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di La02V1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** DUFF MCKAGAN ANNUNCIA IL SUO PROGETTO DA SOLISTA “LIGHTHOUSE” ***
Capitolo 2: *** “AMORE, MORTE, ANARCHIA E DESTROY” -SEX PISTOLS -SID E NANCY ***
Capitolo 3: *** LA METAMORFOSI DI W. AXL ROSE ***
Capitolo 4: *** I GUNS N’ROSES, coloro che scatenarono la giungla in Europa 2023 EUROPE TOUR ***
Capitolo 5: *** La (tragica e stupefacente) parabola del genere Rock ***
Capitolo 6: *** I MÅNESKIN COLORO CHE RIPORTARONO IL ROCK NEGLI STADI ITALIANI ***
Capitolo 7: *** NOVEMBER RAIN- La sinfonia Rock firmata dai Guns N’Roses ***
Capitolo 8: *** THE TOURIST- Recensione del film di Johnny Depp e Angelina Jolie ***



Capitolo 1
*** DUFF MCKAGAN ANNUNCIA IL SUO PROGETTO DA SOLISTA “LIGHTHOUSE” ***


Ormai è ufficiale: Duff Mckagan -noto bassista dei Guns N’Roses- ha annunciato l’uscita del suo terzo album da solista “Lighthouse”. L’album uscirà il 20 ottobre 2023, intanto negli ultimi giorni Mckagan, ha dato ai suoi fan la possibilità di ascoltare due tracce estratte dal nuovo progetto, stiamo parlando della canzone che prende il nome dall’omonimo album, perciò Lighthouse e I Saw God on the 10th St. Sicuramente in entrambe le canzoni fuoriesce la vena artistica del polistrumentista di Seattle. Ascoltando Lighthouse possiamo percepire una canzone con ritmi meno incalzanti e più riflessivi posti sull’autoriflessione, proprio il testo dice: “A volte la vita ti scombussola e senti il bisogno del confort di casa. Una nave ribaltata come un giocattolo, vele strappate e il legno che fruscia e geme… un’anima che cerca la pace e un centro… …Lo trova in un faro… …La sua luce vortica nel buio con il suo calore e la sua promessa di prendersi cura di me, di amarmi, di farmi ridere. È tutto vero. Non vorresti essere il mio faro, darmi luce, portarmi a casa?” Alla fine del brano, inoltre compare un coro con delle sonorità Rock-Gospel -si può identificare al coro della famosissima cover dei Guns N’Roses di Knockin on heaven’s door- e la voce dello stesso McKagan penetra nel coro , intonando più e più volte la parole “shine”. Nel secondo brano estratto - I Sow God on the 10th St- possiamo notare dei ritmi più incalzanti che variano dal Rock Country, alle sonorità moderne del Rock, ai ritmi portati avanti da band come i The Cure fino ad arrivare ad un finale più Punk Rock. McKagan modella la sua voce in una tonalità grezza e Punk per tutta la durata del brano, con le sue grandi capacità canore è in grado di non stonare nemmeno imitando il suo idolo John Lydon -cantante dei Sex Pistols-. Duff Mckagan ha iniziato a lavorare a questo nuovo album nel lontano 2019, con la speranza, di poter dar vita a canzoni personali e diverse da quelle fatte in precedenza con le due band con le quali ha militato per anni, i Guns N’Roses e i Velvet Revolver, proprio per questo Duff ha trascorso due anni lontani dai palchi a collaborare in studio con il produttore Martin Feveyear (Mark Lanegan, Brandi Carlile). Quello che ci aspetta sarà un album completo musicalmente ed introverso, costellato da numerose collaborazioni degne di nota: In Hope c'è Slash alla chitarra e il batterista di Paul McCartney Abe Laboriel Jr. mentre in I Just Don't Know c'è spazio per un altro amico di vecchia data, Jerry Cantrell degli Alice In Chains (noto gruppo Grunge di Seattle). In Lighthouse (reprise) sale in cattedra, invece, Iggy Pop, con cui McKagan ha già collaborato recentemente per l'ultimo album dell’iguana del Rock. TRACKLIST dell'album 1. LIGHTHOUSE 2. LONGFEATHER 3. HOLY WATER 4. I SAW GOD ON 10TH ST 5. FALLEN 6. FORGIVENESS 7. JUST ANOTHER SHAKEDOWN 8. FALLEN ONES 9. HOPE (FEAT. SLASH) 10. I JUST DON’T KNOW (FEAT. JERRY CANTRELL) 11. LIGHTHOUSE (REPRISE) (FEAT. IGGY POP)

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Capitolo 2
*** “AMORE, MORTE, ANARCHIA E DESTROY” -SEX PISTOLS -SID E NANCY ***


