Tenebre Malate

di Samkook
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ovunque io vada ***
Capitolo 2: *** Seoul ***
Capitolo 3: *** Amori in famiglia? ***
Capitolo 4: *** Volete sapere la verità? ***
Capitolo 5: *** Tra simili ci si prende dopotutto ***
Capitolo 6: *** Decisione Sbagliata ***
Capitolo 7: *** Taehyung ti farà solo del bene ***
Capitolo 8: *** Lei sta diventando la mia vita ***
Capitolo 9: *** Io ti amo ***
Capitolo 10: *** Tutta la boccetta basterà ***
Capitolo 11: *** Kaleia è morta quel giorno ***
Capitolo 12: *** Sarò egoista ***
Capitolo 13: *** Matt ***



Capitolo 1
*** Ovunque io vada ***


Mi chiamo Kaleia Raylee Davies e ho 19 anni, i capelli castani e occhi color nocciola.
E questa è la mia storia.
 

Vivo a Londra con mio padre un noto imprenditore inglese.  Purtroppo, mia madre ci ha lasciati nove anni fa per colpa di un brutto male. Nonostante lei abbia lottato fino alla fine, la malattia aveva avuto la meglio su di lei. 
Da quando mia madre si ammalò, il mio desiderio è sempre stato quello di studiare medicina per aiutare le persone che lottano ogni giorno contro malattie quasi incurabili, proprio come aveva fatto lei. Oltre a questo, la mia passione è la fotografia. 
Trovo affascinante come l'obbiettivo di una piccola macchina fotografica, che alcune persone trovano ormai un' oggetto antico, riesce ad immortalare momenti di pochi secondi e a trasformarli in ricordi da conservare per tutta la vita. 
A Londra ho due amici fantastici che reputo come fratelli. Loro due sono sempre stati con me nei momenti più difficili e io ci sono sempre stata per loro. 

Keira potrebbe essere il mio esatto opposto sia fisicamente che caratterialmente : capelli biondi e due grandi occhi azzurri. È sempre stata una ragazza solare, vede il positivo in ogni cosa e non sà cosa sia  la timidezza.  

Kian è alto sul metro novanta e da un anno a questa parte si è iscritto in palestra. È un bel ragazzo dai capelli scuri e occhi color ambra, in cui ci si può perdere. Ammetto che ho avuto una piccola cotta per lui in passato, quando avevo quattordici anni, ma era stata una cosa passeggera ed ora è tutto passato. 

A scuola ci chiamano la tripla K.

Sto aspettando impazientemente mio padre, che  sta facendo ritorno da uno dei suoi viaggi di lavoro. Questa volta non è stato via la solita settimana, cosa a cui ormai sono abituata dovuto al suo lavoro, ma è stato via per più di un mese in Corea del Sud.  
Sono davanti alla finestra della mia camera ed è un bel pò ormai che aspetto. Osservo le macchine passare sotto la pioggia una dopo l'altra senza mai fermarsi fino a quando sento il rumore delle ruote della sua auto percorrere il vialetto e sorrido. Mio padre scende dalla sua auto con eleganza prima di entrare in casa, dove io gli salto letteralmente al collo. Gli dico quanto mi fosse mancato durante la sua lunga assenza stringendolo il più forte che posso. Il suo profumo di sempre, Jean Paul Gaultier, mi invade le narici e lo respiro a pieni polmoni. Lo adoro fin da quando ero bambina perché quando lo sento significa che lui è qui con me e non sono sola. 

- Tutto bene il viaggio? Come è andata in Corea? È proprio come fanno vedere nei film? Immensi grattacieli, luci colorate ovunque, il passato che si unisce al moderno nella sua architettura tanto affasciante e....- 

- Hey piano con le domande. Fammi prima entrare. 

Dice scherzosamente. 

 - Come prima cosa mi sei mancata tantissimo anche tu. Non averti vicino per più di un mese è stato difficile, pensa che mi mancava pure tutto il tuo disordine. - Dice sorridendomi. - Secondo tutte quelle ore di volo sono state davvero pesanti e sì è proprio tutto come nei film. Tra pochi giorni lo potrai vedere di persona. 

Dice togliendosi il lungo cappotto nero.

 - Mi porterai in Corea per le vacanze? Oddio è bellissimo io non... 

- Non le definirei vacanze. Ecco come te lo dico? 

Mormora accomodandosi sul divanetto all'entrata per togliersi le scarpe.

- Dirmi cosa?  

Mi siedo sul piccolo spazio in parte a lui e mio padre si passa la mano tra i capelli più e più volte. Lo conosco fin troppo bene e fa così solo quando è nervoso e deve dire qualcosa di molto importante. Quindi lo guardo in attesa che inizi a parlare. L'ultima volta che lo fece fu quando mi disse che mamma stava morendo. 

- Vedi, Kaleia, la mamma è ormai 9 anni che non c'è più e occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore ma... 

- Ma?   

Lo interrompo con tono forse troppo duro nei suoi confronti. 

- Ho conosciuto una donna mentre ero in Corea, sai? 

Continuo a guardarlo senza dire niente mentre impacciato cerca di dirmi qualcosa, che forse non sono pronta sentire, e la vocina nella mia testa continua a ripetermi che non è niente di buono. Mio padre fa un respiro profondo alzandosi e andandosi a sedere sul divano del salotto e io dietro di lui curiosa su quello che ha da dirmi.

- Stavo prendendo un caffè da Starbucks quando lei mi è venuta addosso rovesciandomi tutto il suo caffè sulla camicia. Però, quando ho alzato lo sguardo e ci siamo guardati è scattato qualcosa che non sò spiegare. Esisteva solo lei anche se per pochi secondi. 

Conclude guardandomi aspettando una mia reazione.

- Ne sei innamorato?  

Gli domando semplicemente. 

- Sì... Kally. - Sorride chiamandomi col mio soprannome e riprende a parlare prendendo le mie mani fredde avvolgendole nelle sue, che sono calde.

- La amo tantissimo, ma quello che volevo dirti è che abbiamo deciso di sposarci.  

Dice tutto d'un fiato. Rimango ad osservarlo a bocca aperta ritirando d'istinto le mie mani dalle sue a quelle parole.

- Cosa? No, aspetta la conosci da un mese e già la vuoi sposare?  

Non ci credo o non voglio crederci. Mi alzo e inizio a camminare lentamente per il salotto cercando di digerire quella notizia.

- Sì, ma ascolta sò che potrà sembrare azzardato però è qualcosa che finché non la provi sulla tua pella non la puoi capire. Quando trovi la persona con cui vuoi passare il resto della tua vita lo capisci subito non importa da quanto tempo la conosci, sai solo che è lei. È successo così anche con tua madre. 
Confessa abbassando lo sguardo al ricordo di mia madre. 
Le parole di mio padre rimbombano nella mia mente. Non riesco a capire, come può voler sposare una donna conosciuta da un mese?. Forse sono solo paranoica. Forse lui ha ragione finchè non lo provo, non lo avrei potuto capire. Mi fermo e mi siedo difronte e lui sul tavolino in legno e lo guardo negli occhi senza dire una parola.

- C'è un altra cosa che ho da dirti, Kaleia. - Dice spostandosi in avanti verso di me.

- Ci trasferiremo a Seoul, Corea del sud. Ho chiesto alla mia azienda un trasferimento e loro hanno accettato. 

Mi annuncia guardandomi serio negli occhi.

- Cosa?! Dovrei lasciare tutto? Keira, Kian, la scuola. Io non posso perderli, papà. 

Esclamo urlando tristemente e alzandomi di scatto. 

- Ti capisco, ma è già deciso. 

Dice con fermezza.  

-È già deciso eh...

Sento un fuoco crescermi in gola, cerco di mettere insieme le parole che in questo momento passano a caso come fulmini nella mia testa.

- Ma non hai pensato alla mia vita prima di prendere questa decisione? 

Domandai calmandomi, o almeno provandoci, e sorridendo amaramente.

I miei occhi diventano subito lucidi al pensiero di lasciare la mia vita, una lacrima scende sulla mia guancia e mio padre si alza asciugandola delicatamente. 

- Sò che in questo momento potrà sembrarti il contrario, ma ci ho pensato  bene. Se ho preso questa decisione è anche per te andare via da Londra dopo tutto quello che è successo ti farà solo bene. Lavorando in Corea non dovrei più viaggiare così tanto come ho fatto tutti questi anni, potremmo passare più tempo insieme e potrò evitare di quasi perderti. E non te l'ho ancora detto ma avrai anche una sorella. 

Conclude sorridendo pensando di farmi felice con tale notizia come se quelle precedenti non fossero bastate.

- É anche incinta?  

Esclamo sopresa e guardandolo con sguardo misto tra perso e disperato. Lui inizia a ridere sedendosi al posto di prima e io affianco a lui. 

- No, no alla mia età non mi ci provo nemmeno. 

Dice tra le risate. 

- Lei ha due figli che conoscerai presto. Dovrai imparare a convivere con loro, só che non sarà facile, ma fallo per me, va bene? 
Mi appoggio allo schienale lasciandomici cadere.

- Hai ragione alla tua età certe cose é meglio non provarci neanche e per il resto non ti prometto niente, ma ci proverò. 

Dico le ultime parole sospirando. Non sapendo nulla su quelle persone che dovró chiamare la famiglia. Giro la testa verso mio padre che ha chiuso gli occhi qualche secondo con un sorriso sulle labbra.

- Sono felice per te papà. Non ti vedevo così felice da quando c'era ancora la mamma. 

Queste parole escono con un pò di malinconia e tristezza. 

-Grazie. Ora fammi andare a fare una doccia. Tu preparati che ti porto fuori per cena. 

Mi abbraccia in uno dei nostri abbracci dove tutti e due possiamo sentirci al sicuro. 
Quando si stacca da me si dirige verso le scale, trascinando le sue valigie e va in camera sua a prepararsi.

Io vado in camera mia per cambiarmi. Non posso di certo uscire in tuta anche se è comodissima. 
Mi metto degli skinny jeans neri a vita alta, una maglietta corta a maniche lunghe bianca e le mie Vans nere. Non sono un ragazza da trucco, trovo fastidioso avere della roba sul mio viso quindi me lo lavo semplicemente e mi metto solo un pò di mascara.
Passiamo la serata a ridere e raccontarci tutto quello che ci era accaduto in quel tempo in cui eravamo stati separati. Come sta andando a scuola, i  miei voti, che non sono mai stati altissimi, li definirei nella media. Gli raccontai delle cavolate fatte con Kei e Kian e pensare a loro mi fa riflettere  sul fatto tra pochi giorni non li avrei avuti  più vicino a me. Non avrei più potuto rifugiarmi a casa di Kian, come ho sempre fatto quando litigavo con mio padre. Non avrei più potuto correre da Keira per passare uno dei nostri pazzi pomeriggi. Non li avrei più avuti con me quando avrei avuto bisogno di un loro abbraccio. Mi rattristo e il sorriso scompare improvvisamente dal mio viso. 

- A  cosa pensi? 

Mi chiede mio padre appoggiando la sua forchetta al lato del piatto e sposta il suo sguardo nel mio. 

- A Keira e Kian. Come glielo dico? Sono come fratelli. Siamo come una famiglia e pensare che non potremmo più vederci e passare del tempo con loro, come ho sempre fatto, mi fa solo venir voglia di piangere. 

Mando giù il nodo alla gola che si è formato pensare a tutto ciò.

- Papà è dall'età di 5 anni che non passiamo un giorno senza che ci vediamo e ora sta per cambiare tutto. 

Vedo gli occhi di mio padre diventare lucidi. 

-So che è difficile, Kally. Lasciare tutto alla tua età non è facile, ma sono sicuro che troverai amici anche là. 

Dice con quel tono caldo, calmo e rassicurante che solo un padre quando parla alla propria figlia può avere appoggiando poi la sua mano sulla mia. 

- Sai, a volte i cambiamenti nella vita sono necessari. Dopo l'ultimo periodo, dopo le cose che ti sono successe, ti ripeto che andare via da questo posto ti farà solo che bene. Vedrai, la Corea non è così male. Sono sicuro che ti piacerà. 

Fa un sorriso rassicurante riprendendo a mangiare. In parte ha ragione andare via da Londra è solo un bene dopo tutto quello che è successo, dopo aver passato l'inferno con Seojoon e suo fratello Taecyon, dopo essere stata usata e tradita da Bangchan, dopo di aver sfiorato la morte con la punta delle dita. Sospiro giocando con gli ultimi bocconi di cibo nel mio piatto.
Finiamo di cenare e andiamo a casa. Prima di andare a letto mando un messaggio sia a Kian che a Keira con scritto: 

* Domani vediamoci nel solito posto devo parlarvi di una cosa importante!* 

Spengo il telefono senza aspettare una loro risposta e cerco di dormire, ma l'unica cosa a cui non faccio altro che pensare è alla nuova vita che mi stava aspettando. 

Il giorno seguente mi sveglio, o meglio dire, mi alzo solamente dal letto visto che non ho chiuso occhio. Mi vesto mettendo la solita e noiosa divisa della scuola con cui la preside obbliga ogni singolo studente ad indossare. 
Gonna nera, lunga un dito sopra del ginocchio, camicia rigorosamente bianca e giacca blu scuro. È orribile, ma almeno le scarpe potevamo sceglierle noi quindi Vans nere. 
E così inizo la mia settimana di scuola.  L'ultima in quella scuola.  L'ultima in questa città, cha amo tanto, nonostante i brutti ricordi che mi legano qui. Scendo per fare colazione, che consiste nella solita tazza di thè con qualche biscotto.  Finito di mangiare ripulisco il tutto e lascio un biglietto attaccato al frigo a mio papà, che stava ancora dormendo, con scritto che dopo scuola avrei visto Keira e Kian e che quindi sarei rientrata tardi. 
Esco mettendomi le cuffiette e fecendo partire la playlist casuale. Mi piaceva scoprire con quale canzone il mio telefono avrebbe deciso di farmi iniziare la giornata. Quel giorno anche quello stupido aggeggio sapeva che non sarebbe stata una delle migliori, infatti come faccio play parte How to say goodbye di Dean Lewis. Mi incammino verso scuola con la borsa in spalla e nel tragitto come tutte le mattine incontro Keira e dopo qualche metro ci raggiunge anche Kian.  A differenza mia a lui la divisa stava benissimo rendendolo ancora più affascinante. 

- Allora cosa è che ci devi dire di così importante, KapK? 

Kapk è il soprannome che mi ha dato Kian quando ad una festa riempì la facci di torta e mi disse che sembravo un cupcake.

Kian appoggia un braccio sulle mie spalle mentre camminiamo verso scuola.

- Preferisco aspettare questo pomeriggio. 

Dico nervosa iniziando a torturarmi il labbro inferiore coi denti.  Keira si ferma di colpo e mi prende per le spalle dicendomi

- Dai, Kay parla, non mi piace quando ci fai stare sulle spine così tanto. Non sarà una cosa così brutta.

"Vorrei che non lo fosse" pensai e mi limito a farle il sorriso più falso che ho. Keira fa per dire qualcosa ma viene interrotta da Kian che le dice di continuare a camminare se non volevamo arrivare tardi.
Arriviamo davanti a scuola e come tutte le mattine delle ragazze salutano Kian con quelle loro vocine stridule, come delle galline in calore, ignorando me e Keira al suo fianco. Lui le ignora e gli passiamo tutti e tre  davanti come se niente fosse, con ancora il suo braccio sulle mie spalle.  Siamo ancora una volta in ritardo e al suono della campana del cortile ci affrettiamo per entrare. La giornata passa veloce, forse troppo. È la prima volta in vita mia che speravo che la solita routine scolastica passasse più lentamente. Una volta aspettata Keira, nel cortile della scuola andiamo al solito posto.
Il nostro posto.
 Un piccolo parco che non conosce quasi nessuno. Per alcuni forse può sembrare solo un campo di sterpaglie con qualche gioco arrugginito e una pista di Skateboard con dei graffiti sbiaditi e mezzi cancellati dal tempo, ma per noi tre è speciale. È dove abbiamo passato giornate intere a giocare e a fare gli scemi. Con Keira e suoi balli da cheerleader mancata e Kian che con il suo skate provava salti e acrobazie, che a sentire lui, nessuno ha mai provato a fare. Penso ci sia più DNA di Kian sul suolo mezzo asfaltato di quel parco malandato che in qualsiasi altro posto. Tra risate e cavolate varie arriva il momento di dargli la "bella" notizia, ma Keira decide di rimandare il mio discorso di qualche minuto. 

- Oggi la Wilson voleva uccidermi. Tutte quelle domande nell'interrogazione non me le meritavo. 

Io continuo a pensare alle  parole da usare per far sembrare la cosa meno brutta di quello che è. 

- Ma se sei stata geniale. 

Esclama Kian lanciandogli un sassolino minuscolo. 

-Kian ha ragione. Key, io a più della metà non avrei saputo rispondere. 

Il votaccio che avrei preso se mi avesse chiamata interrogata al posto di Keira sarebbe stato irrecuperabile. Il giorno prima non avevo aperto libro. 

- Basta parlare di quella prigione, vi prego. Kapk cosa dovevi dirci? Non ce la faccio più ad aspettare. 

Dice Kian con fare insistente. 

- Appena ve la dirò avresti preferito aspettare fidati. 

Abbasso il mio sguardo, ma potevo sentire i loro addosso. 

-É così brutta? 

Chiede Keira sedendosi al mio lato preoccupata.  Sento i miei occhi riempirsi di lacrime tanto da non riuscire nemmeno a guardarli. Mi faccio forza e prendo un respiro profondo, sentendo il magone formarsi in gola. 

- Mi trasferisco in Corea con mio padre. 

Dico tutto d'un fiato come quando si toglie un cerotto perchè dicono faccia meno male, ma sono tutte balle.

- Cosa?! È uno scherzo vero? Per poco non ci cascavo bello scherzo Kian, questo è uno dei tuoi no? 

Keira guarda Kian che ha lo sguardo fisso davanti a sè perso nel vuoto e non ha ancora detto nulla.  

- Kian? 

Richiede Keira cercando una conferma che tutto questo fosse uno scherzo, ma il ragazzo di fronte a noi rimane immobile come se fosse in uno stato di trance. Metto una mano sulla spalla di Keira e la tiro verso di me abbracciandola forte. 

- Non è uno scherzo. Key, tu non sai quanto vorrei lo fosse, ma non è così. Mi trasferiró davvero in Corea e... 

Non riesco a finire la frase che le lacrime escono come un fiume in piena sul mio viso. 

- Tu non te ne puoi andare. Quando? E perché? 

Kian ha la voce rotta e con delle lacrime sul volto che asciuga rapidamente con la manica della divisa.

- Una settimana. Mio padre nell'ultimo viaggio, ha conosciuto una donna se ne é innamorato e mi ha detto che si sposeranno. L'azienda gli ha dato un posto fisso e per il quale non dovrà più viaggiare così tanto. 

Tiro su con il naso e asciugo le lacrime con la manica della mia giacca. 

- E a noi non hai pensato? Siamo sempre stati noi tre! Non te ne puoi andare, Kaleia. Se te ne andrai ti dimenticherai di noi non appena ti farai nuovi amici. 

Kian urla quelle parole con tutta la forza che ha. 

- Certo che ci ho pensato, Kian.

Dico scendendo dal muretto andando verso di lui.

- Nessuno potrà mai prendere il vostro posto non pensarci nemmeno. Tutte le volte che potrò tornerò qui a vedere cosa state combinando. 

Forzo un sorriso e gli accarezzo la guancia pronunciando le ultime parole. Non dicono niente per qualche minuto. Guardando i miei migliori amici l'unico pensiero che mi passa nella testa è che non saremmo più stati insieme, niente più tripla K. Questo mi distrugge.Kian si avvicina e mi stringe forte, senza dire parola. Come non aveva mai fatto prima e io ricambio quel suo abbrraccio. 

- Sarà come se un pezzo di me se ne andasse via per sempre. 

Mi sussurra continuando a stringermi a sè. Keira viene verso di noi e si unisce all'abbraccio e passiamo il pomeriggio più bello di sempre. Uno degli ultimi insieme a loro. 

La settimana è passata veloce, troppo veloce. Domani mattina prenderò il volo verso Seoul. Metto le ultime cose in valigia prima di andare a dormire. 

 

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Capitolo 2
*** Seoul ***


"I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture. Stiamo per atterrare all'areoporto di Incheon Seoul, Corea del sud".

