Pulling teeth

di Inuyashathegreat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** cap 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** cap 15 ***
Capitolo 16: *** Cap 16 ***
Capitolo 17: *** Cap 17 ***
Capitolo 18: *** CAP 18 ***
Capitolo 19: *** CAP 19 ***
Capitolo 20: *** CAP 20 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Erano ormai dieci giorni che Shinji era stato assorbito dall’eva 01 durante lo scontro contro il quindicesimo angelo

 

Capitolo 1

 

 

Erano ormai dieci giorni che Shinji era stato assorbito dall’eva 01 durante lo scontro contro il quindicesimo angelo. Tutti stavano cercando di trovare un modo per riuscire a tirare fuori il povero ragazzo. Le probabilità erano molto poche soprattutto perché Shinji era stato assorbito letteralmente dal robot.

Asuka e Rei, gli altri due piloti delle unità 02 e 00, vagavano nel buio. Entrambe continuavano a chiedere  notizie di Shinji e l’unica risposta che ricevevano era “Non si sa ancora niente”.  Asuka si rodeva dentro: Shinji era tornato e aveva salvato tutti, dimostrando ancora una volta che era lui il miglior pilota , mentre lei era stata malamente sconfitta. Ma soprattutto perché le mancava. Non solo perché non aveva più nessuno da rimproverare e trattare male , ma perché ora non aveva proprio più nessuno; Shinji era l’unico con cui si apriva un po’, Misato era sempre fuori la sera (si vedeva con Kaji e Asuka lo sapeva benissimo), Rei era sempre la “bambola” che aveva conosciuto fin dal suo arrivo in Giappone. Anche Hikari, la sua unica amica, ora la vedeva sempre meno perché la ragazza passava tutto il tempo con il suo ragazzo Toji.

“Stupido, perché non torni?” continuava a chiedersi.

D’altra parte anche Rei era molto preoccupata. Shinji era l’unico che le aveva dimostrato un po’ di affetto, a parte il comandante Ikari. Neanche lei si spiegava bene come ma la possibilità di non poter più vedere Shinji la spaventava molto.

La scomparsa del ragazzo aveva veramente scosso tutti. Anche il comandante Ikari era preoccupato, ma non per la sorte di suo figlio bensì era consapevole di aver perso un prezioso pilota, soprattutto ora che l’unità 01 aveva incorporato l’elemento s2. Il dummy  plug non funzionava e non voleva rischiare un altro pilota come Rei. Cosa poteva fare?

 

Verso sera finalmente Misato rincasò. Erano passati venti giorni dalla scomparsa di Shinji. Asuka ormai passava il tempo incollata alla televisione e a niente erano valsi i tentativi di Misato di smuoverla. Quella sera la tedesca stava facendo zapping quando entrò il maggiore Katsuragi.

“Asuka! Cosa fai ancora alzata?”

“Misato non sei mia madre” rispose secca la ragazza dai capelli rossi

“Sei ancora davanti alla televisione? Mi sembra che ne avevamo già parlato: ti fa male! Perché non esci con Hikari?”

“Chi?”

“Hikari, la tua amica”

“E chi la vede più. Da quando ha il ragazzo è sempre con lui. Ormai per lei non esisto più”

“Ma hai provato a chiamarla?”

“No”

“E allora come fai a sapere che per lei non esisti?”

“Uffa Misato lo so e basta. Non ti sopporto quando vuoi farmi da madre”

Quella frase colpì la donna al cuore. Effettivamente considerava Asuka come se fosse un po’ sua figlia e le piaceva darle buoni consigli, consigli che venivano sempre rifiutati dalla ragazza.

“Dove sei stata tutto il giorno?” chiese ancora Asuka

“Alla base, a lavorare”

“Quanto sei stupida Misato. Di la verità: eri con Kaji. Guarda che puoi dirlo benissimo”

“Bhe effettivamente…..sì, ero con Kaji. Mi ha portata in centro e poi a mangiare un gelato”

“Per quel che me ne importa….”

“Sei ancora preoccupata per Shinji?”

Asuka saltò in piedi.

“Non sono preoccupata per quello stupido! Anzi spero che non torni ,quell’idiota. Fa tanto il superiore sapendo di essere il migliore dal punto di vista della sincronia e viene catturato. Giura di non voler più pilotare un eva e poi torna per farsi inglobare un’altra volta. Meglio se non torna o giuro che lo riduco in poltiglia”

“Anche a me manca” rispose Misato precipitandosi ad abbracciare Asuka che si era messa a piangere. La abbracciava forte cercando di calmarla con leggere carezze sulla schiena e sulla nuca

“Avanti Asuka smetti di piangere. Vedrai che Ritsuko troverà un modo per tirare fuori il nostro ragazzo”

“Non pensavo che mi potesse mancare così tanto ma ora….quando torno a casa e so che lui non c’è io……io……non so più cosa fare……piano piano mi stanno abbandonando tutti….” Diceva Asuka tra le lacrime

“Ci sono ancora io con te, anche se ultimamente torno tardi la sera .Ma ti prometto che d’ora in poi cercherò di passare più tempo con te, in attesa che Shinji ritorni”

“…sempre che ciò accada….”

“Tornerà tornerà. Non può vivere senza di noi”

“E’ vero,hai ragione” disse Asuka smettendo di piangere

“Senti. Che ne dici se domani andassimo a fare shopping ? Io dovrei compare alcune cosucce. Vieni con me”

“Va bene sempre meglio che stare qui a guardare la televisione”

“Perfetto, allora ci vediamo domani alle quattro al centro commerciale”

 

“Come al solito Misato è in ritardo!”. Asuka era in piedi sul marciapiede e si spingeva più che poteva in avanti per cercare di vedere se la sua tutrice stesse arrivando. Volgendo lo sguardo verso destro notò una persona che mai si sarebbe aspettata di vedere lì: Rei Ayanami. Rei camminava come al solito con la sua espressione impassibile.

“Buongiorno” disse debolmente

“Guarda che non sono il comandante ,stupida bambola. Tra ragazzi di solito si dice –ciao- “

“Ciao Asuka”. La tedesca andò su tutte le furie. Comunque cercò di restare calma,non voleva rovinarsi il pomeriggio.

“Allora,allieva modello, come mai hai deciso di mescolarti con noi,comuni mortali?” chiese Asuka con l’evidente scopo di prenderla in giro

“Il maggiore Katsuragi mi ha chiesto di farmi trovare qui alle 16.00  esatte. Per questo sono qui”

“Ma si puo sapere come cavolo fai a dire ogni cosa con  il medesimo tono di voce. Ma ce l’hai qualche sentimento o hanno dimenticato di mettertelo all’interno della tua confezione da bambola?”

Rei non rispose e Asuka rimase soddisfatta per aver concluso vittoriosamente quello scambio di battute. In quel mentre arrivò Misato

“Bene,bene siete arrivate entrambe. Allora andiamo”

“Cosa? Anche lei deve venire con noi?”

“Sì Asuka. Pensavo di passare un pomeriggio tra donne, anche per conoscervi meglio”

“Ma tu non mi avevi detto che sarebbe venuta anche l’allieva modello!”

“Cosa vuoi fare? Tornare a casa?”

Alla rossa non piaceva l’idea di passare il pomeriggio con Rei ma ancora meno voleva tornare a casa a rincoglionirsi di fronte allo schermo. Quindi alla fine accettò. Rei prese la cosa come un ordine di un suo superiore quindi non si pose nemmeno il problema.

Passarono un bel pomeriggio saccheggiando negozi interi. Rei non aveva soldi ma Misato la convinse ad inviare il conto alla Nerv. Dopotutto quello che l’agenzia aveva risparmiato per i suoi alloggi lo perdeva in vestiti.

Alla fine si fermarono ad una gelateria per riposarsi un  po’.

“Oddio, sono esausta. Non pensavo che spendere soldi potesse essere così stancante” disse Asuka

“ Bhe almeno ti sei distratta un po’,no?”. Asuka rispose con un sorriso.

“Distrarsi da che?” chiese Rei

“Non sono cose che ti riguardano, allieva modello”

“Asuka!”

“Che c’è? Non voglio parlarne davanti a lei. Sono fatti miei”

“Capisco” disse Rei “Io sono molto preoccupata per Ikari”

Asuka rimase senza fiato. Anche Rei era in pena per Shinji ma soprattutto fu sorpresa dal fatto che per la prima volta aveva parlato di sé senza che nessuno le chiedesse niente. Evidentemente il fatto l’aveva scossa parecchio e l’aveva cambiata. Si capiva che Rei era affezionata a Shinji e questo diede fastidio ad Asuka . Fastidio? Fastidio per cosa? Per Shinji? No Shinji era solo un povero stupido che viveva con lei. Ma era davver solo questo per Asuka?

I pensieri della rossa furono interrotti da Misato

“A proposito,ho due notizie da darvi !”

“Sono belle ?” chiese Asuka come una bambina

“Forse. La prima è che hanno trovato un modo per recuperare Shinji. Sembra che una cosa simile a quella accorsa al nostro Third children fosse già accaduta in passato e già allora era stata approntato un piano di salvataggio. Ritsuko l’ha scovato nell’archivio di sua madre e ora lo sta verificando con Maya.”. Asuka era soddisfatta della notizia fornitale dal maggiore. Anche Rei sembrava più distesa.

“E la seconda notizia?” chiese Asuka

“E’ in arrivo l’unità 04 e con lei il fifth children. E’ un maschio e arriverà domani”

Rimasero entrambe sorprese.

“Come lo 04 sta venendo qui in Giappone? Ma perché ?” chiese Asuka

“Come eventualità. E’ vero che abbiamo trovato un piano di recupero di Shinji ma le probabilità di riuscita sono molto poche. Questo comporta che ,in caso di fallimento, noi ci ritroveremmo con solo due unità e notando che ogni nuovo angelo è più forte del precedente il comandante ha preso questa decisione”

Asuka era visibilmente sorpresa sia dalla notizia sia per aver saputo che il filo che legava Shinji ad un suo possibile recupero era sottilissimo. Cominciava veramente a chiedersi se sarebbe tornato.

“Comunque –continuava Misato –non dobbiamo perdere le speranze. Io sono fiduciosa per la riuscita del piano. So che Shinji ci aiuterà perché è questo che lui vuole, cioè tornare da noi”. Non l’aveva detto con il suo solito tono. Anche il maggiore Katsuragi era scettica ma voleva che sia Rei che Asuka si tirassero un po’ su. Tutta la vicenda le aveva colpite profondamente e i loro tassi di sincronia ne avevano risentito parecchio. Se un angelo avesse attaccato in quel momento probabilmente sarebbe avvenuto il third impact. Misato non poteva permettere che ciò accadesse ,anche se questo significava mentire alle ragazze.

“Quindi domani andremo all’aeroporto a prenderlo”

“Ma di lui non si sa niente? Quando arrivai in Giappone sapevo tutto di Shinji e dell’allieva modello”

“Cosa vorresti sapere?” rispose Misato

“La sincronia con l’eva al primo impatto, senza addestramento, e il livello raggiunto, il carattere del pilota, se ha contratto qualche malattia, la sua famiglia….”

“Asuka sono io il direttore operativo! Queste cose a te come potrebbero interessare?”

“Shinji  la prima volta che salì sullo 01 aveva un tasso di sincronia pari al 40%. Se ‘sto tipo almeno non lo eguaglia io non l’accetterò mai come pilota”

“Come si chiama?” chiese Rei alzando leggermente lo sguardo che aveva sempre tenuto verso terra

“Si chiama Cristian. Cristian Wilder.”

“Bel nome” disse Rei

Asuka fece un ghigno

“Bel nome? Cosa c’è Rei, ci vorresti provare con lui ora che Shinji non c’è?”

“No. Per me Ikari è insostituibile”

“Non c’è niente di male sai. Un ragazzo che non conosci, un pilota di Eva come te, misterioso visto che Misato non ci dice niente di lui. Non ti attira? Non vorresti provarci con lui?”

“Per lasciare il campo a te con Ikari?”

“Cosa? Ma sei stupida? Chi vorrebbe quell’idiota come ragazzo?”

“Io”

“Cosa? Non ti azzardare a provarci con Shinji quando torna. Hai capito “bambola”?”

“Farò quello che il mio cuore mi dirà di fare”

“Se solo provi a toccarlo giuro che….”

“Adesso basta Asuka” disse Misato

La rossa si risedette sulla sedia lasciandosi andare , con le braccia conserte e la faccia arrabbiata.

“Questo è un ordine quindi domani andremo a prenderlo all’aeroporto . Sono stata chiara?”

Entrambe le ragazze annuirono.

“Bene. Allora andiamo. Rei ti accompagniamo a casa”

“Anche questo?” sussurrò Asuka

Misato si voltò verso di lei

“Sì,anche questo”

 

8.30 del mattino-appartamento del maggiore Katsuragi

“Forza Asuka dobbiamo andare a prendere Rei e poi all’aeroporto quindi sbrigati”

“Uffa! Già mi hai svegliato alle 7 e in più mi costringi a fare le cose di corsa. Non sono ancora pronta come vorrei”

“Perché vorresti fare colpo?”

“Smettila! A volte sei proprio infantile”

“Lo so lo so ma è troppo bello stuzzicarti”

 

Salirono in macchina. Stranamente Misato stava guidando bene ma Asuka non ci fece molto caso. Pensava a Shinji, come sempre da venti giorni a questa parte.

-Ma guarda te se dobbiamo fare una cosa del genere noi che siamo i piloti di eva. Ma cosa gli è venuto in mente al comandante? Vuole davvero sostituire Shinji? Pensa davvero che non riusciremo a salvarlo? No! Non è possibile! Shinji non può scomparire così. Lui e Misato sono gli unici che mi sono rimasti accanto. Non voglio più che ciò che è successo con mia madre si ripeta. Loro non moriranno. E staranno sempre con me- . Questo pensava Asuka.

Finalmente arrivarono a casa di Rei.

“Asuka ,vai tu a chiamare Rei !”

“Non ci penso nemmeno. Vai tu!”

“Sono in doppia fila, non posso lasciare la macchina . Dai fammi questo favore”

“ Uffa!!! ”diceva Asuka mentre scendeva dalla macchina e richiudeva la portiera con un calcio. Salì le scale lentamente. Non sapeva esattamente dove fosse l’appartamento di Rei. Si guardò un po’ in giro e finalmente lo trovò. Suonò il campanello e Rei uscì subito chiudendo la porta e dirigendosi verso le scale

“Ehi Allieva modello! Puoi almeno salutare!”

Rei si voltò.

“Ciao asuka”

Asuka si infuriò.

-Questa lo fa apposta a farmi uscire dai gangheri. Non la sopporto, non la sopporto proprio. E in più vuole portarmi via Shinji !Ma cosa crede? Shinji è mio, quando tornerà lo terrò sempre con me e Rei non potrà più avvicinarsi a lui-

Ripartirono. Durante il tragitto verso l’aeroporto la discussione fu molto carente: si parlava dell’unità 04, del suo colore e su come era stata costruita negli stati uniti. Rei non prese parte alla conversazione ma guardava impassibile fuori dal finestrino.

 

“Dunque dunque il volo da New York arriva tra dieci minuti. Perfetto!” disse Misato soddisfatta per essere arrivata in orario almeno per questa volta.

“Allora io vado a fare un giro. Pensò che andrò a fare colazione visto che praticamente mi hai buttato giù dal letto” disse Asuka “Forza Misato, allunga un po’ di soldi”

“Ehi! Un po’ di rispetto signorina, ho il doppio dei tuoi anni” rispose il maggiore infuriato

“E ti assicuro che si nota benissimo” rispose ancora la rossa .

Il maggiore Katsuragi si rassegnò e le diede i soldi per fare colazione. Intanto Rei si era seduta su di un seggiolino e fissava il pavimento. Pensava anche lei a Shinji. Come avrebbe voluto rivederlo e abbracciarlo. Abbracciarlo. Una parola quasi sconosciuta per lei. Chi mai aveva abbracciato?Nessuno, neanche il comandante Ikari, ma quanto avrebbe voluto farlo con Shinji. Una lampante prova di quanto tenesse a lui. Doveva farlo. E lo avrebbe fatto.

 

“Asuka sbrigati. Questo è il suo volo”

“Ma perché devi sempre rimproverare me? C’è anche l’allieva modello!”

“Ma Rei è qui di fianco a me e mai me ne darebbe l’occasione”. Pensandoci bene le parole del maggiore convinsero Asuka che accelerò il passo. Non poteva permettere che Rei la superasse,neanche in una cosa stupida come quella.

Intanto erano arrivate all’uscita 9 da cui stavano sbarcando i passeggeri del volo da New York. Asuka si stava divertendo a osservare tutti e a cercare di capire chi fosse il fifth children. Passarono una donna molto appariscente, un signorotto un po’ tarchiatello, un tipo che doveva essere un agente di borsa o qualcosa del genere, una signora anziana….Finalmente un ragazzo sbucò dalla porta. Era biondo , alto sul metro e settantacinque ,occhi verdi , ben vestito in giacca e cravatta. Portava con sé solo un piccolo zainetto. Doveva essere lui. Misato tirò fuori non si sa bene da dove un cartone con su scritto “Cristian Wilder ” e lo agitò leggermente per far sì che si notasse meglio. Il ragazzo biondo infatti notò il cartello ma si diresse verso l’uscita.

“Ma come….?”disse Misato

“Semplicemente vuol dire che non è lui” disse Asuka mentre lei e Misato si giravano per seguire con lo sguardo il biondo.

“Ma allora dove sì è ficcato?”

“Magari manca qualcuno” ipotizzò Rei

“Allora teniamo bene in vista il cartello. Verrà lui da noi” concluse il maggiore

 

Dopo un quarto d’ora del fifth children neanche l’ombra.

“Non è che ha perso il volo?” chiese Asuka

“Non credo proprio, ho avuto la conferma dal servizio di sicurezza americano. Il fifth è in giappone”

“Beh allora che si sbrighi! Sono stanca e voglio tornare a casa”

L’attenzione delle tre donne fu distolta da un vociare abbastanza alto. Si girarono di nuovo in direzione della porta e videro le hostess avanzare verso di loro ridendo ad alta voce e indicando un non precisato punto dietro di loro. Asuka si sbilanciò un attimo per vedere anche lei e ,come le hostess, si mise a ridere. Misato la imitò e la sua reazione fu la medesima. Quello che videro era un punk. Ma proprio punk: capelli abbastanza lunghi che sparavano verso l’alto in una cresta, occhiali da sole, una maglietta nera con su scritto “Rancid”, pinocchietti di jeans strappati , scarpe da tennis,bracciali chiodati ad entrambe le braccia . Entrambi i lobi delle orecchie erano bucati e ad entrambi erano attaccati due orecchini ad anello in argento. Portava un bel borsone nero.  Misato e Asuka continuavano a ridere.Non avevano mai pensato che qualcuno si potesse conciare così. Da parte sua il ragazzo sembrava incurante di tutte le risa, si guardò un po’ intorno e poi si diresse verso Misato, Asuka e Rei.

Arrivato a circa due metri da loro buttò pesantemente il borsone per terra.

“Maggiore Katsuragi , sono Cristian Wilder ”.

 

End chaprter 1        

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


“Cosa

 

Capitolo 2

 

“Cosa? Tu saresti Cristian?” chiese Misato

“Sì perché?” rispose il ragazzo un po’ sorpreso

“Beh sei vestito in un modo un po’ strano. I tre children che ho sotto il mio comando sono molto diversi….sono…come dire…”

“Normali?” chiese lui

“Ecco sì….cioè no…il fatto è che mai avrei pensato che tu fossi il nuovo arrivato”

“E’ comprensibile. Per via di come vado vestito molti mi prendono per un delinquente o un tipo poco raccomandabile. Guardandomi non posso certo dar loro torto ma mi hanno sempre insegnato a non giudicare le persone dal loro aspetto” disse Cristian

“Però ,vista la circostanza, mi sembra logico che noi piloti dovremmo comportarci con un certo stile e non vestirci in maniera bizzarra solo per attirare l’attenzione” disse Asuka

“E tu chi diavolo sei?” chiese il ragazzo

“Io sono il grande pilota dell’unità Evangelion 02, Asuka Sorju Langley .Sono il miglior pilota qui” disse Asuka orgogliosa

“Ah piacere” rispose Cristian mentre le stringeva energicamente la mano “ Tu invece chi sei?” disse rivolto a Rei

“Mi chiamo Rei Ayanami, sono il pilota dell’unità 00. Benvenuto”

“Cristian Wilder ,piacere”

Misato si intromise nella conversazione.

“Direi che è meglio accompagnare Cristian ai suoi alloggi”disse il maggiore

“Direi anch’io visto che il fuso mi ha ammazzato. Vorrei dormire un po’” rispose lui “Vado a ritirare l’ultimo bagaglio e possiamo andare” disse mentre si allontanava di corsa. Le tre donne lo guardarono andare via e notarono che i pantaloni non erano sorretti da una cintura e che quindi si intravedeva una striscia bianca che doveva appartenere agli slip del ragazzo.

-Ma come si fa ad andare in giro così? - si chiese Asuka –Ma non si vergogna? Speriamo bene, questo tipo non mi convince-

Dopo cinque minuti Cristian tornò con un altro borsone nero.

“Scusate l’attesa.Ora possiamo andare”

Arrivarono in fretta alla macchina, caricarono i bagagli e partirono. Rei si era messa davanti mentre Cristian e Asuka dietro. Il ragazzo aveva insistito dicendo che preferiva dietro perché stava più comodo. Ora si era seduto comodo nel sedile con le braccia dietro alla testa e ascoltava un po’ di musica dal suo lettore cd.

Asuka lo guardava con la coda dell’occhio. Anche a lui piaceva rilassarsi ascoltando musica, come a Shinji. L’espressione era però diversa, più distesa, più serena, sembrava stesse ridendo.

“E’ maleducazione fissare, sai” disse ad un tratto Cristian

“Non ti stavo fissando”

“Se c’è qualcosa che non ti va dimmelo. Alla fine saremo compagni di lotta quindi meglio chiarire subito se ci sono delle divergenze”

“Nessuna divergenza. Solo che di te non so niente: come faccio a fidarmi di te?” rispose la rossa

“ Cosa vorresti sapere?”

“ Da dove vieni, chi sono i tuoi genitori, che livello di sincronia hai raggiunto….”

“Ho capito: è un interrogatorio. Anche tu, Rei, vorresti sapere qualcosa su di me?”

Rei si voltò un attimo mostrando un angolo del viso

“No. Se sei qui vuol dire che sei idoneo a pilotare l’eva e quindi ad aiutarci. Mi basta”

“Accidenti come sei fredda. Ma è sempre così?” chiese ad Asuka

“Più o meno sì. Ma da un po’ di tempo ha mostrato delle sfaccettature impreviste e impensabili”

“Ah si? E quali?”

“Non sono affari tuoi e smettila di fare domande. Rispondi alle mie invece” disse Asuka infuriata

“No. Tu non mi rispondi e io non ti rispondo” rispose Cristian

“Sei un bambino!”

“Potrebbe anche essere”

Un fulmine attraverso la mente di Asuka. Questa frase l’aveva già sentita. Sì sì era vero. L’aveva detta Shinji mentre andavano alle gabbie per combattere quell’angelo, quello che bombardava la Terra con pezzi del suo stesso corpo. Era incredibile come ogni piccola cosa la faceva tornare con la mente a quel quattordicenne ancora imprigionato nel suo Eva. Questi pensieri impedirono ad Asuka di rispondere a tono, quindi si rimise seduta composta a guardare fuori dal finestrino. Il silenzio era imbarazzante. Nessuno voleva aprire bocca ma alla fine….

“Mi chiamo Cristian Wilder, sono nato a Campbell in California. I miei genitori mi hanno abbandonato quando ero piccolo. Non mi sono mai crucciato per questo: se loro non mi volevano neanch’io volevo loro. Sono diventato pilota da circa un mesetto. Al primo approccio con il mio Eva il mio tasso di sincronia era del 26%…”

Asuka ora si era girata e lo guardava mentre parlava. Cristian invece continuava a guardare in avanti con le braccia dietro la testa, gli occhi erano imperscrutabili perché aveva gli occhiali da sole ma si percepiva che il tono di voce era diverso, tra l’infastidito e il triste.

“….ora il mio tasso di sincronia è del 91%. Credi che possa bastare, second children?” chiese infine il ragazzo

“…sì…direi di sì…” rispose Asuka un po’ intimorita, come se avesse fatto qualcosa che non doveva fare.

Da quel momento nessuno più disse niente finchè non arrivarono al condominio in cui Misato, Asuka e Shinji vivevano.

“Avevo capito che avremmo portato il novellino ai suoi alloggi” disse Asuka in modo piatto

“Infatti. E’ il nostro nuovo vicino” rispose Misato

Stranamente Asuka non disse niente. Forse si sentiva un po’ in colpa. Ma in colpa per cosa? Aveva semplicemente fatto una domanda, una domanda lecita visto che stava per affidare in parte la sua vita ad uno sconosciuto. Però si era accorta che la sua domanda lo aveva turbato: forse era stanco e non aveva voglia di parlare o forse non voleva parlare del suo passato, un passato che era molto simile a quello di Shinji e al suo. Per molti tratti questo nuovo ragazzo era simile a Shinji e questo fece arrabbiare Asuka.

-Allora vogliono davvero sostituire Shinji! Hanno scelto sto tipo perché è molto simile a Shinji. Bastardi-

Salirono le scale fino al loro pianerottolo.

“Allora Cristian- disse Misato-  Tu starai nell’appartamento qui a fianco. I mobili e le tue cose sono già state trasferite dagli Stati Uniti. La chiave è nella porta. Se hai bisogno di qualcosa puoi chiedere benissimo a me o ad Asuka. Ora ti lascio che accompagno Rei”

“Arrivederci maggiore” disse Cristian inchinandosi alla giapponese. Misato e Rei scesero le scale e ripartirono verso l’appartamento di Rei.

“Accidenti è proprio uno schianto il maggiore”disse Cristian

“E’ solo l’aspetto fisico.Per il resto è più immatura di un bambino di terza elementare”

“Può essere immatura quanto vuole, resta sempre uno schianto. Vabbhe ti saluto, vado a disfare i bagagli. Ciao ciao Asuka” disse Cristian mentre chiudeva la porta con un piede visto che le mani erano in tasca

Asuka tornò nel suo appartamento. Si distese per terra e accese la televisione con il telecomando. Il solito documentario. Sentì uno strano rumore come di lamine che venivano sfregate, un suono acido e stridulo, quasi insopportabile. La rossa pensò che ci fossero dei lavori per strada e alzò il volume del televisore. Il rumore però aumentava sempre più e Asuka cominciò a chiedersi cosa diavolo fosse. Si alzò e andò alla finestra:niente di insolito o che comunque potesse produrre tale rumore. Ma allora da dove veniva? Drizzò l’orecchio seguendo quel suono strano. Si ritrovo fuori del suo appartamento e di fronte alla porta di Cristian. Senza neanche bussare aprì la porta infuriata.

“Insomma Cristian! Cosa diavolo stai combinando? Cos’è questo frastuono?” chiese la tedesca

“Non si usa più bussare?”

“Non cambiare argomento. Cosa stai facendo?”

“Stavo solo suonando un po’ la mia chitarra elettrica. Perché?”

“Come perché? Quello lo chiami suonare? Io lo chiamo rumore!!”

“Ammetto che per una profana come te il suono può sembrare eccessivo ma è così che deve essere. Io sono un punk e come tale suono, o meglio suonavo in un gruppo in america. Volevo verificare di avere ancora il tocco”

“E proprio adesso devi suonare? Dicevi di essere stanco: quindi vai a letto! E magari non svegliarti più!!” disse Asuka mentre chiudeva la porta sbattendo. Cristian rimase di sasso.

“Che tipino….” fu l’unica cosa che disse.

 

Verso le dieci Misato rincasò. Aprì la porta e come sempre vide Asuka di fronte alla televisione.

“Insomma Asuka!! Trovati un hobby, non puoi sempre star lì incollata”

“Misato non è proprio il caso”

“Scommetto che è tutto il pomeriggio che sei lì”

“E invece ti sbagli. Verso le tre ho litigato con Cristian”

“Di già?? Accidenti non perdi tempo. E posso sapere perché?”

“Perché si è messo a suonare la chitarra elettrica e io non riuscivo a sentire la tele”

-Almeno l’arrivo di Cristian la distrae un po’- pensò Misato mentre andava in camera sua a mettersi dei vestiti un po’ più comodi. Tornando in salotto disse:

“Ah Asuka, domani c’è un test di sincronia alle dieci. Così potrai saggiare l’abilità del novellino.”

“Te l’ho già detto: il suo tasso di sincronia al primo impatto era del 26%, inferiore a quello di Shinji del 14%. Non lo considero un pilota”

“Come vuoi. Ci sono delle novità sul progetto di recupero”

Asuka saltò in piedi a quelle parole e si mise a guardare ansiosa il maggiore

“Cosa ? Cosa?”

“Rilassati. Abbiamo stabilito di fare il  tentativo tra tre giorni”

“Perché così tanto?”

“Dobbiamo essere sicuri di fare le cose bene. Shinji è stato inglobato veramente, nel senso che non c’è più traccia del suo corpo all’interno dell’entry plug. Come se si fosse sciolto. Però è ancora lì. Quello che vogliamo fare è ricostruire il suo corpo con l’aiuto dei magi.”

“Sarebbe questo il piano?”

“Un po’ semplificato ma…sì, questo è il piano”

“Probabilità di successo?”

“Me le riserbo per me”

“Un miracolo?”

“Quasi. Ma voi avete più volte compiuto dei veri e propri miracoli. Sono fiduciosa, te l’ho detto che andrà tutto bene perché anche Shinji vuole tornare quindi stai calma”

Asuka si girò e andò in camera sua.

-Star calma? E Come potrei? La vita di Shinji è appesa ad un filo sottilissimo, la nerv si è già premunita con un nuovo pilota, la first che vuole che Shinji diventi il suo ragazzo e io mi sento sola più che mai….Oh Shinji , ti prego torna…non lasciarmi anche tu…- si buttò sul letto in preda alle lacrime.

 

La mattina dopo.

“Asuka alzati. Devi andare al test di sincronia!”

Nessuna risposta. La rossa non aveva proprio percepito il richiamo di Misato e continuava a dormire beatamente. Suonò il campanello e Misato andò ad aprire ancora in pigiama.

“Ah ciao Cristian” disse il maggiore sbadigliando

“Buongiorno. Sono venuto a prendere la second visto che abbiamo il test”

“Buona fortuna allora. Sta dormendo della grossa”

“Allora spetterò” disse il ragazzo sedendosi sul divano e accendendo il suo walkman. Si guardò un po’ in giro. L’appartamento era veramente in uno stato pietoso.

“Vi hanno fatto visita i ladri?” chiese

“No, è che di solito era Shinji che si occupava della pulizia della casa”

“Shinji Ikari? Il third children?”

“Sì. Lui abitava con noi”

“Perché ABITAVA?”

“C’è stato un incidente con il suo eva e ora è in una situazione un po’ precaria, ma contiamo di recuperarlo al più presto”

“Sembra che sia una persona molto importante. Chissà com’è? Non vedo l’ora di conoscerlo”

In quel mentre Asuka uscì vestita con la solita uniforme scolastica.

“Non so se la penserai così quando tornerà. Tu sei solo un rimpiazzo, sei qui per sostituirlo. Ma quando tornerà tu dovrai andartene e spero che ciò accada molto presto” disse la rossa

Misato e Cristian erano rimasti a bocca aperta

“Ma posso sapere cosa ti ho fatto?” chiese Cristian “E’ da ieri che non fai altro che urlarmi. Inoltre io non sono il rimpiazzo di nessuno. Io sono Cristian Wilder e come me non c’è nessuno”

“Ti hanno mandato qui per prendere il posto di Shinji ma non succederà…perché lui tornerà da noi…tu sei solo un fac-simile, hai molte cose in comune con Shinji ma non sei lui, nessuno lo può sostituire,nemmeno un piccolo punk come te che…”

“ASUKA!” gridò il maggiore. La rossa subito si fermò. Guardò Misato e vide che era molto arrabbiata.

“Le cose che hai detto sono totalmente fuori luogo. Cristian è qui come pilota dell’unità 04 e basta. Nessuno vuole sostituire  Shinji.E con questo l’argomento è chiuso” concluse Misato. Asuka tornò in camera sua e Cristian tornò alla sua comoda posizione sul divano. Certo che quel modo di comportarsi era troppo anche per una come Asuka. Per questo Misato la seguì nella sua camera. La trovò seduta in terra mentre si teneva rannicchiata con le gambe al petto. Le si sedette di fianco.

“Cosa c’è che non va?”

“Ho paura Misato. Paura che Shinji non possa tornare. E sono arrabbiata perché quelli della nerv sono così insensibili che hanno già trovato chi lo potrà sostituire. L’ho notato, ha tante cose in comune con Shinji e questo non lo sopporto”

“Anche se fosse vero lui non merita come lo stai trattando. E’ nuovo, straniero in un paese non suo, non conosce nessuno se non me, te e Rei. Anche per lui è difficile. E tu con il tuo atteggiamento non gli stai rendendo le cose facili. Anche lui ha avuto un passato difficile, è dovuto crescere da solo. Perché non gli dai una possibilità? Lui non è il sostituto di Shinji, è una mano in più nella lotta con gli angeli, è solo un pilota come te. Magari un po’ più stravagante- questo commento fece ridere Asuka- ma è buono. Forza. Abbi fede in Shinji e lui tornerà”

Le parole di Misato rinfrancarono Asuka che si alzò e uscì dalla stanza. Si avvicinò al divano su cui stava seduto il ragazzo e tenendo gli occhi bassi  disse:

“Mi dispiace Cristian.”

“Non importa. Facciamo che non è successo niente. Beh è ora di andare quindi ti rubo la second e me ne vado. Ciao Misato” disse trascinando Asuka fuori dalla porta, sotto lo sguardo divertito del maggiore che si limitava a salutare con la mano.

 

In strada.

I due ragazzi camminavano fianco a fianco senza dire una parola. Cristian continuava ad ascoltare la sua musica mentre Asuka continuava a fissare il suolo

“Dai Asuka! Ti ho detto che non fa niente, tirati un po’ su”

“Non è per quello. E’ da un po’ che sono giù di corda”

“E si vede. Tra un po’ inciampi nel tuo muso lungo. Ci conosciamo poco ma non vedo perché non potremmo essere amici”

“Forse per le cose che ti ho detto prima?”

“Ancora? Ti ho detto che non importa. Facciamo finta che non sia successo niente”

“Se le cose stanno così allora va bene: diventiamo amici!”

“Ok. Ora è meglio affrettarsi: il test è tra mezz’ora e voglio andare a prendere anche Rei”

“COSA? No no no no no io non la voglio quella”

“E perché? E’ così carina. Dai andiamo a prenderla e poi andiamo a fare il test”  disse trascinando di nuovo Asuka. Dopo poco furono sotto l’appartamento di Rei.

“Come facevi a sapere la strada?”

“Me l’ha spiegata Misato”

In quel mentre Rei scese le scale e si accorse della presenza degli altri due piloti . Cristian era raggiante come il giorno prima mentre Asuka aveva ormai deciso di tenere il broncio per tutta la giornata.

“Ciao Rei” disse il ragazzo

“Ciao. Cosa ci fate qui?” chiese la ragazza dai capelli celeste

“Siamo venuti a prenderti per andare al test. Contenta?”

Sul volto di Rei comparve un lieve sorriso. Era la prima volta che qualcuno faceva una cosa del genere per lei. Ma la cosa che più la sorprese fu la presenza di Asuka. Di solito la second la prendeva in giro, la chiamava bambola e così via: mai si sarebbe aspettata una cosa del genere da Asuka.

“Grazie”rispose “a tutt’e due”

“Io non centro. E’ stato lui a voler venire”

“E smetti di fare l’orso”le disse Cristian picchiettandole sulla testa

“Ehi come ti permetti? Tieni giù le mani! Non provarci più, capito”

“Cosa? A fare così?” e Cristian ripetè il gesto fatto poco prima sulla testa della rossa. Asuka scoppiò definitivamente e gli tirò un pugno in piena faccia. Il ragazzo finì per terra.

“Così impari, idiota!” disse Asuka mentre si avviava seguita da Rei

 

I tre children arrivarono al quartier generale della nervin orario per il test.

“Bene,ragazzi. Cominciamo” disse la dott. Akagi mentre si apprestava ad osservare i risultati sul monitor

“Il nuovo pilota se la cava bene, è stabile sul 91%”

“Possiamo quindi ritenerci soddisfatti della scelta” disse Maya

“Credo proprio di sì. L’unica cosa è il suo abbigliamento. Speriamo che non incontri il comandante o per lui saranno dolori”

“Secondo me così vestito è molto carino”disse Misato “piuttosto chi è il migliore oggi? Asuka?”

“No maggiore, è Rei con il 94%” rispose Maya

“Cosa? E’ la migliore con solo il 94 %? E Asuka?”

“Attualmente è all’85%”

“E’ strano . Con l’arrivo di Cristian il tasso di sincronia di Rei è tornato normale ma quello di Asuka è ancora basso”

“E’ naturale. Asuka pensa sempre a Shinji e il suo tasso con lo 02 ne risenite”sentenziò Ritsuko

“Questo è un bel problema anche perché non siamo certi di riuscire a recuperare Shinji”

“Sapremo tutto tra due giorni. Ora concentriamoci sui piloti che abbiamo”

A volte il distacco di Ritsuko irritava molto il maggiore Katsuragi, sembrava che non gliene importasse niente della vita di Shinji.

“Bene ragazzi abbiamo finito” disse la dottoressa Akagi “Cambiatevi e venite a rapporto”

 

Poco dopo.

“Rei sei stata la migliore,complimenti. Tu Cristian come supponevamo sei stabile sul 91%. E’ un buon risultato ma siono sicura che potresti migliorare ulteriormente”

“Grazie dottoressa” rispose Cristian

Ritsuko gli rispose con un sorriso, che scomparve del tutto quando la dottoressa si mise a fisare Asuka

“Asuka il tuo tasso di sincronia è ancora all’85%, molto lontano dalla tua migliore performance. Perché secondo te?”

“Niente…penso di essere solo molto stanca. Al prossimo test migliorerò di certo”

“Lo spero” rispose Risuko

-Il prossimo test è tra una settimana. Per allora si saprà definitivamente la sorte di Shinji e anche quella di Asuka. Se non riesce a far tornare alto il suo livello di sincronia il comandante potrebbe decidere di sostituirla- pensava Misato

-…ma se Shinji tornasse sono sicura che anche Asuka si riprenderebbe di colpo. Lo vedi Shinji? Per tante persone sei importante. Spero di rivederti per potertelo dire di persona-

 

“Dai Asuka andiamo!”

“Uffa Cristian aspetta un attimo. Sono una donna cosa pretendi?”

“Di andare a casa: sono stanco e voglio farmi una doccia per togliermi l’odore di lcl. Inoltre entrando nell’entry plug la mia cresta ha cessato di esistere e sono costretto a tenere i capelli con il cerchietto. Quindi sbrigati”

“Va bene va bene, basta che la smetti di rompere”

“Ah…Rei è già andata?”

“Sì, Cristian” rispose Asuka seccata

“Caz…Volevo accompagnarla a casa”

In quel momento Asuka uscì dalla porta. Si mise le mani sui fianchi e disse:

“Ehi! Ti piace Rei?”

Il ragazzo divenne tutto rosso.

“No!”

“Sicuro??” Ora Asuka lo guardava dritto negli occhi. Cristian stava sudando freddo

“No!” ripetè

“Ah allora ti piace! Povero ragazzo, dove stai andando a cacciarti!”

“Perché scusa?”

“Innamorarsi di miss ghiacciolo! Ha più vitalità il comodino che ho in camera mia”

“Ehi bada a come parli. E poi chi ha detto che sono innamorato di lei? Mi piace. Ma da qui a dire che la amo ce ne passa”

“Beh alla fine a me non è che interessi molto” disse la rossa incrociando le braccia

“Già! Tu hai già uno che ti piace vero?E forse so anche chi è. Un piccolo ragazzo,abbastanza esile, taciturno, schivo, anche un po’ passivo che risponde al nome di…….Shinji Ikari. Ho indovinato?”

“Cosa ne sai te?”

“Beh l’ho capito da una serie di cose. Per esempio da quello che mi hai detto stamattina”

Asuka non parlava più . Anzi tutta l’allegria che aveva prima scomparve di botto, come la neve in estate. Cristian se ne accorse e le mise una mano sulla spalla

“Non preoccuparti. Tornerà. E se lo dico io vuol dire che è vero”

“Grazie Cristian” disse Asuka sfoderando il miglior sorriso che potesse fare.

“Dai andiamo a casa. Mi vergogno già abbastanza di tenere i capelli così”

“Guarda che non stai malissimo. Certo dovresti tagliarli un po’”

Cristian fece un urletto da donna

“Ma sei pazza? Io adoro i miei capelli così come sono. Vandala”  

 “Vandala a chi? Vuoi botte?” disse la rossa mostrandogli il pugno chiuso

“No no grazie. Il pugno di oggi mi basta”

Asuka non si capacitava di come quel ragazzo potesse così semplicemente farle tornare il sorriso. Era contenta di essere sua amica. Finalmente qualcosa di buono dopo tanti giorni bui.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Chapter 3

Carissimi lettori,

                       volevo innanzitutto ringraziare tutti voi che state leggendo. Ho notato che non siete pochi quindi la mia fic deve risultare interessante. Per questo vi chiedo, molto umilmente ma con le lacrime agli occhi, di rilasciare qualche commento, affinché io, povero autore, possa capire se la storia è di vostro gradimento e ,se no, cosa poter cambiare.

Accetto tutto. Grazie ancora.

 Inuyashathegreat

 

 

 

Chapter 3

 

Arrivati a casa Asuka e Cristian si salutarono.

La rossa entrò nel suo appartamento e andò subito a cambiarsi. Poi prese un ghiacciolo dal frigo e si mise a guardare un documentario in televisione con di fianco Pen Pen.

Cristian invece ,come aveva detto,andò a farsi una doccia per togliersi lcl di dosso. Non appena si fu asciugato per bene si mise con pazienza a rifarsi la cresta. Gli ci vollero 20 minuti ma alla fine il risultato lo lasciò soddisfatto. Quindi si mise a girovagare per casa a torso nudo  cercando i suoi cd dispersi negli scatoloni. Era contento di essere in Giappone. Alla fine in America non aveva nessuno mentre in Giappone aveva conosciuto Asuka, Misato e Rei. Tre bellissime ragazze. Cosa poteva chiedere di più. Inoltre tra poco avrebbe conosciuto il famoso third children e avrebbe cominciato la scuola. Cristian si sentiva veramente soddisfatto di questa nuova esperienza. Prese il cd di “Lars Fredericksen and the bastards”, lo mise nel suo lettore e si rilassò sdraiandosi sul divano.

 

Questa volta Misato tornò un po’ prima dal lavoro, voleva passare un po’ di tempo con Asuka e ,se poteva, cercare di aiutarla. Come al solito la trovò incollata allo schermo ma questa volta non le disse niente.

“Asuka,sono tornata”

“Brava” rispose atona la ragazza

“Potresti mostrare un po’ più di entusiasmo”

“Ciao Misato cara! Come è andata al lavoro?” disse Asuka canzonando Misato

“Bene tesoro. Sono un po’ stanca ma soddisfatta in generale” rispose il maggiore “Ora preparerò da mangiare”

“Vuoi dire “Ora scalderò della roba che potremmo chiamare cibo”?”

