Oscurità

di Spensieratezza
(/viewuser.php?uid=223962)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tra le fiamme ***
Capitolo 2: *** Stanford ***
Capitolo 3: *** La caccia ***
Capitolo 4: *** Il patto di Dean ***
Capitolo 5: *** Il mistery spot ***
Capitolo 6: *** Sangue di demone ***
Capitolo 7: *** Tutto merito di una sirena ***
Capitolo 8: *** Lucifero ***
Capitolo 9: *** Gadreel ***
Capitolo 10: *** Le cose che ti farò ***
Capitolo 11: *** conforto fraterno ***
Capitolo 12: *** Ritorno alla realtà zucchero e miele ***
Capitolo 13: *** Castiel e Gabriel ***
Capitolo 14: *** La bambina misteriosa ***
Capitolo 15: *** La fuga di Amara ***
Capitolo 16: *** Dean e Sam incontrano Amara ***
Capitolo 17: *** Amara conosce Chuck ***
Capitolo 18: *** Quanto ti amo! ***
Capitolo 19: *** Sarai ricompensato ***
Capitolo 20: *** Adam e Jack ***
Capitolo 21: *** A ogni nuova fine corrisponde un nuovo inizio ***
Capitolo 22: *** A ogni nuova fine corrisponde un nuovo inizio - seconda parte ***



Capitolo 1
*** Tra le fiamme ***


Dean deve proteggere il suo fratellino, la paura di perderlo è grande, aumenta a dismisura, il suo fratellino ha rischiato di finire bruciato tra le fiamme.
È ancora in pericolo.

Ha bisogno di stringerlo tra le braccia, solo così sarà assolutamente certo che sarà al sicuro, solo se potrà toccarlo e stringerlo tra le braccia.
Oh dio, chissà quanto è spaventato.

Se solo potesse vedere in mezzo a tutto questo buio! Se solo potesse accendere la luce.
La paura aumenta, oh dio, dov’è Sam?
 
E poi finalmente lo trova.

Sa che è lui, anche se non lo vede.

Lo prende in braccio, anche se non è più un bambino, ma non importa.
Deve proteggerlo, difenderlo dalle fiamme.

Ora sono abbracciati, quanta paura ha avuto!


§§§§§

Finalmente Dean lo trova e lo stringe a sé. Ha avuto tanta paura.

Credeva che quelle fiamme lo avrebbero preso, come avevano preso la mamma.
Trema contro di lui, non può farne a meno.

Si sente vulnerabile e fragile, come forse aveva dimenticato di essere.
Suo fratello lo cercava. Suo fratello lo protegge.

Gli impedisce di morire.
Gliene è grato.

Suo fratello gli vuole bene.
















Note dell'autrice: non avevo messo le note per i primi otto capitoli, ma purtroppo mi sa che mi tocca metterle per via dei fraintendimenti che ci sono stati xd
innanzitutto ho modificato l'incipit, questa storia non riprende dall'inizio, ma inizia da quando Sam e Dean rimangono intrappolati nella macchina perchè l'oscurità scende sulla Terra!
Nella mia immaginazione, l'oscurità che li avvolge, ha un impatto psichico su di loro e si ritrovano in una sorta di buio mistico dove rivivono i loro momenti peggiori!
Sempre nella mia immaginazione, loro è come se fossero "divisi" rivivono i loro momenti, ma fate attenzione, non sono tornati indietro nel tempo, stanno semplicemente rivivendo le loro sensazioni, il loro dolore di allora, come se fosse oggi.
Quando si ritrovano in questo spazio mistico, sono adulti, ma avvertono tutto come se fossero ancora in quel momento (a stanford, quando cacciano, ecc ecc ) non si possono vedere, perchè tutto quello che vedono è NERO. buio. :) ma COSA IMPORTANTE: tutte le interazioni che hanno in questo capitolo e nei prossimi sono nel PRESENTE,solo quando sono da soli, rivivono i ricordi del passato

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Stanford ***


Il dolore è profondo, scava nella tua carne come fosse burro, in una maniera insopportabile come se il corpo fosse pervaso da mille lame.
Senti che non riesci a rimandarlo indietro, né a fingere di non soffrire, il tuo corpo è come la tua faccia schiaffeggiata dal troppo vento durante una tempesta.

Più cerchi di respingerla, più ti frusta la faccia, più cerchi di negare che ti faccia male e più il tuo cuore soffre.

Vaghi come un vagabondo in mezzo alle tenebre, cercando l’altra metà perduta della tua anima.

Colei che potrà far cessare tutta questa agonia,
se soltanto volesse!!
Cammini, inciampi, poi corri e vai a sbattere contro qualcosa che non vedi, corri e la cerchi come un disperato

Attraverso secchielli di sabbia lasciati in giro dai bambini della scuola

Una scuola invisibile che è solo come tu la immagini, prima che tu possa trovare il coraggio di cercarla nella realtà.

Ma la realtà è qui e tu la cerchi davvero, la cerchi attraverso l’oscurità, anche se forse non avrai il coraggio di farti vedere da lui.
O forse sì?
 
 

§§§§§§

Tutto ha perso colore, gioia, significato, sento la tua agonia e la percepisco chiara, so chi sei

E so anche che ti ho fatto male, un dolore insopportabile.
Non capisco, sono io che sono voluto fuggire via, eppure adesso mi sento abbandonato, come te!

Ora che tu non ci sei, che non sei più qui con me, sento che potrei impazzire dal dolore.
I miei arti potrebbero staccarsi da un momento all’altro, il mio cervello impazzire.
Non ti vedo, dove sei??

Chi l’avrebbe mai detto che mi avrebbe fatto così male la tua mancanza?
Oh, Dean, perdonami!!

Non voglio più stare qui, voglio stare con te, con papà , ma soprattutto con te!!
Qui è pieno di estranei, portami via!!
 
 

§§§§

Lo trovo, non so come faccio a capirlo, perché non posso vedere, ma è come se i miei occhi avessero acquisito un’altra vista, una superiore.

So che è davanti a me, gli vado incontro, corro, lo stringo  a me.
Sento dei singhiozzi, nessuno dei due parla.
Nessuno dei due sente il bisogno di farlo.

Gli accarezzo i capelli solo perché sento il bisogno di sentirlo, che è reale.
Che lui è lì con me!
 
 
 
§§§§

Quando lo sento arrivare, un enorme sollievo mi attanaglia le viscere, attraversandomi e fluendo attraverso le gambe.
Gli vado incontro, ci abbracciamo.

La nostalgia feroce che sentivo, che mi faceva soffrire, fluisce e piano piano mi abbandona.

Dean, ora che sei qui con me, finalmente mi sento  a casa.
Non voglio mai più provare quello che ho sentito prima.

Non voglio mai più separarmi da te.
 
 
















Note dell'autrice:  in quest'altro capitolo, Dean e Sam rivivono il dramma della separazione quando Sam va a Stanford! :) noi tutti sappiamo che Dean è stato male, Sam l'ha vissuta con più tranquillità, invece qui quando rivivono questa cosa, i loro sentimenti sono come amplificati, Dean si immagina di andare da Sam, di andare a prenderlo e Sam stesso cede all'idea di ammettere che senza Dean si sentiva perso, invece quando è successo, ha cercato di non pensarci

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La caccia ***


Non può essere solo questa la nostra vita, la MIA vita.
Non può essere tutta qui.

Stare al contatto di fantasmi, mostri, andarli a cercare e poi ucciderli.

Essere inseguiti dalla morte sempre e poi darla noi a qualcun altro.

Mi sembra..di essere morto anch’io.
Ha senso questa vita, vivere per tutta la vita, dando la morte?
Ha senso continuare a vivere dopo aver conosciuto tutto il male di questo mondo?

Uccidere per salvare delle vite e sapere allo stesso tempo che per quante vite puoi salvare, non puoi salvare tutti?
Mi sembra di essere morto anch’io..

Eppure vivo, cammino, mi muovo, respiro..
Vivo ancora!
Per quanto tempo?

Ho bisogno di qualcuno che mi tenga ancorato, che mi spinga a lottare anche quando io non ce la faccio più
Ho bisogno di essere spinto a credere che tutto questo abbia un senso.
Non posso fare tutto questo da solo.

Non posso, non sono forte io!
 
 
 
§§§§§

Come fa un cacciatore a fare il mestiere che fa senza impazzire.

Sorridere sempre, è questo il segreto, sorridere un altro giorno, sorridere ancora.
Sorridere anche quando non ci credi, sorridere fino a quando non comincerai a crederci.
Una volta dopo l’altra, dopo l’altra..
Sì, ma non da solo.

La macchina è troppo buia e fredda e spoglia.
La amavo solo fin quando c’era qualcun altro qui con me a scaldarla.
A dargli luce, energia, AMORE.

L’assenza di lui toglie colore a ogni cosa.
Senza di lui anche la parola AMORE ha perso ogni significato.
Senza di lui non riesco a credere a nulla, a fare NULLA.
Lo sto cercando ma dov’è?
Vedo solo buio attorno a me, guido la mia macchina, ne sono cosciente,

non so dove sto andando, so solo che è per cercare lui.
È la disperazione a guidarmi, non certo i miei occhi.
una volta ho letto chissà dove, che non si sa quanta forza può avere un animo disperato, fino a che non la vedi all’opera.
Lui è la mia sopravvivenza.

In un mondo così, vivere senza di lui, è come morire!
 
 
 
 
§§§§§

Sento una macchina fermarsi davanti a me.
Non vedo niente, ma spero sia lui.
Mi ha cercato tanto, lo so, e io ho aspettato tanto che mi trovasse.

Rimpiango di non poterlo vedere, è un’ingiustizia, voglio bearmi degli occhi di chi è capace di accendermi così tanto come non riesce a fare NESSUNO.
Solo lui. Solo lui.

Si ferma davanti a me, io mi ci aggrappo a lui, invece.
Cerco di parlare, ma la mia bocca si muove senza produrre vocaboli, solo gorgoglii, come fossi sott’acqua.
Sento la disperazione accrescere, non avrei mai pensato che mi potesse mancare così tanto..
Pronunciare un nome

Cerco di abbracciarlo, e sento che lui vorrebbe fare lo stesso, è come se non avere più la vista, mi concedesse di sapere le cose senza vederle.
Ma purtroppo nessuno di noi due riesce ad abbracciarsi.
Svaniamo come fossimo fatti d’aria…
 
 
 
















Note dell'autrice:  questi invece sono i pensieri di Dean e Sam sulla caccia, non ha una collocazione precisa in un contesto, di potrebbe dire che è preserie, è come si sentirebbe Sam se non avesse Dean, è come si sentiva Sam quando voleva abbandonare la caccia per Sanford, in questo contesto è come si sentirebbero se affrontassero la vita del cacciare da soli, anagraficamente sono da prima serie ma è comunque tutto molto astratto, Sam si sentirebbe così se non avesse Dean a colmare questo vuoto interiore e Dean non potrebbe sopportare questa vita senza Sam

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il patto di Dean ***


Come ha potuto farmi una cosa del genere?
Andare all’inferno per salvarmi la vita? E io??

Io come farò senza di lui? Come ha potuto essere così egoista?
Non capisce, non capisce che quello che mi disse una volta, che temeva che io sarei tornato alla mia vita quando tutto questo sarebbe finito, mi si è rimasto incagliato fin dentro le mie ossa..
Non te l’ho detto mai, che io non sarei mai riuscito a tornare alla mia vita, MAI.

Ci ero già troppo dentro, non te lo dissi per vergogna.
Come puoi pensare che sopravviverei alla tua assenza?
Se ho ripreso tutto questo..è stato solo per TE. Per te.
E ora tu vorresti lasciarmi?

Non posso sopportare di pensarti a soffrire all’inferno, per colpa mia!
Non posso più sopportare di non vedere più i tuoi occhi, il tuo corpo..

E allora cerco di bagnarmi lo sguardo di te, di non perderti mai di vista, nella speranza che ricorderò perfettamente ogni tuo lineamento e forse così, quando tu te ne andrai, pensare a te sarà ancora come vederti.

Ti guardo perfino quando ti vedo spogliarti mentre stai per fare l’amore con una ragazza.
Non l’avevo mai fatto..
Non pensavo di poterlo fare, ma è già la seconda volta che accade.

Tu mi prendi in giro, perché sai che quando entrai per sbaglio e ti vidi con due gemelle, mi imbarazzai
E tu ami vedermi imbarazzato e fare battute sul sesso.
Ma io sono più scosso di quello che tu credi.
Forse è questo patto che si avvicina.

Scopro che non mi dispiacerebbe neanche vederti mentre fai sesso, intendo proprio assistere.

Scopro di voler studiare le tue espressioni, mentre provi piacere o gioia, mentre sei contento o felice perché eccitato.
Voglio guardarti perché..meglio immaginarti così, finchè posso, piuttosto che immaginarti contorcerti dal dolore per via dell’inferno.
Voglio ricordarti così.
Ma neanche questo dura a lungo.

Mi accorgo che questi pensieri mi sconvolgono, non mi rendono felice, perché mi rende GELOSO immaginarti in compagnia di una donna..perchè il poco tempo che ci rimane, vorrei passarlo con te.

Vorrei che tu stessi con me, non con sgualdrine di cui non importa davvero di te.
Ogni bacio rubato, ogni tocco, tu lo stai dando a qualcun altro.
Qualcuno che neanche ti rimpiangerà.

E allora soffro in silenzio, sperando che quella data non arriverà mai.
 
 
§§§§

Soffri così tanto, Sam?
A questo punto il tuo dolore è forte?
Perdonami per essere stato così superficiale, ho pensato solo a me stesso e non al tuo dolore.

Ora che lo so, desidero solo stringerti e stringerti fino a che non posso prosciugare ogni singola goccia di dolore che traspari.
Perché questo dolore è a causa mia, è tutto colpa mia!
Quindi solo io posso farlo smettere.

Sam…
 
 
§§§§

Mi tocca un braccio, mi sfiora e poi me lo stringe.
Sospiro
Un singolo tocco può farmi stare così bene?
Dean, dove sei, perché non posso vederti?
Non voglio rivivere questo, non voglio..

Ti prego, oh, qualunque cosa tu sia, non farmi rivivere questo!!
Potrei morirne!
 
 
§§§§§

Sam appoggia la testa sulla mia spalla e singhiozza, mi sento lacerare in due, questo, qualunque cosa sia..non può farci rivivere questo. Anche se è passato, è così reale..adesso.

Oh, sammy, non voglio perderti!
 
















Note dell'autrice:  quest'altro capitolo, spiega come Sam riviveva nella sua mente, l'ultimo anno di Dean. Quando vede che si spoglia, lo vede da una finestra, è una scena della terza stagione ma non ricordo la puntata! Scopre addirittura di fantasticare su Dean mentre fa sesso. Vorrebbe assistere, sapere com'è in quel momenti, ma non lo rivela. Mai. La sua sottile gelosia che non ammetteva neanche a sè stesso. I pensieri di Dean sono durante il loro ultimo anno, lui può sentire i pensieri di Sam e non si aspettava che lui soffrisse così tanto e si sente in colpa per non averlo capito

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il mistery spot ***


Non pensavo che si potesse soffrire così tanto..per la morte di qualcuno, né che quel qualcuno potesse morire centinaia e centinaia di volte…
Oramai mi sento morto anch’io.

Non so neanche quanto tempo passa, quanto tempo rimango da solo, mesi..senza di lui.
Ma è come se lo sentissi sempre al mio fianco, anche se lui non c’è.

Quando dormo, sento una mano accarezzarmi la guancia mentre piango.
È lui.
Ma non so più se è una speranza o una certezza.

Arrivo addirittura a voler fare del male a Bobby, e mentre lo sto per fare, sento un’energia calda avvolgermi come un corpo fantasma, abbracciarmi da dietro.
È Dean, non so cosa vuole dirmi, ma ho come l’impressione che non stia cercando di fermarmi.
Ma bensì di darmi coraggio!

Ed è quando finalmente Bobby scompare, perché non era lui, che me lo aspetto.
Mi aspetto che Gabriel si palesi, che mi spieghi, che mi sbeffeggi.
O magari mi aspetto di svegliarmi.

Ma mi sento invece abbracciarmi davanti a me e capisco che è Dean, ci abbracciamo cadendo in ginocchio, anche se siamo invisibili l’uno all’altro, anche se il mondo è diventato invisibile per noi.
Poi mi sveglio ed è come se non fosse mai accaduto nulla, sento qualcuno muoversi davanti a me, ma non dice nulla.
Lo abbraccio.

Sento che ha capito cosa è accaduto, sì, stavolta lo ha capito.
Stavolta può leggermi nella mente!
Singhiozzo, volevo nasconderglielo, ma non posso, non riesco.
Non ora, non allora, quando glielo raccontai in macchina e lui cercò di convincermi che era stato solo un sogno.
Lo saprei se fossi morto da sei mesi, non credi?