Guardo fuori dal finestrino. La grande capitale si avvicina sempre di più e si iniziano ad intravedere i grattacieli e gli edifici più antichi.
Mi giro verso mio padre che se la sta dormendo di brutto. Gli sfioro il braccio per svegliarlo e stiracchiandosi si sveglia.
- Siamo già arrivati!? Abbiamo fatto presto dopotutto.
Si strofina gli occhi sbadigliando
- Se per te 16 ore sono poche.
Dico riportando lo sguardo su Seoul.
- Ascolta papà, chi ci verrà a prendere e dove staremo?
Non avevo ancora chiesto a mio padre dove saremmo andati a vivere, se aveva trovato una casa o qualcosa di simile. A pensarci sarebbero dovute essere le prime cose da chiedere.
- Non ti preoccupare, Kally. Staremo da Heeyung, la mia fidanzata, e tua nuova madre.
Quelle parole gli escono come se fosse la cosa più normale di questo mondo, lui è calmo e tranquillo. Non sembra importargli aver abbandonato la sua vita in Inghilterra.
- Io una madre già c'è l'ho! Il fatto che sia morta non cambia niente.
Dico duramente per la sua ultima affermazione.
Non deve nemmeno pensare una cosa simile. Nessuna prenderà il posto di mia madre. Giro il mio sguardo verso il finestrino e l'unica cosa che vorrei fare è scendere da questo maledetto aereo e fare ritorno verso casa mia, verso la mia vera vita. Sento come se un pezzo di me fosse rimasto tra i cieli grigi di quella città. Mio padre mi prende la mano dicendomi
- Fallo per me. Ascolta, tesoro, nessuno prenderà il suo posto. Però ora lei non è più con noi e avrebbe voluto, che sia io che tu, andassimo avanti con le nostre vite.
Non so esattamente se queste parole mi rassicurano o meno, ma ha ragione. La mamma avrebbe voluto vederci felici continuando le nostre vite. A volte sono troppo impulsiva, non rifletto e traggo sempre le mie conclusioni e molto spesso sbagliate.
- Scusa ci proverò - sospiro - Ma non ti prometto niente. - Concludo poi.
Il mio atteggiamento non è dei migliori, ma non posso farci poi molto. È un cambiamento grande, troppo grande e ho paura. Se non piacessi a questa Hee qualcosa? Se non piacessi a nessuno? Se non trovassi amici?
La solitudine, l'abbandono e il rifiuto sono i miei peggiori incubi. Ci sono passata e per poco ho rischiato di lasciare questo mondo se non fosse stato per Kian.
Papà abbozza un sorriso e mi stringe la mano.
- Ce la faremo, vedrai. Ricorda che anche se ci saranno tre nuovi elementi nella nostra famiglia, saremo sempre io e te quando avrai bisogno. Io non me ne andrò da nessuna parte, promesso.
Non sò se potrà mantenere questa promessa, ma per ora voglio crederci.
- Sono sicuro che quando conoscerai quelli che saranno la tua nuova famiglia, sarai più tranquilla. Avere fratelli non è poi così brutto.
Sorride guardando fuori dal finestrino oltre la mia spalla.
- Ti ho già iscritta a scuola l'anno prossimo andrai allo stesso liceo di Namjoon, tuo fratello, quindi goditi l'estate.
Come si suol dire oltre al danno la beffa mancava solo che mi ricordasse l'argomento "scuola".
- Non me lo ricordare per favore.
Quello che sarà il mio ultimo anno prima dell'università. Quello che dovrebbe essere l'anno più difficile, il più importante, lo sarà ancora di più visto che non conoscerò nessuno. "No Kaleia, conoscerai questo tuo fratello mai visto" mi dice la vocina nella mia testa.
La odio.
Appoggio la testa al sedile rassegnata al fatto che non sarei potuta tornare indietro a meno che non scappassi e ho alcune idee su come potrei farlo.
Continuo a guardare i paesaggi sotto di noi passare uno dopo l'altro e sono incredibili come la natura si mischia alla perfezione con la zona urbana e come sembri tutto così ordinato e perfetto.
Quando atterriamo ci dirigiamo verso il rullo dove sarebbero dovute passare le nostre valigie. Come le vedo passare prendo a fatica le mie tre e mio padre prende le sue due sollevandole con molta più facilità. "Non mi ricordavo fossero così pesanti" penso mentre le metto sul carrello. Una volta recuperato tutto andiamo verso l'uscita.
L'aeroporto è enorme e pieno di gente. Continuo a guardarmi intorno incredula e penso che se solo questo posto è così grande la città doveva essere enorme.
- Kally, forza seguimi.
Papà mi risveglia dai miei pensieri tutto entusiasta ed emozionato al contrario mio.
- Arrivo!
Esclamo correndo verso di lui, che si è allontanato a passo svelto.
Alzo lo sguardo per vedere dove si dirige, non l'ho mai visto camminare così veloce, per poi fermarsi qualche secondo e andare incontro a quattro persone. Due ragazzi, una ragazza e una donna che vedendo come la saluta penso sia la sua fidanzata. "Come ha detto che si chiama?" penso cercando di ricordare il nome, ma non me lo ricordo.
Quando arrivo al fianco di papà mi mette un braccio sulle spalle presentandomi a questa gente.
- Ragazzi, amore. Lei è Kaleia, mia figlia.
L'ha chiamata "amore"? Scommetto mi dovrò abituare a sentirlo chiamare così un'altra donna che non sia mia madre.
La signora di fronte a me mi viene incontro e fa un inchino. Io rimango a guardarla confusa sul perché si fosse inchinata mentre lei mi sorride.
È una bella donna, ha i capelli castani che gli cadono sulle spalle, due occhi scuri e un bel fisico per avere la sua età.
- Non ci avevi detto che era così bella e che ti assomigliasse tanto. Piacere io sono Heeyung e questi i miei figli Gaeyon e Namjoon. Posso abbracciarti?
Mi chiede la donna in un inglese abbastanza buono mentre io guardo mio papà che mi fa segno di andare verso di lei e mi abbraccia talmente forte che quasi soffocò.
Non sono abituata agli abbracci e il contatto fisico non è una delle cose che preferisco dopo tutto quello che è successo a Londra, infatti al suo tocco mi irrigidisco.
- Piacere Heeyung, io sono Kaleia. Scusate se la pronuncia non è perfetta, ma avete dei nomi difficili.
La ragazza, che prima era al fianco di Heeyung, mi si posiziona davanti e, imitando la madre, mi abbraccia.
Di nuovo contatto fisico.
I muscoli del corpo mi si irrigidiscono nuovamente e lei sembra accorgersene visto che si stacca quasi subito. La guardo meglio notai l'incredibile somiglianza con la madre. Capelli castani che le arrivano poco più su delle spalle, occhi scuri e un sorriso da fare invidia.
Le sorrido timidamente non essendo abituata a tutta questa situazione.
- Piacere io sono Gayeon, ma puoi chiamarmi Eonni significa sorella maggiore. Sono sicura che diventeremo grandi amiche e sorelle. Ho sempre voluto una sorellina. Questo é Jooni... Hey, ma che fine ha fatto? Mamma hai visto Namjoon?
Chiede alla madre che sta parlando con mio padre poco distante da noi.
- Era qui trenta secondi fa.
Heeyung si guardó intorno cercando quello che deve essere mio fratello, fino a quando non lo vede.
- Eccolo. Namjoon vieni qui a conoscere Kaleia.
Heeyung urla così forte che mezzo aeroporto si girò verso di noi compresi un gruppo di ragazzi.
Mi giro e vedo un ragazzo girato di spalle parlare con altri ragazzi, suppongo suoi amici. Il ragazzo si gira camminando a passo svogliato verso di noi e pìu si avvicina e più anche in lui si può notare l'enorme somiglianza con Heeyung.
Namjoon indossa degli skinny jeans neri, una maglietta bianca a maniche corte della Vans, converse basse nere e un cappellino New Era nero dal quale dei  fuori escono dei ciuffi di capelli castani , occhi scuri e intensi. Non sembra molto alto,ma di me lo è di una ventina di centimetri.
Quando è abbastanza vicino mi squadra da testa a piedi come se fossi una creatura aliena venuta da lontano. Alza un angolo della bocca facendo un mezzo sorriso.
- Quindi tu saresti la ragazzina viziata che si aggiungerà a questa famiglia.
Dice con tono di superiorità.
- Come ti permetti di chiamarmi ragazzina viziata? Tu non sai niente di me!
Ribatto.
- Namjoon modera i termini con tua sorella.
Lo rimprovera la madre.
- Tu sai già che questa non sarà mai mia sorella.
Sputa fuori lui duramente lanciandomi uno sguardo di disgusto, indicandomi con un dito e stendendo tutto il braccio verso di me quasi fino ad accecarmi.
- Esco con gli amici ci vediamo a casa.
Namjoon ritorna verso il gruppetto di ragazzi con cui stava parlando poco prima.
"Sarà una convivenza difficile considerato il carattere di merda che ha, ma dove mi sono cacciata?" penso. Non vedo l'ora di finire il liceo e andarmene all'Università di medicina a cui sogno di andare fin da piccola, così da poter tornarmene a Londra.
Fortunatamente feci domanda e i test d'ingresso prima di partire e dovevo solo aspettare una risposta.
- Scusalo Kaleia, di solito non si comporta così.
Heeyung si scusa per il comportamento di suo figlio.
- Non è colpa vostra se è un coglione di prima categoria.
Incrocio le braccia al petto continuando a guardare lui e i suoi amici mentre si allontanano. Quel primo scontro ha cambiato qualcosa, ma non riesco a capire cosa. Guardo Namjoon allontanarsi e più la voglia di corrergli dietro e tenerlo vicino a me cresce.
- Kaleia! Chiedi scusa.
Questa volta è mio padre ad usare il tono da rimprovero nei miei confronti.
- E di cosa?! Hai sentito anche tu come mi ha parlato.
Di solito non gli rispondo mai subito senza pensare, specialmente quando so che non ho tutta la ragione, ma Namjoon mi rende nervosa.
- Caro, non importa, a volte lo penso anche io.
Dice Heeyung in mia difesa facendomi l'occhiolino e sorridendomi.
Almeno è simpatica e già su una cosa la pensiamo allo stesso modo.
- Andiamo sarete stanchi. Minho aiuta Kaleia.
Gaeyon si rivolge e al ragazzo alle sue spalle.
Un ragazzo molto più alto di me,capelli mori e occhi altrettanto scuri e dalla maglietta si poteva notare il fisico palestrato e allenato.
- Minho ?
Chiedo a Gaeyon.
- Lui è Minho il mio ragazzo .
Gaeyon lo guarda dolcemente sorridendogli.
- Piacere Minho.
Il ragazzo fa un piccolo inchino come fece Heeyung e io lo imito per non sembrare maleducata pur non sapendo a cosa servisse.
- Comunque la penso anche io come te su Joonie. Lo conosco da tanti anni e a volte è davvero un coglione.
Minho mi fa sorridere e prende la mia valigia sollevandola con leggerezza ed eleganza, come se stesse sollevando dei cuscini.
- Sono sicura che la casa ti piacerà, Kaleia. C'è una stanza tutta per te che ti aspetta.
Heeyung mi cinge le spalle con un braccio sorridendomi.
- Saremo vicine di stanza!
Esclama poi Gaeyon felice.Tutta questa sua allegria sta iniziando contagiarmi forse venire a vivere qui non è stato così male. Ci dirigiamo verso il parcheggio e iniziamo il viaggio verso quella che sarà la mia nuova casa.
Dopo circa una ventina di minuti arriviamo davanti a una casa molto grande, rispetto all'appartamento che avevamo a Londra.
Quando entro mi salta addosso un cagnolino tutto bianco che mi butta a terra e iniziando a leccarmi tutta la faccia.
- Hey ma che...
Cerco di togliermelo da sopra ma è impossibile non sta fermo un attimo.
- Gli piaci! Meno male, ero così in pensiero che non fosse così, lui è Rapmon non è un amore?! Rapmon vieni qui da su bello vieni.
Il cagnolino al fischio di Gaeyon inizia a seguirla quindi mi alzo cercando di togliere tutti i peli bianchi che mi ha lasciato sui jeans neri.
Heeyung mi porta al piano di sopra e mi fa vedere tutta la casa, mentre Minho e papà portano dentro le valigie. "Da fuori sembrava più piccola" penso.
Il piano di sopra è composto da quattro camere, due bagni e la casa è molto luminosa. La donna poi si ferma di fronte ad una stanza.
- Allora qui c'è la tua stanza condividerai il bagno con Gaeyon.
Dice indicando una stanza sprovvista di effetti personali per poi continuare il suo mini tour per la casa.
- Questa é la camera di Namjoon.
La stanza di Namjoon ha due pareti dipinte di blu scuro e una di bianco con poster di alcune band e cantanti famosi, di cui ne conosco una piccola parte. Un armadio a parete con porta scorrevole bianca e in un angolo una scrivania con un computer e una tv. Vestiti sparsi qua e là, che mi ricordano tanto la stanza di Kian e a quel ricordo sorrido malinconicamente.
- Qui c'è quella mia e di tuo padre. Poi giù ci sono la cucina, il salotto e il cortile con la piscina. Allora che ti pare?
Mi chiede Heeyung tutta soddisfatta
- É una gran bella casa Heeyung.
Dico sorridendole.
- Grazie ora sistema le tue cose che preparo la cena, tesoro.
La vedo scendere le scale mentre entro in quella che sarebbe stata la mia stanza. È enorme con pareti bianche candide "Devono averla appena ritinteggiata" sussurro tra me e me, c'è un letto matrimoniale e una cabina armadio. Guardo fuori e ho la vista sulla piscina del cortile.
- Allora ti piace?
Mi chiede mio padre, appoggiato alla porta nera con una spalla.
- È il doppio della mia vecchia stanza, è bellissima anche se queste pareti hanno bisogno di un tocco personale.
Guardo la stanza girando su me stessa e pensando a come avrei potuto renderla più mia. Sì è bellissima, ma l'altra era pur sempre la camera di quando ero piccola. La camera dove ero cresciuta e della mia vita fino a poco tempo fa.
- Sono contento e cosa ne pensi?
Mio padre si porta una mano dietro alla nuca nervoso.
- Di cosa?
Non capisco bene a cosa si sta riferendo.
- Su Heeyung, Gaeyon e Namjoon?
Abbozza un mezzo sorriso.
- Heeyung sembra una persona molto dolce, ho capito perché ti sei innamorato di lei. Gaeyon è un uragano di felicità e energia, andremo d'accordo, penso. Di Namjoon già lo sai, un coglione.
Mi siedo sul letto notando che non è né troppo duro e né troppo morbido.
- Cerca di andare d'accordo anche con lui. Sai, anche loro non hanno avuto una vita facile.
Viene verso di me sedendosi al mio fianco.
- Ci proverò, ma come ti ho già detto non ti prometto niente.
- Grazie ci vediamo dopo a cena, finisci di sistemare.
Mi lascia un bacio sulla fronte e si dirige nella sua stanza a sistemare le sue cose.
Finisco di sistemare tutti i vestiti nell'armadio e metto le mie cose in bagno. Metto nella libreria tutti i cd che mi ero portata e i miei amati libri, attacco sulla parete tutte le foto fatte in vacanze, campeggi, concerti, biglietti di concerti dove ero andata con i miei migliori amici, Kian e Keira.
"Non sapete quanto mi mancate" penso guardandole e ricordando quei momenti fantastici.
-E quelli chi sono?
Mi giro di scatto al suono della sua voce e lo vedo appoggiato alla porta con aria strafottente mentre ha lo sguardo puntato sulla parete dove stavo attaccando alcune foto.
- E a te che te ne frega?
Mi rimetto all'opera per finire il mio lavoro.
-Senti, Karla giusto?
- Kaleia, idiota.
Alzo gli occhi al cielo senza voltarmi e andando avanti.
-Mia mamma mi ha chiesto di venire a chiederti scusa. Quindi scusa, ma sappi che non cambierò mai idea. Tu non sarai mai mia sorella.
Le ultime parole gli escono come se il fatto che io sia venuta qui sia stata colpa mia.
- Se queste sono le tue scuse puoi anche andartene.
Rispondo girandomi verso di lui e sorridendo forzatamente. È l'unica cosa che mi viene in mente senza insultarlo e continuo ad attaccare le ultime foto, ma quando mi rigiro lo vedo ancora lì, appoggiato alla porta, che fissa ogni mio singolo piccolo movimento.
- Sei anche sordo?
Forse sono stata un pò più rude di quanto pensavo. Namjoon si stacca dalla porta e se ne va borbottando qualcosa che io non riesco a capire.
Sono sempre più convinta che sarà difficile convivere con Namjoon. Mi sdraio un pó sul letto aspettando che la cena fosse pronta riposandomi dopo il lungo viaggio.
Ripenso alle poche ore passate, sembrate infinite, penso a questa nuova "famiglia" e penso a Namjoon. Quel ragazzo ha uno sguardo che è come se mi avesse stregato. Due occhi così scuri che sembrano leggerti anche l'anima,
Chiudi gli occhi con il suo viso impresso nella mia mente.

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Capitolo 3
*** Amori in famiglia? ***