“Ah ah ah . Perché non impari a cucinare tu allora?”

“Io sono naturalmente portata a cose ben più importanti”

“Allora dovrai sorbirti anche stasera cibi precotti” sentenziò Misato

La discussione finì lì anche perché nessuna delle due voleva ricordare all’altra che era Shinji di solito a preparare da mangiare.

Stavano per mettersi a mangiare quando bussarono alla porta.

“Vado io” disse Asuka. La rossa andò alla porta e guardò dallo spioncino.

“Misatooo,è Cristian”

“Ah bene. Fallo entrare” disse il maggiore con la bocca ancora piena

Asuka aprì la porta.

“Ciao Cristian”

“Ciao Asuka”

“Ma che hai?”

“E’ che dopo la doccia mi sono messo ad ascoltare un po’ di musica sul divano e mi sono addormentato”

“Come hai fatto ad addormentarti con quel frastuono che tu chiami musica?”

“Faccio finta di non aver sentito.Comunque ho dormito tutto il pomeriggio e mi sono svegliato solo dieci minuti fa. Non ho potuto fare la spesa quindi mi chiedevo…..”

“….se potevi scroccare il pasto qui da noi, vero?”

“Come sei rozza. Scroccare. Diciamo “favorire””

“Rozza a chi piccolo stupido punk”

“Ma insomma non potete andare d’accordo?” chiese Misato che si era alzata da tavola. “Certo che puoi mangiare con noi”

“Evvai! Grazie Misato”

“Su andiamo se no la roba si fredda”

La serata fu piacevole, Cristian era veramente un simpaticone e Asuka non pensò neanche una volta a Shinji.

 

Ore 7.30

Cristian era ancora assonnato ma doveva alzarsi perché quello era il suo primo giorno di scuola. Con la scusa che viveva da solo gli piaceva girare per casa nudo. Si stiracchiò leggermente e poi andò in bagno: si lavò la faccia,i denti e come sempre si fece la sua immancabile cresta. Voleva lasciare una buona impressione ai suoi nuovi compagni ma tutti i vestiti che aveva erano da punk. Alla fine si mise i soliti pinocchietti, una camicia con su stampata la bandiera sudista e le scarpe da tennis. Pronto. Mancavano solo i bracciali, gli orecchini e la sua collana tribale. Così conciato uscì di casa e si diresse a scuola.

 

“Allora arriva oggi?”

“Ma chi?”

“Come chi? Il nuovo studente no? Non si parla d’altro da giorni”

“Oh insomma basta! Tanto chiasso solo per un nuovo ragazzo” disse Hikari , la capoclasse

“Ma se sei curiosa anche tu, Hikari!”

“Vi sbagliate. Non mi interessa proprio. Grazie al cielo in classe c’è gente un po’ più seria; guardate Asuka: anche a lei non interessa” e detto questo si diresse verso l’amica

“Ciao Soryu”

“Ciao Hikari” rispose la rossa un po’ svogliata

“E’ da un po’ che non ci vediamo, a parte qui a scuola ovviamente”

“La colpa non è mia: sei sempre con il tuo ragazzo”

“Già. Senti mi dispiace che non ci vediamo più come prima ma era da tempo che sognavo di mettermi con Toji. Ero al settimo cielo, lui per me è importante ma anche tu lo sei.”

“Lo so Hikari. Scusami tu se non ti ho più cercato ma ho avuto qualche problema personale”

“Vuoi parlarne?”

“No grazie. Almeno non qui”

“Va bene. Senti che baraonda? E tutto perché oggi arriva il nuovo studente”

Asuka cominciò a sorridere. Solo lei della classe sapeva già chi sarebbe arrivato.

“Come sempre, del resto”

“Meno male che tu sei come me e non ti interessa la cosa”

In quel momento arrivò il professore. Tutti gli studenti andarono al posto.

“In piedi, inchino, seduti” disse Hikari

Quando tutti si furono seduti il professore disse:

“Bene ragazzi. Voglio presentarvi il vostro nuovo compagno. Viene dagli Stati Uniti quindi mostratevi disponibili con lui, per qualsiasi cosa”

I ragazzi cominciarono a parlare tra loro

“Chissà com’è?”

“Secondo me è bellissimo”

“Se prova a fare il bellimbusto lo stendo”

Asuka rideva al pensiero delle facce dei suoi compagni di classe quando avrebbero visto Cristian

La porta si aprì e Cristian entrò. Tutti i ragazzi sbiancarono prima di esplodere in una fragorosa risata. I più divertiti erano Toji e Kensuke che non potevano credere ai loro occhi: nessuno poteva conciarsi così. Tutte quelle risa diedero un po’ fastidio ad Asuka perché vedeva il suo amico deriso. Invece il diretto interessato continuava a fissare tutti impassibile con i suoi occhiali da sole. Poi quando tutti ebbero finito di ridere Cristian puntò il braccio destro verso di loro e alzò il dito medio. Il silenzio prese possesso della classe.

“Sono Cristian Wilder. Piacere”

Nessuno disse niente.

“Bene credo che tu possa sederti in quel banco là in fondo”

“Va bene” disse Cristian mentre si dirigeva al suo posto. Mentre camminava molti lo seguivano con gli occhi, forse scioccati dal tipo di personaggio che era con loro in classe.

La lezione cominciò, sempre la solita lezione sul second impact. Crstian non sembrava molto interessato  quindi si mise comodo nella sua posizione preferita con le braccia dietro la testa.

 

Alla pausa pranzo tutti i ragazzi si riunirono in vari gruppetti per mangiare. Asuka era con Hikari e Toji mentre Rei e Cristian rimasero al loro posto.

“Guarda Toji- disse Kensuke giungendo con dei panini pre-confezionati- abbiamo guadagnato un altro asociale del calibro di Ayanami”

“Già” disse semplicemente l’altro mentre continuava ad abbuffarsi con il pranzo che Hikari gli aveva preparato.

“Beh è un ragazzo strano” disse Hikari

“…o forse solo leggermente irritato dalla reazione dei suoi nuovi compagni” sentenziò Asuka

“Non abbiamo fatto niente di male. Hai visto come è conciato? E’ questo il modo di venire a scuola?” disse Kensuke

Asuka pensò che anche lei aveva avuto la medesima reazione quando lo vide la prima volta.

“E’ un po’ eccentrico ma non è cattivo”

“E tu come lo sai?” chiese Hikari

Asuka non rispose, cosa che fece insospettire gli altri tre.

Dopo un po’ Cristian si alzò e si diresse verso Asuka

“Asuka me ne vado a casa. Non ho più voglia quindi credo che bigerò il pomeriggio”

“Ma come? Sei arrivato oggi e già salti la scuola?” gli chiese la rossa

“Non ho più voglia di star qui con gente del genere”

“Ti riferisci a noi?” chiese Toji alzandosi in piedi con la faccia un po’ crucciata

Cristian lo fissò per un po’ da capo a piedi.Poi rispose

“Sì” disse calmo

“Ma sentitelo: è arrivato oggi e fa già lo spaccone” disse Toji

“Non faccio lo spaccone. Non voglio passare il tempo con dei pacchiani come voi”

“Pacchiani?”

“Sì,pacchiani, che giudicano le cose da un punto di vista ormai antiquato. Pensate di essere meglio di me solo perché mi vesto così? Neanche mi conoscete, era il mio primo giorno di scuola ma voi solo guardandomi avevate già tratto le vostre conclusioni. Bastardi!”- disse gridando –“ Ma è inutile star qui a parlare chiederò a Misato di darmi un insegnante privato”

“Come fai a conoscere la s.na Misato, teppista?” chiese Kensuke spaventato dal fatto che la “sua” Misato conoscesse un tipo simile

“Teppista eh?”. Cristian prese Kensuke per il collo e lo sbattè contro il muro. La cosa guadagnò l’attenzione di tutti che ormai facevano cerchio intorno ai due.

“Chiariamo una cosa ,quattrocchi: non azzardarti più ad offendermi .E comunque come faccia a conoscere Misato non sono fatti tuoi. Potrebbe essere la mia amante e la cosa non ti riguarderebbe”

A quel punto Asuka si staccò dalla moltitudine di ragazzi, si avvicinò a Cristian e gli mise una mano sulla spalla

“Basta Cristian”

Il ragazzo lasciò andare Kensuke

“Bha non ne vale la pena! Ci vediamo Asuka” e se ne andò

Kensuke e Toji continuavano a guardarlo.

“Bel soggetto che ci è capitato. E’ anche manesco” disse Toji

“Senti chi parla. Chi è che ha picchiato Shinji il primo giorno che è arrivato?” disse Asuka

Toji non rispose.

L’accaduto fece , in un giorno, il giro della scuola e questo contribuì a far crescere la cattiva fama che Cristian si era creato.

 

30 aprile 2015

Finalmente il giorno tanto desiderato da Asuka era arrivato : quel giorno sarebbe scattato il piano per salvare Shinji. Asuka aveva deciso che avrebbe saltato la scuola per assistere personalmente. L’inizio dell’operazione era fissato per le dieci. Per la tensione la rossa non aveva dormito un granché, infatti alle sei era già sveglia. Mille dubbi le attraversavano la testa: avrebbe davvero funzionato quel piano strampalato che le aveva spiegato Misato? E se Shinji fosse tornato sarebbe stato lo stesso ragazzo che Asuka aveva conosciuto o l’eva l’aveva cambiato? E come si sarebbe comportata con lui ora che doveva fronteggiare la concorrenza di Rei? Continuava a pensare, non stava facendo altro da quando si era svegliata. Aveva molta paura e non voleva pensare ulteriormente alla possibilità che Shinji non sarebbe tornato.

 

Da un’altra parte della città c’era un’altra ragazza che si preparava. Capelli diversi, viso diverso, nome diverso. Entrambe però unite dallo stesso scopo. Anche Rei aveva deciso di assistere. Questo perché voleva veramente rivedere Shinji sano e salvo. Lei non aveva mai provato niente verso le altre persone. Il primo con cui si era aperta era il comandante Ikari ma da quando c’era Shinji era come se quell’uomo non ci fosse più. E lei aveva capito l’importanza del ragazzo quando fu assorbito e lei non poté più vederlo. Era troppo importante, non lo avrebbe lasciato ad Asuka che l’avrebbe solo fatto soffrire a causa del suo brutto carattere. Rei finì di vestirsi e uscì di casa.

“Ciao Rei”

La ragazza si girò e vide il fifth children

“Ciao” disse un po’ sorpresa

Cristian si avvicinò un poco

“Ti starai chiedendo cosa ci faccio qui, vero?Beh oggi parte il piano recupero-Shinji e ho immaginato che anche tu saresti andata alla base. Volevo accompagnarti”

“E Asuka?”

“Asuka era già uscita quando sono passato da lei”

“Capisco” e detto questo si avviò senza aspettare il ragazzo.

“Ehi aspetta!”. In poco tempo le fu di fianco e continuarono a camminare senza dire una parola. Cristian si stava rendendo conto che conoscere un po’ meglio la first era una cosa veramente difficile, soprattutto perché non parlava. Provò allora ad attaccare bottone:

“Speriamo che il piano vada a buon fine”

Ma Rei rimase in silenzio

“Ehi mi hai sentito?”

Ancora nessuna risposta.

-Adesso basta!- pensò e si pose di fronte alla ragazza

“Posso capire che sei presa dai tuoi pensieri e che mi conosci poco ma non potrai ignorarmi per sempre”

“Io non ti sto ignorando. E’ che non ho niente da dirti”

“E allora dimmelo, fammi capire che almeno mi ascolti”

“Hai bisogno di sentirti preso in considerazione?”

“Credo di sì”

“E’ per questo che ti vesti così? Per farti notare? Per far vedere che esisti?”

Cristian non rispose ma sapeva che in parte era così: si vestiva in maniera eccentrica per scioccare la gente, per far vedere che esisteva, che era una persona come le altre e ,come gli altri, desideroso di affetto. Lui di affetto ne aveva ricevuto poco o niente nella sua vita ed ora aveva quasi un disperato bisogno di questo dolce sentimento, senza strane implicazioni sentimentali, voleva solo sentirsi ben voluto. Anche da Rei.

Non parlarono più fino alla base. Lì si trovarono un buon posto per osservare la scena e dopo poco giunse anche Asuka.

Asuka e Rei si guardarono in cagnesco e Cristian rimase sorpreso dalla cosa: va bene essere rivali in amore ma queste rischiavano di andare alle mani. Quindi decise di frapporsi tra le due. L’esperimento cominciò:all’inizio tutto sembrava proseguire senza intoppi ma poi scatto l’allarme. La paura si dipinse visibilmente sul volto di Rei e Asuka e ancor di più quando videro aprirsi l’entry plug e fuoriuscire lcl. Asuka svenne mentre Rei si accasciò a terra, prontamente sorretta da Cristian. Quello che accadde dopo solo Cristian lo vide: vide il maggiore Katsuragi piangere stringendo a sé i vestiti di Shinji e poi magicamente fuoriuscire il third children dal nucleo dello 01.

 

Aprì lentamente gli occhi. Il soffitto era quello dell’ospedale interno della nerv. Che sciocca: era svenuta e crollata come una pera cotta in un momento così importante. Si tirò su cercando di mettere a fuoco la stanza.

“Era ora che ti svegliassi”

Una voce. Una voce conosciuta. Una voce che Asuka desiderava da tanto di risentire. Quella di Shinji Ikari.

“S…Shinji…..SHINJI!!!” la rossa  piangeva mentre si buttava tra le braccia del ragazzo.

Shinji rimase sorpreso dalla reazione della ragazza. Lui era lì perché aveva saputo che era svenuta e per sincerarsi delle sue condizioni. Ma abbracciarlo….si sentiva così bene ma anche molto confuso. Comunque cominciò a rispondere all’abbraccio di Asuka. Restarono così per un’ora con Shinji che cercava di calmare Asuka che proprio non ne voleva sapere di smettere di piangere.

 

Quando Asuka si addormentò serena Shinji decise di lasciarla riposare e uscì dalla sua stanza. Uscendo si trovò di fronte Rei.

“Ayanami..”

“Ikari..”

Si guardarono negli occhi.

“Grazie Ayanami”

“Perché”

“non lo so perché, però vedendo il tuo viso mi sono sentito di rigraziarti”

“Beh …meno male..che ho potuto rivedere il tuo volto Ikari.Come ti senti?”

“Un po’ confuso”

“Perché? Avresti preferito rimanere nell’Eva?”

“A essere sinceri non lo so. Non ricordo esattamente quello che è successo mentre ero nell’unità Eva…però…sono contento di averti potuto incontrare ancora Ayanami…” .

Incredibile. Una lacrima. Una lacrima stava scendendo dalla guancia di Rei. Shinji pensò di essere stato veramente assente per troppo tempo. Prima Asuka che piange per un’ora e ora Ayanami che reagisce in maniera insolita alle sue parole. Rei lo guardava mentre si accorse che stava piangendo. A quel punto si lasciò andare del tutto e lo abbracciò. Shinji ricambiò l’abbraccio senza pensarci troppo sopra. Non sapeva che qualcuno aveva visto tutto.

 

“Maledetto. Maledetto. Maledetto” continuava a ripetere Cristian di fronte allo specchio

“Non solo Rei ma anche Asuka mi sta portando via. Lo odio, non avrò pace finché non me la pagherà”

Uscì dal bagno calciando la porta fortissimo, tanto che il rumore fece sussultare tutti i presenti nel corridoio.

Quando però si accorsero che era stato il giovane punk a fare baccano tutti ritornarono a fare quello che stavano facendo precedentemente. Cristian si arrabbiò ancora di più. Come se fosse normale che lui facesse casino. Bastardi. Bastardi. Vi odio.

 

Shinji, Misato e  Asuka stavano tornando a casa. Finalmente la loro “famiglia” si era ricomposta. Asuka era felicissima , come del resto Misato. Shinji era sempre più spaesato:si era sempre sentito inutile  e pensava che nessuno si potesse preoccupare per lui. Invece aveva ben visto quanto a lui ci tenevano Misato Asuka e Rei e questo lo lasciò stupito ma felice, molto felice.

“Misato, io direi di fare una festa stasera per festeggiare il ritorno di stupi-Shinji”

“Non lo so Asuka. Probabilmente Shinji è molto stanco, dopo tutto quello che ha passato…”

“Non si preoccupi s.na Misato” rispose il ragazzo “Per me va bene”

“Allora va bene. Così potrai rivedere anche tutti i tuoi amici” disse Misato

Arrivati all’appartamento Asuka si fiondò al telefono.

“Io penso ad avvertire tutti. Tu Shinji ti occuperai del mangiare con Misato…quindi buona spesa”

“E io che speravo di riposarmi un po’ prima della festa” disse Shinji con un filo di voce

“Hai detto qualcosa Stupi-Shinji?” chiese Asuka con sguardo truce

“No no niente” rispose Shinji tirando un sospiro di sollievo vedendo che Asuka era tornata a concentrarsi sulle sue telefonate.

Asuka stava facendo la lista degli invitati

“Allora sicuramente ci saremo io,Shinji ,Misato, Toji, Kensuke, Hikari, Makoto, Maya, Shigeru, la dott.sa Akagi…Ehi Misato? Invitiamo anche Kaji vero?”

Il maggiore quasi soffocò per la birra che le era andata di traverso.

“COSA? Vuoi invitare anche lui?”

“Smettila. Come se ti dispiacesse…” rispose la rossa

Misato non replicò. Sapeva che Asuka avrebbe fatto quello che voleva. E comunque voleva rivedere Kaji.

“OOOK allora mettiamo anche Kaji” disse Asuka mentre scriveva il nome dell’uomo su un foglio insieme agli altri.

“Ehm …Asuka?” disse Shinji

“Cosa c’è?”

“Non è che potresti invitare anche Ayanami?”

Il sorriso di Asuka scomparve.

“E perché?” chiese la rossa con sguardo intimidatorio e interrogativo

“Beh..ecco…non…non mi sembra giusto…invitare tutti e non lei..solo questo” rispose il third children

“Io non la voglio la bambola”

“Beh io invece sì” rispose Shinji deciso

“Asuka, la festa non è per te, quindi inserisci anche Rei” disse Misato dalla cucina dove si trovava.

“Uhmp e va bene”-Tanto ti marcherò così stretto che l’allieva modello non potrà nemmeno avvicinarsi. Anzi…c’è un altro modo per tenerla d’occhio-

Gli occhi della rossa si illuminarono per la bella idea che aveva avuto

“Misato, invitiamo anche Cristian?”

Shinji fece una faccia strana.

“Chi?” chiese il ragazzo

“Ah già che non lo conosci. Vedi quelli della Nerv non erano sicuri che ce l’avresti fatta quindi avevano già ingaggiato un nuovo pilota, il fifth children”

Shinji sentì la rabbia cominciare a salire. Chi se non suo padre poteva aver pensato una cosa del genere. Anzi, se lui non fosse tornato sarebbe stata la vittoria di suo padre: avrebbe eliminato il figlio che non voleva e in più l’unità 01 ora aveva il motore s2. Comunque ora c’era un nuovo pilota e da quello che aveva detto Asuka si chiamava Cristian. La cosa diede un po’ fastidio a Shinji perché non lo conosceva per niente ma poi pensò che anche lui doveva essere come gli altri piloti, cioè un povero ragazzo con diversi problemi alle spalle. Sentiva solidarietà  nei confronti di tutti i piloti, perché con lui sarebbe dovuto essere diverso? No, era la stessa cosa. Magari sarebbero diventati anche amici.

“Va bene, invita anche lui così lo posso conoscere”

“Ah ma se è per questo puoi farlo subito. Abita qui di fianco a noi”

La cosa sorprese Shinji. Lui che era appena arrivato in un appartamento e Rei che era stata la prima pilota di Eva doveva vivere in un postaccio? Lo trovò ingiusto. Comunque non era colpa di Cristian, così erano le disposizioni di suo padre,il comandante…E comunque perché continuava preoccuparsi per Rei?

 

“Va bene, allora lo vado ad invitare” disse Shinji

“Ok allora pensaci tu…” disse Asuka “… si trova proprio qui a fianco, la prima porta a destra”

Shinji annuì e uscì di casa. Seguendo le indicazioni di Asuka giunse alla porta di Cristian quando anche lui fu colpito dal rumore che si levava da dietro quella porta. Sembrava di essere allo stadio. Bussò alla porta. Nessuna risposta. Ribussò un po’ più forte. Ancora niente. Alla fine colpì fortissimo la porta. Era impossibile non sentire anche questo.

Difatti il rumore cessò di botto e Shinji capì che doveva essere lo stereo la causa di tutto quel casino. Sentì i passi di qualcuno, un tonfo e le conseguenti ingiurie di chi, probabilmente, era caduto. La porta si aprì e Cristian mise fuori la testa per capire chi era a rompere. Quando Shinji lo vide ebbe la stessa reazione dei suoi compagni di classe e si mise a ridere. Questa volta Cristian esplose

-Va bene una, va bene due, ma alla terza anch’io mi rompo. Poi è proprio questo qui che ride. Adesso ti faccio vedere io- e gli piazzò un bel pugno nello stomaco. Shinji si accasciò a terra per il colpo. Alzò lo sguardo e incrociò la faccia arrabbiata di Cristian. Non riusciva a vedergli gli occhi per via degli occhiali da sole ma pensò che dovevano essere di un rosso fuoco, quasi fiammeggianti. Cristian lo guardò per un po’, poi lo prese per il collo della camicia e lo alzò di peso.

“Se ci riprovi ne prenderai il doppio. Hai capito third children?”

Shinji annuì solamente ma questo indusse Cristian a lasciarlo andare per tornare in casa sua. Dopo poco il baccano di prima riprese più forte.

Shinji tornò nel suo appartamento.

“Allora, lo hai invitato? Ehi…cosa ti è successo?” chiese Asuka mentre si avvicinava al ragazzo che si teneva una mano sullo stomaco. Shinji le raccontò tutto.

“Ecco perché se l’è presa. Devi sapere che con te è già la terza volta che chi lo guarda si mette a ridere. Però una reazione del genere è intollerabile. Vado a chiedere spiegazioni ”

Asuka infilò la porta. Shinji poteva sentire benissimo la conversazione tra i due, segno che gli animi erano belli caldi.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Chapter 4

Chapter 4

 

“Perché hai colpito Shinji?”

“La cosa non ti riguarda, Asuka. Lasciami in pace.”

“Se è perché si è messo a ridere posso capire, ma la reazione è eccessiva”

“Non è solo per quello”

“E allora cosa?”

“Non ho voglia di parlarne”

Asuka si rimase male vedendo che il suo amico non voleva confidarsi con lei

“E’ successo qualcosa?”

“No niente. Ora scusami ma ho delle cose da fare”

“Aspetta. Stasera facciamo una festa per festeggiare il ritorno di Shinji e ci chiedevamo se tu….”

“…volevi venire. Chi lo voleva sapere?”

“Bhe io Misato e Shinji. L’idea è stata mia”

“ Perché vuoi che venga?”

“Beh vedi stasera verrà anche la first e vorrei che non si avvicinasse troppo a stupi-Shinji. Quindi tu potresti venire e intrattenere Rei. Poi magari…da cosa nasce cosa…”

“Così io sarei lo stoppa-Rei per te, eh? Se questo è il motivo allora non me ne frega un cazzo”

“Pensavo di aiutarti, idiota”

“No, tu pensavi di usarmi. Queste cose agli amici non si fanno”

“E tu ti consideri mio amico? Mi stai facendo una scenata per niente. Alla fine io volevo aiutarti”

“Comunque non sarei venuto lo stesso: odio il third , ora più che mai. Quindi non verrò a festeggiare il suo ritorno. E ora ti lascio” e chiuse la porta.

Asuka rimase un po’ lì sorpresa ma poi se ne andò inveendo sul ragazzo in tedesco. Rientrò nel suo appartamento arrabbiata

“Quell’idiota non viene. Non importa , ci divertiremo anche senza di lui” sentenziò Asuka.

 

La festa era fissata per le 20.00 ma Toji e Kensuke arrivarono un po’prima, forse per avere più tempo per sbavare dietro a Misato. Poi fu il turno di Hikari che appena giunse andò in camera di Asuka, ovviamente dopo aver schioccato un bel bacio sulla guancia del suo ragazzo. Shinji intanto stava preparando tutele cibarie per la festa: patatine, pezzi di pizza, snack di ogni sorta , birra e alcolici vari, coca cola , acqua e qualche panino. Doveva esserci tutto. Mancavano solo il resto degli invitati . Intanto in camera di Asuka:

“Allora Soryu, lo farai stasera?”

“No, non penso di riuscirci”

“Come no. Lo prendi con una scusa qualsiasi ,lo porti di sopra sul tetto e gli dici tutto”

“Non lo so. Preferisco aspettare. Sembra ci sia qualche contrattempo”

“E cioè?”

“Beh sembra che a stupi-Shinji faccia un certo effetto l’allieva modello, infatti mi ha chiesto di invitare anche lei”

“Quindi vuoi essere più sicura di cosa prova per te,giusto?”

“Sì”

“Allora usa stasera per capirlo. Trova tu il modo. Sei piena di risorse”

“Già. E poi sono sicura che gli piaccio. Dovevi vedere prima come mi guardava!”

“Me lo racconti dopo. Ora sarà meglio tornare di là”.

 

Alle 19.45 arrivarono la dott.sa Akagi con Maya. Ritsuko si mise a parlare con Misato mentre Maya ascoltava pazientemente la conversazione. Misato sembrava leggermente in apprensione e la sua amica lo notò subito.

“C’è qualcosa che non va ,Misato?”

Il maggiore la guardò con la faccia di una colta sul fatto, ma negò categoricamente.

“No niente” e si mise a guardare nervosamente l’orologio e la porta di ingresso

“Ah ho capito. Aspetti qualcuno. E chi è ? Kaji?”

“Ma figurati….quello scemo”

“Allora è proprio lui” rispose Ritsuko “Arriverà in ritardo come sempre.”

Il maggiore si accorse che la sua amica probabilmente aveva ragione e si mise momentaneamente il cuore in pace. Decise allora di passare il tempo andando a stuzzicare Toji,perché aveva la ragazza, e Kensuke, perché non ce l’aveva.

Asuka stava parlando con Shinji e Hikari. Ormai tutte le nuvole erano scomparse dal suo cielo.

 

Le 20.00. Il campanello suonò. Shinji pensò che doveva essere Rei e andò lui ad aprire.  Aveva ragione: era Rei.

“Ciao Rei”

“Ciao Ikari”

“Chiamami Shinji, è meno formale e io lo preferisco”

“Come vuoi” e gli regalò un bel sorriso.

Dall’altra parte della sala Asuka osservava la scena sull’orlo di una crisi di nervi. Non sapeva se andar lì e cacciar via Rei o appiccicarsi a Shinji . Scelse la seconda ipotesi. Si alzò e veloce andò a prendere sotto braccio il third children

“Ciao Rei” disse simulando un tono mieloso

“Ciao Asuka” le rispose. Non c’era più l’ombra del sorriso di prima. Anzi. Shinji giurò di leggere odio negl’occhi rubino di Rei e in quelli blu di Asuka. Non era stupido. Capiva bene il perché di quella rivalità, ma lo stesso non voleva crederci. Lui era il centro di una lite. Impensabile per Shinji,che anzi si sentiva inutile a parte quando pilotava l’Eva. Ora era lì in balia delle due ragazze che più desiderava al mondo: Asuka Soryu Langley e Rei Ayanami.

Si sentiva un po’ in imbarazzo perché non sapeva come comportarsi ma d’altra parte felice: finalmente c’era qualcuno che lo voleva non perché era un bravo pilota, ma perché era lui, perché era un timido e impacciato quindicenne che molto spesso metteva le mani avanti con il suo tipico “Scusa” per evitare di essere di nuovo ferito.

Ora Rei aveva imitato Asuka e aveva preso l’altro braccio di Shinji, che ora era preso tra due fuochi.

Asuka lanciò uno sguardo assassino a Rei che rispondeva altrettanto. Shinji non sapeva cosa fare, anche perché ognuna delle due ragazze tirava dalla sua parte.

“Se non la smettete tra un po’ mi divido in due” disse il third children

Immediatamente le due ragazze mollarono le braccia di Shinji che tirò un sospiro di sollievo pensando che aveva evitato una sicura lite tra le due.

Dopo poco arrivarono anche  Shigeru e Makoto. Mancava solo Kaji e Misato era veramente furibonda.

“Dove sarà quello scemo?” si chiese

“Calma i tuoi ormoni,Misato. Sono sicura che arriverà da un momento all’altro. Avrà avuto un contrattempo” le disse Asuka

“No. E’ che quello è un idiota e se ne sarà dimenticato. Meglio berci su” e si scolò una lattina di birra

Asuka cominciò a prendere in giro il maggiore, che oramai si era scoperta. Così facendo però aveva lasciato Shinji “incustodito” e Rei ne approfittò subito: Shinji era seduto per terra appoggiato al muro mentre osservava la scena divertito, quando Rei gli si mise accanto, lo prese sotto braccio e appoggiò la testa sulla sua spalla. Shinji era molto stupito dal comportamento di Rei ma tutto passò in secondo piano quando vide che Asuka lo guardava malissimo.

-Sono morto- pensò Shinji. Ma Asuka stranamente non reagì e anzi scappò via. Shinji ,intuendo come poteva sentirsi Asuka si lanciò al suo inseguimento. Uscì di corsa dall’appartamento ma di Asuka neppure l’ombra. Poi sentì un rumore sulle scale.

“Sta andando sul tetto”disse Shinji mentre si apprestava a seguirla.

Arrivato sul tetto il ragazzo non faticò a trovarla: era lì rannicchiata per terra che si teneva le gambe tra le braccia. E piangeva. Shinji non sapeva cosa fare. Si avvicinò piano e la toccò sulla testa

“Asuka…”

“Vattene via, maledetto”

“Ma cosa ho fatto?”

“E’ proprio quello, non hai fatto niente” disse Asuka con voce calma

“Non…non capisco”

Ora Asuka era molto arrabbiata. Si alzò e lo guardò negli occhi. I loro visi erano distanti pochi centimetri.

“E dov’è la novità? Non hai mai capito niente, stupido!”

Shinji non sapeva cosa dire, a parte il solito “scusa”.

“Eri lì con lei. Non ho potuto distrarmi neanche per un secondo che eravate già lì insieme. Allora dimmelo che vuoi Rei. Preferisco morire piuttosto che vivere in una bugia. DIMMELO!”

“Ma cosa stai dicendo? Non capisco…”

Asuka smise di piangere.

“Allora fammi un fischio quando capisci” e tornò di sotto.

Shinji rimase lì da solo. Continuava a pensare a quello che Asuka gli aveva detto. Era talmente concentrato che non si accorse di non essere proprio solo.

“Sei proprio uno stupido. Ha ragione Asuka”

“Chi c’è?” chiese Shinji

“Sono io. Cristian.”

“Ma dove sei? Non ti vedo”

“Prova a guardare dietro quella grossa presa d’aria”.

Shinji eseguì e finalmente trovò il ragazzo punk. Era lì con i piedi sospesi nel vuoto e con in mano una chitarra. Non stava suonando un brano ma eseguiva semplici note melodiose, calmanti.

“Cosa ci fai qui? Hai sentito tutto?”

“Era un po’ impossibile non sentire: Asuka urlava” disse mentre continuava a suonare.

“Già. Cosa stai facendo qui?”

“Mi rilasso. Non avevo niente da fare in casa così ho preso la mia chitarra e sono venuto qui a guardare in faccia la luna. Bella eh?”

“Sì, è proprio bella”

Rimasero un po’ in silenzio. Shinji imitò Cristian e si mise seduto sul cornicione.

“Scusa per prima” disse Cristian

“Non importa” rispose Shinji

“Sei proprio diverso da me. Se io fossi stato te ti avrei picchiato. Uno ti prende a pugni e tu non serbi rancore? Non va sempre bene”

“Io sono fatto così. Non posso farci niente, è come un riflesso incondizionato. Piuttosto perché lo hai fatto?”

“Tanti reagiscono come te nel vedermi. Di solito non ci faccio caso ma questa volta ho reagito. Anche i miei compagni, o meglio i nostri compagni hanno reagito così”

“Deve essere stato umiliante”

“Più che umiliante direi scoraggiante”

“In che senso?”

“Nel senso che sono straniero. Vedere quelli che potenzialmente potrebbero essere tuoi amici riderti in faccia ti fa rimanere male. Ero così contento di cominciare la scuola…..”

“Ti assicuro che non sono cattivi. Giù ce ne sono tre dei nostri compagni di classe”

“Davvero? E chi?”

“Bhe c’è Hikari, Toji e Kensuke”

Cristian sorrise.

“Toji e ….Kensuke..mi stavo per picchiare con lui”

“Con Kensuke? E perché?ah….capisco…per la loro reazione”

“Non solo…mi ha dato del teppista…io non lo sono. Sono un punk ma non un delinquente. Loro però hanno subito pensato che io fossi un teppista guardando come mi vesto”

“Beh non se ne vedono in giro ragazzi vestiti come te. E’ abbastanza comprensibile che loro….”

“NO! Non è affatto comprensibile…giudicare le persone senza conoscerle è una cosa che non sopporto…è brutto”

“Mi dispiace”

“E tu cosa c’entri? Neanche c’eri in classe. Non ti scusare sempre per niente”

“Me lo dice sempre anche Asuka”

“E dalle ascolto, stupido”

Rimasero ancora un po’ in silenzio. Cristian riprese a suonare la chitarra.

“Suoni molto bene” disse Shinji

“Grazie. Tu suoni qualcosa?”

“Sì, il violoncello”

Cristian si mise a ridere mentre Shinji si offese.

“Scusa, ma proprio non ti ci vedo..”

“Perché?”

“Perché è uno strumento da vecchi. Prova a suonare la batteria….o la chitarra!”

“Non saprei neanche come cominciare”

“Ti insegno io”

“No guarda lascia stare. Ho capito più o meno che musica ascolti. Io ho gusti diversi ,preferisco musica melodica. Ti ringrazio comunque”

“Come vuoi”

passarono altri interminabili minuti. Shinji continuava ad ascoltare Cristian suonare. Il suono dolce della chitarra classica lo calmava di brutto. Mentre suonava Cristian disse:

“Non devi farti scappare Asuka. Potresti rimpiangerlo per il resto della vita”

“Come? Cosa vuoi dire?”

“Quello che ho detto. Asuka ti ama. Non l’hai ancora capito?”

-Asuka mi ama. ASUKA MI AMA!!Non è possibile. E’ vero che da quando sono tornato si comporta in modo strano. Inoltre ho capito di piacerle un pochino ma non fino a questo punto. No si è sbagliato-

“Non è possibile. Asuka mi detesta. E’ così da quando è giunta in Giappone”

“Se lo dici tu….”

“Senti …perché non vieni giù alla festa. CI siamo riappacificati quindi non vedo perché tu non dovresti venire allo pseudo-raduno dei children”

“E perché no. Andiamo”

Scesero le scale insieme. Quando Shinji aprì la porta subito gli si parò di fronte Hikari

“Shinji Ikari: il tuo modo di comportarti è intollerabile. Asuka si è chiusa in camera sua e non vuole più uscire. Ora tu vai subito….”

Ma non finì la frase che comparve Cristian.

“Oddio il punk!” gridò Hikari che si rifugiò dietro Toji

Tutti gli invitati guardarono verso la porta di ingresso per vedere come mai la ragazza avesse reagito così. Quando videro Cristian il più di loro si calmò, dato che lo conoscevano ormai…

“Cosa ci fai qui tu?”ruggì Toji

“Toji! L’ho invitato io” disse Shinji

“Ma se nemmeno lo conosci. Questo è il nostro rissoso nuovo compagno” rispose Kensuke

-Sarà qui per Misato?- si chiese il ragazzo occhialuto

“Shinji mi ha invitato alla festa e di questo non devo rispondere a voi” rispose Cristian irritato

“Calma ,calma. Non c’è bisogno di litigare”disse Shinji

“Giusto” disse Misato mezza ubriaca “Divertiamoci. Cantiamo una bella canzone”

Shigeru aveva portato la sua chitarra e si mise a suonare una famosa canzone americana. Tutti si misero a cantare tranne Cristian che rimase in silenzio fino alla fine di essa.

“C’è qualcosa che non va?” gli chiese Shinji

“No, tutto bene. E solo che non è il mio genere”

“Beh allora suona tu qualcosa”

“Magari tra un po’” e si mise seduto in un angolino

 

“La prossima canzone è Angel di Robbie Williams. Qualcuno sa le parole e la vuole cantare?” chiese Shigeru

“Io vorrei cantare”disse Rei

Rimasero un po’ tutti sbalorditi visto che Rei da quando era arrivata non aveva aperto bocca

“Va bene Rei vieni”

Shigeru cominciò a suonare. La voce di Rei era bellissima, intonata e dolce. Era molto lontana da quella di Robbie Williams ma l’effetto era bello,sembrava una ninnananna. Asuka sentì che qualcuno stava cantando e si affacciò dalla sua porta sul soggiorno.

“Vuoi provare a fare colpo con la tua bella vocina eh? Adesso ti faccio vedere io”

Asuka uscì non appena Rei ebbe finito. Si piazzò al centro del salotto e disse:

“Ora tocca a me cantare. Shigeru , la sai  With or without you degli U2?”

“Ma ....non si può fare con la chitarra…”

“Come no? Allora canto senza musica”

Senza musica non era esaltante ma Asuka era brava a cantare. La voce era un po’ più potente di quella di Rei. Insomma due stili diversi ma belli tutt’e due. Shinji era estasiato: lui suonava il violoncello e ascoltava musica melodica. Ma quelle canzoni erano proprio belle, con le parole la musica era più bella. E poi le avevano eseguite Rei e Asuka! Veramente bello e belle loro.

“Beh allora tocca a me” disse Cristian alzandosi

Asuka non si era accorta che anche lui era lì.

“Cosa ci fai qui?”

“Mi ha invitato lui” disse Cristian indicando Shinji. Shinji si limitò ad annuire.

“Ci siamo chiariti e lui mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto venire alla festa. E io ho accettato. Ora tocca a me cantare”

“Speriamo non sia una canzone punk” disse Kensuke sotto voce

“E’ una canzone di un gruppo punk, i green day, ma è molto melodica e fatta con la chitarra. Si chiama “Good riddance-Time of Your life”.

Primo attacco. Sbagliato

Ci riprova. Sbaglia ancora e dice “Fuck”.

Al terzo va. La melodia è dolce e allegra.

 

“Another turning point

a fork stuck in the road

time grabs you by the wrist

directs you where to go

so make the best of this test

and don’t ask why

it’s not a question but a lesson learned in time

 

it’s something unpredictable

but in the end is right

I hope you had the time of your life

 

So take the photographs

And still frames in your mind

Hang it on a shelf of good health and good time

Tattoos of memories and dead skin on trial

For what it’s worth

It was worth all the while

 

it’s something unpredictable

but in the end is right

I hope you had the time of your life

 

it’s something unpredictable

but in the end is right

I hope you had the time of your life

 

it’s something unpredictable

but in the end is right

I hope you had the time of your life”

 

Ultime note della canzone. Bellissima. Tutti sono in silenzio e osservano,ascoltano. Non vogliono perdersi niente di questa bellissima cosa.

 

Finita.

“Allora vi è piaciuta?” chiede Cristian

“Molto bella” dice Shinji seguito da Toji e Kensuke.

“Non sembra una canzone punk” dice Asuka

“Infatti non lo è, ma la esegue un gruppo punk americano. A me è sempre piaciuta” spiega Cristian

“Sei bravo a suonare Cristian” gli dice Shigeru

“Grazie..” risponde il ragazzo che sembra un po’ in imbarazzo.

“Bene….ora beviamo!” urla Misato mentre Kaji tenta di tenerla buona

Tutti si sedettero intorno al tavolo. Asuka e Rei erano vicine a Shinji ma Cristian si era messo di fianco ad Ayanami e cercava di distrarla dal ragazzo. Ma la cosa era molto complicata perché Rei aveva preso un braccio di Shinji e non voleva mollarlo. Asuka guardava alternativamente Rei e Shinji

-Ma possibile che non capisca che sono gelosa?- pensò Asuka-

-Ma possibile che devo essere usato come una corda nel tiro alla fune- Shinji

-Ora che ho preso Ikari non lo mollerò più- Rei

-Ma come fa a piacerle Shinji? Io sono molto meglio- Cristian

 

“Ehi Cristian” disse Toji distogliendo il ragazzo dai suoi pensieri su Rei

“Cosa c’è?”

“Volevo scusarmi per come ti ho trattato a scuola”

“Anch’io. Non penso veramente che tu sia un teppista”disse Kensuke

“Non importa. Anche Shinji ha reagito nello stesso modo. Vero Shinji?”

“Cosa?” chiese Shinji che era occupato in altro

“Ma cosa fai lì? Vieni qui con noi un po’”

Shinji ringraziò mentalmente Cristian e spostò la sedia verso di loro. Asuka e Rei ci rimasero un po’ male, poi si guardarono in faccia con occhi infuocati.

“Hai visto, stupida bambola? Lo hai messo a disagio e l’hai fatto andare via”

“Io? Sei tu che gli stai sempre appiccicata!E lui non sembra gradire”

“Sei tu che non lo fai respirare,stupida!”

“Non farei mai una cosa del genere a Shinji.”

 

Il resto degli invitati le lasciò lì a discutere. Perché rovinarsi la bella serata.

Cristian parlò con Toji, Kensuke e Hikari e fu contento di questo. Stava nascendo una bella amicizia.

 

 

n.b.

Tutte le canzoni citate nella storia non sono mie ma dei rispettivi autori e loro sono i diritti su di esse.

Io le ho messe perché sono tre canzoni che mi piacciono

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Chapter 5

Volevo ringraziare tutti voi che leggete la mia fanfiction. Soprattutto per i commenti che mi lasciate. A dir la verità pochi mi sono stati utili ma sono comunque contento. Continuate a leggere e a commentare .

GRAZIE!!!

Inuyashathegreat

 

p.s.

x CaskaLangley: sono un maschio!!!!

 

 

 

Chapter 5

 

Molte cose erano cambiate da quella sera.

Shinji aveva cominciato ad uscire alternativamente con Asuka e Rei.

Cristian invece, pur conservando la sua cattiva fama a scuola, si era fatto nuovi amici e spesso usciva con Toji e Kensuke. Andavano in sala giochi o a comprare dei cd. Inoltre la prova di Cristian alla chitarra li aveva impressionati e entrambi avevano deciso di cimentarsi con uno strumento. Kensuke aveva scelto il basso mentre Toji la batteria.

“Potremmo mettere su un gruppo” aveva accennato Cristian

“Calma non siamo così bravi. Ma in futuro….”disse Toji

“…vedremo. Io devo andare al negozio di dischi. Venite con me?” chiese Cristian

“Io passo. Devo andare dalla mia ragazza” disse Toji

“Anch’io non posso Cris. Ho lezione di basso tra quindici minuti. Mi spiace” disse Kensuke

“Va bene. Allora ci vediamo domani a scuola.Ciao ciao”

E se ne andò. Non  gli piaceva stare da solo. Anzi avrebbe preferito un po’ di compagnia femminile.

