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di Annab77r
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte prima ***
Capitolo 2: *** Parte seconda ***
Capitolo 3: *** Parte terza ***
Capitolo 4: *** Parte quarta ***
Capitolo 5: *** Parte quinta ***



Capitolo 1
*** Parte prima ***


CONTATTO

 

PARTE PRIMA 

 

Com'è bello poter toccare la persona che si ama. Le vibrazioni che si avvertono a quel contatto sono vita. Una carezza sul viso, un abbraccio, anche il solo sfiorarsi può far provare una moltitudine di sensazioni. 

Io provavo tutto questo quando fasciavo la sua caviglia o curavo le sue ferite… lo facevo con amore e dedizione assoluta. Per me toccarlo era un bisogno viscerale… non potevo farne a meno. 

Solo io lo toccavo, sempre e solo io. 

Da parte sua mai niente. Solo sguardi amichevoli, sorrisi di gratitudine e niente di più. Eppure c'è stato un momento in cui mi son detta "mi ama lo so, lo sento!"... lo ricordo bene, era la finale del campionato di terza media. Povera illusa… 

Lui appena guarito dai suoi infortuni se n'è andato prima in Francia poi in Brasile dal suo amato Roberto! E tanti saluti alla cara manager! La manager gentile, disponibile, che gli camminava sempre un passo dietro. Grrr!!! Se ci ripenso mi prenderei a schiaffi! 

E ora il bel capitano, ebbro dei suoi successi carioca, se ne torna in Giappone per un'amichevole con la nazionale per poi andarsene di nuovo, questa volta in Europa. 

E io? Io me ne sto ancora qui come un idiota a struggermi per lui! 

Ho fatto di tutto per togliermelo dalla testa, ma il mio cuore non ci sente… Lo amo ancora, perdutamente. 

Ma stavolta, quando ci rivedremo, troverà un'altra Sanae! Si dimentichi pure la ragazzina innamorata che pendeva dalle sue labbra. 

Vediamo se ti svegli Tsubasa Ozora! 



Il cellulare sta squillando, sono le 05,30 del mattino. Sanae con voce assonnata risponde senza neanche guardare il display. 

"Pronto…" 

"Buongiorno!!!" 

È lui, riconoscerebbe quella voce anche in mezzo a un uragano. 

"Buongiorno, chi è?" 

Il ragazzo rimane interdetto. 

"Hei manager sono io, Tsubasa!" 

"Che succede capitano? Non sono neanche le sei del mattino, sai, stavo dormendo…" Che tono disinteressato…sono un'attrice nata! 

"Lo so, scusami, hai ragione, ma sono appena atterrato a Tokio e avevo voglia di sentire una voce amica" 

In realtà Sanae sapeva benissimo che sarebbe arrivato a quell'ora ma, sinceramente, non credeva che il capitano avrebbe chiamato lei per prima. Le fa piacere, molto piacere…Sarà dura tenere un atteggiamento distaccato pensa tra sé

"Davvero!? Sei a Tokio??? Che bello! E… Come mai?" 

"Manager abbiamo l'amichevole con l'Olanda non ricordi? Starò a casa un paio di giorni poi andrò subito in ritiro con gli altri, non vedo l'ora di rivederli!" 

"Ah si già, che testona che sono! Sai ultimamente ho tante cose per la testa… quindi, qui a Fujisawa starai solo due giorni?" 

"E qui viene il bello! Dopo la partita mi concedero' un mese di riposo, ho bisogno di stare a casa per un po'... È incredibile, ho un fratellino di un anno che non ho mai visto! Ne approfitterò per farmi conoscere e prendere confidenza con lui " 

"Non mi dire, Tsubasa Ozora che si riposa? Mmm… Se non vedo non credo! Hahaha. Comunque Daichi è un vero spasso vedrai, spesso gli faccio da baby sitter. 

Il ragazzo ride poi resta in silenzio per qualche secondo e con tono velato di imbarazzo dice… 

"Beh… Se nel pomeriggio non hai impegni, magari potremmo fare un giro… sai, mi piacerebbe rivedere il campo della scuola…"

"Oh… credo di si, avrei un appuntamento, ma posso rimandare" Attenta Sanae, non fargli capire che sei al settimo cielo e che ci andresti di corsa. 

Silenzio. 

"Se è una cosa importante… ecco io non voglio obbligarti, possiamo vederci dopo la partita…"

"No, non ti preoccupare, mi libero" 

Ti ho spiazzato capitano

Il tono di Tsubasa torna allegro. 

"Ok, perfetto! Allora ci vediamo oggi. Ciao! " 

"Ciao a dopo."

Sanae è ancora sotto shock. 

Non ci posso credere...praticamente mi ha chiesto di uscire. Oddio Sanae togliti quell'espressione ebete dalla faccia! Ricorda, non deve accorgersi che sei ancora innamorata di lui! 

Guardandosi allo specchio la giovane sbuffa, i suoi occhi la tradiscono, dopo tre anni brillano di nuovo.

 

 

Tsubasa sta aspettando l'amica al cancello della scuola… è nervoso, Sanae al telefono gli è sembrata diversa, sfuggente. 

Chissà… forse ha accettato il mio invito solo per cortesia, magari aveva appuntamento con un'amica o… con un ragazzo. 

Questo pensiero fa male, un male cane… ma in fondo sono io che ho voluto questo quindi, se così fosse, devo essere contento per lei. 

Forse l'idea di chiamarla  non è stata particolarmente azzeccata. Avrebbero potuto vedersi dopo l'amichevole, magari insieme agli altri per fare una bella rimpatriata! 

Sarebbe stato più facile… 

Dai Tsubasa ormai quel che è fatto è fatto, una passeggiata e due chiacchiere, ce la puoi fare! Poi magari è talmente cambiata che non la riconosci nemmeno… 

Si guarda intorno e un turbine di ricordi invade la sua mente. Gli amici, la scuola, gli spogliatoi, il campo sterrato… Si rende conto di aver bruciato parecchie tappe, per realizzare il suo sogno ha dovuto sacrificare la sua adolescenza e soprattutto l'amore. 

"Mmm, come siamo pensierosi!" 

Tsubasa torna alla realtà e si gira di scatto verso quella voce. 

Ciò che vede lo lascia sgomento...una meraviglia della natura. Il corpo della ragazza è slanciato, evidenziato da una semplice maglietta aderente e da un paio di jeans a vita bassa. Porta i capelli più corti, un caschetto sfilato in avanti e poi…poi quegli occhi così maliziosi ed espressivi per non parlare della bocca… dio cosa farei a quelle labbra… 

"Hei capitano non hai una bella cera, stai bene?" 

Il giovane è imbambolato, lo sguardo è fisso se quella creatura divina. 

"Tsubasa tutto ok? Mi devo preoccupare?" 

Dopo un secondo si scuote… 

"Ops, si… hehehe scusa! Ero immerso nei ricordi!!! Hahaha." 

Sanae sorride sollevata 

No ti prego non sorridere, potresti uccidermi. 

"Allora…bentornato capitano!!! Dimmi, come stai? Sono tre anni che non ci vediamo, sei cambiato, sei un uomo ormai!" 

"Dai non esagerare! Comunque anche tu sei cambiata, sei bell… emm… stai bene! Ahahah" 

Tsubasa controllati! Respira! Sei il solito imbranato… 

Sanae lo osserva con sospetto mentre insieme si avviano verso il campo da calcio. 