Senza accorgermi ieri sera mi sono addormentata saltando anche la cena. Questa mattina mi sono svegliata abbastanza tardi e quando accendo il telefono noto che sono circa le 10:40 del mattino. Mi alzo trascinandomi giù dal letto e scendendo le scale noto uno strano silenzio in casa. Entro in cucina strofinando gli occhi sbadigliando e vedo solo Namjoon davanti alla sua colazione.
- Vedo che sei sveglia e sei ancora qua. Peccato non era solo un incubo.
Dice con strafottenza per poi riprendere a mangiare.
- Vedo che sei proprio un coglione non era un incubo, peccato!
Rispondo nella sua stessa maniera e mi metto seduta di fronte a lui.
- Dove sono tutti?
Mi guardo attorno e non c'è anima viva, solo Namjoon.
- Staranno dormendo non credi?
Dice seccato guardando un video sul telefono.
- Non c'è nessuno di sopra. Non credi che se li avessi visti non te l'avrei chiesto?
Già di prima mattina mi fa innervosire a mille.
- Quindi cosa cavolo vuoi da me?
Si alza e riponendo la sua tazza nel lavandino della cucina.
- Quindi dovrò stare con te in casa. Da soli. Qualcuno lassù mi vuole male.
Dico disperata ma allo stesso tempo c'èra un pizzico di felicità.
- Non ti preoccupare devo vedere Jin quindi appena finisco qui esco.
Mentre Namjoon sta per andare in camera sua sento la porta d'ingresso aprirsi.
- Siete svegli finalmente!
La voce dal tono allegro di Gayeon irrompe nella cucina.
- Ma dove eravate andati tutti?
Chiedo aiutandola con le borse che ha in mano.
- A fare spese per la festa.
Heeyung appoggia tutto sul tavolo della cucina.
- Festa?
Chiedo perplessa mentre iniziano a tirare fuori tutto dalle buste.
- Sì, quella per darvi il benvenuto nel quartiere. Nam, non le hai detto niente?
Gayeon si rivolge al fratello che fa spallucce.
- Perché dovrei darle il benvenuto? A me che resti o no non me ne può fregare di meno.
Dire che quella sua frase mi ha ferito è troppo, ma sento qualcosa simile a tristezza dopo aver sentito queste sue parole.
-Idiota.
Sussurro fregandomene se avesse sentito o meno. Se a lui non gli interessa niente, perché a me avrebbe dovuto?
"Perché ti sta iniziando a piacere" puntualizza quella odiosa vocina.
-Come mi ha chiamato?
Namjoon assottiglia gli occhi e si mette con le mani appoggiate sul tavolo di fronte a me, pensando di farmi paura, ma si sbaglia di grosso e mi metto nella sua stessa posizione.
-Sei anche sordo oltre che I D I O T A? Forse a scandire le parole capisci meglio.
Dico a pochi centimetri dal suo viso. Siamo pericolosamente vicini e, se non fosse per le altre tre persone presenti nella stanza, credo avrei avuto il coraggio di accorciare ancora di più quella piccola distanza.
- Vedo che andate sempre più d'accordo.
Dice ironico mio padre aiutando Heeyung a mettere a posto
- Lo sapevi, Steven, che hai una figlia tanto bella quanto stronza? Mi chiedo come lei possa essere venuta da te, insomma tu sei una forza e lei beh...
- Bella eh?
Dico guardando il ragazzo di fronte a me diventare tutto rosso in viso.
- É ... È solo un modo di dire non lo hai mai sentito?
Namjoon diventa improvvisamente impacciato e inizia a balbettare. "È così adorabile" penso per poi riprendermi.
Ma cosa mi sta succedendo? Non posso innamorarmi, è il castigo che mi è stato imposto. Non lo merito perché quando inizio ad amare qualcuno a quella persona succedono cose orribili.
- Certo come no. Tanto qui hanno sentito tutti cosa hai detto no?
Incrocio le braccia al petto guardandolo sempre con sguardo da sfida.
-Lo abbiamo sentito benissimo.
Sorride Heeyung facendomi l'occhiolino.
- Mamma pure tu adesso? Meglio che io vada devo vedere Jin.
Si dirige verso la porta della cucina.
- Certo scappa pure? Ehm Namjoon.
Lo richiamo e lui si gira scocciato.
- Cosa vuoi?
Grigna fra i denti.
- Grazie del complimento.
Gli sorrido sfidandolo e lui alza il dito medio andando al piano di sopra, verso camera sua. Dopo pochi minuti sentiamo la porta d'ingresso sbattere.
- Qualcosa mi dice che Joonie è uscito.
Gayeon sposta lo sguardo verso la porta d'ingresso dove la piccola tenda bianca sta ancora svolazzando.
- Comunque, Kaleia cosa pensi di Namjoon?
Mi chiede Heeyung così dal nulla finendo di sistemare le ultime cose nell'armadietto della cucina. Non mi aspettavo una domanda di questo genere. Dove vuole arrivare?
- Lo vuoi sapere davvero?
Alzo il sopracciglio destro, cercando di capire cosa volesse sentirsi dire.
- Certo che lo voglio sapere, cara.
Heeyung si siede sulla sedia al mio lato. Sospira e poi mi dice qualcosa che non pensavo potesse mai accadere.
- Lo so che non dovrei dirtelo, ma devo confidarti una cosa. Non appena Namjoon ti ha visto all'aeroporto mi ha detto " Mamma penso di aver capito quando mi hai detto di esserti innamorata a prima vista. È bellissima!" Gli vidi illuminarsi il volto e spuntargli un sorriso stupendo. Era tanto tempo che non sorrideva così.
Rimango senza parole. La guardo con la bocca semiaperta e il cuore inizia a battermi all'impazzata sentendogli dire quelle parole.
- Ma perché allora mi tratta così male? Voglio dire, se ti piace una persona trattarla nella maniera in cui fa lui non è di certo il modo migliore per far avvicinare qualcuno.
Dico non capendo. Namjoon mi manda in confusione. Come può essere possibile?
- Mio fratello non è questo genere di persona. Non lo riconosco più nemmeno io. Si comporta così da quando la sua ultima a ragazza pochi mesi fa lo ha lasciato. Lui ne era innamorato e per lei, lui, era solo un passatempo. Ha giocato con mio fratello fino a quando non se ne è stufata. Non si è ancora ripreso e per non soffrire allontana le persone. Alza come una barriera per non affezionarsi troppo.
Gaeyon mi guarda con un sorriso amaro.
- Non lo sapevo. Mi dispiace.
Non sapevo avesse passato questo. Essere usati, dalle persone specialmente da quelli che si ama, fa schifo e lo sò fin troppo bene. Forse devo solo darmi del tempo per conoscere il vero Namjoon. Devo in qualche modo riuscire a passare quella barriera che si è alzato.
- Comunque adesso con quella è finita non mi è mai piaciuta. Da mamma ci avevo visto lungo, non faceva per lui. Quindi, tornando a noi, come lo trovi?
Heeyung si avvicina mettendomi una mano sulla spalla.
- Sì, beh ecco, io...insomma...Non è brutto anzi devo ammettere che è attraente in un modo tutto suo...
Inizio a balbettare e ad agitarmi mentre sul viso di Heeyung compare un sorriso.
- Lo sapevo ti piace Namjoon, guardati stai andando a fuoco.
Gayeon non mi fa nemmeno finire la frase che già aveva tratto le sue conclusioni.
- A chi piace chi?
Mio padre cade dalle nuvole, come se non fosse stato presente alla conversazione. Eppure è qui intento a leggere il giornale come tutte le mattine, il trasferimento non lo ha cambiato e questa è una delle cose che mi preoccupavano di più.
- A Kaleia piace Namjoon e a Namjoon piace Kaleia. Fidati, conosco mio figlio e vedo come ti guarda e non ha guardava nemmeno quella piccola stronza della sua ex ragazza. Anzi ne sono sicura, tu mia cara gli piaci e pure tanto.
Anche Heeyung aveva tratto le sue conclusioni a quanto pare e anche se ancora non voglio ammetterlo hanno tremendamente ragione entrambe.
- Aveva un nome mamma ed era Jieun.
 Interviene Gayeon.
- Sì, beh quella. Jieun o piccola stronza non fa molta differenza. Ha fatto soffrire mio figlio.
Heeyung si alza andando verso la cucina per iniziare a cucinare il pranzo.
- Eonni andiamo in camera mia così mi spieghi della festa.
Prendo Gayeon per un polso e la trascino con me verso le scale.
- Sì, certo scappa come ha fatto il tuo fidanzato, tanto parliamo dopo.
Quando mio padre dice "poi parliamo" non mi è mai piaciuto. L'ultima volta che lo aveva detto era per farmi il "discorso" ed era finito che prima dei trent'anni non avrei potuto avere un ragazzo.
- Sarebbero una coppia bellissima.
Sentii dire da una Heeyung sognante mentre mi allontano con Gayeon.
Entriamo in camera mia e mi siedo sul letto.
- Quindi che festa avevi in mente di fare?
Le chiedo cercando di dimenticare quello che è appena successo.
- Mia madre porterà fuori tuo padre per il weekend quindi ho chiesto a Nam di invitare alcuni dei suoi amici come Jin, Tae, Jimin Jungkook, Hoseok, Yoongi e alcune sue amiche.
- Non sono molto un tipo da feste. Penso di essere andata a un paio di feste durante questi anni di scuola forse una o due. Mi piaceva di più passare del tempo solo con i miei due migliori amici.
- Sono questi delle foto.
Gayeon va verso la parete che avevo ricoperto di polaroid con i migliori momenti della mia vita passati tutti con loro. Mi mancano tantissimo.
- Sì non sai quanto mi manca stare con loro.
Sospiro malinconicamente.
-Non poter passarse del tempo tutti i giorni insieme a fare le solite cazzate, le loro risate e le battute squallide di Kian.
Sorrido pensando a quei ricordi.
- Loro mi rendevano felice. Mi sono sempre stati vicino sopratutto quando mia mamma morì, per colpa del cancro. Loro ci sono stati anche per tutto quello che venne dopo. Senza di loro non saprei come avrei fatto ad andare avanti. Sopratutto se non fosse per Kian non sarei nemmeno qui a raccontarlo.
Sopsiro ancora guardando le polaroid appese alla parete.
- Immagino. Io non so se avessi avuto il coraggio di fare quello che hai fatto tu. Voglio dire lasciare tutto e tutti ne morirei.
- Già...beh ma oramai sono qui.
 Dico con ironia anche se di ironico questa situazione non ha niente.
Gayeon mi abbraccia all'improvviso ancora contatto fisico,al quale mi irrigidii di colpo. Si stacca guardandomi confusa dalla mia reazione.
- Sappi che qui hai me. Per qualsiasi cosa, sono tua sorella ora. E per tirarti su di morale ti aiuterò a trovare il tuo ragazzo ideale e ho già in mente qualcuno. Taehyung sarebbe perfetto per te. Anche se mi sembra di aver capito che stamattina qualcuno ha già fatto colpo su di te?
- Si? E chi? Stamattina ho parlato solo con Namjo....Non penserai mica che mi piaccia Namjoon vero?
Cerco di mettermi sulla difensiva.
- Ho visto il sorrisino che ti è spuntato quando mia mamma ti ha detto cosa pensa veramente di te mio fratello. Io ci vedo lungo.
Scuoto ripetutamente la testa.
- Questa volta ti sbagli. Tuo fratello a me non interessa.
Non ci credo nemmeno io a quello che ho appena detto.
Che stia iniziando a provare qualcosa per Namjoon?
"Peccato che lui non esprima i suoi sentimenti" dice tristemente la vocina nella mia testa.
- Comunque sta per arrivare Minho andremo al cinema vieni?
Mi chiede guardando il cellulare dove Minho le aveva appena inviato un messaggio.
- A fare la terza in comodo? No grazie questa volta passo.
- Bella scusa quella della terza in comodo. Tu speri che Namjoon torni per poter stare sola con lui. Ammettilo.
Dice puntandomi un dito contro.
- Mai!
Dico imitandondola e tirandogli un cuscino per la cazzata appena detta anche se sò che in fondo, ma davvero in fondo, spero di stare da sola con lui.
- Cognatina, comunque penso che tu e Namjoon sareste una coppia bellissima.
Non rispondo e la vedo uscire da camera mia. Mi distendo sul letto con lo sguardo rivolto verso il soffitto pensando a quello al discorso di questa mattina in cucina, alle parole di Heeyung e a quelle di Gayeon. Quando Heeyung mi ha detto quello che le disse Namjoon sentii come una sensazione di felicità. Non ci capisco più niente. Cosa stava diventando Namjoon per me?
Quello che so è che se mi fossi innamorata di Namoon sul serio sarebbe stata la mia fine. "Sopratutto la sua" puntualizza sempre la solita vocina.
Forse avrei dovuto alzare la mia di barriera e non pensarci più, ma ormai è troppo tardi Namjoon la stava già scavalcando. Tra pochi giorni ci sarà il matrimonio e diventeremo ufficialmente una famiglia e tra fratellastri non ci si innamora.

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Capitolo 4
*** Volete sapere la verità? ***


La festa di benvenuto si fece però Namjoon con i suoi amici alla fine non vennero perchè lui li convinse a passare il pomeriggio in un altro modo invece di stare in mezzo a tutti i suoi vicini. Nonostante il mese, ormai passato, dal matrimonio Namjoon si comporta come se io non esistessi e questo mi fa stare male. Essere ignorata da lui mi fa sentire un vuoto dentro si limita solo a un "Buongiorno" sotto obbligo di sua madre.
Oggi verranno degli amici di Namjoon per aiutare con i preparativi della festa di inizio estate organizzata da Gayeon.

Jin è il suo migliore amico, da quello che ho capito. Ha i capelli scuri e due occhi neri. La prima volta che lo incontrai iniziò a farmi battute in coreano che non capii subito non essendo la mia lingua, ma giorno dopo giorno ho imparato a capire sia la lingua di questo posto e sia come pensa questo strano ragazzo molto simpatico e gentile.
Hoseok un ragazzo piuttosto strano, almeno per me, indossa sempre vestiti molto colorati che esprimono il suo carattere solare e allegro. Anche lui è moro e i suoi occhi sono scuri, simili a quelli di Namjoon.
Yoongi è un ragazzo che sta sulle sue ride poche volte, ma quando lo fa gli si illumina il viso. Ha i capelli color menta, mi ha raccontato che il suo colore naturale è castano scuro però siccome per lui era noioso se li tinge ogni tanto.
Jungkook è un ragazzo timido, ma una volta conosciuto è molto simpatico e divertente. Ha i capelli neri, due occhi grandi e scuri. Un giorno mi raccontò che una delle sue passioni è la musica ed è per questo che quando ha del tempo scrive canzoni o fa cover, che poi caricava su YouTube.

Li ho conosciuti tutti e quattro un pomeriggio in cui a Namjoon sembrava io andassi a genio., ma oggi verranno anche altri due suoi amici, che non so chi siano, mi sembra, che Gaeyon, abbia parlato di fratelli.
Sò già come sarebbe andata. Namjoon mi avrebbe cacciato in camera o fuori di casa come tutte le volte precedenti, ma questa volta le cose cambiano perchè non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da lui. Questa è anche casa mia ora, che gli piaccia o meno.
Sono sul divano a guardare The Vampire Diaries, adoro questa serie. Quando suonano alla porta mi alzo sbuffando, visto che hanno interrotto il momento in cui Damon finalmente si stava dichiarando ad Elena. Quando aprii la porta mi ritrovai due occhi neri che mi guardano.
- Hey Kally.
Mi saluta Jin con una pacca sulla spalla.
- Ciao Jin, come stai? Entra.
Mi sposto facendolo passare in modo che si possa togliere le scarpe.
- Tutto bene, tu?
Risponde sorridendo litigando con i lacci delle scarpe.
- Ci siamo anche noi.
Yoongi, Hoseok e Jungkook spuntano dietro Jin prima che lui potesse rispondere alla mia domanda.
- E noi?! Non ci presenti Jin?
Dicono due ragazzi che non ho mai visto prima.
- Piacere io sono Kaleia. Voi dovete essere i fratelli Kim immagino.
I due fanno un piccolo inchino. Sono due ragazzi molto belli tutti e due mori. Uno è un pò più alto e con i capelli ondulati si presenta come Taehyung  mentre quello un pò più bassino ha i capelli lisci e dice di chiamarsi Jimin.
- Jimin, piacere. Se vuoi però puoi chiamarmi "il mio primo appuntamento in Corea".
Il ragazzo fa un altro inchino sorridendo e io lo imito. Mi hanno spiegato che è per mostrare rispetto verso l'altra persona tipo lo stringere la mano da noi.
- Io sono Taehyung, piacere. Namjoon non ci aveva mai detto che viveva con una ragazza, a parte Noona Gayeon. Comunque puoi chiamarmi Tae è più semplice.
Dice sorridendo incantandomi facendomi rimanere imbambolata a guardarlo senza sapere cosa dire. Questo è il famoso Taehyung di cui mi aveva parlato Gayeon. Eonni ha ragione è proprio bello e pure suo fratello non scherza.
"Ci saprebbero fare anche senza dire una parola, sono bellissimi" penso guardandoli dall'alto in basso studiando ogni parte del loro corpo.
- Hey fratello ci stavo provando io. Guardala è già cotta di me è tutta rossa.
Dice Jimin facendomi l'occhiolino passandosi una mano tra i capelli.
- Io sono ...ehm non sono cotta di nessuno.
Scuoto la testa scacciando dei pensieri poco casti che mi stanno passando alla mente.
- Lo sarai.
Tae imita il fratello e non posso fare altro che ripetere a me stessa di controllare le mie emozioni.
- Namjoon è in casa?
Chiede Yoongi sedendosi sul divano.
- Sì, aspettate ve lo vado a chiamare. Dovrebbe essere in camera sua.
Salgo le scale pensando ancora al sorriso di Tae. Ci manca solo lui a mettermi ancora di più in confusione. Quando arrivo alla porta in legno laccato bianco della camera di Namjoon lo vedo sul letto che sta dormendo.
Mi blocco, non riesco a muovermi.
È bellissimo non sembra per niente al coglione che era di solito. Un raggio di sole gli bacia il viso, non avevo mai notato che avesse i capelli con i riflessi color rame. Mentre dorme fa una strana smorfia arricciando il naso che trovo terribilmente adorabile. Rimango incantata per qualche minuto, sicuramente ho un sorriso da ebete in questo momento, ma non mi interessa non riesco a muovermi. È semplicemente bellissimo.
- Spii anche adesso?
La sua voce mi sveglia dalla specie di trance in cui sono caduta.
- Cosa?
-Spiona e anche sorda - Si alza mettendosi sui gomiti appoggiato al materasso - Ti ho detto, mi spii anche adesso?
Ed ecco finita la magia. Il coglione è tornato.
- Io no...non ti stavo spiando. Sono solo venuta a dirti che i tuoi amici sono arrivati.
Indico il piano di sotto.
- Ora scendo.
Dice poco prima di alzarsi dal letto e sbattermi la porta in faccia.
- Comunque prego eh.
Urlo davanti alla porta chiusa. Torno di sotto dove trovai tutti sul divano a guardare una partita. Ormai fanno come se fossero a casa loro e posso dire addio a Damon sullo schermo a 60 pollici del salotto.
- Ma che fine avevi fatto? Sei stata su più di 20 minuti e come mai hai il viso tutto rosso?
Chiede Jin mettendo una pallina al formaggio in bocca.
- Che? Io...no...Namjoon si veste e scende subito.
Balbetto sentendo le guance andarmi a fuoco.
Quando Namjoon arriva in salotto si ripete sempre la stessa storia.
Mi manda via, ovviamente usando i suoi modi gentili di sempre, ma questa volta qualcuno prende le mie difese prima che io potessi avere il tempo di dire qualcosa.
Teahyung.
- Namjoon, piantala a noi non dà fastidio se resta qui. Anzi avrò modo di approfondire la sua conoscenza e per la cronaca, perché non me ne avevi mai parlato?
Dice mettendo le mani sui fianchi.
- Hey fratello mettiti in fila. Comunque io vorrei sapere perchè non ci hai mai detto che vivevi con uno schianto del genere.
Jimin non distoglie il suo sguardo da me mettendomi in imbarazzo. Nessuno mi aveva mai definito " uno schianto".
- La piantate? Ma dove la vedete uno schianto poi lo vorrei sapere.
Oso col dire che c'è una punta di gelosia in quella sua frase. 
"Avanti, Kaleia. Ti odia, ricordi? Se gli piacessi sul serio non avrebbe alzato una barriera nei tuoi confronti. Perché dovrebbe essere geloso?" Stupida vocina, ma ha ragione. Faccio come per dire qualcosa, ma Jungkook mi precede.
- É uno scherzo vero? Amico fatti fare una visitina dall'oculistaperchè guardala insomma è...è una gran bella ragazza.
Dice indicandomi timido.
- La vedo troppo bene e troppo spesso, Jk fidati.
Stanno parlando come se io non fossi presente. Però dovevo ammettere che sapere cosa pensano di me alza un po' la mia autostima che è sempre stata sotto lo zero.
- Io sarei qui comunque. Sarebbe divertente passare un pò di tempo con voi.
Li interrompo visto che questa conversazione sta prendendo una piega alquanto imbarazzante.
- Appunto quella è la porta ciao.
Namjoon viene verso di me a passo svelto e mi spinge letteralmente fuori casa.
- Sei uno stronzo Kim!
Urlo mentre sento il suono della chiave nella serratura girare e chiudersi. Non ci posso credere che mi ha chiuso fuori casa. Un'altra volta. Mentre sono fuori li sento parlare e mi sembra di aver sentito pronunciare il mio nome. Mi metto davanti alla finestra che dà sul salotto, stando attenta a non farmi vedere e inizio ad ascoltare.
- Hai esagerato, Nam a noi non dispiaceva che Kaleia restasse.
Sento dire da Hoseok.
- Ti ci metti pure tu, Hobi?
Dice Namjoon irritato da questa affermazione di Hoseok.
- Non mi convinci, Nam. C'è qualcosa che devi dirmi per caso?
Jin incrocia le braccia al petto, guardando l'amico con aria interrogativa.
- Come cosa, Jin?
Namjoon imita le azioni dell'amico.
- Non so qualcosa come che ne sei innamorato cotto, forse. Namjoon ti conosco bene, ho visto come la guardavi e in quel modo non hai mai guardato nemmeno Jieun. E ho anche notato come ci avresti ucciso con lo sguardo quando abbiamo detto che è bellissima perché ragazzi diciamolo è uno schianto e se non fosse che Taehyung ci ha già messo su gli occhi ci avrei provato di sicuro e...
-Jin!
Namjoon lo interruppe bruscamente urlandogli contro e Jin alza le mani in segno di resa.
- Stavo dicendo, Namjoon, che saresti fortunato se lei ricambiasse anche se la la conosco poco penso ti saprebbe rendere davvero felice, amico.
Continua Jin.
- Solo una domanda.
Dice Jimin alzandosi dal divano, mettendosi davanti a Namjoon.
- Perchè la tratti in quel modo se ne sei innamorato? Voglio dire se ti piace una persona trattandola così la allontani e basta.
Jimin dice esattamente quello che io chiesi a sua madre.
- Questo vuol dire, quindi, che non ci posso provare o roba simile cioè zona off limit?
Taehyung si alza andando a prendere da bere aspettando una risposta da parte di Namjoon che non tarda molto ad arrivare infatti solo dopo un sospiro quello che dovrebbe essere mio fratello dice delle parole che non mi sarei mai aspettata di sentire da parte sua.
- Ok siete i miei migliori amici e con voi posso essere sincero.
Namjoon si passa una mano fra i capelli lasciandosi cadere a peso morto sul divano
- La verità? Me ne sono innamorato come l'ho vista la prima volta venire verso di me, all'aeroporto. In quel momento ho capito cosa sia il famoso colpo di fulmine. Jimin, vuoi sapere perchè la tratto così? Perchè ho paura. Paura di farla soffrire. Paura di soffrire io un'altra fottutissima volta. Paura di sentire terribilmente la sua mancanza se dovesse tornarsene a Londra. Paura di non trovarla più addormentata sul divano e guardarla mentre sogna senza che se ne accorga pensando a quando sia bella e sperando che la causa del sorriso che gli si forma ogni tanto sia io. Paura di innamorarmi talmente tanto da non poter vivere senza di lei, anche se per questo penso sia troppo tardi perchè quello che provo è già forte. E non è per Jieun, lei sì mi piaceva e ci sono rimasto di merda quando - Namjoon sospira riprendendo fiato - Lo sappiamo tutti quello che Jieun ha fatto e per questo ci sono stato troppo male, ma Kaleia lei è diversa starei a sentire la sua risata e a guardare quel suo sorriso per ore senza mai stancarmi. Sento che lei non sarebbe mai capace di usarmi e basta.
Namjoon termina passandosi nervosamente la mano tra i capelli e appoggiando la testa allo schienale del divano.
- Provaci, Nam. Anche se hai paura di soffrire sarebbe peggio vivere con il dubbio del "se ci avessi provato come sarebbe stato"per tutta la vita non credi?. E se lei provasse qualcosa per te e tu trattandola così la allontani? O se lei si innamorasse di qualcun'altro ? Di Taehyung per esempio.
Dice Hoseok sedendosi al lato di Namjoon.
- Ha ragione Hobi, Nam. Devi dirgli tutto quello che provi per lei e smetterla di fare il coglione.
Gli consiglia Jin sostenendo la teoria dell'amico.
Dopo aver ascoltato quelle parole mi accuccio sotto la finestra in modo che non possano vedermi. 'Namjoon prova davvero questo per me? Entrerei ora sfondando la porta correndo dentro per dirgli che provo le stesse cose per lui, ma non posso perchè sò che quando tra un anno me ne tornerò a Londra, per frequentare il Kings, ne soffrirei troppo e gli amori a distanza non funzionano mai. In più non posso permettere che il mio passato gli faccia del male'.
Questa piccola riflessione tra me e me viene interrotta dal mio telefono che inizia a vibrare e vedo il nome di Minho sullo schermo.
"Strano lui non mi chiama mai" penso mentre mi affretto a rispondere..
- Minho dimmi.
Rispondo preoccupata spostandomi dal mio nascondiglio.
- Sono Eonni. Puoi vedere se ho lasciato il mio telefono in camera perché non lo trovo nella borsa.
Mi passo una mano tra i capelli ringraziando il cielo che non era nulla di grave.
- Mi piacerebbe, ma tuo fratello mi ha chiuso fuori.
Sbuffo.
- Cosa? Di nuovo? Adesso lo chiamo io e se la vede con me.
Mi urla al telefono tanto che devo spostarlo dall'orecchio per non rimanere sorda.
- Lascia stare me ne starò in piscina. Tanto almeno oggi c'è bel tempo.
Mi rassegno al fatto che finchè Nam e i suoi amici non fossero usciti io non avrei potuto rientrare perché mi avrebbe sbattuta fuori un'altra volta.
- Puoi raggiungerci se vuoi. Stiamo andando al MoMas per un frozen yougrt.
Mi propone Gayeon e penso che non è una brutta idea.
- Ok. Dammi solo il tempo di arrivare.
La saluto e rimetto il telefono nella tasca dietro dei jeans neri incamminandomi verso il MoMas che non è molto distante da casa, 2 km un 20 minuti a piedi.
"Forse a Gayeon posso dire tutto quello che ho sentito" penso per poi scacciare subito quel pensiero perchè sono sicura che avrebbe escogitato sicuramente qualcosa per farci mettere insieme.
Mentre cammino penso e ripenso alle parole di Namjoonn e non mi accorgo nemmeno di essere arrivata al MoMas dove vedo Minho e Gayeon già seduti ad un tavolo. Entro salutandoli e sedendomi al lato di eonni.
- Sentiamo cosa avresti fatto per essere stata sbattuta fuori anche questa volta?
Mi chiede Minho divertito dalla situazione.
- Veramente niente. Ho solo detto che mi sarebbe piaciuto stare li con loro, pensa che persino Taehyung ha preso le mie difese e Nam mi ha sbattuto fuori lo stesso come fa sempre solo che questa volta ha chiuso a chiave.
Incrocio le braccia al petto sbuffando.
- È già diventato Nam facciamo progresso.- sorride Gayeon -  Aspetta hai detto che Taehyung ha preso le tue difese? Quindi è molto probabile che tu gli piaccia. Tae è un tipo abbastanza riservato non lo fa con tutti.
Conclude con fare sospetto.
- Bhe io..no...cioè...non lo so dovrei chiederglielo. Comunque è davvero bello.
Confido spostando una ciocca di capelli dietro all'orecchio pensando a Taehyung.
-Come mai sei tutta rossa?!
Dice prendendomi in giro Minho finendo il suo frozen yogurt alla fragola.
-Minho allora non mi ascolti quando ti parlo.
Sospira eonni alzando gli occhi al cielo.
- Scusa è che dici talmente tante cose e talmente veloce che ad un certo punto non ti seguo più lo sai, Gayeon.
Minho cerca di trovare una scusa mentre Gayeon lo stava uccidendo con lo sguardo.
- Fortuna che ti amo. Allora a Namjoon piace Kally e adesso sembra che anche a Tae piaccia Kally..
Spiega eonni tutto d'un fiato.
- Ma a Kaleia piace Taehyung o Namjoon?
 Minho mi guarda aspettandosi una risposta alla sua domanda.
- A Kaleia non piace nessuno. E poi non si sa se a loro due piaccio davvero. Sono solo supposizioni.
Intervengo prima che la conversazione prenda una brutta piega.
- Io credo che a Namjoon piaci, davvero. Non ho mai visto come ti guarda Tae, ma Namjoon sì e fidati gli piaci oserei dire innamorato cotto.
Minho afferma quello che ultimamente stanno dicendo un pò tutti.
- È quello che gli ho sentito dire prima effettivamente.
Sussurro dando voce ai miei pensieri senza accorgermi.
- Da chi?
Gaeyon sente tutto e si avvicina sempre di più cercando di intimidirmi.
- Nessuno. Non l'ho sentito dire da nessuno. Guarda che ora si è fatta non pensi dovremmo andare a prepararci per la festa d'estate che hai organizzato questa sera?
- Tu sa qualcosa. Dimmelo, Kally.
- Gayeon, Kaleia ha ragione sono le quattro conoscendo i tuoi tempi di preparazione sei già in ritardo.
Minho si alza porgendo la mano a Gaeyon.
- Mi conosci fin troppo bene, andiamo allora, ma Kally non pensare che il nostro discorso sia finito qui, tu mi stai nascondendo qualcosa.
Mi fa quasi paura, con quel suo sguardo, che sembra voler aprirti la testa per vedere tutto quello a cui stai pensando.
- Scusate, ma prima venire lì devo andare a ritirare la macchina dal meccanico ci vediamo stasera.
Minho legge il messaggio del suo amico meccanico dicendogli che la macchina era pronta.
- Ok ciao amore.
Gayeon sorride al fidanzato e Minho gli lascia un bacio leggero sulle labbra come quasi avesse paura di farle del male.
Vorrei trovare un ragazzo che mi guardi come Minho guarda Gayeon per lui è come se non esistesse nessun'altro, solo lei.
Arriviamo a casa e durante il tragitto, fortunatamente, abbiamo parlato de l più e del meno. Entriamo in casa e stranamente non c'è nessuno. Lui non c'è.