La vera icona dei Sex Pistols non fu mai e poi mai il loro leader John Lydon (o meglio conosciuto come Rotten). La consuetudine vuole che, i membri più famosi di un quartetto o quintetto Rock siano sempre il leader e il chitarrista solista. Ma, i Sex Pistols, nel lontano 1977, iniziarono a rompere gli schemi: i veri leader ed icone dell’iconica band Punk britannica, erano Sid Vicious e la sua compagna Nancy Spungen. A differenza del camaleontico John Lydon, Sid aveva stile in tutto e per tutto, anche essendo poco abile nel suonare il basso, divenne ben presto una delle icone punk più famose di tutti i tempi. Sid Vicious, incarnava la rivoluzione “in the U.K” che stava per avvenire, era l’eroe dei fan del Rock che si distaccavano dalle idee e dalle stravaganze delle rockstar dell’epoca. Sid non era una rockstar ma un ventenne ribelle in mezzo ai ribelli. Nancy Spungen, la sua fidanzata, era una groupie che arrivò a Londra nel 1977, poco dopo l’uscita dell’unico LP della band “Nevermind The Bollocks -Here’s the Sex Pistols”. Nancy non era la classica groupie ben vestita e dalle forme perfette, Nancy non era dotata di sex appeal e soprattutto risultava essere brutta, trasandata e puzzolente. Insomma, forse Nancy stava accelerando i tempi per l’ascesa del Grunge. Nonostante tutti gli impegni e svariati tour della band, non ci volle molto a capire che il destino dei Sex Pistols, compresi Sid e Nancy era racchiuso in una parola: DESTROY (distruzione). Uno dei temi che ricorrevano maggiormente nei loro testi e nei loro comportamenti che attuavano era l’anarchia, non a caso, una delle loro canzoni che rimase di più alla storia fu Anarchy in The U.K. “Right now Oh I am an anti-Christ And I am an anarchist Don't know what I want But I know how to get it I want to destroy your passion boy 'Cause I, I want to be, anarchy” Il mito dell’anarchia iniziò a circolare tra gli adolescenti di quel periodo. Poi, in una monarchia, l’unico mezzo per sentirsi vivi, liberi e distaccati, risultava essere proprio l’anarchia, vista come una forma di ribellione. La loro anarchia comprendeva svariati comportamenti tra i quali: distruggere il simbolo monarchico inglese, quindi il monarca e sminuire tutti i simboli che hanno segnato un’epoca (era consuetudine di Sid Vicious, farsi ritrarre o andare in giro con una maglia con sopra una svastica nazista). Purtroppo la rivoluzione dei Sex Pistols durò ben poco: iniziarono a comparire delle crepe tra i membri della band, ma, il vero pomo della discordia fu il gioco del loro manager Malcolm McLaren: i Sex Pistols furono una band creata a tavolino, erano, inoltre, costantemente in balia del moderno “mangiafuoco” McLaren. Dopo L’anarchy Tour U.S.A. la situazione precipitò e ormai i Pistols risultavano essere solo un lontano ricordo per il panorama musicale mondiale. L’unico che rimase ancora per un po’ di tempo sotto l’effetto di Malcolm McLaren fu proprio Sid Vicious, proprio per questo negli ultimi mesi della sua vita, Nancy, Malcolm e Anne Beverly (madre di Vicious ndr) in senso metaforico, firmarono la sua definitiva condanna. Ormai dopo il distacco definitivo dei Pistols, Sid e Nancy decisero di partire per New York City entrando definitivamente nella scena Punk degli States ed abbandonando la loro culla primordiale, ovvero Londra. In quei mesi Sid inizio a lavorare per il documentario “La grande truffa del Rock 'n' Roll” voluto proprio da McLaren: la pellicola è un falso documentario che narra in maniera volutamente romanzata la nascita, l'ascesa e lo scioglimento dei Sex Pistols, il tutto dal punto di vista del loro agente e scopritore Malcolm McLaren. Proprio in quell’occasione, Sid Vicious registrò una cover personale della famosa canzone My Way di Frank Sinatra, e gli incassi dalla registrazione della cover furono molti, proprio pochi giorni prima della morte di Nancy, la Virgin Records, consegnò a Sid una grandissima somma di dollari. Intanto Sid e Nancy iniziarono ad alloggiare presso il Chelsea Hotel di NYC, presero la stanza 100 ed iniziarono così una ripida discesa verso la morte e l’oblio. Nei loro giorni più bui pensavano a quanto fossero maggiormente felici prima. Non sapevano più cosa fare per guadagnare qualche dollaro per comprare la loro “amata” eroina, addirittura i due fidanzati avevano pensato di registrare dei porno per riscuotere incassi. Le cose tra Sid e Nancy nell’autunno del 1978 iniziarono a non andare più bene: molte volte, Nancy usciva con degli ematomi sul volto, sicuramente glieli causava Sid nei momenti più difficili della sua tossicodipendenza. Dal suo canto, Nancy aveva paura di perdere la sua rockstar, in fin dei conti era tutto ciò che desiderava da sempre, perciò era solita a tagliarsi le vene dei polsi, poi sbrigare le faccende e ricevere visite come se non fosse successo nulla. Ancora non sappiamo bene cosa sia potuto accadere in quella stanza di quell’hotel “maledetto” la notte tra l’11 e il 12 ottobre 1978, sappiamo solamente, che la mattina dopo, alle ore 08:00 del mattino, Sid era steso sul letto in stato confusionale, mentre la sua Nancy non c’era più, era morta ed il suo corpo era accasciato sotto il lavandino del bagno e pieno del suo sangue. Una volta arrivata la polizia, Sid confessò di aver ucciso la sua Nancy con il coltello che aveva acquistato poche ore prima del delitto, definendosi un “cane bastardo”. Vicious venne arrestato, ma le prove della sua colpevolezza non furono mai trovate. Sicuramente non era stato lui ad uccidere la sua fidanzata dal momento che, tutti i testimoni raccontarono che quella stessa notte, nella camera di Sid e Nancy ci fu un via vai continuo di gente, alcuni maneggiavano droghe ed altri forse erano più attenti all’ingente somma di denaro che Nancy aveva riposto nel cassetto del comodino. Ad oggi i sospetti sono rivolti verso un certo Michael, che, giorni prima aveva avuto dei contatti con la stessa Nancy. Sid Vicious dopo il dolore della perdita della sua amata e piccola Nancy (come la definì lui ndr), cercò di andare avanti e rifarsi una vita sentimentale con la sua nuova ragazza Michelle Robinson. Proprio la notte del 2 febbraio 1979, dopo una festa organizzata per la sua scarcerazione, Sid venne trovato morto di overdose in una casa nel complesso Greenwich di New York. La cosa più macabra ed inquietante fu che, la dose di eroina che gli fu fatale, gliela procurò proprio sua madre, Anna Beverly. Finisce così la tragica parabola di una delle band più rivoluzionarie di tutte, finisce così la storia di due ventenni ribelli, colmi di amore e distruzione che volevano fregare il mondo.

