Tradimento oscuro

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piangere non servirà a nulla ***
Capitolo 2: *** Sangue ovunque ***
Capitolo 3: *** Sono tornato, tesoro ***



Capitolo 1
*** Piangere non servirà a nulla ***


Era seduta sull’ambulanza senza capire che cosa fosse davvero successo.
Il tutto era iniziato con una litigata degenerata nella follia più totale.
Spintoni, parole forti avevano scosso l’animo di quella giovane donna felice senza carpire dove si sarebbe potuta spingere oltre.
Guardava il corpo di suo marito crogiolarsi a terra dopo che aveva battuto violentemente la testa.
Non dava più nessun segno di vita e il suo primo istinto era di poter chiamare la polizia e l’ambulanza per chiarire tutto l’accaduto.
Le sue amiche non erano ancora giunte a consolarla e quella voglia di fuggire da quel mondo orribile in cui era ricaduta dopo il suo periodo adolescenziale, stava diventando sempre più forte.
Piangeva di disperazione mentre i medici cercavano di capire che cosa potesse davvero avere, ma la ragazza non riusciva a parlare, troppo scioccata dall’accaduto e dal velo di mistero che stava avvolgendo il suo presente.


< Non riesco a ricordare nulla > fece Aria con tono flebile < Come posso aiutarti se non ricordo niente, Toby? >
< Prova a sforzarti, Arya. Come fai ad avere dimenticato tutto. Lo shock non può essere solo il momento culminante. Quando tu hai chiamato la polizia e l’ambulanza, il corpo di tuo marito sembra essere scomparso nel nulla. Com’è possibile? >
< Mio marito è un corpo senz’anima che cammina. Ed io non riesco a trovare nessun nesso che mi possa ricondurre a lui. È sparito… per colpa mia. >
Piangeva. Non faceva altro che piangere.
Aria non sembrava più la stessa e la paura di finire in carcere era una realtà a cui non si poteva sottrarre.
Toby, cercando di non dimenticarsi dell’affetto che poteva legarlo a lei, stava facendo di tutto per aiutarla, ma con scarsi risultati.
Aria era accusata di tentato omicidio, ma come se la sarebbe cavata se il corpo di Ezra non fosse mai stato trovato? Era davvero morto oppure qualcuno era riuscito a toglierlo di mezzo per far ricadere altre colpe verso la povera Aria?
< Aria, ti prego. Così non mi aiuti. >
< Vorrà dire che verrò punita per quello che ho fatto. La mia mente non riesce più a pensare lucidamente. >
< Ma tu non puoi arrenderti così!>
< Cosa posso fare se non ricordo nulla?! > sbraitò la giovane donna con le lacrime che gli rigavano il volto < Ezra è scomparso nel nulla ed il mio matrimonio è finito. Nessuno riuscirà a ridarmi la felicità di un tempo. >
< Perché non facevi altro che litigare con Ezra? Quali sono stati i motivi culminanti di tali litigi? >
Un passato vorticoso che non riusciva a trovare nessun momento di pace, culminato dai misteriosi fuori programma che nel cuore della notte il giovane uomo cercava di distaccarsi dalla sua amata a causa di un lavoro che non voleva dargli pace.


“Esce quasi tutte le notte dicendomi che aveva molto lavoro da fare” pensò Arya nella sua mente confusa “Come posso fidarmi di un uomo che non riesce a raccontarmi la sua verità? Come posso essere felice se tra me e lui non c’è più fiducia?
Inizialmente era una notte a settimana. Poi siamo passate a due. Poi a tre. Ed infine non riuscivo mai ad averlo accanto a me nelle ore notturne per coronare le nostre voglia d’amore che ormai c’eravamo lasciate alle spalle.
Non riuscivo a scoprire il motivo di tale distaccamento e il suo lavoro era diventata la mia maledizione per me.
Scrivere era l’unica cosa che poteva davvero renderlo felice, ma dopo anni trascorsi insieme, era come se io fossi diventata un peso per lui.
Un peso che doveva eliminare al più presto nel più oscuro dei presunti tradimenti che facevo fatica a scoprire.
Sì perché lui era molto strano e distaccato ed io non riuscivo davvero a capacitarmi di ciò.
Lui era un’altra persona ed io me ne sono accorta troppo tardi.
Non mi sarei mai perdonata la sua voglia di uscire da una vita che avevamo costruito insieme con fatica.
Lui stava rovinando tutto ed io non potevo permetterglielo.”