"Allora, racconta, com'è il Brasile? Ti sei trovato bene al San Paolo? " 

"Wow manager, il Brasile è fantastico! È un insieme di colori, di musica e di luoghi magnifici! Sai, le persone sono molto più estroverse che in Giappone, mi sono fatto molti nuovi amici. Anche con i compagni di squadra mi sono trovato benissimo!" 

"Bene! E le ragazze come sono? Hai avuto qualche flirt?" Voglio sembrare disinvolta, fargli credere che non me ne importa se ha la ragazza. 

Tsubasa infatti rimane di sasso, a questa domanda arrossisce violentemente. 

"Ma… co cosa dici, no beh io non ho fatto molta vita sociale ecco…" 

"Oh davvero! E perché?" 

Lei è tranquilla, lui è davvero in difficoltà. 

"Pe… perché avevo altro a cui pensare, ecco perché" Pensavo a te, sempre. 

"Allora il pallone è ancora il tuo unico amore…Hahaha, non cambierai mai."

"Già, hahaha… “

I due ragazzi scoppiano a ridere, il momento di imbarazzo è passato. 

Sono arrivati al campo da calcio, su quel terreno polveroso dove tutto è cominciato. Il capitano diventa serio, un'improvvisa malinconia gli attanaglia il cuore. 

"Sai Sanae, mi sono mancati questi posti e… mi sei mancata anche tu… tanto." Ma che sto dicendo? Io non posso… 

I loro occhi si incontrano e per un momento tornano ad essere i due ragazzini delle medie che tutti credevano fatti l'uno per l'altra. 

La giovane sente crollare ogni difesa, gli occhi del suo capitano sembrano leggerle l'anima. 

"Anche tu mi sei mancato Tsubasa" 

Sopraffatta dai suoi sentimenti Sanae si avvicina al ragazzo e gli posa un leggerissimo bacio sulla guancia. 

Si fissano ancora per un meraviglioso momento poi lei scusandosi si allontana e corre via. 

Tsubasa, seguendola con lo sguardo, si tocca il punto dove le labbra di lei hanno sfiorato la sua pelle. È preda di un'infinità di sentimenti e confuso. Ha solo una certezza. Ti amo Sanae, ti amo ancora, con tutto il cuore. 

                        …



CIAO! A GIOVEDÌ PROSSIMO PER LA SECONDA PARTE.

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Capitolo 2
*** Parte seconda ***


CONTATTO

 

PARTE SECONDA



La partita Giappone - Olanda è finita in pareggio. I nipponici nel primo tempo hanno sofferto parecchio, mancava la giusta impostazione di gioco. Tsubasa, nel ruolo di regista, sembrava sotto tono, per fortuna nella ripresa, due belle azioni di Misaki e Hyuga hanno portato il risultato sul due a due. 

La superiorità tecnica degli orange si è fatta sentire e i ragazzi nello spogliatoio sono parecchio demotivati. 

Il capitano è in piedi vicino al suo armadietto. 

"Ragazzi oggi non eravamo concentrati, io per primo ho sbagliato quasi tutti gli schemi. L'Olanda è forte, ma potevamo batterla. Non ci dobbiamo scoraggiare! Siamo i campioni del mondo in carica e al prossimo campionato dimostreremo che siamo ancora i più forti!!!"

" SIII! GRANDE CAPITANOOOO!!! 

SIAMO I PIÙ FORTI!!! "

I giocatori, dopo la doccia, lasciano lo spogliatoio alla spicciolata… Tsubasa e Misaki stanno ancora sistemando il borsone. 

"Tsu cosa c'è che non va? Oggi eri ovunque tranne che in campo…" 

Il viso del capitano è imperscrutabile. 

"Niente, tutto ok Taro" 

L'amico lo fissa cercando di carpire qualche indizio sui suoi pensieri. 

"Oggi Anego non era allo stadio, strano no?" 

L'altro ha un leggero tentennamento. 

Bingo! Sei un libro aperto per me amico. 

"Avrà avuto altro da fare…non so" 

"Non me la bevo Tsu, ti conosco troppo bene. Cosa è successo?" 

Il giovane si lascia cadere sulla panca sospirando poi si porta le mani al volto. 

"Ho fatto una cavolata Taro ok!? Appena atterrato all'aeroporto l'ho chiamata, dovevo sentire la sua voce capisci!? Poi, non contento, l'ho invitata a fare un giro e per poco…" 

"E per poco?" 

"Sono stato lì lì per dirle tutto quello che provo… poi però mi sono trattenuto! Ma lei…lei si è fatta coraggio mi ha dato un bacio sulla guancia ed è corsa via! Mi ama ancora Taro!!!" 

"E non l'hai seguita? Non le hai parlato?" 

Misaki parla con tono di accusa. 

"No… lo so, sono un vigliacco" 

"Io non ti capisco Tsubasa! Vi amate, siete fatti l'uno per l'altra…ma che problema hai??!!" 

"La vita che ho da offrirle non la renderebbe felice…" 

"Perché amarti senza sapere cosa provi per lei secondo te la rende felice??? Tu in questi tre anni non c'eri, io si!!! Non l'hai vista spegnersi piano piano, non l'hai vista con gli occhi gonfi di pianto… io si!!!" 

Tsubasa si alza di scatto e comincia a urlare. 

"E allora, caro il mio saggio, cosa avrei dovuto fare!!!" 

Anche Taro alza la voce. 

"Prima di partire avresti dovuto dirle che la amavi!!! La tua lontananza l'avrebbe fatta soffrire comunque, ma almeno vi sareste sostenuti a vicenda!!! Accidenti ma non ci arrivi, ti ama talmente tanto che ti ha aspettato anche nell'incertezza dei tuoi sentimenti!"

Il capitano guarda il suo amico d'infanzia e improvvisamente capisce. 

"Parli come se ti dispiacesse"

Anche Taro alza lo sguardo e trova quello di Tsubasa. 

"Sanae è bella e intelligente, è una ragazza speciale, solo uno stupido non si innamorerebbe di lei…" 

"Gliel'hai detto?"

"No… no, nel suo cuore ci sei solo tu, io mi accontento di esserle amico, non potrei mai competere con te."

Nello spogliatoio cala il silenzio ma ad un tratto entra il mister e li avverte che se non si sbrigano il pullman partirà senza di loro. Scruta attentamente i due ragazzi. 

"Qualsiasi cosa abbiate da urlarvi contro, ditevela fuori dallo spogliatoio… Vi abbiamo sentito fino in fondo al corridoio" 

L'uomo se ne va sbattendo la porta. 

I ragazzi tornano a sistemare le loro cose nel borsone. 

"Tsubasa io…" 

"No!... è tutto a posto Taro, ne riparleremo con calma." 

Misaki annuisce, si mette la borsa a tracolla ed esce. Il capitano si appoggia alla porta e travolto dalla rabbia comincia a prenderla a pugni. 



Tsubasa è disteso sul suo letto, la sua camera è ancora tappezzata di foto e poster di grandi calciatori. La madre è uscita e Daichi sta dormendo nella sua cameretta…la manager aveva ragione, è un vero portento. Poi pensa alla ragazza… Sanae… cosa devo fare con te? 

