La Compagnia del Karasuno

di Spirit734
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chiamatemi Master ***
Capitolo 2: *** Aggiungi un posto a tavola! ***
Capitolo 3: *** Il Re della Displomazia ***



Capitolo 1
*** Chiamatemi Master ***


~ Chiamatemi Master ~



 
"Ahi ahi ahi che maleeee!"
Hinata piegò le labbra in una smorfia di dolore mentre l'infermiera della scuola gli controllava il polso leggermente gonfio. Non era niente di grave a giudicare dalla sua espressione, ma  in questi casi tendeva ad esagerare sempre più del dovuto, specialmente se c'entrava Tobio Kageyama.
Era iniziata come una normale giornata, a fine lezioni si era diretto in palestra per gli allenamenti, quando, durante la pausa per andare a prendere qualcosa da bere al distributore, un'ape si era messa a svolazzare accanto a lui. In quell'occasione Hinata aveva scoperto che Kageyama aveva il terrore degli insetti, visto il modo in cui si era paralizzato di fronte ai suoi occhi e forse, mosso anche un po' dalla pietà di vederlo in quello stato, si era posto tra lui e l'ape cercando di cacciarla via con una manata.
Il risultato fu prevedibile: l'ape non prese bene quel gesto e di conseguenza lo punse proprio nella mano che aveva mosso per mandarla via, come una sorta di ripicca.
In quell'occasione Hinata scoprì di essere allergico alle punture d'api, per fortuna non lasciò il pungiglione, ma la schiettezza di Kageyama non aiutava di certo a farlo sentire meglio. 
"Sei proprio un cretino. Non ti ha detto nessuno che non si deve cacciare un'ape in quel modo? Per forza ti ha punto!"
"E' così che mi ringrazi per averti salvato la vita?!" sbottò l'amico mentre gli mostrava la mano fasciata "Potevo morire!"
Kageyama lo fissò impassibile "Esagerato, è solo una punturina."
Quella semplice frase diede inizio ad una serie di parole da entrambe le parti, la discussione divenne talmente accesa che perfino l'infermiera della scuola iniziò a sentirsi a disagio.
Per fortuna con l'arrivo degli altri membri della squadra i due sembrarono sbollirsi.
Dopo aver dato una veloce occhiata alla mano di Hinata, il professor Takeda discusse brevemente con l'infermiera che raccomandò di non forzare il polso per almeno 24 ore.
Questo non incentivò l'umore del ragazzo: saltare anche solo un giorno di allenamento gli sembrava impossibile, ma Daichi sostenne l'infermiera, aggiungendo inoltre che il giorno seguente sarebbe stato di riposo in generale per l'intera squadra. Ultimamente si stavano allenando molto per via delle nazionali, era giusto staccare la spina anche solo per un po', un giorno di riposo avrebbe fatto bene a tutti, Hinata compreso.
Quest'ultimo non sembrava particolarmente convinto, ma non volendo far innervosire ulteriollmente il capitano (benché meno il coach Ukai), accettò.
Le continue occhiatacce tra lui e Kageyama cessarono solo quando quest'ultimo si allontanò per tornare a casa, ma prima di svoltare l'angolo e salutare il gruppo, Yamaguchi gli si avvicinò, invitandolo a casa sua il mattino seguente.
Disse qualcosa a proposito di un gioco, ma non specificò altro, anche perché dovette allontanarsi in fretta per raggiungere Tsukishima. Hinata non capì subito, ma vista la pressione per il torneo pensò che forse nemmeno Yamaguchi aveva accolto bene la notizia del giorno libero per la squadra e che forse lo aveva invitato per allenarsi.
Certo, lui non poteva forzare molto il polso, ma lo avrebbe aiutato volentieri, anche se continuava a suonargli strano il fatto che aveva chiesto proprio a lui di allenarlo e non Tsukishima, ma non ci badò molto.
Il giorno seguente si svegliò presto e dopo essersi cambiato la fasciatura, prese la sua palla e si diresse verso casa di Yamaguchi, ma l'espressione che gli rivolse una volta arrivato gli fece intuire che forse aveva frainteso qualcosa.
L'amico lo accompagnò fino in camera sua dove Hinata trovò altri suoi compagni di squadra: Tsukishima e Sugawara. Il suo stupore aumentò quando vide accanto a loro Kotaro Bokuto, capitano della Fukurōdani Academy e Keiji Akaashi, alzatore della medesima squadra. Si fermò qualche secondo buono per cercare di capire cosa diamine stesse succedendo.
"Ben arrivato Hinata!" esultò Bokuto. Anche Sugawara sembrava piuttosto contento del suo arrivo.
"Ti stavamo aspettando."
"Aspettando?" Hinata lo fissò ancora un attimo, poi i suoi occhi scivolarono verso il basso, notando un gioco da tavolo proprio al centro della stanza.
"Oh..."
Di colpo il suo entusiasmo svanì, capendo di aver preso un granchio e che il termine giocare, questa volta si riferiva seriamente ad un gioco da tavolo. Non alla pallavolo. Si sentì tremendamente stupido, ci sarebbe dovuto arrivare.
"Quindi... Quando mi hai invitato per giocare, intendevi il gioco dell'oca?"
Yamaguchi si irrigidì "G_gioco dell....Ma no!"
Bokuto inclinò leggermente la testa per fissare la palla che Hinata teneva ancora nella mano buona "Perché hai portato la palla?"
A quel punto Hinata la fece scivolare via per l'imbarazzo "E_ecco... Ehm..."
"Oggi dovresti riposarti, hai sentito cos'ha detto l'infermiera" lo riprese Sugawara.
Yamaguchi annuì "Credevo avessi capito quando ti ho detto che avremo giocato a D&D"
"D&D..." ripeté Hinata, confuso "Credevo avessi borbottato qualcosa, non pensavo che..."
Di colpo il volto dell'amico sbiancò "A_Aspetta, non conosci Dungeons and Dragons
Sul serio?" (*) 
Vedendo la sua reazione, Hinata temette davvero di aver commesso un grosso errore e subito cercò di giustificarsi "M_Ma certo che lo conosco! Sicuro! Ehm... E'... E' quel gioco... Che..." farfugliò qualcosa, ma causò solo delle risatine in generale tra gli altri compagni, in particolare da Tsukishima.
"Lo immaginavo, per Hinata esiste solo la pallavolo."
Prima che potesse rispondergli a dovere però, Sugawara si intromise, con modi decisamente più gentili e comprensivi "Può capitare che non lo conosca, nemmeno io ne ero a conoscenza fino a qualche tempo fa."
Forse non era la prima volta che sentiva nominare quel gioco, ma Hinata non ci aveva mai dato molto peso, si era sempre concentrato su altro. Era più che naturale che gli altri avessero altri interessi oltre la pallavolo. Osservando con attenzione la sua stanza infatti, poteva notare diversi poster legato a qualche film fantasy, tra cui un paio proprio del gioco di D&D. In fondo, vicino a dove si trovava Tsukishima c'era addirittura uno scaffale pieno di statuette e alcuni manuali messi rigorosamente in ordine di altezza. 
La cosa lo fece un po' sorridere, mai avrebbe pensato che Yamaguchi fosse un patito per questi giochi.
"Vedrai Hinata ti piacerà!" esclamò ancora Bokuto, con gli occhi che brillavano di entusiasmo "E' un gioco di lotta e strategia!"
"O almeno per alcuni di noi..." commentò Tsukishima, suscitando l'irascibilità da parte dell'altro.
"Cosa vorresti dire?!"
Hinata non sembrò capire, ma a quel punto Sugawara gli sorrise.
"Non preoccuparti, vi spiegheremo tutto quello che c'è da sapere."
"Vi?" ripeté ancora.
"E' arrivato anche Kageyama!" urlò la voce di Yamaguchi. 