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Capitolo 5
*** Tra simili ci si prende dopotutto ***


Non essendoci nessuno in casa andiamo in camera mia perché Gayeon ha insistito per aiutarmi a trovare qualcosa per la festa.
- Allora cosa avevi pensato di metterti?
Mi chiede Gayeon sedendosi sul mio letto.
-Non ne ho la più pallida idea. Un Top corto e dei jeans non vanno bene?
La semplicità è il mio forte, ma dalla sua espressione noto che non va bene perchè si alza dirigendosi verso il mio armadio.
- Stai scherzando vero? Apriamo l'armadio e vediamo cos'hai. Avrai pure un vesti.... - Gayeon si blocca davanti a quello che vede nel mio armadio - ....Kally non ci posso credere sono tutte felpe, t-shirt e jeans.
Si gira a guardarmi con disapprovazione dicendomi che sembra più un armadio di un di un ragazzo che quello di una ragazza.
- Eh cosa c'è di male sono comodissimi.
- Dovrò ricordarmi di portarti a fare un pò di shopping. Sei un caso disperato, sorella. Andiamo a vedere se nel mio armadio c'è qualcosa.
Mi prende per un braccio e mi trascina con lei verso camera sua.
- Devo proprio? Sai i nostri stili sono diversi.
Mi lamento.
- Muovi il culo e vieni se no come pensi di fare colpo su Taehyung? O Namjoon?
- Ok. Basta che la pianti con questa storia! Io non voglio fare colpo su nessuno.
Dico una mezza verità, in realtà su qualcuno mi sarebbe piaciuto fare colpo. Mi metto sul suo letto guardandola mentre apre la sua cabina armadio.
- Sì, certo, come no...
Gayeon è sarcastica.
Quando apre il suo armadio mi sembra come se stesse aprendo le porte per Narnia. Ha un sacco di roba. Sgrano gli occhi alzandomi e andando al suo fianco.
- Ma come fai ad avere così tanta roba? Non basta una sola vita per indossare tutto.
Ammiro tutto quello che ha è tutto in perfetto ordine diviso per colore.
- Non è poi così tanta. Ricorda i vestiti non sono mai abbastanza e poi tutto torna di moda prima o poi quindi non butto via niente.
Mi lancia un top corto aderente color bordeaux in pizzo, una gonna bianca, che arriva poco più sopra del ginocchio, e una cintura nera.
Guardo quei vestiti come se non avessi mai visto una gonna in vita mia.
- Ancora qui? Vai a provarli.
Vado nel bagno e inizio a cambiarmi. Non mi sono mai vestita in questo modo o almeno non con questo stile, però devo ammettere che non è male anche se mi sento un pò a disagio a mostrare così tanta pelle. "La gonna sembrava più lunga e con questo top mi si vedrà la ciccatrice" penso mentre mi guardo allo specchio.
- Hai fatto?
Gayeon bussa alla porta impaziente di vedere il risultato.
- Si, ma qualcosa non mi convince penso che la....
Non mi fa nemmeno finire la frase che apre la porta facendo irruzione nel bagno.
- Cos'è che non ti convince, Kally? Sei fantastica vestita così. Se fossi un ragazzo ci proverei all'istante.
Si appoggia alla porta con la spalla sinistra facendo passare il suo sguardo su tutto il mio corpo per poi, venendo ad aggiustarmi il top, che avevo messo un pò male.
- Che scema -  Sorrido - Dici  potrei piacere vestita così?
Mi volto verso lo specchio e più mi guardo, più mi sento incomoda.
- Se avevi fatto colpo su Taehyung vestita com'eri prima, così ci muore. Sei una cretina a nasconderti sempre dietro a jeans e felpe. - dice con tono premuroso - Uh quasi dimenticavo, ecco le scarpe.
Mi mette in mano un paio di sandali neri con tacco 15.
- E con questi trampoli cosa dovrei farci? Vuoi per caso passare tutta la festa al pronto soccorso? Perchè sicuramente ci cadrò da sti cosi.
Gli sventolo davanti quei cosi che avrebbero attentato alla mia vita.
- Ma la vuoi smettere e darmi retta?! Mettiteli. Comunque se ti interessa mi ha chiamato Namjoon è andato da Jin e verranno insieme più tardi.
Alzo lo sguardo al cielo e torno nel bagno con Gaeyon al seguito.
-Era solo per informarti in caso te lo stessi chiedendo.
-E cosa ti fa pensare che me lo stia chiedendo?
Mento perché in realtà me lo sto chiedendo da quando siamo arrivate a casa dove sia Namjoon. La casa sembra vuota senza di lui.
- Ho visto la tua espressione, quando sei entrata in casa e lui non c'era, quindi pensavo di tenerti informata. Dai siediti adesso ci penso io al tuo trucco e i tuoi capelli hanno bisogno di una sistemata.
La guardo non convinta di quello che mi ha appena proposto.
- Fidati sò quello che faccio. Ho sempre voluto una sorellina da truccare e pettinare come una bambola.
Mi fa una coda alta e un trucco leggero, solo un pò di mascara e eyeliner, visto che sà che non amo avere troppo trucco sul viso.
Dopo che ha finito con me va a prepararsi. Gayeon indossa un vestito nero corto di pizzo e scarpe alte, tanto quanto quelle che mi aveva prestato, con delle borchie dorate.
La festa è appena iniziata e scendo le scale, stando attenta a non uccidermi, e vado in salotto dove ci sono i primi arrivati, ma di lui nessuno traccia e mi domando ancora una volta dove sia.
"Kaleia, ma la pianti di pensare a Namjoon?" quell'odiosa vocina nella mia testa. Sono passate solo poche ore da quando l'ho visto l'ultima volta, ma più il tempo passa senza vederlo, più un vuoto cresce dentro di me.
Mentre sono assorta nei miei pensieri sento qualcuno che mi tocca la spalla e appena mi giro mi perdo in due occhi marroni scuri.
- Hey Taehyung, giusto?
Lo saluto facendo l'inchino.
- Solo Tae - Sorride - E non c'è bisogno di fare la riverenza ogni volta ora che siamo amici. Comunque stai benissimo vestita così.
Sento i suoi occhi percorrere ogni centimentro del mio corpo e le mie guance stanno andando a fuoco.
- Grazie anche tu stai bene vestito così.
Rispondo timidamente. "Non avrei potuto dire cosa più patetica" penso.
Indossa un vestito elegante nero, forse un pò troppo per questo tipo di feste, con una camicia bianca con i primi due bottoni slacciati.
"Starebbe bene anche con un sacco di patate addosso" penso poi osservandolo senza farmi vedere mentre cade un silenzio incomodo dopo la mia ultima frase.
- Quindi, Kaleia, come ti trovi a Seoul?
Chiede curioso invitandomi a sedermi sul divano.
- Non è male come città però mi manca casa mia.
Sento un pò di nostalgia pensando a Londra. È passato troppo poco tempo da quando ho lasciato tutto.
- Ti capisco, sai? Quando io e Jimin ci siamo dovuti trasferire qui non è stato facile. Però sono sicuro che non appena farai nuove amicizie ti troverai meglio. Due amici nuovi già li hai trovati, io e mio fratello, se hai bisogno ci siamo puoi contare su di noi.
Conclude sorridendo e cavolo com'è bello!
- Grazie, Tae.
- Senti hai o avevi un ragazzo a Londra?
Chiede senza pensarci e senza troppi giri di parole passandosi una mano tra i capelli.
- Diciamo che con i ragazzi non ho mai avuto fortuna. Ne avevo uno, ma diciamo che non ha funzionato. E tu?
- Fino a qualche mese fa sì, ma nemmeno io ho avuto tanta fortuna con le ragazze, mi ha tradito e quindi l'ho lasciata.
" Che idiota" sussurro
- Cosa?
Mi chiede guardandomi confuso.
- No dicevo, lei, che idiota come ha fatto a preferire un altro ragazzo quando aveva te insomma guardati non ti manca niente.
Dico nervosa agitando le mani a mani a caso. "Kaleia connetti la bocca col cervello" dico tra me e me.
- Grazie - Sorride timido - Comunque anche il tuo vecchio ragazzo è stato un idiota a lasciarti scappare.
Fa l'occhiolino sorridendo e inizio a sentire il mio cuore battere tremendamente sempre più veloce mentre il nervosismo piano, piano prende il controllo.
- Grazie, Tae ... ehm tu non hai sete? Io sto morendo di sete e vado a prendere qualcosa da bere.
Mi alzo e cammino il più veloce possibile anche se con questi trampoli è quasi impossibile. Quando arrivo in cucina, mi appoggio al bancone della cucina cercando di calmarmi. Dopo pochi minuti vedo entrare Jin e Namjoon.
- Ma cosa ti sei messa?
Sento gli occhi di Namjoon percorrere tutto il mio corpo, ma è diverso da quello che ho sentito quando l'ha fatto Tae poco prima. Avere gli occhi di Namjoon puntati addosso  è come sentire una fiamma sulla pelle e mi fa battere il cuore talmente veloce tanto da pensare che tutti possono sentire ogni singolo battito.
- Senti non rompere. - Cerco di calmarmi -  Per tua informazione è stata idea di Gayeon.
-Stai bene però, sì proprio bene.
Jin si  morde il labbro inferiore osservandomi  e Namjonn gli dà un pugno sul braccio. Questa sua reazione mi fece sorridere inconsciamente.
- Ma che hai da sorridere così?
Namjoon me lo chiede con un tono acido e con disprezzo come se gli desse fastidio la mia sola presenza.
- io...ehm..
Non finisco la frase che una ragazza entra nella cucina.
È una ragazza con lunghi capelli neri e lisci ed indossa un vestito corto rosso con delle scarpe nere.
- Jooni eccoti ti stavo cercando.
Cammina verso Namjoon e dopo gli dà un bacio a stampo sulle labbra e davanti a questa scena sento un fuoco dentro accendersi. Chiudo le mani a pugno lungo i fianchi cercando di mantenere la calma, ma è quasi impossibile.
- Jieun, le birre sono in frigo.
Namjoon gli indica l'elettrodomestico seccato.
- E tu sei?
 Mi chiede accorgendosi solo ora della mia presenza e venendo verso di me squadrandomi da testa a piedi.
- Nessuno solo la figlia del nuovo marito di mia madre lasciala perdere.
Namjoon risponde al mio posto. La cosa mi irrita parecchio e manca poco che sfogo tutta la mia rabbia contro i due prendendoli e spingerli a calci in culo per dove sono entrati.
- Se non fosse che stesse parlando con te nemmeno le avrei rivolto la parola. Insomma guardala poverina mi fa così pena, si nota che questo non è il so posto sembra un cagnolino smarrito che non sa come tornare a casa.
Jieun fa una finta smorfia triste per poi mettersi a ridere. Ha un tono di voce fastidioso come quello di un gesso nuovo sulla lavagna. Adesso che la guardo bene è la stessa ragazza, che mentre stavo parlando con Tae, ho visto  baciare per lo meno altri due ragazzi.
- Non eri tu quella in braccio a Kai per poi passare sulle gambe di Yejoon facendogli con la tua lingua un esame interno della arcata dentale? Nam, forse è meglio che la tieni al guinzaglio la tua ragazza visto che passa da una bocca di un ragazzo all'altra.
La vedo diventare tutta rossa di rabbia guardandomi che se volesse uccidermi e poco mi interessa.
- Come osi brutta str...-
Inizia a venire verso di me a passo svelto, ma Jin la blocca per un braccio e qualcun'altro entra in questa stanza.
- Kaleia eccoti pensavo te ne fossi andata.  Con Yoongi, Jimin e gli altri pensavamo di andare a farci un giro vieni?
Mi chiede sorridendo Tae non facendo caso alle altre persone che osservano tutto in silenzio.
- Ecco Tae portala via per fare un favore a tutti.
Sputa Jieun acida.
- Per te sono Taehyung e porta rispetto sono più grande di te.
Risponde lui serio. Mi incammino per andare con Tae, ma mi  giro verso Namjoon per dirgli

- Bell'affare Namjoon complimenti davvero, dove l'hai trovata al mercatino dell'usato? Dopo tutti tra simili ci si prende. Certo che vengo, Tae è arrivata troppa gente inutile qui e dividere l'ossigeno con certi elementi mi dà fastidio.
Mi avvicino a Tae prendendolo per mano. Namjoon non dice nemmeno una parola per difendermi da quella stronza.
"Già e perchè avrebbe dovuto?" Ancora quella vocina.
Forse quello che prova per me non è poi così forte come credono tutti e nemmeno come crede lui.
Con Tae, Jimin, Yoongi, Hoseok, Gayeon e Minho andiamo a fare un giro in un parco nel centro della città, uno dei pochi posti verdi qui. La sera è fresca nonostante sia estate e togliendomi le scarpe sento l'erba bagnata dall'umdità. Mi siedo su una pietra per non sporcare la gonna bianca e chiudo gli occhi un secondo godendomi quel momento.
Non faccio altro che pensare al perchè Nam l'avesse portata dopo tutto quello che gli ha fatto.
"L'ha perdonata?" "Sono per caso tornati insieme?" queste, insieme ad altre tre mila domande, continuano a girarmi per la testa.
Sò che non mi dovrebbe interessare, ma non ci riesco devo chiedere a Gayeon se lei lo sà qualcosa di questa storia
- Eonni posso parlarti un attimo?
Le picchietto sulla spalla.
- Vuoi sapere perchè Jieun era alla festa vero?
Rimango sorpresa da come ci abbia azzaccato in pieno.
- Sì, insomma dopo tutto quello che gli ha fatto, perchè è ritornato con lei? Non lo capisco.
Dico sedendomi al suo fianco su una panchina mentre i ragazzi giocano con un pallone dimenticato da qualche bambino.
- Non sono tornati insieme e sinceramente un idea sul fatto del perchè l'abbia portata c'è l'avrei.
Mi guarda come se io già dovessi sapere la risposta.
- Cioè?
Le chiedo non capendo.
- Quando tu stavi parlando con Tae alle festa non so se lo hai visto, ma Namjoon era già arrivato a casa. Ti ha visto come sorridevi ad un ragazzo che non era lui e si è ingelosito così ha chiamato Jieun, tutto per farti ingelosire.
Dice semplicemente facendo spallucce.
- Certo come no e come mai non ha detto niente per difendermi quando stavo discutendo con Jieun? Non penso sia geloso di Tae.
Sposto il mio sguardo sui ragazzi difronte a noi, che stanno ancora giocando.
- Io penso di sì però invece di pensare a mio fratello potresti pesnare a qualcun'altro. Ti piace Tae?
Mi prende alla sprovvista, ma ha ragione Namjoon mi allontana soltando lasciando che le sue paure prendano il controllo.
- Io penso di sì voglio dire non lo so.
Dico confusa guardando Tae giocando a palla nel suo vestito elegante nero. Si è tolto la giacca e giocando gli si sono aperti alcuni bottini della camica lasciando intravedere il suo corpo perfetto.
"Mi piace Tae? Può essere. Mi piace Namjoon? Assolutamente" penso e ripenso a tutto ciò.
- Io non so cosa provi, questo devi saperlo tu. Se io fossi in te darei una possibilità a Taehyung perchè si vede che ci tiene a te. Non appena si ferma dal correre l'unica che guarda sei tu.
Dare un opportunità a Taehyung è quello che farò nonostante provo già qualcosa per Namjoon avrei seguito il consiglio di Gayeon forse così me lo tolgo dalla testa.