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Capitolo 3
*** LA METAMORFOSI DI W. AXL ROSE ***


"Odio vedere la gente soffrire, ma quando succede divento pazzo...Forse è perchè io vivo sempre sul filo del rasoio. E' una vita molto pericolosa la mia..." Attenzione, questo è un appello alle donne che sono state ragazze (alternative) negli anni '90. Vi ricordate quell'angelo ribelle dalla lunga chioma color carota? Era bellissimo e pieno di talento vero? Forse non tutte di voi se lo ricordano bene, altre, magari, leggendo questo articolo andranno a tirar fuori dalla cantina qualche vecchio CD impolverato, giusto per il gusto di vedere com’era. Oggi William Axl Rose non è più quell’angelo ribelle capace di far svenire tutte le ragazze del pianeta terra, oggi non ha più 30 anni e soprattutto non è più dotato dell’estensione vocale che aveva un tempo, quando ancora era famoso sia per le sue doti canore-artistiche, che per le sue doti erotiche e carnali. Oggi Axl Rose è diventato un uomo maturo di 61 anni ed ancora continua a cantare con la sua storica band -i Guns N’Roses- con loro, infatti sta affrontando un nuovo tour e sperimentando di nuovo l’ebrezza del palco e assaporando il calore di milioni e milioni di fan sparsi per tutti i continenti. Se anni fa Axl Rose era capace di scatenare sanguinarie risse proprio nei suoi concerti, oggi firma autografi a chiunque e viene sempre ritratto nelle foto con un sorriso smagliante sulle sue rosee labbra. Prima Axl non usciva dal backstage se non con addosso i suoi fedeli boxer e le sue ironiche maglie che trattavano sempre problemi sociali riguardanti il genere umano (ad esempio la maglia con il volto di Gesù Cristo e con la scritta “Kill your Idol”, venne indossata da lui nel Freddie Mercury Tribute 1992). Oggi Axl indossa dei pantaloni attillati con delle catene…infine la sua fedele bandana non la pone più sul suo capo ma nelle tasche dei jeans. Axl non è più il ragazzo mingherlino invidiato da tutti dal momento che, dal 1991 al 1993 si intratteneva in una relazione amorosa con la famosa supermodella americana Stephanie Seymour. Oggi Axl porta con sé assai più kg, proprio come un normale uomo che ha già attraversato la fase di mezz’età. Il leader dei Guns N’Roses, nel corso della sua vita ha dovuto affrontare diversi dispiaceri ed una vita difficile…perciò possiamo affermare che proprio quest’ultima l’ha messo veramente a dura prova. LE MILLE PROVE PER ARRIVARE AD ESSERE UNO DEI PIU’ GRANDI FRONTMAN ROCK Quando William Rose (junior) aveva due anni, il suo padre biologico, William Rose di origine scozzese, lasciò la moglie, Sharon E. Lintner, una diciottenne discendente da una famiglia di retaggio tedesco, dopo aver rapito e violentato William Rose (jr). In seguito la madre di William si risposò con Stephen Bailey, e il suo nome venne così cambiato in William Bruce Bailey. La famiglia di William viveva a Lafayette nell'Indiana, dove il suo patrigno, un uomo molto severo e devoto cristiano, gli impartì una rigida educazione religiosa. Il suo talento per il canto nacque quando già da giovanissimo, iniziò a cantare nel coro della chiesa della contea di Lafayette. Stephen Bailey era comunque sessualmente disturbato, per cui molestava frequentemente sia William che la sorella Amy, oltre che la madre. Le ripercussioni nella mente del giovane William, portarono come conseguenza alle numerose disavventure con la polizia locale e ai numerosi problemi con la legge nella pubertà. William Rose non era libero di ascoltare musica Rock, così, durante le ore di assenza del padrigno, si dilettava ad ascoltare di nascosto nella sua cameretta, le leggende Rock ed i successi dell’epoca. Proprio dopo tutta questa repressione, William Rose, una volta arrivato a Los Angeles con il suo amico Izzy Stardlin, diventa finalmente Axl Rose. Durante il periodo del successo, la maggior parte delle volte ebbe a che fare con la dipendenza dalle droghe, che placò dopo alcuni anni. Per quanto riguarda l’amore, fu fidanzato per diversi anni con Erin Everly, la loro relazione comincia nel 1986. È a lei dedicata la famosa canzone Sweet Child o' Mine. I due si sposano il 28 aprile 1990, si separano dopo solo un mese di matrimonio, per poi riconciliarsi. Chiedono il divorzio nel gennaio del 1991. In seguito ha avuto una relazione, durata due anni, dal 1991 al 1993, con la supermodella Stephanie Seymour, la quale appare in due video del gruppo, Don't Cry e November Rain. Il cantante l'accusò di infedeltà. Dopo i molteplici drammi infantili, arriva la diagnosi che Mr Rose aspettava da tempo: Axl è affetto da un disturbo bipolare, e per ciò comincia una terapia al litio, sostenendo tuttavia l'inefficacia del prodotto. Da qualche tempo è un sostenitore della medicina omeopatica. Insomma, all in all, Axl Rose non è solamente una delle icone più importanti della musica, che ha fatto toccare al rock di fine anni ’80 e inizi anni ’90, vette altissime. Axl Rose è stato un uomo dedito all’eccesso ma anche alla sofferenza: nel 1994 ha iniziato a soffrire di una forte depressione, perciò si è ritirato ben presto dalle scene Rock-musicali mondiali. Oggi William Axl Rose sta bene, è un uomo diverso, proprio come se avesse subito una metamorfosi assoluta. Inoltre dal suo volto maggiormente rassicurato e rilassato, possiamo capire che questo può essere solamente un grande ritorno per lui.