Le parole di Misaki gli affollano la mente. E' innamorato di lei… della mia Anego! Forse con lui sarebbe più felice…io non la merito, l'ho lasciata sola. 

Questi giorni a riposo sono serviti per riflettere sul suo futuro. Molti club europei gli hanno offerto ingaggi vantaggiosi e lui è intenzionato ad accettare quello del Barcellona. Giocherò al Camp Nou… 

La suoneria del cellulare lo riporta alla realtà. 

"Hei Okawa!" 

"Tsubasa! Sei carico?" 

Il giovane sorride… questa vacanza-allenamento alle Hawaii con il dottor Taishi è proprio quello che ci voleva. A casa sta bene, ma il riposo non fa per lui. 

"Carichissimo! Non vedo l'ora di essere lì con voi, davvero." 

"Bene! Allora ci vediamo domani sera, vi aspettiamo, ciao!" 

"Ciao, a domani!" Vi aspettiamo?... Mah, si sarà confuso… 



Sanae è già seduta al suo posto in attesa del decollo. Tra i passeggeri è stata la prima a salire, deve prendere confidenza con l'ambiente, è il suo primo volo. Nonostante si sia ripromessa di stare tranquilla e di mantenere un atteggiamento sciolto, il suo cuore ha deciso di fare ciò che vuole. Chissà la sua faccia appena mi vedrà… 

Ad un tratto Tsubasa appare in fondo al corridoio tra i sedili, gli occhi della ragazza lo mettono subito a fuoco. Sono calma e sorrido con naturalezza. 

Il giovane si sta avvicinando al suo posto parlando con uno steward che lo ha riconosciuto quando girandosi la scorge. Il sorriso gli muore sulle labbra mentre lei lo saluta con la mano in stile regina Elisabetta. 

"Buongiorno!" 

"Sanae… che ci fai qui?'' 

"Hai davanti a te la manager ufficiale del team Tsubasa espressamente richiesta dal dottor Taishi" 

"Io… io non ne sapevo niente" 

"Lo so, infatti non capisco perché Okawa non te l'abbia detto, ricordami di chiederglielo appena arriviamo" Sto andando alla grande. 

Il ragazzo non si è ancora ripreso dallo shock quando lo steward si schiarisce la gola e interviene. 

"Scusi capitano, ma stiamo per decollare… il suo posto è qui dietro."

I loro posti sono tutti e due vicini al passaggio centrale, ma uno dietro l'altro e su lati opposti. Lui la guarda e sorride. 

"E tu ricordami di chiedergli perché il mio posto non è vicino al tuo." 

Dio come sei bella…questa settimana mi ridurrà a pezzi. 



L'altoparlante annuncia ai passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza, il decollo è imminente. 

Sanae è agitata, la chiusura della cintura la sta facendo impazzire e il pensiero di dover stare dentro a  quell'ammasso di ferraglia volante per quasi dieci ore la fa stare male. Accidenti, per il battesimo dell'aria potevo scegliere un volo di un'oretta!!!'' 

Il suo respiro comincia a essere un po' troppo veloce, ha paura.  

Lo steward si è subito accorto delle sue difficoltà e con voce gentile cerca di calmarla. 

"Signorina non sta bene? Posso fare qualcosa per aiutarla?'' 

I suoi occhi sono colmi di lacrime. 

"Avrei solo bisogno di qualcuno che mi tenga la mano, della vicinanza di un'altra persona…" 

L'uomo è mortificato. 

"Durante il decollo io devo stare alla mia postazione, se vuole può…" 

Tsubasa non ce la fa più a vedere Sanae in quello stato, si piega in avanti e le porge la mano. 

"Prendi la mia mano, stringila tutto il tempo che vuoi" non sai quanto vorrei stringerti a me amore mio. 

Lei si volta sorpresa. 

"Io non credo…uff ok, va bene, scusatemi tanto, non credevo di avere questa reazione… sapete, è il mio primo volo" Dio che figura! 

Lo steward sorride. 

"Non si preoccupi, la prima volta è sempre un po' traumatica, poi passa. Per fortuna qui abbiamo un vero gentleman… Allora io vi lascio, ci vediamo dopo." 

Le loro mani si trovano subito, il contatto è deflagrante, in quella stretta sembra convergere tutto il mondo. 

È la prima volta che si prendono per mano. 



Il volo procede senza problemi,  Sanae legge un libro mentre Tsubasa ascolta della musica a occhi chiusi. I pensieri di quest'ultimo sono focalizzati sulla situazione che si è venuta a creare. Un'intera settimana a stretto contatto con il mio dolcissimo tormento. La tua mano nella mia è stata devastante, sono ancora stordito. Vorrei tanto assaggiare quelle tue labbra così seducenti , sentire il loro sapore… Ma, dov'è finita? 

Aprendo gli occhi vede il suo posto vuoto, si alza e raggiunge la postazione dello steward. 

La giovane e l'uomo sono lì in piedi, stanno ridendo di gusto. 

"Qui ci si diverte vedo!'' 

La coppia vedendolo si blocca un attimo poi scoppia di nuovo a ridere. 

"Ho l'impressione di essere l'oggetto delle vostre risate" 

Sanae fa cenno affermativo con la testa. 

"Ho raccontato a Toshio di quando tu e Ishizaki vi siete fatti rincorrere per tutto il campo dal custode della scuola" 

"Hahaha, già… eravamo fuggiti dalla punizione!"

"Era un bel tipetto capitano" 

"Si e vero, ma c'era chi mi superava, specialmente in idee fantasiose" 

Gli occhi grigi di lui sembrano accarezzare quelli nocciola di lei. 

"Si, effettivamente anche io me la cavavo parecchio bene in stramberie''

Toshio, con permesso, si allontana.

" Tsubasa… "

" Si? "

" Ti volevo chiedere scusa per l'altra volta… al campo. Non era mia intenzione metterti in imbarazzo, io… ho frainteso, mi dispiace." Brava! Dritta al bersaglio, sono un mito! 

Il ragazzo è rigido come uno stoccafisso. 

"No… non ti devi scusare, figurati" 

"Senti, perché non ci lasciamo tutto alle spalle e non ci godiamo questa settimana senza troppi pensieri?" 

Un Oscar me lo merito… 

Lui si rilassa e le fa un grande sorriso. 

"Certo! Non chiedo di meglio." 

"Perfetto! Vedrai sarà divertente! Hahaha…" 

"Si, sarà divertente…" 



L'atterraggio è un po' ballerino così quando l'aereo tocca terra l'applauso è d'obbligo, ovviamente corredato dai fischi da stadio di Anego che suscitano l'ilarità generale. 

I passeggeri si avviano con la classica compostezza giapponese verso l'uscita. 

" Arrivederci Toshio! Grazie di tutto!" 

“Si figuri Sanae, è stato un vero piacere!" L'uomo le fa il baciamano. 

Tsubasa si ferma ad osservare la scena. E' bella e intelligente, solo uno stupido non si innamorerebbe di lei. 

La veridicità delle parole di Taro sono inconfutabili, lo spaventano, prima o poi arriverà l'uomo giusto che gliela porterà via. 

Il capitano, con il suo bagaglio a mano, si avvia a salutare Okawa e i suoi compagni di università mentre Sanae si attarda ad aspettare la valigia. 