Quelle semplici parole fecero presagire che quella giornata sarebbe stata più dura del previsto. Doveva sopportare la presenza di Kageyama anche nel suo UNICO giorno libero dagli allenamenti?
Una volta che anche il moro entrò nella stanza, subito il suo sguardo si incrociò con quello di Hinata e una tensione così fitta si disparse nella camera.
"Non guardarmi così. Se sapevo che venivi anche tu sarei rimasto a casa" brontolò.
Hinata fece per replicare, ma la voce di Sugawara si levò prima "Sarà meglio passare subito alle spiegazioni."
Raccontò brevemente il gioco di Dungeons and Dragons, con annesse le regole e in generale come si sarebbero dovuti comportare. Le nozioni erano parecchie e non avendoci mai giocato (e sentito nominare) per Hinata sembrarono solo una serie di paroloni incomprensibili. Comunque anche Kageyama sembrava confuso quanto lui e la cosa almeno lo consolò in minima parte. Alla fine della spiegazione entrambi si limitarono ad annuire meccanicamente.
Hinata si portò la mano sul mento, iniziando a mettere per bene tutte le informazioni al loro posto "Mmmh... Quindi è come un videogioco, ma senza lo schermo e tutti gli effetti."
Tsukishima lo fissò con aria divertita "Non potevi scegliere una definizione più pigra."
A quel punto Bokuto si sporse verso Sugawara con lo stesso entusiasmo di un bambino nel giorno di Natale "Possiamo presentarci? Eh? Eh??"
L'amico annuì e allora il ragazzo si mise in piedi per enfatizzare meglio la sua presentazione.
"Io sono Gufo Grigio e sono un barbaro! Con l'aiuto della mia fedele ascia nessun nemico è al sicuro!" 
Akaashi invece non si alzò, ma rimase tranquillamente al suo posto, accanto a lui "Io sono Ganduin. Un chierico che usa prevalentemente i suoi poteri per proteggere i compagni di squadra" disse "Soprattutto il barbaro."
"Akaashiiii!" piagnucolò Bokuto. Sentendosi punto nell'orgoglio.
Yamaguchi tossì un paio di volte per attirare l'attenzione "Io sono Krakanos Piume Nere. Un potente mago tengu."
"Tengu? Cosa sarebbe?" chiese curioso Hinata.
"Un uomo corvo."
"CHE COOOOOOOSA?!" lo fissò convolto "Ci sono anche uomini corvo?!"
Quella reazione così inaspettata fece sorridere Yamaguchi "E non solo" indicò poi Tsukishima "Lui è ladro per metà demone.
Per un primo momento Hinata e Kageyama pensarono che fosse strano, ma poi immaginandosi per bene la personalità di Tsukishima, realizzarono entrambi che alla fine non si discostava poi tanto dalla realtà.
Il biondo li fulminò con lo sguardo in risposta.
"E come ti fai chiamare?" gli chiese poi Hinata, ora sinceramente curioso.
"Tsukishima" rispose semplicemente lui.
"Ma quello è il tuo vero cognome!"
"E allora?"
"Se è un gioco immaginario, serve un nome di fantasia come hanno fatto gli altri."
Lo sguardo di Tsukishima si fece più cupo "Preoccupati del tuo di nome."
Hinata non capì, ma subito Sugawara porse una scheda a lui e Kageyama "Dal momento che oggi non possiamo contare su Asahi e Nishinoya, il vostro aiuto sarà indispensabile."
"Non posso crederci che sono davvero qui..." mormorò Tobio, dando una veloce occhiata al foglio.
"Ci vuole un po' per fare la scheda e dal momento che non ci incontriamo così spesso, abbiamo pensato di crearle per voi. Per rendervi le cose più facili."
Hinata iniziò subito a leggere i dettagli del suo personaggio, rimanendone piuttosto soddisfatto "Il mio nome è: Saltafossi, un Halfling
(**) paladino della Contea di Grancespuglio" disse "Wow! Non sembra male!"
Ma come lo disse, vide alcuni dei suoi compagno sogghignare, in particolare Tsukishima.
"Che c'è?"
Yamaguchi si sporse verso di lui e gli sussurrò una breve descrizione degli Halfling e di colpo il volto di Hinata sbiancò.
"COOOOSA?! Perché proprio una razza così bassa?!" disse "Chi mi ha fatto la scheda?!"
"Tsukki si è offerto" rispose l'amico.
A quel punto il ragazzo si voltò verso il diretto interessato, che ancora sogghignava con aria divertita "L'HAI FATTO APPOSTA!!"
"Volevo mantenere una certa coerenza con la realtà."
Mentre i due presero a litigare, Bokuto si sporse verso Kageyama, dandogli un leggero colpetto al braccio per smuoverlo "Avanti, leggi la tua! Ti piacerà!"
Kageyama non sembrò dello stesso entusiasmo, ma eseguì comunque il suggerimento.
"Sono Regolas: principe elfo del Reame di Foglia D'Autunno. La sua arma è un arco magico ricavato con il legno del bosco da dov'è nato e l'ha ottenuta in regalo dal padre poco prima di intraprendere il viaggio oltre i confini."
"Ma non è giusto!" Hinata gli strappò dalle mani la sua scheda, iniziando a leggere freneticamente "La tua sembra molto più bella!"
Bokuto si indicò, gonfio di orgoglio "Ti piace? L'ho inventata io!" 
"A voi non ricorda qualcosa?" domandò Yamaguchi, leggermente sospettoso.
Akaashi fece per parlare, ma Bokuto lo bloccò subito, alzandosi nuovamente in piedi "Impossibile! E' tutto originale!" guardò poi Kageyama, assumendo un'espressione seria "Discenti dall'antica stirpe dei Radnis, alla ricerca dell'antica fonte che cura tutti i mali per salvare tuo padre, durante il viaggio di imbatti in un gruppo di viaggiatori che..."
"Devo davvero ripetere tutte queste cose?" lo interruppe Tobio, facendolo infastidire.
"Mi stai ascoltando?!"
"Non preoccuparti, non sarà necessario per il momento" sorrise Sugawara.
Questo distrusse ancora di più l'anima del povero Bokuto, che si lasciò cadere a terra, completamente abbattuto, Akaashi cercò di consolarlo ricordandogli alcuni episodi delle giocate passate dove era riuscito a configgere parecchi orchi e questo riuscì a risollevarlo almeno un po'.
"Vi unirete alla Compagnia del Karasuno appena inizieremo a giocare."
"Compagnia del Karasuno?" ripeterono insieme i due nuovi arrivati, lanciando poi un'occhiata agli unici due ragazzi che non facevano effettivamente parte della scuola Karasuno.
Akaashi sospirò quasi rassegnato "Abbiamo lasciato votare la maggioranza, la scelta era quella o I distruttori dell'Apocalisse Magica."
A Hinata scappò subito da ridere "E' assurdo! Chi mai voterebbe un nome del genere?!"
Era troppo preso a sghignazzare da non accorgersi che sia Bokuto che Yamaguchi si erano scambiati uno sguardo sconsolato.
"Avremo vinto se qualcuno avesse votato per noi..." Bokuto fulminò con lo sguardo Akaashi che si era limitato a liquidarlo con un'alzata di spalle.
"Piuttosto che avere quel nome, scelgo Karasuno."
Una volta assicuratosi l'attenzione di tutti, Sugawara prese in mano un manuale, fece cenno si sistemarsi di fronte a lui e posizionò lo schermo ufficiale del gioco. Questo incuriosì ancora maggiormente Hinata, che non poté fare a meno di chiedersi cosa stesse combinando.
"Inizieremo da dove siamo rimasti l'ultima volta..."
"Aspetta un attimo" lo fermò, attirando gli sguardi su di sé "Qual è il tuo personaggio Sugawara? Non mi dirai che non giochi?"
L'amico gli sorrise "Oh ma io gioco. E da questo momento non sono più Sugawara" sogghignò, assumendo un'espressione che fece venire i brividi sia ad Hinata che a Kageyama "Chiamatemi: Master."