Era sola. Sola come non lo era mai stata.
La stazione di polizia era diventata una prigione in cui non sarebbe riuscita a fuggire.
la sua famiglia era andata in vacanza in Europa ignara di quello che stava succedendo a quella giovane donna innocente dallo sguardo perso e intimorito.
Ma la verità sconcertante era il sangue ancora vivido sulle sue mani e sul suo volto sciupato, cosa che gli agenti di polizia non potevano ignorare.
Toby gli era rimasto sempre accanto e la prima ad accorrere in aiuto della povera Arya fu proprio la moglie dell’agente nonché una delle sue amiche del cuore: Spencer.
Spencer non aveva mai visto il volto di Aria così sconvolto e non riuscendo a sapere che cosa stava davvero succedendo, la rendeva irrequieta e nervosa.
< Ezra non c’è più, Spencer > fece Aria ancora piangendo come una disperata < Non riesco a ricordare niente. la mia vita sembra essersi fermata a quella discussione degenerata in urli e strepiti. >
< Su cosa stavate litigando > gli domandò la donna.
< Su cose inizialmente futili. Volevo capire il motivo delle sue scorribande notturne. Perché era impossibile che fosse davvero legato il tutto al suo lavoro di scrittore.
Non riuscivo nemmeno a scoprire chi fosse la sua nuova editrice che gli dava la forza necessaria e che gli aveva ridato la voglia di scrivere nuove storie dopo mesi di oblio.
Io ho sempre cercato di rimanergli il più vicino possibile, ma tutto ciò mi è sembrato inutile nel vederlo così distaccato da me.
Cercavo di capire, gli domandavo cosa stesse succedendo, ma lui era restio appena mi vedeva.
Talvolta era anche violento nei mie confronti. >
< Violento? Ti picchiava, Aria? >
< Sì. Mi ricordo che stavo cercando di domandargli che cosa stesse scrivendo con tanta rapidità e lui non mi ha mai voluto rivelare i suoi segreti in quelle parole così forsennate e piene di sentimento per lui.
Era come se io non facessi più parte della sua vita, cosa che mi rendeva alquanto irrequieta e arrabbiata.
La mia voglia di scoprire la verità mi ha fatto lasciare questo segno sulla schiena: un livido di qualche settimana fa’ che non è ancora scomparso. >
nel vedere la schiena della sua amica, Spencer non poteva credere a quello che stava vedendo.
< Oh, Aria. È davvero orribile. >
< Devi credermi se ti dico che Ezra non era più l’uomo che ho sposato. E nel vederlo così distaccato, mi riempiva il cuore di dolore… Che cos’ho fatto per meritarmi tutto questo? Cosa ho fatto?! >
Stringendosi in un abbraccio per cercare di rincuorarla, Aria si immaginava di già che sarebbe finita in prigione lontano dai suoi affetti più cari, verso la scoperta di una verità che tardava a giungere alla luce dei fatti macchiati da troppe i congruenze e da un rapporto con suo marito incrinato per sempre.

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Capitolo 2
*** Sangue ovunque ***


Arya non riusciva a capacitarsi come il corpo di suo marito potesse essere scomparso nel nulla.
La furiosa litigata l’aveva portata ad un gesto estremo credendo fermamente che non ci sarebbero state possibilità per cui suo marito potesse essere vivo.
Ma subito dopo quando ebbe chiamato la polizia, la giovane donna in preda all’ansia, non riusciva a credere come il corpo di suo marito potesse essere scomparso nel nulla.
I suoi modi rabbiosi e la sua indole incontrollata, l’avevano gettata in un vortice in cui la giustizia non l’avrebbe potuta aiutare.
Solo il conforto delle amiche gli avrebbero potuto riconsegnare quella voglia di vivere e tutta quella libertà di cui aveva bisogno.
< Arya, perché non ci hai mai parlato di quello che Ezra stava combinando? Ti avremmo potuto aiutare > insistette Hannah non voce perentoria.
< Non prendertela con lei, Hannah > rispose Emily cercando di consolare la sua amica < Arya ha le sue ragione se ha deciso… >
< Non avrei mai pensato che mio marito… Non ho ancora le prove necessarie, ma sono sicura che mi stesse tradendo. >
< Non Ezra. Lui tio ama alla follia > replicò invece Allison.
< A quanto pare npn è così. >
< Adesso è meglio che tu vada a riposarti, Arya. Non puoi continuamente pensare a questo fatto. >
< Come posso fare finta di niente, Emily? Qualcuno mi sta incastrando e non riesco a capire chi possa essere. >
< Toby mi ha promesso che farà di tutto per scoprire la verità… >
< La verità è celata nella mia mente più profonda, Spencer. Ed io non sono minimamente d’aiuto. >
< Vedrai che con il passare del tempo… >
> Non cambierà niente, Spencer. Ormai la mia vita è finita. >
< Tra pochi giorni torneranno i tuoi genitori e insieme a loro, faremo di tutto… >
< Lasciate perdere. Non c’è nessun motivo per continuare ad indagare in mezzo a tutta questa follia. >
< Ma Arya, cosa stai… >
< E’ scioccata, Spencer. Lasciala riposare > replicò invece Hannah < Se hai bisogno di noi, siamo qui. >
< Vi ringrazio. Tutte quante. >
Sconcertata e sbalordita per tutto quello che gli stava accadendo intorno, la povera Arya era colta da allucinazioni in cui l’unica visione irreale era la sua casa ricoperta da sangue e morte.
Spaventata e intimorita allo stesso tempo, cercava di gridare con tutta la forza che aveva in corpo.
Aveva bisogno dell’aiuto necessario delle sue amiche, cosa che continuava a tardare ad arrivare.
Era sola, in mezzo a tutta quella disperazione.
Una disperazione che l’avrebbe distrutta per sempre.


