Ciak... Si gira!

di Domi_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Ciack… Si gira

 

 

 

Ciack Si gira!

 

 

 

 

 

 

Allungò con un gesto fluido il braccio destro verso la ragazza che si ritrovava di fronte, invitandola con unocchiata urgente ad appoggiarvisi per poter sbarcare dalla piccola e tremolante scialuppa senza correre alcun rischio.

Lei accolse quella tacita richiesta senza remore, servendosi della mano libera per afferrare il lembo inferiore dellimponente e scomodo abito da cerimonia merlettato e facilitarsi i movimenti, facendo leva sulla gamba destra per riuscire a scavalcare lostacolo ligneo.

Improvvisamente ed inaspettatamente sentì quella stessa mano che fino ad un attimo prima la sosteneva afferrarle con esemplare gentilezza la vita, sollevarla e infine lasciarla andare sulla terra ferma.

V-vi ringrazio…” riuscì solo a mormorare arrossendo, dopo che lui lebbe poggiata sulla passerella del molo Ma vi assicuro che non era necessario…”

Persisti ancora nel darmi del Voi? si limitò a rispondere il ragazzo, con un sorriso gentile, facendosi più vicino e trasformando quello che sarebbe potuto apparire un gesto di pura e semplice cortesia in un vero e proprio abbraccio Credevo avessimo superato questa fase…” continuò, allusivo, mentre i raggi della luna si riflettevano sul suo viso, rendendolo più pallido e luminoso di quanto in realtà non fosse.

Perdonatemi Conte. borbottò la fanciulla arrossendo, mentre i brillanti occhi verdi finivano istintivamente per rivolgersi al suolo, pudichi. Pochi istanti dopo però alla smorfia tremula che le solcava il viso si sostituì un sorriso genuino, mentre il tenue rossore che le dipingeva gli zigomi continuava a farsi più accentuato.  Perdonami! si affrettò a ripetere, accortasi della gaff. Prendendo finalmente coraggio, drizzò il viso dai lineamenti eleganti, la fronte stranamente spaziosa che finiva con lo sfiorare la mandibola di lui, poggiando la mano guantata contro la scura divisa da ufficiale del giovane, iniziando a giocherellare con le dita con i bordi merlettati della camicia di cui si intravedeva solo il colletto elegante La forza dellabitudine. si giustificò, alzando finalmente lo sguardo per immergere gli occhi smeraldini in quelli petrolio di lui.

Allora dovrai abituarti presto a chiamarmi solo per nome. mormorò lui convinto, rafforzando la morsa delicata con cui persisteva a tenerla ancorata a sé Perché da oggi sarà tutto diverso. Da oggi inizia la nostra nuova vita; la tua famiglia e la mia famiglia non esistono più. Da oggi siamo solo noi, amore mio.

Noi…“ fece eco la dama, riuscendo a stento a trattenere quelle lacrime che a breve -ne era sicura- avrebbero iniziato a percorrerle il viso, dispettose. Hai ragione, amore da oggi…” ma non riuscì a finire la frase, ritrovandosi le labbra di lui direttamente sovrapposte alle sue, trascinata in un bacio che non avrebbe mai dimenticato.

“… E no! Tutto ma questo no!

 

I due innamorati si allontanarono di scatto, sciogliendosi velocemente dallabbraccio per poter riuscire a comprendere cosa stesse accadendo.

Stava procedendo tutto nel migliore dei modi, dal loro punto di vista

Ah. si limitò ad esclamare atono il ragazzo, allentandosi il colletto della camicia con un dito Ora si spiega tutto.

Sakura, al suo fianco, si nascose il viso appena truccato tra le mani, in preda alla vergogna, mentre lo spazio intorno a loro sembrava prendere improvvisamente vita Lo ha fatto di nuovo sospirò, non sapendo se essere più arrabbiata o imbarazzata Di nuovo.

Sasuke, Sakura. chiamò, avvicinandosi a loro uno dei tanti assistenti della troup, apparso quasi dal nulla, gettando una breve ed annoiata occhiata allorologio al polso Facciamo unaltra pausa, o finirete per congelarvi. mormorò contrariato, soffermandosi per un istante sullabito smanicato della ragazza. Lo dicevo io che sarebbe stato meglio effettuare le riprese al coperto. Ma loro no. borbottò, per poi allontanarsi a passi lenti e strascicati verso un punto imprecisato, le mani intrecciate dietro la nuca codata e un che seccatura! sussurrato a fior di labbra.