 
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Angolo autrice:

Finalmente approdo anche in questo fandom! Non mi sembra ancora vero.
Prima di tutto, questa storia la voglio dedicare a tre fantastiche autrici:
Leila91
Violet Sparks
Carmaux_95

 
Sono state loro a farmi scoprire questa serie meravigliosa, mi sono innamorata delle loro storie e mi hanno spronata a scriverne una. Grazie ❤❤❤

Alla fine questa long (che in partenza doveva essere una one shot xD) è nata da un delirio post pranzo in cui mi sono messa a fantasticare sui personaggi di Haikyuu che giocano a Dungeons & Dragons
Sto super in ansia, perché ne ho lette di bellissime nel fandom di Haikyuu, ero sempre titubante a pubblicarla...E niente, spero di aver fatto un buon lavoro e di avervi incuriositi. 
Ho un po' questo headcanon di Yamaguchi e Bokuto super in fissa con D&D e Sugawara come Master che sotto sotto si diverte a rendere la vita impossibile ai giocatori.
Eh si, Bokuto non è stato poi tanto originale con la scheda di Kageyama, chi è fan del Signore degli anelli avrà sicuramente capito xD
Spero di avervi strappato qualche sorriso e di aver reso bene i personaggi.
Grazie a chiunque ci darà un'occhiata.
Non so se effettivamente in questa storia ci sarà spazio per il lato romantico, è ancora tutto da vedere. Ho messo l'avvertimento per sicurezza.


 
Piccole note:
(*) Dungeons & Dragons: 
Mi permetto solo di specificare che non seguirò sempre le regole del gioco effettivo, andr
ò molto a braccio. 
(**) Halfling: sono gli Hobbit nel mondo di D&D.
 
 
 

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Capitolo 2
*** Aggiungi un posto a tavola! ***


Per sicurezza, metto qui le schede con i personaggi:
 
Keiji Akaashi:
Nome: Garduin
Classe: Chierico
Razza: Umano

Kei Tsukishima:
Nome: Tsukishima
Classe: Ladro
Razza: Mezzo Demone

Tadashi Yamaguchi:
Nome: Krakanos
Classe: Mago
Razza: Tengu

Kotaro Bokuto:
Nome: Gufo Grigio
Classe: Barbaro
Razza: Umano

Tobio Kageyama:
Nome: Regolas
Classe: Ranger
Razza: Elfo

Shoyo Hinata:
Nome: Saltafossi
Classe: Paladino
Razza: Halfling

 


~ Aggiungi un posto a tavola! ~

 

 
"Facciamo un breve riassunto per i nuovi arrivati. Vi trovate alla locanda dopo aver decifrato un messaggio proveniente dalla figlia del vostro re, la principessa Shimizu."
"Un momento!" lo fermò Hinata "Shimizu?!"
Il viso di Sugawara arrossì lievemente "Sì beh... Mi sembra giusto prendere ispirazione da qualche parte."
Yamaguchi si sporse verso l'amico "Tempo fa abbiamo affrontato la Falange DaTeko…" sussurrò "Puoi immaginare di chi sto parlando..."
In quel preciso istante la mente di Hinata aveva iniziato a viaggiare, vista la difficolta' nel superare il loro muro, istintivamente aveva immaginato i suoi compagni alle prese con uno squadrone di orchi armati di mazze chiodate che con il corpo facevano da barriera contro i nemici.
Si, sarebbe stato uno scenario fattibile.
"Continuiamo… l'armata di suo padre è stata sconfitta a nord della valle, i necromanti stanno avanzando e la vostra unica speranza sembra celarsi nelle profondità della Foresta di Kalmenore, dove si dice risieda il più potente mago oscuro del regno..." si fermò, chiuse gli occhi per un breve secondo e poi li riaprì, fissandoli serio "Dark Shadow."
Hinata e Kageyama non capirono il perché di quell'enfasi su quel nome, ma appena videro le espressioni dei loro compagni cambiare (Tranne Tsukishima), capirono che doveva trattarsi di una sottospecie di boss finale.
"Dark Shadow!!" ripeterono con rabbia Bokuto e Yamaguchi, mentre Akaashi si era limitato ad osservare la scheda del suo personaggio con una leggera preoccupazione.
"Dark Shadow?" domandò confuso Hinata.
"Dark Shadow" rispose Sugawara serio. Yamaguchi e Bokuto sembravano totalmente pendere dalle sue labbra, non vedevano l'ora di mettersi in gioco.
"Per Nishinoya e Asahi creerò una quest a parte, nel caso dovessimo finire la missione oggi. L'ultima volta si erano allontanati dal gruppo" continuò Sugawara sorridente "Due guerrieri sono stati inviati dalla principessa per aiutarvi in questa missione: Saltafossi, della Contea di Grancespuglio e il principe Regolas di Foglie D'autunno. Il viaggio sarà molto lungo, quindi vi conviene prepararvi bene, comprare armi o pozioni e rifocillarvi come si deve prima di partire."
"L'ultima volta stavamo entrando nella taverna del villaggio" disse poi Akaashi.
"Oh si è vero!" rispose convinto Bokuto. Sugawara sorrise ai due ed annuì.
"Esatto, ripartiremo da lì" indicò poi i nuovi arrivati "Con l'aggiunta degli altri due compagni di squadra."