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Capitolo 6
*** Decisione Sbagliata ***


Sono passati due giorni dalla festa e Namjoon non mi ha rivolto nemmeno una parola da quella sera. Nessun "Buongiorno" o un "Ciao" niente di niente fa come se io non esistessi.
Oggi con Gayeon e Minho andiamo in una spiaggia a poche ore di macchina dalla città e ci saranno anche Taehyung, Jimin, Hoseok, Jin, Jk, Yoongi e all'ultimo si è aggiunto pure Namjoon. Spero solo non porti Jieun se no questa volta si pente davvero di essere nata.
- Kally, sei pronta?
Gayeon sbuca da dietro la porta di camera mia.
- Sì solo un attimo...non trovo la crema.
La sto cercando da un'ora, ma non riesco a trovarla.
- Ti posso prestare la mia se vuoi basta che ti muovi perché Minho è già arrivato.
Dice impaziente. Scendiamo le scale e usciamo, ma di Namjoon nessuna traccia anzi adesso che ci penso è da ieri sera che non lo vedo.
- Namjoon ci aspetta direttamente lá, viene con Jin è rimasto a dormire là stanotte.
Gayeon risponde al mio dubbio senza il bisogno che io chiedessi niente perchè quando non uso le parole le mie espressioni del viso parlano per me.
- Ma io non ho chiesto niente e non mi interessa...oh lasciamo perdere.
Rinuncio anche solo a provarci a negare che mi piacesse con lei.
Saliamo in macchina e Minho parte direzione spiaggia di Haeundae.
Sinceramente non so cosa devo aspettarmi da questa giornata. Vivere coi Kim ha reso ogni giorno a sé stesso perchè non sai mai cosa ti può capitare e questo mi mette ansia. A Londra ero abituata ad organizzare giorno per giorno, per non sprecare nemmeno un minuto della mia vita in cose che non hanno senso e inutili, anche se con Kian e Keira era tutto un fare cose senza senso.
Quanto mi mancano. Ogni giorno lontano da loro è sempre più difficile. Dicono che il tempo avrebbe reso tutto più facile, è una bugia. Il tempo rende tutto più difficile e doloroso. L'ultima volta che ci siamo parlati Keira era in una delle sue crisi esistenziali e Kian ovviamente non perdeva occasione per prenderla per il culo. Io gli ho raccontato tutto sulla mia vita di come è cambiata vivendo in Corea, che ho trovato la sorella maggiore che ho sempre desiderato, di Namjoon, di quello che ho sentito quando aveva parlato con i suoi amici e di quello che sto iniziando a provare per lui, il loro consiglio? O meglio i loro consigli? Visto che questi due non sono mai d'accordo su niente e dico niente. Non ricordo nessuna occasione in cui fossero d'accordo su qualcosa. Il consiglio di Keira, dopo aver visto la foto di Namjoon, che gli feci di nascosto, e aver detto quando possa essere figo, mi ha detto di provarci e, che tanto visto che sò già quello che prova per me, non devo preoccuparmi. Quello di Kian dopo i vari "quel tipo ha qualcosa che non mi piace stai attenta", a volte nemmeno mio padre è così protettivo, mi ha detto che anche se sò cosa prova devo comunque pensare anche al mio futuro quando in poco più di un anno me ne tornerò a Londra e a quanto avrei potuto soffrire. La cosa che mi fa impazzire è che hanno ragione tutti e due.
- Quindi come vanno le cose, Kally?
La voce di Minho mi fa tornare alla realtà.
- Cosa?
Chiedo distratta.
- Stai bene?
- Sì, certo mai stata meglio.
Abbozzo un sorriso forzato.
- Sicura? Sei strana oggi.
Gayeon si gira preoccupata.
- Solo oggi?
Scherza Minho.
- Min, smettila!
Lo rimprovera Gayeon dandogli una leggere pacca sulla spalla. Questi due sembrano una vecchia coppia sposata da anni.
- Grazie ti voglio bene anche io Minho.
- Nel senso che voi ragazze siete sempre strane e per noi ragazzi risulta difficile capirvi molte volte.
Cerca di giustificarsi.
- Sì, come no se è per questo anche alcuni ragazzi sono difficili da capire. Soprattutto quelli che non sanno cosa vogliono davvero e ti trattano come se tu non esistessi.
Dico senza pensare.
- Avranno un lato femminile.
Minho scherza e sorrido a quella frase pensando a Namjoon in versione effeminata.
- Cosa intendi con questo, Kally?
Gayeon si sporge verso di me dal sedile davanti al mio.
- Oh niente ...guarda siamo arrivati.
Cambio discorso vedendo il mare dal finestrino. Le quattro ore in macchina sono volate tra una battuta e l'altra e anche qualche sonnellino.
- Cambia pure discorso ricordati che ho tutto il giorno per scoprire cosa passa in quella tua testolina.
Arriviamo alla spiaggia ed è immensa. Riusciamo a trovare una zona con non tanta gente e da lontano vediamo i ragazzi che stanno già giocando.
- Hey era ora! Noi siamo qui già da un ora.
Dice Jin senza nemmeno salutare.
- Scusa colpa mia.
Alzo una mano timidamente.
- E di chi doveva essere se non tua.
La sua voce, quella voce che durante questi giorni mi è mancata da morire.
- Namjoon!
Gayeon lo rimprovera.
- No, lascia stare. Certe persone non sanno quando è il tempo giusto per parlare e il tempo giusto per starsene zitti.
Dico facendo riferimento a quello che è successo alla festa e lui lo ha capito benissimo visto che abbassa lo sguardo immediatamente.
- Hey, Kaleia sei arrivata finalmente volevo dire siete, siete arrivati finalmente.
Taehyung mi saluta con un abbraccio che ricambio.
- Come no, Tae. Sò bene che ti interessa solo Kaleia.
Sorride Gayeon facendolo arrossire. Guardo Tae e gli lascio un leggero bacio sulla guancia fancendo innervosire Namjoon che irrigidisce la mascella e stringe i pugni lungo i fianchi. Una piccola soddisfazione finalmente dopo tutto quello che mi ha fatto ed è bastato così poco, è bastato un semplice bacio.
- E questo?
Tae si meraviglia del mio gesto spontaneo perchè alla fine lo è stato l'ho fatto senza pensare.
- Non so mi andava di farlo.
Sorrido a Tae e lui ricambia. Non l'ho fatto solo per vendicarmi, ma perché mi andava sul serio. Dalla sera della festa ho iniziato a vedere Taehyung con occhi diversi. Quando lui mi è vicino quello che provo per Namjoon, non so, è come se si affievolisse. Lui si avvicina al mio orecchio sussurrandomi
- Spero ti vengano un po più spesso queste voglie.
La sua voce profonda e quelle sue parole dette con un pò di malizia mi fanno andare le guance a fuoco.
- Hey, Tae se hai finito nel tuo invano intento di rimorchiare, andiamo a fare il bagno.
Namjoon si toglie la maglia e la butta a terra.
- Vedendo la faccia di Kaleia, non è un intento invano.
Ride Jimin togliendosi la maglia imitando Namjoon.
- Certo che vengo così posso ti affogare con le mie mani Kim.
Tae si toglie anche lui la maglia così come tutti i ragazzi per andare a fare il bagno.
- E se succedesse il contrario?
Lo sfida Namjoon.
- C 'è solo un modo per scoprirlo, Nam. Non ti muovere piccola, lo affogo e torno.
Taehyung mi lascia un piccolo bacio sulla guancia prima di correre verso Namjoon buttandolo in acqua.
- Piccola?!
Gayeon si sorpende tanto quanto me dalle parole di Tae.
- Cosa?
Le chiedo confusa non credendo ancora a quello che ho appena sentito.
- Non hai sentito che ti ha chiamato "piccola"?
- Sì, ma scom...
Gayeon mi interrompe iniziando un discorso che mette ancora più confusione nei miei pensieri.
- Niente "ma" Kally. Un ragazzo non ti chiama piccola così perchè gli passa per la testa. Soprattutto Tae, lo conosco, ed è un ragazzo che pensa bene a cosa dire e a cosa non dire. Non come...
Sò bene a chi si riferisce e finisco la sua frase sospirando il suo nome.
- Namjoon.
- Esattamente.
Metto giù l'asciugamano e Gayeon posiziona il suo al lato del mio.
- Fammi rilassare, dammi tregua. Solo per oggi.
Le chiedo, quasi supplicandola, stendendomi al sole.
- Non so se ti concedo questa tregua, sorellina.
Sorrido a quelle sue parole.
- E questo sorrisino?
Mi guarda confusa.
- Niente. Solo mi piace quando mi chiami sorellina è bello e mi fa sentire bene.
Non avendo avuto né fratelli né sorelle mai nessuno mi ha chiamato "sorellina" e questo mi dà un senso di protezione.
- É vero, sei la a mia sorellina o meglio nostra sorella anche se non so se Nam ti vede come nostra sorella, nel senso per quello che prova e tutto il resto....
Si morde il labbro inferiore prima di finire la frase come se non avesse dovuto dire l'ultima frase.
- E cosa proverebbe?
Domando, alzandomi sui gomiti, facendo finta di non sapere a cosa si stesse riferendo.
- Oh, niente non volevi un po di tregua?
Si stende al mio lato.
- Eonni!
- Ma guarda che bel tempo proprio giusto per una giornata in spiaggia non trovi?
Cambia discorso ignorando completamente la mia domanda.
- Per questa volta lascio perdere anche perché non mi nasconderesti una cosa così, giusto?
La guardo cercando un segno di approvazione, ma lei ha una faccia da poker non trasale niente.
- Min andiamo a fare il bagno?
Prende Minho, che si è disteso al suo lato, per un braccio e lo trascina verso la riva.
- Tu non vieni, Kally?
Urla Minho dalla riva.
Mi alzo e corro raggiungendoli pensando che mi avrebbe fatto bene liberare la mente con un bagno nell'Oceano.
***
Passiamo tutta la giornata scherzando, divertendoci e penso di non aver mai riso così tanto da quando sono qui. In un attimo finisce anche questa giornata, di cui mi sono fatta mille problemi senza motivo. Decidono tutti  di andare a fare l'ennesimo bagno mentre io mi vado a sedere su degli scogli a riva dell'oceano, chiudo gli occhi e ascolto solo il rumore delle onde che si infrangono sulle rocce.
- A cosa pensi?
Una voce interrompe quel momento di tranquillità, ma il suo suono non mi dà fastidio. Taehyung si siede in parte a me appoggiandosi con le mani sulla roccia e sporgendosi all'indietro.
- Quindi a cosa pensavi?
Mi richiede sorridendo.
- A te.
Sposto il mio sguardo su di lui.
- A me? E come mai? Ho fatto qualcosa di sbagliato?
Si agita pensando di aver fatto qualcosa di male.
- No, tranquillo pensavo solo che sei un ragazzo dolce e carino.
Sorrido e lui fa lo stesso. Il suo sorriso era uno dei più belli che abbia mai visto. Ogni volta che sorride il suo viso si illumina rendendolo ancora più bello.
- Sì, sono d'accordo con te.
Dice pavoneggiandosi un pò.
- Anche modesto a quanto pare.
Ci mettiamo a ridere.
Momenti così sono preziosi. Ridere con una persona che ti fa stare bene è una delle cose che più mi sono mancate in tutta la mia vita. Ho avuto ben pochi momenti felici, posso contarli su una mano, e grazie a Tae ne posso aggiungere un altro.
-Cosa mi stai dicendo, Kaleia? Non capisco.
Mi chiede poi un pò confuso.
-Ti va di uscire qualche volta?
Dico senza pensare. Grosso errore questa volta perchè quello che succederà dopo questa mia decisione cambierà la vita di tutti.
- Intendi noi due? Cioè noi due da soli?
- Sì e come se no? Comunque sempre se ti va insomma se no non fa niente non imp...
Non mi lascia finire la frase che mi abbraccia.
- Sì, certo. Voglio dire come non potrebbe andarmi? Aspetto questo momento da un sacco di tempo, da quando ci siamo conosciuti praticamente. Tu mi piaci Kaleia, e chissà se tra qualche anno saremo come quei due.
Indica Gayeon e Minho che sono mano nella mano passeggiando sul bagnasciuga, venendo verso di noi, sorridendosi e guardandosi come se non ci fosse persona che amino più di quella che stavano guardando in quel momento.
"Già". Sussurro pensando che forse Tae possa riuscire a farmi togliere Namjoon dalla testa e poter essere finalmente felice.

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Capitolo 7
*** Taehyung ti farà solo del bene ***


Sono passati alcuni giorni dalla giornata in spiaggia e Namjoon una volta tornati a casa a ripreso ad ignorarmi. Non fa nemmeno più le sue solite battutine appena ne ha occasione anzi quando ci incrociamo nei corridoi o per le scale abbassa lo sguardo senza dire niente e va per la sua strada.
Mi evita.
Quel giorno in spiaggia dopo la chiacchierata con Tae tornando dagli altri io e lui ci tenevamo per mano. Namjoon aveva lo sguardo fisso sulle nostre mani intrecciate e l'ho visto contrarre la mascella e serrare i pugni.
Forse mi sto solo facendo delle fisse mentali, ma so solo che più lo conosco e meno lo capisco.
Heeyoung e Gayeon giorno dopo giorno mi sono sempre state più vicine e sono diventate un punto fisso ora nella mia vita. Non posso immaginare la mia vita senza di loro e  capisco sempre di più il perchè mio padre si fosse innamorato di lei.
In certi aspetti mi ricorda molto mia madre. Ha la stessa dolcezza e premurosità nei miei confronti, nonostante non fossi sua figlia.
Il giorno dopo ho parlato con Heeyoung di tutto quello che era successo in spiaggia e il suo consiglio è stato che dare una possibilità a Taehyung è la cosa giusta da fare, per non avere rimpianti. Quindi ha invitato lui e la sua famiglia per cena questa sera.
Sono abbastanza agitata all'idea di conoscere la famiglia di Tae, più che altro i suoi genitori e sua sorella più grande perchè Jimin già lo conosco.
- Kally, scendi presto.
Mi sento chiamare dalla cucina quindi corro giù per le scale e quasi non mi ammazzo inciampando sull'ultimo scalino.
- É successo qualcosa?
Dico col fiatone entrando in cucina.
- Oh no volevo solo sapere se a Taehyung piace qualcosa in particolare.
Mi chiede Heeyoung molto tranquillamente mentre stava già iniziando a preparare la cena.
- Cavolo Heeyoung pensavo ti fosse successo qualcosa, mi hai fatto prendere un colpo - mi metto una mano sul petto sedendomi al bancone - quello che so è che ama il cioccolato o il ramen però non penso che possiamo mangiare quello per cena.
Si gira di scatto indicandomi col mestolo.
- Pensi bene infatti io mi rifiuto di fare questo per cena per i miei futuri consuoceri.
- Corri un pò troppo Heeyoung.
Dico ridendo seguita da lei.
- Comunque non ha problemi in quanto cibo. Basta che sia commestibile, mangia di tutto.
Sorrido.
- Siete fatti l'uno per l'altro in questione cibo.
- No, ma grazie.
- É vero. Anche il gatto scappa quando hai fame.
Scoppiamo a ridere ed è da un pò che non mi sento in un certo senso felice, ma come sappiamo la felicità non dura molto infatti in quell'istante entró Namjoon.
- E tutta questa allegria?
Appoggia lo skate a terra e saluta sua madre con un bacio sulla guancia passandomi accanto tranquillamente.
- Niente. Piuttosto ci sarai questa sera per la cena con i Park o andrai da Jin?
Gli chiede sua madre tagliando delle verdure.
"Dì di no, dì di no ti prego" supplico tra me e me.
- Sì ci sarò. Jin ha una cena di famiglia questa sera e io non ho altro di meglio da fare.
Ecco un altro motivo per agitarmi ancora di più.
"Non hai meglio di altro da fare che rovinarmi la vita" sussurro.
- Qualcosa in contrario, Kaleia?
Mi guarda con quella sua aria di sfida.
"Dio quanto è bello" questa volta la stupida vocina ha pienamente ragione.
I suoi lineamenti perfetti e quelle labbra. Cavolo quelle labbra.
Lo avrei baciato subito e so che lui non si tirerebbe indietro, ma non posso devo provare a far andare bene le cose con Taehyung.
- Cosa?! Oh no figurati.
Dico sfoggiando uno dei miei più falsi sorrisi.
Esce tutte le sante sere e proprio in questa decide di stare a casa. Non credo minimamente alla scusa che Jin ha una cena familiare, sta mentendo e si vede da come si tortura la guancia internamente coi denti. Lui ha in mente qualcosa me lo sento.
- Perfetto ci si vede stasera allora.
Riprende il suo skate e si dirige alla porta d'uscita.
- Hey, ma dove vai?
Lo ferma Heeyuong.
- Vedo Jin alla pista degli skate prima che vada a quella sua cena, ma non farò tardi non ti preoccupare mamma.
- Sarà meglio per te che non rovini questa serata, Namjoon.
- Tranquilla.
Sbuffa alzando gli occhi al cielo e dà un bacio sulla guancia a sua mamma uscendo di casa.
"Voglio morire" penso. "Se questo é il tuo desiderio sai già come si fa, Kally" la mia coscienza mi sta sfidando, ma questa volta non le dò ascolto. Una volta mi è bastata.
- Stai bene cara? Sei così pallida.
Mi mette una mano sulla fronte per poi passarla sulla guancia.
- Mai stata meglio, Heeyoung. Sai dove si trova Gayeon?
Dico alzandomi.
- Penso sia fuori in piscina con Minho.
- Ok grazie.
Vado in giardino dove Minho e Gayeon sono sdraiati a bordo piscina e mi siedo su una delle sdraio libere accanto alle loro. Questi due sono dei coreani un pò strani, mi è stato detto che come cultura preferiscono avere la pelle molto chiara e non abbronzarsi, ma a quanto pare non è così.
- Gayeon posso parlarti?
Gli picchietto sulla spalla e lei si toglie l'auricolare con cui stava ascoltando la musica.
- Sì, certo anche se credo di sapere di cosa vuoi parlare.
- Sì, ma intendo da sole, io e te...
Lancio uno sguardo a Minho disteso al sole e lui si tira leggermente su per ascoltare meglio.
- Giuro che sono come una tomba. Ti puoi fidare. Aspetta Gayeon indovino io. Fammi pensare...è qualcosa che c'entra con la cena di questa sera. Namjoon alla fine resta a cena, giusto?
- Effettivamente sì, ma come fai Minho? Sei maschio non dovresti avere questi istinti.
- Con te è facile ti si legge tutto in faccia poi ti ricordo che sono fidanzato con Gayeon da qualche anno e ho imparato molte cose sul mondo femminile.
Esorta soddisfatto mettendosi seduto.
- Però è una cosa positiva dai. Voglio dire Namjoon non è sempre un coglione, delle volte sa essere una persona normale.
Continua Gayeon prendendo un pò le difese del fratello.
-Ha in mente qualcosa me lo sento. Non voglio rovinare quello che sta nascendo con Tae, per uno che non sa affrontare i suoi sentimenti.
Mi sdraio osservando il cielo azzurro.
- Nascendo con Tae?
Chiede curiosa Gayeon
- Di tutto quello che ho detto hai sentito solo questo?
- No, però voglio sapere di più su questa cosa. A Namjoon ci pensiamo dopo, quindi dimmi, ti piace?
Si mette seduta dandomi un piccola sberla sul braccio e mi giro verso di lei.
- Sì, insomma è un ragazzo fantastico, anche se usciamo da poco, mi fa stare bene, si preoccupa sempre che io stia bene e con lui posso parlare di tutto senza essere giudicata, posso essere me stessa e lui fa lo stesso con me. Passiamo ore al telefono che sembrano pochi minuti. É troppo perfetto per essere vero.
Rivolgo lo sguardo al cielo non c'è nemmeno una nuvola è una distesa azzurra immacolata. Non mi riflette per niente questo clima dentro di me c'era una tempesta con nuvole nere e piene di pioggia.
- Ti piace lo sapevo!
Lo urla tanto forte che tutto il quartiere ora ne sarà a conoscenza.
- Sì, ma calmati...mi piace però...
Sospiro.
- Ma c'è un "però", questo non promette bene ho sempre paura quando voi ragazze finite una frase con però.
Dice Minho stendendosi al sole. Minho è diventato con un fratello maggiore per me una delle cose che apprezzo di lui è che ti dice sempre quello che pensa, bella o brutta che sia, non si fa condizionare dalle persone che lo circondano.
- Andiamo Minho non sarà così negativa come cosa. No, Kally?
Faccio un respiro profondo prima di rispondere.
- Ho una tale confusione in testa, eonni che non lo so nemmeno io. Voglio dire Tae mi piace, ma Namjoon mi fa provare cose che non avevo mai provato prima, mi rende nervosa e felice allo stesso tempo Ogni volta che mi guarda, non appena incontro i suoi occhi, il mondo attorno a noi è come se sparisse e l'unica cosa che vorrei è stare tra le sue braccia. Il suo profumo mi manda in estasi tutte le volte praticamente non capisco più niente con lui affianco.
Finisco confessando tutto quello che sento realmente.
- Sei proprio cotta di mio fratello, ma sono sicura che provare a far andare bene le cose con Taehyung ti farà solo del bene e magari chi lo sà... riuscirà a farti dimenticare tutto quello che provi per Nam  e sono certa del fatto che tu gli piaccia davvero. Comunque non ti preoccupare a mio fratello ci penseremo io e Minho nel caso facesse qualcosa per rovinare tutto.
- Spero sia come dici tu perchè sto impazzendo.
Sentiamo cadere qualcosa tra i cespugli e poi dei passi correre via. Mi alzo di scatto per vedere cosa è successo e quando mi giro vedo una figura fin troppo familiare correre via. Spero solo di sbagliarmi e di non aver visto Namjoon, significherebbe che ha sentito tutto e sarebbe la fine.