Ma non è così, non sappiamo mai quanto siamo stati morti, quando torniamo a essere VIVI.
Io senza di te sono stato morto e non lo dimentico, Dean.
NON VOGLIO dimenticare.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sangue di demone ***


Stavolta sei morto davvero e sono morto anch’io.
Tanta fatica per non farmi morire e in realtà non ce l’hai fatta, Dean.
Che peccato.
Sì, perché tu pensavi solo al mio corpo, ma alla mia anima chi ci pensa?

La mia anima è andata, e il mio cuore l’ho lasciato  a te.
Ciao ciao, qualcuno mi aiuti a raccogliere i cocci.

Bobby mi chiama sempre, non capisco perché dovrebbe desiderare di avere accanto un morto vivente, poi mi ricordo di Karen. Forse è un suo godimento perverso.

Poi mi ricordo che dopotutto la tua morte mi ha portato via un cuore ma non la vergogna e torno a farla usare nel modo giusto.
Vorrei far tornare allo stesso modo le lancette del tempo, per giostrarle nella giusta direzione.
Per riportarti a me, in un modo o nell’altro.
Vorrei rivedere i tuoi occhi, il tuo viso, il tuo corpo.

Vorrei sentire di nuovo le tue carezze sulla mia guancia, sui miei capelli, vorrei stringermi a te, abbracciarti, sentire il contatto tra di noi.
Mi sento troppo solo.
Se riesumassi il tuo cadavere, solo per abbracciarti, non proveresti pena per me, vero?

E poi ti sento, all’inizio è una leggera carezza, mi sento come se l’avessi immaginata solamente, poi mi accorgo di qualcuno sdraiato accanto a me, ho paura di voltarmi.
Sei un fantasma, Dean?
Tasto a tentoni con la mano e trovo il tuo viso.
L’incapacità di poterti vedere, mi distrugge, non diamo mai peso agli occhi fino a quando non li perdiamo.

Perché non posso vederti? Però posso toccarti, vero? Questo posso farlo.
 
 
 
§§§§

Sam mi accarezza le braccia, me le stringe, si accoccola accanto a me, sento il suo respiro sul mio collo.
Gli accarezzo la schiena, lo sento reale al mio fianco.
La sofferenza di non poterlo vedere è solo in parte consolata dal fatto di poterlo toccare.

Sento la sua sofferenza, il suo bisogno di sentirmi vicino.
È la stessa sofferenza mia.
Non possiamo vederci, ma almeno possiamo toccarci.
Ed è abbastanza. È abbastanza
 
 
 
§§§§

Sam è disperato, sento la sua furia contro i demoni, sento lui accanirsi, usare i suoi poteri.
Sento quella stessa energia quasi divorarlo, farlo soffrire.
Si nutre di sé stesso, si vuole autodistruggere.
Il mio cuore si colma d’amore, desiderando solo confortarlo e abbracciarlo, stringerlo a  me.

Allora mi avvicino a lui, cerco la sua pelle, il suo viso e gli stampo dei baci affettuosi sulle guance.
Lui si immobilizza e rimane immobile come in estasi.
Fa il mio nome anche se non pronuncia alcun suono.
Sentire la sua pelle sulle mie labbra è quasi come riscrivere l’amore attraverso una penna d’oca magica ricamata di foglie d’oro con cui scrivere nuove poesie.

Do amore a lui e allo stesso tempo mi ricarico di nuovo amore anch’io.
Non provo rabbia, né dolore, né odio per lui e i suoi poteri.
Ora so che combatterlo non serviva, era inutile.
Bastava solo che gli dessi amore.
 
















Note dell'autrice:  voglio che sia chiaro, che questa cosa di Sam che sente Dean come un fantasma, non è mai avvenuta, avviene solo ORA nel momento in cui entrambi stanno rivivendo questo. Sono entrambi prigionieri della nebbia, e si cercano, non possono vedersi, quindi mentre ricordano queste cose, si cercano a vicenda. Sentono i sentimenti e le emozioni dell'altro ma non si vedono. E Dean in questo capitolo SENTE la furia di Sam, cerca quindi a tentoni il suo viso perchè sente il desiderio di stringerlo

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Tutto merito di una sirena ***


Non mi sento a mio agio a parlare d’amore, quando si tratta di mio fratello.

Lo dissi anche a Gadreel una volta.
Non dovrei farlo, ogni volta che lo faccio, la mia testa sembra voler andare su cose che mi potrebbero mettere a disagio, se solo permettessi al mio cervello, di stare troppo a rimuginarci.
E allora perché adesso questo?

Perché ritorno a pensare alla sirena? Alla sirena che cercò di mettermi contro mio fratello, sangue del mio sangue?
È passato..o forse no, niente passa, è solo un’illusione della nostra mente.
Ieri è ancora oggi e domani sarà per sempre domani.

Siamo ancora qui, ognuno recluso nel nostro dolore, dopo che Bobby ci ha lasciati, dicendoci che non dovremmo starci così male.
Ma torniamo al motel e in realtà STIAMO MALE.
Stiamo così tanto male che io mi butto vestito a letto, cercando di arginare le lacrime che mi rigano il viso.
Non so perché mi metto una mano sugli occhi, non posso comunque vedere.

Ma le abitudini vecchie sono dure a morire e ci chiudiamo gli occhi a dispetto di quello che possiamo davvero vedere, perché la realtà è invisibile.
Sento Sam stendersi al mio fianco, prendere la mia mano e baciarla.
Sussulto ma non voglio mandarlo via, non proprio.
Se lo mandassi via, lo perderei del tutto in mezzo a questo buio.

Cerco la sua testa per farlo avvicinare di più e finalmente mi accontenta, si acciambella vicino a me e stiamo abbracciati per un lunghissimo momento interminabile.
Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra gorgoglii che non riesco a capire, ma è come se sapessi quello che vuole chiedermi, annuisco, con le lacrime che mi rigano le guance.
Lui sembra capire e accettare.

Si alza e si mette sopra di me, il corpo suo attaccato al mio.
Mi manca il fiato per l’emozione, gli accarezzo la schiena, gli dico senza parole di non andare via da me.
Ma so che lui non lo farà.
In fin dei conti poco fa lui mi ha chiesto se la sirena volesse dire che lo volevo in quel senso e io l’ho appena confessato.

Non riesco più a resistere.
Prendo la sua testa e la avvicino alla mia.
Quasi ci scontriamo ma non ci impedisce di far collimare le nostre labbra e di sussultare al contatto.
Ci stacchiamo e poi le uniamo di più con foga.
Le nostre bocche si aprono, disperate, finiscono così dentro l’una con l’altra che sembrano divorarsi a vicenda.

Le nostre salive si mischiano e sembrano acqua marina e menta nelle nostre bocche.
L’eccitazione dell’altro ci infiamma ancora di più.
Sam ruggisce e sento dentro di lui la gelosia.
No, non ho fatto niente con la sirena io.
Lo sai che sei l’unico che io amo.

E finalmente ammetto anche a lui quello che neanche volevo dire a me stesso.
 











lo so, sembro pazza, ma è da tanto che volevo scrivere questa ff e oggi sono scoppiata e ho fatto sette capitoli in una volta xd ovviamente quando inizio questa ff, Sam e Dean non hanno ancora mai iniziato una relazione, nè baci nè niente, vivono tutto per la prima volta in questi specie di ricordi modificati, in questo ricordo della sirena, succede questo perchè con molta probabilità, Dean davvero aveva questi pensieri su Sam e Sam riesce a sentirlo perchè in questo momento in cui sono imprigionati, è profondamente connesso con il fratello e legge nella sua mente. Per entrambi però è come se tutto questo avvenisse adesso, sono confusi, non capiscono o capiscono a tratti che queste cose le hanno già vissute, si lasciano guidare dalle emozioni

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lucifero ***


Ti cerco e non ti trovo, sto impazzendo.  Questo buio mi fa sentire incredibilmente SOLO.

Poi apro la porta, sento l’acqua scrosciare sotto la doccia.

Non vedo niente, ma posso sentirlo. Avverto che sei qui.
“Sam..” apro la doccia e finalmente ti VEDO.

Nudo e rannicchiato, seduto sulle piastrelle della doccia, mi dai le spalle, mi fissi solo un attimo e poi il buio cala il sipario di nuovo su di noi.
“Sam!!”
Parlo, posso parlare!!

Va via!!”
No, non ora che posso finalmente vederti, non ora che posso finalmente sentirti!

“Non mandarmi via, Sam, ti prego!”
Parlami, parlami ancora, amore mio!
Ti prego..
Invece singhiozzi.
“Lucifero..”

Lui, sì, quel figlio di puttana..ti sta facendo del male ancora adesso?
Scopro di far fatica a parlare.
NO! Non ancora!

Non capiamo mai che dono abbiamo, quanta poca importanza gli diamo, fino a che non ci viene levato via.
La possibilità di amare e guarire solo con le parole.
“Sono con te..non ti lascio..”
Le parole mi escono, come graffiate con la raucedine.

“È terribile..essere stato di lui. Posseduto da lui. Voglio..”
“Come? Non ho capito.”

“Lavare via..”
“Io..lo..lo..”
Ma è finita.
Non riesco più a parlare.

Abbiamo sempre un tempo a scadenza per poter parlare, ma non ce ne rendiamo mai conto.
Svanito il tempo, svanita l’opportunità.
Non riesco più a parlare, ma gli prendo la spugna a tastoni dalle mani.

Mi inginocchio e mi inzuppo i vestiti con lui, ma non mi importa.
Lui è mio fratello.
Faccio io, ti aiuto, vorrei dirgli.
Ma mi accorgo di non averne bisogno.

Nessun imbarazzo, mentre gli insapono delicatamente le spalle e la schiena.

Neanche quando butto via la spugna perché è troppo il dolore di non poterlo vedere, che non voglio privarmi anche del tatto, del tocco della sua pelle.
E poi è come se avessi una seconda vista.

Lo avverto, più che vederlo, che ruota gli occhi all’indietro, preda di un’estasi che forse si vergogna di farmi vedere.
Mi prende le mani nelle sue e le mette sul petto, invogliandomi ad accarezzarlo lì.

Non so più se ci stiamo accarezzando o insaponando.
Lui mi accarezza la mano e io accarezzo lui, poi non posso più farne a meno.
Gli prendo la testa e lo bacio.
 
Nell’istante in cui lo faccio, è come se il mondo si capovolgesse e ci ruotassimo di 360 gradi.

Non siamo più in ginocchio contro delle piastrelle bagnate e umide.
Siamo in una vecchia stanza di motel e abbiamo meno anni di quanti la vita ci ha regalati addosso.
Siamo ancora troppo inesperti, ingenui e troppo fragili.
Soprattutto tu.

Le mie mani sul tuo viso non ci sono più.
Le tue hanno preso il suo posto, le tue sul mio.
Ricordo questa scena.
Ricordo anche se tu non parli.
Mi stai scongiurando di ucciderti se non riuscirò a fermarti.

Ma stavolta non ti tolgo le mani dal mio viso ma mi avvicino di più a te e ti bacio come se ne valesse della mia vita.
Stavolta non fuggo dalla tua vicinanza, non ho paura, ANELO quella vicinanza, ne voglio di più.
Rimpiango di non poterti guardare negli occhi.

Ti do un bacio a stampo ma profondo, due, tre, quattro, cinque, mi cingi le braccia al collo, come se non aspettassi altro.
Sono finito sopra di te.
Ti amo, Sam..
Il mio pensiero è diventato voce, rimbomba, sopra di noi come una nuvola fatta di pane e di zucchero a velo.

Ohhh
La tua voce. È la tua risposta?
Spero di sì.
No, no, no..non ti sento più, di nuovo.
Che ci sta succedendo? Che cosa ci sta succedendo?
Vi prego, non portatemelo via di nuovo.
Se siamo morti, lasciatemi stare insieme a lui!

Potrei impazzire se continuate a portarmelo via!
 
 
 
§§§§§§

Sei davanti a me, so cosa vuoi senza che tu me lo dici.
Lo sento, e la cosa mi fa soffrire.
Come puoi chiedermelo? Come puoi pensare che io..
Non puoi volere che io..
Ma poi sei davanti a me, a petto nudo.
Lo so, anche se non ti vedo.

Poi mi prendi la mano, con delicatezza e la porti al tuo petto.
E ti rivedo.
Sei una sagoma opaca, con un leggero bagliore, non vedo il tuo volto, però.
Ma mi basta.
Ti accarezzo il petto con le dita, con riverenza quasi.

Tu sei determinato, vuoi fare l’amore con me, affinchè il ricordo di qualcun altro ti appartenga per sempre, quando sarai di Lucifer, vuoi mantenere questo ricordo con te, aggrapparti a esso, per pensare a me non al fatto che al diavolo ti ha rubato per sempre il tuo corpo.

Sono infuriato, poi mi accorgo che non è con te che sono arrabbiato.
Ma con me stesso.
Digrigno i denti e poi mi butto su di te.
Ti spoglio con furia, cadiamo sul pavimento come attaccapanni spinti troppo velocemente.

Che dio mi perdoni, voglio anch’io essere il tuo ultimo ricordo.
Ti tocco ed è diverso da com’era nella doccia, diverso da tutte le altre volte che ti ho toccato.
Ti tocco l’interno cosce senza pudore e tu gemi sopra di me.

Mi spogli. Un contatto così intimo che non ho mai permesso a un uomo.
Mi rivolti e ora mi sovrasti, le tue mani sono impazienti, calde sopra il mio corpo.
Frementi.

Sanno di questo allora? Sanno di questo, le tue mani sul mio corpo, sulla mia pelle? Sono così calde? Tutte le volte che mi hai toccato..non mi sono mai sentito così..incandescente. Questo si prova a farmi toccare così da te?

Baciami.
Di nuovo quel sussurro.
Mi ritrovo quasi a pregarti.

Mi sembra di impazzire, se tu non lo farai.
Questo buio è crudele e l’unico modo per sentirti, è averti su di me.
Ti afferro con le mani e ti butto sopra di me, con una forza che non pensavo di avere.
Siamo in mutande ma non importa.

Il bisogno di sentirti stretto a me, è qualcosa che va oltre anche al senso del pudore.
Non esiste più pudore in questo momento, non importa più che tu sia mio fratello.
L’unica cosa importante è che tu non vada da lui.
E che questo momento duri per sempre.

Non mi ero accorto che le nostre bocche aspettavano un bacio fino a che le nostre lingue non si incontrano.
















Note dell'autrice: voglio specificare che non è mai avvenuto che Sam avesse proposto a Dean di fare l'amore con lui prima di concedersi a Lucifer, Sam rivive questo ricordo modificato (come è avvenuto anche con gli altri capitoli precedenti nel momento in cui interagisce con Dean ) perchè probabilmente era un suo desiderio nascosto :) e Dean da parte sua, vive il desiderio di Sam in maniera attiva come se fosse accaduto davvero:)

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Gadreel ***


"Sono stato dentro di te, Sam, e quello che c'è dentro di te trasuda di vergogna e debolezza!"

Mi parve che l'avesse detto non con tono giudicante per via dei miei pensieri osceni, ma con il tono giudicante per chi ne prova vergogna e li tiene nascosti...

Strane creature gli angeli...non finiranno mai di stupirmi.

Lo aggredii quella volta, forse non lo avrei fatto se non avessi avuto davanti Dean e non avessi avuto il terrore che dicesse davanti a lui quello che io tanto faticosamente avevo tenuto nascosto..

Che non era Amelia, quella che volevo nel mio letto..
Che se avessi potuto scegliere, avrei scelto di farmi possedere da LUI, non da Lucifer, da LUI..

Questi pensieri divennero un tarlo nella mia mente che cercavo di arginare, inutilmente, dando la colpa a lui, per non sentirmi così sporco, cosi sbagliato.

E Gadreel lo sapeva! Lo avevo lasciato frugare nella mia mente e gli avevo lasciato vedere quello che non osavo confessare a nessuno!
E così ancora di più mi odiavo!

Che quando venni a sapere di Gadreel, che quando fui costretto a essere posseduto da lui e Crowley insieme, feci un pensiero...

Tutte queste creature dentro di me..come sarebbe avere te, dentro di me?

Ad un tratto qualcosa mi blocca, mi ferma dal rimuginare ancora su questi pensieri troppo tristi.

Vengo sbattuto contro un muro da un corpo.
È Dean!

Pensavo mi avrebbe picchiato e invece mi assale con un bacio, come un predatore del deserto, mentre mi intrappola con il suo corpo e le sue mani sul mio viso.

Il suo corpo è appiccicato al mio e mi sento così eccitato. Solo per un bacio.