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Capitolo 4
*** I GUNS N’ROSES, coloro che scatenarono la giungla in Europa 2023 EUROPE TOUR ***


Negli anni 90, i Guns N’Roses venivano considerati “la band più pericolosa al mondo”, tutto ciò non era del tutto sbagliato, ma ora quei tre vecchi ragazzi superstiti hanno messo, finalmente, la testa a posto. Nello scorso febbraio 2023 hanno annunciato un nuovo tour, dopo il lungo tour di ritorno “Not In This Life-Time” avvenuto tra il 2016 e il 2018. Hanno iniziato i primi di giugno ed oggi avverrà l’ultima data del loro tour Europeo ad Atene. Si sono spinti dalla Germania alla Svizzera, Francia, Budapest, Bucarest, Atene fino ad arrivare all’Italia. L’8 luglio i Guns N’Roses hanno suonato per la prima volta insieme al Circo Massimo di Roma. Il contesto e la musica spaccavano del tutto quelle vecchie mura romane. La mattina dell’8 luglio il bassista della band Duff Mckagan, con la sua consorte, l’ex modella Susan Holmes Mckgan hanno visitato i Musei Vaticani e mangiato una classica pizza Italiana, seduti in un tavolo che si affacciava sulla strada principale che conduce a Piazza di Spagna, proprio come persone “normali” non Vip. Alle 14:00 sotto il sole cocente della giornata, hanno iniziato il soundcheck. Verso le 17:30, già, la piana del Circo Massimo era piena di persone venute da tutta Europa per assistere all’epico evento. Già il look perfetto per quella serata si stava bagnando: le maglie con i famosi loghi dei GN’R erano diventate piene di sudore e attesa. Ad aprire il concerto sono stati i Pretender, inoltre Chrissie Hynde ha dedicato la loro celebre I’ll stand by you proprio ad Axl Rose. Alle 20:46 forse non ci riesce a ben credere alla realtà, i Guns erano già sul palco e non più in ritardo come un tempo: Axl Rose era famosissimo per i suoi ritardi, codesti quasi sempre suscitavano le rivolte dei fan che li attendevano già da ore forse. Questa volta, magari, è l’età che avanza, ma i Guns N’Roses con solamente un minuto di ritardo sono sul palco. Quando il basso di Duff inizia a produrre le prime note, è iniziato il concerto ed i fan sono già in balia delle emozioni, così i Guns servono ai Gunners l’iconica It’s so Easy. Il concerto continua nonostante il caldo, nella scaletta troviamo 3 ore e 20 di canzoni, tra le quali Welcome to The Jungle; Sweet Child O’ Mine; Civil War; Live and let die (cover da Paul McCartney); November Rain; l’iconico ed immancabile assolo di chitarra di Mr Slash ed un finale esplosivo con Paradise City. Nel bel mezzo del concerto, hanno avuto una geniale idea: hanno dedicato Pretty Tied Up e Knockin’ on heaven’s door al deceduto cavaliere italiano Silvio Berlusconi: la prima ha come tema il sesso a sfondo erotico, quindi una frecciatina ai parti Bunga Bunga di Berlusconi e i pericoli della decadenza italiana (come affermato da Axl Rose stesso), la seconda incarna perfettamente l’immagine di un uomo malfattore che nonostante la sua critica vita, una volta morto, bussa lo stesso alle porte del paradiso. Il pubblico formato da signori di mezza età, ex adolescenti degli anni 90 oggi genitori, bambini e ragazzi, vedendo quel concerto e quei quattro mostri del Rock era in preda ai ricordi di una gioventù passata. Axl Rose non è di certo il leader bello e dannato di un tempo, che era capace di far impazzire qualsiasi ragazza 90’s, l’iconico chitarrista Slash ora è un padre e, dopo i problemi con l’abuso di sostanze ha iniziato una nuova vita, ovviamente sempre con le sue dita sulla sua iconica Gibson Les Paul, infine il bassista Duff Mckagan ha deciso da tanto tempo di voltare pagina, grazie all’aiuto della sua Susan. Sicuramente la data Italiana rimarrà alla storia: tre uomini che si avvicinano ai sessant’anni hanno dimostrato precisione e bravura