“Ma Asuka è con Shinji e Rei non sa nemmeno che esisto. Vabbé lasciamo stare. Andiamo a fare spese di cd”

 

Verso le 19,00 Cristian tornò a casa. Era molto stanco:aveva passato tutto il pomeriggio in giro per negozi di musica e si sentiva veramente a pezzi. Arrivò al pianerottolo. Passò di fronte all’appartamento di Misato e si chiese se ci fosse qualcuno. Sentì delle voci. Dovevano essere Asuka e Shinji perché i toni erano abbastanza alti. Dopotutto non erano fatto suoi quindi tirò dritto e infilò la sua porta. L’aprì. Era tutto buio, come sempre del resto. Quanto avrebbe voluto trovare qualcuno al suo ritorno. E invece erano ormai un mese che viveva da solo. Non che la cosa fosse insopportabile perché lui aveva vissuto per anni da solo ma,guardando i suoi amici dell’appartamento a fianco, provava un senso di invidia, soprattutto per Shinji: quel ragazzo era ben voluto da  tutti pur avendo gravi problemi nel relazionarsi con le persone. Viveva con due persone meravigliose come Asuka e Misato. Che culo!!!

 

Pose fine ai suoi pensieri. Andò in camera sua, si spogliò e andò a fare una doccia. Finita la doccia Il ragazzo non aveva voglia di rifarsi la cresta quindi pettinò i capelli all’indietro e si mise una bandana a mo’ di pirata sulla testa. L’effetto gli piacque e decise di restare così. Andò in salotto , verso lo stereo. Aprì lo sportellino dei cd e inserì quello dei P.o.d.

Decise di ascoltare “Sleeping Awake”. Bella canzone. La sparò a tutto volume e imitò per un po’ il cantante muovendosi e cantando in playback. Poi andò in cucina per prepararsi da mangiare.

 

Le uova erano buone. Una delle poche cose che sapeva cucinare. Non aveva tanta fame quindi decise di finire lì la cena. Sparecchiò in fretta e poi si mise seduto su una sedia sul balcone con la sua chitarra elettrica. Il tempo di pochi accordi che gli bussarono alla porta.

“E’ aperto!” gridò per sovrastare il suono della chitarra. Si girò per vedere chi era. Era Shinji

“Ah ciao third...”

“Ciao Cristian. Volevo solo sapere cosa stavi facendo?”

“Sto suonando” disse Cristian riportando la sua attenzione sul suo strumento.

“Preferisco quella classica”

“Dipende dal tipo di musica che vuoi fare. Perché non impari anche tu?”

“Suono già il violoncello”

“Non farmi ridere. Vuoi mettere il violoncello con la chitarra? Dai…prova…se non riesci poi lasci stare ma almeno prova. Lo so che ti piacerebbe”

“Non so….”

“Ti insegno io”

“…ok, ci proverò..”

“Bravo Shinji”

Stettero un po’ in silenzio. Shinji era molto nervoso e Cristian non lo notò subito. Shinji invece desiderava che il ragazzo se ne accorgesse e che gli chiedesse cosa avesse. Doveva chiedergli una cosa.

Cristian , stufo di quel silenzio, si girò verso di lui e se ne accorse.

“C’è qualcosa che non va?”

“Eh? Ecco….sì,c’è qualcosa..volevo chiederti una cosa” rispose Shinji

“Ah. E cosa?”

“Non…non so come chiedertelo…”

“Dai Shinji non sono Asuka. Puoi parlare liberamente”

“Volevo chiederti…se posso dormire qui stanotte?”

“EH?! Ma sei scemo?E perché vorresti dormire qui?”

“Beh…il fatto è che…oggi sono uscito con Rei..”

Tanti punti interrogativi comparvero sul volto di Cristian.

“Scusa ma non capisco…”

“Aspetta,aspetta. E’ stata una bella giornata: siamo andati al luna-park e poi in giro per il centro..”

-Ma perché racconti proprio a me,che sono innamorato di Ayanami, queste cose??-

Cristian era visibilmente irritato da quel racconto. Shinji se ne accorse ma non capì il motivo di tale reazione. Comunque andò avanti.

“Poi siamo passati dal parco. Abbiamo iniziato a parlare e lei mi ha raccontato che vuole sentirsi viva, vuole fare tutte quelle cose che le venivano proibite da mio padre. Io l’ho ascoltata per tutto il tempo ed ero felice della decisione che aveva preso….”

-Uffa Shinji vieni al sodo! Sono già abbastanza nervoso sapendo che sei mio rivale in amore pur essendo mio amico. Ora mi racconti tutte ste cose che probabilmente non riuscirò mai a fare con Rei. Dai dì quello che devi dirmi…-

“…e poi ci siamo baciati”

-Porc…!!!!   Ecco l’ha detto! Ora lo ammazzo! No.Controllo. Lui è mio amico…gli faccio solo un po’ male-

“Non so come sia successo ma ora sono nei guai: se Asuka lo venisse a sapere sarei morto”

“Beh prima o poi lo saprà quindi è inutile rimandare l’inevitabile. Ma spiegami un attimo: Asuka ti viene dietro,anche tu ormai te ne sei accorto. Allora perché  vedi Rei?”

“Non so spiegartelo neanche io. Da quando si è “svegliata”la  sento molto più vicina e la cosa mi piace. Poi è molto dolce e carina. Non che Asuka non sia carina ,anzi, ma è sempre così aggressiva. A volte ho paura a dire quello che penso per paura che mi dia addosso”

Cristian pensò per un po’ a quello che Shinji gli aveva detto

“Ho capito ma…perché vuoi dormire qui?”

“Ho paura di tradirmi e di rivelare che io e Rei ci siamo baciati”

“Se è per questo la mia risposta è: no!”

Shinji si stupì.

“Ma…perché?”

“Perché non sarebbe giusto. Tu hai baciato Rei. Ormai non puoi più tornare indietro quindi devi prenderti le tue responsabilità. Come tuo amico ti dico questo”

Shinji non rispose ma fissò il ragazzo che era tornato a suonare

“Dici di essere mio amico? Ma appena ti chiedo aiuto mi sbatti la porta in faccia!”

“Non ti scaldare Shinji. Lo dico per te”

“Lo dici per me? Balle. Sei come mio padre. Credi di sapere cosa è meglio per me ma nessuno lo sa a parte me. In verità non ti interessa essere mio amico ma…..”

Cristian si alzò in piedi di scatto

“Stai attento a quello che dici. Potresti pentirtene”

“……..”

“Ora vattene, stupido. Cerca di crescere in fretta o non riuscirai a far felice nessuna delle due”disse glaciale Cristian

Shinji corse via. Forse piangendo. A Cristian dispiaceva molto ma già faceva fatica a sentire Shinji parlare di come andasse con la “sua “Rei. In più doveva assecondare ogni sua iniziativa, giusta o sbagliata che sia? Ma che razza di amici voleva Shinji?

 

La discussione con Shinji gli aveva rovinato la serata. Continuava a pensare se avesse fatto bene e a come doveva sentirsi Shinji. Poi sentì bussare alla sua porta.

“Ancora? Avanti è aperto” disse Cristian

“E’ permesso?”

“Ma …Asuka? E cosa ci fai con quella..roba?” chiese Cristian vedendo che Asuka aveva con sé un borsone da viaggio e il cuscino sotto braccio. La guardò in faccia. Era al limite dal pianto.

“E’ successo qualcosa?”

La ragazza non rispose ma lasciò cadere tutto e corse ad abbracciare il suo amico. Cristian rimase non poco stupito ma vedendo che Asuka singhiozzava cominciò a preoccuparsi.

“Asuka dimmi cosa ti è successo!”

La rossa non aveva la minima intenzione di smettere. Infatti andò avanti per mezz’ora prima di calmarsi. Cristian le aveva preparato qualcosa di caldo da bere e ora erano entrambi seduti al tavolo della cucina. Asuka fissava il liquido nella tazza senza aprire bocca mentre Cristian continuava a guardarla non sapendo cosa fare.

“Allora , mi dici cosa è successo?” le chiese

Asuka non rispose

“Asuka non riesco a vederti così. Per favore, dimmi cosa c’è!”

Asuka continuava a non rispondere. Cristian non sapeva più cosa fare. Se era venuta da lui voleva qualcosa, anche solo parlare, ma non riusciva a cavarle una parola.

“Va bene. Se non vuoi parlare tu allora andrò a chiedere a Misato o a Shinji cosa è successo…”

“No, ti prego”

“Ah-ah. Allora parli. Forza raccontami tutto”

“C’è poco da dire. Stupi-Shinji ha baciato l’allieva modello”

“Allora te l’ha detto?”

“Perché lo sapevi?”

“Sì me lo aveva detto oggi verso sera”

“E cos’altro ti ha detto?”

“Nient’altro” mentì Cristian. Non era il caso di rivelare che Shinji voleva dormire da lui per evitare di tradirsi.

“Quando me l’ha detto mi è caduto il mondo addosso”

“Addirittura. Quando l’ha detto a me ci sono rimasto male ma poi mi è passata quasi subito. Alla fine c’è una ragione per cui lui ci è riuscito e io no”

“Adesso però la mia situazione è complicata.E’ come se sapessi di partire da un passo indietro rispetto a Rei”

“Non so proprio cosa dirti. Tu cosa hai intenzione di fare?”

“Non lo so neanche io”

“Allora ti consiglio di dormirci sopra. La notte porta consiglio”

“Ehm…è proprio per questo che sono qui …con la mia roba”

Cristian tornò ad assumere la sua espressione interrogativa

“Cioè?”

“Ecco…volevo chiederti..se. potevo dormire qui”

“Ah. Anche te?”

Asuka rimase sorpresa:

“Perché? Già qualcuno te lo ha chiesto? Era una ragazza?Dai dimmi qualcosa!”

“No no lasciamo perdere. Comunque per me va bene. Aspetta che vado a prepararti il mio letto..”

“Ma sei stupido? Posso benissimo dormire sul divano”

“No, sei mia ospite quindi…decido io. Allora vado a mettere un po’ in ordine quel casino che è la mia camera. Tu aspetta qui. Poi vediamo cosa fare”

“Grazie Cris”

“Figurati”

Il ragazzo sparì nella sua camera. Doveva essere davvero un casino perché Asuka sentì ogni genere di rumore provenire da quella stanza. Si pentì della decisione del suo amico di farla dormire lì.

Si guardò un po’ in giro, visto che lei non aveva mai visitato bene la casa di Cristian. L’appartamento era grande quanto quello di Misato ma ovviamente quello di Cristian sembrava più ampio perché viveva lì da solo. Il salotto era ben arrivato in stile occidentale e ad Asuka sembrò di essere tornata a casa. La televisione era incassata in bel mobile che comprendeva anche una libreria e, ovviamente, uno stereo con un numero esagerato di cd. Asuka curiosò un po’ tra i titoli dei cd. Nomi mai sentiti: Rancid, Transplants, Bad Religion, Ska-p, Dropkick Murphys, Meganoidi, Persiana Jones, P.o.d, Metallica, Iron Maiden, Nirvana…no i Nirvana li conosceva un po’, ma per il resto…..

Dopo un po’ Cristian tornò con in mano un grosso sacco dell’immondizia nero.

“Ok. Ho fatto un po’ di pulizia. Ora puoi prendere possesso della camera e metterti comoda”

“Non so come ringraziarti”

“Ma smettila…è un piacere. Su , mettiti comoda, io ti aspetto di qui in salotto”

“Ok”

 

-E ora? Cosa faccio? Mi pare ovvio, caro Cristian che questa è un’occasione più unica che rara. Tu sei innamorata di Rei ma lei non ti vede nemmeno quindi provaci con Asuka. Però Asuka è mia amica…non voglio rovinare questo rapporto tra di noi..però è troppo bella…troppi però…stai diventando come Shinji, insicuro…per stavolta mi comporto bene ma userò la serata per capire di più cosa voglio, o meglio chi voglio…sì sì sì , farò così-

“Asuka hai finito?”

“Non ancora!”

“Ma sei lì dentro da venti minuti? Hai perso il pigiama nella borsa?”

“Senti, sono una donna..te lo avevo già detto, ho bisogno del mio tempo, stupido”

-Che più o meno va dai venti minuti alle tre ore…- pensò Cristian

“Vabeh  io intanto metto un po’ di musica”

“Ok ma non quelle robe strambe che ascolti tu. Ma come fai a chiamarla musica?”

“Beata innocenza e ignoranza. Cosa vuoi che metta?”

“Ho visto che hai i Nirvana: metti quelli”

“Nirvana? Beh i tuoi gusti non sono totalmente da buttare” disse Cristian mentre prendeva il cd Nevermind dei Nirvana. All’interno dell’appartamento cominciarono a diffondersi le dolci note di Lithium. Era abbastanza facile da suonare e Cristian ripassò mentalmente gli accordi per la chitarra elettrica mentre aspettava. Si mise comodo sul suo divano sfogliando una rivista. Asuka finalmente uscì e si sdraio letteralmente anche lei sul divano, in parte su Cristian

“Comoda?”

“Non c’è male, grazie”

“Alzati subito!” disse Cristian scrollandola

“Perché? Sto così comoda…”

“Beh io no! Alzati!”

“Uffa che rompipalle che sei. Allora? Cosa facciamo?”

“Sinceramente non ho idee. Cosa ti piacerebbe fare?” chiese Cristian

“Io vorrei parlare un po’. Alla fine siamo amici ma ti conosco poco”

“Le cose più importanti di me le sai, te le ho dette quando sono arrivato…”

“Per esempio, una cosa che ho sempre voluto chiederti è: perché ti fai la cresta?”

Cristian ci pensò un po’ su. Non era la prima volta che gli veniva posta una domanda del genere. Ah sì! Rei glielo aveva chiesto….

“Non c’è un motivo preciso…i punk se la fanno quasi tutti. Un giorno ci ho provato e mi è piaciuta e da allora me la faccio sempre”

“E’ solo per questo? Un po’ poco, no?”

“Per Rei io me la faccio per attirare l’attenzione, per far vedere che esisto…”

“Che maleducata. Dire certe cose…”

“Perché? In fondo ha ragione. Neanche io lo volevo ammettere ma un po’ è anche per quello. Mi piace far colpo sulla gente e allora ogni volta cerco un modo per scioccare. La cresta, le magliette, gli orecchini, i gesti, le azioni…tutte cose il cui scopo è uno: impressionare”

“Ma perché vuoi per forza impressionare la gente?”

“E tu perché vuoi essere la miglior pilot di Eva?”

Asuka non rispose ma non ce n’era bisogno. Perché per entrambi lo scopo ultimo della loro esistenza era dimostrare al mondo che esistevano, che avevano un valore e che ,come tutti, erano meritevoli di elogi e di affezione. Entrambi avevano vissuto un infanzia difficile e solo questo li aveva fatti andare avanti. Ora erano lì, insieme.

 

“Ora tocca a me chiedere?”

“Non è mica un gioco!” disse Asuka

“Oh sì che lo è! Allora: come mai ti piace Shinji?”

“Ma che domanda è? Mi piace e basta!”

“Non sarai mica così superficiale? Ci sarà un motivo…”

“Beh uno può essere che è stato lui il primo a baciarmi..”

Cristian fece finta di svenire con l’evidente motivo di prendere in giro la sua amica

“Come sei tenera, Asuka-chan. Allora racconta: come è successo?”

“Beh eravamo da soli in casa. Stavamo aspettando che Misato tornasse da chissà quale impegno. Io mi stavo annoiando di brutto mentre lui invece , come sempre stava ascoltando la musica con il suo sdat. Allora gli ho detto: Ehi Shini!Perché non ci baciamo? Lui all’inizio era imbarazzatissimo poi però, ovviamene, c’è stato. Ci siamo avvicinati, gli ho chiesto se si era lavato i denti e poi ci siamo baciati”

“Oh che romantico” . Cristian continuava a prenderla in giro

“Sì alla fine non è stato un granchè, difatti sono subito andata a lavarmi la bocca. Però mi ha scottata e ancora sono bruciata da quel bacio”

Stettero un po’ in silenzio.

“Ora tocca a me!” disse Asuka “Quando è stata la prima volta che hai baciato una ragazza?”

“Avevo tredici anni. Lei era più grande di me e non era neppure tanto bella. Infatti molti miei amici mi chiesero come avessi potuto farlo con lei. Me lo chiedo anch’io. Penso che anch’io volessi provare , per vedere com’era baciare. L’esperienza fu abbastanza traumatica: lei era più grande e più esperta ,infatti i baci che ci scambiammo non erano a fior di labbra ma belli caldi, con la lingua. La cosa fu traumatica perché dopo ogni bacio a me veniva voglia di sputare, solo che non potevo farlo, per non far rimanere male quella poverina. Quindi cercai di reprimere ogni senso di disgusto ma dentro di me volevo solo lavarmi la bocca”

Asuka rideva di gusto. Si rotolava dalle risa,tanto che finì per cadere dal divano. Cristian rimase un po’ offeso ma poi le risa lo contagiarono e anche lui si mise a ridere.

 

23.30

La serata era passata piacevolmente per Cristian e Asuka che avevano continuato a parlare.

“Asuka, ma hai detto a Misato che venivi qui a dormire?”

“Veramente no. Quando è successo tutto Misato non c’era, c’eravamo solo io e Shinji”

“Oddio! Meglio chiamare prima che le venga un infarto” disse Cristian mentre prendeva il telefono per comporre il numero

“Ma sei stupido? Abita qui di fianco, vado a dirglielo a voce” disse Asuka

“No è meglio così. Aspetta…..Pronto? Misato? Sono Cristian. Volevo solo avvisarti che Asuka è qui e che dormirà qui da me per stanotte. Come?Ah. Va bene. Sì ciao” e riattaccò la cornetta

“Cosa ha detto?”

“Ha detto che ora viene qui. Prevedo guai”

“Per quel che me ne importa”

In dieci secondi Misato fu alla porta di Cristian che prontamente aprì quando suonò il campanello

“Ciao Cristian” disse Misato

“Buonasera maggiore. Asuka è di là”

Cristian accompagnò Misato in salotto dove c’era Asuka seduta e imbronciata sul divano.

“Asuka, non c’è problema se ti fermi qui a dormire ma dovevi avvertire prima. Ci hai fatto preoccupare molto”

“Mi dispiace di averti fato stare in pena, Misato. Invece non mi interessa di Shinji”

“Avete litigato, eh?” chiese il maggiore

“Sì ma ormai è quasi acqua passata. Vero Asuka?” si intromise Cristian

“Insomma…..”disse Asuka

“Vabbhè allora ci vediamo domani. Tienila d’occhio Cristian”

“No problem. Ciao Misato”

IL maggiore uscì.

“Io sono stanco quindi direi di andare a letto. Tra l’altro domani abbiamo un test di sincronia quindi è meglio essere ben riposati” disse il ragazzo

“va bene”disse la rossa infilando la porta della camera di Cristian “Buonanotte Cris”

“Buonanotte Asuka”

Asuka stava per chiudere la porta quando sembrò che si ricordasse di una cosa. Tornò sui suoi passi, si avvicinò a Cristian e lo baciò sulla guancia

“Grazie Cristian”

“Prego, Asuka-chan”

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Chapter 6

Salve a tutti! Sono sempre io,inuyashathegreat. Volevo solo ringraziarvi per l’ennesima volta per le recensioni che scrivete sulla mia fic, per l’appoggio che mi date e per i consigli. Sono molto felice che il mio lavoro è tenuto in considerazione. Volevo in particolare ringraziare Hotaru, Saffron , Pyros, Salomè, Ace, Tara ,Nick, Helyos (sei un grande!!!), CaskaLangley (sono un suo grande ammiratore),Ilaria e Arima, Rei Exiam (anche tu sei una grande) e Lady Orion. Ringrazio anche Kaworu sperando che la prossima volta mi scriva qualcosa più significativo.

Grazie grazie grazie.

    inuyashathegreat

Se volete parlare direttamente con me lo potete fare al mio indirizzo e-mail

 

marcellotheworm@yahoo.it

p.s.

volevo solo dire che la mia fic è già scritta ma la posto piano piano per poter fare tutto con calma visto che ho poco tempo da dedicarle in questo periodo. Quindi è inutile che mi chiedete che scriva una LRS perché ho già tutto definito per bene. Dovrete leggere per sapere.

 Questa settimana ricomincio l’università quindi non posterò per un po’. Restatemi fedeli, vi prego!!!!

 

 

Chapter 6

 

8.30 del mattino

Asuka si svegliò. Aveva dormito della grossa e faceva fatica a tenere gli occhi aperti, come sempre del resto quando si svegliava. Cercò di mettersi bene il pigiama che evidentemente aveva risentito di troppi movimenti notturni della sua padrona. Aprì la porta sbadigliando e cerco con lo sguardo Cristian. Non c’era sul divano. Guardò un po’ oltre e vide il suo amico disteso per terra. Le venne naturale ridere.

“Ehi Cris. Cosa ci fai sul pavimento?”

Il ragazzo alzò solamente la testa

“E’ tutta notte che cerco di dormire sul divano ma continuavo a cadere. Allora mi sono rotto e ho dormito sul pavimento” disse riappoggiando la testa sul cuscino

“Sei uno stupido. Potevi dirmelo, ti avrei lasciato il tuo letto”

“E rischiare di svegliarti e sentirti bestemmiare in ogni lingua? No grazie”

“La prossima volta dormo io sul divano”

“Perché ?Deve esserci una prossima volta?”

“Non sono ancora sicura di voler tornare a casa”

“Pensaci bene a quello che fai. Comunque puoi restare quanto vuoi”

“Grazie, ma stasera dormo io sul divano”

“No! Tu dormirai nel mio letto”

“Potremmo dormire insieme…” disse Asuka maliziosa

“Io la notte vorrei dormire….”

“E di quello parlavo idiota!”

“Con te non si può dormire: russi!”

“Non è assolutamente vero, stupido!”

“Ah no? Stanotte giuro che ti registro!”

“Se ci provi ti ammazzo”

“Non preoccuparti, non ti accorgerai nemmeno che io esista…..russi talmente forte che non riuscirebbe a svegliarti nemmeno un cannone”

“Ehi adesso basta o ti meno”

“Va bene, va bene. Sarà meglio che vada a preparare la colazione” disse Cristian alzandosi

“Mi prepareresti dei cereali?”

Cristian la guardò negli occhi un po’ irritato

“Guarda che io non sono Shinji. Se vuoi mangiare te lo devi preparare da sola” e se ne andò in cucina.La rossa assunse una faccia del tipo “Non ho voglia di fare niente” ma poi seguì il ragazzo.

 Asuka lo guardò da dietro e notò che non dormiva con la maglietta.

“Ma dormi sempre così, senza maglietta?”

“No. Solo quando ho come ospite una ragazza”

“..stupido!”

Però Asuka doveva ammettere che Cristian era veramente un bel ragazzo…i muscoli non erano abbozzati ma ben definiti, soprattutto quelli delle spalle ,delle braccia e delle gambe. Shinji non era assolutamente paragonabile dal punto di vista fisico. Però Shinji sapeva essere molto dolce, cosa che certe volte per Cristian era praticamente impossibile.

-Rei non sa cosa si perde- pensò Asuka avviandosi alla cucina.

Cristian era in piedi e stava bevendo del succo all’albicocca.

“Hai dei cereali?”

“Sì, sono lì” disse indicando una credenza “…lì ci sono le tazze e il latte è in frigo. Scusa se ti lascio mangiare da sola ma ne approfitto per andare a fare una doccia veloce”

“Ma ..non fai colazione?”

“Ho bevuto il succo di frutta”

“E non mangi niente? Come fai durante la giornata?”

“Ormai ci sono abituato. Mangiare al mattino mi fa star male. Tu mangia con calma ma ricordati che abbiamo il test tra un’ora e mezza”

“Va bene papà”

“Spiritosa”

 

Verso le 9.30 entrambi i ragazzi erano pronti. Fecero per uscire di casa e videro che anche Shinji stava uscendo. Uno dei soliti silenzi imbarazzanti piombò sui tre giovani. Il primo a parlare fu Cristian

“Ciao Shinji”

Ma Shinji non rispose. Anzi lo guardò malissimo, come se gli avesse ucciso una persona cara. Si fece avanti, prese Asuka per un braccio e le disse:

“Ti devo parlare”

Asuka si divincolò subito, memore di cosa le aveva detto il giorno prima

“E io non ho voglia di parlarti. Andiamo Cristian”

Cristian ubbidì in silenzio e si affrettò per raggiungere Asuka che era già per le scale.

Non parlarono. Non c’era niente da dire.

 

Ore 10.00

Puntuali arrivarono alla sede della nerv tutti e quattro i children. Rei aveva incontrato Shinji durante il tragitto e aveva proseguito con lui. Ma l’attenzione del ragazzo era tutta verso un'altra persona, una ragazza dai capelli rossi che camminava poco più avanti.

 

“Benvenuti. Il test di oggi sarà sulle vostre unità Eva per verificare la dislocazione delle armi e le varie rampe di uscita e di entrata” spiegò la dott.sa Akagi.

“Quindi andate alle gabbie a prepararvi” ordinò il maggiore Katsuragi

 

Spogliatoio maschile

“Ehi  Shinji sei un po’ alterato oggi o sbaglio?”

“Secondo te?”

“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda”

“Io faccio quel cazzo che mi pare”

Cristian rimase abbastanza sorpreso

“Ehi ehi ehi ma cos’hai? Sembra che tu ce l’abbia con me”

“E infatti è così”

“Cosa? E perché?”

“Indovina un po’?”

“Per la storia di stare da me a dormire? Ti ho spiegato che…”

“No, non è per quello. Asuka ha dormito da te”

“Sì e allora?”

“E’ un po’ strano. Non è andata dalla sua amica Hikari ma è venuta subito da te”

“Beh io abito di fianco a voi….”

“Non fare lo stupido ,non ti si addice”

“E tu non fare il superiore di sto cazzo. Cominci a darmi sui nervi”

“Scusa Wilder”

“Mi prendi in giro?”

“No assolutamente”

“Sei uno stupido. Tra me e Asuka non c’è niente”

“Chi ha mai detto il contrario?”

“Non l’hai detto però è questo che pensi. Cazzo Shinji, siamo amici. Non riesci a fidarti di me?”

“Su certe cose non mi fido di nessuno”

 

Spogliatoio femminile

“Soryu?”

“Cosa vuoi allieva modello? Vantarti sul fatto che hai baciato Shinji? Beh l’aveva già fatto con me, prima di te”

“Non è questo. Volevo sapere come stavi. Shinji mi ha detto che non sei tornata a casa ieri sera”

“Shinji dovrebbe imparare a stare zitto”

“Era molto preoccupato per te”

“Ma insomma! Perché mi dici queste cose?”

“Per farti capire quanto sei fortunata ad avere uno come Shinji”

“Non è il mio ragazzo. E comunque ieri abbiamo litigato”

“Per causa mia?”

Asuka non rispose

“Io amo Shinji. Ieri è stato il giorno più bello della mia vita ma non voglio che rimanga solo un ricordo”

“Stai sognando. Shinji è mio e solo mio, stupida bambola”

 

“Allora ragazzi cominciamo il test……”

L’allarme. Un angelo proprio adesso.

“Angelo in avvicinamento. Tempo di intercettazione : 1 minuto”

“Ragazzi  dobbiamo rinviare tutto. C’è un angelo in avvicinamento” disse il maggiore

“Bene ,così potrò farvi vedere di cosa sono capace”disse Cristian

“Chiedo il permesso di essere la prima ad ingaggiare battaglia” disse Asuka

“Ehi non vale, è il mio debutto. Resta a bordo ring per questa volta”

“Mi dispiace Cris ma ho voglia di muovere le mani”

“Ma porc….”

“Silenzio. Asuka e Shinji andrete in prima linea. Rei e Cristian in copertura”

“Ricevuto”

“Ok”

“Agli ordini”

“Rock and Roll, baby”

 

Gli Eva si misero in posizione di attesa e tentarono l’intercettazione ad occhio nudo

“Misato non si vede niente” disse Shinji

“Anche con il computer non riusciamo a rilavare niente” disse Asuka

“Eppure qui noi lo vediamo” disse Ritsuko

I piloti continuavano a guardarsi intorno in cerca del nemico

“Ehi lo sentite anche voi?” chiese Cristian

“Non sento niente” rispose Shinji

Un urlo. Lo 00 era stato afferrato da qualcosa e alzato di peso. Rei si dibatteva in tutti i modi per cercare di divincolarsi ma niente. Subito Cristian e Shinji scattarono per aiutare Rei. Shinji sparò con il pullet-gun verso una possibile posizione dell’angelo. Cristian invece si avvicinò allo 00 , incurante del pericolo.

“Rei, dove ti ha preso?”

“Al collo e continua a stringere”

Lo 03 tastò il collo dello 00 e trovò qualcosa. Cosa non si poteva dire perché il nemico era invisibile.

“Eccoti bastardo. Ti ho preso” disse Cristian mentre lo 03 prendeva le braccia dell’angelo e liberava finalmente Rei dalla sua morsa. Lo 03 tirò un potente calcio al centro con la speranza di rendere il nemico invisibile. E fu così ma solo per una frazione di secondo. L’angelo riuscì a liberarsi.

“Cazzo è scappato!” disse Cristian

“Dove? Dove?” chiese Asuka

“E che cazzo ne so? E’ invisibile”

“Maggiore, il computer non riesce a segnalarci la sua posizione. Cosa facciamo?” chiese Shinji

“Aspetta, stiamo elaborando un piano”

“Sì, e mentre voi elaborate il piano noi restiamo qui praticamente scoperti”

 

“Aspettate. Lo sentite?”

“Ancora? Non sento niente” disse Asuka nervosa

“State zitti. Lo sento muoversi” disse Cristian

 

“Eccolo” disse il ragazzo mentre lo 03 si tuffava stile portiere per placcare l’angelo.

“L’ho preso!”

“Bravo Cristian. Shinji fai fuoco con il pullet-gun” disse Misato

“Ma non riesco a vederlo…”

“Shinji fai in fretta! Si sta liberando” urlò Cristian “Spara all’altezza della mia testa e lo becchi sicuro”

Shini eseguì e lo colpì. Un altro angelo sul tabellino del third children.

 

“Bel lavoro, ragazzi” disse Misato mentre osservava i 4 children davanti a lei

Tutto si fece silenzioso. Era arrivato il comandante Ikari. Shinji abbassò lo sguardo che era tra l’arrabbiato e il triste.

“Ben fatto , pilota Wilder” disse glaciale come sempre

“La ringrazio, signor comandante” disse Cristian inchinandosi

“Rei, tutto bene?” chiese ancora Gendo Ikari

“Sì, grazie a Cristian”

“Molto bene. Andiamo a mangiare”

“Sì” e si allontanarono

Gli altri tre children si guardarono ma poi fecero spallucce.

“Complimenti Cristian. Per essere la tua prima battaglia te la sei cavata davvero bene” disse Misato

“Grazie ma è stato Shinji ad abbatterlo”

“Oh è normale. Li ha uccisi quasi tutti lui”

Shinji si schernì un po’

-Come se fosse scontato abbattere un angelo. Che ci provi lei qualche volta- pensò Shinji

 

“Allora andiamo a festeggiare?” chiese Cristian

“Per me va bene” disse Asuka

“Anche per me” disse Shinji “Ma dov’è Rei?”

 

Stupido Shinji. Proprio la cosa meno opportuna dovevi dire

Quando il ragazzo si rese conto di ciò che aveva detto si mise una mano sulla bocca e guardò Asuka preoccupato.

Ovviamente la cosa non era sfuggita ad Asuka che si intristì di brutto. Fu Cristian a risolvere la cosa.

Passò entrambe le braccia intorno al loro collo e disse:

“Dai dai. Abbiamo vinto oggi e ho voglia di sballarmi. Voi andate avanti a casa mia. Ecco le chiavi. Mettetevi comodi, fate come se foste a casa vostra. Io cerco Rei e vi raggiungiamo lì”

“Ma….” Tentò di dire Asuka

“Niente ma. Dovete parlare. Quindi muovetevi e fate come vi ho detto” disse dando una pacca sul sedere ad entrambi.

Asuka inveì con il ragazzo e gli promise un bello schiaffone. Shinji sembrava un ombra. Comunque si avviarono. Altro silenzio imbarazzante, il secondo della giornata. Entrambi camminavano guardando per terra. Alla fine Shinji prese il coraggio a due mani e disse

“Mi dispiace Asuka” . Alla faccia del coraggio.

“Non essere stupido. Non devi scusarti. In fondo noi non stiamo insieme”

“Sì però….insomma…la cosa ti ha dato fastidio..”

“E’ ovvio che mi ha dato fastidio. Tu mi piaci e non vorrei dividerti con nessuno. Invece tu e la first vi baciate”

“E’ successo solo una volta”

“E’ abbastanza. Almeno dimmi perché?”

“Credo..perché volevo una prova”

“una prova di che?”

“Beh ..quando ci siamo baciati io e te..ecco…io ho sentito qualcosa..era come se per me ci fossi solo tu. Volevo continuare all’infinito quell’incantesimo che mi faceva stare bene. Per me è stato come toccare il cielo con un dito, ero felicissimo. Tu invece hai avuto una reazione..diciamo..diversa. Ho pensato che l’avevi fatto solo per te,per capire come si faceva. Alla fine tu non provavi niente per me. Poi sono mancato per un mese e quando torno scopro che non solo ti piaccio ma che anche Ayanami mi viene dietro. E’ ovvio che io voglia capire bene sia cosa voi provate per me, ma soprattutto cosa provo io nei vostri confronti.”

“E per questo hai baciato Rei?”

“Sì..volevo capire se mi prendeva in giro e cosa provavo per lei. Non mi prende in giro, è innamorata di me. Abbiamo parlato un po’ e mai l’ho vista così decisa . Poi ci siamo baciati ma alla fine era solo un’ulteriore conferma che lei mi ama. Ora però voglio capire cosa provi tu. Mi tratti come sempre o forse anche peggio, sei per me imperscrutabile. Quando sono con te sono felice ma ho quasi paura di parlare, per non venir preso in giro da te o per non risultare banale o immaturo. Poi ora c’è anche Cristian…”

“Ma questo cosa centra?”

“Centra eccome….ieri sei andata via di casa, ma non hai chiesto a Hikari se potevi stare da lei…no, l’hai chiesto a Cristian…”

“Perché abita lì di fianco, stupido”

“E smettila di darmi dello stupido. Pur essendo stupido ci arrivo anch’io a capire il perché sei andata da Cristian…ti interessa…si capisce sai?”

“E allora…sei geloso?”

“Sì….lo sono. Ogni giorno ti vedo più lontana e questo non mi piace.”

“Non è assolutamente così. Io ti sono vicina, mi piaci Shinji  e mi sei mancato terribilmente quando non c’eri.”

Shinji sorrise

“ Ora però non è il caso che ti pavoneggi con gli altri che Asuka Soryu Langley ti viene dietro”

“Non preoccuparti. Me lo terrò per me e basta”

“Grazie”

“Ora che ci penso però c’è un’altra persona che sa che ti piaccio ,a parte Rei ovviamente….”

“E chi?”

“Cristian. E dire che me l’aveva pure detto. Io non gli volevo credere perché era una cosa che mai avrei pensato”

Camminavano uno accanto all’altra ma ora gli sguardi erano distesi e felici.

“Shinji?”

“Cosa c’è?”

“Mi vuoi baciare?” chiese Asuka

“Come…adesso…qui…ci potrebbero vedere..”

“Non mi interessa. Allora vuoi o non vuoi?”

“Sì…lo voglio…credo..”

“Insomma! Almeno su questa cosa devi essere sicuro!”

“Sì, voglio baciarti Asuka”

“Così va meglio. Vieni qui”

Lo abbracciò e avvicinò fino al contatto i loro corpi. Shinji sarebbe svenuto se non avesse saputo che se lo avesse fatto, Asuka non lo avrebbe mai perdonato. Si lasciò guidare, anche se ormai un po’ si era impratichito dopo il bacio con Rei. Quando le labbra si sfiorarono entrambi sentirono un brivido lungo la schiena. Shinji non aveva più dubbi : anche Asuka era innamorata di lui.

Si staccarono

“Allora? Come ti è sembrato Stupi-Shinji?”

“Bellissimo..”

“Anche per me”

Rimasero un po’ in silenzio. Poi mano nella mano si avviarono verso l’appartamento di Cristian

“Shinji?”

“Sì?”

“Sappi che non aspetterò in eterno. Non mi piace stare in balia di un maschio”

“Ho capito. Adesso andiamo”

- E’ sempre Asuka dopotutto - pensò Shinji

 

Intanto alla base della Nerv

“E’ mezz’ora che giro e ancora non ho trovato Rei. La cosa non è così strana , visto che sta base è enorme però speravo di…” ma Cristian non fece in tempo a finire che sentì la voce del comandante. Si acquattò dietro un angolo per sentire

“E così il nuovo pilota si è invaghito di Rei..” disse Gendo

“Sì, stando ai rapporti che ci sono giunti. Molto spesso è stato visto nella zona dove abita Rei”

“La cosa mi disturba…come mi disturba che Rei sia innamorata di Shinji…”

“Beh in quel senso non possiamo controllarla…”

“Forse sì. Basta impedirle di vedere Shinji”

“Ma….la vuoi segregare? E comunque Shinji la cercherà..”

“A lui ci penserò io”

 

-Ah è così? Vuoi rinchiudere Rei in una prigione di vetro eh? Adesso vedrai cosa ti combinerà Cristian Wilder-

Neanche il tempo di girarsi che Rei era dietro di lui. Cristian si spaventò nel vederla così all’improvviso

“Sono così brutta  da farti paura?” chiese Rei

“No no anzi, sei bellissima……oh, scusami, sono stato indelicato….”

Rei si mise a ridere.

-Finalmente una buona reazione nei miei confronti-

“Sembri Shinji….anche lui si scusa sempre…”

-Ah. Ecco perché rideva-

Cristian si incupì. Rei gli aveva sorriso solo perché assomigliava a Shinji in quel momento.

“Cosa c’è?” chiese Rei

“Mi hai sorriso perché assomigliavo a Shinji…..mi hai sorriso perché assomigliavo a Shinji…”

Rei non capiva.

“Ma lo sai che ci sono milioni di persone oltre a Shinji?”

Rei non rispose ma si limitò a guardarlo cercando di capire le sue parole.

“Niente, lascia stare…vogliamo uscire per festeggiare la vittoria di oggi. Vuoi venire?”

“Va bene”

“Ok. Andiamo”

 

Arrivati a casa Cristian suonò il campanello ma nessuno rispose.

-Avanti Shinji, lo so che siete qui. Aprimi cazzo!-

Suonò ancora il campanello , ma niente.

-Dai apri…se non tu, Asuka… a meno che…. lui e Asuka….da soli…. stiano facendo…..-pensò Cristian

Si girò verso Rei con uno dei suoi migliori sorrisi finti.

“Mi sono ricordato che…..che….non abbiamo niente per festeggiare…da mangiare intendo…quindi sarà il caso di andare a comprare qualcosa”

“Cosa c’è? Ti vedo un po’ nervoso” disse Rei

“Chi? Io? No, non sono nervoso” ma non fece in tempo a finire la frase che Asuka spalancò la porta colpendo il poverino.

“Cristian ?”

“Credo che sia accasciato dietro la porta” rispose Rei che stava per ridere

Cristian era lungo per terra e si teneva il naso. Si guardò la mano , era sporca di sangue.

“Ecco, ci mancava solo questa”

“Dai vieni, ti aiuto ad alzarti” disse Rei

Andarono in casa . Rei e Asuka aiutarono Cristian a stendersi sul divano mentre Shinji prendeva del ghiaccio per fermare il sangue.

“Va un po’ meglio?” chiese Rei

“Sì grazie. Oddio ci vedo male..”

“Scusa Cris. Non pensavo che tu fossi dietro la porta”

“Non importa. Cazzo, che male!”

“Oh quante scene per un colpetto che ti ho dato”

“Colpetto? Vuoi provare la delicatezza del tuo colpetto?”

Asuka si allontanò un po’ con il sorrisetto sulle labbra.

“Adesso stai calmo. Tieni questo sul naso” disse Rei. Cristian eseguì e cercò di calmarsi. Rei gli sorrise e gli mise una mano sul petto. A Cristian sembrò di svenire. Quel tocco era molto di più di quanto sperava di ricevere da Rei ….forse…forse una speranza c’era…

-Smettila Cris..è solo una mano sul petto…come sempre parti per la tangente…scommetto che tra poco immaginerai una casetta di campagna, un bel prato , un laghetto e tu e Rei che vi baciate…- si diceva il ragazzo

 

Ormai il naso di Cristian aveva smesso di buttar fuori sangue quindi i children si riunirono per decidere cosa fare

“Io propongo la discoteca” disse Asuka

A quelle parole Cristian e Shinji fecero una faccia schifata

“Perché? Cosa c’è che non va nell’andare in discoteca?”

“Non ne ho voglia” disse Shinji

“Non mi piace la musica. Se vengo è solo per fare lo scemo” disse Cristian

Rei non disse niente

“Io propongo il cinema” disse Shinji

“Dai ,cazzo. Cosa vengo lì a fare? A vedere te che limoni? No, grazie” disse Cristian

A quelle parole gli altri tre arrossirono

“Io dico luna park e pub” disse Cristian

“Per me va bene” disse Asuka

“Anche per me” disse Shinji

“E tu Rei?” chiese Cristian

“Anche per me va bene” rispose la ragazza dai capelli turchini

“Potremmo dirlo anche a Toji ,Kensuke e Hikari” disse Shinji

“E perché no?” disse Cristian

“Ok ci penso io” disse Shinji andando verso il telefono

 

Verso le 3 si erano trovati tutti all’entrata.

“Grazie per l’invito” disse Hikari

“Grazie di che? Siamo amici ,no?” disse Asuka

Shinji notò che Kensuke era un po’ arrabbiato

“Cosa c’è Kensuke?”

“C’è che mi avete chiamato per reggere il moccolo. Ognuno ha una ragazza, l’unico da solo sono io”

“A parte che non è vero…anche Cristian è da solo. E comunque non starai da solo. Ci abbiamo pensato io e Cristian e abbiamo invitato una nostra amica. Contento?”

“Vi amo!”

“Grazie. Comunque si chiama Yukari . Dovrebbe arrivare tra un po’” disse Shinji

Infatti di lì a poco arrivò una ragazza molto carina, capelli scuri corti, non tanto alta. Aveva il fiatone perché aveva corso.

“pant pant ….scusate il…ritardo…ho perso il pullman..”

“Riprenditi Yukari.  Stai per stramazzare al suolo” disse Cristian

Yukari riprese fiato.

“Ok sono a posto. Chi è Kensuke?”

“Io sono Kensuke”

“Ah piacere. Io sono Yukari ”

Kensuke era rimasto a bocca aperta.

 

“Ok, Kensuke ha apprezzato . Ora andiamo” disse Cristian

 

“Da cosa cominciamo?” chiese Asuka

“Dal tunnell degli innamorati! Io vado con Rei..” disse Cristian

Ma Rei lo colpì sulla testa.