Tu lasci la mia bocca e mi baci dal collo per tutta la lunghezza fino a giù, facendomi inarcare come se fossi una ballerina in un pattinaggio sul ghiaccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Le cose che ti farò ***


"Le cose che ti farò, Sammy, non te le puoi neanche immaginare."

Perché mi inseguivi, Sammy? Emotivamente lo posso capire, ma non riuscivi a capire che io cercavo di proteggerti da " ME?" Avevo paura di quello che avrei potuto fare ora che non avevo più freni inibitori e queste EMOZIONI che sentivo per te, erano troppo laceranti per poterle fermare.

Mi avevi capito quando ti dissi quella frase, cosa intendevo dirti?

Me lo sono chiesto a lungo e ora lo so.

Lo avevi sperato.
Avevi sperato che intendessi QUELLO.

Ma siamo entrambi dei codardi e nessuno se lo è mai detto.

E ora sono di nuovo qui. Ti minaccio con un coltello, tu ti lasci andare e io mi faccio avanti.

Ma non c'è Castiel a fermarci questa volta. Ti spingo contro il muro e ti bacio con furia, ti lecco il labbro, godendo di sentirti rabbrividire contro di me. Non hai il coraggio di parlare, mi spingi timidamente via.

TROPPO timidamente per suonare convincente.

Ti faccio girare e ti accarezzo la schiena, sotto la maglietta, lascivamente e le mie mani non riescono a non tradire la frenesia. Fai un suono che sarebbe potuto sembrare dolore, se non potessi leggerti nella mente e sapere che è altro quello che tu provi.

Con la disperazione di un uomo e la bramosia di un lupo, ti sollevo la maglietta, mi abbasso e ti sfioro tutta la schiena con la lingua, tu rimani immobile, solo i tuoi gemiti fanno capire che potresti spostarmi ma non lo fai.

La mia mano finisce in mezzo alla tue gambe con uno scatto rude.

Gridi.

Se bastasse un grido a fermare la passione, non saremmo tutti dannati senza scampo.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** conforto fraterno ***


Stai per suicidarti. Stai per lasciarmi per sempre.
Fino a questo punto allora mi odi?
Ma non mi importa. Scopro che non mi importa.
Per te provo un sentimento incondizionato, al punto che potresti uccidermi anche adesso e non smetterei di amarti, non potrei odiarti ed è sconvolgente rendersene conto in questo momento, non so più se le mie lacrime sono per la presa di coscienza o per quello che potrebbe accaderti

Ma non importa.



~~~~~~~~~~~~

Perdonami se sono stato così freddo con te, Sammy, se ti ho fatto pensare anche per un solo momento che ti avrei ucciso.

Non riesco a controllare la furia di questo marchio, che mi fa essere feroce anche con te, la persona che più amo al mondo. Ma oltre ai miei modi, io non sono cambiato, anzi il marchio mi rende solo più feroce nel mio amore per te.
E quindi lo faccio. Uccido una creatura che solo pochi anni fa, avevo anche solo timore a guardare in faccia.
Lo faccio solo perché mi ha detto che se non lo avessi fatto io, lo avrebbe fatto lui.



~~~~~~~~~~~~~~~~~

L'oscurità mi avvolge di nuovo e stavolta galleggia in un mare nero, scuro e senza sostanza per un tempo che mi sembra infinito.

E finalmente un sospetto mi arriva.
È stato tutto un sogno, Morte non è mai morto, ho solo immaginato di ucciderlo e in realtà io sono nella spazio adesso, nè vivo nè morto, talmente perso da essere imprigionato per sempre in questo loop infernale e crudele sognando Sam, ancora e ancora e ancora.

Avrei preferito che l'Oscurità fosse davvero scesa sulla Terra....


"Dean."

"Sammy? Sei tu? Sei davvero tu?"

"Dean, dove sei??"

"Sono qui, Sammy, segui la mia voce!"

Dopo qualche secondo avvertì la presenza di Sam al suo fianco.

Si mossero simultaneamente cercando, trovandosi.
Quando finalmente riuscirono a toccarsi, si abbracciarono e non si staccarono più.














allora, inizialmente il capitolo era in un modo, ma l'ho modificato, non mi sembrava plausibile farli buttare ancora uno tra le braccia dell'altro, quindi mi sono mantenuta sull'affetto fraterno ancora per un po'..spero non siate già stufi di questa situazione, sta per finire, promesso

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Ritorno alla realtà zucchero e miele ***


Sam e Dean non seppero quanto durò quell’oscurità, a loro sembrarono ore, anche se ad un certo punto persero la cognizione del tempo..poi improvvisamente sembrò loro di scivolare in una voragine, come un abisso profondo, fino a quando..

Non si risvegliarono nella loro macchina.
“Sammy!!”
“Dean..che..”

Sam aprì gli occhi e vide gli occhi di suo fratello, sgranati a guardarlo.
Era così strano vederlo finalmente dopo tutta quella oscurità.

“Anche tu vedi la macchina?”
“Sì..” disse Sam e subito controllò fuori dai finestrini.
“Siamo fuori?
“Sembra di sì. Aiutami ad uscire da questo pantano.”

Sam non se lo fece ripetere una seconda volta, era ben felice di avere una scusa per non parlare di quello che ricordava fosse successo nell’oscurità.

Sogni? Incubi? Realtà? Allucinazione? Non lo sapeva neanche lui.
 
 
 
 
*

Da quando Sam e Dean avevano fatto ripartire la macchina, non si erano più rivolti la parola, sembrava che avessero troppa paura per farlo, ma dopo dieci minuti, la tensione divenne insopportabile.
“Dean..”
“M-mh?”

“Dovremmo..parlare di quello successo prima?”
“NO!”
Brutto segno, pensò il minore.
“Ma..qualcosa è successo, vero?”

Dean lo guardò sconvolto e incazzato e poco ci mancò che inchiodasse.
“Sam..sei scemo o cosa??”
“Che…?”

“Se ti dico che non voglio parlarne, e tu continui, mi porti ad avere dei dubbi sulla tua intelligenza!”
Ok, Dean aveva provato le stesse esperienze, le ricordava e non voleva parlarne.
“Va bene.” Sospirò Sam.
“Bene!!” sbottò Dean furibondo.

Sam non pensava di meritarsi quella furia, in fondo era ingiusto scaricare su di lui tutta la colpa di quanto successo. Erano stati in due. Ma Sam capiva che era inutile cercare di ragionare con il fratello quando stava così. Avrebbe riprovato a farlo ragionare più tardi.
 
 

*

Quando tornarono al bunker, però, la tensione tra i due fratelli sembrava essere scesa a meno 100, Sam riflettè sul fatto che l’oscurità era scesa sulla Terra, se Dean non voleva parlare di quanto accaduto tra loro – ma era davvero accaduto qualcosa in fondo? – avrebbero dovuto parlare perlomeno di quello!

“Vado a farmi una doccia!” disse Dean.
Sam sospirò. Sembrava che il fratello volesse evitarlo ad ogni modo.
Non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato a rimpiangere quel buio.
 
 
 
*

Sam era nella sua stanza, a leggere un libro, aspettando che Dean uscisse, pensando che finalmente avrebbe dovuto perlomeno metterlo davanti alle proprie responsabilità, riguardo al genere umano. Capiva l’imbarazzo, ma dovevano capire che cosa fosse questa cosa e perché li aveva soggiogati e manipolati a tal punto da…
Sam si mise il braccio a coprirsi gli occhi.

Aveva davvero baciato suo fratello e fatto del petting con lui o era stato solo un sogno?
Quanto di quello che era successo, era reale e quanto un’allucinazione?

Supponeva di poter cercare di convincere Dean che fossero stati manipolati e che quanto era successo non era colpa loro, tutto pur di convincerlo a guardarlo di nuovo e non come una sorta di mostro malato.

Avrebbe nascosto quanto di quello che era successo, gli era piaciuto. Avrebbe finto che non aveva goduto di tutto quello, avrebbe finto di non aver visto quanto anche Dean ne sembrava felice.
Avrebbe fatto tutto questo, lo avrebbe fatto per Dean. Per loro. Per il loro rapporto.
Ma Dean doveva ascoltarlo, altrimenti era tutto inutile.

Dean aveva fatto piombare l’Oscurità sulla Terra, pur di non ucciderlo!

Era a suo avviso molto più grave di un petting tra di loro, dovuto a una sorta di allucinazione indotta. E  quello stronzo di suo fratello doveva capirlo! Glielo avrebbe fatto capire a forza se non..
Ma a proposito..
Quanto ci metteva ad uscire da quella cavolo di doccia?
Oh, cazzo, non era che…

Sam si alzò dal letto e corse come una saetta, prima a controllare in bagno e poi in salotto e poi in tutta la casa.
“DEEEEEEEEEEEEEEEAN!!”

Era corso fuori e aveva notato subito la macchina sparita.
“NO! NOOOOO!”
Come aveva potuto farlo? Come aveva potuto abbandonarlo di nuovo?
Cercò di chiamarlo ma il cellulare era spento.
Sam crollò sul divano a piangere.
 
 
 
 
*

Dopo circa un’ora, Sam venne svegliato da una mano che gli accarezzava gli zigomi del volto, dolcemente.
“Mmm..ma che..”
Dean spostò la mano, un po’ imbarazzato.
“Ehi..” disse Dean sorridendo.
“D- Dean?? Dove sei stato??”

“Da nessuna parte. Ho fatto un giro di andata e ritorno. Avevo..bisogno di schiarirmi le idee.”
“Credevo..” Sam si spettinò i capelli. “Credevo te ne fossi andato. Via.”
Dean si girò e si mise una mano sulla bocca.
“Sì…io..ci ho pensato. È vero, volevo andarmene.”

“E perché sei tornato indietro?” domandò Sam amareggiato.
“Perché..” e dicendo così, si voltò a guardarlo. “Perché la lontananza da te era insopportabile.
Sam rimase a bocca aperta. Dean non aveva mai detto cose così, non esplicitamente.

“Pensavo che era quello che volevo.” Spiegò Dean. “Allontanarmi per un po', per pensare..per riflettere..ma poi..ho sentito una sofferenza enorme aleggiare in me. DOVEVO tornare indietro. Dopo tutto quello che abbiamo passato, un’altra separazione tra noi, mi lacerava.”

“Per fortuna l’hai capito, meglio tardi che mai!” disse Sam.
“Sì..” disse Dean, abbassando il capo. “Sono un coglione, lo so..ma cerca di capirmi, quello che è successo prima..”

“Ah, adesso vuoi parlarne??” era più forte di Sam. Dean era davvero un coglione e lo stava dimostrando ogni secondo che passava.
Però insieme a quello, c’era anche qualcos’altro.
Sam lo aveva percepito da quando erano tornati in loro stessi.

Solo che prima era troppo concentrato sul silenzio tra loro, per farci troppo caso.
L’energia tra di loro..era di nuovo come quella di un tempo.

Non che l’amore tra di loro fosse mai diminuito, o esaurito, ma un tempo percepiva di più l’alchimia e la sintonia tra di loro, percepiva l’energia tra di loro anche se non si toccavano, poi con l’andare degli anni, le separazioni, i litigi continui, i tradimenti, le delusioni..Sam sentì come una spaccatura tra loro che veniva ricucita sempre, certo, ma c’era e Dean non lo guardava più come lo guardava una volta, come fosse una piccola perla custodita in fondo al mare e da proteggere.
Ma come una delusione continua.

Adesso, magari sbagliava, ma da quando erano tornati, era come se…
Dean lo guardava ancora in quel modo.
Come se..come se fosse suo. Solo suo.
La cosa più preziosa che possedesse.
E adesso stava SORRIDENDO, quell’essere diabolico.

“Ma che c’è..ridi adesso? Hai qualche disturbo mentale per passare così dalla collera alla risata?” chiese Sam e anche se voleva sembrare collerico, suonò divertito.
“Mpff..no.” disse Dean sorridendo. “Stavo solo pensando..non è che..”

“Non è che, che cosa??” lo incalzò Sam., senza capire neanche sé stesso. VOLEVA che Dean ne parlasse o ne aveva terrore?
“Non è che abbiamo vissuto una qualche sorta di trip allucinogeno?” chiese Dean a fatica ma poi guardandolo negli occhi, per poi abbassarli subito dopo.

Quello sguardo. Gli era mancato così tanto.
Una volta Dean lo guardava costantemente, poi lo fece sempre più raramente, man mano che ogni volta lo deludeva sempre di più.
“Questo è poco, ma sicuro, considerando che..abbiamo rivissuto i momenti peggiori della nostra vita..o almeno io..tu?”
“An..anch’io..”

Si guardarono entrambi, indecisi.
“Io ho rivissuto quando sono stato a Stanford. Tu mi venivi a prendere.”
Dean lo guardò esterrefatto.
“Allora abbiamo vissuto la stessa cosa.”

“Credi..che sia stato così per tutto? Abbiamo visto le stesse cose?” chiese Sam imbarazzatissimo.
“Che importanza ha?? Abbiamo visto quello che l’Oscurità voleva farci vedere!” disse Dean sbattendo le braccia.
“Pensi che..siamo stati manipolati?” chiese Sam.
Dean si grattò una guancia tanto per prendere tempo.

“L’Oscurità ha giocato con la nostra mente, ha manipolato i nostri pensieri..facendoci credere che fossero nostri.”
Oh, andiamo! “ sbottò Sam, facendolo sussultare. “So cosa ho visto!! E pensi davvero che non avrei desiderato che fossi tu, invece di Lucifer?? O comunque prima di lui??

Dean lo guardò, sbiancando, o perlomeno Sam pensò che fosse diventato di tutti i colori.
“Tu e Lucifer..”
“No!! No. NO!! Non intendo quello!! Lucifer non ha mai..che schifo, Dean!! Non pensarlo nemmeno, non mettermi questa immagine nella testa, dio, mi viene da vomitare!”

“Okay..sei tu che dici cose ambigue e..cosa volevi dire allora?” subito si preoccupò.
“Lo sai, eri nella mia mente.” Disse Sam, guardandolo fisso negli occhi.
Dean resse solo per poco, poi abbassò lo sguardo.
“Dio, Sam, non puoi essere serio!”

“Perché?? Credi che farsi possedere dal diavolo sia meglio??”
“No!! NO!! È una cosa..ma davvero..farti..” fece un gesto con le mani, indicando lui e Sam se no fosse per la situazione comica, sarebbe scoppiato a ridere. “Da me..lo avresti preferito davvero?? Sono tuo fratello!”
Lo guardò come se fosse impazzito.

“Appunto per questo, idiota! Sei la persona più importante della mia vita..” e abbassò lo sguardo per l’imbarazzo. “Non volevo che Lucifer fosse l’ultimo ricordo che mi avrebbe accompagnato per tutta la mia vita..quando sarei stato intrappolato nella mia stessa mente..per quanto sbagliato fosse, volevo che fosse..qualcuno che amavo.” Sussurrò le ultime tre parole.
“Non me l’hai mai detto..”

“Certo, perché l’avresti presa benissimo se l’avessi fatto!” esplose Sam. Poi sorrise. “Anche se forse sì, a giudicare da come hai reagito..”
“Cosa?? No!! No! Che cazzo stai dicendo? Ero succube dell’Oscurità, lo eravamo entrambi!!”
“Certo come no!”

Dean deglutì, ma Sam si sorprese a vedere che non sembrava così smanioso di smentire la verità., come Sam pensava, fosse era stato più colpito di quanto pensavano.
“Suppongo che a questo punto vorresti sapere anche della sirena..”
A questo Sam sentì un’ondata di rabbia, travolgerlo.

“Ci sei andato a letto??”
“Cosa??? No!” Dean era scioccato che lo pensasse.
“Davvero?? Perché, guarda, era così ansioso di farsi tutti, che mi pare MOLTO strano che abbia avuto un rapporto solo platonico con te e tu non sapevi quello che facevi!”

“Lo so che è difficile da credere, ma no!! “ poi lo guardò. “Se pensavi questo, perché non mi hai mai chiesto niente?”
“E perché tu non mi hai mai detto quello che nascondevi?? Che m VOLEVI anche fisicamente, a letto??”
Dean arrossì di botto.
“C-cosa??”

“Me l’hai detto! Non a parole, ma l’hai fatto, vuoi negare anche questo?” chiese Sam, amareggiato, guardando in basso.
“Era..una fantasia..solo una fantasia. È stato solo un momento..era colpa dell’incantesimo della sirena, non ragionavo. “
Sam era totalmente allibito.

“Piuttosto tu..quello che ha detto Gadreel..non me l’hai mai confessato..me l’hai tenuto nascosto!” lo accusò.
“Cosa?? Stai cambiando argomento??”
“Perché dobbiamo parlare solo di me?? Parliamo anche di te! Sembra che faccio tutto io!”

“No, Dean! Qui nessuno sta dicendo che stai facendo tutto tu, ma del fatto che ogni volta tergiversi per non rispondere!!” adesso Sam si stava decisamente scaldando. Si era alzato in piedi.
Dean si era parato davanti a lui.
“Dove scappi?”

