Beats and Cocktails

di Kaji87mi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.0 Mi raccomando con la bicicletta ***
Capitolo 2: *** 2.0 La Samara del Policlinico ***
Capitolo 3: *** 3.0 24 Ore ***
Capitolo 4: *** 4.0 Cercasi Erika disperatamente ***



Capitolo 1
*** 1.0 Mi raccomando con la bicicletta ***


1. 0 Mi raccomando

1.0 Mi raccomando con la bicicletta

Il primo anno di università per Christian era stato piuttosto intenso ma di lì a poco si sarebbe potuto anche lui godere l'estate. La vera difficoltà non era stata passare da lavoratore a studente, ma le conseguenze di ciò nella sua relazione con Bea. Si erano conosciuti un paio d'anni prima alla Croce Smeralda, entrambi frequentavano lo stesso corso di soccorritori. Inizialmente era volontariato per tutti edue, ma lui nell'estate dopo il diploma decise di trasformarlo in un lavoretto estivo e poi alla fine, visto che non aveva le idee molto chiare sul suo futuro, continuò per un'anno fino a quando poi scelse infermieristica. Bea invece dopo il diploma iniziò la facoltà di Odontoiatria, per continuare la tradizione di famiglia. Infatti suo papà aveva uno studio in centro, vicino a dove abitavano. Lei non era una persona che gli piaceva rischiare al contrario di Chris, quindi le era sembrata la scelta migliore. Il loro non fu proprio un colpo di fulmine anche perché lui stava con la sua fidanzatina delle superiori, Pamela. Però il fatto di passare tanto tempo insieme, avere un forte interesse comune e soprattutto la personalità forte di Bea lo avevano spinto tra le braccia della sua compagna di soccorso. Si ricorda ancora il loro primo bacio. Una sera, dopo il corso serale, l'aveva accompagnata a casa in bicicletta. Si era messo a piovere all'improvviso, come può capitare a inizio settembre. Erano riusciti a rifugiarsi sotto un androne prima d'inzupparsi completamente e presi dal momento, le loro labbra si stavano per sfiorare. Lei si era tirata indietro, sapendo della sua relazione con Pamela ma i suoi occhi verdi e quell'espressione carica di voglia l'avevano fatta sentire speciale, desiderata. Quindi dopo avergli sussurrato "diavolo tentatore" si era lasciata trasportare. Finché lui lavorava 70 ore e passa a settimana e lei studiava le cose andavano alla grande. Infatti non c'erano problemi con la sua gelosia cronica, lui frequentava solo gente della croce che conosceva anche lei e con cui andava d'accordo. Quando però aveva iniziato l'università, incontrato compagnie soprattutto COMPAGNE nuove divenne tutto più difficile. Anche perché con più tempo libero aveva anche ripreso a frequentare la sua compagna delle superiori e volere andare a ballare ogni volta che suonava qualche dj anni 90', trascurando sempre di più gli impegni con la Croce Smeralda. Insomma i loro interessi stavano cambiando, ma a suon di litigate avevano trovato un compromesso. Era riuscita a fargli mollare quel gruppo di idioti che frequentava alle superiori, metterlo a dieta e smettere di fumare e bere. Per fare in modo che lui non le si rivoltasse contro gli aveva trovato anche un compagno da lei approvato per le serate in discoteca: Marco. Frequentava con lei l'università ed era un grande fan di Gigi D'Agostino come il suo ragazzo. Almeno così non lo doveva neanche accompagnarlo a quelle serate interminabili. Lei era più tipa da cena e cinema . Anzi più gelato e cinema. Nonostante gli sforzi di entrambi le cose stavano peggiorando e al posto di prenderne atto preferivano litigare furiosamente al telefono. Da lì a qualche giorno fortunatamente Chris l'avrebbe raggiunta a Chiavari ed entrambi pensavano che le cose si sarebbero sistemate. Le ultime ore di tirocinio in medicina interna, qualche giorno di relax, il sabato al Beach Solare con Marco a sentire Prezioso feat Marvin e poi da domenica in Liguria da Bea. Mentre salutava e ringraziava tutti in reparto, Angelica, una sua compagna di corso un po' inquietante stile Mercoledì, dal nulla se ne uscì con "Mi raccomando con la bicicletta". È stata la prima persona a cui ha pensato mentre riapriva gli occhi su una barella del pronto Soccorso.  