 

Saltafossi e Regolas erano entrati in questa taverna molto trasandata, in un angolo della zona vi era un piccolo bardo che stava suonando un mandolino e quelle poche persone presenti erano con tutta probabilità ubriachi fino al midollo. Al banco una ragazza stava ripulendo della birra rovesciata da un cliente pochi minuti prima. Quando i due voltarono lo sguardo verso il centro della stanza, videro il gruppo dei loro amici intenti a discutere sulla prossima mossa da fare. Anche se non molto convinti dal clima di quel posto, alla fine si avvicinarono a loro ed una volta raggiunti, uno del gruppo si alzò, la testa aveva l'aspetto di un corvo, col piumaggio nero come la pece, tranne che per una manciata di piume verde scuro in cima alla testa.
"Voi dovete essere i nuovi mandati della principessa. È un vero onore avervi tra noi!" disse, indicando con una mano artigliata i suoi altri compagni "Io sono Krakanos Piume Nere. Ma prego, unitevi a noi per un brindisi ad un futuro radioso per queste terre."
Di fronte a quelle parole e a quei gesti tanto plateali, Saltafossi non poté fare a meno di scoppiare a ridere, persino Regolas cercò di soffocare una risata.
"Ma come parli?"
Anche Bokuto cercò di trattenersi viste le espressioni dei due, mentre Tsukishima si era limitato a scuotere debolmente il capo.
"È così che si esprime il mio personaggio! Va bene?!" aveva brontolato Krakanos, rimettendosi poi al suo posto. Era visibilmente imbarazzato, ma per sua fortuna riusciva a nascondere il tutto dal suo piumaggio.
"Lo dicevo che era troppo" disse Ganduin, vicino a lui. Si rivolse poi ai due nuovi arrivati "Ad ogni modo, sedetevi con noi e vediamo di pensare ad un piano per non arrivare impreparati a quella foresta."
Quelle parole fecero immediatamente scattare Gufo Grigio dal suo posto "Ma come? Siamo stati fermi abbastanza, io voglio partire!"
"La foresta sarà piena di maghi oscuri, vuoi forse buttarti a capofitto come l'ultima volta?"
Il barbaro fece per annuire, ma di fronte l'espressione del compagno serrò le labbra, limitandosi a mormorare un "Va bene…", anche se poco convinto.
"Concordo con Ganduin" disse il corvo, assumendo un tono più serio ed una posa statuaria "Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericol..."
"Yamaguchi dacci un taglio…" mormorò Tsukishima.
"Pensateci voi alle strategie!" Gufo Grigio iniziò a guardarsi attorno e non appena scorse la figura della locandiera, fece per alzare un braccio per attirare l'attenzione "Madam! Qui delle bevande, offre il nostro amico Tsukishima!"
L'interessato lo fissò irritato "Perché devo offrire io?"
"Sei il più ricco!"
Garduin annuì in sostegno "Effettivamente non hai speso un centesimo da quando abbiamo iniziato la campagna."
"Potresti anche offrirci qualcosina ogni tanto..." brontolò Gufo Grifio.
Tsukishima ghignò "Ma così facendo non vi insegnerei il valore del denaro."
Il barbaro lo guardò storto, ma non appena la locandiera arrivò, riprese a sorridere come se nulla fosse successo. Si era messo ad assaggiando la bevanda, quando la voce di Sugawara lo bloccò di colpo.
"Gufo Grigio fammi una prova di percezione."
Lui iniziò a guardarsi attorno con noncuranza, venendo poi attirato dalle figure di tre splendide elfe dai capelli rossi in fondo al locale. Sembravano fissare il loro tavolo con una certa curiosità, forse in parte attratte da tutto quel miscuglio di razze.
"Noti delle elfe che vi stanno osservando."
Gufo Grigio sembrava totalmente rapito da loro, tanto da sentire a malapena i tentativi di Tsukishima e Garduin per farlo tornare in sé.
"Ci deve essere la fregatura" mormorò sospettoso il mezzo demone.
Ma l'altro scosse velocemente il capo "Ti sbagli! È evidente che siano attratte dagli uomini in armatura!" e senza neanche dargli il tempo di rispondere, si alzò dal suo posto per raggiungere il gruppo di donzelle "Ehi ehi ehi ragazze! Posso sedermi qui con voi?"
Garduin invano tentò di fermarlo, tirandolo per la manica "Non è il momento Bok..."
Le donne a quel punto alzarono debolmente il capo verso il giovane barbaro, mostrandogli uno sguardo sprezzante, pieno di sufficienza.
"Spiacente…" iniziò quella in mezzo "Usciamo solo con veri uomini, non ragazzini."
"M_Ma io sono un vero uomo!" si difese Gufo Grigio, ma il tono con cui lo disse, seguito da i pugni sferrati al tavolo per protesta, fecero presupporre il contrario.
L'elfa a sinistra lanciò una fugace occhiata al boccale che il barbaro teneva ancora in mano, e sorrise appena "Un vero uomo berrebbe qualcosa di più forte."
Le altre annuirono in sostegno. A quel punto Gufo Grigio, colpito nell'animo, si voltò di scatto verso la locandiera che ancora stava servendo il suo gruppo di amici."
"AH SI?! VOGLIO LA BEVANDA PIÙ POTENTE CHE AVETE! MI DARÀ LA CARICA PER QUESTA MISSIONE!"
"L’assenzio elfico è la più forte dell'intero continente, la locandiera ti avverte che questa bevanda non è per i deboli" interruppe la voce di Sugawara
"E chi sarebbe il debole?!"
Gufo Grigio rifletté un pochino prima di rispondere, alla fine alzò un braccio con un'energia tale da attirare l'attenzione di tutto il gruppo "Ne prendo tre!" disse.
"Tre?" gli altri lo guardarono perplessi.
"Ti verrà assegnata una penalità non essendo un elfo. Vuoi davvero provare?" continuò il master.
"Assolutamente!"
"Aspetta!" lo fermò Ganduin, avvicinandosi "È palese che sia una trappola!"
L'amico corrugò la fronte con aria scontenta "Pensi sempre male. Se non c'è rischio, non c'è divertimento!"
Garduin era piuttosto sicuro che tutto questo gli si sarebbe ritorto contro, col tempo aveva imparato a conoscere certi piccoli stratagemmi di Sugawara, il modo in cui si divertiva a giocare sulle loro debolezze.
"Ricordi cos'è successo al personaggio di Nishinoya la volta scorsa? È svenuto perché non è riuscito a reggere quel sidro."
"Credo tu ti stia confondendo con Asahi. Nishinoya è svenuto perché ci ha provato con la proprietaria..." si intromise Krakanos "E il marito era un mezz'orco."
A quelle parole Tsukishima non poté fare a meno di sghignazzare, ripensando a quel giorno in cui il personaggio di Nishinoya aveva seriamente rischiato di morire per mano di un orco tremendamente geloso della moglie. Asahi invece, spronato in parte dai suoi compagni aveva ingaggiato una gara di bevute contro un nano, finendo in coma etilico per il resto di quella partita.