“Guarda che qui non sono io quello che scappa, idiota!”
“Se io sono l’idiota, tu sei la puttana?”
Sam cercò di tirargli un pugno, ma Dean gli intercettò il braccio.
“Ti sembra tutto un gioco a te??”
“Scusa allora, scusami se sono leggermente incazzato di scoprire certe cose e certi pensieri su di me solo adesso!”

“Perché tu..non hai nascosto mai niente eh?? La sirena…le cose che volevi farmi quando eri un demone..”
“Io almeno non ho mai nascosto che ti volevo con me, che non potevo sopportare di stare senza di te! Tu invece..non mi cerchi quand’ero in Purgatorio..poi mi volti le spalle quando scopri di Gadreel e poi vengo a sapere che mentre eri incazzato con me, facevi dei PENSIERI su di me? Non ti sembra un po’ INGIUSTO che deve essere un ANGELO a parlare per bocca tua?”
Sam sbattè le braccia .

“Sono solo coerente. Quello che pensavo prima di essere posseduto da Lucifer, l’ho pensato anche dopo aver scoperto di Gadreel e dopo aver saputo che per liberarmi da lui, ho avuto bisogno che entrasse in me, anche Crowley. Se ancora non hai capito, te lo rispiego, avrei preferito una possessione da qualcuno che AMO, piuttosto che da delle creature soprannaturali estranee.”
Dean annuì.
“Certo, ha senso..”

“Ma sbaglio o sei..deluso?

“No, io..ha senso, è così come hai detto tu, anche io ho avuto dei pensieri..una fantasia, quel giorno, perché la sirena si è attaccata al mio amore per te..AMORE FRATERNO..senza malizia, né ambiguità, per manipolarmi..mi ha manipolato così tanto che ovviamente per associazione..è chiaro che ho pensato..anche per via di quello che poi si sapeva sulla sirena..”
“Che eravamo uguali alle altre coppie che la sirena ha distrutto..”

“Sì, ma NON LO SIAMO!” disse istericamente Dean. “Io non..non ho fatto sesso con la sirena, perché appunto, non sono un malato che vuole farsi suo fratello..e neanche tu lo sei. Il pensiero che mi è venuto dopo..era solo una fantasia..solo per associazione, nient’altro.”
Adesso anche Sam sembrava deluso.
“Però non capisco ancora una cosa..”

“Sam, ti prego, basta!! Possiamo chiudere qui l’argomento??”
“Non ancora, quando eri demone, tu..”
Dean cercò di scappare, ma stavolta fu Sam a intercettarlo e a bloccargli il passaggio.
“Sam, ricordo a malapena quello che ho detto e ho fatto quando ero demone, adesso che tu mi accusi per qualcosa che ho fatto quando non ero nel pieno delle mie facoltà mentali..”

“Pensi che io voglia accusarti? Guardami, perché non mi guardi.”
Dean lo spinse fino a farlo cozzare contro il muro.
“Credi che per me sia facile?? Dopo tutto quel buio, senza poterti guardare, l’unica cosa che vorrei al mondo è poterti guardare per tutto il tempo, senza mai distogliere lo sguardo!”
Sam stette zitto.

“Ma mi sento in colpa! Sì, mi sento in colpa per quello che abbiamo fatto, mi vergogno, mi vergogno soprattutto perché non mi dispiace, cazzo!”
“Perché ti dai la colpa di tutto se eravamo in due..”
“Perché io sono il maggiore, cazzo! Il maggiore! Avrei dovuto..avrei dovuto proteggerti e ho fallito, sempre! Questi pensieri avrei dovuto tenerli per me, cazzo!”

E gridando, sbattè il pugno contro il muro, poi prese a lacrimare, con Sam che lo guardava basito.
“ Ti amo..dio solo sa quanto ti amo..ti ho SEMPRE amato..ma non in quel senso! In maniera viscerale..così potente che..oh, non so neanche dirlo! Ma non avrei mai voluto che sfociasse in questo, fino a che rimanevano fantasie mie..potevo sopportarlo, chi non ha fantasie dopotutto? Avrei potuto anche dare la colpa a Chuck, quei maledetti libri..” disse accarezzandogli la guancia.


“Finalmente.” Rispose Sam commosso.
“Cosa?”

“Finalmente! Da quanto tempo non mi guardavi più così..negli occhi, sorridendomi, cercando il mio sguardo, da quanto tempo era che non mi parlavi più così? Che non esprimevi più i tuoi sentimenti a cuore aperto? Che non mi dicevi che mi amavi? Prima lo facevi continuamente, poi hai smesso..perchè?”

“Pensavo che fosse giusto così..che in questo modo sarei riuscito a staccarmi da te, ad avere un amore meno morboso..pensavo fosse quello che volevi, più indipendenza da un fratello troppo appiccicoso che ti soffocava.”

“Io invece pensavo che tu ti eri allontanato da me, perché ti avevo deluso troppo..pensavo che non mi amassi più come prima.” Disse Sam piangendo.
“Sam, no..” disse Dean, asciugandogli le lacrime. “Non ho mai smesso di amarti..forse la cosa che è cambiata, è che ho cominciato a odiare me stesso..perchè credevo..”
“Sì?”
“Credevo di amarti di più di come tu amavi me..”

“Dean, non è vero..forse lo dimostro in maniera diversa..sai quando te la sei presa così tanto per via che non ti ho cercato quando ero in Purgatorio..oh ringrazio che non hai potuto vedere anche questo..ma quando stavo con lei nel letto..io vedevo solo te.”
“Non dirlo!!”
“Dean..”
“Basta così, basta!”

“Che importanza ha.. dire questo dopo quello che ci siamo già detti?” disse Sam, afferrandogli un braccio, ma Dean si allontanò.

“Noi abbiamo sfasato. Abbiamo sfasato di brutto, è vero, ci amiamo, il nostro è un amore folle, viscerale, più forte di tutto..ma abbiamo sfasato di brutto, non sarebbe mai dovuto sfociare in questo. È immorale, abbiamo perso la rotta. “

Questa volta fu il turno di Sam di spingerlo contro il muro.

“Ma noi siamo attratti l’uno dall’altro, non puoi negarlo, negarlo non cambierà le cose!”
“Noi abbiamo confuso l’amore fraterno con altro, è solo confusione..”
“Dean, l’oscurità mi ha fatto sentire connesso con te, come non mi capitava da tempo..”
“Per me è la stessa cosa..”

“L’Oscurità non ci ha costretti, ci ha mostrato quello che avremmo fatto, senza blocchi, senza il senso di colpa e della vergogna..solo agendo con il cuore..e il cuore ci ho mostrato che quello che c’è tra di noi è più di affetto fraterno.”
“Sam..”

“Perché vuoi continuare a ferire me e te stesso, continuando a dirmi che mi ami, per via delle situazioni disastrose che abbiamo vissuto, per via delle lunghe separazioni che ci sono state inflitte?”

Le loro bocche erano a due centimetri e Dean rispose con un bacio languido a quelle parole e Sam si immobilizzò.

“Perché altrimenti mi sentirei un mostro.
Un altro bacio e stavolta le loro lingue si incontrarono, facendo sentire a Sam un brivido.
“Perché ho paura.

Altro bacio. Le loro bocche erano frementi l’una contro l’altra.
Quanto baciava bene suo fratello!

“Perché quando mi guardi in questo modo, io mi perdo.”

Sam registrò distrattamente che Dean si era liberato dalla costrizione al muro, a cui lo aveva sottoposto e che ora lo aveva spinto con la testa sul tavolo.

“Perché la società sentenzia sul fatto che un simile amore è malato.”
Altro bacio, Dean lo accarezzò sul petto.

Anche Sam voleva toccarlo, ma i suoi baci lo stendevano così tanto che era già tanto se continuava a respirare. Il cuore gli batteva come un tamburo.

“Perché quando Chuck scrisse quei libri, mi vergognavo a dirti che apprezzavo quello che dicevano di noi..”
Sam gli prese la faccia e lo baciò.
“Perché malato lo ero io, di te.”
Sam si appropriò di nuovo delle sue labbra.

“Perché era meno doloroso non averti mai, ma averti al mio fianco, piuttosto che dirtelo e perderti.”

“Perché..non stai zitto?” gli chiese Sam, baciandolo di nuovo.
 





















Note dell'autrice: vi confesso una cosa, la prima cosa è che inizialmente volevo mettere il classicone: Dean che si allontana, Sam che lo rincorre, litigano e fanno pace accettando i loro sentimenti, ma poi per una volta ne avevo abbastanza di sti clichè ahha e poi davvero dopo che Dean accetta di liberare l'oscurità mi sembrava troppo strano che volesse di nuovo dividersi da Sam, soprattutto dopo che sono stati così tanto tempo senza potersi vedere ma solo toccarsi! Poi..seconda cosa, a ogni frase che scrivevo dove si convincevano l'uno con l'altro, mi dicevo: non è che sono TROPPO convincente sui motivi per cui si sentono attratti l'uno dall'altro al punto che io per prima sto sminuendo il loro amore agli occhi dei lettori? ahhaha mi venivano tutte queste fisime mentali xd temevo che le scuse che si raccontavano, fossero troppo realistiche e che ci credessero anche i lettori xd
vi dico subito che, in realtà, loro cercavano solo di autoconvincersi, CERTAMENTE le esperienze vissute li hanno legati ancora di più, ma è una cosa normale, ma un amore profondo, esisteva già da prima, da quando Sam li ha mollati per andare a Stanford, poi certamente si è intensificato, ma se non ci stava la base, non è che bastava Dean che moriva o che si separavano per un po' di tempo, per far nascere tutto dal nulla. quindi state tranquilli, loro cercano solo giustificazioni *_* spero vi sia piaciuto questo capitolo!

ps il CAPITOLO DIECI è stato leggermente modificato sul finale xd

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Castiel e Gabriel ***


Continuarono a baciarsi, senza quasi respirare, fino a quando non si traferirono in camera.
“No..aspetta..io..” disse Dean, confuso e imbarazzato.

“Che c’è, il grande Dean Winchester ha paura di un letto? Mi deludi!” disse Sam ridendo.

“Paura di un letto?  Mai..ma..credo che sia meglio fermarci.” Disse Dean sbattendo gli occhi incredulo e tossicchiando imbarazzato.

“Ah sì?” lo provocò Sam, spingendolo a sorpresa sul letto e salendogli sopra.
“Sam, no, aspetta!”
“Hai appena confessato che mi desideri o sbaglio?”
“Sì, ma..”

“Ma cosa..hai paura di farlo con un uomo? Hai paura di farlo..con tuo fratello?” disse Sam respirandogli sulla bocca.
“Ho paura..di non potermi più fermare.”
“Non ti credo, dimostralo.” Disse Sam.

Dean mise le mani sotto la sua maglietta, accarezzandogli la pelle.
“Non ti fa senso..farti toccare da me?”

“Un po’ sì, lo confesso.” Disse Sam per provocarlo e forse per non gemere davanti a lui.
Dean per dispetto gli fece un succhiotto sul collo.
“AHHH. Bast..”
“Cosa? Non ho sentito bene.”
“Bas..mmm…mmmmm..”
Dean ribaltò le posizioni e lo baciò famelico.

“Mmm..se ci fossimo baciati così ogni volta, invece di litigare.”
“Sarebbe stato mooolto meglio..ma Sammy..come facevo..oh, avrei voluto..ma..era troppo il rischio..” disse Dean accarezzandogli una guancia.
“Lo so, Dean, lo capisco.”
Passarono alcuni istanti a guardarsi negli occhi.

“Dean..da quanto..mi desideri?” gli chiese dolcemente guardandolo dal basso.
“Non lo so..da prima della sirena, probabilmente..”
“Sapevo che c’era qualcosa di strano in quello..”
“E tu?”

“Dal giorno del nostro bacio mancato..quando dicesti che ero ubriaco.”
“Mi avresti baciato veramente?”
“Mi fece male quel rifiuto.”
“Non lo sapevo..io..”
Sam gli mise un dito sul labbro.

“Schhh..toccami..” disse prendendogli la mano e mettendogliela sotto la maglietta.
Dean lo accarezzò mentre riprendeva a baciarlo.

Continuò ad accarezzargli la schiena e anche Sam lo accarezzò sotto i vestiti, presto il fuoco divampò e si levarono tutti i vestiti, restando in boxer.
Sam lo spinse a tornare su di lui e Dean si lasciò guidare, spalmandosi su di lui.

“Ahh..” esalò Sam godendo della sensazione dei loro corpi pelle contro pelle.
“Non mi sembra ancora vero, mi sembra un sogno.” Disse Dean guardandolo con gli occhi che brillarono.
 
Non fecero l’amore, non erano pronti, avevano biosgno di più preparazione, avevano biosgno che fosse speciale, in particolare Dean ci teneva tantissimo che la loro prima volta fosse perfetta.

Dean glielo sussurrò nell’orecchio.
Però fu lo stesso intensissimo, continuarono a strusciarsi uno sopra l’altro, senza fermarsi, fino a che vennero così, uno contro l’altro, felici e soddisfatti.
 
 
 
 
**

“Castiel, mi hai dimenticato!
“No, non è vero, io ho pianto per te!! Ho sofferto! Tu ci hai dimenticati! Ci hai abbandonati tutti!”
“Non sono abituato a essere quello che tutti piangono..”

“Hai sempre avuto poca considerazione di te..e in questo modo hai fatto soffrire tutti noi.” Disse Castiel disperato.
Ora poteva vederlo. Gabriel. Il trickster. Bello e dannato e insensibile.
E tormentato e infelice.
Anche se non voleva darlo a vedere.

“Non ne ho mai fatto mistero. Non è semplice amarmi.”
“Puoi renderlo complicato, ma non puoi impedirlo!” disse Castiel con sentimento.
Gabriel sbarrò gli occhi.
Poteva scappare. Lo aveva fatto mille volte.

Ma l’Oscurità non lo avrebbe permesso.

E adesso era calato di nuovo il buio.
Decideva lei le regole.
E così si buttarono uno contro l’altro, quasi simultaneamente, baciandosi con un bisogno disperato e affamato che forse finora nessuno dei due aveva capito di provare.

Castiel continuò a baciarlo. Poteva vederlo a malapena adesso, con l’oscurità, ma capiva lo stesso, senza vederlo, che stava piangendo.
Piangeva mentre lo baciava e Castiel lo amò ancora di più.
Desiderò proteggerlo per sempre e non farlo scappare mai più.
 





















Note dell'autrice:  finalmente ho aggiornatoooo. Volevo chiarire che quando Sam dice "bast" non vuol dire "basta" ma bastardo. ahhaha lo dico perchè ho pensato che potesse non essere così ovvio come pensavo ahah

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** La bambina misteriosa ***


“Non soffro della sindrome dell’abbandono!!” disse Crowley piccato per la milionesima volta.

E NON HO UN BISOGNO OSSESSIVO DI ESSERE AMATO!” gridò a voce più alta.

“Weeeeeeeeeeee. Weeeeeeeeeeeee.”

“Oddio, no, tutto ma non questo. Non posso sopportare di vedermi da neonato in braccio a quella donna odiosa!” disse Crowley disgustato.

“Weeeeeee.”
L’oscurità si dipanò appena, grazie a un fascio di luce che illuminò un neonato avvolto in una copertina marrone.
“Ohh..ma guarda..non sapevo di essere così carino da piccolo.” Disse Crowley sorpreso.

“Né che avevo gli occhi azzurri.” Disse prendendolo in braccio.
Scostò appena la copertina e notò che il neonato era nudo.
“Ohh..sei una lei.” Disse Crowley. “Qualcosa mi dice che non sono io, eh, birbetta? Ma cosa ci fai qui?” gli chiese cullandola.

Pochi istanti dopo avvertì come una scossa di terremoto e cadde  con in braccio la bambina.
In quel momento le luci si accesero e si rese conto di essere di nuovo all’inferno.

“Per tutti i diavoli. Allora erano vere le leggende metropolitane di questi stupidi umani! Il buio rapisce davvero i bambini e stavolta me ne ha restituita una!” disse ancora sconvolto, vedendola gattonare. La coperta abbandonata in un angolo.

"Nghè!" rispose la bambina sorridendo, voltandosi verso di lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** La fuga di Amara ***


"Crowley, ci sembra ancora assurdo quello che stai dicendo." Stava dicendo Dean.

"Vi dico che è così, questa bambina è responsabile dell'oscuramento globale di tutto il mondo. L'ho chiamata Amara e dice di essere la SORELLA DI DIO! Almeno conoscetela, che dite?"

Amara, che era diventata ora una graziosa bambina di nove anni, origliava dalla porta della sua stanza e si mise una mano sulla bocca a sentire quelle voci.

