rubati da Levy, nessuno dei due e risentiva affatto.

Mancava poco all'arrivo, Levy aveva approfittato dello stato pietoso di Natsu e Gajeel per legarli, poi li avrebbe tenuti Erza. Non voleva che scappassero appena arrivati. Aveva pensato di legare anche Gerard, ma lui aveva giurato che non avrebbe fatto nulla.
Appena arrivati videro una giungla estendersi fino all'orizzonte, la Giungla di Mezzo. Tutti rimasero incantati, ma quella che la osservò più a lungo fu Levy, meravigliata dalla natura di quel posto, così diversa da quella che conosceva lei. Fu riportata alla realtà da Gajeel, che la stava urlando contro, per averlo legato.
Camminarono alcuni chilometri, con Natsu e Gajeel sempre legati, per poi arrivare di fronte ad un sentiero.
Lo imboccarono, slegarono Natsu e Gajeel, dicendogli che non li avrebbero cercati se fossero andati via e, mentre Levy si appuntava tutto ciò che vedeva come una forsennata, gli altri si guardavano intorno alla ricerca di una grotta o di un rifugio in generale.
Stavano camminando, e scrivendo, da una buona mezz'ora, quando Natsu intimò agli altri di fermarsi.

"Ho sentito dei rumori, qualcosa si sta dirigendo verso di noi."-disse a bassavoce Natsu, mentre tutti si fermarono.

Un branco, formato da molti animali, li stava accerchiando.

"Che razza di animali sono?!"-esclamò Natsu.

"Non lo so! Sarà una razza originaria di questa zona, non ho ancora finito di leggere il libro!"-disse Levy.

"Allora è arrivato il momento di combattere!"-disse Natsu mettendosi in posizione da combattimento, mentre le sue mani si erano già infiammate.

"No!"-urlò Levy.
"E' meglio scappare, probabilmente sono bestie magiche!"
"Solid script: Meat!"-disse Levy, facendo apparire una scritta dal nulla. La sua magia era più utile di quanto non sembrasse.
"Scappiamo!"-disse mentre gli altri la seguirono, si fidavano molto dell'intuito di Levy.

Corsero per chissà quanto, quando poi si fermarono perché senza fiato, notarono che avevano smesso di seguirli.

"Cos'erano?"-chiese Erza con il fiato corto.

"Sto già guardando."-disse Levy seduta per terra con un enorme libro sulle gambe.
"Lo sapevo. Sono delle bestie magiche."

"Cioè?"-chiese Erza.

"Sono bestie che differiscono da quelle comuni per avere un potere magico innato. Si riconoscono perché sono affette da eterocromia. Ogni razza ha un'abilità, di solito potenziano le capacità fisiche, ma questa è differente, quegli animali avevano un'abilità chiamata *Thorns*."-spiegò Levy, ma Natsu non aveva capito molto.

"Levy, sai che non sono un genio, ma se ci metti pure l'inglese cosa credi possa capire?"-chiese Natsu un po' irritato.
"Guarda che anche Gajeel non ha capito molto."

"Taci Fiammifero, io lo so l'inglese!"-disse per tutta risposta Gajeel, si stava per verificare una delle solite risse, ma vennero fermati da Levy.

"Quelle bestie hanno un potere magico fin dalla nascita, si riconoscono perché hanno gli occhi di colore diverso. Di solito le loro abilità migliorano la velocità, la difesa o cose del genere, la loro abilità gli permetteva di infliggerci un danno ad ogni attacco che noi avremmo fatto, come se fossero avvolti da delle spine."-spiegò Levy, con parole più adatte a Natsu.

"Vedi? Non è così difficile parlare da persona comune."-disse Natsu per scherzare.   

"Ehm..."-si intromise Gerard.
"Credo che ci siamo persi."

A Natsu sorse sul viso un sorriso soddisfatto: non si erano persi solo lui e Gajeel. Erza, notando quel sorrisetto, lo bastonò.