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Capitolo 2
*** 2.0 La Samara del Policlinico ***


2.0 La Samara del Policlinico

Non era andata proprio come nei film, in cui ti vedi scorrere tutta la vita davanti agli occhi. Un momento prima Christian era in bicicletta, quello dopo si era svegliato in una barella dell’ospedale. Sì, il Policlinico di Milano, quello in cui sta frequentando infermieristica. Fortunatamente a parte il volo e la botta in testa, niente di grave ma doveva comunque passare l’intera notte sotto osservazione ed indossare un fastidioso collarino cervicale. Erano venuti pure i suoi genitori, ma visto che erano agitati più di lui, li aveva rimandati a casa, con la promessa di passare domani mattina di venirlo a recuperare una volta dimesso. Finalmente poteva guardare il telefono e cercare un po' di conforto in Bea. Certo non era successo niente di gravissimo, ma a quanto gli avevano raccontato i vigili era stato colpito di striscio da una macchina ed era caduto battendo la testa. Come al solito però la sua ragazza aveva equivocato tutto  bombardandolo di SMS al vetriolo.

<<  Dove sei finito? Troppo preso a giocare al dottore con le tue compagne di corso? >>

<< Vabbè io esco con le mie amiche, spero di divertirmi più di te… E non rovinarmi la serata con i tuoi patetici messaggi di scuse! >>

Purtroppo il carattere di Bea più che essere d’aiuto nei momenti di crisi, riesce solo a peggiorare le cose. Fortunatamente Chris lo sapeva e cercò subito di chiamarla per spiegargli la situazione, ma lei continuava a buttare giù la telefonata. Al terzo tentativo arrivò un messaggio di risposta, sempre più avvelenato.

<< Ti ho detto di lasciarmi stare e di non rovinarmi la serata con le amiche!!! >>

<<  Ehm in realtà ho avuto un incidente e sono in ospedale. Un po' di conforto da parte della mia ragazza non sarebbe male… >>

Appena letto il messaggio, arrivò la chiamata di lei, imbarazzatissima. Una volta capito però che la situazione non era così drammatica, Bea si era congedata perché le amiche l’aspettavano per entrare nel locale. Ne potevano parlare con calma domani. La cosa aveva ferito Chris ma ora non voleva litigare. Si era spostato dall’astanteria alle macchinette per non dare fastidio agli altri pazienti, ma ora l’unica cosa che voleva fare era buttarsi sulla barella e riascoltarsi il nuovo album dei Club Toro. Con le loro rime zarre gli sarebbe tornato il buon umore. Poi doveva convincere i suoi a partire nonostante il suo piccolo incidente. Voleva godersi l’ultimo week end a Milano fino in fondono e averli intorno lo avrebbe di sicuro rovinato, con tutti i loro “Dove sei? Ma quando torni?”. Mentre era perso in tutti questi ragionamenti una mano sulla spalla gli fece prendere un colpo. Era Angelica. La prima persona a cui aveva appena pensato dopo l’incidente, non tanto perché provasse chissà quali sentimenti per lei, ma perché gliela aveva gufata. Ma ora che ce l’aveva davanti agli occhi, con lo sguardo dispiaciuto, mentre gli offriva una sigaretta, non aveva più voglia di inveirle contro. Sentiva bisogno di un volto amico. Nonostante le sceneggiate di gelosia di Bea, Angelica era una dei pochi compagni di corso con cui aveva legato. Infatti per evitare continue discussioni Christian aveva deciso di starsene un po' sulle sue durante la vita universitaria ed essendo anche lei un po' schiva spesso finivano per rimanere insieme. Non è che parlassero molto, come in quel momento sulla rampa del pronto soccorso, dove lei fumava e lui cercava di guardare le stelle, anche se era difficile in una città illuminata come Milano e con il collo bloccato dal collarino. Però erano una presenza confortante l’uno per l’altro. Non era solo un “Ci sediamo affianco o andiamo a mangiare insieme per non restare soli”. Ma neanche una vera amicizia. Si scrivevano raramente e solo per parlare degli esami e si vedevano solo all’università. Chris la trovava misteriosa. Più grande di lui di qualche anno, si esprimeva con frasi corte, enigmatiche. Magra e alta, pur essendo mora una carnagione pallidissima e con la divisa bianca da studentessa, ricordava vagamente Samara di “The Ring”. Dopo qualche momento di silenzio, fu lei a rompere il ghiaccio.