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Capitolo 8
*** Lei sta diventando la mia vita ***


POV NAMJOON

Sento la sua bellissima risata provenire dalla cucina insieme a quella di mia madre. Metto la mano sulla maniglia della porta e entro facendo un respiro profondo appoggiando poi lo skate a terra.
- E tutta questa allegria?
Chiedo a mia mamma allungando il braccio verso il tavolo per cercare di assaggiare quello che stava preparando, ma ricevetti solo uno schiaffo sulla mano.
- Niente. Piuttosto ci sarai questa sera per la cena con i Park o ti vedi con Jin?
Devo trovare una scusa per esserci, non posso lasciare che Kaleia stia da sola con Tae. Lei è diventata troppo importante in così poco tempo. L'ho capito dal primo momento che l'ho vista, quando i suoi occhi nocciola hanno incrociato i miei per la prima volta è stato come se il mio cuore avesse iniziato a battere per la prima volta, come se avesse iniziato ad amare.
- Sì ci sarò. Jin ha una cena di famiglia questa sera e io non ho altro di meglio da fare.
Vedo il sorriso di Kaleia scomparire piano piano, ma è così bella quando sorride.
- Qualcosa in contrario Kaleia?
Chiedo lanciandogli uno sguardo di sfida. Nascondendomi ancora una volta dietro ad un comportamento che sò sbagliato, ma che non posso evitare.
- Cosa? Oh, no figurati.
-Perfetto ci si vede stasera allora.
Prendo il mio skate e vado verso la porta, ma mia mamma mi ferma.
- Hey, ma dove vai?
- Vedo Jin alla pista degli skate prima che vada a quella sua cena, ma non farò tardi non ti preoccupare mamma.
- Sarà meglio per te che non rovini questa serata Namjoon.
Si preoccupa sempre troppo per le cose che organizza. Perchè devo essere io quello che dovrebbe rovinare tutto? E poi perchè ci tiene così tanto a questa cena con i Park? Come se fosse la prima volta che vengono poi.
" Forse perchè spera che Tae e Kaleia stiano insieme" penso scacciando subito questo pensiero.
- Tranquilla.
Le dò un bacio e vado verso la pista degli skate poco lontano da casa.
***
Sono quasi arrivato e posso già vedere Jin che mi sta aspettando.
- Hey, Nam è più di mezz'ora che ti aspetto avevi detto "5 minuti e arrivo", che fine hai fatto?
Incrocia le braccia al petto in segno di rimprovero. Eppure sa che la puntualità non è mai stato uno dei miei punti forti.
- Scusa hyung dovevo fare una cosa.
Mi passo una mano tra i capelli nervoso.
- Va tutto bene? Sei strano.
Jin ha capito subito che c'è qualcosa che non va.
- Sì,tutto bene.
Cerco di convircelo, ma sò che sarà difficile. Con gli altri riesco sempre a nascondere quando qualcosa non va perchè si accontentano di un "tutto bene", ma con lui è impossibile. È il mio migliore amico da quando ne ho memoria e ci conosciamo fin troppo bene l'un l'altro.
- Nam, sai che con me puoi parlare lo vedo che hai qualcosa che non va.
- È solo che questa sera verranno a cena i Park e io ho detto che ci sarò, ma me ne sto già pentendo. Non so se resisterò a vederli insieme tutta la sera. Il solo pensiero di lei e Tae insieme mi fa impazzire.
Dico confidandomi con lui.
- Scusa se te lo dico Nam, ma in questa situazione ti ci sei messo da solo. Noi ti avevamo detto di dichiararti a Kaleia e dirgli tutto quello che provi per lei.
Non sopporto quando ha ragione e mi rinfaccia le cose.
- Lo so, hyung
Ci sediamo sul muretto scartando una merendina.
- Senti forse sei ancora in tempo, vai a casa e digli che la ami prima che vada avanti questa cosa con Tae.
- Mi sa che a lei piaccia già Taehyung, hyung.
Non sò quanto davvero le piaccia ma di sicuro prova qualcosa per lui se no non gli avrebbe dato quel bacio sulla spaggia.
- Questo non lo puoi sapere se nemmeno le parli, Nam. E poi penso che lei sia innamorata di te e che con Taehyung non vada avanti tanto. Mi dispiace per lui, è mio amico, ma lei ama te, Nam Ti guarda in un modo in cui si guarda solo la persona di cui si è innamorati, praticamente come la guardi tu, solo che siete due testardi e nessuno dei due vuole farsi avanti. E poi vogliamo parlare della sua reazione di quando alla festa ti ha visto con Jieun? Se davvero non le interessassi non se la sarebbe presa così tanto.
Lo guardo come se avesse appena detto la stronzata più grande di sempre perchè lei non mi ama.
- Non dire stronzate hyung, Kaleia mi odia. Non faccio altro che allontanarla da me e penso anche che ti sia fumato una canna di troppo. Me ne sarei accorto, no? Vorrei ricordarti che ci vivo insieme e fidati meno mi vede e meglio sta. Glielo si legge in faccia, hyung.
- E se facesse così perchè tu sei un coglione e fai lo stesso con lei? Nam, vai a casa e dille che la ami se non vuoi perderla per sempre.
Jin mi appoggia una mano sulla spalla.
- Forse hai ragione. Ma come farei io senza di te?!
- Saresti perso.
Dice finendo in un solo boccone la merendina.
Mi alzo dal muretto e mi incammino verso casa. Jin ha ragione devo dirle tutto, prima che inizi a provare qualcosa di più forte per Taehyung  anche se un pò mi dispiace per lui perchè è mio amico, ma lui sa cosa provo per lei e ha deciso di provarci lo sesso. Quando arrivo al cancello d'uscita del parco ritorno verso Jin per informarlo della scusa che ho usato prima a casa.
- Hyung, quasi mi dimenticavo se qualcuno ti chiede tu questa sera sei a cena da tua nonna.
- Che? - mi guarda confuso- Va bene che la cena dalla nonna sia. Non distruggerla già la prima notte, amico
Mi saluta alzando la mano e sorridendo come fa sempre.
- Coglione.
Rispondo sorridendo.
Mi dirigo a casa correndo sullo skate. Non appena arrivo la sento parlare con Gayeon e Minho in giardino, devo riuscire a parlare con Kaleia. La sento pronunciare il mio nome e quindi decido  di nascondermi tra i cespugli, del vialetto, per ascoltare. Di solito non faccio queste cose, ma devo sapere se prova qualcosa per me e questa è l'occasione giusta. Sono sicuro che se Kaleya avesse qualcosa da confessare sicuro lo avrebbe detto a mia sorella o Minho.
- Ho una tale confusione in testa, eonni che non lo so nemmeno io. Voglio dire Tae mi piace, ma Namjoon mi fa provare cose che non avevo mai provato prima, mi rende nervosa e felice allo stesso tempo Ogni volta che mi guarda, non appena incontro i suoi occhi, il mondo attorno a noi è come se sparisse e l'unica cosa che vorrei è stare tra le sue braccia. Il suo profumo mi manda in estasi tutte le volte praticamente non capisco più niente con lui affianco.
Non posso credere che pensa questo di me. Vorrei correre lì subito e dirle tutto, che sono fottutamente innamorato di lei. Devo assolutamente farlo.
E al diavolo tutti i dubbi e le paure.
- Sei proprio cotta di mio fratello, ma sono sicura che provare a far andare bene le cose con Taehyung ti farà solo del bene e magari chi lo sà... riuscirà a farti dimenticare tutto quello che provi per Nam  e sono certa del fatto che tu gli piaccia davvero. Comunque non ti preoccupare a mio fratello ci penseremo io e Minho nel caso facesse qualcosa per rovinare tutto.
Alzo gli occhi al cielo.
- Spero sia come dici tu, sto impazzendo.
"Grazie Gayeon sei proprio dalla mia parte a quanto pare, ma la famiglia non dovrebbe aiutarsi?" penso. Perdo l'equilibrio e cado in mezzo al cespuglio sbattendo il braccio contro al piccolo muretto. Mi alzo velocemente e corro dentro casa, salgo le scale tenendomi il braccio dolorante  e vado in camera mia chiudendomi la porta alle spalle. "Spero non mi abbiano visto" dico tra me e me cercando qualcosa per medicare la piccola ferita. Devo solo trovare le parole giuste e dichiararmi. Non sarà facile, ma se non ci provo  me ne pentirei per tutta la vita. E lei sta diventando la mia vita.

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Capitolo 9
*** Io ti amo ***


Rientriamo in casa l'unica cosa a cui posso pensare è che quel ragazzo che ho visto correre via è Namjoon.
Una parte di me spera sia così perchè almeno ha sentito tutto e sà quello che provo per lui, ma l'altra parte di me invece spera il contrario per paura di soffrire terribilmente quando me ne andrò da qui.
Dire addio fa schifo. L'ho dovuto dire a troppe persone a cui tenevo come mia mamma, Keira, Kian, Blakey e Chan questi sono stati i più dolorosi. Il loro ricordo fa tremendamente male. Non voglio succeda anche con Namjoon perché sò che, se mi innamoro seriamente, lui diventerebbe essenziale per sopravvivere. "Troppo tardi per questo,Kally. Già lo ami" maledetta coscienza.
In cucina Heeyoung sta già preparando e quando lei cucina è meglio non starle attorno perchè diventa una specie di Gordon Ramsay. Quindi me ne vado in camera a stendermi per cercare di rilassarmi. Non veedo l'ora che questa serata sia solo un ricordo e spero in uno di quelli belli.
Ho una strana sensazione come che possa succedere qualcosa di brutto, che qualcuno possa soffrire, e di solito non mi sbaglio mai.
Come quando sono andata in ospedale a trovare mia mamma e non só perchè sapevo che era l'ultima volta che ci avrei parlato. Il giorno seguente morì.
Non ebbi nemmeno il tempo di dirle addio. Per fortuna avevo due amici fantastici al mio fianco e nonostante i nostri soli 9 anni avevano saputo aiutarmi ad andare avanti. Più passa il tempo e più sento la loro mancanza. Sento il mio letto muoversi e quasi non cado dall'altra parte. Gayeon si è delicatamente seduta in parte a me.
- Ti sei per caso seduta eonni?
- Non lamentarti per un piccolo saltino. A cosa stavi pensando?
- A Keira e Kian mi mancano un casino - sospiro - Ma soprattutto stavo pensando all'ultima volta che ho parlato con mia mamma. Una parte di me sapeva che sarebbe successo, ma non lo volevo accettare. Non ho avuto nemmeno la forza di andare al suo funerale, sai. Sono andata alla sua tomba dopo un mese. Avrei bisogno di lei in questo momento, saprebbe cosa dirmi.
Mentre le racconto quella parte della mia vita pian piano sento formarsi un nodo in gola e io odio piangere.
- Sei una ragazza forte, Kally. Io al tuo posto non sò se avessi avuto la forza di andare avanti dopo quello che hai passato, ma adesso non sei sola ci sono io e sai che puoi dirmi qualsiasi cosa.
- Grazie eonni.
La abbraccio e mi scende qualche lacrima. Penso, che mio padre non abbia incontrato Heeyoung e la sua famiglia per caso. Qualcuno lo ha dovuto guidare da loro.
- Ho una strana sensazione eonni, come se qualcosa andasse storto e noi non potessimo impedirlo.
Dico preoccupata asciugandomi quelle poche lacrime. 
- Non pensarci. Pensa solo a divertirti e a non fare nessuna figura di merda con i Park.
- Come tirare su di morale tua sorella, vero?
Gayeon sorride perdendo l'equilibrio cadendo all'indietro e io a quella scena non posso fare altro che ridere.
- Ti...ti sei fatta male? No perchè è stato fantastico la tua faccia poi.
Dico tra le risate non riuscendo quasi più a respirare.
-No, ma grazie. Faceva tutto parte del mio piano. In qualche modo dovevo farti sorridere. Comunque cosa metterai? Aspetta, no fammi indovinare jeans, maglietta e vans.
Si rialza mettendosi a sedere dove era poco prima.
- Ah ah e ah invece avevo pensato ad un vestito, anche se Tae sa i miei gusti di stile, se così possiamo definirlo, e gli piaccio in tutti i modi.
Mi alzo dirigendomi alla cabina armadio.
- Facciamo progressi sorellina, voglio vederlo.
Tiro fuori l'unico vestito che io abbia mai comprato.  Lo comprai per una festa a cui Keira aveva obbligato sia me che Kian ad accompagnarla. Il vestito è blu scuro con delle finiture dello stesso colore in pizzo ed è corto fino a metà coscia. Lo aveva scelto Keira, ma non dispiace neanche a me.
- Bellissimo! Ho delle scarpe perfette aspetta vado a prenderle.
Corre verso camera sua.
- Io avevo pensato alle Vans veramente.
Urlo dalla mia stanza vedendola ritornare poco dopo con delle scarpe tacco 15.
- Ed ecco qui che torniamo al punto di partenza, mi sembrava troppo bello.
Porta gli occhi al cielo facendo una scena teatrale.
- Questa volta non ci provo nemmeno a farti cambiare idea tanto sarai fantastica. 
Dice dolcemente sorridendomi.
- Grazie eonni. Ma Minho?
Poco prima di venire in camera mia, ho sentito rientrare Minho dalla piscina, ma non è vunuto qui con Gayeon quindi mi domando dove sia.
- É di sotto. Mamma lo ha rapito in cucina per darle una mano. Il mio piccolo grande chef. Vado a vedere se è ancora vivo, tu inizia a prepararti tra un'ora arrivano i Park..
- Come solo una ora?
Gayeon esce dalla mia stanza e io inizio a prepararmi. Vado a farmi una doccia e sentire l'acqua calda scorrere sulla pelle è una delle sensazioni che preferisco, mi libera la mente. Finito quel piccolo momento vado in camera e mi metto il vesitito. Quando mi guardo allo specchio noto una figura sulla porta e quasi non mi viene un infarto.
- Namjoon, volevi uccidermi?
Mi metto una mano al petto appoggiandomi al cassettone al lato dello specchio.
- Almeno non ti dovrei tutta la sera con lui.
Dice bisbigliando, ma riesco a sentire tutto peró decido di far finta di niente per non creare casini.
- Come?
Domando facendo come se non avevo sentito niente tornando a mettermi a posto il vestito.
- Niente. Senti, Kaleia possiamo parlare?
Mi giro lentamente verso di lui e vedo che sta vendendo verso di me.
- Kim Namjoon che vuole parlare con me? Devo preoccuparmi?
Ironizzo.
- Smettila è una cosa seria.
Dice in un tono serio, ma dolce allo stesso tempo avvicinandosi ancora di più a passo lento.
- Mi stai facendo paura, Nam.
- Ragazzi i Park sono arrivati e tra poco si cena. Scendete.
Sentiamo mio padre gridare dal piano di sotto.
- Arriviamo - Gli rispondo urlando al piano di sotto - ...mi sa dovremmo rimandare la nostra chiaccherata, Nam.
Gli passo in parte, ma lui mi prende il polso. Al suo solo tocco mi vengono i brividi. Ho provato questa sensazione solo un altra volta in vita mia, ma i brividi non erano così intensi come ora. Mi avvicina a lui e sussurra a pochi centimetri dal mio viso
- Ti prego non farlo sò tutto. Sò benissimo che anche tu lo sai. Io ti amo, Kally.
Il suo fiato sul collo e quelle sue parole mi fanno tremare le gambe. Mi ha fottuto il cervello. Avrei voluto non sapere a cosa si stesse riferendo, ma in realtà come ha detto lui, lo sò benissimo.
- Nam, lasciami ti prego, non potrebbe mai funzionare. Non...- faccio un repsiro profnodo - ...non possiamo stare insieme e mai lo staremo.
Dico con la voce spezzata mentre cerco di mandare giù il nodo in gola che si sta formando. Sento gli occhi iniziare a riempirsi di lacrime, ma non è il momento di lasciarmi sopraffare da quello che provo per lui. Lo guardo in quei suoi bellissimi occhi e vedo quando ci rimane male a quelle mie parole, ma non posso rovinargli la vita con tutti i miei casini. Lo amo troppo e amare significa anche saper rinunciare a quella persona se significa salvargli la vita. Namjoon lascia la presa e mi ricompongo prima di scendere le scale con la voce di Nam nella mia mente dicendomi "Io ti amo".