"Non ci resta che scegliere una direzione, giusto?"-chiese Gerard guardando Levy.

"Sì."-rispose lei.

Scelsero a caso e iniziarono a camminare. Erano passati almeno trenta minuti, quando si sentì un tonfo.
Levy, troppo intenta a prendere appunti, era inciampata su qualcosa.

"Ahia!"-esclamò.

"Tutto ok, Gamberetto?"-chiese Gajeel con un tono anche un po' preoccupato.

"Sì, sono inciampata su qualcosa."

Lei e Gajeel iniziarono a spostare foglie e rami da quell'oggetto, si rivelò essere una specie di pedana in marmo.

"Che cos'è?"-chiese Natsu.

"Non lo so. Qui però c'è una lacrima ancora in buone condizioni, ma non so di che tipo di lacrima si tratti."-disse Gerard avvicinandosi ad un pannello di controllo.

"Be', fa lo stesso andiamo avanti."-disse Erza aiutando Levy a rimettersi in piedi, fu più svelta di Gajeel...

"Hey, guardate! Qui c'è un sentiero!"-disse Natsu indicando il sentiero in questione.

"Eh? Come fa ad esserci un sent..."-disse Gajeel, ma fu interrotto dalla caduta di una sagoma dal cielo.

Era una ragazza più o meno della loro età, capelli bianchi e corti e occhi blu. Le erano appena scomparse delle ali dalla schiena e teneva tra le braccia un'uovo strano.

"Stai bene?!"-chiese Levy precipitandosi dalla ragazza, seguita poi da tutti gli altri.

"I-il sentiero..."-sussurrò lei indicando quello vicino alla pedana, poi svenne.

Erza la prese in braccio, e si mise in cammino sul sentiero.
Invece Natsu prese quell'uovo che teneva tra le braccia, guardando verso l'alto, c'erano mogani che superavano i quaranta metri: doveva essere caduta da molto in alto.
Alcuni minuti dopo, arrivarono alla fine del sentiero: c'era un edificio malconcio con uno strano simbolo scolpito nella pietra sopra l'entrata.
Entrarono e si diresserero verso una stanza che sembrava essere l'infermeria. Misero la ragazza su un lettino e la lasciarono sola, uscirono dall'edificio per vederlo meglio.

"Secondo voi potremmo usarlo come rifugio?"-chiese Gerard.
"Il pavimento non mi è sembrato malmesso, dovremmo solo pulire."-continuò.

"Sì. Come rifugio temporaneo va sicuramente bene, e se fosse tenuto bene anche nelle altre aree, potremmo stabilirci qui definitivamente."-disse poi Levy.

In tutto questo, Erza, che non sopportava il disordine, gridò, facendo prendere paura a tutti:

"Cambio Stock!"-si era equipaggiata con un completino da domestica, e anche una spada a due lame: solo che al posto di una c'era una scopa.

"Erza, ma cos..."-stava chiedendo Gerard, ma Erza non lo ascoltò e si precipitò sul giardino trasandato intorno all'edificio.

Aveva tagliato tutta l'erba e svariati alberi.

"Meglio."-disse Erza tornando vestita normalmente.
"Invece di stare lì a non fare niente, venite dentro che dobbiamo pulire!"-esclamò Erza, mentre tutti la seguivano.

Erza materializzò delle scope e intimò agli altri di pulire.
Quando ebbero pulito il pavimento, Erza ripose nell'inventario le scope e materializzò degli stracci e dei moci.
Levy pensò bene di usare la sua magia, e quindi disse:

"Solid script: Water!"-materializzò dell'acqua.
"Solid script: Soap!"-materializzò del sapone.