Svegliandosi di soprassalto nel suo letto, la giovane donna venne svegliata dall’arrivo di un auto nel vialetto che si apprestava a parcheggiare per fare ritorno a casa.
Quando Arya vide di chi si potesse trattare, rimase sbigottita quando quella persone non fu altro che suo marito Ezra.
Catapultandosi verso l’ingresso, l’uomo fu confuso nel vedere sua moglie in quello stato.
< Arya… Va tutto bene? >
< Sono io che ti dovrei domandare una cosa del genere, Ezra. >
< Cosa? >
< Eri al lavoro? >
< Certo. Come tutti i santi giorni… Perché me lo stai domandando? >
> Perché… io e te… abbiamo litigato di brutto solo ieri… >
< Tesoro mio > rispose Ezra con il suo sorriso contagioso < Va tutto bene. Abbiamo chiarito e ci siamo ripromessi che ci saremmo aiutati a vicenda a superare questo momento di transizione. Posso capire che tu sia preoccupata per me, ma vedrai che quando avrò finito di scrivere i miei ultimi capitoli, sarà un successo annunciato.
La mente confusa di Arya l’aveva spinta davvero a credere che andasse tutto bene.
Ma c’erano troppe cose che non quadrava.
Come poteva suo marito fargli credere che andasse tutto bene? Come poteva far finta di nulla?
Lo sguardo sciupato di sua moglie era l’ottimo pretesto per cercare di andare avanti con i suoi propositi, senza capire che era davvero lei ad aver bisogno di aiuto.
La visione di tale felicità era lo specchio di un mondo irreale che rmai era stato oscurato dall’odio e dalla gelosia, troppo opprimente e senza via d’uscita.
E la povera Arya, inconcisa di quello che gli stava davvero accadendo intorno, cercò di chiudere ancora gli occhi cercando di immaginarsi un mondo in cui la sua visione potesse essere offuscata dalla vita spensierata che aveva un tempo.
da un amore corrisposto e dalle piccole intemperie che aveva dovuto attraversare, levandosi dalla mente quella visione di sangue in cui sua marito gli aveva lasciato un ricordo indelebile.

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Capitolo 3
*** Sono tornato, tesoro ***