“Frena i tuoi bollenti spiriti, Wilder. Al massimo ci vado con Shinji!” rispose Rei

“Nei tuoi sogni, cocca!”disse Asuka

“Ecco, e ti pareva. Vuoi vedere che alla fine rimango io da solo?” e simulò il pianto

“Dai Cristian smettila di fare il bambino!” disse Asuka acida

“Ma cosa vuoi, insensibile? Shinji solo tu mi capisci” e lo abbracciò

Tutti si misero a ridere

“Io direi di cominciare dalle più classiche montagne russe” disse Toji

“Ben detto, andiamo!” disse Asuka

 

 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Chapter 7

Chapter 7

 

Il pomeriggio passò velocemente ma per tutti fu una bella giornata. Alla fine avevano deciso di non andare al pub ma erano  soddisfatti così.

Shinji, Asuka, Rei e Cristian stavano tornando a casa dopo aver salutato gli altri

“Ehi avete visto che Kensuke ha accompagnato Yukari a casa?”disse Asuka

“Beh era questo il nostro scopo vero Shinji?”

“Già” rispose telegrafico lui

“Che entusiasmo stupi-Shinji!” disse Cristian

“E cosa dovrei dirti?”

“Ma che ne so….almeno non ti limitare alla rispostine”

“Già. Cristian..”

“Ora ti meno”disse Cristian inseguendo Shinji che era prontamente scappato

 

“Io devo andare di qua” disse Rei

“Oh è vero….”

“Ciao Rei”

“Ciao” disse fredda Asuka

“Però non lo trovo giusto che abiti da sola in quel postaccio” disse Shinji

“Oh oh oh. Mi è venuta un’idea…”disse Cristian  “Però prima devo verificare un po’ di cose….chiederò a Misato…”

Asuka e Shinji si guardarono. Chissà cosa aveva in mente.

 

Due settimane dopo

 

“No,Shinji. Ti ho detto che le braccia vanno così…”

“Uffa. Non ci riesco. Sto più comodo così”

“Ma così non riesci…cazzo, fai come ti dico”

“Senti, ste lezioni di chitarra cominciano a darmi sui nervi…insomma…io suono il violoncello..”

“Ma me l’hai detto tu che ti sarebbe piaciuto imparare”

“Sì ma non pensavo fosse così faticoso”

“Il gioco vale la candela. Poi mi ringrazierai per averti insegnato”

“Ora basta, sono stanco…”

“Insomma devi soffrire un po’”

“No. Smetto adesso di prendere lezioni” disse Shinji riponendo la chitarra classica di Cristian e incrociando le braccia

“Sei un bambino. Lo sai anche tu che ci vuole pazienza per imparare”

“Preferisco continuare con il violoncello”

“Ah sì? Vieni con me” disse Cristian uscendo di casa

Shinji lo seguì in strada.

“Dove andiamo?”

“Da Kensuke”

“E perché?”

“Lo vedrai. Poi riparleremo delle lezioni di chitarra”

Camminarono abbastanza in fretta fino a casa di Kensuke. Cristian citofonò ma la madre del ragazzo gli disse che Kensuke era nel garage

“Perfetto!” disse Cristian

“Perfetto cosa?” chiese Shinji

“O piantala! Smettila di fare domande o ti meno”

Cristian guidò Shinji verso il garage. Quando alzò la saracinesca entrambi furono investiti da un rumore assordante

“Ehi, ciao Cristian. Ah ma c’è anche Shinji” disse Toji

“Ciao ragazzi” disse Cristian

Shinji diede un’occhiata all’interno del garage

“Qui noi proviamo” gli spiegò Kensuke

“Provate cosa?”

“A suonare, idiota. Ci ha convinti Cristian ma adesso siamo contenti di aver fondato questo gruppo” disse Toji

“Vedi Shinji, ti confesso che quando ho iniziato a insegnarti a suonare la chitarra non l’ho fatto senza uno scopo, volevo che anche tu facessi parte del nostro gruppo. Toji suona la batteria, Kensuke le tastiere e il basso, io la chitarra ma io  preferisco cantare e basta . Quindi il mio posto lo prenderesti tu”

“Già. Peccato che oggi abbia abbandonato le tue lezioni di chitarra” disse Shinji in tono di sfida

Cristian si avvicinò alla sua chitarra che lasciava nel garage, se la mise al collo e disse:

“Vediamo se riesco a farti cambiare idea” e si mise a suonare. Due accordi inconfondibili. Kensuke e Toji capirono al volo. “Smells like teen spirits” dei Nirvana. Però era diversa. Più veloce, più cattiva, più penetrante.

 

“Allora?Come ti sembra? Non è proprio come l’originale, è un po’ più metal, un po’ più cattiva” disse Cristian

“Sono senza parole, era bellissima” disse Shinji

“Pensa solo che potresti suonarla tu così.”

Gli occhi di Shinji brillarono

“Allora….queste lezioni di chitarra?”chiese Cristian

“Domani, alla solita ora” rispose Shinji

 

   Shinji si impegnò veramente tanto. Provava a suonare per tre ore ogni giorno. La tecnica base c’era già per via degli studi sul violoncello, aveva orecchio. Sotto le indicazioni di Cristian, Shinji raggiunse un buon livello in poche settimane

 

 

“Pronto?”

“Pronto Cristian? Sono Misato. Ti ho chiamato in merito a quella cosa”

“Era ora. E’da un mese che aspetto!”

“Lo so, ma siamo stati molto occupati , soprattutto dopo l’attacco dell’ultimo angelo di due settimane fa (non ho raccontato di questo ma supponete che sia accaduto)”

“Capisco. Allora il responso?”

“Mi dispiace ma il comandante si è rifiutato”

“Cosa?E ci ha messo un mese per…dirmi questo?”

“Sembra che il comandante sappia che tu hai..sì,insomma…un certo interesse per Rei e quindi ha deciso che il first children non cambierà i suoi alloggi. Kaji invece era entusiasta della tua idea”

“E anche tu, vero Misato?”

“Ehm…no…quello scemo..”

“Non ho intenzione di arrendermi. Rei lì non può stare. Ne parlerò con lei e se necessario agiremo senza il consenso del comandante”

“Non sfidare quell’uomo, Cristian. Non sai cosa è capace di fare”

“Starò attento. Ciao Misato”

“Ciao ciao”

CLIK

Ecco svelato cosa aveva in mente Cristian: aveva chiesto che Rei cambiasse i suoi alloggi e che andasse ad abitare con lui, sotto la custodia di Kaji. Insomma voleva copiare Shinji e Asuka. Ma la risposta del comandante gli aveva un po’ tagliato le gambe…Cosa poteva fare?

-Se necessario mi rifiuterò di pilotare- pensò Cristian mentre si rimetteva ad ascoltare la musica. Chiuse un attimo gli occhi

-Però prima di tutto devo parlarne con Rei. Magari lei non vuole venire qui.- pensava Cristian.

Quindi si vestì, un occhio alla cresta e uscì di casa diretto a casa Ayanami.

Non era tanto distante, circa dieci minuti a piedi. Arrivò davanti alla porta e bussò.

“Chi è?” si sentì da dentro

“Rei, sono Cristian”

La ragazza aprì la porta. Cristian rischiò di svenire: ogni volta che la vedeva sentiva un tuffo al cuore, era veramente bellissima, un angelo….

“Ehi, stai bene?”chiese Rei notando che Cristian sembrava drogato. Il ragazzo si riebbe un po’

“Sì sì tutto bene. Anche tu stai bene vedo”

Rei arrossì.

“Senti Rei ero venuto qui per parlarti di una cosa”

“Dimmi”

“Forse è meglio entrare un attimo” disse Cristian. Sapeva che dopo la sua richiesta il servizio di sicurezza della nerv lo teneva d’occhio

 

 

 

Casa di Misato

Shinji si stava esercitando con la chitarra. Cristian aveva ragione. Altro che violoncello, la chitarra era una favola. Si divertiva tantissimo a suonarla e doveva riconoscere che stava diventando bravo.

Asuka uscì dalla sua stanza, curiosa di vedere cosa stavo facendo il suo Shinji. Quindi bussò alla sua porta.

“Ehi Shinji. Cosa stai facendo?”

“Sto suonando. Non senti la musica?”

“Non tanto. Sento appena appena”

“Allora entra”

Asuka sorrise. Quello era un chiaro invito a stare con lui. Aprì la porta e gli si sedette accanto

“Beh come va? Stai apprendendo?”

“Sì. E’ veramente la fine del mondo.”

“Però da quando hai cominciato praticamente non esci più di casa, non fai altro che esercitarti”

“Ho un obiettivo da raggiungere”

“E quale sarebbe?”

“Devo diventare bravo per poi reclamare il mio posto”

“Il tuo posto dove?”

-Oh. Asuka non sa niente del gruppo. Cosa faccio? Glielo dico? E se Cristian e gli altri volessero tenerlo segreto? Meglio stare zitti-

“Lascia perdere”

Asuka la prese male. Shinji non voleva confidarsi con lei e questa era una cosa che Asuka non voleva. Voleva che Shinji la considerasse un punto di riferimento, un’amica a cui poter confidare tutto. Ma Shinji era come sempre, schivo e timido, non voleva rivelare troppo di lui. Per evitare di non essere ferito. E Asuka capiva cosa provava Shinji ma di questo era arrabbiata perché il ragazzo non si fidava di lei.  Questo fece piangere Asuka. Shinji si accorse dei singhiozzi e smise temporaneamente di suonare

“Cosa c’è? Perché piangi?”

“Niente” disse Asuka tirando su col naso e cercando di trattenere le lacrime

“Non è possibile che sia niente. Non si piange per niente. Cosa ti è successo?”

“Niente!” ripeté Asuka arrabbiandosi un po’. Shinji non insisté oltre. Meglio lasciare stare. Sapeva che a volte Asuka era lunatica e non voleva rovinare il pomeriggio con una litigata.

Asuka, visto che Shinji non le prestava più attenzione si alzò e fece per andarsene. Si bloccò prima di aprire la porta.

“Perché non ti fidi di me? Perché non mi vuoi dire per quale motivo hai deciso di imparare a suonare quella dannata chitarra e per cui ti eserciti con tanta ostinazione?”

Shinji non capiva. Non parlò, voleva vedere cosa aveva intenzione di dire Asuka.

La rossa continuò

“Ormai non ti vedo più. Stai sempre chiuso qui a suonare e non mi dici nemmeno perché lo fai. Cazzo almeno mi dicessi se lo fai perché è una cosa seria o se lo fai…perché mi vuoi evitare…Lo sai che mi piaci. Te l’ho detto a chiare lettere perché speravo che dicendolo tu ti saresti avvicinato un po’ di più a me. Quando siamo  andati al luna park siamo sempre stati insieme, Rei era come se non esistesse. Ma ora è un mese che praticamente mi hai tagliato fuori dalla tua vita. A volte non ti vedo nemmeno a mangiare e se vieni a tavola mangi in fretta e torni subito in camera da quella maledetta chitarra. Non posso e non voglio andare avanti così. Mi sembra chiaro che tu non mi consideri quindi ti lascio in pace con il tuo dannatissimo strumento” e aprì la porta. Shinji si alzò e le prese un braccio

“Hai finito?” chiese

“Lasciami ,stupido!”

“Io sono stupido? Tu sei stupida!Ti pare il caso di arrabbiarti per una cosa del genere?”

Asuka si voltò verso di lui per guardarlo negli occhi. Non c’era bisono di rispondere, gli occhi della rossa facevano capire tutto. Shinji capì che forse con quella sua indifferenza aveva ferito Asuka, però lui era così; con Asuka o faceva così o sapeva di non poter competere con lei. E siccome le cose tra di loro erano molto cambiate lui non poteva più comportarsi come prima.

“Mi dispiace se ti sei sentita esclusa” disse Shinji guardando per terra “..ti giuro che non era mia intenzione. Il fatto è che sto imparando per un determinato motivo che però non posso rivelarti perché non è una cosa solo mia. Ti assicuro che a suo tempo lo saprai anche tu.”

Shinji ora stava guardando Asuka che stranamente non lo guardava in faccia.

Shinji continuò

“ Ora però voglio chiarire …tu dici che io non ti considero? Beh non è assolutamente vero. Io so che ti piaccio e proprio per questo vado cauto..”

“In che senso?” chiese Asuka con ancora le lacrime agli occhi

“Nel senso che questa cosa mi ha spiazzato quando me lo hai detto e tutt’ora lo fa. Non so bene come comportarmi con te. E sapendo che tu mi vedi in un certo modo mi rende tutto più difficile perché io voglio essere chiaro con te e quindi voglio evitare di comportarmi in certi modi che possono venir male interpretati”

“Per esempio?”

“Per esempio al luna park. E’ vero sono stato tutto il giorno con te ma non siamo ancora insieme. Il pomeriggio al luna park è stato bellissimo ma ho paura che tu non abbia capito, che tu abbia frainteso…”

“Però prima ci siamo anche baciati!”

“Ti ho spiegato perché avevo baciato Rei. Per te è stato lo stesso”

“Sono stufa di essere paragonata a Rei. Io non sono lei. Non puoi trattare entrambe allo stesso modo”

“Mi dispiace ma ora come ora non posso comportarmi altrimenti. Almeno finché non ho deciso”

“Te l’ho già detto che non posso aspettare in eterno una risposta. E’ passato un mese: Quanto ancora?”

“Non lo so ma ti assicuro che sarai la prima a saperlo”

“Lo spero per te, third children” e se ne andò

-uff…ho rischiato di prenderle…ma alla fine ha accettato le mie ragioni…però Asuka è proprio cambiata. Prima non la vedevo mai piangere, ora è quasi un abitudine . Si vede che ci tiene a me. Ma c’è anche Rei…spero di uscirne..possibilmente vivo- pensò Shinji osservando la porta da cui era uscita la rossa

 

Casa di Rei

“Accomodati”

“Grazie…ehm….ma dove?” chiese Cristian un po’ imbarazzato . La domanda era però legittima perché l’appartamento di Rei non aveva niente se non un letto, i servizi, uno scrittoio e un cucinotto . Era ordinato ma spoglio.

Rei era in evidente imbarazzo: per una volta che qualcuno la viene a trovare e lei non ha nemmeno da dargli una sedia per sedersi o qualcosa da offrirgli. Non sapeva proprio cosa dire. Per fortuna Cristian se ne accorse

“Senti…mi siedo per terra. Non c’è problema vero?”

“No no. Scusami, non ho niente da offrirti”. Rei si guardava le mani che stava stropicciando per la vergogna

“Oh non importa.”

Cristian si guardò un po’ intorno

“E’ una casa bene in ordine. Tutto il contrario della mia, ho roba da tutte le parti. A volte ho vergogna a portare la gente a casa mia”

“La cosa non dovrebbe importarti più che i commenti della gente sul tuo abbigliamento”

“Lo pensavo anch’io. Però è anche brutto da vedere il caos quindi penso che passerò il weekend a pulire”

“Auguri” disse Rei

Cristian la guardò

“ Senti Rei, volevo parlarti di una cosa”

Rei gli si sedette di fronte, composta. Cristian invece era quasi stravaccato e appoggiato al muro.

“Vedi, circa un mese fa mi era venuta un’idea. Avevo pensato che questo posto non fosse adatto a te. Anche Shinji la pensa come me, e per questo avevo chiesto al maggiore Katsuragi se era possibile cambiarti gli alloggi”

Rei gli sorrise

“Grazie ma…”

“No, aspetta fammi finire…avevo proposto che tu venissi ad abitare a casa mia, sotto la supervisione del signor Kaji ma il comandante ha rifiutato. Io rimango sempre della mia idea, nel senso che per me questo posto è inadatto, e non voglio arrendermi…però non ho chiesto niente a te. Ora, visto che il proseguire questa proposta potrebbe avere anche delle ripercussioni ti chiedo: Rei, vorresti venire ad abitare da me?”

Rei non sapeva cosa dire. La proposta era invitante: avrebbe lasciato quel postaccio, sarebbe stata vicino a Shinji e ….avrebbe vissuto con Cristian. Era un bel rischio perché la ragazza sapeva che lui la mirava . Tuttavia la domanda più pressante era:

“Perché fai tutto questo per me?”

Cristian sorrise e fece arrossire Rei

“Penso perché la ritengo una buona occasione: sarebbe un ‘esperienza nuova, per me perché non ho mai provato la coabitazione ,ma anche per te. Da quanto ne so i tuoi rapporti con le altre persone sono -senza offesa- praticamente nulli anche se vedo che stai imparando abbastanza velocemente come comportarti con altra gente. Vivendo nella stessa casa con altri potrebbe aiutarti di più in questo senso. Poi è brutto vivere da soli. Io da quando sono qui ho sempre vissuto da solo e non mi piace per niente.”

Rei ci pensò ancora su

“Non so proprio…mi fa piacere che tu abbia pensato a me per questa cosa ma…io ritengo che tu lo fai perché ti piaccio”

BOOM. Colpito in pieno

“Insomma…anche …ma non solo…” disse Cristian un po’ in difficoltà “..comunque non devi darmi subito risposta. Pensaci bene e fammi sapere. Però su questa cosa devi essere decisa: una volta scelto non si torna indietro”

Cristian non voleva rivelare ancora ciò che aveva sentito dire dal comandante ,però desiderava che Rei andasse ad abitare da lui anche per allentare la presa di Gendo Ikari sulla ragazza.

“Ok!”

“Bene. E’ ora che vada. Mi ha fatto piacere chiacchierare con te”

“Anche a me. Grazie della visita”

Erano sulla porta

“Figurati” disse Cristian e le diede un bacio sulla guancia per poi andarsene via correndo. Si girò ancora verso di lei

“Ciao ciao” urlò il ragazzo agitando il braccio per poi rimettersi a correre. Rei lo salutò con la mano mentre lo guardava andare via, tutto contento; continuava a tenere due dita dove Cristian le aveva dato il bacio. Che bella sensazione, si capiva da quel gesto che lui le voleva bene, senza chiedere niente in cambio.Un bene totalmente disinteressato per lei…lei… Rei Ayanami…il first children…una ragazza che stava inviso a tanti per il suo essere distaccata...anche se non la conosceva bene Cristian la aiutava …e… le dava tanto affetto. Nemmeno Shinji aveva mai fatto una cosa del genere per lei:arrivare a chiedere qualcosa al comandante per Lei. Eppure lei e Shinji si erano baciati, qualcosa di lei doveva pur importargli a Ikari.  Questa idea però l’aveva avuta Cristian, uno a cui Rei non aveva mai dato una sola chance.Rei continuava a ringraziarlo mentalmente… aveva capito che anche lei gli voleva bene. Eh sì, non c’era solo Shinji oramai. C’era anche Cristian vicino a lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Chapter 8

Ciao a tutti! Come vi ho già detto ho perso tutti i capitoli della mia fic ma mi sto adoperando per riscriverli, quindi don’t worry.

Questo capitolo lo ritengo una svolta nella storia, ma una svolta già annunciata.

Nient’altro ….godetevi l’ottavo capitolo di Pulling Teeth

 

 

 

 

Chapter 8-Amori e musica punk a Neo-Tokyo 3

 

Finalmente ci sarebbe stato il debutto di Shinji come chitarrista. Ovviamente la prova sarebbe avvenuta nel garage di Kensuke.

“Ok Shinji, stai calmo. Gli accordi li sai e la canzone non è difficile.”disse Cristian

“Va bene..sono pronto” disse Shinji

“Ah aspetta. Usa questo” disse Kensuke dandogli un plettro nuovo

“Grazie”

“E’ un nostro regalo per te. Onora il nostro pensiero e suona da dio” disse Toji

“Forza cominciamo” disse Cristian

 

L’attacco fu di Shinji. Bene fin qui.

Cristian cominciò a cantare.

 

“Ogni volta che ti vedo

 tu mi parli ed io non sento

e mentre mi perdo dentro me

penso al tempo che è passato

e che non è mai morto

ho perso i miei vizi e ho perso te”

 

l’intro è finita, ora la canzone si movimenta. Si inserisce Toji con un ritmo martellante e Kensuke con il basso

 

“oggi sì che è il giorno giusto

per smetter di fumare

oggi è un giorno perfetto

per smettere di bere

quattro passi all’aria aperta

mezz’ora con gli amici

ho messo via un bel po’ vizi

ma chissà com’è

che non ho ancora messo via te

 

oggi si che è il giorno giusto

per rompersi le palle

oggi è il giorno che ricado

tra tutti i miei vizi

quattro passi all’aria aperta

due palle con gli amici

ho ripreso i miei vizi

ma chissà com’è”

 

Assolo di Shinji. Perfetto

 

“che non riesco a prendere te”

 

Finita. Toji, Kensuke e Cristian erano visibilmente soddisfatti.

“Allora come sono andato?” chiese Shinji ansioso

I  tre si guardano ma poi Toji si staccò e alzò il pollice.

Shinji era contentissimo. Era diventato un membro del gruppo, il chitarrista.

“Bravo Shinji, hai visto che impegnandoti ce l’hai fatta?”

“Non ce l’avrei fatta senza le lezioni del mio maestro”

“Ehi siamo amici” disse Cristian

“Comunque è molto bella sta canzone” disse Shinji

“E’ vero. Questi Moravagine sono bravi”

“Beh ci sarà un motivo per cui li ascolto” disse Cristian

“Ora che Shinji è entrato nel gruppo cosa facciamo?” chiese Kensuke

“Io direi di girare i locali per farci conoscere un po’” disse Cristian

“Però sarebbe bello fare canzoni nostre.Alla fine siamo solo una cover-band!” disse Toji

“Questo perché nessuno di noi è capace a scriverne, nemmeno Cristian” disse Kensuke

“Però alla fine siamo bravi, quindi facciamo le canzoni di altri ma le facciamo in modo diverso, come piacciono a noi” disse Cristian

“Va bene, facciamoci conoscere però io vorrei esercitarmi di più con voi” disse Shinji

“Cioè?” chiese Toji

“Io voglio imparare a suonare Smells like teen spirits”  disse Shinji

“Sei appena entrato nel gruppo e vuoi già fare il passo più lungo della gamba?”chiese Toji

“No,non è mica difficile. Secondo me è già in grado”disse Cristian

“Allora cosa aspettiamo: proviamola!” disse Kensuke prendendo il basso. Tutti si misero al loro posto: Toji alla batteria, Shinji chitarra e Cristian voce. Provarono per due ore senza sosta ma poi il risultato lasciò contenti tutti.

A parte i condomini di Kensuke che non ne potevano più.

 

Da quel giorno Shinji continuò ad esercitarsi ma meno di prima e questo gli permise di uscire con Asuka e Rei. Il ragazzo era oltremodo confuso: entrambe erano fantastiche. Come poteva sceglierne una? Ovviamente Shinji chiese consiglio ai suoi amici.

“Secondo me dovresti scegliere Ayanami: è molto più dolce e trattabile del demone”disse Toji

“Io concordo in parte con lui perché alla fine non le conosco bene.Però se ti metti con Asuka potresti dire addio alla tua vita tranquilla” disse Kensuke

“Ma che cazzo dici? Siamo piloti di Eva, la nostra vita è tutto tranne che tranquilla!”disse Cristian

“Sì, ma voi non farete i piloti per sempre…”

“Dai dai, state calmi” disse Shinji pacato “Ti assicuro che Asuka è cambiata molto , ora è meno scontrosa”

“Dal punto di vista fisico sono entrambe uno schianto” disse Toji con la bava alla bocca

“Guarda che lo dico alla tua ragazza”disse Kensuke 

Shinji rise. Poi si accorse che Cristian se ne stava stranamente un po’ in disparte, lui che era abituato a stare al centro dell’attenzione. Shinji decise di coinvolgerlo nella discussione.

“E tu Cristian cosa ne pensi?”

“Preferirei non rispondere”

“Cosa?”

“Ho detto che non voglio rispondere”

“C’è qualcosa che non va?”

“No niente ma non ho voglia di parlare,scusami”

“Come vuoi. Allora noi andiamo ci vediamo domani alle 3 per le prove. Ciao” disse Shinji avviandosi

Cristian lo imitò

 

“Ehi Toji, non ti è sembrato strano Cristian ?”

“Effettivamente. A lui piace un mondo dispensare consigli a destra e a manca. Invece è stato zitto”

“No no, non è stato zitto , non ha voluto rispondere”

“E’ la stessa cosa, non ha detto niente”

“Zuccone, è diverso. Non ha voluto rispondere alla domanda di Shinji quindi…..”

“Quindi?”

“Ma sei proprio scemo. Vuol dire che c’è qualcosa che non gli va nella storia di Shinji con Asuka e Ayanami. Vuol dire che anche a lui piace una delle due. O anche entrambe. Del resto si vedono sempre essendo piloti”

“Ma smettila! E’ una cazzata. Ti sembra che se fosse una cosa del genere Cristian sarebbe stato zitto senza dire niente a Shinji?”

“Magari non vuole ferirlo”

“No…ti stai sbagliando secondo me”

“Vedremo. Comunque la cosa verrà fuori prima o poi e allora vedremo chi ha ragione”

“Secondo me era solo stanco. E alla fine sono fatti suoi, tu non ti impicciare, quattrocchi”

“Ehi, idiota!Adesso te le do!”

“Provaci, quattrocchi!”

Cominciò così una piccola zuffa, più di risa che di pugni.

 

Intanto Shinji e Cristian stavano camminando uno fianco all’altro ma no si parlavano.

Shinji moriva dalla voglia di sapere cosa avesse Cristian e Cristian voleva che Shinji non gli chiedesse più niente sulla questione precedente. Il ragazzo non voleva intromettersi nella questione: Shinji era suo amico, Asuka era sua amica e Rei pure (la considerava così dai recenti avvenimenti). Poteva dire a Shinji di mettersi con Asuka, nascondendo ancora di essere interessato a Rei (Shinji non aveva ancora capito niente) però non era giusto. Lui doveva fare prima di tutto la parte dell’amico. Quindi meglio il silenzio. Per adesso.

 

Arrivarono all’appartamento di Misato. Shinji si fermò e così fece Cristian

“Beh io sono arrivato”disse Shinji

Cristian non disse niente ma si limitò a guardarlo

“Allora ciao Cristian”

“Ciao Shinji” disse Cristian voltandosi per andare al suo appartamento

Shinji però lo fermò

“Cristian….”

“Cosa c’è?”

“Volevo dirti che…se hai bisogno…io sono qui”

Cristian sorrise

“Lo so Shinji, grazie” e se ne andò.

-Ma come faccio a dirtelo? Ti arrabbieresti perché non te l’ho detto prima!!- pensò Cristian chiudendo la porta

Si buttò sul divano, prese il telecomando dello stereo e fece partire la musica.Stranamente però non prestava attenzione a cosa stava ascoltando, i suoi pensieri erano monopolizzati da altro. Decise di  fare una doccia.

Mentre si asciugava Cristian notò che i suoi capelli erano cresciuti molto perché davanti gli cascavano oltre il naso. Si guardava allo specchio e rideva: quasi non si vedeva la faccia. Così conciato uscì dal bagno nudo e andò a vestirsi.

“E ora cosa faccio? Potrei dormire!” disse ributtandosi sul divano. Ma appena chiuso gli occhi….il telefono.

“Non c’è nessuno!” gridò il ragazzo ,come se il telefono potesse rispondere. Di mala voglia si alzò per rispondere

“Pronto?” disse assonnato

“Ciao Cristian sono Rei”

Cristian si ridestò subito

“Ah ciao Rei”

“Ti disturbo?”

“No, stavo solo dormendo”

“Oh scusami.”

“No non ti preoccupare, dimmi pure”

“Volevo dirti che mi ha telefonato il maggiore Katsuragi e mi ha detto che domani ci sarà un test di sincronia”

“Ancora? Che palle!Ne abbiamo fatto uno ieri”

“Beh è sempre meglio uno in più che uno in meno”

“Ma perché mi hai telefonato tu? Di solito avvisano tutti di persona, non fanno le catene telefoniche”

Rei non rispose e Cristian pensò che forse era in imbarazzo

“Va beh lasciamo perdere.Grazie della telefonata Rei”

“Figurati. Ciao Cristian”

“Ciao Rei”

CLICK

-Beh è davvero cambiato qualcosa se ora mi telefona a casa senza un motivo apparente- pensò Cristian

Ancora il telefono

“Eccolo!”

“Pronto, Cristian? Sono Misato. Volevo avvisarti che domani…..”

“…ci sarà l’ennesimo test di sincronia spacca-palle. Lo so, ho già pronta la flebo. Ciao Misato”

CLICK

“Ma che maleducato….non mi ha nemmeno fatto finire di parlare…”disse Misato guardando arrabbiatissima la cornetta

 

A casa di Misato

 

“Ciao Asuka, sono tornato” disse Shinji entrando  in casa

Subito la rossa balzò fuori dalla porta.

“Ciao stupi-Shinji. Come sono andate le prove”

“Bene. Tra poco ci sarà il nostro debutto”

“Ricordati di farmi sapere dove vi esibirete”

“Stai tranquilla” disse Shinji. Si mise ad osservarla da vicino con occhio indagatore, i loro visi quasi si toccavano.

Asuka vedeva che i suoi occhi continuavano a osservare ogni particolare del suo viso.

-Oddio, mi vuole baciare-pensò lei - Forza Shinji, devi solo chiedermelo-

 

Shinji la guardò negli occhi

“Asuka….”

“Sì?”

“……ma ti sei tagliata i capelli? ”

A quelle parole Asuka quasi cadde per terra.

“Ma sei stupido? E me lo chiedi così?”

“E come dovrei chiederlo? In ginocchio?”

“Ma chiedi come vuoi. Basta che quando lo fai non sembra che tu stia cercando di baciarmi, stupido!”

“Cosa? Sei tu che sei fissata! Quindi io non posso avvicinarti minimamente perché tu pensi che ci sto provando, vero?”

“Ehi non provare ad alzare la voce con me, stupi-Shinji!”

“Alzo la voce quanto mi pare, invece”

“Attento third children, potrei arrabbiarmi e farti assaggiare il mio pugno che uccide le bestie infernali!”

“Provaci” disse in tono di sfida Shinji.

Asuka era tutta rossa come i suoi capelli. Certe volte Shinji la faceva arrabbiare proprio di brutto. E questo coincideva sempre con un pugno risolutore sulla testa per rimettere tutto a posto. Era una sorta di ritorta di loro.

“Sei un idiota!!” e la rossa sollevò il pugno per colpire. Bersaglio:la testa di stupi-Shinji. Purtroppo questa volta il colpo non andò a segno, perché Shinji, stufo di prenderle, si era fatto dare qualche consiglio su come cavarsela in questi casi. Quindi schivò il colpo di lato e fece lo sgambetto ad Asuka.  La ragazza ovviamente, spiazzata da quella reazione, stava cadendo. Shinji però la prese per la vita e le impedì di conoscere in prima persona il pavimento. Ora però Shinji le era dietro e la abbracciava cingendole la vita. D’un tratto la rabbia di Asuka scomparve e si accoccolò comodamente tra le braccia di Shinji.

“Grazie..”

“Grazie per cosa?” chiese Shinji

“Per non avermi fatto cadere”

“Figurati”

Silenzio

“Beh adesso siamo vicini. Pensi che ti voglia baciare?” chiese Shinji

Asuka arrossì

“Come faccio a sapere cosa c’è in quella testaccia” rispose scontrosa

Silenzio

“Sei andata dal parrucchiere, vero?”

“No. Ho solo lavato i capelli”

Shinji prese in mano una ciocca, la accarezzò.

“Sono belli morbidi” disse

“Ehi ma cosa stai facendo?” disse Asuka cercando di divincolarsi

“Stai buona. Non ti piace stare così?”

“Non riesco a capire cosa stai facendo!” disse, quasi con rassegnazione, Asuka

“Ma ti piace?”

“….sì…”

“E allora perché stai cercando di andartene?”

Asuka non sapeva cosa rispondere. Però, com’era cambiato Shinji. Forse questa era la prima volta che la metteva in difficoltà, tanto da lasciarla senza parole. Continuava a stare in silenzio.

Ad un tratto sentì che quell’abbraccio vincolante non c’era più. Era di nuovo libera. Si girò e guardò Shinji.

Shinji le sorrise e aprì le braccia per abbracciarla. Lei capì e subito gli si buttò addosso.

“Allora avevo visto giusto…per una volta..”

Asuka non diceva niente

“Eri a disagio perché ti ho abbracciato senza che tu lo volessi?” chiese Shinji

“non è solo per quello..”

“E cosa allora?”

“Beh..quando prima mi hai abbracciato io ero arrabbiata con te…ma poi quando lo hai fatto la rabbia è sparita subito…è la prima volta che una persona mi fa questo effetto..”

Shinji sorrise soddisfatto

“…e un po’ mi fa paura..io sono sempre stata abituata a cavarmela da sola, a non contare su nessuno, anche perché non avevo nessuno su cui contare…ora posso contare su di te. E’ un cambiamento non da poco…per questo volevo andar via…ho avuto paura, troppe cose sono cambiate..”

“Ma il fatto che siano cambiate non è un male. Vuol dire che stiamo crescendo, è normale che prima o poi uno si accorga di aver bisogno degli altri. Ma non ti deve far paura. Io voglio che tu non abbia più paura. Anche per me tante cose sono cambiate da quando sono tornato e in modo repentino, ma adesso sono contento così.”

Asuka affondò il viso nel petto di Shinji

“Io ti amo, Shinji”

Shinji realizzò in due tempi cosa avesse detto Asuka ma no fu sorpreso. L’aveva immaginato, o forse  in cuor suo già lo sapeva. E da quelle parole capì che ormai Rei era distante mille miglia. Lui voleva Asuka, la amava, era palese. Con Rei non aveva lo stesso trasporto, le cose erano tutte sotto un’ottica diversa. Amore. Rei non gli aveva mai detto di amarlo. Sì, aveva fatto di tutto per farglielo capire ma non glielo aveva mai detto. Asuka era la prima e ciò era bellissimo. Sentirsi amati, sentirsi ben voluti, per una volta non sentirsi inutili. E questo solo per tre parole: Shinji- ti –amo.

-Dimmelo ancora, Asuka- pensò Shinji mentre la abbracciava più forte.

Asuka sentì l’abbraccio di Shinji farsi più forte e capì che anche lui provava lo stesso per lei. Non glielo chiese nemmeno, ne era sicura, come era sicura che lui sarebbe stato sempre con lei.

“Shinji, ti amo” disse ancora la rossa prima di perdersi in un altro bacio.

 

 

Vi è piaciuto? Spero di sì. Ovviamente vi intimo a lasciarmi altri commenti. Ci tengo a puntualizzare che “Vizi” è una canzone dei Moravagine e tutti i diritti riguardo ad essa.

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


Capitolo 9

 

Capitolo 9

 

Il giorno dopo ci fu il programmato test di sincronia.

La dottoressa Akagi e il maggiore Katsuragi guardavano ansiose il monitor, pronte a rivelare ogni minima anomalia.

“Allora come va?” chiese Misato

“Tutto bene. Guarda: Rei e Cristian si mantengono su un buon livello di sincronia…”

“Bene. E Shinji  e Asuka?”

“Guarda tu stessa”

Misato si avvicinò allo schermo

“Ma….sbaglio o…”

“Già. I valori di sincronia sono schizzati in alto dall’ultima volta”

“Cosa può significare?”

“Non so, è presto per qualsiasi ipotesi. Cominciamo con interrogare i diretti interessati”

“Bene”

La dottoressa prese il microfono

“Basta così ragazzi. Siete liberi”

 

“Allora com’è andata?” chiese Cristian stiracchiandosi

“Tutto normale” rispose Misato con un sorriso “ Potete andare a cambiarvi. Asuka, Shinji, rimanete un attimo…”

Rei e Cristian se ne andarono. Rei si accorse dopo che Shinji era dovuto rimanere.

-Chissà perché lo hanno trattenuto con Soryu? Meglio dare un’occhiata- disse Rei mettendosi ad origliare alla porta.Tutta presa com’era non si accorse di Cristian che le scivolò alle spalle.

“E-ehm!”

Rei si girò con la faccia di chi si era cacciata nei guai. Quando vide però chi era , riprese imperterrita ad origliare

“Ehi miss! Non lo sai che è maleducazione origliare alle porte?”

“Fatti i cavoli tuoi,Wilder”

“Non sei per niente simpatica. Non si risponde così alla gente”

“Senti, vuoi farmi qui e ora un corso di buone maniere. Eclissati per un po’ così riuscirei a sentire qualcosa”

Cristian alzò un sopracciglio.

“Va bene, bella. L’hai voluto tu” e detto questo la sollevò di forza e se la caricò in spalla

Rei era tutta rosa per l’imbarazzo. Si mise a tirare calci e pugno nel tentativo di liberarsi. Cristian però non la mollò.

“Lasciami Wilder. Ci stanno guardando tutti”

“Non mi interessa. Ti farò imparare che non si deve origliare”

“Lasciami subito, idiota” urlò Rei facendo voltare un bel po’ di persone. Rei divenne ancora più rossa. Che vergogna.

Cristian la portò negli spogliatoi maschili

“Ehi maniaco, dove mi stai portando? Vuoi approfittare di me eh? AIUTO!!!”

Ma il ragazzo , di tutta risposta , la lasciò cadere in una vasca piena d’acqua.

“Così sbollisci un po’, nevrotica!”

“Cosa?! Io sarei nevrotica? Beccati questo” e gli lanciò una bella secchiata d’acqua, lavandolo completamente. Cristian rimase un po’ interdetto mentre sul volto di Rei comparve un bel sorriso di soddisfazione. Il sorriso scomparve subito però

“Ok, che guerra sia” rispose il ragazzo. Cristian rispose con una bella secchiata in piena faccia della ragazza. La situazione degenerò e ne nacque una battaglia vera e propria. I due si divertivano da matti . Il rumore dello scontro però non era piccolo e infatti dopo un po’ giunse il comandante, arrabbiatissimo.

Rei mollò subito il secchio alla sua vista. Cristian dava le spalle a Gendo Ikari e lo vide solo in un secondo momento.

“Wilder, sapevo che tu fossi un elemento instabile…ma tu Rei….mi hai deluso, comportarsi come una bambina dell’asilo giocando con l’acqua…”

Rei abbassò lo sguardo e cominciò a stropicciarsi le mani. Cristian se ne accorse.

“Wilder” continuò il comandante “forse non ti è chiaro che essere un pilota di Evangelion comporta alcune cose. Le battaglie d’acqua non ne fanno parte”

“Se non è contento di me , può mandarmi via” rispose Cristian

“Questo è fuori discussione. Il fifth children rimarrà alla base sotto il nostro comando e così il suo eva. Sono stato chiaro?”

“Si signore” rispose Cristian

Gendo uscì dalla stanza e si trovò faccia a faccia con il vice-comandante. Aspettò che la porta si chiudesse e poi disse

“Fujutsuki. Porta Wilder nel mio ufficio. Subito…ancora bagnato” e se ne andò

“Va bene, Ikari ”

 

“Dai Rei! Ci ha sgridato: e allora?”

“Come “E allora”? Non mi aveva mai sgridata prima”

“Beh c’è sempre una prima volta per tutto. Ci sei rimasta male?”

“Un po’ ”

“Senti…non stavamo facendo niente di male, stavamo giocando a secchiate d’acqua. Il comandante ci ha rimproverato ma la cosa finisce lì”

“Non direi” disse Fujutsuki entrando nella stanza

“Wilder, il comandante vuole vederti subito”

Cristian rimase un po’ sorpreso della cosa

“Va bene. Mi cambio e arrivo subito”

“No, non c’è tempo, vieni così”

“Ma sono tutto bagnato!!”

“Dovevi pensarci prima di combinare questo casino. Andiamo”

Cristian uscì seguendo il vice-comandante. Rei era ancora più buia di prima ma giurò di aver visto Cristian farle il segno di vittoria mentre le porte si chiudevano, il che la rincuorò un po’.

 

Intanto nella sala test

“Allora…sputate il rospo!!” disse Misato

“Come??” rispose Shinji

“Cosa vi è successo? I vostri livelli di sincronia si sono alzati di brutto. E’ successo qualcosa?”

Shinji arrossì e Asuka cominciò a sorridere. Nessuno dei due però rivelò niente e anzi chiesero di poter andar via non sapendo la causa di quel mutamento dei loro livelli di sincronia. Misato e la dott.sa Akagi, vedendo di non riuscire a cavar loro una parola li lasciarono andare. Shinji e Asuka finalmente uscirono dalla stanza di controllo-test e si fermarono nel corridoio.

“Non pensavo che potesse succedere una cosa del genere. Il mio livello si è alzato di brutto”disse Shinji

“Il mio invece era già alto anche prima…” rispose Asuka

“Credo che sia stata la novità di ieri”

“Ah. Ti faccio questo effetto?”

“Non so se sia quello ma sappiamo entrambi che il livello di sincronia dipende dalla condizione psicologica”

“Spero di non farti solo quell’effetto eh, Shinji?” disse Asuka tutta ammiccante. All’inizio Shinji non capì, ma quando poi realizzò cosa la rossa voleva dire divenne rosso come un peperone e cominciò a balbettare isterico. Asuka rideva per la sua reazione, quindi gli si fece vicino lo prese per mano e lo baciò a fior di labbra. Shinji si sciolse un po’.

“Mamma mia come sei teso!” disse Asuka “Cosa mai avrò detto?”

“In futuro è meglio che certe cose tu me le dica in privato”

“Oh quanto rompi, Shi-chan. Ormai siamo insieme o no? Io sono così contenta che andrei di porta in porta nella base per farlo sapere a tutti”

“Anch’io ma…ecco..non ho mai avuto una ragazza..mi sento abbastanza inesperto…non so come ci si deve comportare”

“Per quello non preoccuparti…ti darò una mano io no?”

Shinji le sorrise e Asuka si sentì sciogliere

“Beh ora basta sorridere come un ebete. Mi porti fuori a mangiare?”

“Come?AH…sì sì certo. Dove vuoi andare?”

“Non lo so. Cominciamo a uscire e poi un’idea ci verrà”

“Ok. Allora andiamo a cambiarci”

Fecero per dirigersi verso gli spogliatoi quando videro il vicecomandante avanzare nel corridoio seguito da Cristian.

“Buongiorno vicecomandante” disse Asuka

“Buongiorno” ripetè Shinji

“Buongiorno” rispose Fujutsuki

Cristian lo seguiva in silenzio ma sorrise ai suoi due amici che lo guardavano con facce a punto interrogativo.

Asuka e Shinji andarono agli spogliatoi e videro Rei. Era ancora lì dove Cristian l’aveva lasciata, tutta bagnata.

“Cosa è successo Rei?” chiese Shinji

Sembrò che la ragazza si ridestasse da un coma. Vide Shinji e lo abbracciò. Lo stringeva forte.

“Ehi! Cosa è successo?” chiese Shinji preoccupato

“io e Cristian stavamo giocando a lanciarci secchiate d’acqua quando il comandante è entrato e ci ha sgridati: ha detto che l’essere piloti comporta certe cose e che il lanciarsi acqua non rientrava in queste. Poi ha detto che Cristian è un pessimo elemento ma che lo terrà lo stesso sotto il suo comando. Ora l’ha convocato nel suo ufficio.

Asuka ascoltava preoccupata: se il comandante aveva convocato Cristian nel suo ufficio doveva essere qualcosa di grave o importante. L’idea del suo amico in balia di quell’uomo non la lasciava stare bene. Ma ancor di meno era quell’abbraccio tra Rei e Shinji.