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Capitolo 10
*** Tutta la boccetta basterà ***


Dopo le varie presentazioni ci sediamo tutti a tavola. Namjoon non ha ancora detto una parola, se non solo per non essere scortese quando i signori Park gli domandano qualcosa su come stanno andando le vacanze. È tutta la sera che lo sguardo puntato su me e Taehyung. Posso sentire i suoi occhi che percorrono il mio corpo trafiggendolo come se fossi chiusa dentro a una di quelle scatole in cui i maghi introducono delle spade, solo che qui non c'è nessun trucco.
La cena prosegue bene fino a quando la signora Park non fa la fatidica domanda.
- Allora Kaleia a che università andrai?
Con Taehyung non abbiamo ancora avuto modo di affrontare questo tema quindi lui non sà niente della mia idea di tornare a Londra per frequentare l'università nonostante mi sto ambientando e affezionando a questa enorme città.
- V...Veramente io ancora non ...
Balbetto pensando a bene a cosa dire, ma qualcuno interviene prima che io potessi elaborare una frase che abbia un senso logico.
- Andrà all'università di Londra, giusto, Kaleia? Non avevi detto così l'altra settimana? Aspetta che parole avevi usato, fammi pensare ... Ah sì " Fortuna che tra un anno me ne torno a Londra per l'università almeno così posso riprendere la mia vita e poter finalmente andartene".
Namjoon finisce con un sorrisetto soddisfatto sapendo si aver lanciato una bomba. Mi giro verso Tae al mio fianco e lo vedo irrigidire la mascella per poi un attimo dopo alzarsi e dirigersi verso il giardino.
-Scusate ho bisogno di una boccata d'aria.
Mi alzo di scatto appoggiando le mani sul tavolo davanti a me attirando così l'attenzione di tutti i presenti alla cena.
- Namjoon! Non ce la fai proprio a startene zitto?! Nessuno ti ha chiesto niente. E poi chi ti ha detto che non ho cambiato idea?! Sei solo uno stronzo.
Gli urlo contro mentre subito dopo cala il silenzio e tutti rimangono senza parole - Ora scusatemi, ma vado a parlargli.
Mi calmo e seguo Tae in giardino. Nessuno mi ha mai irritato tanto da urlargli contro con così tanta rabbia. Namjoon,così come tutti, rimane a guardarmi in silenzio mentre esco dalla stanza.
"Come si è permesso?" farfuglio tra me e me. Non lo capisco, non vuole vedermi con un altro ragazzo? Si faceva avanti quando ne ha avuta l'occasione, come alla spiaggia o alla festa, invece di trattarmi come se non esistessi.
Arrivo in cucina, ma qualcuno mi ferma prendendomi per il polso e mi giro lentamente.
- Kally, ferma. Scusa, ma no...non posso vederti mentre un altro ti abbraccia, ti bacia o solamente ti tiene per mano. Non posso vedere qualcun'altro occupare il posto che dovrei occupare io - prende un respiro - e sò benissimo quello che provi per me. Só che mi ami.
Dice a voce bassa a pochi centimetri da me per non farsi sentire dai signori Park e dalla nostra famiglia.
La sua voce e il suo fiato sul mio collo ancora una volta mi provocano gli stessi brividi di pochi momenti prima. Mi volto di spalle per non doverlo guardare negli occhi perchè sò che se avessi incrociato il suo sguardo non avrei saputo resitere.
Lo avrei baciato senza pensarci, perchè è quello che avremmo voluto tutti e due, ma Taehyung prende subito posto nei miei pensieri in quei pochi secondi e non posso fargli questo. Sono uno l'opposto dell' altro, mi fanno provare emozioni completamente diverse perchè quando sto con Tae mi sembra di stare dentro ad una favola è il ragazzo perfetto, ma Namjoon, cavolo Namjoon è qualcosa che non sò descrivere sono emozioni forti è come disse Franz Kafka " Sei insieme la quiete e la confusione del mio cuore".
- Lasciami ti ho già detto che non potremmo mai stare insieme.
Gli dicosempre girata di spalle.
- Spiegami il perchè, Kally.
- Ti...ti sbagli Namjoon, Io non ti amo.
Mento, non sono mai stata brava a mentire infatti la mia voce comincia come tutte le volte che ho dovuto dire una bugia anche se piccola.
- Non ci credo. Dimmelo guardandomi negli occhi e ti lascerò vivere la tua vita, ne uscirò completamente.
Mi appoggia una mano sulla spalla e mi gira verso di lui, ma non appena incrocio i suoi occhi qualcosa dentro di me inizia ad ardere come una fiamma.
- io..n...io..non posso.
Dico sottovoce mentre Namjoon si avvicina sempre di più fino a far combaciare le nostre labbra. Sono come due pezzi di un puzzle che finalmente hanno trovato il proprio pezzo a cui appartenere. Finito quel bacio appoggia la sua fronte sulla mia e mi stringe per i fianchi.
- Lo sapevo.
Sussurra e gli spunta un sorriso.
- Questo no..non ..- Mi stacco mettendo della distanza tra di noi - ...Devo andare a parlare con Tae.
Mi libero dalla sua presa e subito sento come se mi mancasse qualcosa.
- Ma, Kally ...
Namjoon tenta di riprendere la mia mano, ma la scanso.
- No, Namjoon. Fammi parlare è ora che tu sappia. È vero ti amo, ma provo qualcosa anche per Taehyung mi serve del tempo per capire.
Mi riprende per i fianchi portandomi vicina a lui.
- Non è possibile amare due persone contemporaneamente.
- È così invece e mi serve del tempo per capire, capire quale amore voglio vivere, capire quale amore voglio faccia parte della mia vita. Quindi ora lasciami ti prego.
Lascia la presa e mi giro verso la vetrata della cucina, che da sul giardino, e Taehyung è lì con gli occhi lucidi che mi guarda con delusione e tristezza dopo aver assistito a tutta la scena. Mi sento una merda in questo momento.
Tae cammina a passo svelto verso la porta e io gli corro dietro. Durante la mia chiaccherata con Nam i signori Park, Heeyuong e mio padre decisero di andare a passeggiare per il centro quindi quando passiamo davanti al soggiorno assistono alla scena solo Gayeon, Minho, Jimin e Mina la sorella più grande di Jimin e Tae.
- Tae, aspetta!
Lo fermo per un braccio, ma lui si libera subito dalla mia debole presa.
- Lasciami, Kaleia. Credevo che tra noi stesse nascendo qualcosa, ma a quanto pare mi sbagliavo ...- abbassa lo sgaurdo per poi rialzarlo subito -... Solo una domanda. Perchè? Perchè hai accettato ad uscire con me se non provi niente di più che una semplice amicizia? Anzi sai una cosa non lo voglio sapere.
Prende la sua giacca dal divano e apre la porta.
- Hey, ma che succede?
Chiede Jimin  sbucando dal divano dove si è messo a guardare un film durante la nostra assenza.
- Niente Jimin dobbiamo andare.
Gli risponde Tae tentando di trattenere le lacrime.
- Fammi spiegare ti prego non è come pensi.
- Ma per favore, Kally. Só cosa ho visto, ho visto anche come guardi Namjoon e come lui ti ha guardato tutta la sera, ma non volevo crederci perchè dopo tutto ti eri fatta avanti tu e pensavo provassi lo stesso per me, ma mi sbagliavo. Sei solo una bambina viziata, in questo aveva ragione Namjoon. Potevi rimanere a Londra invece di venire qui a creare casini!- Si avvicinó pericolosamente al mio viso per dire duramente tra i denti - Mi hai ucciso, Kally..
Tae scoppia a piangere e io sento i miei occhi bruciare dalle lacrime che si fanno strada sul mio viso. Lo vedo andarsene insieme ai fratelli mentre rimango in silenzio osservando come si allontana e non provo nemmeno a fermarlo perchè ero bloccata da quelle sue parole.
- Kally, ma che è successo?
Corro in camera sbattendo la porta ignorando la domanda di Gayeon. L'unica cosa che vorrei fare è urlare, gridare, tirare fuori tutto quello che ho dentro e basta. Mi appoggio alla porta e mi siedo sul pavimento con il viso tra le mani, portando le gambe al petto. Prendo il telefono dalla tasca del vestito e chiamo la prima persona che mi viene in mente. Kian.
Lui ha sempre saputo traquillizzarmi quando ho questi attacchi in questo momenti avrei solo bisogno che le sue braccia mi avvolgessero e mi cullassero solo come lui sa fare.
- Ehm... pronto?
Mi risponde sbadigliando e con la voce impastata dal sonno. Cavolo mi sono completamente dimenticata del fuso orario.
- Scusa Kian sono io ho bisogno di te....io...io non ce la faccio più.
Dico tutto tra le lacrime e inizio a raccontargli tutto, non ho nemmeno più la forza di tenere il telefono quindi lo appoggio sul pavimento mettendo il vivavoce.
-....Kian io sono innamorata di Nam, ma penso di provare qualcosa anche per Tae in qualche maniera. Ho la testa che mi scoppia. Sarebbe tutto più facile se la finissi qui. Almeno non incasinerei più la vita di nessuno.
Dico disperata appoggiando la testa alla porta dietro di me.
- Prendo il primo biglietto per Seoul e vengo li. Kkup tranquilla sistemeremo tutto. Non fare niente ti prego. Non voglio che succeda ancora. Ti prego.
Supplica dall'altra parte del telefono.
- Sono così stanca di tutto Kian. Ti voglio bene.
Dico ormai quasi senza forze.
- Kaleia, arrivo. Non fare niente!
Chiudo la chiamata e vado in bagno a cercare qualcosa per tranquillizzarmi. Il medico qualche anno fa mi prescrisse delle pastiglie per questi attacchi che ogni tanto ho, ma dovetti diminuire la dose perchè ne diventai dipendente arrivai al punto che questo medicinale controllava la mia vita, iniziai a prendenre una dopo l'altra per qualsiasi cosa e il loro effetto soporifero mi faceva sentire bene, erano come una droga. È da tanto che non le prendo e versando l'intero contenuto sulla mano, il pensiero di mandarle giù tutte per andarmene e lasciarli vivere in pace senza casini mi viene alla mente.
"Tutta la boccetta bastaterà" pensai. Porto la mano piena di pasticche a pochi centimetri dalla mia bocca quando sento bussare alla porta.
- Kally, ti prego apri!
Gayeon bussa insistentemente alla porta.
- Lasciami stare eonni! Ora no!
- Voglio parlarti ho sentito tutto quello che hai detto a Kian e non voglio che tu faccia stronzate quindi apri questa fottuta porta!
Urla così duramente e in modo autoritario che mi fa paura così rimetto le pasticche nella boccetta, giro la chiave e esco andandomi a sedere sul letto mentre Gayeon entra e viene accanto a me.
- Ora mi racconti tutto. Di cosa ha così paura Kian che potrebbe risuccedere. Non voglio perderti sei importante, Kally. Taehyung ha detto tutte quelle cattiverie solo perchè era arrabbiato non le pensa veramente.
Gaeyon mi mette una mano sulla schiena accarezzandola.
- Eonni tu non puoi saperlo.
Abbasso lo sguardo scuotendo la testa.
- Conosco Tae e so che ci tiene a te. Non vorrebbe mai che te ne tornassi in Inghilterra, però questa sarà una tua scelta e nessuno di noi può impedirlo se è quello che vuoi veramente. Sei pronta a sfogarti e a liberare la vera Kaleia? È ora che io la conosca, non credi?
Mi alzo e controllo che Namjoon non fosse dietro la porta, lui non lo deve sapere è una cosa troppo grande, non è il momento che lui sappia tutto quello che le sto per raccontare. Lo sanno solo quattro persone a questo mondo. Mio padre, Kian, Blakey e Keira. Chiudo la porta e torno accanto a lei.
- Promettimi che non lo racconterai nemmeno a Minho, eonni.
- Kally non lo dirò a nessuno. Promesso. Ti puoi fidare.
Prendo un profondissimo respiro e inzio a raccontarle quello che è stato il mio oscuro passato.
- Tu sai che quando avevo 9 anni mia madre morì. Quando si ammalò, fu come se avessi perso la terra sotto i piedi. Iniziai a scappare, da quella situazione, ed arrivai ad un punto che non seppi più come tornare indietro. Io non mi sono mai ripresa. Perdere la madre proprio mentre entri negli anni che ti segneranno la vita non fu facile. Non sono mai stata una ragazza popolare o robe simili perchè ho sempre preferito starmene per conto mio con i miei due migliori amici. Fui vittima di bullismo e in più di un'occasione tornai a casa con lividi e graffi su braccia, addome e altre parti del corpo. Mi chiamavano "orfana di madre" e questo non fece altro che farmi chiudere di più in me stessa. - mando giù il magone creatosi per poi continuare.
- In uno dei tanti pomeriggi a casa di Keira conobbi Chan, un amico di suo fratello Blakey. Quel ragazzo, eonni, mi stregò i suoi capelli neri come la pece che facevano risaltare quei suoi occhi marroni chiari, sembrava avere due pepite dorate. Ne fui completamente rapita, ma avevo 15 anni e lui 20 quindi ho pensato che non si sarebbe mai accorto di me, anche perchè appartenevamo a due mondi completamente diversi. Il fratello di Keira e i suoi amici non avevano una bella reputazione, anzi tutti ne avevano una giusta paura a Londra perchè facevano parte di una delle gang più pericolose della città, la Dark Seven. Ricordo che una volta pestarono uno a sangue perchè non aveva pagato per la sua dose e il poveretto era sopravissuto per miracolo. Fatto stà, che dopo quel pomeriggio non riuscivo a togliermi quel ragazzo dagli occhi dorati dalla testa. Immagina, 15 anni e la prima cotta.
Sorrido amaramente a quel ricordo.
- Ricordo benissimo quel periodo. Mi viene solo da ridere se penso a quanto si è ingenui e stupidi a quell'età.
Mi interrompe lei e poi io conitnuo con quella storia dell'orrore.
- Il giorno dopo, Keira, mi disse che quando io sarei stata da lei pure Chan avrebbe passato dei giorni a casa loro. Mio padre aveva uno dei suoi tanti viaggi di lavoro, mi sembra che quella volta era andato in Giappone quindi per non lasciarmi da sola mi mandò da Keira. Una notte non riuscii a dormire e pensai di andare a bere qualcosa di caldo quindi andai in cucina e trovai Chan fumando una sigaretta. Parlammo per ore che però sembrarono solo pochi minuti. Prima di tornarsene in camera si avvicinò e mi baciò. Quel bacio me lo ricorderò per sempre fu il mio primo vero bacio, il suo profumo mischiato a quello del fumo della sigaretta alla menta che si era appena fumato, mi fece impazzire non capii più niente e non potei fare altro che ricambiare. Questo fu l'inizio di quello che sarebbe stato il mio inferno, ma non me ne rendevo conto. Sapevo cosa faceva Chan, ma non mi importava di cosa avrebbero pensato gli altri. La mattina dopo raccontai tutto a Keira che lo disse a Blakey e ovviamente mi dissero di starci lontano perchè quello che facevano era pericoloso e non era per ragazzine, ma questo loro intento di renderlo proibito lo rese ancora più affascinante. Sarebbe stato un amore proibito e dannato come quello di Romeo e Giulietta. I giorni passarono e iniziai a frequentare Chan più passavano i giorni e più mi piaceva. Pensavo che anche io a lui, anche avendo tutti contro, sopratutto Kian infatti quel periodo ci distaccammo molto per questo. Entrai nella cerchia di amici di Chan e Blakey. Iniziai ad andare alle loro famose feste in città dove giravano alcool e droga di ogni tipo, ma per me la cosa importante era stare con Chan. Anche se avevo solo 15 anni a nessuna delle persone presenti a quelle feste, per quanto fossero in grado di intendere e volere, non importava e questo mi piaceva finalmente non venivo giudicata.
Mi fermo qualche minuto per pensare a come raccontare il resto della storia.
- Ho paura a sentire il resto Kally, questo non avrà portato a niente di buono. Quell'ambiente mi ha sempre fatto paura.
- Infatti fu così.
Sospiro.

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Capitolo 11
*** Kaleia è morta quel giorno ***


Dopo aver preso un altro respiro profondo, asciugo le lacrime che nel frattempo sono cadute sul mio viso e riprendo il racconto.
- Se cresci praticamente sola, ti scegli amicizie sbagliate e sei accecata dall'idea dell'amore non senti tutti gli avvertimenti che ti danno ed è quello che è successo a me. Non ascoltavo i miei amici e nemmeno chi già era in questo giro infernale, come Blakey. "Una volta entrati non c'è via d'uscita" mi disse. Pensavo solo che magari potevo essere felice nonostante tutto.
Mi scende una lacrima, ma prendo un altro respiro profondo e continuo. Gayeon si avvicina a me e mi stringe circondandomi con il braccio attorno alla spalla.
- Tranquilla, Kally. Se vuoi possiamo continuare un'altra volta.
- No, non fa niente.
Mi asciugo il viso con la manica della felpa che mi sono messa sopra al vestito e vado avanti.
-Una sera un' amica di Chan mi fece provare una pasticca. Subito dopo che la mandai giù con un bicchiere di vodka mi sentii in un certo senso serena. Non provavo niente, non sentivo niente. Inutile dirlo, ma era inevitabile che prima o poi qualcuno mi avrebbe offerto qualcosa del genere visto l'ambiente che stavo frequentando ad insaputa di mio padre. Kian e Keira sapevano tutto e cercarono di tirarmi fuori da quel mondo, ma era troppo tardi quella vita iniziava a piacermi. Riusciva a farmi dimenticare tutto e tutti. Soprattutto riusciva a farmi dimenticare tutto il dolore e la tristezza che stavo provando, tutti i problemi a scuola e il fatto che mia madre fosse morta. Chan mi procurava tutto e quando ne avevo voglia lui era lì pronto a darmene una, due, tre dosi e tutte quelle che volevo. Pensavo fosse un gesto carino, che mi amasse e senza accorgermene mi ero "innamorata" del mio spacciatore. Un giorno, Chan si stancò di me, a quanto pare ero solo un passatempo per lui e me lo sarei dovuto aspettare. Tutto quello che mi diceva, che mi amava, che saremmo stati insieme, che saremmo scappati insieme se fosse stato necessario erano solo delle enormi stronzate. Troncò con me e non lo rividi mai più. Quando non ero fatta l'unico mio pensiero era quello che la mia vita faceva schifo e avendo perso anche l'unica persona che in quel momento pensavo mi amasse, Chan, non aveva più senso andare avanti. Una sera, dopo alcuni giorni che non mi facevo né vedere e né sentire, Kian e Keira decisero che era arrivato il momento di parlare con mio padre così si presentarono a casa mia e raccontarono tutto quello che facevo, dove andavo tutte le sere, di Chan e nei guai in cui mi ero messa per colpa sua.
- Che tipo di guai?
Chiede Gayeon preoccupata.
- Guai con le autorità in cui loro mi avevano sempre coperto tipo atti di vandalismo, piccoli furti, furti di auto, una roba del genere. Tutto per Seojoon il loro boss e leader della Dark-Seven perchè dovevo in qualche modo guadagnare dei soldi per la droga Chan non poteva sempre rubarla per me.
Dico vergognandomi di me stessa.
- Non posso immaginarti fare cose del genere.
Commenta Gayeon con un filo di voce.
- Non preoccuparti quella Kaleia è morta dopo quello che successe i giorni successivi. Quella sera mio padre disse solo " Mi hai terribilmente deluso. Tu non sei mia figlia!" e non disse una parola in più. Fu come ricevere una pugnalata e sapevo che la colpa era solo mia. Non mi rivolse la parola nemmeno nei giorni che seguirono, fu così per circa una settimana. Si limitava a guardarmi con quello sguardo di delusione, tristezza e disprezzo per quello che ero diventata. Non potevo andare avanti e decisi di non dargli più dispiacere quindi arrivai alla conclusione che l'unico modo per togliergli questo peso era quello di sparire dalla vita di tutti. Presi il boccettino di pasticche, l'ultimo che mi diede Chan prima di lasciarmi, presi una bottiglia di vodka di mio padre, andai in camera mia e mandai giù tutta la boccetta insieme a tutta la bottiglia. Bastò un'ora prima che quel cocktail mortale iniziasse a fare il suo effetto. Mi sentii tanto sollevata e leggera, che le forze pian piano mi abbandonarono facendomi stendere sul pavimento aspettando solo il momento in cui non avrei sentito più niente, neanche il minimo dolore. Quella mattina Keira e Kian passarono da casa mia per vedere come stavo, non lo facevano quasi mai perché di solito ci trovavamo in un parco lì vicino, ma quella mattina decisero di passare. Sentii solo dei rumori in lontananza e ricordo ben poco di quello che successe dopo. Ricordo solo di essermi svegliata in una stanza di ospedale con dei tubi infilati nelle braccia e vari macchinari attorno al letto in cui ero. Quello che sò è quello che mi ha raccontato Kian. Quando bussarono alla porta gli aprì mio padre e gli disse che mi trovavo in camera mia. Non ricevendo una mia risposta quando bussarono alla porta della mia camera, Kian la buttò giù con una spallata e mi trovarono distesa sul pavimento, fredda e pallida come il marmo. Kian mi portò di sotto in braccio e con mio padre mi caricarono in macchina portandomi all'ospedale più vicino. Stringevo ancora tra le mani quella boccettina maledetta, i medici vedendola capirono tutto. Pochi minuti Gayeon, sarebbero bastati pochi minuti in più e io non sarei qui a creare casini come ha detto Taehyung prima. Da allora ho avuto delle ricadute come quella di prima infatti sono stata in terapia in un centro di disintossicazione per qualche mese prima di riprendermi, se così si può dire.
- È terribile. Non pensavo avessi passato tutto questo io..no..non so cosa dire.
Gayeon abbassa lo sguardo.
- Non dire niente. Già il fatto che tu mi abbia ascoltato senza giudicarmi mi ha fatto bene. Tutto questo fa parte del passato, fa parte della Kaleia che morì quel giorno.
- Adesso sei qui. Hai me, hai Namjoon, hai tuo padre e hai Heeyoung. Hai noi, Kally e non ti lasceremo. Quindi ti prego non fare cazzate. Aspetta Kian e passa del tempo con lui. Tu e lui da soli. Senza Namjoon, senza Taheyung. Prenditi tutto il tempo di questo mondo e se vuoi parlo io con Taehyung per sistemare le cose.
- Grazie, ma devo parlargli io penso sia più giusto. Ti voglio bene.
Ci abbracciamo.
- Anche io, sorellina. Ora su raccontami di Kian che tipo è?
- Dunque  Kian l'ho conosciuto all'asilo quando un bambino mi tirò una treccia e lui mi difese, siamo inseparabili da quel momento. Mi è sempre stato accanto, non ricordo giorno non passato assieme. A quattordici anni ho avuto una piccola cotta per lui, ma niente a che vedere con quella venuta dopo con Chan. Vediamo... - mi picchietto l'indice sul mento - É alto circa un metro e novanta, ha gli occhi verdi, sembrano due smeraldi ed i capelli castani anche se ora porta il ciuffo con dei colpi di sole. A scuola ha un sacco di ragazze che gli vanno dietro, ma lui dice che non è pronto per l'amore e vuole aspettare la ragazza giusta. - Sorrido - Sono felice che venga qui.
Tiro un sospiro di sollievo a sapere che Kian verrà qui e che Gayeon sappia tutta la verità.
- A che ora arriverà?
- Non ne ho idea, aspetta lo chiamo.
Prendo il telefono e lui risponde in meno di cinque secondi senza lasciare finire nemmeno il primo squillo.
- Non dirmi che hai già fatto una cazzata, Kkup.
Dice preoccupato.
- No, tranquillo. Gayeon mi ha fermato in tempo, mi ha fatto da psicologa e mi ha aiutato, quando sarai qui la devi conoscere è fantastica. A che ora arrivi?
Lo sento sussurrare un "Meno male. Santa donna tua sorella"
- Non ho dubbi. Ho l'aereo alle 8 del mattino e sarò lì per le 6 del pomeriggio mi sembra o qualcosa del genere. Vedrai passeremo dei giorni come ai vecchi tempi e sono proprio curioso di conoscere quei due coglioni. Ho giusto alcune cose da dire a tutti e due.
Mi scappa un sorriso. Questo ragazzo è fantastico, riesce sempre a strapparmi un sorriso anche quando le cose vanno male.
- Grazie Kian non so cosa farei senza di te ci vediamo domani.
- Kkup sei come una sorella per me, non sai il bene che ti voglio. Ci vediamo domani ho delle valigie da fare.
Riattacco il telefono sempre con il sorriso sulle labbra.
Kian starà a casa nostra per tutto il tempo che si ferma qui perchè ho bisogno di averlo vicino e visto che abbiamo una stanza degli ospiti questo sarà possibile.
- A che ora dobbiamo essere all'aeroporto?
- Arriverà alle sei del pomeriggio.
- Perfetto ti accompagnamo io e Minho. Ora direi di andare a letto domani sarà un giorno speciale e hai bisogno di energia.
Mi dà un bacio sulla fronte e va in camera sua. Non posso ancora credere che avrei avuto il mio migliore amico qui. Da quando sono partita è come se mancasse un pezzo alla mia vita. Mi metto il pigiama e mi stendo sul letto provando a prendere sonno, ma sono troppo emozionata per domani.