Io vado a riposarmi in camerino sbuffò il ragazzo che rispondeva al nome di Sasuke alla sua sinistra, scontroso Non ho voglia di sprecare tempo e fatica con un idiota come quello sfilandosi velocemente la giacca si seta blu, per poi incamminarsi, naso allinsù e spalle dritte, verso le roulotte parcheggiate a poche decine di metri di distanza.

Sakura lo osservò percorrere il breve tragitto con malcelata superiorità, senza riuscire a lasciarsi sfuggire i sospiri affranti delle -giovani o meno- donne presenti in tutto il perimetro del set. Giravano ormai da più di quattro mesi, e nonostante lalgida riservatezza che il suo co-protagonista continuava ad emanare imperterrito da ogni singolo pallido poro, lo stuolo di ammiratrici che sembrava quasi perseguitarlo non aveva ancora voluto saperne di arrendersi allevidenzia: Sasuke Uchiha non era geneticamente predisposto ad un qualsivoglia tipo di rapporto umano. Anzi, a dirla tutta, il numero sembrava crescere esponenzialmente di giorno in giorno. 

Soffermò per un breve istante gli smeraldi affaticati, segnati da pesanti occhiaie rese invisibili grazie allausilio di un efficace correttore -odiava girare di notte. Minava il suo bioritmo per le successive giornate- sulla sua inconfondibile figura, riflettendo per lennesima volta sugli sconvolgenti mutamenti fisici e psicologici che  lo portavano a diventare così fuori dal set: era un attore dalle grandi potenzialità -uno dei migliori con cui avesse mai lavorato, in effetti-, un personaggio istrionico capace di sapersi calare in qualsiasi ruolo. Peccato però che nella vita privata non fosse altrettanto malleabile, e preferisse di gran lunga la compagnia le suo inseparabile i-phone a quella di qualsiasi altro parente, amico, collega, individuo, essere umano che fosse.

Sarà mica gay?

Tu credi?

“… che spreco!

Sbuffò sonoramente, nel tentativo di rendere participi del fatto che qualcuno le stesse ascoltano le tre ragazze che, alle sue spalle, continuavano ad alternare i soliti sospiri a quelle esclamazioni molto poco sensate.

Di riflesso però, non riuscì a trattenere il sorriso bonario e spontaneo che le solcò le labbra sottili, al pensiero che fino a qualche settimana prima lì con loro, a spettegolare amabilmente dellinesistente vita sentimentale del collega, cera anche lei.

 

Il fascio luminoso ed accecante di un riflettore, improvvisamente rivolto nella sua direzione, la riportò con immediatezza alla realtà, ricordandole -quasi fosse un fulmine a ciel sereno- il motivo dellinterruzione di poco prima. Abbassò ulteriormente le palpebre, lasciando che si intravedesse poco più che un decimo della pupilla sinistra -locchio destro era irrimediabilmente serrato- e armata di tutta la poca pazienza di cui disponeva, si diresse alla massima velocità che il pesante abito Ottocentesco le permetteva verso il luogo del misfatto, riuscendo a dribblare con mestiere tutta la serie di truccatori/parrucchieri/assistenti diretti verso di lei.

Io posso anche capire che…” poté benissimo immaginare, nonostante i metri di distanza, le palpebre del ragazzo biondo intento a discutere con il regista abbassarsi per un istante, mentre tentava di selezionare i giusti termini da utilizzare “… che le tenga la mano e la abbracci! lo sentì poi continuare con enfasi mentre gesticolava furiosamente di fronte alluomo di mezza età che lo fissava infuriato, ormai a corto di parole Ma non accetterò mai che la mia Sakura-chan baci quello! Dovete cambiare il copione! Dovete!

Uzumaki per favore! Non puoi interrompere le riprese ogni volta che quei due si avvicinano! si infervorò luomo, sventolandogli a meno di un centimetro dal naso lentigginoso il copione arrotolato Ti ho già spiegato che questa è una pellicola romatica. È impossibile che i due protagonisti non si bacino o facciano altro…”

A-Altro? lo interruppe il giovane, sbiancando Cosa intende per altro?