-Neanche due minuti fa eravamo insieme e adesso l’abbracci davanti a me?- pensava la rossa

“Avanti Rei. Smetti di piangere. Vedrai che non è niente di grave. Mio padre gli farà una ramanzina e lo lascerà subito. Cristian è un po’ così,  se ne sbatte se gli criticano il look ma su certe cose è inflessibile, e una di queste sono i soprusi: non li sopporta,sia su di lui che sugli altri. Dai, smetti di piangere”

Rei si asciugò le lacrime con il dorso della mano

“Ok. Ora vai a cambiarti, se no ti ammali.” Disse Shinji

“Grazie Shi-chan”  e se ne andò.

Asuka e Shinji rimasero ancora da soli.

“Grazie Shichan…bleah!!!Ma chi si crede di essere  quella? Solo perché è stata sgridata questo non la autorizza ad abbracciare il mio ragazzo”

“Dai Asuka! Non hai visto che faccia aveva?”

“No e non mi interessa. Guardavo la tua di faccia, come la guardavi…”

“Oh ma siamo insieme da ieri e sei già così gelosa? Dai! E poi stai tranquilla, tu sei la mia ragazza, Rei è mia amica…”

“E tu tratti così le “amiche”?”

“Beh sì…anche tu sei un’amica ma molto speciale” e la prese per la vita dandole un bel bacio profondo.

“Accidenti Shinji! E per fortuna che dicevi di sentirti inesperto…stai facendo passi da gigante…”

“Ne deduco che la tua arrabbiatura nei miei confronti sia già passata…”

“Più o meno. Sarà determinate il pomeriggio. Allora , non dovevamo uscire insieme?”

“Giusto! Mi cambio e ci vediamo all’ingresso nord tra dieci minuti”

“Dieci minuti? E’ un po’ poco!”

“Mezz’ora?” chiese Shinji

“Meglio” rispose Asuka

 

 

“Ikari…ho portato il fifth children”

“Molto bene. Fallo entrare”

Cristian entrò nella grande sala usata dal comandante come ufficio personale. Avanzò fino alla scrivania e lì si fermò.

Gendo si mise comodo nella sua poltrona e lo fissò.

“Credevo di aver già dato disposizioni affinché il tuo look si adeguasse a quello degli altri”

“Sì. In effetti qualcuno era venuto a dirmi come dovevo vestirmi, ma l’ho cacciato in malo modo. Il mio abbigliamento è una cosa totalmente mia e neanche lei può dirmi come deve essere”

“Ma questo scatena un precedente pericoloso. Quello era un mio ordine. E tu hai disobbedito”

“Mi dispiace ma sulla faccenda ho già detto come la penso. E comunque fino adesso ho eseguito ciascun ordine che mi venisse impartito in battaglia”

“Devi eseguire gli ordini anche se non sei in battaglia. Sei pilota quando sei a bordo, sei pilota quando vai a scuola e quando esci con gli amici. Ti dico la verità Wilder: ti ritengo un elemento destabilizzante per tutta la base. Non capisco come mai la sede Nerv americana abbia mandato te”

Cristian non rispose, si limitava ad ascoltare il comandante

“Da quanto ne so sei restio ad ogni imposizione e questo non mi va” disse Gendo e schioccò le dita. Due energumeni bloccarono per le braccia il ragazzo.

“Lasciatemi, bastardi”

Come risposta uno dei due lo prese per i capelli ,facendogli rivolgere il viso verso l’alto,lasciando scoperto il collo.

Il comandante gli si avvicinò.

“Questi capelli mi danno fastidio” disse.

Uno dei due uomini butto Cristian per terra serrandogli le braccia. L’altro tiro fuori un coltello mentre con l’altra mano tendeva i capelli per facilitarsi l’operazione. Il taglio era grezzo, l’uomo tagliava dove vedeva”lungo”. Cristian cercava in tutti i modi di divincolarsi ma non c’era niente da fare perché quei due energumeni erano troppo forti. Alzò lo sguardo e vide il comandante.

“Spero che questo ti faccia capire. Tu sei mio!”

Cristian pianse amaramente. Per lo shock e per i suoi capelli persi.

 

 

 

Shinji e Asuka stavano  tornando dalla loro romantica uscita. Erano a braccetto

“Sai…” disse Asuka

“Cosa?”

“Mi fa strano andare in giro con te…così…”

“Beh se non ti piace possiamo pure staccarci”

“Ehi a furia di starti vicino sei diventato scorbutico come me”

Risero.

“Chissà cosa voleva mio padre da Cristian”

“Di questo puoi star sicuro che Cristian te lo dirà”

“Non lo so. Ieri mi è sembrato strano, non mi voleva parlare”

“Sai com’è Cristian…a volte è strano, non lo si capisce. Comunque non star lì a pensarci. Ora sei qui con me: ti rendi conto della tua fortuna third children?”

Si baciarono.

Si fermarono a prendere un gelato e ad osservare qualche vetrina. Erano circa le quattro.

“Asuka forse è il caso di tornare a casa. Domani andiamo a scuola e non abbiamo aperto libro”

“Ma ti sembra questo il momento di pensare ai compiti”

“Hai ragione anche tu ma i compiti rimangono….”

“Hai ragione….va bene,andiamo a casa a fare i compiti ma li facciamo insieme!!”

“Eh?!” disse Shinji pensando che se così fosse stato avrebbero combinato veramente poco.

“Dai dai. Che bella idea che ho avuto” disse Asuka trascinando Shinji

 

Arrivati nei pressi del condominio di Misato, l’attenzione di Asuka fu attirata da qualcosa.

“E quello chi cavolo è?”

“Chi?” chiese Shinji

“Guarda” disse la rossa indicando un punto nero che si muoveva sul loro pianerottolo.

“Sarà Cristian” disse Shinji

“Impossibile! Non vedi che indossa una tuta? E poi ha la bandana in testa e sai quanto ci tiene quel punk alla sua cresta”

“Ma allora chi è?”

“Buona domanda dottor Ikari. Indaghiamo!”

“Come scusa?”

“Ma sì, lo pediniamo”

“No non è una buona idea”

“Che palle che sei! Cosa vuoi che succeda? Non rompere, non ci faremo vedere”

“Pedinalo pure, poi me lo racconti ,eh?” disse Shinji cercando di divincolarsi

Ma Asuka se ne accorse e lo trattenne per la manica della camicia

“Lo pedineremo insieme”. Shinji sembrò rassegnato

“Dovevo mettere più scatto nella partenza”

I due si mossero sulle scale velocemente per osservare meglio cosa stesse facendo quello strano tipo sul loro pianerottolo. Arrivati che furono si nascosero dietro il muro della rampa di scale e si misero ad osservare.

“Guarda” disse Asuka “sta cercando di entrare nell’appartamento di Cristian”

“Allora è un ladro”

“Ok allora lo becchiamo”

“Ma la smetti di fare la solerte poliziotta? Chiamiamo la polizia vera”

“Dai cazzo, lui è da solo e noi in due. Dai ora che non guarda”

“Uff…allora è meglio usare questa”disse Shinji impugnando una mazza da baseball

“E quella da dove viene?”

“Era lì appoggiata”

“Perfetto! Dammela!” e la rossa si lanciò sul tipo in tuta, colpendolo sulla testa con la mazza

 

“AHIAAA! Ma porca…..ma sei scema?!”

“Cristian?”

“E certo! Chi cazzo pensavi che fossi?”

“Pensavamo tu fossi un ladro” disse Shinji sopraggiungendo

“Sì…e un ladro entra nelle case con le chiavi no?”

E con quello finì la carriera da detective di Asuka e Shinji.

“Beh scusami…però ,anche tu, perché ti sei vestito così…la bandana, la tuta…stai bene?”

“Stavo meglio prima” disse Cristian rialzandosi

“Come è andata con mio padre?”

Cristian si bloccò un attimo

“Niente di che. Beh io vi lascio”

“Ma..te ne vai? Non stavi entrando in casa ?” chiese Asuka

“Sì ma mi sono ricordato che dovevo fare una cosa. CI vediamo” e fece per andarsene ma Shinji lo bloccò

“Per fortuna è andato tutto bene ma faresti meglio a telefonare a Rei e dirle tutto. Era molto preoccupata per te”

“Ah! Va bene, dopo le faccio uno squillo. Grazie Shinji” e se ne andò di corsa.

Asuka e Shinji lo guardavano andare via.

“C’è qualcosa che non va in Cristian” disse ASuka

“E’ vero però sembra che lui non ne voglia parlare”

“ Vedrai che se è una cosa importante te lo dirà lui. Ora è meglio muoversi, dobbiamo fare i compiti”

“Ma…allora non scherzavi!”

“Certo che no!! Forza muoviti, third children” disse la rossa trascinando Shinji in casa.

 

 

-Certo che sono proprio un bel tipo! Ho degli amici fantastici e non ho il coraggio di raccontare loro cosa mi è successo. Ma perché non gliel’ho detto? Di cosa dovrei vergognarmi? Di cosa ho paura? Così non può andare, devo imparare a fidarmi di più degli altri, altrimenti loro non si fideranno di me. Forse sono così abituato a cavarmela da solo che mi è difficile esternare così le mie cose. E infatti, se quel bastardo mi ha fatto tagliare i capelli, a chi potrebbe importare una cosa del genere? Forse a Rei….Shinji ha detto che era preoccupata….già,ma non solo a lei…anche a Shinji importerebbe…e anche ad Asuka….finita sta cosa racconterò tutto….forse…. – pensò Cristian

Girò l’angolo della strada ed entrò dal barbiere

 

Finalmente Cristian aveva messo a posto i capelli. Quell’energumeno glieli aveva tagliati a caso e l’effetto non era dei migliori. Per questo il ragazzo era andato dal barbiere, per metterli a posto.

Stava tornando a casa quando vide una cabina.

“Potrei telefonare a Rei”

E così fece.

 

“Pronto?”

“Pronto. Ciao Rei sono Cristian”

“brutto idiota!! Ma dove ti eri cacciato? Ti ho aspettato per un’ora al cancello sud, ero preoccupata per te e tu non ti sei nemmeno fatto vedere”

“Mi dispiace. Il fatto è che avevo..una certa …cosa da fare e per questo sono uscito da un altro cancello”

“Comunque cosa voleva il comandante?”

“Ma niente, mi ha solo ripreso ancora”

“Solo questo?”

“Beh…insomma….” – E dai! Diglielo!-pensava Cristian rivolto a sé stesso

“Cosa?”

“E’ una cosa lunga e io ho pochi soldi. Ti va bene se ci troviamo tra dieci minuti al parco?”

-Adesso dirà che ha già un impegno- pensava il ragazzo

“Io avrei un impegno…..”

-Cazzo! Lo sapevo! Potrei fare l’indovino sulle mie sfighe!-

“…però va bene. Tra mezz’ora?”

“Come mezz’ora? Dieci minuti ho detto!”

“Senti, io sono una ragazza e quindi……”

“Sì sì va bene, ho capito! Allora tra mezz’ora!”

“Ok. Ciao”

“Ciao ciao.”

CLICK

“Mezz’ora.....e cosa faccio in questa mezz’ora?”

Poi il suo sguardo finì su un pub lì accanto

“Sì! Ci vuole una bella ciuca per dimenticare l’accaduto!” e si infilò nel locale.    

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Cap 10

Avevo gentilmente chiesto di non mandare alcuna recensione del capitolo nove e così è stato. Forse non avevate niente da dire, forse la fic vi ha annoiato ma mi piace pensare che mi abbiate fatto un piacere quindi vi ringrazio e vi premio postando il decimo capitolo.

Ci tengo a ringraziare tutti perché noto quanto la mia fic sia seguita.

Ringrazio Hotaru, Arima, Pyros, Ramirez, Matteo87, Ila, Taslehoff, Meldon, Rey Exiam (sei sempre la migliore!!), Caskalangley, Helyos, Lady Orion, Kaworu ( io aspetto e non dimentico), Nick , Tara, Ace, Salomè, Saffron

 

 

Cap 10

 

Quel pomeriggio Shinji e Asuka non fecero nulla di lontanamente vicino ai loro compiti. All’inizio si erano baciati un po’, poi avevano deciso di fare una partita ai videogiochi e Asuka aveva stravinto. Alla fine si erano ridotti a guardare la televisione : erano entrambi distesi sul divano, abbracciati una sopra l’altro , tenendosi per mano. Inutile dire che la cosa faceva molto piacere a Shinji ma anche Asuka non sembrava scontenta.

“Asuka…”

“Cosa c’è?” rispose lei stancamente

“Dobbiamo studiare”

“Non ne ho proprio voglia…”

“Neanche io”

“…..”

“…..”

“…io non li faccio. Mi farò fare una giustificazione da Misato o la falsificherò io stessa”

“Penso che farò anch’io così”

“Ehi, mister bravo ragazzo! Da quando sei cambiato così tanto?”

“Suppongo da quando sono uscito dall’eva”

“Ah già! E com’era lì dentro?”

“Non mi ricordo bene….”

“Comunque ti preferisco così”

“Grazie”

“Prego”

“…..”

“……”

“Dovremmo anche preparare la cena…”

“Io dico che per stasera Misato se la può cavare anche da sola. Te l’ho detto: mi piace troppo stare così, nemmeno le cannonate mi smuoveranno”

“Idem”

Ritornarono ad osservare il televisore. Erano talmente assorbiti che non si accorsero che Misato era tornata.

“Ma bene…ora capisco tante cose”

A quelle parole Asuka e Shinji balzarono in piedi, staccandosi.

“Ma no! Cosa fate? Restate pure accoccolati sul divano,eravate troppo carini.” Entrambi arrossirono.

“Solo non capisco perché volevate tenerlo segreto. Capisco non dirlo a Ri-chan ma a me, che sono la vostra tutrice….insensibili”

Shinji stava desiderando di sparire sotto il pavimento e Asuka non aveva il coraggio di sollevare lo sguardo.

“Beh io ho fame. Scommetto che la cena non è pronta, vero? Mi arrangerò in qualche modo”

In quel momento si sentì il campanello.

“Vado io” disse Shinji con una mano sulla maniglia

Il ragazzo aprì la porta e si trovò faccia a faccia con Rei. Non era mai venuta a trovarlo di sua volontà. Chissà perché era lì.

“Ciao Rei”

“Ciao Shinji. Cristian è qui da voi?”

“No. Sarà a casa sua,no?”

“No, non c’è. Ho bussato per dieci minuti ma nessuno mi ha risposto”

“Si sarà addormentato come suo solito”

“Però l’ho sentito circa due ore fa, dovevamo vederci al parco”

Asuka si intromise nella conversazione che aveva spiato dall’inizio alla fine

“E così ti vedi con Cristian, eh Rei?”

Rei arrossì.

“Non sono fatti tuoi”

“Comunque ,Rei, la cosa mi preoccupa abbastanza. Sappiamo tutti che Cristian ha un debole per te, quindi se non è venuto al vostro appuntamento deve essere per qualcosa di serio” disse Shinji

“Certo che sai proprio come tirare su il morale delle persone tu” disse sarcastica Asuka “Non preoccuparti, first. Conoscendolo non gli sarà successo niente. Però la prossima volta che lo vedi dagli una bella strigliata. Vedrai che non lo farà più”

“Forse hai ragione. Grazie, ora vado a casa. Ci vediamo domani a scuola. Ciao” e se ne andò.

Shinji chiuse la porta e posò il suo sguardo su Asuka.

“Cosa c’è?” chiese la rossa

“Tu che dai consigli a Rei….credevo di sognare”

“Spiritoso. Mi faceva pena, va bene?”

“Come pena?”

“Ma non hai visto che faccia aveva? Si vede benissimo che le piace Cristian”

“Non ci avevo fatto caso”

“Forse perché mister latin-lover era abituato a sentirsi lui al centro delle attenzioni di Rei”

“Forse…però ora sono preoccupato per Cristian..”

“Anche te? Ma hai presente di chi stiamo parlando? Del tuo migliore amico! Figurati se gli accade qualcosa. E poi il servizio di sicurezza della nerv lo starà seguendo per evitare che si faccia male quindi smetti di preoccuparti. Piuttosto andiamo a mangiare”

Shini seguì il consiglio di Asuka e insieme andarono in cucina.

Misato era già ubriaca anche se aveva cominciato a bere solo da dieci minuti. Si era scolata circa sei birre insieme a tre confezioni di spaghetti precucinati. Parlarono un po’ tra di loro, soprattutto di cosa era successo tra Shinji e Asuka perché Misato era molto curiosa. Erano ormai al dolce quando squillò il telefono.

“Tocca a te Asuka”

“Perché ?”

“Io ho aperto la porta” disse Shinji

“Si cavaliere e vai tu, Shi-chan”

Shinji, di malavoglia, si alzò e andò all’apparecchio.

“Sig.na Misato è per lei. E’ il capo della sicurezza della Nerv” disse Shinji urlando

Misato accorse dalla cucina, un po’ preoccupata per quell’insolita telefonata.

“Pronto? Sì, sono il maggiore Katsuragi……..cosa?….COSA?….ma io lo rovino, quello!!!!Sì sì capisco. Arrivo subito”

CLICK

Misato corse in camera sua per rimettersi in uniforme.

“E’ successo qualcosa?” le chiese Shinji vedendola uscire dalla sua stanza

“SE è successo qualcosa?…certo. Si è finalmente scoperto che il vostro amico Cristian Wilder è un  IDIOTA di prima categoria!! Ecco cosa è successo!!”

“Cioè?” chiese Asuka

“Si è ubriacato in un pub ed è stato arrestato. L’hanno trasferito alla base. Vado a vedere quindi tornerò tardi. Non aspettatemi” e il maggiore chiuse la porta dietro di sé.

“Questa volta quell’idiota si è cacciato in un bel guaio”

“Proprio oggi che è stato convocato dal comandante nel suo ufficio. Ma almeno oggi non poteva star tranquillo?” disse Asuka

“Speriamo che la cosa non abbia delle ripercussioni per lui”

“Lo spero anch’io ma capisci anche tu che è molto difficile: sembra che a tuo padre non piaccia il nostro amico. Però anche Cristian è un pirla ad offrirgli così l’occasione di cacciarlo”

“Ma va ad ubriacarsi di pomeriggio?”

“Ma saranno fatti suoi, Shinji. Avrà un fegato grosso così, ma a te che ti frega”

“Ehi!”

“Ehi!”

Shinji le tirò uno spintone e la fece cadere sul divano. Asuka lo guardò arrabbiatissima ma Shinji se ne andò in camera sua, chiudendo la porta. Asuka si rialzò subito e andò anche lei in camera di Shinji.

Inutile dire che fecero subito pace.

 

Il maggiore Misato Katsuragi teneva gli occhi fissi sulla strada che la portava alla base della nerv mentre ripassava mentalmente ciò che il capo del servizio di sicurezza le aveva riferito. Cristian era entrato nel pub e aveva ordinato una birra. A quel primo boccale ne seguirono altri e il risultato fu una bella ciuca allegra.  Cristian però aveva deciso di complicare le cose cominciando a dar fastidio ai clienti urlando e urtando i presenti. Per un pelo non era scoppiata una rissa; questo perché gli agenti della Nerv lo avevano tempestivamente portato via. Su ordine del comandante il ragazzo era ora agli arresti per cattiva condotta. Misato continuava a dare dell’idiota a Cristian ma non capiva il perché di quella decisione del comandante Ikari. Era pur sempre solo un ragazzo.

Parcheggiò la macchina e uscì più in fretta che potè. Si diresse sicura verso la guardina per chiedere informazioni sul rilascio di Cristian. Solo il comandante poteva autorizzare la cosa.

 

 

Buio. Legato. Stordito. Un bel cocktail. Cristian era sdraiato per terra su di un fianco con lo sguardo perso nel vuoto. Valeva poco guardare qualcosa in quell’oscurità impenetrabile. Sentì la porta aprirsi e dei passi

-        Chiunque sia non me ne frega un cazzo. Picchiatemi, sputatemi addosso, fate quello che volete basta che non mi rompete la palle- pensava

“Molto bene Cristian” disse Misato in tono svero

-Ecco appunto. Ramanzina in vista-

“Ti rendi conto di quello che hai combinato??”

Cristian si tirò su a fatica appoggiandosi alla parete con la schiena.

“Non mi risulta di aver fatto niente di grave” disse senza guardare la donna

“E ubriacarsi come lo chiami? ….cosa hai fatto ai capelli??”

Cristian si passò una mano sulla testa .

“Mi davano noia e li ho tagliati”

“Forse in America eri abituato a questo genere di cose ma ora sei in Giappone e sotto il mio comando: da questo momento in poi sei avvisato, un’altra bravata del genere e torni a casa tua”

“ Cosa? Per una roba così mi volete cacciare? E’ assurdo”

“Prendilo allora come un ordine. Niente più alcolici”

“Sai che non rispetto niente che mi venga imposto”

“Lo so ma faccio conto sulla tua intelligenza. Sappiamo tutti e due che stai meglio qui che a casa tua. D’ora in poi il restare e il tornare dipenderà da te. Ora muoviti, ti porto via”

“Per ordine del comandante dovrà restare qui almeno per questa notte” disse una guardia che se ne stava al di fuori della cella

“Ho già parlato con il comandante. Ho il permesso di prelevare il third children e di riportarlo ai suoi alloggi. Ecco l’ordine” disse Misato porgendo alla guardia un foglio stampato. La guardia lo lesse attentamente e poi lasciò andare Cristian.

Misato si stava dirigendo veloce verso il parcheggio mentre Cristian cercava di seguirla alla meglio visto che il suo equilibrio era più che precario.

“Allora ti vuoi muovere?” disse Misato arrabbiata

“Faccio quello che posso. Non riesco a stare in piedi”

“Scordati una mano da me. Ti ho già fatto un gran favore venendo qui e ottenendo il tuo rilascio quindi per stasera ho fatto abbastanza. Forza, siamo quasi arrivati”

Cristian riprese lentamente a camminare ma barcollava paurosamente. Girato l’ultimo angolo il ragazzo ebbe un giramento di testa , si chinò e vomitò. Misato era distante circa tre metri ma poteva sentire l’odore di alcol . Tornò indietro per dargli una mano, lo prese di peso e lo caricò in macchina. Cristian era pallidissimo, tutto sudato, respirava con fatica.

“Ma guarda te se un ragazzo così giovane deve ridursi così” disse Misato ma Cristian non la sentì perché si era addormentato.

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Cap 11

Cap 11

 

Quando Misato tornò a casa  Asuka e Shinji erano ancora svegli. Volevano sapere qualcosa di più su cosa era successo al loro amico. Misato non aveva molta voglia di parlarne ma vedendo come i due erano desiderosi di sapere spiegò cosa era successo per bene e raccontò loro della discussione con Cristian nella cella.

“…quindi se dovesse succedere ancora una cosa del genere sarò costretta a destituirlo e trovare un nuovo pilota”

“Come sta adesso?” chiese Shinji

“Dorme ma non sta tanto bene, tipico segno del dopo sbornia. Domani starà meglio”

“Non avrei mai pensato che Cristian fosse abituato a bere” disse Asuka

“Neanche io ma questo per me è intollerabile. Vale anche per voi,eh? Bene, ora vado a letto”

Misato aprì la porta della sua stanza ma prima di chiudere disse

“Ah…il vostro amico si è pure tagliato i capelli”

“Cosa?!” dissero entrambi, sconcertati dalla notizia

“Davvero. Mi ha detto che gli davano noia…chi lo capisce è bravo. Cercate di aiutarlo se potete” e chiuse la porta

Asuka e Shinji si guardarono.

“C’è qualcosa che non va”disse Shinji

“Già. Lo sapevano tutti quanto Cristian tenesse ai suoi capelli. Non ci credo che li abbia tagliati per un motivo così”

“Secondo me c’è qualcosa che il nostro amico non ci ha detto”

“Beh tu che sei il suo amico dovresti sicuramente saperne più di me”

“In teoria. In pratica Cristian non si apre mai, parla molto poco delle sue cose. Anche ieri stavamo parlando ma si vedeva che non voleva parlare”

“Forse è una cosa molto personale che non vuole rivelare e basta.Penso che ognuno di noi abbia dei segreti incoffessabili” disse Asuka

“Può essere, però mi spiace vederlo triste e non poter far niente per aiutarlo”

“Non preoccuparti Shinji. Sei un buon amico e se Cristian vorrà rivelare i suoi problemi lo farà con te di sicuro”

“….”

“Ehi!”

“Cosa c’è?” chiese Shinji

“Hai capito? Non ti crucciare!”

“Ok! Grazie Asuka.”

“Non sono la tua ragazza solo per certe cose”

Shinji arrossì vistosamente.  Ma come poteva parlare con tanta leggerezza di cose intime e personali che riguardavano loro due? 

 

Cristian non era stupido e infatti dopo quello spiacevole episodio aveva deciso di evitare con tutto sé stesso qualsiasi cosa che avrebbe potuto metterlo nei guai. Era però in arrivo una cosa molto importante : il debutto del gruppo.

Come avevano deciso , i ragazzi avrebbero iniziato a suonare nei locali,per farsi conoscere. Erano tutti molto eccitati all’idea: alcuni perché era una cosa del tutto nuova,  altri perché volevano valutare il loro operato. La prima serata sarebbe avvenuta in un pub chiamato “Le streghe” . Era un locale abbastanza conosciuto a Neo-Tokyo 3 che spesso organizzava serate musicali all’insegna delle gare canore.

Cristian , Kensuke e Toji erano già nella grande stanza che fungeva da camerino. Non aveva nulla del camerino, erano tutti appiccicati  con gli altri gruppi e c’era un gran casino. I tre erano riusciti a conquistarsi un angolino libero .

“Oh ma dov’è Shinji?” chiese Cristian spazientito

“Lo sai com’è fatto. Saràin ritardo come al solito”disse Toji

“Ma anche stasera doveva arrivare tardi?”

“Dai Cristian calmati. Piuttosto la scaletta dei pezzi….”

Cristian lo guardò stupito.

“Scaletta? Che scaletta? Si improvvisa,bello.Quello che dico si suona”

“Come ? Dovremmo essere tutti insieme a decidere! Non ci sei solo tu nel gruppo” disse Kensuke

“Ma sì,sto scherzando. Quando arriva Shinji la decidiamo. Io ho già un’idea.”

“Speriamo arrivi presto. Già sono teso, mi piacerebbe distendermi un po’” disse Toji

“E cosa centra con Shinji?” chiese Cristian

“Così lo prendo in giro e mi rilasso”

Cristian e Kensuke risero e la tensione si allentò un po’

“Senti Toji, vai fuori ad aspettarlo. Io vado a telefonare a  casa sua per sentire se è già partito. Tu, Kensuke, vai a vedere quando tocca a noi suonare in scaletta”

Toji e Kensuke lasciarono lì Cristian. Quest’ultimo si alzò dalla sedia, uscì dallo stanzone e si diresse verso il telefono pubblico. Compose il numero.

 

“Pronto?”

“Pronto Asuka? Ciao, sono Cristian . Shinji è già venuto via?”

“Sì, è uscito da venti minuti”

“Venti minuti? E ancora non è arrivato? La sapeva la strada?”

“Io gliel’ho spiegata ma il mio ragazzo è un…..ooops!!”

“Ma allora state insieme?! Che bastardi, non avete detto niente,nemmeno a me che sono la luce dei vostri occhi”

“Ah sì? Allora ti metterò sul comodino che la mia lampada si è rotta”

“Spiritosa. Complimenti, ce l’hai fatta!!! Contenta?”

“Sì, molto. Anche per come è successo tutto”

“Mi racconterai tutto per bene , nei minimi particolari. Comunque stasera vieni, vero?”

“Certo, stasera c’è il raduno delle coppiette”

“Come?”

“Certo. Ci saremo io, Shinji, Toji, Ikari, Misato , Kaji, Kensuke e Yukari.”

“Ma cazzo!! Vuol dire che io starò lì da solo come un babbo!!”

“Ma non hai invitato Rei?”

“Certo che l’ho fatto ma dopo quello che è successo al pub lei si è presa male. Beh mi ha aspettato alla base per ore e io sono andato via da un’altra parte, le telefono per vederci e mi faccio arrestare….anche lei c’ha ragione”

“Non dirmi che ti fai problemi? Proprio tu?”

“No però….non mi fa molto piacere,ecco”

“Secondo me Rei viene”

“Vabbeh vediamo stasera. Non arrivate in ritardo o non troverete posto”

“Va bene, lo dico a Misato. Ci vediamo dopo. Ciao Cristian”

“Ciao ciao”

CLICK

 

-E così stanno insieme….quando becco Shinji altro che prese per il culo, lo sotterro di insulti il bastardo!! Ma dove cazzo è?-

 

Shinji camminava lentamente. Era molto teso per l’esibizione. Inoltre quella dannata chitarra pesava veramente tanto insieme alla custodia. Continuava a chiedersi se avrebbe suonato senza fare errori, quali pezzi avrebbe scelto Cristian da suonare, pregando Dio che non fossero quelli che non gli venivano bene. Alla fine giunse al locale e vide Toji sotto un lampione che guardava a destra e sinistra, come se stesse cercando qualcosa. Quando poi lo vide il ragazzo uscì dal cono di luce e si diresse verso di lui

“Era ora!! Avevamo detto che il ritrovo era mezz’ora fa”

“Mi dispiace . Ho sbagliato strada un paio di volte e questa roba pesa tantissimo”

“Dammi qui e muoviti. Abbiamo ancora da fare prima dello spettacolo”

Si mossero velocemente verso l’entrata del locale. Shinji stava entrando dalla porta principale ma il suo amico gli disse che era meglio passare dal retro, perché più vicino ai “camerini”. Entrarono e un’ondata di caldo investì Shinji. Si tolse subito cappotto e felpa mentre seguiva Toji tra una miriade di persone. Alla fine giunsero nel loro angolo e vi trovarono Cristian seduto su una sedia

“Era ora Shinji”

“Mi spiace, ho sbagliato strada e il peso da portare non era indifferente”

“Vabbeh aspettiamo Kensuke e poi decidiamo le canzoni da fare”

“Fa caldissimo qui dentro” disse Shinji allargando il collo della maglietta per cercare un po’ di fresco.

“Ma come ti sei vestito?” chiese Cristian

“Perché?”

“Ma tu ti vesti sempre uguale? Vai a scuola, al lavoro, in giro con i tuoi amici e sei sempre vestito uguale. Camicia e pantaloni”

“Beh ho messo la cravatta”

“Oddio, sei pronto per la prima comunione. Qui urgono drastici rimedi. La camicia tienila fuori dai pantaloni. La cravatta scioglila un po’ e slaccia il primo bottone” disse Cristian mentre Shinji eseguiva meccanicamente le istruzioni

“Non è migliorato molto” disse Toji squadrando l’amico

“E’ vero però….ora gli metto a posto i capelli e può andare”

“Cosa?I miei capelli vanno bene”

“Toji?” disse Cristian e Toji sgattaiolò dietro Shinji e gli bloccò le braccia

“Lasciami Toji”

“Stai buono. E’ per il tuo bene”

“Ha ragione lui” disse Cristian mentre cominciava la sua opera

 

“Voilà!!”

“Ecco! Così è decisamente meglio!” disse Toji soddisfatto

“Dov’è uno specchio?” chiese Shinji

Cristian glielo pose e il ragazzo cominciò a guardare la sua testa da ogni angolazione

“Ma….mi hai fatto la cresta!!!”

“Cresta? La mia lo era…questo è un crestino, però stai bene”

“Oddio , chissà cosa dirà Asuka”

“Ah già, Asuka…sai Toji cosa si è dimenticato di dirci questo bastardo? Che lui e Asuka sono insieme!”

“Cosa? Davvero? Sei insieme al demone?”

“Ehi! Attento a come parli uomo-tuta!” ringhiò Shinji

“Hai visto? La vita matrimoniale gli ha fatto crescere le palle più in fretta” disse Cristian

“ …la vita matrimoniale…” ripetè arrossendo Shinji

In quel momento giunse Kensuke

“Ma…Shinji…sei stranamente vestito bene oggi!”

“Bastardo!” rispose Shinji

“Allora quando tocca a noi?” chiese Cristian

“E’ proprio questo il problema, Cristian: come cavolo ci chiamiamo?”

“Ah giusto. Non ve l’ho detto. Io ho detto che ci chiamiamo “Dumbers””

“Dumbers…..dumbers…” disse Toji

“Cioè “gli idioti” ”puntualizzò Kensuke “Ma che nome è?”

“Beh Asuka ci chiama sempre la banda degli idioti, pensavo fosse simpatico. Comunque se non vi piace possiamo cambiarlo. Per stasera siamo i Dumbers”

Alla fine nessuno ebbe da obiettare. Una volta scoperto il nome del gruppo Kensuke andò ad informarsi per la scaletta, mentre gli altri tre si esercitavano ancora. Quando Kensuke tornò i ragazzi si radunarono per decidere i brani da suonare. Ovviamente ognuno aveva una sua idea.

“Io dico di fare le cover degli U2” disse Toji

“Ma dai, cazzo! Sono bravi, va bene, ma stasera proprio non centrano niente. Facciamo qualcosa di potente” disse Cristian

“Smells like teen spirits?” chiese Shinji

“Ma Shinji vuoi sempre suonare quella? Ce ne sono di più belle sai!” gli rispose Kensuke

“Per me è la più bella” rispose Shinji

“Dai Shinji, anche a me piacciono ma la fanno anche quelli” disse Cristian indicando un gruppo vicino a loro

“E tu come lo sai?” chiese Toji

“Glie l’ho chiesto”

“Senti, siamo qui da venti minuti e non ne caviamo nulla. Tu hai avuto l’idea di partecipare ,Cristian, quindi le decidi tu” disse Kensuke

Toji e Shinji furono d’accordo.

“Va bene. Ve le dico durante l’esibizione. Tanto le sapete suonare tutte no?”

Shinji cominciò a sudare freddo.

 

 

Asuka, Misato e Kaji furono i primi ad arrivare. Si cercarono un bel tavolo da dove fosse possibile vedere bene il palco e si sedettero.

“Mamma mia che locale” disse Misato

“Io lo trovo a posto” disse Kaji

“Beh lo ha scelto Cristian quindi si capisce che tipo di gente lo frequenta” disse Asuka indicando due punk che andavano verso il bancone.

La rossa cominciò a guardarsi un po’ in giro. Il posto, a parte certa gente non era male, si vedeva che era un ritrovo abituale di ragazzi perché l’atmosfera era gioiosa e piena di energia. Arrivò il cameriere e i tre presenti ordinarono qualcosa da bere.

“Ma ci siamo solo noi a incitare i nostri amici?” chiese Kaji

“No no. Devono arrivare ancora Hikari ,Yukari e forse Rei” rispose Asuka

“Yukari? E chi è?”

“E’ un’amica di Cristian e Shinji, l’hanno fatta conoscere a Kensuke”

“Un amica speciale?” chiese il giovane maliziosamente

“Non credo proprio, altrimenti Shinji non uscirebbe vivo da questo posto” rispose secca Asuka

Misato si intromise e picchiettò sulla testa di Kaji

“E smettila di fare domande inopportune. Piuttosto, hai detto che viene anche Rei?”

“Cristian mi ha detto che l’ha invitata ma che non sa se verrà. Lui vorrebbe tanto perché  Rei gli piace da morire e si vede benissimo”

“Ecco cosa succede a lasciar parlare le donne…si cade nel pettegolezzo”

“Non è un pettegolezzo, è la verità!” ribadì Asuka

“Cioè Wilder corre dietro alla first? Ma no! Potrebbe avere tutte le ragazze di questo mondo e si sceglie quella più strana e imperscrutabile”

“In effetti è un bel ragazzo” disse Misato “Se va male tra noi ci farò un pensierino”

Kaji si mise a ridere e anche Asuka fece lo stesso.

Dopo poco arrivarono anche Ikari e Yukari che, dopo le presentazioni di rito, si sedettero e ordinarono da bere.

“Sono così eccitata”

“Stai calma, Yukari. Ti ho fatto sentire che musica fanno quindi….” Disse Ikari

“Perché? Non vi piace?” chiese Asuka

“A me no!” disse Ikari

“A me non dispiace , però sono curiosa di vedere come se la caveranno i ragazzi”

“Tutti o uno in particolare?” chiese Asuka

“Beh….diciamo tutti…e uno” . Rise

“Se la caveranno benissimo. Io li ho sentiti una volta e mi sono piaciuti. Vedrete che non ci deluderanno” disse Asuka

 

La serata stava cominciando.Un buffo signore un po’ paffuto stava salendo sul palco. Prese il microfono e aspettò che ci fosse un po’ di silenzio

“Buonasera a tutti e benvenuti a questa bellissima serata organizzata dal pub “Le streghe”.Questa sera conosceremo alcuni fra i migliori gruppi punk della città. Questa serata è stata organizzata proprio per questi gruppi, per farli conoscere, quindi prendete carta e penna e segnatevi i nomi dei gruppi che vi impressionano.”

Applauso generale.

“A questo punto andiamo ad incominciare la serata. Cominciamo con un gruppo già molto conosciuto nell’ambiente: i Gorilla”

Applausi generali

Cristian seguiva attento dietro le quinte.

“Come va?” chiese Shinji

“Sono bravi” rispose

“Sei preoccupato”

“No. Riconosco che sono bravi, tutto qui. Kensuke è tornato?”

“Si, siamo il numero tre”

“Cazzo! Allora riunione veloce,ora”  e detto questo tornò nella sala-camerino.

 

“Questi non sembravano male” disse Misato

“E’ vero. Belle canzoni” rispose Kaji

“Vedrete quando usciranno i nostri amici” disse Asuka. La rossa sentì vibrare il cellulare, lo prese e vide un nuovo messaggio

“Chi è?” chiese curiosa Misato

“E’ Shinji. Ha detto che suonano per terzi”

“Bene, non stavo più nella pelle” disse Yukari

Intanto il secondo gruppo aveva già iniziato ad esibirsi. Niente di che, solo gli amici che si erano portati applaudivano.

 

“E ora tocca al terzo gruppo. Sono al loro debutto. Un bell’applauso per i Dumbers”

“I Dumbers?” chiese Kaji

“Sì il nome gliel’ho dato io alla fine” disse Asuka

Dalle quinte uscì per primo Cristian, seguito da tutti gli altri.Cristian guardò la plateaper vedere dove fossero i suoi amici. Li vide subito e notò con grande dispiacere che Rei non c’era. Dopo aver provato un po’ gli strumenti Cristian prese la parola.

“Buonasera a tutti. Noi siamo i Dumbers”

 

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Cap 12

 

 

 

Cap 12

 

“Buonasera a tutti. Noi siamo i Dumbers e questo è il nostro debutto mondiale. Siamo una band nata un po’ così per caso ma soprattutto siamo una cover band. Sì perché non sappiamo scrivere canzoni e quindi rifacciamo i pezzi degli altri ma a modo nostro. Quindi se vi sta bene è così, altrimenti a noi non ce ne frega niente”

“Ben detto Cristian” disse Asuka urlando ma gli sguardi di alcuni fra i presenti seccati per le urla la fecero calmare subito

Cristian e Shinji risero

“Grazie Asuka, ti vogliamo bene. A questo punto cominciamo con la prima canzone. E’ una canzone di un gruppo punk italiano, si chiamano Punkreas e la canzone si chiama Acà toro. Cantano: i Dumbers”

 

Comincia Shinji con la chitarra, seguito da Kensuke con il basso. Il ritmo si fa più ritmato con la batteria e lì Cristian comincia

 

“Macabra festa in quel dell’arena di Spagna

Sadismo, perversione e un cumulo di grida

C’è anche il re seduto insieme alla sua cagna

Si apprestano a guardare ciò che chiamano corrida

Ci sono sotto dei contratti da milioni e per lo stato è un evento nazionale

Ed affluiscono migliaia di coglioni

Non si riesce più a capir chi è l’uomo e l’animale

Allora

 

Aca toro aca toro

Aca toro aca toro

Aca toro aca toro

El  vangel del Boro-Boro

Mata tu el toreador

 

Per loro ciò vuol dire rose rosse e baci

Per noi son solamente tanti macellai

Ma tu sei ancora peggio perché guardi e taci

E credi che comunque il conto poi non pagherai

 

Aca toro aca toro

Aca toro aca toro

Aca toro aca toro

El  vangel del Boro-Boro

Mata tu el toreador

 

E tutti insieme attendiamo la giornata

Che per il toro sia gran rivoluzione

Dita incrociate aspettando l’incornata

Addio toreador e in culo alla nazione

 

Aca toro aca toro

Aca toro aca toro

Aca toro aca toro

El  vangel del Boro-Boro

Mata tu el toreador

 

E tutti insieme attendiamo la giornata

Che per il toro sia gran rivoluzione

Dita incrociate aspettando l’incornata

Addio toreador e in culo alla nazione

 

E tutti insieme attendiamo la giornata

Che per il toro sia gran rivoluzione

Dita incrociate aspettando l’incornata

Addio toreador e in culo alla nazione

 

Olè!!!”

 

Applausi da quasi tutto il locale. Il pubblico del pub aveva apprezzato la scelta di Cristian e ora ricambiava quella bellissima performance con dei sonori applausi. Shinji era contentissimo. Anche se era la prima volta che si esibiva sapeva che la prima canzone deve avere un buon impatto sul pubblico, così la gente poteva ricordarsi di te, così poteva ricordarsi meglio cosa avevi suonato e come lo avevi suonato. Shinji si girò verso Toji e Kensuke. Entrambi sorridevano soddisfatti e si davano reciproche pacche sulle spalle. Proprio bello.

 

“Grazie, grazie a tutti ma aspettate di sentire la seconda canzone. Allora questa canzone è legata ad un nostro ricordo molto importante. Perché vedete quel figaccione che suona la chitarra..”disse Cristian indicando Shinji, che ,quando capì di essere stato chiamato in causa e di avere tutti gli occhi della sala su di lui, si nascose dietro un amplificatore.

Cristian se ne accorse , gli andò vicino e lo trascinò fuori affinché lo vedessero tutti

Shinji gli disse sottovoce:

“Ma sei stronzo?”

“Con questo impari a tenerti dei segreti per te”

Cristian tornò a dare attenzione al pubblico

“Come stavo dicendo questa canzone è stata usata da noi Dumbers come esame per il giovane Shinji…un bell’applauso,grazie…”

Nuovi applausi , questa volta per il mingherlino ragazzo

“…a noi piace molto quindi ve la riproponiamo. Visto però che ormai Shinji dovrebbe essere capace di suonarla anche a occhi chiusi proponiamo che , in caso di errore di Shinji, qualcuno venga sul palco e lo pesti di santa ragione.Siamo d’accordo?”

Nuovi applausi mentre Shinji diventava pallidissimo.

“La canzone è Vizi dei Moravagine

 

 Ogni volta che ti vedo

 tu mi parli ed io non sento

e mentre mi perdo dentro me

penso al tempo che è passato

e che non è mai morto

ho perso i miei vizi e ho perso te

 

oggi sì che è il giorno giusto

per smetter di fumare

oggi è un giorno perfetto

per smettere di bere

quattro passi all’aria aperta

mezz’ora con gli amici

ho messo via un bel po’ vizi

ma chissà com’è

che non ho ancora messo via te

 

oggi si che è il giorno giusto

per rompersi le palle

oggi è il giorno che ricado

tra tutti i miei vizi

quattro passi all’aria aperta

due palle con gli amici

ho ripreso i miei vizi

ma chissà com’è

 

che non riesco a prendere te”

 

Altri applausi.Qualcuno si era alzato in piedi, altri battevano i bicchieri sul tavolo. Cristian volse lo sguardo verso il tavolo dei suoi amici, cercando con lo sguardo una certa persona. Rei non c’era. Incontrò lo sguardo di Asuka che gli sorrise. Gli sorrise di rimando quasi automaticamente ma il suo umore era completamente diverso da quel sorriso, era nero di rabbia e triste. Come aveva immaginato Rei non era venuta. Cerco di rincuorarsi un po’ ricordandosi che mancava ancora una canzone, che doveva farsi forza per tre minuti soli, che Rei non era l’unica ragazza sulla Terra ma tutti questi pensieri passavano veloci, cancellati con un colpo di spugna. Rei non era venuta e Cristian l’aveva proprio presa male  

 

“grazie grazie. Avete notato eh?”