come non mai. Finito il tour Europeo ci sarà il compleanno di Slash (23-07-2023), subito dopo sono pronti per nuove date in Canada e Nord America. Infine, i Guns N’Roses ci hanno dimostrato che i ’20 sono i nuovi ’90, il Rock sta tornando, e spaccherà di nuovo il mondo e l’opinione pubblica, ma soprattutto quei tre ragazzi di Los Angeles sono tornati anch’essi per salvare la musica che è stata stuprata, per salvare il Rock’n’Roll, proprio come fecero nel lontano ma vicino 1987 con il loro grandioso album di debutto Appetite for destruction. Tra l’altro, nel tour europeo, i Guns si sono lasciati andare con diversi spoiler divulgati nella loro pagina Instagram: forse ben presto avremmo il piacere di ascoltare due nuovi loro brani. E’ sempre un piacere acclamare le vere leggende nel nostro paese.

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Capitolo 5
*** La (tragica e stupefacente) parabola del genere Rock ***


L’arte è come un enorme albero, esso funge da costellazione, entra nelle nostre vite, ci cambia radicalmente, determina i nostri interessi e il più delle volte ci indica chi saremo in futuro. (Io) Credo che la musica possa benissimo incarnare tutti i canoni di arte, soprattutto se essa viene accostata e usata come sottofondo di temi sociali e rivoluzioni avvenute nella storia dell’odierno e scorso millennio. Il genere musicale che più ha giocato questo ruolo per la società, per l’uguaglianza, per la libertà e a sostegno di tutte le sommosse che si sono succedute, è stato il genere Rock. Molte volte il Rock è stato alimentato dalle stravaganze dei loro maggiori esponenti, dalle menzogne che ne seguono ma anche da una buona “dose” non solo di droga, ma di musica ad alti ed imponenti livelli. Durante i decenni questo stupefacente genere musicale, è stato soggetto di angherie da parte delle persone contrarie alla sua “espansione”, ma soprattutto avevano paura delle conseguenze: in primis possiamo citare i genitori della fine degli anni ’50, erano spaventati dal momento che le loro figlie passavano troppo tempo ad osservare il movimento pelvico dannatamente sexy che produceva il bacino “ballerino” di Elvis Presley; successivamente arrivò la cosiddetta Beatlemania, perciò le ragazze borghesi Inglesi e Americane non volevano far altro che vedere i concerti di quei quattro scatenati con addosso la maschera da lord; dopo ancora arrivò il fenomeno delle groupies e le ragazzine già a tredici anni sognavano di finire a letto con Jimmy Page o Steven Tyler, quello ai giorni di oggi l’avrebbero definito un vero e proprio “flex”. Il Rock fu bello, luminoso, abbagliante e rumoroso al punto giusto, perché i suoni che crearono le pietre miliari del Rock, oggi, nel 2023 non li crea più nessuno. Purtroppo la linea temporale del Rock’n’roll non fu mai retta, già negli anni 2000, le sonorità distorte ed elettriche delle chitarre erano state sostituite da voci camuffate e musica elaborata completamente al computer. Chi è stato il vero killer del genere Rock? Il Rock ha subito una decadenza, il vero killer è stato, forse, l’avvento di nuove generazioni con lo sguardo posto su nuovi orizzonti. Per quanto riguarda la trap, ovvero il genere più in voga in questo esatto momento, posso essere certa di affermare che sarà una moda passeggera. Il genere trap e i suoi miseri esponenti non riescono ad esprimere la loro arte a 360 gradi, molte volte citano nomi di rockstar varie per entrare in quell’esatto mood di vita, ma si sa che loro sono concentrati sulle banconote…per non parlare poi dei nulli messaggi che inviano: solo allusioni sessuali tratte da forti parole e cose del genere. Nonostante siano rimasti pochi gli amanti del rock, questo genere, a differenza di altri generi più leggeri e spensierati, si sorreggerà anche su due estremi.