Il regista sospirò sonoramente, appuntandosi mentalmente di soppesare meglio le parole la prossima volta. Naturalmente a coltivare dentro di sé la speranza che una fantomatica prossima volta non si presentasse più, purtroppo però con landare del tempo era arrivato alla conclusione che con ogni probabilità sarebbe rimasta tale: solo una speranza.

Si portò velocemente una mano alle tempie, trattenendosi a stento dallafferrare per il colletto quel giovinastro biondo che continuava a blaterale a ruota libera frasi senza senso, quando improvvisamente vide avvicinarsi rossa in viso -ed era pronto a scommettere che la causa non fosse lopprimente corpetto di raso- lunica persona in grado di fermare lo scempio che si stava compiendo.

Naruto. la sentì sussurrare appena, mentre stringeva convulsamente le mani intorno al bordo inferiore dellabito Adesso basta. B-A-S-T-A. tuonò alla fine Sakura, liberando la veste dalla morsa ferrea per poter afferrare il gomito dellUzumaki in questione. Poi, rivolgendosi con compostezza al regista, proseguì come se nulla fosse, sfoggiando un invidiabile sorriso Lo scusi Jiraya-sama: questa è lultima volta che Naruto ci interrompe. Non succederà più!

Detto questo, ignorando i borbottii irritati della troup al completo, che si era vista distruggere sul più bello per lennesima volta una delle scene madre del film da quello che reputavano un idiota esagitato, lo trascinò nellangolo più solitario, meno illuminato e frequentato di tutto il set, pronta per lennesima strigliata.

Prese fiato, decidendosi finalmente a sollevare il viso per guardarlo. La sovrastava di parecchi centimetri, ed era evidente il fatto che avrebbe potuto facilmente liberarsi della mano che continua ad arpionargli senza nemmeno troppa forza lavambraccio, se solo avesse voluto. Peccato però che lespressione che trapelava dal suo viso -un misto tra terrore e desiderio di trovarsi dal lato opposto del continente- facesse letteralmente a pugni con la sua stazza.

Deglutì rumorosamente, mentre il paragone tra lui ed una lepre braccata dal cacciatore di turno iniziava a farsi strada nella sua mente. Sakura_chan abbozzò un sorriso tremulo, indietreggiando contemporaneamente di un passo: ricordava fin troppo bene quanto potessero far male i pugni di Sakura Ho sbagliato proseguì M-ma tu devi capire che!

Io capisco benissimo! lo interruppe la ragazza, faticando non poco a mantenere la tonalità di voce relativamente bassa Quello duro di comprendonio sei tu! -sbraitò, strattonandolo rude- Quante volte te lho detto? Non. Devi. Interrompere. Le. Riprese.

Sei impossibile. concluse, ancora arrabbiata, decidendosi finalmente a lasciarlo andare.

Naruto, vedendola dimenarsi con tanta insistenza, le guance rosse, alcuni fili rosati che iniziavano a fuoriuscire dalla rigida crocca che avrebbe dovuto tenerli a bada e gli occhi ridotti a fessure, non riuscì a trattenere un sorrisino irriverente, trovandola assolutamente inadeguata in quegli abiti da altolocata  madamigella ottocentesca. 

Cosa hai da ridere, adesso? finì per dire Sakura, indispettita, puntandogli contro il petto lindice destro ancora avvolto nel guanto chiaro.

Il fatto è che con quegli abiti sei ridicola Sakura-chan! si lasciò sfuggire lui, ridendo di gusto senza nemmeno premurarsi di trattenersi.

Ridicola?

Naruto si ricompose immediatamente: il sopracciglio di Sakura che si alzava ed abbassava ritmicamente non prometteva mai niente di buono.

In senso positivo, naturalmente! si affrettò a recuperare, portando indietro la mano destra, che andò a posizionarsi sotto lattaccatura dei capelli Non ti ci vedo vestita in questo modo! Tutto qui.

Ah. esclamò, incrociando le braccia al petto, senza aggiungere altro; evidentemente la spiegazione del biondo laveva fatta desistere dalliniziare un ulteriore filippica. Comunque Il problema non è questo. proseguì seria E lultima volta che te lo dico. O smetti di fare scenate, o non ti permetterò più di venire a vedermi girare!