"Ecco, siamo arrivati, ora capirete che non sto mentendo! " disse lui aprendo la porta.

Dean guardò la stanza con fare critico.

"Ma che gran spettacolo." Disse Dean.

"Cosa? Che intendete?" Disse lui entrando.

"Che eri un pagliaccio lo sapevamo già Crowley ma non pensavamo così tanto!" Disse Sam.

"Aspettate un attimo, vi giuro che era qui fino a un momento fa!"

"Che razza di posto." Disse Dean, guardandosi intorno, nel lungo corridoio tetro.

"E la puzza?" Disse Sam contrariato come lui.

"Insomma, la volete piantare? Possibile che non capite cosa potrebbe succedere al mondo??" Disse Crowley disperato.

"Io fossi in te mi preoccuperei di più di cosa può succedere a te, se non ci porti subito fuori da questa feccia." Disse Dean.


 





















Note dell'autrice:  eccomi qui, so che ho messo nuovamente in stand by la storia ma ero occupata a finire "il ritorno di adam" loool xd ora dovrei essere più libera xd dovete sapere che mi sono divertita molto a scrivere di Sam e Dean che trattano male Crowley Crowley ahahah sono cosi abituata che è amicissimo loro nelle mie storie che non conosco più l'ebbrezza di farli rivolgere a lui come sono abituati a fare nel telefilm xd però mi sono divertita xd

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Dean e Sam incontrano Amara ***


Dopo la fuga di Amara, il mondo aveva passato una notte intera di blackout globale al termine del quale erano stati tutti molto provati, a cui ne erano conseguiti altri giorni di blackout a intermittenza, senza contare gli incidenti che erano intercorsi, i drammi che ne erano conseguiti in una perdita di coscienza collettiva in cui moltissime gente aveva sognato e fantasticato su scenari assurdi. Ormai le televisioni parlavano solo di questo e di quanto sembrasse assurdo e illogico che milioni di persone avessero perso la vita, per poi "resuscitare " magicamente qualche minuto dopo.
 
Amara però non era interessata a tutto questo. Era passata una settimana oramai e per lei contava solo il tradimento dell'uomo che l'aveva cresciuta e poi voleva darla a quegli uomini. Si era sentita spezzare il cuore. Era già stata rinchiusa e non avrebbe permesso più che delle persone cattive le facessero del male.
 
Andava in giro, a piedi, con i capelli ricci lunghi, vestita con un vestitino marrone come una bambola, spesso piangendo, vedeva al buio. All'inizio non capiva il perché, poi si rese conto. Vedeva al buio, perché lei ERA il buio, era esattamente il buio, che non ha nessuna compagnia perché al contrario della LUCE, quando il buio regnava, tutti gli oggetti e le persone scomparivano, perché nessuno e niente voleva stare accanto al buio. Buio era sinonimo di solitudine e lei era sola. SOLA.
 
Per QUESTO, faceva quello che faceva. Per dimostrare che l'oscurità non era cattiva, l'oscurità era BUONA, invece, la luce no! La luce non mostrava davvero la natura delle cose, l'oscurità si! E da quel momento in avanti tutti lo avrebbero capito!
 
Non importava se dicevano alla tivù, che chi stava oscurando il mondo, era una persona cattiva, una persona MALVAGIA,non importava perché prima o poi loro avrebbero capito. Loro...
 
Seduta sulla sua altalena, pianse.
 
"Io non sono una persona cattiva, io sono buona!!" gridò.
 
"Ma certo che non lo sei. Come potrebbe una bambina come te essere cattiva?" Disse una voce.
 
Era Dean.
 
Amara sobbalzò.
 
"Andate via! Io so chi siete, siete degli uomini cattivi!"
 
"Cosa?" Chiese l'altro uomo.
 
"Voi volete farmi del male, non ve lo permetterò!"
 
"Amara, nessuno vuole farti del male." disse Sam.  
 
"Non chiamarmi così!! Io non mi chiamo con quel ridicolo nome che mi ha dato quel vostro amico!!"
 
Sam stava per ribattere, contrariato, probabilmente proprio per dire alla bambina di non dire più che Crowley era un loro amico, ma Dean fece capire a Sam con un cenno della mano, di lasciar perdere.
 
"Io sono l'Oscurità. Sono quella che ha portato la notte nel vostro mondo anche quando non decide di calare da sola."
 
Dean e Sam rimasero basiti di vedere gli occhi della bambina farsi neri con cerchi simili a satelliti girargli intorno.
 
"E Dio...è la luce, non è vero? Lo sento nominare spesso alla tivù, dicono che presto farà la sua comparsa e mi spazzerà via, spazzerà il buio..spazzerà via me, imprigionandomi di nuovo."
 
"Amara...Dio non ha mai voluto imprigionarti." Disse Dean, in ginocchio prendendole le mani.
 
"Cosa??" Disse lei basita.
 
"Non è stato lui a imprigionarti. Noi ci abbiamo parlato e non è stato lui."
 
"Menti, tu menti.. "
 
"È così, Amara, non sapeva neanche che tu esistessi.." disse Sam.
 
" BASTA, PERCHÉ MI DITE QUESTE BUGIE, perché mi fate questo???" Gridò lei cercando di divincolarsi da Dean e da Sam.
 
"Io voglio solo illuminare il mondo con la verità..ma sono fatta di nero e buio e tutti mi odiano." Disse lei in ginocchio con la testa nascosta tra il vestito.
 
Dean e Sam cercarono di stringerla delicatamente, si fissarono a quelle parole, pieni di compassione per quella creatura.
 
"Amara, c'è una persona che vorrebbe conoscerti." Disse Dean dolcemente.
 
"No...lui mi odia..e se volesse farmi del male?"
 
"Questo..non è educativo, una divinità come te, che predica come affrontare le proprie paure, non dovrebbe avere paura." Disse Sam, accarezzandogli i capelli.
 
Amara sgranò i suoi grandi occhioni a quelle parole. A Dean e Sam sembrò come se fossero due pozze verde smeraldo.
 
La conferma che anche l'oscurità poteva attirare la luce.


 





















Note dell'autrice:  salve, siete stupiti, non è vero? ahha LOOL ma QUANTA tenerezza che fa l'Amara bambina?? *_* è troppo tenera e confesso che mi ricorda anche Chibiusa di Sailor Moon LOOL xd vi dico la verità, mi sono anche commossa sul finale *_*

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Amara conosce Chuck ***


Sam e Dean avevano portato Amara in un luogo di una radura isolata, avevano comunque paura a far entrare due divinità originarie del mondo nella loro casa al bunker e stavano ora aspettando Chuck.

Ciao, Amara.” Disse una voce.

La bambina si voltò, con i capelli che si muovevano nel vento.

“Avrei preferito un clima più tropicale, per il nostro primo incontro. Questo vento è un po’ fastidioso, non trovi?”

“Non lo so, non ho paura di spettinarmi i capelli..e poi..simboleggia quello che siamo, per quanto possiamo combattere per ripristinare l’ordine, il Caos avrà sempre la meglio!”
“Sento un certo compiacimento nella tua voce.” Sorrise lui.

Dean e Sam da un po’ distante, assistevano.
“Abbiamo finito i convenevoli?” borbottò Dean.

“Zitto! È già un miracolo che ci lasciano assistere!” disse Sam.
“Dunque, Amara..” disse Chuck.
“Oh, anche tu con questo nome ridicolo.”
“Non posso chiamarti in un altro modo..è l’unico che conosco.”

“Solo perché a nessuno è mai importato di darmene uno! Solo perché a nessuno è mai importato che esistessi!! Più di mille anni, CHUCK!”
“Comprendo la tua rabbia..”

No, no, no! Tu non lo sai..come potresti??” disse lei disperata.
“Ma non prendertela con me, ti prego! Tu credi che io volessi questo..credi che lo avrei voluto o anche solo permesso?

“Hai creato il MONDO..” disse lei. “Come posso credere che qualcosa è sfuggito alla tua mania ossessiva di controllo? Tu sai TUTTO.”

“No, no, no! Io NON SO tutto. Pensi che avrei permesso che Eva mangiasse la mela, altrimenti? Che la mia creazione PIÙ BELLA, perdesse il Paradiso, un LUOGO CHE IO ho costruito, IO, CHE IO HO VOLUTO che LORO..” disse perdendo il controllo, indicando Sam e Dean. “regnassero..pensi che non avrei voluto impedirlo, se lo avessi saputo?”
Ora Amara sembrava un po’ incerta.
“Ma tu sei Dio..non esiste nessuno al di sopra di te!”

"Ti sbagli. Anch’io sono nato comunque da qualcosa..da qualcosa di ancora più grande di me.”
“Oh, per favore..e cosa?”
“Forse..L’Universo.
Amara lo guardò scioccata.
“Perché l’Universo avrebbe dovuto..”

“ io e te siamo fatti di luce e buio Amara.. non era nei piani dell'Universo...avrei dovuto nascere soltanto IO, ma non può esistere la luce senza il buio, siamo nati entrambi! Io sono la Materia e tu l'Antimateria, ma la Materia e Antimateria, non possono essere vicine, finirebbero per distruggersi a vicenda, nessuna delle due sopravviverebbe..”
Amara spalancò la bocca.
“Sono stata intrappolata perché tu potessi vivere??”
“Amara, non è stata una mia..”

“Non avvicinarti!! Io..se stai dicendo la verità, perché adesso possiamo parlare in questo modo?”
“Come??”

“Ci stiamo parlando, stiamo nello stesso spazio, eppure non vedo la Terra tremare, nessun alluvione arrivare, nessuna pestilenza..”
“Quello di cui eravamo fatti originariamente, non è lo stesso di ora. Siamo cambiati, come cambiano tutti..beh, quasi. Tu sei rinata..io..beh, possiedo il corpo di un ometto insignificante..credo questo faccia la differenza, non siamo..energia pura.”

“Quindi..non sono più fatta di Antimateria..non sono più oscura?”
Chuck non rispose.
“Lo sapevo!! Perché sei venuto qui, Chuck? Cosa vuoi da me?”
“Io..conoscerti, credo.”

“Ohh, volevi sapere che faccia avesse chi ha portato il buio sulla Terra??”
“Amara..”
“Io sono cattiva, cattiva!! Hai visto cosa ho fatto a tutte quelle persone..”

“Hanno perso la vita, è vero..ed è una cosa terribile, ma Amara..quelle stesse persone sono tornate in vita pochi minuti dopo, anche ORE dopo, in circostanze molto strane.”
“Perché mi rinfacci i tuoi poteri?? Hai riportato in vita quei poveretti? Buon per te!!”
“Non è stato Chuck a riportarli in vita, ma TE.” Disse Sam.

Amara si voltò stranita.
“Non dire cavolate, io non sono capace di fare questo. Sono L’oscurità, non riporto indietro i morti, non sono…capace.”
“Eppure lo hai fatto, ti dico che io non sono stato..”
“Beh, vuoi sapere la novità?? NEANCHE IO!” disse Amara.

“È qualcosa di ancora più bello a questo punto, non capisci Amara? Questo significa che tu NON SEI cattiva..i tuoi poteri non ti consentono di uccidere nessuno..almeno non in questo modo.” Disse Dean.
Amara sembrò rifletterci su.
“Perché hai portato il blackout globale, sorella? L’hai fatto con l’intenzione di uccidere qualcuno?”

“NO!!” strillò lei. “Io non volevo uccidere nessuno! Volevo..volevo solo illuminarli..con la verità.” Disse triste.
“Confermo. Dopo il blackout, le persone sono state colte da un’isteria di massa, primi amori sono germogliati come se non fossero mai sfioriti, vecchie amicizie sono tornate, vecchissimi dissidi sono stati risolti, antichissimi rancori sono stati cancellati..Amara, con il BUIO, tu hai rischiarato la mente delle persone..hai portato quello che io predico invano da millenni, e l’hai fatto in un modo inaspettato, SPEGNENDO tutto, tu hai illuminato i cuori.”  
Amara finì in ginocchio.

“Ho portato l’amore…ma io..non so neanche come ho fatto.”
Per questo sei speciale..perchè porti l’amore..e sei incapace di fare del male.” Disse Dean.
“Oh, hai combinato dei disastri..MOLTI disastri..molta gente dopo essere tornata in vita, crede di essere immortale, le televisioni stanno lavorando per convincerli che non è così..”
“Mi stai incolpando di questo?”chiese Amara arrabbiata.

“Beh, no, ma ci sono modi sbagliati e giusti di fare le cose e..”
“Sarebbe IL TUO il modo giusto? Quanta povera gente hai fatto tornare in vita ultimamente??”
“Ti prendi il merito di qualcosa successo per rimediare a un tuo DANNO e di cui non sei neanche cosciente?? Credi sia semplice far tornare in vita qualcuno? Allora, fallo, adesso!”
“Non mi sfidare, potrei anche riuscirci!”

“Adesso basta!! Siete qui per conoscervi e riconciliarvi, Chuck, cerca di..ehm, regolarti.” Disse Dean.
Amara si mise a ridere in modo infantile.
“Hai davvero detto a Dio di regolarsi?”
A quel punto tutti si misero a ridere.
“Hai dei..ehm..ricordi?” disse Chuck.

“Di quando ero imprigionata? No..cioè..ricordo solo un grande buio..e la conoscenza di quanto accadeva sulla Terra..io ero come..in una grande bolla..prenatale..come se non fossi mai nata..e dovessi vedere millenni di vita terrestre e di nascita delle stelle, che si ripetevano all’infinito..era triste, poi noioso..poi sempre più triste e sempre più noioso..alla fine, ho desiderato di DORMIRE e accadde..poi più niente..fino a oggi.”

Sam e Dean si guardarono con compassione.
“Sorella, io vorrei..vorrei, insomma..”
“Quanto ti piace questa parola.”
“Puoi biasimarmi? Non ho potuto mai usarla."
Amara sorrise e entrambi si andarono incontro, abbracciandosi.
Amara e il lungo vestito che volava nel vento, il cappotto di Chuick come un lungo mantello, si avvolsero come insieme.

“Wow, sembra quasi la scena di un film. Chuck è sempre così..beh, teatrale.” Disse Dean.
“Schhh, può sentirti.” Disse Sam ridendo, abbracciandolo da dietro.
“Ma sì, in fondo sono teneri.” Disse Dean.
“Io non l’ho detto.”
“No? Avrei giurato che dicessi così!”
 
Amara e Chuck sciolsero l’abbraccio, Chuck aveva gli occhi lucidi e commossi.

“Adesso non sarai più sola, ti insegnerò un sacco di cose vedrai, con i miei poteri e i tuoi..faremo cose straordinarie.”
“Straordinarie dici? Forse, ma non insieme!”
“COSA?"

“Quella è la MIA battuta.” Disse Dean.
“Quanto eri stronzo quel giorno!” disse Sam.
Amara sorrise e si voltò con uno sguardo furbo.
“Sono stata intrappolata per tanto tempo e ho dormito non so quanto, non ho nessuna voglia di qualcuno che mi dica cosa devo fare.”
“Amara, cerca di ragionare..”

“NO!! In una settimana di autonomia e a una settimana dalla mia nascita, ho portato più verità che te in mille anni e..”
Hai portato il CAOS!! NON È QUESTO IL MODO DI INSEGNARE AGLI UMANI..”

“Vedi, Chuck, tu hai sempre voluto INSEGNARE..mai hai desiderato che IMPARASSERO..in mille anni hai sempre fatto solo questo e questo, è stato sempre il tuo sbaglio più grande.”
“Ohh , tu pensi di potere fare di meglio??”
“L’ho già fatto!” disse lei.
Amara, non mi girare le spalle!!
Lei si girò lentamente.

“Altrimenti?? Mi rinchiudi di nuovo? Oppure mi uccidi?”
“Sei mia sorella..non potrei mai farti del male, ma ho bisogno che mi ascolti..”
“ASCOLTARE..ASCOLTARE..sempre hai voluto che tutti lo facessero, mai nessuno lo ha fatto, non pensi che significhi che allora è la tua comunicazione a essere sbagliata??"

“Forse e forse sarò sbagliato anche io, ma non è FACILE parlare a una razza che conosce dieci milioni di lingue eppure nessuna!! Quale linguaggio usare per una razza così che raggiunga i cuori di tutti??”
“Ci sta dando degli ottusi?” disse Dean.
“Credo di sì. Più conosco Amara e più la apprezzo.” Disse Sam.

“Il linguaggio che ho in mente io, non avrà bisogno di parole, che solo confondono.  D'ora in poi..farò le cose a modo mio.”
“AMARA!!”
Amara si fermò.

“Dovunque tu vada..io sarò sempre lì a fermarti. Come la luce che alla fine raggiunge sempre il buio.”

Amara si voltò sorridendo. “Mi aspetto tu lo faccia.” Disse lei e poi sparì in un piccolo mulinello di vento.
 