"Hei! Tsubasa!!! Siamo qua!!!" 

"Okawa!!!" 

I due ragazzi si salutano calorosamente in un miscuglio di abbracci e pacche sulle spalle… è da molto tempo che non si vedono. 

Due giovani, finora rimasti in disparte, si avvicinano ai due amici. 

"Capitano questi sono Aki e Koshi, due miei compagni di corso. Koshi è un pugile molto promettente" 

"Ciao! Piacere ragazzi io sono Tsubasa Ozora" 

Koshi, alto e ben proporzionato gli porge la mano. 

"Così tu sei il famoso Ozora…piacere di conoscerti" 

"Piacere mio!'' 

"Il dottor Taishi è un luminare in medicina sportiva… vedrai… ci sarà da divertirsi" 

"Bene! Sono pronto!" 

Il pugile improvvisamente si porta la mano sul cuore e ha lo sguardo sognante. 

"Ragazzi, una freccia ha trafitto il mio cuore! Chi è quella dea appena uscita dal gate che sta venendo verso di noi?" 

Tsubasa gira su se stesso e, quando vede la "dea" in questione, il sangue gli ribolle nelle vene. 

Okawa le corre incontro. 

"Anego!!!" 

                         … 



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Capitolo 3
*** Parte terza ***


CONTATTO

 

PARTE TERZA

 

Il team Tsubasa prende possesso di una vera e propria casetta affittata appositamente per loro dall'università di Waikiki. 

La costruzione si affaccia direttamente sul mare ed è circondata da un prato curatissimo dove svettano svariate palme. Un luogo da sogno.

Sanae è entusiasta. 

"Non ci posso credere, ho una stanza da bagno tutta per me!!! E guardate che posto meraviglioso!" Speriamo che tra un allenamento e l'altro resti un po' di tempo per la tintarella. 

"Hai anche l'unica camera singola, tutte le fortune!" Il capitano le si avvicina ridendo. 

"Hei, sono anche l'unica ragazza per tua informazione!" 

Un'altra voce li interrompe.

"E che ragazza! Siamo proprio fortunati…!" 

Koshi sorride a Sanae e mentre se ne va le fa l'occhiolino. 

Sanae arrossisce di colpo. 

"... Oh… grazie del complimento Koshi".

Tsubasa ce la mette tutta per apparire distaccato, ma dentro di sé ha un mare in tempesta. 

"Il pugile è cotto a puntino" 

La ragazza scoppia a ridere. 

"L'ho proprio steso! Beh, in fondo ha dimostrato di avere buon gusto, hahaha" battuta pessima. 

"Se diventa troppo insistente fai un fischio… io vado a fare una doccia nel bagno comune!" il mio cuore per una settimana non regge, sicuro.



Lo stage è iniziato da due giorni, il dottor Taishi è un simpatico omone di origine americana alto quasi due metri. È un gran trascinatore quindi tutti i ragazzi vengono coinvolti nelle sessioni di allenamento. Mentre Tsubasa si sottopone ai vari esercizi sotto l'attenta guida del medico c'è chi compila grafici, chi posiziona i vari attrezzi e chi fa il cascamorto con la manager. 

"Sanae vuoi che ti aiuti a portare le bibite? Sembrano pesanti…" 

"No, grazie Koshi faccio da sola, sono abituata, poi restano da portare solo queste e ho finito " 

"Se hai bisogno di aiuto chiamami pure quando vuoi, per te sono sempre a disposizione!"  

"Grazie, lo terrò presente." 

La giovane si avvia verso la spiaggia mentre il pugile raggiunge il gruppo. 

"Ragazzi ma avete visto che gambe ha la nostra Sanae? Quei pantaloncini le stanno da Dio… ve la immaginate con un bel bikini?" 

Aki interviene. 

"È vero, è proprio una gran bellezza!" 

Okawa fissa Tsubasa che ricambia il suo sguardo. Il ragazzo è una maschera di rabbia e sofferenza. 

"Una di queste sere le chiederò di fare una passeggiata sulla spiaggia…magari ci scappa qualcosa!" 

Tsubasa si blocca di colpo. Provaci e sei morto. 

Taishi lo guarda perplesso. 

"Che ti prende ragazzo?" 

"Niente…solo un crampo, nulla di grave" 

"Ok, facciamo una pausa ragazzi! Un quarto d'ora di libertà". 

Il capitano si avvia verso il bagnasciuga… Devo restare lucido, non posso farmi coinvolgere, quello spaccone è libero di corteggiarla quanto vuole…

Osserva l'oceano infinito perso nei suoi pensieri quando voltandosi la vede. 

Sanae, in costume da bagno, si sta rinfrescando…l'acqua le arriva poco sotto le natiche perfette, il ventre piatto e il seno sodo sembrano scolpiti per far sognare chiunque ci posi lo sguardo. Il potente sole delle Hawaii sembra solo accarezzare quella delicata pelle d'avorio. 

Tsubasa è disperato, non riesce a non guardarla, l'amore che prova per quella creatura lo sta divorando.

"Perché non glielo dici?" 

La voce di Okawa lo coglie di sorpresa, sorride sospirando. 

"E' complicato Amabu…" 

"Non sono d'accordo, nonostante io abbia sempre la testa sui libri, so riconoscere il vero amore. Tu la ami, lei ti ama… più semplice di così!" 

"Lei merita il meglio" 

"Giusto, e il meglio sarebbe Koshi? O tutti gli altri Koshi che verranno? Lei vuole te Tsubasa! Ha sempre voluto te e conoscendola vorrà sempre te! È un osso duro la nostra Anego, non amerà mai nessun altro."

L'altro distoglie lo sguardo dall'oggetto del suo desiderio e chiede. 

"Perchè non mi hai detto che c'era anche lei?"

Okawa scoppia a ridere. 

"Volevo farti una sorpresa!" 



Durante la corsa mattutina del giorno dopo i ragazzi chiacchierano del più e del meno, ormai hanno preso confidenza con Tsubasa e lui risponde volentieri alle loro domande sul Brasile e sul calcio in generale. 

"Chissà quante ammiratrici avete voi giocatori della nazionale!" 

"Già, spesso prima di montare sul pullman fuori dallo stadio veniamo letteralmente assaliti!" 

"Che darei per essere assalito da una marea di ragazze urlanti che stravedono per me!" 

Aki esprime questo pensiero in modo talmente sognante che tutti scoppiano a ridere. 

"Hei Ozora, posso farti una domanda che non c'entra niente col calcio?" 

"Dimmi Koshi" 

"Che tu sappia Sanae ha il ragazzo?"

Tsubasa perde per un attimo il passo della corsa… 

"No, non saprei… perché?" 

"Ecco… mi piace parecchio, vorrei chiederle di uscire, tutto qua". 

"Beh, non so che dirti, mi dispiace" 

"Fa niente, ci proverò comunque…" 



Il gruppo ha suddiviso i compiti anche per lo svolgimento delle faccende domestiche. Stasera dopo cena il compito di lavare i piatti tocca a Sanae. 

"Manager ti do una mano!" 

Koshi prende posto accanto alla ragazza e immerge le mani nell'acqua insieme alle sue. 