Naruto sbarrò gli occhi, spaventato e preoccupato. Se in sua presenza Sakura e laltro si lasciavano andare a scene tanto libertine, figurarsi cosa avrebbero potuto fare se non si fosse più presentato. Iniziò a scuotere il capo, sconvolto dallimprovvisa ondata di immagini che si accumulavano nel suo cervello.

Meglio non pensarci.

Non dirlo neanche per scherzo! sbottò, senza nemmeno tentare di ricomporsi Non ti lascio nemmeno un minuto -anzi! Un secondo- con quello! Per lui ogni occasione è buona per metterti la lingua in bocca!

Sta volta toccò a Sakura sgranare gli occhi, interdetta. Ritirò lindice accusatorio, lasciandolo cadere insieme al resto dellarto lungo il fianco, per poi sospirare sconsolata.

Ucciderlo seduta stante, tentando di fare il meno rumore possibile per evitare di attirare ulteriormente lattenzioni del nutrito gruppo che li spiava a distanza, oppure aspettare la fine delle riprese, per avere almeno la soddisfazione di rinfacciarglielo in punto di morte?

Sospirando, optò per lipotesi non menzionata, lunica che le avrebbe permesso di continuare la sua carriera senza lonta di un omicidio volontario sulla sua fedina penale: la calma.

Sospirò, di nuovo, disconnettendo fino a data da destinarsi i nervi che collegavano il cervello agli arti superiori Noi non ci baciamo con la lingua. si limitò a precisare, senza distogliere lo sguardo dal suo Sono solo baci scenici! Credevo di avertelo già spiegato uno o due milioni di volte.

Borbottio contrariato di lui, sospiro rassegnato di lei.

LUchiha non mi è mai piaciuto! sbottò alla fine, allargando le braccia Si crede sempre chissà chi solo perché ha un paio di fun club sparsi in giro per il paese!

Sakura avrebbe volentieri obbiettato che no, le migliaia di ammiratrici che continuavano a seguirlo in ogni sua avventura cinematografica non potevano essere di certo ridotte ad un paio di fun club sparsi per il paese, ma alla fine il buon senso ebbe la meglio, e decise di optare per un sicuramente più pacifico silenzio. Inoltre  era curiosa di sapere fino a che punto si sarebbe spinto.

E poi odio quella sua stupida aria boriosa! Non non fa altro che pavoneggiarsi per tutto il set!

“… uhm. congiunse le mani dietro la schiena, intrecciando le dita affusolate le une con le altre, inclinando leggermente il capo mentre continuava ad osservarlo, i lineamenti del volto che via via diventavano meno rigidi.

“… non ha il minimo senso dellumorismo! Ed è pure stronzo!

“… uhm. ripeté, riuscendo a stento a trattenere il sorriso che premeva per uscire allo scoperto.

E non è neppure un granché come attore, ammettiamolo!

“… uhm.

Insospettito dallennesimo uhm -non era da Sakura rimanere in silenzio durante le sue filippiche contro lUchiha- si portò le mani ai fianchi, stringendo contemporaneamente le labbra e assottigliando gli occhi Che vuol dire quell uhm, Sakura? si decise a chiedere, mentre allungava il busto per avvicinare il volto a quello di lei. 

Sasuke è un ottimo attore ed una brava persona iniziò a dire, elencando con zelo i pregi -veri o presunti che fossero- del collega, solo per il gusto di provocarlo E soprattutto non è stronzo.  

E questo che vuol dire? piagnucolò, lasciando cadere le braccia molli lungo i fianchi, sorpreso.

“… che io sarò anche ridicola, ma tu sei un idiota! rispose con semplicità lei, indietreggiando di un poco per dispetto. Non devi essere geloso di Sasuke: sarà anche bello, ricco e famoso -ebbene si: amava portare il suo Naruto allesasperazione- ma se non mi sbaglio sei tu il mio ragazzo. O almeno, fino a poche minuti fa le cose stavano cosi…”

Lasciò la frese in sospeso, perfida.

Sei cattiva Sakura_chan. piagnucolò Naruto, offeso, rivolgendole il profilo sinistro in un moto di stizza.

