Attimi brevi ma felici di leti_0907 (/viewuser.php?uid=876589)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Spiaggia, sole e mare ***
Capitolo 2: *** Prenditi cura della mamma ***
Capitolo 3: *** La cosa più importante ***
Capitolo 4: *** Insonnia ***
Capitolo 1 *** Spiaggia, sole e mare ***
Il pancione a
malapena coperto dal sottile tessuto bianco
della sottana, l’incresparsi delle onde attorno alle sue
caviglie, la pelle
brillante di sole, sudore e sale: sua moglie era una visione, una dea
scesa in
terra a bene dire i comuni mortali.
O, per lo meno,
sperava di essere lui il degno umano a
poterla servire come un cavaliere, come un protettore, come un amante
appassionato e devoto.
A piedi nudi
sulla spiaggia, con i pantaloni ed una camicia
aperta addosso, Juan Aleardi della Valle si godeva il calore del sole
che gli
baciava la pelle e si riempiva gli occhi della vista della sua amata,
attento
ad ogni movimento di lei che gli sembrasse sospetto. Mancava poco al
parto, e
lui era sempre sulle spine.
«Forza, Juan!» la voce soave e
felice di Beatrice richiamarono la
sua attenzione. «Vieni anche tu, l’acqua
è splendida!»
E
fu allora che la tensione di lui si sciolse come neve al sole,
ed un sorriso pigro ma sincero gli nacque sul volto mentre, senza
indugio, la
raggiungeva.
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Capitolo 2 *** Prenditi cura della mamma ***
«Non
voglio partire.» sospirò sulle
sue labbra, sfiorandole con le proprie in una carezza desiderosa, le
mani
posate sul pancione di lei. «E se lo rimandassi? In fondo,
non è così
importante.»
«No,
Juan. Lo hai già rimandato
diverse volte.» Beatrice gli sorrise, anche se aveva gli
occhi velati da delle
lacrime trattenute. «Non devi rinunciare al tuo lavoro solo
perché sono in
stato interessante. Mancano diverse settimane prima del parto, e so che
ti
manca il mare.»
«Mi
mancherai di più tu se parto.»
«Anche
tu mi mancherai, ma non puoi
rifiutarti.» gli diede un bacio sulla bocca, sorridendo
quando Juan cercò di
approfondirlo. Dio, quando amava suo marito. «Forza, vai,
prima che cambi idea
e non ti lasci partire io stessa.»
Suo marito rise,
divertito, e prima di
prendere la valigia, si chinò a baciare il ventre in cui
riposava il loro
bambino. «Prenditi cura della mamma per me.» gli
sussurrò, e Beatrice quasi
scoppiò in lacrime per la tenerezza del momento.
Si guardarono, e
nei loro occhi l’amore
che mai avrebbero smesso di provare l’una per
l’altro.
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Capitolo 3 *** La cosa più importante ***
«Perché
sospiri?» Beatrice accarezzava
i suoi lunghi capelli, districava i nodi con le sue dita sottili ed
eleganti. Quanto
gli era mancato il suo tocco? Troppo.
«Perché
è bello essere di nuovo qui,
con voi due.» Juan appoggiò nuovamente la testa
sul ventre di due moglie, nella
speranza di avvertire un movimento del bambino. «Dobbiamo
scegliere i padrini.»
«Immagino
che per te sarà il signor
Nicola.»
«Penso
che sarà lui, sì. Non potrei
pensare a padrino migliore di lui per nostro figlio.» il
maggiore degli Aleardi
si sollevò e le diede un dolce e casto bacio sulla labbra.
«E tu? Ci hai
pensato?»
«A
dire la verità, sì.» Beatrice
sorrise, timida. «Mi piacerebbe che sia Angelica.»
Suo marito
rimase stupito da quelle
parole. «Angelica? E perchè mai?»
«Perché,
nonostante il nostro passato
burrascoso, è una bravissima e buonissima ragazza.
Ovviamente so che questo non
l’aiuterà con la perdita della sua bambina, ma so
che sarebbe stata una
splendida madre. E se mai dovesse succederci
qualcosa…»
«Non
lo dire neanche per scherzo.»
Juan le lanciò un’occhiataccia.
«Fammi
finire, amore. Se dovesse
succederci qualcosa, ciò che voglio per nostro figlio
è che venga amato. E solo
con il signor Nicola ed Angelica questo può
avvenire.»
«Hai
ragione.» la mano di Juan si posò
sul volto dolce e morbido di sua moglie. «Questa è
la cosa più importante.»
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Capitolo 4 *** Insonnia ***
«Mh…»
sospirò la donna, rigirandosi
nel letto. Dopo dieci minuti trovò la posizione scomoda, e
si voltò dall’altro
lato, ma anche così non riusciva a riaddormentarsi. Si mise
sdraiata sulla
schiena, e fissò il soffitto della stanza, sentendosi
infastidita dal suo non
riuscire a riposare decentemente. Era incinta da poco più di
sei mesi, e da
cinque le era impossibile chiudere gli occhi e gettarsi tra le braccia
di
Morfeo.
«Beatrice?»
la voce assonnata di suo
marito la riscosse dai suoi pensieri, e, quando lo guardò in
volto vide i suoi
occhi verdi brillare anche con la poca luce della luna. «Non
riesci a dormire?»
le domandò, il tono preoccupato.
«No.
Non riesco a trovare una
posizione confortevole.» Beatrice sospirò di
nuovo, afflitta. «Ti sei svegliato
a causa mia?»
«No,
tesoro, non preoccuparti per me.»
Juan si mise seduta, la schiena muscolosa appoggiata alla testiera del
letto,
ed aprì le braccia verso di lei. «Vieni qui,
parliamo un po’. Magari ti verrà
sonno.»
Beatrice si
tuffò nel suo abbraccio, e
passarono così tutta la notte. Parlavano, ridevano,
discutevano.
Alle prime luci
del mattino, Beatrice
si addormentò serena.
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