"Grazie! Ma è meglio se tu li asciughi, così facciamo prima… Uff! Questi capelli mi vengono tutti davanti agli occhi…" 

"Ferma, ci penso io…" 

Il ragazzo con la mano sposta la ciocca di capelli incriminata dietro al piccolo orecchio di lei sfiorandole il collo con le dita… 

"Non la toccare" 

La voce di Tsubasa è ferma, glaciale. 

I due ragazzi si voltano di scatto, sorpresi. I suoi occhi trafiggono quelli di lei. 

"Cosa hai detto Ozora? Ripetilo se hai coraggio!!!" 

La tensione è palpabile. 

"Ho detto che non la devi toccare" 

Sanae si pianta davanti al capitano, con le mani sui fianchi. 

"Guarda che…" 

Ma il ragazzo non le dà tempo di parlare, la prende per un braccio e la porta fuori… 

Nonostante le sue proteste Tsubasa continua a tirarla per il polso fino alla spiaggia poco illuminata. 

“Tsubasa lasciami andare!!! Sei stato scortese e maleducato, non è da te! Che ti prende si può sapere!!??”

“Ti stavi facendo mettere le mani addosso da quello!!!”

“Guarda che non ho bisogno di una balia!!! So benissimo come comportarmi, non è il primo che ci prova con me sai??!!

“Che vuoi dire?!”

“Voglio dire che quando tu eri in Brasile un sacco di ragazzi mi hanno corteggiata!!! Koshi è solo uno dei tanti, PERCHE’ TE LA PRENDI TANTO???!!!

Tutta la rabbia e la frustrazione del capitano esplodono insieme alla sua voce.

“PERCHE’ IO TI AMO SANAE!!! TI AMO!!! SONO PAZZO DI TE DA SEMPRE!!! AMO TUTTO DI TE,TUTTO!!! E VEDERE UN’ALTRO TOCCARTI MI FA IMPAZZIRE, MI MANDA FUORI DI TESTA...ECCO PERCHE’!!!”

La giovane fissa il ragazzo che ama perdutamente da anni, vorrebbe corrergli incontro,buttarsi tra le sue braccia e dirgli di stringerla, di baciarla, di fare l’amore con lei. Ma una furia cieca le sale dal cuore, deve darle sfogo,subito.

“FAMMI CAPIRE, IO SONO ANNI CHE SOFFRO COME UN CANE PER TE!!! E TU MAI UN GESTO, UNA PAROLA, UN CONTATTO, MAI!!! E ORA MI VIENI A DIRE CHE MI HAI SEMPRE AMATA??? CHE SEI PAZZO DI ME???!!! ACCIDENTI A TE TSUBASA MA PERCHE’ DIAVOLO NON ME L’HAI MAI DETTO???!!! PERCHE’!!!”

Gli occhi della manager lanciano fulmini bagnati di lacrime.

“PERCHE’ CON ME SOFFRIRESTI!!! LA TUA VITA SAREBBE FATTA DI ATTESE INFINITE E SOLITUDINE!!!”

È una gara a chi grida di più… 

“OH, GRAZIE! COME SE NON LO SAPESSI! MA SAI...LE SCELTE SU COME VIVERE LA MIA VITA VORREI PRENDERLE DA SOLA!!! NON HO BISOGNO CHE TU SCELGA PER ME!!!”

“Tu non capisci” Lui scuote la testa.

“Cosa non capisco!? Spiegami!!!”

“HO MENTITO SANAE! HO MENTITO A TUTTI!!! Questi tre anni in Brasile sono stati un inferno! Roberto con me è stato durissimo, il fatto di essere il suo pupillo ha causato molta pressione da parte dei dirigenti della squadra e io dovevo per forza essere all’altezza delle aspettative, non potevo fallire capisci! Mi ha sottoposto ad allenamenti estenuanti, ero distrutto. Non c’era giorno che non fossi lì lì per mollare tutto. I compagni di squadra mi vedevano come il favorito del mister, solo con un paio di loro ho fatto veramente amicizia. Ma la cosa più dura in assoluto è stata la solitudine Sanae, ritrovarsi in un paese straniero senza la vicinanza della famiglia, degli amici e soprattutto della persona che si ama è stato un’angoscia continua!!! E IO NON VOGLIO CHE TU VIVA UN’ESPERIENZA DEL GENERE! NON VOGLIO CHE TU UN GIORNO TE NE VADA E MI LASCI PERCHE’ NON NE PUOI PIU’!!!”

La gola brucia… 

“MI CREDI COSI’ DEBOLE??? IO NON MOLLEREI MAI!!! E ADESSO CHE SO  CHE ANCHE TU MI AMI LOTTERO’ CON TUTTE LE MIE FORZE PER IL NOSTRO AMORE!!! IO TI AMO CON TUTTA ME STESSA TSUBASA OZORA E NON POSSO VIVERE SENZA DI TE!!! CI HO PROVATO MA NON CI RIESCO!!!”

La giovane scoppia in un pianto disperato, inconsolabile, tutto il suo essere è scosso dai singhiozzi...poi, improvvisamente si sente avvolgere da un calore seducente, appassionato. Sono tra le sue braccia, Dio ti prego fa che non sia un sogno.

“Sei più forte di me Anego, lo sei sempre stata…”

Lei alza la testa e ritrova quegli occhi così buoni, così trasparenti.

“No...sei tu che mi dai tutta questa forza. Ti prego ripetilo...dimmi di nuovo che mi ami”

Le loro labbra si stanno già sfiorando.

“Io ti amo Sanae, sono perso senza di te”.

Il loro primo bacio è semplicemente amore, in tutte le sue forme e sfaccettature. La pelle scotta sotto i vestiti, sono così stretti l’uno all’altra da sembrare un’unica entità. Le bocche si cercano dolcemente in uno scambio di piccoli tocchi e di baci più profondi. Sono totalmente e perdutamente in balia di sensazioni nuove. I sentimenti a lungo repressi finalmente confluiscono in un contatto puro, meraviglioso, magico.

Dalle loro labbra infuocate vibrano alcune parole.

“Capitano portami con te, ovunque tu vada, non lasciarmi più sola, ti prego…”

“Ora che sei mia non ti lascio, morirei senza di te amore”.

Tsubasa la stringe in un abbraccio avvolgente poi la bacia sul collo sinuoso, sul viso, sui capelli morbidi e profumati, è avido di lei, poi cerca di nuovo la sua bocca…”

“Ti voglio manager, voglio fare l’amore con te, ne ho un bisogno disperato”

Prende il suo viso tra le mani e la fissa negli occhi...quello che vede è desiderio allo stato puro.

“Prendimi ti prego, fammi tua”

I due innamorati in un attimo si spogliano rimanendo in costume da bagno. 

Il giovane dal fisico statuario prende in braccio la sua donna e, continuando a baciarla con passione, si avvia verso la distesa placida dell’oceano. Le stelle e il mare saranno testimoni della loro prima notte d’amore.

                         … 




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Capitolo 4
*** Parte quarta ***


                    CONTATTO

 

PARTE QUARTA



Fujisawa 

 

Neanche una leggera brezza attenua il caldo soffocante di luglio. Il frinire delle cicale è intenso, il suo ritmo ondulante fossilizza la mente e le membra in un costante torpore. 