Stupido…”

Non gli lasciò nemmeno il tempo di ribattere che, repentina, allungò le braccia verso il suo volto, chiudendolo con delicata fermezza tra i propri palmi e senza permettergli di reagire lo costrinse a voltarsi verso di sè, stampandogli un sonoro bacio a fior di labbra, gli occhi chiusi e le dita tra i suoi capelli biondi.

Non devi essere geloso di Saskè. Lo sai…” sussurrò, dopo essersi allontanata Non ne hai motivo.

Lui per tutta risposta, ripresosi dalliniziale sorpresa, le cinse le spalle con le braccia, avvicinandosela ulteriormente Sono proprio un idiota, eh? si limitò a risponderle, il respiro che impattava contro le sue labbra già leggermente schiuse.

“… Se te lo dici da solo non vedo perché contraddirti.

 

I due innamorati si allontanarono di scatto, le guance paonazze e i capelli mossi dal vento che andava intensificandosi.

Uchiha. si limitò a ruggire Naruto, in direzione del moro che, spuntato apparentemente dal nulla, aveva appena interrotto quel romantico momento Hai bisogno di qualcosa?

Rigirandosi con charme le maniche del costume scenico, lUchiha sbuffò sonoramente in direzione del ragazzo, per poi rivolgergli unocchiata a metà tra il disgustato e lindifferente.

Non darti tutta questa importanza, Uzumaki. si limitò a rispondere, apatico, gettando lo sguardo petrolio sulla silenziosa figura di Sakura, ancora interdetta Si ricomincia, andiamo.

Di poche parole, come sempre.

 

 

 

 

Ricominciamo da dove abbiamo interrotto prima!

Urlò il regista attirando lattenzione di tutti i presenti.

Si accomodò dietro la macchina da presa, per potersi fare unidea migliore della visione scenica

e, armato delle migliori intenzioni gettò unultima occhiata al biondo alle sue spalle:

dava limpressione di essere piuttosto tranquillo.

Forza ragazzi! Sta volta ce la facciamo!

Tutti pronti: ciack si gira!

 

No! Non di nuovo quella scena!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ta-daaan!

Ecco la prima ed ultima NaruSaku della mia carriera di FanWriter XD

Scritta appositamente per il NaruSaku AU contest indetto da Coco Lee, ha finito per classificarsi terza per la mia somma gioia *O*

Podio assolutamente inaspettato, insomma <3

Ecco il giudizio stilato dalla giudice:

 

Terza Classificata: 36,5
“Ciak… si gira!” di Domi_chan
Grammatica e Stile: 7
Non ci sono errori grammaticali, è lo stile che non mi è piaciuto: l’ho trovato un po’ pesante e poco scorrevole. In alcuni punti ho fatto veramente fatica a leggere e questo, ovviamente, non ha aiutato il punteggio.
Originalità: 8
Ti avrei dato di più se non fosse stato che già un’altra concorrente mi aveva consegnato una fanfic abbastanza simile per quanto riguarda le riprese di film, telefilm o quello che è. Peccato, perché l’idea è buona.
Attinenza: 9
Mi sono convinta a darti questo punteggio alto per una frase in particolare di Sakura, che non ricordo come fa di preciso, ma il senso era “Sasuke può essere bello, ricco, famoso, intelligente… ma io amo te.” Dopo che l’ho letta mi sono sciolta e mi sono convinta che avevi proprio inquadrato quello che volevo io dal concorso, ovvero il NaruSaku, l’AU, ma anche una motivazione forte a questa coppia. Molto brava.
Caratterizzazione: 8,5
Niente da dire, tutti perfetti. Sasuke è il solito burbero che se ne sta per i fatti suoi, Sakura è isterica e mena quando può (anche con un vestito molto ingombrante!) e Naruto è il solito pirla, geloso e casinista. Perfetti tutti e tre.
Giudizio Personale: 4
Semplicemente, mi è piaciuta molto: comica, simpatica, spensierata e fresca. Una botta di allegria! L’unica pecca è lo stile, ma alla fine sei talmente contenta per come si svolge tutta la fic, che è un fattore che si può facilmente scordare. Molto brava davvero.

 

 

 

Anche per oggi è tutto!