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Capitolo 6
*** I MÅNESKIN COLORO CHE RIPORTARONO IL ROCK NEGLI STADI ITALIANI ***


Più di sette anni fa, nessuno avrebbe mai e poi mai pensato che quattro, semplici, ragazzi “Romani de Roma” avrebbero riportato il genere Rock in voga, in un’Italia “persa” musicalmente parlando. Da qualche anno a questa parte sembra che il mondo si sia rivoltato: nei decenni scorsi, quando si parlava di genere Rock e di Rockstar, si pensava subito all’America oppure a qualcosa “made in U.K”, oggi, però è tutto un Rock Made in Italy e soprattutto le rockstar in questione che stanno facendo impazzire milioni di adolescenti provenienti da tutte la parti del globo terreste, sono dei vent’enni Italiani. Ormai, erano molti anni che il Rock non si imponeva sulle scene musicali e che non arrivasse alle vette più alte della musica, o almeno se i messaggeri in questione non fossero stati i Rolling Stones, ma proprio quest’ultimi, due anni fa, hanno consacrato e battezzato i nostri italianissimi Maneskin, donandogli l’onore di poter aprire un loro concerto a La Vegas. La storia dei Maneskin parte dalle strade di Roma, suonavano per pochi spicci in via del Corso, per poi passare ad Xfactor Italia, dove non vinsero ma arrivarono secondi…tranquilli perché già un anno dopo arriverà il loro riscatto con il loro primo album in studio “Il Ballo Della Vita”. Il successo planetario, però esplode, quando dopo la vittoria al Festival di Sanremo e dopo la pubblicazione dell’albu “Teatro D’ira”, la band romana vince l’Eurovision 2021 a Rotterdam. Da quel momento in poi, i Maneskin iniziano a suonare dappertutto e con tutti i più grandi del Rock: degno di nota è il feat. con Tom Morello nella canzone Gossip e la collaborazione che ha voluto Iggy Pop stesso per una versione personale di I Wanna Be Your Slave. Nel 2021 vincono un MTV Europe Music Award per la categoria Rock, riuscendo a battere leggende come Red Hot Chili Peppers, Foo Fighters e Coldplay. Nel 2022 vengono candidati al Grammy, ma non riescono a vincere per poco. Ormai è già esplosa la Maneskin-Mania, proprio come fu per i baronetti di Londra (i Beatles). Nell’ottobre 2022, annunciano le loro prime date negli stadi italiani per l’estate 2023. Finalmente l’estate dei record per i Maneskin è arrivata ed oggi si terrà a Milano la loro ultima data del tour “Stadi 2023”. Cinque date: Trieste 16-07-2023, successivamente la loro città eterna, Roma, Stadio Olimpico 20/21-07-2023, e per finire, nel capoluogo Lombardo, Milano 24/25-07-2023. Tutti i concerti si sono conclusi con un successo stratosferico. Gli spalti ospitavano tutte le generazione: anziani, bambini, adulti e uomini e donne di mezz’età, in un clima familiare tutti si sono divertiti ed hanno ballato a ritmo di grandi successi come Mammamia, Supermodel, Beggin…ovviamente non sono mancate le loro fantastiche power ballad: Le parole lontane, Coraline, The Loneliest, quando si parla di ballad non si può citare lo spettacolo che hanno fatto in acustico: a metà scaletta, Damiano (leader) e Thomas (chitarrista), sono scesi dal palco ed hanno suonato, in mezzo alla folla che tanto li acclamava, due dei loro pezzi più popolari: Torna a Casa (grandissimo successo del 2018) e Vent’anni (quest’ultima canzone riesce sempre a smuovere forti emozioni negli animi dei fan, ognuno ha o ha avuto vent’anni, proprio ognuno si è sentito in quel modo). Le date dei Maneskin negli stadi non sono solamente stati un gran successo ma anche un tripudio di Rock buono, come un ritorno al passato. Come sempre, non sono mancate le polemiche dalle persone più avverse alla band: il frontman, Damiano David è stato accusato di aver sputato tra la folla in una dette date a Roma, ma proprio nel concerto di ieri a Milano, con la sua indotta ironia, è riuscito a calmare quelle che lui definisce “teste di cazzo”. Le polemiche non fermano i Maneskin, anzi, loro ci insegnano che bisogna sempre rialzarsi vittoriosi dalle difficoltà a volare in alto, anche se si possiedono solamente un paio d’ali in cera. L’atteggiamento genuino delle nostre quattro rockstar Italiane forse salverà la musica? Possiamo solamente affermare che nelle ultime date hanno dimostrato il loro sfrontato e spocchioso talento indiscusso, ognuno di loro, inoltre possiede un punto di forza: la voce roca di Damiano capace di far tintinnare anche i seggiolini che nelle partite ospitano sfrenati tifosi, Ethan che pista a sangue la sua batteria ricorda un po’ Dave Grohl (un po’ per i capelli ed un po’ per la bravura), Victoria è la prima bassista donna capace di fare assoli anche sdraiata sul palco ed infine Thomas che sembra essere l’erede effettivo di Jimmy Page. Una cosa è certa: loro sono un soffio d’aria pulita in un mondo lasciato nelle mani dei trap e i “money” che inneggiano così tanto. Viva i nostri Maneskin e viva il loro buon Rock.