Pochi minuti più tardi la locandiera passò al tavolo dove si trovavano le tre ragazze e il barbaro, con tre boccali pieni di una strana birra dal colore tendente al verdognolo, Saltafossi guardava quel liquido con disgusto, chiedendosi come avrebbe potuto qualcuno berla per davvero.
"Tira i dadi per la prova di tempra."
Gufo Grigio non se lo fece ripetere oltre ed iniziò a bere ad una velocità tale che impressionò perfino Tsukishima, non fece nemmeno una pausa tra una bevanda e l'altra, voleva per forza finirle tutte e tre nel minor tempo possibile.
Una volta terminato, sollevò il capo verso i suoi compagni con aria fiera e fece il gesto della vittoria, iniziando a vantarsi come un matto vicino a quelle ragazze.
Garduin lo fissava perplesso, avvertendo già il timore di un orribile finale "Non riesco a crederci..."
Nel frattempo Tsukishima fece per voltarsi verso la locandiera "Oste, una sedia per il principino e un seggiolone per l'halfling. Ci teniamo alla sua sicurezza" ghignò.
Entrambi sobbalzarono irati, specialmente il più piccolo.
"COME?!"
Sebbene offeso dall'atteggiamento solito di Tsukishima, nemmeno Regolas poté trattere un sorrisetto quando la ragazza arrivò alla loro postazione con un seggiolone apposta.
"Eccolo qui!"
"Non era necessario!" urlò l'halfling, diventando paonazzo per l'imbarazzo. Si voltò poi verso i due, ancora sghignazzanti "Me la prendo da solo la sedia!"
"Ce n'è una libera nel tavolo all'angolo a destra" disse Sugawara "Puoi avvicinarti per prenderla, nel frattempo fammi una prova di...Riflessi."
Saltafossi annuì una volta raggiunto il tavolo, fece per prendere la sedia, non fece in tempo a voltarsi che si scontrò contro una figura molto più alta di lui.
"Prova fallita."
Forse era solo una sua sensazione, ma la voce di Sugawara sembrava quasi divertita.
Purtroppo quel breve pensiero venne eclissato dalla presenza di un uomo dalla corporatura grossa, talmente grossa da non riuscire a vedere i suoi compagni più indietro. Il volto coperto da un cappuccio, in una mano teneva un'ascia spessa quanto la sua testa, mentre nell'altra un boccale di birra per metà vuoto: a causa dello scontro gran parte della bevanda gli si era rovesciata addosso, finendo per bagnargli l'armatura. L'uomo fissò il boccale di birra per poi abbassare lentamente lo sguardo verso il piccolo halfling.
"Tu" mormorò, guardandolo di sottecchi "Mi devi una birra, piccolo uomo."
"S_Scusami!" disse frettolosamente il ragazzo, cercando di calmare la situazione, ma il tipo non sembrava averlo preso per niente in simpatia.
"Cosa ci fai in un postaccio del genere? Ti conviene tornare alle tue collinette, questo posto è troppo pericoloso per un esserino come te."
L'espressione di Saltafossi a quel punto di alterò, si sentiva già stufo di essere trattato in quel modo per la sua altezza, anche se si trattava di un mondo immaginario.
"Pericoloso?" e senza pensarci due volte mostrò fieramente il mantello viola che stava indossando, al centro vi era ricamato il simbolo di un corvo dorato "Sono stato chiamato dalla principessa in persona! Il pericolo non mi fa paura!"
A quel punto lo sguardo dell'uomo cambiò di colpo, concentrando tutta la sua attenzione su quel mantellino. Dietro di lui i compagni di Saltafossi lo stavano guardando sconvolti.
"Quindi... Tu lavori per la corona?"
Lo disse con un sorrisetto di sfida, quasi per prenderlo in giro.
Ganduin e Krakanos fecero cenno all'amico di negare, forse perché iniziavano già a temere come sarebbe finita la vicenda, mentre Gufo Grigio sembrava non veder l'ora di buttarsi nella mischia. Saltafossi ad ogni modo non li notò, la figura gigante di quell'uomo in quel momento occupava tutta la sua attenzione.
"Io e i miei compagni! Siamo stati scelti per salvare il regno da..." si fermò, sporgendosi poi verso gli altri "Come avete detto che si chiamava? Dork e... Mmh..." poi ad un tratto il suo volto si illuminò "Ah si! Dark Shadow!"
Regolas sembrava sul punto di andare lui stesso dal compagno e volerlo strozzare, ma non fece in tempo a reagire che subito vide diversi uomini alzarsi di colpo dai loro posti. Il silenzio generale che si era creato all'udire di quel nome era davvero inquietante.
"Dark Shadow?!"
"Ha detto Dark Shadow!"
"Lavorano per la principessa!"
Saltafossi non capiva bene cosa stava succedendo, ma poi vide l'uomo di fronte a lui alterarsi ancora di più, aveva gettato contro il muro il boccale di birra ormai semi vuoto, spaccandolo in mille pezzi e con la mano libera sguainò dalla cintura una seconda ascia "E così...Volete fermare il nostro padrone, eh?" puntò l'arma contro di lui, sorridendo malignamente e facendo cenno ai suoi compagni di raggiungerlo "Non uscirete vivi da questa locanda!"
"Ragazzi, è il momento di tirare l'Iniziativa per combattere" disse allegramente Sugawara.
Un mormorio in generale si diffuse nel gruppetto, tranne per il barbaro che sembrava non veder l'ora di entrare in combattimento.
"SIIIIII! FATEVI SOTTO!"
"Sì...Ottimo lavoro Hinata...Stai giocando da cinque minuti e già ci hai messo nei guai" disse sarcasticamente Tsukishima "Se la situazione si mette male, vado in furtività e mi allontano."
"Ma cosa dici?! Devi combattere Tsukishima! Per la squadra!" affermò Gufo Grigio mentre sguainava l'ascia e si preparava a gettarsi nella mischia "Niente paura! Il vostro barbaro di quartiere risolverà la situazione!"
"Se passi in quella direzione è Attacco di Opportunità per uno di loro."
"Nessun problema! Ho i riflessi alti!" detto ciò fece un lieve cenno alle ragazze elfe dietro di lui.
Ma il sorrisetto di Sugawara si allargò "Non hai contato le penalità per l'assenzio."
Gufo Grigio non fece in tempo a reagire che uno degli scagnozzi lo colpì con un martello, facendolo cadere a terra con un tonfo secco.
Gli altri lo fissarono in silenzio.
Tsukishima, vedendo l'aria che tirava, entrò immediatamente in furtività e sparì dalla loro vista, probabilmente andandosi a nascondere da qualche parte per stare al sicuro.
"Ti ha fatto quindici danni" continuò il master "Dopo la battaglia della volta scorsa, ti eri curato prima di entrare nella locanda, vero?"
Dai mugugni che uscirono dalla bocca del poveretto si poteva intuire che no, si era completamente dimenticato di curarsi e quel colpo sferrato all'improvviso lo aveva buttato letteralmente KO, facendogli perdere addirittura i sensi. In tutto questo Garduin sollevò gli occhi al cielo e, dopo aver tirato un lungo sospiro, riprese in mano il suo simbolo sacro "Ci risiamo. Non impara mai."