Taro è disteso sul prato del parco cittadino, un filo d'erba tra le labbra, un libro aperto sul petto e il pallone sotto la testa. Dal giorno dell'amichevole con l'Olanda il senso di colpa e l'incertezza hanno messo radici nella sua mente e, soprattutto, nel suo cuore. 

Tsubasa ha capito tutto… il mio migliore amico sa che amiamo la stessa donna. Accidenti sono stato proprio uno stupido! 

Il giovane è dilaniato da sentimenti che non gli appartengono. Lui, Misaki il saggio, sempre pacato, tranquillo, estremamente corretto, sente di aver tradito il suo compagno, la sua metà calcistica. Non può essere una colpa amare perdutamente una persona… lui può averla…io no! Sanae lo ha sempre amato e amerà sempre e solo lui! L'ho capito ormai! 

Taro ha già fatto i conti con la tragicità della sua situazione, ma il fatto che Tsubasa ora sappia dei suoi sentimenti lo destabilizza, ha paura di perdere il suo amico e di perdere anche lei. 

Si sta facendo tardi, è ora di andare, si alza e si avvia verso casa correndo dietro al suo amico pallone, l'unico che non tradirà mai. 



Hawaii 

 

Adoro guardarlo mentre dorme, è così perfetto, così bello. Oh mio Dio ancora non ci credo! È qui… addormentato nel mio letto! 

Sanae ripercorre con la mente la

notte appena trascorsa, un leggero rossore le colora il viso. E' stato così dolce, romantico… Meraviglioso. 

I due innamorati sono rimasti fuori fino a notte fonda poi, cercando di fare meno rumore possibile, sono rientrati sgattaiolando subito in camera di lei. Dopo una doccia alquanto movimentata, appagati ma esausti, si sono addormentati stretti l'uno all'altra, finalmente felici. 

Adesso l'alba hawaiana fa capolino attraverso le tende impalpabili appese alla finestra, una luce dorata si diffonde pian piano nella stanza. 

La giovane, con un leggerissimo bacio sulle labbra sveglia il suo adorato capitano che, dopo neanche un secondo, la stringe in una morsa carica di desiderio. 

"Hei! Buongiorno! A quanto pare ti sei già ripreso dalle fatiche notturne…" 

"Si amore mio… sono pronto per una nuova sessione di duro allenamento" 

La imprigiona sotto il suo corpo marmoreo baciandola con passione, la sua schiena è una rete di muscoli guizzanti come le lunghe braccia che reggono il suo peso. Lei, esile ma slanciata, si avvinghia al suo amato con le gambe, abbandonandosi al suo ardore, senza riserve… 

Ad un timido bussare alla porta i ragazzi, guardandosi negli occhi, capiscono che è arrivato il momento di dare delle spiegazioni e, pur con rammarico, si fermano. Tsubasa sparisce in bagno mentre Sanae indossa velocemente il leggero pigiama estivo e va ad aprire. Gli occhi perspicaci di Okawa la tranquillizzano immediatamente. 

"Buongiorno Amabu, ma…che ore sono?" 

"Quasi le sette, ho pensato di venire a togliere dalle tue grinfie il mio compagno di stanza prima dell'arrivo del dottor Taishi. Chissà se avrà abbastanza energie per una giornata di training… " 

I due amici scoppiano a ridere. 

"E se ti dicessi che non ho la minima idea di dove sia il tuo caro amico? “

"Non abboccherei, sono troppo intelligente e i tuoi occhi sono tornati a brillare di felicità… come i suoi del resto" 

Tsubasa è appena apparso alle spalle della ragazza, la avvolge in un tenero abbraccio e la bacia sui capelli. Sono veramente una bella coppia e Okawa non può che essere felice per loro. 

"Quindi che dire… Congratulazioni!!! Meglio tardi che mai! Ormai stavo per perdere le speranze…" 

Il capitano sorride sereno. 

"Il merito è anche un po' tuo Amabu, questi giorni alle Hawaii mi hanno fatto riflettere parecchio…" 

"Beh, anche i tentativi di approccio di una certa persona hanno dato i loro frutti… Dovevi vedere la tua faccia Tsubasa, soffrivo per te…" 

"Accidenti, lo avrei preso a calci! Comunque, ripensandoci, ieri sera mi sono comportato veramente da cafone con Koshi… Gli devo delle scuse."

"Fai pure con calma dopo che siete usciti per la vostra 'passeggiata' notturna gli ho spiegato a grandi linee la situazione… È un po' rozzo, ma è un ragazzo in gamba…ha capito subito il motivo del tuo comportamento." 

"Ok, meno male! Mi immaginavo già con un occhio nero! Con i calci me la cavo ma a pugni sono una vera frana…" 

"Hei, davanti a te c'è Anego! Se la situazione fosse precipitata me la sarei vista io con lui!!! “

A questa uscita di Sanae il trio scoppia di nuovo a ridere. 

"Dai Romeo sbrigati, tra poco arriva il dottore e dobbiamo ancora fare colazione e preparare la scheda con i valori mattutini" 

Okawa si avvia in cucina lasciando i due piccioncini sulla porta, Romeo abbraccia la sua Giulietta… 

"Ti ricordi vero?" 

"Cosa?" 

"Che ti amo da morire!" 

La ragazza si scioglie tra le sue braccia… 

"Io di più" 

"Impossibile." 



I restanti giorni della vacanza-allenamento trascorrono in totale serenità. Tsubasa, finalmente libero da assilli mentali, ha dato il massimo e ha concluso il training con risultati eccellenti. 

L'ultima sera il piccolo gruppo decide di cenare in spiaggia alla luce di un bel falò, per concludere in bellezza l'esperienza vissuta insieme in questo luogo meraviglioso. 

Il cielo hawaiano sembra incendiarsi quando il sole tocca l'orizzonte, l'oceano lo accoglie in un tripudio di sfumature che vanno dal rosso al viola. Un sorta di silenzio incantato dilaga intorno alle due figure che, mano nella mano, si godono questa sfrontata esibizione della natura. Gli altri sono impegnati ad accendere il fuoco tra risate e schiamazzi ma i due sono in un'altra dimensione, in un mondo tutto loro.

"Tsubasa guarda che spettacolo! È da togliere il fiato!" 

Il ragazzo si volta per guardarla. 

"Sei tu a togliermi il fiato quando mi stai vicina…" 

"Mmm, allora se mi avvicino diciamo...così, rischio di ucciderti?" 

Sanae cinge languidamente il petto del suo amato accarezzandogli la schiena con la punta delle dita… 

"Si…ma corro volentieri il pericolo" 

Il capitano imprigiona tra le sue braccia il corpo delicato di lei, il bacio infuocato che ne segue innesca un gioco di mani e di strofinamenti che porta il livello di eccitazione quasi oltre il limite di non ritorno… 

"Amore dobbiamo fermarci…gli altri potrebbero vederci…" 

"Allora vuoi proprio farmi morire…io ti voglio…" 

"Anche io…ma non voglio dare spettacolo" 

"Prima mi provochi poi mi sfuggi...te la farò pagare manager…" 

"Non vedo l'ora…" 

Avviandosi abbracciata al suo amato lungo il bagnasciuga, Sanae pensa a quanto la sua vita sia cambiata negli ultimi giorni. L'amore a cui fino a poco tempo fa voleva tarpare le ali, adesso vola libero nell'aria…e nel suo cuore. Come ho potuto solo pensare di non volerti più amare, io senza di te non potrei vivere Tsubasa…ti seguirò ovunque. 