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Capitolo 12
*** Sarò egoista ***


Dall'agitazione non ho dormito questa notte. Guardo la sveglia e mancano due ore a che inizi a suonare, ma decido alzarmi e farmi una doccia tanto non mi sarei addormentata di nuovo.
Lascio che l'acqua calda percorra tutto il mio corpo rilassando tutti i muscoli e godendomi quei minuti di relax finisco avvolgendomi in un asciugamano e quando rientro in camera trovo Namjoon sdraiato sul mio letto.
Dopo la sera precedente non avevamo più parlato, aveva bussato un paio di volte, dopo che Gayeon era tornata in camera sua, ma non gli avevo aperto perchè volevo stare da sola. Dopo tutto una parte della colpa di quel casino era anche sua ed era una delle ultime persone con cui avrei voluto parlare in quel momento.
- Cosa vuoi Namjoon?
Chiedo asciugandomi i capelli con un altro asciugamano mentre mi avvicino al mio armadio per prendere dei vestiti comodi da mettere.
- Parlare.
Dice tranquillo sedendosi sul bordo del letto.
- Non voglio parlare con te ora. Quindi sei pregato di uscire da camera mia e di lasciarmi in pace.
Namjoon si alza di scatto e mi spinge contro il muro posizionando le sue mani ai lati della mia testa. Il suo profumo, così dannatamente buono, i suoi occhi scuri fissi nei miei e le sue labbra erano così vicine alle mie da farmi venire brividi per tutto il corpo.
- E invece con me ci parli. Sono stanco di starti lontano, Kally. Questa notte non ho fatto altro che pensare al nostro bacio, a quanto sia stato fantastico e alle emozioni che mi fai provare tutte le volte che ti sono accanto. Non ho mai sentito per nessuna quello che provo per te.
- Namjoon...
Cerco di interrompere quello che sta per dire, ma lui appoggia la sua fronte sulla mia e continua dicendo
- No! Fammi finire, Kaleia ti prego.- NAmjoon si ferma un attimo per prendere un respiro profondo - ... Mi fai impazzire, mi mandi in confusione ed è tutto così tremendamente bello da quando ci sei. Io ti amo quindi ti prego dammi una possibilità per provare a farti felice. Dai una possibilità a noi due.
Dice sussurrando a pochi centimetri da me.
Non so cosa dire in questo momento non risco a ragionare e il mio unico pensiero è che le mie labbra hanno ancora bisogno delle sue, ma la paura che un giorno lo avrei potuto perdere, il solo pensiero che questo possa accadere mi fa stare male e poi c'è Taehyung ho ancora impresso nella mia mente il suo sguardo mentre mi diceva tutte quelle cose. Ferito. Distrutto. Ed è anche colpa mia.
- Io ho paura Namjoon. Paura che un giorno tu ti possa stancare di me, dei miei problemi, dei miei mille casini, ho paura di rovinarti la vita, paura di perderti e di starci tanto male da non poter vivere, paura di amarti troppo ma allo stesso tempo paura di non amarti abbastanza come ti meriti.
Confesso tutto d'un fiato allontanandolo leggermente mettendogli le mani sul petto.
- Non potrei mai stancarmi di te, Kally. Tu non potresti mai rovinarmi la vita, perchè da quando sei qui la mia vita è migliorata. Io non ho paura di amarti, quindi lasciati amare. Lasciami essere colui che ti salva da quello che ti fa così paura così i tuoi casini saranno i miei casini possiamo portare quel peso in due. Ti prego, pensaci.
Fa forza col suo corpo facendo cedere la mie mani e le sue labbra si posano  sulle mie. Tutte queste emozioni che Namjoon mi fa provare le provai solo una volta in vita mia con Bangchan, ma con Namjoon è diverso anche se ho paura mi sento protetta e al sicuro dai miei demoni e da tutto il mio passato. Sento di essere amata, ma qualcosa mi frena dal fare quel passo che, come ha detto lui poco fa potrebbe farmi felice. Pongo fine a quel bacio senza allontanarmi, troppo, lasciando le nostre fronti attaccate, mentre lui sussurra accarezzandomi dolcemente la guancia
- Ti aspetterò. Aspetterò che tu sia pronta a lasciarti amare, anche se dovessi aspettarti tutta la vita.
Namjoon mi lascia un ultimo bacio sulla fronte prima di uscire dalla mia stanza mentre rimango ferma a pensare a tutto quello che è appena successo.
- Buongiorno, Kally. Cosa voleva mio fratello?! 
Gayeon entra in camera mia facendomi tornare alla realtà.
- Niente, non voleva niente. A che ora arriva Minho?
Cerco di deviare la domanda e inizio a vestirmi per andare a prendere Matt.
- Kally, sai che con me non funziona e non cambiare discorso. Cosa voleva Namjoon?
Si siede sul letto con fare insistente e mi arrendo raccontandogli tutto tanto è inutile anche solo provarci. Le dico tutto quello che mi ha detto Namjoon, ogni singola parola, ho ancora tutto impresso nella testa e non l'avrei mai dimenticato.
- Sinceramente è la prima volta che vedo mio fratello in questo stato. So che non ha mai detto un "ti amo" a nessuna ragazza. Anche se non sembra, io e lui siamo molto legati e mi ha sempre raccontato tutto, ma da quando sei arrivata si comporta in modo strano, come quando si nasconde qualcosa di raro, qualcosa di prezioso e non vuoi che nessuno sappia che ne sei in possesso per paura che possa rubarlo. Adesso, comunque, non pensarci potrai risolvere questa cosa una volta che ti sentirai pronta a fare il passo ora pensa solo a Matt e pensa un pò a te. Sii egoista, Kally per una volta in vita tua perchè sono sicura che con l'aiuto di Matt prenderai la decisione giusta. Andiamo tra poco arriva Minho e io devo ancora fare colazione, sto morendo di fame.
- Grazie, eonni e a dire il vero sto morendo di fame pure io a dire il vero.
Non lascerò che tutto questo casino rovini il tempo che passerò con Matt e libererò la mia mente da tutto, sarò egoista e penserò a me.

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Capitolo 13
*** Matt ***


Scendo in cucina e vedo mio padre, Heeyoung e Gaeyon fare colazione così mi siedo e inizio a versarmi del caffè.
Namjoon non è ancora sceso quindi posso stare tranquilla e godermi la mia colazione. Heeyoung ha preparato dei muffin al cioccolato e addentandone uno scopro che li ha riempiti di Nutella.
- Sono divini i tuoi muffin Heeyoung!
Mi pulisco la bocca tutta sporca di cioccolato.
- Mi fa piacere che ti piacciono, Heeyoung si è alzata prima per prepararli questa mattina. - Mio padre sorride dolcemente alla donnaal suo lato per poi riportare lo sgaurdo su di me. -  Allora emozionata che arriva Matt? Non vedo l'ora di rivedere quel nano, mi è mancato ad essere sincero.
Dice sorseggiando il suo caffe.
- Grazie Heeyoung. - Ringrazio sorridendo e lei lo fa a sua volta. - Sì sono troppo emozionata di rivederlo, pà. Matt mi manca un sacco, ma non puoi di certo chiamarlo nano visto che a momenti è più alto di te.
Dico scherzando con mio papà. Ha sempre considerato Matt come un figlio a volte mi viene il dubbio che consideri più lui come suo figlio che me.
Porto la tazza alle labbra e con la coda dell'occhio vedo Namjoon sedersi al tavolo in parte a sua mamma salutandola con un bacio sulla guancia.
- Buongiorno Namjoon. Come mia già sveglio?
Namjoon sta per versarsi del caffè, ma si ferma un attimo, mi guarda e poi risponde a sua mamma.
- Buongiorno, solo non riuscivo a dormire tutto qui. E voi come mai già svegli?
Namjoon non sà ancora che verrà Matt, mi sono completamente dimenticata dirglielo anzi credo non sappia proprio chi sia Matt.
- Io, Kally e Minho dobbiamo andare a prendere Matt all'areoporto.
Dice Gaeyon terminando il suo caffè.
- Matt, chi?
Gaeyon fa per parlare me io la interrompo bruscamente.
- Matt è il migliore amico, anzi è molto di più, è come se fosse parte della mia famiglia. Anzi per farti capire meglio quando gli voglia bene, se ci fosse un solo piatto di cibo e dovessi scegliere se mangiare io o lui lo darei a lui perché preferisco il suo benestare al mio.
Namjoon mi guarda fisso per qualche secondo e poi abbozza un falso sorriso per non far capire quanto ci sia rimasto male per quello che ho appena detto su un altro ragazzo.
- Che meraviglia non vedo l'ora di conoscerlo.
Dice sarcasticamente.
- Starà qui un pò quindi vedi di andarci d'accordo, Nam.
Gaeyon si raccomanda con suo fratello visto che sà già come potrebbe finire.
- Non posso prometterti niente, noona.
Namjoon riprende a mangiare i suoi cereali.
- Namjoon non rovinare tutto. Lui è molto importante per me, mi ha salvato letteralmente la vita e non posso vivere senza di lui.
- Cosa vuoi dire con " Mi ha salvato la vita"?
Mi blocco un secondo poi cerco di cambiare discorso.
- Niente dimentica quella frase. Vedi Jin oggi?
- Sì infatti non devi vederti con lui?
Mi appoggia Gaeyon e la ringrazio con lo sguardo.
- Non lo so, dopo lo chiamo.
Namjoon finisce la sua colazione e si appoggia alla sedia con le mani sull'addome.
- Vedo che andate un pò più d'accordo, mi fa piacere. Tra fratello e sorella ci si dovrebbe voler bene.
Interviene mio papà appoggiando il giornale sul tavolo. Inconsciamente sia a me che Namjoon compare un sorriso alle parole "fratello e sorella". Lui è  ancora all'oscuro di tutto al contrario di Heeyoung e Gaeyon alle quali devo essere riconoscente per aver rispettato la mia decisione di non voler dire ancora niente a mio padre, glielo avrei detto quando ci sarà un'occasione adatta e quando soprattutto sarò sicura.
- E sì non riusciamo più a stare lontani, vero Kally?
Non so cosa rispondere perché, in parte, è vero quello che ha detto ma non nel senso fraternale come lo intende mio padre. Ho lo sguardo basso sulla mia tazza mezza vuota sentendo lo sguardo di Namjoon puntato addosso.
- Namjoon, ma il viaggio a New York che dovevi fare con Jin?
Heeyoung spezza il silenzio e la tensione creatasi e a sentire quella frase alzo la testa di scatto guardandolo.
- Oh sì ecco... - Si appoggia al tavolo incrociando le braccia - ...dobbiamo ancora organizzarci perchè Jin non sa bene quando deve andare a Jeju con la sua famiglia e ...
- Quanto starai via?
Dico preoccupata interrompendolo senza pensare e ricevendo l'attenzione di tutti mentre Namjoon sorride notando la mia reazione.
- Penso una settimana, 10 giorni ancora di preciso non lo so.
- Oh...- sospiro e bevo un sorso del mio caffè e cala di nuovo il silenzio.
- Kally, ma alla fine con Taehyung com'è finita la serata?
Quasi mi strozzo con il caffè ricordandomi di non aver detto più niente a mio padre dell'altra sera e guardo Gaeyon in segno di aiuto e lei capendo si inventa una storia.
- Bene, direi. Taehyung dopo che siamo usciti in giardino non si è sentito bene quindi Jimin e sua sorella lo hanno portato a casa.
Io e Namjoon acconsentiamo con la testa.
- Mi dispiace, spero non sia stata la mia cucina. Dovrei chiamare sua madre e vedere come sta.
Heeyoung fa per alzarsi a prendere il telefono
- No!
Gridiamo tutti e tre. È vero che lei sa cosa proviamo io e Namjoon, ma non sa cosa è successo l'altra sera.
- Era già qualche giorno che non si sentiva bene, penso abbia preso qualche virus quando siamo stati alla spiaggia o se no è stato il vento. Sai che Taehyung è stato sempre un pò deboluccio.
Namjoon tranquillizza sua mamma.
- Poverino mi dispiace, anche se durante la cena non sembrava così malato.
Heeyoung mi guarda cercando di capire se quella fosse davvero la verità e il mio cuore inizia a battere all'impazzata perchè non sono mai stata brava a mentire.
- Kally dobbiamo andare se no facciamo tardi!
Gaeyeon mi salva per l'ennesima volta stamattina.
- È vero. Ve lo saluto appena lo sento.
- Pure io devo andare. Adesso che mi ricordo Jin mi aveva chiesto di vederci stamattina.
Usciamo tutti e tre dalla cucina tirando un sospiro di sollievo. Minho è già fuori in macchina mentre Namjoon va in camera sua , ma a metà scalinata scende di corsa e mi lascia un bacio sulle labbra.
- Comunque si dice grazie quando qualcuno ti para il culo.
E poi riprende a salire le scale verso camera sua. Gayeon mi guarda a bocca aperta
- Non dire niente.
Dico alzando gli occhi al cielo uscendo e andando verso la macchina di Minho con Gayeon al seguito e saliamo in silenzio in macchina.
- Come mai questo silenzio? Gayeon non è da te.
Minho mette in moto la macchina e partiamo verso l'aeroporto.
Siamo in viaggio da circa 10 minuti e nessuno ha detto ancora una parola. Dallo specchietto del passeggero posso vedere il suo sguardo su di me in attesa di una spiegazione alla scena delle scale, ma non rispondo e mi metto a guardare la strada dal finestrino, pochi minuti dopo controllo ancora lo specchietto e
Gayeon ora sta guardando la città che sfreccia sotto i suoi occhi. Non ha ancora detto una parola e non è da lei.
-Eonni, tutto bene?
Mi sporgo in avanti appoggiandole una mano sulla spalla
- Sì, tutto bene, stavo solo pensando a una cosa.
- A cosa?
Chiede Minho curioso.
- Niente di importante, guarda siamo arrivati.
Minho parcheggia la macchina e ci dirigiamo verso gli arrivi. Alzo lo sguardo sull'enorme tabellone che continua ad aggiornarsi rendendomi difficile capire se il volo di Matt sia in orario o meno.
Le porte si aprono e un fiume di gente esce spingendo i carrelli delle valigie, lo cerco impaziente tra la folla, ma lui non c'è e le porte si richiudono.
- Sicuro starà arrivando, Kally. Sul tabellone c'è scritto che il suo volo è già atterrato sicuro starà prendendo le valigie.
Gayeon mi rassicura vedendo la mia espressione di delusione nel non vederlo.
Dopo pochi minuti le porte si riaprono e in mezzo alla gente lo vedo spingere il suo carrello pieno di valigie. Inevitabilmente un sorriso, accompagnato da lacrime, compare sul mio viso e gli corro in contro. Lui vedendomi apre le sue braccia e, una volta raggiunto, gli salto in braccio mettendo le mie gambe intorno alla sua vita e le braccia intorno al collo mentre lui mi stringe forte. Il suo profumo, la sua stretta, sento finalmente che una parte della mia vita è tornata da me.
- Mamma guarda! Voglio anche io un amore così.
Sentiamo dire da una ragazzina alla madre e subito dopo ci mettiamo a ridere. Sentire la sua risata è come ricevere ossigeno e quando Matt mi mette giù mi dà un bacio sulla fronte.
- Finalmente ti conosco Matt. - Gayeon lo abbraccia facendosi strada spintonandomi via mentre Minho osserva tutta la scena divertito.
- Dovrei forse diventare geloso di te Matt?
Scherza Minho porgendogli la mano.
- Eddai Min lo sai che amo solo te.
Gayeon lo bacia dolcemente sulla guancia.
- Voi dovete essere Minho e Gayeon. Kkup mi ha parlato molto di voi. Grazie per essermi venuto a prendere.
Matt li ringrazia timidamente passandosi una mano dietro la nuca per poi sistemarsi il ciuffo.
- Non ti preoccupare è stato un piacere. Minho prendi le valige e andiamo a casa.
- Posso fare da solo non c'è bisog...- Gayeon lo interrompe togliendogli la mano dalla valiga che Matt stava già iniziando a prendere.
- No, no. Sei un ospite qui e poi a Minho non dispiace, vero?
Minho sorride alla fidanzata per poi iniziare a sistemare le valigie di Matt sul carrello.
- Nessun problema davvero! Qui in Corea l'ospite è trattato come un Re e poi dopo non può essere più pesante di quella di Kally.
Scherza in fine Minho.
- Non era così pesante,dai.
Dico dandogli un piccolo schiaffo sul braccio e Minho si mette a ridere finendo di sistemare le valigie di Matt sul carrello.
- Bravo il mio ragazzo!
Gayeon da un bacio sulla guancia a Minho, che sorride a quel suo dolce gesto, per poi prendere Matt sottobraccio iniziando a fargli assurde domande.
- Dimmi Matt come mai non ti senti pronto all'amore? Voglio dire come mai non hai ancora una ragazza?
Ci avviamo tutti e quattro verso la macchina e Matt mi guarda supplicando aiuto con lo sguardo.
- Vedo che gli hai raccontato tutto, tutto, ma proprio tutto.
Matt poi si libera dalla presa di mia sorella e si avvicina al mio orecchio sussurrando
- Lei sa tutta quanta la storia?
- Sì, non ti preoccupare però in casa la sà solo lei, quindi ti...
- Tranquilla a Namjoon non dirò niente. Parlando di "tuo fratello" dov'è?
Mi da un piccolo abbraccio.
- Doveva vedersi con Jin, il suo migliore amico, credo.
Rispondo facendo spallucce per proseguire con alcuni dettagli che mi vengono alla mente - Penso dovevano programmare il viaggio che devono fare, ma non ricordo bene dove.
Dico cercando di essere più vaga possibile mettendomi ad aiutare Minho a caricare le valigie per evitare lo sguardo investigatore di Matt.
- Sì, certo e a te non interessa dove vada o quanto starà via giusto?
Commenta il mio migliore amico.
- Non ci credo stavo pensando la stessa cosa.
Gayeon si mette a ridere e si batte il cinque con Matt.
- In che casino mi sono messa? Con voi due in casa non avrò più vita giusto?
- Sai non vedo l'ora di conoscere questo Namjoon.
- Mio fratello è un personaggio, vedrai e non ho ancora capito come possa essere attratta da lui.
Ride ancora Gayeon facendo ridere anche Matt.
Saliamo tutti in macchina e Matt mi mette una braccio attorno alle spalle mentre appoggio la mia testa sulla sua spalla sentendomi a casa dopo tanto tempo.

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