 
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Angolo autrice:

Eccomi col secondo capitolo! Ho dovuto fare una modifica alle schede perché mi sono resa conto nella stesura degli altri capitoli di alcuni errori, scusatemi xD
Vi avverto che comunque la storia ruoterà molto al cazzeggio di gruppo, inoltre mi piaceva anche questa sorta di visione dei ragazzi nei panni dei loro personaggi che interagiscono in quel mondo e la voce di Sugawara che fa da eco e una sorta di Dio tra loro.
Spero che il capitolo non sia troppo incasinato, cercherò di essere più chiara possibile. So che magari può risultare un po' confuso il passaggio dei nomi all'inizio.
Sugawara cerca sempre di creare qualche difficoltà a questi poveretti. E Bokuto come sempre si è buttato a capofitto nella situazione senza pensarci...Se non ci fosse Akaashi xD
Il riferimento a "Dark Shadow" è una citazione al film su youtube chiamato "The gamers", che consiglio ai fan di D&D.
Penso che tra tutti sto adorando incredibilmente scrivere gli interventi di Tsukishima.
ivere gli interventi di Tsukishima.

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Capitolo 3
*** Il Re della Displomazia ***


~ Il Re della Diplomazia ~

 

 
All'inizio non fu semplice per Hinata capire i meccanismi di combattimento del gioco, spesso si dimenticava di tirare i dadi e ogni tanto falliva con tiri troppo bassi per poter andare a segno. Bokuto lo aveva consolato dicendo che è normale avere un momento no durante una partita, mentre Tsukishima insinuava il fatto che i dadi di Hinata portavano sfortuna e anche se la cosa normalmente sarebbe risultata troppo assurda, all'ennesimo fallimento Hinata iniziò a temere che avesse ragione.
Al contrario suo, invece, Kageyama sembrava benedetto dal dio di Dungeons & Dragons, perché ogni colpo che sferrava andava il più delle volte a segno. Tant'è che perfino Sugawara iniziò a guardare storto i suoi dadi, temendo fossero in qualche modo truccati.
A quel punto Hinata prese i dadi di Kageyama, sperando di trasferire un po' della sua fortuna su di lui e in effetti qualche colpo era riuscito a sferrarlo, ma i personaggi che muoveva il master sembravano sempre fare quel passo in più per metterlo in difficoltà.
Quel giorno Hinata e Kageyama sperimentarono sulla loro pelle il lato oscuro di Sugawara: nella vita di tutti i giorni si era sempre dimostrato un ragazzo gentile, calmo, un vero e proprio sostegno per la squadra. 
Il master di regola doveva fungere da narratore, far accadere gli eventi, muovere tutti i personaggi secondari, creare quindi una sorta di ostacoli per mettere alla prova i protagonisti e farli arrivare alla fine. Infatti all'inizio aveva fatto strano pensare al loro amico come master.
Poi lo videro in azione ed entrambi capirono che il Sugawara che avevano imparato a conoscere in tutto quel tempo era solo una parte. Quando giocava nei panni del master era astuto, sapeva mettere in difficoltà perfino quando i tiri andavano a segno.
Sembrava incuriosito e allo stesso tempo divertito dai tentativi dei giocatori di superare i suoi ostacoli. Insomma, da master pretendeva, e anche parecchio.