Me ne torno al mio amato SasuSaku (L)

 

Domi_chan

 

 

 

ps: se ve lo state chiedendo, no. Non ho dimenticato di aggiungere l’avviso One-shot tra gli avvertimenti *w*

Presto spiegato: questo piccolo aborto diventerà una breve (non credo che ci saranno più di 7/8 capitoli) long NaruSakuSasu *annuisce* E infatti ho anche preventivamente sparso qua e là dei piccoli indizi Neri.

Al prossimo capitolo, quindi ^^

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Ciack… Si gira

Ciack Si gira!

 

Capitolo II

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E anche per oggi è finita.

Sakura sbuffò, stanca, abbassandosi sulle ginocchia per sfilarsi gli odiosi e scomodi sandali di stampo Ottocentesco che era costretta ad indossare durante le riprese. Il miglior modo per entrare nel personaggio, non faceva altro che ripetere Jiraya ogni qualvolta la ragazza provava ad esporre dei dubbi sulla questione -dubbi più che legittimi tra laltro, considerando che tra orli, merletti e sottovesti varie, di quelle raffinate scarpette non si intravedeva nemmeno la punta.

Le lanciò senza troppi complimenti contro la parete, ricordandosi che non era decisamente da attrice degna di questo nome gettare per aria il materiale scenico solo dopo aver sentito il tonfo dovuto allurto. Per nulla preoccupata, si gettò di peso sul divanetto a due posti di cui era munita la roulotte, e biascicando un insulto a mezza bocca iniziò a massaggiarsi le caviglie indolenzite, per poi estendere quel movimento circolare dei polpastrelli fino ai talloni.

“Poveri piedi…” si lamentò abbandonandosi contro lo schienale del divano, ormai sicura che solo un inesperto massaggio non potesse servire a molto.

Rapida, si sfilò i guanti di seta poggiandoli -questa volta con cura- sul bracciolo, creando un buffo contrasto tra il bianco quasi perlaceo dellindumento ed il bordeaux accesso del divano. Sarebbe volentieri rimasta lì, occhi chiusi, gambe divaricate e braccia abbandonate sul ventre ancora infagottato dal corpetto striminzito, per ore, facendo vagare la propria mente tra i più stupidi e superficiali dei pensieri.

Signorina Haruno? È pronta? 

Le ultime parole famose.

Gli organi della stampa saranno nella sala conferenze a breve. Non è educato farli aspettare. continuò martellante la vocetta stridula, accompagnata da un lieve -ma deciso- ticchettio delle nocche contro la porta.

Già. Perché quelli che mi hanno chiamata chewinggum troppo cresciuta sono stati educati decisamente educati.

Sakura storse il naso sottile, scocciata, rimettendosi subito dopo in posizione eretta. Ispezionò il lungo e in largo con una sola occhiata veloce lintera superficie della roulotte, individuando dopo una manciata di decimi di secondo loggetto delle proprie ricerche: un paio di comunissimi jeans a vita bassa, sdruciti ed inspiegabilmente stropicciati, abbandonati di fretta e furia ore prima sullo sgabello che le stava davanti. Mentre al suolo, finito direttamente sotto lo sgabello nella furia dei preparativi pre-riprese, giaceva il dolcevita turchese che già programmava di indossare. Probabilmente avrebbe avuto bisogno di una stirata, però

Signorina? continuava imperterrita la voce proveniente dallesterno, più alta di una tonalità.

Rassegnandosi ad abbandonare il suo eremo felice, Sakura si tirò giù di scatto la zip laterale del vestito trattenendo unimprecazione per niente Ottocentesca tra le labbra.

Finisco di cambiarmi e arrivo, Ayame. si limitò a mormorare.

 

 

Sasuke odiava aspettare.

Che questo accadesse durante il giorno, la notte, sotto la pioggia o il sole di mezzogiorno, che a farlo aspettare fossero collegi, parenti o semplici conoscenti non importava. Lui odiava attendere, punto.

Odiava poggiare le sue nobili spalle contro la stupida roulotte in cui era stato costretto ad abitare negli ultimi tre mesi e mezzo, odiava rimanere lì -gambe leggermente divaricate e braccia lasciate scivolare lungo la linea dei fianchi, sinuose- aspettando che lei si decidesse ad aprire la porticina metallica del proprio camerino, scendere i due scalini arrugginiti su cui laveva vista inciampare non ricordava più quante volte e correre poi tutta trafelata nella sua direzione, mugugnando tra un ansimo e laltro delle scuse per niente convincenti.

