La corona delle lacrime di Fiore di Giada (/viewuser.php?uid=695733)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chloe ***
Capitolo 2: *** Lucifer ***
Capitolo 3: *** Maze ***
Capitolo 4: *** Ella ***
Capitolo 5: *** Amenadiel ***
Capitolo 6: *** Linda ***
Capitolo 1 *** Chloe ***
– Non
ce l’ha fatta. –
Le
parole della chirurga risuonano nella sala d’aspetto.
Daniel
è morto.
Un
collasso respiratorio è stato fatale.
Quasi
non ascolto le sue parole. Mi sembrano così vuote e insensate adesso. Qualsiasi spiegazione scientifica non
cambia la realtà del suo destino crudele.
Non
vedrà più nostra figlia, non avrà più la
possibilità di essere felice.
Il
dolore mi colpisce, implacabile, e quasi soffoco.
Non
meritava una morte simile.
Era
un uomo buono, nonostante i suoi errori.
Tutto
questo è accaduto a causa mia. Non avrei dovuto lasciarlo
andare da solo.
Quel
caso spettava a me.
E,
a causa mia, Trixie crescerà senza un padre, come è
accaduto a me.
Guardo
Lucifer e, nei suoi occhi neri, lucidi di lacrime, vedo riflesse le
mie medesime domande.
Come
le diremo che suo padre è morto?
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Capitolo 2 *** Lucifer ***
– Non
ce l’ha fatta –
Il
gelo copre il mio cuore.
No,
non può finire così.
Eppure,
non posso non accettare la dura realtà.
Stringo
il pugno. Lui non meritava una fine così orribile.
Abbiamo
avuto tanti contrasti, ma non posso negare la bontà della sua
natura.
E
non posso non ammirare la sua forza di carattere e il suo senso di
giustizia.
Con
i suoi mezzi di umano e poliziotto, ha sempre lottato per proteggere
le persone a lui care.
Non
si è mai arreso, nonostante le prove dell’esistenza.
Un
uomo così buono non può morire per colpa di quattro
miserabili.
Chloe
si volta verso di me e mi guarda, in cerca di risposte.
E
io, nonostante la mia millenaria sapienza, non so cosa dirle.
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Capitolo 3 *** Maze ***
– Non
ce l’ha fatta –
Non
riesco a credere alle parole della chirurga.
E’
un incubo. Non può essere vero.
Daniel
non può essere morto.
Quella
donna sta mentendo. Deve essere così.
No,
non posso ingannarmi.
I
volti disperati dei miei compagni di attesa non mentono.
Daniel
non ce l’ha fatta.
E’
morto, a causa di quattro coglioni.
Stringo
i pugni e mi irrigidisco. Non voglio piangere.
Sono
pur sempre un demone infernale e dovrei mantenere un certo contegno.
Ma,
in questo momento, simili considerazioni mi sembrano stupide.
Di
Daniel Espinoza resta solo un corpo morto, sfondato da tre
proiettili, e lui non meritava una simile sorte.
Questa
ingiustizia accende la mia rabbia. C’è qualcosa di
fottutamente sbagliato in tutto questo.
E
la mia ira, amara, esplode.
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Capitolo 4 *** Ella ***
– Non ce l'ha fatta –
Le
parole della chirurgia restano nell'aria.
Tristi,
calme, distruggono le nostre speranze.
Daniel.
Morto. Collasso cardiorespiratorio.
Resto
pietrificata, il rosario stretto tra le mani.
No,
non lui.
Il
mio cuore, testardo, si rifiuta di accettare questa verità.
Tanti
ricordi di noi attraversano la mia mente.
Ne
abbiamo passate tante, eh Dan?
La
dolce consolazione della fantasia dura poco.
I
singhiozzi di Chloe e le urla rabbiose di Maze rompono il silenzio e
mi riportano, impietosi, alla crudele realtà.
Vedo
lo sguardo stralunato, lucido di lacrime, di Lucifer e l'espressione
statuaria di Amenadiel.
Stringe
a sé Linda, la madre di suo figlio, quasi a volerla proteggere
col suo immenso corpo.
Dan
non potrà più proteggere sua figlia Trixie dai mostri.
Non
la vedrà diventare donna.
Il
senso di colpa invade la mia anima.
Perché
non siamo arrivati prima?
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Capitolo 5 *** Amenadiel ***
– Non
ce l’ha fatta –
L’oscurità,
repentina, copre il mio sguardo. Mi sembra di perdere i sensi.
Sono
costernato.
Daniel
è morto.
Tremo
e il mio sguardo si fissa nel vuoto. Tutto mi sembra assurdo.
In
lui, ho trovato un amico fraterno.
Con
lui, potevo liberarmi delle mie maschere di angelo.
Malgrado
la differenza delle nostre nature, sapeva captare le mie emozioni.
Stringo
tra le mie braccia Linda. In questo momento, ho bisogno di sentire
qualcosa di concreto.
Tutto
mi sembra irreale e privo di senso.
Sento
la morbidezza della sua pelle contro le mie dita. Sono felice.
Lei
è con me. Io, lei e Charlie siamo ancora una famiglia.
La
gioia scompare. Perché io posso godere di questa gioia?
Non
è giusto. Non ha senso.
Daniel
non avrà più l’occasione di essere felice.
Non
potrà godere della presenza di sua figlia, non avrà la
possibilità di amare e di essere amato.
La
rabbia ribolle nel mio cuore. Non lascerò tutto questo
impunito.
Ti
faccio questa promessa, amico mio.
Chiunque
ti abbia fatto del male sarà punito.
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Capitolo 6 *** Linda ***
– Non
ce l’ha fatta –
Ho
gli occhi lucidi, pieni di lacrime.
Sono
una psicologa, eppure non riesco a mantenere la mia lucidità
professionale.
E
non ne ho voglia.
Un
uomo buono, malgrado i suoi errori, è morto.
E
le persone a lui care stanno facendo i conti con la realtà.
Vedo
il dolore nei loro occhi gonfi e nei loro volti stralunati e la
rabbia quasi mi soffoca.
Non
devono accadere simili eventi.
Un
padre non deve lasciare orfana sua figlia per la violenza insensata
di quattro balordi.
Mi
lascio abbracciare da Amenadiel e appoggio la testa sul suo solido
petto. Ho bisogno di concretezza.
E
ho paura di vedere il padre di mio figlio svanire tra le mie
braccia.
Io,
Charlie e Amenadiel siamo una famiglia.
Questo
pensiero non mi consola. La disperazione di Chloe, Lucifer, Ella e
Maze mi ricorda la realtà.
Sono
una psicologa. Dovrei aiutare le persone in difficoltà.
Ho
assimilato dai libri la lezione dei migliori psicologi, dall’epoca
di Freud all’attualità.
Ma
non posso negare la realtà.
Tutto
il mio sapere è inutile davanti ad una tale tragedia.
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