-Ecco un’altra bellissima maschera offerta da Cristian Wilder, ipocrita di professione-pensò lui

“ Il nostro Shinji ha sbagliato quindi…penitenza. Chi vuole salire per menarlo un po’?”

Due ragazzi si alzarono, uno battendosi un pugno sul petto, l’altro sogghignando per assolvere al compito. Asuka li vide e disse ad alta voce

“Fareste meglio a stare seduti , o sarete voi a prenderle, idioti!!!”

Intimoriti dalla rossa i due si risedettero , mentre Shinji e Toji applaudivano Asuka per l’autorità

“Bene .Dopo lo show di Asuka passiamo all’ultima canzone.E’ una canzone rock un po’ alternativa ma personalmente la trovo bellissima. Si chiama “Plug in baby” ed è dei Muse”

Shinji sbiancò

“Scusa Cristian…” disse Shinji al microfono inserendosi nella presentazione dell’amico

“Cosa c’è?”

“C’è un problema….non la so”

“Cosa?! Non hai fatto i compiti Shinji?”

“Tu avevi detto che avremmo suonato solo quelle che sapevamo fare bene, quindi “Plug in baby” non l’ho preparata”

“Ho capito ,ma lo sai che è la mia canzone preferita no? Quindi , cavoli tuoi!!”

“Cioè?”

Intanto il pubblico osservava lo svolgersi della disputa  tra i due molto divertito del siparietto creato.

“Cioè la suoniamo lo stesso”

“Quindi senza chitarra”

“No no sfigato che non sei altro. La suono io”

“E io? Suono il tamburello?”

“Tu canti, idiota!”

“Cosa?! No no no ….”

“Oh sì ciccio. Il guaio l’hai combinato tu.Ti sto dando una mano a mettere tutto a posto e tu non la vuoi?”

“Ma come faccio?”

“Le sai le parole?”

“Sì”

“E dov’è il problema?”

“Primo non so cantare bene; e poi lo sai che alla fine di “Plug in baby” c’è quell’acuto…”

“Arrangiati” disse infine Cristian cominciando l’intro della canzone con la chitarra. Kensuke e Toji cominciarono anch’essi a suonare e Shinji si rassegnò a fare una misera figura di fronte a tutta quella gente e alla sua ragazza

 

I've exposed your lies, baby
The underneath no big surprise
Now it's time for changing
And cleansing everything
To forget your love

My plug in baby
Crucifies my enemies
When I'm tired of giving
My plug in baby
In unbroken virgin realities
Is tired of living

Don't confuse
Baby you're gonna lose
Your own game
Change me
And replace the envying
To forget your love

My plug in baby
Crucifies my enemies
When I'm tired of giving
My plug in baby
In unbroken virgin realities
And tired of living
And I've seen your loving
Mine is gone

And I've been in trouble

 

Il momento del tanto sospirato acuto. Shinji cercò di prendere più aria nei polmoni che poteva . A metà acuto il fiato era finito. Cristian però sapeva quanto fosse difficile una cosa del genere per uno che cantava da poco quindi seguì Shinji per tutto l’acuto e lo concluse lui stesso. Bellissimo. L’applauso della gente faceva rimbombare tutta la sala. Cristian era molto soddisfatto di come avevano eseguito quell’ultima canzone e sorrise. La vista del tavolo dei suoi amici lo fece tornare di malumore.

 

Finita l’esibizione i membri dei Dumbers tornarono nella sala grande dietro le quinte per cambiarsi. Quando ebbero finito di mettere a posto gli strumenti tornarono in sala per unirsi ai loro amici.

“Siete stati bravissimi” esordì Misato, che trovò d’accordo Kaji e il resto del tavolo

“Soprattutto Shinji con la sua chitarra…” disse Asuka

“Forse Toji con la batteria” ribadì Ikari

“E il basso di Kensuke? Ve lo siete dimenticate?” disse Yukari

I presenti risero a sentire le tre donzelle che disquisivano sui loro cavalieri.

“Io vorrei bere qualcosa, non ho quasi più voce” disse Cristian

“Anche io. Plug in baby mi ha stroncato” disse Shinji

“Ma se l’acuto l’ho fatto io!”

“Sì, ma il resto della canzone l’ho interpretato io”

“State calmi,  ragazzi. Chiamo la cameriera” disse Toji

La cameriera giunse subito, notando Toji che la chiamava con il braccio alzato

“Complimenti, siete proprio un bel gruppo. Cosa vi porto?”

“Per me una coca” disse Shinji

“Per me un Cuba-libre” disse Toji

“Anche per me” disse Kensuke

“ Per me una birra media” disse Cristian

“Ehm-ehm! Cristian? Ti sei già dimenticato che…….” Disse Misato ricordando al ragazzo cosa fosse successo dopo l’ultima volta che ebbe bevuto alcolici.

“Ah, giusto. Mi scusi, tolga la birra e metta un succo di frutta”

La cameriera prese nota e sparì.

“Siete stati veramente bravi.Che bravi i miei ragazzi!!!”disse Misato

“Misato ha ragione. Vi avevo sentiti in prova ma stasera avete superato voi stessi”disse Asuka

“Io sono soddisfatto, molto soddisfatto. Mi sembra che il pubblico abbia risposto bene, quindi non siamo passati inosservati. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo” disse Cristian

“E’ vero, però l’essere una cover-band può essere molto penalizzante secondo me. Va bene rifare come vogliamo noi i pezzi degli altri, però comunque sia non ci rispecchiano in pieno. Dovremmo scriverle noi le canzoni” disse Shinji

“Ma come facciamo?Nessuno di noi le sa scrivere….”

“Beh non è proprio vero…..io qualche canzone la sto già scrivendo” disse Cristian

“Davvero!?!? Ma è fantastico!!”

“Potremo suonare anche noi le nostre canzoni” disse Kensuke

Intanto la cameriera giunse con le consumazioni

Cristian bevette il suo bicchiere tutto d’un fiato.

“Ah, ci voleva proprio. Me ne prendo un altro” disse Cristian ma nessuno gli prestava attenzione. Misato stava parlando con Shinji e Asuka, Ikari con Yukari e Kensuke mentre Toji e Kaji si scambiavano delle occhiate sulle cameriere e sulle ragazze presenti in sala.

- Che palle!!Lo sapevo che sarei rimasto escluso!!Che cacchio resto qui a fare?-

“Io vado a casa” disse Cristian alzandosi dal tavolo

“Dai Cris!! Rimani ancora un po’!” disse Shinji prendendolo per un lembo della camicia e trattenendolo

“No, guarda, sono molto stanco.Voglio solo infilarmi nel letto”

“Aspetta che veniamo con te. Tanto ormai la serata è conclusa” disse Asuka

“Ma no, perché? State pure qui, io però sono morto, me ne vado” rispose il ragazzo infilando la porta

Alla fine i suoi amici seguirono i suoi consigli e si fermarono ancora nel locale. Cristian girò l’angolo in fretta, rallentò solo quando non sentì più il rumore di gente che suonava o le urla di chi non riusciva ad entrare nel pub.

Non ce l’avrebbe fatta a restare lì. Aveva sperato fino alla fine che Rei venisse e il vedersi negata anche una cosa così piccola lo aveva fatto sentire triste ma anche livido di rabbia. Alla fine cosa aveva chiesto? Che venisse a sentir suonare lui e i suoi amici, gente che anche lei conosceva. Si sentiva tradito. Quasi meccanicamente giunse al suo appartamento. Aprì la porta ,ma quando vide la sua casa buia gli passò qualsiasi proposito di andare a dormire. Prese invece la chitarra e andò sul tetto. La serata era bella, magari un po’ fredda, ma bella, si vedevano la luna e le stelle. Cristian si sedette sul cornicione e cominciò a suonare.

Quando ebbe finito  suonò qualche altro accordo così per passare il tempo, ma la cosa gli venne a noia.Chiuse gli occhi e restò così per diversi minuti, cosa che lo calmò notevolmente. Sembrava non ci fosse altro se non lui e la sua chitarra. Poi nulla. Si rialzò, scese le scale e tornò nel suo appartamento. Si spogliò svogliatamente, si infilò nel letto e si addormentò.

 

 

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Capitolo 13
*** cap 13 ***


Cap 13

Cap 13

 

Asuka e Shinji stavano passeggiando mano nella mano per strada. Avevano chiesto a Misato di tornare a piedi a casa, per stare da soli e per lasciare a lei e Kaji un po’ di intimità: ovviamente Misato aveva accettato.

“Spero che suonerete presto un’altra volta. Mi sono veramente divertita”

“Non dirlo a me,è stato fantastico. Ci sono però stati dei momenti che ho pensato che poteva finire male”

“Cioè?”

“Per esempio quando Cristian mi ha praticamente obbligato a cantare”

“Quanto la fai lunga Shinji !Alla fine hai cantato bene no?”

“Sì però quando ho cominciato a cantare avevo una gran voglia di pestarlo. Poi quando mi ha messo in mezzo con “Vizi”….”

“Senti, se devi lamentarti sappi che non sono disposta a star qui ad ascoltarti. Capirei se fosse andata male ma hai cantato bene, hai suonato da Dio. Cosa c’è che non va?”

“Non mi piacciono questi fuori programmi….non ero pronto”

“Lo sai che Cristian ama queste cose.Secondo me l’ha fatto anche per metterti alla prova…e ci è riuscito bene”

“Lo ammiro tantissimo: canta bene, suona bene e adesso ha pure cominciato a scrivere canzoni. Poi ci trascina con il suo entusiasmo”

“Hai visto che faccia aveva dopo lo spettacolo?”

“No perché?”

“Niente….”

“Che faccia aveva?”

“Pensavo te ne fossi accorto eppure, anche se sei suo amico, non hai notato niente…”

“Cosa avrei dovuto notare?”

“Che Cristian era tristissimo”

Shinji rimase sorpreso. Non aveva notato la cosa e ripensandoci su non aveva trovato nessun motivo apparente per giustificare lo stato d’animo dell’amico.

“Non capisco…non penso fosse deluso della nostra performance”

“Non è per quello. Rei non si è vista”

“Cazzo! L’avrà presa male?”

“Non lo so, tu che ne dici?”

“Però Rei lo sapeva quanto Cristian ci tenesse. Perché cavolo non è venuta?”

“Cristian mi ha detto che lei si era presa male per quello che era successo il giorno della sbronza.”

“Non penso. Le avevo parlato dopo quel giorno e non mi sembrava che ce l’avesse con Cristian. Però mi sembra un chiaro segnale questo, no? Cristian la invita per una roba del tutto innocua e lei non viene….vuol dire che non le interessa, semplice”

“Beh c’è comunque modo e modo. Cristian è sempre stato gentile con lei e onesto, capisco che a lei non interessi ma agire così è da bastardi. Vedrai quando me la trovo davanti…”

“No Asuka, non farai niente. Non sono fatti tuoi. Magari Rei ha avuto un contrattempo, magari non è voluta venire: qualunque cosa sia è una cosa tra Rei e Cristian . Noi possiamo solo aspettare per adesso”

“Comunque parlerò con Rei. Cristian merita di sapere ”

“Fai come vuoi”

“E cos’è sta storia che vedi Rei a mia insaputa????”

 

   

“Katsuragj non reggi più l’alcol come una volta!!” disse Kaji mentre portava la sua ragazza in spalletta

“Come cavolo ti permetti? Lasciami, riesco a camminare benissimo”

A quelle parole l’uomo la fece scendere ma notando il suo precario equilibrio, la tenne per un braccio onde evitare qualsiasi incidente

“Guarda come mi sono ridotta…”

“Hai solo bevuto un po’ troppo”

“Bere così è da idioti. E io dovrei saperlo bene: a Cristian ho fatto una ramanzina proprio su questo ma il bello della cosa è che lui l’ha capita e io no…”

“Non biasimarti…e poi fa bene uscire un po’ dagli schemi ogni tanto. Magari tu ci esci più spesso degli altri ”

“Però mi fa pensare….io predico bene e razzolo male….come tutrice faccio schifo, non riesco a prendermi cura di me stessa, come posso pretendere di farlo con altri”

Kaji guardò la donna di cui era innamorato. Aveva lo sguardo deciso , con un ‘ombra di arrabbiatura

“Misato  devi smetterla di dire cose del genere. Stai facendo un ottimo lavoro con quei ragazzi. Guarda ad esempio Shinji…è molto cambiato da quando è entrato nella Nerv”

“Non è certo tutto merito mio”

“Però quando lui ha avuto bisogno di te, tu c’eri. Quando l’hai portato a casa tua per non farlo vivere da solo, quando aveva deciso di tornare dai suoi tutori , quando è stato risucchiato dall’unità 01…”

Misato ripercorreva mentalmente tutti quegli episodi che l’uomo rievocava. Doveva ammettere che da quando aveva conosciuto Shinji la sua vita era molto cambiata, si era in un certo senso lasciata andare anche lei. Shinji non era il classico chiacchierone che parla tanto di sé stesso e la stessa cosa valeva per lei. Entrambi avevano perso i loro cari quando erano piccoli, chi per causa degli angeli ,come Misato, chi aveva ancora un padre in vita ma che non si curava assolutamente di lui. Tutto sommato Misato era stata più fortunata di Shinji. Incredibile quanto quei due fossero simili . E altrettanto incredibile era il fatto che la donna l’aveva compreso solo in quel momento.

“Io voglio bene a  Shinji perché lui è un po’ come me”. Lo disse più per ribadire il concetto a sé stessa che per renderne partecipe Kaji

“Era lì che volevo arrivare. Hai aiutato tanto i tuoi ragazzi e lo stesso hanno fatto loro con te. Questa è una famiglia.”

“Penso che tu abbia ragione.”

“Certo che ce l’ho . Quindi la morale è: non farti seghe mentali se per una sera alzi un po’ il gomito”

“Uhm come sei bravo. Dovresti provare anche tu a fare il tutore sai?”

“La proposta c’era ma il comandante non ha voluto”

“Non avrebbe mai lasciato che Rei stabilisse contatti così profondi con altri che non fossero egli stesso”

“Parli di Cristian?”

“Già”

“Credi che il comandante Ikari possa aver paura di un ragazzo?”

“Non di Cristian ma di cosa potrebbe succedere se Rei lo lasciasse. E’ evidente che vuole tenerla sempre sott’occhio perché ha dei progetti su di lei. Quali possano essere lo ignoro”

“Cercherò di scoprire qualcosa di più alla base”

“Bravo. Ti sei guadagnato un bacio”

“Speravo che arrivati a questo punto non avrei più avuto bisogno di guadagnarmeli”

 

 

Cristian si alzò molto tardi. Aveva dormito della grossa ma ugualmente non si sentiva riposato. Forse tutta la tensione della sera prima, forse la consapevolezza che  tutto quello che aveva fatto per conquistare Rei non aveva dato nessun frutto. Si sentiva arrabbiato da un lato e dall’altro era come se la cosa non gli importasse: in fondo Rei non era l’unica ragazza sul pianeta!

Girò un po’ per casa cercando di distrarsi. Si propose anche di suonare qualcosina ma sinceramente non ne aveva molta voglia. Si diresse verso la sua poderosa pila di cd, ora non più negli scatoloni ma ben ordinata in una colonnina porta cd, prese un cd qualsiasi e lo mise nel lettore. Si ridiscese sul divano cercando di non pensare a niente o di venire a capo di qualcosa. Niente.  La cosa stava diventando anche abbastanza seccante. Decise di uscire e respirare un po’ d’aria fresca.

“Chissà mai che riesca a giungere ad un punto”

Cominciò a camminare. La direzione non gli interessava. Anzi il fatto di non sapere dove stesse andando rendeva  tutto più enigmatico ancora e l’idea gli piaceva. Neo-Tokyo 3 era tutta in subbuglio. Vedeva la gente quasi correre per le strade, gente normale, vestita bene, una serie di impiegati, bancari, manager e così via che affollavano il cuore della città. Sembrava una metropoli quasi normale: chi mai avrebbe sospettato che sotto la città ci fosse una base ultra segreta da cui partivano i robot evangelion? Dei robot lo sapevano tutti ,ma della base …Guardava i grattacieli che lo sovrastavano e i vari cartelli pubblicitari. Stanco di camminare prese un autobus a caso.

“Tanto non lo so nemmeno dove posso andare!” pensò Cristian mentre osservava la gente dal finestrino. L’autobus però uscì da Neo-Tokyo 3 e si diresse sulle colline vicine. Scese alla prima fermata con l’intenzione di osservare il panorama.

“Non pensavo di vivere in un posto del genere” disse con ammirazione mentre osservava. La città era praticamente una macchia grigia in un mare di verde. Le colline tutt’intorno alla città erano belle rigogliose e un leggero venticello portava in giro nuovi profumi. Faceva caldo ma in quel posto un po’ più in quota si stava proprio bene. Cristian cercò un albero o almeno qualcosa che poteva offrirgli un po’ di riparo dalla luce del sole e lo trovò in un piccolo gruppo di alberi. Erano ancora giovani quindi non erano belli frondosi ma ogni tanto, grazie al vento, facevano penetrare qualche raggio di sole. Il ragazzo si distese lì.

-Devo ammettere che è proprio da me comportarsi così: prendere  e andare in giro senza sapere dove. Poi perché l’ho fatto? Perché non riuscivo a stare a casa fermo. Troppi problemi, troppi pensieri, troppa stanchezza…non ho dormito niente stanotte, pur essendo andato a letto presto ,come un bravo bambino. Alla fine tutto per colpa di Rei. Mi piace un casino, lo sa anche lei e io non ho mai ricevuto uno straccio di segnale! O meglio: segnali ne ho visti ,ma proprio abbozzati. Cazzo alla fine Shinji ha la tipa….Rei, mettitelo in testa!! Potresti avere tutti i ragazzi che vuoi ma a te sembra che non importi nemmeno. Asuka mi dice che da quando sono arrivato io in qualche modo sei cambiata…non so se me lo dice per darmi qualche speranza o perché è realmente così….non che adesso tu sia miss simpatia in persona, però, a differenza di tanti altri, non ti vedo come la regina del ghiaccio, una ragazza distaccata da tutto e da tutti. Ti reputo molto intelligente (cosa che mi si è palesata durante i vari test alla base), bellissima, dolce, sensibile (come quando mi hai aspettato per tutto il pomeriggio perché il comandante voleva vedermi nel suo ufficio). Pian piano che ti conoscevo mi piacevi sempre di più, ogni mio gesto, ogni mia iniziativa avevano un unico scopo: cercare di farmi notare da te. Ammetto che è difficile non notarmi ma tu ci riesci benissimo! Non so se lo fai apposta. Se fosse così preferirei che tu mi dicessi: “Cristian, di te non me ne frega niente!” oppure “Cristian io e te siamo solo amici”. Sarebbe più onesto. Il problema è che tu non ti apri con nessuno e quindi nessuno può sapere cosa pensi ,se una cosa ti stupisce, ti colpisce , ti ferisce….sei un mistero per tutti. Sinceramente non so più cosa fare con te. Non posso sapere nemmeno se sto facendo bene, se ciò che faccio serve a qualcosa con te ma ora basta: o vedo qualcosa di concreto o lascio perdere. Tanti sforzi per star poi a chiedersi se è servito a qualcosa…..Questo è un ultimatum –

Il sonno lo colse. 

 

 

Quando Cristian rincasò era molto tardi. Ci aveva messo parecchio a tornare per via del suo girovagare senza meta, che non gli aveva permesso di ricordarsi la strada . Salì gli scalini del suo appartamento molto lentamente. Era ancora molto stanco e non aveva toccato cibo per tutto il giorno. Arrivato che fu sul pianerottolo vide Asuka appoggiata allo stipite della porta di casa sua che lo aspettava. Cristian fu abbastanza sorpreso di vederla.

“Che ci fa in giro da sola una così bella signorina a quest’ora della notte?”

“Aspetta che un suo certo amico rincasi per fargli un cazziatone da ricordare per tutta la vita! BRUTTO IDIOTA! DOVE DIAVOLO SEI STATO TUTTO IL GIORNO????”

“Shhh-hh ,non urlare o sveglierai tutto il palazzo!” rispose lui tappandogli la bocca con la mano

“Dove sei stato tutto il giorno?”

“In giro”

“In giro dove?”

“In giro nel vero senso della parola”

“C’è qualcosa che non va? Sai che a me puoi dire tutto”

“Niente in particolare, grazie” e fece per superarla e raggiungere la sua porta di casa

Asuka lo guardò per un momento in silenzio, ma poi disse:

“Stronzo!”

Cristian volse lo sguardo

“Come?!”

“Hai capito benissimo, stronzo! Perché credi che sia qui, eh? Perché ero preoccupata per te!!ieri sera avevi una faccia da morto vivente, oggi sparisci senza dire niente a nessuno e mi prendi pure per il culo”

“Cosa? Ma guarda che non ti ho detto niente!!”

“E’ proprio per questo. Pensavo che fossimo amici ma forse tu non sai bene cosa vuol dire. Stai lì a rimuginare sempre da solo, di te parli pochissimo e poi ti arrabbi perché dici che la gente non ti capisce. Sfido io: nessuno sa niente di te. Sono qui a chiederti cos’hai e tu mi rispondi che non c’è niente , quando tutti e due sappiamo che non è vero. Ti conosco abbastanza da capire che hai bisogno di aiuto ma se non lo chiedi non lo avrai mai, da nessuno.”

Cristian ascoltava senza dire una parola. Ripensava a tutto quello che aveva pensato su Rei e si accorse che per lui valevano le medesime cose.

Asuka continuava a parlare

“Forse non sono proprio la più indicata a dire certe cose…ho anch’io i miei casini ma mi piange il cuore a vederti così. Quindi vedi tu come agire: io ti ho teso la mano , sta a te afferrarla” e fece per andarsene.

Cristian guardò per un istante il pavimento, come alla ricerca di una risposta, poi si riebbe e disse:

“Scusami. Hai perfettamente ragione, c’è qualcosa che non va ….”

Asuka si girò per guardare in faccia il suo amico.

“Scommetto che il problema è Rei”disse la rossa

Cristian non rispose.

“Ci sei rimasto male che non sia venuta ieri sera?” chiese ancora lei

“Ci sono rimasto malissimo. Non riesco veramente a capire: alla fine un’idea su di me se la sarà pure fatta, invece sembra che io le sia indifferente e la cosa mi fa stare male. Le avevo chiesto di venire al nostro debutto , ero intenzionato anche a dedicarle una canzone ma lei non è venuta. Ora dimmi, Asuka: cosa dovrei fare? Dimmelo tu perché io non lo so.”

“Forse è meglio entrare e parlarne con calma” disse la rossa prendendogliele chiavi di casa dalla mano . La rossa aprì la porta. Una volta che ebbe aperto vide che l’intero appartamento era sottosopra, un caos totale. A quella vista la ragazza non poté fare a meno di emettere un risolino.

“Cosa pretendi?” disse Cristian “Per quel che ne so se non ci fosse Shinji anche casa vostra sarebbe così!”

“Hai ragione. Il mio Shi-chan è un grande”

Cristian alzò gli occhi al cielo.

Si sedettero entrambi sul divano, come quella sera che Asuka rimase a dormire da lui.

“Mi ricorda qualcosa” disse Cristian

“Anche a me. Mi ricorda la sera che sono rimasta qui a dormire, di quello che ci siamo detti. Direi che non c’è migliore occasione per ri-usare questo divano.” Rispose Asuka

“C’è poco da dire. E’ tutto il giorno che ci penso a riguardo ma la risposta è solo questa: non posso aspettare in eterno, io dei passi li ho fatti. Ora sta a Rei…”

“Sai bene che è un azzardo…insomma Rei non mi sembra molto pratica di queste situazioni”

“Certe cose non si possono insegnare . E poi l’esperienza con Shinji le sarà servita a qualcosa ,no?”

“E’ inutile dirti che Rei mi è antipatica e che quindi ,se deciderai di lasciarla perdere, io ne sarei felicissima….dai Cristian, Neo-Tokyo 3 è piena di belle ragazze e più sveglie di Rei”

“Hai ragione ma non considero ancora chiusa la faccenda con lei. Aspetterò ancora un po’, mi concentrerò sul nostro lavoro  e sulla musica dei Dumbers”

“Così mi piaci. Lasciala perdere quella. Ieri sera siete stati grandi. Davvero stai scrivendo delle canzoni?”

“Ci provo. Non l’ho mai fatto ma è una bella esperienza”

“Vi auguro tanta fortuna, ve la meritate proprio”

“Grazie”

Silenzio .

“Beh penso che tornerò di là a vedere cosa fa Shinji” disse Asuka alzandosi dal divano

“va bene. Ti ringrazio per la chiacchierata. Non mi hai dato grandi consigli, anzi non me ne hai dati proprio,però mi ha fatto molto piacere parlare con te di questa cosa. Ti ringrazio” disse Cristian

“ Figurati. Si è amici anche solo per ascoltare ,no?”

Si abbracciarono. Rimasero per un po’ così, poi si staccarono. 

“Vado di là. Fammi sapere come va, ok?” disse Asuka con fare materno

“Va bene. Ciao” e le chiuse dietro la porta.

Cristian sembrava aver fatto in un certo senso chiarezza della situazione e infatti era tornato ad essere il solito di sempre. Inoltre il ragazzo si era davvero buttato a capofitto nel lavoro come pilota di Eva e ogni giorno migliorava. Ultimamente la dott.sa Akagi aveva scelto come prova di addestramento un combattimento simulato tra due unità Eva. I piloti si accomodavano come sempre nell’entry-plug ma a quel punto non venivano introdotti nell’Eva, bensì venivano collegati ad un supercomputer che simulava perfettamente una battaglia a Neo-Tokyo 3. La cosa più interessante era che se l’unità Evangelion veniva colpita, il computer riproduceva perfettamente gli effetti che tale attacco avrebbe comportato per il pilota. Per intenderci, se lo 01 riceveva un pugno o veniva preso per la gola, la stessa cosa succedeva a Shinji. All’inizio i ragazzi non erano affatto contenti della cosa , ma dopo un po’ non ci fecero più caso .Sapevano infatti che comunque l’altro non sarebbe mai stato in vero pericolo , la Nerv non avrebbe mai permesso che uno dei piloti venisse perso in una tal maniera. Cristian in quel test era il migliore. La cosa, ovviamente , non andava giù ad Asuka che continuava a sostenere di essere sempre lei il miglior pilota ma anche a Shinji: in qualche modo Cristian aveva acceso il suo desiderio di primeggiare e ogni scusa era buona per entrare nel simulatore e regolare i conti in questo modo.

“Oggi ce la farò” si ripeteva Shinji mentre percorreva il corridoio

“Uffa…dici sempre la stessa cosa ma poi Cristian ti fa piangere” disse Asuka che lo seguiva quasi annoiata dall’ennesima baruffa

“Ehi sei la mia ragazza! Cerca di sostenermi almeno un po’!!”

“Posso anche farlo ma tanto sappiamo tutti e due come finirà lo scontro”

“Come sei disfattista! A sentire te sembra che io non potrò mai vincere con lui”

“Non sono disfattista, sono realista. Che incontro è oggi? Il ventesimo. Risultati dei precedenti? Vittoria di Cristian, vittoria di Cristian, Cristian ,Cristian….” disse Asuka mimando il gesto di contare sulle dita

“Va bene, ammetto che forse è meglio di me….”

“Diciamo pure che lo è in questa prova”

“Uffa ,basta , lasciamo perdere”

Girarono l’angolo e si imbatterono nel punk.

“Ehilà !Sei pronto per l’ennesima sconfitta third children?” chiese Cristian

“Questa volta il mio 01 ti spazzerà via”

“Vedremo. Comunque vinca il migliore” e detto questo gli porse la mano. Shinji la strinse e si girò verso Asuka

“E il bacio porta fortuna?”

“Se ti porta fortuna come l’altra volta forse è meglio che io non te lo dia” rispose Asuka

“Diciamo che lo faccio più per piacere mio che per scaramanzia”

“A beh , allora…..” e si attaccarono

Cristian si coprì gli occhi come un bambino, sorridendo sornione per la sua recita.

“Cosa mi tocca vedere…..almeno avvisate ,che mi giro dall’altra parte….”

Asuka si staccò al sentire l’amico

“Vabbè, ormai sei di famiglia, quindi anche noi ci sentiamo a nostro agio anche di fronte a te”

“Che discorso è? Comunque , io me ne vado, ci vediamo sul campo Shi-chan” disse Cristian per canzonare l’amico.

“Arrivo subito” disse Shinji prima di ricominciare a baciare la sua ragazza.

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


Cap 14

 

Cap 14

 

Stranamente quel giorno c’era molta agitazione nell’aria. Shinji non capiva il perché ma la poteva sentire distintamente. Anche Asuka se ne era accorta: infatti quel giorno molti si erano radunati per vedere lo contro tra Cristian e Shinji, cosa insolita rispetto alle volte precedenti. Siccome il combattimento era simulato era stata allestita una sala con uno schermo gigante sul quale venivano mostrate le proiezioni dei due Eva combattenti  per permettere a chi volesse di seguire la battaglia.  Asuka entrò nella sala e notò che tutte le prime cinque file erano state occupate.

“Come mai tanta agitazione per l’ennesimo scontro simulato?”

Cominciò ad andare lungo le file per vedere se trovava un posto. Vide che era presente anche Rei. Ovviamente non le rivolse la parola: dopo tutte le loro litigate per Shinji e dopo quello che aveva fatto a Cristian ,Asuka si era giurata di ignorare completamente la first, cosa che mai aveva fatto prima. Non trovando nessun posto disponibile si sedette sul pavimento ,si mise comodamente sdraiata e in attesa dell’inizio dello scontro. Ancora non si spiegava la moltitudine di gente.

 

Shinji stava salendo la rampa fino all’unità di simulazione insieme a Cristian. Non si parlavano. Shinji ripassava mentalmente i movimenti che potevano dargli qualche vantaggio, Cristian ascoltava la sua immancabile musica , non tanto per caricarsi, tanto più per rilassarsi e sentire meno la tensione.

“Guarda che restiamo sempre amici anche se io sono più bravo” disse Cristian

“Oggi ti sorprenderò, caro. Mi sono allenato tutta la settimana”

“Oh. Beh vedremo chi la spunterà.”

 

La sala continuava a riempirsi. Asuka stentava a credere che tutta quella gente non avesse niente di meglio da fare che venire a vedere un banale test fra piloti. La sala era ormai colma, la gente che era arrivata dopo stava in piedi.Per cercare di capire qualcosa Asuka fermò un addetto alla sicurezza e gli chiese come mai tutta la base fosse lì per il test.

La guardia la guardò dall’alto e si limitò a dire:

“Ordini del comandante”

Un dubbio cominciò ad insinuarsi nella mente di Asuka. Cosa c’era di così interessante in quella sfida tanto da spingere il comandante a ordinare a tutti di seguirla?

-Non è la prima sfida che fanno Shinji e Cris…Perché il comandante ha dato un tale ordine?…..Asuka, Asuka è inutile preoccuparsi, il test resta comunque tale, Shinji e Cris non corrono pericolo perché la Nerv non può permettersi di perdere un pilota in questo momento e ,soprattutto, in questo modo. Però la cosa non mi convince…Sarà meglio andare da Misato-

Asuka si alzò in tutta fretta, uscì dalla sala ma il corridoio era totalmente occupato dalla gente che si dirigeva nella sala o in altre sala adeguatamente allestite per lo spettacolo. La ragazza cominciò a farsi largo con la forza, ignorando gli insulti e i rimproveri di quelli cui veniva pestato un piede e che ricevevano una gomitata in un imprecisato punto. La gente arrivava a frotte e Asuka cominciava a far fatica a procedere.

“Insomma!!Volete lasciarmi passare?? Levati tu!!” disse la rossa mettendo una mano in faccia al suo impedimento più vicino per scostarlo. Finalmente giunse ad un cancello. Ansimante disse alla guardia:

“Fammi passare, devo parlare con il maggiore Katsuragi”

“Spiacente, ma ho avuto ordine di non far entrare nessuno”

A quelle parole Asuka si infuriò

“Ah sì? Beh io non sono nessuno, io sono Asuka Soryu Langley, pilota dell’unità evangelion 02 e chiedo di conferire immediatamente con il direttore delle azioni belliche, cioè il maggiore Katsuragi”

“Spiacente, non posso lasciarla passare”

“Insomma, vuoi capire o no…”

In quel momento arrivò il comandante

“Cosa succede qui?” disse calmo come sempre

La guardia si mise sull’attenti e Asuka si girò per vedere chi fosse

“Signor comandante, questa ragazza chiede di conferire con il maggiore Katsuragi, contravvenendo il suo ordine di non far entrare nessuno”

“Non importa. Il pilota dell’unità 02 ha il permesso di entrare dovunque in quest’area. Ora lasciaci entrare”

La guardia prontamente aprì la porta e si mise a lato per permettere il passaggio. Gendo Ikari entrò nella sala di controllo seguito dal vice-cpmandante e da Asuka. Vedendolo i presenti gli fecero il saluto.

“Buongiorno, signor comandante” disse Misato

“Buongiorno maggiore. Sono qui per assistere al test. L’esito dell’ultimo scontro?” chiese Gendo

“Vittoria per il pilota dell’unità 05”

“Come per i precedenti incontri,vero?”

“Esatto ,signore”

“Perfetto”  e detto questo si sedette alla sua scrivania.

Misato notò anche Asuka

“Ciao Asuka.Come mai sei qui?”

“Volevo chiederti una cosa.” Asuka si avvicinò a Misato per sussurrare qualcosa nell’orecchio

“Sai che il comandante ha dato ordine a tutti coloro che lavorano in questa sezione di osservare lo scontro?”

“No, lo so adesso. E allora?”

“Non ti sembra strana la cosa? Insomma, ai precedenti test ha sempre vinto Cristian, probabilmente vincerà anche oggi, che senso ha dare un ordine del genere?”

“Non star lì a cercare significati nascosti dove non ce ne sono ,Asuka. E’ solo un test di battaglia. Il comandante avrà le sue ragioni. Piuttosto mi sembra strano che la mitica Asuka Soryu Langley se ne stia in disparte e non abbia mai chiesto a Cristian un confronto in questo test. Come mai?”

Asuka si passò una mano tra i capelli

“E’ ovvio: sono troppo forte. E’ perfettamente inutile che io mi cimenti in questo test”

“Non è che hai paura di prenderle?”

“Nient’affatto!!!Posso battere quei due stupidi anche ad occhi chiusi”

“Allora ti segno per il prossimo test, magari contro Rei?”

Una luce diabolica illuminò gli occhi della rossa

“Rei?…..Va bene, la liquiderò in due secondi…segnami pure”

-Così te la farò pagare per quello che hai fatto al mio amico, maledetta!!!-pensò Asuka.

“Perfetto. Spero però che Rei non debba far ricorso all’infermeria dopo il vostro scontro”

“Probabilmente verrai delusa”

Misato alzò gli occhi

“Voi ragazzi mai che riusciate a lasciare le vostre beghe personali fuori dal lavoro, eh?” chiese Misato

“Che vuoi farci, maggiore? Siamo un po’ tutti stupidi, ma è normale: siamo adolescenti”

“Anche questo è vero. Ma essendo io la vostra tutrice preferirei che non vi faceste male per niente”

“Va bene Misato. Io torno di là per seguire meglio il test”

“Ok, ciao Asuka” rispose il maggiore

 

Asuka uscì dalla sala di controllo e trovò Rei.

“Ciao  Asuka” disse Rei con un sorriso

Asuka non le rispose e anzi fece una faccia strana, quasi fosse infastidita. Rei se ne accorse e subito chiese

“C’è qualcosa che non va?”

“E me lo chiedi pure?” rispose Asuka

“Ti è successo qualcosa?” insistette Rei

“A me niente. Forse a Cristian…”

“Cosa?” chiese Rei preoccupata

“Adesso basta fare la finta tonta! Sai benissimo di cosa parlo: del fatto che non sei venuta al debutto dei Dumbers”

Rei si tranquillizzò un po’

“Capisco…”

“Miss delicatezza poteva anche avvertire un certo ragazzo per dirgli che non sarebbe venuta, invece di farlo illudere”

“Comunque tu cosa centri?”

“Come scusa?”

“La questione sarebbe fra me e Wilder: di che ti impicci?”

“Mi impiccio perché Cristian è mio amico e ho visto come c’era rimasto male del fatto che tu non fossi venuta. Non si riusciva a farlo sorridere in nessun modo, infatti ad un certo punto ha preso e se ne è andato via da solo. Posso capire che Cristian non ti piaccia ma allora diglielo chiaro, così che si metta l’anima in pace”

“Da quella sera io e Cristian non abbiamo avuto modo di parlare. Devo spiegargli alcune cose, soprattutto su quella sera”

“Spero per te che i tuoi argomenti siano soddisfacenti, altrimenti ci penserò io a farti capire certe cose”

“E’ una minaccia?”

“Ci puoi giurare che lo è !” e se ne andò.

 

“Mi sentite ragazzi?” chiese Misato

Si accesero due finestrelle sullo schermo

“Affermativo” disse Shinji

“Forte e chiaro” disse Cristian

“Bene. Come vi sentite?”

“Bene ma non vedo l’ora di cominciare” disse Shinji

“Stai calmo , third children. Tanto sei destinato a perdere ancora”

“Vedremo”

“Adesso ascoltatemi. Ricordatevi che questo è un test. Non vogliamo in alcun modo che qualcuno rimanga ferito gravemente perché non siete stati attenti. Avete capito?”

Entrambi annuirono

“Bene. Allora…che vinca il migliore”

 

Asuka e tutti gli operatori della sezione seguivano senza fiato le immagini dello scontro che venivano proiettate.

All’inizio i due eva erano rimasti lontani, come se si stessero studiando. Poi però Shinji era passato all’attacco con il prog-Knife del suo eva. Cristian riuscì a schivare di poco il colpo.

“Ehi idiota!” disse Cristian

“Che vuoi?”

“Ma non si era detto niente armi?”

“Hai ragione, scusa” e lo 01 conficcò il pugnale nel terreno. I due robot ricominciarono a guardarsi senza agire. Fu lo 05 a muoversi per primo e sferrò un pugno al viso dello 01. Shinji però se ne accorse e riuscì a parare.Lo 05 proseguì l’assalto con un calcio al fianco ma lo 01 parò ancora il colpo e provò a restituire il calcio. Lo 05 schivò saltando all’indietro.

“Sembra davvero che tu ti sia allenato” disse Cristian

“Questo è niente amico. Ora viene il bello”

 

I due eva si scagliarono di nuovo uno contro l’altro. Shinji si trovava un po’ in difficoltà poiché Cristian sembrava più veloce e preciso. Un altro colpo a segno per Cristian fece traballare per un attimo Shinji, che perse l’attimo. Subito il fifth children gli fu addosso e atterrò lo 01 con non poca violenza. Shinji colpì la testa.

“Cristian, abbiamo detto di stare attenti!!” ripeté Misato alla radio. Il ragazzo non la ascoltava , intento com’era a tenere fisso a terra il suo avversario. Shinji cercava di muoversi per divincolarsi dalla presa dell’eva suo avversario. Riuscì ad alzare la gamba e diede una possente ginocchiata alla nuca dello 05. Cristian mollò subito la presa.

-Devo ammettere che Shinji è migliorato parecchio. Inoltre ho qualche dolore quindi sarebbe meglio chiudere l’incontro in fretta- pensava Cristian

-Come sempre Cristian mi è superiore. Non so come faccia ma si capisce benissimo dai suoi movimenti che è il migliore. Però non voglio arrendermi: mi sono allenato come un matto per batterlo, darò il cento per cento fino alla fine, senza rimpianti- pensò Shinj

I due si guardarono per interminabili secondi. Nessuno voleva agire per primo. Alla fine fu lo 05 a muoversi: finse di correre di lato per poi lanciarsi con tutta la sua forza verso la vita dell’avversario e così placcare lo 01. Shinji se ne accorse troppo tardi e si ritrovò a terra bloccato.

“Allora…..ti arrendi?” chiese Cristian

“No!”

“Come no? Sei bloccato, non puoi fare niente !!”

Shinji cominciò ad analizzare la situazione. Il suo eva era disteso a terra con lo 05 che gli bloccava braccia e gambe. Il prog-knife era conficcato nel terreno, lontano, e comunque si erano ripromessi di non usare armi. La situazione di Shinji non era bella

 

 

-No!NOOO! Non voglio perdere,cazzo. Ci deve essere un modo….Non volgio perdere più contro di lui- pensò Shinji

-Allora colpiscilo più forte che puoi, non preoccuparti che lui possa farsi male..-

-Ma chi…?-

-Vuoi vincere Shinji?-

-Sssì! Voglio vincere!-

-Sei disposto a tutto pur di vincere?-

-Sì!-

-Allora colpisci senza ritegno il tuo avversario. Colpiscilo e colpiscilo ancora, fagli capire che tu sei il più forte e che d’ora in poi nessuno potrà batterti. Uccidilo, uccidilo,uccidilo-

 

Gli occhi dello 01 cominciarono a brillare di una strana luce. Prima che Cristian potesse accorgersene lo 01 sollevò la testa è infilò il suo corno nell’occhio dello 05. Cristian urlò fortissimo. Lasciò i comandi, portandosi le mani all’occhio. Il dolore era terribile. Intanto lo 01 si era rialzato (poiché Cristian non comandava più il suo eva). Guardò per un po’ il suo avversario senza muoversi, quasi lo sfidasse a controbbattere ma  poi  sferrò un pugno allo stomaco dello 01. Il colpo fu talmente forte che Cristian cominciò a perdere sangue dalla bocca, oltre che dall’occhio. Lo 01 saltò addosso all’altro eva e lo serrò a terra ,schiacciandolo col suo peso all’altezza della vita. A quel punto lo 01 circondò il collo dello 05 e cominciò a stringere. Sullo schermo di  Shinji si aprì una finestrella. Era Misato

“Shinji ma sei impazzito?? Lascialo, le sue reazioni vitali sono al limite, tra un po’ perderemo Cristian…Shinji mi senti?”

Ma il ragazzo non rispondeva. Misato osservò il suo volto e rabbrividì: gli occhi erano sbarrati verso lo schermo, non li sbatteva nemmeno, quasi fosse in trance. Ma la cosa più raccapricciante era il ghigno maligno che mostrava. Sembrava che Shinji fosse su un altro pianeta, aveva perso qualsiasi contatto con la realtà.

Asuka non poteva credere a ciò che vedeva. Era subito corsa nella sala di controllo appena vide la piega che lo scontro stava prendendo. Corse alla postazione di Misato, le strappò il microfono:

“Shinji, stupido, devi fermarti subito. Non capisci che Cristian rischia di morire. Lui è tuo amico, lascia perdere questa stronzata di test, ormai hai vinto tu ma ora smettila…”

Shinji non si mosse nemmeno. A quel punto la dott.sa Akagi decise di interrompere di netto la simulazione, ben sapendo che ciò poteva consistere un danno ai piloti coinvolti, ma era di vitale importanza recuperare Cristian e portarlo subito in infermeria.