Il giorno seguente, dopo aver salutato i ragazzi e il dottor Taishi, la coppia si imbarca sul volo di ritorno per il Giappone. Durante le dieci ore di viaggio, questa volta seduti vicino, approfittano per raccontarsi a vicenda i tre anni vissuti lontano l'uno dall'altra.Tsubasa parla a cuore aperto, gli anni in Brasile lo hanno segnato, ma si rende anche conto di aver imparato molto, calcisticamente e non. 

"La sera crollavo sul letto distrutto, i muscoli reclamavano solo riposo, e anche la mia mente. Le poche volte che riuscivo a tenere gli occhi aperti e a pensare cercavo di immaginare cosa facevi tu, se mi pensavi, se mi amavi ancora…o se invece ti eri innamorata di un altro."

"Ma perchè non mi hai mai detto niente!? Tsubasa ti avrei aiutato! Anche solo come amica…" 

"Avevo paura Sanae…paura che sentendo la tua voce avrei mollato, e anche di far vedere il lato più debole di me...sono stato uno stupido…" 

"Si! Sei stato proprio uno stupido!!!" 

La ragazza gli stringe la mano e sorride… 

"Sai cosa, anzi, chi mi ha dato la forza di andare avanti mentre tu eri lontano?'' 

Il capitano fa cenno di no con la testa.

"Gli amici…uno in particolare. Sai, i primi tempi me ne stavo sempre chiusa in camera a piangere, anche a scuola, quando potevo correvo sulla terrazza a disperarmi. Un giorno ci trovai Misaki, mi stava aspettando…"

Tsubasa a sentire quel nome stringe impercettibilmente i pugni. Tu non c'eri, io si! Le parole di Taro sono una stilettata al cuore. 

"E…cosa ti disse?'' 

''Disse che tu avresti sofferto a sapermi ridotta così, che dovevo farmi forza e tenere duro perché era sicuro che quando saresti tornato mi avresti dichiarato il tuo amore…"

"E invece non l'ho fatto…"

"Beh...non l'hai fatto subito…diciamo che hai avuto bisogno di una spinta."

"Già…"

"Comunque da quel momento Anego ha preso in mano la situazione e con l'aiuto dei ragazzi e soprattutto di Misaki, tra alti e bassi sono andata avanti…e ora sono qui insieme a te felice come non mai."

Il capitano la accarezza con lo sguardo, vorrebbe farla sua lì, su quel sedile…

"Lo sai che sei bella da morire?'' 

Si avvicina e la bacia dolcemente, assaporando quelle labbra dolci e morbide che lo fanno impazzire. 

All'aeroporto Narita di Tokio è Wakabayashi a farsi trovare fuori dal gate. Vedendoli uscire mano nella mano il super portiere si concede un sorriso liberatorio e alza le braccia al cielo in segno di ringraziamento. 

"Ragazzi congratulazioni! Finalmente vi siete svegliati…non ci speravo più…"

"Beh, come dice Okawa…meglio tardi che mai! Hahaha… Come stai Genzo?'' 

Il ragazzo diventa subito serio. 

"Io bene ma…immagino non sappiate ancora nulla…"

La sua espressione è talmente triste e preoccupata da mettere immediatamente in allarme la giovane coppia. Sanae chiede subito delucidazioni. 

"Cosa è successo…dai parla dannazione!'' 

''Ecco…si tratta di Misaki, ha avuto un brutto incidente…"

 

CONTINUA… 



CIAO LETTORI! 

IL PROSSIMO SARÀ L'ULTIMO CAPITOLO… MI RACCOMANDO CONTINUATE A SEGUIRE LA STORIA! BACI! 







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Capitolo 5
*** Parte quinta ***


I due ragazzi fissano Wakabayashi sgomenti. 

"E' successo due giorni fa, stava tornando a casa dal parco quando un camion ha sbandato e lo ha investito." 

Tsubasa è sconvolto…è pallido, non riesce a muoversi. 

"È…è in pericolo? Ce la farà vero?'' Non morire Taro…ti prego… 

"Purtroppo al momento è in coma, quell'ubriacone gli ha distrutto la gamba destra, ha perso molto sangue…"

"Ti prego Genzo, portaci subito all'ospedale!" 

Anche Sanae è sotto shock. 

Non posso crederci,Taro in coma, il mio amico, la persona che mi ha salvata dal baratro adesso ha bisogno di me…se non ce la facesse non lo sopporterei…Taro non lasciarmi!!! … 

Sul taxi nessuno parla, ognuno è perso nei propri pensieri; anche il super portiere è molto preoccupato, Taro prima di tornare in Giappone ha passato un periodo in Francia e, giocando lui in Germania, si sono visti spesso. Ultimamente il numero 11 si è anche confidato con lui, sa tutto del suo amore impossibile per Sanae. 

Ed è proprio lei a rompere il silenzio. 

"Cosa dicono i medici?" 

"L'operazione è stata lunga ma è riuscita bene grazie anche al suo fisico da atleta…almeno sono riusciti a salvargli la gamba…" 

A questa ultima frase gli altri smettono un secondo di respirare. 

"Vuoi dire che ha rischiato l'amputazione??!!'' 

''Si ragazzi…era messa veramente male, i dottori hanno fatto un miracolo." 

Tsubasa non riesce a trattenere la pressione emotiva e si prende la testa tra le mani. 

"Quindi lui non potrà più…"

Wakabayashi capisce cosa vuole chidergli il suo capitano… 

"È presto per dirlo, io stesso ho fatto questa domanda ai dottori…"

"Ma la volete smettere!!! Sempre a pensare al calcio!!! TARO STA LOTTANDO PER LA VITA!!! La cosa più importante in questo momento è che si svegli…che torni da noi!'' 

Il volto della manager è una maschera di sofferenza. 

"Hai ragione scusaci...ma anche per lui il calcio è la vita e…"

"NO, NON È VERO! Lui adora il calcio ma trova il tempo anche per altre cose! Gli piace leggere, uscire con gli amici, parlare di ALTRO oltre che di quel benedetto pallone!!!" 

Tsubasa accusa il colpo. Sentendo la sua ragazza dire queste parole si rende conto di quanto deve essere stata grande la sua sofferenza. Sentirsi invisibile…essere perennemente surclassata da una sfera di cuoio. Cosa ti ho fatto passare tesoro mio…che idiota sono stato. Taro meriterebbe il tuo amore…non io. Lui c'è stato, io no. 

Il taxi si ferma davanti all'entrata dell'ospedale, i ragazzi scaricano i bagagli e si precipitano all'interno. Nel corridoio del reparto di terapia intensiva la squadra al completo li raggiunge per salutarli, i volti sono tesi e preoccupati, per ora nessuna novità. Ishizaki stringe in un forte abbraccio prima Sanae poi Tsubasa. 

"Ragazzi anche se il momento non è dei migliori siamo tutti felici per voi, siete fatti l'uno per l'altra."

"Grazie Rio…ma dicci…qui come va?" 

''Il dottore è appena passato a visitarlo, dice che bisogna aspettare…è ottimista."

"Ma ci sarà qualcosa che possiamo fare!''

"Pregare, possiamo solo pregare." 