La stanza si riempì, con degli stracci, e tenendo il fiato, pulirono le finestre, dopodichè, Natsu fece evaporare tutta l'acqua.
Fecero la stessa cosa anche con il primo piano e con l'infermeria, avendo spostato la ragazza, poi passarono al giardino sul retro.
Pulirono gli scalini e, prima che Erza lo potesse tagliare quell'assembramento di bambù, Natsu la fermò.
C'era un sentiero, lo percorse e arrivò lì. Delle terme naturali!

"Ci sono delle terme!"-urlò agli altri.

A tutti loro piacevano le terme. Quando erano ancora al dojo, lui, Gajeel e Gerard ci andavano spesso, avevano fatto anche la conoscenza di un signore che diceva che la vera funzione delle terme era quella di sbirciare dall'altra parte. Gerard non lo ascoltava, ma Gajeel sì. Anche Natsu lo ascoltava però non capiva quando parlava di *grazie femminili*, visto che non era mai stato interessato a Levy e visto che non gli sembrava che Erza possedesse certe cose. Non sapeva come sarebbe cambiato da lì a pochi anni...
Si sentì un rumore provenire dall'interno, e tutti si precipitarono dentro: la ragazza era in piedi e stava osservando la stanza pulita.

"Vi ringrazio, non avevo mai visto questo posto pulito."-disse quella ragazza.

"Di nulla..."-iniziò Erza.
"Tu chi sei? Sai che posto è questo? Come mai sei caduta dal cielo?"-chiese Erza, palesemente curiosa.

"Allora, io mi chiamo Lisanna, questa è la seconda sede della mia gilda e, ehm... stavo cercando di rimettere un'uovo nel nido, quando ho avuto un malore."-disse mentendo sull'ultima parte, cosa che Gerard intuì.
"Ora vi vorrei chiedere io delle cose."
"Chi siete? Che cosa ci fate in questa giungla? E perché non ve ne siete andati quando mi avete curata?"

Natsu stava per rispondere, ma nella diplomazia era sicuramente più brava Erza.

"Io sono Erza, lei è Levy, quello coi capelli rosa è Natsu, quello coi capelli blu è Gerard e l'altro è Gajeel."-iniziò lei.
"Siamo in questa giungla perché dobbiamo affrontare una prova che ci coinvolgerà per sette anni, e pensavamo di stabilirci qui, poi volevamo accertarci delle tue condizioni."-concluse senza rivelare troppo.

"Siete umani?"-chiese ancora.

"Siamo demoni."-rispose Erza.

La ragazza si avvicinò a loro. Iniziò a guardarli attentamente.

"Wow! E' la prima volta che vedo dei demoni! Siete uguali a noi umani!"-disse lei euforica.

In effetti, lei non aveva mai visto dei demoni e loro non avevano mai visto degli umani. Tutti se li aspettavano come dei mostri.
L'atmosfera si fece più leggera, e ricominciarono a parlare:

"Mi spiace, ma non credo vi possiate stabilire qui."-disse Lisanna.

"Come mai?"-chiese Levy.

"Questo edificio è della mia gilda, è riservato ai membri, anche se era in disuso."
"Vedrò se posso far cambiare idea al Master."
"Comunque, raccontatemi di voi."

"D'accordo, allora... non possiamo dire nulla della prova, ma del resto possiamo parlare. Io, Gajeel e Gerard nel 712 siamo stati mandati al dojo di Eileen, per imparare a combattere, non per vantarmi, ma siamo tra i migliori combattenti dell'Impero. Lì abbiamo conosciuto Levy e Erza, e sono diventate nostre amiche, e poi stamattina sono volute partire con noi per venire a fare la prova insieme."-disse Natsu.

"Wow!"-disse Lisanna facendo cenno di continuare.

"Allora, per fare delle brevi presentazioni, lui è Natsu, è una testacalda e anche un po' stupido, lui è Gajeel, è anche lui una testacalda però più che essere stupido è sfacciato. Gerard è abbastanza intelligente, gentile e non è un idiota come gli altri due. Poi c'è Erza, la più forte tra di noi, anche se nessuno, a parte me, lo ametterà mai. E' perfezionista, premurosa, ha un carattere da leader e ama le torte."-disse Levy, non facendo caso a Natsu e Gajeel che la stavano maledicendo.