<<  Scusami Chris, mi sento un po' in colpa per quello che ti ho detto stamattina, appena l’ho saputo sono venuta qui >>

<< A essere sinceri un pochino me la sono cercata pure io, ti stavo prendendo in giro perché quello era il mio ultimo turno e tu invece avevi anche la notte da fare… >>

<< Ora devo scappare, che la mia pausa è finita, ma uno di questi giorni ti offro una birra così mi sento più a posto con me stessa, ok? >>

<< Eh devo vedere come sono messo con le vacanze… buon proseguimento! >>

E come un fantasma che si aggirava per le corsie del Policlinico, Sama... ehm Angelica rientrò in reparto.

Sdraiato sulla barella, Chris finalmente si stava godendo le rime dei Club Toro. Il loro album “Torocrazia” era uscito da poco e non aveva avuto ancora l’occasione di sentirlo bene ma se l’era scaricato sull’ Ipod rimasto miracolosamente incolume dal volo in bicicletta. Le rime strafottenti di Poliff e Jet, i beat tamarri di Ponjo gli stavano facendo dimenticare tutto. Il dolore al collo, il fatto che Bea non gli avesse dato neanche la buonanotte, le discussioni che probabilmente domani dovrà affrontare con lei. Ma ora si stava addormentando e l’unico pensiero che aveva in mente era che domani voleva cappuccio e brioche per colazione… 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3.0 24 Ore ***