Gufo Grigio dopo essersi ripreso grazie alle ennesime cure di Garduin, entrò come sempre in modalità ira, sferrando quanti più colpi possibili. Anche Krakanos non fu da meno e pure Tsukishima.
Quest'ultimo per ogni nemico che veniva abbattuto, ne aprofittava per rubargli quanti più soldi possibili senza farsi notare. Probabilmente questo era uno dei tanti motivi per cui gli altri rimanevano sempre al verde.
Una volta sconfitti i nemici, però, Garduin dovette nuovamente curare il povero barbaro e questa volta perfino Saltafossi. Nella sua mente temeva già che ora doveva prendere in considerazione l'idea di dover badare anche a lui per non farlo morire, vista la fortuna che aveva con i dadi.
Ma inaspettatamente, nonostante alcuni colpi falliti, Hinata e di conseguenza il suo personaggio, sembrò divertirsi molto, più di quanto si sarebbe aspettato in effetti. A suo modo riusciva a farlo stare bene e dargli quella sensazione di gioco di squadra che tanto gli piaceva nella pallavolo.
"Woooow Gufo Grigio sei stato sensazionale! Quando hai fatto quel "WHOOOSH!" e poi quel "WHAAAM!" Iniziò ad imitare le sue mosse in maniera un pò goffa, ma che fecero molto piacere all'amico. Poi Saltafossi si voltò verso Krakanos che nel frattempo stava controllando che l'ultimo nemico fosse effettivamente svenuto "E anche tu! Quando hai lanciato quella sfera di fuoco e ne hai colpiti due!"
Immediatamente Krakanos sembrò sorridere amichevolmente in risposta e fece per parlare col tono che normalmente usa Yamaguchi, ma poi si corresse e dopo essersi schiarito più volte la gola, riprese il tono cupo e serioso di prima, assumendo una postura alta e fiera.
E' stato un gioco da ragazzi..."
"Non direi, sei rimasto a metà punti ferita" disse Tsukishima alle sue spalle. L'altro fece per controllare la sacca di pozioni, accorgendosi di non averne più nessuna, ma prima che potesse dire altro, l'amico gliene offrì una delle sue, senza dare troppo nell'occhio agli altri.
Krakanos sarebbe arrossito se non fosse per il colore fitto delle sue piume "Ah ehm...G_Grazie."
Nel frattempo Garduin aveva appena finito di usare la magia curativa su Gufo Grigio, riportandolo quasi alla piena salute.
"Ti ringrazio! Non so cosa farei senza la tua magia!"
Lui sospirò, guardandolo serio "Avresti meno problemi se non entrassi in ira per qualsiasi cosa."
In effetti usare quella modalità era diventata talmente una routine per Gufo Grigio, da dichiarare l'ira ancor prima di lanciare i dadi per l'iniziativa.
"Ma entrare in ira è la parte più divertente!"
Garduin lo fissò di sbieco, puntando poi la sua attenzione al resto del gruppo, in particolare verso i due nuovi aggiunti.
"Ad ogni modo, dovremo ringraziare soprattutto la bravura di Regolas, due colpi critici nella prima battaglia sono stati davvero utili."
Saltafossi che si trovava vicino a lui, lo guardò con un'espressione imbronciata, borbottando qualcosa a bassa voce, ma tutto quello che l'elfo riuscì a capire fu solo la parola fortuna.
Sogghignò "Non è colpa mia se sei pessimo in questo gioco!"
L'halfling gli si avvicinò, infuriato "Pessimo?! Devi solo lanciare i dadi! Non andarne così fiero!"
Ma l'altro sostenne il suo sguardo "Cretino! intanto ti ho salvato la vita. Dovresti ringraziarmi!"
"Scordatelo! Dovresti ringraziarmi TU per averti salvato da quell'ape!"
A quel punto Regolas parve irritarsi sul serio "Ancora con questa storia?!"
Ripresero a discutere animatamente, cercando di spintonarsi via, ma per fortuna Gufo Grigio si intromise per dividerli appena in tempo.
"Non è questo il giusto atteggiamento. Siamo una squadra! Il destino del mondo è nelle nostre mani, capite?! Attorno a noi le persone stanno morendo di fame, stanno soffrendo... E tutto per colpa di quel mostro che sta distruggendo il nostro regno!"
Quelle frasi dette con così tanta enfasi commossero inevitabilmente il piccolo Saltafossi, stupendo addirittura i due più razionali del gruppo, Tsukishima e Garduin.
"A volte mi viene da pensare che Bokuto-san creda veramente in tutto questo" mormorò il chierico "Nella realtà siamo noi a doverlo tirare su di morale, qui ironicamente è il contrario."
Era strano per lui vedere come il suo amico avesse così tanta determinazione per un semplice gioco di ruolo, visto i salti mortali che doveva fare ogni volta che si bloccava ad una partita. Eppure le sue parole riuscirono a dare quella spinta necessaria ai due ragazzi per farli concentrare e smettere di litigare.
"Ve ne siete forse dimenticati?" continuò il barbaro, appoggiando le mani sulle spalle di Saltafossi e Regolas "Questa è la nostra battaglia, tutti contano sulla nostra forza. Dobbiamo mettere da parte i rancori e la diversità e combattere fino all'ultimo per salvare il nostro re! Non dimenticatelo!
Perfino l'elfo sembrò molto colpito dal suo discorso. L'altro stava letteralmente pendendo dalle sue labbra per l'ammirazione.
...
Fino alle parole successive.
"...Anche a costo di morire!"
"M_Morire?"
Ma Gufo Grigio non sembrava averci fatto caso alla sua espressione e si allontan
ò, andando a recuperare la sua ascia ancora conficcata nella schiena di un vecchio avversario.
"Morire...?" ripeté ancora, scosso. Dimenticandosi per quei brevi momenti che stavano comunque giocando "Non....Non diceva s_sul serio...Vero?"
Tsukishima non si fece scappare questa occasione di prenderlo in giro e si chinò verso di lui con fare divertito "Certo che sì. In questa avventura si può anche morire..."  con un cenno indicò Gufo Grigio, intendo a scambiare qualche parola con Krakanos "L'ultima volta è morto pietrificato da un Basilisco, il suo corpo è stato distrutto e spazzato via da un gruppo di orchi..." vide intanto Saltafossi degluttire a fatica "Ha dovuto rifare la scheda per la terza volta" continuò ancora Tsukishima.
"T_TERZA?!"
Avvertì immediatamente un brivido lungo la schiena e l'immagine di Sugawara che approfittava dei suoi tiri falliti lo avrebbe perseguitato nelle notti successive.
Poi, come se avesse avvertito la sua paura, la voce del master attirò nuovamente l'attenzione di tutti i presenti.
"Quindi, cosa intendete fare adesso?"
Garduin ci pensò un paio di secondi, per poi rispondere al resto della squadra "Mi sembra logico, dovremo dirigersi verso il castello di Dark Shadow."
"Se solo sapessimo dove si trova..." mormorò Gufo Grigio, per poi scattare fulmineo "Oh idea! Potremo chiedere alla locandiera se...." ma una volta voltatosi, si accorse che la donna si trovava di fronte a lui, accompagnata da altri tre uomini dalla stazza molto grande, e dall'aspetto simile a degli orchi. Li fissavano furiosi, mentre lei indicava seccata la condizione del suo locale e solo allora tutti poterono effettivamente accorgersi dei danni che avevano causato in quel posto: tavoli distrutti, cibo e birra sparso su tutte le pareti, schizzi di sangue e i corpi degli avversari accasciati a terra. Insomma, un vero disastro.
La donna senza esitazione fece cenno alla combriccola di pagare i danni, altrimenti i suoi amici li avrebbero costretti con la forza.
"Ah si prima che ve lo dimentichiate. Avete combinato un bel disastro. La locandiera giustamente vuole un risarcimento."
Il barbaro si voltò verso Garduin che, capendo perfettamente cosa voleva insinuare, scosse subito il capo "Se li vuoi affrontare per non pagare, dovrai farlo senza la mia magia. Ho un numero limitato di incantesimi che posso fare al giorno e ti ho già curato due volte."
Sentire quelle parole furono come un ennesimo pugno al petto per Gufo Grigio, che si limitò ad annuire debolmente alla donna e tirare fuori i pochi soldi che aveva, lui e il resto della squadra.
Una volta pagati i danni vennero sbattuti fuori dalla locanda senza mezzi termini, minacciandoli che se avessero nuovamente messo piede li, i suoi uomini li avrebbero sistemati per bene.
Un po' abbattuti, si riunirono in un piccolo cerchio per decidere il da farsi.
"Fantastico, ora mi restano i soldi per comprare solo una pozione" aveva borbottato scontento Krakanos mentre contava le poche monetine rimaste nel borsellino. Poi alzò lo sguardo verso Gufo Grigio "Dovevi proprio distruggere tutti quei tavoli?"
Lui si abbatté ancora di più, mormorando qualcosa che sembrava voler dire scusa.