“Beh, non puoi ammettere che Amara non abbia stile.” Disse Dean.

“Maledizione a lei, è come una bambina capricciosa in un parco giochi ma non può fare come vuole lei, gli umani non sono dei giocattoli con cui giocare per soddisfare la sua voglia di sperimentare..”
Si accorse che Dean e Sam lo guardavano.
“Ehm..cosa?”
“Ti rendi conto che tu sei l’ultimo che può parlare vero?” disse Dean.

“Ohh, piantatela!! Amara ha bisogno di essere guidata e io..”
Si girò e un sorriso illuminò il suo volto.
“Io ho FINALMENTE di nuovo uno SCOPO a questo mondo, che mi distrae dalla lunghissima apatia che mi divorava da millenni, correre dietro a un simile tornado, mi fa sentire di nuovo VIVO. Tu mio caro Dean e tu caro Sam, siete stati fantastici, togliere quel marchio è stata la cosa migliore che abbiate mai fatto! GRAZIE! Non lo dimenticherò mai!”
 
Sparì anche lui.
“Per lui la cosa migliore che abbiamo fatto, è stata liberare l’oscurità sulla Terra, non impedire l’apocalisse, non imprigionare Lucifer..” disse Sam. “Ma liberare sua sorella.”

“In un certo qual modo posso capirlo.” Disse Dean, si guardarono entrambi con uno sguardo dolcissimo, poi si andarono incontro per baciarsi.
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Quanto ti amo! ***


“Toglimi una curiosità, perché l’albergo? “ chiese Sam, mangiando la sua carne.

“Ti da fastidio che voglia essere romantico per una volta?” chiese Dean sorridendo furbo.
Sam sorrise e ridacchiò in imbarazzo.
“Lo apprezzo..è solo che..”

“Credi che non possa esserlo?” disse Dean trangugiando il suo vino lentamente.
“Ci godi a mettermi in imbarazzo?”

“È abbastanza divertente, sì. Credo anche di riuscirci piuttosto bene.”
“Ohhh, non sfidarmi a questa gara, non sai con chi hai a che fare.” Disse Sam ridendo.

“A cosa ti serve il righello sotto il letto?”
Sam lo guardò scioccato, poi scoppiò a ridere.
“Questa battuta è vecchia.”
“Però non hai risposto.”

“Che devo risponderti? Che sei un imbecille?”
“ All’imbecille basta un solo tocco per farti diventare rosso.”

“Siii, vabbè. Con chi credi di avere a che fare, un adolescente?”
Dean lo fissò con sguardo malizioso.

“Ricordi quando viaggiammo sul piano astrale, quel giorno che aiutammo quel bambino ad andare oltre?”
“Sì, ma questo cosa..”
“Eravamo incorporei..io ti toccai, feci trapassare la mano nel tuo torace, proprio..così.” disse mimando la mano che entrava nel proprio torace. “Tu mi dicesti..”

“Di uscire subito, lo so, mi ricordo!” sbottò Sam tornando a mangiare.
“Ti è bastato molto poco per eccitarti..”
“Non..NON MI STAVO..eccitando.” disse Sam a bassa voce facendolo ridere. “Mi dava solo fastidio essere toccato così, ecco. Era imbarazzante..faceva anche un po’ senso.” Disse trangugiando il suo bicchiere tutto d’un fiato.

“E adesso? Ti fa ancora senso..o no?”
“Ma che razza di discorsi sono?? Non volevi essere romantico??”
“Non posso farci niente, io ci provo, ma..poi ti guardo e…”
“Ah bene, che bello sapere di essere solo un giocattolo sessuale.”

L’aveva detto scherzando, ma Dean divenne serio.
“Lo pensi davvero?”
“No..stavo solo scherzando..ehm..e comunque non mi dispiace..esser visto in questo modo. “ disse malizioso.
“Attento, potrei approfittarne.”

Sam sorrise e si alzò di punto in bianco dalla sedia per sedersi su di lui.
“Ehi, che fai?” disse Dean ridendo.
“Ti metto alla prova. Avanti, fammi vedere che sai fare?”

Dean a quel punto lo baciò, stringendolo forte a sé, toccandogli il sedere.
“Mmm..tutto qui.”
“A letto, il resto..” disse Dean accarezzandogli i capelli. “E se tu vorrai..” gli disse lasciando la frase a metà, baciandogli il collo.
Sam gemette.

“Dai, non qui, siamo in un ristorante, potrebbero cacciarci fuori.”
“Siamo in un albergo, in realtà.”
“È lo stesso..”
“Appunto..se molte cose avessero lo stesso significato, non esisterebbe l’omofobia..e altri pregiudizi, se l’amore consensuale fosse solo amore..senza altre definizioni..sarebbe..solo questo.” Disse Dean.

“Mmm..eccolo qui il romanticismo.
Stavolta fu Sam a baciarlo dolcemente.
“Mi fai impazzire.” Sussurrò Dean sulle sue labbra.
“Voglio essere tuo.” Disse lui.

“Sicuro?” gli disse Dean mordendogli l’orecchio.
“Sì..ma andiamo via, presto. O mi eccito qui senza guardare in faccia nessuno.”
 
Dean e Sam fecero fatica a lasciare la sala da pranzo, decisero di prendere l’ascensore, e quando si chiusero le porte, le loro labbra si appiccicarono come delle ventose, sembrarono tornati dei giovincelli, pieni di energia, di entusiasmo.

Tutto questo solo grazie all’amore.
E ad AMARA.
Dean aprì la porta la porta della camera e la spalancò con un calcio e spinse Sam sul letto.
Riprese a baciarlo, Sam toccò a tentoni il lubrificante sul comodino e gli scappò di mano, rotolando sul letto, mentre Dean ridacchiava.
“Ti amo.”

Il cuore di Sam battè più velocemente a quelle parole e aumentò ancora, quando Dean gli sollevò la maglia.
Sam lo spogliò anch’esso della sua maglia e poi lo attirò a sé, abbracciandolo, lasciando che si spalmasse addosso a lui, godendo della sua pelle.
Il corpo di Dean era fantastico, liscio, senza peli, muscoloso.

Aveva scoperto che Dean amava tantissimo baciarlo, soprattutto sul collo e mordicchiargli l’orecchio, perché aveva scoperto che lo faceva impazzire.
“Dean..”
“Mh?”
Il suo ciondolo, ciondolava dal suo collo e Sam lo toccò in maniera possessiva.

“Per favore, tienilo..mentre facciamo l’amore.” Disse.
Dean lo aveva tirato fuori quella mattina, prima che uscissero per il loro appuntamento. Sam aveva ancora vivide quelle immagine dentro di lui.
 
 
Dean gli aveva porso quel pacchetto e quando Sam lo aveva srotolato, era rimasto senza parole.

“Che significa? Me lo stai..restituendo?”
“No, sciocchino. Volevo chiederti di rimettermelo.”
Sam lo guardò stranito.

“Vuoi rimettertelo?” non pensava che Dean avrebbe voluto rimetterselo mai più. Quando quel giorno l’aveva buttato nel cestino, Sam, piuttosto con il cuore a pezzi, l’aveva guardato per qualche secondo, poi l’aveva raggiunto in macchina, Dean l’aveva guardato e gli aveva detto “Aspetta un attimo qui, ho dimenticato una cosa.”

Sam era stato zitto, Dean era entrato e quando era tornato in macchina, aveva con sé l’amuleto.
Sam era rimasto senza parole, Dean l’aveva guardato come a sfidarlo di dire qualcosa, ma Sam non aveva chiesto niente.
Dentro di sé, però, scoppiava di gioia.

Dean però, non aveva più rimesso l’amuleto, e questo confuse Sam.
Gioia e dolore si mischiarono in lui in un connubio eterno.
“Non l’hai mai più rimesso da quel giorno..” disse Sam commosso.

“Esatto e sai perché? Perché mi vergognavo come un ladro. Avevo rinnegato il nostro legame, il simbolo del nostro amore e per cosa? Per GELOSIA. Non mi sentivo più degno di portarlo, perché ti avevo deluso..ma non sono mai riuscito a separarmene, credevo che qualcosa tra noi si fosse rotto..”
“E adesso?” Sam aveva le lacrime agli occhi.

“Adesso mi sono reso conto, che erano i NOSTRI sentimenti ad averlo rotto. Ci amavamo già ma non riuscivamo a dirlo..e io non mi sentivo più degno di portarlo, i sentimenti che ci sforzavamo di rinnegare l'un l'altro, ci stavano allontanando invece di avvicinarci.. e io mi sentivo inadeguato, sbagliato e inutile. Ora però è tutto diverso, Però se tu non vuoi più..”

Sam era andato da lui e gli aveva messo un dito sulla bocca.
“Per adesso va bene, ma mi aspetto che durante le nostre promesse nuziali, avrai corretto questa inflessione incerta nella voce, che ti perdono solo per stavolta, perché la trovo adorabile.”
Il cuore di Dean fece delle capriole.

“Promesse..nu..” i suoi occhi brillavano di felicità.
“Schhh non farmi ripetere quell’orrenda parola.” Disse Sam prendendo le sue labbra per un bacio vorace.
 
 
“Potrebbe darti fastidio.” Cercò di protestare Dean.
“Non mi da fastidio…lo sosterrò io..terrò entrambi.” Disse Sam.
Dean gli prese il viso tra le mani.
“Tu non sai quanto ti amo.”
“Neanche tu.” Rispose il minore.

Quando Dean si spinse dentro di lui, Sam provò una sensazione strana, un imbarazzo misto a estasi, perché Dean, sempre così possessivo con lui, non si era reso conto forse fino ad allora, quanto Sam dovette controllare i suoi istinti, ogni volta che lui si avvicinava troppo, come si mordesse le labbra quando lo toccava troppo, sperando che non si accorgesse di cosa suscitava in lui. Ora però era dappertutto in lui e non c'era una sola cellula di Sam che non ne fosse felice.

“Per tutta la vita..” disse Sam.

“Mh?” chiese Dean respirando con affanno.
“Per tutta la vita..ho avuto l’impressione che dovessi scappare da te..perchè starti troppo vicino, fosse più ammaliante di quanto fosse lecito. Ora mi rendo conto di aver quasi cercato lo scontro apposta, ogni volta..per avere la scusa di allontanarti…ma poi quando succedeva, mi mancavi da morire.. e desideravo sentirti ancora vicino.” Disse Sam, attirandolo a sé.

“Anch’io, Sam..anch’io.” disse Dean, lasciando che una lacrima scivolasse da lui, e riprendendo a spingere.


 





















Note dell'autrice:  che bello ragazziiiii. Voi non avete idea quanto mi emoziona questo capitolo, ero con gli occhi a cuoricino

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Sarai ricompensato ***


Come hai potuto?? Quel pezzo di merda ha quasi ucciso mio fratello!!”

Dean era sconvolto oltre i limiti. Inizialmente aveva preso bene il fatto che Amara avesse confessato di aver liberato Michael, sia lui che Dean speravano che loro fratello fosse ancora vivo e speravano di riuscire a parlare con Michael e convincerlo a liberarlo, ma poi Amara aveva rivelato che non era l'unico ad esser stato liberato. Non si sarebbe mai aspettato un simile tradimento da Amara, si era fatto fregare anche lui, dal suo viso angelico, dal suo aspetto di bambina sola, triste.
Ma quella che aveva davanti era una donna giovane ora, e lei li aveva traditi tutti.

“Dean, tutti meritano una seconda possibilità, sono certa che lo comprendi. Sbaglio o sei stato salvato da un angelo, nonostante tu avessi fatto un patto e secondo le leggi, meritassi di scontarlo all’Inferno.”

“Non..non girare le carte in tavola!! Questo è del tutto diverso! Lucifer è un demone! È malvagio!

“Come saresti diventato anche tu, se fossi rimasto laggiù. E se non sbaglio..hai potuto provare tu stesso un assaggio di questa agonia, quando lo sei stato per un breve periodo, giusto? Hai indossato il marchio..eri completamente soggiogato da esso..ora, perché se Dean Winchester può avere un’altra chance, l’angelo che più di tutti era luminoso al punto da portare il nome di una stella, non può averla?”

“È il DIAVOLO, non potrà MAI cambiare! Tu hai appena condannato il mondo all’infelicità eterna!

Dean era davvero disperato. Amara lo guardò con uno sguardo profondo.

Siamo tutti dannati a questo mondo, Dean, è per questo che soffriamo.”

“Risparmiami..la tua retorica..” disse Dean asciugandosi le lacrime.
“Ti sei fidato di me.”
“Mi sono sbagliato..”
“Non hai sbagliato, fallo ancora.”
“Non posso..ha fatto soffrire troppo mio fratello.”

“Sai, il discorso con Chuck mi ha lasciato un sacco di dubbi irrisolti, perché mai una divinità che non è capace di uccidere, sia stata imprigionata per impedirle di nuocere. Non ha senso..quindi mi sono informato sulla materia e l’antimateria..” disse inaspettatamente Sam.
Dean si voltò basito.

“Ti sembra il momento? Lascia perdere!”
“No! Non lascio perdere. È importante, Dean! Tu sai di cosa è fatta l’antimateria, Dean? Di particelle! Ebbene..recenti studi, hanno ipotizzato che alcune sue proprietà chiave, sono invertite. In altre parole..”

Amara ascoltava quelle parole con un’espressione triste e il vento che gli scombinava i lunghi capelli.

“Se i suoi  protoni sono dotati di carica negativa, gli antiprotoni sono dotati di carica positiva. Amara non è fatta solo di Oscurità, ma anche di luce! NON è MAI STATO L'UNIVERSO A IMPRIGIONARTI, AMARA, LO HAI FATTO TU STESSA. PER PROTEGGERE TUO FRATELLO!”

Amara si sentiva come se il suo viso fosse fatto di coriandoli che si stavano disgregando sotto i suoi occhi.

“Sam..sei sicuro di quello che dici?” disse Dean scioccato.

“E tu Dean? Credi davvero che sia stato l’Universo e perché avrebbe dovuto farlo?”
Dean sollevò le spalle incerto.

“Non mi credi, vero?” disse Sam rivolgendosi ad Amara. “Se non mi credi, fai una prova. Riduci in cenere quello che vuoi..pianeti, stelle..cosmo..galassie e vedi se l’Universo prova a imprigionarti un’altra volta. Pensi che voleva fermare te per tutelare tuo fratello? Fai una prova. Va da lui e prova a fargli del male. Avanti, che cosa stai aspettando? FALLO! ADESSO!!!” gridò Sam.

“S-Sam..che cosa..” adesso Dean tremava come una foglia davanti alla prospettiva di cosa sarebbe potuto accadere, mentre Amara era paralizzata dallo shock e dal terrore.

“No?” le chiese Sam sorridendo. “Pensi che non potresti? O forse non vuoi?”
Amara era totalmente paralizzata dal terrore.
“L’universo crea e dopo si volta dall’altra parte. Non gli importa di quello che succede a questo mondo e a noi poveri bastardi.” Disse Sam, solenne, guardando in basso.
Quando alzò nuovamente lo sguardo, Amara aveva il volto rigato di lacrime.

Sam aprì la bocca con espressione addolorata, forse per scusarsi, ma inaspettatamente lei sorrise e si voltò dall’altra parte con la grazia di una principessa.
“Amara, io..vo..volevo..” balbettò Sam.
“Sapete, credo che farò un viaggio. Un lungo viaggio. Mi è sempre piaciuto viaggiare.” Disse lei tremante.

“Aspetta, aspetta ancora solo un momento, ti prego, parla ancora con noi, ragioniamo..” disse Dean.
Amara sorrise e si voltò verso di loro.
“Sei stato dolce con me, Sam, mi hai aperto gli occhi e per questo sarai ricompensato..” disse infine scomparendo in un lampo di luce.
 
 
Dean e Sam si ripararono gli occhi, al termine del quale non la trovarono più.

“Dov’è?? Dov’è finita??” disse Dean.
“È sparita.” Disse Sam.
“Sam..secondo te, lei..che cosa voleva dire?”
“Non lo so, Dean..non lo so proprio..ma..”
“Cosa?”
“Mi ha lasciato un senso strano di gioia..proprio qui.” Disse, indicandosi il petto.


Tornarono al bunker in silenzio, immersi nei propri ragionamenti e ancora scioccati da quanto era accaduto e quando si trovarono finalmente al bunker, rischiarono un doppio svenimento.
“Sam-Sam..d-dimmi che lo vedi anche tu.”

“C-che lo vedi anche tu.”
Dean si voltò e gli mollò uno scappellotto.
“Ti sembra il momento di fare battute??”
“Hai ragione, in questo momento preferirei sbronzarmi!! Mi spieghi che diavolo ci fa Bobby lì davanti a noi??” strillò Sam preda ormai dell’isteria.