3.0_24ore

3.0 24 Ore

Lasciare il pronto soccorso non fu un’impresa così facile per Chris. Ci volle tutta la mattinata per la lettera di dimissione, fortunatamente niente di grave, doveva solo tenere il collarino per qualche settimana ma appena fu in auto con suo papà lo lanciò dal finestrino. Infatti glielo avevano messo tre ore dopo l’incidente e secondo la sua esperienza non serviva ormai più a nulla. Grazie a questa sua grande pensata ebbe dolori a ogni cambio di stagione per un paio di anni ma la sua preoccupazione al momento era convincere i suoi genitori che stava bene e non fosse necessario rimandare la loro partenza per questo inconveniente. Visto che era praticamente un giorno che non faceva un pasto non comprendente cibo delle macchinette del pronto soccorso sua mamma gli preparò cotolette e patatine. Rassicurati i genitori che non era in pericolo di vita e che se la sarebbe cavata da solo fino alla partenza in Liguria, finalmente crollò nel suo letto per riprendersi verso ora di cena. Si era guadagnato un’altra notte in bianco, visto che tra il lettino scomodo ed il collare in ospedale aveva riposato ben poco. Ma la cosa che lo disturbava di più era nessun SMS da parte di Bea. Così senza pensarci troppo decise lui di mollare la bomba. Per Chris stare insieme non voleva dire solo uscire insieme, scopare e litigare ma soprattutto esserci nel momento del bisogno. Iniziò a pensare che se Bea era così fredda in queste circostanze chissà in situazioni più gravi. Infondo lui l’aveva assecondata in tante cose, certo alcune come abbandonare certe amicizie, mettersi a dieta e smettere di bere e fumare erano state solo un bene per lui ma gli erano state comunque imposte a suon di frecciate e tanti bei momenti, come cene o gite, rovinati da discussioni. Andava persino a vedere i suoi esami orali più difficili per fare da supporto e quando lui era preoccupato per la sua di università si sentiva sempre schernire con << ma di che ti preoccupi la tua è molto più facile della mia!>> Grazie al ca, lo sapevano entrambi, ma la cosa che gli fece scrivere quel << Bhe, se mi tratti in questo modo è inutile che scenda in Liguria!!!>> è che era stufo di questo rapporto a senso unico. Sembrava che solo lui doveva essere gentile ed empatico e guai a sbagliare una parola. Infatti lei aveva deciso che lo doveva spronare e con le buone non capiva. Forse per certe cose sì, ma nel momento del bisogno non funzionava in questo modo. Ogni volta che lui aveva un problema era colpa sua, mentre lei meritava dolcezza e comprensione. Purtroppo la bomba, come quasi sempre nella sua vita, gli si ritorse contro. Nessuna risposta, con conseguente nervosismo e inevitabile litigata con i genitori, nonostante fosse l’ultima serata insieme. Poi nel cuore della notte la risposta, giusto per svegliarlo nel momento in cui aveva appena preso sonno. << Forse è meglio di sì. Questi giorni con le mie amiche mi hanno fatto capire che ormai la nostra storia è più problemi che altro. Abbiamo 20 anni, non possiamo discutere come una coppia sposata da una vita>>. Sotto sotto sapeva che lei aveva perfettamente ragione ma ora era l’orgoglio a parlare e un po' anche per lo spirito melodrammatico che si portava dietro inconsciamente, se ne uscì con la cosa più stupida e teatrale che gli passò per la testa. << Hai 24 ore per rimangiartelo, sennò tra noi è finita!>>. Il giorno dopo, salutati i suoi genitori in partenza si rese conto di quanto fosse solo. Non aveva nessuno con cui sfogarsi. I suoi amici erano quelli di Bea e francamente non gli erano mai piaciuti. Forse poteva parlarne con Marco. Infatti faceva l’università con la sua probabilmente ex-ragazza ma a quanto aveva capito non erano così amici. Però per quanto si divertissero in discoteca insieme non c’era tutta sta confidenza, gliene avrebbe parlato bene di persona sabato al Beach Solaire.  Farsi vivo con la sua vecchia compagnia gli sembrava proprio da infami e poi francamente ormai non aveva più voglia di vederli. Allora decise di tirarsi su morale ascoltando tutti i suoi dischi rap preferiti. Con nessuno in casa poteva pomparseli senza che qualcuno gli dicesse “abbassa questo schifo!”. Fu un vero e proprio viaggio musicale, dai classici come “Scienza che spacca” dei Colle der Tormento alle robe più nuove come “Chi vuol essere Sabri Sfiga?”. I suoi dischi preferiti in assoluto però erano 3: “Mr Simpatico” sempre di Sfiga, “Ti Pist” dei Club Toro e “Grado meno” dei MTS.  I primi due dischi li conoscevano tutti gli appassionati di rap della sua età, infatti erano artisti ormai passati alla Major, gli MTS invece erano dannatamente underground. I loro testi parlavano solo di bere, fare festa e andare in paranoia quando non lo si poteva fare. Erano stati i primi “Rapper professionisti” che aveva conosciuto di persona, acquistando il disco direttamente da loro dopo un concerto al Leoncavallo. Erano i suoi idoli, peccato che dopo quell’album uscito un paio d’anni prima, a parte qualche collaborazione non avessero fatto più dischi nuovi. Un messaggio però lo riportò sul pianeta terra. Era Angelica. << Allora ti hanno dimesso? Tutto bene a casa?>>. In quel momento la vide come un’ancora di salvezza e decise di sfogarsi con lei. << Il collo abbastanza bene, con Bea un po' meno…>> Probabilmente si era sbilanciato troppo e la risposta lo deluse.  << Mi dispiace tanto, da come me ne hai parlato sembrate una bella coppia, vedrai che chiarirete...>> Si era sentito un po’
sbolognato. Non si stava rendendo conto che però la risposta di lei era normalissima, forse era lui che stava iniziando a guardarla con altri occhi … In ogni caso quel messaggio fu la botta che lo fece crollare. Il giorno dopo, visto il silenzio stampa di Bea fu il suo primo da single dopo diverso tempo. Come quando la prima volta che i suoi genitori lo lasciarono da solo in casa si fiondò nel ripostiglio a prendere una birra, come prima cosa fece quello che Bea gli aveva sempre proibito: iscriversi a Facebook.