"La nostra squadra è forte, ma senza Nishinoya ci sono solo io col punteggio di Diplomazia abbastanza alto e se fallisco non abbiamo nessun altro che possa calmare la situazione." 
Gufo Grigio sembrò risollevarsi "Io posso Intimidire!"
"E' esattamente il contrario della Diplomazia."
Tsukishima nel frattempo stava giocherellando con una borsa piena di monete d'oro, decisamente più grande e piena rispetto al resto del gruppo. Saltafossi lo guardava esterrefatto "Eeeeeeeeeh? Come fai ad avere così tanti soldi?!"
"Io non ho pagato. Mi è bastato Raggirare e farle credere che non ero parte del gruppo."
L'altro sgranò gli occhi per lo stupore "Ma questo è barare!"
"Si chiama: sfruttare le proprie abilità."
"Non potevi farlo anche per noi?!"
"Oh è vero..." sogghignò "Non ci ho proprio pensato..."
Saltafossi avrebbe seriamente voluto colpirlo, ma venne frenato da Krakanos al suo fianco "Non la prendere sul personale. Tsukki sta solo recitando la sua parte: ha un allineamento caotico neutrale. Quindi anche se fa parte del gruppo non è detto che debba per forza aiutarci."
Dietro di lui Tsukishima non la smetteva di sogghignare, quasi compiaciuto dall'espressione ancora sconvolta dell'halfling.
"Recitare? A me sembra sempre il solito..."
"Un alto punteggio di Diplomazia quindi è molto utile" mormorò poi Regolas, incuriosito dal discorso di prima. Garduin annuì.
"Si insomma, serve per cercare di portare la situazione a proprio vantaggio senza dover ricorrere alla forza, o ricevere delle informazioni importanti per la campagna."
"Dieci punti più altri quattro per il Carisma... Quattordici è un buon punteggio?" chiese.
Quella domanda stupì perfino Garduin che, assieme agli altri si avvicinarono incuriositi verso l'elfo "Q-quattordici?"
"Ma è altissimo!" disse stupefatto Krakanos "Con la sua fortuna con i dadi avremmo potuto comprare perfino il locale!"
Saltafossi d'altra parte, iniziò a ridere di gusto, facendo innervosire ulteriormente l'elfo. Anche Tsukishima non fu da meno, seppur più contenuto.
"E' assurdo! Ma quali Carisma e Diplomazia? Kageyama è la persona più scorbutica che ci sia!"
In risposta Regolas lo colpì in testa, portando tutto il suo peso per farlo cadere a terra. In quel preciso istante tuttavia, iniziò  anche a rendersi conto degli sguardi che gli lanciavano tutti quelli che passavano per  la loro strada. Sembravano guardarlo con una sorta di infatuazione.
Iniziava a sentirsi a disagio.
"Non ricordavo di avergli messo così tanti punti a Carisma e Diplomazia" mormorò Gufo Grigio "Forse mi è scappata un po' la mano."
"No affatto, è un'ottima cosa" per la prima volta Garduin sorrise, guardando Regolas con un luccichio strano negli occhi "Possiamo approfittarne per sistemare l'equipaggiamento prima del viaggio."
Regolas non fece in tempo a dire qualcosa che venne subito afferrato dal resto del gruppo e costretto così a sfruttare il suo alto modificatore di Diplomazia per cercare sconti, favori e simpatie da tutti. Ad una certa però, Gufo Grigio, Saltafossi e Tsukishima si allontanarono dal gruppo, senza specificare dove stessero andando. Garduin e Krakanos sembravano talmente concentrati sulle abilità di Regolas da accorgersene solo una volta terminati gli acquisti. Si erano fatti una bella scorta i pozioni e Garduin in particolare sembrava quello più soddisfatto, non gli dispiaceva curare i suoi compagni, specie quel folle di Gufo Grigio, ma si era scelto da poco degli incantesimi di attacco che avrebbe tanto voluto usare prima o poi.
Con quelle pozioni l'amico sarebbe stato buono per un po', o almeno così sperava.
"Ehi ehi ehi! Allora com'è andata?" urlò Gufo Grigio in lontananza, era accompagnato da quello che sembrava Saltafossi con in braccio una spada talmente pesante da impedirgli quasi di camminare. ma la cosa che sconvolse i due non fu tanto quello, ma l'animale che il barbaro stava tirando con una corda.
Era una capra.
Gufo Grigio aveva comprato una capra.
Il barbaro non sembrò fare caso ai loro sguardi "Vi piace?" Ho insegnato al nostro amico halfling come si realizza un'arma potente!" diede un'amichevole pacca sulla spalla a Saltafossi che però, per il pessimo equilibro che stava tenendo con la spada, cadde goffamente a terra.
Garduin posò subito la sua attenzione sull'animale "...Perché?"
L'amico sorrise quasi compiaciuto "Bella vero? E' una capra da guerra! L'altra volta ho chiesto a Sugawara se potevo comprare un animale e mi ha detto di si."
"Non ti serve un animale." 
"E' una capra-da-guerra!" scandì bene le parole, mostrando poi con aria fiera un sacchetto bello corposo "Inoltre, per aiutarmi con i colpi a distanza ho comprato queste sfere esplosive!"
Garduin non era al settimo cielo. Conosceva abbastanza bene il suo amico da sapere che si sarebbe affezionato incredibilmente anche ad un animale di fantasia e per tanto si sarebbe dovuto fare in quattro anche per farlo sopravvivere, o Gufo Grigio (alias Bokuto) sarebbe sprofondato nuovamente in una depressione post game. 
Una volta avevano rischiato di perdere un'amichevole perché la sera prima, durante la campagna, avevano dovuto lasciar andare un piccolo coboldo che avevano salvato durante una battaglia e se lo erano portati dietro per un paio di partite. Al momento del ricongiungimento con la sua famiglia e quindi dell'addio, Kotaro si era messo a piangere come un bambino e ancora adesso se qualcuno della squadra nominava il piccolo MicMac, gli occhi iniziavano a diventargli lucidi di commozione.
"Bokuto-san..."
"Ti prego ti prego ti prego lasciamela tenereeee!" lo supplicò.
Krakanos e Regolas si scambiarono uno sguardo poco convinto, ma alla fine Garduin cedette.
Gufo Grigio esultò dalla gioia, iniziando ad accarezzare con frenesia la capretta che nel frattempo sembrava aver trovato particolarmente gustosi i capelli di Hinata, ancora a terra per la scivolata di poco fa.
"Vedrai ci aiuterà! Non è forse così Konoha?"
"Konoha?" ripeté l'altro confuso.
Lui annuì, alzando l'animale di fronte a lui, Krakanos e Regolas "Guardate! Hanno lo stesso sguardo!"
Ad una vicinanza, entrambi poterono notare che la l'espressione della capretta assomigliava incredibilmente a quella di Akinori Konoha, giocatore del Fukurodani. Anche il pelo portava lo stesso colore dei suoi capelli.
"In effetti gli assomiglia..." disse Tsukishima alle loro spalle. 
Tutti si voltarono di scatto verso di lui.
"Tsukki, non usare la Furtività!" disse Krakanos.
Lui sembrò non darci peso, lanciò solo una breve occhiata a Saltafossi che si stava nel frattempo rialzando da terra, tenendo sempre tra le braccia quell'arma così pesante.
"Mentre voi eravate impegnati, ho fatto fare una prova di Indagare a Tsukishima" disse Sugawara.
Tsukishima sorrise leggermente, quasi con fare provocatorio "Non faccio punti alti quanto il nostro re, ma qualcosa sono riuscito a scoprire."
Kageyama lo fissò con astio, ma non fece in tempo a replicare che la voce di Sugawara riprese.
"Ha fatto abbastanza punti per trovare un'informatore. Qualcuno che potrebbe conoscere l'esatta ubicazione di Dark Shadow."
I presenti sembrarono entusiasti della notizia, in particolare Krakanos e Bokuto, quest'ultimo esultò carico, sollevando la capretta in aria come se fosse un trofeo. 
"Forse avete fatto bene a sistemarvi l'equipaggiamento. L'informatore che è uscito fuori ha un nome non proprio... Amichevole" disse Tsukishima "Come c'era da aspettarselo, considerando il master."
Sugawara non rispose alla frecciatina, forse perché sembrava più incuriosito di vedere le facce degli altri non appena venne rivelato il nome.
"Si chiama...Il Tritura-ossa."
 



 
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Angolo autrice:

Questo è un po' un capitolo di passaggio. Vedrete quando apparirà Tritura-ossa.
Ho voluto giocare su questa cosa che Kageyama non sprizza grande simpatia, ma qua beh... Per un errorino di Bokuto è diventato praticamente la persona più amata della città. Meglio sfruttarlo a dovere!
Shadow and Bone mi ha u po' influenzata con la storia della capra. Spero sia stata apprezzata.
Un abbraccio a tutt* e grazie per seguire questo delirio!

 

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