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Capitolo 7
*** NOVEMBER RAIN- La sinfonia Rock firmata dai Guns N’Roses ***


Le sinfonie non esistevano solamente nella musica classica? No, non è proprio così. Nel Rock ci sono stati moltissime espressioni diverse, iniziando dai Queen con la loro celebre Bohemian Rhapsody uscita nel 1975, fino alla storica ed ultraterrena November Rain dei Guns N’Roses che proprio oggi andremo ad analizzare e raccontare. Axl Rose ere fin da ragazzo un grandissimo fan di Elton John, proprio per questo aveva iniziato a prendere lezioni di piano, per poi diventare un eccellente “pianista” e polistrumentista. Quando ancora cantava nei L.A. Guns, Rose compose al piano l’intro di November Rain, poi, una volta entrato definitivamente nei Guns N’Roses la terminò. La canzone inizialmente durava ben 25 minuti. E’ il brano, con la durata più lunga, ad essere entrato nella Billboard Hot 100 statunitense, aggiudicandosi il terzo posto nel 1992. E’ il pezzo con l’assolo di chitarra più lungo – 50 secondi – ad essere entrato nella Top Ten USA. Grazie al talento e alla bravura di Slash, quel momento di chitarra si piazzò anche al sesto posto nella classifica dei 100 migliori assoli secondo Guitar World. Il sesto posto lo manterrà anche nella lista delle 25 più famose power ballad, secondo VH1. Nell’epico pezzo, dopo l’intro del pianoforte segue una specie di sinfonia a tema orchestrale, fino ad arrivare alla prima e solenne strofa. La storia della canzone è lunga ed ingarbugliata, ma sicuramente legata al famosissimo videoclip che dà un tono più cristallino al tutto. Axl Rose beve un bicchiere, prende una pastiglia ed inizia un sogno che non sappiamo se possa corrispondere alla realtà. Nelle scene a seguire, si vede un giovane Axl che suona con la sua band al completo, in un teatro di Los Angeles: lui al pianoforte, Slash con la sua brillante Gibson Les Paul sul pianoforte, Matt Sourum alla batteria, Duff Mckagan al basso e un direttore d’orchestra che da il via alla sinfonia Rock più struggente di tutte. Ancora dopo possiamo vedere Axl Rose che convoca a nozze con la sua reale fidanzata, la modella Stephanie Seymour. La Seymour nel videoclip, indosserà un abito che diventerà il sogno proibito di tutte le sposine degli anni ’90. Intanto la canzone si fa sempre di più avanti e ci inizia a raccontare di quest’amore tanto desiderato quanto non completamente corrisposto da parte di qualcuno. Proprio dopo lo scambio delle fedi e il classico bacio nunziale, gli archi inseriti nelle sonorità del brano, danno spazio all’imponente chitarra comandata da suo comandante, signori e signori, Slash esce così dalla chiesa e inizia la “sinfonia” personale della sua chitarra. L’assolo di Slash non solo rimarrà alla storia sia per la sua complicatezza che per la sua magnificenza, ma risulta uno snodo fondamentale, per capire le vicende che stanno per avvenire. Tutto cambia, due cuori possono cambiare ed è difficile tenere una candela accesa nella fredda pioggia di Novembre. Inizia il pranzo di nozze tutti ballano e l’assolo (ripetuto) di Slash in questo caso diventa fatale quanto un vero e proprio segnale premonitore…ad un certo punto i violini e l’alchimia dei suoni miscelati dai Guns stessi si interrompono, di solito, quando si interrompe la musica vuol dire che è accaduto un avvenimento grave. Ebbene sì, la moglie (Stephanie Seymour) muore per cause sconosciute e la felicità di un matrimonio si tramuta nella tristezza e disperazione di un uomo che ha appena perduto la sua sposa. Inizia così il pianto della chitarra di Slash: un assolo molto lungo, quasi demoniaco, che accompagna le scene del funerale. Dopo l’assolo seguono una serie di parole fatali ripetute più e più volte da un coro di bassa tonalità vocale e disperato. “Don't ya think that you need somebody? Don't ya think that you need someone? Everybody needs somebody You're not the only one You're not the only one” La canzone finisce con l’ultima scena del videoclip: il volto angelico e giovane di Axl Rose che viene bagnato da una valanga di pioggia, ed un esile “Everybody needs somebody” November Rain è un brano musicalmente completo, mette in risalto delle emozioni borderline: gioia e felicità vengono subito contrapposte all’angoscia, alla tristezza, all’amarezza e alla desolazione, infatti anche i luoghi aridi e desolati ci segnano dal punto di vista visivo e non solo uditorio. November Rain, nel 1991, si è definitivamente contrapposta al lieto fine marchiato Walt Disney. La storia non porta sicuramente un lieto fine, e ci insegna, che, nulla può durare per sempre, nemmeno l’incessante pioggia di Novembre. Ancora dopo, aver fatto una totale e metaforica autopsia alla power ballad dei Guns N’Roses, possiamo non trovare un significato ben preciso, ma una cosa la possiamo affermare: November Rain celebra la vita, la vita di ogni individuo, così, avvicinandosi nel bene e nel male ad ognuno di noi: la nostra vita può perciò essere segnata da momenti felici e tristi, ma tiriamo avanti e nulla durerà per sempre, nemmeno il dolore più grande. Infine, dal punto di vista musicale, November Rain può essere solamente di grande aiuto ed insegnamento per le nuove generazioni che sognano di creare buona musica. Ai nostri giorni, ancora si deve trovare una ballad pronta a batterla e tirarla via dai nostri “problematici” cuori.