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Capitolo 4
*** 4.0 Cercasi Erika disperatamente ***


4.0 Cercasi Erika Disperatamete

4.0 Cercasi Erika disperatamente

Mentre aspettava che il suo pc ormai preistorico si mettesse in moto a Chris venne in mente Erika. Era una ragazza che frequentava il suo stesso liceo, ma più piccola di un anno. Si erano conosciuti tardi, quando lui era già in quinta, nonostante fossero stati per anni nella stessa scuola. La incontrò a una di quelle feste che organizzava con la sua vecchia compagnia. Infatti quell’anno i genitori di Fabio, un ragazzo che conosceva dai tempi dell’asilo e che reputava uno dei suoi migliori amici fino al traumatico GIORNO X, avevano un appartamento sfitto e quindi ogni weekend organizzavano qualcosa. Abitando anche lei in zona Loreto, grazie a un giro di amicizie in comune si ritrovò anche lei in quella casa di pazzi e si divertì tantissimo. Chris l’aveva anche accompagnata a casa ma di lì a poco si sarebbe messo insieme a Pamela, quindi rimasero in buoni rapporti ma giusto quelle chiacchere da corridoio quando ci si incrociava a scuola. Ma lui l’aveva sempre trovata carina, con quei bei ricci castani e gli occhi verdi ma soprattutto quel modo di fare gentile, come quello di Pamela. Pensare che uno dei motivi che lo aveva spinto a lasciare la sua ragazza delle superiori era il suo carattere mite e trovava Angelica affascinante per essere una peperina. Diciamo che Chris aveva molte cose da imparare, come la teoria che quando hai la ragazza tutte sembrano interessate ma quando sei single non ti caga nessuna, ma in quella lunga estate avrebbe avuto l’occasione di apprenderle suo malgrado. Di lei si ricordava solo il nome e in quella giungla di contatti non era facile trovarla, mentre aggiungeva ex compagni di scuola e di università gli venne in mente Mirko. Da quello che si ricordava abitava praticamente vicino ad Erika e forse all’epoca erano anche usciti insieme. Inoltre era uno dei pochi della vecchia compagnia con cui voleva parlare. Lo trovò quasi immediatamente e iniziarono a chattare. Era più di un anno che non si sentivano, gli raccontò che pure lui aveva abbandonato quel giro per i suoi stessi motivi. E la cosa era un pochino ironica visto che erano stati loro a crearlo quel gruppo. Nello scriversi finì per raccontargli di Angelica e di come era finita quindi Mirko lo invitò a passare il sabato sera con la sua nuova compagnia, assicurandogli che questa era veramente gente apposto. Lui sperava in una cosa del genere, infatti si sarebbe visto quella sera con Marco per andare al Beach Solaire e poi non avrebbe avuto più niente da fare per tutta l’estate. Di Erika gli avrebbe parlato di persona. Dopo aver resistito alla tentazione di sbirciare i profili di Pamela e Angelica si rese conto che era già ora di prepararsi alla serata. Doveva andare a prendere Marco per prima cenare al sushi con i piattini che scorrono di Cinisello e poi a sentire Prezioso e Marvin. Si pregustava un seratone senza pensieri, ma quando scese in strada per salire sul suo pandino lo attese l’ennesima brutta sorpresa…  

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