Dean e Sam si voltarono verso il loro burbero genitore adottivo che sorrideva loro radioso, incerti se lasciarsi andare o no alla gioia che minacciava di sopraffarli.

















Note dell'autrice: MAMMA MIA, quanto mi è piaciuto questo capitolo :)) ho amato proprio scriverlo! Non ve l'aspettavate eh?? ehheh ah, lo so che avevo appena finito di dire a TEAM che sarebbe rimasta bambina, ma che posso farci..vado a sensazioni e ORA me la immaginavo adulta ahahh ma non comunque come nella serie, me la immagino più giovane e angelica

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Adam e Jack ***


Bobby era tornato in vita come regalo di Amara, ma non era stato l’unico.

Dopo che Lucifer e Michael – e anche Adam – furono liberati dalla gabbia per volere di Amara, Chuck in preda a uno slancio di incredibile bontà, aveva fatto tornare in vita anche tutti coloro che avevano aiutato Dean e Sam a salvare il mondo negli ultimi anni, quindi Charlie, Kevin e Benny.

Dean e Sam sentivano la mancanza anche di Ellen, Jo, Ash, i loro genitori, ma purtroppo non era possibile riportare in vita tutti.
Nel frattempo accaddero molte cose in poco tempo.

Bobby era felicissimo di essere tornato in vita e non come un fantasma come accadde l'ultima volta, Dean e Sam gli raccontarono tutto del bunker, visto che era morto da parecchio, prima di venirne a conoscenza.

Si scoprì che alla fine, la fiducia che Amara aveva riposto in Lucifer, non era malriposta, anche se Dean e Sam sospettavano fortemente che c’erano dietro i poteri di Amara dietro il suo cambiamento.

Amara infatti, ricordò all’angelo, i tempi beati del Paradiso, quando erano una famiglia felice e gli angeli splendevano in cielo, fratelli uniti in una terra meravigliosa e rigogliosa, senza conoscere né l’omicidio né la cattiveria.
La cosa più pazzesca però fu che Lucifer si innamorò di una donna ed ebbe un figlio, che chiamò Jack.

Jack era un nephilim e restò piccolo per poco tempo, nel giro di pochi mesi diventò un bellissimo adolescente e dopo poco tempo si innamorò di Adam.
Fu Jack a convincere Adam a fare pace con i loro fratelli che si sentivano molto in colpa per non aver potuto fare niente per aiutarlo a uscire nella gabbia.

Nonostante fossero passati anni da quel giorno, Adam era rimasto ventenne, imprigionato nella giovinezza dei suoi vent’anni, a causa dell’angelo Michael.
Ne approfitterò per vivere una seconda giovinezza..quella che mi è stata rubata.” Disse Adam.

E in effetti fece così, insieme a Jack, si iscrisse in una università prestigiosa, dove lì conobbero Gavin, il figlio di Crowley. Ci volle poco a loro, per scoprire l’identità del ragazzo.
Strinsero amicizia quasi subito con lui, e quando Dean e Sam scoprirono la cosa, non ne furono molto entusiasti. Ricordarono ancora bene quando Crowley li aveva fregati in quel modo, facendo scappare il figlio a tradimento.

Adam, però, proprio come aveva fatto Jack con lui, e con il suo aiuto, persuase Gavin a ritrovare un rapporto con il padre.
Questo fece vedere finalmente i due fratelli Crowley con occhi diversi, che finalmente dovettero arrendersi a considerare che tutto sommato Crowley non era cattivo come si ostinavano a continuare a vedere e alla fine si arresero a considerarlo tutto sommato un amico.
 
 






“Mmmm..Adam..”
“Sì..?”

Adam e Jack si stavano coccolando a letto, come due sposini nella stanza di Jack, dei dormitori dell’università.
“Sto pensando alla faccia che hanno fatto i tuoi fratelli…quando li abbiamo beccati..” e scoppiò a ridere.
Adam fece una smorfia.
“Dobbiamo proprio pensare a loro adesso?”

“Non posso farne a meno..erano troppo buffi. AHAHHAAH.”

“Mpf..che idioti. Si faranno scoprire anche da Charlie e Kevin a breve, vedrai. Bobby li ha già scoperti. È entrato in bagno e non hanno fatto in tempo a uscire dalla doccia.”
Jack lo attirò verso di sé, malizioso.
“Tu lo sapevi già…”

“Ovvio, mon amour, sono il più intelligente. Non che ci voglia molto. Tutti quegli anni nella gabbia e conservo ancora tutti i miei neuroni. Di certo più di loro!”
“Lo sapevi..e non mi hai detto niente.” Rimarcò Jack.
“Ehi, anche se sono degli stronzi, sono i miei fratelli. Te lo avrei detto.” Gli sussurrò sul collo.

“E come? Avresti fatto un discorso alla Zaccaria?” gli chiese Jack.
“Quel cretino..merita la fine che ha fatto. “
“È stato lui a metterti la pulce nell’orecchio?”
“Forse..ma credo che lo avrei capito comunque. Impossibile non capire quanto si amano quegli stronzi.”

“Ti amo anche per questo, malgrado la parentela e malgrado ti hanno lasciato tutti quegli anni nella gabbia..tu..ancora li difendi.

Alt. C’è una cosa che non ti ho ancora detto..e penso sia venuto il momento di farlo. In realtà, quando Dean ha tirato fuori Sam dalla gabbia..e gli hanno restituito l’anima, entrambi volevano cercare ancora un modo per tirarmi fuori da lì.

Jack a quel punto aveva smesso di sbaciucchiarlo e lo guardava a occhi sgranati.
“Non è vero.”
“Invece sì, ma Death li ha fermati! Gli ha detto che in sostanza io ero morto quando Castiel mi aveva buttato quella bottiglia addosso..e che avrebbero lottato per riportare sulla Terra un corpo vuoto.”
“Lurida carogna..perchè l’ha fatto?”

“Non ne ho idea..forse è stato difficile riportare l'anima di Sam e non voleva rischiare di nuovo che Lucifer e Michael fuggissero, per riprendere anche me..è Death, è abituato a vedere la gente morire..cosa gli interessa di uno come me? Ad ogni modo, Dean lo scoprì, circa un anno fa.. qualcuno glielo disse, nel periodo in cui era demone..e lo disse a Sam. Purtroppo erano passati ormai già molti anni..mi hanno creduto morto e privo del senno..non sapevano che era la rabbia a tenermi lucido! L’odio nei loro confronti era più potente anche della possessione..mi mantenevo lucido solo per il giorno che sarei riuscito in qualche modo a uscire e fargliela pagare molto cara!”

“Non dirmi che..volevi ucciderli?” sussurrò Jack.
“Volevo..ma non lo avrei fatto. Li avrei fatti soffrire lentamente però.” Disse Adam accarezzandogli la guancia.
“Sei adorabile.” Rispose l’altro.

“No..sono un Winchester e sono pazzo come loro. Sai come ho reagito quando Zaccaria pensava di scioccarmi facendomi intendere che avevano un rapporto erotico? In maniera annoiata, anche se dentro di me ero stranito! Due secondi dopo già non mi importava più!” disse facendolo ridere.
“Sarò per sempre grato ad Amara per averti fatto uscire dalla gabbia e avermi dato l’opportunità di conoscerti!”

“Anch’io sono grato ad Amara per aver fatto uscire Lucifer e averti quindi fatto nascere! Anzi, in questo momento sono un po’ confuso, dalla prospettiva di odiarlo per aver fatto impazzire mio fratello per circa due anni, oppure se amarlo invece per averti fatto nascere.”
“Ehi, non ti azzardare ad amare mio padre più di quanto ami me!”

“Ma non ci penso proprio, un angelo basta e avanza. Mmm.” Si interruppe perché Jack aveva preso a baciarlo di nuovo con passione.

















Note dell'autrice:  ciaooo ragazzi!! Vi sono mancata? innanzitutto vi anticipo che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, poi vi voglio dire che sono MOLTO FELICE. Infatti prima di pubblicare questo capitolo, ieri ero molto sconfortata, mi sembrava un capitolo scialbo, non ero convinta anche del contenuto sotto forma di riassunto che avevo messo..ma ora sono proprio felice anche perchè ho avuto questa idea di Adam e del fatto che pensavano che fosse vivo, che non mi era venuta in mente ieri (visto? a volte è un bene pensarci bene prima di pubblicare frettolosamente xd ) e tutto a un tratto questo capitolo mi sembra PERFETTO, trovo perfettamente verosimile che le cose siano andate così, e mi piace tantissimo questa versione, anche le cose che ho messo sotto forma di riassunto non mi sembrano più così improbabili come mi apparivano fino a ieri..e niente, sono felice così xd perdonatemi se non racconto l'amicizia con Gavin, Lucifer sulla Terra..ma ho già raccontato così tante versioni di queste cose nelle altre storie che mi sento sfinita, non ne ho proprio voglia e in più non è una cosa che dentro la mia testa, era programmata in questa ff, in questa ff quello che avevo pensato l'ho scritto e allungarla forzatamente mi sembrerebbe appunto una forzatura, per questo ho preferito fare un riassunto..anche perchè non accade niente di così speciale nella mia testa, che ha bisogno di essere strutturato in capitoli.,.poi magari tra un po' di tempo/anni potrei decidere di scrivere qualche missing moment, ma al momento sono scettica :)

Per quanto riguarda JOHN E MARY: avrete notato che ho sostituito Mary con Bobby..dovendo scegliere, anche John sarebbe stato meglio di Mary ahah ma ho preferito Bobby, sia perchè è una ferita ancora aperta, sia perchè sarebbe stato difficile per Dean e Sam continuare a vivere il loro amore, con i genitori presenti ç_ç lo so, sono crudele xd ma neanche più di tanto, perchè allora a questo punto facciamo rivivere tutti quelli che sono morti..facciamo rivivere anche Ellen, Ash, Jo..e no, non funziona così xd

per quanto riguarda Gavin, forse alcuni non lo ricorderanno, ma era già tornato in vita, e siccome siamo ancora nell'undicesima serie come tempistica, non era ancora accaduto che fosse morto visto che accade nella 12, ho deciso semplicemente di non far mai succedere che venisse ucciso, quindi niente fantasma della fidanzata e altri rompimenti di scatole ahha basta, al momento direi che basta così, anche con le note ahah

ps ma quanto sono teneri e carucci Adam e Jack? *_* pps: quando Adam dice che Luc ha fatto impazzire il fratello per DUE ANNI, non è un errore xd il primo anno lo ha fatto impazzire dal momento che camminava in giro senz'anima xd

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** A ogni nuova fine corrisponde un nuovo inizio ***


Dean e Sam erano nel bel mezzo di una delle piazze più belle, con archi e scalinate, tutti intorno la gente faceva festa e portava da mangiare panini fatti in casa, gelati, zuccherini e dolci, sembrava di essere tornati alle classiche feste di paese dove la gente amava cantare, suonare e ballare ed era allegra a cantare e ballare a piedi nudi sulla strada. La novità che esaltava molti, è che alcune persone del purgatorio erano tornate in vita, si parlava di lupi mannari e di persone che erano diventate ibridi, mezzi mostri per difendere gente che amavano, oppure gente finita all'inferno senza aver fatto nulla di male ma solo per un patto sbagliato. La classificazione era difficile ma Amara e Chuck avevano deciso di riequilibrare la luce e l'oscurità nel cuore delle persone, curando alla radice senza il pegno di una punizione eterna. Alcuni lo meritavano diceva Amara e chi non lo meritava, avrebbe dovuto perlomeno desiderare di diventarne degno.

All'improvviso un uomo si avvicinò a loro.

"Dean.." Lo sconosciuto era alto, era muscoloso e aveva lunghi capelli biondi, sembrava Tarzan.

Dean e Sam avvertirono un'ondata di apprensione a vederlo, poi sorrise e la tensione si sciolse, dentro di loro un mix di sensazioni tra la paura, il senso di colpa e qualcos'altro che non capirono.

"Sono Cain."

Era CAIN.

Ovviamente Gabriel e Castiel li avevano avvertiti che avrebbero incontrato qualcuno che si sarebbe avvicinato a loro, ma non immaginavano..

Ora entrambi capirono cos'era la terza sensazione, quel groppo in gola che ti arriva quando sai di aver fatto qualcosa di grave e di cui ti sei pentito, che pensavi irrimediabile e poi scopri che in fin dei conti è passato, che scivola via come l'alta marea...e allora male e sensi di colpa si mischiano in un connubio spietato, in una confusione spaventosa quanto tenera e dolente.

Fra tutte le persone e creature che Amara potesse decidere di far tornare in vita, lui era l' ultima persona al mondo che loro avrebbero pensato che avrebbe scelto per questo, ma non perché lo meritava di più un Lucifero che lui, ma perché Cain era vissuto per tutti quei secoli fino adesso e soprattutto per il modo e il motivo per cui infine era caduto, non avrebbero mai immaginato che sarebbe mai risorto, né avrebbero mai pensato che lo avrebbe voluto.

Notarono con curiosità che c'era un ragazzo poco distante che sembrava fissarli ma non osava avvicinarsi, con dei riccioli biondi e gli occhi più azzurri che nessun lago, fiume o mare avesse mai visto. Quel bagliore li raggiungeva anche da lontano. Quegli occhi davano a loro una sensazione stranissima, come di calma, una serenità che sembrava avere radici antichissime come la terra stessa.

Anche Cain era diverso, non aveva più il corpo con cui lo aveva conosciuto ma ne aveva un altro, era alto, era muscoloso e aveva lunghi capelli biondi, sembrava Tarzan.



"Dean.." Cain evidentemente attirato da quello che c'era lì un tempo, cercò di toccargli il braccio e Dean si allontanò, come scottato.

Cain restò con la mano sospesa e poi la rimise giù.

"Provo vergogna per quello che ho fatto poco prima di morire.."

"Lo so." rispose solo Dean.

Dean e Sam rimasero sbalorditi nel vedere qualcosa che pensavano non avrebbero MAI VISTO. Cain...piangeva.

Aveva un qualche cosa di solenne vedere una figura mitologica, piangere. Una cosa per cui provare soggezione

"Cain..questo è il tuo vero volto?" chiese Dean.

Cain scosse la testa.

"I nostri vecchi corpi non potranno mai più essere ripristinati."

"No..?" domandarono Sam e Dean straniti.

“È passato troppo tempo.” Disse Cain guardando i due come se fossero pazzi. “Va bene riportare qualcuno in vita, ma siamo realisti..insomma..un conto sono delle anime…ma i corpi? Più il tempo passa e più è difficile riportare allo stadio originario qualcosa di andato perduto nella forma fisica. La materia si degrada..si frantuma, si disperde ed è sempre più difficile recuperarla una volta andata persa..”

“Non che Lucifer non avrebbe voluto provarci.” Chiarì Cain. “Lui avrebbe voluto ridarci i nostri vecchi corpi. Ma dio e gli altri angeli dopo un’attenta analisi, hanno stabilito che fosse troppo pericoloso cercare di ripristinare qualcosa di fisicamente così antico che fosse andato distrutto..quando distruggi qualcosa..rimane sempre una traccia nel dna, che tu lo voglia o no..c’erano due possibilità: o ucciderci un’altra volta, cercando di ripristinare una materia che era andata distrutta troppo tempo fa..per fartela breve, è come mettere un cerotto sullo squarcio di un bazooka..”

Dean si toccò il braccio.
“Oppure il rischio era psicologico. Ripristinare anche il nostro dna significava ripristinare anche vecchi traumi e ferite..per tanto così..tanto valeva non tornare in vita per niente…quindi hanno concordato che fosse meglio regalarci dei corpi tutti nuovi.”
“Dio può creare dei corpi dal nulla??” chiese Sam.
“Ehi, vi ricordiamo che ha creato i nostri genitori dal nulla.” Disse Cain.

“Aspettate..questo significa che torneranno anche Eva e Adamo?” chiese Dean.
“Mamma e papà non se la sentono di tornare in questo mondo e non lo faranno.” Disse Cain.
“Ohhh..” dissero in coro loro due.
Dean vide Sam sorridere, il suo classico bitchface per cui lo aveva sempre preso in giro e che non era mai andato via negli anni e che lo faceva impazzire. Si rivolse a Cain.

"Se minaccerai ancora il mondo, ti verremo a cercare." disse Sam e Cain inaspettatamente sorrise a sua volta.

"Sarò io stesso a consegnarmi ma non succederà." disse ancora, tornando a guardare quel ragazzo.

"Quel ragazzo laggiù..è mio fratello.. Abel."


Lo sospettavano già, ma in qualche modo, sentirlo ad alta voce, fu spaventoso eppure in un certo qual modo, BELLO. Estraniante.

"Sembra un angelo vero? Lui al contrario di me, è molto simile a com'era originariamente, almeno per i lineamenti delicati." disse Cain con una nota di dolcezza malinconica.