"Lei invece è Gamberetto, ama i libri più di qualsiasi altra cosa ed è più sfacciata di me."-disse Gajeel punzecchiandola.

"Non dimenticare la più intelligente del gruppo."-ribattè Levy.

"Visto? Più sfacciata di me."

Intanto Lisanna se la stava ridendo di gusto.

"Ahah... Gamberetto? Ahahah!"

"Non farci caso, fa sempre così, è un soprannome stupido che mi ha dato."-disse Levy sbuffando.

Quando Lisanna si ricompose iniziò a parlare:

"Credo di dovervi raccontare qualcosa anche io, vediamo... credo che Gerard se ne sia già accorto, ma non sono qui per l'uovo, ma non posso parlarne. Comunque, ho due fratelli, Mirajane e Elfman, quando fummo cacciati dal nostro villaggio perché mia sorella aveva sviluppato una strana magia, finimmo nei bassifondi, così ci unimmo a Fairy Tail, una gilda di briganti."

"Briganti?"-chiese Erza con lo sguardo rabbuiato.

"Ah, non pensate male! Noi diamo in beneficenza quello che rubiamo ai ricchi, a causa della guerra! Non siamo così male!"

"Come Robin Hood!"-disse Levy felice, anche se solo Gerard e Lisanna capirono a cosa si stesse riferendo.

"Comunque, siamo quasi tutti maghi, e mia sorella è molto forte. Sono stata invita qui su sua raccomandazione per svolgere una missione."-continuò Lisanna.

"Ah, ho del cibo. Ceniamo insieme?"-chiese Lisanna.

"Sì, grazie."-dissero tutti all'unisono, si erano accorti di avere lo stomaco vuoto.

Presero il cibo e si misero ai tavoli.

"Senti Lisanna, ci possiamo fermare qui stanotte?"-chiese Natsu.

"Certo! Avete pure pulito!"
"Comunque, potrei fare richiesta per voi, intendo per farvi unire alla gilda."-disse Lisanna.

"Ma non potremmo aiutare, anche se effettivamente ci farebbe piacere usare questo edificio."-disse Levy.

"E poi credo sia un po' troppo presto, insomma, non ci conosci e noi non conosciamo te."-disse Gajeel.

"E quindi? La gilda è una famiglia e non conosciamo mai i nuovi membri!"-disse Lisanna sorridente.
"E mi sembrate anche delle brave persone."

Dopo qualche occhiata, Erza iniziò a parlare:

"Ci farebbe piacere. Potremmo anche aiutare nei compiti da svolgere qui, perché non possiamo uscire dalla giungla."-disse Erza.

"D'accordo! Ora andiamo a dormire, non vedo l'ora di dirlo al Master!"-disse Lisanna andando al piano di sopra, seguita dagli altri.
"Avete già sistemato tutto, eh?"-disse Lisanna guardando le stanze.

"Sì. Lasceremo la stanza in fondo a sinistra libera, nel caso ci fosse qualcuno in più."-disse Gerard.

"Ok, la userò per stanotte, oppure potrei dormire con le ragazze."

"Non so, io finirei per parlare tutta la notte."-disse Levy ridendo.

"Già, anche io!"-disse Lisanna.
"Bene, allora buonanotte!"-disse chiundendosi nella stanza, felice di aver trovato dei nuovi amici e potenziali membri della gilda.

La mattina dopo, Lisanna si svegliò. Era presto e soltanto Erza era alzata.

"Io vado, Erza, tornerò appena possibile."-le disse.

"Ok, ci vediamo dopo."-disse Erza salutandola.

Appena arrivata alla gilda, Lisanna si diresse verso l'ufficio del Master.