Odiava il fatto che la suddetta situazione si ripresentasse con una routine quasi maniacale ad ogni intervista, incontro pubblicitario, riunione del cast e simili.

E soprattutto odiava il non poter opporsi in nessun modo a questa situazione: lui e Sakura Haruno erano i protagonisti del film, ergo dovevano farsi vedere insieme in più occasioni possibili.

Sta arrivando. si limitò a comunicare con un sorriso sincero una delle tante ragazzine dello staff che continuavano, in maniera troppo evidente e petulante, a manifestare la propria adorazione nei confronti dellUchiha. Ha detto che…”

Va bene. Laspetto qui. tagliò corto il ragazzo, senza degnarla di uno sguardo, ringraziamento o parola gentile che fosse.

Trattenne a stento un sospiro, abbassando di un poco le palpebre sulle iridi color antrace, mentre sentiva il ticchettio dei sandali della ragazza farsi sempre più distante; si concesse un istante -uno solo- di assoluto riposo, permettendo allultimo singolo dei Take That di farsi lentamente spazio tra i meandri della sua corteccia celebrale, mentre la il piede destro iniziava a tenere il ritmo battendo sul terreno.

Nella prossima vita avrebbe fatto il musicista. Altro che attore

Saské!

Sasuke, colto alla sprovvista -maledetto secondo di relax!- sussultò internamente, troppo impegnato ad evitare che il suo sedere finisse spalmato direttamente al suolo per riuscire a mantenere la solita espressione stoica. Tutto trafelato, poggiò il palmo destro contro la superficie metallica della roulotte cercando di riprendere un minimo di equilibrio e gettando contemporaneamente un’occhiata alla figura minuta che correva agitata verso nella sua direzione.

“Scusascusascusascusascusa!” iniziò a farfugliare Sakura, ormai in dirittura d’arrivo, bloccandosi solo quando a separarla dal ragazzo c‘era poco più di un metro di distanza. Piegò il busto in avanti, sfinita, poggiando i palmi della mani sulle ginocchia fasciate dai jeans scuri e ancora stropicciati tentando di riprendere fiato.

“E’ da tanto che aspetti?” sussurrò alla fine, sollevando leggermente il capo per poterlo guardare in viso, gli occhi lucidi e gli zigomi ancora arrossati per la corsa. Senza attendere una risposta -la maggior parte delle domande con Sasuke Uchiha come interlocutore, diventavano retoriche. Ci aveva fatto il callo, ormai- si risollevò, riacquistando la posizione eretta “Ci ho messo una vita a togliermi quello stupido corpetto! Per non parlare della sottoveste, poi. Ma come facevano a vestirsi cosi quelle stupide dame? Come?”

Prese fiato rumorosamente, le labbra sottili e ricoperte da un leggerissimo strato di lucidalabbra che andavano a formare un buffo tondo e la mano destra spalmata sul relativo fianco, a sostegno del resto del corpo, mentre continuava a scrutarlo a distanza sperando in un suo qualsiasi segno di vita.

L’Uchiha inarcò l’arcata sopraccigliare sinistra, dischiudendo appena le labbra, stizzito. La osservò con fare critico dall’alto verso il basso, analizzandola attentamente a partire dalle scarpe sportive fino ad arrivare al maglione a collo alto solo per metà. Probabilmente prima di uscire non si era nemmeno guardata allo specchio.

Prima di rendersene conto allontanò le spalle dalla parete metallica di cui si era riappropriato appena un istante prima del suo arrivo e sollevò il braccio destro, dirigendolo velocemente verso la parte ripiegata del colletto di Sakura. La prese con poca delicatezza tra il pollice e l’indice e senza attendere oltre la rigirò, sfiorandone involontariamente la pelle sottostante con le dita.

Sasuke avverti all’istante un qualcosa di caldo ed avvolgente percorrergli la colonna vertebrale in tutta la sua lunghezza, fino a fermarsi alla base del collo, provocandogli uno strano spasmo muscolare che lo costrinse a ritirare immediatamente l’arto, quasi si fosse scottato.