 

                    

                          ***



Dopo tre giorni Taro inizia a dare i primi segni di un vicino risveglio. Il medico, dando la notizia ai ragazzi che ormai si sono accampati in corridoio, viene letteralmente portato  in corteo a braccia. C'è chi salta dalla gioia, chi si abbraccia e chi come Sanae, Tsubasa e Genzo versa qualche lacrima in privato. 

Il giorno dopo il pericolo è definitivamente passato, il giovane paziente è sveglissimo e affamato, e ovviamente, dopo i genitori, non vede l'ora di vedere i suoi amici. I medici lo hanno informato del fatto che probabilmente non potrà più giocare a calcio, ma lui non si dà per vinto, è convinto che tornerà in campo…e ce la farà.

"Hei Taro ci hai fatto prendere un bello spavento!'' 

Parte della squadra circonda il letto del ragazzo. 

"Mi dispiace ragazzi! Non era mia intenzione… Hahaha." 

"Ma te ne danno da mangiare qui in ospedale? E…le infermiere? Sono carine?" 

"Rio! Sei sempre il solito!!!" 

Il buonumore e il sollievo sono contagiosi e scoppiano tutti a ridere. 

Un infermiera baffuta li avverte che l'orario delle visite è terminato e che devono uscire. 

Tsubasa fa per andarsene ma viene fermato da Taro. 

"Tsubasa aspetta!" 

I due amici non hanno ancora avuto modo di parlare, di chiarire. 

"Taro io…"

"No fermati, fammi parlare." 

"Ok…dimmi"

"Sai, dal giorno della partita non ho fatto altro che pensare alla nostra discussione nello spogliatoio. Volevo scusarmi con te, pensavo che non avrei dovuto dirti quelle cose…poi oggi ho saputo di te e Sanae e allora mi sono convinto che le mie parole hanno sortito il giusto effetto. Sono felice per voi amico mio." 

"Ma come fai?'' 

Misaki a questa domanda rimane interdetto… 

"Come faccio…cosa?" 

''Ad essere così buono e…comprensivo! Io al tuo posto starei malissimo, vorrei prendere a calci il mondo e…e invece sei così sereno e calmo!"

"Credi veramente che io non stia soffrendo? Tu la puoi toccare, la baci, fai l'amore con lei…Tsu non sai cosa darei per essere al tuo posto!" 

"Tu sei una persona migliore di me…non l'hai abbandonata, tu c'eri!" 

"Avresti fatto la stessa cosa al mio posto."

"No, non è vero. Io non mi sarei nemmeno accorto che soffriva, sempre perso dietro a un pallone."

"Smettila di commiserarti! Non è da te! Cavolo io e te siamo amici! Siamo compagni di squadra…la golden combi! Vuoi buttare tutto al vento perché ti sei convinto che io sia migliore di te?" 

"Tu la meriti più di me!'' 

''Oh certo! E lei? A quello che vuole lei non ci pensi??!! Non puoi decidere tu per lei…è questo il tuo sbaglio più grande!" 

Tsubasa rimane in silenzio…Taro ha ragione. Ha scelto sempre lui anche per Sanae. 

"Credimi capitano è tutto ok! Non voglio perdere i miei due migliori amici, non lo sopporterei…specialmente adesso che ho più bisogno di voi!"

I due ragazzi in un impeto di emozione si abbracciano commossi, adesso l'amicizia che li lega è ancora più forte.

"Sei un ragazzo eccezionale…cerca di essere in forma per il mondiale, ti voglio in campo al mio fianco." 

"Ci sarò…contaci!''



                             ***

 

Sanae sta aspettando il suo capitano seduta su una panchina nel giardino fuori dall'ospedale. È molto stanca, dal ritorno dalle Hawaii ha dormito pochissimo e ora la stanchezza comincia a farsi sentire. Il sollievo per la ripresa di Taro le ha dato una grande scarica di adrenalina, ma adesso sente che sta per crollare. Al tempo stesso un groppo di ansia le stringe la gola… Devo dire a Tsubasa che per il momento non posso partire con lui, devo stare vicino a Misaki, non posso lasciarlo in un momento così difficile. 

Alzando lo sguardo lo vede attraversare l'uscita e incamminarsi verso di lei. Il suo volto è sereno, cammina con le mani in tasca…rilassato. Dio quanto lo amo…come farò a stargli di nuovo lontana. Lui la scorge da lontano e le regala quel sorriso che le fa perdere la ragione. Indossa una semplice tuta da ginnastica ma che gli sta da dio...non le è mai apparso così bello. I suoi occhi non si staccano da quelli lei, la penetrano fino all'anima rendendola nuda, cedevole. Non ho scampo quando mi guarda così. 

"Posso sedermi vicino a lei signorina?" 

"Mmm, non credo sia il caso…sto aspettando il mio ragazzo e non vorrei si facesse un'idea sbagliata…"

"E avrebbe proprio ragione…"

Si baciano dolcemente sulle labbra, sorridendo. 

"Allora come sta il nostro campione? Che sensazione hai avuto?'' 

''Per ora il morale è alto, è appena scampato al peggio, lo aspettano momenti difficili ma credo che ce la farà. Ha un carattere mite, ma non vuol dire che non sia forte." 

"Credi che riuscirà a tornare in campo?''

Il ragazzo dopo un attimo di riflessione risponde con tono molto serio. 

"Si…credo proprio di si, se avrà qualcuno che lo sosterrà sempre, anche nei momenti peggiori." 

Tra loro cade il silenzio, lo sanno, lo hanno capito che li aspetta un altro periodo di separazione…e fa male, malissimo. 

"Tsubasa io…"

"Lo so Sanae, è giusto che tu resti accanto a lui; con te accanto il recupero sarà sicuramente più veloce…" 

"Non sai cosa darei per poter venire con te…ma Taro è stato la mia salvezza quando tu…"

"Quando io ti ho lasciato sola…lo so." 

"Non volevo dire questo…tu hai seguito il tuo sogno e lo stai tuttora realizzando!''

''Si è vero ma prima di partire avrei dovuto dirti dei miei sentimenti per te, avresti sofferto molto meno…mi dispiace."

"L'importante è che adesso siamo insieme, ci amiamo e nessun oceano o continente placherà il nostro amore. Io voglio stare con te capitano, in qualsiasi posto andrai io ti raggiungerò e ti supporterò…sarò sempre al tuo fianco."

Il tempo sembra fermarsi quando lui la stringe tra le braccia e la bacia appassionatamente, i loro giovani corpi si cercano, si bramano. 

"Dopo aver vinto i mondiali io ti sposerò manager e ti porterò via con me." 

"Allora vedi di allenarti bene e portare a casa la coppa Ozora perché non vedo l'ora di diventare tua moglie." 

I due innamorati ridono di felicità. 

"Ti ricordi vero?'' 

''Cosa?'' 

''Che ti amo da morire." 

"Io di più!" 

"Impossibile."



                          FINE

 

SALVE A TUTTI, ANCHE QUESTA STORIA È GIUNTA AL TERMINE. IN QUESTO ULTIMO CAPITOLO HO VOLUTO METTERE IN RISALTO L' AMICIZIA, UN SENTIMENTO A MIO AVVISO IMPORTANTISSIMO. GRAZIE A CHI HA LETTO E RECENSITO. ALLA PROSSIMA! 














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