"Masteeeer!"

"Ah, ciao Lisanna! Cosa succede?"-chiese il Master.

"Devo riferire gli esiti della missione: si trova in una radura, a est della base, circa a 3 chilometri di distanza."-disse Lisanna.

"Grazie. Puoi andare."

"Aspetti, non ho ancora finito!"
"Quando stavo ritornando alla piattaforma, ho avuto un malore e sono caduta. Cinque ragazzi della mia età mi hanno soccorso, sono delle bravissime persone e, per motivi riservati, dovranno stare nella Giungla di Mezzo per sette anni."-disse Lisanna.

"Mhh... continua."-disse il Master.

"Vorrebbero usare l'edificio della gilda, che hanno anche pulito, come rifugio. Hanno detto che potrebbero aiutare nelle missioni nella giungla, a quanto pare conoscono delle magie potenti e sanno utilizzare le armi."
"E... personalmente, credo che a loro serva qualcosa a cui appartenere, ci siamo conosciuti e non hanno scopi se non quello di vivere là per sette anni."

"Per me andrebbe anche bene, ma devo accertarmi che quello che hanno detto sia vero."-disse il Master.

"Ah, Master, lei... ha mai visto dei demoni?"-chiese Lisanna.

"Sì, perché?"

"Perché nel mio villaggio d'origine ci avevano insegnato a disprezzare i demoni, in quanto mostri, ma quei ragazzi lo erano, ed erano anche uguali agli esseri umani, e delle bravissime persone..."-disse Lisanna.

"Pochi sono a conoscenza di queste cose, pensa che nella gilda lo sanno solo i maghi di classe S e qualcun'altro. E' vero, sono diversi da noi perché hanno una magia innata, mentre gli umani la devono imparare, ma solo per quello. Sono stati i vari Imperatori a farlo credere al popolo, con la guerra è aumentata l'ignoranza e questo è andato a favore di quei b******i che governano, evitando così insurrezioni."-spiegò il Master.
"Comunque, manderò Gildarts con te, ha molta familiarità con i demoni."
"Digli che lo aspetto nell'ufficio."

Lisanna salì le scale e trovò Gildarts seduto al bancone, intento a fare colazione.

"Gildarts!"-lo chiamò Lisanna.

"Oh, ciao Lisanna! Cosa ti serve?"-chiese Gildarts.

"Il Master vuole vederti nel suo ufficio."-disse lei.

Lisanna scese nell'interrato, sedendosi sulla piattaforma, mentre Gildarts entrava nell'ufficio.

"Cosa c'è Master?"-chiese Gildarts.

Il Master spiegò la situazione a Gildarts, avrebbe dovuto verificare le parole di Lisanna.
Gildarts uscì dall'ufficio e salì sulla piattaforma insieme a Lisanna.
Digitò 1-2-3-4, e si teletrasportarono.
Entrarono nell'edificio della gilda e Gildarts rimase sorpreso di vederlo pulito.
Erza e Levy erano già sveglie, e salutarono Lisanna.

"Ciao Lisanna. Chi è lui?"-chiese Levy salutandoli.

"Io sono Gil..."-disse Gildarts prima di essere interrotto dal grido della figura dalla testa rosa sulle scale.

"Il signore pervertito!"-disse, anche se lui non sapeva il significato di quella parola, lo chiamava così Gerard.


Note dell'autrice:

We gente! Ecco qui! Lunghetto questo capitolo, eh? Mi sono fatta un'idea di come dovrà essere la storia di Natsu... eheheheh...
Ho voluto inserire Lisanna, perché... boh. Comunque non intralcerà la nostra splendida NaLu! Se state pensando che l'immagine del terzo link faccia schifo, provate a mettervi nei miei panni, era notte e prima avevo pure optato per un pokèmon!

Recensite, seguitemi... uff, ormai non so più che frasi inventarmi... il resto, ecco.

OhayouXD



















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