Incredula. Allibita.
Non c’erano altri modi per spiegare tutto quello che gli stava accadendo attorno.
Il viso sciupato dal dolore e dalla sorpresa, rendeva il presente di Arya alquanto oscuro e melodrammatico.
la visione di quell’uomo che nel corso dei suoi anni più complicati e fieri che aveva attraversato, si ritrovava dinanzi ad un bivio che non avrebbe mai pensato possibile dovesse affrontare.
< Sei sorpresa, non è vero? >
Il ghigno malefico di suo marito la zittì subito senza che lei potesse dire qualcosa.
< Non riesci a dire niente? Sono tornato a casa, tesoro. Dovresti essere contenta. >
< Ezra… che sta succedendo? >
< Perché non me lo dici tu, Arya? Sei una persona intelligente. Dovresti essere brava con le parole. >
< Mi prendi in giro, Ezra? >
< Non potrei mai farlo, tesoro mio. >
< Smettila di chiamarmi tesoro! >
Ezra non sembrava più lo stesso.
il suo sguardo cattivo e la sua voglia di sorprendere malamente sua moglie, spingeva la povera giovane donna a chiudersi in sé stessa.
< Non ricordi che cos’è successo solo tre giorni fa’? quando hai provato ad uccidermi a causa della tua rabbia? Volevo incastrarti per bene, ma perché lasciare il corso alla vendetta se non posso essere io a farla finita con te? >
< Che cosa? >
< Pensi che il colpo al volto l’abbia assorbito del tutto? C’è ancora la tua firma sul mio cranio. Quando hai tentato… >
< No. Non è possibile. >
< Invece sì, Arya. Anche tu sei una persona oscura. >
Piangendo dalla disperazione per quello che stava ascoltando, Arya si sentiva sola e abbattuta, incredula per quello che stava succedendo.
< Piangere non serve a nulla, tesoro. Tu mi hai ucciso. Ed è questa l’unica cosa che conta. >
< No! Non è vero! Tu ti sei allontanato da me e… >
< E con ciò? Non ci sono scuse per quello che… >
< Falla finita, Ezra. Ormai il tuo segreto non può essere taciuto per sempre. >
L’arrivo di Hannah e Spencer, cercarono di capovolgere il fronte in direzione della sua amica che non riusciva a dire niente in presenza di suo marito.
< Sei tornato con la tua ex fiamma… E volevi scaricare tutta la colpa sulla nostra amica. Ma non ti vergogni? >
< Ahahah perché dovrei farlo, Hannah? È troppo divertente. >
< ETu sei pazzo, Ezra. Come hai potuto fare questo alla donna che ti ha sempre amato? > gli domandò invece Spencer.
< E’ troppo asfissiante, cara Spencer. Sono sempre stato questo tipo di persona… Io ho bisogno di essere libero. Come poteva pensare che io mi potessi legare a lei per sempre? Una sciocca ragazzina che si è innamorata del suo professore. Davvero patetico da parte sua. >
< Non ti permetto di parlargli così! >
Arya, rimasta ancora interdetta per quello che gli stava cadendo intorno, cercò di trovare la forza necessaria per combattere contro suo marito.
< Sei tu che vuoi farmi, impazzire, Ezra. Ma io non te lo permetterò. >
< Ah no? Allora come pensi di fare? >
< Mi hai tradito, Ezra. Il tuo tradimento non può rimanere impunito per sempre. >
< Certo, come no… Non hai nemmeno la forza di affrontarmi, Arya. E credi di riuscire ad avere la tua giustizia? E come pensi di fare? >
Esasperata da tali parole, lo sguardo truce e rabbioso di Aya andò ad incrociarsi verso quell’arma nascosta che aveva custodito per tutti quegli anni senza che nessuno ne potesse sapere qualcosa.
Impugnando la pistola all’indirizzo di Ezra, nemmeno in quel momento l’uomo battè il mino ciglio.
< No. Tu non puoi farlo. Non hai il coraggio… >
< Arya, ma cosa stai facendo? Così ti macchierai per sempre di un crimine efferato! >
< Hannah ha ragione, Arya. Non farlo! >
< No. Non mi posso fermare proprio adesso. >
Scagliando contro di lui tre colpi di pistola, Ezra cadde a terra senza lasciare il suo ghigno malefico mentre il suo corpo morente veniva ricoperto dal suo sangue marcia e il primo sintomo di libertà aveva colpito la giovane donna.
< Oh no, Arya. Non avresti dovuto! >
Gettando a terra l’arma, Arya non fece niente per sbarazzarsi del corpo di suo marito, vedendolo ancora riversato in quella pozza di sangue mentre anche le sue due amiche erano incredule e confuse.
< Spencer, dobbiamo fare qualcosa alla svelta. >
< Dobbiamo seppellirlo. Non c’è altro modo. >
< E dove?! Se qualcuno scoprisse… >
< Non potranno mai scoprirlo > replicò Arya con tutta la naturalezza del mondo < Vedrete che se la mia vendetta mi perseguirà per sempre, io riuscirò a ritornare a vivere. Una volta per tutte. >
< Ma Arya, non puoi dire una cosa del genere. >
< Mi dispiace essere così, Spencer. Ma il mondo si è rivoltato contro di me. Ed io non posso che essere più forte di tutte le avversità. >
Prendendo il corpo di suo marito senza che le sue amiche la potessero aiutare, Arya lo seppellì in giardino sputando sulla sua tomba come gesto di odio profondo e irreversibile.
< Addio per sempre, Ezra > mormorò la donna dopo aver posato la pala < La tua arroganza e il tuo tradimento non sono state niente contro la vendetta di una donna… Addio. >

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