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Capitolo 8
*** THE TOURIST- Recensione del film di Johnny Depp e Angelina Jolie ***


Il film di Florian Henckel von Donnesmarck è perfetto esempio di un cinema che è primariamente sguardo, pura rappresentazione visiva. In primis dei corpi dei due protagonisti cui il film è stato cucito addosso, i sex symbol Angelina Jolie e Johnny Depp. Il regista tedesco non ha voluto segnare solamente il mistero con il film The Tourist ambientato nella bella Venezia, ha anche voluto sottolineare l’alchimia tra due corpi, l’eleganza la nonchalance e l’indifferenza allo stesso tempo. Nel film compaiono due personaggi principali, prima di tutto la bellissima Elise Clifton Ward ex amante di Alexander Pearce , Pearce non solo ha truffato un importante gangstar russo per il quale ha lavorato in precedenza e ha imparato tutti i “trucchi del mestiere”, ma è anche ricercato per evasione fiscale, per evitare la galera e la morte, Pearce ha cambiato faccia tramite un intervento chirurgico -proprio questa è la chiave del mistero, perché, nessuno può riconoscerlo, nemmeno la sua Elise (Angelina Jolie)-. Intanto Pearce invia una lettera ad Elise e la esorta ad andare nella stazione Francese, prendere un treno diretto a Venezia e trovare un uomo che assomigli il più possibile a lui, Elise sceglie un professore Americano di Matematica, che faceva rotta verso Venezia per puro turismo, perciò Frank Tupelo risulta a prima vista un semplice turista. Elise porterà il povero ed ingenuo Tupelo nel suo appartamento d’albergo, lui si innamorerà di lei, ma quest’ultima lo allontana non solo per paura della sua vita ma anche perché lei è in missione sotto copertura per l’Interpol, l’obiettivo? Arrestare Pearce nonché suo amante conosciuto nella precedente missione in Russia contro il famigerato Gangstar. Alla fine delle vicende Elise viene rapita dal Russo Acheson che la esorta a trovare la cassaforte e la combinazione che l’apre. La donna si trova in difficoltà, perciò Frank Tupelo disobbedisce agli ordini dell’Interpol e irrompe nella stanza di Pearce, ad un certo punto gli agenti dell’Interpol sparano contro Acheson ed i suoi uomini, tutto sembra finito quando Tupelo apre la cassaforte: è veramente lui Alexander Pearce. Nel vedere questo film riesci a farti diverse piste e teorie e domande, tra le quali: chi è Alexander Pearce? Elise ama Pearce o Tupelo? Alla fine dei giochi tutto è tranne quello che hai pensato. Johnny Depp esordisce con un personaggio strambo e sfigato agli occhi degli adolescenti, i telespettatori quasi lo commiserano dal momento che si è innamorato della bella e misteriosa Elise, ma lei continua a portarlo in un mare di guai. Alla fine il personaggio diventa all’altezza dell’attore, è lui Pearce, e dopo aver restituito la grande somma di denaro al governo Inglese potrà vivere il suo amore con la sua amata. Cosa dire? Un mistero avvolto tra le gondole e i canali di Venezia, un bel mistero però molto piacevole, senza risvolti negativi.

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