"Perchè non viene qui?" chiese Dean.

Cain si strinse nelle spalle.

"Credo percepisca che molte persone lo scruterebbero come una specie di fungo gigante..e ne abbia paura. Chi è davvero protagonista non è mai qualcuno che vorrebbe esserlo.." disse amaramente lui.

"Ma...perchè?" chiese Sam. Una domanda lasciata in sospeso, eppure piena di un sacco di cose.

Cain lo guardò interrogativo.

"Credi che sia stato fatto per punirmi? Ancora una volta? No..Sam..Amara e Chuck non l'hanno fatto per punirmi..Amara mi ha chiesto se io volessi..e io ho risposto di sì."

E allora Sam e Dean capirono perchè c'era ancora speranza a questo mondo. Lo capirono senza dirselo. Se riesci a fare certe cose terribili e poi tornare sui tuoi passi, se sei il diavolo e riesci letteralmente a far provare perfino compassione ed empatia.. questo mondo meritava di essere salvato, e allora erano vere tutte quelle che sembravano stronzate new age a proposito dell'amore che tutto vince e tutto divora. Non lo faceva nel modo in cui lo vorremmo noi, non lo faceva con le tempistiche che avremmo voluto e nella maggior parte delle volte lo avrebbe fatto senza farsi vedere da noi, ma comunque lo faceva e solo per questo meritava di essere continuato a portare in alto proprio come le stelle che brillavano in cielo.

E Dean e Sam avrebbero fatto tutto per divulgare questo messaggio, che poteva essere cantare d'amore per le strade proprio come una volta o dipingere murales sui muri, o perfino scrivere i vangeli secondo i Winchester.



Assorti nei loro pensieri, si accorsero a malapena che Cain aveva smesso di dare loro attenzione e se n'era andato. Se ne accorsero solo quando Cain andò dal ragazzo, mentre continuava a lacrimare. "Perdonami." sentirono che gli chiese.

Il ragazzo alzò lo sguardo su di lui e gli fece una carezza sulla guancia.

"Ti ho già perdonato e poi ormai non importa più."

Dean e Sam si sentirono sprofondare. Il solo pensare di assistere a qualcosa del genere, era semplicemente TROPPO. Tutte le scuse del mondo, davanti a ogni sbaglio del mondo, perdevano un qualche valore se paragonata al PRIMO SBAGLIO, alla prima richiesta di perdono..c'era qualcosa di solenne in tutto quello che semplicemente faceva tremare le ginocchia.

E poi accadde qualcosa di straordinario. I due ragazzi si abbracciarono e sembrò come se tutta la terra cominciasse a tremare, non fuori ma internamente, negli spiriti di tutti. Un'esplosione di tutti i sentimenti provati tutti in una volta sola, e la gioia, il piacere, la spensieratezza, la rabbia e il dolore. A Sam e Dean sembrò di essere tornati bambini, aprirono gli occhi e un fascio di colori arcobaleno volteggiò nell'aria verso i due ragazzi ancora abbracciati uno all'altro. Poi inaspettatamente il più piccolo lo spinse, allontanandolo da sè e guardandolo male, e proseguendo più avanti.
Dean e Sam restarono sbalorditi a guardare Cain rincorrerlo, mentre il più piccolo camminava senza apparentemente più degnarlo di uno sguardo.

"Aspetta, Abel, per favore, non ti allontanare, stammi vicino."

"Sognatelo! Stammi alla larga!" Il maggiore imperterrito corse per stare al passo e borbottava qualcosa sul fatto che aveva scelto la locanda giusta per rifocillarsi e dormire, gli sarebbe piaciuta tanto, diceva. "Ti piacerà un sacco vedrai..solo che..dovremo dormire nello stesso giaciglio."

Abel lo fissò con gli occhi fuori dalle orbite.

"AVVICINATI DI NUOVO A ME, E TI AMMAZZO!"

Dean e Sam si guardarono boccheggiando.

"Questo non avrebbe dovuto dirlo.." disse Sam.

"Forse.. ma comunque se l'è meritato.." disse Dean.

Cain non disse più niente, anzi un piccolo singhiozzo gli sfuggì dalle labbra, e Abel lo guardò solo una volta, con un'espressione che sembrava rimorso, ma i due non poterono dirlo con certezza perchè Il ragazzino tornò a essere di cattivo umore, anche perché sembrava volergli andare addosso apposta con il corpo, scontrandosi contro di lui mentre camminava, un qualche forma di provocazione passivo aggressiva. "

"Forse dovremmo intervenire prima che.. " disse Dean.

"Non vi preoccupate!! È tutto sotto controllo!" Disse Gabriel comparendo in quel momento e spaventandoli immensamente.

"GABRIEL, MALEDETTO! LA VUOI SMETTERE DI.."

Fu in quel momento che videro che Abel aveva smesso di andargli addosso e faceva ciondolare la sua mano sempre più vicino a lui fino poi a rallentarla alla altezza dell'altra mano. Abel lo guardava di sfuggita incerto, fino a quando Cain gliela prese. Abel mozzò il fiato come se fosse arrossito, ma non disse niente.

"Sai, Abel, se ti do fastidio, io dormirò sul pavimento, non è un problema, credimi! " l'ultima espressione che fece Abel, prima che girarono l'angolo e non poterono più vederlo, Sam e Dean ne furono certi, fu un sorriso.

Lucifer comparì in quel momento. "Oh, ma insomma... credete davvero che dormirà sul pavimento? Anche io dicevo che l'avrei fatto, solo per avere la scusa di guardare il viso di Kelly tutta la notte."

"Non vogliamo immaginare te mentre..risparmiaci i dettagli." disse Dean facendo una faccia schifata.

Lucifer rise.

" E comunque Abel non lo farà dormire sul pavimento..e sapete perchè?" chiese Lucifer,

"Illuminaci." disse Dean roteando gli occhi.

"Perché la mia Kelly non l'ha fatto." disse lui sorridendo e scomparendo di nuovo. La sua logica sembrava ineccepibile. Non c'era niente da fare, Lucifer riusciva in qualche modo ad avere sempre l'ultima parola.





Continua con la seconda parte..






















Note dell'autrice: NON è ancora l'ultimo capitolo, mancano ancora credo due scene, che riguardano Gabe, Cas, Bobby e Crowley. LOL ho postato il capitolo solo per non far pensare che fosse finita di nuovo in stand by..ma è un capitolo unico che poi riunirò..questo capitolo mi sta facendo disperare..O.O

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** A ogni nuova fine corrisponde un nuovo inizio - seconda parte ***


“Perché una ragazza bella e intelligente come Kelly dovrebbe voler stare con Lucifer?” chiese Dean.

“Non si sceglie chi amare..” disse Sam dolcemente e Dean si sciolse. Si girò e se lo strinse addosso.

Gabriel roteò gli occhi al cielo.

“Quante smancerie, a proposito, io l’ho sempre sospettato di voi due!”
“Noi invece, di te e Castiel, proprio per niente. Ci hai scioccati.” Disse Sam.
“Ancora adesso credo che abbia preso una sonora sbronza, non è lucido.” Disse Dean.

“Ehi, io sono adorabile.” Si pavoneggiò Gabriel.

“Sono d’accordo..” disse Castiel arrivato proprio in quel momento, sorridendogli.

"Sì, talmente adorabile che prima finge di sacrificarsi per far fuori il diavolo e poi sparisce dalla circolazione lasciando a noi tutto il casino." disse Dean.

"Ehi, era il piano con Lucifer! Nessuno di noi voleva battersi e mi ha proposto di fingermi morto! Salvo poi che ho cambiato idea dopo pochi giorni e l'ho rivelato a questo stronzo, che poi lo ha rivelato a Balth e a voi... Non volevo averlo sulla coscienza." disse Gabriel spettinandogli i capelli.

“Avete già conosciuto il giovane Abel?” chiese Castiel.

“Sì..per un attimo ho pensato ci prendesse in giro, prima ci dice che era suo fratello e poi ancora un po’ e si sbaciucchiano in mezzo alla piazza..per poi tornare a litigare il secondo dopo.” disse Dean.

"Dean.." lo richiamò Sam, che forse più sensibile del fratello, pensava a come si sarebbe sentito se altre persone avrebbero preso in giro lui e Dean, anche se capiva che Dean lo faceva in modo affettuoso senza cattiveria.

Castiel e Gabriel risero in sincrono.

“I primi uomini del mondo erano complicati, così li abbiamo definiti ai tempi, non pensavamo che era solo l’inizio di una follia collettiva che avrebbe imperseverato l’umanità intera.” Disse Gabriel. "E riguardo al loro rapporto..”
“Sì???” chiesero Sam e Dean ansiosi.

“Sai come fece Cain a venire a sapere che Abel era corrotto dal diavolo? Fu Lilith a fare al spia.”

“Lilith?? Quella Lilith?” chiese Dean.
“Quella schifosa demone?” chiese Sam.
“Esatto e secondo voi perché lo fece? Un piccolo indizio..era cotta del giovane Cain..ma lui non era interessato a dare le sue attenzioni a lei.”
Sam e Dean spalancarono la bocca straniti.

“Quindi quello che ha detto Lucifer..non l’ha detto a caso.” Disse Dean e poi cominciò a ridacchiare.

“Zitto, Dean! Porta rispetto!” disse Sam, dandogli una piccola pacca sul braccio.
Cas e Gabriel sorrisero.

“Quello che si è rotto, è stato ripristinato, quindi forse non è del tutto vero, che quello che si rompe non può essere ripristinato..eh già, crediamo che questo sia l’inizio di una nuova era per il mondo.” Disse Cas.

“Ne siamo felici, ma..dov’è Bobby? Aveva detto che lo avremmo trovato qui.” Disse Dean guardandosi intorno.

“Oh, Crowley sta baciando un tizio poco più avanti, a dire il vero, sembrava proprio il vostro amico.” Disse Gabriel ridendo.
“No…non è possibile..COME OSA? Perché?”

“Beh, non vorrai che ti insegni il perché due persone adulte..”
“No, non Bobby..”
Castiel si mise davanti a lui.

“Non fare lo sciocco, cosa diresti se qualcuno giudicasse te e Sam?”
“Ma..ma..è Crowley! Governa l’INFERNO!”

“Perché se Lucifer può cambiare, lui non può farlo? Diamogli una possibilità..ehi, gli ha restituito le gambe, ricordi?”
Dean rimase fermo e incrociò le braccia come un bimbo capriccioso.

"In realtà anche se Dean non vuole ammetterlo, oramai è diventato parte della famiglia.." disse Sam, abbracciandolo.

"SAM!!"

"Quasi?"

"Mpf!"!" “Dai, Dean, vieni con me, ho visto degli hamburger che sono la fine del mondo.” Disse Sam.
“Lo dici solo per distrarmi..”
“Guarda sono laggiù!”
Dean rimase basito.

“Sai che ti dico..al diavolo? Bobby può sbaciucchiarselo anche tutta la notte!” disse baldanzoso Dean e insieme a Sam salutarono i due angeli per andare a mangiare gli hamburger.

“Ehi, quello è Jack con Adam?” domandò Sam.
“No.”
“Cosa? Ti dico che..”
“M-mh, ti dico di no, sono due che assomigliano.”
Sam gli sorrise.

“Lo sai che quando ti ingozzi di hamburger hai quell’espressione adorabile che amo tanto?”

“Quando faccio l’amore con te, è meglio.” Disse Dean abbracciandolo per la vita e baciandolo.
 
Poco distante da loro, Balthazar era spuntato alle spalle di Castiel e Gabriel mettendo un braccio attorno al collo di entrambi.

"Ho conosciuto un vampiro che si vanta di continuare a essere sputato fuori dal Purgatorio perchè non lo vogliono neanche lì, sembra simpatico. Me lo presentate? Hai visto mai, che ho incontrato la mia anima gemella." disse lui.  





















Note dell'autrice:  ciaooooo ragazzi!!! Allora, innanzitutto ho deciso solo all'ultimo momento che Balth..non è mai morto xd non chiedetemi come ahha non era necessario che morisse, penso che basti solo considerare che quel giorno Cas l'ha risparmiato invece di ucciderlo..non c'è bisogno di stare a fare tante congetture xd scusate ma l'ho deciso solo fino all'ultimo e tra l'altro amo questo colpo di scena fatto anche a me stessa xd e poiiii anche questa storia giunge al termine e lo so che ho fatto un gran casino con questa prima e seconda parte ç_ç forse riunirò il capitolo, ma non so se farlo subito o nei prossimi giorni.vi chiedo scusa ma avevo fretta di aggiornare e mi sentivo che mi stavo bloccando ç_ç poi volevo fare un veloce riepilogo di come è nata questa storia, io in realtà la pensavo da moltissimo, forse addirittura MESI ma ho sempre resistito perchè non volevo impelagarmi in una storia nuova, alla fine mi sono trovata a impazzire dalla voglia e con un botto di capitoli già pronti nella mia testa senza averli scritti e infatti credo che potete individuarli anche da soli! Sono i capitoli che hanno la stessa data, quelli iniziali xd LOOL era tantissimo che non scrivevo una storia SUPER FLASH o.o finita in pochissimo tempo, almeno sul fandom di spn!!

l'idea mi è nata perchè quando l'Oscurità è scesa sulla Terra io mi aspettavo davvero di più da questa nebbia, di quanto hanno fatto poi vedere..non proprio quello che ho raccontato, ma insomma..ci andiamo vicino..invece mi spiegate l'assurdità di mettere sta nebbia e poi d'un tratto la tolgono di mezzo senza una ragione? LOOOò

Il fatto del blackout e della perdita di coscienza collettiva, invece, l'ho avuta grazie a quella genialata di Flashforward LOOL ma SENZA l'aggravante della gente che moriva, infatti in questa storia volevo che AMARA FOSSE BUONA e quindi non volevo fosse un'assassina e infatti in questa storia non mangia anime xd

Il fatto di Gabe, lo so che ho fatto un casino, ma io ogni volta che ci penso e voglio farlo tornare, mi sembra troppo crudele renderlo un insensibile che si finge morto, quindi in alcune occasioni cerco di togliere sta parte, e di riabilitare anche Lucifer che non ci fa una bella figura a cercare di uccidere Gabe, allo stesso tempo io la cosa di Asmodeus o come cavolo si chiama il torturatore di Gabe, non lo voglio mettere assolutamente...per me neanche esiste xd una cosa importante: all'inizio volevo fare che Cas scoprisse che Gabe era vivo solo in questa storia, ma alla fine ci ho ripensato..sarebbe stato crudele da parte sua e neanche è sparito dalla vita di Cas da più di cinque anni..diciamo che sporadicamente si vedevano..ma non troppo spesso..però solo con la nebbia si sono confessati i loro sentimenti ecco :)

e niente, anche in questa storia non ho resistito dal non mettere Crowley con Bobby, Jack con Adam..non posso farci nulla xd ahhh, Cain e Abel LOL beh su di loro...finora li avevo scritti sempre in un'altra veste ahha stavolta ho dovuto rendere conto del fatto che Cain era già comparso ma..non mi piaceva l'aspetto che aveva nella serie ahah quindi l'ho cambiato xd non dico che non sia affascinante quell'attore eh, anzi! xd è solo che non me lo immagino proprio come Cain xd e infine, non potevo non riportare in vita entrambi LOL xd sul loro rapporto non devo dire molto, credo abbiano detto tutto i personaggi e soprattutto gli angeli LOL si capisce tutto già così xd

TEAM ti nomino per ultima, ma ti assicuro che non perchè è meno importante ma ti RINGRAZIO DAVVERO di aver seguito anche questa storia e l'ultima riga è un regalo per te che me lo chiedi da tanto *_* anche se, come ti ho già detto..non avrebbe mai avuto luogo se l'idea non avrebbe stuzzicato un po' anche me <3333 anzi ti confesso proprio che volevo renderli solo amici, ho pensato a come trasformare la frase per non far pensare che..e poi ho capito che non era possibile e mi sono detta: ma siiiii arrendiamoci all'idea ahhahah e scusa se in realtà non ho creato la coppia in modo visibile nel testo, ma assicuro che Benny ricambierà :)

Ps lo so che forse non sembra neanche un vero finale, ma vi dico una cosa, proprio perchè non sembra un finale VERO, c'è la possibilità che in futuro io possa scrivere ancora qualche capitolo su questa storia..ad oggi non ci sono altre trame..magari solo slice..ma più avanti :)) magari su Balthazar e Benny, ma vi prego non state ad aspettare questo perchè è solo un'idea ma potrei non realizzarla mai, quindi non vorrei illudervi..però in futuro potrei scrivere qualcosa ancora.. questo non significa che la storia non sia conclusa eh, la storia per come l'ho pensata io è finita, non voglio creare fraintendimenti :)
Niente, credo le note siano finite! :) ci sentiamo :)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4009322