Come in una lacrima

di fiamma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo1 ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


La porta scricchiola. C’è qualcuno che cammina nel buio del corridoio,quella notte. Fuori piove. Le auto scorrono di tanto in tanto rompendo il silenzio agghiacciante della strada bagnata. Angelica non riesce a dormire ma sa già quello che sta per fare,è convinta di conoscere benissimo il suo destino. La lancetta del pendolo è appena giunta alle quattro.Non può tardare nemmeno più un attimo ormai. Torna nella camera da letto e istintivamente accende la luce;lui sembra non essersi accorto di nulla.Esita per un attimo,poi si sfila la camicia da notte e la appoggia sul letto.Si infila un jeans,una camicetta rossa e un paio di scarpe da ginnastica e molto lentamente,senza far rumore, scende i gradini verso la cucina. Si ferma di scatto e risale velocemente. Afferra una penna e un foglio sul comodino e scrive due righe misurando le parole. Dopo un po’ straccia il foglio e ne prende uno più piccolo in cui scrive una sola parola……. E’ un addio…un addio eterno di quelli per cui si soffre per troppo tempo,un addio di quelli veri ma non una sola lacrima scende dai suoi occhi scuri e freddi. Posa il biglietto sulla camicia da notte e guarda per l’ultima volta l’uomo che aveva amato ma che adesso non faceva altro che tradirla e farla soffrire,e ne era stanca. Il suo viso da angelo sembra immerso nei sogni.Angelica inizia ad avere il respiro affannato, si agita ma sa che deve farlo,una volta per tutte. Si avvicina lentamente a lui,gli accarezza la mano,sa già che non si sveglierà.Vorrebbe guardarlo per l’ultima volta nei suoi occhi verdi,vorrebbe parlargli prima di andarsene ma non può.Si avvicina di più e gli dà un bacio toccando per l’ultima volta quelle labbra.Si volta di scatto e a passo leggero corre in cucina,afferra la borsa e sbatte la porta. Il rumore delle chiavi e dei motori della macchina rimbombano nel garage.Angelica guarda per l’ultima volta quella casa e poi spinge l’acceleratore. <> E’ partita,stavolta ce l’ ha fatta.E’ andata via per sempre. Accende la radio e mentre guida da uno sguardo alla ferita che il giorno prima si era fatta volontariamente per l’ennesima volta. Alla radio stanno trasmettendo “Your song”. Stringe più forte le mani al volante e mentre nasconde il viso dietro al riflesso del vetro, dai suoi occhi ancor freddi scende una piccola lacrima mentre fuori dal finestrino comincia a piovere più forte.

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Capitolo 2
*** Capitolo1 ***


CAPITOLO 1 Angelica si svegliò di scatto.Si era appoggiata su una panchina di un area di servizio dell’autostrada e senza accorgersene si era addormentata. Davanti a lei c’era un ragazzo di qualche anno più giovane che la guardava con aria preoccupata. Il ragazzo si allontanò dubbioso,lei si alzò e tornò alla macchina parcheggiata a due passi da lì. Non aveva dormito bene su quella panchina,aveva la schiena a pezzi e non aveva fatto altro che sognare quella ragazza infame tra le braccia di lui….quella maledetta notte. Lo aveva amato da morire,ma non poteva continuare così. Risalì in macchina e ripartì. Aveva smesso di piovere già da molte ore prima. Era arrivata in campagna,attorno a lei il paesaggio di Cambridge era già ben illuminato dal sole. Uscì dall’autostrada e giunse al centro del paese. Parcheggiò davanti ad una farmacia e iniziò a camminare tra quei cortili,oltre il fiume pieni di salici e narcisi. Cambridge era sempre stata una città tranquilla e idilliaca,molto diversa dalla frenetica Soho dove finora aveva vissuto. La ferita del giorno prima bruciava e per un momento pentì di essersi fatta così male. Dopo qualche minuto di cammino si ritrovò davanti ad una casetta bianca circondata da cespugli e fiori ben curati.Dalle finestre di legno coperte da tendine di seta leggera si riusciva a vedere l’albero con sotto regali e panettoni. Rimase a guardare la casa ancora per un po’ . Poi bussò. Il portone si aprì.Angelica entrò nella casa dell’amica. Per un attimo nessuno parlò. Entrò nella stanza degli ospiti che era stata già preparata per l’arrivo dell’amica. Lara aveva già capito tutto,era stata proprio lei a dirle di andarsene o si sarebbe solo fatta del male. Ed era stata lei ad invitarla a casa sua,giorni prima. Adesso Lara era in cucina anche lei nervosa per la situazione.Dopotutto era stata testimone dell’inizio di quella storia e adesso anche della fine .Si appoggiò al frigorifero e continuò a fumare la sua sigaretta. Angelica si affacciò fuori dalla finestra e respirò l’aria di campagna con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Attorno a lei si sentivano solo i rumori della campagna,niente clacson,niente stereo ad alto volume,niente di niente. Né tanto meno la voce angelica ke ogni mattina la faceva sentire viva.Nessun bacio,nessuna carezza,nessuno sguardo da una persona speciale come lui . Si appoggiò sul letto,posò i suoi profumi su una mensola e mise qualche vestito che aveva con se nel borsone in un piccolo armadio di legno. Lanciò il suo diario sul letto e la penna finì sul pavimento.Dal diario cadde il biglietto che aveva scritto qualche ora prima e che poi aveva stracciato limitandosi ad un semplice ADDIO. “Dimenticami perché hai lasciato in me un mare di insidie,hai continuato ad ingannarmi e nonostante tutto io ti ho sempre amato…. Non sai quanto è difficile girarsi nel letto e vedere davanti a te la persona che ami e che non è completamente tua…” Non una poesia... nè giri di parole... solo quello che aveva sempre sopportato.Cacciò il cellulare dalla borsa e lo spense, in fondo sapeva che di lì a poco lui si sarebbe svegliato,sarebbe andato in bagno e quando sarebbe sceso per la colazione non l’avrebbe vista.Si sarebbe pentito di tutto ciò che aveva fatto,magari sarebbe anche scesa qualche lacrima… E avrebbe tentato di chiamarla…di inseguirla…ma era troppo tardi……

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