Troppo impegnato a capire in cosa mai potesse consistere quel qualcosa, Sasuke non aveva ancora compreso quanto il suo gesto avesse turbato Sakura. Solo alzando gli occhi in direzione dei suoi, riuscì finalmente a rendersene conto: l’Haruno lo fissava esterrefatta, iridi comicamente sbarrate e carnagione che di lì a poco avrebbe raggiunto le più accese tonalità di viola, facendo saettare di tanto in tanto lo sguardo smeraldino in direzione dell’arma del delitto, che Sasuke -senza nemmeno capirne il motivo- si ostinava ancora tenere sollevata a mezz’aria.

La ragazza sbigottita, realizzò solo in quel istante che, nonostante lavorassero insieme ormai da mesi, quella era la prima vera -escluse le riprese, ovviamente- volta in cui si ritrovava il suo co-protagonista ad una distanza talmente insignificante. Solitamente infatti, i loro contatti passavano velocemente dai saluti appena accennati -cortesi da parte di lei, molto più vicini a dei veri e propri gruginiti quelli di lui-, a degli appunti sulle varie intromissioni di Naruto. Raramente poi -e solo per espressa richiesta di Sasuke- provavano alcune scene particolarmente impegnative poco prima dell’inizio delle riprese, il tutto quasi sempre sotto gli occhi vigili di Naruto che mal sopportava l‘algida presenza dell‘Uchiha accanto alla propria fidanzata.

In tutto questo naturalmente, non rientravano neanche le cosiddette ‘uscite commerciali‘, durante le quali i due protagonisti si mostravano in pubblico armati di sorrisoni smaglianti e parole incoraggianti con il solo scopo di far prolificare quel fanservice a cui Jiraya-sama mirava fin dal principio -bisogna approfittare dei castelli di carte che i fans costruiranno su di voi, ripeteva sempre.

Uno dei più normali e classici rapporti lavorativi, insomma.

“G-grazie…” si sentì di sussurrare, portandosi istintivamente la mano sulla giugulare, sfiorando gli stessi millimetri di pelle che pochi secondi prima erano entrati in contatto con le dita di lui.

Sasuke sbatté un paio di volte le palpebre, come appena uscito da un confuso stato di dormi-veglia e, tornato finalmente con i piedi per terra ritrasse immediatamente il braccio incriminato, voltò il capo nella direzione opposta alla sua facendo scattare la mandibola, e le diede le spalle, allontanandosi a gran passi.

“E’ tardi.” l’apostrofò con freddezza, precedendola verso gli studios “Ci aspettano.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono tornata!

Ebbene si. Non so a quanti di voi possa fare piacere, dopo un’estate di pausa assoluta dal mondo delle ff, dei forum e di internet in generale Domi_chan e le sue immancabili schifezzuole sono tornate alla ribalta.

*hero pose*

Mi scuso immensamente per avervi fatto aspettare cosi tanto, ma avevo assolutamente bisogno di un periodo di stasi -troppe ficcyne, troppe bimbominkia, troppe guerre fra ship- o avrei finito con l’abbandonare il fandom. Ed è l’ultima cosa che voglio u__ù

Tornando al capitolo in sé, è inspiegabilmente breve e sostanzialmente stupido… però a me piace XD

Sarà perché si comincia ad intravedere un po’ di nero? *fischietta allegramente*

Chissà… XD

 

Un grazie speciale a: Black Panther (i commenti della suddetta mi rendono sempre felicissima, conoscendo bene la frequenza con cui il soggetto in esame clicca su ’inserisci una recensione’ XD se poi si considera anche che si tratta di una NaruSaku…! In una parola? Grazie *_*), Minato Namikaze (grazie mille ^^), Nomiemi (ed ecco il seguito! Si comincia ad intravedere il neroH già da adesso, vero? XD), Fallen Star, (tentativo di conversione in atto, attenzione! XD Mi dispiace, ma la qui presente è una pantera nera fino alle punte dei piedi XD Grazie per il commento *_*), ballerinaclassica, (ricevere un commento positivo da un‘autrice brava come te non può che farmi gongolare come ebete XD grazie *_* spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto), dark_akira (sappi, carissima sorella pantera, che gli accenni neri d‘ora in poi andranno sempre aumentando XD e questa è cosa buona e giusta u_ù).

 

 

 

Al prossimo  capitolo,

Domi_chan

 

 

 

 

 

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