 

 

“Cosa cazzo è successo?” chiese Misato furiosa

“Non lo so” rispose Ritsuko

“Come sta Cristian?”

“E’ in coma”

“O mio Dio!! E Shinji?”

“E’ stato estratto a forza dall’entry-plug. Ci sono voluti cinque uomini per fargli lasciare i comandi”

“Non ci capisco niente. Ma per il momento lasciamo perdere tutto e concentriamoci su Cristian. Possibilità di risveglio?”

“Preferirei non pronunciarmi in questa occasione. Possiamo solo pregare”

“E’ così grave? Alla fine ha ricevuto solo due colpi…”

“Di cui uno probabilmente lo priverà a vita di un occhio e l’altro che gli ha spappolato fegato e stomaco.”

“Ma cosa è successo a Shinji? Sono amici, perché colpirlo così senza ritegno?”

“Analizzerò i suoi tracciati mentali durante il test per cercare di capirci qualcosa. Per adesso non saprei darti risposta. Posso solo dirti che c’è qualcosa che non va, Shinji sembrava in trance e questo nell’entry-plug non dovrebbe mai succedere”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** cap 15 ***


Asuka era lì nella sala d’aspetto che piangeva

 

Cap 15

 

Asuka era lì nella sala d’aspetto che piangeva. Aveva assistito a tutta la scena e ancora non poteva credere che Shinji avesse potuto ridurre così quello che , a detta del ragazzo,era il suo migliore amico. Ora Cristian rischiava la vita, Nessuno lo diceva ad alta voce ma la rossa più volte ci era passata da quell’ospedale e ogni volta era stato per una cosa grave. Misato la vide e le andò incontro. Le si sedette accanto ma non disse nulla. Forse neanche lei non ci credeva. Non sapeva cosa dire. Cristian era suo amico e Shinji il suo ragazzo….

“Asuka?” tentò di intavolare un discorso, senza però nessuna risposta. Forse la ragazza non voleva parlare pensò Misato. Però non voleva lasciarla lì così. Sapeva che la cosa l’aveva molto scossa e voleva aiutarla.

“Asuka ?”

“Cosa c’è?!” rispose brusca

“E’ inutile che tu stia qui, non puoi fare niente per il tuo amico.”

“Non mi interessa. Aspetterò qui che lui sia fuori pericolo”

Ancora silenzio.

“Cosa stavate lì a guardare,eh? Cosa  accidenti aspettavate a fermare Shinji?” chiese cominciando a piangere più forte

Misato non seppe rispondere perché continuava a chiedersi la stessa cosa

 

Intanto i medici avevano finito di operare Cristian. Il ragazzo era salvo ma non potevano ancora pronunciarsi circa il suo totale recupero. Asuka ascoltava in silenzio senza perdersi una parola, ma notò chiaramente Rei che ascoltava attentamente senza farsi vedere. Asuka chiese se fosse possibile vedere il suo amico e le vennero concessi cinque minuti. Entrò piano nella stanza,cercando di non far rumore. Si avvicinò piano al letto. La stanza era abbastanza buia e faceva caldo. Asuka si mise a lato del letto per vederlo bene: Cristian era attaccato a diverse macchine che con i loro bip rompevano quel silenzio quasi irreale che aveva preso il sopravvento nella camera. Le braccia era distese lungo i fianchi, rigide; respirava con la maschera dell’ossigeno e una vistosa benda copriva l’occhio ferito. Asuka lo guardò bene e poi scoppiò di nuovo a piangere. Sentiva tutta la situazione stupida e surreale: Shinji e Cristian che lottano, Shinji che impazzisce, Shinji che ferisce Cristian e Shinji che non si ferma più. In tutto il marasma la rossa non si era minimamente preoccupata del suo ragazzo ma non ci vedeva niente di strano: lui non era in pericolo e se ora Cristian lottava per sopravvivere era tutta colpa sua…e di quelli che avrebbero potuto fermare il massacro. LA ragazza si sedette sul letto, prendendo la mano di Cristian. Era fredda e rigida come un pezzo di ghiaccio. La prese con entrambe le mani cercando di infonderle un po’ di calore. Intanto lo guardava in volto, l’espressione immutata, l’occhio chiuso e il respiro affannoso. Restò ancora lì per ore mandando a quel paese tutti quelli che cercavano di farle capire che doveva lasciarlo riposare.

 

Dopo l’ennesimo tentativo dei medici anche Rei si mise il cuore in pace. Anche lei voleva vedere come stava Cristian ma dopo la discussione con Asuka proprio sul ragazzo pensò che fosse meglio lasciar perdere il suo proposito, se la rossa si rifiutava di uscire e lasciarlo solo. Cominciò a percorrere il corridoio fino a quando non giunse all’ingresso di un’altra camera. Rumori, rumori di lotta provenivano da essa. Rei si affacciò curiosa per vedere la causa di quel trambusto e quello che vide la lasciò a bocca aperta: Shini si dimenava come un pazzo, cercando di 

 Togliersi di dosso i medici e gli infermieri che stavano provando a legarlo mani e piedi al letto

“Infermiera, un sedativo. Presto!!1” gridò un dottore mentre cercava di trattenere il polso del ragazzo. Shinji si dibatteva come un pesce nella rete, tirando calci , pugni e morsi a tutto ciò che minimamente lo vincolava. Finalmente l’nfermiera arrivò con la siringa. Il dottore gli fece l’iniezione e subito Shinji si calmò, addormentandosi.

Un po’ troppe cose strane in quella giornata pensava Rei.

 

 

Asuka rimase tutta la notte con Cristian.

 

 “Ristuko, sono successe troppe cose strane in questo test. Mai era successo che uno dei piloti rimanesse ferito così gravemente, né è mai successo che l’altro pilota si comportasse così. Cosa diavolo è successo?”

“Non lo so Misato . Potrei dirti qualcosa di più se potessi accedere ai tracciati mentali di Shinji ma fino ad allora possiamo solo fare congetture”

“Sai che ci sono volute cinque persone per tenerlo fermo e permettere all’infermiera di dargli un calmante?”

“In condizioni normali sarebbe bastata solo l’infermiera per Shinji”

“Conoscendolo questa sua reazione è qualcosa di completamente estraneo alla sua indole e io ho intenzione di scoprire cosa l’ha provocata e perché”

 

Asuka si risvegliò e vide che aveva dormito appoggiando la testa al letto dove il suo amico continuava a rimanere incosciente. Lo guardava in faccia e quasi non lo riconosceva con il respiratore attaccato al naso e alla bocca e tutti quegli elettrodi che misuravano chissà che cosa. L’occhio fasciato era forse la cosa che più spaventava Asuka. I medici le avevano detto che Cristian rischiava di perdere l’occhio per sempre e se la rossa solo rifletteva che era stato Shinji le si raggelava il sangue. Perdere un occhio. Non riuscire più a vedere. Certo c’era ancora l’altro ma chissà perché quel ragionamento non le portava nessun conforto, e forse neanche a Cristian ne avrebbe portato. Lo guardò dalla testa ai piedi finchè non pose lo sguardo sulla cartella clinica che stava attaccata alla spalliera in fondo al letto. Si alzò e prese il fascicolo tra le mani. Gli diede un’occhiata. Certo non era un medico ma non era necessaria una laurea in medicina per guardare una ecografia . Mise il foglio contro luce per vedere meglio ma c’era solo una grossa macchia nera. Rimise l’ecografia nel plico e guardò gli altri moduli della cartella.

“Paziente : Cristian Wilder

diagnosi: lesione del nervo ottico, perforazione gastrica e gravi lesioni al fegato

Ciascuna informazione riguardante il paziente deve essere riferita esclusivamente al comandante della Nerv, dott. Gendo Ikari, e a nessun’altro”

Asuka dovette rileggere più volte la frase. Non riusciva a capire il motivo di tutta questa riservatezza sulle condizione di Cristian. Pensò ad una ennesima possibile macchinazione del padre di Shinji ma la escluse poiché non trovava nessun motivo per cui il comandante dovesse interessarsi al ragazzo. Rimise la cartella al suo posto. Si alzò, stirandosi un poco per rivitalizzare le membra che si erano assopite con lei in una posizione non del tutto comoda. Un ultimo sguardo al volto di Cristian, sperando di vederlo sveglio…niente. Asuka però non si sentiva in ansia per lui, sapeva che si sarebbe svegliato e che sarebbe ritornato quello di prima. Sorrise al pensiero e uscì dalla stanza per cercarsi un caffè che la svegliasse completamente.  

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Capitolo 16
*** Cap 16 ***


Cap 16

 

Cap 16

 

Cristian si svegliò quattro giorni dopo l’incidente. Era molto confuso e non ricordava bene quello che era successo. Nessuno dei medici però gli diede alcuna risposta. Invece gli spiegarono nel dettaglio circa le sue condizioni, dell’occhio soprattutto: non avrebbe perso la vista  se avesse usato un certo farmaco prescrittogli. Cristian ascoltò per filo e per segno tutta la spiegazione e Asuka si fece garante col dottore che il paziente avrebbe seguito la cura a menadito. Asuka era lì quando si era svegliato e fu talmente contenta che gridò fortissimo quando vide il ragazzo aprire gli occhi. Poi gli era saltata addosso, abbracciandolo e stringendolo forte. Cristian si era fatto raccontare da lei quello che era successo nel test e la rossa, non senza difficoltà, gli aveva spiegato tutto quello che aveva visto. Rimasero in silenzio per molto. Asuka non sapeva cosa dire, sentendosi in colpa perché era stato Shinji a ridurlo in quello stato, e lo stesso era per Cristian. Il ragazzo pensava ad un possibile motivo per cui il suo migliore amico lo aveva attaccato così.

“Beh l’importante è che sono vivo” disse

“Sicuramente ma…”

Asuka, Shinji è il mio migliore amico:sicuramente è successo qualcosa. Perché non me lo porti qui?”

La rossa abbassò lo sguardo

“In verità è da quando è successo tutto questo che non gli parlo, non so nemmeno come sta”

“Cosa?E perché?”

“Come perché? Ma sei scemo? Tu pensi che sia stato un incidente ma dopo aver visto come eri stato ridotto,l’ipotesi dell’incidente è impossibile. Cerca di aprire gli occhi anche tu…. il tuo “amico” Shinji voleva ucciderti !!”

Cristian si appoggiò al cuscino con la schiena

Asuka conosci Shinji da più tempo di me, sei la sua ragazza e riesci a dire una cosa del genere? Mi spiace ma non ci credo, ci deve essere qualcosa. Ora per favore portalo qui che gli voglio parlare”

Asuka non disse niente e obbedientemente uscì dalla stanza. Tornò dopo cinque minuti. Da sola.

Cristian la vide entrare senza Shinji e le chiese

“Dov’è Shinji?”

“Non può venire. Se lo vuoi vedere…..”

-Ma Asuka piange!!!-pensò Cristian

“…se lo vuoi vedere devi venire tu. Ti ho portato la carrozzella” disse la rossa mostrando la sedia a rotelle

Cristian voleva vederci più chiaro. Si trascinò sulla sedia e,spinto da Asuka, si diressero verso un imprecisato punto dell’ospedale. Cristian guardò verso l’alto incrociando lo sguardo di Asuka pieno di lacrime che però non uscivano. Tornò a guardare davanti .

“Come mai non poteva venire?” chiese il ragazzo

“Adesso vedrai”

Camminarono per pochi passi, presero un ascensore e finalmente arrivarono alla stanza. Entrarono. Era tutto buio, non c’era nemmeno una finestra o qualcosa che facesse luce. Cristian notò che nella stanza non c’era niente se non il letto.

Shinji?”

Nessuna risposta se non una specie di mugolio.

Shinji? Sono Cristian ….Asuka accendi la luce, per favore..non si vede niente”

“Non c’è niente da vedere, Cristian” disse Shinji

Shinji!!Ma allora ci senti! Cavolo, cominciavo a preoccuparmi…”

“Come stai?”

“Bene. Sono stato fortunato, molto fortunato….tu invece come…”

“Io sto bene. Mi spiace di non essere potuto venire a scusarmi ma non mi è stato permesso”

“Cosa vuoi dire?”

“Sono legato al letto.Dicono che è per il mio bene ma ci credo poco”

Cristian avvicinò la sua carrozzella al letto di Shinji

“Allora ? Cosa è successo? Sei mio amico ma è mio diritto sapere cosa può averti spinto a malmenarmi a morte”

“Non lo so Cristian. Era come se ci fosse qualcuno con me nell’entry-plug e costui mi diceva delle cose”

“Che cosa?” chiese Asuka riavendosi un po’

“Mi chiedeva se volevo perdere ancora o vincere per la prima volta contro Cris. Io ho risposto che non volevo perdere e a quel punto tutto è diventato strano, buio…non so nemmeno io cosa successe”

“Un po’ vago, non trovi? Però ti credo. Ora come mai sei legato al letto?”

“Sembra che dopo l’accaduto abbiano dovuto tirarmi fuori a forza dall’entry-plug e darmi un calmante molto forte perché avevo cominciato a distruggere tutto”

“E tu non ricordi niente di tutto questo?” chiese Asuka

“No. Mi è stato tutto riferito”

“Beh la spiegazione l’ho avuta. Ti credo ma sarebbe il caso che ne sapessimo di più”

“Ma come fare?” chiese Shinji

“Potremmo chiedere a Misato…”disse Cristian

“…o a Kaji” concluse Asuka

“Sì, facciamo così. Per adesso salutiamoci. Non preoccuparti Shinji:io ti credo,lo so che non potevi essere tu a volermi male”

“In questi giorni ho pensato a cosa avrei potuto dirti quando ti fossi svegliato,come scusarmi…avevo paura che non volessi più vedermi e ci stavo male….”

“Ma figurati!!E anche tu Asuka….dovete parlarvi e chiarirvi un attimo,no?”

Asuka annui sorridendo dolcemente e si sedette sulla sedia accanto al letto del suo ragazzo mentre Cristian toglieva il disturbo

 

 Rei aveva saputo da Misato che Cristian era uscito dal coma e ogni giorno aveva provato ad andare a trovarlo.Il ragazzo però era sempre in compagnia della second e Rei era sicura che con lei lì, la sua presenza non sarebbe stata molto gradita .Doveva però parlare con lui, spiegargli il perché non era riuscita ad andare a sentirlo cantare. Entrò piano,bussando pianissimo. Non ottenendo risposta aprì un poco la porta per sbirciare dentro. Cristian era sdraiato nel letto e dormiva. Rei gli si avvicinò e cominciò a fissarlo. Subito notò la ferita all’occhio. C’era della musica proveniente da un piccolo stereo sul comodino, musica tranquilla ,niente punk. Rei rise:dopotutto Cristian era sempre Cristian e la musica doveva esserci ovunque si trovasse. Si sedette sul letto e gli mise la mano sopra la sua. Cristian si riebbe un attimo e aprì l’unico occhio disponibile per vedere chi lo aveva toccato. Cercò di mettere a fuoco meglio facendo una faccia strana. Rei rise e Cristian capì subito chi fosse, ma ugualmente non voleva crederci.

“Rei??”

“Già. Come ti senti?”

“Ora bene” disse il ragazzo facendo arrossire Rei

“Mi hai fatto prendere un bello spavento fifth children

“Oh sono in tanti. Cosa fai qui?” chiese Cristian che era smanioso di capire per quale recondito motivo l’oggetto dei suoi desideri fosse lì davanti a lui.

“Volevo sapere come stavi”

“Ah” –Beh è già qualcosa-pensò. “Sto bene,sono stato fortunato”

“Lo so, ho assistito anch’io al test. Sarei venuta prima a vedere come stavi, ma c’era sempre Asuka e non volevo disturbare…”

“Eh? Ma Asuka non è mica la mia ragazza!”

“Lo so bene, ma il giorno dell’incidente abbiamo avuto una discussione sul fatto che non sono venuta al debutto dei Dumbers

Come un fulmine a ciel sereno,Cristian ricordò la serata del debutto e la sua delusione per l’assenza di Rei.

“Non abbiamo mai avuto occasione di parlare ma io volevo spiegarti perché non sono riuscita a venire”

Le parole “spiegarti” e “riuscita a venire” svegliarono completamente Cristian che si tirò su, appoggiando la schiena alla spalliera del letto  e pronto a non perdersi niente della spiegazione.

Rei vide che il ragazzo era bello sveglio e attento a quello che stava per dire

“Mi ero preparata per uscire ma quando sono uscita un agente della Nerv mi ha fermato, impedendomi di uscire e adducendo come motivazione “Ordini del comandante”. A quel punto ho provato ad avvertirti ma a casa tua non c’era nessuno, idem per Shinji e Asuka. Quindi mi sono rassegnata e sono rimasta a casa a studiare”

“Scusa Rei, fammi capire…il comandante ti ha proibito di venire a sentirci suonare….”

“Cos’è non mi credi?”

Cristian le credeva. Aveva sentito lui stesso i discorsi del padre di Shinji nei corridoi della Nerv e si ricordava ancora come era finito il suo progetto di andare a vivere con Rei. Gendo Ikari non voleva che Rei e lui legassero troppo e la cosa era molto strana perché non era così per tutti gli altri piloti. Sapeva inoltre che il comandante aveva chissà quale piano sulla ragazza e si ripromise mentalmente di scoprire cosa fosse e impedirne la realizzazione.

La guardò negli occhi

“Ti credo, Rei. Secondo te perché questo?”

“Il comandante non vuole che io e te siamo in contatto, è ovvio mi pare”

“E a te va bene?”

“No. Desideravo davvero sentirti cantare e mi da fastidio che non abbia potuto farlo”

“Pensa quanto ha dato fastidio a me che tu non sia venuta” disse Cristian sorridendo

“Lo so, Asuka mi ha raccontato.”

“Cosa ti ha raccontato?”

“Mi ha detto che c’eri rimasto molto male, che non riuscivano a farti sorridere e che te ne sei andato prima degli altri,cosa molto insolita per te. Mi ha detto che la colpa era mia, che secondo lei non sono stata sincera con te e che avrei dovuto dirti chiaramente cosa provo per te”

Cristian aveva il cuore in gola. Ma se fosse svenuto non sarebbe successo niente perché era già in ospedale

“E quindi…cosa mi devi dire?” chiese il ragazzo emozionato

“Facciamo un passo alla volta, ok?”

“Come sarebbe a dire?”

“Sarebbe a dire che vorrei prima conoscerti un po’ meglio prima di prendere una decisione. Alla fine non abbiamo mai parlato seriamente tra di noi e un po’ mi dispiace. Per questo volevo invitarti,non appena sei guarito, a prendere un gelato”

Cristian sgranò gli occhi talmente tanto che sarebbero potuti uscirgli dalle orbite. Dopo mesi in attesa di un qualche segnale da Rei, questo gli sembrava troppo,come andare in overdose. Era felicissimo. Punto.

“Beh ,non lo so….dovrei vedere un attimo i miei impegni di pilota,quelli con la band….adesso non posso darti risposta…”

“Cosa?”

“Niente ,niente, stavo scherzando…mi piacerebbe molto, first children

“Allora va bene,siamo d’accordo. Ora riposati. Ci vediamo domani”

“Passi a trovarmi?”

“Certo. Dopo il test di sincronia. Ciao ciao” e se ne andò.

Cristian la guardò uscire per poi tornare a dormire. Doveva assolutamente guarire in fretta.

 

 

“E’ da un po’ che non ci si vede” disse Shinji guardando la sua ragazza.

Asuka guardava per terra,forse per imbarazzo,forse per paura, ma non sapeva cosa dire. Dal giorno dell’incidente Asuka si era dedicata completamente a Cristian dimenticandosi del tutto di Shinji. Quello che aveva visto nella sala di controllo, la furia omicida del suo ragazzo, il suo migliore amico cadere sotto i colpi, i suoi tentativi di porre fine al massacro, la faccia di Shinji, la corsa in ospedale….Non lo voleva ammettere ma era rimasta molto turbata: credeva di conoscere Shinji, di sapere almeno un minimo come fosse interiormente, ma si sbagliava. Cristian si era dimostrato comprensivo verso il suo amico, credendo alla storia del “non so cosa mi sia successo,non ricordo nulla”. Lei trovava difficile farlo,benché lui fosse il suo ragazzo, quello per cui aveva combattuto con Rei Ayanami, quello per cui era cambiata tanto, quello per la cui assenza era stata malissimo.

Shinji……”

“Ti capisco”

“Cosa?”

“Capisco che tu non abbia voluto vedermi dopo l’incidente, ma quello che ho detto è vero, sono abbastanza uomo da ammettere se sbaglio…in quel momento non ero cosciente, come se l’eva fosse andato in berserk

“ Non è che non ti credo ma….io ti ho visto nel monitor della sala controllo e sul tuo visto c’era un ghigno che mai ho visto in vita mia. Sembravi posseduto”

“Mi dispiace…immagino non sia stato facile star lì a vedere senza poter intervenire. Però quello che ho detto è vero. Te lo giuro.”

Shinji…non lo so…è stato tutto così…strano…ho avuto paura di te per la prima volta nella mia vita”

Asuka,cosa stai cercando di dirmi? Che mi vuoi mollare?”

“Anche tu sai che ti amo, ma voglio rifletterci un po’. Non credo sia normale se mi sono preoccupata più per il mio amico che per il mio ragazzo. Continuo a pensarci da quando sono entrata in questa stanza e credo sia meglio se stiamo lontani per un po’ ”

Shinji non poteva credere a quello che sentiva. Mai si sarebbe aspettato si sentire quelle parole. Parole comunque ingiuste per lui : aveva ferito Cristian, il suo migliore amico, ma Asuka come poteva pensare che avesse fatto tutto di sua spontanea volontà? Voleva bene a Cristian. Come gliene voleva lei.

E la rabbia lo prese.

“Ah ah ah. Bene. Benissimo. C’è solo un problema,tesoro: io e te viviamo insieme, te lo sei scordata? Come facciamo a non vederci per un po’,eh?”

“Andrò da Cristian, o da Hikari. Non prenderlo come un addio….”

“A no? E come dovrei prenderlo? Quattro giorni sono passati e tu solo ora ti ricordi di me,il tuo ragazzo. Vieni qui, non credi una parola di quello che dico , mi dici che non vuoi vedermi per chissà quanto tempo e mi chiedi anche di essere comprensivo? Sono qui legato al letto da quattro giorni in cui ho continuato a pensare a quello che avevo fatto, pregando che Cristian non morisse e si svegliasse dal coma, pregando che tu mi venissi a trovare….per …sentirmi…dire…questo” disse Shinji tra le lacrime

Asuka stava sforzandosi di non piangere e di non buttarsi verso di lui per abbracciarlo. Stava soffrendo, ma anche lei soffriva, voleva capire bene, aveva bisogno di tempo,per riflettere.

“Mi dispiace”

“Zitta,non dire niente. Vattene via. VIA!!!”

E Asuka uscì.

In lacrime.

 

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Capitolo 17
*** Cap 17 ***


CAP 17

CAP 17

 

Dopo la discussione con Shinji, Asuka era andata a stare da Hikari, almeno finché non avesse trovato un posto suo. Cristian le stava molto vicino, comprendeva come si sentiva ma comprendeva anche Shinji. La situazione non era delle migliori: quando i due si vedevano facevano finta di non vedersi e sia Cristian che Rei facevano fatica anche solo a parlare con loro. Shinji si era buttato a capofitto nella musica della sua chitarra, Asuka nel lavoro. Se c’era però un rapporto in piena crisi,ce n’era uno che fioriva giorno dopo giorno: Cristian e Rei ormai si vedevano quasi tutti i pomeriggi, stavano insieme, andavano a fare compere o solo a prendere un gelato. Inutile dire quanto Cristian fosse contento della cosa. Ogni tanto Rei era anche andata a sentire i Dumbers durante le prove e si era più volte complimentata per l’ottima musica.

 

Durante un giorno di prove:

Shinji va bene ma dovresti andare un po’ più veloce in questo punto”

“Uffa, ho capito Cristian. E’ che questa canzone mi viene difficile da interpretare”

“Forse perché l’ha scritta Cris?” chiese Toji ironicamente

“Bravo!” rispose Shinji

“Ehi, basta sfottere. Eravate voi che dicevate che l’essere una cover-band era penalizzante, no? Adesso che abbiamo le nostre canzoni non va bene ancora?” chiese Cristian picchiettando le bacchette della batteria sulla testa di Shinji.

“No no va bene, ma …questa….”disse Kensuke

Ok ho capito” disse stracciando il testo sul leggio “Passiamo ad altro. Ci manca un pezzo adesso:idee?”

“Smell like teen spirits!!!” disse Shinji alzando la mano.

“No” gli rispose Cristian

“Dipende che tipo di pezzo serve. Alla fine  di canzoni che pompano ne abbiamo, mettiamone una magari un po’più soft e malinconica, una canzone da dedica” osservò Kensuke

“Magari da dedicare a Yukari?” disse Toji

“E perché non alla capoclasse?” gli rispose il ragazzo con gli occhiali innescando la lite. Cristian e Shinji cominciarono a ridere.

“Cosa cavolo vi ridete,idioti? Perché non ad Ayanami?”disse Toji facendo arrossire Cristian e Rei, sfiorati dall’idea di essere ormai quasi una coppia.

“Lasciatemi fuori dai vostri litigi” disse Rei

“Rei ha ragione. Anzi ,smettete proprio di discutere! Sono d’accordo con Kensuke, ma cosa avevi in mente?” disse Shinji

“Time of your life?”

“No ,non è adatta per me. Qualcosa degli U2?” disse Shinji

Cristian pensò un attimo. Gli U2 non erano affatto facili da imitare, però l’idea era intrigante.

“Mi piace la tua idea third children…..sunday bloody sunday?”

“Non la conosco” disse Toji

“Io nemmeno” disse di seguito Shinji

Cristian prese il suo zaino, ovviamente pieno di cd. Tirò fuori il suo astuccio personale e prese un cd masterizzato. Lo pulì un attimo e lo inserì nello stereo.

“Questa non è la versione cd, ma un live. A me piace tantissimo. Se vogliamo fare questa canzone, come minimo la dobbiamo fare così” e schiacciò il tasto PLAY.

“I can believe the news today

I can’t close my eyes and make it go away

…………

sunday bloody sunday

sunday bloody sunday

………..”

La canzone era bellissima. Era una versione un po’ più “cattiva” del solito ma particolare. A metà canzone Bono smise di cantare e cominciò un piccolo discorso denunciando ogni atto di terrorismo e parlando dell’attentato di Henneskillen che lo portò scrivere questa canzone. I ragazzi ascoltavano in silenzio, Cristian aveva gli occhi chiusi. Quando li riaprì per un attimo vide qualcosa muoversi dietro il cancello del cortile e, riconoscendo di chi si trattasse, si allontanò per un attimo,mentre la canzone andava avanti.

 

Asuka era lì dietro il cancello ad ascoltare anche lei la canzone degli U2 quando Cristian  le comparve davanti

“Guarda che puoi anche venir lì”

“No,è meglio di no. Shinji…”

“E chi se ne frega. Va bene che avete problemi tra di voi, ma cosa centriamo io, Toji, Kensuke e Rei?”

Asuka si accigliò un attimo

“La banda degli idioti al completo?E c’è pure la bambola?Per l’amor di Dio!!”

Asuka….non essere così…Asuka. Fai la brava e vieni lì con noi”

“No,anzi è meglio che me ne vada adesso. Ho delle cose da fare”

“Va bene, ma sappi che sta cosa si deve risolvere in qualche modo. Io non ne posso più di tirarvi , te e quell’altro scemo, perché non siete in grado di parlarvi una volta per tutte. Tu lo ami,lui ti ama, dimenticate il passato e stop.”

“La fai facile tu”

“E non lo è?Non prendermi in giro, Asuka. Quante volte ne abbiamo parlato?Alla nausea. Quindi prendi il coraggio con due mani e parlagli!”

“No…non me la sento…ancora. Scusami Cris” e se andò via. Il ragazzo la guardò andare via per un po’ prima di tornare al garage. Disse di aver visto un amico che gli doveva dei soldi e di essergli andato incontro.

“Bella la canzone Cris, ma non mi pare una cosa da …dedica,come diceva Kensuke…Ci vuole qualcosa proprio completamente diverso!”

Toji batteva le bacchette tra di loro in attesa che saltasse fuori qualche idea. Lui non conosceva tante canzoni quindi era chiamato fuori dalla ricerca. Guardò Cristian e poi Rei. Rei era lì che giochicchiava con una chitarra,come una bambina;ogni tanto guardava verso Cristian per verificare che lui non la scoprisse(per le sue chitarre Cristian non capiva più niente). Toji sorrise nel vederla provare a suonare qualcosa e poi girarsi subito verso il punk per verificare che non avesse sentito qualcuno suonare. La ragazza giocò finchè Cristian disse:

“Forse ho trovato”

Si girò ancora verso il suo zaino. Gli altri lo guardavano mentre toglieva un cd dalla custodia e lo inseriva nello stereo.

I'm tired of being what you want me to be
feeling so faithless
lost under the surface
I don't know what you're expecting of me
put under the pressure
of walking in your shoes

[caught in the undertow / just caught in the undertow]
every step that I take is another mistake to you
[caught in the undertow / just caught in the undertow]

I've
become so numb
I can't feel you there
become so tired
so much more aware
I'm becoming this
all I want to do
is be more like me
and be less like you

can't you see that you're smothering me
holding too tightly
afraid to lose control
cause everything that you thought I would be
has fallen apart right in front of you

[caught in the undertow / just caught in the undertow]
every step that I take is another mistake to you
[caught in the undertow / just caught in the undertow]
and every second I waste is more than I can take

I've
become so numb
I can't feel you there
become so tired
so much more aware
I'm becoming this
all I want to do
is be more like me
and be less like you

And I know
I may end up failing too
But I know
You were just like me with someone disappointed in you

I've
become so numb
I can't feel you there
become so tired
so much more aware
I'm becoming this
all I want to do
is be more like me
and be less like you

I've become so numb
I can't feel you there
Is everything what you want me to be
I've become so numb
I can't feel you there
Is everything what you want me to be”

 

“Questa è Numb dei Linkin Park. Mi pare adeguata se ho inteso quello che volevate”

“Direi che è ottima. Hai il testo?” chiese Shinji

“Eccolo qui” rispose Cris porgendo un foglio

“Va benissimo. Una sola domanda: ma ce la fai a cantarla?”chiese Kensuke, che era rimasto colpito dalla voce del cantante.

“Se so fare “Plug in baby” so fare tutto” rispose Cristian

“Allora dobbiamo solo impararla. Cominciamo!!”

 

Dopo due ore di prove il risultato era abbastanza soddisfacente, ma sicuramente si poteva fare di più. La truppa però era stanca e decisero di comune accordo che per quel giorno le prove erano finite.

“Benissimo:sono le 6 e un quarto e ho un po’ di tempo per andare da Hikari”disse Toji

“Se aspetti un attimo ti accompagno, tanto la tua ragazza abita vicino alla mia” gli disse Kensuke mentre riponeva il basso nella custodia.

“Come sarebbe a dire LA MIA?Tu e Yukari state insieme?” chiese Cristian con sguardo indagatore. Kensuke divenne  blu. Si ricordava cosa aveva fatto Cristian quando aveva scoperto di Asuka e Shinji e ora toccava a lui. Cristian era un gran pettegolo:voleva sempre sapere tutto di tutti.

“Beh, Cris….in effetti…”

Rei gli si parò davanti

“Piantala Cristian. Non vedi che Kensuke è in imbarazzo?”

“E lo credo bene: si trova la ragazza e se lo tiene per sé. Oh ma me la pagherai!!”

“Smettila ,stupido, di minacciare come uno yakuza” lo ammonì Rei.

Cristian sbuffò. Rei gli stava rovinando il suo divertimento preferito. Decise di smetterla ma non prima di sporsi oltre Rei e sibilare:

“La maestrina qui non potrà salvarti in eterno. Preparati”

Rei si arrabbiò.

“A chi maestrina,eh???”

“A te, Rei Ayanami!”

“Brutto punk”

“Donna di ghiaccio”

“COSA?”

Lo schiaffone fu la diretta conseguenza dello scambio di “opinioni”tra Rei e Cris.

 

“Dai Rei! Ti ho già chiesto scusa un’infinità di volte,no?E poi sei tu che ti sei intromessa!”

“Stai zitto!Mi hai offesa,maleducato. Non ti parlerò mai più”

Cristian non sapeva più cosa fare per farsi perdonare. Ci aveva già provato cercando di offrirle un gelato ma lei,stizzita, si era girata dall’altra parte.

-Alla fine anche lei mi ha offeso ma sembra che non conti niente. Siamo qui da mezz’ora e ancora mi tiene il muso. Che posso fare per farmi perdonare?…….grande IDEA-

Cristian si avvicinò alla panchina su cui era seduta Rei a braccia conserte. Si sedette anche lui e subito Rei si allontanò. Cristian sbuffò. Certe volte la first era proprio una bambina.

“Ascolta Rei, se mi perdoni ti porto in un posto molto speciale per me. Ti va?”

Rei lo guardò con la coda dell’occhio

“E che posto sarebbe?”

“Ti devi fidare. E’ un po’ lontano ma non ci metteremo molto. Allora vieni?” disse il ragazzo alzandosi e porgendole la mano. Rei esitò un attimo ma poi gliela prese.

“Ottimo. Andiamo.”

 

Le colline intorno a Neo-Tokyo3. L’unica volta che Cris c’era stato era dopo la serata del debutto. Ora ben altre sensazioni lo animavano. Rei non c’era mai stata ma bastava guardarla per capire cosa ne pensasse: il giorno era già all’imbrunire e il tramonto dietro i grattacieli creava un’atmosfera magica. La poca luce che c’era si rifletteva sulle nuvole creando giochi di colore unici e il vento accarezzava i loro visi.

“Allora? Cosa te ne pare?”

“E’ bellissimo. Come l’hai scoperto?”

“Il giorno dopo il debutto dei Dumbers. Ero preso male e non sapevo cosa fare. Decisi di fare una passeggiata ma non sapevo bene dove andare e d’altra parte non me ne importava nulla di quale potesse essere la mia meta. E allora ho deciso di perdermi apposta  praticamente. Ho preso un autobus per la periferia e sono arrivato qui.”

Rei ascoltava con molta attenzione.

“Sai, quel giorno ero molto giu per quello che era successo al locale, che tu non eri venuta, e qui ho potuto riflettere un po’. Poi però mi sono beccato i rimproveri di Asuka che non vedendomi tornare si era molto preoccupata”

“Sembra che tu e lei siate molto in confidenza….” disse Rei

“Beh…mi pare ovvio,è stata la prima con cui ho legato da quando sono qui. Le voglio molto bene. Prima è passata alle prove,sai?”

“Ma io non l’ho vista!”

“Sai quando ho detto di aver visto un amico e mi sono allontanato….”

“Ah….era lì per Shinji immagino”

“Già. Sono due testoni. Non si parlano e pretendono che tutto torni come prima”

“E’stata molto dura per lei?”

“Sì, dopo l’incidente era molto confusa ma dopo pochi giorni i dubbi sono scomparsi. E dall’altra parte Shinji è inutile sperare che si muova….insicuro com’è!!”

“Beh mi pare che da quando frequenta una certa persona il third children sia molto più…come dire….self confident?” disse Rei sorridendo ,guardando Cristian

“Non mi reputo così importante. Penso solo di avergli dato una spinta in quel senso”

Rei lo guardava. Doveva ammettere che la venuta di Cristian aveva cambiato molte cose, quasi tutte in meglio, e ogni volta che stavano insieme ,non sapeva spiegarlo bene, ma era una cosa speciale. Ed era felice. Tanto felice. Solo poche altre volte aveva provato queste sensazioni…quando era con Shinji.

Cris…non ti ho mai ringraziato per quello che volevi fare per me, per il mio alloggio intendo…”

“Beh…sai bene cosa mi muoveva a proporre una cosa del genere….”

“Non mi ricordo. Perché?”

“Fondamentalmente era per stare un po’ di più con una certa ragazza….”

Rei rise.

“E io la conosco?”

“Forse. Non parla molto di sé ma è molto bello conversare con lei. E poi è bellissima..”

“Grazie”

“Prego”

“Quindi volevi abitare con questa ragazza?”

“Già. Quel progetto non è andato a buon fine, però l’idea mi era piaciuta”

“Perché non lo riproponiamo al comandante?”

Cris non credeva alle sue orecchie. Rei in prima persona che esprime a chiare lettere il desiderio di abitare con lui…e con Kaji, ma quelli sono dettagli.

“Sai cosa pensa il comandante….piacerebbe molto anche a me ma non è realizzabile. Quello vuole che stiamo lontani l’uno dall’altra. Anche adesso ci stanno tenendo d’occhio gli agenti della Nerv. Li ho visti quando siamo arrivati”

“Allora diamogli qualcosa da vedere”  e detto questo Rei baciò Cristian.

“…………….”

“Sei rimasto senza parole,eh?” disse Rei strizzandogli l’occhio.

“Direi di sì. Ma perchè?”

“Ci frequentiamo ormai abitualmente, ti voglio bene, mi piace conversare con te e stare in tua compagnia. Mi piaci. Punto.”

“Quindi sei praticamente la mia….ragazza?”

“Direi di sì”

Si abbracciarono, incuranti degli agenti che stavano già trasmettendo via radio gli ultimi sviluppi.

“Ora però diviene tutto più difficile,lo sai anche tu. Il comandante Ikari non approverà mai…”

Rei non riuscì a finire che Cristian le aveva tappato la bocca con un bacio.

“Sono troppo felice per preoccuparmi adesso. E comunque, qualsiasi cosa succeda, ne usciremo insieme”

Rei annuì. Restarono ancora abbracciati a guardare gli ultimi istanti di tramonto.

Cazzo, ora sì che dobbiamo andare ad abitare insieme!!!”

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Capitolo 18
*** CAP 18 ***


Cap 18

Cap 18

 

Il giorno dopo Cristian aveva chiesto ad Asuka di andarlo a trovare perché voleva dirle una cosa. Asuka era molto curiosa perché era insolito che Cristian volesse parlare così apertamente.

-Evidentemente la sfuriata dell’ultima volta ha dato qualche frutto-pensava

Arrivò alla porta e suonò il campanello. Aspettò un attimo in attesa del solito capitombolo di Cristian in qualcosa che evidentemente era in mezzo al passaggio.

STUMP

Asuka rise. Come un orologio svizzero.

“Ciao Cristian. Vedo che c’è sempre qualcosa sul tuo cammino”

Quasi sempre sono ostacoli che non riesco ad evitare, devo andarci contro. Entra”

“Grazie” disse la rossa entrando

Stranamente l’appartamento di Cristian era più pulito del solito. Chissà perché?

Ma hai ospiti?” chiese Asuka

Perché?”

“Beh è tutto in ordine,o quasi. E’ insolito per te,fratellino punk”

“Grazie, Asuka. Lo so che mi vuoi bene”

Dai, ti prendo solo un po’ in giro. Allora di cosa devi parlarmi?”

“E’ una cosa lunga…”

“Bene, allora dobbiamo metterci nella solita posizione da chiacchierata”

Cioè sul divano stravaccati, uno da una parte e l’altra dall’altra.

“Allora! Raccontami tutto!!

“Beh ieri è successa una cosa…”

“Bella spero…”

“Oh sì, bellissima. Sai che io e Rei è da un po’ che ci vediamo…”

“Lo so,Cris, e tu sai che la cosa non mi piaccia tantissimo. Quella non ti merita. Ho  tante di quelle amiche che vorrebbero solo avere un’occasione con te!”

Cristian allargò un po’ gli occhi

“Buono a sapersi”

Se vuoi ti combino qualcosa”

“No,aspetta,lasciami parlare. Ieri dopo le prove abbiamo avuto una piccola discussione perché Kensuke si è messo con Yukari e non mi aveva detto niente…”

“Kensuke e Yukari? Ma è già da tanto che sono insieme…“

Vabbé io l’ho saputo solo ieri. Comunque Rei si era arrabbiata con me e  non voleva parlarmi….”

“Meglio per te,no? Una liberazione!!!

Asuka…se non la smetti di interrompermi ti prendo a calci”

“Devi solo provarci ciccio

Cristian sbuffò.

“Vuoi ascoltarmi o no?”

Ma sì, però sai che parlare di Rei non mi piace molto”

“Lo so,lo so ma fallo per me, ti prego”

E va bene. Dimmi cosa è successo..”disse Asuka ormai rassegnata

“Allora….Rei non voleva parlarmi allora le ho proposto di andare al mio posto preferito,sulle colline…”

“E lei niente,giusto?”

“Sbagliato! Ci è venuta e le è pure piaciuto!!”

“Bene per te allora”

“Aspetta,non è mica finita. Abbiamo parlato, lei mi ha ringraziato per quello che volevo fare per i suoi alloggi e poi…ci siamo baciati!!

Asuka aveva gli occhi che stavano per uscirle dalle orbite.

“Non ci credo!!Tu…e la first… siete insieme?”

“Già! Ma ora respira o mi morirai qui”

“Scusa è che…alla fine ce l’hai fatta!Sono contenta per te, molto contenta”

“Grazie. Ora dobbiamo solo far tornare insieme tu e il third e siamo a posto!”

Asuka si alzò di scatto dal divano e fece per andarsene.Cristian fu più veloce e la prese per il polso destro

“Non fuggire i problemi come una bambina. Sai anche tu che questa situazione non può continuare. Tu e Shinji vi volete bene. Non capisco cosa aspettate ancora”

“Non è così facile, Cris

“Lo so ma nemmeno per me sarà facile. Credi che il comandante possa vedere di buon occhio me e Rei insieme? La vita non è facile ma è proprio questo il bello. Tu e Shinji siete fatti l’uno per l’altra quindi smettila di fare così e aspetta qui” e fece per andarsene

Ma dove vai?”

“A prendere Shinji,no?”

“No, aspet..ma il punk era già uscito di casa.

Cristian aveva bussato alla porta dell’appartamento di Misato ma nessuno aveva risposto. Decise di aprire la porta. Non vide nessuno ma qualcuno c’era, qualcuno che suonava una chitarra.

-Ottimo.E’ in casa-pensò Cristian e si fiondò in camera di Shinji.

Senza tanti complimenti gli tolse la chitarra dalle mani e tirandolo di peso lo portò fuori dalla stanza

“Ehi! Che cazzo stai facendo?”

“Zitto!!Ora metterete la parola fine a questa telenovela”

“Di cosa stai parlando?”

Ma Cris non gli rispose, lo tirò più forte e lo spinse in casa sua. Una volta buttato dentro il third, chiuse la porta a chiave e se ne andò.

“Apri Cristian, subito” urlava Shinji ,ma lui se ne era già andato.

 

Rei stava aspettando su una panchina,leggendo un libro. Cristian le aveva dato lì appuntamento e lei era impaziente di vederlo. Lui la vide da lontano e decise di farle uno scherzo: si acquattò dietro un albero e ,tipo ninja, le arrivò alle spalle mettendole le mani sugli occhi.

“Chi sono?”

Quell’idiota del mio ragazzo”

“Come idiota???” disse Cristian togliendo le mani e sedendosi di fianco a lei

“Stavo scherzando” e gli diede un bacio a fior di labbra “Come va?”

