Lupin III-Una rapina fallita

di una_persona25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La rapina fallita. ***
Capitolo 2: *** Chi era quel tipo? ***
Capitolo 3: *** Due fratelli troppo premurosi. ***



Capitolo 1
*** La rapina fallita. ***


Capitolo 1 La rapina fallita. Era un giorno qualsiasi e Lupin aveva già deciso di rubare una pietra nefasta,detta l’occhio del toro,che però,pare sia maledetta. Convinto sul mettere il colpo a segno ne parla coi suoi amici Jigen e Goemon,ma naturalmente lo ritengono troppo pericoloso come colpo. -“No,no e no Lupin. È troppo pericoloso. Sai almeno quante guardie ci saranno lì? Pronti ad azzannrci come dei leoni in cerca della loro preda?!” Jigen come al solito,si lamentava e brontolava di quanto Lupin sia avvolte così imprudente e sconsiderato. Goemon invece,era calmo,calmo e tranquillo come sempre. -“io invece direi che vale la pena di provarci” -“Goemon ma sei impazzito?!” Lui rispose con un secco “no”. -“Allora Jigen che fai, vieni oppure no?!” Lupin era molto impazziente,e stava cominciando ad alterarsi -“Tsk,se volete morire,fatelo da soli! Io non vi seguirò di certo! -“Ok! Ok amico , cerca di darti una calmata! Ci vediamo.” Lupin e Goemon andare proseguirono da soli e Lupin naturalmente,aveva già un piano ben preciso,ma non sapeva che non sarebbe andata come avrebbe voluto lui… Arrivati al museo dov’era esposto l’occhio del toro,vi trovarono molte guardie ad attenderli. -“Lupin guarda lì,hai visto quante guardie?” -“Vedo. A quanto pare vogliono prenderci in trappola come topi. Ma non sanno con chi hanno a che fare.” Lupin e Goemon attesero che si facesse notte fonda e che le guardie si addormentassero. Lupin preferì prendere l’occhio del toro dall’alto, così mirando bene in un punto bello alto,si arrampicò grazie al suo rampino situato nell’orologio. Tutto sembrava andare liscio finché Lupin non sentì una risata. -“Chi è là!” Urlò il ladro,ma non si udì alcuna risposta. Si udirono solo il rumore di alcune forbici e ancor prima che lui potesse realizzarlo,la corda venne tagliata dalla forbici e lui cadde a terra,battendo la testa svenendo. -“Lupin!” Urlò Goemon. Lo portò fuori dal museo e subito lo distese sotto un albero. -“Lupin,mi riesci a sentire?” Pochi secondi dopo, Lupin aprì gli occhi, non riconoscendo subito Goemon. -“Lupin come ti senti? Come stai? Ti sei fatto male?” -“Sto bene tranquillo, anche se ho preso una bella botta …che dolore povero me..” -“A quanto pare Jigen aveva ragione,quella pietra è davvero maledetta..” -“Sarà ma non mi arrenderò mica adesso sai come sono fatto io. Quando mi metto in testa di fare una cosa,la porto a termine fino all’ultimo. Quell’uomo che ha osato sfidarmi,la pagherà molto cara,parola mia”.

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Capitolo 2
*** Chi era quel tipo? ***


Lupin si era ripreso un po’,dopo essere stato colpito alla testa,da uno strano individuo. Proprio quando il furto stava andando a gonfie vele. Dopo un po’,con l’aiuto di Goemon si alzò e cominciarono ad incamminarsi verso casa,anche se… “Sei sicuro di sentirti bene Lupin? La testa continua a sanguinare.” Il ladro sorrise con uno dei suoi sorrisi sornioni. “Si Goemon, tranquillo sto bene.” In realtà non stava bene,la testa gli doleva molto e cominciava a giragli un po’,ma era troppo orgoglioso per ammetterlo. Di sottecchi il samurai lo osservava, giusto per assicurarsi che non crollasse da un momento all’altro. Sperò solo che il ladro riuscisse a resistere fino a che non fossero arrivati a casa. D’un tratto il ladro si fermò,la testa cominciava a giragli anche fin troppo. Il samurai lo intuì subito,e una cosa era certa. Lupin non poteva più continuare a camminare in queste condizioni. “Stai bene Lupin? Ti fa male la testa?” “Beh si un po’ …e va bene si! Mi fa male un casino,ma dobbiamo arrivare a casa al più presto!” “Vuoi che ti porti in spalla?” “Che cosa?!” “Non puoi continuare a camminare in queste condizioni,zuccone!” Il ladro non aveva voglia di litigare con lui,quindi accettò senza protestare. Dopo esserselo caricato in spalla,il samurai ricominciò a camminare. Dopo un po’ ,il ladro si addormentò era troppo stanco,o forse per la perdita di sangue. “Certo che sei di compagnia eh” Dopo un po’ arrivarono entrambi a casa, dove c’era Jigen ad aspettarli. “Ah siete tornati,ma cosa…cosa vi è successo?!” “Oh niente,solo un piccolo incidente.” “Piccolo incidente me lo chiami?! Ma hai visto come è ridotto quello?!” “Dannazione Jigen ,vedi di calmarti!” “Mi calmo un corno! Adesso dimmi cosa stra cazzo è successo e perché cazzo Lupin è ridotto cosi!” Mentre Goemon finiva di medicare Lupin che ancora dormiva,fu costretto a raccontargli tutto,nei minimi dettagli. “Ve lo avevo detto,è troppo pericoloso rubare quella pietra.” Nel frattempo,Lupin stava cominciando a riprendersi un po’ . “Ehi Lupin,ti sei svegliato.” Disse freddo e distaccato Jigen. “Lupin come ti senti?” “Bene grazie. Accidenti a quel dannato tipo.” “Io ve lo avevo detto,ma come al solito voi due non mi avete dato retta perché siete due zocconi!” “Jigen non ti ci mettere anche tu,o sarei in grado di spaccarti quella brutta faccia che hai.” Jigen a quel punto si alzò,di botto,sentendosi sfidato. “Ah si?! E allora perché non ci provi? Perché non provi a spaccarmela gran ladro di sta minchia!” Lupin era pronto per tiragli un pugno,ma Goemon lo bloccò,tenendolo fermo. “Calmati Lupin! Smettila adesso! Smettetela tutt’e due e pensate a qualcosa!” I due cominciarono a pensare,allora,smettendo di litigare, ma lanciandosi comunque sguardi cagneschi. Una sola domanda però,frullava nella testa di Lupin. Chi diamine era quel tizio?

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Capitolo 3
*** Due fratelli troppo premurosi. ***


Lupin III, Jigen Daisuke, Goemon Ishikawa XIII. Tre ladri,tre ragazzi,tutti e tre con un animo gentile. Lupin pur essendo il più giovane era il capo, Goemon e Jigen,i più grandi s più maturi,come se fossero i loro fratelloni,lo proteggono cercando di metterlo sempre in guardia da Fujiko. Ma ultimamente, qualcosa era cambiato. I due sembravano più premurosi rispetto a prima,dopo l'ultimo colpo, miseramente fallito. Non era la prima volta che un loro colpo falliva,ma questa volta,tutto era diverso. Non sapeva spiegarselo nemmeno lui quel che fosse successo. "Ehi Lupin! Come va la testa,ti fa male?" Chiese Jigen. "Un po' si. Ma niente di ché!" "Sei sicuro di voler mettere a segno il colpo?" "Si!" Disse sicuro Lupin. Stavolta, nessuno avrebbe più potuto fermarlo. "Ne sei proprio sicuro? E se poi ti girasse la testa? E se ti facesse male?" "Che palle che se Jigen! Sto benissimo, non vedo nessuna ragione di preoccuparsi tanto!" Esclamò il ladro,un po' irritato. "Lupin , Jigen lo sta dicendo solo per il tuo bene!" Si intromise Goemon. "Beh se permetti,il mio bene,so guardarmelo da solo!" Il ladro uscì fuori da quella casa,a fare giusto due passi. “Ma cosa gli sarà preso?” domandò Jigen. “Non saprei dirti Jigen.” “Che sia stata la botta alla testa?” “Non credo,non è la prima volta che prende delle botte in testa,con Fujiko poi se permetti,ci avrà fatto l’abitudine. Anche se questa volta la botta è stata più forte del solito.” Mentre Lupin camminava oltre che cercare di calmarsi,ripensava allo strano comportamento di Goemon e Jigen. Erano davvero strani in quei giorni, più premurosi rispetto a prima. Ma perché,si chiedeva. Ma non era quello a preoccuparlo veramente. Ma il fatto che Jigen avesse fottutamente ragione. La testa non faceva altro che dolergli e girargli,e sentiva come un martello picchiare nella sua testa. Ma c’era dell’altro. E se quello strano individuo,prima di farlo cadere,l’avesse colpito alla testa? Lui cercò di ricordare,e si rese conto che prima che la corda si spezzasse sentì un forte dolore alla testa,poi cadde ed infine il buio totale. Finché poi non si svegliò con davanti a sé il volto preoccupato di Goemon. Più cercava di ricordare tutti gli avvenimenti di quei giorni e più la testa gli faceva male. “Maledizione! Quel maledetto, schifoissimo,lurido verme bastardo!”⁰ Cercò di pensare ad una soluzione. Pensava,pensava,pensava. Finché,la lampadina che aveva in testa si accese. “Ci sono! Ma si,si,si! È questa la soluzione!” Il ladro passò dall’incazzato all’essere felice e gioioso. E immediatamente si mise a correre verso casa,ma dovette arrestare la sua corse e camminare lentamente,sempre per via della testa. Notò anche che gli colava ancora del sangue dalla ferita. “Dannazione…vabbè, meglio che mi sbriga.” Una volta arrivato a casa,inutile dire che Goemon e Jigen lo riempirono di domande,del tipo: “Che ti è successo?” “Perché tutto quel sangue?” “Stai bene?” “Ti si è riaperta la ferita?” E molte altre ancora… “Ragazzi adesso smettetela di fare gli idioti! Sto benissimo,ma ora venite qui Ho un piano per battere quel tipo.

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