“Tutto bene. Ho appena chiuso Shinji e Asuka in casa mia. Speriamo che non siano talmente stupidi da ignorarsi per tutto il tempo e che si chiariscano”

“Ma sei crudele!!Li hai davvero chiusi dentro?”

“Certo!”

Vabbé cambiamo discorso. Dove andiamo?”

“Non lo so. Decidi tu”

“Passeggiata?”

Ok

 

Ma che gli è venuto in mente a quell’idiota?”

“Non guardare me,io non centro” rispose Asuka

Shinji non si era accorto che ci fosse anche lei. Diede un occhio al soggiorno e la vide seduta sul divano

“Ciao. Che ci fai qui?”

Cris mi voleva vedere per dirmi una cosa. E tu?” chiese Asuka , ben sapendo quale fosse il motivo

“Non lo so. Stavo suonando quando è entrato come una furia e mi ha tirato fin qui”

Shinji si mise comodo sul divano accanto ad Asuka.

“Allora….cosa doveva dirti Cris?”

Che lui e Rei sono insieme”

“Davvero?Bene, sono contento per lui”

“Dovevi vederlo, era tutto contento, gli ridevano gli occhi”

Silenzio

E tu come stai?” chiese la ragazza

“Bene. Mi sto esercitando molto con la chitarra, voglio migliorare ancora”

“Sei già bravo”

“Grazie ma,vedi, abbiamo deciso di provare qualche pezzo nuovo e devo impararli”

“Come “Sunday bloody sunday”?”

E tu come lo sai?”

-ACC…!!Mi sono tradita! Tanto vale dire la verità- pensò Asuka

“Beh ieri sono passata al garage mentre andavo da un’amica e mi sono fermata un attimo ad ascoltare”

“Non ti ho visto però”

Cris sì. Infatti è venuto lì a dirmi di unirmi a voi ma avevo questo impegno e non ho potuto”

E da chi andavi?”

“Da Hikari”

“Ah”

Altro silenzio.

Chissà perchè Shinji non credeva alle parole della rossa. Almeno non del tutto.

Comunque mi avrebbe fatto piacere se tu fossi venuta lì”

“Dici davvero?”

Ma certo!” – E’ il momento di chiarirsi una volta per tutte- pensò Shinji. “Asuka, è da quel giorno che ci salutiamo appena, tempo ne è passato e credo che sia ora che tu mi dica qualcosa. Mi manchi tantissimo,  faccio troppa fatica nel vederti tutti i giorni a scuola e non poterti dire altro che un “ciao” atono. I miei sentimenti non sono cambiati e pensò che mai cambieranno. Ti amo e voglio stare con te”

“Devo andare…” disse Asuka alzandosi dal divano.

E dove? Cristian ha chiuso la porta a chiave. Perché fuggi da me?”

“E’dall’incidente che lo faccio,Shinji. Mi preoccupo per te, tutti i giorni chiedo di te ma non riesco a vederti di persona o a parlarti perché…. ho paura di te”

Shinji si sentì trafitto da mille lame invisibili.Da una parte comprendeva i sentimenti di Asuka: la scena dell’incidente l’aveva sconvolta ed era logico che non volesse vederlo. D’altra parte lei si preoccupava per lui e questo voleva solo dire una cosa: lo amava ancora. Decise quindi di non calcare la mano per il momento.…

“Ho capito. Non so quante volte dovrò scusarmi e chiedere perdono per quello che ho fatto, ma ti capisco e rispetto la tua decisione. Aspetterò” e le sorrise.

“Grazie Shinji

“Bene,ora usciamo di qui”

“E come?L’hai detto anche tu che Cris ci ha chiusi dentro…”

“Lo so ma Cristian ha un paio di chiavi di riserva da qualche parte”

Cercarono in giro e trovarono il mazzo dentro un barattolo.

Uscirono insieme. Shinji osservava Asuka che stava per scendere le scale. La fermò per un braccio.

Ma quanto dovrò aspettare?”

“Non lo so ,ma sarai il primo a saperlo. Ciao Shinji

Si divincolò da lui e se ne andò.

 

Cosa c’è?”

“Niente. Pensavo a Shinji e Asuka:spero si siano chiariti….”

“Uffa!!Quando ti fissi sulle cose sei insopportabile,lo sai?”

“Scusa tanto se sono miei amici e mi preoccupo per loro!!

“Non fraintendere, volevo dire che dovresti lasciare che le cose si evolvano naturalmente. Se Shinji e Asuka hanno dei problemi è giusto che li risolvano tra loro, senza costrizioni da nessuno. E’ bello che ti preoccupi per loro ma devono uscirne da soli senza te che fai la parte del dottor Stranamore

“Forse hai ragione. Però parlando con Asuka si capisce che lei è ancora innamorata e per cui mi pare stupido che continuino a ignorarsi così”

“Forse Asuka è innamorata ma non è ancora pronta a dimenticare . E se non lo è tu non puoi costringerla”

2 a 0 per te, Rei. Ho capito, aspetterò anch’io ,come Shinji. Comunque dovrebbero aver finito e dovrebbero anche aver trovato il mio mazzo di chiavi di scorta. Andiamo da me?”

E a fare che?” chiese Rei maliziosamente

“Beh potremmo stenderci ad ascoltare musica uno di fianco all’altra…”

“Speravo qualcosa di meglio….”

“Cominciamo ad incamminarci,così intanto mi spieghi la tua idea”

Non fecero neanche un passo che tre uomini si pararono loro davanti. Uomini della Nerv.

“Per ordine del comandante dobbiamo scortare il first e il fifth children ai loro rispettivi alloggi”

“Beh si da il caso che il fifth e il first children non abbiano alcuna intenzione di seguirvi” rispose Cristian minaccioso come in qualsiasi altra circostanza in cui gli veniva imposta qualcosa.

Cristian aspetta…”disse Rei trattenendolo e avvicinando la bocca al suo orecchio.

“E’ meglio se per adesso facciamo come dicono loro. Non fare pazzie e non metterti nei guai, non dare a quell’uomo alcun pretesto per cacciarti via. Ci vediamo domani alla stessa ora qui. Ti amo” e detto questo si lasciò accompagnare al suo appartamento.

Lo stesso fece Cristian.

Arrivato che fu al suo appartamento vi trovò Shinji fuori dalla porta, che lanciava in aria le chiavi di casa sua per poi riprenderle al volo.

“Ciao” disse Cris un po’ triste

“Ciao,cos’è successo?” chiese Shinj notando che il suo amico era giù

“Niente,non preoccuparti” rispose il punk,ben consapevole che il suo amico non sapeva niente di lui e Rei. “A te è andata bene,invece?”

“No…cioè abbiamo parlato un po’, le ho detto che non posso continuare così, ma lei ha detto di non essere ancora pronta,che le faccio paura….”

Cristian si mise una mano sulla faccia

“Oddio,Asuka….mi dispiace”

“E di che?Io comunque l’aspetterò”

“Mi riferivo al fatto di avervi chiusi insieme in casa mia. Alla fine non sono fatti miei e avrei dovuto lasciare che si svolgesse tutto per mano vostra. Scusami Shinji

Questa volta Shinji era davvero stupito: era forse la prima volta che sentiva Cristian scusarsi.

“Non preoccuparti,non parliamone più. Beh io torno ai miei esercizi con la chitarra. Ci vediamo domani a scuola?”

“Ovvio”

Cristian entrò nel suo appartamento. Si guardò un po’ in giro, poi vide che aveva dei messaggi in segreteria. Tre. Schiacciò PLAY.

“Ciao Cris .Sono Asuka. Volevo ringraziarti per quello che fai per me, ti voglio bene. Ho parlato con Shinji, lui mi ama ma io non me la sono sentita di essere sincera con lui, gli ho detto che è ancora presto e che mi faceva paura. Mi sento una stupida. E’ che quando lo vedo mi torna in mente quelle immagini ed è più forte di me. Comunque domani ti racconto bene a scuola. Ciao”

Cris sorrise.

-         Povera Asuka-

Intanto partì il secondo messaggio

“Per ordine del comandante Ikari ,il first children e il fifth children dovranno presentarsi nel suo ufficio domani, dopo l’usuale test di sincronia.”

-Lo sapevo, cazzo lo sapevo. Questo bastardo mi fracasserà i cosiddetti perché io e Rei siamo insieme. Che cavolo faccio?Quello è capace di mandarmi via….-

Terzo messaggio.

“Ciao Cris ,sono Rei. Ho appena ricevuto comunicazione che domani dobbiamo andare nell’ufficio del comandante. Sono preoccupata, ho paura che voglia dividerci. Per favore chiamami. Ti amo”

Il ragazzo prese subito la cornetta e compose il numero di Rei. In attesa di risposta, si mise comodo sdraiandosi sul divano e mettendosi il telefono sul petto.

“Pronto?”

Pronto Rei? Sono Cristian

“Ciao, hai sentito il mio messaggio?”

“Sì ma non devi preoccuparti….”

Invece sì. Tu non lo conosci, è capace di tutto quell’uomo”

“Non direi visto che ho già avuto modo di sperimentarlo”

Cioè?”

“Ti ricordi quando ci ha beccati a lanciarci secchiate d’acqua? Beh poi lui mi ha convocato nel suo ufficio, mi ha detto che ero un elemento destabilizzante e che dovevo imparare ad obbedire. Quindi mi ha fatto bloccare da due gorilla e mi ha fatto tagliare i capelli”

“Mi prendi in giro?”

“No, è la verità.”

“:……”

“Rei?….Ci sei ancora?”

“Sì

“Meno male. Credevo che avessi messo giù”

“No, stavo pensando a domani”

“Tu ti preoccupi troppo e non devi: poi ti vengono le rughe! Stai tranquilla. Cosa ci dovrebbe fare?”

Anche l’altra volta mi hai detto la stessa cosa e guarda cosa ti ha fatto”

Vabbé ma l’ha fatto a me. A te non ti ha nemmeno toccato”

“Lo so ma questa volta è diverso. Sei il mio ragazzo e non voglio che ti succeda niente, anche se è una cosa banale come tagliarti i capelli”

“Ehi, guarda che non è stato banale!!!Io ci tenevo alla mia cresta”

“Ma adesso non ce l’hai più quindi Dio solo sa cosa potrebbe farti questa volta”

“Non preoccuparti . Adesso calmati e fatti una bella dormita. Ci vediamo domani a scuola”

“Va bene. Ti amo e ti mando un bacio”

“Io lo ricevo ma non te rimando un altro”

Perché?

“Preferisco dartelo domani di persona,no?”

“Ottimo. Farò in modo che tu te ne ricordi. Buonanotte”

Buonanotte Rei

CLICK

 

 

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Capitolo 19
*** CAP 19 ***


CAP 19

CAP 19

Il giorno dopo Cristian decise di andare presto a scuola .Anche Rei aveva avuto la stessa idea. Siccome mancava un po’ alla prima ora salirono sulla terrazza. Arrivati che furono, Cris si sedette appoggiando la schiena all’inferriata mentre Rei si appoggiò per poter guardare il panorama.

Yawn, che sonno!” disse il ragazzo stiracchiandosi

“Non hai dormito?”

“No. Alla fine con tutte le tue preoccupazioni hai fatto preoccupare anche me”

Rei sorrise.

“Mi dispiace” disse sedendosi accanto a Cristian “Se ti può consolare neanche io ho dormito granchè…”

“ Purtroppo non mi consola…proprio per niente”

“Se vuoi puoi appoggiarti a me e dormire un po’”

“Mi piacerebbe ma tra un po’ cominciano le lezioni…”

“Beh ,oggi potremmo anche non andarci, visto cosa ci aspetta”

Cristian la guardò serio negli occhi, cosa che stupì per un attimo Rei. Restarono così mentre Cris manteneva quello sguardo indagatore.

C-cosa c’è?” chiese Rei un po’ in soggezione

“Da quando Rei Ayanami vuole trasgredire le regole?”

Rei sorrise.

“Penso da quando ti conosco,Cris

“Allora la mia vicinanza ti ha più fatto male che bene”

“Non è vero” disse Rei prendendogli il viso tra le mani “Senza di te ora

non mi sentirei così viva. Grazie”

“Prego”

“Sei un po’ più tranquillo?”

Ah-ah .Dici davvero che possiamo saltare la lezione?”

“Ma sì, stiamo qui che mi sto divertendo troppo….”

“Ai tuoi ordini!!!” disse appoggiando la testa sulle gambe della ragazza.

 

Intanto in classe

“Ehi Shinji, hai visto che sia Cris che Rei non ci sono?”

“Eh già…è strano….” disse Kensuke

 “Forse che non ci siano….sul fatto che TUTT’e due non ci siano non mi stupisce più di tanto”

“Come mai?”chiese Toji

Asuka stava seguendo la conversazione e decise di intervenire a favore dell’amico

Shinji, cosa stai dicendo? Non ti ricordi che Cris era malato e Rei aveva il test di sincronia stamattina ?”

Shinji rimase sorpreso

“No,non è così che…..”

“Come sempre non ti ricordi di niente. E’ così, e dire che sei pure passato stamattina da Cris….”

A quel punto Shinji capì, si diede mentalmente dello stupido e resse il gioco alla rossa.

“AH sì, giusto…Cris ha preso l’influenza e Rei aveva il test. Che stupido, me ne ero dimenticato”

“Beh telefonerò a Cristian dopo la scuola per sentire come sta” disse Toji mettendo la parola fine alla discussione. Shinji tirò un respiro di sollievo ,guardò Asuka e disse qualcosa senza emettere suoni. Asuka capì dal labiale “Thank you!”. Gli sorrise e tornò a sedere al suo posto. Anche Shinji fece lo stesso. Il ragazzo era contento per quell’aiuto inaspettato della “sua” rossa, la soddisfazione era dipinta sul suo volto. Ripensandoci ,però , aveva buttato una buona scusa per prendere in giro Cris per il fatto che si era trovato la ragazza e non l’aveva detto a nessuno. Decise di aspettare per un po’ prima di svelare il segreto e prendersi la sua rivincita.

 

La mattina corse veloce e sebbene Cristian e Rei la passarono insieme , lo spettro dell’ “udienza” col comandante stava diventando molto pesante. Non erano tesi, erano pur sempre piloti di Eva, però temevano entrambi per le conseguenze di quell’incontro. Misato li aveva visti nel corridoio ma non potè dir loro niente perché non era informata della  cosa e nemmeno della piega che aveva preso il rapporto tra i due ragazzi. Arrivarono davanti alla porta . Si guardarono negli occhi, come per volersi infondere un po’ di coraggio tra di loro e entrarono mano nella mano. La stanza era enorme ma la conoscevano già. Lampi di brutti ricordi colpirono Cristian ma li ricacciò tutti via, non era il momento di impaurirsi.

“Bene. Sedetevi”disse il comandante col suo solito tono glaciale

I due eseguirono l’ordine ma non smisero di tenersi per mano. Gendo Ikari notò la cosa ma non sembrò che gli facesse un qualche effetto.

“Mi è stata riferita ogni cosa. So cosa è successo sulla collina e che vi frequentate assiduamente….”

“Non mi sorprende visto che ci fa controllare ogni ora del giorno” rispose Cris in tono di sfida. Col senno di poi si pentì di averlo detto, non c’era proprio alcun motivo di farlo arrabbiare.

“Quelle sono misure di sicurezza per ogni pilota. Non possiamo permettere che nessuno di voi corra dei rischi..”

“Rischi? E andare in un locale a sentire della musica sarebbe una cosa rischiosa, vero?” disse Cris riferendosi al fatto che Rei non era potuta venire al debutto dei Dumbers.

Wilder, è la seconda volta che mi interrompi”

“Mi scusi, signore” disse Cris abbassando lo sguardo sapendo di averlo fatto arrabbiare.

Il comandante si alzò in piedi e diede loro le spalle.

“Il motivo per cui vi ho convocato è per comunicarvi un cambiamento per quanto riguarda i vostri alloggi: Rei,tu ti trasferirai nell’appartamento di Wilder e resterete lì entrambi sotto la supervisione del sig.Kaji. Potete andare”

Rei e Cristian si guardarono sbigottiti. Si alzarono in tutta fretta e ,dopo aver salutato, uscirono.Chiusa che fu la porta Rei saltò addosso a Cristian abbracciandolo.

“Wow, ti rendi conto? VIVREMO INSIEME!!!Non sei contento???”

“Si, certo ma…..non ti sembra un po’strano?”

“Cosa?”

“Perché ora?Perchè non quando l’ho proposto?”

“E cosa importa?L’importante è che abiteremo insieme”

Cristian non era affatto convinto. Sapeva per certo che il fatto che lui fosse insieme a Rei non andasse a genio al comandante Ikari, sapeva che quell’uomo aveva dei progetti per quella ragazza e sapeva di essere un ostacolo per lui. Troppo strano. Ma bellissimo.

 

Gendo?”

Fujutsuki

“Cosa significa? Permetti una cosa del genere? Il piano…”

“Il piano non subirà ritardi. E’ già tutto prestabilito. Wilder porterà a termine il compito per cui è venuto dall’America e tutto ciò mi permetterà di controllare il third impact. La loro unione non modifica di una virgola il progetto”

“Tuttavia la cosa desterà non pochi sospetti. Wilder sa che tu non vedi di buon occhio lui e cosa sta facendo….”

“L’agnello sacrificale capisce di andare a morte solo quando questa lo colpisce. Lasciamo che si godano questi ultimi attimi di felicità”

 

 

“Mi prendi in giro??”

“No Asuka, non ti prendo in giro. Rei viene a vivere con me in questo appartamento, sotto la supervisione di Kaji, proprio come avevo progettato io”

“Non ci credo…..”

“Eh sì, alla fine chi la dura la vince”

“…abiterò di fianco al signor Kaji.E’ un sogno che si avvera. Verrò spesso a dormire da te ,Cris.”

Cristian cadde dal divano.

“Come sempre afferri nel discorso solo quello che ti interessa”

“Come sei cattivo! Cerco solo di trarne qualcosa a mio vantaggio”

Vabbhe lasciamo perdere. Te invece come va?”

“Niente di che, tutto uguale, a parte il fatto che sono tornata a vivere con Misato e Shinji

“E come va con il third ?”

“Un po’ meglio,grazie. Quello scemo stava per svelare i fatti vostri in classe, ma super-Asuka è intervenuta e lo ha bloccato per tempo”

“Ti ho già detto quanto ti voglio bene?”

“Me lo dici ogni giorno, fratellino punk. Quindi quale sarà la prossima mossa?”

“Per adesso Rei si è trasferita qui. Non ci abbiamo messo tanto a portare qui le sue cose perché non aveva praticamente niente nel suo appartamento. Le ho detto che domani la porto a far compere, così magari le faccio pure un regalo di benvenuto. Kaji invece dovrebbe portare le sue cose oggi, ma non ha detto quando. Credo si farà aiutare da Misato

“AH lo conosco l’aiuto di Misato…spero solo per lui che non siano passati in camera da letto perché sicuramente lo avrà buttato sul letto e costretto a soddisfarla”

“Sai com’è….non credo che lui se la prenderà per questo…io non me la prenderei…”

“Cominci bene questa convivenza con la first…poverina, abitare con un lupo famelico…”

“Sono un essere umano,maschio e teenager…cosa pretendi?”

“Evidentemente niente, visto il tuo scarso livello intellettivo…Beh io vado, ci vediamo domani a scuola”

Asuka si alzò dal “loro” divano e si diresse verso la porta. Cristian rimase seduto ,osservandola andare via. Aprendo la porta Asuka fu di fronte a Rei.

“Ciao Rei”

Asuka

“Cosa c’è?”

“No niente. Te ne stavi andando?”

“Sì. Devo finire i compiti e stasera tocca a me cucinare. Perché?”

“No niente. Vai vai” disse Rei lasciandole spazio per uscire. Asuka rimase di sasso. Rei era arrabbiata con lei ??? Proseguì guardandola di sottocchio e rientrò in casa sua. Cristian rideva con una mano sulla faccia, cercando di nascondere la sua ilarità.

“Cosa c’è da ridere?” disse Rei arrabbiata

“Scusami ma…perché sei arrabbiata?”

“Perché sono arrabbiata?PERCHE’?LO VUOI SAPERE?”

“Se te l’ho chiesto….”

“COSA FACEVATE QUI VOI DUE DA SOLI,EH????”

A quella domanda Cristian scoppiò a ridere di nuovo. Rei era gelosa. Cercò di contenere il riso e disse:

“Niente , stavamo solo chiacchierando…una cosa tra amici”

“Ah!!E adesso mi dirai che gli amici si parlano stravaccati sul divano, uno sull’altro, vero?”

“E come fai a saperlo se sei entrata solo adesso?”

“In verità ,signor Wilder, sono entrata due volte in casa e per due volte vi ho visti uno sopra l’altra!!!”

Cristian rimase sorpreso. Possibile che non si fosse accorto di niente? Non disse niente però, non voleva che Rei si offendesse di più.

“Scusa, ma io e Asuka siamo amici da tanto ed è una sorta di rito che abbiamo: quando dobbiamo conversare ci mettiamo sempre così sul mio divano. E comunque non eravamo “uno sopra l’altra”. Io ero di qui , lei sull’altro lato del divano che mi mette le sue gambe sopra le mie ma è sempre così e  niente di più”

“Perdonami ,ma non mi sono fermata a fare le foto di come vi avvinghiavate tu e quella…..”

“Rei!”

“…ragazza, volevo dire ragazza.”

Cristian si alzò e le andò incontro, la prese tra le braccia e la guardò negli occhi.

“Non hai proprio motivo di essere gelosa. Io amo te e basta”

Rei sorrise.

“Scusami, Cris. E’ solo che mi sarebbe piaciuto essere al posto di Asuka. Tu ti confidi molto di più con lei”

“Dici?Il fatto è che con Asuka è un po’ un’abitudine parlare e consolarsi a vicenda, però mi spiace che tu dica così. D’ora in vanti cercherò di confidarmi di più con te, ok?”

Ok. Ora vado di là a chiedere scusa ad Asuka, non è così che si comporta una padrona di casa”

“Va bene. Io mi metto a suonare un po’. Sto finendo di scrivere una canzone”

“Davvero? Dopo me la fai sentire?”

Ok. Ora vai, va” disse Cris mentre Rei usciva di casa lasciando la porta aperta. Cris prese la chitarra e,dopo essersi seduto sul divano, cominciò a provare la sua canzone. In quel momento arrivò Shinji.

“Oggi casa mia sembra la stazione del treno:gente che viene ,gente che va….tu cosa vuoi?” chiese Cris

“Niente, ho visto la porta aperta e la curiosità ha fatto il resto. Come procede l’insediamento?”

“Tutto ok, Rei ha già portato tutto e aspettiamo Kaji. Tu come stai?”

“Tutto bene. Asuka è tornata e sono molto felice”

“Non so se lo sarai ancora per molto perché ha deciso di cucinare lei da sola”

Entrambi conoscevano le doti culinarie della rossa e un lungo brivido percorse la schiena di Shinji.

“Credo che andrò di là a darle una mano. Ci vediamo dopo cena, magari usciamo fuori?”

“Perché no. Ci sentiamo dopo.Ciao ciao e ,per favore, chiudi la porta”

Shinji ubbidì ma subito fu riaperta da Rei che rientrò in casa. La porta era nuovamente aperta.

“Perché hai chiuso?” chiese Rei

“Perché è quello che una porta deve fare, cioè chiudere la casa” disse Cristian sorridendo

“Comunque lasciamola aperta perché sono arrivati Kaji e Misato

“Ottimo!”

In quel mentre Misato giungeva alla porta col fiatone e un grosso scatolone in mano

Ufff….dove…lo metto…questo?”disse ansimando

“Lascialo lì per adesso, ci penserà Kaji a metterlo a posto dopo,no?” rispose Cristian

“Che fatica, quell’idiota aveva tanta di quella roba in casa….chissà se ci starà tutto qui”

“L’importante che i miei cd e i miei strumenti non vengano nemmeno sfiorati” rispose Cris “ma non succederà perché ho portato tutto nella mia stanza”

“Per fortuna con i miei due figliocci non è stato così difficile…”

“Forse perché ha fatto tutto Shinji??” chiese Cris con fare allusivo

Misato arrossì.

“Beh….io lavoro ed ero molto stanca…e poi gli scatoloni erano pesanti”

“E quindi sei bella riposata per aiutare il tuo amorino,no?” chiese di nuovo il punk

Misato lo fulminò con lo sguardo e Cristian capì di dover smettere di scherzare.

Ci volle l’intero pomeriggio per mettere tutto a posto, ma finalmente casa Wilder-Ayanami-Kaji era pronta. Ci fu la cena di collaudo dove Rei diede sfoggio delle sue abilità in cucina.

“Era proprio tutto buono ,Rei. Ti sei trovato proprio una brava fidanzata Cris

“Figurati se mi trovavo una ragazza che non sa cucinare. Poi non è solo quello il suo pregio, vero tesoro?”

“Si si ma non chiamarmi tesoro, che mi metti in imbarazzo” disse Rei arrossendo 

Cris decise di giocare un po’.

“Come?Ma io voglio farlo sapere a tutti che sei il mio tesoro” e cominciò a fare le fusa come un gatto, strusciando la testa contro il braccio di Rei

Cristian?”

“Si tesoro?”

“Piantala!”

Cris si rimise composto

Ok

Kaji osservava la scena divertito

“Quando vuole è proprio un idiota”

“Ma penso che sia per quello che gli vuoi bene ,no?” rispose l’uomo

“Sì. Poi quando canta è bellissimo”

“Ma se non mi hai mai visto cantare…abbiamo suonato solo una sera e non sei venuta!”

“Lo sai che non è stata colpa mia e comunque non mi riferivo alle esibizioni dei Dumbers

“E a cosa allora?”

“Beh…ogni tanto ti metti da solo con la chitarra e canti. A me piace tantissimo e in quei momenti vorrei… saltarti addosso”

“Buono a sapersi” disse Cris prendendo la chitarra.

“Non è il momento, scemo”

“Hai ragione. Kaji: voltati!!”

“No, non adesso. Vedi che scemo che sei: non posso dire una cosa seria che comincia il tuo show”

“Ottimo!!Dai Rei facciamo un duetto” disse Cris facendole l’occhiolino

“Adesso basta, se no non ti faccio più complimenti”

Cris ripose la chitarra per far capire che lo scherzo era finito.

“Stavo scherzando Rei”

“Meno male”

“Penso che mi divertirò un mondo con voi due. Comunque dobbiamo prepararci se vogliamo uscire con Misato , Shinji e Asuka

“Io sono pronto. Rei vai pure a prepararti che qui pulisco io”

“Sei un amore” e gli diede un bacio sulla guancia alzandosi. Quando poi sentì lo scrosciare della doccia , Cris disse sottovoce a Kaji:

“Meglio fare così e portarsi avanti. Rei è pur sempre una donna e quindi ci metterà dai quindici minuti all’ora buona per prepararsi”. E Kaji rise di nuovo.

 

   

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** CAP 20 ***


CAP 20

CAP 20

 

Col fatto che ora Kaji ,Cristian e Rei fossero andati ad abitare insieme, i due appartamenti non perdevano occasione per ritrovarsi e stare insieme. Ovviamente, essendo tutte coppie, c’era molta attenzione alla privacy altrui. Rei e Cristian andavano spesso sulle colline e Cristian portava la chitarra per non interrompere la sua creazione di canzoni.

Cristian, hai finito la canzone?” chiese Rei seduta sulla panchina

“Non ancora. Mi sembra che vada bene ma manca qualcosa….”

Perché non me la fai sentire?”

“Non è ancora il momento ma quando sarà finita sarai la prima a sentirla”

Perché dopo non andiamo al parco?Magari chiamiamo anche Shinji e Asuka…”

“Non credo che si possa fare oggi, Shinji mi ha detto che lui e Asuka avevano un test particolare nel pomeriggio”

“Spero che non sia un’altra simulazione!!

“Non ne so niente ma penso che dopo quello che è successo preferiscano tornare ai soliti vecchi test di sincronia e basta”

 

E Shinji pensava la stessa cosa mentre si preparava nello spogliatoio maschile ,indossando il plug-suit. Dal giorno dell’incidente con Cris non erano più saliti, né avevano fatto test,almeno finchè la commissione di vigilanza non avesse fatto luce su quello sfortunato accadimento. Era un po’ nervoso ma in un certo senso desiderava ardentemente tornare nell’entry-plug….che cosa strana, proprio lui che aveva sempre odiato pilotare…..

Se Shinji era così ,Asuka non era da meno. Nervosa e maledettamente certa di preferir stare dovunque tranne che nel suo 02. Che avesse perso il suo sangue freddo??

 

 

Il test cominciò in perfetto orario.

“Guarda,Misato” disse la dott.sa Akagi

“Chi è ?”

Asuka

“ 75%?E’ inusuale per lei…”

Se quello ti pare strano guarda quello di Shinji

Cosa?? …ci deve essere un errore…”

“Ho ricontrollato 3 volte: è al 100% !”

“Ma è come voler dire che Shinji concepisce l’eva esattamente come il suo corpo!! E’ assurdo!!

Però è quello che sta accadendo”

“Possibili spiegazioni?”

“Per Asuka :lo choc dell’ultimo test potrebbe averla impressionata a tal punto che il suo tasso di sincronia sia sceso così in basso. Per Shinji non so: sembra quasi che l’ultimo test l’abbia rafforzato o che comunque gli abbia permesso di elevare la sua sincronia. Mi aspettavo in realtà un qualche segno di rigetto dopo essersi reso conto di aver quasi ucciso il suo migliore amico, e invece è stato l’esatto opposto”

“Forse Shinji ha realizzato che per impedire di perdere il controllo dell’eva il suo tasso di sincronia debba essere il più alto possibile, ovvero 100%”

“Ma Shinji non ha perso il controllo dell’eva, bensì di stesso. E’ questo che mi preoccupa. Il tasso di sincronia è l’effetto di molteplici cause , su di esso può influire tutto e niente. Inoltre Shinji ha raggiunto già una volta il 400%, quando è stato inglobato. Di conseguenza è sul ragazzo che dobbiamo lavorare e non sul suo rapporto con l’eva.

“E qui entro in gioco io,giusto?”

“Beh sei tu la sua tutrice,no? Cerca di capire cosa possa essergli successo che possa giustificare la cosa”

“Come se fosse facile. Va bene. E per Asuka?”

“Di lei non mi preoccupo. Aumentiamo i test sullo 02 e cerchiamo di riabituarla all’uso del mezzo. E’ una ragazza forte e sono sicura che reagirà”

 

Asuka era stata informata da Misato sull’andamento del suo test e, inutile dirlo, era molto contrariata. Lei che si considerava la migliore fra tutti i piloti ora era l’ultima ruota del carro. L’umiliazione era grande ma altrettanto grande era il suo dubbio su cosa potesse essere la causa di questo peggioramento: quel maledetto incidente le stava rendendo la vita difficile, sia nel suo lavoro che nel rapporto con Shinji.

“Maledizione!!! E io che credevo di essere una ragazza dai nervi d’acciaio. Se le cose stanno davvero così devo fare in fretta ad uscirne perché rischio di perdere tutto”

“Perdere cosa?” chiese una voce alle sue spalle

Asuka lo riconobbe subito

Shinji!!Non si ascoltano le conversazioni altrui,maleducato!!”

“Veramente…per essere una conversazione si dovrebbe essere in due …e tu sei qui da sola. Ergo non era una conversazione”

Che fai, lo spiritoso?”

“Dai,non ti arrabbiare. E’ per il test di oggi?”

“Già. Non sono più la migliore…..

“Beh non è la fine del mondo. Prima io ero il peggiore e ora sono il primo pilota. Cosa è cambiato per me: niente!!

“Ti stai lodando implicitamente?”

“Un po’ sì, volevo vedere come reagivi”

“Stai diventando un po’ troppo indagatore per i miei gusti,sai”

“Scusa. Ti da fastidio?”

“No, però non esagerare”

Sei pronta?Torniamo a casa?”

Ok

 

Arrivati che furono al loro appartamento i due sentirono delle voci venire dalla tromba delle scale. Erano Rei e Cristian.

“Ehi ragazzi” disse Asuka attirando l’attenzione dei due ragazzi

“Ciao Asuka” rispose Cristian “Com’è andato il test?”

“Un disastro, anzi vorrei parlarti….”

“Non c’è problema”

In realtà un problema c’era ed era la ragazza che Cristian teneva per mano che era altresì contrariata all’idea . Cristian però riteneva che le spiegazione che aveva fornito a Rei sul suo rapporto con Asuka fossero sufficienti e quindi non fece molta attenzione invitando Asuka ad entrare in casa loro e lasciando Rei con

“Scusa Rei, ci metto un attimo”

La porta si chiuse dietro i due. Rei era furiosa. Cosa ci voleva a capire che era gelosa???Doveva fare i disegni esplicativi per far capire al suo ragazzo che non gradiva che lui e Asuka stessero da soli???

Shinji si accorse dell’espressione di Rei e le chiese:

Rei, tutto bene?”

Rei uscì come da un trance, guardò il suo improvvisato interlocutore e biascicò un “No, tutto a posto” che non soddisfò per niente Shinji.

 

Intanto Cristian stava riponendo la chitarra in camera sua e disse:

“Due secondi e sono da te. Assumi la posizione da chiacchierata”

Asuka non se lo fece ripetere due volte e si buttò letteralmente sul divano. Si guardò intorno: quell’appartamento era molto cambiato da quando Rei e Kaji erano andati ad abitare lì. Era sicuramente più pulito. Sicuramente merito di Rei. Intanto arrivò Cris che si buttò anche lui sul divano.

“Allora…..cosa succede?”

“Il test non è andato molto bene”

Cioè?”

“75%”

Cazzo!!! Sei al tuo minimo storico o sbaglio?”

“No, ma quello che mi fa più rabbia è quell’idiota”

Shinji?”

“Sì….100%. Sai cosa vuol, dire,no?”

Cazzo un’altra volta!!! 100%, vuol dire che è il migliore di noi,no?”

“Esatto. Non sono più la numero uno.”

“Beh non ne farei un dramma ,Asuka-chan. In fondo parli con uno che non è mai arrivato al tuo livello e che probabilmente mai ci arriverà. E’ così importante per te?”

“Mesi fa ti avrei risposto subito di sì, adesso non è una tragedia ma mi dispiace. La cosa che più mi fa rabbia è che è quel maledettissimo giorno la causa del mio calo. Invece Shinji è addirittura più forte”

“Non so cosa dirti. Ormai credo che tu abbia superato quello che mi è successo, ti ho già spiegato che non credo sia stata colpa di Shinji, quindi non vedo perché non dovresti migliorarti. Secondo me è una cosa solo passeggera. E poi quante ragazze possono vantarsi del fatto che il proprio ragazzo è il miglior  pilota di evangelion del pianeta?”

“Non è più il mio ragazzo e lo sai”

“Lo so ,lo so ma mi piace stuzzicarti. Guarda che vi ho visto l’altro giorno che studiavate insieme in biblioteca”

E allora?”

E allora cosa? Non dirmi che non è successo niente…”

“Niente a parte studiare,idiota.”

“Uffa…mi deludi sai, credevo avessi sfruttato meglio l’occasione”

“Non mi metto fretta, quando succederà succederà

Cristian alzò le mani in senso di resa.

“Fai come vuoi, ho promesso di non intervenire più. Quindi…..”

“Ecco bravo….beh è ora che vada anche perché non mi sembra che Rei sia contenta delle nostre chiacchierate”

“Non c’è problema, le ho spiegato quindi……”

 

Quanto si sbagliava!!!!!!

 

“Insomma mi stai dicendo che siete stati qui solamente a parlare???”

“E’ quello che ho detto Rei”

“Bene, peccato che mentre il nostro superuomo discuteva dei cazzi di un’altra ragazza disteso su di lei, la sottoscritta ha dovuto aspettare fuori come un’ebete….

Ma Shinji ti ha invitato a casa sua…”

Cristian, Shinji non è il mio ragazzo, tu lo sei…mi hai lasciato lì come una di quelle cose vecchie che non usi più”

“Non esageriamo. Asuka aveva bisogno di me e l’ho aiutata. Non vedo quale sia il problema…”

“E’ proprio per quello che sono incazzata come una vipera, non vedi il problema…mi hai abbandonata lì da sola, ti sei preoccupato subito di Asuka….”oh povera Asuka,povera Asuka” ma di Rei, la tua ragazza te ne sei altamente fregato. Complimenti, idiota. Ora lo vedi il problema???

“……”

“E parla, di qualcosa!!!

“Scusami. Hai ragione tu”

Rei gli diede le spalle.

“Non mi interessano le tue scuse. Voglio però che tu capisca come mi sono sentita. Dici che conto tanto per te ma non mi pare che tu ti sia comportato come dici”

“Questo non è giusto. E’ vero, ho  sbagliato nell’occasione ma mi pare di averti ampiamente dimostrato che a te tengo e che per me sei importante. Voglio solo ricordarti quando ci provavo con te quando ti piaceva Shinji, quando volevo farti cambiare alloggio, quando ti passavo a prendere a casa. Certo non sono il fidanzato modello……”

“Io non voglio che tu sia perfetto, dico solo che io sono la tua ragazza,non Asuka e di conseguenza dovrei contare più di lei .Invece non è così e quello che è successo prima lo testimonia”

“Mi sono già scusato e ti ho detto che mi dispiace. Cerchiamo però di ridimensionare la cosa. Sembra quasi che ti abbia fatto le corna. Inoltre ti ho già spiegato il rapporto tra me e Asuka l’altra volta che ti sei arrabbiata. Evidentemente per te questo è un problema”

“Non è un problema, puoi essere amico di chi vuoi ma non devi sconnettere il cervello se la tua amichetta ti chiede aiuto e ti vuole parlare”

“Non diciamo cazzate.Il problema invece c’è,cara, perché a te ha dato fastidio che io ti abbia lasciata lì ma ancor di più che sia andato via con Asuka. Ammettilo,sei gelosa”

“Ti ripeto,idiota, che non è quello il motivo. Certo, non mi fa piacere che voi due siate così intimi……”

“Allora lo vedi che quello è il problema? Cosa devo fare per farti capire che amo solo te?”

“Magari comincia a trattarmi meglio di come mi hai trattato oggi”

“Ti ho già chiesto scusa. Cos’altro posso fare?”

“Cerca di capirlo da solo, scemo!!” e se ne andò in camera sua indignata.

Cristian restò lì ancora nel soggiorno, ripensando alla discussione. Doveva ammettere che Rei aveva un po’ ragione. Essere amico di Asuka non poteva implicare di scattare ad ogni richiesta infischiandosene di lei. Lui però non l’aveva fatto apposta, era stato poco accorto, ma su quello Rei aveva pienamente ragione. Era altresì ovvio però che Rei era gelosissima di Asuka.

Decise di non tormentarsi ulteriormente e di andare a letto. Entrò in camera sua cercando a tentoni il letto, si spogliò e si infilò sotto le coperte.

Se c’era una cosa che Cristian non sopportava era stare a letto senza avere sonno. E’ veramente irritante rigirarsi nel letto in attesa che il sonno ti chiuda gli occhi per poi scoprire che il sonno non viene e che anzi ti è venuto caldo per tutto il movimento che hai fatto. Niente. Si mise a sedere sul letto.

-Cosa cazzo faccio???che nervi quando non riesco a dormire!!!- pensò mentre si alzava di malavoglia. Tornò in soggiorno. Si sedette sul divano e accese la televisione nella speranza di trovare qualcosa di altamente noioso che gli conciliasse il sonno. Neanche quello stratagemma funzionò.

“Mi sembra chiaro che stanotte non dormirò niente. Tanto vale fare qualcosa che mi piace”

La risposta era ovvia. Una chitarra, una bella serata e una terrazza dove stare.

Si mise a sedere sul cornicione e cominciò a strimpellare qualche accordo. Note dolci, quasi una ninna nanna per conciliarsi il sonno da solo

 

“When I look into your eyes
I can see a love restrained
But darlin' when I hold you
Don't you know I feel the same

'Cause nothin' lasts forever
And we both know hearts can change
And it's hard to hold a candle
In the cold November rain

We've been through this such a long long time
Just tryin' to kill the pain

But lovers always come and lovers always go
An no one's really sure who's lettin' go today
Walking away….”

 

Cristian si bloccò. Aveva sentito un rumore. Si girò per verificare cosa lo avesse prodotto e vide una figura nell’ombra. L’avrebbe riconosciuta tra mille. Rei si stava avvicinando. Aveva una coperta intorno al corpo, era ancora in pigiama e la serata era bella fresca. Sempre stando in piedi gli si avvicinò e disse:

“Beh, cosa stai facendo?”

-Che domanda del cazzo!!! - pensò Cristian - E’ ovvio quello che sto facendo ,non vedi che ho la chitarra in mano??- Però il ragazzo non voleva essere scorbutico né maleducato.

“Rifletto”

“Ah sì? E su cosa?” .Il tono di Rei era tranquillo,anche un po’ scherzoso.

“Su tutto”

Rei gli si sedette accanto e passò un lembo di coperta sulle sue spalle.

Cristian la guardava e sorridente. Certe manifestazioni di affetto avevano il pregio di sciogliergli il cuore.

“….sennò prendi freddo, stupido”

“Grazie,mamma”

“Allora….mi dici perché sei qui?”

“Non riuscivo a dormire”

“Non credevo che la nostra litigata ti avrebbe turbato così”

“No….non è quello….beh…..sì è quello…..”

Rei rise.

E tu invece perché sei qui?” chiese lui

“Beh, ho sentito qualcuno suonare la chitarra….

Cristian alzò un sopracciglio

“Lo sapevo che eri tu. So che ti piace venire quassù  a suonare tutto solo”

“Già. La vista è bella, è fresco e c’è silenzio”

E ti aiuta a pensare?”

Anche

“Senti Cris, io non posso dirti di chi essere amico o meno, so che Asuka è tua amica ed è la persona che più ti è stata vicino da quando sei qui, però non è lei la tua ragazza”

“Lo so, tu hai ragione ma se oggi è successo quello che è successo non è perché l’ho voluto, sono stato poco accorto. Alla fine hai ragione tu, tu sei la mia ragazza e quindi dovresti contare più di lei. Mi spiace. E’ che lei attraversa un periodo un po’ così, con Shinji non va e adesso pure il suo lavoro di pilota…”

Perché?E’ successo qualcosa?”

“Beh hanno fatto il test lei e Shinji e lei è al suo minimo storico di sincronia. Sai anche tu quanto Asuka ci tiene ad essere la migliore.”

“Capisco”

Cristian si rimise a suonare.

“Hai finito la canzone?” chiese Rei appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.

“Non ancora. Posso però farti sentire la melodia se vuoi”

“Va bene!”

Cristian cominciò a suonare la sua canzone. Chiuse gli occhi e cominciò a muovere la testa in avanti e indietro seguendo il ritmo. Rei osservava la città di Neo-Tokyo 3 tutta illuminata .Quella melodia era bellissima e lei si sentiva sempre di più gli occhi pesanti, tanto che si addormentò. Cristian concluse la canzone e riaprì gli occhi. Rei stava dormendo. Decise che sarebbe stato meglio andare a letto, si legò la chitarra sulla schiena e si caricò Rei in braccio. La portò in camera sua, la distese nel letto e la coprì, come un bravo papà. E come un bravo papà le diede anche un bacio della buona notte. La fissò per un po’ nell’oscurità e poi se ne andò a dormire anche lui.

 

 

 

 

 

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